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Fito-Suisse sagl è il mar- chio della nostra nuova Società che da questa primavera è operativa sul territorio elvetico e in particolare in Canton Ticino. La nostra vicinanza alla Confederazione Svizze- ra, i molti clienti che lì già abbiamo, gli alti standard qualitativi di lavoro richiesti e le sem- pre maggiori restrizione all’ingresso di compe- tenze estere sul territorio ci hanno spinto a com- piere questo importante passo. Affiancati da validi col- laboratori locali, offrire- mo i medesimi servizi che hanno contraddi- stinto la nostra operativi- tà da ormai quarant’anni in Italia e in altre parti d’Europa. Siamo consapevoli di essere già una realtà ben conosciuta anche sul territorio elvetico: in passato abbiamo molto lavorato per Mu- nicipalità, prestigiosi Enti privati e proprietari privati di parchi e giar- dini. Abbiamo introdotto in Canton Ticino negli anni ’80 il tree-clim- bing e molte altre novità tecniche, abbiamo organizzato con la Mu- nicipalità di Lugano due Confe- renze internazionali con prestigio- si relatori ed innovatori della mo- derna arboricoltura, tra i quali Alex Shigo, abbia- mo censito con il pro- gramma transfrontaliero Interreg Pro Arbora gli alberi monumentali del- la Svizzera italiana, a più riprese siamo stati invitati da municipalità e università a tenere conferenze sui temi am- bientali. Da alcuni anni, ostacoli burocratici e legislativi avevano rallentato la no- stra presenza, nonostan- te numerosi clienti recla- massero i nostri inter- venti e la nostra compe- tenza. Ora con più forza e senza lacci burocratici potremo essere presenti in Svizzera andando in- contro alle numerose richieste. Fito-Suisse sagl proporrà in modo agile e pronto consulenze agronomi- che, verifiche di stabili- tà, sarà operativa con squadre spe- cializzate nei lavori di arboricoltu- ra in quota e di creazione di giar- dini, parchi, pareti e tetti verdi. Benvenuta, willkommen, bienve- nue Fito-Suisse!! 1 APRILE 2019 - NUMERO 119 SPED. IN ABB. POSTALE 70% FILIALE DI VARESE PRIMAVERA 2019 119 Luci, colori e tante novità in questa primavera

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Fito-Suisse sagl è il mar-chio della nostra nuovaSocietà che da questaprimavera è operativasul territorio elvetico e inparticolare in CantonTicino.La nostra vicinanza allaConfederazione Sviz ze -ra, i molti clienti che lìgià abbiamo, gli altistandard qualitativi dilavoro richiesti e le sem-pre maggiori restrizioneall’ingresso di compe-tenze estere sul territorioci hanno spinto a com-piere questo importantepasso.Affiancati da validi col-laboratori locali, offrire-mo i medesimi serviziche hanno contraddi-stinto la nostra operativi-tà da ormai quarant’anniin Italia e in altre partid’Europa.Siamo consapevoli diessere già una realtàben conosciuta anchesul territorio elvetico: in passatoabbiamo molto lavorato per Mu -ni cipalità, prestigiosi Enti privati eproprietari privati di parchi e giar-dini. Abbiamo introdotto in Canton

Ticino negli anni ’80 il tree-clim-bing e molte altre novità tecniche,abbiamo organizzato con la Mu -nicipalità di Lugano due Confe -renze internazionali con prestigio-si relatori ed innovatori della mo -

derna arboricoltura, tra iquali Alex Shigo, abbia-mo censito con il pro-gramma transfrontalieroInterreg Pro Arbora glialberi monumentali del -la Svizzera italiana, apiù riprese siamo statiinvitati da municipalitàe università a tenereconferenze sui temi am -bientali.Da alcuni anni, ostacoliburocratici e legislativiavevano rallentato la no -stra presenza, nono stan -te numerosi clienti recla-massero i nostri inter-venti e la nostra compe-tenza.Ora con più forza esenza lacci burocraticipotremo essere presentiin Svizzera andando in -contro alle numeroserichieste.Fito-Suisse sagl proporràin modo agile e prontoconsulenze agronomi-che, verifiche di stabili-

tà, sarà operativa con squadre spe-cializzate nei lavori di arboricoltu-ra in quota e di creazione di giar-dini, parchi, pareti e tetti verdi.Benvenuta, willkommen, bienve-nue Fito-Suisse!!

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APRILE 2019 - NUMERO 119SPED. IN ABB. POSTALE 70%FILIALE DI VARESE

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Luci, colori e tante novità in questa primavera

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Alle pendici del Sacro Monte diVarese c’è un borgo - Velate - cheracchiude tutta l’essenza dei luo-ghi: natura, arte, paesaggi mozza-fiato, cultura. Qui le ville e le di -more storiche sono addossate

l’una all’altra e i giardini si sten-dono sulle pendici che preludonoai rilievi del Parco Regionale pocodistante. Tra le ville del borgo c’èVilla Dotti, una proprietà affasci-nante per la posizione panorami-

ca, ma soprattutto per essere statail privilegiato punto di osservazio-ne per un artista incisivo per lanostra cultura degli anni ’60: Re -nato Guttuso.In questa dimora, ereditata dallamoglie Mimise, Guttuso trovòparticolare ispirazione, tanto darealizzare diverse opere dedicateproprio alla variabilità dei paesag-gi sul Lago di Varese. Inoltre, lacelebre “La fuga in Egitto” realiz-zata per la Via Sacra che conduceal Sacro Monte di Varese è unincisivo marchio del legame tral’artista e la città.Passeggiare per questo parco, einondarsi della stessa luce che af -fascinava l’artista siciliano è allostesso tempo entusiasmante ecau sa di soggezione. Nella stessaluce si staglia ancora oggi vicinoalla Villa un esemplare imponentedi Crypto meria japonica. L’albero di Cryptomeria, origina-rio della Cina e del Giappone, siriconosce per la tipologia di cor-teccia, dal colore rosso brunasto edallo spessore consistente. Il por-tamento della pianta è slanciato eimponente allo stesso tempo, gra-zie al fatto che la pianta può rag-giungere dimensioni ragguardevo-li in altezza - fino a 50 metri nel-l’habitat originario - intorno ai 30metri nei nostri climi.La chioma è leggera, permeabile,con foglie disposte a spirale suirametti penduli, leggeri.I frutti sono piccoli strobili globo-si con scaglie spinose, dalle di -mensioni decisamente modeste ri -spetto alla mole della pianta.

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La Cryptomeria diVelate -Varese -

GLI ALBERI CHE CURIAMO

L’esotico esemplare di Cryptomeria caro a Guttuso

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Rivista tecnica - informativaFito-Consult

e Agri-Consult VareseFondata nel 1989

Direttore responsabileFiorenzo Croci

Collaboratori a questo numeroElena Baratelli

Stefania BarbieriAlessandro BellaniMonica Castiglioni

Anna GargiuloSimon ManleyElisa Mappelli

Raffaele MasonCarlo MeazzaMarilyn Shigo

Renzo TamboriniLothar WessollyAmbrogio Zanzi

Cecilia ZanziDaniele Zanzi

Grafica:Il Cavedio a.c.s.d.

Varese: piazza Motta, 4Tel: 0332.287281

StampaFotolito Cromoflash srl

Via Rossini, 821040 Castronno (VA)

Copia OmaggioEdizioni: Daniele Zanzi

Registrazione Tribunale di Varesen° 570 del 24/10/89

VISITATE

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Il legno di Cryptomeria è comu-nemente detto cedro giapponesee ha consistenza compatta, mabas so peso specifico e note pro-fumate, che lo rendono moltoapprezzato per manufatti. Il suolegname viene quindi impiegatoper scopi commerciali in Giap -pone, ma non in Europa, dove èapprezzato solo per il suo valoreornamentale.Assieme ad altri alberi di latifo-glia, soprattutto tigli e castagni, laCryptomeria di questo bel giardi-no si è accresciuta in forma armo-nica, beneficiando delle condi-zioni climatiche fresche e dellabuona esposizione al sole. Nonostante le buone cure prestatenei decenni a questo esemplare, ègiunto il momento di effettuare unintervento mirato di sistemazionedella densa chioma. Prima diapprocciarsi alla potatura è peròutile verificare le condizioni stati-che dell’albero e adeguare cosìl’intervento sulla chioma.Molto spesso gli alberi preoccu-pano per le dimensioni, ma que-ste sono poco significative delgra do di sicurezza associato.Solitamente le piante che manife-stano alterazioni interne del le -gno, se opportunamente gestite,possono attuare svariati processicompensativi e continuare a ve -getare senza che questi rappre-sentino una fonte di rischio. Piùinsidiosi possono essere i proble-mi che interessano l’apparato ra -dicale per i quali l’albero deve at -tuare sistemi di difesa e compen-sativi più complessi.Sappiamo bene che tanto più in -gente è la massa di vegetazioneche viene sollecitata dal vento,tan to maggiori sono le forze chela base del fusto deve dissipare.L’altezza, la presenza di branche

e la ramificazione periferica, sonotutti fattori che incidono in modocomplesso sul quadro cineticodel l’albero. È quindi importanteeffettuare uno studio professiona-le delle condizioni dell’albero perraccogliere tutte le informazioniutili a impostare un piano di ma -nutenzione adeguato.La tomografia effettuata alla basedel fusto ha evidenziato la pre-senza di una alterazione internapari al 37% della sezione deltronco misurata. La dotazione dilegno residuo è più che sufficien-te ad assolvere la funzione disupporto. La fase successiva consiste neilavori di gestione della chioma,affidati ad una squadra di opera-tori specializzati nella tecnica deltree-climbing.Sono quindi state rimosse tutte leparti secche e lievemente accor-ciati alcuni rami distali.La conformazione della chiomanon deve essere stravolta e inalcun modo depauperata delleparti più efficienti nel processofotosintetico.Le sempre più diffuse tipologie dipotatura che “conizzano” le co -nifere o arrotondano la chioma, ola “alleggeriscono” svuotandotutta la vegetazione interna allachioma, sono pratiche sbagliatedal punto di vista biologico ediscutibili dal punto di vista pae-sistico, spesso realizzate su com-missione degli stessi proprietaridegli alberi.Ma quando un professionista potaun albero, lo fa mettendo in prati-ca esperienza, conoscenza ebuonsenso, proprio come un pit-tore dipinge impiegando tecnicae ispirazione artistica!

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Ogni Comune, piccolo o grande,vanta all’interno del proprio terri-torio delle aiuole “di rappresen-tanza” destinate ad ospitare allesti-menti di fiori stagionali che, alme-no nelle intenzioni, dovrebberomigliorare l’immagine e la qualitàestetica del contesto urbano. Collocate in punti più o menostrategici, queste aiuole vengonosolitamente addobbate nei mesiprimaverili ed estivi con piantinedi Sunpatiens o begonie, che suc-

cessivamente vengono sostituitecon viole per coprire i mesi autun-nali e invernali.Le fioriture stagionali sono indub-biamente insuperabili nel dare untocco di colore intenso, vivace eprolungato ma di contro hannobisogno di molta acqua, sono sen-sibili al caldo torrido e alla siccitàestiva, al gelo e alla assenza diprecipitazioni in inverno, allagrandine e alle piogge intensetipiche del periodo primaverile;

tutto questo porta a dover sostitui-re più volte le piantine danneggia-te o morte, aumentando le spesedi manutenzione.Nell’ottica di ridurre i costi, unita-mente a una maggiore sensibilitàambientale che condanna glisprechi in termini di consumo diacqua, molti Comuni stanno ini-ziando a sperimentare delle com-posizioni vegetali differenti per leaiuole stradali, preferendo pianteperenni al posto delle stagionali,

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Nuovi trend per le aiuole in città

ARCHITETTURA DEL PAESAGGIO

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più resistenti alle malattie e menoesigenti in fatto di manutenzione.Bisogna infatti considerare chenelle aiuole stradali le piante sonosottoposte continuamente a fontidi forte stress, quali la presenza diasfalto e cordoli che contribuisco-no ad aumentare la temperatura,il passaggio di auto e di persone (edi cani), la mancanza di impiantidi irrigazione automatica o, sepresenti, il loro non corretto fun-zionamento.Fito-Consult, all’interno del servi-zio di manutenzione del verdepubblico in alcuni contesti sulLago Maggiore, ha studiato ilrestyling di alcune aiuole seguen-do questa filosofia di lotta aglisprechi senza però perdere di vistail valore estetico, particolarmenteimportante in ambito turistico.Data la stagionalità dei flussi turi-stici di queste cittadine, concen-trati prevalentemente in primaverae estate, la scelta delle specievegetali è ovviamente ricaduta suquelle che presentano il massimosplendore proprio nei mesi dimaggiore affluenza, unitamente aun ridotto fabbisogno idrico e unaelevata rusticità: nelle aiuoleabbiamo messo a dimora Salvianemorosa, Echinacea, Gaura lind-heimerii, Perovskya atriplicifoliache, insieme ad arbusti come abe-lia, ibisco e lavanda regalano fio-riture continue da inizio estatefino all’autunno. Il valore decora-tivo delle aiuole è dato non solodai fiori ma anche dall’impiego diessenze caratterizzate da fogliamecolorato come la Nandina nana el’azzurra Festuca glauca; inoltre,grazie all’introduzione di grami-nacee ornamentali quali Stipatenuissima e Miscanthus sp., lacomposizione acquista movimen-to con la flessuosità e leggerezza

delle foglie e delle infiorescenzeche si muovono a ogni piccolosoffio di vento. La composizionedi aiuole di questo tipo deve tene-re conto di alcune regole, senza lequali si corre il rischio di avereuna giungla selvaggia e caotica:innanzitutto bisogna studiarebene le diverse altezze che cia-scuna specie raggiunge, mettendoin primo piano quelle più basse esullo sfondo quelle più alte; insecondo luogo, alcune essenzehanno un portamento disordinatoe uno sviluppo vigoroso che, senon viene valutato in modo cor-retto, rischia di soffocare e sopraf-fare le piante che invece sono piùmodeste, compatte e ordinate.Al contrario, se le specie vengonoimpiegate correttamente in mododa esaltare al massimo le loropeculiarità, questo tipo di allesti-mento risulta variegato e dinami-co: si può giocare con accosta-menti di forme di foglie differenti,contrapponendo, ad esempio, lefoglie lineari e sottili delle grami-nacee alle infiorescenze globose amargherita dell’echinacea, gli irtisteli della festuca alla leggerezzadei fiori simili a farfalle dellagaura; ancora si possono studiareinteressanti composizioni croma-tiche giocate o sui colori chiasso-si e audaci, come il rosso, l’aran-cio, il giallo e il viola, oppure sce-gliendo tonalità pastello, tenui eriposanti come il rosa, il bianco, ilverde.Il risultato finale è quello di unacomposizione rigogliosa e lussu-reggiante, ben diverso dalla com-postezza, a volte monotona, delleclassiche composizioni con i fioristagionali.Le aiuole di perenni e graminaceemantengono un aspetto gradevoleanche in inverno, anche senza

fiori, specialmente se si ha cura discegliere essenze sempreverdi edi abbinarle con arbusti dal foglia-me persistente o che produconobacche colorate. In una fase storica come questa incui le tematiche climatiche eambientali sono stringenti e divitale importanza, sarebbe oppor-tuno iniziare a considerare leaiuole cittadine come parte inte-grante del più ampio sistema delverde urbano e non solo dei sem-plici complementi di arredo e didecoro.Seppure di dimensioni limitate, leaiuole possono diventare elemen-ti attivi per aumentare la sosteni-bilità delle aree urbane afflittesempre più da problemi dicementificazione: utilizzandoessenze perenni particolarmenteapprezzate da insetti quali api efarfalle, si possono creare deimicro habitat ecologici che con-tribuiscono ad aumentare la bio-diversità, delle piccole isole natu-rali in mezzo al mare di asfalto edi cemento.Alcuni studi europei, ad esempio,stanno valutando il potenziale distoccaggio dell’anidride carboni-ca e di captazione delle polveri daparte di alcune delle piante piùusate nelle aiuole cittadine al finedi diffonderne l’impiego permigliorare la qualità dell’aria.Sarebbe quindi opportuno dedi-care una maggiore attenzione esensibilità nella progettazione erealizzazione di queste aiuole chepossono avere un alto potenzialesia estetico che ambientale mache, nella maggior parte dei casi,sono invece risolte in modo sbri-gativo e semplicistico, ricorrendoa schemi collaudati e sicuri mache, a lungo andare, vanno apesare sui costi di manutenzione.

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Che Fito-Consult sia un’aziendacon una immagine del tutto ori-ginale e fantasiosa pensiamo siaabbastanza evidente: dipingeredi fucsia gli automezzi - daicamion all’autoscala - negli anni’80 è stato un gesto di coraggio!Il fucsia come marchio distintivoera finalizzato a renderci benvisibili e riconoscibili. Abbiamosempre voluto essere presenti edistinguibili, comunicando ainostri clienti ed amici (gli attua-li followers), tutta la nostra pas-

sione e la competenza in mate-ria di verde.

Quando Fito-Consult sposa l’arteIl mondo dell’arte e dell’arbori-coltura sono strettamente legatigrazie agli alberi, quali soggettiispiratori dell’artista per le loroforme svariate, per i colori dellechiome e delle cortecce, e perl’inserimento nel paesaggio cir-costante. Nei nostri uffici pri-meggia un quadro che ritrae unarboricoltore, un tree-climber -

il nostro primo climber MarcoCadoni agli esordi nella sua ‘spe-cialità’ che lo ha visto anche duevolte campione italiano - intentonel lavoro di potatura. È un pez -zo unico, che celebra non so lola bellezza dell’elemento vegeta-le, ma anche la maestria di chi sene prende cura. La nostra sede è anche impre-ziosita da diverse opere sculto-ree lignee, prodotte da artisti lo -cali e non. Loris Ribolzi è l’auto-re varesino di alcune opere rea-

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La cultura del fucsia,del verde, del rosso, del blu...

CULTURA

Sui muri della nostra ditta l’annoso conflitto tra città e alberi secondo l’artista Marco Peduto

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lizzate con rami di diverseessenze arboree. Gli accosta-menti cromatici di diverse cor-tecce e la loro differente rugosi-tà sono una sorta di campiona-rio naturale sorprendente. Alcune sculture furono prodotteanche in modo collegiale: è ilcaso dell’autore austriaco FranzGreife che realizzò e poi donò aFito-Consult una bella sculturalignea realizzata, anche con ilcontributo dei partecipanti, alconvegno internazionale che sitenne a Varese nel 2003. Un’altra opera pittorica è il gros-so pannello di circa 3 mt di lun-ghezza realizzato bagnando conle tempere foglie e rametti, cherisultano poi inclusi nella tela, adare struttura e materia alla rap-presentazione di un ‘giardino’.Quest’opera fu realizzata intera-mente dall’artista MaddalenaTurchini che ha lavorato sottol’occhio attento e ammirato deicorsisti in occasione del Con -vegno internazionale ‘I monu-mentali’ del 2012 a Varese. E che dire della imponente pan -ca, che troneggia nella sala riu -nioni, realizzata dall’artista ame -ricano Tom Jahns, specializzatonell’utilizzare parti di tronco ebranche ritrovate nelle foreste epoi in parte lavorate e as sem -blate in incastri unici. La porzio-ne più caratteristica della pancaè la seduta, livellata nella partesuperiore e ruvida, grezza, ecar bonizzata da un incendio na -turale nella parte inferiore.Per discutere di idee e progettiin Fito-Consult ci si riunisce at -torno ad una tavola rotonda,composta di spicchi di legno disvariati colori e consistenze, una

sorta di Rosa dei venti lignea.Questa specialissima galleriad’arte si scopre solo visitandol’interno dei nostri uffici. E fuori?Da diversi anni l’area esternaall’azienda, di proprietà comu-nale, è stata riprogettata e pian-tumata con inserimento di unastatua lignea che rappresenta unalbero capovolto, le cui radicievocano una chioma spettinata.La statua, dalle fattezze diver-tenti e di richiamo a una creatu-ra fantastica, attira lo sguardostupito dei passanti che percor-rono a tutta velocità in auto ilvicino viale.La rappresentazione artisticadell’albero in città è stata ancheil tema di un concorso promos-so dall’associazione culturale “IlCavedio”, supportata da Fito -Con sult. Oltre al concorso “Ilcor to letterario” di cui siamosempre stati sponsor, fu promos-so anche un concorso interna-zionale per la rappresentazionepittorica della presenza dell’al-bero in città. Tecniche pittorichee svariati soggetti, con opereprovenienti da tutta Italia hannostupito la giuria tecnica, dandoun rappresentativo spaccato dicome venga percepita la presen-za del verde nelle nostre città.

L’astrattismo di PedutoNonostante i colori accesi dellanostra sede, alcuni spazi esternimeritavano una valorizzazione ein occasione di alcuni lavori dimanutenzione straordinaria èstato deciso di affidare a MarcoPeduto, giovane artista emergen-te, dai trascorsi irrequieti e dalfuturo promettente, la realizza-zione di un murales in prossimi-

tà dell’ingresso.I colori accesi rossi, blu e verdiriempiono forme spigolose e stri-denti, contornate da tratti decisineri e bianchi. La personalitàdell’autore trapela da un’operache vuole rappresentare la diffi-cile convivenza tra alberi euomo in città. I rami degli alberihanno portamento rigido, spigo-loso, e si avverte tutto l’attritodella cementificazione e dell’ur-banizzazione che stride con lacomponente vegetale.Nel graffito c’è anche spazio perun ritratto: un viso rivolto altro-ve, che con piglio deciso sischiera dalla parte degli alberi.

Comunicare con immaginiFito-Consult ha sempre spesomolto nella comunicazione enella divulgazione, da sempreconvinti che spiegando si sareb-be potuto abbattere il muro diignoranza che troppo spessorappresenta un ostacolo troppoconcreto alla corretta gestionedegli alberi. Ma in una societàpoco propensa ad ascoltare etutta votata alla comunicazioneiconografica, anche per noi avolte risulta utile avvalerci dialtri mezzi, oltre alla parola, pertrasmettere le nostre convinzionie il nostro amore per gli alberi.

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I batteri, insieme ai funghi, sonoi principali organismi che ruota-no attorno a quello che chiamia-mo “sistema albero”; le intera-zioni tra i diversi esseri viventisono molteplici e complesse,non sempre riconducibili allapatologia, come i più potrebbe-ro pensare.Sicuramente i batteri - e le even-tuali problematiche ad essi con-nesse - sono meno conosciutirispetto ai funghi, di cui moltoabbiamo già scritto. Numerose e fondamentali per lavita sono però anche le intera-zioni positive: basti pensare alprocesso di azoto fissazione,dovuto alla simbiosi tra radici ebatteri, principalmente tra ilgenere Rhizobium e le legumi-nose. Oppure, secondo studi piùrecenti, alcuni batteri endofiti,capaci di colonizzare i tessutiradicali delle piante, sono ingrado di aumentare la resistenzaalla siccità dell’ospite. Tali lega-mi sono a volte così stretti chene’ ospite ne’ parassita sembra-no in grado di vivere autonoma-mente; per esempio alcuni bat-teri endosimbionti, così chiama-ti perché vivono all’interno del-l’ospite spesso a livello intracel-lulare, vengono trasmessi verti-calmente, cioè tra generazioni.Tutti questi meccanismi di sim-biosi sono risultato di un proces-so evolutivo di adattamentodelle piante alla vita sulla Terra e

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I batteri, più benefici che danni

ARBORICOLTURA

Legno umido, causato da batteriosi, sgorga da questo esemplare di Cedrus deodara

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ai cambiamenti che avvengonosu di essa; l’obbligatorietà del-l’interazione è dovuta al fattoche l’ospite guadagna nutrientilimitanti forniti dal simbionte,mentre quest’ultimo acquisiscecomposti zuccherini altamenteenergetici dall’ospite. Una sim-biosi è per sempre!Accanto a queste numerose in -terazioni positive, vi sono alcunicasi di batteriosi che possonocausare problemi ad alberi oarbusti e rientrano quindi inquelle che definiamo “malattiedelle piante”. Solitamente lepatologie batteriche sono ospite- specifiche, cioè il problema sipone con un’interazione parti-colare tra organismo e pianta,spesso in concomitanza di fatto-ri predisponenti. E’ piuttostoraro trovare una batteriosi diffu-sa su tutte le specie vegetali pre-senti in un determinato paesag-gio; più facile trovare il proble-ma associato a particolari cate-gorie di piante: sono moltocomuni per esempio le batterio-si su piante da frutto, ove posso-no causare anche importantiperdite di produzione.Come quelle fungine, le proble-matiche legate ai batteri sonolegate all’andamento climatico:temperature calde ed elevataumidità favoriscono la prolifera-zione di alcuni organismi. Sequesto coincide con una parti-colare fase fenologica dellapianta o un particolare stato didebolezza, che la rende piùsuscettibile agli attacchi, eccoche il danno è fatto!I batteri vengono diffusi princi-palmente da insetti o tramiteacqua piovana; non possono pe -

netrare direttamente i tessutivegetali o le foglie, ma richiedo-no ferite o aperture naturali perdare inizio al processo infettivo.La carica batterica deve esserepiuttosto elevata per provocareuna malattia: devono esserciquindi condizioni altamente fa -vorevoli per lo sviluppo di unacolonia numerosa.Come possiamo distinguere unabatteriosi da altre problemati-che? I sintomi possono esseresimili a quelli causati da alcunifunghi, ma spesso molto più li -mitati. Sicuramente i batteri noncausano marciumi o carie dellegno; sono rari i casi di alcunibatteri che portano alla forma-zione di cancri o avvizzimenti.Sulle foglie, i sintomi spessoincludono ingiallimenti o aloniattorno a tessuti imbruniti; que-sto succede perché i batteri cau-sano il collassamento dellepareti cellulari vegetali e la fuo-riuscita dei nutrienti ai marginidella zona infetta - quello che aocchio vediamo come “alone”.Sempre sulle foglie, possonopresentarsi poi delle macchie,spesso angolari o limitate allevenature con un margine pocodefinito; più raro è il caso in cuii tessuti infetti collassino crean-do dei buchi. Sui germogli o ifusti, i batteri possono invececau sare un generale imbruni-mento dei tessuti oppure rigon-fiamenti dovuti a proliferazionicellulari; tipico dei batteri èinvece un fenomeno caratteristi-co, cioè il provocare la fuoriu-scita di essudati dai fusti, sinto-mo dell’infezione in corso: pos-siamo notare del liquido che let-teralmente zampilla dal legno,

con un caratteristico odore dimarcescenza. Dove sicuramente i batteri sonooggetto di lotta specifica è lafrutticoltura: le strategie percombattere le problematichecausate sono di tipo integrato,dall’utilizzo di cultivar resistentia potature specifiche all’usorazionale dell’irrigazione. Discarsa efficacia sul lungo perio-do è la lotta chimica, considera-ti anche i limiti introdotti dallenuove leggi in vigore circa l’uti-lizzo dei prodotti fitosanitari.Una gestione che preveda lottapreventiva e naturale è quellache garantisce i migliori risultatiin quanto mette le piante nellecondizioni ottimali per reagirealle avversità esterne.Nel campo del verde ornamen-tale, potremmo concludere chesono maggiori i benefici che ibatteri portano delle rare proble-matiche che causano. Un aspet-to importante è che molte voltenell’equilibrio di un ecosistemal’instaurarsi di una determinatacomunità fa si che altre non pos-sano prevalere: è proprio il casodei batteri che molto spesso evi-tano il prevalere e l’infezione difunghi, creandosi una nicchiaecologica che non lascia spazioa organismi che causerebberoproblematiche maggiori.

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Il gruppo di espertiinternazionali abilitati allametodica di messa in tra-zione degli alberi SIMorganizza l’annuale mee-ting di confronto e scam-bio di esperienze i prossi-mi 20 e 21 maggio a Han -nover - Germania. Questoappuntamento annuale,creato e voluto dal leaderdel gruppo di esperti prof.ing. Lothar Wessolly, è or -mai divenuto un appunta-mento fisso per tutti i tec-nici europei che lavoranocon le analisi dinamichede gli alberi. In un atmo-sfera di cordiale amicizia,rinsaldata dai frequenticontatti, ci confronteremocon i casi più spinosi af -frontati da ognuno di noinel corso dell’anno lavo-rativo trascorso; si discu-terà, ognuno sarà libero dimuovere sug gerimenti, elogio critiche all’operato dei colleghi...insomma momenti di alta forma-zione e crescita professionale. Una parte delle giornate saràdedicata, come consueto, a proveco mu ni pratiche su alberi partico-larmente problematici; momentomol to utile per ogni partecipanteperché permette di capire le diver-sità di ap proccio e di lavoro,scambiarsi trucchi del mestiere,discutere sulla diagnosi, prognosie analizzare i risultati finali.Tutti usciamo da questi incontripiù ricchi e mo tivati.

EU-ARB, il progetto europeoErasmus+, che vede coinvolte 7

Nazioni Europee, si riunirà i pros-simi 25-29 giugno a Vil nius -Lituania.Stiamo lavorando a definire regolecomuni per i lavori di arboricoltu-ra in quota con particolare at -tenzione a quelli in vicinanza del -le linee elettriche e a definire le fa -si di certificazione volontari peroperatori che lavorano sugli alberi.Fito-Consult in particolare coordi-na le attività di divulgazione e dis-seminazione delle finalità e deirisultati raggiunti.Lavorare fianco a fianco, discu-tendo e confrontandosi aperta-mente, con colleghi europei èsempre gratificante e fonte di cre-scita professionale.

Conoscere gli alberi èuna premessa fondamen-tale per essere tecnici earboricoltori competenti.Diventa una urgenzaquando emerge tuttal’assurdità di interventi dipotatura effettuati nelcorso della stagione in -vernale con il risultato dimartoriare i poveri albe-ri, da nord a sud. Non cistanchiamo mai di riba-dire quali sono le corret-te pratiche e di aiutare aconoscere la biologiadel l’albero, toccando icampioni dal vero e nonsu libri o diapositive. Ilno stro percorso formati-vo parte con il “SistemaAl be ro - modulo 1” inagenda per il 20 e 21giugno prossimo a Va -rese a Villa Recalcati.

Due giorni di teoria e prati-ca, sezionando campioni di

legno nel parco e preparando cia-scuno i campioni per poi essereosservati allo stereo mi croscopio.Fissate in agenda le date!

Si è svolta la prima visita tecni-ca del CEO di Carbon Gold -Simon Manley - in Italia. CarbonGold è la società inglese, leaderinternazionale nella produzionedi biochar arricchito, da noi oraintrodotto sul mercato italiano.Una due giorni piena di impegni,tra summit tecnici e commercialie visite in campi da golf locali, alfine di impostare una sinergia perrendere noti i molteplici beneficidel biochar anche in Italia.

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NOTIZIE

Incontri in EuropaBiochar in Italia

Il Biochar da oggi anche in Italia

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Si sa, la cura degliapparati radicali èun concetto fon-damentale per lasanità di qualsiasiorganismo vege-tale - dalle specieerbacee ti piche ditappeti erbosi,agli esemplari ar -borei monumen-tali. Tali cu re sonope rò spesso tra-scurate, per sva-riati motivi: sipas sa dal sottova-lutare la loro im -portanza, a nonriconoscere chia-ramente i sintomi- che spesso simanifestano sullaparte epigea deivegetali - fino alnon avere i mezziadeguati a risol-vere le problema-tiche riscontrabili.A tal proposito,già da anni consi-gliamo ai nostriclienti di interve-nire, quando necessario, utiliz-zando un palo iniettore per appor-tare biostimolanti e sostanza orga-nica utili al benessere radicale. Lapratica, ormai consolidata da annidi utilizzo con soddisfazione, hasolo un limite: quello di poter ap -portare solamente prodotti li quidio solubili in acqua, che appuntoso no iniettati a una giusta pressio-ne nel suolo impregnando tutta lari zosfera. Ciò esclude da questopossibile utilizzo una serie di pos-

sibili prodotti, solidi o granulari,che in vece potrebbero beneficiaregrandemente alla salute radicale.Ad esempio, tra essi annoveriamosi curamente il biochar di Car bon -Gold, un vero toccasana per ilsuolo, dato che determina in ununico atto, molteplici benefici:alla struttura del suolo, alla suabiologia e alla capacità di riten-zione idrica - fatto particolarmen-te importante dati i sempre cre-scenti periodi siccitosi. Per questo

motivo, da qualchemese stiamo speri-mentando con suc-cesso alcune mac-chine Vogt, veri epropri insufflatori dimiscela aria-substra-to nel terreno. Il con-cetto è semplice: fo -rare il suolo per unaprofondità variabilee poi, grazie a unospeciale compresso-re che agisce ancheda miscelatore, ap -portare a pressionela miscela di aria eprodotto polverulen-to. Questo, oltre aconsentire di sorpas-sare il limite applica-tivo di cui sopra,permette anche dirisolvere un annosoe diffusissimo pro-blema: il compatta-mento del suolo. Difatti, grazie all’azio-ne della macchina,si fa sì che aria eacqua possano tor-nare a circolare effi-

cacemente nel suolo. Già soloquesti ultimi benefici portano anetti miglioramenti nelle condi-zioni vegetative di esemplariarborei e colture erbacee: ma noisiamo andati oltre, applicando iprodotti Carbon Gold tramite lemacchine Vogt: così facendo, oltrea biochar, apportiamo spore di fun-ghi micorrizogeni, funghi antago-nisti e estratti di alghe - un vero eproprio pacchetto completo in unainnovativa modalità applicativa!

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AGRI-CONSIGLIA

Risolvere i problemi alla radice

Nuove tecnologie e macchinari: sempre all’avanguardia!

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