ffmagazine n° 8

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Rivista di Pesca a Mosca n°8 Rivista bimestrale a pubblicazione online registrata presso il Tribunale di Modena il 09/07/2009 prot. n°1963 Novembre - Dicembre 2010 LA PRIMA RIVISTA ITALIANA DI PESCA A MOSCA ONLINE GRATUITA

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rivista italiana gratuita di pesca a mosca

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Rivista

di Pesca a M

osca

n°8

Rivista

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estrale a pubblicazione online registrata

pre

sso il Tribunale di Modena il 09/07/2009 pro

t. n°1963

Novembre - Dicembre 2010

LA PRIMA RIVISTA ITALIANA DI PESCA A MOSCA ONLINE GRATUITA

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Paolo Pettine

amo: tmc 100 14filo di montaggio: gudebrod 8/0 brownaddome: due fibre di alce una crema e l'altrabrowncode: microfibetts crimpatetorace: mix dubbing sinteticoali: shimazaky sagomatozampe: fibre di cervo

P _ muticus

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UNA STAGIONE NUOVA ALLE PORTE

Di questi tempi in cui tutti stringono la cinghia fare bilanci è piùche mai arduo, ed anche il mondo alieutico non ne è da meno.Ho sentito gente che quest’anno ha limitato di molto le uscitedi pesca causa le troppe spese e, di conseguenza, si è divertitapoco.Che dire, il nostro, proprio perché un hobby, è il primo ad esse-re sottolineato come in possibile fase di stand-by. Una momen-tanea (spero) ridimensionata “naturale” oserei dire che aumen-ta le nostre frenesia di pesca.Il passato ormai è passato e bisogna guardare al futuro. Unanuova stagione di pesca è ormai alle porte e molti di sicuro vorranno affrontarla con un po’ più di uscite sperandoche questo si possa avverare. Una nuova stagione cadenzata dalle imminenti fiere, quali quelle di Vicenza e diBologna, fiere in cui ci si rincontra puntualmente ogni anno. Noi con la nostra rivista saremo presenti e faremo sempre la nostra bella figura.Tra l’altro la nostra rivista sta per fare un altro salto di qualità, una cosa che ancora non posso rilevare perchéancora stiamo verificandone la fattibilità, ma se dovesse funzionare, bè, allora saremmo veramente arrivati a deilivelli qualitativi unici….abbiate un pò di pazienza e vedrete. Concluderei qui augurando a tutti voi di passare delle serene feste natalizie e di prepararvi al meglio per la prossi-ma stagione magari trovando qualche buon consiglio tra gli articoli della nostra rivista che vi apprestate a leggere.

Buon Natale a tutti.

Massimo Magliocco

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DirettoreResponsabileBaroni Franco

Direttore EditorialeMondini Alberto

GraficiMondini AlbertoBagagli DanieleGammelli Luca

CoordinatoreRedazionaleMagliocco Massimo

CollaboratoriCastellani LucaBorriero MorenoBailey Philip

Distribuzione WEB Pubblicazione Bimestrale Registrazione Presso il Tribunale di Modena n° 1963 del 09/07/2009

Rivista Gratuita Pubblicità Alberto Mondini Tel. 3318626216 e-mai: [email protected]

Federico RenziPagina 14 imitative o impressio-

nistiche

Massimo MatteuzziPagina 24 Granselegarden lapland

lodge

Philip BaileyPagina 32 Una mosca sviluppata in un continente

funziona altrettanto bene quando torna alle origini

Donato TedescoPagina 47 Questa e la mia ulti-

ma

Mala-MalaguginiPagina 53 Il Meschio a Vittorio

Veneto

Andrea GarineiPagina 68 Il fiume Chiese a

Condinino

Alessandro SgraniPagina 79 Autunno in Toscana

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La FFM, Scuola di pesca a mosca, comunica che sono aperte le iscrizioni alla nostra associazione,

che ricordiamo essere non a scopo di lucro, per l’anno che va da Ottobre 2010 a Bicembre 011. Tale iscrizione, che ha un costo di euro 15,00, da al socio una serie di vantaggi che non possonoessere ignorati come ad esempio, sconti in zone no-kill, sull'acquisto del materiale da pesca, sul-l'acquisto di prodotti editoriali sulla pesca a mosca e non, ai corsi FFM, su viaggi di pesca inEuropa ecc. Tali sconti verranno praticati dai sottostanti sponsor che hanno accettato di collabo-rare:

Ai corsi della Fly Fishing Masters 20 Euro

Albergo BucaneveVia >Giardini Sud,31 5%41027 PievepelagoTel. 0536 71383

Edy DonàDi Edgardo Donà via Monte Rosa, 68 10%20025 Legnano (MI) Cell. 3487616494

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Il Pesce fuor D’Acqua SNCdi Lazzaro Gianluca & C36030 Costabissara (VI)Via Montegrappa 48 tel/fax 0444 970611 FFM POINT 10%e-mail [email protected]

Mayfly di Giorgio FerrariVia Zuavi n°1620077 Melegnano MI FFM POINT 10%Tel.02 9838901

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Modern Fishing in LaplandUfficio Amministrativo Holmvagen 210 S-920 SE 10%Infos Italia: 0039 348 6004118 Infos Svezia: 0036 73 8213607E.Mail. [email protected]

Edizioni NUMAdi Massimiliano Nucci-PivaL.go Straidberg 30 00142 Romawww.edizioni muma.com 10%

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Ale & FlyAscoli PicenoCirconvalazione ovest, 35tel/fax 0736-259831www.ale-fly.com FFM POINT 10%e-mail [email protected]

Gerry SportPesca-OutdoorVia Ghisaldi 25047 Darfo Boario Terme (BS) FFM POINT 10%

tel. 0364-536123

Gerry SportPesca-OutdoorVia G, Marconi, 87 lovere (BG) 10%tel. 035-983733

Gerry SportSportwear (negozio abbigliamento sportivo)Via Lorenzetti, 13 25047 Darfo Boario Terme (BS) 10% tel, 0364-529732

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Chi fosse interessato ad associarsi e quindi entrare inpossesso della nostra tessera, può recarsi presso tuttigli esercizi commerciali e/o le strutture che svolgono ilservizio di FFM POINT, oppure tramite carta di creditodi euro 15,00 che si può fare attraverso il sitowww.flyfishingmasters.com nella apposita pagina,oppure attraverso bonifico bancario iban IT02-H-05164-03213-000000175379. Per info mettersi incontatto con la segreteria al 3343328889.Crediamo che i vantaggi che si possono avere con taletessera siano estremamente interessanti cui tutti ipescatori a mosca non possono rinunciare.

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Domenica 5 settembre a partire dalle ore 9.00 nella piazza Vittoria

del Comune di Melegnano

( MI ), si e’ svolta l’ 11esima edizione della festa dello sport, orga-

nizzata dall’ assessorato alle attivita’ sportive.

Nel contesto di questa splendida cittadina d’origine medievale,

adiacenti allo storico castello, le associazioni sportiva di questo

Comune hanno potuto far conoscere e promuovere le proprie atti-

vita’ mediante stand e dimostrazioni pratiche.

I membri del club di pesca a mosca May Fly Melegnano Team

erano presenti con uno stand appositamente allestito per tale

evento, supportati anche da alcuni istruttori della FFM che hanno

dato da subito la loro disponibilita’ a presiedere questa manifesta-

zione.Con quest’iniziativa si sono fatte conoscere a tanti giovani

curiosi le basi del nostro amato sport, avvalendosi sia della proie-

zione di filmati e sia dall’ausilio del morsetto con cui si sono realiz-

zate, con grande stupore ed ammirazione di tutti, le mosche piu’

conosciute.

Nel pomeriggio gli istruttori FFM hanno potuto effettuare una dimo-

strazione pratica su prato nell’area riservata, effettuando alcuni dei

lanci base e non ; successivamente a tutti e’ stata data l’opportu-

nita’ di provare personalmente a lanciare utilizzando una delle

tante canne messe a disposizione dal negozio MayFly Melegnano

( www.mayfly.it ).

Sicuramente lascia ben sperare l’ interesse dimostrato da tanti pre-

senti incuriositi dalla nobile arte della pesca con la coda di topo;

principalmente pero’ siamo stati tutti colpiti da un piccolo

( e speriamo futuro Pam), che si e’ da subito tanto appassionato

al lancio.

Andrea Garinei.

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Imitative o impressionistiche?Imitative o impressionistiche?

Federico Renzi

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Se siete interessati solo a prendere pesci il problema è d’importanza marginale, qualsiasi moscache vi hanno consigliato come super catturante va più che bene. Se al contrario, nella pesca amosca cercate qualcosa in più, se volete veramente comprendere i meccanismi che regolano la vitadel fiume, se un pesce lo volete ingannare secondo le regole del gioco. La strada da percorrere èsolo una: studiare gli insetti che dovete imitare e trasferire tutto questo studio su un amo.

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Imitazioni o cosa?

Sapete com’è fatta un’effimera? La domanda sembra stu-pida, ma a giudicare da alcune mosche che si vedono ingiro, direi che c’è bisogno di puntualizzare alcune cose.Un’effimera è fatta di poche cose, ha due o tre code bendivise e non una ventina di peli arruffati. Ha un addomeche è fatto di singoli elementi ben delineati e lucidi, e nonuna cosa ispida, pelosa e monocolore. Inoltre ha ali moltoevidenti con proporzioni sempre ben diverse da quelle im-pressionate in tante mosche artificiali. Guardate la fotodell’effimera vera, le ali partono dal dorso, sono inclinateall’indietro e sono larghe fino quasi alla fine dell’addome.Perché in tanti si ostinano ad imitarle con due rachitichepunte di hackle? E infine le zampe, nell’insetto reale sonosei e sono orizzontali, una piuma di gallo o di cul de canardavvolta sull’amo non imita niente che neanche vagamenteassomiglia alle zampe di un insetto. Sarebbe possibile fare la stessa analisi anche partendodalla foto di un tricottero, di un plecottero o di un altroqualsiasi insetto e giungeremmo alla stessa conclusione:Tante mosche artificiali non meritano di essere chiamateimitazioni, dal momento che non imitano proprio nientedegli animali ai quali si riferiscono.Certo potete obbiettare che con mosche impressionisti-che i pesci si prendono, se è per questo ho visto trote bol-lare sui mozziconi di sigaretta o sulle gomme da masticare,e allora? Se pescate a mosca solo per prendere pesci non

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ponetevi tante domande, anzi, fate così: con dieci imitazioni di lombrico, che chiamerete San Juan Worm, che parepiù nobile, pescate tutta la prossima stagione e prenderete un sacco di pesci, ve lo assicuro. Se per voi, come spero,la pesca a mosca è un gioco sottile, che prevede strategie e tattiche, oltre ad un percorso quasi mistico che passo dopopasso vi condurrà alla comprensione di oscuri meccanismi naturali. Avrete bisogno di tanto studio, di applicazione edi pazienza. Certo, troverete dei pesci che non riuscirete a catturare, che vi costringeranno a cambiare tutte le mo-sche del vostro arsenale senza risultato, ma che vi indurranno, una volta tornati a casa, a sperimentare nuove solu-zioni e nuovi materiali e magari a documentarvi sul meccanismo di schiusa dell’effimera che il vostro pesce stavamangiando. Avete fatto un altro passo avanti. Pensate a quanto è stato importante per voi quel pesce, Da avversarioe preda si è trasformato in maestro, riflettete adesso sul rispetto che merita quell’essere, legare un lombrico finto alfinale e catturarlo non fa male solo a lui, forse ne fa più a voi.Se la chiamiamo “imitazione”, ci sarà un motivo.E’ chiaro che per me la pesca a mosca viaggia entro binari ben precisi, “matching the hatch” lo chiamano i pescatori

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di lingua inglese , imitare la schiusa. A mio avviso questesono le regole del gioco: un pesce si sta cibando di un in-setto preciso, io lo devo ingannare proponendogli un’imi-tazione di quell’insetto e non un qualcosa che vagamentegli ricorda il cibo, per rendere il gioco ancora più appas-sionante amo andare in cerca di situazioni difficili, talvoltaquasi impossibili. Le acque piatte, lente e trasparenti conpesci selettivi e molto sospettosi sono il cocktail che più miaffascina, spesso devo studiare la situazione per un belpo’ di tempo prima di capire il giusto lancio o la giusta imi-tazione, non sempre riesco nel mio intento, ogni tantovince il pesce altrimenti che gioco sarebbe? E’ chiaro cheper imitare bene un insetto non si deve prestare atten-zione solamente al suo aspetto esteriore, esso sta appog-giato sulla superficie o totalmente immerso nell’acqua,quindi il suo comportamento condiziona molto la riuscitadell’artificiale. La mosca deve anche essere lanciata, quindigli attriti che si generano in aria durante il lancio devonoessere ben considerati per non avere un artificiale cattu-rante ma impossibile da lanciare. Tutto questo significache lo studio di cui abbiamo parlato deve essere rivoltoall’acqua, agli insetti e anche ai materiali che impieghiamoper le nostre imitazioni. Mettere insieme tutto questo nonè semplice ma se amate le cose semplici, non dovevatepescare a mosca. Per costruire le mie mosche non uso tanti materiali, anzi,per dire la verità, sono proprio pochi. Le code delle effi-mere le imito sempre con le microfibettes, robuste, imita-tive e facili da montare, perché complicarsi la vita? Per i

segmenti addominali uso nella totalità dei casi quill di pa-vone spelato o di tacchino, oggi si trovano piume tinte inuna gamma di colori molto vasta, in grado di imitare l’ad-dome di tutti gli insetti possibili. Per costruire le ali usocartene, cul de canard o, in alcuni casi, il polipropilene sa-gomato. E infine, imito le zampe solo con il pelo di cervodiviso da una striscia di foam. Aggiungete qualche dub-bing e siete a posto. Per le sedges, i plecotteri e i ditterigrossomodo i materiali sono gli stessi, così come per leninfe e le emergenti. Questi pochi materiali mi permet-tono di imitare tutti i vari pezzi di cui un’effimera è com-posta, ebbene si: IMITARE, ormai lo avrete capito, io sonodell’idea che soprattutto quando ci confrontiamo con pescidifficili l’imitare una forma tipo, che il pesce sta elaborandonella propria testa come cibo sia spesso la chiave di letturagiusta. Certo l’imitatività di una mosca deve essere sem-pre funzionale alla pesca, quindi, galleggiamento, assettosulla superficie dell’acqua e comportamento sul fondo delfiume se dobbiamo pescare con una ninfa, devono sempreessere perfetti. Ritengo inutile e dannoso avere un’artifi-ciale che imita alla perfezione le forme di un insetto, manon imita il suo comportamento sull’acqua. Laddove però,riusciremo a elaborare una mosca che galleggia comeun’effimera reale, copia alla perfezione l’assetto in acquache in quel momento hanno le dun che stanno schiudendoe allo stesso tempo ne imita le forme perfette, possiamoessere certi di avere una mosca che ci regalerà grossesoddisfazioni.

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IL MONTAGGIO DELLA REVERSE DUN (da inseriree in un box con le foto delle fasi dimontaggio.)

Piegate l’amo (Daiichi 1270 N° 18) come nellafoto.

Una volta montate le code (microfibettes) ed ilcorpo (quill di pavone tinto), legate una stri-sciolina di foam molto sottile.

Montate 6 peli di cervo, le ali (Medallion shee-ting) e formate un dubbing molto sottile finoquasi all’occhiello dell’amo.

Ribaltate in avanti il foam dividendo le zampe indue ed il gioco è fatto.

N.B. Per costruire la Dun in versione classica ilpercorso è molto simile, chiaramente basta co-struire la mosca con le zampe e le ali ribaltate ri-spetto alla versione appena descritta.

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Hunting Show é il punto di riferimento per tutti gli appassionati del mondo venatorio.Nell’arco di soli 5 anni il salone della caccia, della natura e del tiro sportivo si è arricchito e ampliato arri-vando a coinvolgere più di 110 espositori su 22.000 mq (incluso Pescare Show) di superficie espositiva.Hunting Show vanta la presenza dei maggiori marchi nella produzione di armi, di munizioni e di ottiche maanche l’area degli accessori e degli articoli per la caccia offre una ricca vetrina di prodotti (dall’abbigliamentoalle calzature, dagli accessori di sicurezza agli articoli per cani e uccelli da richiamo, dal turismo venatorioall’ editoria di settore).La vivacità, la dinamicità, l’interattività con il visitatore e la possibilità da parte delle aziende di vendere di-rettamente al pubblico, sono i punti di forza di una manifestazione che coinvolge ogni anno un’utenza sem-pre più ampia.Molto importante è la presenza degli Assessorati alla Caccia della Regione del Veneto e della Provincia diVicenza che collaborano con Fiera di Vicenza alla realizzazione di molti eventi sul tema della salvaguardiaambientale e della promozione delle attività venatorie nel territorio.DATI HUNTING SHOW 2010:TOTALE ESPOSITORI: 149SUPERFICIE ESPOSITIVA: Padiglioni F e B: mq. 10.600SETTORI MERCEOLOGICI: Armi da caccia, abbigliamento per la caccia, accessori per la caccia, accessoridi sicurezza, buffetteria, prodotti e articoli per cani, prodotti e articoli per uccelli da richiamo, turismo ve-natorio, editoria, associazioni di categoria, gourmet.N° PROVINCE RAPPRESENTATE: 35N° PAESI ESTERI: 17: Argentina, Austria, Belgio, Cina, Finlandia, Germania, Giappone, Gran Bretagna,Polonia, Repubblica Ceca, Romania, Russia, Svezia, Svizzera, Turchia, Ungheria, USA.HUNTING SHOW E PESCARE SHOW 201119 - 21 Febbraio 2011Fiera di Vicenza S.p.A.Padiglioni Centrali: F - B – GOrario di apertura:Sabato - Domenica: 9.00 - 19.00Lunedì: 9.00 - 16.00 Ingresso:Intero: 12,00 EuroRidotto: 8,00 EuroBiglietto ridotto:cacciatori e pescatori con licenza di caccia o pesca, bambini tra i 6 e i 12 anni, over 60, gruppi superiorialle dieci persone, pre-registrazione sul sito della manifestazione, depliant promozionale e pagina pubbli-citaria.

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Salone dedicato al mondo della pesca tradizionale, della pesca a mosca e dello spinning in acqua dolce e in mare,Pescare Show è una tappa obbligata per gli appassionati del settore.La manifestazione può contare sulla presenza dei maggiori marchi e su una vasta esposizione di attrezzature e arti-coli per la pesca sportiva.Numerosi sono gli eventi, le attività, le mostre d’arte dedicate alla pesca o ad attrezzature storiche e gli incontri or-ganizzati in collaborazione con i più importanti club di pesca.Rimane consolidata la presenza delle associazioni e delle scuole di pesca, impegnate nella dimostrazione dei lanci inampie casting pool da 15 mt per lo spinning e la pesca a mosca.Nel 2011, alle casting pool si aggiungerà il più grande acquario mobile d’Europa, nel quale i pescatori potranno col-laudare le più moderne attrezzature da spinning.Non mancano infine le aree dedicate alla costruzione di mosche artificiali, dove i migliori costruttori italiani organiz-zano dimostrazioni e corsi di costruzione per i più giovani.DATI PESCARE 2010:TOTALE ESPOSITORI: 148SUPERFICIE ESPOSITIVA: Padiglione G: mq. 9.000SETTORI MERCEOLOGICI: Abbigliamento per la pesca, accessori per la pesca, attrezzatura per la pesca, imbarca-zioni, turismo alieutico, associazioni di categoria, editoria, gourmet.N° PROVINCE RAPPRESENTATE: 33N° PAESI ESTERI: 11: Austria, Cuba, Francia, Giappone, Gran Bretagna, Madagascar, Repubblica Ceca, Slovenia,Svezia, Ungheria, USA.VISITATORI HUNTING SHOW E PESCARE 2010: Tot: 26.650+ 43% rispetto all’edizione 2009Hunting Show é il punto di riferimento per tutti gli appassionati del mondo venatorio.Nell’arco di soli 5 anni il salone della caccia, della natura e del tiro sportivo si è arricchito e ampliato arrivando a coin-volgere più di 110 espositori su 22.000 mq (incluso Pescare Show) di superficie espositiva

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Massimo Matteuzzi

““GGrraannssee lleeggaarrddeenn LLaappllaanndd ””LLooddggee””

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La scorsa primavera, durante il mesedi Giugno, ho avuto la possibilità ditrascorrere una settimana con amiciin un piccolo angolo di paradiso, laLapponia Svedese. L’occasione ènata da un invito, subito accettato,a testare delle canne di nuova pro-duzione sui fiumi e laghi della Sve-zia. Destinazione il GranselegardenLapland Lodge che da circa 13 anniviene gestito da Marino Rota, un ra-gazzo bergamasco specializzato nel-l’organizzazione di viaggi di pescanel Nord Europa. Il Lodge, ricavatoda una vecchia scuola del paese diVindelgransele, sorge sulle rive delFiume Vindeln in posizione strate-gica. Ogni anno i pescatori chefanno di questa meta la loro desti-nazione sono almeno un centinaio,attratti dai numerosissimi lucci e per-sici nei laghi e temoli e trote neifiumi.Partendo da Milano, via Stoccolma,in 3 ore complessive di volo si arrivaad Umea, dove si possono ritirare le

auto a noleggio con cui spostarsi inloco. Siamo nella contea di Väster-botten, nel mezzo di una natura ri-gogliosa e quasi incontaminata:boschi, laghi e fiumi a perdita d’oc-chio. I paesi che via via si “snodano”lungo la strada sono caratteristici emeritano una sosta di per sé stessi,ma la voglia di arrivare è forte ed incirca un’ora e mezza di auto si arrivaa destinazione.Le zone a disposizione per pescaresono tante, praticamente una sceltainfinita, ma è opportuno avere unabuona guida per orientarsi e non in-cappare in cocenti delusioni. In que-sto Marino è molto scrupoloso epreparato, infatti al nostro arrivo cifornisce un elenco di “hot spots” dabattere, personalmente verificati dalui nei giorni precedenti. Senza que-sto paziente e meticoloso lavoro diricognizione azzeccare la scelta di-venta un po’ un “terno al lotto”, percui meglio affidarsi a chi conosce ilterritorio.

: “Un angolo di paradiso nella Lapponia Svedese”.

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Fiume VindelÉ il principale fiume della contea e scorre per oltre 445 km fino allo sbocco nel Golfo di Bothnia, in località Umeå . Ipesci presenti sono praticamente tutti , compreso il Salmone Atlantico in periodo di risalita. Data la portata e la vastità del bacino occorre avere dei riferimenti precisi e recarsi quasi a “colpo sicuro” in qualchelocalità segnalata. L’approccio a questo fiume è stato per me quasi “reverenziale”, tanta era la potenza sprigionata da-vanti ai miei occhi, con cavalloni di qualche metro a centro corrente. Aggiungete una larghezza media di duecento epiù metri e vi potete fare un’idea di che cosa si stia parlando. La pesca si può praticare con svariate tecniche, com-preso lo Spinning per i grossi lucci che nuotano in queste acque. Anche la Pesca a Mosca può fruttare bene, sia uti-lizzando grossi streamers sia con la tecnica della ninfa.

Max sul Vndel

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Torrente YuctånBellissimo torrenteche si raggiunge conuno spostamento inauto, non essendo aridosso del Lodge. Éveramente una mera-viglia, con un alveomedio di circa 30 mt,caratterizzato da pocapendenza, correnti elame. Insomma unapalestra ideale per laPesca Ninfa che trovaqui la sua espressionepiù efficace. La speciepredominante è il Te-molo Artico, anche dibuona taglia (sopra i45 cm) e la TrotaFario, caratterizzatada colori intensi. Faimpressione pescare in un’acqua color tè, quasi ambrata: questo è dovuto aisedimenti della torba, che caratterizza tutto il Nord Europa. Anche la seccapuò dare qualche soddisfazione a patto di trovare condizioni che favoriscanoattività superficiale. Questo torrente è tra i più belli e pescosi in assoluto,prova ne sia l’aver ospitato Campionati Internazionali di Pesca a Mosca inanni recenti.

Max sullo Yuctan

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Torrente MålanAltro splendido torrente, più vario del precedente quanto a situazioni, caratterizzato da forti correnti, ampie insena-ture e correnti schiumose, con una larghezza media compresa tra i 15 ed 30 mt. Il colore dell’acqua è particolare, tal-mente scuro da sembrare Coca Cola. Il fatto che scorra in mezzo ai boschi di conifere rende veramente appagantel’esperienza, a prescindere dalla pescosità, che comunque è buona. Temoli Artici, Trote Fario e Lucci sono le specieprevalenti, anche in taglie ragguardevoli. Pesca a Ninfa e Streamer sono la prima scelta per il PAM.

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I laghi intorno al Lodgesono a loro volta popolatida Persici di ottima taglia,non è raro incappare inesemplari di oltre mezzokg, e lucci di tutte le mi-sure, insidiabili facilmentecon Streamers, pescandonei sottoriva o nei pressidelle postazioni di cacciache l’esocide ama. Anchese quest’ultima è unapesca che non amo, misono cimentato anch’iocon qualche risultato ap-prezzabile. Va detto chemolti dei pescatori chevengono in queste zoneprediligono il Luccio sopraogni altra specie e si at-trezzano con barchemesse a disposizionedall’organizzazione.

Un cenno importante me-rita l’attrezzatura: per lapesca a ninfa suggeriscouna 10’ # 3/4, per laSecca la classica 9’ # 4/5

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(anche se io ho optato per una7,6’ # 3, divertendomi anche suipesci più piccoli), mentre per ilLuccio bisogna decisamente appe-santire, ripiegando su un attrezzo9’ # 9 o simili. Un accessorio che non può man-care, affrontando fiumi e torrenti,è il bastone da guado, che per-mette di fronteggiare le difficoltàimposte dai sassi scivolosi e dal-l’acqua scura. Va previsto ancheun repellente efficace per le zan-zare, onde evitare di trasformarsida predatore in … “preda”.In definitiva è un’esperienza checonsiglio, sia per respirare una na-tura intatta sia per pescare inacque diverse dal consueto. Tra iplus di questa vacanza, lo stileSvedese coniugato all’ospitalitàItaliana, fatta di cucina eccellente,sistemazione dotata di tutti i con-fort e convivialità.

Ritrovarsi alla sera, di fronte allatavola imbandita con un bel bic-chiere di vino, insieme ad amiciche condividono una passione, è

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comunque un piacere.Marino, forte della sua esperienza e del carattereschietto, e la sua compagna Stefania che lo sup-porta nella gestione , fanno sì che gli ospiti si sen-tano “a casa lontano da casa”.Da questo viaggio mi porto via una cartolina, il soledi mezzanotte, che è sempre presente nei mesi diGiugno e Luglio: dona a questi luoghi una luce par-ticolare, che rimane impressa nella memoria.

Massimo Matteuzzi è Istruttore FFM, vive a Bolo-gna. Per contatti: www.flyfishingmasters.it

Granselegarden Lapland LodgeRiferimento: Sig. Marino [email protected]

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PHILIP BAILEY

Una mosca sviluppata in un continentefunziona altrettanto bene quando tornaalle origini

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A fly designed on one continentworks just as well when itreturns to its originsIt looked like the season was welladvanced when we arrived at theWharfe for the opening day. Smallolives and caddis were certainly hat-ching and according to MarkWhitehead, our river keeper atBolton Abbey, they had been doingso for some weeks. The season hadstolen a march on us with waterlevels approaching those normallyexperienced in summer. Was this asa result of global warning?The weather was about right and wesettled into our regular fishing pat-tern. What to fish - dry, nymph,emerger or stick with the standardtraditional small spider patterns thathad been developed on this waternearly two centuries earlier? Weboth opted for multiple flies, myfishing mate Mick electing to usethree flies with two spiders and our'wonder' fly of last season on thepoint. I opted to use two flies andselected two patterns of the same'wonder' fly but in size 16 and 18. By

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Sembrava che la stagione fosse molto avanzata quando arrivam-mo al Wharfe per l'apertura. Stavano schiudendo olivine e tricot-terini e da quello che riferiva Mark Whitehead, il Guardia Pescaa Bolton Alley, stavano schiudendo da diverse settimane. La sta-gione ci aveva rubato una marcia e i livelli sembravano quelli chenormalmente si trovano in estate. Sarà il risultato del riscalda-mento globale? Le temperature erano giuste e iniziammo con il nostro abitualerituale di pesca. Cosa montare? Secca, ninfa, emergente oppurecontinuare con Ie nostre mosche regolari che sono dei piccolospider, sviluppati per queste acque quasi due secoli orsono?Entrambi scegliemmo di pescare con mosche multiple; il miocompagno di pesca Mick scelse di usare due spider e la nostra"mosca magica" dalla stagione scorsa per questo spot. Io decisidi usare due mosche e scelsi due dressing diverse della stessa"mosca magica" ma nelle misure 16 e 18. Nel tempo in cui MarkWhitehead si era allontanato per fare qualche chiacchieraentrambi avevamo presso una decina di bellissimi pesci benpasciuti dalla permanenza invernale. La maggior parte furonopresi con la solita mosca - la flymph di James E Leisenring - lanostra mosca magica della scorsa stagione.James E Leisenring è probabilmente uno dei meno noti PAMdella prima metà del novecento ed è lui che ha avuto maggioreresponsabilità nello sviluppo delle versioni americane delle cosid-dette "soft hackled flies". Il suo libro 'The Art of Tying the WetFly' (NDT L'arte di costuire mosche sommerse) è stato scritto epubblicato durante la Seconda Guerra Mondiale, in un momentoin cui l'attenzione del mondo era rivolta altrove e quindi è pas-sato inosservato per qualche tempo. Il suo lascito ha migliorato

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the time Mark Whitehead wandered over for a chat, weboth were well into double figures of top quality winteredfish, the majority being taken on the one pattern - JamesE Leisenring's flymph pattern - our 'wonder' fly patternfrom last season.Good fish taken by Mick on the Wharfe at Bolton Abbeyusing a 'flymph' patternJames E Leisenring is probably one of the lesser knownearly 1900's American anglers and was largely responsi-ble for developing the American version of soft hackledflies. His book 'The Art of Tying the Wet Fly' was writtenand released during the Second World War at a timewhen the world's attention was elsewhere; hence he pro-bably went unnoticed for some time. His legacy to flyfishing has improved but his overall contribution to flyfishing, and more importantly soft hackled flies, rankswith other greats such as Stewart, Skues from Englandand, La Branche, Gordon from the American Catskills. Leisenring's contribution was elevated in 1971 when PeteHidy (who penned Leisenring's original manuscript)updated and expanded the book adding to the title 'andFishing the Flymph'. 'The Art of Tying the Wet Fly andFishing the Flymph' is a classic book and anyone intere-sted in soft hackles flies can learn much from Leisenringin tying wet fly patterns and wet fly fishing technique.The term 'flymph' was coined by Hidy to describe a hat-ching insect that is in the stage of metamorphosis, 'chan-ging from wingless nymphs to flies with wings'.Compared to the thin bodies and sparse hackles of spi-

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la PAM ma il suo contributo globale e in particolare verso le SoftHackle può considerarsi al pari di altri grandi come gli InglesiStewart e Skues oltre a La Branche, Gordon dalle Catskillsamericane. Il contributo di Leisenring subì uno slancio quando nel 1971 PeteHidy (co-autore del manoscritto originale di Leisenring) aggior-no ed estese il libro aggiungendo al titolo - 'and Fishing theFlymph'. Il libro 'The Art of Tying the Wet Fly and Fishing theFlymph' è un classico e chiunque sia interessato alle mosche softhackle può imparare molto da Leisenring sia in merito alla lorocostruzione che la tecnica di pesca con le sommerse. Il termine "flymph" è stato coniato da Hidy per descrivere uninsetto emergente nella fase di metamorfosi ovvero nel momen-to di passaggio da "ninfa senza ali a mosca alata". Se paragona-te agli spider con i loro corpi sottili e poche hackle, le flymphsono più che altro di ninfe a corpo fino con più hackle. Le hac-kle possono essere fissate dietro l'occhiello, il torace o perfinopalmerate dal centro della mosca in avanti.Queste sono le mosche che abbiamo usato e montato su amipiccoli durante la scorsa stagione con enorme successo. Possonouguagliare gli spider tradizionali che avremmo normalmentescelto in pesca sul Wharfe e specialmente a Bolton Abbey.English Connection

Ci sono delle somiglianze incredibili tra le mosche di Leisenringe quelle di W.C. Stewart, T.E. Pritt e altri del nord dell'Inghilterrae G.E.M Skues dal sud. Scommetterei volentieri che Leisenringaveva gli scritti di tutti e tre e che utilizzo le conoscenze acquisi-te per sviluppare le mosche che utilizzava nel Pennsylvania. Se

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der patterns, flymphs are more like fine bodied nymphpatterns with hackles that are generally much fuller.Hackles can be tied at the eye, the thorax or even palme-red from midway the thorax forward. These are the patterns that we had been tying and usingin small sizes for the past season and with fabulous suc-cess. They were equal to the traditional spiders we wouldnormally select when fishing the Wharfe, especially atBolton Abbey.English ConnectionBut there are uncanny likenesses between Leisenring'sflies and those of W.C. Stewart, T.E. Pritt and others ofnorthern England and G.E.M Skues from the south. Iwouldn't mind betting that Leisenring had the writingsfrom all three and used this knowledge to develop thepatterns he used in Pennsylvania. If you are fortunate tohave a copy of his book you will see a plate showingSkues and Leisenring's books togetherIn his book 'Minor Tactics of the Chalk Stream' Skues pro-bably unwittingly was the first person to pen a 'flymph' inaction: "Against the grating which protected the hatch-hole wasgenerally a large pile of weed and today was no excep-tion. Against it collected a film of scum, alive with blackgnats and among them I saw a single dark olive dun lyingspent. I had seen no others of his kind but I knotted ona Dark Olive Quill on a single cipher hook and laid siegeto a trout which was smutting steadily in the next littlebay. The fly was a shop-tied one, beautiful to look at

sei abbastanza fortunato di possedere una copia del suolibro, vedrai una figura dove vengono mostrati i libri diSkues e Leisenring insieme. Nel suo libro 'Minor Tactics of the Chalk Stream' Skuesprobabilmente fu il primo ignaro a scrivere dell'utilizodella "flymph in azione: "Contro la grata che proteggeva lo scarico, c'era general-mente un grande mucchio di alghe e oggi non facevaeccezione. Contro di esso di raccoglieva uno strato dimelma schiumosa che brulicava di chironomi e tra di essividi una unica mosca oliva scura che giaceva spent. Nonne avevo notate altre di queI genere ma misi su una DarkOlive Quill su amo singolo e iniziai ad assediare le trotache bollava regolarmente nella successiva piccola inse-natura. La mosca era una commerciale, bellissima davedere da nuova ma come galleggiabilità non c'eravamo.La Hackle era di gallina e il fatto che fosse tinta non face-va altro che accentuare la sua inclinazione ad assorbireacqua. Non erano ancora in uso gli impermeabilizzanti equindi dopo che si era bagnata bene al primo lancio, alsecondo naufragò subito. Un momento dopo, mi accorsidi una specie di increspatura nell'acqua che risaliva dalpunto dove pensavo fosse la mia mosca…." E' interessante che sia Skues che Leisenring riferisseroalle loro mosche come mosche 'thorax soft hackle' mache fossero così diverse nel montaggio. Skues utilizzavadue giri di hackle all'occhiello mentre Leisenring palmera-va la sua flymph nella zona del torace (Hidy dimostròquesto metodo a David Hughes alla fine degli anno 70)

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when new, but as a floa-ter it was no success. Thehackle was a hen's andthe dye only accentuatedits natural inclination tosop up water. The oil tiphad not yet arrived, andso it came about that,after the wetting it got inthe first recover, it nosooner lit upon the wateron the second cast than itwent under. A momentlater I became aware of asort of crinkling little swirlin the water, ascendingfrom the place my whereI conceived my fly tobe…"Interestingly both Skues

Leisenring utilizzo forsequesto metodo a causa diStewart? Probabilmentenon lo saptremo mai mala similitudine è pertur-bante (sic.)Leisenring dedusse che ilpunto migliore da utilizza-re questa mosca era " ilpunto dove la troteavrebbe con maggioreprobabilità preso del cibo,che è di solito vicinaoppure nel suo punto distazionamento". Il meto-do che utilizzava conqueste mosche in pesca èstato successivamentechiamato il "Sollevamento alla

and Leisenring referred to their patterns as 'soft hackledthorax flies' yet they are very different in the way thatthey were tied. Skues used two turns of hackle at the eyewhile Leisenring palmered his 'flymph' over the thorax(Hidy demonstrated this method to David Hughes in thelate 1970's). Did Leisenring use this method because ofStewart? We will probably never know but the similarityis uncanny (sic.)

Leisenring". Il suo metodo consisteva nel piazzare lamosca davanti al pesce, lasciare che affondasse perintenzionalmente sollevarla in alto direttamente davantial pesce. Pete Hidy racconta che non sempre pescava inquesto modo e che utilizzasse una varietà di metodi.Scoprì Leisenring e i suoi scritti circa 20 anni fa nelle miericerche sulle tattiche da ninfa. Faceva parte del mio desi-derio di apprendere quante più tecniche che potessi.

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Leisenring deduced that the best position to fish his pat-tern was "at the point where the trout is most likely totake his food, which is usually at or close to his positionin the stream". The way in which he fished them waslater referred to as the 'Leisenring lift'. His method wasto place the fly ahead of the fish, let it sink downwardand purposely encourage the fly to lift upward directly infront of the fish. Pete Hidy tells us that he did not alwaysfish this way and used a variety of methods.

I first came across Leisenring and his writings some 20years ago while researching nymphing tactics as part ofmy desire to learn as much about the techniques as Icould. I tied and used his 'flymphs' then and they weresuccessful. But I had forgotten about his patterns as myfishing turned away from rivers and streams to thehighland tarns of Tasmania where wild trout abound.It wasn't until I had moved to Yorkshire and began to usethe traditional spider patterns on the Wharfe that I wasreminded of Leisenring and his soft hackled flies. I tiedup a few flymphs and tried them last summer. I wasinstantly re-acquainted with how successful they wereand quickly reminded myself that techniques used byLeisenring were extremely effective on the spate rivers inthe north of England.

Costruì e pescai con le sue "flymphs" con successo. Midimenticai dei suoi dressing quando la mia pesca midiresse lontano da fiumi e torrenti verso I laghi montanidellaTasmania dove abbondano Fario selvagge. Fu solo quando mi trasferii nello Yorkshire e iniziai ad uti-lizzare gli spider tradizionali sul Wharfe che mi è ritorna-te in mente Leisenring e le sue mosche soft hackle. Lascorsa estate ne ho costruite e riprovate alcune. In unistante mi è ritornato in mente il loro successo e di comeerano efficaci le tecniche di Leisenring nei torrenti mon-tani del nord dell'Inghilterra.Dressing Flymph Da allora le uso in tandem con montaggi tradizionali delnord, oppure come mosca singola o con due mosche eun dropper. Le costruisco su ami misura 14, 16 & 18, incombinazioni multiple per imitare le effimere, le sedge ole mosche di Hawthorn. Funzionano e con esse prendogran parte delle mie trote. Le ho utilizzate efficacementesul Wharfe e sui torrenti della Cumbria. Sono tra lemosche più semplici che esistono e più sono rustiche emeglio funzionano. Leisenring considerava il corpo come l'elemento piùimportante della mosca (contrariamente agli spider delloYorkshire del nord dove sono le hackle ad essere piùimportant) e le costruiva robuste con hackle piuttostolunghe e senza ali. Preparava vari corpi in dubbing e limanteneva su cartoncini pronto all'uso. I peli che prefe-riva erano la talpa, topo muschiato, la maschera di lepere varie tonalità di opossum australiano. Preparava questi

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Flymph PatternsSince then, I have used them in tandem with traditionalpatterns of the north, as a single fly or two flies with adropper. I tie them in sizes 14, 16 & 18, in multiple com-binations and to represent either mayflies, caddis orHawthorn flies. They all work and account for a good pro-portion of the fish that I catch. I have used them on theWharfe and on the Cumbrian rivers, all with success.They are one of the simplest fly patterns that you couldcome across and the rougher they are the better.Leisenring considered the body the most important partof the fly (in contrast to the spider patterns of NorthYorkshire where the hackle is the most important) tyingthem quite robustly using longish hackles without anywings. He prepared spun bodies and stored them oncards ready for tying. His preferred furs were mole,muskrat, hare's mask and various shades of theAustralian possum (or opossum as he incorrectly calledit). He tied these spun bodies on silk colours like prim-rose, yellow, claret, green and hot orange. When youthink of the combinations that these furs and silks offerit is easy to imagine that most of our aquatic insects canbe copied.I tie them much finer than Leisenring did and I basicallyuse 5 patterns; light (yellow, red or orange silk, possumfur and pale natural hen hackle) medium (olive green orred silk, possum under fur and blue dun hen hackle) dark(red, orange or purple silk, possum under fur from baseof tail and grizzle hen hackle) black (black silk, magpie

corpi in dubbing su seta di vari colori: giallo primula,rosso violaceo (claret), verde e arancione. Quando sipensa alle tante combinazioni che si possono ottenerecon le combinazioni di queste sete e peli, risulta facileimmaginare che si possono imitare la maggior parte deinostri insetti acquatici. Io le monto più finemente di Leisenring e utilizzo 5 dres-sing di base: Colori chiari (seta gialla, rossa o arancione- con dubbing in opossum e hackle di gallina naturale),Colori medi (seta olive o rossa sottopelo di opossum ehackle di gallina blue dun); Colori scuri (seta rossa, aran-cione o porpora, sotto pelo dalla base della coda di opos-sum e hackle brown di gallina); Nero ( seta nera, corpoin gazza con ribbing di filo di rame fine e piuma di schie-na di storno) e Cannella (seta arancione, sottopelo diopossum e hackle brown di gallina). Gli ultimi due limonto senza code. La bellezza delle flymph è che le puoiadattare alle tue esigenze specifiche. Il trucco poi sta nelloro utilizzo in pesca. Leisenring utilizzava ami a filo leggero perché voleva chelavorassero appena sotto la superficie. Se voleva pescarea salire, ingrassava la mosca. Quando applicava il suofamoso "sollevamento", utilizzava ami più pesanti. Io usosolo ami leggeri e li utilizzo come si pesca con gli spidertradizionali. Le flymphs vengono montate in due modi:con un hackle verso l'occhiello oppure con un hackle pal-merato nella zona del torace e su ami con occhiello rivol-to verso il basso. Come vedete dal diagrammi qui sotto ,la flymph estende il dominio della mosca secca verso

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body with fine copper wire rib and starling feather fromback) and cinnamon (orange silk, possum under belly furand dark brown hen hackle). The latter two I tie withouta tail. The beauty of the flymph is that you can tailor it toyou specific need. The trick is how you fish them. Leisenring used light wire hooks as he wanted his flies tofish just below the surface. If he wanted to fish themupstream, then he oiled the fly. When he applied hisfamous 'lift' he used heavier wire hooks. I only use lightwire hooks and fish them much like a traditional spiderpattern. Flymphs are tied in two ways: with a hackle atthe head on an up eye hook or with a hackle palmeredover the thorax area on a down eye hook.As you can see in the diagram below, the flymph extendsthe dry fly domain into that of the nymph. Tactics The success of the flymph lies in the way in which thesoft hackles move to imitate a hatching insect, the tran-slucency of the fur bodies and the small air bubbles trap-ped between the two to imitate an insect about to ascendfrom nymph to adult.This pattern lends itself to being fished upstream or dow-nstream although I seem to have greater success whenfished slightly upstream and then let it work itself dow-nstream to a point where the fly swings across andupwards. However there are some key rules that I applywhen fishing flymphs:"Get the fly under the surface - this pattern is at its bestwhen it is just below the surface. Leisenring used to cast

quello della ninfa. Tactica Il successo della flymph sta nel modo in cui si muovonole hackle morbidi imitando una ninfa emergente. Il corpotraslucido per via del pelo e le piccole bolle d'aria intrap-polate imitano un insetto che sta salendo per trasformar-si da ninfa ad adulto. Questo dressing si presta ad essere utilizzato pescando asalire o a scendere anche se io trovo che ho più succes-so quando lo pesco leggermente a salire, lasciando chelavori a scendere fino a quando sono non raggiunge ilpunto dove inizia a muoversi di traverse e risalendo. Visono alcune regole di base da applicare quando si pescacon le flymph: La mosca deve lavorare sotto alla superficie - que-sto dressing da il massimo di se quando si trova appenasotto il pelo dell'acqua. Leisenring lanciava la mosca e poila strattonava per farla andare sotto.Mantienere il controllo della coda - occorre fare inmodo di trovarsi sempre in contatto con la mosca mentrequesta si muove verso valle e attraverso la corrente. Ilpiù delle volte vi troverete a lanciare attraverso correntimultiple e un modo per mantenere il contatto è di tene-re alta la punta della canna in modo che la coda e finalesiano fuori dall'acqua. Dovendo fare lanci lunghi a valle -alzare gradualmente la punta della canna per manteneresempre il controllo. Effettuare passate lunghe - è bene effettuare passa-te più lunghe possibili. Questo fa si che la mosca vada più

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out and then give the fly a good tug to get it under." Stay in control of the line - you need to make surethat there is little slack in the line as it moves downstre-am and across. Most of the time you are casting acrossmultiple currents and an effective way of staying in con-trol is to hold the rod high and keep as much of the lineoff the water. If you have to cast long distances dow-nstream then gradually raise the tip upwards to get bet-ter controlLong drift the line - Try and let the line and fly drift aslong as possible. This allows the fly to get down a littlebefore it begins its upward lift.

in profondità prima di iniziare la sua ascesa. Animare la mosca - Certamente qui non sono nellaclasse del "dead drift" La maggior parte degli insetti sidibatte mentre risalgono in superficie. Queste moschesono disegnate per dare movimento e quindi animatele.Non dico di strippare o grandi recuperi ma movimenti sot-tili della punta della canna o della coda che fanno muovela mosca in modo molto allettante e questo favorisce lacacciata. Sollevando la canna leggermente per poi riab-bassarla farà "salire" il pesce dal fondo o da oltre la suanormale postazione. Il montaggio della 'Flymph'

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Move the fly - I definitively am not in the 'dead drift'league here. Most insects struggle as they ascend to thesurface. These flies are designed to give movement somove them slightly. I am not advocating retrieval or bigjerks but subtle tip movement of the rod or line movesthe fly tantalisingly and induces takes. A very slight lift ofthe rod and then drop it back to its original place willwork wonders for you and 'pulls' fish up from the bottomor across from its normal feeding position.How to tie a 'Flymph'Materials:Hook: Any wet fly hook will do. Hidy used a down eye;Leisenring used an up eye. I follow Hidy.Thread: Choose a colour that enhances the overall fly.Yellow for Olive Duns; Orange for Sedges.Tail: Only used when imitating a Dun. Use 5-10 whisks ofthe hackle that you will use for the fly.Body: Mole or Hares ear dubbing, Alternatively usePeacock for SedgesHackle: Soft hen hackles. I like Dun, honey andGreenwell's.

Materiali:Amo: Qualsiasi amo da sommersa può andare. Hidyusava quelli con occhiello girato verso il basso, Leisenringinvece li usava con occhiello verso l'alto. Io seguo Hidy.Filo: Scegliere un colore che esalta la mosca nell'insieme.Giallo per le Olive dun, Arancio per le sedge. Coda: Da utilizzare solo imitando le Dun. Usare 5 - 10fibre della stessa hackle che usate per la mosca. Corpo: Dubbing in talpa o machera di leper. In alternati-va usare pavone per le sedge.Hackle: Hackle morbid di gallina. Mi piace il Dun, il mielee il Greenwell's.Istruzioni:Metodo Leisenring Preparare il dubbing. Leisenring preparava uno spaghet-to a parte. Questo si ottiente in asola. Si possono prepa-rare separatamente e mettere da parte. Fare attenzioneche non si disfacciano. In alternativa lo puoi fare quandomonti la mosca.Il mio metodo1. Fissare l'amo nel morsetto e portare il filo di mon-taggio fino al punto dove inseriamo la coda. 2. Selezionare le fibre per la coda e fissarle in quellpunto. Lascia il filo alla base della mosca. 3. Se usi il metodo Leisenring, fissare lo spaghetto.Altrimenti applicare il pelo sull'asola da dubbing. Portareil filo fino all'occhiello.4. Ora ritorcere l'asola da dubbing Formando il dub-bing brush. Il filo di montaggio si deve potere intravede-

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re attraverso il pelo. Avvolgere il "dubbing brush" sull'amo cercando di ingrossare leggermente il torace. Fissarlo etagliare l'eccedenza all'occhiello. 5. Selezionare le hackle e fissarle per la base. Ora hai due scelte:a) puoi avvolgere la Hackle 3 volte, fissarla e tagliare l'eccedenza, b) portare il filo dietro al torace a spire larghe,poi avvolgere la hackle all'indietro a valle del torace con tre giri aperti e fissarlo dietro al torace e tagliare l'ecceden-za.

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Donato Tedesco

Questa è l’ultima miaQuesta è l’ultima mia

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Piegate l'amo come figura con l'aiuto delle pinzette, unaparte vi servirà per le ali e corpo e l'altra per le zampe eantenne, come vedete la piegatura, darà l'effetto allezampe, l'inclinazione di appoggio.

Fissate il pezzo di micro ciniglia per il corpo... in que-sto modo, io sono partito davanti, per avere unappoggio per i peli di cervo, per non farli scivolare.

A mazzetti piccoli di peli di cervo, partite da dietrocome figura, passandoci a spire strette in mezzo e conl'aiuto delle dite cercate, di tenerle raggruppate vicinotra loro.

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Proseguite con altri mazzet-ti di pelo, cercando sempredi spingerle vicino alleprime, senza lasciare spazivuoti, dopo bloccati spinge-te verso dietro...

Arrivati alla curva dell'amo, bloccate e chiudetecon i nodi, in modo che non si allenta tutto.

Girate lo amo nel morsettoe con delle forbicine, inco-minciate a rastremare doveappoggiare la micro cinigliaper il corpo. Prima di bloc-carla assicuratevi che siaben adagiata.

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In questo modo, bloc-catela bene e rigiratel'amo.

Lavorate anche sopra con la rastremata sempre conl'aiuto delle forbicine

Fissate le antenne condue calami di piumedella coda di fagiano

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1. Pelo di cervo2. Ami da Sedge del 12 v. figura3. Micro ciniglia verde oliva4. Filo nero 3/05. Hackles rosso medio6. 2 barbi di coda di fagiano per le antenne

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Proseguendo la grande tradi-zione dei raduni europeiavviata dall’Ibra nel 2008abbiaamo il piacere di comu-nicarvi che il 4° raduno euro-peo dei costruttori di canne inbamboo si trrà a Sansepolcroin Toscana - italia nei giorni 6-7-8 maggio 2011. I dettagli relativi all’eventoverranno comunicati nonappena definito il programmaanche con il sostegno degliamici organizzatori degli altriraduni europei. Ci auguriamo di vedere comegia nelle prcedenti edizioni, lapartecipazione di numerosiRodmakers Europei edExtraeuropei.

GABRIELE GORIPRESIDENTE DEL'IBRA

Continuing the great traditionof the European Gatheringswhich began in 2008 by IBRA (Italian BambooRodmakers Association), it iswith great pleasure that we announce that the 4thEuropean RodmakersGathering will take place in Sansepolcro, Tuscany (Italy)on May 6 - 7 and 8, 2011. We will inform you about thedetails as soon as the pro-gramme is defined with also the help of the friendswho organized the previousEuropean Gatherings. As it was in previous editions,we sincerely hope that manyEuropean and non-Europeanrodmakers will participate. Best Regards Gabriele Gori CEO of the Italian BambooRodmakers Association

4th European RodmakersGathering 2011

Annuncio data 4° radunoEuropeo 2011

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Michele "Mala" Malagugini

Il Meschio a Vittorio VenetoIl Meschio a Vittorio Veneto

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"Tre anni" c'ho messo prima di riu-scire a trovare un pomeriggio dadedicare a 'sto benedetto fiume!""Tre anni!""Ma si può!"Con tutte le volte che passo daVittorio Veneto, facendo l'autostra-da, per andare a pescare in Cadore,non sono mai riuscito a trovare unattimo per andare a vedere 'stobenedetto Meschio.E pensare che il tratto NK si trova anon più di 500 metri dal caselloautostradale Vittorio Veneto Sud.Roba da matti! Ma è la pigrizia… Lapigrizia. Anzi, sono l'età e la pigrizia.Ma poi, finalmente, un giorno mison deciso."Pronto? Attilio? Sei Tu? Sono ilMala… Sì, sì… Allora? Cosa dici?Vengo? Ok. Ok. Naturalmente sperodi incontrarti per conoscerti di per-sona"Attilio Casagrande è uno dei mag-giori conoscitori del Meschio, ed èanche uno dei consiglieri della loca-le Associazione Pescatori Sportivi. Mi sono incontrato con Attilio, Brunoed Emanuele, lungo le rive del

Attilio

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Neno

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Meschio in un bel pomeriggio di inizioSettembre.Per la verità siamo rimasti insieme solopoche decine di minuti, ma mi sonobastati per capire alcune cose.Prima cosa:Attilio è uno di quei personaggi che siprodiga per il "suo fiume", mettendo adisposizione il proprio tempo (magari ascapito della famiglia), la propria pas-sione e, sicuramente, rimettendocianche qualche €urino.Attilio, Bruno, Michele, Loris, Eugenio,Mauro... Insomma, al direttivodell'Associazione Pescatori Sportivi delMeschio sembrano appartenere quelgenere di persone che io considerooramai in via d'estinzione.Caspita! Se ci pensate persone comeAttilio & Friend's potrebbero essereparagonate alle marmorate. Schive,sempre troppo poche (per sfortunanostra e dei fiumi del nostro paese) etroppo buone, e questa, di solito, èuna qualità che causa dei problemi.Soprattutto, alle marmorate. Non so semi spiego…Seconda cosa:Il Meschio è un fiume strano. Strano,

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Fario

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sì. Ma nel senso positivo del termine.Di primo acchito appare come unarisorgiva. Bruno mi spiegava che ilMeschio nasce da una sorgente "asifone", ubicata qualche centinaio dimetri a monte del punto in cui inizia lariserva e le sue acque vengono imme-diatamente captate per usi civici.Inoltre il fiume beneficia dell'apportodi altre piccole risorgive che generanopozze e piccoli laghetti (da qui il topo-nimo "laghetti di Savassa").A valle del tratto NK - Trofeo il Meschioentra in città (Vittorio Veneto) senzasubire grossi traumi in fatto di inquina-mento. Viene comunque fortementeutilizzato quale forza motrice perparecchie centraline idroelettriche,peraltro diminuite rispetto ad un pas-sato in cui il fiume rappresentava il ful-cro dell'economia locale.Negli ultimi vent'anni le cose sonocambiate anche grazie a nuove norma-tive e alla dismissione degli scarichigenerati dalle fabbriche e dalle officineche sorgevano lungo il fiume.Attualmente la qualità delle acque delMeschio oscilla tra la prima e la secon-da classe E.B.I. ("Extended Biotic

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Index" è l'indice" che esprime la purez-za di un ambiente acquatico in basealle variazioni che subisce la comunitàdi macroinvertebrati che lo abita). Stiamo dunque parlando di un fiumeche gode, se non di ottima, di buonasalute, tant'è che non è raro assistere,anche in pieno centro cittadino, allafrega dei salmonidi durante il periodoriproduttivo.Da segnalare, inoltre, la presenza dellaLampreda Padana, specie fortementeminacciata dall'inquinamento, ad ulte-riore testimonianza della buona qualitàdell'acqua.

Relativamente al suo aspetto, diciamoche il Meschio, nel tratto di nostro inte-resse, è un fiume piuttosto uniforme,intervallato ogni tanto dalla presenza dibriglie o paratoie, ed è suddiviso in piùzone a regime di pesca differenziata eciò per dar modo a tutti di pescare, aprescindere dalla tecnica utilizzata,compresa una zona riservata ai pesca-

tori diversamente abili della lunghezza di 100 metri circa.Gli accessi alle rive sono abbastanza agevoli ovunque, non sempre, però, èaltrettanto semplice l'approccio al fiume quando si è in pesca.Le sponde sono spesso costellate da una vegetazione riparia che ostacolerànon poco il volteggio delle nostre code, soprattutto pescando al piede, ovve-ro senza entrare in acqua.E sì, perché il Meschio è il tipico fiume nel quale se si decide di entrare inacqua per pescare, automaticamente ci si è giocati qualche chance di cattu-ra in più. Un primo suggerimento, dunque, è proprio questo: state sempreben nascosti e pescate il più possibile da riva. Questo vale sia a ninfa che asecca.Ciò naturalmente non esclude la possibilità di entrare in acqua ove riterrete

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Fario

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opportuno farlo a causa dell'im-possibilità di pescare altrimenti,e però …Terza cosa:La terza cosa riguarda i nostri"amati avversari" (frase chesembra un controsenso, lo so,ma se ci pensate bene è pro-prio così. Nella pesca, a moscasoprattutto, gli "avversari",come in nessun altra attivitàludica, sono "amati" e non visticome delle semplici prede.Bisognerebbe riflettere su que-sto fatto).In Meschio avrete di che sbiz-zarrirvi, nel senso che sonopresenti tutte le specie salmo-nicole a sola esclusione deitemoli. E anche le loro misuresono di tutto rispetto.Non è affatto impossibile nelcorso di una giornata imbatter-

si in esemplari che superano i 40 cm di lunghezza, ma sarà soprattutto la loro livrea a stupirvi!E' stata segnalata anche qualche rara cattura di temoli, per altro mai documentata con fotografie. Potrebbe trattar-si di qualche capo frutto di immissioni di qualche anno fa, anche se, a dirla tutta, i temoli hanno una notevole areadi frega proprio nell'estremità inferiore del Meschio in corrispondenza della confluenza con il fiume Livenza. Ma la vera regina del fiume, naturalmente, è e rimane la marmorata, per la salvaguardia della quale l'AssociazionePescatori Sportivi del Meschio compie veri e propri salti mortali, con semine puntuali effettuate utilizzando materia-

Marmorata

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le autoctono ricavato dall'incubatoio di valle gestitodall'Associazione stessa.Si tratta perlopiù di avannotti a sacco vitellino parzial-mente assorbito e trotelle di taglia 7÷9 cm.Tutte queste attività sono il frutto di finanziamentiRegionali ottenuti in seguito alla presentazione di proget-ti finalizzati proprio al recupero della trota marmorata,con l'intento di ricostruire una nutrita popolazione rusticadi questa specie.Quarta cosa:La pesca, finalmente.La larghezza dell'alveo mai superiore ai 10 ÷ 12 metri peruna profondità media di un metro/un metro e mezzo(eccezion fatta per le zone immediatamente a ridossodelle paratie o in alcune zone un po' particolari, come adesempio la parte bassa del tratto NK - Trofeo in Zona A,nel quale la profondità, ad occhio e croce, supera i tremetri) costituiscono le migliori premesse per l'eserciziodella tecnica che preferisco: la pesca a mosca secca. Il Meschio offre comunque ottime possibilità anche perchi predilige pescare la terza dimensione, ovvero sotto lasuperficie dell'acqua. In questo caso la presenza di lun-ghi filoni d'alga potrebbe far propendere verso l'utilizzo dininfe leggere o "gammarus", il tutto coadiuvato da unostrike in foam, da utilizzare non tanto come segnalatored'abboccata, quanto come sostegno del finale, per facili-tare il passaggio dei nostri artificiali "a perpendicolo" trale alghe, senza correre il rischio di incagliarvisi continua-mente.

Gli attrezzi che consi-glio sono dunque unasette piedi e mezzo,max otto piedi percoda tre/quattro, pergli amanti della secca;una nove o dieci piediper coda tre, perpescare a ninfa tra lealghe.Poi naturalmente ilMeschio può essereaffrontato anche conattrezzature più pesan-ti, soprattutto per chidesidera affrontare ilfiume con grossi strea-mer o ninfoni piombatialla ricerca delle tanto agognate marmorate.Questione di gusti, insomma, al di la delle indicazioniche vi ho dato. Questo perché, a mio avviso, la pescadev'essere sempre intesa come espressione di svago emai trattata come una scienza esatta.Relativamente agli artificiali da impiegare, trattandosi diun fiume che presenta tutte le caratteristiche della clas-sica risorgiva e che scorre proprio a ridosso della zonapedemontana veneta, direi che nella vs. fly box nondovranno mancare imitazioni allo stadio di emergente ed

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Neno

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insetto adulto di effimere, nei classici colori grigio/verdead inizio stagione e giallo crema verso i mesi più caldi.In caccia sono buone anche le imitazioni di cavallette, apie terrestrial in generale, soprattutto in caccia durante leore più assolate o dopo forti temporali.Per chi pesca sotto, la più classica delle ninfe: phesanttail costruite con e senza palline dorate in testa.Insomma, nulla di nuovo rispetto a quanto non sapetegià in fatto di artificiali. Imitazioni semplici, essenziali, perun approccio cauto, delicato… come il Meschio.A questo punto il mio compito è terminato. Non ho la pre-tesa di avervi svelato tutto quello che c'era da sapere suquesto fiume, spero però di essere riuscito a scatenare lavostra curiosità a tal punto da mettere in previsione unafutura vostra visita sul Meschio perché, credetemi, nevale veramente la pena.E se mi sbaglio, vi autorizzo, come al solito ad augurarmiun sonoro "Buona Pesca!"Michele "Mala" MalaguginiZONE DI PESCA E RILASCIO PERMESSI PER LA PESCANEL FIUME MESCHIOIl tratto di fiume descritto nell'articolo scorre a ridossodella splendida cittadina di Vittorio Veneto, famosa a tuttigli Italiani per essere stata teatro della battaglia conclu-siva della Prima Guerra Mondiale.Il fiume si suddivide in quattro zone:Zona APer tutta la stagione di pesca, da Marzo a Settembrecompresi, sono permesse le seguenti esche:

- mosca artificiale con amo senza ardiglione o con ardi-glione schiacciato, a mezzo coda di topo- cucchiaino senza ancoretta, ma con amo singolo senzaardiglione o ardiglione schiacciato- pesciolino finto (tipo Rapala) senza ancorette ma conun solo amo singolo senza ardiglione, applicato indiffe-rentemente nella parte centrale o in coda all'artificialeNessun altro tipo di esca è consentito in questa zonaZona BPer tutta la stagione di pesca ad esclusione del mese diSettembre, sono permesse tutte le esche consentite dallalegge. Nel mese di Settembre valgono le regole dellaZona C. In tutte le Zone B è comunque sempre proibitala pesca No Kill - TrofeoZona CPer tutta la stagione di pesca, ad esclusione del mese diSettembre, sono ammesse le seguenti esche: - cucchiaino- mosca artificiale- imitazione di pesciolino- pesciolino vivo o mortoNel mese di Settembre sono ammesse soltanto leseguenti esche:- cucchiaino- mosca artificiale- imitazione di pesciolino (tipo Rapala)Zona X e comunque dove permessa la pesca No Kill eTrofeo:Per tutta la stagione sono permessi esclusivamente:

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- mosca artificiale con amo senza ardiglione o con ardiglione schiacciato a mezzo coda di topo- cucchiaino senza ancoretta ma con amo singolo senza ardiglione o con ardiglione schiacciato- pesciolino finto (tipo Rapala) senza ancorette ma con un solo amo singolo senza ardiglione o con ardiglione schiac-ciato, applicato indifferentemente nella parte centrale o in coda all'artificialeZona DISABILIValgono le regole della Zona C per tutta la stagioneDOVE RITIRARE I PERMESSISede Sociale A.P.S. del Meschioc/o Bar VegliaVia S. Antonio, 44 Vittorio Veneto0438/500353 Bar CampionVia Vittorio Veneto, 23 Colle Umberto0438/500478Giorgio SportVia Resistenza, 37San Vendemiano0438/35586Cavallino SportVia Vital, 98/cConegliano0438/410243Il permesso di pesca per il Meschio costa 12 € e da la possibilità di pescare mezza giornata: il mattino, dal sorgeredel sole fino a mezzogiorno e il pomeriggio, da mezzogiorno fino al tramonto.Oltre al permesso servono la licenza governativa in regola con il versamento per l'anno in corso ed il TesserinoRegionale per il Veneto, che si può acquistare anche presso i punti vendita dei permessi al costo di 1€.

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IILL FFIIUUMMEE CCHHIIEESSEE AA CCOONNDDIINNOO (( TTNN ))

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IILL FFIIUUMMEE CCHHIIEESSEE AA CCOONNDDIINNOO (( TTNN ))Andrea Garinei

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Il fiume Chiese nasce dal massiccio montuoso dell’ Adamello piu’ precisamente dal monte Fumo a Trento, attraversale valli di Fumo e di Daone formando anche due laghi artificiali il Bissina e il Bozzo, riceve le acque del torrente Adana’in prossimita’ di Pieve di Bono , mentre piu’ a sud si getta nel lago di Idro nei pressi di Baitoni entrando cosi’ in Lom-bardia ( provincia di Brescia ).Il tratto di nostro interesse e’ proprio quello nel Comune di Condino, qui il fiume e’ stato diviso in due settori, il primorigorosamente No-Kill ed il secondo, quello a monte, libero.Naturalmente e’ possibile pescare in entrambi i tratti solo se muniti del relativo e distinto permesso,quest’ultimo a seguito della vigente regolamentazione che prevede un numero chiuso di pescatori giornalieri, non e’sempre facilmente reperibile ( viene consigliata la preventiva prenotazione ).Il fiume qui si presentacon le caratteristiche tipi-che di un medio piccolotorrente di montagna, in-fatti sono presenti lungotutto il tratto le classiche“buche” con pendenze edacqua tumultuosa, subitoseguite da lunghe lamecaratterizzate da un anda-mento molto regolare eda poca corrente; il fondoe’ prettamente ciottolosoe di colore piuttosto scurocon la presenza di vege-tazione acquatica, la pro-fondita’ media si aggiraintorno ai 30 cm con deipicchi massimi di un

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metro in prossimita’ delle suddette buche. La polazione ittica in questo tratto e’ molto varia, infatti nella zona No-Kill( che risente molto della risalita dei pesci dal confinante lago di Idro ), sono presenti cavedani,vaironi, trote mormo-rate, trote fario e anche dei temoli, mentre nella parte libera, quella piu’ a monte, trote ma soprattutto temoli di ta-glia.I temoli di Condino sono per tanto le prede piu’ ambite da tutti i pescatori a mosca che vengono a pescare in questeacque, infatti non e’ cosi’ “raro” imbattersi in esemplari che superano anche ai 45 cm di lunghezza.Sicuramente e’ la presenza di tali esemplari a risvegliare l’interesse di tanti Pam che frequentano assiduamente que-sti luoghi, infatti il desiderio e la speranza di tutti e’ proprio quella di potersi imbattere prima o poi in una di questemeravigliose catturare e di fotografare cosi’un pesce, che per le nostre acque, sta’ diventando sempre piu’ una rarita’

ed un vero e proprio re-cord.Naturalmente gli esem-plari di taglia stazionanoprevalentemente nellebuche, dove la maggiorprofondita’ e corrente ga-rantisce sempre cibo e ri-paro; esemplari di tagliapiu’ contenuta sono in-vece ben distribuiti un po’su tutto il tratto ed anchesulle piane sono sempregarantite divertentissimecatture.Nel Chiese la pesca aninfa si rivela spesso l’“arma ” vincente, poiche’e’ in grado sia di risve-

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gliare l’ interesse dei numerosi pesci di taglia e sia a garantire sempre delle catture salvandoci magari da un inevita-bile “cappotto” soprattutto in quelle giornate dove puo’ venire a mancare l’ attivita’ di superficie. Ottimale e’ pescare in High Sticking utilizzando magari una canna 10 piedi con coda 4, da qui grande spazio all’imi-

Temolo del Chiese catturato conun’ imitazione di sedge

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tazioni da usare, infatti si puo’partire utilizzando il classicoporta sassi ( presenti in abbondanza inqueste acque ), o affidarsi allepiu’ collaudate Phesant Tail,per passare poi anche alle piu’generose e “disparate” GoldBeads.Naturalmente per tutti gliamanti di canne corte e codeleggere il divertimento e’ assi-curato anche con la “secca”,infatti le tanto amate bollatequi non mancano, anche sequest’ultime a volte sono piut-tosto condizionate da precisiorari,stagioni e naturalmentedalle schiuse del momento.Nel Chiese per tanto e’ piu’consigliabile pescare in “cac-cia”, “sondando” magari il sot-toriva utilizzando dei terrestrialcome api o maggiolini, oppurelanciando le nostre imitazioniin tutti quei molteplici “cor-rentini” affidandosi magari alleclassiche e sempre adescantiimitazioni di sedge.

Pesca a ninfa in una tipicabuca del Chiese con la tec-nica dell’ HIGH STICKING

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Puo’ capitare che a volte le catture si facciano piu’ rade ed i pesci stentino ad abboccare rifiutando imitazioni “volu-minose” , in questi casi e’ sempre opportuno ricorrere a mosche piu’ “contenute”come piccole imitazioni d’ effimerain CDC o anche ad emergenti realizzate su ami del 18/20.

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La zona NO KILL (prelievo nullo); contrassegnata da abbondante segnaletica, si estende per circa2 kilometri a sud del paese di Condino.Inizia all'incirca nelle vicinanze del ponticello che attaversa il fiume Chiese, e, continua fino aconfinare praticamente con le acque dell'Ass. Pescatori di Storo.

I PUNTI VENDITA DEI PERMESSI GIORNALIERI SONO:

Bar Pasticceria CHIARA; via sassolo angolo P.zza S.Rocco; tel. 0465621644 ( per tutte le zone)Maurizio Sport; via Roma 49; tel. 0465621724 (per la sola zona NO KILL)

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amo: tmc 103 bl 11filo di montaggio: gudebrod 8/0 rusty brownaddome: alcecode: alcetorace: dubbing di scoiattolo dark brown, lepre,cdcali: bunch di cdc Paolo Pettine

P_ecd (effimere)

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Io sono un convinto fre-quentatore e sostenitoredelle nostre acque, pernostre intendo italiane,soprattutto delle acque li-bere, più sono selvagge,non gestite, perché no, la-sciate andare, più trovosoddisfazione nel pe-scarci. Con questo nonvoglio certamente direche sono contro la ge-stione delle acque, anzi,faccio parte del comitatodi gestione della TailWater Sieve. Purtroppo adoggi è inevitabile l’impe-gno delle associazioni dipescatori nella gestione diZRS (Zone a Regolamento

Specifico), perché l’ab-bandono e ancor peggiol’indifferenza, fanno si chevengano distrutti fiumisenza la minima resi-stenza. Le pubbliche am-ministrazioni chedovrebbero in qualchemodo tutelare il nostroambiente, raramente lofanno, e spesso si fannoconvincere volentieri daprogetti, che ne riempionole casse, ma nello stessotempo distruggono habi-tat nel silenzio, magari innome di energia pulita erinnovabile. Chi frequentafiumi e torrenti in Toscanane sa qualcosa. Per esem-

Autunno in ToscanaAutunno in ToscanaAlessandro Sgrani

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pio trovo incredibile che non ci sia un progetto di salvaguardia degli ambienti dove vive la nostra trota autoctona, Me-diterranea, Appenninica chiamatela come volete, quella trota che vive nei nostri fiumi, e che ha imparato a fare i conticon mille difficoltà, fortunatamente millenni di evoluzione la mettono in condizione spesso di spuntarla. Mi è capitatodi assistere con grande emozione a veri e propri miracoli, tratti di fiume completamente devastati dalle ruspe, avve-lenamenti vari, piene devastanti, immissioni massicce di fario atlantiche, ma in poco tempo le nostre stupende farioriprendono il sopravvento, e le ritrovi al loro posto. Quindi, come dicevo, ben vengano le associazioni di pescatori chegestiscono le acque, possono poi farlo in maniera ottimale o meno, dipende anche dai punti di vista, sicuramente es-sendo presenti, frequentando e inevitabilmente avendo un dialogo con le amministrazioni locali, hanno qualche pos-sibilità in più di difendere il fiume da progetti che lo devastano irrimediabilmente. Infatti le nostre amate trote, nientepossono fare quando gli togliamo il loro bene primario, l’acqua.

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Fatta questa premessa vorrei parlarvi di alcuni fiumi sia liberi che gestiti presenti in Toscana, frequentabili anche inautunno. Per gli amanti della nostra trota autoctona ci sono molti tratti di fiumi aperti alla pesca, per esempio i tratticlassificati a ciprinidi della Lima o del Serchio, anche in Lunigiana l’istituzione da diversi anni di otto Zone a Regola-mento Specifico danno la possibilità di pescare in questo periodo, in bellissimi fiumi e torrenti come il Magra, l’Aulella,il Taverone, il Bagnone e il Rosaro. (per info http://portale.provincia.ms.it).

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In questi fiumi si ricerca la qualità dellapesca, per frequentarli con soddisfa-zione dobbiamo tener presente che unatrota stanziale di trenta centimetri è giàuna splendida cattura. Personalmentenon ho difficoltà, anzi, amo talmentequeste trote e questi ambienti chetraggo infinite emozioni soltanto nelfrequentarli. Vi posso comunque ga-rantire che le catture non mancano,con delle sorprese inaspettate. Nell’af-frontare questi ambienti alcune accor-tezze sono inevitabili, ricordandosi chesono ambienti naturali dobbiamo pre-stare attenzione al disturbo, sia nostroche della nostra attrezzatura, infattiquesti pesci sono timidi e scaltri, se lecose non gli tornano spariscono senzadarti una seconda possibilità. Seguonoinoltre il ritmo del fiume, se non c’ècondizione, inutile insistere. L’autunnoperò regala momenti stupendi, di re-gola il livello dell’acqua è buono e soli-tamente nelle ore centrali c’è ilmassimo dell’attività. La tecnica reginaper affrontare questi ambienti in condi-zioni di acqua normale e nei momentidi maggiore attività è senza dubbio lasommersa a salire. Se vogliamo avere

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una certa continuità di catture durante l’arco della giornata, però,dovremo però pescare a ninfa, sempre a salire ovviamente. Difficil-mente troveremo schiuse imponenti e pesci in bollata continua, pro-prio per la morfologia degli ambienti stessi. Buoni risultati sipossono comunque ottenere anche con la secca, pescando preva-lentemente in caccia, a patto però di sapersi accontentare. E’ ine-vitabile che il numero delle catture è minore rispetto alla pesca contecniche sommerse. Spesso pescando in drop, cioè con la secca sulbracciolo e una ninfetta di punta, si ottengono buoni risultati, e so-prattutto si possono affrontare ambienti più disparati, dalle corren-tine alle piane di acqua lenta. E’ una tecnica che tutto sommato haun suo fascino, ed è perfetta per i pigroni, perché come dicevo riu-sciamo a cambiare pochissimo montatura e nello stesso tempo adessere quasi sempre efficienti nei vari tipi di acqua.Le due Tail Water invece, danno la possibilità di pescare addiritturafino a Dicembre nel Tevere e fino all’ultima domenica di Novembrenella Sieve. Il Tevere non ha certo bisogno di presentazioni, tutti ormai lo conoscono, questo periodo poi è probabil-mente il migliore, le schiuse abbondano l’attività dei pesci anche. La Sieve sicuramente meno conosciuta, è decisa-mente migliorata con il passare del tempo, ormai siamo alla fine del quarto anno di gestione e si denota una ottimapresenza di trote di tutte le classi di età. Anche in TWS il periodo migliore è decisamente l’autunno, infatti il l’alto li-vello dell’acqua rilasciata dalla centralina del lago di Bilancino, determina un’attività continua durante la giornata, fa-cilita l’approccio e permette ai pesci di spostarsi anche in zone di acqua bassa e veloce. In Sieve non dobbiamoaspettarci però grandi schiuse, qualche bollata sporadica la possiamo trovare sempre. E’ decisamente il regno dellaCzech Nymph. Questa tecnica si addice perfettamente alla tipologia di fiume, probabilmente poi la massiccia presenzadi gamberetti induce le trote a nutrirsi prevalentemente sul fondo, data la loro corpulenza, ne devono fare vere e pro-prie scorpacciate. Nei tratti dove si allarga e la corrente diminuisce consiglio di montare una sedge sul bracciolo conuna ninfetta sul 14 in punta, facendo delle belle passate, senza disdegnare i tratti di bassofondo, anche se sono inmezzo al fiume e completamente allo scoperto. Infatti spesso le grosse trote si mettono in caccia proprio in questi posti,

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esattamente dove non ti aspetti che stiano. Questo fiume merita un approccio corretto, non dobbiamo pensare ad unposto facile, tutt’altro, qualsiasi situazione ci sia dobbiamo sempre pescare bene, e con convinzione. Il comporta-mento che assumono le trote, sia quelle cresciute in TWS, sia quelle immesse da adulte, può indurre infatti a sco-raggiarsi e per chi non conosce il tratto a pensare che ci sia poco pesce. Infatti le poche bollate e i pochi pesci avvistabilinon aiutano la nostra convinzione. L’errore spesso sta proprio qui, quindi la ricetta è semplice, pescare convinti in tuttigli angoli. Gli irriducibili scettici si potranno facilmente convincere facendo qualche strippata con uno streamers nero,gli attacchi saranno tanti ma le catture scarse. Come accennavo all’inizio, io amo molto le nostre acque, in queste misono formato come pescatore, mi hanno dato la possibilità di scoprire e mettere in pratica molte tecniche, e di affi-narne altre magari imparate altrove. Trovo quindi fondamentale la frequentazione di ambienti il più possibile naturali,difficili, magari dove qualche insuccesso iniziale rende le cose più difficili, ma la soddisfazione di averne ragione ripagasenza dubbio tutte le giornate no.

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Il Friends of Fly - club di pesca a mosca or-ganizza per Gennaio 2011 un corso di pesca amosca per principianti. Il programma com-prenderà vari aspetti della PAM compreso,l’etica, le attrezzature, la costruzione e il lancio.Al termine del corso teorico, gli istruttori ac-compagneranno i partecipanti sul fiume peruna prova “pratica”. Per informazioni contat-tare Moreno Borriero al numero 340 4963582

o per e-mail: [email protected] oppure Giacomo Del Grande al nu-mero 3382447981 o per e-mail: [email protected]. Per maggiori informa-zioni sull’attività del club, visitare il sito www.flyfriends.itMoreno BorrieroPresidenteFriends of Fly

CCOORRSSOO DDII PPEESSCCAA AA MMOOSSCCAA AA LLUUCCCCAAa cura del Friends of Fly