Bianconero n 8

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Bianco Nero -magazine- www.cesenacalcio.it TESTATA UFFICIALE CESENA CALCIO ANNO V N.8-14 DICEMBRE 2014 COPIA OMAGGIO CESENA - FIORENTINA DOMENICA 14 DICEMBRE H. 18:00

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Bianconero n 8

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Bianco Nero- m a g a z i n e - www.cesenacalcio.it

TESTATA UFFICIALE CESENA CALCIO ANNO V N.8-14 DICEMBRE 2014COPIA OMAGGIO

CESENA - FIORENTINADOMENICA 14 DICEMBRE H. 18:00

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Bianco Nero- m a g a z i n e - www.cesenacalcio.it

TESTATA UFFICIALE CESENA CALCIO ANNO V N.8-14 DICEMBRE 2014COPIA OMAGGIO

CESENA - FIORENTINADOMENICA 14 DICEMBRE H. 18:00

PERIODICO SPORTIVO CESENA CALCIO Iscr. Reg. Stampa n. 36/010 il 15.10.2010EDITORE Coordinamento Clubs CesenaDIRETTORE RESPONSABILE Giovanni GuiducciCAPOREDATTORE Vittorio CalbucciCONTRIBUTO DI REDAZIONE Gabriele PapiIN REDAZIONE Roberto Checchia, Omar Galassi, Andrea Gori, Fabio Pagliarani, Luigi Balducci, Ettore Pasini, Eric Malatesta, Daniele Magnani, Gabriele Evangelisti, Francesco Zani

In copertina: Il Cesena riparte da Di Carlo con la “benedizione” del grande Edmeo

STAMPA KandoFOTOGRAFIE Vittorio CalbucciGRAFICA Studio 59MARKETING, PUBBLICITÀ E DISTRIBUZIONE Kando

TIRATURA 15.000 copie

Bisoli e il suo staff durante il riscaldamento

La gioia di Verona, la festa di Piacenza, la vittoria di Latina fanno già parte della storia del nostro Cesena. La nostra passione per questi colori è diventata la tua. I tuoi successi in campo sono diventati i nostri. Comunque sia finita, grazie Mister per averci fatto vivere queste emozioni indimenticabili.

La redazione de Il Bianconero

GRAZIE MISTER

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L’ultima volta di Di Carlo al Manuzzi da avversario (Cesena-Chievo del 2011-12)

Ecco l’inizio di una nuova era. Quello che si è concluso con Bisoli, non è un capitolo, ma una vera e propria saga. Di quelle che ti rimango-no nel cuore, e che si ricordano sempre con piacere. Tanto ha dato l’allenatore alla città, ma altrettanto ha ricevuto. Il legame che si era creato tra l’ambiente e la persona, era qualcosa di sincero, sanguigno, qualcosa che va oltre l’aspetto tecnico o gli schemi tattici. Il problema forse è stato proprio questo: l’af-fetto per la persona aveva finito per condi-zionarne il giudizio sportivo. Anche ora, dopo il suo allontanamento, sono tanti gli assertivi del calcio di Bisoli, pronti a sostenere che il tecnico di Porretta Terme, fosse comunque l’uomo giusto per guidare il Cesena alla sal-

vezza. C’è chi persino ad inizio dicembre era disposto ad accettare già una retrocessione in serie B, pur di continuare con un Bisoli in innegabile confusione.Mimmo Di Carlo, che gli subentra sulla pan-china bianconera, è ora chiamato a gestire una rosa che sicuramente non ha carature tecniche eccelse, ma che può e deve fare meglio di quanto visto finora. Il primo passo dovrà essere quello di agire sulla testa, pri-ma che sulle gambe della squadra: dare una mentalità più offensiva alla formazione, an-che a costo di concedere qualcosa in più agli avversari. I limiti mostrati finora dal Cesena sono quasi tutti nella metà campo avversaria, con poche idee e pochi schemi d’attacco uni-

te a tanta improvvisazione.Di buono c’è che il campionato è ancora lungo e che la zona salvezza non è lontana all’orizzonte. Serviva una scossa e l’avvicen-damento al timone era inevitabile, per come stavano andando le cose. Serve ora ricordarsi che il Cesena non è l’al-lenatore, o i giocatori, oppure la società o i tifosi, bensì l’insieme di tutti questi elementi. Se le cose non vanno, è giusto cambiare, per provare a sistemare le cose. Perché non si può pensare di essere già retrocessi a metà dicembre, così come non si può pensare che la salvezza piova dal cielo, senza aggredire gli avversari, anche quelli sulla carta più forti.

di Andrea Gori

A DICEMBRE NON SI PUÒ PENSAREDI ESSERE GIÀ RETROCESSI

Bardi Giampiero - Cesena Cell. 349 6360048Balestri Alessandro - Cesenatico Cell. 347 7168931Casadei Alex - Castiglione (RA) Cell. 347 5491354

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Nato a Cassino (FR) il 23 marzo 1964Esordio in serie A: 26 agosto 2007 in Parma-Catania 2-2

LE SQUADRE ALLENATEVicenza: 2002-03 settore giovanileMantova: 2003-04 serie C2; 2004-05 serie C1; dal 2005-06 al 2006-07 serie BParma: da luglio 2007 a marzo 2008 serie AChievo: da novembre 2008 a giugno 2010, 2011-12; da luglio a ottobre 2102 serie A, Sampdoria: da luglio 2010 a marzo 2011 serie ALivorno: da gennaio a aprile 2014 serie ACesena: da dicembre 2014 serie A

I RISULTATI1 promozione in serie B Mantova 2004-051 promozione in serie C1 Mantova 2003-043 subentri Chievo 2008-09, Livorno 2013-14, Cesena 2014-154 esoneri Parma 2007-08; Sampdoria 2010-11; Chievo 2012-13; Livorno 2013-14

I PRECEDENI CON IL CESENA2005-06 (serie B) Mantova-Cesena 3-2 e Cesena-Mantova 2-02006-07 (serie B) Mantova-Cesena 4-3 e Cesena-Mantova 1-12010-11 (serie A) Cesena-Sampdoria 0-1 e Sampdoria-Cesena 2-32011-12 (serie A) Cesena-Chievo 0-0 e Chievo-Cesena 1-0

DOMENICO DI CARLO

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Pt G V N P GF GS

Juventus 35 14 11 2 1 30 5

Roma 32 14 10 2 2 27 11

Genoa 26 14 7 5 2 20 12

Sampdoria 25 14 6 7 1 19 11

Napoli 24 14 6 6 2 26 18

Lazio 23 14 7 2 5 23 17

Milan 21 14 5 6 3 23 18

Udinese 21 14 6 3 5 17 18

Fiorentina 20 14 5 5 4 16 11

Sassuolo 19 14 4 7 3 15 18

Palermo 18 14 4 6 4 17 22

Inter 17 14 4 5 5 21 21

Empoli 15 14 3 6 5 16 21

Atalanta 14 14 3 5 6 8 15

Verona 14 14 3 5 6 16 25

Chievo 13 14 3 4 7 11 17

Torino 13 14 3 4 7 10 17

Cagliari 11 14 2 5 7 20 26

CESENA 8 14 1 5 8 11 25

Parma 6 14 2 0 12 16 34

CLASSIFICA 14a giornata

TURNO ATTUALE (15° andata)

Palermo-Sassuolo 13 dic. 18:00Lazio-Atalanta 13 dic. 20:45Juventus-Sampdoria 14 dic. 12:30Genoa-Roma 14 dic. 15:00Parma-Cagliari 14 dic. 15:00Udinese-Verona 14 dic. 15:00CESENA-FIORENTINA 14 dic. 18:00Milan-Napoli 14 dic. 20:45Empoli-Torino 15 dic. 19:00Chievo-Inter 15 dic. 21:00

PROSSIMO TURNO (16° andata)

Cagliari-Juventus 18 dic. 19:00Napoli-Parma 18 dic. 21:00SASSUOLO-CESENA 20 dic. 18:00Roma-Milan 20 dic. 20:45Verona-Chievo 21 dic. 12:30Atalanta-Palermo 21 dic. 15:00Fiorentina-Empoli 21 dic. 15:00Sampdoria-Udinese 21 dic. 15:00Torino-Genoa 21 dic. 15:00Inter-Lazio 21 dic. 20:45

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Luca Valzania attaccato dallo juventino Asamoah nell’amichevole di questa estate

VALZANIA E I SUOI FRATELLINI BIANCONERI

La prima squadra del Cesena è solo la punta dell’iceberg: è la manifestazione visibile dei colori bianconeri che rappresentano da sempre la Romagna nel mondo del calcio, la vetrina più scintillante, quest’anno addirittura nella mas-sima serie. Sotto all’iceberg, però, c’è tutto un mondo sommerso che affonda le sue radici e permette alla punta di rimanere in superficie. Questo magico mondo, che in realtà sommer-so non è, sono le giovanili del Cesena, grande fucina di talenti da sempre e al centro di molti cambiamenti in questi ultimi anni. Il Cavalluccio ha bisogno del suo settore giova-nile, ha bisogno del propulsore che spinga più forte possibile tutto il movimento attorno al Ma-nuzzi. L’esordio di Luca Valzania, classe ’96, in coppa Italia contro l’Udinese è un evento pieno di significato e carico di bellissime sensazioni. È

il giusto premio per il ragazzo di Martorano, già nel giro della prima squadra dallo scorso anno, il quale ha sempre dimostrato impegno, profes-sionalità e voglia di migliorare. È un grande pro-spetto, ha gamba e personalità e può diventare una mezzala di grande qualità, forse addirittu-ra anche un regista con geometrie importanti. Quello che ruota attorno a Valzania però è ben altro e con questo non lo si vuole certo carica-re di troppe aspettative: il suo esordio, la sua bandiera romagnola portata dal vivaio fino alla prima squadra sono il simbolo di una speranza e di un sogno insieme. Chi indossa la maglia del Cesena fin da quando è un Pulcino deve avere il diritto ed anche il do-vere di sognare di arrivare un giorno a giocare al Manuzzi con il Cavalluccio sul petto. Durante la gestione Campedelli-Mancini questa regola d’o-

di Francesco Zani

ro forse si era persa per strada con tante scelte discutibili, tanti ragazzi stranieri portati da fuo-ri e addirittura Sanchez, difensore dell’87, che giocava titolare in Primavera. Quella fra prima squadra e giovanili deve essere come un con-certo di musicisti che suonano sulla stessa nota: strumenti diversi utilizzati però per raggiungere la stessa melodia. L’ultimo anno di serie A ven-nero lanciati fra gli altri Arrigoni e Filippi, poi fu la volta di Urso e Lolli: nessuno ha fatto il salto di qualità, nessuno ha mantenuto quello che ave-va promesso. Adesso dopo Valzania in rampa di lancio ci sono Moncini (forse il migliore), Mordini e anche Yabré: sono tutte promesse insieme ai loro fratellini bianconeri. Lo spirito ed il clima a Villa Silvia sembrano essere tornati quelli giusti. Le premesse sono le migliori, adesso manca solo di vederli diventare grandi.

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ROSE DELLE SQUADRE

Nr. Ruolo Giocatore Anno Naz. Gare Reti Nr. Ruolo Giocatore Anno Naz. Gare Reti

CESENA

Agliardi Federico Bressan Walter Iglio Alberto Leali Nicola Capelli Daniele Krajnc Luka Lucchini Stefano Magnússon Hördur Bjorgvin Mazzotta Antonio Nica Constantin Perico Gabriele Renzetti Francesco Volta Massimo Carbonero Carlos Cascione Emmanuel Cazzola Riccardo Coppola Manuel De Feudis Giuseppe Giorgi Luigi Pulzetti Nico Tabanelli Andrea Valzania Luca Zé Eduardo Brienza Franco Defrel André Grégoire Djuric Milan Garritano Luca Hugo Almeida Marilungo Guido Rodríguez AlejandroSucci Davide

Lezzerini Luca Lupatelli Cristiano Neto NorbertoTatarusanu Ciprian Bagadur Ricardo Basanta José Maria Gigli Nicolò Gonzalo Rodríguez Hegazi Ahmed Elsayed Mancini Gianluca Marcos Alonso Masciangelo Edoardo Pasqual Manuel Richards Micah Sanna Enea Savic Stefan Tomovic Nenad Aquilani Alberto Badelj Milan Borja Valero Brillante Joshua Cuadrado JuanIakovenko Oleksandr Ilicic Josip Joaquín S. RodriguezKurtic Jasmin Lazzari Andrea Marin Marko Mati Fernández Octávio Merlo MantecaPizarro Cortes David Marcelo Vargas JuanBabacar KhoumaBangu Luzayadio Andy Bernardeschi Federico El Hamdaoui Mounir Gomez MarioPetriccione Jacopo Rossi Giuseppe

3081161

25156

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2433147

34441085

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1983198119961993198619941980199319891993198419881987199019831985198219831987198419901996199119791991199019941984198919911981

199519781989198619951984199619841991199619901996198219881997199119871984198919851993198819871988198119891984198919861993197919831993199719941984198519951987

ITAITAITAITAITASVNITAISLITA

ROMITAITAITACOLITAITAITAITAITAITAITAITABRAITAFRABIHITAPORITASPAITA

ITAITABRAROMCROARGITAARGEGYITAESPITAITAENGITA

MNESRBITA

CROESPAUSCOLUKRSVNESPSVNITAGERCHIBRACHIPERSENCGOITA

MARGERITAITA

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104415

109390997000368754852

00140040130013063014913412212010690010011612050800

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C’è chi la descrive come una competizione di prestigio, altri invece la definiscono un inutile impiccio in mezzo a tanti appuntamenti da non fallire, che per il Cesena significa rimanere in corsa fino al termine nella lotta salvezza. Sta di fatto che la Coppa Italia ha rappresentato l’u-scita dal tunnel per Riccardo Cazzola, tornato in campo nel match del Friuli contro l’Udinese, subentrato ad inizio ripresa all’infortunato Val-zania, riassaporando il giusto clima agonistico dopo un’assenza di ben 8 mesi e reggendo l’urto fino all’ultimo minuto del secondo tempo supplementare. Per il numero 44 bianconero, arrivato in pre-stito dall’Atalanta, l’avventura in terra di Ro-magna era partita subito in salita per la lunga

FUORI DAL TUNNELdi Fabio Pagliarani

convalescenza conseguente alla rottura del legamento crociato anteriore del ginocchio si-nistro, patita il 10 aprile 2013 nei minuti finali del confronto Inter-Atalanta, naturalmente con indosso la maglia orobica. La lunga ed intermi-nabile fase di riabilitazione non ha inizialmente dato i frutti sperati, restituendo un giocatore non ancora pronto a sopportare i carichi di lavoro a pieno regime, ma soprattutto ancora dolorante al ginocchio operato, nei movimenti di flessione e rotazione interna. L’aria pura di Acquapartita non ha migliorato le cose e anzi il riacutizzarsi di tali sintomi ha reso necessario chiamare in causa i luminari del settore in quel di Barcellona, dove la sentenza è presto arriva-ta: lesione del menisco mediale del ginocchio

sinistro, con annessi altri due mesi di stop. Quella che poteva essere una mazzata psico-logica è stata invece l’inizio di un lungo cam-mino in totale simbiosi con l’intero staff medi-co bianconero, che ha portato Cazzola a metà novembre a riaggregarsi al gruppo, in barba ai tanti rumors che lo volevano rientrante a Ber-gamo. Intanto però la sua assenza ha pesato non poco sulla mediana bianconera priva di un leader capace di infondere sicurezza ai com-pagni di reparto, abbinando l’intraprendenza e il senso tattico a un fisico da marcantonio. Adesso il coraggio e la voglia di Cazzola di tor-nare a sentirsi protagonista potranno aiutare la squadra a uscire dal tunnel e a risollevarsi nel dopo-Bisoli.

Cazzola sotto lo sguardo attento di Bisoli che però non l’ha mai avuto a disposizione

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Sede e uffici:Via Cervese, 5100 - 47522 Calabrina di Cesena (FC)Tel. 0547 324155 - Fax. 0547 325525 - mail: [email protected] - p.iva 02015470400

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IN CASA

1973-74 (serie A) CESENA-FIORENTINA 0-01974-75 (serie A) CESENA-FIORENTINA 1-11975-76 (serie A) CESENA-FIORENTINA 1-11976-77 (serie A) CESENA-FIORENTINA 1-21981-82 (serie A) CESENA-FIORENTINA 2-11982-83 (serie A) CESENA-FIORENTINA 3-31987-88 (serie A) CESENA-FIORENTINA 1-01988-89 (serie A) CESENA-FIORENTINA 0-31989-90 (serie A) CESENA-FIORENTINA 1-11990-91 (serie A) CESENA-FIORENTINA 0-41993-94 (serie B) CESENA-FIORENTINA 1-02010-11 (serie A) CESENA-FIORENTINA 2-22011-12 (serie A) CESENA-FIORENTINA 0-0

IN TRASFERTA

1973-74 (serie A) FIORENTINA-CESENA 0-01974-75 (serie A) FIORENTINA-CESENA 2-21975-76 (serie A) FIORENTINA-CESENA 3-11976-77 (serie A) FIORENTINA-CESENA 2-11981-82 (serie A) FIORENTINA-CESENA 1-01982-83 (serie A) FIORENTINA-CESENA 4-01987-88 (serie A) FIORENTINA-CESENA 3-11988-89 (serie A) FIORENTINA-CESENA 4-11989-90 (serie A) FIORENTINA-CESENA 0-01990-91 (serie A) FIORENTINA-CESENA 2-01993-94 (serie B) FIORENTINA-CESENA 2-32010-11 (serie A) FIORENTINA-CESENA 1-02011-12 (serie A) FIORENTINA-CESENA 2-0

I precedenti di Cesena-FiorentinaL’ULTIMA VITTORIA TRA I CADETTI

Garlini infila di testa Galli per il secondo gol bianconero (Cesena-Fiorentina 3-3 del 1982-83)

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Grappolo di uomini in area romagnola nell’ultimo Cesena-Fiorentina 2-2 del 2011-12

Buriani firma il 3-3 e completa la più clamorosa delle rimonte in Cesena-Fiorentina 3-3 del 25 ottobre 1982

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posterposterposterBiancoNeroBiancoNeroBiancoNeroSullo sfondo i bianconeri Savoldi II e Toschi.La prima volta della Fiorentina alla Fiorita. Era il 13 gennaio 1974 e finì 0-0. Nella foto il volo plastico di Superchi protetto da Della Martira e Beatrice.

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dalle ore 19.00

Presso PALACE HOTELViale 2 Giugno, 60 - 48015 Milano Marittima

Durante la serata:Sketch, musica e tanto divertimento

SARANNO PRESENTI:i giocatori, staff tecnico e dirigenziale

dell’A.C. Cesena

2014

Martedì 16 Dicembre

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CLUB

FORLÌ 1982

IL COVO DEI PIRATIcesena club

Bellaria - Igea Marina

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di Eric Malatesta

E CHI SE LO DIMENTICA QUEL GOL DI BURIANI

La voce è roca, l’accento è ferrarese: Ruben Buriani da Portomaggiore, dove è tornato a vivere, fu uno dei protagonisti di uno storico Cesena-Fiorentina 3-3. Una partita che, per chi c’era sui gradoni della Fiorita quel 25 ottobre 1982, è rimasta scolpita nella memoria. Come rimontare 3 gol di svantaggio ad Antognoni, Graziani, Bertoni e Passarella in soli 7 minuti, a partire dal 77’, ce lo spiega l’ex bianconero, biondissimo al tempo. “ Fu una rimonta incre-dibile – attacca il numero 8 di Bolchi – veniva-mo da un periodo in cui giocavamo bene ma non raccoglievamo per quanto seminato. Fu una partita davvero storica: eravamo sotto di 3 reti a meno di un quarto d’ora dal termine: molti addirittura se ne erano andati dallo stadio, compreso il presidente viola Pontello. Poi, vuoi un po’ la nostra reazione e un po’ il loro calo, dovuto soprattutto alla rilassatezza mentale,

riuscimmo a rimontare. Dirò di più, se si fosse giocato anche solo 5 minuti in più, l’avremmo vinta noi la partita. Nel calcio a volte succedono queste cose: mi viene in mente anche la finale di Champions League tra il Milan e il Liverpool. Chi l’avrebbe mai detto...”.Dopo la doppietta di Ciccio Graziani e il gol dell’argentino Bertoni sembrava davvero finita alla Fiorita, e invece proprio quando molti ave-vano lasciato i tubi Innocenti, ecco il miracolo: prima Schachner al 77’, poi Garlini 3 minuti dopo ed ecco Buriani che spunta al minuto 84. “A dire il vero non ricordo benissimo la dinami-ca del mio gol, tanto fu la concitazione, vidi una palla vagante in area di rigore, una mischia, e la risolsi battendo Giovanni Galli. Una grande emozione”. Il “biondo”, che ora è un direttore sportivo in at-tesa di collocazione, ha vestito anche la maglia

del Milan e proprio a Milanello si è recentemen-te occupato della gestione del settore giovani-le. “Di Cesena - conclude Buriani - ricordo con grande piacere l’affetto della gente. Era tutto meraviglioso: la città, la società che era come una famiglia e proprio i cesenati, persone che amano i lavoratori e non i vagabondi. Ricordo anche quanto mi piaceva andare al bar a Ponte Pietra e giocare a carte, o vedere tutti quegli appassionati che ci giocavano animatamente. Per me Cesena è sempre stata una seconda casa. L’ultima volta che sono venuto al Manuz-zi? Due anni fa col Padova. Ho visto di recente la partita di Coppa Italia con l’Udinese in televi-sione e mi auguro davvero che il Cesena possa salvarsi. La serie A è sempre durissima: la dif-ferenza tra le categorie esiste, ma mi auguro di cuore che il Cavalluccio possa farcela”.

Buriani e Müller si contendono la sfera in Cesena-Inter 2-2 del 1982-83

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UN DERBY DELL’APPENNINO MAI RICONOSCIUTO

Visto che in serie A non appare il nome “Bo-logna”, la sfida Cesena-Fiorentina potrebbe considerarsi come il derby dell’Appennino tosco-romagnolo data la vicinanza (100 km circa in linea d’aria). Fra la città romagnola e quella toscana esiste una specie di compro-prietà territoriale divisa dal passo del Carna-io, una gobba di altura che volge una spalla a destra e l’altra a sinistra a seconda che si guardi la Toscana o la Romagna. Un derby mai riconosciuto dagli almanacchi, una sfida che in passato non ha mai rivestito i panni della rivalità o dell’antipatia.La prima volta risale a 40 anni fa (stagione

1973-‘74). Le due squadre militavano in se-rie A, i bianconeri erano allenati da Eugenio Bersellini da Borgotaro e i viola dall’ex Gigi Radice. Nel match disputato alla Fiorita il 14 gennaio 1974, il Cesena del “Bersa” schiera-va nelle sue file Boranga, Ceccarelli, Ammo-niaci, Festa, Danova, Cera, Orlandi, Brignani, Bertarelli, Savoldi II (Frosio), Toschi. La Fio-rentina di Radice si presentò in campo con Superchi, Galdiolo, Roggi, Beatrice, Brizi, Del-la Martira, Caso (Antognoni), Merlo, Saltutti, De Sisti, Desolati; molti di questi giocatori vestirono anche la maglia azzurra. Sia nella gara di andata che in quella di ritorno furono

di Ettore Pasini

due pareggi, due 0-0 con tanti complimenti ed abbracci per la correttezza e la sportività palesate sul terreno di gioco.A fine campionato la Fiorentina di Radice andò fiera del sesto posto in classifica; dal canto suo il Cesena di Bersellini terminò in undicesima posizione, fiero di una salvezza conseguita senza patemi. A 40 anni di distan-za l’auspicio è che Cesena e Fiorentina ripe-tano quelle imprese ormai lontane. La perma-nenza in A per la squadra romagnola ed un buon piazzamento per i toscani sarebbero oro colato alla fine della stagione attuale.

www.businessitalia.eu

Nell’estate del 1973 mister Radice si trasferì da Cesena a Firenze

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A DUE PASSI DALL’EMIRATES STADIUMMA IL CUORE ALL’OROGEL STADIUM

Londra. Quattro romagnoli nello scantinato di un bar gestito da italiani. Centinaia di chilometri da casa. Odore penetrante di umidità. Panino alla cotoletta bloccato nello stomaco. Botti-glia di birra vuota stretta nervosamente tra le mani. Latina-Cesena su un maxi-schermo. Gol di Bruno. Gol di Defrel. Il barista barese che fa capolino con un aneddoto: “Lo zio di Cascio-ne abita proprio qui dietro, viene spesso qui al bar”. Gol di Cascione. Fischio finale. Cesena in serie A: gioia, abbracci. Si esce per strada: sole, indifferenza. Londra è ignara del miracolo che si è consumato in quello scantinato. Ci teniamo la gioia per noi. E ci facciamo una foto.Ormai sono passati mesi da quel pomeriggio di giugno ma quell’esperienza resta comunque la copertina del mio essere tifoso emigrato. Un episodio che dimostra come essere tifoso del Cesena all’estero sia più che altro un’esperien-

za personale, individuale, quasi intima. Niente stadio, niente birra prima della partita, niente birra con piadina dopo la partita, niente discus-sioni infinite nei bar e niente battute dei colle-ghi al lunedì mattina. Niente di niente. Solo un computer, uno streaming incerto, imprecazioni solitarie e una tempesta interiore. Rabbia, ner-vosismo, frustrazione (e un po’ di gioia qua e là). Tutto trattenuto internamente e buttato fuori di tanto in tanto con monologhi infiniti, con la mia ragazza come sparring partner.È trascorso ormai oltre un anno e mezzo da quando abbiamo deciso di lasciare i nostri lavo-ri e la Romagna per tentare la fortuna a Londra. In questi mesi posso dire che la mia passione per il Cesena si è evoluta, ha cambiato forma, ma certamente non è diminuita. A rafforzarla e a radicarla nel mio nuovo quotidiano ci ha pen-sato TuttoCesenaWeb, un sito che ho fondato

ormai oltre quattro anni fa e che resta un vizio che continuo a concedermi, insieme con altri amici. A Londra, così come in Romagna, le mie giornate iniziano, si chiudono e sono scandite da TuttoCesenaWeb, che, sia come collaborato-re che come utente, resta uno dei miei piaceri quotidiani favoriti.Da qualche mese ci siamo trasferiti a Finsbury Park, un quartiere del nord di Londra, nel cuore delle terre dell’Arsenal, a due passi dall’Emi-rates Stadium. Da qui continuo a vivere il mio tormento e la mia passione (interiore) per il Ce-sena. Nel weekend le strade sotto casa si colo-rano di biancorosso. Io spio con un po’ d’invidia i tifosi dei Gunners dalla mia finestra. Poi ac-cendo il computer. Cerco lo streaming. Faccio un respiro profondo. E incoraggio me stesso con un nervosissimo: “dai burdel!”.

Anche nei bar di Londra si tifa Cesena

di Daniele Mazzari

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di Daniele Magnani

MILAN, IL GIGANTE BUONO E LABORIOSO

Altra puntata di “Scarpini” ed altro bel viaggio alla scoperta dei nostri beniamini bianconeri, fuori dal campo. Ospite a Radio Studio Delta, il bosniaco Milan Djuric, classe ’90, il “gigan-te buono”, dal fisico imponente, ma dal cuore e dall’animo buono e gentile. Nato in Bosnia, a Tuzla, si trasferì all’età di un anno a Pesaro, dove il padre già lavorava insieme ad altri pa-renti. Approdò a 16 anni nel settore giovanile del Cesena, via San Marino, e nel 2007 esordì in serie B a soli 17 anni.

Il tuo nome Milan, significa in slavo “caro”, “amato”, “grazioso”, mentre in latino “la-borioso”. Quale significato preferisci?Sicuramente il “latino” laborioso. Non mi spa-venta affatto lavorare (ho anche fatto il came-riere prima di giocare a calcio) e quindi credo di essere incline al lavoro ed al sacrificio, senza problema.

Dolce ed amabile anche nella sua personale selezione musicale, Milan sceglie tra gli al-

tri un brano di Tiziano Ferro, “Il regalo mio bello”, con un significato estremamente importante. È stata la colonna sonora che ha accompa-gnato la gravidanza della mia compagna e la mia attesa, per l’arrivo della piccola Alice, che è veramente stata la cosa più bella mai avuta.

Avendo voluto questa figlia avrai un senso molto forte della famiglia?Certo, credo molto nel legame familiare e sono molto affezionato ai miei genitori, a mio fratello (anche lui calciatore, nel Forlì) e a tutti i miei parenti. Appena ho l’opportunità torno in Bo-snia, anche per le vacanze, con grande piacere. Al mio paese natale, facciamo grandi feste, con lunghe mangiate di carne, annaffiate da vino e vodka, Tuzla è a circa 800 metri sul livello del mare e fa abbastanza freddo. Per finire poi si balla, anche se io non me la cavo benissimo.

Come padre, giovanissimo, come te la cavi nelle faccende di casa?

Penso bene. Cerco di essere d’aiuto alla mia compagna, vado a fare la spesa, se serve, ed accudisco spesso alla piccola Alice, con buoni risultati.

E nel tempo libero cosa ti piace fare?Amo leggere. Anche in questi giorni sto leggen-do un libro sulla storia del mio paese. Voglio sa-pere, capire ed approfondire bene come sono andate e stanno andando le cose, senza fer-marmi in superficie, per meglio comprendere le origini mie e del mio popolo, che ha sofferto tanto.

Hai gli stessi anni del romanista Pjanic, che è nato nel tuo stesso paese, vi conoscete?Non benissimo. L’ho incontrato allo stadio Olimpico in occasione di Roma-Cesena ed ab-biamo parlato un po’ insieme. È un grandissimo giocatore ed ancora più grande di lui è l’attac-cante Dzeko, anche lui bosniaco, bravo anche fuori dal campo, uno che fa e si spende tanto per iniziative umanitarie e di solidarietà.

Duello aereo tra Djuric e Sorensen in Cesena-Juventus 0-0 (amichevole precampionato).Nel riquadro il bosniaco a Radio Studio Delta

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CESENA CALCIO E ADRIATICA GRANDI IMPIANTI

Passione per il gioco del pallone, passione per la squadra della propria città, per i nostri eroi in bianco e nero che ogni domenica ci fanno dimenticare gli affanni della settimana. E pas-sione per il proprio lavoro è quella che lega l’A-driatica Grandi Impianti, agenzia di vendita per il marchio Zanussi Professional di Cesena, e il Cesena Calcio. Un legame di lunga data. Erano gli anni ‘60 quando Piero Giovanni Ronchi, uno dei titolari dell’Adriatica Grandi Impianti, iniziò a collaborare con la società bianconera. Nata nel 1988 dai soci fondatori Stefano Guiducci e Piero Giovanni Ronchi, oggi l’Adriatica Gran-di Impianti è composta da una famiglia di 18 collaboratori che, ciascuno per le proprie com-petenze, supporta il lavoro di coordinamento e di direzione dei due titolari. L’azienda si occu-pa principalmente dell’allestimento di cucine professionali e lavanderie per il settore della ristorazione collettiva, come mense, scuole, ditte private, ospedali, società di gestione che producono pasti, comunità ed enti religiosi. E fra i clienti dell’Adriatica Grandi Impianti si possono ricordare aziende del calibro di Bonatti, Gemos, San Patrignano Zangheri e Technogym. Fra gli impianti di ristorazione e lavanderia realizzati quello per le Olimpiadi invernali Torino 2006 e non da ultima la lavanderia dello stadio “Dino Manuzzi”, ora Orogel Stadium-Dino Manuzzi. Piero Giovanni Ronchi come nasce la pas-sione per il Cesena? Erano gli anni ‘60 e la popolazione iniziava a vedere la luce nel periodo post-dopoguerra. L’unico svago disponibile in termini economici e di tempo libero era la partita del Cesena la do-menica. Accompagnati dai genitori ci si recava a tifare il Cesena al campetto all’interno dell’ip-podromo e poi allo stadio La Fiorita. Ardeva il desiderio di dare una mano alla squadra della

propria città e ci si inventava raccattapalle, giar-diniere, magazziniere, elettricista, lavandaio per poter avere il proprio ingresso allo stadio. Quan-do il signor Orienzo Buratti, che dirigeva questo piccolo esercito di volontari, venne a sapere che io riparavo le apparecchiature di lavanderia mi arruolò per la manutenzione delle macchine in modo che fossero sempre efficienti. All’inizio arrivavo alla partita qualche ora prima perché Buratti voleva che tutto funzionasse corretta-mente e terminato il mio lavoro mi accomodavo sui gradoni per seguire l’incontro sportivo. Poi gli impegni aumentarono e anche la mole di la-voro e di lavaggio che si dovevano fare, non solo per la prima squadra, ma anche per il settore giovanile. Quindi il Cesena Calcio ci commis-sionò la realizzazione della lavanderia con due lavatrici da 15 kg per lavare e due essiccatoi da 18 kg per asciugarle. Da allora non ci siamo più lasciati e anche se le figure di riferimento sono cambiate nel corso degli anni l’amore per i colori bianconeri ci ha tenuto insieme. Con l’arrivo di Gsport cosa è cambiato nella proposta commerciale e di marketing? È cambiata la forma collaborativa, ma non la sostanza - spiega Stefano Guiducci -. Era la stagione 2010-‘11 e la promozione in serie A dopo tanti anni è stato uno stimolo ad aumen-tare il nostro contributo. C’era la necessità di potenziare la capacità produttiva della lavan-deria e ci siamo sentiti in coraggio di proporre uno scambio fra fornitura di altre due nuove macchine e la pubblicità della nostra azienda e del marchio Zanussi Professional sui nuovi led luminosi attorno al campo di gioco. Gsport si è subito dimostrata disponibile ad offrire un servizio aggiuntivo al Cesena Calcio e contem-poraneamente ad instaurare un rapporto nuo-vo con la nostra azienda, che tuttora funziona

e ci consente di confrontarci reciprocamente nell’ottica del miglioramento del servizio che entrambe offriamo. Che riscontro d’immagine ha avuto nell’im-mediato con questa nuova azione di marke-ting?Era la prima partita in casa del campionato e si giocava Cesena-Milan. Sui led apparve la nostra pubblicità e mentre eravamo allo stadio ci arrivò la telefonata del nostro direttore commerciale che in quel momento si trovava a Londra ed es-sendo tifoso del Milan stava seguendo l’incon-tro. Purtroppo per lui ricordiamo tutti come sono andate le cose. Poi durante quell’anno abbiamo arredato la cucina del ristorante aziendale di Technogym, quindi si può dire che la sinergia e l’indotto che porta il Cesena Calcio in serie A è realmente tangibile attraverso la nostra storia di piccola azienda del territorio. Come è proseguito il rapporto di partner con Gsport e Cesena Calcio? Quando Giorgio Lugaresi è rientrato in socie-tà e ha contattato le aziende del territorio per chiedere un contributo alla causa del Cesena, ci siamo sentiti onorati dell’invito - dice Giacomo Ronchi titolare di Adriatica Assistenza, azienda partner di Adriatica Grandi Impianti per la parte relativa agli interventi di assistenza tecnica e di riparazione - Nonostante la crisi economica, ab-biamo deciso di continuare il sostegno, seppur modesto, per quanto poteva essere di nostra competenza e quest’anno, con il ritorno in serie A, la nostra passione ci ha portato ancora una volta a fianco della squadra della nostra città e con Gsport abbiamo adattato il nuovo pacchetto pubblicitario seguendo le esigenze e le richieste di ognuno di noi.

Serena Dellamore

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Antefatti. Per buona parte del ‘900 il ristorante Casali è stato celebrità nazionale. La cartolina che qui pubblichiamo, del 1957, annunciava il trasferimento del ristorante dalla storica sede della stazione al nuovo complesso, dove oggi c’è l’omonimo albergo (per la cronaca, sui ter-reni che negli anni Venti del secolo ospitavano gli spogliatoi del contiguo campo sportivo della U.S. Renato Serra, il primo della città). Andiamo avanti. Correva il 1962 quando il ristorante Ca-sali fu invitato a Londra per un torneo gastrono-mico tra i migliori ristoratori europei. Ne succe-deranno, come state per leggere, “di cotte e di crude”. Or dunque, Nello e Marsilio Casali (de-gni figli del creativo capostipite Aldo) studiaro-no uno schema di gioco per la trasferta inglese: sfogline a centrocampo e porchetta all’attacco, visto che si andava nella terra del roast beef. Fu dunque commissionata agli specialisti di San-tarcangelo di Romagna una maestosa porchet-ta di maiale “magrone”, debitamente speziata,

1962, LONDRA. CASALI IN TRASFERTA:DERBY PORCHETTA VS ROAST BEEF

di Gabriele Papi

spedita in anticipo, via aerea. Alla dogana in-glese, stupore e perplessità: cos’è quella roba? Quarantena e indagini. Fu allertato il Console italiano: la porchetta, sbloccata, raggiunse il ristorante di Piccadilly Circus, dove nel frattem-po era arrivata la squadra cuciniera di “Casali”, con gli allenatori Nello e Marsilio. Altro problema di gioco: la porchetta doveva entrare in sala su un grande piatto d’argento, fazzoletto rosso al collo, tra squilli di tromba, come ai tempi di Re Artù. Ma in quel ristorante un piatto di portata così grande non l’avevano: l’aveva però un altro ristorante, della stessa catena. Fu dunque inviato a prelevarlo un vo-lenteroso cameriere pakistano. Mezzora dopo giunge alla direzione dell’albergo una telefo-nata da Scotland Yard: “Abbiamo beccato un matto con un grande piatto d’argento sotto il braccio. Dice di essere un vostro cameriere e sostiene che quel piatto deve sostenere un maiale morto”. Il “giallo gastronomico” venne

pazientemente spiegato e finalmente ebbe ini-zio il pranzo-torneo. Fu un trionfo della cucina italiano-romagnola. Gol a go go con i cappelletti al modo romagnolo: gli inglesi conoscevano i tortellini bolognesi, non i cappelletti romagnoli, che sono un’altra storia. Splendido e “gusto-so”, il lavoro delle cuoche-sfogline che ebbero modo di tirare le sfoglie a vista, dietro le vetrate del ristorante, tra la golosa curiosità degli in-glesi. Di modo che i quotidiani del tempo tito-larono: “cinque sfogline conquistano Londra”. Aveva ragioni da vendere il Conte Alberto Ro-gnoni, fondatore e “profeta” del Cesena Calcio quando sentenziò, con la sua laica e maliziosa sapienza, che Cesena, la città dei Tre Papi, per sua maggior gloria avrebbe dovuto avere un Papa in meno e un Casali in più. (I lettori più curiosi potranno trovare altri dettagli e ghiotte notizie nel bel libro di Franco Casali: “Cestini… cestini caldi. La storia dei Casali”, editore Ponte Vecchio, Cesena, 2000).

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SQUADRA

Portieri: Bizzini Alessandro, Olivieri Alberto, Salvatori Giovanni

Altri giocatori: Fiorani Marco, Galassi Damiano, Placci Davide, Vallocchia Nicolò,

Bolognesi Davide, Fabretti Simone, Polidori Lorenzo, Redouani Rezk,

Ndyae Kadim, Canini Francesco, Mamona Blue Samuel, Casadio Giacomo,

Manara Andrea, Fabbri Filippo, Marzocchi Riccardo, Mingozzi Riccardo,

Pensalfini Mattia, Perugini Federico, Togni Samuel, Boriani Leonardo.

STAFF TECNICO

Allenatore: Leoni Gianluca

Collaboratore: Cucchi Fabio

Preparatore coordinativo: Abbondanza Gianni

Preparatore dei portieri: Bonazza Massimo

Medici: Candoli Piero e Giorgi Omero

Accompagnatori ufficiali: Valdinosi Graziano e Valentini Adamo

In alto da sinistra: Ndyae K., Marzocchi R., Boriani L., Olivieri A., Salvatori G., Bizzini A., Canini F., Fabbri F., Manara A. In mezzo da sinistra: Bolognesi D., Fabretti S., Valentini A. (accompagnatore), Abbondanza G. (preparatore coordinativo), Leoni G. (allenatore) , Bonazza M. (preparatore portieri), Valdinosi G. (accompagnatore), Mamona Blue S., Perugini F. In basso da sinistra: Redouani R., Togni S., Polidori L., Casadio G., Placci D., Fiorani M., Vallocchia N., Pensalfini M., Mingozzi R.

ESORDIENTI A

via Fausto Coppi 59 - 47122 - FORLÍ

Foto Luigi Rega

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