ENTRATA DELLE IMPRESE: UNA COMPONENTE...

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Università degli Studi di Perugia A.A. 2015-2016 ECONOMIA E DINAMICA INDUSTRIALE ENTRATA DELLE IMPRESE: UNA COMPONENTE CRUCIALE DELLA DINAMICA INDUSTRIALE* Prof. Fabrizio Pompei ([email protected]) DiparNmento di Economia *Questa lezione si basa sul paper: Garavaglia C. (2004), “Analisi delle determinanti dell’entrata di nuove imprese nei settori industriali: una rassegna”, Liuc Papers n.144

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UniversitàdegliStudidiPerugiaA.A.2015-2016

ECONOMIAEDINAMICAINDUSTRIALE

ENTRATADELLEIMPRESE:UNACOMPONENTECRUCIALEDELLADINAMICAINDUSTRIALE*

Prof.FabrizioPompei([email protected])DiparNmentodiEconomia

*Questa lezione si basa sul paper: Garavaglia C. (2004), “Analisi delle determinanti dell’entrata di nuove imprese nei settori industriali: una rassegna”, Liuc Papers n.144

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Ladinamicaindustrialeconcentral’aQenzionesuifenomenididemografiadelleimprese:nascitaoentratainunnuovoseQore,sviluppo,declinoeuscitadalseQoreAQraversotalimovimenNdemograficièpossibilecapirel’evoluzioneneltempodiunsingoloseQoreindustrialeCapiresopraQuQol’entrataèfondamentalepercapirecomeiseQoriindustrialicambianoneltempoPrimadituQoèlaleQeraturaempiricachehacercatodispiegarequalifaQorideterminanol’entratadelleimpreseinunseQoreDoposiècercatodidareunaspiegazioneteoricaatalifenomeni

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I RISULTATI DELLE ANALISI EMPIRICHE

•  L’entratarispondeposi=vamente(perquantotalvoltalentamente)allapresenzadiextra-profiI

–  questovalesopraQuQoperl’entratadelleimpresepiùgrandi,mentrelarelazionetendeadesserenonsignificaNvaperglientranNdipiccoledimensioni

•  L’entrataècorrelataposi=vamenteconiltassodicrescitadell’industria

–  lacrescitadell’industriadaunlatoconsentedicoprirepiùfacilmenteicosNdientrata,dall’altroriducelaprobabilitàdicomportamenNaggressividegliincumbent(chetemonomenol’erosionedeipropriprofiY)

•  L’intensitàdellapubblicità,dellaR&S(edialtriinves=men=fissi)sonospessoimportan=barriereall’entrata

–  IneconomiaindustrialeabbiamovistochetalicosNsonospessocorrelaNalladimensionedelmercato(cosNendogeni).LespeseinR&SsonobarriereimportanNperleindustrieinrapidocambiamentotecnologico.Inalcunicasi,perlepiccoleimpresetalvoltatalibarrierenonsonoparNcolarmenteefficacinell’ostruirel’entrataperchéquestepossonofindasubitooccuparenicchiedimercato

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I RISULTATI DELLE ANALISI EMPIRICHE (2) •  Entrataeuscitasonoprocessisimultaneiecorrela=posi=vamente

–  mentrealcuneimpreseentrano,altreimpreseesconoàprocessodiristruQurazionedell’industria

•  Elevatotassodimortalitàdeinuovientran=–  molteimpreseesconodopopochiannidiaYvità–  lasopravvivenzaèfunzionedell’età–  leimpresechesopravvivonotendonoacresceredidimensionee

compensanol’uscitaQuesNfenomenigiàspieganoladifferenzarispeQoallastaNcacomparatadell’equilibriodiconcorrenzaoligopolisNcacheavevamovistoadeconomiaindustriale[qN=(a-c)/(n+1)b)],doveall’entraredelleimprese(aumentan)laquotadimercatodiminuisce.Quivediamocheall’entrataseguelamortalitàel’uscitaelaquotadichisopravvivecresce.

•  Glientran=sonopiùpiccolidegliincumbent–  …anchesediversiNpidientranNentranocondimensionidiverse

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I RISULTATI DELLE ANALISI EMPIRICHE (3)

•  Entrata e sopravvivenza sono correlate

positivamente con la dotazione di personale qualificato

–  capitale umano (del personale e dell’imprenditore) hanno un effetto più grande delle prospettive di profitto

•  Correlazione positiva tra diffusione di nuove tecnologie e entrata

–  nuove tecnologie à entrata

–  entrata à innovazione e maggiore efficienza

–  cambiamento tecnologico competence-destroying à nuove imprese

–  il cambiamento tecnologico competence-enhancing non incentiva nuovi entranti

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I RISULTATI DELLE ANALISI EMPIRICHE (4) •  Entrata influenzata dallo stadio di evoluzione dell’industria, quindi

varia nel tempo molti ingressi nelle prime fasi di evoluzione, poi stabilizzazione e ‘shakeout’ (elevati tassi di uscita) e concentrazione dell’industria •  Esistono diversi tipi di entranti a.  greenfield b.  acquisizione c.  diversificazione d.  spin-off e.  impresa straniera a. è la più frequente e tende a decrescere se è alto il tasso di concentrazione dell’industria b. è correlato positivamente nelle industrie con alte barriere all’entrata e con alta concentrazione c. (ed e.) tende ad essere più grande e avere una maggiore probabilità di sopravvivenza d. avviene solo in alcuni settori

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LE TEORIE SULL’ENTRATA DELLE IMPRESE NELLE INDUSTRIE

Approccio tradizionale: entrata come processo "profit-driven” •  ogni volta che il mercato si caratterizza per un

livello di profitti in eccesso rispetto al livello di equilibrio di lungo periodo, si verifica l’entrata di nuove imprese.

•  i nuovi entranti sono visti puramente come una

risposta all’esistenza di extra profitti nel settore •  il processo di entrata è considerato come un

fenomeno riequilibratore del mercato: nuove imprese, stimolate dall’esistenza di elevati profitti, entrano nell’industria e, facendo questo, spingono i profitti verso il loro livello competitivo di lungo periodo, dove non c’è entrata di nuove imprese

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LE TEORIE SULL’ENTRATA DELLE IMPRESE NELLE INDUSTRIE

Approccio tradizionale: entrata come processo "profit-driven” (2)

!!" = ! Π!"! − !! + !!" dove:

!!" rappresenta l'entrata al tempo t nell'industria j

! rappresenta la velocità di reazione all'esistenza di extra-profitti

Π!"! è il livello atteso dei profitti dopo che l'entrata si è verificata

!! è il livello di profitti di lungo periodo protetti dalle barriere all'entrata

!!" è un disturbo stocastico

Π!"! > !! !!" > 0

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LE TEORIE SULL’ENTRATA DELLE IMPRESE NELLE INDUSTRIE

Approccio tradizionale: entrata come processo "profit-driven” (3) •  Dall’economia industriale sappiamo come si •  Deriva il profitto di un'impresa che deve entrare in una

industria con n imprese e concorrenza oligopolistica basata sulle quantità

•  Questo è una funzione decrescente di n, ovvero il profitto di ciascuna impresa diminuisce con il numero di imprese che entrano nell'industria

•  Questo ci consentirà di stabilire un valore di n* in corrispondenza del quale i profitti si annullano e l'entrata si arresta

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LE TEORIE SULL’ENTRATA DELLE IMPRESE NELLE INDUSTRIE

Approccio tradizionale: entrata come processo "profit-driven” (4)

qièlaquanNtàcheoffreognisingolaimpresaiinequilibrioQèlaquanNtàtotaleoffertadalleimprese(semonopolistaèunasola)pèilprezzodiequilibrioπN=èilprofiQochesideterminainequilibrio

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Approccio tradizionale: entrata come processo "profit-driven” (5) Quindi il profitto di ogni impresa, con n imprese che competono in un

oligopolio (con domanda lineare e costi lineari e identici) in cui la strategia e la scelta delle quantità prodotte è funzione decrescente del numero di imprese (e di altre variabili)

Π! =1!! − !! + 1

!

!!

− !!

dove Π! è il profitto totale; !! è il profitto operativo; !!sono i costi fissi Se Π! > 0, ovvero !! > !! c'è un incentivo ad entrare, quindi quando n aumenta, si arriverà ad un n*, che è il numero di imprese di equilibrio nell'industria, oltre il quale la n*+1 impresa non ha incentivo ad entrare.

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Approccio tradizionale: entrata come processo "profit-driven” (7) Π! !∗ = 1

!! − !!∗ + 1

!− ! = 0

1! (! − !)

! = !(!∗ + 1)!

1!" (! − !)

! = (!∗ + 1)!

!∗ = (! − !) 1!" − 1

Inequilibrioavremounnumerodiimpresetalechepern*,Πi(n*)≥0mentreperunnumerodiimpresen*+1avremo,Πi(n*+1)<0Quindin*èilnumerodiimpresediequilibrio

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Approccio tradizionale: entrata come processo "profit-driven” (8) Considerando che 1/b è un parametro che indica la dimensione del mercato, possiamo definire S=1/b

!∗ = (! − !) !! − 1

Il numero delle imprese in un mercato quindi aumenta se

1. (a-c) aumenta § a è l'intercetta della funzione di domanda, quindi è il prezzo massimo che

si può praticare in una industria 2. F diminuisce (minori barriere all'entrata) 3. S aumenta (mercato grande)

§ Sotto le ipotesi di domanda e costi lineari, la relazione tra S e n* è meno che proporzionale

§ Ovvero se S raddoppia, n aumenta meno del doppio § Questo dipende dal fatto che l'aumento di S induce nuove entrate, che a

loro volta fanno aumentare la Q* e quindi ridurre p* e !!*

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Approccio tradizionale: entrata come processo "profit-driven” (9) Esempio

A B S 16 32 F 1 1 a 2 2 c 1 1

n* 3 4.65 Costi endogeni

1. Vi sono industrie in cui i costi di entrata aumentano all'aumentare della dimensione del mercato, ad esempio S raddoppia (da 16 a 32) anche F raddoppia (da 1 a 2)

2. Questi costi sono detti endogeni (perché dipendono dalle strategie delle imprese) e sono soprattutto legati a spese in pubblicità e R&S

In queste industrie la relazione tra S e n* è ancora più debole, se infatti inserite ora nella seconda colonna F=2, avrete che n*=3, quindi il numero di imprese non aumenta.

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LE TEORIE SULL’ENTRATA DELLE IMPRESE NELLE INDUSTRIE

Approccio tradizionale: entrata come processo "profit-driven” (10)

1. questo modello concentra l'attenzione sulle ragioni dell'esistenza delle barriere all'entrata (!!) , che diventa F nell’esempio sul modello di oligopolio, piuttosto che sulle determinanti delle decisioni di entrata § condizioni strutturali (tecnologia, domanda, costi endogeni) § barriere all'entrata strategiche (es. deterrenza, predazione)

2. questo risultato ha due ipotesi implicite § imprese omogenee (tutti con la stessa tecnologia, stessi costi, e

profitti) § informazione perfetta sulle caratteristiche del mercato

3. questo approccio non riesce a spiegare la simultaneità di entrata e uscita che risulta dalle analisi empiriche, ovvero perché se ci sono profitti positivi che attraggono le imprese esistono anche imprese che simultaneamente escono?

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LE TEORIE SULL’ENTRATA DELLE IMPRESE NELLE INDUSTRIE

Regimi tecnologici: cambiamento tecnologico, processo di entrata e evoluzione delle strutture industriali

SeguendoSchumpetersipuò:conceQualizzareilprocessoeconomicodelcambiamentoindustrialecomeunconNnuosusseguirsidiperiodididominiodiunacertatecnologiaedelleimpreseadessalegate,seguiNdacambiamenNtecnologiciedall’entratadinuoveimpreseQuindilatecnologianell’approcciotradizionaleèqualcosadistaNco,legatoaicosNfissiebarriereall’entrata,chepursidifferenzianodaseQoreaseQoreNell’analisiSchumpeterianalacomparsadiinnovazioni,laloronatura,ildiversomodoconcuileimpreseorganizzanol’aYvitàinnovaNva,influenzaancheiprocessidientratadelleimpresestesse

processodientratarisultadaopportunitàapertedalleinnovazionitecnologicheedallecapacitàinnovaNvedeinuovientranN,chesonoingradodiportare“qualcosadinuovo”nelmercato.

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Regimi tecnologici: cambiamento tecnologico, processo di entrata e evoluzione delle strutture industriali (2)

SuiregimitecnologicidedicheremounapprofondimentonelleprossimelezioniPeroraèsufficientedirecheLateoriadeiregimitecnologicimostracomepercomprendereilprocessodientratadinuoveimpreseserveconsiderarelespecifichecaraQerisNchetecnologichedell’industriaL’entrataèunveicolopersfruQareleopportunitàdimercato(apertedall’evoluzioneedalcambiamentotecnologicodell’industria)cheportanuovaconoscenzaecompetenze.LegaNalconceQodiregimitecnologicisonoancheduemodellidievoluzionediAudresch(1995),checomincianoatenerecontodientrataeuscitasimultaneadelleimprese:“portagirevole”flussodientranNchedopopochianniescono:regimetecnologicoincuigliincumbenthannounvantaggiorispeQoainuovientranNsonosopraQuQoinuovientranNcheescono“metaforadellaforesta”inuovientranNhannounvantaggioinnovaNvoepossonososNtuiregliincumbent

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Competenze ed entrata di nuove imprese leimpresesonodepositariediconoscenzaecompetenzespecificheilcambiamentotecnologicoinfluenzaemodellailNpoelavaliditàdellecompetenzeassociateallatecnologiaconsiderata,e,quindi,comeconseguenzailprocessodientratadinuoveimpreseeillorodesNnosonospiegaNinterminidelNpodidisconNnuitàtecnologicachesiverifica.SiidenNficanodisconNnuitàtecnologicheü  “competence-destroying”

ü  “competence-enhancing”

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Competenze ed entrata di nuove imprese (2) “competence-destroying”• nuovaconoscenzaenuovecompetenzechederivanodall’impiegodellanuovatecnologia,esonodiversedallecompetenzeprecedentementesviluppatedalleimpreseesistenN• nuoveimpreseentranonelmercatoincorporandolanuovaconoscenzaelenuovecompetenzetecnologiche.• entranNsonopiùefficaciepiùvelocinell’introduzionedellanuovatecnologiarispeQoalleimpreseincumbent,chesonoindoYadusciredalmercatoQuindilaconoscenzacompetencedestroyingfacilital’entratanelmercatoperleimpresepiùinnovaNveinseQoridovelaconoscenzahaquestanatura

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Competenze ed entrata di nuove imprese (2) “competence-enhancing”miglioramentodellatecnologiaedellaconoscenzaadessaassociatasullabaseperòdellecompetenzetecnologicheesistenN,sull’esperienzasviluppataesulknow-howaccumulatoneltempodalleimpreseincumbentincumbentpossonocontaresullaloroesperienzaesullaconoscenzaaccumulata,cherisultanoessereessenzialienecessarienelprocessodiadozioneesfruQamentodellanuovatecnologiaedellecompetenzeadessaassociate.L’entratadinuoveimpreseinquestocasoèostacolata,lebarriereall’entratasonodatenonsolodagliinvesNmenNinricercaesviluppo,comenellateoriatradizionale,madaunpercorsopregressodiaccumulazionedellecompetenzeQuestosignifica,cheancheseavessesoldidaspendereinR&S,unanuovaentrantepotrebbenonavereilbagagliodicompetenzecheservono,percompetereconl’incumbent

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LE TEORIE SULL’ENTRATA DELLE IMPRESE NELLE INDUSTRIE

La teoria del ciclo di vita dell’industria L’entrataèinfluenzatadalparNcolarestadiodell’evoluzionedell’industriaincuisitrova.L’esamediseQoricomequellodeiproduQoriditelevisori,automobili,pneumaNci,radio,transistor,penicillina,indicacomel’entrataseguadiversefasiesolitamenteraggiungailsuomassimolivellonelprimostadiodisviluppodelmercato.Imodellidelciclodivitadell’industriafannoriferimentoailavoriinizialidiUQerbackeAbernathy(1975),AbernathyeUQerback(1978)sulciclodivitadelprodoQo,edalleanalisidiWilliamson(1975)sull’evoluzionedeimercaN.LateoriadelciclodivitadelprodoQospiegal’evoluzionedeiprodoYdallaloronascitafinoallafasedimaturità:disolito,all’inizionumerosevarianNdelprodoQoodeldesignsonodisponibilinelmercato,eun’elevataincertezzanonchéunridoQoconsensosulleperformanceesugliaspeYrilevanNdeiprodoYcaraQerizzanol’ambientedimercato.ConilsusseguirsideglisviluppiassociaNalprodoQo,aQraversandolafasedicrescitafinoallafasedimaturitàdelseQore,specificidesigndeiprodoYdiventanodominanN(inalcunicasiemergeunsingolodesigndominante):ilprodoQodiventastandardizzatoelenecessitàdelconsumatoresonochiare.

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La teoria del ciclo di vita dell’industria (2) ü  InconformitàconilciclodivitadelprodoQo,lecaraQerisNchedell’industriaseguonovarie

fasievoluNve:

ü  LafaseinizialeècaraQerizzatadaun’innovazioneradicalechedàinizioall’evoluzionedell’industria:ilvolumetotaleprodoQoèmoltobasso,leinnovazionidiprodoQosonofrequenN,lequotedimercatocambianoconNnuamenteelebarriereall’entratasonoirrilevanN.Inquestostadio,molNnuovientranNentranonelmercatoedilnumerodiimpresecrescerapidamente.

ü  Nellafasedicrescitadell’industria,ilprodoQocrescenotevolmente,ilnumerodiversioniesistenNdelprodoQodiminuisce,egliinvesNmenNininnovazionidiprocessocresconoconsiderevolmente.Lebarriereall’entratadiventanosignificaNve,itassidientratarallentanoedisolitoglielevaNtassidiuscitaconduconoadunfenomenodi“shakeout”,ossiaadunrapidodeclinonelnumerodiproduQori.

ü  Nellostadiodimaturità,lacrescitadelprodoQorallenta,lequotedimercatosistabilizzano,ilgradodiconcentrazionedell’industriaelebarriereall’entratasonoelevaN.Leinnovazionitendonoadesseresempremenoeriguardanoprincipalmenteilprocessodiproduzione.Intalecontesto,itassidientratasonobassiedinuovientranNtrovanomoltodifficilecompetereconleimpreseesistenN.

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La teoria del ciclo di vita dell’industria: modello di Klepper (1996) Klepperproponeunmodelloformaledelciclodivitadell’industria,dovelecapacitàinnovaNvedelleimpreseeilruolodellalorodimensionenell’influiresulledecisionidiinvesNmentoinR&D,sonoglielemenNchiavechedeterminanol’evoluzionedellastruQuradelmercato.

Ilmodellofornisceunaspiegazioneadiverseregolaritàsull’entrata.Inalcunicasi,comeaccadutonell’industriadeitelevisori,ilnumerodeglientranNraggiungeilmassimolivelloall’iniziodell’evoluzionedell’industriaequindicala(senNero2infigura);inaltricasiglientranNcrescononeltempoepoidiminuiscono(senNero1,Npiconell’industriaautomobilisNcaedeipneumaNci).

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La teoria del ciclo di vita dell’industria: modello di Klepper (1996)

LeipotesidibasedelmodelloMt=numerodipotenzialientranNaltempot;si=livellodicompetenzainnovaNvadeipotenzialientranN,notoprimadelladecisionedientrata,iindicalai-esimaimpresasmax=livellomassimodicompetenzainnovaNvacheunaopiùimpresepossonoaverenellostessoperiodoH(s)=distribuzionecumulaNvadicompetenzainnovaNva,chevadasminasmaxedèugualeperogniperiodoLeimpresesonoatomisNcheeprice-taker.EinogniperiododevonoprendereleseguenNdecisioni:Qit=ammontaredellaversionestandarddelprodoQodaprodurrerdit=quanNtàdainvesNrenellaricercaesviluppodiprodoQorcit=quanNtàdainvesNrenellaricercaesviluppodiprocessoΔqit=livellodiespansionedell’output,,alfinedimassimizzareiprofiYaQesi.

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LE TEORIE SULL’ENTRATA DELLE IMPRESE NELLE INDUSTRIE

La teoria del ciclo di vita dell’industria: modello di Klepper (1996)

IlfunzionamentodelmodelloOgniimpresaialtempothaunaprobabilitàdisuccessodisviluppareun’innovazionediprodoQoedivendereconseguentementeunavariantedisNnNvadelprodoQostandard.TalevariantedisNnNvaèacquistatadanuoviacquirenNeassicuraall’impresaunprofiQolordodimonopolionelperiodotpariaG(dopounperiodosisupponechetuQeleinnovazionidiprodoQosianoimitateeincorporatenelprodoQostandard).Probabilitàdisuccessonell’innovazionediprodoYo=[si+g(rdit)].InvestendoinR&Ddiprocesso,ogniimpresahalapossibilitàdidiminuireipropricosNmedidiproduzionec,chequindirisultanoessereparia:[c-l(rcit)]Lefunzionig(rdit)el(rcit)indicanoleopportunitàdelleinnovazionidiprodoQoediprocessorispeYvamente.

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LE TEORIE SULL’ENTRATA DELLE IMPRESE NELLE INDUSTRIE

La teoria del ciclo di vita dell’industria: modello di Klepper (1996)

IprofiIaYesidelleimpresechedecidonodientrare

dove:[si+g(rdit)]⋅G=profiYlordidimonopoliodaNdaintroduzionediinnovazionediprodoQo(dipendonodallaprobabilitàdiintrodurreinnovazionediprodoQo)Qt=f(pt)èladomandadimercatoperilprodoQostandardaltempot,cosicché(Qt/Qt-1)èlacrescitanell’outputtotaledelprodoQostandarddat-1atediconseguenza[Qit-1(Qt/Qt-1)]indicalacrescitadellevenditedelprodoQostandardperl’impresai-esimadat-1at,valeadirelacrescitadellevenditedatadallacrescitadelmercato;inpiùlastessaimpresaespandel’outputdiΔqitpermassimizzareIprofiY(sopraQuQosecisonoimpresecheeconodalmercato)ptèilprezzodelprodoQostandardaltempot:sisupponecheincorrispondenzaditaleprezzoilmercatosiainequilibrioinogniperiodo;aquestosisoQraggonoicosNdiproduzionec,alneQodelmiglioramentodatodainnovazionediprocesso[c-l(rcit)]

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La teoria del ciclo di vita dell’industria: modello di Klepper (1996)

IprofiIaYesidelleimpresechedecidonodientrare(…con=nua)

dove:rditercitchesisoQraggonocomecosN,sonoicosNdellaricercaesviluppodiprocessoediprodoQolafunzionem(Δqit)rappresentailcostodiespansionedell’outputedhacosNmarginalidiaggiustamentocrescenN,rifleQendol’ideachepiùun’impresavuoleaumentarelasuaquotadimercato,piùilcostomarginalechedevesostenereaumenta(adesempiosipensicosNperaQrarrenuoviconsumatori:cosNdimarkeNng);FèilcostoperiodicofissosostenutodalleimpresepermonitorareleinnovazionidelleimpreseconcorrenN,quindisostenendoquestocostol’innovazionediprodoQorealizzatadaun’altraimpresaaltempot-1,vienecopiataanchedallealtre.

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La teoria del ciclo di vita dell’industria: modello di Klepper (1996)

Irisulta=delmodello:laregoladientrataperleimprese

ConcentriamolanostraaQenzionesulprocessodientrata.Laregoladientrataèspecificatacomesegue.SeindichiamoconiprofiYaQesivalutaNallivellodirdit*,rcit*eΔqit*chemassimizzanoilprofiY,ipotenzialientranNleimpreseincumbentsicomportanoallostessomodoinriferimentoalledecisionidirestarenelmercatoodiuscirne

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LE TEORIE SULL’ENTRATA DELLE IMPRESE NELLE INDUSTRIE

La teoria del ciclo di vita dell’industria: modello di Klepper (1996)

Irisulta=delmodello:ilnumerodientran=

IlnumerodientranNsaràdatodadoveEtindicailnumerodinuovientranNesttlaminimacompetenzadiinnovazionediprodoQoesistentetraglientranNpotenzialialtempot.SidimostranelmodellocherciteΔqidiminuisconoperleimpreseentranNcolpassaredeltempo,ilchevuoldirecheiprofiYaQesisonominoriperglientranNpiùrecenN,perundatosilivellodicompetenzainnovaNva.NeconseguechelaminimacompetenzadiinnovazionediprodoYosttnecessariaperpoterentrareprofiYevolmenteaumentaneltempo.Colpassaredeltempol’entratadiventanonvantaggiosaedeventualmentetendeazero.IlnumerodientranNEtdiminuisceneltempoamenocheMtnonsalgasufficientementepercompensareladiminuzionedi[1-H(stt)].

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LE TEORIE SULL’ENTRATA DELLE IMPRESE NELLE INDUSTRIE

La teoria del ciclo di vita dell’industria: modello di Klepper (1996)

Irisulta=delmodello:ilnumerodientran=(2)

IlrallentamentodelprocessodientratapuòesserecontrastatosoloquandoinalcuniseQorisiverificanotanNspin-offoppureleimpresediversificanoaltrimenNlecompetenzenecessarieperentraresifannotroppogravose.La forza che guida la dinamica del modello consiste nella dipendenza dei rendimen=degli inves=men=nellaR&Ddiprocessodalladimensionedell’impresa: le impresepiùgrandi hanno più incen=vo a inves=re in R&D di processo perché beneficiano di unariduzionedicostosuunvolumedioutputmaggiore.Finchél’outputdimercatosiespande,taleprocessoinduceleimpresemenoinnovaNveedefficienNadusciredalmercatodatocheilprezzoptdiminuiscecolpassaredeltempo.Questosignificache:piùtardiinuovientranNentranonelmercato,emaggioreèlanecessitàdiessererelaNvamentepiùefficienNnelleinnovazionidiprodoQo(ossiadipossedereunsielevato)affinchél’entratapossaesserevantaggiosa.Aduncertopuntoilprocessodientratasiarresta,datocheipotenzialientranNhannounosvantaggiocumulatosemprepiùgranderispeQoalleimpreseincumbent.

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LE TEORIE SULL’ENTRATA DELLE IMPRESE NELLE INDUSTRIE

La teoria del ciclo di vita dell’industria: modello di Klepper (1996)

L’u=litàdelmodellodiKlepperedipassiavan=rispeYoaimodelliconvenzionali

Ilmodellospiegacheilprocessodientratapurchèancoralegatoall’esistenzadiprofiYaQesiposiNvi,dipendeanchefortementedallecompetenzeinnovaNvedelleimprese.TalicompetenzeinnovaNvenonsonougualipertuQeleimprese(grandeimportanzadell’eterogeneità).Inoltrevarianoneltempo.Altroruolofondamentalenellaspiegazionedell’entrataègiocatodagliinvesNmenNinR&D,siadiprodoQochesopraQuQodiprocesso.Infine,ilriconoscimentocheilfenomenodell’entratasiaunprocessodinamicochesegueundeterminatocicloasecondadellafasedievoluzionedelseQorerappresentaunrisultatoimportantenellamodellizzazionediunfenomenocosìcomplesso.LaprospeYvadinamicaèuNleperchéponeenfasisull’esistenzadivariperiodiduranteiqualinumerosifaQorigiocanounruolodiversonell’influenzaretaleprocesso,adesempioilruolodiversogiocatoindiversefasidalleinnovazionidiprodoQoepoidiprocesso.

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IL CASO DELL’INDUSTRIA AUTOMOBILISTICA ITALIANA

•  Il modello di Klepper può essere utile per interpretare la storia e l’evoluzione dell’industria automobilistica italiana

•  Si pensi che all’inizio del ‘900 solo nella provincia di Torino e nel Piemonte esistevano almeno una dozzina di fabbriche di automobili di cui vale la pena menzionare:

•  FIAT •  Itala (vincitrice della Pechino-Parigi nel 1907) •  Ceirano •  Chiribiri (guidata da Nuvolari, vinse molte gare) •  Diatto •  Temperino •  SPA società Ligure –Piemontese automobili •  Lancia

Nel resto d’Italia operavano Bianchi automobili e velocipedi, trasformata poi in Autobianchi Innocenti – costruì la famosa lambretta e poi su licenza della Austin Morris la famosa

Mini Morris nel 1965 Alfa Romeo di proprietà dell’IRI (partecipazioni statali)

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IL CASO DELL’INDUSTRIA AUTOMOBILISTICA ITALIANA (2)

Traglianni’20eglianni’80del‘900,granpartediquesteimpresevenneroacquisitedallaFIAT

SitraQavaspessodiimpreseall’avanguardia,comelaLancia,siariguardoadesigndellacarrozzeriasiariguardoallesoluzionimotorisNche

Moltediquestenonsiriuscironoadadeguarenelpassaggiochetraglianni’30e’50siverificònell’industriaautomobilisNcanelpassaggioallaproduzionediscalavastadoveleinnovazionidiprocessoemodidiproduzionepiùefficienNgiocanounruolochiave

LaFIATful’unicaimpresacheriuscìnell’intento:siingrandì,aQuòrivoluzionamenNneiprocessiproduYvicheleconsenNronodiprodurresulargascalaeaQraversounapoliNcadiacquisizionimoltoaggressivadifferenziònotevolmentelasuaproduzioneinterna

Lacrisidel2002dellaFIATderivaprobabilmentedalciclodidifferenziazioniextra-manifaQurierechecominciòadintraprendereallafinedeglianni’80del‘900

IngenNinvesNmenNinItalenergiaetrascuratezzadelsuocorebusinessnellaproduzioneautomobilisNca

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IL CASO DELL’INDUSTRIA AUTOMOBILISTICA ITALIANA (3)

L’industriaautomobilisNcaaQualeèun’industriamoltoconcentrata,ciascunpaeseindustrializzatohadue,almassimotre,caseautomobilisNche

TuQavialacostruzionediautomobilinondevefarpensareadunaproduzionedidilargascalastandardizzata,privadicomplessità

Un’autodimediedimensioniècompostaoggidacirca30.000parNcolari(pianale,bullonidelleruote,serraturedelleporte,segmenNdeipistoni,cuscineYasferadelcambio,ecc.)

IlmixditaliparNcolarivariaasecondadelmodello

Percostruire1.000autoalgiorno,sononecessari30milionidipezzi,fabbricaNoltrechedalleofficinedellaNtolare,dadecinedimigliaiadifornitoriesub-fornitori

TalefiumedipezzistaccaNdeveprimaaffluireaofficinedisub-assemblaggio(dovesimontanomotori,cambi,sospensioni)perpoiarrivareaglistabilimenNdovesicompionoleulNmelavorazioniemontaggiconclusivi

SesipensacheleprincipalicaseautomobilisNcheproduconoparecchiemigliaiadiautomobilialgiornoper300giornil’annosicapiscelacomplessitàdiquestoprocessoproduYvoedicomesiaunveroeproprio“mesNeredagiganN”

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LE TEORIE SULL’ENTRATA DELLE IMPRESE NELLE INDUSTRIE

Ilruolodell’informazioneedell’incertezza:Horvath,SchivardieWoywode(2001)

L’“informazione”disponibilealleimpresepotenzialientranNeleloroaspeQaNvesonorilevanNnellaspiegazionedelprocessodientrataDatocheleinformazioninonsonoperfeQamentediffuseedisponibilitragliagenNeconomici,diventaevidentecomeancheledecisionidientratadipendanodallivellodiinformazionedetenutedall’impresa.QuelleimpresechehannoaspeQaNveposiNvesullapossibilitàeprofiQabilitàdell’entrata,avrannoincenNvoadentrareLeimpresechepossiedonodiverseinformazioni,ediconseguenzavarieaspeQaNvesulfuturo,possonoentrareancheconpiccoledimensionidiimpianto,tenendosil’opzionedipoterinvesNreneiperiodisuccessiviseirisultaNinizialirisultanoesserepromeQenN.

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LE TEORIE SULL’ENTRATA DELLE IMPRESE NELLE INDUSTRIE

Ilruolodell’informazioneedell’incertezza:Horvath,SchivardieWoywode(2001)Il ruolodell’informazioneedell’incertezzanella spiegazionedell’entrataè statoanalizzato in un modello teorico proposto da Horvath, Schivardi e Woywode(2001).In alcuni seQori industriali, come quello dei produQori di birra, l’industriaautomobilisNcaedeiproduQoridipneumaNci,èsorprendentenotare(comegiàdeQo nell’esame della teoria del ciclo di vita dell’industria) che l’evoluzioneindustrialesiacaraQerizzatadaunperiododielevaNtassidientrata,seguitodaunoshakeoutIlmodellospiegailfenomenodelloshakeout(ridimensionamentodelnumerodelleimprese)semplicementecomeconseguenzadelperiododientratadimassa,chiamato“mass-entry”.Cioèsonoentratetroppeimprese,alcuneconaspeQaNvenonrisultatecorreQe,quindisiverificaprestounridimensionamento.Atalfine,analizziamoilruolodelleinformazioniedell’incertezzanell’influenzareedeterminareledecisionidientrata

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LE TEORIE SULL’ENTRATA DELLE IMPRESE NELLE INDUSTRIE

Ilruolodell’informazioneedell’incertezza:Horvath,SchivardieWoywode(2001)L'ipotesi cruciale del modello consiste nell’esistenza di incertezza sullareddi=vitàfuturaalmomentodiintraprendereladecisionedientrata.E’soloosservandoilrisultatodellealtreimpresedopolalorodecisionedientratache i potenziali entranN possono “sciogliere” la loro incertezza sulla reddiNvitàfutura.In una rappresentazione formale del modello l’incertezza circa la futuraprofiQabilità dell’impresa è modellata assumendo che ogni impresa potràvendereilproprioprodoQoconunacertaprobabilitàqnonnotai potenziali entranN,osservando le impreseesistenNnelmercato, inferiscono ilvalorediq, formandodelleaspeQaNvecirca il valorediesserenelmercatonelperiodosuccessivoIlcontenutoinforma=vodelsegnalegiocaunruolodecisivoneldeterminareilprocessodientratainquestomodello.