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Università degli Studi di Perugia A.A. 2016-2017 POLITICA ECONOMICA DEL TURISMO IL TURISMO SOSTENIBILE Prof. Fabrizio Pompei ([email protected]) Dipartimento di Economia

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Università degli Studi di PerugiaA.A. 2016-2017

POLITICA ECONOMICA DEL TURISMO

IL TURISMO SOSTENIBILEProf. Fabrizio Pompei

([email protected])Dipartimento di Economia

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IL TURISMO SOSTENIBILE“La stessa regola autodistruttiva del calcolo finanziario governa ogni altro aspettodella vita. Distruggiamo le campagne perché le bellezze naturali non hanno valoreeconomico. Probabilmente saremmo capaci di fermare il sole e le stelle perché nonci danno alcun dividendo ”(John M. Keynes).

•Complessità della relazione tra uomo, attività economica ed ambiente

•Anche il turismo, essendo una attività economica importante, ha un impattosull’ambiente

•Il problema centrale è che nella relazione tra turismo e ambiente, gli effetti che ilprimo esercita sul secondo non passano per il sistema dei prezzi e per i mercati

•Molto spesso gli effetti riguardano risorse naturalistiche, storico-architettoniche oculturali che sono beni pubblici

•In questa lezione ci concentreremo sul rapporto tra turismo e ambiente

•Si può introdurre il concetto di turismo sostenibile partendo dal concetto diesternalità che abbiamo già visto e considerando che tali esternalità delturismo sull’ambiente si possono manifestare lungo 2 direttrici: lo spazio(quindi nello stesso momento) e il tempo (quindi considerando 2 momenti diversi)

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IL TURISMO E ESTERNALITA’Estenalità lungo lo spazio, ma nello stesso tempo:

a. Esternalità che riguardano tipologie diverse di turismo, quindi esternalità cheun certo tipo di turisti produce su altri tipi di turisti

Ad esempio un turismo di massa potrebbe produrre esternalità negative neiconfronti di un turismo di elite, turismo culturale, o nei confronti di un turismosnob.

Il caso del turismo di massa a Venezia, di cui abbiamo parlato nella lezioneprecedente, sicuramente rientra in questo punto.

In questi casi il rimedio è spesso affidato ad una politica di prezzo delladestinazione: aumentando il prezzo della vacanza si contraggono le presenzeturistiche e soprattutto si sostituiscono gli arrivi dei turisti di massa con turistidiversi (attenti alla cultura o semplicemente con un altro status sociale, snob). Nonsempre questo rimedio funziona (vedi il caso Venezia)

b. Esternalità che i turisti producono sui residenti (queste possono essere positivenel caso del turismo friendly, o negative, turismo unfriendly).

Di questo tipo di esternalità ci siamo già occupati nelle lezioni precedentiquindi non saranno oggetto di questa lezione.

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IL TURISMO E ESTERNALITA’Esternalità intertemporali:

a. Esternalità intertemporali tra turisti.

Il turismo in genere si dice insostenibile a livello ambientale quando l’attività deituristi oggi compromette la possibilità nel futuro che altri turisti facciano la stessaesperienza turistica (degrado delle risorse naturalistiche principali attrattive delturismo).

b. Esternalità intertemporale tra turisti presenti e comunità ospitante futura.

In questo caso si parla soprattutto di degrado delle risorse socio-culturali dellacomunità ospitante. Si pensi ad un paese in via di sviluppo dove il turismo di massaincrementi corruzione, prostituzione, criminalità.

Quando si intende l’ambiente in senso olistico si deve allora considerare non solol’insieme delle risorse naturalistico-territoriali che caratterizzano una destinazionema anche le risorse socio-culturali, l’eredità storica dei luoghi che potrebbe esserecompromessa.

E’ di queste esternalità intertemporali che ci occuperemo in questa sede.

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LA RELAZIONE TRA TURISMO E AMBIENTE

• La relazione tra turismo ed ambiente:

• Relazione complessa e dinamica: può assumere diverse forme che poi evolvono nel tempo

• Budowski (1976) evidenzia che tra turismo e ambiente esistono tre differenti forme di interrelazione:

•(i) la coesistenza : soprattutto quando il turismo è presente in piccola scala, è nelle fasi di avvio, l’operare di questo settore può non avere impatti o relazioni di nessun tipo sull’insieme delle risorse naturalistiche. Allo stesso modo l’ambiente naturalistico può avere poca importanza. Quindi in sostanza tra le due entità non esistono molte interrelazioni;

•(ii) il conflitto: nel momento in cui il turismo assume una scala importante, si stabiliscono necessariamente interazioni tra turismo e ambiente. Il conflitto deriva da un consumo eccessivo di risorse naturali da parte del turismo (esternalità negative);

•(iii) la simbiosi: esiste in questo caso un insieme di interrelazioni con effetti positivi: Il turismo porta beneficio all’ambiente (es. ci si accorge di risorse naturalistiche preziose che vanno salvaguardate e protette) e l’ambiente porta vantaggi al turismo. Esiste reciprocità (esternalità positive).

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IL DIBATTITO SULLA RELAZIONE TRA TURISMO E AMBIENTE

• Anni ‘50 e ‘60: “Un'importante caratteristica dell'industria del turismo e della ricreazione è che essa non contribuisce o non dovrebbe contribuire alla distruzione delle risorse naturali” (Zierer, 1952). Non si pensava ancora ad effetti negativi del turismo. Anche se già nella seconda metà degli anni ‘60 la percezione stava mutando con il manifestarsi di fenomeni di turismo di massa in alcuni luoghi.

• Anni ‘70: primi studi sugli effetti tra turismo e ambienteCohen (1978) identifica i fattori da cui dipende il degrado ambientale dovutoal turismo: (i) l'intensità dello sfruttamento turistico della risorsa naturale; (ii)la resilienza dell'ecosistema (capacità a mantenere costante la sua produttivitàquando è sottoposto a shocks); (iii) l'orizzonte economico dei decisori locali,pubblici e privati; (iv) i caratteri evolutivi della domanda dei turisti.Il saggio di Cohen (1978) conclude sulla necessità di difendere il turismo peril turismo.Vale a dire che gli effetti negativi del turismo sull’ambiente si riflettono poinel lungo periodo anche sullo stesso turismo.

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IL DIBATTITO SULLA RELAZIONE TRA TURISMO E AMBIENTE (2)

• Anni ‘80: Dichiarazione di Manila che riconosce i danni ambientali provocati dal turismo.

•Parallelamente cresce l’attenzione all’ambiente ed alle sue relazioni con le attività economiche (Mathieson e Wall per il turismo):

• Anni ‘90: l’idea di sostenibilità:Rapporto Brundtland (Our Common Future) “lo sviluppo sostenibile è quellosviluppo che soddisfa le necessità (meet the need) della generazione presente senzacompromettere la capacità delle generazioni future di soddisfare a loro volta leproprie necessità”.

•Noi non riceviamo la terra in eredità dai nostri padri, ma la prendiamo inprestito dai nostri figli (Murphy, 1994).•Conferenza di Rio e Agenda 21

E’ in questi anni che nasce l’idea di un turismo verde e delle vacanze ecologiche

•Nel Duemila: la novità è la crescita del turismo responsabile: comportamentiindividuali a difesa dell’ambiente naturale e sociale;

•Responsabilità sociale d’impresa;•Presa di coscienza del turista, consumo critico

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IL DIBATTITO SULLA RELAZIONE TRA TURISMO E AMBIENTE (3)

• E’ importante il mutamento di vedute che viene adottato con il concetto di turismo reponsabile:

Non è solo lo Stato e il pubblico più in generale che deve farsi carico di correggere le esternalità negative e riallineare i costi privati con costi sociali.

Gli attori privati (imprese turistiche e turisti-consumatori) devono avere un ruolo attivo nel promuovere un turismo responsabile

Le imprese devono quindi adottare codici etici, standard ambientali ed un ottica di lungo periodo, che sia coerente con i tempi di riproduzione delle risorse che si consumano

I turisti adottano un comportamento di consumo critico, più responsabile nei confronti dell’ambiente fisico e sociale delle destinazioni visitate, ma anche un atteggiamento critico nei confronti delle tipologie turistiche che gli vengono offerte (vote with your trolley).

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IL TURISMO SOSTENIBILE

Turismo sostenibile: quell'attività turistica in grado di soddisfare i bisogni presenti dei turisti, dell'industria turistica e delle popolazioni ospitanti senza

compromettere la soddisfazione dei bisogni delle generazioni future.

"[quel turismo] che è economicamente praticabile ma che non distrugge le risorse sulle quali il futuro del turismo dipende, particolarmente l'ambiente fisico e la fabbrica sociale della comunità ospite" (Swarbrooke, 1999).

• Dimensione sociale, ambientale, economica

• Esperienza di incontro con l’altro che modifica il sé

•Non immobilismo / Non dipendenza

•Incontro tanto più conflittuale maggiori sono le differenze di reddito (vedi turismo nei PVS)

•Effetti sul turista ed effetti sui residenti

Ci occuperemo nel seguito dell’impatto ambientale e sociale del turismo

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LA SOSTENIBILITA’ AMBIENTALE

Per studiare la sostenibilità ambientale del turismo si considera l’operare di questo in relazione allo sfruttamento/conservazione delle risorse naturali

Risorsa naturale: bene di produzione o consumo non ottenibile, in un dato momento storico, attraverso un processo di produzione.

Le risorse naturali possono essere fisicamente producibili, ma la loro produzione deve essere un fatto naturale e non il risultato di un processo produttivo.

Le risorse naturali si classificano come:

a. Esauribili/non esauribili

b. Riproducibili/non riproducibili

c. Appropriabili/non appropriabili

Nel seguito discuteremo il rapporto del turismo con queste risorse incrociando le prime due classificazioni (disponibilità e possibilità naturale di reintegrazione). Inoltre vedremo il caso dei regimi di appropriabilità.

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LA SOSTENIBILITA’ AMBIENTALE

Premesso che possiamo indicare con X(t) lo stato di una risorsa naturale al tempo t, possiamo avere:

Risorse naturali non esauribili e non riproducibili

Energia solare, il mare, un litorale, sono esempi di risorse di questo tipo. In termini differenziali le possiamo indicare con dX/dt = 0. Che sta ad indicare che non si producono ne si consumano totalmente. Malgrado ciò, le loro proprietà e caratteristiche possono mutare in funzione della capacità di carico.

Risorse naturali esauribili e non riproducibili

Nel caso del rapporto tra turismo e ambiente, possiamo rappresentare risorse che si esauriscono all’aumentare delle presenze turistiche

dX/dt = g(Pt)= -aPt

Una risorsa di questo tipo può essere una barriera corallina. E’ una risorsa naturale che rende meravigliose alcune destinazioni balnerari esotiche. Se ogni turista si portasse via un pezzo di barriera corallina come souvenir, la risorsa naturalistica si esaurisce in poco tempo e non è riproducibile.

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LA SOSTENIBILITA’ AMBIENTALE

Risorse naturali esauribili e non riproducibili (2)

Con questo tipo di risorse si manifesta un problema intergenerazionale. Eccessive presenze turistiche oggi possono compromettere la risorsa per le generazioni di turisti futuri.

Si crea quindi un problema di gestione ottimale della risorsa, che è un problema sociale fra generazioni.

Il fatto che al centro di tutto ci sia l’interesse di chi è “qui ora” e l’interesse di chi ancora non c’è (turisti futuri), rende il problema della fissazione di un fattore di preferenza temporale (quindi fissare un valore di consumo ottimo della risorsa) arduo. La generazione presente avrà sempre la tentazione opportunistica di fissare un valore basso alla risorsa nel futuro, al fine di aumentare il tasso di uso e consumo al momento attuale.

Tale tentazione porta in genere allo sfruttamento turistico selvaggio delle risorse esauribili.

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LA SOSTENIBILITA’ AMBIENTALE

Risorse naturali esauribili e riproducibili

Risorse di questo tipo sono in genere le componenti biotiche di un ecosistema che costituisce una destinazione turistica con risorse naturalistiche. Ad esempio popolazioni di pesci, uccelli, altri animali o piante (foreste) possono rigenerarsi ad un certo tasso. Se per semplicità assumiamo che il tasso di rigenerazione di tali risorse sia costante, possiamo allora rappresntare lo stato di queste risorse nel tempo attraverso tale espressione:

dX/dt = n – aPt ; dove aPt è ancora una volta lo sfruttamento (esaurimento della risorsa dovuto alle presenze turistiche (Pt ), mentre n è il tasso di accrescimento o rigenerazione naturale della risorsa.

Se si ritiene soddisfacente il livello attuale della risorsa è ovvio che la sua variazione nel tempo deve essere nulla, quindi dX/dt = 0; da qui si ricava che

P* = n/a ; vale a dire che le presenze turistiche non devono depauperare la risorsa con una intensità superiore al suo tasso di rigenerazione.

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LA SOSTENIBILITA’ AMBIENTALE

Risorse naturali esauribili e riproducibili (2)

Riconsiderando dX/dt = n – aPt e le presenze corrispondenti quando dX/dt = 0, cioè P* = n/a

Dovrebbe essere chiaro che se lo stato della risorsa in una condizione iniziale X(0) è inferiore alla quantità di risorsa desiderata X*; allora dovrà essere P<P*, in questo modo la risorsa naturale cresce fino al livello X*.

Al contrario se lo stato della risorsa iniziale X(0) fosse superiore a quella desiderata X*, allora si può sfruttare un po’ più e far si che P>P*, facendola arrivare allo stato desiderato X*.

Ovviamente con un turismo fortemente stagionale si può considerare il fatto che il periodo di sfruttamento della risorsa potrebbe essere diverso (in genere inferiore) dal periodo della sua rigenerazione. In questo caso le presenze turistiche andrebbero pesate per la durata della stagione turistica. Oppure la soluzione ottimale potrebbe essere presentata come un trade-off: es. non riduco le presenze turistiche ma contraggo la stagione, o viceversa cerco di diluire i flussi aumentando la stagione turistica.

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LA SOSTENIBILITA’ AMBIENTALE

Le regole auree del turismo sostenibile

La tassonomia che abbiamo visto delle risorse naturali è importante non solo per impostare il programma di controllo ottimo dello sfruttamento della risorsa ma anche per identificare alcune regole semplici dello sfruttamento turistico compatibile dal punto di vista ambientale:

a. Non eccedere la capacità di carico delle risorse che pure sono indistruttibili per non comprometterne la qualità.

b. Evitare lo sfruttamento delle risorse esauribili

c. Limitare lo sfruttamento delle risorse riproducibili nell’ambito del tasso naturale di riproduzione, oppure nel caso di inquinamento, limitarlo nell’ambito della capacità di riassorbimento dell’ecosistema.

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LA SOSTENIBILITA’ AMBIENTALE

Regimi di appropriabilità delle risorse naturali e sfruttamento turistico

La teoria anche nota come the tragedy of the commons dimostra che quando una risorsa naturalistica è un bene comune, dove c’è libertà di ciascun agente privato di intraprendere una attività turistica: es. si pensi all’apertura di chioschi lungo un litorale

Allora si raggiunge un equilibrio dove il numero di chioschi costruiti sulla spiaggia è maggiore rispetto al caso in cui la spiaggia fosse di un solo proprietario, o di una cooperativa, che ha come soci i residenti della destinazione turistica.

Quindi in questo caso la proprietà comune porta ad uno sfruttamento turistico eccessivo rispetto alla proprietà privata.

Ovviamente questo non vuol dire che allora la risorsa naturale ed il litorale dovrebbe essere privatizzato.

Sarebbe sufficiente che lo Stato, affidasse ad un solo soggetto la gestione del litorale e che questo da solo decidesse quanti chioschi aprire.

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LA SOSTENIBILITA’ SOCIALE

Come abbiamo già detto il turismo ha un impatto anche sulla dimensionesocio-culturale della destinazione turistica.

In quanto attività economica, che porta individui con cultura e abitudinidiverse da quelle dei residenti, il turismo modifica la struttura socio-culturale della destinazione e da questa è modificata.

In genere è stato visto che il turismo può assumere una natura tanto piùconflittuale quanto più sono distanti i livelli di reddito e il tipo di culturatra i turisti ed i residenti di una destinazione.

Questo è particolarmente evidente nel caso del turismo nei paesi in via disviluppo, ma spesso si riscontra anche nel turismo tra i paesi sviluppati: sipensi ad esempio al turismo in una località montana piuttosto isolata o alturismo di esplorazione in una località turistica nuova che ancora non puòdefinirsi tale ma ne ha tutte le potenzialità.

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LA SOSTENIBILITA’ SOCIALE (2)

Gli effetti del turista sulla popolazione residente possono essere:

Positivi: es. il turismo aiuta a fare ricerche e a riscoprire le proprie radici,induce investimenti sul ripristino e valorizzazione del proprio patrimonioculturale; irrobustisce il mantenimento di certi usi e costumi tradizionali.

Negativi: la mercificazione eccessiva porta allo snaturamento della culturalocale e dello spirito delle genti del luogo, che viene in un certo sensofuroviata dalla ricerca del profitto facile e dal comportamento speculativo

Neutri: nel senso che usi, costumi, abitudini e cultura dei turisti nonentrano in conflitto nè aumentano particolarmente il beneficio che ne puòtrarre la popolazione locale.

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LA SOSTENIBILITA’ SOCIALE (3)

Seguendo Smith, (1989) l’impatto socio-culturale del turismo può variare al variare delle tipologie di turisti:

(i) Turisti esploratori o anticonformisti: a prescindere dalla loro cultura e/o atteggiamenti, sono pochi, quindi raramente entrano in conflitto con la popolazione locale, molto spesso si adattano o ne sono attratti;

(ii) Turisti di massa: sono numerosi e spesso vogliono riprodurre in vacanza gli stessi loro modelli di vita;

(iii) Turisti charter: arrivano in massa e flussi continui spesso incrementati dai nuovi mezzi di trasporti e dai loro bassi costi. Più dei precedenti tendono a riprodurre nella destinazione turistica i propri stili di vita.

Procedendo da (i) a (iii) aumenta il rischio di non sostenibilità socio-culturale del turismo

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LA SOSTENIBILITA’ SOCIALE (4)

Non sono poi da trascurare i possibili seguenti conflitti distributivi che il turismo può creare:

• Tra popolazione locale e turisti;

• Tra diversi soggetti della popolazione locale;

• Tra generazione presente e generazione futura.

• Ruolo cruciale della popolazione locale nella soluzione del problema della sostenibilità: senza la sua partecipazione alle scelte strategiche di sviluppo turistico, protezione ambientale e auto-organizzazione sociale è difficile pervenire ad un turismo sostenibile

• Questo diviene ancora più importante nell’era della globalizzazione

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I DIVERSI ASPETTI DEL TURISMO ETICO

• Turismo responsabile: processo di autoselezione da parte del turista di attività di turismo rispettose e sostenibili

• Espressione dal lato della domanda del bisogno di turismo sostenibile.

• Forma di "consumo critico" che va ben oltre il semplice momento del viaggio e si può esprimere anche attraverso attività di boicottaggio

• Eco-turismo: il desiderio di visitare le popolazioni indigene e gli ecosistemi, flora e fauna, nel loro stato naturale.

• Turismo legato al desiderio di vedere conservati gli ecosistemi e migliorata la qualità della vita delle popolazioni locali

•Turismo che paga un “sovrapprezzo" che implicitamente incorpora il costo della protezione ambientale.

•Alcuni studiosi notano che l’esperienza della visita aumenta la propensione dei turisti a contribuire alla conservazione dell’ambiente

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I DIVERSI ASPETTI DEL TURISMO ETICO (2)•Effetti positivi: l’ecoturismo aumenta la propensione dei turisti acontribuire alla conservazione dell'ambiente, anche alla fine del viaggio,mettendo in moto un circolo virtuoso di sviluppo turistico e disostenibilità ambientale;• Effetti negativi: molti progetti di sviluppo turistico possono non esseresostenibili se rompono l'equilibrio di un ecosistema “fragile”.Alcunicritici dell’ecoturismo rilevano che alcuni tour operator non sonorealmente rispettosi dell’ambiente e con la promozione di alcunetipologie di eco-turismo distruggono proprio quelle risorse che diconodi voler preservare (Cooper et al., 2002)

• Turismo sociale: attività turistiche che favoriscono l'incontro e lasocializzazione tra le persone, tra i popoli (anche quelli più svantaggiati),rispondendo ad un diffuso bisogno di relazioni.

•Risposte del sistema turistico: politiche di demarketing, deseasoning. Vale adire che ad una crescente responsabilizzazione della domanda turisticaanche l’offerta si è adeguata adottando strategie più sostenibili.

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I DIVERSI ASPETTI DEL TURISMO ETICO (3)Codice Etico del TurismoNel codice etico mondiale per il turismo approvato dalla World TourismOrganization nel 1999 si riporta:§ Il turismo deve essere visto come fattore di tolleranza, di conoscenza e di

crescita culturale individuale e collettiva. E’ responsabilità dei turisti ed operatori turistici rispettare i diritti umani, le reciproche culture e tradizioni e sanzionare lo sfruttamento degli esseri umani;

§ Ai lavoratori del turismo vanno riconosciuti i diritti fondamentali del lavoro, soprattuto per quelli che operano in lavori stagionali e precari;

§ Va riconosciuta la biodiversità e l’importanza delle risorse turistiche, naturalistiche, artistiche e culturali come patrimonio dell’umanità. Quindi tali risorse vanno preservate e conservate

§ Va riconosciuto alle popolazioni il diritto di accedere ad una equa distribuzione dei benefici che provengono dal turismo

§ L’istituzione di un comitato mondiale di etica del turismo preposto a dirimere le controversie che nascono nell’applicazione o interpretazione del codice etico del turismo

Secondo Zamagni (1999) con la nuova concezione del turismo etico e responsabile si dovrebbe abbandonare la concezione che è andata per la maggiore del turista-cliente ed abbracciare una nuova concezione di turista-viaggiatore responsabile.

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Lacapacitàdicarico

• Concetto applicato al turismo: numero massimo di turisti che unarisorsa turistica può sostenere senza che si determini un deterioramentonella sua qualità e si manifesti una contrazione delle presenze.

Si può intendere quindi come un indicatore che determina il momento incui un processo turistico passa dall’essere sostenibile all’essereinsostenibile

• Definizione da intendere sia in senso sociale sia in senso ambientale:

•WTO: numero massimo di persone che visitano nello stessoperiodo una determinata località senza comprometterne lecaratteristiche ambientali, fisiche, economiche e socioculturali esenza ridurre la soddisfazione dei turisti.

•Concetto non più riferito ad una specifica risorsa, ma all’insiemedelle alterazioni socioculturali e fisiche che un eccesso di flussituristici può produrre su una regione turistica nel suo complesso.

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Lacapacitàdicarico(2)

•Iorio e Sistu (2002) evidenziano che la Capacità di Carico turistica (ocarrying capacity turistica) è una stima frutto di un complessoconcatenarsi di variabili diverse: la percezione dell’osservatore; leproprietà dell’ecosistema; gli obiettivi di sviluppo; il tipo di turismo,la sua distribuzione nel tempo e nello spazio; le aspettative deituristi, dei residenti e degli operatori del settore. Questa interazioneha meccanismi di feedback, nel senso che se varia una sola di questevariabili nel tempo, anche il valore della carrying capacity dovràvariare.

•Questo significa che la capacità di carico (carrying capacity) è datanon da uno solo ma da una batteria di indicatori in funzione dellediverse tipologie di risorse presenti:•Es. si pensi ad una destinazione turistico-montana, bisogneràconsiderare una capacità di carico riferita alle vie di comunicazione,una alle piste di discesa, una agli impianti di risalita, e così via…

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Lacapacitàdicarico(3)

•Lacomplessitàdelmonitoraggiodellacapacitàdicaricorichiedealloraunaclassificazionedellesuedimensioniprincipali:

•Dimensioneecologico-naturale(ricercadiunasogliaecologica,fragilitàeresilienzadell’ecosistema)•Dimensionefisico-strutturale(riferitasoprattuttoalleinfrastrutturedelladestinazione:retiditrasporto;utilitiescomeacqua,gas,energiaelettrica;ecc.)•Dimensionepsico-sociale(soglialimitesoggettiva,calcolatainbaseallivellodisopportabilitàdeicittadiniresidentidelladestinazione)•Dimensioneeconomica(capacitàdelsistemaeconomicolocaledisostenereconlapropriaproduzioneladomandaturistica,senzasubiregrossealterazioninell’allocazionedellerisorseosistemadeiprezzi)

Iquest’ultimadimensione(economica)sipensiagliincrementieccessivideiprezzidellecase,odivaribenidiconsumo,generatidaunadomandaturisticanotevole(es.casodeiprezzidegliimmobiliaTodi,inUmbria).

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Lacapacitàdicarico(4)Perognunadelledimensionielencatedovrebbeesserecalcolatidegliindicatoridifruizione

•Indicatoridifruizione:facilmentemisurabili,rappresentativi,sensibiliaimutamenti:(i)indicatoridirisposta,(ii)indicatorid'impatto,(iii)indicatoridiallarme,(iv)indicatoridiallarme-stress.

•Metodologiadicalcolodellacarrying capacity èfissatadalprogrammaperl’ambientedelleNazioniUnite(UNEP)

•LelineeguidaevidenzianochecalcolaretalecapacitàdicaricoèunmomentoessenzialediognipoliticadiprogrammazioneturisticaInparticolaresononecessariiseguentimomenti:a. Analisideidatierappresentazionecartograficab. Definizioneindicatoridisostenibilitàdellerisorseturistichec. Analisiscenarioturisticoattualed. Analisiscenaridisviluppoturisticofuturie. Definizionedelmodellodicalcolodellecapacitàdicarico

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Lacapacitàdicarico(5)Ilcontrollodegliindicatorièdemandatoinprimoluogoa:(i)autoritàlocaliepubbliciamministratori;e insecondoluogoaidiversi:(ii)Operatorieassociazioniprivate

Ilcalcolodellacapacitàdicaricoèingenereriferitaallerisorseinesauribiliedirriproducibiliperlequaliilproblemanonèquellodell’esaurimento,madeldeterioramentoqualitativocausatodaeccessivepresenzeturisticheTuttaviailcalcolodellecapacitàdicaricopuòancheessereapplicatoallerisorseesauribili.

AttraversolacapacitàdicaricoledestinazionituristichepossonocalcolareunaCapacitàdiAccoglienza, chesidefiniscecomeilvaloremassimodipresenzeturisticheodiarrivicheunadestinazionepuòospitare,riferendosialvincolopiùstringentetraquelliespressidallediversecapacitàdicarico(cheineffettivengonocalcolatialmenounoperognunadelledimensionivisteprima:ecologico-naturale;fisico-strutturale;psico-sociale;economica).