Emanuele Tesauro - Il cannocchiale aristotelico

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Transcript of Emanuele Tesauro - Il cannocchiale aristotelico

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y-

X

CANNOCCHIALEARISTOTELICO.Del Conte

D EMANVELE TESAVRO

EGRTGIO

INi'PERi'OS REPILEHENIilT

CORPOIiE ^/^r^S. hlOBA-TIV?.

CANNOCCHIALEARISTOT E Lieo.O*Chefia,

Ida

DELVARGVTAET INGENIOSA ELOCFTIONE,fcrue tutta l'Arte

ORATORIA, LAPIDARIA, ET SIMBOLICA.Esaminata Co' Principii

DEL DIVINO ARISTOTELE.Dal Conte

D.EMANVELE TESAVRO,Cavalier

Gran Croce

De' Santi Mavritio,

EtLazaro.cio

SECONDA IMPRESSIONE,AccrefutA dalt Autore di due riHoui Trattati, j

DE'

CONCETTI PREDICABILI, ET DEGLI EMBLEMI.Airilluftrifs:-

&

Eccell:""' Sig/^

LORENZO DELFINO-

IN VENETIA,Con

Prefo Paolo B^g/iom.

M. PC.

LXIII.

Licenza de' Superiori, e Priuilegio.

'A

..

.

ILLVSTRISSIMO.EtEccellentifsimo Signore|>?^ nal copiata, tir diforme { principalmente nelle Citattont) che l'ijlcjb Autore non la riconcfce per fuo Parto : onde Ihatier.i^ fa Che f voUjft il buon Genio che COrET" non hauerla ,gli vna Ueffa co migliore veniffigli confcgnata fa jjoco tempo vegtnae od altra Copia Et chi sa non forf que sa lettera apreffo drefit xfcire il libro alla luce.

,

,

;

.

,

,

ad alcun' Animo gentile^partorfcama'Tgisr'effeno, che nonfartbbe vna Monitoria H or goal fratanto questo Volume nella mia Stampa rinato mag..

gior che non era

>

d^ vtui felice

N-

.

.

.

, y

DELLECap.I.di.

INDICE MATERIEdi tutta l'Opera;

Ordinatamente contenute in quefto Volume.

Chejrucper Compendio

Et

di tutta

U RETJORICA ELOCVT IONE,^O-^ll*Ell'Argvtezza, &fuePaginai ,

marauigHofe lauLatini

Nomi dell'Argutezza apreflb' Greci

& Italiani,/'r^'/f

3.

dell'Argutezza Verbale,io.

&

Lapida-

ria.

8.

Pr^/f dell'Argutezza

Simbolica,

CAP.II. Cagioni Instrv menta li de/i' Argutezza; & di tutta l' Arte'6imbolic3,& Lapidaria. Cio, Concetto ArcheiipOiVocCy caratte.'

ri\Ceff30,Rapprefentatiofie,(.Compo^to di qucje Maniere,

i

^.

JeU'^rguta ylreetip4,Ci3.mentac,i^.

Dch Focaie,

i

;.

Scritta, iS.

fiutola.

de' cenni,! i.

accorpi figurati,! Of. Arguriedipiiirc con fim-

.

piiciC^/m, 2 7.Con/w^^//,2S.Argutic.$'f^/^/'/'^,29. D prototipo morto viuo,5 Di Perfonaggio figurato 35. arguti a compofita di ^rchetipa & vocale, 36. Di voce & cenno ,'

38. DicennoSijgura,^^^. D'xfigura ^parole, 40. Di fi?^/'^? artificiale n3turale,Sc iftare dim"aifot"J^a''/T,&di'linEl.r,f.t-

ctUlque rcjpira_

vero el alteraparticula.

famente corrifpondcnti, & mifiuati fra loro Onde la Periodo fiiP'n^ ^ piana, diuenendo figurata , & concifa non pi ritonda ne per mozza non metrica, ne fenza metro: nonligata.nefcioita fenza verfo, non fenza ritmo parendo ver^jg^jg poetiche Icgsi loa prolatori, &prolaa vcrfihcaton, era agli vni, & agli altri marauigliofamcnte gradita. Entr in pregio fra' Romani quefla pellegrina merc ("com'io ti narrai ) negli vJtimi anni di Cicerone & s diuenne acuil cui ftilo tanto ( arrot su quella cote forenfc to che polTiam dire hauer percoflb Verre di piatto , & Antonio di punta. Quinci egliftclfo confefs la belt di quelle Periodi concifc in odio delle ritonde, gi fue familiari ,&fauorite; dicendo: lucutdior ((IperioduSyfi ejl articulis membrifijue diHinfia;quam mens re: fi continuata, &produ&a (juiafaas refpirationcs habet : cum Oratore Deinde magts dilucida eJl, quia memoria facilius fpirat rnagispatet: Icquali confiderationi buona mente copi tenetur : dal noflro Autore. Ne fenza molta argutezza quefle Periodi figu.:

,

:

:

:

;

:

,

;

&

&

rate

,

&

concife

chiam

egli

Concinnitates. Onde

di

Gorgia difle: Cuius in Orattone numerum pkrumque epcit ipfa^ Concinnitas. Et allo incontro dello Stile di Efchilo, &Efchine J js erat admirabilis cmfus Orationis ( ecco la periodo ritonda ) Ornata fententiarum Concinnitas non erat . Quaf e' paracadengoni la Periodo Supina alle belle chiome; mafparte, alle raedefme chiome diuifein-. ti: & la Concifa ,& figurata ciocche ciafcuna delle quali vibrata col caldo calamiflro , s'increfpa,& inanella. Della qual Metafora facetamente fi feruiua_. i nAuguflo chiamando le Rettoriche figure del fuo fauorito , ciNNos Mecoenatis. Tauto , che da que' tempi la Romana eloquenza, depoflo il Manto,& le cadenti maniche di quelritondo incominci caminare alla Spartana ; lo ftile Afatico & in ifcambio di Scettro, vibr lo fuccinta in Attica veflicella ftrale. O lfTe genio delle attempate orecchie di Auguflo; diue* nute implacabili nemiche delle parole: nouellofludio delle folinghe Acaderaie di que' nobili Declamatori , Ceflio, Afnio, Argentario, Seneca, Portio Ladrone, Arellio, Silone,&Ofco: a' quali feteuaognipcriodo non acuminata, & concifa. Et per Io lor vcfligie caminarono dapoi Plinio Cecilie, Nazario , Aufonio e tutti que' famof Panegirifti; ne' quali paiuerinato Gorgia.. Lcontino.;:

I

&

;

;

;

C

,

&

:

:

'~...

^"..

Hor

.

.

.

.

,

Tigure ^armoniche

.

A 17

Hor quefle fon le Periodi ch'io chiamo Harmomiche& F I G V R A T E . Peroche variano la Periodo cotidiana facendola;

pellegrina.col

vezzo dcH'Harmonia, nafcente da

tre

proportion

chefommamenteconfolanororecchiarEQjvALiTAdelleMembra:C

ontraposition de'Termini:& Simiglianza delle

Confonanze

LA Eq^alita*;;:

chiamata dal noftro Infcgnatorc 4 /o-4i-^''?-^^''' colon vn'harmonia rifultante dalla fimplice mifura di vna '^cum"'"tcialt(il parte della Periodo.airaltra parte .Tal e quella d'Ifocrate citato membra [unt. dal noftro Autore S^tpenumero eos miratus fum^quife/los dies eelehrarunt " AgonesGymnicos infiituerunt . Doue tu vedi quelle tre parole Agones Gymnicos infiituerunt , far conferto con le tre fupeSperemus qu"'To;Xari'ocohftitiiturrjivd^'*''

-Ai/.i

'f^'^!^;

i"'

cotijat.

go^^bro dalle Nubi: ohfiantiafoluet Ne" quai motti tu fpcriraenti non so qual'harmonia mentale venendoti rapprcfcntati alla- mente due concetti oppofiti in brieue tratto ^^apiiharmonicoqueldctto,cherinuerfafeftcnb. Qualf quel d'Ifocratc allegato dal nofiro Macftro Sspus acctd.it., vt tm.

:

.

pr udente sfeUcittr\pr udente s inftUcttcr agant . Etquelscommendato: Non vt viuat edit: fed vt ed.it i^imt . Et quello; Dum cogitas agenda, non agis cogitanda . Et quel noftro fopra Claudio Stultus prudentibus : pradens sultij vif'ts . E: quel di Seneca il Tragico : Mtfer ex potentefiat, ex mifcropotens . Et quefl'argutilTirao Ditlico Infelix Dido, nulli bene nupta Marito .:

Hocpcreunte fagis:hocfngientepcris.

Ouero fi oppongono dirittamente parole parole, & membri a* membri. QovacliocruQ: Aut F iuos ampltfica:aut Mortuos dcrelinque. Et Virgilio;jilba Ligitpra cadunt Vaccnia ngra leguntur . medefijuo: rarccrcfHbie^is,!^ debellarefuperbos tolto per motto dal Duca Alberto dil3auicra. Ouero hanno imagine di ncruofo dtlemma-.comc quel di Vibio Gallo contra la mifera Vergine Vcftalc.cheimprouidamentehauca fcritto qucfto verfo F lice s nupta: moriar nifi n ubere dulce efi . Pcrochcftrignendolaconquefta Antitcfi, la fece rea d Morte." iiutexpertaiuras : ani non experia peieras Etquel di Fedra :^/I

1

I

.

moiiiofa.quiarunqiij maco argutajc quella periodo dell'lfocrate Latino nella Miloniana:di cui, come di perfetta Idea delle Periodi fgurate,cotanto fi pauoncggia Ift emm ludices hsc nonfcriptay fed innata lex:tjnmnon didicimus.accepimusjegtmus.-verum ex na. tura ipfaarrtpuimusJjauJmuSfexprcfftmus:ad quam^ non doUt.,fedfa. , ,

iJoue tu vedi vn bcil'inferto di Equalit delle membra ; /f ///f/? dc'concetti & Confonan^a delle voci. Che fc alconfcrto harmoniufo fi aggiunge vna niatciiay?temiofay graue, ngegnfa, ammirabile, mordace, di cui fi par.

Ifi: noninfiituti, fed imbutifumus

;

ler Tuo

luogo: allhorail

gli

apphiufi

,

& le marauiglie cosi negli

Epigrammi,come nella Profa:facendoil concetto parer pi gratala figura,& la figura

concetto,

& fc'nfibil fecrcto farti chiarorotti

Ma voglio io qui con vn nouello onde nafca tharmonia dt quefte Per io..:

di Conci/c: 8i perche l'vna ci paia pi harmoniofa dell'altra

& comefi

fojfa me/co tare la Periodo Conctfa,con la Supina .Etqucftodimoftre-

per

mezzodilorT AVOLE Metriche.

cos diftintamen-

re;che non pi le orecchie, ma gli occhi medcfimi.diuerran giudici comperenti dell'harmonia Peroche, qual fatisfattione ricc uo VOcchto nel mirare la proportion delle parole nella Tauola: tal ne

riccue l'Intelletto, mirandole nella mente dell'Oratore

:

eflendo

l'Occhio vna tacita fpia dell'lntclietto La prima T/*(j//''^//ile,dr So:

'

Kora, Q\\c\^y chiufaItaliani,

.

Onde

i

Latini fogliono cangiare in.

VM

la

ON de' Greci: Pheretroiferetrum: Symbolon Symbolumti

Anzi molperfar pifonoroillordifcorfo, affettano la V apena

O

chiufa

.

P'^^

'^ ^^ c/jiii/a:

& la V aperta chux man O c^iu/a-.hquak altra nonfi

ccheilDirtongo de'GrccidiO, &VmcTcolato. Coslabra,

comcinvn vegetante vinaio,.

fi due fanno marauigliofi'nferi-

I.

Finahnente, quanto aliai: non fenza miftcriofo accorgimento quc' primi delineatori dslio Alfabeto, che dicr figura., al vento, & corpo al fuono; dipingerli c^sl fottil di corpo, come di voce quafi volefltr dire, che rifpcuo allealcre quattro Sorelle, !a//4, non vale vniota. Ptrothedirirtamentcopponcndofi allaO, cosi nella figura, come nella formatione, & nel Tuono; ella di tutte la pi actt-ia & f///e come quella eia pi mafcbia & Jofjora. Laonde gli buonMaeftri di Coro, auuifano di noniiiinuire gorgheggiare insiqutftc viti me Vocali V, & I:accioche, imitando quella vn folco vlulato, & quefla vn'acuto nitrir; il Cantor non paia diuenuto repente vn Culo, od vn Ronzino. Adunque per bilaficiarc il fii'jao di ogni Vocale dourem dire_. che la A fia vguaitiK'nte DoUc, & Sonora. La O, pi Sonora, e incn Dolce La E , pi Dolce ^ Ci: meii Scnora La V ihfoauc, & ottafa : .& la \,infoaue,^k acnia: ik pcici aracndunc poco auuencnri. Che fc tutte ciaqU': i\ deano a mcrro di Sonorit alR-gnar le prece.dcnz!. ctimc Muiiei ordinano le proportioni delle harmoniche Note: li pu veci conuerfc, incominciando dalla pi acura anmenti; , ;, ;

.

.

,

;

i

;

dar pofcia crescendo per nu-merofi gradi nella Sonorit cov\Vl?licam,quirItes,vitAniifMe

Omnium vEfirum

Consonantij fcnza giouerebbe la Sonorit delle VocatiyC[nznto ad vna cui tanto dolce Lira le Corde canore tocche da plettro cattiuo . Et veramente gran fatto che il pi piccolo membretto huniano, con s minute differenze del fuo veloce moui mento nel batter cinque vocali con articolate Confonanti formi tante Parole ; &in ciafcuna parola tanto differenti concetti che ninna cofa al mondo quantunque inuifibile laqual'cgli in pochi accenti , fempregli ftc{ri& Tempre vari nella rafatauola dell'intelletto non ti dipinga Nefolamente le voci humane dalla humana lingua fi formano ma qualunque fuono delle inanimate , queft'animato organetto ti fa fentire, con fillabe rapprefentanti all'orecchia il Tan^

VEngo

al

prelente alla Senorit delle

,

,

,

;

;

,

.

:

tarar delle

trombe:

:

il

Tinninir delle ancudini

:

\ofiridtre della

li-

acq u.-il/r^/Z^/r delle volanti faette :\\fibu /rfr dell'aure & loy2-r^y?wr de' denti . Et chi non creder nel corp huraano eflere compendiatoli Mondo; vfcendo dalla fua bocca il fuon di tutte le cofe . Ma qua) s vario & pellegrino accento modula il Rofgnuolo ilqual con Sillabe articolate non fi defcrua dall'agilit della humana lingua & non fi ferina con la velocit della penna ? intanto che , non pur gli orecchi afcoltino ; ma gli occhi ftefl trafcendendoil proprio obietto veggiano il canto. Eccoti due niufiche Periodi di quel volante Cantore: ricantate ilarotragedia Sa* da Marco Bettino in metriche note nella fua tirepaftoraU che ti terranno inccrto,non il Rufignuolo fia diuenulo Poeta , il Poeta vn Rufignuolo:

ma

il^^r^o^Z/^r delle

,

;

,

H

;

TtHU tidu tttu Zpe tilt \cjtta ; ^OTTOr fift,

,

,

tiu ,

/;**

;

'

To,

.

..

.

Tto , tio

,

tio,

y

to

,

tx,

.

^to

,

cjutio

quto

quto ;

Ztjuby^uo ^zquo ,z,qu Zizz,i^ zi z,i ^i zi,

^orror tit zqupipiqt

Che f gli huomini ancor (apeltcrocomeinfinifce dieffetti

il

lignificato di quelle voci

;

fi-

ogni cambiamento:

di Sillaba:

e vn'cfpreilono

delle fegretepafloni dell'amante vcellctto

ondf finito di amare, potrebbe forf imparare da qmlfilucftrc Oratore, non men la nobilt de' concetti, chela numcro(a& arguta concinnit del figurato ftile ndl'efplicarli Ma ogni meta haormontato vn moderno ingegno Spngnuolo che con vna lua mutola lingua di cuoio, imitando i mouicnenti della lingua humana ; parlando agli occhi con qucllajinfcgna parlare mutoli lordi, doppiamente cfclufidall human comertio ; con le morte confocantare.

&

i

nanti fa rifonar le viuefur'intcrdctte:

:

dona

le

emula

le

opre alla fola Diuinit

parole cui dall'inuidiofanacura-i rifcrbate.-toglie per

dir cos,a'miracoli la marauiglia.gli

Cofa

incredibile aU'intellctto,fe

occhi noftrichiarifTima proua in Perfonaggi troppo chiari non

ne faceffero

Hor quelle tuttelabra.

fon marauiglie delle Confonanti: altre dclle^fi

quali fenxa miniftero della lingua, dc'denti,Altre vibrano loftral della

formano con,

lc_

lingua contro al

demame & al:

palato anteriore . Et altre fan forza nell'antro interior delle fuci

Talch le prime poffiam c\\izvc\2LXi:Confonaf3ti Spirti ualt le altro Lambenti: Tv Iti me Gutturali . Hora fi'alcSpiRiTV ALI, Dolce vnitamente& Sonora la_,'

^^'*^'

P.checonla fola opcration dello Spirito vnito le chiufure delle labra nettamente &vigorofamcnte difchiude. Ondela piharnioniofaSillabaclaP A che congiunge la pi bella CtfyS/?/?/ che della Latina noi non fippiamo le origini onde non potendo:

ederne autori, rcftaci la gloria di eiTcrnc initatori Ma della Italiana che figliuola fu della Latina da' ftudiofi huomini cfaminar fi poHbno le Vocila Frafi,&c le Dialetti, con le regole cW' jlnalegia^ X Anomalia-.zotn^ f Cefarenellafua Lingua; che di Scolare. , ,

&

ncdiucnncMaeftro.Qiiefto chefin

qui detto della Lingua Italiana:

;

ti

parr

forfcj.'

vn

digreffo afsai lontano dali'Inftituco

quafi quefta Lingua vniucrf.il-

,.

,

,

,

.

Figure Indentofuerfalmentcpiaccia allefia

Z2fMa noii

proclamata e sbandita dalle In/crittim .

Mufe, che i foli'ngegni Italiani fian cotanto ingrati propria Madre; che fdegnino fidar gli fuoi concetti ad vna alla Lingua s naturale s bella & s capace di ogni concinnit & argutezza. Et non ci nafcono egli mille popolari occafioni di af. figger Carmi nel noftro materno Idioma fopra vna Tomba; fottovn'Emblema, vna Statua, vna Pittura? Horquefte che fono,, ,

,

fenon argute infcrittioniT^XQ quella del Marini fopra la Fontana del Facchino :con che grato ciglio , Vllan e orte agli affetati ardenti f

acque algenti . maramglio , Io ben mi Se viuofei qualtu rajjmbri a noi Come in lor mai non bagni i labri tuoi Forf non ami i criflailini humori Ma di Bacco i licoriOffri dolci,

'.

Et quell'altra affai pi feria , & piti limata > folto la Pittura Giafon nouellojCriftoforo Colombo:

di

quel

,^el Colombofon' ioSt//or d'ogni alte ingegno

Che con ali dt Imo e pie dt legno Volando nuouo Ciel col volo mio De lo Sftno di Dio Doue volata ancor non era mait,:

i

,

LaColombagutdai.

Ma quand'altro

nonfoffe: non fon egli nel numero delle Infcrittioni que' Vtrfi che ferUono di Motto molte Imprefe , per ferie populan , Si intelligibili coloro che poco alto intendono ? Tai furonqucil;, bench fimplicctte;chcrifteflb Petrarca efpofe fopra

Laurajfuggetto della fua fiamma,& della fua fama .Vna pianta di Lauroi con quello detto ; L'Arbor Gentil, Che Forte Amai lt'Anni. Et quell'altro fopra vn ''/^'. Sim-

M

bolo

di Lei gi

morra:

Qv'el Sol, Che

Mi Mostra-

Dritto. Etvn'alcro fopral'/wrf^/;*? difemedefimOjaH'ombradi vnZ4//rtf,vernte perenni acque da vnTr^, da lui premuta fotto'l braccio;alludcndo alle fue ctinue lagrime:va'l

CamTn

"

r

-

P

In

.

.

2 2

Alla

,

.

.

.

,

,

.

Figure noet7to[e

z2^

Alla Immortalit

DIPAOLO V PONTEFICE.Migiiore degli Ottimi , Maggior de" Maj^imiDelle:

Animefedeli Padre Beatifsimo .Vigna Eccltftajlica:

C ufiode della

^

Pallore della Greggia C^::olic

Nocchiero della

Naue ApoFlolica.

Simulacro di Dio , Vicario di Crijlo ,Miniftro dello Spirito Snnto . Fonte diprudenza ,fpe echio di bontj , Sole digloriaCultore della Religione ,>

Difenfors della Ciuflitia :

Allude va-_rie

Protettore della Piet t

Domatare

de' Rebelli:

attieni di

2 Conciliatore di Pr'fMcipij

Paolo V. Allude allAj

Di moli immenfe erettore Magnifico .,

4 Campione de It Autorit di Piero. Armato di doppiafpada Spirituale dr Temporale .// cui Imperofi termina con le fie Ile :

Pace d'Italia. Allude a S.Pietro di Roditi-* tna ,

&

Aleufcettro vbidifce il Mondo , trema l'Inferno ;

Fontane Allude

all'

Le cui chiaui aprono eferrano ilParadifo 5 All' Ombra del cui prouidfgouerno,

Interdetto.

Allude ali a^felicit

Verdeggia la Pace ,fiorifce l'Abondanza : Ricouera la Virt , viuonofelici i Popoli .cv hic:Ltb:reiypcr Libert.Et altri inhnitiiond:; ammirar potrai,la portanza del Tempo; che ad ar-

bitriOjConfondei numeri, altera le piegationi, muta il fello de' Nomi;&diFemine li fa ;Vlafcal:, Hcrmafloditi. O litencndo la me-

defima Voce inquanto

nel Vocabulo Soldato della uardiaiciUCi Latero; pcrochecombatteua lato

Aiono.le cambia lafignilcadone come Latrt.cbe altre volte honoratamcnte fignificando ilal:

al

rrincipe:hou'gic diuenuto Vocabulo niente Paraficus^'tw altre volte nome honorato lignificante l'alTeffordc'Pontefici,&^Ligiflrati:3t hoggi vceingiuriofi.

odiofo de' rapitori. Et fimil-r

Hora

"Pigure Ingenoje

.

2$

i

Horaiodico.che delle Voci Prifche; quantunque m^wecD'Ioxo Autori; alcune anco al prcJTcnte l richiamano in vita con molta laude:& di Voci gi Proprie 8c Comuni;d'mcn3,ono Figurate & Peltcgrtne : non nicn che le tu vcdcll riforgerc dalla tomba il Padre Ennio , quei bilingue Hcrmodoro, che mut le Dodici TauoleTalch di quefte puoi tu alcuna volta feruirti nella Oratione,come di gemme illuftri: pcroche,coriforme al ncftro ,"1 Autorc,rendono la Orationc tanto pimaciofa, & venera ^r yr.-s,. Khe\ ci-Pn/cavoci bile,quanto pi antiqua A che tacendo co il noftro Romano Inufitatts locopofitis grandior or aHttqmor Gratto f.ipevtdmfkt .^^^^ ^ ryiif'..di

Greco

in Latino

.

.

.

,

/^paiutrni alla dignit,la curiolt

quel piaccre,cio,che fentir fbcHamo delle reliquie dcll'Antiquit ;.le ptrucntura cauando terra , ti abatti ritrouar qualche rouina di va Simulacro , di vn_. Coloffo antico di Fidia, diLi(ppo: ilqual certamente non:

tudmem^^ffurltt..

cambierefti con la pi bella

&

pi perfetta Statua de' noftri

tempi

.

diligentemente oflci-uare intorno alle f'^oci Prifche . L'vna.che quantunqu'elle fano inulitate fetbino ancora qualche veftigio,ondc li poflano intcndi-re chi le afcoka: acciochenoncifia dVopo chiamar per interprete la Madre di Romolo.In quefto genere manc il !alc Sifenna Oratore i grandiffimo rigattii re de' vecchi Voc.buli . Qucfti patrocinando.

Ma due cautele ti qui ncceffario

Cricilioiper e(ienuarl'accula,!afcio(ri fcappar quefta parola:i"/>/4,tilica

qudamfum huius crimina

.

llchc vciendo l'Accu (litote

CaioSi-'

RufTiOi gran voce t,iy' ftocei bibita II Pretore, che maipiunoThaueua vditoilfuono dique' Vocabuli, Floces,c^ pliida-.nwoto agli aftantt,domand,non colui fauellaOc Fnmcefe.Tutririfero.Ma l'Auncrfano grid; Rcgo,Prxtor,fubueni: quonamufqne fiof BoMator hic demoratur ? & iterando pi voice inaggiori grida quelfuo Boninator: incominciai ono tutti bisbigliare & rnarauigliarl di quel niiK)Uo Monftro di Vocabulo Boui^ ;^/(?rMacoQui piene gote ridtndo,& niuvmo-Aiisc-.Nonemm.

,

LUCiui'H

Icgtflis.

icArigofas^ BQtiinatorque ore improbus duro . Allora il Caufdico tutto altero,& fcftanrc iV* tu melius plautum Fio. fure t^ C medium Icgifn.qubHs Apluda^cm2nnspanis e/i efur::

H

&

P

4

csf

.

,

12ces, VinifAces.

Cagion lormaleTalch vn' Antiquario fu fcherniso dall'altro;

Scambi da tutti. Egli dnque neccflaiio, che le Parole Prifchc per l'affinit con le comuni: per la teffitura della Pcriodojfianointelligibili

colui che

non le intende,il

per contrario

fenza turcimanno: pcroche a"Ii orecchidi pi non fon Latine, ma barbare. Ec Barbarifmo gratiol'amente adoperato , diuicii

Figura.L'altra caurela la P/r/J;^^;: di

maniera, che tu non

le re-

^^ ,f.'s.

jj/j,;.

chi in tauola 5^ per viuande,

ma

per confetti: aitramcnti le

Icctnoqus

maggiori

fcrtp/t

^UidA-

me^^"^

eloquenza fanno ftomaco: &iemedefivoci, che col difcrcto vfo paiono fcintille, con l'abufofadelitie della

Imurfliilmmijs

quafi bella-

ncWc

freddure . Con mano adunque pi parca Ci hanno fpargere 93 Profc degli Oratori, chenc'folchi de'Poeti: pcroche

r^j,/'//A/V/r.Lulnga e

molce .dznr/4,maporo, ;

grata:

come

Flauio Filippo in vna lua Infcrittione altretanto bella nello ftile quanto fordida nel fuggetto copei f la vilt del Latin Vocabulo Cloaca,co\ C,XQCo,Nymphauif), affai pi nobile bench la voce fcgu e nte non ila nobile;

Flauius Phlippus , Vir Clarifftwus , Prafe^us Vrhi : NytnphiUtnfordiuin,fjfalore fccdatum,(^ tnarmoruiti

un ditate

deforive

;

ad cai-

tur priftinum reuocauit

Quinci ancor ne' nomi delle Perfone amauanofefta.

i

Romani tal-

uolra quefta PcUegrinit erudita, pi tofto che la Propriet mani-

Cos Domitiano aHuo Pa^ojo imoofe il no me E ari/is, cio r:' ,

&

timi,ftoii,

& altri Spurij; altri Oratoiij, & altri Poetici: altri mae& altri ridicolofi On de potrai comprendere quanto va.

fcopulofo oceano fa la Lingua Latina, eflendo cos vicina eleganza alla barbarie. Ne valla regola delle piegationi dal Cafo Retto agli obliqui. Perochc Macte nel quintocafofar elegante; ma non nel primo: talch'egli e vnFigliuol fenza. Padre. Percontrariodavna bella Madre, come SpEciEs,nafceran figliuoli degeneri: non diccndof latinamente Specierum^ ne Speciebus : &la Voce Arena, da Giulio Cefare fii giudicaAltri eflendo neuta ingenua nel Siagolare; b.u:bara nel plurale tri mentre fon foli: accompagnati fi cambiano in mafchi, come AE L V M Molti fon belli nel pan'ato,& laidi nel prcfentc: dicendoli Odi Od ISTI, non Odio Odis: & altri per contrario nel prefentefongrati,ingratinelpafllito;comeSoLEO Soles. Ne hSimigIianza& Analogia,ci pu prefcriuere certe leggi: venendoci lodate molte dcriuationi,le cui limili fon biafimatc. Peroche daBiBO BiBis fderiua5/^//ff/;comeda Vi vo Vivis, Viuaces\v!\z da quegli i dir Bil?ofus:d>i non da quefli, Viuofus Et altres Cloriofus da L o R 1 a con propitie orecchie fi fuole vdire ma Vioriofus da V e t o ri a fu fchernito per infoiente. Ond'io conchiudo,che ne Graraatica,ne orecchia, ne prudenza baftantcfto ela.,

C

.

.

G

:

i

,

farci difcernerc i Latini da' barbari Deriuati fa,& ofieruatione accurata

:

ma lettura indefef:

vero volendofi parlar Propio negar pertanto non fi pu fcomefopra dicemmo^ che molte Deriuationimaipi nonvditc; alcuna volta non mertino e iTere accolte dagli orecchi non maleuoli fenon come Propie naturali ; Figurare, almen come Pellegrine: recando maggior gloria vn Nobile ingegno rellere Autore, che Imitatore. Aliofil,

Ma quantunque ci fia

;

&

&

primo

artefice di qucfti Deriuati

Fragescere & Forte.

scere, f ex Frangi^Fertemfieri: &parueronuoui Monftridi Furio introdufle quelli altri,

In-

Noctescere;figur,tre,{on

Opvlescere, Diescere, gemme pellegrine: & bordi Voci diuenute Proprie,^ comuni. Ma in due maniere pof(Scparuero,

fiamo introdurfimili Voci jTvna per ifcherzodello aile.

l'altra

per dignit

Della prima ':

fi

fcruono anche hoggi nelle InlaneCoraediecerei

.

,

2 ss

Cagton Formale.

certi htftrionhfpargcndo

come Attico Taleil

alcune lorbaldanzofe

dcriuatloni per prouoc^re

perilfereno.liciii

Serenone Mvsicatione&T^ verna rio ne, per Mupopoloalle rifii.Come

CHiONi,

per Mangiare alla Taucrna.Spuntare in capo i o r n accio le corna. Canarvto, per Golofo . Ma,

C

perilConuito. Stile gi praticato da Plauto, in quel fuc vocabulo Tubuccinari per mangiare gran furia . Ma principalmente da Laberio nelle fue Comedie Latine, latinilfimo per altro & elegantifsimo componitore nel pi bel Secolo L ib iDINITATE labitur. L vc V LE N TI T A TE capius.Alteaum KiPETONES, ^a Latrenes Et Accipitrare, per correr ftto ce fiie vno Sp.uruiere . EtMANVATVs Est, cio/rrit,pleleiam interim ditlonemejfi4giunt. Anzi>fe tu intefan^ntc

Ciceroniano; vedrai chiaro quella fua numerofa_. foauit procedere dalle tranfpofitioni feparanri TAggctciuo dal Softantiuojle Particelle da' loro apoggi,il Nome dal Verbo,co!Io cando qucfto (come gi dicemmo) nel fine . Et fra' noftr' Itahani tanto pi foaue degli altri il Boccacci ; quanto meglio di tutti iiiloitfic imit le Tranfpofitioni Ciceroniane Horfc tu leggi le Infcrittioni antique &famore; quante ne trouerai tu fparfe di fimili Barbarifmi figurati dapoiche le Voci comuni ^principalmente nelle Corti amataci di nouit^ vennero noiaofl-rui lo itile,:

.

.

.

.

.. ,

540noiail.

Cagion

I: or

male

Trouerai l' Accrcfcimcnto in vna Infcrittion che paflH fotto no me di Giulio Cef;ue iNTRORVRsvsper Introrfus La_* Vocetroncainvn'altradoucfilegge Mvnicibvs perMvNicipiBvs. Il Cangiamento in quella di Publio Senio; Mene,

.

strato r per //>//7??-4/cr. Et in vn'altra, Inferno Plotoni Et Karae Ox ori. Et altre molte, nelle quali taluokaiBarbarifmi ad arte , rendonoror y^r 5 Rhetf.ii.

QModver'o

Nommttm De'/fufl^ri,icit

^fi

T heedori nducrisiicllm&r

Ft lUud

Oration venerabile pellegrina Autoreicon fimiii Alterationi fi fanno AlHterationrngcgnofe.Qualf quella del Greco Teodoro, che dialogando con Nicone Cifaredoi infngendofi voler dire T H R A T T I s E, cio Tur^af /^'.-diOe T H R A r T s e s;cioc, TkreicU de Maire natuses: argutamente trattandolo da ngliuol di vna. Schiaua.Argutiirimo in qucfto Genere f' il detto di Martialc fopra ^" vanarello chiamato Cinnamo che col troncar due lettere dal fuo noine.faceuafi alla plebe nominar Cinna per venderfi della {chiatta di quel Cinna , quattro volte Confole, Sccinque^ Tirannolai

&

Anzijcome ci'nfegna il noftro

oi

&

i

;

:

Cimiam Cwnawe,

,

te iubes vocari,,

\

Non el hic rogo Cinna

Barbarifmus ?

Tufi F \' R 1 V s ante di{us ejjes j F V R ifta rat ione dicereris Et con le medefime licenze fi fabricanolnfcrittionicapricciofe & facete come l'Epitaffio fopra vna ii// , _ ,,^. jv Compofite principalmente conucnuii a Ditirambi pcrocne eli rokislhmicrtim v~vietas\,Limbt. tutti' verf fon gli pi audaci & rigonfi Varie fono adunque le faccic di quefie Voci. Percioche,aIcune '';}Z'^'^%'!'f' SL /ICS r t^ Rhi.ci,. Covo fi compongono di due Softantiui feparatamente fignificanti :^ co. /'- d^-^ i^-- me Hncocertiusy Aunfodina^ Parricidium; Podagra diiPodhSii ^ tbTr.rrn'jiC'.s eli ^ ^trmlis wfan ^S>"* "OC, Pedis Caftura unir fiwt Altre dal Softantiuo col Verbo; co me BelUgerarct ^rtcrefareItti' Nomm.t ThnxirnHmm n.odttm

Cam

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Ouero

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figure Ingeritof

-241Alcides CUuiger:

Ouero con l'Aggettiuoicome Circulus Signifir.

Agerfruffifer-.Mens Igniuomus-.Homo Parrieida,&fzdi/ragus:Ful-

men

Triftilcum.Vixo^\\\o,SatyT Cfripedes.

cutes

LaniDomipOT' Et NcmOyTe/ladiffem Tardigradam, Terrigenam ,.

Laberio,/^r/>/