Sistema aristotelico-tolemaico

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Nicolas Papalexis IV F Liceo scientifico G. Brotzu L'universo degli antichi: la concezione aristotelico-tolemaica Il sistema Aristotelico-Tolemaico

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Ipertesto sulla concezione dell'universo degli antichi. Aristotele e Tolomeo hanno rappresentato il punto di vista occidentale sull'universo per quasi duemila anni. Andiamo a vedere il perché di tanto successo e quali motivi spinsero l'umanità a cambiare modo di pensare.

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L'universo degli antichi: la concezione aristotelico-tolemaica

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Indice:1) L'universo degli antichi e dei medievali2) Unicità dell'universo3) L'universo chiuso4) L'universo finito5) Era composto da sfere concentriche6) Il Geocentrismo7) Mondo sublunare e mondo sopralunare.8) Conclusione9) Fonti

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L'universo degli antichi e dei medievaliLa concezione di universo che si ebbe per quasi duemila anni derivò dalle teorie di Aristotele e Tolomeo. Questi filosofi dell'antichità venivano considerati come il massimo livello di conoscenza, tutto ciò che scrissero veniva preso alla lettera e si credeva fosse impossibile da confutare. La loro dottrina rimase pressoché immutata fino al 1500 ovvero all'avvento del pensiero moderno e della rivoluzione scientifica. L'antica visione dell'universo rimase immutata non

solo perché ne veniva apprezzato il suo valore scientifico, ma soprattutto perché rispecchiava la mentalità dell'epoca: l'universo era chiuso, unico, finito, perfetto e schematizzato. Molto facile quindi da illustrare e da strumentalizzare senza dare troppa libertà di pensiero alle persone. Animazione sul sistema tolemaico: video

Unicità dell'universoL'universo era unico, perché sarebbe stato impossibile pensare a più universi, in quanto l'universo è creato da Dio, l'unico Dio. Se gli universo fossero più di uno esisterebbe più di un Dio, ipotesi inaccettabile per quei tempi. Inoltre vigeva la teoria dei “luoghi naturali” secondo la quale ogni materia possibile e immaginabile dovesse trovarsi in un determinato posto.

L'universo chiusoEra limitato del cielo delle stelle fisse. Che racchiudeva gli altri sette cieli (uno per ogni pianeta). Al di fuori del cielo delle stelle fisse non vi era nulla, neanche il vuoto, poiché Aristotele riteneva che ogni cosa è nell'universo mentre l'universo non è in alcun luogo. I cristiani avrebbero detto che al di fuori dell'universo ci fosse “il regno dell'onnipossente Iddio”.

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Illustrazione 1: Aristotele, filosofo greco, discepolo di Platone.

Illustrazione 2: Astronomo greco, vissuto ad Alessandria D'Egitto.

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L'universo finitoL'universo veniva considerato finito, in parte perché essendo chiuso doveva per forza essere finito, in secondo luogo perché sempre seguendo gli insegnamenti di

Aristotele, l'infinità appariva soltanto un'idea, non una realtà attuale.

Era composto da sfere concentricheLe sfere in cui era racchiuso l'universo non erano dei concetti fisico-matematici ma delle sfere intese in senso materiale. In queste sfere di materiale solido e reale erano incastonati i pianeti e nella sfera più esterna le stelle. I pianeti erano fatti di etere, una materia perfetta, immutabile. Ogni sfera ruotava (non il pianeta) E con il suo movimento faceva cambiare di posizione anche il relativo pianeta.

Il GeocentrismoUn aspetto fondamentale della visione antica dell'universo era proprio il geocentrismo. Questa teoria era ben consolidata nella società del tempo. Un motivo molto importante era la menzione del movimento del sole rispetto alla Terra (e quindi di geocentrismo) nella Bibbia. La Chiesa fu quindi portata a difendere il vecchio modo di pensare e a respingere le nuove idee rivoluzionarie che volevano il Sole al centro del sistema che noi ora chiamiamo solare.

Mondo sublunare e mondo sopralunare.Come abbiamo già detto i pianeti e le sfere erano composte da etere, la materia perfetta, immutabile e quindi non soggetta al divenire, questo è il modo sopralunare. Il mondo sublunare invece, quello che si trova al di sotto della Luna quindi la Terra, era formato dai quattro elementi: terra, acqua, aria e fuoco. Questi quattro elementi reagivano tra di loro formando tutte le sostanze di cui era composto il pianeta, erano soggetti al divenire.

ConclusioneL'antica visione cosmologica venne soppiantata da quella aperta, infinita ed eliocentrica che si formò durante la rivoluzione scientifica. Ebbe non poche difficoltà a consolidarsi perché stravolgeva il modo di pensare di intere nazioni. Ma alla fine il genio di uomini come

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Illustrazione 3: Illustrazione delle sfere.

Illustrazione 4: Galileo Galilei, Scienziato italiano, ritenuto padre del metodo scientifico moderno.

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Galileo, Copernico e Keplero riuscì a prevalere sulle menti conservatrici che ostacolarono il pensiero scientifico per proteggere i propri interessi. Con questo non voglio sminuire il genio di Aristotele e Tolomeo, che comunque sono stati gli unici a dare risposte all'umanità per quasi duemila anni. Per la loro epoca sono stati avvenieristici proprio come lo sono stati i nostri scienziati per i nostri tempi.Animazione che mette a confronto il sistema tolemaico e quello copernicano: video2Fontihttp://www.bo.astro.it/universo/venere/Sole-Pianeti/planets/sistol.htm http://www.infocnos-scuola.it/FILES/Il%20sistema%20tolemaico.pdf http://ppp.unipv.it/PagesIt/6Dif/6Videoconf/1VideoC.htm

In alto: foto scattate dal satellite americano Hubble, il più potente telescopio mai mandato in orbita.

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