Elettroradio Informazioni - Marzo 2015

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elettroradio informazioni PERIODICO TRADE LEADER NEI SETTORI ELETTRONICA DI CONSUMO ED ELETTRODOMESTICI * ANNO 55 * HoMedics porta i centri bellezza all’interno degli store Le fiere di primavera scuotono i mercati consumer e professional Wireless e mobile rilanciano il mondo dell’audio Aspirazione: un settore sempre in salute Gaming e merchandising: un’opportunità che fa business

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Mensile B2B del settore trade, specializzato nei mercati elettrodomestici ed elettronica di consumo

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elettroradio informazioni elettroradio informazioni PERIODICO TRADE LEADER NEI SETTORI ELETTRONICA DI CONSUMO ED ELETTRODOMESTICI * ANNO 55 *

HoMedics porta i centri bellezza all’internodegli store

Le fi eredi primavera scuotono i mercati consumer e professional

Wireless e mobilerilanciano il mondo dell’audio

Aspirazione:un settore semprein salute

Gaming e merchandising: un’opportunità che fa business

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Ei-Elettroradio Informazioni

Periodico Trade per industria

e distribuzione

• Audio • Video• Elettrodomestici

• Informatica • Telecomunicazioni

anno LVchiuso in redazione

il 31 marzo 2015

edito da: la publiedim s.r.l.direzione, amministrazione e pubblicità:via matteo civitali, 5120148 milanotelefono: 02 48.70.32.01 r.a.fax: 02 48.70.36.14e-mail: [email protected] (redazione)[email protected] (grafi ca)testata iscritta nel registro della stampa presso il tribunale di milano il 18-06-2007 con il n. 385 - iscritta nel registro degli operatori di comunicazione con il n. 6107 - direttore responsabile:fi orenza moradei -coordinamento redazionale: roberto bonin ([email protected]) -Social media manager:roberto zarrielloimpaginazione: adm studio - cologno monzese -stampa: ingraph s.r.l. -via bologna 104/106,20038 seregno (mb) telefono: 0362 24.00.69

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Periodico associato a:

A.N.E.S.ASSOCIAZIONE NAZIONALEEDITORIA PERIODICA SPECIALIZZATA

in questo numero:

6 Cover Story HoMedics: il benessere diventa “social”

10 News Aziende, Trade

12 Eventi MWC: il mondo Mobile si mostra a Barcellona di Federico Cociancich

16 CeBIT 2015: un balzo nel futuro dell’ICT dal nostro inviato Roberto Bonin

20 Social Tweeting in Barcelona di Barbara Bianchi

22 Internet of Things e Social Media: nuove connessioni e nuove esperienze di Roberto Zarriello

23 Psicology Essere un valido manager di Dott.ssa Paola Nicolini

24 Trade Marketing Offerte per veri intenditori di Massimo Bolchi

26 Focus aspirazione Aspirazioni frustrate di Marco Passarello

30 Aziende Gibson Innovations: al centro della musica

32 Focus audio Wireless e multiroom trainano il mercato audio di Federico Cociancich

38 Smart home Il suono tutto intorno a te di Federico Cociancich

40 Tecnologia Miracast, la tua emittente privata di Marco Passarello

42 Gaming Non solo per i gamer di Raffaele Gomiero

44 Nintendo: ecco il nuovo 3DS!

48 In-store GamePeople: obiettivo espansione di Raffaele Gomiero

50 Un po’ di sostenibile chiarezza di Arch. Olivia Carone

elettroradio informazioni elettroradio informazioni periodico trade leader nei settori elettronica di consumo ed elettrodomestici * anno 55 *

HoMedics porta i centri bellezza all’internodegli store

Le fieredi primavera scuotono i mercati consumer e professional

Wireless e mobilerilanciano il mondo dell’audio

Aspirazione:un settore semprein salute

Gaming e merchandising: un’opportunità che fa business

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Le leggi della dinamica

“Un corpo mantiene il proprio stato di quiete o di moto rettilineo uni-

forme, fi nché una forza non agisce su di esso”, recita il primo principio della dina-mica, una delle leggi della fi sica mecca-nica più note. E forse è proprio quello che sta aspettando il mercato in questo par-ticolare momento: una forza esterna che agisca su di esso, e che sia in grado di alterare in qualche modo il suo normale andamento.Tutto sembra difatti evolversi, in modo propriamente “di quiete”, secondo le dire-zioni intraprese tempo fa; direzioni in cui aggregazione ed effi cienza rappresentano le due principali forze motrici, in grado di imprimere quell’accelerazione necessaria per la ripresa dell’intero settore. Ecco per cui succedersi nuove importanti tappe del percorso già intrapreso, come il concretizzarsi di una nuova realtà distri-butiva specializzata, data dall’incontro di Expert ed Elite, il perfezionamento del nuovo gigante Unieuro, il riorganizzarsi di numerose insegne e l’alleanza tra varie realtà della GDO. Il tutto, accompagnato dalla chiusura di punti vendita poco per-formanti, dal restyling e riconversione di store ormai obsoleti e dall’apertura di nuovi, localizzati in posizioni più strategi-che o ancora poco presidiate.A fungere da “accelerazione”, diretta-mente proporzionale e nella stessa dire-zione della forza agente come recita in-vece il secondo principio della dinamica, è l’industria, con la sua forza innovatrice e comunicativa, basata sulla concretezza di laboratori di Ricerca & Sviluppo e re-parti markcom che, nonostante crisi eco-nomica, riduzione dei consumi e budget sempre più contenuti, continuano a far sentire la loro presenza e la loro infl uen-za. D’altra parte, una delle “sacre leggi” del marketing riporta a chiare lettere co-me sia fondamentale aumentare gli in-vestimenti in comunicazione proprio nei momenti di diffi coltà: non a caso, Henry Ford soleva infatti ripetere che “Chi smet-te di fare pubblicità per risparmiare soldi

è come se fermasse l’orologio per rispar-miare il tempo”.Quello che invece sembra proprio non voler cambiare, è quella “forza uguale e contraria”, citata dal terzo principio della dinamica, che si oppone allo sviluppo: la corsa spasmodica alla promozionalità. Se è vero che tale strumento rimane forse quello più effi cace nella dura guerra alla conquista di nuove quote di mercato, è infatti altrettanto vero che, se utilizzato in modo inconsapevole o esagerato, può davvero divenire col tempo un’autentica “arma di distruzione di massa”, in grado di nuocere sia agli attaccanti che ai di-fensori. Occorrerebbe forse una sorta di “Convenzione di Ginevra” anche nel mo-do del retail, con cui fi ssare norme super partes chiare e precise onde evitare ca-tastrofi di diffi cile controllo e risoluzione. Ricordarsi sempre che le formule della fi -sica hanno sempre bisogno dell’apporto delle regole della matematica; e, come ben noto, “la matematica non è un’opi-nione”. Ma, soprattutto, è assai ben chia-ro che sia il cliente che il mercato non fanno sconti, né tantomeno Tassi zero.Le armi segrete, quelle davvero in grado di poter fare la differenza, rimangono – non ci stancheremmo mai di ripeterlo - la multicanalità, la digitalizzazione e il servi-zio: strumenti che – se ben utilizzati – sono in grado di adattarsi e plasmarsi alle nuo-ve esigenze e abitudini dei consumatori e alle nuove regole del mercato. Non solo il consumatore difatti ha conosciuto una sua rapida evoluzione, ma l’intera fi liera, dalla produzione del prodotto fi no al post-ven-dita; e non sempre, purtroppo, si tratta di evoluzioni in senso positivo. Come in qual-siasi forma di adattamento, bisogna per cui “adeguarsi al modifi carsi delle condi-zioni esterne”, individuandone le criticità e le opportunità. E, una volta individuate, agire di conseguenza: e ahinoi, purtroppo le soluzioni più semplici non necessaria-mente sono anche quelle più effi caci.

La Redazione

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La mission è sempre la stessa: “Realizzare prodotti in grado di

semplifi care il mantenimento del vostro benessere, perché ritenia-mo che la cura di sé rivesta un’im-portanza primaria”.Ed è proprio da questi concetti, e soprattutto dal fatto che “nulla è più importante della nostra salu-te”, che trae spunto la nuova stra-tegia di HoMedics; una strategia che, come sottolinea un’altra parte della mission stessa, ha l’obiettivo di “mettere a disposizione degli ottimi alleati per il nostro benes-sere fi sico e mentale”. Tenendo quindi fede a questi asset ben precisi, l’azienda americana si presenta ora sul mercato metten-do in campo ciò che di meglio ha saputo esprimere in questi anni: innovazione e qualità e affi dabilità dei prodotti. E lo fa presentando-si in una veste nuova, che meglio gli si addice, ossia quella di un ve-ro e proprio consulente di salute e

bellezza in grado di occuparsi del benessere della persona nel luo-go a lei più congeniale, tra le mu-ra della propria abitazione, al fi ne di mantener fede alla promessa di ‘benessere domestico’ che ha da sempre nei confronti dei suoi con-sumatori.Da qui prende il via un nuovo po-sizionamento di HoMedics, molto più consono alla sua vera natura di “specialista della salute e della bellezza”, che si pone a pieno tito-lo tra le aziende proprie del mon-do professionale, o meglio dire prosumer, piuttosto che marcata-mente consumer. E proprio in quest’ottica, l’azio-ne comunicativa dell’azienda ver-rà per cui potenziata e ampliata, occupando tutto l’arco dell’anno e non solo i periodi commercial-mente più intensi, a sottolineare, ancora una volta, come i prodotti per la salute e il benessere non si-ano utili solo in particolari periodi

L’azienda americana punta a valorizzare il reparto salute e bellezza per mezzo di un vero e proprio progetto di category management

dell’anno o per celebrare qualche speciale ricorrenza, ma bensì un bene indispensabile di cui dotarsi, per aiutare se stessi a stare bene e per alleviare o risolvere le piccole problematiche della vita di tutti i giorni.

Punto vendita e nuovi mediaIl nuovo cambio di strategia pas-sa soprattutto attraverso un nuovo modo di comunicare al cliente fi -nale; una comunicazione che cam-bia non solo nei contenuti e nella grafi ca, ma anche nelle modalità e nei mezzi utilizzati, adattandosi sia alle nuove esigenze del merca-to sia alle nuove abitudini e stili di vita dei consumatori. Punti focali dell’azione comunica-tiva di HoMedics sono ovviamente gli store specializzati, intesi come principali luoghi di contatto con il consumatore fi nale, allo scopo di informarlo e orientarlo alle miglio-

ri scelte per il proprio benessere. A tale scopo, la società ha ideato un apposito progetto di category ma-nagement, messo a punto in colla-borazione con l’agenzia di comuni-cazione MagN3t, con cui dar vita ad aree dedicate alla salute all’in-terno dei negozi, e non solo in ot-tica di semplice shop-in-shop, ma di vere e proprie aree esperien-ziali in grado di donare al reparto bellezza l’atmosfera di un reale centro estetico. Grazie a un nuovo layout particolarmente impattan-te, studiato grazie all’ausilio di uno studio grafi co operante da anni nel mondo della moda e del fashion, i materiali pop e pos saranno de-clinati secondo le tre aree del be-auty, del massaggio e della luce pulsata presidiate dall’offerta di HoMedics, caratterizzate rispetti-vamente, dai claim “La tecnologia della bellezza”, “Il massaggio che ti meriti” e “La luce che ti fa bel-la”. Si tratta, più in particolare, di

il benessere diventa “social”HoMedics

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“L’idea è quella di offrire ai no-stri partner commerciali non solo la possibilità di creare una nuova categoria con rotazioni e margi-nalità al di sopra della media dei prodotti dell’elettronica, ma anche di generare nuovo traffi co, nor-malmente destinato a centri be-nessere, profumerie e department store”, tiene a precisare Sabrina Trombetti, Country Manager di HoMedics Italia. “Un’opportunità che sposa l’esigenza dei riven-ditori di migliorare il proprio mix e di ravvivare e mo-dernizzare i propri spazi di vendita”.Ovviamente, al nuovo tipo di esposizione, l’azienda affi an-cherà anche un’a-deguata campa-gna di in-store promotion, per mezzo sia di pro-moter dedicati che

Il cambio di strategia

passa attraverso

un nuovo modo di

comunicare al cliente

fi nale

un nuovo modo di

comunicare al cliente

fi nale

il benessere diventa “social”quattro differenti soluzioni espo-sitive nate per ospitare i prodotti dell’azienda, tra cui i device per la cura del viso, del corpo, delle mani e dei piedi, i prodotti della gamma per l’epilazione Duo, i massaggia-tori per la cervicale, i piedi e per la stimolazione manuale, e per la prova in-store delle sedute mas-saggianti. Soluzioni nate non tanto con l’intento di brandizzare l’area espositiva, ma al contrario con lo scopo di rendere meglio ricono-scibile l’intero reparto, adottando un approccio alla vendita del tutto innovativo, caratterizzato da una comunicazione customizzata sul cliente fi nale: soluzioni, tra l’altro, che da test compiuti su un selezio-nato campione di negozi, sono in grado di aumentare la redditivi-tà dello scaffale di più del 200%. Sdoganando, tra l’altro, questo ge-nere di dispositivi dalla categoria degli “acquisti d’impulso” che, si-curamente, non gli rende giustizia.

attraverso un rafforzamento della formazione agli addetti alla vendi-ta al fi ne di renderli del tutto au-tonomi nella spiegazione delle ca-ratteristiche e delle principali fea-ture dei prodotti ai visitatori degli store. Altro particolare focus dell’azione comunicativa di HoMedics è rap-presentato dal web che, affi ancan-dosi alle attività di PR e ai tradi-zionali media utilizzati dall’azien-da, ricopre un ruolo di primo pia-no all’interno del mix media. Una scelta quasi obbligata dettata non solo dalle nuove abitudini multica-nali dei consumatori, ma soprat-tutto dalla necessità di instaurare con loro un dialogo del tutto pa-ritetico, non più unilaterale ma ti-picamente “social”, grazie al qua-le poter informare e raccogliere preziosi feedback, utili soprattut-to al miglioramento dei prodotti e dei servizi. L’azione di HoMedics in rete comprende un po’ tutti gli strumenti messi a disposizione dal web 2.0, dai tradizionali investi-menti in adv display e search, fi no ad arrivare al social media marke-ting e al blogger engagement. Una strategia di comunicazione con uno scopo ben preciso: risvegliare la voglia di salute, rendendola so-cial e virale.

La tecnologia della bellezzaL’innovazione è da sempre il fi ore all’occhiello di HoMedics, fi n dalla sua fondazione, testimoniata dai continui investimenti in Ricerca & Sviluppo e dalla qualità dei pro-dotti, testata e controllata costan-temente da un apposito team di esperti.Appunto per questo, negli ultimi anni l’offerta dell’azienda ameri-cana si è andata via via amplian-do, comprendendo al suo interno dispositivi altamente tecnologi-ci studiati specifi catamente per il benessere psico-fi sico degli utenti. Dai massaggiatori fi no ad arrivare ai prodotti per il trattamento del

Sabrina Trombetti, Country Manager di HoMedics Italia, e Dante Cesaro, Brand Manager di HoMedics Italia

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dolore o dell’aria degli ambienti interni, passando per i dispositivi per la bellezza, il suo portafoglio prodotti offre davvero un’ampia gamma di soluzioni per il proprio comfort e per le varie problemati-che di tutti i giorni.Ultimo nato della grande famiglia di dispositivi per la bellezza e la cura del corpo è ad esempio Duo Pro, un nuovo dispositivo per la ri-duzione permanente dei peli su-perfl ui e per il foto ringiovanimen-to, basato sulle due tecnologie in-dipendenti a luce pulsata e fl uo-rescente avanzata, normalmente utilizzate nei centri bellezza di tut-to il mondo. “Tutti i nuovi lanci sono importan-ti, ma Duo Pro ci consente di raffor-zare la nostra posizione di azienda di riferimento nell’elettronica del-la bellezza”, spiega a tal proposi-to Sabrina Trombetti. “Vogliamo infatti che HoMedics sia il punto di riferimento dell’elettronica ap-plicata al wellness e alla bellezza. Un’immagine che unisca i concet-ti di rapidità, effi cacia e semplicità della tecnologia alle esigenze del-la cura di del proprio benessere e del proprio aspetto”.Più nello specifi co, Duo Pro è un si-stema non invasivo che, lavoran-do sotto la superfi cie della pelle, non prevede alcuna rimozione di-retta dei peli, riducendone di con-seguenza la crescita con il minimo dolore. La presenza delle due tec-nologie AFT e IPL permette inoltre di eseguire trattamenti altamente

fl essibili, selezionando la tecnolo-gia più adatta in base all’area da trattare e alla tipologia di pelle, e assicurando così un risultato mira-to e un trattamento professionale e duraturo nel tempo. È possibile difatti scegliere tra AFT che emet-te fi no a 1 impulso al secondo, per trattamenti facili e veloci e adatti anche per le pelli più sensibili, op-pure trattamenti IPL a singolo im-pulso, con il vantaggio di un mag-giore controllo quando si applica una potenza superiore.

Oltre la salute e il benessereHoMedics non vuol dire solo salu-te e benessere, ma anche controllo del peso e audio di qualità, rappre-sentati dagli altri tre marchi tratta-ti dall’azienda americana: Salter, Jam e House of Marley. Anche per questi tre brand è in previsione un ampliamento e raf-forzamento dell’attività di comuni-cazione che, come per HoMedics, interesserà tutto l’arco dell’anno e coinvolgerà in particolar modo il web e i punti vendita.Per quanto riguarda Salter, storico marchio inglese di bilance, la stra-

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tegia rispecchia quella utilizzata per HoMedics, con importanti in-vestimenti sugli store, per mezzo di un progetto di category mana-gement fi nalizzato a dare mag-giore visibilità alla categoria della bilance, spesso ingiustamente tra-scurata dalle logiche distributive.Nuove soluzioni espositive e un nuovo posizionamento interessa-no anche House of Marley, il mar-chio di cuffi e e diffusori audio con-traddistinto dall’effi ge del leggen-dario re del reggae Bob Marley. Molte sono le iniziative a supporto del nuovo concept di marca, mi-grato da un’immagine tipicamente “giamaicana” a un’immagine più prettamente giovane e freestyle. Molto signifi cativa, in tal senso, è ad esempio, la partnership con la trasmissione radiofonica “ Mi Ca-sa” di Radio 105, condotta dal DJ Max Brigante.Per quanto riguarda infi ne il mar-chio di speaker wireless Jam, le iniziative intraprese saranno per lo più mirate a replicare anche in Ita-lia il successo già riscontrato in altri Paesi, come nel Regno Unito dove ricopre una posizione di leader in-contrastato.

Vogliamo che

HoMedics sia il

punto di riferimento

dell’elettronica

applicata al wellness

e alla bellezza

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Cattura l’azione,passa ad Extreme

© 2015 SanDisk Corporation. Tutti i diritti riservati. SanDisk e SanDisk Extreme sono marchi commerciali di SanDisk Corporation, registrati negli Stati Uniti e in altri Paesi. I marchi e i loghi microSD, microSDHC e microSDXC sono marchi commerciali di SD-3C, LLC.1Richiesto dispositivo compatibile. Il supporto per video in Full HD (1.920 x 1.080) e 4K Ultra HD (3.840 x 2.160) può variare in base al dispositivo host utilizzato, alle caratteristiche dei file e ad altri fattori. Fare riferimento al sito web: www.sandisk.com/HD. La classe di velocità UHS 3 indica una prestazione concepita per supportare la ripresa di video in tempo reale con dispositivi host abilitati all'UHS.

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eCHER WANG ALLA GUIDA DI HTCIl Consiglio di Amministrazione di HTC Corporation ha nomina-to Cher Wang, Presidente e Co-fondatore di HTC, nuovo Chief Executive Of� cer, con effetto immediato. Peter Chou passa a un nuovo ruolo strategico mirato all’innovazione di prodotto.Negli ultimi due anni Cher Wang è stata sempre più coinvolta nel-la gestione di diversi aspetti del business, per consentire a Chou di concentrarsi sullo sviluppo del prodotto, un ruolo in cui ha dimostrato esperienza e com-petenza tecnologica. Il Consi-glio di Amministrazione e il team esecutivo ha convenuto che era ora opportuno formalizzare tale avanzamento di carriera e ap-portare le modi� che organizza-tive necessarie per consentire HTC di procedere alla fase suc-cessiva del suo sviluppo.Cher Wang vanta una lunga car-riera nel settore dell’elettronica. La sua visione strategica della tecnologia e dell’imprenditoriali-tà le ha permesso di stabilire una serie di grandi successi all’inter-no di imprese IT.

NUOVO KEY ACCOUNT MANAGER PER L’ITALIA IN TP VISION EUROPETP Vision Europe ha annunciato l’arrivo di Alberto Tirenna, no-minato Key Account Manager per l’Italia.Nel suo nuovo ruolo, Tirenna raf-forzerà ulteriormente la posizio-ne dei Tv Philips in Italia grazie alla sua profonda conoscenza dell’area Vendite.Alberto Tirenna ha iniziato la sua carriera nella distribuzione e supporto di prodotti di elet-tronica di consumo approdando nel 2009 in LG Electronics e ri-coprendo in seguito la carica di Mass Merchant Market and Di-stribution Key Account. Nel 2015 fa il suo ingresso in Haier come Key Account Manager Brown Goods.

GIANFRANCO LANCI CRESCE IN LENOVO In un nuovo ruolo, ancora più elevato, di le-adership, Gianfranco Lanci è stato nomi-nato Corporate President di Lenovo, con effetto dal 1° aprile 2015.Lanci diventa così leader di tutte le orga-nizzazioni di vendita per aree geogra� che di Lenovo e aggiunge la responsabilità dell’Enterprise Business Group al suo at-tuale ruolo di capo del PC Group aziendale. Avrà quindi responsabilità globale end-to-end delle prestazioni e della gestione azien-dale in queste aree, pur mantenendo la sua

attuale posizione di Lenovo Chief Operating Of� cer. Lanci era entrato in Lenovo nel mese di aprile del 2012 e ha 30 anni di esperienza nel business dei personal computer, con numerosi ruoli di leadership rico-perti presso Texas Instruments e Acer.Lenovo ha anche annunciato la nomina di Gerry Smith a Executive Vice President e Chief Operating Of� cer di PC & EBG, posizione che riporta a Lanci. Nel suo nuovo e più ampio ruolo, Smith avrà la respon-sabilità di spingere la crescita e la redditività per due settori chiave che rappresentano oggi più dell’80% del fatturato totale, e diventa leader delle Global Operations per queste aree di business.

YANNICK FIERLING AD DI HAIER EUROPE Haier ha annunciato la nomina di Yannick Fierling ad Amministratore Delegato di Ha-ier Europe. Fierling guiderà la sede centrale e operativa di Haier Europe a Parigi.Di nazionalità francese, Fierling succede-rà a René Aubertine e sarà il secondo eu-ropeo a cui verrà af� data la gestione com-plessiva di Haier Europe, la guida europea di Haier Group. La sua nomina rafforza l’im-pegno di Haier a diventare uno degli atto-ri principali nel mercato europeo, puntando su una strategia di localizzazione. In qualità di leader mondiale nella produzione di elettrodomestici, anche in Euro-pa Haier mira a essere tra i primi cinque maggiori produttori nel settore degli elettrodomestici.

NUOVA LEADERSHIP IN IMQ Antonella Scaglia è il nuovo Amministrato-re Delegato di IMQ, Istituto Italiano del Mar-chio di Qualità. Nel suo nuovo ruolo Sca-glia avrà due obiettivi ben precisi per l’anno 2015: il potenziamento della tecnologia dei laboratori di prova e lo sviluppo della gam-ma di servizi destinati alle imprese. Il tutto per un investimento di circa 5,5 milioni di euro e con previsioni di un aumento del fat-turato del 7% rispetto al 2014.

ADDIO APEPPINO FUMAGALLICon affetto e con profonda tristez-za abbiamo salutato il Cavalier Peppino Fumagalli, fi gura di riferi-mento del nostro settore all’interno del quale ha saputo trovare nuovi importanti percorsi capaci di tener alto il valore dell’inprenditoria italia-na nel nostro Paese e nel mondo intero. Una storia, quella del Grup-po Candy, che si è intrecciata con quella della nostra rivista Elettrora-dio Informazioni seguendo, pur su due differenti strade, un percorso parallelo all’insegna della passione per il proprio lavoro e per il mon-do degli elettrodomestici. Una fi gu-ra indimenticabile con cui abbiamo condiviso molti momenti professio-nali mai disgiunti da una sempre grande attenzione ai valori umani e all’impegno nella vita e nel lavoro.

Fiorenza Moradei

I SOCI ELITE ENTRANO IN EXPERTI soci del consorzio Elite sono entrati in Expert Italy dando vita a una nuo-va compagine il cui fatturato totale pre-visto è di circa 1,8 miliardi di euro, Iva esclusa. La sede del gruppo è quella attuale di Expert Italy in via Gustavo Fara 35 a Milano. Le imprese che sono entrate in Expert come nuovi soci, sono Comet Spa, Ires Spa, Grancasa Spa, Barni Carlo Spa, Carretti & C. Srl e Di Salvo & Della Martira S.r.l. I due consiglieri di Elite Marco Cervel-lati e Luciano Tisiotto sono entrati a far parte del Consiglio di Amministra-zione di Expert Italy, mentre la direzione commerciale del gruppo è stata affi data a Fabio Cecchi, a cui riporta il respon-sabile del coordinamento commerciale e delle vendite Paolo Cocci Grifoni. Confermati invece il Presidente Tom-maso Leso e il Direttore Generale Ro-berto Omati per quanto riguarda l’inte-ro Gruppo Expert Italy.

UN NUOVO STORE TRONY A ROMAGiovedì 26 marzo Trony ha inaugura-to un nuovo punto vendita in via Appia Nuova 450° Roma, presso il centro commerciale Appio Il nuovo store par-te integrante del Gruppo EDOM S.p.a. e impiega 24 addetti alla vendita coor-dinati dal Direttore Alessandro Sga-morra.Con 1.650 mq di superfi cie e 4 casse e un parcheggio da 400 posti auto, il nuovo negozio conta su 4.000 referen-ze e un bacino d’utenza stimato di oltre 300mila potenziali clienti..Tra i reparti attivi, tutti quelli compresi nelle categorie del format Trony: audio video, telefonia, informatica, videoga-me e accessori, climatizzatori, picco-li e grandi elettrodomestici, incasso e articoli per la casa.

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CHER WANG ALLA GUIDA DI HTCIl Consiglio di Amministrazione di HTC Corporation ha nomina-to Cher Wang, Presidente e Co-fondatore di HTC, nuovo Chief Executive Of� cer, con effetto immediato. Peter Chou passa a un nuovo ruolo strategico mirato all’innovazione di prodotto.Negli ultimi due anni Cher Wang è stata sempre più coinvolta nel-la gestione di diversi aspetti del business, per consentire a Chou di concentrarsi sullo sviluppo del prodotto, un ruolo in cui ha dimostrato esperienza e com-petenza tecnologica. Il Consi-glio di Amministrazione e il team esecutivo ha convenuto che era ora opportuno formalizzare tale avanzamento di carriera e ap-portare le modi� che organizza-tive necessarie per consentire HTC di procedere alla fase suc-cessiva del suo sviluppo.Cher Wang vanta una lunga car-riera nel settore dell’elettronica. La sua visione strategica della tecnologia e dell’imprenditoriali-tà le ha permesso di stabilire una serie di grandi successi all’inter-no di imprese IT.

NUOVO KEY ACCOUNT MANAGER PER L’ITALIA IN TP VISION EUROPETP Vision Europe ha annunciato l’arrivo di Alberto Tirenna, no-minato Key Account Manager per l’Italia.Nel suo nuovo ruolo, Tirenna raf-forzerà ulteriormente la posizio-ne dei Tv Philips in Italia grazie alla sua profonda conoscenza dell’area Vendite.Alberto Tirenna ha iniziato la sua carriera nella distribuzione e supporto di prodotti di elet-tronica di consumo approdando nel 2009 in LG Electronics e ri-coprendo in seguito la carica di Mass Merchant Market and Di-stribution Key Account. Nel 2015 fa il suo ingresso in Haier come Key Account Manager Brown Goods.

CONTINUA LO SVILUPPO DI UNIEUROContinua il piano di sviluppo della rete di Unieuro che, dopo l’acquisizione dei pun-ti vendita Dixons Travel presenti negli aero-porti italiani di Roma Fiumicino, Milano Li-nate e Milano Malpensa, ha aperto un nuo-vo store in Veneto. Si tratta di un cambio di indirizzo: dalla precedente sede di Treviso, il punto vendita si trasferisce a Silea (Trevi-so), presso il centro commerciale EMISFERO di via Eroi di Podrute 3/5, Uscita A27 Treviso Sud, a sua volta rinnovato e ampliato.Con una super� cie complessiva di 1.100 mq e 4 casse, impiega lo stes-so personale della precedente location, per un totale di 15 addetti. Nella stessa giornata ha inaugurato anche un nuovo Unieuro City: Fanfoni, esercente emiliano di lunga data operante con marchio Expert. Lo scor-so 25 marzo ha poi aperto i battenti anche il nuovo punto vendita Unieu-ro City di Collecchio (Parma). L’insegna ha proseguito inoltre nel proces-so di restyling degli store con i due negozi di Pinerolo (Torino) e Somma Lombardo (Varese) che, sempre mercoledì 25 marzo, hanno riaperto le porte con una nuova veste, in linea con l’attuale concept di Unieuro.

MARCO MAZZANTI TORNA IN MEDIAMARKETMarco Mazzanti è stato nominato Purcha-sing Director di MEDIAMARKET S.p.A., ri-portando direttamente al CEO Joachim Rösges. Marco Mazzanti vanta già una lun-ga esperienza all’interno di MEDIAMARKET, iniziata nel 1996 come direttore del punto vendita Media World di Rimini e culminata come Direttore Acquisti dal 2007 al 2013.

LA CENTRALE SISA SI RIORGANIZZALa Centrale SISA SpA si riorganizza, con l’obiettivo di ottimizzare e implementare le attività strategiche, per migliorare sempre più la gestione e l’ef� cienza della struttura. La Direzione Generale SISA, af� data a Mar-co Ravagnan (foto 1) prosegue con il processo di at-tuazione delle linee corporate volto al miglioramento continuo delle attività strategiche dell’azienda che si riversano anche nel perfezionamento delle prestazio-ni e nella individuazione di ulteriori opportunità legate al mondo IT per relazioni sempre più strette e attuali con il consumatore. Marco Calcagno (2) è stato no-minato nuovo Direttore Commerciale con l’obiettivo di rafforzare le potenzialità commerciali e le relazioni con i partner della IDM. Il Direttore Marketing e Comuni-cazione SISA Danilo Preto (3) continua la sua attività con operazioni diversi� cate mirate a occupare le aree di riferimento nei confronti del consumatore, dell’in-dustria, delle istituzioni con la partecipazione anche nelle Associazioni di categoria. La Direzione MDD è stata invece af� data a Germano Ottone (4), già in SI-SA con una lunga esperienza con altri incarichi, con l’obiettivo di sviluppare sempre più una già solida area MDD rafforzando e segmentando l’offerta attraverso le tre linee SISA.

A CARMAGNOLA IL 25ESIMO STORE DI DIMO EURONICSGiovedì 19 marzo scorso il socio Eu-ronics Dimo Spa, ha inaugurato il suo 25mo punto di vendita a Carmagnola (Torino), in via Sommariva, all’interno del parco commerciale “Il Conte di Car-magnola”. Il nuovo negozio si sviluppa su una superfi cie di circa 2.150 mq, di cui oltre 1.700 mq destinati alla vendita, e occupa 28 addetti.

CARLO SANGALLI ANCORA PRESIDENTE DI CONFCOMMERCIOL’Assemblea di Confcommercio-Imprese per l’I-talia ha confer-mato, per accla-mazione, Carlo Sangalli alla guida della Con-federazione per il quinquennio 2015-2020. Nella sua relazione all’As-semblea, Sangalli ha evidenziato, tra le azioni più signifi cative della Consiliatura appena conclusa, l’avvio di un importan-te processo di riorganizzazione, riquali-fi cazione e rinnovamento della Confe-derazione, anche grazie all’adozione del nuovo Statuto e del Bilancio sociale, con l’obiettivo di rendere il sistema associa-tivo più moderno, più agile e più effi cace a tutti i livelli. Nel corso dell’Assemblea sono stati anche rinnovati i componenti del Consiglio Generale, del Collegio Sin-dacale e del Collegio dei Probiviri

so), presso il centro commerciale EMISFERO di via Eroi di Podrute 3/5, new

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I SOCI ELITE ENTRANO IN EXPERTI soci del consorzio Elite sono entrati in Expert Italy dando vita a una nuo-va compagine il cui fatturato totale pre-visto è di circa 1,8 miliardi di euro, Iva esclusa. La sede del gruppo è quella attuale di Expert Italy in via Gustavo Fara 35 a Milano. Le imprese che sono entrate in Expert come nuovi soci, sono Comet Spa, Ires Spa, Grancasa Spa, Barni Carlo Spa, Carretti & C. Srl e Di Salvo & Della Martira S.r.l. I due consiglieri di Elite Marco Cervel-lati e Luciano Tisiotto sono entrati a far parte del Consiglio di Amministra-zione di Expert Italy, mentre la direzione commerciale del gruppo è stata affi data a Fabio Cecchi, a cui riporta il respon-sabile del coordinamento commerciale e delle vendite Paolo Cocci Grifoni. Confermati invece il Presidente Tom-maso Leso e il Direttore Generale Ro-berto Omati per quanto riguarda l’inte-ro Gruppo Expert Italy.

LE COOP ADRIATICHE SI FONDONOVia libera alla fusione delle tre più gran-di cooperative di consumatori del Di-stretto Adriatico, Coop Estense, Coop Adriatica e Coop Consumatori Nord Est. I Consigli di Amministrazione delle tre cooperative hanno infatti delibera-to, con voto unanime nelle tre rispettive sedi, un progetto di fusione i cui obietti-vi e contenuti industriali e sociali saran-no sottoposti successivamente al va-glio delle rispettive assemblee dei soci. La nuova realtà che vedrà la luce sarà rappresentata da una grande coopera-tiva in grado di vantare ben 2,6 milioni di soci, 4,2 miliardi di euro di fattura-to, 19.700 collaboratori e ben 334 punti vendita di cui 45 ipermercati.

UN NUOVO STORE TRONY A ROMAGiovedì 26 marzo Trony ha inaugura-to un nuovo punto vendita in via Appia Nuova 450° Roma, presso il centro commerciale Appio Il nuovo store par-te integrante del Gruppo EDOM S.p.a. e impiega 24 addetti alla vendita coor-dinati dal Direttore Alessandro Sga-morra.Con 1.650 mq di superfi cie e 4 casse e un parcheggio da 400 posti auto, il nuovo negozio conta su 4.000 referen-ze e un bacino d’utenza stimato di oltre 300mila potenziali clienti..Tra i reparti attivi, tutti quelli compresi nelle categorie del format Trony: audio video, telefonia, informatica, videoga-me e accessori, climatizzatori, picco-li e grandi elettrodomestici, incasso e articoli per la casa.

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Si è concluso i primi di marzo il Mobile World Congress, l’appuntamento in cui i protagonisti del mondo della telefonia mobile si incontrano per presentare novità, sia in ambito dispositivi, sia per quanto riguarda reti e servizi, per identifi care gli ultimi trend e affi nare strategici accordi commerciali

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Tante novità quest’anno, anche se poche quelle eclatanti. Tra

i grandi produttori, infatti, solo Samsung e HTC hanno scelto la fi era di Barcellona per annunciare i loro nuovi top di gamma mentre LG Electronics ha mostrato per la prima volta in Europa il G Flex2, uffi cialmente annunciato a inizio anno al CES di Las Vegas. In com-penso abbiamo potuto ammirare tanti smartphone di fascia media e qualche tablet, fatta eccezione per l’Xperia Z4 e pochi altri, che ormai sembrano suscitare ben poco interesse. Sono praticamen-te scomparse alcune categorie di prodotto come quelle dei diffuso-ri audio Bluetooth, e degli aurico-lari, ormai evidentemente diven-tati commodities, mentre possia-mo affermare senza pericolo di smentita che questo è stato l’an-no degli smartwatch. I produtto-ri hanno probabilmente cercato di battere sul tempo Apple, che il 9 marzo ha annunciato (nuova-mente) al mondo il proprio Watch e che come al solito prevede di vendere diversi milioni di pezzi. Fatto sta che di orologi intelligen-ti ne abbiamo visti di ogni forma e con tantissime funzioni, oltre a quelle classiche di assistenza al fi tness e alert fi sico per gli eventi dello smartphone associato. I pro-duttori ci hanno fatto capire che

in una visione più globale di ca-sa connessa, lo smartwatch potrà trovare un proprio spazio anche per il controllo di dispositivi come la Tv, per fungere da chiave elet-tronica per la casa o l’auto, e per tenere sotto controllo alcuni para-metri importanti per la nostra sa-lute. La fi era è stata inoltre l’occa-sione anche per vedere le prime sperimentazioni sulle reti 5G, su dispositivi per la realtà aumenta-ta, sull’integrazione della tecno-logia con il mondo automotive e più in generale sull’integrazione tra tutto ciò che è connesso, ov-vero mercato defi nito machine to machine.

Smartwatch avanti tuttaL’ultima tendenza, dopo i primi “patacconi” sembra quella di an-dare verso modelli più simili agli orologi tradizionali, sia come for-ma, sia come aspetto del qua-drante. All’ora digitale a volte si preferisce persino quella classica data dalle lancette, magari sa-crifi cando qualche funzione evo-luta. Tra tutti spiccano i nuovi LG Watch Urbane e Urban LTE, sia per l’estetica particolarmente ri-uscita, sia per le funzionalità: tra le tante c’è quella che consente di connettersi all’auto per apri-re la portiera e mettere in moto

Il mondo Mobile si mostra a Barcellona

di Federico Cociancich

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senza bisogno di cercare le chia-vi. Particolarmente riusciti anche i nuovi Huawei Watch, con corpo in metallo in acciaio inox forgia-to a freddo e display Amoled da 1,4 pollici in zaffi ro antigraffi o, re-sistono all’acqua e sono di forma circolare con diametro di 42 mm. Basati su Android Wear, gli Watch vantano una serie di funzioni per il monitoraggio della forma fi sica attraverso sensori integrati come il cardiofrequenzimetro e il baro-metro, un sensore a 6 assi e un

microfono. Gli Watch sono dispo-nibili in 3 colori (oro, argento e nero) e con più di 40 personaliz-zazioni del quadrante. Anche Alcatel Onetouch ha pre-stato il suo watch: economico, dall’aspetto analogico grazie al-la cassa e al quadrante rotondo e con cinturini dall’aspetto classi-co. Ha la particolarità di integrare un connettore USB standard nella parte terminale del cinturino per una ricarica che non necessita di alcun accessorio.

Il mondo Mobile si mostra a Barcellona

Per visualizzareil reportage fotografi co

Per quanto riguarda gli smartband il quello che più ci ha colpito è sta-to il Garmin Vivofi t 2, forse non particolarmente riuscito dal punto di vista estetico, ha l’indiscutibile vantaggio di avere un’autonomia di un anno pur con il display sem-pre acceso. Un device in meno da mettere in carica la sera.

Non solo smartphoneIl MWC è diventata una vetrina in-ternazionale per tutto ciò che è al-ta tecnologia, e capita sempre più

I perché di un successoPiù di 93.000 visitatori da oltre 200 nazioni, di cui circa 5.000 CEO di aziende; 2.000 espositori; più di 3.800 giornalisti e analisti da tutto il mondo e ben 310 oratori per più di 140 eventi. Ecco solo alcuni degli incredibili numeri dell’edizione 2015 del MWC, una fi era che continua a crescere di anno in anno, nonostante la crisi e i prezzi da capogiro sia per gli espositori, sia per i visitatori (è una fi era risolta esclusivamente ai professionisti del settore). Merito di un’eccellente organizzazione in grado di supportare a pieno i visitatori, con hostess e steward nei punti nevralgici di tutta la città; gli espositori, garantendo l’accesso solo ai professionisti; di un calendario favorevole e di una location come Barcellona, che pur essendo messa a dura prova nei giorni della fi era (hotel e ristoranti sono tutti full) dimostra di avere le carte in regola per un grande evento come questo. La macchina organizzativa non si ferma ed è già attiva per la prossima edizione; l’appuntamento è, sempre a Barcellona, dal 22 al 25 febbraio dell’anno prossimo.

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Samsung Galaxy S6Con un giorno di anticipo rispetto all’inizio della fi era, con un evento al Centre de Convencions Internacional de Barcelona, Samsung ha presentato il vero protagonista del MWC2015. Se vi possono sembrare tante le 5.00 persone presenti all’annuncio, sappiate che è stato seguito in streaming da più di un milione di persone nel mondo, a testimonianza dell’attesa per il nuovo terminale della casa coreana. Il nuovo top di gamma si declina in due versioni: quella classica e la nuova Edge con il display che si curva leggermente di lato proseguendo sui bordi. In realtà il design è stato

notevolmente rinnovato anche per il “classic” che utilizza adesso una scocca in metallo e una tecnologia di stampaggio unica nel suo genere per integrare il vetro Gorilla Glass 4. Il risultato sono due smartphone spessi appena 6,8 mm per 138 g nel Galaxy S6 e 7 mm e 132 g per la versione S6 Edge, con schermo Super Amoled da 5,1” e altissima risoluzione (2.560 x 1.440). Il Galaxy S6 e il Galaxy S6 Edge integrano il primo processore mobile al mondo dotato di tecnologia a 14 nm da 64 bit, un nuovo sistema di memoria (3 GB) e una unità fl ash UFS 2.0, per garantire prestazioni più elevate e una maggiore velocità con un minore consumo energetico. Entrambi gli smartphone vantano una fotocamera frontale 5 Mpixel e una posteriore da 16 Mpixel ad alta sensibilità, luminosa e veloce, dotata di obiettivo F1.9 e sensori ad alta risoluzione che permettono di scattare foto di qualità, anche in presenza di poca luce, anche se questo lo abbiamo già sentito in altri mille modelli. Una delle più grandi innovazioni che portano con sé questi nuovi device è legata al tempo di ricarica: è garantita un’autonomia fi no a 2 ore di riproduzione video HD dopo soli 10 minuti di alimentazione. Inoltre è (fi nalmente) integrato il sistema di ricarica wireless ed è di questi giorni l’annuncio di un accordo tra il produttore coreano e Ikea per la realizzazione di mobili con piani di alimentazione wireless integrata. L’S6 pensa inoltre al mercato business integrando Knox, la piattaforma di sicurezza mobile end-to-end in grado di offrire una protezione completa in tempo reale contro potenziali attacchi di malware e altre minacce. I nuovi smartphone sono infi ne ovviamente compatibili con il nuovo sistema di pagamento Samsung Pay, in aperta concorrenza con quello annunciato da poco da Apple. Per l’ennesima volta i due produttori hanno sviluppato sitemi differenti e non compatibili a tutto scapito dei consumatori fi nali. Samsung Galaxy S6 e Galaxy S6 Edge sono disponibili in Italia dal 10 Aprile, preceduti da una importante campagna pubblicitaria che coinvolge tutti i media.

ne sta nel fatto che ogni biciclet-ta può trasformarsi in un centro di raccolta dei dati sul traffi co e sul-la circolazione urbana che viene trasmessa a una centrale tramite smartphone. Qualcomm ha invece mostrato come è possibile, grazie ai pro-pri processori, traferire l’esperien-za d’uso degli smartphone nel mondo dell’auto. In una Masera-ti quattroruote modifi cata ad hoc, ha mostrato sistemi multi-display, funzioni di controllo vocale, spec-chietti retrovisori digitali, connes-sioni LTE e ricarica wireless dei di-spositivi mobili come smartphone e tablet. Non vedo l’ora che sia il futuro.

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spesso che mercati presentino le proprie novità a Barcellona. Uno degli ambiti più vicini in questo momento è quello automotive; Ford ha mostrato l’ultimo model-lo di auto elettrica e ha presenta-to due modelli di biciclette a pe-dalata assistita. A renderle uniche sono proprio le tecnologie deriva-

te dal mondo dell’auto come i sensori a ultrasuoni poste-

riori che rilevano quan-do un veicolo le sta

sorpassando av-visando il cicli-sta tramite una vibrazione del manubrio. L’altra

interessante innovazio-

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LG ElectronicsTecnicamente LG ha presentato il suo G Flex2 al CES di Las Vegas a gennaio, ma è stato comunque uno degli smartphone più ammi-rati a Barcellona. Il Flex2 ha una forma originale e funzionale, è potente e legge-ro, e la cover posteriore ha uno speciale trattamento in grado di far scomparire i graffi superfi cia-li in pochi secondi. Il display cur-vo è da 5,5 pollici con risoluzio-ne Full HD, utilizza il potente pro-cessore Octa-Core a 64-bit Qual-comm Snapdragon 810, mantiene i comodi tasti posteriori e scatta a 13 Mpixel. LG non ha puntato su un’autonomia straordinaria,

quanto sui tempi di ricarica: in appena mezz’ora si raggiunge il 50% della carica. I nuovi annunci si sono concentrati su prodotti di fascia media e sugli smartwatch. Con i nuovi Magna, Spirit, Leon e Joy, LG vuole riconquistare l’affol-lato mercato dei telefoni sotto i 200 euro proponendo comunque un design premium, ottimi di-splay e funzionalità utente intro-dotte con la Serie G, come Gestu-re Shot (lo scatto controllato dalla mano) e Glance View, che mostra una serie di informazioni sul devi-ce (data, ora, messaggi, chiama-te) semplicemente scorrendo il di-to verso il basso, anche a display spento.

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Ormai interamente votata al mondo professionale, la grande fi era di Hannover continua a crescere e a catturare l’attenzione di tutto il settore dell’information and communication technology

Il CeBIT cambia forma, ma non sostanza. Ed è sempre un gran-

de successo di pubblico e di criti-ca, così come testimoniano i risul-tati più che lusinghieri raccolti an-che quest’anno della kermesse tedesca: 220mila visitatori, 3.300 aziende espositrici provenienti da oltre 70 Paesi, più di 200 speaker di fama internazionale e, soprattut-to, una spesa pro-capite per piani di investimento in IT e in applicazioni digitali di ben 150.000 euro.Numeri in costante crescita che,

dall’avvento di sempre nuove tec-nologie in grado di garantire rapidi-tà, effi cienza e sicurezza ai diversi fl ussi di lavorazione.In barba a tutti coloro che la vole-vano ormai una fi era in decaden-za, non più capace di fornire valo-re aggiunto al settore della digital economy, quindi, il CeBIT ha sapu-to rinnovarsi e assumere una nuo-va identità che, già nelle più fasto-se edizioni dei primi anni del ter-zo millennio, aveva accennato ad attribuirsi: addio per cui a eventi

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Un balzo nel futuro dell’ICTUn balzo nel Un balzo nel CeBIT 2015

spettacolari e a stand tutti votati all’entertainment e al divertimen-to di curiosi e teenager e spazio invece a spazi espositivi più sobri ed eleganti destinati interamente a professionisti e a manager d’a-zienda. Padiglioni in cui prodotti co-me server, router, data center, sof-tware gestionali e apparecchiature professionali per l’automazione, la sicurezza e il printing hanno preso il posto di Tv, cellulari, Pc, impianti audio, videogame, console di gio-co e accessori di ogni tipo e fattura.

dal nostro inviato Roberto Bonin

anno dopo anno, confermano la grande fi era di Hannover (di cui quest’anno Elettroradio Informa-zioni era media partner, ndr) come uno dei più importanti eventi a li-vello mondiale in tema di IT e ICT.Abbandonato defi nitivamente il settore consumer, lasciato ormai in eredità ai “cugini” berlinesi dell’I-FA, il CeBIT sta ora vivendo una sorta di seconda giovinezza, spin-to dalla corsa alla digitalizzazione delle imprese, indipendentemente dalla loro dimensione e natura, e

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to ai giovani, grazie ad ampi spazi dedicati al recruiting, alle università e alle start-up: aree in cui si sono potute apprezzare – e toccare con mano – le reali potenzialità di cre-scita di questo mercato e del gra-do di innovazione ad esso associa-to. Innovazione assaporata anche nelle migliaia di case history che hanno fatto da sfondo agli innume-revoli convegni e workshop in pro-gramma, animate da oltre 200 spe-aker di fama internazionali in mez-zo ai quali si sono registrate anche vere e proprie guest star della new economy, come ad esempio Jack Ma, Fondatore e Presidente di Ali-baba Group, il famoso hacker Ke-vin Mitnick, e l’arcinoto Edward Snowden, collegato in video con il giornalista investigativo Glenn Greenwald.Davvero tanti i temi affrontati in questa edizione, alcuni dei qua-li veramente d’attualità, come il cloud computing, il CRM, la stam-pa 3D, la gestione dei Big Data, la sicurezza dei pagamenti in rete, il lavoro in mobilità e l’utilizzo delle nuove piattaforme social e dei nuo-vi media in ottica business e profi t-tabilità. Temi a cui si sono poi ag-giunti anche nuovi trend già anti-cipati dalle grandi fi ere hi-tech dei mesi scorsi, il CES di Las Vegas e il Mobile World Congress di Barcel-lona, come le tecnologie nel mon-do dell’automotive, la wereable technology e le nuove piattafor-me per la smart home. Oltre, ov-viamente, ai temi, sempre in voga, dell’ecologia e del risparmio ener-getico.

Proprio la digital economy, sapien-temente riassunta nello slogan “d!conomy”, è stata il leitmotiv di questa edizione, a testimoniare la vertiginosa crescita dell’infl uenza dell’information technology in tutti gli ambiti dell’economia e della so-cietà e il suo ruolo di motore dell’in-novazione che da essa ne deriva.Ben rappresentata tutta l’industria del’IT e dell’ICT mondiale, a iniziare da grosse multinazionali del setto-re come IBM, SAP, HP, Microsoft, Intel, Huawei, Samsung, ZTE, Bro-ther, Konica Minolta e Kyocera, fi no ad arrivare a una fi tta schiera di piccole e medie imprese molto attive soprattutto nel campo delle applicazioni software per i settori bancario, industriale e della pub-blica amministrazione. Lista davve-ro interminabile di società, tra cui spuntano anche nomi assai noti nel mondo consumer, come ad esem-pio TCL e HiSense, che hanno ap-profi ttato del CeBIT per presentarsi al grande pubblico anche nella nuo-va veste professionale. Ben rappre-sentati, inoltre, il mondo del net-working e della sicurezza informa-tica, con la presenza di aziende le-ader di settore, come AVM, D-Link, TP-Link, Kaspersky Lab e Sophos.Particolarmente ampia la parteci-pazione delle aziende provenienti dal’estremo Oriente e, in particola-re dalla Cina, Paese partner dell’e-dizione 2015. Presente anche la nostra Italia, con una ristretta area presidiata dal Ministero dello Svi-luppo Economico e dall’Italia Tra-de Agency.Molto focus, inoltre, è stato riserva-

Per visualizzare il reportage fotografi co

Da segnalare, infi ne, la perfetta organizzazione messa in campo dall’ente fi eristico della cittadina della Bassa Sassonia che, oltre a mezzi di trasporto veloci e puntuali e una cartellonistica precisa e di fa-cile comprensione, ha disseminato le zone strategiche dell’intera area urbana con personale in grado di fornire tutte le informazioni e l’assi-stenza necessarie per raggiungere gli spazi espositivi. Vita dura invece per i famigerati “cacciatori di gad-get” che si sono dovuti arrendere di fronte a un prezzo del biglietto di ben 60 euro: scelta oculata dell’en-te tedesco per ribadire, una volta in più, la natura prettamente business dell’evento.La prossima edizione del CeBIT si terrà, sempre ad Hannover, dal 14 al 18 marzo 2016, anche se un as-saggio supplementare della fi era si potrà assaporare in occasione del CeBIT Event che aprirà i suoi bat-tenti a Sydney (Australia) il prossi-mo 5 maggio.

Tra gli stand di Hannover Messe“Poco fumo e tanto arrosto” quello che si è potuto trovare tra gli stand del CeBIT 2015, occasione in cui le aziende espositrici hanno preferi-to far prevalere proposte concrete piuttosto che progetti o dispositivi di prossima realizzazione. Nono-stante questo, però, l’innovazione l’ha fatta veramente da padrone, con tecnologie che, nella loro to-talità, hanno fatto assaporare un vero e proprio squarcio di futuro, e non solo in ambito professionale e

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aziendale, ma anche in ambito pri-vato e socio-economico.Dall’ambulanza e automobile della polizia connesse in rete e dotate di apparecchiature automatizzate fi no ad arrivare al negozio o all’aula sco-lastica digitalizzate, passando da piattaforme per la comunicazione e il rapporto con le pubbliche ammi-nistrazioni: la fi era ha davvero riser-vato non poche sorprese, perfetta-mente in linea con le più moderne esigenze di cittadini e imprese.Pur dai toni assai sobri imposti dalla concretezza del settore professio-nale, anche il CeBIT non si è potuto sottrarre alla consueta “gara” allo stand più imponente e appariscen-te tra i colossi dell’ICT: grandi spazi espositivi, allestiti per le grandi oc-casioni, hanno difatti caratterizzato la cinque giorni sassone di multina-zionali come IBM, SAP, Samsung, Huawei, Microsoft e HP.Tutto all’insegna della corretta ge-stione dei dati e delle più moderne piattaforme di telecomunicazione,

la partecipazione di Huawei al Ce-BIT 2015, arricchita da interessan-ti sessioni formative e informative del suo management, impegnato a diffondere una vision aziendale che proietta l’azienda cinese in un fu-turo in cui la parola “innovazione” funge da collante e comune deno-minatore tra i diversi aspetti della vita, sia professionale che non pro-fessionale. Decisamente votato al business e, in particolar modo, all’informati-ca gestionale, la partecipazione di SAP che in questa edizione della fi era ha voluto fare le cose davve-ro in grande, riempiendo quasi un intero padiglione con il suo slogan “Discover Simple” e comparendo con il suo marchio e con i suoi pro-dotti in quasi tutto lo spazio fi eristi-co, ospitato all’interno degli stand dei suoi innumerevoli partner.Assai sobria ed elegante, invece, la scelta fatta da Samsung che ha voluto portare ugualmente un po’ di mondo consumer all’in-

terno delle mura del CeBIT, met-tendo in mostra i suoi modelli di smartwatch, tablet e smartpho-ne, compresi gli ultimi due nuovi arrivati, il Galaxy S6 e il Galaxy S6 Edge. Ovviamente, corredati da ac-cessori, periferiche e applicazioni software studiate appositamente per il mondo professionale e il la-voro in movimento. Sulla stessa linea anche la parte-cipazione di Microsoft che, unita-mente al grande universo di appli-cativi associati ai mondi Windows e Offi ce, ha messo in mostra le più recenti release dei suoi tablet Sur-face e dei suoi smartphone Lumia. Anche in questo caso ovviamente rivisitati da un punto di vista pretta-mente professional. Presente in fi e-ra, poi, anche il colosso americano Google, con un piccolo stand tutto dedicato alla piattaforma Android e ai device della linea Nexus.Molto appariscente e ricca di effetti scenici, invece, la presenza in fi era dell’operatore tedesco T-Mobile, a cui va indubbiamente la “palma” dello stand più bello: un ampio spazio espositivo, ricco di monitor e postazioni multimediali, carat-terizzato da un soffi tto formato da centinaia di ombrelli aperti, colorati rigorosamente nel colore aziendale porpora, quasi a richiamare un’am-bientazione da fi aba.Decisamente importante, e strate-gica ai fi ni del business, infi ne, la scelta di dedicare un ampio spazio al “Planet Reseller”, inteso come grosso centro di acquisto e contrat-tazione per i numerosi buyer inter-venuti in fi era: due interi padiglioni affollati di aziende distributrici e ri-venditrici, stracolme di ogni genere di prodotti, sia di natura consumer che professionale.

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Il fascino del Mobile World Congress di Barcellona ha tenuto banco anche tra i cinguettii degli appassionati hi-tech… e non solo…

cibili ad account che riprendono notizie dal mondo tech e diffon-do le ultime novità tecnologiche riprendendole da diverse fonti italiane. A seguito di questi si tro-vano gli account di siti che tratta-no temi come il Mobile e la tec-nologia a tutto tondo. @pianeta-cellular, legato all’omonimo blog, tratta tutte le novità dell’univer-so della telefonia mobile con-frontandole tra loro pubblicando 102 contenuti. Altro esempio è @spazioitech altro blog che parla di tecnologia a 360 gradi con una forte propensione social con molti contenuti video ed immagini.

Per questo mese l’analisi di The Fool si concentra su uno de-

gli “eventi tecnologici” più attesi dell’anno: il Mobile World Con-gress di Barcellona.L’analisi si focalizza su come gli utenti italiani hanno parlato dell’evento prendendo in consi-derazione l’intera durata dell’e-dizione 2015 del MWC dal 2 al 5 marzo scorso.Sono emersi 11.479 tweet prodot-ti da 3.607 utenti unici che hanno generato una mole di impression pari a 94.141.907L’evento è stato coperto per lo più da autori e da account di si-ti e blog specializzati che si sono impegnati nel riportare in Italia le novità dal mondo hi-tech presen-tate durante il Mobile World Con-gress di Barcellona. Questa tipologia di utente risulta essere molto seguita all’interno del panorama twitter italiano e lo dimostrano, oltre all’elevatissi-mo numero di Impression, i quasi 15 milioni di follower totali.I tre utenti più attivi sono ricondu-

Diversa invece la classifi ca degli utenti che hanno generato più impression dove i blog settoriali lasciano spazio a testate nazionali come @la_stampa o a piattafor-me come @androidworldit (sito di riferimento per tutti gli utenti An-droid italiani) e ancora @wiredi-talia il giovane magazine sempre attento al panorama tecnologico.L’account più attivo legato alle aziende produttrici è @Lumiai-talia: l’account uffi ciale di Micro-soft Lumia Italia che non si limi-ta solo a pubblicare tweet legati ai nuovi dispositivi Lumia ma in-teragisce retwittando altri utenti. Anche le compagnie telefoniche italiane sono della partita con @TIM_Offi cial che riprende articoli sul MWC2015 da importanti testa-te e @VodafoneIt che rilancia link a post pubblicati dal blog proprie-tario. Interessante osservare la tag cloud e le classifi che delle parole e degli hashtag più utilizzati dagli utenti, se si escludono gli hashtag legati all’evento come #mwc15 e #wmc2015 sono i produttori di software a fare da padroni con #microsoft che ha ottenuto 299 menzioni, complice anche il già citato nuovo lumia, e #android che segue a 257.#Apple si ferma a quota 193 men-

Tweeting in

Barcelona soci

al

di Barbara Bianchi

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tre, se si parla di dispositivi, il più menzionato è sicuramente il neo-nato Samsung Galaxy S6.Subito dopo il nuovo smartphone della casa coreana si posiziona il nuovo prodotto dalla squadra Mi-crosoft: il Lumia640. A chiudere il podio delle case produttrici è il co-losso cinese Huawei il cui hashtag di riferimento ha collezionato 108 citazioni.Nonostante i telefoni di ultima

generazione facciano da padroni nelle discussioni il tweet più po-polare riguarda l’abbigliamento sportivo ed è di @Intel_Italia che pubblica in un contenuto le foto della maglia sportiva con tanto di videocamera incorporata prodot-ta da FirstV1sion: “Ti piacerebbe vedere lo #sport dal punto di vi-sta dell’atleta? Con @FirstV1sion puoi #MWC15” con ben 48 retwe-et ottenuti.

Nei tre grafi ci, dall’alto in basso: la timeline degli orari, gli utenti

attivi e quelli popolari

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Quello dell’audio appare sempre più un mercato in ripresa che, seppur non ai livelli dei grandi fasti del passato, può riservare non poche sorprese

C’era una volta l’audio. O forse meglio, l’Hi-Fi. Non che que-

ste defi nizioni appartengano or-mai al passato: solamente, la tra-sformazione dei supporti e la di-gitalizzazione della musica hanno determinato effetti sull’industria e sulla distribuzione che potreb-bero essere assimilati al passag-gio di Attila l’Unno. La forbice che si divarica, il classi-co simbolo tanto spesso usato per indicare le direzioni divergenti che alcuni (o molti) settori imboc-cano, dall’alimentare fresco alla distribuzione dei redditi dei citta-dini, nel caso del comparto audio si è aperta ai limiti della slogatura - ci si passi la metafora.E tutto questo avviene quando la domanda di musica, in termini di fruizione da parte dell’utente fi -nale, è più viva che mai. Ma si esplicita attraverso modali-tà radicalmente cambiate rispetto anche solo a non molti anni fa.Pensiamo all’automotive, o all’hi-fi domestico.In entrambi i casi, ma con ancora maggiore evidenza nel secondo, la domanda si è spaccata tra i “po-chi” che, oltre all’ascolto, si ap-passionano agli strumenti che lo rendono possibile, e quelli, mol-to più numerosi, che pur cercando di ascoltare la musica al meglio, chiedono soluzioni pratiche, ve-loci, ed economicamente acces-sibili. Senza voler contare coloro - e rappresentano la stragrande maggioranza - per i quali la mu-sica si ascolta sullo smartphone (al massimo su un Mp3 player) - e comprano quasi esclusivamente

trad

e m

arke

ting

di Massimo Bolchi

accessori quali docking station o cuffi e. Il primo gruppo tra quelli elencati è costituito dagli “hob-bisti del suono” o per meglio di-re “audiofi li”, che oggi, benché in lenta fl essione, rappresentano una nicchia consolidata, che ha i propri referenti nei produttori e nei rivenditori altrettanto specia-lizzati. Diffi cile ipotizzare un loro “crollo” a breve: sono uno zoccolo duro capace di vivere e prospera-re in un’era economica che tuttora si caratterizza per la lunga coda.Ma i “grandi numeri” sono un’al-tra cosa: i grandi numeri non si fanno con le nicchie. E il merca-to di massa, complice la ridotta capacità di spesa, si va orientan-do verso prodotti in cui il prezzo contenuto fa spesso aggio anche sul tanto citato rapporto qualità/prezzo.Le dinamiche in atto sono tutta-via differenziate a seconda che si prenda in considerazione la quasi infi nita offerta di accessori che ri-chiede la presenza di un mobile digital device come sorgente del suono, oppure gli impianti di ri-produzione stand alone e/o por-tatili che ancora occhieggiamo

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Off erte per veri intenditori

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degli scaffali della grande distri-buzione specializzata.In quest’ultima accezione, il de-clino dei supporti fi sici e la diffu-sione dello streaming sta facendo gradualmente sparire intere cate-gorie di prodotto, determinando-ne però la rinascita sotto nuova forma. Il problema è che l’attrat-tività dei brand storici si va dissol-vendo - basta guardare alla para-bola Sony - mentre il consumato-re medio ha diffi coltà a percepire e valorizzare le differenze tra un articolo e l’altro, quando l’infor-mazione si riduce a una scheda tecnica i cui parametri si ripetono ossessivamente - come per i no-tebook, gli smartphone e i tablet - senza però riuscire a incidere effi cace,ente sulla scala del valo-re. Fa parziale eccezione - come quasi sempre - il caso Apple, gra-zie da un lato alla sua forte per-cezione identitaria, e dall’altro al suo essere ancora un “sistema” relativamente chiuso, soprattutto nella mente dell’acquirente-tipo.Quanto scritto fi nora, comunque, non vuole essere una sottovalu-tazione di un settore che dispone ancora di potenzialità interessan-

ti. Lo conferma, ad esempio, la di-chiarata volontà di Samsung di ritagliarsi un ruolo di primo pia-no anche nel mercato audio, co-me già fatto nei televisori e e nei mobile device. La multinazionale coreana prevede infatti un’espan-sione e un forte ritorno di interes-se per i prodotti audio, dopo gli anni della crisi legati in buona mi-sura alla “trasformazione” della musica in “intangible asset”. Co-me ha spiegato Robert King, Vi-ce-President of consumer electro-nics di Samsung UK e Ireland, “il mercato audio offre un’incredibile opportunità. L’intero settore audio si sta rigenerando, con l’emergere degli speaker wireless multiroom, capaci di offrire agli utenti la mu-sica dove, come e quanto voglio-no. Pensiamo vi sia una grande opportunità per espandere quel mercato e migliorare le prestazio-ni sonore”. E andando poco indietro con la memoria, basti ricordare a metà dell’anno scorso la mega acquisi-zione, per oltre tre miliardi di dol-lari di Beats Audio, azienda pro-duttrice di cuffi e Hi-Fi e speaker audio che - in pieno stile Cuper-

tino - uniscono tecnologia e cool-ness, ma che era già entrata an-che nel mercato della musica in streaming con un proprio servizio.Ma allontaniamoci per il momen-to dai grandi e futuristici scenari per tornare a posare - metafori-camente - lo sguardo sugli scaf-fali dei retailer. Certamente le di-rezione indicata da Samsung rap-presenta il domani del comparto, ma l’oggi rivela una oggettività differente.L’audio, inteso come prodotto in senso lato, appare per il mone-to ancora “satellite”: vuoi dei te-levisori nella sue versione home theater, vuoi del personal digital device nella sua declinazione mo-bile. Se poi consideriamo la sua presenza all’interno della attività promozionali, non possiamo che concludere che il suo appeal pres-so il grande pubblico viene valu-tato dai maggiori retailer limitato, al punto che lo spazio dedicato ai suoi prodotti nei volantini - metro di misura empirico ma in genere signifi cativo - è davvero ridotto.Si esaminino alcuni dei più recen-ti fl yer delle maggiori catene. In quello Media World dedicato al

15° compleanno in Italia dell’in-segna, nelle 12 pagine è presen-te solo un modello di cuffi a hi-fi Beats, in un modesto spazio su per giù equivalente a quello riser-vato a una tipologia “in estinzio-ne” come i navigatori audio. Un po’ meglio va nel volantino Tro-ny “Tagliati per la convenienza”, dove trovano posto un set di alto-parlanti Trust e una mezza pagina dedicata ai sistemi sonori, in cui spicca una sound bar Samsung. Situazione analoga si riscontra nell’offerta “Grandi Sconti” di Unieuro, che vede al piede di due diverse pagine la Sound Plate di LG Electronics e i sistemi audio Onkyo, mentre un altro “piedino” e riservato alle cuffi e “Hi-Fi”.Solo nel volantino di Mondadori Store “Offerte Sorprendenti” con-quista la prima di copertina una cuffi a Hi-Fi, ancora di Beats, pre-sentata con uno sconto rilevante, e all’interno trovano spazio diffu-sori (JBL) e altre cuffi e Hi-Fi (So-ny).Che dire? Bisognerà attendere ancora po’ di tempo per vedere avverarsi la previsione di Robert King.

Off erte per veri intenditori

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Internet of Things e Social Media

nuove connessioni e nuove esperienzeso

cial

Le frontiere “social” del futuro

di Roberto Zarriello

biamenti in vista è senza dubbio la privacy. Se tutto sarà connesso e i dati pubblici accessibili su piat-taforme aperte, che ne sarà del diritto alla riservatezza?Gli oggetti saranno in grado di comunicare tra loro e collegar-si ai dispositivi di altre persone. La privacy non morirà, semplice-mente dovremo abituarci ad una concezione della privacy diversa e adattata all’era digitale.I social media avranno il loro ruo-lo anche nell’healthcare: i pazien-ti saranno in grado di connetter-si facilmente e comodamente ai migliori medici e operatori sa-nitari e mantenere una comuni-cazione online costante con chi li sta curando. E perché non uti-

lizzarli anche per la gestione del traffi co? Cosa che già è possibile fare in parte con l’app Waze, il navigatore sociale in cui gli auto-mobilisti condividono informazio-ni in tempo reale sul traffi co e le condizioni stradali.I cambiamenti che l’Internet del-le cose porteranno nelle nostre vite possono essere tutti ricon-dotti a un’unica parola: comuni-tà. Se i nostri dispositivi digitali connessi a Internet possono col-legarsi ovunque andiamo, sare-mo in grado di entrare di volta in volta in micro comunità collega-te al contesto in cui noi interagia-mo, anche se per brevi periodi di tempo. Tali micro comunità forni-ranno un’esperienza più ricca.

Il 2015, non c’è dubbio, è l’an-no che consacra l’Internet of

Things. È già un po’ che se ne parla in giro, ma con l’aumento di tecnologie wearable e dispositivi sempre più automatici collega-ti alla rete, la nostra vita che per cambiare completamente.Dopo tutto, se gli smartphone hanno generato un tale impat-to sulla società, perché fermarsi al telefono? Perché non un’auto? O un frigorifero? O un tostapane che twitta quando i nostri toast sono pronti?Si prevede che l’Internet of Things coinvolgerà più di 50 miliardi di dispositivi entro il 2020.Orologi, occhiali, elettrodomestici e auto diventeranno sempre più smart e, come diretta conseguen-za, sempre più social.Le persone saranno collegate per creare una rete intelligente e cre-are valore per coloro che scelgo-no di farne parte.Il Social Internet of Things è l’inter-connessione di servizi, oggetti e persone, dove gli utenti hanno la possibilità di creare i propri servi-zi social personalizzati attraverso l’utilizzo di API pubbliche. Affi nché ci sia un vero internet sociale delle cose, i dati devono essere liberi e condivisi su più piattaforme (o una piattaforma universale).Questa rete ibrida interconnessa getterà le basi per la creazione di nuove esperienze sociali online e offl ine. Wearable e altri prodotti connessi sono dispositivi che of-frono esperienza, emozione e da-ti e che permettono di produrre il massimo valore per le persone.Una delle questioni principali da affrontare in virtù di questi cam-

Si prevede che

l’Internet of Things

coinvolgerà più di 50

miliardi di dispositivi

entro il 2020

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Dott.ssa Paola NicoliniPsicoterapeuta

e sessuologa [email protected]

Non c’è leadership senza membership

psi

colo

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Internet of Things e Social Media

nuove connessioni e nuove esperienze

paura non deve paralizzare un manager, bensì deve essere rico-nosciuta e trasformata in energia e sfi da personale positiva.E’ importante inoltre avere una adeguata capacità economico-fi -nanziaria, al fi ne di raggiungere sia un obiettivo strettamente eco-nomico-fi nanziario, sia la valuta-zione delle performance e misu-rare i progressi compiuti per rag-giungere gli obiettivi individuali e aziendali, attraverso la condivisio-ne dei Key Performance Indica-tors (KPI).Ma essere un valido manager im-plica anche saper delegare, altri-menti è ad alto rischio la stessa mission aziendale. Delegare vuol dire fi darsi degli altri componenti del team-work e stimolare le loro capacità e senso di responsabilità, se serve anche attraverso una sa-na competizione.Risulta implicita e fondamenta-le un’elevata capacità di problem solving, per affrontare, risolve-re i problemi e offrire ai collabo-ratori strumenti adeguati, oltre a feedback costruttivi strategici, questi ultimi validi soprattutto

quando si devono gestire perfor-mance scarse.Ho avuto il piacere di conoscere Serena Gerlinzani, General Ma-nager di Biophil Italia SpA, so-cietà specializzata nella distribu-zione di materie prime per il set-tore cosmetico. Lascio a Serena le ultime parole di questo articolo, in quanto, da valido manager, è riuscita a sinte-tizzare il segreto del suo successo: “Passione: cavalcare costante-mente il business in movimento, e mettere la passione nella quo-tidianità imprenditoriale ci con-sentirà di raggiungere il succes-so. Perseveranza, nonché un at-teggiamento positivo da trovare e ritrovare quotidianamente e nei momenti più diffi cili. Innovazione e Rinnovazione, lavorare con altre persone per imparare da loro, im-parare dagli errori e migliorarsi. Azione Costante per sconfi ggere la staticità. Sarà vincente colui che saprà co-struirsi una reputazione, fondata su caratteristiche personali su cui costruire il proprio decalogo ma-nageriale”.

Essere un valido manager

Per comprendere la dinamica aziendale e le sue potenzia-

lità messe in atto bisogna cono-scere chi è ai vertici della gerar-chia, soprattutto i manager che seguono vari settori. Un’organiz-zazione è effi cace ed effi ciente nel momento in cui è guidata da validi leader, che sappiano infon-dere condivisione, fi ducia e senso di appartenenza al gruppo di la-voro. Si sente spesso la doman-da: Si nasce o si diventa un bravo manager?Possedere una propensione natu-rale alla leadership è importante, ma non basta! C’è chi nasce con un’alta potenzialità a diventare un ottimo manager ma non lo di-venta, sia nel lavoro che nella vi-ta, così pure persone meno predi-sposti naturalmente ad assumere un ruolo manageriale ma che, at-traverso una formazione continua ed esperienze sul campo, affi na-no le proprie capacità. Il talento è un dono, il merito è saperlo usare.Un manager deve sempre tenere a mente alcuni aspetti, come la pianifi cazione, ovvero progettare e imparare a gestire al meglio le situazioni, e la comunicazione. Sa-per scrivere, dialogare e ascolta-re sono tre paletti fondamentali. Il consenso e l’ascolto dei dipen-denti si ottiene anche attraverso la comprensione dei loro bisogni: non c’è leadership senza mem-bership! Un’altra caratteristica importante è quella di abituarsi a prendere decisioni e prepararsi anche al-la possibilità di poterne prende-re qualcuna sbagliata, comunque fondamentale per iniziare davve-ro a tendere alla leadership. La

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ne

di Marco Passarello

scere”. Pietro Mariotto, Marketing Manager per la categoria Home Appliances di LG Electronics Italia, incolpa della situazione le promo-zioni smodate: “Nel campo dell’a-spirazione in generale c’è l’effetto distorsivo di promozioni aggressive, che quando si interrompono danno effetti negativi. I segmenti di fascia alta e di valore hanno in realtà un trend positivo, non negativo”. An-che per Donatella Mannini, Senior

Aspirazionifrustrate

Product Manager di Ariete, “La crisi dei consumi e la ricerca di prodotti sempre in promozione hanno sicu-ramente infl uenzato”. Per Andrea Romeo, Responsabile Marketing Home Appliances di Samsung: “Il mercato dei robot in Italia ha pe-sato molto, anche rispetto agli altri Paesi europei. Ora che è in contra-zione è più diffi cile da recuperare, e quindi sul totale rimane un segno negativo”.

Un’etichetta ancora da digerirePer il mercato si tratta anche di un momento particolare, dato che lo scorso settembre è stata introdot-ta la nuova normativa europea, che impone un tetto alla potenza de-gli aspirapolvere e l’applicazione di un’etichetta energetica che specifi -ca i consumi e la qualità dell’aspira-zione. Gli operatori sembrano rite-nere prematuro un giudizio sull’o-perazione, senza però escludere che possa aver contribuito a cau-sare l’attuale ristagno del mercato. Secondo Pietro Mariotto “le etichet-te energetiche sono utilissime per-ché hanno fi ssato standard comu-ni, e favoriscono chi già in parten-za puntava a favore dell’effi cienza energetica, dei materiali ecocom-patibili e di una capacità aspiran-te ottimale. È un primo passo, ma non sempre i clienti fi nali hanno percepito il valore dei prodotti con le nuove indicazioni”. Per Donatel-la Mannini “l’introduzione dell’eti-chetta energetica è stata una vera rivoluzione sul mercato, soprattutto nel comportamento d’acquisto dei consumatori. È presto però per fa-re un bilancio perché sul mercato ancora sono presenti prodotti del-la vecchia generazione, il che po-trebbe aver creato una situazione di stasi”.Anche Giampaolo Coggi fa nota-re che “più della metà dei prodotti venduti a fi ne anno erano ancora di vecchio tipo, con consumi superiori a 1.600 W. È quindi diffi cile fare un bilancio, i consumatori fi nali sono ancora nella fase di educazione alla lettura dell’etichetta. Nel 2015 po-tremo vedere i reali effetti e capire se questa innovazione farà cresce-re il mercato con prodotti più green. Gli italiani sono particolarmente at-tenti ai consumi, e questo potreb-be innescare un circolo positivo di

Nel mercato dell’aspirazione la situazione è rimasta qua-

si invariata rispetto all’anno scor-so: i dati di vendita rilevati da GfK mantengono complessivamente un lieve segno negativo: -2,8% a volume, -1% a valore. Dati cer-tamente non catastrofi ci, ma che sottolineano come la ripresa che in Europa ha già toccato questo settore da più di un anno da noi stenti ancora ad arrivare. L’uni-co comparto trainante è quello delle scope elettriche ricaricabi-li, che segnano un +14% a volu-me e +17,7% a valore, ma che non bastano a risollevare il mercato dell’aspirazione nel suo insieme.

di marketing”. Ottimista anche Giampaolo Coggi, Product Mana-ger Aspirazione e Stiro per Rowen-ta: “Se il mercato tradizionale si è dimostrato ancora in sofferenza, il mercato delle scope ricaricabi-li continua a crescere a doppia ci-fra. L’innovazione tecnologica è si-curamente una leva che spinge la crescita della categoria, ed è forse questo l’elemento chiave che per-metterà al settore di ritornare a cre-

Gli aspirapolvere ancora non agganciano la ripresa, depressi da promozioni inopportune

Tutta colpa delle promozioniPer Simone Cazzaniga, Product Manager Home & Garden di Kär-cher, la situazione ha spazio per migliorare: “Il fatto che il dato ge-nerale sull’aspirazione sia migliore dell’anno scorso indica l’inizio di un trend in crescita. Sarà fondamen-tale supportare questa positiva in-versione di tendenza con adegua-te operazioni sia commerciali che

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sostituzione degli aspirapolvere”. Daniela Pighini, Managing Direc-tor di Dyson per l’Italia, afferma: “Le categorie coinvolte dall’intro-duzione dei parametri di etichet-tatura energetica sono state colpite da una pressione promozionale nei mesi precedenti all’entrata in vigo-re, per favorire il cambio di gam-ma. Questo ha generato una rota-zione a volume più alta, senza por-tare un vero valore alla categoria. Ciò vale in particolare per i prodotti sotto i 1.000 W, che però una vol-ta erano territorio ‘esclusivo’ delle private label, mentre ora i maggiori brand operano all’interno di questo segmento, che vede anche un au-mento del prezzo medio”.Conclude Andrea Romeo: “Sarà de-terminante il momento in cui le eti-chette energetiche saranno rodate, e tutti riusciranno a interpretarle. Altrimenti si rimane nel limbo del “consumare poco” senza avere be-ne in testa cosa signifi chino gli altri parametri. L’etichetta dà mol-to peso (circa il 50%) al con-sumo, ma persino un pro-dotto da 70 euro può essere di classe energetica A, anche se poi non aspira… Una volta il consumatore riteneva che il pro-dotto che consuma di più fosse anche quello che aspira di più. Ora invece trova che un prodot-to da 700 Watt è comunque in classe A e può avere prestazio-ni pari al precedente. Se non gli vengono spiegati gli altri para-metri si troverà spaesato”.

Robot incompresiUna parte importante nel ristagno del mercato è il calo dei robot aspirapol-vere, che perdono ben il -27,1% a volume. Le per-dite a valore sono più contenute, -8,3%, il che fa pensare che siano so-prattutto i modelli econo-mici ad essere espulsi dal mercato. Secondo Giam-paolo Coggi “la discesa è legata al calo delle aspet-tative dei consumatori ver-so le reali capacità del pro-dotto, anche se le ultime innovazioni apportate (nel-le fasce prezzo più elevate) stanno portando la catego-ria a garantire le presta-

zioni attese. Per la prima volta da tempo i robot hanno avuto una fi ne d’anno positiva: potranno tornare a crescere se adeguatamente sup-portati da innovazioni”. Per Pietro Mariotto “la diffi coltà è nel far per-cepire al cliente fi nale che il robot non è un gadget. Dà un guadagno notevole in termini di risparmio di tempo e di qualità della vita, aiuta moltissimo nella pulizia e anche nella prevenzione, soprattutto per chi tiene animali o soffre di aller-gie. Ma perché sia effi cace deve avere una tecnologia innovativa, che si paga”. Andrea Romeo ag-giunge che “quando la categoria è esplosa sono stati introdotti prodotti di fascia medio-bassa che hanno banalizzato il merca-to. Questo ha aumentato i volu-mi nel passato, ma ha distrutto il prezzo e ha rovinato la cate-goria. Il robot deve contenere tecnologie che lo rendano ef-fi cace: sensori, rilevamento dello sporco, mappatura del-la casa. Perciò la categoria si sta spostando nuovamente verso tecnologie innovative, e i prezzi salgono. Va sotto-lineato che il robot non sosti-tuisce l’aspirapolvere. L’ideale è usarlo durante la settimana, e passare l’aspirapolvere nel weekend”.Per Daniela Pighini i robot “so-no apprezzati dal consumatore per l’autonomia e indipendenza

che garantiscono. Ma è apparen-za, perché hanno bisogno di co-

stante manutenzione, come un aspirapol-

vere tradizionale, e con prestazio-ni minori. Inoltre l’impossibilità per un robot di eseguire tutti i compiti di pulizia lo relega al ruolo di aspi-rapolvere secondario. Forse occorre aspettare il prodotto giusto… come il Dyson 360 Eye.

Ariete: due coloriLa linea “verde” di Ariete, detta Eco Power, vanta prodotti in dop-pia classe A, sia con motore ciclo-nico, come il Green Force Plus, sia con sacchetto, come il Green Force Compact. Ambedue con assorbi-mento di 700 W, come vuole la nor-mativa. Ma vengono promossi in classe A anche i prodotti della linea “rossa”, come l’aspirapolvere ciclo-nico Jet Force, il compatto Smart dotato di doppio sacchetto, uno in carta e uno in stoffa, e anche il ro-bot Pro Evolution, con sistema au-tonomo di navigazione e dotato di spazzole laterali per gli angoli.

Bosch: silensiosissimoLa proposta di Bosch è l’aspirato-re a traino In’genius ProSilence 59 mod. BGL8SIL59 in classe energeti-

Donatella Mannini, Ariete Daniela Pighini, Dyson Simone Cazzaniga, Kärcher

ca A, con una rumorosità di soli 59 dB grazie a nuovi materiali e ad ac-corgimenti come il motore sospe-so. Il fi ltro PureAir gli permette di raggiungere la classe A anche per quanto riguardo le remissioni di polvere.

Dyson:il motore del DuemilaCi ha raccontato Daniela Pighini: “È in arrivo la nuova gamma di sco-pe senza fi lo Dyson V6, il cui cuore è proprio il motore digitale Dyson V6 che dà il nome alla gamma. Ab-biamo investito più di 250 milioni di sterline nello sviluppo del nostro motore brevettato, che raggiunge i 110.000 giri al minuto. Grazie al-la densità di potenza fornita, i no-stri apparecchi sono estremamente agili e garantiscono una grande ca-pacità di aspirazione. In questi gior-ni stiamo presentando il modello Dyson V6 Fluffy la cui caratteristi-ca è l’esclusiva spazzola progettata dai nostri ingegneri per consentire di far fronte contemporaneamente, sia alla polvere fi ne che a quella di grandi dimensioni”.

parametri. L’etichetta dà mol-to peso (circa il 50%) al con-sumo, ma persino un pro-dotto da 70 euro può essere di classe energetica A, anche se poi non aspira… Una volta il consumatore riteneva che il pro-dotto che consuma di più fosse anche quello che aspira di più. Ora invece trova che un prodot-to da 700 Watt è comunque in classe A e può avere prestazio-ni pari al precedente. Se non gli vengono spiegati gli altri para-

Una parte importante nel

dotto, anche se le ultime innovazioni apportate (nel-le fasce prezzo più elevate)

cepire al cliente fi nale che il robot non è un gadget. Dà un guadagno notevole in termini di risparmio di tempo e di qualità della vita, aiuta moltissimo nella pulizia e anche nella prevenzione, soprattutto per chi tiene animali o soffre di aller-gie. Ma perché sia effi cace deve avere una tecnologia innovativa, che si paga”. Andrea Romeo ag-giunge che “quando la categoria è esplosa sono stati introdotti prodotti di fascia medio-bassa che hanno banalizzato il merca-to. Questo ha aumentato i volu-mi nel passato, ma ha distrutto il prezzo e ha rovinato la cate-goria. Il robot deve contenere tecnologie che lo rendano ef-fi cace: sensori, rilevamento dello sporco, mappatura del-la casa. Perciò la categoria si sta spostando nuovamente verso tecnologie innovative, e i prezzi salgono. Va sotto-lineato che il robot non sosti-tuisce l’aspirapolvere. L’ideale è usarlo durante la settimana, e passare l’aspirapolvere nel weekend”.Per Daniela Pighini i robot “so-no apprezzati dal consumatore per l’autonomia e indipendenza

che garantiscono. Ma è apparen-za, perché hanno bisogno di co-

stante manutenzione, come un aspirapol-

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passato in termini di silenziosità e risparmio energetico: siamo certi genererà ottimi risultati anche in termini di vendite”.

LG: tutto senza fi liPietro Mariotto ci ha raccontato che “è in arrivo un progetto che è stato presentato a livello europeo e non è ancora presente in Italia. Una linea defi nita CordZero: robot, scope elettriche e aspirapolvere a traino, tutti senza fi li, già lancia-ti in Asia con risultati di vendita

molto buoni. I risultati so-no entusiasmanti: chi si

abitua a un aspirapol-vere senza fi lo, che ti segue senza fatica grazie alle ruote ro-botizzate, troverà obsoleta qualun-que altra tecnolo-gia. Si ricarica come un cellulare, ma dura

40 minuti ed è quindi usabile anche su gran-

di superfi ci”. Altra no-vità è il robot Hom-Bot Square VR64701LVMP, con

il sistema di mappatura della stanza potenzia-to grazie a un nuovo

processore: è più veloce ed effi ciente, con risparmio di tempo ed energia. La forma squadrata gli permette di andare a pulire negli angoli.

Rowenta:il silenzio è d’oroRowenta presenta due traini, con e senza sacco. Il primo è il Silence Force Extreme, che con i suoi 64 dB

Electrolux: la trasformistaElectrolux presenta Ultraenergi-ca ZS345, scopa elettrica in classe energetica A, con funzionamento ciclonico senza sacco e un kit di ac-cessori completo che le permette di trasformarsi per ogni esigenza di pulizia della casa. Altra novità è l’a-spirapolvere a traino UltraOne Zuo-quattro, anch’esso in classe energe-tica A e dotato di numerosi accesso-ri, ma con funzionamento a sacco.

Imetec:si ferma da solaTra le nuove proposte di Imetec la scopa elettrica Start&Stop, senza fi -lo, senza sacchetto e in classe ener-getica A, dotata di una tecnologia che ferma automaticamente il mo-tore durante le pause per ripartire automaticamente quando viene di nuovo impugnata. Altra scopa elet-trica senza fi lo e di tipo ciclonico è la Duetta Cordless 2 in 1, che ha la particolarità di potersi trasformare in un miniaspirapolvere per la tavo-la e le altre suppellettili.

Kärcher:per tutti gli usiCi ha detto Simone Cazzaniga: “Nel 2015 sosterremo la nostra gamma di aspiratori a sacchetto e quella dei Multiuso, capaci di aspirare sia soli-di che liquidi e pertanto di grande utilità in casa e in giardino, in cor-tile o nel box. Siamo orgogliosi di

constatare come i test condotti dal-le più importanti riviste tecniche di settore abbiano attestato la grande effi cacia ed affi dabilità delle nostre soluzioni. La gamma 2015 presen-terà ulteriori vantaggi rispetto al

di rumorosità è cinque volte più si-lenzioso della gamma Silence For-ce, grazie al motore più compatto ed effi ciente e alle nuove spazzole estremamente silenziose. Presenta l’esclusiva impugnatura Turbo Ergo Comfort Silence con scelta di pre-se ergonomiche: power, freedom, comfort. Il secondo è il Silence For-ce Multicyclonic, più silenzioso (68 dB) e compatto rispetto alla ver-sione precedente. Presenta una fi l-trazione a 3 livelli: fi ltro in spugna, micro fi ltro, fi ltro Hepa 13. Questo garantisce una fi ltrazione quasi to-tale della polvere ed è stato pen-sato soprattutto per i consumatori allergici.

Samsung:il mondo dei robotAndrea Romeo afferma che “Un progetto per noi determinante è il robot PowerBot che abbiamo ap-pena lanciato. È caratterizzato dal sistema di aspirazione ciclonico, da un motore inverter, e da molti sen-sori. Oltre a creare una mappa vir-tuale della casa, esegue anche una scansione frontale completa, senza più punti ciechi, che gli permette di orientarsi anche tra i fi li elettrici o le gambe delle sedie, e perciò ha diversi vantaggi rispetto ai concor-renti e ai prodotti precedenti, oltre a essere più potente. In più abbia-mo i traini che vanno a completare la gamma nella fascia media. Non soltanto sono in classe A, ma sono migliori anche nella forza aspirante e nella qualità dell’aria. Riusciamo così ad avere un prodotto distinti-vo anche nella fascia tra i 150 e i 200 euro”.

Giampaolo Coggi, RowentaAndrea Romeo, Samsung Pietro Mariotti, LG Electronics Italia

Con Kärcher aspirapolvere ovunquePotenti e fl essibili, gli aspiratori Kaercher Multiiuso della serie MV sono ideali per un utilizzo a 360°, domestico o hobbistico: dalla pulizia della casa, al giardino, al box, fi no all’impiego in piccole attività commerciali. Offrono tutto ciò che serve per lavorare in velocità e piena effi cienza: per esempio il fi ltro è estraibile con la pressione di un pulsante e può essere pulito automaticamente al fi ne di mantenere sempre costante la potenza d’aspirazione. Una presa apposita rende possibile il collegamento con i più comuni elettroutensili , come un

trapano o una smerigliatrice, e agevola qualsiasi lavoro integrato con l’aspiratore. La struttura in acciaio inossidabile. come nel caso del top di gamma MV6 Premium. rende il prodotto ancora più stabile e robusto. Grazie a queste ed altre caratteristiche, gli aspiratori Kärcher Multiuso sono inarrestabili su ogni tipo di superfi cie e contro ogni tipo di sporco: solido o liquido, fi ne o grossolano.

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Assistance

Home Assistance

Pit Stop Assistance

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keting, una propria forza vendita, una propria logistica, ecc…”, spie-ga Michele Piemontese, Ammi-nistratore Delegato di Gibson In-novations. “Il risultato fu – un an-no dopo – la nascita di una nuova azienda, Woox Innovations, con il proprio quartier generale confer-mato a Honk Kong, anche se anco-ra di proprietà di Philips”.“Dopo una prima trattativa di vendita con Funai (gennaio 2013, ndr) non andata a buon fi ne, nel-lo scorso aprile è poi arrivata l’of-ferta d’acquisto da parte di Gibson Brands che ha rilevato l’intera so-cietà (con un investimento di 135 milioni di dollari, ndr)”, continua Piemontese. “Da allora è iniziato un processo di acquisizione che vedrà l’integrazione del business audio di Woox Innovations e del marchio Philips all’interno dell’of-ferta di Gibson Brands. La massi-ma espressione operativa di tale integrazione si toccherà a maggio, quando Woox Innovations diven-terà Gibson Innovations”.

Pur storicamente concentrata sul settore degli strumenti musicali, Gibson ha nel suo portafoglio an-che importanti marchi dell’elettro-nica di consumo e dell’audio pro-fessionale, come Onkyo (in par-tecipazione, ndr), TEAC, Tascam, Stanton e KRK Systems. “La nostra nuova logica sarà quel-la del multi-brand”, sottolinea Pie-montese. “Gibson Innovations sa-rà quindi il braccio CE di Gibson Brands, partendo da subito con una ricca serie di novità”.“Pur appartenente alla stessa azienda, il business degli strumen-ti musicali resterà del tutto distac-cato dalla nostra sfera di compe-tenza, per ovvi motivi di carattere organizzativo e di logiche distribu-tive”, tiene a precisare Piemonte-se. “Le due anime inizieranno tut-tavia a collaborare e a coesistere come in una grande famiglia”.

La nuova strategiaLa nuova Gibson Innovations ha quindi un’anima multi-brand e af-

Una nuova vita per Gibson Innovations che, dopo l’acquisizione da parte di Gibson Brands, si presenta al mercato in una nuova veste, tutta votata alla musica e al lifestyle

Al centro della musicaUn incontro memorabile. Da

una parte un pezzo di sto-ria dell’elettronica di consumo e dall’altra una leggenda della mu-sica. Se a unire le loro forze so-no infatti due brand del calibro di Royal Philips e Gibson, il “matri-monio” non può che essere d’ec-cezione e lasciare un segno inde-lebile nel futuro dell’audio.E’ ciò che è accaduto il giugno scorso, con la defi nitiva acquisizio-ne di Gibson Innovations da par-te di Gibson Brands, al termine di un lungo percorso che ha visto pri-ma la separazione della divisione LE dal resto della struttura di Phi-lips, e poi la creazione di una nuo-va società, completamente auto-noma dal resto della multinazio-nale olandese.“Nel settembre 2012 si decise di scorporare la divisione audio vi-deo, chiamata allora Lifestyle En-tertainment, dal resto di Philips, al fi ne di renderla totalmente in-dipendente dal resto della struttu-ra, dotandola di un proprio mar-

La nuova sede di Gibson Innovations

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fi ancherà a Philips e Fidelio anche i tradizionali marchi Onkyo e Gib-son e i nuovi marchi Trainer by Gibson e GoGear.“Continueremo la distribuzione delle varie categorie di prodotti a marchio Philips e Philips Fidelio, a cui aggiungeremo anche un nuo-vo marchio con posizionamento entry chiamato GoGear” spiega Michele Piemontese. “Per quanto riguarda invece Onkyo, un Trade Mark License Agreement, ci con-sentià di entrare nei nuovi seg-menti cuffi e e BT speakers”.“Diverso è invece il discorso del brand Gibson che vedrà prodotti di fascia più elevata e dal design davvero ricercato, legato in parti-colar modo alla storicità del mar-chio e quindi alla linea di strumen-ti musicali”, continua Piemontese, che aggiunge: “Durante l’ultima edizione del CES di Las Vegas, inol-tre, abbiamo presentato un nuovo brand, Trainer by Gibson, dedicato agli sportivi e agli amanti del fi t-ness e che vede come testimonial il campione d’atletica giamaicano Usain Bolt”.L’obiettivo è quindi è quello di presentarsi al mercato, per l’ulti-mo quarter dell’anno, con un am-pio portafoglio prodotti declinato secondo i vari marchi GoGear, Phi-lips, Philips Fidelio, Trainer by Gib-son, Gibson e Onkyo.Ovviamente anche la distribuzio-ne sarà organizzata in modo di-verso a seconda della tipologia di prodotto e del rispettivo target di riferimento: destinati a un am-pio pubblico quelli a brand Philips

e GoGear, mentre con una distri-buzione selettiva quelli a marchio Philips Fidelio, Onkyo, Gibson e Trainer. Lo stesso vale anche per la presenza sui punti vendita che vedrà un’espressione differente a seconda del brand. Anche se, co-me tiene a sottolineare Piemon-tese, “il core business sarà anco-ra focalizzato sul marchio Philips e sui suoi principali prodotti, come cuffi e, Dect, multiroom, soundbar e BT speaker”.Molte novità sono anche attese sul fronte delle iniziative di PR e comunicazione, sempre in linea con quelle di successo del recente passato, come ad esempio la part-nership con MTV e con il mondo dei fashion blogger.

Gibson Innovations

sarà il braccio

CE di Gibson Brands,

partendo da subito con

una ricca serie di novità

Michele Piemontese, Gibson Innovations

Henry Juszkiewicz, Gibson

Il mito continuaL’immagine del grande B.B. King che strimpella una chitarra Gibson è ben impressa nella mente di tutti i musicisti e gli appassionati di musica. Così come le note fuoriuscite dalle custom di vere e proprie leggende del rock come Frank Zappa, Eric Clapton e Jimmy Page dei Led Zeppelin.E non potrebbe essere altrimenti vista la storia ultracentenaria della leggendaria casa costruttrice di Nashville. L’avventura di Gibson inizia infatti nel lontano 1894 in una piccola cittadina del Michigan, quando Orville Gibson iniziò a costruire i suoi primi mandolini, prodotti dalla cui commercializzazione nascerà poi nel 1902 la prima società, la Gibson Mandolin-Guitar Mfg. Co, Ltd. Da allora la storia della multinazionale americana, la cui sede storica si trasferirà più tardi nella capitale del Tennessee, la patria della musica country, è stata contornata da alti e bassi, fi no all’entrata dell’attuale CEO e proprietario Henry Juszkiewicz che, oltre a risanarla e a imprimerle una nuova svolta imprenditoriale, le ha ridato lo smalto di un tempo, con tassi di crescita del 20% anno su anno.

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Tablet e smartphone fanno par-te del nostro stile di vita e ci

permettono di accedere alla mu-sica preferita grazie a tre tipi di servizi oggi in forte crescita: stre-aming di brani, librerie musicali e web radio. Anche in Italia mol-ti consumatori ormai conosco-no bene questi servizi e il trend di diffusione mostra una crescita sostenuta. L’evoluzione del modo di ascoltare e fruire della propria musica preferita sta guidando an-che l’evoluzione del mondo au-dio, specialmente con i diffusori wireless e le cuffi e, tornate di mo-da soprattutto tra i giovani.Il multiroom, inoltre, è una solu-zione connessa che ci permette di riprodurre i nostri brani preferi-

ti da smartphone, tablet e Pc con soluzioni audio che hanno una in-tegrazione perfetta con il nostro modo di ascoltare la musica den-tro casa grazie all’audio potente e alle connessioni wireless. Il mul-tiroom è solo una delle soluzioni disponibili e si basa sull’utilizzo di una rete Wi-Fi. Nel mercato ne esistono anche altre per ascolta-re la musica wireless in mobili-tà, come i diffusori Bluetooth ad esempio. Per entrambe le tecno-logie le vendite sono in crescita e i dispositivi audio connessi hanno superato i 14 milioni di euro nel 2014 con un trend del +174% a va-lore rispetto l’anno precedente. Il mix di prodotto ha raggiunto nuo-ve fasce prezzo più convenienti e

Per la prima volta dopo anni di trend negativo a doppia cifra dell’intero comparto consumer

electronics, alcune categorie, tra cui quella dell’audio, fi nalmente contribuiscono a risollevare

un settore in contrazione, per quanto ancora in sofferenza, dando uno spiraglio di ottimismo

di Federico Cociancich

Wirelesse multiroom trainano il mercato

audiopertanto porta una riduzione del prezzo medio nel mercato a 236 euro (era 250 euro nel 2014).Le soluzioni audio multiroom non sono prive di limitazioni: richie-dono una rete Internet domestica stabile e una certa domestichez-za da parte dei consumatori con i prodotti IT.Il mercato degli altoparlanti por-tatili Bluetooth, è l’altra rivelazio-ne del mondo audio infatti, con quasi 25 milioni di euro di valore raggiunto nel 2014 si attesta co-me uno dei mercati più interes-santi e con trend di crescita im-portanti per il 2015.Tra i più giovani, ma non solo, le cuffi e stanno sostituendo gli au-ricolari per l’ascolto di musica in

mobilità e hanno il vantaggio di essere utilizzabili anche per la ge-stione delle telefonate. A parte poche eccezioni, questo merca-to è caratterizzato da una grande frammentazione dei marchi, con una notevole offerta di prodotti no-brand di origine asiatica.

Gibson Innovations è un’azien-da Gibson Brands con quartier generale a Hong Kong e con ol-tre 1.900 dipendenti nel mondo, che commercializza prodotti au-dio, per l’home entertainment e accessori. Da circa un anno ha in licenza i prodotti audio e home entertainment a marchio Philips. Ecco l’interessante commento di Domenico Rizzo, Marketing &

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SONOS: una casa piena di musicaPUBBLIREDAZIONALE

SONOS: una casa piena di musica“Casa dolce casa, musica dolce musica”. Anche un famoso detto della cultura popolare italiana può trovare completamento nelle funzionalità offerte dai sistemi multiroom di Sonos, in grado di migliorare l’ambiente domestico grazie a un suono potente, chiaro e assolutamente privo di distorsioni, rigorosamente senza fili.

L’azienda americana, distribuita in esclusiva in Italia da Nital Spa, propone dei diffusori amplificati senza fili di diversa natura, dimensioni e caratteristiche, che possono essere posizionati nella medesima stanza, in modalità stereo o home theater, o in stanze diverse, a prescindere dalla sorgente del suono stesso, sia esso un tablet, un Pc, uno smartphone o un servizio in streaming in rete, come ad esempio Deezer.

Il centro nevralgico dell’intero sistema sono i tre diversi diffusori della linea PLAY:

PLAY:1, il più compatto della famiglia, può essere utilizzato come diffusore singolo o come canale di un impianto stereo o home theater, a seconda delle preferenze; PLAY:3, è rappresentato invece da un sistema hi-fi a tre vie che permette di sonorizzare ambienti più ampi e che può essere posizionato sia in orizzontale che in verticale, sia in appoggio che a parete, PLAY:5, il più VOLUMINOSO, con cinque amplificatori digitali integrati e ciascuno dotato di cinque diffusori, amplificazione in classe D e subwoofer dedicato.

Per poter integrare gli speaker Sonos all’interno della rete domestica è davvero semplice: è sufficiente posizionarli nel luogo più congeniale e collegarli alla corrente, scaricare l’applicazione mobile “Sonos” gratuita, disponibile sia per dispositivi iOS che Android, e identificare la sorgente musicale con la stessa app.

Una delle funzionalità più importanti dei diffusori Sonos è infatti quella di creare una rete propria, al riparo da eventuali interferenze, in grado di propagarsi e ripotenziarsi da punto a punto, in modo da coprire efficacemente tutti gli ambienti domestici.

Ma non è tutto. Il sistema Sonos può essere anche utilizzato come moderno apparato home theatre, grazie alle potenzialità della PLAYBAR, una potente soundbar dotata di nove amplificatori digitali in classe D e di un sofisticato sensore di orientamento in grado di regolare l’equalizzazione.

Grazie all’inserimento di un dispositivo SUB, anch’esso wireless, è poi possibile estendere ulteriormente l’impianto sonoro in gamma bassa, utilizzando – a completamento – una coppia di PLAY:1 come diffusori posteriori.

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sono già oggi un elemento chia-ve della consumer experience. In Gibson Innovations siamo esperti nella manifattura di prodotti au-dio ovvero l’hardware, mentre per il software abbiamo scelto di affi darci al fornitore di servizi mu-sicali più dinamico nel suo gene-re, si tratta di Spotify. L’integrazio-ne tra il nostro hardware e l’app di Spotify porterà vantaggi signi-fi cativi per il consumatore. Gra-zie al servizio Spotify Connect già incluso nella versione premium dell’app Spotify potremo avviare uno streaming diretto verso i di-spositivi multiroom, un vantaggio che ci permetterà di continuare a usare lo smartphone senza inter-rompere la musica e risparmiare la batteria, cosa sempre preziosa. Non solo questo ma anche tan-ti altri servizi avanzati forniti da Spotify.Esistono soluzioni connesse più semplici che possono rappresen-tare una alternativa al multiro-om, come l’audio che si connet-te tramite Bluetooth ad esempio, che negli ultimi tempi è diventa-to sempre più “intelligente”. Ba-sti pensare alla funzionalità mul-tipair che consente oggi di colle-gare fi no a tre dispositivi mobili ad una singola cassa altoparlante con notevole semplicità d’uso. Il mercato dell’audio comprende anche le cuffi e. Un mercato per noi importantissimo, che supe-ra i 90 milioni di euro e che negli ultimi anni ha visto come fattore guida la connotazione di accesso-ri fashion attribuibile ad un pro-dotto che non è solo un mezzo

tari al mondo mobile, tuttavia la nostra impressione è che essi ri-mangono perfetti sostituti dei si-stemi audio più tradizionali e per-tanto dovrebbero rimanere nel settore audio. Il consumatore in-fatti ha iniziato a fare delle scel-te di acquisto che hanno gradual-mente spostato i volumi di ven-dita dal mercato dei micro/mini tradizionali alle docking e infi ne, a partire da quest’anno, all’audio connesso. Se mettiamo a confron-to i trend nei tre mercati infatti lo switch dei volumi verso il multiro-om è evidente.L’audio multiroom e i dispositivi mobili sono tra loro complemen-tari, ma non sottovalutiamo il ruolo svolto dai fornitori di servi-zi musicali online: Spotify, Deezer e iTunes, per citarne solo alcuni,

Sabrina Trombetti, House Of MarleyDomenico Rizzo, Gibson Innovations Alberto Staderini, Bose

Trade Marketing Leader Italy Isra-el Greece Malta Cyprus di Gibson Innovations. “I prodotti audio Wi-Fi sono diver-si dai prodotti audio più tradizio-nali perché richiedono una instal-lazione sulla rete internet dome-stica. Anche il funzionamento at-traverso l’app e il pc è una novità per il consumatore che è abituato ad utilizzare supporti fi sici come il CD oppure le memorie USB. Gran parte del nostro sforzo in Gibson Innovations è mirato al migliora-mento della consumer experien-ce e della semplicità di utilizzo e di installazione dei nuovi sistemi multiroom, un percorso che ave-vamo già avviato quattro anni fa con lo sviluppo delle prime app per le docking Apple e Android. Si tratta di prodotti complemen-

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Non è un semplice altoparlante multiroom (è accoppiabile con altri per

lo streaming dei propri brani in qualsiasi stanza), ma integra Spotify Connect, per

controllare la propria musica dall’app attraverso il telefono o tablet.

per ascoltare musica ma anche un complemento di stile; lo san-no bene i ragazzi, i millenials, che emulano lo stile dei propri idoli rap e pop. Ma il 2014, ed il trend è destinato a divenire ancora più marcato, ha mostrato un altro se-gnale di cambiamento nella cate-goria cuffi e, con un marcato spo-stamento verso i modelli dotati di microfono; ancora una volta il binomio con smartphone e tablet si palesa, in questo caso per alter-nare l’ascolto della musica a chia-mate telefoniche e via applicazio-ni per conferencing.”

Sonos è stato uno dei primi mar-chi ad introdurre sistemi multiro-om nel nostro Paese, concentran-dosi su prodotti di qualità piutto-sto alta. Ecco il commento di An-drea Greggio, Product Manager di Sonos. “Siamo da oltre vent’an-ni distributori di prodotti hi-tech legati al concetto di “passione” e “innovazione” e condividiamo con Sonos le stesse brand value. Per questo motivo la sfi da che ci ha proiettato in un settore, quel-lo dell’audio, ricco di tecnologia e di passione, è ogni giorno più coinvolgente ed interessante. Og-gi, con la sempre maggiore diffu-sione della musica liquida, gli ap-parecchi audio devono necessa-riamente “dialogare” con i device digitali usati comunemente: com-puter, smartphone, tablet. La tecnologia Wi-Fi sta segnando una vera svolta e Sonos lo ave-va capito già nel lontano 2002; in tutti questi anni l’azienda ameri-cana ha lavorato per rendere que-

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Sony è sempre SonyNonostante il recente spin-off delle attività audio video (probabilmente per una vendita futura), attualmente in perdita, Sony ha presentato diverse novità in questo inizio 2015: una nuova gamma di diffusori wireless portatili, nuove cuffi e Bluetooth e nuovi sistemi audio pensati per le feste. I diffusori wireless sono caratterizzati dal design compatto, un audio potente e le tecnologie Bluetooth/NFC, che permettono di riprodurre musica in streaming accostando semplicemente lo smartphone al diffusore. Con la funzionalità vivavoce, inoltre, è possibile utilizzarli per rispondere alle chiamate, continuando ad ascoltare le

proprie canzoni preferite una volta terminata la telefonata. Le nuove cuffi e Bluetooth puntano sulla qualità audio grazie a un sistema (LDAC) che permette di trasmettere una quantità di dati tre volte superiore rispetto ai normali collegamenti Bluetooth, eliminando ritardi e consentendo l’utilizzo di lettori musicali ad alta risoluzione. I nuovi sistemi audio, infi ne, sono pensati per i più giovani: si collegano senza fi li a smartphone e tablet e sfruttano un’apposita app che li trasforma in fari da discoteca che, producendo giochi di luce a ritmo della musica, aumentano il coinvolgimento.

sta connessione stabile e di gran-de qualità anche per la delicata ri-produzione audio. Ha capito inol-tre che i contenuti sarebbero cam-biati e ne ha seguito l’evoluzione: oggi, infatti, si parla di streaming, cloud e provider musicali. Sonos è riuscita a mettere insieme tutto questo in un unico prodotto sen-za escludere da questo mondo i puristi dell’audio proponendo nel-la propria gamma anche prodotti che permettono di collegare vec-chi sistemi analogici e trasformar-li in attualissimi riproduttori wire-less di contenuti digitali. Il mercato dell’audio in Italia sta crescendo rapidamente e Sonos sta riscuotendo interessanti risul-

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iniziative e cause benefi che foca-lizzate sui giovani, il pianeta e la pace. Ecco un sintetico commen-to sul mercato italiano di Sabrina Trombetti, Country Manager Italy di House Of Marley.“Fondato dalla famiglia di Bob Marley, questo brand offre esclu-sivi prodotti audio earth-friendly e lifestyle e introduce un nuovo concetto di design nel mondo au-dio. Siamo presenti in oltre venti Paesi nel mondo e stiamo riscuo-tendo un enorme successo. In particolare, per il mercato italia-no l’obiettivo è quello di accresce-re la distribuzione incrementando da un lato la presenza dei prodotti nel canale specializzato e dall’al-tro di integrarci in un canale più selezionato che si sposi perfetta-mente con la fi losofi a e il target del Brand, quello dei negozi Ac-tion Sport/Lifestyle. Nei prossimi mesi inoltre orga-nizzeremo numerose attività di visibilità a livello social puntan-do su performance sonore, spirito earth-friendly e un’allure fashion del brand che accresceranno la nostra awareness e che contribui-ranno alla crescita e al successo di House Of Marley”

Il marchio Bose non ha certo bi-sogno di presentazioni, l’offerta del produttore americano spazia in diversi mercati, dalla casa, al-le automobili, alla mobilità e agli

Pioneer cambia per sopravviverePioneer ha annunciato una nuova riorganizzazione a livello europeo che di fatto scorpora quasi tutti i settori del produttore giapponese. La gamma di prodotti per i DJ, uno dei settori in cui è oggi Pioneer è più attiva, è stata scorporata in una nuova società denominata Pioneer DJ Europe. Per quanto riguarda invece il segmento di prodotti audio, video, cuffi e e accessori collegati, la distribuzione passa a Onkyo Europe, in seguito alla cessione della divisione a Onkyo, uno dei diversi brand Gibson. Per quanto riguarda la distribuzione non dovrebbero esserci grandi cambiamenti: Pioneer ha infatti annunciato che i propri negozi uffi ciali rimarranno attivi, così come la rete di assistenza per i prodotti audio/video.

ambienti pubblici. I suoi punti di forza sono i sistemi per l’home entertainment e Wave, le cuffi e audio con tecnologia noise can-celling, gli altoparlanti Bluetooth e le soluzioni professionali. Ecco la dichiarazione di Alberto Staderi-ni, Consumer Marketing Manager di Bose Italia.“Nell’ultimo anno abbiamo visto un mercato molto dinamico, nel quale nuove tipologie di prodot-ti sono andate ad affi ancare seg-menti più maturi. Se il segmento delle soundbar e soundbase con-tinua ad essere molto interessan-te e tiene vivo l’home cinema grazie a prodotti di successo co-me il Solo 15 TV e le nuove “mi-ni soundbar” dei sistemi CineMa-te, le cuffi e e i diffusori Bluetooth confermano la loro crescita pres-so un pubblico sempre più vasto. I diffusori Bose SoundLink con-tinuano ad essere il riferimento del mercato e il nuovo SoundLink Colour ha aperto la strada ad un pubblico ancora più grande, men-tre le nuove cuffi e hanno ricon-fermato la leadership tecnologica nel segmento della riduzione del rumore (grazie alle QuietComfort 25) e guadagnato l’interesse dei più giovani grazie alla nuova serie SoundTrue. Ma il segmento che ha mostrato maggior crescita nonché l’interesse di tanti player è quello del Wi-Fi e multi-room, nel quale Bose è entrata da poco più di un anno, diventando subito il riferi-mento assieme a un altro brand. I sistemi SoundTouch si distinguo-no per la loro qualità e semplici-tà di utilizzo ed offrono tantissime caratteristiche che li rendono un ecosistema molto fl essibile: si può partire con un prodotto e poi ag-giungerne altri, da diffusori come il SoundTouch 20 a veri e propri sistemi home cinema come il Li-festyle 535, per ascoltare la stes-sa musica in tutte le stanze o can-zoni diverse per ogni stanza, al volume desiderato e da ogni sor-gente: internet radio, musica dal PC, servizi musicali come Spotify e Deezer. Proprio con quest’ulti-mo abbiamo un’offerta speciale: acquistando un sistema wireless Bose si avrà un mese gratuito di Deezer Premium+ e sarà possibi-le abbonarsi per un anno a metà prezzo.”

tati, grazie anche ai molti partner commerciali che hanno creduto nel progetto e nella nostra gam-ma prodotto”.

House Of Marley, è stato tra i pri-mi marchi a introdurre un design caratterizzato dalla combinazione di materiali eco-sostenibili, un lo-ok molto originale e giovanile e da una buona resa acustica. Ogni dettaglio, dalla scelta dei mate-riali, alla loro provenienza, pas-sando per la qualità del suono e ai colori dei vari modelli disponibili, è stato studiato per rispondere ai principi e alla fi losofi a di 1Love, il movimento globale avviato dalla famiglia Marley, che promuove

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Il suono tutto

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Tutti i produttori sembrano essere concordi sul trend di

quest’anno: “Se le sound bar sono state il successo del 2014, l’audio multi room sarà quello del 2015”. Ma quali sono gli elementi più importanti per un sistema audio Hi-Fi della casa connessa? Trala-sciando la qualità audio, il cui va-lore è soggettivo e ahimè diret-tamente proporzionale al prezzo, gli elementi fondamentali di un sistema sono la connettività e la possibilità di riprodurre il mag-gior numero di sorgenti possibili. CD, USB, ingresso audio (Aux-in), rete LAN (anche wireless), DLNA, AirPlay, Chromecast Web radio e ora Spotify Connect… queste so-no solo alcune delle sorgenti che l’impianto ideale dovrebbe essere in grado di riprodurre. A compli-

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t ho

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ha il pregio di utilizzare la tecno-logia Wi-Fi Direct che non richiede una rete wireless esistente.

Il fl usso musicale di LGIl produttore coreano ha studiato un nuovo sistema, LG Music Flow, appositamente per l’audio multi-room: costituito da vari elemen-ti, tra cui Speaker, Sound Bar, e Network Bridge (i dispositivi che collegano via wireless i diversi di-spositivi audio della casa). I vari elementi possono essere posizio-nati in ogni stanza, per riprodur-re lo stesso brano in tutta la casa o brani diversi in ogni ambiente. Grazie a un’app, è possibile con-trollare tutte le unità audio da smartphone o PC con la possibilità di generare automaticamente una

Le applicazioni e i dispositivi audio nella Smart Home sono tra i più richiesti dagli utenti. Massima interazione tra smartphone e impianti audio e soprattutto musica liquida in tutta la casa rappresentano le ultime tendenze del settore

to non è sempre semplice e non consente lo streaming diretto ma solo la copia e la condivisione di fi le. Ad Apple va riconosciuto il merio di aver reso la procedu-ra semplicissima tramite AirPlay: mentre ascolti un brano sul tuo iPhone (o iPod o iPad) basta un tocco sull’icona AirPlay e puoi tra-sferire l’audio sul tuo impianto Hi-Fi o diffusore wireless, purché questi siano ovviamente compa-tibili. Ora anche Android di Goo-gle ha la possibilità di mandare in streaming i segnali audio e video tramite Chromecast, ma questi sistema non è molto diffuso so-prattutto nei sistemi audio. Il Mi-racast, pur utilizzabile anche per l’audio, è stato pensato espressa-mente per la riproduzione dei vi-deo (specialmente dai tablet) e

di Federico Cociancich

care ulteriormente la situazione c’è la compatibilità o meno con il tipo di compressione audio: fi -le con uno stesso formato posso-no essere stati creati con un al-goritmo di compressione diver-sa e non funzionare allo stesso modo con tutti i player. Uno dei limiti dei vecchi sistemi è intrin-seco negli strumenti di controllo come i normali telecomandi o le classiche manopole: se dobbiamo scorrere migliaia di brani o anche un menù con centinaia di web ra-dio questi strumenti non sono più adatti. È quindi necessaria l’inte-razione con smartphone e tablet per sfruttare i display touch e le tastiere.

Gli standardDLNA è stato il primo sistema pensato per la condivisione dei fi le multimediali attraverso la re-te domestica tra smartphone, Tv e impianti Hi-Fi. Il funzionamen-

intorno

a te

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playlist per ricreare una determi-nata atmosfera o di trasmettere automaticamente la musica in ri-produzione sul proprio smartpho-ne non appena entrati in casa.

Spotify ConnectSpotify è un servizio musicale grazie al quale è possibile ascol-tare in streaming fi no a 30 mi-

lioni di brani di varie case disco-grafi che incluse Sony, EMI, War-ner Music Group e Universal, ed etichette indipendenti. Utilizzato con smartphone la riproduzione è gratuita ma solo in riproduzione casuale e con alcuni inserti pub-blicitari. È possibile quindi ascol-tare solo le nostre playlist, quelle create da altri utenti a cui siamo

iscritti, e tutta la musica in cata-logo, ma senza possibilità di sce-gliere un brano specifi co. Per po-ter riprodurre qualunque brano, e copiarlo localmente, bisogna sottoscrivere un abbonamento Premium a 10 Ð al mese. Chi si è abbonato alla versione Premium può anche utilizzare l’interessan-te funzione Connect che permet-te di ascoltare la musica in stre-aming attraverso gli altoparlanti connessi al proprio computer e a dispositivi compatibili, controllan-done la riproduzione mediante un’app per smartphone.

Tante alternativeNon c’è solo spotify, sono ormai tanti i servizi che offrono la musi-ca in streaming anche nel nostro paese, in attesa che Apple lan-ci il proprio Beat music. Tra i più interessanti e conosciuti c’è De-ezer (deezer.com), anch’esso di-sponibile in versione prova, puoi ascoltare solo i primi 30 secondi dei 20 milioni di brani presenti nel catalogo, o quella premium (10Ð al mese). Google Play Music è anch’esso un sistema molto simi-le, che ha il vantaggio di “aggiun-gere” i tuoi brani personali, che potrai così ascoltare su qualunque dispositivo. Per gli audiofi li aman-ti dell’alta qualità adesso c’è an-che Tidal (tidalhifi .com). Costa il doppio degli altri ma la maggior parte del suo catalogo è disponi-bile in formato FLAC a 16 bit e 44 KHz con un bit rate di 1411 Kbit/s: attenzione all’uso di banda quan-do siete in giro, ma la differenza si sente eccome.

Se le sound bar

sono state il

successo del 2014,

l’audio multi room

sarà quello del

2015”. Ma quali sono

gli elementi più

importanti per un

sistema audio Hi-Fi

della casa connessa?

intorno

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Un sistema per visualizzare sul televisore fi lmati provenienti da PC, tablet e smartphone

uffi cialmente compatibili con Mira-cast (ma, come vedremo più avan-ti, esistono modo per usare il siste-ma anche con dispositivi non certi-fi cati). A partire dalla versione 4.2 il più diffuso sistema operativo per dispositivi mobili, Android, suppor-ta Miracast nativamente (tuttavia alcuni dispositivi della serie Nexus, quella prodotta direttamente da Google, non sono compatibili an-che se hanno versioni successi-ve del software). Anche il sistema operativo Windows a partire dalla versione 8.1 è compatibile con Mi-racast. A partire dalla versione 3.5 anche Intel ha adottato Miracast per il suo sistema video wireless

Miracast la tua emittente privata

tecn

olo

gia

A tutti gli utenti di smartphone, tablet e computer portatili è

capitato di desiderare di avere a di-sposizione uno schermo più gran-de, per condividere un videogioco o la visione di un fi lmato con al-tre persone, o semplicemente per maggiore comodità. La soluzione ideale è collegare il dispositivo a un televisore, ma non sempre è fattibile: fi no a qualche tempo fa l’unica soluzione era usare un ca-vo HDMI, costoso e spesso non suf-fi cientemente lungo per potersi sedere alla distanza giusta. Molti smartphone e tablet, inoltre, non avevano questa possibilità, essen-do privi di uscita HDMI. Ora però si sta diffondendo uno standard che permette di collegare smartpho-ne e tablet a un televisore in modo semplice e senza bisogno di alcun cavo: Miracast.

HDMI via Wi-FiMiracast utilizza per la trasmissio-ne il diffusissimo standard Wi-Fi.

Più precisamente si tratta di una connessione di tipo Wi-Fi Direct (che consente a due dispositivi di riconoscersi e “parlarsi” diretta-mente, senza che sia presente un access point a mediare lo scambio dei dati), con l’aggiunta di proto-colli di negoziazione che permetto-no di trovare in modo automatico i settaggi ottimali, evitando all’u-tente di doversi preoccupare della scelta del codec o della risoluzione. Miracast permette di trasmettere video con risoluzione 1080p e au-dio surround 5.1: è perciò l’equiva-lente di un segnale HDMI trasmes-so via Wi-Fi. Usare Miracast è sem-plicissimo: basta cercare sul dispo-sitivo la relativa opzione, attivarla, e selezionare il televisore dall’elen-co dei ricevitori disponibili. Nel gi-ro di poco video e audio verranno riprodotti anche attraverso il tele-visore. Tutto questo, ovviamente, presuppone che sia il dispositivo trasmittente, sia il televisore siano compatibili con Miracast.

Android, Windows & C.Lo standard Miracast è stato lancia-to uffi cialmente il 31 maggio 2012 dalla Wi-Fi Alliance, l’organizza-zione non-profi t che sovrintende alla certifi cazione degli standard legati al Wi-Fi. Sul sito web www.wi-fi .org viene mantenuta una li-sta aggiornata di tutti i dispositivi

Si tratta di una

connessione

di tipo Wi-Fi Direct

che consente a

due dispositivi

di riconoscersi

e “parlarsi”

direttamente

di Marco Passarello

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Un sistema per visualizzare sul televisore fi lmati provenienti da PC, tablet e smartphone

Miracast la tua emittente privata

Wi-Di. I dispositivi Apple, invece, utilizzano un sistema differente e non compatibile (vedi riquadro).

Chiavette MiracastChe fare se il televisore non è in grado di ricevere il segnale Wi-Fi? Il problema è facilmente risolvibi-le acquistando per poche decine di euro una chiavetta (dongle) Mira-cast. Inserendola nella porta HD-MI si mette il televisore in grado di ricevere il segnale Miracast da qualunque dispositivo. Da notare che le chiavette di questo genere richiedono alimentazione esterna, di solito attraverso una porta Mi-cro USB. Se il televisore è dotato di una porta USB si può prendere l’ali-mentazione da lì, altrimenti occor-rerà un alimentatore USB collegato a una presa elettrica.Esistono anche chiavette Miracast trasmittenti. Queste vanno inserite in una porta USB e permettono a un computer portatile di riprodurre video sul televisore (smartphone e tablet non hanno la possibilità di sfruttare questo tipo di dispositivi).

Difetti e problemiIl difetto principale del modo in cui è costruito il sistema Miracast è la sua scarsa fl essibilità: riproduce esattamente sul televisore ciò che appare sullo schermo del disposi-tivo originale, e non sono possibi-

li altre modalità. Questo signifi ca, per esempio, che non è possibile visualizzare sul televisore un car-tone animato per i bambini e al-lo stesso tempo usare il tablet per controllare la posta, cosa che inve-ce è permessa da altri sistemi.Più grave è il problema dello scar-so rigore con cui lo standard è stato adottato. Per cominciare, lo stes-so nome “Miracast” spesso viene tralasciato per utilizzare una di-versa terminologia (per esempio, sui dispositivi Samsung si chiama

“AllShare Cast”). Ma soprattutto, spesso lo standard non viene adot-tato in modo completo, col risulta-to che anche dispositivi certifi ca-ti che dovrebbero essere del tutto compatibili tra loro spesso non lo sono. Il consumatore, quindi, può avere qualche diffi coltà a capire se il prodotto che sta acquistando sarà in grado di fare ciò che desi-dera. Nonostante questi problemi, ci sentiamo di dire che Miracast è una comodità cui è preferibile non rinunciare.

Lo standard

Miracast è stato

lanciato uffi cialmente

il 31 maggio 2012

dalla Wi-Fi Alliance

Come abbiamo visto, i dispositivi Apple non sono compatibili con Miracast. Utilizzano invece un siste-ma alternativo chiamato AirPlay. I due sistemi sono concettualmente simili, ma quello Apple è molto più sofi sticato, e consente per esempio di visualizzare un fi lm sul televisore mentre sul dispositivo si sta facen-do tutt’altro. Perché funzioni è però necessario colle-gare al televisore una periferica AppleTV: non esistono televisori compatibili.Un modo alternativo per trasmettere contenuti da un dispositivo al televisore è Google Chromecast. Si tratta di una chiavetta in vendita a soli 35 €, che va inserita nella porta HDMI della TV. L’hardware è molto simile alle chiavette Miracast viste in precedenza (inclusa la necessità di ricevere alimentazione elettrica via USB).

Tuttavia il funzionamento è diverso. Chromecast non sfrutta Wi-Fi Direct, ma si collega alla rete Wi-Fi di ca-sa. Una volta effettuato il collegamento, è possibile ri-produrre sul televisore contenuti multimediali presenti su siti web appositamente creati, utilizzando apposite app (per Android o iOS) oppure il browser Chrome. È anche possibile visualizzare il contenuto di qualunque scheda del browser Chrome; in questo caso però il ri-sultato dipende dal dispositivo utilizzato e dal tipo di contenuto, e non sempre è soddisfacente. In altre pa-role, Chromecast non è un dispositivo per visualizzare i contenuti presenti su un computer o un tablet, ma essenzialmente per lo streaming dei fi lmati da Internet. In questo ha ottenuto un grande successo, risultando il player più utilizzato negli USA.

La concorrenza: AirPlay e ChromeCast

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gam

ing

di Raffaele Gomiero

Il mondo del gaming non si basa solamente sulla vendita del gio-

co vero e proprio, ma anche – e so-prattutto - sul merchandising che ruota intorno ai titoli più impor-tanti. Pur trattandosi di un mondo particolarmente vasto, però, occor-re fare dei distinguo e individuare quella fetta di mercato in grado di riscuotere, da sola, gran parte del successo di critica e di vendita ca-pace di sostenere l’intero settore: stiamo infatti parlando di quei pro-dotti derivanti dai videogiochi più venduti, tra cui regnano sovrani i personaggi Nintendo e tutto ciò che concerne il campione d’incas-si “Assassin’s Creed”. Per meglio

addentrarci in questo complesso mondo, abbiamo chiesto ai mag-giori esponenti del settore im-port l’attuale situazione di merca-to, nonché le strategie impiegate in passato e quelle in serbo per i prossimi mesi dell’anno.

Bee GroupL’azienda è giovane ma dietro ad essa c’è una fi gura storica nel set-tore importazione in Italia. Il pun-to di forza di Bee Group è senza dubbio la vastità del suo catalogo e nonostante l’azienda sia nata da pochissimo è già tra i protagonisti dell’importazione in Italia. Siamo andati a scambiare due chiacchiere

proprio con Giovanni Termagnini, Presidente e Amministratore Dele-gato di Bee Group, il quale ha una profonda conoscenza dell’impor-tazione da Giappone e Stati Uniti in tutte le sue sfaccettature e ci ha potuto spiegare come funziona la logica d’importazione e soprattut-to le variabili con cui si deve fare i conti durante tutti i mesi dell’anno.“Sia il 2014 che il periodo natali-zio sono andati bene tutti dei nu-meri che sono proporzionati in ba-se al periodo, anche se devo dire che sono andati molto meglio del-le attese. Il nostro settore ha una relativa stagionalità, e tutto si ba-sa sull’uscita dei prodotti, motivo

Non solo per i gamerIl merchandising legato ai più importanti titoli in commercio può rappresentare una buona occasione di guadagno e di visibilità

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Il nostro settore

ha una relativa

stagionalità, e tutto

si basa sull’uscita dei

prodotti, motivo per

cui un prodotto può

cambiare il fatturato

di un intero mese

In esclusiva abbiamo la McFarlane che è stata l‘ azienda che ha lan-ciato le action fi gures come pro-dotti da collezione distinguendo-li dal giocattolo, tra i suoi brand ci sono ‘Assassin’s creed’ e ‘Ha-lo’, poi abbiamo Goodsmile Com-pany, il secondo gruppo giappone-se di prodotti per collezionisti dopo Bandai-Tamashii Nations, tra i suoi prodotti vendono molto i Nendo-roid del mondo Nintendo e Metal Gear Solid. Poi abbiamo la Funko che produce piccoli pupazzetti su-per deformed che vengono media-mente 15 euro al pubblico e pro-prio questa abbordabilità di prez-zo fa avvicinare il pubblico all’ac-quisto, naturalmente c’è massiccia

presenza di personaggi tratti da vi-deogiochi come ‘Assassin’s Creed’, ‘Evolve’, ‘God of War’ e altri. Oltre a questi distribuiamo altri brand che anche se non li abbiamo in esclusiva rappresentano delle en-trate importanti come ad esempio le action fi gure di ‘Final Fantasy’ di Square, quindi si parla dei prota-gonisti di tutti i capitoli della saga che abbiamo visto in questi anni. Poi abbiamo la Neca che sta ripro-ponendo personaggi dei videogio-chi realizzati riprendendo gli anni 80/90 e l’aspetto vintage per molti attrae più di quello moderno. Ulti-ma ma non certo in ordine di im-portanza c’è la Diamond, la qua-le tratta le action fi gure di ‘Plant

Alberto Gaglio, EMP Mailorder ItaliaEnrico Bergamini, Cosmic Group

per cui un prodotto può cambiare il fatturato di un intero mese, poi ovviamente tra ottobre e dicembre si fa più del fatturato dell‘ anno. Siamo nati nel 2013 per cui siamo attivi sul mercato da pochissimo, proprio per questo quest’anno ci aspettiamo ragionevolmente di raddoppiare il fatturato. In ogni ca-so siamo già contenti di quanto ab-biamo già raggiunto fi no adesso.Sicuramente i prodotti con più suc-cesso sono state le action fi gures piu snodate e particolareggiate come quella di ‘Assassin’s Creed’, anche se sono ampiamente più costose rispetto ad altre abbiamo visto che il pubblico collezionista preferisce spendere di più e ave-re un prodotto di altissima qualità piuttosto che risparmiare qualcosa ed avere tra le mani una riprodu-zione che non lo appaga al 100%, inoltre alcune action fi gures forni-scono codici per sbloccare determi-nati contenuti all’ interno del gioco da cui e tratto ed essendo questi contenuti esclusivi i collezionisti di achievement le tengono molto in considerazione.Sicuramente in futuro aggiungere-mo altri brand, ancora non sappia-mo quali perché siamo costante-mente alla ricerca di prodotti nuovi che abbiamo gli standard di quali-tà richiesti dai nostri clienti.

Vs Zombie’, gioco che ha avuto un successo clamoroso su smartpho-ne e tablet per cui molto conosciu-to anche dai casual gamer che rap-presentano sicuramente una fetta più grossa di pubblico rispetto agli hardcore gamer, il che si traduce in vendite ampiamente superiori.

EMPAnche l’ecommerce ha la sua im-portanza ed EMP è tra i pochi in Italia a commercializzare gadget di videogiochi veramente esclusivi.Alberto Gaglio, Country Manager, EMP Mailorder Italia: “Di tutto il merchandise legato ai videogio-chi è l’abbigliamento quello che va per la maggiore come t-shirt e felpe, in particolare quello di ‘As-sassin’s Creed’. Se si sconfi na negli accessori invece, i portafogli han-no un buon successo, in particolare quello a forma di Playstation 1 sta andando forte. Per noi rappresenta

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intorno al 4-5% del fatturato, che nel caso di EMP, con un catalogo di oltre 25.000 prodotti di ogni tipo, è un risultato signifi cativo. E’ un seg-mento che è cresciuto bene nell’ul-timo paio d’anni.Vendiamo merchandise di molti brand di videogame: tra i più re-centi ricordiamo ‘Destiny’, ‘Watch Dogs’ o ‘Evolve’, oltre a brand clas-sici come ‘Call of Duty’, ‘World of ga

min

g

Che il 3DS sia la console più ven-duta del mondo non è certo un

segreto. Fino ad oggi la famiglia 3DS ha venduto oltre i 50 milioni di unità in tutto il mondo tra nor-male e XL diventando la console più venduta. Sono passati circa 4 an-ni dal suo lancio del 2010 e per il 3DS è giunto il momento di un re-styling, non solo esternamente ma anche internamente. Il New 3DS si presenta sia per forma che per di-mensioni molto simile al preceden-te ma con una forma leggermente più arrotondata, con lo schermo su-periore più grande di circa il 20%. La versione XL si presente invece praticamente identica alla prece-dente, solamente un po’ più leg-gera. La novità più importante è l’inserimento di tasti aggiuntivi; un secondo minuscolo stick analogico

sopra il tasto Y e due tasti dorsali di fi anco ai L e R tradizionali. Notevoli migliorie sono state fatte anche a livello hardware: il processore in-terno è più performante, il che ridu-ce i tempi di caricamento di alcuni giochi e l’accensione della console, ed è stato inserito un sistema 3D Ul-tra Stabile, una tecnologia 3D che grazie a un Led a infrarossi abbina-to alla telecamera segue lo sguardo del giocatore e adatta l’effetto 3D in tempo reale in base alla posizio-ne della testa. Ma cosa si aspettano da queste nuove console? Lo abbia-mo chiesto direttamente a Simona Portigliotti, Brand Manager Han-dheld Console di Nintendo Italia.“Possiamo dire che il lancio è an-dato molto bene, sopra le nostre aspettative per cui i forecast dei prossimi mesi sono decisamente importanti. Dopo esserci rivolti al pubblico gamer in fase di lancio, ora ci rivolgeremo ai bambini, in vista del picco di stagionalità lega-to alla fi ne della scuola, puntando molto sulle cover intercambiabili e la compatibilità con gli Amiibo. Il lancio della nuova versione della console è andato molto bene, sia in Italia che in tutta Europa. Pos-siamo tranquillamente dire che ha venduto molto di più in day one anche del Nintendo 3DS XL, sebbe-ne quest’ultimo fosse stato lancia-to in un periodo molto più favore-vole dal punto di vista dei consu-mi. Il trend vede l’XL come console

più forte, ma prevediamo di crescere anche con la normale sui kids grazie alle cover intercambiabili che verranno mostrate in tutti gli spot TV. La New 3DS non ha stravolto il prodotto con novità super eclatanti, ma l’ha reso sem-plicemente ottimale. Ora il 3DS ha davvero tanti argomenti in più proprio per rispondere alle even-tuali critiche che potevano esser-gli rivolte in passato: è potente e veloce, non dà più assolutamente fastidio agli occhi, ha accessori su-per divertenti come le cover e gli amiibo e soprattutto vanta una li-ne up davvero ricca e invidiabile. Visto il successo eclatante delle li-mited edition di Monster Hunter 4 e di Zelda, andate letteralmente a ruba, stiamo inoltre pensando se-

intorno al 4-5% del fatturato, che nel caso di EMP, con un catalogo di oltre 25.000 prodotti di ogni tipo, è un risultato signifi cativo. E’ un seg-mento che è cresciuto bene nell’ul-timo paio d’anni.Vendiamo merchandise di molti brand di videogame: tra i più re-centi ricordiamo ‘Destiny’, ‘Watch Dogs’ o ‘Evolve’, oltre a brand clas-sici come ‘Call of Duty’, ‘World of ga

min

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Simona Portigliotti

riamente a nuove versioni speciali per il futuro, ma al momento è an-cora tutto in fase di studio. Non riusciamo però a fare una sti-ma precisa del tasso di conversio-ne, ma viste le forti promo legate al trade-in che vengono comunica-te dai retailer al momento pensia-mo che saranno molti a voler fare questo passaggio. Dai commenti dei nostri utenti ci rendiamo con-to che la New Nintendo 3DS è la console perfetta per convincere all’upgrade i lapsed gamer che si erano fermati al DS Lite o quelli che avevano preso il primo Ninten-do 3DS e non l’XL successivo.

Nintendo: ecco il nuovo 3DS!

Warcraft’, ‘The Elder Scrolls’, ‘Dia-blo’ o Nintendo in generale, o an-cora ‘Little Big Planet’ e ‘Mine-craft’. Non c’è quindi una restri-zione di sorta, dipende molto an-che dai periodi: i brand di maggior successo chiaramente tendono a essere presenti in maniera più co-stante nel catalogo.A livello di merchandise legato ai videogame il 2014 è andato molto

Simona Portigliotti

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bene; il segmento continua a cre-scere, e il successo riscosso da ‘De-stiny’ ha inciso positivamente an-che sul relativo merchandise e in generale sotto il periodo natalizio il merchandise videoludico è cre-sciuto in maniera decisa.Contiamo di continuare a crescere in questo settore, arricchendo il ca-talogo con nuovi articoli e guada-gnando clienti interessati a questo ambito. Negli anni scorsi EMP era presente anche alla Gamescom di Colonia, e speriamo di poter ripe-tere l’esperienza. In generale EMP si concentrerà molto sul proprio settore di riferimento, ovvero il merchandise uffi ciale, che sia mu-sicale o di videogiochi o legato al cinema e alle serie Tv.

Cosmic Group La prima azienda a portare in Ita-lia i prodotti Bandai a prezzi con-tenuti punta molto sulle statuette, prodotti di alta fascia dal prezzo sensibilmente più alto ma in gra-do di soddisfare il pubblico più esi-gente. Enrico Bergamini, Diret-tore Commerciale e Marketing di

I titoli sugli scaff ali

Battlefi eld HardlineNuovo episodio per Battlefi eld, uno dei titoli voltati al multiplayer più giocati degli ultimi anni. Que-sta volta niente ambientazioni belliche ma tutto si svolge in cit-tà e al posto di soldati controllere-mo agenti di polizia. Per il resto gli elementi “storici” ci sono tutti; un single player cortissimo per farsi le ossa, un multiplayer enorme e praticamente infi nto e una grafi ca ineccepibile. Piattaforme: PC, PS3, PS4, Xbox 360, Xbox One

The Legend of Zelda: Majora’s MaskDopo Ocarina of Time torna in ver-sione rivista e corretta anche Ma-jora’s Mask, una delle avventure più belle in assoluto dell’immor-tale saga RPG di Nintendo. An-che nel piccolo schermo del 3DS la giocabilità è rimasta immutata e il titolo non ha perso lo smalto di un tempo e risulta attualissimo. Per goderselo al 100% è meglio giocarlo su 3DS XL però. Piattaforma: Nintendo 3DS

BloodBorneDai creatori degli acclamatissimi Demon’s Souls, Dark Souls e Dark Souls 2 ecco l’ultima frontiera del-l’RPG fantasy: Bloodborne. Un si-stema di combattimento tutto vo-tato ad attacco e schivate rispetto al solito parata/attacco è la dif-ferenza più evidente mentre la corposa presenza di allucinazioni rende la storia ancora più surrea-le. Un acquisto obbligato per chi ama il fantasy: venderà, e molto!Piattaforma: PS4

di un tempo e risulta attualissimo. Per goderselo al 100% è meglio giocarlo su 3DS XL però. Piattaforma: Nintendo 3DS

BloodBorneDai creatori degli acclamatissimi Demon’s Souls, Dark Souls e Dark Souls 2 ecco l’ultima frontiera del-l’RPG fantasy: Bloodborne. Un si-stema di combattimento tutto vo-tato ad attacco e schivate rispetto al solito parata/attacco è la dif-ferenza più evidente mentre la corposa presenza di allucinazioni rende la storia ancora più surrea-le. Un acquisto obbligato per chi ama il fantasy: venderà, e molto!Piattaforma: PS4

Cosmic Group srl: “L’anno è sta-to buono, e in crescita rispetto a quello precedente. Natale è stato buono ma non è stato quello che ci ha fatto migliorare l’annata, che è stata costante a livello di crescita. Sul fatturato il merchandising pesa non più del 5%. L’inizio del 2015 è stato discreto e si spera di riu-scire a fare almeno, in caso peg-giore, come lo scorso anno. Ma le premesse sono buone.La percentuale del licensing vide-ogame per noi è piuttosto bassa. A parte alcuni classici come ‘Assa-sin’s Creed’ e ‘Super Mario’ non ci sono stati fenomeni nuovi e rile-vanti per noi e per le nostre azien-de di riferimento. Tendenzialmen-te i prodotti più venduti sono le fi gure dedicate a certi classici del mondo manga-anime come i ro-bot come ‘Goldrake’ o ‘I Cavalieri dello Zodiaco’. Abbiamo avuto una buona crescita anche per il mondo dei GUNPLA, ossia i kit di montag-gio dedicati alla saga di ‘Gundam’. Ogni anno inseriamo nuovi brand a catalogo e siamo già in trattativa con varie realtà”.

Multiplayer EdizioniLeader assoluto per quanto riguar-da i libri tratti dai videogiochi Mul-tiplayer Edizioni da quando è nata si è sempre aggiudicata tut-te le licenze migliori ed ha saputo sfruttarle al meglio. Tra i suoi libri troviamo la saga di “Halo”, “Mass Effect”, “Assassin’s Creed” e alcu-ni saggi di trend che raccontano particolari periodi come il recentis-

simo “Console Wars”. Ma non si so-lo libri campa l’azienda, per sapere di cos’altro si nutre siamo andati a chiederlo direttamente al suo fon-datore.Andrea Pucci, Fondatore e Ammi-nistratore Unico NetAddiction Srl: “Multiplayer Edizioni nel 2015 avrà la distribuzione esclusiva per l’Italia della linea TOYS Nintendo . I pupazzi verranno distribuiti all’in-

Nintendo: ecco il nuovo 3DS!

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Mario Party 10Decimo episodio per il party ga-me di Nintendo con protagonisti Mario & C. intenti a completa-re un simil-gioco dell’oca pieno zeppo di minigiochi. Se nei pas-sati episodi si poteva giocare in 4 questa volta si sale di numero, fi no a 5 giocatori si potranno sfi -dare contemporaneamente nel-la stessa stanza con la dinamica del 4-contro-1, dove l’1 è imper-sonato da Bowser che farà di tutto per impedire ai protagoni-sti di raggiungere la meta. Piattaforma: Nintendo Wii U

Final Fantasy: Type 0Rimasterizzazione in HD dell’e-pisodio uscito anni fa su PSP, questo Type-0 si mantiene all’al-tezza della saga di FF mante-nendo alto sia il livello di storia che quello di grafi ca. Questa vol-ta sarà una lotta contro il tempo nel vero senso della parola, sarà infatti il tempo a determinare le nostre azioni, missioni principali e side quest comprese, per cui attenzione, ogni secondo sarà prezioso!Piattaforme: PS4, Xbox One

terno della grande distribuzione di giocattoli e videogiochi. La media è di 25 titoli l’anno. Nel 2014 ab-biamo avuto un piccolo calo nelle vendite della collana Videogiochi da Leggere rispetto alla collana Apocalittici, quindi i romanzi di ge-nere horror e fantascienza apoca-littica. Abbiamo inserito di recente Multipop, una collana che raccoglie generi letterari molto ispirati dalla cultura videoludica e popolare, co-me il fantasy. Abbiamo in cantie-re due romanzi in cui l’iconografi a avrà un’impronta importante: ‘The Queen Of the Tearling’, per esem-pio, conterrà illustrazioni di Rober-to Recchioni e ‘I Cavalieri del Nord’ avrà invece una copertina scelta grazie a un contest letterario or-ganizzato con l’Associazione Ga-me Art Gallery. I videogiochi da leggere si difendono bene però e quest’anno inizieremo la pubblica-zione dei romanzi di ‘Halo’ anche in ebook. Le guide strategiche rap-presentano ancora una percentua-

no possiamo già confermare un art book molto bello, ‘The Art of The Witcher’, e la guida strategica di ‘The Witcher 3’.

Game OverAbbiamo parlato con grandi azien-de che hanno dalla loro il vantag-gio di avere sottomano importanti brand, ma come hanno affronta-to l’importazione i classici negozi? Molti hanno iniziato anni fa, prima ancora che gli importatori uffi ciali aprissero e le varie licenze venne-ro distribuite, per loro molto spes-so voleva dire andare direttamen-te in Giappone o negli Stati Uniti a contattare direttamente le azien-de, questo gli consentiva di ave-re dei prodotti veramente unici, poi è arrivato internet e di conse-guenze l’ e-commerce e le cose so-no cambiate drasticamente. Come hanno affrontato la loro avventu-ra nell’importazione? Lo abbiamo chiesto a uno di loro.Claudio De Angelis, proprietario negozio Game Over, Roma: “Mi oc-cupo di gadget da quando ho aper-to l’attività. Ho iniziato ad acquista-re giochi, gadget e altro materiale import per passione personale per poi accorgermi che alcuni articoli, chiamiamoli “esotici”, riscuotevano un gran successo presso il pubblico che non aveva occasione di ammi-rarli in altri negozi. Il vero collezionista punta al “pez-zo” a tiratura limitata, alla sta-tua del supereroe prodotta in 500 pezzi piuttosto che al robot/mech giapponese in metallo o iperdetta-gliato. C’è un grande ritorno al vin-tage anche nei videogiochi o nel collezionismo in generale. Spes-so ci rivolgiamo al Giappone per

acquistare console o videogames mai usciti in Europa e il pubblico si dimostra affamato di questo ge-nere di articoli. Ovviamente ora è diventato più semplice reperire al-cuni articoli grazie alla miriade di siti di e-commerce e ai venditori privati che affollano il web. Perso-nalmente però amo anche andare sul posto per cercare qualche arti-colo particolare. In più di un’occa-sione, ad esempio, mi sono recato a Tokyo e ho trovato delle chicche che su web sarebbe stato impossi-bile reperire. Per un’attività come la mia, soprattutto all’inizio, sono importanti a livello di immagine, come si dice... “fanno vetrina”. Con il tempo però il mercato import sta diventando sempre più importan-te, sono ancora molti gli articoli che non vengono venduti nei canali uf-fi ciali europei e soprattutto italiani, ma come dicevo prima il pubblico li cerca, ne è affamato. Inutile nascondere che la crisi si è fatta sentire, ma proprio per alleg-gerire un po’ questa situazione ho cercato di affi ancare ai prodotti che tradizionalmente vanno di più nel periodo natalizio, alcuni articoli in grado di catturare l’occhio e di ca-ratterizzare il Game Over rispetto a tutti gli altri negozi di videogio-chi e gadget. In questo momento ho la passione per i ‘LEGO’. Come al solito ne prendo alcuni che piac-ciono a me, ma sto vedendo che anche il pubblico adulto apprezza. Poi non perdo mai di vista il mondo Nintendo, nelle mie vetrine ho al-cune chicche di Super Mario e soci che farebbero sgranare gli occhi a chiunque. E nel mio cuore rimarrà sempre la passione per la serie ‘Re-sident Evil’ e per il ‘Joker’”.Andrea Pucci, NetAddiction

le importantissima del fatturato, soprattutto per il fatto che localiz-ziamo ogni guida in 4 lingue: italia-no, francese, spagnolo e tedesco. La guida più venduta è stata an-che per quest’anno a brand ‘GTA’ con ‘Grand Theft Auto V’ aggiorna-ta ed estesa , che ha bissato qua-si il successo di quella precedente per le vecchie console. Quest’an-

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Numeri in crescita per il network di vendita di videogamein

-sto

re

Nata dall’esperienza di Db-Line, uno dei maggiori distributori

in Italia di videogame e presente da 20 anni sul mercato, GamePeo-ple in un solo anno ha instaurato una partnership con oltre 60 pun-ti vendita specializzati, entrando di prepotenza tra i protagonisti del settore. A supporto di ogni punto vendi-ta c’è un’avanzata logistica e so-prattutto disponibilità immedia-ta dei prodotti e una velocissima evasione degli ordini, aspetti de-terminanti per qualsiasi settore e soprattutto nei videogiochi dove tutto si svolge molto in fretta. Ma cosa pensa una realtà così grande del mercato? Ne abbiamo parlato direttamente con il suo responsa-bile Walter Marzullo.

Un bilancio del 2014 e in parti-colar modo del periodo natalizio“Siamo pienamente soddisfat-

ti di come si è concluso l’anno 2014 per il network GamePeo-ple. Rispetto allo scorso anno la performance del Gruppo ha regi-strato un incremento di fatturato pari al 23%. Questo dato testimo-nia la validità della nostra formu-la di affi liazione, un perfetto mix di “franchising-indipendente”per il settore retail. Il nostro affi liato, pur lavorando in perfetta autono-mia, può contare su un’azienda strutturata che gli fornisce sup-porti commerciali, tecnici e logi-stici favorendo lo sviluppo del bu-siness videoludico in un mercato sempre più esigente e competi-tivo. Riguardo al Natale, l’intero net-work ha risposto in modo eccel-lente alle richieste del mercato, of-frendo una serie di offerte varie-gate e super concorrenziali. Inol-tre, tutti i punti vendita hanno da-to una decisa spinta alle vendite di

di Raffaele Gomiero

GamePeopleGamePeopleGamePeopleobiettivo espansione

console next-gen, buona premes-sa per l’anno in corso”.

E per quanto riguarda il 2015 e le previsioni per i prossimi mesi?“L’anno è iniziato con l’apertura di nuovi store GamePeople in città come Ferrara e Roma. Per i pros-simi mesi siamo in procinto di an-nunciare altre importanti aperture sull’intero territorio nazionale”.

Come è composta la vostra at-tuale rete vendita?“Al momento abbiamo 72 punti vendita affi liati in Italia, suddivisi tra le nostre due nostre formule di affi liazione denominate - Invite ed Exclusive. Formule che sono in grado di adattarsi alle esigenze e ai bisogni dei diversi imprendito-ri, trovando così un punto di equi-librio tra opportunità e necessità del punto vendita. Abbiamo ov-viamente negozi che performa-

Walter Marzullo

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no meglio rispetto ad altri, come i punti vendita di Napoli, Roma e Faenza, ma devo ammettere che la maggioranza degli store Game-People raggiungono importanti obiettivi di vendita. GamePeople, inoltre, realizza per l’affi liato esclusivi materiali di co-municazione per il punto vendi-ta come poster, fl yer, cataloghi, espositori, gadget, fi delity card, gift card e servizio di assicurazione

GamePeople in

un solo anno

ha instaurato una

partnership con oltre

60 punti vendita

specializzati, entrando

di prepotenza

tra i protagonisti

del settore

denominato “savethegame”, per promuovere il brand GamePeople, ampliare la pedonabilità all’inter-no dei negozi e aumentare la fi de-lizzazione dei clienti”.

Pensate in futuro di spostarvi in altri mercati paralleli? “Si, e in particolar modo nei mer-cati che abbiano un punto in co-mune con il nostro core-business: toys, elettronica e gadget”.

Un vostro parere sul mercato e sull’introduzione della digital delivery“Il settore dei videogame è so-stanzialmente cambiato in questi ultimi anni e gli scenari futuri di un possibile sviluppo su questo mercato sono vari.La diffusione di nuove piattafor-me da gioco come smartphone e tablet continueranno ad attrarre nuovi giocatori e nuovi consuma-tori con modi alternativi di fruire il videogame anche attraverso il digital delivery. In Italia, però, abbiamo anco-ra dei limiti pratici non irrilevan-ti, scoraggiati dall’idea di dover scaricare 50-60 GB di dati con il supporto di una linea dalle pre-stazioni altalenanti per non dire scadenti”.

E in merito all’usato?“La vendita di giochi usati rima-ne una importante fonte di so-stenibilità per il punto vendita specializzato in videogame. Nei nostri store GamePeople, grazie a un software gestionale avan-zato, l’affi liato riesce ad offrire una corretta e aggiornata valu-tazione dell’usato in modo da dif-ferenziarsi da altri competitor del mercato”.

obiettivo espansioneUn nuovo store a RomaGame Over di Roma a breve assumerà le insegne di GamePeople. Ecco i perché di questa scelta, direttamente dal responsabile del punto vendita Claudio De Angelis.“Ho scelto GamePeople come affi liazione per il mio negozio perché ormai da anni ho rapporti di lavoro ottimi con coloro che hanno creato questo marchio. GamePeople seleziona i suoi affi liati con cura, scegliendo attività presenti sul mercato da tempo, che abbiano ottenuto risultati di prestigio e che possano garantire al marchio (e all’attività stessa) una crescita nel tempo. Si sono presentati con una proposta interessante che mi permette di offrire vantaggi ai clienti e offerte competitive pur mantenendo intatta l’identità della mia attività, il Game Over, che ormai è conosciuta (e riconosciuta) in tutta la città, e anche fuori. Proprio la possibilità di far parte del circuito GamePeople pur mantenendo la nostra identità è davvero grandiosa: diciamo che sta iniziando l’era Game Over 2.0. In più, vi è la possibilità di offrire ai clienti vantaggi come una fi delity card, sconti periodici su giochi e console, offerte speciali in particolari periodi dell’anno, prenotazioni sui titoli in uscita (spesso con bonus), gadget esclusivi e altre novità in arrivo.

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Troppo spesso sentiamo gli stes-si termini utilizzati per descri-

vere fenomeni diversi e ciò crea confusione, contribuendo a raffor-zare la nostra già ben sviluppata pigrizia intellettuale e inattività sull’argomento “sostenibilità” che dovrebbe invece vederci in pri-missima linea ed attivi. Alcuni dei più utilizzati:

GreenwashingIl termine deriverebbe dall’uso originale di “whitewashing” cioè i tentativi di insabbiare e “ripu-lire” deliberatamente da docu-menti, fatti e azioni negative, allo scopo di ricostruire un’im-magine nuova, migliore e più credibile. Nel caso del “greenwa-shing” si tratta di ricreare un’ im-magine più ecologica senza che ciò sia del tutto vero nella realtà, ovvero un’immagine che manca di consistenza o copre comporta-menti scorretti o scarsa attività a favore dell’ambiente, attraver-so attività prevalenti di pubblici-tà e marketing. Il risultato della diffusione di questa pratica po-

Un po’ di sostenibile chiarezza

co trasparente consiste in azioni ingannevoli verso il consumato-re (diffusione di prodotti con no-me che presenta il suffi sso “bio”, “eco” etc., mirato a far credere lo siano realmente) e che danneg-giano anche fortemente le azien-de veramente green. Al contrario la credibilità di un’a-zione ‘verde’ utilizza marchi cer-tifi cati e riconosciuti, sistemi di certifi cazione di qualità e gene-ralmente dichiara le azioni e le scelte operate e attuate.

Energia primariaSi tratta di quella risorsa natura-le che produce energia senza ri-correre a trasformazioni di altre fonti energetiche cioè utilizzabile direttamente come si trova in na-tura. Per esempio lo sono le fonti rinnovabili: energia solare, eolica, idroelettrica, geotermica, biomas-se, oppure le fonti non rinnovabi-li: petrolio, nucleare, carbone, gas naturale.All’opposto le fonti secondarie derivano da trasformazioni, per esempio la benzina e l’elettricità

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prodotta da centrali che utilizza-no gas o carbone o nucleare come fonte energetica primaria.

Potenzialedi acidifi cazione APe potenziale di eff etto serra o indice GWPGWP signifi ca Global Worming Po-tential ossia il contributo che un materiale o una sostanza danno alla creazione dell’Effetto Serra, a sua volta causa del surriscalda-mento del pianeta, determinato dalle emissioni in atmosfera di gas climalteranti, in particolare la CO2 o anidride carbonica. L’indice misura nell’arco di 100 anni l’ef-fetto serra provocato dal gas, p. esempio: • per l’anidride carbonica: CO2 = GWP100 1 • per il protossido di azoto: N2O = GWP100 310Il potenziale di Acidifi cazione AP invece valuta l’impatto che la so-stanza presente in atmosfera, ri-cadendo sulla terra insieme alla pioggia, si trasformi in una solu-zione acidifi cante (come ad esem-

pio lo zolfo che diventa pericoloso acido solforico) e danneggi pian-te, coltivazioni, animali etc.

Impianti ecologici e rinnovabiliAlcune tra le fonti di energia sono defi nite rinnovabili, cioè fornisco-no energia senza che ciò ne ridu-ca la quantità iniziale che conside-riamo potenzialmente infi nita. Lo sono per esempio: il sole, il vento, l’acqua, le maree, il calore della Terra.Gli impianti che le utilizzano per produrre energia elettrica o calo-rica fruibile dall’uomo si defi ni-scono impianti a energia rinno-vabile.Lo sono, per esempio: impianto solare termico, impianto solare fotovoltaico, impianto geotermi-co, impianto idroelettrico.Le cosiddette fonti non rinnova-bili, invece sono costituite da una quantità fi nita di risorse, se pur grande, come ad esempio il pe-trolio, il carbone, il gas naturale e andranno ad esaurirsi con l’attua-le velocità di utilizzo.

Una non ben chiara nomenclatura spesso provoca confusione e cattiva informazione

Arch. Olivia CaronePres. Ass. Casaclima Network Milano e docente [email protected]

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