Efficientamento energetico in bioedilizia - Gabriele Nannetti

Gabriele Nannetti

RECUPERO DEGLI EDIFICI STORICI E RISPARMIO ENERGETICO

Aggiornamento sulle tecniche conservative

e di restauro correlate al risparmio energetico

11 ottobre 2013

Efficientamento energetico in bioedilizia Opportunità, vincoli e aggiornamento delle competenze

EFFICIENTAMENTO ENERGETICO E INTERVENTI PER IL RISPARMIO ENERGETICO

NELL’EDILIZIA STORICA E NELLE ZONE A VINCOLO PAESAGGISTICO: OPPORTUNITÀ E PROSPETTIVE

Nuoro, 18 marzo 2014

G A B R I E L E N A N N E T T I

Gabriele Nannetti

EFFICIENTAMENTO ENERGETICO E INTERVENTI PER IL RISPARMIO ENERGETICO NELL’EDILIZIA STORICA E NELLE ZONE A VINCOLO PAESAGGISTICO: OPPORTUNITÀ E PROSPETTIVE

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Costituzione della Repubblica Italiana - 1948

Art. 9

“La Repubblica promuove lo sviluppo della cultura e la ricerca scientifica e tecnica. Tutela il paesaggio e il patrimonio storico e artistico della Nazione”.

PREMESSA

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PATRIMONIO EDILIZIO STORICO

EDIFICIO STORICO: manufatto connotato e spesso stratificato inteso come preesistenza caratterizzata da un valore testimoniale aggiunto.

BENE CULTURALE: oggetto d’arte e storia che può anche non rendere economicamente, ma che è meritevole d’essere conservato e tramandato.

MONUMENTO: inteso come documento, storico o bello, in senso antropologico la semplice testimonianza materiale avente valore di civiltà (concetto introdotto nel 1964 dalla “Commissione Franceschini”, istituita per studiare la legge sui beni culturali).

VALORE STORICO-ARTISTICO: si definisce in relazione all’antichità ed alla rarità; deve essere riconosciuto preventivamente rispetto all’intervento di restauro.

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D.LGS. 42/2004 “CODICE DEI BENI CULTURALI E DEL PAESAGGIO”

Art. 2. Patrimonio culturale 1. Il patrimonio culturale è costituito dai BENI CULTURALI e dai BENI PAESAGGISTICI. 2. Sono BENI CULTURALI le cose immobili e mobili che, ai sensi degli articoli 10 e 11, presentano interesse artistico, storico, archeologico, etnoantropologico, archivistico e bibliografico e le altre cose individuate dalla legge o in base alla legge quali testimonianze aventi valore di civiltà. 3. Sono BENI PAESAGGISTICI gli immobili e le aree indicati all’articolo 134, costituenti espressione dei valori storici, culturali, naturali, morfologici ed estetici del territorio, e gli altri beni individuati dalla legge o in base alla legge.

http://www.bosettiegatti.eu/info/norme/statali/2004_0042.htm#010










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Art. 10. Beni culturali

Le cose immobili appartenenti allo Stato, alle regioni, agli altri enti pubblici territoriali, nonché ad ogni altro ente ed istituto pubblico e a persone giuridiche private senza fine di lucro, ivi compresi gli enti ecclesiastici civilmente riconosciuti, che presentano interesse artistico, storico, archeologico o etnoantropologico e sono stati realizzati da oltre 70 anni.

Le cose immobili che presentano interesse artistico, storico, archeologico o etnoantropologico particolarmente importante, appartenenti a soggetti diversi da quelli sopra indicati, realizzati da oltre 70 anni, quando sia intervenuta la notifica della dichiarazione dell’interesse culturale.

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Art. 10. Beni culturali Le cose immobili, a chiunque appartenenti, che rivestono un interesse particolarmente importante a causa del loro riferimento con la storia politica, militare, della letteratura, dell’arte, della scienza, della tecnica, dell'industria e della cultura in genere, ovvero quali testimonianze dell’identità e della storia delle istituzioni pubbliche, collettive o religiose.

Le cose immobili che interessano la paleontologia, la preistoria e le primitive civiltà.

Le ville, i parchi e i giardini che abbiano interesse artistico o storico.

Le pubbliche piazze, vie, strade e altri spazi aperti urbani di interesse artistico o storico.

I siti minerari di interesse storico od etnoantropologico.

Le architetture rurali aventi interesse storico od etnoantropologico quali testimonianze dell’economia rurale tradizionale.

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IL PERCORSO DELLA TUTELA

• Convezione Europea del Paesaggio 20.10.2000: concetto di identità del paesaggio come territorio percepito

• D.Lgs. 42/2004: “Codice dei beni culturali e del paesaggio”

• Legge 308/2004: “Delega al Governo per il riordino, il coordinamento e l’integrazione della legislazione in materia ambientale e misure di diretta applicazione”

I PRESUPPOSTI E GLI OBIETTIVI DELLA TUTELA PAESAGGISTICA

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IL PERCORSO DELLA TUTELA

I PRESUPPOSTI E GLI OBIETTIVI DELLA TUTELA PAESAGGISTICA

• D.P.C.M. 12.12.2005: Relazione Paesaggistica a corredo dell’istanza di Aut. Paes. • Legge 14/2006: “Ratifica ed esecuzione della Convenzione europea sul paesaggio” Firenze 20.10.2000 • D.P.R. 139/2010: “Regolamento recante procedimento semplificato di autorizzazione paesaggistica per gli interventi di lieve entità”

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Art. 131 “Per paesaggio si intende il territorio espressivo di identità, il cui carattere deriva dall’azione di fattori naturali, umani e dalle loro interrelazioni […] il Codice tutela […] quegli aspetti e caratteri che costituiscono rappresentazione materiale e visibile dell’identità nazionale, in quanto espressione di valori culturali […] la tutela del paesaggio […] è volta a riconoscere, salvaguardare e, ove necessario, recuperare i valori culturali che esso esprime […] la valorizzazione è attuata nel rispetto delle esigenze della tutela”

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Territorio Paesaggio

BENI PAESAGGISTICI

Patrimonio

I BENI PAESAGGISTICI: IDENTIFICAZIONE E PERMANENZA DEI VALORI TUTELATI

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Art. 134. Beni paesaggistici

gli immobili e le aree di cui all’articolo 136, individuati ai sensi degli articoli da 138 a 141;

le aree di cui all’articolo 142;

gli ulteriori immobili ed aree specificamente individuati a termini dell'articolo 136 e sottoposti a tutela dai piani paesaggistici previsti dagli articoli 143 e 156.
























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Art. 136 “Immobili ed aree di notevole interesse pubblico” a) le cose immobili che hanno cospicui caratteri di bellezza naturale, singolarità geologica o memoria storica, ivi compresi gli alberi monumentali; b) le ville, i giardini e i parchi, non tutelati dalle disposizioni della Parte seconda del presente Codice, che si distinguono per la loro non comune bellezza; c) i complessi di cose immobili che compongono un caratteristico aspetto avente valore estetico e tradizionale, inclusi i centri ed i nuclei storici; d) le bellezze panoramiche e così pure quei punti di vista o di belvedere, accessibili al pubblico, dai quali si goda lo spettacolo di quelle bellezze.


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a) i territori costieri compresi in una fascia della profondità di 300 metri dalla linea di battigia, anche per i terreni elevati sul mare; b) i territori contermini ai laghi compresi in una fascia della profondità di 300 metri dalla linea di battigia, anche per i territori elevati sui laghi; c) i fiumi, i torrenti, i corsi d'acqua iscritti negli elenchi previsti dal testo unico delle disposizioni di legge sulle acque ed impianti elettrici, approvato con Regio Decreto 11 dicembre 1933, n. 1775, e le relative sponde o piedi degli argini per una fascia di 150 metri ciascuna;

Art. 142 “Aree tutelate per legge”

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I BENI PAESAGGISTICI: IDENTIFICAZIONE E PERMANENZA DEI VALORI TUTELATI Art. 142 “Aree tutelate per legge”

d) le montagne per la parte eccedente 1.600 metri sul livello del mare per la catena alpina e 1.200 metri sul livello del mare per la catena appenninica e per le isole; e) i ghiacciai e i circhi glaciali; f) i parchi e le riserve nazionali o regionali, nonché i territori di protezione esterna dei parchi; g) i territori coperti da foreste e da boschi, ancorché percorsi o danneggiati dal fuoco, e quelli sottoposti a vincolo di rimboschimento, come definiti dall’articolo 2, commi 2 e 6, del D. Lgs. 18 maggio 2001, n. 227;

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I BENI PAESAGGISTICI: IDENTIFICAZIONE E PERMANENZA DEI VALORI TUTELATI Art. 142 “Aree tutelate per legge”

h) le aree assegnate alle università agrarie e le zone gravate da usi civici; i) le zone umide incluse nell'elenco previsto dal D.P.R. 13 marzo 1976, n. 448; l) i vulcani; m) le zone di interesse archeologico.

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PAESAGGIO

ex art. 136 del D.Lgs. 42/2004

ex art. 142 del D.Lgs. 42/2004

BENI PAESAGGISTICI

PAESAGGIO TUTELATO (50-60%)

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RECUPERO DEGLI EDIFICI STORICI E RISPARMIO ENERGETICO

Aggiornamento sulle tecniche conservative

e di restauro correlate al risparmio energetico

11 ottobre 2013


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La tutela e la valorizzazione delle identità territoriali e delle popolazioni locali

TUTELA ATTIVA

Sviluppo sociale

ed economico

tutela del paesaggio a ogni livello sociale e culturale - cittadini difensori del loro territorio -

Mi.BAC persegue la difesa del patrimonio culturale della nazione

Il Codice dei Beni Culturali e del Paesaggio

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EDIFICIO STORICO vincolato con tutela storico-artistica (bene culturale) – es. villa privata, municipio, chiesa;

EDIFICIO STORICO vincolato con tutela paesaggistica (bene ambientale) – es. casa colonica, opificio;

EDIFICIO STORICO vincolato con tutela storico-artistica e paesaggistica (bene culturale e ambientale) - es. villa privata o chiesa collocati all’interno di un’area boscata o entro 300 metri dalla linea di battigia del mare;

EDIFICIO STORICO vincolato solamente dalla legislazione urbanistica ed edilizia (patrimonio edilizio storico) – es. casa colonica ubicata in una zona agricola pianeggiante oppure casa in linea di inizio XX secolo posta nel centro storico;

IDENTIFICAZIONE DELL’IMMOBILE

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ANALISI DEI VINCOLI NORMATIVI

proprietà

vincoli di tutela storico-artistica

vincoli di tutela paesaggistica

vincoli ambientali

vincoli urbanistico-edilizi

vincoli di igiene e sicurezza

Si ottengono informazioni indispensabili ad un corretto inquadramento della fabbrica nell’ambito del vigente ordinamento tecnico-giuridico.

OPPORTUNITÀ

PROSPETTIVE


Bene culturale


Villa de La Bastia – Empoli (FI) Proprietà privata – Vincolo D.M. ex art. 10 del D.Lgs. 42/2004

Bene culturale



Torre del Romito - Livorno Proprietà privata - Vincolo D.M. ex Legge 1089/1939 Vincolo ex Legge 431/1985 Tutela ex artt. 10, 134 e 142 del D.Lgs. 42/2004

Bene culturale all’interno di un bene paesaggistico



Castello del Boccale - Livorno Proprietà privata – Vincolo D.M. ex Legge 1089/1939 Vincolo ex Legge 431/1985 Tutela ex artt. 10, 134 e 142 del D.Lgs. 42/2004

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Bene culturale all’interno di un bene paesaggistico



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I PRESUPPOSTI

“Restaurare un edificio non è il manutenerlo, il ripararlo o il rifarlo, ma è ricondurlo ad uno stato di compiutezza che potrebbe non essere mai esistito in un dato tempo” Eugène Emmanuel Viollet-Le-Duc (1814-1879)

CONSERVAZIONE: insieme delle misure e degli interventi programmati e mirati a mantenere integra la condizione fisiologica contestuale dei materiali costituenti il manufatto, accettandone il naturale declino.

RIQUALIFICAZIONE TECNOLOGICA: insieme delle operazioni necessarie a consentire il riuso o il migliore uso di un edificio storico attraverso un adeguamento degli impianti e l’efficientamento energetico.

RIQUALIFICAZIONE TECNOLOGICA: insieme delle operazioni necessarie a consentire il riuso o il migliore uso di un edificio storico attraverso un adeguamento degli impianti.

EDIFICIO STORICO: manufatto connotato e spesso stratificato inteso come preesistenza caratterizzata da un valore testimoniale aggiunto.

BENE CULTURALE: oggetto d’arte e storia che può anche non rendere economicamente, ma che è meritevole d’essere conservato e tramandato.

MONUMENTO: inteso come documento, storico o bello, in senso antropologico la semplice testimonianza materiale avente valore di civiltà (concetto introdotto nel 1964 dalla “Commissione Franceschini”, istituita per studiare la legge sui beni culturali).

VALORE STORICO-ARTISTICO: si definisce in relazione all’antichità ed alla rarità; deve essere riconosciuto preventivamente rispetto all’intervento di restauro.

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I PRESUPPOSTI

• Il tema energia costituisce uno dei principali punti di agenda politica mondiale e delle strategie nazionali di programmazione. • Analogamente, c’è grande fermento, attorno agli interventi di «restauro energetico» o «restauri / recuperi energeticamente consapevoli».

• L’accresciuta sensibilità in materia di energia è confermata anche dallo stesso Mi.B.A.C.T. che ha avviato una serie di interlocuzioni istituzionali volte alla predisposizione di un programma di azione per “il miglioramento dell’E.E. e la riduzione dei consumi e della dipendenza dalle fonti tradizionali di energia nei siti culturali statali” .

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I PRESUPPOSTI

Indirizzo operativo concreto, previsto dagli obiettivi generali del Quadro Strategico Nazionale (QSN) per la politica regionale di sviluppo 2007-2013, in quanto indirizzata al miglioramento dell’efficienza energetica e al risparmio di energia.

Concertazione d’interessi è attestato dallo stesso Ministero dei Beni e delle Attività Culturali e del Turismo, che d’intesa con il Ministero per lo Sviluppo Economico e con il Ministero dell’Ambiente e della Tutela del Territorio e del Mare, ha stipulato in data 10 maggio 2010 un accordo di programma per la “Definizione e attuazione di interventi per l’efficientamento e il risparmio energetico a servizio di musei e siti archeologici e monumentali di particolare rilevanza”.

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I PRESUPPOSTI • Mi.B.A.C.T., con Decreto della Direzione Generale per il paesaggio, le belle arti, l'architettura e l'arte contemporanee n. 701 del 20.08.2013 è stato costituito il gruppo di lavoro per la redazione delle: “Linee di indirizzo per l’uso efficiente dell’energia nel patrimonio culturale”.

• Progetto ATTES - 30 settembre 2010 - accordo di collaborazione Metadistretto veneto della Bioedilizia, Metadistretto Veneto dei Beni Culturali, Direzione Regionale B.C.P. del Veneto nell’ambito dell’efficienza energetica e della sostenibilità ambientale

Prassi d’intervento sull’edilizia storica con finalità pratiche per il miglioramento delle prestazioni energetico-ambientali nel rispetto dei criteri del restauro e della bioedilizia

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DOCUMENTI PER LA CONSERVAZIONE Si tratta di CARTE, DICHIARAZIONI e CONVENZIONI intese come

iniziative a carattere culturale e formale incentivanti una migliore conservazione, in relazione anche alle esperienze internazionali. La loro diffusione è stata spesso limitata ai soli addetti ai lavori.

Questi atti culturali si identificano talvolta quali premesse per un intervento legislativo.

CARTA DI CRACOVIA – 2000. Riprende i concetti delle Carte italiane del restauro:

Conservazione mediante controllo ambientale, manutenzione, riparazione, restauro, rinnovamento e ristrutturazione;

Conservazione si attua attraverso il progetto di restauro, basato su appropriate scelte tecniche, all’interno di un adeguato sistema conoscitivo.

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DAL PROGETTO AL CANTIERE PARTE SECONDA - BENI CULTURALI

Titolo I - Tutela - Capo III - Prevenzione e conservazione

Sezione II – Misure di conservazione

Articolo 29. Conservazione

1. La conservazione del patrimonio culturale e' assicurata mediante una coerente, coordinata e programmata attività di studio, prevenzione, manutenzione e restauro.

2. Per prevenzione si intende il complesso delle attività idonee a limitare le situazioni di rischio connesse al bene culturale nel suo contesto.

3. Per manutenzione si intende il complesso delle attività e degli interventi destinati al controllo delle condizioni del bene culturale e al mantenimento dell'integrità, dell'efficienza funzionale e dell'identità del bene e delle sue parti.

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DAL PROGETTO AL CANTIERE

RESTAURO riguarda l’edificio storico inteso come un documento storico unico ed irripetibile, testimone d’un modo di costruire, di una fase storica, economica, sociale o culturale e come semplice documento di cultura materiale.

D.Lgs. 42/2004: il RESTAURO è l’intervento diretto sulla cosa volto a mantenerne l’integrità materiale e ad assicurare la conservazione e la protezione dei suoi valori culturali .

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RESTAURO ARCHITETTONICO: è considerato una branca del restauro artistico in generale, è una materia operativa.

Si definisce RESTAURO MODERNO E SCIENTIFICO quello che presuppone la conoscenza critica e la perfezione tecnica per una successiva ottimale conservazione; ogni intervento deve avere dignità scientifica, tecnica e professionale.

Nelle varie fasi i CONCETTI e la TEORIA incidono nella PRATICA perché contribuiscono a formare l’autocoscienza del progettista e dell’esecutore; la PRATICA incide nella TEORIA fornendo motivi di ripensamento e di rinnovamento.

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Il PROGETTO DI RESTAURO deve essere motivato da un atteggiamento conservativo, da una sicurezza di metodo, da un’analisi delle trasformazioni e stratificazioni, da uno studio delle strutture e dei materiali e deve poter contare sull’impiego di maestranze educate e preparate alla materia.

Il RESTAURO è legato alla buona manutenzione ed al mantenimento in uso dell’edificio storico-artistico; è un atto storico-critico, conservativo e creativo.


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Nel RESTAURO PRIMA C’È L’OGGETTO POI LA FUNZIONE; è un’operazione rivelativa e conservativa finalizzata a perpetuare l’identità dell’opera; i criteri guida sono: REVERSIBILITÀ, MINIMO INTERVENTO, DISTINGUIBILITÀ, COMPATIBILITÀ FISICO-CHIMICA.

RESTAURO PREVENTIVO e TUTELA: sono operazioni che non toccano la materia, ma permettono un controllo ed una modifica, in senso migliorativo, delle condizioni al contorno.

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RECUPERO ARCHITETTONICO: è un intervento dettato principalmente da ragioni economiche e di utilizzo.

La premessa è il RIUSO, mentre la CONSERVAZIONE è solo una eventuale conseguenza.

Ha una valenza di maggiore spessore economico e politico. Riguarda la maggior parte del costruito, come le periferie urbane e le zone industriali dismesse; può essere inteso come RESTAURO SEMPLIFICATO.


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TECNICHE DI RESTAURO CORRELATE AL RISPARMIO ENERGETICO

• EDIFICATO STORICO E BENI CULTURALI. IDENTIFICAZIONE E APPROFONDIMENTI PRELIMANARI

• I DOCUMENTI PER LA CONSERVAZIONE E GLI STRUMENTI LEGISLATIVI

• MESSA IN EFFICIENZA ENERGETICA DELL’EDIFICATO STORICO

• TRADIZIONE ED INNOVAZIONE NEL RAPPORTO TRA TEORIA E PRATICA

• MATERIALI E TECNICHE ESECUTIVE

• LE FASI DELLA REDAZIONE PROGETTUALE

• CRITERI DI VALUTAZIONE QUALITATIVA DEI PROGETTI

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Unità Tecnica Efficienza Energetica

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Unità Tecnica Efficienza Energetica

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DAL PROGETTO AL CANTIERE STRUTTURE DEL PAESAGGIO E RELATIVE COMPONENTI

• Idrogeomerfologica • Eco sistemica/ambientale • Antropica • Elementi della percezione

Obiettivi con valore d’indirizzo

Direttive

Prescrizioni

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STRUTTURE DEL PAESAGGIO E RELATIVE COMPONENTI

• Struttura antropica

• insediamenti storici • insediamenti contemporanei • viabilità storica • viabilità contemporanea • impianti e infrastrutture • paesaggio agrario tradizionale • altri elementi del paesaggio agrario

• Elementi della percezione

• visuali panoramiche “da” e “verso” insediamenti storici • percorsi e punti di vista panoramici e/o di belvedere • strade di valore paesaggistico

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Il Decreto Legislativo 19 agosto 2005, n. 192 “Attuazione della direttiva 2002/91/CE relativa al rendimento energetico nell’edilizia” non si applica (art. 3): edifici identificati come BENI CULTURALI, ai sensi degli artt. 10 e 12 del D.Lgs. n. 42/2004; le ville, i giardini e i parchi, non tutelati dalle disposizioni della Parte seconda del presente Codice, che si distinguono per la loro non comune bellezza; i BENI PAESAGGISTICI, ai sensi degli artt. 136 e 142 del D.Lgs. n. 42/2004, quali i complessi di cose immobili che compongono un caratteristico aspetto avente valore estetico e tradizionale, inclusi i centri ed i nuclei storici (comprese le zone di interesse archeologico).


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Il Decreto Legislativo 19 agosto 2005, n. 192 “Attuazione della direttiva 2002/91/CE relativa al rendimento energetico nell’edilizia” non si applica mai per i BENI CULTURALI e per i BENI PAESAGGISTICI Non si applica nei soli casi in cui il rispetto delle prescrizioni implicherebbe “una alterazione inaccettabile del loro carattere o aspetto con particolare riferimento ai caratteri storici o artistici” Chi stabilisce l’inaccettabilità delle alterazioni


?

?

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! Lo stabilisce la Soprintendenza per i Beni Architettonici e Paesaggistici territorialmente competente a seguito di istanza presentata ex artt. 21 (BENI CULTURALI) e 146 (BENI PAESAGGISTICI) del D.Lgs. 42/2004 Se le alterazioni sono ritenute inaccettabili il D.Lgs. n. 192/2005 si applica per: • l’attestazione della prestazione energetica degli edifici; • l’esercizio, la manutenzione e le ispezioni degli impianti tecnici.

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I contenuti della Relazione Paesaggistica in sintesi

PAESAGGIO e non AMBIENTE o URBANISTICA o ARCHITETTURA. Il concetto di PAESAGGIO implica una visione progettuale a 360°, in quanto PAESAGGIO è tutto ciò che ci circonda.

è documento CRITICO e non compilativo;

è una SINTESI RAGIONATA e non un elenco di norme;

è un ELABORATO SPECIFICO (diverso caso per caso) e non

un modello da riempire;

è una ESPLICITAZIONE COERENTE del processo progettuale;

PRESUPPOSTI

RELAZIONE PAESAGGISTICA

è un DOCUMENTO PROGETTUALE predestinato alla verifica della compatibilità tra interesse pubblico paesaggistico tutelato ed intervento progettato

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I contenuti della Relazione Paesaggistica in sintesi

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mantenimento dei valori riconosciuti dell’aspetto esteriore dello stato dei luoghi

MISURE E AZIONI

qualsiasi tipologia d’intervento sia supportata da una progettazione d’indubbia proporzionata qualità, nelle soluzioni formali, tecnologiche e di scelta dei materiali, con particolare riferimento agli elementi di finitura

EDIFICI PREESISTENTI CON CARATTERISTICHE TIPOLOGICHE DI PREGIO ARCHITETTONICO, con particolare attinenza alle valenze storiche e alla tradizione dei luoghi

siano rispettati i caratteri tipologici negli interventi di manutenzione straordinaria e di ristrutturazione

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Pratica Edilizia Pratica Paesaggistica

PROCEDURE DI AUTORIZZAZIONE PAESAGGISTICA

1. Istanza al Comune o Regione 2. Comune o Regione trasmette pratica in Soprintendenza entro 40 gg. 3. Soprintendenza esprime entro 45 gg. parere preventivo e vincolante 4. Comune o Regione entro 15 gg. provvede sulla domanda di autorizzazione

Procedura ordinaria – Relazione Paesaggistica

Procedura semplificata – Scheda Semplificata

• Compatibilità • Rispetto

1. Istanza al Comune o Regione 2. Comune o Regione trasmette pratica in Soprintendenza entro 30 gg. 3. Soprintendenza esprime entro 25 gg. parere preventivo e vincolante 4. Comune o Regione provvede sulla domanda di autorizzazione

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LA CERTIFICAZIONE

Provvedimento favorevole al rilascio dell’autorizzazione paesaggistica

Area vincolata del territorio urbanizzato

L’AUTORIZZAZIONE PAESAGGISTICA DEL PROGETTO ARCHITETTONICO

Intervento su edificato storico con ampliamento ed efficientamento energetico (coibentazione dei fronti e della copertura)

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Intervento su edificato storico con ampliamento ed efficientamento energetico (coibentazione dei fronti e della copertura)



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D.M. 9 febbraio 1967 - lettera c) e d) ex art. 136 del Codice

Intervento di nuova edificazione con inserimento di fonti energetiche rinnovabili


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D.M. 9 febbraio 1967 - lettera c) e d) ex art. 136 del Codice

Intervento di nuova edificazione con inserimento di fonti energetiche rinnovabili

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Area vincolata del territorio aperto

D.M. G.U. 182/1967 – lettera d) ex art. 136 del Codice


Intervento di nuova costruzione con inserimento di fonti energetiche rinnovabili


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L’autorizzazione paesaggistica del progetto architettonico L’AUTORIZZAZIONE PAESAGGISTICA DEL PROGETTO ARCHITETTONICO


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Area vincolata del territorio aperto Area vincolata del territorio aperto

Lo stato dei luoghi




Area vincolata del territorio aperto Area vincolata del territorio aperto Area vincolata del territorio aperto

Provvedimento contrario al rilascio dell’autorizzazione paesaggistica








Lo stato dei luoghi oggetto di approfondimento con la relazione paesaggistica




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La certificazione è un documento redatto da un organismo terzo che attesta la prestazione energetica dell’edificio

LA CERTIFICAZIONE

“la quantità annua di energia effettivamente consumata o che si prevede possa essere necessaria per soddisfare i vari bisogni connessi ad un uso standard dell’edificio, compresi la climatizzazione invernale e estiva, la preparazione dell’acqua calda per usi igienici sanitari, la ventilazione e l’illuminazione”

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La certificazione strumento di informazione che non obbliga ad adeguare l’edificio ad alcuna prescrizione di legge e che dunque, come tale, non può essere causa di alcuna “alterazione” dello stesso. A.Q.E. (attestato di qualificazione energetica) dell'edificio come realizzato, deve essere asseverato dal direttore dei lavori e presentato al Comune di competenza contestualmente alla dichiarazione di fine lavori senza alcun onere aggiuntivo per il committente. La dichiarazione di fine lavori è inefficace a qualsiasi titolo se la stessa non è accompagnata da tale documentazione asseverata

LA CERTIFICAZIONE

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ENERGIE RINNOVABILI

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LE FONTI ENERGETICHE RINNOVABILI

dati sulla quantità di radiazione solare

2004 -2010

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Strumenti legislativi nazionali Settore – Impianti alimentati da fonti rinnovabili

D.M. 10.09.2010 “Linee guida per l’autorizzazione degli impianti alimentati da fonti rinnovabili”

D.Lgs. 03.03.2011 n. 28 “Attuazione della direttiva 2009/28/CE sulla promozione dell'uso dell'energia da fonti rinnovabili, recante modifica e successiva abrogazione delle direttive 2001/77/CE e 2003/30/CE”

Edilizia – Certificazione energetica degli edifici

D.Lgs. 19.08.2005 n. 192 “Attuazione della direttiva 2002/91/CE relativa al rendimento energetico nell'edilizia”

D.Lgs. 30.05.2008 n. 115 “Attuazione della direttiva 2006/32/CE relativa all'efficienza degli usi finali dell'energia e i servizi energetici e abrogazione della direttiva 93/76/CEE”

D.M. 26.06.2009 “Linee guida nazionali per la certificazione energetica degli edifici”


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ENERGIA RINNOVABILE

sviluppo economico rispetto

• caratteri tipici del territorio • valori ambientali del paesaggio

• valori delle bellezze storiche e artistiche

PIANI DI SETTORE IN TOSCANA

Piano Indirizzo Energetico Regionale: Documento piano approvato Del.C.R. del 08.07.2008

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Le fonti energetiche rinnovabili

dispositivi fotovoltaici di piccole dimensioni (“edera fotovoltaica”)

MITIGAZIONE D’IMPATTO NON APPREZZABILE

Elementi fotovoltaici con soluzioni mimetiche

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MITIGAZIONE D’IMPATTO APPREZZABILE

Elementi fotovoltaici con soluzioni mimetiche

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Le fonti energetiche rinnovabili Pannelli fotovoltaici integrati

MODULI FOTOVOLTAICI IN VETRO STRUTTURALE Dimensioni, potenza, colori e trasparenze secondo specifiche esigenze

• lastre di vetro temprato e stratificato di sicurezza e film sottile (celle fotovoltaiche) tra due fogli di pvb solar Pannello a film sottile costa 5

volte meno assorbe il 12 % dell’energia solare contro l’8 % delle celle su film polimerico



• opzione di semitrasparenza • modulo fotovoltaico multistrato a film sottile permette l‘ingresso della luce naturale, funge da schermatura solare e produce energia elettrica

Vetri isolanti fotovoltaici

VETRO FOTOVOLTAICO con gel o spray al silicio amorfo

Con la presenza di

intercapedine, riempita di gel al silicio amorfo (anche trasparente), e dotata di due contatti elettrici connessi alla centralina. E’ in grado di trasformare l’energia solare in energia elettrica producendo fino a 300 watt per metro quadrato.

In assenza di intercapedine, si applica uno spray analogo per componenti, che è in grado di generare fino a 100 watt per metro quadrato


Pannelli fotovoltaici integrati


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Isolamento termico ed eventualmente il naturale ricambio dell’aria con una corretta ventilazione degli ambienti, mediante automazione dell’infisso, che assicura il mantenimento di una situazione climatica ottimale interna

VETRO FOTOVOLTAICO ISOLANTE con gel o spray al silicio amorfo

Soluzioni integrate


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VETRO FOTOVOLTAICO ISOLANTE con gel o spray al silicio amorfo

• energia solare catturata e assorbita da piccoli terminali elettrici installati negli infissi

Vetro fotovoltaico trasparente



Gabriele Nannetti




Facciata fotovoltaica in silicio amorfo su lastre di vetro

Soluzioni integrate


Gabriele Nannetti


Vetro fotovoltaico trasparente


Facciata fotovoltaica in silicio amorfo su lastre di vetro



Gabriele Nannetti

Pannelli fotovoltaici integrati Le fonti energetiche rinnovabili

FACCIATA FOTOVOLTAICA con gel o spray al silicio amorfo

• orientamenti sud-est o sud-ovest non ombreggiati

• migliore applicazione nelle zone fredde dei fronti (corpi ascensore, parapetti etc.)

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• strutture frangisole costituite da moduli fotovoltaici in vetro con funzione schermante • moduli sono ancorati su una struttura in acciaio inox o alluminio strutturalmente collegata alla facciata mediante piastre (tale struttura, costituisce anche l'alloggio dei cablaggi necessari al funzionamento dell'impianto)

FACCIATA FOTOVOLTAICA con gel o spray al silicio amorfo

• posizionamento fisso (ad angoli prestabiliti) • posizionamento mobile (con movimento manuale o automatico)




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FACCIATA FOTOVOLTAICA con spray al silicio amorfo

• involucro solare • captazione della luce naturale e trasformazione in energia elettrica • spray di rivestimento spruzzato su vetri e altre superfici esterne • sistema si avvale della nanotecnologia e di un particolare processo di deposizione del vapore per veicolare le particelle fotovoltaiche • il film è trasparente e produce solamente una leggera colorazione dei vetri, mentre sulle altre superfici non è visibile • soluzione che converte circa il 20% dell'energia che assorbe in energia utilizzabile


Gabriele Nannetti


• diodo by-pass incorporato in ogni tegola a garanzia del funzionamento ideale

TEGOLA FOTOVOLTAICA con incapsulazione di celle di silicio poli-cristallino ad alta efficienza



Gabriele Nannetti

Pannelli fotovoltaici integrati Le fonti energetiche rinnovabili

modulo fotovoltaico costituito da una lastra di acciaio o altro metallo su cui è stato depositato uno strato di silicio amorfo (alcuni micron)

COPERTURA FOTOVOLTAICA con silicio amorfo


Gabriele Nannetti

Pannelli fotovoltaici integrati Le fonti energetiche rinnovabili PENSILINE TETTOIE E VERANDE FOTOVOLTAICHE con lastre di vetro e celle di silicio

tettoia-pensilina coperta da elementi in vetro con e senza moduli fotovoltaici inclinati di 5° verso sud

• disposizione che permette di illuminare maggiormente l’area sottostante • moduli fotovoltaici monocristallini sono multifunzionali perché forniscono ombra, lasciano passare la luce e producono elettricità

- Struttura portante a montanti e traversi, costituita da profilati estrusi metallici in lega primaria di alluminio - Vetri fotovoltaici isolanti stratificati di sicurezza



Gabriele Nannetti


SOLUZIONI ALTERNATIVE IN AREE PUBBLICHE

• pannelli fotovoltaici inseriti nella barriere antirumore

• lampioni con fusto in ferro zincato e “petali” fotovoltaici vetro-vetro che incapsulano celle in silicio monocristallino


Gabriele Nannetti

CONCLUSIONI

Il carattere essenziale e costitutivo del paesaggio, comprensivo dell’edificato storico, è dato dalle reazioni molteplici e specifiche che caratterizzano, rendono unico ed identificabile ciascun luogo

Conoscenza dei caratteri dei luoghi e dei significati

Ricerca del progetto di qualità paesaggistica e architettonica

Proposta progettuale che escluda il principio della sovrapposizione

Rispetto dei criteri di compatibilità e adeguatezza tra nuovo e preesistente

Utilizzo di linguaggi appropriati nella progettazione alle varie scale

Dialogo efficace tra qualità paesaggistica e architettonica e valorizzazione economica dei luoghi (qualità residenziale, produzione agricola di qualità, turismo …)


Gabriele Nannetti

Efficientamento energetico in bioedilizia - Gabriele Nannetti

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