Bioedilizia - Anno XV Numero 2 - Aprile 2003

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In caso di mancato recapito si restituisca al mittente che si impegna a pagare la relativa tassa Periodico Quadrimestrale - Anno XV - Numero 2 - Aprile 2003 - Spedizione in abbonamento postale 45% art. 2 comma 20/b legge 662/96 - Filiale di Milano Progettisti e costruttori: tenete conto dell’acustica Impatto e clima acustico: l’importanza della professionalità Correzione acustica: ambienti aperti al pubblico Il sughero: la “corteccia” che protegge le nostre case Benessere termoigrometrico: ottimale con il sughero Tetto bioedile: recuperare il sottotetto Copia Omaggio

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In questo numero Progettisti e costruttori: tenete conto dell’acustica Impatto e clima acustico, l’importanza della professionalità Correzione acustica ambienti aperti al pubblico Il sughero, la corteccia che protegge le nostre case Benessere termoigrometrico ottimale con il sughero Recuperare il sottotetto

Transcript of Bioedilizia - Anno XV Numero 2 - Aprile 2003

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Periodico Quadrimestrale - Anno XV - Numero 2 - Aprile 2003 - Spedizione in abbonamento postale 45% art. 2 comma 20/b legge 662/96 - Filiale di Milano

Progettisti e costruttori: tenete conto dell’acusticaImpatto e clima acustico: l’importanza della professionalitàCorrezione acustica: ambienti aperti al pubblicoIl sughero: la “corteccia” che protegge le nostre caseBenessere termoigrometrico: ottimale con il sugheroTetto bioedile: recuperare il sottotetto

Copia Omaggio

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Nonostante i dubbi che restanoda chiarire, l’acusticaarchitettonica conquista semprepiù spazio e importanza nelpanorama legislativo. Ilseminario “Acustica negli edifici”organizzato da CoVerd il 25novembre 2002 nell’auditoriumdel Collegio San Carlo di Milanoha permesso di ragionare sulleleggi vigenti in materia dicontenimento del rumore, conparticolare riferimento all’ambitoarchitettonico ed edile. Un dato èemerso su tutti: è necessario chei costruttori si avvalgano dellafigura del “Tecnico Competentein Acustica Ambientale” per lavalutazione dei progetti,coinvolgendolo anche durantel’esecuzione delle opere. Messo così potrebbe sembrareuno slogan pensato da chi lavoranel ramo, invece a dirlo sono ifunzionari dell’Arpa, l’AgenziaRegionale Protezione Ambienteche ha sostituito nelle funzioni levecchie Unità Operative d’igieneambientale. Ci si chiede allora:

perché i rappresentanti dellaPubblica Amministrazionesentono per primi il dovere disollecitare il passaggio a unnuovo modo di progettare e dicostruire, che peraltro è previstodalla legge? La risposta viene daifatti: l’inquinamento acustico èsempre più un problema nellasocietà moderna e le Arpa delterritorio sono subissate da unnumero preoccupante di istanzeda parte di cittadini che sisentono danneggiati dal rumore.Gli esempi non mancano:complessi residenziali costruitivicino a insediamenti industriali,senza tener conto di unapreventiva valutazione del climaacustico e, ancora più spesso,edifici realizzati senza la minimacura per il contenimento delrumore. Ne sanno qualcosa gliavvocati…

Il punto di riferimento èil Dpcm 5.12.97Il punto di partenza per ogniriflessione è il Dpcm 5.12.97“Determinazione dei requisitiacustici passivi degli edifici”, cherappresenta di fatto il punto dirifermento legislativo per glioperatori del settore. Ed è quiche iniziano i problemi. Il testodella legge ha fissato i valorilimite che determinano irequisiti acustici passivi deicomponenti degli edifici e dellesorgenti sonore interne e haintrodotto nuovi limiti (daintendersi ovviamente per lestrutture in opera), ma si rivelaper certi versi approssimativo econtraddittorio. “Non dàindicazioni di sorta, peresempio, sulle modalitàtecniche di rilevamento delrumore degli impiantitecnologici – ha affermatodurante il seminario il dottorManolo Spadotto dell’Arpa diMonza – mentre un altro grossolimite della legge è il nonstabilire, come fa per esempio la

normativa tedesca, il principioche l’isolamento della facciatadi un edificio deve dipenderedal livello di rumore esistente oprevedibile all’esterno. Ilrisultato è paradossale: lefacciate degli edifici devonogarantire sempre unfonoisolamento di 40 dB, sia chesi trovino a pochi metri daun’autostrada ovvero in apertacampagna”.Qualche dubbio emerge anchesulla stessa applicabilità dellanorma e in questo caso sono le

risposte dei funzionariministeriali ai quesiti posti daiprogettisti a fare chiarezza: “IlDpcm 5.12.97 è sicuramente daapplicare per gli edifici dinuova costruzione e per laristrutturazione di edificiesistenti; dove perristrutturazione si intende ilrifacimento anche parziale diimpianti tecnologici, dellepartizioni orizzontali everticali degli edifici, delrifacimento delle facciateesterne, verniciatura esclusa”.

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Registrazione tribunale di Lecco n. 2/89 del 02/02/1989

Quadrimestrale di informazionetecnico-scientifica culturale sullatecnologia applicata del sughero

Direttore responsabileOrnella Carravieri

IllustrazioniDiana Verderio, Massimo Murgioni

Coordinatore: Demetrio BonfantiStampa

Tipolitografia AG Bellavite Missaglia (Lc)Realizzazione Grafica

XMedium® Digital Design23876 Monticello (Lecco) Italy

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CoVerd®

Via Leonardo Da Vinci 23878 Verderio Superiore (Lc)

Telefono 039 512487Fax 039 513632

RedazioneVia Leonardo Da Vinci

23878 Verderio Superiore (Lc) Telefono 039/512487

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© E' vietata la riproduzione anche parziale di testi,disegni e fotografie senza il consenso della redazione

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Progettisti e costruttori: tenete conto dell’acusticaLo prescrive la legge e lo consiglia il buon senso, oltre che l’opportunità di evitare contenziosilegali sempre più frequenti. I funzionari delle Arpa, sulla scorta della loro esperienza, nonhanno dubbi: “Fondamentale la figura del Tecnico Competente in Acustica Ambientale fin dallafase progettuale”

Intervento del Geom. Massimo Murgioni, Tecnico Competente in Acustica Ambientale, di Coverd al Seminario “Acustica negli Edifici”

Atti del Convegno

Richiesta Atti del ConvegnoCollegati al nostro sitowww.coverd.it compila il formcliccando sul bottone scrivici e potrai richiedere gli“Atti del Convegno”

Il 25 Novembre 2002 a Milano si e' tenuto il Convegno"Acustica negli Edifici, Acustica risolutiva ed applicativa per

Abitazioni e locali pubblici", organizzato da Coverd

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La Legge regionale 13/01Il secondo riferimento legislativofondamentale, almeno perquanto riguarda la Lombardia, èla Legge regionale n.ro 13“Norme in materia diinquinamento acustico”,rubricata il 10 agosto 2001. Inquesto testo sono stati bendefiniti tre aspetti:� i progetti relativi ad interventisul patrimonio edilizio esistente,che ne modifichino lecaratteristiche acustiche, devonoessere corredati da una semplicedichiarazione del progettista cheattesti il rispetto dei requisitiacustici. Mentre i progettirelativi alle nuove costruzionidevono essere corredati da unavalutazione e dichiarazione daparte di un Tecnico Competentein Acustica Ambientale checertifichi il rispetto dei suddettirequisiti.� anche le richieste diconcessione edilizia per larealizzazione di nuovi edificiproduttivi devono essereaccompagnate da una relazionedi un tecnico competente sullecaratteristiche acustichedell’edificio o degli impianti. Aquesto riguardo va sottolineatoche il Dpcm 5.12.97 escludeval’edilizia produttiva dallecategorie soggette a limiti difonoisolamento.� viene rimarcata la specificatitolarità del TecnicoCompetente in AcusticaAmbientale nel valutare iprogetti edilizi per gli aspettiinerenti il fonoisolamento. Per la prima volta, dunque, unalegge introduce il concetto che laconformità delle prestazioni difonoisolamento delle struttureedificate deve essere valutatacon modalità previsionali in faseprogettuale.Tuttavia la norma è meno chiara

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di quel che sembra e alladomanda “quando gli edificiresidenziali di nuovarealizzazione devono esserecorredati da tale valutazione?”fornisce la risposta dal significatooscuro indicata ai commi 2 e 5dell’articolo 7 “al termine di unperiodo sperimentale, definitocon provvedimento regionale, cheservirà per individuare i criteri inbase ai quali verranno stabiliti iparametri per le nuovecostruzioni e per laristrutturazione del patrimonioesistente”. Inutile dire che delcitato provvedimento regionalenon v’è traccia alcuna. Il solitopasticcio all’italiana, insomma:prima si fa una buona legge e poila si rende di fatto inefficaceminandola con un piccolo eoscuro codicillo.

Il risultato pratico lo ha spiegatoil dottor Spadotto: ‘Dallapubblicazione della LeggeRegionale 13, le Asl hannosmesso di chiedere lavalutazione previsionale delclima acustico di zona e deirequisiti passivi delle strutturead integrazione del pareresanitario rilasciato in ambito diconcessione edilizia. Del resto,anche il parere di Arpa sullerelazioni comunque presentate etrasmesse dalle Asl non può cheessere interlocutorio. In ogni caso – ha però aggiunto –l’obbligo di rispettare i limitidi fonoisolamento stabiliti dalDpcm 5.12.97 permane el’Amministrazione comunale, insede di rilascio dell’abilitabilità,o gli stessi occupanti dellostabile, possono chiedere uncollaudo acustico della strutturain opera. Nella proposta dimodifica del titolo terzo delRegolamento Regionale diIgiene, tale collaudo rientraaddirittura tra le certificazioninecessarie per l’abiltabilità”.

Rispettare la legge ecostruire qualitàIl funzionario dell’Arpa haconcluso: “E’ pertanto necessario,

a prescindere dalla legge regionalee con la finalità di renderedisponibili sul mercato abitazioniin grado di garantire un efficacecomfort acustico, richiesto delresto da un Dpcm perfezionabilema comunque vincolante, che icostruttori e i progettisticonsiderino sempre più conattenzione la progettazioneacustica delle opere da realizzare,discostandosi dalla tendenzadiffusa a produrre semplicementecarta (vedi legge 10) da presentaresolo perché richiesta e con ilpresupposto che nessuno ne terràconto. Per questo la valutazioneprevisionale dei requisiti acusticipassivi non deve essere virtuale,ma svilupparsi dall’analisiconcreta di un progetto edilizioapportando modifiche anchesostanziali, se necessarie ai finidel fonoisolamento. L’intervento infase progettuale del TecnicoCompetente in AcusticaAmbientale divieneimprescindibile e il suo lavoropotrà portare risultati solo se iconseguenti suggerimenti sarannoapprovati dal costruttore,inserendoli preventivamente neicapitolati e in seguito messi inopera dal responsabile dicantiere”. Michele Ciceri

Acustica Architettonica Ambientale

La competenza dei nostri Tecnici inAcustica Ambientaleunita ad unastrumentazione allo stato dell’arte sonoi componentifondamentali pergarantire i miglioririsultati nella fase progettualedell’AcusticaArchitettonica.

Affidabilità al massimo livello

Intervento del Dott. Marco Raimondi, Tecnico Competente in Acustica Ambientale, di Coverd al Seminario “Acustica negli Edifici”

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La Legge Quadro numero 447 del26 ottobre 1995 prescrive lanecessità di una valutazioneprevisionale d’impatto acustico edi una valutazione di climaacustico per la realizzazione dinuove opere. La norma, articolo8 comma 2*, specifica che:“nell’ambito delle procedure divalutazione di impattoambientale o su richiesta deiComuni, i competenti titolari

dei progetti o delle operepredispongono unadocumentazione di impattoacustico relativa allarealizzazione, alla modifica o alpotenziamento delle seguentiopere:a) aeroporti, aviosuperfici,

eliportib) strade di tipo A, B, C, D, E, F

(secondo la classificazionedel Dl 20.4.85 n.ro 285)

c) discoteched) circoli privati e pubblici

esercizi, ove siano installatimacchinari o impiantirumorosi

e) impianti sportivi e ricreativif) ferrovie e altri sistemi di

trasporto collettivo su rotaiaIl comma 4 aggiunge che: “ledomande per il rilascio diconcessioni edilizie relative e anuovi impianti edinfrastrutture adibiti adattività produttive, sportive ericreative e postazioni di servizicommerciali polifunzionali, deiprovvedimenti comunali cheabilitano all’utilizzazione deimedesimi immobili edinfrastrutture, nonché ledomande di licenza e diautorizzazione all’esercizio diattività produttive devonocontenere una documentazionedi previsione di impattoacustico.E’ importante osservare che lavalutazione previsionaled’impatto acustico è previstanon solo in fase di concessioneedilizia, ma anche in fase diautorizzazione cioè nel rilasciodi licenza o di nulla osta inizioattività. Il comma 3 dell’articolo8 è dedicato invece al climaacustico: “E’ fatto obbligo diprodurre una valutazione

previsionale di clima acusticodelle aree interessate allarealizzazione delle seguentitipologie di insediamenti:a) scuole e asili nidob) ospedalic) case di cura e di riposod) parchi pubblici urbani ed

extraurbanie) nuovi insediamenti

residenziali prossimi alleopere di cui al comma 2 *

La Legge Quadro 447 specificapoi che la documentazione deveessere resa sulla base dei criteristabiliti dalla Regione. A questoproposito la Lombardia hapubblicato il 10 agosto 2001 laLegge regionale n.ro 13 “Normain materia di inquinamentoacustico”, che ha introdotto ilruolo dell’Agenzia Regionale diProtezione dell’Ambiente(articolo 5 comma 3). Questadeve esprimere un parere sulladocumentazione presentata, darendere all’ente competenteall’approvazione dei progetti e alrilascio dei provvedimentiautorizzativi (licenza, nulla –ostaecc.), che in genere coincide conl’Amministrazione comunale.

Chi deve presentare levalutazioni? E chi puòeseguirle?A questo punto sorge unadomanda: chi deve predisporrequeste valutazioni e chi è titolatoa eseguirle? Risponde ladottoressa Simona Invernizzidell’Arpa di Monza al seminario“Acustica negli edifici”organizzato da Coverd il 25novembre 2002: “Spettano ovviamente al soggettotitolare dell’opera, che si avvale diun tecnico competente in acusticaambientale, riconosciuto ai sensi dilegge (Legge 447/95 art.2 comma6/7/8). E’ questa la figuraprofessionale che può e che devesvolgere questa attività, che ha o checomunque dovrebbe avere lecapacità per realizzare questi studi.

Impatto e clima acustico, l’importanza della professionalitàIn questo caso il “fai da te” non paga. L’esperienza delle Arpa: “relazioni fatte male rallentanoi tempi già lunghi di approvazione dei progetti”

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Divisione Acustica

Valutazioni impatto acusticoCollaudi acusticiRilievi sul campo

Progettazione acusticaRealizzazione

Valutazione previsionale del clima acustico del complesso residenziale - Area di Via Savona (Milano)

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8 marzo 2002 sulle modalità ecriteri di redazione dellaprevisione d’impatto acustico eclima acustico, dove nella partegenerale si precisa che:< gli aspetti di carattere tecnicoriguardanti in particolare• la programmazione,

l’esecuzione, le valutazioniconnesse alle rilevazionifonometriche;

• la caratterizzazione o ladescrizione acustica dellesorgenti sonore, i calcolirelativi alla propagazione delsuono, a caratterizzazioneacustica di ambienti esterniabitativi, le caratteristicheacustiche degli edifici e deimateriali impiegati;

• le valutazioni di conformitàalla normativa dei livelli dipressione sonora dedotti damisure o calcoli previsionali;devono essere oggetto di unaspecifica relazione tecnicaredatta da tecnico competentein acustica ambientale>

Quindi l’autocertificazione nontrova più ampio spazio, ma siriduce, a mio giudizio, soltantoai pochi casi in cuieffettivamente non sianopresenti sorgenti sonore o le loroemissioni siano effettivamentetrascurabili”.

Se la relazione è fattamale i tempi si allunganoLa dottoressa Invernizzi hatestimoniato l’esperienzadell’Arpa: “Purtroppo,nonostante in generale in questianni sia migliorato il livello el’approfondimento dellerelazioni presentate, ancoraoggi arrivano al nostroDipartimento degli studiprevisionali non corretti,incompleti, mancanti a voltedelle informazioni minime, peri quali è necessario chiedereintegrazioni, rallentando itempi di approvazione deiprogetti, già di per sé piuttostolunghi. Lo studio previsionaledeve essere da un lato sintetico,ma allo stesso tempoapprofondito ed esaustivo e, perla sua specificità, richiede lecompetenze proprie di unesperto in acustica ambientale”

Michele Ciceri

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impatto acustico

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Questo è un aspetto moltoimportante: per svolgere questaattività è necessaria unaformazione approfondita e specificanel settore, non ci si improvvisaesperto in acustica ambientale,come accadeva purtroppo fino adalcuni anni fa”.

Autocertificazione?Facciamo chiarezza…In realtà l’articolo 5 della Leggeregionale 13, comma 4, introduceanche la possibilità diun’autocertificazione previstadalla legislazione vigente,inserita nella Legge regionale manon presente nella Legge quadronazionale. “Questo comma hadato origine a molte discussioni– ha aggiunto la dottoressaInvernizzi – poiché non è pernulla chiaro quale sia l’oggettodell’autocertificazione: che cosasi deve autocertificare, che nonvi sono impianti rumorosi o chesi rispettano i valori limite? Un piccolo aiuto ci viene dalladelibera della Giunta regionale

Il rumore è in cima alla classificadell’illegalità ambientaleAumentano i controlli dei carabinieri del NOEQuello dell’inquinamento acustico è il settore dove si è registrato ilmaggior numero d’infrazioni alla normativa ambientale. Il dato ècontenuto nel rapporto presentato il 27 febbraio 2003 a Roma dalMinistro dell’Ambiente Altero Mattioli e dal comandante dei Carabinieriper la Tutela dell’Ambiente, colonnello Giuseppe Rositano. Le ispezioni compiute dai militari del NOE su scala nazionale hannoevidenziato che il 54,2% degli obiettivi monitorati (industrie,infrastrutture, ma anche camping, pizzerie, ristoranti…) risulta nonconforme alle leggi sul rumore e che il tasso d’illegalità in quest’ambitoè superiore addirittura all’inquinamento atmosferico e all’inquinamentopaesaggistico-abusivismo edilizio, dove le violazioni sono risultate il47,6% del totale. Nella mappa generale dell’”Italia che non va”, laLombardia è risultata la regione a maggior tasso d’infrazioni (62,3%),seguita dalla Campania (60,4%) e dalla Sicilia (54%). I numeri fanno parte dell’edizione 2002 del volume “MonitoraggiAmbientali”, in cui il Ministero ha raccolto in modo sistematico ilrisultato delle 13.663 ispezioni effettuate nel 2001 con l’aiuto delleforze dell’ordine. “Il rapporto – ha dichiarato il Ministro Mattioli – è unostrumento utilissimo in quanto serve ad indirizzare l’azione di governoambientale proprio in quelle aree che hanno mostrato una maggiorecriticità. I controlli compiuti dai Carabinieri per la Tutela dell’Ambientesono essenziali per fermare le troppe infrazioni che rischiano di privarele generazioni future del diritto ad un ambiente sano e pulito. Proprioper intensificare i controlli, lo scorso anno ho potenziato di 229 unità ilComando, triplicando così le unità di personale”.(fonte: www.minambiente.it)

Se infatti è vero che in questicasi la perfetta percezione deisuoni è il fattore piùdeterminante nelraggiungimento dell’obiettivoarchitettonico, è altrettanto veroche tutte le volte in cui si parladi un ambiente frequentato dalpubblico la “cattiva acustica” puòinficiare anche l’idea del piùbrillante degli architetti. Si pensi a una palestra dove ilrimbombo di un pallone sulpavimento è avvertito come iltuono di un temporale a luglio o auna sala mensa in cui si fatica aparlare da una parte all’altra deltavolo. Gli esempi non mancano: unodegli ultimi interventi dei tecnicidella Divisione Acustica diCoverd ha riguardato una salabridge dove il titolare, poco dopol’inaugurazione, si è accorto cheil “rimbombo” provocava fastidioagli utenti. A volte, invece, chi realizza unimpianto audio convince ilcliente che basta usarel’impianto giusto per non avereproblemi di acustica. Questo

entro certi limiti è vero, manon producemai un risultatoottimale. In ogni caso, iltecnico dell’hi-fiche entra in unambienteacusticamentecorretto sa già cheil suo lavoro saràfacilitato e potràsfruttare al meglio lequalità della suastrumentazione. Forse dunque è il casodi estendere a tutti gliambienti pubblici labuona regola che parrocie Consigli pastoralihanno adottato da tempoquando affidano ilprogetto per la costruzionedi una nuova chiesa:chiedere, insieme a tutto il

resto, un progetto che riguardal’acustica interna.

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Quando si progetta un ambientedi cui dovranno fruire un numerosignificativo di persone è moltoimportante tenere inconsiderazione il comfortacustico interno. Il che significain buona sostanza attuare a prioritutti quegli accorgimenti che cieviteranno di avere un ambientedove il riverbero acustico (l’eco)impedisce l’intellegibilità delsuono e provoca fastidio all’udito.Tecnicamente si tratta di

controllare il cosiddetto “tempodi riverberazione” (cioè quantoimpiega un suono a ridursi a unmilionesimo dell’intensitàiniziale) in modo da “pilotare”questo valore a un livelloottimale a seconda della funzionedell’ambiente in esame: un localedestinato all’ascolto vocalenecessita di un tempo diriverberazione più basso rispettoa uno dove si vuole ascoltaremusica.

La regola non valesoltanto per cinema,teatri e sale da concertoLa tendenza dei progettisti è dipensare al problema dellacorrezione in acustica soloquando si parla di cinema, teatrio sale per concerti, ma questo è

un errore.

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Cinema, teatri, ma anche palestre e mense. L’importanza di calibrare l’intervento sull’obiettivoda raggiungere, senza dimenticare l’aspetto estetico

Correzione acustica ambienti aperti al pubblico

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Classe 1

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Auditorium - Particolare del controsoffitto realizzato con pannelli di sughero Kontro posati in diagonale

Kontro

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Si può intervenire aedificio già realizzatoIn questo caso l’interventomuove da un’analisidell’esistente. Il primo passo è unrilievo sul posto, geometrico efonometrico. Ciò serve perconoscere il tempo diriverberazione, che costituisce ilpunto di partenza certo. Ottenutoquesto dato si può definirel’obiettivo da raggiungere, infunzione della destinazioned’uso.

Come già accennato, una saladove si suona l’organo deve averedei tempi di riverberazione piùlunghi (coda sonora) di unadestinata alle conferenze, cioè alsuono del parlato. Dunque anchel’intervento di correzioneacustica dovrà essere differente.A questo punto entrano in giocouna serie di altre variabili, comead esempio il numero di “unitàassorbenti” inseritenell’ambiente e l’eventualenecessità di impiegare materialidi Classe 1 per la reazione alfuoco, obbligatori nei localiaperti al pubblico. Ovviamente la fase applicativanon può prescindere dallavalutazione degli elementistrutturali sui quali si va aintervenire, primo fra tutti laconformazione del soffitto, lapresenza di lucernari e puntiluce eccetera, senza dimenticarel’importanza del fattore estetico.Solo dopo aver tenuto conto ditutte le esigenze dacompenetrare e aver individuatola tipologia precisadell’intervento, si procede adattuare un “condizionamentoacustico” vero e proprio.L’ultima fase è quella cosiddettadel collaudo, con il quale siverifica l’effettiva rispondenzadel realizzato agli obiettivifissati, che si esegueconfrontando strumentalmente idati finali con quelli del rilievoiniziale.

Ma si può ancheintervenire prima…In questo caso, non esistendo ilrealizzato, si salta la prima fase esi procede sulla scorta dei datiteorici, avvalorati dall’esperienzanel caso di CoVerd. Per questotipo di elaborazione si utilizzanodei software di previsione, cheovviamente fornirannovalutazioni più verosimili quantopiù saranno fedeli i dati di’input.Di qui l’importanza di unprogetto preciso.

Dott. Marco Raimondi

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Perché il sughero CoVerd nella correzione acusticadegli ambienti pubblici?Perché i pannelli di sughero precompresso Kontro e SoKoVerd.C1 rientrano nella Classe1 di reazione al fuoco.

� Per la possibilità di scegliere in una vastissima gamma di colori, che danno la possibilità direalizzare ottime soluzioni estetiche, adattabili a ogni ambiente

� Perché sul piano acustico ha una capacità di assorbimento elevata per il “parlato”. � Per gli ambienti destinati alla musica nessun problema, c’è la soluzione a pannelli vibranti.� Perché è un materiale che garantisce salubrità, adattissimo agli ambienti umidi� Perché ha grandi caratteristiche d’inalterabilità nel tempo e resistenza alla compressione.

Basti pensare che fino a qualche tempo fa il sughero veniva usato come guarnizione nelletestate dei motori delle automobili

La prova del pallone…Una delle osservazioni che spesso fanno i progettisti riguarda lapresunta fragilità del sughero, soprattutto se impiegato inambienti destinati al gioco e alla ricreazione. Niente di più falso.Per dimostralo i tecnici di CoVerd hanno invitato gli increduli adosservare l’involontario “collaudo meccanico” di una delle piùrecenti realizzazioni, la palestra della scuola Comunale diBresso: ragazzini scatenati scagliavano i palloni da basket sullacontrosoffittatura realizzata con pannelli di sughero Kontro esulle pareti con pannelli di sughero SoKoVerd.C1. Risultato: dopo alcuni minuti i ragazzini erano sfiniti e il soffittoperfattamente intatto.

Palestra di Bresso (MI) - Rivestimento a parete con pannelli di sughero SoKoVerd.C1 e soffitto con pannelli in sughero Kontro

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Parlare così spesso di sugherocome facciamo alla CoVerd cispinge a dare per scontato chetutti sappiano cos’è e da dovearriva questo materiale ecologicoper eccellenza. Poi ci rendiamo conto chesbagliamo a essere così sicuri,soprattutto quando ci capita diascoltare qualche leggendametropolitana dettatadall’ignoranza o dalla malafede.

La più comune delle “bufale” incircolazione, che riguarda illegno in generale e il sughero inmodo particolare, è che laproduzione di questo materiale èfrutto del disboscamentoincontrollato e causil’impoverimento del patrimonioforestale. Ora, premesso che oggila produzione di legname perl’edilizia proviene da boschi“coltivati” (gli alberi sono unarisorsa naturale che può essererigenerata, a differenza delcarbone e del petrolio), nel casodel sughero questa affermazioneè ancora più falsa in quanto ilmateriale è il risultato dellainnocua decorticazione deglialberi (Quercus suber), che inbreve rigenerano la lorocorteccia. In pratica il sughero èla “pelle” dell’essenza omonimaed è proprio questo particolareche deve aver spinto i nostriantenati ad interessarsi delle sueproprietà, scoprendone ivantaggi. Proprio come lapelliccia di un animale, lacorteccia del sughero difende iltronco dagli agenti esterni(caldo, freddo, umidità) egarantisce la traspirazione. Inpiù, anche se alle piante questoserve poco, protegge dai rumori,grazie a un’elasticità e a un peso

specifico che ne fanno l’isolantepiù completo nel dissipamentodell’energia sonora. Insomma il sughero fa già innatura quello che dovrebberofare i muri di una buona casa:isolare dal punto di vista termicoe creare un’efficace barrieraacustica. La polpa dellacorteccia del sughero viene

Il sughero, la “corteccia” che protegge le nostre caseDi tanto in tanto è bene tornare a parlare di questo materiale ecologico per eccellenza esfatare le “bufale” in circolazione

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ripulita e macinata per ottenereun granulato “biondo” dalle fortiproprietà coibenti, che puòessere utilizzato sfuso (peresempio nell’isolamento delleintercapedini e dei sottofondi)oppure pressato e sfruttato sottoforma di pannelli di variospessore da applicare alle paretio al sottotetto.

Lo sapevate che…� La stanza parigina dello scrittore francese Marcel Proust in

Boulevard Haussmann era interamente rivestita di sughero.Fu lui stesso a pretenderlo, per difendersi dai rumori,dall’umidità e dal pulviscolo che il sughero, essendodielettrico, impedisce di girare nell’aria. Oltre che amante delsilenzio, Proust soffriva di una forma cronica d’asma da fieno.

� Nel 1800 Alessandro Volta utilizzò il sughero come isolanteelettrico per costruire la sua prima pila, che descrisse in unarelazione pubblicata nello stesso anno. Lo scienziatocomasco, che di certe cose se ne intendeva, fu il primo amettere in pratica le proprietà d’isolamento elettrico edelettromagnetico di questo materiale.

� La pasta di sughero, miscelata a un gel, è utilizzata neiparastinchi dei cavalli da corsa. Leggerezza e robustezza.

In natura la pelle si rigenera

Facciamo “respirare” le piante di sughero

La corteccia in “Granuli”

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Pretendere lacertificazione e diffidaredelle imitazioniI prodotti certificati di qualità,come i sugheri della CoVerdvengono sottoposti a un processodi bollitura per eliminareeventuali residui legnosi, terra epolvere, tutti elementi chepossono favorire l’insorgere difenomeni degradanti comemuffe e parassitosi.Intendiamoci, c’è sughero esughero: ogni tanto si trovanoancora materiali distribuiti inconfezioni anonime, quindi privedella certificazione di qualità chedeve essere ben visibile

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risoluzioni acustiche ebioclimatiche Kontro eSoKoVerd.C1, che fin dal 1989 èstato inserito nella Classe 1 direazione al fuoco. La determinazione della classeviene effettuata in laboratorilegalmente riconosciuti esuccessivamente approvata dallaDirezione Generale ProtezioneCivile e Servizi Antincendi delMinistero dell’Interno, convalidità quinquennale. Se aggrediti dal fuoco, i pannellidi sughero Kontro e SoKoVerd.C1non propagano la fiamma e nonemettono fumi o gas tossici.

Angelo Verderio

Principali vantaggi del sughero� Termicamente inerte cioè aiuta a mantenere costante la

temperatura delle superfici isolate, tenendo lontano il caldod’estate e il freddo d’inverno

� Elettricamente neutro, garantendo così l’isolamento dacampi elettrici ed elettromagnetici

� Atossico e biologicamente puro dalla fase di produzionefino all’eventuale riciclaggio

� Inalterabile non si deforma e non si decompone perché èinattaccabile da insetti, muffe e roditori

� Impermeabile, non igroscopico e traspirante, propriocome la corteccia di un albero…

� Resistente cioè resta integro anche in condizioniclimatiche estreme

� Compatibile con gli altri matriali da costruzione;

� Acusticamente eccellente ma di questo vi abbiamo giàparlato…

Pannello disughero biondonaturalesuperkompattopreformato epretinteggiatoper rivestimentoin aderenza

Diffidate dalle imitazioni,il prodotto non certificatonon garantisce il livelloqualitativo necessario.

Omologato dal Ministero degli Interniin Classe 1 reazione al fuoco

sull’imballo (Legge 10/91 art. 32).Da parte nostra invitiamo adiffidare di questi prodotti,perché si rischia di avere a chefare con un materiale che vienespacciato per “ecologico” ma chein realtà non lo è. Un esempio: per quantoecologica possa essere la suaorigine, se vuole fregiarsi dellaclassificazione “naturale”(peraltro indispensabile se vieneutilizzato nelle costruzionibioecologiche), il sughero biondoaggregato in pannelli non deveessere legato utilizzando collesintetiche: l’uso di legantichimici o artificiali comporta

l’emissione di sostanze dannoseper la salute, una su tutti laforlmaldeide, e compromette lestesse proprietà del sughero.

La resistenza al fuocoDi fondamentale importanza perun materiale da costruzione è laresistenza alle alte temperaturee il comportamento in caso diincendio. A questo riguardo va detto che ilsughero naturale ha una bassavelocità di combustione, pur nonsubendo alcun trattamentochimico che lo renda ignifugo. La CoVerd dispone inoltre dipannelli in sughero per

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condizionaore d’aria, cosa chepuò essere evitata se le paretiperimetrali sono ben protette.Un altro inconveniente causatodal cattivo isolamento è ilmanifestarsi all’interno dellacasa di muffe e condense, cherovinano le pareti e i mobili. Le muffe, prodotte dall’umidità, si presentano sotto forma dimacchie di vario colore negliangoli più freddi delle stanze(spigoli, battiscopa e inprossimità di travi e colonne) esono delle vere colonie di “nemicidell’igiene”, rendono l’ariainsalubre causando malattie.Quando s’inizia ad avvertirnel’odore nell’aria si può star certiche la casa è malata da tempo.

D’inverno fa troppo freddo,d’estate fa troppo caldo e sui murisi formano le macchie causatedall’umidità. In questi casil’abitazione non è più la “culla”della nostra famiglia, ma sitrasforma in un nemico che cicrea problemi, anche di salute.Dunque è necessario intervenirecon un isolamento “intelligente”,in grado di aumentare latemperatura delle partizioni conun materiale che siaimpermeabile ma traspirante epermeabile al vapore: il sughero.L’isolamento termoigrometrico(cioè dall’azione dellatemperatura e dall’umidità) è ilfattore che più contribuisce albenessere degli abitanti di unacasa. In un edificio dove d’invernole pareti esterne sono “fredde”, glioccupanti avranno una sensazionedi non-benessere anche a unatemperatura interna di 20° C etenderanno ad aumentareulteriormente la potenzadell’impianto di riscaldamento,con relativo aggravio di costi. Viceversa , se le pareti sono“calde”, il benessere saràraggiunto già a una temperaturainterna di 18° C, a vantaggio dellaqualità dell’aria e del portafoglio.D’estate succederà l’inverso: inuna casa non isolatatermicamente la temperaturainterna sarà maggiore e sipenserà all’acquisto di un

Fase di ancoraggio pannelli in sughero SoKoVerd.LV Lavoro ultimato con finitura colorata ai silicati di potassio KoSil

La soluzione a “cappotto” di CoVerd funziona sulle case come i moderni tessuti per le giacche avento funzionano sulla pelle: proteggono dalla temperatura e dall’umidità permettendo latraspirazione. Il risultato sugli edifici è evidente: risparmio energetico e stop alle muffe

Benessere termoigrometrico ottimale con il sughero

Se l’isolamento è attuato con unmateriale non traspirante postoall’esterno dei muri perimetrali,l’aria calda che tenderà a passareda dentro a fuori in invernotroverà una barriera e sicondenserà sul vecchio intonaco.Stesso risultato se l’isolante nontraspirante è posto dentro lastruttura, in questo caso lacondensa creerà muffeall’interno delle pareti; se infinesi cerca di impermeabilizzare laparte interna della casa, si vedràil muro “piangere” tutte le volteche l’umidità interna sale, con ilrisultato che si cercherà di aprirele finestre sempre più spesso perventilare, facendo diminuire latemperatura interna.

La casa deve essere fattarespirare, non sigillatain un saccoSe una persona vuole proteggersidal freddo o dal sole cocentecerca di mettere qualcosa tra sée gli agenti esterni, un cappottod’inverno, un cappello d’estate.Se però questo “qualcosa” nonlascia traspirare la sua pelle,finirà per trovarsi bagnato disudore, cioè in una condizionepeggiore di quella iniziale. Per gli edifici vale lo stessoprincipio: una protezione dagliagenti esterni garantisce unottimale comfort di vita solo sepermette ai muri di respirare,proteggendo la casa come siprotegge un organismo vivente.

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di esperienza nel rivestimento “acappotto” di edifici residenziali.Prove sul campo hannodimostrato che questa tecnologia,semplice da applicare, consentedi aumentare la temperaturadelle pareti esterne garantendoun isolamento termicoquantificabile economicamente euna perfetta difesa igrometricadall’umidità da condensa. Le sue caratteristiche naturali ele tecnologie applicate rendono ilsughero perfetto comerivestimento per tutto l’edificio ein modo particolare per i soffittidei portici, che sono i punti piùindifesi dal freddo e dal rumore.

E allora mettiamoci il“cappotto”L’intervento viene attuato inquattro fasi:� Preparazione del sottofondo.Prima di procedere alla posa delsughero è indispensabileverificare la parete di supporto,in particolare per gli edifici giàesistenti e attuare iconsolidamenti del caso.� Ancoraggio. I pannelli in sughero biondonaturale a grana fine 2/3mmSoKoVerd.LV vengono uniti allaparete mediante ancorantecementizio a presa rapidaPraKoV.� Intonaco armato dispessoramento. Sopra il sugheroverrà eseguito un intonacopremiscelato di spessoramentopremiscelato minerale a base disabbia, calce, cemento e colloidinaturali KoMalt.G. Nell’intonacoverrà affogata una rete infiberglass KoRet.� Intonaco di finitura. Gli interni potranno essererifiniti a gesso, civile, stucchi ointonaco minerale biancoKoMalt.F. Per gli esterni sipredilige un intonaco ai silicati dipotassio KoSil disponibile in variecolorazioni e granulometrie.

Diana Verderio

La risposta giusta arrivadal sugheroVa bene il cappotto, ma che sialeggero e traspirante. Il sugheroa protezione esterna degli edificifunziona come i moderni tessutiper le giacche a vento: tienelontano freddo e acqua mapermette alla pelle-parete direspirare, essendo permeabile alvapore. In più è un materialeecologico, atossico, resistente alfuoco, leggero ed estremamenteduttile dal punto di vistaapplicativo. Il pannello SoKoVerdLV, biologicamente testato ecertificato Coverd, ha datorisultati eccellenti in tanti anni

Rivestimento a cappotto con pannelli in sughero supercompatto SoKoVerd.LV

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Forse non tutti sanno che…� L’umidità da condensa è un problema che affligge il

68% delle abitazioni residenziali, in molti casi si trattad’edifici di recente o recentissima costruzione

� Le muffe che si formano sui muri a causa dell’umiditàsono malsane e provocano disturbi alla respirazione,in alcuni casi anche malattie gravi

� Un locale con le pareti “calde” induce una sensazionedi benessere già a una temperatura di 18° C;viceversa in un locale con le pareti “fredde” si respiramale e si sente il bisogno di coprirsi anche a 20° C

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Un figlio che diventa grande eche reclama il suo spazio peremanciparsi dai fratellini, unhobby “ingombrante” sbocciatoall’improvviso o il bisogno di unposto dove stare in santa pace aleggere e ascoltare musica. E’ in momenti come questi chemolti ricordano di avere in casauno spazio sottotetto,generalmente un ambienteabbastanza ampio e usato soloper parcheggiare i vecchi sci e gliscatoloni con i bicchieri ereditatidalla nonna. Prima di dare il viaai propri sogni è però necessarioche questo luogo diventi“abitabile” a tutti gli effetti, dalpunto di vista pratico oltre cheda quello legislativo. Per quanto riguarda le norme, èl’ormai nota legge regionale15.7.96 n.ro 15 a dettare leregole: “Il recupero abitativo deisottotetti – si legge al comma 6dell’articolo 1 – è consentitopurché sia assicurata per ognisingola unità immobiliarel’altezza media ponderale di mt.2,40, ulteriormente ridotta a mt.2,10 per i Comuni posti a quotesuperiori a mt 1000 dialtitudine slm, calcolatadividendo il volume della partedi sottotetto la cui altezza superimt. 1,50 per la superficierelativa”. Se il sottotetto

(con questo termine s’intende ilvolume sovrastante l’ultimopiano di un edificio destinatotutto o in parte a residenza)rispetta questi requisiti, occorreottenere una concessione ediliziadal Comune, pagare i relativioneri e rispettare le prescrizioni

igienico-sanitarie già previstedalla legge in tema di abitabilità.Va però tenuto presente chel’Ufficio tecnico comunalerilascerà la concessione solo severrà data garanzia del rispettodelle norme sull’isolamentotermico. La legge 15/96, art. 5,

recita infatti: “Il progetto direcupero ai fini abitativi deveprevedere idonee opere diisolamento termico anche ai finidel contenimento dei consumienergetici dell’intero fabbricato.Le opere devono essere conformialle prescrizioni tecniche in

Recuperare il sottotettoIn questa operazione, agevolata dalla legge, il sughero interpreta un ruolo da protagonista graziealle sue qualità d’isolante a alla grande praticità nell’utilizzo. Risultato: un nuovo ambienteabitabile salubre, in tempi molto brevi e senza appesantire troppo le strutture dell’edificio

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KenSol Isolante in fibre naturali di KenafKenSol è disponibile a pannelli da 2 a 15cm con densità di 15 a 25 Kg/m3.KenSol non contiene additivi inquinanti. E’ un prodotto facilmente riutilizzabile e di

conseguenza anche in fase di smontaggio è completamente riciclabile. KenSol risolve ogni problema di isolamento sia che si tratti di applicazioni in

parete, pavimenti o nell’isolamento dei tetti. KenSol è ideale sia nelle nuovecostruzioni che nella ristrutturazione nelle costruzioni civili e industriali. KenSol non ha bisogno nella manipolazione di alcun accorgimento, il suo

utilizzo è pulito senza produzione di polvere. KenSol è costituito da fibre diKenaf provenienti direttamente dalla coltivazione Italiana lungo le rive del Po.

Le fibre di kenaf non contengono alcuna sostanza proteica e di conseguenza non ènecessario effettuare alcun accorgimento contro insetti, quali tarme e coleotteri.

Prodotti in Kenaf, come isolanti,hanno convinto in breve tempoun numero elevato di esperti. Ein paesi estremamente sensibiliai criteri di bioarchitettura haottenuto la certificazione di“Materiale consigliato per lecostruzioni ecologiche”.

Particolare sottofondo leggero con impasto di sughero biondo naturale bollito e ventilato Sugherolite con vetrificante a presa aereaKoglass, strato separatore anticalpestio KoSep.F e pannelli di legno idrofugo KoSial.

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materia contenute neiregolamenti vigenti, nonché allenorme nazionali e regionali inmateria d’impianti tecnologici edi contenimento dei consumienergetici”. Poco male, anzi!Vorrà dire che quandorecupereremo il nostro sottotettoper renderlo perfettamente

vivibile otterremo anche ilvantaggio indiretto di isolaretermicamente la copertura dellacasa. Passando all’aspettopratico della questione, occorreche il recupero riguardi tutti glielementi in gioco e il sughero inquesto caso ha un ruolo daprim’attore. Partiamo dal sotto…

Il pavimento deve essereisolante ma leggeroLa prima cosa da tener presenteè che l’ultima solettadell’abitazione non ha la stessaportanza delle altre, bisognadunque pensare a unapavimentazione isolante leggera,diversa da quelle tradizionali. Ilperché è presto detto: il fondosabbia-cemento ha un peso dicirca 20kg/mq per ognicentimetro d’altezza e per unapavimentazione normale conmassetto occorrono circa 7 cm,ciò vorrebbe dire caricare lasoletta di circa 120 kg/mq, cosaspesso impraticabile. Con ilsughero il problema portanza èrisolto. Per il sottofondo vieneutilizzato l’impasto di sugherobiondo SugheroLite conl’aggiunta di vetrificante a presaaerea KoGlass, il tutto per unpeso di circa 7,5 kg/mq. A questopunto, anziché il massetto dicemento s’impiega un pannellodi ripartizione in legno KoSial,che a sua volta ha un peso dicirca 12 kg/mq.

Posa su struttura in legno di doppio pannello in sughero biondo naturale superkompatto SoKoVerd.LV spessore 3+3cm e perline in legno

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La differenza è evidente: 120kg/mq contro 20 kg/mq. Uniconeo, molto piccolo per la verità:la finitura dovrà esserenecessariamente in parquet enon in piastrelle. Un secondovantaggio dell’isolamento dellasoletta eseguito con il sugherousando la tecnologia CoVerd è iltempo di esecuzione molto breve: tre giorni in tutto. Un giorno perstendere il sughero e ilvetrificante, un giorno per ilpannello di legno, un giorno perposare il parquet.

E adesso parliamo dellaparte sopraCominciamo dal caso di un tettoche guardato da sotto si presentacon travetti di legno e tegole avista. Un tipo di soluzione,minimale, consiste nell’inserirepannelli di sughero SoKoVerd.LVnell’intercapedine tra un travettoe l’altro, magari con l’aggiunta diun materassino KenSol in fibre diKenaf, dopo di che si puòapplicare il controsoffitto difinitura con perline di legno olastre di cartogesso. Il vantaggiodi questo tipo d’intervento è chel’abbassamento è minimo equindi si “ruba” pochissimospazio all’altezza del locale.

Tuttavia il risultato d’isolamentoè decisamente migliore se aipannelli di sughero nelleintercapedini dei travetti, checostituiscono una prima barriera,ne vengono aggiunti altri, dispessore inferore, a mo’ di

controsoffitto. Sarà su questi,poi, che verrà applicata lafinitura che si preferisce, perlinedi legno o cartongesso. Conquesta soluzione più “protettiva”lo spessore dell’abbassamento ènell’ordine dei 3-4 centimetri,

non molto tutto sommato. Se invece il tetto è in laterizio, leoperazioni sono ancora piùsemplici: si applicano i pannelliSoKoVerd.LV al manufatto consistema a kappotto e si procedealla finitura desiderata.

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Posa su struttura in legno di doppio pannello in sughero biondo naturale superkompatto SoKoVerd.LV spessore 3+3cm.Realizzazione finiture in cartongesso.

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Esempio di completamento dell’isolamento termo-igrometrico delle pareti laterali mediante un cappotto interno con pannelli di sugherobiondo naturale supercompatto SoKoVerd.LV e del solaio mediante un sottofondo con un impasto di granuli in sughero biondo naturalebollito e ventilato Sugherolite agglomerato con un legante vetrificante a presa aerea KoGlass.

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Due piccioni con una favaDopo aver deciso la soluzione perla copertura ci si puòpreoccupare di coibentare inmodo corretto le zone laterali, siraggiunge anche l’obiettivo diisolare termicamentel’appartamento sottostante. Gli interventi devono esserestudiati su misura, a seconda

delle caratteristichedell’ambiente e dell’obiettivo daraggiungere, ma in linea dimassima le modalità sono due: sipuò isolare tutto il sottotettoraccordando al limite di falda lacopertura con la pavimentazione,oppure si possono realizzaredelle contropareti coibentate, inpratica un raccordo tra l’isolantedella copertura e quello del

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pavimento, laddove l’altezza nonconsente più l’ulilizzo proficuodel locale. Va però tenutopresente che, anche inquest’ultimo caso, l’isolamentodella pavimentazione deveriguardare tutta la soletta, inmodo da non creare “buchi” nellacoibentazione.

Geom. Massimo Murgioni

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