EDITORIALE LA DECIMA “FESTA DELL’OLIO NOVO” AL C.S.T. - CS Terontola Informa -N106... · chia...

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Registrazione del Tribunale di Arezzo n. 177/2 del 09/03/2005 - Direttore responsabile Andrea Laurenzi - Sede, direzione, amministrazione e redazione: Via dei Combattenti 52044 Terontola (AR) - email: Carlo Roccanti [[email protected]]- Tel. C.S.T. 3661953522 - Impaginazione Marco Meoni - Stampa Grafiche Calosci FRATELLI QUAGLIA S.N.C. di Quaglia St. e Fab. Viale Michelangelo, 1/D 52044 - Terontola tel. 3397220132 - 3356744102 - www. caffequaglia.it Numero 106 LA DECIMA “FESTA DELL’OLIO NOVO” AL C.S.T. EDITORIALE Segue a pag.2 SERATA CON “PASQUELE DE LA CERMENTOSA” AL C.S.T. SPETTACOLO DE “L’ALLEGRA BRIGATA” DEL C.A.M. AL C.S.T. Ogni giorno di più imperversa il “politically correct”, quel “pensiero unico” che cercano di imporci i grandi giornali che sono al centro delle rassegne stampa del mattino che, mali- ziosamente, indicano di striscio o saltano del tutto altre testate un po’…scomode. “Pen- siero unico” che imperversa anche nei tanti talk-show televisivi che trattano di politica e, se non ti adegui, sei additato al pubblico ludi- brio come oscurantista, reazionario, fascista, razzista e così via fino al magico “populista”: aggettivo/sostantivo che raggruppa i prece- denti giudizi per dire tutto e il contrario di tutto. Chi mi conosce sa che non mi adeguo facilmente: il mio modo di pensare è molto “anarchico”, vicino alla filosofia della canzoni di Fabrizio De André e, in ogni caso, sempre fuori dal “coro” e ciò fino dagli anni ’70, quei terribili “anni di piombo” in cui a parlare si metteva a repentaglio anche la nostra inte- grità fisica. Da grande amante della Storia, mi sono sempre attenuto all’immortale massima dello Storico romano TACITO (58-120 d. C.): Felici i tempi in cui puoi provare i senti- menti che vuoi, e ti è lecito dire i sentimenti che provi”. Mi scuserete pertanto se vado al “tema” in maniera diretta e senza tante false ipocrisie. Inutile nascondersi dietro a un dito: il tema che in Italia ancora per tanto tempo sarà al centro del dibattito è quello dei “Migranti”. Un tema pruriginoso che divide all’interno le famiglie e i partiti, divide le generazioni e divide sempre più anche la Chiesa. Quando la questione islamica era ancora gli inizi, durante il Giubileo del 2000 il Card. GIACOMO BIFFI (1928-2015 - per tanti anni Arcivescovo di Bologna) diffuse una nota dal valore profetico: “ Gli Islamici, nella stra- grande maggioranza e con qualche eccezione, vengono da noi risoluti a restare estranei alla nostra umanità, individuale e associata, in ciò che ha di più essenziale, di più prezioso, di più laicamente irrinunciabile: più o meno dichiaratamente, essi vengono da noi ben decisi a rimanere sostanzialmente diversi, in attesa di farci diventare tutti sostanzialmente come loro “. Pensate un po’, parole dette prima degli attentati alle Torri Gemelle, prima della nascita dell’ Isis. Non è esattamente il pensiero di Papa Francesco, i cui Magistero ammiro, anche se certe sue posizioni non mi entusiasmano di certo… Papa Francesco fa benissimo (scusate la brutalità del termine) il suo “mestiere” che è quello di rinverdire nel mondo gli insegnamenti evangelici. Ma una Novembre-Dicembre 2017

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Registrazione del Tribunale di Arezzo n. 177/2 del 09/03/2005 - Direttore responsabile Andrea Laurenzi - Sede, direzione, amministrazione e redazione: Via dei Combattenti 52044 Terontola (AR) - email: Carlo Roccanti [[email protected]]- Tel. C.S.T. 3661953522 - Impaginazione Marco Meoni - Stampa Grafiche Calosci

FRATELLI QUAGLIA S.N.C. di Quaglia St. e Fab.Viale Michelangelo, 1/D 52044 - Terontola

tel. 3397220132 - 3356744102 - www. caffequaglia.it

Numero 106

LA DECIMA “FESTA DELL’OLIO NOVO” AL C.S.T.EDITORIALE

Segue a pag.2

SERATA CON “PASQUELE DE LA CERMENTOSA” AL C.S.T.

SPETTACOLO DE “L’ALLEGRA BRIGATA” DEL C.A.M. AL C.S.T.

Ogni giorno di più imperversa il “politically correct”, quel “pensiero unico” che cercano di imporci i grandi giornali che sono al centro delle rassegne stampa del mattino che, mali-ziosamente, indicano di striscio o saltano del tutto altre testate un po’…scomode. “Pen-siero unico” che imperversa anche nei tanti talk-show televisivi che trattano di politica e, se non ti adegui, sei additato al pubblico ludi-brio come oscurantista, reazionario, fascista, razzista e così via fino al magico “populista”: aggettivo/sostantivo che raggruppa i prece-denti giudizi per dire tutto e il contrario di tutto. Chi mi conosce sa che non mi adeguo facilmente: il mio modo di pensare è molto “anarchico”, vicino alla filosofia della canzoni di Fabrizio De André e, in ogni caso, sempre fuori dal “coro” e ciò fino dagli anni ’70, quei terribili “anni di piombo” in cui a parlare si metteva a repentaglio anche la nostra inte-grità fisica. Da grande amante della Storia, mi sono sempre attenuto all’immortale massima dello Storico romano TACITO (58-120 d. C.): “ Felici i tempi in cui puoi provare i senti-menti che vuoi, e ti è lecito dire i sentimenti che provi”. Mi scuserete pertanto se vado al “tema” in maniera diretta e senza tante false ipocrisie. Inutile nascondersi dietro a un dito: il tema che in Italia ancora per tanto tempo sarà al centro del dibattito è quello dei “Migranti”. Un tema pruriginoso che divide all’interno le famiglie e i partiti, divide le generazioni e divide sempre più anche la Chiesa. Quando la questione islamica era ancora gli inizi, durante il Giubileo del 2000 il Card. GIACOMO BIFFI (1928-2015 - per tanti anni Arcivescovo di Bologna) diffuse una nota dal valore profetico: “ Gli Islamici, nella stra-grande maggioranza e con qualche eccezione, vengono da noi risoluti a restare estranei alla nostra umanità, individuale e associata, in ciò che ha di più essenziale, di più prezioso, di più laicamente irrinunciabile: più o meno dichiaratamente, essi vengono da noi ben decisi a rimanere sostanzialmente diversi, in attesa di farci diventare tutti sostanzialmente come loro “. Pensate un po’, parole dette prima degli attentati alle Torri Gemelle, prima della nascita dell’ Isis. Non è esattamente il pensiero di Papa Francesco, i cui Magistero ammiro, anche se certe sue posizioni non mi entusiasmano di certo… Papa Francesco fa benissimo (scusate la brutalità del termine) il suo “mestiere” che è quello di rinverdire nel mondo gli insegnamenti evangelici. Ma una

Novembre-Dicembre 2017

cosa è la Religione e una cosa è la Politica: quando si tratta di am-ministrare la cosa pubblica, è bene che questa definisca chiaramente i suoi ambiti seguendo la storica “bussola” che afferma “LIBERA CHIESA IN LIBERO STATO”. Storica espressione usata per la prima volta dal francese Charles De Montalembert e portata a imperitura fama da CAMILLO BENSO Conte di CAVOUR (1810-1861) dopo l’ unità d’ Italia quando, nel Marzo 1861, ebbe a pronunciarla nel suo primo intervento al nuovo Parlamento del Regno pensando alla “Questione Romana”. Il “politico” , se vuole fare bene il suo mestiere (cosa sempre più rara…), deve a volte lasciare da parte l’ideologia e violentare anche le sue più intime convinzioni: il cittadino lo ha eletto per avere una buona amministrazione che accresca il suo be-nessere e di ciò gli chiederà conto nelle urne. Nessuno vuole essere razzista, però mi sembra giusto e doveroso denunciare che sul tema dell’ “accoglienza” abbiamo sbagliato quasi tutto e, quel che è peggio, imperterriti continuiamo… Un battagliero prete sardo sessantunen-ne, Don Francesco Carmelo MARIANI Parroco di Orune e Direttore di Radio Barbagia, si è tolto in merito qualche sassolino dalle scarpe e ne ha parlato a lungo anche il nostro quotidiano di riferimento, LA NAZIONE. Don Francesco in un suo “Editoriale” ha scritto così: “ Non so voi, ma io ho provato grande disagio in questi giorni della Novena delle Grazie a entrare in chiesa, dovendo passare attraverso un cordone di questuanti dislocati sul sagrato, sul portone, dentro la bussola e anche nella chiesa stessa. Strattonavano malati e anziani “ Ed ancora parlando dei tanti giovani immigrati che vediamo in giro per le nostre strade: “ Lo Stato, cioè Pantalone, spende 35 euro al giorno per alloggio, vitto, vestiario, ricariche telefoniche e sigarette: poi li incontriamo a fare gli accattoni. Non sono razzista, ma provo rabbia per l’anziana che va in Banca, alle Poste, e si trova davanti un giovanottone che chiede soldi, pretende, insiste”. Tornando al concetto iniziale del “politically correct”, questa presa di posizione ha creato un acceso dibattito e LA NAZIONE ha proposto perciò un sondaggio tra i suoi lettori ponendo la domanda “ Sei d’accordo con Don Mariani ?”. Sui 2.000 voti pervenuti in un sol giorno (per lo più in ambito toscano) ben il 93% la pensava come Don Mariani e solo il 7% era in disaccordo. Percentuali che fanno pensare e che dovrebbe-ro rappresentare un bel campanello d’allarme pure per la politica…, anche perché dietro il fenomeno dell’accattonaggio si nasconde una ben precisa ed organizzatissima “rete commerciale” che si contende i posti “migliori” e garantisce un giro di affari milionario sfruttando la pietà della gente. Ma vorrei tornare all’assunto: ho letto di recente un breve saggio ripubblicato dalla Casa Editrice Lindau. Si tratta di “ISLAM E CRISTIANESIMO. UNA PARENTELA IMPOSSIBILE” del Sociologo e Teologo francese Jacques ELLUL (1912-1994). Lo studioso francese nota infatti che, a parte il punto in comune del Monotei-smo, la visione dell’uomo (e soprattutto della donna) e della sua vita tra questi due “mondi” appare diversa e del tutto incompatibile. Se comandano i Cristiani, le leggi trovano nel Cristianesimo una certa ispirazione di fondo : si parla giustamente di distinzione tra Stato e Chiesa, ma anche della parità uomo-donna, del matrimonio mono-gamico ed anche della piena libertà di mangiare quello che vogliamo e vestirci come ci pare. Tutte cose che dall’altra parte se le sognano. Non vorrei fare anch’io la “Cassandra” ma il futuro della nostra vec-chia Europa lo vedo compromesso e non poco anche perché… non c’è peggior cieco di colui che non vuol vedere. Basta pensare alla fra-se (ben documentata) pronunciata nel 2006 a Timbuctù dal despota libico Muammar GHEDDAFI (1942-2011): “ Non abbiamo bisogno di spade o di bombe per diffondere l’Islam perché abbiamo 50 milioni di musulmani che fra una decina di anni trasformeranno l’Europa in un continente islamico”. Grazie a Dio, anticipò un po’ troppo le date e a noi di una certa età forse non toccherà la dura sorte di veder attuata del tutto la sua “profezia”. Ma se non apriamo gli occhi iniziando una volta per tutte a guardare “freddamente” il problema gettandoci dietro le spalle le vecchie incrostazioni ideologiche, per i nostri figli e nipoti non garantisco niente…..

Carlo ROCCANTI

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Prosegue da pag. 1 L’ASSAGGIO DEGLI OLI E I VINCITORI DELLA “DECIMA FESTA DELL’OLIO NOVO”

Sabato 2 Dicembre 2017 presso il C.S.T. si è tenuta la fase dell’ “assaggio” degli oli portati in competizione dai produttori locali nell’ambito della Decima Edizione della “FESTA DELL’OLIO NOVO”. Come accennato a parte, lo scarso raccolto dovuto alla siccità ha ridotto sensibil-mente il numero dei partecipanti, ma il prodotto si è di mostrato però di eccellente qualità. I consueti “Maestri Oleari” Francesco MENTUCCIA, Raffaello BERNI e Lucia LUPETTI si sono trovati perciò in seria difficoltà per sti-lare la classifica. Dagli assaggi si è evidenziata ancora una volta la particolare cura e dedizione dei nostri olivicoltori che, soprattutto in questi ultimi anni, hanno saputo perfe-zionare tutte le fasi di questa nostra tipica coltura. Dalla lavorazione del terreno alla potatura, dalla raccolta delle olive (sempre più anticipata) alla frangitura e così fino alla delicata fase della conservazione del prodotti finito. I migliori risultati si sono avuti soprattutto in quest’ultima fase con l’eliminazione di vecchie usanze errate (come l’uso dell’aceto) per la ripulitura dei fusti. Come al solito sono state 3 le categorie di olio in concorso: FRUTTATO, EQUILIBRATO e TIPICO. Stilate le classifiche, i vincitori sono stati premiati dall’Assessore Comunale Albano RICCI nel pomeriggio di Domenica 3 Dicembre 2017 nell’ambito della Festa. Ecco dunque l’elenco dei premiati: CATEGO-RIA FRUTTATO: Primo classificato Luigi PALAZZOLI, Secondo classificato Marco MECHETTI. CATEGORIA EQUILIBRATO: Primo classificato Antonio CAVALCHI-NI, Secondo classificato Valentino CALZOLARI. CA-TEGORIA TIPICO: Primo classificato Ivo CALZOLARI, Secondo classificato Giuliano ROGGIOLANI. Nell’ambi-to di queste distinzioni, mi preme sottolineare il valore del

“Tipico” che è il prodotto esclusivo di una qualità di olivo tipica della nostra zona: il cosiddetto “Rastrellino”. Nonostante il numero ridotto degli oli in gara, abbiamo avuto la gradita

sorpresa di produttori che hanno partecipato per la prima volta e che hanno seguito con entusiasmo i consigli dei “Maestri Oleari” ottenendo un prodotto validissimo e sempre più competitivo.

Paola RICCI

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LA DECIMA “FESTA DELL’OLIO NOVO” AL C.S.T.

Per l’organizzazione della “FESTA DELL’O-LIO NOVO” (giunta con successo alla sua Decima Edizione !) non pochi erano i dubbi di partenza, inutile nasconderlo… Motivo principale la disastrosa annata agraria (non l’unica di recente…) che, a causa della ter-ribile siccità estivo/autunnale, ha in pratica falcidiato il raccolto delle olive ridotto in molti casi a meno di un terzo delle aspet-tative. Però alla fine, grazie al consueto impegno dei nostri Consiglieri Paola RICCI e Moreno LORENZINI , l’organizzazione è partita con successo. Gli “espositori” locali sono stati un po’ meno rispetto alla pre-cedenti edizioni, ma 14 oli in mostra sono stati comunque un bel successo ! Oli che, nel pomeriggio di Sabato 2 Dicembre 2017, sono stati oggetto di un attento esame dei consueti “Maestri Oleari” Francesco MEN-TUCCIA, Raffaello BERNI e Lucia LUPETTI. Dell’attività in questa fase, nonché delle classifiche alla premiazione nell’ambito della Festa del giorno dopo, ne parla la nostra Paola RICCI nell’articolo a parte al quale rimando i nostri lettori. Mi soffer-merò pertanto sulla Festa di Domenica 3 Dicembre 2017 presso il Salone Tuttinsie-me. Una festa caratterizzata dagli splendidi manicaretti (tassativamente a base di “olio novo”) curati dalle nostre bravissime cuoche. Accanto alle consuete fragranti “Ciacce fritte” (preparate mirabilmente nell’ambito del gazebo esterno montato fin dalla mattinata) ecco, in bella esposizio-ne sul tavolo sotto al palco, fagioli, crudité di verdure, una sublime “minestra di pane” e, immancabile, la bruschetta che i molti presenti hanno potuto gustare scegliendo liberamente tra gli oli in mostra. Poi i dolci con particolare preferenza per il tradizio-nale “Baldino” a base di due frutti di sta-gione: le castagne e, appunto, l’olio nuovo. Ma prima di mettere sotto ai denti questa grazia di Dio, hanno potuto seguire una conferenza di assoluto interesse sull’olio e sulle sue qualità medico/nutrizionali. Graditissimo, è intervenuto il Dott. Marcello BERNARDINI (cortonese doc,

collega e amico del nostro Presidente Ivo CALZOLARI) specialista in Chirurgia Generale (specie in quella “Vascolare”) presso l’Ospedale di Volterra. Il Dott. BER-NARDINI è intervenuto in veste di grande cultore e amante dell’olio extravergine di oliva, amore che ha saputo abbinare alla sua “scienza” seguendo importanti studi a livello internazionale sul settore che ci ha presentato con grande chiarezza ottenendo l’attenzione e l’unanime apprez-zamento dei molti presenti. Il relatore è infatti l’ anima di un’associazione che si occupa della materia (L’ ENDOT-OLIO, nata con l’appoggio della Fondazione Cassa Risparmio di Volterra) e ci ha mostrato e commentato molte “slides” in tale ambito. Siamo partiti con l’elogio della vecchia “Dieta Mediterranea” della quale il grande studioso americano Ancel KEYS ha documentato il ruolo protettivo nei riguardi della Cardiopatia Coronarica. Ciò è in effetti il risultato di un complesso studio iniziato negli anni ’50 in 16 località di 7 diversi paesi (per l’Italia Montegiorgio nelle Marche) che esalta l’alimentazione a base di cereali, frutta verdura, olio di oliva, pesce, carni e latticini. Infatti la tipica “Dieta Mediterranea” (propria della nostra “Civiltà Contadina”) è vista come un bene culturale dell’umanità e riconosciuta appunto come tale dall’UNESCO fino dal 2010 per Italia, Marocco, Spagna e Gre-cia e dal 2013 anche per Cipro, Croazia e Portogallo. Il nostro sistema cardiovasco-lare è messo a dura prova e il suo deterio-ramento rappresenta ormai il 40% della cause di morte in Toscana. Suoi mortali nemici sono l’ipertensione, fumo, diabete, sovrappeso, sedentarietà, predisposizioni famigliari e soprattutto…l’età. Tutto ciò anche se, in effetti, in Toscana l’aspettativa di vita è salita in 30 anni da 78,6 a 85 anni per le donne e da 71,6 a 80,1 per gli uomini. L’olio extravergine di oliva (quello buono !) è in effetti una grande “medicina” per il nostro apparato cardiocircolatorio grazie soprattutto ai suoi “Polifenoli”, attivi come

antiinfiammatori, antiossidanti e antimi-crobici. Ma fondamentale in tale ambito è l’ “Oleocantale”, il composto fenolico na-turale che si trova esclusivamente nell’olio extravergine di oliva (quello che ne deter-mina il suo sapore piccante). Recentissimi studi lo vedono anche come inibitore della Proteina ADDLs che danneggia le nostre cellule determinando anche l’insorgenza del Morbo di Alzheimer. Inoltre, ancor più di recente, il nutrizionista americano Paul BRESLIN ha dimostrato come l’ “Oleocan-tale” sia in grado di “uccidere” alcune va-rietà di cellule tumorali senza danneggiare quelle sane. Appropriata la conclusione della conferenza con la citazione di Caprio-lo Zoppo (un Capo Indiano della Tribù dei Sioux): “ La Terra non appartiene all’uomo, E’ l’uomo che appartiene alla Terra e tutte le cose sono collegate come il sangue di una famiglia. Qualunque cosa capita alla terra, capita anche ai figli della Terra. Quin-di non è stato l’uomo a tessere la tela della vita. Egli ne è soltanto un filo. Qualunque cosa faccia alla tela lo fa a sé “. Compli-menti sinceri all’amico Dr. Bernardini per la sua splendida relazione, con l’auspicio di rivederlo presto tra noi. E’ seguito un breve ma interessante dibattito tra il rela-tore ed il pubblico seguito dall’intervento “tecnico” del Maestro Oleario Francesco MENTUCCIA. Poi... tutti a tavola fino alla parte “ufficiale” della serata col puntuale intervento dell’ Assessore Albano RICCI che ha anche curato la premiazione dei vincitori del Concorso Oleario, pronti per la successiva selezione del 17 Dicembre a Cortona. Non è mancata la consueta Lotteria interna con estrazione a cura della piccola e simpaticissima “erede” del Prof. Giannetti: l’ambito premio di un prosciut-to è andato alla Socia Rita GARGANO. Poco da aggiungere, se non i complimenti per la perfetta e ben…oliata organizza-zione e l’auspicio che questa bella manife-stazione, nostro fiore all’occhiello, possa continuare e prosperare alla grande.

Carlo ROCCANTI

4 IMMAGINI

SERATA DIALETTALE SU “PASQUELE DE LA CERMENTOSA” AL C.S.T.

“L’ALLEGRA BRIGATA” DEL C.A.M. - SPETTACOLO CON “PIZZATA” AL C.S.T.

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IL CICLO DELLA VITA NELLA FAMIGLIA CONTADINA LA CASA COLONICA - Seconda parte

La ricetta del momento.

Coniglio alla cacciatora per 4 persone.

Prendere un coniglio già pronto di circa Kg.1,200 lavato e ben asciuga-to. Tagliarlo in una dozzina di pezzi da infarinare leggermente. Lavare quattro grossi pomodori costoluti maturi, asciugarli e spezzettarli. Preparare gli odori, mezza carota, mezza cipolla, mezza costola di sedano, uno spicchio d’aglio, un rametto di rosmarino, tre foglie di salvia. Tritarli e farli appassire adagio in un tegame con quat-tro cucchiai d’olio extravergine d’oliva. Dopo cinque minuti unire il coniglio a pezzi e rosolarlo a fuoco vivace da tutti i lati, rimescolando versare mezzo bicchiere di vino rosso e lasciarlo evaporare. Ag-giungere i pomodori a pezzi e 150 grammi di olive nere, dosare di sale e pepe. Abbassare il fuoco, coprire e far cuocere per un’ora circa a fiamma media. Bagnare con acqua bollente all’occorrenza verificando la salatura. Non eccedere col liqui-do, il sugo della cacciatora deve essere più denso che no. Per questo scoperchiare il tegame all’ultimo quarto d’ora prima di spegnere e servire accompagnando con il vino di cottura.

La cucina è stata per secoli il luo-go dove si svolgeva la vita familiare, dove le donne dipanavano la loro vita: impastare il pane, cuocere i cibi, cucire, filare, fare le calze, allattare, bollire i panni del bucato, lavarsi uomini, donne e bambini tutti in un catino. Dove appisolarsi con le braccia sul tavolo e la testa sulle braccia per pochi minuti di riposo dopo i pasti. I ragazzi che anda-vano a scuola facevano i compiti seduti per terra con i quaderni sulla panca. Accadeva di tutto in cucina: Rosario obbligatorio dopo cena,”moccoli e resie” cioè bestemmie, quando servi-vano per uno sfogo, per raddrizzare le cose storte , ma non si raddrizzavano con quelle litanie. Le resie degli uomini erano seguite da rapidi segni di croce da parte delle donne che speravano così di mitigarne le conseguenze. In cu-cina si ricordava Dante quando qualche contadino recitava a memoria interi canti della Divina Commedia oppure Tasso o Ariosto di cui si raccontavano le storie che più avrebbero colpito la fantasia di chi ascoltava. Spesso la sera a veglia si improvvisavano delle sfide a

due in versi alla maniera di Francesco Berni (poeta vissuto nel 1500), dette “disturne” o stornellate polemiche e scherzose. I cantori per dar forza alla voce e alle rime bevevano abbondan-temente e finivano in “bernecche” cioè sbronzi.In cucina si ballava a carnevale, si svolgevano le feste di matrimonio ed era il posto dove stavano i fidanzati: era lì che si faceva all’amore che non aveva

però il significato di oggi bensì consiste-va nello “Stare a seggiola”per il tempo consentito, come il giovedì e la dome-nica pomeriggio sotto stretta sorve-glianza, senza neanche potersi tenere per mano, solo un parlare sommesso, un rigore che pareva fatto apposta per acuire il desiderio di proibito. Gli affari grossi di compravendita , presente il sensale, li facevano gli uomini nella stalla, nella cantina, sull’aia, ma termi-navano in cucina mordendo pane e prosciutto per consacrare “l’interesso” concluso doverosamente benedetto da un buon bicchiere di vino. La cucina era la stanza più calda d’inverno, la più luminosa, il fuoco del camino dava una mano al lume a olio o ad acetilene. Era la più fresca d’estate, le finestre tutte volutamente piccole per non far passare il freddo d’inverno e il caldo d’estate. Quando i ragazzi tornavano da scuola nel tardo pomeriggio, trova-vano il frugale pasto come la ribollita o la zuppa ancora calda tra gli alari del camino e magari qualche volta tiravano fuori dalla madia l’insalata con erbe di campo. La massaia brontolava:”Ragazzi

sbrigatevi che dovete andare a guardare i maiali e io devo rigovernare.” E mettendosi il grembiale sbrigava le faccende. Nessuna donna faceva lavori in casa o fuori senza indossarlo, era indispensabile per proteg-gere i vestiti. Anche gli uomini mettevano il grembiale di gros-sa tela blu con ampie tasche dove tenevano le forbici da potà, il coltello, fili di stiancia. Gli abiti, anche i più modestì andavano protetti dallo sporco

e dall’uso. Un anziano mi disse una volta con un tono fra il divertito e il dispiaciuto:”Il vestito buono, quello intero, lo feci quando mi sposai. L’ho adoperato di rado. Sta nella gruccia nell’armadio. Ogni tanto lo guardo e penso che me lo metteranno quando sarò morto.”

Raffaello BERNI

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“PASQUELE DE LA CERMENTOSA” di VALENTINO BERNI

Zona ind.le Vallone C.S. Ossaia, 35/35P52044 Cortona (AR) – Italywww.mbelettronica.com

Nella costante ricerca e rilettura degli autori che sono i cardini del dialetto chianino, Rolando BIETOLINI e Carlo ROCCANTI hanno voluto dare la “ribalta” che merita ad un poeta dialet-tale cortonese quasi dei nostri giorni: Mons. Valentino BERNI, il creatore di un immotale per-sonaggio come “Pasquèle de la Cermentosa”. Un autore niente affatto sconosciuto, grazie soprattutto alla pubblicazione delle sue più belle composizioni su “Pasquèle” curata nel 1973 dal Dott. Emilio POCCETTI, vero amante del dialetto e delle tradizioni popolari cortone-si. Valentino BERNI non era un cortonese “doc” bensì un “casentinese”, essendo nato in quel di Poppi nel 1874. Con la famiglia a Cortona, qui stu-diò i fin dall’infanzia presso il Seminario “Vagnotti”, allora frequentatissimo. Fu ordinato Sacerdote il 19 Dicembre 1896 e resse le Parrocchie di San Pietro a Cegliolo e del Torreone. Fu nominato in seguito Canonico del Duomo di Cortona ed abitò per molti anni in una casetta nei pressi di Porta Colonia, a due passi appunto dal Duomo e dal Seminario Diocesano di Cortona dove insegnò Teolo-gia per molti anni. Fu uomo di grande cultura ed insegnante preparato e severo: si avvicinò al dialetto chianino comunemente parlato nel cortonese e questo divenne la base per esprimere la sua esilarante vena ironica con moltissime composizioni che, purtroppo, sono arrivate a noi solo in parte. Tanto per fare un esempio, visto che il Seminario era dotato allora di due soli

gabinetti per le necessità fisio-logiche ed era stabilito che uno fosse riservato tassativamente agli insegnanti e l’altro agli stu-denti, sulla porta di quello degli insegnanti fu appeso un giorno un avviso…un po’ particolare. La firma era manco a dirlo la sua e l’avviso così recitava: “ IN QUESTO LOCO ENTRAR NON E’ PERMESSO. / MA SE VI EN-TRATE PERO’, FATELA SVELTI, / CHE’ QUESTO E’ UN CESSO / PER CACATORI SCELTI.” Nonostante questo suo buon umore e l’immensa vena poetica e ironica, gli ultimi anni di vita per Mons. Berni furono piutto-sto tristi. Attento al denaro e di indole piuttosto vendicativa (come poi vedremo…) si impe-lagò in una polemica (che arrivò fino ai Tribunali ed anche al Va-ticano…), legata al suo ruolo di Canonico, riguardo al possesso da parte della Curia del “benefi-cio” dell’Abbazia di Farneta. Non avendo ottenuto la soddisfa-zione sperata, si rinchiuse in se stesso evitando, amareggiato, il contatto sia con i confratelli che con la gente. Mons. Berni rese l’anima a Dio il 12 Novembre 1963 e da allora riposa presso il Cimitero di Cortona. Ecco in estrema sintesi la biografia di questo autore, fonte di continue novità, che Rolando Bietolini ha riscoperto con grande soddi-sfazione assieme al sottoscrit-to. Un particolare e doveroso ringraziamento deve andare alla nipote, la Sig.ra Luisangela PACCHIACUCCHI che ci ha fornito copia di alcuni compo-nimenti e di preziose lettere di Mons. Berni in suo possesso: materiale in parte sconosciuto e

che ci è stato di immenso aiuto nella stesura del copione della serata dialettale. Quando l’ami-co comune Dr. Ivo CALZOLARI ha saputo della nostra nuova “fatica letteraria” si è speso per organizzare la “premiere” presso il Centro Sociale di Terontola, cosa che abbiamo accettato ben volentieri organizzando lo spettacolo “ PASQUELE DE LA CERMENTOSA” per Giovedì 16 Novembre 2017. Uno spettacolo che ha visto la gradita presenza della stessa nipote del Berni, Luisangela PACCHIACUCCHI, assieme al marito, l’amico Prof. Curgonio CAPPELLI, già insigne docente di Patologia Vegetale presso l’ Università di Perugia. Spettacolo che, accanto alla stesura del copione, ha richiesto un’accurata preparazione sceni-ca. Come in altre felici occasioni ci siamo rivolti all’amico Prof. Sergio ANGORI (già Direttore della Biblioteca di Cortona e Docente all’Università di Siena) che si è assunto di buon grado il ruolo di “Conduttore” della sera-ta. Come “fini dicitori” dialettali immancabilmente Rolando BIETOLINI e Carlo ROCCAN-TI ed accanto a loro un vero e proprio “Pasquèle” impersonato sul palco dal Dott. Marcello CAPACCI, che molti conoscono come Farmacista alle Tavarnelle. Ci sembrava opportuno uno stacco musicale tra i vari “capi-toli” e per questo ci siamo rivolti a Martino SCIRGHI, colonna della compagnia Folk “Il Cilin-dro” di Monsigliolo e di un noto complesso musicale di “vecchie glorie” terontolesi. Martino si è prestato di buon grado a suona-le con la sua fisarmonica alcune orecchiabili arie della tradizione popolare e contadina che hanno riscosso un grande apprezza-mento nel corso della serata. Dopo il saluto del Presidente CALZOLARI, Sergio ANGORI ha descritto da par suo il perso-naggio di “Pasquele” (EL PRIMO GALANTUOM, L’UOMO PIU’ ONESTO / CHE SOTTO LA GRAN CAPPA SIA DEL SOLE)

che si è poi “materializzato” sul palco impersonato da Marcel-lo CAPACCI . Quindi Rolando BIETOLINI e Carlo ROCCANTI si sono alternati nella lettura delle strofe dell’opera più nota del Berni “ PASQUELE VA A FIORENZA”. Ci siamo quindi addentrati in una polemica (non molto nota per la verità) che Mons. Berni ebbe con Raimondo BISTACCI (il ben noto “Farfal-lino”) che fu per tanti anni il Direttore e l’anima del periodico L’ETRURIA (che ancora leggia-mo tutti ben volentieri grazie alla sua “rinascita” voluta dal Dott. Vincenzo LUCENTE). Una diatriba che si sviluppò in un crescendo di accuse e ripicche l’uno attraverso qualche trafilet-to de “L’Etruria” (che prima o poi vedremo di scovare negli archivi del giornale…) e l’altro attraver-so composizioni “al vetriolo” che disegnano un’immagine nega-tiva di “Farfallino”, sicuramente immeritata. Quindi un detta-gliato resoconto della polemica sul “beneficio” dell’Abbazia di Farneta (cui abbiamo accenna-to) con la lettura di una esila-rante composizione “in lingua” che mette alla berlina diversi Preti del Cortonese (nascosti dal loro “soprannome” ma ben identificabili a quei tempi). A tal proposito gravissima è stata la perdita di “Pasquèle a l’Inferno”, una composizione che alcuni vecchi Parroci ancora viventi giurano di aver sentito e che for-se fu distrutta dallo stesso Berni, resosi conto di aver messo ec-cessivamente alla berlina alcuni suoi confratelli sottolineando le loro strane abitudini e qualche peccatuccio… Nella sua parte fi-nale lo spettacolo si è incentrato su Pasquèle che, rimasto vedovo della sua Bètta, intende rispo-sarsi e da qui “Pasquèle arpiglia moglie”, l’esilarante racconto in rima dialettale dell’approccio con la nuova “fiamma” in quel di Poggioni e successivo matri-monio grazie ai buoni uffici del “mezzano” Scalabrone. Poi, su invito di Sergio Angori, dal palco

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GRANDE SPETTACOLO DIALETTALE AL C.S.T.

Pasquèle ha porto il saluto finale ai molti spettatori amanti del dialetto venuti da varie parti del cortonese: “ Sémo arivèti or ver-so ‘l finèle, / perché la Musa mia più nòn arìva, / aringrèzio perciò ‘l Centro Socièle / a nòm de tutta la mì cumitiva. / Perdonète si v’émo ‘n po’ anooièto, / dètece bere, e chel ch’è stèto…è stèto !” Invito raccolto ben volentieri dal C.S.T. che, come suo costume in

queste occasioni, ha offerto un simpatico rinfresco al pubblico presente, ottima occasione per porgere agli “attori” i più sinceri complimenti per la qualità dello spettacolo. In occasioni come queste il C.S.T. devolve eventuali offerte ad Associazioni no-profit che operano nel territorio. Sta-volta Lilly MAGI, nota giorna-lista del Corriere di Arezzo, ha potuto distribuire i biglietti della

sottoscrizione interna a premi organizzata dal Circolo Culturale “GINO SEVERINI” di Cortona per una nobile causa: il reperimento di fondi destinati alla recinzione del Melone Etrusco di Camucia. Sinergia che è poi continuata con la replica dello spettacolo presso il Teatro Signorelli di Cortona Sabato 2 Dicembre 2017 abbinata all’estrazione dei biglietti vincitori della Lotteria

col secondo premio (un prege-vole dipinto di Wally Bonafé) vinto dal nostro Socio Alfero PERUZZI. Una parziale ripropo-sta dello spettacolo è avvenuta poi durante la Sagra della Ciaccia Fritta di San Pietro a Cegliolo l’ 8 Dicembre.

Carlo ROCCANTI

LA “CENA DI SAN MARTINO” AL C.S.T.

E’ ormai imperdibile l’appuntamento che, ogni anno ver-so la metà di Novembre, ci vede riuniti per la “FESTA DI SAN MARTINO”. Festa che tradizionalmente di abbina agli ultimi frutti dell’anno (le castagne)ben… lubrificati da qualche generoso bicchiere di vino novello. Quest’an-no l’appuntamento per i Soci è venuto Sabato 11 Novem-bre, precisamente il giorno in cui si festeggia San Martino di Tours, Vescovo cristiano del IV° Secolo a cui, solo in Italia, sono dedicate oltre 900 chiese. Martino, originario dell’attuale Ungheria, entrò giovanissimo a far parte della Guardia Imperiale Romana dislocata in Gallia, l’attuale Francia. Qui svolgeva, a cavallo, il servizio di sorveglianza notturna alle guarnigioni. Nel rigido Inverno del 335, notando un mendicante seminudo e stremato per il fred-do, Martino divise con la spada il suo pesante mantello offrendone la metà al mendicante. La notte seguente vide in sogno Gesù che lodava la sua azione e, al risveglio, notò con stupore che il suo mantello era tornato integro. Mantello che da allora divenne una venerata reliquia nella collezione dei Re Merovingi dei Franchi. Conver-tito al Cristianesimo, Martino divenne fra l’altro anche Vescovo di Tours e fu elevato alla gloria degli Altari. In

Italia Il culto del Santo è legato alla cosiddetta “Estate di San Martino”, l’addolcimento meteorologico che si manifesta in genere nella prima metà di Novembre. Il suo nome è legato

a tante feste popolari spesso associate alla maturazione del vino nuovo secondo il ben noto detto “A San Martino ogni mosto diventa vino”. Anche noi abbiamo voluto celebrare in allegria questa bella tradizione popolare: un’ottima cena con un ricco antipasto (immancabile la bruschetta con l’olio nuovo !) e con al centro la Bistecca ben arrostita secondo la nostra tradizione. Immancabili poi le castagne (arrostite sulla scenografica “padella” so-spesa sul piazzale antistante), un ottimo “strudel” e…”giri alcolici” in allegria ! Ottima l’organizzazione della serata ed impeccabile la cena come al solito: per questo non finiremo mai di ringraziale le nostre “cuoche” un gruppo impareggiabile di amiche (tutte espertissime ai fornelli !) che non finiscono mai di stupirci. In questa occasio-ne si sono aggiunti a loro anche Moreno LORENZINI e Sauro BONDI che, alla gratella esterna, hanno grigliato le bistecche in maniera encomiabile. Un grazie di cuore a tutti per il consueto impegno.

Carlo ROCCANTI

La famosa gita per la RACCOLTA DELLE CASTAGNE è di venuta ormai una immancabile tradizione: e così, Domenica 22 Ottobre 2017, abbiamo optato per le Balze di Verghereto come lo scorso anno quando tutto era andato bene, sia per la raccolta delle castagne (belle, buone e senza limiti di raccolta), sia per il pranzo al Risto-rante, ottimo e abbondante… Perché dunque non ripetere questa bella esperienza ? Ma come a volte accade, non tutte le ciambelle…vengono col buco. Cominciamo dalla raccolta delle castagne: non si è svolta nei luoghi del-le scorso anno, bensì nelle vicinanze di Caprese Michelangelo, un po’ più lon-tano. Ma questo vorrebbe dire poco: il problema è stato che, vista la grande siccità estivo/autunnale, la raccolta si è presentata assai scarsa ed inoltre le castagne erano per la maggior parte ancora dentro ai ricci e pertanto, non essendo attrezzati in merito, ci siamo trovati a schiacciarli con i piedi per liberarle. Una signora, per la verità molto carina, ci ha accompagnato al suo castagneto ma si è raccomandata vivamente di non…sconfinare vista la scarsità del raccolto. Qualcuno del gruppo si è però spinto più lontano nella speranza di incappare in qualche fungo porcino: due o tre li hanno in ef-fetti trovati, ma erano talmente vecchi e rinsecchiti da non poter riconoscere se fossero del tipo commestibile o meno. Comunque, a prescindere da tutto ciò, l’esperienza è stata diver-tente per il nostro gruppo: non sono mancate risate, scherzi, schiamazzi e continui richiami l’uno con l’altro: però senza mai oltrepassare i limiti, per un senso di rispetto di quella quiete e di quella natura quasi incontaminata. Poi tutti a pranza al Ristorante con , ahimé !, qualche piccola lamentela. Nulla da dire sui “Primi” (ottima qua-lità e costante ripasso dei camerieri con.. dosi di rinforzo) e sulla portata di “Cervo in umido” (una cucina tipica della zona): ciò che ha guastato è stato l’ “arrosto” col pollo ed il coniglio che,

per aspetto e consistenza, sembravano lessi e non certo arrostiti come è nella nostra tradizione culinaria. Anche il dolce non è stato certo all’altezza di quelli che siamo abituati a fare al Centro Sociale ! Va bè…scherziamoci un po’ sopra senza farne un dramma! Vorrà dire che per l’anno prossimo fa-remo in modo di non ricaderci. Questo per il Ristorante: per le castagne… sarà la Provvidenza e la meteorologia a de-cidere. Pensandoci bene, l’importante è stata la scampagnata nel suo com-plesso, la comitiva, lo stare assieme scherzando e socializzando: insomma una giornata diversa dalla solita routine. Dopo pranzo il Presidente Calzolari ha proposto una variazione del programma: tornare nuovamente a Caprese Michelangelo dove era pre-vista in serata la Sagra delle Castagne. C’è stata un po’ di incertezza: la maggior parte del gruppo favorevole alla proposta, un’altra parte propensa invece a restare al Ristorante prima di risalire in pullman. Per i “ballerini” c’era infatti la possibilità di sgranchire le gambe godendo delle performance canore di una bella e brava cameriera che avevamo apprezzato già lo scorso anno. Aderendo ai “desiderata” della maggioranza, siamo risaliti in pullman in direzione Caprese Michelangelo. Ar-rivati nei pressi della Sagra, il pullman si è imbottigliato in tutta una serie di divieti di accesso con relative manovre e inversioni tanto che ci è sembrato di non poter arrivare mai alla meta. Fissato l’orario di ripartenza, ci siamo divisi in vari itinerari: chi ha preferito visitare il bel paese di Caprese (con l’immancabile visita alla casa natale di Michelangelo), chi ha preferito invece bighellonare tra gli stand della Sagra combattendo il freddo con qualche generosa dose di “vin brulé”. Puntuali alle 18,00 siamo risaliti in pullman di-rezione Terontola: il viaggio di ritorno è scorso bene e in allegria, tanto che siamo arrivati con qualche minuto di anticipo sulla tabella di marcia.

Liliana SANTICCIOLI

IN GITA COL C.S.T. PER LA RACCOLTA DELLE C ASTAGNE

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I NOSTRI LUTTI - a cura di Carlo ROCCANTI

MARIA DELIA SGARAGLI Ved. ZUCCHINI(1927-2017)

Il 25 Ottobre 2017 è scomparsa Maria Delia SGARAGLI (per tutti Delia) Vedova Zucchini dopo che lo scorso Maggio aveva festeggiato le sue 90 “primavere”. Anche lei aveva vissuto assieme al suo “Doro” in quel ciocco di case che era Farinaio alto, poco sotto la chiesa de Le Celle: un luogo che conoscevo benissimo essendo nata lì anche mia madre e che, negli anni ’40 e nell’immediato dopoguerra, era popolato da tanti giovani, attivi, determinati e fiduciosi nella ricostru-zione del nostro paese coperto dalle

macerie della guerra. Originaria di una famiglia conosciutissima e ben radicata nella zona, Delia era tra quei giovani un punto di riferimento: attiva e serena madre di famiglia, era anche un’abi-lissima sarta come quasi tutte le giovani di quel periodo. “Doro”, assieme al fratello Pietro (“Gnasco”) e Giuseppe (“Beppe bello”) era la colonna portante della nota impresa edile e ben presto si trasferì nella nuova casa, accanto all’attuale campo sportivo ed al fratello Pietro. Dopo la scomparsa del suo “Doro”, Delia ha vissuto qui serenamente in famiglia gli ultimi anni della sua vita, assieme alla figlia Gabriella ed il genero Sestilio Tacchini che l’hanno accudita con immenso amore e abnegazione quando le sue forze sono gradualmente venute meno condannandola ultimamente ad una semi-immobilità. E’ rimasta però sempre attiva e lucidissima e si è goduta fino all’ultimo la sua famiglia: in particolare gli adorati nipoti Lucio e Marco e gli splendidi bis-ni-poti Samuele e Carlotta. La chiesa parrocchiale di Terontola si è riempita di tanti amici e parenti venuti a porgerle l’estremo saluto. Nel ricordo indelebile della cara Delia, il Centro Sociale di Terontola stringe la famiglia in un abbraccio e porge le più sentite condoglianze.

TERESA STORTONI Ved. CIABATTI(1910-2017)

Lo scorso 23 Novembre 2017 ci ha lasciati per sempre la “nonnina di Terontola” che si è spenta serenamente cir-condata dall’affetto dei suoi cari alla veneranda età di 107 anni. Di lei, fino all’ultimo nostra affezionata ed attenta lettrice, avevamo parlato nel n. 90 e, di recente, sul n. 104 del nostro giornale sottolineando la sua lucidità e vitalità nonostante… il secolo e passa vi vita sulle spalle. Teresa STORTONI era nata al Sodo di Cortona nel lontano 14 Luglio 1910, quando la Prima Guerra Mondiale non era ancora alle porte. Originaria di una nota famiglia contadina, rimase orfana quando aveva solo 5 anni e fu costretta a rimboccarsi le maniche fin dalla prima infanzia per tirare avanti il podere assieme al fratello e ad altre due sorelle. Nel 1935 sposò Orlando CIABATTI (scom-parso ormai da diversi anni) ed ebbe due figlie: Marisa (prematuramente scomparsa) e Lidia presso la quale ed il marito Umberto GUSTINELLI ha vissuto serenamente i suoi ultimi anni di vita terrena. E’ arrivata in piena forma all’età di 107 anni grazie alla curiosità per tutto quello che c’era attorno a lei e per la serenità della vita famigliare nella bella casa al Bivio del Riccio. Ho di lei il vivido ricor-do quando di recente, nel Luglio 2017, una “commissione” del Centro Sociale l’ha incontrata offrendo un simpatico omaggio floreale per festeggiare le sue 107 “primavere”. Il Centro Sociale partecipa al dolore dei cari Umberto e Lidia per questa perdita e nel ricordo indelebile di “nonna Teresa” porge le più sentite condoglianze.

ADRIA-RITA MAGI in GALLUZZI(1945-2017)

Lo scorso 17 Novembre 2017 , all’età di 72 anni, è scomparsa prematuramente Adria Rita MAGI (per tutti Rita) dopo una dura battaglia contro quel male che ancora in qualche caso non perdona. A Terontola tutti quelli di una certa età se la ricordano, giovanissima, dietro al bancone del negozio di frutta e verdura messo su dai genitori Leo e Clara. Negozio che, ora condotto dal fratello Francesco come “LA FRUT-TERIA”, ha da poco festeggiato i 60 anni di vita. Rita, consapevole che l’ultima battaglia della sua vita era ormai persa, ha voluto scrivere un suo ultimo saluto a quanti l’hanno conosciuta e apprezzata, soprattutto qui a Terontola. Una lettera alla quale mancava solo un particolare: la data del 17 Novembre 2017. Dalle Marche, dove riedeva ormai da anni con la famiglia, le sue ceneri sono tornate a Terontola. Domenica 26 Novembre scorso la chiesa parrocchiale si è riempita di parenti e amici per dare a Rita l’ultimo saluto: tutta una vita racchiusa in quel piccolo vaso di ceneri posto al centro dell’altare. Una sentita e doverosa risposta al suo affettuoso e commovente saluto che pubblichiamo integral-mente. Il Centro Sociale di Terontola porge alla famiglia le sue più sentite condoglianze in questo doloroso momento.

Ero nata il 2 Agosto 1945 al termine della Seconda Guerra mondiale. Ho vissuto la mia gioventù tra la scuola e il negozio di famiglia ed a 13 anni ho conosciuto l’uomo della mia vita. Combattendo la prima grossa battaglia del-la mia vita l’ho sposato e sono andata a vivere con lui a Torino. Io giovane donna nata a Terontola, una frazione del Comune di Cortona in Provincia di Arezzo che si trasferisce in una grande città senza parenti al seguito, e qui un’altra dura lotta. Ho combattuto anche per avere un figlio, venuto al mondo nel 1972 dopo cinque anni di sof-ferenze. Ho combattuto nuovamente con la mia famiglia fino ad arrivare al distacco affettivo di mio padre ma, appoggiata dall’uomo che avevo sposato il 26 Novembre del 1967, ho continuato a combattere. Nel 1992, benché fiera, ho combattuto con me stessa per la partenza da casa di mio figlio neo ventenne, ma anche in questo caso la mia battaglia ha portato le sue soddisfazioni. Ho combattuto a fianco di mio marito quando gli venne diagno-sticato un Tumore alla Prostata ma, anche qui insieme, ne siamo usciti vincitori. Nell’Ottobre del 2016 mi venne diagnosticato un Tumore al Pancreas….. ho combattuto con tutte le mie forze senza arrendermi mai nonostante gli esiti negativi delle Chemioterapie. Beh Signori…..oggi 17 Novembre 2017 ore 15,47 su MAGI ADRIA RITA cala il sipario. La mia ultima battaglia, durata circa 13 mesi con un avversario molto più forte di me, l’ho persa. Senza rimpianti e con la mia modesta dignità di donna semplice nata nelle campagne toscane lascio tutti Voi. Unico rimpianto ? Non avervi potuto salutare di persona tutti quanti siete. Me ne sono andata a testa alta, in punta di piedi, lasciando l’uomo con il quale avrei dovuto festeggiare50 anni di Matrimonio il 26 Novembre 2017. Ricorda-

temi pure come meglio credete….. io vi ricordo tutti con affetto. Vi chiedo solo di pensare a mio marito che tanto mi è stato vicino, dal primo giorno che mi ha conosciuta fino all’ultimo. Un grazie fatemelo dire al Reparto di Oncologia dell’Ospedale Torrette di Ancona: qui, con paziente ed amorevole professionalità, tutti si sono presi cura di questa brontolona. Dott. Bittoni… Dott.ssa Rossana Berardi io vi ho ascoltato fino alla fine. Abbiamo perso. Mi dispiace.

MAGI ADRIA RITA

IL C.S.T. IN GITA PER CASTAGNE ALLE BALZE DEL VERGHERETO

LOTTERIA AUSER : LA FORTUNA PREMIA I SOCI DEL C.S.T.

LA TRADIZIONALE “CENA DI SAN MARTINO” AL C.S.T.

“APERICENA” E BALLO DEL VENERDI’ AL CENTRO SOCIALE DI TERONTOLA

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SPETTACOLO DE “L’ALLEGRA BRIGATA” DEL C.A.M. CON “PIZZATA” AL C.S.T.

Il “ CONVITTO ARTIGIANO MINORI-OPERA S.MARGHE-RITA SRL” (meglio conosciuto da tutti più semplicemente come “C.A.M.”) opera con crescente successo presso la bella sede in Loc. Ferretto proprio sotto Terontola. L’Isti-tuto nacque nell’ormai lontano 1965, gestito fino da allora dalla famiglia Caprai. Nel tempo ha allargato la sua attività e relativi spazi di accoglienza posizionan-dosi come una moderna R.S.A.

(Residenza Sanitaria Assisten-ziale) per adulti inabili con gravi problematiche di carattere cognitivo o comportamentale. In tale ambito si è sempre valo-rizzato il rapporto tra gli “ospiti” e gli “operatori”, grazie soprat-tutto ad un ambiente accoglien-te e dotato sempre più di spazi per le più molteplici attività. Gli studi più recenti in materia evidenziano infatti che questa qualità di vita, unita alla fun-zionalità degli ambienti ed alla cura dei rapporti interpersonali,

siano gli elementi irrinunciabili per una possibile riabilitazione o quanto meno per una crescita di coscienza in soggetti che presentano gravi carenze sotto il profilo cognitivo. Il C.A.M. è da tempo accreditato presso il Servizio Sanitario Nazionale e pertanto gli “ospiti” arrivano qui non solo dalla Toscana, ma anche dal resto d’Italia e special-mente dalla regioni meridionali del paese. Tra le svariate attività didattiche che agevolano que-

sto percorso di crescita c’è or-mai da tempo la creazione di un vero e proprio Gruppo Teatrale chiamato “COMPAGNIA AL-LEGRA BRIGATA DEL C.A.M. DI CORTONA” che è sceso in campo in varie occasioni nella zona. Abbiamo apprezzato la lor performance nell’ambito della recente Sagra di Bacialla presso gli impianti dello Stadio “Mez-zetti” di Farinaio. Fu appunto in tale occasione che il Centro Sociale di Terontola confermò il suo impegno di collaborazione

in questo ambito mettendo a disposizione sia le strutture che l’organizzazione della serata. E così eccoci alla serata di Giovedì 23 Novembre 2017 quando, presso il Salone Tuttinsieme gremito di spettatori attenti e commossi, l’ ALLEGRA BRIGA-TA DEL CAM ha presentato il suo spettacolo “STORIE VARIE ED EVENTUALI…..”. Uno spettacolo che è lo sbocco finale di un percorso iniziato ad Aprile 2017 nell’ambito di uno specifico “laboratorio di teatro” col prestigioso debutto al Mix Festival 2017 che ha valorizzato l’Estate Cortonese proponendo eventi di arte varia di assoluto interesse anche a livello interna-zionale. Lo spettacolo presen-tatoci a Terontola ha avuto qualche modifica rispetto alla “premiere” ricalcando le meto-dologie di un percorso formati-vo che viene proposto anche nei laboratori dell’ “Actor Studio” di new York. Si tratta in pratica di specifici esercizi di improv-visazione scenica finalizzati a sti-molare l’intensità e l’emotività degli attori. Abbiamo assistito ad un alternarsi di momenti di ilarità a momenti di poesia e suggestione: una riflessione che la pienezza dell’esistere è data proprio dalla convivenza di colori e anime opposte. Infatti, dopo la simpatica rielabora-zione dell’ Inno di Mameli, i bravi attori ci hanno proposto la mimica di un momento tragico quale un bombardamento o allegro quale l’ascolto di una

partita di calcio ai Mondiali con tanto di sventolio di bandiere. Apprezzatissime, tra le altre, anche le scenette del “Barbiere” oppure quella della “Telefonata” creata e sviluppata all’impronta senza uno specifico copione. Spettacolare poi la conclusione con lo spettacolo mimico di gruppo con tanto di maschere sul volto, cuscini e sventolio di teli trasparenti. Dopo un caloroso discorso di benvenuto, il nostro Presidente CALZOLA-RI ha premiato ciascuno degli attori con un apprezzatissimo diploma personalizzato offerto dal C.S.T.. Molto gradita è stata la presenza, accanto agli “ospiti/attori” ed agli “Operatori”, del Responsabile del CAM Giancar-lo CAPRAI: nel suo intervento ha ringraziato il C.S.T. per l’orga-nizzazione dell’evento auspi-cando che questa serata possa essere l’inizio di una sinergia e di una proficua collaborazione. E’ poi seguita una bella “Pizzata” organizzata dalle nostre impa-gabili e bravissime addette alla cucina: cosa molto apprezzata sia dagli ospiti del CAM che dai molti nostri Soci intervenuti allo spettacolo. Complimenti al Centro Sociale per la perfetta organizzazione di questo evento di altissimo valore sociale . Tutti abbiamo compreso alla fine il messaggio dell’ Allegra brigata: la vita in qualunque forma si presenti vale sempre la pena di essere vissuta…

Carlo ROCCANTI

APERICENA E BALLO AL C.S.T.Come già avvenuto lo scorso anno, in vista delle Festività Natalizie, il Centro Sociale ha organizzato una simpaticissima “Apericena” , neologismo oggi tanto di moda. L’iniziativa è stata abbinata alla con-sueta serata di ballo approfittando anche della giornata festiva di Venerdì 8 Dicembre 2017. Iniziativa che ha attirato al ballo molti più Soci del solito, così come ha fatto la presenza sul palco di un ottimo complesso ormai di casa al CST: il “mercatalese” Luca CONTI (vero virtuoso della fisarmonica e della strumentistica in genere) assieme alla fidanzata, la “compaesana” Alice PERUGINI, vera ugola d’oro. Manco a dirlo le nostre impagabili “addette alla cucina” si sono date da fare alla grande disponendo sul tavolo al centro del salone una quantità industriale di crostini di ogni tipo abbinati alla pizza appena sfornata. Piatto forte è stato una profumatissima “Porchetta” da gustare con i classici panini ben caldi. Non sono mancati poi i consueti dolci di produzione famigliare, apprezzatissimi. Un gran-de applauso alle “cuoche” è veramente il minimo che si possa fare ! Occorreva poi…digerire il tutto e quindi… tutti in pista a volteggiare sulle note di Luca e Alice. I provetti ballerini hanno dato il meglio di sé senza prendersela troppo di fronte alle eccezionali evoluzioni (quasi a livello…professionistico) di alcune “colonne” delle scuole di ballo che sono venute volentieri tra noi. Una breve sosta per l’e-strazione della Lotteria (che ha premiato ancora una volta la nostra affezionata Miriana ) e quindi di

nuovo tutti in pista con balli di coppia e di gruppo a non finire. Veramente una gran bella serata che sarà bene ripetere ogni tanto…

Carlo ROCCANTI

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DIARIO DI BORDO

IL VECCHIO CONSORZIO

di Rosano Roberto

Via I Maggio 48/5052044

Terontola (AR)

Direttore Responsabile: Andrea LaurenziCapo Redattore: Carlo Roccanti

Redattori: Raffaello Berni -Paola Ricci Liliana Santicciolil

Collaboratore: Claudio MeoniImpaginazione: Marco Meoni

La Redazione

Mercoledì 31 Dicembre 2017 – CENONE DI FINE ANNO AL C.S.T.Anche per quest’anno il C.S.T. ha organizzato il Cenone di Fine anno con un gustoso menù organizzato dalle nostre “cuoche” e con la colonna musicale di Alberto Berti. Un’occasione per i nostri Soci di scambiarsi gli auguri di Buon Anno e festeggiare assie-me in allegria fino alle ore piccole. l’arrivo del 2018.Domenica 21 Gennaio 2018 – IL TRADIZIONALE “PRANZO DEL MAIALE” AL C.S.T.Grazie alla consueta disponibilità della famiglia Avanzati, anche quest’anno il Centro Sociale organizza la tradizionale “Spezza-tura del maiale” che culminerà col “Pranzo del Maiale” organizzato per Domenica 21 Gennaio 2017 presso il Salone Tuttinsieme. Informazioni e prenotazioni in Sede 366-1953522Giovedì 25 Gennaio 2018 – CELEBRAZIONE DELLA “GIORNATA DELLA MEMORIA” AL C.S.T.Come per gli scorsi anni, il C.S.T. organizza presso il Salone Tuttinsieme la celebrazione della “GIORNATA DELLA MEMORIA” che ricorda uno dei momenti più bui del secolo scorso. Stiamo contattando in merito lo Storico locale Mario PARIGI, nostro affezio-nato ospite per molte edizioni. Appuntamento per Giovedì 25 Gennaio 2018 ore 21,00 presso il Salone Tuttinsieme a Terontola. SERATE DANZANTI DEL VENERDI’ AL CENTRO SOCIALEContinua con successo l’appuntamento per il BALLO DEL VENERDI’ AL C.S.T. Ecco i prossimi appuntamenti:Venerdì 15 Dicembre 2017 – VALERIO E LAURA Venerdì 22 Dicembre 2017 – WILLY COTTINIVenerdì 29 Dicembre 2017 – ANNESA E MARCO Venerdì 5 Gennaio 2018 – VALERIO E LAURAVenerdì 12 Gennaio 2018 – PETER BELLUCCI Venerdì 19 Gennaio 2018 – SAMUELE BRIBICCHI

Sono in corso contatti col noto musicista e nostro Socio Onorario FRANCESCO SANTUCCI ed anche col GRUPPO MUSICA-LE DI CASTIGLIONE DEL LAGO coordinato dalla D.ssa Ivana BRICCA per organizzare nel nuovo anno due spettacoli presso il C.S.T. Daremo ai nostri Soci e Lettori le opportune informazioni non appena definiti i programmi. E’ stata fissata inoltre la data di massima (Giovedì 22 Febbraio 2018-Festa di S. Margherita) per la visita alla Camera dei Deputati a Roma grazie all’interessamento della Parlamentare locale Chiara GAGNARLI. Stiamo valutando se andare in treno o pullman e dobbiamo definire anche qualche itinerario turistico in Roma aggiuntivo alla visita. Non appena definito il tutto daremo ampia informazione ai Soci e Lettori.

LOTTERIA “AUSER AREZZO-2017”: LA FORTUNA HA BACIATO IL C.S.T.L’AUSER COMPRENSORIALE DI AREZZO ha allestito una ricca lotteria con ben 100 ricchi premi in palio offerti totalmente da Soci , privati e/o aziende soprattutto della zona di Arezzo. Attività destinata alla raccolta fondi per l’autofinanziamento dell’Associazione a so-stegno delle attività di volontariato nel territorio. C’è da riconoscere in questo ambito il grande impegno profuso nella vendita dei biglietti da parte del Presidente MARI e dalle varie Associazioni locali (tra cui, attivissimo, il Centro Sociale di Terontola). L’estrazione è avvenuta nel pomeriggio di Venerdì 20-10-2017 alle 15,30 presso la Sede Provinciale AUSER di Piazza Andromeda ad Arezzo. L’estrazione (alla quale hanno assistito i nostri Consiglieri Nadia CORRADINI ed Enzo LUPETTI) ha premiato largamente il Centro Sociale di Terontola. Infatti il Primo Premio (biglietto 0739) è andato al Socio Giacinto-Gino ZUCCHINI che si è accaparrato un pregevole dipinto (cm 60x50) del noto pittore Federico D’Agostino. Il Secondo Premio (biglietto 0860- Soggiorno in appartamento per una settimana per tre persone in loc. Terme di Comano-Trento) è andato al Socio Elio VITALI. Poi, oltre ai due suddetti, ulteriori 15 premi di minor valore sono andati sempre a Soci del C..S.T. Visto che fortuna ha arriso così generosamente al nostro Sodalizio, il Presidente CALZOLARI ha organizzato sui due piedi una piccola “cerimonia ufficiale” di consegna dei premi che si è tenuta presso il Salone Tuttinsieme nel pomeriggio del giorno dopo, Sabato 21 Ottobre 2017. Debitamente avvisati per le vie brevi, quasi tutti i soci baciati dalla fortuna sono accorsi a ritirare il premio mettendosi in posa per la rituale foto-ricordo. Ci preme sottolineare la consueta grande generosità di Elio VITALI (da sempre grande amico e sostenitore del nostro Sodalizio): Infatti non ha ritirato il suo consistente premio devolvendolo al Centro Sociale di Terontola. Il Consiglio Direttivo in una recente riunione ha ringraziato vivamente il caro Elio VITALI ed ha deciso di rimettere in palio il premio nel corso delle prossima Lotteria di Carnevale.

Carlo ROCCANTI

LA DECIMA EDIZIONE DELLA “FESTA DELL’OLIO NOVO” AL C.S.T.