Economia Agraria Sediari

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Economia e politica agraria Azienda e Impresa Azienda Unità tecnica di produzione costituita da terreni (anche apprezzamenti non contigui), impianti, attrezzature, che permettono all'agricoltore di svolgere in maniera continuativa cicli di produzione agraria. É costituita da tre fattori: Terra Capitale Lavoro Questi tre fattori sono presenti nelle diverse aziende in proporzioni diverse ma comunque in grado di permettere lo svolgimento continuativo di cicli di produzione agraria. L'azienda è quindi una Entità oggettiva ben definita ed identificabile. Impresa È l'unità di gestione dell'azienda e fa riferimento alla figura dell'imprenditore ed all'attività da questi svolta, la quale consiste nel coordinare i fattori della produzione al fine di ottenere una data produzione e nell'assunzione del rischio derivante dall'attuazione del processo produttivo. L'impresa quindi, non è altro che l'azienda con la presenza dell'imprenditore che svolge la propria specifica attività. L'azienda con la presenza dell'imprenditore diventa un'impresa. Spesso i due termini vengono confusi ed usati indifferentemente mentre la differenza è sostanziale: L'impresa è un concetto economico e dinamico (come un film), mentre l'azienda è essenzialmente un concetto tecnico e statico (come una fotografia). Imprenditore agricolo L'imprenditore può essere classificato in base all'oggetto come agricolo e commerciale, l'articolo 2135c.c regolamenta l'attività dell'imprenditore agricolo. "Egli è colui che si dedica alle attività agricole essenziali, coltivazione del fondo, silvicoltura e allevamento o attività connesse" Esposto al rischio ambientale, egli gode di agevolazioni particolari in ambito normativo ed è sottratto alla disciplina dell'imprenditore commerciale, ad esempio l'iscrizione nel registro delle imprese ha solo valenza di certificazione anagrafica. Con il decreto del 18 maggio 2001 si è iniziato il processo di modernizzazione delle norme sulle imprese agricole per avvicinare maggiormente il lavoro giovanile e per tutelare ulteriormente le posizioni dei terzi. Per attività essenziali si intendono anche cicli biologici e allevamenti ittici, ad annullare la stretta connessione tra produzione e terra in senso stretto. Agli imprenditori che si dedicano a queste attività è consentito anche la vendita al dettaglio dei prodotti provenienti e derivati. Per coltivazione intendiamo anche serre vive e funghi.

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Alcuni appunti delle lezioni del professore Tommaso Sediari

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Economia e politica agraria!!

Azienda e Impresa!!

Azienda!Unità tecnica di produzione costituita da terreni (anche apprezzamenti non contigui), impianti, attrezzature, che permettono all'agricoltore di svolgere in maniera continuativa cicli di produzione agraria.!É costituita da tre fattori:!Terra!Capitale!Lavoro!Questi tre fattori sono presenti nelle diverse aziende in proporzioni diverse ma comunque in grado di permettere lo svolgimento continuativo di cicli di produzione agraria.!L'azienda è quindi una Entità oggettiva ben definita ed identificabile.!!Impresa!È l'unità di gestione dell'azienda e fa riferimento alla figura dell'imprenditore ed all'attività da questi svolta, la quale consiste nel coordinare i fattori della produzione al fine di ottenere una data produzione e nell'assunzione del rischio derivante dall'attuazione del processo produttivo.!L'impresa quindi, non è altro che l'azienda con la presenza dell'imprenditore che svolge la propria specifica attività.!L'azienda con la presenza dell'imprenditore diventa un'impresa.!Spesso i due termini vengono confusi ed usati indifferentemente mentre la differenza è sostanziale:!L'impresa è un concetto economico e dinamico (come un film), mentre l'azienda è essenzialmente un concetto tecnico e statico (come una fotografia).!!!

Imprenditore agricolo!!!L'imprenditore può essere classificato in base all'oggetto come agricolo e commerciale, l'articolo 2135c.c regolamenta l'attività dell'imprenditore agricolo.!"Egli è colui che si dedica alle attività agricole essenziali, coltivazione del fondo, silvicoltura e allevamento o attività connesse"!Esposto al rischio ambientale, egli gode di agevolazioni particolari in ambito normativo ed è sottratto alla disciplina dell'imprenditore commerciale, ad esempio l'iscrizione nel registro delle imprese ha solo valenza di certificazione anagrafica.!Con il decreto del 18 maggio 2001 si è iniziato il processo di modernizzazione delle norme sulle imprese agricole per avvicinare maggiormente il lavoro giovanile e per tutelare ulteriormente le posizioni dei terzi.!Per attività essenziali si intendono anche cicli biologici e allevamenti ittici, ad annullare la stretta connessione tra produzione e terra in senso stretto.!Agli imprenditori che si dedicano a queste attività è consentito anche la vendita al dettaglio dei prodotti provenienti e derivati.!Per coltivazione intendiamo anche serre vive e funghi.!

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Per silvicoltura si intende l'estrazione dei prodotti del bosco, ma non la legna.!Per allevamento si intende sia bestiame che ittico.!Le attività connesse invece possono essere espresse in due macro categorie:!• Manipolazione, conservazione, trasformazione, commercializzazione e valorizzazione dei

prodotti ottenuti dal fondo o dagli animali!• Attività dirette alla fornitura dei beni e servizi utilizzando attrezzature o risorse

normalmente impiegate nell'attività agricola (agriturismo)!Si dicono connesse perché ci deve essere un legame reale con l'attività essenziale sia sul piano soggettivo, colui che la esercita, sia sul piano oggettivo, le risorse che si utilizzano devono derivare dall'attività essenziale.!Dal 2001 si intendono connesse tutte le attività della filiera agricola.!Nel 2004 un decreto ha precisato la definizione di imprenditore agricolo professionale come colui che ha le competenze e conoscenze professionali e dedica all'attività agricola sia diretta o indiretta il 50% del proprio tempo e ne ricava il 50% del proprio reddito da lavoro.!Questo ad abrogare la precedente figura dell'imprenditore agricolo a titolo principale per cui erano necessari i due terzi 2/3.!Lo stesso decreto del 2004 ha definito la società agricola, poco diffusa in Italia, come società avente per oggetto sociale l'esercizio esclusivo dell'attività agricola sia essa di persone, con almeno un imprenditore agricolo o di capitali, con almeno un amministratore imprenditore agricolo.!Nel 2005 si è ribadita la definizione di imprenditore agricolo con necessità di requisiti continui, che se decadono in 5 anni si perde la qualifica.!Le agevolazioni che hanno sono sulle imposte e sul credito, il tutto per favorire l'afflusso di capitali al settore primario.!Il settore agroalimentare è una voce fondamentale sul PIL nazionale, attualmente pesa il 15%.!Le importazioni tendono pero nuovamente ad aumentare mentre le esportazioni tendono a diminuire.!Abbiamo due tipologie di produttori, i primi anche detti produttori di prodotti mediterranei cioè di riso, tabacco, e frutta fresca, mentre i secondi producono fiori, vino e olio.!L'attività dell'imprenditore agricolo con i recenti decreti si è andata a delineare come composita di attività essenziali e connesse.!Tra le connesse hanno valenza rilevante gli agriturismi, attività turistica svolta all'interno di una azienda agraria.!Esso non è turismo rurale che è invece un operatore turistico collocato su un ambiente rurale.!Il 94% degli imprenditori agricoli sono coltivatori diretti, cioè non si avvalgono del lavoro altrui.!È la regione ad attribuire la qualifica di imprenditore agricolo professionale con rilascio attestato.!L'imprenditore agricolo dal punto di vista economico è:!• Colui che coordina i fattori della produzione (K, L, Terra = Capitale fondiario,

organizzazione)!• Colui che è atto alla produzione!• Colui che assume i rischi tecnici ed economici, dove tecnici sta per condizioni

atmosferiche ed economici per quantità, prezzo e mercato.!• Colui che cerca di realizzare il massimo profitto.!• Colui che sceglie le attività da svolgere, per esempio coltivare o allevare.!Quest'ultima è una attività vincolata da:!• Vincoli di natura fisica, clima e geografia!

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• Vincoli di natura politica, agevolazioni e proibizioni !• Vincoli di natura economica, orientare o consigliare.!!La proprietà si intende come rapporto giuridico tra imprenditore e impresa, fondamentale per IAP.!L'impresa è invece il momento economico oggettivo strettamente legato all'imprenditore.!L'azienda è il momento di incontro dei fattori della produzione coordinati dall'imprenditore.!In Italia attualmente abbiamo 1,5 milioni occupati nel settore agricolo, in generale il settore agroalimentare rappresenta il 15% del PIL, ma quello agricolo in senso stretto solo il 2%.!Cereali e latte sono prodotti meno diffusi in Italia.!La trasformazione del prodotto agricolo, per non passare a impresa commerciale, deve avvenire all'interno dell'azienda.!Tutte le aziende agricole sono inserite in filiere e organizzazioni territoriali.!!Dal punto di vista teorico!"l'azienda agraria è la combinazione elementare dei mezzi di produzione", infatti i beni non si uniscono da soli ma sono coordinati in quantità e qualità. !Elementare perché la risultante è unità che non può scomporsi senza diminuire l'efficienza produttiva.!Il funzionamento dell'azienda agraria esige la cooperazione di persone fisiche a capo delle quali sta chi attua la combinazione dei mezzi e li fa funzionare.!Accanto all'unità oggettiva dell'azienda si pone un'unità di gestione, unità soggettiva, che è possibile identificare nell'impresa la cui sfera specifica riguarda le scelte aziendali.!!Tipi di azienda!Oltre il 30% delle aziende agrarie sono al di sotto di un ettaro, Eurostat quindi non le censisce a livello comunitario, nonostante ciò anche esse stanno sul mercato.!Si definisce medio imprenditore colui che gestisce circa 50 ettari mentre è grande quello che gestisce oltre i 50 ettari, la patologia fondiaria consiste nella polverizzazione dovuta alle successioni.!Oltre al fattore dimensionale esistono altri parametri come:!• Luogo di ubicazione, 5 ettari in un luogo possono rappresentare una grande azienda, cioè

dipende da dove è ubicata l'azienda.!• Il livello di lavoro manuale!• L'indirizzo produttivo!• Il reddito ottenibile!I criteri sono:!• Ordinamento tecnico economico!• Dimensione economica dell'azienda!Basate sui redditi lordi standard che indicano la differenza tra valore della produzione standard meno l'importo standard dei costi variabili specifici.!L'azienda agraria in base al rapporto impresa-proprietà può essere:!• Impresa diretta coltivatrice, proprietà o affitto!• Conduzione con salari!• Compartecipazione, collaborazione di tipo manuale che prevede come compenso una

parte della produzione.!• Società, messa in comune di K e L per l'allevamento del bestiame e attività connesse.!• Mezzadria, coltivazione del fondo e suddivisione degli utili.!• Colonia parziaria, utilizzo solamente del fondo.!!

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Scelta imprenditoriale !!Si concretizza con l'ottimizzazione delle scelte che tengano conto dei vari rischi e vincoli, siano questi economici, fisici o politici.!!Rischio economico, sarà fondamentale che l'imprenditore abbia idea dei prezzi di mercato, sia al momento della semina che alla fine del ciclo biologico. !Ultimamente ad esempio è cresciuto del 100% il prezzo dei cereali a causa di favorevoli condizioni ambientali e l'incremento della domanda da parte di Cina e India.!Oltre a questo l'imprenditore dovrà attuare scelte sulla combinazione dei fattori produttivi e sulla natura commerciale delle scelte, cioè a chi e come offrire i prodotti.!Il momento di raccolta, l'imprenditore deve decidere nell'ottica della massimizzazione del profitto, se vendere subito o aspettare sapendo però che aspettare implica avere disponibilità fisiche, magazzini, e finanziarie di considerevoli quantità.!Essendo spesso i cicli biologici dello stesso prodotto concomitanti al momento della fine, ci sarà molta offerta e quindi il prezzo sarà più basso che in altri momenti, in questi casi gli imprenditori cooperano per mantenere il valore del prodotto.!Essendo più numerose le piccole e medie imprese in questo settore, si preferisce al ricorso al credito l'autofinanziamento. È da sottolineare però che per incentivare il ricorso al credito gli istituti creditizi hanno concordato norme sul credito agrario che ha un tasso nettamente inferiore a quello delle altre attività.!Nel lungo periodo, modificazione dei fattori, l'imprenditore tende a massimizzare il profitto, mentre nel breve periodo, il suo obiettivo è il reddito lordo cioè ricavi meno costi variabili.!Come per qualsiasi impresa a fine del processo produttivo e realizzati i ricavi, sono necessarie delle valutazioni consuntive sui risultati raggiunti grazie alle scelte adottate.!Per fare ciò può adottare due metodi per la valutazione dell'efficienza, quello tecnico e quello economico.!!!Efficienza tecnica, presuppone il raggiungimento della massima produzione con il minimo impiego dei fattori produttivi.!Gli indici per confrontarli sono il reddito netto per ettaro di superficie e il reddito netto per unità di lavoro.!Questi indicatori misurano la redditività di un ettaro e di un'unità lavorativa. Altri indici adottabili sono quelli della produzione lorda vendibile e la misura dell'intensità del capitale fondiario.!Efficienza economica, misura la validità delle scelte tramite il confronto di un bilancio preventivo e uno consuntivo.!I vincoli economici possono anche riguardare:!• Capitali preesistenti!• Disponibilità e tipologia di manodopera !• Conoscenza scientifica!• Domanda!• Oggi non più la distanza fisica dai mercati!!Rischio fisico, ovviamente le attività di scelta in questo settore è caratterizzata da una maggiore incertezza dovuta agli agenti atmosferici e pertanto l'attività decisionale dovrà tenere conto di questo.!Un esempio di soluzione al problema sono le serre, cioè forzature della produzione con costi elevati.!

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!Rischio politico, sono normative europee restrittive o incentivanti relativamente a determinate colture.!!

Fattori produttivi!!I fattori produttivi della produzione sono il capitale fondiario, il capitale agrario, il lavoro e l'organizzazione.!!1.Capitale fondiario, corrisponde alla terra, intesa come elemento naturale irriproducibile messo a disposizione dell'uomo dalla natura ed a quanto in essa viene stabilmente investito in forma di capitale e/o lavoro, quali fabbricati, sistemazioni idrauliche, opere di viabilità,piantagioni legnose, ecc. In sintesi con il termine "capitale fondiario" si intende la terra originaria e le opere di miglioramento stabilmente incorporate in essa.!Economicamente è un capitale fisso, cioè a logorio parziale.!!2.Capitale agrario, corrisponde a tutti quei capitali di cui, oltre al capitale fondiario, l'impresa deve disporre per realizzare il processo produttivo.!A differenza di quello fondiario, il capitale agrario è fisicamente mobile e quindi trasferibile.!Economicamente è in parte fisso ed in parte circolante.!È costituito da un complesso eterogeneo di beni classificabili come segue:!• Di scorta !Vive = bestiame!Morte fisse = macchine e attrezzi!Morte circolanti = foraggi, sementi!• Di anticipazione, disponibilità finanziaria teorica, i cui interessi annui coprono la

differenza tra interessi passivi e attivi di gestione e sono i materiali acquistati, prodotti in attesa di vendita.!!

3.Lavoro, può essere manuale o direttivo. Ci sono periodi con maggiore necessita di lavoro a causa dei cicli biologici di ciò che si coltiva.!È necessario averlo professionale e preparato. Negli ultimi anni si è diffuso il part-time farming.!Esso pertanto non è omogeneo anche perché può essere all'aperto o in struttura, esso non è sempre professionale per motivi della stagionalità.!È necessario avere conoscenze sul ciclo biologico per evitare scelte di gestione non appropriate. Sono diminuiti tempi e fatica al crescere della produzione in seguito alla meccanizzazione.!Non ci può essere alta specializzazione se non nelle monocolture (vivaio). !La condizione ideale di scelta aziendale è quella di alternare colture invernali e estive, questo è attuabile nel settore zootecnico ma non sul agrario. !La distribuzione del lavoro sarà quindi statico nel settore zootecnico e alternante per l'agrario.!La popolazione può essere distinta in rurale e agricola, quella agricola svolge il lavoro agricolo mentre quella rurale persegue solo di vivere in ambiente rurale.!Dagli anni '50 ad oggi si è avuta una diminuzione percentuale degli occupati in agricoltura, dal 42% al 4,3% a seguito dell'esodo degli anni '60/'80 dalle campagne verso le città.!Il 4,3% nostro non è in linea con i dati europei, dove la media è di 4,9%, mentre in USA è lo 0,7% a causa della forte meccanizzazione nel ramo cerealicolo (molto diffuso in USA).!

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In Italia la percentuale è maggiore al sud e minore al nord in relazione alla maggiore offerta di altri lavori al nord.!Negli anni '70 diminuiscono gli uomini impiegati nel settore e i più i giovani si dirottano in altri settori. Chi rimane sono solo donne e anziani fisicamente meno indicati.!Si pensava che non essendoci ricambio generazionale in 20 anni sarebbe crollato il settore ma non è stato così grazie alla meccanizzazione.!I coltivatori diretti operano sul 75% del territorio coltivabile italiano mentre il 25% sono aziende più grandi e complesse. !Il lavoro in questo settore può essere autonomo (costante) o salariato (anche stagionale). Una sorta di cassa integrazione indennizza chi lavora solo per 180 giorni l'anno (5/6000€).!C'è molto lavoro nero in questo settore e l'operaio può avere 4 qualifiche funzionali:!• Orario comune, sa fare di tutto ma non è specializzato.!• Operaio qualificato, aggiunge qualcosa alla manualità.!• Operaio specializzato, altamente professionale.!• Operaio super specializzato, introdotto dai sindacati per consentire ulteriori avanzamenti

di carriera.!!4.Organizzazione, come l'imprenditore riesce a combinare e coordinare i fattori, cioè sono le scelte e decisioni.!I quattro fattori vengono remunerati come segue:!• Capitale fondiario = Rendita.!• Capitale agrario = Compenso all'interesse.!• Lavoro = Salario o stipendio.!• Organizzazione = Profitto o perdita.!! !

Tipi di impresa!!

L'impresa per essere tale abbisogna di un quarto fattore produttivo, il fattore imprenditoriale, che si identifica nella figura dell'imprenditore definito come colui che attua le scelte produttive, coordina i diversi fattori produttivi aziendali al fine di attuare il processo produttivo sostenendone il rischio sia tecnico che economico.!I fattori produttivi dell'impresa comportano altrettante figure economiche che tali fattori apportano ed altrettanti redditi che a tali figure competono e che si possono sintetizzare come segue:!!

!!!

Figura Economica Fattore produttivo apportatoReddito di spettanza!

(Simbolo)

Proprietario fondiario Capitale fondiario Beneficio Fondiario Bf

Capitalista Capitale agrario o di esercizio Interesse I

Lavoratore manuale Lavoro manuale Salario Sa

lavoratore intellettuale Direzione, amministrazione Stipendio St

Imprenditore Scelte produttive Tornaconto T

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Si è parlato di figure economiche e non fisiche perché molto spesso un'unica persona fisica (o giuridica) riassume in sé più figure economiche.!La completa scissione di tutte le figure si avrebbe solo se l'imprenditore prendesse in affitto il capitale fondiario, a prestito il capitale agrario, si avvalesse di manodopera salariata e stipendiata.!Nella realtà agricola la figura imprenditoriale riassume in sé anche la figura del capitalista e può, ma non sempre, riassumerne altre.!Dai rapporti tra impresa, proprietà fondiaria e lavoro derivano diverse combinazioni che danno origine ai seguenti tipi di impresa:!!1)Proprietà coltivatrice, quando l'imprenditore riassume in sé tutte le 5 figure economiche.!2)Affittanza coltivatrice, quando l'imprenditore riassume in sé la figura del capitalista e quella del lavoratore sia manuale che intellettuale, mentre il capitale fondiario lo prende da terzi mediante contratto d'affitto.!3)Proprietà capitalista, quando l'imprenditore si avvale di manodopera salariata, mentre il lavoro intellettuale può anche essere di suo apporto.!4)Affittanza capitalistica, quando l'imprenditore oltre che avvalersi totalmente di manodopera salariata prende in uso il capitale fondiario.!!Ovviamente lo schema non comprende tutte le realtà produttive, vi sono infatti imprese miste, per esempio, il caso della "proprietà capitalistico-coltivatrice" nella quale il fattore lavoro è in parte apportato dall'imprenditore e dalla sua famiglia ed in parte da atre figure ben distinte.!Vi sono poi imprese in cui il capitale fondiario è parzialmente dell'imprenditore mentre la restante parte è di proprietà di altri, si parla allora di aziende "parte in proprietà e parte in affitto".!!Impresa autonoma e impresa a tempo parziale!L'impresa autonoma per dimensioni e strutture è in grado di assicurare il lavoro della famiglia assicurando alla stessa un reddito annuo adeguato.!L'impresa a tempo parziale è invece quella insufficiente ad assicurare condizioni di impiego del lavoro e livelli di reddito adeguati per cui i membri della famiglia dedicano solo parte del loro tempo al lavoro in azienda, essendo in misura preponderante occupati in altre attività.!!!

Bilancio aziendale!!

Il bilancio Economico!È la rappresentazione ordinata dei fatti economici connessi con l'attività produttiva agricola e relativi ad un ciclo economico.!In relazione al momento in cui viene eseguito può essere:!• Consuntivo, quando l'analisi viene effettuata alla fine del ciclo produttivo per cui i fatti

economici esaminati si sono già verificati.!• Preventivo, quando l'analisi viene effettuata prima della realizzazione del ciclo produttivo

ed i fatti economici sono assunti in via ipotetica.!• Globale, vengono analizzate tutte le attività produttive aziendali.!• Parziale, l'analisi considera solo una parte delle attività (un solo settore produttivo, ad

esempio la produzione del grano in un'azienda cerealicola zootecnica)!!

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Il ciclo produttivo può essere definito come un intervallo di tempo tale che la produzione ottenuta durante questo periodo sia in grado di remunerare tutti i fattori impiegati per ottenerla.!L'attività agricola a differenza di altri settori è caratterizzata da cicli produttivi molto lunghi, spesso superiori all'anno; inoltre nella stessa azienda agricola vengono spesso praticate più colture.!Questi fatti impediscono la precisa individuazione del ciclo economico, in pratica si assume il ciclo produttivo pari alla durata dell'anno solare (1/1-31/12).!Come ogni altra attività produttiva, anche l'attività agricola mira all'ottenimento, attraverso l'impiego di una adeguata quantità di fattori produttivi di una certa produzione, di un profitto.!I fatti economici descritti nel bilancio sono l'insieme dei fattori impiegati e dei prodotti ottenuti dall'imprenditore nell'azienda in un dato ciclo produttivo.!Possono pertanto essere distinti in due grandi gruppi comprendenti l'uno le Attività o entrate o input, l'altro le Passività o uscite od output.! !Le aziende agrarie non sono sottoposte ad obblighi contabili, se dotate di un imprenditore capace terranno comunque una adeguata contabilità.!Questo potrà già essere un indice di selezione. Infatti questa è il presupposto per una serie di fattori manageriali e di ordine pratico, quali ad esempio:!• L'accesso a diverse forme di contributi pubblici anche di tipo strutturale!• Permette di usufruire in alcuni casi dell'assistenza pubblica.!• Orienta le scelte dell'imprenditore (controllo periodico di gestione, pianificazione

strategica, ricerca operativa, ecc)!Qualora le aziende non tengano una contabilità per problematiche non dipendenti dalla volontà dell'imprenditore, si dovrà procedere con la redazione di bilanci ante e post similmente a quanto sancito dal Reg. CEE 1257/99 per la concessione degli aiuti strutturali, con tutti i limiti riscontrati in tali situazioni ( esempio, difficoltà di imputazione delle quantità prodotte e dei prezzi)!Nel caso di società con obbligo di scritture contabili l'analista esterno è dovuto a verificare il trend di sviluppo dell'impresa tramite gli ultimi due o tre bilanci e le verifiche contabili possono avvenire in sede di una migliore interpretazione delle voci iscritte in essi.!Il periodo di riferimento per i bilanci agrari è sempre l'anno solare, infatti si usa un periodo che va dal 11/11 al 10/11, soprattutto in Italia centrale dove le aziende sono quasi tutte viti-vinicole e la raccolta è ad ottobre.!In Sardegna a causa della grande presenza di aziende cerealicole va dal 1/9 al 31/8.!La diversità sta nella diversa tipologia di colture, possono tuttavia insorgere problemi a causa delle anticipazioni colturali che provocano sovrapposizioni temporali.!La contabilità per queste aziende non è obbligatoria ma è solo una necessita per valutazioni interne.!Sono obbligatorie solo le scritture relative all'IVA, il libro matricole e il libro paga se ci sono dipendenti.!L'analisi algebrica della situazione economica è come segue:!

P - C = +-T!Dove T sono perdite o profitti; P è la produzione lorda vendibile, cioè tutti i risultati della produzione animale o vegetale compreso il magazzino anche se difficilmente stimabile perché sono indubbie le effettive quantità senza una contabilità precisa e il prezzo che si realizzerà vendendole definito; C è il costo/reddito ed è!

C = Sm + Qp + Tr + Rl + Rd + Re + Rf!Dove i primi tre sono i costi extra aziendali, mentre tutti gli altri sono costi aziendali.!

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C rappresenta il costo per l'imprenditore e reddito per coloro che li percepiscono.!Sm sono le spese mercantili (sementi, mangimi).!Qp sono quote di perpetuità, cioè quote si ammortamento necessarie a reintegrare il capitale a lento rigiro come quelle per le macchine industriali e quindi avremo minore obsolescenza.!Tr sono i tributi.!Rl è il reddito da lavoro manuale.!Rd è il reddito da lavoro direttivo.!Questi costituiscono i salari stipendi e possono essere espliciti (presenti nel libro paga) o impliciti.!Per la voce impliciti del reddito direttivo è il 3,05% della produzione.!Re è il reddito di esercizio. !Rf è il reddito fondiario, cioè il compenso che spetta a colui che apporta il capitale fondiario. !Può essere esplicito (c'è un utilizzatore del fondo che paga affitto) oppure implicito se l'utilizzatore è il proprietario.!È di difficile determinazione, di solito è il 1/1,5% del valore del fondo.!Sostituendo otteniamo!

P - Sm - Qp - Tr - Rl - Rd - Re - Rf = +-T!!I costi extra aziendali sono costi da sostenere per ottenere l'uso di mezzi che l'imprenditore non ha!

Sm + Qp + Tr = S!Il reddito globale è!

Rl + Rd + Re +Rf +-T = Rg!!Allora!!P - S = PNaz, prodotto netto aziendale!P - Sm = VA, valore aggiunto!P - (Sm + Qp) = PNSoc, prodotto netto sociale!P - (Sm + Qp + Tr) = PNaz, prodotto netto aziendale, cioè distribuibile tra i fattori della produzione.!!Reddito Netto!Somma dei redditi spettanti all'imprenditore concreto per gli apporti che egli direttamente conferisce nel processo produttivo in termini di capitale e lavoro, oltre al fattore imprenditoriale.!L'imprenditore puro, inteso come colui che organizza i fattori della produzione e si assume il rischio di impresa, non esiste nella realtà in quanto oltre al fattore imprenditoriale apporta sempre in misura più o meno cospicua altri fattori.!Pertanto egli percepirà oltre al Tornaconto, che gli compete in quanto imprenditore, anche altri redditi in relazione alle prestazioni che conferisce nel processo produttivo.!Così ad esempio se conferisce il capitale di esercizio (agrario) e il lavoro, percepirà oltre al Tornaconto anche gli interessi ed il salario e lo stipendio.!In questo caso il suo reddito sarà formato da:!

RN = PLV - (Sv + Q + Tr + Bf)!!Tale differenza comprende i compensi fattori detti, ma in un unico aggregato, la cui disaggregazione richiede assunzioni di ipotesi ed attribuzioni di valori.!

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Il RN a differenza del PN è a composizione in apporto alle diverse combinazioni di imprenditore concreto.!Se l'imprenditore è proprietario del capitale agrario, del capitale fondiario e coltivatore diretto, il suo reddito netto è uguale al reddito globale.!Se è affittuario e coltivatore diretto ciò non avviene.!Non è possibile esprimere il reddito netto con una formula generale ma bisogna di volta in volta esprimere la tipologia di imprenditore.!Per valutare l'efficienza aziendale si usano diversi indici. Fino a 30/40 anni fa al centro dell'attenzione vi era il possesso del K fondiario, oggi l'attenzione è volta al reddito netto.!!Algebricamente se l'imprenditore non è coltivatore diretto abbiamo!

Rn = Rg - Re!Se l'imprenditore non è proprietario !

Rn = Rg - Rf!Se non è amministratore allora sarà!

Rn = Rg - Rd!!Bilanci parziali, sono molto utili se preventivi, permettono all'imprenditore di contabilizzare solo un'attività.!Sono rapidi e tempestivi ma non è semplice separare le attività perché ci sono costi congiunti e connessi (lavoro direttivo o tasse).!!

Il bilancio globale consuntivo!!

L'esecuzione di un bilancio consiste nella quantificazione delle variabili indicate nell'equazione di determinazione della produzione lorda vendibile (PLV).!La parte attiva del bilancio è costituita dall'insieme dei flussi in entrata che si sono registrati nel corso dell'anno (ciclo produttivo) con la vendita dei prodotti.!In pratica viene calcolata individuando, per le diverse produzioni, la quantità prodotte ed il relativo prezzo di vendita.!I prezzi da assumere sono quelli di mercato all'ingrosso, al dettaglio a seconda delle modalità di vendita e sono "franco azienda".!Per franco azienda si intende depurati delle spese di commercializzazione.!Per i prodotti conferiti a cooperative di trasformazione il prezzo da assumere è quello liquidato dalla cooperativa, tale prezzo dovrebbe coincidere con il valore di trasformazione del prodotto conferito.!Le quantità sono quelle effettivamente vendute o vendibili.!Più complesso è il calcolo delle produzioni degli allevamenti per la produzione di carne.!I prodotti degli animali separabili dal loro corpo come la lana, il latte, le uova, non creano problemi per la loro determinazione e vengono riportati direttamente nella Produzione Lorda Vendibile, ma vi sono altri prodotti non separabili dal corpo come la carne e gli incrementi di qualità. !Per il calcolo di tali produzioni comunemente indicati nella PLV come Utile Lordo Stalla (ULS), si deve procedere ad un apposito conteggio impostando a parte il "conto stalla" o "conto bestiame".!Il conto stalla, come qualsiasi altro conto si articola in due parti corrispondenti al Dare e Avere.!In Dare si indicano in quantità e valore la consistenza iniziale del bestiame e gli eventuali acquisti.!In Avere la consistenza finale e le eventuali vendite.!

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Le nascite e le morti si inseriscono, senza valore, rispettivamente in Dare e in Avere.!Dalla differenza tra Avere e Dare si ottiene l'utile lordo di stalla (se Dare > Avere si avrà una perdita ed andrà in detrazione nella PLV). L'aggettivo lordo ricorda che si tratta di un utile non depurato delle spese di produzione.!

ULS = (Consistenza finale + Vendite) - (Consistenza Iniziale + Acquisti)!!L'insieme delle produzioni in valore costituisce il ricavo lordo dell'azienda che viene definito con il termine di Produzione Lorda Totale (PLT).!Una parte di questa produzione può essere trattenuta in azienda come fattore produttivo e costituisce la quota dei prodotti reimpiegati, come ad esempio il letame che viene usato come fertilizzante o parte delle produzioni eventualmente utilizzate come sementi o la paglia usata come lettiera.!Non confondere i reimpieghi con l'autoconsumo, cioè i prodotti che vengono consumati dall'imprenditore e dalla sua famiglia.!In sintesi:!

PLV = PLT - R!!PLV = L'insieme delle produzioni che possono essere:!• Auto consumate, trattenute per i consumi familiari.!• Vendute, parte effettivamente commercializzata.!!PLT = Insieme dei prodotti ottenuti in azienda, esclusi solo i prodotti intermedi, cioè quelli destinati a successive trasformazioni nell'ambito aziendale (esempi, i foraggi in latte e/o carne, l'uva in vino, le olive in olio), questi non rientrano nella Produzione Totale, neppure in quella Vendibile in quanto il prodotto finale è quello derivante dalla trasformazione.!!R = Reimpieghi, parte della produzione riutilizzata in azienda nei cicli produttivi successivi come fattore produttivi.!!Passività!!Spese varie, sotto questa voce vengono considerati gli acquisti di beni e servizi extra aziendali a fecondità semplice, cioè che vengono utilizzati per un solo ciclo produttivo.!Pertanto in questa categoria rientrano prodotti tra loro molto eterogenei, tra i più importanti abbiamo i fertilizzanti, antiparassitari, erbicidi, mangimi, noleggi, servizi elettrici e telefonici, consulenze tecniche, carburanti e lubrificanti, ecc.!Trattandosi di esborsi reali e certi, la loro determinazione non presenta particolari problemi.!L'incidenza di questa categoria di costi può variare notevolmente in relazione al tipo di struttura produttiva in funzione delle tecniche produttive più o meno avanzate e della trasformazione dei prodotti.!!Quote (Qm, Qa, Qr), queste sono spese annue che l'imprenditore deve sostenere per garantire l'efficienza tecnico economica del capitale fondiario presente in azienda, cioè dei beni a logorio parziale od a fecondità ripetuta.!Si distinguono in Quote di reintegra (Qr), Quote di manutenzione (Qm) e Quote di assicurazione (Qa).!!!!!!

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Zootecnia!!

È la disciplina che si occupa della produzione, dell'allevamento e dello sfruttamento degli animali domestici.!Rappresenta il 40 % della produzione lorda vendibile ed è il settore più importante dell'agricoltura.!Per carne e latte l'Italia non è autosufficiente, mentre in Europa c'è una sovrapproduzione, quindi la politica zootecnica europea la limita.!Nel 1950 in Italia si consumava 15Kg di carne pro capite, oggi siamo a 80Kg, questo cambio è influenzato dal reddito. Secondo Eurostat, dagli anni '90 il consumo sta diminuendo.!Negli ultimi 50 anni è sempre aumentato e l'offerta non si è adeguata, infatti la produzione è diminuita.!Le cause di ciò sono:!• L'esodo delle popolazioni verso le città, la quale ha provocato una destrutturazione

dell'azienda.!• I costi di esercizio delle attività zootecniche sono andati aumentando, ma non sono

aumentati i prezzi, questo a causa di un aumento di importazioni.!• C'è un'eccessiva polverizzazione delle aziende.!• Le politiche europee hanno limitato la produzione.!• Gli allevamenti zootecnici inquinano tanto.!Gli allevamenti sono molto controllati (causa mucca pazza) e si parla sempre più di tracciabilità, cioè il processo di produzione di alta qualità (Barilla).!!

Economie delle macchine!!

La meccanizzazione degli anni '60/'70 ha significato la progressiva diminuzione della manodopera e l'aumento di competitività e produttività.!Un esempio sono le coltivazioni di tabacco in Umbria, ma la meccanizzazione prevede un alto esborso iniziale.!Il costo totale delle macchine può essere espresso come!

T = C + PM!Dove C sono i costi fissi mentre PM sono i costi proporzionali (P) per il numero di ore (M)!K come costo orario sarà dato da T/M!

K = T/M = C/M + PM/M cioè K = C/M + P!Il costo di acquisto della macchina viene ripartito secondo ammortamenti pluriennali!

Ammortamento = Vi - Vn/M!Dove Vi è il valore iniziale e Vn è il valore dopo n anni (in riferimento delle n ore lavorative)!Se l'impiego orario annuo è basso, forse converrà affittare i macchinari.!Nell'attività di scelta si sceglierà sulla base del costo orario K minimo e mantenere una pertinenza con la dimensione aziendale.!Il costo fisso C comprende ammortamenti, interessi sul prezzo di acquisto e il prezzo per i locali di ricovero.! !

Fertilizzazioni!!

I fertilizzanti sono fondamentali per ottenere incrementi delle colture. È necessario valutare la convenienza in relazione ai costi (incremento della spesa < all'incremento della produzione. !

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Il concime a disposizione può essere in quantità limitata, così come il letame, oppure illimitata come l'azoto o il fosforo.!Nel primo caso avendo costi bassissimi ma quantità limitata, sarà impiegato nella coltura che gli permetta di ottenere un maggiore incremento di valore.!Da un punto di vista grafico la situazione può essere schematizzata così!

La curva di produzione non parte da 0 perché il terreno possiede una fertilità minima che garantisce la produzione anche se minima.!Il punto A rappresenta la massima convenienza, cioè dove il costo marginale coincide con la produttività marginale.!Il punto B è il punto oltre il quale no c'è convenienza ad utilizzare fertilizzanti.!Il punto C è il punto oltre il quale la produzione è nulla, esempio troppa acqua.!Tra i possibili risultati economici che l'imprenditore è tenuto a valutare c'è la valorizzazione del capitale fondiario.!Egli infatti può decidere di realizzare degli impianti di irrigazione che migliorino le rese delle diverse colture per valorizzare l'azienda.!Questa valutazione si fa con bilanci economici totali.!Il criterio su cui si baserà è quello dell'incremento del reddito netto nel caso in cui intenda proseguire l'attività.!

RNf - RN° >= K.r!Dove RNf è il reddito netto finale, RN° è il reddito netto attuale, K è il costo della trasformazione e r è il saggio di interesse.!Si può anche esprimere come !

VFf - VFo >= K!Dove VF è il valore del capitale fondiario, cioè !

RN/r!!Produzioni Vegetali!

!In questo ambito i fattori politici più recanti hanno imposto che fosse ridotta in Italia del 50% la produzione di barbabietola di zucchero. Tutta l'Europa si sta muovendo in tal senso.!Nel 2006 l'Umbria ha dovuto fare sparire la produzione di barbabietola, questo perché non ci sono incentivi istituzionali per questa coltura mentre per altre si, per le quali per esempio vengono stanziati dei prezzi di produzione.!Per quanto riguarda invece i fattori economici abbiamo dei prodotti che non necessitano di trasformazione come l'olio e l'uva.!Quindi si definiscono aziende agroalimentari quelle che producono prodotti che possono arrivare direttamente al consumatore, mentre sono dette agroindustriali quelle che prevedono una trasformazione del prodotto.!

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La frutta ad esempio può rientrare in entrambe. !!!Affitto!!

L'Italia resta abbastanza chiusa alla modalità contrattuale di affitto di fondi per attività agricole. Infatti nel nostro paese la percentuale sul totale delle terre agricole è del 35% contro il 70% del Belgio.!Tuttavia nelle regioni del centro nord è più diffuso.!Il prendere in affitto un terreno agricolo comporta tre problematiche principali:!• Il livello del canone, il quale è stato fissato equo a favore dell'affittuario in virtù della legge

del 1982.!• La durata del contratto, per la durata il criterio è quello di concordare un numero di anni

che permetta all'imprenditore di poter effettuare investimenti stabili e di godere dei frutti del proprio investimento.!

• Il miglioramento apportato al fondo, in questo caso l'affittuario può decidere di effettuare degli investimenti sul fondo se la durata fosse di 30 anni, non ci sarebbero problemi perché in questo lasso di tempo lungo gli investimenti si annullano.!

Prima del '82 era stabilito che il proprietario indennizzasse l'affittuario con il minore tra il valore attuale e la spesa sostenuta.!!!Dopo la legge del '82 è stato invece sancito l'obbligo di indennizzare l'affittuario con il valore effettivo, inoltre il contratto di affitto non può durare meno di 15 anni e il canone è calcolato tramite un coefficiente moltiplicativo da moltiplicare per il reddito dell'affittuario.!Tale coefficiente è molto basso e stabile.!Nonostante tutto questo la legge può essere aggirata attraverso l'articolo 45 che dice che sono validi accordi diversi di questi qualora concordati liberamente tra le parti.!Di questa materia si occupano gli organi di rappresentazione del settore.!Oggi tutti i contratti sono fatti così.!Da 2016 i miglioramenti dei fondi potranno essere sovvenzionati dall'Unione Europea, ma devono sempre rientrare nei piani di sviluppo rurale regionali e non esularne.!!!

Forme patologiche della proprietà fondiaria!!

Ci sono proprietà piccolissime o grandissime che pertanto vengono considerate anomale o patologiche.!La superficie media delle aziende di oggi è di circa 7 ettari, anche se negli ultimi 50 anni stava aumentando oggi non è più così.!Il fenomeno della polverizzazione dei terreni in seguito alle successioni ereditarie è assai diffuso.!Altro fenomeno frequente è la frammentazione, ovvero il possesso di più terreni non contigui.!Entrambe sono forme patologiche perché comportano un costo, sia per il trasferimento della manodopera che dei materiali e delle macchine in terreni sempre più piccoli.!Il Trentino Alto Adige ha nel suo statuto la legge del MASO CHIUSO, che stabilisce che il fondo alla morte del proprietario rimanga indiviso.!

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Colui che eredita è colui che ha aiutato maggiormente al padre in vita mentre gli altri hanno diritto all'indennizzo.!Tale norma ha origine Austro-Ungariche.!!!

Impresa multifunzionale!!

Fare riferimento alla multifunzionalità significa sottolineare che l'agricoltura soddisfa funzioni sociali al di là della soddisfazione di una domanda di base di alimenti. Queste funzioni includono il mantenimento della biodiversità, il controllo dell'inquinamento, la produzione di amenità (ad esempio, il paesaggio), la tradizione culturale, la sicurezza alimentare, il trattenimento di attività economiche in aree svantaggiate.!In molti casi, questi sono beni non commerciali, con carattere di beni pubblici, ovvero, non appropriabili privatamente e dunque non remunerati. Di per sé, dunque, la multifunzionalità è una caratteristica dell'agricoltura in genere, e questo è il motivo fondamentale per cui l'agricoltura merita sostegno.!Tuttavia, è evidente in Europa la grande diversità interna in termini del rapporto tra beni pubblici e beni privati prodotti. Una politica di supporto deve poter distinguere, e selezionare, quelle misure in grado di produrre più beni pubblici.!Facendo un grande sforzo di astrazione, abbiamo oggi di fronte due tipi di agricoltura, quella che fa riferimento alla "rivoluzione verde" avviata ala fine degli anni '60, e quella che fa riferimento ai principi dello sviluppo rurale.!Mentre la rivoluzione verde promuove la specializzazione della produzione agricola, e giustifica una progressiva separazione dall'agricoltura dalle altre attività rurali, l'agricoltura dello sviluppo rurale promuove la copresenza delle attività all'interno della stessa azienda o nella stessa località.!Mentre la prima si basa sulla ricerca di economie di scala per effetto alla specializzazione e all'ingrandimento delle dimensioni aziendali, il vantaggio della seconda sta nella valorizzazione delle risorse interne, che consente risparmi in termini di costo o incremento di valore derivanti dallo svolgimento di più attività e dall'integrazione con il territorio.!Tutte le imprese agricole svolgono insieme più funzioni, e dunque tutte hanno un qualche grado di multifunzionalità. Ma un'impresa multifunzionale è qualcosa di più, è un'impresa che per la quale la multifunzionalità rappresenta un principio guida, una regola che genera scelte di breve e di lungo periodo.!Per capire le caratteristiche di un'impresa multifunzionale e la differenza rispetto ad un'impresa che più semplicemente adotta processi multifunzionali, bisogna capire i valori e le conoscenze che ispirano l'imprenditore e i lavoratori.! Per capire questo punto, possiamo rappresentare l'attività dell'impresa agricola come un triangolo, i cui lati sono l'interfaccia tra tre differenti ambiti di relazione:!a)I mercati degli input e degli output.!b)Gli alimenti del territorio circostante, ad esempio il paesaggio, ma anche la cultura, le conoscenze, le relazioni sociali. !c)Le risorse interne, come la fertilità del terreno, la manodopera, la conoscenza, l'acqua, le macchie, i fabbricati.!Quando l'imprenditore sceglie le sementi,i fertilizzanti, i mercati cui destinare i prodotti agisce sul primo lato del triangolo. Quando partecipa ad iniziative di cooperazione con altre imprese del proprio territorio (ad esempio, le strade del vino e le fiere locali) agisce sul secondo lato. Quando sceglie di destinare parte del proprio lavoro (o della propria famiglia) ad attività esterne agisce sul terzo lato.!

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Un'impresa ispirata ai principi della rivoluzione verde cerca di massimizzare il proprio reddito attraverso la specializzazione produttiva, l'allargamento delle dimensioni aziendali, la sostituzione delle risorse interne con input procurati sul mercato. !!!!

Azienda agrituristica!!

Per attività agrituristiche si intendono esclusivamente le attività di ricezione ed ospitalità esercitate dagli imprenditori agricoli di cui l'articolo 2135 del codice civile, singoli od associati, e da loro familiari di cui all'articolo 230-bis del codice civile, attraverso l'utilizzazione della propria azienda,in rapporto di connessione e complementarietà rispetto alle attività di coltivazione del fondo, silvicoltura, allevamento del bestiame, che devono comunque rimanere principali.!Lo svolgimento di attività agrituristiche, nel rispetto delle norme di cui alla presente legge, non costituisce distrazione della destinazione agricola dei fondi e degli edifici interessati.!Rientrano fra tali attività:!a)Dare stagionalmente ospitalità, anche in spazi aperti destinati alla sosta di campeggiatori. !b)Somministrare per la consumazione sul posto pasti e bevande costituiti prevalentemente da prodotti propri, ivi compresi quelli a carattere alcolico e super alcolico.!c)Organizzare attività ricreative o culturali nell'ambito dell'azienda. Sono considerati di propria produzione le bevande e i cibi prodotti e lavorati nell'azienda agricola nonché quelli ricavati da materie prime dell'azienda agricola anche attraverso lavorazioni esterne.!!L'agriturismo à una forma di turismo nella quale il turista è ospitato presso un'azienda agricola e l'accoglienza è organizzata in connessione con l'attività agricola.!La definizione di agriturismo è stata inventata a metà degli anni sessanta, in concomitanza con la fondazione dell'associazione Agriturist, promossa dalla Confagricoltura e presieduta dall'imprenditore agricolo toscano Simone Velluti Zati. Dopo un periodo di promozione culturale e politica, l'agriturismo è entrato per la prima volta nella legislazione italiana, a livello locale, nel 1973 (provincia autonoma di Trento); a livello statale, la prima legge-quadro per la disciplina settore è stata emanata nel 1985 (legge 5 dicembre 1985, n.730).!Attualmente sono vigenti una nuova legge quadro statale (legge 20 febbraio 2006, n.96), che indica alle regioni i principi generali di definizione dell'attività agrituristica, e leggi regionali che indicano alle imprese criteri e limiti per l'esercizio dell'attività stessa.