ECONOMIA AGRARIA, INFORMATICA E TELEMATICA Economia agraria... · 2011. 12. 5. · 1 ECONOMIA...

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1 ECONOMIA AGRARIA, INFORMATICA E TELEMATICA ELEMENTI DI BASE PER UNA CONTABILITÀ AZIENDALE Finalità di una contabilità a fini gestionali e a fini fiscali L’economia aziendale è la scienza che si occupa dello studio, dell’organizzazione e del governo dell’azienda sotto l’aspetto economico seguendo il modello della razionalità limitata. Da questa definizione emerge che l’azienda viene vista dagli economisti come un complesso di beni organizzati (dall’imprenditore) per l’esercizio dell’attività di impresa. Pertanto è imprenditore colui che esercita in modo professionale un’attività di impresa mirante al raggiungimento di un risultato denominato profitto (imprese commerciali o di funzionamento), ovvero mirante al raggiungimento di uno scopo mutualistico finalizzato al raggiungimento di un benessere per coloro che partecipano all’impresa stessa (imprese cooperative). Da quanto descritto possiamo capire che siamo in presenza di due diversi modelli associativi di impresa: Impresa con finalità lucrativa; Impresa con finalità mutualistica. Le prime sono disciplinate nel pieno rispetto di una libera economia di mercato così come descritto dalla Carta Costituzionale e dal Codice Civile, mentre le seconde, sempre per ottemperare ad una forma di associazionismo, assolvono al compito di mutualità tra soci che insieme concorrono allo sviluppo dell’azienda non per fini meramente lucrativi, bensì per soddisfare al meglio le

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    ECONOMIA AGRARIA, INFORMATICA E TELEMATICA

    ELEMENTI DI BASE PER UNA CONTABILITÀ AZIENDALE

    Finalità di una contabilità a fini gestionali e a fini fiscali

    L’economia aziendale è la scienza che si occupa dello studio,

    dell’organizzazione e del governo dell’azienda sotto l’aspetto economico

    seguendo il modello della razionalità limitata.

    Da questa definizione emerge che l’azienda viene vista dagli economisti come

    un complesso di beni organizzati (dall’imprenditore) per l’esercizio dell’attività

    di impresa.

    Pertanto è imprenditore colui che esercita in modo professionale un’attività di

    impresa mirante al raggiungimento di un risultato denominato profitto

    (imprese commerciali o di funzionamento), ovvero mirante al raggiungimento

    di uno scopo mutualistico finalizzato al raggiungimento di un benessere per

    coloro che partecipano all’impresa stessa (imprese cooperative).

    Da quanto descritto possiamo capire che siamo in presenza di due diversi

    modelli associativi di impresa:

    Impresa con finalità lucrativa;

    Impresa con finalità mutualistica.

    Le prime sono disciplinate nel pieno rispetto di una libera economia di mercato

    così come descritto dalla Carta Costituzionale e dal Codice Civile, mentre le

    seconde, sempre per ottemperare ad una forma di associazionismo, assolvono

    al compito di mutualità tra soci che insieme concorrono allo sviluppo

    dell’azienda non per fini meramente lucrativi, bensì per soddisfare al meglio le

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    necessità di coloro che vi operano e per assicurare migliore stato economico alle

    loro famiglie.

    Secondo una dottrina aziendalistica nata nella metà degli anno ’60 l’impresa è:

    “un sistema socio-tecnico, di tipo aperto e complesso in continuo movimento in

    cui l’unità centrale è rappresentata dalla direzione e dall’amministrazione che

    ne forma il SOGGETTO ECONOMICO”.

    Per sistema socio-tecnico si intende un complesso interrelato di fattori come le

    persone, i beni e le operazione che insieme concorrono a formare una

    produzione e/o scambio di beni e servizi.

    Questo sistema è finalizzato al raggiungimento degli obbiettivi che rappresenta

    la missione dell’azienda.

    Il sistema aziendale è per natura di tipo “aperto” cioè scambia fattori ed

    informazioni con l’ambiente che lo circonda.

    Le imprese possono essere di piccole, medie e grandi dimensioni.

    A secondo del numero di addetti che concorrono a formare il processo

    produttivo possiamo avere due ipotesi: la prima, che il soggetto economico si

    configura nella persona del proprietario, mentre, in imprese maggiormente

    strutturate, il soggetto economico si individua in amministratori-manager che

    sovente sono persone non appartenenti al gruppo societario e che

    rappresentano l’azienda in virtù di un mandato specifico conferito

    dall’assemblea dei soci.

    Effetti della contabilità sulla gestione aziendale

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    LA CONTABILITÀ GESTIONALE

    Nella gestione aziendale, gli interventi economici programmatici e di controllo

    possono essere effettuati,teoricamente, sui costi e sui ricavi.

    Se il risultato economico non è soddisfacente, è possibile migliorarlo agendo in

    due direzioni: aumentando i ricavi o diminuendo i costi.

    Le possibilità di controllo dei ricavi sono minori rispetto a quelle di controllo

    dei costi. Bisogna fare i conti con il mercato, con la sua capacità di accogliere,

    per esempio, un aumento del prezzo di vendita senza ripercussioni sulla

    quantità venduta; occorre considerare i gusti e i desideri del cliente ecc.

    Non è detto, cioè, che l'aumento di ricavi sia un fatto automatico derivante da

    una decisione aziendale. l ricavi sono poco controllabili, cioè manovrabili e

    programmabili dall'azienda, poiché sono numerose le variabili esterne che

    intervengono nel conseguimento dei ricavi e che possono sfuggire al controllo

    dell'impresa.

    Se invece si passa sul fronte dei costi, si constata che essi sono più facilmente

    controllabili da parte dell'azienda mediante interventi a livello di struttura e di

    organizzazione.

    È vero che alcuni costi (quali, per esempio, i prezzi delle materie prime) non

    sono controllabili dall'azienda, la quale si limita ad accettare ciò che impone

    l'ambiente esterno, tentando al più di percorrere strade alternative (per

    esempio, cambiare i fornitori).

    Ma è anche vero che ci sono altri costi (per esempio, quelli derivanti

    dall'impiego di una certa quantità di materia nella fabbricazione di un prodotto)

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    che sono invece modificabili dall'azienda (per esempio, mutando le tecniche di

    lavorazione e riducendo gli sprechi).

    Per controllo dei costi si intende un sistema di rilevazioni contabili e di

    interventi operativi per definire le aree aziendali in relazione alle quali è

    possibile ridurre l'ammontare dei costi, nel rispetto degli obiettivi qualitativi,

    quantitativi e temporali in precedenza programmati.

    Il controllo dei costi è un momento fondamentale del controllo di gestione e

    presuppone che l'azienda disponga di un sistema di calcolo e contabilità dei

    costi: la contabilità gestionale (o contabilità industriale o contabilità dei costi).

    A differenza della contabilità generale (che ha lo scopo essenziale di

    determinare il risultato economico e il patrimonio di funzionamento), la

    contabilità gestionale ha scopi molteplici:

    • valutare la convenienza economica delle decisioni aziendali: conoscendo

    i costi delle varie produzioni, per esempio, è possibile scegliere l'alternativa più

    conveniente per l'azienda, a parità di altre condizioni;

    • controllare attraverso i costi l'efficienza della gestione;

    • analizzare la redditività di settori dell'azienda, di commesse o lotti di

    prodotti, stimando i loro risultati economici;

    • fornire alla contabilità generale i dati necessari per la valutazione ai fini

    del bilancio d'esercizio di prodotti in lavorazione, prodotti.

    Inventario

    Nell'inventario contabile sono registrati, nell'aspetto qualitativo ed in quello

    quantitativo, i componenti attivi e passivi del patrimonio di una azienda.

    Per redigere un inventario, sono necessarie le seguenti operazioni sugli

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    elementi patrimoniali:

    • Ricognizione;

    • Descrizione;

    • Classificazione;

    • Valutazione.

    L’'articolo 2217 c.c. prescrive che l'inventario deve redigersi all'inizio

    dell'esercizio dell'impresa e successivamente ogni anno, e deve contenere

    l'indicazione e la valutazione delle attività e delle passività relative all'impresa,

    nonché delle attività e delle passività dell'imprenditore estranee alla medesima.

    L'inventario si chiude con il bilancio e con il conto dei profitti e delle perdite.

    " L'articolo 2, comma 1, del Regolamento recante norme per la semplificazione

    delle scritture contabili, emanato con DPR n.ro 695 del 9 dicembre 1996,

    stabilisce che: "le annotazioni da effettuare nel Registro dei Beni

    Ammortizzabili, di cui all'art.16 del DPR n.ro 600 del 29 settembre 1973,

    possono essere eseguite anche nel libro degli inventari di cui all'art. 2217 c.c."

    Viene data, quindi, la possibilità di non avvalersi del Registro dei Cespiti

    Ammortizzabili, utilizzando, ai fini delle relative registrazioni il libro degli

    inventari, purché su tale libro vengano analiticamente riportati tutti i dati

    richiesti dal citato art.16 del DPR 600/1973, che risultano essere:

    • Anno di acquisizione;

    • Costo originario;

    • Rivalutazioni;

    • Svalutazioni;

    • Fondo di Ammortamento al termine del periodo d'imposta precedente;

    • Coefficiente d'ammortamento effettivamente praticato;

    http://it.wikipedia.org/wiki/Classificazione�http://it.wikipedia.org/wiki/Valutazione�http://it.wikipedia.org/wiki/Scrittura_contabile�http://it.wikipedia.org/w/index.php?title=DPR_%28Decreto_del_Presidente_della_Repubblica%29&action=edit&redlink=1�http://it.wikipedia.org/wiki/9_dicembre�http://it.wikipedia.org/wiki/1996�http://it.wikipedia.org/w/index.php?title=DPR_%28Decreto_del_Presidente_della_Repubblica%29&action=edit&redlink=1�http://it.wikipedia.org/wiki/29_settembre�http://it.wikipedia.org/wiki/1973�http://it.wikipedia.org/wiki/Anno�http://it.wikipedia.org/wiki/Rivalutazione�http://it.wikipedia.org/wiki/Svalutazione�http://it.wikipedia.org/wiki/Ammortamento�

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    • Quota annuale di ammortamento;

    • Eliminazioni dal processo produttivo.

    I dati sopra richiesti, devono essere riportati ed indicati per ciascun immobile e

    per ciascuno dei beni iscritti nei pubblici registri, mentre, per gli altri beni tali

    indicazioni possono essere effettuate per categorie di beni omogenee per anno

    di acquisizione e coefficiente di ammortamento.

    Il Bilancio

    Il Bilancio è uno strumento contabile indispensabile per una analisi corretta

    dell'attività e della gestione dell'azienda agraria esso può essere parziale o

    globale.

    Viene detto parziale quando si applica a singoli settori produttivi, globale

    quando prende in esame tutta l'azienda nel suo complesso.

    Il Bilancio può essere :

    consuntivo quando utilizza dati reali verificatisi in un ciclo produttivo già

    trascorso, preventivo quando utilizza delle previsioni relative ad un ciclo

    produttivo futuro ; in quest'ultimo caso esso è tanto più attendibile quanto più

    si è in grado di utilizzare dati realistici,

    estimativo quando si usano dati medi ordinari per la zona nella quale si trova

    l’azienda.

    Il Bilancio è una procedura con la quale si mettono a confronto i vantaggi,

    ottenuti od ottenibili con una certa attività o scelta produttiva, con i sacrifici o

    costi sostenuti o da sostenere per ottenerli.

    Va ricordato che i costi non sono solo quelli che danno origine ad un reale

    esborso di denaro, detti costi reali, ma anche quelli che, pur non

    corrispondendo a reali esborsi, vanno lo stesso conteggiati poiché la loro

    determinazione è indispensabile per determinare l'effettivo guadagno (quote di

    http://it.wikipedia.org/wiki/Processo_produttivo�http://it.wikipedia.org/wiki/Immobile�http://it.wikipedia.org/w/index.php?title=Pubblico_registro&action=edit&redlink=1�

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    ammortamento, interessi per denaro anticipato dall'agricoltore, interessi su

    macchine, bestiame, prodotti di scorta e scorte di magazzino); questi costi sono

    detti costi calcolati.

    Un altro modo di suddividere i costi è quello di distinguere i costi fissi da quelli

    variabili: i primi non variano al variare della produzione, i secondi variano al

    variare della produzione.

    Il vantaggio della metodologia del bilancio preventivo è quello di poter

    prendere in esame vari metodi o tecniche di produzione e i relativi costi e ricavi.

    Con il bilancio preventivo si cerca di individuare il massimo guadagno

    possibile dati determinati costi, incassi e tecniche di produzione.

    Per fare ciò si fanno più bilanci preventivi prendendo in considerazione varie

    tecniche produttive.

    Verrà scelta quella tecnica che darà il massimo risultato con il minimo sforzo o

    sacrificio.

    Questa metodologia viene usata nelle valutazioni di convenienza dei

    miglioramenti fondiari.

    Il vantaggio dei bilanci consuntivi non si limita alla individuazione dell'utile di

    esercizio ma costituiscono anche una preziosa fonte di dati sulla "vita" della

    azienda e sui risultati da essa raggiunti nei vari anni.

    Questi dati sono indispensabili per avere idee precise sulle possibilità aziendali

    non solo dal punto di vista qualitativo ma anche e soprattutto dal punto di vista

    quantitativo.

    Cosa si individua col bilancio

    Per l'Economia Agraria sono molte le cose individuabili ma in pratica ciò che di

    solito si determina è il cosiddetto Reddito Netto Aziendale (R.N.A.), cioè quella

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    quantità di denaro che l'imprenditore agricolo concreto (cioè noi stessi) riesce a

    guadagnare.

    Nel caso di un coltivatore diretto nel R.N.A. sono compresi:

    • il Salario relativo al suo lavoro manuale,

    • lo Stipendio relativo al suo lavoro intellettuale, cioè di direzione,

    amministrazione e sorveglianza dell'azienda,

    • l'Interesse relativo alla quota di denaro (di proprietà esclusiva

    dell'agricoltore) investito nell'azienda,

    • il Beneficio Fondiario che è il compenso che spetta all'agricoltore per aver

    conferito all'azienda la terra di sua proprietà.

    Determinando queste voci (a volte di difficile individuazione in aziende

    condotte da coltivatore diretto) e detraendole dal R.N.A. si ottiene il reddito

    puro di impresa, detto Profitto esso può essere determinato solo in modo

    indicativo, non scientificamente preciso; può comunque dare un'idea della

    redditività pura dell'attività di impresa dell'agricoltore. Il bilancio infine ci

    permette di calcolare alcuni indici che danno un quadro più preciso delle

    capacità produttive, delle caratteristiche e degli investimenti presenti

    nell'azienda, alcuni di questi indici sono i seguenti:

    P.L.V.

    ---------- = produttività per unità di superficie (ha, gg.) riferita alla p.l.v. quindi €/ha o €/giornata

    SUP.

    R.N.A.

    ----------- = come il precedente solo che considera il reddito netto aziendale per unità di superficie

    SUP.

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    SA. E ST.

    ----------- *100 = dà l'incidenza in % del costo del lavoro sia intellettuale che manuale sul Costo totale aziendale.

    Costo totale

    Capitale macchine

    -------------------------= dà una misura dell'investimento in macchine agricole rispetto alla superficie totale.

    totale aziendale

    Capitale fondiario

    -------------------------= dà una misura del capitale fondiario rispetto alla superficie aziendale.

    superficie

    In realtà è possibile utilizzare molti tipi di indici, essi infatti vengono

    determinati di volta in volta a seconda del tipo di analisi e comparazione che si

    desidera fare; gli indici in pratica non sono altro che uno strumento di

    confronto tra grandezze economiche o tecniche tra loro correlate nel processo

    produttivo.

    Come si redige un bilancio

    Il concetto che sta alla base di ogni tipo e forma di bilancio è il confronto tra i

    benefici ottenuti od ottenibili da una certa azione o processo produttivo e i costi

    sostenuti o da sostenere in quella stessa azione o processo produttivo.

    In ogni bilancio si ha un ATTIVO ed un PASSIVO, nell'ATTIVO si inseriscono

    tutte le entrate sia reali che calcolate ottenute o ottenibile in un dato ciclo

    produttivo, nel PASSIVO si inseriscono tutti i costi reali e calcolati che si sono

    affrontati o si devono affrontare durante il ciclo produttivo e tutte le perdite che

    si verificano durante lo stesso ciclo.

    Un bilancio può essere molto preciso ed approfondito oppure più sintetico ed

    immediato, la maggiore o minore analiticità dei dati non significa

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    necessariamente che quel bilancio sia più o meno corretto, la correttezza

    dipende soprattutto da due condizioni:

    • completezza dei dati da utilizzare: non è pensabile redigere un bilancio se

    viene trascurata (totalmente o in parte) qualche voce dell'attivo o del passivo

    anche se la determinazione può sembrare laboriosa;

    • chiarezza dell'obbiettivo che si vuole raggiungere: un bilancio finalizzato alla

    pura determinazione di quanto si è guadagnato complessivamente nell'annata

    trascorsa non può essere utilizzato per una analisi gestionale approfondita e per

    una indagine puntuale sui singoli costi e ricavi.

    In poche parole bisogna decidere prima l'obiettivo che si vuole raggiungere: se

    interessa solo una determinazione complessiva dei guadagni è inutile essere

    pignoli nella rilevazione dei dati necessari (ad esempio sarà sufficiente la

    determinazione complessiva della spesa relativa ai concimi utilizzati), se si

    vuole controllare ed analizzare l'attività produttiva, quella gestionale e le

    redditività dei singoli comparti aziendali bisognerà essere molto precisi nella

    rilevazione dei dati (per esempio suddividere la spesa per le concimazioni tra le

    singole colture tenendo conto anche dei costi relativi allo spargimento,

    manodopera, ecc.) e ricorrere sovente anche a relazioni e promemoria

    opportunamente redatte durante il corso dell'annata.

    Come si realizza un bilancio aziendale

    Fare un bilancio di una azienda agraria non è difficile e la tecnica utilizzata vale

    per bilanci preventivi, consuntivi, totali e parziali.

    Va ricordato che non tutte le voci citate nel passivo rappresentano una scelta

    obbligata, spetta infatti all'agricoltore determinare quale tipo di risultato

    ricercare, per esempio nel caso di un coltivatore diretto le voci relative a Salario

    e Stipendio (per il lavoro dato dall'agricoltore e dalla sua famiglia) possono

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    essere omesse se si vuole solo determinare il guadagno complessivo della

    famiglia coltivatrice.

    Schema di un bilancio

    Lo schema completo di un bilancio globale è il seguente:

    A) Descrizione generale dell’azienda comprendente il tipo di gestione,

    composizione e stato dei Capitali Agrario e Fondiario, descrizione del Lavoro

    impiegato, dati catastali e, se ritenuto necessario, una breve descrizione

    dell'andamento della annata agraria al fine di registrare i fatti più importanti

    sotto il profilo economico e gestionale.

    B) Riparto della superficie aziendale che si compone nel seguente modo:

    - Superficie Totale: costituita da Tare e da superficie agraria utilizzata (S.A.U.):

    - Tare: costituite dalle superfici occupate da fabbricati, aie, strade, canali, incolti

    e superfici boscate che non danno reddito,

    - S.A.U.: costituita da tutte le superfici effettivamente coltivate o che comunque

    forniscano un reddito rilevabile (quindi anche quelle poste a set-aside o non

    coltura dietro premio della Regione), la S.A.U. è costituita da:

    - superfici in rotazione: costituite da tutte le superfici occupate da colture

    inseribili in una rotazione agraria (mais, frumento, prati da vicenda, erbai, ecc.),

    - superfici fuori rotazione: costituite dalle colture non inseribili in una rotazione

    agraria (piante da frutto, risaie permanenti, prati stabili, ecc.).

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    Questi dati vengono solitamente riportati sotto forma di tabella, realizzabile in

    vari modi; uno dei modi possibili può essere il seguente:

    tipo ha tipo ha (se si desidera un maggior dettaglio per i fabbricati)

    tare seminativo 1 S.A.U. seminativo 2 tipo mq. seminativo 3 casa padronale Sup. Totale Aziendale

    seminativo 4 alloggio salariati

    seminativo rip. 1

    magazzino

    seminativo rip. 2

    stalla

    fabbricati ........ sala di mungitura aie ........ concimaia strade e canali officina incolti Sup. in

    rotazione aia

    Sup. Totale Tare

    Totale superficie fabbricati

    prato risaia

    permanente

    sup. in rotazione

    frutteto

    sup. fuori rotazione

    vigneto

    pioppeto Totale S.A.U. Totale sup.

    fuori rot.

    C) Determinazione dell'Attivo aziendale che comprende tutte le entrate

    connesse alla attività aziendale, queste entrate possono verificarsi regolarmente

    o avere un carattere di eccezionalità (per es. un premio ottenuto ad una mostra

    bovina).

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    D) Determinazione del Passivo aziendale che comprende tutte le uscite

    connesse all'attività aziendale ; anche queste uscite possono verificarsi

    regolarmente o avere carattere di eccezionalità (per es. una multa o una perdita

    dovuta a fatti imprevisti ed eccezionali).

    E) Determinazione del Reddito Netto Aziendale che corrisponde al saldo tra il

    totale dell'Attivo e il totale del Passivo.

    Il saldo si ottiene seguendo il seguente schema:

    ATTIVO PASSIVO Importi € Importi € P.l.v. Quote Crediti Spese varie Proventi vari Imposte e contributi Sopravvenienze attive Salari Redditi periodici ripartiti su base annua

    Stipendi

    Interessi attivi Interessi su cap. di ant. Sopravvenienze passive Debiti Mutui TOTALE ATTIVO TOTALE PASSIVO R.N.A.(SALDO-) R.N.A.(SALDO+) TOTALE A PAREGGIO TOTALE A PAREGGIO

    L'operazione conclusiva del bilancio è quindi la seguente:

    La composizione del R.N.A. varia a seconda del tipo di conduzione della

    azienda, ad esempio se l'imprenditore è anche proprietario ma affida sia il

    lavoro intellettuale (amministrazione, direzione e sorveglianza) che quello

    manuale a dipendenti, consulenti, salariati e contoterzisti il suo Reddito Netto

    TOTALE ATTIVO - TOTALE PASSIVO = R.N.A.

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    Aziendale coinciderà con la somma di Bf e T (che viene detta Reddito

    Fondiario).

    Significato delle voci dell'Attivo.

    Le voci che compongono l'Attivo Aziendale sono le seguenti:

    • Produzione lorda Vendibile: rappresenta tutto quello che può essere

    venduto della produzione lorda totale senza danneggiare l'azienda.

    • Crediti: somme di denaro relative al ciclo produttivo in questione non ancora

    riscosse, ad esempio il saldo sulla vendita del latte, integrazioni di prezzo su

    certi prodotti come soia, ecc..

    • Proventi vari: somme di denaro percepite dall'agricoltore per prestazioni

    esterne all'azienda o condizioni particolari che abbiano un carattere di

    continuità anche se per un numero di anni limitato (conto-terzi, non coltura di

    terreni).

    • Sopravvenienze attive: somme di denaro ricevute eccezionalmente come

    premi per mostre, concorsi, ecc..

    • Redditi periodici: proventi derivanti da colture a reddito periodico

    (pioppeti, altre colture da legno, boschi, ecc.), questi ultimi vanno ripartiti su

    base annua cioè divisi sugli anni necessari a far maturare il reddito periodico

    relativo, se non si vuol far questo allora tutte le spese relative alla coltura a

    reddito periodico vanno escluse dal bilancio e conteggiate a parte anno per

    anno sino alla maturazione del reddito periodico.

    Qui di seguito vengono riportate le tabelle tipo che si possono usare nella

    determinazione delle varie voci dell’attivo ipotizzando alcune delle produzioni

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    tipiche della provincia di Torino, la sigla n.a. sta per non applicabile, la colonna

    con sfondo grigio è quella dove comparirà la produzione lorda vendibile.

    Tabella della Produzione lorda Totale e Vendibile

    Produzioni vegetali annuali

    Tipo q. totali

    sup. ha

    q./ha

    Importo €

    €/q.

    €/ha

    granella di mais

    paglia e stocchi di mais

    granella di frumento

    paglia di frumento

    granella di orzo

    paglia di orzo

    granella secca di soia

    paglia di soia

    fieno di prato stabile

    fieno di medica

    erbaio di mais

    silomais

    erbaio di trifoglio

    mele di prima scelta

    mele di seconda scelta

    pere di prima scelta

    pere di seconda scelta

    uva da vino

    totali parziali n.a. n.a. n.a.

    Produzioni animali

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    Tipo

    q. to

    tali

    capi

    prod

    uttiv

    i n.

    q./c

    apo

    Impo

    rto

    €/q

    €/ca

    po

    latte

    carne vacche fine carriera **.

    carne vitelli **

    letame paglioso n.a. n.a.

    totali parziali n.a. n.a. n.a. n.a.

    totale generale n.a. n.a. n.a. n.a. n.a.

    ** queste due voci vengono anche indicate come Utile Lordo di Stalla (U.L.S.),

    negli allevamenti da latte con rimonta interna (i nuovi animali inseriti nel

    processo produttivo provengono dall’azienda stessa) e con allevamento ormai a

    regime (la mandria ha raggiunto una routine produttiva consolidata) l’U.L.S.

    rappresenta in pratica gli animali venduti per maggiori dettagli si rimanda al

    libro di testo.

    Tabella Proventi vari

    Conto-terzi Varie Totale generale

    Tipo Importo €

    Ore o Ha

    £/ora o €/ha

    Tipo Importo €

    (operazione 1) (operazione 2) (operazione ...) totale parziale n.a. n.a. totale

    parziale

    Significato delle voci del Passivo

    Le voci che compongono il Passivo Aziendale sono le seguenti:

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    • Costi di gestione: costi normalmente sostenuti dall'imprenditore per

    realizzare la produzione,

    • Sopravvenienze passive: concettualmente sono simili alle sopravvenienze

    attive con l'unica differenza che sono degli esborsi, per esempio multe,

    perdite di denaro a vario titolo, ecc.,

    • Debiti e mutui: cifre dovute dall’imprenditore a vario titolo e non ancora

    versate.

    Sui Costi di gestione è bene approfondire l'argomento, essi sono formati da

    varie voci, queste voci vengono trattate una per una qui di seguito.

    • Quote: costi fissi di ammortamento, manutenzione e assicurazione relative ai

    capitali fondiari e agrari esclusi quelli circolanti; manutenzione e assicurazione

    sono spesso esborsi reali di denaro per le riparazioni e per i premi assicurativi,

    l'ammortamento o reintegrazione viene determinato in modo diverso a seconda

    che lo si calcoli per capitali fondiari o agrari (le modalità di calcolo sono

    riportate nelle tabelle relative);

    • Spese varie: costi realmente sostenuti o da sostenere relativi a concimi,

    mangimi, antiparassitari, sementi, carburanti, lubrificanti, lavorazioni in conto-

    terzi, consulenze, ecc..

    • Imposte e contributi: esborsi di denaro relativi a IRPEF, ICI, INPS,

    contributi fissi consortili, previdenze, tasse di corresponsione (per i prodotti

    soggetti a questi obblighi), ecc..

    • Salari e Stipendi: costi relativi al lavoro prestato in azienda e fuori (in caso

    di conto-terzi); i salari vengono determinati in base ai contratti di lavoro, per la

  • 18

    famiglia diretto-coltivatrice tale importo può essere pari ad un tanto che il

    coltivatore diretto decide di dare a sé stesso e ai familiari coinvolti nell'attività

    aziendale; gli stipendi vengono determinati in base ai contratti di lavoro oppure

    applicando una percentuale sulla P.L.V. o sull'attivo aziendale compresa tra

    l'8%, per le aziende di superficie limitata (ca. 10 ha), e il 3% per quelle più estese

    (maggiore di 100 ha), un modo di calcolare gli stipendi per i coltivatori diretti è

    quello di stabilire a priori il compenso che l'agricoltore stesso ritiene di dare al

    suo lavoro intellettuale considerando che egli opera in una azienda di sua

    proprietà.

    • Interessi: costo spesso calcolato e apparentemente sostenuto solo per

    finanziamenti da banche o istituti di credito, in realtà ogni volta che l'agricoltore

    anticipa una spesa o fa un investimento relativo al capitale agrario egli rinuncia

    all'interesse che potrebbe ricevere lasciando quella somma sul proprio conto

    bancario, per questo motivo bisogna calcolare gli interessi di questi esborsi;

    nella pratica questo calcolo va fatto come segue:

    1.) per gli interessi annui sul capitale agrario si moltiplica il valore del capitale

    agrario (somma dei valori attuali delle sue componenti) per un tasso di

    interesse pari a quello netto bancario ottenuto dall'agricoltore per il suo

    deposito o il suo conto corrente (generalmente tra il 2 e il 7%);

    2.) per gli interessi sul capitale di anticipazione, cioè tutte le spese, reali e

    calcolate, necessarie alla normale gestione della azienda per il ciclo produttivo,

    si fa la somma di quote, salari, stipendi, imposte, contributi e spese varie e

    questa somma viene moltiplicata per un tasso di interesse pari a quello netto

    ottenuto dall'agricoltore per il suo deposito o il suo conto corrente (tra il 2 e il

    4%) oppure ci si riferisce al tasso del fido bancario se si ricorre a questo

    strumento, questo prodotto va poi calcolato per un numero di mesi espresso in

    dodicesimi pari al periodo medio stimato di anticipazione; si veda questo

  • 19

    esempio: un'azienda presenta un capitale di anticipazione pari a €. 35.000.000,

    un tasso di interesse pari al 5% (0,05) e un periodo medio di anticipazione

    stimato in 6 mesi (6/12) il calcolo verrà eseguito come segue:

    € 35.000,00 x 0,05 x 6/12 = € 875,00

    Il periodo di anticipazione solitamente viene determinato da un massimo di 6

    mesi per aziende col 100% di produzioni vegetali, che solitamente presentano

    spese durante tutto l'anno e incassi in periodi ben precisi e delimitati (quando si

    vende il prodotto), a un minimo di 0 mesi, quando si hanno aziende col 100% di

    produzione congiunta in latte e carne (aziende zootecniche da latte), in questo

    caso non vi sono in teoria anticipazioni da parte dell'imprenditore agricolo

    poiché il prodotto viene venduto giornalmente. Come comportarsi in caso di

    P.L.V. mista? un modo di risolvere questo problema potrebbe essere quello di

    impostare una semplice proporzione; per esempio si abbia una P.L.V.

    composta dal 30% da vegetali e dal restante 70% da latte e prodotti connessi

    (carne dei vitelli e delle vacche a fine carriera); se la p.l.v.. fosse stata

    interamente vegetale il periodo di anticipazione sarebbe di 6 mesi, allora si

    imposti la seguente proporzione:

    100 : 6 = 30 : x

    x è il numero di mesi del periodo di anticipazione; risolvendo la x si ottiene:

    6 * 30 180

    x = --------- = ---- = 1,8

    100 100

    che arrotondato per eccesso dà 2, il periodo di anticipazione va calcolato su 2

    mesi; è preferibile, per facilitare il calcolo, basarsi su periodi di anticipazione

  • 20

    espressi in numeri interi di mesi. Volendo dare una formula pratica generale si

    può tenere conto della seguente:

    6 * p x = periodo di anticipazione cercato

    x = ---------

    100 p = % della P.L.V. vegetale sulla P.L.V. totale della

    azienda in €.

    Qui di seguito vengono riportate le tabelle relative alle voci dei Costi di

    gestione :

    QUOTE

    Tabella delle Quote

    Capitale Fondiario tipo valore

    € %

    rei. Importo

    € %

    man. Importo

    € %

    ass. importo

    € totale quote

    € Casa Padronale Stalla e annessi Magazzino Tettoia Frutteti Sistemazioni terr.

    Risaia permanente

    Strade e Canali n.a. n.a. Colture da legno

    Pozzi, cisterne, imp. irrigui fissi

    Totale Capitale Agrario

    tipo valore €

    % rei.

    Importo €

    % man.

    Importo €

    % ass.

    importo €

    totale quote

    € Macchine, attrezzi

    Prodotti di scorta

  • 21

    Scorte di magazzino

    Bestiame (rim. int.)

    n.a. n.a.

    Bestiame (rim. est.)

    n.a.

    Totale Totale Quote I valori da riportare nella seconda colonna sono quelli di ricostruzione per il

    capitale fondiario e di mercato (attuali) per il capitale agrario.

    SPESE VARIE

    Tabella delle spese varie

    tipo unità di misura quantità prezzo € Importo € Concimi .................. totale concimi Sementi .................. totale sementi Diserbanti .................. totale diserbanti Antiparassitari ................. totale antiparassitari Mangimi, int. zoot. .................. totale mang., int. zoot. Veterinario, medicinali* carburanti lubrificanti Spese generali elettricità* telefono* riscaldamento (gasolio)* Totale spese generali Acqua irrigua* Varie e conto - terzi* ................ Totale varie Totale spese varie

  • 22

    Le voci contrassegnate con un asterisco possono essere indicate solo

    dall’importo da porre nell’ultima colonna.

    La voce acqua irrigua va considerata solo se l’azienda paga somme variabili a

    seconda dell’acqua consumata.

    Ai fini del bilancio la determinazione delle singole quantità di mezzi di

    produzione non è indispensabile, tale dato diventa comunque necessario nel

    caso si voglia effettuare analisi approfondite sulla gestione aziendale.

    LAVORO

    Dal punto di vista scolastico, e in un bilancio preventivo, la determinazione

    della tabella del lavoro richiede alcune operazioni preliminari:

    1. determinazione delle ore di lavoro manuale necessarie in azienda (utile

    anche nella pratica nel caso si voglia controllare che il lavoro prestato non

    superi quello effettivamente richiesto), è bene riportare queste esigenze su base

    mensile, il quadro totale di queste esigenze verrà detto “CALENDARIO DELLE

    ESIGENZE DI LAVORO”;

    2. determinazione delle ore di lavoro manuale fornito o che può essere fornito

    da manodopera esterna, anche in questo caso è bene riportare queste esigenze

    su base mensile, il quadro totale di queste disponibilità verrà detto

    “CALENDARIO DELLE DISPONIBILITA’ DI LAVORO EXTRAAZIENDALE”;

    3. determinazione delle ore di lavoro manuale fornito dalla famiglia del

    conduttore del fondo e dal conduttore stesso, non sempre è facile nella pratica

    determinare questa quantità: ci si potrebbe limitare ad una stima forfetaria,

    resta sempre valido il metodo di riportare tali disponibilità su base mensile, il

    quadro totale di queste disponibilità verrà detto “CALENDARIO DELLE

    DISPONIBILITA’ DI LAVORO AZIENDALE”.

  • 23

    La difficoltà nel determinare il costo del lavoro manuale famigliare e

    dell’imprenditore consiste nel valutarne il costo orario: la via più semplice

    sarebbe quella di dare a questo tipo di lavoro lo stesso costo del lavoro esterno

    al netto dei contributi (infatti i contributi pagati ai lavoratori dipendenti

    differiscono da quelli pagati per il lavoro indipendente) alcuni Autori però

    ritengono un tale metodo poco idoneo perché potrebbe sovrastimare il costo del

    lavoro manuale del conduttore e dei suoi famigliari, infatti costoro lavorano sul

    proprio e sono quindi non paragonabili a dei lavoratori dipendenti; purtroppo

    non esiste alcun riferimento obiettivo per poter determinare il costo del lavoro

    di questi soggetti e quindi lo scrivente ritiene che, in mancanza di altro, si sia

    costretti ad adottare il metodo precedentemente proposto.

    La tabella del costo del lavoro potrebbe essere la seguente:

    TABELLA DEL COSTO DEL LAVORO

    tipo n. ore retrib. lorda annuale per unità lavorativa

    lavorativa a tempo indeterminato €

    Retrib. lorda oraria per il

    lavoro a tempo determinato €

    Importi €

    Qualificati. 1) 2) ............ Specializzati 1) 2) ........... Generici 1) 2) ............... Totale €

  • 24

    Nella colonna del numero (n.) verrà riportato il numero rispettivo dei lavoratori

    a tempo indeterminato (assunti in pianta stabile), nella colonna delle ore (ore)

    verranno riportate le ore rispettive effettuate dai lavoratori assunti a tempo

    determinato (avventizi assunti temporaneamente).

    Il lavoro intellettuale è costituito da direzione, amministrazione e sorveglianza,

    esso viene retribuito attraverso lo stipendio, se il personale impiegatizio e/o la

    direzione è di natura extraziendale basta rifarsi alle retribuzioni stabilite dai

    contratti di lavoro, se invece queste mansioni vengono assolte dal conduttore

    dell’azienda e dai suoi famigliari in genere si applica una percentuale alla P.L.V.

    variabile dall’8 al 2% a seconda dell’ampiezza dell’azienda: la percentuale

    scende all’aumentare della superficie.

    Per il lavoro sia manuale che intellettuale effettuato dal conduttore e dai

    famigliari il conteggio del costo potrà essere fatto alla fine del bilancio allo

    scopo di detrarlo, se lo si ritiene necessario, dal reddito Netto Aziendale.

    INTERESSI

    Per calcolare gli interessi può essere utile l’uso della tabella riportata più avanti,

    si ricorda che questo modo di calcolare gli interessi (specie del capitale di

    anticipazione) e un modo empirico che ha un valore pratico ma non è una

    determinazione scientificamente esatta.

    Tabella degli interessi

    Voce valore saggio int. t/12 importo Capitale di Anticipazione Quote Spese Varie Salari Stipendi Imposte Totale Capitale di Ant. (0 < t < 6) Capitale Agrario Bestiame Macchine e attrezzi Prodotti di scorta e Mag.

  • 25

    Totale Capitale Agrario (t = 12) Totale interessi

    Ancora qualche nota sul Reddito Netto Aziendale

    Il Reddito Netto Aziendale viene detto (un po' impropriamente) anche Utile di

    Esercizio e come si è visto si ottiene con una semplice sottrazione del totale del

    Passivo dal totale dell'Attivo. Ottenere questo risultato è lo scopo finale del

    bilancio e dovrebbe coincidere col denaro che, sotto varie, forme l'imprenditore

    agricolo riesce a realizzare dopo un ciclo produttivo della sua azienda.

    Ottenere correttamente questo Reddito Netto (e ottenerlo in quantità

    soddisfacente) è già un bel risultato ma è possibile fare di più.

    Innanzi tutto bisogna capire da quali voci è formato questo Reddito Netto

    Aziendale: se nel bilancio si sono considerati gli interessi tra le voci passive ma

    non sono stati considerati affitto (terra di proprietà dell'agricoltore), salari e

    stipendi (perché il lavoro viene tutto dalla famiglia del Conduttore), l'utile

    ottenuto sarà costituito dalle seguenti voci:

    • Reddito Fondiario (dato da Beneficio Fondiario e dal Profitto o

    Tornaconto),

    • Salari e stipendi.

    Insieme a redditi di impresa e proprietà (il primo) abbiamo anche redditi da

    lavoro (i secondi), a questo punto sarebbe bene determinare, anche in via

    indicativa, questi ultimi perché detraendoli dall'utile si ottiene quella somma di

    denaro (cioè il Reddito Fondiario) dalla quale ricavare il "grasso" da

    accantonare come fondo di riserva per gli imprevisti e per nuovi investimenti.

    Sul Reddito Fondiario è possibile effettuare un'altra operazione: la

    determinazione, solo indicativa, del reddito di impresa, cioè il Tornaconto o

    Profitto. Il Profitto può essere determinato ipotizzando un Beneficio Fondiario

    pari al 1-2% del valore di mercato dell'azienda agricola, se lo si sottrae dal

    Reddito Fondiario la differenza ottenuta sarà pari al Profitto. Va comunque

    tenuto conto che questo risultato ha, si torna a ripeterlo, valore indicativo;

  • 26

    l'Economia Agraria non è attualmente in grado di determinare il Profitto in

    modo scientificamente preciso. Nella seguente tabella viene riportata la

    composizione del R.N.A. secondo il tipo di conduzione dell’azienda:

    tipo generale di conduzione composizione Reddito Netto Aziendale

    Economia diretta con famiglia

    diretto coltivatrice

    Bf., ±T, Sa, St, I (nel caso non si ricorra al

    credito esterno)

    Economia diretta con salariati Bf., ±T, St, I (nel caso non si ricorra al

    credito esterno)

    Affitto con famiglia diretto

    coltivatrice

    ±T, Sa, St, I (nel caso non si ricorra al

    credito esterno

    Affitto con salariati ±T, St, I (nel caso non si ricorra al credito

    esterno

    ELEMENTI DI CONOSCENZA DI BASE SULL’INFORMATICA

    Word, Excel, altri programmi d’interesse

    Microsoft Word è un word processor prodotto da Microsoft, tutelato da

    copyright e distribuito con licenza commerciale.

    È parte della suite di software di produttività personale Microsoft Office, ed è

    disponibile per i sistemi operativi Windows e Macintosh.

    È attualmente il word processor più utilizzato nel mondo.

    Con questo programma si può formattare il testo utilizzando la barra degli

    strumenti situata in alto.

    Presenta inoltre funzioni che consentono di creare documenti visivamente

    http://it.wikipedia.org/wiki/Word_processor�http://it.wikipedia.org/wiki/Microsoft�http://it.wikipedia.org/wiki/Copyright�http://it.wikipedia.org/wiki/Software_di_produttivit%C3%A0_personale�http://it.wikipedia.org/wiki/Microsoft_Office�http://it.wikipedia.org/wiki/Sistema_operativo�http://it.wikipedia.org/wiki/Windows�http://it.wikipedia.org/wiki/Macintosh�http://it.wikipedia.org/wiki/Word_processor�http://it.wikipedia.org/wiki/Mondo�http://it.wikipedia.org/wiki/Formattazione�

  • 27

    gradevoli senza essere grafici esperti.

    Il programma include poi funzioni di disegno di base, con le quali si possono

    fare semplici forme sia 2D che 3D; comprende anche la funzione WordArt, che

    si può utilizzare per fare dei titoli colorati con effetti 3D, personalizzabili.

    Si possono anche inserire nel documento immagini o fotografie (e modificarle

    all'interno del documento stesso con strumenti quale bianco/nero, saturazione,

    etc….).

    L'utilizzo di "Ctrl", "Alt", "Maiusc" (tasto superiore ad "Ctrl") combinati a lettere

    permettono in numerosi programmi di eseguire rapidamente delle operazioni

    direttamente da tastiera, senza utilizzare il mouse.

    In Word, esistono utili comandi di formattazione rapida, che operano su un

    testo selezionato in precedenza con il mouse:

    • Ctrl + G: attiva o disattiva la formattazione del testo in grassetto.

    • Ctrl + I: attiva o disattiva la formattazione del testo in corsivo.

    • Ctrl + S: attiva o disattiva la sottolineatura del testo selezionato.

    • Ctrl + Alt: formatta il testo come un link a un sito Web.

    • Ctrl + N: apre un nuovo documento vuoto.

    • Ctrl + C: copia un testo.

    • Ctrl + X: taglia un testo.

    • Ctrl + V: incolla un testo.

    • Ctrl + Z: annulla l'ultima operazione.

    • Ctrl + Y: ripete l'ultima operazione annullata.

    • Ctrl + Maiusc + C: copia la formattazione.

    • Ctrl + Maiusc + V: incolla la formattazione.

    http://it.wikipedia.org/wiki/Bidimensionalit%C3%A0�http://it.wikipedia.org/wiki/Tridimensionalit%C3%A0�http://it.wikipedia.org/wiki/WordArt�http://it.wikipedia.org/wiki/Mouse�http://it.wikipedia.org/wiki/Link�

  • 28

    • Ctrl + Maiusc + >

  • 29

    • / Divisione

    • ^ Elevamento a potenza

    • & Concatenamento

    • = Confronto logico (uguale a)

    • Confronto logico (maggiore di)

    • < Confronto logico (minore di)

    • >= Confronto logico (maggiore o uguale a)

  • 30

    È la controparte digitale ed elettronica della posta ordinaria e cartacea.

    A differenza di quest'ultima, il ritardo con cui arriva dal mittente al destinatario

    è normalmente di pochi secondi/minuti, anche se vi sono delle eccezioni che

    ritardano il servizio fino a qualche ora.

    Lo scopo del servizio di e-mail è il trasferimento di messaggi da un utente ad

    un altro.

    Ciascun utente può possedere una o più caselle e-mail, sulle quali riceve

    messaggi che vengono conservati.

    Quando lo desidera, l'utente può consultare il contenuto della sua casella,

    organizzarlo, inviare messaggi a uno o più utenti.

    L'accesso alla casella di posta elettronica è normalmente controllato da una

    password o da altre forme di autenticazione.

    La modalità di accesso al servizio è quindi asincrona, ovvero per la trasmissione

    di un messaggio non è necessario che mittente e destinatario siano

    contemporaneamente attivi o collegati.

    La consegna al destinatario dei messaggi inviati non è garantita.

    Nel caso un server SMTP non riesca a consegnare un messaggio ricevuto, tenta

    normalmente di inviare una notifica al mittente per avvisarlo della mancata

    consegna, ma anche questa notifica è a sua volta un messaggio di e-mail

    (generato automaticamente dal server), e quindi la sua consegna non è

    garantita.

  • 31

    Il mittente può anche richiedere una conferma di consegna o di lettura dei

    messaggi inviati, ma il destinatario è normalmente in grado di decidere se vuole

    inviare o meno tale conferma.

    Il significato della conferma di lettura può essere ambiguo, in quanto aver

    visualizzato un messaggio per pochi secondi in un client non significa averlo

    letto, compreso o averne condiviso il contenuto.

    A ciascuna casella sono associati uno o più indirizzi di e-mail.

    Questi hanno la forma nomeutente@dominio, dove nomeutente è un nome

    scelto dall'utente o dall'amministratore del server, che identifica in maniera

    univoca un utente (o un gruppo di utenti), e dominio è un nome DNS.

    L'indirizzo e-mail può contenere qualsiasi carattere alfabetico e numerico

    (escluse le accentate) e alcuni simboli come l'underscore (_) ed il punto (.).

    Molto spesso può tornare utile agli utenti usufruire dei servizi di

    indirizzamento, utilizzati per inoltrare automaticamente tutti i messaggi che

    arrivano sulla casella e-mail, verso un'altra di loro scelta, in modo che al

    momento della consultazione non debba accedere a tutte le caselle e-mail di cui

    dispone, ma gli sia sufficiente controllarne una.

    I componenti fondamentali del sistema di e-mail sono:

    • i client (detti in gergo MUA, Mail User Agent), utilizzati per accedere ad

    una casella di posta elettronica e per inviare messaggi;

    • i server, che svolgono due funzioni fondamentali ;

    • Immagazzinare i messaggi per uno o più utenti (detti in gergo MS,

    Message Store);

  • 32

    • Ricevere i messaggi in arrivo ed in partenza e smistarli (detti in gergo

    MTA, Mail Transfer Agent).

    Economia agraria, Informatica e telematica