Periodico mensile di economia, politica, tecnica agraria eagrotecnico...

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Periodico mensile di economia, politica, tecnica agraria e zootecnica, ambiente Una copia Euro 2,58 Spedizione in A.P. - Tariffa R.O.C.: “Poste Italiane s.p.a. - Spedizione in Abbonamento Postale - D.L. 353/2003 (convertito in Legge 27/02/2004 n. 46) art. 1, comma 1, DCB di Forlì” Autorizzazione Tribunale di Forlì, N. 642/84 Direttore Responsabile Prof. Mentore Bertazzoni Direzione, redazione e amministrazione: SOCIETÀ EDITORIALE NEPENTHES s.r.l. Poste Succursale n. 1 - 47100 Forlì Tel. 0543.723771 - Fax 0543.795569 ATTENZIONE! In caso di mancato recapito, rinviare all’Ufficio di Forlì-Ferrovia per la restituzione al mittente che si impegna a corrispondere la tariffa dovuta. Roberto Orlandi Presidente del Collegio Nazionale degli Agrotecnici e degli Agrotecnici laureati Gennaio 2007 N. 1 Anno XXIV Pantaleo Mercurio Presidente dell’Ordine Nazionale dei Dottori Agronomi e dei Dottori Forestali Gaetano Penocchio Presidente della Federazione Nazionale degli Ordini dei Veterinari Italiani AGROTECNICI, AGRONOMI E VETERINARI SI ALLEANO Nasce la “Fondazione per la Consulenza Aziendale”

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Periodico mensiledi economia,politica,tecnica agraria ezootecnica, ambiente

Una copia Euro 2,58

Spedizione in A.P. - Tariffa R.O.C.: “Poste Italiane s.p.a. -Spedizione in Abbonamento Postale - D.L. 353/2003

(convertito in Legge 27/02/2004 n. 46)art. 1, comma 1, DCB di Forlì”

Autorizzazione Tribunale di Forlì, N. 642/84Direttore Responsabile Prof. Mentore Bertazzoni

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ATTENZIONE! In caso di mancato recapito, rinviareall’Ufficio di Forlì-Ferrovia per la restituzione al mittente

che si impegna a corrispondere la tariffa dovuta.

Roberto OrlandiPresidente del Collegio Nazionaledegli Agrotecnici edegli Agrotecnici laureati

Gennaio 2007 N. 1 Anno XXIV

Pantaleo MercurioPresidente dell’Ordine Nazionaledei Dottori Agronomi e dei DottoriForestali

Gaetano PenocchioPresidente della Federazione Nazionaledegli Ordini dei Veterinari Italiani

AGROTECNICI, AGRONOMIE VETERINARI SI ALLEANO

Nasce

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Con la riforma della PAC – Politica Agricola Comune e l’introduzione del FEASR –Fondo Europeo Agricolo per lo SviluppoComune- l’agricoltura europea si appresta a vivere una nuova stagione di profondi cambiamenti, dove la parola d’ordineè “competere per non soccombere”.In questo contesto le due principali organizzazioni dei tecnici agro-ambientali liberi professionisti, i Dottori Agronomi e iDottori Forestali da un lato e gli Agrotecnici e gli Agrotecnici laureati dall’altro, insieme al principale Gruppo editoriale spe-cializzato del settore, l’Unità di Affari Agroalimentare de “IL SOLE 24 ORE”, hanno dato vita ad un accordo strategico cherappresenta un comune impegno per favorire la crescita professionale per gli operatori del settore agro-ambientale edagro-alimentare, fornendo loro i necessari strumenti per farlo.Questo accordo, fra l’altro, consente agli iscritti negli Albi professionali delle due categorie contraenti di disporre, a condi-zioni agevolate, di tutti gli strumenti di informazione e formazione realizzati dal Gruppo editoriale.In particolare gli iscritti nei due Albi professionali potranno sottoscrivere l’abbonamento al settimanale “AGRISOLE” ed alleriviste “EDAGRICOLE” con lo sconto del 30% sui prezzi di listino; potranno acquistare i libri “EDAGRICOLE” con lo scontodel 20% sul prezzo di copertina; potranno godere del 30% di sconto sulla quota di partecipazione delle iniziative di for-mazione dell’Area Agricoltura de “IL SOLE 24 ORE”.Inoltre, nel quadro della collaborazione, si prevede lo sviluppo di attività congiunte sul fronte redazionale e di visibilità epromozione, che coinvolgono anche l’informazione on-line, l’attività di formazione e aggiornamento, la presenza alle mani-festazioni fieristiche, inoltre, a partire dal mese di gennaio del 2007, la raccolta pubblicitaria delle riviste delle due catego-rie professionali passa interamente nelle mani del Gruppo “IL SOLE 24 ORE”.Per maggiori informazioni gli iscritti possono rivolgersi alle sedi dei Consigli Nazionali ovvero al Servizio Clienti de “IL SOLE24 ORE” Editoria Specializzata (all’indirizzo e-mail: [email protected] od al numero telefonico051.657.5820).Di seguito pubblichiamo la tabella contenente la scontistica che tutti i nostri lettori potranno utilizzare abbonandosi alleriviste “Edagricole”.

TESTATA EDAGRICOLE Periodicità Listino 2006-2007 Sconto Prezzo Soci Agrisole settimanale 123,00 30% 86,10TV- Terra e Vita settimanale 94,00 30% 65,80IZ- Informatore Zootecnico quindicinale 74,00 30% 51,80AZ-Bio mensile 69,00 30% 48,30AC- Agrigiornale del commercio mensile 69,00 30% 48,30CP-Colture Protette mensile 69,00 30% 48,30CT- Il Contoterzista mensile 69,00 30% 48,30FR- Frutticoltura mensile 69,00 30% 48,30GR - Genio Rurale mensile 69,00 30% 48,30IF- Inf. Fitopatologico mensile 69,00 30% 48,30AT- Alberi e Territorio Monti e Boschi mensile 69,00 30% 48,30MM- Macchine e Motori mensile 69,00 30% 48,30OD- Obiettivi e Doc. Vet. mensile 69,00 30% 48,30OL- Olivo e Olio mensile 69,00 30% 48,30OR - Ortofrutta Italiana mensile 69,00 30% 48,30SN- Suinicoltura mensile 69,00 30% 48,30VV- Vigne e Vini mensile 69,00 30% 48,30AV- Avicoltura bimestrale 54,00 30% 37,80CN-Coniglicoltura bimestrale 54,00 30% 37,80

GLI ORDINI PROFESSIONALI ED “IL SOLE 24 ORE” LAVORERANNO INSIEME

I lettori avranno notato come la grafica de “L’AGROTECNICO OGGI” sia stata interamente rinnovata, nell’ambito di un pro-getto accuratamente sviluppato negli ultimi mesi del 2006 ed ora finalmente realizzato.Ai nostri lettori chiediamo la cortesia di farci sapere se le modifiche introdotte sono di loro gradimento oppure se preferi-vano la vecchia impostazione grafica.Un ringraziamento a tutti coloro che vorranno darci la loro opinione.

La Redazione de “L’AGROTECNICO OGGI”

VI PIACE LA NUOVA RIVISTA?

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Il CAA C.A.N.A.P.A.al convegno “idee nuovein agricoltura” svoltoa Lamezia Terme (CZ)

Agrotecnici, agronomi eveterinari... si uniscono!

Sommario

L’aforisma del mese“La libertà non stanello scegliere il biancoed il nero, ma nel sottrarsia questa scelta prescritta.”

Theodor W. Adorno(Francoforte sul Meno, 1903 - Visp, 1969)

PROFESSIONE AGROTECNICO

A Conegliano Veneto:il puntosull’istruzione agraria

Esami di stato 200613

Per la pubblicità su questa rivista:

NEPENTHES S.r.l.Poste succursale n. 1 - 47100 ForlìTel. 0543 723771Fax 0543/795569

Questa rivista è stata chiusa in tipografiail 10 gennaio 2007

CONTRO I RITARDI POSTALILEGGI “L’AGROTECNICO OGGI”ON-LINE NEL SITOWWW.AGROTECNICI.IT

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Gennaio 2007 N. 1 Anno XXIV

Pantaleo MercurioPresidente dell’Ordine Nazionaledei Dottori Agronomi e dei DottoriForestali

Gaetano PenocchioPresidente della Federazione Nazionaledegli Ordini dei Veterinari Italiani

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Direzione, Redazione e AmministrazioneSOCIETÀ EDITORIALE NEPENTHES SRLPoste succursale n. 1 - 47100 ForlìTel. 0543 723771 - Fax 0543 795569E-mail: [email protected] Tribunale di Forlì24/12/1983, N° 642

IVA assolta dall’editore ai sensi dell’art.74, 1° comma, let-tera C del D.P.R. 633/1972 e art. 1 del D.M. 29/12/1989. Laricevuta di pagamento di conto corrente postale è docu-mento idoneo e sufficiente per ogni effetto contabile e per-tanto non si rilasciano fatture.

Spedizione in A.P. comma 26, art. 2,legge 549/95 - Filiale di Forlì.Fondato da ROBERTO ORLANDIil 4 maggio 1984

Direttore responsabile:MENTORE BERTAZZONI

In Redazione: ANTONELLA FALCO, DAVIDENERI, MARCELLO SALIGHINI, MAURIZIORANUCCI.

Hanno collaborato a questo numero:Franco Pivotti; Marco Gianni; Giorgio Samorì;Andrea L. Occhilupo; Giuseppe Mascaro

Abbonamento annuo:Italia euro 25,82; Estero Euro 41,32.Arretrati: un numero Euro 5,16

Associato all’UnioneStampa Periodica Italiana

Fotocomposizione - Fotolito - Stampa:GRAFICHE MDM S.P.A. - Forlì

Grafica e impaginazione:AQUACALDA S.R.L.AGENZIA DI COMUNICAZIONE FORLÌ

Agire in giudizio per recuperarel’Irap15La convenzioneche accorcia il tirocinio19Quote d’iscrizione all’alboanno 200720

Nuove normesull’agriturismoe sul turismo ruralenella Regione Lazio

4Agrotecnici, agronomi eveterinari... si uniscono!

PROFESSIONE AGROTECNICO

13Agire in giudizio per recuperarel’Irap15La convenzioneche accorcia il tirocinio19Quote d’iscrizione all’alboanno 200720

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FIERE E CONVEGNI

In fiera tutto l’anno conl’Agrotecnico Oggi21

Vegetalia 20079-11 febbraio

ATTUALITÀ

Il nuovo piano d’azionedell’OIGA

OLIVICOLTURA

L’oliveto ad impianto“superintensivo”

SVILUPPO SOSTENIBILE

Lo sviluppo sostenibile46

C.A.N.A.P.A. INFORMA

VITA DEI COLLEGI33 IL MERCATINO47

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E VETERINARI… SI UNISCO

Èarrivato il 2007 e con esso l’at-tuazione definitiva della nuova

PAC (Politica Agricola Comunitaria).Le novità più corpose sono quelleche seguono le linee guida propostedal Commissario Franz Fischler nel2003, che riguardano principal-mente l’introduzione di norme chepuntano sull’incremento della com-petitività delle aziende agricole, diuna più ampia consapevolezzadelle scelte produttive di ogni agri-coltore per la propria azienda,anche in relazione alle caratteristi-che territoriali in cui opera e ad unosviluppo dell’agricoltura tramite l’u-tilizzo di tecnologie più avanzate e

ad un più ampio raggio d’azionedelle attività dell’azienda all’inse-gna della “multifunzionalità”.Le principali linee introdotte dallanuova PAC sono il “disaccoppiamen-to”, la “condizionalità”, la “modula-zione degli interventi” ed un nuovosistema di “Consulenza aziendale”.

IL DISACCOPPIAMENTOSi parla del “disaccoppiamento” perquel che riguarda il cambiamentodelle modalità di erogazione deicontributi dell’Unione Europea, chenon avviene più tramite singolipremi “accoppiati” a singole tipolo-gie di prodotto coltivato, bensì tra-mite un unico importo di riferimen-to, che viene stabilito sulla base diuna media dei contributi percepitida ogni singola azienda nel trienno2000-2002.Questo unico contributo è denomi-nato PUA –Pagamento UnicoAziendale e sostituisce la maggiorparte dei premi previsti dalle orga-nizzazioni comuni di mercato. Lagrande novità è dunque che la mag-gior parte dei contributi direttidall’Unione Europea non sono piùlegati alle produzioni.Non si avranno più in uno Stato“mega-produzioni” di prodottipagati, come ad esempio è stato inpassato per particolari colture qualii cereali, il mais od il girasole e, inparticolare, non si avranno più col-ture di questo genere anche in zonenon propriamente adatte alla lorocoltivazione, al solo scopo di perce-pire il contributo diretto.Con questa scelta operativa, siintendono spingere gli imprenditoriagricoli a scelte strategiche di pro-duzione non influenzate da soluzio-ni uniche e generalizzate quali i“contributi accoppiati”, ma a sceltedeterminate dalla vocazione territo-riale, cioè alle condizioni climati-che, alla presenza o meno di risorse

per l’irrigazione e ad altri elementiche nel complesso contribuisconoall’efficienza dei processi agricoliaziendali ed alla maggiore o mino-re redditività.Scelte che saranno determinateanche dall’andamento dei prezzi dimercato e la cui dinamicità si riflet-terà sull’attività delle stesse aziende,più attente e incentivate a rafforza-re alcuni aspetti, anche relazionali(ad esempio col mondo dell’industria edei consumatori) che prima eranotenuti in minor considerazione, pro-prio perché l’aiuto alla propriaazienda dipendeva per lo più dallasola tipologia di coltura praticata.Inoltre, il “disaccoppiamento” portaall’assunzione di maggiore impor-tanza da parte dell’efficienza tecni-ca: nuove pratiche colturali, utilizzodi nuovi mezzi di produzione, attivi-tà che portino alla massimizzazionedelle rese e alla capacità di miglio-rare le propria attività con anche lapossibilità di una riduzione deicosti.Per contro il rischio maggiore è chela nuova forma di contribuzione,legata alla quantità di aiuti percepi-ti in passato, diventi una nuova,pesantissima “rendita fondiaria” el’importo del PUA il livello minimodel canone di affitto del terreno acui il PUA è legato, con conseguen-ze gravi per il già gracile mercatoitaliano degli affitti di fondi rustici.

LA CONDIZIONALITÀUn’altra regola che gli agricoltoridovranno seguire per poter percepi-re i “contributi disaccoppiati” èquella della “condizionalità”, ossiadovranno dimostrare di adottare,per il mantenimento dei propri pos-sedimenti agricoli, tecniche eco-compatibili, di rispettare le normerelative la sicurezza alimentare,rispettare il benessere degli animalie mantenere la terra in buone con-

Alla vigilia dell’emanazione da parte delle regioni italiane dei nuovi psr (piani di sviluppo rurale)per il quadriennio 2007-2013, le tre categorie leader del settore stipulano

un accordo di unione per tutelare i liberi professionisti che sarano coinvolti dai vari provvedimenti locali

Il Presidente del Collegio Nazionale degli Agrotecnici e degliAgrotecnici laureati, Roberto Orlandi. È sua la sollecitazione(positivamente accolta) alle altre categorie professionali a “faresquadra” sul tema della Consulenza Aziendale. Per Orlandi, cheda vent’anni predica l’unità dei professionisti del settore agro-ambientale “ciascuno secondo le sue competenze” l’esito diquesta iniziativa rappresenta anche la soddisfazione di vederequella unità che inizia concretamente a realizzarsi.

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dizioni di fertilità.Queste condizioni varranno per l’ot-tenimento parziale o anche totaledegli aiuti.Nel caso di inadempimento airequisiti espressi di “condizionalità”ecologica, i pagamenti verrannoridotti proporzionalmente al rischioo al danno causato.

LA MODULAZIONEDEGLI INTERVENTI

In modo graduale, alcune quotedestinate agli aiuti aziendali, saran-no destinate allo sviluppo rurale. Lequote in questione saranno tratteda quelle destinate alle aziende dimaggiori dimensioni, e trasferite alFondo per lo Sviluppo Rurale e cioèa tutto l’apparato d’interventi mira-ti al miglioramento strutturale delleimprese agricole.Si tratta di un’importante novità,considerando il fatto che l’Italia hasempre utilizzato tutti i fondi messia disposizione dall’Unione Europeaper il sostegno ai prezzi dei prodottie solo un piccolo margine è statodestinato al miglioramento dellestrutture.

LA SVOLTA DELLA“CONSULENZA AZIENDALE”

Se dunque gli aiuti non sono piùlegati al tipo di produzione, ma allemodalità produttive (rispetto del-l’ambiente, benessere animale, ecc), ènecessario che gli imprenditori agri-coli siano aiutati ed assistiti nell’ap-plicare queste, per loro nuove,modalità. L’Unione Europea ha peròdeciso di rendere obbligatoria, inogni Paese membro, la istituzione diun servizio di “Consulenza azienda-le”; va detto che l’istituzione di que-sti servizi di consulenza era già pre-vista dal 2003, ma solo in modofacoltativo e purtroppo l’Italia (chepure ne aveva un grande bisogno) nonha mai attivato questa opportunità.Ma lo deve fare, perché obbligata,dal 1° gennaio 2007 ed almeno sinoa tutto il 2013.Le disposizioni dell’Unione Europeaobbligano gli Stati membri a garan-tire ed offrire un sistema di consu-lenza aziendale ai propri imprendi-tori agricoli, anche se la partecipa-zione di questi ultimi avverrà su

base volontaria. Solo a partire dal2010, sulla base di una relazionedella Commissione Europea sul fun-zionamento del sistema e sui risul-tati ottenuti, il Consiglio direttivodeciderà se rendere obbligatorio pertutti gli agricoltori la “consulenzaaziendale”.Il servizio serve a fornire agli agri-coltori, attraverso un meccanismodi “accompagnamento”, l’assisten-za necessaria sulle modalità diapplicazione delle norme dettatedalla nuova PAC.Il sistema di consulenza comporteràla produzione di inventari struttura-ti e regolari e la contabilità dei flus-si di materiali e dei processi all’in-terno delle aziende, consideratimolto importanti per determinare lefinalità, cioè la tutela dell’ambien-te, la sicurezza alimentare ed ilbenessere degli animali. Una sortadi “buona guida” alla “condizionali-tà”, che fondamentalmente è laregola base per ogni azienda, sicuraconduttrice di “contributi disaccop-piati”. Gli aiuti sono erogati nelquadro delle misure dello svilupporurale. Per l’Italia questa misurarappresenta una formidabile possi-bilità di sviluppo e di modernizza-zione del sistema imprenditorialeagricolo, prigioniero ancora oggi diretaggi del passato e di obsoletestrutture burocratiche, capaci solodi far girare carta, ma non certo diassistere tecnicamente gli agricolto-ri. In concreto: le aziende agricoleitaliane sono letteralmente “asseta-te” di buona consulenza tecnica.Sotto un altro profilo queste misurerappresentano una evidente e rile-vante opportunità di lavoro qualifi-cato per i tecnici agricoli, in partico-lare se a tutti sarà consentito di con-correre in pari condizioni, secondole proprie reali capacità.Ci si augura infatti che le esperienzepassate, tutte negative, non si ripe-tano. In questi anni, infatti, lo Statoe la collettività in generale hannospeso ingentissime somme per l’as-sistenza tecnica alle aziende agrico-le, ma nessun agricoltore se ne èmai accorto!Questo perché venivano finanziatigli apparati, le strutture sindacali epseudo-sindacali dove i presunti

“tecnici” spesso erano dei burocratio dei funzionari che mai uscivanodall’ufficio ed al massimo compila-vano un formulario per far ottenereun contributo PAC, pensionistico odi disoccupazione.L’assistenza tecnica in Italia era ed èstata questa: uno “stipendificio”senza alcuna capacità reale di soste-gno tecnico e di orientamento almercato delle imprese.Peraltro i soldi in arrivo sono moltie si sono scatenati già gli appetitidegli “apparati”; del resto, se già dal2003 era possibile istituire sistemi di

Il Dott. Agr. Pantaleo Mercurio, Presidente dell’OrdineNazionale dei Dottori Agronomi e dei Dottori Forestali.È stato eletto primo Presidente della Fondazione sullaConsulenza Aziendale.

Il Dott. Gaetano Penocchio, Presidente della FederazioneNazionale degli Ordini dei Veterinari Italiani.

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Il Veneto, nel bene e nel male, è stata la “Regione pilota”dove i liberi professionisti hanno potuto sperimentare leconseguenze di una sbagliata applicazione delle normesulla Consulenza tecnica alle imprese agricole.L’Assessore Luca Zaia ha infatti voluto avviare sperimen-talmente le nuove disposizioni, inserendole in coda alPSR 2006, dove erano comprese nella “Misura Y”.L’applicazione era abbastanza macchinosa: andavano,infatti, prima riconosciuti gli Organismi di Consulenza (daautorizzare) e poi l’autorizzazione la dovevano chiedereanche le stesse aziende agricole, che intendevano servir-si di quegli Organismi. Rimanendo alla prima fase dell’in-tervento (il riconoscimento degli Organismi diConsulenza), le regole dettate dalla Regione Venetoapparivano quanto meno sorprendenti..Per ottenere questo riconoscimento (necessario peraccedere ai contributi pubblici) agli Organismi venivachiesta l’iscrizione alla Camera di Commercio: che vabene per le SRL od altre forme societarie, ma non per iprofessionisti. Infatti, tuttora, un singolo iscritto in un Alboprofessionale non può (e peraltro non deve) iscriversialla Camera di Commercio.I professionisti poi non possono costituire società (masolo associazioni professionali) e quindi, ancora unavolta, non possono iscriversi alla Camera di Commercio.Non è questa l’unica censura, ma è la più evidente equella che lascia maggiormente stupefatti.Dunque, le regole imposte dalla Regione Veneto aveva-no prodotto questo risultato: di impedire ai singoli libe-ri professionisti (cioè i soggetti maggiormente prepara-ti a fornire assistenza di qualità) di poter operare, siasingolarmente sia in forma associata.La risposta degli Agrotecnici non si è fatta attendere; iCollegi Provinciali, insieme al Collegio Nazionale, hannoimpugnato la delibera regionale al TAR Venezia ottenen-do l’annullamento delle parti ritenute illegittime.Anche la Federazione Regionale dei Dottori Agronomi,guidata dalla Dottoressa Leida Zaninello, non restavacon le mani in mano, anche loro ricorrevano al TARVeneto, ottenendo a loro volta un decreto di annulla-mento. Invece i Periti Agrari del Veneto, probabilmenteprivi di istruzioni da parte del loro Collegio Nazionale,rimanevano inerti nella vicenda; od almeno non si hanotizia di alcuna loro azione.La Regione Veneto, sconfitta al TAR, otteneva una appa-rente rivincita al Consiglio di Stato che sbloccava i prov-vedimenti, ma sancendo due importanti principi: che l’i-scrizione nell’Albo professionale degli Agrotecnici edegli Agrotecnici laureati è equiparata a tutti gli effet-ti di un Registro Pubblico (come fosse la Camera diCommercio) e che i requisiti del riconoscimentocome Organismo di Consulenza va riferito “ai singoliprofessionisti non all’associazione in se considerata”.Questo vuol dire che in Veneto gli Agrotecnici (ma anchei Dottori Agronomi, in quanto ricorrenti anch’essi) pos-sono operare direttamente in forma associativa perché l’i-scrizione all’Albo professionale assorbe in se tutto ilnecessario.Una gran bella soddisfazione per gli Agrotecnici delVeneto! Ma in futuro ed in tutte le altre Regioni interver-rà preventivamente la “Fondazione per i Servizi diConsulenza Aziendale” per orientare, dove serva, lePubbliche Amministrazioni a migliori e più equilibraticomportamenti.

In Veneto: scontro al calor bianco

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consulenza tecnica e questo non èstato fatto la ragione è facilmentecomprensibile per tutti: gli “appara-ti” non si erano messi d’accordosulla spartizione di questa torta.Un ritardo colpevole, che ha dan-neggiato enormemente le impreseagricole italiane (peraltro quasi sem-pre inconsapevoli di questa opportuni-tà). Oggi invece che l’introduzionedelle misure sull’assistenza tecnicanon sono più rinviabili occorre evi-tare il rischio che questi denari ven-gano usati malamente, come inpassato.Bisogna cioè assolutamente evitareche si creino monopoli riservati aitradizionali “apparati”: deve inve-ce crearsi un sistema di vera con-correnza ed offerta di assistenzatecnica qualificata.Solo così infatti la nostra agricolturapotrà beneficiarne appieno.

L’AMBITO “ISTITUZIONALE” DIAPPLICAZIONE DELLE MISURE

DI CONSULENZA TECNICAIn Italia la regolamentazione delnuovo sistema di consulenza èdemandato ad ogni singola Regionetramite lo strumento del PSR –Pianodi Sviluppo Regionale-, autonoma-mente elaborato da ciascuna diesse.Per la decisa opposizione delleRegioni è infatti definitivamentetramontata l’ipotesi di emanare un“Regolamento” ministeriale a que-sto riguardo; il Ministro Paolo DeCastro aveva generosamente tenta-to questa strada per evitare fram-mentazione del sistema e proposto,in applicazione dell’art. 20 delRegolamento (CE) n. 1968/05, unequilibrato schema di decreto mini-steriale, che si configurava esserecome “la cornice” minima entro laquale le Regioni potevano agire svi-luppando ciascuna poi ampiamen-te la valorizzazione delle loro speci-ficità. L’idea era valida e per granparte condivisibile lo schema didecreto; dispiace quindi che leRegioni si siano opposte.Sotto il profilo del diritto, hannoragione gli Assessori: il MIPAAF nonha più il potere di imporre norme ela competenza a decidere è la loro.Ma se i risultati sono quelli realizza-ti dall’Assessore Luca Zaia inVeneto e dall’Assessore MinoTaricco in Piemonte, che hannosperimentato opzionalmente l’ap-plicazione delle misure nel vecchioPSR 2000-2006, è meglio lasciar per-dere! In quelle due Regioni infatti(ma ne parleremo diffusamente nelprossimo numero) sono state emana-te disposizioni devastanti per i liberi

professionisti (esclusi dalla possibilitàdi operare individualmente), imme-diatamente impugnate neiTribunali Amministrativi delle dueRegioni, prima dal ConsiglioNazionale degli Agrotecnici e degliAgrotecnici laureati e poidall’Ordine Nazionale dei DottoriAgronomi e dei Dottori Forestali: leuniche due organizzazioni profes-sionali ad essersi concretamenteimpegnate in difesa dei liberi pro-fessionisti italiani (e, ci sia consentitoricordarlo, anche in difesa di quellecategorie, come i Periti Agrari, che bril-lano per la loro assenza).Tutte le Regioni stanno in questigiorni predisponendo i PSR 2007-2013, che prendono spunto dal PSN–Piano di Sviluppo Nazionaleapprovato in via definitiva aBruxelles il 23 ottobre 2006 e, dopoessere stati approvati in via definiti-va in quella sede, diverranno opera-tivi entro i primi mesi del 2007.I vari PSR conterranno anche le dis-posizioni per il riconoscimento degliorganismi di consulenza tecnica.Il quadro, a questo riguardo, è arti-colato. Le forme di riconoscimento sarannodue: una riservata agli organismiche forniscono consulenza e l’altraalle aziende agricole alle quali laconsulenza è somministrata.Queste ultime, infatti, hanno dirittoa ricevere un contributo massimo di1.500,00 euro all’anno nel caso siservano di consulenza tecnica auto-rizzata; si tratta di una cifra impor-tante, in particolare per le piccole emedie aziende del settore primario.Non essendovi denaro per tutte leaziende agricole, le Regioni emane-ranno disposizioni per individuarele tipologie alle quali concederequesto contributo (saranno, evidente-mente, quelle in grado di svilupparsi).Ma anche gli Organismi di consu-lenza tecnica dovranno essere rico-nosciuti dalle Regioni, infatti il con-tributo viene dato esclusivamentealle aziende agricole autorizzatepreventivamente a riceverlo, allacondizione che si servano diOrganismi di consulenza autorizza-ti e riconosciuti dalle Regioni.Dunque, se la Regione non ricono-sce l’Organismo, questo è completa-mente escluso dal nuovo sistema;anzi, peggio, perché finirà con ilperdere le aziende agricola in prece-denza sue clienti, che ovviamente sirivolgeranno agli Organismi ricono-sciuti (essendo questo l’unico modo dipoter avere il contributo di 1.500,00euro). Come abbiamo brevementeaccennato, le uniche due esperienzerealizzate dalle Regioni (Veneto e

Piemonte) sono state esiziali per iliberi professionisti del settore agri-colo: completamente esclusi dallapossibilità di operare da normeastruse. I Consigli Nazionali dei DottoriAgronomi e degli Agrotecnicihanno impugnato in Tribunale que-ste disposizioni, per modificarnel’applicazione e impedirne la ripro-posizione futura.Anche per evitare questo ultimorischio e la sua generalizzazione.I Consigli Nazionali degliAgrotecnici e degli Agrotecnici lau-reati, dei Dottori Agronomi eForestali e dei Dottori Veterinarihanno inteso dar vita ad unaalleanza sia per tutelare i liberi pro-fessionisti facenti parte dei tre Albi,ma, soprattutto, per garantire che lenuove misure sulla ConsulenzaTecnica siano applicate a favoredelle aziende agricole e degliimprenditori, con piena libertà econcorrenza di prestazioni.A questo scopo le tre categorie pro-fessionali, hanno dato vita ad unComitato di Coordinamento deno-minato “Fondazione per i Servizidi Consulenza Aziendale”, con ilcompito di promuovere comuni edincisive iniziative per la difesa e lavalorizzazione del ruolo e della fun-zione degli iscritti nei rispettivi Albiprofessionali, segnatamente nel-l’ambito delle disposizioni dei PSR2007-2013.A sottoscrivere l’accordo, i tre rap-presentanti degli Albi firmatari:l’Agr. Roberto Orlandi, Presidentedegli Agrotecnici e Agrotecnici lau-reati; il Dott. Agr. PantaleoMercurio, Presidente dei DottoriAgronomi e Forestali e il Dott.Gaetano Penocchio, Presidentedella Federazione Nazionale degliOrdini dei Veterinari Italiani.Si tratta, per la realtà professionaleagro-zootecnica ed ambientale ita-liana, di un evento senza preceden-ti, che forse è enfatico definire “sto-rico” ma che certo segna una pietramiliare nella storia delle organizza-zioni professionali, che qui hannosaputo mettere da parte antichedivisioni e rivalità, per lavorareinsieme nell’interesse dei propriiscritti ed in quello più generale del-l’intero Paese.A presiedere il prestigioso Comitatoè stato per primo chiamato ilPresidente Pantaleo Mercurio, giu-sto riconoscimento per il grandeimpegno che ha profuso in difficilianni per la categoria rappresentatae per quella dei tecnici liberi profes-sionisti in generale.

Antonella Falco

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ICO « A CONEGLIANO VENETO:

IL PUNTOSULL’ISTRUZIONE AGRARIA »

Il giorno 13 ottobre 2006 si è tenu-to a Conegliano Veneto, nell’am-

bito delle manifestazioni del 130°anniversario della Scuola Enologicadi Conegliano, un importante con-vegno dal titolo “Idee e prospettiveper l’istruzione agraria ed enologica”.Il convegno era articolato in duesessioni: - la prima, in collaborazione con la

Rete degli Istituti agrari del Veneto

ha trattato le tematiche dell’istru-zione tecnico-professionale agra-ria, esperienze e prospettive;

- la seconda, a cura dell’Universitàdegli studi di Padova ha portatoad un confronto tra i diversi siste-mi e modelli di corsi universitaridi viticoltura ed enologia inItalia,Germania, Francia e StatiUniti d’America.

Alla prima sessione del convegno

hanno partecipato quasi una set-tantina di Dirigenti scolastici prove-nienti da tutta Italia e numerosidocenti di diversi istituti agrari.Dopo i saluti di rito delle autorità edel Dirigente scolastico dell’istitutoospite, la Prof.ssa Damiana Tervilliche ha coordinato i lavori, sonointervenuti i diversi relatori.Il Dott. Gaetano Canizzaro,Ispettore centrale del Ministero della

In occasione dei 130 anni di vita della scuola enologica di Conegliano, un convegno per rifletteresu passato, presente e futuro dell’istruzione agraria

Un’immagine del Convegno sull’Istruzione Agraria tenutosi a Conegliano Veneto.

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Pubblica istruzione, ha illustrato lostato del processo di riforma in atto.Significativo è stato il suo esordiodicendo che della Riforma Morattiper la scuola superiore, non si saancora nulla di preciso. Dopo averripercorso i cambiamenti più impor-tanti che hanno interessato l’istru-zione tecnica e professionale haanche messo in rilievo gli errori chehanno in questi anni determinatouno stato di sofferenza degli istitutiagrari; in particolare ha evidenziatoche la razionalizzazione delle scuoleha spesso portato ad usare gliIstituti agrari come ancora di salva-taggio per altri istituti.Per quanto riguarda il futuro credeche il Ministro dell’Istruzione,Giuseppe Fioroni, e la nuova coali-zione di governo pensi in generaleall’innalzamento dell’obbligo asedici anni ed al recupero del con-cetto di “terminalità” per gli istitutitecnici e i professionali.Articolato e ricco di riferimenti stori-ci è stato l’intervento del Dott.Giuseppe Murolo, Presidente di“Europea”, sulla tematica della for-mazione, delle competenze ed atti-vità dei diversi livelli di professiona-lità per il settore agrario ed enologi-co. Partendo dall’esperienza concre-ta della Scuola Enologica diConegliano e degli illustri personag-gi che si batterono per il riconosci-mento del valore dei titoli fornitidall’istituzione e che vide il varo nel1956 del corso sessennale di peritoagrario specializzato in viticolturaed enologia, ha posto alla riflessio-ne di tutti la confusione che hasegnato le modifiche degli ultimianni nel sistema dell’istruzione edella formazione.Murolo, infatti, ha affermato che illegislatore “nel disegnare nuove figu-

re, sia di operatività esecutiva, sia diimpegni di tipo coordinativo e decisio-nale, non ha tenuto conto delle effetti-ve relazioni derivanti dalla articolazio-ne dei contenuti e dei percorsi, finendocon l’attribuire competenze improprierispetto a quelle effettivamente realiz-zabili nei percorsi innovativi” per tuttivale l’esempio della descrizionedella figura professionale del canti-niere che prevede competenze cosìampie che non sarebbero raggiun-gibili nemmeno da un diplomato.E’ necessario pertanto ripartire daquanto elaborato dallaCommissione Europea stabilendolivelli di competenze realizzabili ecomparabili tra i vari sistemi diistruzione e formazione nei diversistati membri.Continuando, Murolo ha esposto ilivelli delle diverse figure che opera-no in ogni settore mettendole inrelazione alla autonomia operativae alla potestà di scelte, ribadendol’assoluto valore formativo dei per-corsi sessennali degli Istituti per l’e-nologia e la necessità di raggiunge-re dei livelli specialistici al di fuoridei percorsi accademici ed ha con-cluso richiamando tutti alla necessi-tà di realizzare una convergenza diintenti, che porti alla progettazionedi un sistema di istruzione-forma-zione capace di realizzare i diversilivelli formativi di qualificazionetecnico-professionale europea.Il Prof. Franco Pivotti, Dirigentescolastico dell’ISISS “D. Sartor” diCastelfranco Veneto e Presidentedella “Rete degli Istituti agrari delVeneto” è intervenuto sulla tematicadell’integrazione fra percorsi scola-stici e segmenti post diploma e, nelfondo, è partito dalla sua esperien-za concreta di dirigente ponendoalla platea il quesito se non sia

venuto il momento di pensare per ilsettore agrario ad un profilo specifi-co unitario per gli Istituti tecnici eprofessionali, nell’ambito della pub-blica istruzione, superando il duali-smo Agrotecnico-Perito Agrario.Tale profilo dovrebbe basarsi su unbiennio con una forte base di mate-rie comuni e un limitato numero diinsegnamenti d’indirizzo o facoltati-vi e un triennio articolato in indiriz-zi e settori ed in tal senso la ConsultaNazionale dell’Istruzione Agraria haelaborato una sua proposta.Nell’esaminare il segmento dell’i-struzione post-diploma, il Prof.Pivotti ha ripercorso le tappe deicorsi IFTS e le diverse attuazioniregionali, evidenziando il sostanzia-le fallimento di tali esperienze comeemerge anche da documenti di stu-dio ufficiali; ha ribadito con forza lanecessità che anche in Italia si svi-luppi un percorso di istruzione supe-riore parallelo a quello universita-rio, in continuità con gli studi supe-riori frequentati e in stabile collega-mento con gli istituti tecnici e pro-fessionali, dove risulta importanteche questi corsi preparino figureprofessionali effettivamente richie-ste dal mercato del lavoro, pertantoindividuando profili professionaliche non ripetano la genericità deicorsi di scuola superiore.L’ultimo intervento è stato quellodel Dott. Giuseppe Martelli,Direttore generale dell’Assoenologi,che ha esordito dichiarando il suopessimismo circa la possibilità, allostato attuale, di salvare le gloriosescuole di viticoltura ed enologia.Già nel 1988 ad un convegno sul“Futuro degli istituti con ordinamentospeciale per la viticoltura e l’enologia”l’Associazione propose che la prepa-razione universitaria di enologo

Nella splendida cornice del Castello di “San Salvatore”, all’interno dell’importante Convegno sulle prospettive dell’Istruzioneagraria, ancora una volta si sono confrontate due visioni del problema, portate avanti rispettivamente dal Presidente degliAgrotecnici e degli Agrotecnici laureati, Roberto Orlandi, e dal Presidente dei Periti Agrari, Andrea Bottaro.Quest’ultimo ha sempre sostenuto che gli Istituti Tecnici agrari debbono restare divisi da quelli Professionali agrari, e che i primioriginano titoli di studio con più alto valore rispetto ai secondi, ostacolando apertamente l’operato della “Consulta Nazionaleper l’Istruzione Agraria”, la quale univa in sé indifferentemente docenti e dirigenti dei due ordinamenti.A questa interpretazione si oppone, da sempre, quella del Presidente degli Agrotecnici, il quale prende atto dell’equipollenzagiuridica dei due titoli di studio e della sostanziale unicità dei due ordinamenti; Istituti Tecnici e Professionali agrari per lui rap-presentano un aggregato unico, da difendere unitariamente e da trasformare nel nuovo “campus” agro-ambientale, con all’in-terno un solo percorso unitario (derivante dalla fusione dei due curricula di studio di Agrotecnico e di Perito Agrario).Per questo, al contrario di Bottaro, Orlandi ha sempre sostenuto il lavoro della “Consulta Nazionale per l’Istruzione Agraria”.Se è vero che a Conegliano Veneto i Presidi degli Istituti Tecnici e Professionali agrari erano riuniti insieme, ed insieme hannoproposto comuni soluzioni, non ci sono più dubbi su quale delle due linee risulti condivisa dal mondo dell’istruzione agraria.

Antonella Falco

Ma gli agrotecnici vogliono il campus

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dovesse innescarsi su una base tec-nico pratica consolidata e che l’eno-logo dovesse essere l’evoluzione del-l’enotecnico; ha analizzato quindile due possibili soluzioni su cui dis-cutere: - la prima, di confermare il corso

sessennale (via certamente difficile),identificando però una spendibili-tà al titolo di studio conseguito ela possibilità di un canale prefe-renziale per accedere ai percorsi dilaurea in viticoltura ed enologiache non sia l’attuale riconosci-mento proforma dei crediti;

- la seconda (più realizzabile), quelladi sostenere il concetto di specia-lizzazione post-diploma che per-metta poi di accedere alla laureasenza riprendere ex-novo, mavedendo riconosciuti i livelli dipreparazione tecnico-scientificagià acquisiti;

su questa logica allora perché nonproporre un sistema per le scuoleenologiche a tre segmenti con unaqualifica di primo livello di canti-niere, seguita da un diploma profes-sionale dopo due anni e da unanno post-diploma che porti al tito-lo di enotecnico.

L’enotecnico potrà accedere lamondo del lavoro o alla laurea nellefacoltà di enologia e viticolturavedendosi riconosciuti i crediti con-seguiti nel percorso precedente.Martelli, dopo aver ricordato i datidell’occupazione nel settore, ha con-cluso con un accorato appello affin-ché, vista l’accresciuta concorrenzanel settore, si potenzino invece diannullarle le attuali istituzioni chenella storia ultracentenaria hannopreparato tecnici che hanno con-quistato il mondo.Il dibattito ha visto, in particolare,l’intervento dei Presidenti degliOrdini professionali degliAgrotecnici e degli Agrotecnici lau-reati, Roberto Orlandi e dei PeritiAgrari, Andrea Bottaro, che hannorinnovato il proprio impegno per lasalvaguardia e il potenziamentodegli Istituti tecnici e professionaliagrari.Ha concluso il convegno il Direttoredell’Ufficio Scolastico Regionale delVeneto, la Dott.ssa CarmelaPalumbo, che ha manifestato inte-resse per le proposte emerse, riba-dendo l’impegno dell’amministra-zione per il settore dell’agricoltura e

dell’ambiente.A margine del convegno i dirigentiscolastici presenti hanno elaboratoe sottoscritto un documento comuneche sottolinea l’importanza dell’i-struzione agraria per il nostropaese, richiede un ordinamentoparticolare ed unitario per il settore,data la specificità del processo for-mativo, ribadisce l’importanza deicorsi post-diploma e la necessità disalvaguardare e potenziare le attua-li strutture degli istituti agrari affin-ché non siano vanificate esperienzee competenze talvolta più che cente-narie.Il documento è stato inviato alMinistro dell’Istruzione, alle diverseforze politiche e alle organizzazioniprofessionali operanti nel settoredell’agricoltura e dell’istruzione.Fra gli altri, all’incontro ha parteci-pato il Prof. Vincenzo Gonnelli,Coordinatore della ConsultaNazionale dell’Istruzione Agraria.

Prof. Franco Pivott

Il tavolo dei relatori, il secondo da sinistra, il Prof. Franco Pivotti.

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ICO« ESAMI DI STATO 2006 »

L’ESAME DI ABILITAZIONEPER AGROTECNICO

ANNO 2006

Si è da poco conclusa la sessione2006 degli Esami di abilitazione allaProfessione di Agrotecnico.Ben 665 candidati a diventareAgrotecnici professionisti si sonocimentati nelle prove di abilitazio-ne. Molti di loro hanno preventiva-mente partecipato ai corsi prepara-tori all’esame organizzati in variesedi dal Collegio Nazionale degliAgrotecnici e degli Agrotecnici lau-reati, riscuotendo un buon successosia per il buon numero dei parteci-panti, sia per la soddisfazione daessi manifestata per le lezioni a cuihanno assistito.

ANCHE NOI DIVENTIAMOAGROTECNICI!

E la passione per la campagna, l’a-gricoltura e tutto ciò che le riguardaha fatto sì che a Palermo si sedesse-ro tra gli altri candidati anche alcu-ni noti personaggi. Infatti, ha partecipato agli esami diabilitazione alla professione diAgrotecnico, ospitati presso l’ITAS“Majorana” di Palermo, anche ilPresidente di questa Provincia, l’On.Francesco Musotto, laureato inlegge, ma che nel 1998 ha conse-guito anche il diploma diAgrotecnico e nel tempo si è semprededicato con passione alla propriaazienda agricola a Pollina (PA).Con lui anche il Dott. SalvatoreTaranto, Direttore Regionale di

Confagricoltura Sicilia. Entrambihanno affrontato le prove d’esamecon esito positivo. Da candidati“vip” ad…Agrotecnici “vip”!

L’ON. MARCO STRADIOTTO“TORNA ALLE ORIGINI”

Anche la sede d’esame di BorgoPiave (LT), ha visto la partecipazio-ne di un “vip” tra i candidati chequi hanno sostenuto le prove abili-tanti.Si tratta dell’On. Marco Stradiotto,Deputato in Parlamento ed exSindaco di Martellago (VE).Abbiamo sentito direttamente dalui le motivazioni che lo hannospinto a sostenere l’esame di abilita-zione alla professione diAgrotecnico: “E’ come avere deciso di

Come si dice? “Gli esami non finiscono mai” quelli per l’abilitazione alla professionedi Agrotecnico continuano anno dopo anno, attirando anche personaggi particolari.

Eccone la “cronaca” per quelli che si sono svolti nel 2006...

Qui un’immagine dei candidati intenti a svolgere la seconda prova scritta presso l’Istituto Professionale di Stato per l’Agricoltura e l’Ambiente “Mario Vetrone” diBenevento.

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Nella foto, a partire da sinistra, l’Agr. Domenico Collesano, Presidente del Collegio Provinciale degli Agrotecnici e degli Agrotecnici laureati di Palermo; l’On.Francesco Musotto, candidato agli esami di stato per essere abilitato alla professione di Agrotecnico, Presidente della Provincia di Palermo e il Dott. SalvatoreTaranto, Direttore Regionale di Confagricoltura Sicilia, anch’egli candidato agli esami.

Nella foto l’On. Marco Stradiotto durante i corsi preparatori a cui ha partecipato a Feltre (BL) con Gloria Dalla Corte.

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ICO« AGIRE IN GIUDIZIO

PER RECUPERAREL’IRAP »

Come ogni altro libero professio-nista o come ogni altra impresa

italiana, anche io pago l’IRAP; cal-colata sul mio reddito anche se inrealtà quella iniqua imposta nondovrei pagarla affatto, in quantoessa grava sulle attività organizza-te, quelle cioè perlomeno con dipen-denti ovvero con molti praticanti.

Io invece opero come “sempliceAgrotecnico”, non ho dipendenti,non ho collaboratori, non ho prati-canti ed allo studio dedico una por-zione, seppure importante, di casamia.

Dunque, secondo la CorteCostituzionale (che è il “giudice dellaleggi”) io non dovrei essere assogget-tato ad IRAP in quanto l’unico capi-tale che impiego nel mio lavoro è lamia intelligenza (e qualche modestobene strumentale).

Già nel 2001, con la sentenza n.156, la Corte Costituzionale avevariconosciuto la carenza del presup-posto dell’imposta nelle attività pro-fessionali svolte in assenza di ele-menti di organizzazione.

Però, da bravo cittadino-contribuen-te, ho sempre pagato l’IRAP nei ter-mini, ma ho poi sempre chiesto divedermela restituita, secondoappunto quanto prescritto dallaCorte Costituzionale con la sentenzan. 165/2001.

Naturalmente l’Agenzia delleEntrate, così pronta a reclamarequanto dovuto, lo è stata assaimeno nel rispondermi anzi, pervero, non mi ha risposto affatto.

Io scrivevo, scrivevo, ma niente.Nessun segno di vita.

Così ho deciso di fare ricorso, allaCommissione Tributaria, ricorsovinto.

La sentenza è pubblicata qui inte-gralmente, perché contiene motiva-zioni utili a molti colleghi(Agrotecnici e non Agrotecnici) pereventualmente provare anche loroa chiedere il rimborso dell’IRAP, senon dovuta naturalmente: dopo lasentenza a me favorevole, l’Agenziadelle Entrate si è fatta (finalmente!)viva: ma solo per proporre ricorso inappello, alla CommissioneTributaria Regionale.

Appello al quale intendo resistere,fino in fondo.

Nel frattempo continuo regolar-mente a pagare l’IRAP, a chiederneil rimborso, a proporre ricorso……

ECCO COME CHIEDERE IL RIM-BORSO

Per ottenere l’IRAP indietro i profes-sionisti che operano in modo singo-lo e senza una stabile organizzazio-ne di impresa debbono in ogni casoformulare una specifica istanzaall’Agenzia delle Entrate, ad esem-pio come questa, ricordandosi chela richiesta di rimborso deve essereprodotta entro 48 mesi dal paga-mento.

Non solo per interesse, ma soprattutto perche’ e’ una battagliadi principio contro una amministrazione statale che ai profes-

sionisti applica tasse non dovute

riappropriarmi di qualcosa che era miodi diritto” –afferma l’On. Stradiotto-“Ho sempre avuto una grande passio-ne per la campagna e l’agricoltura. Hoil diploma di Agrotecnico e ho ritenutoprofessionalmente utile sostenere l’esa-me. Il mio operato in ambito agricolo èstato interrotto dall’attuale attivitàpolitica che svolgo, ma è mia intenzio-ne, un giorno, tornare…per cosìdire…alle origini, a quella che è la miareale passione: l’agricoltura”.Ma l’Onorevole come ha affrontatoil temuto esame di stato? “Beh, è stata una buona occasione perriprendere a studiare e per scrollarmi didosso un po’ di quella ruggine che siera formata nel tempo non praticandopiù libri di testo e appunti! Un’ottimaesperienza, molto interessante”.Continua Stradiotto: “Diciamo chenei temi ho avuto una certa fortuna,perché riguardavano argomenti a memolto vicini. Avendo lavorato e condot-to l’azienda zootecnica ed orticola dimio padre alcuni argomenti li sentivomiei e non mi è stato difficile affron-tarli”.Ma come vede la posizionedell’Agrotecnico oggi, professional-mente parlando? “Credo che sia una professione capacedi offrire numerose e buone opportuni-tà lavorative spendibili in numerosi set-tori”.

Sicuramente, la partecipazione diquesti personaggi porta soddisfazio-ne alla categoria degli Agrotecnici edegli Agrotecnici laureati, in quan-to è la conferma che anche coloroche operano nei rami istituzionalidel mondo agricolo (e non solo)guardano a questo ruolo ed allaprofessione di Agrotecnico come aduna posizione utile. E come ci haspiegato anche l’On. Stradiotto, l’i-scrizione all’Albo, previa relativaabilitazione alla professione tramiteesame di stato, è di certo molto utileallo sviluppo professionale di cia-scuno.

Antonella Falco

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REPUBBLICA ITALIANAIN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA COMMISSIONE TRIBUTARIA PROVINCIALE DI ______________________

Ha emesso la seguenteSENTENZA

- sul ricorso n.___________________- depositato il ___________________ (gg/mm/aa)- avverso SILENZIO RIFIUTO ISTANZA RIMB. n. IST. DELL’IRAP _________

contro AGENZIA ENTRATE UFFICIO DI ____________________

proposto dal ricorrente:

___________________________ (nome e cognome)

____________________________ (indirizzo)

difeso da:

___________________________ (nome e cognome)

____________________________ (indirizzo)

Il ricorso n. ___________ , depositato il _______________ , di ___________________ , è avverso il SILENZIO RIFIUTOISTANZE DI RIMBORSO IRAP degli anni ________________________ per un totale complessivo diEuro______________________ .Il ricorrente, che ha aderito per le stesse annualità alla sanatoria concessa dall’articolo 9 della legge n. 289/02,chiede l’integrale rimborso delle somme, secondo lui, indebitamente versate oltre che degli interessi maturati ematurandi, per i seguenti motivi:

1. la Corte Costituzionale, con sentenza n. 156 del 21.05.2001, ha riconosciuto la carenza del presupposto del-l’imposta nelle attività professionali svolte in assenza di elementi di organizzazione;

2. negli anni dal 1998 al 2000 ha esercitato la propria attività di Agrotecnico senza ricorrere ad organizzazionealcuna in quanto non si è avvalso di dipendenti né di una propria sede né di mezzi diversi da un’autovettu-ra ed un computer;

3. il valore aggiunto prodotto dalla propria attività è attribuibile unicamente al proprio lavoro personale chenon costituisce “un’attività autonomamente organizzata” richiesta dalla legge come presupposto dell’impo-sta;

4. diverse sentenze di Commissioni hanno riconosciuto che, anche in presenza di una domanda di secondo tom-bale, spetta il rimborso in quanto ripetizione del pagamento di un indebito e di una condizione particolaresoggettiva di espletamento dell’attività a cui non si può rinunciare.

L’Agenzia delle Entrate, chiede di respingere il ricorso e controdeduce eccependo le seguenti ragioni:

- la richiamata sentenza della Corte Costituzionale ha riconosciuto la legittimità costituzionale del decre-to istitutivo dell’IRAP;

- l’articolo 3 dello stesso decreto istitutivo dell’imposta individua, anche negli esercenti le libere professioni, lo svol-gimento di un’attività autonomamente organizzata;

- l’attività libero professionale, anche se svolta senza l’apporto di collaboratori e di capitali, per la sua abitualità,discrezionalità ed utilizzo della capacità intellettuale, per la sua auto organizzazione e per il conseguimento diobbligazioni di risultato è sempre assoggettabile all’IRAP;

- diverse sentenze di Commissioni Tributarie Regionali hanno riconosciuto legittimo l’operatodell’Amministrazione Finanziaria nel diniego del rimborso dell’IRAP ai liberi professionisti;

La Commissione prende atto che la Corte Costituzionale con sentenza n. 156/01, ha respinto tutte le incostituzio-nalità del D. Lgs. N. 446/97 istitutivo dell’IRAP. Va, tuttavia, precisato che la Corte, nella stessa sentenza, soffer-mandosi sul contenuto dello stesso decreto legislativo, che pone come presupposto di imposizione dell’impostaregionale, fra l’altro anche un’attività autonomamente organizzata, ha riconosciuto che “E’ tuttavia vero, cometaluni emittenti rilevano, che mentre l’elemento organizzativo è connaturato alla nozione stessa di impresa, altrettanto non

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può dirsi per quanto riguarda l’attività di lavoro autonomo, ancorché svolta con carattere di abitualità, nel senso che è pos-sibile ipotizzare un’attività professionale svolta in assenza di capitali o di lavoro altrui. E’ evidente che nel caso un’attivitàprofessionale che fosse svolta in assenza di elementi di organizzazione, il cui accertamento, in mancanza di specifiche dis-posizioni normative, costituisce questione di mero fatto, risulterà mancante il presupposto dell’imposta stessa……omis-sis…”.Anche ad avviso di questo Collegio giudicante lo svolgimento, anche abituale, di una libera professione non è suf-ficiente ad individuare l’attività autonomamente organizzata che costituisce il presupposto dell’imposta Regionalesulle Attività produttive. L’oggetto o substrato di questa imposta è dato da un’attività economica, svolta con il con-corso dei fattori produttivi, capitale, lavoro altrui ed organizzazione, capace di funzionare autonomamente senzal’apporto del titolare ed idonea a produrre un quid pluris rispetto il reddito prodotto personalmente dal libero pro-fessionista.Il carattere reale, e non personale, dell’IRAP presuppone l’esistenza di un complesso di beni, materiali ed imma-teriali, organizzati ed aventi uno specifico ed autonomo valore di mercato che trova espressione nell’avviamento.Se manca questo valore aggiunto, dato complessivamente da organizzazione, clientela, coordinamento e capaci-tà professionale, capitali investiti, collaboratori preparati, l’applicazione dell’imposta IRAP si riduce ad incidere ilsemplice lavoro autonomo professionale e viene a costituire una duplicazione pura e semplice dell’imposta sul red-dito personale.L’uguaglianza del lavoro autonomo libero professionale con l’autonoma organizzazione, come sostenutadall’Ufficio, appare molto riduttiva dell’esercizio abituale di un’attività autonomamente organizzata diretta allaproduzione di beni e servizi, che costituisce il presupposto dell’imposta, in quanto escludente ogni rilevanza al fat-tore organizzazione che attiene, non al lavoro libero professionale, ma al coordinamento manageriale di un com-plesso organico di beni materiali ed immateriali.Nello spirito di quanto affermato dalla Suprema Corte, questa Commissione ritiene che, nel caso del lavoro auto-nomo, l’esistenza di un’attività autonomamente organizzata, in carenza di specifiche disposizioni di legge, vadaricercata, caso per caso, sulla base degli elementi conoscitivi prodotti dalle parti.Nel caso di specie, l’attività di Agrotecnico è connotata dai seguenti elementi costitutivi e distintivi:

- assenza del ricorso al lavoro o alla collaborazione di altri;- esiguità dei beni strumentali di proprietà;- mancanza di una sede propria;- non utilizzo di capitali di prestito;

L’inesistenza o l’esiguità dell’investimento e dell’organizzazione dei fattori produttivi, qualificanti un’autonomaattività organizzata, qualifica l’attività di Agrotecnico come carente del presupposto per l’applicazione dell’IRAPe porta la Commissione a ritenere il ricorso meritevole di accoglimento.Le obiettive difficoltà interpretative delle norme oggetto del ricorso inducono la Commissione a ritenere equa lacompleta compensazione delle spese di giudizio.

P. Q. M.

Accoglie il ricorso; spese compensate.

Il Relatore Il Presidente

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ALLA AGENZIA DELLE ENTRATESEZIONE _____________________

Il sottoscritto ___________________________________, nato a ________________________, il ________________

ed ivi residente in __________________________________________________________________________________

Cod. Fisc. _______________________________________, esercente l’attività di Agrotecnico

PREMESSO

1. Che ha provveduto ad effettuare i versamenti dell’Imposta Regionale sulle attività produttive come segue:

- Lire ________ (Euro __________) il 25.06.2001 a titolo di primo acconto Irap per l’anno 2001- Lire ________ (Euro __________) il 25.11.2001 a titolo di secondo acconto Irap per l’anno 2001- Euro ____________ il 25.07.2002 a titolo di primo acconto Irap per l’anno 2002- Euro ____________ il 25.11.2002 a titolo di secondo acconto Irap per l’anno 2002- Euro ____________ il 25.07.2003 a titolo di saldo Irap per l’anno 2002

_________________(e via seguendo per gli altri anni) ______________________

Per un totale di Euro __________________________

2. Che il sottoscritto esercita la propria attività di Agrotecnico senza ricorrere ad organizzazione alcuna, in quan-to non si avvale di alcun dipendente o collaboratore, né di una sede adibita ad ufficio, ed i mezzi utilizzati sonounicamente costituiti da:- N. 1 computer- N. 1 fotocopiatrice- Documentazione giuridica e fiscale prescritta dalla legge.

Il sottoscritto, infatti, esercita l’attività, con sede presso la propria civile abitazione, in modo del tutto personale.

CONSIDERATO CHE

- Tali somme sono state indebitamente versate, in quanto, come anche riconosciuto dalla stessa CorteCostituzionale con propria sentenza n. 156 del 21.5.2001, l’Irap rappresenta un tributo anomalo volto a colpireil valore aggiunto prodotto dalle attività autonomamente organizzate.

- Tale sentenza, infatti, così si esprime: “E’ evidente che nel caso di una attività professionale che fosse svolta in assen-za di elementi di organizzazione, il cui accertamento, in mancanza di specifiche disposizioni normative, costituisce que-stione di mero fatto, risulterà mancante il presupposto stesso dell’imposta sulle attività produttive, per l’appunto rappre-sentato, secondo l’articolo 2, dall’esercizio abituale di una attività autonomamente organizzata diretta alla produzione oallo scambio di beni ovvero alla prestazione di servizi, con conseguente inapplicabilità dell’imposta stessa”. La predettasentenza ha inoltre già prodotto una puntuale giurisprudenza in merito, volta ad accogliere le istanze dei con-tribuenti illegittimamente assoggettati ad Irap pur in assenza di una autonoma organizzazione di mezzi e signi-ficativo lavoro altrui; tale giurisprudenza consta tra le altre delle seguenti sentenze favorevoli al contribuente:C.T.P. di Piacenza 11.10.2001 n. 49, C.T. 1° grado di Trento 2.10.2001 n. 101, C.T.P. di Parma n. 117/06/01; C.T.P.di Parma n. 16 del 25/06/2004.

Poiché a giudizio del sottoscritto ricorrono per la propria situazione le condizioni di illegittimità dell’imposta regio-nale sulle attività produttive individuate dalla Corte Costituzionale

CHIEDE

che venga disposto l’ integrale rimborso delle somme sopraindicate ed indebitamente versate oltrechè degli inte-ressi maturati e maturandi secondo quanto disposto dall’art. 38, D.P.R. 29.9.1973, n. 602 così come richiamatodall’art. 25, c. 1, D. Lgs. 446/1997 in materia di imposta regionale sulle attività produttive, non essendo ancoratrascorso il termine di decadenza di 48 mesi dal versamento. Trascorso infruttuosamente il termine di 90 giorni loscrivente proporrà ricorso alla competente Commissione Tributaria Provinciale.Si allegano:1) N._________ copie delle ricevute di versamento IRAP dei seguentianni:___________________________________________________________________ .

(Data) _________, (luogo)_____________

Firmato

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ICO« PROFESSIONE ED ISTRUZIONE

SI STRINGONO LA MANO »

Èstato presentato lo scorso 24novembre 2006, presso l’Hotel

Cristallo di Cerese (MN), l’accordostipulato tra l’Albo professionaledegli Agrotecnici e degli Agrotecnicilaureati e l’Istituto Professionale diStato per l’Agricoltura e l’Ambiente“San Giovanni Bosco” di Viadana(MN), che permette un più veloceaccesso al mondo del lavoro daparte degli studenti.La collaborazione riguarda infattila possibilità di svolgere tirociniall’interno dell’Istituto validi ancheai fini dell’iscrizione nell’Albo pro-fessionale degli Agrotecnici e degliAgrotecnici laureati, previo supera-mento del relativo esame di Statoabilitante.Si tratta di una modalità che seguel’esempio dei corsi di istruzione eformazione tecnica superiore (IFTS)di cui all’art. 69 della legge 17 mag-gio 1999, n. 144, anche essi valevo-li anche assolvimento del periodo ditirocinio professionale. Tutto questorientra nell’ambito della strategiadell’Agenda Europea di Lisbona.L’accordo stipulato è uno dei primiin campo nazionale e altri ne segui-ranno tra Istituti, Università e Albodegli Agrotecnici.Ne beneficeranno, in particolare, glistudenti del biennio finale (quarta equinta) dell’Istituto “San GiovanniBosco” di Viadana e delle sedi coor-dinate di San Benedetto Pò e diGazoldo degli Ippoliti Ai quali è riconosciuta la possibilitàdi seguire un percorso agevolatoprofessionalizzante per alcune qua-lifiche specifiche di secondo grado,che nel tempo possono anche varia-re di contenuto. Ma ne trae anche prestigio e van-taggio l’Istituto Agrario, al qualevengono riconosciuti importanticompiti di validazione e riconosci-mento dei percorsi professionaliz-zanti.All’incontro erano presenti tutti icomponenti del Consigliodell’Ordine professionale provincia-le, il Presidente Nazionale dell’AlboRoberto Orlandi; la Presidedell’IPAA di Viadana, Dott.ssa

Gianna Di Re, i Direttori delle sedicoordinate: Carlo Mantovanidell’IPAA Di Gazoldo degli Ippoliti eMassimo Perlangeli dell’IPAA diSan Benedetto Po.I lavori sono stati introdotti dalPresidente del Collegio Provincialedegli Agrotecnici e degli Agrotecnicilaureati di Mantova, l’Agr. AntonioChizzoni, che ha sottolineato lavalidità del percorso formativo inquesto settore che è ancora trainan-te nella provincia di Mantova, lapiù agricola in campo nazionale, epermette di svolgere la libera profes-sione e collaborazione con il com-parto agricolo e il mondo imprendi-toriale. Roberto Orlandi, ha illustrato lasituazione occupazionale dei giova-ni che, a causa del mancato colle-gamento tra scuola e mondo dellavoro e tra queste e l’attività pro-fessionale, fatto che ritarda spessol’ingresso al lavoro dei giovani.Questa situazione va mutata par-tendo da una maggiore sinergia tramondo formativo e produttivo: “Ilnostro Albo” –ha affermato Orlandi-“è tra i primi in Italia a tentare, attra-verso convenzioni e collaborazioni conle Università e le Scuole Superiori, unraccordo che faciliti gli studenti. Lascuola di Viadana ha le caratteristiche

di possedere aree di insegnamentomolto collegate alla realtà territorialee, grazie a questo accordo, il neo-diplo-mato, potrà meglio accedere all’esamee quindi all’iscrizione all’Albo in minortempo”.La Dirigente dell’IPAA di Viadana,Gianna Di Re, si è detta soddisfattadi questo accordo e di quanto spie-gato da parte di Orlandi: “Spesso, lescuole non preparano adeguatamenteper i profili professionali sempre piùrichiesti nella competitiva società dioggi”. Continua la Dirigente scola-stica: “Il riconoscimento che l’Alboprofessionale degli Agrotecnici e degliAgrotecnici laureati fa alla nostra scuo-la ci spinge a studiare modalità ancorapiù concrete e innovative per avvicinarei ragazzi al mondo del lavoro, conrequisiti facilmente spendibili nelnostro territorio. Importante, è sanarele carenze di attività professionale conl’istituzione di scuole tecniche di altaprofessionalizzazione che operinocome post-diploma specialistico e comepre-università, fatto, questo, che con-sentirebbe una migliore forma d’inseri-mento nel mondo del lavoro”.Dello stesso parere si sono detti i dueDirettori di San Benedetto del Po e diGazoldo degli Ippoliti.

Prof. Mentore Bertazzoni

Presentata la convenzione tra Collegio Nazionale degli Agrotecnicie degli Agrotecnici laureati e IPAA “San Giovanni Bosco” di Viadana

Il Professor MentoreBertazzoni, Direttoreresponsabile de“L’AGROTECNICO OGGI”, hapresenziato a Cerese (MN)all’annuncio della convenzio-ne tra l’Istituto “San GiovanniBosco” di Viadana ed ilCollegio Nazionale degliAgrotecnici e degliAgrotecnici laureati,riportandone per la rivistal’articolo qui pubblicato.

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ICO « QUOTE D’ISCRIZIONE ALL’ALBO ANNO 2007 »

A causa di particolari movimenti dovuti alla nuovafinanziaria, il termine ultimo entro cui pagare la quota

d’iscrizione all’albo professionale degli agrotecnicie degli agrotecnici laureati e’ stata posticipata alla data

del 28 febbraio 2007 (anziché il 31.01.2007)

REGIONE PROVINCIA COLLEGIO QUOTA QUOTACOMPETENTE ISCRIZIONE ISCRIZIONECUI ALBO PRATICANTIRIVOLGERSI (Euro) (Euro)

Valle D'Aosta Aosta Torino 82,00 35,00Piemonte Alessandria Alessandria 85,00 52,00

Asti Asti 76,00 47,00Biella Alessandria 85,00 52,00Cuneo Cuneo 80,00 50,00Novara Novara 87,00 52,00Torino Torino 82,00 35,00Verbania Novara 87,00 52,00Vercelli Alessandria 85,00 52,00

Liguria Genova Genova 80,00 52,00Imperia Imperia 100,00 52,00La Spezia Genova 80,00 52,00Savona Savona 82,00 52,00

Lombardia Bergamo Brescia 90,00 52,00Brescia Brescia 90,00 52,00Como Brescia 90,00 52,00Cremona Cremona 82,00 42,00Lecco Brescia 90,00 52,00Lodi Milano 85,00 52,00Mantova Mantova 75,00 47,00Milano Milano 85,00 52,00Pavia Pavia 90,00 52,00Sondrio Brescia 90,00 52,00Varese Pavia 90,00 52,00

Trentino Bolzano Verona 90,00 51,00Trento Verona 90,00 51,00

Friuli V.G. Gorizia Udine 75,00 51,00Pordenone Udine 75,00 51,00Trieste Udine 75,00 51,00Udine Udine 75,00 51,00

Veneto Belluno Belluno 77,00 46,00Padova Padova 79,00 52,00Rovigo Rovigo 80,00 /Treviso Treviso 85,00 52,00Venezia Venezia 85,00 52,00Verona Verona 90,00 51,00Vicenza Vicenza 90,00 52,00

Emilia Romagna Bologna Bologna 100,00 52,00Ferrara Ferrara 85,00 50,00Forlì Forlì 80,00 46,00Modena Modena 75,00 40,00Parma Piacenza 80,00 51,00Piacenza Piacenza 80,00 51,00Ravenna Ravenna 75,00 52,00Reggio Emilia Reggio Emilia 80,00 52,00Rimini Forlì 80,00 46,00

Marche Ancona Ancona 76,00 47,00Ascoli Piceno Ancona 76,00 47,00Macerata Ancona 76,00 47,00Pesaro Ancona 76,00 47,00

REGIONE PROVINCIA COLLEGIO QUOTA QUOTACOMPETENTE ISCRIZIONE ISCRIZIONECUI ALBO PRATICANTIRIVOLGERSI (Euro) (Euro)

Toscana Arezzo Arezzo 85,00 52,00Firenze Firenze 100,00 52,00Grosseto Arezzo 85,00 52,00Livorno Pistoia 81,00 47,00Lucca Pistoia 81,00 47,00Massa Carrara Pistoia 81,00 47,00Pisa Pistoia 81,00 47,00Pistoia Pistoia 81,00 47,00Prato Firenze 100,00 52,00Siena Arezzo 85,00 52,00

Umbria Perugia Arezzo 85,00 52,00Terni Arezzo 85,00 52,00

Lazio Frosinone Frosinone 87,00 52,00Latina Latina 90,00 52,00Rieti Roma 100,00 52,00Roma Roma 100,00 52,00Viterbo Roma 100,00 52,00

Abruzzo Chieti Chieti 95,00 52,00L'Aquila L'Aquila 95,00 52,00Pescara Pescara 90,00 51,00Teramo Teramo 90,00 52,00

Molise Campobasso Campobasso 85,00 52,00Isernia Campobasso 85,00 52,00

Campania Avellino Avellino 90,00 52,00Benevento Benevento 100,00 52,00Caserta Napoli 82,00 52,00Napoli Napoli 82,00 52,00Salerno Salerno 100,00 52,00

Basilicata Matera Potenza 85,99 52,00Potenza Potenza 85,99 52,00

Puglia Bari Bari 85,00 52,00Brindisi Lecce 80,00 52,00Foggia Foggia 100,00 52,00Lecce Lecce 80,00 52,00Taranto Taranto 90,00 52,00

Calabria Catanzaro Catanzaro 100,00 52,00Cosenza Cosenza 90,00 52,00Crotone Catanzaro 100,00 52,00Reggio C. Reggio C. 90,00 52,00Vibo V. Catanzaro 100,00 52,00

Sicilia Agrigento Trapani 100,00 52,00Caltanisetta Ragusa 85,00 42,00Catania Catania 90,00 52,00Enna Messina 100,00 52,00Messina Messina 100,00 52,00Palermo Palermo 90,00 52,00Ragusa Ragusa 85,00 42,00Siracusa Siracusa 100,00 52,00Trapani Trapani 100,00 52,00

Sardegna Cagliari Oristano 100,00 52,00Nuoro Sassari 86,00 47,00Oristano Oristano 100,00 52,00Sassari Sassari 86,00 47,00

QUANTO COSTA ISCRIVERSI ALL’ALBO DEGLI AGROTECNICI - ANNO 2006

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IIN FIERA TUTTO L’ANNO CON...

14 BIGLIETTI OMAGGIOHanno collaborato a questa iniziativa:

Ente Fiere Udine Esposizioni33030 torreano di martignacco (ud) - Tel. 0432 4951

Consorzio Autonomo Ente Fiera di LancianoLoc. Iconicella - 66034 LANCIANO (CH) - Tel. 0872 710500

Piacenza Expo spaLocalità Le Mose, SS 10 - 29100 PIACENZA - Tel. 0523 602711

Agri CesenaVia Dismano, 3845 - 47023 PIEVESESTINA DI CESENA (FC) - Tel. 0547 317435

UmbriafiereP.zza Moncada - 08083 BASTIA UMBRA (PG) - Tel. 075 8004005

Associazione Mostra Mercato delle Macchine Agricole Collinari e degli Animali da CortileV.le della Resistenza, 8 - 05026 MONTECASTRILLI (TR) - Tel. 0744 940223

Ente Autonomo Fiere di FoggiaC.so del Mezzogiorno - 71100 FOGGIA - Tel. 0881 3051

Faenza Fiere srlVia Risorgimento, 3 - 48018 FAENZA (RA) - Tel. 0546 621111

O.N. Organizzazione NikeFuno Center Gross - BOLOGNA – Tel. 051 962502

Cremona Fiere Spa26100 CREMONA – Tel. 0372 598011

Ente Autonomo per le Fiere di Verona37135 VERONA – Tel. 045 8298111

Padova Fiere Spa35131 PADOVA - Tel. 049.840.111

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I « VEGETALIA 20079-11 FEBBRAIO »

L’edizione di Vegetalia 2007, incantiere, si prospetta ricca di

novità che cavalcano l'onda deinuovi cambiamenti nell'agricolturamoderna. Cambiamenti e rivoluzio-ni che non devono spaventare leaziende agricole italiane, ma devo-no anzi essere lo stimolo per entrarein business innovativi e produrrenuovo reddito.Vegetalia, da ormai tre anni a fian-co delle imprese agricole comeguida professionale e altamentespecializzata, si propone per la pros-sima edizione in tre diversi Saloni,per affrontare in modo ancora piùcompleto le tematiche più attualidell'agricoltura. Oltre, naturalmente, al SaloneNazionale del Contoterzismo, giun-to alla 14° edizione, che per la quar-ta volta consecutiva si terrà nell'am-bito della Manifestazione.I nodi cruciali del mondo agricolo,oggi, sono rappresentati dalla bioe-nergia, dalla gestione delle acque,dalla ricerca scientifica.Di qui la decisione di declinareVegetalia in Agroenergia, Aqvae, eNuove Soluzioni Colturali, in modotale da approcciare questi temi inmodo più specifico e specializzato.

Vegetalia Agroenergia

L'energia da agricoltura è uno deifocus principali di Vegetalia perchési tratta di una concreta opportuni-

tà di business per le aziende agrico-le italiane, essendo un settore conampi margini di sviluppo.L'impegno di Vegetalia su questofronte è costante da ormai due annie, grazie alla collaborazione delMinistero dell'Ambiente e dellaTutela del Territorio, è stata realizza-ta una delle più complete sezioni suquesto tema tra le manifestazioni disettore.Nella passata edizione, VegetaliaAgroenergia ha visto la partecipa-zione di 20 espositori qualificati,l'allestimento di un percorso dida-scalico con valutazioni economichee soluzioni tecnico-operative, 5 con-vegni e seminari con la partecipa-zione di 36 esperti di livello nazio-nale e internazionale.

Vegetalia Aqvae

La gestione delle acque irrigue èfondamentale in agricoltura,soprattutto in condizioni climaticheche oggi non garantiscono più unadisponibilità costante di acqua per icampi.Ma Vegetalia Aqvae si occuperàanche degli aspetti collaterali all'ir-rigazione, quali la cura e il mante-nimento dei canali, per esempio.Servizi fondamentali, soprattuttoper le imprese agromeccaniche deicontoterzisti, che possono cosìentrare in nuovi business.Nell'ambito di Vegetalia Aqvae si

terrà nella prossima edizione unimportante incontro tra tutte le pro-vince rivierasche del Po, per stabili-re strategie d'azione comuni al finedel sempre migliore sfruttamentodelle acque fluviali.

Vegetalia Nuove SoluzioniColturali

Dalla IV gamma al pomodoro, dallecolture GM all'agricoltura blu.Questi alcuni dei business dellanuova agricoltura, e naturalmentenon mancheranno a Vegetalia.Un calendario convegnistico con lapartecipazione dei massimi espertiinternazionali sui temi più caldi delcomparto agricolo, per conoscere afondo le nuove opportunità che siaprono alle aziende agricole piùattente a seguire le tendenze di unmercato sempre in evoluzione. Manon solo. Una sezione espositiva perscoprire le novità tecniche e gli ulti-mi ritrovati della ricerca scientifica.

14° Salone Nazionaledel Contoterzismo

Un vero cantiere di lavoro in cui glioperatori professionali possono sco-prire le novità tecnologiche edaggiornarsi sugli ultimi sviluppi diun comparto, quello delle impreseagromeccaniche, che funge da trai-no all'agricoltura italiana.Le prove in campo di macchineagricole organizzate durante laManifestazione, le visite guidate adimpianti di particolare interesse, ilprogramma di convegni e seminaritecnico-operativi, fanno del SaloneNazionale del Contoterzismo unappuntamento da non mancare pergli imprenditori agromeccanici.

Per ulteriori informazioni:www.cremonafiere.it

Ingresso fiera: Dal 9 all’11 Febbraio dalle ore 9.00alle 19.00

Una Manifestazione nuova per la nuova agricoltura. A Cremona dal 9 al 11 febbraio 2007.Vegetalia Agroenergia, Aqvae, Nuove Soluzioni Colturali:l'agricoltura moderna si presenta nella sua veste migliore

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INGRESSO RIDOTTOAlla 42^ edizione di AGRIEST, appuntamentonazionale delle macchine e dei prodotti per l’agri-coltura, partecipano 250 espositori provenienti datutta Italia.Nei 9 padiglioni e nelle aree esterne (per unasuperficie espositiva di 31mila mq.) sono rappre-sentati i settori della meccanica e chimica agraria,attrezzature e prodotti per l’enologia, prodottizootecnici, vivaistica, sementi, edilizia rurale, edi-toria. L’edizione 2007 riserva particolare attenzio-ne ai settori della zootecnia e dell’enologia.Orario continuato dalle ore 9,30 alle ore 18,30.Info: Udine Fiere Spatel. 0432/4951 - fax 0432/401378e mail: [email protected]

AGRIESTTorreano di Martignacco (UD)

26/29 Gennaio 2007

INGRESSO GRATUITOMostra convegno dei prodotti, macchine, tecnolo-gie e servizi per la filiera vegetale.

VEGETALIACremona

9/11 Febbraio 2007

INGRESSO GRATUITOMostra convegno dell’innovazione agromeccani-ca.

14° SALONE DELCONTOTERZISMO

Cremona9/11 Febbraio 2007

INGRESSO RIDOTTOAPIMELL – 24^ Mostra mercato nazionale di api-coltura, dei prodotti e delle attrezzature apistiche.Richiama annualmente l’interesse di operatori api-stici e consumatori, grazie all’esposizione dellemigliori soluzioni tecniche di settore e di numerosiprodotti alimentari derivanti dalla specifica e par-ticolare coltura.

APIMELLPiacenza

2/4 Marzo 2007

INGRESSO RIDOTTOSEMINAT – 26^ Mostra mercato delle piante agra-rie e ornamentali, florovivaismo sementi ed attrez-zature per giardinaggio e orticoltura amatoriale.Ripropone annualmente un’accurata rassegnadella produzione specializzata, attirando l’atten-zione di operatori e consumatori attratti dallenumerose iniziative per lo sviluppo del mercato.

SEMINATPiacenza

2/4 Marzo 2007

INGRESSO GRATUITO70^ MOSTRA DELL’AGRICOLTURAManifestazione a carattere regionale presenta alpubblico ed agli operatori del settore le novità nelcampo della meccanizzazione agricola.Segreteria Organizzativa:Faenza Fiere srl, Via Risorgimento, 148018 Faenza (RA)Tel. 0546 621111/620970 - Fax 0546 621554.www.faenzafiere.it – [email protected]

MOSTRADELL’AGRICOLTURA

Faenza (RA)9-10-11 Marzo 2007

INGRESSO GRATUITO39^ AGRIUMBRIA - Mostra nazionale dell’agricol-tura, zootecnia e alimentazione. La fiera “piùfiera” in viaggio nel III° millennio con motori, mac-chine e attrezzature agricole, zootecniche, orto-florovivaistiche, enologiche, olearie, casearie eapistiche. Mangimi, integratori, materiali semina-li. Sementi, piante, fiori, fertilizzanti, fitofarmaci.Prodotti e attrezzature (lavorazione, conserva-zione, esposizione) agroalimentari. Editoria spe-cializzata. Istituzioni, enti, associazioni, serviziall’impresa. Mostra, concorsi, esibizioni, aste,mercati: bovini, ovini, caprini, suini, avicunicoli.Agrishow Enama. Eventi culturali per le ragionidell’arte del coltivare, allevare e alimentare “unanuova idea del mondo”.

AGRIUMBRIABastia Umbra (PG)

30 Marzo / 1 Aprile 2007www.umbriafiere.it • [email protected]

Umbriafiere S.P.A. - tel. 075/8004005

INGRESSO GRATUITO45^ FIERA DELL’AGRICOLTURA - Allevare, colti-vare, omnia verde, agricoltura biologica, serviziall’impresa. Superficie espositiva complessiva:60.000 mq. Espositori, produttori, trasformatori,distributori, agenti esclusivi, importatori, associa-zioni ed enti vari.Ente organizzatore: Consorzio Autonomo EnteFiera di Lanciano. Loc. Iconicella - 66034 LAN-CIANO (CH).Tel. 0872/710.500 - Fax 0872/[email protected]

46ª FIERA NAZIONALEDELL’AGRICOLTURA

Lanciano (CH)21/25 Aprile 2007

INGRESSO GRATUITO“AGRICOLLINA 2007” - 41^ Mostra mercato dellemacchine agricole collinari e degli animali da cor-tile, comprende le seguenti iniziative:• Mostra-mercato di macchine ed attrezzature

agricole;• Mostra-mercato di animali da cortile;• 6° Salone dei sapori tipici, con esposizione e ven-

dita di prodotti agroalimentari tipici umbri;• 20° Concorso “Il trattore d’epoca”• 19° Concorso nazionale riservato agli studenti

degli istituti tecnici agrari: “Biomassa: risorse outopia 2”

AGRICOLLINA 2007Montecastrilli (TR)22/25 Aprile 2007

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INGRESSO RIDOTTO

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DELLA FIERA DEBITAMENTE COMPILATO CONSENTIRÀ DI

VISITARE LA MANIFESTAZIONE PAGANDO IL BIGLIETTO DI

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CARTA D’INGRESSO

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D’INGRESSO GRATUITO

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(professione)GARANZIA DI RISERVATEZZA. A tutela del diritto alla riservatezza, sirende noto che la compilazione del presente documento implica il Suoconsenso a che i dati in esso contenuti vengano registrati dall’Ente Fieraal solo scopo di tenere i visitatori informati sulle proprie attività istituzio-nali. Barri la casella solo se desidera ricevere corrispondenza.

Data.................................Firma.......................................................................

CARTA D’INGRESSO

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ALL’INGRESSO IN FIERA

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INGRESSO GRATUITOAGRO.BIO.FRUT – 18° Salone delle nuove tecnolo-gie per un’agricoltura sostenibile. 12° Salone delleproduzioni biologiche mediterranee.Rappresentano un importante momento di incon-tro tecnico-commerciale per gli operatori impe-gnati nelle produzioni ortofrutticole a bassoimpatto ambientale e con metodo biologico.

AGRO.BIO.FRUTCesena (FC)

26/28 Aprile 2007

INGRESSO GRATUITOLa Fiera di Foggia è una delle più grandi manife-stazioni agricole del Mezzogiorno. Essa consta diuna ricca esposizione di macchine agricole, bestia-me e tutto quanto concerne il comparto agricolozootecnico. E’ ubicata in un quartiere fieristico dicirca 250.000 mq. La manifestazione è completa-ta da importanti convegni.

58ª FIERAINTERNAZIONALE

DELL’AGRICOLTURAE DELLA ZOOTECNIA

Foggia28 Aprile/3 Maggio 2007

INGRESSO GRATUITOMACFRUT - 24^ Mostra internazionale di impianti,tecnologie e servizi per la produzione, condiziona-mento, commercializzazione e trasporto dell’orto-frutta. Rappresenta l’appuntamento annuale pergli operatori dell’intera filiera del comparto orto-frutticolo. La Mostra e numerosi convegni sarannooccasione di confronto, scambio di esperienze everifica di nuovi orientamenti del settore.

MACFRUTCesena (FC)

26/28 Aprile 2007

INGRESSO GRATUITOTRANS.WORLD - 17° Salone del trasporto agroali-mentare. Vengono presentati veicoli, furgonature,allestimenti speciali, attrezzature e servizi per iltrasporto dei prodotti agroalimentari.

TRANS WORLDCesena (FC)

26/28 Aprile 2007

INGRESSO GRATUITOUna delle più importanti rassegne zootecniche edagricole a livello mondiale. Un'occasione unica peravere una panoramica ampia e completa sullesoluzioni più innovative e le migliori tecnologie adisposizione di un mercato sempre più esigente especializzato.

FIERAINTERNAZIONALE

DEL BOVINODA LATTE

Cremona25/28 Ottobre 2007

PROPONI UNA FIERACOLLABORA CON NOI

E PROPONILA MIFESTAZIONE

A CUI VORRESTIPARTECIPARE

CON IL COUPONAD INGRESSO

OMAGGIO/RIDOTTOOFFERTO

DALLA TUA RIVISTADI CATEGORIA!

Compila il retro

SO FRESH! 18-19 Gennaio 2007 a BolognaIl successo registrato da MARCA – Private Label Conference and Exhibition, la prima Mostra Convegno italiana dedicata esclusivamente almondo della marca commerciale, organizzata direttamente da BolognaFiere con il prezioso supporto delle insegne leader della GDO/DO(patrocinatori ed espositori all’evento) e l’analisi delle esigenze del mondo della distribuzione moderna italiana e internazionale, hanno con-sentito a BolognaFiere di realizzare l’ampliamento dell’offerta fieristica ad ambiti merceologici fortemente sinergici, con l’obiettivo di creare

nuove importanti opportunità di business. Il 18 e 19 di gennaio 2007, parallelamente alla terza edizione di MARCA, siterranno: • SO FRESH – Mostra Convegno dedicata a prodotto alimentare fre-schissimo – La manifestazione, organizzata direttamente da BolognaFiere,vedrà l’importante contributo delle più importanti realtà associative dellaproduzione e delle insegne della Grande Distribuzione Organizzata, focaliz-zerà l’attenzione al segmento dei prodotti alimentari freschissimi, in partico-lare al settore dell’ortofrutta, della carne e del pesce • INTERSHOP – Mostra Convegno degli arredamenti, delle attrezzaturee della refrigerazione per il punto vendita – La manifestazione é orga-nizzata da BolognaFiere con Segreteria Commerciale Promexpo, e vuoleessere l’appuntamento di riferimento per gli arredi, le attrezzature e la refri-gerazione del punto vendita.

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ALL’INGRESSO IN FIERA

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ALL’INGRESSO IN FIERA

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L’AGROTECNICO OGGI

COMPILA LA PARTESOTTOSTANTE ED INVIALA

TRAMITE FAX A

Nome

Cognome

Professione

Telefono

Dati evento fieristico organizzato

CARTA D’INGRESSO

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BOVIMAC - Gonzaga (MN): 19-21 Gennaio 200714° Mostra Provinciale Bovina d'InvernoLa Rassegna si propone come punto di riferimento privilegiato per il settore primario, nonché luogo di promozione di contatti e scambi com-

merciali e di diffusione delle innovazioni. Negli anni questa rassegna specializzata è andataconsolidandosi ed i visitatori provenienti da quest'area padana sono in continuo aumento. Inparticolare la manifestazione rappresenta l'appuntamento irrinunciabile per le aziende chesvolgono attività di supporto all'allevamento. Un settore in crescita quello dei bovini da latte in cui la provincia mantovana vanta un pri-mato nazionale sia per la quantità che per la qualità della produzione lattiera. BOVIMAC è unavetrina in cui scoprire le recenti conquiste del sistema allevatoriale, in cui la ricerca geneticae biotecnologica, le tecniche per la gestione competitiva dell'allevamento, occupano un postodi rilievo.Gonzaga metterà in mostra il meglio dei bovini da latte della provincia di Mantova, provinciadi primaria importanza per la quantità e la qualità della produzione lattiera nazionale, e pre-senterà le novità di rilievo nel settore della meccanizzazione agricola. La manifestazione siterrà nei padiglioni riscaldati del Parco Fiera Millenaria. BOVIMAC è organizzata dalla Fiera Millenaria con la collaborazione di AMA - AssociazioneMantovana Allevatori, ACMA-Associazione Commercianti Macchine Agricole e APIMA -Associazione Imprese di Meccanizzazione Agricola.

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FLORMART / MIFLOR 2007: LA PRIMAVERA DEL FLOROVIVAISMODal 16 al 18 febbraio 2007 alla Fiera di Padova. In contemporanea Forestry, il Salone dedi-cato alla manutenzione del verde con un’iniziativa riservata all’utilizzo della legna comecombustibile eco-sostenibile.Dal 16 al 18 febbraio 2007 alla Fiera di Padova si tiene l’edizione primaverile di Flormart/Miflor,Salone Internazionale di primavera del florovivaismo, attrezzature e giardinaggio, organizzato injoint venture tra PadovaFiere Spa e Fondazione Fiera Milano. L’edizione di febbraio presenta in un momento strategico, agli operatori del settore (vivaisti, giar-dinieri, paesaggisti, addetti a parchi, negozianti e rivenditori di articoli e accessori per fioristi,manutentori del verde pubblico e privato), le novità e le conferme per la stagione più impor-tante dell’anno. Una manifestazione in crescita, che ha registrato nel 2006 18.250 operatori conun aumento del 29%, 350 espositori provenienti da 17 Paesi. A Flormart/Miflor in rassegna produzioni pronte per il mercato, soluzioni per il verde pubblico,colture mediterranee, fiori e piante di ogni genere, reciso, macchine e accessori, articoli per fio-risti, oggettistica, vaseria, sementi, articoli professionali, prodotti tecnici, informatica, editoria estampa specializzata. Tra le iniziative: Flortrend, programma di formazione completamente riservato agli operatori professionali artico-lato in seminari e corsi dedicati al settore del florovivaismo per individuare i nuovi trend e leopportunità del mercato. Un’iniziativa in collaborazione con i principali consorzi, associazioni di produttori italiani e scuole di formazione pro-fessionale. Workshop, area dedicata agli incontri internazionali, caratterizzata da una serie di appuntamenti tra operatori nazionali e buyers esteri sele-zionati per favorire l’incontro tra domanda e offerta e sviluppare business nelle aree in forte sviluppo. Forestry, il Salone dedicato alle attrezzature e prodotti per la gestione e manutenzione del verde pubblico e privato con un’iniziativa intera-mente riservata all’utilizzo della legna come combustibile eco-sostenibile. Al tema sarà dedicato un convegno con la partecipazione di asso-ciazioni ed esperti del settore per sostenere una politica a favore della produzione di legna per le biomasse. In via di definizione il programma congressuale, momento di aggiornamento professionale degli operatori, con un articolato programma diincontri, workshop.

Fonte: www.flormartprimavera.it

AGRIEST 2007Dal 26 al 29 Gennaio a Udine FiereÈ l’agricoltura a 360 gradi, tra risorse e nuove sfide, tra tradizione e innovazione, tra ricerca e tutela della salute dei consumatorie dell’ambiente, al centro delle giornate di AGRIEST, fiera nazionale delle macchine e dei prodotti per l’agricoltura con cui UdineFiere apre il calendario espositivo partendo subito sul percorso, oggi più che mai obbligato, della specializzazione e della qualitàdell’offerta.AGRIEST si colloca tra le fiere agricole più quotate e professionali del panorama espositivo Triveneto con una spiccata visibilitàsullo scenario nazionale delle specializzate di settore. Vanta 42 edizioni che significano esperienza, qualità, attendibilità e, soprattutto, capacità di offrire agli espositori importanti occa-sioni di vendita e di contatti mirati con operatori e imprenditori agricoli del nord Italia e non solo. Infatti, negli ultimi anni la ras-segna ha registrato un significativo incremento di operatori dai Paesi esteri.

INFO AGRIEST 2007Quattro giornate di apertura: da venerdì 26 a lunedì 29 gennaio 2007 - Orario di apertura al pubblico: dalle 9.30 alle 18.30Ingresso: Intero Euro 6.50 - Ridotto Euro 4.50Per ulteriori informazioni: www.udinefiere.it

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Gennaio 200728

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VERONAFIERE E CENTRO FIERA DEL GARDA DI MONTICHIARI:ALLEANZA PER LO SVILUPPO DEL SETTORE ZOOTECNICOProtocollo d’intesa tra Veronafiere e il Centro Fiera del Garda di Montichiari(Brescia) per favorire la collaborazione in campo zootecnico e agricolo.L’accordo, sottoscritto dalle due società e stato presentato in Fiera a Veronae prevede lo scambio di conoscenze e informazioni, e soprattutto l’orga-nizzazione congiunta di mostre ed eventi dedicati al settore già a partiredalla prossima edizione, la 79ª, della Fiera Agricola Zootecnica, in pro-gramma a Montichiari dal 2 al 4 febbraio 2007.All’incontro erano presenti Luigi Castelletti e Giovanni Mantovani,Presidente e Direttore generale di Veronafiere, Roberto Faustinelli,Vicepresidente del Centro Fiera del Garda di Montichiari, Luciano Pozzerle,Presidente di Apa Verona (Associazione provinciale allevatori), GiorgioBurchiellaro, Direttore di Anafi (Associazione nazionale allevatori frisona ita-liana), Pietro Laterza, Presidente di Anarb (Associazione nazionale allevato-ri razza bruna), e Germano Pè, Presidente di Apa Brescia.Veronafiere, leader nazionale e internazionale nell’agro-alimentare, fornirà il supporto concreto alla realizzazione di iniziative all’in-terno della rassegna bresciana, dando così continuità alle esposizioni delle migliori razze di specie allevate, elemento di qualità diFieragricola, storica manifestazione veronese che si svolgerà dal 7 al 10 febbraio 2008.Nell’ambito del salone Zoosystem di Fieragricola si tengono la Mostra Nazionale del Libro Genealogico dei bovini di razza brunaitaliana, il Dairy Show per la razza frisona e la mostra delle specie e razze allevate in Italia a cura dell’Associazione Italiana Allevatori,che grazie all’accordo troveranno accoglienza anche all’interno di Montichiari nell’anno in cui non si svolge la rassegna veronese.Il Centro Fiera rappresenta, per dimensioni, il secondo quartiere della Lombardia, ed è, per tradizione, un polo a notevole voca-zione zootecnica. Insieme a Veronafiere, che ha chiuso il 2006 con un fatturato di quasi 70 milioni di euro è un utile anteimpo-ste di 5 milioni di euro, intende sviluppare nuove azioni di carattere commerciale, promuovendo la crescita e la qualità del com-parto, da sempre un punto di riferimento per il benessere del territorio lombardo-veneto.“Veronafiere, oltre ad una strategia di rafforzamento internazionale” -ha spiegato Castelletti- “vuole essere una cerniera tra ilNordest e il Nordovest del Paese. Rientra in questa logica l’accordo sottoscritto con la Fiera di Montichiari e con la collaborazionedelle associazioni allevatoriali, grazie al quale valorizziamo al meglio il settore zootecnico, offrendo nuove opportunità di sviluppoal comparto e al comprensorio del Garda e del sistema lombardo-veneto”.“L’intesa” -ha aggiunto Mantovani- “consente di dare continuità e di ottimizzare il calendario delle manifestazioni dedicate all’agri-coltura e alla zootecnia, assicurando una progettualità condivisa dagli operatori del settore. Abbiamo allacciato partnership conFiera di Parma, Fiera di Vicenza, stiamo sviluppando un progetto industriale con Venezia: la collaborazione con Montichiari si inse-risce in questo filone, dal quale trarranno vantaggio l’agricoltura e la zootecnia italiana e internazionale”.“Solo attraverso questi percorsi condivisi” -ha commentato Faustinelli- “possiamo costruire qualcosa di grande e significativo peril nostro Paese. Si tratta solamente della prima tappa di una strada comune”.

Fonte: Servizio Stampa Veronafiere

AGROSUD - NAPOLI: 23-25 FEBBRAIO 2007Fiera Internazionale dell’Agricoltura; Salone dell’Industria Lattiero-CaseariaAGROSUD è la prima fiera del sud a voler rappresentare una vetrina internazionale per l’agricoltura dell’area mediterranea. Sarà ospitata dal 25 al 23 febbraio 2007 nell’incantevole scenario della Mostra d’Oltremare, complesso di risorse architettoniche,storiche, culturali, ambientali, umane ed informative unite per lo sviluppo integrato dell’intera zona occidentale di Napoli ed orien-tato verso nuove attività di business che partono dalle fiere e portano sino alla realizzazione di eventi, momenti culturali e spet-tacolari, alla valorizzazione del Parco Arboreo, etc.

I settori merceologici in mostra ad AGROSUD saranno:- FILIERA ZOOTECNICA: macchine, attrezzature, impianti ed accessoriper la zootecnia. Mangimi, foraggi, integratori zootecnici e prodottiveterinari. Macchine, attrezzature ed impianti per l’industria lattiero-casearia. Prodotti finiti e packaging.- FILIERA ORTOFRUTTICOLA: Fertilizzanti, concimi e fitofarmaci.Sementi e piante. Macchine, attrezzi, accessori ed impianti per l’agri-coltura. Prodotti finiti e packaging.

Per ulteriori informazioni: www.fieraagrosud.it

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ECCO LA NUOVA TESSERA PROFESSIONALE(VALE ANCHE COME DOCUMENTO DI IDENTITÀ)

Presentata per la prima volta al XIII Congresso Nazionaledi Stresa, riscontrando subito il gradimento dei presenti,la nuova TESSERA PROFESSIONALE è da tempo a dispo-sizione di tutti gli iscritti all’Albo degli Agrotecnici e degliAgrotecnici laureati.In relazione alla indelebilità della foto e dei dati, impressicon processo termografico, essa è valida anche come doc-umento di identità personale. Nel retro della Tessera unabanda magnetica contiene tutti i dati identificativi del tito-lare, che potrà così essere “riconosciuto” da specifici let-tori magnetici.Il costo per il rilascio della Tessera Professionale è di50,00 Euro e chi desidera riceverla deve compilare unospecifico “Modulo”, che si può richiedere al:

- Collegio Nazionale degli Agrotecnicie degli Agrotecnici laureatiUfficio di Presidenza - Poste Succursale n. 1 - 47100 FORLI’

anche via fax (al n. 0543/795.263) oppure e-mail ([email protected]); nella richiesta bisognasemplicemente indicare che “SI DESIDERA L’INVIO DEL MODULO PER IL RILASCIO DELLA TESSERA PRO-FESSIONALE”, specificando il proprio indirizzo e numero telefonico. Si ricorda infine che nel sito internetwww.agrotecnici.it, nella sezione novità, è possibile compilare uno specifico form, per richiedere in auto-matico la spedizione del modulo per il rilascio della tessera professionale.

Le convenzioni riservate ai Titolari di Tessera professionale: Si ricorda che, a partire dal 1° gennaio 2006,la Tessera professionale consente di accedere a convenzioni specifiche, che il Collegio Nazionale ha stip-ulato con catene di abbigliamento, hotel, autonoleggi, etc.L’elenco delle Convenzioni sarà inizialmente comunicato a ciascun titolare di Tessera professionale men-tre, sempre dal 1° gennaio 2006, nel sito www.agrotecnici.it è attivata una “Area riservata” per i titolari,all’interno della quale trovano spazio anche tutte le Convenzioni che vengono man mano sottoscritte.

ROSSI MARIO

C.SO GARIBALDI, 21

20121 MILANO

Nato il 01/01/1950 a MILANO (MI)

Rilasciata il 05/07/2006

Ecco come si presenta la nuova “Tessera professionale”, realizzatasu un supporto ad alta resistenza, con dati e foto indelebilmentetermografati; nel retro una banda magnetica reca i datiidentificativi del titolare.

ZEFIROMilano. Situato nel quartiere universitario“Città Studi”.

ZANHOTELCinque Hotel di prestigio, di cui quattro inCentro a Bologna ed uno nella vicinaBentivoglio.

RESIDENCE HOTEL RECORDSituato sul lungomare della Baia diS. Giuliano di Rimini con ingressoprivato alla spiaggia.

SHERATON GOLF PARCO de MEDICIL’unico resort di Roma, con palestre,piscine, campi da golf e CentroCongressi.

HOTEL GALLESA Roma. Fornito di una piccola mafunzionale sala riunioni arredata instile inglese.

HOTEL

I NOSTRI PARTNERS (Convenzioni già operanti)SCONTI E CONDIZIONI DI FAVORE PER I TITOLARI DI TESSERA PROFESSIONALE

BOSCOLO HOTELSPrestigiosa catena alberghiera, con hotelsnelle città italiane di Roma, Firenze, Venezia,Bologna, Treviso, Vicenza, Trento, IndunoOlona (VA).

PRIM HOTELBologna. A soli 10 km dalla zona Fiera.

HOTEL IL SOLEA Trebbo di Reno, Castelmaggiore (BO).Con possibilità di gustare l’eccellentecucina nel Ristorante “Il Sole” accantoall’albergo.

ENCORENuovissimo e moderno Hotel aForlì. A 400 mt. dall’Ufficio diPresidenza del Collegio Nazionale

degli Agrotecnici e degli Agrotecnici laureati di Forlì.

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HOTEL DIPLOMAT PALACESituato nel viale principale di Rimini, è unHotel di prima categoria che offre prezzi diassoluto favore.

AMBASCIATORIAlbergo a 4 stelle immerso tra ilverde delle colline toscane, aChianciano Terme (SI).

TIZIANOPrestigioso Hotel situato nel centralissimoCorso Vittorio Emanuele, in pieno Centro aRoma, a pochi metri da Via Arenula edanche dall’ufficio del Collegio Nazionale

degli Agrotecnici e degli Agrotecnici laureati.

HOTEL MADISONL’Hotel Madison è il luogo ideale siaper il viaggiatore d’affari che per ilturista a Roma, grazie alla facilità con

cui si possono raggiungere i principali luoghi d’in-teresse della città.

HB BETTOIA HOTELSPrestigiosa catena alberghiera con treHotel accanto alla Stazione ferroviaria diRoma Termini.

NAXOS HOTEL – GIARDINO DEI GRECIA Giardini Naxos (ME), un hotel di charme,inaugurato nel 2004, in uno scenarioaffascinante: la baia di Capo-Taormina.

Primario istituto di creditonazionale, con sportelli nelle prin-cipali città italiane, ha un fruttuoso

rapporto convenzionale con il Collegio Nazionaledegli Agrotecnici e degli Agrotecnici laureati da moltianni; la Convenzione è tra le migliori del mercato edil Collegio Nazionale ne sorveglia costantementel’applicazione, intervenendo a raccogliere tutte lesituazioni anomale di cui venga a conoscenza. Peraderire alla convenzione è sufficiente essere iscrittinell’Albo professionale degli Agrotecnici e degliAgrotecnici laureati. Il testo completo dell’articolo edella condizione è pubblicato nel sito www.agrotec-nici. it e comunque disponibile presso ciascunCollegio provinciale degli Agrotecnici.

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bigliamento, ed è oggi una delle più importanti edapprezzate strutture commerciali sul territorio diRoma e Lazio. Nel suo punto vendita romano si tro-veranno le più prestigiose firme della moda italianaed internazionale per uomo, donna e bambino.Gruppo Clark riserva Agli iscritti all’Albo profession-ale degli Agrotecnici e Agrotecnici laureati possessoridi tessera professionale, speciali sconti sui suoi arti-coli. Per maggiori informazioni, visita l’area riservatasul sito www.agrotecnici.it.

HOTEL PRINCE GALLESL'ospitalità e l 'eleganzadell'Hotel Galles, a pochi

minuti dal Centro Storico e da Via Veneto a Roma.

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ICO« NUOVE NORME

SULL’AGRITURISMOE SUL TURISMO RURALENELLA REGIONE LAZIO »

La Regione Lazio, in data02/11/2006, ha approvato la

legge n°14 “Norme in materia di agri-turismo e di turismo rurale”, (pubblica-ta sul BURL n° 31 del 10/11/2006)essendo così tra le prime regioni ita-liane a recepire la nuova normativanazionale n°96/2006. Si tratta diuna legge che ha avuto il consensodi tutto il mondo agricolo e chemira a semplificare alcune procedu-re per l’avviamento di tale attività. Allo scopo di illustrare i contenutidel nuovo testo legislativo è statoorganizzato un Convegno dal titolo“Turismo a piedi e Agriturismo, duenuove opportunità per il reatino” aColli sul Velino (RI) il 13 novembre2006 presso la sala convegni delRelais “Villa D’Assio”.Il Collegio Interprovinciale degliAgrotecnici e degli Agrotecnici lau-reati di Roma, Rieti e Viterbo non havoluto mancare a quest’appunta-mento partecipando e patrocinandol’iniziativa insieme alla Riserva deiLaghi di Rieti.Il Convegno ha visto come relatori:Filippo Baratti, AssessoreRegionale all’Ambiente; MarioPerilli Presidente dellaCommissione Agricoltura dellaRegione Lazio; Dante D’AngeliPresidente di Rieti Turismo SpA; leOrganizzazioni Professionali locali,Tersilio Leggio Commissariodell’APT, Roberto LorenzettiCommissario della Riserva deiLaghi come moderatore ed infineMarco Gianni per il Collegio degliAgrotecnici e Agrotecnici Laureatidi Roma, Rieti e Viterbo. Il Presidente Marco Gianni è inter-venuto sottolineando l’importanzadel tecnico agricolo professionistanel settore agrituristico, molte sono

infatti le occasioni per interagireprofessionalmente con gli operatoridel settore: progetti di miglioramen-to aziendale, progetti di sviluppoagrituristico, assistenza nella filieraagroalimentare, sicurezza alimen-tare e HACCP; avviamento alle cer-tificazioni agroalimentari, rapporticon ASL, Comuni e Regione, promo-zione del prodotto, e così via.Pertanto una semplificazioneamministrativa, introdotta dallanuova legge, senza dubbio agevolacontemporaneamente anche il tec-nico nell’operatività e nell’attivitàtecnico progettuale. In attesa dell’emanazione del rego-lamento specifico d’attuazione dellalegge possiamo già evidenziaredelle novità, da non trascurare, chepossiamo riepilogare nel sottostanteschema.

LE NOVITÀDELLA NUOVA LEGGE

SEMPLIFICAZIONEAMMINISTRATIVAPer aprire un’attività agrituristica,tranne nel caso particolare diimprese agricole non dotate di fab-bricati rurali da recuperare, è suffi-ciente presentare al Comune unasemplice dichiarazione di inizio atti-vità, previa iscrizione negli albi pro-vinciali, e decorsi trenta giorni, ini-ziare l’attività attraverso la proce-dura del silenzio assenso.

APERTURAA meno che l’imprenditore non scel-ga diversamente, l’attività potràessere svolta tutto l’anno, fermorestando il principio del rapporto diconnessione e complementarietàcon l’attività agricola, che rimaneattività principale

Organizzato dalla Riserva dei Laghi di Rieti e patrocinato dal Collegio Interprovincialedegli Agrotecnici e Agrotecnici Laureati di Roma, Rieti e Viterbo il Convegno che si è svoltoa Colli sul Velino (RI) il 13 novembre 2006 presso la sala convegni del Relais “Villa D’Assio”

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RICEZIONELa ricezione agrituristica passa da40 a 50 posti letto e ristretta a 80pasti giornalieri autorizzabili. I pro-dotti utilizzati devono essere per il35% propri (25% se si opera inComuni montani o svantaggiati),50% di provenienza regionale men-tre il 15% di provenienza diversa.

ALTRE ATTIVITÀGli agriturismi possono organizzarein azienda trenta eventi all’anno,con finalità promozionali che rien-trano nell’attività didattiche, cultu-rali, tradizionali e ricreative inambito rurale, accompagnate dadegustazioni di prodotti propri del-l’azienda o provenienti da quelledella zona.

TURISMO RURALEViene data la possibilità all’impren-ditore agricolo di utilizzare per l’of-ferta turistica immobili già esistenti,ubicati in aree rurali e nei centriurbani con caratteristiche di rurali-tà, con arredi e servizi che rispettinola tradizione e la cultura ruraledella zona. Quest’attività non avrà ilimiti imposti all’agriturismo e nonsarà considerata attività agricola.

Da ricordare, inoltre, l’intervento alConvegno di Enrico Fontana, VicePresidente della CommissioneAgricoltura della Regione Lazio, cheha illustrato ai presenti la propostadi legge sul “Turismo a piedi”, diparticolare interesse per il territorioreatino, le amministrazioni localiinfatti hanno riposto in questo tipodi turismo molte speranze in consi-derazione al fatto che sono staterealizzati o in via di realizzazionealcuni percorsi storico-culturalilegati al territorio quali le strade diSan Francesco, la Via Carolingia ela Via Francigena.

Agr. Dott. Marco Gianni

L’intervento al convegno dell’Agr. Marco Gianni, Presidente del Collegio Interprovinciale degli Agrotecnici e degli Agrotecnicilaureati di Roma, Rieti e Viterbo.

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A GRANDI PASSI VERSO LA FONDAZIONE“EDMUND MACH”IL PERCORSO DELL’ISTITUTO AGRARIO DI SAN MICHELE ALL’ADIGE DAENTE FUNZIONALE A FONDAZIONE PRIVATAAlla seduta del Consiglio di Amministrazione dell’Istituto Agrario di SanMichele all’Adige (TN), svoltosi il giorno 7 novembre 2006, presso la“Sala Specchi” dell’ex monastero agostiniano, hanno partecipato ilPresidente della Provincia autonoma di Trento, Lorenzo Dellai, e gliAssessori Provinciali, Tiziano Mellarini e Gianluca Salvatori, per fare ilpunto della situazione sul passaggio dell’Istituto Agrario da ente fun-zionale a fondazione privata. Nella prima parte dell’incontro i vertici dell’Istituto hanno illustrato airappresentanti provinciali le principali attività svolte dall’ente negli ulti-mi dieci anni; in particolare è stata messa in luce la progressiva cresci-ta in ordine alle attività, ai finanziamenti e al personale. Per quanto riguarda le voci di bilancio, il consuntivo è praticamente tri-plicato passando dai circa 15 milioni di euro nel 1995 agli attuali circa45 milioni di euro. Il personale, invece, nell’arco di questi ultimi dieci anni, è cresciuto da 278 dipendenti a 521, tenuto contoche a questo incremento hanno contribuito sia l’arrivo del personale ex Esat (legge provinciale 11/2000) sia l’assunzione dinumerosi collaboratori a progetto per l’attuazione delle attività di ricerca. Sono stati altresì presentati, seppur per linee schematiche e generali, gli interventi più importanti che la futura fondazione attue-rà fin dall’inizio della sua operatività nei settori agro-alimentare, forestale e ambientale.In vista della costituzione della “Fondazione Edmund Mach” è stato assolto uno dei primi adempimenti istituzionali, vale a direl’esame congiunto della bozza di statuto. Nel corso della seduta è stato esaminato il documento e sono state valutate le osservazioni e le proposte di modifica avanzatedal Consiglio di amministrazione, dai sindacati e dal personale. La discussione che ne è scaturita ha portato all’ individuazione diuna bozza di statuto pressoché definitiva, tendente a regolamentare le norme e le linee di indirizzo per garantire l’operatività dellafutura fondazione. In particolare l’attenzione è stata posta sull’esigenza di valorizzare, attraverso un giusto equilibrio interno, le varieanime e attività che compongono la complessa struttura dell’Istituto (presto “Fondazione Edmund Mach”) tenuto conto anchedel prospettato arrivo di competenze e personale del Centro di Ecologia Alpina. Lo Statuto è ancora provvisorio e sarà oggetto di ulteriori approfondimenti tra i rappresentanti dell’Istituto e della Provincia auto-noma di Trento, dopodiché si potrà arrivare alla stesura definitiva per la formale approvazione da parte del Consiglio diAmministrazione. Impegno congiunto è arrivare a costituire la fondazione al massimo entro i primi mesi del 2007.Il Presidente Giovanni Gius ha espresso la sua piena soddisfazione per i risultati scaturiti dall’incontro: condivisione degli obietti-vi e delle attività in essere e in programma, costante sostegno anche di natura finanziaria da parte della Provincia delle più quali-ficanti iniziative proposte dall’Istituto, clima di fattiva collaborazione e condivisione, anche in ordine alle problematiche inerenti laformulazione dello statuto della fondazione.

Dott.ssa Silvia Ceschini - Ufficio Stampa IASMA

NUOVI RECAPITI PER IL COLLEGIO DEGLI AGROTECNICI E DEGLI AGROTECNICI LAUREATIDI CAGLIARI – ORISTANOIl Collegio degli Agrotecnici e degli Agrotecnici laureati di Cagliari – Oristano comunica i nuovi orari di segreteria della Sede:- Martedì dalle 15,00 alle 18,00;- Giovedì dalle 10,30 alle 13,30.Recapiti Sede:Via Robert Koch n. 24 - 09121 CAGLIARITel. 070 523101 - Fax: 1782269484E-mail: [email protected], oppure, [email protected]

IPSAA “BARONE CARLO DE FRANCESCHI” E COLLEGIO NAZIONALE DEGLI AGROTECNICIIl Collegio Nazionale degli Agrotecnici e degli Agrotecnici laureati ha da poco stipulato una convenzione con l’Istituto Professionaledi Stato per l’Agricoltura e l’Ambiente “Barone Carlo de Franceschi” di Pistoia.Le parti che hanno concordato la convenzione, riconoscono come idoneo il tirocinio professionale, ai fini dell’iscrizione nell’Alboprofessionale degli Agrotecnici e degli Agrotecnici laureati, previo superamento dell’esame di Stato abilitante, i corsi e le attivitàformative realizzate dall’Istituto per i periodi di tempo (quattro semestri, equivalenti ai due anni della durata del tirocinio) e lemodalità inerenti ciascun indirizzo di studio.

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NUOVO PRESIDENTE PER IL COLLEGIO DEGLIAGROTECNICI E DEGLI AGROTECNICILAUREATI DI TORINO-AOSTAIn data 02 dicembre 2006 presso la sede del CollegioInterprovinciale degli Agrotecnici e Agrotecnici laureati di Torino eAosta a Torino, si sono svolte le elezioni per il rinnovo delle caricheistituzionali. Gli iscritti pervenuti hanno eletto il nuovo Consiglio che risulta cosìcomposto: Agr. Mario Barone, Agr. Mauro Carlin, Agr. Bruno Coniglia, Agr.Gardiol Silvia, Agr. Walter Montiglio, Agr. Pier Franco Mosca eAgr. Luciano Nocera. Il nuovo Consiglio si è subito riunito ed ha designato all’unanimitàalla carica di Presidente l’Agr. Luciano Nocera e a quella diSegretaria l’Agr. Silvia Gardiol.“Gli obiettivi principali del nuovo Consiglio” -come dichiarato dalPresidente- “saranno quelli di intensificare maggiormente il rap-porto con gli iscritti e diventare un riferimento importante per iprofessionisti delle province rappresentate”.

NUOVI RECAPITI PER LA SEGRETERIA DEL COLLEGIO PROVINCIALE DEGLI AGROTECNICI EDEGLI AGROTECNICI LAUREATI DI CREMONAA partire dal 1° Gennaio 2007, il recapito della Segreteria Operativa del Collegio Provinciale degli Agrotecnici e degli Agrotecnicilaureati di Cremona, dove andrà sempre inviata la corrispondenza, sarà il seguente:Via Marasco, 6 - Loc. Cavatigozzi - 26100 CREMONATelefono: 339 / 459.99.99 - Fax: 0372 / 49.15.48E-mail: [email protected] invariati i recapiti della Sede ovvero:presso I.P.S.A.A. “Stanga” - Via Palestro, 36 26100 CREMONA

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A PERSOLINO SI PARLA DI INDICE DI QUALITÀ DELSUOLOPresso l’Istituto Professionale di Stato per l'Agricoltura e l’Ambiente “C.Caldesi” di Faenza (Persolino) si è svolta, nella giornata di venerdì 1°dicembre 2006, il primo incontro del Corso rivolto ad operatori ambien-tali ed insegnanti su: “Indice di qualità biologica del suolo determinatomediante gli artropodi (QBS-ar)”, organizzato dalla Coop.va GEOLAB conil patrocinio del Comune di Faenza e del Centro Informazione Ambientaledella regione Emilia Romagna.Il corso tenuto dalla Dott.ssa Cristina Menta, Ricercatrice presso ilDipartimento di Biologia Evoluzionistica e Funzionale dell’Università diParma, ha avuto lo scopo di illustrare le metodologie di valutazione biolo-gica dei terreni mediante la biodiversità dei microartropodi bioindicatori rile-vati su campioni di suolo estratti con il “metodo Berlese”. Questa nuovametodologia ancora in via sperimentale, facile da applicarsi, permette di esprimere un rapido giudizio qualitativo sul grado d’in-quinamento di un suolo rapportato a tabelle di confronto.La seconda lezione si è tenuta nel pomeriggio di venerdì 15 dicembre con le attività pratiche di riconoscimento dei micro-artro-podi attraverso il microscopio binoculare collegato a video, presso i laboratori di Scienze dell’ Istituto Professionale per l’Agricolturae Ambiente di Faenza.Molti i partecipanti al Corso (circa 24 da tutta la regione), che è iniziato col saluto della Preside, la Prof.ssa Raffaella Galassi, laquale unitamente al Vice-Preside Eraldo Tura ed ai Proff. Melloni, Stoppa, Bianchedi, Maccolini e Rinaldi Ceroni M., si è trat-tenuta fino al termine della lezione.Questa attività formativa e didattico-scientifica nel settore agronomico e biologico, dimostra ancora una volta la grande sensibili-tà ambientale dell’ Istituto Agrario faentino, che, unitamente a GEOLAB Soc. Coop., IL Comune di Faenza e la Regione EmiliaRomagna , ha concretizzato tale iniziativa sul colle di Persolino.

Prof. Rinaldi Ceroni Francesco

Ecco il nuovo consiglio del Collegio Interprovinciale degli Agrotecnicie degli Agrotecnici laureati di Torino-Aosta; da sinistra: l’Agr. Carlin,l’Agr. Coniglia; l’Agr. Montiglio; l’Agr. Gardiol; l’Agr. Nocera (nuovoPresidente), l’Agr. Dott. Barone e l’Agr. Mosca.

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TASSA DI CONCESSIONE GOVERNATIVANegli scorsi mesi, a fronte di diverse richieste di chiarimento giunte da alcuni Collegi locali in merito al comportamento da tener-si nell’ipotesi che un Agrotecnico regolarmente iscritto all’Albo ed in regola con i pagamenti chieda di cancellarsi e dopo qualcheanno decida di reiscriversi e se in tal caso debba versare nuovamente la tassa di concessione governativa o faccia fede il versa-mento effettuato all’atto della prima iscrizione, il Collegio Nazionale degli Agrotecnici e degli Agrotecnici laureati ha ritenuto oppor-tuno sottoporre la questione al parere vincolante della Agenzia delle Entrate di Roma - Direzione Centrale Normativa eContenzioso, presentando relativo interpello.Tale strumento consente all’interpellante di prospettare una propria soluzione interpretativa della questione di cui si tratta e, nelcaso di specie, il Collegio Nazionale aveva ipotizzato la validità della prassi sino ad oggi adottata dai Collegi provinciali degliAgrotecnici e degli Agrotecnici laureati, di ritenere che il pagamento della tassa di concessione governativa debba avvenire unasola volta nella vita professionale e che, pertanto, l’Agrotecnico che si cancella e poi decide di reiscriversi, non debba ripetere que-sto pagamento.L’Agenzia delle Entrate, in risposta all’interpello, ha ritenuto non condivisibile la soluzione che era stata prospettata, sottolineandola natura abilitante della iscrizione all’albo ai fini dell’esercizio della relativa attività, con obbligo di corrispondere la tassa sulle con-cessioni governative che è dovuta (ex art. 22, punto 8 della tariffa annessa al D.P.R. 641/1972) per le iscrizioni agli albi riguar-danti l’”Esercizio di attività industriali o commerciali e di professioni arti o mestieri”.La cancellazione comporta, oltre alla perdita del titolo professionale, il venir meno della abilitazione all’esercizio della professione.Pertanto, chi intende reiscriversi, dovrà nuovamente corrispondere la tassa sulle concessioni governative, ottenendo una nuovaabilitazione all’esercizio della attività professionale insieme al relativo titolo. L’Agenzia delle Entrate individua il presupposto della tassa sulle concessioni governative, alla luce dell’art. 1 del D.P.R. 641/1972,nella adozione di “provvedimenti amministrativi e gli altri atti elencati nell’annessa tariffa”, rientrando tra questi le iscrizioni fina-lizzate all’”Esercizio di attività industriali o commerciali e di professioni arti o mestieri”.Con apposita Circolare il Collegio Nazionale degli Agrotecnici e degli Agrotecnici laureati ha dato comunicazione ai Presidenti ditutti i Collegi provinciali del parere vincolante emesso dall’Agenzia delle Entrate di Roma, al rispetto del quale tutti devono, da ora,attenersi.

Dott. Giorgio Samorì

GEPRI: INCONTRO SULLE GELATE PRIMAVERILISarà presente Luca Mercalli, il meteorologo di “Che tempo fa”Interverrà anche Luca Mercalli, il meteorologo di “Che tempo che fa”, la trasmissione presentata da Fabio Fazio su Rai3, al semi-nario dedicato alle gelate primaverili che si svolgerà lunedì 15 gennaio, presso l’Aula Magna dell’Istituto Agrario di San Micheleall’Adige.Il Climatologo, Presidente della Società Meteorologica Italiana e studio-so di storia del clima e dei ghiacciai delle Alpi occidentali, affiancheràl’Assessore provinciale Tiziano Mellarini nel corso dell’incontro orga-nizzato dall’Istituto Agrario di San Michele all’Adige per divulgare i risul-tati di GEPRI, il progetto speciale di ricerca finanziato dal Fondo Unicoche ha coinvolto, oltre all’Istituto Agrario, Meteotrentino, Università diTrento, Università di Padova, ARPA Emilia - Romagna. Le gelate tardive (primaverili) sono tra le avversità fisiche più temutedagli agricoltori in larghe zone del mondo. Di particolare preoccupazio-ne, per l’agricoltura trentina, ma non solo, sono i danni che si possonoverificare nei frutteti, in grado, nei casi più gravi, di annullare il raccolto. Come cambia il rischio da gelo in un contesto climatico in rapida evo-luzione? E’ possibile rendere più affidabili le previsioni delle gelate?Quali strumenti sono disponibili per l’allertamento dell’utenza agricola?E ancora: l’uso di tecniche di protezione alternative ai tradizionaliimpianti antibrina soprachioma dà risultati affidabili? Risposte alle qualicercheranno di rispondere all’incontro di lunedì 15 gennaio studiosi edesperti da tutta Italia, che si confronteranno sul problema delle gelatein Italia e nel mondo per arrivare al tema della climatologia delle gelate in Trentino, affrontando varie questioni: dall’allertamentoper le gelate in provincia di Trento ai metodi di irrigazione antibrina, dall’azione del freddo sulle gemme all’uso di prodotti di pro-tezione dal gelo.

Dott.ssa Silvia Ceschini Ufficio Stampa IASMA

CONSULTA LIGURE DEGLI AGROTECNICISi comunica che dal 1° genaio 2007 è attiva una casella di posta elettronica dedicata alla Consulta ligure degli Agrotecnici cherisponde al seguente indirizzo:

[email protected]

La casella sarà a disposizione di tutti coloro che vorranno richiedere informazioni e mettersi in contatto con la Consulta.

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MA « IL CAA C.A.N.A.P.A.

AL CONVEGNO “IDEE NUOVEIN AGRICOLTURA” SVOLTOA LAMEZIA TERME (CZ) »

Il 26 e il 27 ottobre 2006 si è svolto presso il GrandHotel Lamezia la XIII° edizione del Convegno “Idee

nuove in agricoltura: le filiere agroalimentari, nuove strategieper il risveglio del settore in Calabria” promossodall’Associazione “Progresso e Vita” e dal CAAC.A.N.A.P.A. S.r.l. L’iniziativa ha visto la partecipazionedi studiosi e rappresentanti delle istituzioni che si sonoconfrontati sui temi dell’agroalimentare e dell’ambien-te. L’iniziativa è stata coordinata dall’instancabile Prof.Vincenzo Costanzo Presidente dell’associazione“Progresso e Vita”, che ha ricordato nel suo intervento ilcontributo fondamentale dell’Associazione alle riformedel settore agricolo locale. Tra gli interventi della primagiornata ricordiamo quello del Prof. Fausto Cantarelli,ordinario di economia agroalimentare all’Università diParma e Presidente dell’Accademia Alimentare Italiana.Nella sua relazione il Prof. Cantarelli ha ripercorso levicende storiche che hanno caratterizzato l’economiaalimentare del sud Italia, ha poi illustrato le ragioni cheimpediscono all’agricoltura calabrese di rivestire unruolo primario limitando la competitività dei prodottiagroalimentari sui mercati internazionali, particolar-mente interessanti sono state le comparazioni con altrerealtà nazionali che hanno saputo sviluppare ed imple-

mentare un marketing territoriale legato ai prodotti tipi-ci locali.La parte centrale del convegno ha visto l’intervento delDott. Agr. Marco Gianni, responsabile nazionale delCAA CANAPA S.r.l. che ha illustrato ai presenti la recen-te riforma della Politica Agricola Comunitaria prestan-do particolare attenzione al coinvolgimento dei CentriAutorizzati in Agricoltura nella gestione dei fascicoli deiproduttori agricoli, nella presentazione delle domandedi premio comunitario, della fornitura, in genere, di ser-vizi agli operatori del settore in base a specifiche con-venzioni con AGEA e Regioni. Con l’occasione è statopresentato il nuovo sportello locale del CAA CA N A PA S.r.l. di Lamezia Terme al quale sia gli imprenditoriagricoli che gli Agrotecnici potranno affidarsi per la pre-sentazione delle domande di premio. Tra gli intervenutial Convegno ricordiamo inoltre l’Assessore regionaleall’agricoltura Mario Pirillo, l’EuroparlamentareDonato Veraldi, Mario Magno vicepresidentedell’Amministrazione provinciale di Catanzaro edElvira Falvo Vicesindaco di Lamezia Terme.

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l’Associazione “Progresso e Vita” consede in Lamezia Terme (CZ) è guidatadal Prof. Vincenzo Costanzo che sioccupa in prevalenza della promozionee della valorizzazione dell’agricolturatipica calabrese. Nata circa quarant’annifa, organizza periodicamente appunta-menti, dibattiti e convegni con l’obietti-vo di aggiornare i propri soci in meritoall’evoluzione delle tecniche produttivee realizzare progetti di filiera al fine direndere i prodotti locali più competitiviqualitativamente sui mercati.Con il nuovo sportello CAA CANAPAS.r.l. l’Associazione potrà fornire ai pro-pri soci i seguenti servizi: gestione deititoli PAC, presentazione domandaunica, domande premi P.S.R., dichiara-zioni del settore vitivinicolo, ecc.; pres-so l’associazione sarà inoltre possibileusufruire di servizi in materia fiscale tra-mite il C.A.F.

LA SCHEDAUn’immagine del Convegno tenutosi a Lamezia Terme.

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ITÀ« IL NUOVO PIANO D’AZIONE

DELL’OIGA »

Quaranta milioni di euro messi adisposizione dalla Finanziaria

2007: dieci milioni all’anno, chesaranno distribuiti dal 2006 al2010.Obiettivi primari: valorizzare unacultura d’impresa che agevoli lamessa in rete del sistema agricologiovanile italiano; favorire unaserie d’interventi per il turn overnelle aziende agricole e il rilancio diuna politica adatta agli under 40.Tutto questo è stato annunciato dalMinistro delle Politiche Agricole,Alimentari e Forestali, Paolo DeCastro, intervenuto nella “due-gior-ni” bolognese (16 e 17 novembre2006) della prima ConferenzaProgrammatica dei giovani agricol-tori organizzata dall’OIGA–Osservatorio per l’imprenditorialità

giovanile in agricoltura- in collabora-zione col MIPAAF e sotto l’AltoPatrocinio della Presidenza delConsiglio dei Ministri, dove il“padrone di casa” era RaffaeleBorriello, nuovo Presidentedell’OIGA.Oltre a questa informazione, anchel’impegno da parte di De Castro adammettere nei tavoli di concertazio-ne i giovani imprenditori agricoli.Un’apertura molto importante per ilmondo imprenditoriale giovanile,in quanto convalida il riconosci-mento di queste imprese qualenuova forza trainante dell’econo-mia agricola italiana.Una componente, quella dell’im-prenditorialità giovanile, considera-ta fondamentale nel quadro dell’a-genda di Lisbona e di Goteborg, che

alla promozione della competitivitàassociano la necessità inevitabile diassicurare la sostenibilità del model-lo di sviluppo per affrontare le sfidedella globalizzazione attraversol’innovazione e la conoscenza, maal tempo stesso per assicurare equi-tà e coesione ad un’Europa che con-tinua ad allargarsi a paesi più pove-ri. Tutto ciò è confermato dal fattoche in Europa oltre un milione digiovani sotto i 35 anni è attivo nelsettore agricolo, una cifra che rap-presenta il 23% della forza lavoroeuropea, senza considerare i nuoviingressi e tutti gli altri giovani inte-ressati al settore agricolo, che perònon hanno ancora dato inizio aduna vera e propria attività. Un inte-resse in crescita non solo per l’in-gresso in Europa di nuovi paesi che

Presentato a Bologna lo scorso novembre il progetto dell’Oigaper il rilancio dei giovani in agricoltura

Veduta della sala in cui si è tenuta la Prima Conferenza Programmatica dei Giovani Imprenditori agricoli indetta dall’OIGA il 16 e 17 novembre 2006.

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potranno incrementare il settore,ma anche per un diverso atteggia-mento adottato dalla “vecchiaEuropa” nei confronti di un’agricol-tura diventata multifunzionale eaperta a nuovi orizzonti produttivi.Purtroppo, però, in tutto ciò l’Italiarisulta essere il fanalino di coda, conil 10% delle aziende agricole con-dotte da under 40 e solo il 4% con-dotte da under 35. E tutto questononostante il premio di primo inse-diamento e malgrado i diversi prov-vedimenti messi a disposizione colpacchetto giovani.Un mondo agricolo giovane, chenonostante tutto, risulta esseremolto attivo e pieno di risorse, chesvolge molteplici ruoli sociali,ambientali, territoriali, paesaggisti-ci e perfino culturali: insomma, unnuovo universo agricolo “multifun-zionale”. Un mondo agricolo giovane, cheinveste capitale umano e finanzia-rio, che crea nuove risorse, che

inventa nuove risposte a bisogni chea volte sono da molto tempo irrisol-ti, che utilizza tecnologie innovativeed avanzate che lo mettono in con-tatto con altre realtà agricole geo-graficamente molto lontane, conclienti lontani.Un mondo agricolo giovane, cheperò è così poco sviluppato nelnostro Paese perchè trova un certodisagio proprio nella scarsa collabo-razione che viene dimostrata dalleregioni e dai territori di appartenen-za e che molto spesso si deve scon-trare con un ambiente amministra-tivo e burocratico troppo complessoe poco aperto alle innovazioni .A detta della stessa OIGA, si trattadi contesti istituzionali disattenti esordi, che spesso con la loro pigriziaistituzionale fanno perdere vigorealle idee innovative e rendono quasieccezionale il successo di quellepoche aziende che emergono non-ostante la situazione.Per questi ed altri motivi, le misure

in essere, come quella di primo inse-diamento, sono insufficienti e ilruolo delle giovani imprese agricoledeve essere ancora consolidatoall’interno del modello di svilupposostenibile che l’Unione Europea si èprefissata.Proprio per risolvere questa situazio-ne di disagio, si è pensato ad unintervento sistematico, ad un vero eproprio piano d’azione per lo svi-luppo dell’imprenditorialità giova-nile in agricoltura, che affronti iproblemi in modo coordinato esinergico, nell’ambito di una visio-ne unitaria e di un approccio strate-gico.Va altresì detto che nella prima gior-nata dei lavori si è svolta una tavo-la rotonda nel corso della qualesono intervenute tutte le organizza-zioni sindacali e professionali rap-presentate nell’OIGA: per il COPA-GRI il Dott. Fabio D’Elia; per ilMovimento Giovanile dellaColdiretti il Dott. GiuseppeMiranti; per l’AGIA la PresidenteGianfranca Pirisi (con un interventomolto apprezzato, in particolare daparte delle giovani imprenditrici,numerose in sala); il Dott. GiuseppeD’Onghia in rappresentanza delleRegioni italiane; il P.A. RaffaeleFerraiuolo per il ConsiglioNazionale dei Periti Agrari; ilPresidente dell’ANGA, GerardoDiana (il suo è stato certamente l’in-tervento più applaudito della sessione);il Dott. Roberto Accossu in rappre-sentanza dell’Ordine dei DottoriAgronomi e dei Dottori Forestali, edil Presidente del Collegio Nazionaledegli Agrotecnici e degli Agrotecnicilaureati, Roberto Orlandi, il qualeha incentrato il suo intervento sullariforma della PAC e sul suo nuovolegame con le misure agro-ambien-tali: “Abbiamo -ha detto Orlandi-sette anni di fronte, nei quali i contri-buti europei al settore agricolo vengonosostanzialmente confermati, ma dopoil 2013 non sarà più così e si assisteràad una forte riduzione dei sostegni. Sel’Italia ed il nostro sistema imprendito-riale non utilizzerà questo tempo permodernizzarsi e competere, ma si limi-terà a godere della contribuzione, comerendita, alla fine di questo periodo lanostra agricoltura sarà travolta e defi-nitivamente emarginata”.

Per evitare questo c’è anche il pianod’azione ideato dall’OIGA, che saràapplicato anche grazie allo stanzia-mento di fondi annunciato dalMinistro De Castro. Sette le areed’intervento previste, di cui haampiamente parlato il PresidenteRaffaele Borriello nel suo lungo ed

Raffaele Borriello, nuovo Presidente dell’OIGA e successore dell’Agr. Gilberto Bucci, anch’egli presente allaConferenza.

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applaudito intervento e che noidescriviamo di seguito in sintesi.

ECCO I PUNTI SALIENTIDEL NUOVO

PIANO D’AZIONE OIGA

1. Promuovere lo spirito e la cul-tura d’impresa tra i giovani

2. Facilitare la successione ed ilricambio generazionale nelleimprese agricole

3. Migliorare l’accesso ai capitalie gli strumenti di gestione delrischio d’impresa

4. Semplificare e migliorare icontesti amministrativi e nor-mativi

5. Rilanciare la competitivitàattraverso l’orientamento delleimprese di mercato

6. Creare reti tra le imprese pervalorizzare i rapporti con il ter-ritorio e tra territori

7. Favorire la creazione di nuovisistemi di sicurezza sociale pergli imprenditori

1. Promuovere lo spirito e la cul-tura d’impresa.La prima tappa di questo progettoagisce alla base della cultura diogni giovane aspirante imprendito-re agricolo e lo fa potenziando glistrumenti formativi ed informativiattraverso i quali i giovani possonoacquisire le giuste capacità profes-sionali e le risposte necessarie per leloro attività oppure per formulare erealizzare una propria idea-proget-to.Proprio per questo motivo è fonda-mentale diffondere l’insegnamentodella cultura di impresa nelle scuolesuperiori e nelle università dovedovrebbe raggiungere, attraversometodi efficaci, studenti, professori ericercatori. Abbinare il potenzialescientifico alle competenze impren-ditoriali ha la finalità di contribuiread una migliore valorizzazione eco-nomica dei risultati attraverso spin-off e la creazione di un maggiornumero di imprese, proprio nei seg-menti ove la conoscenza assume unruolo determinante e diviene ele-mento di competitività.A questo si deve aggiungere l’azionedei policy maker che devono sostene-re la cultura di impresa, qualifican-do il carattere imprenditoriale dellescelte e non privilegiando forme diassistenzialismo e rendita; ricono-scendo la funzione dell’impresaagricola nello sviluppo dell’econo-

mia territoriale; valorizzando lepotenzialità multifunzionali del-l’impresa agricola in grado di offrireprodotti e servizi competitivi sulmercato e rispondenti alle esigenzedella collettività in materia diambiente, sicurezza alimentare equalità della vita; riconoscendol’importanza dei giovani per lanascita o rinnovamento delleimprese. Le azioni chiave di sicuro successo,possono essere la promozione e l’in-centivazione un’attività di orienta-mento e formazione diffusa pressole scuole tecniche di livello seconda-rio ed universitario mirata a faracquisire ai giovani competenze econoscenze professionali adeguate,che potranno rappresentare, oltreche uno stimolo per intraprenderel’attività di imprenditore agricolo,uno strumento fondamentale dautilizzare per un’efficiente gestionedella propria attività imprenditoria-le; favorire scambi di esperienze traimprenditori italiani ed esteri; age-volare l’accesso a servizi di consu-lenza e formazione continua; effet-tuare studi su aziende di successocondotte da giovani che ne testimo-nino il dinamismo imprenditorialee le capacità innovative.

2. Facilitare la successione e favo-rire il ricambio generazionalenelle imprese.Il ricambio generazionale è un ele-mento fondamentale del dinami-smo, della crescita e della sostenibi-lità dei sistemi economici. Azionivolte a facilitare la successione delleimprese già esistenti, generalmente

considerate a maggiore probabilitàdi successo, oppure la nascita dinuove imprese giovani sono fonda-mentali in qualsiasi politica orien-tata alla competitività ed al raffor-zamento dei sistemi produttivi. Semplificare la successione delleimprese agricole ed agro-alimentariallo scopo di assicurare la continui-tà delle numerose imprese familiariè uno dei principali obiettivi da rag-giungere, per far sì che il rinnova-mento generazionale nel settore siafacilitato. Ciò agevolando la possi-bilità di prevedere uno schema diprepensionamento graduale diret-tamente collegato all’insediamentodi giovani agricoltori, come mezzoper facilitare ed incrementare l’in-gresso dei giovani agricoltori nelleaziende nonché l’accesso al capitalefondiario. In tale ipotesi si realizze-rebbe una sorta di affiancamento a“tempo” del giovane con l’impren-ditore anziano in grado di “fondere”l’esperienza accumulata nella pas-sata gestione con la maggiore ini-ziativa e la conoscenza di strumentipiù innovativi delle nuove genera-zioni, questo anche attraverso con-tratti di affitto o società miste giova-ni-anziani.

3. Migliorare l’accesso ai capitalie gli strumenti di gestione delrischio d’impresa.L’accesso ai finanziamenti è impor-tante per le imprese in qualunquepassaggio del loro sviluppo madiviene addirittura determinantenella fase di start up. Attualmente, ènecessario porre l’accento sui cam-biamenti che hanno riguardato

Il tavolo dei relatori.

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l’accesso ai capitali finanziari con ilbisogno crescente di sistemi di valu-tazione dell’affidabilità e soliditàdelle imprese (Basilea II). Questo, legato alla modalità di con-cessione dei crediti, soprattutto inItalia, basato su garanzie reali com-porta un ulteriore ostacolo per i gio-vani che spesso non sono in condi-zione né di fornire garanzie reali, nédi ottenere punteggi di rating suffi-cienti per la concessione del credito. A questo si aggiunge che fare impre-sa significa assumersi dei rischirispetto al raggiungimento di obiet-tivi economici prefissati, rischi cheper il settore agricolo sono accen-tuati dal fatto che l’attività è legataa cicli biologici e fattori climatici avolte imprevedibili. Al fine di aprire le porte alla tran-quilla fruizione dei capitali finan-ziari, si deve promuovere e incenti-vare strumenti innovativi di assicu-razione del rischio come ad esempiole polizze multirischio o quelle sulreddito; incentivare le attività diassistenza alla redazione di businessplan aziendali e le infrastrutture perICT; favorire le sinergie tra istituti dicredito e operatori di settore nellarealizzazione dei rating aziendali;migliorare le condizioni di accessoai capitali dando priorità ai giovanie facilitandone le modalità; dise-

gnare nuovi strumenti per il finan-ziamento dei progetti d’impresaanche attraverso forme innovativedi finanza. Ed infine, rafforzare leattività di monitoraggio dei rischiagricoli e le relative banche datifacilitandone l’accesso e la diffusio-ne dei delle informazioni in essecontenute.Più in generale l’azione dovrà coin-volgere operatori pubblici e privatiche però dovranno essere aiutati dastrumenti atti a recepire le specifici-tà del settore agricolo al fine divalutarne correttamente il grado dirischio, soprattutto per quantoriguarda le nuove aziende gestite dagiovani imprenditori. Strumentiquali business plan oppure osserva-tori statistici capaci di gestire e dif-fondere le informazioni necessarieper effettuare un’analisi di rischio odi rating aziendale.

4. Semplificare e migliorare i con-testi amministrativi e normativiper le giovani imprese.La burocrazia rappresenta un onereper le imprese che incide pesante-mente sui loro costi di transazione.Occorre, pertanto, in generale, ope-rare nella direzione dello snellimen-to e della trasparenza dell’azioneamministrativa, puntando ad unasua semplificazione ed efficienza.

L’obiettivo è quello di limitare alminimo gli oneri burocratici eamministrativi per l’avvio e lagestione di un’impresa e, parallela-mente, promuovere le condizioniaffinché l’impresa possa svilupparsied essere competitiva. Innanzitutto, devono essere miglio-rate le condizioni di accesso delleimprese giovani alle innovazioni edin particolare la possibilità di conte-stualizzare tali innovazioni all’in-terno della propria impresa. Nelsecondo caso devono essere incenti-vate le aggregazioni tra imprese, inparticolare quando si è in presenzadi un’impresa leader, semplificandogli adempimenti burocratici e lemodalità di aggregazione. Nel terzosi deve rafforzare il sistema dei ser-vizi alle imprese divenendo essostesso un fattore di competitività sucui disegnare i percorsi strategicidelle singole imprese. Affinché ciò sirealizzi, è opportuno che gli addettiagli sportelli e i funzionari delleamministrazioni interessate sianoin possesso degli strumenti adeguatiper comprendere i problemi e le esi-genze provenienti dalle giovanigenerazioni, filtrarle e tradurle ininformazioni atte ad orientare lescelte politiche locali e nazionali. Inquesto un ruolo forte deve esseregiocato anche dalle Università e

Uno scorcio del tavolo dei relatori durante l’applaudito intervento del Presidente dell’OIGA, Raffaele Borriello.

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dagli istituti di ricerca che devonoaiutare i giovani imprenditori nelprocesso di individuazione, conte-stualizzazione ed adozione delleinnovazioni.Per realizzare questi intenti sarànecessario avviare tavoli istituzio-nali sulla semplificazione delle pro-cedure amministrative legate aglistrumenti di intervento pubblico;fornire e potenziare servizi adeguatia sostenere ed incentivare la nascitadi nuove imprese, il loro sviluppo econsolidamento, la loro aggregazio-ne in reti d’imprese o filiere, l’indivi-duazione di nuovi mercati o diinnovazioni. Ed infine, creare spor-telli per l’assistenza alla progetta-zione e per l’accesso agli strumentidi intervento pubblico rivolti alleimprese.

5. Rilanciare la competitivitàattraverso l’orientamento delleimprese al mercato.Il tema della competitività del setto-re agricolo ed agro-alimentare coin-volge numerosi aspetti. Vale la pena sottolineare come nelcorso dell’ultimo decennio si siaassistito ad una perdita di vantag-gio competitivo nelle produzioniagro-alimentari riferito alla incapa-cità del nostro sistema di far frontead una politica di riduzione dei costidi produzione. A questo si sonoaggiunti nuovi fattori quali l’orga-nizzazione della logistica, i trasportie le tecnologie di condizionamentoe conservazione che hanno ancor dipiù aggravato la situazione.L’adeguamento del posizionamentostrategico del sistema produttivoagricolo ed agro-alimentare nelmedio-lungo termine non potràquindi prescindere da interventi chevadano a migliorare i fattori suelencati. Tuttavia, bisogna ricordare che ilconcetto di competitività oggi vasempre più allargandosi dalladimensione economica a quellaambientale e sociale. L’agricoltura,quindi, non ha più il solo obiettivodi reddito, ma anche quello dimiglioramento della qualità dellavita e delle risorse naturali dei terri-tori. Da qui il nuovo modello diimpresa multifunzionale. I fattidimostrano che molte sono le azien-de, soprattutto giovani, che fannodella multifunzionalità la propriachiave di successo ottenendo unnuovo ruolo nella società ed unanuova collocazione nei mercati. Gli obiettivi da raggiungere sonodue: il rafforzamento competitivosui mercati locali e la scoperta epenetrazione di nuovi mercati

distanti dalla produzione. Inoltre, si richiede un cambiamentodel concetto della politica di inter-nazionalizzazione da accumulo diazioni di mero sostegno ad un’orga-nica politica internazionale; uncoordinamento più incisivo delleattività svolte dai diversi soggettimediante l’esercizio delle funzionidi indirizzo e attraverso la rete diaccordi con le regioni, le associazio-ni di categoria, il sistema fieristico.Ultima cosa, ma non certo di mino-re importanza, la necessità di crea-zione di un moderno sistema di ser-vizi che aiuti le imprese ad entrarenei mercati e mantenerne o raffor-zarne le posizioni competitive ed adindividuare ed adottare le innova-zioni tecnologiche ed organizzativenecessarie per competere sui merca-ti di appartenenza o sui nuovi mer-cati. L’impegno di orientare leimprese verso la crescita e la compe-titività, inoltre, poggia le basi sulladiffusione dell’accesso al sostegno dialto livello e alla formazione almanagement da parte di imprendito-ri potenziali o già operanti.

6. Creare “reti” tra imprese chevalorizzino e sviluppino i rapporticon il territorio e tra i territori.Nell’affrontare una politica econo-mica nonché agricola ed agro-ali-mentare rivolta ai giovani e allo svi-luppo delle imprese giovani sirichiama la necessità di un nuovomodello di sviluppo che abbia il suocentro nell’impresa e nel suo rap-porto con il territorio. La dimensio-ne strutturale è certamente un ele-mento di competitività, ma non ilsolo, soprattutto in un contestocome quello italiano. La competiti-vità sui costi può e deve essere sosti-tuita da una competitività sullaqualità e sui territori. E’ necessarioun cambiamento culturale peraffrontare il quale diviene fonda-mentale la maggiore presenza digiovani imprenditori in agricolturae la maggiore diffusione di una cul-tura di impresa. Alla competitività di costo bisogna,quindi, rispondere con una maggio-re efficienza del sistema superandole difficoltà strutturali attraverso lacreazione di reti efficienti di impresecapaci di garantire qualità, quanti-tà e i servizi necessari per il colloca-mento del prodotto sul mercato oper l’accesso ai mercati degli inputproduttivi. Un aspetto specifico della questioneè costituito dalla necessità di accre-scere la capacità di presenza suimercati esteri anche attraverso lapromozione ed il sostegno a forme

di incontro/confronto tra giovaniimprenditori italiani e partner stra-tegici nazionali ed internazionali(imprenditori stranieri, ricercatori,finanziatori, partner commerciali epolitici, ecc.). In tal senso dovrebberoessere stimolate e coadiuvate tutte leforme di aggregazione tra impren-ditori, dall’integrazione verticale,alle forme contrattuali di quasi-organizzazione o quasi-mercato,che possono consentire ai singoli dicaratterizzarsi per una maggiorevalenza negoziale nelle attività dicontrattazione con gli operatoridegli altri stadi di filiera o di merca-to. Muoversi per tali fini, significa:incentivare strumenti in grado difavorire l’aggregazione di imprese;stimolare la realizzazione di azionicoordinate volte ad accompagnareall’estero raggruppamenti/filiere diimprese; incentivare le nuove tecno-logie dell’ICT per una semplificazio-ne delle attività di coordinamentodelle reti; dare promozione e soste-gno a forme di incontro/confrontotra giovani imprenditori del settoreitaliani e partner strategici naziona-li ed internazionali volti a creare icontatti che possano rappresentareil terreno di coltura di successiveazioni di partenariato.

7. Favorire la creazione di nuovisistemi di sicurezza sociale per gliimprenditori.Uno degli elementi che influenzanola scelta di un giovane di intrapren-dere l’attività agricola specialmentenelle aree rurali è sicuramente laqualità della vita che riesce ad avereper se e per la sua famiglia. Questaè direttamente legata alle infrastrut-ture ed ai servizi alla persona/fami-glia che sono presenti nel territorioin cui vive. Incentivare l’entrata deigiovani in agricoltura vuol direanche migliorarne la qualità dellavita. In termini di azione politica questosi traduce nel disegno di un pro-gramma di intervento mirato almiglioramento delle infrastrutture,dei servizi e dell’accesso delle areerurali. Grandi soluzioni vengonooggi offerte dalle nuove tecnologieinformatiche che hanno ridottomoltissimo il fenomeno di isola-mento e permettono ai giovani dicomunicare con tutto il mondoanche da aree interne e con vie dicomunicazione difficili. È propriograzie a queste tecnologie che oggimolte aree stanno tornando attratti-ve per i giovani sia per iniziareun’attività d’impresa, sia per viverciin quanto i costi sono molto piùbassi di quelli delle aree urbane.

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Molto però deve essere fatto: vannopotenziati i servizi alla personaquali scuole, ospedali, centri anzia-ni, ecc.; vanno potenziate le attivitàsociali ed i momenti di incontro;vanno migliorate le reti e le infra-strutture per l’accesso, la comunica-zione, l’energia. E va garantita edincentivata la possibilità di effettua-re il part – time anche al fine di otte-nere una pensione integrativa.Le azioni chiave possono essere rias-sunte nelle seguenti: facilitazionenell’accesso agli strumenti informa-tici e di comunicazione; dare la pos-sibilità di svolgere attività part –time e la possibilità di inquadrare imezzi di trasporto come beni stru-mentali d’impresa.

Un piano strategico articolato e bendefinito grazie al concorso delleassociazioni dei giovani agricoltorie degli Ordini e Collegi professiona-li che compongono l’OIGA; va anzidetto che è precisamente questaavanzata forma di aggregazionepartecipativa (l’OIGA è tuttora l’unico

organismo ministeriale nel quale sonorappresentati sia le Organizzazioniprofessionali agricole che i tre Collegi egli Ordini professionali del settoreagro-ambientale) ad assicurare unagrande capacità propositiva, fruttodella pluralità delle componentirappresentative. Si tratta di unaesperienza partecipativa che, dun-que, andrebbe estesa a molti altrisettori.Del resto alla Conferenza hannopartecipato molti Agrotecnici pro-fessionisti, chi direttamente inquanto anche imprenditore agricoloe chi in ragione della propria caricaistituzionale (erano infatti presenti ailavori, fra gli altri, Carmine DiRosario, Presidente del Collegio degliAgrotecnici e degli Agrotecnici laureatidi Chieti; Gregorio Giuliano,Presidente del Collegio degliAgrotecnici e degli Agrotecnici laureatidi Catanzaro; Sandro Paoli,Presidente del Collegio degliAgrotecnici di Novara-Verbania;Stefano Sanson, Presidente delCollegio degli Agrotecnici di Belluno;

Giuseppe Russo, Presidente delCollegio degli Agrotecnici di Siracusa;Angelo Zanellato, Presidente delCollegio degli Agrotecnici di Rovigo;Iliano Cola, Presidente del Collegiodegli Agrotecnici e degli Agrotecnicilaureati di Forlì e molti altri Agrotecniciliberi professionisti).Molto apprezzata anche la parteci-pazione ai lavori dell’Agr. GilbertoBucci, “past-President” dell’OIGA edil cui lavoro precedente è stato iltrampolino di lancio delle attualiiniziative dell’Osservatorio, comeanche il Presidente Borriello ha indi-rettamente riconosciuto riservandoa Bucci un particolare e calorososaluto, ricordando altresì che: “Nonvi è futuro nelle attività economiche,come nelle società, senza giovani; nonvi è futuro per la nostra agricolturasenza un veloce ricambio generaziona-le. Di qui l’esigenza di questo pianod’azione che affronta i problemi inmodo coordinato e sinergico”.

Nostro Servizio

Dopo nove anni di presidenza, Bedoni lascia l’incarico alla Coldiretti, a febbraio si eleggerà il suo successore.

Cambio di guardia alla presidenza della Coldiretti. Evento, questo, non previsto, ma dovuto alle dimissioni del Presidente Paolo Bedoni, annunciate con un comunicato stampalo scorso 21 dicembre 2006 e giustificate da motivi strettamente personali.Bedoni era stato eletto nel 1997 e il suo mandato sarebbe durato anco-ra un anno. La sua carica è stata assunta (come vuole lo Statuto), in viatemporanea, dal Vicepresidente anziano Nino Andena, con l’impegno aconvocare l’assemblea elettiva dei delegati per eleggere l’effettivo suc-cessore di Bedoni entro il 10 febbraio 2007.L’era della “Coldiretti bedoniana”, come da molti è stata definita, si con-clude lasciando dietro di sé il ricordo di una fase di vera e propria rivolu-zione per un’associazione che da corporazione si è trasformata in vera epropria forza sociale aperta al confronto con quello che è diventato il veroprotagonista del mercato: il consumatore.Bedoni, ha guidato l’Organizzazione della Coldiretti, fondata nell’imme-diato dopoguerra da Paolo Bonomi, all’insegna dell’obiettivo di rigene-razione dell’agricoltura italiana, aprendo una vera e propria battaglia perl’introduzione dell’etichettatura trasparente, della tracciabilità e della dife-sa del Made in Italy.Altro punto chiave della guida di Bedoni in questi nove anni di carica èstata l’adesione della Coldiretti agli ideali europeisti ed al progetto dell’al-largamento ai paesi dell’Est.Non solo questo, ma anche la forte convinzione che l’attuale riformadella PAC – Politica Agricola Comune, sia la via migliore per risollevare lesorti dell’agricoltura italiana, da troppo tempo immersa in una situazionedi profonda crisi.Quella di Bedoni è stata anche una figura mediatica molto importanteper la Coldiretti. Utilizzando i vari mezzi di comunicazione, le manifesta-zioni sotto il colore giallo delle bandiere e le varie opere di promozionedei prodotti tipici italiani, ha saputo rendere l’Organizzazione, la paladinanon solo del venditore/agricoltore, ma anche del consumatore/acqui-rente.

Coldiretti: Paolo Bedoni lascia la carica di Presidente

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A« L’OLIVETO AD IMPIANTO“SUPERINTENSIVO” »

Dal 23 al 25 Novembre 2006 sisono svolte ad Avetrana (TA),

presso l’azienda agricola del Dott.Giovanni Cantore di Castelforte,le prime giornate nazionali di rac-colta meccanica su oliveto superin-tensivo. Alla manifestazione hanno parteci-pato il Dott. Jordi Mateu dei vivaiAgromillora di Barcellona (Spagna), ilDott. Marco Vai Braud della NewHolland e l’Agr. Dott. AndreaOcchilupo, Presidente del Collegiodegli Agrotecnici e degli Agrotecnicilaureati di Taranto e Direttore tecni-co della Innova s.r.l. distributore inItalia dei prodotti Agromillora.L’olivicoltura è un settore portantedell’agricoltura. E’ noto a tutti colo-ro che hanno conoscenza in mate-ria, che la coltivazione tradizionaledell’olivo è gravata dall’elevato fab-bisogno di manodopera e che ilbilancio della maggior parte delleaziende olivicole europee traesostanziale sostegno dal regimedegli aiuti dell’Unione Europea.Regime di aiuti, che termineranno odiminuiranno presumibilmentedopo il 2013. Se il modello di olivi-coltura rimarrà quello di oggi, loscenario dopo il 2013 non sarà deimigliori per gli olivicoltori europei. L’esigenza di apportare modificazio-ni e innovazioni nel comparto olivi-colo per renderlo più competitivo hafatto si che dei tecnici dell’ aziendaagricola spagnola AgromilloraCatalana nel 1994, sperimentasserol’uso della macchina vendemmia-trice, per la raccolta dell’olivo. L’oliveto fu impiantato a filare conun investimento di piante per ettaromolto alto e il sistema fu denomi-nato “superintensivo”. L’impianto “superintensivo” dell’oli-vo è un sistema che si propone disurrogare l’olivicoltura classica,poco produttiva, marginale e conelevatissimi costi di manodopera edi produzione, dovuti in gran partealle operazioni di raccolta e potatu-ra. L’olivicoltura attraversa un

periodo di svolta legato principal-mente alla globalizzazione degliscambi commerciali; accanto a que-sta problematica che riveste uncarattere mondiale si associa unarealtà, che certamente è molto piùcaratterizzante di molti paesi euro-pei e cioè la difficoltà di reperiremanodopera specializzata e non,difficoltà che in determinati com-prensori diventa veramente pesantein periodi di raccolta di prodottiagricoli differenti ma con matura-zione coincidente.Si è fatta strada la ferma convinzio-ne che il contenimento dei costi diproduzione può essere attuato solose si impiega una valida meccaniz-zazione di tutte le operazioni coltu-rali del ciclo produttivo dell’olivo,ed in principale modo della fase diraccolta, molto delicata nella suarealizzazione e particolarmente gra-vosa dal punto di vista economico.Negli ultimissimi anni si è data unagrossa svolta a questo settore conl’introduzione e la rapida diffusione

dell’oliveto “superintensivo”. Tale sistema di allevamento si pre-senta particolarmente interessante,in quanto consente un’elevata den-sità di piante per ettaro e quindiproduzioni più consistenti, masoprattutto la possibilità di racco-gliere meccanicamente le olivemediante l’uso di vendemmiatricigià impiegate per la raccolta dell’u-va da vino, ottimizzando così l’ac-quisto di macchine anche in queicasi in cui le superfici aziendali nonsono particolarmente estese. Laforma di allevamento superintensi-va è da considerarsi valida ancheper i nostri areali, e questo sia intermini di costi di produzione delprodotto, che di quantità delle pro-duzioni e della loro qualità. E ciò inqualche modo era prevedibile se sivaluta che in nazioni quali laSpagna, leader nel settore olivicoloe da sempre grande e terribile con-corrente delle produzioni “made inItaly”, i nuovi oliveti impiantatisono, per la maggior parte, tutti del

Dalla spagna un’ innovativa soluzione per abbattere i costi di produzionee salvare l’olivicoltura europea

L’oliveto ad impianto “superintensivo” presso l’azienda aggricola del Dott. Giovanni Cantore di Castelfortead Avetrana (TA).

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tipo “superintensivo”. L’olivicolturaattuatasi dibatte tra limiti obiettividi produttività e alti costi di produ-zione. Visto che produttività e suovalore non si possono modificare apiacimento, l’unica possibilità direndere redditizia l’olivicoltura stanella compressione dei costi di pro-duzione, soprattutto di quelli per lamanodopera e tra questi in primoluogo la raccolta, che può arrivare asuperare il 50% del valore della pro-duzione.

Il modello superintensivo diAgromillora Catalana. Un mano sensibile alla riduzionedei costi della raccolta provienedalla Spagna, dove l’azienda vivai-stica, l’Agromillora Catalana ha ela-borato un modello d’olivicolturasuperintensiva. Il modello si basasull’impianto di 1600/1700 pianteper ettaro ad un sesto di 4 x 1,5m.Le varietà che al momento si adat-tano a questo nuovo tipo di alleva-mento della pianta di olivo sono le

spagnole Arbequina e Arbosana e lagreca Koroineki. Il materiale vegeta-le di partenza è costituito da pianti-ne autoradicate di 6/8 mesi di altez-za circa 40cm in vasetto 8x8cm. Ladurata degli impianti è di 15/20anni. L’impianto più vecchio inSpagna ha 14 anni e non cambiamolto dagli impianti di minore età.Il maggiore aspetto innovativo delmodello di olivicoltura superintensi-va è il modo affatto nuovo d’inten-dere la carriera produttiva deglialberi della specie. L’olivo è specielongeva secolare e come tale è con-siderato anche dal punto di vistaeconomico. Ora diventerà sicura-mente importante non tanto saperequanti anni può produrre un olive-to, ma quanto anni conviene cheesso produca. In altri termini, siconsidererà l’oliveto superintensivocome un normale vigneto da tavo-la, come un pescheto, come un pere-to, quindi quando non sarà più con-veniente coltivarlo si capitozzerà(ripartendo con un nuovo pollone il

ciclo produttivo), si estirperà e siimpianterà un nuovo oliveto oqualsiasi altro frutteto. Da conside-rare che il legno di olivo da ardereha un ottimo prezzo su mercato e1.700 piante non producono pocolegno.

Forma di allevamento.La forma di allevamento della pian-ta è costituito da un asse centrale,sostenuto da un tutore in bambù deldiametro di 22/26 mm di spessore acui viene fissato un filo di zinco-alluminio o di polietilene, che scor-re sulla fila, e dallo sviluppo latera-le dei rami secondari lungo il filare.L’apice vegetativo della piantinaappena messa a dimora deve esserelegato al tutore, e ogni volta che lostesso si sia accresciuto di circa 5cmbisogna ripetere l’operazione.Questo perché la piante si deve svi-luppare in altezza molto veloce-mente e non deve dare la possibilitàai rami secondari di prendere ilsopravvento e frenare la crescitadell’apice verso l’alto. Ad un annodalla messa a dimora le piante, inun buon impianto, sono alte circa130cm, a due anni circa 200cm.L’operazione della legatura degliapici vegetativi deve essere accom-pagnata, durante la crescita, dal-l’impalcatura della pianta (pulituradei rami basali secondari fino all’altez-za di 60cm), fino a quando l’olivonon arriva a 220cm dal suolo, aquel punto bisogna tagliare la cimae far sviluppare l’intera chioma. Lapotatura di gestione è finalizzata aorientare lo sviluppo dei ramisecondari nella direzione del filare edi eliminare i rami più grossi, chepossano provocare danni alla ven-demmiatrice durante la raccolta.Negli anni successivi alla potaturadi allevamento, bisogna effettuareun taglio della cima con lame adisco (Topping), nel mese di Luglio,questo per mantenere l’altezza dellapianta utile per non provocaredanni dal successivo passaggio,durante la raccolta, della macchinascavallatrice.

Irrigazione e difesa.Gli impianti superintensivi necessi-tano di irrigazione con distribuzionelocalizzata e volumi di acqua intor-no ai 2000 mc/ha/anno. Attraversol’irrigazione si distribuiscono i ferti-lizzanti per 5/6 volte l’anno con unapporto di N:P:K di 100:60:60 unitàper ettaro. I trattamenti da attuaresono circa 5/6 contro mosca, ozior-rinco, margaronia (pianta molto sen-sibile il primo anno) e le normalimalattie crittogame dell’olivo.

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Recentemente in Andalusia si stan-no sperimentando impianti inasciutto con sesto 6 x 1,35m.

Costi di impianto e raccolta.Il costo di impianto a ettaro è valu-tabile in circa Euro 9.000,00 oltreIVA, contemplando in questo costo:acquisto piante, preparazione delterreno, paletti, tutori, fili, messa adimora delle piantine, impianto diirrigazione, fertilizzanti, interventidi formazione della pianta e quantooccorre nei primi due anni di impro-duttività. Per la gestione dell’olivetonegli anni in produzione il costo siaggira sui Euro 1.500,00 a ettarocompreso il nolo della macchinavendemmiatrice. L’operazione dellaraccolta, in cui risiede il successo delsistema superintensivo, viene effet-tuata con macchina scavallatrice. E’la stessa macchina che si utilizzanormalmente per vendemmiare ivigneti, solamente apportando dellesemplici modifiche, come un convo-gliatore anteriore della chioma el’aumento dei battitori interni da 5a 10/11 coppie. Questa macchinaraccoglie oltre il 90% del prodotto eraccoglie un ettaro in circa 2/3 ore.Questa operazione è totalmentemeccanizzata, per cui il cantiere diraccolta è costituito da 2 soli operaialla guida della macchina e deltrattore con carro raccoglitore.Dopo la raccolta per evitare che le

escoriazioni provocate alla piantadal passaggio della macchina, èopportuno effettuare un trattamen-to con prodotti rameici, per evitareinfezioni di rogna provocare dalbatterio Pseudomonas savastanoi.

Produzioni.Le produzioni per un ettaro di terre-no di oliveto sono nell’ordine di30/50 q al terzo anno di impianto,60/80 q al quarto anno, 80/120 qdal quinto anno in poi.Nell’azienda di Avetrana al terzoanno si sono prodotti 60 q/ettaro divarietà Arbosana.

Caratteristiche analitiche degli oli.In Italia, al momento, i risultatianalitici riguardano le varietà“arbequina” e “arbosana” prodottiin Toscana e in Puglia. Le rese otte-nute sono state di poco inferiori allerese normali delle zone in questio-ne. L’acidità è risultata molto bassa,circa 0,2-0,3 in linea con la catego-ria “extravergini”. Il contenuto dipolifenoli è risultato inferiore aquello tipico delle varietà coltivatenelle zone di impianto. Gli oli sonorisultati privi di difetti, dotati di unbuon fruttato e con caratteristicheanalitiche di elevata qualità, questoper spiegare e giustificare, la loroaffermazione negli ambienti euro-pei ed extraeuropei nei quali si sonodi recente diffusi.

Diffusione in Italia.Al momento le zone interessate aquesti nuovi impianti sono laPuglia con i sui 150 ha distribuiti sututte le province, la Toscana, in pro-vincia di Grosseto, le Marche in pro-vincia di Teramo, la Calabria nelleprovince di Reggio e Cosenza e laSicilia in provincia di Palermo eTrapani.

Agr. Dott. Andrea L. Occhilupo

Cercasi colleghi da strutturare nellacostituenda rete commercialeItaliana per la distribuzione dellepiante di olivo, varietà Arbequina,Arbosana e Koroneiki, prodotte daivivai Agromillora Barcellona-Spagna,utilizzate per i nuovi impianti supe-rintensivi. Le zone libere sono:Veneto, Emilia Romagna, Marche,Abruzzo e Sardegna.Per informazioni rivolgersi all’Agr.Dott. Andrea Occhilupo E-mail: [email protected]

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Le olive raccolte dalla macchina.

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E « LO SVILUPPOSOSTENIBILE »

In passato il rapporto fra l'Uomo ela Natura è stato vissuto come un

continuo tentativo dell'uomo didominarla in quanto veniva consi-derata come una minaccia; ora,invece, ci si è accorti che le attivitàdell'uomo sono una minaccia per lanatura: infatti, si osservano fenome-ni come la riduzione delle biodiversi-tà, il consumo del suolo, i dissestiidrogeologici, le costruzioni abusive,gli incendi. Per tutte queste ragioni si sente lanecessità di educare i giovani alrispetto delle questioni ambientali,fornendo loro conoscenze fisiche,chimiche, biologiche e geologiche.Oggi, si è arrivati alla conclusioneche non può esistere nessun tipo disviluppo umano, sociale ed econo-mico, ove la base di quest’ultimo, ecioè la natura, venga irrazional-mente dilapidata. Ciò non significa che il rapportodell'uomo nei confronti della naturadebba essere di semplice contempla-zione o di statica conservazione.La conservazione di un bene natu-rale infatti è tanto più correttaquanto più questo bene è usato; ilproblema sta nella correttezza diutilizzazione e gestione delle risorse,nel perseguire uno sviluppo sosteni-bile. Anche se non si può negare diassistere ad un incremento dellaconsapevolezza dell'opinione pub-blica circa questi problemi, non sipuò purtroppo segnalare una paral-lela e decisa azione concreta inmerito da parte di governanti, poli-

tici, amministratori, pianificatori ecittadini. Consideriamo quale ruolopotremmo assumere: non quello didistruttori, ma di apportatori divita, di custodi del mondo. Siamo in grado di trovare soluzionied interventi, le nostre capacità incampo genetico, ingegneristico edecologico ci permettono di lavorarecon sistemi naturali e di trarre bene-ficio da essi, senza distruggerne l'in-tegrità e le capacità di rinnovamen-to. Potremmo, insomma, attingereal reddito della biosfera senza intac-carne il capitale: salvaguardando lespecie dall'estinzione, ripristinandola varietà dei paesaggi, rifertilizzan-do i suoli, riattivando il ciclo verdenelle terre aride, invertendo la ten-denza del processo d'inquinamentonegli oceani e nell'atmosfera, rici-clando le scorie in modo utile,imbrigliando l'energia del sole, delvento e dell'acqua, e sfruttando laricchezza genetica dell'evoluzione inmodo da formare organismi chelavorino in società con noi, per otte-nere nuovi raccolti, microbi, piante,medicinali e materiali o esattamen-te come abbiamo per tanto tempocontrollato la popolazione di altrespecie, potremmo controllare lanostra, mantenendola entro livellisostenibili. L'educazione ai consu-mi, il controllo dei bisogni, la messaa punto dei comportamenti che per-mettono la convivenza tra utilizza-zione e conservazione delle risorsecostituiscano l'unica via da percor-rere nella logica della sopravviven-za. Per attuare ciò sarebbe indispen-sabile un profondo cambiamentodella nostra mentalità di uominidelle società industrializzate, chepromuova lo sviluppo della creativi-tà, dell'immaginazione, della previ-sione, dell'anticipazione, favorendoin tal modo la risoluzione dei pro-blemi.Conoscere un po’ di più il nostropianeta principalmente ci porta acontribuire all’affermazione delprincipio sociale dello SviluppoSostenibile, che soddisfi i bisogni delpresente senza compromettere ifabbisogni delle generazioni future.

In termini di equa distribuzionedelle risorse, bisognerebbe limitan-do i danni con produzioni e lavora-zioni poco pulite, avviando uno svi-luppo ambientale, con una saggiagestione delle risorse, intese comematerie prime che non devonogiungere a un esaurimento a brevetermine.Bisognerebbe poter offrire al mag-gior numero possibile di abitantidella terra offrire un livello di vitaequo, basato sul concetto di equitàsociale, come principio etico, econo-mico e anche culturale.Sul piano culturale, bisognerebbeaiutare le culture ad adeguarsi aimodi di vita legati alla globalizzazio-ne. Bisognerebbe salvaguardare labiodiversità, come stok di materialegenetico presente nelle diverseregioni della terra, per la difesadegli ambienti di particolare inte-resse.Cercando di portare avanti, daparte di tutti gli Stati membri l’ac-cordo di programma della confe-renza delle Nazioni Unite, tenutasia Kioto, principalmente quellodell’Agenda 21.

Per poter continuare ad utilizzare lerisorse naturali, bisogna avere unalto senso di responsabilità nellaconservazione dell’ambiente. Cercando di inculcare ai proprietariterrieri ed ai capitalisti, che il loroprincipio di produrre di più per gua-dagnare di più a lungo termine creadanni all’ambiente naturale. Occorre saper apprezzare ed utiliz-zare le varie risorse e conservare taletesoro senza comprometterlo netanto meno alterarlo per le futuregenerazioni. Purtroppo col passare degli anni ilnostro habitat diviene sempre piùdebole, rischiando di essere minac-ciato da più parti.

Agr. Dott. Giuseppe Mascar

La riflessione di un professionista del settore agro-ambientale

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Gennaio 2007 47

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Agrotecnici: fatevi conoscere!

Lo scorso dicembre 2006 è uscito il secondo numero delsemestrale informativo “FILOCONTINUO” a curadell’Istituto “A. Motti”, Scuola Professionale di Stato perAgricoltura, Ambiente, Giardinaggio – Alberghiero eRistorazione – Industria e Artigianato – Servizi Sociali eTuristici di Reggio Emilia.

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