Eco della Sera - 13 Giugno 2016

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di Francesca Mastracci C amminare nel bosco e incontrare una dis- carica tra il verde degli alberi. Succede nel bosco di Sommo Ripola, dove, salendo su uno dei sent- ieri che va verso Pallerone, ci si può imbattere in un cumulo di lattine, piccoli elettrodomestici, pentole, padelle con coperchi, bot- tiglie e chi più ne ha più ne metta. Ignoti i personaggi che hanno pensato di deturpare l’ambiente del bosco. Abbiamo chiesto alla polizia municipale di Licciana Nardi se la seg- nalazione della discarica a cielo aperto fosse mai stata inviata al comando. Ci hanno risposto che hanno appreso della di- mensione del problema guardando le foto che gli abbiamo mostrato. Un cacciatore, una volta, aveva riferito la cosa in maniera ufficiosa, ma loro stessi si sono chiesti chi possa essersi premu- rato di arrivare in un luogo raggiungibile solo a piedi e per giunta in salita per sversare dei rifiuti abusi- vamente. I vigili, inoltre, spiegano che ogni anno elevano numerose san- zioni a chi abbandona rifiuti in strada o in luoghi impropri. I controlli sono numerosi e a volte hanno persino colto qualcuno sul fatto o qualcuno che ha lasciato buste con il suo indirizzo all’interno dell’immondizia ab- bandonata o addirittura, dall’inizio della raccolta differenziata, qualcuno che ha abbandonato la busta personalizzata con il codice a barre. I vigili hanno anche più volte eseguito bonifiche in tutto il territorio, anche nei boschi, scoprendo rifiuti di ogni genere. Quello che tengono a specificare dalla municipale é che la notizia per cui più im- mondizia si produce e più si paga non è assoluta- mente vera. Attualmente questo metodo tariffario non é in vigore, ma qual- che furbo pensa che sver- sando i rifiuti fuori dal cas- sonetto magari potrebbe risparmiare qualche euro. Certo la presenza di isole ecologiche per il conferimento di rifiuti ingombranti, anche pic- coli, potrebbe disincen- tivare questa pratica incivile, ma nel frattem- po rimane il problema dei rifiuti abbandonati. 13.06.2016 NUMERO 3 2 pagine SUPPLEMENTO www.ecodellalunigiana.it Tra Ripola e Pallerone una discarica a cielo aperto Kanevsky, a Fivizzano un artista mondiale I quarant’anni del “Bomberino” lunigianese U n evento straordinario si svolgerà mercoledì 15 giugno alle 11.30 a Fiviz- zano presso il Museo di San Giovanni degli Agostiniani. Uno dei più importanti ar- tisti al mondo di questo periodo storico farà visita al Museo di San Giovanni degli Agostiniani, lasciando in personale alcune opere fino a domenica 3 luglio e il Museo acquisirà in perma- nente un’opera del mae- stro, donata dallo stesso. Stiamo parlando di Alexan- der Kanevsky, definito da critici di quattro continenti l’artista geniale e visionario che indaga sacre scritture e testi letterari con la sua ca- pacità pittorica e un intuito artistico fuori dal comune. Indicato come l’artista più importante e maestro che ha esposto in Expo e il maestro dell’anno 2015 dall’ Enciclopedia dell’Arte Italiana, una delle sue tavole è stata messa nelle prime pagine della “Bib- bia dell’arte italiana”, il “Catalogo dell’Arte Mod- erna. Gli artisti italiani dal primo Novecento ad oggi” Editoriale Giorgio Monda- dori, recensito dalle riviste più importanti del set- tore, il suo programma di mostre è apparso su Arte Mondadori, Effetto Arte ha dedicato a Kanevsky la copertina, con articoli ampi di critica e analisi. Sue opere sono state re- censite nella collana “Le scelte di Puntelli” Edito- riale Giorgio Mondadori, nel primo volume “Il tempo infinito dell’arte”, accanto a opere di Caravaggio, nel secondo volume “Il labirin- to dell’ipnotista”, accanto a opere di Goya e di Van Mercoledì 15 giugno si terrà lo sciopero generale degli operai che si occupano della raccolta differenziata. Quindi, si invita l’utenza, sia domestica che non domestica, a esporre la plastica che potrebbe essere ritirata il giovedì, e di NON esporre, invece, quella del rifiuto organi- co, che sarà ritirato nella data seguente. Matteo Mastrini però non ci sta e commenta: ““Pur nel rispetto delle libertà sin- dacali dissento da forme di astensione che pos- sano danneggiare gli utenti” I Vigili: “Non è sversando i rifiuti che si risparmiano soldi sulla bolletta” Mercoledì sciopero degli operai della raccolta differenziata Biancardi a pagina 2 ULTIM’ORA AMBIENTE CULTURA Al di là del Passo, Cerreto Alpi A l di là del crinale, scen- dono curve scoscese, un andirivieni quasi diseg- nato a pennello, di verde con una lingua di asfalto. La nebbia si dirada, le case ai bordi della strada, hanno i tetti colorati dalle fronde dei faggi. Si respira aria di montagna quassù, dell’Appennino che punge, con la sua aria fresca, de- gli animali che incantano, volano, aleggiano soliti alle correnti che portano le nubi a coprire la sommità delle cime. Negli occhi del passato, con i colori più sbiaditi, ci sono le fatiche di uomini e animali, i cavalli, i suoni di una civiltà lontana dalle macchine, che avan- za a piccoli passi sui bas- toni e sui carri, piano piano, arrivando fino a sera. Al di là del crinale, sotto gli alberi, i laghi, l’impietosa bellezza delle montagne, arriviamo a Cerreto Alpi. C’è una fontana, vicino al parcheggio, con l’acqua freschissima, le stradine che si inerpicano fino alla chiesa, i bambini, i fiori, le storie appese ai muri, di una civiltà che non vuole andar via. Scopriamo le case, i numeri appesi a fi- anco alle porte, in legno, in ferro, i nomi delle famiglie. Sentiamo che ques- ta gente ama il proprio paese, perché un paese ci vuole, come nei racconti di Fogazzaro, di Calvino, delle interviste di Nuto Rev- elli, e perché forse nes- suno vuole lasciarlo morire di inedia e di vecchiaia. CONTINUA A PAG. 2 Questo giornale aderisce alla campagna di Amnesty International TURISMO

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di Francesca Mastracci

Camminare nel bosco e incontrare una dis-

carica tra il verde degli alberi. Succede nel bosco di Sommo Ripola, dove, salendo su uno dei sent-ieri che va verso Pallerone, ci si può imbattere in un cumulo di lattine, piccoli elettrodomestici, pentole, padelle con coperchi, bot-tiglie e chi più ne ha più ne metta. Ignoti i personaggi che hanno pensato di deturpare l’ambiente del bosco. Abbiamo chiesto alla polizia municipale di Licciana Nardi se la seg-nalazione della discarica a cielo aperto fosse mai stata inviata al comando. Ci hanno risposto che hanno appreso della di-mensione del problema guardando le foto che

gli abbiamo mostrato.Un cacciatore, una volta, aveva riferito la cosa in maniera ufficiosa, ma loro stessi si sono chiesti chi possa essersi premu-rato di arrivare in un luogo raggiungibile solo a piedi e per giunta in salita per

sversare dei rifiuti abusi-vamente. I vigili, inoltre, spiegano che ogni anno elevano numerose san-zioni a chi abbandona rifiuti in strada o in luoghi impropri. I controlli sono numerosi e a volte hanno persino colto qualcuno

sul fatto o qualcuno che ha lasciato buste con il suo indirizzo all’interno dell’immondizia ab-bandonata o addirittura, dall’inizio della raccolta differenziata, qualcuno che ha abbandonato la busta personalizzata

con il codice a barre. I vigili hanno anche più volte eseguito bonifiche in tutto il territorio, anche nei boschi, scoprendo rifiuti di ogni genere. Quello che tengono a specificare dalla municipale é che la notizia per cui più im-mondizia si produce e più si paga non è assoluta-mente vera. Attualmente questo metodo tariffario non é in vigore, ma qual-che furbo pensa che sver-sando i rifiuti fuori dal cas-sonetto magari potrebbe risparmiare qualche euro. Certo la presenza di isole ecologiche per il conferimento di rifiuti ingombranti, anche pic-coli, potrebbe disincen-tivare questa pratica incivile, ma nel frattem-po rimane il problema dei rifiuti abbandonati.

13.06.2016 • NUMERO 3 • 2 pagine • SUPPLEMENTO • www.ecodellalunigiana.it

Tra Ripola e Pallerone una discarica a cielo aperto

Kanevsky, a Fivizzano un artista mondiale

I quarant’anni del “Bomberino” lunigianese

Un evento straordinario si svolgerà mercoledì

15 giugno alle 11.30 a Fiviz-zano presso il Museo di San Giovanni degli Agostiniani. Uno dei più importanti ar-tisti al mondo di questo periodo storico farà visita al Museo di San Giovanni degli Agostiniani, lasciando in personale alcune opere fino a domenica 3 luglio e il Museo acquisirà in perma-nente un’opera del mae-stro, donata dallo stesso.Stiamo parlando di Alexan-der Kanevsky, definito da critici di quattro continenti l’artista geniale e visionario che indaga sacre scritture e testi letterari con la sua ca-pacità pittorica e un intuito artistico fuori dal comune. Indicato come l’artista più importante e maestro che ha esposto in Expo e

il maestro dell’anno 2015 dall’ Enciclopedia dell’Arte Italiana, una delle sue tavole è stata messa nelle prime pagine della “Bib-bia dell’arte italiana”, il “Catalogo dell’Arte Mod-erna. Gli artisti italiani dal primo Novecento ad oggi” Editoriale Giorgio Monda-dori, recensito dalle riviste più importanti del set-tore, il suo programma di mostre è apparso su Arte

Mondadori, Effetto Arte ha dedicato a Kanevsky la copertina, con articoli ampi di critica e analisi. Sue opere sono state re-censite nella collana “Le scelte di Puntelli” Edito-riale Giorgio Mondadori, nel primo volume “Il tempo infinito dell’arte”, accanto a opere di Caravaggio, nel secondo volume “Il labirin-to dell’ipnotista”, accanto a opere di Goya e di Van

Mercoledì 15 giugno si terrà lo sciopero generale degli operai che si occupano della raccolta differenziata. Quindi, si invita l’utenza, sia domestica che non domestica, a esporre la plastica che potrebbe essere ritirata il giovedì, e di NON esporre, invece, quella del rifiuto organi-co, che sarà ritirato nella data seguente. Matteo Mastrini però non ci sta e commenta: ““Pur nel rispetto delle libertà sin-dacali dissento da forme di astensione che pos-sano danneggiare gli utenti”

I Vigili: “Non è sversando i rifiuti che si risparmiano soldi sulla bolletta”

Mercoledì sciopero degli operai

della raccolta differenziata

Biancardi a pagina 2

ULTIM’ORA

AMBIENTE

CULTURA

Al di là del Passo, Cerreto Alpi

Al di là del crinale, scen-dono curve scoscese,

un andirivieni quasi diseg-nato a pennello, di verde con una lingua di asfalto. La nebbia si dirada, le case ai bordi della strada, hanno i tetti colorati dalle fronde dei faggi. Si respira aria di montagna quassù, dell’Appennino che punge, con la sua aria fresca, de-gli animali che incantano, volano, aleggiano soliti alle correnti che portano le nubi a coprire la sommità delle cime. Negli occhi del passato, con i colori più sbiaditi, ci sono le fatiche di uomini e animali, i cavalli, i suoni di una civiltà lontana dalle macchine, che avan-za a piccoli passi sui bas-toni e sui carri, piano piano, arrivando fino a sera.

Al di là del crinale, sotto gli alberi, i laghi, l’impietosa bellezza delle montagne, arriviamo a Cerreto Alpi. C’è una fontana, vicino al parcheggio, con l’acqua freschissima, le stradine che si inerpicano fino alla chiesa, i bambini, i fiori, le storie appese ai muri, di una civiltà che non vuole andar via. Scopriamo le case, i numeri appesi a fi-

anco alle porte, in legno, in ferro, i nomi delle famiglie. Sentiamo che ques-ta gente ama il proprio paese, perché un paese ci vuole, come nei racconti di Fogazzaro, di Calvino, delle interviste di Nuto Rev-elli, e perché forse nes-suno vuole lasciarlo morire di inedia e di vecchiaia.

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Questo giornale aderisce alla campagna di Amnesty International

TURISMO

Page 2: Eco della Sera - 13 Giugno 2016

Quando ieri abbiamo saputo di quello che stava succe-dendo ad Orlando, in Florida, parte della nostra redazi-one era impegnata a Fosdinovo, nell’organizzazione di un campionato fotografico. Il tema della giornata è stato quello della “bellezza del cammino” e tutti i partecipanti erano motivati a trovare scatti da consegnare senza mai dare segni di cedimento all’ovvietà. C’erano gli asini, le famiglie, la festa del parco e di Legambiente, un pomerig-gio assolato, con l’aria fresca respirata lungo le mura del castello. Questo paese non ha nulla a che vedere con l’America, pensavamo, è evidente, anche dal modo in cui ti guardano i turisti, in cui ti parlano, alla ricerca dell’arte. Eravamo a migliaia di km di distanza da Orlando, ma la furia, la bestialità degli accadimenti ci ha spazzati via. I morti, le armi, l’omofobia hanno viaggiato più veloci della luce. Fino a noi.

Eppure il senso antico della bellezza, pensavo, sta proprio nel pensare che prima di noi, miracoli di incontri e di figure siano riusciti a creare tutta la meraviglia che ogni tanto ci sorprende nel mondo. Dalla polvere dei deserti, agli alberi delle foreste, dagli occhi di un animale, alle forme di pietre antiche come la storia dell’uomo, all’arte. Ogni cosa, bella, nasce dall’amare un’idea e dalle “mani” di chi quell’amore lo rende reale. La violenza no. Non ci sono differenze, per chi scrive, tra gli occhi di chi si ama e le parole di un poeta, i numeri e le formule di uno scienziato, i pennelli, le note, i colori di un’artista, le materie, gli attrezzi e l’esperienza di un artigiano. Non ci sono differenze tra quello che si prova per ciò che ci piace, animali, uomini, donne, musica, dis-egno, uno sport, un libro, un amante, sono solo sfumature di uno stesso bisogno di colorare la nostra vita. E da quel luogo in cui non ci sono né tempo, né spazio, riusciamo a creare un mondo in cui tutto ciò che amiamo diventa l’unica forza di gravità che fa ruotare le nostre giornate e rivoluzionare i nostri pensieri e le nostre preoccupazioni, in un moto ordinato e armonico, almeno fino a quando non ce ne sarà uno nuovo.

L’amore crea un mondo in cui lo spazio non è mai un os-tacolo, basta chiudere gli occhi e riaprirli, basta chiudere gli occhi ed immaginarci altrove per essere esattamente dove vogliamo, in piedi, con il nostro sguardo deliziato, le nostre braccia aperte e il nostro respiro inebriato dalla brezza del mare di possibilità in cui stiamo per navigare.Ieri abbiamo chiuso gli occhi e ci siamo trovati ad Orlan-do. Li abbiamo aperti e ce li siamo coperti di nuovo, per non vedere prima di tutto, per non capire, poi.

CONTINUAVogliamo vedere le case dall’alto, dal selciato della chiesa abbiamo la vista sui tetti che fumano, il cimit-ero, il fiume, le sedute ai bordi del ponte, in una pla-cidità estrema. Il tempo qui, ha un altra flemmatica

sincronia con la vita delle cose.Scendiamo da una stradi-na che ospita il ristorante del paese, un signore ci dice di correre perché poi sarebbero arrivati i turisti non ci sarebbe rimasto più niente. Sorride. Siamo in

tre e dobbiamo seguire per il giornale una presentazi-one nella stalla di Giovanni Lindo Ferretti. Lui cantava in un gruppo punk, ed è inconfutabilmente un po’ uno dei nostri idoli.Mentre torniamo a casa, pensiamo che Cerreto Alpi

è bellissimo. E non è la suggestione di un pomeriggio o di un person-aggio famoso che descrive la sua montagna come fosse una poesia. Pensia-mo che dall’altra parte del crinale le strade sono tutte un po’ più stranamente dissestate, la segnaletica cancellata dagli pneu-matici, le case cantoniere abitate dai rovi. Consta-tiamo che il versante a sud di questo Appennino dalla cima stanca si apre a una discesa pervasa da una patologica cronica che chiameremo “non voglia” di fare le cose per bene. E ci dispiace perché questo è il nostro versante del nostro Appennino, che scende, si divide, si espande, sobbolle in colline ed arriva sino al mare.

(Diego Remaggi)

Alessio Mazzoni: traguardo dei quarant’anni per il portiere lunigianeseL’odio di amare

L’Appennino dall’altra parte

Diego Remaggi

13.06.2016 • NUMERO 3 • 2 pagine • SUPPLEMENTO • 2

Due versanti e due diversi modi di abitare e forse anche di “amministrare”

EDITORIALE

Via A. Nardi 20, Aulla, tel 0187 420013E-mail: [email protected]

Direttore: Diego Remaggi - [email protected]: Anastasia Biancardi Redazione: Diego Remaggi, Anastasia Biancardi, Marco AnzaloneCollaboratori: Francesca Fontana, Marco Anzalone, Franc-esca Mastracci, Marco Scaletti, Alfredo Maccani.Grafica: Diego Remaggi

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zione n196/1 del 04/2015

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Il Calcio Lunigianese fe-steggia i 40 anni di Ales-sio Mazzoni portiere

nato a Fivizzano l’ormai lontano 11.06.1976 Co-mune nel quale risie-de e vive da sempre. Alessio, per tutti “Bomb-erino”, merita, secondo i vecchi compagni e i diri-genti del Licciana 2000 e molti amici di Fivizzano, che tutti ne conoscano le sue abilità calcistiche soprattutto perché la sua passione per il calcio e la sua serietà nel prati-carlo sono una gran bel-la storia da raccontare. Iniziamo dai numeri a Lui tanto cari, dato che oltre a giocarlo il calcio locale lo ha studiato da sempre. Esordisce il 25.4.1993 du-rante la partita Villafranca – Fivizzano come attac-cante, qui il significato del suo soprannome, sembra infatti che i goal in acro-bazia fossero il suo forte, ma ben presto i tornei es-tivi e le partite alla pista con gli amici lo spinsero tra i pali, prima per gioco, poi per passione e, pur non presentando il fisico longilineo del numero 1, la sua esplosività e il suo im-pegno, uniti ad una tecni-ca elevata, lo rendono da subito uno dei più affid-abili portieri in Lunigiana.

Dal 1994 inizia la car-riera tra i pali, tesserato in varie squadre, dopo Fivizzano, Licciana 2000, Monti, Soliera, Monzone, presenze ufficiali 419, ultima partita Monzone -Palleronese, finale di coppa del 24.5.2015. Il Bomberino ne ha viste e vissute di situazioni leg-ate al Calcio locale, trasci-natore dentro e fuori dal campo, sempre il primo ad arrivare agli allena-menti e l’ultimo ad an-darsene, grintoso al punto giusto, ha unito quella vena di pazzia, necessaria per il ruolo, ad un grande equilibrio nei momenti delicati che lo sport pre-senta. Simpatico e timido fuori dal rettangolo di gioco, spacca timpani e allenatore in campo per i suoi difensori. Sono molte le carriere, forse ancor più meritevoli, da ricordare

nel nostro territorio, ma ciò che rende Mazzoni esempio per i più giovani è la totale devozione e il grande amore per il Calcio che tutti gli riconoscono.

Dal nostro Punto di vista si valuta come apice della sua carriera l’esperienza con noi condivisa, che ha portato la squadra alla mitica promozione in sec-onda categoria del 2002.Molti gli indimenticabili momenti e non a caso nella finale di Barbarasco contro il Fossola, finita ai rigori, Alessio fu protago-

nista assoluto esaltando-lo per ben due occasioni e chiudendo la faccenda, come scriveva Bertoc-chi sul Corriere Apuano.

Ma se proprio di rigori dobbiamo parlare, c’è stata una partita che ha segnato la sua storia e ci ha fatto capire che poteva essere l’anno buono, uno di quei match che avrebbe potuto raccontare Osval-do Soriano, e che rimarrà nei cuori di chi l’ha vis-suto. Spiace che a farne le spese furono proprio i suoi vecchi compagni della Fivizzanese, ma si sa… il diavolo fa le pen-tole, ma non i coperchi.Ebbene, in quella partita che ha visto la squadra in difficoltà strappare un prezioso 1 a 2 in inferior-ità numerica, non si limitò a parare due penalty, ma espulso procurandone un terzo, suggeriva a Pardini la traiettoria del nuovo tiro, la sua immagine al trip-lice fischio inginocchiato davanti alla porta con le braccia rivolte verso il cie-lo, scalda ancora i cuori.Nasce spontaneo e dovuto, quindi, l’augurio da parte del gruppo del “vecchio” Licciana 2000.

(A.B.)

Trascinatore dentro e fuori dal campo

Alessio Mazzoni esor-disce il 25 aprile 1993 in Villafranca - Fivizzano ”

Compleanno sportivo per il “Bomberino”, innamorato del calcio