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Ufficio stampa Rassegna stampa martedì 21 febbraio 2012 Pagina 1 di 119

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Ufficio stampa

Rassegna stampamartedì 21 febbraio 2012

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Il Resto del Carlino Ravenna

Corriere Romagna Ravenna

INDICE

Prima Pagina21/02/12 Prima pagina 6

Afghanistan, trappola mortale per un militare di Bastia Lo zio: ‘Non voleva partire’21/02/12 Cronaca 7

Quella telefonata alle sette: «Francesco non c’è più»21/02/12 Cronaca 8

Ufficiale ‘ravennate’ sfuggì per un soffio alla strage di Nassiriya21/02/12 Cronaca 9

Premio Biagi, la solidarietà è protagonista21/02/12 Economia e Territorio, Istruzione 10

Al freddo perché non ho soldi E l’Imu mi mette in ginocchio21/02/12 Sanità e Politiche sociali 11

Viaggio nel paese senza scuole21/02/12 Politica 13

Il dialetto, tra scienza e passione «È il nostro il romagnolo più puro»21/02/12 Turismo, Cultura, Spettacoli 14

Ho chiesto una visita per mia madre Il medico? È arrivato solo sette ore dopo21/02/12 Sanità e Politiche sociali 16

Corpo militare della Croce Rossa Attività febbrile nell’emergenza21/02/12 Cronaca 17

Valentina Morigi all’assemblea di Sant’Alberto21/02/12 Politica 18

Ecco la nuova piazzetta degli Ariani21/02/12 Edilizia e Infrastrutture 19

Brevi21/02/12 Cronaca 20

Danni contenuti, buona la prevenzione21/02/12 Ambiente 21

In 1.800 dicono sì al ‘parco lucciole’ e no al parcheggio21/02/12 Edilizia e Infrastrutture, Parchi 22

Carradori: «Bene stop intramoeniale» Falcinelli cauto21/02/12 Sanità e Politiche sociali 23

Il ‘vecchio’ e il Mar: un capolavoro21/02/12 Turismo, Cultura, Spettacoli 24

Fermate le corse in via Cella21/02/12 Trasporti 25

Ho pianto guardando quelle donne senza diritti»21/02/12 Lavoro 26

Canale dei Molini, interventi per 200mila euro21/02/12 Ambiente 27

Cervia hospitality guarda al 201321/02/12 Turismo, Cultura, Spettacoli 28

Visita guidata alla mostra del Mar21/02/12 Turismo, Cultura, Spettacoli 29

Prima Pagina21/02/12 Prima pagina 30

Maltempo, il Prefetto presenta il conto21/02/12 Ambiente 31

Aveva una casa in affitto21/02/12 Cronaca 32

Tre soldati morti, uno abitava a Bastia21/02/12 Cronaca 33

Multe da reinvestire sulle linee21/02/12 Trasporti 34

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La Voce di Romagna Ravenna

Riforma che tenga conto della qualità di servizi e lavoro21/02/12 Lavoro, Politica 35

Oltre duemila visitatori per il Mar21/02/12 Turismo, Cultura, Spettacoli 36

Niente licenze per alcolici nei circoli21/02/12 Cronaca 37

Docu-film con le storie di profughi giunti nella provincia di Ravenna21/02/12 Turismo, Cultura, Spettacoli 38

Torna l’ortofrutta a km zero21/02/12 Agricoltura 39

In breve21/02/12 Cronaca 40

L’epica da Ulisse a Garibaldi21/02/12 Turismo, Cultura, Spettacoli 41

Dai futuri geometri idee per la riqualificazione21/02/12 Istruzione 42

Focus sui problemi della località21/02/12 Politica 43

Omsa, si avvicina il giorno della verità21/02/12 Lavoro 44

Offerti incentivi e sgravi fiscali21/02/12 Lavoro 45

Prolungamento per il porto canale21/02/12 Edilizia e Infrastrutture 46

Brecht e Weill sbarcano a Napoli “accolti” da Ranieri e Lina Sastri21/02/12 Turismo, Cultura, Spettacoli 47

Un capolavoro attuale che ci insegna a tenere sempre viva la speranza21/02/12 Turismo, Cultura, Spettacoli 48

Prima Pagina21/02/12 Prima pagina 49

La regina è Faenza21/02/12 Politica 50

Breve comparazione con l’analisi sulla qualità della vita pubblicata da “Il Sole 24 ore”21/02/12 Politica 52

5 criteri usati21/02/12 Politica 53

Santa Sofia cresce in tenore di vita21/02/12 Politica 55

La Perla Verde diventa di bronzo21/02/12 Politica 57

Ci sono le condizioni per lo stato di calamità21/02/12 Ambiente 59

Zapping21/02/12 Turismo, Cultura, Spettacoli 60

Amianto 13 milioni dalla Regione21/02/12 Ambiente 61

Sui danni confronto tra Regione e Governo21/02/12 Ambiente 62

Soldato muore in Afghanistan L’amica: ‘Ho perso un fratello’21/02/12 Cronaca 63

“I servizi? Intoccabili”21/02/12 Politica, Sanità e Politiche sociali 65

“Conflitto d’interessi per i medici”21/02/12 Sanità e Politiche sociali 66

Fiori a lutto per Equitalia21/02/12 Politica 67

Approvato l’emendamento Mercatali per le strutture ricettive con oltre 25 posti letto21/02/12 Politica 68

Anche i Giovani Democratici a Modena per dire no all’omofobia21/02/12 Politica 69

In breve21/02/12 Politica 70

Chi non ha compilato il censimento rischia la radiazione dall’anagrafe21/02/12 Politica 71

TORNANO 15 CORSE PER LA ROMAGNA21/02/12 Edilizia e Infrastrutture, Trasporti, Viabilità 72

LpRa: “Giù le mani da Spadoni”21/02/12 Turismo, Cultura, Spettacoli, Politica 73

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Corriere della Sera

Il Resto del Carlino

Il Sole 24 Ore

Italia Oggi

Calano le ore di cassa integrazione21/02/12 Economia e Territorio, Lavoro 74

Ex Vivaio: petizione in aula21/02/12 Parchi 75

Oggi viene presentata la mozione unitaria Ancarani - Savelli21/02/12 Politica 76

Giovedì il battesimo uciale della neonata associazione21/02/12 Politica 77

Sicurezza obbligatoria I contenuti dell’accordo fra Stato e Regioni21/02/12 Politica 78

Il progetto si toglie i veli21/02/12 Edilizia e Infrastrutture 79

IN PILLOLE21/02/12 Cronaca 80

“L’epica di Pietro Guberti”21/02/12 Politica 81

Brevi cultura21/02/12 Turismo, Cultura, Spettacoli 82

Dal Lieder ad Edith Piaf Le risorse di Santià-Vanini21/02/12 Turismo, Cultura, Spettacoli 83

La cerimonia (rinviata per neve) si svolgerà venerdì21/02/12 Turismo, Cultura, Spettacoli 84

Powercrop chiede danni per 5 milioni21/02/12 Ambiente, Politica 85

pescatori “L’unica soluzione è quella di allungare i moli di almeno un metro, ma le associazionieconomiche sono contrarie per la paura (infondata) dell’erosione”21/02/12 Agricoltura 86

L'amalgama inesistente21/02/12 Politica Nazionale 87

Beni, compensi e azioni Online i redditi dei ministri21/02/12 Economia Nazionale, Politica Nazionale 88

Tessere e camorra a Modena, indaga Verdini21/02/12 Politica Nazionale 89

«Le mafie hanno alzato il tiro» Il pm Musti finisce sotto scorta21/02/12 Economia Nazionale, Politica Nazionale 90

E adesso i clan stranieri cercano alleanze con gli italiani21/02/12 Economia Nazionale, Politica Nazionale 91

Treni, il caos sui binari durerà fino a venerdì21/02/12 Trasporti 92

Comuni in ginocchio: «Senza aiuti è la fine»21/02/12 Ambiente, Sanità e Politiche sociali 93

Oggi ultima neve, poi sarà allarme disgelo21/02/12 Ambiente 95

ENERGIA: Utility locali ultimo feudo dei potentati politici21/02/12 Pubblica Amministrazione 96

ENERGIA: Risiko sulle ex municipalizzate ma la partita è solo al primo tempo21/02/12 Pubblica Amministrazione 97

Quei beni che dobbiamo far crescere21/02/12 Turismo, Cultura, Spettacoli 98

Aumentano i detenuti ma cala la spesa21/02/12 Sanità e Politiche sociali 101

La pena si sconta ai domiciliari21/02/12 Sanità e Politiche sociali 102

Scuole e Comuni, sotto esame spese sa 5 miliardi l'anno21/02/12 Pubblica Amministrazione 104

Pdl, guerra delle tessere a Modena21/02/12 Politica Nazionale 105

Comuni, Entrate e Finanza uniti nella lotta all'evasione21/02/12 Pubblica Amministrazione 106

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La Repubblica

Identikit del revisore legale21/02/12 Pubblica Amministrazione 107

Paritarie in allarme per l'Imu21/02/12 Pubblica Amministrazione 108

Presto soluzione su crediti da pa21/02/12 Pubblica Amministrazione 110

L’Imu Adeguamenti per Chiesa catasto e detrazioni21/02/12 Pubblica Amministrazione 111

L’EUTANASIA DELLA SANITÀ21/02/12 Sanità e Politiche sociali 112

I cento giorni del “montismo”21/02/12 Economia Nazionale, Politica Nazionale 113

Roma, shock al pronto soccorso donna in coma legata al letto “Ispezioni dei Nas in tutta Italia”21/02/12 Sanità e Politiche sociali 114

La sanità Meno soldi, degrado e pochi infermieri così affondano i reparti in prima linea21/02/12 Sanità e Politiche sociali 116

I cento giorni Un tecnico che sta cambiando la politica ma su fisco e lavoro non convince tutti21/02/12 Economia Nazionale, Politica Nazionale 118

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OGGI SU vimilrestodeicariino.itinwenn

FoToGALLERy N Lacrime d'addio

per Francesco

FOTOW , rw F it nostro viaggio

W a Santo Stefano

commENTO N Crisi, raddoppiati

i pignoramenti

Donna morta in ospedale

«Il medico? E arrivato dopo sette ore»

Per mutui non pagati

In due ami raddoppiate le abitazioni pignorate e A pagina 5

PISIGNANO TUBO DELLA STUFA DIFETTOSO

SALVATI DAL MONOSSIDO

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Da stasera all'Alighieri

`L'opera da tre soldi' parla napoletano con Ilanieri

Solidarietà

La nostra iniziativa per ricordare Marco Biagi

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[email protected]

Redazione: via Salare40, 48100 Ravenna Tel. 0544 249611 Fax 0544 39019 Ed Pubblicità: S.P.E. Ravenna L.E. Alt:arti, 60 TeL 0544 278065/ Fax 0544 270457

Martedì 21 febbraio 2012

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LA FAMIOLV, IL FRATELLO ERA ARRIVATO DALLA SICILIA A NATALE PER TROVARLO MENTRE ERA IN LICENZA, E PRESTO ERA PREVISTA UNA VISITA DELLA MADRE

IL CORDOGLIO DELLE ISTITUZIONI icinaN 1§,caporak maggi?re Currb

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Afgh stan, trappola mortale per un *Ware di Bastia Lo zio: Non voleva partire' Affogato nel fiume dopo l'incidente col blindato ABITAVA a Ravenna uno dei tre mi-litari del 66' Reggimento fanteria Trieste' morti in un incidente stra-dale in Afghanistan. Si tratta del ca-poral maggiore Francesco Currò, 33 anni, nato a Messina e residente da due anni nella frazione di Bestia, in una palazzina di via Gambona. L'in-cidente è avvenuto ieri mattina, a cir-ca 20 kin a sud-ovest di Shindand, al confine con la provincia 'calda' di Fa-rah., dove da giorni è in atto una va-sta operazione che sta impegnando alcune centinaia di militari per allar-gare la bolla di scurezza, consenten-do la libertà di movimento e lo svi-luppo delle attività locali.

L'AZIONE dei militari è però com-plicata dalle forte piogge che hanno ingrossato i fiumi. Il Lince coinvolto nell'incidente — appartenente alla

Task Force Center con base a Shin- dand — era impegnato proprio nel recupero di un'unità rimasta blocca-ta dalle condizioni meteo avverse. Ma, mentre attraversava un corso d'acqua, il blindato si è capovolto. Tre dei militari dell'equipaggio sono

LE VITTI M E Con L caporalmaggiore Currò hanno perso La vita altri due mani del. 66 ° reggimento di Forlì

rimasti intrappolati all'interno del mezzo e sono successivamente morti affogati. Con il caporal maggiore ca-

po Francesco Currò hanno perso la vita il primo caporal maggiore Fran-cesco Paolo Messineo, 29 anni, di Pa-

lenti°, e il pri-mo caporal maggiore Lu-ca Valente, 28 anni, di Gagliano del Capo (Lec-ce). Si è inve-ce salvato il ral-lista del Lince, il mitragliere che stava sulla torret- ta. I feretri dovreb- bero partire già oggi per l'Italia. : ,:Questa volta non voleva parti- re: era come se avesse un presentimento, che potesse accadere qualco-sa, ma poi è andato lo stes-so», ha raccontato lo zio di Francesco Currò.

LA SUA STORIA

Francesco Urrà, nato a Messina IL 27 febbraio 1979, sì arruola neir Esercito

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Attualmente era in forza

L66 ° reggimento fanteria aeromobile 'Trieste' di Fori", incarico di fuciliere

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IL 15 Luglio 1997 R ''V̀s.k,S. ■.","k».

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IL IL RICORDO k‘k, DELL'AMICA

«Era buono, sensibile e con un'educazione rara Con mio marito erano sempre insieme. Si fermava da noi e suonava la chitarra»

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LA CASA La palazzina di via Cambona

IN LACRIME

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F11OMENA STEF;'\ NO, Lsk VICINA «ERA UN RAGAllO EDUCATO, ECCELLENTE, SEMPRE PRONTO AD AIUTARE, PRIMA DI PARTIRE AVEVA BUSSATO A TUTTE LE PORTE PER SALUTARCI»

Quella telefonata alle sette: , «Francesco non c'è più» Lo choc di Antonella, amica dei caporalmaggiore I CARABINIERI, a Bastia di Ra-venna, sono arrivati alle 11.30. Ma già una telefonata delle sette e un quarto del mattino aveva tolto il respiro alla giovane moglie di un altro militare in missione: «Io sto bene, ma devo dirti una brutta cosa: Francesco non c'è più». Pa-role rotte dalle lacrime, quelle che Antonella Signorino ha ascoltato dalla voce strozzata del marito Alessandro Maddaluno, anch'egli in Afghanistan e grande amico del caporal maggiore Francesco Currò, una delle tre vittime dell'incidente stradale di Shin-diad. Entrambi siciliani, rispettiva-mente di Palermo e Messina, Ales-sandro e Francesco si erano cono-sciuti diversi anni là proprio al 66 ° reggimento di Forlì. Tra loro, da subito, c'era stata grande sinto-nia. Tanto che insieme avevano deciso di lasciare l'alloggio della caserma e comprare casa in cani-

paglia, nella vicina frazione raven-nate di Bastia. E quasi contempo-raneamente erano partiti per l'Af-ghanistan, a settembre, dopo me-si di addestramento. Alessandro e la moglie vivono al pianoterra, al secondo piano c'è invece l'apparta-mento di Francesco, che nella pa-lazzina di via Gambona 59 si era fatto apprezzare da tutti, sempre pronto ad aiutare chi aveva biso-gno e primo faticatore per le be-ghe di condominio. Poi, ieri mat-tina, quella drammatica telefona-ta dall'Afghanistan. «Mio marito

piangeva, lo sentivi) tremare racconta Antonella . Mi ha det- to 'Francesco non c'è più'. Dopo quella telefonata, solo un sms per dirmi che avrebbe passato fuori la notte, fuori dalla base di }Iena. Poi più nulla».

MILITARE esperto, arruolato nel '97 e con alle spalle parecchie missioni — Bosnia, Albania e Ko-sovo, Iraq e Libano — tra pochi giorni, il 27 febbraio, il caporal maggiore Currò avrebbe compiu-to 33 anni, «Francesco era un ra-

gazzo buono e umile lo ricorda l'amica con un'educazione fuo-ri dal comune. Con mio marito aveva conosciuto un costruttore meridionale, durante i lavori del-la palazzina venivano sempre a controllare che fossero ben fatti e due anni fa ci siamo trasferiti qui. In caserma, a Forlì, andavano in-sieme, prendevano l'auto a giorni alterni e partivano in tempo per arrivare all'alzabandiera delle S. Francesco era bravissimo a suona-re la chitarra, spesso si fermava da noi e la sua musica ci teneva com-

pagnia, Come Alessandro credeva in ciò che faceva. Andava al lavo-ro anche con 40 di febbre, per uno stipendio di 1500-1600 euro»,

PARTITO a settembre per l'Af-ghanistan, Currò sarebbe dovuto rientrare a marzo in Italia. «Non vedeva l'ora. continua Antonel-la — perché voleva far vedere la casa alla madre, che qui non era ancora stata, A Natale, invece, era tornato in licenza e a trovarlo era venuto il fratello. Io non c'ero, ero giù in Sicilia. L'ultima volta lo avevo visto a giugno. Aveva bussa-to a tutte le porte del palazzo per salutare i vicini. Gli chiesi un ulti-mo favore, avevo dei favi di api nel giardino. Lui li rimosse con la scopa poi, salendo le scale, mi dis-se: 'Ricorda, se muoiono le api fi-nisce il mondo. Lo ha detto Ein-stein'»,

Lorenzo Priviato

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Ufficiale 'ravennate' sfuggì per un soffio alla strage di Nassiriya SONO stati molti negli ultimi dieci armi i militari residenti nella nostra provincia, o in forza a reparti ravennati, che hanno preso parte a missioni in Paesi devastati dalla guer-ra. Dalla Bosnia all'Iraq, dall'Afghanistan al Kosovo e al Libano, solo per ricordarne alcu-ni, le nostre 'divise' hanno saputo operare tra molte difficoltà ed enormi rischi per cercare

di ristabilire accettabili condizioni di vita. All'evento più tragico nel quadro delle mis-sioni italiane, la strage del 12 novembre 2003 a Nassiriya, in Iraq, era presente il maggiore Fabio Bonucchi, allora comandante della Compagnia di Cervia e Milano Marittima (e ora in servizio, con il grado di tenente colori-nello, al Comando provinciale di Ravenna).

Era stato inviato in Iraq per fare parte del Reggimento carabinieri nella 'Multinations specialized unir', incaricata tra l'altro di cura-re le scorte ai convogli umanitari e di adde-strare la 'nuova' polizia irachena. La mattina del 12 novembre 2003, quando un camion imbottito di esplosivo era saltato in aria alla base di Nassiriya, si trovava nel

cortile di una delle palazzine occupate dal contingente italiano. Si era gettato a terra e se l'era cavata. I morti erano stati 28, 19 dei quali italiani (17 militari e due civili). <An-diamo avanti anche per citi non c'è più — aveva detto Bonucchi a chi, il giorno dopo, lo aveva contattato da Ravenna andiamo avanti per onorarne la memoria».

DALLA BOSNIA ALL'IRAQ

La s,.‘eZ,\?. Negli ultimi 10 anni sono stati molti i militari, residenti o in forza a reparti della nostra provincia, che hanno operato in Paesi devastati dalla guerra

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al- k' Bonucchi, che guidava La Umpagnia di Cervia-MiLano Marittima, era in Iraq per addestrare La ° nuova polizia quando il 12 novembre 2003, avvenne l'attentato , A dovere Al momento dello scoppio L'ufficiale si trovava in un cortile delta base italiana: «Andiamo avanti — disse il giorno dopo —anche per onorare La memoria di chi non c'è più»

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MARTIRE DI TUTTI H gìuslavorísta Marco Biagi

LE REGOLE

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conto intestato a Poligrafici Editoriale S.p.A.

sottoscrizione Premio Marco Magi il Resto dei carlino

do Cassa di Risparmio di Bologna iBAN

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press unE il Resto del Carlino 21/02/2012 Ravenna

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LA SESU, EDIZIONE IN BREVE IL PREMIO BIAGI, istituito nel 2007 per ricordare l'illustre giuslavorista ucciso dalle brigate rosse 10 anni fa, e arrivato alla sua sesta edizione. Si propone di dare un contributo alle migliori esperienze di associazionismo sociale

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o Magi, la solidarietà è protagonista Per il secondo anno Ravenna partecipa all'iniziativa in memoria del giuslavorista

Le associazioni che desiderano partecipare

possono proporre la propria candidatura sul

sito del Premio, o telefonando al numero

051•6006069

PER il secondo anno, Ravenna parteciperà al Premio Marco Bia-gi per la solidarietà sociale, l'ini-ziativa organizzata dal Carhno per commemorare il giuslavorista uc-ciso dalle Brigate rosse il 19 mar-zo 2002, mentre stava rientrando a casa a Bologna. La novità di quest'anno é l'allargamento a tut-te le province dell'Emilia-Roma-gna sedi di redazioni del nostro giornale. La manifestazione si av-vale dell'alto patronato della presi-denza della Repubblica.

VENERDÌ 16 marzo, tre giorni prima del decimo anniversario della scomparsa di Biagi, nella se-de centrale del 'Resto del Carlino' in via Mattei a Bologna si celebre-rà la Sesta edizione del premio, istituito nel 2007 per sostenere tutte le istituzioni senza scopo di lucro che svolgono attività socia-

li, con particolare attenzione all'inserimento nel mondo del la-voro. L'anno scorso la onlus 'L'ar-cobaleno' di Ravenna è stata inse-rita nella terna di associazioni pre-miate, aggiudicandosi un assegno di 10 mila euro, mentre un ricono-scitnento speciale di 5 mila euro é

andato a Linea Rosa. Nel corso delle cinque edizioni precedenti sono stati distribuiti complessiva-mente 212 mila el1170.

PER quest'anno é stata istituita una dotazione iniziale di 16.644 euro, frutto delle collaborazioni

LE REGOLE 2

Ip•rasieduta dal direttore éditeriate della Poligrafici

Visci, sarà lp::COMposta da vari

il iietà civile

di singoli, enti, associazioni e aziende. Una dotazione che ora va arricchita con le sottoscrizioni, per le quali sono attivi due conti correnti bancari della Cassa di ri-sparmio di Ravenna (gli estremi sono indicati a fianco). Le onlus che vogliono partecipa-re devono proporre la loro candi-datura entro il 3 marzo, collegan-dosi al sitoww,v.premiomarcobia-gilt, o contattando la segreteria organizzativa allo 051-6006069.

PRESIDENTE di giuria è Pier-luigi ',lisci, direttore editoriale del gruppo Poligrafici editoriale spa. Della giuria fanno parte anche due ravennati: il presidente della Fondazione Cassa di risparmio Lanfranco Gualtieri e il consiglie-re della Fondazione del Monte e vicepresidente di Confindustria Ravenna Giuseppe Rossi.

conto intestato a Poligrafici Editoriale S.p.A.

sottoscrizione Premio Marco Biagi il Resto del Carlino

dio Cassa di Risparmio di Ravenna IRAN

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LE CANDIDATURE possono essere presentate

cogeklandosi al sito ~premlomarcobknUt

e compilando l'apposito modulo

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il Resto del Carlino

Ravenna

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IL NUMERO DELLE AZIONI 1 ESECUTIVE SU BENI MOBILI

E IMMOBILI, NEL 2011

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L'assessore Pia-ia ha assicurato che porterà la questione in consi-glio comu-nale. Se ci fosse la possibili-tà di avere

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press unE il Resto del Carlino 21/02/2012

Ravenna

NIENTE ISTRUZIONE LE SCUOLE FURONO CHIUSE NEGLI ANNI NOVANTA IN SEGUITO A UNA :SCELTA POLITICA CHE ANCORA OGGI COMPORTA RIPERCUSSIONI TRA GLI ABITANTI

::E,',‘NO IL COMITATO: «CHIUSE NEGLI ANNI NOVANTA, SONO UNA FERITA ANCORA APERTA»

Viaggio nel paese senza scuole Nella vicina San Pietro in Carnpiano sono un vanto, qui del tutto assenti

SANTO

LE ORIGINI bracciantili hanno lasciato in eredità un'architrave fatta di aziende agricole che anco-ra oggi sorregge l'economia del territorio. Il paese si trova al cen-tro delle Ville unite, ha 1800 abi-tanti, una rete di volontariato par-ticolarmente vivace e conserva tutti i servizi essenziali: negozi, supermercati, la banca, la farma-cia. Tutti, tranne uno: le scuole. A Santo Stefano furono chiuse ne-gli anni Novanta e «da allora la fe-rita è ancora aperta», conferma

Giuseppe Raggi, presidente del comitato cittadino. Se la vicina San Pietro in Campian.o fa un van-to delle sue scuole, con gli abitan-ti che lottarono per impedirne la chiusura in periodi di calo demo-grafico, qui il fatto di averle perse brucia ancora parecchio.

«LA SCELTA che fu fatta allora dalla giunta del sindaco D'Attor-re — ricorda Raggi —, peraltro neppure giustificata dai numeri, creò lacerazioni nel paese che an-cora ci sono». Uno strappo diffici-le da ricucire e che oggi provoca

L'ANOMALL Si trova at centro dette Ville Unite, ha tutti i servizi tranne it più importante

ricadute anche dal punto sociale ed economico, per via dell'indot-to commerciale che la presenza di strutture scolastiche e di famiglie potrebbe garantire e che invece è del tutto assente. Ciò detto, il capi-tolo dei problemi, a Santo Stefa-no, non è cosi ricco come altrove. Ma alcune cose proprio non van-

«LA STRUTTURA è in comple-to abbandono. Nei garage si è for-mato un lago con un metro e mez-zo d'acqua, pericoloso anche per-ché i bambini giocano nel parco afflan.co. Abbiamo presentato di-verse segnalazioni all'ufficio anti-degrado, ma senza esito». Nel mi-rino ci sono anche le nuove urba-

nizzazioni di via Corbari e Pala-tucci, dove la prevista vasca di rac-colta delle acque piovane è stata coperta con un parco che ad ogni acquazzone si allaga. E ancora, lo stato di degrado in cui versa piaz-za Bovio, la velocità dei veicoli sulla via Cella, strada che in estate si affolla di cicloamatori e di turi-sti diretti al marcii canale Fiumi-cello, infine, è ridotto a una latri-na: «Scorre tra le case e raccoglie le fognature. E da un po' di tempo abbiamo nuovi ospiti: le nutrie».

no già agli abitanti. A partire dal 'mostro' di via Cella, un palazzo-ne che spunta in pieno centro e che, tra fallimenti e altre grane, non è mai stato finito,

AC.Z, IL GRUPPO CICLISTICO DELL'ASSOCIAZIONE CRISTIANA PROMUOVE ESCURSIONI IN TU [TA ITA A

Passeggiando in bicicletta. fino a Lourdes LA ROMAGNA è una terra finta su misura per la bici in cui tanti pedalano, dai primi anni di vita al-la vecchiaia. Per questo, qui, la bi-cicletta è anche scuola di vita, di divertimento e socialità. Con que-ste premesse, a Santo Stefano, ha messo radici un circolo Acli che oggi, a suon di raduni sulle due ruote, è diventato un punto di rife-rimento per molti. Cattolici e non.

«IL CIRCOLO — racconta Wal-ter Raspa, il presidente —, è nato negli anni Settanta con l'allora parroco Serafino Suprani. Al pro-prio interno è nato un gruppo ci-clistico. Per noi il ciclismo, oltre a essere una commovente fatica, è anche svago, turismo, amicizia ma soprattutto solidarietà per rag-

giungere i luoghi di fede». Nel 2004, da Santo Stefano il gruppo raggiunse Lourdes; i partecipanti pedalarono tredici giorni, per poi trovare ad accoglierli, al loro arri-vo in 'terra santa', il vescovo di Ra-venna Giuseppe Verucchi. Altre biciclettate hanno fatto tappa a San Giovanni Rotondo e Città del Vaticano, in udienza dal papa. «Le nostre biciclettate uniscono tutti, a prescindere dalla fede poli-tica e religiosa», chiarisce Raspa. E nel programma del 2012 c'è an-che una faticosissima escursione al Passo dello Stelvio. Bici, nel dna delle Acli, ma anche gemel-laggi culturali, raccolta fondi dai tempi della guerra in Bosnia fino al terremoto a San Giuliano. E re-centemente è nato un gruppo 'La Famiglia' che si occupa dei pro-blemi dei nuovi nuclei.

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SU DUE RUOTE

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EX SCUOLA La sede delle associazioni del paese, tra cui la Schurr

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PROTAGONISTI e ‘ 4

IMPEGNO Da sinistra,

Orlarla Fabbri, presidente

dell'associazione dialettale Schurr, mostra la rivista, La Ludla e i libri

pubblicati. A. destra,

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Giuseppe Raggi

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press unE il Resto del Carlino 21/02/2012

Ravenna

Il dialetto, tra scienza e passione «E il nostro il romagnolo più puro» L'associazione Schurr pubblica libri e riviste, per specialisti e non IL FIORE all'occhiello di San-to Stefano è un'associazione cul-turale che ha come obiettivo lo studio e la valorizzazione del dia-letto romagnolo. Nato nel 1996, l'istituto Friedrich Schurr può contare su un patrimonio di mil-le soci e un proprio periodico, 'La Ludia' (la favilla) stampato in 2800 copie per dieci numeri all'anno.

«UNA RIVISTA spiega la presidente Oriana Fabbri che si è fatta conoscere anche tra gli specialisti e accoglie articoli di studiosi romagnoli e non». Tra le tante attività e iniziative della Schurr ci sono una conven-zione col Comune per fare cono-scere il dialetto romagnolo nelle

scuole e alle nuove generazioni, promozione di studi e convegni, il coordinamento tra le associa-zioni dialettali, ma soprattutto, in collaborazione con le Fonda-zioni del Monte e Cassa di Ri-

sparm io, la pubblicazione di vo-lumi sul folkore locale in due collane: le tradizioni popolari della Romagna e, dai 2003, le 'Fola Fulaja', favole in dialetto. Tra la pubblicazione di un libro

e l'altro l'associazione indice an-che un concorso biennale di pro-sa dialettale, 'E' fai', mentre il dialetto è anche on line con il si-to l'Argazalt. In estate, nel corti-le delle associazioni, partecipa alle 'Serate sotto le stelle' offren-do musica e poesia. Per poi, a set-tembre, chiudere il programma degli eventi con la `Spanuceda', che celebra la lavorazione del mais. Ma chi era Friedrich Schurr? «Un austriaco — spiega Oriana Fabbri, studioso delle lingue ma in particolare delle parlate romagnole. Dal 1910 si innamorò della nostra terra gi-randola su un somaro e regi-strando tutti i dialetti. E stabilì quello più puro si parlava pro-prio qui, nelle Ville Unite».

CMCOL VILLE UNITE, POLISPORTIVA ATLAS, COMITATO FESTE: «BELLE REALTÀ, PURTROPPO SLEGATE»

Sagre e sport grazie a un esercito di volontari BENVENUTI nel paese del vo-lontariato. Anzi, il cruccio del co-mitato cittadino da ire anni guida-to da Giuseppe Raggi è proprio questo: «Abbiamo tante realtà ma sono molto slegate tra loro. Il che comporta dispersione di energie e risorse. Un migliore coordina-mento, per esempio attraveiso una proloco, darebbe risultati mi-gliori per tutti». Il circolo delle Ville Unite, nato nel 1973, con 400 iscritti è il motore di molte ini-ziative. «L'obiettivo del circolo inizialmente era culturale — spie-ga il presidente Aride Basch.etti —, ma oggi il nostro sforzo è più finalizzato all'aspetto ricreativo: gite all'estero e domeniche in cit-tà, settimane bianche e serate di musica in estate». Dal 2003 è atti-vo anche un comitato delle festivi-tà, guidato da Giuliano Natali e

nato da un gruppo di commercian-ti che si è via via allargato. Ogni anno, a giugno, organizza la tradi-zionale festa della fragola, il frutto che celebra l'inizio dell'estate, con cento volontari in cucina che preparano qualcosa come settemi-la pasti.

UN'ALTRA istituzione di Santo Stefano è la polisportiva Atlas, che negli anni Sessanta prese il no-me dai missili Usa. Fu creata dal parroco, don Serafino, e dal calcio ben presto si allargò ad altre disci-pline come atletica e podismo. Guidata da Giovanni Galli (foto a sinistra), oggi conserva la tradizio-ne del calcio (ha una squadra in terza categoria), ma soprattutto ec-celle nella pallavolo, con settore giovanile e una prima squadra in serie D.

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press unE il Resto del Carlino 21/02/2012 Ravenna

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LE TAPPE DELLA VICENDA

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R 25 gennaio La donna fu ricoverata

per una poli il 10 febbraio doveva essere dimessa ma Si presento un ernatoma atta gamba sinistra dove cera La fiebo

N ritardo

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La mattina alle 9.30 la figlia avvertì deLL'ematoma L'infermiera. IL medico fece sapere di essere impegnato in una riunione e si presentò atte 16.30

La trasfusone ALL'indomani, sabato 11 febbraio, la paziente sub una trasfusione di .sangue,.ta pressiQne scese e nette notte:,mOrkCatppsia, , : ,eseguitaieri: tiOvrà ,:rispondere ,amOtWdcirnande:

ACCUSA Nella querela h figlia della deceduta lamenta il ritardo della visita dopo h constatazione di un vasto ematoma a una gamba

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press unE il Resto del Carlino 21/02/2012 Ravenna

«Ho chiesto una visita per mia madre medico? 'vai() solo sette ore dopo»

La denuncia della figlia dell'87enne ravennate deceduta in ospedale NESSUN accanimento nei con-fronti dei medici, tengono a far sa-pere i familiari della pensionata di 87 anni il cui decesso avvenuto nel-la notte fra sabato 12 e domenica 13 febbraio all'ospedale di Ravenna, ha portato a iscrivere sette medici nel registro degli indagati, «ma so-lo il desiderio legittimo di sapere se si tratta di una morte naturale, ine-luttabile oppure se quel ritardo con cui i medici sono intervenuti sul va-sto ematoma alla gamba ha avuto una parte nel decesso». Ecco, è que-sto «ritardato intervento» l'aspetto nuovo che emerge nella vicenda

SALA OPRATRiA Dopo un intervento d'urgenza per un versamento di sangue, Le condizioni sono peggiorate

che ha visto condurre a morte l'an-ziana pensionata entrata in ospeda-le il 25 gennaio per una polmonite e che il 10 febbraio avrebbe dovuto essere dimessa.

SONO QUELLE sette ore inter-corse fra le 9.30 della mattina del 10 febbraio, ora in cui una delle fi-glie della signora avvertì l'infermie-ra di turno del reparto di medicina interna `post acuti' della presenza di un vastissimo ematoma alla gam-ba sinistra in corrispondenza. dell'ago della fiebo, e le 16.30 dello stesso giorno allorchè un medico vi-sitò la paziente. «Nostra madre ave-va dolore alla gamba, mia sorella sollevò il lenzuolo, vide l'ematoma e informò l'infermiera affinchè con-tattasse un medico, ma nessuno si presentò» è riferito in sintesi nella querela sottoscritta da una delle fi-glie della deceduta che, alternativa-mente alla sorella, di giorno ha sem-

pre assistito la madre. Si aggiunge, nella querela, che la donna, non avendo visto alcun medico per tut-ta la mattinata, alle 12.45 «orario di inizio delle visite per i parenti che vogliono avere un colloquio» con i curanti incontrò il medico «e gli espose la situazione, ma questi le ri-spose che non sarebbe potuto inter-venire fino alle 16 in quanto dove-va presenziare a una riunione».

NE IL MEDICO incaricò a det- ta dei familiari alcun altro alla vi- si ta. Alle 14.30, constatata l'assenza di intervento e l'acutizzarsi del do-lore, la figlia si recò al reparto di medicina interna al quarto piano per chiedere assistenza: una infer-miera assicurò la signora che avreb-be avvertito il medico di guardia. Il

quale si presentò «solo alle 15.30», somministrò alla paziente un anti-dolorifico e avvertì il medico curan-te. Il quale si presentò alle 1630. Su-bito dopo la visita, il medico dispo-se una ecografia. Risultò che era in atto un versamento abbondante di sangue, che era quindi opportuno sospendere la terapia anticoagulan-te (pur con il rischio di embolia) e procedere a intervento chirurgico che venne eseguito alle 1830 e si protrasse per una trentina di minu-ti. Successivamente la paziente ven-ne trasferita alla Medicina interna, al quarto piano: qui le furono subi-to riscontrati il calo della pressione arteriosa-venosa e dell'emocromo «stante anche la quantità di sangue perso che — è scritto ancora in que-rela indusse i medici la mattina di sabato 11 febbraio a procedere a una trasfusione. La notte, quindici minuti dopo le 24, la paziente Io-

mi.

C'E UNA relazione causale fra quell'abbondante versamento di sangue, il conseguente intervento chirurgico, la successiva ipotensio-ne e la morte? E se sì, da che cosa derivò quel versamento? Forse da un errato inserimento della flebo? E comunque, in tutto questo, che incidenza hanno avuto quelle sette ore di ritardo nell'intervento? So-no alcune delle domande cui dovrà dare una risposta il medico legale Donatella Fedeli che ieri sera ha svolto l'autopsia su incarico del pm Monica Gargiulo. I sette .medici in-dagati, assistiti dagli avvocati Gio-vanni Scudellari ed Ermanno Cico-grmi, hanno nominato quali con-sulenti Lorenzo Marinelli e Giu-seppe Fortuni. 1 familiari della de-ceduta, assistiti dall'avvocato RÌarE-ca Maria Casadio, hanno nominato quale consulente Pier Michele Germanò.

Carlo Raggi

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press unE il Resto del Carlino 21/02/2012 Ravenna

Corpo militare della Croce Rossa Attività febbrile nell'emergenza SONO stati resi noti ieri anche i dati relativi alr- tti 'tà- •

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press unE il Resto del Carlino 21/02/2012 Ravenna

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Vatendria Morig airassembiga di SantAtberlo STASERA alle 20,30, nella gUla. assemblee della coop Agríslera di via yigrisoli a Sant'Alberto, è in programma

alla presenza Pubblica

assessore al

del i decentramento Valentina itv

Sul piatto i Problemi delle località e le conSutte t erritoríaii. Sì parlerà

inoltre dell'elezione di un comitato di coordinamento sui temi locali L'appuntamento segue di due mesi una prima assemblea, promossa a dicembre dalla Società operaia di mutuo soccorso Don Giovanni Zalarnfiani onlus di Sant'illberto„

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CONRNZA

Edilizia 'verde': incontro con Cna STAMATTINA alle 9.30 è in programma la terza con-ferenza del progetto 'Creare il lavoro' di Cna: nella sede dell'associazione di catego-ria, in viale Randi. 90 (sala Mosaico), si parlerà di 'Nuo-ve fbrine dell'abitare'. L'eco-nomista Massimo D'Ange-lillo e il responsabile costru-zioni e installazioni di Cna Roberto Baleni approfondi-ranno i temi della bio-edili-zia, della coibentazione ter-mica degli edifici, del rispar-mio idrico e del riutilizzo dell'energia.

iNCONTRO

Sicurezza e lavoro, le nuove norme CONFAPI, in collaborazio-ne con Centro servizi Prui, organizza per oggi pomerig-gio un incontro sul nuovo accordo Stato-Regioni in te-ma di formazione sulla sicu-rezza. Dalle 14 alle 16.30, all'hotel Holiday Inn, lo staff dell'area tecnica dell'as-sociazione illustrerà le prin-cipali novità e gli obblighi previsti dalla normativa pubblicata in Gazzetta uffi-ciale lo scorso 11 gennaio. L'incontro è gratuito.

s NAR iO

Quattro lezioni su vizi e virtù SI APRE oggi pomeriggio il seminario 11 cammino dell'uomo tra vizi e virtù', organizzato dalla Soprinten-denza per i beni architetto-nici e paesaggistici nell'am-bito dei corsi di aggiorna-mento di 'Tessellae'. I quat-tro incontri, con cadenza settimanale, si terranno alle 15 al Museo nazionale. og-gi Paola Palmiotto, parlerà di 'Vizi e virtù alla lettera'. Martedì 28 sarà la volta di Federica Cavalli.

noLZTC.s:

Bersani a Bologna, tre pullman del Pd DALLA provincia di Ra-venna, venerdì, partiranno tre pullman per portare i mi-litanti del Pd all'incontro 'Italia, bene comune' al tea-tro Manzoni di Bologna, con il segretario democrati-co Pierluigi Bersani (ore 21). Partenze da Ravenna (alle 18 in via della Lirica), da Faenza (18.45 in piazzale Pancrazi) e da Lugo (18.45 in piazza Baracca). Domeni-ca 26, in sala Rinascita a Ra-ven n a, il direttore dell'Uni-tà Claudio Sardo interviste-rà Massimo D'Alema.

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ALL'OPERA II tavolo della conferenza stampa in Prefettura e Corpo militare dea Croce Rossa

GELO QUASI MILLE GLI INTERVENTI DI SOCCORSO

«DI contenuti, buona la prevenzione» Il prefetto: «D atto ci sono le condizioni per dichiarare lo stato di calamita»

NON sono ancora quantificabili i co-sti relativi all'emergenza neve, nella provincia di Ravenna. Ad affermar-lo è il prefetto Bruno Corda che, ieri mattina, ha fato il punto. «Malgra-do reccezionak ondata di maltempo, si è riusciti a contenere al minimo i danni ha illustrato , risultato è stato possibile grazie alrimpegno di tutte le forze dell'ordine e dei vigili del fuoco e al coordinamento fra le at-tività di queste ultime e quelle dei va-ri enti locali. Fondamentale la buona attività di ,prevenzione. Sono siate im-pegnate ben 154 pattuglie al giorno da parte delle forze di polizia statali. Dall'inizio dellmergenza sono state utilizzate 288 pattuglie della Questu-ra, 116 della Polstrada, 1149 dei Ca-rabinieri, 52 delle Fiamme Gialle, 69 del corpo forestale dello Stato. Gli interventi di soccorso sono stati 941.

Preziosa anche l'attività dei vigili del .fuoco che hanno effettuato 900 inter-venti». Le situazioni di maggior peri-colo si sono verificate a Gasala Valse-Ma e Riolo Tem e, dove sono state raggiunte delle famiglie isolate. «Tre gli episodi più pericolosi— ha sottoli-neato Corda il blocco stradale del 1' fèbbraio, quando 500 camion so-no rimasti bloccati su Romea e Rave-gnana, bloccando molti cittadini. Poi la paura per il crollo dell'abitazione di Goccoha e i danni a capannoni in-dustriali e di allevamento. L'emergen-za ha comportato spese straordinarie, in termini di mezzi e operazioni. Sul-la presenza delle condizioni per di-chiarare lo stato di calamità, a mio avviso ci sono le condizioni di fatto ma su quelle giuridiche dovranno pro-nunciarsi gli organi competenti».

Roberta Bezzi

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In 1.800 dicono si al 'parco Lucciole' e no al parcheggio LE ASSOCIAZIONI ambientali-ste scendono in campo contro l'idea del parcheggio nell'ex viva-io comunale, che secondo le in-tenzioni dell'amministrazione dovrebbe sopperire alla perdita dei posti auto dovuta alla riqualifi-cazione di piazza Kennedy. Do-mani, a palazzo Merlato, Wwf, Le-gambiente, Associazione naturi-sta ravennate, Fiab e Comitato cit-tadino presenteranno alle com-missioni consiliari I e 9 le 1.800 firme alla petizione a favore della trasformazione dell'ex vivaio di via Battisti in 'parco delle Luccio-le', invece che in area di sosta. «Questo spazio, di oltre due mila metri quadri, gode di un habitat privilegiato per le lucciole — scri-vono i promotori che non pos-sono sopravvivere in normali con-dizioni di inquinamento atmosfe-rico e luminoso». Secondo l'anali-si realizzata dagli stessi promoto-ri della petizione, «i nuovi mille posti auto che la giunta vuole crea-re sono in realtà già esistenti: ba-sterebbe adeguare e ampliare quelli attuali».

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Carradori: «Bene stop intramoeniale» Falcinelli cauto IL DIRETTORE generale della Ausl di Ravenna, Tiziano Carra-dori, ha approvato la decisione del Governo di impedire ai medi-ci generali di esercitare la profes-sione sia in ospedale che privata-mente. Carradori, intervenuto ie-ri mattina al convegno della Cgil Funzione pubblica, non ha lascia-to adito a dubbi, sostenendo di es-sere «contrario alla libera profes-sione intranioeniale perché il con-flitto di interessi non ce l'ha solo Berlusconi, ma anche i medici che da un lato sono convenziona-ti e dall'altro esercitano la libera professione». Il presidente dell'Ordine dei me-dici di Ravenna, Stefano Falcinel-li. commenta: «Bisognerebbe aspettare prima di essere entusia-sti. Io ci andrei cauto. L'intramoe-nia non può e non deve essere una concorrenza per il servizio, ma non c'è motivo per cui al medi-co sia negata questa possibilità».

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pressunE

il Resto del Carlino 21/02/2012 Ravenna

Noi ravennati di ANDREA DEGID1

Il 'vecchio' e il Mar: un capolavoro UNA nuova gustosa mostra è nelle sale del Mar. Niente di meglio quindi, per Ravenna: un'altra mostra di altissimo livello che prosegue sulla scia delle tante già ospitate e curate da Claudio Spa-doni. Dove spesso la cultura si rivela un fallimen-to in termini economici edè la prima a venir sacri-ficata, qui non possiamo dire lo stesso: mostre di ottimo successo di pubblico e di alta qualità che hanno portato Ravenna lontano dai circuiti delle mostre di 'cassetta' che in tante altre città invece continuano a proliferare. Ma le belle speranze nuovamente si affossano nel calderone partitico-burocratico che bolle nel Palazzo. L'ormai pen-sionato Spadoni, appunto ex direttore del Mar, è stato nuovamente assunto come consulente dietro lauto compenso: si parla di 80 mila euro annui! Nessuna nuova valida proposta in vista, un nebu-loso previsto riassetto e accorpamento delle istitu-zioni Mar e biblioteca Classense che alcune voci vorrebbero affidate all'ex-assessore Alberto Cassa-ni. in un momento in cui le difficoltà economiche vengono usate come 'tappa bocca' per ogni propo-sta, davvero non si capisce il perché di tanto scia-lo e perché, invece di proporre una nuova retribu-zione per un dirigente pensionato da aggiungere a quella che percepirà il nuovo direttore, non si sia provveduto ad affiancare per tempo alla pas-sata direzione un nuovo valido sostituto.

Movimento 5 Stelle

'Il vecchio e il Mar' era il suggestivo titolo hemingwayano dato dai grillini a questa mai!. Ma se non ci fosse Spadoni sarebbe sta-ta da intitolare 'II vuoto e il Mar'. Perché se è vero che la lottizzazione delle poltrone è un'inossidabile usanza made in Italy, spesso a vantaggio di pensionati incapaci di mollare l'osso, è anche vero questo: i) se il Mar è no-to fuori da Ravenna, lo è soprattutto grazie a Spadoni 2) se il Mar ottiene in prestito qua-dri prestigiosi da musei vip, è grazie a Spado-ni 3) se in tempi di crisi e senza un euro di contributo dal Comune il Mar allestisce mo-stre di alto livello, è grazie a Spadoni, oltre che alla Fondazione Cassa di Risparmio. In sintesi, Spadoni è insostituibile, perdonate il paragone calcistico, è l'Alex Ferguson del Mar. E poi scusate, ha 67 anni, mica 95!!!

[email protected]

Le lett re (max 15 righe) vanno indirizzate a:

il Resto del Corno* via Solara, 40- 48100 RAVENNA

teL 0544 249611 - fax 0544 39019 @e-mad:

cronace,[email protected]

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SAN AR'70.0

Fermate le corse

in via Cella clì BARBARA SARTI

NON SO se avete presente il tratto di via Cella che si esten-de dopo la nuova curva di Ma-donna dell'Albero verso San Bartolo, proseguendo per San-to S'teftino. E un bellissimo ret-tilineo con due carreggit. piut-tosto larghe, il tratto di strada è molto trafficato, anche da ca-mion di stacca molto pesante ed è anche molto frequentato dai ciclisti che transitano da questa strada verso San. Pietro in Vincoli. Il guaio è che que-sto rettilineo porta gli automo-bilisti a viaggiare a delle veloci-tà che superano di molto il limi-te fissato di 70 kmh di San Bartolo e di 50 kmh nei pressi del centro abitato.

PARLO A NOME MIO e credo anche dei residenti del primo tratto di statale, che ini-zia a circa 400 m dal cartello di San Bando: purtroppo lui-te le volte che dobbiamo attra-versare la strada è un temo al lotto. Quando poi dobbiamo uscire dai parcheggi con le au-to (a volte anche in retromar-cia) la faccenda diventa ancor più rischiosa e complicata. Una notte di quest'estate un automobilista al rientro da

una serata in discoteca, non ha seguito la prima curva in dire-zione centro San Bartolo e si è lanciato sul lato destro della carreggiata andando a colpire tutte le auto parcheggiate dei re--ridenti, finendo la corsa addos-so ai cassonetto dei rifiuti.

VENERDÌ scorso alle 8.15 di mattina, una ragazza che ar-rivava da San Bartolo in dire-zione Ravenna non si è accor-ta delle auto parcheggiate tem-poraneamente (causa cumuli & neve) a lato strada con le 4 frecce inserite: si è lanciata a tutta velocità verso destra ed è andata ad infilarsi in un cumu-lo di neve! AllIltinia riunione dei cittadini abbiamo chiesto l'inserimento di dissuasori di velocità o dossi artificiali e ci sono stati negati perché in una strada statale non sono permes-si. Abbiamo chiesto l'inseri-mento di un misuratore di velo-cità e ci è stato negato perché ci hanno detto che in altri casi ci sono stati degli incidenti. Abbiamo chiesto di inserire al-meno un cartello di segnalazio-ne di un limite di velocità più basso e ci è stato risposto che già il cartello del paese indica che la velocità è di 50 kmh! Abbiamo chiesto l'inserimento di un autovehn a postazione fissa. ci è stato risposto: ma sa-pete quanto costa? Se almeno potessimo installare un semajb-ro lampeggiante, siamo dispo-sti anche a fare una colletta se ci date una soluzione che ci evi-ti di rischiare la vita tutte le vol-te che attraversiamo la strada'

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«Ho pianto guardando quelle donne senza diritti»

Orma, le reazioni all'inchiesta di Rai Tre in Serbia SONO STATE le immagini e le te-stimonianze raccolte in Serbia ad aver colpito maggiormente i faentini che domenica sera hanno guardato il servizio sull'Omsa presentato nel pro-gramma d'inchiesta Presa Diretta su Raitre. Le immagini (visibili su Rai. tv) sono state girate ai cancelli dello stabilimento Golden Lady di Valjevo: le operaie dicono di ricevere «un buono stipendio e con contratti regolari», ma non dicono quant'è. Il servizio continua — e raccontiamo quel che si è visto in tv — con due dipendenti serbi, che non mostrano il viso e raccontano la loro Golden Lady: settimana lavorativa di sei giorni e salari di 200-250 curo mensi-li, troppo bassi anche per la Serbia; nessuna attività sindacale, chi ha pro-vato è stato licenziata, un tentativo di sciopero sedato personalmente dal padrone Nerino Grassi, volato in Ser-bia per dire ai dipendenti «se non vo-lete lavorare, ritirate i vostri libretti».

Raffaella Pusceddu, che firma il servi-zio, racconta poi come aiuti di Stato, contributi, zone franche facciano sì che per í primi anni la produzione sia a costo zero. Per questo la Serbia pullula di industrie italiane: ci sono anche Pompea, Benetton e Fiat. Nel

M TELEVISIONE Net programma 'Presa diretta' un servizio su detocaUzzazione e imprese itatiane

mantovano, invece, la 'strada della calza'è popolata di fabbriche dismes-se. Il servizio ha raccontato la lotta in difesa dal lavoro portata avanti con grande tenacia da un gruppo di opera-ie Omsa: quelle riprese nelle piazze di Mantova dove, indossate le giubbe rosse delle Brigate Teatrali, hanno in-vitato con un'azione di strada a una

riflessione sul diritto al lavoro. Han-no spiegato che si delocalizza, perché in Serbia il lavoro costa poco, ma che «il prezzo della calza in Italia è lo stes-so» e si sono chieste «chi comprerà le calze, quando qui la mancanza di la-voro avrà svuotato le tasche?».

«UNA figuraccia per Nerino Gras-si», commenta Sainuela Meci, Cgil. «Ho pianto sulla Serbia — racconta la cassintegrata Marina Francesconi — ci rubano il lavoro lo danno a don-ne che lavorano per due soldi e senza diritti». Anche il sindaco Giovanni Malpezzi ha guardato il servizio: «La condizione di quelle lavoratrici af- ferma lascia sbigottiti ». Ma que- sto non incide sulle trattative in cor-so: «Il mio rapporto con Golden La-dy è finalizzato alla riconversione dell'Omsa — spiega Malpezzi — vi-viamo in sistemi economici diversi, la Serbia non fa neppure parte dell'Ue».

SOTTO LA LENTE giornalista Riccardo lacona conduce 'Presa diretta' che si è occupato dell'Omsa Sopra, produzione nello stabilimento di via Pana

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CONORZO DZ ONÌ'CA I LAVORI RIGUARDANO LUGO E FUSIG NANO

Canale dei Molini, interventi per 2OOmila euro IL CANALE dei Molini è al centro di importan-ti interventi a Lugo a Fusignano. A Lugo i lavori (finanziati con Ibridi del Consorzio di Bonifica della Romagna Occidentale) sono cominciati nel-le scorse settimane e sono stati temporaneamente interrotti a causa del maltempo. E' prevista l'im-permeabilizzazione del canale per un tratto di ol-tre 450 metri a valle di via Villa. In estrema sinte-si, l'impermeabilizzazione consiste nella posa di una geomembrana impermeabile in subalveo del canale: un intervento finalizzato a contenere le eventuali filtrazioni d'acqua. Sempre a Lugo so-

no previste opere di rinaturalizzazione, imperme-abilizzazione e ricostruzione di tratti degli argini del Canale dei Molini tra la strada provinciale Ri-pe di Bagnara e la Villa, mentre analoghi lavori riguarderanno il canale a Fusignano, dall'altezza della zona industriale a via Marocche. In entram-bi i casi l'importo delle opere è di 99.500 curo, fi-nanziato per il 75% dalla Regione Emilia-Roma-gna nell'ambito del Piano di azione ambientale per un futuro sostenibile 2011-2013 e per il restan-te 25% dal Consorzio stesso. I lavori avranno una durata di circa 3 mesi.

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tULANCR) CHIUSA LA FIERA DEDICATA AGLI OPERATORI TURISTICI DELLA COSTA

Cervia hospita ity guarda al 2013 Più di 3mila visitatori e soddisfazione palpabile in tutti gli stand IL BINOMIO Cervia-ospitalità si con-ferma ancora una volta vincente. Con ol-tre 3mila visitatori ha chiuso í battenti ie-ri ai Magazzeni del Sale la prima edizio-ne di 'Cervia Hospitality', showroom de-dicato agli operatori turistici della costa. Molto apprezzate la location e l'organiz-zazione dell'evento, curata da Sara Di Stefano, direttrice di Strategie Tailor Ma-de Events, con la collaborazione di Ascom Confcommercio e Confesercenti. «L'ottima riuscita — dice Sara — mi spinge a ripetere la manifestazione il prossimo anno. Tante le ditte che voleva-no partecipare, ma purtroppo lo spazio a disposizione era limitato. Cercheremo di portare miglioramenti e qualche novità, come ad esempio l'allestimento di uno spazio di fronte ai Magazzeni dedicato all'arredamento da esterni».

GLI ESPOSITORI, una quarantina, so-

, ROPOSTE Da parte di vari espositori è stata suggerita una promozione più incisiva

no rimasti soddisfatti. «Bella iniziativa — dichiarano Andrea e Matteo Scozzoli delle cucine 'Angelo Po' — auspichiamo che possa diventare un appuntamento fis-so, mantenendo l'intento di dare rilevan-za alle aziende del territorio. Ci sentiamo di suggerire una maggiore visibilità agli eventi collaterali». Un impatto pubblici-tario più forte viene auspicato anche da Adler Antolini della 'Pieri e Graziani': «Istituire un premio per chi visita la fiera sarebbe un ottimo incentivo per attirare operatori». «Siamo stati visitati da parec-chi clienti dichiara Alessandro Capra di PrieslandCampina', fornitore de `La

Cervese', ingrosso carni — un'occasione per conoscere più a fondo i nostri prodot-ti. Fiere a entrata libera, però, dovrebbe-ro durare al massimo due giorni perché altrimenti c'è troppa dispersione:. «Una mostra interessante — dice il presidente del Parco della Salina, Giuseppe Pomicet-tida ripetere in modo più mirato, ma-gari in autunno, suddivisa per settori». «E' stato un successo insperato — com-menta Mauro Bartolotti — per i tanti operatori che hanno visitato con interes-se la fiera. Un'occasione per instaurare le-gami più stretti fra clienti e fornitori». Un promozione più mirata rappresenta il punto di partenza, secondo Paride Bu-gli di 'Bugli Kontract', per migliorare la prossima edizione. «La prima esperienza è stata molto positiva afferma Manue- la Casetti di 'Stil life' tanti i contatti intrapresi con i potenziali clienti e ottimi i rapporti con gli altri partecipanti».

Tommaso De Biase

SUCCESSO Alla pdinnaedi.rione di 'Cervia Hospitalni, (1Ci Magamni del Sale, hanno partecipato una quarantina di esposito i

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press unE il Resto del Carlino 21/02/2012 Ravenna

ARTE

Visita guidata alla mostra del Mar `STRADAFACENDO' propone per sabato la dop-pia visita guidata la mostra appena inaugurata al Mar 'Miseria e splendore della carne'. Il costo è d.i 11 euro e comprende la visita guidata con guida e l'ingresso. Si consiglia di prenotare con anticipo (0544-35570 o [email protected]). Appuntamento al Mar alle 15 e alle 16,30.

rquente ilanler: Capreta Esr2en.

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C alaMitffl • orriere di Ravenna Faenza-Lugo e Imola

11 31, III zIII l o I orriere di Ravenna Faenza-Lugo e Imola

REDAZIONE E PUBBLICITÀ: VIA DE GASPER 5 - RAVENNA- TEL 0544-218262 FAX: 054433793 SPEDIZIONE MAR-n.35M ICONM M L.27;02/01i ART 1 NOM DCB FORMI ALTRE SEDI: RIO (0541-35111M, FORLÌ IA43355201, CESENA I0547311900i FAENZA-MUGO (0546-23120T IMOLA (0542-28784 RAM (0549-995140 PE MAIC IRAMENNAMCORIRIEREROMAGNA.IT- IN ABBINAMENTO GON LA STAMPA

euro 1,20 Anno XXI N. 51

MARTEDÌ 21 FEBBRAIO 2012

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Tet 054

press LinE 21/02/2012

Blindato si ribalta mentre attraversa un fiume, quattro militari restano incastrati, tre perdono la vita. Erano tutti di stanza a Forlì

Muore in Afghanistan, abitava a Bastia Tra le vittime anche il caporal maggiore Francesco Currò, aveva solo 33 anni RAVENNA. Sono morti all'alba di ieri soccorso ad altri commilitoni bloccati litari in forza al 66° Reggimento fanteria capo, nato a Messina e residente a Ba-

in Afghanistan, a bordo del veicolo blin- dal maltempo. Una tragedia che tocca aeromobile "Trieste", di stanza alla "De stia di Ravenna, avrebbe compiuto 33 dato Lince ribaltatosi dentro un fiume anche la Romagna e il Ravennate. per- Gennaro" di Forlì. Fra le tre vittime an- anni il 27 febbraio prossimo. che stava attraversando per prestare chè proprio da qui erano partiti i tre mi- che Francesco Currò, caporalmaggiore • SERVIZI a pagina 3

x.‘ , 2,1,7777, 11,7"s\

EMERGENZA MALTEMPO, Per le due settimane di emer- I L PREFEITC L'emergenza nere ha comportato un dispiegamento genza maltempo sono state in media 154 le pattuglie delle di personale e di mezzi che avrà costi rilevantiancora da quantificare. forze dell'ordine operative ogni giorno sul territorio pro- «Stiamo proprio facendo questo calcolo«, ha detto il prefetto Corda. vinciale. • SERVIZIO a pagina 5

Disservizi treni: Peri propone multe

da investire sulle linee • SERVIZIO a pagina 5

Omsa, domani incontro decisivo Lavoratrici in Rai

• SERVIZIO a pagina 11

A novembre compirà 75 anni

Il vescovo Verucchi

verso le dimissioni RAVENNA. Monsignor Giusep-

pe Verucchi verso le dimissioni. I123 novembre prossimo lascerà la carica di arcivescovo metropo-lita di Ravenna-Cervia, nel gior-no stesso in cui compirà 75 anni.

• SERVIZIO a pagina 6

Imola, si allarga la zona pedonale

IMOLA. In partenza la tra-sformazione della zona a traf-fico limitato in area pedonale a tutti gli effetti. Ci saranno vi-deocamere per il controllo de-gli accessi al centro.

• SALOMONI a pagina 17

Pdl, congresso provinciale Entrano sette imolesi

IMOLA. Sono del circondario i-molese 7 dei 30 componenti del coordinamento provinciale bolo-gnese del Pdl.Il congresso si è svol-to domenica a Sasso Marconi.

• SERVIZIO a pagina 19

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C :21Mit'ffl e orriere di Ravenna Faenza-Lugo e Imola

Più di 150 pattuglie operative al giorno i mille interventi dei pompieri

di Andrea Alberizia

RAVENNA. Per le due settima-ne di emergenza maltempo so-no state in media 154 le pattu-glie delle forze dell'ordine ope-rative ogni giorno sul territo-

rio provinciale per la gestione della crisi. È uno dei dati forniti ieri dalla prefettura per inqua-drare l'esatta dimensione di co-me le autorità si sono mosse.

Corda: «Era l'unica decisione possibile»

RAVENNA. «La chiu-sura delle scuole e de-gli uffici pubblici era-no l'unico provvedi-mento da prendere di fronte al bollettino di allarme diffuso dalla protezione civile». Non ha dubbi il prefet-to Bruno Corda. Che respinge lamentele e critiche alla decisione con una spiegazione: «Chiudere gli uffici pubblici non è per dare un privilegio ai dipen-denti pubblici ma per far sì che siano meno le persone a muoversi sulle strade e quindi riducendo i disagi». In-fine un paragone con la recente alluvione di Genova: «Non dimen-tichiamoci che molte vittime erano genitori e bambini a • • ena u-sciti da scuol Pagina 5

Maltempo,i1 eletto nta mito

lie linee»

MWM

Mulidare vestire si

press LIETE 21/02/2012

Maltempo, il Prefetto presenta il conto È stato il prefetto Bruno

Corda a snocciolare i nu-meri delle singole forze di polizia: «Dall'i al 12 feb-braio i carabinieri hanno dislocato 110 pattuglie al giorno per un totale di 1.149, sei della guardia fo-restale per un totale di 69, quattro della guardia di finanza per un totale di 52, dieci della polizia stra-dale per un totale di 116, ventiquattro dalla polizia di Stato per un totale di 288, dodici gli uomini in più in servizio per la po-lizia ferroviaria, 46 i vi-gili del fuoco». Un dispie-gamento di personale e mezzi che avrà costi rile-vanti ancora da quantifi-care: «Stiamo proprio fa-cendo questo calcolo - ha spiegato Corda - e poi pre-senteremo il risultato all'amministrazione cen-trale. Si è trattato di un impegno straordinario che avrà costi importan-ti». Un ruolo particolar-mente centrale è stato certo quello svolto dai vi-gili del fuoco chiamati a compiere 941 interventi: in totale hanno operato 598 uomini con 483 uscite di mezzi che hanno per-corso in totale oltre 22mi-la chilometri. «Si sono ve-rificati otto cedimenti di coperture - ha calcolato il comandante provinciale Fabrizio Piccinini, inse-diatosi al comando di via-le Randi all'inizio del 2012 -. Per lo più si trattava di edifici artigianali o indu-striali. In un solo caso, a Coccolia, è stata interes-sata un'abitazione civi-le». Nei giorni più intensi l'attività si è concentrata su rami pericolanti che

mettevano a rischio la si-curezza stradale poi si è passati alla verifica dell'agibilità di edifici schiacciati sotto il peso della neve. Come emerso dalle cronache dei giorni scorsi le situazioni più drammatiche per la via-bilità si sono verificate sulla statale 309 Romea e su via Ravegnana: «A creare disagi sono stati i mezzi pesanti che in alcu-ni casi si sono intraver-sati perché sprovvisti di pneumatici termici o ca-tene e perché non hanno rispettato il divieto di cir-colazione imposto a già dalla sera prima della pri-ma nevicata. Per questo alcuni sono stati sanzio-nati». Ma quando nei ven-ti chilometri tra Casal-borsetti e Comacchio si sono accumulati fino a cinquecento camion - nu-mero fornito dalla prefet-tura - si è dovuta affron-tare l'emergenza: «Abbia-mo scelto di non lasciare nessuno al lato della car-reggiata ma abbiamo pensato all'incolumità di

tutte le persone, liberan-do prima le auto intrap-polate nella colonna e poi organizzando convogli scortati dai carabinieri per portare i camion in a-ree di sosta dove poteva-

no essere serviti e assisti-ti meglio». L'accumulo di tir è stato di fatto inevi-tabile: «Per evitarlo sa-rebbe servito il blocco nei territori fuori dall'emer-genza neve - spiega il co-

mandante provinciale della polstrada Angelo Tancredi -. Le autostrade erano chiuse e di conse-guenza molti mezzi sono arrivati nella nostra pro-vincia su strade statali».

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C Itt.tiitffi • orriere di Ravenna Faenza-Lugo e Imola

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Tre soldati morti, uno abitava aBastia

press LIETE 21/02/2012

Il militare lascia un fratello gemello che abita a Bergamo

Aveva una casa in affitto Una prassi per poter uscire dalla caserma

RAVENNA. Francesco Currò a Bastia l'avevano visto davvero poche vol-te. Nel Circolo dei Repub-blicani del paese il suo nome non evoca ricordi e nemmeno volti da mette-re a fuoco. La notizia rim-balzata dall'Afghanistan fino a ieri pomeriggio sembrava solo una delle tante arrivate da laggiù.

«Una delle vittime era di Bastia? - chiede uno de-gli anziani impegnati nel beccaccino pomeridiano -. Ma se ho sentito che e-rano tutti ragazzi di giù?». Il caporalmaggiore scomparso era infatti ori-ginario di una piccola frazione di Messina, Cu-mia, poche anime in una zona popolare, ma svuo-tata da anni di emigrazio-ne verso il Nord. Currò a-veva un fratello gemello che vive a Bergamo e ieri la notizia della sua morte è stata portata ai suoi ge-nitori da un generale

dell'Esercito. La famiglia ha poi preferito non ri-spondere alle domande dei giornalisti arrivati sotto casa.

E così, tra gli affetti in Sicilia e la missione in

non essere costretti a re-stare vincolato ai rigidi orari della caserma nei momenti in cui si è fuori servizio. E così il caporal-maggiore aveva cercato qualcosa in affitto a Ba-stia. Così come aveva fat-to anche Francesco Paolo Messineo, che aveva tro-vato una casa per 250 eu-ro al mese sulla Ravegna-na, alle porte di Forlì'.

«Questa tragedia ci toc-ca da vicino - ha dichia-rato ieri il sindaco di Ra-venna informato dei fatti dal comandante provin-ciale dei carabinieri, il colonnello Guido De Ma-si, - sono morti per com-piere il loro dovere, per soccorrere i compagni. Ci stringiamo attorno ai loro familiari a cui va l'affetto della comunità ravennate». Cordoglio è stato espresso anche dal consigliere provinciale dell'Udc Gianfranco Spa-doni.

Afghanistan, la presenza del caporalmaggiore Currò a Bastia era davve-ro residuale. Nonostante tutto - fa sapere al Corrie-re un militare - l'avere u-na residenza fuori dalle

rispettive caserme è qua-si una prassi per chi sce-glie la carriera nell'eser-cito, anche per chi, come il povero Currò, non ave-va ancora famiglia.

Si tratta di un modo per

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C :21httiblU e orriere di Ravenna Faenza-Lugo e Imola

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„..._ Tre soldati morti, uno abitavaa Bastia

a unaca,aili affitto

press LIETE 21/02/2012

I militari in missione di Pace, erano tutti di stanza alla "De Gennaro" di Porli , uno di loro aveva la residenza nel Ravennate

Tre soldati morti, uno abitava a Bastia Blindato sí ribalta in un fiume durante un'operazione in Afghanistan

RAVENNA. Sono morti all'alba di ieri in Afghani-stan, a bordo del veicolo blindato Lince ribaltatosi dentro un fiume che stava attraversando per presta-re soccorso ad altri com-militoni bloccati dal mal-tempo. Una tragedia che tocca anche la Romagna e il Ravennate, perchè pro-prio da qui erano partiti i tre militari in forza al 66° Reggimento fanteria ae-romobile "Trieste", di stanza alla "De Gennaro" di Forlì. Fra le tre vittime anche Francesco Currò, caporalmaggiore capo, nato a Messina e residen-te a Bastia di Ravenna, a-vrebbe compiuto 33 anni il 27 febbraio prossimo. Considerato un vero e proprio veterano, arruo-lato il 15 luglio 1997, con all'attivo le missioni in Bosnia (1998 e 2003), Alba-nia, Kosovo, Iraq, Afgha-nistan (2008) e Libano nel 2010.

Con lui hanno perso la vita Luca Valente, 28 an-ni, 1° caporalmaggiore di Gagliano del Capo (Lecce)

nato 1'8 gennaio 1984 e re-sidente nella caserma di viale Roma di Forlì e Francesco Paolo Messi-neo, pari grado, nato il 23 maggio 1983 a Palermo, residente in via Ravegna-na a Forlì.

Con loro purtroppo sale a 49 il numero dei militari italiani deceduti in Af-ghanistan dall'i agosto 2003. Ferito, con un prin-cipio di congelamento, ma sostanzialmente in buone condizioni, il quar-to occupante del mezzo: Leonardo Loddo, 29enne, anch'egli alloggiato alla "De Gennaro". Tutti i mi-litari erano in forza alla 3a Compagnia "Aquile", la prima ad aver raggiunto la qualifica aeromobile e ricca di grande esperien-za acquisita in oltre dieci anni di missioni interna-zionali. A guidarla, per i-ronia della sorte, il tenen-te Alfredo Perna, fratello del maggiore Giuseppe Perna, sempre in forza al 66°, perito con due commi-litoni nell'incidente stra-dale del 26 gennaio 2006.

«L'incidente - ricorda u-na nota del Regional Com-mand West Afghanistan, la zona di competenza del-le truppe italiane - è avve-nuto a circa venti chilo-metri a sud-ovest di Shin-dand. Il Lince si è ribal-tato intrappolando al suo interno tre dei militari dell'equipaggio».

Alla notizia il presiden-te della Repubblica, Gior-gio Napolitano, e il presi-dente del Consiglio Mario Monti, hanno manifesta-to «profonda commozione e solidale partecipazione al dolore dei famigliari dei caduti, rendendosi in-terprete del profondo cor-doglio del Paese». Adesio-

ne al lutto anche da parte del capo di stato maggiore della Difesa, generale Bia-gio Abrate. Nella sede del 66°, dove la notizia è arri-vata ieri mattina per boc-ca del comandante «molto provato e scosso dalla vi-cenda», è stata esposta la bandiera a mezz'asta. Le salme, nel frattempo, do-

vrebbero rientrare entro un paio di giorni in pa- tria, per poi dirigersi nei

rispettivi paesi d'origine. La loro missione sarebbe finita tra un mese.

Dalla Somalia all'Iraq Morti per servire la Patria FORLÌ. Da qualche anno il Reggimento

ricorda a febbraio tutti i suoi Caduti. Mo-mento che era già in programma per gio-vedì prossimo e che sarà, per ovvi motivi, ridimensionato ad una semplice funzione religiosa all'interno della caserma guida-ta dal cappellano don Emanuele Lorusso. Nel, purtroppo, lungo elenco spiccano i volti del tenente Giulio Ruzzi, ucciso in So-malia nel 1994; del capitano Marco Brigan-ti, (forlivese in forza al "Vega" di Rimini) morto il 31 maggio 2005 col suo elicottero in Iraq; del fante Andrea Del Marro, vit-tima di un incidente stradale nel novem-bre 1996, così come del capitano Daniele Sarego, anch'egli perito in un incidente, in moto, nel febbraio 2004 e i tre deceduti sull'autostrada A4 al ritorno dall'Iraq: il maggiore Giuseppe Perna, il caporal mag-giore Francesco Papadia e il 1° caporal maggiore Massimiliano Calisti.

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C :211Mit'ffle orriere di Ravenna Faenza-Lugo e Imola

La stazione di Ravenna

completamente innevata

umestire sulle Guca

press LIETE 21/02/2012

Disservizi e disagi. Ieri l'incontro dell'assessore regionale con il comitato dei pendolari

«Multe da reinvestire sulle linee» Proposta di Alfredo Peri nei confronti di Trenitalia

RAVENNA. «Nessuna denuncia per Trenitalia ma multe per i disservi-zi, che saranno reinve-stite per migliorare le li-nee». È la proposta dell'assessore regionale ai Trasporti Alfredo Pe-ri dopo l'incontro di ieri con i pendolari del comi-tato Rombo. Una propo-sta che non convince i pendolari, che chiedono «un'assunzione di re-sponsabilità da parte di Trenitalia, colpevole di non aver rispettato il contratto di servizio».

Treni soppressi o bloc-cati, fermate cancellate, ritardi, «la situazione dei trasporti regionali già drammatica prima dell'emergenza neve, ha

messo noi pendolari in ginocchio - spiega Simo-na Simoncelli, referente di Rombo per Ravenna Durante l'incontro di ie-ri la discussione si è "a-renata" sulla neve e il maltempo, ma sono due anni che denunciamo gli stessi problemi. Al di là dell'emergenza, quel-la che è mancata com-pletamente è stata la co-municazione: l'unica possibilità per i pendo-lari era recarsi in stazio-ne e sperare di riuscire a prendere un treno senza nessuna possibilità di organizzare la propria giornata lavorativa. Non siamo d'accordo con la proposta di Peri, va bene multare per il

disservizio ma vogliamo giustizia».

Intanto Trenitalia as-sicura che oggi sarà ga-rantito oltre il 90% dei treni regionali. Rispetto al programma di ieri, so-no stati reintrodotti 4 collegamenti fra Bolo-gna e San Benedetto Val di Sambro, 2 fra Bologna e Milano, 2 fra Piacenza e Torino, 2 fra Bologna e San Pietro in Casale, 14 fra Castelbolognese e Ri-mini e fra Castelbolo-gnese e Ravenna, 1 fra Ravenna e Bologna, 2 fra Parma e Piacenza e 1 fra Bologna e Piacenza. «Continuano le attività di manutenzione straor-dinaria - spiega Trenita-lia - necessarie per il ri-

pristino di tutte le loco-motive e le carrozze dan-neggiate dai cumuli di ghiaccio sulle rotaie e dalla neve, e per la ne-cessità di riposizionare i treni sul territorio se-condo la normale pro-grammazione».

Il presidente della Re-gione Vasco Errani ha precisato ieri che «né i bilanci comunali né tan-to meno il bilancio della Regione possono regge-re la situazione di emer-genza. Nell'incontro di un paio di settimane fa il Governo si è impegnato a coprirla - ha aggiunto -. Questo dovrà avvenire e noi saremo rigorosi nel definire i costi». (v. v.)

Ma gli utenti chiedono «un'assunzione di responsabilità da parte del gestore, colpevole di non aver rispettato il contratto di servizio»

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Maltempo, il Prefetto presentali conto

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C :21httiblUe orriere di Ravenna Faenza-Lugo e Imola

&Lima che Idign celo della qu.ditt di.erun e Ithon,

press LIETE 21/02/2012

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«Riforma che tenga conto della qualità di servizi e lavoro»

RAVENNA. Si è conclu-so con una generale con-divisione delle proposte della Cgil l'incontro di ie-ri all'Hotel Cube di Ra-venna su "Lavoro pubbli-co e crisi" promosso dal sindacato per confrontar-si con le principali auto-rità locali.

L'iniziativa ha preso le mosse dalle difficoltà di un settore, la pubblica amministrazione, che do-po il fallimento della ri-forma Brunetta si trova a un bivio, dal quale non si può uscire limitandosi a tagliare servizi e persona-le. Per la Cgil si tratta di ridefinire e promuovere un nuovo modello attra-verso una riforma istitu-zionale, che tenga conto della qualità dei servizi e del lavoro, e attraverso il rilancio della contratta-zione. «Ad oggi i servizi sono garantiti da dipen-denti pubblici e privati che a parità di prestazio-

ne sono diversamente re-tribuiti - spiega Marinella Melandri della Fp Cgil Si tratta, quindi, di ragio-nare su come equipararli e su cosa fare per elevare la qualità dei servizi sen-za tagliare sul personale, ma al contrario investen-

do sul lavoro». Fino ad ora, secondo il

sindacato, è mancata la capacità di ragionare in prospettiva sul ruolo dei pubblici servizi, come te-stimoniano il blocco dei contratti e l'intervento per l'eliminazione delle

Province. «Riguardo a quest'ultimo aspetto si tratta di un intervento a-vulso da ogni ragiona-mento organico, che non tiene in considerazione, ad esempio, la dimensio-ne dei territori e chi, so-prattutto, dovrà garanti-

re le funzioni ad ora svol-te dalle Province - prose-gue Melandri -. Nel Ra-vennate, ad esempio, chi si occuperà dei Centri per l'impiego, di viabilità e si-curezza ambientale, fun-zioni al momento in cari-co alla Provincia?».

Il rischio è la dispersio-ne di professionalità spe-cifiche, come quella della Polizia provinciale, impe-gnata nella tutela e salva-guardia dell'ambiente, o degli operatori dei Centri per l'impiego, che a Ra-venna sono stati stabiliz-zati dopo che lavoravano già da diversi anni.

«A preoccuparci - con-clude Melandri - non è l'e-subero dei dipendenti pubblici, che attraverso la contrattazione possono essere ricollocati, ma la ricaduta che lo sposta-mento di queste profes-sionalità potrebbe avere sulla qualità dei servizi stessi». (s./.)

Il convegno di ieri mattina all'hotel Cube organizzato dalla Cgil (Massimo Fiorentini)

Pagina 6 Crona. Raverna

Muore dopo un'operazione a una gamba

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C :21Mit'ffi e orriere di Ravenna Faenza-Lugo e Imola

La mostra "Miseria e splendore della carne" (foto Fiorentini)

lente licenze per alcolici nei circoli

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press LIETE 21/02/2012

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Oltre duemila visitatori per il Mar Già confermati 240 gruppi. Ancisi difende l'operato del direttore artistico Spadoni

RAVENNA. Sono oltre duemila i visitatori, fra giornalisti accreditati, prestatori e pubblico che hanno affollato il Mar nel weekend per l'aper-tura della mostra "Cara-vaggio, Courbet, Giaco-metti, Bacon... Miseria e splendore della carne Te-stori e la grande pittura europea". Un risultato che soddisfa Claudio Spadoni e che prelude all'inizio di una lunga stagione di visite guida-te, 240 sono i gruppi che già hanno prenotato.

«Nonostante lo sposta-mento dell'inaugurazio-ne la risposta è stata alta. Testori è una figura osti-ca e non conosciuta dal grande pubblico. I fami-liari e i prestatori mi hanno confidato che una mostra così Milano non sarebbe riuscita a farla. Come per Longhi e per Arcangeli negli anni pas-sati, questa mostra offre una riflessione su figure chiave della storia dell'arte e porta a Raven-na opere e artisti che in altro modo difficilmente sarebbero arrivati».

In risposta alla polemi-ca sollevati dai grillini sulla figura e la respon-

sabilità affidata a Spado-ni risponde con veemen-za Alvaro Ancisi di Lpra. «Per essere chiari, senza Claudio Spadoni, il Ra-gazzo morso da un ra-marro del Caravaggio non sarebbe arrivato».

Il capogruppo di Lista per Ravenna così rispon-de alle dichiarazioni del Movimento 5 Stelle sulla nuova posizione asse-gnata all'ex direttore del

Museo d'Arte della città Claudio Spadoni.

«Senza Spadoni - spie-ga Ancisi - il Mar non sa-rebbe neppure esistito, né tanto meno cresciuto com' è, e qualora se ne andasse, magari accet-tando offerte allettanti, anche economicamente, che non gli mancano da altri importanti musei, rischierebbe di precipi-tare, senza un sostituto

di pari o quasi pari va-lore, in una dimensione localistica come quella, per esempio, del museo scientifico di Sant'Alber-to».

Il consigliere concorda con i grillini «laddove criticano la mancanza di una riorganizzazione ge-nerale del settore cultu-rale della città, compren-dente il Mar e la biblio-teca Classense, aggiun-gendo anche le varie fon-dazioni pubbliche attive in questo campo (tra cui soprattutto RavennAnti-ca)», e che meriterebbe, secondo Ancisi, «la ri-cerca per concorso di u-na figura di coordina-mento e direzione gene-rale di alto valore».

Sulla retribuzione della nuova direttrice ad inte-rim del Mar, il capogrup-po specifica: «di fatto solo per la parte amministra-tiva-burocratica, Anna Puritani non costa niente in più di quanto già costa-va come capo dell'area servizi e diritti di cittadi-nanza del Comune (aven-do in passato avuto anche responsabilità in campo culturale), a cui questo incarico è stato aggiunto allo stesso prezzo».

Pagina 8 Crona. Raverna

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C tItttiiIiiffi e orriere di Ravenna Faenza-Lugo e Imola

Il decreto pubblicato il 9 febbraio abolisce anche i requisiti professionali per vendere cibi e vivande nelle sagre

Le associazioni di categoria temono concorrenza sleale RAVENNA. Associazioni dei commercianti sul pie-

de di guerra contro il decreto sulle semplificazioni che prevede, fra l'altro, l'abolizione della licenza per la vendita di bevande alcoliche nei circoli pri-vati.

Per Confesercenti i circoli in provincia di Ravenna sono 284, sono 569 i soggetti che hanno ottenuto l'autorizzazione temporanea per la somministrazione di bevande

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press LIETE 21/02/2012

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Niente licenze per alcolici nei circoli Nel testo appare la

possibilità in occasione di sagre, manifestazioni e fiere di somministrare alimenti e bevande con la sola segnalazione di i-nizio attività (Scia), e anche senza requisiti professionali. Mentre le commissioni Affari co-stituzionali e Attività produttive della Camera sono al lavoro per vota-re questa settimana gli emenda-menti al de-creto pub-blicato il 9 febbraio in Gazzetta uf-ficiale, sale la preoccu-pazione per misure che secondo Confeser-centi non facilitano lo sviluppo, ma alimen-tano la con-correnza sleale.

E proprio i circoli pri-vati e le sa-gre finiscono nel mirino dell'associazione che se-condo una ricerca su ba-se regionale, trovano proprio in provincia di Ravenna una delle zone di massima espansione. Per Confesercenti i cir-coli in provincia di Ra-venna sono 284, mentre salgono a 569 i soggetti che hanno ottenuto l'au-torizzazione tempora-nea per la somministra-zione di bevande.

Dati significativi se ri-feriti al totale dei pub-blici esercizi fermo a 1.731. Quanto alle sagre nel 2010 i giorni pro-grammati spalmati

nell'anno, anche se in realtà concentrati in pe-riodi particolari sono stati 312.

«Per quanto riguarda i circoli si tratta di una realtà consistente e ra-dicata - spiega il respon-sabile pubblici esercizi di Confesercenti, Giaco-mo Costantini - . Nel rapporto fra pubblici e-sercizi e altre licenze

siamo se-condi in re-gione. Dove avviene la sommini-strazione devono va-lere le stes-se regole soprattutto dal punto di vista fi-scale e nor-mativo. Per quanto ri-guarda le sagre prefe-riamo quel-le che valo-rizzano davvero il territorio e che coin-volgono le

attività commerciali presenti. Per tutte deve valere una gestione tra-sparente».

Siano associazioni culturali, ricreative, sportive, i circoli, consi-derati realtà di paese o storici luoghi cittadini di incontro e di condivi-sione, seguono la regola della somministrazione solo per i tesserati, pun-to sul quale il decreto non dovrebbe portare novità. Regola che Con-fesercenti vorrebbe ve-rificata da controlli più stringenti.

«Non chiediamo altro che equità di trattamen-

to - conclude Costantini - a cominciare dalla tas-sa dei rifiuti. Tutti de-vono pagare dove c'è somministrazione la stessa cifra al metro quadrato».

Il decreto sulle

semplificazioni prevede

l'abolizione della licenza

per la vendita di bevande

alcoliche nei circoli privati

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C Itt.ttiblUe orriere di Ravenna Faenza-Lugo e Imola

RAVENNA. Si terrà venerdì pros-simo l'appuntamento con il "Gior-no del ricordo", in memoria delle vittime delle foibe e dell'esodo giu-liano-dalmata. Solitamente cele-brato il 10 febbraio con iniziative scientifiche e didattiche, anche per quest'anno è prevista una cerimo-nia ufficiale pubblica, alle 17, che avrà luogo alla sala Nullo Baldini, in via Guaccimanni 10, con inter-venti delle massime autorità citta-

dine. In quella

occasione verrà inol-tre presen-tato il nuo-vo lungome-traggio di 65 minuti dal titolo Esuli -Storie di profughi i-striani, giu-liani e dal-mati giunti nella pro-vincia di Ra-venna. Il fil-mato contie-ne testimo-

Doen-lillm corde glorie& profughi giontinellaprolincia.diRamma

Cul'ortofr

usa i roble

press LIETE 21/02/2012

IL GIORNO DEL RICORDO

Doni-film con le storie di profughi giunti nella provincia di Ravenna

Il filmato di 65 minuti contiene testimonianze dirette raccolte dal giovane ricercatore lughese Michele Bentini

nianze di-rette dei profughi che, in con-seguenza dei nuovi confini deci-si dagli ac-cordi di pa-ce con la Ju-

goslavia, giunsero nel Ravennate tra gli anni Quaranta e Cinquanta. Molti di loro decisero poi di trasfe-rirsi definitivamente nella città di Ravenna, e ora le loro storie sono state raccolte in un filmato realiz-zato a cura del giovane ricercatore lughese Michele Bentini, proprio per illustrare un aspetto poco noto di questa pagina di storia.

Solitamente si fa infatti riferi-mento al doloroso abbandono di territori abitati da molti anni da i-taliani che, a causa di quella par-tenza, subirono un vero e proprio deficit di cittadinanza. Poco si sa in-vece delle vicende che seguirono e del difficile ritorno in patria. Il fil-mato è stato realizzato per conto dell'Istituto storico della Resisten-za e dell'età contemporanea, con il patrocinio di Comune e Provincia di Ravenna.

Venerdì

cerimonia

pubblica alla

sala Nullo

Baldini;

sotto, la via

dedicata ai

Martiri

delle Foibe a

Porto

Corsini Pagina 9

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C tIt.ttiblU e orriere di Ravenna Faenza-Lugo e Imola

Riprende

fino a

novembre la

mostra

mercato

degli

agricoltori

Pagina 9 Crona. Raven

Domi-film conleslolie di profughi giunti nellip.inciadiRavena

Torna f odottil.1. a 1,1 zero

press LIETE 21/02/2012

Madra. Primo appuntamento il 26 febbraio. Menù e colazioni a tema

Torna l' ortofrutta a km zero Bancarelle in centro una domenica al mese

RAVENNA. Al via la nuova stagione di "Ma-dra", la mostra-mercato degli agricoltori che per 6 domeniche, da febbraio a novembre, adorna il cen-tro storico di Ravenna con bancarelle ricolme dei prodotti di stagione locali.

Il primo appuntamento è con "Il buono della terra in città", domenica 26 feb-braio, con le bancarelle dei produttori locali in via Gordini e via Corrado Ricci, per la vendita al dettaglio delle proprie ec-cellenze di stagione. Con questi stessi prodotti, ab-binati ai vini del territo-rio, saranno preparate ri-cette in 11 ristoranti delle vie limitrofe (Cà de Ven, Fricandò Cucina del ter-ritorio, Locanda del Me-larancio, Mariola Casa e bottega, Osteria dei Batti-becchi, Osteria del Tem-po perso, Osteria L'acciu-ga, Osteria Sapori divini, Ristorante Alexander, Ri-storante pizzeria Nuovo Scaì e Trattoria Al Cer-chio).

Nella stessa giornata 4 bar del centro proporran-

no "La colazione e la me-renda del contadino al bar" imbandita sempre con i prodotti della mo-stra-mercato (Alighieri Caffè, Bar Byron, Caffè Fricandò e Recine Rami-ro Bar tabacchi).

Con la nuova edizione riprenderanno anche i "Laboratori di stagione", organizzati in collabora-

zione con Slow Food Ra-venna. Nel primo incon-tro, alle 11, nella Tratto-ria al Cerchio, si parlerà di cavolo cappuccio e ca-volo verza, con una lezio-ne-dimostrazione seguita da assaggi appetizer gra-tuiti. Altri prodotti ver-ranno invece illustrati durante le prossime do-meniche di primavera (25

marzo, 29 aprile, 27 mag-gio), prima della consueta pausa estiva.

Madra è promossa dalle organizzazioni agricole Cia, Coldiretti, Confagri-coltura e Copagri, in col-laborazione con Comune, Slow Food Ravenna e Tut-tifrutti, e con il patroci-nio di Provincia, Camera di Commercio e Regione.

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C :21Mit'ffl e orriere di Ravenna Faenza-Lugo e Imola

Pagina 9 Crona. Raverna

Domi-film conleslolie di profughi giunti nellip.inciadiRavena

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press LIETE 21/02/2012

IN BREVE

SEMINARIO CONFAPI Accordo Stato-Regioni Il nuovo accordo Stato -Regioni in tema di for-mazione sulla sicurezza obbligatoria sarà al cen-tro del seminario gratui-to organizzato per oggi, dalle 14, all'Holiday Inn Hotel, da Confapi Raven-na, in collaborazione con il Centro Servizi Pmi. Per informazioni e ade-sioni: Simona Facchini, tel. 0544 270509; e-mail simonafacchini@csp- mi. it .

PARTITO DEMOCRATICO D'Alema a Ravenna Domenica 26, alle 10.30, nella Sala Rinascita, in via Maggiore 71, a Ra-venna, il direttore dell' U-nità Claudio Sardo in-tervisterà Massimo D'A-lema. Due giorni prima, venerdì, tre pullman partiranno da Ravenna (alle 18, in via della Li-rica), da Faenza (alle 18.45, in piazzale Pancra-zi) e da Lugo (alle 18.45, in piazza Baracca), per raggiungere il segretario nazionale del Pd Pier Luigi Bersani che, alle 21, sarà al Teatro Man-zoni di Bologna, all'in-contro "Italia bene co-mune".

S.PIETRO IN VINCOLI La Zirudela Giovedì, alle 20.45, nella sede dell'Ufficio decen-trato di San Pietro in Vincoli, si terrà la pre-miazione de "La Zirude-la", premio Dino Ricci, a cura dalla Pro Loco De-cimana, con il patrocinio del Comune di Ravenna e con la collaborazione dell'istituto Friedrich Scharr.

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C tIt.tiitffi e orriere di Ravenna Faenza-Lugo e Imola

Domi-film conleslolie di profughi giunti nellip.inciadiRavena

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press LIETE 21/02/2012

Omaggio in Municipio a Pietro Guberti

L'epica da Ulisse a Garibaldi RAVENNA. Si svolgerà venerdì

prossimo, alle 11, in municipio, l'iniziativa dedicata a L'epica di Pietro Guberti: da Ulisse a Garibaldi. Per l'occasione verranno presentati alcuni libri di Guberti, fra i quali il poemetto dedicato alla Trafila garibaldina. In collaborazione con le edizioni del Girasole e la Fondazione museo del Risorgimento l'autore riceverà i simboli del 150°; a sua volta Guberti donerà due dipinti a tema risorgimentale al Comune.

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C :211Mit'ffie orriere di Ravenna Faenza-Lugo e Imola

Domi-film conleslolie di profughi giunti nellip.inciadiRavena

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press LIETE 21/02/2012

PIAZZETTA DEGLI ARIANI

Dai futuri geometri idee per la riqualificazione

RAVENNA. Verrà presentato sa-bato mattina nel Dipartimento di Beni culturali, il progetto di recu-pero e riqualificazione della piaz-zetta degli Ariani, elaborato dagli studenti dell'Istituto tecnico per geometri Camillo Morigia e dai do-centi della Facoltà di ingegneria di Ravenna, nell'ambito dell'iniziati-va "Scuola, università lavoro" pro-mosso dalla Confartigianato. «Rin-grazio la Confartigianato - ha scrit-to il vicesindaco Giannantonio Mingozzi a Daniele Rondinelli, pre-sidente provinciale di Confartigia-nato - perché il progetto è la con-ferma di una capacità di coinvolge-re studenti e università per valoriz-zare il centro storico e rilanciarne l'offerta culturale e turistica».

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C :211Mit'ffie orriere di Ravenna Faenza-Lugo e Imola

Oggi in programma un'assemblea

pubblica Sant'Alberto

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Domi-film conleslolie di profughi giunti nellip.inciadiRavena

press LinE 21/02/2012

Si parlerà fra l'altro dell'istituzione di Consulte territoriali e della caserma dei carabinieri

Focus sui problemi della località Incontro pubblico con l'assessore al Decentramento Morigi

RAVENNA. Si terrà que-sta sera a Sant'Alberto un'assemblea pubblica con l'assessore al Decen-

tramento Valentina Mo-rigi per discutere sui pro-blemi della località, sulle consulte territoriali e l'e-lezione di un comitato di coordinamento sui temi locali.

L'appuntamento - alle 20.30, nella sala assem-blee della cooperativa A-grisfera, in via Nigrisoli - riprenderà i temi dibattu-ti nel corso di un analogo incontro promosso a di-cembre dalla Società ope-raia di mutuo soccorso "Don Giovanni Zalamba-ni".

In quell'occasione, do-po una relazione sulle at-tività svolta nella locale

Casa residenza per anzia-ni, l'attenzione si è spo-stata sui problemi locali.

Intanto, la necessità di mettere in rete le poten-zialità delle varie asso-ciazioni locali; e quella, dopo l'abolizione delle Circoscrizioni, di attiva-re nuovi strumenti di rappresentanza del terri-torio.

I partecipanti si sono i-noltre confrontati sull'i-stituzione di Consulte territoriali; sulla realiz-zazione della linea Adsl e sulla ricerca di una solu-zione per la caserma dei carabinieri, al fine di evi-tarne la chiusura.

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C Itt.Witffi e orriere di Ravenna Faenza-Lugo e Imola

FAENZA. Ci siamo, mercoledì mat-tina i sindacati e le istituzioni ter-ranno l'incontro al ministero del Lavoro in cui sarà presente anche il funzionario del ministero dello Svi-luppo economico, Giampiero Ca-

stano. Questa riunione dovrebbe far uscire allo scoperto l'ancora i-gnoto compratore (azienda di arre-damento e mobili) e il piano di ri-conversione per lo stabilimento faentino.

Le lavoratrici faentine del l'Omsa durante la trasmissione "Presa diretta" di Rai Tre

Onsa, si anima il giorno della verità

In collinalo narincubn neve

press LIETE 21/02/2012

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Omsa, si awicunail giorno della verità Le lavoratrici ancora protagoniste su Rai Tre Diversità di vedute con le colleghe di Mantova

Investimenti per 20 mi-

lioni. Un progetto indu-striale, tenuto gelosamen-te top secret, di cui si sa solo che prevede un inve-stimento di una ventina di milioni di euro (molti dei quali ancora da trova-re tramite aiuti bancari o fidejussioni). Una ricon-versione che permette-rebbe, a Faenza, di riassu-mere 120 lavoratrici delle 237 ancora rimaste in ca-po all'azienda mantova-na. Ma non solo. L'incon-tro (ecco perché si terrà al dicastero presieduto dal ministro Elsa Forleo), do-vrebbe anche servire per far partire la richiesta di un prolungamento della cassa integrazione pas-sando da quella per cessa-ta attività, utilizzata da Grassi in questi due anni e in scadenza il 14 marzo prossimo, a quello per la riconversione industria-le.

Le lavoratrici di nuovo sulla Rai. Intanto nella se-rata di domenica la ver-tenza dell'Omsa è entrata, ancora una volta, nelle ca-se degli italiani. Grazie al-la trasmissione "Presa di-retta" di Rai Tre, le lavo-ratrici dello stabilimento di via Pana hanno avuto occasione di portare all'attenzione nazionale il proprio disagio, le preoc-cupazioni e i timori per il futuro che le accompa-gnano ormai da tre anni. La questione è quella del-la scelta da parte del pa-tron della Golden lady, Nerino Grassi, di decide-re nel 2009 di delocalizza-

re in Serbia alcune delle storiche produzioni indu-striali. Con conseguente chiusura di alcuni stabi-limenti italiani compreso quello di Faenza. Una de-cisione che ha messo sulla strada 340 persone salvo poi, a Faenza, dopo una dura resistenza sinda-cal-istituzionale, permet-tere ad una quarantina di

operai, a turnazione, di continuare a lavorare.

Missione a Mantova. Durante il servizio televi-sivo una troupe del pro-gramma condotto da Ric-cardo lacona ha seguito la delegazione delle tute ver-di faentine fino a Manto-va. Città nella quale il 15 gennaio scorso, nel centro storico del feudo di Gras-si, si è tenuta una perfor-mance di denuncia teatra-le. Le interviste alle lavo-ratrici, sia faentine che mantovane, hanno messo in evidenza la grande di-stanza, percepita e reale, che esiste tra queste due comunità di lavoratrici.

Tra paura e felicità. Se a Faenza la paura di trovar-si a casa senza un lavoro ed un futuro è palese e quotidiana, a Castiglione delle Stiviere, dove la Gol-den lady possiede 5 stabi-limenti produttivi e 1.600 dipendenti, la paura è l'ul-timo sentimento percepi-to. Anzi per alcuni lavora-tori si evidenzia un senti-mento di «felicità nel la-vorare in un gruppo come questo». Sarà ma forse, come evidenziano i com-menti sui gruppi face-book nati per portare so-lidarietà alle lavoratrici faentine, «l'ombra lunga ed inevitabile del lavoro senza diritti in Serbia, pa-gato 250 euro al mese, a Mantova non è ancora ar-rivato. Faenza e Basciano dovrebbero però iniziare a far suonare qualche campanello d'allarme an-che da loro».

Riccardo Isola

sC en Ma gli industriali

stanno con Nerino Grassi FAENZA. I I servizio mandato in onda domenica sera da "Presa diretta" ha destato reazioni di non condivisione anche a seguito della presa di posizione della Confindustria mantovana. Il presidente Alberto Truzzi, intervistato dalla giornalista, ha evidenziato come di fatto «non si riesce a trovare un singolo problema etico nel comportamento tenuto dal Cavalier Grassi». Ed infatti di «problemi etici», come evidenziano alcuni commenti su internet, e al di là della nota responsabilità sociale d'impresa tutelata all'articolo 41 della Costituzione, non se ne trova uno bensì «quasi 1.000 quante sono le persone che per logiche e scelte di profitto aziendale fatte dal cavalier Grassi hanno perso o stanno perdendo il la vita e il futuro> Pagina 11

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In collina tornalineuho neve

il giorno della verità

press LIETE 21/02/2012

I VANTAGGI DI INVESTIRE IN SERBIA

Offerti incentivi e sgravi fiscali Insediati stabilimenti di Pompea, Calzedonia e Benetton

FAENZA. La Serbia è la nuova El-dorado d'Europa. Un riconoscimento che per molti, però, nasconde un mo-derno vaso di Pandora. Se lo apri sco-pri il vero volto, il più nascosto e im-personale, di quello che dagli econo-misti viene chiamato come "turbo ca-pitalismo".

Testimonianze. Ad attestare questa doppia faccia dell'irrefrenabile vo-glia italiana alla delocalizzazione in Serbia, ci sono alcune testimonianze di ex operai dell'Omsa. Secondo gli ex dipendenti degli stabilimenti di Gras-si in Serbia, il lavoro per la multina-zionale mantovana «è una vera e pro-pria merce di scambio». Se non di ri-catto.

Paghe ai minimi termini. «Nessuna certezza, nessuna sindacalizzazione, nessun diritto. Paghe - affermano a volto coperto alcuni testimoni - che sono passate dai 150 euro al mese di 6 anni fa agli attuali 250 euro. Se scio-peri ti licenziano, oppure ti ricattano affermandoti che se non ti va bene lo-ro possono anche portare il lavoro in Cina, dove la manodopera costa 70 eu-ro al mese». Costi di produzione che scendono, facendo felici le tasche

dell'imprenditore che delocalizza, ma che rimangono uguali a quelli del ve-ro made in Italy quando i prodotti fi-niti arrivano sui banchi di vendita dei negozi di tutto il mondo. Uno di-vario che crea un profitto esorbitan-te.

Il ministro serbo. A testimoniare questa Eldorado industriale è lo stes-so ministro dell'Economia serbo, Ne-boj sa Ciric, che ai microfoni della tra-smissione "Presa diretta" conferma come il governo «riconosce incentivi a chi investe nel Paese dai 2.000 ai 10.000 euro a lavoratore assunto (il datore di lavoro, di fatto, per anni non paga di tasca propria i salari). A que-sto - aggiunge - forniamo sgravi fiscali come la creazione di zone franche».

Arrivano gli italiani. E gli imprendi-tori italiani del tessile e del calzatu-riero non sono rimasti a guardare. Per prima, in Serbia, è sbarcata Pom-pea nel 2002 con la creazione di uno stabilimento, l'ha seguita l'Omsa con la costruzione di tre stabilimenti dal 2005 creando 1.000 nuovi posti di la-voro fino ad arrivare allo sbarco di Calzedonia (nel 2010) e Benetton (l'an-no scorso). (r.i.)

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Pescherecci

sul porto canale

press LIETE 21/02/2012

Insabbiamento. «Servirebbero cento metri in più»: provocatoria proposta dei pescatori per evitare le secche

«Prolungamento per il porto canale» Ora si cerca una draga per consentire la navigazione maggiore

CERVIA. I pescatori chiedono il prolungamento del porto canale di 100 metri, per ovviare al pro-blema delle secche. La "provocazione" arriva in u-no di questi momenti, quando non si va oltre il me-tro di acqua, e le imbarcazioni che hanno un pescag-gio superiore rischiano di incagliarsi nei fondali.

Si attendono 120mila euro dalla Regione, per avviare l'escavazione e a-prire un varco ai natanti, ma il finanziamento tar-da. «Noi ci stiamo muo-vendo per conto nostro -afferma il presidente del-la Coop Pescatori Daniele Sama - e cercheremo una draga piccola da attivare subito, in collaborazione con il Comune e la Capi-taneria di porto. Sta di fatto che questa situazio-ne va avanti da oltre 50 anni. L'unica soluzione è quella di allungare en-trambi i moli di 100 me-tri, ma le associazioni di categoria remano contro, e i bagnini hanno paura della erosione. I fatti di-cono il contrario - aggiun-ge Sama - Sama questo però non basta a prevede-re un'opera più sostan-ziosa di quella preceden-te, quando il molo nord venne prolungato di 40 metri, e quello sud di 20. Quella soluzione, seppu-re di carattere sperimen-tale, ha dato piccoli risul-

tati. E ad ogni mareggiata occorre ricorrere alle e-scavazioni dei fondali, che costano soldi e tem-po; infatti, per attendere i permessi relativi vi è an-che da analizzare il ma-teriale prelevato, che poi finirà in un'altra spiag-gia come suo ripascimen-to».

E proprio di ripasci-

mento si parla a Milano Marittima, dove pure un problema in comune, fra bagnini e pescatori, esi-ste. Dopo le violente ma-reggiate dei giorni scorsi, infatti, è sparita la duna che protegge gli stabili-menti balneari. Ma oltre alla sabbia per rimpolpa-re l'arenile, qui è attesto pure il prolungamento

del canale di via Cupa; che consentirebbe, alla spiaggia nord, di non ve-dersi scippare ogni volta la sabbia stessa.

Quest'ultima, ironia della sorte, finisce pro-prio per ostruire il porto canale. «I lavori doveva-no partire entro il mese di febbraio - fa presente Adelmo Biondi dell'omo-

nimo bagno - ma nessuno ci ha più informato, circa l'apertura del cantiere. Senza il nuovo pennello, questa zona rimane forte-mente a rischio. Davanti al mio stabilimento non esiste più nessuna prote-zione, e l'acqua può arri-vare indisturbata al bar».

Massimo Previato

Attesi 120mila euro dalla Regione, per avviare lo scavo e aprire un varco ai natanti

A Milano Marittima i bagnini sollecitano l'allungamento del canale di via Cupa per proteggere l'arenile

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press LIETE 21/02/2012

In scena da questa sera al 23 febbraio al teatro Alighieri

Il capolavoro che fu reso celebre da Strehler nella versione del regista partenopeo Luca De Fusco

Brecht e Weill sbarcano a Napoli "accolti" da Ranieri e Lina Sastri di Susanna Venturi

RAVENNA. Poco più di cinquant'anni fa l'Opera da tre soldi dell'inarri-vabile duo Brecht/Weill approdava per la prima volta in Italia, sul palco-scenico del Piccolo Tea-tro di Milano con la sto-rica regia di Giorgio Strehler.

Da allora ogni nuova ripresa e rilettura di quel capolavoro, che nell'intento degli autori doveva scuotere e scan-dalizzare il pubblico borghese della Berlino del 1928 (e che invece più che schermirsi, gli de-cretò il pieno successo fin dalla prima rappre-sentazione), viene a co-stituire un vero e pro-prio evento.

Sia per l'intramontabi-le attualità della vicenda di corruzione e malaffa-re narrata, che per le particolari doti teatrali che necessariamente gli interpreti sono chiamati ad esibire. Così è anche per la nuova produzione "napoletana" firmata

dal regista Luca De Fu-sco che, dopo il debutto della scorsa estate, ap-proda questa sera al Teatro Alighieri e che vede in scena artisti di grande popolarità come Massimo Ranieri, nel ruolo del protagonista, il fascinoso delinquente Mackie Messer, Gaia A-prea in quello di Polly Peachum e Lina Sastri cui è affidata la piccola (ma da sempre riservata solo a grandi interpreti) parte della prostituta Jenny delle Spelonche.

Ovviamente, uno spet-tacolo che spinge il tasto dell'interpretazione at-tortale, tanto da infran-gere il rigoroso rispetto del testo originale in te-desco, proponendo il te-sto nella traduzione ita-liana appositamente realizzata, in stretta col-laborazione con regista e attori, da Paola Ca-priolo.

La storia che Bertolt Brecht e Kurt Weill ave-vano tratto dalla "Beg-

gar's Opera" (L'opera del mendicante) di John Gay, andata in scena a Londra nel 1728 con mu-siche di Johann Pepush, è ora ambientata a Na-poli, in una sorta di fu-sione tra il recitar can-tando brechtiano e la tradizione interpretati-

va del teatro napoleta-no.

Il bandito Mackie gode l'appoggio del capo della polizia Brown, finché questi non viene ricatta-to da Peachum, abile sfruttatore di un racket di mendicanti, deciso a mandare a morte Mac-

kie che ha sposato sua figlia Polly.

Il fuorilegge, tradito da una delle prostitute che non rinuncia a fre-quentare (Jenny), finirà fin sul patibolo, per poi salvarsi con un parodi-stico lieto fine che la di-ce lunga sulla vena ca-

ricaturale che attraver-sa tutta l'opera, costrui-ta in uno schema di com-media infarcito di can-zoni, ballate, tempi di danza in uno stile ta-gliente che attinge dal cabaret e al tempo stesso "fa il verso" al melo-dramma.

La satira socio-politica che innerva il testo è ri-letta da De Fusco sotto la lente della finzione me-diatica, pensando "al no-stro mondo televisivo, popolato più di masche-re che di volti".

Le scene sono del vi-deo artista Fabrizio Plessi, i costumi, che ri-mandano al bianco e ne-ro del cinema anni Cin-quanta, di Giuseppe Crisolini Malatesta, mentre le luci sono cu-rate da Maurizio Fa-bretti e le coreografie da Alessandra Panza-volta. Infine, in buca, l'Orchestra Giovanile Luigi Cherubini diretta da Francesco Lanzil-lotta.

Lo spettacolo inizia al-le 20,30. Alla stessa ora le repliche di mercoledì 22 e giovedì 23. Info: 0544 249244 oppure www.tea-troalighieri.org.

La satira socio-politica è qui riletta sotto la lente della tv

Uno spettacolo che spinge il tasto dell'interpretazione

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Lina Sastri e Massimo Ranieri

press LIETE 21/02/2012

L'intervista. Una Sastri, cameo d'autore

«Un capolavoro attuale che ci insegna a tenere

sempre viva la speranza» RAVENNA. È una vera

e propria galleria di don-ne quella che in questi mesi Lina Sastri sta at-traversando: è stata Ber-narda Alba e tra poco sa-rà protagonista di "La casa di Ninetta" (dal suo libro), per poi riprende-re "Per la strada" e in-fine passare a "Giovan-na d'Arco al rogo" (senza dimenticare i tre film di prossima uscita cui ha lavorato, tra cui la par-tecipazione all'ultimo di Woody Allen).

Una galleria che si completa con il ruolo della prostituta Jenny delle Spelonche nell'"0- pera da tre soldi", in quello che continua ad essere considerato uno dei massimi capolavori del Novecento.

«Un vero capolavoro -sottolinea l'artista napo-letana nell'intervista te-lefonica che ci ha gentil-mente concesso - perché tocca i temi assoluti dell'uomo. Un vero capo-lavoro perché capace sempre di parlarci del

nostro tempo. Oggi più che mai l'opera di Bre-cht e Weill ci parla del "mostro" Italia, ma forse

potrei dire Europa o mondo intero. Cosa c'è infatti di più attuale del discorso con cui il ban-

dito gentiluomo Mackie, prima di affrontare il pa-tibolo, parla alla sua gente, derelitti ed emar-ginati come lui, chieden-dosi cosa sia in fondo u-na rapina in banca ri-spetto al fondare una banca? Parole che bru-ciano ora che il condizio-namento delle banche e della finanza è tanto for-te».

E il suo personaggio, Jenny, come si inseri-sce in questa attuali-tà?

«È una donna che, co-me Mackie, appartiene alla strada; è un'amante tradita che per questo consegna l'uomo che a-ma alla giustizia. E per questo canta il proprio fallimento e il disincan-to di fronte alla vita che passa: il suo è un canto disperato che non lascia

speranze». Una visione del mon-

do in cui si riconosce? «No. Per me la speran-

za è sempre viva. Essere diversi, credere nell'a-more, nella libertà e nel-la giustizia può portarci a scontrarci con gli altri o a subirne l'indifferen-za, ma sono valori tanto forti da imporsi sempre: crederci è necessario. Del resto, anche Brecht scrivendo questa "favola al contrario" parla tri-stemente dell'ingiusti-zia sociale, della preva-ricazione del forte sul debole, ma lo fa per de-nunciare tutto questo, per innescare la ribellio-ne. Non sempre la sua i-ronia è stata colta fino in fondo, ma è evidente che anche lui non ha mai ri-nunciato alla speranza».

(s. v.)

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Il sindaco Giovanni Malpezzi esulta: Faenza è prima per benessere

Fs, la Regione promette sanzioni Disagi da neve Nell'incontro di ieri l'assessore Peri ha annunciato punizioni. E per i pendolari si profilano risarcimenti

Rendiamo il ritorno alla normalità prima di quantificare l'ammontare delle sanzioni". Così l'assessore alla Mo-bilita e Trasporti della Regione Alfredo Peri durante l'in-ontro di ieri con il Cader, il Comitato consultivo regio-

nale degli utenti ferroviari dell'Emilia-Romagna. Un incontro in cui si S fatto limano sulla situazione dopo i gravi disagi provocati dal maltempo, "Quanto fatto dalle aziende— tra sottolineato l'as-sessore regionale — è stato ampiamente al di sorto delle necessita dei viaggiatori: occorre gestire al meglio situazioni di emergenza come questa". La 'Regione ha proposto anche di restituire un par-ziale risarcimento ai pendolari per i disagi subiti (si profila quan-tomeno il rimborso dell'abbonamento di febbraio).

A pagina 16

STORIA

Ricorrenza L'Hotel Ala d'Oro compie 60 anni LUGO L'Hotel "Ala d'Oro" compie 60 anni e intende festeggiarli assieme a colo-ro che hanno almeno un ri-cordo del noto locale del centro storico. In settembre verrà allestita una mostra fotografica con le immagini fornite dai protagonisti di eventi che si sono svolti nei raffinati saloni.

A pagina 22

Crisi Addio al giornalino del Comune IMOLA II giornalino comu-nale di Medicina "Punto E", nato nel 1988, sarà costretto a chiudere. Colpa delle nuo-ve norme che impongono ai Comuni di applicare un ta-glio dell'80% (rispetto alle spese sostenute nel 2009) sui capitoli di studi, consu-lenze, rappresentanza, rela-zioni pubbliche e pubblicità.

A pagina 27

IMPRESA FUNEBRE

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Trattative ad oltranza Verso una soluzione positiva per la Grecia A pagina 12

Riforma lavoro Monti: avanti con o senza i sindacati A pagina 9

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LMARTEDÌ 21. FEBBRAIO 2012

V CE DI ROMAGNA RAVENNA FAENZA LOGO & IMOLA

ANNO Xv

IIIwit imm ECONOMIA E SOCIETÀ Torna la ricerca in collaborazione con l'Università La città manfreda al 1° posto in Regione, Ravenna guadagna posizioni

Benessere in Romagna Trionfa Faenza ALL'INTERNO

Afghanistan Abitava nel ravennate uno dei militari morti A pagina 15

COMMENTI

Eurodifficoltà L'Italia è in recessione Ma potrebbe uscire dalla crisi prima di quanto dicono

Pelanda a pagina 39

Web 2.0 I cinguettii di @Tigella e le discussioni sul futuro dei media e dei giornalismo

Caraceni a pagina 38

Farrell Non bisogna punire la Grecia ma aiutarla per evitare il peggio

Parreil a pagina 39

orna la ricerca sulla qualità della vita ela-borata dalla Facoltà di Scienze Statistiche

dell'Università di Bologna (se-de di Rimini).

Faenza prosegue il trend positivo e, scalando tre posi-zioni, approda sul piedistallo della classifica generale. I principali fattori che hanno determinato questo exploit sono stati: l'affluenza alle urne (+ 58 posizioni), l'aumento delle spese correnti comunali per residente effettivo nel set-tore sportivo e ricreativo (T 12 posizioni), il raggiungimento del primato assoluto nella dif-fusione del volontariato e un miglioramento del rapporto i-scrizioni/cancellazioni ano-grafiche.

Brinda anche Racconta che,

Powercrop chiede i danni

RUSSI Ammonta a 5 mi-lioni di curo il danno che la Soprintendenza ai Beni architettonici dovrebbe pagare a Powercrop, se il Tar accoglierà la richiesta dell'azienda che lamenta di essere ostacolata nella realizzazione del Polo e-nergetico autorizzato dal-la Regione. A pagina 23

Voto a stranieri contestato

FAENZA II movimento di destra, Forza Nuova dopo aver inviato crisantemi a Lenitale ieri in Consiglio comunale ha contestato il diritto di voto ai Pigli degli extracomunitari. A pagina 20

Ex Vivaio petizione In aula

In 1800 hanno firmato la petizione del Comitato cittadino di via Port'Aurea per invitare l'amministra-zione Matteucci a rispet-tare la destinazione dell'a-rea dell'ex vivaio comuna le. Secondo i firmatari, in-fatti, tale area deve essere trasformata in un parco pubblico, già battezzato `parco delle lucciole' e non - come ipotizzato dal Co-mune - in un parcheggio. A pagina IO

dopo il declassamento del-l'anno scorso (era scesa al 14" posto), quest'anno torna ad occupare la 12. posizione ge-nerale, come nel 2009.

A pagina 3, 4, 5 e6

CRISI CASSA INTEGRAZIONE

A gennaio in calo le ore autorizzate Cala a gennaio in Emilia-Ro- magna il ricorso alla cassa integrazione. Un trend che segue quello nazionale e che è evidenzia-to dal 37esirno rapporto del-la Uil, reso noto ieri. A Ra-cenno il calo delle ore di cassa integrazione mensile stato del 46,8 per cento, mentre il dato globale con-frontato al mese di gennaio del 2011 è sceso del 27,1 per cento_ In generale, le ore au-torizzate a gennaio, scrive il segretario llil Guglielmo Loy, "sono tra le più basse dall'inizio della crisi".

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La regina FaCIVAI

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ROMAGNA

LA CLASSIFICA DEL BENESSERE

La regina è Faenza "ECONOMIA E SOCIETÀ 2011" Dopo otto anni un comune del ravennate conquista finalmente lo scettro. Maglia nera stabile a Portico-San Benedetto

aenza si laurea per il 2011 prima città romagnola per benessere e qualità di vita: lo sentenzia la ricer- ca "Economia e Società in Romagna", costituita

dagli indicatori tratti dalla banca-dati "Benessere - Facoltà di Scienze Stati-stiche". Il dossier è realizzato in esclu-siva per "La Voce di Romagna" da un qualificato staff universitario ed è svol-ta in continuità dal 2005. Nel frattem-po alcune cose sono cambiate (i dati utilizzati in questa edizione sono per-fettamente confrontabili con quelli del triennio, precedentemente invece al-cuni criteri erano diversi) e soprattutto la Romagna si è "allargata" con l'in-gresso dei 7 comuni dell'Alta Valma-recchia. Dando uno sguardo sintetico agli ulti-mi anni, dopo una prevalenza assoluta di Riccione nelle primissime edizioni, la svolta era venuta col primo posto di Savignano sul Rubicone, poi con Ce-sena. Quest'anno, per la prima volta, è una cittadina della provincia di Ra-venna a salire sul gradino più alto. Nella "top ten" troviamo due comuni della provincia di Ravenna (Faenza e Sant'Agata sul Santerno), quattro della provincia di Forlì,Cesena (nell'ordine Cesena, Forlì, Forlimpopoli, Savignano sul Rubicone) e altrettanti della pro-vincia di Rimini (Riccoine, Mordano di Romagna, San Giovanni in Mari-gnano, Rimini). Se sommiamo i punteggi totalizzati dai comuni nella graduatoria generale "Economia e Società 2011", vediamo che la provincia di Ravenna conquista in totale il bottino di 1.292 punti, quel-lo più basso nonostante il primato as-

soluto di Faenza, la provincia di Rimi-ni 2.497 e quella di Forlì-Cesena 2.524. Un'altra chiave di lettura, è la dialettica tra capoluoghi di provincia e località più piccole (ma non meno gloriose). In genere è proprio ai comuni "medi" che arride il benessere, e Faenza ne è una conferma. La "grossa" città non arriva prima, tuttavia i tre capoluoghi e Cesena si trovano tutti entro i primi dodici posti. Si confermano invece agli ultimi posti, i comuni montani: Portico-San Bene-detto stabile "maglia nera", Tredozio, Pennabilli e Gemmano sono poco so-pra. Le ultime undici caselle sono tutte di località appenniniche o collinari, in generale le più periferiche rispetto agli assi maggiori di viabilità sono agli ul-timi trenta posti. Nelle pagine seguenti, gli approfondi-menti dell'analisi. E da domani, il "fo-cus" su ogni singola provincia roma-gnola.

Molte le fonti consultate Le fonti consultate dagli analisti: 'STAI', Banca d'Italia, ACI, Banca dati Unioncamere Emilia-Roma-gna, Ministero della salute,ERMES Emilia-Romagna - bilancio comu-nale consuntivo, Osservatorio del sistema sportivo regionale, Pagine Bianche, INPS, Ministero dell'in-terno, Siti dei comuni interessati, Infoimprese, Agenzia del territo-rio, Banca dati Emilia-Romagna Sociale, Osservatorio sulla cultura nella regione Emilia-Romagna, Report rifiuti di ARPA Emilia-Ro-magna. Gli anni cui si riferiscono i dati utilizzati, sono indicati nel-l'elenco dei singoli indicatori della pagina seguente.

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CLASSIFICA GENERALE N. Comune Punteggio Posizione

2010 Differenza 2010-2011

1 FAENZA 656 4 3 2 CESENA 644 1 -1 3 PICCIONE 638 2 -1 4 FORLI' 637 3 -1 5 SANT'AGATA SUL SANTERNO 636 5 .= 6 FORLIMPOPOLI 632 8 2 7 MORCIANO DI ROMAGNA 631 6 -1 8 SAN GIOVANNI MARIGNANO 615 12 4 9 RIMINI 613 10 SAVIGNANO SUL RUBICONE 611 r -3 11 COPIANO 606 13 2 12 RAVENNA 604 14 2 13 LUGO 601 11 -2 14 GALEATA 598 16 2 15 CATTOLICA 596 10 -5 16 RUSSI 593 15 -1 17 SAN CLEMENTE 590 30 13 18 BAGNARA DI ROMAGNA 589 17 -1 19 MASSA LOMBARDA 589 19 = 20 SANTARCANGELO DI R. 582 24 4 21 CASTEL BOLOGNESE 581 21 22 CERVIA 579 18 -4 23 VERUCCHIO 579 31 8 24 ALFONSINE 578 26 2 25 BELLARIA-IGEA MARINA 578 22 -3 26 BAGNO DI ROMAGNA 575 29 3 27 SOGLIANO AL RUBICONE 575 25 -2 28 MONTEGRIDOLFO 571 33 5 29 MISANO ADRIATICO 568 23 -6 30 CASOLA VALSENIO 566 20 -10 31 GAMBETTOLA 566 32 1 32 COTIGNOLA 564 28 -4 33 SAN MAURO PASCOLI 563 Zr -6 34 FUSIGNANO 560 35 1 35 GATTEO 560 38 3 36 TORRIANA 557 54 18 37 RIOLO TERME 554 40 3 38 LONGIANO 549 39 1 39 CESENATICO 548 34 -5 40 MERCATO SARACENO 544 47 7 41 MONDAINO 544 46 5 42 SARSINA 543 36 -6 43 POGGIO BERNI 543 41 -2 44 MONTEFIORE CONCA 541 52 45 NOVAFELTRIA 541 43 46 BAGNACAVALLO 540 37 47 CONSELICE 537 42 48 PREDAPPIO . 537 50

CN

49 SALUDECIO 536 48 50 BERTINORO 535 51 51 TALAMELLO 534 45 52 MONTESCUDO 532 49 -3 53 SAN LEO 529 59 6 54 SANTA SOFIA 525 53 -1 55 BORGHI 523 44 -11 56 MODIGLIANA 523 55 -1 57 CIVITELLA DI ROMAGNA 519 56 -1 58 MELDOLA 518 58 = 59 ROCCA SAN CASCIANO 518 60 1 60 DOVADOLA 512 63 3 61 SOLAROLO 507 61 = 62 SANT'AGATA FELTRIA 507 67 63 MONTIANO 505 66 64 CASTROCARO TERME E TERRA

DEL SOLE 501 62 65 PREMILCUORE 500 57 66 MONTE COLOMBO 492 64 67 BRISIGHELLA 486 73 68 RONCOFREDDO 485 70 69 CASTELDELCI 484 68 70 MAIOLO 481 71 1 71 VERGHERETO 478 74 3 72 GEMMANO 476 69 -3 73 PENNABILLI 476 72 -1 74 TREDOZIO 475 65 -9 75 PORTICO E SAN BENEDETTO 459 75 =

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Breve comparazione con l'analisi sulla qualità della vita pubblicata da Sole 24 Ore"

1 5 dicembre 2011 il quoti- diano economico "Il Sole 24 Ore" ha pubblicato la nuova edizione dell'indagine, giun- ta alla ventiduesima pubbli-

cazione, sulla qualità della vita nel- le 107 province italiane. In riferi- mento alle città di nostro interesse riportiamo le posizioni in classifica assegnate alle tre province roma- gnole: 5° Ravenna (+9 posizioni; ri- spetto alla stessa indagine in edi- zione 2010), 11° Rimini (+6 posi- zioni), 12° Forlì-Cesena (+7 posi-

zioni). Le differenze rispetto alla gra-

duatoria generale pubblicata nella pagina precedente mettono in e-videnza l'importante ruolo dei Co-muni non capoluogo nel determi-nare il risultato complessivo. Limi-tandosi ai soli comuni capoluogo infatti le posizioni in classifica da noi assegnate sono: 2° Cesena (-1 posizione; rispetto alla stessa in-dagine in edizione 2010), 4° rodi (-1 posizione), 9° Rimini (stabile), 12° Ravenna (+2 posizioni).

Se però aggreghiamo il benesse-re nei singoli comuni per Provincia si ritrova esattamente la graduato-ria riportata sulle pagine del quo-tidiano economico. In dettaglio: 1° Ravenna, 2° Rimini, 3° Forlì-Cese-na.

La coincidenza avvalora la capa-cità di misura del nostro indicato-re. Rimane il fatto che il nostro la-voro è il solo in grado di cogliere ed interpretare aspetti - più profondi e dettagliati - delle realtà comunali.

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IL METODO DELLA RILEVAZIONE

5 criteri usati UN UNICUM: il riferimento costante alla G4 popolazione effettiva", e non solo i residenti anagrafici, per tutte le variabili che lo richiedono

indicatore della qualità della vita, sviluppato dalla Fa- coltà di Scienze Statistiche dell'Uni- versità di Bologna

(sede di Rimini), è ottenuto mediante sintesi di cinque blocchi di indicatori che 'forniscono indici per ciascuna del-le cinque aree di valutazione: Tenore di vita, Imprenditorialità, Servizi pub-blici e ambiente, Socio-demografia, Cultura, sport e tempo libero. Ogni area di valutazione è composta da 5 indicatori utilizzati per fotografa-re la realtà dei singoli comuni, e riferiti ai singoli comuni e agli anni 2009, 2010 o 2011 in base alla loro disponi-bilità (si considera sempre il dato più recente). Alcuni dati mancanti sono stati imputati sulla base di metodolo-gie statistiche. Per confrontare gli in-dicatori dei singoli comuni è necessa-rio procedere a standardizzazione. Non è infatti possibile comparare di-rettamente il numero di ristoranti o di cinema di un comune turistico come, ad esempio, Rimini, con quelli di un comune dell'interno come, ad esem-pio, Meldola. La metodologia utilizzata è basata su rigorosi criteri scientifici (cfr. A. Guiz-zardi, 'Statistica) Methods and Appli-cations" 2005) che risolvono le con-traddizioni e le aporie delle precedenti metodologie (Il Sole 24 ore, Italia Oggi) che dividendo le grandezze comunali per la popolazione residente ottengo-no valori pro-capite non confrontabili laddove occorre comparare Comuni con un alta presenza di non residenti (turisti, lavoratori, studenti) con Co-muni la cui popolazione è sostanzial-mente uguale a quella residente du-rante tutto l'anno. Gli indicatori qui usati fanno invece ri-ferimento alla popolazione effettiva per tutte le variabili che lo richiedono (pro residenti effettivi). Il punteggio Per ciascuno dei 25 indi-catori è attribuito punteggio 1.000 al comune con situazione migliore; tutti gli altri sono riparametrizzati in riferi-mento a questo. Per ogni area di valu-

tazione i punteggi sono dati dalla me-dia tra i singoli indicatóri del settore di riferimento. La graduatoria finale è elaborata in base alla media dei pun-teggi riportati da ciascun comune nel-le singole graduatorie delle aree di va-lutazione. Uno per uno tutti gli indicatori utiliz-zati nelle varie aree di valutazione 1° TENORE DI VITA: 1.Imponibile IR-PRP per residente; anno 2009; 2.Depo-siti bancari per residente; anno 2010; 3.Autovetture e motocicli per residen-te; anno 2009; 4.Spesa per affitto al metro quadro; 1.° semestre 2011; 5.Pensioni di vecchiaia per residente in età pensionistica; anno 2011. 20 IMPRENDITORIALITA: 1.Rapporto Iscrizioni/Cessazioni sul totale delle imprese; anno 2010; 2.Percentuale di imprenditori sul totale della popola-zione residente; anno 2010; 3.Rappor-io imprese del terziario "avanzato"(in-termecliazione monetaria e finanzia-ria, attività immobiliare, noleggio, informatica, ricerca)/ imprese attive; anno 2010; 4.Percentuale di impren-ditoria femminile sul totale degli im-prenditori; anno 2010; 5.Prestiti per l'impresa, impieghi bancari; anno 2010. 3° SERVIZI PUBBLICI E AMBIENTE: 1.Imprese di servizi pubblici ogni 10000 residenti effettivi; anno 2010; 2.Spese correnti comunali per residen-te effettivo per viabilità e trasporti; an-no 2009; 3.Chilometri stradali ogni 1000 residenti effettivi; anno 2011; 4.Spese correnti comunali per residen-te per il settore sociale; anno 2009; 5. Percentuale di raccolta differenziata sul totale dei rifiuti; anno 2011. 4 0 SOCIO-DEMOGRAFIA: 1.Densità demografica per kmq; anno 2011: 2.Rapporto tra individui giovani e an-ziani; anno 2011: 3.Saldo migratorio: rapporto iscrizioni/cancellazioni ana-grafiche; media anni 2009, 2010: 4.Dif-ferenziale tra morti attese e osservate ogni 1000 residenti; media anni 2008, 2009, 2010: 5.Rapporto tra il numero di votanti sul totale degli elettori; me-dia anni 2010, 2011. 5° CULTURA SPORT' f EMPO LIBERO:

1.Spese correnti comunali per residen-te effettivo per Beni Culturali; anno 2009: 2.Cinema e Teatri ogni 1000 re-sidenti effettivi; anno 2011: 3.Ristoran-ti ogni 1000 abitanti effettivi; anno 2009, 2010 4.Spesa corrente comunale per residente effettivo nel settore spor-tivo e ricreativo; anno 2009: 5.Percen-tuale di volontari e di iscritti ad asso-ciazioni sul totale della popolazione

residente; anno 2011. La tabella in questa pagina La tabella riproduce i 75 comuni nell'ordine del-la graduatoria complessiva "Economia e Società 2011", ed i loro punteggi in ognuna delle cinque aree di valutazio-ne, in modo da poter avere una visuale rapida delle performance di ogni sin-golo comune nei vari settori. Gli autori dello studio Autori della ri-

cerca sulla banca dati "Benessere - Fa-coltà di Scienze Statistiche", il profes-sor Andrea Guizzardi dell'Università di Bologna - Polo scientifico-didattico di Rimini, con la collaborazione di Marco Temeroli e Giovanni Angelini. Il palmarès Dal 2005 per 4 anni con-secutivi Riccione si è aggiudicato il pri-mo posto, poi Savignano nel 2009, e u-na doppietta di Cesena.

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5 eri Ieri usati

N. Comune Tenore di vita

Imprendi- tonalità

Servizi pubblici e ambiente

Socio- demografia

Cultura sport e tempo libero

Economia e società

FAENZA 831 695 457 728 567 656 2 CESENA 846 769 478 703 426 644 3 RICCIONE 702 816 623 540 510 638 4 FORLI' 801 763 450 688 482 637 5 SANT'AGATA SUL SANTERNO 798 633 566 738 445 636 6 FORLIMPOPOLI 776 601 529 694 561 632 7 MORCIANO DI ROMAGNA 817 745 524 690 380 631 8 SAN GIOVANNI MARIGNANO 737 624 583 700 431 615 9 RIMINI 740 818 431 653 426 613 10 SAVIGNANO SUL RUBICONE 736 675 429 718 494 611 11 CORIANO 752 636 481 768 390 606 12 RAVENNA 799 714 409 706 390 604 13 LUGO 836 679 462 681 348 601 14 GALEATA 717 581 397 697 598 598 15 CATTOLICA 733 819 409 490 532 596 16 RUSSI 791 597 444 731 401 593 17 SAN CLEMENTE 740 672 491 793 256 590 18 BAGNARA DI ROMAGNA 777 439 394 843 493 589 19 MASSA LOMBARDA 739 528 542 728 407 589 20 SANTARCANGELO DI R. 738 661 506 713 292 582 21 CASTEL BOLOGNESE 807 594 423 721 359 581 22 CERVIA 716 734 414 682 350 579 23 VERUCCHIO 706 690 470 717 310 579 24 ALFONSINE 809 560 480 703 339 578 25 BELLARIA-IGEA MARINA 662 706 457 660 405 578 26 BAGNO DI ROMAGNA 729 659 417 712 357 575 27 SOGLIANO AL RUBICONE 717 510 425 762 461 575 28 MONTEGRIDOLFO 797 638 363 745 311 571 29 MISANO ADRIATICO 680 648 456 689 367 568 30 CASOLA VALSENIO 790 442 399 700 500 566 31 GAMBETTOLA 764 613 466 672 315 566 32 COTIGNOLA 815 480 437 708 382 564 33 SAN MAURO PASCOLI 772 635 352 719 340 563 34 FUSIGNANO 763 483 403 692 457 560 35 6ATTE) 759 615 397 740 291 560 36 TORRIANA 724 619 290 869 281 557 37 RIOLO TERME 773 535 36 705 396 554 38 LONGIANO 776 537 • 394 725 314 549 39 CESENATICO 658 717 372 674 321 548 40 MERCATO SARACENO 703 544 390 732 352 544 41 MONDAINO 745 467 341 706 463 544 42 SARSINA 736 481 502 675 320 543 43 POGGIO BERNI 700 458 438 754 368 543 44 MONTEFIORE CONCA 763 556 331 734 321 541 45 NOVAFELTRIA 777 606 346 729 249 541 46 BAGNACAVALLO 781 523 361 692 343 540 47 CONSELICE 753 435 431 724 343 537 48 PREDAPPIO 724 493 498 697 272 537 49 SALUDECIO 756 481 337 708 395 536 50 BERTINORO 776 509 401 729 259 535 51 TALAMELLO 759 533 294 700 386 534 52 MONTESCUDO 710 582 382 740 246 532 53 SAN LEO 717 556 289 701 383 529 54 SANTA SOFIA 755 540 331 696 302 525 55 BORGHI 710 497 354 779 274 523 56 MODIGLIANA 788 427 466 691 245 523 57 CIVITELLA DI ROMAGNA 751 546 315 721 262 519 58 MELDOLA 735 500 390 680 285 518 59 ROCCA SAN CASCIANO 732 460 418 667 313 518 60 DOVADOLA 697 488 410 653 312 512 61 SOLAROLO 753 468 379 686 249 507 62 SANT'AGATA FELTRIA 704 424 482 669 256 507 63 MONTIANO 767 554 290 730 185 505 64 CASTROCARO TERME E TERRA

DEL SOLE 718 533 312 669 275 501 65 PREMILCUORE 731 503 255 652 361 500 66 MONTE COLOMBO 711 451 233 823 241 492 67 BRISIGHELLA 751 421 326 693 239 486 68 RONCOFREDDO 716 481 311 729 187 485 69 CASTELDELCI 693 562 377 655 134 484 70 MAIOLO 726 527 309 694 149 481 71 VERGHERETO 693 468 323 709 200 478 72 GEMMANO 732 529 270 635 215 476 73 PENNABILLI 701 476 326 640 238 476 74 TREDOZIO 753 374 301 617 332 475 75 PORTICO E SAN BENEDETTO 695 525 223 653 198 459

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Santa Soffici, .e in tenore di vita

I PIÙ EVIDENTI CAMBIAMENTI FRA I COMUNI DEL FORLIVESE E DEL RAVENNATE

Santa Sofia cresce in tenore di vita FORLIMPOPOLI continua a salire. Massa Lombarda segna il passo

ella provincia di Ra- venna il capoluogo torna a occupare la 12a posizione gene- rale, come nel 2009, nonostante un lieve

calo nell'area «tenore di vita» dovuta soprattutto a un alimento dei canoni d'affitto e a una diminuzione del rap-porto tra le pensioni di vecchiaia e-rogate ed i residenti in età pensiona-bile. Cervia prosegue un trend nega-tivo nella classifica generale Roma-gna che dura ormai da 3 anni: il calo più significativo lo registra nell'area «tenore di vita» in cui perde 32 posi-zioni. CasolaValsenio precipita di 10 posizioni diminuendo in tutte le aree di valutazione, eccetto il tenore d ivi-ta. Penalizzante soprattutto la morìa imprenditoriale, un settore in cui si indebolisce anche Bagnacavallo.

Nella provincia di Forlì-Cesena, Bor-ghi fa segnare il maggior calo in clas-sifica scendendo di 12 scalini visto il peggioramento in tutte le aree di va-lutazione. Continua a salire Forlim-popoli, che eccelle in servizi pubbli-ci-ambiente e in cultura-sport-tempo libero. Savignano, "regina" nel 2009, resta per un soffio nella top ten per il calo nel tenore di vita. Cesenatico su-bisce un lieve arretramento per i tagli a varie spese comunali. Sia Cesena che Forlì scendono di una posizione rispetto all'anno precedente: la città malatestiana causa i punti persi nel-l'indicatore sportivo-ricreativo, Forlì sostanzialmente per gli alti canoni d'affitto, la densità demografica e il rapporto giovani-anziani. Dando uno sguardo alle due aree di valutazione dì cui pubblichiamo le tabelle in pagina, il tenore di vita fa segnare un miglioramento evidente a Santa Sofia che cresce di 16 posi-zioni nell'area. Reddito, depisiti ban-cari, auto e moto, affitti e pensioni contribuiscono alla performance. Santa Sofia conferma il primato nel-l'imprenditoria femminile. E' Massa Lombarda a far segnare nell'area il peggioramento più evidente (meno 12 posizioni). Nell'imprenditorialità, si segnala il balzo di 18 posizioni di Montefiore Conca grazie al 5° posto assoluto (più 41 posizioni) nel rapporto iscrizioni/cancellazioni di imprese. Sogliano al Rubicone è protagonista della peggiore perdita nell'area causa il calo nello stesso indicatore che pre-mia Montefiore. Pagina 55 di 119

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Diff. posiz. 1 -1

1 1 2

1 -1

-1 15 1 -1 -4 9

-3 2 -2 17 -3 -3 -8

1 -4 -4

1 -6 -2 18 16 8

6 -1 6

-6 7 -9 -3 -8

1 -14 -8 3 -5 2 16 6 13

1 7 3 4 -2 -12

8 -21 5

-11 -11

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Santa Soffici, .e in tenore di vita

la AREA DI VALUTAZIONE: TENORE DI VITA 2a AREA DI VALUTAZIONE: IMPRENDITORIALITA

Posiz.Comune Punteggio Pos.2010 Diff.posiz. Posiz. Comune Punteggio 2010 1 CESENA 846 2 1 CATTOLICA 819 2 LUGO 836 1 -1 2 RIMINI 818 3 FAENZA 831 3 3 RICCIONE 816 3 4 MORCIANO DI ROMAGNA 817 4 4 CESENA 769 5 5 COTIGNOLA 815 5 5 FORLI' 763 6 6 ALFONSINE 809 6 6 MORCIANO DI ROMAGNA 745 4 7 CASTEL BOLOGNESE 807 12 5 7 CERVIA 734 8 8 FORLI' 801 9 1 8 CESENATICO 717 7 9 RAVENNA 799 7 -2 9 RAVENNA 714 9 10 SANT'AGATA SUL SANTERNO 798 8 -2 10 BELLARIA-IGEA MARINA 706 10 11 MONTEGRIDOLFO 797 20 9 11 FAENZA 695 12 12 RUSSI 791 11 -1 12 VERUCCHIO 690 15 13 CASOLA VALSENIO 790 15 2 13 LUGO 679 11 14 MODIGLIANA 788 10 -4 14 SAVIGNANO SUL RUBICONE 675 13 15 BAGNACAVALLO 781 13 -2 15 SAN CLEMENTE 672 30 16 NOVAFELTRIA 777 21 5 16 SANTARCANGELO DI R. 661 17 17 BAGNARA DI ROMAGNA 777 14 -3 17 BAGNO DI ROMAGNA 659 16 18 LONGIANO 776 19 18 MISANO ADRIATICO 648 14 19 BERTINORO 776 17 -2 19 MONTEGRIDOLFO 638 28 20 FORLIMPOPOLI 776 22 2 20 CORIANO 636 20 21 RIOLO TERME 773 23 2 21 SAN MAURO PASCOLI 635 18 22 SAN MAURO PASCOLI 772 18 -4 22 SANT'AGATA SUL SANTERNO 633 24 23 MONTIANO 767 31 8 23 SAN GIOVANNI MARIGNANO 624 21

41 24 GAMBETTOLA 764 16 -8 24 TORRIANA 619 25 MONTEFIORE CONCA 763 24 -1 25 GATTEO 615 22 26 FUSIGNANO 763 27 1 26 GAMBETTOLA 613 23 27 TALAMELLO 759 34 7 27 NOVAFELTRIA 606 19 28 GATTEO 759 29 1 28 FORLIMPOPOLI 601 29 29 SALUDECIO 756 30 1 29 RUSSI 597 25 30 SANTA SOFIA 755 46 16 30 CASTEL BOLOGNESE 594 26 31 TREDOZIO 753 39 8 31 MONTESCUDO 582 31 32 SOLAROLO 753 37 5 32 GALEATA 581 33 33 CONSELICE 753 25 -8 33 CASTELDELCI 562 27 34 CORIANO 752 33 -1 34 ALFONSINE 560 32 35 CIVITELLA DI ROMAGNA 751 35

35 MONTEFIORE CONCA 556 53 36 BRISIGHELLA 751 32 -4

36 SAN LEO 556 52 37 MONDAINO 745 47 10

37 MONTIANO 554 45 38 SAN CLEMENTE 740 50 12

39 MERCATO SARACENO 544 38 39 RIMINI 740 41 2

40 SANTA SOFIA 540 46 40 MASSA LOMBARDA 739 28 -12

41 LONGIANO 537 40 41 SANTARCANGELO DI R. 738 38 -3

42 RIOLO TERME 535 48 42 SAN GIOVANNI MARIGNANO 737 40 -2 43 SARSINA 736 55 12 43 CASTROCARO TERME

E TERRA DEL SOLE 533 37 44 SAVIGNANO SUL RUBICONE 736 36 -8 44 TALAMELLO 533 51 45 MELDOLA 735 45

46 CATTOLICA 733 43 -3 45 GEMMANO 529 36

47 ROCCA SAN CASCIANO 732 42 -5 46 MASSA LOMBARDA 528 43

48 GEMMANO 732 57 9 47 MAIOLO 527 39

49 PREMILCUORE 731 52 3 48 PORTICO E SAN BENEDETTO 525 49

50 BAGNO DI ROMAGNA 729 48 -2 49 BAGNACAVALLO 523 35

51 MAIOLO 726 53 2 50 SOGLIANO AL RUBICONE 510 42

52 TORRIANA 724 56 4 51 BERTINORO 509 54

53 PREDAPPIO 724 49 -4 52 PREMILCUORE 503 47

54 CASTROCARO TERME E TERRA DEL SOLE 718 44 -10

53 MELDOLA 500 55 54 BORGHI 497 70

55 GALEATA 717 58 3 55 PREDAPPIO 493 61

56 SAN LEO 717 67 11 56 DOVADOLA 488 69

57 SOGLIANO AL RUBICONE 717 60 3 57 FUSIGNANO 483 58

58 CERVIA 716 26 -32 58 SALUDECIO 481 65

59 RONCOFREDDO 716 59 59 SARSINA 481 62

60 MONTE COLOMBO 711 70 10 60 RONCOFREDDO 481 64

61 BORGHI 710 51 -10 61 COTIGNOLA 480 59 62 MONTESCUDO 710 54 -8 62 PENNABILLI 476 50 63 VERUCCHIO 706 62 -1 63 SOLAROLO 468 63 64 SANT'AGATA FELTRIA 704 63 -1 64 VERGHERETO 468 72 65 MERCATO SARACENO 703 68 3 65 MONDAINO 467 44 66 RICCIONE 702 64 -2 66 ROCCA SAN CASCIANO 460 71 67 PENNABILLI 701 69 2 67 POGGIO BERNI 458 56 68 POGGIO BERNI 700 71 3 68 MONTE COLOMBO 451 57 69 DOVADOLA 697 65 -4 69 CASOLA VALSENIO 442 60 70 PORTICO E SAN BENEDETTO 695 61 -9 70 BAGNARA DI ROMAGNA 71 VERGHERETO 693 66 -5 71 CONSELICE 72 CASTELDELCI 693 72 72 MODIGLIANA 73 MISANO ADRIATICO 680 73 73 SANT'AGATA FELTRIA 74 BELLARIA-IGEA MARINA 662 75 74 BRISIGHELLA 75 CESENATICO 658 74 -1 75 TREDOZIO

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NEL RIMINESE, BALZO IN AVANTI DI SANTARCANGELO E VERUCCHIO IN TREND POSITIVO

La Perla Verde diventa di bronzo ra i comuni del riminese, il capoluogo resta nella top ten romagnola, con miglioramenti nell'area socio-demografica, ma un peggioramento nella

spesa sociale. Ricciole, dopo quattro anni al 1° posto assoluto e due anni al 2° posto, va sul 3° gradino del podio perdendo qualcosa sul terreno dell'im-prenditorialità. Cattolica scende di 5 posizioni soprattutto a causa dei tagli alle spese correnti operati dal Comu-ne. Ha comunque il primato assoluto per imprese di servizi pubblici ogni I Omila abitanti effettivi. Santarcangelo compie un balzo in a-vanti di 4 posizioni migliorando nei servizi pubblici e nella socio-demogra-

fia. Verucchio (foto) conferma il trend positivo che l'ha portata dal 37° posto del 2008 all'attuale 23°: sale soprattut-to grazie agli ottimi dati di raccolta dif-ferenziata e spesa sociale. Ma venendo alle tabelle generali Ro-magna delle rispettive aree di valuta-zione pubblicate in questa pagina, se-gnaliamo alcune chiavi di lettura sulle località che maggiormente saltano agli occhi. Morciano nei servizi pubblici e am-biente sale di ben venti posizioni: ec-cezionale performance dovuta al mi-glioramento della raccolta differenzia-ta dei rifiuti. E' invece Misano a per-dere otto posizioni, con tagli al sociale e a viabilità e trasporti. . Mondaino in socio-demografiaa gua-

dagna 35 posti, il comune più miglio-rato nell'area. Ottimo il saldo migra-tono. Al contrario Maiolo perde 33 po-sizioni, causa il differenziale di morte molto negativo. Nell'area cultura, sport e tempo libero, Mercato Saraceno conquista 17 posi-zioni, exploit dovuto alla spesa corren-te nel settore sportivo e ricreativo. Buon risultato anche per Sant'Agata Feltria (più 10 posizioni nell'area): co-.nerinata anche la prima posizione as-soluta nell'indicatore km stradali ogni 1.000 residenti effettivi. E' invece Tre-dozio perdendo 15 posti a far registra-re il peggioramento più evidente. Pur-troppo per questo comune il peggio-ramento riguarda quasi tutte le aree di valutazione, eccetto il tenore di vita.

Variazione metodologica Rispetto all'edizione 2010, si è rivisto il metodo di calcolo degli indicatori relativi a «depositi bancari per residente» e «presti-ti per l'impresa, impieghi ban-cari». In particolare la dove Ban-ca d'Italia non fornisce il dato disaggregato per Comune si è imputato il valore dei depositi procapite e degli impieghi per impresa residente, consideran-do gli analoghi valori nei soli comuni confinanti.

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La Perla Ve,xle diventa di bronzo

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3a AREA DI VALUTAZIONE SERVIZI PUBBLICI E AMBIENTE 4a AREA. DI VALUTAZIONE SOCIO-DEMOGRAFIA 5A AREA DI VALUTAZIONE CULTURA SPORT1EMO LIBERO Posiz. Comune Punteggio Pos2010 Dtft

posizioni =

Posiz, Comune Punteggio Pos. 2010 Diff.posiz. 2

Posizione Comune Diftposiz.

Punteggio Posiz.2010 1 TORRIANA 869 3

1 PICCIONE 623 1 2 BAGNARA DI ROMAGNA 843 1 -1 1 GALEATA 598 1 2 SAN GIOVANNI MARIGNANO 583 5 1 3 MONTE COLOMBO 823 4 1 2 ,FAENZA 567

3 FORLIMPOPOLI 561 7 3 3 SANT'AGATA SUL SANTERNO 566 4 1 4 SAN CLEMENTE 793 5 1

4 MASSA LOMBARDA 542 2 -2 5 BORGHI 779 2 -3 4 CATTOLICA 532 2 -2 6 COPIANO 768 8 2 5 PICCIONE 510 8 3 5 FORLIMPOPOLI 529 8 3 7 SOGLIANO AL RUBICONE 762 17 10

l 6 CASOLA VALSENIO 500 4 -2 6 MORCIANO DI ROMAGNA 524 26 20

7 SANTARCANGELO DI R. 506 17 10 8 POGGIO BERNI 754 7 7 SAVIGNANO SUL RUBICONE 494 5 2 9 MONTEGRIDOLFO 745 15 6 8 BAGNARA DI ROMAGNA 493 11 3 8 SARSINA 502

I

cs,

,r? I

i

9 PREDAPPIO 498 10 SAN CLEMENTE 491

10 GATTEO 740 21 11 9 FORLI' 482 6 -3 11 MONTESCUDO 740 6 -5 10 MONDAINO 463 12 2

11 SANT'AGATA FELTRIA 482 12 SANTAGATA SUL SANTERNO 738 19 7 11 SOGLIANO AL RUBICONE 461 13 2 12 CORIANO 481 22 13 MONTEFIORE CONCA 734 9 -4 12 FUSIGNANO 457 15 3 13 ALFONSINE 480 12 -1 14 MERCATO SARACENO 732 3 3 13 SANT AGATA SUL SANTERNO 445 10 -3 14 CESENA 478 11 -3 15 RUSSI 731 18 3 14 SAN GIOVANNI MARIGNANO 431 14

16 MONTIANO 730 23 7 15 CESENA 426 9 -6 15 VERUCCHIO 470 40 25 16 GAMBETTOLA 466 25 9 17 RONCOFREDDO 729 10 -7 16 RIMINI 426 16 17 MODIGLIANA 466 10 -7 18 NOVAFELTRIA 729 45 27 17 MASSA LOMBARDA 407 28

23 11

5 1

18 LUGO 461 6 -12 19 BERTINORO 729 25 6 18 BELLARIA-IGEA MARINA 405 19 BELLARIA-IGEA MARINA 457 20 _ FAENZA 457 21 MISANO ADRIATICO 456

16 -3 20 FAENZA 728 35 15 19 RUSSI 401 20

21 MASSA LOMBARDA 728 34 13 20 RIOLO TERME 396 3 17 - _14 13 23

-6 -8 22 LONGIANO 725 20 -2 21 SALUDECIO 395 30 9

22 FORLI' 450 23 CONSELICE 724 37 14 22 CORIANO 390 24 2 1 24 CASTEL BOLOGNESE 721 22 -2 23 • RAVENNA 390 26 3 23 RUSSI 444 15 -8

25 CIVITELLA DI ROMAGNA 721 28 3 24 TALAMELLO 386 18 -6 24 POGGIO BERNI 438 29 5

26 SAN MAURO PASCOLI 719 32 6 25 SAN LEO 383 21 -4 25 COTIGNOLA 437 19 -6

27 SAVIGNANO SUL RUBICONE 718 28 VERUCCHIO 7 17- --

33 -- - - 1 4

Q - ----- -14

26 COTIGNOLA 382 22 -4 26 CONSELICE 431 28 2 27 RIMINI 431 20 -7 27 MORCIANO DI ROMAGNA 380 19 -8

29 SANTARCANGELO DI R. 713 46 17 28 POGGIO BERNI 368 33 5 28 SAVIGNANO SUL RUBICONE 429 27 -1

30 BAGNO DI ROMAGNA 712 24 6 29 MISANO ADRIATICO 367 31 2 29 SOGLIANO AL RUBICONE 425 21 -8

31 VERGHERETO 709 32 SALUDECIO 708

63 12

3 2 20

30 PREMILCUORE 361 27 -3 30 CASTEL BOLOGNESE 423 33 3 31 CASTEL BOLOGNESE 359 29 -2 31 ROCCA SAN CASCIANO 418 35 4

33 COTIGNOLA 708 34 RAVENNA 706 35 MONDANO 706 36 RIOLO TERME 705 37 CESENA 703 38 ALFONSINE 703 39 SAN LEO 701 40 TALAMELLO 700 41 SAN GIOVANNI M. 700 42 CASOLA VALSENIO 700 43 GALEATA 697

57 18

36 49 70 51 52 55

3 15 35 15 15 17

32 BAGNO DI ROMAGNA 357 35 3 32 BAGNO DI ROMAGNA 417 48 18

16 - - ----- -15 -3

33 MERCATO SARACENO 352 50 17 33 CERVIA 414 34 CERVIA 350 46 12 34 DOVADOLA 410 31 35 LUGO 348 38 3 35 RAVENNA 409 39 4

-6 36 BAGNACAVALLO 343 34 -2 36 CATTOLICA 408 30 37 CONSELICE 343 32 -5 37 FUSIGNANO 403 37 = 38 SAN MAURO PASCOLI 340 36 -2 38 BERTINORO 401 47 9

16 -24 39 ALFONSINE 339 40 1 39 CASOLA VALSENIO 399 34 -5 40 TREDOZIO 332 25 -15 40 GATTEO 397 38 -2

44 39 43

3 -3 =

41 CESENATICO 321 56 15 41 GALEATA 397 42 1 42 MONTEFIORE CONCA 321 44 2 42 LONGIANO 394 36 -6 43 SARSINA 320 37 -6 43 BAGNARA DI ROMAGNA 394 43

45

=

1 1

44 PREDAPPIO 697 67 23 44 GAMBETTOLA 315 51 7 44 NIELDOLA 390 45 SANTA SOFIA 696 26 -19 45 LONGIANO 314 42 -3 45 MERCATO SARACENO 390

46 MONTESCUDO 382 46

46 MAIOLO 694 13 -33 46 ROCCA SAN CASCIANO 313 48 2 65 19 47 FORLIMPOPOLI 694 56 9 47 DOVADOLA 312 43 -4 47 SOLAROLO 379 51 4 48 BRISIGHELLA 693 48 = 48 MONTEGRIDOLFO 311 39 -9 48 CASTELDELCI 377

49 CESENATICO 372 50 MONTEGRIDOLFO 363

59 32

11 -17 49 BAGNACAVALLO 692 41 -8 49 VERUCCHIO 310 41 -8

50 FUSIGNANO 692 47 -3 50 SANTA SOFIA 302 47 -3 54 4 51 MODIGLIANA 691 64 13 51 SANTARCANGELO DI R. 292 45

62 53

-6 51 RIOLO TERME 361 49 -2 52 MORCIANO DI ROMAGNA 690 29 -23 52 GATTEO 291 10

= 52 BAGNACAVALLO 361 44 -8

53 MISANO ADRIATICO 689 30 -23 53 MELDOLA 285 53 BORGHI 354 41 -12 54 FORLI' 688 42 -12 54 TORRIANA 281 54 = 54 SAN MAURO PASCOLI 352 50 -4 55 SOLAROLO 686 27 -28 55 CASTROCARO TERME

E TERRA DEL SOLE 275 57 2 55 NOVAFELTRIA 346 53 -2

56 CERVIA 682 62 6 56 MONDAINO 341 66 10 57 LUGO 681 66 9 56 BORGHI 274 49 -7 57 SALUDECIO 337 58 1

-6 58 MELDOLA 680 54 -4 57 PREDAPPIO 272 55 -2 58 SANTA SOFIA 331 52 59 SARSINA 675 31 -28 58 CIVITELLA DI ROMAGNA 262 59 1 59 MON TEFIORE CONCA 331 70 fi 60 CESENATICO 674 68 8 59 BERTINORO 259 61 2

= 60 PENNABILLI 326 60 =

61 GAMBETTOLA 672 53 -8 60 SAN CLEMENTE 256 60 61 BRISIGHELLA 326 56 -5 62 SANT'AGATA FELTRIA 669 59 -3 61 SANT'AGATA FELTRIA 256 71 10 62 VERGHERETO 323 57 -5 63 CASTROCARO TERME

E TERRA DEL SOLE 669 65 2 62 NOVAFELTRIA 249 64 2 63 CIVITELLA DI ROMAGNA 315 55 -8 63 SOLAROLO 249 58 -5 64 CASTROCARO TERME

E TERRA DEL SOLE 312 61 -3 64 ROCCA SAN CASCIANO 667 61 -3 64 MONTESCUDO 246 63 -1 65 RONCOFREDDO 311 63

71 64

"'H'^

65 BELLARIA-IGEA MARINA 660 50 -15 65 MODIGLIANA 245 65 66 CASTELDELCI 655 38 -28 66 MONTE COLOMBO 241 52 -14 66 MAIOLO 309 67 DOVADOLA 653 71 4 67 BRISIGHELLA 239 68 1 67 TREDOZIO 301 68 RIMINI 653 73 5 68 PENNABILLI 238 67 -1 68 TALAMELLO 294 69 69 PORTICO E S. BENEDETTO 653 69 = 69 GEMMANO 215 69 = 69 TORRIANA 290 73

70 MONTIANO 290 62 -8 70 PREMILCUORE 652 40 -30 70 VERGHERETO 200 66 -4 71 PENNABILLI 640 60 -11 71 PORTICO E SAN BENEDETTO 198 70 -1 71 SAN LEO 289 67 -4 72 GEMMANO 635 58 -14 72 RONCOFREDDO 187 72 = 72 GEMMANO 270 72 = 73 TREDOZIO 617 72 -1 73 MONTIANO 185 73 = 73 PREMILCUORE 255 68 -5 74 PICCIONE 540 74 = 74 MAIOLO 149 74 = 74 MONTE COLOMBO 233 75 1 75 CATTOLICA 490 . 75 = 75 CASTELDELCI 134 75 = 75 PORTICO E SAN BENEDETTO 223 74 -1

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"Il bollettino della Protezio-ne civile per noi è legge e parlava di rischio congelamento"

I NUMERI

Centinaia di pattuglie in strada

Due settimane durante le quali è stata impiegata una vera e propria task force di uomini lungo le strade del-la provincia. Pochi numeri come quella delle forze dell'ordine in campo rac-chiude l'intensità dell'emer-genza neve. La Polizia di Stato ha fatto uscire 24 pattuglie al giorno per un totale di 288 a cui si ag-giungono le dieci giornalie-re messe a disposizione dalla Polstrada (116 il tota-le) e i 12 uomini in più con cui la Polizia Ferroviaria ha incrementato il proprio ser-vizio. I Carabinieri sono u-sciti con 110 pattuglie, 90

in provincia e 20 solo a Ra-venna città per un totale di 1.149 pattuglie dell'Arma per tutto il perdurare delle due settimae di emergen-za. La Guardia di Finanza ha dato il suo appoggio con quattro pattuglie gior-nalieri per un totale di 52. La Croce Rossa Militare ha messo in campo 4 autisti, un medico e due infermieri per un totale di 141 ore di servizio sul territorio, distri-buendo acqua, coperte e alimenti. Il Corpo Forestale ha messo a disposizione sei uomini al giorno per un totale di 69 nell'arco dell'e-mergenza. Ogni giorno sul-le strade c'erano 154 pattu-glie delle forze di polizia. Intenso il lavoro dei vigili del fuoco che hanno porta-to a termine 941 interventi per un totale di 483 uscite e 22.294 chilometri percor-si. Numeri dentro i quali c'è

un po' di tutto: dal piccolo intervento alla casa col tet-to sfondato, fino al capan-none industriale. "Sono stati sei o sette i cedimenti di copertura di edifici indu-striali o artigianali - spiega il comandante dei vigili del fuoco Fabrizio Piccinini - a cui si aggiunge il tetto del-la casa della signora di Coccolia". Il prefetto Bru-no Corda ha ringraziato tutti gli uomini che si sono impegnati nell'emergenza: "Dal primo all'ultimo, nes-suno ha avuto nulla da ec-cepire. In prefettura abbia-mo organizzato subito un centro di coordinamento e una grande mano ci è stata data dai Comuni, in parti-colare dal capoluogo. Lo dico perché si capisca che se l'emergenza è stata fronteggiata bene è per via di organizzazione e impe-gno, non per caso".

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"Ci sonoleeendizioni per lostatodienlamità"

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MALTEMPO I1 prefetto fa il bilancio di due settimane sotto la neve "Ho chiuso scuole e uffici per garantire l'incolumità delle persone"

"Ci sono le condizioni per lo stato di calamità"

ivendic a l'organizzazio- ne, ringrazia gli uomini delle forze dell'ordine, ribadisce la necessità

delle decisioni prese. Il prefetto Bruno Corda per due settimane ha fatto i conti 'col' maltempo e o-ra, ad una settimana dal cessato allarme, fa i conti 'del' maltempo. "Quanto è costata l'emergenza? Stiamo valutando ma di certo non poco in termini di mezzi e perso-nale. Gireremo la cifra al governo, perché è impensabile coprirla co-me prefettura". Una valutazione che ne porta un'altra: gli estremi per chiedere lo stato d'emergenza e, quindi, i fondi per riparare ai danni della neve. "La competenza è della Regione e dei Comuni in-teressati. Facendo una valutazio-ne personale - aggiunge il prefetto - credo ci siano le condizioni per farlo, specie pensando ai danni subiti da agricoltura e industria". Del resto, dopo Bologna e la collina ri-minese e forlivese, "il metro di neve a Ravenna, che è arrivato sino alla costa, è stato uno dei fenomeni più rilevanti". Corda ha seguito anche le polemiche che sono seguite alla sua decisione di chiudere scuole e uffici pubblici venerdì 10 e sabato 11. Spe-cialmente venerdì, quando la precipitazione attesa per mezzogiorno è arrivata in realtà sei ore dopo,

in molti si sono chiesti se quel provvedimento non fosse ecces-sivo: "Avevamo in mano il bollet-tino meteo della Protezione civile. Un organo tecnico che per noi è legge. Sconsigliava di uscire di ca-sa dopo mezzogiorno, parlava di rischio congelamento. Le previ-sioni sono basate su modelli scientifici ma non si può aspettare la precipitazione guardando l'o-rologio. Alla fine il maltempo è ar-rivatwiel pomeriggio ma intanto serviva una decisione che ci sal-vaguardasse dal rischio di trovarci con l'emergenza in concomitanza all'uscita delle scuole. Ricordia-moci dell'alluvione in Liguria: morirono anche dei bambini che stavano tornando da lezione". La chiusura degli uffici pubblici era necessaria invece "per limitare il traffico causato delle persone che

quel giorno sarebbero andate ai vari sportelli". In-fine, il blocco dei camion: "Falso che i camionisti non fossero informati. Abbiamo trasmesso subito la notizia via radio e tutti sappiamo che tra i tir le informazioni vengono amplificate con il sistema di comunicazione interna. Chi ha provato a forzare il blocco è stato sanzionato perché ha messo a rischio la sua incolumità e quella degli altri".

Alessandro Montanari

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Da Pasolini a Brecht l'esilio scorre sullo schenno 7=2,2,

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ZAPPING

Violenza di genere Via al seminario Oggi e domani, alla sala Fo-rum di via Berlinguer, semi-nario sul tema "Prassi opera-tive nei casi di violenza di genere", organizzato dalla Questura. Le giornate di stu-dio sono rivolte agli operatori delle forze di polizia e delle pubbliche amministrazioni e saranno articolate in due ses-sioni mattutine nel corso del-le quali saranno approfondite tecniche operative, aspetti giuridici e psicologici del fe-nomeno della violenza di ge-nere.

"L'opera da tre soldi"

Fa tappa a Ravenna, oggi e domani (sempre alle 20.30), "L'opera da tre soldi" di Kurt Weill e Bertold Brecht, nella traduzione italiana di Paola Capriolo con protagonisti Massimo Ranieri, nel ruolo

del fascinoso delinquente Mackie Messer, Gaia Aprea, nei panni di Polly Peachum,

Margherita Di Rauso (nella foto) e la partecipazione straordinaria di Lina Sastri che interpreta la prostituta Jenny delle Spelonche. Sul palco l'Orchestra Giovanile Luigi Cherubini diretta da Francesco Lanzillotta.

Tutto sui funghi Parte corso Ausl

Il Gruppo Micologico di Ra-

venna, in collaborazione con l'Ausl, organizza un corso di micologia di base. Ciak il 24 febbraio con una breve intro-duzione sui caratteri generali dei funghi. Tutte le lezioni si svolgeranno alle ore 20.45 nell'Aula Magna dell'Ospeda-le Santa Maria delle Croci di Ravenna. L'iscrizione al corso costa 40 euro (Info 0544/286812).

Il Carnevale della Mariola

Oggi Piazza del Popolo e le vie del centro saranno teatro del Carnevale della Mariola. Da qualche anno il Liceo arti-stico "Nervi-Severini" ripro-pone gli antichi festeggia-menti che diedero origine, al-la fine dell'800, alla Maschera della Mariola, che apparve per la prima e unica volta nel 1869, durante il Carnevale che, a quel tempo organizza-to con scopi filantropici dalla Società della Mariola.

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Amianto 13 milioni dalla Regione RAVENNA Tredici milioni di curo per 214 interventi di rimozione dell'amianto, in-stallazione di impianti fotovoltaici, coi-bentazione degli edifici nelle imprese dell'Emilia-Romagna. A tanto ammon-tano le risorse stanziate dalla Regione a sostegno di un bando che salda tre obiet-tivi: il risanamento dei luoghi di lavoro, il risparmio energetico e lo sviluppo delle fonti rinnovabili. Interventi che sono av-venuti anche a Ravenna. I risultati dell'iniziativa, con il dettaglio degli interventi che verranno realizzati su tutto il territorio regionale, saranno presentati domani durante una confe-renza stampa a Bologna dagli assessori regionali all'ambiente Sabrina Preda e al-le attività produttive e piano energetico Giancarlo Muzzarelli.

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`Ci sono le condizioni per lo stato di calamiLà" „,„„

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Sui danni confronto tra Regione e Governo LA TRATTATIVA Ministero pronto ad aiutare gl i enti ma per i privati poche speranze Al Comune l'emergenza è costata 2,5 milioni e si aspetta la "mazzata" per le buche in strada RAVENNA "Siamo in contatto con la Regione che finora ha dichiarato lo stato d'emergen-za e messo a disposizione due milioni cli euro". Così il sindaco Fabrizio Matteucci spiega a che punto è la questione 'stato di calamità' per i danni del maltempo. Superfluo dire che i due milioni di curo dell'Emi-lia-Romagna serviranno a po-co. Il sindaco fa due conti: "Co-me Comune abbiamo speso 2,5 milioni di euro solo per la gestione dell'emergenza. Ades-

so è il momento di ripristinare le strade e serviranno altri mi-lioni, non sappiamo ancora quanto". Nevica sul bagnato, in un momento in cui i Comu-ni faticano a chiudere i bi-lanci.

La discus-sione sullo sta-to di calamità è a livello di discussione Regio-ne-Governo. il Ministero del-l'Interno si è detto disposto a

coprire i danni subiti dalle città e la gestione del post emergen-za ma non si è ancora parlato del risarcimento dei privati. Da

questo punto di vista non c'è stata anco-ra nessuna a-pertura.

Fino a due giorni fa, poi, sulla dichiara-

zione dello stato di calamità pesava un fardello: secondo il Milleproroghe 2010 le Regioni

che lo chiedevano dovevano recuperare i soldi alzando l'ac- cisa sulla benzina. Con l'asti- cella arrivata ormai a 1,8 curo al litro, chissà che effetto a- vrebbe fatto sui già inferociti automobilisti. Ci ha pensato la Corte costituzionale a togliere tutti dall'imbarazzo, dichiaran- do quella norma illegittima. Pagare l'emergenza neve con il pieno più caro sarebbe stato davvero la beffa che si aggiun- geva ai già abbondanti danni.

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Il sindaco "Aspettiamo di sapere cosa sarà deciso"

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'Ci sono le condizioni per lo stato di calamiLà" „,„„

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Il caporal maggiore Francesco Currò, nativo di Messina ma da 7 anni residente a Erbosa di Ravenna

Il sindaco: "Dramma che ci tocca da vicino" RAVENNA Il sindaco Fabrizio M at-teucci, informato ieri mattina del-la morte dei militari dal Coman-dante dei Carabinieri di Ravenna, il Colonnello De Masi, ha espresso in una nota profondo cordoglio e solidarietà alle famiglie delle vit-time. "Questa tragedia - ha detto il pri-mo cittadino - ci tocca da vicino. ll Caporal Maggiore Currò e i suoi colleghi sono morti per compiere il loro dovere, per soccorrere i loro compagni. Tutta Ravenna si strin-ge attorno ai familiari del Caporal Maggiore Currò e alle famiglie del Caporal Maggiore Luca Valente e del Primo Caporal Maggiore Fran-cesco Paolo Messineo. A loro va tutto l'affetto della comunità ra-vennate".

Alle parole del sindaco si affianca-no quelle del consigliere provin-ciale Udc Gianfranco Spadoni: "E-sprimo il più sincero cordoglio per la morte del concittadino raven-nate Francesco Currò, impegnato nella missione internazionale per la pace in Afganistan. Siamo vicini alla famiglia - afferma Spadoni - e porgiamo le più sentite condo-glianze". Anche la Regione, attraverso una nota firmata dal presidente Vasco Errani, ha fatto sentire la sua vici-nanza alle famiglie delle vittime: "Esprimo alle famiglie profondo cordoglio per la tragica scomparsa dei tre militari. La Regione Emilia-Romagna e l'intera comunità emi-liano-romagnola - ha detto Errani - si stringono con affetto ai fami-liari delle vittime, formulando i migliori auguri di pronta guarigio-ne al quarto militare rimasto ferito nell'incidente".

segue

Pagina 15 Soldato muore in Arghanistan lamia: 'Ho perso un Fratello'

Soldato muore in Afghanistan L'amica: 'Ho perso un fratello' LA TRAGEDIA Il caporal maggiore Francesco Currò viveva a Erbosa Sotto choc la vicina di casa, moglie di un collega in missione a Shindad

Sono ancora sconvolta, mi sento come se avessi perso un fratel-lo, come se se ne fosse andata per sempre una parte di me".

Stenta a credere a quanto avvenuto An-tonella, moglie del soldato Alessandro Maddaluno, collega del 32enne caporal maggiore Francesco Currò, uno dei tre militari in servizio al 66° Reggimento "Trieste" di Forlì deceduti ieri mattina in un incidente stradale avvenuto nel-l'area di Shindad, nella parte occiden-tale dell'Afghanistan. Qui Currò, che da 7 anni viveva nella stessa palazzina di via Gambona, nella campagna tra Er-bosa e Bastia di Ravenna dove avevano comprato casa anche i coniugi Madda-luno, era in missione dal settembre scorso. Ieri mattina, non appena si è diffusa la notizia dell'incidente, il cel-lulare delle donna ha iniziato a squilla-re: "Mi hanno chiamato parenti e amici dalla Sicilia - racconta con voce ancora tremolante - mi han detto che c'era sta-to un grave incidente, che erano coin-volti dei soldati di stanza a Forlì. Subito ho temuto per mio marito poi - prose-

gue la donna - quando ho saputo che stava bene., che non era coinvolto nel-l'incidente, non ho avuto nemmeno il tempo di tirare un sospiro di sollievo che è arrivata la mazzata, la notizia del-la morte di Francesco". Il caporal mag-giore, come i due coniugi, si era trasfe-rito dalla Sicilia, dal Messinese: "Fran-cesco e Alessandro si conoscevano da tanti anni - racconta Antonella - si era-no armolati per passione, passione per quello che per loro era più di un lavoro, era la loro vita". Una passione che, co-me detto, li aveva portati via dalla loro terra, la Sicilia, fino a quella che era di-ventata la loro seconda casa, la Roma-gna: "Da sette anni lavoravano a Forlì, si trovavano talmente bene insieme -

Currò da 7 anni viveva nella stessa palazzina di via Gambona dove avevano comprato casa anche i Maddaluno

spiega Antonella - che avevano deciso di prendere casa nello stesso paese, qui a Erbosa. Francesci era venuto a vivere nell'appartamento accanto al nostro. Lui, che era solo, spesso passava le se-rate con noi due e con la nostra bimba". Antonella ancora non si capacita del-l'accaduto: "Per me era come un fratel-lo. Sarebbe dovuto tornare, assieme a mio marito, fra quattro settimane. Era un ragazzo splendido, solare e sempre disponibile. Me lo ricordo con la chi-tarra sotto braccio, durante una delle nostre numerose cene, in compagnia dei commilitoni. Se penso che ora non lo vedrò più passare davanti alla mia porta mi sento morire".

Andrea Conti

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Soldato muore in Arghanistan lamia: 'Ho perso un Fratello'

LUTTO AL REGGIMENTO "TRIESTE" DI FORLÌ "Sono momenti difficili, non erano semplici colleghi ma amici veri"

`Dovevano rientrare tra un mese' FORLÌ "I tre soldati deceduti que-sta mattina a Shindad, da diverso tempo prestavano servizio al 66° Reggimento "Trieste", qui avevano gli amici e la loro vita si svolgeva qui". Sono le parole del tenente colonnello Saverio lavarone, che ieri pomeriggio ha tenuto una conferenza stampa per illustrare la dinamica dell'incidente in cui hanno perso la vita il caporal maggiore capo Francesco Currò, nato il 27 febbraio 1979 a Messi-na, il 1° caporal maggiore France-sco Paolo Messineo, nato il 23 maggio 1983 a Palermo, e il 1° ca-poral maggiore Luca Valente, nato 1'8 gennaio 1984 a Cagliano del Capo (Le). Currò abitava a Erbosa, frazione del Comune di Ravenna, mentre

Valente e Messineo vivevano a Ridi. Erano in missione in Afgha-nistan dal settembre scorso insie-me a tutto il Reggimento. Avreb-bero fatto rientro a Forlì a fine marzo. Il tenente colonnello lavarone ha confermato la dinamica dell'inci-dente, spiegando come il Lince con a bordo i quattro soldati si sia ribaltato in fase di guado di un corso d'acqua. Le cause esatte del decesso sono in corso di valuta-zione, mentre non destano preoc-cupazione le condizioni dell'uni-co sopravvissuto, ricoverato nel-l'ospedale da campo di Shindad in ipotermia. E' cosciente e fuori pericolo di vita. I militari stavano partecipando ad una missione di recupero di un convoglio rimasto

bloccato causa maltempo. In tutto il Comune di Forlì le ban-diere che sventola fuori dalle sedi istituzionali sono a mezz'asta. E-sattamente come il tricolore che domina il piazzale interno della caserma "De Gennaro". "Abbiamo saputo della notizia pochi minuti dopo l'alza bandiera, ieri mattina, e immediatamente abbiamo provveduto a portarla a mezz'asta - spiega lavarone - Sono momenti difficili. Non si tratta di semplici colleghi. Sono amici". Sull'inci-dente la magistratura italiana aprirà fascicolo d'indagine per chiarire esattamente quanto ac-caduto. Certo è che i quattro sol-dati avevano alle spalle anni d'e-sperienza avendo già partecipato ad altre missioni.

"Subito una targa alla memoria" Anche il Pdl a Forti si unisce al cordoglio per i tre militari del 66esimo reggimento Trieste morti nell'incidente stradale. Il capogruppo Pdl in Comune, Alessandro Rondoni, ha e-spresso "vicinanza al soldato ferito, al coman-dante del 'Trieste, il colonnello Francesco Ran-dacio, e ai militari del Reggimento impegnati nella missione internazionale per la pace e la stabilità in Afghanistan". Rondoni ha ricordato in una nota anche "che il Comune di Forlì si era impegnato già nel settembre 2009 a porre una targa sulla torre civica per ricordare il sa-crificio dei militari e dei civili italiani caduti in missione di pace: credo sia giunto il momento di farlo anche per onorare la memoria dei tre soldati del 'Trieste' di stanza in Afghanistan a Forlì". Restando nel Pdl, il consigliere regionale Luca Bartolini invia un messaggio: "In questo tragico frangente desidero esprimere il mio cordoglio e la mia partecipazione al grande dolore delle famiglie di questi tre soldati partiti proprio dalla nostra Forlì per costruire la pace. Mi auguro che le condizioni dell'altro militare rimasto ferito possano migliorare in fretta". Sull'incidente aperta inchiesta

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SINDACO LAPIDARIO

"I servizi? Intoccabili"

I I Comune di Ravenna ha destinalo 500.000 curo all'Azienda per i servizi alla persona (Asp), "per com-

pensare i tagli statali". Questa scelta è emblematica dell'indi-rizzo, "a volte impopolare", di so-stenere i servizi sociali e quelli scolastici prima di ogni altro.

Lo ha spiegato il sindaco Mat-teucci, intervenuto ieri al con-vegno della Cgil sulla funzione pubblica: "Ci sono le buche sulle strade e lo vediamo tutti, averle non fa certo contenti i cittadini. Ma noi - prosegue - abbiamo scelto di non comprimere la spesa per la produzione di ser-vizi. Sociale e scuola sono irri-nunciabili". Riguardo alle linee riformatrici da seguire per un nuovo assetto istituzionale, Mat-teucci guarda a "una partecipa-zione attiva dei cittadini. Se nei partiti non si riconoscono più, sono i partiti a doversi chiedere come innovarsi" e a "una rige-nerazione della funzione di chi produce beni e servizi pubblici".

Il contenimento della spesa pubblica coinvolge anche i Co-muni della bassa Romagna, il presidente della cui Unione, Raffaele Cortesi, ha quantificato il risparmio delle amministra-zioni in 1,2 milioni per il 2012 (l'anno scorso erano stati 600.000), che "tra 4, 5 anni pos-sono arrivare a 4 milioni di cu-ro". Contenimenti che, però, non hanno toccato "le risorse u-mane, perchè - conclude Cortesi - il pubblico impiego, riorganiz-zato, è la soluzione e non il pro-blema".

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In alto il direttore generale della Ausl Carradori, sotto il presidente dell'Ordine dei medici Falcinelli

"Conflitto d'interessi per i medi

"Conflitto d'interessi per i medici" DOPPIA PROFESSIONE Carradori sta col

Governo, Falcinelli no: "Scelta iniqua"

e tutele professionali "vanno indiscusse" e le scelte fatte "non sono

j

draconiane, ma mirano all'equità nell'accesso alle cure". Con queste parole il direttore generale della Ausl di Ravenna, Tiziano Carradori, ha approvato la decisione del Governo di im-pedire ai medici generali di e-sercitare la professione sia in o-spedale che privatamente. Car-radori, intervenuto ieri a Raven-na al convegno della Cgil Fun-zione pubblica, non ha lasciato adito a dubbi, sostenendo di es-sere "contrario alla libera profes-sione intram.oeniale", perchè "il conflitto di interessi non ce l'ha solo Berlusconi", ma anche "i medici che, da un lato, sono convenzionati e, dall'altro, eser-citano la libera professione". Carradori è intervenuto anche sulla distribuzione locale dei servizi ospedalieri, chiedendo di "non badare solo ai confini ter-ritoriali. l'accessibilità ai servizi va guardata considerando l'ap-partenenza anche ad altre zo-ne". Quello che serve "è una vi-sione ampia - ha proseguito -anche se questo significa cedere la sovranità territoriale". E par-lando di sussidiarietà ha citato lo scrittore francese Paul Valer "quando diceva che alcune pa-role sono belle, ma sono prive di senso. Dietro alla parola 'sus-sidiarietà' io ci leggo solo che qualcun altro dovrà mettere

mano al portafoglio, ma chi?". Lo stop alle deroghe all'intra-

moenia allargata, cioè alla pos-sibilità per i medici ospedalieri di praticare la professione nel proprio studio privato, oltre che nella struttura pubblica nella quale prestano servizio, non convince fino in fondo il presi-dente dell'Ordine dei medici di Ravenna, Stefano Falcinelli. A

differenza della posizione di Carradori, secondo Falcinelli "bisognerebbe aspettare prima di essere entusiasti. lo ci andrei cauto". Le sue considerazioni partono dal fatto che, in ogni caso, "l'intramoenia non può e non deve essere una concorren-za per il servizio", ma che "non c'è motivo per cui al medico sia negata questa possibilità".

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FORZA NUOVA

Fiori a lutto per Equitalia RAVENNA Forza Nuova torna a tuonare contro Equitalia. A tutte le sedi, comprese quella raven-nate, sono stati inviati dei fiori per i riti funebri con nastro in cui compariva la scritta "in memoria delle nostre vittime". Il partito di estrema destra, guidato a Raven-na da Desideria Raggi, non usa mezzi termini nella condanna all'azienda pubblica incaricata della riscossione dei tributi. "For-za Nuova - scrive il partito - invi-ta tutti i cittadini a fare lo stesso e a portare fiori e lumini appo-nendo la propria firma in calce a poche e indignate righe: una pa-cifica ma forte protesta popola-re". Secondo il partito Equitalia sta fecendo "chiudere aziende" e mettere "in crisi le famiglie che purtroppo in ritardo pagano va-rie bollette" con sanzioni a cui, ricorda FN, vengono applicati tassi di interesse troppo alti.

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PROROGA ANTINCENDIO

Approvato l'emendamento Mercatali per le strutture ricettive con oltre 25 posti letto

D opo l'approvazione dell'emenda-mento presentato dal Senatore del Pd Mercatali, toccherà alla Camera votare la proroga antincendio di

due anni per le strutture ricettive con oltre 25 posti letto: "'Fra le istanze prioritarie avanzate in più occasioni dalla nostra categoria al go-verno e all'attenzione generale - scrive Filippo Donati, presidente Nazionale Asshotel - vi era quella della difficoltà a completare l'adegua-mento alla normativa antincendio da parte delle strutture ricettive. Questione che coin-volge e interessa anche una parte delle azien-de alberghiere della provincia che hanno av-viato le procedure. La richiesta di proroga è motivata dalle difficoltà che le aziende ricet-tive continuano a dover affrontare senza alcun intervento a loro sostegno, difficoltà accen-tuate dal critico momento economico e dalla minore redditività delle strutture dovuta ai co-sti aziendali in crescita a fronte di un minore tasso di occupazione delle camere d'albergo".

"Il governo Monti - prosegue Donati - in u-no degli ultimi decreti (quello del 29 dicembre 2011 n. 216), che riguarda anche altre limitate proroghe, aveva portato al 31 dicembre di quest'anno il termine per l'adeguamento. In merito siamo stati informati dal Senatore Mercatali che, nella discussione avvenuta nel-la competente commissione al Senato, è stato presentato e approvato un suo emendamento (insieme al Senatore Malan) che, tenendo conto delle nostre istanze, posticipa al 31 di-cembre 2013 il termine, anziché alla fine dì questanno".

Ora il testo approvato dovrà andare al vaglio della Camera per la ratifica e l'approvazione definitiva, ma Donati "ringraziai parlamentari proponenti e quanti hanno approvato il nuo-vo termine che, pur se non risolutivo, consen-te tempi maggiori per gli investimenti neces-sari agli adeguamenti richiesti, comprese le auspicate semplificazioni delle regole tecni-che".

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LIMO ATA COLLETTIVA"

Anche i Giovani Democratici a Modena per dire no all'omofobia Domenica, alla manifestazione di Modena contro l'omofo-bia, c'erano anche i Giovani Democratici di Ravenna: "Sia-mo andati a Modena - spiega in una nota Lorenzo Margot-ti, segretario Gd di Ravenna - per dire no ad ogni tipo di discriminazione. Frasi come quelle di Giovanardi non sono accettabili in un bar, figuriamoci se chi parla è un senato-re". L'evento - "Limonata Collettiva" - era nato come prote-sta dopo le dichiarazioni di Giovanardi che aveva parago-nato un bacio gay "a una persona che fa pipì per strada".

I Giovani Democratici di Ravenna a Modena

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IN BREVE

Ferrovie, la Re-gione promette sanzioni

"Attendiamo il ritorno al- la normalità prima di quantificare l'ammontare delle sanzioni". Così l'as- sessore alla Mobilità e Trasporti della Regione Alfredo Peri durante l'in- contro che si è svolto ieri con il Crufer, il Comitato consultivo regionale de- gli utenti ferroviari del- l'Emilia-Romagna. Un in- contro in cui si è fatto il punto sulla situazione dei servizi ferroviari re- gionali nei giorni del maltempo evidenziando i gravi disagi che si sono verificati: "Quanto fatto dalle aziende - ha sotto- lineato l'assessore - è stato ampiamente al di sotto delle necessità dei viaggiatori: occorre ge- stire al meglio situazioni di emergenza come que- sta". La Regione ha pro- posto anche di restituire un parziale risarcimento ai pendolari per i disagi subiti (si profila quanto- meno il rimborso dell'ab- bonamento di febbraio).

Tre pullman per Bersani

Venerdì prossimo il se-gretario nazionale del Pd Pierluigi Bersani sarà a Bologna dove, nel tardo pomeriggio, presenzierà all'inaugurazione della sede del Centro 'Imbeni'. Poi, in serata (alle 21), prenderà parte, al Teatro Manzoni, all'incontro "I-talia, bene comune". Dal-la provincia di Ravenna partiranno tre pullman: da Ravenna in via della Lirica (alle 18), da Faenza in piazzale Pancrazi (18.45) e da Lugo in piazza Baracca (alle 18.45).

D'Alema torna a Ravenna

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Domenica prossima (ore 10.30), infatti, nella Sala Rinascita di via Maggiore a Ravenna, il direttore dell'Unità Claudio Sardo intervisterà Massimo D'Alema.

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ISTAT TEMPO SCADUTO A RAVENNA: LA PREFETTURA LANCIA L'ULTIMATUM AGLI "SMEMORATI"

ACCERTAMENTI IN VISTA PER IL 10% DELLE FAMIGLIE CHE NON HANNO CONSEGNATO IL MODULO

"Chi non ha compilato il censimento rischia la radiazione dall'anagrafe"

D opo gli appelli-soft del Comune, il co-municato dirama-to ieri dalla Prefet-

tura di Ravenna sul censi-mento lstat è di tutt'altro te-nore: "Affrettatevi a compilare il questionario - si legge nella nota - perchè chi non restitui-sce il modello compilato verrà sottoposto agli accerta-menti anagrafici di legge per l'eventuale cancellazione dal-l'anagrafe della popolazione

residente". "I tempi per compilare il

questionario di censimento -comunica la Prefettura - sono scaduti in tutti i Comuni con meno di 150 mila abitanti e scadranno il 29 febbraio nei comuni con oltre 150 mila a-bitanti. Ricordiamo che la compilazione del questiona-rio del censimento è obbliga-toria. Chi non ha ancora compilato il questionario de-ve contattare con urgenza

l'Ufficio di Censimento del proprio Comune, per restitui- re il questionario in proprio

possesso oppure per compi-lare un nuovo questionario". Insomma, la dimenticanza può costare cara. Il rischio per gli "evasori" del censi-mento (a Ravenna circa il 10% dell'intera popolazione), infatti, non è solo la sanzione pecuniaria (comminata solo in caso di immotivato e reci-divo rifiuto alla compilazio-ne), ma addirittura la possi-bile cancellazione dal registro anagrafico del Comune.

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TORNANO 15 CORSE. PER LA ROMAGNA

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Calano le ore di cassa integrazione

RAVENNA Garantito per oggi il 90 per cento dei treni regio-nali. Lo assicura Trenitalia che precisa che saranno reintrodotti quattro collegamenti fra Bologna e San Benedetto Val di Sam-bro, due fra Bologna e Milano, due fra Piacenza e Torino, due fra Bologna e San Pietro in Casale, 14 fra Castelbolognese e Rimini e fra Castelbolognese e Ravenna, uno fra Ravenna e Bologna, due fra Parma e Piacenza e uno fra Bologna e Pia-cenza. "Continuano nel frattempo le attività di manutenzione straordinaria, necessarie per il ripristino di tutte le locomotive e le carrozze danneggiate dai cumuli di ghiaccio sulle rotaie e dalla neve, e per la necessità di riposizionare i treni sul territo-rio secondo la normale programmazione".

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LpRa: "Giù le mani da Spadoni" RAVENNA Lanciare, da parte dei grillini, una campagna di propa-ganda sotto lo slogan: 'Ravenna sveglia, promuovi le nuove ge-nerazioni' partendo col comuni-cato vecchio e il Mar, significa proporre un obiettivo giusto nel-la forma sbagliata, nel caso ad-dirittura ingenerosa verso il pro-fessor Claudio Spadoni. Farlo poi nel momento in cui com-paiono sulla stampa nazionale, da parte della critica più qualifi-cata, pagine intere di apprezza-menti sull'ultima mostra del Mar, è una sorta di autogol". Lo scrive in una nota Alvaro Ancisi che, ricordando l'ultima mostra di Testori, definisce Spadoni "un direttore di alta competenza ar-tistica e critica, apprezzato in I-talia e all'estero, col prestigio e le entrature giuste per far acquisire ad una città provinciale opere di grande valore. Per essere chiari -spiega Ancisi - senza Spadoni, il 'Ragazzo morso da un rarnarro' del Caravaggio non sarebbe ar-rivato. Senza Spadoni il Mar non sarebbe neppure esistito e, qua-lora se ne andasse rischierebbe di precipitare in una dimensione localistica". Ancisi dà ragione ai grillini sulla "mancanza di una riorganizzazione del settore cul-turale", così come condivide la tesi del M5S, secondo cui "sareb-be stato necessario affiancare per tempo alla passata direzione un nuovo valido sostituto". Ma Ancisi ricorda anche come una collaboratrice di Spadoni (Clau-dia Casali ndr) sia stata chiamata a dirigere il museo della cerami-ca a Faenza. Ancisi, invece, bac-chetta i grillini sul fronte delle re-tribuzioni: "La nuova direttrice ad interim del Mar - conclude -non costa niente in più di quan-to già costava come capo dell'a-rea Servizi e Diritti di cittadinan-za del Comune".

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Cadano I. no It ore cassodi

um,r tnone

ala a gennaio in E- milia-Romagna il ri- corso alla cassa inte- grazione. Un trend

che segue quello nazionale e che è evidenziato dal 37esimo rapporto della Uil, reso noto ieri. A Ravenna il calo delle o-re di cassa integrazione men-sile è stato del 46,8 per cento, mentre il dato confrontato a gennaio 2011 è sceso del 27,1 per cento. In generale, le ore complessi-vamente autorizzate a gen-naio, scrive il segretario con-federale Uil Guglielmo Loy, "sono tra le piu' basse dall'ini-zio della crisi. Valori più bassi li abbiamo avuti solo a gen-naio e febbraio del 2009, se si escludono i mesi di chiusura delle aziende". A gennaio in E-milia-Romagna si sono avute in totale 3.718.963 ore di cassa integrazione, ovvero il 37,2% in meno rispetto a dicembre 2011. Nel dettaglio, 826.133 o-re sono di cassa ordinaria (-8%), 1.520.252 di straordinaria (-50%) e 1.372.578 in deroga (-30,8%). Di pari passo sono di-minuiti anche i lavoratori in cassa integrazione: 21.876 contro i 34.82] di dicembre, ovvero 12.945 in meno (4.860 quelli in ordinaria, 8.943 in

straordinaria, 8.074 in dero-ga). La diminuzione e' eviden-te anche confrontando i dati con gennaio 2011, quando fu-rono autorizzate complessiva-mente 4.679.998 ore di cassa, contro le 3.718.963 dello scor-so mese, con una flessione del 20,5%. A calare maggiormente soprattutto la cassa straordi-naria, con un -29,5%. E se un anno fa si contavano 27.529 lavoratori in cassa integrazio-ne, a gennaio 2012, il totale e-ra calato dì 5.653 unità, arri-vando, come già detto, a 21.876. Guardando invece ai compar-tì, è evidente come il maggior numero di ore di cassa inte-grazione concessa a gennaio 2012 si concentri nell'indu-stria (2.368.374, pari al -32,5% rispetto a dicembre), seguita da commercio (579.294, -45% su dicembre), artigianato (512.275, -32,3%)) ed edilizia (249.526, -58%). Le restanti 9.494 ore coprono diversi set-tori. Il rapporto della Uil dedi-ca poi un focus alla cassa in-tegrazione in deroga che in E-milia-Romagna ha un'inci-denza del 36,9. Secondo Loy, che commenta i dati a livello generale, "è posi- tiva la forte diminuzione che

tra dicembre 2011 e gennaio 2012 delle ore autorizzate di cassa integrazione il che se-gnala anche la sostenibilita' del sistema degli ammortizza-tori sociali". Cosi' come, ag-giunge, "la minor richiesta, ri-spetto all'ultimo mese del 2011, delle richieste di cassa integrazione ordinaria (-9,5%), straordinaria (-34,7%) ed il costante calo, ormai da settembre, delle richieste di cassa in deroga (-33% rispetto a dicembre) potrebbero indi-care sia un non allargamento del bacino delle imprese col-pite dalla crisi, sia la tenuta del sistema delle piccole im-prese". Ma per il sindacalista Uil "non può certamente sot-tovalutarsi la conferma di un trend che vede costantemente il calo del numero delle ore mensili di cassa integrazione autorizzate". Prima di consi-derare "questo un elemento strutturale- osserva Loy- si do-vrà verificare se una parte dei

lavoratori coinvolti stia scivo-lando verso la disoccupazione ed anche la possibile decresci-ta del Pil e, se così fosse, le ri-sposte non potranno che, an-cor di più, partire dal tema della crescita e del sostegno all'economia reale. Tema que-sto forse più decisivo della stessa riforma del mercato del lavoro". Per quanto riguarda le diverse province, c'è da dire che il ca-lo più sensibile delle ore di cassa a gennaio si e' registrato a Piacenza (-79,5% su dicem-bre) che infatti risulta al nono posto tra le province con la di-minuzione pio' forte. In asso-luta controtendenza, invece, Reggio Emilia, dove le ore so-no aumentate addirittura del 156,9%, a causa soprattutto dell'aumento di cassa integra-zione straordinaria (+71,4%) e in deroga (404,1%). Reggio, non a caso, è sesta in tutta l-talig per il piu' alto aumento fra dicembre e gennaio.

Calano le ore di cassa integazione LA RICERCA UIL In gennaio flessione del 46,8% rispetto a dicembre e del 27,1% a confronto di un anno fa

IL DATO ANNUALE

Reggio Emilia è la peg-giore della Regione an-che confrontando i dati di oggi con quelli di un anno fa vede crescere le ore di cassa integra-zione del 67,4 per cen-to, mentre in tutte le al-tre province il raffronto con gennaio 2011 regi-stra un dato in calo: -50.4% a Piacenza, -3,5% a Parma, -21,7% a Modena, -50,5% a Bo-logna, -56,1% a Ferrara, -27,1%a Ravenna, -0,8% a Forli'-Cesena, -43,6% a Rimini.

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In Comune l'audizione sull'ex vivaio

Ex Vivaio: petizione in aula RACCOLTA FIRME La petizione è arrivata a quota 1.800 Domani in commissione comunale l'audizione dei promotori

In 1800 hanno firmato la petizio-ne promossa dal Comitato citta-dino di via Port'Aurea per invita-re l'amministrazione Matteucci

a rispettare la destinazione urbanisti-ca dell'area dell'ex vivaio comunale. Secondo i firmatari, infatti, tale area -di circa 2mila metri quadrati - deve essere trasformata in un parco pub-blico, già battezzato 'parco delle luc-ciole' e non - come ipotizzato dal Co-mune - in un parcheggio. La petizio-ne, corredata dalle 1800 firme e soste-nu ta anche dalle associazioni Wwf, Legambiente, Fiab, Naturista Raven-nate - è stata depositata in municipio il 9 gennaio scorso ottenendo un pri-mo effetto. i promotori della raccolta firme sono infatti stati invitati ad e-sporre le proprie ragioni in Commis-sione comunale partecipazione e la-vori pubblici. L'audizione è in pro-gramma domani mattina, a partire dalle 9.30. "Spiegheremo perché ab-biamo raccolto queste firme - spiega il rappresentante del Comitato Stefa-no Preda - ossia perché vogliamo pro-teggere l'ultima area verde pubblica presente all'interno delle mura stori-che ravennati".

Ma durante l'audizione, le associazio-ni ambientaliste e il Comitato gioche-ranno anche il loro secondo asso nella manica: "Presenteremo il censimento e l'analisi sulla situazione dei par-cheggi a Ravenna che abbiamo realiz-zato in questi mesi - afferma Preda -documento dal quale si evince come i nuovi 1.000 posti auto che la Giunta ha dichiarato di voler creare, sono in realtà già esistenti e che con il sempli-

ce adeguamento e ampliamento di quelli attuali si potrebbero raggiunge-re oltre 10.000 posti auto invece che gli attuali 7.512 ufficiali segnalati dal Comune. Ecco perché chiederemo al-le Commissioni e alla Giunta di creare il 'Parco delle Lucciole' e di non pro-cedere con la cementificazione irre-versibile dell'area dell'ex vivaio". Cittadini e associazioni ambientaliste, dunque, sono pronti a snocciolare i

dati che - come dichiarato da Preda -dimostrerebbero quanto "è inutile un nuovo parcheggio in quell'area, cosa peraltro ribadita anche dalle associa-zioni dei commercianti". L'amministrazione comunale ha pen-sato all'ex vivaio per ovviare parzial-mente al problema che si verrà a crea-re quando piazza Kennedy sarà chiu-sa alle auto. Vedremo domani cosa ri-sponderà ai cittadini firmatari.

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POPOLO DELLA LIBERTÀ

Oggi viene presentata la mozione unitaria Ancarani - Savelli RAVENNA In conferenza stam-pa insieme per sancire il patto che si concretizzerà al prossi-mo congresso provinciale del Popolo della Libertà di dome-nica prossima. Questa mattina Alberto Ancarani e Paolo Sa-velli presenteranno la mozione unitaria che vede il primo can-didato a coordinatore provin-ciale del Pdl e il secondo a vice coordinatore vicario.

Si arriva così, dopo aver vi-sto il concreto rischio di una spaccatura del partito, ad una proposta unica. La mossa che lo ha permesso è il passo in-dietro di Gianguido Bazzoni, attuale coordinatore provin-ciale, che si era ricandidato. A questa candidatura era stata opposta quella di Savelli, av-vocato di 34 anni che siede in consiglio comunale a Cervia. Si profilava dunque un testa a testa simile a quello delle re-

Si vota il 26 febbraio

gionali di due anni fa - quando Bazzoni e Massimo Mazzolani correvano per il posto da con-sigliere regionale - e, di conse-guenza, una sorta di "vizio o-riginale" alla nascita del Pdl ra-vennate. Quello di domenica, infatti, come ricordava il capo-gruppo Nereo Foschini è "una sorta di congresso fondativo".

Meglio, dunque, che sia il più unitario possibile. Bazzoni ha proposto quindi il rinnova-mento nel nome di Ancarani, trentenne consigliere comu-nale di Ravenna, che da tempo è impegnato nel Pdl e, prima della fusione con Alleanza Na-zionale, è stato segretario co-munale di Forza Italia.

Ancarani e Savelli, dunque, dovrebbero rappresentare il rinnovamento del partito ed organizzare il movimento in vista dei prossimi anni quan-do, finita la fase del governo tecnico, è probabile ci sia un ritorno della politica al centro della scena e schieramenti i-nediti. In provincia il compito a cui sono chiamati è quello di conquistare voti e, magari, qualche scranno di sindaco dopo il non brillante risultato ottenuto dal centrodestra nelle ultime elezioni.

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AMICI DELLA BANCA POPOLARE DI RAVENNA

Giovedì il battesimo ufficiale della neonata associazione

N ascerà ufficialmen-te giovedì prossi-mo la nuova asso-ciazione denomi-

nata "Amici della Banca Po-polare di Ravenna" aperta a tutti i soci ed azionisti dell'I-stituto Bancario ravennate.

L'obiettivo è quello di asso-ciare una buona parte dei cir-ca tre mila azionisti di Banca Popolare di Ravenna che, di recente, non hanno aderito (o lo hanno fatto solo parzial-mente) all'Offerta Pubblica di Scambio lanciata dalla capo-gruppo Banca Popolare del-l'Emilia Romagna che oggi detiene circa 1'86% della Ban-ca ravennate.

Due le finalità che si pro-pongono i promotori, che hanno in Ottavio Righini il coordinatore. La prima di sal-vaguardare "in modo unita-rio le aspettative dei soci di minoranza", la seconda di non disperdere "i grandi va-

lori che nel tempo questa Banca ravennate si è conqui-stata".

"L'associazione - si legge in una nota - si pone pertanto come organismo positivo e, per quanto possibile, propo-sitivo, ed ha informato in pri-mis la direzione generale del-la Banca, al quale il coordina-tore Ottavio Righini ha offer-to, e richiesto, la massima collaborazione per raggiun-gere gli obiettivi, che dovreb-bero essere condivisi anche dalla capogruppo".

L'Assemblea costitutiva a-vrà luogo giovedì prossimo (ore 18.45) al ristorante Mar-chesini di Ravenna (in via Mazzini 2). All'appuntamento sono stati invitati tutti gli a-zionisti soci ed anche la Dire-zione della Banca Popolare di Ravenna.

La sede della neonata asso-ciazione è in via IX febbraio 8 a Ravenna. Info 329 4673351

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Sicurezza sul lavoro

Sicurezza obbligatoria I contenuti dell'accordo fra Stato e Regioni

onfapi Ravenna, in colla- borazione col Centro Ser- vizi Pmi, organizza per oggi (ore 14), all'Iloliday

Inn Hotel, un incontro gratuito per presentare il nuovo accordo Stato -Regioni in tema di formazione sulla sicurezza obbligatoria. Infatti, dall'I 1 gennaio 2012 sono stati pubblicati sulla Gazzetta Ufficiale gli accordi relativi a durata, conte-nuti e modalità di erogazione della formazione e degli aggiornamenti per lavoratori, preposti, dirigenti e datori che assumono direttamente l'incarico di Rspp. Eincontro sarà tenuto dallo staff dell'Area Tecnica dell'Associazione, che illustrerà le principali novità e gli obblighi previsti (Info e adesioni dottoressa Facchini — 0544 270509).

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PIAZZETTA DEGLI ARIANI

Il progetto si toglie i veli V

t

, i.irà presentato sabato mattina, nel Dipartimen- o di Beni culturali di via

degli Ariani, il progetto di recupero e riqualificazione della piazzetta degli Ariani, elaborato dagli studenti dell'Istituto tecnico per geometri Camillo Morigia e dai docenti della Facoltà di inge-gneria di Ravenna, nell'ambito dell'iniziativa "Scuola, università lavoro" promosso dalla Confarti-gianato.

"Ringrazio la Confartigianato —ha scritto il vicesindaco Giannan-tonio Mingozzi a Daniele Rondi-nelli presidente provinciale di Confartigianato - perché il proget-to di riqualificazione della piaz-zetta è la conferma di una capa-cità di coinvolgere studenti e fa-coltà universitarie, operanti a Ra-venna, per valorizzare il centro storico e rilanciarne le capacità di offerta culturale e turistica. Min-gozzi, che sabato mattina presen-terà il progetto unitamente a Lan-franco Gualtieri, Gianfranco Bessi e la Sovrintenedente Antonella Ranaldi, sottolinea come "il pro-gramma di lavoro della Confarti-gianato per avvicinare gli studenti della media superiore alla scelta universitaria stia dando risultati da un punto di vista di conoscen-za scientifica e di opportunità la-vorative molto interessanti pro-prio perché impegna direttamen-te le realtà d'impresa del mondo artigiano".

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IN PILLOLE

"Il Welcome Day" di Confindustria Giovedì prossimo (ore 17), nella sede di Confindustria di via Barbiani, è in programma il "Welcome Day" di benve-nuto ai nuovi associati del 2011. Gli imprenditori saranno accolti dal Presidente dell'As-sociazione, Guido Ottolenghi, da Massimo Geminiani (membro del Comitato di Presidenza con delega allo Sviluppo Associativo) e dal Direttore Generale Marco Chimenti, alla presenza dei vice presidenti, dei consiglieri

e dei funzionari della struttu-ra.

"Le nuove forme dell'abitare"

Questa mattina (ore 9.30) la Cna di Ravenna propone, nel-la sua sede di viale Randi (sa-la Mosaico), la conferenza dal titolo "Le nuove forme dell'a-bitare". In provincia di Raven-na, l'aumento di circa 30 mila residenti tra il 2001 e il 2011 ha prodotto una forte cresci-ta edilizia, che oggi determi-na l'esigenza di nuovi servizi. Nel corso dell'incontro si par-

lerà di bio-edilizia, coibenta-zione termica, risparmio idri-co, certificazione energetica degli edifici, applicazione di nuovi sistemi energetici, case parzialmente o integralmente costruite in legno. Ma tra i te-mi trattati figurano anche le attività legate alla videosor-veglianza, alla domotica, alla connessione in rete, alla ma-nutenzione degli impianti che sempre più caratterizzano gli edifici residenziali e commer-ciali. Relatori l'economista Massimo D'Angelillo e Rober-to Belletti (Cna). Info 0544 298787

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CERIMONIA

"L'epica di Pietro Guberti" Si svolgerà venerdì (ore 11) in Muncipio, l'iniziativa pubblica dedicata a "L'e-pica di Pietro Guberti: da Ulisse a Garibaldi". Ver-ranno presentati i libri "La dea farabutlona, Omero tradotto in romagnolo" e "Qunté l'è bel". Previsti gli interventi del vicesindaco Mingozzi e di Mauro Maz-zotti. In collaborazione con le edizioni del Giraso-le e la Fondazione museo del Risorgimento verrà fatto omaggio all'autore dei simboli del 150'; a sua volta, Pietro Guberti do-nerà due dipinti a tema ri-sorgimentale al Comune. Pietro Guberti, nato nel 1921 a Ravenna, si è affer-mato sia per l'attività pit-torica sia per quella lette-raria: ha partecipato alla Resistenza e collaborato con artisti quali Bocchini, Guttuso e Alberti: "Ci fa piacere - dichiara Min-gozzi - che Guberti voglia ricordare la sua passione per Ravenna affidandoci due opere sull'epopea ga-ribaldina: troveranno spa-zio in municipio e al mu-seo del Risorgmento".

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Pagina 19 PAVEH PIA

Più che un live il set di un lihn splaller

S3A

Cinema al teatro Socjale Sul pianeta di Greenberg Proseguono gli appuntamenti cinematografici del martedì al Teatro Socjale che, questa sera (ore 21.30), propone "Lo stravagante mondo di Greenberg" di Noah Baumbach con Ben Stiller. Una commedia dolceamara che ha per prota-gonista uno stralunato quarantenne, non del tutto a posto con la testa, ma di animo romantico e sognatore.

"Il Buono della Terra in Città" Si riapre la stagione di Madra Riparte domenica la nuova stagione di "Madra", la festa dei sapori che ogni anno, per sei domeniche (da febbraio a novembre), trasforma il centro storico di Ravenna nella mostra-mercato degli agricoltori nostrani. Il primo appun-tamento, in via Mario Gordini e via Corrado Ricci, con "Il Buono della Terra in Città", è per domenica (26 febbraio).

Tributo a Faber Sul palco c'è Bandeandrè Venerdì (ore 21) al teatro Socjale di Piangipa-ne, Bandeandrè presenta "Caro Fabrizio...". La band è formata da Gianluigi Tartaull, Rai-mondo Raimondi, Caterina Sangiorgi, Giaco-mo Sangiorgi, Luca Vassura, Loretta Pompi-gnoli e Stefano Fabbri e Nazzarena Galassi.

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Più che un live il set di un lihn splaller

Dal Lieder ad Edith Piaf Le risorse di Santià-Vanini APPLAUSI AL DUO Il loro successo bissa quello ottenuto a Parma Si chiude con una fantastica "La vie en rose" RAVENNA Emozionante con-certo di Mikrokosmi domenica scorsa alla Sala Corelli. RaRe Duo ha proposto un program-ma di Lieder, canzoni classiche nate dalla fusione fra versi e note musicali in auge nei salotti ottocenteschi e del primo nove-cento. Il pianista ravennate Marco Santià e il mezzo sopra-no di Reggio Emilia Valentina Vanini, entrambi docenti della scuola Mikrokosmos, compo-nenti del Duo, hanno conqui-stato il pubblico. Il loro succes-so bissa quello ottenuto a Par-ma e conferma l'eclettismo del-la Vanini dal sorprendente ca-leidoscopio vocale, capace di scivolare agevolmente dal trillo gioioso alla più oscura dram-maticità dominando lingue du-re come il tedesco e lo svedese. Proprio per superare lo scoglio della lingua, ogni canzone è sta-ta introdotta con un verso o

un'immagine poetica declamati dalla cantante stessa che ha in curriculum, accanto a ruoli lirici come quello di Fenena del Na-bucco e di Mamma Lucia in Cavalleria Rusticana, esperien-ze di attrice teatrale e di song-spiel. Il pianista Santià ha asse-condato le evoluzioni canore enfatizzando la compiutezza musicale di ogni brano creato appositamente per concerto, ben diversamente da quanto accade per le arie liriche che, per quanto meravigliose, in concerto, estrapolate dal con-testo, non sono compiute come i lieder. In programma c'erano straordinari brani di Schu-mann, Brahms, Barber, Pou-lenc, Weill e altri eccelsi com-positori. "Avendo pressochè gli stessi gusti, il programma lo ab-biamo costruito insieme, con u-na prima parte più meditativa e la seconda concettuale, legata

al mondo del cabaret e del songspiel, protagonista il lied che configura un'impressione, una visione evocativa dipinta da versi e note" dice Santià. "Nebbie" di O.Respighi, l'unico lied italiano in programma, col- lega un evento naturale come la nebbia a un angoscioso stato d'animo descritto dai versi di Ada Negri "Soffro. - Lontan lon- tano /Le nebbie sonnolente / Salgono dal tacente piano". Quattro deliziosi intermezzi di Marco Santià ne hanno enfatiz- zato la sensibilità nei brani Gymnopedie di Satie, due Vi- sion Fugitives di Prokofiev e Im- provvisazione n.13 di Poulenc, . Finale sorprendente con la canzone francese "La vie en ro- se", cavallo di battaglia di Edith Piaf perché, afferma Santià, "Se c'è la qualità, si può passare dai lieder alla canzone popolare"

Attilla Tartagni

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Più che un live il set di un lihn splaller

S3A

GIORNO DEL RICORDO ALLA SALA NULLO BALDINI IL LUNGOMETRAGGIO SUI PROFUGHI RAVENNATI

La cerimonia (rinviata per neve) si svolgerà venerdì

nche quest'anno, per il "Giorno del Ricordo" (10 febbraio), la città di Ravenna ha previsto una celebrazione pubblica alla sala Nullo Baldini con interventi delle autorità citta-

ine. rappuntamento, inizialmente previsto per il 10 feb-braio e rimandato causa neve, si svolgerà venerdì prossimo (ore 17). Per quest'anno è stato realizzato in dvd un lungometraggio di 65 minuti dal titolo "Esuli - Storie di profughi istriani, giuliani e dal-mati giunti nella provincia di Ravenna", con testimonianze dirette, curato dal giovane ricercatore lughese Michele Bentini per conto dell'Atituto storico della resistenza e dell'età contemporanea. Que-st'anno, in accordo con l'Istituto storico, è stata avviata, fin dall'e-state scorsa, una campagna di interviste per registrare le storie di vita dei profughi che, in conseguenza dei nuovi confini slavi, giun-sero nel Ravennate tra gli anni '40 e'50. La Legge 30 marzo 2004 n° 92 che istituisce il Giorno del Ricordo, oltre alle vittime delle foibe, prevede infatti che si ricordi l'esodo giuliano-dalmata. Solitamente si fa riferimento per questo al doloroso abbandono di territori a-bitati da molti anni da italiani che, a causa di quella partenza, su-birono un "deficit di cittadinanza" ancora dolente. Poiché numerose furono le famiglie giunte a Ravenna, si è pensato di dar voce a que-ste famiglie e di raccogliere le loro testimonianze.

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Palazzo San Giacomo Alcune parti del Polo energetico Powercrop sorgerebbero nelle sue vicinanze

Pouercrop chiede danni per6

Lo scontro tra Power-crop e la Soprinten-denza ai Beni archi-tettonici di Ravenna

sale di livello. Il contendere è sempre la realizzazione del Polo energetico di Russi nel-l'area dell'ex zuccherificio E-ridania in via Carrarone, ma questa volta è l'azienda co-struttrice che chiama in cau-sa l'Ente ravennate per la tu-tela dei beni architettonici e paesaggistici di fronte al Tri-bunale amministrativo regio-nale dell'Emilia-Romagna con sede a Bologna. Il conto presentato è alquan-to salato: una richiesta di danni pari a 5 milioni di euro, oltre all'annullamento dei provvedimenti emessi. L'ennesimo capitolo nel lun-go processo di riconversione riconosciuto di interesse na-zionale nel 2006, ma che si prepara a entrare nel settimo anno di contesa ancora pieno di incertezze. Andiamo con ordine. Una volta ottenuto il permesso per costruire dalla Conferen-za provinciale dei Servizi, l'a-zienda è stata raggiunta da due diverse azioni di distur-bo. La prima, un ricorso al Tar da

parte di Italia Nostra, World Wildlife Found (Wwf) e alcu-ni residenti di Russi in cui si chiede l'annullamento del procedimento autorizzativo regionale; qui il Tar si espri-merà il prossimo 11 aprile. La seconda: il vincolo di tute-la indiretta emesso a fine no-vembre dalla Soprintendenza per difendere Palazzo San Giacomo; e qui è scattata a fi-ne gennaio la contromossa di Powercrop. Si tratta, si legge nel ricorso dell'azienda, di "un'inopinata iniziativa della Soprintenden-za", il cui motivo risiede "nella dichiarata volontà di contra-stare la realizzazione del Polo Energetico così come autoriz-zato dalla Regione". Il vincolo di tutela indiretta dell'Ente ravennate identifi-cava alcune particelle di ter-reno, vietando qualsiasi co-struzione non compatibile con il paesaggio agreste che circonda il palazzo, perché in grado di comprometterne il ruolo di dominatore sull'am-biente circostante. Su tali appezzamenti sareb-bero invece dovuti sorgere al-cune parti del Polo Energeti-co: l'impianto a biogas e l'a-rea di stoccaggio delle mate-

rie prime per la centrale a biomasse. Tale comportamento della Soprintendenza è, agli occhi di Powercrop, illegittima per diverse ragioni: mai prima della Conferenza dei Servizi, l'Ente aveva sentito la neces-sità di porre simile vincolo; nell'iter di autorizzazione re-gionale simili obiezioni erano state esposte e superate; otte-nuto il via libera, non posso-no essere ripresentate le me-desime preoccupazioni con strumenti diversi. I danni che Powercrop la-menta sono diversi: l'impos-sibilità di costruire la centrale a biogas entro il 2012, con u-na perdita degli incentivi sta-tali stimabile dai 2,5 ai 13 mi-lioni di euro circa sul ciclo di vita dell'impianto; le spese burocratiche già sostenute dall'azienda per altri 2,3 mi-lioni; indennizzi agli agricol-tori per la mancata partenza della filiera quantificabili in

5,3 milioni. Da qui la richiesta di un risarcimento di 5 milio-ni di euro. La lista dei danni ipotizzata da Powercrop si spinge poi oltre, considerando anche le conseguenze occupazionali se d9vesse saltare un progetto di investimento di 140 milio-ni. L'azienda stima, infatti, in 325 i posti di lavoro creati, così di-visi: 30 assunzioni dirette per la gestione amministrativa e tecnica del Polo Energetico; 20 persone che serviranno per la gestione esterna di al-cuni servizi; 250 posti di lavo-ro per la filiera agricola; occu-pazione indiretta di logistica pari a 25 posti. A questi van-no aggiunti gli oltre 200 lavo-ratori necessari nei trenta mesi di costruzione dell'im-pianto e il futuro incerto che graverebbe sulla testa degli 80 che già lavorano nel reparto di confezionamento.

Marco Riciputi

Powercrop chiede danni per 5 milioni CENTRALE DI RUSSI L'azienda trascina la Soprintendenza al Tar per avere bloccato insediamenti produttivi

I COSTI DEL MANCATO AVVIO

Secondo Powercrop l'a-zione della Soprinten-denza comporta una perdita degli incentivi statali stimabile da 2,5 a 13 milioni di euro circa sul ciclo di vita dell'im-pianto. L'azienda avreb-be sostenuto spese bu-rocratiche per altri 2,3 milioni e dovrebbe ver-sare indennizzi agli agri-coltori per la mancata partenza della filiera quantificabili in 5,3 mi-lioni. Da qui la richiesta di danni al Tar. La nasci-ta del Polo energetico, progettato sul sito del-l'ex Eridania, darebbe vita a 325 posti di lavo-ro.

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INSABBIATO: IN BANCHINA DA 20 GIORNI

I pescatori "L'unica soluzione è quella di allungare i moli di almeno un metro, ma le associazioni economiche sono contrarie per la paura (infondata) dell'erosione"

CERVIA La proposta arriva direttamente dal pre-sidente della Cooperativa pescatori di Cervia, Daniele Sama, ed è volta a risolvere la proble-matica dell'insabbiamento del porto canale. "L'unica soluzione è quella di allungare di ulte-riori 150 metri i moli del porto canale - spiega il presidente pro tempore - Noi abbiamo propo-sto questo progetto che risolverebbe la proble-matica che sta inginocchiando la categoria. Al momento stiamo trovando molte resistenze da parte delle associazioni di categoria, le quali pensano che con questo progetto aumenti l'e-rosione della spiaggia di Milano Marittima, ma in realtà non è così, infatti l'erosione in quella parte di spiaggia non è causata dal porto cana-le".

Fermi in banchina Pescatori in rivolta

Se da una parte i pescatori sono fermi in ban-china da oltre 20 giorni, dall'altra stanno aspet-tando l'arrivo della draga per creare un corridoio nello scalo cervese e poter uscire dal porto, dra-

ga che necessita della disposizione dei fondi re-gionali, programmati per i prossimi mesi e che si dovranno anticipare a causa del maltempo e delle forti mareggiate che hanno accellerato il fenomeno dell'insabbiamento. "Da circa 20 giorni i pescatori sono fermi in porto - continua Daniele Sama - infatti in certi punti l'acqua è al-ta solo un metro e 20 centimetri e le barche non possono lavorare ìn queste condizioni. L'altro problema è quello delle barche a vela, anche queste imbarcazioni non riescono ad uscire dal porto. Siamo molto preoccupati di questa situa-zione e se non ascolteranno la proposta di al-lungare i moli non si avrà mai una soluzione de-finitiva a questa problematica che da sempre af-fligge la nostra categoria".

Pagina 25 CERVIA

Salvali dopo la fuga dimonossi<lo „ .

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press unE 21/02/2012 CORRIERE DELLA SERA

essuno sa come si scomporran- no e si ricompor- ranno le forze

politiche al termine del-la «cura» Monti. Una co-sa, però, si può dire: Par-tito democratico e Popo-lo della libertà, i due rag-gruppamenti (o cartelli elettorali) dominanti, ri-spettivamente, nell'area della sinistra e nell'area della destra, sono, molto probabilmente, destinati a vivere o a morire insie-me. Difficilmente l'uno sopravvivrà senza l'altro. Se davvero la grande coa-lizione parlamentare che sostiene il governo Mon-ti preannuncia la fine del bipolarismo, allora è as-sai probabile che nessu-na delle due sigle che il bipolarismo ha partorito vedrà l'alba dél mondo post-bipolare.

Raggruppamenti poli-tici, sigle, cartelli eletto-rali: anche se per ragio-ni diverse, Partito demo-cratico e Popolo della li-bertà non hanno rag-giunto, e forse mai rag-giungeranno, la fase del consolidamento, quella in cui gran pairte dei membri e dei simpatiz-zanti dell'organizzazio-ne • dirigenti, attivisti, elettori arriva a condi-videre una identità e si impegna con determina-zione per difenderla. Perché un partito rag-giunga quella fase non occorrono necessaria-mente tesserati, congres-si di partito, eccetera. Le formule organizzative possono essere le più va-rie. Ma occorre quella comune identità. La Le-ga Nord (pur condivi-dendo col Popolo della libertà un'origine cari-. smatica) è, in questo par-ticolare senso, un parti-to consolidato, ll Popolo della libertà e il Partito democratico, invece, non lo sono.

Nel caso del PopOlo della libertà tutti sapeva--

no che la sua sopravvi-venza nel dopo-Berlu-sconi sarebbe stata in forse. Raramente i parti-ti carismatici sopravvivo-no al declino o al ridi-mensionamento politi-co dei loro fondatori. Ma qualche volta ci rie-scono. Si trattava e si tratta di capire se il Po-polo della libertà sareb-be riuscito a dotarsi di una volontà. cond Wis a (dai dirigenti e dagli atti--visti) di sopravvivenza politica. Osservando dal-l'esterno, ciò che si ve-de, da quando Berlusco-ni ha lasciato Palazzo Chigi senza possibilità di tornarci, è la prevalen-za di spinte centrifughe: sembra che tanti, in quel partito, abbiano so-• lo una gran voglia di sal-tare sall a prima scialup-pa politica che passa pri-ma che la nave affondi. Inutile dire che la cosa funzionerebbe come una profezia che si au-to-adempie. Se tanti se ne vanno temendo che la nave affondi, la nave affonderà.

Anche il Partito demo-cratico, per ragioni di-verse, è messo male. Qui non c'è un'origine carismatica. Quel parti-to nacque da una (qua-si) fusione fin partiti pre-esistenti. Come ci ha ri-cordato la vicenda del te-soriere della Margherita Luigi Lusi, fu una qua-si-fusione, non una fu-sione vera e propria. Ds e Margherita, i due parti-ti che avrebbero dovuto, appunto, «fondersi», fu-• rovo ben attenti a non mettere in comune le co-se importanti: proprie-tà, soldi, eccetera. Ne è derivata una struttura fragile e solcata da mille divisioni e diffidenze, frutto di differenti sto-rie e di differenti identi-tà che non sono mai riu-scite ad amalgamarsi per davvero.

CONTINUA A PAGINA 50

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LE CRISI PARAITFLE DI PIM, E PI)

I AMALGAMA RESISTI' EN TE di ANGELO PANEMANCO

La confusione e i pasticci connessi ai tesseramenti gonfiati del Pdl lavarle zo-ne dei Paese, le clamorose sconfitte che i dirigenti democratici hanno colleziona-to nelle elezioni primarie di città impor-tanti, e — ciò che più conta — l'assenza di vigorose reazioni e contromisure da parte dei rispettivi vertici politici, segna-lano quanto deboli e debilitati siano or-mai i due raggruppamenti. Per forza «dialogano»: se non si appoggiassero l'uno all'altro cadrebbero per terra.

Che in nessuno dei due partiti ci sia una autentica volontà di sopravvivenza, di fare sopravvivere li proprio partito in quanto tale, è provato dalla disponibili-. tà dei loro dirigenti a seguire le sirene proporzkmaliste, a discutere progetti di riforma elettorale di tipo proporzionale. Figli come sono del bipolarismo, Popo-lo della libertà e Partito democratico sa-rebbero entrambi vittime di scissioni e scomposizioni se il bipolarismo finisse. Questo però avrebbe importanza per i lo-ro gruppi dirigenti e i rispettivi militanti solo se i loro partiti avessero acquisito

un'ani ma, fossero cioè espressioni di identità condivise. Non può preoccupar-li invece la probabile disgregazione di contenitori (sigle, appunto) dietro le quali quelle identità non ci sono.

In altri Paesi i partiti si alternano al potere e i gruppi dirigenti dei partiti sconfitti vengono sostituiti da persona-le nuovo. In Italia, la regola sembra esse-re un'altra: si cambiano le sigle, si scom-pongono e si ricompongono i cartelli elettorali, ai fine di assicurare ai dirigen-ti la permanenza «nel giro politico che conta».

Venuto meno il collante rappresenta-to dal berlusconismo e dall'antiberlusco-nismo, il sistema politico appare pronto per un nuovo rimescolamento delle car-te. :Nell'Italia che verrà, probabilmente, non ci sarà più il bipolarismo. Anche le denominazioni, le sigle dei contenitori cambieranno. Non ai servizio di qualche nuovo progetto politico ma per consen-tire a molte facce della (impropriamen-te detta) Seconda. Repúbblica di rimane-re in circolazione anche nella Terza.

Angelo Panebianco RII,RODUL; ON RISERVA - !-A

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ROMA — Mario Monti guarda con rispet-to :alle <icrociate contro i privilegi della ca-sta», ma spera che un giorno i critici diran-no «mica malaccio, qualcosa è stato fat-to„.», Oggi sui citi dei ministeri saranno online le dichiarazioni dei redditi di tutti gli esponenti dell'esecutivo e il premier lo annuncia con un pizzico di orgoglio. Sotto-linea che le dichiarazioni patrimoniali di-verranno pubbliche «anche se la legge non lo richiede» e rilancia: «Proporrò che tutto il personale politico e amministrativo di al-to livello si sottoponga a qualcosa di analo-go». E a sera, su La7, il ministro delta Pub-blica amministrazione scatena il panico tra gli alti papaveri. Entro il 31 maggio, annun-cia Filippo Patroni Griffi, il governo varerà un decreto per alleggerire le buste paga dei manager delle società partecipare dillo Sta-to e dunque Poste, Ferrovie, Coni, Rai, Enav, Anas... E un'altra legge è allo studio per rendere trasparenti anche i patrimoni dell'alta dirigenza pubblica.

Molto è stato fatto e molo, ammette Monti, c'è ancora da fare. Il numero delle auto iato, che pure resta «sconfinato», è sta-to ridotto dei 13 per cento. E agli stipendi dei manager della pubblica amministrazio-ne è stato posto un «doveroso tetto» di 305

mila curo, «Ma non sono sicuro — qui il premier punzecchia 1 giornalisti — che qualcuno dei castologi se ne sia accorto».

Di certo se n'è accorto il Parlamento, da giorni in grandissima, agitazione per la scu-re che sta per abbattersi sugli emolumenti dei grandi manager pubblici. Camera e Se-nato hanno chiesto alla Ragioneria genera-le dello Stato un elenco con centinaia di sti-pendi che sforano il limite dei 304.951,95 curo, quanto spetta al primo presidente del-la Corte di Cassazione. Nell'attesa del «listo-ne» invocato cl-al Parlamento, Patroni Griffi con una circolare ha sollecitato i superma-nager ad autodenunciarsi: «Le risposte do-vranno pervenire tempestivamente e co-munque non oltre il 23 febbraio». La data non è casuale, giovedì Patroni Griffi sarà ascoltato dalle commissioni congiunte MI-ri Costituzionali e Bilancio della Camera, chiamate a fornire entro il primo marzo un parere sulla controversa interpretazione delle nuove norme del decreto salva Italia. «illo stato non sono previste eccezioni», assicura il ministro. Anche Monti è deter-minato a non cedere, ma sa bene che la sua scure non avrà conseguenze indolori. «Nei prossimi tempi prevede il premier fa-remo fatica a trovare professionalità dì alto

livello per alcune funzioni della pubblica a lumini strazione».

In Transatlantico si racconta di «indebi-te pressioni» da parte dei cosiddetti «boiar-di» di Stato e, nei partiti, è guerra tra chi vuole un'applicazione restrittiva del tetto e chi invece ne chiede una lettura più elasti-ca, che non li impoverisca troppo. <'8 una vergogna — denuncia Maurizio Gasparri, capogruppo del Pdt a Palazzo Madaina -----Vogliono continuare ad avere stipendi da nababbi». Il problema, spiega il idcepresi-dente lxi della commissione Affari COStliti-zionali, Roberto Zaccaria, è che se le nuove regole dovessero applicarsi anche aí con-tratti in vigore, 'fioccherebbero le cause. «Condivido la norma ----- ragiona Zaccaria

. Ma se decidiamo per un'interpretazio-ne talehana che taglia gli stipendi già in es-sere, chi fa ricorso vince a mani basse. Gra-

L'annuncio di Patroni Griffi Entro il 31 maggio un decreto per alleggerirei trattamenti economici dei più alti dirigenti delle partecipate dallo Stato

dualità ed eccezioni sono necessarie per al-cune funzioni apicali, come il capo della Po-lizia o tl Ragioniere generale dello Stato».

La cura Monti sta facendo soffrire gli esponenti del governo, alcuni dei quali han-no mostrato una certa resistenza a rendere pubblici i dati sui loro beni. Da oggi le di-chiarazioni sono online, ma c'è anche chi ha offerto in anticipo i propri averi alla cu-riosità degli italiani. Dopo Profumo, Patro-ni Griffi, Barca., Peluffo e Catricalà, ieri sera Andrea Riccardi ha lanciato sul web i nu-meri sui suoi possedimenti: 199 mila curo lordi e spiccioli lo stipendio da ministro. 81.154,58 la pensione da docente e poi una casa in Umbria, un terreno di «72 are e 90 centiare», un appartamento a Rotna «occu-pato dalla madre», un deposito titoli da 78 mila euro circa e il 25 per cento di un altro portafoglio obbligazionario di 50 mila eu-ro. Assai più ricco è il ministro e tributari-sta Piero Gnudi, il cui reddito lordo toro ammontava a 1.717.187.11 responsabile del-lo Sport possiede un gozzo e partecipazioni azionarie, ma non risulta proprietario dit immobili. Il sottosegretario Gianfranco Po--lilla ha invece un villino ai mare e un appar-tamento di ttio metri nella Capitale, rione Prati, per il quale nel 2o10 ha stipulato un mutuo di 900 mila euro.«I-lo pubblicato an-che l'iscrizione al circolo reale Tevere Re-mo — racconta Potino —.Non vorrei esse-re da meno del premier inglese Camerun, che ha reso nota una donazione dal suo per-sona] trainer><.

Monica Guerzonì aignerzonitecs.it

,P1:01.210. RISERVA,

INNI, COMPENSI III, AZIONI ONLINE I REDDITI DEI MINISTRI Monti: ora estendere al personale politico amministlittivo

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caso Bertolini: «Iscritte intere famiglie originarie di Casal di Principe», Giovanardi: «Tenie di percere al congresso»

Tessere e camorra a :Modena, indaga or dini

DAL NOSTRO INVIATO

MODENA Per ora ha vinto Sando-kan, al secolo Francesco Schiavone, boss di Gomorra. O meglio, ha vinto la sua ombra o forse nemmeno quella: è bastato che qualcuno evocasse il suo no-me, tra il sospetto e il chiacchiericcio, perché la volta celeste del Pdt modenese si riempisse di schizzi velenosi. Saltato Il congresso provinciale. Lancio di strac-ci tra berlusconiard locali di lungo cor-so: Isabella Bertolini, vice capogruppo al-la Camera, nonché coordinatrice uscen-te, e Carlo Giovanardi, senatore ed ex sottosegretario nel governo Berlusconi, l'un contro l'altro armati (con tanto di rispettivi candidati) in vista del congres-so provinciale (quando si farà).

Congelarne:rito delta situazione con l'invio del commissario Denis Verdini, calato ieri su Modena nell'anomalo ruo-lo di sentinella della legalità. Evviva la democrazia, evviva congressi, però di (mesta grana avrebbe volentieri fatto a meno Angelino Alfano, che, già stressa-to dai troppo creativi tesseramenti dí mezzo partito, si è trovato tra le gambe uno di quei casi a dir poco scivolosi, do-ve non è chiaro se dav ;eroi berlusconia-

ni della. Ghirlandina sono a rischio di in-filtrazioni camorristiche, come ha de-nunciato la. Bertolini (e allora di cosa se-ria si tratterebbe), o se invece siamo al cospetto di una delle tante risse tra ras locali, con i Casalesi e i loro orrori usati impropriatnente come detonatori.

San Cesario, Castelfranco, Bomporto, Nonantola e qualche altro Comune del Modenese: è questa la Fossa delle Ma-danne nella quale si è Mabissato il con-

gresso pdl. Da qui ha preso forza la cro-ciata legalitaria della Bertolini: «Scorren-do l'elenco dei nuovi tesserati, quasi 6 tnila ---- spiega , ho notato un impetuo-so aumento degli iscritti in alcuni Comu-ni a forte rischio di. infiltrazioni e da tem-po nel mirino della Procura. Mi sono sin - pita. perché sono zone a scarso radica-mento del Pdl e i sospetti sono aumenta-. ti quando ho verificato che molte iscri-zioni erano in blocco, a famiglia, e che si trattava di persone provenienti da Casal di Principe, Casapesenna, San Cipriano d'Averla, alcune con cognomi inquietan-ti tipo Zagaria e tutte riconducibili a indi-rizzi scarsamente attendibili...». Chiuso-

Vertice Denis Verdini : coordinatore nazionale

del Pdl (al centro) con Carlo Giovanardi (a sinistra), Claudia Severi e Isabella Bertolini (a. destra). Dopo la designazione da parte dei segretario Angelino Mano, 'derelitti ha assunto il ruolo di commissario del partito a Modena, incontrando le tre correnti che si contenderanno la guida del partito in provincia al prossimo congresso (Fotogramma)

ra. con il veleno: «Ci sono almeno Boo tessere sospette: vorrei sapere chi ha aperto la porta a questi signori...». Gio-vanardi, al quale il borsino precongres-stiate attribuisce un buon 6o% dei nuovi iscritti, ha dovuto dar fondo a tutta la sua esperienza di vecchio de per dnititz - rare l'affondo. «La Bertolini — sbotta —sta criminalizzando tutti coloro che ven-gono dal Sud e vogliono iscriversi al Pdl. Che faccia 'i nomi! il suo vero scopo è far saltare il congresso, sapendo di es-sere perdente». E anche il miracolo della moltiplicazione delle tessere manda in bestia Giovanardi: «Ma quale boom! Ne-anche 6 mila iscritti per un partito che alte Politiche ha preso 115 mila voti, a casa mia sono pochi. E comunque abbia, mo bloccato una ventina di tessere so-spette...». Ieri mattina, con l'arrivo del commissario Verdini, la «disfida di Go-morra» è entrata nel vivo: prima un col-loquio con la Bertolini, poi con Giova-muli «Non sono qui per decretare vinci--tori ma per verificare se ci sono anOilla-lie» ha messo le mani avanti Verdini, in-fastidito «per una polemica che doveva rimanere all'interno del partito». I duel-lanti si dicono «sereni», e continuano a suonarsele. Il congresso resta una chi-mera. In Procura tengono le antenne dritte. Qualcuno avverta Sandokan del. pasticcio che ha combinato.

Francesco Alberd CGIFFUJJt ONE ,ISE901,

Dopo l'allarme sulle infiltrazioni mafiose Emilia-Romagna arriva il coordinatore

Pagina 18 Beiiitsetuti: sarà pre,n1;

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Presenti

o

in maggior parte affiliati ai clan dei «Cutresi»

I TENTACOLI SULLA REGIONE

Sono presenti soprattutto cosche riconducibili ai «altresì». _ presenti anche diversisffilikti dai ,clan Grande Aracri, Nicosia, Dragone e Arena.

Sul territorio sono presenti membri del clan calabrese Farao-Maríneola di Girò, attivi nel

5 riciclaggio

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farnTdrgn

nelle estursorì

Territorio nelle mani della ed.. A Forastefano, originarla del ooset! ttt

a g eia presente con i cl ari uso e Befideco.

Segnalata la presenza di cosa nostra, c famiglie catanesi e di Gaeta

Estorsioni, gioco d' • rdo, - Nsura: le specialità delle

famiglie Vrenna e Pompeo della 'ndrangheta

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«Le mafie h o alzato il tiro» pm Musti finisce sotto scorta

Modena, il magistrato era stato pedinato dai Casalesi Servizio di vigilanza dette forze detrordine per it procuratore aggiunto di Modena dopo te rivelazioni di un pentito che ha parlato dì un pedinamento ai danni del pm da parte dei Casatesi

Valentina Bettrame Simone Arminio

MODENA

IL MAGISTRATO Lucia Musti sin-io tutela. Il comitato per l'ordine e la sicurezza pubblica che si è riuni-to ieri in prefettura a Modena ha de-ciso di assegnare al procuratore ag-giunto della e itta ciuffi:lila «misure idonee per garantirne la sicurezza». Tradotto, una scorta 'soft' o, EnC

gli°, un servizio di vigilanza dina-mica che la protegga nel tragitto tra la Casa bolognese e il luogo di la-

voro, cioè la procura di Modena. La decisione si è resa necessaria do-po che, alcuni giorni fa, un pentito, nel corso di un processo che si svol-geva a Catanzaro, ha rivelato come la Musti «fu pedinata da esponenti del clan dei casalesi». In particola-re, il magistrato sarebbe stato segui-to quando prestava servizio come sostituto procuratore alla direzione distrettuale antimafia di Bologna e, sempre secondo il collaboratore di giustizia, anche per un periodo do-po il suo trasferimento alla procura di Modena in veste di procurature aggiunto, nei settembre 2009.

LA DECISONE del prefetto di Mo-dena, Benedetto Basile è arrivata mentre Musti si trovava a Bologna dove ieri in serata ha partecipato,

Feltrinelli Due Torri, alla presen-tazione di 'Gotica', il libro sulle ma-fie al Nord del giornalista di Mode-na Giovanni Tizian, già sotto scor-

ta. «Per me non è stata una giorna- ta facile — ha detto la Musti — In ogni caso è sempre necessario parla

ed è per questo che so- no qua oggi (ieri, ndr), anche se for- se per qualcuno era più opportuno che io rimanessi a casa. Il mio caso fa notizia solo perché lavoro a Mo-

DETERMIN,‘:TA «Continuerà come se pro a fare iL mio Lavoro e a parlare in pubblico»

dena e non a Palermo». Ma per la Musti «il fatto che anche da queste pani un magistrato possa subire un'intimidazione, vuol dire due co-

se: che il tiro si è alzato e che, conse-guentemente, qualcosa non va piu. per il verso giusto». Già, perché ti - no a qualche anno fa «in Emilia le

mafie hanno sempre, preferito lavo-rare e arricchirsi in silenzio piutto-sto che intimidire o fare rumore. Pedinare me? — minimizza poi — è la cosa più semplice del mondo. Faccio un lavoro (303ThaliSSin30, ho degli orari, prendo il mio treno, il mio autobus: sono un bersaglio ele-mentare».

E SUL FUTURO prossimo, nessun cambiamento all'orizzonte: «Non mi occupo più di mafia da quando sono stata trasferita a Modena. Con-tinuerò a fare il mio lavoro e a dire delle cose in pubblico». Lucia Mu-sti è il secondo magistrato 'tutelato' a Modena in pochi mesi: un giudi-ce nel collegio di un processo con tre imputati ritenuti vicini alla 'ndxanghetia vive scortato da quan-do la sua casa è stata imbrattata di sangue.

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mati,h7..m., 2.7a:o ri,3>, Il prn sotk, scorta

PUNTO CALABRESI E CAMPANI I NUCLEI CON MAGGIOR RADICAMENTO. SULLA RIVIERA OPERANO SOPRA I I U O RUSSI E RUMENI

E adesso i clan stranieri cercano alleanze con gli italiani o BOLOGNA IN EMILIA Romagna il fenomeno delle ir

mafiose attraverso attività apparentemen-te lecite o di copertura, e nonostante le numero-se inchieste giudiziarie, dura almeno da una ventina d' anni. I clan si sono insediati con cal-ma, senza chiasso. Poche sparatorie e molta car-ta bollata per avviare aziende, acquistare impre-. se già operative (magari in crisi di liquidità), in-te nsificare interessi soprattutto nell'edilizia. Così i clan, in particolare calabresi e campani, si sono poco alla volta trasferiti con i loro affari in Emilia Romagna con uno sguardo al Vene-to,

NELLA NEBBIA della pianura padana si è crea-ta una sorta di zona grigia dove è spesso diffici-le distinguere le operazioni lecite da quelle ille-cite. Negli anni Settanta e Ottanta tra Parma e Bologna, passando per Modena, si notava la presenza di molti nomi noti di Cosa Nostra, grazie al fatto che numerosi padrini siciliani erano stati mandati al confino da queste parti

da dove continuavano a dirigere gli affari al Sud aprendo nuovi canali legati al traffico di droga. Lo fecero i «perdenti» legati a Tano Ba-dalamenti. A Sassuolo, dove si trovava in sog-giorno obbligato, Frank «tre dita» Coppola si faceva addirittura mandare ogni giorno le ara-

AF FAR ‹autoctoni" investono in particolare

in edilizia, locali notturni, traffico di droga e gioco d'azzardo

goste fresche dalla Sicilia. Altri tempi, altre fa- miglie. Oggi i siciliani gestiscono poco o nulla

Emilia Romagna e hanno lasciato spazio ai catnorris ti di Michele Zagaria e alla 'ndranghe-- ta calabrese. Qualche settimana fa l'associazio-ne Libera informazione ha presentato in Regio-ne un dossier sulle infiltrazioni nel quale si deli-

nea la mappa dei clan presenti oltre ad eviden-ziare alcuni numeri significativi: 1.250 segnala-zioni di operazioni bancarie sospette, 8.500 commercianti vittime di usura.

QUI TUTTAVIA il tasso di violenza è marginale proprio pecche i clan puntano alla gestione di affari puliti (o quasi) come locali notturni, risto-ranti, imprese edilizie con appalti annessi ac-canto allo sfrunanmento della 1.wostituzione, al traffico di droga, alla gestione del gioco d'azzar-do. In qualche caso le indagini hanno appurato perfino tentativi di entrare nelle società di cal-cio. Accanto ai ceppi tradizionali delle cosche (Sici-lia, Campania e Calabria') l'allarme della Procu-ra distrettuale antimafia e degli investigatori ri-guarda àiéhél&iiiiifiéàúiiiéiédiéééàiii6iiP leanze con gli italiani, i russi investono molto sulle attività della Riviera romagnola, i rumeni e gli albanesi allargano il mercato della prostitu-zione, i nigeriani alleati con i marocchini inve-stono sul traffico di stupefacenti.

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k Laurea ea paga. 1,-177Z,Z-Z2"0;:,7,7,7

ALFREDO PERI

L'assessore regionale: «Quanto fatto dalle aziende è stato molto al di sotto delle necessità: per questo procederemo con Le multe»

Ta.*U:'M': OGGI ALTRE 52 CANCELLAZIONI

Treni, il caos sui binari durerà fino a venerdì

Andrea Zanchì BOLOGNA

UN'ALTRA settimana di passio-ne, e poi, si spera l'emergenza ne-ve sui binari sarà definitivamente archiviata. La 'buona' notizia e ar-rivata ai pendolari ieri, durante l'incontro del comitato con la Re-gione Ernilia Romagna e Trenita-lia: le Ferrovie hanno stimato, in-fatti, che la situazione del traspor-to regionale tornerà regolare a par-tire da venerdì. in pratica, l'emer-genza neve durerà, giorno più giorno meno, quasi un mese, con-siderato che le prime nevicate che hanno messo in crisi il trasporto su rotaia risalgono al 1' febbraio.

SEMPRE durante l'incontro di ie-ri, poi, l'assessore regionale ai Tra-sporti, Alfredo Peri, ha conferma-to che la Regione multerà le Fer-rovie per i disservizi creati da ne-ve e ghiaccio, che hanno mandato al tappeto buona parte delle car-rozze dei treni regionali. « ( ui Fitti fatto dalle aziende (Tren ta ia e Per, izdr)— ha sottolineato l'asses-sore — è stato ampiamente al di sotto delle necessità dei viaggiato-r. Ricorreremo alle sanzioni; per quantificarle attendiamo il ritor-no alla completa normalità».

E COME saranno utilizzati i soldi che arriveranno dalle multe è sta- to un altro argomento sul tavolo.

La Regione ha proposto al comita-to dei pendolari emiliano roma-gnoli di utilizzare i fondi in due modi: una parte destinata al rim-borso (in forma di una o più mensilità di abbonamento gratui-te), il restante, invece, come base per investire sul rinnovo del 'ma-teriale rotabile', ovvero per incre-mentare la manutenzione o tàvori-re l'acquisto di nuovi treni. I pendolari valuteranno le propo- ste fatte ieri in previsione del pros- simo incontro, fissato tra due setti-

Con í soldi delle sanzioni rimborsi ai pendolari e nuovi investimenti

NEL FRATTEMPO, però, le can-cellazioni non si fermano, sebbe-ne con un ramo molto più basso rispetto a quello della scorsa setti- inane, quando le corse che saltava-no superavano regolarmente quo-ta cento. La situazione non e anco-ra tornata alla normalità, ma spetto agli 'M treni i.-ancellati ieri, oggi ne dovrebbero essere sop-pressi 'solo' 52, mentre verranno reintrodotti, trodotti, tra gli altri, due colle-gamenti tra Bologna e Milano, I fra Bologna e Ravenna, e, soprat-tutto, 14 tra Castelbolognese e Ri-

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‹Seniuliuti è la

Comuni in. ginocchio: «Senza aiuti è la fine» A.1 -vertice con Errani il presidente della Provincia di Forli-Cesem si commuove: «Sindaci come eroi»

I sindaci del Comuni detta Provincia di Ford-Cesena davanti al Presidente detta Regione, Vasco Errani, per un primo bilancio dei danni. Che diventa il, ritratto di una catastrofe

Rita Bartotomel FORLÌ

«CHI SE LE DIMENTICA quelle notti drammatiche... La peggiore, tra venerdì e sabato, l'ho passata al telefono con l'assessore regionale Paola Gazzolo.., Vorrei ringraziar-la. Ecco, mi sarei aspettato anche la chiamata di qualche parlamentare. Ma non è mai arrivata». Malio Bar-tonni, sindaco di Sarsina, prende la parola nella sala del consiglio pro-vinciale, assise con il presidente del-la Regione Vasco alani che torna a promettere: «Il governo si è impe-gnato a coprire l'emergenza». Quanti soldi arriveranno e soprat-tutto quando è ancora tutto da capi-re.

IL VERTICE, uno dei tanti con il go-vernatore, pendolare in Romagna nei giorni della tormenta, fa capire l'aria che tira da queste parti.La FOffleCeettàgieónian6già40.MP

lioni di danni. Roma è lontana. Massimo Bulbi, presidente della Provincia, padrone di casa che sui sindaci piange — e subito c'è chi lo paragona a Fornero — la dice chia-ra: «Spero che nessuno arrivi qui a farci promesse, noi vogliamo rispo-ste. Le promesse le abbiamo già avute altre volte, soprattutto in peri-

odi elettorali. O ci danno certezze o stiano pure a casa loro».

ERRANI a domanda ripete quel che aveva anticipato qualche giorno fa: di governo Si è impegnato a coprire l'emergenza. Saremo rigorosi nel definire i costi. i tempi? Ci dobbia-mo sentire». L'incontro e previsto

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‹Seniliiun è la

tini, va sull'ironia: «Sia- mo una generazione di sindaci sfi-gatissimi, il prossimo passo sarà an-dare a Sarsina». Il collega di Sani-na lo corregge subito: «Stavolta non è bastato neanche San Vici - nio».

SOMMERSI Al lavoro per rimettere in sesto la città. Nel tondo, il presidente

della Regione, Vasco Eri arii A fianco, Massimo Raulbi,

presidente della Provincia di Forli-Cesena, in lace-hme

in settimana. «Nessun territorio po-trà mai avere i mezzi sufficienti a sostenere l'emergenza», chiosa il go-vernatore. E già che c'è risponde così a sindaci e presidente di Provincia che gli chiedono di comprare turbine per tutti: «Se le avessimo acquistate a luglio non credo ci avrebbero capi-

to». Critica la legge sulla protezio-ne civile. Chiede di ricostituire il Fo mio nazionale per l'emergenza, «proposta che farò a livello naziona-le».

PENSA sia necessario «rilanciare il servizio civile». Lo ascoltano arnm i-

nistratori di piccoli COLMI-

rtí sepolti da metri di neve. Roberto Bada, di Cesenati-co, gli inette davanti la foto di «100mila meni cubi di arenile spaz-zati via», Quintino Sabati:in', da So-ffiano, attacca l'Imu e si aspetta una moratoria fiscale. Gianiuca Zat-

CE N'È abbastanza per- ché Bulbi si com- muova. Infatti nel suo interven- to d'apertura il pre- sidente non riesce a trattenere le lacri- me quando parla dei sindaci, li chia- ma «eroi» come i vo-lontari della Protezio-ne civile. «Erano lì giorno e notte — pian-ge —, dormivano in municipio. C'era gente che rischiava di mori-

re». Resta solo un dub-bio. Presidente Errani, ma è stato commesso qualche errore...? Il go-vernatore ha già infilato il giacco-ne, è di corsa. Pensa, fruga nei ricor-di; si sforza. Macché, non gli viene in mente nulla.

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ultima neve, poi sarà allarme disgelo LA PIOGGIA che si è abbattuta ieri sul-la fascia adriatica sotto i 300 metri (al-zando il livello di guardia per i fiumi) si è trasformata in neve nelle zone più interne delle province di Pesaro-Urbi-no e di Rimini, le più colpite dall'on-data di maltempo dei giorni scorsi. Carpegna, Apecchio, Montecopiolo, M ontegriman o, Perticara e Pennab il-li sono state imbiancate da 10-15 centi-metri di neve, ma non ci sono stati problemi particolari alla circolazione. A Urbino, solo pioggia. Per oggi, pre-

viste deboli nevicate sui rilievi e dal pomeriggio l'emergenza bianca do-vrebbe finalmente essere archiviata. Il rischio, semmai, è quello di un di-sgelo troppo rapido. E' infatti annunciata una vera e pro-pria ondata di caldo, che, tra oggi e sa-bato, fin schizzare i termometri, al centro-nord, su valori primaverili, fi-no a sfiorare i 20 gradi nelle tempera-ture massime diurne. A Bologna, in particolare, sabato si potrebbero tocca-re i 19 gradi, a Rimini i 17, a Urbino e Pesaro i 15.

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Enel verde drori

O Bor ,U mes1 all'insegna dell'ono

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press unE 21/02/2012

Il Sole12

ANALISI

Utility locali ultimo feudo dei potentati politici

di Simone Filippetti

La politica e l'energia nel nostro Paese vanno da sempre a braccetto. Ancor più quando si tratta dell'Italia di

provincia. La grande ondata di privatizzazioni di fine anni 90 ha portato sul mercato e in Borsa tante municipalizzate. Sorte come aziende pubbliche, di proprietà delle Pa locali, oggi le utilities locali sono un ibrido, un centauro: un azionista di maggioranza, soci di minoranza privati, un business e una governance che si devono confrontare col mercato. Se fmora il modello è rimasto in piedi, adesso le municipalizzate si trovano di fronte aun bivio. A valle il mercato dell'energia vede i margini in continua contrazione (per colpa del crescente costo della materia prima e dei consumi elettrici in calo per colpa della crisi e della recessione). A monte i comuni azionisti sono alla disperata ricerca di soldi. I tagli dello Stato agli enti locali (in primis l'abolizione dell'Ici da parte del

NON SOLO GOVERNANCE Materie prime in aumento e calo dei consumi elettrici tagliano i margini: oltre alle regole di gestione, da ripensare anche il business

Governo Berlusconi che li ha privati di una fonte di introiti indispensabile) e la recessione stanno mettendo a duraprova i loro già traballanti bilanci. Così i dividendi diventano una leva essenziale: i soci pubblici pretendono cedole sempre più corpose mentre il mercato suggerisce di essere prudenti con lo spolpare aziende indebitate soprattutto mentre sta per abbattersi una recessione.

La strada obbligata è quella delle aggregazioni: nonostante una prima ondata di fusioni abbia ridotto il numero di municipalizzate, sono ancora tante e troppo piccole per reggere agli urti del mercato. E così ecco che la politica tira fuori dai cassetti un disegno accarezzato da tempo, quello di creare una grande super-municipalizzata del Nord Italia. Nonostante oggi la classe politica non goda di grande credito, l'idea ha una sua solidità industriale (anche perché non è nuova, si tratterebbe soltanto di copiare il modello tedesco di Rwe dove i Lander hanno creato una compagnia sovraregionale quotata). Per farlo, bisognerebbe scardinare l'annoso problema delle municipalizzate: per decenni sono state un'estensione della politica locale che ne ha fatto un feudo dove piazzare manager e dipendenti in base a logiche di spartizione del potere e di lottizzazione. Le fusioni e le aggregazioni, invece, dimezzano le poltrone: significa andare a toccare interessi stratificati. La politica non vuole perdere posizioni di potere e clientele; il mercato chiede una gestione efficiente. Una soluzione di compromesso è quella insita nel modello tedesco a cui già si sta guardando: per separare le due esigenze al colosso Rwe è stato messo un filtro. È stata creata una sorta di camera di compensazione: una holding dove i vari soci hanno i loro rappresentanti, mentre la società operativa quotata ha una sua autonomia e un suo management.

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press unE 21/02/2012

Il Sole12

Risiko sulle ex municipalizzate ma la partita è solo al primo tempo di Laura Galvagni

I l riassetto di Edison, che havisto consegna-ta ai soci italiani Edipower con le sue nove centrali, potrebbe rivelarsi un catali7zato-

re per il risiko delle ex municipa li 7zate. A par-tire da A2A e Iren, che dopo avere raggiunto faticosamente un accordo per ridisegnare il modello di business e la governance della ex genco Enel, nei prossimi mesi potrebbero prendere in esame un aggregazione, magari coinvolgendo anche Hera. «Ne nascerebbe -ricorda spesso Bruno Tabacci, assessore al Bi-lancio del Comune di Milano - un gigante da 14 miliardi di fatturato». Un progetto che, pe-

raltro, ricalca il sogno dell'attuale e storico presidente di A2A (e precedentemente di Aenr Milano), Giuliano Zuccoli, da poco scomparso, che da almeno un lustro lavorava a quella che sarebbe una "Rwe del Nord", prendendo spunto, nel nome, dal gruppo tede-sco oggi trai colossi europei dell'energia.11 di-segno oggi potrebbe anche sfruttare il fatto che le giunte di Genova e Torino (che fanno capo a ben), di Milano (controllante di AMA con Brescia) e di Bologna (Hera) sono guida-te al centrosinistra. Lo stesso Tabacci, il sinda-co di Milano Giuliano Pisapia e l'omologò tori-nese Piero Fassino hanno già posto un altro punto fermo: nel contesto del riassetto di Edi-

Il business

Miliardi di valore9

atrilu Un patr a2 imonio d 7miliard7.1ae qie' uanto

e!anserriadalla ricerca effettuata dall'Anci, so zione nazionale dei comun . i, su

662saziende attive su tutto il territorio' et e quotate in Borsa. esclusele

son si sono detti disponibili a rinunciare ai ric-chi dividendi delle partecipate pur di promuo-vere un nuovo progetto energetico di ampio respiro, visto di buon occhio anche dal mini-stro dello Sviluppo economico, Corrado Pas-sera A2A controlla il 56% della nuova Edi-power tutta italiana (ben è il secondo socio con il 20%) e, considerata insieme alla ex gen-co Enel, cui fanno capo nove impianti per una capacità installata di 6,4 MW, rappresenta già oggi il secondo operatore energetico del Pae-se. Ma nel futuro prossimo è ipotizzabile che la multiutility lombarda si possa fondere di-rettamente con Edipower, i cui azionisti (ol-tre a hen anche Dolomiti Energia e la bolzani-na Sel) potrebbero così ritrovarsi una quota nella stessa A2A. È chiaro che questa potreb-be essere la premessa per un'aggregazione di più ampio respiro, che coinvolgerebbe anche Hera. Sullo sfondo, peraltro, resta anche la ro-mana Acea che, diversamente dalle utility fin qui citate, ha poco debito e liquidità a disposi-zione ma è ancora alla ricerca di capacità pro-duttiva. Infine, resta da capire il ruolo del Fon-

do strategico italiano di Cdp, che potrebbe en-trare nel risiko delle utility in una seconda fa-se per rafforzare le spalle dell'azionariato e of-frire capitale per lo sviluppo così come preve-de il suo statuto.

Le prospettive sono interessanti. Anche se, sottolineano gli addetti ai lavori, non sa-ranno tutte rose e fiori. Ammesso che si tro-vi l'intesa politica tra tutti i Comuni coinvol-ti (fatto non scontato), sul progetto Edi-power grava l'incognita del gas. Eccezion fat-ta per le ultime settimane, che causa freddo hanno visto consumi record, la crisi ha ral-lentato la richiesta di energia da parte di aziende e famiglie. Ciò si è riflesso sul conto economico delle centrali a gas (il parco im-pianti di Edipower ne comprende quattro su nove) e rischia di farlo ulteriormente nei prossimi due anni. Poi, se ripartirà l'econo-mia e si correggerà lo squilibrio tra offerta e domanda di materia prima, potrebbe arriva-re la svolta progetto della super utility del Nord non potrebbe che giovarne.

D RIPRODUZIONE RISERVATA

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di Antonello Cherchi

...ron sarà il 70% rispetto a quello mon- diale - dato mai verificato, ma che continua a essere citato - ma di cer- to l'Italia è tra i Paesi più ricchi di

beni storici e artistici. A questa ricchezza non corrisponde, però, la capacità di metter- la a frutto, di - ormai si può dirlo tranquilla- Oriente senza incorrere nelle ire dei puristi, perché la questione è stata ampiamente sdo-

NOI E GLI ALTRI Il sistema pubblico del Belpaese incassa in un anno quanto da solo realizza il MoMa e quasi la metà di ciò che fattura il Metropolitan di New York

ganata - produrre reddito. Ma è una questio-ne più ampia, decisiva, strategica: proprio com'è auspicata nei cinque punti per una "co-stituente" che riattivi il circolo virtuoso tra conoscenza, ricerca, arte, tutela e occupazio-ne, lanciata dalla Domenica del Sole 24 Ore.

Che abbiamo tesori straordinari nei nostri territori -poco valorizzati - è indubbio. Basta consultare lo studio predisposto da Banca In-tesa e università Bocconi, presentato lo scor-so autunno e da cui si evince che il fatturato commerciale dei luoghi d'arte italiani vale quello di un solo grande museo Usa. Tradot-to in cifre: negli ultimi anni i musei statali no-strani hanno incassato dai servizi aggiuntivi

Domenica

Niente cultura, niente sviluppo

il s'eld 11LE

Sul Sole 24 Ore Domenica del l9 febbraio è stato pubblicato il manifesto «Per una costituente della cultura». Il documento si articola in cinque punti: una costituente per la cultura; strategie di lungo periodo; cooperazione tra i ministeri; arte a scuola e cultura scientifica; complementarità pubblico-privato, merito, sgravi ed equità fiscale. Il manifesto sarà presentato giovedì 23 al secondo Summit arte e cultura (Milano, via Monte Rosa 91, dalle 8,45). Alle 11,30 il vicedirettore Alberto Orioli intervisterà il sottosegretario del ministero per i Beni e le attività culturali, Roberto Cecchi.

ON LINE CON IL SOLE

Giovedì 23 il summit in diretta www.ils o le24ore,com

Quell'eli che dobbiamo fir

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II soler /,1

Quei beni che dobbiamo far crescere È impegno per lo sviluppo mettere a frutto anche il nostro patrimonio museale

(ristorazione, bookshop, merchandising, strutture di accoglienza) 4o milioni, quanto è riuscito a fatturare da solo il MoMa, quasi la metà di quanto guadagnato dall'altro grande museo di New York, ilMetropolitan (72 milio-ni di euro), e un terzo dei soldi prodotti dallo Smithsonian di Washington (132 milioni). E non è un problema di visitatori, perché i mu-sei d'oltreoceano raggiungono quelle cifre con numeri assai minori, anche perché relati-vi a una sola struttura. La questione è che i 5 milioni di visitatori del British museum .non "valgono" le stesse presenze del Colosseo, perché a Londra a fine anno si ritrovano con in cassa 21 milioni provenienti dai servizi col-laterali, mentre a Roma ne contano solo 6.

E ovvio che la spesa pro-capite dei turisti sia più bassa nei musei italiani rispetto a quanto avviene nei grandi luoghi d'arte stra-nieri. Ma perché? Uno dei motivi è - come spiega sempre il rapporto di Banca Intesa - di natura strutturale: da una ricerca su 128 mu-sei statunitensi si capisce che la superficie media dei puliti vendita è di145 metri quadra-ti, mentre in Italia non arriva a 45. E, ovvia-mente, soltanto un aspetto del divario che ci separa dal resto del mondo. Ma esemplificati-vo, perché vuol dire che'dalle altre parti sulle attività di contorno, in grado (insieme alla vendita dei biglietti) di produrre reddito, ci hanno creduto e investito. Senza nessuna pretesa - elemento anche questo ormai con-solidato - di voler finanziare per intero le atti-vità culturali, perché nessun museo riuscirà mai a camminare sulle proprie gambe. Occor-rerà sempre un'iniezione di risorse esterne, siano esse di provenienza statale o privata.

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Quell'eli che dobbiamo fir

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Il Sole12

Il fatto è che qui da noi, dopo la felice intui-zione dell'allora ministro dei Beni culturali, Alberto Ronchey, di affidare nei primi anni '90 la gestione dei servizi aggiuntivi (fino al-lora inesistenti) ai privati, invece di progre-dire, si è rimasti avviluppati nelle pieghe del-la burocrazia e del contenzioso. Un esem-pio? Delle 23 gare di rinnovo delle gestioni indette dal ministero dei Beni culturali a maggio 2010, 7 sono state bocciate dai Tar.

Uno stallo totale, che dà la misura del per-ché la parola "cultura" qui da noi non ne vo-glia sapere di andare a braccetto con quella di "impresa". Proprio nel punto in cui il pub-blico incontra il privato e dove, dunque, più elevata dovrebbe essere la capacità di crea-re ricchezza, la collaborazione non riesce.

«Bisogna convincersi - spiega Patrizia Asproni, nella duplice veste di presidente di Confcultura (l'associazione che riunisce di-versi gestori privati dei servizi aggiuntivi) e di Fondazione Industria e cultura- che la cul-tura è un settore industriale, che deve ragio-nare insieme ai settori del turismo e dell'in-dotto, come quello della manifattura. La cul-tura è il biglietto da visita del nostro made in Italy. Anche l'industria pesante sceglie spes-so di presentarsi all'estero come prodotto di quell'italianità che ha, per esempio, dato vita alla Primavera di Botticelli. Il problema è che qui da noi tutto passa attraverso il mini-stero. All'estero, invece, i musei sono autono-mi: c'è un curatore, che è rappresentante del-la pubblica amministrazione, e si occupa del-la parte scientifica, e un direttore che haetil compito di far funzionare e "produrre" il luo-go d'arte. E i due collaborano. C'è poi un altro

aspetto: ormai ci limitiamo a condividere il passato. Non facciamo più cultura, ma espo-niamo solo quella che abbiamo ricevuto».

Certo, il momento non è dei migliori. Il mi-nistero dei Beni culturali si dibatte da anni in continui tagli: il bilancio è passato dai 2,2 mi-liardi del 2001 al miliardo e mezzo del2o12. E la crisi economica si fa sentire anche sui consu-mi delle famiglie, che in cultura investono sempre meno: dal 20043 si è pérso oltre il 6% delle spese per il "bello". Così come ne risento-no gli interventi delle imprese: le sponsorizza-zioni in cultura, per esempio, nel 2010 si sono fermate a 181 milioni, contro i 258 del 2008. Le erogazioni liberali, che pure beneficiano della detrazione totale dal reddito di impresa, non sono mai andate oltre i 32 milioni e anzi negli ultimi anni si sono continuamente ridotte.

D'altra parte, c'è chi ricorda che "con la cul-tura non si mangia" e fa di tutto per far rimane-re Cenerentola un settore dove invece abbia-mo un primato indiscusso, che poi si riverbera su altri settori e li fa diventare eccellenze. Co-me ha scritto Antonio Paolucci, ex ministro dei Beni culturalie ora direttore deiMuseivati-cani, nell'ultimo rapporto di Federculture: « (...) i nostri artigiani, i nostri stilisti, i nostri mae-stri della pubblicità, della grafica, del design, hanno avuto la fortuna di attraversare bambi-ni, magari in bicicletta, paesaggi bellissimi, di vedere i colori dei nostri centri storici, le pale dipinte nelle chiese barocche, i marmi romani, le pietre di Venezia, di Firenze, di Catania. Tut-to ciò, assorbito per osmosi, è diventato scar-pe, cinture, borsette, cucine componibili, linea di automobili, profilo di macchine utensili».

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2003 2006 2009 2012

2300

Smithsonian (2008) Metropolita n (2007-08) MoMa (2007 -08) Tate (2007-08)

British M useum (2007-08) Louvre (2007) Victoria&Albert (2007-08) Guggenheim (2007) Musei statali e -circ. Muscoli Italiani (2010)

2200 24

8

8

3

3

17,9

Quell'eli che dobbiamo fir

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II soler /,1

La fotografia

I VISITATORI Gli ingressi negli istituti italiani. In milioni

GLI INCASSI Gli introiti lordi annui. In milioni di euro

GLI SPONSOR Totale delle sponsorizzazioni. In miliardi di euro

2003 2003 85,288 2003 1,585 30,451

2004 2004 2004 32.227 90,088 1,627

2005 2005 - 2005 33,048 93,971 1,671

2006 2006 2006 34,575 104,411 1,735

2007 2007 2007 34,443 106,033 1,771

2008 2008 2008 104,010 1,795 33,103

2009 2009 2009 32,380 97,052 1,608

2010 2010 2010 37,337 104,484 1,454

Fonte: Federculture e MiBac, ministero per i beni e le attività culturali

I CONTI Il bilancio del ministero. In milioni di euro

IL CONFRONTO Visitatori e servizi aggiuntivi nei grandi musei

Incassi servizi agg.

£)

132

72

40

36

21

21

15

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46,2

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Il Sole12

Aumentano i detenuti ma cala la spesa Nino Amadore

typr C'è un dato che spiega la pressione continua sul sistema carcerario italiano: sono quasi 4omila i detenuti in attesa di giu-dizio e di questi circa il 6o% è in attesa del primo giudizio e molti di questi entrano ed escono nel volgere di pochi giorni. Questa, oggi, la situazione secondo il Di-partimento dell'amministrazio-ne penitenziaria guidato dall'ex pm antimafia Roberto Piscitel-lo. Ed è questo il punto che va ap-profondito per capire bene la condizione dei 66.973 detenuti nei 206 istituti di pena del nostro paese: «I 5omila detenuti che transitano dalle nostre carceri -dice Piscitello - entra ed esce spesso prima di avere una con-danna. Ovvero si trova all'inter-no di una fase che va dalla man-cata convalida dell'arresto all'as-soluzione di primo grado». Ec-co: ipoteticamente molte di que-ste 5omila persone che entrano ed escono dal carcere potrebbe-ro essere innocenti e in ogni fase del procedimento impegnano le forze di polizia penitenziaria e le strutture: «Dall'immatricolazio-ne del detenuto al momento del-la libertà che supponiamo possa

avvenire entro i 4 giorni (96 ore previste fin qui dalla norma) la struttura carceraria è comun-que impegnata. «Ho visitato og-gi un carcere - dice ancora Pisci-tello - dove un detenuto nel vol-gere di un'ora è entrato ed è usci-to. E ci sono casi in cui, come il carcere di Regina Coeli, il flusso di persone in entrata è in media di cento persone e di queste il 70% è destinato a uscire entro tre giorni: agenti e strutture va-rie sono comunque impegnate come se questi cento dovessero stare dentro più a lungo». Ecco perché il giudizio sull'accorcia-mento dei tempi per arrivare al-la Convalida dell'arresto e l'uso di strutture alternative, secondo le previsioni, potrebbe portare un rapido beneficio al sistema penitenziario del nostro paese. Un sistema che, secondo alcuni calcoli, è allo stremo: l'ultimo

AL RLSP O Tra 2007 e 2010 il numero di persone ristrette è cresciuto del 41,9% ma il costo del mantenimento è sceso di oltre il 18%

suicidio registrato in cronaca è di ieri a San Vittore ma nel pri-mo mese e mezzo di quest'anno sono stati già io. In totale i dete-nuti che si sono tolti la vita dal 2001 a oggi sono stati 702, secon-do i calcoli fatti dalla rivista Ri-stretti Orizzonti: la punta massi-ma è stato nel 2009 con 72 morti mentre l'anno scorso sono stati 66. Dati che per l'amministrazio-ne penitenziaria vanno trattati con equilibrio per evitare stru-mentalizzazioni e secondo alcu-ni, poi, il suicidio con il sovraffol-lamento non centra nulla.

Detto ciò a fronte di una ca-pienza regolamentare comples-siva per 45.688 persone risulta una presenza effettiva di 66.973 detenuti secondo i dati del mini-stero a131 gennaio) con situazio-ni veramente drammatiche in Lombardia (a fronte di un ca-pienza regolamentare di 5.398 persone in 19 strutture sono ef-fettivamente presenti 9.412 dete-nuti), c'è anche il Piemonte con una capienza regolamentare nel-le 13 strutture della regione di 3.628 persone e una presenza ef-fettiva di 5.070. 0 ancora la Pu-glia, dove la popolazione carce-raria effettiva è quasi doppia del-

la capienza regolamentare delle u strutture (4.533 su 2.463) oppu-re la Sicilia che ha 27 strutture con una capienza regolamenta-re di 5.454 a fronte di una presen-za effettiva di 7.454 detenuti.

Altro capitolo è quello dei co-sti, la cui elaborazione fatta su dati del ministero dell'Econo-mia da Ristretti Orizzonti è ov-viamente ferma al 2010. Solo a leggere l'analisi sugli ultimi quat-tro anni (dal 2007 al 2010) emer-ge tutto il paradosso della spesa per il nostro sistema: nel 2007 con 39.005 detenuti presenti so-no stati impegnati 513,730 milio-ni (13.17o euro a testa nell'anno); nel 2008 con 48.693 detenuti pre-senti sono stati impegnati 522,139 milioni e una media di 10.732 euro a testa; nel 2009 su 58.127 detenuti presenti sono sta-ti impegnati 371,617 milioni e 6.393 euro a testa in media; nel 2010 su 67.156 detenuti presenti sono stati impegnati 419,263 mi-lioni e 6.243 euro a testa in me-dia. E il numero dei detenuti tra 2007 e 2010 è cresciuto del 41,9%, mentre la spesa media an-nua per ciascuno di essi è dimi-nuita di oltre il18%.

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La pena si sconta ai domiciliati

tiriciclaggin è un problema?

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La pena si sconta ai domiciliari

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press unE 21/02/2012

II Sole/2

La pena si sconta ai domiciliari Si impegneranno 180 milioni per costruire i nuovi ospedali psichiatrici giudiziari

Giorgio Costa ROMA

Fuori dal carcere, e passag-gio ai "domiciliari", per chi deve scontare una pena (anche resi-dua) fino a i8 mesi; ampie possi-bilità di custodia cautelare pres-so la propria abitazione qualon l'arresto non sia stato disposto per furto in abitazione, scippo, rapina o estorsione; utilizzo di camere di sicurezza (senza cre-arne di nuove) per i reati più gra-vi in alternativa al carcere che potrà essere disposto dal pm; ad-dio definitivo agli ospedali psi-chiatrici giudiziari con una spe-sa statale che ammonterà a i8o milioni di euro per le nuove strut-ture da realizzare e oneri di fun-zionamento annuo non inferiori ai 77,7 milioni.

Sono questi i punti salienti del-la legge 9 del 17 febbraio 2012 (di conversione del D1211/2011) pub-blicata sulla Gazzetta Ufficiale di ieri, insieme alla legge n. io su

TI PIÙ GRAVI Esclusa la possibilità di restare al domicilio per chi commette furti nelle abitazioni, scippi, rapine o estorsioni

processo civile e collegi sindaca-li delle imprese. Entrambi i testi sono in vigore da oggi.

Il provvedimento cosiddetto "svuotacarceri" è stato licenzia-to dalla Camera il 9 febbraio scor-so con 385 sì, io5 no e 26 astenuti é il ministro della Giustizia Paola Severino fa chiarezza sul merito e gli intenti delle nuove norme: «Il decreto non è né un indulto mascherato, né una resa dello Stato alla delinquenza perché in ogni caso vi sarà un magistrato a valutare se la persona sia o meno meritevole di una modifica mi-gliorativa del suo stato di limita-zione della libertà».

Tra le novità più significative introdotte per ridurre la densità della popolazione carceraria in Italia (si veda l'articolo in questa pagina) vi è la misura, disciplina-ta dagli articoli i e 2 della legge, in forza della quale il pm dispone di regola che l'arrestato in attesa del giudizio direttissimo dinanzi al giudice monocratico sia custo-dito presso la propria abitazione (o comunque non in carcere). Ma se queste strutture non sono disponibili e l'arrestato è partico-larmente pericoloso il pm dispo-ne l'arresto presso le camere di sicurezza della polizia giudizia-

ria; in ogni caso si va in camera di sicurezza per i reati di cui all'arti-colo 38o, comma 2, lettere e-bis ed f) di furto in abitazione, scip-po, rapina ed estorsione (oppure in carcere se queste non sono di-sponibili ma non ai domiciliari).

Una simile innovazione, si rier-cuote anche sulle udienze di con-valida e sul dibattimento. La pri-ma deve svolgersi nel luogo in cui l'arrestato o il fermato è cu-stodito (eccetto il cago in cui è cu-stodito nel domicilio o in casa pri-vata); tuttavia, in caso di «ecce-zionali motivi di necessità o di ur-genza» il giudice può dispone la comparizione davanti a sé; e la partecipazione la dibattimento, in qualità di testimone, di perso-ne detenute presso un peniten-ziario deve avvenire a distanza.

Buone notizie per chi ritiene di aver subito una ingiusta de-tenzione: infatti, il diritto all'equa riparazione spetta an-che con riferimento ai procedi-menti definiti prima del 24 otto-bre 1989, ossia anteriormente all'entrata in vigore del cpp con sentenza passata in giudicato a partire dall'i luglio 1988.

L'altra parte importante della legge è rappresentata dall'epoca-le superamento degli ospedali psichiatrici giudiziari che saran-no chiusi a partire dal 1 ° febbraio 2013 (ed entro il 31 marzo prossi-mo saranno definiti i requisiti strutturali delle strutture desti-nate all'accoglienza). A131genna-io scorso risultavano 1.264 inter-nati in sei strutture adibite ad ospedali psichiatrici giudiziari (Aversa, Barcellona Pozzo di Gotto, Castiglione delle Stiviere, Montelupo Fiorentino, Napoli Sant'Eframo, Reggio Emilia)

La loro chiusura, secondo il mi-nistero, non comporterà il rila-scio degli internati socialmente pericolosi che saranno, invece, ri-coverati in strutture idonee alla terapia delle loro malattie menta-li, ma anche adeguatamente sor-vegliate per non mettere a repen-taglio la tranquillità dei cittadini. Resta il capitolo dei costi non irri-levanti: di fatto - si legge nella re-lazione del servizio Bilancio del-lo Stato - serviranno 4o nuove strutture con un costo per posto letto pari a isomila euro e un tota-le che si avvicina ai i8o milioni (da realizzare da parte delle re-gioni con risorse statali sempre che non siano sottoposte al vin-colo del patto di stabilità) e una spesa di gestione superiore ai 77,7 milioni per anno.

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Il testo della legge alle pagine 25 e 26 Pagina 102 di 119

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2001 2007 2010

2,9

2,7

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2 Fonte Ristretti it

COSTO IN 10 ANNI 28.132 miliardi

tiriciclaggin è un problema?

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Il Sole

Reclusi

LA MAPPA DEL SOVRAFFOLLAMENTO Detenuti presenti e capienza regolamentare degli istituti penitenziari per regione di detenzione. Situazione al 31 gennaio 2012

Tot. detenuti

Tot. detenuti

Regione Capienza presentiRegione Capienza presenti

Abruzzo 1.531 2.008

Molise 401 510

Basilicata 440 475 Piemonte 3.628 5,070

Calabria L875 3.046 Puglia 2.463 4.533

Campania 5.766 8.009 Sardegna 2.037 2.105

Emilia R. 2.453 4.024 Sicilia 5.454 7.454

Toscana 3.186 4.161 Friuli V. G. 548 865

Trentino A.A 520 356 Lazio 4.838 6.859 Umbria 1134 1669 Liguria 1088 1.796 Valle d'Aosta 181 265 Lombardia 5.398 9.412 Veneto 1972 3.170

Marche 775 1.186 it4i4 ,naz ' 3

Fonte: ministero della Giustizia - Dipartimento Amministrazione penitenziaria -

Ufficio per lo sviluppo e la gestione del sistema informativo automatizzato

statistica e automazione di supporto dipartimentale - Sezione Statistica

COSTI IN ALTALENA Oneri complessivi del sistema penitenziario italiano. In miliardi

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tori con premio fedeltà

press unE 21/02/2012

Il Sole12

Gianni Trovati MILANO

Parte ufficialmente dopo-domani il terzo capitolo della ri-levazione dei «fabbisogni stan-dard» dei Comuni, chiamato a sostituire progressivamente dall'anno prossimo la spesa sto-rica nella definizione del livello di entrate che il fondo di riequili-brio (e, dal 2014, quello di pere-quazione) dovranno garantire a ogni Comune.

Da giovedì saranno disponibi-li agli operatori sul sito ad hoc della Sose (https://opendata.so-se.it/fabbisognistandard) i que-stionari relativi alle attività co-munali del 2010 nell'istruzione pubblica, predisposti dai tecni-ci dell'Ifel (l'Istituto per la fman-z45 e l'economia locale dell'Asso-ciazione dei Comuni) e ingegne-rizzati dalla Società per gli stu-di di settore. Per rispondere ci saranno 6o giorni di tempo, 'do-po di che le informazioni regi-strate dai Comuni e dalle Unio-ni saranno elaborate alla ricer-ca dei dati fuori linea e delle con-seguenti medie ponderate a cui ancorare i livelli di fmanziamen-to garantito.

Forti anche dell'esperienza maturata sul campo, i nuovi que-stionari cercano di indirizzare le risposte su binari definiti, ri-chiamando il più possibile infor-mazioni già elaborate dal Comu-nè nei certificati di bilancio con-suntivo e nel conto annuale del personale. L'impresa ovviamen-te non è semplice, perché l'istru-zione coinvolge i Comuni in più ambiti (oltre alla scuola dell'in-fanzia e primaria, su cui la com-petenza è più diretta, ci sono per esempio i locali e i servizi di sup-porto per le medie e le superio-ri), e conpiù modalità organizza-tive: soprattutto negli enti più piccoli, e in maniera più accen-tuata in seguito al ridisegno del-la geografia scolastica prodotta dal piano di razionalizzazione in-trodotto nel 2008 dall'allora mi-nistro Mariastella Gelmini, l'istruzione coinvolge forme di gestione associata parziale o to-tale, dalle Unioni ai consorzi. In tutto, secondo le analisi dell'Ifel, l'istruzione assorbe il Io% della spesa corrente dei Comuni: in gioco c'è quindi una grandezza che oscilla intorno ai 5,2 miliardi di giuro all'anno.

La base di lavoro, come detto, è in larga parte offerta dai dati dei certificati consuntivi e dei conti del personale, mai questio-nari devono ovviamente fare qualche passo in più. Con tre obiettivi: un grado' di dettaglio maggiore, una riclassificgzione che consenta di fare confronti fra diverse soluzioni organizza-

tive, e un'aggiunta di informazio-ni sui "risultati" garantiti dai ser-vizi. Ogni spesa, di conseguen-za, va articolata a seconda del li-vello di scuola a cui si riferisce, le entrate vanno distinte per la tipologia del servizio a cui si rife-riscono (dalla refezione al tra-sporto e all'assistenza dei disabi-li), e per le risorse umane i calco-li cambiano in base all'impegno, totale o parziale, sulla funzione e alla modalità organizzativa, compreso il personale in con-venzione o distacco. Sul versan-te degli «output», l'analisi chie-de di misurare i risultati, per esempio in termini di pasti servi-ti e persone trasportate. La foto-grafia, inoltre, deve estendersi alle strutture utilizzate, anch'es-se distinte per tipologia di servi-zio effettuato.

Sempre nel corso del2o12, oc-correrà poi mettere mano agli aggiornamenti al 2010 della pri-ma ondata di informazioni, su Polizia locale e amministrazio-ne generale, che l'anno scorso hanno rappresentato il debutto ufficiale della macchina dei «fabbisogni standard». Il quar-to settore, che sarà posto sotto monitoraggio prossimamente, è invece quello relativo a viabili-tà e trasporti.

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Scuole e Comuni, sotto esame spese da 5 miliardi l'anno

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DI GIORGIO PONZIAMO

Sarà Denis Verdini a vigilare sul tesseramento: a livello nazionale già bloccati 40 mila iscritti

Pdl, guerra delle tessere a Modena Giovanardi minimizza il caso dei falsi iscritti, non la Bertolini

ono stati piuttosto indi- gesti i primi tortellini, rigorosamente in bro- do, mangiati da Denis

Verdini a Modena, diventata la città-simbolo del tesseramen-to a rischio del Pdl. Verdini è il neocommissario dei pidiellini modenesi e dovrà lavorare sodo: Carlo Giovanardi, orfano del governo Berlusconi in cui era ministro per i rapporti col par-lamento, vuole conquistare il partito locale, in alleanza con Gianpiero Samorì, ex-sup-porter di Marcello Dell'Utri e per raggiungere il traguardo il gruppo ha depositato una mon-tagna di tessere, spiazzando Isa-bella Bertolini, coordinatrice uscente del Pdl modenese,che pensava invece di avere in pu-gno il partito e che è diventata la pasionaria berlusconiana: «io che ho seguito Berlusconi dalla prim'ora non lascio che il Pdl diventi preda degli ex-De attra-verso meccanismi propri della vecchia Dc come il tesseramen-to poco trasparente».

Una lotta senza esclusione di colpi che ha spinto Angelino Alfano a non prendere posizio-ne né per l'ex-Dc ed ex-Udc Gio-vanardi né per la berlusconiana Bertolini. Ha rimandato il con-gresso e catapultato Verdini a cercare di capirci qualcosa. Lui ha fatto in fretta la valigia e ha radu-nato a pranzo, tra tortellini e bollito misto, alcuni reggi-tori Pdl per conclu-dere che si tratta davvero di un gran casino, col rischio della frammentazio-ne: il bolognese Pier Ferdinando Casini è pronto ad accogliere l'ala berto-liniana e ad offrire qualche posto in lista alle prossime elezioni, ma potrebbero prendere corpo anche liste civiche di scontenti, magari insieme ai bolognesi che non han-no digerito, domenica, l'elezione a nuovo coordinatore provinciale di Paolo Foschini, esponente di punta di Comunione e liberazio-ne.

Chi non accetta la demoristia-nizzazione del Pdl potrebbe tenta-re l'avventura, sbattendo la porta. Non a caso l'unico sindaco Pdl di un grosso comune del modenese, Luca Caselli, primo cittadino di Sassuolo, esplicita il suo malcon-tento: «Tutti sembrano rivendi-care a sè il merito dell'arrivo del commissario, ma si tratta di una sconfitta del partito. La seconda sconfitta è la brutta figura che il Pdl sta facendo sui giornali. Tutti ad insultarsi, nessuno a fare uno straccio di proposta credibile con un programma serio per la gen-te. Poi a livello nazionale ci han-no fatto ingoiare di tutte: il bunga bunga, gli scandali, gli arrestati, l'affare Cosentino. Siamo stufi. Dentro questo partito c'è gente

normale come me che vuole fare politica normale, onesta. E questo sfogo è lo sfogo di tanti come me, che leggono una situazione nazio-nale e provinciale in declino».

Il bello è che a Modena Denis Verdini è strattonato da tutti. Dice Giovanardi: «È la sconfitta della Bertolini, è stato mandato un commissario per verificare che tutto è a posto». Ribatte Isabella Bertolini: «E la sconfitta di Giova-nardi, anche a Roma si sono ac-corti che c'era chi voleva mettere le mani sul partito». Povero Ver-dini, ne dovrà mangiare di tortel-lini per arrivarne a capo. Spiega:

«Avevamo già tolto dei nomi, ma visto che la discussione continua, sono qui. Sono delle storture che possono emergere quando si costruiscono percorsi democratici. Cono-scendo i personaggi in questione sono fidu-cioso che risolveremo ogni cosa».

Insomma, qualco-sa nel tesseramento non andava e quindi

Isabella Bertolini sostiene che la sua denuncia era fondata. I suoi avversari minimizzano: solo qualche carta segnata nel mazzo. Ma il commissario dovrà ora veri-ficare ogni tessera per evitare che il congresso, quando deciderà di convocarlo, si trasformi in ring.

Assicura Verdini: «Verificherò la situazione e se emergeranno questioni sospette faremo capire a queste persone che nel Pdl non sono gradite. Per il resto, facciamo affidamento sulla magistratura. Se fosse vero che ci sono infiltra-zioni malavitose sarebbe inaccet-tabile».

Non sembrano episodi solo modenesi... «A livello nazionale», risponde Verdini, «abbiamo bloc-cato circa 4Qmila tessere. Tutte di persone che non soddisfacevano i requisiti. Si tratta del 4,8% del totale».

11 neocommissario parla della magistratura e il procuratore ag giunto di Modena, Lucia Musti, che un'intercettazione telefonica ha indicato come spiata dalla cri-minalità organizzata che proget-tava un attentato contro di lei, ha aperto un fascicolo: «Sicuramente

anche qui il tesseramento può es-sere un veicolo di infiltrazione. La volontà di garantirsi amici nelle amministrazioni per ottenere favori utili all'organizzazione è un aspetto che emerge in tutto il Paese, non solo al Sud».

Del resto, a mettere il dito nel-la piaga modenese è anche l'ex-ministro Franco Frattini: «Il passaggio sul partito degli onesti», spiega, »fu la parte più applaudita del discorso di Alfano, ora occor-re intervenire su episodi opachi Compito della procura è indivi-duare i mafiosi, ma compito di un partito è eliminarli dalle proprie liste, espellerli, appena sono iden-tificati. Va ammesso che a Mode-na c'è stata una sottovalutazione dell'allarme del procuratore».

Occhi puntati su Verdini, anche perché a Modena c'è chi ricorda che egli è finito nell'inchiesta sul cre-dito cooperativo fiorentino insie-me a Marcello Dell'Utri. Una frequentazione non gradita a chi indica proprio in Dell'Utri uno dei registi dell'operazione anti-Bertolini.

Chiosa il consigliere regio-nale Pdl, Andrea Leoni, a conferma che sarà difficile per Verdini stoppare la stagione dei veleni: «Il rinvio a data da destinarsi del congresso di Modena è la migliore risposta a chi, come il mio collega con-sigliere regionale Enrico Aimi e Carlo Giovanardi, hanno mi-nimizzato la questione tessera-mento fino a ieri. Poi, quando ' hanno imparato che il coordi-namento nazionale aveva deci-so di commissariare e rinviare il congresso, prima hanno fat-to fuoco e fiamme, poi hanno tentato di raccontare che sono stati loro a chiedere il rinvio ed il commissariamento. Una cosa davvero incredibile per chi fino a poche ore fa andava in giro a dire di aver già vinto il congresso. Poi c'è la questio-ne tessere. È successo che di fronte a un boom di iscritti ho inviato a tutti una lettera di ringraziamento. Me l'avevano sconsigliato e ho capito perchè. Qualcuno mi ha risposto di non ringraziarlo visto che non si era mai iscritto. Voglio sapere chi è stato a fare quelle tessere». Riproduzione risereata--111

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goerra delle lesbere a Modena

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Comuni, Entrate e Finanza uniti nella lotta all'evasione

Amministrazioni, Agenzia delle entrate e Guardia di finan-za insieme nella lotta all'evasione. È nata «Rete comuni», una soluzione già sperimentata dal comune di Milano e che ora si estende anche ad altre realtà. Rete comuni è stata presentata con l'Anci ieri a Palazzo Marino. Si tratta della condivisione di strategie e strumenti tra diversi enti locali lombardi nella lotta all'evasione. L'assessore al Bilancio del Comune di Milano, Bruno Tabacci, spiega che il progetto «rappresenta un ampliamento, su scala regionale e nazio-nale, di quanto già realizzato con il patto fra Agenzia delle entrate, Comune di Milano e Guardia di finanza sottoscrit-to nel dicembre scorso. Un accordo che ha reso possibile contrastare più efficacemente evasione ed elusione grazie all'incrocio delle informazioni in possesso delle banche dati dei tre enti. La nuova convenzione», prosegue l'assessore, «permette, attraverso un'ulteriore condivisione e incrocio di dati, di far luce su situazioni e stili di vita non coerenti con quanto dichiarato». Per quanto riguarda gli strumenti che il Comune di Milano ha intenzione di utilizzare, l'as-sessore ha menzionato «i vigili urbani per le indagini che sono state fatte d'accordo con l'Agenzia delle entrate e il coordinamento delle banche dati». Tabacci ha poi ribadito il «no» all'aumento dell'Irpef nel 2012 a Milano, un «impegno che Palazzo Marino intende assumere considerato l'accordo positivo raggiunto dal Comune con le banche sui derivati» (si veda ItaliaOggi del 18/02/12).

Matteo Rigamonti Riproduzione riservata

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Identikit d 1resisore legale

Le caratteristiche professionali messe nero su bianco dalla Corte dei conti

Identikit del revisore legale Per la regione serve laurea e lunga esperienza

DI ANTONIO G. PALADINO

a Corte dei conti traccia /'identikit del revisore lega- le presso le regioni. Questo

rofessionista dovrà essere in possesso di un diploma di lau-rea in scienze economiche o giuri-diche, un'anzianità di almeno die-ci anni di iscrizione nel registro dei revisori contabili o nell'Albo dei dottori commercialisti e degli esperti contabili. Un'esperien-za comprovata nel settore degli enti territoriali avendo svolto, per almeno cinque anni, un inca-rico di revisore dei conti presso province o comuni di almeno 50 mila abitanti, oppure presso enti del servizio sanitario nazionale, università pubbliche o aziende di trasporto pubblico locale, ovvero lo svolgimento di incarichi (sem-pre almeno quinquennali) presso i predetti enti con la qualifica di responsabile dei servizi finanzia-ri. A questa esperienza deve esse-re affiancato il possesso di almeno dieci crediti formativi in materia di contabilità pubblica, ottenuti attraverso percorsi di formazione e aggiornamento qualificati.

A tracciare Fidentikit la Sezio-ne delle Autonomie della Corte dei conti che l'ha messo nero su bianco nella deliberazione n.3

diffusa ieri sul proprio sito inter-net istituzionale, in ossequio alle disposizioni contenute all'articolo 14, comma 1, letle) della mano-vra bis di Ferragosto 2011. Nor-ma che, introducendo novità in materia di controlli interni sulle amministrazioni regionali e co-munali, ai fini di un più efficace coordinamento della finanza pub-blica, prevede, in ambito regio-nale, la nomina di un collegio dei revisori dei conti «quale organo di vigilanza sulla regolarità contabi-le, finanziaria ed economica della gestione dell'ente», i cui nomina-tivi devono essere estratti a sorte da un apposito elenco. Gli iscritti in tale elenco devono possedere i requisiti previsti dai principi contabili internazionali, avere la qualifica di revisori legali di cui al decreto legislativo 27 gennaio 2010, n. 39, ed essere in possesso di specifica qualificazione profes-sionale in materia di contabilità pubblica e gestione economica e finanziaria anche degli enti terri-toriali, secondo i criteri individua-ti dalla Corte dei conti.

Per la Corte, svolgere la fun-zione di revisore all'interno del-le regioni, assume una valenza di primo ordine nel panorama delle professionalità che carat-terizzano l'attività dei revisori

contabili. Sotto questo profilo, pertanto, i criteri delineati dalla Corte non possono non prescinde-re da un'appropriata formazione ed esperienza professionale, particolarmente tecnicistica e specializzata in materia di revi-sione dei conti, che costituisce il primo presupposto per il corret-to svolgimento dei controlli e la credibilità dei relativi risultati. A questo si aggiunga il possesso di un adeguato livello di competen-za professionale specifica anche nelle materie della contabilità pubblica e della gestione econo-mico-finanziaria degli enti pub-blici territoriali. Requisito, que-sto, essenziale per la correttezza, la qualità ed il pregio dell'attività di revisione degli Collegi, i qua-li, così operando «favoriranno l'attività degli amministratori regionali con forme di supporto collaborativo». Vi è un ulteriore profilo contenuto nella riforma, che deve garantire il principio di terzietà del revisore. Ecco perché la norma sottrae al consiglio la possibilità di scelta del collegio e lo demanda alla previa iscrizione in un costituendo elenco. Da ciò, appare scontato che tra i requi-siti per l'iscrizione e l'eventuale successiva scelta del revisore de-vono essere presenti i requisiti

di «onorabilità, professionalità ed indipendenza») ex articolo 21 del dlgs n.123/2011.

Riassumendo, occorrerà il pos-sesso del diploma. di laurea in materie economiche, aziendali o giuridiche e il superamento del tirocinio triennale presso un re-visore abilitato (ivi incluso il su-peramento dell'esame di idoneità professionale), un'anzianità di almeno dieci anni di iscrizione nel registro dei revisori conta-bili, ovvero nell'Albo dei dottori commercialisti ed esperti conta-bili, (comunque cumulabili), una qualificata esperienza gestionale nel settore degli enti territoriali con lo svolgimento, per almeno cinque anni, di incarichi di revi-sore dei conti presso enti territo-riali di dimensioni medio-grandi o presso enti del servizio sanita-rio, università pubbliche o azien-de di trasporto pubblico locale. In alternativa, potrà considerarsi lo svolgimento di incarichi di re-sponsabile dei servizi economici e finanziari.

-CO Riproduzione riservata

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. . ■■ e

. regime agvolato

non opera sui prerni. assicanntive.

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l'at•ilarie in allarme per I•Inni

Dubbi sulla classcazione commerciale dell'attività didattica. eicimarra (Agicke): già ora in passivo • Paritarie in allarme per l'Imu Gli istituti rischiano di dover pagare la nuova lei di Monti

DI EMANUELA MICUCCI

rmento nella scuola pari- taria cattolica per la nuova Imu, la tassa sugli immo- bili che prenderà il posto

dell'Ici, e che potrà essere estesa anche sugli immobili degli enti non commerciali, compresi quelli appartenenti alla Chiesa cattoli- ca. Fotografare il fenomeno non è cosa semplice: i dati sugli istituti interessati non sono disponibili né presso il Centro studi scuola cattolica della Cei, né presso l'An- ci, nonostante siano i comuni a incassare la nuova tassa, spiega il direttore generale dell'associa- zione, Angelo Rughetti. Al mo- mento l'unica cosa certa è quan- to annunciato da Mario Monti in merito alla volontà del governo di riscrivere la materia delle esezioni. L'orientamento del go- verno sarebbe di intervenire con una abrogazione dell'estensione delle esenzioni agli immobili con attività che «non abbiano esclu- sivamente natura commerciale» introdotta dal governo Prodi nel 2009. Le scuole cattoliche pari- tarie finora non hanno pagato l'Ici nel caso in cui il proprieta-

rio dell'immobile sia un ente non commerciale, esattamente come tutti gli altri enti pubblici o pri-vati non profit, enti ecclesiastici appartenenti ad altre confessioni religiose. «L'esenzione dipende dal proprietario dell'immobile» sotto-linea Vincenzo Silvano, presiden-te della Foe (federazione opere educative) Al-cune scuole sono in immobili in affitto, che pagano dunque l'Ici, altri invece sono presso edifici di proprietà». Per godere, dell'esen-zione, l'immobile deve essere destinato esclusiva-

mente all'attività didattica pa- ritaria e gli eventuali avanzi di gestione devono essere reinvesti- ti totalmente in questa attività. Così, all'istituto De Merode, nel centro di Roma, «l'unità immobi- liare che ospita la scuola è esente

ma per il piccolo albergo e alcuni locali affittati paghiamo

l'Ici secondo quanto stabilito dalla legge», spiega fratel Carlo Conti, economo della congregazione. Mentre gli utili dell'istituto vengono reinvestiti per le attività di altre strutture educati-

ve lasalliane che accolgono studenti di famiglie disagia- te a Scampia o Acireale.

Se la nuova esenzione Imu doves- se scattare

solo per le atti-

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l'at•ilarie in allat•nìe per I Inni

non commerciali, resterebbe da capire se l'attività scolastica va considerata o meno commerciale, «e se attività commerciale signi-fica profitto mentre un'attività non commerciale non è profitto», sottolinea padre Francesco Cic-cimarra, presidente dell'Agidae, l'associazione gestori degli istituti dipendenti dall'autorità ecclesia-stica. Infatti, mentre la norma-tiva vigente parla di «enti non commerciali», le future norme del governo, stando al comunicato uf-ficiale di Palazzo Chigi, richiede-rebbero per ottenere l'esenzione che l'attività svolta nell'immobi-le debba essere «esclusivamente non commerciale». **Per le legge italiana sono attività commerciali quelle svolte in maniera organiz-zate per le quali si paga un corri-spettivo. E una scuola paritaria deve essere fatta solo in modo or-ganizzato e prevede il pagamento di una retta. Rientrerebbe quindi nelle attività commerciali? Molti istituti sono in palazzi grandi e in zone di pregio storico-artistico. «Se ora dovessero pagare l'Imu in base alle volumetrie — aggiunge Ciccimarra — chiuderebbe 1'80% delle scuole paritarie cattoliche

in 2 anni Con ricadute anche oc-cupazionali gravissime. I bilanci delle nostre scuole sono in passi-vo. Negli ultimi due anni stiamo firmando contratti di solidarietà con cui si riducono le retribuzio-ni dei nostri dipendenti fino al 25% pur di mantenere aperte le scuole e garantire l'occupazio-ne». «Sei miliardi all'anno, tanto la sola paritaria fa risparmiare alla casse pubbliche», ricorda Maria Grazia Colombo, pre-sidente dell'AGeSC. «La metà dei bambini italiani frequenta le scuole cattoliche per l'infan-zia», aggiunge Luigi Morgano, «segretario nazionale del Fims, «453.757 allievi in 7.049 isti-tuti, che rappresenta i 2/3 del sistema paritario italiano. Di questi il 62,9% sono scuole cat-toliche, cioè gestite direttamen-te dall'autorità ecclesiastica o da una persona giuridica eccle-siastica, e il 37,1% di ispirazio-ne cristiana». Don Francesco Macrì, presidente della Fidae, chiede di tener conto dell'uytilià sociale e di non prendere deci-sioni «contrarie all'interesse del bene comune». Riproduzione riservata

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Monito Abi su situazione imprese

Presto soluzione su crediti da p.a.

a trovata una solu- zione per l'ingente mole di crediti che le imprese vantano

nei confronti della pubblica am-ministrazione. Da parte nostra c'è la volontà di coadiuvare ogni azione utile per giungere al pa-gamento, almeno parziale, dei debiti p.a., svolgendo anche in questo caso il nostro ruolo».

Questa la posizione del presi-dente dell'Abi, Giuseppe Mus-saci, sulla questione dei crediti, stimati in circa 70 miliardi, di cui le imprese italiane attendo-no il pagamento. «Lavoriamo per lo sblocco dei crediti p.a.», ha aggiunto Mussari. «Stiamo cercando una formula tecnica per risolvere il problema e defi-nire come questi crediti possano diventare certi e quindi essere mobilizzati». Su questo e altri temi che vedono in primo piano le banche e la p.a. è in program-ma a Roma, giovedì e venerdì, il Forum 2012.

Due giorni di lavoro con tavole rotonde e approfondimenti spe-cifici su tutti gli aspetti di mag-gior interesse in questo campo.

Il focus dell'incontro di aper-tura sarà quello di fare il pun-

Mus

to sullo scenario economico dei rapporti tra banche, imprese e pubblica amministrazione, an-che alla luce dei provvedimenti inseriti nei decreti Salva Italia, Liberalizzazioni e Semplifica-zione. Saranno analizzate tutte le possibilità per ampliare le ri-sorse economiche disponibili per l'economia e il ruolo delle banche al fianco della p.a. Riproduzione riservata

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Adeguamenti per Cliesa catasto e detrazioni Il decreto fiscale fornirà una serie di modifiche e chiarimenti sulla tassa sugli immobili, su tutte l'indicazione che lo sconto forfettario di 200 curo per ogni nucleo famigliare potrà valere per un'unica casa. In arrivo anche l'adeguamento

del valore catastale a valori di mercato per tutti i comuni,

omogeneizzando un sistema di rendite da tempo non aggiornato. Ultimi ritocchi anche per l'intervento sull'esenzione riservato ai beni della Chiesa, specificando che solo gli immobili riservati esclusivamente a "luoghi di culto" possono essere esentati dai pagamenti

©1,1PRODLiZiONE ,,ISERVATA

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Oro di vite anti-evasione black listeettibuenti Meno tasse sui redditi più bassi

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L'EUTANASIA DELLA SANITÀ ADRIANO PROSPERI

pER giorni sul letto senza sponde legata con delle lenzuola, M at-tesa di essere ricoverata "da un minuto all'altro": il caso della si-g,nora dell'Umberto Primo di Roma ci richiama rudemente al-

la realtà incivile delle strutture essenziali del nostro paese. Un caso eccezionale? Al contrario: un caso ordinario, ri p e titivo, una regola.

SEGUE A PAGINA 49

L 'EUTANASIA DELLA SANITÀ (segue dalla prima pagina)

àpita spesso, ha detto Carlo iviodini, il dirigente del dipar- timento di emergenza del Po- liclinico; e quanto spesso e

quanto diffusamente potrebbe dirlo ogni normale utente dei servizi ospe- dalierisulla base dellapropria p ersona- le esperienza. La vicenda romana rien- tra nella re gola generale della dramma- tica inadeguatezza delle strutture e dei servizi di emergenza italiani: quei ser- vizi che hanno a che fare con i malati, con i p averi, coni carcerati e con tutte le categorie umane di cui può capitare a chiunque di far parte. Si chiamano ser- vizi: la p arola ha un senso profondo che richiede di essere considerato e tutela- to perché non si rovesci nell'ironia e nel sarcasmo. La dedizione straordinaria con cui infermieri e medici fanno argi- ne alle carenze strutturali dei nostri ospedali nasce da qualcosa che merita davvero ilnome di sp irito di servizio. Fu San Camillo De Lellis, l'eroe eponimo di un altro ospedale romano, che volle chiamare se stesso e i suoi seguaci col nome di "servitori degli infermi". Quando una piaga incancrenita lo so t- trasse alla sua professione di soldatac- cio romano, l'esperienza dell'ospedale lo spinse a dedicare la sua vita all'aiuto di chi vi sirico verava. Era, la sua, una ca- rità ementa re: voleva prati ca re un'as- sistenza ai corpi malati e bisognosi di cure, di cibo e di letti puliti, di presenza umana soccorrevole e fraterna. Queste erano le cose che gli ospedali di cinque

secoli fa offrivano ai bisognosi: e lo fa-cevano a un tale livello di qualità da la-sciare ammirati i visitatori stranieri. Ancora oggi ci sono studiosi specialisti fuori d'Italia che dedicano agli ospeda-li italiani del Rinascimento volumi bel-lissimi, come quello che ha pubblicato di recente il professo -doli/l Henderson di Cambridge. Dunque anche in questo caso abbiamo, come direbbe Joyce, un grande avvenire alle spalle.

gnato i poteri maggiori del Paese fin da quando i finanziamenti americani per la ripresa degli ospedali nell'Italia lib e-ratafurono lamateriagovernata da due fratelli della famiglia bresciana dei Montini, uno per la Chiesa e l'altro per lo Stato. Ma è il passato recente quello che soprattutto pesa sul nostro presen-te: pensiamo alle cronache tragiche e indegne degli anni in cui il clamore del-le crociate scatenate dai fanatici del

partito della vita coprì le follie più sgan-gherate, quelle che oggi sono riassunte dalla parabola umana ma anche e so-prattutto politica di un don Verzé. Me-glio dimenticarli, forse: ma bisognerà per dovere civico ricordare che quei clamori fecero passare inosservata la realtà dell'affondamento del sistema sanitario pubblico a colpi di tagli linea-ri: una vera e propria "eutanasia di Sta-to", come l'ha giustamente definita la senatrice Livia Turco.

E in un clima diverso che dobbiamo oggi fare l'inventario del disastro e pen-sare a come risalire la china. Che ii con-testo sia mutato lo dice in fondo il fatto stesso dell'eco immediata suscitata dall'episodio verificatosi al pronto soc-corso dell'Umberto Primo. Fino all'al-tro ieri la cronaca dei disservizi ospeda-lieri sembrava capace solo di inchio-darci a un sentimento di vergogna e di impotenza, mentre all'ombra delle megalomanie del San Raffaele e delle cattedrali della sanità privata si svolge-va l'agonia degli ospedali italiani. At-tenderemo confiduclaresito dell'ispe-zione e deiprovve dimenti promessi dal ministro della Salute Renato BalduzzL Anche perché siamo ancora in attesa che dopo i sacrifici arrivi l'equità pro-messa da questo governo. E non c'è dubbio che il luogo elementare e pri-mario dove ciascuno può misurare quale si aillivello dell'equitàofferta dal-le strutture di un Paese è quello dell'o-spedale come luogo della precarietà fi-sica, della malattia e della sofferenza.

Oggi sono ministri del governo quel-li che si occupano della materia della sanità. E la dedizione agli infermi è messala]. ombra e penalizzata d ;alla tra-sformazione del servizio sanitario na-zionalein una gigantesca macchin aca-pace di attirare più di ogni altra la farne di potere e di danaro d e i partiti e delle corporazioni. La canalizzazione dei fi-nanziamenti in una direzione o nell'al-tra è stato il grande affare che ha impe-

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I CENI O GIORNI DEL MONTISMO" FI LI PPO CECCARELLI

(segue dalla prima pagina)

però dopo tre mesi il consenso per l'e-sperimento tecnico si avverte e la po-polarità appare in crescita. All'estero vabbè, era anche scontata. La coperti-

na di Time, gli elogi di Obama, gli applausi di Strasburgo, il capogruppo socialdemocratico che in aula ha ufficializzato la più impetuosa onomastica, "SuperMario", al che questo strano presidente italiano si è potuto conce-dere l'ennesima attestazione di sobrietà: "No, no, solo Mario".

Ma pure qui: altro che lacrime e sangue. Non che manchino, certo, ma ancora di più pesano le paure che tutto torni com'era pri- r - ma. E se nel Palazzo è doveroso registrare l'ap -poggio dei partiti screditati, inguaiati ed esau-torati, nel Paese già si parla di "era del loden". Non per caso a Sanremo, specchio delle rap-presentazioni domestiche, il torni entone in-scenato era quello di stringere i pugni affer-mando con intensità; "Stiamo tecnici", e nel-l'iride tenninatezza delle parole riposa spesso il senso dei potere.

L'osservazione politica, del resto, ha impa-rato a vivere di segni anche strambi, o con-traddittori, ma al tempo stesso futili e decisi-vi. Per cui si segnala che l'altro giorno, in due sedi diverse, Monti ha raccolto le lodi di Aldo B usi e Sophia Loren. D alFano ai roto calchi, da Furio Colombo adAlfonso Signorini, che in un accesso di inattesa morigeratezza è arrivato a deprecare l'uso di pistole caricate a champa-gne in certe feste che sa lui. E a Palazzo Pini Uomo riscoprono le virtù dei colori più tradi-zionali, il blu e il grigio.

Ceno poi l'Italia rimane l'Italia; e presto ar-riveranno le statuette del Professore da met-tere nei presepe napoletano, Ma tale è il fer-vore di temperanza che con qualche senso di colpa, ma anche col dubbio che le vie del suc-cesso sono imprevedibili, comunque si dà conto di un sito d'incontri afflitte che si recla-mizzava con una bella signora dal maestoso seno e ammiccante: «Questa sera vuoi fare un po' di governo tecnico? Allora registrati gra-tis».

Ecco: tutto sono stati, questi cento giorni, fuorché gratis. Ma è pure vero che tutto è cam-biato e tutto di colpo è parso invecchiare. Un virtuoso della comunicazione come Carlo Freccero ha evocato un terremoto; un oppo-sitore comel■,4 aroni un meteorite. E anche qui pare ingenua piaggeria attribuirne ai tecnici la responsabilità, ma l'impressione è che senti-mentalismi, intimismi, narcisismi, esibizio-nismi, e poi eccessi, maleducazioni, ospitate, pagliacciate, smargiassate, turpiloqui e altre

indecenze a partire dalla fine de120 I i si siano abbastanza tolte dimezzo.

Ovvio che un governo do;;Teb b e soprattut-to governare; e da questo punto di vista, con-siderata l'emergenza economica e quindi lo stato d'eccezione, parecchio è stato fatto, ve-dile pensioni. Ma 'ed cambiamento di stile che appare specialmente vistoso. Dagospia lo presenta all'insegna dei "Rigor Montis". Per dire, posto dinanzi al primo buffet istituzio-nale, il presidente si è come bloccato: "Mi ba-sta un panino"; e due settimane fa ai trio ABC ha offerto riso in bianco e fettina. E per quan-to con astuta dose d'ambiguità e ipocrisia il. governo è riuscito a tenersi lontano dalle gra-ne - Cosentino, la giustizia, la nave, la neve, la Rai - intanto i ministri viaggiano per Roma con il car-sharing, la presidenza emana spen-ding-review dal sapore penitenziale e i gior-nalisti si paghino il volo. A Capodanno uno sprovveduto Calderoli ha provato a montare un caso su un presunto party di famiglia a Pa-lazzo Chigi„ beccandosi una .no (era a che è una piccola perla di sarcasmo; «Il presidente Monti non può escludere che dato ilnumero relativamente elevato degli ospiti, ci possano essere stati oneri lievemente superiori per consumo di luce, acqua e gas».

Certo, l'immaginario tecnocratico di un governo di primi della classe sembra assai me-no divertente da raccontare delle sganghera-tissime buffonerie che pure gli hanno aperto un'autostrada. Ma forse è molto più difficile da comprendere, sottile ed esteso come il do-minio dei mercati e delle organizzazioni so-vranazionali. Grosso modo assomiglia a una macchina, con quel tanto di disumano che comporta, vive di calcoli, campus, lingue stra-niere, uffici studi, discreti club, eccellenza, re-putazione, formalità. In Italia fattosi potere, rivela anche una certa attitudine, più che pe-dagogica, per così. dire rieducativa (posto fis-so, mammismo„ buonisírto„ laureati sfigati).

Di suo, Monti reca in dote all'impegno civi-le enorme prestigio, sicura competenza, invi-diabile flemma, anzi prodigioso autocontrol-lo. Ma dietro "l'alta ispirazione elitaria" del suo governo, come scrive Giuseppe De Rita, pare di scorgere una distanza, un'estraneità, un senso di naturale superiorità che può farsi altezzoso nei confronti di quell'entità che pur tra mille abusi lessicali ha il nome di popolo.

La faccenda può farsi proti tematica perché da cento giornii partiti, già stremati, non ci so-no proprio più. Monti dice che poi torneran-no — ma su questo, almeno al momento, non c'è luna di miele che possa convincere che lui lo pensa davvero e che sul serio avverrà.

RIPRODUZIONE RISERVATA

racco.;:,

I cento giorni del "monti smo"

FILIPPO CECCARELLI

ENTO giorni per ilgover- no Monti, ma si ha un certo ritegno a chiamar-

la luna di miele. Troppo sdolci- nata la metafora per designare una stagionedidolorosi sacrifi- ci e indispensabile continenza.

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Roma, shock al pronto soccorso donna in corna legata al letto `Ispezioni dei Nas in tutta Italia"

Da quattro giorni in attesa di ricovero. Balduzzi: indegno CORRADO ZUNINO

ROMA — Quattro giorni lega-ta alla barella in attesa di un posto letto. La donna di 53 an-ni, malata di un Alzheilner precoce, in preda acrisiepilet-nelle, era in coma. Caduta in casa, aveva sbattuto la testa. L'hanno scoperta in quella condizione, legata alla barella, Ignazio Marino e Domenico Gramazio, senatori del Pd e del Pdl. Ieri all'alba sono en-trati a sorpresa nella "piazzet-ta" del pronto soccorso dell'o-liclinico Umberto I di Roma, l'area di smistamento dei pa-zienti in urgenza. Quella visita seguiva l'intervento della Pro-cura sull'intero sistema d'e-mergenza della Capitale e ha alimentato una nuova brutta notizia: la donna era legata maniepiedicon lelenzuola, in un letto senza sponde: «Aveva solo la flebo con l'acqua fisio-logica». In attesa da quattro giorni di poter essere trasferi-ta in un altro reparto, da allora non era stata nutrita.

Al pronto soccorso del-l'Umberto I «la situazione è in-tollerabile, totalmente inde-cente», hanno detto, trasver-salmente, i due senatori, pronti a spostarsi nel seguito della mattina agli ospedaliSan Camillo e San Giovanni. Nei cinquanta metri quadrati del-la "piazzetta", il lazzaretto di uno dei peggiori ospedali d'I-talia, ci sarebbe posto per otto malati: al momento del blitz c'erano venai persone, alcune in attesa da venerdì. «Neigior-ni di crisi vengono stipate an-che cinquanta barelle».

Il ministro della Salute, Re-nato Balduzzi, ha inviato subi-to gli ispe nori ministeriali, che si sono fermati all'Umberto I chiedendo la cartella sanitaria della paziente e la pianta orga-nica dell'ospedale, l'utilizzo del personale, in particolare nei fine settimana. Giovedì scorso il ministro aveva già chiesto alla Regione spiega-zioni sulla pesante situazione nel Lazio: non gli sono ancora pervenute. Sull'Umberto ancora, Balduzzi ha detto: «Nulla può giustificare una ta-le indegnità, né il sovraffolla-mento del pronto soccorso per inappro p riatezza deglinc-cessi, né le restrizioni di bud-get connesse ai piani dirientro delle Regioni, né qualsiasi tipo

di problema legato alle emer-genze». Il ministro è tornato a chiedere elementi «per indivi-duare le cause di questa situa-zione e i relativi responsabili». Quindi ha aggiunto: «Sono pronto a mandare i carabinie-ri dei Nas nelle aree di emer-genza più critiche d'Italia».

A Roma ci aveva già pensato la procura, che ieri ha amplia-to il corposo fascicolo aperto sulla malasanità con il nuovo caso all'Umberto I. A Genova i carabinieri si sono mossi sulla scorta degli allarmi dell'ulti-mo weekend: ohre duecento accessi al pronto soccorso del San Martino, poco meno a Sampierdarena. Villa Scassi e

Galera hanno sfiorato il bloc-co dei ricoveri. Leoluca Orlan-do, presidente della commis-sione parlamentare suglierro-ri sanitari, rivela come tutte le Regioni sottoposte a piano di rientro conoscano il dramma "pronto soccorso": Campa-nia, Calabria, Sicilia su tutte. «A Napoli sono drammatiche le condizioni del Cardarelli e del Loreto Mare».

Resta Roma, tuttavia, la città più critica. Ieri a mezzogiorno ventiquattro ambulanze era-no iferine nei pronto soccorso di città e provincia (sono qua-ranta): parcheggiate senza ba-relle perché le lettighe serviva-no come letti per i pazienti in

attesa. «Nelle ultime stagioni nella capitale sono stati taglia-ti undici reparti d'emergen-za», racconta il consigliere del Pd Enzo Foschi. La presidente della Regione Lazio, Renata Polverini, ha difeso con forza «la nostra eccellenza sanita-ria». Assicurando che la pa-ziente dell'Umberto I è stata «gestita correttamente»: due Tac, una ecografia, tre trasfu-sioni, un pool di undici medici dedicato. E alla fine è stata tra-sferita in Neurologia. La dire-zione sanitaria ha detto: ,xTut-to è stato fatto con il consenso dei parenti». La famiglia, indi-gnata, nega.

RiPRODLIZONE RISERVATA

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Page 115: EC... · Il Resto del Carlino Ravenna Corriere Romagna Ravenna INDICE Prima Pagina 21/02/12 Prima pagina 6 Afghanistan, trappola mortale per un militare di Bastia Lo zio: ‘Non voleva

.,n PALERMO, MEZZI POCO SICURI 1:kg \ Tre giorni fa la barella di un paziente

con sintomi da ictus, durante ii trasporto in ambulanza dall'ospedale Civico di Palermo, si è sganciata causandogli la frattura del naso

TORINO, MALATI NEI RIPOSTIGLI Nei reparti di medicina delle Molinette a Torino le barelle del pronto soccorso sono ammassate nei ripostigli, nei corridoi e anche nelle stanze della degenza, infilate tra un letto e l'altro

ROMA, PAZIENTI CURATI A TERRA Pazienti curati su materassi in terra, massaggi cardiaci sui pavimento, stanze sovraffollate nelle foto shock scattate al Pronto soccorso del San Camino di Roma pochi giorni fa

NAPOLI, OPERAZIONI FERME - • hm, A Napoli da ieri sono state chiuse le camere operatorie dell'ospedale San Paolo per una carenza di personale di circa 60 unità e perché non sono stati pagati gli straordinari ai medici

ALGHERO, FORMICHE NEI LETTI L'ospedale di Alghero ha aperto un'inchiesta dopo che nel letto di una paziente di 80 anni con l'Alzheimer, ricoverata nel reparto Medicina donne, sono state trovate delle formiche

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Meno soldi, degrado e pochi infeen • •

così affondano i reparti in p alinea MICHELE BOCCI

I posti letto che diminuiscono, il numero dei pazienti che aumenta. I pronto soccorso italiani sono tra due fuochi: da una. parte la necessità. di ricoverare persone, soprattutto anziane, con più di un problema di salute, dall'altra i tagli in nome del risparmio e difficoltà burocratiche. In mezzo restano i malati, costretti ad attese lunghissime prima di essere ricoverati odi essere curati e mandati a casa.

Sempre più spesso i malati, anche gravi, vengono "parcheggiati" nei corridoi e nei magazzini

Tutte le cifre dell'emergenza, e le denunce di Cittadinanzattiva. A rischio soprattutto le città del Sud

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Una babele di regole diverse virtuose soltanto due Regioni

IN ITAIJAnon esiste un modello unico di pron-to soccorso. Il settore soffre di una disomoge-neità cronica e questo è considerato uno deipro-blemi più gravi da chi lavora nel campo dell'ur-genza. Anche nella stessa città si trovano ospe-dali organizzati in modo diverso: uno dove ime-dici dei vari reparti. fanno i turni per lavorare pe-riodicamente al dipartimento diernergenza, che

ENTI LOCALI

di fatto nonha personale suo, l'altro dove ci sono Solo la

dottoridedicati esclusivamente a questo settore. Toscana e

Ci sono poi realtà dove si aspettano i consu- l'Emilia

lenti delle specialistiche prima di intervenire su Romagna certi pazienti ed altre che gli specialisti li hanno hanno avviato il stabilmente, Insomma, non esiste uno schema "see and treat", preciso di lavoro per affrontare la massa di pa- per ridurre i

zienti che si presentano ogni giorno e che chie- tempi di attesa

dono risposte rapide alloro problemi, Ci sono infine due Regioni come la Toscana e

l'Emilia Romagna che hanno deciso, ciascuna ovviamente a modo suo, di avviare l'esperienza del "see and treat", in cui si prevede che gli infer-mieri possano curare i casi meno gravi senza il medico.

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Un decennio di tagli alle spese hanno fatto sparire 45mila posti

Solo da 3 anni un corso specifico "Siamo la Cayenna dei reparti"

IN DIECI anni negli ospedali italiani sono spariti 45mila posti letto, circa il 15%, tagliati per raziona-lizzare e ridurre le spese. Ci hanno rimesso i pronto soccorso, che hanno meno spazi dove ricoverare i casi urgenti. La riduzione delle degenze, da noi più marcata che nella maggior parte degli altri paesi eu-ropei, da anni viene indicata come fattore positivo per l'assistenza. «E vero ma probabilmente non ave-vamo messo bene in conto l'invecchiamento della vita della popolazione, e l'incremento delle malattie croniche ---- spiega Carlo Nozzoli, segretario di Fa-doi, l'associazione dei me dici internisti—Mancano letti, di certo per acuti ma anche di lungodegenza, quelli per intenderci dove mettere il novantenne con lafe bbre e latosse che ha bisogno dell'ossigeno». Coslimalatitomanopiùvolte all'anno alpronto so c-corso.«Civuo le anche una maggiore risposta delter-ritorio, :medici di famiglia devono seguire l'oro pa-zienti per evitare queste ricadute», aggiunge Giorgio Carbone, segretario della Sime ti, la società di medi-cina di urgenza: Al calo dei letti si risponde con una organizzazione migliore di tutto il sistema sanitario. Siamo pronti a fare le nostre proposte al ministro».

CIRCA 1.0mila medici in 750 pronto soccorso la-vorano senza aver fatto un corso di studi specifico. In Italia è nata solo da 3 anni la specializzazione in medicina di urgenza. «Per molto tempo questi re-parti sono stati considerati la Cayenna dell'ospe-dale — spiega Carbone di Simeu — Ci venivano mandati i medici con il carattere difficile o che non funzionavano altrove. Da tre anni esiste final-mente una specializzazione dedicata ma ci varrà tempo per vedere entrare i primi giovani che han-no studiato e me rgenza-urgenza„ visto che il corso di studi dura cinque anni e i colleghi che escono ogni anno sono ancora pochi. Così per ora ai con-corsi possono partecipare specialisti di tutti i tipi, in base al criterio dell'equipollenza: non solo in-ternisti ma anche ematologi o pediatri, chirurghi vascolari o gastroenterologi». Sono fondamentali per il funzionamento dei pronto soccorso anche gli infermieri. Per loro il problema, come per altri reparti, è quello lamentano più volte dai sindaca-ti di molti ospedali: una carenza di personale che, di fronte all'aumento dei pazienti, costringe i la-voratori a lavorare in condizioni difficili.

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Niente barelle e attese infinite il ricovero è un temo al lotto

Ogni anno trenta milioni "Ci sono troppe visite inutili"

ASPETTA chi deve essere ricoverato, aspetta chi ha bisogno di una cura e poi tornerà a casa e aspet-tano anche le ambulanze, che devono ritirare la lo - ro lettiga rimasta in un pronto soccorso dove non ci sono piùbareile peri malati, E nel frattempo non possono andare a soccorrere altre persone in dif-ficoltà. Nei dipartimenti di emergenza bisogna spesso avere pazienza. L'ingorgo può capitare ovunque.ANapoli come a Genova, aTorino come a Firenze. Secondo un'indagine del sindacato di medici ospedalieri Anaao e del Tribunale diritti del malato svolta in 70 strutture di emergenza-ur-genza, prima di fare il triage, cioè di vedere inqua-drato il proprio problema, si aspettano da pochi minuti a mezz'ora. Chi è stato classificato come codice giallo, quindi di gravità medio-alta, può aspettare fino a 5 ore prima della visita. Se il codi-ce è verde si sale a 12 ore. Chi deve essere ricovera-to ne137% dei casi osseivati aspetta oltre 6 ore e co-sì nei pronto soccorso spuntano le barelle. Ma so-no state rilevate anche punte di 22 ore per trovare un posto in reparto. Evidentemente casi come quello dell'Umberto I sono sfuggiti alla ricerca.

OGNI anno i pronto soccorso fanno qualcosa co-me 30 milioni di visite, molte volte alle stesse per-sone che hanno avuto delle ricadute. Circa il 20% di questi p azienti devono restare in ospedale e ven-gono trasferiti in reparto. Si tratta di 6 milioni di ri-coveri, cioè oltre la metà del totale (11,2 milioni nei 2010) delle degenze di tintigli ospedali i (Alani. Ov-viamente tra le Regioni ci sono differenze, si va da un tasso di ricovero dell'il% ad uno del 40%. Tra chi arriva in ambulanza o da solo in ospedale i co-dici rossi, i più gravi, sono circa il 2%, quelli gialli circa il 18%, quelli verdi oltre il 60%, e quelli bian-chi, i problemi più banali, circa 1120%. Molte delle persone che finiscono nei dipartimenti di emer-genza e poi devono essere ricoverate sono anzia-ne, in certi case afflitte da più problemi, «In questi due mesi, complice anche il picco dell'influenza, ho avuto ricoverate praticamente solo persone con più di 80 anni. Tra l'altro hanno bisogno di de-genze lunghe perché se tornano troppo presto a casa finiscono perripresentarsiin ospedale», spie-ga Carlo Nozzoli di Fadoi che dirige un reparto di medicina al policlinico Gareggi di Firenze.

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SANITARI Sono circa 10mila i medici che lavorano nei 750 pronto soccorso italiani. Molti senza preparazione specifica

DIMINUZIONE È la percentuale di posti letto tagliati negli ospedali in dieci anni per ridurre i costi della sanità

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I CODICI Circa l'80% delle persone che arrivano al pronto soccorso sono di codice verde o bianco, quindi poco o per niente gravi

LE ORE Le indagini del Tribunale dei diritti dei malato hanno evidenziato punte di attesa di 22 ore prima dei ricovero

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L'esecutivo sta per compiere tre mesi di vita, cinque esperti danno il loro voto all'azione esercitata finora

La sua debolezza, la mancanza di una maggioranza, trasformata in punto di forza. Ma la strada è ancora in salita

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Un tecnico che sta cambiando la politica ma su fisco e lavoro non convince tutti Abile con partiti e mass media ha imposto un nuovo modello

DOPO 100 giorni di governo, è difficile giudicare Monti "solo" e principalmente un Tecnico. Anzi-tutto perché ha preso decisioni profondamente e squisitamente "politiche". In buona misura: quel-le che avrebbero dovuto e voluto prendere i go-

verni precedenti. E parte di quelle auspicate dall'opposizione. Senza successo. Monti ci è riuscito. Al- meno in parte. Alcuni provvedi- menti (quelli per ripianare il bi- lancio) sono stati approvati, altri (perla crescita) sono in corso d'o- pera. Cento giorni sono pochi anche per Monti. Il quale, però, ha istruito materie difficili e criti- che. Interna di liberalizzazioni e mercato del lavoro - si pensi al- l'art. 18. Deciderà presto. Nel frattempo tratta e negozia, Con

parti sociali e i partiti. Da Poli- tico. Monti, in questi tre mesi di governo, si è dimostrato abile anche nel rapporto con i media.

Ha frequentato i talk più popolari. Da Vespa a Fazio. Assecondato dai suoi ministri. insom-ma: Monti si è dimostrato, fin qui, abile nel gestire i processi decisionali, i rapporti con i partiti e con i inedia, In più, ha migliorato la nostra immagine internazionale (anche se la crisi indiana è insidiosa). Insomma,Nlonti ha reso inattuale e deniodé il formai attuale del Politico. Ha imposto un nuovo modello: il Po-litico con il marchio dei Tecnico. O viceversa: il Tecnico che fa politica. Dopo di lui fare "po-litica" e il "politico" non saranno più come pri-ma...

Sull'evasione una vera svolta ma manca una politica fiscale

TRE le note positive: evasione, Inni e semplificazione. Abolizione del segreto bancario e tracciabilità delle transazioni finanziarie dotano lo Stato dello stru-mento più efficace nella lotta all'evasio-

ne. Dichiarare poi che la lotta all'evasione non servirà a fare cassa, ma per ridurre le impo- ste, è una vera svolta.

Si tassano gli immobiliperfi-nanziare gli enti locali; come nel resto del mondo. Ora biso-gna passare dalle rendite cata-stali ai prezzi di me rcato. Bene la semplificazione, cancellan-do le centinaia di sussidi, dedu-zioni e incentivi che foraggiano interessi particolari. Ma i ri-sparmi dovrebbero ridurre le imposte sui redditi: per l' Iva, si poteva sfoltire la giungla delle aliquote agevolate.

Manca però una politica fiscale con chiari obiettivi per la pres- sione tributaria (non solo debito e de- ficit): va ridotta, grazie a risparmi, ta- gli di sprechi e maggiore efficienza nella spesa. Pagina 13

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CARMELO LOFAPA

I cento giorni del governo "politico" di Mario Monti. Tre mesi trascorsi a mediare con partiti, sindacati e lobby, ma soprattutto a decidere. Quanto e come nessun altro governo aveva fatto finora nelle settimane di esordio. La sua debolezza la mancanza di una maggioranza politica —trasformata in punto di forza e grimalddllo per scardinare resistenze e caste. E sullo sfondo un nuovo modello: if politico col marchio del tecnico (e viceversa). Ma non basta un brand per risolvere i mali atavici del Paese. Resta in sospeso la politica fiscale, ancora segnata da una pressione tributaria tra le più alte d'Occidente. E tutta da svelare la riforma del lavoro, che così com'è impostata lascia dubitare sulla reale possibilità di creare nell'immediato posti di lavoro. La svolta più tangibile, forse, la riconquista della credibili tà internazionale smarrita. E poi le liberalizzazioni e la lotta all'evasione, la tracciabilità finanziaria e i l ritorno alla tassazione degli immobili come

tutta Europa. E una sintesi dei giudizi che cinque economisti e columnist di Repubblica hanno espresso a ridosso dei primi cento giorni, che coincideranno col prossimo 24 febbraio. La media dei loro

• riconosce una sufficienza abbondante (6,5) al Professore e al suo esecutivo. Ma c'è da lavorare.

Toglierei freni all'economia il lavoro è appena cominciato

TRIO Monti sta facendo un lavoro assolutamente impressionarne, guar- dato con grande ammirazione e rispet- to dagli ambienti economici interna- zionali. Tutti si rendono conto che ci

sono riforme difficili ma urgen- ti e da troppo tempo rinviate, prima fra tutte quella del mer- cato del lavoro: ma non vale per fermare il processo d i flessibi- zzazione la considerazione

che attualmente di lavoro in realtà ce n'è poco, per cui per- dere il posto oggi significa tro-

Un layvarc, varsi in serissime difficoltà. Le davvero riforme vanno fatte pensando impressio sul lungo termine, non certo fi- nente tnitan dosi ad una visione con-

giunturale. Occorre puntare [momento in cui ciclo eco-

nomico tornerà favorevole e si creeranno opportunità che non vanno assolutamente per-

se. Lo stesso vale, e resistenze altret-tanto forti vanno vinte, con riferimen-to a tutte le altre riforme, dalle libera-lizzazioni fino alle semplificazioni. Noni. possibile che E apparm o pubbli-co sia cli intralcio anziché cli stimolo al - I 'attriTità economica, in un contesto di fortissima concorrenza internaziona-le. Penso soprattutto alla piccola im-presa, e alle capacità di export che ha e che non devono essere bloccate da troppi vincoli interni.

Allineati ali' Lie sui licenziamenti così però non si crea occupazione

Cessandxo NUcoa

Liberalizzazioni tra luci e ombre vera sfida i servizi pubblici locali

IN TEMA di lavoro il governo Monti ha compiuto una scelta accorta sul piano in-ternazionale, quanto errata sul fronte in-terno.

Le riforme avviate sono una risposta precisa alla lettera di novembre dal commissario europeo 011in Rehn. I punti 17-21 del questio-nario allegato chiedevano quali nuove regole considerava il go-verno italiano circa i licenzia-menti per ragioni economiche nei contratti_ di lavoro perma-nenti, più_ altre domande aventi un riscontro addirittura pun-tiforme nei temi che il governo ha posto in discussione.

Mr Rehn sarà contento. Pur-troppo è del tutto improbabile che. visto ildisastro attuale dell'e-conomia e della disoccupazione le riforme legislative adombrate creino pur solo una quota mini-

ma dei posti di lavoro necessari. Per farlo sarebbe necessaria una politi-

ca dell'occupazione, prima che del mer-cato dellavoro. Facendo la media tra i due fronti, il voto non può essere che 5.

IL VOTO da assegnare algoverno Mon-ti nel campo delle liberàlizzazioni non è semplice. Infatti l'esito delle sue rifor-me è ancora appeso al filo degli emen-damenti che il Parlamento approverà

nei prossimi giorni. Inoltre, una parte delle disposizioni contenute nel decreto libera-lizzazioni è stata ereditata da Tremonti e si farebbe un torto all'exministro a dimenticarse-ne.

Comunque si può dire che uno dei fattori positivi è l'aver fatto entrare il concetto a pieno titolo nell'agenda della politi- ca e nel linguaggio dell'eletto- rato che in maggioranza sem- bra gradire l'opera. Poi, certo, suFerrovie, Poste e taxisiè pre- ferito rimandare. Su banche e assicurazioni si sono introdot- te misure dal sapore lievemen-

te dirigistico, mentre meglio, perora, si è fatto su professioni e farmacie. Nodo cruciale sarà l'azione nei confronti dei servizi pubblici locali. Insomma, il fu- turo darà lumi: per ora 6 sulla fiducia.

del dagli incerti

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