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RAVENNA

PIANO DI RECUPERO DI INIZIATIVA PRIVATA PER L’AREA EX-AMGA VIA DI ROMA ANGOLO VIA VENEZIA

ANALISI DEL SITO IN SOSTITUZIONE DELLA RELAZIONE F.3 DEL 20/03/2012

AGGIORNAMENTO 23/11/2012

PROPRIETA’:

OFFICINA DEL GAS S.R.L. Via G. Rossi n 5 48121 Ravenna

PROGETTO:

STUDIO TECNICO Ing. Giovanni D’ANTONIO

Arch. Mauro RUSCITTI P.zza XX settembre, 5

48121 Ravenna

Tel/Fax. 0544 21 71 07 Email: [email protected]

GAMBERINI ARCHITECTE Arch. Gianluca GAMBERINI

13, rue des Arquebusiers

75003 Parigi – Francia Tel. 0033 1 43 45 49 55 – Fax. 0033 1 43 41 24 88

Email: [email protected]

PICCO ARCHITETTI Arch. Cristiano PICCO

Via Lamarmora, 12

10128 Torino Tel/Fax. 011 53 94 16 – 011 56 17 066

Email: [email protected]

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INDICE 1 . PREMESSA 2 . ANALISI DEI FATTORI CLIMATICI 3. ASSETTO DEGLI INSEDIAMENTI (layout di impianto) 4 . SOSTENIBILITA’ ENERGETICA DEGLI INSEDIAMENTI 5 . USO RAZIONALE E RISPARMIO DELLE RISORSE IDRICHE NEGLI INSEDIAMENTI URBANI 6 . PROTEZIONE E RISANAMENTO DALL’INQUINAMENTO ACUSTICO

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1. PREMESSA Il Piano di Recupero dell’area ex-Amga è stato elaborato con attenzione ai caratteri di sostenibilità dell’ insediamento, al suo inserimento nel “paesaggio urbano”, alla qualità delle aree pubbliche e alla loro realizzazione da parte dei privati, al progetto dei parcheggi pubblici e privati e le relazioni con la viabilità pubblica, invarianza idraulica e la zonizzazione acustica. In linea con quanto previsto dal PREREQUISITO P.V.1 - gruppo B del RUE 5.2.1, la presente “analisi del sito” è finalizzata alla caratterizzazione dell’area oggetto di Piano di Recupero (di seguito PdR) in relazione agli ”aspetti fisici” e ai “fattori ambientali”, anche in rapporto alle specifiche normative vigenti. Il Piano di Recupero è stato redatto ai sensi del testo coordinato delle norme in vigore di: - Piano Strutturale Comunale, adottato con delibera di C.C. n° 117 del 23/06/2005 e approvato con delibera del C.C. n° 25 del 27/02/2007 (NTA:Titolo VI – Progetto dello spazio urbano – Capo 2° - Città storica – art. 93, comma 2 / Titolo I – Capo 6° - modalità attuative – art. 22 – Attuazione diretta, comma 4); - Regolamento Urbanistico Edilizio (R.U.E.) adottato il 03 luglio 2008; - P.O.C. Piano Operativo Comunale approvato dal Consiglio Comunale di Ravenna in data 28 febbraio 2011; Il primo obiettivo del PdR è la riqualificazione urbanistica dell’area d’intervento con il recupero dell’edificio principale esistente (edificio C) ad uso non residenziale, il recupero e valorizzazione del tracciato delle mura antiche, e la realizzazione di nuovi edifici destinati ad attività prevalentemente residenziale. Il complesso sarà caratterizzato da adeguati standards qualitativi in riferimento alle destinazioni d’uso ammesse, con una qualità compositiva che caratterizzerà il progetto dei nuovi edifici in rapporto alla Porta Serrata, all’edificio esistente e alle mura antiche. Il progetto delle aree esterne tende a valorizzare il complesso esistente attraverso un disegno di qualità delle geometrie dello spazio aperto, adeguato al delicato rapporto tra i temi del “recupero” e del “nuovo impianto” coerentemente con gli obiettivi di valorizzazione delle preesistenze storiche delle mura romane e della Porta Serrata. Le Linee Guida del progetto sono le seguenti: - L'apertura dell'area alla città, con la demolizione dell'edificio "B" e delle recinzioni esistenti lungo via di Roma, valorizzando le giaciture del passato; - La riqualificazione-valorizzazione dell'edificio "C" esistente e delle mura antiche della città con la costruzione di una quinta edilizia, “sfondo della nuova scena urbana”, costituita dai nuovi edifici residenziali, posti sul lato nord ed est dell'area; - La continuità visiva e fisica dell'area nella direttrice est-ovest, a conferma della continuità del percorso pedonale e ciclabile lungo le mura della città, già previsto dal PRG'93, con la definizione di uno spazio pubblico centrale, aperto verso Porta Serrata ed a questa collegata tramite un sistema di rampe e gradoni lungo via di Roma;

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- La ricucitura della struttura urbana esistente con il rinnovo delle direttrici presenti nell'area, con una geometria di progetto che trova la sua origine nell'Edificio "C" e nelle Mura di cinta della città. - L’utilizzo degli edifici, del verde e dei percorsi come elementi di definizione delle nuove gerarchie spaziali e del nuovo sistema dei movimenti.

2. ANALISI DEI FATTORI CLIMATICI L’area interessata dal Piano di Recupero si trova nel centro di Ravenna, città posta a circa 8 km dalla costa adriatica. Il clima della città è di tipo Temperato Sub-Continentale. Non si può infatti definire il clima di Ravenna come Adriatico in quanto l’influenza del seppur vicino mare è ridotta dalla presenza della Pianura Padana la quale permette ai venti provenienti dall’Est (in particolare la Bora) di addentrarsi nel territorio e di portare a un clima più tipico dell’entroterra, con inverni piuttosto rigidi. Tuttavia i venti prevalenti sono quelli provenienti da Nord-Ovest . Quelli provenienti da Nord-Est (Bora) e da Sud –Est sono meno frequenti ma più violenti (fonte: Autorità portuale Ravenna). Come già detto le temperature sono quelle tipiche di un clima continentale, con inverni piuttosto rigidi ed estati calde. Di seguito si riportano le temperature medie mensili definite nella norma UNI 10349, confrontate con le temperature medie misurate negli ultimi 5 anni (fonte ARPA Emilia Romagna – rilevazioni nella stazione Ravenna Urbana della rete RiRER).

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gen feb mar apr mag giu lug ago set ott nov dic

UNI 10349 1.9 3.4 8.1 12.4 16.4 20.9 23.4 22.9 19.7 14.3 8.9 3.8

Anno 2011 3.2 6.0 9.3 15.5 19.1 22.7 24.0 26.0 23.1 14.6 8.9 5.9

Anno 2010 2.1 5.6 9.0 13.7 18.0 22.2 26.1 23.7 19.1 13.9 10.5 2.9

Anno 2009 3.4 6.1 10.0 14.4 20.6 22.2 25.4 26.0 21.4 14.9 10.3 4.1

Anno 2008 5.9 6.1 10.2 13.8 18.3 22.8 25.5 25.3 19.6 16.8 10.6 5.2

Anno 2007 6.2 8.1 11.0 16.0 19.9 23.1 25.9 23.5 18.8 14.5 8.5 4.6

Si può notare come le maggiori differenze rispetto ai valori riportati dalla Norma UNI (e calcolati sulla base statistica) siano nei mesi estivi, dove negli ultimi anni si sono registrate temperature più elevate, anche di 3°C rispetto ai valori stabiliti dalle norme . Lo stesso confronto si può fare per l’umidità relativa media mensile (fonte ARPA Emilia Romagna – rilevazioni nella stazione Ravenna Urbana della rete RiRER). gen feb mar apr mag giu lug ago set ott nov dic

UNI 10349 95.7 90.2 87.2 78.7 78.6 77.5 74.1 71.3 82.1 84.2 79.1 87.5

Anno 2011 84.5 75.2 67.6 57.8 54.4 61.6 56.0 51.4 62.0 66.6 83.6 77.7

Anno 2010 87.8 80.0 71.9 67.5 62.4 59.7 54.1 61.9 70.3 76.5 86.0 84.5

Anno 2009 86.5 68.8 65.6 74.8 55.7 58.8 55.9 58.5 62.8 70.2 85.6 83.8

Anno 2008 84.4 77.9 69.7 64.4 68.4 65.8 53.4 54.5 60.3 70.8 81.1 86.7

Anno 2007 85.3 82.9 70.5 64.1 58.4 61.5 44.6 59.4 63.1 75.1 74.8 76.9

Si può notare come i valori misurati si discostino notevolmente dai valori riportati nella norma UNI 10349 soprattutto in estate. In ogni caso si sottolinea come nei mesi invernali (da novembre a gennaio/febbraio) i valori siano costantemente sopra l’80%. Questo trova riscontro con il fenomeno della nebbia, molto frequente nei mesi invernali. Per quanto riguarda le precipitazioni, di seguito si riporta una tabella con le precipitazioni mensili degli ultimi 5 anni in mm (fonte ARPA Emilia Romagna – rilevazioni nella stazione Ravenna Urbana della rete RiRER) gen feb mar apr mag giu lug ago set ott nov dic TOT

Anno 2011 33 40 94 15 31 39 43 0 27 30 9 27 388

Anno 2010 97 82 83 75 102 41 22 86 66 67 104 48 873

Anno 2009 54 37 60 37 15 28 12 13 10 127 26 84 503

Anno 2008 26 22 81 53 66 36 40 6 47 22 77 70 546

Anno 2007 16 33 114 7 60 36 10 140 41 124 14 42 637

Dare un giudizio generale sulle precipitazioni risulta piuttosto difficile in quanto il dato varia parecchio di anno in anno. In generale il clima si caratterizza per inverni ed estati piuttosto secche con stagioni intermedie piuttosto piovose. Per quanto riguarda la disponibilità di luce naturale, sulla base delle caratteristiche geometriche dell’intervento progettato e dell’intorno urbanistico e sulla base dell’orientamento, è stato possibile ricostruire un plani-volumetrico:

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A partire da questo plani volumetrico si possono elaborare le ombre che ciascun edificio porta sul terreno e sugli edifici adiacenti. Questo tipo di analisi consente di verificare due aspetti significativi del progetto:

- la presenza di ombre proiettate sulle superfici dei pannelli fotovoltaici, che ne possano condizionare l’efficienza: in particolare per il caso in esame risultava importante verificare l’eventuale disturbo dovuto all’ombra della ciminiera pre-esistente;

- l’efficacia degli aggetti progettati sulle facciate rivolte verso l’interno del comparto: i balconi infatti sono stati pensati anche con funzione di ombreggiamento dei vani sottostanti nei mesi più caldi.

Dalle elaborazioni effettuate risulta che la pre-esistente ciminiera risulta proiettare la sua ombra da metà agosto a fine aprile(per pochi minuti) passando per i mesi invernali (da novembre a gennaio) dove l’ombra proiettata ha durata fino a circa 3 ore. La ciminiera è però un elemento longilineo il quale proietta sui pannelli un’ombra di modeste dimensioni che al fine della produzione di energia elettrica risulta del tutto trascurabile (saranno inattivi pochi pannelli per volta su un totale di oltre 200 pannelli installati).

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Figura 1 Elaborazione del 21 dicembre ore 14 :30 : La ciminiera proietta l’ombra sui pannelli dell’edificio A

Nelle figure riportate di seguito si vuole invece mostrare come gli aggetti previsti sulle facciate rivolte verso l’area verde comportino una notevole riduzione dell’irraggiamento solare soprattutto nei mesi estivi.

Figure 2, 3 e 4 Elaborazione del data 21 marzo ore 9, 13 e 17

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Figure 5,6 e 7 Elaborazione del data 21 giugno ore 9, 13 e 17

Figure 8,9 e 10 Elaborazione del data 21 settembre ore 9, 13 e 17

Figure 21, 12 e 13 Elaborazione del data 21 dicembre ore 9, 13 e 16

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3. ASSETTO DEGLI INSEDIAMENTI (layout di impianto) Il PdR interessa un’area fortemente caratterizzata dalla presenza dei resti delle mura storiche e dall’edificio centrale con ciminiera (edificio C), oggetto di recupero. Inoltre la struttura urbana del contesto costituisce un ineludibile riferimento delle matrici insediative del progetto.

L’assetto insediativo è quindi l’espressione di un’attenzione a questi elementi e, più in generale, ai caratteri e alle “giaciture” storiche che caratterizzano questa parte della struttura urbana. In particolare i due edifici di nuova costruzione sono disposti lungo i lati nord ed est dell’area, ad una distanza opportuna rispetto agli edifici circostanti ma in posizione tale da garantire una opportuna apertura verso lo spazio pubblico. La disposizione degli edifici, permette la realizzazione di un ampia area ad uso pubblico, una idonea valorizzazione dell’edificio storico centrale all’area e delle mura romane esistenti, la conservazione delle essenze arboree pregiate; in particolare l’imponente platano e le magnolie lungo il bordo sud.

Inoltre la disposizione dei due nuovi edifici garantisce un accesso ottimale all’irraggiamento solare; la massima quantità di luce naturale risulta disponibile anche nella più difficile condizione di illuminazione invernale (21 dicembre) e consente di realizzare opportune schermature sulle facciate sud ed ovest, così da limitare l’eccessivo apporto di radiazione termica estiva. Inoltre è garantito l’accesso al sole per tutto il giorno e per tutti gli impianti solari progettati oltre ad un’adeguata protezione dai venti prevalenti invernali

Il progetto è coerente con gli obbiettivi e le prescrizioni ambientali previsti dal POC, in generale in relazione al tema della “riqualificazione” di un’area significativa per la storia dell’industria ravennate e per la presenza di significativi elementi di archeologia . In relazione alle prescrizioni ambientali è confermata la salvaguardia degli elementi arborei di pregio.

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4. SOSTENIBILITA’ ENERGETICA DEGLI INSEDIAMENTI In relazione agli Impianti meccanici, di riscaldamento e refrigerazione il PdR prevede per i tre corpi di fabbrica indicati, la realizzazione di impianti di produzione del fluido di scambio (acqua calda e/o refrigerata) necessario per la climatizzazione dei vari ambienti, alloggiati in una centrale tecnologica, ubicata in posizione sotterranea vicina alla parete est dell’edificio C, in posizione baricentrica rispetto al complesso dei tre edifici. Per i due fabbricati ad uso residenziale, fabbricati “A” e “B” che costituiscono nuovi insediamenti nei termini previsti dal Requisito Cogente 6.1.1 del RUE 5.2.1, saranno adottati gli accorgimenti opportuni per contenere l’indice di prestazione energetica per la climatizzazione invernale per mq di superficie utile dei singoli edifici (Epi), fermo restando il rispetto del Requisito Cogente stesso, entro valori comunque non superiori a 60 kWh/mq anno.

Gli impianti previsti per la climatizzazione estivo/invernale sia per i fabbricati di nuova costruzione, sia per il fabbricato oggetto di recupero saranno del tipo centralizzato e faranno capo a generatori del tipo a “pompa di calore” con unità moto-condensanti/moto-evaporanti poste all’esterno in apposito locale tecnologico individuabile in posizione interrata a ridosso del fabbricato ristrutturato (Corpo –C-), come si evince dagli elaborati grafici allegati consistenti nella planimetria generale dell’insediamento e da un particolare per la pianta e sezione del locale tecnologico sopra indicato.

La produzione di acqua tecnica (calda e/o refrigerata) così come l’acqua calda per usi di consumo sarà affidata ad unità idroniche modulari poste all’interno dei fabbricati e collegate alle unità esterne tramite tubazioni in rame in cui circola gas refrigerante in un ciclo di espansione diretta. L’energia termica prodotta sarà sfruttata negli alloggi come fluido di scambio per la climatizzazione estiva/invernale utilizzando impianti ottenuti con serpentine annegate ne l pavimento. Per ogni corpo di fabbricato (Corpi –A- e –B-) nel piano interrato, a ridosso di ogni vano scala, verranno predisposti opportuni locali tecnici atti ad ospitare tutti i componenti per il completamento della parte impiantistica, ovvero: a) cassetta di distribuzione per circuiti gas refrigerante; b) modulo idronico per la produzione di acqua tecnica; c) pompe di circolazione per lo scambio termico su circuiti primari e secondari; d) serbatoio inerziale per acqua tecnica con capacità di circa 1.000 l; e) modulo idronico per la produzione di ACS; f) serbatoio produttore/accumulatore per ACS con capacità di circa 1.000 l; g) pompe di circolazione per lo scambio termico su circuito primario; h) pompa di ricircolo per ACS;

In relazione alla tipologia impiantistica delle unità residenziali si precisa che gli impianti di climatizzazione previsti per ogni alloggio, sia per il riscaldamento che per il raffrescamento, saranno ottenuti mediante l’installazione di pannelli radianti a

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pavimento, costituiti da tubazioni in polietilene reticolato annegate nella soletta sottostante al pavimento. Al fine di garantire un sistema di termoregolazione individuale per gli alloggi, ciascuno di essi verrà equipaggiato con un sistema di regolazione e contabilizzazione automatico denominato “satellite di utenza”. Le temperature operanti saranno prefissate con valori di progetto max non superiori a 45°C nel periodo invernale e con valori compresi fra 11°C e +15°C nel periodo estivo (decrescenti in funzione del valore di U.R.% residua per evitare fenomeni di condensa).

Per la produzione di calore da fonti rinnovabili, la DGR della Regione Emilia Romagna n. 1366 del 2011, prevede che nel caso di edifici di nuova costruzione o di edifici sottoposti a ristrutturazione rilevante, l’impianto termico e/o tecnologico idrico-sanitario sia progettato e realizzato in modo da garantire il contemporaneo rispetto della copertura, tramite il ricorso ad energia prodotta da impianti alimentati da fonti rinnovabili, in particolare: - del 50% dei consumi previsti di acqua calda sanitaria ( percentuale aumentata al 60% dal vigente Regolamento Urbanistico Edilizio del Comune di Ravenna, requisito cogente 6.6); e delle seguenti percentuali dei consumi di energia termica : a) per gli interventi per i quali la richiesta del titolo edilizio è presentata dal 31 maggio 2012 e fino al 31 dicembre 2014 :

- del 35% della somma dei consumi complessivamente previsti per l’acqua calda sanitaria, il riscaldamento ed il raffrescamento;

b) per gli interventi per i quali la richiesta del titolo edilizio è presentata a partire dal 1° gennaio 2015 :

- del 50% della somma dei consumi complessivamente previsti per l’acqua calda sanitaria, il riscaldamento ed il raffrescamento

Per gli Impianti Fotovoltaici in relazione a quanto contemplato nel Decreto Legislativo n°156/2008 si provvederà all’installazione di impianti con pannelli disposti sulla copertura degli edifici ad uso residenziale, di potenza elettrica pari a 1,0 KW per unità immobiliare ad uso abitativo e 0,5 KW per ogni 100 mq di superficie utile energetica di edifici ad uso non residenziale, asserviti agli utilizzi elettrici dell’edificio. Gli impianti saranno condominiali in relazione alle superfici disponibili sui tetti degli edifici. Il recente DLgs 28/11 introduce nuovi parametri di definizione della quantità minima di energia elettrica ottenuta da fonti rinnovabli (per fonti rinnovabili non si intende solo fotovoltaico, ma anche eolico, biomasse ecc). Sui nuovi edifici, o edifici soggetti a ristrutturazione rilevante, rientra l’obbligo di produzione di energie rinnovabili per una potenza P ≥ S/K (kW) dove :

S (m2) è la superficie in pianta dell’edificio al livello del terreno, espressa in metri quadrati ; K (m2/kW) è un coefficiente variabile con la data di richiesta del titolo edilizio : K = 80 dal 31 maggio 2012 al 31 dicembre 2013 ; K = 65 dal 1° gennaio 2014 al 31 dicembre 2014 ; K = 50 dal 1° gennaio 2017.

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Dall’entrata in vigore del DLgs 28/11 l’obbligo della produzione da fonti rinnovabili riguarda gli edifici e non le singole unità immobiliari di un edificio. I moduli fotovoltaici devono essere integrati o aderenti alla copertura. Il DLgs 28/11 entra in vigore il 31 maggio 2012, pertanto prima di tale data resta l’obbligo del rispetto del Decreto Legislativo n° 156/2008.

Da una prima analisi sembra che con il nuovo Decreto la quantità di fotovoltaico necessario sia inferiore alle richieste attuali, con una quantità totale di circa 27 kW. Gli impianti di illuminazione esterna del complesso e delle aree pubbliche saranno suddivisi in: -impianti di illuminazione delle aree ad uso pubblico, -impianti di illuminazione delle aree ad uso privato / condominiale. Gli impianti di illuminazione “pubblica” saranno destinati alla illuminazione delle seguenti aree: -Via di Roma e relative adiacenze in prossimità del confine in esame, nel tratto compreso tra il semaforo di Via San Gaetanino e l’incrocio di Via Venezia, -porzione del parcheggio accessibile da Via Venezia, vialetto pedonale di raccordo tra Via di Roma e Via Falier, aree destinate a verde pubblico con piantumazioni di vario genere; - scalinata ed aree ad uso pubblico provviste di panchine. Gli impianti di illuminazione “privata” riguarderanno invece i giardini e i vialetti a bordo dei confini degli edifici “A” e “B” oltre la porzione di parcheggio accessibile da Via Venezia e Via Giordane.

Gli impianti di illuminazione previsti saranno realizzati nel rispetto della Legge “Regione Emilia Romagna” n. 19 del 29/09/2003 in materia di riduzione dell’inquinamento luminoso e di risparmio energetico, utilizzando apparecchi illuminanti cut-off ad emissione controllata e lampade ad alta efficienza energetica. I valori di illuminamento saranno quelli consigliati dalla norma UNI 13201, che definisce i requisiti di qualità dell'illuminazione stradale e delle aree esterne in generale. Gli impianti di illuminazione stradale saranno provvisti di sistema di riduzione del flusso luminoso. Gli impianti di illuminazione pubblica saranno realizzati con idonee apparecchiature così come previsti nello specifico elaborato grafico (ALLEGATO H – TAV.03.1 e TAV.03.2). Altrettanto per quanto riguarda l’illuminazione delle vecchie mura ed alberature e piantumazioni di vario genere. Tutte le sorgenti luminose indirizzate verso l’alto avranno emissione inferiore ai valori limite in lumen contemplati dalla legge regionale sopra citata. Le armature di tipo stradale utilizzeranno lampade ad alta pressione, di elevata efficienza, al sodio od ioduri metallici.

Il PdR definisce puntualmente nell’allegato E il sistema del verde pubblico proposto per le aree pubbliche; il progetto è in linea con criteri per la la sistemazione degli spazi aperti finalizzati all’incremento della biomassa urbana per la mitigazione del

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microclima e per il miglioramento del comfort termico degli edifici di nuova costruzione; Il progetto prevede l’uso di essenze arboree locali non allergizzanti a bassa manutenzione ed a contenuto consumo idrico e comunque compatibili con le indicazioni del Regolamento del Verde vigente. 5. USO RAZIONALE E RISPARMIO DELLE RISORSE IDRICHE NEGLI INSEDIAMENTI URBANI E’ opportuno, anche per i nuovi insediamenti rientranti nel centro storico della città, migliorare l’indice di permeabilità della Superficie territoriale (St), tenuto conto che in origine l’area in esame era praticamente pavimentata e/o coperta quasi al 100 %, fatta eccezione per l’isola centrale ove è presente il platano secolare. Con riferimento tuttavia alle disposizioni della lettera circolare 31.01.2003 del Servizio Gestione Urbanistica ed E.R.P. del Comune di Ravenna, avente per oggetto la “Applicazione della invarianza idraulica del Capoluogo di Ravenna” ove si precisa che “Per trasformazione del territorio ad invarianza idraulica si intende la

trasformazione di un’area che non provochi un aggravio della portata di piena del

corpo idrico ricevente i deflussi superficiali originati dall’area stessa”, si dispone quindi, tra l’altro che gli interventi edilizi ricadenti nell’ambito “Capoluogo Nord Città”, come nel presente caso, siano esclusi dalla applicazione della invarianza idraulica. Per ridurre, comunque, l’effetto dell’impermeabilizzazione delle superfici nei confronti dei tempi di corrivazione dei deflussi idrici superficiali e della ricarica delle acque sotterranee, peraltro poste quasi in superficie, per la parte di nuovo spazio pubblico e privato destinato a parcheggi localizzati lungo via Venezia e Via Giordane, il PdR prevede la realizzazione delle aree destinate allo stallo delle auto realizzate con elementi drenanti idonei a consentire l’infiltrazione o la ritenzione anche temporanea delle acque. Ulteriori superfici a verde e giardino vengono inoltre realizzate nell’angolo sud-ovest del comparto, sul fronte sud delle mura antiche, nelle aree di sedime degli alberi esistenti (platano secolare, magnolie) e delle nuove alberature disseminate nell’area d’intervento.

E’ obbligatoria l’applicazione del Requisito Volontario 8.2 Recupero per usi compatibili delle acque meteoriche provenienti dalle coperture di RUE 5.2.1 a scala di edificio. Il progetto di PdR dovrà verificare la possibilità di estendere il recupero delle acque meteoriche in maniera organica all’intero comparto. 6. PROTEZIONE E RISANAMENTO DALL’INQUINAMENTO ACUSTICO Il progetto di PdR è stato elaborato in linea con le indicazioni contenute nello specifico elaborato di zonizzazione acustica al quale si rimanda (ALLEGATO D). L’intervento si inserisce in un tessuto urbano a prevalente destinazione residenziale, ne conferma la vocazione senza costituire quindi discontinuità o alterazione all’equilibrio di comfort ambientale.