E Il Momento Di Tirare Fuori Gli Obici

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SCENARI FINANZIARI JOHN MAULDIN'STHOUGHTS FROM THE FRONTLINE Newsletter settimanale - Versione Italiana a cura di Horo Capital E' il momento di tirare fuori gli obici di John Mauldin | 3 dicembre 2011 - Anno 2 - Numero 47 In questo numero: L'occupazione è salita, ma non abbastanza Il mondo sta scivolando in recessione Banchieri centrali del mondo, unitevi! New York, Hong Kong, Singapore e Cape Town e la mia Conferenza È ormai comune l'uso del termine bazooka per far riferimento alle azioni dei governi e delle banche centrali nel tentare di evitare una nuova crisi del credito. E questa settimana abbiamo visto uno sforzo coordinato delle banche centrali nell'utilizzare i loro bazooka per scongiurare un altro disastro del credito stile 2008. Il mercato ha reagito come se la crisi fosse finita e che ora possiamo guardare avanti al prossimo bull market. Tuttavia, vedremo presto che questo non sarà stato sufficiente. A questo punto è necessario qualcosa di più di un obice (guardate l'arsenale militare della seconda guerra mondiale). E naturalmente ho bisogno di commentare brevemente i numeri sull'occupazione di oggi. Ce n'è abbastanza per tenerci occupati per molto più di poche pagine, quindi cerchiamo di buttarci nella mischia (Nota: questa lettera può essere molto lunga da stampare, in quanto ci sono un sacco di grafici.) L'occupazione è salita, ma non abbastanza Il numero di oggi è 120.000 nuovi posti di lavoro creati nel mese di novembre, dato in linea con le stime. Questo totale si somma ai 140.000 posti di lavoro del settore privato accoppiati con la perdita, ormai continua, di 20.000 posti di lavoro nel settore pubblico. Ma quando guardiamo i dettagli, le cose non sono così positive. In primo luogo, la buona notizia: è che l'economia americana continua a crescere. Come ho detto per molto tempo, gli Stati Uniti non dovrebbero cadere in una recessione, a meno che non avvenga un qualcosa al di là delle nostre sponde, che invece, purtroppo, mi aspetto (i dettagli sotto). Tuttavia, non siamo neanche lontanamente vicini a quelli che sono i tipici numeri di un recupero. Ma da questo momento in poi, durante una ripresa, di solito, si fanno costantemente nuovi massimi sul fronte occupazionale. Come tutti sanno, ci sono milioni di posti di lavoro da questo livello in poi. E il mio amico Bill Dunkelberg, il capo economista della Federazione Nazionale dei Business Indipendenti, oggi ci ha mandato queste notizie dalla loro personale indagine: - IL NUMERO DEI DIPENDENTI MEDI PER IMPRESA CRESCE - LA DIFFICOLTA' NEL COPRIRE LE POSIZIONI APERTE E' AUMENTATA, LA DISOCCUPAZIONE STA SCENDENDO - I PIANI PER CREARE NUOVI POSTI DI LAVORO SONO QUASI RADDOPPIATI

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È ormai comune l\'uso del termine bazooka per far riferimento alle azioni dei governi e delle banche centrali nel tentare di evitare una nuova crisi del credito. E questa settimana abbiamo visto uno sforzo coordinato delle banche centrali nell\'utilizzare i loro bazooka per scongiurare un altro disastro del credito stile 2008. Il mercato ha reagito come se la crisi fosse finita e che ora possiamo guardare avanti al prossimo bull market. Tuttavia, vedremo presto che questo non sarà stato sufficiente. A questo punto è necessario qualcosa di più di un obice (guardate l\'arsenale militare della seconda guerra mondiale).

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SCENARI FINANZIARI JOHN MAULDIN'STHOUGHTS FROM THE FRONTLINE Newsletter settimanale - Versione Italiana a cura di Horo Capital E' il momento di tirare fuori gli obici di John Mauldin | 3 dicembre 2011 - Anno 2 - Numero 47

In questo numero: L'occupazione è salita, ma non abbastanza Il mondo sta scivolando in recessione Banchieri centrali del mondo, unitevi! New York, Hong Kong, Singapore e Cape Town e la mia Conferenza

È ormai comune l'uso del termine bazooka per far riferimento alle azioni dei governi e delle banche centrali nel tentare di evitare una nuova crisi del credito. E questa settimana abbiamo visto uno sforzo coordinato delle banche centrali nell'utilizzare i loro bazooka per scongiurare un altro disastro del credito stile 2008. Il mercato ha reagito come se la crisi fosse finita e che ora possiamo guardare avanti al prossimo bull market. Tuttavia, vedremo presto che questo non sarà stato sufficiente. A questo punto è necessario qualcosa di più di un obice (guardate l'arsenale militare della seconda guerra mondiale). E naturalmente ho bisogno di commentare brevemente i numeri sull'occupazione di oggi. Ce n'è abbastanza per tenerci occupati per molto più di poche pagine, quindi cerchiamo di buttarci nella mischia (Nota: questa lettera può essere molto lunga da stampare, in quanto ci sono un sacco di grafici.)

L'occupazione è salita, ma non abbastanza

Il numero di oggi è 120.000 nuovi posti di lavoro creati nel mese di novembre, dato in linea con le stime. Questo totale si somma ai 140.000 posti di lavoro del settore privato accoppiati con la perdita, ormai continua, di 20.000 posti di lavoro nel settore pubblico. Ma quando guardiamo i dettagli, le cose non sono così positive.

In primo luogo, la buona notizia: è che l'economia americana continua a crescere. Come ho detto per molto tempo, gli Stati Uniti non dovrebbero cadere in una recessione, a meno che non avvenga un qualcosa al di là delle nostre sponde, che invece, purtroppo, mi aspetto (i dettagli sotto). Tuttavia, non siamo neanche lontanamente vicini a quelli che sono i tipici numeri di un recupero. Ma da questo momento in poi, durante una ripresa, di solito, si fanno costantemente nuovi massimi sul fronte occupazionale. Come tutti sanno, ci sono milioni di posti di lavoro da questo livello in poi.

E il mio amico Bill Dunkelberg, il capo economista della Federazione Nazionale dei Business Indipendenti, oggi ci ha mandato queste notizie dalla loro personale indagine:

- IL NUMERO DEI DIPENDENTI MEDI PER IMPRESA CRESCE - LA DIFFICOLTA' NEL COPRIRE LE POSIZIONI APERTE E' AUMENTATA, LA DISOCCUPAZIONE STA SCENDENDO - I PIANI PER CREARE NUOVI POSTI DI LAVORO SONO QUASI RADDOPPIATI

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La variazione netta nell'occupazione per impresa non è molto diverso dallo zero, ma ha avuto un forte segno di cambiamento per la prima volta da quasi un anno e mezzo. In media, i proprietari delle aziende hanno riportato un aumento medio degli occupati pari a 0,12 addetti per impresa. Nei dati destagionalizzati, il 14 per cento dei proprietari ha incrementato la media di 3 addetti per impresa nel corso degli ultimi mesi, e il 12 per cento ha ridotto in media l'occupazione di 2,9 addetti per impresa. Il restante 74 per cento dei proprietari non ha fatto nessun cambiamento nel numero netto degli occupati (il 47 per cento ha assunto o provato ad assumere e il 35 per cento ha segnalato pochi o non qualificati curriculum per le posizioni aperte, entrambi i dati sono sopra di 4 punti).

La percentuale dei proprietari di aziende che hanno tagliato dei posti di lavoro è tornata a livelli "normale" (anche in un grande mercato del lavoro, con oltre 300.000 richieste iniziali di disoccupazione, cioè, di coloro che sono stati licenziati o lasciati a casa). E la percentuale dei proprietari di aziende che ha aumentato il numero dei lavoratori (creando posti di lavoro) continua a salire. La creazione di nuovi posti di lavoro dovrebbe continuare un po' a crescere nei prossimi mesi.

(Domenica scorsa l'ho passata con Bill, e abbiamo tracciato le linee del nostro nuovo libro sulla creazione di posti di lavoro e sull'occupazione. Il nostro obiettivo è quello di finirlo in tempi record e renderlo disponibile per la prossima primavera.)

120.000 posti di lavoro non sono sufficienti per tenere il passo con la crescita della popolazione. Insieme con le revisioni positive dei mesi precedenti, abbiamo ora una media di circa 114.000 nuovi posti di lavoro al mese negli ultimi 6 mesi. Ma allora perché il dato sulla disoccupazione è calato al 8,6%? Questo è un calo molto forte in un mese. La semplice risposta è che il numero delle persone alla ricerca di un posto di lavoro è diminuita di 315.000 unità. E il numero di persone che non vengono contate come parte della forza lavoro (una misura diversa) è gonfiato di 487.000 a un livello record di 86,5 milioni.

Ancora una volta, per i nuovi lettori, non si viene conteggiati come disoccupati se non si è cercato lavoro nelle ultime quattro settimane. Diamo un'occhiata ad un grafico dal database della Fed di St. Louis che mostra il numero di cittadini che non sono considerati parte della forza lavoro. Quello che vediamo è che questo è aumentato da 77 milioni nel 2007 ai 86.5 milioni di oggi. Parte di questo dato può essere spiegato dalla crescita della popolazione, ma sarebbe meno della metà dell'incremento dei quasi 10 milioni di persone

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che non sono considerate parte della forza lavoro.

Se guardiamo il grafico delle persone che sono considerate come forza lavoro, vediamo che grosso modo si trova nella stessa posizione del 2007, ma dobbiamo anche considerare che c'è stata una crescita dell'età lavorativa della popolazione di almeno (una mia ipotesi) 5 milioni di persone. E il prossimo mostra il numero di persone che sono effettivamente assunte, a livello privato o pubblico, a tempo pieno o part-time. Quello che vediamo è che il numero delle persone che lavorano è lo stesso che avevamo circa 8 anni fa.

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Questo non è un grafico molto positivo. Tutto questo significa che la disoccupazione sarebbe molto più vicina al 11-12%, se tornassimo al mercato del lavoro di pochi anni fa e con il dato sulla popolazione aggiustata.

Lasciatemi subito sottolineare che, anche se siamo tornati al livello di disoccupazione misurata pari a quella di qualche decennio fa, i numeri sono molto più vicini a quello che vi ho suggerito sopra. Il misurare la disoccupazione nel modo in cui viene fatto attualmente, consente a chi è incaricato di pubblicare i numeri di dargli un aspetto migliore di quello che, di fatto, sono realmente. Mi aspetto che i repubblicani nel prossimo ciclo delle elezioni sottolineano questo, anche se poi tornando a governare dovranno convivere con questa analisi e questa tornerà a perseguitarli nei successivi quattro anni. Perché, come mostra il grafico successivo (del mio amico Lance Roberts di Streettalk Advisors di Houston), abbiamo bisogno di tornare ad avere una crescita occupazionale di circa 400.000 posti di lavoro al mese per ritornare alla tendenza di lungo termine entro il 2020. Questo dimostra che il rapporto occupazione-popolazione, che è sceso del 6% a partire dal 2000, è crollato drammaticamente a partire dall'inizio della recessione. Non abbiamo mai avuto una forte crescita dell'occupazione, ed è improbabile che cresca riducendo la spesa pubblica, che però dobbiamo fare.

Questo dimostra prima di tutto perché il problema numero # 1 nelle prossime elezioni saranno i posti di lavoro. L'economia statunitense si sta avvicinando sempre più a quella Europea in termini di numeri legati alla disoccupazione. Se la situazione non cambia, non ci sarà alcun reale ritorno verso una ripresa che noi pensiamo "normale per le elevate problematicità degli Stati Uniti.

Diamo subito un'occhiata ad un paio di altri problemi in questo rapporto del lavoro. La settimana lavorativa è rimasta invariata a 34,3 ore (ed è scesa di 0,2 ore nel settore manifatturiero). Ora i dati aggregati sono aumentati solo dello 0,1%. La retribuzione media oraria è cambiata solo dello 0,1%, lasciando la media trimestrale al -0,1%. A livello annuale, le retribuzioni orarie sono cresciute di appena 1,8%. Quando la Grande Recessione è iniziata, stavano crescendo ad un tasso del 3,4% all'anno. Le retribuzioni a

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livello aggregato sono aumentate solo dello 0,1% negli ultimi mesi. Il calo della disoccupazione si è concentrato tra quelli con la minore durata, con la maggior parte che sono rimasti senza lavoro per 14 settimane o meno. I disoccupati per più di 99 settimane sono cresciuti da 143.000 a 2 milioni, dato molto vicino a qualsiasi massimo storico. La durata media della disoccupazione è salita a 40,9 settimane, un vero record. (da The Liscio Report.)

Questo non fa ben sperare per quanto riguarda la spesa dei consumatori. Qualsiasi crescita negli ultimi tempi è venuta da un ridotto tasso di risparmio, in quanto il reddito permette a mala pena di stare al passo con l'inflazione, e se si guarda all'inflazione la si "percepisce" nel settore sanitario, cibo ed energia, e il consumatore medio sta perdendo terreno. Questo significa che anche con un eventuale recupero, un piccolo shock esterno è in grado di farci scivolare nuovamente in recessione.

Infine, la "qualità" dei nuovi posti di lavoro non è quella che vorremmo. Sempre più e più persone stanno accettando posti di lavoro meno retribuiti. Abbiamo visto 105.000 posti di lavoro nel settore retail, sono temporanei, e quelli nel settore della ristorazione sono un totale di 120.000. Molti di questi sono stagionali e non ci saranno più nel prossimo trimestre. (Mi affretto a sottolineare che non vedo in modo dispregiativo i posti di lavoro nel settore della ristorazione. Essi sono importanti ed è un lavoro che è molto duro. Ho due figli che lavorano nell'industria alimentare del mondo dei servizi, e la maggior parte dei miei ragazzi, e il vostro umile analista, hanno lavorato nel settore dei servizi di ristorazione in varie fasi della propria vita. Senza questi lavori, alcuni dei miei figli, sarebbero tornati nuovamente a casa! Così, la prossima volta che sei fuori, lascia una mancia superiore a quella normale se ritieni che questa sia meritata. La persona che ti ha servito è figlio/a di qualcuno!)

Absolute Return Partners di Niels C. Jensen - www.arpllp.com - è la società partner di

John Mauldin per il mercato Europeo.

Horo Capital - www.horocapital.it - è il partner di Absolute Return Partners per il mercato Italiano.

Tel. 02 89096674 - [email protected]

Il mondo sta scivolando in recessione

Quanto è debole il recupero? Il resto del mondo sviluppato o è già in recessione o ci tornerà molto presto.

Questo grafico mi arriva dal mio amico Prieur du Plessis di Plexus Asset Management in Sud Africa. Si noti che ogni grande area sta scivolando in una situazione di contrazione ad eccezione degli Stati Uniti. (http://www.investmentpostcards.com/2011/12/02/global-manufacturing-pmi-saved-by-the-us/)

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Ora, diamo un'occhiata a maggiori dettagli, forniti dal SISR (purtroppo, ho perso l'email della persona che mi ha fornito questo grafico, quindi non riesco a citare i suoi riferimenti). Il grafico dimostra che al di fuori degli Stati Uniti e del Canada, il resto del mondo sviluppato sta vedendo i propri dati relativi al PMI (produzione industriale) entrare in una fase di contrazione. Nel mondo emergente, solo India e il Sud Africa sono in crescita. Si noti che la contrazione, sia in Germania che in Francia, sta peggiorando di mese in mese.

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Fonte: Markit Economics, SISR

Quanto tempo possono resistere gli Stati Uniti ad un rallentamento globale? La mia risposta sarebbe, molto più a lungo di quanto si possa pensare, in assenza di potenziali shock che potrebbero arrivare dall'Europa. Ma i dati sopra riportati gettano le basi per la restante parte della lettera.

Banchieri centrali del mondo, unitevi!

Ora, alcune veloci osservazioni. Questo è stato davvero uno sforzo globale da parte delle banche centrali di tutto il mondo (Stati Uniti, Europa, Giappone, Svizzera, Canada e Cina). Ma allora, che cosa vi aspettavate che facessero? Il loro strumento principale è quello di fornire liquidità, ed è quello che hanno promesso. Hanno abbassato il costo per arrivare alla "finestra" e certamente abbassato il fattore "vergogna" nel farlo. Arrivando alla banca centrale questo potrebbe essere visto come un segnale di debolezza e, a tassi più elevati, le banche potrebbero essere riluttanti nel farlo. Con il nuovo tasso questo è ragionevolmente economico, e le banche centrali hanno detto che ora è più che adeguato.

In secondo luogo, questo sforzo ha anche incluso la Cina, che ha ridotto i suoi obblighi di riserva bancari dello 0,5%. David Kotok mi ha fatto notare un qualcosa di insolito su questa scelta. Normalmente, la Cina prende delle decisioni quando il numero termina con "7", come 27 o 47, perché 7 è un segno di buona fortuna. Per coloro che prestano particolare attenzione, questo è stato un modo cinese per dire "Noi siamo parte della squadra", piuttosto che agire da soli, come fanno di solito. Ora, è logico che se si include il Canada nel "club", si dovrebbe includere anche la Cina.

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I mercati azionari del mondo sono entrati in una forte frenesia, mettendo sul piatto una settimana molto positiva. Ma vorrei ricordare ai miei amici molto entusiasti, un paio di cose. Diamo un'occhiata a ciò che è realmente accaduto. Abbiamo appena recuperato da una condizione di iper-venduto, ma siamo ancora quasi sotto del 7% da quest'estate.

E questo è successo prima. Facciamo tornare indietro l'orologio a ottobre del 2008, nel profondo della crisi del credito. Si tratta di un rapporto di Jim Lehrer della PBS (grassetto mio)

"JIM LEHRER: i mercati azionari mondiali hanno messo in scena una ripresa oggi. Lo hanno fatto grazie ai trasferimenti chiave dei governi a sostegno delle banche in difficoltà. A Wall Street, il Dow Jones ha segnato il suo guadagno più grande di sempre, impennandosi di 936 punti per chiudere sopra i 9.387. Il Nasdaq è cresciuto più di 194 punti per chiudere a 1.844. Oltremare, gli indici azionari sono saliti di un 8 per cento in Gran Bretagna, 11 per cento in Francia e Germania. I mercati in Asia hanno ottenuto guadagni anche superiori, tra cui un aumento del 10 per cento a Hong Kong.

Notizie degli sforzi Europei per porre fine alla crisi bancaria del credito hanno aiutato ad innescare il rally. Domenica scorsa, le nazioni che utilizzano l'euro hanno concordato delle fasi. Oggi, la Gran Bretagna è stata la prima ad agire. E' stata seguita da Germania, Francia, Spagna, Portogallo, Austria e Paesi Bassi."

La buona notizia è che l'azione di questa settimana potrebbe (e sottolineo potrebbe) aiutare ad evitare una vera e propria crisi del credito bancario come quella del 2008. Questo è, se le banche centrali dei vari paesi europei seguono questo piano (maggiori dettagli in seguito). Il vero problema è stato riassunto al meglio questa settimana da

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Mervyn King, governatore della Banca d'Inghilterra, parlando alla conferenza stampa nel comuncare il suo Rapporto sulla stabilità finanziaria.

"Molti governi Europei stanno assistendo alla caduta dei prezzi delle loro obbligazioni, minando i bilanci delle banche. In risposta, le banche, in particolare nell'area dell'euro, stanno vendendo le attività a riduzione della leva finanziaria. Un erosione di fiducia, prezzi delle attività più bassi e condizioni creditizie più severe danneggiano ulteriormente le prospettive per l'attività economica e influenzeranno la capacità delle aziende, famiglie e governi di ripagare i loro debiti. Tutto ciò, a sua volta, indebolirà i bilanci delle banche ulteriormente. Questa spirale è caratteristica di una crisi sistemica.

"Affrontare i sintomi della crisi senza risolvere le cause di fondo, con misure quali la fornitura di liquidità alle banche o ai governi sovrani offre solo sollievo nel breve termine. In definitiva, i governi dovranno affrontare le cause alla base ... I problemi della zona euro fanno parte di più ampi squilibri nell'economia mondiale. Il risultato finale di tali squilibri è un rifiuto da parte del settore privato di continuare a finanziare il deficit, come la capacità dei mutuatari di ripagare che viene messa in discussione.

"La crisi nella zona euro è dovuta alla non solvibilità e alla mancanza di liquidità. E l'interconnessione delle principali banche significa che i sistemi bancari, e quindi le economie di tutto il mondo sono tutte colpite. Solo i governi coinvolti direttamente possono trovare una via d'uscita dalla crisi ... " (Hat tip, Simon Hunt.)

E' il momento di tirare fuori gli obici

Se il problema fosse la liquidità, allora l'azione di questa settimana sarebbe sufficiente. Ma il problema è anche la solvibilità. La maggior parte delle banche europee sono insolventi. Possiedono troppo debito dei paesi sovrani e sono costrette a ridurre tali debiti. C'è un numero crescente di analisti che si sta rendendo conto che anche l'Italia potrebbe dover ridurre i propri debiti. Ho messo in evidenza i problemi incontrati dal Belgio. E per quanto riguarda la Spagna, e Portogallo?

Questa azione non fa altro che dare alla BCE i dollari di cui avrà bisogno per darli in prestito alle varie banche centrali nazionali, in modo che possano prestarle alle loro banche insolventi. Saranno in grado di intervenire in loro aiuto, o nazionalizzarle? La risposta dipende dal paese e dei suoi elettori. Ma la assente ricapitalizzazione delle loro banche, porterà ad una crisi del credito che interesserà tutto il mondo.

La quantità di debito che dovrà essere cancellato e la riduzione di credito nei portafogli, così come il nuovo capitale da raccogliere, è scoraggiante. Come ho già sottolineato in precedenza, la necessità è di circa € 3 trilioni.

La cancellazione di così tanto debito nel bel mezzo di una recessione, accoppiata con mosse di austerità, sarà massicciamente deflazionista per la zona euro. Ma Merkel e il Bundesbankers tedesco hanno chiarito che non parteciperanno ad una azione di "stampa" che non sia accompagnata da impegni seri per avere dei bilanci in pareggio. Anche a fronte di una recessione.

Ciò che lo rende molto strano è che la BCE è stata stretta nei termini di offerta di moneta lo scorso anno. Si noti nel grafico sottostante che M1, M2 e M3 sono tutti in territorio

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negativo. (Grafico dal Telegraph di Londra.)

La BCE sotto la guida di Trichet era apparentemente in lotta contro l'inflazione. Ha alzato i tassi e lasciato che la sua Bundesbanker prendesse il controllo interno. Forse con il taglio dei tassi e il nuovo capo della BCE, Mario Draghi, possiamo vedere i segni di una BCE che può infatti intervenire per alleviare questa situazione. Questo è dal mio amico Dennis Gartman, che ha scritto questa mattina:

"Per quanto riguarda la BCE, il nuovo presidente, Mr. Draghi, sta ovviamente ricoprendo il ruolo più difficile e non abbiamo altra scelta che ammirarlo per il coraggio necessario per assumere un ruolo come il suo ... soprattutto in un periodo come questo. Ieri, Mr. Draghi ha fatto una dichiarazione paragonabile ad un movimento tettonico, come in natura, quando ha detto innanzitutto che i 'rischi al ribasso per le prospettive economiche sono aumentati.'

"Certo, e non abbiamo nessun problema con quello che ha detto perché è davvero la verità. Poi, però, la situazione è cambiata quando ha detto, che il mandato della BCE, è la stabilità dei prezzi e deve essere mantenuto 'in entrambe le direzioni.' In altre parole, il mandato della BCE è assistere le autorità concentrandosi sui rischi di deflazione come su quelli dell'inflazione.

"Hai sentito il terreno muoversi sotto i piedi? Avresti dovuto, perché di fatti si è mosso. L'avvertimento di Draghi è che le autorità sono altrettanto preoccupate per l'inflazione come per la deflazione, e che l'espansione monetaria è da considerarsi come la contrazione monetaria.

"Così siamo ora ... o lo saremo presto ... di fronte ad una unione monetaria e politica che sarà diversa da quella che le nazioni unite originariamente avevano firmato E vi è un intento della banca centrale su come combattere la deflazione, con la stessa forza di come ha combattuto l'inflazione. Queste sono le argomentazioni di un regime intento a

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indebolire, e non a rafforzare, la sua moneta al fine di rafforzare l'economia per salvare l'unione ... se possibile."

L'azione coordinata delle banche centrali daranno dei dollari alla BCE, che a sua volta presteranno alle banche centrali nazionali, che presumibilmente li presteranno alle loro banche, prendendo dei collaterali di qualità inferiore rispetto alla BCE (che secondo le regole non è autorizzata a fare). Date le pressioni deflazionistiche che sono il risultato naturale di una recessione e di una riduzione della leva finanziaria / default, è possibile stampare un sacco di soldi senza innescare troppa inflazione. Ma sono d'accordo con Dennis, io non vedo come possano farlo senza vedere la valutazione dell'euro, cadere piuttosto elegantemente.

Merkel e Sarkozy ci hanno detto che si incontreranno Lunedì e annunceranno un programma il 9 dicembre, quando la zona euro si incontrerà. Dimenticate il bazooka, questi hanno bisogno l'equivalente di un obice. Sono apparentemente intenti a riscrivere il trattato, che è l'unico modo per i tedeschi di condividere qualsiasi azione insieme alla BCE. Ma secondo i miei calcoli, con poche centinaia di miliardi, o anche con un trilione, non è un azione sufficente, almeno non al livello di quello che sarebbe necessario.

Il prezzo per ottenere il benestare tedesco sarà una perdita di sovranità, in cambio della possibilità di lasciar correre il deficit per un certo periodo di tempo per i paesi dell'Europa. I paesi periferici proseguiranno? Heck, li dimentichiamo, la Finlandia andrà avanti? Questa situazione si è venuta a creare fin dalla fondazione della zona euro. I fondatori hanno riconosciuto che una unione fiscale più stretta, alla fine, sarebbe necessaria se l'esperimento euro vuole sopravvivere. Ed è giunta finalmente l'ora. Come in questo mese. Il tempo sta per scadere, se vogliono evitare una crisi del credito che sarebbe peggiore di quella del 2008.

Il mondo sta osservando quello che succede in Europa i cui effetti riguardano tutti, in ogni parte del globo. Si potrebbe facilmente vedere una punta di recessione negli Stati Uniti, e sarà solo peggio per i mercati emergenti. Per l'Europa, l'Endgame sta arrivando. Possiamo solo sperare che arrivi un piano che eviti un default disordinato, e una crisi molto più grave rispetto a quella del 2008. Non hanno buone scelte, le uniche possibili sono difficili e disastrose. Speriamo che scelgano con saggezza.

(E per i miei concittadini americani, si noti che dovremo affrontare le stesse conseguenze se non teniamo la nostra casa in ordine, e molto presto. Questa è più di una osservazione accademica.)

New York, Hong Kong, Singapore, Cape Town e la mia Conferenza

Sto leggendo il nuovo libro di Niall Ferguson, Civilization. Si tratta di una grande lettura.

Niall, insieme a Marc Faber, David Rosenberg, Mohamed El-Erian, Woody Brock, Hunt Lacy, David McWilliams, e il vostro umile analista, saranno tutti presenti al mio convegno (organizzato in collaborazione con i partner di Investimenti Altegris) Dal 02 al 04 Maggio nei pressi di San Diego. Questo non suona come la migliore conferenza dell'anno? I dettagli in seguito, ma non potete perdervela.

Io sarò a casa più o meno per le prossime sei settimane, salvo per un breve viaggio a New York a fine mese con Tiffani per un incontro d'affari (i buoni cambiamenti arrivano, come

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sempre), e ci sarà del tempo per stare con gli amici e per godersi le luci della città.

Poi andrò a Hong Kong e a Singapore il 10 gennaio per 12 giorni, e poi a Cape Town, Sud Africa, a metà febbraio (i dettagli in seguito).

Domani vado con Tiffani a prendere mia nipote Lively per andare a vedere Yo Gabba Gabba "live". Si tratta di un "una novità per bambini" in grado di catturare la loro attenzione, come nulla che io abbia mai visto. Di seguito vi mostro una foto dalla scorsa primavera, quando eravamo su un aereo per andare da qualche parte (Lively è ormai una esperta viaggiatrice!) E lei stava guardando Yo Gabba Gabba su un iPad con i suoi auricolari per bambini. Guardate come è rapita. "Papa John" arriva a sedersi e anche andare dietro le quinte per incontrare il cast. Nulla avrebbe potuto trascinarmi e sopportare tutto questo con i miei figli, ma con la mia nipotina? Cercate di tenermi lontano! Come si cambia con l'avvento della nuova generazione.

Non vedo l'ora delle vacanze. Tutti i ragazzi saranno qui, e andremo fuori a guardare le luci, a prendere un film e a sgranocchiare tante cose buone! E guarderemo il basket professionista il giorno di Natale, con i Mavericks che giocheranno contro i Miami Heat alle Finali NBA dello scorso anno. Io ho dei posti piuttosto buoni (in prima fila dietro le sedie), e il mio telefono è saltato in aria! Il tifoso n°1 dei Mavericks in tutto il mondo, mia figlia Abbi mi ha pregato di portarla, e papà non può dire di no. (Stai ascoltando, Mark?)

E' tempo di premere il pulsante di invio in modo che il traduttore di Hong Kong possa iniziare. Questa lettera è abbastanza lunga. Abbiate una grande settimana.

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Il vostro estasiato analista che si chiede come possiamo cavarcela,

John Mauldin [email protected]

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