FUORI CAMPO #22
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Transcript of FUORI CAMPO #22
ORATORIO DI REBBIOIl giornalino dei giovani per i giovani!!
ANNO 2012NUMERO 22
ottobre - Novembre
Quest’estate, durante i campi con
l’oratorio, abbiamo ricevuto tante pro-
vocazioni (almeno credo e spero).
Ne voglio mettere in evidenza una vis-
suta a Nomadelfia (vedi articolo in questo
numero del Fuori Campo). Incontran-
doci con il responsabile della Tv interna
di questa comunità ci ha fatto riflettere
su “chi guida, chi conduce la mia vita”.
E allora la domanda che rivolgo a
te giovane: chi guida la tua vita?
Talvolta chiacchierando con i ragazzi esce
l’affermazione che la religione non rende
libero,ma “ingabbia” in una struttura (affer-
mazione che ovviamente non condivido).
“Voglio scegliere da solo, senza nes-
sun influenza” mi ha detto un giorno un
giovane e se n’è andato quasi sbattendo
la porta … poi me lo ritrovo in giro per
le strade che più omologato di così non
si può … omologato nel vestire, nel pen-
sare, nel ragionare … Più volte mi diceva
“Io non sono come gli altri …” Ovvia-
mente gli ho fatto notare le mie perples-
sità su chi stava portando avanti la sua
vita e su come si era fatto “fregare”!
Quindi mi interrogo e ti provoco: sei
così sicuro di essere libero da tutti i con-
dizionamenti che la società ci impone?
Quanti e quali condizionamenti mi aiu-
tano a vivere meglio e quali invece ser-
vono solo ad omologarmi e non costruis-
cono nella verità la mia personalità?
Sei così sicuro di essere libero
da tutti i messaggi che ricevi dal-
la Tv e dai media più in generale?
Quanto sei libero/dipendente/schia-
vo da un cellulare, da facebook e tut-
ti i social-network del nostro tempo?
Quando sei indipendente nel scegliere
come ti vesti o quanto ti lasci condizionare?
No, non ci credo che sei (siamo) così libero.
Forse siamo talmente dentro a questo
vortice di condizionamento che nem-
meno ci stiamo più rendendo conto che
le nostre vite non sono in mano a noi,
ma la sta gestendo qualcun altro …
forse non ci rendiamo conto che la nos-
tra libertà è usata, strappata e violentata
da altre persone che se ne aprofittano !!!
Buona meditazione, buona riflessione e
tieni presente che Gesù ad un certo pun-
to ha detto “Se rimanete fedeli alla mia
parola, sarete davvero miei discepoli;
conoscerete la verità e la verità vi farà
liberi” (Vangelo di Giovanni 8, 31) …
ti ho suggerito questo versetto, caso mai
avessi voglia di meditarci un momento …
Don Federico
Chi guida la tua vita?
Appena arrivati ad Albaredo, la domeni-
ca verso mezzogiorno, abbiamo pranzato
tutti insieme con anche i genitori, do-
podichè abbiamo fatto la Messa in pal-
estra. Dopo aver salutato i genitori che
tornavano a casa ci siamo riuniti con il
Don e gli animatori e da lì è cominciato
il campo vero e proprio. In seguito alla
presentazione delle attività in generale
e delle squadre, abbiamo potuto giocare
liberamente fino all’ora di cena, dopo la
quale abbiamo guardato la partita in TV.
Lunedì, dopo la colazione, ci siamo ri-
uniti tutti insieme in cappellina per un
momento di preghiera, in seguito ci
siamo riuniti nelle squadre per riflettere
sulla figura di Geppetto. L’attività riferita
a questo personaggio consisteva nel fare
una riflessione riguardo ai sogni che Dio
ha per ciascuno di noi e di rappresentarli
su un cartellone con disegni e parole chi-
ave. Nel pomeriggio abbiamo fatto una
breve camminata; a seguire la Messa, poi
abbiamo fatto un breve esame di coscien-
za dopo il quale siamo andati a dormire.
Mertedì, dopo la preghiera quotidiana
abbiamo riflettuto sulla figura del Grillo
parlante, e aiutandoci con delle frasi
prese da Pinocchio e dalla Bibbia ognuno
di noi ha costruito un oggetto riferito alla
frase che più l’aveva colpito. Il pomerig-
gio ci siamo recati in Chiesa e dopo un
esame di coscienza abbiamo vissuto le
Confessioni. Alla sera gli animatori han-
no organizzato dei tornei di calcio e pal-
lavolo, dopo i quali siamo andati a letto.
Mercoledì, dopo esserci svegliati alle 7
siamo partiti per la camminata di tutto
il giorno. Verso le 11.30 ci siamo fer-
mati vicino a un laghetto, abbiamo
fatto la Messa e mangiato, dopodi-
chè chi voleva poteva andare fino alla
croce, mentre gli altri cominciavano
a tornare a casa. Verso le 8 abbiamo
cenato e infine il momento di riflessione.
Giovedì, al mattino abbiamo par-
lato del Gatto e della Volpe e rifer-
endoci a quest’ultimi abbiamo pre-
parato un TG con dei servizi sui falsi
profeti. Nel pomeriggio abbiamo giocato
e la sera abbiamo parlato della figura
della Fata, e dopo un Rosario abbiamo
presentato i TG preparati al mattino.
Venerdì abbiamo parlato del Paese dei
Balocchi e gli animatori hanno de-
ciso di farci organizzare una festa fi-
nale in cui ogni gruppo si è occupato di
un preparativo diverso: Cibo, presen-
tazioni delle foto, giochi e decorazioni.
Quant’è vita la vita! CAMPO ESTIVO Medie - La cronaca
- Questo campo mi è piaciuto molto per-
ché mi ha coinvolto in nuove amicizie
e attività che mi hanno insegnato cose
diverse ma belle. Mi ha insegnato ad
accettarmi come sono e accettare gli al-
tri non per il loro aspetto, ma per come
sono dentro. Mi ha insegnato anche a non
essere una persona superficiale, ma una
persona perbene, a essere una ragazza che
aiuta e che non è menefreghista. Devo
però ancora migliorare molte cose di me!
Linda
- Questo campo mi ha aiutato molto per
diversi motivi: ho imparato a difendermi,
a migliorare le mie amicizie, a non essere
diffidente. Io conoscevo già tutti tranne
Jacopo un ragazzo di Crema molto sim-
patico.
In generale questo campo mi è piaciuto,
ma niente a confronto dell’anno scorso.
Serena
- Questo campo è stato fantastico per-
ché sono riuscita a migliorare le mie
amicizie e a conoscere nuove persone,
a migliorare il mio comportamento, la
mia relazione con gli altri e a combat-
tere la mia timidezza. Questo campo è
stato fantastico anche per un altro mo-
tivo: gli animatori erano supersimpatici.
Questo campo non lo dimenticherò mai.
Letizia
- Questo campo mi è piaciuto molto per-
ché ci siamo divertiti e divisi in squa-
dre, in cui abbiamo fatto diverse attività
che sono state riflessive ma divertenti
e interessanti. Inoltre mi sono piaciute
le camminate e lo stare vicino agli altri.
Anna
Le opinioni dei Protagonisti
Il saluto di don Federico
Penso di non aver mai visto tanta luce come in questa settimana di campo es-tivo. Dopo due settimane passate ad Al-baredo, dove ogni giorno il cielo ci man-dava il temporale quotidiano, sette giorni di sole senza una goccia d’acqua né una nuvola nera sono stati un sollievo, oltre che un mezzo miracolo. Dopo diverse ore di viaggio siamo giunti a Nomadel-fia, presso la Comunità Cristiana fon-data nel 1931 da don Zeno in provincia di Grosseto e che conta attualmente 270abitanti. Siamo arrivati lì con valigie pi-ene di pregiudizi e timori, ma quando ce ne siamo andati abbiamo portato con noi solo ricordi e un po’ di nostalgia per quel piccolo paesino fuori dal mondo.Abbiamo
trascorso lì la prima metà della settima-na, dormendo nelle loro aule scolastiche (momentaneamente arredate come grandi camere da letto per sistemarvi i visitatori come noi) e dividendoci in gruppetti da cinque o sei persone per andare a man-giare nei diversi gruppi. Questi sono for-mati da tre o quattro famiglie, composte
da coppie sposate, anziani e molti bam-bini, figli naturali e adottati. Una parte di
famiglie era già partita per la tournée an-nuale, ma la maggior parte di esse erano ancora a Nomadelfia e sarebbero partite
il giorno che noi ci saremmo trasferiti
ad Assisi per la seconda parte della setti-mana. Mentre eravamo loro ospiti ci han-no raccontato le loro storie, la vita della comunità e di don Zeno. Si vedeva che
erano felici, avevano gli occhi che bril-lavano. Assomigliavano alla volta stellata che si vede lì la notte, limpida e piena di luci, erano un po’ di cielo sulla terra. È difficile vedere qualcuno con tanta luce
negli occhi, qualcuno veramente felice,
oggigiorno. Seppure abbiano regole fer-ree per quanto riguarda la vita comune e personale, si sentono liberi; potrei dire che sono “diversamente condizionati” ris-petto a noi, avendo un’attentissima cen-sura sui programmi televisivi, niente pub-blicità e radio, cellulari quasi inesistenti.
Ma da qualcosa bisogna pur essere con-dizionati, che siano le leggi o il Vangelo o le regole dei genitori; eppure loro sono contenti, anche non tornando a casa alle tre di notte e non andando in discoteca. A Nomadelfia sembra che il tempo si sia fer-mato: sterminati campi coltivati separano un luogo dall’altro, la tecnologia è utiliz-zata solo se essenziale e non si possono mettere vestiti troppo corti, nemmeno quando è estate; eppure, ripeto, sono fe-lici, brillano di gioia. Verrebbe da pensare che siamo noi quelli sbagliati, quelli che
corrono dalla mattina alla sera senza god-ersi il tempo e soffocati da spot intrusivi
di ogni genere; forse, come scrisse Oscar
Wilde ne Il ritratto di Dorian Grey, «Og-gigiorno sappiamo il prezzo di tutto, ma il valore di nulla». Mercoledì mattina,dopo colazione, abbiamo preso la strada per Grosseto Marittima, dove ci siamo fermati fino a dopo pranzo: mezza gior-nata di mare e sole per un po’ di svago personale. Ripartiti di nuovo, verso sera siamo arrivati a Santa Maria degli Angeli (Assisi), in una casa gestita da un picco-lo gruppo di suore; lì era la nostra base, dove mangiavamo, dormivamo e celebra-vamo la S. Messa. In quegli ultimi giorni siamo stati alla Porziuncola, ad Assisi, all’Eremo delle Carceri, dove eravamo già
stati l’anno scorso; ma non per questo ci hanno lasciato meno ricordi o emozioni. Un pomeriggio siamo andati fino a Foli-
gno per incontrare le Clarisse (monache
di clausura) e, personalmente, non mi sa-rei mai aspettata di vedere tanta felicità
negli occhi di quelle suore. Si vedeva dal-la luce che illuminava il loro volto, dalla serenità con cui parlavano, dalla certezza
della loro fede, dal loro sorriso gioioso;
un altro esempio di persone che non rite-niamo solitamente felici, loro che hanno
abbandonato tutto per seguirLo, eppure non v’era ombra di preoccupazione per le cose del mondo (anche se erano molto più informate di noi su ciò che stava suc-cedendo sul nostro pianeta e su qualsiasi altro argomento, anche sui problemi di fede). Una mattina, invece, davanti alla
Porziuncola, una suora Alcantarina ci ha spiegato la vita di San Francesco e ci ha
invitato per la Festa dei Giovani che si
teneva nella casa del suo ordine. Quando siamo giunti là la sera stessa non avevamo
idea di cosa avremmo fatto, e tantomeno
pensavamo che avremmo cantato e ballato insieme alle suore. E invece fu così; ci sia-mo divertiti in modo alternativo al solito. Ma non è successo solo questo, durante il campo. Fra preghiere e riflessioni e mo-menti di ascolto e divertimento, noi raga-zzi di Rebbio abbiamo vissuto con il grup-po dei ragazzi di Prestino e ci siamo uniti; non è finito tutto dopo questa settimana,
continuiamo ancora a trovarci insieme per uscire. Penso di dover ringraziare soprat-tutto chi ci ha permesso di fare questo cam-po, i nostri autisti, i nostri animatori e don Federico e don Marco, contando di poter
continuare ad allargare il nostro gruppo.
Mariaida
Un mezzo miracoloCAMPO ESTIVO 3^ 4^ 5^ Superiore rebbio / prestino - nomadelfia / assisi
fuoricamporebbio.wordpress.com
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In un caldo sabato di luglio...CAMPO ESTIVO 1^ 2^ Sup. - Albaredo
Solo ora mi rendo conto di quante emozi-oni ho provato, di quante cose ho im-parato e di quanto sono cresciuto in questo campo estivo, svoltosi ad Albare-do fra il 7 e il 14 luglio di quest’anno.
Il nostro cammino ha avuto inizio in un caldo sabato di luglio: era appena finito
l’altro campo per i ragazzini più piccoli. Subito ci siamo conosciuti e ci siamo mostrati fin dall’inizio un bel gruppo,
compatto e felice. L’intero campo aveva
come fulcro la figura di don Peppe Di-ana, ex parroco di Casal di Principe,
ucciso dalla criminalità organizzata.
Questi, morto a soli 36 anni, sperava di porre fine al terrore della camorra to-gliendo i giovani della parrocchia dalle mani dei mafiosi e offrendo loro una
realtà differente di amore e di giustizia.
Abbiamo riflettuto anche tanto su Gesù e
sulla sua vita perché anche noi possiamo, uscendo da Albaredo, portarlo nelle nos-tre gambe, nelle nostre mani, nel nostro cuore, nella nostra testa e in tutto il nostro corpo. Infatti ogni giorno abbiamo analiz-
zato una di queste parti del corpo di Gesù e, con un’attività per ciascuna di esse, ne
abbiamo compreso il significato (con i
piedi dobbiamo camminare incontro a Lui, con le mani compiere opere buone…). Facendo sempre riferimento alla sto-ria di don Peppe Diana abbiamo par-lato tanto della legalità, della lotta alla
criminalità organizzata, abbiamo guar-dato film, ascoltato canzoni, letto dis-corsi a riguardo e riflettuto insieme sulle
storie e sulle scelte di chi con tutte le proprie forze ha scelto di combattere
la mafia. Oltre a don Peppe Diana, ab-biamo ricordato Peppino Impastato, Pa-dre Pino Puglisi, Falcone e Borsellino.
Ovviamente abbiamo lasciato anche
largo spazio a momenti di sano diverti-mento insieme, fra camminate (siamo
stati anche a dormire in tenda una notte), giochi e risate la sera, così da trascorrere una settimana bella e densa di emozioni.Lancio un appello a tutti i miei coetanei che non hanno voluto partecipare al campo: venite, perché ci siamo divertiti tantissimo!