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anno XIV 16 novembre 2016 N. 219 Il Botteghino Fondato nel 2002 Edito da: gruppo editoriale e culturale “BottegARTE” - Bruxelles email: [email protected] sito: www.bottegarte.eu Direttore e redattore responsabile: Vito Laraspata Invio telematico: Elisa Piunno Grafismo, foto: Catherine Bourdeau Archivio: Ortensia Semoli Corrispondenti dall’Italia: M.T. Prestigiacomo e Franca Caputo Agenzie stampa: ANSA AGI - NIP Adnkronos - 9 colonne - Inform ATTENZIONE: In conformità con le nuove disposizioni in materia d'invii telematici in vigore dal 1° gennaio 2004 (Testo Unico sulla tutela della privacy emanato con D.L 196/2003 pubblicato sulla G.U. n. 174), con la presente chiediamo l'autorizzazione a spedirVi via 'e-mail' le informazioni culturali tramite il presente bollettino. Poichè la nostra rivista viene inviata gratuitamente, la vostra autorizzazione s'intende approvata tramite 'silenzio-assenso'. Chi vuole essere cancellato dalla nostra lista, può inviare un messaggio con scritto semplicemente CANCELLAMI a: [email protected] IMPORTANTE: Gli articoli non firmati sono tratti dalla diffusione delle diverse agenzie giornalistiche o da comunicati stampa. La responsabilità del loro contenuto rimane esclusivamente della fonte. La Redazione si riserva la facoltà di fare una cernita del materiale da pubblicare secondo criteri di buon gusto ed educazione, rispetto ed interesse generale, che non risultino offensivi della dignità e della reputazione di chicchessia. Le collaborazioni e gli articoli sono forniti gratuitamente e in modo del tutto benevolo. Appuntamento sul nostro sito: www.bottegarte.eu La data di pubblicazione è verso il 15 di ogni mese DUE ITALIE DUE SENTIMENTI ? Si sente parlare spesso dell’«altra Italia» intendendo per questa l’insieme delle comunità di italiani che risiedono all’estero. E questa è una realtà centenaria che non si può smentire. Ma c’è un’altra realtà, forse meno evidente, che dà origine ad un altro significato di quest’appellativo, ed è l’insieme di quei sentimenti che legano l’italiano all’estero alla madre patria. C’è veramente, da parte dell’italiano all’estero la voglia di farsi conoscere dagli italiani in patria? Di far parlare di se? Di far sentire la propria voce? Di partecipare alle cose e ai problemi del Paese Italia? E gli italiani che vivono in patria hanno veramente voglia di conoscere le abitudini, i modi di vita, le opinioni dei loro connazionali che vivono all’estero? Di coinvolgerli nelle cose e nei problemi della Nazione? Bah! Non penso ci sia un vero e proprio riscontro nell’opinione pubblica, sia degli uni che degli altri. E le ragioni sono da ricercare nella mancanza di una cultura di ascolto e quindi di una cultura di rapporti e di reciproca conoscenza. Sino ad ora è mancato soprattutto un disegno di educazione culturale in questa direzione. Ci sono stati alcuni tentativi, purtroppo finiti tutti in una bolla di sapone. Eppure, si tratta di una pagina di storia che ha coinvolto e sconvolto per oltre un secolo la vita degli italiani e dell'intero Paese. Però, si sente sempre più spesso parlare degli italiani all’estero come di una ‘risorsa’.... (?) L’Italia è l’unico Paese che si presenta nel panorama internazionale con un’altra Italia, sparsa in tutti gli angoli della terra. E una corretta informazione sul piano culturale, economico e politico darebbe al nostro Paese una posizione di primo piano nei rapporti internazionali e nello stesso tempo rinsalderebbe quei vincoli di comune appartenenza che si stanno perdendo. L’associazionismo, da parte sua, deve contribuire a dare un’immagine sempre migliore dell'italiano all'estero. Come? Riscoprendo le motivazioni ed i valori, rivedendo la sua posizione rispetto all'associazionismo tradizionale e festaiolo, dando priorità alla cultura ed alla lingua. Questo significa diminuire le differenze per tendere sempre più verso un sentimento di appartenenza. È soltanto mettendo da parte ipocrisia, arroganza, lotte di potere, interessi ed ambizioni personali, ma agendo con più umiltà per costruire una cultura d’ascolto, una cultura di rapporti e di reciproca conoscenza che un giorno si potrà sperare di unire sentimentalmente le due Italie. “Il visto per l’Italia”: Il portale fornisce ai cittadini stranieri informazioni su requisiti e condizioni per ottenere il visto Le informazioni sui requisiti e le condizioni per ottenere il visto per il nostro Paese su una nuova piattaforma ‘relazionale’ del Ministero degli Affari Esteri e della Cooperazione Internazionale. Il portale “Il visto per l’Italia” (http://vistoperitalia.esteri.it/home.aspx) della Direzione generale per gli italiani all’estero e le politiche migratorie , attraverso una procedura guidata, sulla base della nazionalità, del Paese di residenza, dei motivi della visita e della durata del soggiorno, indica se sia necessario o meno richiedere un visto d'ingresso per l'Italia. Nel caso sia necessario richiedere il visto d'ingresso, verranno fornite tutte le informazioni e i moduli necessari alla richiesta, comunica il Maeci . La presentazione della documentazione richiesta non comporta necessariamente il rilascio del visto, precisa la Farnesina, informando che al momento dell'ingresso in Italia e nell'area Schengen, anche se in possesso del visto, le Autorità di frontiera sono autorizzate a richiedere nuovamente la dimostrazione dei requisiti previsti per l'ottenimento del visto stesso. Il Maeci avvisa inoltre che le informazioni fornite su questo sito si riferiscono unicamente ai titolari di documento di viaggio ordinario. I titolari di passaporto diplomatico o di servizio sono invitati dalla Farnesina a prendere contatto con le Rappresentanze diplomatiche o consolari italiane per ottenere le specifiche informazioni. La Farnesina avverte infine che le informazioni riportate nel sito, dirette a facilitare il cittadino straniero che intenda chiedere un visto per recarsi in Italia, hanno valore puramente indicativo e non esaustivo. Per ulteriori elementi, gli interessati possono rivolgersi direttamente alla Rappresentanza Diplomatica o Consolare italiana competente per il luogo di stabile residenza.

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anno XIV 16 novembre 2016 N. 219

Il Botteghino Fondato nel 2002

Edito da: gruppo editoriale e

culturale “BottegARTE” - Bruxelles

email: [email protected]

sito: www.bottegarte.eu

Direttore e redattore

responsabile:

Vito Laraspata

Invio telematico: Elisa Piunno

Grafismo, foto: Catherine Bourdeau

Archivio: Ortensia Semoli

Corrispondenti dall’Italia:

M.T. Prestigiacomo e Franca Caputo

Agenzie stampa: ANSA – AGI - NIP

Adnkronos - 9 colonne - Inform

ATTENZIONE: In conformità con le

nuove disposizioni in materia d'invii

telematici in vigore dal 1° gennaio 2004 (Testo Unico sulla tutela della privacy

emanato con D.L 196/2003 pubblicato

sulla G.U. n. 174), con la presente chiediamo l'autorizzazione a spedirVi via

'e-mail' le informazioni culturali tramite il

presente bollettino. Poichè la nostra rivista viene inviata gratuitamente, la

vostra autorizzazione s'intende approvata

tramite 'silenzio-assenso'.

Chi vuole essere cancellato dalla nostra

lista, può inviare un messaggio con

scritto semplicemente CANCELLAMI

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IMPORTANTE: Gli articoli non firmati

sono tratti dalla diffusione delle diverse agenzie giornalistiche o da comunicati

stampa. La responsabilità del loro

contenuto rimane esclusivamente della fonte.

La Redazione si riserva la facoltà di fare

una cernita del materiale da pubblicare secondo criteri di buon gusto ed

educazione, rispetto ed interesse generale,

che non risultino offensivi della dignità e della reputazione di chicchessia.

Le collaborazioni e gli articoli sono

forniti gratuitamente e in modo del tutto benevolo.

Appuntamento sul

nostro sito:

www.bottegarte.eu

La data di pubblicazione è

verso il 15 di ogni mese

DUE ITALIE DUE SENTIMENTI ?

Si sente parlare spesso dell’«altra Italia»

intendendo per questa l’insieme delle comunità di

italiani che risiedono all’estero. E questa è una

realtà centenaria che non si può smentire. Ma c’è

un’altra realtà, forse meno evidente, che dà origine

ad un altro significato di quest’appellativo, ed è

l’insieme di quei sentimenti che legano l’italiano

all’estero alla madre patria.

C’è veramente, da parte dell’italiano all’estero la

voglia di farsi conoscere dagli italiani in patria? Di

far parlare di se? Di far sentire la propria voce? Di

partecipare alle cose e ai problemi del Paese Italia?

E gli italiani che vivono in patria hanno veramente

voglia di conoscere le abitudini, i modi di vita, le

opinioni dei loro connazionali che vivono

all’estero? Di coinvolgerli nelle cose e nei

problemi della Nazione? Bah! Non penso ci sia un

vero e proprio riscontro nell’opinione pubblica, sia

degli uni che degli altri. E le ragioni sono da

ricercare nella mancanza di una cultura di ascolto e

quindi di una cultura di rapporti e di reciproca

conoscenza. Sino ad ora è mancato soprattutto un

disegno di educazione culturale in questa

direzione. Ci sono stati alcuni tentativi, purtroppo

finiti tutti in una bolla di sapone. Eppure, si tratta

di una pagina di storia che ha

coinvolto e sconvolto per oltre un secolo la vita

degli italiani e dell'intero Paese. Però, si sente

sempre più spesso parlare degli italiani all’estero

come di una ‘risorsa’.... (?)

L’Italia è l’unico Paese che si presenta nel

panorama internazionale con un’altra Italia, sparsa

in tutti gli angoli della terra. E una corretta

informazione sul piano culturale, economico e

politico darebbe al nostro Paese una posizione di

primo piano nei rapporti internazionali e nello

stesso tempo rinsalderebbe quei vincoli di comune

appartenenza che si stanno perdendo.

L’associazionismo, da parte sua, deve contribuire a

dare un’immagine sempre migliore dell'italiano

all'estero. Come? Riscoprendo le motivazioni ed i

valori, rivedendo la sua posizione rispetto

all'associazionismo tradizionale e festaiolo, dando

priorità alla cultura ed alla lingua. Questo significa

diminuire le differenze per tendere sempre più

verso un sentimento di appartenenza.

È soltanto mettendo da parte ipocrisia, arroganza,

lotte di potere, interessi ed ambizioni personali, ma

agendo con più umiltà per costruire una cultura

d’ascolto, una cultura di rapporti e di reciproca

conoscenza che un giorno si potrà sperare di unire

sentimentalmente le due Italie.

“Il visto per l’Italia”: Il portale fornisce ai cittadini stranieri

informazioni su requisiti e condizioni per ottenere il visto

Le informazioni sui requisiti e le condizioni per ottenere il visto per il nostro Paese su una nuova

piattaforma ‘relazionale’ del Ministero degli Affari Esteri e della Cooperazione Internazionale.

Il portale “Il visto per l’Italia” (http://vistoperitalia.esteri.it/home.aspx) della Direzione generale per gli

italiani all’estero e le politiche migratorie , attraverso una procedura guidata, sulla base della nazionalità,

del Paese di residenza, dei motivi della visita e della durata del soggiorno, indica se sia necessario o meno

richiedere un visto d'ingresso per l'Italia. Nel caso sia necessario richiedere il visto d'ingresso, verranno

fornite tutte le informazioni e i moduli necessari alla richiesta, comunica il Maeci . La presentazione della

documentazione richiesta non comporta necessariamente il rilascio del visto, precisa la Farnesina,

informando che al momento dell'ingresso in Italia e nell'area Schengen, anche se in possesso del visto, le

Autorità di frontiera sono autorizzate a richiedere nuovamente la dimostrazione dei requisiti previsti per

l'ottenimento del visto stesso.

Il Maeci avvisa inoltre che le informazioni fornite su questo sito si riferiscono unicamente ai titolari di

documento di viaggio ordinario. I titolari di passaporto diplomatico o di servizio sono invitati dalla

Farnesina a prendere contatto con le Rappresentanze diplomatiche o consolari italiane per ottenere le

specifiche informazioni.

La Farnesina avverte infine che le informazioni riportate nel sito, dirette a facilitare il cittadino straniero

che intenda chiedere un visto per recarsi in Italia, hanno valore puramente indicativo e non esaustivo. Per

ulteriori elementi, gli interessati possono rivolgersi direttamente alla Rappresentanza Diplomatica o

Consolare italiana competente per il luogo di stabile residenza.

16 novembre 2016 p. 2

ECCO I BRANI ITALIANI PIÙ

ASCOLTATI DEL PRIMO SEMESTRE

Medaglia d’oro a Fedez e J-Ax per “Vorrei ma non posto”, è loro il brano

più ascoltato nei primi sei mesi del 2016 sull’app di TIMmusic, la

piattaforma di musica digitale di TIM. Nonostante l'uscita recente del

brano, il duo spodesta tutti e si lascia alle spalle “No Hero” di Elisa e “Ti

ho voluto bene veramente” di Marco Mengoni, rispettivamente in seconda

e terza posizione. I dati degli ascolti rilevati su TIMmusic, premiano gli

artisti - partecipanti, vincitori o giudici - provenienti dagli show televisivi

alla ricerca di talenti musicali. Si ritrovano così in classifica sia i cantanti

più amati dagli ascoltatori come Marco Mengoni, Giusy Ferreri,

Alessandra Amoroso, Francesca Michielin, Alessio Bernabei e Lorenzo

Fragola che i giudici della TV italiana da Fedez a Elisa, da Mika a J-Ax.

Tra gli artisti più ascoltati nella classifica del primo semestre 2016 di

TIMmusic Fedez, oltre al primo posto con J-Ax, compare anche con Mika

al 14esimo con "Beautiful Disaster", e al 16esimo con "21 grammi";

Marco Mengoni doppia la classifica in terza posizione con "Ti ho voluto

bene veramente" e in ottava con "Parole in circolo"; idem Giusy Ferreri

(“Roma – Bangkok”con Baby K e “Volevo te”), Alessandra Amoroso

("Comunque andare" e "Stupendo fino a qui") e J-Ax ( “Vorrei ma non

posto” con Fedez e “Intro” feat. Bianca Aztei). Intanto la classifica

settimanale di TIMmusic vede ancora in vetta “Andiamo a comandare” di

Fabio Rovazzi, il brano rivelazione di questa estate, seguito dalla coppia

Fedez/J-Ax con “Vorrei ma non posto” e dallo spagnolo Alvaro Soler con

il contagioso pezzo latin-pop “Sofia”.

“Chi vuol esser lieto sia, del doman

non v’è certezza” (Lorenzo de’ Medici)

UN ITALIANO SU TRE NON USA LA

“MODALITÀ AEREO”

Anche se è possibile utilizzare dispositivi elettronici come smartphone

e tablet durante il volo, impostandoli in “modalità aereo”, e anche se

oggi sempre più compagnie aeree offrono il cosiddetto ‘board Wi-Fi’,

la connessione a Internet è vietata nelle fasi di decollo e di atterraggio.

Ma non tutti rispettano questa regola, anzi, secondo il motore di ricerca

Jetcost.it, un italiano su tre elude questo divieto. Il sondaggio sostiene

che il 68% degli italiani non rispetta le regole di sicurezza in volo, in

particolare, ecco la classifica dei divieti più ignorati: 1. Non prestano

attenzione agli assistenti di volo quando spiegano le istruzioni di

sicurezza prima del decollo. 2. Utilizzano i dispositivi elettronici

durante il decollo e l'atterraggio degli aeromobili. 3. Non indossano la

cintura di sicurezza. 4. Non posizionano il bagaglio nel vano superiore

o sotto il sedile.5. Restano in piedi quando bisognerebbe stare seduti.

Tornando al divieto di utilizzare dispositivi elettronici, oltre il 32%

degli intervistati ha dichiarato di essere infastidito da questa regola, e

quando gli è stato chiesto quali fossero le applicazioni più utilizzate in

aereo, nei momenti in cui sarebbe proibito navigare, il 35% ha risposto

whatsapp, il 23% facebook, e il 12% instagram. Quando gli è stato

chiesto il motivo, la maggior parte ha detto che voleva condividere le

immagini dell’aereo, ciò che si vede dal finestrino o “selfie” scattati con

amici e familiari (54%), altri che volevano “taggarsi” in aeroporto

prima della partenza (37%). Allo stesso modo, quelli che hanno

ammesso di aver inviato messaggi di testo o effettuato chiamate a

bordo, quando il telefono dovrebbe essere già spento o in modalità

aereo, hanno spiegato: “Ho usato il telefono quando non eravamo

ancora in aria quindi non vedo che problemi di sicurezza potrebbero

esserci” (66%). Altri invece hanno risposto: “Volevo dire ai miei amici,

al partner o alla famiglia che stavo per decollare” (21%); altri ancora:

“Non avrei potuto connettermi a Internet per un lungo periodo quindi

volevo utilizzarlo prima di partire” (14%).

L’IGP SPINGE LA FINOCCHIONA

731MILA CHILI DI PRODOTTO IN UN ANNO

L’Indicazione geografica protetta fa bene alla

Finocchiona. A un anno dal riconoscimento

dell’IGP, lo storico salume toscano fa registrare

numeri positivi, sia in termini di produzione

che di fatturato: da maggio 2015 a marzo 2016,

infatti, sono oltre 731mila i chili di

Finocchiona IGP prodotta e messa sul mercato,

per una stima di valore alla produzione pari a circa 6 milioni di euro e

oltre 9 milioni e mezzo di euro al consumo. Export: forte in Germania e

apprezzata nei mercati “esotici”. Guardando ai numeri del mercato

estero, il primo dato significativo è la percentuale di export, che supera

quota 27%, raggiungendo in larghissima parte l’area UE, ma con

“sbarchi” importanti anche in Asia e Oceania. In particolare, per quanto

riguarda l’Europa, domina la Germania, con il 65% dell’export totale

pari a oltre 133mila chili di prodotto, seguita da Belgio e Inghilterra.

made in Italy

SANREMO 2017: I 20 ‘BIG’ IN GARA

GIÀ DALLA PRIMA SERATA

Tutti sul palco, già nella prima serata del Festival di Sanremo 2017:

entrerà subito nel vivo, martedì 7 febbraio, la gara tra i 20 interpreti della

Sezione Campioni del 67° Festival della Canzone Italiana. E’ una delle

grandi novità della prossima edizione della rassegna nella quale, in

passato, i “big” erano suddivisi in due gruppi, tra la prima e la seconda

serata. Già da subito, quindi, il pubblico da casa e la giuria della sala

stampa del Festival voteranno tutte le canzoni dei big in gara, come

previsto dal Regolamento di Sanremo, disponibile ‘online’ al sito

www.sanremo.rai.it.

Sul fronte delle Nuove Proposte, invece, tra artisti singoli e gruppi sono

572 (per un totale di 766 individui) le domande arrivate al vaglio della

Commissione musicale, di cui 560 valide per l'ammissione alla selezione.

In particolare si tratta di 477 cantanti singoli (255 uomini e 222 donne) e

83 gruppi. Dal Nord arriva la maggior parte delle richieste di

partecipazione (242 giovani pari al 31,6% del totale), segue il Centro con

224 giovani (29,2 %), il Sud con 193 (25,2%) e le Isole con 84 (10,9%).

Molto interessante il dato relativo alle richieste di partecipazione arrivate

dall’Estero pari a 23 persone (3%).

La Commissione Musicale presieduta da Carlo Conti, in veste di direttore

artistico, e composta da Gianmaurizio Foderaro, Carolina Di Domenico,

Pinuccio Pirazzoli, Ema Stokholma, dopo gli ascolti dei brani, ha

selezionato i 60 artisti che parteciperanno alle audizioni dal vivo che si

terranno a Roma il 25 ottobre presso la Sala A di Via Asiago. I 60 brani

scelti sono già disponibili sul sito del Festival di Sanremo. A questi si

aggiungerà il brano vincitore del Festival di Castrocaro ammesso di diritto

alla selezione. Al termine delle audizioni, poi, saranno scelti 12 tra gruppi

e artisti che parteciperanno alla serata di "Sarà Sanremo". Solo 6 di loro,

infine, entreranno a far parte della categoria “Nuove Proposte”.

Italia e italiani

eventi musicali

16 novembre 2016 p. 3

”Le radici della cultura sono amare,

ma i frutti sono dolci” (Aristotele)

ELEONORA PIMENTEL E LA RIVOLUZIONE

Donne d’Italia

C’è la statua di Corradino di Svevia, che sfidò l’esercito di Carlo d’Angiò

per riportare la corona sul Sud Italia. C’è anche la lapide di Masaniello che,

messosi a capo di un popolo affamato, osò denunciare i congiurati filo-

spagnoli. Ma nella Basilica del Carmine niente ricorda una delle fosse

comuni dei giustiziati della Repubblica napoletana che, per 144 giorni,

avevano cercato di tenere in vita una repubblica tradita dallo stesso popolo,

ma che finirono decapitati sotto la mannaia in piazza Mercato. Su circa

8mila prigionieri in 124 erano finiti davanti ad un boia che, per ironia della

sorte, faceva di cognome “Paradiso”. Un tale Tommaso che per mesi diede

al popolino la sua vendetta contro chi aveva consegnato un regno da

spogliare al generale francese Championnet, il quale era riuscito a vincere

le ultime resistenze in città usando lo stratagemma di San Gennaro. Quale

suo primo atto ufficiale, infatti, si recò in Duomo dove offrì a San Gennaro

una mitria d’oro tempestata di gemme, ricordando che solo la processione

delle reliquie del santo era riuscita a frenare la furia popolare del 19

gennaio, culminata con l’assalto al palazzo dei Filomarino. E fu così che

San Gennaro divenne giacobino. Nello stesso giorno Ruffo ricevette da Re

Ferdinando il compito di liberare il regno, mentre il cardinale iniziò la sua

campagna che portò alla riconquista di Napoli il 13 giugno. Ma dopo una

settimana di euforia filo-francese, il vero volto della repubblica fu

impersonato dal commissario politico Faypult.

I napoletani, in quell’estate del 1799, accolsero sul patibolo i rappresentanti

di un governo che, sotto il giogo francese, avevano legiferato sul calendario

che aboliva i santi, sulla libertà di stampa, sulla coccarda tricolore

obbligatoria, fino all’abolizione della feudalità. I capi della repubblica si

arrendono dietro promessa di Ruffo. Davanti a loro una città sconvolta

dalla ferocia dei lazzari. Chi è sospettato giacobino viene spogliato per

cercare i tatuaggi, comprese le donne. Ma proprio mentre in molti sono già

saliti sulle navi in partenza dal porto di Napoli arriva Nelson, il quale prima

fa credere di accettare i salvacondotti, poi impone la linea del terrore. È

l’estrema vendetta della regina Maria Carolina, alla quale l’eroe di Abukir

si sarebbe abbassato perché convinto dalla bella lady Hamilton. Quasi

8mila arresti in pochi giorni aprono la grande stagione del magistrato

siciliano Speciale. Che spirito animasse il rifiuto della capitolazione lo si

vede quando il corpo dell’ex ammiraglio della flotta borbonica, Francesco

Caracciolo, l’uomo che Nelson odiava di più, penzola da un pennone

dopo essere stato processato sulla sua nave ammiraglia. Per i suoi

“servigi”, 124 sentenze a morte, il boia Paradiso riceverà 860 ducati. Tra

questi vi era anche l’aver negato ad Eleonora Fonseca Pimentel la

premura di fornirle una corda per legare l’orlo della veste una volta che il

suo corpo fosse rimasto esposto alla forca. Inutilmente la marchesa aveva

chiesto di morire di scure, “premura” che si applicava alla nobiltà. Aveva

guidato il gruppo di donne che, fingendosi popolane inseguite dai

giacobini, erano riuscite a penetrare a Castel Sant’Elmo, facendo cadere

la fortezza nelle mani dei rivoluzionari. Ma è lo stesso popolo che assiste

allo “spettacolo” della morte di Eleonora, la poetessa che dalle colonne

del suo Monitore, l’organo di stampa della repubblica, si era scoperta

prima giornalista politica italiana.

Ultima ad essere decapitata in piazza Mercato, in quella che fu definita

una “vendetta a freddo”, è Luisa Sanfelice. Aveva consegnato ad un

ufficiale della guardia nazionale Ferdinando Ferri, del quale era

innamorata, un salvacondotto datole dal banchiere Gerardo Baccher. Ferri

mostrerà il biglietto al repubblicano Vincenzo Cuoco che denuncerà la

congiura. E i Baccher saranno giustiziati il 13 giugno, ultimo giorno della

Repubblica. Luisa non sarebbe mai stata menzionata se Eleonora sul suo

Monitore non avesse pubblicato un elogio dell’eroina. Finita in carcere, la

madre le suggerisce di architettare una falsa gravidanza per salvarsi. Ma

viene trasferita a Palermo e il tranello viene scoperto. Pochi giorni prima

dell’esecuzione la nuora del re Ferdinando, Maria Clementina d’Asburgo,

figlia dell’imperatore Leopoldo II, partorisce un bambino. Quando il

suocero entra nella sua stanza, la giovane gli chiede che avrebbe

rinunciato alle tradizionali tre grazie in cambio della grazia a Luisa.

TINA ANSELMI UN MINISTRO AL FEMMINILE

L’ultima cosa in ordine di tempo è questo librone di oltre cinquecento

pagine, che raccoglie i ben settecento appunti di Tina Anselmi scritti

durante la sua presidenza della Commissione bicamerale inquirente sulla

P2 di Licio Gelli, dal dicembre 1981 al luglio 1984. La prima cosa, invece,

il suo anno di nascita: il 1927. l I diari segreti di Tina Anselmi, a cura di

Anna Vinci, edito da “Chiarelettere”, esce a distanza di tre decenni dal

rinvenimento del famoso elenco della loggia massonica più discussa

d’Italia, che diede corpo all’idea di quel contropotere occulto con il quale

sembra a volte che l’Italia faccia i conti ancora oggi. Era il 17 marzo 1981,

i nomi che vi si lessero erano di generali, parlamentari, ministri, segretari di

partito, giornalisti, magistrati, imprenditori, alcuni arcinoti ed arcipotenti

ancora adesso. Singolare coincidenza del destino peninsulare che il 17

marzo del festeggiamento dei centocinquant’anni dell’Unità d’Italia, sia

stato anche il 17 marzo della P2. In questo solco di ricorrenze storiche Tina

Anselmi ha avuto un ruolo decisivo, e a pieno titolo merita quindi

l’ospitalità in “donne d’Italia”. Quando prende quegli appunti ha 54 anni.

Proviene da una famiglia cattolica veneta. Da giovane fa la staffetta

partigiana, poi prende la laurea in Lettere alla Cattolica. È più tardi che

approda nella Democrazia cristiana.

Nell’anno dei movimenti studenteschi, il 1968, lei è deputata. Otto anni

dopo siede sulla poltrona di Ministro del Lavoro e della Previdenza

Sociale. È il 1976 e lei è la prima donna della nostra repubblica a fare il

Ministro.

“Com’è possibile che Piccoli, Berlinguer e Andreotti non sapessero della

P2 prima del 1981 ?”, scrive il 26 gennaio del 1984 dopo aver incontrato

il leader radicale Marco Pannella. Non sono le uniche perplessità che la

donna annota, con minuta calligrafia, e conserva per tanti anni, prima di

consegnare questo spaccato di storia alla curatrice del libro. Tra quelle

carte si legge: “30 ottobre 1981. Ore 17,15. Sono convocata

dall’onorevole Iotti, e mi propone di assumere la presidenza della

Commissione inquirente. Chiedo quindici minuti di riflessione. Sento per

telefono Leopoldo Elia e mi consiglia di accettare. Mi telefona Piccoli.

Mi fa gli auguri, m’incita ad andare avanti: con il partito non interferirà:

è interessato a che si faccia luce”. E poi la luce s’è fatta. Ma la storia è

ciclica e ripetitiva così, seppellita la P2, spunta la P3. E la storia si ripete

anche quando si parla di nominarla Presidente della Repubblica. Al

numero uno: 1) Perché riconosce il valore della Costituzione della

Repubblica italiana. Muore il 1 novembre 2016.

16 novembre 2016 p. 4

L'inferno sulla terra, l'immagine di una catastrofe, la distruzione che solo

l'ira della Madre Terra è in grado di creare nella frazione di un secondo.

Gioia e luce, e in un istante il buio. L'orrore la fine d'ogni cosa come

l'abbiamo conosciuta.

7.40

la terra trema, 6.5, la potenza di una scossa che scuote la terra e tutto

distrugge al passaggio della sua onda. Tra Norcia Preci e Castel Sant'Angelo

sul Nera l'epicentro che dalla profondità di 10 km sale dalle viscere di Gaia

fino alla superfice.

Ho visto l'inferno. Si, davvero l'inferno ed ancora più inquietante il bilancio

di questo evento, mentre come in una danza macabra, senza fine, le scosse

continuano a susseguirsi, perseguitando, martoriando il corpo di Gea, e ad

alimentanre senza pietà il terrore che affligge il cuore ferito di questa

meravigliosa terra.

40.000

il numero degli sfollati, di un popolo che in pochi istanti ha visto il mondo,

la vita, così come la conosceva, la storia, ma soprattutto i propri sogni e le

proprie speranze svanire in una manciata di oscuri atroci secondi, durati

però un'eternità, quanto quella che sono stati in grado di frantumare,

dissolvere come castelli di sabbia, su una spiaggia in balia delle onde di un

mare fatto solo di nera sofferenza.

La forza e la violenza, 118 scosse, un pò più lievi, ma continue, che

seguitano a flagellare implacabili l'anima e non permettono, neppure, per

quanto possibile, un 'attimo di quiete a quei luoghi, che fino ad un'istante

prima erano tra i più bei gioielli d'Europa. Un patrimonio dell'umanità, con i

suoi tesori d'arte, sacri e profani, vanto ed orgoglio del nostro paese, uniti

insieme, da secoli, nella gioia della loro bellezza e della loro perfezione

come ora nell'impotenza di una guerra drammaticamente persa.

La Basilica di San Benedetto e la cattedrale di Santa Maria argentea, a Nor-

Ho visto l'inferno

30 ottobre 2016 ore 7.40 di Sabrina Gatti

cia, sono crollate, del loro splendore, e dei loro secoli di storia non sono

rimaste che parte delle strutture e delle facciate e niente altro.

Simboli conosciuti in tutto il mondo, ma insieme a loro, molti, troppi,

edifici, sacri, profani, e soprattutto le case, le più importanti, la

sicurezza, il passato, il futuro e la speranza, di chiunque in un battito di

cuore quel cuore ha drammaticamente perso per sempre.

Lacrime, e uno scenario che pare naturale rifiutare possa essere reale.

''Un film'', si ripete la mente come un mantra ''è solo un film, una

macabra seguenza da guerra postapocalittica...'' E poi chiudere gli occhi

e credere che tutto potrà svanire e ritornare come prima in un istante...

ed invece nello sguardo, velato di fredda afflizione, solo il terrore e

quell'immagine che in esso rimane impressa, insieme all'atroce certezza

che tanto orrore non è purtroppo solo un brutto sogno, ma una terribile

realtà da affrontare.

Eppure per un solo motivo, che però nella distruzione è forse il più

importante, l'unico barlume di speranza proprio dove sembra che

l'ultima dea sia volata via, l'unica gioia in mezzo a tanto dolore:

non una vittima...

non un'esistenza è stata spezzata dalla furia di Gaia...

non una vittima... l'unico raggio di luce in tutto questo orrore...

non un caso... non una coincidenza... no...non un caso... ma...

perchè una forza più grande si è frapposta alla distruzione, una forza

che tutto può e tutto vince...

La foza della vita

Indomabile, invincibile, che è insita da sempre nell'anima di questa

gente fiera ed orgogliosa, che questa terra ferita, ma che ancora è e di

nuovo sarà d'incanto, con il coraggio e la determinazione che come un

fuoco arde nel suo cuore, saprà cancellare l'oscurità di quest'incubo, e

dalle rovine e dalla desolazione, rinascere, come una fenice, ancor più

splendida di prima, dalle sue stesse ceneri.

storie vere

dall’altra Italia

Una laurea in Filosofia, una passione per le Risorse Umane e la voglia di

mettersi continuamente in discussione. Giulia, 29enne romana, è arrivata a

Praga dopo aver fatto tappa a Dresda, Stoccarda e Londra: nella “città delle

100 torri” lavora nello Share Service Center di una multinazionale

americana. Giulia ha raccontato la sua esperienza a “Cartoline dall’altra

Italia”, la web serie realizzata dall’agenzia giornalistica 9colonne con il

sostegno del Ministero degli Affari Esteri e della Cooperazione

Internazionale-Direzione Generale per gli Italiani all’Estero e le Politiche

Migratorie. A Praga, Giulia ha creato “una piccola famiglia di italiani” che

come lei si è trasferita per lavoro e “un gruppo più grande multiculturale

con amici di tutte le nazionalità”: la città ospita infatti giovani lavoratori

provenienti da tutto il mondo.

Sono circa 4000 gli italiani residenti in Repubblica Ceca iscritti all’Aire.

“La nostra cultura qui è molto amata – racconta Giulia – e questo rende

più semplice l’integrazione”. “Cartoline dall’altra Italia” è un racconto

dinamico, spigliato, pratico e attuale dell’altra Italia, quella oltreconfine: i

sogni, le aspettative, i paragoni, le gioie e le delusioni dei giovani

connazionali che hanno deciso di provare un’esperienza all’estero, per

voglia o per necessità, mantenendo con le loro testimonianze quel filo indi-

A PRAGA CON LA PASSIONE PER LE

RISORSE UMANE

visibile che li lega al loro Paese. Da Bruxelles a New York, da Rio de

Janeiro a Shanghai: ogni settimana una nuova videointervista, visibile

sul sito 9colonne.it, sul canale Youtube di Nove Colonne e sul sito del

Ministero degli Esteri, per delineare l’identikit dei nuovi emigrati.

Vedi la puntata a questo link:

https://www.youtube.com/watch?v=cl3mp0UHN54

CARTOLINE DALL’ALTRA ITALIA

Scopri il mondo della nuova Emigrazione con

“Cartoline dall’altra Italia”:

http://www.9colonne.it/category/1089/cartoline-dall-altra-italia.

La web serie - realizzata con il sostegno del Ministero degli Affari

Esteri e della Cooperazione Internazionale-Direzione Generale per gli

Italiani all’Estero e le Politiche Migratorie - riallaccia i contatti con i

giovani connazionali che hanno deciso di provare un’esperienza

all’estero, per voglia o per necessità, mantenendo con le loro

testimonianze quel filo indivisibile che li lega all’Italia.

14 novembre 2016 p. 5

“Uno dei più grandi disordini dello spirito è

quello di vedere solo ciò che si vuole

vedere.” (Oscar Wilde)

LE 10 ETICHETTE PIÙ BELLE

D'ITALIA

VINCE L’ORNELLAIA

Trionfa Ornellaia, annata 2011: è sua l'etichetta più bella d'Italia, secondo

una ricerca del portale di pubblicità e marketing Spot And Web e di

Repubblica Firenze, che prende in considerazione la bellezza estetica

dell’etichetta della bottiglia, tenendo comunque conto della qualità del

vino. La celebre tenuta di Bolgheri si piazza al primo posto con il 19%

delle preferenze, riuscendo a bilanciare la pregevole fattura dell’etichetta,

che richiama alla tradizione e all’eccellenza, con un vino assolutamente

formidabile, pura espressione dei canoni altissimi della qualità dell’area

di Bolgheri.

In seconda posizione il “Tignanello 2011” di casa Antinori (16%),

anch’esso nella lista dei SuperTuscan come Ornellaia: nel suo aspetto

quasi regale, l’etichetta si sposa a meraviglia con l’eccelsa qualità di

questo nobile vino, elogiato in tutto il mondo come uno dei meglio

riusciti della celebre tenuta nel cuore della Valle del Chianti. A

completare il podio, tutto toscano, il “Brunello di Montalcino Tenuta

Greppo 2010” di Biondi Santi (14%): la storica casa “madre” del

Brunello con questo vino si è superata, offrendo un prodotto di qualità

incredibile, reso ancor più unico dall’etichetta Biondi Santi, marchio di

fabbrica inconfondibile della tenuta. Seguono: “Sassicaia 2011” della

Tenuta San Guido (12,5%),vino ed etichetta si fondono in un tutt’uno

rappresentato a meraviglia dalla mitica stella a otto punte simbolo di

questa ennesima eccellenza del nostro Made in Italy; “Amarone della

Valpolicella Classico Serègo Alighieri Vaio Armaron 2008” (10%),

fenomenale vino d’an-

nata reso ancor più prelibato e prestigioso dalla classica etichetta con lo

scudo araldico, certificato internazionale di bellezza e qualità; “Langhe

Nebbiolo Sperss 2010” di Gaja (8%), la nuova denominazione dei

prodotti della celebre cantina piemontese convince per la sua qualità e

anche per l’estetica, con un’etichetta minimalista ma d’impatto;

“Sagrantino Montefalco 2010 25 Anni” di Arnaldo Caprai (7%), etichetta

dal gusto retrò ma che fa da apripista a un vino capolavoro, garanzia

dell’eccellenza della celebre cantina di Montefalco che ha addirittura

superato le attese; “Chianti Rúfina Riserva DOCG Nipozzano 2010” dei

Marchesi de’ Frescobaldi (5%), la storica etichetta del castello di

Nipozzano è la più degna rappresentazione di uno dei prodotti

portabandiera della nobile casa toscana, premiato da Wine Spectator” con

92 punti; “Solaia 2011” degli Antinori (3%), un “superclassico”

dall’etichetta tipica del grande prodotto proveniente dalla zona del

Chianti Classico, la cui bottiglia racchiude un mix ideale tra tradizione e

modernità; "Santa Cecilia Noto Doc 2010” della siciliana Planeta (2%),

Nero d’Avola premiato coi Tre Bicchieri del Gambero Rosso la cui

etichetta riassume il nuovo corso vinicolo della Sicilia, salita alla ribalta

enoica negli ultimi anni con grazia e prepotenza, caratteristiche innate di

questa terra.

vini

e etichette

AAA CERCASI...

... REGISTA PER UN DOCUMENTARIO SUI PUGLIESI NEL MONDO

L’Associazione internazionale Pugliesi nel mondo è alla ricerca di un regista che si occupi della realizzazione di vari cortometraggi per creare un

documentario più ampio “incentrato su illustri personaggi pugliesi che si sono affermati in vari campi (artistico, imprenditoriale, scientifico,

sportivo) a livello nazionale e internazionale”. L’obiettivo sarà far rivivere, tramite la macchina da presa, i percorsi di questi personaggi dai loro

luoghi di origine alle città e Paesi di adozione. Il regista dovrà documentare “la vita, i sacrifici, le soddisfazioni di tanti uomini e donne che dalla

Puglia hanno viaggiato per il mondo” si legge in una nota dell’Associazione. Chi è interessato potrà inviare una breve scheda di presentazione, oltre

ai link online del portfolio o dei maggiori lavori realizzati, a [email protected].

16 novembre 2016 p. 5

SPETTACOLI

Trovate i vostri biglietti tra una scelta

di 48000 spettacoli in più di 40 paesi

http://www.music-opera.com

LA GALLERIA DEGLI UFFIZI

PRIMA IN ITALIA

TripAdvisor, il sito per la pianificazione e prenotazione di viaggi, annuncia

i premi Travelers’ Choice Musei. I vincitori sono stati determinati

utilizzando un algoritmo che ha preso in considerazione la quantità e la

qualità delle recensioni per i musei di tutto il mondo, raccolte in un periodo

di 12 mesi. “I vincitori dei premi Travelers' Choice Musei hanno

conquistato i visitatori grazie alle loro opere d’arte e al patrimonio

culturale, storico e scientifico e spesso anche attraverso i loro splendidi

edifici" ha dichiarato Valentina Quattro, portavoce di TripAdvisor per

l'Italia "I viaggiatori che intendono visitare questi musei possono prenotare

tour, visite guidate, pass saltafila e altri servizi su TripAdvisor, così da

trarre il meglio dalla loro visita.”

Anche quest’anno rimane a Firenze il premio per il museo italiano più

apprezzato dai viaggiatori internazionali conquistato dalla Galleria degli

Uffizi, che scala due posizioni rispetto al 2015 scalzando dal primo posto la

Galleria dell’Accademia che si posiziona terza. La città di Torino conferma

la ricchezza della sua offerta museale con ben tre musei in classifica:

Museo Egizio (2°), Museo Nazionale del Cinema (6°) e Museo Nazionale

dell’Automobile (9°). Restano in classifica i musei romani Galleria

Borghese (5°) e Museo Nazionale di Castel Sant’Angelo (7°) e si

riconferma in ottava posizione la Collezione Peggy Guggenheim di

Venezia. Chiude in decima posizione il Museo di Trento, nuova entrata

nella Top 10 italiana dei Travellers’ Choice Musei 2016.

“É indubbiamente uno dei musei più famosi del mondo e mantiene quello

che promette” scrive un viaggiatore di TripAdvisor riferendosi al

Metropolitan Museum of Art di New York, che si riconferma per il secondo

anno consecutivo il museo più apprezzato a livello globale seguito dall’Art

Institute di Chicago (2°). Sul terzo gradino del podio mondiale si posiziona

il Palazzo d'Inverno e Hermitage di San Pietroburgo che guadagna la prima

posizione nella Top 10 europea, dove è accompagnato in seconda posizione

dal Musee d'Orsay di Parigi e al terzo posto dal Museo del Prado di Madrid.

La Galleria degli Uffizi di Firenze resta per un soffio fuori dalla Top 10 del

vecchio continente classificandosi undicesima.

top musei 2016

https://www.change.org/p/un-intervento-per-la-lingua-italiana

Un intervento per la lingua italiana

Evitiamo gli anglicismi

16 novembre 2016 p. 6

3 novembre 2014 p. 9

“Non esiste una via per la pace,

la Pace è la Via” (Dalai Lama)

Infatti 7 italiane su 10 propongono un menù alternativo rispetto alle

classiche ricette tradizionali, per sperimentare nuove ricette e gusti

inesplorati in assenza dei rispettivi partner. Nessuna rinuncia quindi, ma

solamente sperimentazione e curiosità di provare nuovi sapori: tofu (79%),

poké sushi (77%), seitan (75%), soia (72%) e pesto vegano (69%) sono gli

alimenti più utilizzati quest’anno dalle donne, che però non rinunciano a

pesce (72%), zucchine (67%) e melanzane (65%). Perde sempre più

terreno la carne di manzo e di maiale (24%), mentre a non risentire delle

novità culinarie sono i prodotti legati alla dieta mediterranea, ritenuta da

sempre un modello salutare.

È quanto emerge da uno studio promosso dal Polli Cooking Lab,

l’osservatorio sulle tendenze alimentari dell’omonima azienda toscana,

condotto su circa 1200 italiani e un panel di 80 esperti dell’alimentazione,

attraverso un monitoraggio ‘online’ sui principali ‘social network’. “La

dieta mediterranea è ciò che ci riporta alle nostre origini – dice Valeria

Piccini, chef bi-stellata del ristorante Caino di Montemerano (GR) –

Ingredienti come l'olio extravergine, le verdure, i legumi, i cereali, il

pesce, la frutta, hanno creato con il tempo una dieta, ma soprattutto uno

stile di vita molto salutare. Sono proprio le donne ad apprezzare di più gli

alimenti della nostra dieta: i piatti più richiesti sono i passati di verdure o

di legumi, verdure alla griglia o bollite, il pesce e le minestre che fanno

parte della nostra tradizione. Per la festa della donna questa è la mia

proposta di menù: gelato di piselli con aceto balsamico tradizionale,

passata di ceci con calamaretti spillo e falsa cenere all'aglio bruciato. Pici

con pomodorini alla brace, alici fresche e bottarga, baccalà al vapore con

verdure di stagione olio al prezzemolo, minestrone crudo di frutta e

verdura con sorbetto alla mela verde”.

Ma quali sono i principali alimenti che finiranno sulle tavole delle

donne italiane mantenendo un legame forte con la dieta mediterranea?

Al primo posto troviamo il tofu (79%), un alimento diffuso soprattutto

nell’estremo oriente (Cina, Giappone, Corea). Si ottiene dalla cagliata del

latte di soia ed è un egregio sostituto del formaggio. Le donne lo amano

per la sua versatilità, perché si presta a mille preparazioni diverse come i

bastoncini di tofu croccanti per un aperitivo gustoso, fino alla mousse di

tofu alla frutta, per chiudere una cenetta in maniera prelibata. Al secondo

posto si posiziona il poké sushi (77%), una novità assoluta e ben recepita

in Italia. Si tratta della versione hawaiana del sushi, più creativa ma fatta

essenzialmente dagli stessi ingredienti di quello tradizionale: pesce crudo,

riso e verdure. Dal salmone ai crostacei fino alle uova di pesce, tra le

verdure preferite si aggiungono carciofi, capperi, cipolle, pomodori e

peperoncino piccante.

Al terzo posto resiste il seitan (75%), un alimento che si ricava dal glutine

del grano tenero, dal farro o dal khorasan, il grano turanicum. È l’ideale

per le diete vegetariane e vegane, ma soprattutto utile per creare ricette

gustose, senza doversi preoccupare del colesterolo. Il gratin di seitan e

verdure fonde questo particolare alimento al pomodoro, alle patate e al

basilico, attraverso una ricetta semplice e gustosa. In quarta posizione si

trovano tutte le ricette a base di soia (72%), seguite dal pesto vegano

(69%), entrato di prepotenza nell’alimentazione delle donne.

“La dieta mediterranea ha nella storia diverse connotazioni di abitudini

alimentari legate al territorio – afferma Mariangela Susigan, chef stellato

del Gardenia di Caluso, Torino – Nella bella stagione le donne della

Valchiusella riconoscono, raccolgono e cucinano le erbe spontanee ricche

di sostanze minerali, vitaminiche e curative che trovano sul territorio. Da

anni cucino queste erbe come la zuppa d’ajucca, bistorta e toma

d’alpeggio o il pesto d’aglio ursino dal sapore piccante ed elegante. Le

donne amano molto i miei piatti basati sulle erbe spontanee. Per la festa

della donna questa è la mia proposta: Insalatina di germogli di campo,

trota fario fumè , crescione di fonte, oxalis e salsa di nasturzio. A seguire

crema di fagioli, Piattella di Cortereggio, testina di vitello caramellata e

scampi, spalla di vitello all’agro di miele barbabietola scalogni e salsa

alle nocciole”.

Ma se nella cucina delle donne vige la novità, quali sono gli alimenti

che non mancano mai sulle tavole nonostante le tendenze innovative? Il pesce (72%) trova sempre spazio nella tavola di una donna, ritenuto

piatto essenziale oltre che salutare. Ricco di proteine e di grassi insaturi,

che sono ad alta concentrazione di omega 3, diventa difficile rinunciare ad

una trota salmonata piuttosto che ad una sogliola o ad un volpino. Seguono

frutta e ortaggi di ogni genere: leggeri, buoni e pieni di proprietà. E allora

al secondo posto ecco la zucchina (67%), una verdura sempre presente

nella dispensa delle donne. Oltre ad avere un bassissimo valore calorico (è

formata al 95% d’acqua), offre vitamina A, C e tanto potassio. Dal flan di

zucchine allo storione alle Torrette di zucchine, gamberi e carciofi, questa

preziosa verdura diventa una delle più grandi ispirazioni in cucina. Al terzo

posto si posiziona la melanzana (67%), una pianta appartenente al gruppo

delle Solanaceae. Dal gusto amaro, questo ortaggio ha la proprietà di

assorbire molto bene i grassi alimentari, tra cui l’olio. Gli arrotolati di

salmone ripieni di verdure e formaggio (o tofu) sono una pietanza prelibata

che sarà di certo sulle tavole delle italiane durante la festa della donna.

Piatti innovativi accompagnati da prodotti mediterranei. Alla donna piace

sperimentare, provare nuovi sapori, senza dimenticare i cardini della cucina

italiana. Ma quali sono i principali alimenti che vengono messi da parte in

queste occasioni? La carne di manzo o di maiale (24%) viene utilizzata

sempre meno, colpevole di essere troppo grassa e causa dell’aumento del

colesterolo. Un alimento importante per la nostra dieta nonostante tutto,

ricco di ferro e proteine, che secondo i nutrizionisti però deve essere

limitato in una dieta sana e vincente. La frittura in generale (21%), che

comprende il pesce impanato, le verdure pastellate o le olive all’ascolana

non hanno molto successo, perché rappresentano una serie di pietanze

pesanti, soprattutto per il nostro fegato. Anche la selvaggina (18%) non

sembra fare colpo sulle donne, che ritengono questo tipo di carne dal gusto

troppo deciso. Dalla beccaccia al cinghiale fino al capriolo, sembra che

queste pietanze vadano molto più di moda tra gli uomini.

Sushi in versione hawaiana, involtini di tofu e zucchine o spezzatino di seitan,

quando l’uomo non c’è le donne ballano… in cucina

LE DONNE HANNO UN UDITO

MIGLIORE DEGLI UOMINI

Gli studi scientifici rivelano come la sensibilità uditiva peggiori con

una velocità doppia nel sesso maschile e come in generale le donne

abbiano, almeno fino ai 50 anni, una soglia uditiva superiore alle

frequenze del parlato. Questa migliore capacità di ascolto femminile

potrebbe in parte spiegare, secondo alcuni esperti, le diverse doti

linguistiche e di apprendimento delle donne, notoriamente maestre

nell’“arte del chiacchierare”. Secondo Alessandro Martini, professore

di otorinolaringoiatria all’Università di Padova “La spiegazione del

miglior udito delle donne va ricercata in parte nell’azione ormonale

protettiva che nel sesso femminile interviene tra i 30 e i 50 anni, ma

anche nella maggiore esposizione al rumore del sesso maschile nelle

attività ludiche e in quelle lavorative”.

16 novembre 2016 p. 7

“La vera conoscenza, è sapere i limiti

della nostra ignoranza” (Confucio)

BUON VIVERE - GALATEO A TAVOLA:

LE REGOLE DI ‘BON TON’

PER MANGIARE NEL MONDO

è un segno di grande apprezzamento del pasto appena consumato e un

modo per “ringraziare” il padrone di casa per l’ottimo cibo. Se non fanno

‘rumore’, non si gustano propriamente. O almeno così dicono i

giapponesi: quando si mangiano i tipici noodles si devono gustare facendo

rumore. Aspirarli tra le labbra, inoltre, li raffredda più velocemente e

contemporaneamente mostra apprezzamento per il piatto. Piatto pulito?

Meglio di no. O almeno non in Cina. Se infatti in alcuni paesi pulire il

piatto non lasciando resti di cibo significa averlo apprezzato tanto da

averne mangiato fino all’ultimo boccone, in Cina l’interpretazione è

totalmente differente. Vorrebbe dire che lo chef non ha cucinato

abbastanza cibo da sfamarvi…se non volete offenderlo dunque, meglio

lasciare qualche briciola e dimenticarvi la tanto amata ‘scarpetta’.

In Giappone una regola non scritta è “non riempitevi mai il bicchiere

da soli”. Sarebbe un’ammissione di alcolismo. Dovete per prima cosa

riempire il bicchiere di chi vi siede accanto e aspettare che loro ricambino

il favore. Inoltre, assicuratevi di non iniziare a bere prima che tutti al

vostro tavolo abbiano il bicchiere pieno.

In Armenia, dove chi ha la sventura di prendere l’ultimo bicchiere di

una bottiglia è obbligato a pagare la successiva.

In Portogallo mai chiedere sale e pepe. Non fatelo mai e poi mai se

non volete offendere lo chef. Chiedere sale e pepe, infatti, è considerato

estremamente maleducato perchè vuol dire che il pasto servito manca

totalmente di gusto.

E in Italia? Una delle abitudini che gli stranieri mostrano quando

visitano l’Italia, e che fa inorridire gli italiani, è bere il cappuccino a

pranzo o a cena come bevanda principale per accompagnare pasta o pizza.

“Ci rivolgiamo a voi allora, turisti inglesi e tedeschi, la prossima volta

che venite in Italia evitate questa strana abitudine” è l’appello di

lastminute.com, che ha promosso la raccolta delle 10 regole del galateo

più strane da rispettare a tavola in cui ci si può imbattere in giro per il

mondo.

Beh sembra proprio che le regole di bon ton a tavola continuino a

perseguitarci anche da adulti, specialmente in vacanza in un Paese

straniero. E se è vero che, come emerge dal sondaggio di

www.lastminute.com, il cibo è uno degli elementi chiave per la vacanza

perfetta degli italiani (57%), unito a quello di viaggiare fuori dall’Italia

(64%), c’è da scommettere che i nostri connazionali avranno molto da

raccontare in fatto di strane regole scovate in giro per le tavole del mondo.

Ecco allora una raccolta delle 10 regole del galateo più strane da rispettare

a tavola in cui vi potete imbattere (o magari avete già avuto modo di

sperimentare) in giro per il mondo.

La Francia ci ha abituati a bizzarre regole e tradizioni in vari campi,

ma tra queste ce n’è una davvero originale. Se state mangiando un’insalata

in uno dei tipici tavolini dei bistrot francesi, non azzardatevi a tagliare le

foglie con il coltello. Il perchè è presto detto: nel passato, quando i coltelli

erano fatti d’argento, si ossidavano a contatto con l’aceto diventando neri.

Anche se oggi il materiale usato non è più l’argento, la tradizione è rimasta

intatta.

La Corea del Sud è nota per la sua forte cultura tradizionalista fatta

di totale rispetto per le persone più anziane. Quindi, se vi trovate a tavola

con commensali locali, non toccate cibo prima che la persona più anziana

al tavolo non abbia cominciato a mangiare...potreste essere considerati

estremamente irrispettosi.

In alcune regioni del Medio Oriente, dell’India e in

alcuni paesi africani, i mancini hanno decisamente vita dura. Già,

perchè quando si è a tavola è obbligatorio l’uso della mano destra per

mangiare...alla sinistra toccano compiti molto meno “elitari” quali curare

la propria igiene personale. Se proprio si è impossibilitati ad usare la mano

destra a tavola, meglio scusarsi prima ma non toccare il cibo per nessun

motivo.

In terra cinese il ruttino libero non è considerato una pratica

irrispettosa e maleducata come in quasi la totalità degli altri paesi. Ma anzi

Quante volte vi siete sentiti dire, soprattutto da piccoli, “non masticare a bocca aperta”, “non

parlare con il cibo in bocca”, “non appoggiare i gomiti sulla tavola”!

I testi delle canzoni sono su Google

Il motore di ricerca più utilizzato della Rete integra ora una nuova funzionalità dedicata agli amanti della musica, la piattaforma metterà infatti a

disposizione i testi delle canzoni ricercate dagli utenti. Ciò eviterà di dover accedere ai siti Web dedicati per leggere le parole di un brano, con buona

pace di chi gestisce progetti di questo tipo.

Tale aggiornamento è stato possibile grazie ad un accordo con il servizio ‘LyricFind’, se si desidera reperire un testo e visualizzarlo immediatamente sul

proprio browser Web basterà utilizzare una chiave di ricerca composta dal titolo di una canzone seguito dal termine "testo". Quest'ultimo risulterà

disponibile in cima ai risultati proposti da Big G. È però necessario sottolineare che i testi non verranno mostrati integralmente, il motore di ricerca si limiterà infatti a proporne un'anteprima. Per leggere

il testo per intero si dovrà ‘clickare’ sul link a corredo che redirezionerà l'utente su Google Play. Qui, oltre al testo per intero, vi sarà anche una proposta

di ascoltare il brano su Play Music attivando un abbonamento.

Questa nuova funzionalità non ha mancato di suscitare perplessità e polemiche, sono molti infatti i servizi online che propongono i testi delle canzoni tra

i loro contenuti. Anche in questo caso Google sembrerebbe voler approfittare della sua posizione dominante nel mercato nel mercato delle ricerche per

conquistare traffico e nuova utenza.

Da questo punto di vista andrebbe però ricordato che non pochi siti Web che permettono di visualizzare i testi delle canzoni agiscono illegalmente, si

tratta infatti di opere di proprietà dei rispetti autori che sono tutelate dalle leggi sul copyright. Nel caso specifico, Mountain View agisce invece

legalmente perché LyricFind è autorizzata a gestire i testi in oltre 100 paesi del mondo.

“C'è un solo bene: il sapere.

E un solo male: l'ignoranza.” (Socrate)

16 novembre 2016 p. 8

Sono passati più di quindici anni da quando Vinnie Sannino è emigrato in

America, imbarcandosi di nascosto su una nave. Là ha avuto successo, è

diventato campione mondiale di pugilato nella categoria dei

mediomassimi. Ma il suo ultimo avversario, un pugile di colore, è morto,

e lui non se l’è più sentita di continuare. Adesso è tornato per inseguire

l'amore mai dimenticato, Cettina, la ragazza che alla sua partenza aveva

pianto disperata. La vita, però, è andata avanti anche per lei, che ora è

donna e moglie. Vedova, anzi: perché il marito, un ricco commerciante,

viene trovato morto. Qualcuno lo ha assassinato finendolo con un pugno

alla tempia, simile a quello che, in una sera maledetta, Vinnie ha vibrato

sul ring dall'altra parte del mondo. Mentre la città è percossa da una

pioggia autunnale che sembra non voler cessare, il commissario Ricciardi

si trova faccia a faccia con la forza dei sentimenti. Sentimenti resistenti

come scogli nel mare. Sentimenti che si agitano anche dentro di lui.

Sentimenti che salvano, e che uccidono. Questa la trama di “Serenata

senza nome. Notturno per il commissario Ricciardi” di Maurizio de

Giovanni (Einaudi). L’autore nasce nel 1958 a Napoli, dove vive e

lavora. Nel 2005 vince un concorso per giallisti esordienti con un

racconto incentrato sulla figura del commissario Ricciardi, attivo nella

Napoli degli anni Trenta.

Il personaggio gli ispira un ciclo di romanzi, pubblicati da Einaudi Stile

Libero, che comprende “Il senso del dolore”, “La condanna del sangue”,

“Il posto di ognuno”, “Il giorno dei morti”, “Per mano mia”, “Vipera”

(Premio Viareggio, Premio Camaiore), “In fondo al tuo cuore” e “Anime

di vetro”. Nel 2012 esce per Mondadori “Il metodo del Coccodrillo

(Premio Scerbanenco), dove fa la sua comparsa l'ispettore Lojacono, ora

fra i protagonisti della serie dei Bastardi di Pizzofalcone, ambientata

nella Napoli contemporanea e pubblicata da Einaudi Stile Libero (nel

2013 è uscito il secondo romanzo della serie, “Buio”, nel 2014 il terzo,

“Gelo”, e nel 2015 il quarto, “Cuccioli”). Nel 2014, sempre per Einaudi

Stile Libero, de Giovanni ha pubblicato anche l'antologia “Giochi

criminali” (con Giancarlo De Cataldo, Diego De Silva e Carlo

Lucarelli). In questo libro appare per la prima volta il personaggio di

Bianca Borgati, contessa Palmieri di Roccaspina, sviluppato in “Anime

di vetro”. Nel 2015 è uscito per Rizzoli il romanzo “Il resto della

settimana”. Per Einaudi è uscito nel 2016 “Il metodo del coccodrillo”.

Tutti i suoi libri sono tradotti o in corso di traduzione in Francia,

Germania, Inghilterra, Spagna, Russia, Danimarca e Stati Uniti. De

Giovanni è anche autore di racconti a tema calcistico sulla squadra della

sua città, della quale è visceralmente tifoso, e di opere teatrali.

di uomini rustici e ingenui, si intenderà

sostenere una calcolata menzogna, in

quanto si trattò, invece, della primizia

della gioventù cittadina – si legge in un

brano del libro -, di un gruppo di giovani

donne e giovani uomini facoltosi e ben

inseriti socialmente che avevano i mezzi

culturali e sociali per valutare appieno il

peso delle loro scelte. Scelte che, infatti,

si rivelarono determinanti per loro, per la

loro piccola città e per l’intera società”.

Chiara Mercuri si è specializzata in

Storia medievale in Francia. È autrice di

molti studi scientifici.

In “Francesco D’Assisi. La storia negata”

(Laterza), Chiara Mercuri ha condotto

una ricerca testarda, durata per anni e

che, alla fine, ha avuto successo. Ha

ricostruito così, sulla base di fonti non

ufficiali, la vita e l'insegnamento di

Francesco d'Assisi, un ritratto inedito dal

quale emerge un uomo di profonda

cultura, deciso fino alla durezza, ma

amorevole verso i suoi compagni. “Il

lettore faccia attenzione che, quando –

nella seconda metà del Duecento – si

cercherà di presentare il primitivo

movimento francescano come un gruppo

“LA DEA DEI ROBOT” di Tito Gaudio

Torino, anni sessanta. Grazie al richiamo della Fiat, la città

viene invasa da un’ondata migratoria senza precedenti.

Arriva gente dal Sud ma anche da altre regioni. Nel 1961 la

capitale subalpina raggiunge il milione di abitanti e diventa

la terza città meridionale d’Italia, dopo Napoli e Palermo.

Di fronte a centinaia di migliaia di immigrati e dal mix di

mentalità e cultura, Torino è colta impreparata. Lo

strapotere della Fiat determina conflitti sociali enormi. È

convinzione comune che chi approda sotto la Mole non può

che andare a fabbricare automobili. Invece, oltre

all'ingombrante presenza del gigante dell’auto, la città è un

fiorire continuo e spontaneo di piccole e medie imprese nel

settore della meccanica di precisione e dell’elettronica più

avanzata. Una di queste aziende hi-tech è la Dea (Digital

Electronic Automation). Nata in un garage nel 1962, la

società inventa il primo robot di misura al mondo, una

macchina rivoluzionaria in grado di verificare, da sola e con

precisione micrometrica, la carrozzeria di un’automobile o

l’ala di un jet. Il successo è immediato e globale.

Un libro uscito da poco “La dea dei robot”, di Tito Gaudio,

Cartman Edizioni, 256 pagine, racconta la nascita e i primi

passi dell’azienda piemontese che ha dato vita alla

meccatronica (tecnologia nata dal matrimonio tra la

meccanica e l’elettronica). Un mondo affascinante e

complesso che l’autore scopre e vive in prima persona. Il

volume, infatti, è un reportage, appassionato e minuzioso,

della prima di giornata di lavoro di un giovane apprendista

del Sud in una fabbrica del Nord, in un clima lontano mille

miglia dalla catena di montaggio e dalle lotte operaie, in un

ambiente dove entusiasmo e passione la fanno da padrone.

“IO E TE FRA TRAMONTO E ALBA” di Gaia Gentile

Versi e suggestioni compongono il nuovo lavoro della pluripremiata poetessa Gaia

Gentile, dal titolo Io e te fra Tramonto e Alba. Sentimenti forti e profondi animano

queste righe in cui la sensibilità dell’autrice si sofferma sull’amore, sul mondo

attuale, su figure dimenticate. Come Circe e Ulisse, il loro amore, la loro passione.

Gaia Gentile (Roma, 1975), laureata in Lingue e Letterature Straniere e in DAMS, è

regista, drammaturga e docente di Inglese e Francese. Ha scritto e diretto Merimia

(2013-2015), Dysis-Eos Kai Eos – Tramonto e Alba (2014), Lui, Lei Poemusica

(2011-2012), Evanescenze Corrotte (2009), Fluttuazioni Danzanti di Parole e Suoni

(2008). Ha vinto molti premi e ha conseguito l’Attestato di Merito al Premio

Internazionale di letteratura Alda Merini, IV edizione, settembre 2015; terza

classificata per la sezione Poesia Edita dell’ottava edizione del Premio Letterario

Internazionale di Poesia e Narrativa “Città di Recco”, maggio 2014; prima classificata

per la sezione Poesia dell'undicesima edizione del Premio Letterario Nazionale

“Carver”, ottobre 2013; Il Granchio nell’Onda(2011), terzo classificato per la sezio-

“Non leggete, come fanno i bambini, per divertirvi, o, come

fanno gli ambiziosi per istruirvi. No, leggete per vivere.”

(Gustave Flaubert)

“SERENATA SENZA NOME” di Maurizio De Giovanni

ne Poesia Edita della sesta edizione del premio letterario

“Giovane Holden”, settembre 2012; finalista al Premio

Letterario “Nabokov”, edizione 2012. Nel 2014 ha vinto il

“Premio Pavoncella” alla creatività femminile come

eccellenza per creatività artistica. Con Infinito Edizioni ha

pubblicato anche Il granchio nell'onda (2011) e Merimia

(2013).

“FRANCESCO D’ASSISI, LA STORIA NEGATA” di Chiara Mercuri

“Qualunque petto amor d’Italia

accende” (G. Leopardi)

16 novembre 2016 p. 9

teatro

cinema

Mamma Mia Film è una nuova società

di distribuzione di film italiani

www.mammamiafilm.com

La particolarità di Mamma Mia Film è di distribuire delle

commedie italiane in contemporanea con l'uscita in Italia.

È un'iniziativa nuova, divertente, vale la pena sostenerla andando

a vedere i film in programmazione nei cinema aderenti in Belgio

e Lussemburgo. A Bruxelles e regione i film saranno distribuiti

nei cinema ‘Kinepolis’ e ‘Imagibraine’.

- 15 dicembre : FUGA DA REUMA PARK (2016, 90’, v.o., st.

fr.) di Aldo, Giovanni, Giacomo e Morgan Bertacca, con

l'amichevole partecipazione di Ficarra e Picone

- 21 dicembre : NATALE A LONDRA – DIO SALVI LA

REGINA (2016, 90’, v.o., non sottotitolato) di Volfango De

Biasi, con Lillo, Greg, Nino Frassica e Paolo Ruffini.

La presentazione dei 2 film è disponibile sul sito internet.

(LA SUPERCHERIE)

di CARA

A BRUXELLES

Giovedì 1 dicembre – ore 20:30

Venerdì 2 dicembre – ore 13:30

Sabato 3 dicembre – ore 20:30

Con : Angelo Dello Spedale, Laura Liberatore,

Laurence Damelio, Romain Delhoux, Marco Fabbri,

Céline Estenne

Regia di : Monique Lenoble

Teatro “Espace Senghor”

366 chaussée de Wavre

1040 – Bruxelles

[email protected] – www.senghor.be – 0032 (0)2-230.31.40

musica ELIO E LE STORIE TESE • YES WE CAN’T (Sì, NOI CANTIAMO)

European Tour 2017

Giunti al giro di boa di struzzo dei loro primi 35 anni di vita,

gli Elio e le Storie Tese si affacciano sul mercato estero. Cosa cambierà nel 2017?

Il famigerato complesso tutto-simpatia si reca oltreconfine per diversi scopi: scongiurare l’effetto-domino innescato da Brexit (l’uscita di Brescia dalla

Lombardia) ed evitare che gli stati membri abbandonino il condominio Europa per il nervoso; portare la propria musica a chi sta peggio di noi

(Ungheria, Belgio, Germania) a chi sta uguale a noi (Francia, Confederazione Elvetica, Spagna) e a chi sta meglio di noi (Lussemburgo, Regno Unito);

alzare qualche euro. Elio canterà nella lingua dei paesi di volta in volta visitati – compreso il fiammingo – ma solo nel pensiero; la voce sarà in italiano,

che è l’idioma più bello del mondo: prova ne è il fatto che se vai in libreria e prendi Harry Potter è in italiano, idem i film al cinema nella stragrande

maggioranza dei casi. Le Storie Tese suoneranno l’esperanto della musica, cioè il linguaggio che unisce tutti i popoli in nome del beat (capelloni). Il tour

europeo sarà il banco di prova internazionale di una band che ha fatto della fratellanza fra le genti il proprio vessillo, basti pensare a canzoni come

Cateto (che parla dell’amore fra due persone di diverse nazionalità), La Canzone Mononota (viene citata Cuba e si fa allusione al Brasile), La Terra Dei

Cachi (riferimenti all’Italia). Sarà anche l’occasione per sradicare nel pubblico straniero la convinzione che Bacio – brano del 1999, poco considerato da

noi e osannato altrove – sia l’unica hit targata EelST. Se volete seguire come stalker i vostri beniamini in giro per stati membri e non, prenotate per

tempo i voli e il torpedone!

Ecco gli appuntamenti di marzo 2017:

2 - Budapest (HU) • Istituto Italiano di Cultura ; 3 - Berlino (DE) • Kesselhaus ; 4 - Cologne • Essigfabrik ; 5 - Mainz (DE) • Frankfurther Hof

8 - Lussemburgo (LU) • Rockhal * ; 9 - Amsterdam (NL) • Melkweg ; 10 - Bruxelles (BE) • La Madeleine ; 11 - Londra (UK) • o2 Shepherd's Bush

Empire ; 12 - Parigi (FR) • Le Bellevilloise ; 14 - Madrid (ES) • Sala But ** ; 15 - Barcellona (ES) • Sala Razz Matazz 2

17 - Zurigo (CH) • Volkshaus ; 18 - Lugano (CH) • TBA

* dress code: top di strass (colori fluo) e collant sopra i pantaloni - ** è obbligatorio mandare messaggini tutto il tempo

Messaggio degli EelST ai loro connazionali che si troveranno oltralpe e oltrepireneo in quel periodo: “Se ci incrociate in giro con la corriera o

l’aereoplano, fateci i fari così ci salutiamo come gli italiani che si incontrano all’estero e trovano entusiasmante che uno sia di Pistoia e l’altro di

vicino Vicenza. Ciao! Ci vediamo all’estero! Hai presente, dove c’è quel baretto nel piazzale davanti all’edificio giallo con le scritte.”

https://www.facebook.com/events/1130225940405230/

Ambasciata d’Italia a Bruxelles http://www.ambbruxelles.esteri.it/Ambasciata_Bruxelles

Cancelleria Consolare a Bruxelles http://www.consbruxelles.esteri.it/Consolato_Bruxelles

Parlamento Europeo

www.europarl.europa.eu / www.europarl.it

Commissione Europea

www.ec.europa.eu / www.ec.europa.eu/italia

Consiglio dell'Unione Europea

www.consilium.europa.eu

Corte di giustizia delle Comunità europee

www.curia.europa.eu

Comitato economico e sociale

www.eesc.europa.eu

Comitato delle regioni

www.cor.europa.eu

Gazzette Ufficiali dell'Unione Europea

www.eur-lex.europa.eu/it/index.htm / www.ted.europa.eu/

EUR Info Centres

www.ec.europa.eu/enterprise-europe-network

Associazione “SVILUPPO EUROPEO” sede fiscale a Bruxelles e rappresentanza in Italia

http://www.associazionease.eu/

Nata dalla volontà di alcuni Componenti che hanno deciso di trovare uno spazio nella loro professione per offrire, attraverso un Sito web, un contributo

di pensiero e non solo. Esperti e professionisti curano Rubriche on-line, rendendosi disponibili a fornire assistenza, ispirandosi ai principi

Fondamentali dell'Unione Europea, abbracciando argomenti come, Giustizia, Salute, Ambiente, Creatività, Arte & Cultura. Chi ha necessità di un

parere professionale, può rivolgere un quesito ai componenti dell’associazione. I Consulenti dell’Associazione Sviluppo Europeo forniranno

un’assistenza di base, mentre ulteriori approfondimenti potranno essere richiesti attraverso contatti privati tra le parti.

Chi si rivolge all’ASE - chiunque desidera cogliere informa-

zioni, news ed approfondimenti sulle materie trattate ; chiunque desideri

presentare un proprio progetto e ambisce alla buona riuscita. Chiunque

desideri curare una Rubrica potrà proporsi scrivendo a:

[email protected].

L’Associazione consente ai propri collaboratori e sostenitori di ottenere

maggiore visibilità e instaurare nuovi rapporti in un contesto europeo.

a chi si rivolge l’ASE - l’Associazione si rivolge a professio-

nisti, artisti, a sportivi, per offrire loro l’opportunità di avere un supporto

gratuito su cui contare per un’ulteriore presentazione attraverso i canali

acquisiti, mettendo anche a disposizione il sito per condurre una Rubrica

individuale, senza doversi preoccupare della gestione e dei costi di un

sito personale. Il Sito web offre un canale attraverso il quale instaurare

un rapporto diretto tra visitatore e conduttore delle rubriche.

Verso l'armonizzazione delle regole per i

divorzi e le morti internazionali

L'Europa sta preparando nuove regole per la determinazione del foro competente in

caso di divorzio e la morte internazionale. Una volta stabilito, si applicheranno nei 18

paesi che hanno voluto rafforzare la cooperazione in questi settori.

Le procedure relative a divorzi e decessi internazionali costano circa 1,1 miliardi di euro

all'anno in diversi Stati membri i cui giudici devono risolvere i conflitti di giurisdizione.

Per facilitare la separazione di coppie internazionali, gli eurodeputati hanno votato

nuove regole per determinare il giudice competente e la legge applicabile per i beni di

coppie internazionali.

Il progetto di regolamento

Una volta adottato, propone che tutti i beni di famiglia, indipendentemente dalla loro

natura (mobili o immobili) e la loro posizione, sono soggetti alla legge dello Stato in cui

hanno stabilito la loro prima residenza abituale comune dopo celebrazione del

matrimonio o, in mancanza di cittadinanza comune dei coniugi al momento della

celebrazione del matrimonio o quello con cui i coniugi hanno congiuntamente il legame

più stretto, al momento del matrimonio.

In alcune situazioni, i coniugi potrebbero optare per la legge dello Stato in cui almeno

uno dei coniugi o futuro coniuge ha la residenza abituale al momento della conclusione

del contratto di matrimonio. La loro scelta può essere indossato sullo stato di cui uno

dei coniugi o futuri coniugi è cittadino, al momento della firma dell'accordo.

Con il nuovo accordo, "le coppie internazionali, indipendentemente dal tipo della loro

unione beneficeranno di sicurezza giuridica e un migliore accesso alla giustizia", ha

detto Jean-Marie Cavada, relatore del Parlamento europeo.

“Per essere italiani nel mondo,

dobbiamo essere europei in Italia”

(Gianni Agnelli)

16 novembre 2016 p. 10

18 paesi Una volta in vigore, le nuove regole si applicheranno ai 18

paesi che hanno voluto unirsi alla cooperazione rafforzata,

cioè Belgio, Bulgaria, Cipro, Repubblica Ceca, Germania,

Grecia, Spagna, Francia, Croazia, Italia, Lussemburgo,

Malta, Paesi Bassi, Austria, Portogallo, Slovenia, Finlandia

e Svezia. Gli altri Stati membri sono liberi di aderire in

qualsiasi momento dopo la sua adozione. A questo

proposito, l'Estonia ha annunciato l'intenzione di partecipare

a questa cooperazione dopo la sua adozione. Un totale di 16

milioni di coppie internazionali che vivono nell’UE

beneficieranno dal nuovo dispositivo.

L’Europa è più sana di quanto

molti credono

La vera malattia in Europa

sono i suoi oppositori (Jacques Delors)

notizie dall’europa

VISITATE IL NOSTRO SITO www.BottegArte.eu

è in rete con una pagina riservata a

"Il Botteghino"

lo staff di BottegArte e

“IL BOTTEGHINO”

....

16 novembre 2016 p. 11

Cancellara (Pz)

cerimonia dedicata ai "Caduti e

Dispersi in Guerra"

di Franca Caputo

Si è svolta giovedì, 10 novembre, la cerimonia

commemorativa dedicata ai “Caduti e Dispersi in guerra”.

La manifestazione, articolata in due momenti, ha avuto

inizio nella mattinata dinanzi al Municipio dove una folla

numerosa di cittadini, alunni, rappresentanze civili e

militari, ha assistito alla solenne cerimonia

dell’Alzabandiera. In seguito, un corteo guidato dalla

Fanfara dei Bersaglieri si è diretto verso la Chiesa

dell'Annunziata per partecipare alla celebrazione della

Santa Messa. Durante l’Omelia, il parroco, don Giuseppe

Calabrese, ha esaltato il sacrificio di coloro che

immolandosi hanno permesso alle future generazioni di

beneficiare della pace e del benessere. Al termine della

celebrazione Eucaristica, il sindaco Francesco Genzano ha

ringraziato uno ad uno coloro che hanno preso parte

all'evento, in particolare Biagio Cillo per il suo costante e

silente impegno. Inoltre, rivolgendosi ai ragazzi, li ha

esortati a soffermarsi davanti all'elenco scolpito sulla

Lapide dei Caduti, proprio come faceva lui da bambino, per

cercare il cognome di un familiare e sentirsi orgoglioso che

nelle sue vene scorre il sangue eroico di un suo antenato.

Infine, gli alunni della scuola Media e Primaria con una

coinvolgente rappresentazione hanno testimoniato le atroci

sofferenze subite dai soldati al fronte. Al rientro dalla

Chiesa, sulle note di canti patriottici e sui versi di una

commovente poesia recitata dal Sindaco, è seguita la

deposizione di due corone d’alloro. La mattinata si è

conclusa con l’inaugurazione e la visita - presso i locali

comunali - della mostra itinerante: “dalla Grande Guerra

ad oggi”, fiore all'occhiello della manifestazione per la

ricchezza di scene suggestive, la ricostruzione di

accampamenti, trincee e molto altro. Inoltre, una collezione

di elmi, medaglie, berretti, divise e cimeli vari, custoditi

come reliquie, hanno lasciato i visitatori senza fiato. Nel

tardo pomeriggio, il prosieguo della cerimonia è avvenuto

presso ’ex Teatrino, per un convegno "In memoria della

Grande Guerra". Il Sindaco, dopo i saluti iniziali, ha

accolto con un caloroso ringraziamento due stimati ospiti:

l’avv. Rocco Di Bono, autore del libro “Dal Bradano al

Piave” e il prof. Rocco Galasso, Presidente dell’Istituto

Nastro Azzurro, nonché grande ricercatore storico in

campo militare e noto per la sua poliedrica personalità.

L’avv. Rocco Di Bono, ha presentato il suo libro partendo

da un ritratto di vita quotidiana dei nostri nonni che, da un

assolato campo di grano, si sono ritrovati scaraventati in

campo di guerra tra mille tribolazioni. Il prof. Galasso

ripercorrendo le tappe più significative della Guerra, ha

precisato che - in proporzione alla quantità degli abitanti -

la Basilicata ha il triste primato di avere il numero più alto

di Caduti e Dispersi e di Decorati al valore ed il minor

numero di disertori. In una armoniosa alternanza di

interventi, i due ospiti hanno esaltato le gesta eroiche di

semplici soldati, tutti giovanissimi, nonché la grande

umanità del popolo lucano. Infine il prof. Galasso, di

concerto con il sindaco, nel ricordare i superstiti della

guerra, ha lanciato un appello affinché i loro sacrifici non

rimangano nell'oblio e avviare, a tal fine, un lavoro di

ricerca non solo sui Caduti, ma anche su quanti ex

combattenti fecero ritorno alle loro case, affinché siano

ricordati come veri eroi.

A NEW YORK IN VETRINA

LE ECCELLENZE

ENOGASTRONOMICHE

LUCANE

Si è svolta sabato 12 novembre, a New

York, durante la prima settimana della

“Cucina Italiana nel Mondo”, la ‘chef

competition’ prevista all’interno del

programma “Basilicata Meeats New York”

del progetto “Mapping Basilicata” di

Sviluppo Basilicata. La competizione,

svoltasi presso il ristorante “Marco Polo”,

ha visto sfidarsi cinque chef che hanno

preparato diversi piatti della cucina tipica

lucana, preparati rigorosamente con i

prodotti del marchio “Basilicata Fine

Foods”. “Una importante vetrina, quindi, -

spiega la nota di Sviluppo Basilicata - per

far conoscere le eccellenze agroalimentari

lucane agli chef e ai ristoranti americani e

un’occasione unica per le imprese made in

Basilicata per affermarsi sul mercato

statunitense al fine d’incrementare la

propria quota di export”. La giuria ha

valutato i 5 piatti in gara secondo uno

schema preciso. La premiazione dei due

vincitori avverrà nei prossimi giorni e come

premio in palio ci sarà una “chef

experience” in Basilicata che prevedrà

visite ad aziende agricole locali e

collaborazioni con ristoranti e chef lucani

per scoprire il territorio e realizzare

un’esperienza professionale tutta italiana.

Inoltre dal 15 novembre sarà attivo, fino al

20 novembre, un photo-contest gratuito e

aperto a tutti i clienti presenti nei ristoranti

che potranno fotografare i piatti della

tradizione proposti, condividendo gli scatti

su Facebook. All’autore della fotografia

che riceverà più “like” verrà offerta una

cena per due persone presso il ristorante

italiano a New York, “Marco Polo”.

TUTTO PRONTO PER LA

SETTIMANA DELLA

CUCINA ITALIANA

dal 21 al 27 novembre

1) Valorizzare la tradizione culinaria

dell’Italia come segno distintivo del vivere

all’italiana. 2) Promuovere la qualità dei

prodotti per diffondere i valori della

sostenibilità ambientale, della lotta agli

sprechi alimentari e del rispetto per il cibo. 3)

Far conoscere alla Cina, attraverso la cucina,

la ricchezza del territorio italiano e del suo

patrimonio di storia e tradizioni.

È quanto si propone la prima Settimana della

Cucina Italiana in Cina, presentata nei giorni

scorsi presso l’Auditorium dell’Istituto

Italiano di Cultura, durante una conferenza

stampa organizzata dall’Ambasciata d’Italia

in Cina in collaborazione con lo stesso

Istituto, ICE e Camera di Commercio

Italiana.

L'iniziativa si svolgerà dal 21 al 27

novembre, in contemporanea con oltre 100

Paesi al mondo. Oltre 70 gli eventi in

calendario, in tutte le principali città del

Paese: da Pechino a Shanghai, da Chongqing

a Guangzhou, da Xi’an a Hong Kong. Un

menu di eventi ampio e variegato, per

rispondere ai gusti di tutti: dai laboratori di

cucina, alle cene tematiche, dal food design

alle proiezioni di film, dalle degustazioni di

cibo e vino, alle presentazioni di libri e

prodotti tipici. L'iniziativa, che prosegue

l'esperienza di Expo Milano 2015, sarà

sviluppata anche con la collaborazione di

chef italiani. Tra i principali appuntamenti,

un viaggio tra cucina e cinema con il film

Caffé di Cristiano Bortone, i percorsi culinari

tematici dei ristoranti del marchio “Ospitalità

Italiana” e in chiusura la cena di Gala della

Camera di Commercio Italiana in Cina.

EXPO 2020

L'ITALIA ADERISCE ALL'ESPOSIZIONE UNIVERSALE DI DUBAI

Il 7 novembre il Ministro dell’Agricoltura Maurizio Martina ha comunicato l’adesione

ufficiale dell'Italia a Expo 2020 in occasione dell'incontro a Dubai con Ahmed Bin Saeed

Al Maktoum, Presidente del Comitato organizzatore di EXPO Dubai 2020. Il tema sarà

“Connettere le menti, creare il futuro”.

ALLEVI IN TOUR IN EUROPA

Continuano i festeggiamenti per i 25 anni di attività live di Giovanni Allevi. Nel

"Celebration Symphonic Tour", tra dicembre 2016 e gennaio 2017, l'artista si esibirà nel

triplice ruolo di compositore, pianista e direttore d'orchestra ed eseguirà quei brani che lo

hanno reso uno dei compositori contemporanei più amati a livello internazionale. A

Catania il 14/12 al Teatro Metropolitan, a Napoli il 16/12 al Palapartenope, a Firenze il

05/01/2017 al Obihall, a Torino il 06/01/2017 al Teatro Colosseo, a Roma l'08/01/2017

all’Auditorium Parco della Musica. Parallelamente Giovanni Allevi si esibirà anche con

una tournée di pianoforte solo, il "Celebration Piano Tour", che toccherà diverse città

italiane ed europee, tra cui Londra, Zurigo, Dublino e Bruxelles. L'artista ripercorrerà i 25

anni di composizioni che lo hanno portato a vendere oltre un milione di dischi solo in

Italia. Le date già in calendario sono: Lugano il 17/12 al Teatro LAC, Spoleto il 23/12 al

Teatro Gian Carlo Menotti, Genova il 27/12 al Politeama e, nel 2017, a Bruxelles il 26/02

al Bozar, a Dublino il 27/02 alla National Concert Hall, a Zurigo il 07/03 al Kaufleuten e a

Londra il 10/03 alla Cadogan Hall.