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anno XVI 15 gennaio 2018 N. 231 Il Botteghino Fondato nel 2002 Edito da: gruppo editoriale e culturale “BottegARTE” - Bruxelles email: [email protected] sito: www.bottegarte.eu Direttore e redattore responsabile: Vito Laraspata Invio telematico: Elisa Piunno Grafismo, foto: Catherine Bourdeau Archivio: Ortensia Semoli Agenzie stampa: ANSA AGI - NIP Adnkronos - 9 colonne - Inform ATTENZIONE: In conformità con le nuove disposizioni in materia d'invii telematici in vigore dal 1° gennaio 2004 (Testo Unico sulla tutela della privacy emanato con D.L 196/2003 pubblicato sulla G.U. n. 174), con la presente chiediamo l'autorizzazione a spedirVi via 'e-mail' le informazioni culturali tramite il presente bollettino. Poichè la nostra rivista viene inviata gratuitamente, la vostra autorizzazione s'intende approvata tramite 'silenzio-assenso'. Chi vuole essere cancellato dalla nostra lista, può inviare un messaggio con scritto semplicemente CANCELLAMI a: [email protected] IMPORTANTE: Gli articoli non firmati sono tratti dalla diffusione delle diverse agenzie giornalistiche o da comunicati stampa. La responsabilità del loro contenuto rimane esclusivamente della fonte. La Redazione si riserva la facoltà di fare una cernita del materiale da pubblicare secondo criteri di buon gusto ed educazione, rispetto ed interesse generale, che non risultino offensivi della dignità e della reputazione di chicchessia. Le collaborazioni e gli articoli sono forniti gratuitamente e in modo del tutto benevolo. Appuntamento sul nostro sito: www.bottegarte.eu La pubblicazione del prossimo numero è prevista per il 12 febbraio 2018 Redattore responsabile: Vito Laraspata [email protected] www.bottegarte.eu di Vito Laraspata PER IL 2018 REGALIAMOCI IL BUONUMORE La paura e la tristezza, si traducono internamente con una sensazione di malessere. Noi non possiamo vivere per molto tempo in questo stato, abbiamo bisogno di reagire, ma spesso questi sentimenti non sono accettati dalla nostra società, così abbiamo appreso o a fingere e a nascondere le nostre emozioni negative oppure a metterci in collera. Le frustrazioni della vita quotidiana e lo stress sono tra le cause che provocano l'esplosione di una collera o di un'aggressività. Se c'è un regalo che potremo farci per il nuovo anno e che purtroppo (o per fortuna) non si compra, è il “buonumore”, per noi stessi e per chi ci circonda. Incapaci di raggiungere il buonumore, spesso attribuiamo questa impossibilità agli altri o alle circostanze del mondo esterno, quali la salute, il denaro, l'aspetto fisico, le condizioni di lavoro, l'età, cioè una serie di fattori su cui non esercitiamo praticamente alcun controllo. Eppure, il buonumore (lo si può anche chiamare benessere dell'animo) è accessibile a qualsiasi individuo e non dipende dal piacere, dalla sofferenza fisica, dal lavoro, dall’età, dall'ammirazione altrui, ma unicamente dalla piena accettazione di sé stessi. In questa società, dove si da più importanza all’immagine, al voler sembrare, che non all’essere, è facile misurare il proprio benessere sulla realizzazione di desideri imposti dall'esterno e non realmente corrispondenti alle nostre esigenze. Abbiamo totalmente perso il contatto con noi stessi, che siamo incapaci di dire ciò che sentiamo veramente. Finché non sapremo riconoscere le nostre emozioni, rischieremo d'immischiarci in ciò che non ci riguarda, cioè delle emozioni degli altri. Non accettiamo il nostro corpo, il nostro stato di salute, la nostra età, la nostra occupazione? È solo perché ci regoliamo sugli altri. Così facendo perdiamo di vista noi stessi, i nostri veri bisogni, per cercare modelli di vita che abbiamo visto all’esterno, ma che non corrispondono alla nostra personalit à. Spesso, i problemi emozionali nascono in risposta a degli stimoli psicologici sbagliati, a delle idee differenti dalla realtà. Il nostro cervello reagisce in funzione di ciò che noi crediamo e le risposte che dà sono adattate a queste credenze e non alla realtà. Diventiamo scontenti e di malumore, trasmettendo energia negativa in chi ci circonda, costringendo gli altri a spendere parole di comprensione e compassione per una sorte che noi stessi abbiamo resa infelice. Se a star bene con se stessi s’impara: basta accettarsi; il buonumore lo si guadagna: basta accontentarsi. V.L. ANNO INTERNAZIONALE DEL CIBO ITALIANO NEL MONDO ANNO EUROPEO DEL PATRIMONIO CULTURALE Il Botteghino augura un Felice 2018

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anno XVI 15 gennaio 2018 N. 231

Il Botteghino

Fondato nel 2002

Edito da: gruppo editoriale e

culturale “BottegARTE” - Bruxelles

email: [email protected]

sito: www.bottegarte.eu

Direttore e redattore

responsabile:

Vito Laraspata

Invio telematico: Elisa Piunno

Grafismo, foto: Catherine Bourdeau

Archivio: Ortensia Semoli

Agenzie stampa: ANSA – AGI - NIP

Adnkronos - 9 colonne - Inform

ATTENZIONE: In conformità con le nuove disposizioni in materia d'invii

telematici in vigore dal 1° gennaio 2004

(Testo Unico sulla tutela della privacy emanato con D.L 196/2003 pubblicato

sulla G.U. n. 174), con la presente

chiediamo l'autorizzazione a spedirVi via 'e-mail' le informazioni culturali tramite il

presente bollettino. Poichè la nostra

rivista viene inviata gratuitamente, la vostra autorizzazione s'intende approvata

tramite 'silenzio-assenso'.

Chi vuole essere cancellato dalla nostra

lista, può inviare un messaggio con

scritto semplicemente CANCELLAMI

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IMPORTANTE: Gli articoli non firmati sono tratti dalla diffusione delle diverse

agenzie giornalistiche o da comunicati

stampa. La responsabilità del loro contenuto rimane esclusivamente della

fonte.

La Redazione si riserva la facoltà di fare una cernita del materiale da pubblicare

secondo criteri di buon gusto ed

educazione, rispetto ed interesse generale, che non risultino offensivi della dignità e

della reputazione di chicchessia.

Le collaborazioni e gli articoli sono forniti gratuitamente e in modo del tutto

benevolo.

Appuntamento

sul nostro sito:

www.bottegarte.eu

La pubblicazione del prossimo

numero è prevista per

il 12 febbraio 2018

Redattore responsabile: Vito Laraspata [email protected]

www.bottegarte.eu

di Vito Laraspata

PER IL 2018 REGALIAMOCI

IL BUONUMORE

La paura e la tristezza, si traducono internamente con una sensazione di malessere. Noi non possiamo vivere per

molto tempo in questo stato, abbiamo bisogno di reagire, ma spesso questi sentimenti non sono accettati dalla

nostra società, così abbiamo appreso o a fingere e a nascondere le nostre emozioni negative oppure a metterci in

collera. Le frustrazioni della vita quotidiana e lo stress sono tra le cause che provocano l'esplosione di una collera

o di un'aggressività.

Se c'è un regalo che potremo farci per il nuovo anno e che purtroppo (o per fortuna) non si compra, è il

“buonumore”, per noi stessi e per chi ci circonda. Incapaci di raggiungere il buonumore, spesso

attribuiamo questa impossibilità agli altri o alle circostanze del mondo esterno, quali la salute, il denaro,

l'aspetto fisico, le condizioni di lavoro, l'età, cioè una serie di fattori su cui non esercitiamo praticamente

alcun controllo. Eppure, il buonumore (lo si può anche chiamare benessere dell'animo) è accessibile a

qualsiasi individuo e non dipende dal piacere, dalla sofferenza fisica, dal lavoro, dall’età,

dall'ammirazione altrui, ma unicamente dalla piena accettazione di sé stessi.

In questa società, dove si da più importanza all’immagine, al voler sembrare, che non all’essere, è facile

misurare il proprio benessere sulla realizzazione di desideri imposti dall'esterno e non realmente

corrispondenti alle nostre esigenze. Abbiamo totalmente perso il contatto con noi stessi, che siamo incapaci di

dire ciò che sentiamo veramente. Finché non sapremo riconoscere le nostre emozioni, rischieremo

d'immischiarci in ciò che non ci riguarda, cioè delle emozioni degli altri.

Non accettiamo il nostro corpo, il nostro stato di salute, la nostra età, la nostra occupazione? È solo perché

ci regoliamo sugli altri. Così facendo perdiamo di vista noi stessi, i nostri veri bisogni, per cercare modelli

di vita che abbiamo visto all’esterno, ma che non corrispondono alla nostra personalità. Spesso, i problemi

emozionali nascono in risposta a degli stimoli psicologici sbagliati, a delle idee differenti dalla realtà.

Il nostro cervello reagisce in funzione di ciò che noi crediamo e le risposte che dà sono adattate a queste

credenze e non alla realtà. Diventiamo scontenti e di malumore, trasmettendo energia negativa in chi ci

circonda, costringendo gli altri a spendere parole di comprensione e compassione per una sorte che noi

stessi abbiamo resa infelice. Se a star bene con se stessi s’impara: basta accettarsi; il buonumore lo si

guadagna: basta accontentarsi. V.L.

ANNO INTERNAZIONALE

DEL CIBO ITALIANO NEL MONDO

ANNO EUROPEO

DEL PATRIMONIO CULTURALE

Il Botteghino augura un

Felice 2018

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15 gennaio 2018 p. 2

SOCIETÀ

“Chi vuol esser lieto sia, del doman

non v’è certezza” (Lorenzo de’ Medici)

Si conclude un percorso che ha portato alla raccolta in 100 Paesi di oltre 2

milioni di firme, più della metà delle quali grazie alla mobilitazione della

Coldiretti, dopo un cammino durato complessivamente sette anni. L’esito

positivo della candidatura dell’“Arte dei Pizzaiuoli napoletani” nella lista

del patrimonio culturale immateriale dell’umanità dell’Unesco da parte

dell’apposito comitato intergovernativo riunito nell’Isola di Jeju in Corea

del Sud, è stato accolto con gioia dai napoletani, con il centro dei

festeggiamenti all’Antica Pizzeria Brandi dove si sono messi al lavoro gli

artisti Unesco della pizza, anche con esibizioni acrobatiche, e tanta gente

per il ritorno della tradizione della pizza sospesa offerta a coloro che non

possono permettersi di pagarla. Un’iniziativa organizzata proprio nel

luogo dove la leggenda vuole che nel giugno 1889 il cuoco Raffaele

Esposito fu convocato al Palazzo di Capodimonte, residenza estiva della

famiglia reale, perché preparasse per Sua Maestà la Regina Margherita le

sue famose pizze. La pizza per la prima volta venne così realizzata con

pomodoro, mozzarella e basilico, che rappresentavano la bandiera

italiana.

Il processo per il riconoscimento – ricorda la Coldiretti - è iniziato nel

marzo 2010 per arrivare alla presentazione della candidatura ufficiale da

parte della Commissione Nazionale Italiana Unesco nel marzo 2015 e poi

ripresentata il 4 marzo 2016, quando il Consiglio Direttivo della

Commissione Nazionale Italiana per l’Unesco, riunitosi a Roma, ha

deliberato all’unanimità di ricandidare per l’anno 2017 nella Lista dei

Patrimoni immateriali dell’Umanità dell’Unesco “L’Arte tradizionale dei

pizzaiuoli napoletani”. Un risultato ottenuto anche grazie alla grande mo-

riconoscimenti

PERCHÈ GLI ITALIANI

DISERTANO SEMPRE DI PIÙ

I SEGGI ELETTORALI

Il fenomeno viene attribuito prevalentemente ad una

politica non degna e al cittadino attraverso i suoi

comportamenti e le sue scelte

«La crescente ondata di astensione degli elettori dalle urne testimonia un allarmante distacco

dalla politica che deriva anche dal discredito determinato dai discutibili comportamenti

istituzionali di molti suoi esponenti». A denunciarlo è il prof. Massimo Sgrelli, per quasi

vent'anni a capo del Cerimoniale della Presidenza del Consiglio dei Ministri e ora presidente del

Comitato scientifico dell’Accademia del Cerimoniale, nonché autore del manuale “Galateo

istituzionale”. «Assistiamo basiti ad atteggiamenti stonati rispetto alle buone regole dell'etica e

del galateo istituzionale, amplificati dai media fino quasi a farli diventare modelli e esempi, ma

pessimi, …. dove maleducazione, slealtà e prevaricazione sono divenute prassi». In tutti i Paesi

civili le buone prassi a livello istituzionale sono inossidabili certezze di democrazia e di

efficienza. Sgrelli ha poi annotato che «da un lato la responsabilità finale del fenomeno viene

attribuita prevalentemente ad una politica non degna ma, dall’altro, anche il cittadino con i suoi

comportamenti e le sue scelte non è esente da responsabilità per il generale degrado». Ed ha

ricordato che «il galateo istituzionale richiede comportamenti corretti ed etici a tutti, compreso

il popolo. In questo caso, si chiede ad esso di esercitare il proprio diritto-dovere di voto, magari

votando scheda bianca o annullando la scheda, mentre la mera astensione non è istituzionale.

L’astensione è manifestazione palese di scarsa virtù civica. Il cittadino, pur comprensibilmente

amareggiato e deluso, non può pensare di uscire 'pulito' con il suo comportamento astensivo,

che appare, invece, un mancato rispetto di un dovere civico. Il voto può essere di appartenenza,

di scambio o di opinione. Può anche essere di protesta, ma mai astensivo». Sgrelli ha poi

auspicato che «in Italia si torni presto a re-insegnare l'educazione civica nelle scuole, a tutti i

livelli, per formare cittadini coscienti dei propri diritti e doveri. L'assenza di una essenziale

formazione civica ha creato un Paese in cui i cittadini non conoscono i fondamentali delle

regole del buon comportamento civico, degli obblighi verso la collettività. Insomma, si è

realizzato uno Stato in cui ci sono regole che nessuno insegna e fa conoscere causando una

nazione caotica come se nelle vie non ci fosse il Codice della Strada a regolare la mobilità e

ognuno procedesse come gli pare».

elettori

e urne

LA PIZZA NAPOLETANA DIVENTA

PATRIMONIO UNESCO bilitazione per Expo di Coldiretti, Fondazione UniVerde, e Associazione

Pizzaiuoli Napoletani con il coinvolgimento delle delegazioni dei Paesi

partecipanti all’esposizione universale di Milano. Poi tra i momenti più

significativi per arrivare al risultato c’è - sottolinea la Coldiretti -

l’entrata dell’Italia nel Guinness World Record con l’impresa della

“Pizza più lunga del mondo” realizzata il 18 maggio 2016 a Napoli,

giorno in cui 5 forni a legna appositamente progettati e costruiti per

l’occasione, riuscirono a cuocere 1853,88 metri di pizza.

L’arte dei pizzaiuoli napoletani è l’ottavo “tesoro” italiano ad essere

iscritto nella Lista rappresentativa del patrimonio culturale immateriale

dell’Unesco, che conta 365 elementi culturali iscritti nella Lista

Rappresentativa di 108 Paesi. L’elenco tricolore comprende anche

l’Opera dei pupi (iscritta nel 2008), il Canto a tenore (2008), la Dieta

mediterranea (2010) l’Arte del violino a Cremona (2012), le macchine a

spalla per la processione (2013) e la vite ad alberello di Pantelleria

(2014) e la Falconeria, iniziativa cui l'Italia partecipa assieme ad altri 17

Paesi. Accanto al patrimonio culturale immateriale, l’Unesco – continua

la Coldiretti – ha riconosciuto nel corso degli anni anche un elenco di siti,

e proprio l’Italia è lo stato che ne vanta il maggior numero a livello

mondiale. Significativamente però gli ultimi elementi, ad essere inseriti

negli elenchi, dallo Zibibbo di Pantelleria alla Dieta Mediterranea, fanno

riferimento al patrimonio agroalimentare made in Italy, a testimonianza

della sempre maggiore importanza attribuita all’alimentazione. Non a

caso il 2018 è stato proclamato l’anno internazionale del cibo italiano nel

mondo.

SI VOTA

IL 4 MARZO

Ora è ufficiale: la diciassettesima

legislatura è finita. Il 28 dicembre, il

Presidente della Repubblica, Sergio

Mattarella, dopo aver sentito i presidenti

dei due rami del Parlamento Pietro

Grasso e Laura Boldrini, ai sensi

dell'articolo 88 della Costituzione, ha

firmato il decreto di scioglimento del

Senato della Repubblica e della Camera

dei Deputati, che è stato controfirmato

dal Presidente del Consiglio dei Ministri.

Subito dopo, il Segretario Generale della

Presidenza della Repubblica, Ugo

Zampetti, si è recato dai presidenti del

Senato della Repubblica e della Camera

dei Deputati per comunicare il

provvedimento di scioglimento delle

Camere.

Questa procedura porterà alle elezioni già

nella prima domenica di marzo:

Mattarella infatti ha firmato anche il

decreto di convocazione dei comizi

elettorali per le elezioni del Senato della

Repubblica e della Camera dei Deputati

per il 4 marzo 2018, nonché di

determinazione della data della prima

riunione delle nuove Camere fissata per

il 23 marzo 2018.

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Questa PAZZA, Pazza, Pazza CULTURA

15 gennaio 2018 p. 3

”Le radici della cultura sono amare,

ma i frutti sono dolci” (Aristotele)

L’USO DEL DIALETTO PREVALE IN 14% FAMIGLIE

In questi ultimi anni si è constatato che, le persone che parlano prevalentemente italiano in famiglia

rappresentano il 45,9% della popolazione di sei anni e più (circa 26 milioni e 300mila individui). La scelta

dell’italiano come lingua prevalente è più frequente nelle relazioni con gli amici (49,6%) e ancor più nelle

interazioni con gli estranei (79,5%).

Nei tre contesti relazionali considerati è diffuso anche l’uso misto di italiano e dialetto: in famiglia parla sia italiano sia dialetto il 32,2% delle persone di

6 anni e più, con gli amici il 32,1% e con gli estranei il 13% circa. Soltanto il 14,1% della popolazione parla prevalentemente il dialetto in famiglia (8

milioni 69mila persone), ancor meno con gli amici (12,1%) e gli estranei (4,2% circa). È quanto emerge dal rapporto dell’Istat “L’uso della lingua

italiana, dei dialetti e delle lingue stranire”. Ricorre, infine, ad un’altra lingua per esprimersi in famiglia il 6,9% della popolazione (all’incirca 4 milioni

di persone), il 5,1% la usa con gli amici e il 2,2% con gli estranei. Nel 2015 per la prima volta è stato rilevato il linguaggio abitualmente usato nel conte-

sto dell’attività lavorativa: la maggior parte delle persone di 15 anni e più

fa un uso esclusivo dell’italiano (77,5%) e nel 15,8% dei casi un uso

misto di italiano e dialetto.

IL 48% DELLA POPOLAZIONE

CONOSCE L’INGLESE Con riferimento alle lingue straniere conosciute, il 48,1% della

popolazione di 6 anni e più conosce l’inglese, il 29,5% il francese e

l’11,1% lo spagnolo. L’italiano rappresenta la quarta lingua più parlata

(8,4%), diversa dalla propria lingua madre, soprattutto nella popolazione

di 25-34 anni e di 35-44 anni. Residuale, infine, la quota di quanti

conoscono il tedesco (6,2%) o altre lingue (3,9%). È quanto emerge dal

rapporto dell’Istat “L’uso della lingua italiana, dei dialetti e delle lingue

straniere”. A parità di lingua madre, la graduatoria delle lingue straniere

conosciute rimane la medesima, con l’eccezione della lingua italiana,

rilevata solo per le persone di lingua madre straniera che, come

prevedibile, in questo sottogruppo rappresenta la lingua straniera più

diffusa (87,2%); seguono l’inglese (47%), il francese (23,7%), lo

spagnolo (10,3%) e il tedesco (6,7%). La conoscenza dell’inglese

aumenta in tutte le fasce di età. Gli incrementi maggiori si registrano tra i

55-64enni (dal 23,5 del 2006 al 34,6% del 2015) e tra i 45-54enni (dal

37,4 al 47,5%). La conoscenza dello spagnolo aumenta soprattutto tra

giovani e giovanissimi: dal 6,9% al 17,7% tra i 6-24enni e dal 9,9% al

18,1% tra i 25-34enni. Tale incremento tra i più giovani verosimilmente è

dovuto alla presenza, già da diversi anni, dell’insegnamento della lingua

spagnola nei programmi scolastici della scuola dell’obbligo.

STANISLAS PETROV

l'uomo che ha salvato il mondo

Ecco la sua storia!

Il 26 settembre 1983, il tenente colonnello era

nella sua missione di osservare le azioni degli

americani, ben nascosti in un bunker segreto.

Ma quella notte, intorno alla mezzanotte, tutte

le macchine avevano cominciato ad urlare per

aver rilevato 5 missili inviati dagli Stati Uniti.

All'epoca di questo incidente, l'URSS era già in

turbolenza dopo aver abbattuto, tre settimane

prima, un aereo sudcoreano che volava sul loro

territorio. Dopo quest’evento, la NATO aveva

fortemente rimproverato i sovietici facendo

temere l’inizio di una guerra nucleare.

È in questo momento che Stanislas Petrov sente

una strana sensazione nella pancia, come

spiegherà più tardi al Washington Post. Questa

sensazione lo spinge a porsi la domanda cruciale:

posso inviare la relazione ai miei superiori col

rischio (molto forte) di ritorsioni nucleari. Dopo

questa riflessione, Stanislas si rende conto che i 5

missili tirati dagli Stati Uniti, sono troppo poco

per essere una scelta di distruzione di massa

dell'Unione Sovietica. Inoltre, i suoi radar a terra

non confermano ciò che il software OKO

trasmette. Solo nel suo bunker, la decisione è la

sua. Decide di non fare nulla e lascia passare 20

minuti prima di fare il rapporto in cui dichiara che

si trattava solo di un falso allarme.

Fu solo molto più tardi che l'inchiesta condotta

dai russi dimostrò che i sensori avevano confuso i

missili con le riflessioni del sole sulle nuvole.

Tenuto conto della volontà incombente dell’Eser-

cito Rosso, Stanislas avrebbe dichiarato che per

fortuna era capitato a lui in quanto i suoi

colleghi non avrebbero esitato un momento

prima di trasmettere il messaggio alle più alte

autorità e sicuramente avrebbero potuto

innescare una guerra nucleare. Fu solo 15 anni

dopo che questa storia divenne nota al grande

pubblico e al tenente colonnello fu data l'unica

medaglia che esiste de "l'uomo che ha evitato

una guerra nucleare".

Stanislas Petrov è morto lo scorso maggio nella

sua casa in Russia, ma l’informazione è stata

divulgata solo da pochi mesi dal tedesco Karl

Schumacher. Grazie a Mr. Petrov per averci

permesso di vivere più a lungo in un mondo

senza guerra nucleare.

PERSONAGGI

UN LUCANO CANDIDATO AL PREMIO

NOBEL PER LA PACE 2018

Il Premio Nobel per la Pace Mairead Maguire, Premo Nobel per la Pace

del 1976, da Belfast ha diffuso in questi giorni un comunicato stampa

annunciando di aver nominato Enzo Cursio per l’attribuzione del Premio

Nobel per la Pace per il 2018. Lo rende noto in un comunicato stampa la

Fondazione Città della Pace. Il riconoscimento prestigioso è il primo

passo per l’assegnazione del Premio Nobel per la Pace che prevede che le

candidature, formulate dai Premi Nobel in carica e da altre rilevanti

personalità, vengano sottoposte al Comitato norvegese per i Nobel entro il

1 febbraio di ogni anno. La procedura, che segue precise regole, si

concluderà il 10 dicembre con l’assegnazione del premio ad Oslo.

Enzo Cursio è nato a Viggiano, è un giornalista italiano, un attivista per i

diritti umani e lavora presso la FAO delle Nazioni Unite come

coordinatore dell’Alleanza dei Premi Nobel per la Pace per la Sicurezza

alimentare e la Pace.

Nel dicembre 2017 Enzo Cursio ha promosso ed ha contribuito ad

organizzare con la Santa sede il Symposium sul Disarmo Nucleare

supportato da Papa Francesco presso il Vaticano, che per la prima volta ha

coinvolto in una conferenza i responsabili delle Nazioni Unite, i Premi

Nobel per la Pace, leader religiosi ed i rappresentanti della società civile

particolarmente coinvolti per la conclusione della guerra, per il disarmo

nucleare, per la fine della corsa agli armamenti e per la demilitarizzazione.

Il suo nome non vi dirà nulla, eppure è certamente colui a cui l'umanità deve dire grazie. Grazie a lui siamo

ancora qui a vivere i benefici della natura e dei progressi tecnologici. Stanislas Petrov. L'ex tenente colonnello

dell'esercito sovietico, Stanislas Petrov, che ha impedito una guerra nucleare tra l'URSS e gli Stati Uniti.

COMUNICAZIONE

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Bellezze artistiche d’Italia

15 gennaio 2018 p. 4

LA STORIA DELL'ALTARE DELLA PATRIA

Il monumento fu eretto a cavallo tra l'Ottocento

ed il Novecento in memoria di Vittorio

Emanuele II, primo re dell'Italia unita. Il

Vittoriano è stato ideato subito dopo la presa di

Roma (1871), quando la città diventa Capitale

dello Stato. L'occasione si presenta il 9 gennaio

1878, alla morte del sovrano di casa Savoia. Il

governo, allora guidato da De Pretis, si mette

subito in moto.

Nel 1885 è l'architetto Giuseppe Sacconi,

vincitore di un concorso nazionale, che inizia i

lavori e li dirige per circa un ventennio. Dopo

la sua morte, il progetto viene portato avanti a

più mani.

L'inaugurazione ufficiale avviene il 4 giugno

1911 alla presenza di Vittorio Emanuele III.

Ma è nel 1935 che il Vittoriano acquista

l'assetto definitivo. Vale a dire un grande com-

palazzi

e borghi

Il simbolo dell'Unità dell'Italia - La torta, il biancone, la macchina da scrivere: questi i

soprannomi per i romani. L'Altare della Patria per tutti. Vittoriano, invece, solo per pochi.

Eppure il nome originale del grande complesso di Piazza Venezia a Roma è proprio ‘Il

Vittoriano’.

plesso monumentale-architettonico decorato

con motivi mitologici e vegetali celebrativi di

tutta l'Italia e dei suoi valori civili. Uno sfoggio

di arte scultorea in bronzo e botticino (il

marmo bianco di Brescia) il cui tema centrale è

rappresentato dall'unità della Patria e dalla

libertà dei suoi cittadini. Alto 63 m. e 81 cm.

con le Quadrighe poste sulla sommità, il

Vittoriano si ispira all'arte antica, ai tempi

greci e romani di cui cerca di riprodurre la

forma. Il monumento è strutturato su due

ripiani cui si accede attraverso una scalinata

frontale di 234 gradini fiancheggiati da due

leoni alati e due Vittorie che conducono al

primo piano. Qui sorge l'Altare della Patria

così chiamato perché dal 1921 al suo interno vi

è sepolto il Milite Ignoto, cioè la salma di un

soldato sconosciuto caduto durante la prima

Guerra Mondiale, simbolo dell'eroismo di

molti combattenti senza nome. Nella nicchia

centrale è custodita la statua della dea Roma.

Salendo le scale laterali, dopo le grandi

colonne, si ammira il gruppo equestre di

Vittorio Emanuele, una statua alta 12 metri

frutto della fusione di 50 tonnellate di

bronzo. Quindi una sorta di porticato

all'interno decorato con mosaici allegorici e

da cui si gode tutto il panorama della città.

Ma il Vittoriano non è solo l'esempio più

impressionante dell'architettura umbertina

che dominò negli ultimi decenni del XIX

secolo. E' molto di più. E' il luogo di

un’Italia intesa come patria, come nazione

unita e libera. Per ricordare quel senso di

appartenenza orgogliosa ad una gente, ad un

popolo..

IL QUIRINALE

Il Palazzo del Quirinale sorge su uno dei colli più alti di Roma. Già dall’antichità, l’omonimo colle ospitava il tempio del dio Quirino e della dea

Salute.

Fu però nel 1584 che cominciò ad assumere l’aspetto attuale. L’allora pontefice Gregorio XIII decise di fare ampliare la piccola villa preesistente

nella zona. L’architetto Ottaviano Mascarino realizzò tra il 1583 e il 1585 un’elegante residenza con facciate a portico e loggia collegate

internamente da una scala elicoidale. Nonché il cosiddetto “torrino”, il belvedere che corona la palazzina. Ma era ancora troppo poco inadeguato

per accogliere la corte pontificia. Sisto V incaricò l’architetto Domenico Fontana di ampliare l’edificio. Venne così costruita una lunga ala verso

l’esterno ed un secondo palazzo su via del Quirinale, da formare un ampio cortile interno. L’edificio fu definitivamente completato nel XVIII

secolo, sotto il pontificato di Papa Clemente XII Corsini.

Le truppe napoleoniche, che nel 1809 conquistarono Roma catturando Papa Pio VII, fecero del palazzo del Quirinale la sede dell’Imperatore. Con

il 1870 e la breccia di Porta Pia, il palazzo divenne residenza della famiglia reale. Alcune sale vennero ristrutturate adottando uno sfarzoso stile

Luigi XV e gli interni furono arredati con mobili settecenteschi.

Il Palazzo del Quirinale, ospita al suo interno preziose collezioni. Un patrimonio di oggetti d’arte raccolti in un vero e proprio percorso museale che

si snoda in stanze affrescate e finemente decorate.

Sede pontificia all’inizio, residenza dei reali in Italia dopo, dal 1948 il Palazzo del Quirinale ospita il Presidente della Repubblica.

Unità di crisi

servizio Viaggiare Sicuri disponibile su Televideo

Il servizio offerto dal sito www.viaggiaresicuri.it

curato dall’Unità di Crisi della Farnesina

è disponibile anche su Televideo:

si potrà trovare sia sul teletext della Rai (via televisione) sia sul sito www.televideo.rai.it

Anche attraverso Televideo sarà dunque possibile acquisire, oltre ad informazioni generali sui vari Paesi

(formalità d’ingresso, doganali e valutarie, servizi di telefonia esistenti, viabilità, situazione sanitaria, etc.),

anche indicazioni aggiornate in tempo reale recepite negli "avvisi particolari" ai viaggiatori.

Gli avvisi hanno lo scopo di fornire utili indicazioni a quanti si accingano a partire e, ovviamente, non possono,

né vogliono, sostituirsi alla decisione individuale di effettuare o meno il viaggio

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15 gennaio 2018 p. 5

NOVITÀ in Libreria

“C'è un solo bene: il sapere.

E un solo male: l'ignoranza.” (Socrate)

1897 alla “rotonda delle tibie” meglio conosciuta come “Cripta della

passione” si tenne un concerto clandestino ancora oggi commemorato da

un’incisione. I brani suonati? La Marcia funebre di Chopin e la Danza

macabra di Saint Saens. Ricciardiello utilizza i luoghi come macchine del

tempo, così la descrizione dei pressi della Sorbona è utile per tornare

all’epoca in cui i surrealisti aiutarono Buñuel.

Al cinema Studio des Ursulines assistettero alla prima Picasso, le

Corbusier e Cocteau! Ma molte cose sono ben più che immaginabili,

come le poco conosciute statue della libertà di Frédeéric Bartholdi, autore

di quella a Liberty Island: la prima è il calco originale alto 2,86 metri

conservato al Musée des Arts et Metiers; la seconda è uno studio in

bronzo inaugurato nel 1900 nei Jardins du Luxembourg; la terza, alta 11,5

metri, e questa dell’Ile aux Cygnes.

E se l’autore non si scorda di seguire la carrozza di Robespierre in via St.

Honoré, sarà ancora più emozionante immaginare l’enorme barricata che

sorgeva dove rue du Temple sfocia in place de la Republique descritta da

Victor Hugo nel suo monumentale Les misérables.

“STORIE DI PARIGI” di Franco Ricciardiello

Ispirato dai numi tutelari della flânerie ovvero Charles Baudelaire e Walter

Benjamin, Franco Ricciardiello stila un completo diario di una settimana a

zonzo per Parigi. Partendo dal XX Arrondissement (Ménilmontant) ed

arrivando fino al I (Louvre), il lettore potrà approfondire tutte le curiosità

di questi luoghi carichi di cultura. Erudito conoscitore di cinema, musica,

storia e letteratura, l’autore collega la cultura francese ai luoghi della Ville

Lumière. E se la guida “Storie di Parigi” di Franco Ricciardello è utile solo

in parte per trovare la migliore boulangerie del XX Arrondissement, si

potrà scegliere quella in cui si recava Serge Gainsbourg. Chi visita il

celeberrimo Café de Flore, luogo simbolo dell’esistenzialismo, deve anche

sapere che fu teatro dell’incontro tra Jean d’Halluin editore di Tropico del

Cancro e Boris Vian nel 1946.

Tra le storie più gustose ci sono quelle della Parigi sotterranea. Il 2 Aprile

SOLO IL 40% DEGLI ITALIANI LEGGE

ALMENO UN LIBRO L’ANNO

Nel 2016 continua la flessione del numero di lettori di libri, confermando la tendenza negativa avviata nel 2010. A partire dall'anno 2000, quando la

quota di lettori era stimata al 38,6%, l'andamento è stato crescente fino a toccare il massimo nel 2010 con il 46,8%; poi vi è stata una diminuzione

continua fino a tornare, nel 2016, al livello del 2001 con il 40,5% di persone di 6 anni e più che hanno letto almeno un libro nell'ultimo anno, per

motivi non strettamente scolastici o professionali. E' quanto rileva l'Istat nell'indagine "Produzione e lettura di libri in Italia", diffusa questa mattina. La

flessione, si legge nel rapporto Istat, ha interessato in modo particolare i più giovani. La quota di lettori tra i 15 e i 17 anni è diminuita dal 53,9% del

2015 al 47,1% del 2016. Anche tra i 20 e i 24 anni si passa dal 48,9% di lettori al 44,7%. Il divario tra uomini e donne nella propensione alla lettura si

manifesta fin dal 1988, anno in cui si dichiaravano lettori il 39,3% delle donne rispetto al 33,7% degli uomini. Nel 1998 la distanza aumenta: legge il

46,4% delle donne e il 36,7% degli uomini; infine nel 2016 la percentuale di lettrici sale al 47,1% e quella dei lettori scende al 33,5%. In assoluto, il

pubblico più affezionato alla lettura è rappresentato dalle ragazze tra gli 11 e i 19 anni (il 58,7% ha letto almeno un libro). La quota di lettrici scende al

di sotto del 50% dopo i 60 anni, per i maschi è sempre inferiore a tale valore in tutte le classi di età.

“Non leggete, come fanno i bambini, per divertirvi,

o, come fanno gli ambiziosi per istruirvi. No,

leggete per vivere.” (Gustave Flaubert)

“CORPO ESTRANEO” di Annarosa Macrì

C'è un otto marzo in bianco e nero, pieno di pioggia e di mimose in

“Corpo estraneo” di Annarosa Macrì (Rubbettino, 2017), che segna una

svolta nella vita di Bianca, la protagonista della storia. È nel giorno della

festa delle donne che lei ricomincia da sola il suo cammino di donna che

sola, in fondo, è sempre stata, un “corpo estraneo”. Bianca ripercorre,

scrivendola, la sua vita di donna a cavallo di due secoli e di due mondi, a

partire da un Sud estremo, colto nel momento in cui si fa lambire dal

boom economico, che è poi soprattutto boom edilizio, e un Nord

investito, siamo in pieno Sessantotto, dalla illusione di una rivoluzione

possibile, fino ad arrivare al crollo del secolo breve e del sogno di una

possibile felicità, individuale e sociale. Bianca racconta la sua storia

attraverso le storie e gli incontri con tante altre donne, che la sollecitano e

la interrogano.

Un libro femminista, allora? "No, non sono stata mai femminista – dice

Annarosa Macrì – anzi alcune conquiste delle donne nel campo della

politica e dell'imprenditoria mi inquietano profondamente, perché,

nonostante le belle parole e le buone intenzioni, le donne non hanno

saputo costruire un modello di gestione del potere diverso da quello

maschile. Forse era impossibile, non lo so. Il mio comunque, è un libro

molto femminile e molto contemporaneo, nel quale molte donne potranno

leggersi e riconoscersi.

Annarosa Macrì, giornalista e scrittrice, ha lavorato in Rai nella redazione

calabrese e accanto a Enzo Biagi in molti dei suoi programmi.

“BORGO VECCHIO” Giosué Calaciura

Nel piccolo quartiere raccontato da Giosuè Calaciura in “Borgo Vecchio”

(Sellerio) sembra concentrarsi l’energia esplosiva di un’intera città. È solo

una manciata di viuzze nel cuore di Palermo ma ne contiene tutto il

carattere, l’oscurità, la violenza e la bellezza.

Qui si rispecchia, si deforma ogni vizio e virtù, cuore e budella, come

fosse un condensato di vita. Qui vivono Mimmo e Cristofaro, amici

fraterni, compagni di scuola e complici di fughe; Carmela la prostituta e

Celeste, sua figlia, che porta in nome il colore del perdono; Totò il

rapinatore che tiene la pistola nella calza perché – così si dice – è più

difficile da usare. Qui si allevano cavalli per le corse e si truccano le

bilance delle salumerie, mentre l’ululato del traghetto che parte verso il

Continente si confonde con i lamenti causati dai pugni di un padre

ubriaco.

Da un lato c’è il mare, col suo vento che scombina gli odori in vortici

ballerini, portando fragranza di carne nelle case di chi carne non mangia

mai. Dall’altro c’è la piana distesa della metropoli, coi suoi negozi, le

signore benestanti, la legge e le guardie. Nei vicoli il profumo del pane

sfornato due volte al giorno suscita un tale stupore che ciascuno si segna

con la croce. E può capitare che le forze dell’ordine cingano in assalto il

quartiere fino a presidiarne gli ingressi, come in un assedio medievale.

Sembra tutto fantastico e inventato, e invece nell’immaginazione di

questa storia, nella lingua che la racconta, nel suo ritmo frenetico, domina

la verità. Quella difficile, contraddittoria, di una città che non può

soffocare le sue viscere, il suo cuore, perché lì si è posata la sua anima, lì

si intravedono i miracoli e la meraviglia di ogni giorno, la fierezza e

l’efferatezza dell’antico, del presente, e la speranza del futuro.

Giosuè Calaciura, nato a Palermo nel 1960, giornalista, collabora con Rai

Radio3. I suoi racconti sono apparsi in diverse raccolte.

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ATTUALITÀ

“Uno dei più grandi disordini dello spirito è

quello di vedere solo ciò che si vuole

vedere” (Oscar Wilde)

15 gennaio 2018 p. 6

La Commissione Esteri della Camera, in sede legislativa, ha varato a larghissima maggioranza, senza alcun voto contrario, la legge che istituisce la

Giornata nazionale degli italiani nel mondo. La data del 31 gennaio, che ricorda la prima legge organica sull’emigrazione che l’Italia si è data, è stata

scelta all’insegna della libertà e dei diritti dei migranti. Ora passerà all’esame del Senato.

italiani

nel mondo

La lista nera dei

paradisi fiscali

contiene 17 paesi

Il Consiglio dei ministri delle finanze dell'Unione europea ha pubblicato la

lista nera di 17 stati ritenuti non cooperativi in materia fiscale. Nessun

paese dell'Unione è incluso. Un secondo elenco, chiamato "grigio",

contiene una quarantina di paesi sotto sorveglianza, che hanno assunto

impegni di buon comportamento. Entrambe le liste verranno aggiornate

almeno una volta l'anno.

Si tratta di: Regno del Bahrain, Barbados, Grenada, isola di Guam, Corea

del Sud, Macao, Isole Marshall, Mongolia, Namibia, Palau, Santa Lucia,

Trinidad e Tobago, Tunisia, Emirati Arabi Uniti, Panama, Samoa e Samoa

americane.

I 28 ministri dell'UE hanno anche stilato un elenco "grigio" di 47 paesi che

hanno assunto forti impegni a modificare le loro pratiche o la legislazione

nei prossimi mesi. Per evitare la lista nera dei paradisi fiscali, questi paesi

dovranno soddisfare i criteri dell’UE entro la fine del 2018, o 2019 per i

paesi in via di sviluppo senza centri finanziari. Marocco, Capo Verde,

Svizzera, Nuova Caledonia, ma anche Andorra e Liechtenstein sono

particolarmente preoccupati.

paradisi

fiscali

GIORNATA NAZIONALE ITALIANI NEL MONDO

PASSI AVANTI DALLA CAMERA

Nel corso del 2018 si svolgeranno le elezioni per il rinnovo del Parlamento

italiano, che vedranno coinvolti anche i cittadini italiani residenti all’estero,

chiamati ad eleggere i propri rappresentanti alla Camera dei Deputati e al

Senato della Repubblica, votando per i candidati che si presentano nella

Circoscrizione estero. “Si ricorda - si legge in un approfondimento della

Farnesina - che il voto è un diritto tutelato dalla Costituzione Italiana e

che, in base alla Legge 27 dicembre 2001, n.459, i cittadini italiani

residenti all’estero, iscritti nelle liste elettorali della circoscrizione estero,

possono votare per posta. A tal fine, si raccomanda quindi di controllare e

regolarizzare la propria situazione anagrafica e di indirizzo presso il

proprio consolato”. “È possibile in alternativa – ricorda la Farnesina -

scegliere di votare in Italia presso il proprio Comune, comunicando per

iscritto la propria scelta (opzione) al Consolato entro i termini di legge.

Gli elettori che scelgono di votare in Italia in occasione delle prossime

elezioni politiche, ricevono dai rispettivi Comuni italiani la cartolina-

avviso per votare - presso i seggi elettorali in Italia - per i candidati nelle

circoscrizioni nazionali e non per quelli della Circoscrizione Estero. La

scelta (opzione) di votare in Italia vale solo per una consultazione

elettorale. Chi desidera votare in Italia deve darne comunicazione scritta

al proprio Consolato entro il 31 dicembre dell’anno precedente a quello

previsto per la scadenza naturale della legislatura (marzo 2018), quindi

entro il 31 dicembre 2017”. “In caso intervenga invece uno scioglimento

anticipato delle Camere, l’opzione può essere inviata o consegnata a mano

entro il 10° giorno successivo alla indizione delle votazioni” ricorda la

Farnesina con un approfondimento sul voto estero.

VISITATE IL NOSTRO SITO www.BottegArte.eu

è in rete con una pagina riservata a

"Il Botteghino"

COME VOTANO I CITTADINI ITALIANI

RESIDENTI ALL’ESTERO

“In ogni caso l’opzione deve pervenire all’Ufficio consolare non oltre i

dieci giorni successivi a quello dell’indizione delle votazioni. Tale

comunicazione può essere scritta su carta semplice e - per essere

valida - deve contenere nome, cognome, data, luogo di nascita, luogo

di residenza e firma dell’elettore. Per tale comunicazione si può anche

utilizzare l’apposito modulo disponibile presso il Consolato, i

Patronati, le associazioni, il COMITES oppure scaricabile dal sito web

del Ministero degli Esteri (www.esteri.it) o da quello del proprio

Ufficio consolare. Se la dichiarazione non è consegnata personalmente,

dovrà essere accompagnata da copia di un documento di identità del

dichiarante. Come prescritto dalla normativa vigente, sarà cura degli

elettori verificare che la comunicazione di opzione spedita per posta

sia stata ricevuta in tempo utile dal proprio Ufficio consolare. La scelta

di votare in Italia può essere successivamente revocata con una

comunicazione scritta da inviare o consegnare all’Ufficio consolare

con le stesse modalità ed entro gli stessi termini previsti per l’esercizio

dell’opzione. Se si sceglie di rientrare in Italia per votare, la Legge –

ricorda la Farnesina - non prevede alcun tipo di rimborso per le spese

di viaggio sostenute, ma solo agevolazioni tariffarie all’interno del

territorio italiano. Solo gli elettori residenti in Paesi dove non vi sono

le condizioni per votare per corrispondenza (Legge 459/2001, art. 20,

comma 1 bis) hanno diritto al rimborso del 75 per cento del costo del

biglietto di viaggio, in classe economica. L’ufficio consolare –

conclude la nota di approfondimento della Farnesina - è a disposizione

per ogni ulteriore chiarimento”.

L’INNO DI MAMELI È LEGGE

È stata pubblicata sulla Gazzetta Ufficiale la legge 181 del 4

dicembre 2017 con la quale si riconosce il Canto degli Italiani

come inno ufficiale della Repubblica Italiana. Canto risorgimentale

scritto da Goffredo Mameli e musicato da Michele Novaro nel

1847, il 12 ottobre 1946 venne scelto come inno nazionale

provvisorio, ruolo che ha conservato anche in seguito.

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15 gennaio 2018 p. 7

DOSSIER

“Non esiste una via per la pace,

la Pace è la Via” (Dalai Lama)

Un’invenzione di De Gaule

Il cosiddetto "tiers payant", che esiste in tre Paesi

europei, Belgio Francia e Lussemburgo - e di

conseguenza anche all’interno delle Istituzioni

europee per i funzionari, che hanno una loro

“cassa malattia”, probabilmente proprio perchè è

in questi tre Paesi che le Istituzioni hanno la loro

sede, è stato un’invenzione del generale De Gaule,

subito dopo l’ultima guerra.

All’epoca infatti, come negli altri Paesi, la gente in

Francia pagava il medico. Chi aveva i soldi,

andava dal medico, chi non aveva i soldi, si curava

come poteva. Il medico era dunque un lusso. Il

generale De Gaule, con la creazione della Sécurité

sociale e col sistema del tiers payant, ha fatto

compiere un grande passo in avanti estendendo a

tutta la popolazione, la possibilità di accesso alle

cure mediche anche se obbligava ad anticipare i

soldi al medico.

Questo 70 anni fa

Da allora, nessuno né in Francia né negli altri due

Paesi con lo stesso sistema, che dalla Francia

dipendono in quasi tutto checché ne dicano, ha

mai apportato modifiche alla sanità voluta dal

generale. Che appunto prevede che il paziente

anticipi il pagamento della visita al medico ogni

volta che va a vederlo, ma poi buona parte di

questi soldi gli vengono rimborsati. Da allora (e

per tutti questi anni!), i vari governi che si sono

succeduti in Francia, di destra come di sinistra,

hanno sempre tentato di modificare e aggiornare,

senza mai riuscirvi, la legge sanitaria francese, nel

senso di quelle esistenti ormai nella stragrande

maggioranza del Paesi europei. Dove, come noto,

la gente non anticipa i soldi al medico, che è

pagato dalla cassa malattia nazionale.

La riforma francese

La riforma, voluta e fatta approvare dalla brava

ministra della Sécurité sociale del governo

Hollande, la signora Marisol Touraine, prevede

che sia la Secutité sociale a pagare il medico e il

paziente non deve più anticipare nulla. Proprio

come nei Paesi civili, o quasi, perché il medico

anche con la riforma verrà pagato sempre per

atto.

La nuova legge, entrata in parte in vigore

all’inizio del 2017 per quanto riguarda quella

parte di popolazione (sono oltre 11 milioni gli

interessati) che hanno redditi bassi o nessun

reddito o ancora che hanno malattie croniche,

doveva entrare in funzione completamente per

l’intera popolazione francese il 30 novembre di

quest’anno. La nuova ministra della Sanità del

governo Macron, la signora Agnès Buzin, ha

tenuto una conferenza stampa per comunicare

che aveva deciso di rinviare a fine marzo del

l’anno prossimo l’entrata in vigore della totalità

della legge sulla sanità, che si chiama di

“modernizzazione del sistema sanitario

francese”. Le motivazioni addotte per il rinvio,

sono che la struttura non è ancora pronta

tecnicamente per far fronte alle innovazioni

previste. La ministra ha comunque confermato

che è intenzione anche di questo governo di

applicarla. Il presidente Macron prenderà la

decisione finale. Su questa riforma, se il

presidente pensa di giocarci troppo sopra, rischia

di creare il finimondo in Francia, come non si è

più visto dalla rivoluzione francese. Il popolo sta

prendendo sempre più coscienza dell’assurdità di

questo sistema!

E negli altri Paesi ?

Per quale motivo, infatti, devono soffrire, in

Francia milioni di persone e in Belgio e

Lussemburgo in proporzione altrettante, quando

negli altri Paesi questo problema non si pone più?

Negli altri Paesi infatti – a questo proposito si

segnala che eccelle il sistema sanitario italiano

adottato di recente dalla Cina - il medico si

occupa esclusivamente del corpo del paziente,

senza fare domande sulla cassa di malattia di

appartenenza, perché tutti pazienti sono trattati

allo stesso modo. Il medico non è tenuto a sapere

se il suo paziente la vora o è disoccupato, se è

benestante o no, etc.

Negli altri Paesi europei - cito i principali:

Italia, Spagna, Gran Bretagna, Germania - tutti

coloro che sono residenti, hanno l’accesso

gratuito al medico. Anche coloro che non

hanno la trattenuta sullo stipendio o sulle

pensioni, perché sono disoccupati o peggio in

povertà, possono registrasi presso un medico e

essere curati allo stesso modo.

E non bisogna pensare che i medici siano degli

impiegati dello Stato. Sono solo convenzionati

con questo, e se non lo desiderano, non sono

obbligati ad esserlo. In ogni caso il problema

non si pone, poiché preferiscono tutti esserlo.

Un "perché ?" s’impone

In Francia, il medico vi prescrive dei medicinali

e vi dice: provi questi medicinali, se non vanno

bene, venga a vedermi fra qualche giorno (di

modo che si deve pagare di nuovo).

I governi, di destra e di sinistra, dei tre Paesi

col sistema sanitario del tiers payant, Belgio

Francia e Lussemburgo, non si sono mai resi

conto, in 70 anni che esso esiste, né si rendono

conto ora, del numero di persone, loro

concittadini, che hanno problemi per anticipare

i soldi al medico per la visita, per l’operazione,

etc.

Perché causare tutte queste preoccupazioni ai

loro concittadini, perché trasformare spesso la

loro esistenza in un inferno, quando negli altri

Paesi hanno trovato da tempo la soluzione a

questo problema ?

Volevamo fare un sondaggio. Volevamo

interrogare un centinaio di francesi su questo

problema. Ne abbiamo interrogati solo una

ventina: nessuna di queste persone era al

corrente che negli altri Paesi europei non si

anticipa nulla al medico, che è pagato dal

sistema sanitario nazionale (e a forfait).

È stato negato alle popolazioni dei tre Paesi del

‘tiers payant’ persino il diritto all’informazione.

“Tiers payant”

IL FALLIMENTO

DEL MODELLO FRANCESE? Gli Italiani, che vivono in Belgio, Francia e Lussemburgo, non sono riusciti ad

esportare il sistema sanitario italiano, considerato da tutti tra i migliori al mondo

di Stefano Pastorino

da « ECHO D’EUROPE » - N. 11/2017 - Luxembourg

ITALIANI CREDULONI - A più della metà degli utenti di internet è capitato di dare credito a notizie false circolate in rete

(“spesso” al 7,4%, “qualche volta” al 45,3%, per un totale pari al 52,7%). La percentuale scende di poco, rimanendo comunque al di sopra della

metà, per le persone più istruite (51,9%), ma sale fino al 58,8% tra i più giovani, che dichiarano di averci creduto “spesso”. Il dato è fornito dal

Censis nel rapporto sui media. Quali sono i giudizi espressi sulle ‘fake news’? Per tre quarti degli italiani si tratta di un fenomeno pericoloso,

soprattutto per i diplomati e laureati. Sempre i più istruiti ritengono, con valori superiori alla media della popolazione, che le “bufale” sul web

vengono create ad arte per inquinare il dibattito pubblico (74,1%) e che favoriscono il populismo (69,4%). Quelli nella fascia d’età tra i 14 e i 29

anni ritengono che l’allarme sulle fake news sia sollevato dalle vecchie élite, come i giornalisti, che a causa del web hanno perso il loro potere.

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15 gennaio 2018 p. 8

per CHI vuol

saperne DI PIÙ...

“La vera conoscenza, è sapere i limiti

della nostra ignoranza” (Confucio)

al pubblico di tutte e 20 le regioni italiane. Non si parla di ‘’rotolini e

ciccette’’ quando si domanda ad un medico quali siano i fattori di rischio

relativi ad una patologia importante come il diabete, né ci si rivolge ad un

ospite in trasmissione, con la confidenza che si utilizza con un amico o un

familiare, sia esso un comune cittadino, un pubblico funzionario o una

persona che ricopre nel nostro o in un paese straniero una carica pubblica

importante. L’uso del ‘’Lei’’, si è praticamente perso, sostituito da altre

forme d’approccio come il ‘’ciao avvocato dimmi…’’ ’’o ciao presidente

come stai’’, che tanto ricordano l’ironia di quella frase, che in realtà tanta

saggezza nasconde ‘’do a tutti del tu fuorché a te Signor Curato’’.

Impoverimento della lingua… …e scarsa considerazione delle facoltà intellettive del pubblico, poiché la

signora che assiste al programma non è affatto sciocca, ma perfettamente

in grado di seguire un discorso, e se qualcosa le sfugge, poiché non tutti

possiamo essere edotti su tutto, neppure le conduttrici, tutte con un alto

grado di scolarizzazione, che adottano questo genere di approccio con il

pubblico, pessimo anche negli anni ’60, si può spiegare o ripetere con

termini meno tecnici, ma sicuramente corretti e in perfetto italiano.

Esattamente come la sopracitata ‘’questione giovanile’’. Sono moltissimi,

infatti, i programmi televisivi dedicati ad adolescenti e bambini ma, se gli

adulti si possono accontentare di un linguaggio vuoto e impoverito,

soprattutto per gli spettatori più piccoli, è importante, che la lingua parlata

loro sia corretta, il più possibile, poiché sono proprio loro, che iniziano a

vedere il mondo con occhi limpidi, menti aperte come spugne pronte ad

assorbire tutto il sapere che questo può offrire loro, e desiderosi di

conoscere, che hanno bisogno d’impararla nella maniera più precisa,

apprendendo le parole corrette e il giusto modo di chiamare ogni singolo

oggetto, in italiano. E’ infatti ritenuto ormai normale, preoccuparsi che i

bambini seguano con attenzione cartoni animati che si esprimono in

inglese, o che frequentino asili dove gli si parla fin dalla più tenera età in

due lingue, dove la nostra perde d’importanza in favore di un’altra, che

diviene quasi quella ufficiale agli occhi dei piccoli che iniziano ad

apprendere. Povera lingua italiana, bistrattata e ridotta all’inutilità, quasi

che senza infarcire una conversazione di termini esteri, spesso

incomprensibili, non si possa vivere o senza modificarla, ad arte, per

trasformarla, come in un famoso programma tv dedicato ai telespettatori

più piccoli , il divertente e, soprattutto scorretto, pieno di parole assurde,

compresi i nomi dei mesi o dei numeri, modificati in maniera insensata,

ma simpatico linguaggio di un immaginario regno delle fiabe, magari

gradevole alle orecchie dei bambini, ma alla lunga letale per la loro

capacità, di scrivere e parlare correttamente la nostra lingua, che

ovviamente rivelerà i danni provocati quando i piccoli inizieranno la

scuola. No, a quel maestro del passato, che tanto ha fatto per quella nostra

popolazione, che uscita dalla disperazione della guerra, ingenua forse, ma

con tanta forza di volontà e tanto desiderio di apprendere cose nuove per

migliorarsi e per migliorare quel paese che da rovine e macerie lasciate

dalla violenza di un conflitto di proporzioni immani, si è trasformato in un

giardino che c’è stato consegnato. Invece di custodirlo come un tesoro, e

curarlo con amore per consegnarlo alle nuove generazioni, finirà per

giungere ai nostri posteri come una landa sfruttata ed arida, priva di

qualunque segno di vita, come di nuovo vittima della violenza di un

conflitto mondiale… almeno dal punto di vista culturale. Poiché

apprendere la lingua e la cultura di altri popoli è una grande forma di

arricchimento, nonché importante strumento di pace, perché non c’è

miglior arma della conoscenza, per abbattere le barriere e vincere la paura

e la diffidenza reciproca, ma conoscere la propria lingua e la propria

cultura lo è altrettanto.

POVERA LINGUA ITALIANA di Sabrina Gatti

Sciscia, pappina , puccia, puccino, acquina, sughino, olietto, ciccetta e chi più ne ha più ne metta.

Queste alcune tra le parole che sempre più spesso si sentono ripetere nelle trasmissioni televisive del nostro

paese, su tutte le reti, vogliano essere nazionali o locali, pubbliche o private

Povera lingua italiana, con tutto il rispetto per i nostri dialetti, vere e

proprie lingue, spesso con un intera letteratura alle spalle, ricordiamo

infatti, il nostro passato di nazione divisa in tanti staterelli, dove gli

attualmente bistrattati dialetti , erano per l’appunto le lingue ufficiali di

altrettanti stati sovrani, con tutto il loro patrimonio letterario e culturale,

abbiamo anche una lingua, ufficiale, che non solo ci identifica nel

mondo, ma che soprattutto ci unisce e che fa da elemento di coesione tra

di noi, ancor prima che il nostro paese divenisse la terra unita di un solo

popolo, che prima solo aveva la cultura e proprio una lingua, come unica

forza e simbolo di unità e invece… Se quel celebre maestro, che

attraverso la televisione negli anni sessanta, aveva insegnato a leggere e

scrivere a milioni di italiani, potesse vedere cosa accade ai nostri giorni,

non ne sarebbe certamente molto felice, nel vedere vanificata la sua

opera. Sentirebbe risuonare una lingua che non conosce, ma soprattutto ,

come una "ricetta di cucina" "condita"’ di termini assurdi, con poco o

spesso alcun senso, poiché razziati da contesti che non corrispondono a

quelli in cui li si inserisce. Termini, ad esempio, presi in prestito dai

dialetti regionali, con ovvie storpiature, poiché non sempre

comprensibili a tutta la popolazione italiana che segue una determinata

trasmissione, oppure direttamente dalla fantasia, insieme ad una

disinvoltura linguistica straordinaria dato il frequente utilizzo, oltre che

di termini, di tempi e modi verbali, addirittura di nuova invenzione.

Programmi per "casalinghe" Orribile, ma quel che è peggio, per l’appunto, è che tutto questo non

avviene solo in uno o due programmi televisivi, magari dedicati ad un

pubblico di giovanissimi, fatto già di per sé molto grave, poiché sono

proprio i bambini, che hanno bisogno di apprendere le nozioni, nella

maniera più corretta possibile, ed è proprio compito degli adulti,

adoperarsi in modo che questo accada…ma se anche nei programmi

dedicati proprio a questi ultimi, dal primo mattino alla tarda serata, si

parla in modo assurdo oltre che scorretto, il problema dei giovanissimi

diventa davvero impossibile da risolvere. Non solo, dato che il picco

massimo, si ottiene, in quei programmi dedicati, purtroppo al ‘’pubblico

femminile’’. Una fetta enorme di popolazione, ma classificata con un

generico e disgustosamente abusato ed oltremodo sgradevole epiteto,

poiché usato, perlopiù con tono dispregiativo, ovvero ‘’casalinga’’. Un

intero esercito di donne, o meglio di ‘’casalinghe’’, (e si è fortunate se

non viene sostituito direttamente con l’ottocentesco ‘’massaie’’), ridotte

da conduttori, ma soprattutto da conduttrici, perché disgraziatamente,

buona parte di tali spettacoli, è gestita direttamente da esponenti del

gentil sesso, che ancor peggio dei colleghi uomini, trattano le loro stesse

simili con sufficienza, quasi non si stessero rivolgendo ad esseri

pensanti, ma a povere creature decerebrate, che scambiano qualsiasi

sciocchezza proferita delle loro labbra per oro colato, vivendo di

ammirazione e di luce riflessa, ridotte anche peggio delle bambine,

perché almeno loro, protette dalla giovane età, hanno tutto il diritto di

non comprendere molte cose, mentre questo trattamento per una donna

adulta non solo non è accettabile ma risulta addirittura offensivo. Non si

chiama ‘’pappina’’ un impacco di alga fugus e sale del Mar Morto per

curare la cellulite, patologia dalla quale certo non è affetta una cittadina

italiana di 3 anni ma come minimo di 30, non si parla di ‘’olietto’’

riferendosi all’olio di mandorla da utilizzare in un massaggio a fini

estetici, oppure alla dose di ‘’Olio Extra Vergine di oliva’’, da utilizzare

in una ricetta nell’ambito di un programma di cucina, il cui pubblico di

norma è ampiamente maggiorenne, e così pure acquina e sughino usati

nel medesimo contesto, oppure puccia e puccino, termini presi in

prestito da un dialetto regionale ma non immediatamente comprensibili

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CURIOSANDO qua et là

“Non siamo i migliori, ma non siamo

secondi a nessuno” (Sandro Pertini)

15 gennaio 2018 p. 9

Un team internazionale di ricercatori ha scoperto nella

corteccia cerebrale dell’uomo un particolare tipo di

neuroni, gli interneuroni dopaminergici, che sono

invece assenti in quella delle grandi scimmie, i nostri

parenti più prossimi esistenti

Lo studio, durato sei anni, è stato pubblicato sull’ultimo numero della

rivista «Science» e come unico italiano fra gli autori c’è Marco Onorati,

ricercatore al Dipartimento di Biologia dell’Università di Pisa e “visiting

scientist” alla Yale University, nel laboratorio del professore Nenad Sestan.

“Il nostro cervello possiede capacità cognitive che lo rendono unico –

spiega Onorati – e l’identificazione nella corteccia cerebrale umana degli

interneuroni dopaminergici, non presenti in quella delle grandi scimmie

africane come scimpanzé, bonobo e gorilla, costituisce un passo importante

COSA CI RENDE UMANI? SCOPERTO IL

SEGRETO DELL’EVOLUZIONE DEL CERVELLO

nella comprensione di cosa ci rende umani”.

L’analisi comparativa del profilo genico del cervello umano e di quello

degli altri primati ha dunque rivelato la presenza di alcuni geni

specificamente arricchiti nel nostro cervello fra cui quelli per la sintesi

della dopamina. I neuroni dopaminergici si trovano infatti nella sostanza

nera del mesencefalo sia dell’uomo che degli altri primati, ma solo

nell’uomo sono presenti anche nella corteccia cerebrale. E proprio capire

la loro funzionalità è stato il compito del ricercatore dell’Ateneo pisano

che li ha generati in laboratorio grazie all’utilizzo di cellule staminali

pluripotenti. “Per quanto riguarda i numeri, questi interneuroni sono rari,

meno dell’1% – conclude Onorati – e tuttavia, essendo coinvolti nella

sintesi della dopamina, possono regolare funzioni cognitive superiori

tipiche dell’uomo, come la memoria e il comportamento, oltre ad essere

coinvolti in malattie come il Parkinson o alcune forme di demenza, per le

quali questo studio potrà in futuro fornire nuove prospettive”.

IL SANTO PROTETTORE DI INTERNET

è Sant’Isidoro di Siviglia (560-636 d.C.)

È stato scelto qualche anno fa dagli internauti e

nominato ufficialmente da Papa Benedetto XVI

« affinchè con la sua intercessione, possiamo dirigere

le nostre mani e i nostri occhi solo verso ciò che fa

piacere a Dio e trattare con carità e pazienza tutti

coloro che incontreremo in rete ».

La scelta di Sant’Isidoro è dovuta al fatto che fu il compilatore della prima

enciclopedia. Scrisse venti volumi che contenevano tutto lo scibile umano del

tempo.

MUSICA : Cristina D’Avena è la donna che ha

venduto più album nel 2017 - Cristina D’Avena è la

Regina del 2017 : unica donna ad aver debuttato al n.1 delle classifiche

di vendita con “Duets - Tutti cantano Cristina” e unica donna nella

top20 tra gli album più venduti nel 2017 (fonte classifiche Fimi/Gfk).

L’album, uscito a novembre 2017, ha ricevuto la certificazione Platino

per vendite rimanendo stabile nella top15 a due mesi dalla sua

pubblicazione. “Duets - Tutti cantano Cristina” contiene i brani dei

cartoni animati più famosi che l’hanno resa celebre al grande pubblico,

presentati per la prima volta in duetto con 16 ‘big’ della musica

italiana.

COLLEGAMENTI : Nuovo volo Bari-Vienna - Dopo la conferma del volo di linea Bari Mosca, arriva un nuovo

collegamento internazionale dall'aeroporto Karol Wojtyla di Bari

Palese, quello per Vienna; lo scalo della capitale austriaca sarà

raggiungibile a partire dal prossimo giugno sulle ali di Wizz Air. La

Puglia è quindi sempre più collegata con le capitali europee che

rappresentano un bacino importante per il turismo e che sono anche

hub per altre destinazioni internazionali di lungo raggio. Vienna sarà

così collegata con quattro voli diretti settimanali. La Puglia

rappresenta una regione capace di coniugare mare, attività ed eventi

sportivi (golf, equitazione, orienteering, sport acquatici, trekking etc.)

e una vasta gamma di itinerari artistici e culturali disseminati sul

territorio.

UNIVERSITÀ : L’Ateneo di Bari scala le

classifiche internazionali - Ufficializzati i dati della

classifica internazionale della Best Global Universities ranking 2017.

Trattasi di una importante ricerca che esamina le prestazioni delle

università a livello internazionale. L'Università di Bari si pone al 392°

posto migliorando la propria posizione rispetto allo scorso anno

(allorquando si era posizionata al 411° posto). E' una posizione di

prestigio perché pone l'ateneo barese, a livello mondiale, nel quartile

più alto (top 25%). Il punto di forza dell'Università di Bari è

rappresentato dall'impatto della ricerca.

TORINO : 850mila visitatori nel 2017 per il

museo egizio - Il Museo Egizio di Torino chiude il 2017 con un

dato molto positivo: 850.465 visitatori che segnano un sostanziale pa-

IN BREVE …

LO SAPEVATE CHE …

Reggio con l’anno precedente. Un’affluenza che conferma l’apprezzamento

per il nuovo allestimento e per il dinamismo con cui Evelina Christillin e

Christian Greco hanno scelto di rimettere al centro dell’interesse del pubblico

e della comunità scientifica una delle maggiori collezioni di antichità egizie al

mondo. Ricerca e Internazionalizzazione sono le parole chiave di un successo

che dal 2015, anno del rinnovamento, secondo Trip Advisor ha saputo

trasformare il Museo Egizio in una delle maggiori attrazioni italiane ed

europee. Le collezioni egizie di Via Accademia hanno trovato un larghissimo

consenso anche all’estero con le mostre organizzate al Museo di Antichità di

Leiden e all’ Ermitage di San Pietroburgo, ammirate da oltre 400.000

visitatori e con la mostra itinerante inaugurata in Cina l’8 dicembre scorso.

MOSTRE : “Voglia d’Italia” al Vittoriano

Fino al 4 marzo si tiene a Roma la mostra “Voglia d’Italia. Il collezionismo

internazionale nella Roma del Vittoriano”. Articolata in due sedi, Palazzo

Venezia e Gallerie Sacconi nel complesso del Vittoriano. Il visitatore può

fruire di un biglietto unico per le due sedi, che gli consente fra l’altro di

accedere alla spettacolare terrazza panoramica del Vittoriano. La mostra

presenta al pubblico – per la prima volta in modo organico – la raccolta vasta

e sorprendente che i coniugi statunitensi George Washington Wurts ed

Henrietta Tower misero insieme a cavallo fra XIX e XX secolo e donarono

poi allo Stato italiano. La mostra illustra le dinamiche del collezionismo,

soprattutto anglo-americano, e del mercato internazionale, sullo sfondo dei

radicali cambiamenti vissuti in quegli anni dalla giovane nazione italiana e

dalla sua nuova capitale, Roma.

STUDI E RICERCA …

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TACCUINO ITALIANO

“Qualunque petto amor d’Italia

accende” (G. Leopardi)

15 gennaio 2018 p. 10

AUTOSTRADE

DAL 2018 TELEPASS ANCHE IN

EUROPA

A gennaio per pochi, da febbraio per tutti

Ufficialmente il nuovo Telepass che permette di viaggiare evitando le

code al casello autostradale anche al di fuori del nostro Paese sarà lanciato

a gennaio 2018 per un ristretto numero di utenti; poi, da febbraio dello

stesso anno, il progetto sarà esteso a tutti i clienti.

“Per utilizzare il Telepass in tutta Europa – ricorda Adiconsum - sarà

necessario sostituire, presso un Punto Blu, il proprio dispositivo con uno

multistandard in grado di interagire anche con i caselli presenti negli altri

stati europei. Non sono state previste spese extra per l’utilizzo del nuovo

dispositivo sul territorio italiano ma, nel momento in cui usufruiremo del

servizio in un paese estero, ci sarà addebitato un canone mensile extra di

2,40 euro al mese. Agli abbonati Telepass premium, invece, non sarà

aggiunto nessun costo extra. Il servizio offerto da Telepass rappresenta

una novità per gli automobilisti privati, ma non per i camionisti: i mezzi

pesanti, infatti, usufruiscono già del servizio in gran parte dei paesi Ue

(Francia, Spagna, Austria e alcune zone del Belgio e Polonia)”.

dalla musica

A FEBBRAIO ARRIVA IN SALA CARAVAGGIO

il 19-20-21 febbraio 2018 “Caravaggio – L’anima e il sangue”

Debutterà nelle sale italiane”, il nuovo film d’arte dedicato ad uno degli artisti più controversi e amati al mondo: Michelangelo Merisi, in arte

Caravaggio. Un viaggio emozionante attraverso la vita, le opere e i tormenti di Caravaggio, artista geniale contraddittorio, che più di ogni altro ha

raccolto in sé luci e ombre, genio e sregolatezza, generando opere sublimi.

“Caravaggio – L’Anima e il Sangue” è un excursus narrativo e visivo attraverso i luoghi in cui l’artista ha vissuto e quelli che ancora oggi

custodiscono alcune tra le sue opere più note: Milano, Firenze, Roma, Napoli e Malta.

Il film è girato in formato Cinemascope 2:40, che determina una visione più “allungata” delle immagini, simile ad una tela, ed è una delle prime

produzioni in Italia realizzate in 8K, formato che permette di percepire la singola pennellata e carpire dettagli delle opere non visibili ad occhio nudo.

La sceneggiatura è di Laura Allievi e la regia è affidata a Jesus Garces Lambert, che ha firmato documentari per Sky e per importanti network

televisivi internazionali, tra i quali National Geographic, BBC, ZDF, CBS, Arte.

Unità di crisi

servizio Viaggiare Sicuri disponibile su Televideo

www.viaggiaresicuri.it

curato dall’Unità di Crisi della Farnesina

è disponibile sul sito www.televideo.rai.it https://www.change.org/p/un-intervento-per-la-lingua-italiana

APPUNTAMENTO CON Radio Emozioni Live da Bruxelles

https://www.radionomy.com/en/radio/radioemozionilive

ogni sabato dalle 17:30 alle 19:00

programma ideato e condotto da Tony Esposito

uno spazio d’intrattenimento riservato alle persone che amano

la poesia, la musica e la cultura italiana

Ascolta la radio anche dai seguenti collegamenti:

http://musicaemozioni.caster.fm

http://www.musicaeparole.org/player.html

https://streaming.shoutcast.com/RadioEmozioniLive

http://www.liveonlineradio.net/belgium/radio-emozioni-live.htm

Sito della radio: http://www.musicaeparole.org

cinema

dalle regioni

“NINO D'ANGELO 6.0”, ESCE IL

TRIPLO ALBUM DELL’ARTISTA

“Nino D’Angelo 6.0” è il nuovo lavoro discografico di Nino D’Angelo,

uscito venerdì 8 dicembre. Un triplo album diviso tra 9 inediti, 16 grandi

“insuccessi” e il dvd contenente la registrazione del concerto-evento

tenutosi il 24 giugno allo stadio San Paolo di Napoli per festeggiare i

suoi 60 anni. “Questo disco è la bomboniera del mio compleanno –

spiega l’artista napoletano – ed è un modo per concludere un 2017 ricco

di soddisfazioni, dallo show nella mia Napoli alla tournée teatrale ricca

di sold-out. È un’opera, questa, che ricapitola in qualche modo tutta la

mia carriera, dalle canzoni degli anni Ottanta, che si trovano nel dvd, ai

brani nuovi, passando per quelle degli anni 2000. Il mio è quasi un

voler tirare le somme, il chiudere un cerchio. Alla mia età, si può anche

fare”. Nel 2018 prenderà il via la seconda parte della tournée di Nino

D’Angelo. Venerdì 16 febbraio al Teatro Tenda PalaPartenope di

Napoli. La tournée toccherà anche Lugano (9 febbraio), Zurigo (10, 11 e

12 febbraio, al Volkshaus), Torino (13 aprile al Teatro Colosseo) e

Milano (14 aprile al Teatro Ciak).

VINO: AGGIUDICATI I PREMI “DOLCE

PUGLIA – GUIDA 2018”

“L’Aeronautica militare ha ospitato la rassegna ‘Dolce Puglia – Guida

2018’ in cui l’AIS, Associazione Italiana Sommelier, ha selezionato i

migliori vini dolci della regione realizzati con il Primitivo”. Lo

comunica una nota dell’AIS. “Il ‘Trofeo Dolce Puglia 2017’ – aggiunge

l’Associazione Italiana Sommelier - è un prestigioso riconoscimento

curato da sommelier esperti dei vitigni autoctoni, delle loro

caratteristiche e potenzialità. Commenda Magistrale con il suo ‘Diciotto

Primitivo di Manduria dolce naturale docg’ annata 2013 si è

aggiudicata il secondo posto nella categoria “Primitivo”. “Commenda

Magistrale è una società consortile agricola sorta a luglio del 2010 con

oltre 700 imprese agricole e con circa 2000 ettari tra vigneti e oliveti.

Ha sede in Puglia, a Maruggio, in provincia di Taranto. Due i vitigni

autoctoni, Primitivo di Manduria e Primitivo del Salento, per diverse

etichette a denominazione Docg, Dop, Igp”.

Un intervento per la lingua italiana

Evitiamo gli anglicismi

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Parlamento Europeo

www.europarl.europa.eu / www.europarl.it

Commissione Europea

www.ec.europa.eu / www.ec.europa.eu/italia

Consiglio dell'Unione Europea

www.consilium.europa.eu

Corte di giustizia delle Comunità europee

www.curia.europa.eu

Comitato economico e sociale

www.eesc.europa.eu

Comitato delle regioni

www.cor.europa.eu

Gazzette Ufficiali dell'Unione Europea

www.eur-lex.europa.eu/it/index.htm /

www.ted.europa.eu/

EUR Info Centres

www.ec.europa.eu/enterprise-europe-network

ASSOCIAZIONE SVILUPPO EUROPEO sede fiscale a Bruxelles e rappresentanza in Italia

http://www.associazionease.eu/

Il Sito web offre un canale attraverso il quale instaurare un rapporto diretto

tra visitatore e conduttore delle rubriche L’Associazione consente di ottenere maggiore visibilità e instaurare

nuovi rapporti in un contesto europeo

Nata dalla volontà di alcuni Componenti per offrire un contributo di pensiero

attraverso un Sito web. Esperti e professionisti curano Rubriche ‘on-line’,

rendendosi disponibili a fornire assistenza, ispirandosi ai principi Fondamentali

dell'UE, abbracciando argomenti come, Giustizia, Salute, Ambiente, Creatività,

Arte & Cultura. Chi ha necessità di un parere professionale, può rivolgersi

all’associazione, i cui Consulenti forniranno un’assistenza di base. Ulteriori

approfondimenti potranno essere richiesti attraverso contatti privati tra le parti.

Chi si rivolge all’ASE - chiunque desidera cogliere informazioni,

notizie ed approfondimenti sulle materie trattate; chiunque desideri presentare

un proprio progetto e ambisce alla buona riuscita; chiunque desideri curare una

rubrica potrà proporsi scrivendo a: [email protected].

A chi si rivolge l’ASE - l’Associazione si rivolge a professionisti,

artisti, sportivi, per offrire loro l’opportunità di avere un supporto gratuito su cui

contare per un’ulteriore presentazione attraverso i canali acquisiti, mettendo

anche a disposizione il sito per condurre una Rubrica individuale.

TACCUINO EUROPEO

“Per essere italiani nel mondo,

dobbiamo essere europei in Italia” (G. Agnelli)

15 gennaio 2018 p. 11

“L’Europa è più sana di quanto

molti credono

La vera malattia in Europa

sono i suoi oppositori” (Jacques Delors)

AL VIA LA PRIMA PRESIDENZA

BULGARA DEL CONSIGLIO UE

La presidenza bulgara ha avuto inizio il 1º gennaio 2018 e guiderà il

Consiglio Ue per i prossimi 6 mesi. Le priorità della presidenza bulgara

sono ispirate al suo motto "L'unione fa la forza", che è anche il motto

dello stemma della Repubblica di Bulgaria. La presidenza lavorerà con i

suoi partner a favore dell'unità tra gli Stati membri e le istituzioni

dell'UE al fine di fornire soluzioni concrete per costruire un'Europa più

forte, più sicura e più solidale. Nel corso dei prossimi sei mesi la

presidenza si concentrerà su quattro settori chiave: futuro dell'Europa e

giovani, Balcani occidentali, sicurezza e stabilità, economia digitale.

La presidenza del Consiglio è assunta

a turno dagli Stati membri dell'UE

ogni sei mesi

Durante ciascun semestre, essa presiede le riunioni a tutti i livelli

nell'ambito del Consiglio, contribuendo a garantire la continuità dei

lavori dell'UE in seno al Consiglio. Gli Stati membri che esercitano la

presidenza collaborano strettamente a gruppi di tre, chiamati "trio".

Questo sistema è stato introdotto dal trattato di Lisbona nel 2009. Il trio

fissa obiettivi a lungo termine e prepara un programma comune che

stabilisce i temi e le questioni principali che saranno trattati dal

Consiglio in un periodo di 18 mesi. Sulla base di tale programma,

ciascuno dei tre paesi prepara un proprio programma semestrale più

dettagliato. Il trio di presidenza attuale è formato dalle presidenze

estone, bulgara e austriaca.

BREXIT

LA SEDE DELL’ORCHESTRA

GIOVANILE EUROPEA IN ITALIA

Questa prestigiosa istituzione culturale, fondata nel

1976 con una risoluzione del Parlamento Europeo

e con sede a Londra, troverà una casa nel Teatro

Abbado in Ferrara

È stato firmato il 18 dicembre, nella sede Rai, a Roma, l’accordo tra il

Ministero dei Beni e delle attività culturali e del turismo, la Rai, il Comune

di Ferrara e la Euyo per il sostegno e la valorizzazione dell’Orchestra

Giovanile Europea. Il documento sancisce il trasferimento – post Brexit –

dalla Gran Bretagna all’Italia dell’orchestra che debutterà con un concerto

al Teatro Abbado di Ferrara a marzo.

La dichiarazione d’intenti prevede il sostegno e la valorizzazione

dell’Orchestra giovanile europea nel panorama musicale nazionale,

favorendo le relazioni con le Fondazioni liriche sinfoniche, le Orchestre e

le maggiori istituzioni musicali, nonché con le Regioni e le Città. A

riguardo il Comune di Ferrara si è impegnato a ospitare la residenza

artistica Euyo, accogliendone, nell’ambito della Stagione Ferrara Musica,

concerti sinfonici e cameristici. La Rai ospiterà la sede legale della

Fondazione cui farà riferimento l’orchestra giovanile, promuoverà le

iniziative musicali e continuerà a mettere a disposizione della Euyo spazi,

strutture e impegno organizzativo per la selezione dei giovani musicisti

nella sede di Roma.

ERASMUS + : IL NUOVO PROGRAMMA 2018 PER L’UNIVERSITÀ

Le principali novità 2018 sul programma Erasmus+ per il mondo dell’Istruzione superiore (Università) sono stati al centro di un incontro dal 14 al

15 novembre nell’Università degli Studi di Palermo. Dall'inizio del programma (1987) fino a oggi, gli studenti universitari complessivamente

coinvolti a livello europeo hanno superato i 4 milioni.

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NUMERI E PROTAGONISTI DEL 2017

Sono i dati che emergono dall’indagine di fine anno dell’Istituto Demopolis, che ha

sondato per Otto e Mezzo (La7) la memoria degli italiani sugli ultimi 12 mesi. Il 2017 nel

nostro Paese resta caratterizzato – per 6 cittadini su 10 – dalla complessa gestione dei

flussi migratori. Per il 58% l’anno politico appena trascorso si ricorderà soprattutto per il

dibattito sui problemi del sistema bancario, da Etruria alle banche venete; la maggioranza

assoluta degli italiani, intervistati da Demopolis, segnala le vicissitudini del PD di Renzi

con la scissione a Sinistra. Nella memoria collettiva altri due eventi, ben differenti tra

loro: la tragedia dell’hotel di Rigopiano, segnalata dal 47%, e l’esclusione della Nazionale

di Ventura dai Mondiali di calcio in Russia. Restano variabili gli umori dell’opinione

pubblica.

Demopolis ha analizzato la percezione dei cittadini sugli esponenti politici che si sono

messi in luce nell’anno appena trascorso. Sono stati tre, secondo gli italiani, i leader in

ascesa nel 2017: il presidente del Consiglio Paolo Gentiloni, indicato dal 46%; il

candidato Premier del Movimento 5 Stelle Luigi Di Maio, citato dal 41%. A chiudere il

podio, con il 38%, Silvio Berlusconi, il cui peso – agli occhi dei cittadini – torna ad essere

oggi determinante.

L’Istituto diretto da Pietro Vento ha misurato infine il sentimento degli italiani, chiedendo

loro un bilancio personale alla vigilia del 2018: oltre l’80% si dichiara soddisfatto della

propria vita familiare e sentimentale, il 76% del rapporto con gli amici; il 53% si ritiene

appagato dalla propria condizione lavorativa e professionale. Decisamente più critica la

valutazione sulla situazione economica, della quale si dichiarano soddisfatti poco più di 4

cittadini su 10 intervistati da Demopolis.

Nel mezzogiorno

un’impresa su 4 è

donna

Il Mezzogiorno “vince” per presenza di donne a capo delle

imprese. Infatti, forti di oltre 474mila presenze, le donne

d’impresa del Sud rappresentano il 36% del milione e

316mila imprese femminili registrate nel nostro Paese.

Inoltre, il loro “peso” sull’insieme del tessuto produttivo

delle regioni meridionali è maggiore rispetto alle altre

circoscrizioni territoriali. Nel Mezzogiorno, infatti, il tasso

di femminilizzazione (dato dal rapporto tra il totale delle

imprese e la componente femminile) raggiunge quasi il

24%.

Nelle prime 10 posizioni della graduatoria delle imprese per

tasso di femminilizzazione, il Mezzogiorno è presente con 7

regioni, con Molise (9.853 imprese guidate da donne, pari

al 28,11% del totale), Basilicata (15.956, 26,71%), e

Abruzzo (37.916, 25,78%) sui gradini più alti del podio.

15 gennaio 2018 p. 12

Oltre tremila opere recuperate

Ad oggi sono 299 le vittime del terremoto

200mila gli immobili lesionati o inagibili e solo nelle Marche si

contano ben 87 comuni danneggiati dal terremoto.

Oltre 70mila scosse con una media di 240 scosse al giorno. Quattro regioni (Abruzzo,

Umbria, Marche e Lazio) e 140 comuni colpiti dal sisma che dal 24 agosto ha fatto

tremare a più riprese il Centro Italia, lasciando dietro di sé distruzione, morte, macerie,

danni ingenti al patrimonio urbanistico e a quello storico artistico, costringendo le

persone ad abbandonare i propri luoghi. Sono questi i principali numeri del sisma del

Centro Italia che Legambiente ha raccolto ai quali si aggiungono quelli del volontariato e

dell’arte salvata grazie anche al Gruppo Protezione Civile Legambiente Beni Culturali

Marche. In particolare i volontari sono stati impegnati per oltre 3mila e 600 ore di

servizio, hanno realizzato 88 interventi e recuperato 3613 beni culturali, di questi 3056 di

proprietà diocesana e 555 di proprietà comunale. Tra i tanti comuni dove i volontari sono

intervenuti ci sono: Caldarola, Camerino, Treia, Visso, Ussita, Castelsantangelo Sul Nera

e Cessapalombo.

Il 2017 è stato l’anno

di Gabbani Secondo un’analisi dei dati della

classifica Airplay 2017 Radio

Francesco Gabbani risulta essere l'artista più suonato dalle radio italiane

considerando le uscite di singoli nazionali e internazionali nel corso di

quest’anno. Questo risultato è stato ottenuto grazie alla somma dei

punteggi dei 4 singoli usciti nel 2017: “Occidentali’s Karma”, “Tra le

granite e le granate”, “Pachidermi e pappagalli" e il nuovo “La mia

versione dei ricordi". Per la prima volta nella storia del Festival, un artista

vince consecutivamente prima tra le Nuove proposte e poi tra i Big. Il 14

febbraio il video di “Occidentali’s Karma” totalizza 4.353.802

visualizzazioni ed è il primo video più visto in un solo giorno in assoluto.

440mila litri d’acqua

da elicotteri

a luglio e agosto

Da metà luglio gli elicotteri dell'Aeronautica Militare hanno

operanto in Sicilia nell'ambito del dispositivo della Difesa

in supporto alla Protezione Civile per la lotta agli incendi.

Sono circa 90 le ore di volo effettuate, per un totale di circa

600 sganci e più di 440.000 litri d’acqua riversati sulle zone

colpite dai roghi. In particolare, un elicottero HH-212

dell'80° Centro CSAR (Combat Search and Rescue) di

Decimomannu (Cagliari), equipaggiato con una speciale

benna in grado di caricare circa 750 litri di acqua. Gli

interventi, coordinati dal Comando Operazioni Aeree di

Poggio Renatico (Fe), in contatto diretto con il Centro

Operativo Aereo Unificato (COAU) della Protezione Civile,

si sono concentrati principalmente in alcune località della

regione Sicilia delle province di Agrigento, Trapani e

Palermo. Attività antincendio è stata svolta anche nella

regione Sardegna

incendi

Per oltre i due terzi degli italiani è stato l’inizio della Presidenza di Donald Trump a segnare il 2017 nel

mondo. Il 63% ricorda le continue provocazioni nucleari della Corea del Nord, il 60% gli attentati

terroristici, soprattutto a Londra e Barcellona. A colpire l’opinione pubblica sono state anche, per il 51%, le

denunce di molestie sessuali da parte delle donne dopo il caso Weinstein. Il 45% cita il Referendum per

l’indipendenza in Catalogna, i cui effetti appaiono ancora in divenire.

impresa

donna

terremoto

Vola la spesa dal contadino:

+11%

È diventato nel 2017 un appuntamento

fisso almeno una volta al mese

È quanto emerge dall’analisi Coldiretti/Ixe. Dal dopoguerra mai così tanti

italiani hanno acquistato direttamente dagli agricoltori con una crescita

esplosiva nell'ultimo decennio da ricondurre all’attenzione per il benessere e

per la salute, ma anche alla sostenibilità ambientale e alla volontà di difendere

e valorizzare l’economia e l’occupazione del proprio territorio. Sono oltre

130mila le aziende agricole italiane che fanno vendita diretta in maniera

prevalente. L’alta qualità dei prodotti che sono più freschi, saporiti e genuini è

la principale ragione di acquisto dal produttore per il 71% degli italiani

coinvolti, seguita dalle garanzie di sicurezza e dalla ricerca di prodotti locali.

la spesa Sanremo

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15 gennaio 2018 p. 13

DOVE SI SPOSERANNO GLI ITALIANI

E COSA MANGERANNO ?

Se questo per molti non è il periodo giusto per sposarsi,

indubbiamente lo è per scegliere luoghi e menu del giorno più bello della propria vita

Zankyou.it e ProntoPro si sono chiesti cosa stiano scegliendo gli italiani e quali siano le tipologie di luoghi preferiti da chi sta

organizzando la celebrazione del grande giorno. Dall’indagine condotta sulle 220.000 richieste pervenute sul portale di Zankyou dal 1

gennaio 2017, è emerso che il 68% di chi sta organizzando il giorno delle proprie nozze ha scelto la villa nuziale: ville borghi, tenute e

palazzi si confermano anche quest’anno come l’opzione più gettonata tra gli sposi. L’enorme varietà di offerta permette di celebrare

qualsiasi tipo di cerimonia: dalle più tradizionali con pranzo o cena di ore, a formule alternative quali buffet, cocktail party di nozze,

degustazioni etniche con menu dal mondo o – al contrario – portate locali a km zero. Al secondo posto troviamo gli hotel scelti dal 18%

degli sposi; nel nostro Paese infatti sono molti gli alberghi che offrono i loro servizi per celebrare le feste di matrimonio, tra giardini e

terrazze lussuose, molti dispongono anche di cappelle private in cui celebrare il rito. Terzo posto per l’11% degli italiani che hanno

preferito invece organizzare il proprio giorno più bello al ristorante, opzione intramontabile che si rinnova di anno in anno grazie a

proposte sempre più varie. ‘Breakfast’, ‘brunch’, ‘tea time’, ‘happy hour’ sono le nuove formule che conquistano sempre più coppie,

che preferiscono al classico pranzo al tavolo, formule più semplici ed economiche.

Infine in fondo alla classifica, quasi a pari merito troviamo luoghi rurali (7%) e castelli (4%): da un lato chi preferisce festeggiamenti

eco-chic in agriturismi ma anche aziende agricole, abbazie, feudi, casali, masserie, fattorie e borghi; dall’altro chi opta per sontuosi

ricevimenti presso dimore storiche. Bassa la percentuale (meno del 2%), ma comunque degna di nota in quanto nuova moda tutta da

scoprire, quella che raggruppa coppie che scelgono luoghi non convenzionali quali serre, capannoni e strutture in disuso riabilitate ad

eventi privati come cinema, fabbriche, filatoi, perfetti per i matrimoni ‘urban-chic’! Nello stesso dato rientrano le coppie che nel 2017

hanno preferito cerimonie all’aperto, in riva al mare o in campagna, con la formula di stampo oltreoceano del pic-nic... per molti, ma

non per tutti.

Ma quali sono i menu preferiti dagli italiani? Cosa scelgono di mettere nei piatti? ProntoPro.it ha analizzato gli oltre 5.000 preventivi

inviati dai professionisti che si occupano di servizi di catering rilevando che anche in questo caso gli italiani restano fedeli alle proprie

tradizioni: il 46% sceglie menu a base di carne, il 34% a base di pesce e il 20% lo preferisce vegetariano.

Tra spumante e auguri, con lo scoccare

della mezzanotte ben oltre la metà degli

intervistati (64%) si è posto nuovi

obiettivi da raggiungere nel corso del

nuovo anno. Tra le sfide principali in

cima ai pensieri degli italiani, secondo

una indagine di MioDottore, spiccano la

forma fisica e il benessere; in particolare,

questi si esplicitano nel desiderio di

praticare sport o fare maggior esercizio

fisico (43%), scegliere un regime

alimentare più salutare e che possa

contribuire al dimagrimento (40%) e

prendersi più cura della propria salute

(34%).

Gli italiani sembrano amare decisamente

la pratica dei buoni propositi per il nuovo

anno. Guardando al passato, infatti, solo

la metà di chi non ne ha fatti per il 2018

(il 36% degli intervistati) dichiara di non

averne mai fatti nella vita. Interessante

notare che una buona fetta di utenti del

Bel Paese mostra una determinazione

invidiabile, confessando di porsi ogni

anno degli obiettivi che riesce

puntualmente a portare a termine. Si

contrappone al 36% che, analogamente,

veglione dopo veglione si prefigge dei

traguardi che purtroppo non riesce mai a

tagliare.

Chiedendo agli intervistati cosa non

avesse funzionato, la metà (50%)

attribuisce la colpa del fallimento alla

poca volontà e al non aver preso

abbastanza seriamente la questione.

Diversamente, un 25% dichiara che

alcuni eventi esterni e inaspettati

abbiano minato il proprio piano di

miglioramento. È solo il 15%, invece, a

sostenere che il poco tempo libero dal

lavoro e l’accumulo di stress abbiano

indotto a porre in secondo piano i propri

desideri; soltanto l’8% invece l’ha

imputato alla mancanza di budget.

L’ambizione e il desiderio di apportare

miglioramenti alla propria quotidianità

dunque non bastano

Rimettersi in forma è in lista ai propositi

anche secondo un sondaggio di

Groupon. Il 41% ha risposto che per il

nuovo anno si metteranno a dieta ed il

35% che si dedicherà alla palestra e

all’esercizio fisico. La palma di chi,

piuttosto che impegnarsi negli esercizi

fisici, preferisce mettersi a dieta è

sicuramente la patria della lasagna,

l’Emilia Romagna, seguita dal Friuli

Venezia Giulia e dalla Sardegna con il

suo tradizionale torrone. Appena fuori

dal podio il Lazio.

matrimoni

EVENTI E PROSPETTIVE DEL 2018

NEL 2018 SALGONO A 40

LE DESTINAZIONI

DELL'AEROPORTO

DI GENOVA

Il 2018 si presenta come l’anno della svolta per l’aeroporto

di Genova Cristoforo Colombo, che passerà dalle 25

destinazioni dirette del 2017 alle 40 del 2018. Tra le

novità, i collegamenti con Copenaghen (SAS), Madrid,

Mykonos e Lampedusa (Volotea), Tel-Aviv (Israir), che si

affiancheranno alle nuove rotte verso Gran Bretagna e

Germania. Confermati tutti i voli già operati nel 2017, tra

cui le novità di Francoforte (con Lufthansa), Atene (che

nel 2018 vedrà anche il nuovo collegamento di Aegean

Airlines al fianco di quello di Volotea) e Santorini (con

Volotea). In alcuni casi i voli esistenti saranno potenziati,

come quello per Amsterdam (il volo, giornaliero, vedrà

due frequenze in più nei weekend del periodo di picco

estivo) e quello per Parigi (sempre in estate, Air France

aumenterà del 27% l’offerta di posti su volo da Genova,

operato tre volte al giorno). In tutto saranno 14 le

compagnie aeree operanti sul Cristoforo Colombo.

Grazie ai collegamenti con gli hub di Parigi, Amsterdam,

Monaco, Francoforte, Roma, Copenaghen, Atene, Londra,

Mosca e Barcellona, ogni giorno sarà possibile volare da

Genova verso oltre 600 destinazioni nel mondo con un

solo scalo (contro le 400 destinazioni raggiungibili nel

2017). La varietà di compagnie presenti sullo scalo di

Genova consentirà ai viaggiatori di scegliere la formula di

viaggio migliore optando tra vettori, orari, tariffe, durata

del viaggio e aeroporti di scalo preferiti.

NUOVO ANNO:

64% FA BUONI PROPOSITI

IL 40% SI METTE A DIETA

buoni propositi

Page 14: Il Botteghino augura un Felice 2018 - bottegarte.eu › images › arretrati... · s Direttore e redattore collera. Le frustrazioni della vita quotidiana e lo stress sono tra le cause

15 gennaio 2018 p. 14

1. Conservate sempre lo scontrino: i capi in

saldo si possono sostituire, se il prodotto

acquistato è danneggiato o non conforme. In

base al D.Lgs. n. 24/2002 il negoziante è

obbligato a sostituire l’articolo difettoso, anche

se dichiara che i capi in saldo non si possono

cambiare. Per quanto riguarda il difetto di

conformità il consumatore può denunciarlo al

venditore entro il termine di due mesi dalla

data in cui ha scoperto il difetto.

2. Attenzione ai fondi di magazzino: la merce

posta in vendita sotto la voce “Saldo” deve

essere l’avanzo di quella della stagione che sta

finendo e non fondi di magazzino di anni e

stagioni precedenti. Alla larga da quei negozi

che avevano gli scaffali semivuoti poco prima

dei saldi e che poi si sono improvvisamente

riempiti dei più svariati articoli. Diffidate

anche di quei negozi che, a fine stagione,

hanno per ogni tipo di prodotto il completo

assortimento di taglie e colori.

3. Girare, confrontare : non fermatevi mai al

primo negozio che propone sconti ma

confrontate i prezzi con quelli esposti in altri

esercizi. In questo modo eviterete di mangiarvi

le mani in caso di prezzi più bassi. A volte

basta qualche giro in più per evitare l’acquisto

sbagliato o per trovare prezzi più bassi. Inoltre,

prima di comprare un prodotto, è possibile

controllare sul proprio smartphone che il prez-

zo non sia più alto di quello praticato sul sito

ufficiale.

4. Lista degli acquisti : cercate di avere le idee

chiare sulle spese da fare prima di entrare in

negozio, in modo da essere meno influenzabili

dal negoziante. In questo modo ridurrete il

rischio di tornare a casa colmi di capi, magari

acquistati anche a buon prezzo, ma dei quali

non avevate alcun bisogno e che non userete

mai. Inoltre, consigliamo di creare una “lista

dei desideri” sulla versione ‘online’ dei negozi

dove intendete acquistare, in modo da averla

sempre a disposizione. Pagare un prezzo alto

non significa comprare un prodotto di qualità.

5. Occhio ai super sconti: se l’esercizio pratica

sconti superiori al 50%, spesso nasconde merce

non proprio nuova, o prezzi vecchi falsi. Un

commerciante non può avere, infatti, ricarichi

così alti e dovrebbe vendere sottocosto. È un

fenomeno “a rischio” soprattutto i primi e gli

ultimi giorni di saldo. Diffidate inoltre dei

marchi molto simili a quelli noti. Potrebbero

essere capi contraffatti.

6. Fiducia: servitevi presso negozi di cui vi

fidate o acquistate merce della quale conoscete

già il prezzo o la qualità in modo da poter

valutare liberamente e autonomamente la

convenienza dell’acquisto.

7. Negozi e vetrine: ricordate che sulla merce è

SALDI, IL DECALOGO DELL’ACQUISTO

SICURO

L’Adoc diffonde un decalogo consigli per acquistare in sicurezza

in occasione dei saldi invernali che partono a gennaio

obbligatorio il cartellino che indica il vecchio

prezzo, quello nuovo ed il valore percentuale

dello sconto applicato. Il prezzo deve essere

inoltre esposto “in modo chiaro e ben leggibile”

(Dlg n. 114/98). Controllate che fra la merce in

saldo non ce ne sia di nuova a prezzo pieno. La

merce in saldo deve essere inoltre separata in

modo chiaro dalla “nuova”. Diffidate delle

vetrine coperte da manifesti che non vi

consentono di vedere la merce.

8. Prova dei capi: non c’è alcun obbligo da

parte del negoziante di farvi provare gli abiti ma

è una facoltà rimessa alla discrezionalità del

negoziante. Il consiglio è di diffidare dei capi di

abbigliamento che possono essere solo guardati.

9. Pagamenti: nei negozi che espongono in

vetrina l’adesivo della carta di credito (o

bancomat), il commerciante è obbligato ad

accettare queste forme di pagamento anche per i

saldi, senza oneri aggiuntivi.

10. Saldi ‘online’: con la direttiva europea

83/2011, recepita dal decreto legislativo n.21 del

21 febbraio 2014, sono state introdotte molte

novità per i contratti a distanza, stipulati via

internet e comunque fuori dai locali

commerciali: dall’ampliamento della durata del

diritto di ripensamento, fino a 14 giorni, ai

tempi stretti per ottenere il rimborso di quanto

pagato.

Réf. Pour la France : réglementation des soldes

https://www.service-public.fr/professionnels-entreprises/vosdroits/F20566

https://www.economie.gouv.fr/dgccrf/consommation/Pratiques-commerciales/Soldes

CARTOLINE DALL’ALTRA ITALIA

continua il suo viaggio alla scoperta del mondo della nuova emigrazione: riallaccia i

contatti con i giovani connazionali che hanno deciso di provare un’esperienza all'estero,

per voglia o per necessità, mantenendo con le loro testimonianze quel filo indivisibile

che li lega all'Italia. Propone con cadenza bisettimanale una nuova videointervista,

visibile sul sito 9colonne.it o sul canale Youtube di Nove Colonne e su tutto il circuito

del MAECI. http://www.9colonne.it/category/1089/cartoline-dall-altra-italia.

Italiani nel mondo

1- Argentina : 783.000

2- Germania : 700.000

3- Svizzera : 595.000

4- Francia : 397.000

5- Brasile : 373.000

6- Belgio : 264.000

7- Gran Bretagna : 255.000

8- Usa : 245.000

9- Spagna : 143.000

10- Australia : 142.000

VOLI AEREI CANCELLATI:

ECCO TUTTI I DIRITTI DEI PASSEGGERI

Se il volo viene cancellato quali sono i diritti dei passeggeri? Lo spiega Primo Mastrantoni, segretario Aduc.

Il passeggero può scegliere il rimborso del biglietto o l'imbarco su un volo alternativo. Ha diritto a pasti e

bevande e a effettuare gratuitamente due chiamate telefoniche o messaggi via telex, fax o posta elettronica. Il

passeggero può scegliere il rimborso del biglietto o l'imbarco su un volo alternativo. Ha diritto a un

risarcimento che varia da 250 a 600 euro in relazione al tipo di volo (intra-comunitario o internazionale) e alla

distanza; inoltre ha diritto a pasti e bevande e a effettuare gratuitamente due chiamate telefoniche o messaggi via telex, fax o posta elettronica.

Qualora l'orario di partenza è rinviato di un giorno il passeggero ha diritto anche al pernottamento in albergo e al trasporto aeroporto-albergo-

aeroporto. Nel caso la responsabilità non sia della compagnia aerea (che dovrà dimostrarlo), nessuno indennizzo è dovuto al passeggero. Non è

dovuto nessun risarcimento ai passeggeri quando siano stati informati della cancellazione del volo almeno due settimane prima dell'orario di

partenza previsto; siano stati informati della cancellazione del volo nel periodo compreso tra due settimane e sette giorni prima dell'orario di

partenza previsto e sia stato loro offerto di partire con un volo alternativo non più di due ore prima dell'orario di partenza previsto e di raggiungere

la destinazione finale meno di quattro ore dopo l'orario d' arrivo previsto; siano stati informati della cancellazione del volo meno di sette giorni

prima dell'orario di partenza previsto e sia stato loro offerto di partire con un volo alternativo non più di un'ora prima dell'orario di partenza previ-

sto e di raggiungere la destinazione finale meno di due

ore dopo l'orario d'arrivo previsto. Rimane il fatto che le

cause di forza maggiore, per le quali un volo può essere

cancellato, sono molteplici e facilmente dimostrabili

dalle compagnie aeree per cui il povero cittadino rimane

con il classico cerino in mano. In caso di contestazione si

può sempre ricorrere al Giudice di pace del Paese di

partenza o di arrivo, come ha stabilito una sentenza della

Corte di Giustizia europea.