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anno XVI 15 gennaio 2018 N. 231
Il Botteghino
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il 12 febbraio 2018
Redattore responsabile: Vito Laraspata [email protected]
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di Vito Laraspata
PER IL 2018 REGALIAMOCI
IL BUONUMORE
La paura e la tristezza, si traducono internamente con una sensazione di malessere. Noi non possiamo vivere per
molto tempo in questo stato, abbiamo bisogno di reagire, ma spesso questi sentimenti non sono accettati dalla
nostra società, così abbiamo appreso o a fingere e a nascondere le nostre emozioni negative oppure a metterci in
collera. Le frustrazioni della vita quotidiana e lo stress sono tra le cause che provocano l'esplosione di una collera
o di un'aggressività.
Se c'è un regalo che potremo farci per il nuovo anno e che purtroppo (o per fortuna) non si compra, è il
“buonumore”, per noi stessi e per chi ci circonda. Incapaci di raggiungere il buonumore, spesso
attribuiamo questa impossibilità agli altri o alle circostanze del mondo esterno, quali la salute, il denaro,
l'aspetto fisico, le condizioni di lavoro, l'età, cioè una serie di fattori su cui non esercitiamo praticamente
alcun controllo. Eppure, il buonumore (lo si può anche chiamare benessere dell'animo) è accessibile a
qualsiasi individuo e non dipende dal piacere, dalla sofferenza fisica, dal lavoro, dall’età,
dall'ammirazione altrui, ma unicamente dalla piena accettazione di sé stessi.
In questa società, dove si da più importanza all’immagine, al voler sembrare, che non all’essere, è facile
misurare il proprio benessere sulla realizzazione di desideri imposti dall'esterno e non realmente
corrispondenti alle nostre esigenze. Abbiamo totalmente perso il contatto con noi stessi, che siamo incapaci di
dire ciò che sentiamo veramente. Finché non sapremo riconoscere le nostre emozioni, rischieremo
d'immischiarci in ciò che non ci riguarda, cioè delle emozioni degli altri.
Non accettiamo il nostro corpo, il nostro stato di salute, la nostra età, la nostra occupazione? È solo perché
ci regoliamo sugli altri. Così facendo perdiamo di vista noi stessi, i nostri veri bisogni, per cercare modelli
di vita che abbiamo visto all’esterno, ma che non corrispondono alla nostra personalità. Spesso, i problemi
emozionali nascono in risposta a degli stimoli psicologici sbagliati, a delle idee differenti dalla realtà.
Il nostro cervello reagisce in funzione di ciò che noi crediamo e le risposte che dà sono adattate a queste
credenze e non alla realtà. Diventiamo scontenti e di malumore, trasmettendo energia negativa in chi ci
circonda, costringendo gli altri a spendere parole di comprensione e compassione per una sorte che noi
stessi abbiamo resa infelice. Se a star bene con se stessi s’impara: basta accettarsi; il buonumore lo si
guadagna: basta accontentarsi. V.L.
ANNO INTERNAZIONALE
DEL CIBO ITALIANO NEL MONDO
ANNO EUROPEO
DEL PATRIMONIO CULTURALE
Il Botteghino augura un
Felice 2018
15 gennaio 2018 p. 2
SOCIETÀ
“Chi vuol esser lieto sia, del doman
non v’è certezza” (Lorenzo de’ Medici)
Si conclude un percorso che ha portato alla raccolta in 100 Paesi di oltre 2
milioni di firme, più della metà delle quali grazie alla mobilitazione della
Coldiretti, dopo un cammino durato complessivamente sette anni. L’esito
positivo della candidatura dell’“Arte dei Pizzaiuoli napoletani” nella lista
del patrimonio culturale immateriale dell’umanità dell’Unesco da parte
dell’apposito comitato intergovernativo riunito nell’Isola di Jeju in Corea
del Sud, è stato accolto con gioia dai napoletani, con il centro dei
festeggiamenti all’Antica Pizzeria Brandi dove si sono messi al lavoro gli
artisti Unesco della pizza, anche con esibizioni acrobatiche, e tanta gente
per il ritorno della tradizione della pizza sospesa offerta a coloro che non
possono permettersi di pagarla. Un’iniziativa organizzata proprio nel
luogo dove la leggenda vuole che nel giugno 1889 il cuoco Raffaele
Esposito fu convocato al Palazzo di Capodimonte, residenza estiva della
famiglia reale, perché preparasse per Sua Maestà la Regina Margherita le
sue famose pizze. La pizza per la prima volta venne così realizzata con
pomodoro, mozzarella e basilico, che rappresentavano la bandiera
italiana.
Il processo per il riconoscimento – ricorda la Coldiretti - è iniziato nel
marzo 2010 per arrivare alla presentazione della candidatura ufficiale da
parte della Commissione Nazionale Italiana Unesco nel marzo 2015 e poi
ripresentata il 4 marzo 2016, quando il Consiglio Direttivo della
Commissione Nazionale Italiana per l’Unesco, riunitosi a Roma, ha
deliberato all’unanimità di ricandidare per l’anno 2017 nella Lista dei
Patrimoni immateriali dell’Umanità dell’Unesco “L’Arte tradizionale dei
pizzaiuoli napoletani”. Un risultato ottenuto anche grazie alla grande mo-
riconoscimenti
PERCHÈ GLI ITALIANI
DISERTANO SEMPRE DI PIÙ
I SEGGI ELETTORALI
Il fenomeno viene attribuito prevalentemente ad una
politica non degna e al cittadino attraverso i suoi
comportamenti e le sue scelte
«La crescente ondata di astensione degli elettori dalle urne testimonia un allarmante distacco
dalla politica che deriva anche dal discredito determinato dai discutibili comportamenti
istituzionali di molti suoi esponenti». A denunciarlo è il prof. Massimo Sgrelli, per quasi
vent'anni a capo del Cerimoniale della Presidenza del Consiglio dei Ministri e ora presidente del
Comitato scientifico dell’Accademia del Cerimoniale, nonché autore del manuale “Galateo
istituzionale”. «Assistiamo basiti ad atteggiamenti stonati rispetto alle buone regole dell'etica e
del galateo istituzionale, amplificati dai media fino quasi a farli diventare modelli e esempi, ma
pessimi, …. dove maleducazione, slealtà e prevaricazione sono divenute prassi». In tutti i Paesi
civili le buone prassi a livello istituzionale sono inossidabili certezze di democrazia e di
efficienza. Sgrelli ha poi annotato che «da un lato la responsabilità finale del fenomeno viene
attribuita prevalentemente ad una politica non degna ma, dall’altro, anche il cittadino con i suoi
comportamenti e le sue scelte non è esente da responsabilità per il generale degrado». Ed ha
ricordato che «il galateo istituzionale richiede comportamenti corretti ed etici a tutti, compreso
il popolo. In questo caso, si chiede ad esso di esercitare il proprio diritto-dovere di voto, magari
votando scheda bianca o annullando la scheda, mentre la mera astensione non è istituzionale.
L’astensione è manifestazione palese di scarsa virtù civica. Il cittadino, pur comprensibilmente
amareggiato e deluso, non può pensare di uscire 'pulito' con il suo comportamento astensivo,
che appare, invece, un mancato rispetto di un dovere civico. Il voto può essere di appartenenza,
di scambio o di opinione. Può anche essere di protesta, ma mai astensivo». Sgrelli ha poi
auspicato che «in Italia si torni presto a re-insegnare l'educazione civica nelle scuole, a tutti i
livelli, per formare cittadini coscienti dei propri diritti e doveri. L'assenza di una essenziale
formazione civica ha creato un Paese in cui i cittadini non conoscono i fondamentali delle
regole del buon comportamento civico, degli obblighi verso la collettività. Insomma, si è
realizzato uno Stato in cui ci sono regole che nessuno insegna e fa conoscere causando una
nazione caotica come se nelle vie non ci fosse il Codice della Strada a regolare la mobilità e
ognuno procedesse come gli pare».
elettori
e urne
LA PIZZA NAPOLETANA DIVENTA
PATRIMONIO UNESCO bilitazione per Expo di Coldiretti, Fondazione UniVerde, e Associazione
Pizzaiuoli Napoletani con il coinvolgimento delle delegazioni dei Paesi
partecipanti all’esposizione universale di Milano. Poi tra i momenti più
significativi per arrivare al risultato c’è - sottolinea la Coldiretti -
l’entrata dell’Italia nel Guinness World Record con l’impresa della
“Pizza più lunga del mondo” realizzata il 18 maggio 2016 a Napoli,
giorno in cui 5 forni a legna appositamente progettati e costruiti per
l’occasione, riuscirono a cuocere 1853,88 metri di pizza.
L’arte dei pizzaiuoli napoletani è l’ottavo “tesoro” italiano ad essere
iscritto nella Lista rappresentativa del patrimonio culturale immateriale
dell’Unesco, che conta 365 elementi culturali iscritti nella Lista
Rappresentativa di 108 Paesi. L’elenco tricolore comprende anche
l’Opera dei pupi (iscritta nel 2008), il Canto a tenore (2008), la Dieta
mediterranea (2010) l’Arte del violino a Cremona (2012), le macchine a
spalla per la processione (2013) e la vite ad alberello di Pantelleria
(2014) e la Falconeria, iniziativa cui l'Italia partecipa assieme ad altri 17
Paesi. Accanto al patrimonio culturale immateriale, l’Unesco – continua
la Coldiretti – ha riconosciuto nel corso degli anni anche un elenco di siti,
e proprio l’Italia è lo stato che ne vanta il maggior numero a livello
mondiale. Significativamente però gli ultimi elementi, ad essere inseriti
negli elenchi, dallo Zibibbo di Pantelleria alla Dieta Mediterranea, fanno
riferimento al patrimonio agroalimentare made in Italy, a testimonianza
della sempre maggiore importanza attribuita all’alimentazione. Non a
caso il 2018 è stato proclamato l’anno internazionale del cibo italiano nel
mondo.
SI VOTA
IL 4 MARZO
Ora è ufficiale: la diciassettesima
legislatura è finita. Il 28 dicembre, il
Presidente della Repubblica, Sergio
Mattarella, dopo aver sentito i presidenti
dei due rami del Parlamento Pietro
Grasso e Laura Boldrini, ai sensi
dell'articolo 88 della Costituzione, ha
firmato il decreto di scioglimento del
Senato della Repubblica e della Camera
dei Deputati, che è stato controfirmato
dal Presidente del Consiglio dei Ministri.
Subito dopo, il Segretario Generale della
Presidenza della Repubblica, Ugo
Zampetti, si è recato dai presidenti del
Senato della Repubblica e della Camera
dei Deputati per comunicare il
provvedimento di scioglimento delle
Camere.
Questa procedura porterà alle elezioni già
nella prima domenica di marzo:
Mattarella infatti ha firmato anche il
decreto di convocazione dei comizi
elettorali per le elezioni del Senato della
Repubblica e della Camera dei Deputati
per il 4 marzo 2018, nonché di
determinazione della data della prima
riunione delle nuove Camere fissata per
il 23 marzo 2018.
Questa PAZZA, Pazza, Pazza CULTURA
15 gennaio 2018 p. 3
”Le radici della cultura sono amare,
ma i frutti sono dolci” (Aristotele)
L’USO DEL DIALETTO PREVALE IN 14% FAMIGLIE
In questi ultimi anni si è constatato che, le persone che parlano prevalentemente italiano in famiglia
rappresentano il 45,9% della popolazione di sei anni e più (circa 26 milioni e 300mila individui). La scelta
dell’italiano come lingua prevalente è più frequente nelle relazioni con gli amici (49,6%) e ancor più nelle
interazioni con gli estranei (79,5%).
Nei tre contesti relazionali considerati è diffuso anche l’uso misto di italiano e dialetto: in famiglia parla sia italiano sia dialetto il 32,2% delle persone di
6 anni e più, con gli amici il 32,1% e con gli estranei il 13% circa. Soltanto il 14,1% della popolazione parla prevalentemente il dialetto in famiglia (8
milioni 69mila persone), ancor meno con gli amici (12,1%) e gli estranei (4,2% circa). È quanto emerge dal rapporto dell’Istat “L’uso della lingua
italiana, dei dialetti e delle lingue stranire”. Ricorre, infine, ad un’altra lingua per esprimersi in famiglia il 6,9% della popolazione (all’incirca 4 milioni
di persone), il 5,1% la usa con gli amici e il 2,2% con gli estranei. Nel 2015 per la prima volta è stato rilevato il linguaggio abitualmente usato nel conte-
sto dell’attività lavorativa: la maggior parte delle persone di 15 anni e più
fa un uso esclusivo dell’italiano (77,5%) e nel 15,8% dei casi un uso
misto di italiano e dialetto.
IL 48% DELLA POPOLAZIONE
CONOSCE L’INGLESE Con riferimento alle lingue straniere conosciute, il 48,1% della
popolazione di 6 anni e più conosce l’inglese, il 29,5% il francese e
l’11,1% lo spagnolo. L’italiano rappresenta la quarta lingua più parlata
(8,4%), diversa dalla propria lingua madre, soprattutto nella popolazione
di 25-34 anni e di 35-44 anni. Residuale, infine, la quota di quanti
conoscono il tedesco (6,2%) o altre lingue (3,9%). È quanto emerge dal
rapporto dell’Istat “L’uso della lingua italiana, dei dialetti e delle lingue
straniere”. A parità di lingua madre, la graduatoria delle lingue straniere
conosciute rimane la medesima, con l’eccezione della lingua italiana,
rilevata solo per le persone di lingua madre straniera che, come
prevedibile, in questo sottogruppo rappresenta la lingua straniera più
diffusa (87,2%); seguono l’inglese (47%), il francese (23,7%), lo
spagnolo (10,3%) e il tedesco (6,7%). La conoscenza dell’inglese
aumenta in tutte le fasce di età. Gli incrementi maggiori si registrano tra i
55-64enni (dal 23,5 del 2006 al 34,6% del 2015) e tra i 45-54enni (dal
37,4 al 47,5%). La conoscenza dello spagnolo aumenta soprattutto tra
giovani e giovanissimi: dal 6,9% al 17,7% tra i 6-24enni e dal 9,9% al
18,1% tra i 25-34enni. Tale incremento tra i più giovani verosimilmente è
dovuto alla presenza, già da diversi anni, dell’insegnamento della lingua
spagnola nei programmi scolastici della scuola dell’obbligo.
STANISLAS PETROV
l'uomo che ha salvato il mondo
Ecco la sua storia!
Il 26 settembre 1983, il tenente colonnello era
nella sua missione di osservare le azioni degli
americani, ben nascosti in un bunker segreto.
Ma quella notte, intorno alla mezzanotte, tutte
le macchine avevano cominciato ad urlare per
aver rilevato 5 missili inviati dagli Stati Uniti.
All'epoca di questo incidente, l'URSS era già in
turbolenza dopo aver abbattuto, tre settimane
prima, un aereo sudcoreano che volava sul loro
territorio. Dopo quest’evento, la NATO aveva
fortemente rimproverato i sovietici facendo
temere l’inizio di una guerra nucleare.
È in questo momento che Stanislas Petrov sente
una strana sensazione nella pancia, come
spiegherà più tardi al Washington Post. Questa
sensazione lo spinge a porsi la domanda cruciale:
posso inviare la relazione ai miei superiori col
rischio (molto forte) di ritorsioni nucleari. Dopo
questa riflessione, Stanislas si rende conto che i 5
missili tirati dagli Stati Uniti, sono troppo poco
per essere una scelta di distruzione di massa
dell'Unione Sovietica. Inoltre, i suoi radar a terra
non confermano ciò che il software OKO
trasmette. Solo nel suo bunker, la decisione è la
sua. Decide di non fare nulla e lascia passare 20
minuti prima di fare il rapporto in cui dichiara che
si trattava solo di un falso allarme.
Fu solo molto più tardi che l'inchiesta condotta
dai russi dimostrò che i sensori avevano confuso i
missili con le riflessioni del sole sulle nuvole.
Tenuto conto della volontà incombente dell’Eser-
cito Rosso, Stanislas avrebbe dichiarato che per
fortuna era capitato a lui in quanto i suoi
colleghi non avrebbero esitato un momento
prima di trasmettere il messaggio alle più alte
autorità e sicuramente avrebbero potuto
innescare una guerra nucleare. Fu solo 15 anni
dopo che questa storia divenne nota al grande
pubblico e al tenente colonnello fu data l'unica
medaglia che esiste de "l'uomo che ha evitato
una guerra nucleare".
Stanislas Petrov è morto lo scorso maggio nella
sua casa in Russia, ma l’informazione è stata
divulgata solo da pochi mesi dal tedesco Karl
Schumacher. Grazie a Mr. Petrov per averci
permesso di vivere più a lungo in un mondo
senza guerra nucleare.
PERSONAGGI
UN LUCANO CANDIDATO AL PREMIO
NOBEL PER LA PACE 2018
Il Premio Nobel per la Pace Mairead Maguire, Premo Nobel per la Pace
del 1976, da Belfast ha diffuso in questi giorni un comunicato stampa
annunciando di aver nominato Enzo Cursio per l’attribuzione del Premio
Nobel per la Pace per il 2018. Lo rende noto in un comunicato stampa la
Fondazione Città della Pace. Il riconoscimento prestigioso è il primo
passo per l’assegnazione del Premio Nobel per la Pace che prevede che le
candidature, formulate dai Premi Nobel in carica e da altre rilevanti
personalità, vengano sottoposte al Comitato norvegese per i Nobel entro il
1 febbraio di ogni anno. La procedura, che segue precise regole, si
concluderà il 10 dicembre con l’assegnazione del premio ad Oslo.
Enzo Cursio è nato a Viggiano, è un giornalista italiano, un attivista per i
diritti umani e lavora presso la FAO delle Nazioni Unite come
coordinatore dell’Alleanza dei Premi Nobel per la Pace per la Sicurezza
alimentare e la Pace.
Nel dicembre 2017 Enzo Cursio ha promosso ed ha contribuito ad
organizzare con la Santa sede il Symposium sul Disarmo Nucleare
supportato da Papa Francesco presso il Vaticano, che per la prima volta ha
coinvolto in una conferenza i responsabili delle Nazioni Unite, i Premi
Nobel per la Pace, leader religiosi ed i rappresentanti della società civile
particolarmente coinvolti per la conclusione della guerra, per il disarmo
nucleare, per la fine della corsa agli armamenti e per la demilitarizzazione.
Il suo nome non vi dirà nulla, eppure è certamente colui a cui l'umanità deve dire grazie. Grazie a lui siamo
ancora qui a vivere i benefici della natura e dei progressi tecnologici. Stanislas Petrov. L'ex tenente colonnello
dell'esercito sovietico, Stanislas Petrov, che ha impedito una guerra nucleare tra l'URSS e gli Stati Uniti.
COMUNICAZIONE
Bellezze artistiche d’Italia
15 gennaio 2018 p. 4
LA STORIA DELL'ALTARE DELLA PATRIA
Il monumento fu eretto a cavallo tra l'Ottocento
ed il Novecento in memoria di Vittorio
Emanuele II, primo re dell'Italia unita. Il
Vittoriano è stato ideato subito dopo la presa di
Roma (1871), quando la città diventa Capitale
dello Stato. L'occasione si presenta il 9 gennaio
1878, alla morte del sovrano di casa Savoia. Il
governo, allora guidato da De Pretis, si mette
subito in moto.
Nel 1885 è l'architetto Giuseppe Sacconi,
vincitore di un concorso nazionale, che inizia i
lavori e li dirige per circa un ventennio. Dopo
la sua morte, il progetto viene portato avanti a
più mani.
L'inaugurazione ufficiale avviene il 4 giugno
1911 alla presenza di Vittorio Emanuele III.
Ma è nel 1935 che il Vittoriano acquista
l'assetto definitivo. Vale a dire un grande com-
palazzi
e borghi
Il simbolo dell'Unità dell'Italia - La torta, il biancone, la macchina da scrivere: questi i
soprannomi per i romani. L'Altare della Patria per tutti. Vittoriano, invece, solo per pochi.
Eppure il nome originale del grande complesso di Piazza Venezia a Roma è proprio ‘Il
Vittoriano’.
plesso monumentale-architettonico decorato
con motivi mitologici e vegetali celebrativi di
tutta l'Italia e dei suoi valori civili. Uno sfoggio
di arte scultorea in bronzo e botticino (il
marmo bianco di Brescia) il cui tema centrale è
rappresentato dall'unità della Patria e dalla
libertà dei suoi cittadini. Alto 63 m. e 81 cm.
con le Quadrighe poste sulla sommità, il
Vittoriano si ispira all'arte antica, ai tempi
greci e romani di cui cerca di riprodurre la
forma. Il monumento è strutturato su due
ripiani cui si accede attraverso una scalinata
frontale di 234 gradini fiancheggiati da due
leoni alati e due Vittorie che conducono al
primo piano. Qui sorge l'Altare della Patria
così chiamato perché dal 1921 al suo interno vi
è sepolto il Milite Ignoto, cioè la salma di un
soldato sconosciuto caduto durante la prima
Guerra Mondiale, simbolo dell'eroismo di
molti combattenti senza nome. Nella nicchia
centrale è custodita la statua della dea Roma.
Salendo le scale laterali, dopo le grandi
colonne, si ammira il gruppo equestre di
Vittorio Emanuele, una statua alta 12 metri
frutto della fusione di 50 tonnellate di
bronzo. Quindi una sorta di porticato
all'interno decorato con mosaici allegorici e
da cui si gode tutto il panorama della città.
Ma il Vittoriano non è solo l'esempio più
impressionante dell'architettura umbertina
che dominò negli ultimi decenni del XIX
secolo. E' molto di più. E' il luogo di
un’Italia intesa come patria, come nazione
unita e libera. Per ricordare quel senso di
appartenenza orgogliosa ad una gente, ad un
popolo..
IL QUIRINALE
Il Palazzo del Quirinale sorge su uno dei colli più alti di Roma. Già dall’antichità, l’omonimo colle ospitava il tempio del dio Quirino e della dea
Salute.
Fu però nel 1584 che cominciò ad assumere l’aspetto attuale. L’allora pontefice Gregorio XIII decise di fare ampliare la piccola villa preesistente
nella zona. L’architetto Ottaviano Mascarino realizzò tra il 1583 e il 1585 un’elegante residenza con facciate a portico e loggia collegate
internamente da una scala elicoidale. Nonché il cosiddetto “torrino”, il belvedere che corona la palazzina. Ma era ancora troppo poco inadeguato
per accogliere la corte pontificia. Sisto V incaricò l’architetto Domenico Fontana di ampliare l’edificio. Venne così costruita una lunga ala verso
l’esterno ed un secondo palazzo su via del Quirinale, da formare un ampio cortile interno. L’edificio fu definitivamente completato nel XVIII
secolo, sotto il pontificato di Papa Clemente XII Corsini.
Le truppe napoleoniche, che nel 1809 conquistarono Roma catturando Papa Pio VII, fecero del palazzo del Quirinale la sede dell’Imperatore. Con
il 1870 e la breccia di Porta Pia, il palazzo divenne residenza della famiglia reale. Alcune sale vennero ristrutturate adottando uno sfarzoso stile
Luigi XV e gli interni furono arredati con mobili settecenteschi.
Il Palazzo del Quirinale, ospita al suo interno preziose collezioni. Un patrimonio di oggetti d’arte raccolti in un vero e proprio percorso museale che
si snoda in stanze affrescate e finemente decorate.
Sede pontificia all’inizio, residenza dei reali in Italia dopo, dal 1948 il Palazzo del Quirinale ospita il Presidente della Repubblica.
Unità di crisi
servizio Viaggiare Sicuri disponibile su Televideo
Il servizio offerto dal sito www.viaggiaresicuri.it
curato dall’Unità di Crisi della Farnesina
è disponibile anche su Televideo:
si potrà trovare sia sul teletext della Rai (via televisione) sia sul sito www.televideo.rai.it
Anche attraverso Televideo sarà dunque possibile acquisire, oltre ad informazioni generali sui vari Paesi
(formalità d’ingresso, doganali e valutarie, servizi di telefonia esistenti, viabilità, situazione sanitaria, etc.),
anche indicazioni aggiornate in tempo reale recepite negli "avvisi particolari" ai viaggiatori.
Gli avvisi hanno lo scopo di fornire utili indicazioni a quanti si accingano a partire e, ovviamente, non possono,
né vogliono, sostituirsi alla decisione individuale di effettuare o meno il viaggio
15 gennaio 2018 p. 5
NOVITÀ in Libreria
“C'è un solo bene: il sapere.
E un solo male: l'ignoranza.” (Socrate)
1897 alla “rotonda delle tibie” meglio conosciuta come “Cripta della
passione” si tenne un concerto clandestino ancora oggi commemorato da
un’incisione. I brani suonati? La Marcia funebre di Chopin e la Danza
macabra di Saint Saens. Ricciardiello utilizza i luoghi come macchine del
tempo, così la descrizione dei pressi della Sorbona è utile per tornare
all’epoca in cui i surrealisti aiutarono Buñuel.
Al cinema Studio des Ursulines assistettero alla prima Picasso, le
Corbusier e Cocteau! Ma molte cose sono ben più che immaginabili,
come le poco conosciute statue della libertà di Frédeéric Bartholdi, autore
di quella a Liberty Island: la prima è il calco originale alto 2,86 metri
conservato al Musée des Arts et Metiers; la seconda è uno studio in
bronzo inaugurato nel 1900 nei Jardins du Luxembourg; la terza, alta 11,5
metri, e questa dell’Ile aux Cygnes.
E se l’autore non si scorda di seguire la carrozza di Robespierre in via St.
Honoré, sarà ancora più emozionante immaginare l’enorme barricata che
sorgeva dove rue du Temple sfocia in place de la Republique descritta da
Victor Hugo nel suo monumentale Les misérables.
“STORIE DI PARIGI” di Franco Ricciardiello
Ispirato dai numi tutelari della flânerie ovvero Charles Baudelaire e Walter
Benjamin, Franco Ricciardiello stila un completo diario di una settimana a
zonzo per Parigi. Partendo dal XX Arrondissement (Ménilmontant) ed
arrivando fino al I (Louvre), il lettore potrà approfondire tutte le curiosità
di questi luoghi carichi di cultura. Erudito conoscitore di cinema, musica,
storia e letteratura, l’autore collega la cultura francese ai luoghi della Ville
Lumière. E se la guida “Storie di Parigi” di Franco Ricciardello è utile solo
in parte per trovare la migliore boulangerie del XX Arrondissement, si
potrà scegliere quella in cui si recava Serge Gainsbourg. Chi visita il
celeberrimo Café de Flore, luogo simbolo dell’esistenzialismo, deve anche
sapere che fu teatro dell’incontro tra Jean d’Halluin editore di Tropico del
Cancro e Boris Vian nel 1946.
Tra le storie più gustose ci sono quelle della Parigi sotterranea. Il 2 Aprile
SOLO IL 40% DEGLI ITALIANI LEGGE
ALMENO UN LIBRO L’ANNO
Nel 2016 continua la flessione del numero di lettori di libri, confermando la tendenza negativa avviata nel 2010. A partire dall'anno 2000, quando la
quota di lettori era stimata al 38,6%, l'andamento è stato crescente fino a toccare il massimo nel 2010 con il 46,8%; poi vi è stata una diminuzione
continua fino a tornare, nel 2016, al livello del 2001 con il 40,5% di persone di 6 anni e più che hanno letto almeno un libro nell'ultimo anno, per
motivi non strettamente scolastici o professionali. E' quanto rileva l'Istat nell'indagine "Produzione e lettura di libri in Italia", diffusa questa mattina. La
flessione, si legge nel rapporto Istat, ha interessato in modo particolare i più giovani. La quota di lettori tra i 15 e i 17 anni è diminuita dal 53,9% del
2015 al 47,1% del 2016. Anche tra i 20 e i 24 anni si passa dal 48,9% di lettori al 44,7%. Il divario tra uomini e donne nella propensione alla lettura si
manifesta fin dal 1988, anno in cui si dichiaravano lettori il 39,3% delle donne rispetto al 33,7% degli uomini. Nel 1998 la distanza aumenta: legge il
46,4% delle donne e il 36,7% degli uomini; infine nel 2016 la percentuale di lettrici sale al 47,1% e quella dei lettori scende al 33,5%. In assoluto, il
pubblico più affezionato alla lettura è rappresentato dalle ragazze tra gli 11 e i 19 anni (il 58,7% ha letto almeno un libro). La quota di lettrici scende al
di sotto del 50% dopo i 60 anni, per i maschi è sempre inferiore a tale valore in tutte le classi di età.
“Non leggete, come fanno i bambini, per divertirvi,
o, come fanno gli ambiziosi per istruirvi. No,
leggete per vivere.” (Gustave Flaubert)
“CORPO ESTRANEO” di Annarosa Macrì
C'è un otto marzo in bianco e nero, pieno di pioggia e di mimose in
“Corpo estraneo” di Annarosa Macrì (Rubbettino, 2017), che segna una
svolta nella vita di Bianca, la protagonista della storia. È nel giorno della
festa delle donne che lei ricomincia da sola il suo cammino di donna che
sola, in fondo, è sempre stata, un “corpo estraneo”. Bianca ripercorre,
scrivendola, la sua vita di donna a cavallo di due secoli e di due mondi, a
partire da un Sud estremo, colto nel momento in cui si fa lambire dal
boom economico, che è poi soprattutto boom edilizio, e un Nord
investito, siamo in pieno Sessantotto, dalla illusione di una rivoluzione
possibile, fino ad arrivare al crollo del secolo breve e del sogno di una
possibile felicità, individuale e sociale. Bianca racconta la sua storia
attraverso le storie e gli incontri con tante altre donne, che la sollecitano e
la interrogano.
Un libro femminista, allora? "No, non sono stata mai femminista – dice
Annarosa Macrì – anzi alcune conquiste delle donne nel campo della
politica e dell'imprenditoria mi inquietano profondamente, perché,
nonostante le belle parole e le buone intenzioni, le donne non hanno
saputo costruire un modello di gestione del potere diverso da quello
maschile. Forse era impossibile, non lo so. Il mio comunque, è un libro
molto femminile e molto contemporaneo, nel quale molte donne potranno
leggersi e riconoscersi.
Annarosa Macrì, giornalista e scrittrice, ha lavorato in Rai nella redazione
calabrese e accanto a Enzo Biagi in molti dei suoi programmi.
“BORGO VECCHIO” Giosué Calaciura
Nel piccolo quartiere raccontato da Giosuè Calaciura in “Borgo Vecchio”
(Sellerio) sembra concentrarsi l’energia esplosiva di un’intera città. È solo
una manciata di viuzze nel cuore di Palermo ma ne contiene tutto il
carattere, l’oscurità, la violenza e la bellezza.
Qui si rispecchia, si deforma ogni vizio e virtù, cuore e budella, come
fosse un condensato di vita. Qui vivono Mimmo e Cristofaro, amici
fraterni, compagni di scuola e complici di fughe; Carmela la prostituta e
Celeste, sua figlia, che porta in nome il colore del perdono; Totò il
rapinatore che tiene la pistola nella calza perché – così si dice – è più
difficile da usare. Qui si allevano cavalli per le corse e si truccano le
bilance delle salumerie, mentre l’ululato del traghetto che parte verso il
Continente si confonde con i lamenti causati dai pugni di un padre
ubriaco.
Da un lato c’è il mare, col suo vento che scombina gli odori in vortici
ballerini, portando fragranza di carne nelle case di chi carne non mangia
mai. Dall’altro c’è la piana distesa della metropoli, coi suoi negozi, le
signore benestanti, la legge e le guardie. Nei vicoli il profumo del pane
sfornato due volte al giorno suscita un tale stupore che ciascuno si segna
con la croce. E può capitare che le forze dell’ordine cingano in assalto il
quartiere fino a presidiarne gli ingressi, come in un assedio medievale.
Sembra tutto fantastico e inventato, e invece nell’immaginazione di
questa storia, nella lingua che la racconta, nel suo ritmo frenetico, domina
la verità. Quella difficile, contraddittoria, di una città che non può
soffocare le sue viscere, il suo cuore, perché lì si è posata la sua anima, lì
si intravedono i miracoli e la meraviglia di ogni giorno, la fierezza e
l’efferatezza dell’antico, del presente, e la speranza del futuro.
Giosuè Calaciura, nato a Palermo nel 1960, giornalista, collabora con Rai
Radio3. I suoi racconti sono apparsi in diverse raccolte.
ATTUALITÀ
“Uno dei più grandi disordini dello spirito è
quello di vedere solo ciò che si vuole
vedere” (Oscar Wilde)
15 gennaio 2018 p. 6
La Commissione Esteri della Camera, in sede legislativa, ha varato a larghissima maggioranza, senza alcun voto contrario, la legge che istituisce la
Giornata nazionale degli italiani nel mondo. La data del 31 gennaio, che ricorda la prima legge organica sull’emigrazione che l’Italia si è data, è stata
scelta all’insegna della libertà e dei diritti dei migranti. Ora passerà all’esame del Senato.
italiani
nel mondo
La lista nera dei
paradisi fiscali
contiene 17 paesi
Il Consiglio dei ministri delle finanze dell'Unione europea ha pubblicato la
lista nera di 17 stati ritenuti non cooperativi in materia fiscale. Nessun
paese dell'Unione è incluso. Un secondo elenco, chiamato "grigio",
contiene una quarantina di paesi sotto sorveglianza, che hanno assunto
impegni di buon comportamento. Entrambe le liste verranno aggiornate
almeno una volta l'anno.
Si tratta di: Regno del Bahrain, Barbados, Grenada, isola di Guam, Corea
del Sud, Macao, Isole Marshall, Mongolia, Namibia, Palau, Santa Lucia,
Trinidad e Tobago, Tunisia, Emirati Arabi Uniti, Panama, Samoa e Samoa
americane.
I 28 ministri dell'UE hanno anche stilato un elenco "grigio" di 47 paesi che
hanno assunto forti impegni a modificare le loro pratiche o la legislazione
nei prossimi mesi. Per evitare la lista nera dei paradisi fiscali, questi paesi
dovranno soddisfare i criteri dell’UE entro la fine del 2018, o 2019 per i
paesi in via di sviluppo senza centri finanziari. Marocco, Capo Verde,
Svizzera, Nuova Caledonia, ma anche Andorra e Liechtenstein sono
particolarmente preoccupati.
paradisi
fiscali
GIORNATA NAZIONALE ITALIANI NEL MONDO
PASSI AVANTI DALLA CAMERA
Nel corso del 2018 si svolgeranno le elezioni per il rinnovo del Parlamento
italiano, che vedranno coinvolti anche i cittadini italiani residenti all’estero,
chiamati ad eleggere i propri rappresentanti alla Camera dei Deputati e al
Senato della Repubblica, votando per i candidati che si presentano nella
Circoscrizione estero. “Si ricorda - si legge in un approfondimento della
Farnesina - che il voto è un diritto tutelato dalla Costituzione Italiana e
che, in base alla Legge 27 dicembre 2001, n.459, i cittadini italiani
residenti all’estero, iscritti nelle liste elettorali della circoscrizione estero,
possono votare per posta. A tal fine, si raccomanda quindi di controllare e
regolarizzare la propria situazione anagrafica e di indirizzo presso il
proprio consolato”. “È possibile in alternativa – ricorda la Farnesina -
scegliere di votare in Italia presso il proprio Comune, comunicando per
iscritto la propria scelta (opzione) al Consolato entro i termini di legge.
Gli elettori che scelgono di votare in Italia in occasione delle prossime
elezioni politiche, ricevono dai rispettivi Comuni italiani la cartolina-
avviso per votare - presso i seggi elettorali in Italia - per i candidati nelle
circoscrizioni nazionali e non per quelli della Circoscrizione Estero. La
scelta (opzione) di votare in Italia vale solo per una consultazione
elettorale. Chi desidera votare in Italia deve darne comunicazione scritta
al proprio Consolato entro il 31 dicembre dell’anno precedente a quello
previsto per la scadenza naturale della legislatura (marzo 2018), quindi
entro il 31 dicembre 2017”. “In caso intervenga invece uno scioglimento
anticipato delle Camere, l’opzione può essere inviata o consegnata a mano
entro il 10° giorno successivo alla indizione delle votazioni” ricorda la
Farnesina con un approfondimento sul voto estero.
VISITATE IL NOSTRO SITO www.BottegArte.eu
è in rete con una pagina riservata a
"Il Botteghino"
COME VOTANO I CITTADINI ITALIANI
RESIDENTI ALL’ESTERO
“In ogni caso l’opzione deve pervenire all’Ufficio consolare non oltre i
dieci giorni successivi a quello dell’indizione delle votazioni. Tale
comunicazione può essere scritta su carta semplice e - per essere
valida - deve contenere nome, cognome, data, luogo di nascita, luogo
di residenza e firma dell’elettore. Per tale comunicazione si può anche
utilizzare l’apposito modulo disponibile presso il Consolato, i
Patronati, le associazioni, il COMITES oppure scaricabile dal sito web
del Ministero degli Esteri (www.esteri.it) o da quello del proprio
Ufficio consolare. Se la dichiarazione non è consegnata personalmente,
dovrà essere accompagnata da copia di un documento di identità del
dichiarante. Come prescritto dalla normativa vigente, sarà cura degli
elettori verificare che la comunicazione di opzione spedita per posta
sia stata ricevuta in tempo utile dal proprio Ufficio consolare. La scelta
di votare in Italia può essere successivamente revocata con una
comunicazione scritta da inviare o consegnare all’Ufficio consolare
con le stesse modalità ed entro gli stessi termini previsti per l’esercizio
dell’opzione. Se si sceglie di rientrare in Italia per votare, la Legge –
ricorda la Farnesina - non prevede alcun tipo di rimborso per le spese
di viaggio sostenute, ma solo agevolazioni tariffarie all’interno del
territorio italiano. Solo gli elettori residenti in Paesi dove non vi sono
le condizioni per votare per corrispondenza (Legge 459/2001, art. 20,
comma 1 bis) hanno diritto al rimborso del 75 per cento del costo del
biglietto di viaggio, in classe economica. L’ufficio consolare –
conclude la nota di approfondimento della Farnesina - è a disposizione
per ogni ulteriore chiarimento”.
L’INNO DI MAMELI È LEGGE
È stata pubblicata sulla Gazzetta Ufficiale la legge 181 del 4
dicembre 2017 con la quale si riconosce il Canto degli Italiani
come inno ufficiale della Repubblica Italiana. Canto risorgimentale
scritto da Goffredo Mameli e musicato da Michele Novaro nel
1847, il 12 ottobre 1946 venne scelto come inno nazionale
provvisorio, ruolo che ha conservato anche in seguito.
15 gennaio 2018 p. 7
DOSSIER
“Non esiste una via per la pace,
la Pace è la Via” (Dalai Lama)
Un’invenzione di De Gaule
Il cosiddetto "tiers payant", che esiste in tre Paesi
europei, Belgio Francia e Lussemburgo - e di
conseguenza anche all’interno delle Istituzioni
europee per i funzionari, che hanno una loro
“cassa malattia”, probabilmente proprio perchè è
in questi tre Paesi che le Istituzioni hanno la loro
sede, è stato un’invenzione del generale De Gaule,
subito dopo l’ultima guerra.
All’epoca infatti, come negli altri Paesi, la gente in
Francia pagava il medico. Chi aveva i soldi,
andava dal medico, chi non aveva i soldi, si curava
come poteva. Il medico era dunque un lusso. Il
generale De Gaule, con la creazione della Sécurité
sociale e col sistema del tiers payant, ha fatto
compiere un grande passo in avanti estendendo a
tutta la popolazione, la possibilità di accesso alle
cure mediche anche se obbligava ad anticipare i
soldi al medico.
Questo 70 anni fa
Da allora, nessuno né in Francia né negli altri due
Paesi con lo stesso sistema, che dalla Francia
dipendono in quasi tutto checché ne dicano, ha
mai apportato modifiche alla sanità voluta dal
generale. Che appunto prevede che il paziente
anticipi il pagamento della visita al medico ogni
volta che va a vederlo, ma poi buona parte di
questi soldi gli vengono rimborsati. Da allora (e
per tutti questi anni!), i vari governi che si sono
succeduti in Francia, di destra come di sinistra,
hanno sempre tentato di modificare e aggiornare,
senza mai riuscirvi, la legge sanitaria francese, nel
senso di quelle esistenti ormai nella stragrande
maggioranza del Paesi europei. Dove, come noto,
la gente non anticipa i soldi al medico, che è
pagato dalla cassa malattia nazionale.
La riforma francese
La riforma, voluta e fatta approvare dalla brava
ministra della Sécurité sociale del governo
Hollande, la signora Marisol Touraine, prevede
che sia la Secutité sociale a pagare il medico e il
paziente non deve più anticipare nulla. Proprio
come nei Paesi civili, o quasi, perché il medico
anche con la riforma verrà pagato sempre per
atto.
La nuova legge, entrata in parte in vigore
all’inizio del 2017 per quanto riguarda quella
parte di popolazione (sono oltre 11 milioni gli
interessati) che hanno redditi bassi o nessun
reddito o ancora che hanno malattie croniche,
doveva entrare in funzione completamente per
l’intera popolazione francese il 30 novembre di
quest’anno. La nuova ministra della Sanità del
governo Macron, la signora Agnès Buzin, ha
tenuto una conferenza stampa per comunicare
che aveva deciso di rinviare a fine marzo del
l’anno prossimo l’entrata in vigore della totalità
della legge sulla sanità, che si chiama di
“modernizzazione del sistema sanitario
francese”. Le motivazioni addotte per il rinvio,
sono che la struttura non è ancora pronta
tecnicamente per far fronte alle innovazioni
previste. La ministra ha comunque confermato
che è intenzione anche di questo governo di
applicarla. Il presidente Macron prenderà la
decisione finale. Su questa riforma, se il
presidente pensa di giocarci troppo sopra, rischia
di creare il finimondo in Francia, come non si è
più visto dalla rivoluzione francese. Il popolo sta
prendendo sempre più coscienza dell’assurdità di
questo sistema!
E negli altri Paesi ?
Per quale motivo, infatti, devono soffrire, in
Francia milioni di persone e in Belgio e
Lussemburgo in proporzione altrettante, quando
negli altri Paesi questo problema non si pone più?
Negli altri Paesi infatti – a questo proposito si
segnala che eccelle il sistema sanitario italiano
adottato di recente dalla Cina - il medico si
occupa esclusivamente del corpo del paziente,
senza fare domande sulla cassa di malattia di
appartenenza, perché tutti pazienti sono trattati
allo stesso modo. Il medico non è tenuto a sapere
se il suo paziente la vora o è disoccupato, se è
benestante o no, etc.
Negli altri Paesi europei - cito i principali:
Italia, Spagna, Gran Bretagna, Germania - tutti
coloro che sono residenti, hanno l’accesso
gratuito al medico. Anche coloro che non
hanno la trattenuta sullo stipendio o sulle
pensioni, perché sono disoccupati o peggio in
povertà, possono registrasi presso un medico e
essere curati allo stesso modo.
E non bisogna pensare che i medici siano degli
impiegati dello Stato. Sono solo convenzionati
con questo, e se non lo desiderano, non sono
obbligati ad esserlo. In ogni caso il problema
non si pone, poiché preferiscono tutti esserlo.
Un "perché ?" s’impone
In Francia, il medico vi prescrive dei medicinali
e vi dice: provi questi medicinali, se non vanno
bene, venga a vedermi fra qualche giorno (di
modo che si deve pagare di nuovo).
I governi, di destra e di sinistra, dei tre Paesi
col sistema sanitario del tiers payant, Belgio
Francia e Lussemburgo, non si sono mai resi
conto, in 70 anni che esso esiste, né si rendono
conto ora, del numero di persone, loro
concittadini, che hanno problemi per anticipare
i soldi al medico per la visita, per l’operazione,
etc.
Perché causare tutte queste preoccupazioni ai
loro concittadini, perché trasformare spesso la
loro esistenza in un inferno, quando negli altri
Paesi hanno trovato da tempo la soluzione a
questo problema ?
Volevamo fare un sondaggio. Volevamo
interrogare un centinaio di francesi su questo
problema. Ne abbiamo interrogati solo una
ventina: nessuna di queste persone era al
corrente che negli altri Paesi europei non si
anticipa nulla al medico, che è pagato dal
sistema sanitario nazionale (e a forfait).
È stato negato alle popolazioni dei tre Paesi del
‘tiers payant’ persino il diritto all’informazione.
“Tiers payant”
IL FALLIMENTO
DEL MODELLO FRANCESE? Gli Italiani, che vivono in Belgio, Francia e Lussemburgo, non sono riusciti ad
esportare il sistema sanitario italiano, considerato da tutti tra i migliori al mondo
di Stefano Pastorino
da « ECHO D’EUROPE » - N. 11/2017 - Luxembourg
ITALIANI CREDULONI - A più della metà degli utenti di internet è capitato di dare credito a notizie false circolate in rete
(“spesso” al 7,4%, “qualche volta” al 45,3%, per un totale pari al 52,7%). La percentuale scende di poco, rimanendo comunque al di sopra della
metà, per le persone più istruite (51,9%), ma sale fino al 58,8% tra i più giovani, che dichiarano di averci creduto “spesso”. Il dato è fornito dal
Censis nel rapporto sui media. Quali sono i giudizi espressi sulle ‘fake news’? Per tre quarti degli italiani si tratta di un fenomeno pericoloso,
soprattutto per i diplomati e laureati. Sempre i più istruiti ritengono, con valori superiori alla media della popolazione, che le “bufale” sul web
vengono create ad arte per inquinare il dibattito pubblico (74,1%) e che favoriscono il populismo (69,4%). Quelli nella fascia d’età tra i 14 e i 29
anni ritengono che l’allarme sulle fake news sia sollevato dalle vecchie élite, come i giornalisti, che a causa del web hanno perso il loro potere.
15 gennaio 2018 p. 8
per CHI vuol
saperne DI PIÙ...
“La vera conoscenza, è sapere i limiti
della nostra ignoranza” (Confucio)
al pubblico di tutte e 20 le regioni italiane. Non si parla di ‘’rotolini e
ciccette’’ quando si domanda ad un medico quali siano i fattori di rischio
relativi ad una patologia importante come il diabete, né ci si rivolge ad un
ospite in trasmissione, con la confidenza che si utilizza con un amico o un
familiare, sia esso un comune cittadino, un pubblico funzionario o una
persona che ricopre nel nostro o in un paese straniero una carica pubblica
importante. L’uso del ‘’Lei’’, si è praticamente perso, sostituito da altre
forme d’approccio come il ‘’ciao avvocato dimmi…’’ ’’o ciao presidente
come stai’’, che tanto ricordano l’ironia di quella frase, che in realtà tanta
saggezza nasconde ‘’do a tutti del tu fuorché a te Signor Curato’’.
Impoverimento della lingua… …e scarsa considerazione delle facoltà intellettive del pubblico, poiché la
signora che assiste al programma non è affatto sciocca, ma perfettamente
in grado di seguire un discorso, e se qualcosa le sfugge, poiché non tutti
possiamo essere edotti su tutto, neppure le conduttrici, tutte con un alto
grado di scolarizzazione, che adottano questo genere di approccio con il
pubblico, pessimo anche negli anni ’60, si può spiegare o ripetere con
termini meno tecnici, ma sicuramente corretti e in perfetto italiano.
Esattamente come la sopracitata ‘’questione giovanile’’. Sono moltissimi,
infatti, i programmi televisivi dedicati ad adolescenti e bambini ma, se gli
adulti si possono accontentare di un linguaggio vuoto e impoverito,
soprattutto per gli spettatori più piccoli, è importante, che la lingua parlata
loro sia corretta, il più possibile, poiché sono proprio loro, che iniziano a
vedere il mondo con occhi limpidi, menti aperte come spugne pronte ad
assorbire tutto il sapere che questo può offrire loro, e desiderosi di
conoscere, che hanno bisogno d’impararla nella maniera più precisa,
apprendendo le parole corrette e il giusto modo di chiamare ogni singolo
oggetto, in italiano. E’ infatti ritenuto ormai normale, preoccuparsi che i
bambini seguano con attenzione cartoni animati che si esprimono in
inglese, o che frequentino asili dove gli si parla fin dalla più tenera età in
due lingue, dove la nostra perde d’importanza in favore di un’altra, che
diviene quasi quella ufficiale agli occhi dei piccoli che iniziano ad
apprendere. Povera lingua italiana, bistrattata e ridotta all’inutilità, quasi
che senza infarcire una conversazione di termini esteri, spesso
incomprensibili, non si possa vivere o senza modificarla, ad arte, per
trasformarla, come in un famoso programma tv dedicato ai telespettatori
più piccoli , il divertente e, soprattutto scorretto, pieno di parole assurde,
compresi i nomi dei mesi o dei numeri, modificati in maniera insensata,
ma simpatico linguaggio di un immaginario regno delle fiabe, magari
gradevole alle orecchie dei bambini, ma alla lunga letale per la loro
capacità, di scrivere e parlare correttamente la nostra lingua, che
ovviamente rivelerà i danni provocati quando i piccoli inizieranno la
scuola. No, a quel maestro del passato, che tanto ha fatto per quella nostra
popolazione, che uscita dalla disperazione della guerra, ingenua forse, ma
con tanta forza di volontà e tanto desiderio di apprendere cose nuove per
migliorarsi e per migliorare quel paese che da rovine e macerie lasciate
dalla violenza di un conflitto di proporzioni immani, si è trasformato in un
giardino che c’è stato consegnato. Invece di custodirlo come un tesoro, e
curarlo con amore per consegnarlo alle nuove generazioni, finirà per
giungere ai nostri posteri come una landa sfruttata ed arida, priva di
qualunque segno di vita, come di nuovo vittima della violenza di un
conflitto mondiale… almeno dal punto di vista culturale. Poiché
apprendere la lingua e la cultura di altri popoli è una grande forma di
arricchimento, nonché importante strumento di pace, perché non c’è
miglior arma della conoscenza, per abbattere le barriere e vincere la paura
e la diffidenza reciproca, ma conoscere la propria lingua e la propria
cultura lo è altrettanto.
POVERA LINGUA ITALIANA di Sabrina Gatti
Sciscia, pappina , puccia, puccino, acquina, sughino, olietto, ciccetta e chi più ne ha più ne metta.
Queste alcune tra le parole che sempre più spesso si sentono ripetere nelle trasmissioni televisive del nostro
paese, su tutte le reti, vogliano essere nazionali o locali, pubbliche o private
Povera lingua italiana, con tutto il rispetto per i nostri dialetti, vere e
proprie lingue, spesso con un intera letteratura alle spalle, ricordiamo
infatti, il nostro passato di nazione divisa in tanti staterelli, dove gli
attualmente bistrattati dialetti , erano per l’appunto le lingue ufficiali di
altrettanti stati sovrani, con tutto il loro patrimonio letterario e culturale,
abbiamo anche una lingua, ufficiale, che non solo ci identifica nel
mondo, ma che soprattutto ci unisce e che fa da elemento di coesione tra
di noi, ancor prima che il nostro paese divenisse la terra unita di un solo
popolo, che prima solo aveva la cultura e proprio una lingua, come unica
forza e simbolo di unità e invece… Se quel celebre maestro, che
attraverso la televisione negli anni sessanta, aveva insegnato a leggere e
scrivere a milioni di italiani, potesse vedere cosa accade ai nostri giorni,
non ne sarebbe certamente molto felice, nel vedere vanificata la sua
opera. Sentirebbe risuonare una lingua che non conosce, ma soprattutto ,
come una "ricetta di cucina" "condita"’ di termini assurdi, con poco o
spesso alcun senso, poiché razziati da contesti che non corrispondono a
quelli in cui li si inserisce. Termini, ad esempio, presi in prestito dai
dialetti regionali, con ovvie storpiature, poiché non sempre
comprensibili a tutta la popolazione italiana che segue una determinata
trasmissione, oppure direttamente dalla fantasia, insieme ad una
disinvoltura linguistica straordinaria dato il frequente utilizzo, oltre che
di termini, di tempi e modi verbali, addirittura di nuova invenzione.
Programmi per "casalinghe" Orribile, ma quel che è peggio, per l’appunto, è che tutto questo non
avviene solo in uno o due programmi televisivi, magari dedicati ad un
pubblico di giovanissimi, fatto già di per sé molto grave, poiché sono
proprio i bambini, che hanno bisogno di apprendere le nozioni, nella
maniera più corretta possibile, ed è proprio compito degli adulti,
adoperarsi in modo che questo accada…ma se anche nei programmi
dedicati proprio a questi ultimi, dal primo mattino alla tarda serata, si
parla in modo assurdo oltre che scorretto, il problema dei giovanissimi
diventa davvero impossibile da risolvere. Non solo, dato che il picco
massimo, si ottiene, in quei programmi dedicati, purtroppo al ‘’pubblico
femminile’’. Una fetta enorme di popolazione, ma classificata con un
generico e disgustosamente abusato ed oltremodo sgradevole epiteto,
poiché usato, perlopiù con tono dispregiativo, ovvero ‘’casalinga’’. Un
intero esercito di donne, o meglio di ‘’casalinghe’’, (e si è fortunate se
non viene sostituito direttamente con l’ottocentesco ‘’massaie’’), ridotte
da conduttori, ma soprattutto da conduttrici, perché disgraziatamente,
buona parte di tali spettacoli, è gestita direttamente da esponenti del
gentil sesso, che ancor peggio dei colleghi uomini, trattano le loro stesse
simili con sufficienza, quasi non si stessero rivolgendo ad esseri
pensanti, ma a povere creature decerebrate, che scambiano qualsiasi
sciocchezza proferita delle loro labbra per oro colato, vivendo di
ammirazione e di luce riflessa, ridotte anche peggio delle bambine,
perché almeno loro, protette dalla giovane età, hanno tutto il diritto di
non comprendere molte cose, mentre questo trattamento per una donna
adulta non solo non è accettabile ma risulta addirittura offensivo. Non si
chiama ‘’pappina’’ un impacco di alga fugus e sale del Mar Morto per
curare la cellulite, patologia dalla quale certo non è affetta una cittadina
italiana di 3 anni ma come minimo di 30, non si parla di ‘’olietto’’
riferendosi all’olio di mandorla da utilizzare in un massaggio a fini
estetici, oppure alla dose di ‘’Olio Extra Vergine di oliva’’, da utilizzare
in una ricetta nell’ambito di un programma di cucina, il cui pubblico di
norma è ampiamente maggiorenne, e così pure acquina e sughino usati
nel medesimo contesto, oppure puccia e puccino, termini presi in
prestito da un dialetto regionale ma non immediatamente comprensibili
CURIOSANDO qua et là
“Non siamo i migliori, ma non siamo
secondi a nessuno” (Sandro Pertini)
15 gennaio 2018 p. 9
Un team internazionale di ricercatori ha scoperto nella
corteccia cerebrale dell’uomo un particolare tipo di
neuroni, gli interneuroni dopaminergici, che sono
invece assenti in quella delle grandi scimmie, i nostri
parenti più prossimi esistenti
Lo studio, durato sei anni, è stato pubblicato sull’ultimo numero della
rivista «Science» e come unico italiano fra gli autori c’è Marco Onorati,
ricercatore al Dipartimento di Biologia dell’Università di Pisa e “visiting
scientist” alla Yale University, nel laboratorio del professore Nenad Sestan.
“Il nostro cervello possiede capacità cognitive che lo rendono unico –
spiega Onorati – e l’identificazione nella corteccia cerebrale umana degli
interneuroni dopaminergici, non presenti in quella delle grandi scimmie
africane come scimpanzé, bonobo e gorilla, costituisce un passo importante
COSA CI RENDE UMANI? SCOPERTO IL
SEGRETO DELL’EVOLUZIONE DEL CERVELLO
nella comprensione di cosa ci rende umani”.
L’analisi comparativa del profilo genico del cervello umano e di quello
degli altri primati ha dunque rivelato la presenza di alcuni geni
specificamente arricchiti nel nostro cervello fra cui quelli per la sintesi
della dopamina. I neuroni dopaminergici si trovano infatti nella sostanza
nera del mesencefalo sia dell’uomo che degli altri primati, ma solo
nell’uomo sono presenti anche nella corteccia cerebrale. E proprio capire
la loro funzionalità è stato il compito del ricercatore dell’Ateneo pisano
che li ha generati in laboratorio grazie all’utilizzo di cellule staminali
pluripotenti. “Per quanto riguarda i numeri, questi interneuroni sono rari,
meno dell’1% – conclude Onorati – e tuttavia, essendo coinvolti nella
sintesi della dopamina, possono regolare funzioni cognitive superiori
tipiche dell’uomo, come la memoria e il comportamento, oltre ad essere
coinvolti in malattie come il Parkinson o alcune forme di demenza, per le
quali questo studio potrà in futuro fornire nuove prospettive”.
IL SANTO PROTETTORE DI INTERNET
è Sant’Isidoro di Siviglia (560-636 d.C.)
È stato scelto qualche anno fa dagli internauti e
nominato ufficialmente da Papa Benedetto XVI
« affinchè con la sua intercessione, possiamo dirigere
le nostre mani e i nostri occhi solo verso ciò che fa
piacere a Dio e trattare con carità e pazienza tutti
coloro che incontreremo in rete ».
La scelta di Sant’Isidoro è dovuta al fatto che fu il compilatore della prima
enciclopedia. Scrisse venti volumi che contenevano tutto lo scibile umano del
tempo.
MUSICA : Cristina D’Avena è la donna che ha
venduto più album nel 2017 - Cristina D’Avena è la
Regina del 2017 : unica donna ad aver debuttato al n.1 delle classifiche
di vendita con “Duets - Tutti cantano Cristina” e unica donna nella
top20 tra gli album più venduti nel 2017 (fonte classifiche Fimi/Gfk).
L’album, uscito a novembre 2017, ha ricevuto la certificazione Platino
per vendite rimanendo stabile nella top15 a due mesi dalla sua
pubblicazione. “Duets - Tutti cantano Cristina” contiene i brani dei
cartoni animati più famosi che l’hanno resa celebre al grande pubblico,
presentati per la prima volta in duetto con 16 ‘big’ della musica
italiana.
COLLEGAMENTI : Nuovo volo Bari-Vienna - Dopo la conferma del volo di linea Bari Mosca, arriva un nuovo
collegamento internazionale dall'aeroporto Karol Wojtyla di Bari
Palese, quello per Vienna; lo scalo della capitale austriaca sarà
raggiungibile a partire dal prossimo giugno sulle ali di Wizz Air. La
Puglia è quindi sempre più collegata con le capitali europee che
rappresentano un bacino importante per il turismo e che sono anche
hub per altre destinazioni internazionali di lungo raggio. Vienna sarà
così collegata con quattro voli diretti settimanali. La Puglia
rappresenta una regione capace di coniugare mare, attività ed eventi
sportivi (golf, equitazione, orienteering, sport acquatici, trekking etc.)
e una vasta gamma di itinerari artistici e culturali disseminati sul
territorio.
UNIVERSITÀ : L’Ateneo di Bari scala le
classifiche internazionali - Ufficializzati i dati della
classifica internazionale della Best Global Universities ranking 2017.
Trattasi di una importante ricerca che esamina le prestazioni delle
università a livello internazionale. L'Università di Bari si pone al 392°
posto migliorando la propria posizione rispetto allo scorso anno
(allorquando si era posizionata al 411° posto). E' una posizione di
prestigio perché pone l'ateneo barese, a livello mondiale, nel quartile
più alto (top 25%). Il punto di forza dell'Università di Bari è
rappresentato dall'impatto della ricerca.
TORINO : 850mila visitatori nel 2017 per il
museo egizio - Il Museo Egizio di Torino chiude il 2017 con un
dato molto positivo: 850.465 visitatori che segnano un sostanziale pa-
IN BREVE …
LO SAPEVATE CHE …
Reggio con l’anno precedente. Un’affluenza che conferma l’apprezzamento
per il nuovo allestimento e per il dinamismo con cui Evelina Christillin e
Christian Greco hanno scelto di rimettere al centro dell’interesse del pubblico
e della comunità scientifica una delle maggiori collezioni di antichità egizie al
mondo. Ricerca e Internazionalizzazione sono le parole chiave di un successo
che dal 2015, anno del rinnovamento, secondo Trip Advisor ha saputo
trasformare il Museo Egizio in una delle maggiori attrazioni italiane ed
europee. Le collezioni egizie di Via Accademia hanno trovato un larghissimo
consenso anche all’estero con le mostre organizzate al Museo di Antichità di
Leiden e all’ Ermitage di San Pietroburgo, ammirate da oltre 400.000
visitatori e con la mostra itinerante inaugurata in Cina l’8 dicembre scorso.
MOSTRE : “Voglia d’Italia” al Vittoriano
Fino al 4 marzo si tiene a Roma la mostra “Voglia d’Italia. Il collezionismo
internazionale nella Roma del Vittoriano”. Articolata in due sedi, Palazzo
Venezia e Gallerie Sacconi nel complesso del Vittoriano. Il visitatore può
fruire di un biglietto unico per le due sedi, che gli consente fra l’altro di
accedere alla spettacolare terrazza panoramica del Vittoriano. La mostra
presenta al pubblico – per la prima volta in modo organico – la raccolta vasta
e sorprendente che i coniugi statunitensi George Washington Wurts ed
Henrietta Tower misero insieme a cavallo fra XIX e XX secolo e donarono
poi allo Stato italiano. La mostra illustra le dinamiche del collezionismo,
soprattutto anglo-americano, e del mercato internazionale, sullo sfondo dei
radicali cambiamenti vissuti in quegli anni dalla giovane nazione italiana e
dalla sua nuova capitale, Roma.
STUDI E RICERCA …
TACCUINO ITALIANO
“Qualunque petto amor d’Italia
accende” (G. Leopardi)
15 gennaio 2018 p. 10
AUTOSTRADE
DAL 2018 TELEPASS ANCHE IN
EUROPA
A gennaio per pochi, da febbraio per tutti
Ufficialmente il nuovo Telepass che permette di viaggiare evitando le
code al casello autostradale anche al di fuori del nostro Paese sarà lanciato
a gennaio 2018 per un ristretto numero di utenti; poi, da febbraio dello
stesso anno, il progetto sarà esteso a tutti i clienti.
“Per utilizzare il Telepass in tutta Europa – ricorda Adiconsum - sarà
necessario sostituire, presso un Punto Blu, il proprio dispositivo con uno
multistandard in grado di interagire anche con i caselli presenti negli altri
stati europei. Non sono state previste spese extra per l’utilizzo del nuovo
dispositivo sul territorio italiano ma, nel momento in cui usufruiremo del
servizio in un paese estero, ci sarà addebitato un canone mensile extra di
2,40 euro al mese. Agli abbonati Telepass premium, invece, non sarà
aggiunto nessun costo extra. Il servizio offerto da Telepass rappresenta
una novità per gli automobilisti privati, ma non per i camionisti: i mezzi
pesanti, infatti, usufruiscono già del servizio in gran parte dei paesi Ue
(Francia, Spagna, Austria e alcune zone del Belgio e Polonia)”.
dalla musica
A FEBBRAIO ARRIVA IN SALA CARAVAGGIO
il 19-20-21 febbraio 2018 “Caravaggio – L’anima e il sangue”
Debutterà nelle sale italiane”, il nuovo film d’arte dedicato ad uno degli artisti più controversi e amati al mondo: Michelangelo Merisi, in arte
Caravaggio. Un viaggio emozionante attraverso la vita, le opere e i tormenti di Caravaggio, artista geniale contraddittorio, che più di ogni altro ha
raccolto in sé luci e ombre, genio e sregolatezza, generando opere sublimi.
“Caravaggio – L’Anima e il Sangue” è un excursus narrativo e visivo attraverso i luoghi in cui l’artista ha vissuto e quelli che ancora oggi
custodiscono alcune tra le sue opere più note: Milano, Firenze, Roma, Napoli e Malta.
Il film è girato in formato Cinemascope 2:40, che determina una visione più “allungata” delle immagini, simile ad una tela, ed è una delle prime
produzioni in Italia realizzate in 8K, formato che permette di percepire la singola pennellata e carpire dettagli delle opere non visibili ad occhio nudo.
La sceneggiatura è di Laura Allievi e la regia è affidata a Jesus Garces Lambert, che ha firmato documentari per Sky e per importanti network
televisivi internazionali, tra i quali National Geographic, BBC, ZDF, CBS, Arte.
Unità di crisi
servizio Viaggiare Sicuri disponibile su Televideo
www.viaggiaresicuri.it
curato dall’Unità di Crisi della Farnesina
è disponibile sul sito www.televideo.rai.it https://www.change.org/p/un-intervento-per-la-lingua-italiana
APPUNTAMENTO CON Radio Emozioni Live da Bruxelles
https://www.radionomy.com/en/radio/radioemozionilive
ogni sabato dalle 17:30 alle 19:00
programma ideato e condotto da Tony Esposito
uno spazio d’intrattenimento riservato alle persone che amano
la poesia, la musica e la cultura italiana
Ascolta la radio anche dai seguenti collegamenti:
http://musicaemozioni.caster.fm
http://www.musicaeparole.org/player.html
https://streaming.shoutcast.com/RadioEmozioniLive
http://www.liveonlineradio.net/belgium/radio-emozioni-live.htm
Sito della radio: http://www.musicaeparole.org
cinema
dalle regioni
“NINO D'ANGELO 6.0”, ESCE IL
TRIPLO ALBUM DELL’ARTISTA
“Nino D’Angelo 6.0” è il nuovo lavoro discografico di Nino D’Angelo,
uscito venerdì 8 dicembre. Un triplo album diviso tra 9 inediti, 16 grandi
“insuccessi” e il dvd contenente la registrazione del concerto-evento
tenutosi il 24 giugno allo stadio San Paolo di Napoli per festeggiare i
suoi 60 anni. “Questo disco è la bomboniera del mio compleanno –
spiega l’artista napoletano – ed è un modo per concludere un 2017 ricco
di soddisfazioni, dallo show nella mia Napoli alla tournée teatrale ricca
di sold-out. È un’opera, questa, che ricapitola in qualche modo tutta la
mia carriera, dalle canzoni degli anni Ottanta, che si trovano nel dvd, ai
brani nuovi, passando per quelle degli anni 2000. Il mio è quasi un
voler tirare le somme, il chiudere un cerchio. Alla mia età, si può anche
fare”. Nel 2018 prenderà il via la seconda parte della tournée di Nino
D’Angelo. Venerdì 16 febbraio al Teatro Tenda PalaPartenope di
Napoli. La tournée toccherà anche Lugano (9 febbraio), Zurigo (10, 11 e
12 febbraio, al Volkshaus), Torino (13 aprile al Teatro Colosseo) e
Milano (14 aprile al Teatro Ciak).
VINO: AGGIUDICATI I PREMI “DOLCE
PUGLIA – GUIDA 2018”
“L’Aeronautica militare ha ospitato la rassegna ‘Dolce Puglia – Guida
2018’ in cui l’AIS, Associazione Italiana Sommelier, ha selezionato i
migliori vini dolci della regione realizzati con il Primitivo”. Lo
comunica una nota dell’AIS. “Il ‘Trofeo Dolce Puglia 2017’ – aggiunge
l’Associazione Italiana Sommelier - è un prestigioso riconoscimento
curato da sommelier esperti dei vitigni autoctoni, delle loro
caratteristiche e potenzialità. Commenda Magistrale con il suo ‘Diciotto
Primitivo di Manduria dolce naturale docg’ annata 2013 si è
aggiudicata il secondo posto nella categoria “Primitivo”. “Commenda
Magistrale è una società consortile agricola sorta a luglio del 2010 con
oltre 700 imprese agricole e con circa 2000 ettari tra vigneti e oliveti.
Ha sede in Puglia, a Maruggio, in provincia di Taranto. Due i vitigni
autoctoni, Primitivo di Manduria e Primitivo del Salento, per diverse
etichette a denominazione Docg, Dop, Igp”.
Un intervento per la lingua italiana
Evitiamo gli anglicismi
Parlamento Europeo
www.europarl.europa.eu / www.europarl.it
Commissione Europea
www.ec.europa.eu / www.ec.europa.eu/italia
Consiglio dell'Unione Europea
www.consilium.europa.eu
Corte di giustizia delle Comunità europee
www.curia.europa.eu
Comitato economico e sociale
www.eesc.europa.eu
Comitato delle regioni
www.cor.europa.eu
Gazzette Ufficiali dell'Unione Europea
www.eur-lex.europa.eu/it/index.htm /
www.ted.europa.eu/
EUR Info Centres
www.ec.europa.eu/enterprise-europe-network
ASSOCIAZIONE SVILUPPO EUROPEO sede fiscale a Bruxelles e rappresentanza in Italia
http://www.associazionease.eu/
Il Sito web offre un canale attraverso il quale instaurare un rapporto diretto
tra visitatore e conduttore delle rubriche L’Associazione consente di ottenere maggiore visibilità e instaurare
nuovi rapporti in un contesto europeo
Nata dalla volontà di alcuni Componenti per offrire un contributo di pensiero
attraverso un Sito web. Esperti e professionisti curano Rubriche ‘on-line’,
rendendosi disponibili a fornire assistenza, ispirandosi ai principi Fondamentali
dell'UE, abbracciando argomenti come, Giustizia, Salute, Ambiente, Creatività,
Arte & Cultura. Chi ha necessità di un parere professionale, può rivolgersi
all’associazione, i cui Consulenti forniranno un’assistenza di base. Ulteriori
approfondimenti potranno essere richiesti attraverso contatti privati tra le parti.
Chi si rivolge all’ASE - chiunque desidera cogliere informazioni,
notizie ed approfondimenti sulle materie trattate; chiunque desideri presentare
un proprio progetto e ambisce alla buona riuscita; chiunque desideri curare una
rubrica potrà proporsi scrivendo a: [email protected].
A chi si rivolge l’ASE - l’Associazione si rivolge a professionisti,
artisti, sportivi, per offrire loro l’opportunità di avere un supporto gratuito su cui
contare per un’ulteriore presentazione attraverso i canali acquisiti, mettendo
anche a disposizione il sito per condurre una Rubrica individuale.
TACCUINO EUROPEO
“Per essere italiani nel mondo,
dobbiamo essere europei in Italia” (G. Agnelli)
15 gennaio 2018 p. 11
“L’Europa è più sana di quanto
molti credono
La vera malattia in Europa
sono i suoi oppositori” (Jacques Delors)
AL VIA LA PRIMA PRESIDENZA
BULGARA DEL CONSIGLIO UE
La presidenza bulgara ha avuto inizio il 1º gennaio 2018 e guiderà il
Consiglio Ue per i prossimi 6 mesi. Le priorità della presidenza bulgara
sono ispirate al suo motto "L'unione fa la forza", che è anche il motto
dello stemma della Repubblica di Bulgaria. La presidenza lavorerà con i
suoi partner a favore dell'unità tra gli Stati membri e le istituzioni
dell'UE al fine di fornire soluzioni concrete per costruire un'Europa più
forte, più sicura e più solidale. Nel corso dei prossimi sei mesi la
presidenza si concentrerà su quattro settori chiave: futuro dell'Europa e
giovani, Balcani occidentali, sicurezza e stabilità, economia digitale.
La presidenza del Consiglio è assunta
a turno dagli Stati membri dell'UE
ogni sei mesi
Durante ciascun semestre, essa presiede le riunioni a tutti i livelli
nell'ambito del Consiglio, contribuendo a garantire la continuità dei
lavori dell'UE in seno al Consiglio. Gli Stati membri che esercitano la
presidenza collaborano strettamente a gruppi di tre, chiamati "trio".
Questo sistema è stato introdotto dal trattato di Lisbona nel 2009. Il trio
fissa obiettivi a lungo termine e prepara un programma comune che
stabilisce i temi e le questioni principali che saranno trattati dal
Consiglio in un periodo di 18 mesi. Sulla base di tale programma,
ciascuno dei tre paesi prepara un proprio programma semestrale più
dettagliato. Il trio di presidenza attuale è formato dalle presidenze
estone, bulgara e austriaca.
BREXIT
LA SEDE DELL’ORCHESTRA
GIOVANILE EUROPEA IN ITALIA
Questa prestigiosa istituzione culturale, fondata nel
1976 con una risoluzione del Parlamento Europeo
e con sede a Londra, troverà una casa nel Teatro
Abbado in Ferrara
È stato firmato il 18 dicembre, nella sede Rai, a Roma, l’accordo tra il
Ministero dei Beni e delle attività culturali e del turismo, la Rai, il Comune
di Ferrara e la Euyo per il sostegno e la valorizzazione dell’Orchestra
Giovanile Europea. Il documento sancisce il trasferimento – post Brexit –
dalla Gran Bretagna all’Italia dell’orchestra che debutterà con un concerto
al Teatro Abbado di Ferrara a marzo.
La dichiarazione d’intenti prevede il sostegno e la valorizzazione
dell’Orchestra giovanile europea nel panorama musicale nazionale,
favorendo le relazioni con le Fondazioni liriche sinfoniche, le Orchestre e
le maggiori istituzioni musicali, nonché con le Regioni e le Città. A
riguardo il Comune di Ferrara si è impegnato a ospitare la residenza
artistica Euyo, accogliendone, nell’ambito della Stagione Ferrara Musica,
concerti sinfonici e cameristici. La Rai ospiterà la sede legale della
Fondazione cui farà riferimento l’orchestra giovanile, promuoverà le
iniziative musicali e continuerà a mettere a disposizione della Euyo spazi,
strutture e impegno organizzativo per la selezione dei giovani musicisti
nella sede di Roma.
ERASMUS + : IL NUOVO PROGRAMMA 2018 PER L’UNIVERSITÀ
Le principali novità 2018 sul programma Erasmus+ per il mondo dell’Istruzione superiore (Università) sono stati al centro di un incontro dal 14 al
15 novembre nell’Università degli Studi di Palermo. Dall'inizio del programma (1987) fino a oggi, gli studenti universitari complessivamente
coinvolti a livello europeo hanno superato i 4 milioni.
NUMERI E PROTAGONISTI DEL 2017
Sono i dati che emergono dall’indagine di fine anno dell’Istituto Demopolis, che ha
sondato per Otto e Mezzo (La7) la memoria degli italiani sugli ultimi 12 mesi. Il 2017 nel
nostro Paese resta caratterizzato – per 6 cittadini su 10 – dalla complessa gestione dei
flussi migratori. Per il 58% l’anno politico appena trascorso si ricorderà soprattutto per il
dibattito sui problemi del sistema bancario, da Etruria alle banche venete; la maggioranza
assoluta degli italiani, intervistati da Demopolis, segnala le vicissitudini del PD di Renzi
con la scissione a Sinistra. Nella memoria collettiva altri due eventi, ben differenti tra
loro: la tragedia dell’hotel di Rigopiano, segnalata dal 47%, e l’esclusione della Nazionale
di Ventura dai Mondiali di calcio in Russia. Restano variabili gli umori dell’opinione
pubblica.
Demopolis ha analizzato la percezione dei cittadini sugli esponenti politici che si sono
messi in luce nell’anno appena trascorso. Sono stati tre, secondo gli italiani, i leader in
ascesa nel 2017: il presidente del Consiglio Paolo Gentiloni, indicato dal 46%; il
candidato Premier del Movimento 5 Stelle Luigi Di Maio, citato dal 41%. A chiudere il
podio, con il 38%, Silvio Berlusconi, il cui peso – agli occhi dei cittadini – torna ad essere
oggi determinante.
L’Istituto diretto da Pietro Vento ha misurato infine il sentimento degli italiani, chiedendo
loro un bilancio personale alla vigilia del 2018: oltre l’80% si dichiara soddisfatto della
propria vita familiare e sentimentale, il 76% del rapporto con gli amici; il 53% si ritiene
appagato dalla propria condizione lavorativa e professionale. Decisamente più critica la
valutazione sulla situazione economica, della quale si dichiarano soddisfatti poco più di 4
cittadini su 10 intervistati da Demopolis.
Nel mezzogiorno
un’impresa su 4 è
donna
Il Mezzogiorno “vince” per presenza di donne a capo delle
imprese. Infatti, forti di oltre 474mila presenze, le donne
d’impresa del Sud rappresentano il 36% del milione e
316mila imprese femminili registrate nel nostro Paese.
Inoltre, il loro “peso” sull’insieme del tessuto produttivo
delle regioni meridionali è maggiore rispetto alle altre
circoscrizioni territoriali. Nel Mezzogiorno, infatti, il tasso
di femminilizzazione (dato dal rapporto tra il totale delle
imprese e la componente femminile) raggiunge quasi il
24%.
Nelle prime 10 posizioni della graduatoria delle imprese per
tasso di femminilizzazione, il Mezzogiorno è presente con 7
regioni, con Molise (9.853 imprese guidate da donne, pari
al 28,11% del totale), Basilicata (15.956, 26,71%), e
Abruzzo (37.916, 25,78%) sui gradini più alti del podio.
15 gennaio 2018 p. 12
Oltre tremila opere recuperate
Ad oggi sono 299 le vittime del terremoto
200mila gli immobili lesionati o inagibili e solo nelle Marche si
contano ben 87 comuni danneggiati dal terremoto.
Oltre 70mila scosse con una media di 240 scosse al giorno. Quattro regioni (Abruzzo,
Umbria, Marche e Lazio) e 140 comuni colpiti dal sisma che dal 24 agosto ha fatto
tremare a più riprese il Centro Italia, lasciando dietro di sé distruzione, morte, macerie,
danni ingenti al patrimonio urbanistico e a quello storico artistico, costringendo le
persone ad abbandonare i propri luoghi. Sono questi i principali numeri del sisma del
Centro Italia che Legambiente ha raccolto ai quali si aggiungono quelli del volontariato e
dell’arte salvata grazie anche al Gruppo Protezione Civile Legambiente Beni Culturali
Marche. In particolare i volontari sono stati impegnati per oltre 3mila e 600 ore di
servizio, hanno realizzato 88 interventi e recuperato 3613 beni culturali, di questi 3056 di
proprietà diocesana e 555 di proprietà comunale. Tra i tanti comuni dove i volontari sono
intervenuti ci sono: Caldarola, Camerino, Treia, Visso, Ussita, Castelsantangelo Sul Nera
e Cessapalombo.
Il 2017 è stato l’anno
di Gabbani Secondo un’analisi dei dati della
classifica Airplay 2017 Radio
Francesco Gabbani risulta essere l'artista più suonato dalle radio italiane
considerando le uscite di singoli nazionali e internazionali nel corso di
quest’anno. Questo risultato è stato ottenuto grazie alla somma dei
punteggi dei 4 singoli usciti nel 2017: “Occidentali’s Karma”, “Tra le
granite e le granate”, “Pachidermi e pappagalli" e il nuovo “La mia
versione dei ricordi". Per la prima volta nella storia del Festival, un artista
vince consecutivamente prima tra le Nuove proposte e poi tra i Big. Il 14
febbraio il video di “Occidentali’s Karma” totalizza 4.353.802
visualizzazioni ed è il primo video più visto in un solo giorno in assoluto.
440mila litri d’acqua
da elicotteri
a luglio e agosto
Da metà luglio gli elicotteri dell'Aeronautica Militare hanno
operanto in Sicilia nell'ambito del dispositivo della Difesa
in supporto alla Protezione Civile per la lotta agli incendi.
Sono circa 90 le ore di volo effettuate, per un totale di circa
600 sganci e più di 440.000 litri d’acqua riversati sulle zone
colpite dai roghi. In particolare, un elicottero HH-212
dell'80° Centro CSAR (Combat Search and Rescue) di
Decimomannu (Cagliari), equipaggiato con una speciale
benna in grado di caricare circa 750 litri di acqua. Gli
interventi, coordinati dal Comando Operazioni Aeree di
Poggio Renatico (Fe), in contatto diretto con il Centro
Operativo Aereo Unificato (COAU) della Protezione Civile,
si sono concentrati principalmente in alcune località della
regione Sicilia delle province di Agrigento, Trapani e
Palermo. Attività antincendio è stata svolta anche nella
regione Sardegna
incendi
Per oltre i due terzi degli italiani è stato l’inizio della Presidenza di Donald Trump a segnare il 2017 nel
mondo. Il 63% ricorda le continue provocazioni nucleari della Corea del Nord, il 60% gli attentati
terroristici, soprattutto a Londra e Barcellona. A colpire l’opinione pubblica sono state anche, per il 51%, le
denunce di molestie sessuali da parte delle donne dopo il caso Weinstein. Il 45% cita il Referendum per
l’indipendenza in Catalogna, i cui effetti appaiono ancora in divenire.
impresa
donna
terremoto
Vola la spesa dal contadino:
+11%
È diventato nel 2017 un appuntamento
fisso almeno una volta al mese
È quanto emerge dall’analisi Coldiretti/Ixe. Dal dopoguerra mai così tanti
italiani hanno acquistato direttamente dagli agricoltori con una crescita
esplosiva nell'ultimo decennio da ricondurre all’attenzione per il benessere e
per la salute, ma anche alla sostenibilità ambientale e alla volontà di difendere
e valorizzare l’economia e l’occupazione del proprio territorio. Sono oltre
130mila le aziende agricole italiane che fanno vendita diretta in maniera
prevalente. L’alta qualità dei prodotti che sono più freschi, saporiti e genuini è
la principale ragione di acquisto dal produttore per il 71% degli italiani
coinvolti, seguita dalle garanzie di sicurezza e dalla ricerca di prodotti locali.
la spesa Sanremo
15 gennaio 2018 p. 13
DOVE SI SPOSERANNO GLI ITALIANI
E COSA MANGERANNO ?
Se questo per molti non è il periodo giusto per sposarsi,
indubbiamente lo è per scegliere luoghi e menu del giorno più bello della propria vita
Zankyou.it e ProntoPro si sono chiesti cosa stiano scegliendo gli italiani e quali siano le tipologie di luoghi preferiti da chi sta
organizzando la celebrazione del grande giorno. Dall’indagine condotta sulle 220.000 richieste pervenute sul portale di Zankyou dal 1
gennaio 2017, è emerso che il 68% di chi sta organizzando il giorno delle proprie nozze ha scelto la villa nuziale: ville borghi, tenute e
palazzi si confermano anche quest’anno come l’opzione più gettonata tra gli sposi. L’enorme varietà di offerta permette di celebrare
qualsiasi tipo di cerimonia: dalle più tradizionali con pranzo o cena di ore, a formule alternative quali buffet, cocktail party di nozze,
degustazioni etniche con menu dal mondo o – al contrario – portate locali a km zero. Al secondo posto troviamo gli hotel scelti dal 18%
degli sposi; nel nostro Paese infatti sono molti gli alberghi che offrono i loro servizi per celebrare le feste di matrimonio, tra giardini e
terrazze lussuose, molti dispongono anche di cappelle private in cui celebrare il rito. Terzo posto per l’11% degli italiani che hanno
preferito invece organizzare il proprio giorno più bello al ristorante, opzione intramontabile che si rinnova di anno in anno grazie a
proposte sempre più varie. ‘Breakfast’, ‘brunch’, ‘tea time’, ‘happy hour’ sono le nuove formule che conquistano sempre più coppie,
che preferiscono al classico pranzo al tavolo, formule più semplici ed economiche.
Infine in fondo alla classifica, quasi a pari merito troviamo luoghi rurali (7%) e castelli (4%): da un lato chi preferisce festeggiamenti
eco-chic in agriturismi ma anche aziende agricole, abbazie, feudi, casali, masserie, fattorie e borghi; dall’altro chi opta per sontuosi
ricevimenti presso dimore storiche. Bassa la percentuale (meno del 2%), ma comunque degna di nota in quanto nuova moda tutta da
scoprire, quella che raggruppa coppie che scelgono luoghi non convenzionali quali serre, capannoni e strutture in disuso riabilitate ad
eventi privati come cinema, fabbriche, filatoi, perfetti per i matrimoni ‘urban-chic’! Nello stesso dato rientrano le coppie che nel 2017
hanno preferito cerimonie all’aperto, in riva al mare o in campagna, con la formula di stampo oltreoceano del pic-nic... per molti, ma
non per tutti.
Ma quali sono i menu preferiti dagli italiani? Cosa scelgono di mettere nei piatti? ProntoPro.it ha analizzato gli oltre 5.000 preventivi
inviati dai professionisti che si occupano di servizi di catering rilevando che anche in questo caso gli italiani restano fedeli alle proprie
tradizioni: il 46% sceglie menu a base di carne, il 34% a base di pesce e il 20% lo preferisce vegetariano.
Tra spumante e auguri, con lo scoccare
della mezzanotte ben oltre la metà degli
intervistati (64%) si è posto nuovi
obiettivi da raggiungere nel corso del
nuovo anno. Tra le sfide principali in
cima ai pensieri degli italiani, secondo
una indagine di MioDottore, spiccano la
forma fisica e il benessere; in particolare,
questi si esplicitano nel desiderio di
praticare sport o fare maggior esercizio
fisico (43%), scegliere un regime
alimentare più salutare e che possa
contribuire al dimagrimento (40%) e
prendersi più cura della propria salute
(34%).
Gli italiani sembrano amare decisamente
la pratica dei buoni propositi per il nuovo
anno. Guardando al passato, infatti, solo
la metà di chi non ne ha fatti per il 2018
(il 36% degli intervistati) dichiara di non
averne mai fatti nella vita. Interessante
notare che una buona fetta di utenti del
Bel Paese mostra una determinazione
invidiabile, confessando di porsi ogni
anno degli obiettivi che riesce
puntualmente a portare a termine. Si
contrappone al 36% che, analogamente,
veglione dopo veglione si prefigge dei
traguardi che purtroppo non riesce mai a
tagliare.
Chiedendo agli intervistati cosa non
avesse funzionato, la metà (50%)
attribuisce la colpa del fallimento alla
poca volontà e al non aver preso
abbastanza seriamente la questione.
Diversamente, un 25% dichiara che
alcuni eventi esterni e inaspettati
abbiano minato il proprio piano di
miglioramento. È solo il 15%, invece, a
sostenere che il poco tempo libero dal
lavoro e l’accumulo di stress abbiano
indotto a porre in secondo piano i propri
desideri; soltanto l’8% invece l’ha
imputato alla mancanza di budget.
L’ambizione e il desiderio di apportare
miglioramenti alla propria quotidianità
dunque non bastano
Rimettersi in forma è in lista ai propositi
anche secondo un sondaggio di
Groupon. Il 41% ha risposto che per il
nuovo anno si metteranno a dieta ed il
35% che si dedicherà alla palestra e
all’esercizio fisico. La palma di chi,
piuttosto che impegnarsi negli esercizi
fisici, preferisce mettersi a dieta è
sicuramente la patria della lasagna,
l’Emilia Romagna, seguita dal Friuli
Venezia Giulia e dalla Sardegna con il
suo tradizionale torrone. Appena fuori
dal podio il Lazio.
matrimoni
EVENTI E PROSPETTIVE DEL 2018
NEL 2018 SALGONO A 40
LE DESTINAZIONI
DELL'AEROPORTO
DI GENOVA
Il 2018 si presenta come l’anno della svolta per l’aeroporto
di Genova Cristoforo Colombo, che passerà dalle 25
destinazioni dirette del 2017 alle 40 del 2018. Tra le
novità, i collegamenti con Copenaghen (SAS), Madrid,
Mykonos e Lampedusa (Volotea), Tel-Aviv (Israir), che si
affiancheranno alle nuove rotte verso Gran Bretagna e
Germania. Confermati tutti i voli già operati nel 2017, tra
cui le novità di Francoforte (con Lufthansa), Atene (che
nel 2018 vedrà anche il nuovo collegamento di Aegean
Airlines al fianco di quello di Volotea) e Santorini (con
Volotea). In alcuni casi i voli esistenti saranno potenziati,
come quello per Amsterdam (il volo, giornaliero, vedrà
due frequenze in più nei weekend del periodo di picco
estivo) e quello per Parigi (sempre in estate, Air France
aumenterà del 27% l’offerta di posti su volo da Genova,
operato tre volte al giorno). In tutto saranno 14 le
compagnie aeree operanti sul Cristoforo Colombo.
Grazie ai collegamenti con gli hub di Parigi, Amsterdam,
Monaco, Francoforte, Roma, Copenaghen, Atene, Londra,
Mosca e Barcellona, ogni giorno sarà possibile volare da
Genova verso oltre 600 destinazioni nel mondo con un
solo scalo (contro le 400 destinazioni raggiungibili nel
2017). La varietà di compagnie presenti sullo scalo di
Genova consentirà ai viaggiatori di scegliere la formula di
viaggio migliore optando tra vettori, orari, tariffe, durata
del viaggio e aeroporti di scalo preferiti.
NUOVO ANNO:
64% FA BUONI PROPOSITI
IL 40% SI METTE A DIETA
buoni propositi
15 gennaio 2018 p. 14
1. Conservate sempre lo scontrino: i capi in
saldo si possono sostituire, se il prodotto
acquistato è danneggiato o non conforme. In
base al D.Lgs. n. 24/2002 il negoziante è
obbligato a sostituire l’articolo difettoso, anche
se dichiara che i capi in saldo non si possono
cambiare. Per quanto riguarda il difetto di
conformità il consumatore può denunciarlo al
venditore entro il termine di due mesi dalla
data in cui ha scoperto il difetto.
2. Attenzione ai fondi di magazzino: la merce
posta in vendita sotto la voce “Saldo” deve
essere l’avanzo di quella della stagione che sta
finendo e non fondi di magazzino di anni e
stagioni precedenti. Alla larga da quei negozi
che avevano gli scaffali semivuoti poco prima
dei saldi e che poi si sono improvvisamente
riempiti dei più svariati articoli. Diffidate
anche di quei negozi che, a fine stagione,
hanno per ogni tipo di prodotto il completo
assortimento di taglie e colori.
3. Girare, confrontare : non fermatevi mai al
primo negozio che propone sconti ma
confrontate i prezzi con quelli esposti in altri
esercizi. In questo modo eviterete di mangiarvi
le mani in caso di prezzi più bassi. A volte
basta qualche giro in più per evitare l’acquisto
sbagliato o per trovare prezzi più bassi. Inoltre,
prima di comprare un prodotto, è possibile
controllare sul proprio smartphone che il prez-
zo non sia più alto di quello praticato sul sito
ufficiale.
4. Lista degli acquisti : cercate di avere le idee
chiare sulle spese da fare prima di entrare in
negozio, in modo da essere meno influenzabili
dal negoziante. In questo modo ridurrete il
rischio di tornare a casa colmi di capi, magari
acquistati anche a buon prezzo, ma dei quali
non avevate alcun bisogno e che non userete
mai. Inoltre, consigliamo di creare una “lista
dei desideri” sulla versione ‘online’ dei negozi
dove intendete acquistare, in modo da averla
sempre a disposizione. Pagare un prezzo alto
non significa comprare un prodotto di qualità.
5. Occhio ai super sconti: se l’esercizio pratica
sconti superiori al 50%, spesso nasconde merce
non proprio nuova, o prezzi vecchi falsi. Un
commerciante non può avere, infatti, ricarichi
così alti e dovrebbe vendere sottocosto. È un
fenomeno “a rischio” soprattutto i primi e gli
ultimi giorni di saldo. Diffidate inoltre dei
marchi molto simili a quelli noti. Potrebbero
essere capi contraffatti.
6. Fiducia: servitevi presso negozi di cui vi
fidate o acquistate merce della quale conoscete
già il prezzo o la qualità in modo da poter
valutare liberamente e autonomamente la
convenienza dell’acquisto.
7. Negozi e vetrine: ricordate che sulla merce è
SALDI, IL DECALOGO DELL’ACQUISTO
SICURO
L’Adoc diffonde un decalogo consigli per acquistare in sicurezza
in occasione dei saldi invernali che partono a gennaio
obbligatorio il cartellino che indica il vecchio
prezzo, quello nuovo ed il valore percentuale
dello sconto applicato. Il prezzo deve essere
inoltre esposto “in modo chiaro e ben leggibile”
(Dlg n. 114/98). Controllate che fra la merce in
saldo non ce ne sia di nuova a prezzo pieno. La
merce in saldo deve essere inoltre separata in
modo chiaro dalla “nuova”. Diffidate delle
vetrine coperte da manifesti che non vi
consentono di vedere la merce.
8. Prova dei capi: non c’è alcun obbligo da
parte del negoziante di farvi provare gli abiti ma
è una facoltà rimessa alla discrezionalità del
negoziante. Il consiglio è di diffidare dei capi di
abbigliamento che possono essere solo guardati.
9. Pagamenti: nei negozi che espongono in
vetrina l’adesivo della carta di credito (o
bancomat), il commerciante è obbligato ad
accettare queste forme di pagamento anche per i
saldi, senza oneri aggiuntivi.
10. Saldi ‘online’: con la direttiva europea
83/2011, recepita dal decreto legislativo n.21 del
21 febbraio 2014, sono state introdotte molte
novità per i contratti a distanza, stipulati via
internet e comunque fuori dai locali
commerciali: dall’ampliamento della durata del
diritto di ripensamento, fino a 14 giorni, ai
tempi stretti per ottenere il rimborso di quanto
pagato.
Réf. Pour la France : réglementation des soldes
https://www.service-public.fr/professionnels-entreprises/vosdroits/F20566
https://www.economie.gouv.fr/dgccrf/consommation/Pratiques-commerciales/Soldes
CARTOLINE DALL’ALTRA ITALIA
continua il suo viaggio alla scoperta del mondo della nuova emigrazione: riallaccia i
contatti con i giovani connazionali che hanno deciso di provare un’esperienza all'estero,
per voglia o per necessità, mantenendo con le loro testimonianze quel filo indivisibile
che li lega all'Italia. Propone con cadenza bisettimanale una nuova videointervista,
visibile sul sito 9colonne.it o sul canale Youtube di Nove Colonne e su tutto il circuito
del MAECI. http://www.9colonne.it/category/1089/cartoline-dall-altra-italia.
Italiani nel mondo
1- Argentina : 783.000
2- Germania : 700.000
3- Svizzera : 595.000
4- Francia : 397.000
5- Brasile : 373.000
6- Belgio : 264.000
7- Gran Bretagna : 255.000
8- Usa : 245.000
9- Spagna : 143.000
10- Australia : 142.000
VOLI AEREI CANCELLATI:
ECCO TUTTI I DIRITTI DEI PASSEGGERI
Se il volo viene cancellato quali sono i diritti dei passeggeri? Lo spiega Primo Mastrantoni, segretario Aduc.
Il passeggero può scegliere il rimborso del biglietto o l'imbarco su un volo alternativo. Ha diritto a pasti e
bevande e a effettuare gratuitamente due chiamate telefoniche o messaggi via telex, fax o posta elettronica. Il
passeggero può scegliere il rimborso del biglietto o l'imbarco su un volo alternativo. Ha diritto a un
risarcimento che varia da 250 a 600 euro in relazione al tipo di volo (intra-comunitario o internazionale) e alla
distanza; inoltre ha diritto a pasti e bevande e a effettuare gratuitamente due chiamate telefoniche o messaggi via telex, fax o posta elettronica.
Qualora l'orario di partenza è rinviato di un giorno il passeggero ha diritto anche al pernottamento in albergo e al trasporto aeroporto-albergo-
aeroporto. Nel caso la responsabilità non sia della compagnia aerea (che dovrà dimostrarlo), nessuno indennizzo è dovuto al passeggero. Non è
dovuto nessun risarcimento ai passeggeri quando siano stati informati della cancellazione del volo almeno due settimane prima dell'orario di
partenza previsto; siano stati informati della cancellazione del volo nel periodo compreso tra due settimane e sette giorni prima dell'orario di
partenza previsto e sia stato loro offerto di partire con un volo alternativo non più di due ore prima dell'orario di partenza previsto e di raggiungere
la destinazione finale meno di quattro ore dopo l'orario d' arrivo previsto; siano stati informati della cancellazione del volo meno di sette giorni
prima dell'orario di partenza previsto e sia stato loro offerto di partire con un volo alternativo non più di un'ora prima dell'orario di partenza previ-
sto e di raggiungere la destinazione finale meno di due
ore dopo l'orario d'arrivo previsto. Rimane il fatto che le
cause di forza maggiore, per le quali un volo può essere
cancellato, sono molteplici e facilmente dimostrabili
dalle compagnie aeree per cui il povero cittadino rimane
con il classico cerino in mano. In caso di contestazione si
può sempre ricorrere al Giudice di pace del Paese di
partenza o di arrivo, come ha stabilito una sentenza della
Corte di Giustizia europea.