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anno XV 16 gennaio 2017 N. 221
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“IL BOTTEGHINO” AUGURA
UN FELICE E SERENO 2017
zione di desideri imposti dall'esterno e non
realmente corrispondenti alle nostre esigenze. Non
accettiamo il nostro corpo, il nostro stato di salute,
la nostra età, la nostra occupazione? È solo perché
ci regoliamo sugli altri. Così facendo perdiamo di
vista noi stessi, i nostri veri bisogni, per cercare
modelli di vita che abbiamo visto all’esterno
(aiutati anche dalla pubblicità), ma che non
corrispondono alla nostra personalità, che non ci si
è mai dato la pena di conoscere. Diventiamo
scontenti e di malumore, trasmettendo energia
negativa in chi ci circonda (amici, colleghi,
familiari, partner), costringendo gli altri a spendere
parole di comprensione e compassione per una
sorte che noi stessi abbiamo resa infelice. Infatti,
tra il nostro desiderio e le possibilità che
abbiamo di realizzarlo c'è uno spazio immenso, e
talvolta incolmabile, che dà origine alla nostra
infelicità, che ci rode l'anima e ci dispone male di
fronte a noi stessi e agli altri. Gli effetti sono arci-
noti: ansia e depressione.
Se a star bene con se stessi s’impara: basta
accettarsi; il buonumore lo si guadagna: basta
accontentarsi.
Vi.Lar.
Se c'è un regalo che tutti, o quasi, vorremmo per il
nuovo anno e che purtroppo (o per fortuna) non si
compra, è il “buonumore”: per noi stessi e per chi
ci circonda. Lascio perdere volutamente la parola
"felicità" che per molti è troppo grossa.
Incapaci di raggiungere il buonumore, spesso
attribuiamo questa impossibilità agli altri o alle
circostanze del mondo esterno, quali la salute, il
denaro, l'aspetto fisico, le condizioni di lavoro, l'età,
cioè una serie di fattori su cui non esercitiamo
praticamente alcun controllo. Secondo gli psicologi
questi sono tutti alibi dietro i quali ci nascondiamo
per liberarci dal compito di trovare il benessere e
per consolarci ci ripetiamo: – "Se non posso fare
niente contro le circostanze avverse, non vedo come
posso stare bene" .
Eppure, il buonumore (lo si può anche chiamare
benessere dell'animo) è accessibile a qualsiasi
individuo e non dipende dal piacere, dalla
sofferenza fisica, dal lavoro, dall’età,
dall'ammirazione altrui, ma unicamente dalla piena
accettazione di sé stessi.
In questa società, dove si da più importanza
all’immagine, al voler sembrare, che non all’essere,
è facile misurare il proprio benessere sulla realizza-
Carta d'identità
dal 1° gennaio 2017 addio alla vecchia
arriva la carta elettronica
Il 31 dicembre 2016 il tradizionale documento color marroncino di carta
filigranata è andato in pensione e verrà sostituito dalla versione elettronica
formato “tessera”. Sarà stampata dal ministero e spedita a casa del cittadino
entro 6 giorni.
Sarà possibile indicare la propria volontà di iscriversi al registro dei donatori
di organi e il costo passerà da 10 euro a 22 euro. La carta elettronica sarà
inoltre accettata da tutti i Paesi europei mentre a breve quella cartacea non sarà
più valida per viaggiare.
UN REGALO PER IL 2017 ?
“ IL BUONUMORE ”
SONDAGGI & OPINIONI
NATALE, IL "REGALO" DELLE
ABBUFFATE
FINO A 3 CHILI IN PIÙ
Che si mangi in casa o si scelgano i ristoranti, ciò
che accumuna a Natale gli italiani sono gli eccessi a
tavola. Per gli esperti il rischio è che alla fine delle
festività si possa pesare fino a 3 chili in più.
Ad influire è soprattutto la cattiva abitudine di mangiucchiare durante
l’intero arco della giornata (66%). Senza considerare che a Natale sembra
che la maggior parte degli italiani trascuri ogni principio di sana
alimentazione e corretta idratazione (42%). E dagli esperti arriva il
decalogo per “limitare i danni” e liberarsi dai chili accumulati durante le
feste. È quanto emerge da uno studio di In a Bottle. Per il 74% degli
esperti quell’ago della bilancia che spessissimo dopo i festeggiamenti del
Natale e del Capodanno si impenna indica un reale aumento di peso. In
ogni caso, basandosi sulla loro esperienza, gli esperti stimano che
durante le festività si ingrassi in media di 2 kg (24%), per arrivare ai 3-4
kg (32%). Ma non è difficile che dopo il periodo che va da inizio
dicembre e metà gennaio si arrivi a pesare anche 5 kg in piu’ (18%). Solo
una minoranza, secondo il 22%, riesce a limitare i danni, arrivando a
pesare 1 kg in più rispetto all’ultimo controllo peso pre-festivo.
I colpevoli di questo levitare della bilancia? Una serie di errori e cattivi comportamenti a cui sembra che gli italiani
proprio non sappiano rinunciare. La maggior parte (78%), ritiene che il
vero danno sia dato proprio dalla continuità nell’assunzione di calorie in
eccesso, ovvero dall’abitudine di “anticipare” le abbuffate natalizie e di
continuarle anche nei giorni che non rappresentano nessuna ricorrenza. E
in cima alla lunga lista di errori c’è la cattiva abitudine di mangiare cibi
molto calorici durante l’intero arco della giornata (66%), spiluccando in
continuazione. Moltissimi, poi, trascurano ogni regola di sana
alimentazione e idratazione (42%). A questo si aggiunge un abuso nel
consumo di bevande alcoliche (35%), che oltre a non essere “sano”, è
iper-calorico. Allo stesso modo alla mancanza di ogni forma di
abbinamento corretto tra i diversi cibi (23%), secondo gli esperti sono
molto minori le occasioni per “bruciare” le calorie che vengono
immagazzinate, rispetto a quanto avviene di solito (45%).
Quali sono i motivi per cui si eccede? Esistono un mix di cause, a partire dal fatto che il mangiare viene
utilizzato per combattere la noia (55%), legata a una over dose di tempo
libero a cui non si è più abituati. Ad aiutare, in senso negativo, anche le
lunghe ore passate davanti al piccolo schermo (53%), si tratta di un
mangiare distratto, che senza accorgersene sommerge l’organismo di
calorie. Fattori a cui si aggiunge la voglia di lasciarsi andare dopo lo
stress accumulato durante l’anno (38%), per molti, infatti, il mangiare
diventa una valvola di sfogo. Non aiutano, poi, soprattutto per il
controllo dell’assunzione dell’alcool e di stuzzichini, le visite ad amici e
parenti (34%).
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CAPODANNO,
PER UNA DONNA SU 2 SCATTA
“L’ANSIA DA CENONE”
Realizzare un menù ricco e gustoso, senza commettere
l’errore di renderlo troppo sofisticato, per vivere il
cenone del 31 dicembre con serenità. Gli esperti lo
definiscono “Smart New Year’s Eve Menù”
Ben una italiana su 2 (48%) dichiara di vivere con una certa apprensione
la preparazione del cenone, consapevole del fatto che sarà giudicata, anche
se solo in parte, da parenti e amici. Secondo gli psicologi questo è del tutto
normale: ma le donne devono essere in grado di vivere la propria
emotività, senza la paura di essere giudicate. La pianificazione degli
eventi casalinghi è sicuramente un’esperienza stressante, ma può essere
definita giorno per giorno, per evitare intoppi dell’ultimo minuto.
Ma cosa rappresentano questi momenti
per le equilibriste italiane? Per il 34% rappresenta l’occasione per superare una nuova prova, la
possibilità di passare più tempo con i propri cari (32%) e l’opportunità di
confermarsi vincente anche in cucina (27%). “Per realizzare un menù di
San Silvestro semplice e veloce, capace di soddisfare tutti, si possono
realizzare per gli antipasti delle monoporzioni dedicate ai singoli invitati,
invece di mettere tutto al centro della tavola – afferma la food-blogger
Ilaria Mazzarotta -. Questo ha numerosi vantaggi: si evita di esagerare
con le dosi, con il rischio di buttare ciò che avanza; si mangia il giusto,
senza abbuffarsi e appesantirsi; dimostra la cura e l’attenzione da parte
della padrona di casa per ogni singolo invitato”.
NATALE
A TAVOLA BOOM DI LENTICCHIE
Queste beneficiano delle tendenze salutistiche, della
solidarietà con le aree terremotate dove le coltivano
o forse anche perché in un periodo di crisi sono
chiamate a portar fortuna secondo antiche credenze.
Lo spumante si conferma come il prodotto immancabile delle feste per
quasi nove italiani su dieci (89%) a pari merito con la frutta locale di
stagione, ma è sorprendente che sia seguito a ruota dalle lenticchie (88%).
È quanto emerge da un’analisi della Coldiretti/Ixè “Il Natale sulle tavole
degli italiani” dalla quale si evidenza il sorpasso sul panettone che con il
75% batte di misura nelle preferenze il pandoro fermo al 72%, la stessa
percentuale del cotechino. Solo il 43% degli italiani hanno assaggiato la
frutta esotica o fuori stagione, mentre ben sei italiani su dieci (60%)
invece hanno consumato uva italiana secondo tradizione. Si abbandonano
infatti le mode esterofile del passato. Resiste il salmone, presente nel 56%
dei menu, ma forte è la presenza del pesce locale a partire da vongole e
alici per le quali si assiste ad una vera riscossa sulle tavole.
MONUMENTI, ARENA DI VERONA IN TESTA
Con un patrimonio artistico-culturale che ricopre tutta la Penisola,
quali sono i preferiti dagli Italiani?
Analizzando le ricerche per punti di interesse effettuate sulla piattaforma italiana del portale, Trivago ha individuato i 10 vicino ai quali gli Italiani
preferiscono dormire. Podio a sorpresa senza Colosseo, superato dalla Basilica di Santa Maria degli Angeli. Per volumi di ricerca è l’Arena di
Verona quella che gli italiani vogliono vedere dalla finestra del loro hotel. Il secondo posto lo occupa uno dei punti di riferimento di Firenze, la
Basilica di Santa Maria Novella. Un’altra basilica scalza dal podio il Colosseo, quella di Santa Maria degli Angeli ad Assisi, famosa per
Porziuncola, la cappella dove San Francesco si raccoglieva in preghiera. La top 5 si completa con Colosseo e Duomo di Milano – L’Anfiteatro
Flavio, forse il monumento italiano più famoso, compare solo al 4° posto della classifica. Le ricerche per dormire sotto la Madunina consegnano al
Duomo di Milano la 5° posizione tra i monumenti più ricercati dagli italiani. La Dolce Vita viene superata dall’Abbazia di Montecassino, chiude il
Pantheon romano – Ancora sorprese nel resto della classfica: il sacro dell’Abbazia di Montecassino a Cassino vince sulla profana Dolce Vita
rappresentata dalla Fontana di Trevi di Roma, rispettivamente al 6° e 7° posto. L’8° monumento vicino a cui gli italiani vorrebbero svegliarsi è il
Ponte Scaligero (o Ponte di Castelvecchio) a Verona. Chiudono la top 10 altre due mete romane: Ponte Milvio al 9° posto e il Pantheon al 10°.
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“Chi vuol esser lieto sia, del doman
non v’è certezza” (Lorenzo de’ Medici)
Nel corso del 2014 sono state 1.313.200 le
persone che hanno cambiato il proprio
comune di residenza
“Con un leggero calo rispetto all’anno precedente (-49.100) e una
propensione a spostarsi maggiore tra gli stranieri, con il 48,2 per mille
contro il 19,2 degli italiani, e con una differenza di genere: tra i cittadini
non italiani sono più le donne a spostarsi, tra gli italiani gli uomini”.
Sono i dati emersi dal volume 'Fare spazio Rapporto sulle migrazioni
interne in Italia’, curato dall’Istituto di studi sulle società del Mediterraneo
del Consiglio nazionale delle ricerche (Issm-Cnr) ed edito da Donzelli. A
parlare è Michele Colucci, curatore del Rapporto e ricercatore.
“Le migrazioni interne, ancorché molto meno studiate di quelle
internazionali verso il nostro Paese alle quali comunque si legano,
rappresentano un tratto strutturale dell’economia italiana”. Alcuni autori
del Rapporto si sono concentrati sui Sistemi locali del lavoro (Sll). “Se
usiamo i Sll per indagare gli spostamenti di residenza, si notano il
rallentamento degli spostamenti dal Sud al Centro-Nord e l’attrattività di
alcune aree urbane: nel 2013-14 nel Sll Roma sono entrate 38.000
persone e ne sono uscite 30.000, a Milano 45.000 contro 37.000 uscite.
Anche il Sll di Bologna ha un saldo positivo”, affermano gli autori.
Roma nel 2009-2014 ha conosciuto un saldo migratorio positivo del
7,7‰. La città con l’avvio della crisi economica ha visto aumentare il
saldo migratorio anche grazie ad una quota crescente di giovani che vi
hanno trasferito la residenza dal Mezzogiorno. Il contributo di Crisci
separa la città di Roma in tre fasce: quartieri centrali, periferia interna al
Grande Raccordo Anulare e periferia esterna al Gande Raccordo Anulare.
Roberto Impicciatore dell’Università di Bologna ha ricostruito i flussi
studenteschi. “Tra il 2003 e il 2016, ben 300.000 studenti meridionali si
sono iscritti in un ateneo del Centro o del Nord e sei su 10 non sono
tornati nella regione di provenienza, ma hanno per due terzi continuato a
vivere in quella di laurea”, spiega l’autore. “La maggior parte di coloro
che si iscrive fuori dalla regione di residenza è composta da siciliani
(69.400) campani (68.900) e pugliesi (95.600) e con maggiore
propensione tra chi ha conseguito voti più alti alla maturità: le regioni
che hanno attratto di più sono state Lazio (9.800 studenti all’anno),
Emilia-Romagna (9.200) e Lombardia (9.000)”.
In una società sempre più anziana cala
l’aspettativa di vita e rallenta la crescita della
presenza degli stranieri in Italia
Dal 1878 l’Annuario statistico italiano dell’Istat accompagna il percorso
della statistica ufficiale, offrendo un patrimonio di dati strutturato e molte
chiavi di lettura sui principali temi ambientali, sociali ed economici che
interessano il Paese. L’edizione 2016 è organizzata in 24 capitoli
all’interno dei quali i dati, generalmente riferiti al 2015, sono presentati
nel dettaglio regionale e accompagnati da un confronto sintetico con i
quattro anni precedenti.
L’analisi dell’Istat parte dal territorio dove si registra, a causa della
riduzione della spesa pubblica, una diminuzione del numero dei comuni
che scendono ad aprile 2016 a 7.999 unità, un processo di unione dei
comuni sta interessando al momento soprattutto le regioni centro-
settentrionali. Nella società italiana prosegue inoltre il declino della
popolazione arginato solo in parte dalle migrazioni. Al 31 dicembre
2015, la popolazione residente in Italia era di 60.665.551 persone
(29.456.321 maschi e 31.209.230 femmine), oltre 130 mila in meno
rispetto all’inizio dell’anno. Nel 2015 sono inoltre calate le nascite. I nati
sono stati 485.780 rispetto a 502.596 del 2014. Nella nostra società
sempre più vecchia, ogni 100 giovani ci sono 161,4 over65, subisce
inoltre dopo anni una battuta d’arresto la speranza di aspettativa di vita
che passa da 80,3 anni a 80,1 anni per i maschi e da 85,0 a 84,7 per le
femmine. Da registrasi in questo ambito un calo della crescita della
presenza degli stranieri in Italia.
Al 31 dicembre 2015 sono 5.026.153 gli stranieri residenti in Italia,
l’8,3% del totale della popolazione, con un incremento di 11.716 unità
sull’anno precedente (+0,2%), di molto inferiore rispetto alla cifra di
92.352 registrata nel corso del 2014. Il Nord-ovest è la ripartizione in cui
risiede il maggior numero di stranieri (34,1%); complessivamente il Nord
ne ospita il 58,6% e la proporzione fra cittadini stranieri e italiani arriva a
11 su 100, contro i circa 4 ogni 100 del Mezzogiorno.
Registrato inoltre un leggero aumento della spesa per consumi. In leggero
calo poi il numero delle famiglie proprietarie di casa. Possiedono un
cellulare oltre nove famiglie su dieci, sei su dieci hanno un PC
nell’abitazione.
migrazione l’Italia secondo l’Istat
Annuario statistico
italiano 2016 Vuoi lavorare?
spostati!
LA PROPOSTA DI MATRIMONIO, IL REGALO SOTTO L’ALBERO
La proposta di Matrimonio diventa un regalo sotto l'albero: questo quanto emerge dal sondaggio dell'Osservatorio di Maison Signore
(www.maisonsignore.it) su un campione di più di 3 mila future spose. Secondo lo studio realizzato dall'Osservatorio dell'azienda, leader di settore
nella produzione artigianale di abiti da sposa, i futuri sposi del 2017 e del 2018 hanno scelto il Natale per regalare alle compagne solitari, verette e
trilogy durante le vacanze o a casa di amici e parenti. Secondo il sondaggio l'80 per cento chi si sposerà nel 2017 e il 50 per cento di chi si sposerà
nel 2018 ha già scelto e prenotato il suo abito da sposa. Gli sposi iniziano tanto tempo prima, soprattutto nello scegliere la location e l'abito,
anche più di un anno prima, in percentuale maggiore al sud, i due aspetti fondamentali del matrimonio, per chi si sposa d'estate e vuole farlo
durante il weekend, è d'obbligo prenotare chiesa e location anche fino a 2 anni prima. Per quanto riguarda l'abito fondamentale è partire in
anticipo, in modo tale da avere un mood preciso intorno al quale realizzare poi gli altri dettagli del grande evento. L'azienda vanta numeri da
record: più di quaranta anni di attività nel mondo del bridal, più di duemila metri quadrati di showroom tra gli atelier di Napoli, Aversa e Caserta,
le quattro collezioni Signore Excellence, Victoria F, Enzo Miccio Bridal Collection e Seduction e più di duecento modelli diversi di abiti da sposa
realizzati ogni anno. La Maison, che ha inaugurato ad aprile una nuova sartoria e un nuovo ufficio stile, è considerata un punto di rifermento nel
settore ed oggi i suoi abiti sono nei più importanti showroom italiani, degli Stati Uniti e del Far East. Gli abiti di Maison Signore sono interamente
Made in Italy e realizzati rigorosamente a mano da sarte e ricamatrici esperte. Tra i punti di forza dell’azienda, la personalizzazione del prodotto.
A richiesta, tessuti, materiali e pietre preziose possono essere scelti dalle clienti. "I dati dell'Osservatorio- dichiara l'amministratore della Maison
Gino Signore- dimostrano, nonostante la crisi economica, il matrimonio sia al centro della vita delle coppie. Oggi però non si sceglie più un
momento "qualsiasi" per regalare un gioiello importante e dal forte valore simbolico o momenti come il Natale, San Valentino e Pasqua. Gli sposi
sono sempre più attenti a realizzare un grande evento per il loro grande giorno e al contempo a spendere nel modo migliore le proprie risorse Chi
può continua a preferire l'abito artigianale costruito su misura per la sposa agli abiti di confezione perchè sa che nel giorno più importante per la
coppia anche se indossato per poche ore quell'abito resterà per anni nella memoria degli invitati ed oggi, nell'era dei social, dei propri follower o
amici reali e vituali online."
16 gennaio 2017 p. 4
”Le radici della cultura sono amare,
ma i frutti sono dolci” (Aristotele)
Personaggi
LA BARONESSA BANDIERA
ESSERE MADRE DI DUE EROI
Una copia ingiallita del ‘Corriere dei Piccoli’, anni Quaranta. La sfoglia
una professoressa di scuola media alla ricerca di storie risorgimentali che
possano incuriosire i suoi studenti. Si ricorda che, da bambina, l’amato
settimanale aveva una rubrica intitolata “Vite di donne all’ombra dei
grandi”. Erano soprattutto ritratti di madri: c’era quella di Garibaldi, quella
di Napoleone. Ma anche quella dei fratelli Emilio ed Attilio Bandiera. Di
lei, Anna Maria Marsich, veniva narrato solo un episodio: quello che la
vede raggiungere a Corfù i figli esuli e ribelli per implorarli di ritornare a
Venezia insieme a lei, per pentirsi dei loro piani rivoluzionari e ricevere il
promesso perdono imperiale, tornando a servire fedelmente sotto l’aquila
austriaca della Imperial Regia Veneta Marina e a mantenere loro, ufficiali
e baroni, tutti i privilegi della propria casta. Ma il pianto della madre non
riuscirà ad infrangere la fede nell’“ora e sempre” mazziniano del 38enne
Emilio, alfiere di fregata e del 29enne Attilio, alfiere di vascello. Si
metteranno a capo della temeraria spedizione per sollevare il popolo del
Regno delle due Sicilie, 12 anni prima di Garibaldi. Ma non in mille, in
19. E le patriottiche parole di Attilio Bandiera – “è fede nostra giovare
l’Italica libertà meglio morti che vivi” - si avvereranno davanti al plotone
di esecuzione, il 25 luglio 1848.
Quello che emerge, così, è un drammatico conflitto privato sullo sfondo di
quello epocale dell’Italia risorgimentale. A rispecchiare il tormento di tanti
italiani dell’epoca, divisi tra reazionari e rivoluzionari. In Thea Magliozzi,
la professoressa di Gaeta che ricorda l’antica lettura sul Corriere dei
Piccoli, il pensiero di quella madre solleva crescenti interrogativi che la
porteranno a pubblicare nel 2006 l’unico libro dedicato a questa figura,
rimasta fino ad allora misconosciuta, “La Baronessa. La madre dei fratelli
Bandiera”. La genesi del libro è affascinante perché, improvvisamente,
durante il lavoro di stesura, l’autrice scoprirà addirittura di essere una
lontana parentela della sua eroina. Scoprendo anche una pagina storica
ignorata dell’avventura dei fratelli Bandiera: il viaggio in incognito che la
baronessa fece a Cosenza, dove i figli erano stati arrestati dopo il fallito
moto in Calabria, per cercare di salvarli dalla condanna a morte.
“La scoperta del viaggio segreto della baronessa fu del tutto casuale:
merito di mia madre che ascoltava volentieri qualche pagina man mano
che procedevo nel mio lavoro. Fu quando le lessi una breve lettera di
Attilio indirizzata allo zio Raffaele Del Giudice, un ufficiale borbonico.
A quel nome lei m’interruppe esclamando: ‘Era un amico dei bisnonni
Vendittis! Sua moglie si chiamava Caterina. Abitavano a Napoli e
venivano spesso a Gaeta. Una volta venne ospite anche una sorella di
Caterina che viveva a Venezia. Poveretta, lei aveva delle grosse
preoccupazioni per i figli…’”. Era quindi lei quella “poveretta”, la
baronessa Marsich, che aveva fatto tappa a Napoli per ottenere,
inutilmente, la grazia dalla regina Marina Teresa, moglie di Ferdinando
II di Borbone. E quando inizia a scrivere il suo libro, la Magliozzi parte
dal racconto del disperato viaggio della nobildonna veneziana verso
l’isola greca di Corfù, decisa a riportare indietro i figli suoi e del conte
Francesco, ammiraglio comandante della flotta austriaca nel
Mediterraneo, celebre per avere catturato un bastimento carico di
profughi. Di quel drammatico incontro Thea Magliozzi può farsi un’idea
leggendo una lettera di Emilio a Mazzini: “Invano io le dico che il
dovere mi comanda di restar qui; che la patria mi è desiderata, ma che,
allorquando mi muoverò per rivederla, non sarà per andarmene a vivere
di ignominiosa vita, ma a morire di gloriosa morte; che il salvacondotto
mio in Italia sta ormai sulla punta della mia spada; che nessuna affezione
mi potrà strappare dall'insegna che ho abbracciato, e che l'insegna d'un re
si può abbandonare, quella della patria mai. Mia madre, agitata, accecata
dalla passione non m'intende, mi chiama un empio, uno snaturato, un
assassino; e le sue lagrime mi straziano il cuore. I suoi rimproveri,
quantunque non meritati, sono come punte di un pugnale; ma la
desolazione non mi toglie il senno; io so che quelle lacrime e quello
sdegno spettano ai tiranni; però, se prima non ero animato che dal solo
amor di patria, ora è potente l'odio che provo contro i despoti usurpatori,
che per l'infame ambizione di regnare sull'altrui patrie condannano le
famiglie a siffatti orrori”. Riannodando i sottili fili di una esistenza
attraverso una serie di lettere, la scrittrice ricostruisce così l’“enorme
conflitto” che attanaglia Anna Maria Marsich, che sa che “queste
ribellioni sono destinate a finire nel nulla. O nell'esilio”. E, per la prima
volta, apre una pagina inedita nella storia della tragica impresa dei figli,
scia di sangue dello sconfitto moto calabrese del marzo 1844. Quello
della madre che, prima in pena per l’editto di comparizione austriaco, poi
appresa della loro cattura in Calabria, corre a Cosenza solo in tempo per
vederli condotti alla fucilazione, il 25 luglio 1844.
DONNE D’ITALIA
ECCO LE VACANZE INVERNALI
PIÙ ECONOMICHE .
Per il secondo anno consecutivo, Capo Verde è risultata essere la
destinazione più conveniente per un soggiorno invernale al caldo in una
casa vacanza. L’isola di origine vulcanica offre ai viaggiatori un prezzo
medio di circa 504,5€ a settimana per l’affitto di un bilocale, pari a 18€
per persona al giorno per 4 ospiti. Se però Capo Verde non è in cima alla
vostra lista dei desideri, non preoccupatevi: i viaggiatori in cerca di altre
destinazioni per fuggire dal clima invernale troveranno molti altri luoghi
convenienti in giro per il mondo in cui concedersi un soggiorno a prova
di portafoglio. TripAdvisor Case Vacanza, con oltre 830.000 case
vacanza in tutto il mondo, ha selezionato 10 destinazioni convenienti per
una fuga invernale al caldo.
Alcune delle mete di
viaggio più belle a livello
mondiale godono di un
ottimo clima nei primi mesi
dell’anno.
Tra spiagge magnifiche,
paesaggi montani e corci di
città – c’è una meta per ogni
tipo di viaggiatore. A Capo Verde, la media del costo di affitto di un
bilocale per una settimana durante il periodo invernale ammonta a
504,5€. I viaggiatori possono arrivare a soggiornare due settimane a
Capo Verde allo stesso prezzo di una sola a Guadeloupe. 4 di queste 10
destinazioni convenienti si trovano in Spagna e includono mete
marittime come Fuerteventura, Tenerife e Lanzarote e la splendida città
di Granada. Per coloro che desiderano rimanere più vicini a casa, la
Spagna ha numerose destinazioni dal clima caldo, come Fuerteventura e
Granada. I viaggiatori che invece vogliono concedersi un viaggio in una
meta un po’ più lontana possono trovare offerte convenienti in Asia, in
particolare a Penang, Goa, Sri Lanka e a Pattaya.
16 gennaio 2017 p. 5
È questo il Paese in cui sono nati e vivono oltre 60
milioni di italiani, che hanno avuto il privilegio di
crescere circondarti da cultura, arte e paesaggi da
cartolina. Ma quanti di loro conoscono le
meraviglie del proprio Paese, in grado di
calamitare ogni anno oltre 48 milioni di turisti
provenienti dai 5 continenti? Al contrario delle
aspettative, ben il 52% degli Italiani si dimostra
incerto su molte delle principali meraviglie del
Bel Paese. Oltre uno su due, infatti, ha ammesso
di essere incappato in clamorose gaffe nel
momento in cui gli è capitato di parlare nello
specifico o nel dare indicazioni sul patrimonio
artistico e sui luoghi storici del proprio Paese.
Questa scarsa conoscenza però non riguarda solo i
luoghi poco noti o i monumenti nascosti, ma
anche località e opere di grande appeal mediatico
oltre che turistico: se solo il 40% degli italiani sa
dove si trova il Cenacolo di Leonardo da Vinci, il
56% delle persone ignora dove sia il Ponte di
Rialto, mentre il 53% non sa minimamente
collocare le Cascate delle Marmore. E’ quanto
emerge da uno studio promosso da Bibite
Sanpellegrino in occasione del concorso “Vinci le
Meraviglie d’Italia”.
Ma qual è l’identikit del cittadino
italiano scarsamente informato
sulle meraviglie del suo Paese? Sono gli uomini i più ignari delle bellezze che li
circondano: ben il 56% degli italiani infatti ha
ammesso delle lacune nella conoscenza delle più
celebri località turistiche e del patrimonio
artistico-culturale. Se la cavano meglio invece le
italiane, la cui percentuale si ferma al 48%. Una
scarsa conoscenza che colpisce soprattutto gli
italiani tra i 30 e i 49 anni (62%), mentre un po’
più ferrati sono i giovanissimi della fascia 18-29
anni (49%) e i 50-65enni (46%). Il Bel Paese,
costellato da località storiche e turistiche celebri in
tutto il mondo, conserva perle rare e opere dal
valore inestimabile che, nonostante rientrino negli
itinerari turistici di centinaia di tour operator,
purtroppo non fanno parte delle conoscenze dei
cittadini stessi. La poca familiarità con i luoghi
segreti del proprio Paese accomuna allo stesso
modo tutte le metropoli italiane; a partire da Roma
(64%) fino a Napoli (62%), passando per Palermo
(61%), Torino (59%), Bologna (57%) e Milano
(50%), gli italiani si rivelano poco informati e
disinteressati a questo proposito.
L’opera che più di tutte ha causato
clamorose gaffe tra gli italiani... ...è il Cenacolo di Leonardo da Vinci: per ben 6
UN VIDEO PER
INSEGNARE IL SORRISO
A SCONTROSI E MUSONI
Imparare la cordialità e il sorriso, come strumenti
per accogliere al meglio i propri ospiti. È questo
il concept di un video per il Web ideato da una
nota catena alberghiera della Versilia che, dopo
aver monitorato le principali piattaforme di
prenotazioni online e i feedback sui social
network, ha riscontrato come gli italiani,
all’avvio della stagione turistica estiva,
ottengono a malapena la sufficienza alla voce
ospitalità. Da cui è nata l’idea di dare vita a un
“corso di formazione in accoglienza”, per
spronare gli operatori a offrire sempre… un
sorriso in più. L’idea di realizzare un video
sarcastico per motivare a sorridere è venuta a
Salvatore Madonna, CEO della catena
alberghiera di lusso Soft Living Places, che
comprende l’esclusivo Hotel Byron di Forte dei
Marmi e l’Hotel Plaza e de Russie di Viareggio.
“Se vogliamo più turisti dobbiamo essere
disponibili, flessibili e sorridere di più. - ha
spiegato l’albergatore - La concorrenza si gioca
sul servizio: accoglienza, calore umano, tatto e
sorriso, sono elementi ricercati ed apprezzati dai
nostri ospiti e soprattutto sono fondamentali nel
determinare il gradimento o meno di una
struttura ricettiva”.
Il video, della durata di due minuti, è online
all’indirizzo https://youtu.be/Mf4PgDxuepM. Il
contenuto è un ritratto autoironico degli
albergatori italiani, che illustra, per mezzo di
simulazioni e mansioni tipiche del concierge, la
scarsa disponibilità e la poca attitudine al
servizio degli spesso ruvidi albergatori italiani.
Soprattutto nei confronti dei turisti stranieri che,
sempre in maggior numero, visitano il Belpaese.
Infatti, secondo le stime del modello di
previsione dei flussi turistici internazionali
(Ciset-Ca' Foscari, giugno 2016), il passaggio di
turisti verso il nostro Paese vede in crescita il
Nord America (+5,1%) e l’Oriente (+8%), così
come gli arrivi dall’Europa (+4,2%).
Proprio per accogliere al meglio i turisti stranieri,
il canzonatorio video illustra una serie di casi
pratici in cui possono incappare gli albergatori.
Veste i panni della severa professoressa del
corso, la popolare showgirl Melita Toniolo.
Come integerrima tutor dell’accoglienza, spetta
proprio alla ex diavolita della TV il compito di
insegnare le buone maniere ai mal capitati
albergatori italiani. Con piglio autorevole,
l’insegnante Melita corregge gli errori e il suo
duro lavoro viene infine premiato. Ma,
nell’inaspettato finale, rimane sbalordita dei
risultati dei propri studenti. La scelta di investire
sul sorriso e sull’accoglienza, all’avvio della
stagione turistica estiva, viene motivata
dall’albergatore toscano: “Il sorriso è forse la
cosa che costa meno di tutte, ma che
difficilmente si riscontra oggi giorno sul viso di
noi che svolgiamo questo mestiere.”.
1 ITALIANO SU 2 NON CONOSCE LE MERAVIGLIE
DELL’ITALIA
Borghi e centri storici che traboccano di cultura, spiagge tra le più belle
al mondo, paesaggi che affascinano turisti da ogni parte del pianeta e
monumenti diventati emblema dell’Italia nel mondo
italiani su 10 infatti l’affresco, conosciuto ad
ogni latitudine, si troverebbe infatti nei pressi di
Firenze, zona d’origine di Leonardo da Vinci:
solo il 40% degli italiani è a conoscenza del fatto
che il Cenacolo Vinciano si trovi invece a
Milano, all’interno del Refettorio del convento di
Santa Maria delle Grazie.
La stessa triste sorte tocca al Ponte di Rialto, che
insieme a quelli dell’Accademia, degli Scalzi e
della Costituzione attraversano il Canal Grande
di Venezia: incredibilmente il 56% degli italiani
non ne ha mai sentito parlare. Ma non è tutto: le
celebri Cascate delle Marmore sarebbero situate
sulle Alpi per il 53% degli intervistati, mentre
solo il 47% è a conoscenza che questo luogo
spettacolare si trova in Umbria, nei pressi di
Terni. E che dire di Matera, nota anche con gli
appellativi di "Città dei Sassi", conosciuta in
tutto il mondo per gli storici Sassi, dal 1993
Patrimonio dell'umanità dall'UNESCO. Per il
51% degli italiani i sassi sarebbero in realtà delle
semplici conformazioni rocciose particolari,
mentre si tratta di veri e propri insediamenti
urbani ricavati nelle rocce e utilizzati nel corso
dei secoli dalla popolazione della città lucana. Al
quinto posto della speciale top10 delle
meraviglie italiane meno conosciute proprio
dagli italiani ci sono i nuraghi sardi, un tipo di
costruzione tipico della civiltà nuragica dell’isola
realizzate in pietra, con una forma di un cono
tronco presente su tutto il territorio della
Sardegna: il 48% considera queste costruzioni
uniche al mondo un dolce tipico. Sesta piazza
invece per il Marechiaro di Napoli, che per il
47% degli italiani rappresenta semplicemente il
simpatico soprannome affibbiato dai tifosi
partenopei al centrocampista slovacco degli
azzurri Marek Hamsik; in realtà si tratta di un
borgo di Posillipo, una perla che negli anni ’60
ha rappresentato uno dei simboli della dolce vita
in Italia, diventando famoso anche per le star di
Hollywood che l’hanno frequentata. In settima
posizione, invece, la Certosa di Pavia, ritenuta
per il 42% del campione un tipo di formaggio
fresco, mentre in realtà si tratta del complesso
monumentale storico di grande valenza artistica
e architettonica del pavese. E che dire della Valle
dei Templi, che per il 39% degli italiani si trova
in Egitto anziché nella splendida cornice di
Agrigento, così come il Parco del Valentino, che
per il 35% si trova a Roma, mentre rappresenta
uno dei simboli di Torino. Chiudono la classifica
i famosi Trulli, note costruzioni coniche tipiche
della località di Alberobello in provincia di Bari
che il 21% di intervistati associa solo all’ex
pilota di Formula 1, l’omonimo Jarno Trulli, che
ha disputato oltre 250 GP in carriera.
”Un giorno senza sorriso
è un giorno perso” (Charlie Chaplin)
16 gennaio 2017 p. 6
3 novembre 2014 p. 9
“Non esiste una via per la pace,
la Pace è la Via” (Dalai Lama)
Prima di tutto occorre conservare sempre lo scontrino: i capi in saldo si
possono sostituire, se il prodotto acquistato è danneggiato o non conforme.
In base al D.Lgs. n. 24/2002 il negoziante è obbligato a sostituire l’articolo
difettoso, anche se dichiara che i capi in saldo non si possono cambiare.
Per quanto riguarda il difetto di conformità il consumatore può
denunciarlo al venditore entro il termine di due mesi dalla data in cui ha
scoperto il difetto. Tra i suggerimenti quello di fare attenzione ai fondi di
magazzino: la merce posta in vendita sotto la voce “Saldo” deve essere
l’avanzo di quella della stagione che sta finendo e non fondi di magazzino
di anni e stagioni precedenti. Alla larga da quei negozi che avevano gli
scaffali semivuoti poco prima dei saldi e che poi si sono improvvisamente
riempiti dei più svariati articoli. Diffidate anche di quei negozi che, a fine
stagione, hanno per ogni tipo di prodotto il completo assortimento di taglie
e colori. Tra i suggerimenti quello di girare, confrontare: “Non fermatevi
mai al primo negozio che propone sconti ma confrontate i prezzi con
quelli esposti in altri esercizi. In questo modo eviterete di mangiarvi le
mani in caso di prezzi più bassi.
A volte basta qualche giro in più per evitare l’acquisto sbagliato o per
trovare prezzi più bassi. Inoltre, prima di comprare un prodotto, è
possibile controllare sul proprio smartphone che il prezzo non sia più alto
di quello praticato sul sito ufficiale”. Tra i suggerimenti quello di fare una
lista degli acquisti: “Cercate di avere le idee chiare sulle spese da fare
prima di entrare in negozio, in modo da essere meno influenzabili dal
negoziante. In questo modo ridurrete il rischio di tornare a casa colmi di
capi, magari acquistati anche a buon prezzo, ma dei quali non avevate
alcun bisogno e che non userete mai. Inoltre, consigliamo di creare una
‘lista dei desideri’ sulla versione online dei negozi dove intendete acqui-
SALDI
UN VADEMECUM PER EVITARE
SPIACEVOLI SORPRESE
AI SALDI NON SI RINUNCIA
IL 58,5% FARÀ ACQUISTI
In aumento la percentuale di italiani che compreranno in occasione dei saldi invernali 2017: il 58,5% contro il 55% dell'anno passato,
sempre inferiore comunque a cinque anni fa quando si registrava quasi un 70%. Questi, in sintesi, i principali risultati che emergono
dall'indagine sui saldi invernali 2017, partiti in tutta Italia, realizzata da Confcommercio-Imprese per l'Italia in collaborazione con
Format Research. “Le preferenze di acquisto - secondo l’indagine - vanno, anche se meno dello scorso anno, secondo tradizione, ai
capi di abbigliamento (92,1%), calzature (79,2%), accessori (32,1%) e biancheria intima (27,4%). Fino a 200 euro il budget di spesa
per il 78,1% dei consumatori. Gli italiani continuano a dare importanza alla «qualità» dei prodotti come nei periodi pre-crisi: in
aumento, la percentuale di chi considera «molto o abbastanza importante» il periodo dei saldi, il 43,9% contro il 42,6% del gennaio
2016. I consumatori continueranno ad acquistare prodotti di marca, griffati e non prodotti di qualsiasi tipologia. Il web è protagonista
degli acquisti anche per i saldi: sono in aumento di 7,2 punti percentuali la quota degli italiani che acquisteranno prodotti a saldo
online. In crescita, seppure lieve rispetto al gennaio 2016, le aspettative delle imprese: il 23,3% ritiene che in occasione dei prossimi
saldi invernali i propri punti vendita saranno visitati in misura maggiore rispetto alla stagione precedente. Il 48,2% dei negozi
proporrà mediamente non oltre il 30% di sconto sugli articoli posti in saldo. Sale al 4,7% la percentuale di imprese che proporrà
prodotti ad oltre il 50% di sconto. Le imprese del commercio al dettaglio che sostengono che i saldi invernali 2017 incideranno oltre il
30% sulle vendite totali sono il 6,4% (contro il 6,2% del 2016). Il 59,5% delle imprese del commercio al dettaglio non si dichiara
d'accordo con la liberalizzazione totale dei saldi. Quasi 8 imprese su 10 sono d'accordo con l'idea di istituire una data unica per l'inizio
saldi a fine del mese di gennaio”.
stare, in modo da averla sempre a disposizione. Pagare un prezzo alto
non significa comprare un prodotto di qualità”.
Tra i suggerimenti quello di fare attenzione ai super sconti: “Se
l’esercizio pratica sconti superiori al 50%, spesso nasconde merce non
proprio nuova, o prezzi vecchi falsi. Un commerciante non può avere,
infatti, ricarichi così alti e dovrebbe vendere sottocosto.
È un fenomeno ‘a rischio’ soprattutto i primi e gli ultimi giorni di saldo.
Diffidate inoltre dei marchi molto simili a quelli noti. Potrebbero essere
capi contraffatti”. Tra i suggerimenti quello di puntare sulla fiducia:
“Servitevi presso negozi di cui vi fidate o acquistate merce della quale
conoscete già il prezzo o la qualità in modo da poter valutare liberamente
e autonomamente la convenienza dell’acquisto”. Tra i suggerimenti
quello di osservare bene negozi e vetrine: “Ricordate che sulla merce è
obbligatorio il cartellino che indica il vecchio prezzo, quello nuovo ed il
valore percentuale dello sconto applicato. Il prezzo deve essere inoltre
esposto ‘in modo chiaro e ben leggibile’ (D.lgs. n. 114/98). Controllate
che fra la merce in saldo non ce ne sia di nuova a prezzo pieno. La merce
in saldo deve essere inoltre separata in modo chiaro dalla ‘nuova’.
Diffidate delle vetrine coperte da manifesti che non vi consentono di
vedere la merce”. Tra i suggerimenti quello di provare i capi: “Non c’è
alcun obbligo da parte del negoziante di farvi provare gli abiti ma è una
facoltà rimessa alla discrezionalità del negoziante. Il consiglio è di
diffidare dei capi di abbigliamento che possono essere solo guardati”.
Tra i suggerimenti quello di fare attenzione ai pagamenti: “Nei negozi
che espongono in vetrina l’adesivo della carta di credito (o bancomat), il
commerciante è obbligato ad accettare queste forme di pagamento anche
per i saldi, senza oneri aggiuntivi”.
Con l'occasione dell'inizio dei saldi, l'ADOC
(Associazione per la difesa e l’orientamento dei consumatori) del Molise
ha predisposto un vademecum al fine di evitare spiacevoli sorprese nel periodo dei saldi
16 gennaio 2017 p. 7
“La vera conoscenza, è sapere i limiti
della nostra ignoranza” (Confucio)
N E L 2 0 1 7
Inoltre, nonostante le difficoltà, 1 italiano su 4 sarebbe disposto ad aiutare
famigliari, amici o sconosciuti nel caso ne avessero l’opportunità. Tra gli
ultimi buoni propositi più gettonati c’è quello di abbandonare vizi non
proprio salutari (26%). Tra questi il 50% vorrebbe smettere di fumare o
ridurne il consumo, il 23% vorrebbe ridurre il consumo di alcool, ma trova
difficile rinunciare a un paio di bicchieri di vino durante i pasti o alle birre
con gli amici. Infine, il 12% degli italiani, incuriosito dal vivere nuove
esperienze sarebbe disposto a fare qualcosa di estremo mai fatto prima, dal
paracadutismo al bungee jumping, dal canyoning fino agli incontri al buio
con sconosciuti. Tra i desideri nel cassetto degli italiani, che non possono
essere messi nella lista dei buoni propositi, ci sono: la vittoria della lotteria
(70%), riuscire ad adottare lo smart working a lavoro (50%), per poter
gestire al meglio i piccoli impegni quotidiani ed avere più elasticità, e per
ultimo, ma non meno importante, trovare il partner giusto (35%), desiderio
espresso soprattutto dai giovani lavoratori delle grandi città del nord Italia,
che si trovano ad essere spesso single, con poco tempo a disposizione e a
frequentare i soliti giri di amici senza riuscire a creare occasioni per
incontrare persone nuove.
In quest’epoca sembra un miraggio avere del tempo per se stessi, eppure
tra mille peripezie gli italiani non vogliono rinunciare a migliorare le
proprie capacità (62%). Uno dei buoni propositi stilato da nonni, genitori e
ragazzi è risparmiare (58%) e salvare qualcosa per progetti importanti.
Inoltre, molti italiani vogliono comprare casa (40%), se non per se, per i
propri figli o nipoti. Tra i giovani infatti spicca la volontà di indipendenza
dalla famiglia (68%).
Un buon metodo per prefissarsi i nuovi obiettivi e propositi risiede
nel fermarsi un attimo, prendere carta e penna e segnare
cosa di buono e male è successo nei mesi precedenti.
Analizzare l’anno passato, esplorare cosa è andato bene e male e
migliorare le criticità.
Lo studio è stato condotto da Libreriamo, in occasione delle feste natalizie
e di fine anno, grazie all’iniziativa “Caro Babbo Natale, ti scrivo” su un
panel di 1200 italiani, tra i 18 e i 65 anni.
“Scrivere nero su bianco una lettera, un programma o una lista la rende
molto più tangibile e reale rispetto al solo pensarci – afferma Saro
Trovato, sociologo e fondatore di Libreriamo – Questa “tradizione” di
esplicitare i nostri propositi ci proietta agli obiettivi futuri, indirizzando i
nostri sforzi uno scopo ben definito. Questo modo di ragionare ci
permettere di valutare come ottenere risultati diversi rispetto a quelli
passati, facendoci crescere e migliorare”.
Nel 2016 il 12% degli italiani è riuscito a tenere fede ai propri buoni
propositi e il 25% è riuscito a rispettarne la maggior parte. Purtroppo però
la maggior parte degli italiani non è riuscito a mantenere fede ai buoni
propositi, infatti il 40% della popolazione ne ha rispettati solo alcuni, il
18% giusto un paio e il 5% non è riuscito a fare nulla di ciò che si era
prefissato di fare, o ha fallito nel mentre, abbandonando i progetti in corso.
Quali sono dunque i buoni propositi che si sono prefissati gli
abitanti del Bel Paese per l’anno venturo?
Tra i buoni propositi più gettonati, gli italiani, vorrebbero migliorare se
stessi approfondendo conoscenze specifiche (62%) come una lingua
straniera (50%), tra le quali inglese, spagnolo, cinese e tedesco, o
migliorare le proprie skill, con corsi di fotografia (30%), informatica
(26%), e cucina (18%). Risparmiare soldi (58%) per investirli in piccoli e
grandi progetti futuri, strettamente personali o per la propria famiglia. Il
68% dei giovani vuole liberarsi dalle catene dei genitori e uscire di casa
per sentirsi più liberi. Per adempiere questo obiettivo sarebbero disposti a
usare parte dei risparmi per aprire un mutuo (60%) o andare in affitto in un
posto non troppo lontano da dove si lavora (40%). Circa il 42% degli
italiani, con l’anno nuovo, si propone di cambiare lavoro per poter
cambiare con qualcosa di più interessante o meno stressante. Vogliono
sempre più spesso poter viaggiare ed esplorare posti esotici e caldi (37%),
quasi affetti da una sindrome di Marco Polo. Gli abitanti del bel paese
vorrebbero vivere meglio il loro tempo, per dedicarlo ai propri hobby
(30%), da spendere sia da soli che in compagnia (25%) e smettere di
procrastinare (30%). C’è chi vuole dedicare più attenzione alla loro salute
(26%,) non ingrassare (35%) e rimanere in forma (28%).
I BUONI PROPOSITI DEGLI ITALIANI :
MIGLIORARE, RISPARMIARE, VIAGGIARE È iniziato il nuovo anno e tra i buoni propositi ci sono sempre grandi progetti
Citando il famoso fisico A. Einstein
“La follia è continuare a fare le stesse cose ed aspettarsi risultati differenti”
METÀ DEGLI ITALIANI È OTTIMISTA
VERSO IL 2017, SOPRA LA MEDIA UE
La metà degli italiani (49,8%) si dichiara ottimista sull' andamento del
proprio Paese nel corso del nuovo anno mentre l'altra metà è invece
decisamente più prudente. È quanto afferma la Coldiretti, sulla base dei
dati Deloitte sulle previsioni di fine anno, che evidenzia che tra i cittadini
europei più positivi sul futuro ci sono i danesi (80.7%), gli spagnoli
(70,1%) e i tedeschi (61,4%). L' Italia - sottolinea la Coldiretti - si colloca
leggermente al di sopra della media europea del 49% di ottimisti ma su
valori ben superiori a quelli di Polonia (38,3%), Belgio (35%) e Grecia
dove si rileva il maggior grado di pessimismo con solo il 17,7% dei
cittadini che ha una visione positiva. Gli italiani - continua la Coldiretti -
si dividono dunque sostanzialmente a metà nelle previsioni future ma la
stessa spaccatura netta si registra anche nella valutazione del 2016, anche
in questo caso in linea con le valutazioni dei cittadini europei. Questo
quadro di incertezza si è trasferito nelle spese delle feste di Natale e fine
anno per cibo, viaggi, divertimenti e regali che per gli italiani - sottolinea
la Coldiretti - sono rimaste sostanzialmente stabili rispetto allo scorso
anno (-1%), ma superiori del 19% rispetto alla media dell'Europa dove
risultano inferiori solo a quelle di danesi e spagnoli. Si conferma una
spinta verso spese utili e all' interno della famiglia, tra i parenti e gli
amici, si è preferito scegliere prodotti che non vanno sprecati oppure
oggetti o servizi a cui non è stato possibile accedere durante l'anno. L'
enogastronomia cresce anche per l'affermarsi di uno stile di vita attento
alla riscoperta della tradizione a tavola. Da segnalare - conclude la
Coldiretti - la preferenza accordata all'acquisto di prodotti ‘Made in Italy’
anche per aiutare l'economia nazionale o garantire maggiori opportunità
di lavoro a sostegno della ripresa con una particolare attenzione a quelli
provenienti dalle aree terremotate.
16 gennaio 2017 p. 8
Non va dimenticata Mosca. Anche se i
rivoluzionari ormai sono un lontano ricordo, in
tutto il paese nel 2017 si celebra il centenario
della Rivoluzione russa. Mosca, che nel 2017
ospiterà la Fifa Confederations Cup e la Coppa
del Mondo 2018, si propone di diventare una
metropoli ultramoderna, capace di spiccare per
lo stile della sua architettura imponente.
Tra le proposte più interessanti c’è Bordeaux
(Francia). È stata definita la “Bella
Addormentata” ma è perfettamente sveglia e
pronta a mostrarsi. Bordeaux ha alcuni tra gli
edifici storici meglio conservati della Francia,
fatta eccezione di Parigi. La nuova linea LGV
Sud-Ovest, che entrerà in funzione a metà del
2017, e che collegherà la città alla rete europea
di treni ad alta velocità, ridurrà il tempo di
viaggio da Parigi a sole due ore. Inoltre, la
recente apertura della “Cité du Vin” (la Città del
Vino), a ridosso della Garonna, conferma la
volontà di eleggerla a meta prediletta del turismo
enogastronomico.
Da visitare anche Buenos Aires (Argentina). La
capitale argentina ha ottenuto il titolo di capitale
latino-americana della cultura gastronomica
2017, ereditandolo dalla spagnola Merida. Tante
le attività che si svolgeranno in città durante
tutto l’anno, tra queste il Congresso sulla
gastronomia del XXI secolo, la visita di famosi
chef di America, Spagna e Portogallo, una Fiera
gastronomica regionale e molti altri
appuntamenti che puntano a promuovere i
prodotti locali nel panorama internazionale. Con
i suoi tipici barbecue, le caratteristiche osterie, i
bistrot di cucina fusion, i locali in stile
americano o le pizzerie, i celebri bar, i cocktail
innovativi, i mercati biologici e le fiere, Buenos
Aires è ormai da alcuni anni una delle
destinazioni preferite del turismo gastronomico e
culturale.
Tra le proposte più interessanti c’è Helsinki
(Finlandia). La capitale finlandese sarà al centro
di molte delle celebrazioni per il centenario
dell’indipendenza del Paese. Tra i vari eventi, ci
sono le varie mostre sul design e la cultura del
paese, il carnevale di samba, i numerosi concerti
e le manifestazioni culturali che riempiranno la
città. Inoltre, qui si svolgerà la più grande fiera
del mondo di fantascienza, la Worldcon, ci
saranno i Campionati mondiali di pattinaggio di
figura e sarà aperto al pubblico il santuario
naturale di Vallisaari. Con un po’ di fortuna nel
Nord del Paese si potrà provare l'emozione di
assistere allo spettacolo dell'aurora boreale,
visibile in circa 200 notti all'anno nella Lapponia
finlandese.
Tra le proposte più interessanti c’è sempre
L’Avana (Cuba). La morte di Fidel Castro e
l'arrivo alla Casa Bianca di Donald Trump
porteranno cambiamenti significativi nella
capitale cubana e nell'intero Paese. Nessuno può
prevedere quello che accadrà, ma di sicuro il
2017 sarà l’anno buono per visitarla e scoprirla.
Oltre alle sue attrazioni tradizionali, vale la pena
CITTÀ DA VISITARE NEL 2017:
DA MANTOVA A L’AVANA PASSANDO PER HELSINKI
fare un giro alla Fac, la Fabbrica d’Arte cubana,
spazio culturale innovativo dove si respira aria
avanguardista, o al Variedades Obispo, un
grande complesso pieno di negozi e ristoranti nel
centro storico de L'Avana Vecchia, o al
sofisticato ristorante gourmet Café Laurent con
una magnifica vista e dove assaggiare la
tradizionale “Ropa vieja”.
C’è anche Essen (Germania) da visitare. La
città tedesca di Essen ha ottenuto il titolo di
capitale europea Green 2017 grazie ai suoi
sforzi per trasformare una città mineraria in
una “città verde”, reinventandosi
completamente e abbandonando il suo passato
di città industriale diventando un esempio da
seguire. Essen ha costruito corridoi verdi e blu
all'interno della città e sta investendo molto
nelle infrastrutture verdi, come dimostra lo
sviluppo di una rete di piste ciclabili che fanno
parte del grande progetto tedesco della prima
autostrada per biciclette.
Tra le proposte più interessanti c’è Alghero.
La città della Sardegna offre tanti buoni motivi
per visitarla nel 2017 o in qualsiasi altro
momento. Ma quest'anno ospiterà la partenza
del centesimo Giro d’Italia che consentirà agli
abitanti della seconda isola più grande del
Mediterraneo di godersi per tre giorni la corsa
rosa che passerà per Olbia, Tortolì e Cagliari.
Andare ad Alghero è come fare un viaggio
indietro nel tempo, agli eventi che hanno avuto
luogo qui nel Medioevo. Si potrà scoprire la
sua storia e conoscere il suo passato di quando
apparteneva alla Corona d'Aragona, nel XII
secolo; una memoria storica che ha trasformato
questo villaggio di pescatori in una delle
attrazioni più importanti di tutta l'isola..
Tra le proposte più interessanti c’è Osaka
(Giappone). L’indice annuale Global
Destination Cities Index di Mastercard rivela
che Osaka è la seconda grande città del mondo
che si sta affermando più rapidamente come
meta per il turismo del divertimento. Inoltre,
viene classificata anche come la città in più
rapida crescita negli ultimi 8 anni. Tra le sue
attrazioni, la ruota panoramica più alta del
mondo, il più grande acquario del mondo,
l'unico parco di divertimenti Universal Studios
costruito al di fuori degli Stati Uniti.
Tra le proposte più interessanti c’è Merida
(Messico). Nel Sud del Paese, nella penisola
dello Yucatan, è una città coloniale tutta
“vestita” di bianco, piena di aromi e sapori
della sua cucina tradizionale e che offre a tutti
coloro che le fanno visita delle esperienze
magiche; Merida, recentemente nominata
capitale americana della cultura 2017, è l'unica
città al mondo ad aver ricevuto questo titolo
due volte. E nella “città bianca” si possono
trovare ogni giorno attività gratuite culturali:
folklore, musica, danza, escursioni e tante altre
cose che stimolano i sensi.
Tra le proposte più interessanti non poteva
mancare Parigi.
Il motore di ricerca di voli e hotel
www.jetcost.it ha selezionato 17 città che hanno
molto da offrire nel 2017 e che vale la pena
visitare. Tra le proposte più interessanti
troviamo Aarhus (Danimarca). La seconda città
più grande della Danimarca è la capitale
europea della cultura 2017. La città ha già
pronto un programma con più di 350 eventi, di
cui la metà gratuiti. Ci saranno spettacoli di
teatro e danza, concerti, opera, appuntamenti di
letteratura, sport e gastronomia.
Troviamo poi Mantova. Finisce il 2016 come
capitale europea della cultura e nel 2017 diventa
parte della Regione europea della gastronomia
insieme a Bergamo, Brescia e Cremona, in
pratica la Lombardia orientale. E non c’è da
stupirsi, a Mantova ci sono oltre 22 ristoranti
stellati Michelin, 25 Denominazioni d’origine
controllata e molte altre DOP e IPG. Altro
motivo per visitare Mantova nel 2017, è che
secondo un recente sondaggio è la città con la
miglior qualità della vita.
Gettonata anche Cardiff (Regno Unito). Il
2017 non è l'anno dei mondiali o degli europei
di calcio, ma questa città gallese ospiterà la
finale di Champions League 2017, sabato 3
giugno alle ore 20:45.
Troviamo poi Pafos (Cipro), eletta anche lei, nel
2017 capitale europea della cultura. Paphos ha
un ricco patrimonio storico e numerose
attrazioni, tra cui resti di templi, castelli,
fortezze, anfiteatri, i famosi mosaici d’epoca
romana di Afrodite e il sito archeologico di
Kato Paphos, inserito nella lista dell’Unesco dei
patrimoni dell’Umanità.
Tra le proposte più interessanti Fatima
(Portogallo). Il 13 maggio 2017 si festeggia il
centenario delle apparizioni della Vergine ai tre
pastorelli. Per i 100 anni, oltre alle celebrazioni
religiose e ai pellegrinaggi, ci sarà un ricco
programma culturale che comprende concerti,
mostre, teatro e conferenze.
Da scoprire anche Wittenberg (Germania).
Sono passati 500 anni da quando Martin Lutero
affisse le sue 95 tesi sulla porta della chiesa del
castello di Wittenberg. Anche se l’anno non può
essere stabilito con certezza, è stato un evento
che ha cambiato il mondo e nel 2017 si
festeggerà un grande anniversario, non solo
nelle città luterane di Wittenberg e Eisleben.
Sono stati organizzati percorsi diversi che hanno
al centro la figura di Lutero.
Tra gli itinerari c’è anche Pistoia. Famosa
anche come la “piccola Firenze”, Pistoia non ha
nulla da invidiare alle altre città della Toscana e
merita sicuramente una visita nel 2017, anno in
cui è stata eletta Capitale della cultura italiana.
La concentrazione d’arte e architettura di Pistoia
basterebbe da sola ad attirare molti visitatori,
ma è sempre rimasta un po’ oscurata dalla
vicina Firenze. Pistoia è famosa soprattutto per
le sue risorse artistiche di grande valore. Il suo
simbolo è la cattedrale del XII - XIII secolo, con
lo straordinario pulpito di Giovanni Pisano.
Finisce il 2016 e si deve iniziare a pensare al nuovo anno,
anche per i viaggi, pianificando le mete da scoprire.
“C'è un solo bene: il sapere.
E un solo male: l'ignoranza.” (Socrate)
16 gennaio 2017 p. 9
“LA TELEVISIONE SPIEGATA AL POPOLO”
di Achille Campanile
Torna in libreria “La televisione spiegata al popolo” di Achille Campanile
(Bompiani), con un nuovo testo di Aldo Grasso e con un inserto fotografico dei
personaggi televisivi raccontati dall’autore (a cura di Aldo Grasso, prefazione
di Indro Montanelli, con una nota di Oreste Del Buono). Quando Campanile
comincia a scrivere le sue critiche per l’“Europeo”, cui collabora dal 1958 al
1975, la televisione è nata da solo quattro anni: non si sa cosa sia, non si sa
come funzioni. Nel corso di questo ventennio, scemato via via l’entusiasmo
iniziale, Campanile lentamente si disamorerà del nuovo mezzo di
comunicazione, di cui criticava, col consueto, impagabile acume, la moda dei
telequiz, le annunciatrici tutte uguali o l’arroganza dei produttori, convinti di
starsi rivolgendo unicamente a un pubblico poco più che analfabeta.
L’antologia qui riproposta raccoglie le sue cronache settimanali che si offrono
oggi come una fonte per gettare uno sguardo sui programmi che hanno fondato
la televisione italiana, per cogliere il senso della messinscena che la civiltà di
quegli anni involontariamente apprestava. Campanile fu tra i primissimi a
doversi confrontare, da critico e umorista a un tempo, con uno strumento
versatile, ma di cui ancora non si conoscevano né le natura né le potenzialità né,
ovviamente, quale poteva essere la sua incidenza sui costumi degli italiani. Si è
trovato insomma a doversi ‘inventare’ un mestiere, e in questo mestiere ha
messo tutta la sua capacità di cogliere vizi segreti, tic e distorsioni di un popolo.
Achille Campanile (1899-1977) fu giornalista, critico, sceneggiatore, scrittore
paradossale, autore teatrale, uno dei maggiori umoristi del Novecento.
Collaboratore di numerosi periodici, col suo umorismo formidabile, che spinge
fino all’assurdo situazioni sentimentali e luoghi comuni.
“GUIDA AL GIRO DEL MONDO” di Nanni Delbecchi
Chi non ha sognato di fare il giro del mondo una volta nella vita?
“Guida al giro del mondo” di Nanni Delbecchi (Bompiani) è la
storia di due amici che decidono di farlo per davvero, a bordo di
una Renault 4 immatricolata nell’89. Da Ventimiglia a Zanzibar
passando per Lisbona, Buenos Aires, Tokyo, Saigon, il succedersi
delle tappe diventa un racconto picaresco fatto di luoghi noti e
sconosciuti, incontri, scoperte e contrattempi. . . Ogni giro del
mondo è unico e irripetibile, proprio come il viaggio che ognuno fa
attorno alla propria vita, e lì non c’è guida che tenga. Romanzo,
reportage, novella di viaggio, autofiction, parodia: “Guida al giro
del mondo” è anche un girovagare attorno alle giurisdizioni della
scrittura in una sequenza dipanata dal caso, dove ogni tanto
s’intravede un filo conduttore. Ma forse è solo un’impressione.
Nanni Delbecchi, lucchese di nascita e milanese di adozione, è
diventato giornalista con Indro Montanelli, prima al “Giornale”,
poi alla “Voce”, e oggi scrive per “Il Fatto Quotidiano”. È autore
tra l’altro dei reportage narrativi I giocatori (2000) e Il signor Ikea
(2007).
“PROFUMO DI MENTA” di Sabrina Gatti
Il ricordo, l'armoniosa e dolce voce del cuore, il
filo conduttore di ''Profumo di menta''. Silloge
poetica che continua il viaggio emozionale iniziato
nel 2011 con ''La pioggia sui vetri''. La melodia
gentile della parola e le atmosfere delicate, unite,
pur nella luce di un acquerello dell'anima, a temi
più forti, più aspri. L'incanto lieve dell'idillio
incontra quindi la cruda durezza del dolore, il
caldo sorriso dei ricordi, l'amaro sguardo della
sofferenza. L'orrore e la paura si riflettono, treman-
ti, nel timido specchio d'una tiepida mattina d'inizio estate, mentre la rabbia e la
forza di lottare e di continuare, nonostante le avversità, lungo un difficile
cammino, si stringono in un abbraccio alla dolcezza di un'aurora di primavera
ed alla certezza, non solo alla speranza, di un meraviglioso e splendente
domani.
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“LIEVE ED
ETERNA
COME UN FIORE” di Sabrina Gatti
''Il linguaggio dei fiori, delicato e
leggero come un soffio di vento o una
nuvola nel sole, associato spesso, a
malinconiche fanciulle vittoriane, con
lo sguardo perso oltre l’orizzonte,
verso un sogno d’amore romantico ed
impossibile, legato ad un ambito apparentemente frivolo e
femminile, risulta invece una vera e propria forma di
comunicazione, non scritta. Un modo di esprimere, sentimenti ed
emozioni senza l’uso della scrittura e della parola .
‘’Florigrafia’’, la scrittura segreta dell’anima che nei fiori si riflette
e che non solo nell’occidente dei romantici quadri vittoriani vede la
sua vita, ma in tutte le epoche, in tutti gli ambiti , tra oriente ed
occidente, in un filo invisibile che lega, la terra del sole nascente a
quella dove il sole torna alla sua dimora. Un filo invisibile, come le
lettere non scritte di questa lingua silenziosa eppure vibrante
d’emozione e di una melodia dipinta d’incanto, lieve e delicata
come la splendente eternità di un fiore.''
http://www.eraclesrl.it/index.php?page=shop.product_details&category_id=27&flypage=flypage.tpl&product_id=233&option=com_virtuemart&Itemid=53&vmcchk=1&Itemid=53
Sabrina Gatti
Sociologa e scrittrice. Master in diritto internazionale umanitario, iscritta
al Dipartimento Lombardia A.N.S. (Associazione Nazionale Sociologi).
Nata a Milano ma padernese d'adozione, appassionata di arte e cultura,
esordisce nel 2011 con la silloge poetica ‘’La pioggia sui vetri’’.
Tra i suoi scritti due raccolte di racconti ‘’Schegge di vita’’ (2012) e ‘’Le
ombre del tempo’’ (2013), una seconda silloge ‘’Il riflesso dell’anima’’
(2014) ‘’Narcisi bianchi ’’, il suo primo romanzo (2015) , e una nuova
raccolta di liriche , di recentissima uscita (ottobre 2016), dal titolo
''Profumo di menta''.
“Non leggete, come fanno i bambini,
per divertirvi,
o, come fanno gli ambiziosi
per istruirvi.
No, leggete per vivere.”
(Gustave Flaubert)
“Qualunque petto amor d’Italia
accende” (G. Leopardi)
16 gennaio 2017 p. 10
concorso
letterario
reputazione Italia
U n’indagine internazionale
misura la reputazione
di 50 nazioni.
LA REPUTAZIONE ITALIA
SESTA AL MONDO
SORPASSATO IL GIAPPONE
L’Italia sorpassa il Giappone e si colloca al sesto posto nella classifica
della reputazione delle nazioni, realizzata da GfK e Simon Anholt. Trend
negativo per tutti i Paesi della top ten: Regno Unito e Stati Uniti
registrano le flessioni maggiori dell’indice di reputazione, seguiti da
Germania, Giappone e Francia. Rispetto al 2015, l’Italia ha registrato un
trend leggermente negativo (-0.54 punti). Nonostante questo, è riuscita a
guadagnare una posizione in classifica, sorpassando il Giappone e
assestandosi al sesto posto. Questo perché - in un anno negativo per la
reputazione di tutti i Paesi più importanti - l’Italia ha perso meno terreno
rispetto ad altri. Ma cosa contribuisce maggiormente alla buona
reputazione del Bel Paese? Tra i parametri considerati nello studio, il più
apprezzato in assoluto è il turismo, per il quale l’Italia risulta al primo
posto a livello internazionale. Particolarmente positiva anche la
reputazione di cui godono cultura e persone: per entrambi i parametri ci
classifichiamo al terzo posto. Il Made in Italy continua a piacere, infatti il
nostro Paese si colloca al nono posto nella classifica delle esportazioni,
ma anche (meno scontato) in quella relativa alla capacità di attrarre
Investimenti e Immigrazione. Il parametro più negativo è quello legato al
Governo, per il quale l’Italia è solo 16esima. Nel corso del 2016, i Paesi
che hanno registrato il trend più negativo sono stati Regno Unito e Stati
Uniti (con un calo dell’indice di reputazione di oltre un punto), seguiti da
Germania, Giappone e Francia.
IN VENDITA LE CASE DEI FILM: DA 007 A GALLO CEDRONE
Parte del fascino di un film è anche la sua scenografia e spesso il set ideale cercato dal regista non è costruito in uno studio di posa, ma esiste davvero.
Case semplici e spartane o ville da mille e una notte che, sovente, diventano anch’esse protagoniste della pellicola cui fanno da sfondo. Su
Immobiliare.it (http://www.immobiliare.it) sono in vendita decine di case che sono state set di film famosi e che, per giorni o mesi, hanno ospitato fra le
loro mura attori famosissimi. Sulle montagne attorno a Cortina d’Ampezzo è in vendita, con prezzo riservato, la villa dove furono girate ben due
pellicole famosissime: nel 1963 La Pantera Rosa con David Niven e Peter Sellers e, nel 1981, 007 Solo per i tuoi occhi; a vestire i panni dell’agente
segreto di Sua Maestà era Roger Moore, il ruolo della Bond girl, fra le cime bellunesi, fu affidato alla splendida Carole Bouquet. Spostandoci a Roma si
trova l’annuncio di un altro palazzetto indipendente, oggi accatastato come immobile commerciale - ma facilmente convertibile in villa privata - dove
furono girati due film importantissimi: nel 1977 Ettore Scola lo scelse come set di Una giornata particolare e, nel 1995, fu ambientato qui il Romanzo di
un giovane povero interpretato dall’indimenticabile Alberto Sordi. Prezzo richiesto 4.100.000 euro. Non lontano da Roma, ma in provincia di Latina, a
Terracina è in vendita la casa dove Carlo Verdone, nel 1998, girò alcune scene del film Gallo Cedrone, pellicola in cui il regista e attore romano
interpretava anche la parte di un agente immobiliare dalla discutibile integrità professionale. Per comprare questa splendida proprietà che guarda da un
lato il golfo di Gaeta e dall’altro il Parco nazionale del Circeo servono 3.000.000 di euro. Dal Lazio all’Emilia Romagna, e più precisamente a
Cesenatico, per trovare la vendita della villa che è stata set di una pellicola più recente, il film televisivo Il Pirata Marco Pantani, che nel 2007
ripercorreva la vita dello sfortunato campione del ciclismo italiano morto in circostanze mai del tutto chiarite. Prezzo richiesto: 890.000 euro. Servono
invece 960.000 euro per diventare i nuovi proprietari dell’appartamento di via Milano 13, a Torino, dove sono stati girati sia Bianca come il latte, rossa
come il sangue, film con Luca Argentero del 2013, sia La verità, vi spiego, sull'amore, film con Ambra Angiolini, Giuliana De Sio e Carolina
Crescentini che sarà nelle sale dal prossimo aprile. A Firenze è in vendita per 2.200.000 euro un castello di origine medievale che non solo fu residenza
di Papa Leone X, ma anche set di numerose (e non specificate) pellicole cinematografiche del dopoguerra.
CARTOLINE DALL’ALTRA ITALIA
Scopri il mondo della nuova Emigrazione con
“Cartoline dall’altra Italia”:
http://www.9colonne.it/category/1089/cartoline-dall-altra-italia.
La web serie - realizzata con il sostegno del Ministero degli Affari
Esteri e della Cooperazione Internazionale-Direzione Generale per gli
Italiani all’Estero e le Politiche Migratorie - riallaccia i contatti con i
giovani connazionali che hanno deciso di provare un’esperienza
all’estero, per voglia o per necessità, mantenendo con le loro
testimonianze quel filo indivisibile che li lega all’Italia.
Promosso dall’Associazione
culturale La Guglia e aperto
anche ai residenti all’estero
“Poesia senza confine” 2017
Il bando si chiude il 18 marzo
“Poesia senza confine”, partita l’edizione 2017 del concorso promosso
dall’Associazione culturale La Guglia con il patrocinio e la
collaborazione dei Comuni di Agugliano e Polverigi (Ancona). La
partecipazione è aperta ai maggiorenni, anche ai non residenti in Italia,
purché le opere siano in lingua italiana. Devono essere inviate tre poesie
per ciascun autore. Il tema della poesia è libero. Le poesie devono avere
un massimo di 35 versi in lingua italiana ed essere inedite . Le opere
devono pervenire entro e non oltre il prossimo 18 marzo.
L’elenco dei finalisti e dei vincitori sarà pubblicato sul sito web
www.associazionelaguglia.it..
Regolamento e modulo di partecipazione :
http://www.associazionelaguglia.it/Premio%20poesia%202017/REGOL
AMENTO%20Poesia%20ITALIANO%202017.pdf .
Indagina de Il Sole 24 Ore sulla
“Qualità della vita”
giunta alla 27.ma edizione
Aosta la città migliore
Vibo Valentia ultima
A confronto la vivibilità nelle province italiane su un’ampia serie di
indicatori (aggiornati al 2015 e al 2016) articolati in sei settori d’indagine:
Affari, lavoro e innovazione; Reddito, risparmi e consumi; Ambiente, servizi
e welfare; Demografia, famiglia, integrazione; Giustizia, sicurezza, reati;
Cultura, tempo libero e partecipazione. È Aosta che per la terza volta in 27
anni di indagine (le precedenti nel 1993 e nel 2008) si qualifica come la
“migliore”. Al secondo ed al terzo posto si confermano Milano e Trento,
balzo in avanti per Belluno che dalla 17.ma posizione del 2015 sale in quarta
posizione. All’ultimo posto ancora una realtà del Mezzogiorno, Vibo
Valentia. Roma si posiziona al 13.mo posto, spinta dal valore del patrimonio
immobiliare e dai flussi turistici legati al Giubileo. Tris, negativo, anche per
Vibo Valentia (ultima già nel 1997 e nel 2005). Al penultimo posto Reggio
Calabria (ultima nell’edizione del 2015).
qualità della vita
Ambasciata d’Italia a Bruxelles http://www.ambbruxelles.esteri.it/Ambasciata_Bruxelles
Cancelleria Consolare a Bruxelles http://www.consbruxelles.esteri.it/Consolato_Bruxelles
Parlamento Europeo
www.europarl.europa.eu / www.europarl.it
Commissione Europea
www.ec.europa.eu / www.ec.europa.eu/italia
Consiglio dell'Unione Europea
www.consilium.europa.eu
Corte di giustizia delle Comunità europee
www.curia.europa.eu
Comitato economico e sociale
www.eesc.europa.eu
Comitato delle regioni
www.cor.europa.eu
Gazzette Ufficiali dell'Unione Europea
www.eur-lex.europa.eu/it/index.htm / www.ted.europa.eu/
EUR Info Centres
www.ec.europa.eu/enterprise-europe-network
Associazione “SVILUPPO EUROPEO” sede fiscale a Bruxelles e rappresentanza in Italia
http://www.associazionease.eu/
Nata dalla volontà di alcuni Componenti che hanno deciso di trovare uno spazio nella loro professione per offrire, attraverso un Sito web, un contributo
di pensiero e non solo. Esperti e professionisti curano Rubriche on-line, rendendosi disponibili a fornire assistenza, ispirandosi ai principi
Fondamentali dell'Unione Europea, abbracciando argomenti come, Giustizia, Salute, Ambiente, Creatività, Arte & Cultura. Chi ha necessità di un
parere professionale, può rivolgere un quesito ai componenti dell’associazione. I Consulenti dell’Associazione Sviluppo Europeo forniranno
un’assistenza di base, mentre ulteriori approfondimenti potranno essere richiesti attraverso contatti privati tra le parti.
Chi si rivolge all’ASE - chiunque desidera cogliere informa-
zioni, news ed approfondimenti sulle materie trattate ; chiunque desideri
presentare un proprio progetto e ambisce alla buona riuscita. Chiunque
desideri curare una Rubrica potrà proporsi scrivendo a:
L’Associazione consente ai propri collaboratori e sostenitori di ottenere
maggiore visibilità e instaurare nuovi rapporti in un contesto europeo.
a chi si rivolge l’ASE - l’Associazione si rivolge a professio-
nisti, artisti, a sportivi, per offrire loro l’opportunità di avere un supporto
gratuito su cui contare per un’ulteriore presentazione attraverso i canali
acquisiti, mettendo anche a disposizione il sito per condurre una Rubrica
individuale, senza doversi preoccupare della gestione e dei costi di un
sito personale. Il Sito web offre un canale attraverso il quale instaurare
un rapporto diretto tra visitatore e conduttore delle rubriche.
ALIMENTI, DIVENTA OBBLIGATORIA LA
NUOVA ETICHETTA UE
Dal 13 dicembre la nuova etichetta nutrizionale europea diventa obbligatoria per le
imprese ed estende la definizione di alimento anche ai prodotti imballati, introducendo
nuove indicazioni obbligatorie come il paese di origine, il luogo di provenienza, la
dichiarazione nutrizionale e la presenza di allergeni. La nuova etichetta nutrizionale
consente di risalire al responsabile del prodotto lungo la catena
dell’approvvigionamento, che può essere il produttore, il trasformatore ma anche
l’importatore, e questo è fondamentale dal punto di vista della tutela della salute del
consumatore. L’obbligatorietà dell’indicazione dell’origine, che prima riguardava solo
le carni bovine, ora è estesa anche alle carni ovine, caprine, suine e avicole. Il grande
assente resta il latte, per cui occorre intensificare l’azione di lobby a livello europeo.
La nuova etichettatura è prevista da Regolamento Ue n. 1169/2011 il quale prevede
anche che, nelle diciture delle etichette, viene stabilita una dimensione minima dei
caratteri per le informazioni obbligatorie, fissata in 1,2 mm (eccetto confezioni < 80
cm2 – minimo 0,9 mm). Inoltre è prevista la dichiarazione obbligatoria su contenuto
calorico, grassi, grassi saturi, carboidrati con specifico riferimento agli zuccheri e sale,
espressi come quantità per 100g o per 100 ml o per porzione mentre gli elementi
nutritivi di un elenco determinato possono essere dichiarati volontariamente. Qualsiasi
ingrediente o coadiuvante che provochi allergie deve figurare nell’elenco degli
ingredienti con un riferimento chiaro alla denominazione della sostanza definita come
allergene. Inoltre l'allergene deve essere evidenziato attraverso un tipo di carattere
chiaramente distinto dagli altri, per dimensioni, stile o colore di sfondo. La lista dei
nanomateriali impiegati va inserita fra gli ingredienti e l’indicazione “oli vegetali” o
“grassi vegetali” viene superata in quanto tra gli ingredienti si dovrà specificare quale
tipo di olio o di grasso è stato utilizzato.
“Per essere italiani nel mondo,
dobbiamo essere europei in Italia”
(Gianni Agnelli)
16 gennaio 2017 p. 11
EUROSTAT: SPESE CASA, IN ITALIA
6° MAGGIOR INCREMENTO
Secondo i dati resi noti azione (acqua, elettricità e gas) ha
registrato il sesto maggior incremento di spesa dell’Unione
Europea. Per questa voce di spesa, infatti, le famiglie
italiane sono passate dal 20,5% della spesa totale familiare
al 23,8% del 2015, +3,3 punti percentuali. Si tratta
dell’incremento più consistente dopo Spagna (+5,6), Irlanda
(+5), Portogallo (+4,5), Olanda (+3,8) e Finlandia (+3,6),
ben superiore alla media Ue (+1,9) o all’Area Euro (+2,3).
L’Europa è più sana di quanto
molti credono
La vera malattia in Europa
sono i suoi oppositori (Jacques Delors)
notizie dall’europa
VISITATE IL NOSTRO SITO www.BottegArte.eu
è in rete con una pagina riservata a
"Il Botteghino"
lo staff di BottegArte e
“IL BOTTEGHINO”
e
....
16 gennaio 2017 p. 12
NOTRE DAME DE PARIS RECORD:
A GRANDE RICHIESTA ANCHE
NEL 2017
“Notre Dame de Paris”, il più grande successo di sempre
nella storia dello spettacolo in Italia riprende le
rappresentazioni per le feste di Natale e ci accompagnerà
almeno fino alla metà del 2017. Dopo una prima parte di
tour rovente con dei veri e propri “bagni di folla” che hanno
infiammato i cuori del pubblico, ci sarà una seconda parte a
grande richiesta, ripartendo dalla capitale il 28 dicembre,
con tappe nei principali capoluoghi della penisola nel 2017:
Torino, Bologna, Milano, Ancona, Bari, Napoli, Lugano,
Rimini, Firenze, Padova. Alcune sono tappe nuove, altre
sono ritorni dopo il trionfo delle rappresentazioni andate in
scena quest’anno. In un momento storico particolarmente
difficile come quello attuale, il bilancio di questo
incredibile ritorno fa gridare al miracolo: l’opera musicale
firmata da Riccardo Cocciante ha fatto impennare le vendite
dei biglietti a teatro quest’anno, capitanando la classifica
dei titoli, e superando le presenze dei più grandi live della
musica rock e pop. Sono infatti oltre 700mila i biglietti
venduti ad oggi e ben 23 le città visitate (da Trieste a
Reggio Calabria passando per la Sicilia e la Sardegna) per
un totale di 171 repliche a colpi di sold out, con pubblico in
delirio e critiche entusiaste. “Notre Dame de Paris” oltre ad
essere il più grande successo di sempre nella storia dello
spettacolo in Italia, è anche lo show più importante che sia
mai stato prodotto in Europa.
E’ diventato un vero e proprio “cult”, grazie soprattutto al
grande amore che l’affezionatissimo pubblico gli tributa
ogni sera, affollando le rappresentazioni in ogni città della
penisola. In undici anni di programmazione, ha superato i
3.500.000 di spettatori in circa 1.000 repliche, 42 le città
visitate in Italia per un totale di 113 tappe. “Notre Dame de
Paris ha cambiato il modo di fare un certo tipo di
spettacolo” afferma Riccardo Cocciante “Il mio intento era
quello di creare un’espressione popolare moderna,
recuperare la nostra cultura europea e lo strumento della
voce, e inserirle in un contesto moderno. Quest’opera non è
una fotografia ma un’immagine in movimento che vive nel
tempo e diventa ogni volta qualcosa di
diverso, grazie alla forza attrattiva di una
scrittura che ti porta dentro alla storia”.
E il produttore David Zard aggiunge
“Tenere conto del pubblico è la prima cosa
nel nostro lavoro. Dare certezze al pubblico
è fondamentale. Notre Dame de Paris ha
questo enorme successo perché è onesto,
mantiene ciò che promette”. "Notre Dame
de Paris" è l’opera popolare moderna tratta
dall’omonimo romanzo di Victor Hugo,
prodotta da David e Clemente Zard, con le
musiche di Riccardo Cocciante e le liriche
di Luc Plamondon adattate in italiano da
Pasquale Panella. In scena un cast
d'eccezione: Lola Ponce (Esmeralda), Giò
Di Tonno (Quasimodo), Vittorio Matteucci
(Frollo), Leonardo Di Minno (Clopin),
Matteo Setti (Gringoire), Graziano
Galatone (Febo) e Tania Tuccinardi
(Fiordaliso), assieme al secondo cast e agli
oltre 30 ballerini e acrobati. “Provo
un’enorme gratitudine nei confronti degli
spettatori italiani. Moltissimi tornano a
vederci, continuamente, e sono sempre di
più! Notre Dame de Paris ha cambiato le
loro vite, e le nostre: un’esplosione di
energia e di amore che viviamo ogni sera”
dichiara Lola Ponce, e Giò Di Tonno
racconta che “oggi affrontiamo questo
spettacolo con maggior consapevolezza ma
senza aver perso la voglia di divertirci.
Quando abbiamo iniziato 14 anni fa sentivo
di dover fare uno sforzo in più per
conquistare il pubblico, oggi sono molto
più sicuro e voglio solo dare emozioni. Ed
il bello è che in tutti questi anni noi siamo
cambiati ma l’entusiasmo del pubblico è
rimasto intatto. L’opera ha ancora più
successo di prima e ogni sera ne siamo
esterrefatti”.
SANREMO 2017
I CAMPIONI IN GARA E LE
NUOVE PROPOSTE
Carlo Conti, nella sua veste di Direttore
Artistico del 67° Festival della Canzone
Italiana di Sanremo, ha comunicato nel corso
della trasmissione “Sarà Sanremo",
trasmessa in diretta su Rai1 e Radio2 da
Villa Ormond, i 22 Campioni che
prenderanno parte alle 5 serate del Festival
in programma dal 7 all’11 febbraio 2017. I
Campioni parteciperanno con 22 canzoni
inedite e si esibiranno nelle prime 2 giornate
del Festival divisi in due gruppi da 11: di
questi i primi 8 (dopo il voto della Giuria
della Sala Stampa e del Televoto che
avranno un peso del 50% a testa)
accederanno alla serata del venerdì (per un
totale di 16) mentre gli ultimi 3 classificati
(per un totale di 6 tra le prime 2 serate)
prenderanno parte ad un torneo eliminatorio
nella serata del giovedì. Due di questi sei
saranno definitivamente eliminati e gli altri 4
si aggiungeranno ai 16 già classificati.
Durante “Sarà Sanremo” la Giuria televisiva,
composta da Massimo Ranieri, Anna
Foglietta, Amadeus, Fabio Canino e Andrea
Delogu, ha invece selezionato i 6 artisti, tra i
12 in gara, che parteciperanno al Festival
nella categoria Nuove Proposte. Ai 6
prescelti si sono uniti i 2 giovani provenienti
da Area Sanremo. Tra i 22 campioni in gara
ci sono: Al Bano, Elodie, Paola Turci,
Samuel, Fiorella Mannoia, Nesli & Alice
Paba, Michele Bravi, Fabrizio Moro, Giusy
Ferreri, Gigi D’alessio, Raige E Giulia Luzi,
Ron, Ermal Meta, Michele Zarrillo,
Lodovica Comello, Sergio Sylvestre,
Clementino, Alessio Bernabei,
Chiara,Francesco Gabbani, Bianca Atzei,
Marco Masini. Ecco invece, i nomi delle 8
nuove proposte: Marianne Mirage,
Maldestro, Lele, Leonardo Lamacchia,
Tommaso Pini, Francesco Guasti, Valeria
Farinacci e Braschi.
IL VOLO IN CONCERTO
A MALTA
A grande richiesta, si aggiungono due
nuove date al tour “Notte Magica” de IL
VOLO, confermando il grande successo del
progetto dedicato ai tre tenori: l’8 giugno si
esibiranno a Malta e il 10 giugno a Napoli.
Vivete per il presente sognate per l'avvenire
imparate dal passato
CULTURA E SPETTACOLI
RON A SANREMO CON
“L’OTTAVA MERAVIGLIA”
Ron sarà in gara al 67° Festival di Sanremo con il brano
“L’ottava Meraviglia”, di cui è autore insieme a Mattia Del
Forno, Francesco Caprara ed Emiliano Mangia. Questa
sarà la settima volta in gara al Festival di Sanremo per il
cantautore che ha fatto il suo esordio sul palco dell’Ariston
a soli 16 anni in coppia con Nada e ha vinto il Festival nel
1996 in coppia con Tosca con il brano “Vorrei incontrarti
fra cent’anni”. Oltre 40 date in prestigiose località italiane
tra la primavera e l’estate 2016.
SPETTACOLI
Trovate i vostri biglietti tra una scelta di 48000 spettacoli in più di 40 paesi
http://www.music-opera.com
Ron tornerà il 6 marzo al Teatro
Arcimboldi di Milano con uno speciale e
imperdibile evento benefico a sostegno
di AISLA, l’Associazione Italiana
Sclerosi Laterale Amiotrofica, e della
ricerca sulla SLA.
Inserto
Avvenimenti 2016
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forniti gratuitamente e in modo del tutto benevolo.
Appuntamento sul
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verso il 15 di ogni mese
L’ONDATA DI NUOVI
SINDACI
E IL REFERENDUM
SULLE TRIVELLE
La primavera porta con sé una serie di importanti
tornate elettorali: si comincia il 17 aprile con il
referendum abrogativo contro le trivellazioni entro
le 12 miglia da coste e aree protette, che non
raggiunge il quorum, fermandosi poco oltre il 32%
dei votanti. A giugno però si vota in molte delle
principali città italiane ed emerge tutta la voglia di
novità dei cittadini italiani, che in maggioranza
bocciano i partiti tradizionali: a Milano vince
Giuseppe Sala, appoggiato dal Pd ma visto
soprattutto come l’uomo dell’Expo, Napoli e
Cagliari confermano Massimo Zedda e Luigi De
Magistris, Torino e Roma sono invece le prime due
grandi città conquistate dal Movimento 5 stelle,
rispettivamente con Chiara Appendino e Virginia
Raggi. E il 23 giugno un altro referendum, quello
britannico sull’uscita dall’Unione europea.
L’ENNESIMO DRAMMA
DEI MIGRANTI
Per quanto concerne la questione
dell’immigrazione, con il ritorno del bel tempo
ricominciano gli sbarchi: l’Unione europea nel
frattempo ha firmato un accordo con il governo di
Ankara per contenere gli arrivi dalla Turchia, con il
risultato che a fronte di un blocco dei flussi dalla
Grecia, la maggior parte dei migranti tenta la rotta
dell’Italia: sono 153mila i profughi sbarcati sulle
coste italiane da gennaio a novembre, e purtroppo è
da record anche il numero delle vittime del
Mediterraneo, circa 5.000 persone.
IL GIUBILEO
E GLI APPALTI
I referendum, il dramma dei migranti, il
caso Giulio Regeni, il terremoto, la crisi
delle banche.
Sono queste le parole chiave del 2016 che l’Italia ha
consegnato ai posteri. Reduce dal successo
gestionale, quasi insperato, dell’Expo di Milano,
l’Italia entra nel 2016 impegnata ad ospitare un altro
grande evento di rilevanza mondiale, il Giubileo
della misericordia indetto a Roma da papa
Francesco: un evento partito tra mille
preoccupazioni (gli atti di terrorismo internazionale
sempre più frequenti, una città in quel momento
commissariata, fondi che sembravano scarseggiare)
ma gestito alla resa dei fatti in maniera
soddisfacente, con 22 milioni di pellegrini giunti in
12 mesi nella Capitale.
Intanto già ai primi di gennaio vede la luce il nuovo
codice sugli appalti, che fa tesoro proprio del lavoro
fatto dall’autorità anticorruzione per salvare l’Expo
milanese.
DALLE BANCHE
ALLE UNIONI CIVILI
In parlamento intanto si lavora. Tra la primavera e
l’estate accanto a provvedimenti molto contestati,
come la riforma costituzionale portata avanti quasi
in solitaria dalla maggioranza e il decreto per
salvare Banca Etruria, Banca Marche, Carichieti e
Carife dal fallimento, passano anche leggi utili: la
riforma del terzo settore, le unioni civili (che
comunque porta con sé la polemica sulle adozioni)
la legge sul reato di negazionismo, quella detta sul
‘Dopo di noi’ per l’assistenza ai disabili, la legge
contro gli sprechi alimentari.
FATTI E AVVENIMENTI
DELL’ANNO CHE È PASSATO
I fatti dell’Italia
16 gennaio 2017 p. 13
CINEMA :
UN ANNO D’ORO CON
“PERFETTI SCONOSCIUTI”
Per il cinema italiano il 2016 è stato un anno
d’oro e verrà ricordato per pellicole come “Lo
chiamavano Jeeg Robot” di Gabriele Mainetti,
“Perfetti sconosciuti” di Paolo Genovese,
“Veloce come il vento” di Matteo Rovere,
“Indivisibili” di Edoardo De Angelis, “La pazza
gioia” di Paolo Virzì, “Assolo” di Laura
Morante, “Fai bei sogni” di Marchio Bellocchio,
“In guerra per amore” di Pif ma soprattutto per
“Fuocoammare” di Gianfranco Rosi.
L’opera di Rosi è un prezioso documento girato
in “presa diretta” nell’isola di Lampedusa, che
ha richiesto un anno e mezzo di lavorazione.
Racconta la tragedia dell’immigrazione in una
terra “di confine”, dove il fenomeno degli
sbarchi coinvolge non solo i migranti, ma anche
gli isolani che vivono tutti i giorni a contatto
con una realtà così complessa.
Ha trionfato al Festival Internazionale del
Cinema di Berlino - il regista ha fatto incetta di
premi alla Berlinale aggiudicandosi l’ambito
Orso d’oro come miglior film, oltre
all’Amnesty International, Ökumenische Jury
(Premio Giuria Ecumenica) e il prestigioso
Morgenpost (Premio del pubblico) – ma non
solo visto che è stato protagonista agli
European Film Awards.
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UN 2016 DI GRANDI ADDII
David Bowie, Prince e George Michael: il 2016 ha portato via con sé molte star. E non solo.
Quest’anno, infatti, abbiamo detto addio a dei veri e propri miti, personaggi che hanno lasciato un
segno nel mondo della musica, del cinema, della cultura e dello spettacolo. Anche il nostro Paese è
stato “toccato” da una serie di lutti importanti. L’anno si è aperto con la scomparsa di una diva del
cinema: Silvana Pampanini. Era il 6 gennaio quando l’attrice romana, una delle più amate e più
famose al mondo, si è spenta: aveva 90 anni. Qualche giorno più tardi, il 19 gennaio, muore Ettore
Scola: uno degli autori più importanti del cinema italiano, come sceneggiatore e come regista. Noto
soprattutto per aver diretto capolavori come C’eravamo tanto amati (1974), Brutti, sporchi e cattivi
(1976), Una giornata particolare (1977), La terrazza (1980) e La famiglia (1987) il regista aveva 84
anni. Anche il mondo del teatro nel 2016 ha perso uno dei suoi giganti: il 28 maggio si spegne,
infatti, all’età di 92 anni, Giorgio Albertazzi. E un altro gigante, il gigante buono del cinema
italiano, muore il 27 giugno a Roma: l’attore Carlo Pedersoli, meglio conosciuto come Bud
Spencer. Aveva 86 anni e verrà ricordato per le tante commedie che lo hanno visto protagonista –
tra risate e cazzotti - accanto a Terence Hill. Sempre nel 2016, il 30 luglio, è scomparsa l’attrice
Anna Marchesini: aveva 62 anni ed era malata da tempo di artrite reumatoide. Impossibile poi
dimenticare la scomparsa di Dario Fo. Drammaturgo, attore, regista, scrittore, autore, illustratore,
pittore, scenografo: Dario Fo è deceduto il 13 ottobre a Milano all’età di 90 anni. “Figura
preminente del teatro politico che, nella tradizione dei giullari medievali, ha fustigato il potere e
restaurato la dignità degli umili”: con queste motivazioni veniva insignito del premio Nobel per la
Letteratura nel 1997 (sesto nobel italiano dopo Carducci, Deledda, Pirandello, Quasimodo e
Montale). Il nostro Paese ha pianto quest’anno anche uno dei più grandi personaggi della letteratura
italiana moderna: il 19 febbraio è morto a 84 anni lo scrittore, semiologo e filosofo Umberto Eco.
Narratore, editore, saggista, parodista ed enciclopedista, intellettuale e “tuttologo”, secondo una
definizione che lui stesso aveva coniato, Eco è stato autore di opere come Il nome della Rosa, Il
cimitero di Praga o L’isola del giorno prima ma anche di numerosi saggi di semiotica, estetica
medievale e linguistica. Anche il piccolo schermo ha perso alcuni dei suoi più amati protagonisti:
nella notte tra il 27 e il 28 ottobre a 84 anni si spegne il conduttore televisivo Luciano Rispoli,
celebre ideatore di programmi come Parola mia e Tappeto volante. Mentre il primo dicembre muore
don Antonio Polese, meglio conosciuto come il Boss delle cerimonie del popolare programma di
Real Time.
LA TERRA TREMA
NEL CENTRO ITALIA
La pausa estiva è destinata però a distogliere
l’attenzione dalla politica e concentrarla
purtroppo su alcuni fatti di cronaca drammatici,
su tutti l’incubo dei terremoti nel centro Italia:
il 24 agosto una scossa di magnitudo 5,9 ad
Amatrice alla vigilia della sagra
dell’amatriciana, causa la morte di 298
persone; un mese dopo, il 30 ottobre, un
terremoto ancora più forte, di magnitudo 6,5,
con epicentro tra Norcia e Macerata rade al
suolo diversi paesi, pur non facendo
fortunatamente ulteriori vittime. I soccorsi
della Protezione civile sono rapidissimi, ma
saranno migliaia gli sfollati che saranno
costretti a passare quest’inverno nei container o
in villette prefabbricate in attesa della
ricostruzione promessa dal governo. Intanto il
12 luglio in Puglia un incidente ferroviario tra
Andria e Corato causa 23 morti e più di 50
feriti. Si tratta di errore umano ma l’incidente
avviene in un tratto a binario unico, e tanto
basta ad innescare una giusta polemica sullo
stato delle infrastrutture del Mezzogiorno.
LA RIFORMA
COSTITUZIONALE E IL
REFERENDUM
Oltre agli interventi sul terremoto, la legge
per il contrasto del caporalato e la ratifica
dell’accordo di Parigi sul clima sono tra le
ultime cose portate a casa dal parlamento e
dal governo Renzi. Campagna referendaria
tra le più accese, quella sulla riforma
costituzionale: da un lato c’è il fronte del sì,
capeggiato dalla maggioranza di governo,
che vuole stabilità e governabilità, dall’altro
il No, che contesta una riforma giudicata
pasticciata, poco condivisa e che rischia di
consegnare troppi poteri a chi governa anche
per via di una legge elettorale, l’Italicum,
fortemente maggioritaria. In seguito alla
vittoria del No con il 59% dei voti e
un’affluenza altissima, il premier Matteo
Renzi rassegna le dimissioni, come aveva
preannunciato personalizzando (sbagliando,
secondo giudizio unanime degli analisti) la
sfida referendaria.
IL NUOVO GOVERNO
GENTILONI
Gli ultimi atti del 2016 sono affidati dunque
al nuovo governo, affidato dal presidente
della Repubblica Sergio Mattarella all’ex
ministro Paolo Gentiloni il quale ha scelto
una squadra del tutto simile a quella
precedente, con l’eccezione dello
spostamento di Angelino Alfano dall’Interno
agli Esteri, la promozione di Marco Minniti
al Viminale, la sostituzione di Stefania
Giannini all’Istruzione con Valeria Fedeli. Al
nuovo esecutivo spetterà affrontare subito un
nuovo caso-banche, con il necessario
salvataggio del Monte dei Paschi di Siena, e
poi accompagnare la nascita di una nuova
legge elettorale.
I fatti di spettacolo
MUSICA :
NUOVI DISCHI E
GRANDI SPETTACOLI
Nel 2016 sono poi arrivati i nuovi dischi di
grandi artisti: da Giorgia con “Oronero” a
Fiorella Mannoia con “Combattente” passando
per Ligabue con “Made in Italy” fino a Tiziano
Ferro e il suo “Il mestiere della vita”. Senza
dimenticare Zucchero e il suo “Black Cat”:
l’artista inoltre è stato protagonista a settembre di
11 date all’Arena di Verona dove ha richiamato
oltre 115.000 spettatori da tutta Italia, Europa e
non solo. Tra i personaggi più popolari del 2016
c’è poi Manuel Agnelli leader degli
“Afterhours”: è stato lui la rivelazione
dell’ultima edizione del talent show X-Factor
dove ha vestito i panni del giudice tanto
preparato quanto pungente.
TV :
SANREMO,
RISCHIATUTTO,
2016 D’AUTORE
Il 2016 è anche l’anno del fortunato Festival di
Sanremo diretto e condotto da Carlo Conti: con
ascolti record è stato il festival più visto degli
ultimi 11 anni. Ad avere la meglio gli Stadio con
il brano “Un giorno mi dirai”.
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SIRIA E MIGRANTI
EMERGENZA MONDIALE
In Siria, è emergenza umanitaria. Il 12 dicembre, dopo quattro anni di
guerra, le forze del regime di Bashar al Assad riconquistano la città di
Aleppo. L'Onu chiede di fermare la “carneficina”, Amnesty parla di
“crimini di guerra”, mentre la comunità internazionale intima alla Siria di
tenere a freno i suoi soldati e garantire la protezione ai civili innocenti, e
alla Russia di moderare i bombardamenti aerei: inizia l'evacuazione dei
civili. Proprio l’intervento russo in Siria sembrerebbe essere il movente
dell’omicidio dell’ambasciatore russo ad Ankara Andrey Karlov, ucciso
il 19 dicembre da un poliziotto durante una mostra fotografica.
Da non dimenticare l’emergenza migranti. Il numero di migranti morti
nel Mediterraneo nel tentativo di raggiungere l'Europa ha raggiunto
quest'anno il tragico record di circa 5 mila vittime.
UN 2016 SEGNATO DAL TERRORISMO
L’attentato al mercatino di Natale di Berlino – 12 morti, tra cui l’italiana Fabrizia Di Lorenzo -
è solo l’ultimo atto terroristico, in ordine cronologico, che in quest’anno ha colpito il cuore
dell’Europa. Dalla Francia al Belgio e alla Germania, il 2016 sarà ricordato per l'attacco
frontale che il terrorismo islamista ha sferrato al Vecchio Continente. Un’escalation di terrore
iniziata il 7 gennaio, nel giorno in cui la Francia celebrava l’anniversario dell’attentato al
settimanale satirico Charlie Hebdo: un uomo, al grido di “Allah Akbar”, si lancia contro alcuni
poliziotti, ferendone uno. Ma è il 22 marzo che il sedicente Stato islamico mette a segno uno
degli attacchi più feroci. Una raffica di attentati colpisce Bruxelles: prima due kamikaze nella
hall dell'aeroporto, poi una bomba nella stazione della metropolitana Maalbeek hanno seminato
morte e paura. Il bilancio degli attacchi è di 32 morti e circa 300 feriti. Passeranno poco meno
di quattro mesi e l’Isis colpisce ancora, in Francia. Un camion piomba sulla folla radunata sul
lungomare della Promenade des Anglais di Nizza per i festeggiamenti della festa nazionale
francese. Le vittime sono 86, tra cui 6 italiani, i feriti oltre 300. Un 2016 segnato anche da un
caso internazionale dai tanti punti oscuri, destinato ad assume re una forte connotazione politica
e che apre una nuova epoca nei rapporti tra Italia ed Egitto. Si tratta dell’omicidio di Giulio
Regeni, giovane ricercatore italiano, scomparso al Cairo il 25 gennaio, nel giorno in cui si erano
svolte manifestazioni contro il governo, e trovato morto qualche giorno dopo. Il governo
italiano si attiva per avere spiegazioni dalle autorità egiziane che attribuiscono l'omicidio del
ragazzo friulano ad una banda criminale. La versione non convince e si mobilità la comunità
internazionale per chiedere la verità sul caso.
BREXIT E TRUMP
È L’ANNO DEI VOTI CHOC
È anche l’anno dei voti choc: prima la Gran Bretagna, che il 23 giugno
sceglie di lasciare l'Unione europea. La Brexit vince il referendum con il
51,9%: un risultato che sconquassa l'Europa, con immediate
ripercussioni sulla politica britannica. A novembre è la volta invece
degli Stati Uniti, che scelgono di voltare pagina: dopo una campagna
elettorale infuocata, Donald Trump vince le elezioni e diventa
presidente. La rivale democratica Hillary Clinton, favorita fino
all'ultimo, vince tuttavia il voto popolare con 2 milioni di voti in più.
Nei giorni successivi all’elezione di Trump, arriva la notizia della morte
di Fidel Castro: il lider maximo aveva 90 anni. Dopo lo storico disgelo
voluto da Obama, il futuro delle relazioni tra Stati Uniti e Cuba è ora
nelle mani di Trump.
L’anno che si è appena concluso ha segnato
anche il ritorno sul piccolo schermo di due icone
degli anni ’80: Heather Parisi e Lorella Cuccarini
protagoniste con “Nemica amatissima” di due
prime serate su Rai1. Nel 2016 in tv è inoltre
approdato per la prima volta il trono gay di
“Uomini e donne”, il programma di Canale 5
condotto da Maria De Filippi dove ha fatto
capolino il primo tronista gay della storia:
Claudio Sona. Ed è sempre Canale 5 ad ospitare
la prima edizione del reality “Grande Fratello
Vip”: a vincere è Alessia Macari, la cantante
“nata” nel programma “Avanti un altro” (dalla
stagione 2014-2015) dove interpreta il ruolo della
“Ciociara”. Quest’anno è poi tornato grazie a
Fabio Fazio,“Rischiatutto”: una serie di serate
dedicate al celebre game show. Un successo. Ed
è stato un successo anche la serie tv “I Medici
Masters of Florence” su Rai1 con Dustin
Hoffman e Richard Madden. Così come è stata
premiata dal pubblico “The Young Pope” dove a
vestire i panni del pontefice è stato un
carismatico Jude Law: la serie firmata dal regista
premio Oscar Paolo Sorrentino per Sky Atlantic
ha lasciato un segno. Per quanto riguarda la
musica il 2016 è stato l’anno di Fabio Rovazzi e
dei suoi due tormentoni: prima “Andiamo a
comandare” poi “Tutto molto interessante”.
I fatti nel mondo
I fatti di sport
2016: ANNO DELLE OLIMPIADI
È stato un anno di grandi emozioni il 2016, suggellato dalle imprese olimpiche di Rio de Janeiro, che
hanno consacrato il giamaicano Usain Bolt nell’atletica, confermatosi l’uomo più veloce del mondo e
Michael Phelps nel nuoto, l’atleta più titolato dei Giochi olimpici moderni. Il medagliere azzurro
conterà alla fine 28 medaglie, di cui 8 ori, 12 argenti e 8 bronzi, ma al di là della contabilità ciò che
conta davvero sono le storie umane e sportive dei protagonisti. Quelle di Rio sono state Olimpiadi di
happy end, come quello vissuto da Tania Cagnotto, che con l’argento in coppia con Francesca
Dallapè (e con un bronzo) ha chiuso al meglio una carriera straordinaria; ma sono state anche
Olimpiadi di grandi delusioni, come quella di Federica Pellegrini, che dopo la medaglia mancata ai
Giochi ha scongiurato però l’idea del ritiro, trovando pronto riscatto ai campionati del mondo in
vasca corta in Canada. Sono state Olimpiadi che hanno visto rifulgere gli ori di Gregorio Paltrinieri
nei 1500 stile libero, di Elia Viviani nel Ciclismo su pista (Omnium), di Niccolò Campriani nel Tiro
a segno (carabina 50 metri 3 posizioni e carabina 10 metri), di Gabriele Rossetti (Skeet maschile) e
Diana Bacosi (Skeet femminile), di Daniele Garozzo nel Fioretto maschile e Fabio Basile nel Judo.
Non è arrivato l’oro, ma grandi emozioni ci hanno regalato il Setterosa, il Beach Volley e la
Pallavolo maschile. Nel ciclismo ci ha commosso la sfortuna di Vincenzo Nibali, fresco vincitore del
Giro d’Italia, che nella prova in linea a una manciata di chilometri dal traguardo è caduto
rovinosamente in discesa, vedendo sfumare una medaglia olimpica più che probabile. Ma il tedoforo
di Rio è stato il maratoneta Vanderlei de Lima, che dodici anni fa alle Olimpiadi di Atene fu placcato
da un folle mentre era in testa alla corsa. Il messaggio è chiaro: quando si cade, ci si può rialzare.
CONTE, DALL’ITALIA
ALLA PREMIER
Poco prima delle avventure a cinque cerchi,
è stata la coraggiosa Italia di Antonio Conte
a emozionare gli italiani. Ai Campionati
europei di calcio giocati in Francia, gli
azzurri vengono fermati ai calci di rigore
dalla Germania campione del mondo nei
quarti di finale, dopo aver
sorprendentemente battuto squadre sulla
carta più forti come Belgio e Spagna. Ora il
tecnico leccese è alla guida del Chelsea, in
testa alla Premier League, mentre la
Nazionale è stata affidata alle cure di
Giampiero Ventura.