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AMBBUENOSAIRES Guida per l'operatore economico italiano in Argentina Numero 1

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esidero rivolgere un caloroso saluto agliimprenditori italiani, che spero possano utilizzare

questa pubblicazione per acquisire informazioni sullepotenzialitá economiche e commerciali offerte da quelgrande Paese che è l’Argentina.Oggi il principale veicolo di informazione per chiunquesia alla ricerca di notizie è internet. Per questa ragionecerchiamo di offrire uno strumento agile, aggiornato edi facile accesso che consenta a tutti di trovarerapidamente i dati di interesse. E‘ per questo che,superando i naturali limiti della carta stampata, la nostrainiziativa nasce con il preciso intento di essere unstrumento “disponibile” su Internet e conseguenementeutilizzabile sui vostri smartphone e sui recentissimi iPad.Questa “Guida per l’imprenditore italiano in Argentina”, disponibile all’indirizzo (:::::::::) si articola in numerosesezioni all’interno delle quali è possibile trovare quellenotizie notizie che rendono possibile iniziare aconsiderare concretamente una possibile iniziativaeconomica o commerciale e non mancano le note sullerelazioni tra Italia e Argentina in campo politico,economico, culturale e scientifico. Numerose sonoinfatti le occasioni di investimento in Argentina el’Ufficio Economico-Commerciale dell’Ambasciatalavora intensamente per sviluppare appieno il potenzialeinsito nella relazione bilaterale. In tale impegno,l’Ambasciata è affiancata dall’Istituto per il Commerciocon l’Estero (ICE) e dall’Ente Nazionale Italiano per ilTurismo (ENIT), oltre che dal sistema CameralediBuenos Aires, Rosario, Cordoba e Mendoza.Infine una sezione è interamente dedicata ai servizi chel’imprenditore può utilizzare nel Paese.E` sempre opportuno al momento dell’inizio di unaattività imprenditoriale utilizzare i servizi di qualificatiprofessionisti, sia per la costituzione societaria sia perla gestione fiscale e tributaria dell’iniziativa, ma èimportante prendere coscienza della concreta attività disupporto alle Vostre eventuali iniziative che può esseresvolta dall’Ambasciata d’Italia in Argentina tramite ilproprio Ufficio Economico e Commerciale,raggiungibile anche via mail scrivendo all’[email protected] a tutti voi una buona lettura!Guido La Tella

Ambasciata d'Italia a Buenos AiresUfficio Economico e CommercialeBillinghurst 25771425 Capital FederalBuenos Aires

Ambasciata d'Italia, ICE, Sistema Camerale Italo-Argentino, Studio diConsulenza Dott. De la Mirandola, Agenzia per lo Sviluppo delle Piccole eMedie Imprese Argentine, Agenzia Governativa per la promozione degliinvestimenti stranieri, Cittá di Buenos Aires, etc..

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In un tempo nel quale gliimprenditori sono sempre dotatidegli smartphone piú evolutianche la miglior pubblicazioneche voglia avere un carattere dipromozione di iniziativeeconomiche e commercialiincontra in qualche modo unacerta difficoltà di diffusioneladdove sia stampatatradizionalmente. Gli utenti finalidi questo tipo di iniziative sonopersone che viaggiano molto,tendono a ridurre al minimo il pesodei propri bagagli, leggono leul time notizie economiche unminuto prima di essere obbligatia spegnere i cellulari dalpersonale di bordo..Pur mantenendo le peculiarità digenerare un documento daicontenuti ponderati, tipichedell'origine istituzionale degli stessi,era evidente la necessità diadeguamento di questa offertaistituzionale di supporto e stimolodelle attività imprenditoriali allenuove modalità di usufruizione dicontenuti informativi alle quali cisiamo già subito tutti adeguati, eche sono ormai considerateirrinunciabili dalla maggior partedegli imprenditori che lavoranoall'estero.In realtà non abbiamo deciso diadeguarci, ma di superare lestesse aspettative dell'utenza.Questa pubblicazione è quindiscaricabile da internet, sfogliabilesu internet, stampabile in unformato news, perfinopersonalizzabile nei contenutidella nostra personalissima copiada portare apresso.... nel nostro

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Contenuti

1 Saluto

2 Avviare un'attività

in Argentina

3 Rapporto PAese

4 Servizi

5 Indirrizzi utili

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Non vi e`dubbio chel'iniziativa personale e ladeterminazione aiutinopiù di tanti consigli....

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vviare un’attività imprenditoriale in Argentina

La normativa sugli investimenti esteri

Per l’operatore non residente la legge di riferimento pereffettuare investimenti in Argentina e’ la Ley No 21.382/1993, modificata dal Decreto Esecutivo 1.853/1993.

In base a questa legge, gli investitori stranieripossono effettuare investimentinel paese alle stesse condizioni degli investitori residenti e senza necessitàdi approvazione preventiva o di registrazione alcuna. La parità di trattamentoè prevista in tutti i settori, incluso quelli per i quali è necessario il rilasciodi licenze come il settore assicurativo e bancario, minerario, letelecomunicazioni, l’energia nucleare, le compagnie aeree e l’industria degliarmamenti. In tal caso gli investitori possono ottenere le licenze alle stessecondizioni degli investitori argentini.

Nell’ipotesi di voler stabilire un’attività imprenditoriale in Argentina(impresa locale a capitale straniero), il titolare deve ottenere un domiciliolegale nel paese. La impresa locale a capitale straniero è una societàdomiciliata in Argentina, in cui le persone fisiche o giuridiche sonodomiciliate fuori del paese e sono proprietarie dirette o indirette di almenoil 49% del capitale oppure controllano direttamente o indirettamente lamaggioranza dei voti nell’assemblea degli azionisti.

Qualora desiderassero ottenere una residenza permanente, gli investitoristranieri individuali devono provare di avere effettuato un investimentominimo di circa 35.000 dollari U$A o di essere titolari di un deposito dipari ammontare.

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La legislazione societariaIn Argentina è possibile creare società di fatto, costituite o regolarmente formalizzate in baseall’esistenza o meno di un contratto sociale ed alla osservanza delle formalità della legge. Inparticolare una società è regolarmente costituita se viene iscritta presso l’ente amministratoredei tributi federali (A.F.I.P.) e presso la Inspección General de Justicia. Le società stranierenon costituite né registrate in Argentina possono comunque svolgere atti isolati e comparire ingiudizio a tutela dei propri interessi. La loro esistenza e capacità di agire rimane regolata dallalegislazione in vigore nel paese di origine.

Le forme giuridiche più diffuse per installare un’attività imprenditoriale sono le sociedadesanónimas, le sociedades de responsabilidad limitada e le succursali di imprese straniere.

“Sociedades anónimas”. Analoghe alle societá per azioni italiane, sicostituiscono per atto pubblico con un minimo di due soci. Il capitalesociale è rappresentato da azioni, che possono rimanere in mano ai privatio essere offerte al pubblico. Le obbligazioni degli azionisti sono limitateal valore del capitale apportato mentre i direttori sono responsabilipersonalmente della gestione. Il capitale minimo richiesto per creare una SAè di 4.000 dollari U$A, da sottoscrivere completamente prima della formazionedella società. Del capitale sottoscritto, almeno il 25% deve essere versatoal momento della sottoscrizione ed il resto entro 2 anni da tale data. Sel’investitore apporta beni capitali piuttosto che liquidità, l’interoammontare del capitale sottoscritto deve essere fornito al momento dellaformazione della società.

Il Consiglio di Amministrazione (Directorio) è nominato a maggioranza semplice dall’assembleae dura in carica 3 anni. La metà più uno degli amministratori deve risiedere in Argentina.

Tutte le società sono soggette ai controlli delle autorità pubbliche: la Commissione Nazionaledei Valori per le società quotate in Borsa, la Banca centrale per il settore bancario e la IspezioneGenerale di Giustizia per le altre società private.

Per tutto ciò che concerne la gestione, contabilità, supervisione e liquidazione delle sociedadesanónimas, la legge di riferimento è la No 19.550 sulle Sociedades Comerciales – NuevoRegimen del 03/04/1972.

“Sociedades de Responsabilidad Limitada”. Date le minori formalità da osservare per lacostituzione di queste società e la maggiore flessibilità degli statuti, le SRL risultano essereforme societarie particolarmente indicate per l’insediamento di piccole e medie imprese. Ilcapitale è diviso in quote e la responsabilità dei soci è limitata al valore delle quote detenute.Le SRL non possono essere quotate nella Borsa, i soci devono essere tra i 2 ed i 50 ed il lorocambiamento implica una modifica dell’atto costitutivo. Inoltre una Sociedad Anónima nonpuò essere socia.

Ai fini fiscali le SRL sono considerate come partnership, cioè la società in sé non è tassata etutti i costi ed i profitti sono stimati come flussi individuali ai fini impositivi. Per questomotivo una SRL può costituire una scelta conveniente per gli investitori stranieri che voglianoche il loro reddito nel paese di origine sia tassato come proveniente da una partnership stranieraallo scopo di evitare una doppia tassazione societaria.

“Sucursales de Corporaciones Extranjeras”. Le succursali di aziende straniere sonoprimariamente soggette alla legislazione interna del paese di origine, che quindi governa la

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“Sucursales de Corporaciones Extranjeras”. Le succursali di aziende straniere sonoprimariamente soggette alla legislazione interna del paese di origine, che quindi governa lagestione del business. Per installare una succursale in Argentina, l’azienda straniera deveprovare la propria esistenza e solidità nel paese d’origine, ottenere un domicilio nel paeseed attribuire il capitale alla succursale argentina.

Molte aziende straniere già operanti in Argentina preferiscono acquisire una S.A. collegatapiuttosto che impiantare una succursale, dal momento che in questo paese i soli beni capitalivincolati a responsabilità sono quelli di una filiale argentina separatamente incorporata.Qualora si usi la forma della succursale il capitale dell’intero investimento straniero, siaall’interno che all’esterno dell’Argentina è potenzialmente a rischio.

Le succursali non hanno una personalità giuridica propria e devono tenere una contabilitàseparata dalla casa madre. Devono presentare i documenti contabili all’organismo di controllosocietario e sono sottoposte al controllo dell’autorità locale previsto dalla legge argentinaper il tipo societario a cui appartiene la casa madre.

“Joint Ventures”. Le joint ventures non hanno personalità giuridicaseparata dai loro membri, che sono pertanto responsabili illimitatamenteper le obbligazioni assunte dal gruppo e devono operare a proprio nome. Ipartecipanti possono risiedere o meno nel paese.

Le “uniones transitorias de empresas” (U.T.E.) sono associazioni temporaneecostituite allo scopo di realizzare una determinata attività, opera oservizio sia in Argentina che all’estero sfruttando le sinergie comunidei partecipanti. Questa forma di joint venture è stata specificamenteideata per permettere alle società straniere di partecipare alla realizzazionedi grossi progetti d’investimento in Argentina. Al termine del completamentodel progetto la joint venture non ha più ragion d’essere e normalmenteviene sciolta.

“Franchising”. Il Codice del Commercio argentino riconosce e proteggei contratti di franchising. La normativa sui contratti, sulle licenze e suimarchi di fabbrica regolamenta la maggior parte delle relazioni difranchising, ma è necessario chiarire esaustivamente le responsabilitàdelle parti in caso di bancarotta o fallimento dell’attività data lascarsa chiarezza della normativa argentina in materia.

L’ipotesi di scioglimento, liquidazione o fallimento delle società

Gli operatori economici italiani possono agire in giudizio in Argentinaper esigere il pagamento delle obbligazioni debitorie senza limitazionealcuna. Per ciò che concerne le procedure di recupero dei crediti nell’ipotesidi fallimento delle società vige un Trattato Italo-Argentino di assistenzagiudiziaria in materia civile e commerciale che in via generale stabiliscela parità di trattamento tra imprenditori italiani ed argentini, per cuila protezione giuridica dei diritti è la stessa per gli imprenditori deidue paesi. In particolare con il trattato si deroga al principio dellareciprocità previsto dalla legge argentina, secondo il quale possonoinsinuarsi al passivo i creditori stranieri che dimostrino come anche icreditori argentini potrebbero insinuarsi al fallimento straniero alle

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stesse condizioni degli operatori nazionali.

Tra i meccanismi di recupero dei crediti riconosciuti dalla legislazione argentina vi sono leprocedure monitorie, le procedure concorsuali ed ovviamente il ricorso al TribunaleArgentino.

Regolamentazione delle importazioni

Dal 1992 l’Argentina ha adottato un Sistema Armonizzato (HS) in linea conle direttive del GATT Classification Code. Il livello dei daziall’importazione varia tra lo 0 % ed il 35 , con alcune eccezioni, sulvalore C.I.F. (Cost-Insurance-Freight). Successivamente, dal 1995, ilPaese ha adottato la tariffa esterna comune del MERCOSUR peraprossimativamente l’85 % del totale delle voci doganali comportando dazidifferenziati per i paesi membri che vanno diminuendo col tempo.

Lo 0% nella tariffa esterna comune va applicato ai beni non prodottiall’interno della regione ed a certi prodotti particolari come i libri,i giornali, prodotti petroliferi, etc.; dal 2 al 10 % si applica sullematerie prime e semilavorati industriali; il 12 % si applica sui benistrumentali, informatici e per le telecomunicazioni; dal 15 al 20 % peri beni di consumo durevoli; 22,5-35% per i prodotti finiti.

Sul valore CIF+dazio viene applicato anche un “tasso di statistica”dello 0,5 %

In più al momento dello sdoganamento della merce bisogna pagare un’aliquotadel 21 % di I.V.A.

Inoltre le bevande alcooliche ed i prodotti elettronici di consumo sonosoggetti al pagamento di Imposte Interne.

Infine al momento dello sdoganamento viene pagato anche un anticipo del 10% sul valore CIF a titolo di garanzia per la liquidazione delI’I.V.A. edun 3 % di anticipo sull’imposta sui guadagni. Questi depositi nonrappresentano costi aggiuntivi in quanto sono accreditati sulla liquidazionefiscale.

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Per le spedizioni marittime o aeree la documentazione necessaria è laseguente:

- fattura commerciale (in originale più 3 copie);

- polizza di carico marittima o aerea;

- elenco della merce;

- certificato assicurativo.

I certificati d’origine sono richiesti in alcuni casi per prodotti specifici(calzature, abbigliamento, ecc.).

Nei contratti di compravendita internazionale, se le parti non hanno stabilitopuntualmente come regolamentare i rapporti reciproci attraverso specificheclausole, si fa riferimento alle due principali convenzioni internazionalia cui Italia e Argentina aderiscono: la Convenzione di Vienna del 1980 e laConvenzione dell’Aja del 1985.

Dopo l’approvazione della legge di emergenza economica, nei contratticommerciali le parti sono libere di stabilire in quale valuta debbano essereonorati i pagamenti e con riferimento al rapporto di cambio di mercato almomento dell’esigibilità del debito.

La regola generale da dedurre è quella per cui la legge da applicarsi èquella vigente nel paese presso il quale il venditore ha la sede di affari(quella italiana nel caso delle esportazioni) a meno che l’esportatoreitaliano non abbia assunto l’obbligo di consegnare la merce in Argentina,caso in cui si applica la normativa argentina. È opportuno pertanto fissarebene le regole di vendita e consegna con riferimento alle clausole CIF, FOB,EXW e così via.

Comunque è sempre consigliato l’utilizzo del credito documentario,irrevocabile e confermato.

La merce importata è soggetta anche alla normativa di tutela del consumatore(ley No 24.240 del 1993 modificata dalla ley No 24.999 del 1998) checontempla anche la responsabilità per prodotti difettosi. Altre leggi diinteresse sono la ley No 25.156 sulla “defensia de competencia”, la No22.802 sulla etichettatura e denominazione di origine dei prodotti e lalegge sulla tutela del software dell’11/11/1998.

Le relazioni commerciali tra le società argentine ed i non residenti vincolatiad esse sono oggetto di controlli fiscali per evitare manovre atte al“transfer pricing”, per cui i soggetti argentini sono tenuti a stilare unadichiarazione dalla quale risultino tutte le operazioni eseguite con soggettiesteri ed i relativi prezzi al fine di rilevare eventuali differenze esottoporle a tassazione.

L’Argentina, in quanto paese aderente al WTO, applica i meccanismiantidumping previsti dall’ente multilaterale. Negli ultimi anni peról’Argentina è stata un dei paesi che ha aperto piú inchieste antidumping suiprodotti importati. In alcuni casi .............................

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ARGENTINA

1. Quadro macroeconomicoa) Andamento congiunturale e rischio Paese

Il bilancio dell’economia argentina mostra, alla fine del 2009, una consistenteinversione della tendenza positiva che ne aveva caratterizzato l’attivitàdurante gli ultimi anni. Tuttavia, gli indicatori ufficiali continuano a nonriflettere il rallentamento reale dell’attivitá economica segnalata dallamaggioranza degli esperti. Infatti, mentre gli indicatori ufficiali indicanoun aumento del PIL dello 0,9% per l’intero 2009, alcuni esperti ed economistilocali assicurano che, nel corso dell’anno, il PIL si é contratto di circail 4,6% e che l’aumento dei prezzi al consumo é stato intorno al 16%, controun modesto aumento del 7,7% pubblicato dall’INDEC (Istituto Statale diStatistica).

Anche il PIL industriale mostra un rallentamento nel ritmo di crescita,rispetto a quello degli ultimi anni. La diminuzione dell’attività é statapiù marcata durante i primi mesi dell’anno. Gli indicatori ufficialievidenziano, comunque, una ripresa a partire dagli ultimi mesi, situazioneche ha consentito all’indice EMI (indice mensile dell’attività industriale)di marcare un aumento dello 0,4% nel 2009, rispetto all’anno precedente. Alivello settoriale, le principali diminuzioni si sono registrate nellaproduzione di acciaio grezzo e autoveicoli.

Dal punto di vista fiscale, durante il 2009 si é accumulato un deficitfinanziario di 7,1 miliardi di pesos (circa 1,86 miliardi di dollari), conun’inversione del trend positivo (dati ufficiali) registrato durante gliultimi sei anni. Anche se le autorità economiche parlano di un attivoprimario, il risultato dei conti, dopo il pagamento del debito, risulterebbenegativo a causa di un ritmo di crescita delle spese superiore a quello degliincassi.

Altro dato negativo é dato dall’indice della disoccupazione che é passatodal 7,3% nel IV trimestre del 2008 (considerando occupati anche i percettoridi piani sociali) all’8,4% nel quarto trimestre del 2009, sempre secondodati ufficiali.Le stime private, invece, rilevano un indice di disoccupazione intornoall’11% per l’intero 2009.

Dal punto di vista monetario il Paese ha potuto mantenere, ed anche incrementareleggermente, lo stock di riserve che aveva alla fine del 2008, soprattuttograzie a una politica di restrizione delle importazioni.

Il costante aumento dei prezzi é stato uno dei fattori di maggiore “criticità”del quadro economico degli ultimi tempi. Già alla fine del 2007 queste

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negoziati tra le entitá economiche e i principali settori della produzione,in particolare con i settori che producono beni ed articoli di prima necessità.Detti accordi prevedevano l’impegno di non aumentare i prezzi e di garantireun’offerta sufficiente degli stessi prodotti. Questi accordi hanno funzionatosolo parzialmente e per un tempo limitato.Inoltre, sono state adottate altre misure per cercare di ridurre l’impattonegativo dell’inflazione sui consumatori: la concessione di sussidi allaproduzione di certi prodotti alimentari (settore lattiero-caseario, settoreavicolo); i sussidi agli erogatori di servizi pubblici; l’applicazione didazi mobili all’esportazione di alcune commodities (soia, girasole, mais)e la proibizione o riduzione delle quote di esportazione di certi prodotti(carne bovina, combustibili, grano), in modo da privilegiare il consumolocale.

L’applicazione di tali misure, unitamente ad un cambiamento nella metodologiadi calcolo dell’indice dei prezzi al consumo, ha consentito di determinare,a fine 2009, un tasso di aumento dei prezzi del 7,7% (dati ufficiali INDEC).La nuova metodologia rileva la variazione dei prezzi di un determinatoelenco di beni (ma la lista completa dei suddetti e le modalità di calcolonon sono state mai rese note) nella città di Buenos Aires e nelle principalilocalità della Provincia di Buenos Aires. Autorevoli economisti non legatiai poteri pubblici, nonché centri studi e di consulenza del settore privato,considerano del tutto inattendibili i dati di fonte governativa e ritengonoche il tasso reale del 2009 sia almeno al pari al 15/16%.

Le prospettive a medio termine per l’economia argentina (quelle a lungotermine non possono essere prese realisticamente in considerazione) dipendonoda vari fattori: 1) dall’evoluzione della situazione internazionale, inparticolare dall’andamento della domanda di “commodities” e dei relativiprezzi; 2) dal recupero di credibilità a livello internazionale, che non puòche passare attraverso una ripresa dei rapporti con il Fondo MonetarioInternazionale, una ricomposizione dei rapporti con i paesi del Club diParigi e l’avvio a soluzione della questione degli holdouts; 3) dalrasserenamento del forte scontro fra il mondo agrario e il Governo.

Principali indicatori macroeconomici2006 2007 2008 2009 (1)

2010 (2)PIL nominale (miliardi di pesos) 654 812 1.033 1.1491.268PIL reale (var %) 8,5 8,7 6,8 0,6 1,9Produzione industriale (var %) 10,1 7,5 4,0 -1,53,0Tasso di inflazione (%) 9,8 8,5 7,2 7,5 8,0Consumi privati (var %) 7,8 9,0 6,5 -0,3 1,6Consumi pubblici (var %) 5,2 7,6 6,9 5,0 3,5Investimenti fissi lordi (var %) 18,2 13,6 9,1 -10,05,0

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b) Grado di apertura del Paese al commercio internazionale e agliinvestimenti esteri.

A partire dagli anni ‘90, l’Argentina ha adottato misure di liberalizzazioneeconomica, riducendo drasticamente il livello delle tariffe doganali (cheadesso vanno dallo 0% per i beni strumentali, fino a un massimo del 35% peralcuni beni di consumo). Parallelamente, il Paese ha seguito una politicad’integrazione regionale nell’ambito del Mercosur, che ha a sua voltaavviato negoziati per un accordo anche con l’Unione Europea, attualmentein fase di stallo.Come reazione alla crisi finanziaria ed economica globale, a partire dagliultimi mesi del 2008, l’Argentina ha introdotto, però, nuove barriere nontariffarie per controllare le importazioni. Se ne parla diffusamente nellasezione 3 (politica commerciale e di accesso al mercato).Il commercio estero argentino ha fatto registrare, durante il 2009,esportazioni verso il resto del mondo per un valore di 55,7 miliardi didollari. Tale cifra rappresenta una diminuzione del 20% rispetto all’annoprecedente.Le importazioni argentine hanno raggiunto, nello stesso periodo, un valoredi 38,7 miliardi di dollari, rappresentando tale valore una diminuzione del32% rispetto al 2008.Il saldo dell’interscambio commerciale, che continua così ad essere positivoper l’Argentina (16,9 miliardi di dollari), ha marcato un significativoaumento rispetto a quello registrato nel 2008 (12,5 miliardi di dollari)conseguenza, come visto, non di un aumento delle esportazioni, ma solo delconsistente calo delle importazioni.

BILANCIA COMMERCIALE ARGENTINA-Anno 2009-

2005 2006 2007 2008 2009EXPORT (milioni di dollari FOB) 40.352 46.456 55.780 70.02155.750IMPORT(milioni di dollari CIF) 28.689 34.151 44.707 57.42338.771

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