Dr. Augello Giovanni Dirigente medico U.O. Medicina Fisica e Riabilitazione Distretto di Pesaro

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Dr. Augello Giovanni Dirigente medico U.O. Medicina Fisica e Riabilitazione Distretto di Pesaro ASUR Area Vasta n.1 PROBLEMI FISICI DEI DISABILI

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Dr. Augello Giovanni

Dirigente medico

U.O. Medicina Fisica e Riabilitazione

Distretto di Pesaro

ASUR Area Vasta n.1

PROBLEMI FISICI DEI DISABILI

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• Classificazione malattie (eziologia, clinica) nell’ICD della Organizzazione Mondiale Sanità 1970

• Non riportata la conseguenza sulla funzione che le malattie producono

• Vengono classificate le malattie senza alcun nesso con le conseguenze sulle abilità motorie, psichiche, sensoriali

SCALE DI VALUTAZIONE FUNZIONALE E CLASSIFICAZIONE DELLA DISABILITA

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• Non tutte le malattie producono deficit dell’autonomia

• Come correlare l’eziologia e la clinica di una malattia con il deficit in termini di autonomia che

essa produce?

SCALE DI VALUTAZIONE FUNZIONALE E CLASSIFICAZIONE DELLA DISABILITA

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ICIDH 1980

(International Classification of Impairments Disabilities and Handicaps)

SCALE DI VALUTAZIONE FUNZIONALE E CLASSIFICAZIONE DELLA DISABILITA’:

SCALE DI VALUTAZIONE FUNZIONALE E CLASSIFICAZIONE DELLA DISABILITA

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MENOMAZIONE

qualsiasi perdita o anormalità a carico di strutture o funzioni psicologiche, fisiologiche o anatomiche;

DISABILITÀ qualsiasi limitazione o perdita (conseguente a una menomazione) della

capacità di compiere un’attività nel modo o nell’ampiezza considerati normali per un essere umano;

HANDICAP rappresenta lo svantaggio sociale che una disabilità incontra nell’interazione

con l’ambienteLo svantaggio deriva dalla diminuzione o dalla perdita delle capacità di

conformarsi ad aspettative o norme proprie dell’universo che circonda l’individuo.

SCALE DI VALUTAZIONE FUNZIONALE E CLASSIFICAZIONE DELLA DISABILITA

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ICF 2001

Superamento dei concetti di disabilità ed handicap

Sostituiti con attività e partecipazione

Ove la disabilità diventa la negativizzazione dell’attività

SCALE DI VALUTAZIONE FUNZIONALE E CLASSIFICAZIONE DELLA DISABILITA

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Limitata capacità del soggetto a svolgere una delle seguenti funzioni:

• Lavarsi• Vestirsi• Rassettarsi• Nutrirsi• Igiene perineale• Trasferimenti letto-sedia• Trasferimenti su w.c.• Trasferimenti su doccia• Deambulazione o spostamenti in carrozzina• Esecuzione di scale• Gestione di alvo e vescica• Capacità espressive• Capacità di comprensione• Relazione con gli altri• Memoria• Soluzione di problemi

DISABILITA'

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Menomazioni conseguenti ad un svariata moltitudine di malattie:

• CARDIOLOGICHE

• INTERNISTICHE

• NEUROLOGICHE

• POST-CHIRUGICHE

• ORTOPEDICHE

• CONGENITE

• ENDOCRINOLOGICHE

• EMATOLOGICHE

• ONCOLGICHE

DISABILITA'

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Infarto cardiaco

Malattie del cervello (ischemie, emorragie, tumori, infiammazioni, infezioni)

Malattie del sistema nervoso in generale (Parkinson, Sclerosi Multipla)

Malattie dei nervi: paralisi di varia origine (diabete, alcoolismo cronico, intossicazioni, carenze di vitamine, malattie del sangue)

Malattie ortopediche e traumatologiche e reumatologiche (infezione ossee ed articolari, artrosi)

Esiti post-chirurgici (amputazione di arti,)

DISABILITA': cause

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ISCHEMIA CEREBRALE → malattia

↓↓↓

PARALISI → menomazione

↓↓↓

RIDOTTA AUTONOMIA NELLA DEAMBULAZIONE (necessità di ausilio tipo

carrozzina per gli spostamenti) → disabilità

↓↓↓

INCAPACITA’ DI RECARSI AL LAVORO PER

LIMITAZIONI STRUTTURALI DELL’AMBIENTE (sede lavoro in edificio quinto piano senza ascensore) → handicap

DISABILITA' MOTORIA conseguente a malattia: esempio

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DOPO OPPORTUNI INTERVENTI

DISABILITA' MOTORIA conseguente a malattia: esempio

ISCHEMIA CEREBRALE → malattia

↓↓↓

PARALISI → menomazione

↓↓↓

RIDOTTA AUTONOMIA NELLA DEAMBULAZIONE (necessità di ausilio tipo carrozzina per gli

spostamenti) → disabilità

↓↓↓

POSSIBILITA’ DI RECARSI AL LAVORO DOPO MODIFICHE STRUTTURALI DELL’AMBIENTE (sede lavoro in edificio quinto piano con ascensore) → handicap ridotto

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La disabilità si trasforma in grave handicap

Lo stesso soggetto che presenta accettabile autonomia in condizioni

standard, in presenta di emergenze o calamità naturali presenta un grave

handicap

↓↓↓

incapacità di lasciare lo stabile

(sede lavoro in edificio quinto piano con ascensore non funzionante) → grave handicap motorio

DISABILITA'E CALAMITA'

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Disastri tendono a discriminare le persone disabili.

Per esempio, in terremoti, le persone in carrozzina non possono rifugiarsi

sotto i banchi e tavoli, e né possono rapidamente uscire da un edificio,

scendere le scale (Rahimi 1993, 1994).

Tutti i servizi offerti alle persone in disastri e crisi - trasporto per

l'evacuazione, alloggio, consulenza, e così via - devono essere accessibili

anche dalle persone disabili.

DISABILITA' E CALAMITA'

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Situazioni di grave emergenza possono mettere

le persone disabili più a rischio rispetto ad altri

membri della popolazione generale

Il maggior ostacolo e la maggiore minaccia per

la loro sicurezza avviene in queste condizioni

per insorgenza di “nuove barriere”.

DISABILITA' E CALAMITA'

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Nella pianificazione e gestione delle emergenze è il momento di prendere in

considerazione i problemi, esigenze particolari e punti di vista delle persone

disabili.

Per esempio, la maggior parte dei piani di evacuazione richiedono la

capacità di camminare, guidare, vedere e sentire.

Essi dovrebbero essere adattati alle esigenze delle persone che non

possono fare una o più di queste cose (FEMA ARCA 2004, Kailes 2002).

DISABILITA' E CALAMITA'

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EMIPARESI

PARAPARESI

TETRAPARESI

AMPUTAZIONE DI ARTI

INCAPACITA’ ALLA STAZIONE ERETTA

(ATASSIA)

PRINCIPALI FORME DI DISABILITA' MOTORIA

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EMIPARESI

Caratterizzato da paralisi di tutti e due gli arti di un lato (es. arto superiore ed arto

inferiore di destra)

Dovuto a malattie di un singolo emisfero del cervello, quello opposto agli arti affetti

(es. se paralisi destra malattia coinvolgente la parte dell’emisfero di sinistra)

Le malattie principali sono:

ischemie

Emorragie

Tumori

Infiammazioni

Infezioni

Asportazioni chiurgiche

PRINCIPALI FORME DI DISABILITA' MOTORIA

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EMIPARESI

Variabile grado di interessamento da

Assenza di qualsiasi movimento volontario (emiplegia completa)

Presenza di minima presenza di movimenti volontari non funzionali

(emiparesi marcata)

Presenza di movimenti volontari contro gravità nella maggior parte dei

distretti corporei interessati (emiparesi moderata)

Presenza di movimenti volontari controresistenza nella maggiore parte dei

distretti corporei interessati (emiparesi lieve)

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EMIPARESI COMPLETA• Paralisi completa degli arti di un lato

• Difficoltà a mantenersi seduto senza appoggio

• Impossibilità ad alzarsi autonomamente

• Impossibilità a spostarsi ed uscire di casa senza carrozzina e con

assistenza

• Il paziente necessita di assistenza di due persone per spostarsi

• In caso di emergenza è necessario che vi siano due operatori pronti ad

aiutarlo

PRINCIPALI FORME DI DISABILITA' MOTORIA

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• Proteggere la spalla dell’arto colpito, in quanto a rischio lussazione

• Protezione e correzione di presa degli arti inferiori

• Dipendenza assoluta, soprattutto nelle prime fasi quando il paziente è ancora impreparato alla nuova condizione di vita

• Evitare trazioni sugli arti

• Prestare attenzione alla spasticità degli arti che potrebbe obbligare il paziente a posture anomale (tipo arto completamente flesso e ruotato ecc.)

PRINCIPALI FORME DI DISABILITA' MOTORIA: emiparesi marcata senza controllo del tronco

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• Paziente in grado di mantenere la seduta senza appoggio• Occorre sostenere il tronco e la spalla nella verticalizzazione• Garantire l’appoggio del paziente sull’arto sano su cui fa perno• Sostenerli la gamba affetta con una gamba dell’operatore• Necessita un solo operatore in condizione di routine• Il paziente comunque non è in grado di accudirsi in nessuna delle attività quotidiane ove

necessita di una persona• Nella fase di soccorso se il paziente è cosciente in situazione di precarietà una persona, ma

l’ottimale sarebbero due operatori

PRINCIPALI FORME DI DISABILITA' MOTORIA: emiparesi marcata con ridotto controllo del tronco

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• Paziente in grado di mantenere la posizione eretta

• Necessita di un solo sostegno per camminare per tratti anche

lunghi

• Necessita un solo operatore per sicurezza o supervisione negli

spostamenti

• Minimo aiuto nelle attività di vita quotidiana

PRINCIPALI FORME DI DISABILITA' MOTORIA: emiparesi moderata con controllo del tronco

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PRINCIPALI FORME DI DISBAILITA' MOTORIA: emiparesi moderata con controllo del tronco

• Lavarsi, avere cura di sè

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PRINCIPALI FORME DI DISBAILITA' MOTORIA: emiparesi moderata con controllo del tronco

• vestirsi

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PRINCIPALI FORME DI DISBAILITA' MOTORIA: emiparesi moderata con controllo del tronco

• Passaggio in stazione eretta, il cammino e le scale

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• Paziente recupera una certa autonomia

• Necessita solo di minima supervisione in alcune situazioni

particolari

• In situazioni di emergenza o calamità non ha la capacità

funzionale di uno soggetto normale per cui necessita di aiuto di

altra persona per scappare, mettersi al riparo ecc.

PRINCIPALI FORME DI DISABILITA' MOTORIA: emiparesi lieve

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PARAPARESI

Caratterizzato da paralisi di tutti e due gli arti inferiori

Dovuto a malattie del midollo spinale a livello del

torace e lombare

Le cause principali sono:

Post-trauma

Malattie

PRINCIPALI FORME DI DISABILITA' MOTORIA

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PARAPARESI

• Paraplegia completa post-traumatica

• Paraplegia incompleta grave

• Paraparesi lieve

PRINCIPALI FORME DI DISABILITA' MOTORIA

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PARAPARESI COMPLETA POST-TRAUMATICA

• Coinvolge persone giovani, atletiche che non hanno altre patologie

• Persone completamente autonome, che sfruttano la carrozzina per gli spostamenti

• Nella vita quotidiana non necessitano di altre persone

• Estrema forza negli arti superiori

PRINCIPALI FORME DI DISABILITA' MOTORIA

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PARAPARESI COMPLETA POST-TRAUMATICA

• In situazioni di emergenza la loro “disabilità compensata” potrebbe trasformarsi in “grave handicap”

• Es. incapacità di spostarsi in carrozzina (crepe nel terreno, ascensori non funzionanti, impossibilità di recuperare la stessa)

• Nella fase di soccorso sfruttare la forza agli arti superiori di tali soggetti, in modo da rendere facili gli spostamenti ed il soccorso

• Facilmente soccorribile se arti superiori son liberi

• Possono sollevarsi e far presa sugli arti superiori, spesso solo minimo aiuto nel garantire utilizzabile l’ausilio

PRINCIPALI FORME DI DISABILITA' MOTORIA

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PARAPARESI NON TRAUMATICA• Solitamente dovuta a malattie sistemiche

• Associata a comorbilità

• Solitamente colpisce soggetti più anziani

• Le altre patologie concomitanti possono compromettere il compenso delle abilità residue (vedi arti superiori) che avviene nei pazienti post-traumatizzati giovani

• Soccorso con due operatori

PRINCIPALI FORME DI DISABILITA' MOTORIA

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PARAPARESI NON TRAUMATICA

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TETRAPARESI

Caratterizzato da paralisi di tutti e quattro gli arti

Associata a gravi alterazioni dell’alvo, vescica

A volte grave compromissione delle funzioni respiratorie

In caso di post-traumi cranici gravi alterazioni delle funzioni

cognitive, attentive, linguaggio, deglutizione,

Le cause sono:

Post-trauma cervicale

Grave post-trauma cranico

Malattie che coinvolgono estese aree del cervello

PRINCIPALI FORME DI DISABILITA' MOTORIA

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TETRAPARESI

Paziente completamente non autonomo nelle situazioni di emergenza

Tre operatori necessari

Eventuale spostamenti in carrozzina manovrati dall’operatore

Recupero ausili (ventilatore, ecc.)

Soccorso fortemente delicato

Non trascurare situazioni non legate direttamente alla paralisi (compensare

eventuali deficit visuo-attentivi e di comunicazione con maggiore attenzione

alla situazione individuale ed ambientale)

PRINCIPALI FORME DI DISABILITA' MOTORIA

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TETRAPARESI

PRINCIPALI FORME DI DISABILITA' MOTORIA

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ESITI DI AMPUTAZIONE ARTI

Se amputazione post-traumatica, stessa

considerazione del paziente paraplegico post-

traumatico riguardo al soccorso

Con protesi pazienti autonomi

In situazione di emergenza possibile inutilizzabilità

dall’ausilio

PRINCIPALI FORME DI DISABILITA' MOTORIA

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ESITI DI AMPUTAZIONE ARTI

Se amputazione di origine vascolare/diabetico il paziente avrà numerose

complicazioni associate

Alterazioni dovuta a malattie nei vari distretti corporei (occhio, cuore, altri

arti, reni)

Possibile che il problema non sia solo l’arto amputato

Soccorso difficoltoso, ricerca di altre cause di disabilità

PRINCIPALI FORME DI DISABILITA' MOTORIA

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La disabilità a contatto con l’ambiente può essere:

1. attenuata (facilitatori) aumentando il grado di partecipazione del soggetto

1. aggravata (ostacoli, barriere) in riduzione della partecipazione , cioè portando all’handicap (termine è superato nell’ICF) ovvero allo svantaggio sociale che si manifesta a seguito dell’interazione con l’ambiente.

DISABILITA' MOTORIA ED HANDICAP

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Possibilità di intervento in caso di calamità:

-prevenire che la disabilità porti all’handicap

-studiare facilitatori ambientali in fase di soccorso

-prevenire eliminando le barriere in fase di ‘calma’

-contare gli arti che si possono muovere (?)

-fornire al paziente un ‘informativa da consegnare ai soccoritori in fase di calamità

PRINCIPALI FORME DI DISABILITA' MOTORIA

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GRAZIE

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Le figure sopra riportate sono state scelte da:

1) Opuscolo “movimentazione pazienti”

Servizio Medicina Preventina Azienda Sanitaria Brescia

2) “Guida per il paziente con ictus cerebrale ed i suoi familiari”

A cura di Alice Lombardia

3) “L’emiplegia nell’adulto”

di Amabile, Dell’Anna, Parisi

Ed. Piccin