Don Chisciotte 32, giugno 2010

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Spedizione in abbonamento postale per l’interno . Stampa periodica - autorizzazione n. 1042 del 11. 09. 0 9 Direzione Generale PP . TT della Rep. di San Marin o SOVRANITA’ IN PERICOLO? Qual è il vero pericolo per la sovranità sammarinese? Sconfinamenti militari o derive oligarchiche?

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Il mensile culturale dell'Associazione Don Chisciotte di San Marino. Dal 2004 l'associazione è attiva "contro i nuovi mostri". In questo Numero: Angelica Bezziccari: "La casa del fiore volante" + "Sovranità in pericolo?"; Riccardo Castelli: "Intervista all'Ing. Gerardo Giovagnoli"; Roberto Ciavatta: "Per chi è incapace di reagire; Matteo Zeppa: "Poveri beni monumentali"; OASIVERDE: "La Stevia"; Davide tagliasacchi: "Nevrosi d'angoscia"; Stefano Palagiano: "Crisi".

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Spedizione in abbonamento postale per l’interno .Stampa periodica - autorizzazione n. 1042 del 11. 09. 0 9

Direzione Generale PP. TT della Rep. di San Marin o

Spedizione in abbonamento postale per l’interno .Stampa periodica - autorizzazione n. 1042 del 11. 09. 0 9

Direzione Generale PP. TT della Rep. di San Marin oSOVRANITA’IN PERICOLO?Qual è il vero pericolo per la sovranità sammarinese?

Sconfinamenti militari o derive oligarchiche?

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Rubriche

INTERVISTA ALL’ING. GERARDO GIOVAGNOLIL’ Ing. Gerardo Giovagnoli è tra i fondatori della società sammarinese Etamax S.r.l., che opera nella progettazione e consulenza nel settore delle fonti di energia rinnovabile.di Riccardo Castelli

SOVRANITA’ IN PERICOLO?Qual è il vero pericolo per la sovranità sammarine-se? Sconfinamenti militari o derive oligarchiche?di Angelica Bezziccari

CRISI!Qualche riflessione sui gruppi di acquisto solidali e la realtà odiernadi Stefano Palagiano

LA CASA DEL FIORE VOLANTELa favola come strumento educativo, in antitesi alle narrazioni commerciali proposte all’infanzia.L’IPPOGRIFO di Angelica Bezziccari

NEVROSI D’ANGOSCIAGli stati d’ansietà cronica e costituzionale, ovvero le personalità ansiose APPUNTI DI PSICOLOGIA di Davide Tagliasacchi

LA STELVIAL’alternativa naturale e illegale allo zuccheroPAGINA AUTOGESTITA da Oasiverde

Articoli

L’autogestita

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RitagliAFORISMA: Antonio Negri

RASSEGNA STAMPA

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I numeri precedenti del mensile sono consultabili in Biblioteca di Stato.Stampato su carta riciclata presso Carlo Filippini Editore

RedazioneDIRETTORE RESPONSABILE: Roberto CiavattaART DIRECTOR: Luca Zonzini ([email protected])GRAPHIC DESIGN: Luca Zonzini ([email protected])TEL: 0549. 878270MAIL: [email protected]: associazionedonchisciotte.orgCOLLABORATORI : Angelica Bezziccari, Riccardo Castelli, Oasiverde, Stefano Palagiano, Davide Tagliasacchi, Matteo Zeppa

Copia depositata presso il tribunale della Repubblica di San Marino

SOMMARIO NUMERO 32

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POVERI BENI MONUMENTALIDialogo “fantastico” fra un umano ed un immobile, nel senso di Palazzo di Matteo Zeppa

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PER CHI E’ INCAPACE DI REAGIREL’esperimento del pesce spinarello descritta da Zygmunt Bauman ES...COGITANDO di Roberto Ciavatta

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Il mese scorso è stato molto intenso per la nostra associazione.Abbiamo svolto molte attività, e ancora molte ci attendono in questo giugno il cui caldo stenta ad arrivare.In un momento i evidente crisi, in cui pare che San Marino possa da un momento all’altro sventolare bandiera bianca, stretta nella morsa di una crisi senza precedenti sia economico-finanziaria che di relazioni internazio-nali, la nostra associazione ha organizzato diversi appuntamenti incentrati proprio sulla crisi.Nel caso del seminario di Anselm Jappe, tenuto dal 5 al 6 giugno, e della concomitante conferenza-confronto tra lo stesso Jappe ed Alberto Burgio, tenuta sabato 5 giugno sera, dal titolo rispettivamente “Crisi e critica del valore” e “Senza democrazia. Un’analisi della crisi”, abbiamo creduto di do-ver informare tutti coloro che avrebbero potuto esere interessati a meglio conoscere la crisi per poterla superare con ricette credibili.Abbiamo inviato comunicazione ed invito via mail ad ogni partito, segrete-ria di stato, associazione di categoria, sindacato, scuola di ogni ordine e grado ecc.Bene, nessuno ha risposto all’appello, segno che la ripartenza culturale tutt’al più la persegue un drappello di cittadini, non certo chi ha le redini per poter incidere.Di fronte a questo snobismo, credo che unica alternativa credibile, e unica speranza, sia la nascita di qualcosa di nuovo che, dal basso e dal di fuori rispetto al connubio politica affari che governa San Marino da più di un ventennio, cerchi di spazzar via qualche vecchio burocrate per sostituirlo con qualche idea.Noi ci lavoreremo, ci auguriamo che anche voi vogliate liberarvi di qualche peso vecchio.

Il direttore

Roberto Ciavatta

EDITORIALE

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Il progetto nasce da un’idea del sociologo e giornalista Flavio Milandri, già autore del saggio “Sottov(u)oto” sui problemi della gioventù sammarinese. Il progetto “Il fiore volante”, promosso da Fantariciclando (Forlì-Cesena) e in collaborazione con ASIL (Associazione Illustratori Slovac-chi) mira a “lavorare sull’identità per confrontarsi con le nuove rappresentazioni dell’universo”, come afferma Milandri, curatore del progetto. C’è una grande necessità di fare riflettere i bambini attraverso le favole, che cercano di dare risposte in metafora ai loro problemi. È importante distinguere tra fia-

ba e favola: quest’ultima infatti ha uno spiccato intento morale e didattico che la fiaba non ha. La fiaba è caratterizzata da un intreccio standard dove sono presenti i buoni, i cattivi, le prove da superare e il lieto fine (basti pensare alla mag-gior parte delle fiabe Disney, molto stereotipate). Le favole invece sono caratterizzate da personaggi antropomorfi che ricalcano caratteristiche umane, e che attraverso il loro com-portamento cercano di dare risposte ai quesiti sempre più numerosi dell’infanzia contempo-ranea, iperattiva e iperstimolata. I temi affrontati dalle favole sono vecchi e nuovi: si va quindi

dal rapporto con il prossimo al rispetto per l’ambiente. Sono dieci racconti che presentano sia luoghi familiari sia orizzonti lontani, sfondo alla curiosità di Renata Franca Flamigni che sostiene il dialogo intergene-razionale e interculturale come scelta valoriale.La collaborazione tra l’autrice italiana e l’illustratrice slovac-ca (che vediamo nella foto insieme a Flavio Milandri, alla fiera del libro di Bologna) ha dato all’iniziativa un interesse a livello internazionale. Il linguag-gio dell’immagine però non predomina sul testo; in un’epoca di sovrastimolazioni visive, a discapito di tutte le altre, il libro

vuole stimolare le capacità di astrazione e creatività innate nei bambini che spesso ven-gono occultate dalla passività indotta dai “giochi” contempo-ranei: tv, playstation, computer. Riguardo a progetti futuri, c’è l’idea di proporre alla direzione Cultura delle UE di finanziare un altro progetto, per dare continuità a questa idea e non lasciare che essa anneghi assieme a tante altre nella tipica modalità “usa e getta” che ormai sta investendo anche il settore della cultura.

LA CASA DEL FIORE VOLANTELa favola come strumento educativo, in antitesi alle narrazioni commerciali proposte all’infanzia. Così si può riassumere l’intento de “La casa del fiore volante e altre storie” di Renata Franca Flamigni, con illustrazioni di Daniela Olejnìkovà.

di Angelica Bezziccari

«Se non c’è più nessun luogo che sia fuori, siamo costretti ad essere contro in ogni luogo. L’essere contro diviene la chiave di qualsiasi posizione politica attiva nel mondo e di qual-siasi desiderio che voglia essere efficace – e, forse, della stessa democrazia. I primi parti-giani antifascisti attivi in Europa erano dei

disertori armati che affrontavano i loro governi traditori ed erano giustamente definiti “uomini contro”. Oggi un essere contro generalizzato deve riconoscere la sovranità imperiale come suo nemico e scoprire i mezzi più adeguati per destabilizzare il potere.»

AFORISMA

Antonio Negri“Impero”

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intervista di Riccardo Castelli- La Etamax ha prodotto uno studio, patrocinato dalla Fon-dazione San Marino, dal titolo “La situazione energetica a San Marino, il risparmio energetico e le fonti di energia rinnovabili”. A questo studio, oltre a te, hanno partecipato l’ Arch. Fabio Guidi, Marco Biordi, l’ Ing. Samuele For-cellini, l’ Ing. Andrea Mina e l’ Ing. Gabriele Giglietti. Tale studio è stata la base di partenza per la creazione del primo piano ener-getico della Rep. di San Marino e la prima normativa su risparmio energetico ed incentivazione delle energie rinnovabili.Partiamo subito con la do-manda da sei milioni di dollari: è utopico pensare che San Marino, in un futuro non troppo distante, diventi energetica-mente indipendente grazie al ricorso alle fonti di energia rinnovabile?Non è utopico se, prima di tutto, evitiamo sprechi, razionalizziamo i consumi e lo stato si impegna a dare l’esempio sulle proprie strutture e impianti. Contestual-mente alla nascita di impianti funzionanti ad energia rinno-vabile è infatti imprescindibile migliorare la qualità energetica di edifici, dei processi produttivi e delle tecnologie impiegate. Ci vorranno in ogni caso diversi anni e l’utilizzo di tutto il venta-glio possible di energie rinnova-

bili: solare, eolico, geotermico, idroelettrico e biomasse, tutte assieme devono far parte di un processo in cui pubblico e privato interagiscono, conside-rando che ora siamo all’anno zero, ovvero totale dipendenza da fonti esterne e produzione nulla di energia da rinnovabili. Un pò in tutto il mondo sono visibili esempi che ci possono aiutare nel percorso indicato, l’importante è dare l’avvio ad una sfida dalla quale la nostra Repubblica può trarre molteplici effetti positivi: minore dipenden-za dall’esterno, minore spese per approvvigionamento ener-getico, creazione di imprese produttive e di servizi associate a tali tematiche, reputazio-ne internazionale qualora si raggiungessero risultati conside-revoli in termini di energia pulita in breve tempo. Si deve tuttavia precisare che una buona parte delle emissioni e dei consumi di energia “sporca” conseguono all’utilizzo dei mezzi di autotra-zione alimentati ad idrocarburi: sostituire questi con veicoli a emissioni zero è sicuramente un risultato assai più difficile. La Pubblica Amministrazione però potrebbe sperimentare veicoli elettrici per alcuni suoi servizi. Su tutto questo il Piano Energetico fornisce preziose e realistiche indicazioni basate sui dati

reali odierni e storici. Si potreb-be inoltre affrontare anche il problema dei rifiuti e del loro smaltimento/utilizzo energetico, contemplando quindi tutta la catena (energia, rifiuti, acqua, mobilità), realizzando un sistema complessivo autosufficiente o quasi, valorizzando ogni possi-bilità di riduzione delle emissioni, come proposto anche recente-mente durante una conferenza di una neonata fondazione.- A quali organi spetta il compi-to di monitorare i nostri progressi nell’ utilizzo di energia pulita e di riduzione delle emissioni di CO2 ?La Repubblica di San Marino fa da poco parte dei paesi che hanno ratificato il protocollo di Kyoto, purtroppo non è tra quelli che devono garantire una certa diminuzione di emissioni di CO2. In ogni caso il Piano Ener-getico dispone degli obiettivi che devono essere monitorati dalla Autorità per l’Energia che emette ogni anno una relazione che viene trasmessa al Consi-glio Grande e Generale. Inoltre un ruolo importante verso la cittadinanza è a carico dello Sportello per l’Energia che deve informare sugli incentivi e sulle possibilità di riduzione dei con-sumi e delle emissioni e suppor-tare gli utenti nella valutazione delle proprie emissioni di CO2;

- Quali pensi debbano essere i prossimi passi del Governo nell’ ambito delle energie rinnovabili ed emissioni zero ?Intanto completare il quadro burocratico per permettere l’utilizzo degli incentivi previsti nella scorsa legge di bilancio e rimasti ancora inutilizzati. E’ poi necessario che la “cosa pubbli-ca” faccia da apripista per gli impianti di grossa taglia, valu-tando la costruzione di infrastrut-ture energetiche di produzione da rinnovabili, per esempio l’invaso di Gorgascura di cui si parla da tempo, con relativa generazione di energia elettri-ca; ma anche la creazione di una centrale fotovoltaica con potenza superiore al megawatt; oltre alla attenta valutazione del potenziale eolico, chiara-mente in zone in cui l’impatto ambientale sia compatibile. Una grossa opportunità è poi rappresentata dalla imminente, pare, creazione del polo scien-tifico e tecnologico: il know-how dovrà essere indirizzato sui temi dello sviluppo sostenibile, lo Stato può trarre grandi benefici da una interazione tra imprese, ricerca, banche e università sulle rinnovabili utilizzando lo strumen-to del project financing.

L’ Ing. Gerardo Giovagnoli è tra i fondatori della società sammarinese Etamax S.r.l., che opera nella progettazione e consulenza nel settore delle fonti di energia rinnovabile.

INTERVISTA ALL’ ING. GERARDO GIOVAGNOLI

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Ne “La società sotto assedio” (bel libro che consiglio viva-mente), Zygmunt Bauman scrive dell’esperimento del pesce spinarello.La femmina dello spinarello depone le uova in delle tane di seguito vigilate dal maschio finché non si schiudono. Quindi, lo spinarello delimita in territorio “domestico” da quello esterno, e se incontra altri maschi di spi-narello li attacca violentemente.L’esperimento consiste nel mette-re in una vasca troppo piccola due spinarelli in fregola, per valutare la loro reazione. Ebbe-ne, i maschi in queste condizioni, non capendo più cosa fare, si mettono in posizione verticale e infilano la testa sotto la sabbia! Una risposta inadeguata al pro-blema, che però pare comune tra gli animali, che di fronte a stimoli contraddittori manifestano una paralisi comportamentale.Questa mi pare un’ottima metafora del comportamento (anche) umano, perché non c’è dubbio che la nostra società manifesti aspetti contraddittori. L’uomo reagisce allo stesso modo: o si paralizza, pensan-do che tanto “non c’è niente da fare”, oppure sfoga la sua

aggressività in modi insensati (quanti casi di violenza gratuita leggiamo ogni giorno sui giorna-li?) che alleviano per un attimo l’angoscia esistenziale.L’incomprensibilità della situa-zione critica che ci circonda (anche a questo servono gli approfondimenti della Don Chisciotte sulla crisi), spinge gli uomini ad adottare reazioni inadeguate. Pur essendo il problema strutturale, le loro reazioni paiono fermarsi all’at-timo presente: non si formulano più strategie politiche di lungo corso, ma ci si concentra sui problemi più contigui, dimenti-cando che sono solo effetti di cause più profonde.Dice Bauman che i cittadini “non guardano più in là della prossima riduzione fiscale o integrazione pensionistica e non si interessano ad altro che ad avere liste di attesa più brevi per un posto in ospe-dale”. Oramai nessun politico propone soluzioni sistemiche che guardino al lungo periodo, dato che in tale situazione con-traddittoria i cittadini paiono preferire un oggi diverso ad un domani migliore, così nessuno si propone di cambiare un futuro

distante, gli impiegati non fanno più carriera (Si legga a tal pro-posito Sennet, “L’uomo flessibile”)ma passano da un progetto all’altro, viene spezzata ogni relazione causale e l’uomo si sente sperduto, incapace di proporre reazioni adeguate, fino a giungere alla convinzione di Blair (ma così comune ad ogni politico nostrano) che lo scopo del vincere una cam-pagna elettorale sia quello di vincere la successiva.Bauman segnala inoltre alcuni aspetti (già analizzati in passa-to su questo giornale) che paio-no esprimere il secondo aspetto della reazione dell’animale di fronte a situazioni contradditto-rie: lo sfogo insensato del surplus di ansia. Oltre alla violenza gratuita (si pensi agli stadi, agli omicidi fatti per “noia” ecc) an-che l’odierna ossessione per la forma fisica, le diete, il jogging, la palestra, ricordano pratiche di tortura autoinflitte.Tali diversioni dell’ansia in modi incoerenti spiegano pure l’abuso di droghe, anoressia e bulimia, depressione.Conclude bauman che unico modo per evitare queste forme di reazione insensata,

sia quello di tornare a par-torire un impegno politico a lungo termine (l’aspetto politico, sociale, è un aspetto antropo-logico ineliminabile, che può essere riconosciuto e sviluppato oppure rimosso, ma in tal caso torna periodicamente nelle forme patologiche sudescritte). Per terminare con lui: “L’odier-na crisi di cittadinanza e di disincanto verso le potenzialità dell’impegno politico è radicata nell’impressione non del tutto infondata che le forze di azione efficace, e in particolare di azione efficace collettiva, e soprattutto di azione efficace collettiva di lungo periodo, siano assenti e che non esistano modi evidenti di farle risorgere o di concepirne di nuove”.Il progetto a lungo termine, che indichi una strada da perse-guire per un progetto sociale alternativo a quello attuale, che può condurre solo ad un surplus di ansia, è l’unica strada da perseguire per risollevare le sorti delle nostre comunità e, di conseguenza, quelle dei singoli cittadini che le abitano.

PER CHI E’ INCAPACE DI REAGIREL’esperimento del pesce spinarello descritto da Zygmunt Bauman

Zygmunt Baumandi Roberto Ciavatta

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Militari a San Marino. Dopo lo sconfinamento di un’auto della guardia di Finanza e dopo quello dei cinque mezzi dell’esercito italiano apparte-nenti ai Lagunari di Venezia che hanno “invaso” il territorio san-marinese - volevano abbreviare il loro percorso per raggiungere Carpegna – il segretario agli

Esteri Antonella Mularoni ha scritto una lettera di protesta all’ambasciata italiana per tali sconfinamenti: “Questa volta nella lettera ho fatto presente che, con un po’ di diligenza, in pieno giorno, è facile verifi-care che si sta entrando nella Repubblica di San Marino…Ci auguriamo vivamente- ha

concluso- che sia davvero l’ultima volta”. Questi fatti hanno destato interesse e anche un po’ di preoccupazione tra i sammarinesi, già provati dagli “attacchi” (come si dice qui) del ministro Tremonti. L’ultimo fatto risale al 26 maggio, quando un furgone della polizia italiana ha di nuovo varcato i confini.

Ad una superficiale analisi è legittimo chiedersi: dove sono le guardie che dovrebbero presiedere i confini? Perché anche in questo ultimo caso la segnalazione è stata fatta da un cittadino e non dagli organi competenti? Non si può certo attribuire la colpa degli sconfi-namenti allo stato italiano, se le

SOVRANITA’ IN PERICOLO?Qual è il vero pericolo per la sovranità sammarinese? Sconfinamenti militari o derive oligarchiche?

Alcuni dei mezzi dell’Esercito Italiano sconfinati a San Marino

di Angelica Bezziccari

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Qual è il vero pericolo per la sovranità sammarinese? Sconfinamenti militari o derive oligarchiche?

Panoramica dei blindati: il primo da sinistra è il famoso Lince

guardie sammarinesi non sono solerti nel segnalare tali episodi; episodi che tuttavia vanno a formare un inutile polverone mediatico, che va a destare preoccupazione tra i sammari-nesi più ingenui circa la perdita di sovranità. Si temono invasio-ni? Non ci si sente rispettati? Il concetto più importante e fulcro della questione è il termine “sovranità”, parola che molti si mettono in bocca a sproposito senza conoscerne il significato. Dunque, cos’è la sovranità?La sovranità è il potere di comando, di gestione di qual-cosa. Se si è in una dittatura, la sovranità è riconosciuta solo al dittatore. Se si è in una demo-crazia, o in uno stato liberale, per sovranità di solito si intende “sovranità popolare”, cioè “il potere di comando riconosciu-to alla collettività popolare che si organizza in Stato”. Quindi la sovranità dovrebbe essere in mano ai cittadini, altrimenti non

saremmo uno stato democrati-co, ma in un’oligarchia, dove la sovranità è concentrata nelle mani di pochissime persone. San Marino non sta certo perdendo la sovranità per qualche scon-finamento militare o qualche richiesta di maggior trasparenza e legalità da parte del governo italiano. San Marino ha già perso la sovranità. L’ha persa ogni volta che sono state boc-ciate legittime e oneste istanze d’arengo. L’ha calpestata ogni volta che invece le istanze sono state approvate e mai appli-cate. L’ha persa quando ha stabilito un quorum irraggiungibi-le per far passare un referendum, l’ha persa quando ha istituito le società anonime, così che ad esempio i cittadini non possono sapere se quelle società sono di proprietà di individui che devono gestire la res publica. San Marino perde la sovra-nità ogni volta che decide di vendere terreni pubblici al

miglior offerente, come una pro-stituta. San Marino ha perso la sovranità quando ha deciso di costruire una superstrada invece di ripristinare la linea ferroviaria, per favorire gli interessi di certi gruppi di persone; l’ha persa quando i consiglieri che sono stati messi lì dal popolo, non vanno alle sedute consiliari. San Marino perde la sovranità ogni volta che taglia i propri alberi - senza nulla chiedere alla popo-lazione - per costruire loculi per persone e auto (parcheggi), e per costruire l’ennesimo palazzo di loculi/appartamenti sfitti, con vista superstrada. San Marino perde la propria sovranità quando guarda con stupore o sberleffo alle manifestazioni di piazza, invece di interrogarsi sui motivi di tale malessere. San Marino perde la sua sovranità quando si vuole inserire nel patrimonio dell’UNESCO per questioni d’ immagine, poi però non provvede a tutelare quello

stesso patrimonio (graffiti su costruzioni storiche, piazze-par-cheggi, ristrutturazioni mancate, vendita di ville storiche…).Per questi e altri motivi, che come un triste indovinello vi invito a cercare, San Marino ha già perso la sua sovranità. È inutile quindi indignarsi per qualcosa di già perduto, più uti-le è rimboccarsi le maniche per riprendersi quel poco di sovrani-tà rimasta in mano ai cittadini, a meno che non si voglia una de-mocrazia, bensì un governo di oligarchi, di potentati economici e politici che regnano sovrani a discapito della popolazione.

Il vero potere non ha bisogno di tracotanza, barba lunga, vocione che abbaia. Il vero potere ti strozza con nastri di seta, garbo, intelligenza.

Oriana Fallaci

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Essendo un runner, mi capita di-verse volte di sentire un lamento tetro non appena supero la sede dell’ Ambasciata d’Italia. Un urlo strozzato. Questo deci-ne di volte…sicché decido di cavarmi le cuffiette e di capire da dove arrivano queste urla. Con mia somma sorpresa , il Palazzo Ex-Inail ha un’anima!! Non siamo in “Alice in wonder-land”, bensì nella più Antica Repubblica del Mondo, dove a volte succedono dei miracoli, come quello che un umano può parlare con un immobile...allora mi fermo, e Lui mo domanda:” ehi tu cavlach (nel senso di uomo con tanti capelli) che mi sta accadendo?”. Mi fermo, mi siedo di fronte a lui e comincio a parlargli.Salve signor ExPalazzo Inail, è al corrente del fatto che Lei negli ultimi anni è oggetto di specu-lazione edilizia da parte di una associazione non proprio filan-tropica unitamente alla maggior parte della classe dirigenziale di San Marino…come dice? No? Allora le faccio un breve sunto, così si perlplime maggior-mente…però ho il dovere di avvertirla..son cose lugubri!Deve sapere signor Palazzo, che sul sito (che a differenza della parola che identifichereb-be un luogo preciso reale, in realtà nel linguaggio cybernau-

tico, è un qualcosa di virtuale) istituzionale per la visione delle Delibere del Congresso di Stato, tutto ciò che riguarda la vendita di un Bene dello Stato a terze parti, deve esserci la pubblicazione, e Lei signor Palazzo è un Bene Monumenta-le parificato a Palazzo Pubblico o al Casale di Fiorina…come dice? Quest’ultimo ha fatto una brutta fine? Dipende dai punti di vista. Ma torniamo a noi. Il 25/10/2004 l’allora presidente dell’associazione micologica definì illegale il progetto di ristrutturazione e ampliamento di Lei asserendo che:”.. la commis-sione urbanistica ha operato in maniera illegale(..)In tutto il mondo, i paesi a vocazione turistica lavorano per il recupero dei beni storici. A San Marino invece rendiamo il paese sem-pre più brutto e poi abbiamo anche il coraggio di lamentarci se non si attira un turismo di qualità’” a cui rispose piccato, due giorni dopo il presidente della Commissione Urbanisti-ca affermando:” ..La variante approvata prevede il manteni-mento delle attuali facciate e dell’impianto strutturale dell’edifi-cio (..)ma non è giusto attribuire patenti di incompetenza o di illegittimità.”Vede signor Palazzo? Cosa

dovrà temere? Nulla, la Sua esistenza è indubbiamente in buonissime mani. Bene, da quei giorni si cominciò a sentire che l’ANIS Le aveva messo gli occhi addosso, sa come si dice no? “Vox populi vox dei”; tanto fu il vociare che il signor Ivan Foschi interpellò il Governo su il Suo “strano caso”; infatti il 29/04/2009 scrisse:”Chiedo inoltre di avere copia della delibera del Consiglio Gran-de e Generale di cessione dell’immobile in oggetto, e degli eventuali vincoli posti a carico dell’assegnatario, nonché, qualora esistenti, delle successi-ve modificazioni delle suddette condizioni”..cosa? Signor Palaz-zo anche Lei è stupito che pur essendo un Bene Monumentale dello Stato venduto a terze parti, non esista una Delibera Pubblica? Cosa vuole, nella ter-ra di Marino funziona così, sarà stato una svista (sicuramente!) ( ndr: nel frattempo si sentono strani mugolii proferire da parte del mio interlocutore..)Ma torniamo alla risposta a tale interpellanza: “IL CONSI-GLIO GRANDE E GENERALE, nella seduta del 19 Settembre 2000(…)DELIBERA di autorizza-re la vendita alla società Asso-servizi srl dell’immobile, posto in Città via A.Onofri, distinto al vi-gente Catasto dei Fabbricati al

Foglio di Mappa43 con il n.69 sub.1, n.69 sub 4, n.69 sub.5, n69 sub 8, n.69 sub.2, n.69 sub.6, n 69 sub.9 e n.69 sub.3, per il prezzo di £.6.300.000.000=(seimiliarditrecentomilioni), (…)il superiore prezzo dovrà essere versato secondo le modalità ed i tempi meglio precisati nel testo della convenzione citata in premessa (..)La società Asso-servizi srl si obbliga a prestare fideiussione bancaria a prima richiesta ed a scalare, per un importo iniziale pari a £.5.000.000.000=(cinquemiliardi), alla stipula del rogito notarile.”…come vede venne ampiamente venduto sottocosto, come quei giocatori a fine carriera…quello che però sconvolge è che tale delibera NON E’ VISIBILE DA NESSUNA PARTE, altrimenti il consigliere Foschi non avrebbe fatto interpellanza!!Non essendo a conoscenza di questa Sua cessione, la ridda di voci aumentava come testi-moniano numerosi documenti presenti sulla Rete Internet, tra cui quella del 16/01/2010 in cui: “La cessione avvenu-ta ad un prezzo “politico” in quanto orientata ad ospitare una prestigiosa associazio-ne economica sammarinese, pare essere oggi oggetto di una vera e propria specula-zione. Infatti è l`Anis stessa ad

POVERI BENI MONUMENTALIDialogo “fantastico” fra un umano ed un immobile, nel senso di Palazzo

Una veduta del palazzodi Matteo Zeppa

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informare i propri associati che parti del prestigioso palazzo, una volta ristrutturate, saranno poste in vendita per far fronte ai costi crescenti di trasforma-zione dell’immobile.” Quindi caro signor Palazzo Ex Inail cornuto e mazziato!! Ed ancora:”.. Ebbene pare che non solo l`Anis sarà, come è giusto che sia, presente nel nuovo Palazzo, ma i privati stessi potranno beneficiare del prestigio, quando non an-che dei minori costi derivanti dalla cessione originaria della struttura . Nel caso contrario e cioè che i metri quadri venduti vengano valutati al prezzo di mercato, sarà invece l`Anis stes-sa a beneficiare dei maggiori utili a cui ha rinunciato lo Stato nel momento della cessione. Tutto ciò avviene dopo che la struttura ha modificato i para-metri di restauro conservativo almeno delle evidenze architet-toniche più significative, dopo che gran parte dei lavori sono stati affidati ad imprese non sammarinesi e la pietra ricavata dallo sbancamento sul retro del Palazzo è stata venduta all`estero, mentre gli scalpellini sammarinesi non possono lavo-rare a causa della mancanza di materia prima. Un gesto da parte della prima associazione degli imprenditori si impone, per ripristinare quel ruolo di garante

della rettitudine e della equità che si è conquistata nella storia contemporanea”. Illazioni? Non penso proprio, infatti tra Dicembre 2009 e Gennaio 2010 l’Anis mandò due documenti agli associati dove si avvisava di ciò: “Si pre-cisa che il palazzo è costituito da tre piani interrati adibiti a parcheggio, dal piano terra con destinazione uffici e sala riu-nioni, dal piano primo occupato interamente dagliuffici e dai locali dell’Anis, e, come detto, dal secondo piano e dall’attico da cedere.Si intende suddividere questi ultimi spazi in unità singole di 80 mq. circaTali unità verranno cedute allo stato grezzo con il sottofondo dei pavimenti ultimati e parti de-gli impianti inerenti già installati (restano esclusi: porte, bagni, pavimenti, ecc.).Il prezzo di vendita è stato indicato in 5.500,00/6.000,00 euro al mq.Vi informiamo che abbiamo già ricevuto da parte di un associa-to un’offerta di 7.000,00euro mq. proprio nello spirito che sopra abbiamo descritto.Ovviamente portici e terrazzi avranno un costo inferiore come da prassi così come gli spazi destinati a parcheggio.” ( ndr: nel frattempo aumentano gli

strani mugolii proferiti da parte del mio interlocutore..)Ecco qui caro Signor Palazzo Ex_Inail, eccoci al palesarsi della speculazione edilizia alla quale Lei è stato soggetto. Per non parlare poi del fatto che Le hanno portato via tutta la terra che la cingeva verso il Monte. Senza contare che lo Stato ha dovuto espropriare di locali a delle signorine che abitavano lì, accollandosene le spese per permettere la loro dipartita da Lei. Senza contare che fecero puro lo scherzetto ( sono ragaz-zi, suvvia!!) di porre la loro auto sul Suo tetto, perché intralciava i lavori di rimozione di ciò che loro chiamano “detriti” mentre erano Terra, Pietra e Massi di San Marino, senza ovviamen-te informarle, lasciando che andassero a sporgere denuncia in Gendarmeria!Come dice sior Palazzo? Che fine ha fatto l’interpellanza? Perché non fu data continuazio-ne all’unico strumento “interno” previsto per capire l’operato del Governo? Bhè, ho l’ardire di fare una considerazione a più ampio spettro sul modus operandi di tale sistema…pare che l’interpellanza sia usata pariteticamente quale sorta di “pulizia di coscienza” o solo per puro strumento di polemica…a tutte viene data risposta, ma

poi colui che ne è stato il promotore, si assopisce strana-mente, quasi come se dovesse svolgere quel compitino perché un atto dovuto, per poi tornare nei ranghi, invece di andare oltre l’apparenza delle cose.Bene, il dialogo fra me ed il Palazzo si conclude ma volete sapere come? Avete tutti pre-sente la scena finale del film di Carlo Verdone -Bianco, rosso e Verdone- quando il personag-gio Pasquale Ametrano, che non parla mai durante il film, si ritrova davanti agli scrutinatori del seggio e a loro dice una serie di parole senza senso, figlie del risentimento per tutto ciò che gli è capitato dal viag-gio in Germania sino al paese natio, con una sola e chiara parola detta alla fine?? Ecco il Palazzo ex Inail mi saluta in quel modo…io mi rimetto le cuffie, e riparto con quel vago senso di..immobilità!

Buona vita a tutti.

NB: tutti i documenti menzio-nati da tale articoletto, sono assolutamente consultabili e a disposizione di chiunque li voglia richiedere o consultare

Una veduta del palazzo Gli interventi effettuati sul retroSi distnguono i resti di un vecchio muro

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Che anche l’aspartame sia un edulcorante (dolcificante) insicuro è da diverso tempo un dato di fatto.I suoi aspetti positivi (non innalza la glicemia e ha un basso potere calorico) sono in contrasto con la sua compro-vata tossicità causa di sintomi allarmanti: cecità,problemi neurologici (parkinson, alzhai-mer) e vascolari, paralisi, tumori al cervello.È possibile che non esista un dolcificante con le stesse proprietà e che tuttavia sia IN-NOCUO per la salute? In effetti, esiste: si chiama Stevia.La Stevia rebaudiana è una piccola pianta erbaceo-arbu-stiva, originaria delle montagne tra Paraguay e Brasile. Le sue foglie hanno un potere dol-cificante circa trenta volte supe-riore a quello dello zucchero, mentre l’estratto, la Stevioside è trecento volte più dolcificante! Una sola fogliolina fresca spri-giona al palato, dopo qualche istante, una fortissima sensazione dolce, e resta alla fine un lieve retrogusto di liquirizia.Ma rispetto allo zucchero e

agli altri edulcoranti: non causa diabete, non contiene calorie, non altera il livello di zucchero nel sangue, non è tossico, non contiene ingredienti artificiali ed, essendo priva di zuccheri, non provoca carie!Senza troppi giri di parole è, pertanto, il dolcificante naturale più potente al mondo.Vi starete chiedendo: come mai non ne abbiate mai sentito parlare prima d’ora? Sempli-cissimo, perché la sua vendita in Europa è illegale! Nel 1999 la Commissione sugli Additivi nei Cibi dell’OMS e il Comita-to Scientifico per gli Alimenti dell’Unione Europea, segnala-rono la pericolosità della stevia come additivo alimentare.Secondo la Commissione europea per la protezione dei consumatori, infatti, non sono stati riscontrati componenti tos-sici nella pianta, ma nemmeno vi è l’evidenza scientifica della loro assenza. Nell’incertezza la Stevia e i suoi estratti non pos-sono essere utilizzati nell’industria alimentare.La Commissione si basa non su una presunta tossicità, ma sulla

mancanza di dati disponibili.Eppure gli indiani Guaranì utilizzarono questa “erba dolce” fin dai tempi precolombiani per dolcificare la loro bevanda principale, il màte.Senza contare che la sua commercializzazione è stata autorizzata nei paesi dell’Ameri-ca Latina e in Giappone, dove è addizionata agli alimenti e alle bevande da più di 20 anni, dolcificando caramelle, gomme da masticare, alimenti secchi e cereali, yogurt e gelati, tè e sidro, dentifrici e collutori…La Stevia viene utilizzata per dolci-ficare molte bevande, perfino la Diet Coke.Allora, perché ne è vietata la vendita?Si deduce facilmente il fatto che un dolcificante libero, econo-mico e completamente privo di controindicazioni recherebbe danni ad una grande fetta del mercato globale: la tanto cara industria farmaceutica trovereb-be molto meno lavoro da fare.Vietandola, invece, le multi-nazionali della chimica hanno un nemico in meno, mentre noi, qualche malattia in più!

In ogni caso il metodo migliore per ottenere questa pianta è coltivarsela in casa. Infatti, pur non essendo ammessa sul mercato come “alimento o ingrediente alimentare” o come edulcorante, nulla ne vieta la commercializzazione come pian-ta ornamentale. Informatevi pres-so vivai ben riforniti oppure in internet, dove si trovano anche informazioni sulla sua coltivazio-ne. Chi di voi capita Svizzera invece può trovare i semi in un qualsiasi supermercato, oppure l’estratto in molte farmacie ed erboristerie. Facile da coltivare e da consu-mare, la Stevia non fa male se non alle multinazionali. Ma come si dice…basta un poco di…Stevia…e la pillola va giù!

Si ringrazia:l’Associazione Oasiverde co-glie l’occasione per ringraziare di cuore Tutta Natura per la donazione di una voliera necessaria per il ripopolamento del nostro bellissimo scoiattolo rosso europeo.

LA STELVIAL’alternativa naturale e illegale allo zucchero

La stelvia

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L’Aspartame fu scoperto per caso nel 1965 quando James Schlatter stava sperimentan-do una medicina anti-ulcera. Esso viene approvato per gli alimenti disidratati nel 1981 e per le bibite gassate nel 1983. L’Aspartame è di gran lunga la sostanza più dannosa in com-mercio ad essere aggiunta agli alimenti. E’ responsabile per cir-ca il 75% delle reazioni avverse agli additivi alimentari segnalati dall’FDA statunitense. Molte di queste reazioni includono infarti e decessi, come rilevato da un rapporto datato Febbraio

1994 del Dipartimento della Salute. Alcuni dei 90 differenti sintomi documentati elencati nel rapporto come causati dall’Aspartame includono: mal di testa, vertigine, infarti, nausea, intorpidimento, spasmi muscolari, depressione, perdita di capelli, palpitazione, difficoltà respirato-rie, difficoltà di parola, attacchi d’ansia, tintinnio auricolare, vertigini, perdita della memoria, dolore alle giunture. Secondo i ricercatori e medici che studia-no gli effetti avversi, le seguenti malattie possono essere sca-tenate o peggiorate dal suo

ingerimento: tumori al cervello, sclerosi multipla, epilessia, morbo di Parkinson, morbo di Alzheimer, ritardo mentale, linfoma, diabe-te. L’Aspartame è costituito per il 40% di acido aspartico; l’acido glutammico è per il 99% mono-sodico glutammato. L’aspartato e il glutammato funzionano come neurotrasmettitori nel cervello facilitando la trasmissio-ne dell’informazione da neurone a neurone. Troppo aspartato o glutammato nel cervello uccide alcuni neuroni permettendo l’afflusso di troppo calcio nelle cellule. Questo afflusso scate-

na un aumento eccessivo di radicali liberi che uccidono le cellule.E’ molto grande il rischio per neonati, bambini, donne in gravidanza, anziani e persone con problemi cronici. Perfino la FASEB (Federazione delle So-cietà Americane per la Biologia Sperimentale) che di solito mini-mizza i problemi e scimmiotta la linea dell’FDA, ha recentemente dichiarato che:”..è prudente evitare l’uso nelle diete di sup-plementi di acido-glutammico-L alle donne in stato interessante, neonati e bambini..”fonte: NEXUS NEW TIME edizione italiana n° 3

Sede legale: Strada Ghenghe di Atto, 122/3 - 47892 Acquaviva (RSM), tel: 335 7340580 - Fax: 0549 944242 - COE: SM21783 - Coord.

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Solitamente la nevrosi d’an-goscia si presenta sotto forma di crisi più o meno brutali, in quei soggetti dalla persona-lità turbata nel suo sviluppo caratteriale.L’ansietà cronica viene vissuta e organizzata come una posizio-ne sistematica dell’esistenza, una costituzione basata prettamen-te sull’angoscia. Visto in superfi-cie, il soggetto infatti manifesta, fin dall’infanzia, una tendenza all’inquietudine, al ripiegamen-to ed alle richieste continue di protezione: così gli affetti diventano i sostegni necessari

alla sua sicurezza, e i rapporti permangono nell’invischiante bisogno di rassicurazione. Di contro però, gli insuccessi e i problemi di qualsivoglia natura, diverranno continue prove ed occasioni per le crisi. In pratica, tutta la vita viene vissuta entro il continuo rischio del manifestarsi dell’angoscia. Interiormente, nel corso di una psicoterapia, si coglie esattamente come queste personalità, che non sono state in grado di costruire un IO veramente indipendente, si comportino in occasione degli eventi traumatizzanti

della propria esistenza, come di prove “attese e temibili”, a dimo-strazione continua della propria inferiorità. Così l’avvenimento in sé non prende il suo significato se non in rapporto al sistema di reazioni peculiari: paradossal-mente, un avvenimento grave come un lutto può turbare meno di un avvenimento di scarsa rilevanza oggettiva come ad esempio un trasloco. I cosiddetti “traumatismi” sono, ad un tempo, provocabili molto facilmente e molto variabili nei loro effetti, in rapporto all’evoluzione dell’io, al momento particolare dell’esi-

stenza e in rapporto all’ambien-te sociale.Secondo le sfumature ed il gra-do dell’angoscia questi soggetti vengono definiti nevrastenici, depressi costituzionali, piccoli ansiosi, cenestopatici.Il termine depressione costituzio-nale, proposto dallo psichiatra francese Montassut, pone il problema di una “costituzione” particolare. Frequentemente, secondo l’autore, avviene di rilevare, nella famiglia di questi malati, una sorta di “eredità neuro-artritica” e, nella loro tipologia una gracilità, un’ap-

NEVROSI D’ANGOSCIAGli stati d’ansietà cronica e costituzionale, ovvero le personalità ansiosedi Davide Tagliasacchi

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parenza di fragilità, che l’esame conferma come ipotensione arteriosa, una debole resistenza alle infezioni ed alle prove da sforzo. Sono candidati alle intol-leranze di ogni genere: alimen-tari, medicamentose, caratteriali. Il loro adattamento è sempre strettamente condizionato, con le caratteristiche tipiche della medicina psicosomatica, con i suoi abituali disturbi: allergie, coliti spastiche, emicranie, asma.Nella descrizione storica della nevrosi d’ansia fatta da freud, il fattore eziologico era l’in-terruzione del corso normale dell’attività sessuale (coitus interruptus). Su codesta base egli contrapponeva le nevrosi attuali (nevranestia e nevrosi d’angoscia), conseguenti a disturbi energetici attuali, alle nevrosi da transfert (organizzate dai complessi inconsci infantili). Aspetto sintomatologico fon-damentale nell’eziopatogenesi risulta un insufficienza nel pia-

cere durante l’attività sessuale. Freud e Steckel vi hanno a lungo insistito: tutte le eccitazioni genitali che non hanno sfogo nell’orgasmo sono generatrici d’angoscia. Ma rispetto al parallelismo dell’interruzione concreta della soddisfazione genitale, si tende a dare sempre più importanza a tutti i timori nevrotici del sesso (inteso come desiderio fonda-mentale dell’essere), sia che si vincolino ad una contingenza per una morale eccessivamente coercitiva, sia che sospingano verso soddisfacimenti aberranti (perversioni). Ciò che caratte-rizza e che conferisce, a queste situazioni, una capacità pato-gena è il senso di colpa più o meno cosciente nei confronti del desiderio.L’angoscia provocata dalla repressione del desiderio o dall’interruzione del suo soddi-sfacimento, può essere determi-nata anche dalla repressione

dell’aggressività.L’omologo del coitus interrup-tus è la cosiddetta “collera rientrata” (meccanismo tipico per la genesi psicosomatica), l’equivalente della sessualità colpevolizzata è l’aggressività colpevolizzata: il soggetto non può tollerare il proprio odio. Come nel primo caso, il senso di colpa e la tensione ansiogena possono essere scatenate da situazioni d’aggressività simboli-ca o fantasmatica.Per quanto concerne il trat-tamento terapeutico, occorre sempre studiare la situazione soggettiva dell’angoscia, per poter effettuare una diagnosi del valore eziologico di fattori che la condizionano: il program-ma terapeutico di un’angoscia di tipo “reattivo” dovrà essere necessariamente diverso da quello dell’ansietà cronica.Occorre sempre valutare la possibilità di approfittare della situazione angosciosa per

iniziare una terapia di riforma dell’IO, ossia una psicoterapia riabilitativa. Accade sovente che per certi pazienti che per anni hanno evitato di affron-tare sul piano psicologico i loro problemi, possono essere illuminati in occasione di una crisi profonda. Poiché il metodo psicanalitico rigoroso può non essere sempre indicato né efficace, nelle nevrosi “attuali”, si può ricorrere ad un metodo psicoterapeutico di tipo vicino non ortodosso, come l’ipnote-rapia

NEVROSI D’ANGOSCIA

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Negli ultimi tempi dovrebbe ormai essersi manifestata in tutto il suo nitore la drammatica portata della crisi economica e sociale che il mondo sta vivendo. E’ piuttosto emblema-tico che il termine crisi, secondo l’origine greca, significhi “scelta”, “decisione”. Nel muro delle vecchie, consolidate convinzio-ni cominciano a vedersi delle crepe importanti, sintomo di un cedimento tanto strutturale quanto inevitabile. a situazione è grave e desterebbe qualche riflessione in qualunque persona abbastanza sana di mente e pronta a mettersi in discussione: nonostante questo, purtroppo, per molti aspetti il clima non sembra essere complessivamen-te e completamente maturo per affrontare i gravi problemi che abbiamo di fronte. Se il colpe-vole immobilismo della politica costituisce un primo, inquietante e forse più visibile motivo di

riflessione, è altresì vero che la passività di certi settori della società, che dovrebbe muo-versi con un maggiore grado di fluidità, assume contorni anche più gravi.I due aspetti certamente si condizionano a vicenda: è difficile poter affermare, almeno in linea di principio e in via ge-nerale, che esistano governati migliori dei governanti. Esistono, evidentemente, alcune lode-voli eccezioni, costrette però a misurarsi con un più ampio clima narcotizzato e conformista. Una possibile risposta (anche) alla crisi può venire dai gruppi di acquisto solidali: in realtà, per fare una corretta opera informativa e contrariamente a quello che molti pensano, è bene precisare che i gas (data di nascita 1994 con il primo gruppo di Fidenza) non nascono come risposta ad una crisi (quella attuale era peraltro

allora assolutamente lontana). E’ evidente che i gas guardano alla crisi attuale con una certa attenzione e qualche preoccu-pazione. E’ giusto che sia così. Ancora una volta, però, per evitare di essere risucchiati dal vortice di una situazione piatta e priva di prospettiva, fatta di rimedi spesso improvvisati a situazioni contingenti, bisogna stare attenti a non perdere la visione d’insieme. Un gas, nella sua interpretazione più autentica e più ragionevole, nonchè in virtù delle circostanze storiche che ricordavo prima, deve collocarsi su un terreno di pensiero e di azione che non si limita ad affrontare le pressioni contingenti ma semmai le utilizza per un’analisi più profonda. La forza del progetto sta proprio in questo: nella capacità di dire cose nuove e di ragionare sulla lunga durata.La migliore risposta che il gas

può dare in una situazione come quella attuale, assoluta-mente insostenibile dal punto di vista sociale ed economico, è una risposta che pone l’accen-to sulla necessità di cambiare in modo radicale, facendo rife-rimento alle soluzioni e alle pro-poste del mondo dell’economia solidale e dei soggetti che lo animano. In definitiva, non si deve solo (e per certi aspetti neanche tanto) fronteggiare le caratteristiche di questa crisi, ma ci si deve porre l’obiettivo di creare le condizioni affinchè le crisi non abbiano a ripetersi. Per quanto ambiziosa, questa è la missione più autentica di un movimento che coltiva la sacrosanta mira di mostrare che “un altro mondo è possibile”. Diversamente, otterremo solo il risultato di metterci una pezza, avremo forse la meglio sui sintomi ma non prevarremo sulla malattia, che sta dimostrando

Qualche riflessione sui gruppi di acquisto solidali e la realtà odiernaCRISI!di Stefano Palagiano

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tutta la propria gravità.Questo spirito della lunga dura-ta e della profondità non solo è il più corretto e il più naturale, ma è anche l’unico in grado di incidere sulla realtà circostante, indipendentemente dal grado di “collaborazione” di questa realtà. Sulla strada di questa consapevolezza il percorso è ancora lungo e abbastanza accidentato: il lavoro è più impegnativo, ma i risultati sono migliori e più stabili. Questi non devono essere legati al funzionamento di un negozio, per quanto nobile: si devono proporre delle alternative e delle risposte a chi le cerca e a chi fa finta che tutto vada bene così com’è. Spezzare il circolo per cui si fa finta che non ci sia-no problemi, per cui si continua a fare “come si è sempre fatto”, per cui non bisogna pensare o mettere in discussione nulla: questa è insieme la premessa e uno dei risultati.I nostri tempi, vista la gravità della situazione, sembrano essere maturi per ridiscutere alcuni paradigmi frettolosamen-

te mandati a memoria. Un ruolo in questo senso può certamente giocarlo il movimento dei gas. Gli approcci alla concezione e gestione di un gruppo di acquisto solidale non sembrano ovunque essere caratterizzati dalla volontà di porsi davve-ro come motore di azione e cambiamento: in alcune (e, per fortuna, intellettualmente isolate) situazioni, la sola attenzione per la crescita esponenziale del gruppo sotto il profilo numeri-co, priva di altri supporti come un’autentica attenzione alle questioni sociali della contem-poraneità, sta producendo dei risultati molto deboli, che vanno nella direzione del solito “far girare l’economia” e quindi non spostano più di tanto gli equilibri esiziali imposti dal siste-ma economico che tutti stiamo imparando meglio a conoscere. La visione del gas come sem-plice strumento per far muovere (seppure, finalmente, in una dire-zione più giusta) dei soldi, come momento di aggregazione una tantum privo di un autentico spi-rito conviviale, come un modo

non per incidere davvero e per riflettere ma per portare a casa una spesa un pò diversa, è una visione che strangola qualsiasi ragionamento sensato e serio sull’economia solidale e sulle proposte di cambiare il mondo in meglio. Inoltre, questo tipo di approccio rende un cattivo servizio in termini di possibilità e capacità di affrontare l’attuale crisi economica e sociale e, soprattutto, prevenire quelle future.Fortunamente, e non appena ci si avvicini al movimento gas nel suo complesso e alle sue istanze in modo più approfondito lo si vedrà chiaro come il sole, è evidente che i problemi, e gros-si, nascono in quei casi, rari ma proprio per questo emblematici, in cui ci sono numeri enormi e non coerenti a determinate premesse di natura culturale. Questo deficit di alfabetizza-zione intellettuale condiziona ogni atteggiamento e iniziativa. Probabilmente, anche laddove la situazione è critica esistono le condizioni per risalire la china: tuttavia, solo uno scatto di

volontà ed un salto di qualità possono fare la differenza. I gas “possono” (le virgolette sono d’obbligo, visto che stiamo ragionando sostanzialmente per assurdo) dunque scegliere (l’opzione sarebbe, ovviamen-te, virtuale, perchè è evidente dove si colloca il buon senso): occuparsi solo di questioni or-ganizzative e spesso superficiali, relegare in quarta fila il rappor-to tra le persone, infischiarsene del mondo circostante e delle grandi questioni sociali, ignorare l’importanza delle parole e delle idee, trascurare le questioni più stringenti...oppure fare finalmente il gas.Nei (per fortuna rari) casi in cui prevale la prima dimensione, la crisi potrebbe avvantaggiarsi di un modo distratto e superficiale di affrontare i problemi, quegli stessi problemi che rischiano di rimanere tutti, irrisolti e dram-matici, sul tappeto. Converrà dunque scrollarsi di dosso il torpore e imboccare con maggior decisione la via del cambiamento. La ricreazione è finita.

Qualche riflessione sui gruppi di acquisto solidali e la realtà odierna

Scontri tra manifestanti e polizia ad Atene

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RASSEGNA STAMPA2 maggio:Dietro all’attentato a Bianchini, patron di Fingestus (che alcuni dicono essere la finanziaria dei politici) e Karnak SA, c’è forse la crimalità organizzata.Il giornale “Economy” definisce Pasquale Valentini “delfino” di Gabriele Gatti.

4 maggio:Le intercettazioni sul caso che ha condotto il ministro italiano Scajola alle dimissioni condu-cono a San Marino

5 maggio:Fabrizio Corona va in que-stura a Piacenza su Ferrari targata RSM. Una truffa da 4 milioni di euro sull’IVA passa per il Titano, che per risolleva-re il fisco, nel frattempo, ospita un torneo di poker a cui farà pagare solo il 3% di trattenute sulle scommesse.

6 maggio:Per Freedom House, a San Marino “ci sono alcuni pro-blemi con la corruzione del governo del paese”. Contro la legge che permette la vendita di terreni statali con maggio-ranza semplice (piuttosto che dei 2/3) Su e AMS si dicono pronti a stagione referendaria.

7 maggio:azienda RSM che commer-cializza prodotti nutrizionali indagata in Italia per evasio-ne di milioni di euro. Valeria Ciavatta, Segretario agli interni, afferma di invidiare Brunetta…

9 maggio: 5 carri dell’esercito invadono la Repubblica. Sostengono di aver sbagliato strada. Spunta sul web l’epigrafe del decesso di AP (rea di aver permesso la svendita dei terreni pubblici).

10 maggio:Tremonti chiede la fine sostan-ziale del segreto bancario.

12 maggio:Per Tremonti la RSM non uscirà dalla black list. Le sue riforme appaiono solo di facciata. L’USOT (operatori Turistici) vuole il casinò.

13 maggio:I soldi della “cricca”, l’orga-nizazione ceh stava dietro alle operazioni che han-no condotto Scajola alle dimissioni, portava i soldi in Banca Agricola a San Marino. Rinnovamento nella CSdL: il segretario generale Giovanni

Ghiotti, in sella da 30 anni, lascia il testimone a Giuliano Tamagnini, in sella anch’esso da 30 anni.

16 maggio:Secondo il sole 24 ore a San Marino è molto radicata la malavita pugliese.

17 maggio:Genevrini sul Corriere della Sera parla dello scandalo del finanziamento a perdere concesso dallo Stato a Ban-ca del Titano (ora SMI-bank, dove il 10% è di proprietà della SMI del Conte Enrico Maria Pasquini, indagato in Italia per il caso Amphora), costato ad ogni sammarinese 500 euro!

19 maggio:Il coordinatore della Gen-darmeria, Sabato Riccio, e il comandante Achille Zechini, si minacciano di morte pubbli-camente! Badante va in mutua e perciò le viene tolto il permesso di lavorare in Repubblica. Lo Stato di San Marino si in-debita con una fideiussione di 98 MILIONI di euro con Banca Centrale.

20 maggio:Esce in edicola il libro “Eco-nomia criminale” di Roberto Galullo (Il sole 24 ore), in cui una buona parte è dedicata all’economia insana di San marino. Valentini: lo scambio di informazioni va negoziato, an-che se dall’UE non si parla di negoziazione ma di obbligo.

22 maggio:Gabriele Gatti non è più Se-gretario di Stato, ma fino al 15 giugno lo paghiamo lo stesso grazie a gentile concessione degli amici del congresso di Stato.

23 maggio:SOTTOMARINO: i conti dello Stato potrebbero non essere sufficienti a pagare le spese correnti dei prossimi mesi

24 maggio:Nella prossima sessione con-sigliare in discussione l’Istanza d’Arengo per abolire le sedute segrete del consiglio

25 maggio:bocciata l’Istanza d’Arengo che chiedeva l’abolizione del-le sedute segrete del consiglio (definita populista)

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