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MUROMACHI (1336 – 1573 d.C.) Zen: rielaborazione da parte cinese della dottrina buddhista e taoista. La meditazione è l’unico modo per ottenere verità assoluta e illuminazione (Satori). Di particolare importanza è la concezione della vacuità, intesa come stato dinamico condizione di ogni possibilità, e rappresentata dall’Ensō (ideogramma dalla forma circolare). Satori e Ensō sono concetti complementari. Il Satori, inoltre, si distingue dal Nirvana della tradizione poiché non è una fuga dal mondo ma una partecipazione attiva e consapevole a esso. Le scuole del buddhismo Zen derivano da quelle del buddhismo Chán, fondato in Cina dal leggendario monaco indiano Bodhidharma, e trasferite nell’arcipelago giapponese da monaci Tendai di ritorno dai loro viaggi in Cina (e, successivamente, da monaci cinesi missionari in Giappone). Templi Zen: al centro sono aperti al pubblico, le parti laterali sono invece solo per monaci. All’interno del recinto circostante nascono minitempli. Hokuendō (1384-1425) Higashiyama-ku, Kyōto. Tempio Zen. Il portale d’entrata è ispirato all’architettura cinese. Due piani, il secondo dei quali pieno di statue. Tetto di legno, 5 campate, due tetti. Giardino di Ryōanji (1500)

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MUROMACHI (1336 1573 d.C.)Zen: rielaborazione da parte cinese della dottrina buddhista e taoista. La meditazione lunico modo per ottenere verit assoluta e illuminazione (Satori).

Di particolare importanza la concezione della vacuit, intesa come stato dinamico condizione di ogni possibilit, e rappresentata dallEns (ideogramma dalla forma circolare). Satori e Ens sono concetti complementari. Il Satori, inoltre, si distingue dal Nirvana della tradizione poich non una fuga dal mondo ma una partecipazione attiva e consapevole a esso. Le scuole del buddhismo Zen derivano da quelle del buddhismo Chn, fondato in Cina dal leggendario monaco indiano Bodhidharma, e trasferite nellarcipelago giapponese da monaci Tendai di ritorno dai loro viaggi in Cina (e, successivamente, da monaci cinesi missionari in Giappone).

Templi Zen: al centro sono aperti al pubblico, le parti laterali sono invece solo per monaci. Allinterno del recinto circostante nascono minitempli.

Hokuend (1384-1425)Higashiyama-ku, Kyto.

Tempio Zen. Il portale dentrata ispirato allarchitettura cinese. Due piani, il secondo dei quali pieno di statue. Tetto di legno, 5 campate, due tetti.Giardino di Ryanji (1500)Tempio Ryanji, Kyto.

Giardino interno, piccolo con disegni e materiali semplici ma privo di acqua. Rocce e sassolini rastrellati.

Diverse interpretazioni:

acqua con isole in mezzo;

tigre che porta tigrotti in acqua.

La semplicit del luogo invece molto studiata. Il giardino appare come estensione del tempio.

Daisenin (1513) Daitokuji, Kyto.

Tempio minore, casa dellabate. Nel giardino, i sassolini rappresentano lacqua e le pietre sono fatte a ponte.Kinkakuji (1390)Noto anche come Rokuonji (Kyto).

Voluto da Ashikaga Yoshimitsu come residenza estiva, successivamente convertito in tempio Zen. Tre piani, il secondo dei quali in stile cinese. Piano terra adibito al relax, con porte scorrevoli. Primo piano a forma di L, coperto ma mutabile in simil-veranda. Finestre rettangolari con campata (a mezzaluna), in stile architettonico cinese. Lultimo piano accoglie numerose statue. ricoperto di foglie doro.

Ginkakuji (1489)Noto anche come Jishji (Kyto).

Voluto da Ashikaga Yoshimasa come residenza estiva, successivamente convertito in tempio Zen. Due piani. Piano terra con porte scorrevoli, usato anche come luogo di meditazione. Primo piano: finestre a campana, con cappella dedicata a Kannon.Tgud (1486)Edificio semplice adibito alla cerimonia del t. Vi un unico piano, con allinterno mensola, porte scorrevoli, pavimento in tatami, scrivania a mensola.Morte del Buddha (1408)Tempio Tfukuji (Kyto).

Autore: Kichizen Minch. Kakemono (rotolo verticale), colore su seta. Funzione didattica. Al centro vi la piattaforma con il corpo del Buddha, circondato da alberi e personaggi con in primo piano animali disperati. Prevale il colore, la linea sottile e mossa; i contorni sono pi nervosi rispetto al dipinto del 1086. La profondit sfalsata, lorizzonte molto pi alto e lontano.Kannon vestito di bianco (1421)Autore: Kichizen Minch. Kakemono (rotolo verticale), inchiostro su carta. Genere: dshakuga (dipinti che cercano di comunicare lesperienza soggettiva di percezione spirituale). Kannon indossa un manto bianco che copre la testa e le parti principali del corpo. seduto in cima a una collinetta con acqua nelle vicinanze; lalbero alle sue spalle coperto dallaureola. Il paesaggio ridotto allessenziale. Uso di pennellate larghe con inchiostro scuro, molto diluito per la figura di Kannon.Kanzan (prima del 1345)Autore: Ka. Kakemono (rotolo verticale), inchiostro e colore su carta. Genere: dshakuga (dipinti che cercano di comunicare lesperienza soggettiva di percezione spirituale). Ritratto del famoso poeta Kanzan, in piedi, che d quasi le spalle e ha le braccia incrociate di dietro. La veste definita con pennellate scure e spesse. La parte inferiore anchessa molto scura, resa con ununica grande pennellata, in contrasto con i tratti fini usati per testa e piedi. Lo stile il trionfo della semplicit, ma cattura la personalit del poeta. Come catturare un pescegatto con una zucca (1415)Autore: Josetsu.

Kakemono (rotolo verticale), inchiostro e colore su carta. Genere: dshakuga di Kan (domande su quesiti irrisolvibili). Al centro vi un uomo in piedi piegato in avanti e con le gambe divaricate che guarda perplesso la zucca. Nel ruscello di fronte vi un pesce gatto parallelo alla riva. A sinistra, due piante: una rivolta verso lalto, laltra verso le montagne che fanno da sfondo. Viene data limpressione di profondit e distanza. C contrasto tra le parti scure solide e le parti chiare non solide.Leggendo nello studio di bamb (1446) [dettaglio]

Autore: Shbun (allievo di Josetsu).

Kakemono (rotolo verticale), inchiostro e colore tenue su carta. Genere: shigajiku (rotoli di poesia e pittura). Il dipinto costituisce solo una piccola parte del rotolo rispetto allingente

quantit di testo. Tra gli alberi vi un rifugio di montagna. Lacqua in basso a sinistra scorre verso destra formando una diagonale. La montagna sulla destra ha picchi scoscesi e su uno di essi vi sono due alberi, uno dei quali guarda verso la montagna e laltro verso lacqua. A sinistra, in alto, compare una costa con barchette in lontananza. Le rocce hanno contorni neri e spessi. Risolto il problema dellesprimere profondit.Paesaggio invernale (1470)

Autore: Sessh.

Kakemono (rotolo verticale), inchiostro su carta. Paesaggio 1 di 4. Dagli alberi nei pressi del corso dacqua, in basso a destra, inizia un sentiero di gradini che, tra le rocce, conduce al tempio. Sullo sfondo, due parti separate: una, quella a sinistra, chiara e liscia; laltra, a destra, scura e frastagliata. Il messaggio trasmesso che tutto cambia e muta .

Le rocce in primo piano sono angolate e frastagliate, come tipico nella pittura cinese. Le opere di Sessh si distinguono per solidit della struttura e semplicit e chiarezza della forma.Haboku (1495) Paesaggio in stile a inchiostro spezzato [dettaglio]

Autore: Sessh.

Kakemono (rotolo verticale), inchiostro su carta. Confuso ed estremamente essenziale, questo paesaggio riesce comunque a trasmettere limmagine completa formata da acqua, rocce, un albero contorto e, in notevole lontananza, montagne.

Paesaggio nelle quattro stagioni

Autore: Sami. Coppia di bybu (paravento a 6 pannelli), inchiostro su carta. Il primo rappresenta primavera ed estate, il secondo autunno e inverno. Combina colpi morbidi di pennello con tenui sfumature di colore in grado di suggerire la serenit della natura.

Scatola con scene di Shio no yama (XV sec.)

Tecnica: maki-e. Lacca e oro su legno.

Giara Shigaraki (XIV XV sec.)

Giara in gres (ceramica colorata ad alto grado di cottura e a pasta dura, compatta). Superficie vetrosa data dalla cottura in cenere.

hiroma (1625)

Castello di Nij , Kyto.

La sala udienze del castello decorata con un dipinto gigante a tutta parete di un pino; a fianco compaiono mensole e a sinistra porte scorrevoli.Villa imperiale di Katsura (1620 1624)

Grande attenzione per i dettagli. La costruzione si ispirata alla villa descritta nel Genji Monogatari.

Shoin di Katsura

Villa imperiale di Katsura. Si apre sul lago. Stile classico di Shoin con interni in tatami, porte scorrevoli e gradino rialzato.

Rekihaku bybu (1520)

Colore su carta. Si sviluppa in questo periodo lusanza di fare paraventi il cui soggetto fosse la capitale. Era come una veduta aerea paragonabile a una guida turistica. Le nuvole sono appiattite e sono usate per nascondere ci che non si voleva far vedere.Funaki bybu (1615)

Colore e oro su carta. Si vede il cambiamento di citt. La densit degli edifici maggiore, e le strade sono gremite di persone. Sulla destra compare un tempio rosso, oggi scomparso a causa di un terremoto.

Nanban bybu (XVII sec.)

Colore su carta dorata. Coppia di paraventi a sei pannelli. Viene illustrato larrivo dei portoghesi sulle coste giapponesi. Grande realismo e precisione anche nelle barche e nei vestiti

portoghesi.

Bybu con nave su mare agitato(immagine non disponibile)

Colore e oro su carta. Il mare agitato. Loro usato per indicare il cielo, le nuvole o le onde del mare.

Hikone bybu (1624 1644)

Colore e foglia doro su carta. un dipinto che ritrae gente comune durante le attivit quotidiane. Divide in 3 gruppi di persone:

3 suonatori e un ascoltatore;

3 giocatori di fronte al paravento rappresentante una montagna;

3 lettori. Lo sfondo neutro, e non sempre permette di capire il luogo in cui ci si trova.

Scuola Kan: Fondata da Kan Masanobu nel 1481 che, da pittore sottovalutato, acquist fama grazie alla nomina di pittore ufficiale dello shogunato Ashikaga. I lavori della scuola Kan costituirono il canone del periodo Momoyama, e alcuni tra i pi famosi risiedono nel castello di Nij a Kyto. Lo stile della scuola prediligeva le opere di dimensioni generose, ritraendo la natura con uccelli, piante, acqua e uno sfondo in foglie doro. Era rinomata anche per i paesaggi monocromatici con inchiostro su seta. Le immagini erano molto piatte ma controbilanciate da un sapiente e armonioso uso del vuoto (da tradizione cinese) e degli elementi sullo sfondo.Patriarca Zen di Kyogen che spazza con una scopa (1513)Autore: Kan Motonobu. Kakemono (rotolo verticale), inchiostro e colore su seta. 6 pannelli con 6 patriarchi Zen. Il monaco Kyogen si ritira in un eremo e un giorno raggiunge lilluminazione spazzando le tegole rotte cadute dal tetto. A destra in basso vi una formazione rocciosa, poi sopra dei cespugli e quindi leremo protetto dal boschetto di bamb.

Nel resto del dipinto una grande nuvola copre lambiente, dal quale si intravedono rocce e pini. La diagonalit degli elementi e il velo della nuvola permettono una grande profondit.

Lautore ha usato vari tipi di pennello, pi o meno spessi o diluiti.

La scuola Kan stata rinnovata da Kan Eitoku con:

stile blu e oro;

paesaggi e figure molto grandi;

colori brillanti su sfondo oro;

pittura monocroma del Muromachi con uno stile pi decorativo e una composizione pi marcata.Sala centrale del Jukin (1566)Daitokuji, Kyto. Autore: Kan Eitoku.

Fusuma (rettangoli opachi verticali scorrevoli), inchiostro su carta. 16 pannelli su 3 pareti. Prima di Eitoku nei dipinti a parete si usava disegnare gli alberi negli angoli come fossero colonne portanti; Eitoku rappresenta invece alberi enormi che occupano anche unintera parete. C unintensa dinamicit con radici enormi e rami ovunque. Molti elementi sono in prospettiva per conferire profondit. Vi sono inoltre elementi di continuit tra le pareti, usate come fossero un unico rotolo.Kyakuden di Onjji (1600)

Autore: Kan Mitsunobu. Fusuma (rettangoli opachi verticali scorrevoli), colore e oro su carta. Mitsunobu non ha la tempra del padre e non continua con le sue idee innovative. Egli torna a un soggetto centrale su una singola parete, e non tratta le pareti come fossero un unico rotolo ma divide il dipinto.

Cedri e ciliegi (1600) (porta destra)

Particolare nel Kyakuden. Rinuncio alla dinamicit, appiattimento. La foglia doro, utilizzata sia per il terreno che per le nuvole, crea disordine. Dagli squarci nelle nuvole escono gli alberi, ma si nota una minore vitalit.

Battaglia delle carrozze (inizio XVII sec.)

Autore: Sanraku (eredita labilit di Eitoku). Inchiostro su carta. Le sue composizioni sono pi naturali. Lepisodio, raffigurante un gruppo di carrozze in partenza per una festivit religiosa, tratto da un capitolo del Genji Monogatari. La parte visibile in bianco in realt composta con nuvole doro. C una particolare attenzione nel distinguere il rango delle persone: quelle in alto, ben vestite, sono di rango superiore; quelle in basso, raffigurate in movimento, di rango inferiore.

Scimmia tesa verso la luna (fine XVI sec.)

Autore: Hasegawa Thaku (scuola Kan). Fusuma (rettangoli opachi verticali scorrevoli), inchiostro e oro su carta. A destra vi una scimmia appesa ad un albero appena visibile che tende il braccio per toccare la luna riflessa sullacqua. C un uso non pesante ma soffuso delloro. Messaggio del dipinto: luomo (cfr. scimmia) non pu ottenere la conoscenza assoluta, e gli sforzi che compie sono paragonabili al tentativo di afferrare il riflesso della luna sullacqua. Ulteriore illusione: la luce della luna non altro che il riflesso della luce solare.

Acero (fine XVI sec.)

Autore: Hasegawa Thaku (scuola Kan). Fusuma (rettangoli opachi verticali scorrevoli), colore e oro su carta. 4 pannelli, ordinati da Hideyoshi. Simile agli alberi di Eitoku, con forza, vigore e tronco gigantesco. Vi sono fiori autunnali sullombra dellalbero. Lo sfondo dorato, interrotto solo da uno squarcio blu (specchio dacqua) e, in alto, le nuvole.

Bosco di pini (fine XVI sec.)

Autore: Hasegawa Thaku (scuola Kan). Bybu (paravento), inchiostro su carta. I pini sono avvolti dalla nebbia, densa e vivida. I tronchi sono sottili e semplici. Il paesaggio, non descritto, lasciato allintuizione dello spettatore.

Susino (inizio XVII sec.)

Autore: Kaih Ysh (scuola Kan, influenza Zen). Pochi elementi, molto lasciato allintuizione personale. Il tronco si sviluppa ad arco e dalla base ne cresce un secondo.

Campiture chiare e scure con linee di contorno rese da ununica pennellata. I rami sono piccoli e con pochi fiori, si intuisce il prossimo arrivo della primavera.

Reti da pesca al sole (XVII sec.)

Autore: Kaih Ysh (scuola Kan, influenza Zen). Colore e oro su carta. La base di appoggio delle reti non visibile. Le reti sono dorate e lo sfondo uno specchio dacqua dorato interrotto da lembi di terra scura e piante paludosi. Frontespizio Heike Nky (1602)Autore: Statsu (riporta in vita la pittura Yamato-e). Colore, oro e argento su carta. Si tratta del fontespizio del sutra dei Taira restaurato da Statsu.

Mantiene lo stile del resto del sutra precedente e ne viene influenzato.Rotolo dei cervi (1615)

Autore: Statsu (riporta in vita la pittura Yamato-e). Colore, oro e argento su carta. Lautore si basato sullinfluenza che aveva avuto su di lui il lavoro di resturazione del sutra dei Taira.Poema di Kamo no Chmei (inizio XVII sec.)

Autore: Statsu (riporta in vita la pittura Yamato-e). Inchiostro, oro e argento su carta. Tratto dal Kokinwakash. Nella parte superiore compare una risaia le cui spighe sono piegate dal vento e dal peso dei chicchi. In basso vi il riso tagliato, e a sinistra una zona acquitrinosa con acqua nera mossa dal vento autunnale. Sovrapposta al disegno la calligrafia di Statsu.Paravento decorato da ventagli (1630)

Autore: Statsu (riporta in vita la pittura Yamato-e). Colore su carta. Ispirato allIse Monogatari. Il legame tra lIse e questopera consiste nel fatto che i ventagli sono decorati con disegni raffiguranti lepisodio del racconto del rapimento e della morte.Paraventi di Matsushima (XVII sec.)

Autore: Statsu (riporta in vita la pittura Yamato-e). Inchiostro, colore e oro su carta. 2 paraventi a 6 pannelli. 166x370 cm. A destra vi una strana roccia, poi flutti e altre rocce. I pini hanno difficolt a crescere, i colori sono particolari con onde dorate e flutti bianchi. In alto a sinistra compare una sagoma gialla che potrebbe essere sia una spiaggia che una nuvola piatta.

(Le ceramiche e le porcellane non sono state fatte, ma non si sa mai, ne?)

CeramicheKogan cercamica Shino (XVI sec.)

Provenienza: Mino (nella quale si sono spostati i ceramisti Seto) Altezza: 18 cm. Decorazioni in e-shino. Recipiente per lacqua nella cerimonia del t. Lutilizzo di materiale rozzo dona semplicit e genuinit alla cerimonia.Piatto ceramica Oribe (inizio XVII sec.)

Argilla e gres. Provenienza: Mino. Autore: Oribe. Argilla cotta a 1200C con corpo in gres. Dipinta con pigmento ricco di ferro su sfondo bianco coperto da uninvetratura in rame verde. Successivamente, cotta nuovamente a 700C. In basso un motivo naturalistico, in alto il riempimento verde rame.

Tazza da t ceramica Raku (inizio XVII sec.)

Autore: Ketsu. Ceramica coperta da invetratura nera o bianco avorio. Cottura a bassa temperatura, e ceramica tolta dal forno quando ancora calda.

Il ceramista a questo punto poteva:

metterla in un forno in assenza di ossigeno;

metterla in acqua;

metterla in materiale organico (es. segatura).Piatto con pini ceramica Karatsu (XVI XVII sec.)

Argilla e gres con metodo di ingobbio. Corpo di gres grezzo ricoperto di argilla in acqua usata per incollare i due materiali. Il prodotto risultante era bianco, e veniva quindi dipinto (ma non sempre).PorcellanaImportata dalla Cina e fatta con caolino, argilla bianchissima cotta a 1300C. La produzione di porcellana giapponese serve solo allesportazione nel mercato europeo.Piatto porcellana Imari (XVII sec.)Provenienza: Arita. Decorata con pigmenti color cobalto. I disegni sembrano schizzi non curati.Vaso porcellana Kakiemon (XVII sec.)Provenienza: Arita. Il vaso invetrato, cotto, dipinto e quindi cotto nuovamente. Gli smalti colorati e i motivi di decorazione sono semplici ma raffinati e curati. Il motivo floreale il pi usato.

Piatto porcellana Nabeshima (dopo 1625)

Provenienza: Arita. Inizialmente costituiva la porcellana del daimy locale, poi la clientela si allarga pur rimanendo nelle alte classi. Decorato con blu sottocoperta, invetriatura trasparente e smalto (rosso, giallo o verde).Piattini sagomati porcellana Kenzan (XVIII sec.)

Autore: gata Kenzan. Decorazioni interna ed esterna continuative.

Scatola per scrittoio (XVIII sec.) (immagine non disponibile)

Lacca ed intarsio in piombo con effetto argentato. Decorazione con cervi.

Scatole Inro (1820)

Lacca nera e lacca dorata. Sono divise in scompartimenti, con una corda che le avvolge da legare alla cintura per il trasporto. Sono laccate con molti motivi decorativi. Lo strato inferiore di lacca nera, quello superiore di lacca dorata che viene incisa e rimossa per creare la decorazione.

EDO (1615 1868 d.C.)Woodblock printing (moku hanga ): stampa a matrice, v. libro.

Moji-e (scrittura dipinta) (XVII sec.)

Inchiostro su carta. Autore: Iwasa Matabei (a cui attribuita la paternit dellukiyo-e). Questo metodo detto scrittura dipinta in quanto parte del disegno costituita da hiragana o intere frasi.

Bijinga (rappresentazione di bellezza femminile) (XVII sec.)

Kakemono (rotolo verticale), colore su carta. Rappresentazione di donna su sfondo neutro. Queste opere erano spesso anonime poich vendute come souvenir ai frequentatori dei

quartieri di piacere. Le gambe sono (solitamente) girate da una parte, la testa e il busto da unaltra. Il lusso dei vestiti delle classi inferiori era limitato da apposite leggi, e si cercava di ottenere il miglior risultato possibile nel loro rispetto.

Yoshiwara no tei (1678)

Autore: Hishikawa Moronobu. Stampa monocroma su carta. Lautore creava illustrazioni che occupavano una pagina intera e senza testo nei libri per i quali erano pensate. Compaiono suonatori, danzatrici e altre persone. I paraventi delimitano lo spazio. Buona impressione di profondit.

Stampe a matriceScuola Torii: si concentrava sulla rappresentazione delle figure drammatiche di attori kabuki prestando poca attenzione ai dettagli dellambiente. Esagera i contorni a inchiostro per esaltare la drammaticit.

Attore Ichikawa (1697)Autore: Torii Kiyomasu. Nishiki-e (stampa policroma con immagine di broccato), inchiostro e colore su carta.

Lattore rappresentato impersona Gor mentre sradica un albero di bamb. una scena furiosa. I muscoli sono accentuati da linee nere e spesse.

I 7 episodi della poetessa Ono Komachi (XVIII sec.)

Autore: Suzuki Harunobu. Nishiki-e (stampa policroma con immagine di broccato), inchiostro e colore su carta. Lautore rimane quasi sempre anonimo poich, essendo solo un dipendente statale, produceva calendari camuffati nel disegno non essendo autorizzato a farli legalmente. In questa serie di stampe racconta la vita della poetessa Ono Komachi. Nella scena a fianco la poetessa rappresentata in piedi, e linserviente seduta conta le notti di un amante che ha deciso di aspettare 100 notti prima di conquistare la sua padrona, ma che morir al 99 giorno. Ono rappresentata in maniera elegante, vestita con abiti Edo nonostante avesse vissuto durante lo Heian. In alto a destra, una poesia scritta da lei sulluomo che non lha raggiunta.

Donne sul ponte di Nihonbashi (1786)

Autore: Torii Kiyonaga (Torii acquisito, pupillo di Torii Kiyomitsu).

Nishiki-e (stampa policroma con immagine di broccato). in realt un calendario camuffato, ritrae due gruppi di donne che si incontrano la notte di capodanno. A sinistra: donne di ritorno dal pellegrinaggio; a destra: loro inservienti. Disposizione a due triangoli, come le imbarcazioni nel fiume. Buona rappresentazione prospettica

(pilastri) con un paesaggio di Edo sullo sfondo. Sovrapposizione di colore negli abiti.

Bagno pubblico (1780)

Autore: Torii Kiyonaga. Nishiki-e (stampa policroma con immagine di broccato). Il bagno pubblico parte della vita dei giapponesi nel periodo Edo. Le donne sono rappresentate con naturalezza; la loro disposizione

asimmetrica e le linee oblique creano la spazialit della stanza. Il proprietario del locale sbircia la scena.

Attore Segawa Tomisabur (1794)

Autore: Tshsai Sharaku. Nishiki-e (stampa policroma con immagine di broccato). Riguardo lautore, del quale abbiamo circa 150 stampe prodotte nellarco di un anno, non si hanno informazioni. I suoi soggetti sono gli attori kabuki. Segawa Tomisabur era un famoso attore kabuki qui rappresentato nelle vesti della moglie di un chnin, ma Sharaku esalta la personalit dellattore anzich quella del personaggio. Egli era infatti soprannominato Tomi il cattivo per via degli occhi piccoli, le orecchie a punta, la mascella triangolare e lassenza di sorriso.

Geigi (1790)

Autore: Kitagawa Utamaro. Nishiki-e (stampa policroma con immagine di broccato). Serie di stampe: Cinque tipi di inchiostro delle province settentrionali. Il titolo della serie di stampe si riferisce ai cinque tipi di cortigiane, dal livello pi alto (Geigi) al pi basso (Tepp). Qui la cortigiana intrattiene il cliente durante

una conversazione. Ha linee morbide, la mano paffuta e il collo lungo. Latteggiamento lezioso.

Tepp (1790)

Autore: Kitagawa Utamaro. Nishiki-e (stampa policroma con immagine di broccato). Serie di stampe: Cinque tipi di inchiostro delle province settentrionali. In questa rappresentazione di cortigiana di basso livello la presenza del cliente, anche se non esplicitata, resa evidente dalla posa scomposta di lei: capelli in disordine, seno scoperto e fazzoletto in bocca, cos come tipico nelle stampe erotiche.

Amore pensieroso: donna (1790)

Autore: Kitagawa Utamaro. Nishiki-e (stampa policroma con immagine di broccato). Serie di stampe: Amore pensieroso. una serie di stampe collegate allamore. Anche qui rappresentata unicamente la parte superiore del corpo, con il busto rivolto in avanti e la testa voltata in diagonale opposta e sorretta dalla mano.

Il pensiero rivolto allamato. La pelle bianchissima.

Yamauba e Kintar (1790)

Autore: Kitagawa Utamaro. Nishiki-e (stampa policroma con immagine di broccato). Serie di stampe: Yamauba e Kintar. Storia di una madre nobildonna e del figlio col quale vive una vita in condizioni quasi selvagge. La donna il simbolo dellamore materno; il padre era un guerriero ingiustamente bandito; Kintar

diventer un grande combattente e vendicher lonore del padre.

1: Lei chinata sul figlio e ha in mano un ramo con due ricci e castagne; il bambino non arriva a prenderlo e cerca di arrampicarsi sulla madre.

2: Pelle di lei bianchissima, simbolo di nobilt; pelle del bambino scura, quasi arancione.

Scuola Utagawa: Toyokuni: stile personale, rappresenta i singoli attori in pose drammatiche.

Kuniyoshi: famoso per il genere moshi-e (dipinti di guerrieri); compone una serie di 108 eroi cinesi, tratti da un racconto nel quale un gruppo di banditi si sacrifica per limperatore.

La strega Takiyasha e lo spettro scheletro (1845)

Autore: Utagawa Kuniyoshi. Nishiki-e (stampa policroma con immagine di broccato). Trittico. Storia di una ribellione che vede protagonisti un Taira e due suoi figli. La scena illustrata rappresenta larrivo di uno spettro scheletro a casa dei due figli. realistico e convincente.

Il bottaio di Fujimihara (1823 1831)

Autore: Katsushika Hokusai. Nishiki-e (stampa policroma con immagine di broccato). Serie di stampe: 36 vedute del monte Fuji.

Raffigura un piccolo bottaio (costruttore di barili) intento nel piallare le giunture. Le tavole diagonali del barile indirizzano lo sguardo verso il monte Fuji, con davanti una distesa di campi prosciugati. E' molto realistico.

Il monte Fuji dalla costa di Kanagawa (1823 1831)

Autore: Katsushika Hokusai. Nishiki-e (stampa policroma con immagine di broccato). Serie di stampe: 36 vedute del monte Fuji.

Un primo piano una barca viene fatta sobbalzare dal mare mosso. Le onde formano una conca che mostra in lontananza il monte Fuji, circondato da uno sfondo nero in contrasto con la limpidezza del resto del cielo.

Dimora dei piatti (Sarayashiki) (1830)

Autore: Katsushika Hokusai. Nishiki-e (stampa policroma con immagine di broccato). Serie di stampe: Hyaku Monogatari (racconti sui fantasmi).

L'opera narra di una donna gettata in un pozzo colpevole di aver rotto un piatto pregiato, e del suo ritorno sotto forma di fantasma. Nella scena, la protagonista emerge dal pozzo con una lunga capigliatura che si fonde con i nove piatti che compongono il collo. Il soffio che esce dalla bocca conta da uno a nove.

Il monte Fuji e l'isola di Enoshima dalla spiaggia di Shichiri (1821)(immagine non disponibile)

Autore: Totoya Hokkei. Nishiki-e (stampa policroma con immagine di broccato). Serie di stampe: Isola di Enoshima. Su questa spiaggia un drago malvagio venne trasformato in un serpente della dea Benten (anno del serpente). In basso, sulla spiaggia, compaiono due persone e al centro l'isola di Enoshima. L'acqua occupa molto spazio. Sullo sfondo si vede il monte Fuji e sopra ancora due poesie.

Monte Fuji (1834)

Autore: Totoya Hokkei. Nishiki-e (stampa policroma con immagine di broccato). Viene mostrato il cratere con una nuvola marrone che ne interrompe le pendici. I colori sono ben modulati.

Kuwana (1834)

Autore: Ando Hiroshige. Nishiki-e (stampa policroma con immagine di broccato). Serie di stampe: 53 stazioni di Tokaid. Questa serie combina una visione lirica delle quattro stagioni della campagna a rappresentazioni umoristiche delle persone e dei costumi locali delle varie tappe. In Kuwana vediamo una citt portuale e, in primo piano, due navi con le vele abbassate e alla loro sinistra il mare aperto con altre navi allorizzonte. Vi un misto di elementi classici e moderni.

Hakone (1834)

Autore: Ando Hiroshige. Nishiki-e (stampa policroma con immagine di broccato). Serie di stampe: 53 stazioni di Tokaid. I colori avvolgono la montagna in primo piano formando prati, campi coltivati e zone rocciose. Dietro, una catena montuosa.

Pittura nel periodo Edo

Scuola Kan: direttamente legata allo Stato, e gli artisti sono cos oberati dagli obblighi di lavoro che non riescono a rinnovarsi. Nel 1621 il ruolo di caposcuola ricoperto da Tany, nipote di Eitoku, che recupera le commissioni passate e diventa il nuovo modello degli artisti successivi.

Lo specchio degli imperatori (1634) (immagine non disponibile)

Autore: Kano Tanyu. Fusuma (rettangoli opachi verticali scorrevoli). Il soggetto del dipinto un cinese confuciano che racconta di un imperatore che rinunci alla costruzione di una torre per il suo palazzo perch sarebbe risultata troppo onerosa per il popolo. E' un esempio di governante saggio. In basso alberi e rocce chiudono la composizione del dipinto mentre la casa dell'imperatore sbuca dalla nebbia al centro.

Pini (1626)

Autore: Kano Tanyu. Fusuma (rettangoli opachi verticali scorrevoli), colore e oro su carte.

Gli elementi qui dipinti da Tanyu si ispirano ai paraventi Momoyama ma mancano di cruda energia e la dimensione dei soggetti qui notevolmente superiore.

Scuola Rinpa: stata fondata da Oogata Korin che rielabor i concetti di Sotatsu e Ketsu. Non avr discepoli, il suo stile verr ripreso da artisti indipendenti. Condivisa con Statsu la rappresentazione di fiori e uccelli: il fiore viene astratto dal suo ambiente naturale e posto su sfondo dorato. Usa poche tonalit di colore ma dona profondit col raggruppamento dei fiori.

Scatola (fine XVII sec.)

Autore: gata Krin.

Scatola decorata con dipinti. una creazione del periodo formativo trascorso a Edo.

Iris (1701)

Autore: gata Krin. Bybu(paravento a 6 pannelli). Fiore studiato dal vivo, ma posto su sfondo dorato senza rappresentazione dellambiente naturale.

Susino con fiori bianchi e rossi (1710 1716)

Autore: gata Krin. Bybu (paravento a 6 pannelli), colore e oro su carta.

Lo sfondo dorato attraversato da un corso dacqua scurissimo le cui onde sono un motivo ornamentale.

Lalbero e i rami non sono delimitati da linee di contorno ma creati mediante pennellate via via pi scure.

Sui rami a sinistra compaiono dei piccoli fiori bianchi che sono invece rossi sui rami a destra.

Nono mese (1823)

Autore: Sakai Hitsu. Kakemono(rotolo verticale), colore su carta. Lautore dipinge fiori su rotoli verticali per 12 mesi. Le sue composizioni sono raffinate, i fiori raggruppati e le piante pi alte piegate verso destra danno una sensazione di leggera brezza. Sullo sfondo, la luna piena. Erbe e fiori (XIX sec.)

Erbe e fiori (XIX sec.) (immagine non disponibile)

Autore: Sakai Hitsu. Bybu (paravento a 6 pannelli), colore su carta. Anche in questo caso linclinazione

delle piante, qui pi notevole e con petali svolazzanti, esprime lidea di brezzaCamelie bianche (II met XIX sec.)

Autore: Suzuki Kiitsu (allievo di Hitsu). Bybu (paravento a 6 pannelli), colore su carta.

Vi una contrapposizione tra la forma astratta della collinetta e il realismo delle camelie bianche.

I contorni grigi gonfiano i petali dando limpressione che ve ne siano molti.

Arbusti autunnali (II met XIX sec.)

Autore: Suzuki Kiitsu (allievo di Hitsu). Bybu (paravento a 6 pannelli), argento su carta.

La foglia dargento sul paravento serve a dipingere lerba. In mezzo, la foschia simile a un corso dacqua interrompe e illumina il campo.

Realismo: scuola di Edo fondata da Maruyama kyo. Pini nella neve (fine XVIII sec.)

Autore: Maruyama kyo. Coppia di bybu (paravento a 6 pannelli), oro e inchiostro su carta. Lorizzonte abbassato per renderlo visibile. Lautore utilizza la tecnica della scuola Rinpa di sovrapporre pennellate prima chiare e poi, gradualmente, scure. La neve appoggiata sul tronco realizzata con estremo realismo e

d lidea degli aghi di pino. Uno dei capostipite tra naturalisti&eccentrici. Da lui verr plasmata la scuola di Maruyama. Lo stile non era derivante da uno studio filo-religioso. Ma si rifaceva all' influenza del momento quello dell' apprezzamento dell' Occidente. Grande Influsso dei Rangakusha=Olandesi. Periodo della produzione dei libri di schizzi presi al momento, diverso dai libri canonici di pittura della Cina. Sviluppo degli studi Fisiognomici. C' un incontro tra studio dell' Occidente&Scuola Kano. Il Realismo si manifesta soprattutto del modo di rappresentazione dell' orizzonte in Basso & c' il punto focale sul Soggetto della rappresentazione. Maruyama fonda una scuola a Kyoto, e il fatto che non avesse avuto difficolt dmostra che aveva il potere nel circolo artistico. Egli non fu solo pittore ma anche insegnante di concetti estetici. Gli eccentrici: gruppo di artisti non collocabile nelle scuole esistenti, e con un proprio stile di difficile imitazione. Sono definiti eccentrici sia per i loro dipinti che per il loro stile di vita.

Gallo, chioccia e ortensia (1757)

Autore: Jakuch.

Colore e inchiostro su carta. Studia presso la scuola Kan e la scuola di pittura cinese ma insoddisfatto e decide di dedicarsi alla scuola del vero: osserva per giorni galli e chiocce. Il suo dipinto unisce lo stile del

realismo con quello della scuola Rinpa. Nonostante il realismo del gallo e della chioccia c un appiattimento

dato dallortensia e dalle rocce che bloccano lo sfondo.Insetti nello stagno(II met XVIII sec.) Autore: Jakuch. Colore su seta. Anche qui i soggetti sono molto realistici, ma il dipinto poi appiattito dallo sfondo dacqua.Nirvana delle verdure (II met XVIII sec.)

Autore: Jakuch.

Inchiostro su carta. Al centro, un rapano giapponese rappresenta il Buddha disteso su una stuoia e le verdure circostanti simboleggiano i discepoli. Vi sono poi elementi verticali come i bamb che scendono dallalto. Anche in un dipinto di questo tipo c un messaggio buddhista, e cio che la natura del Buddha insiste su tutte le cose.

Paesaggi (1770)

Autore: Sga Shhaku.

Inchiostro su carta. Uso di pennellate forti, potenti e molto libere in composizioni drammatiche ottenute

giustapponendo motivi differenti. Si rif alla pittura del periodo Muromachi. Gli elementi impossibili danno lidea di vedere dipinti differenti: le rocce tagliano il paesaggio e la roccia a sinistra fuori scala.

Quattro saggi del monte Shan

Autore: Sga Shhaku. Coppia di bybu (paravento a 6 pannelli), inchiostro su carta Ironizza sui cinesi saggi del III sec. Che avevano una grande rettitudine morale. Shhaku li trasforma in eccentrici cambiando

i loro vestiti, le loro posizioni e le loro espressioni. Il dipinto fatto con una linea spessa, quasi calligrafica.

Scuola Nanga e Bujinga: classificano i dipinti non in base alla bravura dellartista ma bens alla sua istruzione poich solo chi era in grado di capire tutte le arti (pittura, letteratura, musica e poesia) era ritenuto in grado di esprimere i veri concetti delle sue opere. I termini Nanga e Bujinga derivano comunque dal fatto che i suoi membri erano uomini letterati o appartenenti alla scuola del sud.

Fiori di susino (1740)

Autore: Gion Nankai (primo Nanga). Inchiostro su carta. una delle quattro piante nobili. I suoi fiori venivano usati per insegnare la calligrafia. I fiori sono un soggetto frequente degli artisti e la loro grande variet richiede al pittore grande perizia e originalit. Loriginalit di Nankai si concretizza nella composizione dei rami. Lalbero spunta dal basso a sinistra in senso verticale, poi i rami piccoli proseguono verso lalto: lautore utilizza una tecnica in cui si divide la punta del pennello in due in modo da formare due linee scure

quasi parallele con in mezzo il bianco del foglio. Il ramo a sinistra perfettamente verticale.

Bamb (met XVIII sec.)

Autore: Yanagisawa Kien (secondo Nanga). Colore verde su carta blu indaco. Non si vedono n linizio n la fine della pianta di bamb ma solo il ramo che attraversa la parte superiore del dipinto. il simbolo del gentiluomo perch si piega ma non si spezza. Lautore utilizza la firma e il sigillo per riempire lo spazio in modo da non lasciare spazi blu vuoti e dare equilibrio al dipinto.

Prima e seconda visita ai dirupi rossi (1746)

Autore: Sakaki Hyakusen (terzo Nanga). Coppia di bybu (paravento a 6 pannelli), inchiostro su carta Inscena la storia di due gite in barca ai dirupi. I protagonisti, sulla loro imbarcazione, sono seguiti da una gru

(simbolo dei saggi taoisti). Il primo dipinto ambientato allinizio dellautunno mentre il secondo alla fine.

La bravura del pittore risiede nel suo modo di rappresentare la storia durante il suo svolgimento e nel modo in cui apre e chiude il dipinto.

Prima visita ai dirupi rossi (1749)

Autore: Ike Taiga (allievo di Kien, esponente Nanga). Bybu (paravento a 6 pannelli), inchiostro su carta.

A sinistra vi un grande specchio dacqua avvolto dalla nebbia e dal quale spuntano delle rocce. Lorizzonte delimitato con contorni dolci. La nebbia e il tratto tenue conferiscono lidea di non solidit. Pochi accenni

scuri sono presenti in primo piano.

Cascate di Nachi (anni 1770)

Autore: Ike Taiga (allievo di Kien, esponente Nanga). Inchiostro su carta. Taiga assume qui uno stile pi personale e distinto da quello del maestro Kien. Dal basso emergono formazioni rocciose particolari con pennellate larghe e arrotondate. Larea bianca tra le varie formazioni rocciose d lidea della profondit; anche la cascata resa non colorando una parte della montagna. Il colore scuro di questultima, inoltre, in

contrasto col chiarore dello sfondo.

Monte Fuji (anni 1770) (immagine non disponibile)

Autore: Ike Taiga (allievo di Kien, esponente Nanga). Inchiostro e colore su seta. Utilizzo dello stile cinese di tratti molto piccoli. Le montagne sono delimitate da pennellate forti, mentre la campitura da pennellate ampie

e tenui.

Paesaggio con padiglioni (anni 1770) (immagine non disponibile)

Autore: Ike Taiga (allievo di Kien, esponente Nanga). Coppia di bybu (paravento a 6 pannelli), colore su carta dorata. Taiga, utilizzando in questopera colori forti e lo sfondo in oro, supera le regole dello stile

Nanga. Ma la fusione di elementi cinesi e giapponesi incontra comunque i gusti dello stile della scuola.

Oku no hosomichi (La stretta strada verso il profondo nord) (1778)

Autore: Yosa Buson (grande esponente Nanga). Rotolo orizzontale, colore e inchiostro su carta.

A sinistra Bash e Sora si incamminano verso nord, salutati da tre persone a destra. Lidea di profondit conferita dalla diagonale tra il braccio delluomo che saluta e i due protagonisti in partenza, oltre che dalle

dimensioni dei vari personaggi. Yosa Buson specializzato nella composizione di rotoli orizzontali.

Unisce stili e temi cinesi.

Vette spoglie del monte Gabi (1780 circa)

Autore: Yosa Buson (grande esponente Nanga). Rotolo orizzontale, colore e inchiostro su carta. Lautore si ispira a una poesia cinese che tratta del riflesso della luna sulle montagne. Nel titolo, per, egli non accenna mai alla luna ma ne mostra uno spicchio solo a fondo rotolo. Il rotolo, da destra a sinistra, composto

principalmente da montagne rese con pochi tratti dinchiostro. Il riflesso lunare gestito con un ottimo gioco

di luce e ombra.

Costruire una casa sulle montagne (XIX sec.) (immagine non disponibile)

Autore: Gyokud (esponente Nanga vicino ai cinesi). Inchiostro su carta dorata. Lautore utilizza qui la tecnica di Ike Taiga che consiste nel rappresentare le piante mediante la sovrapposizione di pennellate e la

ripetizione dei tratti.

Nuvole orientali (XIX sec.)

Autore: Gyokud (esponente Nanga vicino ai cinesi). Inchiostro su carta. Lopera, composta sotto leffetto del

sak, ha uno stile maturo. Racchiude temi Bunjinga uniti alla tecnica di sovrapposizione di pennellate sempre pi scure. Compaiono forme strane ed incongruenti che, assieme a nuvole e neve, danno lidea di poca visibilit.

Navigando sullInagawa (XIX sec.)

Autore: Chikuden (ispirato da Gyokud ). Inchiostro e colore tenue su carta. In basso due pescatori parlano e, pi in alto, compare la casa di un ricco mercante. I colori tenui usati con la tecnica della sovrapposizione delle pennellate danno un tono pacato a tutto il dipinto.

Paesaggio(XIX sec.)

Autore: Bunch. Inchiostro su carta. In primo piano, il padiglione coperto dagli alberi d un grande effetto di

tridimensionalit. Le cime degli alberi sono coperte dalla neve. Il maltempo mostrato dal cielo scuro verso

il quale si innalza la montagna.

Ritratto di Kimura Kenkad (XIX sec.)

Autore: Bunch . Inchiostro e colore su seta. Il dipinto stato composto in base alla memoria dellautore, tempo dopo il decesso del soggetto. Kimura Kenkad era un venditore di sak. Dallespressione del volto possibile comprendere la personalit delluomo.

Ritratto di Ichikawa Beian (XIX sec.)

Autore: Kazan (pupillo di Bunch). Inchiostro e colore su seta. Kazan un grande sperimentatore, studia prima alla scuola Kan e applica poi le tecniche occidentali a materiali giapponesi. Questo ritratto vede il soggetto vestito con abiti informali, casalinghi. Le ombreggiature che danno volume al soggetto sono state realizzate con tecniche occidentali.

Ritratto di Takami Senseki (XIX sec.)

Autore: Kazan (pupillo di Bunch). Inchiostro e colore su seta. Ritratto di uno studioso dellOccidente,

visto negativamente dal bakufu in quanto in contrasto con lideale isolazionista del periodo. Anche Kazan, fruitore di tecniche occidentali di pittura, venne incarcerato per eccessive affinit extra-nazionali.

Questo dipinto il ritratto che meglio riesce nellapplicazione del realismo occidentale.