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Dirigenti Scolastici NOTIZIARIO NAZIONALE 042 - 2017 - 10 Giugno 2017 REDAZIONE: Raffaele Ciuffreda - Coordinamento Nazionale STRUTTURA COMPARTO DIRIGENTI SCOLASTICI FLC SINDACATO – PARLAMENTO 01. Voucher: CGIL, voto in Commissione bilancio fatto grave. Firma l’appello “Schiaffo alla democrazia” DIRIGENTI SCOLASTICI 02. PORTFOLIO DEL DIRIGENTE SCOLASTICO: PROROGA 03. La mobilitazione dei dirigenti scolastici continua VERSO IL CONTRATTO 04. Rinnovo contrattuale comparto “Istruzione e Ricerca” e relativa area dirigenziale: convocazione Miur 14 giugno 2017 SINDACATO – POLITICA SCOLASTICA - PARLAMENTO 05. Segreterie scolastiche: i sindacati chiedono al MIUR un incontro urgente per il sovraccarico di lavoro 06. Conferenza Stato Regioni: le nuove “Linee Guida” sui Tirocini extracurriculari 07. Piattaforma S.O.F.I.A: i chiarimenti del MIUR 08. La lingua italiana e la crisi della comunicazione linguistica PERSONALE: MOBILITA’ – UTILIZZAZIONI – CHIAMATA PER COMPETENZE 09. Mobilità scuola 2017/2018: docenti, pubblicati i movimenti della scuola primaria PERSONALE: ORGANICI DOCENTI –ATA –ITP – INIDONEI 10. Organici e mobilità scuola 2017/2018: licei musicali, i posti in organico per la mobilità professionale

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Dirigenti Scolastici NOTIZIARIO NAZIONALE

042 - 2017 - 10 Giugno 2017

REDAZIONE: Raffaele Ciuffreda - Coordinamento Nazionale STRUTTURA COMPARTO DIRIGENTI SCOLASTICI FLC

SINDACATO – PARLAMENTO

01. Voucher: CGIL, voto in Commissione bilancio fatto grave. Firma l’appello “Schiaffo alla democrazia”

DIRIGENTI SCOLASTICI

02. PORTFOLIO DEL DIRIGENTE SCOLASTICO: PROROGA

03. La mobilitazione dei dirigenti scolastici continua

VERSO IL CONTRATTO

04. Rinnovo contrattuale comparto “Istruzione e Ricerca” e relativa area dirigenziale: convocazione Miur 14 giugno 2017

SINDACATO – POLITICA SCOLASTICA - PARLAMENTO

05. Segreterie scolastiche: i sindacati chiedono al MIUR un incontro urgente per il sovraccarico di lavoro

06. Conferenza Stato Regioni: le nuove “Linee Guida” sui Tirocini extracurriculari

07. Piattaforma S.O.F.I.A: i chiarimenti del MIUR

08. La lingua italiana e la crisi della comunicazione

linguistica

PERSONALE: MOBILITA’ – UTILIZZAZIONI – CHIAMATA PER COMPETENZE

09. Mobilità scuola 2017/2018: docenti, pubblicati i

movimenti della scuola primaria

PERSONALE: ORGANICI DOCENTI –ATA –ITP – INIDONEI

10. Organici e mobilità scuola 2017/2018: licei musicali, i posti in organico per la mobilità professionale

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11. Organici e mobilità scuola 2017/2018: licei musicali, ulteriori precisazioni del MIUR

NORME: SPAZIO FAQ E GIURISPRUDENZA

12. Obbligo di vaccinazione: pubblicato il decreto legge

13. Cyberbullismo: la legge pubblicata in Gazzetta

ALLEGATI

nota 1182 del 8 giugno 2017 proroga al 31 luglio termine chiusura funzioni per

compilazione portfolio ds

decreto ministeriale 316 del 25 maggio 2017 costituzione osservatorio

valutazione dirigenza scolastica

accordo conferenza stato regioni del 25 maggio 2017 linee guida in materia di

tirocini formativi e di orientamento

nota 25134 del 1 giugno 2017 chiarimenti utilizzo piattaforma sofia per

formazione personale docente

documento fondazione di vittorio proteo fare sapere lingua italiana crisi della

comunicazione linguistica una sfida democratica

bollettino esiti movimenti scuola primaria e tabulato posti liberi dopo la mobilita

2017 2018

prospetto contingente mobilita professionale licei musicali a s 2017 2018

decreto legge 73 del 7 giugno 2017 disposizioni urgenti in materia di

prevenzione vaccinale

LEGGE 29 maggio 2017, n. 71 – CYBERBULLISMO - Gazzetta Ufficiale

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SINDACATO – PARLAMENTO

01. Voucher: CGIL, voto in Commissione bilancio fatto grave. Firma l’appello “Schiaffo alla democrazia”

Camusso: “Se qualcuno pensa di

contrapporsi alla volontà dei cittadini,

continueremo la nostra battaglia. Non

c'è nessun vuoto normativo, si vuole

deregolamentare il lavoro. La risposta

è nella Carta”.

Il voto del 27 maggio 2017 in Commissione bilancio con cui si vogliono reintrodurre i voucher è

un fatto grave. Ci troviamo di fronte a una norma sbagliata e peggiorativa, in sfregio a milioni

di lavoratori che hanno firmato i referendum”. È quanto si legge in una nota della Cgil.

“Una norma che contraddice le stesse decisioni assunte dal governo – aggiunge il sindacato di

Corso d’Italia – e che viene votata dalle opposizioni di destra e respinta da parte consistente

della maggioranza”.

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“La Cgil – conclude la nota – apprezza la coerenza e la sensibilità di quei parlamentari che hanno

votato contro l’introduzione dei nuovi voucher, continuerà la mobilitazione e adotterà tutte le

misure di contrasto possibili affinché i ‘buoni lavoro’ restino un cattivo ricordo del passato”.

Intanto, la Cgil ha lanciato una giornata di mobilitazione. Appuntamento sabato 17 giugno

2017 a Roma per una grande manifestazione nazionale.

ALLEGATI

Leggi l’emendamento commentato dalla CGIL

appello cgil e modulo raccolta firme contro il ripristino dei voucher

Testo dell’appello “Schiaffo alla democrazia”, Firma anche tu! FIRMA l’appello

online

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DIRIGENTI SCOLASTICI

02. PORTFOLIO DEL DIRIGENTE SCOLASTICO: PROROGA

Differito al 31 luglio 2017 il termine

ultimo per la compilazione on line del

Portfolio del Dirigente scolastico. Le

funzioni sono attive sul Portale del

Sistema nazionale di valutazione.

Il Miur ha comunicato con nota 8 giugno 2017 prot. n. 1182 il differimento della scadenza

per la compilazione del Portfoglio, facendo seguito alle richieste pervenute in merito

all'opportunità di avere a disposizione più tempo per la compilazione del Portfolio in questo

periodo dell'anno scolastico già denso di impegni per i Dirigenti scolastici.

Per la compilazione del Portfolio i Dirigenti scolastici dovranno accedere al Portale del Sistema

nazionale di valutazione Area Dirigenti Portfolio DS utilizzando le credenziali già in possesso per

la compilazione del RAV. Sul Portale vengono messi a disposizione un video-tutorial ed una guida

operativa. Eventuali richieste di chiarimento e/o di supporto potranno essere avanzate

all'indirizzo email [email protected].

Ricordiamo che a seguito della mobilitazione

il procedimento di valutazione dei Dirigenti scolastici non avrà effetto sulla

determinazione della retribuzione di risultato per questo anno scolastico

il procedimento di valutazione dei Dirigenti scolastici non avrà effetto classificatorio

ALLEGATI

nota 1182 del 8 giugno 2017 proroga al 31 luglio termine chiusura funzioni per

compilazione portfolio ds

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03. La mobilitazione dei dirigenti scolastici continua

Il 12 e il 14 giugno il MIUR dovrà dare

concretezza agli impegni assunti.

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Nel corso della prossima settimana – il 12 maggio e il 14 maggio – si terranno al MIUR due

importanti incontri: sulla semplificazione amministrativa e sul rinnovo dei contratti.

Si tratta di un importante risultato ottenuto grazie alla mobilitazione dei dirigenti scolastici e alla

pressione delle OO.SS. che ora occorre trasformare in atti concreti.

Sul tema della valutazione dei dirigenti scolastici non sono sufficienti la proroga al 31 luglio dei

termini per la chiusura delle funzioni per la compilazione on-line del Portfolio stabilita con la nota

dell’8 giugno del Capo Dipartimento dell’Istruzione e la recente costituzione dell’Osservatorio

Nazionale sulla valutazione della dirigenza scolastica. E’ necessario aprire immediatamente il

confronto con le OO.SS. della dirigenza scolastica per restituire alla sede negoziale

l’individuazione dei criteri e delle modalità di valutazione e superare l’attuale sistema che

presenta inaccettabili aspetti di inaffidabilità e molestia.

Per questo obiettivo e per ottenere concreti risultati sull’equiparazione retributiva e

sull’eliminazione delle innumerevoli “molestie burocratiche” che assillano i dirigenti scolastici,

FLC CGIL, CISL Scuola, UIL Scuola RUA e SNALS CONFSAL ritengono necessario, come si evince

dal comunicato unitario, mantenere attiva la mobilitazione dei dirigenti scolastici.

__________

Comunicato dei Coordinamenti Nazionali Unitari

FLC CGIL, CISL SCUOLA, UIL SCUOLA RUA, SNALS CONFSAL

Lunedì prossimo, 12 giugno, sarà avviato il tavolo presieduto dal Capo di Gabinetto per la

“semplificazione amministrativa” in favore delle istituzioni scolastiche mentre mercoledì 14

giugno partirà quello per “l’avvio di un dialogo che traguardi i prossimi rinnovi contrattuali” - in

vista della preannunciata emanazione del relativo Atto di Indirizzo - presieduto dalla Ministra

Valeria Fedeli.

Le convocazioni sono state disposte a seguito degli impegni formalmente assunti dai vertici

politici e amministrativi del MIUR il 25 maggio u.s. nel corso dell’incontro rivendicato nell’ambito

delle nostre iniziative di mobilitazione, dei cui esiti abbiamo dato conto nel Comunicato Unitario

del 26 maggio.

In riferimento alle ragioni del diffuso stato di malessere ed alla legittima protesta dei dirigenti

scolastici, che hanno portato all’attuale stato di agitazione e alle iniziative dei giorni scorsi della

categoria, i Dipartimenti Dirigenti Scolastici e i Coordinamenti Nazionali Unitari di FLC CGIL, CISL

SCUOLA, UIL SCUOLA RUA, SNALS CONFSAL del 3 maggio 2017, anche a seguito dei numerosi

confronti e delle partecipate Assemblee Regionali del 25 maggio u.s., ritengono doveroso

verificare gli impegni assunti dalle nostre controparti politiche e istituzionali.

A tal fine saranno riproposte al tavolo della semplificazione le ragioni e gli obiettivi particolari

del Comunicato Unitario del 3 maggio u.s., a partire dall’impegno a dare avvio al confronto sulla

valutazione della dirigenza scolastica, come espressamente previsto dal Verbale della riunione

fra MIUR e FLC CGIL, CISL SCUOLA, UIL SCUOLA RUA, SNALS CONFSAL approvato in data 25

maggio 2017, ed esigeremo da parte del MIUR chiari e verificabili indirizzi operativi da declinare

in uno specifico cronoprogramma nel quale siano evidenziate le ipotesi risolutive di propria e

diretta competenza, quelle che esigono il necessario concerto interistituzionale (soprattutto con

MEF e Funzione Pubblica) nonché quelle da imputare alla sede legislativa.

Specifico oggetto di verifica sarà l’impegno da parte dell’Amministrazione di immediato avvio

delle procedure relative alla valutazione, per i dirigenti scolastici, dello stress da lavoro-correlato

e del suo evidente rapporto, tra l’altro, con le pesanti responsabilità amministrative, civili e penali

in materia di salute e sicurezza delle scuole.

Su quest’ultima materia stiamo unitariamente predisponendo uno schema di Petizione affinché

venga posta urgentemente mano alla revisione del D.L.vo 81/2008, anche alla luce di recenti

Sentenze della Corte di Cassazione Penale e delle Iniziative e Proposte di Legge attualmente

all’esame del Parlamento.

Sempre al tavolo della “semplificazione” porremo con forza l’esigenza della salvaguardia delle

specificità istituzionali e ordinamentali della scuola rispetto alle altre amministrazioni pubbliche.

Nell’incontro del 14 giugno, che sarà di natura eminentemente “politica”, e avrà per

oggetto la preliminare ricognizione dei “nodi” giuridico-normativi ed economico-finanziari che

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l’ormai imminente stagione dei rinnovi contrattuali dovrà affrontare e risolvere e che, pertanto,

dovranno trovare opportuno spazio nell’emanando Atto di Indirizzo, ricorderemo alla Ministra il

rispetto dell’accordo di Palazzo Vidoni e il suo forte ed esplicito impegno per l’”armonizzazione”

retributiva con gli altri dirigenti dello Stato, che dovrà concretamente tradursi nel reperimento

di specifiche risorse finanziarie aggiuntive.

Chiederemo anche di dare rapida attuazione all’impegno dichiarato dal MIUR di voler

incrementare di 10 milioni di euro il Fondo Unico Nazionale per l’a.s. 2016/2017, il cui importo

è significativamente inferiore rispetto a quello relativo al 2015/2016.

Al tavolo “politico” chiederemo inoltre di farsi pienamente garante delle indicazioni e delle

richieste che emergeranno dal tavolo della “semplificazione” per le implicazioni necessarie ad

eventuali interventi di natura legislativa.

Immediatamente dopo gli incontri del 12 e 14 giugno, dei cui esiti vi terremo puntualmente

informati anche attraverso Assemblee Unitarie, al fine di mantenere viva la partecipazione e il

sostegno dei dirigenti scolastici alla nostra azione sindacale, assumeremo le necessarie e

opportune decisioni circa l’eventuale sospensione o l’ulteriore sviluppo della nostra mobilitazione.

Roma, 9 giugno 2017

ALLEGATI

decreto ministeriale 316 del 25 maggio 2017 costituzione osservatorio

valutazione dirigenza scolastica

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VERSO IL CONTRATTO

04. Rinnovo contrattuale comparto “Istruzione e Ricerca” e relativa area

dirigenziale: convocazione Miur 14 giugno 2017

A seguito dei solleciti unitari la

Ministra Fedeli avvia il

confronto con i sindacati sugli

atti di indirizzo per il rinnovo dei

contratti.

I Sindacati di comparto e dell’area V sono stati convocati per il 14 giugno 2017 alle 10,00 presso

il Miur, dalla Ministra Valeria Fedeli, per un confronto di merito sulla stesura degli atti di indirizzo

propedeutici all’apertura del tavolo negoziale all’Aran.

La convocazione segue agli impegni presi dal Gabinetto del Miur il 25 maggio scorso a seguito di

una iniziativa specifica sulla dirigenza scolastica promossa da FLC CGIL, CISL Scuola, UIL Scuola,

SNALS Confsal. In quell’occasione i Segretari generali avevano sottolineato come alla luce del

nuovo quadro normativo (approvazione del T.U. 165/2001) era indispensabile procedere in tempi

brevi e in maniera condivisa alla stesura degli atti di indirizzo finalizzati al rinnovo del contratto

di 1,1 milioni di lavoratori della conoscenza che lo attendono da oltre otto anni.

_________________

Ministero dell'Istruzione, dell'Università e della Ricerca

FLC CGIL

CISL SCUOLA

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UIL SCUOLA

CONFSAL SNALS

FGU GILDA UNAMS

CIDA ANP

DIRIGENTISCUOLA Di.s.Conf.

Oggetto: Convocazione incontro - 14 giugno 2017 ore 10.00

Facendo seguito agli impegni assunti durante l'incontro del 25 maggio u.s., le OO.SS. in indirizzo

sono invitate a partecipare all'incontro che si terrà il 14 giugno 2017, alle ore 10:00 presso

questo Ministero, secondo piano, Salone dei Ministri.

L'incontro sarà presieduto dall'On.le Ministra, ed è convocato per l'avvio di un dialogo che

traguardi i prossimi rinnovi contrattuali.

Il Capo di Gabinetto

Dott.ssa Sabrina Bono

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***** SINDACATO – POLITICA SCOLASTICA - PARLAMENTO

05. Segreterie scolastiche: i sindacati chiedono al MIUR un incontro

urgente per il sovraccarico di lavoro

La data del 30 giugno per il rinnovo

delle graduatorie docenti ed educatori

non tiene conto del sovraccarico

funzionale che grava sul lavoro delle

segreterie scolastiche. Il MIUR non può

scaricare sulle scuole ritardi e

inefficienze.

FLC CGIL, CISL Scuola, UIL Scuola, SNALS-Confsal hanno inviato il 7 giugno 2017, una

richiesta d’incontro urgente per affrontare le criticità derivanti dal rinnovo delle

graduatorie d’istituto del personale docente ed educativo per il triennio scolastico 2017/2018,

2018/2019 e 2019/2020.

La data di scadenza per la valutazione delle domande, stabilita dal Ministero per il prossimo

30 giugno 2017 nonostante le nostre proteste, infatti, non tiene in nessun conto l’esiguità

del tempo lasciato alle segreterie scolastiche per l’esame delle pratiche: solo sei giorni, dal

24 al 30 giugno.

E non tiene neppure in considerazione che questo è il periodo dell’anno in cui ci sono anche gli

esami di Stato negli istituti secondari superiori. Per non parlare del fatto che le domande, che

vengono spedite per posta, potrebbero non arrivare in tempo utile per essere esaminate con

attenzione.

Il MIUR, che ha preso fin troppo tempo a causa della discussione sulla modifica dei titoli, come

anche per le nuove certificazioni informatiche, prima di indire il bando per il rinnovo non può

pensare di recuperare il tempo perduto a carico delle scuole e degli assistenti amministrativi.

I quali, peraltro - è bene ricordare - non possono neppure essere sostituiti in caso di

assenza.

È necessario, da parte dell’Amministrazione, un ripensamento.

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06. Conferenza Stato Regioni: le nuove “Linee Guida” sui Tirocini extracurriculari

L’Accordo prevede che le Regioni e le

Province autonome recepiscano quanto

previsto nelle Linee guida entro il 25

novembre 2017.

La Conferenza Permanente per i Rapporti tra lo Stato, le Regioni e le Province Autonome di

Trento e Bolzano, nella seduta del 25 maggio 2017, ha emanato l’Accordo sulle nuove “Linee

guida in materia di tirocini formativi e di orientamento".

L’Accordo prevede che le Regioni e le Province autonome recepiscano quanto previsto nelle

Linee guida entro il 25 novembre 2017.

Va inoltre sottolineato che le Linee guida sopra ricordate rivedono, aggiornano ed integrano

il contenuto di quanto già previsto nel precedente Accordo del 2013 al fine di superare le criticità

già emerse nonché le stesse problematiche che hanno riguardato l’attuazione della misura

“tirocini” nell’ambito del Programma Garanzia Giovani in particolare laddove si invita il Governo

a rafforzare la vigilanza sulla qualità e genuinità dei tirocini per far emergere fittizie forme di

lavoro subordinato.

Le presenti Linee guida pertanto recepiscono la “Raccomandazione su un quadro di qualità sui

tirocini” del 10 marzo 2014 mediante la quale il Consiglio dell’Unione Europea aveva sollecitato

gli Stati membri a intervenire legislativamente per garantire adeguati livelli qualitativi delle

esperienze di tirocinio.

ALLEGATI

accordo conferenza stato regioni del 25 maggio 2017 linee guida in materia di

tirocini formativi e di orientamento

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07. Piattaforma S.O.F.I.A: i chiarimenti del MIUR

Per la FLC CGIL i diritti e gli obblighi dei

docenti vanno ricondotti innanzitutto al

CCNL.

Con la nota 25134 del 1 giugno 2017 il MIUR fornisce chiarimenti sul funzionamento e l’utilizzo

della Piattaforma digitale S.O.F.I.A. per la formazione dei docenti.

Ricordiamo che in occasione dell’incontro del 25 maggio 2017, che si è svolto a seguito di

apposita richiesta unitaria, le Organizzazioni Sindacali avevano sollecitato al MIUR chiarimenti

su punti controversi della precedente nota 22272 del 19 maggio 2017.

In quella sede, confermando che sui docenti non possono essere fatti gravare obblighi che

non siano assistiti da tutele contrattuali, la FLC CGIL ha posto anche il problema

dell’utilizzo degli spazi digitali che pur se non organizzati come banca dati, sono di fatto uno

strumento per la raccolta di informazioni e pertanto comportano precise responsabilità in capo

all’Amministrazione.

Utilizzo della piattaforma S.O.F.I.A. e attività registrate in piattaforma

La nota 25134 del 1 giugno 2017 richiama il contenuto della precedente nota 22272 del 19

maggio 2017, specificando che la piattaforma digitale è uno strumento del piano triennale

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di formazione docenti 2016-2019 che facilita l’incontro tra la domanda e l’offerta

formativa accreditata, mentre consente al docente di disporre di uno strumento per

l’archiviazione delle esperienze di formazione/aggiornamento documentabili.

A seguito di espressa richiesta della FLC CGIL e delle altre Organizzazioni sindacali, la nota

precisa che sarà possibile la registrazione e la documentazione delle attività già svolte o che

siano ancora in corso al momento dell’attivazione della piattaforma sperimentale, a cui il

docente potrà registrarsi e accedere liberamente.

Obblighi del docente e durata della formazione

Come la FLC CGIL ha sempre sostenuto, la nota chiarisce che non è previsto un obbligo

predeterminato in termini di articolazione oraria delle azioni formative, anche quando a

realizzarle sia la stessa Amministrazione.

Su questo punto, tuttavia, l’Amministrazione continua a richiamare genericamente tutta la

normativa vigente, non risolvendo le contraddizioni che nascono in sede applicativa.

A parere della FLC CGIL e questo è il senso che deve essere attribuito alla nota

dell’Amministrazione, le istituzioni scolastiche possono operare scelte di progettazione o

di adesione ad attività di formazione solo nell’ imprescindibile rispetto dei diritti e nei limiti

degli obblighi contrattualmente previsti per i docenti.

Attestazione e valutazione delle attività formative

Le attività formative verranno attestate secondo un modello standardizzato che sarà

disponibile in piattaforma, da cui risulteranno sia la durata sia le caratteristiche dell’attività

formativa.

È previsto un giudizio di autovalutazione, sulla base di un questionario di gradimento che verrà

compilato dal docente. Il questionario sarà anonimo e utilizzato a soli fini statistici e di ricerca.

Anche su questo punto l’Amministrazione non fornisce tutti i chiarimenti richiesti dalla FLC

CGIL che mirava a conoscere le modalità di restituzione dei risultati delle analisi e delle ricerche,

che verranno condotte attraverso i questionari di gradimento. Non va trascurato, infatti, che

sono innanzitutto i docenti ad avere il diritto ad essere informati, posto che per primi hanno la

necessità di disporre di adeguati elementi a supporto di future scelte formative e di

aggiornamento professionale.

Relazione tra Piattaforma digitale e Portfolio professionale del docente

In relazione alle garanzie richieste dalla FLC CGIL sull’accesso e l’utilizzo dei dati dei docenti

da parte del Ministero e di eventuali terzi, infine, la nota 25134 fornisce risposte parziali,

richiamando il Codice per la protezione dei dati personali sia in relazione al questionario di

gradimento sia in generale, con riferimento all’ utilizzazione della piattaforma.

Il richiamo alle norme contenute nel Dlgs 196/2003, benché necessario, non è tuttavia

sufficiente a garantire che in futuro non verrà fatto diverso uso della piattaforma e delle

informazioni in essa contenute ma soprattutto che un eventuale, futuro diniego al trattamento

dei dati, non potrà comportare per il docente conseguenze negative di qualsivoglia natura.

La piattaforma S.O.F.I.A. dunque non costituisce un portfolio professionale e il docente

registrato nella piattaforma può utilizzare lo spazio informatico facendone un uso

personale per finalità di archiviazione e documentazione, secondo le norme che disciplinano

il trattamento dei dati. Per la FLC CGIL la normativa sulla privacy non esaurisce, tuttavia, le

tutele che sono necessarie a garantire il libero esercizio della professionalità docente. La libertà

di insegnamento, infatti, non può prescindere dalle garanzie di adeguati spazi di libertà

riservati alla programmazione e alla realizzazione delle iniziative di formazione e di

aggiornamento professionale, la cui attuazione non può che essere affidata alle opportune tutele

contrattuali.

ALLEGATI

nota 25134 del 1 giugno 2017 chiarimenti utilizzo piattaforma sofia per

formazione personale docente

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08. La lingua italiana e la crisi della comunicazione linguistica

La Fondazione Di Vittorio e l’associazione

Proteo Fare Sapere promuovono un

documento che vede come prima

firmataria il Segretario Generale della

CGIL.

Pubblichiamo il documento prodotto dalla Fondazione Giuseppe Di Vittorio e l'associazione

Proteo Fare Sapere la cui prima firmataria è Susanna Camusso, Segretario Generale CGIL.

Tra i firmatari anche il nostro Segretario Generale, Francesco Sinopoli.

Lingua italiana - Crisi della comunicazione linguistica: una sfida democratica

Sono trascorsi 42 anni dalla pubblicazione delle “Tesi per una linguistica democratica” che,

ricordava sovente De Mauro, avrebbero consentito un importante salto qualitativo

nell'insegnamento della lingua italiana nelle aule delle nostre scuole. L'effetto ci fu davvero, in

particolare nella scuola elementare anche se certamente meno nella scuola media e superiore.

E tuttavia quel documento, il dibattito e la spinta innovativa che ne seguirono, furono di grande

utilità per il Paese. Noi crediamo che oggi sia tempo di riaprire, con uno sguardo orientato alla

complessità del presente, quel dibattito. Senza retorica, senza cadere nella celebrazione, ma

anche senza cedere alle facili sirene che, ancora una volta, di fronte a segnali indiscutibili di crisi

della comunicazione linguistica, auspicano il ritorno alla scuola “severa”, della regola

grammaticale e della matita rossa e blu. Tullio De Mauro, con la sua consueta e gentile ironia,

avrebbe irriso questa antistorica lettura dei processi linguistici. Solo chi guarda alla purezza della

lingua, al prestigio di sé e della istituzione che vuole rappresentare, può trascurare il fatto che

dall'Unità ad oggi sia stato compiuto un vero miracolo linguistico. E sempre Tullio De Mauro

avrebbe volentieri rinnovato la sua gratitudine a quelle migliaia di maestre che in condizioni

molto difficili diedero un contributo fondamentale alla costruzione della unità linguistica degli

italiani. E non avrebbe neppure dimenticato la svolta democratica della riforma della scuola

media del 1960, che aprì finalmente le porte a una istruzione decorosa per milioni di ragazzi

“figli del popolo” che in precedenza ne venivano esclusi.

Non c'è dunque da tornare ad una scuola che era buona e severa perché frequentata da una

minoranza che aveva già, nelle proprie condizioni di vita, le garanzie di un buon esito scolastico.

Era la scuola di classe che Don Lorenzo Milani avrebbe anche eticamente condannato,

individuando proprio nella “conquista delle parole”, il riscatto degli umili. La scuola di classe non

è definitivamente scomparsa: l’accesso generalizzato fino ai livelli superiori dell’istruzione

pubblica non coincide con il possesso di una solida formazione di competenze per tutti. Questa

è la grande sfida democratica del nostro tempo. Un tempo segnato da nuove e profonde

disuguaglianze: economiche, sociali, culturali. Questo dato è confermato anche dalla indagine

che ha incrociato i dati OCSE-PISA del 2000 (sui quindicenni) e OCSEPIACC del 2012 (sugli

adulti). Se infatti si conferma in quel quadro la vocazione inclusiva della scuola primaria

(elementare e media) pur senza approfondire quali siano gli esiti degli apprendimenti conseguiti,

a partire dai 16 anni, i processi di selezione e persino rinforzo delle disuguaglianze, tornano

rilevanti e colpiscono duramente soprattutto i giovani degli istituti professionali. Ma non solo:

solo 1 giovane su 6 arriva al diploma, la dispersione è ancora al 15% malgrado l’obiettivo del

10% di Europa 2020, siamo ancora gli ultimi in Europa per numero di laureati. Ma soprattutto,

come vedremo, siamo lontani dall’Europa per quanto riguarda la educazione permanente degli

adulti e le politiche formative qualificate per l’accesso al lavoro.

E proprio mentre assistiamo al permanere di dati inaccettabili relativi alla dispersione scolastica,

alla dimensione abnorme del fenomeno dei giovani di famiglie svantaggiate che non studiano e

non lavorano, registriamo nello stesso tempo una vera e propria crisi della parola e del discorso.

In particolare preoccupa il fatto che la comunicazione tra persone stia assumendo forme di

riduzione e semplificazione, in evidente contrasto con la complessità del mondo contemporaneo.

Dietro questa difficoltà espressiva, si apre una crisi anche educativa: la realtà delle persone,

infatti, è intessuta di elementi percettivi, affettivi, intellettivi e una difficoltà a raccontare e

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raccontarsi è indicativa di una difficoltà a rappresentare se stessi e comunicare con gli altri. Un

linguaggio più povero segnala un pensiero più povero. Non vi è dubbio, quindi, che le istituzioni

chiamate ad intervenire sulla questione linguistica dovrebbero in primo luogo porsi il problema,

in termini nuovi, della formazione iniziale e in servizio di tutti i docenti e non solo di quelli della

specifica area disciplinare. L'educazione linguistica, infatti, è altro dall'insegnamento della lingua:

non è una disciplina, ma è un modo di rappresentare ed insegnare le diverse discipline, facendo

dei giovani i protagonisti di una comunicazione dialogica.

Di questi temi vogliamo discutere, senza ignorare il fatto che i fenomeni culturali connessi alla

globalizzazione hanno certamente avuto un effetto sulla comunicazione tra le persone. Si sono

infatti creati contesti comunicativi molto diffusi, tra i giovani in particolare: il web, i social

network, i siti che aggregano gruppi di diverso tipo e poi i media, il cinema e le tante forme di

intrattenimento. Tutto questo pone questioni inedite alla comunicazione e all'insegnamento della

lingua. E sono tutte questioni non estranee al contesto scolastico e formativo perché la scuola e

l'università non sono mondi separati, ma vivono gli effetti di fattori ed agenti esterni,

contribuendo nello stesso tempo anche a modificarli. Soprattutto resta centrale la

consapevolezza delle nuove contraddizioni che sta vivendo la nostra società. Da tempo

segnaliamo con preoccupazione l'emergere di una condizione sociale che esprime rabbia,

rancore, litigiosità, aggressività, individualismo. Il linguaggio riflette questi mutamenti e arriva

a condizionare i registri comunicativi dei media ed anche della politica, con un evidente

abbassamento di livello. Il fatto drammatico è che sembra di assistere ad una assuefazione

corale a questo degrado che da anni pervade il nostro Paese con un effetto profondo di declino

culturale nel tessuto sociale. Dietro questa crisi del linguaggio non si può quindi non vedere la

crisi del civismo in Italia e una preoccupante crisi del valore della stessa partecipazione

democratica delle persone. Nello stesso tempo, proprio la globalizzazione e il bisogno di

valorizzare la propria identità nel mare della comunicazione e del mercato globale, ha aperto per

la nostra lingua uno scenario di sviluppo e diffusione nel mondo, come mai si era registrato in

passato. Il plurilinguismo, trainato dalla nascita della comunità europea, è certamente valore

prezioso per una cittadinanza senza barriere, ma non cancella affatto la domanda di identità

linguistica. La lingua italiana è sempre più parte organica del nostro straordinario patrimonio

artistico-culturale e dei prodotti che vengono richiesti sul mercato internazionale e costituisce

un valore insieme economico e culturale. E tuttavia le nostre politiche per la diffusione della

lingua italiana all’estero restano ferme a vecchie pratiche ministeriali e a una visione angusta e

provinciale che non riesce a dare una risposta convincente alle nuove domande. Occorre dunque

costruire le condizioni per aprire una nuova fase di crescita culturale. Occorre ridare senso a una

linguistica democratica per alzare i livelli di padronanza linguistica di tutte le persone del nostro

paese. E questo è possibile certo migliorando le didattiche nella scuola e nell'università, ma

soprattutto aggredendo quei fenomeni di illetteratismo e povertà linguistico culturale degli adulti

sui quali De Mauro aveva insistito negli ultimi anni del suo impegno civile e culturale. Da anni le

indagini Ocse-Pisa e poi Piaac, hanno documentato la condizione sconfortante del nostro Paese

nelle graduatorie relative al possesso delle competenze di base dei giovani.

La CGIL aveva colto nel segno promuovendo una legge di iniziativa popolare per la formazione

permanente, ma la legge 107/15 non ha minimamente preso in considerazione questa nuova

frontiera dello sviluppo. In tutti i paesi dell’Occidente, i sistemi scolastici accusano questa nuova

contraddizione: da una parte tutti hanno innalzato i livelli di scolarizzazione di base ma, nello

stesso tempo, tutti accusano il fenomeno di una veloce perdita del capitale culturale negli anni

successivi alla conclusione dei percorsi di istruzione. In Italia, il processo è aggravato da una

eredità ancora pesante di tanti adulti con un basso livello di istruzione scolastica, che si trasforma

in barriera comunicativa con i propri figli e la società circostante. E’ dunque urgente e carico di

significati politici e culturali un rinnovato impegno per fare della educazione degli adulti una

battaglia fondamentale di tutte le forze democratiche. Oggi questa battaglia si impone anche per

contrastare i rischi regressivi sul versante dell’accoglienza e della integrazione degli immigrati.

Una buona conoscenza della lingua è condizione essenziale per capire la realtà in cui si è immersi

e comprendere gli altri, per conoscere usi, costumi, norme, per accedere a percorsi di

inserimento scolastico e lavorativo.

E’ anche una condizione essenziale per evitare di riprodurre comunità omogenee, separate dal

contesto generale. La conoscenza della lingua si ripresenta come presidio democratico

irrinunciabile, come un imperativo di quell’articolo 3 della nostra Costituzione che oggi si afferma

come valore anche per chi non è cittadino italiano ma ha scelto di vivere nel nostro Paese.

Abbiamo dunque bisogno di un sistema di educazione permanente capace di valorizzare tutte le

risorse presenti sul territorio ma forte di una garanzia pubblica di accesso, supporto,

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certificazione e valutazione. Per queste ragioni la costruzione di un sistema di educazione degli

adulti resta un impegno prioritario e lo vogliamo sostenere a partire dalla valorizzazione dei CPIA

quale soggetto pubblico di riferimento di un sistema inevitabilmente integrato e complesso.

Intendiamo approfondire i diversi e complessi aspetti della questione linguistica, che abbiamo

qui sommariamente indicato, promuovendo un percorso di iniziative da realizzare nei prossimi

mesi, aperto a contributi esterni e al confronto con le diverse voci del mondo della cultura.

Vogliamo aprire questo percorso con una raccolta di adesioni a questo documento e la sua

presentazione in alcune realtà territoriali. Contiamo nei prossimi mesi di realizzare un evento

nazionale, con la speranza che questo possa favorire la ripresa di una discussione a tutto campo

sui nodi complessi del futuro e sollecitare quel cambio di passo nelle politiche generali e di

settore, di cui avvertiamo urgente necessità.

CAMUSSO Susanna (Segr. Gen. CGIL Nazionale) BERLINGUER Luigi (ex ministro P.I.)

FAMMONI Fulvio (Presidente FDV) MASSAFRA Giuseppe (Segr. Naz. CGIL) SINOPOLI

Francesco (Segr. Gen. FLC CGIL) SORELLA Sergio (Pres Ass. Proteo)

ALLEGATI

documento fondazione di vittorio proteo fare sapere lingua italiana crisi della

comunicazione linguistica una sfida democratica

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PERSONALE: MOBILITA’ – UTILIZZAZIONI – CHIAMATA PER COMPETENZE

09. Mobilità scuola 2017/2018: docenti, pubblicati i movimenti della

scuola primaria

Online il prospetto con la situazione dei

posti rimasti liberi dopo le operazioni di

mobilità interprovinciale.

Sono stati pubblicati venerdì 9 giugno 2017, diversamente da quanto anticipato dal Ministero

dell’Istruzione nei giorni scorsi ai sindacati, gli esiti dei movimenti della scuola primaria. I

prospetti con gli elenchi dei trasferimenti sono stati inviati agli Uffici scolastici territoriali e sono

in corso di pubblicazione sui relativi siti.

Oltre all’elenco dei docenti che hanno ottenuto il trasferimento o il passaggio è disponibile

anche la situazione dei posti rimasti liberi dopo le operazioni di mobilità. Questi posti saranno

destinati alle immissioni in ruolo e alle altre operazioni annuali per il prossimo anno scolastico

2017/2018.

La prossima pubblicazione degli esiti dei trasferimenti riguarderà la scuola dell’infanzia,

prevista per lunedì 19 giugno.

ALLEGATI

bollettino esiti movimenti scuola primaria e tabulato posti liberi dopo la mobilita

2017 2018

Tutte le scadenze

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PERSONALE: ORGANICI DOCENTI –ATA –ITP – INIDONEI

10. Organici e mobilità scuola 2017/2018: licei musicali, i posti in organico per la mobilità professionale

Il MIUR rende noto il contingente

disponibile riservato ai docenti delle

discipline specifiche. Sono

complessivamente 1.175: pochi, per

stabilizzare tutti coloro che attendono

il passaggio.

Il Ministero dell’Istruzione ha comunicato nella tarda serata di giovedì 1 giugno, il

contingente di posti destinati alla mobilità professionale nei licei musicali per quanto

riguarda gli insegnamenti delle discipline specifiche; la tabella nazionale (in allegato),

suddivisa per regione/provincia, rappresenta la quota di organico da stabilizzare con la

prevista procedura che conferma prioritariamente i docenti già da anni utilizzati sui medesimi

licei.

Nel corso del prossimo incontro al MIUR chiederemo ulteriori elementi a corredo della

semplice trasmissione di questi dati, in modo da consentire una analisi puntuale della situazione

che va prospettandosi. Ci appare evidente, però, che i numeri presentati non diano a tutti l’esito

sperato, salvo valutare in concreto la percentuale di docenti esclusi da questa attesa

stabilizzazione. Fatto in sé penalizzante nella qualità dell’offerta formativa, vista l’esperienza e

la motivazione con cui essi hanno saputo costruire un indirizzo di studio dal progressivo

consenso.

ALLEGATI

prospetto contingente mobilita professionale licei musicali a s 2017 2018

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11. Organici e mobilità scuola 2017/2018: licei musicali, ulteriori precisazioni del MIUR

Su richiesta delle OO.SS. il Ministero invia

chiarimenti sul tema.

Il MIUR, su richiesta urgente della FLC CGIL assieme agli altri sindacati, ha inviato a tutti gli USR

una mail per chiarire che gli unici requisiti previsti per il passaggio nei posti disponibili per gli

insegnamenti di nuova istituzione sono l'essere docenti a tempo indeterminato delle ex classi di

concorso A031, A032 e A077 (e quindi abilitati nelle stesse), ed avere i requisiti di servizio previsti

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all'art. 4 commi 9 e 10 del CCNI 11 aprile 2017. Non è necessario, pertanto, il possesso di altri titoli,

né ciò è stato previsto nel facsimile di domanda pubblicato dal MIUR.

Questo il testo del chiarimento inviato:

"Si coglie l’occasione, anche su sollecitazione formale delle OO.SS., per richiamare l’attenzione sulle

norme generali della mobilità professionale previste dal CCNI dell’11 aprile e valide quindi anche

per la mobilità professionale dei licei musicali: il comma 3 dell’art 4, alla nota 2 precisa infatti che:

“Le abilitazioni per classi di concorso di cui al previgente ordinamento confluite nelle classi di

concorso previste dal DPR 19/16 e successive integrazioni e modifiche hanno comunque valore ai

fini dei passaggi“ ; pertanto i docenti di ruolo abilitati nelle ex classi di concorso A31, A32 e A77,

purché in possesso dei requisiti di servizio previsti dai commi 9 e 10 del medesimo articolo, hanno

diritto alla mobilità professionale e non sono necessari altri titoli di accesso".

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***** NORME: SPAZIO FAQ E GIURISPRUDENZA

12. Obbligo di vaccinazione: pubblicato il decreto legge

Sbagliato e inutile scaricare sulle

scuole l’onere dei controlli. La

competenza torni alle ASL.

Sulla Gazzetta Ufficiale n. 130 del 7 giugno 2017 è stato pubblicato il decreto legge n. 73

contenente disposizioni urgenti in materia di prevenzione vaccinale.

Il decreto prevede che alle vaccinazioni già obbligatorie e gratuite contro difterite, tetano,

poliomielite ed epatite B si aggiungano quelle contro pertosse, heamophilus influenzae

tipo B, meningococco B, meningococco C, morbillo, rosolia, parotite, varicella, al fine di

assicurare la tutela della salute pubblica e garantire gli obblighi assunti a livello europeo per i

minori di età compresa tra zero e sedici anni.

In caso di inosservanza dell’obbligo, i genitori e gli esercenti la potestà genitoriale rischiano

sanzioni da 500 a 7.500,00 euro se non provvedono alla vaccinazione nei termini indicati

dalle autorità sanitarie che dovranno segnalare gli inadempienti al Tribunale dei Minori.

Oltre a una serie di iniziative di informazione istituzionale per promuovere la conoscenza delle

nuove disposizioni sui vaccini, il decreto prevede, a partire dall’anno scolastico 2017/2018, anche

specifiche iniziative di formazione per i docenti, gli alunni e gli studenti sui temi della

prevenzione sanitaria e delle vaccinazioni per le quali viene stanziata per il 2017 la somma

irrisoria di 200.00,00 euro, corrispondenti a poco meno di 24 euro per scuola (sic!).

I dirigenti delle istituzioni scolastiche del sistema nazionale, i responsabili dei servizi

educativi per l’infanzia, dei centri di formazione professionale regionale e delle scuole private

non paritarie dovranno esercitare puntuali controlli sul rispetto dell’obbligo di

vaccinazione attraverso:

la richiesta alle famiglie all’atto dell’iscrizione della documentazione attestante

l’avvenuta vaccinazione, la motivazione di un eventuale esonero o la richiesta

presentata alla ASL (ovvero l’autocertificazione da documentare entro il 10 luglio di

ciascun anno) che per i servizi per l’infanzia e la scuola dell’infanzia costituisce requisito

di accesso

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la comunicazione entro il 31 ottobre di ciascun anno alla ASL competente delle

classi in cui sono presenti più di due alunni non vaccinati.

La pubblicazione del decreto, di cui nei giorni scorsi si sono a lungo occupati gli organi di stampa,

anche per presunti contrasti sulle modalità di applicazione tra le ministre della salute e

dell’istruzione, apre una serie di problemi soprattutto per i compiti di controllo attribuiti alle

scuole e ai dirigenti scolastici e per gli adempimenti connessi alla verifica della mancata

vaccinazione.

Entro il prossimo 10 settembre 2017, quindi a ridosso del primo giorno lezione, le scuole

dovranno infatti richiedere a tutti gli iscritti la documentazione o l’autocertificazione

(da documentare entro il 10 marzo 2018) dell’avvenuta vaccinazione, non consentire la

frequenza della scuola dell’infanzia a tutti i bambini i cui genitori non produrranno la

documentazione richiesta, segnalando il mancato adempimento alle autorità sanitarie.

Un fatto è certo: una insopportabile mole di lavoro graverà sulle segreterie scolastiche

già al collasso e un’ulteriore molestia burocratica si scaricherà sui dirigenti scolastici

per gli oneri dei controlli e degli inevitabili contenziosi derivanti dalla comunicazione del divieto

di frequenza della scuola dell’infanzia a tutti quei bambini i cui genitori decideranno di difendere

anche davanti ai giudici la loro scelta di non vaccinarli.

Per tale motivo siamo convinti della necessità di riportare alla competenza degli uffici

vaccinazioni presenti in tutte le ASL i compiti di controllo e segnalazione e di trovare le

forme più opportune per far rispettare la legge senza ledere il diritto allo studio delle bambine e

dei bambini.

La FLC CGIL produrrà pertanto le proposte di cambiamento in sede di conversione in legge

del decreto.

ALLEGATI

decreto legge 73 del 7 giugno 2017 disposizioni urgenti in materia di

prevenzione vaccinale

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13. Cyberbullismo: la legge pubblicata in Gazzetta

Pubblicata in Gazzetta Ufficiale la legge

recante “Disposizioni a tutela dei

minori per la prevenzione ed il

contrasto del fenomeno del

cyberbullismo”. Entro trenta giorni il

Miur è tenuto ad adottare apposite

Linee di orientamento per la

formazione del personale, la

promozione di un ruolo attivo di

studenti ed ex studenti, la previsione di

misure di sostegno e rieducazione.

Le principali novità introdotte dal provvedimento:

Definizione di «cyberbullismo»: con questa espressione si intende "qualunque forma

di pressione, aggressione, molestia, ricatto, ingiuria, denigrazione, diffamazione, furto

d'identità, alterazione, acquisizione illecita, manipolazione, trattamento illecito di dati

personali in danno di minorenni, realizzata per via telematica, nonché la diffusione di

contenuti on line aventi ad oggetto anche uno o più componenti della famiglia del minore

il cui scopo intenzionale e predominante sia quello di isolare un minore o un gruppo di

minori ponendo in atto un serio abuso, un attacco dannoso, o la loro messa in ridicolo".

Obiettivo della legge: il provvedimento intende contrastare il fenomeno del

cyberbullismo in tutte le sue manifestazioni, con azioni a carattere preventivo e con una

strategia di attenzione, tutela ed educazione nei confronti dei minori coinvolti, sia nella

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posizione di vittime sia in quella di responsabili di illeciti, assicurando l'attuazione degli

interventi senza distinzione di età nell'ambito delle istituzioni scolastiche.

Gestore del sito internet: si intende il prestatore di servizi della società

dell'informazione che, sulla rete internet, cura la gestione dei contenuti di un sito in cui

si possono riscontrare le condotte di cyberbullismo; non sono considerati gestori gli

access provider, i cache provider e i motori di ricerca.

Oscuramento del web: la vittima di cyberbullismo, che abbia compiuto almeno 14 anni,

e i genitori o esercenti la responsabilità sul minore, può inoltrare al titolare del

trattamento o al gestore del sito internet o del social media un'istanza per l'oscuramento,

la rimozione o il blocco di qualsiasi altro dato personale del minore, diffuso nella rete

internet. Se non si provvede entro 48 ore, l'interessato può rivolgersi al Garante della

Privacy che interviene direttamente entro le successive 48 ore.

Tavolo tecnico per la prevenzione e il contrasto del cyberbullismo - Entro trenta

giorni dall’entrata in vigore della suddetta legge, sarà istituito presso la Presidenza del

Consiglio dei ministri il Tavolo tecnico per la prevenzione e il contrasto del

cyberbullismo, che redige, entro sessanta giorni dal suo insediamento, un Piano di

azione integrato, nel rispetto delle direttive europee in materia e nell'ambito del

programma pluriennale dell'Unione europea, e realizza un sistema di raccolta di dati

finalizzato al monitoraggio dell'evoluzione dei fenomeni e al controllo dei contenuti per la

tutela dei minori.

Il piano è integrato con il Codice di coregolamentazione per la prevenzione e il

contrasto del cyberbullismo, a cui devono attenersi gli operatori che forniscono servizi di

social networking e gli altri operatori della rete internet. Con il predetto codice è istituito

un Comitato di monitoraggio al quale è assegnato il compito di identificare procedure

e formati standard per l'istanza, nonché di aggiornare periodicamente la tipologia dei

soggetti ai quali è possibile inoltrare la medesima. Più in generale, il Miur ha il compito di

predisporre linee di orientamento di prevenzione e contrasto puntando, tra l'altro, sulla

formazione del personale scolastico e la promozione di un ruolo attivo degli studenti,

mentre ai singoli istituti è demandata l'educazione alla legalità e all'uso consapevole di

internet. Alle iniziative in ambito scolastico collaboreranno anche polizia postale e

associazioni territoriali.

Il Miur, sentito il Ministero della giustizia, entro trenta giorni dalla data di entrata in vigore

della suddetta legge, adotta Linee di orientamento per la prevenzione e il contrasto

del cyberbullismo nelle scuole, e provvede al loro aggiornamento con cadenza

biennale. Le Linee di orientamento includono, per il triennio 2017-2019:

la formazione del personale scolastico;

la promozione di un ruolo attivo degli studenti, nonché di ex studenti che abbiano

già operato in attività di peer education;

la previsione di misure di sostegno e rieducazione dei minori coinvolti;

un efficace sistema di governance diretto dal Miur.

Ruolo della scuola nel contrasto al cyberbullismo: in ogni istituto tra i professori

sarà individuato un referente per le iniziative contro il bullismo e il cyberbullismo. Al

preside spetterà informare subito le famiglie dei minori coinvolti in atti di bullismo e, se

necessario, convocare tutti gli interessati per adottare misure di assistenza alla vittima e

sanzioni e percorsi rieducativi per l'autore. Il dirigente scolastico che venga a conoscenza

di atti di cyberbullismo (salvo che il fatto costituisca reato) deve informare

tempestivamente i soggetti che esercitano la responsabilità genitoriale o i tutori dei minori

coinvolti e attivare adeguate azioni di carattere educativo.

Ammonimento da parte del questore: è stata estesa al cyberbullismo la procedura di

ammonimento prevista in materia di stalking (art. 612-bis c.p.).

In caso di condotte di ingiuria (art. 594 c.p.), diffamazione (art. 595 c.p.), minaccia

(art. 612 c.p.) e trattamento illecito di dati personali (art. 167 del codice della

privacy) commessi mediante internet da minori ultraquattordicenni nei confronti di altro

minorenne, fino a quando non è proposta querela o non è presentata denuncia è

applicabile la procedura di ammonimento da parte del questore. A tal fine il questore

convoca il minore, insieme ad almeno un genitore o ad altra persona esercente la

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responsabilità genitoriale; gli effetti dell'ammonimento cessano al compimento della

maggiore età.

Piano d'azione e monitoraggio: presso la Presidenza del Consiglio è istituito un tavolo

tecnico con il compito di redigere un piano di azione integrato per contrastare e prevenire

il bullismo e realizzare una banca dati per il monitoraggio del fenomeno.

Le nuove disposizioni entreranno in vigore il 18 giugno 2017.

ALLEGATI

LEGGE 29 maggio 2017, n. 71 – CYBERBULLISMO - Gazzetta Ufficiale

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