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Dirigenti Scolastici NOTIZIARIO NAZIONALE 047/ 2014 – 15 Settembre 2014 REDAZIONE : R. Ciuffreda - Coordinamento Nazionale STRUTTURA COMPARTO NAZIONALE DIRIGENTI SCOLASTICI FLC IN PRIMO PIANO 01. Scuola: parte la mobilitazione DIRIGENTI SCOLASTICI 02. Dirigenti scolastici: #sbloccacontratto - #sbloccacir 03. Dirigenti scolastici: le guide FLC COME strumenti di lavoro utili anche ai i dirigenti scolastici SINDACATO - POLITICA SCOLASTICA 04. #sbloccacontratto, firma anche tu per chiedere il rinnovo del contratto 05. Rapporto OCSE "Education at a glance" e Piano Scuola del Governo: serve più cambiamento FINANZIAMENTI SCUOLA - PROGRAMMA ANNUALE – MOF - CONTRATTAZIONE DI SCUOLA 06. Tavolo tecnico sulle semplificazioni: si entra nella fase delle soluzioni operative PERSONALE : PROBLEMI CONTRATTUALI – SCATTI - PROFILI 07. Pagamento scatti di anzianità e posizioni economiche ATA: comunicato NoiPA 08. Utilizzazioni e assegnazioni provvisorie 2014/2015: firmato il CCNI NORME : SPAZIO FAQ E GIURISPRUDENZA 09. Condannato il professore che senza autorizzazione faceva l'ingegnere e l'amministratore di condominio

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Dirigenti Scolastici NOTIZIARIO NAZIONALE 047/ 2014 – 15 Settembre 2014

REDAZIONE : R. Ciuffreda - Coordinamento Nazionale STRUTTURA COMPARTO NAZIONALE DIRIGENTI SCOLASTICI FLC

IN PRIMO PIANO

01. Scuola: parte la mobilitazione

DIRIGENTI SCOLASTICI

02. Dirigenti scolastici: #sbloccacontratto - #sbloccacir

03. Dirigenti scolastici: le guide FLC COME strumenti di lavoro utili anche ai i dirigenti scolastici

SINDACATO - POLITICA SCOLASTICA

04. #sbloccacontratto, firma anche tu per chiedere il

rinnovo del contratto

05. Rapporto OCSE "Education at a glance" e Piano Scuola del Governo: serve più cambiamento

FINANZIAMENTI SCUOLA - PROGRAMMA ANNUALE – MOF - CONTRATTAZIONE DI

SCUOLA

06. Tavolo tecnico sulle semplificazioni: si entra nella fase

delle soluzioni operative

PERSONALE : PROBLEMI CONTRATTUALI – SCATTI - PROFILI

07. Pagamento scatti di anzianità e posizioni economiche

ATA: comunicato NoiPA

08. Utilizzazioni e assegnazioni provvisorie 2014/2015:

firmato il CCNI

NORME : SPAZIO FAQ E GIURISPRUDENZA

09. Condannato il professore che senza autorizzazione

faceva l'ingegnere e l'amministratore di condominio

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ORDINAMENTI - RIFORME

10. Focus “Anticipazione sui principali dati della scuola statale” -A.S. 2014/2015

11. "Geografia generale ed economica" nei tecnici e professionali: adottate le Linee guida

12. Licei musicali: aggiornamento del vademecum della FLC CGIL per l'anno scolastico 2014/15

SCUOLA: NAVIGANDO IN RETE

13. Il Piano Scuola del Governo: ragioniamoci - Antonio Valentino (anticipazione pubblicazione art.33)

ALLEGATI

Education at a Glance 2014 Sintesi in italiano

fascicolo informativo flc cgil su avvio anno scolastico 2014 2015

fascicolo informativo flc cgil su avvio anno scolastico 2014 2015 libretto

opuscolo flc cgil per docenti e ata neo assunti in ruolo a s 2014 2015

una GUIDA alle regole per la sostituzione dei docenti assenti.

una GUIDA sulle modalità di convocazione supplenti dalle graduatorie di istituto

opuscolo flc cgil per docenti e ata supplenti della scuola a s 2014 2015

nota mef 117 del 10 settembre 2014 momentanea chiusura applicazione gestione

stipendio

ccni utilizzazioni e assegnazioni provvisorie a s 2014 2015 del 11 settembre

2014 Avvio_Anno_Scolastico2014_2015_3 principali dati scuola statale

decreto ministeriale del 5 settembre 2014 linee guida geografia generale ed

economica

flc cgil vademecum liceo musicale 2014 15 12 settembre 2014

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IN PRIMO PIANO

01. Scuola: parte la mobilitazione

La FLC CGIL rilancia la sua azione

sul rinnovo del contratto e chiama

il Governo alla prova dei fatti.

L’Ocse conferma che sono diminuiti

gli stipendi nella scuola e gli

investimenti nell’istruzione. Le

risorse si trovano eliminando gli

sprechi: ma il Governo ha il

coraggio di farlo?

Parte la mobilitazione sindacale per la scuola. Lo ha deciso il Comitato direttivo nazionale

della FLC CGIL nei giorni scorsi. Si cercherà un percorso unitario con gli altri sindacati.

L’ennesimo blocco dei contratti pubblici e la sospensione degli scatti di anzianità per i prossimi

tre anni è di certo un terreno comune.

All’ennesimo stop del rinnovo dei contratti si aggiunge la proposta del Governo, contenuta nel

piano per la scuola, di costruire per legge un sistema di carriere dei docenti basati su criteri

fumosi e molto arbitrari. La valorizzazione dei lavoratori si fa con risorse aggiuntive e logiche

diverse rispetto a quelle del piano governativo che vorrebbe togliere gli scatti al 34% della

categoria per ridistribuirlo, fra tre anni, solo al 66%. Una scelta che divide e che comporta un

taglio complessivo degli stipendi.

La FLC CGIL parteciperà attivamente alla consultazione promossa dal Governo sul piano “La

buona scuola”. Le parole contratto e sindacato sono le grandi assenti da un piano che, come

abbiamo già detto, assume alcune nostre proposte, a partire dalla (per ora solo annunciata)

soluzione del problema della precarietà. Ma - che piaccia o meno al Governo - il sindacato esiste

ed è ben radicato nelle realtà lavorative, scuola compresa. È un soggetto attivo che ha rapporti

solidi non solo con i lavoratori che rappresenta, ma anche con i genitori e gli studenti. Quindi

farà sentire la sua voce. Ed è bene che il Governo, una volta tanto, stia a sentire.

Non permetteremo che la consultazione sia un’operazione demagogica e di facciata, anche

perché siamo forti di proposte interessanti e utili alla scuola e ai lavoratori. I contenuti della

nostra iniziativa sono ben delineati in un documento del Direttivo nazionale. Ma il sindacato

condurrà anche una propria consultazione capillare. Ecco come:

la promozione di una campagna di assemblee con tutto il personale scolastico, docenti,

ATA, educatori, dirigenti per esaminare punto per punto il documento governativo e ne

restituisca i risultati

la partecipazione alla consultazione lanciata dal Governo dei nostri dirigenti sindacali,

RSU, militanti e iscritti; consultazione che dal 15 settembre al 15 novembre vedrà

impegnati studenti, genitori, personale scolastico sul documento ‘La buona scuola’. Vogliamo far sentire la nostra voce a una platea più ampia possibile di cittadini.

la promozione di dibattiti che coinvolgano attori del tessuto sociale, genitori e studenti,

parlamentari e istituzioni locali territorio per territorio, a partire da assemblee dei

componenti dei Consigli di Istituto

il sostegno alle iniziative degli studenti previste il 10 ottobre prossimo.

Tra le priorità che la FLC CGIL sottoporrà all’attenzione c’è prima di tutto l’emergenza salariale,

non più rinviabile per i lavoratori della scuola, dirigenti, docenti e ATA con retribuzioni basse

rispetto al resto d’Europa, come viene confermato in tutti i confronti internazionali. Una buona

scuola ha bisogno non solo di docenti motivati e ben pagati, ma anche di personale ATA motivato

e ben pagato. Si deve, inoltre, innalzare l’obbligo a 18 anni.

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Infine, una vera riforma della scuola ha bisogno di investimenti freschi. Certo, lo stato della

finanza pubblica crea qualche problema alla vigilia della legge di stabilità. Ma la scuola ha già

dato e pure tanto. “L’Italia è il solo Paese che registra una diminuzione della spesa pubblica per

le istituzioni scolastiche tra il 2000 e il 2011” è l’Ocse che lo rileva, ancora una volta, nel suo

ultimo rapporto “Education at the Glance 2014”.

Allora ci vuole più coraggio a tagliare gli sprechi che – come dimostra la spending review di

Cottarelli – sono tanti e annidati laddove si alimentano clientelismo e corruzione. Bisogna cercare

le risorse combattendo l’evasione fiscale che insieme alla corruzione sono i macigni che

impediscono un vero risanamento del nostro Paese.

Il Governo farebbe bene a colpire privilegi e centri di potere per fare il bene del Paese.

Colpire le retribuzioni del personale della scuola e dei dipendenti pubblici è una scelta

profondamente sbagliata.

ALLEGATI Education at a Glance 2014 Sintesi in italiano

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DIRIGENTI SCOLASTICI

02. Dirigenti scolastici: #sbloccacontratto - #sbloccacir

Rinnovo del contratto e sblocco dei

CIR

Ancora promesse disattese, ancora un colpo alla dignità del lavoro e delle professioni della

conoscenza. Puntualmente sono arrivate rassicurazioni che sarebbe stato l’ultimo rinvio e con altrettanta puntualità sono arrivati ulteriori blocchi della contrattazione.

Come sappiamo oltre al blocco del contratto nazionale da due anni sono bloccati i CIR ed i

dirigenti non ricevono l’adeguamento fasce e tantomeno la retribuzione di risultato.

Inoltre molti dirigenti scolastici non ricevono neppure l’INTEGRAZIONE RETRIBUZIONE DI

RISULTATO (reggenza parte CIR 80% della retribuzione di posizione parte variabile che caratterizza il posto assunto in reggenza) retribuzione spettante per aver coperto in reggenza.

A ciò si aggiunge che in molte regioni i neo DS nominati nel 2013 non hanno avuto neppure l’adeguamento stipendiale al nuovo ruolo e percepiscono ancora lo stipendio da docenti.

Dopo le proteste di inizio d’anno, sit-in e sciopero, ancora irrisolto il problema relativo al calcolo

del FUN (fondo unico nazionale per la retribuzione dirigenti scolastici) e non ha avuto seguito

neppure l’OD.G. n. 1.23 /marzo 2014. approvato in Senato che lo stesso governo aveva accolto

e dove si riconosceva «un’illegittima, discriminatoria e non più tollerabile sperequazione

retributiva» nei confronti dei dirigenti scolastici.

È necessario quindi:

Definire al più presto a consistenza del FUN 2012-2013 secondo il calcolo dello stesso

MIUR euro 142.679.264,34 già comunicato agli USR (importo sul quale erano stati

firmati i CIR nelle varie regioni) e non sull’importo calcolato dall’UCB di circa

16.000.000,00 di euro inferiore;

Sblocco delle contrattazioni regionali 2012-2013 e liquidazione emolumenti spettanti;

Calcolo FUN per gli anni 2013-2014 e 2014-2015 secondo i parametri applicati fino al

2011-2012

Avvio delle contrattazioni regionali per gli anni 2013-2014 e 2014-2015

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Rinnovo del contratto nazionale di lavoro

Ora basta, mobilitiamoci! Occorre che parta la campagna per chiedere il rinnovo del

contratto, lo sblocco dei CIR, gli investimenti in istruzione.

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03. Dirigenti scolastici: le guide FLC COME strumenti di lavoro utili anche ai i dirigenti scolastici

Molte le guide e gli opuscoli FLC per

coadiuvare il lavoro delle strutture

sindacali, dei Dirigenti scolastici e

per gli stessi lavoratori.

ALLEGATI

fascicolo informativo flc cgil su avvio anno scolastico 2014 2015

fascicolo informativo flc cgil su avvio anno scolastico 2014 2015 libretto

opuscolo flc cgil per docenti e ata neo assunti in ruolo a s 2014 2015

una GUIDA alle regole per la sostituzione dei docenti assenti.

una GUIDA sulle modalità di convocazione supplenti dalle graduatorie di istituto

opuscolo flc cgil per docenti e ata supplenti della scuola a s 2014 2015

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SINDACATO - POLITICA SCOLASTICA

04. #sbloccacontratto, firma anche tu per chiedere il rinnovo del

contratto

Rinnovo del contratto e

mantenimento degli scatti, parte la

petizione dei sindacati scuola.

Ancora promesse disattese, ancora un colpo alla dignità del lavoro e delle professioni della

conoscenza.

Puntualmente sono arrivate rassicurazioni che sarebbe stato l’ultimo rinvio e con altrettanta

puntualità sono arrivati ulteriori blocchi della contrattazione.

Anche il decisionismo di #matteo ha dato continuità alle decisioni dei governi di destra e di

centro destra. Significativa la modalità scelta per la sua comunicazione: un tweet per le

promesse, l’annuncio affidato alla giovane ministra per le retromarce.

Del resto, non è la prima volta. Poche settimane fa ci fu detto che avrebbero ripresentato un

provvedimento per i "quota 96" insieme ad uno complessivo e specifico per la scuola, ma sono

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arrivate solo 136 slide e di questo provvedimento non v’è traccia. Ora, con un annuncio laconico,

ci viene detto che non ci sono soldi per i contratti. E ancora una volta a pagare saranno i

dipendenti pubblici.

I lavoratori della scuola pagheranno due volte, senza contratto e adeguamenti della

retribuzione da 5 anni, e per altri 4 ancora, e senza neanche più l’unica forma di adeguamento,

gli scatti di anzianità.

Facendo un po’ di conti, è come se #matteo abbia infilato la mano nelle tasche dei lavoratori

pubblici e abbia sottratto loro i famosi 80 euro, spesso ricordati come la grande redistribuzione

dei redditi. Certo redistribuiti come un Robin Hood alla rovescia, anzi come lo Sceriffo di

Nottingham.

Ora basta, mobilitiamoci!

È partita la campagna dei lavoratori della scuola per chiedere il rinnovo del contratto, continuità

per gli scatti di anzianità, investimenti in istruzione.

Come prima forma di pressione raccoglieremo migliaia di firme che consegneremo alla

Presidenza del Consiglio.

Scarica il modello, firma e fai firmare

Questi i recapiti per inviare le firme raccolte: via mail a [email protected] o via fax al n. 06 58 83 926.

La nostra consultazione non sarà online ma con centinaia di assemblee nei luoghi di lavoro

e iniziative con associazioni, movimenti, istituzioni. Seguiranno altre forme di mobilitazione,

sia unitarie sia congiunte con le altre categorie del pubblico impiego. Saremo in piazza con una

grande manifestazione e sarà sciopero.

Facciamo appello alle lavoratrici e ai lavoratori della scuola perché ci sostengano in questo

percorso di mobilitazione, per dare una risposta forte e corale all’altezza della situazione.

Scarica il modello, firma e fai firmare

Questi i recapiti per inviare le firme raccolte: via mail a [email protected] o via fax al n. 06 58 83 926.

raccolta firme sbloccacontratto

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05. Rapporto OCSE "Education at a glance" e Piano Scuola del Governo:

serve più cambiamento

“Le scelte di oggi sulla scuola

decideranno il futuro del Paese,

occorre dare speranza al futuro, per

questo sono necessari cambiamenti

all'altezza del mandato

costituzionale".

Tl rapporto OCSE 2014 "Education at a glance" descrive una crescita diffusa nei paesi sviluppati

dei livelli di istruzione e di competenza della popolazione adulta ed evidenzia le crescenti

disuguaglianze socioeconomiche determinate dai diversi livelli raggiunti dai singoli soggetti.

I laureati hanno maggiori opportunità occupazionali dei diplomati: in media, oltre l’80% dei

laureati svolge un’attività lavorativa, rispetto a meno del 60% degli adulti con livelli d’istruzione

inferiori al secondario superiore. Anche dal punto di vista retributivo la laurea conviene: i laureati guadagnano l'82 per cento in più di chi non arriva al diploma di secondaria superiore.

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Nel caso italiano le tabelle OCSE confermano che anche in Italia la laurea conviene ma in misura

sensibilmente inferiore rispetto alla media OCSE. Ciò è dovuto fondamentalmente a un sistema

produttivo poco innovativo che esprime una domanda di alte qualifiche professionali molto

inferiore a quella dei paesi sviluppati. L'insufficiente valorizzazione occupazionale e retributiva

dei giovani altamente qualificati a sua volta contribuisce a rallentare la crescita dei livelli di istruzione che rimangono molto al di sotto della media OCSE.

Di conseguenza la situazione italiana negli ultimi anni, anche a causa della crisi, per molti aspetti

sta peggiorando. Aumentano i NEET (15-29enni) di oltre 5 punti passando dal 19,2 nel 2008 al

24 6 per cento nel 2012; se si considera la fascia di età 20-24anni un giovane su tre non studia

e non lavora. Diminuiscono le iscrizioni all'università e dal 2010 si è fermata la lenta ma

progressiva diminuzione della dispersione scolastica. Nel 2012 solo l'86 per cento dei

diciassettenni era ancora iscritto al sistema scolastico, una delle percentuali più basse dei paesi dell'Ocse.

Naturalmente questi dati negativi si inseriscono in un trend crescita dei livelli di istruzione: dal

2000 al 2012 i giovani senza diploma sono diminuiti dal 41 al 28 per cento, la percentuale dei

laureati tra 25 e 34 anni è passata dall'11 al 22 per cento (il 62 per cento dei nuovi laureati sono

donne).

Tuttavia, nonostante i miglioramenti realizzati, i giovani italiani hanno livelli di istruzione

sensibilmente al di sotto della media dei paesi OCSE: i giovani 25-34enni senza diploma, come

abbiamo visto, sono il 28 per cento contro una media OCSE del 17,4 e una media europea (UE

21) del 15,7, mentre sul tasso dei laureati l'Italia si colloca al 34 posto su 37 paesi. Anche il

livello di apprendimento accertato con i test PISA migliora pur restando tra i più bassi tra i paesi

OCSE.

Intanto dal 2008 la spesa per istruzione, pubblica e privata, è stata ridotta del 12 per cento. Tra

i 34 paesi esaminati l'Italia è il solo paese che tra il 2000 e il 2011 diminuisce la spesa pubblica

per le istituzioni scolastiche (- 3 per cento) mentre nei paesi OCSE è aumentata mediamente del

38 per cento. Inoltre la spesa pubblica per l'istruzione in Italia è diminuita più dell'insieme della

spesa destinata alle amministrazioni pubbliche: nel 2008 l'istruzione rappresentava il 9,4 per

cento del totale della spesa pubblica, mentre nel 2011 era scesa all'8,6.Il quadro presentato dal

rapporti OCSE deve far riflettere nel momento in cui si avvia la consultazione su un piano,

presentato dal governo, che finalmente torna a investire in modo consistente nel sistema scolastico.

L'Italia rimane un paese con pesanti ritardi nei livelli di istruzione e con un sistema economico

che non ne incentiva a sufficienza l'innalzamento. Servono scelte politiche che diano il senso

della svolta e del balzo in avanti che il paese deve fare per superare il deficit cognitivo che ci

separa dai paesi sviluppati. Per questa ragione la CGIL rilancerà nell'ambito della consultazione

i temi dell'innalzamento dell'obbligo scolastico a 18 anni (con conseguente riordino dei cicli) e del

diritto all'apprendimento permanente, considerati prioritari nel piano del lavoro ma assenti nelle proposte del governo.

Come notava Alberto F. De Toni sul Sole 24 Ore occorre anche rimodellare l'architettura dei cicli

scolastici italiani per renderla più inclusiva e sconfiggere la dispersione scolastica, per facilitare

l'interazione tra scuola e mondo del lavoro e migliorare la formazione di competenze a sostegno

dell'innovazione e dell'occupabilità dei giovani. La "Buona Scuola" deve infatti porsi l'obiettivo di

assicurare a tutti i giovani un percorso di formazione iniziale fino a 18 anni in cui apprendere

le competenze per la cittadinanza e il lavoro necessarie per continuare a apprendere lungo tutto

il corso della vita.

Le riforme della scuola e del lavoro oggi al centro del dibattito politico devono infatti convergere

in una strategia di innalzamento e valorizzazione delle competenze di tutta la popolazione adulta.

La costruzione del sistema dell'apprendimento permanente, come delineato dall'Intesa raggiunta

in Conferenza Unificata Stato Regioni nel luglio scorso, permette di dotare il paese degli

strumenti necessari (Reti Territoriali dei Servizi e Sistema Nazionale di Certificazione

delle Competenze) per promuovere la qualità del lavoro (formazione continua dei lavoratori,

transizioni lavorative basate sulle competenze certificate) e l'esercizio della cittadinanza attiva.

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FINANZIAMENTI SCUOLA - PROGRAMMA ANNUALE – MOF - CONTRATTAZIONE DI

SCUOLA

06. Tavolo tecnico sulle semplificazioni: si entra nella fase delle

soluzioni operative

Il nuovo Direttore offre la

disponibilità ad individuare soluzioni

di semplificazione e di riduzione

delle molestie burocratiche

denunciate dalla FLC CGIL e dalle

altre Organizzazioni sindacali

Come da impegno già preso nell’ultima seduta del tavolo tecnico tenutosi il 30 luglio 2014, oggi

11 settembre, si è svolto l’incontro presso il MIUR tra le Organizzazioni Sindacali e i

rappresentanti dell’Amministrazione, al fine di affrontare in termini di proposte operative tutte

le questioni che sono state esaminate nel corso di un confronto, ormai lungo un anno, sulle

semplificazioni amministrative e i rapporti fra Scuole e Amministrazione centrale.

Ricordiamo che il Tavolo sulle semplificazioni scaturì da una nostra iniziativa, nell’ottobre del

2013 (proclamazione dello stato di agitazione e successiva conciliazione sulla formazione di tre

tavoli tecnici: sulla gestione amministrativa delle questioni retributive del personale, sull’organico ATA e, appunto, sulle semplificazioni).

Il nuovo Direttore generale, Iacopo Greco, presentato dal Capo Dipartimento, Dott.ssa Sabrina

Bono, e accompagnato dal Dott. Rocco Pinneri, ha aperto la seduta dichiarando di considerare

fondamentale il rapporto con il Sindacato e impegnandosi ad avere un rapporto costante su tutti i temi di interesse generale per la vita delle scuole.

Coerentemente, egli ha passato in rassegna tutti gli argomenti, avanzati via via nel corso degli incontri dalla nostra organizzazione e dagli altri Sindacati scuola, che per memoria riportiamo:

liquidazione diretta delle supplenze da parte del MEF

DURC (Documento unico di regolarità contributiva): costruzione su SIDI di un warehouse

progetto help desk ( linea permanete e diretta fra MIUR e scuole)

mercato MEPA (varo dei provvedimenti alla firma del Ministro e fermi da un anno)

Servizi assicurativi (sostegno alle scuole lasciate sole in queste operazioni)

convenzione di cassa: accordo ABI – Convenzione Consip (modalità uniformi di

interlocuzione con le banche)

fatture elettroniche (fonte di disfunzioni laddove gli interlocutori non intendano dotarsi

delle strutture adeguate)

quinquennale ricognizione dei beni e decennale rinnovo inventari con rivalutazione di beni

(vademecum permanente)

gestioni speciali degli istituti agrari e con reparti di lavorazione (vademecum permanente)

rilevazione dati monitoraggio: riduzioni degli stessi e restituzione e collegamento fra reti

pubbliche

multe pagamento oneri riflessi non versati per mancanza di fondi per pagare le supplenze

negli anni dal 2004 al 20008 (accordo di sanatoria da trovare cl MEF)

regolamento di contabilità (sua indifferibile revisione)

formazione del personale (ripristinare corrette relazioni sindacali su tale tematica)

aumento fondo di funzionamento: aggiornamento DM 21/2007

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informativa su finanziamenti: 440, DL 104 (ogni provvedimento che ha ricadute salariali

deve vedere un momento di informativa.La cosa molte volte non avviene)

residui attivi (i residui attivi cumulati dalle scuole per aver esse fatto fronte con fondi non

dedicati - contributo famiglie, FIS - alle supplenze e agli esami di stato, devono essere

riconosciuti e quantificati e restituiti)

costituzione di un gruppo di lavoro di esperti, a livello centrale, che esaminino i

provvedimenti che riguardano la scuola al fine di armonizzare i tempi della scuola e i

tempi dell’amministrazione.

Su ognuno di questi argomenti, passati rapidamente in rassegna, il Direttore generale,

che ora assomma insieme le competenze sia del bilancio sia delle risorse umane (costituendo

ciò una potenziale velocizzazione delle scelte), ha mostrato di essere aperto a soluzioni

condivise, chiedendo tuttavia un piccolo lasso di tempo per approfondimenti che avranno

però carattere operativo.

Come FLC CGIL, apprezzando il metodo di lavoro proposto (e del resto le riunioni ora

avranno un senso solo se su ciascun tema si prenderanno delle decisioni), abbiamo

sottolineato le seguenti questioni:

vogliamo essere puntualmente informati sullo sviluppo della sperimentazione nel corso

del 2014-15 del pagamento diretto delle supplenze da parte del MEF (come annunciato

nell’incontro del 30 luglio)

è diventata ineludibile la costituzione di un help desk per le scuole

fondamentale risulta essere la costituzione di un gruppo centrale che esamini

preventivamente (o subito dopo la loro approvazione) i provvedimenti che possano avere

ricadute sulle scuole, al fine di evitare le penose lungaggini adattative a cui assistiamo

ogni volta;

non si può più attendere il varo dei provvedimenti ministeriali per il mercato elettronico

occorre procedere alla revisione del DM 44 coinvolgendo i rappresentanti sindacali

occorre trovare soluzioni definitive per i residui attivi vantati dalle scuole

occorre una soluzione per tutti gli altri argomenti che sono stati finora affrontati e ricordati

sopra.

L’Amministrazione ha accolto queste proposte per cui le parti hanno convenuto di rivedersi

il 25 settembre alle ore 10.30 per esaminare, punto per punto, ogni questione con l’intento di

uscire dal confronto con proposte operative su ciascuna di esse.

*********

PERSONALE : PROBLEMI CONTRATTUALI – SCATTI – PROFILI

07. Pagamento scatti di anzianità e posizioni economiche ATA: comunicato NoiPA

Il sistema NoiPA interviene per

predisporre il pagamento degli

emolumenti spettanti al personale

della scuola, in applicazione dei due

CCNL sottoscritti all’Aran.

NoiPA, con messaggio 117 del 10 settembre 2014, comunica la momentanea chiusura delle linee

per gli interventi in applicazione dei due CCNL relativi al ripristino degli scatti d’anzianità

anno 2012 e delle posizioni economiche del personale ATA.

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Tali adeguamenti sono previsti sulla rata di ottobre 2014 e la relativa elaborazione verrà

effettuata a partire da venerdì 12 settembre, con chiusura anticipata delle linee alle ore 12.00.

La chiusura dell’applicazione Gestione Stipendio per consentire l’intervento si protrarrà fino a

martedì 16 settembre.

NoiPA informa, inoltre, che con successivi messaggi operativi fornirà i dettagli sulle modalità

di applicazione dell’intervento stesso.

ALLEGATI

nota mef 117 del 10 settembre 2014 momentanea chiusura applicazione gestione

stipendio

*********

08. Utilizzazioni e assegnazioni provvisorie 2014/2015: firmato il CCNI

Confermata l’ipotesi di contratto

integrativo sottoscritta il 26 marzo

2014.

Giovedì 11 settembre 2014 Ministero dell’Istruzione e sindacati hanno firmato definitivamente il

Contratto Collettivo Nazionale Integrativo (CCNI) sulle utilizzazioni ed assegnazioni

provvisorie del personale docente, educativo ed ATA della scuola per l’anno scolastico

2014/2015.

L’amministrazione, infatti, ha concluso le procedure previste dal Dlgs 165/01 per ottenere

l’autorizzazione alla firma definitiva.

ALLEGATI

ccni utilizzazioni e assegnazioni provvisorie a s 2014 2015 del 11 settembre

2014

*********

NORME : SPAZIO FAQ E GIURISPRUDENZA

09. Condannato il professore che senza autorizzazione faceva

l'ingegnere e l'amministratore di condominio

Danno Erariale - La Corte dei Conti

condanna un docente a risarcire il

danno, per tutti i compensi guadagnati

senza il consenso dell'Amministrazione.

Solo la prescrizione e le ritenute

previdenziali gli "addolciscono la

pillola".

Da il quotidiano della pubblica amministrazione.

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La Procura erariale, su segnalazione dell’Ufficio Scolastico Regionale, apre le indagini su un

docente di un istituto superiore, che svolgeva attività extra istituzionale, retribuita e senza

autorizzazione, in violazione della disciplina sull’ “Incompatibilità , cumulo di impieghi e incarichi”, prevista dal legislatore all’art. 53, comma primo, del D.lgs. n. 165/2001.

Il professore, oltre a svolgere gli impegni istituzionali si occupava di due distinte attività: la prima

lo vedeva come amministratore di numerosi condomini situati nella Provincia di Pisa; la seconda

nell’esercitare la libera professione di ingegnere. Egli svolgeva tali attività per dieci anni in

assenza della continua e dovuta autorizzazione da parte dell’Amministrazione, trasgredendo così ai suoi doveri d’ufficio.

Per il personale docente, afferma il legislatore (art. 508 del D.lgs. n. 297/1994) “ è consentito,

previa autorizzazione del direttore didattico o del preside, l’esercizio di libere professioni che non

siano di pregiudizio all’assolvimento di tutte le attività inerenti alla funzione docente e siano

compatibili con l’orario di insegnamento e di servizio”. Tutto ciò tende a garantire il proficuo

svolgimento delle mansioni dei pubblici dipendenti, i quali prima devono impegnarsi ad

assicurare il buon andamento degli uffici e poi sotto il controllo dell’Amministrazione possono essere autorizzati ad esercitare altre attività professionali.

La Corte dei conti, sez. giurisd. per la Regione Toscana, con la sentenza n. 159/2014 (deposita

l’8 settembre 2014) ha ritenuto provato il nesso causale tra la condotta del docente e l’evento

dannoso e nel quantificare il danno erariale, non ha tenuto conto della richiesta formulata dalla

Procura (circa 250 mila euro).

I giudici toscani hanno ricalcolato la somma al netto delle ritenute previdenziali e sottraendo da

questa i compensi percepiti caduti in prescrizione, hanno condannato il professore a risarcire la somma di € 59.200,54.

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ORDINAMENTI - RIFORME

10. Focus “Anticipazione sui principali dati della scuola statale” -A.S. 2014/2015

In particolare, i dati presentati, relativi

alle scuole statali, derivano dalle

procedure dell'Organico di fatto per

l'anno scolastico 2014/2015, aggiornati

al 28 agosto 2014.

Il primo di settembre è ufficialmente iniziato il nuovo anno scolastico, di cui si vogliono fornire,

con questo breve Focus, i dati che ne descrivono il sistema articolato delle sedi scolastiche, la

numerosità degli alunni, la loro distribuzione nelle classi, la consistenza delle dotazioni organiche

del personale docente analizzati a livello regionale.

ALLEGATI

Avvio_Anno_Scolastico2014_2015_3 principali dati scuola statale

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11. "Geografia generale ed economica" nei tecnici e professionali:

adottate le Linee guida

Il MIUR pubblica il Decreto ad

anno scolastico ormai avviato.

Come è noto, a partire dall’a.s. 2014/15, in applicazione dell’art. 5 comma 1 del Decreto Legge

104/13, i quadri orari degli istituti tecnici e professionali sono integrati, in una delle due classi

del primo biennio, da un'ora di insegnamento di "Geografia generale ed economica" laddove

non sia già previsto l'insegnamento di geografia. Pertanto l’insegnamento è stato introdotto nei

piani di studio degli indirizzi del settore Tecnologico degli istituti tecnici e dei settori Servizi e

Industria e Artigianato degli istituti professionali. La collocazione della disciplina in uno dei

due anni del primo biennio, è deliberata in autonomia dalle singole istituzioni scolastiche.

In applicazione di tale disposizione il Ministero, con un tempismo degno di miglior causa, ha

adottato con un apposito decreto (DM 5/9/2014), apposite Linee guida disciplinari che vanno ad

integrare gli Allegati A.1 e A.2 delle Linee guida del primo biennio degli istituti professionali

(Direttiva 65/10) e l’Allegato A.2 delle Linee guida degli istituti tecnici (Direttiva 57/10).

Come di consueto, anche le Linee guida di "Geografia generale ed economica" sono

strutturate in

risultati di apprendimento

competenze

abilità

conoscenze.

Segnaliamo al MIUR che ad oggi non risultano ancora adottate le Linee guida relative

all’opzione “Tecnologie dl legno” istituita con il D.I. 7/10/2013.

ALLEGATI

decreto ministeriale del 5 settembre 2014 linee guida geografia generale ed

economica

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12. Licei musicali: aggiornamento del vademecum della FLC CGIL per

l'anno scolastico 2014/15

Per orientarsi nelle norme

relative all'individuazione dei

docenti delle materie di

indirizzo.

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Nel mese di luglio avevamo pubblicato il consueto vademecum finalizzato a dare un quadro il

più completo possibile sulle modalità di individuazione dei docenti delle materie di indirizzo nonché sulla sequenza delle operazioni di nomina.

Avevamo anche preannunciato che il vademecum sarebbe stato aggiornato in occasione della pubblicazione di specifiche disposizioni da parte del MIUR.

Alla fine del mese di agosto è stata pubblicata l’annuale nota ministeriale (nota 8481 del 27

agosto 2014) con la quale sono state fornite indicazioni sugli accantonamenti e sul

conferimento delle supplenze. La nota regolamenta, per la prima volta, i casi di esaurimento delle graduatorie di istituto delle materie di indirizzo.

L’11 settembre è stato sottoscritto definitivamente il CCNI sulle utilizzazioni relativo all’a.s.

2014/15. All’articolo 6bis sono stati aggiornati i riferimenti alla nota ministeriale relativa alle

tabelle di atipicità (nota 3119/14 e relative tabelle). Segnaliamo il refuso che riguarda le graduatorie di istituto: il riferimento corretto è al DM 353/14 e non al DM 62/11.

Riguardo alle utilizzazioni, segnaliamo un importante chiarimento che il MIUR ha fornito

all’USR Sicilia in relazione al servizio utile ai fini della maturazione del requisito di accesso per

gli insegnamenti di “Esecuzione e Interpretazione” e “Laboratorio di Musica d’insieme”. La nota

8822 del 5 settembre 2014 stabilisce che i servizi utili sono:

1. quelli prestati negli aa.ss. 2009/10 e precedenti nei dieci Licei Musicali sperimentali

autorizzati con apposito decreto ministeriale e dei quali viene fornito l’elenco

2. quelli prestati dal 2010/11 in poi nei Licei Musicali ordinamentali istituti ai sensi del DPR 89/10.

Nel primo caso i docenti hanno diritto alla priorità assoluta, nel secondo caso alla conferma

sulla quota oraria assegnata nell’a.s. 2013/14.

La nota precisa che solo per i docenti di ruolo della A031, è utile anche il servizio prestato

per almeno 180 giorni in un anno scolastico nello strumento musicale facoltativo negli ex istituti magistrali, fino all’a.s. 2001/02.

ALLEGATI

flc cgil vademecum liceo musicale 2014 15 12 settembre 2014

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SCUOLA : NAVIGANDO IN RETE

13. Il Piano Scuola del Governo: ragioniamoci - Antonio Valentino

Ripensandoci dopo una prima lettura, direi che può valere la pena impegnarsi in approfondimenti

utili perché il Rapporto recupera filoni di pensiero e strumenti che hanno caratterizzato il dibattito

dentro la scuola.

E perché comunque è una proposta che tende a liberarci di problemi gravosi (il precariato,

l’impaludamento progressivo del sistema e la marginalizzazione progressiva della scuola….)

Ragioniamoci, lasciando però da parte qualche stravaganza e scivolata pesante del Rapporto.

Tipo: “i docenti mediamenti bravi” che, per avere più chance di maturare scatti “di merito”,

potranno “spostarsi in scuole dove la media dei crediti maturati dai docenti è relativamente

bassa…” (!); oppure “il Registro nazionale degli insegnanti, con il portfolio dei crediti, dove i

presidi potranno cercare insegnanti per migliorare la propria squadra e l’offerta formativa” (!).

Ed evitando di perdere tempo a sottilizzare sulle inesattezze lessicali o sull’utilizzo. un po’ ridicolo

e comunque fuori misura, degli anglismi di moda che furoreggiano nel Piano.

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Evitiamo anche di impelagarci sugli aspetti finanziari. Assumiamo – con un po’ di ottimismo -

che i soldi ci saranno nella misura e nei tempi previsti. Se sarà un bluff – ma personalmente non

credo – chi ne ha responsabilità sarà mandato giustamente a casa. Avremmo perso tempo e

male indirizzate le nostre energie. Ma è la democrazia, bellezza! Si possono scegliere altre

strade. Comunque sconsigliabili, a sapere un po’ di storia.

Eviterei anche, in questa fase, di dare rilevanza all’inserimento di nuovi insegnamenti

nell’offerta formativa, soprattutto nella Secondaria. Introdurre altre discipline in un curricolo già

intasato, aumentando il carico orario obbligatorio, non mi sembra cosa sensata. Altra cosa

sarebbe se, per la secondaria, parlassimo – come invece dovremmo fare con più forza - di area

delle opzioni negli ambiti proposti nel Piano (che vanno ovviamente bene), da ritagliare però

all’interno dell’orario curricolare.

Evitiamo anche la facile retorica e le enfasi eccessive.

Concentriamoci piuttosto su alcuni nuclei tematici cui più riconosciamo un valore, diciamo così,

strategico. Cercando di capirne il senso e ragionando su fattibilità e rischi e quindi su eventuali

possibili miglioramenti.

Partendo in ogni caso dal riconoscimento, comunque doveroso, che nel Piano sono riprese e

articolate questioni su cui le parti più avvedute del mondo della scuola hanno sempre puntato.

Come ha riconosciuto anche il Segretario Nazionale della FLC, Mimmo Pantaleo (che pure non

ha fatto mancare giudizi sferzanti al riguardo, soprattutto per la mancanza di riferimenti al

rinnovo contrattuale), citando tematiche affrontate nel Rapporto, quali: “il superamento del

lavoro precario, l’istituzione dell’organico funzionale, l’eliminazione delle ‘molestie burocratiche’,

la restituzione del tempo pieno, la riforma degli organi collegiali” (dichiarazione del 4 settembre).

Tematiche su cui le OOSS si sono particolarmente spese e che nel Piano hanno trovato ampia

considerazione.

Il cuore della proposta mi sembra sia la questione docente: precari, centralità del lavoro in

classe, differenziazione di ruoli e figure organizzative, riconoscimento del merito e sviluppo di

carriera, organico funzionale, ruolo e responsabilità dell’insegnante nel funzionamento e governo

dell’IS.

Tema cruciale della questione è certamente quello della progressione di carriera, in cui si

incrociano la maggior parte degli aspetti qui richiamati.

Sul tema del precariato e come uscirne, la proposta appare sensata (oltre che

drammaticamente strategica).

Andrebbe però tenuta nella giusta considerazione il rischio che la stabilizzazione si trasformi in

una ennesima maxi sanatoria e non si limiti a essere strumento di regolarità / normalità della

vita scolastica - e degli interessati – che è comunque una gran cosa, ma diventi anche una

occasione importante, da costruire con cura, di qualificazione del lavoro scolastico. Questo

discorso vale soprattutto per i 148.000 mila (o quanti saranno effettivamente), delle GAE; ma

anche per i 40 mila che saranno messi in ruoli col concorso (per i quali andrebbe comunque

prevista una adeguata valorizzazione delle esperienze maturate, se ovviamente maturate).

Quindi il provvedimento, quando verrà formalizzato, dovrebbe farsi carico di questo rischio

attraverso opportune iniziative e misure chiare e responsabilizzanti.

Sull’altro tema cruciale della progressione di carriera si incentrano una serie di questioni.

Consideriamone le caratteritiche nel rapporto per sviluppare ragionamenti di merito

Di essa si dice che consisterà in scatti triennali (di circa 60 euro), “coperti” con le risorse degli

attuali scatti di anzianità, da destinare al 66% del personale docente che abbia maturato nel

triennio più crediti “didattici” (per il lavoro in classe), formativi (per la partecipazione a momenti

di crescita della professionalita) e “professionali” (termine peregrino col quale si intende fare

riferimento alla partecipazione agli aspetti organizzativi e alle iniziative migliorative della scuola:

dal coordinamento di materia alla progettazione e messa in campo di iniziative di istituto).

Questi scatti detti “di competenza” (chissà perché) saranno “strutturali e stabili”, mentre rimarrà

“accessoria e variabile” la retribuzione (ogni anno) “per lo svolgimento di ore e attività aggiunti-

ve ovvero progetti legati alle funzioni obiettivo o per competenze specifiche: BES, Valutazione,

POF, Orientamento, Innovazione Tecnologica” (che potranno risultare utili anche per il

conseguimento di crediti professionali) .

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Si precisa inoltre che

“il valore di ogni scatto triennale sarà sempre lo stesso”, “ma si potrà decidere di modularlo

su tre fasce di merito, in funzione del punteggio ottenuto da ciascun docente sui crediti

maturati”.

i crediti saranno documentabili, valutabili, certificabili e trasparenti , “arricchiranno” il

portfolio del docente e saranno inseriti in un registro pubblico (su cui si è già anticipata la

valutazione).

Il portfolio del docente è vagliato dal Nucleo di Valutazione interno di ogni scuola, a cui

partecipa anche un membro esterno

È questa forse la parte più delicata e anche più “incasinata” e problematica dell’intero piano.

Se ne intuisce forse il senso: spingere una parte consistente dei docenti della scuola a migliorare

la qualità della propria didattica, a partecipare a eventi formativi, a collaborare al funzionamento

didattico-organizzativo della scuola, assumendo che un terzo degli insegnanti non sarà

interessato al discorso dei crediti.

A parte la arbitrarietà della soglia del 66% e del ragionamento, gli interrogativi – pesanti –

riguardano

i criteri di definizione e attribuzione dei punteggi (di cui si parla nell’inciso in cui si fa

riferimento alla modulazione del valore dello scatto su tre fasce e non più ripreso nei

passaggi successivi),

il fatto che i crediti scatterebbero con soglie di punteggi diversificate da scuola a scuola,

gli effetti sul clima interno alle scuole, con riferimento sia agli “insegnanti del 34% “ che

verrebbero ufficialmente vissuti come di serie b: con pesanti ricadute nella considerazione

dei ragazzi e delle famiglie e rischi molto forti di lacerazioni tra colleghi; sia alle tensioni

competitive – e conseguenti lacerazioni - che il meccanismo molto probabilmente

innescherebbe. Sono forse questi gli aspetti più negativi e odiosi.

È da ritenere pertanto che questa proposta va certamente accolta nel suo nucleo portante (che

lega la progressione economica di carriera all’acquisizione di crediti nei tre diversi ambiti sopra

richiamati), ma andrebbe articolata diversamente così da ovviare alle criticità sopra richiamate.

Indicazioni forse utili, per assicurare risposte in positivo alle criticità rilevate, sono riportate

nella Scheda seguente.

Per una proposta alternativa

Deve garantire

Uniformità nella definizione e attribuzione dei crediti e

nelle soglie di riconoscimento

Affidabilità degli indicatori per ciascuna area nella quale

si maturano crediti

Un modello il più possibile semplice

Terzietà, attraverso la presenza di un Dirigente Tecnico,

coadiuvato dal DS, nell’atto conclusivo dell’attribuzione

degli scatti.

Le condizioni Scatti se si acquisiscono,nelle tre aree previste e nel giro

di un triennio, crediti in una misura da definire

nazionalmente.

Il portfolio: format nazionale, con istruzioni di massima

per l’uso, sulla base di scelte riguardanti criteri e modalità

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Chi valuta • Comitato di valutazione di scuola, così come previsto dal

ddl della scorsa legislatura, per le esperienze e le attività

da valutare annualmente;

• DS, all’interno del Comitato di valutazione, per gli per gli

aspetti più legati alle sue competenze specifiche

(rispetto delle regole interne, correttezza negli

adempimenti, ….),

• Dirigente tecnico (coadiuvato dal DS), che entra nelle

procedure di progressione con compiti di verifica.

Progressione di carriera. Strumenti e valutazione

Strumenti e modalità. Il Portfolio e i crediti.

I crediti (didattici, formativi professionali), assieme alle esperienze realizzate nell'ambito della

propria funzione e coerenti anche lato sensu al proprio ruolo, vanno fatti rientrare in un apposito

portfolio, che andrebbe predisposto

a. secondo un format da valere a livello nazionale (potrebbero farsene carico l’INVALSI e altre

strutture / agenzie competenti);

b. sulla base di indicazioni preliminari su questioni chiave, quali: in cosa dovrà consistere il

credito (punteggi o giudizi in scala per ciascuna attività che si intende considerare e

premiare); in che misura va accordato per le varie attività, iniziative o incarichi ricoperti; i

valori massimi e minimi dei crediti per ciascuna attività, in modo da attribuire la necessaria

discrezionalità a chi i crediti poi effettivamente dovrà riconoscerli).

La valutazione. I soggetti

Le proposte da sperimentare su "chi valuta" dovrebbero soprattutto obbedire ai criteri sia della

viciniorità del valutatore rispetto agli “oggetti” valutativi (incarichi, attività, esperienze da

valutare); sia della omogeneità nell’applicazione dei criteri adottati a livello nazionale; sia della

trasparenza.

Quanto ai soggetti “giudicanti”, penso si debba ragionare su "figure" che obbediscano ai criteri

suesposti, come, ad esempio :

Comitato di valutazione di scuola così come previsto dal ddl della scorsa legislatura (non

andato in porto) sulle Norme di autogoverno delle scuole (e questo, almeno in prima battuta),

per le esperienze e le attività da valutare annualmente;

DS, all’interno del Comitato di valutazione, per gli aspetti più legati alle sue competenze

specifiche (rispetto delle regole interne, correttezza negli adempimenti, ….),

Dirigente tecnico (coadiuvato dal DS), che entra nelle procedure di progressione per

verificare - con cadenza triennale e attraverso uno specifico colloquio - a. le dichiarazioni e

la documentazione del portfolio, b. la correttezza e l’adeguatezza dei crediti riconosciuti ai

fini del passaggio, c. la valorizzazione o meno del percorso autovalutativo dell’insegnante

interessato o di parti del portfolio meritevoli di approfondimenti.

Suo compito conclusivo dovrebbe essere quello di decretare l’attribzione dello scatto “di

competenza” e il passaggio al livello superiore del percorso di carriera.

Una integrazione al modello proposto dovrebbe prevedere anche una progressione di carriera

non solo economica, ma anche professionale, valorizzando i crediti acquisiti (per passaggi

ad altre funzioni “orizzontali” di particolare responsabilità e di ambito territoriale; per passaggi

“verticali” a ruoli superiori, come la DS e la funzione ispettiva, fermo restano ovviamente

l’accesso ai ruoli attraverso il corso-concorso).

Un aspetto critico su cui andrebbe sviluppato un approfondimento specifico è quello relativo

all’attribuzione del credito didattico. Va evitato al riguardo che siano i risultati delle prove

INVALSI a determinarne l’attribuzione (anche – e non solo - perché quelle prove riguardano solo

alcuni ambiti di competenze) e vanno invece individuati strumenti attendibili (risultati delle

prove interne finali definite nel Dipartimento? Tenuta d’aula e relazione educativa

attraverso….?).

Potrebbe essere approfondita al riguardo la valutazione reputazionale.

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Il discorso dei crediti professionali rinvia alle pluralità delle funzioni di organizzazione e di

supporto all’insegnamento.

Il Rapporto prevede funzioni e quindi figure diverse, gran parte delle quali ormai consolidate

nella pratica organizzativa delle scuole: di coordinamento, elaborazione e gestione progetti

speciali, funzioni obiettivo (intenzionale il recupero della dizione del CCNL del 1999 e la

scomparsa delle “funzioni strumentali”?) per le quali si prevedono specifici crediti “professionali”.

Ma il discorso che al riguardo si fa nel Rapporto è di profilo piuttosto basso e non coglie il valore

potenziale di una loro più opportuna collocazione dentro una scuola vista come organizzazione a

leadership educativa diffusa. Probabilmente questo è un discorso complesso da recuperare

dentro ragionamenti sullo sviluppo dell’autonomia (autonomia statutaria di cui al ddl

sull’Autogoverno delle scuole della scorsa legislatura) e da rimandare quindi a tempi migliori.

Forte risalto ha invece nel Rapporto la figura del “mentor”, di cui si prevede la presenza nelle

scuole in misura indicativa del 10% del numero dei docenti. Viene descritta come una sorta di

factotum dell’organizzazione didattica e del sostegno ai docenti. Una sorta di funzione obiettivo

che assomma in sé tutte le funzioni (e anche di più) delle 4 aree previste dal CCNL prima citato.

Saranno sostitutive delle FS? Sono destinate a diventare lo staff del DS? una sorta di middle

management? Oppure una équipe di direzione della scuola, tipo quella prevista da Piero Romei?

Sarebbe bene pensarci e chiarire anche in funzione dell’idea di scuola verso cui tendere. Ma su

questo può essere utile un’altra puntata.

Un’ultima considerazione: questo rapporto è stato definito da qualcuno come il tentativo di

riorganizzare in chiave moderna la nostra scuola. Affermazione in buona parte condivisibile. Però

non si legge nel Rapporto neanche un accenno su come dovrebbe cambiare il Ministero della

Pubblica Istruzione e l’Amministrazione scolastica in generale per essere in sintonia con nuovo

modello di scuola che si va a costruire

Non sarebbe, anche qui, il caso di pensarci? 1

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1 Il testo del presente contributo sarà pubblicato sul prossimo numero di Articolo 33