DIRIGENTE nov 2012
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ECONOMIA GLOBALE
OTTIMISMOCOL CONTAGOCCE
LA RIVISTA DI MANAGERITALIAN. 11 NOVEMBRE 2012
MENSILE DI INFORMAZIONE E CULTURA DEI DIRIGENTI, QUADRI E PROFESSIONAL DEL TERZIARIOPoste Italiane Spa - Spedizione in abbonamento postale - Decreto Legge 353/03 (convertito in Legge 27/2/04, n.46) art.1, comma 1 - DCB/MI - € 2,20 (abbonamento annuo € 16,50)
ECONOMIA GLOBALE
OTTIMISMOCOL CONTAGOCCE
INDAGINEGLI ITALIANI
E L’INFORMAZIONE
LAVOROALL’ESTERO
LA FLESSIBILITÀ PAGA, DA NOI SI PAGA
••01.COPERTINA 16-11-2012 12:52 Pagina 1
NOVEMBRE 2012 3
Sommario
Editoriale4 Dove sono finiti i manager?
Copertina6 Ottimismo col contagocce
Indagine12 Gli italiani e l’informazione:
veloce ma accurata
Lavoro22 All’estero la flessibilità
paga, da noi si paga
Risorse umane30 Il direttore del personale
e l’incompiuta di Schubert
#Prioritalia36 Assumersi le proprie
responsabilità
Obiettivo lavoro42 Manager e imprese,
insieme per ripartire
InfoMANAGERManageritalia
65 In arrivo la card 2013
68 Il contributo di solidarietà a carico degli iscritti ai fondi speciali
69 Associazioni territorialiBologna, un sostegno ai terremotati
70 QuadriTutela in caso di malattia
Fasdac66 Pratiche indirette,
novità in arrivo
Cfmt72 Occupy the future
FEDERAZIONE NAZIONALE DEI DIRIGENTI, QUADRI E PROFESSIONALDEL COMMERCIO, TRASPORTI, TURISMO, SERVIZI, TERZIARIO AVANZATO
R
Fondo di previdenza Mario Negri
Associazione Antonio Pastore
CFMTCentro di formazionemanagement del terziario
Fondo assistenza sanitaria dirigentiaziende commerciali
MENSILE DI INFORMAZIONE E CULTURA DI MANAGERITALIA Federazione nazionale dei dirigenti, quadri e professional del commercio, trasporti, turismo, servizi, terziario avanzato
ECONOMIA GLOBALE
OTTIMISMOCOL CONTAGOCCE
LA RIVISTA DI MANAGERITALIAN. 11 NOVEMBRE 2012
MENSILE DI INFORMAZIONE E CULTURA DEI DIRIGENTI, QUADRI E PROFESSIONAL DEL TERZIARIOPoste Italiane Spa - Spedizione in abbonamento postale - Decreto Legge 353/03 (convertito in Legge 27/2/04, n.46) art.1, comma 1 - DCB/MI - € 2,20 (abbonamento annuo € 16,50)
ECONOMIA GLOBALE
OTTIMISMOCOL CONTAGOCCE
INDAGINEGLI ITALIANI
E L’INFORMAZIONE
LAVOROALL’ESTERO
LA FLESSIBILITÀ PAGA, DA NOI SI PAGA
Fondo Mario Negri50 Statuto e regolamento,
al via le modifiche
Our point of view 55 Our initiative:
“Un fiocco in azienda”
RUBRICHE
20 A tu per tu con...
34 Osservatorio legislativo
40 Territori
48 Catturati dalla rete
57 Di buon grado
58 Lifestyle
59 Fuori ufficio
60 Libri
61 Lettere
62 ...al fin della licenza, io tocco!
Al centro della rivista VADEMECUM & GARANZIE 2012
il secondo inserto
INABILITÀ TEMPORANEA E INVALIDITÀ PERMANENTE
••02.SOMMARIO+ubi 19-11-2012 11:26 Pagina 3
DOVE SONO FINITI I M
Dal 2008 ad oggi sono 40.000 i dirigenti
(iscritti alle principali organizzazioni
sindacali della dirigenza privata) che la
grande crisi ha espulso dalle aziende, nel silenzio
più assoluto. Se ne parla poco, infatti, a dimostra-
zione della scarsa sensibilità e attenzione da parte
non solo del mondo della politica, ma anche da
quello delle imprese.
Chiunque abbia intrapreso la carriera dirigenziale sa
che nel nostro settore la mobilità è fisiologica e che
possiamo essere a termine. Ma fino a poco tempo fa,
anche grazie al nostro contratto collettivo, i saldi oc-
cupazionali della categoria si sono mantenuti più o
meno stabili, con anzi una crescita importante nel ter-
ziario a compensare il decremento del settore indu-
striale. Ora però questi difficili cinque anni di crisi
hanno colpito anche noi. Inoltre si è consolidato l’er-
roneo concetto che il dirigente, soprattutto in perio-
di di crisi, è più un costo che una risorsa.
Tutti questi fattori stanno portando a una preoccu-
pante contrazione occupazionale nella fascia del
management e delle alte professionalità. Peraltro,
un recente rapporto dell’ente di ricerca Isfol, l’Isti-
tuto per lo sviluppo della formazione professionale
dei lavoratori, profila nel sistema produttivo italia-
no un ulteriore allontanamento dal trend europeo
della presenza manageriale e prevede una sostan-
ziale stagnazione fino al 2015. In altre parole, se il
numero dei manager in Italia era già basso rispetto
ai principali paesi europei, questo gap nei prossimi
anni sarà destinato a crescere ulteriormente. Eppu-
re quello di disperdere e impoverire un patrimonio
di conoscenza e competenza più che mai indispen-
sabili per avviare un deciso e coraggioso progetto di
recupero di competitività e crescita è un lusso che
non possiamo permetterci.
Recenti analisi più volte citate dalla nostra rivista di-
mostrano che nelle imprese il modello di governan-
Editorialea cura del presidente Manageritalia
••02.SOMMARIO+ubi 19-11-2012 10:58 Pagina 4
NOVEMBRE 2012 55
ce basato sulla performance manageriale, rispetto a
quello “fedeltà”, che caratterizza le pmi a gestione fa-
miliare, produce effetti positivi su tutti gli indicatori
economici d’impresa. In Italia ci sono esempi illumi-
nanti di imprenditori che hanno compreso questo
concetto e colto l’opportunità di coniugare alle qua-
lità e capacità imprenditoriali le competenze e le co-
noscenze manageriali. Aziende che sono diventate
campioni del proprio settore, riuscendo a ottenere
successo e redditività non solo in Italia ma anche al-
l’estero: Autogrill, Diesel, Brunello Cucinelli, Eataly,
solo per citare qualche esempio virtuoso.
Fra le tante criticità che stiamo vivendo, il mondo del-
le imprese dovrebbe generare una nuova attenzione
per tutto ciò che va oltre i confini della cultura domi-
nante e che esca dai modelli di riferimento consoli-
dati. A partire da come fare impresa in Italia, ma an-
che da come recuperare il rapporto tra impresa e la-
voratori, ambedue in deficit di motivazione: le im-
prese non amano più sperimentare, sono prive di in-
ventiva, i lavoratori hanno perso la passione per la
propria attività professionale e il senso di apparte-
nenza verso le aziende, poiché il problema prevalen-
te è quello del “posto di lavoro” e non la qualità e la
gratificazione del lavoro stesso. È importante anche
che le organizzazioni recuperino il rapporto con la
società e le istituzioni, per dare visibilità al valore so-
ciale di fare impresa e di essere motore principale del-
lo sviluppo economico e del benessere.
Penso che una buona linea d’azione possa essere
quella che abbiamo avviato con le nostre contropar-
ti: innovare il nostro modello di bilateralità per com-
petere con il miglior utilizzo delle risorse a partire
da quello umano. La volontà di costruire nuovi stru-
menti di politiche attive va proprio nella direzione
di salvaguardare il patrimonio di competenze e co-
noscenze manageriali.
Da tempo Manageritalia ha reagito con il potenzia-
mento e il lancio di servizi e strumenti per supporta-
re gli associati in difficoltà. Purtroppo i segnali che ci
arrivano non sono buoni: la dirigenza continua a es-
sere bersaglio delle politiche di stabilità e principale
bersaglio, fino ormai ai limiti della soglia di sosteni-
bilità, di tutti gli interventi di solidarietà collettiva.
Per trovare le risorse si colpisce sempre e solo chi nel-
l’immaginario comune viene fatto passare per “pri-
vilegiato” e invece, dipendente o pensionato che sia,
ha la sola colpa di percepire retribuzioni e pensioni
commisurate a responsabilità e rischi, nel primo ca-
so, e versamenti effettivamente fatti, nel secondo. E
il tutto senza aver mai evaso una lira, prima, e un eu-
ro, poi, di tasse. Perfino con i nostri pensionati si ipo-
tizza di continuare a bloccare l’indicizzazione delle
pensioni oltre sei volte il minimo quale clausola di
salvaguardia per risolvere il problema degli esodati.
Stiamo parlando di poco più di 2.000 euro netti al me-
se, nonostante un’operazione analoga già fatta nel
2009 sia stata definita dalla Corte costituzionale nel
2011 non reiterabile, pena tensioni con gli invalicabi-
li principi di ragionevolezza e proporzionalità. Que-
sto perché le pensioni, seppure di maggior consisten-
za rispetto alla media, potrebbero non essere suffi-
cientemente difese in relazione ai mutamenti del po-
tere d’acquisto della moneta.
Certo, risolvere il problema esodati è prioritario e
abbiamo più volte detto che vogliamo fare la nostra
parte, come del resto facciamo sempre, ma non aval-
lando scelte sbagliate e ingiuste e accettando che an-
cora una volta sia la demagogia a farla da padrone.
Ben venga il rigore necessario. Ricordiamoci però
che questo governo aveva fatto anche dell’equità e
della crescita le proprie bandiere: ci pare che se ne
sia dimenticato.
Guido Carella
I MANAGER?
••02.SOMMARIO+ubi 19-11-2012 10:58 Pagina 5
Copertina
NOVEMBRE 20126
Dopo la crisi del 2008 il mondo sta attraversandouna fase di riequilibrioeconomico globale: oggi le economie mature e quelle emergenti a che punto sono di questo processo?
Emilio Rossi
L’ECONOMIA GLOBALE continua a dibattersi
nelle spire della crisi iniziata nel 2008 con l’esplo-
sione della bolla immobiliare e della crisi dei mu-
tui sub-prime negli Stati Uniti. Fu subito eviden-
te a tutti gli osservatori che l’implicazione prin-
cipale della crisi sarebbe stata un fondamentale
cambiamento di alcuni parametri strutturali su cui erano fondati cresci-
ta e ordine economico mondiale.
Due i fattori più rilevanti che avrebbero trasformato il mondo negli
anni successivi: il primo sarebbe stato lo spostamento del motore del-
la crescita globale dal Nord America ai paesi emergenti, e in partico-
lare, a quelli che vennero definiti Bric (Brasile, Russia, India, Cina); il
secondo la necessità di operare un forte de-leveraging (riduzione del
debito) delle economie e dei sistemi bancari dei paesi cosiddetti avan-
zati. I due fattori erano e sono correlati, dato che il de-leveraging com-
porta un rallentamento della crescita nei paesi avanzati, lasciando la
crescita agli emergenti.
Dopo l’annus horribilis 2009, abbiamo assistito dal 2010 ad alti e bassi
nelle economie mature, combattute tra le politiche focalizzate sulla ri-
duzione dei debiti pubblici e delle banche adottate nell’area Euro e quel-
le più attente all’occupazione effettuate negli Usa, ancorché accorte ai
bilanci del sistema bancario. Questi differenti approcci hanno compor-
tato una maggiore crescita economica di circa mezzo punto percentua-
le all’anno negli Usa rispetto all’Europa (e ancora maggiore se non si
considerasse la Germania). Simmetricamente, mentre il rapporto defi-
cit/pil negli Usa si è mantenuto intorno al 10% sia nel 2010 che nel 2011,
nell’area Euro si è attestato, rispettivamente, al 6% e al 4%, circa la me-
tà nella media dei due anni.
Il quadro per i paesi emergenti è stato completamente diverso. A fron-
OTTIMISMOCOLCONTAG
••03ECONOMIA.ROSSI 16-11-2012 13:26 Pagina 6
Oggi
Dove ci troviamo ora in questo pro-
cesso di riequilibrio dell’economia
mondiale? Quello che sembra esse-
re il fattore più difficile da riporta-
re sotto controllo è probabilmente il
sistema bancario e finanziario. No-
nostante le molte dichiarazioni di
buone intenzioni da parte dei poli-
cy maker e i molti studi e le propo-
ste avanzate, la regolamentazione
del settore è sostanzialmente rima-
sta inalterata. I grandi gruppi fi-
nanziari possono ancora oggi svol-
NOVEMBRE 2012 7
te di deficit pubblici sostanzial-
mente sotto controllo (con l’im-
portante eccezione dell’India), i
tassi di crescita del pil 2010 e 2011
sono stati impressionanti per il
complesso dei mercati emergenti
e in particolare per Cina e India
(vedi tabella 1). Molti hanno ini-
ziato persino a chiedersi quanto
sia sostenibile nel medio-lungo
termine il mantenimento di tassi
di sviluppo così frenetici, con i
conseguenti problemi ambientali
e di distribuzione del reddito.
Dopo l’annus horribilis 2009,abbiamo assistito dal 2010
ad alti e bassi nelle economiemature, combattute tra
le politiche focalizzate sullariduzione dei debiti pubblici
e delle banche
MOAGOCCE
••03ECONOMIA.ROSSI 19-11-2012 11:01 Pagina 7
gere contemporaneamente attività
di investimento e di raccolta, con i
conseguenti conflitti di interesse
che sono stati tra i fattori scatenan-
ti della crisi del 2008.
Ma al di là della delicata questio-
ne della regolamentazione, il set-
tore bancario dei paesi avanzati è
ancora in mezzo al guado per ciò
che riguarda de-leveraging (ridu-
zione del debito) e adeguamento
del capitale. In quasi tutti i paesi si
registrano condanne, anche aspre,
a proposito della riluttanza delle
banche a concedere prestiti alle
imprese, contribuendo in questo
modo a rallentare una ripresa che
non sembra arrivare mai. Tuttavia,
le banche si trovano effettivamen-
te tra due fuochi: da un lato la ne-
cessità di migliorare la loro situa-
zione finanziaria per rientrare nei
parametri di adeguatezza del ca-
pitale che vengono loro richiesti
dalle autorità di vigilanza, dall’al-
tro la deteriorata situazione econo-
mica rende le imprese più fragili e
quindi a più alto rischio di credito.
Copertina
NOVEMBRE 20128
Dopo oltre quattro anni dall’inizio
della crisi, il rischio sistemico del
settore bancario è certamente di-
minuito, grazie anche, e forse so-
prattutto, agli interventi delle ban-
che centrali (sia la Fed americana
che la Bce europea) e alle politiche
di salvataggio diretto adottate da
molti governi. Tuttavia, l’uscita
dal tunnel di questo settore – che
rappresenta uno snodo insostitui-
bile tra impresa e risparmio – ri-
Pur continuando a crescere a tassi per noiimpensabili, negli ultimitrimestri i mercatiemergenti hanno iniziato a mostrare qualchesegnale di debolezza
Tabella 1 - DEFICIT PUBBLICO/PIL20112010 2012 2013
Mondo -4,6-6,0 -4,2 -3,5
Stati Uniti -10,1-11,2 -8,7 -7,3
Area Euro -4,1-6,2 -3,3 -2,6
Francia -5,2-7,1 -4,7 -3,5
Germania -0,8-4,1 -0,4 -0,4
Italia -3,8-4,5 -2,7 -1,8
Spagna -8,9-9,4 -7,0 -5,7
Regno Unito -8,5-9,9 -8,2 -7,3
Giappone -9,8-9,4 -10,0 -9,1
Mercati emergenti -1,8-3,2 -1,9 -1,8
Cina -1,2-1,5 -1,3 -1,0
India -9,0-9,4 -9,5 -9,1
Brasile -2,6-2,7 -2,1 -1,6
Russia 1,6-3,5 0,5 0,2Fonte: IMF
••03ECONOMIA.ROSSI 16-11-2012 13:26 Pagina 8
9
chiederà ancora alcuni anni.
Anche sul fronte dell’economia co-
siddetta reale, si continua a regi-
strare nel 2012 una continuità con
l’andamento dei due anni prece-
denti: crescita alta nei paesi emer-
genti (con importanti differenze
tra l’uno e l’altro), Usa focalizzati a
rafforzare l’espansione economica
ed Europa a riportare sotto control-
lo le finanze pubbliche dei paesi
meno virtuosi. Tuttavia, pur conti-
nuando a crescere a tassi per noi
impensabili, negli ultimi trimestri i
mercati emergenti hanno iniziato a
mostrare qualche segnale di debo-
lezza. Non è pensabile del resto che
queste economie, pur avendo
enormi risorse in capitale umano e
risorse naturali, continuino a cre-
scere indefinitamente in maniera
esplosiva.
I paesi emergenti
In Cina si sta registrando un ral-
lentamento della crescita, dai tas-
si intorno al 10% riportati negli
anni scorsi a circa il 7%, non lon-
tano da quei valori che erano sta-
ti segnalati come pericolosi per il
mantenimento dell’ordine socia-
le. In quasi totale assenza di defi-
cit pubblico e con l’inflazione di
nuovo sotto controllo, il governo
cinese ha già potuto avviare nuo-
vi investimenti e tagliato i tassi di
interesse. Ma a peggiorare il qua-
dro cinese contribuisce il rischio
insito nella bolla immobiliare
creatasi parallelamente alla mi-
grazione dalle regioni interne po-
vere a quelle costiere ricche. In
sintesi, la sfida è ora quella di ot-
tenere un modello di sviluppo più
sostenibile, meno focalizzato sul-
l’export e più guidato dalla do-
manda interna.
L’India non ha gli stessi margini
di manovra della Cina per avvia-
re politiche espansive, presentan-
do sia un’alta inflazione (oltre il
9%) che un elevato deficit pubbli-
co. Di conseguenza, il governo in-
diano si sta focalizzando su rifor-
me strutturali, che tuttavia ri-
chiedono tempo prima di dare i
loro frutti. La crescita del pil è
quindi in forte decelerazione (cir-
ca 5% nel 2012) e impiegherà va-
ri trimestri prima di tornare a cre-
scere in linea con il suo output
potenziale (intorno al 7%).
In Brasile, il rallentamento della
crescita è stato vistoso, passando
NOVEMBRE 2012
Negli Stati Uniti enell’Eurozona le banche
centrali hannorecentemente adottato
politiche monetariefortemente espansive,
negli Usa a sostegno della crescita,
nell’Eurozona a difesa del sistema bancario
Tabella 2 - PIL20112010 2012 2013
Mondo 3,85,1 3,3 3,6
Stati Uniti 1,82,4 2,2 2,1
Area Euro 1,42,0 -0,4 0,2
Francia 1,71,7 0,1 0,4
Germania 3,14,0 0,9 0,9
Italia 0,41,8 -2,3 -0,7
Spagna 0,4-0,3 -1,5 -1,3
Regno Unito 0,81,8 -0,4 1,1
Giappone -0,84,5 2,2 1,2
Mercati emergenti 6,27,4 5,3 5,6
Cina 9,210,4 7,8 8,2
India 6,810,1 4,9 6,0
Brasile 2,77,5 1,5 4,0
Russia 4,34,3 3,7 3,8Fonte: IMF
••03ECONOMIA.ROSSI 16-11-2012 13:27 Pagina 9
NOVEMBRE 201210
Copertina
dal 7,5% del 2010 a meno dell’1%
nei primi trimestri del 2012. L’al-
lentamento monetario senza pre-
cedenti effettuato negli ultimi 12
mesi (un taglio di oltre 400 pb nel
tasso Selic) sta però iniziando a
produrre i suoi effetti. A fronte di
un’inflazione stabilmente intorno
al 5%, la crescita nella parte fina-
le del 2012 e nel 2013 sembra po-
tersi stabilizzare intorno al 4,5%,
comunque lontana dai livelli de-
gli anni passati.
Anche in Russia si nota una ridu-
zione della crescita nel 2012, an-
che se più lieve che negli altri
grandi emergenti. In seguito a
un’impennata dell’inflazione tra
il 2010 e il 2011, la Russia si è tro-
vata a dover effettuare una restri-
zione delle condizioni monetarie
che ha colpito negativamente im-
prese e consumatori. L’economia
del paese resta fortemente correla-
ta all’andamento del prezzo del
petrolio, che è rimasto mediamen-
te stabile negli ultimi anni.
E le economie mature?
Vediamo la situazione negli Stati
Uniti e nell’Eurozona. In entram-
bi i paesi le banche centrali hanno
recentemente adottato politiche
monetarie fortemente espansive,
negli Usa a sostegno della crescita
e della fiducia dei consumatori,
nell’Eurozona a difesa del sistema
bancario e in soccorso degli stati
membri più indebitati. In entram-
bi i paesi, inoltre, la crescita econo-
mica è stata in rallentamento dal-
l’inizio del 2012. Ma le similitudi-
ni finiscono qui.
Seppur in rallentamento, l’econo-
mia Usa non è entrata in recessio-
ne mentre quella dell’Eurozona
presenta segno negativo dall’inizio
dell’anno e probabilmente conti-
nuerà di questo passo (del gambe-
ro...) ancora per uno o due trime-
stri almeno. Viceversa, sul fronte
delle finanze pubbliche gli Usa
presentano una situazione decisa-
mente deteriorata con un rapporto
deficit/pil atteso attestarsi intorno
all’8,5%, più di due volte e mezza
di quello dell’Eurozona.
Ed è proprio sulle finanze pubbli-
che che si concentra uno dei rischi
più pesanti per l’economia statu-
nitense (il cosiddetto fiscal cliff) e,
di riflesso, per l’economia mon-
diale. Alla data del 31 dicembre
2012, infatti, scadono una serie di
misure di sostegno all’economia
implementate negli anni scorsi,
del valore di circa 4 punti percen-
tuali del pil. Finora il Congresso
non è riuscito a trovare un accor-
do su quali misure rinnovare,
quali eliminare e quali sostituire,
con il risultato che dove tali misu-
re fossero lasciate cadere l’impat-
to negativo sul pil sarebbe imme-
diato e con effetto moltiplicativo
di difficile valutazione (Oxford
economics stima una riduzione
del pil di circa il 5% come somma
di effetti diretti e indiretti).
Nonostante la difficile situazione
delle finanze pubbliche, gli Usa
hanno fatto molto negli ultimi anni
L’economia Usa non è entrata in recessionementre quelladell’Eurozona presentasegno negativo dall’iniziodell’anno e probabilmentecontinuerà di questo passoancora per uno o duetrimestri almeno
••03ECONOMIA.ROSSI 16-11-2012 13:27 Pagina 10
NOVEMBRE 2012 11
per uscire dalla crisi e ricreare una
solida base occupazionale. La poli-
tica energetica è stata orientata in
maniera decisa verso il raggiungi-
mento dell’autosufficienza con lo
sviluppo dello shale gas e investi-
menti nel rinnovabile, mentre poli-
tiche economiche mirate hanno
consentito il recupero del settore
automobilistico e più recentemente
anche del settore costruzioni.
La situazione nell’Eurozona è in-
vece certamente più complessa.
Nessuna meraviglia, si tratta di
un “paese” molto giovane, che da
neanche 15 anni ha una moneta
comune, senza peraltro avere an-
cora una solida governance del
settore finanziario e del settore
pubblico. Le decisioni relative al-
l’Efsf e all’Esm, nonché alle misu-
re fortemente espansive prese
dalla Bce, sono state molto trava-
gliate. Tuttavia, i mercati negli ul-
timi mesi sembrano aver inter-
pretato l’insieme delle decisioni e
degli strumenti adottati come la
dimostrazione della volontà pro-
fonda dei policy maker europei di
andare avanti nella costruzione
della “casa Europa”, pur se tra
egoismi nazionali e regionali.
Troppo grande sarebbe l’impatto
negativo sulle economie di ognu-
no dei paesi ove si arrivasse inve-
ce alla disgregazione dell’euro.
Aquesti elementi strutturali di dif-
ficoltà, si aggiunge la necessità im-
mediata (a meno di accettare l’ipo-
tesi della bancarotta) di riportare
sotto controllo le finanze pubbli-
che e di migliorare rapidamente la
competitività di una serie di paesi
in difficoltà. Da qui è derivata la
performance a due velocità all’in-
terno dell’area Euro, con le econo-
mie degli stati del Nord che hanno
continuato a crescere (la Germania
dell’8% negli ultimi tre anni) men-
tre quelle di Spagna, Italia, Grecia,
Irlanda e Portogallo avvitate in spi-
rali recessive. La summenzionata
manovra della Bce ha sicuramente
alleviato i problemi di questi paesi
nel breve termine e i mercati azio-
nari e obbligazionari ne hanno im-
mediatamente beneficiato. Ma re-
stano le difficoltà per il lungo ter-
mine, difficoltà che potrebbero es-
sere acuite dal malcontento conse-
guente alle misure necessarie per il
risanamento.
In sintesi
Il processo di riequilibrio dell’eco-
nomia globale sta vivendo un ma-
lessere probabilmente passeggero.
I maggiori paesi emergenti (e lo
stesso si può dire per gli emergen-
ti nel loro complesso) stanno attra-
versando un periodo di rallenta-
mento della formidabile crescita
che avevano riportato negli ultimi
anni, ma rimarranno comunque
propulsori dell’economia globale.
Gli Stati Uniti devono nel breve ter-
mine risolvere il problema del fiscal
cliff, ma appaiono ben posizionati
per il futuro. L’Eurozona ha il com-
pito più improbo, quello di risolve-
re i suoi problemi immediati pro-
prio mentre deve ridisegnare l’ar-
chitettura del suo sistema moneta-
rio, in un momento di crescita glo-
bale contenuta.
Per l’Italia e gli imprenditori ita-
liani c’è poca scelta: restare anco-
rati all’euro, migliorare la compe-
titività e continuare a cercare op-
portunità nei paesi a maggior cre-
scita. Il made in Italy, o il “concei-
ved in Italy” come lo definiscono
alcuni imprenditori nostrani illu-
minati, ha un fortissimo appeal in
tutto il mondo... e da questo occor-
re ripartire. �
Il made in Italy, o il“conceived in Italy” come lo
definiscono alcuniimprenditori nostrani
illuminati, ha un fortissimoappeal in tutto il mondo:
da questo occorre ripartire
••03ECONOMIA.ROSSI 16-11-2012 13:27 Pagina 11
Indagine
NOVEMBRE 201212
I risultati dello studio di AstraRicerche mostranole principali aspettative nei confronti dei media in un mondo dove le newshanno vita breve, ma in cui l’esigenza di capirela realtà è sempre più forte
Enrico Finzi
COME CAMBIA IL RAPPORTO con l’informazione
giornalistica degli italiani internauti? Ce lo dice
una nuova indagine, confrontabile con quella ana-
loga del 2009, realizzata tramite 816 interviste on-
line somministrate con il metodo Cawi (Computer
aided web interviewing) a un campione della po-
polazione italiana 15-55enne accedente a internet, pari a un universo
di circa 20,3 milioni di persone.
La prima notizia chiave è l’incremento di oltre il 25% degli italiani in-
ternauti nei tre anni trascorsi tra le due ricerche: da 16,2 milioni nel lu-
glio 2009 a 20,3 milioni nel luglio 2012.
L’esposizione ai diversi media, sia nuovi sia tradizionali, da parte degli
internauti per ricavare informazioni/notizie di attualità, politica, eco-
nomia, ambiente, società, cultura, spettacolo, sport ecc. (non sui prodot-
ti e sulle marche) vede il predominio di internet (84% di user tre o più
volte alla settimana) sulle tv nazionali (73%), la radio (55%), le tv locali
(44%), i cellulari/smartphone (quasi 44%), i quotidiani nazionali (32%),
quelli locali/regionali (28%), i periodici monotematici specializzati
(27%), quelli non specializzati (22%), i quotidiani specializzati (in eco-
nomia, sport ecc. 19%) e infine i tablet (10%).
Rispetto a tre anni prima i tablet hanno cominciato ad affermarsi, mentre
tutti gli altri media hanno perso peso percentuale, con l’eccezione dei pe-
riodici non specializzati (in lievissima crescita). Se però consideriamo i
valori assoluti si registrano incrementi anche assai significativi, tenendo
conto dell’aumento di più di un quarto della base di riferimento (appun-
GLI ITALIANI E L’INFORMAZIONE:
VELOCE MA ACCURATA
••04INDAGINE_FINZI+costacrociere 16-11-2012 13:30 Pagina 12
sciute tre domande: quelle delle
notizie vere/verificate (+16% del
campione), facili da trovare, utili e
concrete (+11%). In generale si re-
gistra un lieve calo per quasi tutte
le altre connotazioni. Un calo però
in alcuni casi rilevante quando si
parla di precisione e documenta-
zione (-16%), indipendenza da
qualunque potere (-15%), assenza
di censure o manipolazioni, com-
petenza e professionalità e con-
fronto di più voci e tesi (-12%), se-
rietà e affidabilità (-11%), rispetto
della dignità delle persone (-8%).
Qui sono stati costruiti alcuni indi-
ci sintetici, la cui classifica (tenen-
do conto dell’importanza media e
alta) è la seguente: al primo posto
l’utilità, al secondo l’eticità, al ter-
zo la veridicità, al quarto la chia-
rezza/comprensibilità, al quinto
l’approfondimento, al sesto la co-
modità di accesso/fruizione, al
settimo lo stile e all’ottavo la coe-
NOVEMBRE 2012 13
renza con i propri valori ed espe-
rienze di vita.
Le caratteristiche prese in consi-
derazione sono state poi attribui-
te dagli intervistati ai tre macro-
media (stampa quotidiana e pe-
riodica, radio e televisione, inter-
net comunque veicolato). Ebbene,
to gli accedenti a internet): con le
sole eccezioni dei quotidiani loca-
li/regionali (in lieve calo) e degli
altri tipi di quotidiani (sostanzial-
mente stabili). Dunque, anche a se-
guito della crisi economico-sociale
e dell’offerta – per molti esorbitan-
te – di fonti d’informazione, si os-
serva una certa diminuzione del
numero delle fonti utilizzate dagli
internauti, anche se (essendo que-
sti ultimi cresciuti da 16,2 a 20,3 mi-
lioni) si estende molto la sovrappo-
sizione parziale o totale tra internet
e gli altri media.
La ricerca di notizie vere,
semplici da trovare e utili
Nel grafico 1 si può vedere l’elen-
co delle caratteristiche considerate
molto importanti nei mezzi di co-
municazione di massa, a cui gli ita-
liani internauti ricorrono per avere
informazioni/news. È interessante
notare che rispetto al 2009 sono cre-
A seguito della crisieconomico-sociale e
dell’offerta di fontid’informazione, si osservauna certa diminuzione del
numero delle fontiutilizzate dagli internauti,
anche se si estende moltola sovrapposizioneparziale o totale tra
internet e gli altri media
••04INDAGINE_FINZI+costacrociere 16-11-2012 13:30 Pagina 13
Indagine
la stampa risulta largamente vin-
cente per la veridicità verificata
delle notizie, per la qualità della
scrittura, per la competenza/pro-
fessionalità, per l’autorevolezza
qualificata dei commenti, per la
serietà/affidabilità, per la preci-
sione documentata, per l’ampiez-
za e l’approfondimento, per il ri-
spetto della dignità delle persone,
per la capacità di esprimere/rac-
NOVEMBRE 201214
espressione della mia comunità locale 4,8
coerenti con le mie convinzioni 5,6
facili da archiviare 6,2
vivaci, aggressive 6,6
non ristrette, non provinciali 8,5
coerenti con i miei valori 12,5
divertenti, simpatiche 13,1
selezionate per la loro importanza 13,5
presentate in modo sereno, pacato 13,6
con immagini belle, efficaci 14,3
con più voci e tesi a confronto 17,2
originali, non banali 17,2
brevi, sintetiche 17,5
senza esagerazioni 21,1
ampie, approfondite 24,1
veloci da trovare 24,6
reperibili in ogni momento 25,6
comode da leggere 27,5
rispettose della dignità delle persone 29,7
indipendenti da qualunque potere 33,8
competenti, professionali 34,2
senza censure o manipolazioni 35,3
ben scritte 36,3
precise, documentate 37,0
facili da trovare 42,6
serie, affidabili 49,5
sempre aggiornate 52,0
utili, concrete 52,0
chiare, comprensibili 56,1
vere, verificate 75,7
0% 20% 40% 60% 80%
Grafico 1 - IL PROFILO D’IMMAGINE IDEALE DELLE INFORMAZIONI/NOTIZIE
La stampa guadagna molti punti se si fariferimento alla chiarezzae alla comprensibilità e specialmente allapossibilità di trovaretestate coerenti con leproprie convinzioni
L’indagine di AstraRicerche è sta-
ta presentata a Milano lo scorso ot-
tobre nell’ambito del convegno an-
nuale sul futuro dell’informazione,
organizzato dall’Ordine dei giorna-
listi della Lombardia. Il dibattito ha
coinvolto un panel costituito da no-
mi di punta del mondo dei media.
Barbara Stefanelli (vicedirettrice
Corriere della Sera) si è soffermata
sulla nuova natura delle news, dilui-
te e modificabili all’infinito dal web:
«Con internet sembra chiusa la pa-
rentesi di Gutenberg, con un inizio
e una fine della notizia, siamo tor-
nati alla fase della conversazione,
partecipata, mutevole e senza una
vera conclusione. Oggi poi non c’è
più la presunzione di superiorità da
parte della carta stampata, un tem-
po si consideravano le versioni on-
line delle testate come delle costo-
le. Nel nostro caso, gli investimenti
più importanti degli ultimi anni han-
no coinvolto proprio Corriere.it».
Anche per Claudio Giua (direttore
sviluppo e innovazione Gruppo
L’Espresso/Repubblica): «La separa-
zione tra carta e web è oggi supe-
rata. Internet è anzi oggi un super-
media, dove i video stanno crescen-
do. Basti pensare che su Repubbli-
ca.it una redazione ad hoc formata
da giornalisti e non ne produce 150
al giorno».
Giulio Anselmi (presidente Fieg e
Ansa) si sofferma su una questione
spinosa: «L’informazione nella logi-
ca degli editori va pagata, anche
Notizie liquide
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15
contare la propria comunità loca-
le. All’opposto, quotidiani e perio-
dici risultano massimamente per-
denti per la chiarezza e la com-
prensibilità, la brevità sintetica, la
facilità di reperimento, l’aggior-
namento continuo, l’assenza di
censure o manipolazioni, la pre-
senza di immagini belle ed effica-
ci, l’originalità non banale, la viva-
cità e l’aggressività; prevalgono,
invece, per la veridicità verificata,
la qualità della scrittura, la com-
petenza e la professionalità, i com-
menti autorevoli e qualificati, la
serietà e l’affidabilità, la precisio-
ne e la documentazione, l’ampiez-
za e l’approfondimento, il rispet-
to della dignità delle persone,
l’espressione della propria comu-
nità locale. La televisione, con la
radio, non risulta mai vincente ed
è addirittura all’ultimo posto per
la qualità dei testi, l’utilità/con-
cretezza, la serietà/affidabilità, la
precisione e la documentazione,
l’ampiezza e l’approfondimento,
la pluralità di voci e tesi a confron-
to, la comodità di fruizione, la coe-
renza con i propri valori e convin-
zioni, l’assenza di esagerazioni,
l’archiviabilità, la reperibilità in
ogni momento. Internet perde si-
gnificativamente per quel che at-
tiene alle notizie veritiere e verifi-
cate, ai commenti autorevoli e di
spessore, alla competenza e alla
professionalità, al rispetto della
dignità delle persone, alla capaci-
tà di esprimere e rappresentare la
propria comunità locale, alla di-
vertente simpatia; ma si colloca al
primo posto per l’utilità e la con-
cretezza, la pluralità di voci e tesi
a confronto, il non provinciali-
smo, la coerenza con i propri va-
lori e condizioni, la possibilità di
trovare informazioni non esagera-
te, l’assenza di censure o manipo-
lazioni, le immagini belle ed effi-
caci, l’originalità non banale, l’in-
dipendenza da qualunque potere,
la vivacità e l’aggressività, per
non parlare di tutti i suoi plus de-
rivanti dalla tecnologia (sintetici-
tà, comodità di fruizione, facilità e
velocità di reperimento e archivia-
zione, continuo aggiornamento,
usability sempre e ovunque).
Un problema di credibilità
In generale, esaminando i trend
2009-2012 dei profili d’immagine
dei tre macro-media, si nota che es-
si sono peggiorati nell’ultimo trien-
nio: quasi sempre per la televisio-
ne e per internet (l’unica eccezione
in quest’ultimo caso riguarda la
sua lievemente maggiore capacità
di esprimere e raccontare le realtà
locali), con veri e propri tracolli –
per il solo comparto radio-televisi-
vo – per quel che attiene all’indi-
pendenza, all’assenza di esagera-
zione, alla serietà affidabile, alla
competenza/professionalità, al-
l’autorevolezza dei commenti qua-
lificati, alla pluralità di voci e tesi a
confronto, alla vivacità e all’ag-
gressività, alla qualità e all’efficacia
delle immagini. La stampa presen-
ta trend contraddittori: forti peg-
gioramenti si registrano per le
news divertenti e simpatiche, viva-
NOVEMBRE 2012
quella in rete, a questo proposito
abbiamo già stipulato degli accordi
con i principali motori di ricerca co-
me Google. L’informazione tradi-
zionale ha ancora passi in avanti da
fare sul fronte della qualità, spesso
arriva alle notizie riversate da poli-
zia e magistratura».
Conferma Eric Sylvers (corrispon-
dente da Milano di Financial Times):
«Esistono già testate con importan-
ti ricavi per l’informazione online
pagata, come il New York Times,
con 500mila lettori paganti».
Il web non ha certo messo in crisi i
periodici specializzati, come ha fat-
to presente Danda Santini (diret-
trice Elle): «Ci sono casi come Vo-
gue America che ha messo a paga-
mento l’archivio storico con le foto
e i servizi di moda degli ultimi cen-
to anni. Elle ha creato un sito che è
anche una community, dove la ri-
cerca giornalistica viene garantita e
le foto sono originali. Perfino un
“mostro” come YouTube ha chie-
sto alla nostra redazione di produr-
re contenuti brandizzati».
E tra tv e internet? Mario Giordano
(direttore TgCom24) spiega che «la
tv saccheggia da diverso tempo i
contenuti prodotti da non giornali-
sti in rete, dallo Tsunami del 2006
fino al recente incidente nella me-
tropolitana milanese. Noi mandia-
mo sempre comunque una troupe.
Se la tv tradizionale perde centrali-
tà, la platea televisiva è comunque
in crescita con la moltiplicazione dei
canali digitali». D.M.
e
••04INDAGINE_FINZI+costacrociere 16-11-2012 13:30 Pagina 15
NOVEMBRE 201216
Indagine
ci e aggressive, senza esagerazioni,
reperibili in ogni momento, senza
censure o manipolazioni, precise e
documentate, ben scritte, facili da
archiviare, con belle immagini effi-
caci, ampie e approfondite, indi-
pendenti da qualunque potere, fa-
cili da trovare, competenti e profes-
sionali. Ma è vero anche che essa
guadagna molti punti se si fa rife-
rimento alla chiarezza e alla com-
prensibilità e specialmente alla
possibilità di trovare testate coe-
renti con le proprie convinzioni.
Agli intervistati è stato chiesto di
concentrarsi solo su internet (via
computer, cellulare/smartphone,
tablet) quale fonte d’informazione
per quel che attiene alle news (e
non alle informazioni connesse ai
prodotti e alle marche). Il grafico 2
riporta la classifica degli utilizzato-
ri frequenti di 13 fonti/modalità.
Sempre parlando di internet, si è
verificato che ben il 59% degli in-
ternauti 15-55enni dichiara di
usarlo più che un anno fa per ave-
re informazioni/notizie (il che è
avvenuto soprammedia tra le don-
ne e nel Triveneto, tra i lavoratori
autonomi, gli studenti e i non oc-
cupati). È stato quindi domandato
agli intervistati in che misura tale
incremento dell’utilizzo di internet
per avere informazioni/notizie ab-
bia ridotto l’utilizzo di altri mezzi
di comunicazione: il 42% (e dun-
siti diversi di volta in volta, raggiunti tramite un motore di ricerca 54,2
edizioni online di quotidiani 51,1
siti/portali generalisti, che offronoinformazioni su molti temi diversi 49,6
siti che trasmettono principalmente video o brani audio 44,4
informazioni di attualità scritte da amici e conoscenti nei social network 43,0
agenzie di stampa online 39,7
community, newsgroup, forum di discussione aperti a tutti... 38,2
quotidiani online che non si acquistano in edicola 33,1
edizioni online di telegiornali 30,3
blog di amici/conoscenti 27,3
siti che riportano notizie o veri e propri“servizi” fatti da cittadini 24,4
blog di esperti, opinionisti, politici,personaggi noti 22,4
blog di giornalisti 20,1
0% 20% 40% 60% 80%
Grafico 2 - LA FREQUENZA DI UTILIZZO DELLE FONTI DI INFORMAZIONE ONLINE
E voi come vi informate? Cosa vi aspettate dai singoli media?
DITECI LA VOSTRA SUL BLOG
“Il futuro dell’informazione: ping-pong tra carta e rete”
••04INDAGINE_FINZI+costacrociere 16-11-2012 13:30 Pagina 16
NOVEMBRE 2012 17
que più di due terzi degli incre-
mentanti il web using) afferma di
aver ridotto il ricorso ad altri mass
media (si tratta di 8,5 milioni ver-
sus i 5,9 milioni della rilevazione
del luglio 2009). La classifica dei
mezzi più penalizzati vede in testa
i quotidiani (nazionali 61%, loca-
li/regionali 48% e specializzati in
economia, sport ecc. 42%); seguo-
no le tv (nazionali 50% e regiona-
li/locali 33%); quindi i periodici
(monotematici specializzati 36% e
non specializzati 30%); con in coda
la radio (22%).
Il futuro nelle mani del web?
Secondo il 51% del campione “in
pochi anni internet diverrà il primo
canale attraverso cui gli italiani cer-
cheranno informazioni/notizie”
(una convinzione più diffusa tra i
giovani, nel Triveneto, tra gli stu-
denti e gli inoccupati). Ciò non si-
gnifica, però, che internet sia privo
di limiti – anche gravi – sul terreno
dell’informazione, come dimostra
la torta riportata in basso, che se-
gnala che non più del 42% è convin-
to della sua qualità, mentre il 23%
ne dà un giudizio pessimo (in ter-
mini di non serietà, non affidabili-
tà, completo caos con impossibilità
conseguente di capire quali siano le
notizie vere e importanti, con l’ag-
giunta che moltissime notizie che
sul web sembrano fornite da comu-
ni cittadini non sono affatto credi-
bili dal momento che provengono
in realtà da aziende, partiti ecc. in-
teressati solo a difendere i loro inte-
ressi anche tramite il mendacio),
con il restante 36% che appare am-
bivalente. �
INDICE PRO-NEWS VIA INTERNET
positivo (8.500.000) 41,9%
nullo/ambivalente (7.200.0009) 35,5%
negativo (4.600.00) 22,5
L’HUFFINGTON POST sbarca in ItaliaUn segnale che anche in Italia l’informazionetrova sempre più spazio sul web è rappresen-tato dal debutto dell’Huffington Post.it, loscorso settembre. Il network di blog fondatoda Arianna Huffington, uno dei più seguiti almondo, ha rivoluzionato il mondo dell’infor-mazione sviluppando all’ennesima potenza lacomunicazione one-to-one, diretta e senzacensure (i contributi sono comunque selezio-nati e i commenti vengono moderati) e hauna sola parola d’ordine: “engagement”.L’Huffington Post.it, diretto da Lucia Annun-ziata, ha per il momento cinque canali e vuo-le scompaginare le regole dell’informazionepolitica italiana, pubblicando i contributi digiovani giornalisti e blogger accanto a quellidi big del mondo politico, delle istituzioni edel mondo dell’associazionismo. Un’agorà virtuale dove l’unico protagonista èil dibattito sui temi caldi dell’attualità.
••04INDAGINE_FINZI+costacrociere 16-11-2012 13:30 Pagina 17
NOVEMBRE 201220
A TU PER TU CON...
a cura della redazione
atu
pert
u...
Che differenza c’è nel guidareun’azienda profit e una nonprofit?
«La non profit deve corrisponde-re a una missione di solito socialee dunque occorre che questa ven-ga sentita profondamente da chidirige l’organizzazione. Si puògestire bene un’azienda anchenon identificandosi completa-mente con ciò che realizza, men-tre nel non profit questo è assaipiù essenziale. Secondo aspetto,ma connesso con il primo, la mo-tivazione del gruppo: nel nonprofit la missione deve fare da col-lante tra tutti i dipendenti e i vo-lontari, solo così si fa squadra e siottengono i migliori risultati. Peril resto c’è grande similitudine:una non profit deve funzionarebene, garantire efficacia e traspa-renza, dunque molte tecnicheaziendali sono essenziali, come lecompetenze sul marketing, la co-municazione, il controllo di ge-stione e, soprattutto, la qualitàdel “prodotto”, sia questo unprogetto sociale o altro obiettivoconnesso alla missione».
A TU PER TU CON...
Valerio NeriNato il 22 novembre 1951 a RomaAzienda: Save the children ItaliaQualifica: direttore generale Associato: Manageritalia RomaSport preferito: ciclismoLibro preferito: Alla ricerca del tempo perduto di Marcel ProustFilm preferito: Le vite degli altri di Florian Henckel von DonnersmarckLuogo preferito: Pescasseroli (Parco Nazionale d’Abruzzo)Massima: Ducunt volentem fata, nolentem trahunt (Il fato guida chivuole lasciarsi guidare e trascina chi non vuole)
raccolta fondi per contrastare lamortalità infantile nel mondo invia di sviluppo, dove ancora unbambino muore ogni 5 secondiper cause facilmente evitabili,come la diarrea, la malnutrizio-ne, la mancanza d’igiene. Ma co-me riuscire a parlare di una cosacosì tragica, trasmettendo peròanche fiducia nella possibilità diriuscire e attraendo l’attenzionedella gente senza mostrare le im-magini più crude? Ebbene, ab-biamo usato un simbolo: il pal-loncino rosso, perché legato a unfilo lo possiamo trattenere, men-tre se lo lasciamo andare vola via,in cielo. Dunque il nostro sloganè “Non lasciamoli andare”. Mo-striamo dei palloncini ma faccia-mo pensare ai bambini che que-sto mondo lascia “andare”, la-scia morire. È stato un grandesuccesso. Abbiamo raccolto mi-lioni di euro e raggiunto 500.000bambini nei paesi più poveri delmondo».
Consiglierebbe a un managerdi fare un’esperienza nel nonprofit?
«Assolutamente sì. A parte lagrande esperienza umana, se neavvantaggerebbe anche profes-sionalmente. Le non profit devo-no finanziarsi senza vendere al-cun prodotto o servizio; devonocomunicare la propria missionecosì efficacemente da creare unpubblico di donatori fedeli e par-tecipi e tutto ciò lo devono faretenendo le spese generali bassis-sime. Vi assicuro non è facile, èuna vera sfida manageriale».
Cosa ama di più del suo lavoro?«La squadra. L’ideare insieme lecampagne, i progetti e gioire in-sieme dei risultati, che nel mio ca-so poi sono particolarmente toc-canti riguardando il futuro di mi-gliaia di bambini e adolescenti inItalia e milioni nel mondo».
Qual è l’iniziativa di maggiorsuccesso che avete sviluppato?
«Dovevamo organizzare unacampagna di comunicazione e
••05ATUPERTU-hotellugano 16-11-2012 13:31 Pagina 20
ALL’ESTERLA FLESSIBILITÀ PDA NOI SI PAGA
Lavoro
NOVEMBRE 201222
In Italia i lavoratoriflessibili sono penalizzatiin termini di carriera e retribuzione, eppure i modelli organizzativiorientati a una diversagestione del tempo dellavoro e alla valutazionedei risultati favoriscononon solo il work-lifebalance ma la produttivitàdi tutti. Lo dimostra una ricerca dell’Università Bocconi
Simona Cuomo e Adele Mapelli
IN ITALIA PARLARE DI FLESSIBILITÀ oggi significa essen-
zialmente sconfinare nel tema della precarietà e nella conse-
guente insicurezza generata nel lavoratore. Una recente ricer-
ca dell’osservatorio Diversity management della Sda Bocconi,
pubblicata nel libro La flessibilità paga. Perché misurare i risulta-
ti e non il tempo, dimostra invece che è possibile affrontare il te-
ma della flessibilità come traino in grado di generare valore per l’indi-
viduo e per l’impresa, a patto che vengano superate alcune idee radica-
te e poco “flessibili” che relegano lo stesso concetto a uno strumento di
taglio dei costi. Flessibilità dunque come strumento per migliorare le
performance economiche e, a livello sociale, come strumento per in-
cidere positivamente sulla qualità della vita, sulla salute e
sulla sicurezza dei lavoratori e dei cittadini.
La proposta di forme di flessibilità temporali e
spaziali che possano garantire al lavoratore
della società della conoscenza una capa-
cità di organizzarsi e di gestire auto-
nomamente il proprio ritmo di
vita e di recuperare degli spa-
zi di autonomia e di cesura
tra tempo di lavoro e
tempo privato può co-
stituire un percorso
di riflessione orga-
nizzativo impor-
tante e necessa-
rio per rispon-
dere ai nuovi
••06LAVORO_CUOMO.MAPELLI+aviva 16-11-2012 13:32 Pagina 22
EROPAGA sibilità (tipicamente relegate al
part time verticale) è meno produt-
tivo e performante e viene conse-
guentemente svalutato nel ricono-
scimento organizzativo informale
e formale del sistema premiante,
abita le culture organizzative e
blocca la possibilità di reinterpreta-
re l’organizzazione del tempo e
dello spazio in un’ottica di costru-
zione di un vantaggio sia per l’im-
presa che per gli individui.
Alcuni risultati della ricerca
Le più recenti pubblicazioni di
Eurofound (la fondazione del-
l’Unione europea per il migliora-
mento delle condizioni di vita e
lavoro) sottolineano come nel-
l’arco degli ultimi cinque anni
(dall’indagine precedente risa-
lente al 2004) il numero di impre-
se in Europa che hanno imple-
mentato modalità di lavoro fles-
sibile è cresciuto di dieci punti
percentuali. Tra le varie pratiche
connesse all’incremento di flessi-
bilità organizzativa, quelle più
diffuse tra le imprese dei pae-
si membri dell’Unione euro-
pea sono quelle collegate ai
tempi di lavoro. C’è tuttavia
un’estrema varietà all’interno
NOVEMBRE 2012 23
di questo macrogruppo di inter-
venti organizzativi. Il range degli
interventi va infatti da forme di
flessibilità più blanda (rappre-
sentata da schemi lavorativi che
prevedono la possibilità di varia-
re il momento di inizio e di fine
della giornata lavorativa, senza
però incidere sul numero stan-
dard di ore giornaliere previste e
senza la possibilità di accumula-
re crediti di ore), a schemi più
avanzati, in cui è inclusa la possi-
bilità di accumulare ore e quindi
di variare in base a esse la lun-
ghezza della giornata o della set-
timana lavorativa.
La figura 1 evidenzia questo pa-
norama variegato all’interno del-
l’Europa: i vari paesi infatti si dif-
ferenziano sia come percentuale
di aziende in assoluto che adotta-
no pratiche di lavoro flessibile sia
nelle modalità di flessibilità più
diffuse: ad esempio la Finlandia
si caratterizza come il paese in cui
gli schemi più avanzati di flessi-
bilità (con la possibilità per il la-
voratore di creare banche ore e di
poter usufruire di intere giornate
bisogni della popolazione che
sempre più reclama la possibilità
di gestire il proprio tempo basan-
do il rapporto di lavoro non sulla
presenza ma sul risultato. Tutto
questo contrasta con uno stile ma-
nageriale diffuso poco incline alla
delega, molto orientato al control-
lo e alla possibilità di avere “a por-
tata di mano” i propri collaborato-
ri per qualsiasi evenienza.
Lo stereotipo che
chi adotta for-
me di fles-
Flessibilità comestrumento per migliorare
le performanceeconomiche e come
strumento per inciderepositivamente
sulla qualità della vita
••06LAVORO_CUOMO.MAPELLI+aviva 16-11-2012 13:33 Pagina 23
Lavoro
di permesso) sono più presenti.
In Italia, invece, la flessibilità pre-
valente è ancora quella che pre-
vede una forbice oraria per l’en-
trata/uscita quotidiana dal luogo
di lavoro: esiste infatti un gap tra
gli strumenti effettivamente mes-
si a disposizione dalla contrat-
tualistica del lavoro e quelli che le
aziende propongono e che a ca-
scata i lavoratori utilizzano. In
Italia sono ancora pochissime le
esperienze di banca delle ore
(possibilità di accumulare le ore e
di recuperarle), poche quelle di
telelavoro, ancor meno quelle di
NOVEMBRE 201224
In Italia pochissime sonole esperienze di bancadelle ore, poche quelle di telelavoro, ancor menoquelle di job sharing
Possibilità di utilizzare la banca delle ore per usufruire di intere giornate di permesso
0 10 20 30 40 50 60 70 80 90Possibilità di utilizzare la banca delle ore per usufruire di intere giornate di permesso
Possibilità di accumulare ore, ma non di usufruire di intere giornate di permesso
Possibilità di variare l’orario giornaliero di entrata e uscita dal lavoro, ma non di accumulare ore
0 10 20 30 40 50 60 70 80 90
Finlandia
Regno Unito
Danimarca
Svezia
Irlanda
Paesi Bassi
Germania
Lussemburgo
Repubblica Ceca
EU 27
Spagna
ALL 30
Belgio
Lettonia
Austria
Lituania
Polonia
Romania
Francia
Slovenia
Slovacchia
Ungheria
ITALIA
Portogallo
Estonia
Malta
Cipro
Turchia
Bulgaria
Grecia
Croazia
Macedonia
Figura 1 - FORME DI FLESSIBILITÀ NEI PAESI EUROPEI
••06LAVORO_CUOMO.MAPELLI+aviva 16-11-2012 13:33 Pagina 24
IL LIBRO E LA RICERCA
25
job sharing (stessa posizione la-
vorativa ripartita tra due lavora-
tori) e di utilizzo di pacchetti di
flessibilità personalizzati rispetto
alle esigenze dei lavoratori.
Non solo: chi decide di adottarle
per motivi legati alla conciliazio-
ne di aspetti della propria identi-
tà viene stigmatizzato come poco
produttivo e quindi immediata-
mente escluso dai percorsi di svi-
luppo dell’impresa. Lo studio pi-
lota dell’osservatorio Diversity
management della Sda Bocconi,
condotto in una grande azienda
che ha analizzato più di 55.000
posizioni lavorative, ha messo in
luce che i lavoratori con un con-
tratto part time – unica forma di
flessibilità prevista in azienda –
sono il 13,2%, in larga parte don-
ne. I congedi personali retribuiti
(un indicatore di flessibilità
aziendale in senso lato) sono uti-
lizzati più frequentemente dalle
donne (23,5% contro il 18,7% de-
gli uomini) e da chi già lavora in
modo flessibile (26,7% di chi ha
un contratto part time contro il
20,2% dei full time). Donne, lavo-
ratori part time e lavoratori con
inquadramento più basso (9,1%
degli impiegati, 6,7% dei quadri e
1,7% dei dirigenti) utilizzano più
spesso, infine, anche i congedi
concessi per disabilità propria o
(soprattutto) altrui.
Oltre a questo, dalle analisi stati-
stiche emerge che scegliere il part
time significa dimezzare la possi-
bilità di ricevere, a fine anno, le
più alte valutazioni (4 e 5 in una
scala da 1 a 5), ridurre di sette vol-
te la possibilità di fare una carrie-
ra davvero brillante (con due o più
passaggi di livello in quattro anni)
e guadagnare meno denaro, con
gli incentivi economici e i bonus
non automatici. Dalla rilevazione
(figura 2) che confronta i lavorato-
ri con inquadramento full time e
quelli part time, risulta che la va-
lutazione di fine anno dei lavora-
tori part time è inferiore a quella
dei full time in modo statistica-
mente significativo. Se la differen-
za media, in una scala che va da 1
(parzialmente inadeguato) a 5 (ec-
cellente) può sembrare piccola
(3,62 contro 3,84), essa si traduce
comunque in una possibilità di-
mezzata di ricevere una delle due
NOVEMBRE 2012
La flessibilità paga. Perché
misurare i risultati e non il
tempo, a cura di Simona Cuo-
mo e Adele Mapelli (Egea,
2012) presenta lo studio delle
due autrici compiuto per con-
to dell’osservatorio Diversity
management della Sda Boc-
coni. Se anche in Italia il tem-
po del lavoro sconfina nella vi-
ta privata, le nostre aziende
sono tuttavia ancora legate a
modelli che hanno fatto il lo-
ro tempo e che si rivelano inef-
ficaci per garantire una migliore performance del singolo lavorato-
re e dell’impresa. È fondamentale superare uno stile manageriale
poco incline alla delega e orientato al controllo e vincere lo stereo-
tipo secondo cui il lavoratore flessibile è meno produttivo, cittadi-
no di serie B nel riconoscimento del sistema premiante, con tutti i
limiti che ciò comporta nello sviluppo della carriera.
Attraverso l’analisi di alcune best practice in atto nel nostro paese
(all’interno di pmi e multinazionali), il libro individua soluzioni or-
ganizzative fondate sulla responsabilità e sul risultato, capaci di in-
trodurre sistemi di valutazione meritocratici della performance in-
dividuale. Il tempo del lavoro non può più essere misurato e valu-
tato sulla base della presenza nel luogo fisico dell’ufficio, ma deve
poter essere gestito in maniera autonoma con una verifica costan-
te degli obiettivi raggiunti. E, sulla base di questi, tarare il sistema
di compensation e gli avanzamenti di carriera.
••06LAVORO_CUOMO.MAPELLI+aviva 16-11-2012 13:33 Pagina 25
NOVEMBRE 201226
Lavoro
valutazioni più alte, ottenute dal
21,5% dei lavoratori full time e dal
10,5% dei part time.
La penalizzazione è ancora più
evidente in termini di passaggi di
livello contrattuale (figura 3):
l’88,3% dei lavoratori part time
non ne ha registrato nessuno nei
quattro anni considerati dalla ri-
cerca, contro il 72,7% dei full time.
I fortunati che hanno fatto due o
più salti di livello sono il 5,7% dei
full time e lo 0,9% di quelli part ti-
me (la possibilità si riduce, in altri
termini, di sette volte). Infine, la ri-
cerca evidenzia che anche gli in-
crementi salariali non legati ai
passaggi di livello (ovvero incen-
tivi economici e bonus non auto-
matici) sono attribuiti di preferen-
za ai lavoratori full time.
Presenzialismo o risultati?
Perché dunque in Italia le pratiche
di flessibilità sono poco diffuse?
Quali sono le motivazioni di que-
sto rigido schematismo dell’orga-
nizzazione del lavoro delle impre-
se italiane? Partiamo subito col di-
re che la causa non è rintracciabile
nel possibile impatto negativo sul-
la produttività indotto dall’utiliz-
zo di forme di flessibilità spaziali
o temporali. L’elemento interes-
sante è la relazione inversa che
sembra collegare fortemente le ore
lavorate al livello di performance
economica (rappresentata dalla
produttività per ora lavorata):
l’abbassamento delle ore lavorate
non incide negativamente sulla
produttività, ma anzi sono proprio
i lavoratori che operano per meno
ore all’anno a essere più produtti-
vi. Olanda, Germania, Norvegia e
Francia sono infatti i paesi che mo-
strano la quantità minore di ore di
lavoro annuo, ma tuttavia, allo
stesso tempo, si collocano, insieme
con Belgio e Lussemburgo, tra
quelli più produttivi. L’Italia ha un
numero di ore lavorate all’anno
superiore alle medie europee, la
produttività però è inferiore alle
medie Eu 15 ed Eu 25.
La causa non è rintracciabile nep-
pure nei costi organizzativi legati
all’utilizzo di politiche di flessibi-
lità: i costi diretti per l’impresa de-
rivanti dall’adozione di strumenti
di flessibilità spazio-temporale
sono pressoché inesistenti e, lad-
dove presenti come nel caso del
telelavoro, possono essere assor-
biti dagli sgravi fiscali e dagli in-
centivi monetari dei quali l’impre-
sa può usufruire. Restano invece i
costi indiretti, non monetari, rias-
sumibili nel maggior affaticamen-
to che l’organizzazione deve subi-
re, ma che possono sicuramente
essere assorbiti soprattutto se rap-
portati ai possibili benefici deri-
vanti dalla job satisfaction dei la-
Una cultura che valorizza il presenzialismo, come simbolo di fedeltàall’organizzazioneindipendentemente dalle performance, generala consuetudine di intendere il lavoro come presenza in ufficio
3,4% 3,8%
31,8% 40,7%
43,4%
44,8%
18,5% 9,4%
2,7% 1,1%
0%
10%
20%
30%
40%
50%
60%
70%
80%
90%
100%
Full time Part time
Eccellente
Elevato
Più che adeguato
Adeguato
Parzialmente inadeguato
Inadeguato
Figura 2 - VALUTAZIONE DELLE PERFORMANCE
Ricerca effettuata su 55mila lavoratori di una grande azienda italiana.
••06LAVORO_CUOMO.MAPELLI+aviva 16-11-2012 13:33 Pagina 26
NOVEMBRE 2012 27
voratori che usufruiscono di que-
ste forme contrattuali.
La causa dunque è legata alle re-
gole e ai valori che caratterizzano
la cultura italiana: l’implementa-
zione delle politiche di flessibilità
spazio-temporale si scontra di fat-
to con una cultura organizzativa e
sociale che premia più il presen-
zialismo del raggiungimento ef-
fettivo dei risultati lavorativi.
Una cultura che valorizza il pre-
senzialismo, come simbolo di fe-
deltà all’organizzazione indipen-
dentemente dalle performance, ge-
nera la consuetudine di intendere
il lavoro come presenza in ufficio,
un carico di ore lavoro non commi-
surato ai risultati da raggiungere
(over time) e un sistema di valuta-
zione della qualità fortemente an-
corato alle ore spese alla postazio-
ne fisica del luogo di lavoro.
In questo sistema le tipologie di
flessibilità adottate sono conside-
rate misure non funzionali al bu-
siness perché non predittive di
una buona performance e quindi
vengono proposte a cittadini su
cui l’organizzazione ha smesso di
investire in termini di sviluppo.
Numerose ricerche sottolineano
come in molte organizzazioni vige
la regola del face time, del tempo di
facciata in cui ciò che conta non è
tanto esserci, ma mostrare di esser-
ci. Si è quindi in presenza di un
vincolo simbolico: il face work è
quell’insieme di azioni che contri-
buiscono a costruire l’immagine di
un soggetto in termini di attributi
sociali desiderabili e approvabili
dalla cultura di riferimento. Il suc-
cesso professionale è legato alla di-
sponibilità di tempo che si dedica
al lavoro, soprattutto se essa è su-
periore alla disponibilità richiesta
dal contratto: non necessariamen-
te si tratta di ore di lavoro effetti-
vo, ma piuttosto della visibilità in
azienda per tempi più lunghi di
quelli formalmente richiesti.
PRODUTTIVITÀ & BENESSEREIL PROGETTO DI MANAGERITALIA
Manageritalia è attenta
da sempre ai temi della
flessibilità e del lavoro
per obiettivi, convinta
che questo approccio
possa non solo permettere ai lavoratori una migliore concilia-
zione tra vita personale e professionale favorendo il benesse-
re generale, ma allo stesso tempo far crescere la produttività
in azienda. Del resto, essere flessibili conviene a tutti, come ha
dimostrato in modo inequivocabile il Gruppo Donne Manager
col progetto Produttività & Benessere, di cui potete leggere tut-
ti i dettagli sul blog donne.manageritalia.it
72,7% 88,3%
21,6%
10,9%
5,6% 0,9%
0%
10%
20%
30%
40%
50%
60%
70%
80%
90%
100%
Full time Part time
2 o più cambiamenti
1 cambiamento
nessun cambiamento
Figura 3 - CAMBIAMENTI DI LIVELLO
••06LAVORO_CUOMO.MAPELLI+aviva 16-11-2012 13:33 Pagina 27
Lavoro
La perdita
di talento e produttività
Un face time model che influenza
anche le modalità di valutazione
delle competenze ai fini degli
avanzamenti di carriera: il totale
di ore spese al lavoro, la visibili-
tà e la disponibilità in azienda di-
ventano sinonimo di “competen-
za” e “commitment”, nonostante
vari casi aziendali abbiano dimo-
strato che l’elevato ricorso a ore
di lavoro straordinario non equi-
valga necessariamente a una
maggiore produttività e talvolta
sia ricollegabile invece a modali-
tà di organizzazione di lavoro
più inefficienti. In quest’ottica, la
fruizione di misure conciliative che
limitano l’investimento temporale
in azienda (quali ad esempio il part
time o il telelavoro) rischia di pro-
durre esiti di ulteriore segmenta-
zione nel mercato del lavoro, una
via senza ritorno, che intrappola
chi ne usufruisce (più frequente-
mente le donne) e li confina all’in-
terno delle organizzazioni in un
numero limitato di mansioni, carat-
terizzate dal fatto di essere sex ty-
ped. Tale fenomeno viene definito
“trappola del neutro” cioè la con-
statazione che dietro a ciò che vie-
ne presentato come neutro si celi
una qualche forma di dominio.
Dalla fotografia della situazione
appare chiaro che gli strumenti
di flessibilità spazio-temporale
fin qui adottati dalle imprese fa-
voriscono forme di segregazione
occupazionale. Il rischio di que-
sta cultura diffusa è che le orga-
nizzazioni si confrontino con
una possibile perdita di talenti e
di produttività, perché modalità
di lavoro alternative, che potreb-
bero essere più efficienti, non
vengono considerate. La nostra
ricerca sottolinea che una cultu-
ra del tempo fluida accompagna-
ta da misure di flexitime persona-
lizzato e un sistema di valutazio-
ne della performance non impli-
citamente ancorato alla presen-
za, sono le strategie che l’impre-
sa moderna dovrà affrontare. �
NE PARLIAMO SUL BLOG
L’organizzazione del vostro lavoro è flessibile? E se lo fosse sareste più produttivi? Quale forma di flessibilità
preferite? Qual è l’approccio della vostra azienda verso questi temi? Partecipa alla discussione sul blog
donne.manageritalia.it - post “All’estero la flessibilità paga. Da noi si paga”.
••06LAVORO_CUOMO.MAPELLI+aviva 16-11-2012 13:33 Pagina 28
Risorse umane
NOVEMBRE 201230
IL DIRETTORE DEL PERSONALE
E L’INCOMPIUTA DI SCHUBERT
È sempre più raro trovarequalcuno che parli con soddisfazione dellasua attività professionale o dell’azienda in cui lavora. Ognuno di noi si sente un po’in terra straniera e legge la realtà che lo circonda con occhiali distorti.Ecco come vederci chiaro
Paolo Iacci
••07RISORSEUMANE_IACCI 16-11-2012 13:34 Pagina 30
NOVEMBRE 2012 31
le medesime note, quindi l’orga-
nico dei violinisti dovrebbe esse-
re drasticamente ridotto. Terzo:
non serve a nulla che gli ottoni
ripetano i suoni che sono già sta-
ti eseguiti dagli altri».
E conclude: «Se tali passaggi, ri-
dondanti, fossero eliminati, il
concerto potrebbe essere ridotto di
un quarto, con evidente risparmio
di tempo e risorse. Se Schubert
avesse potuto tener conto di tali
indicazioni avrebbe terminato la
sinfonia prima di morire».
Questa è una delle ventuno storie
raccolte e commentate nel volume
“Breviario semiserio per manager
pensanti” (vedi box a pagina 33).
Molte volte, anche sul lavoro, o
lo stupore ti conduce alla bellez-
za, o l’analisi te ne allontana.
Ogni giorno siamo immersi nella
quotidianità del nostro lavoro.
Mediamente tutti lavoriamo
molto, ma è sempre più raro tro-
vare qualcuno che parla con sod-
disfazione del suo lavoro o del-
l’organizzazione in cui lavora.
Ognuno di noi si sente un po’ in
terra straniera, come il nostro
direttore al concerto. E allora
leggiamo la realtà che ci cir-
conda con occhiali distorti.
Il direttore generale di un’azienda riceve un invito per un
grande concerto, dove sarà eseguita l’Incompiuta di Schu-
bert. Purtroppo, per un precedente impegno, gli sarà impos-
sibile accettare l’invito. Essendo però un amante della musi-
ca classica, non vuole che l’invito vada perduto. Così lo rega-
la al suo direttore dell’organizzazione e delle risorse umane,
il quale accetta con entusiasmo, pur essendo
poco abituato a quel genere di musica.
Il giorno dopo al direttore generale vie-
ne spontaneo chiedere come fosse an-
dato il concerto. Grande la sorpre-
sa nel sentire freddezza da parte del
collaboratore: «Le invierò una mia re-
lazione appena possibile».
Questa, puntuale, arriva il giorno do-
po. Il contenuto è, più o meno, questo.
«Primo: durante considerevoli pe-
riodi di tempo i quattro oboe non fan-
no nulla, quindi si potrebbe ridurne
il numero e distribuire il lavoro sul
resto dell’orchestra. Secondo: i do-
dici violini suonano
...i dodici violini suonanole medesime note,
quindi l’organico dovrebbe essere
drasticamente ridotto...
••07RISORSEUMANE_IACCI 16-11-2012 13:34 Pagina 31
Risorse umane
mancare “il progetto”, un valore
alto cui ispirare il proprio agire
organizzativo, un elemento valo-
riale comune che faccia muovere
le emozioni verso il “bel lavoro,
il lavoro ben fatto”.
Si è persa la dimensione della bel-
lezza nel lavoro e, con essa, il suo
significato intrinseco. La perce-
zione collettiva è che la vera vita
cominci soltanto dopo l’orario di
lavoro, malgrado il lavoro, quan-
do questa quotidiana prigionia
termina. In questo modo, però,
senza rendersene conto, si abban-
dona all’insensatezza la maggior
parte del tempo di vita. È questa
insensatezza la causa principale
del “malessere” che affligge or-
Quando manca un progetto
Con sempre maggiore difficoltà
ci si sveglia al mattino per anda-
re a lavorare. Sui luoghi di lavo-
ro tira una brutta aria. Sembra
mai da anni il mondo del lavoro.
Caduta di professionalità, man-
canza di motivazioni, disaffezio-
ne dal lavoro, bassa produttività
sono soltanto alcuni sintomi di
questo malessere, al quale si può
certo cercare di porre rimedio con
nuove forme di organizzazione
del lavoro, nuovi incentivi pro-
fessionali, economici e cose di
questo genere. In molti casi si ri-
sponde alla crisi progettando una
ristrutturazione dietro l’altra. Il
rischio è quello in cui è incorso il
nostro direttore Hr davanti all’In-
compiuta di Schubert.
Al contrario, nelle imprese c’è bi-
sogno soprattutto di una svolta
culturale, che sappia valorizzare
Competenza, inventiva,senso del proprio dovere,capacità comunicative,organizzative erelazionali sono soltantoalcune espressioniattraverso cui conferirenuovamente il giustovalore al lavoro
••07RISORSEUMANE_IACCI 16-11-2012 13:34 Pagina 32
IL LIBROIn questi giorni è nelle librerie Bre-
viario semiserio per manager pen-
santi, con prefazione di Pier Luigi
Celli. La vita manageriale scandita in
21 voci, dalla A di autorità alla Z di
zelo. In questo breviario una storia
ironica, una barzelletta yiddish o un
aneddoto dissacrante introducono
le voci che si concludono con rifles-
sioni brevi, sferzanti e dense di si-
gnificato. L’ambizioso obiettivo è
quello di poter recuperare la digni-
tà del proprio lavoro, magari riu-
scendo anche a divertirsi. Un libro
per manager che non propone un metodo, nemmeno un grafico
e neppure una slide. Humor e ironia per capire che la vita conta
oltre la professione. In questo ordine alfabetico la vita appare pos-
sibile. Anche per un manager.
Breviario semiserio per manager pensanti, Paolo Iacci, Guerini
e Associati, pagg. 111, € 12,50.
33
il grande capitale “personale” e
“sociale”, oltre che economico,
che si esprime nel lavoro.
Competenza, inventiva, senso
del proprio dovere, capacità co-
municative, organizzative e rela-
zionali sono soltanto alcune
espressioni di questo capitale, at-
traverso le quali conferire nuova-
mente il giusto valore al lavoro.
La crisi dei modelli organizzativi
Il problema è che in questi ultimi
trent’anni nelle imprese sono an-
dati in crisi i tradizionali model-
li organizzativi, centrati sulla
specializzazione funzionale, la
stabilità del posto di lavoro, la
precisa definizione delle posizio-
ni, la pianificazione di lungo pe-
riodo e la centralizzazione del
controllo. È in altre parole anda-
to in crisi tutto ciò che tradizio-
nalmente era conosciuto come lo
“scientific management” di har-
vardiana memoria.
Si sta perdendo la certezza del-
l’infallibilità del modello vincen-
te, delle cosiddette best practice
e, a esse, si sta sostituendo la ne-
cessità di trovare, volta per volta,
la via del miglior posizionamen-
to possibile e, conseguentemente,
anche l’assetto organizzativo più
confacente alle specifiche neces-
sità del mercato.
Le imprese sempre più stanno
chiedendo al proprio manage-
ment di adottare un modello di
gestione che vive strutturalmen-
te nel paradosso. Si chiedono ri-
sultati di breve termine, guar-
dando al ritorno immediato sul
capitale, ma contemporanea-
mente si chiede anche di pensare
sul lungo termine, ad esempio,
rafforzandosi sul versante patri-
moniale, si vuole agire in modo
deciso sui costi e contempora-
neamente pensare alla qualità, si
vogliono conciliare standardiz-
zazione e customizzazione, ri-
strutturazioni e sviluppo, satura-
zione degli impianti e flessibilità
e così via. Fare di più con meno è
lo slogan che unisce imprese e fa-
miglie. Riuscire a conseguire tut-
ti gli obiettivi che si pongono, an-
che quando sono in aperta con-
traddizione tra loro, è il più del-
le volte impossibile. Occorre al-
lora molto buon senso, esperien-
za e pazienza.
Una caratteristica propria di quel-
la popolazione senior che la For-
nero vorrebbe in azienda a vita, e
che le aziende vorrebbero per la
strada appena possibile. Sicura-
mente far quadrare il bilancio a
fine mese diventa per tutti sem-
pre più difficile, singolo o impre-
sa che dir si voglia.
Ma affrontare la crisi solo sul ver-
sante dei costi porta inevitabil-
mente al comportamento del di-
rettore del personale della sto-
riella iniziale. Ma davvero vo-
gliamo fare questa fine? �
NOVEMBRE 2012
••07RISORSEUMANE_IACCI 16-11-2012 13:34 Pagina 33
34
OSSERVATORIO LEGISLATIVO
La legge di stabilità per il 2013-2015, nel realizzaregli obiettivi di pareggio del bilancio pubblico e ra-
zionalizzazione della spesa, ha introdotto, in un primomomento, degli strumenti finanziari in merito ai qualila Federazione si è espressa in maniera molto critica. Abbiamo incontrato, insieme con Cida e Federmana-ger, uno dei due relatori di maggioranza, l’onorevolePier Paolo Baretta e fatto presente le nostre forti per-plessità sull’impostazione della manovra. Abbiamo di-mostrato, calcoli alla mano, che il risparmio derivantedalla riduzione delle aliquote Irpef sarebbe stato azze-rato, se non addirittura aggravato, per effetto del par-ziale aumento dell’Iva. Le organizzazioni dei manager hanno invece auspica-to un ribilanciamento del carico fiscale che riduca la
pressione sui redditi dei lavoratori dipendenti e deipensionati. Al momento in cui scriviamo è stata abolita la normache riduceva le due aliquote Irpef del 23% e del 27%e l’aumento dell’Iva sembra limitato solo all’aliquota del21%, che sale di un punto percentuale. Il mancato ta-glio dell’Irpef ha reso disponibili 1,1 miliardi con i qualisi intende ridurre, come da noi auspicato, il cuneo fisca-le e saranno rivisti i tetti alle detrazioni e le franchigieinizialmente posti alle detrazioni e alle deduzioni. Non è stata ancora formulata una nuova proposta dimanovra per cui Manageritalia non si è ancora pro-nunciata. In particolare l’attenzione della Federazioneè ora volta a verificare che la riduzione del cuneo fi-scale non sia rapportata al reddito.
a cura di Manageritalia
LEGGE DI STABILITÀ 2013: DISPOSIZIONI IN MATERIA DI ENTRATE
osse
rvat
orio
CONTRIBUTO DI SOLIDARIETÀ PER I PENSIONATI
NOVEMBRE 2012
A lla luce della recente sentenza n. 223 dell’11 ottobre2012 (che ha dichiarato l’illegittimità del cosiddetto
taglia stipendi dei manager pubblici, che riduceva del 5%la quota di retribuzione superiore ai 90mila euro e del10% quella oltre i 150mila euro), alcuni associati hannosuggerito l’ipotesi che Manageritalia sottoponesse allamagistratura la questione di legittimità del contributo disolidarietà imposto ai pensionati dall’art. 18, comma 22 bis,del decreto legge 98/2011 (5% da applicarsi sugli impor-ti pensionistici superiori ai 90mila euro lordi annui e del10% per la parte eccedente i 150mila euro).La Corte, nella sentenza citata, ha concluso ritenendo viola-to il principio della parità di prelievo a parità di presupposto
d’imposta, poiché “il prelievo è ingiustificatamente limitatoai soli dipendenti pubblici”, determinando un irragionevoleeffetto discriminatorio rispetto ai dipendenti privati.Tuttavia, le posizioni della Federazione in merito all’insus-sistenza di elementi che rendono possibile incardinare esostenere con un margine di successo eventuali giudizi perl’incostituzionalità del contributo di solidarietà (di cui al ci-tato comma 22 dell’art. 18) restano immutate.Al momento, pertanto, non possiamo che ribadire quantopiù volte affermato in merito alla rassicurazione che Mana-geritalia continuerà a difendere con ogni mezzo i propri as-sociati, sempre che azioni e iniziative siano non solo realiz-zabili ma abbiano un ragionevole margine di successo.
••08OSSERVATORIO 16-11-2012 13:36 Pagina 34
NOVEMBRE 2012 35
MANAGERITALIA AL SUMMITSULLA SOCIETÀ CIVILE...Manageritalia è stata coinvolta
dal senatore Mario Baldassar-ri (presidente della Commissione fi-nanze del Senato ed economista) apartecipare, il 10 novembre scorsoa Roma, insieme con Federmana-ger e con circa altre 25 sigle (tra lequali Rete imprese Italia, la Triplice,Confindustria, Colap, Libera e On-lus), a un summit finalizzato a indi-care le proposte ritenute prioritarie dalla società civile per sblocca-re l’economia del paese.Guido Carella ha illustrato il progetto di #Prioritalia, ha spiegatola nostra volontà di contaminare la politica con le idee e le com-petenze messe a disposizione dai manager e ha invitato la plateaa formare una rete di associazioni per esercitare una pressione piùconsistente sulle istituzioni. Insieme con il vicepresidente di Feder-manager ha illustrato le proposte dei manager a favore del paese.A fine giornata è stato illustrato un manifesto che ha riassunto leproposte condivise, da consegnare a tutti coloro che vorranno im-pegnarsi a governare il paese.
... E A HRC ACADEMYI l 29 ottobre scorso il presidente Guido Carella ha partecipato
al convegno organizzato da Hrc “Il welfare tra passato, presen-te e futuro” a Roma. L’intervento di Manageritalia, tenutosi da-vanti agli ex ministri del lavoro Sacconi, Treu, Damiano e al vice-ministro Michel Martone, era incentrato sul modello di welfaredella dirigenza del terziario, che affonda le sue radici nella cen-tralità del ccnl.Un modello che, grazie alla lungimiranza delle parti, ha sopperitoalle carenze del welfare pubblico che non ha mai rivolto una par-ticolare attenzione alla nostra categoria, nonostante essa si facciacarico verso la collettività di un notevole contributo solidaristico.
Ferma restando la necessità di fa-vorire una maggiore permanenza
dei lavoratori in servizio, al fine di ga-rantire la sostenibilità del sistema pre-videnziale pubblico, occorre al tempostesso trovare una soluzione per i la-voratori che, superata una certa etàda individuare (58-59 anni) e in pos-sesso di una determinata anzianitàcontributiva (ad esempio, 35 anni),perdono il lavoro e, una volta termi-nato il periodo di erogazione degliammortizzatori sociali, continuano adavere difficoltà a ricollocarsi.Per questi soggetti Manageritalia haproposto al relatore del disegno dilegge di stabilità per il 2013, onorevo-le Pier Paolo Baretta, due soluzioni al-ternative. Primo l’adozione della co-siddetta “forchetta” (ad esempio62-70 anni), che prevede di anticipa-re il pensionamento di vecchiaia ac-cettando penalizzazioni sul calcolodella pensione, stabilite in manieragraduale per ogni anno di anticipo ri-spetto al compimento dell’età pen-sionabile. Secondo l’applicazione delsistema di calcolo contributivo sull’in-tera anzianità maturata, come avvie-ne in forma sperimentale fino al 31 di-cembre 2015 per le lavoratrici chehanno raggiunto i 57 anni di età eun’anzianità contributiva di 35 anni(opzione ai sensi dall’art. 1, comma 9,della legge 243/2004).
ESODATI
••08OSSERVATORIO 16-11-2012 14:40 Pagina 35
#PRIORITALIA
NOVEMBRE 201236
Si possono tracciare le caratte-
ristiche del buon politico?
«Io sono una seguace di Platone e
di Socrate, che consideravano la
politica l’arte più nobile a cui gli
esseri umani possono dedicarsi,
espressione dell’amore per la po-
lis, per la cittadinanza, per la co-
munità in cui si vive. Quindi non
dovrebbe esserci una distinzione
tra politico e buon politico, per-
ché per definizione politico è co-
lui che ama la polis, che vive per
Continuano le nostreinterviste agli ospiti del primo appuntamento di #Prioritalia.Con Laura Pennacchi eNicola Zingarettiaffrontiamo il tema dellaresponsabilità di tutti i cittadini nei confrontidella collettività e dellamissione di chi, senzacompromessi, vuole farevera politica
a cura della redazione
LAUR
A PE
NNAC
CHI
ASSUMERSILE PROPRIERESPONSABILITÀ
Economista, dirige
la scuola della buo-
na politica Fondazio-
ne Basso.
••09#PRIORITALIA+roma copia 16-11-2012 14:23 Pagina 36
nanziarie dedicate, ad esempio
quelle pubbliche, devono essere
minori rispetto a quelle che ci so-
no state fino a oggi. Ci deve esse-
re più volontariato, più esercizio
di associazionismo, di protagoni-
smo sociale. Allo stesso tempo
vanno assolutamente controllate
le risorse private che vanno alla
politica, per evitare che la politica
diventi un’attività disponibile so-
lo per i ricchi, per chi può mobili-
tare molte risorse nelle campagne
elettorali in cui ci deve essere una
grande disciplina, e il potere delle
lobby contenuto. La cosa più im-
portante di tutte è mobilitarsi at-
traverso valori e contenuti, una
battaglia culturale e soprattutto
rilanciando l’idea che è in gioco
l’etica pubblica, che la democrazia
è per definizione una forma di eti-
ca pubblica molto importante e
pregna di contenuti».
Cosa pensa del progetto #Priori-
talia?
«Lo approvo totalmente perché
credo che siamo in una fase nella
NOVEMBRE 2012 37
quale sia fondamentale la mobili-
tazione di tutte le forze della so-
cietà, della polis, per riaprire quel
sentiero di speranza. Siamo in una
fase in cui le carenze della classe
dirigente sono notevoli e genera-
lizzate. Interpreto questa iniziati-
va dei manager italiani come un
segno di riscossa e di accensione
di una passione per i valori più
nobili della politica e questa etica
della responsabilità che oggi pos-
sono tornare a esercitare a me pa-
re molto rilevante».
la polis e concepisce la sua attivi-
tà come servizio per la collettività
in cui vive. Questa ondata di an-
tipolitica è veramente nefasta, ma
le responsabilità sono di chi non
ha vissuto la politica nel suo sen-
so più nobile, ovvero con un’idea
di ricostruzione della sfera pub-
blica, in cui si possa vivere l’etica
del discorso con un’etica della re-
sponsabilità e dialogo in comuni-
cazione con gli altri».
Qual è oggi il rapporto tra cittadini
e politica?
«C’è profonda sfiducia e anche il
risentimento in molti casi è enor-
me. Per riaprire un sentiero di spe-
ranza per il futuro occorre ideare
un nuovo modello di sviluppo e
che tutti lavorino per realizzarlo».
Ma in concreto come si può fare?
«Innanzitutto non screditare la
politica di professione, perché c’è
bisogno anche di un esercizio di
politica come professionalità, de-
dicandosi a tempo pieno. È tutta-
via fondamentale creare dei cana-
li con la società civile. Le risorse fi-
«Non dovrebbe esserci una distinzione tra politico
e buon politico, perchépolitico è colui che ama
la polis, che vive per la polis e concepisce
la sua attività comeservizio per la collettività
in cui vive»
••09#PRIORITALIA+roma copia 16-11-2012 14:23 Pagina 37
#PRIORITALIA
Èpossibile immaginare un
nuovo politico?
«Sì, qualcuno che viva la politica
come missione, non per se stesso,
ma per le idee in cui crede e per la
comunità di cui fa parte. C’è stato
in questo una grave degenerazione
e anche un grande equivoco, ovve-
ro l’affermazione dell’idea della
politica come mestiere, della car-
riera politica, rispetto a quello che
dovrebbe essere la missione della
politica, è un controsenso. Uno non
deve fare politica per se stesso ma
perché crede in qualcosa e attra-
verso la politica vuole realizzarla.
In questo siamo in piena degenera-
zione. Quindi forse il “nuovo” po-
litico dovrebbe recuperare un’etica
come quella di chi andava negli
Stati Uniti per prendere contatti
con il presidente e si faceva presta-
re il cappotto da un compagno di
partito perché non l’aveva (il pre-
sidente del Consiglio Alcide De
Gasperi, ndr)».
Quali competenze occorrono per
candidarsi a guidare una città?
«La qualità più importante oggi
per chi si appresta a dirigere e gui-
dare una metropoli è la capacità di
ascoltare. Abbiamo un grande bi-
sogno di innovazione, intesa come
la capacità di fare le stesse cose che
si facevano prima in forma nuova
e fare cose nuove per migliorare la
qualità della vita delle persone e in
questo caso rendere le aree urbane
più competitive. Quindi grande
capacità non solo di ascolto ma, di-
rei, di coinvolgimento, di capire
che la ricetta non c’è. Anche molte
città del mondo si stanno impe-
gnando affinché si restringano i ri-
schi e si amplifichino le opportu-
nità, quindi la prima prerogativa è
quella di ricoinvolgere, riaprire ca-
nali di partecipazione che invece
sono chiusi, perché si è troppo at-
tenti alla gestione del presente. In-
vece bisogna alzare lo sguardo
dalle punte dei piedi e guardare
lontano. Occorre poi decidere:
questa è la grande forza della de-
mocrazia e della responsabilità
politica: unire la capacità di ascol-
to e di coinvolgimento all’onere
della decisione, questo è un aspet-
to che purtroppo si è perso. O si
decide e basta senza ascoltare nes-
suno, facendo fuori i migliori e le
competenze, oppure si continuerà
a chiacchierare senza decidere
mai. Stiamo attraversando una fa-
se nella quale questi due grandi
presupposti dell’azione pubblica
ritornano a essere il motore del
buon governo».
Un commento su #Prioritalia?
«Non siamo in una fase storica nel-
la quale c’è la ricetta per voltare pa-
gina, in questo paese, ma mi per-
metto di dire che in Europa siamo
un po’ tutti alla ricerca e se questa
ricerca non viene capita, percepita,
se non coinvolge, poi la speranza di
farcela muore, quindi non posso
che appoggiare questo vostro pro-
getto: noto un desiderio di coinvol-
gere. C’è un grande bisogno di ve-
dere sul palcoscenico nuovi prota-
gonisti che si fanno carico del pro-
blema portando il proprio contribu-
to. Io penso che questa sia una gran-
de nuova distinzione da fare nel
giudizio sulle persone. Esistono i
migliori ed esistono i peggiori, i me-
diocri sono quelli che di fronte a un
problema lo leggono, lo sfruttano,
lo cavalcano e anzi lo utilizzano a fi-
ni spesso personali. I migliori chi
sono? Quelli che leggono il proble-
ma, certo, ma poi si mettono a di-
sposizione e si riorganizzano per-
ché pensano che far parte della so-
cietà civile voglia dire anche cari-
carsi delle responsabilità e si metto-
no a disposizione per superarlo». �
NOVEMBRE 201238
«Il “nuovo” politicodovrebbe recuperareun’etica come quella dichi andava negli Stati Uniti per prendere contatticon il presidente e sifaceva prestare il cappottoperché non l’aveva»
NICO
LA ZI
NGAR
ETTI
Presidente della
provincia di Roma.
••09#PRIORITALIA+roma copia 16-11-2012 14:23 Pagina 38
comparti della metalmeccanica, del-l’elettronica e delle telecomunicazio-ni, mentre la cantieristica navale e imateriali da costruzione hanno con-tinuato a incontrare difficoltà. Il mo-vimento mercantile è leggermentediminuito, ma è cresciuto il traffico dicontainer, grazie all’espansione del-la domanda internazionale di tra-sporto di prodotti manifatturieri. Il settore commerciale ha registratoun calo nelle vendite, risentendodell’ulteriore contrazione del reddi-to delle famiglie, colpite anche dal-le alluvioni autunnali. Bene invece lestrutture ricettive che hanno benefi-ciato di un incremento delle giorna-te di soggiorno dei turisti, in partico-lare degli stranieri. Infine, bene an-che l’occupazione che è leggermen-te cresciuta, anche se le cose nonsembrano proseguire così nel 2012.Tantomeno per i manager purtrop-po, che per numerosità sono agli ul-timi posti della classifica nazionale:3.175 i dirigenti liguri su 124mila ita-liani (2,6% del totale). Scarsissimopoi il rapporto dirigenti/dipendentiche, sebbene sia in media naziona-le (0,83% in regione e 0,85% in Ita-lia), è lontano dalle cifre di regioni vi-cine come la Lombardia (1,6%).A livello provinciale grandi differen-ze: se a Genova si contano 2.597dirigenti (e 1,15% il rapporto diri-genti/dipendenti), nelle altre pro-vince si precipita fino a toccare i 55dirigenti e 0,13% il rapporto diri-genti/dipendenti di Imperia. Contando anche i quadri, il mana-gement arriva a un 2,84% contro il2,94% a livello nazionale.Infine anche per la presenza femmi-nile è Genova a distinguersi con10,6% di manager donne (comun-que inferiore alla media nazionale di13,3%), seguita da Imperia (9,1%),La Spezia (8,7%) e Savona (8,2%).
NOVEMBRE 201240
LA TU PER TU CON...
a cura della redazione
TERRITORI
La particolare conformazione territo-riale della Liguria, una striscia costie-ra che diventa immediatamentemontuosa, ha da sempre condizio-nato le sue attività economiche eproduttive. Limitata è quindi l’agri-coltura, nonostante il clima favore-vole, concentrata su colture specia-lizzate, di qualità e redditizie come ifiori, gli ortaggi e la frutta. La pescanon può avere un grande peso no-nostante l’ampio sviluppo costiero,perché caratterizzato da fondali chesprofondano subito, quindi non mol-to pescosi. La concentrazione deglistabilimenti industriali (siderurgici,petrolchimici, chimici e metalmecca-nici) si ha tra Genova e Savona e a LaSpezia, dove vengono lavorate lematerie prime sbarcate nei porti con-tribuendo alle attività di commerciomarittimo e cantieristica navale.Grande importanza nell’economiaregionale la rivestono i servizi con ilturismo balneare innanzitutto. Questo sistema ha fatto registrare unpil pro capite di 21.052 euro nel2009 (dati Istat) che è un poco infe-riore alla media del Nord Italia, ma re-sta superiore alla media nazionale(20.043). Pare comunque che nono-stante le recenti difficoltà finanziariesi sopravviva: secondo il rapporto2012 di Bankitalia sull’economia del-le regioni in riferimento al 2011 l’at-tività produttiva è stata sostenuta dai
DIRIGENTI, QUADRI E DIPENDENTI LIGURI DEL SETTORE PRIVATO (2010)
Dirigenti Quadri Dipendenti % dir/dip
Genova 2.597 8.356 225.318 1,15Imperia 55 520 41.686 0,13La Spezia 241 932 51.341 0,47Savona 282 1.049 63.998 0,44TOTALE 3.175 10.857 382.343 0,83
Fonte: elaborazioni Manageritalia su dati Inps 2010terr
itor
i La Liguria
••10TERRITORI+american 16-11-2012 13:40 Pagina 40
Obiettivo lavoro
NOVEMBRE 201242
Manageritalia e Confcommercio attraverso il Cfmtaiutano i manager temporaneamente fuori dal mercato a riposizionarsi
Roberta Roncelli
ÈINUTILE NASCONDERLO, LA CRISI ECONOMICA
C’È e ha segnato tutti, nessuno escluso. Molti di noi, pur-
troppo, sono stati colpiti in modo drammatico, con la
perdita improvvisa del posto di lavoro. Le prime vittime
che si ritrovano a casa da un giorno all’altro sono soprat-
tutto i giovanissimi, ma anche gli over 45-50 sono colpi-
ti, soprattutto se manager. Con la differenza che questi ultimi sono for-
se più penalizzati, in quanto considerati dagli stereotipi imperanti o
troppo “vecchi” o troppo “costosi”. Senza contare tutti i risvolti econo-
mici e psicologici che solo chi ci è passato può davvero capire. Sembra
un paradosso: più sei qualificato, più ti porti dietro un bagaglio espe-
MANAGER E INSIEME PER RIPAR
••11CFMT_OBIETTIVO+interflora 16-11-2012 15:01 Pagina 42
a crescere nel prossimo futuro. Se-
condo quanto si legge nella nota di
aggiornamento del Def-Documen-
to di economia e finanza 2012, que-
st’anno il tasso di disoccupati do-
vrebbe arrivare al 10,8%, per poi
aumentare nel 2013 all’11,4%.
Managerattivo
In attesa della ripresa, cosa fare?
Quale consiglio dare a chi si trova
43
rienziale di tutto rispetto e più vie-
ni accantonato dalla società come
merce obsoleta. Questo nonostan-
te tantissime piccole e medie im-
prese, se non tutte, per stare sul
mercato e competere abbiano as-
soluto bisogno di gestione e pre-
senza manageriale.
La dimensione del problema “di-
soccupazione” non è da sottovalu-
tare se si considera che è destinata
Sembra un paradosso: più sei qualificato, più
ti porti dietro un bagaglioesperienziale di tutto
rispetto e più vieniaccantonato dalla società
come merce obsoleta
E IMPRESE,ARTIRE
••11CFMT_OBIETTIVO+interflora 16-11-2012 15:01 Pagina 43
Obiettivo lavoro
NOVEMBRE 201244
Competenze e strumenti per la ricerca del lavoro«Partecipare a questo corso è stato importanteper le competenze ottenute, ad esempio una dif-ferente modalità per trovare lavoro o preparareun curriculum, e per l’aiuto psicologico: trovere-te nel gruppo persone più in gamba di voi, altremeno in gamba, ma tutti nella stessa “ingiusta”situazione. Fortunatamente se ne esce, grazie an-che all’aiuto del gruppo. Per noi è stato fonda-mentale e continuiamo a sostenerci e ad aiutar-ci. Quindi, fate gruppo, ascoltate chi vi sta davan-ti, perché ha visto molte persone che prima di voihanno fatto questo percorso».
PAOLA CHERUBINI, ex dirigente che ha scelto di riposi-
zionarsi come consulente/professional nel settore It, dal qua-
le proviene, mettendo a frutto il suo know-how e il proprio
network, intraprendendo nel frattempo un’attività di inse-
gnamento in un campo completamente diverso.
Consapevolezza, networking, suggerimenti«È stato molto importante il contributo di “Co-mincio... da tre!” e degli altri corsi del Cfmt cheho frequentato. Mi sono sentito incoraggiatomolte volte nella scelta di avviare una società. Èvero che ero già abbastanza convinto, ma la mo-tivazione non è mai abbastanza e quindi ci sonostati tutta una serie di ausili psicologici che mihanno incoraggiato ad andare avanti su questastrada. Le persone che ho conosciuto all’internodi Cfmt sono stati elementi fondamentali dell’av-vio promettente della mia società. Durante il cor-so orientato all’imprenditoria mi sono stati datidei suggerimenti che mi hanno indirizzato versoil percorso più opportuno per avviare la mia ideadi impresa».
VITTORIO COSTA, fondatore e titolare di VividaWeb, The
OverBrowser Company, insieme a Vincenzo Capuano. Sono
due ex dirigenti che hanno deciso di fondare un’impresa a
partire da un’idea di business che consiste nella creazione di
un prodotto innovativo di mobile internet. Vittorio Costa con
il suo gruppo di lavoro è primo classificato al premio Me+We
2012, tenutosi in occasione dell’evento Managerattivo - Oc-
cupy the Future del 30 ottobre (vedi a pagina 72).
Esplorare nuovi punti di vista«Io non volevo farlo. Pensavo: “tempo perso, riu-niscono i manager a spasso, vado solo a raccoglie-re depressioni da aggiungere alla mia”. Ex postposso dire di essere molto soddisfatto: mi è statoutile, ho trovato amici e professionisti che ci han-no dato delle dritte anche inaspettate. Il grossovalore aggiunto di “Comincio... da tre!” è che titiene legato al mercato, perché comunque incon-tri manager che ancora lavorano e che ti posso-no dare il polso di quello che al bar con gli amicinon riesci a cogliere. Quindi è un percorso utile,sia dal punto di vista professionale che umano».
ANDREA SCIANNA, riposizionato come manager/diri-
gente in un’azienda multinazionale canadese con sede a Sa-
vona che si occupa di materiale rotabile (treni, metropolita-
ne, people mover, treni ad alta velocità e treni merci).
Affrontare la ricerca e il posizionamento«Dal punto di vista personale e professionale hotrovato questo percorso molto utile. Mi sento diconsigliarlo perché aiuta a “elaborare il lutto”,una frase forse scontata, ma sicuramente ti dà unamano a relazionarti con colleghi nella tua stessacondizione, iniziare a vedere quello che c’è fuori,parlare con esperti che ti portano a riflettere suquelle che sono le condizioni del mercato, le po-tenzialità e quelli che sono i modi di affrontare laricerca e il posizionamento».
DARIO MOLINAROLI, ex dirigente ricollocato come qua-
dro. È responsabile amministrativo e finanziario di una so-
cietà del padovano che fa parte di una multinazionale sve-
dese operante nel settore della refrigerazione industriale.
L’opinione di alcuni partecipanti di Comincio... da tre! (ora ricollocati)
••11CFMT_OBIETTIVO+interflora 16-11-2012 15:01 Pagina 44
45
in difficoltà? Prima di tutto, reagi-
re ed essere consapevoli delle pro-
prie capacità. Manageritalia e
Confcommercio, dal canto loro,
sin dal novembre 2009 hanno fir-
mato un accordo quadro che per
la prima volta dava il via a inizia-
tive per il sostegno dei dirigenti in
mobilità. Successivamente nel set-
tembre 2010 si sono mossi concor-
dando di affidare al Cfmt (Centro
di formazione management del
terziario) la promozione di politi-
che in grado di favorire la ricollo-
cazione dei dirigenti.
Così, dopo “Comincio… da tre!”,
nato nel 2010 per supportare il ma-
nager che ha perso il posto di lavo-
ro, e forte di questa consolidata
esperienza formativa, oggi il Cfmt
propone un progetto più articolato
e completo dal nome Manageratti-
vo, totalmente gratuito per i diri-
genti Manageritalia disoccupati:
l’importante è che al momento del-
l’iscrizione non sia trascorso più di
un anno dal licenziamento. Un pro-
getto che si snoda in più percorsi
per valorizzare e sostenere il ripo-
sizionamento professionale dei di-
rigenti e favorire sinergie con le im-
prese, soprattutto pmi, che hanno
la necessità di migliorare le oppor-
tunità di sviluppo e di crescita.
Come è strutturato
Nei primi tre mesi Managerattivo
prevede il percorso formativo di
11 giornate con l’affiancamento di
una “guida” che seguirà ogni par-
tecipante e lo aiuterà a migliorare
la propria attrattività sul mercato
NOVEMBRE 2012
DUE OPPORTUNITÀComincio... da tre! è un’iniziativa nata nel 2010 per supportare i mana-
ger che hanno perso il posto di lavoro attraverso un percorso concreto,
non formativo nel senso tradizionale del termine, che supporta il manager
nella costruzione di un piano d’azione per il proprio futuro professionale.
Il percorso fornisce un’occasione per ripensare e ridefinire le proprie capa-
cità e competenze con l’obiettivo di generare nuovi punti di vista su se stes-
si e sul contesto professionale in cambiamento; individuare prospettive pro-
fessionali percorribili, costruire buone decisioni sulle future scelte profes-
sionali, creare un piano d’azione e agire per realizzarlo. A questo percor-
so segue il progetto Me+We: costruiamo il futuro, che vuole mettere
insieme le passioni e il coraggio dei manager per generare nuove oppor-
tunità utilizzando e integrando armonicamente le forze dell’individuo
(“me”) con quelle del gruppo (“we”). Questo percorso è stato costruito
ascoltando suggerimenti e idee degli stessi manager interessati alla ricer-
ca di nuove opportunità professionali.
Per maggiori informazioni e iscrizioni www.cfmt.it
Milano: Roberta Corradini, tel. 02 5406311, [email protected]
Roma: Claudia Genola, tel. 06 5043053, [email protected]
••11CFMT_OBIETTIVO+interflora 16-11-2012 15:01 Pagina 45
NOVEMBRE 201246
Obiettivo lavoro
del lavoro, a capire meglio le esi-
genze e le aspettative per poi tra-
durle in un piano d’azione finaliz-
zato a sostenere lo sviluppo per-
sonale e professionale.
Una volta terminato il percorso,
se il manager non si è ricollocato
può accedere al secondo step
orientato esclusivamente alla via
imprenditoriale – “Me+We: co-
struiamo il futuro” – per svilup-
pare iniziative sperimentali e di
incubazione che possono favorire
la nascita di start-up.
A seguito dei percorsi formativi,
Managerattivo continua con “I
progetti aziendali”, volti a far in-
contrare, attraverso le organizza-
zioni territoriali di Manageritalia
e Confcommercio, aziende desi-
derose di crescere o affrontare al
meglio momenti di impasse con
manager di elevata esperienza
professionale certificati attraverso
i percorsi formativi del Cfmt.
A tal proposito, a metà ottobre è
partito il test pilota a Padova, do-
ve Ascom Confcommercio Vene-
to, Cfmt e Manageritalia hanno
incontrato delle aziende operan-
ti nel territorio. Scopo dell’incon-
tro è stato quello di raccogliere le
loro necessità e aiutarle a ideare
un progetto per lo sviluppo del-
l’azienda attraverso la creazione
di nuovi prodotti, l’apertura di
nuovi mercati, il miglioramento
dell’efficienza aziendale. Tutto
questo con l’affiancamento di
manager con skill elevate che
Cfmt certifica tra i partecipanti ai
percorsi “Comincio... da tre” e
“Me+We”.
Per uscire dalla crisi in cui versa
il nostro paese noi puntiamo su-
gli imprenditori, sui manager e
sulla valorizzazione del loro po-
tenziale. �
QUALCHE NUMERO
Nel periodo marzo 2010/luglio 2012 sono stati realizzati 28 per-
corsi del progetto “Comincio… da tre!”, che hanno registrato
complessivamente la partecipazione di 598 dirigenti. Di questi,
quelli che hanno ritrovato un incarico sono stati 465, pari al
78%: più alta la percentuale in Lazio e Lombardia, più bassa in
Emilia Romagna e Piemonte.
Il tempo medio Pur essendo cresciuto significativamente il tem-
po medio di riposizionamento professionale dei manager rispetto al
passato, i dirigenti del percorso “Comincio… da tre!” tendono ad
accorciarlo, rientrando nel circuito lavorativo in meno di 12 mesi e
abbattendo del 50% il costo sociale della disoccupazione media.
Il ruolo professionale I manager ricollocati come dirigenti so-
no il 29%. Subito dopo troviamo i manager con contratti atipi-
ci: rapporti di lavoro non inferiori a sei mesi e con una sola azien-
da con contratto di consulenza, collaborazione a progetto e tem-
porary manager (24%) e gli imprenditori (22%), seguono le pro-
fessioni liberali (15%) e i quadri (10%).
La dimensione aziendale Il 58% dei manager si è ricolloca-
to in piccole imprese, contro il 19% assorbito dalle grandi e il
23% dalle medie.
Il livello economico Il 42% ha visto diminuire sensibilmente
il proprio reddito di lavoro con un decremento superiore al 30%
rispetto al precedente stipendio, mentre il 30% ha subito una
riduzione dal 5 al 30%. Coloro invece che hanno visto rimane-
re invariato il proprio reddito sono pari al 20%. Un 8% ha visto
un aumento del reddito personale entro il 30%, mentre solo
l’1% ha avuto un incremento superiore al 30%.
Il network utilizzato Dato che per trovare un nuovo incarico
bisogna utilizzare al meglio tutte le strade utili, il network pro-
fessionale, inteso come la rete di contatti creati nella propria
esperienza lavorativa, è stato quello decisivo per il 45% dei ma-
nager rientrati nel mondo del lavoro, mentre il passaparola, so-
prattutto nelle reti socio-amicali, per il 27%. Inoltre, il network
focalizzato, inteso come appartenenza a organizzazioni, club e
reti professionali, come società specializzate nel recruiting ed he-
ad hunter, è stato determinante per il 18% dei dirigenti, men-
tre il network online e i social network per il 10%.
••11CFMT_OBIETTIVO+interflora 16-11-2012 15:01 Pagina 46
L
NOVEMBRE 201248
cattu
rati
CATTURATI DALLA RETE
Le mamme costituiscono da sempreil fulcro della vita della famiglia. Og-gi non solo offline. Da un recentestudio Nielsen negli Usa, emergeche le mamme sono un target par-ticolarmente attivo e influente an-che online: acquistano vestiti e gio-cattoli in rete, utilizzano social net-work da dispositivi mobili, usanol’internet tv più della media della po-polazione, un blogger su tre è mam-ma, solo per fare alcuni esempi. Se questo è lo scenario in un paesenel quale le donne sono da anni ol-tre la metà degli internauti, in Italiala maternità si propone come mo-tore alla digitalizzazione.Secondo una ricerca condotta daNielsen per Nostrofiglio.it e recen-temente diffusa, le mamme italia-ne con bambini tra 0 e 5 anni sonopiù tecnologiche delle donne in ge-nerale. Questo risultato non è ri-conducibile esclusivamente al fat-tore età, quanto piuttosto a un di-verso approccio alle tecnologie e aimedia da parte di questo particola-re segmento.La dotazione tecnologica delle in-tervistate, infatti, dimostra una pe-netrazione dei diversi strumenti digran lunga superiore rispetto alledonne nella stessa fascia d’età equindi una propensione alla rapidaadozione delle innovazioni: il 61%possiede uno smartphone (la per-centuale è di circa il 50% tra le don-ne), il 64% un lettore mp3 (controil 45%), il 25% un tablet e il 12%un e-reader (rispettivamente 17%e l’8% tra le donne in generale).Oltre una mamma su due dichiaradi non poter più fare a meno del pce oltre una su cinque dello smart-
phone. Solo il 20% delle intervista-te ammette di non poter rinuncia-re alla tv generalista e il 14% allasatellitare. Le mamme adottano gli strumentidigitali per necessità, non come unamoda o un lusso, ma per supporta-re (e sopravvivere) nel proprio viag-gio attraverso la maternità. Mammesempre più connesse, che trascorro-no online più di tre ore e mezza algiorno da pc e/o mobile. L’84% del-le intervistate dichiara di collegarsida casa. Oltre una su tre naviga at-traverso il telefono cellulare. A que-ste due modalità di connessione cor-rispondono due differenti “espe-rienze di tempo”. Da un lato quelloal computer, che si configura comeun tempo dedicato, in cui le mam-me – nella comodità della propriaabitazione o sul posto di lavoro –hanno la possibilità di approfondirei temi di interesse. Dall’altro quellotramite telefono cellulare, che si de-linea come tempo ritagliato all’inter-no di momenti di “transizione” (ti-picamente gli spostamenti) e quindirisparmiato per poter essere reim-piegato. Detto altrimenti, il luogo diconnessione e il tempo in cui questoavviene esprimono di volta in voltaun utilizzo strategico o tattico del ca-nale digitale finalizzato a supporta-re i propri impegni e la propria vitarelazionale.Internet costituisce per le digitalmoms italiane lo strumento per te-nersi in contatto con il mondo e in-formarsi: inviare e ricevere email,leggere siti di news, consultarequelli specializzati sull’infanzia, cer-care e condividere esperienze suisocial media. Quest’ultima è anche
Cristina Papini
MAMME CONNESSE
Nielsen è un’azienda globale con posi-zione di leadership nelle misurazioni e in-formazioni di marketing relative a con-sumer, retail, advertising, televisione, in-ternet, mobile e altri media. È presentein oltre 100 paesi con sedi a New York,Usa e Diemen, Olanda. Cristina Papini èresearch & analytics director. Per maggio-ri informazioni: www.nielsen.com/it.
••12CATTURATI_RETE 16-11-2012 14:36 Pagina 48
NOVEMBRE 2012 49
la prima attività online da smart-phone e tablet.
Smartphone e tabletI telefoni di ultima generazione e itablet costituiscono importanti risor-se per la vita familiare e domesticasia dal punto di vista affettivo chepratico, una sorta di telecomandiper la nuova vita: dall’accesso ai con-tenuti per la famiglia a quelli dedica-ti ai bambini, coordinamento delleattività familiari, ricerca delle offerteper gli acquisti di casa. Il 40% dellemamme condivide immagini e videolegati alla famiglia tramite il cellula-re. Il 14% integra l’utilizzo delle tec-nologie mobili nel processo di acqui-sto di generi alimentari, dichiarandodi consultare ricette quando si trovasu un punto vendita.Gli impegni della maternità ridise-gnano l’ecosistema mediale delladonna e impongono un cambia-mento nei consumi dei mezzi suc-cessivi alla nascita dei figli. Mentreoltre la metà delle intervistate di-chiara di aver ridotto il tempo dedi-cato alla fruizione dei media tradi-zionali (tv e stampa), circa un terzorivela di avere aumentato quello le-gato a specifiche attività online.Cresce naturalmente la consultazio-ne dei siti dedicati a questo partico-lare periodo della vita, che costitui-scono il canale privilegiato per la co-noscenza di nuovi prodotti dedicatial target (48% vs 42% della tv), tut-tavia il ricorso al commercio elettro-nico, la consultazione dei siti di cou-poning e l’utilizzo dei servizi di on-line banking si configurano comeparte di una più ampia strategia te-sa a ottimizzare i tempi della gior-
nata e le risorse economiche dellafamiglia. Si tratta di una mamma“tuttofare”, le cui attività risultanovariegate e incrementate con la ma-ternità: si occupa in prima personadegli acquisti alimentari (82%) e diabbigliamento (80%) dei propri pic-coli, delle utenze domestiche comeluce, gas, telefonia e internet(42%), delle vacanze (32%), dellatecnologia (28%) o di auto e moto(16%). Cosicché, da un lato lemamme di oggi mostrano di avereuna spiccata anima tecnologica,dall’altro la stessa esperienza dellamaternità spinge all’utilizzo di servi-zi evoluti al fine di gestire al meglioi moltiplicati impegni.Nel rapporto mamma-figlio entra apieno titolo il digitale. Oltre una sudue afferma di utilizzare internetcon il proprio piccolo. Chi possiedeun tablet, lo lascia utilizzare, anchein autonomia, al proprio bambino(53%). Otto mamme su dieci consi-derano smartphone e tablet unabuona soluzione per l’intretteni-mento dei figli, un passatempo, ungioco sempre disponibile e poco in-gombrante. Ben il 70% ritiene chequesti strumenti abbiano un ruoloformativo nella crescita, anche seuna larga maggioranza teme chel’utilizzo massivo e precoce non siapositivo per la salute. I bambini sem-brano avere le idee più chiare: il54% preferisce smartphone e tabletai giochi tradizionali, secondo quan-to affermano le stesse mamme.
Privacy dai confini meno definitiMeno resistenza quindi a concede-re la tecnologia ai figli, ma anchemeno resistenza verso quelle attivi-
tà online che denotano un utilizzo“evoluto” del mezzo come l’acqui-sto online o la condivisione in rete.In merito a questo secondo aspet-to, il 27% delle mamme dichiara dicommentare post su blog specializ-zati su infanzia e maternità, mentreil 64% utilizza i social network perintrattenere rapporti interpersonalie pubblicare aggiornamenti sulproprio bambino. In pochi anni sembra essere radi-calmente cambiata l’attenzioneverso la diffusione dei contenutisensibili: solo un quinto delle mam-me è molto d’accordo nel conside-rare i social network una rinunciaalla privacy.
••12CATTURATI_RETE 16-11-2012 14:36 Pagina 49
Fondo Mario Negri
NOVEMBRE 201250
Dopo il via libera della Covip, sono in vigore da ottobre le modifiche allo statuto e al regolamento del Fondo sottoscritte dalle parti costituenti
Mario Alaimo
Anche se a prima vista il risultato può sembrare il
semplice adempimento di una formalità, le mo-
difiche approvate dal consiglio di amministrazio-
ne del Fondo sono frutto di una lunga e comples-
sa attività.
Prima di giungere alle decisioni finali, infatti, la
commissione incaricata di elaborare le modifiche si è cimentata in un
impegnativo lavoro di esame e di valutazione di varie proposte. I la-
vori sono stati supervisionati dal professor Pasquale Sandulli, esper-
to della materia giuridica-previdenziale, profondo conoscitore del-
l’evoluzione normativa della previdenza complementare avvenuta
negli ultimi decenni.
Le modifiche introdotte tengono nella dovuta considerazione le segna-
lazioni tecniche formulate dall’Autorità di vigilanza che, in qualità di
ente verificatore della conformità al quadro normativo generale di rife-
rimento, è stata opportunamente contattata per acquisire conferme e os-
servazioni durante l’elaborazione delle modifiche.
Di particolare importanza sono stati, inoltre, l’indirizzo e il sostegno del-
le parti costituenti (Confcommercio, Confetra e Manageritalia) sul dise-
gno complessivo di riordino.
Per una più approfondita comprensione del processo di aggiorna-
mento affrontato va considerata la particolarità della posizione del
Fondo: esistente dal 1957, al subentro della disciplina della previden-
za complementare (basata sul sistema tecnico della capitalizzazione),
si è trovato a dover avviare radicali riforme per superare l’allora vi-
gente regime di ripartizione.
STATUTO E REGOLAMENTO,
AL VIA LEMODIFICHE
••13FONDO.NEGRI.ALAIMO 16-11-2012 13:45 Pagina 50
STATUTOSINTESI DELLE PRINCIPALI MODIFICHE
DURATA ILLIMITATA DEL FONDO E ASSENZA DI SCOPO DI LUCROIntroduzione delle previsioni relative alla durata illimitata del Fondo, fatte salve le
ipotesi di scioglimento, al possesso della personalità giuridica e all’iscrizione all’al-
bo dei fondi pensione, nonché all’assenza di scopo di lucro (art. 1, commi 5 e 6).
OBBLIGHI DERIVANTI DALL’ISCRIZIONEIndicazione degli obblighi derivanti dall’iscrizione al Fondo, precisando che l’iscri-
zione comporta in ogni caso l’obbligo di versamento della quota associativa previ-
sta dalla contrattazione collettiva (art. 2, comma 5).
VERSAMENTO TFR PREGRESSOIntroduzione della previsione relativa alla possibilità di destinare al Fondo anche il tfr
pregresso, effettuata attraverso un rinvio al regolamento per l’individuazione delle
condizioni e modalità di conferimento dello stesso al Fondo (art. 3, comma 7).
GOVERNANCEL’assetto di governance, che è stato rivisto, in particolare, integrando e specifican-
do le attribuzioni proprie degli organi collegiali e richiamando espressamente il pos-
sesso dei requisiti di professionalità, onorabilità nonché l’assenza delle cause di in-
compatibilità e ineleggibilità (artt. 6-12).
STANZIAMENTI PER LA CONCESSIONE DI MUTUI IPOTECARI AGLI ISCRITTIIn materia di investimento delle disponibilità, viene inserita la previsione di uno
stanziamento complessivo per concessione di mutui ipotecari (art. 14, comma 1,
lett. c).
REDAZIONE BILANCIO TECNICOPeriodicità con la quale viene redatto il bilancio tecnico-attuariale, che passa da
triennale ad annuale (art. 17, comma 3).
REQUISITI PER LE PRESTAZIONISono state trasferite dal regolamento allo statuto (att. 19-25) le norme definitorie
dei requisiti per le varie tipologie di prestazione.
AGGIORNAMENTI STATUTARIAttribuzione al consiglio di amministrazione della facoltà di apportare allo statuto
le modifiche che si rendessero necessarie a seguito della sopravvenienza di dispo-
sizioni normative o delle parti istitutive (art. 26, comma 2).
NOVEMBRE 2012 51
L’adeguamento funzionale e nor-
mativo alle prescrizioni della leg-
ge istitutiva del sistema della pre-
videnza complementare è iniziato
sin dal 1994 ed è proseguito con
successive modifiche delle norme
statutarie e regolamentari.
L’evoluzione è ancora in divenire
e sarà completata al termine del
piano di riallineamento in fase di
attuazione in conformità ai detta-
mi dell’art. 20 del decreto legisla-
tivo 252/2005.
CRITERI E LINEE GUIDA
Di seguito un riepilogo sintetico
dei criteri che hanno determinato
gli aggiornamenti dei vari punti.
Per un approfondimento più com-
pleto rimandiamo ai box pubbli-
cati in queste pagine e alla consul-
tazione diretta di “Statuto e rego-
lamento” sul sito www.fondone-
gri.it.
Permanenza della distinzione tra
statuto e regolamento
Pur avendo ben presenti la pro-
spettiva e l’opportunità di con-
centrare in un unico documento,
di rango statutario, il complesso
delle disposizioni che presiedo-
no alla disciplina dei rapporti
con gli iscritti, la natura origina-
ria e la configurazione giuridica
del Fondo richiedono di dover
mantenere la distinzione tra sta-
tuto e regolamento.
È ancora forte, infatti, l’esigenza di
conservare la separazione tra le
norme destinate alla caducazione
nella fase di diritto transitorio, da
••13FONDO.NEGRI.ALAIMO 16-11-2012 13:45 Pagina 51
Fondo Mario Negri
collocare nel regolamento, da quel-
le frutto dell’adeguamento, da in-
serire all’interno dello statuto.
Le opportunità sopra accennate,
comunque, hanno trovato signi-
ficativa realizzazione con la tra-
slazione dal regolamento alla se-
de statutaria delle disposizioni
definitorie, specialmente in am-
bito prestazionale; come pure le
disposizioni sulla contribuzione
e la relativa obbligazione; non-
ché quella di una partecipazione
alle spese di gestione da parte
degli iscritti cessati dal servizio
che mantengono la propria iscri-
zione al Fondo.
Iscrizione obbligatoria
Il profilo dell’obbligatorietà costi-
tuisce ancora la deroga più rile-
vante e l’elemento essenziale del-
la normativa sulla quale si artico-
la il Fondo, venendo a incidere in
tema di finanziamento per effetto
delle iscrizioni.
Sul punto, per quella che senz’altro
è una caratteristica particolare del
Fondo Mario Negri, occorre mette-
re in luce che, nel recente dibattito
sulla riforma del sistema previden-
ziale, sono emerse proposte fina-
lizzate a consentire ai lavoratori un
adeguato tasso di sostituzione tra
la pensione complessiva e il reddi-
to alla cessazione del rapporto di
lavoro, rendendo obbligatoria la
previdenza complementare.
Il previsto perdurare della crisi
economica nei prossimi anni, tut-
tavia, appare rendere difficilmen-
te attuabile tali proposte. Fasce so-
ciali sempre più ampie hanno
sempre meno risorse per soddi-
sfare anche i bisogni primari; la di-
scontinuità nei rapporti occupa-
zionali e la diffusione dei rappor-
ti precari sono in aumento.
Le attenzioni per la governance
Il riassetto delle disposizioni sugli
organi amministrativi del Fondo,
dal punto di vista quantitativo,
NOVEMBRE 201252
costituisce la parte più consisten-
te delle disposizioni di aggiorna-
mento dello statuto.
Si tratta di interventi attuati, sep-
pure nel rispetto della connotazio-
ne prevalentemente fondativa del
Fondo Mario Negri, avendo a rife-
rimento il modello statutario pre-
disposto a suo tempo dalla Covip.
A questo modello si è attinto per
integrare e specificare le attribu-
REGOLAMENTOPREVISIONI NORMATIVE CONSERVATE NEL REGOL A
ISCRIZIONI: SPORTELLO UNICO PER DIRIGENTILe denunce di iscrizione (art. 3) vengono disposte tramite uno sportello uni-co con validità per tutti i fondi e istituti contrattuali della categoria.
VERSAMENTO CONTRIBUZIONE E TFR PREGRESSOLe modalità di versamento della contribuzione, con particolare riguar-do alla destinazione al Fondo del tfr pregresso, laddove previsto dallacontrattazione collettiva o individuale (art. 4).
SPESE LEGALI PER RECUPERO CONTRIBUTIViene stabilito (art. 8) che, effettuato il recupero dei contributi, le spe-se legali non rimborsate riducono l’importo dei contributi da accredi-tare nella posizione dell’iscritto.
DETERMINAZIONE MISURA PENSIONEI criteri per determinare la misura della pensione di vecchiaia e di inva-lidità, della pensione ai superstiti e di quella di reversibilità (artt. da 10a 25).
CASI DI REVOCA DELLA PENSIONE DI INVALIDITÀVengono disciplinati (art. 18) i casi di revoca della pensione di invalidi-tà e il rimborso dell’eventuale indebito.
BENEFICIARI DELLA PRESTAZIONE IN CASO DI DECESSOViene specificato l’ordine di attribuzione delle prestazioni in caso didecesso tra i diversi possibili beneficiari (art. 19 e 27): quelli designa-ti dall’iscritto o, in mancanza, quelli indicati dalle norme del Fondo e,in mancanza di questi, gli eredi.
••13FONDO.NEGRI.ALAIMO 16-11-2012 13:45 Pagina 52
53
ne, tra l’altro, è stata prevista la de-
libera di approvazione del Bilan-
cio tecnico periodico, l’adozione
dei provvedimenti per favorire
l’equilibrio finanziario del Fondo
e attuare l’allineamento alle nor-
me del decreto legislativo 252/05.
Per il comitato esecutivo è stata in-
serita una serie di attività quali le
informative nei confronti degli
iscritti, la definizione dei criteri
per la determinazione della pen-
sione in rendita, le decisioni sui ri-
corsi, l’esercizio del diritto di voto
per i valori mobiliari, le valutazio-
ni sui risultati delle gestioni assi-
curative e mobiliari.
Per il collegio sindacale è stata me-
glio definita l’attività di competen-
za e richiamati gli obblighi per le
eventuali segnalazioni alla Covip.
In materia di amministrazione è
stato poi inserito un elenco di atti-
vità di competenza del Fondo.
CONCLUSIONI
Il testo dello statuto aggiornato,
nel suo insieme, appare oggi or-
ganicamente più completo che in
passato: l’ampliata e approfondi-
ta articolazione delle attribuzio-
ni per i vari organi sociali, i rife-
rimenti essenziali in materia pre-
videnziale.
I temi finora non presenti nello
statuto lo rendono un più idoneo
documento di riferimento per i
diversi soggetti utilizzatori: par-
ti costituenti, componenti gli or-
gani amministrativi, struttura
del Fondo, iscritti, terzi.
Il regolamento, come già segnala-
to, è stato snellito per l’effetto
combinato di semplificazioni e
trasferimenti di norme essenziali
nello statuto, anche se arricchito,
per contro, da alcune previsioni.
Tra queste si evidenziano i mecca-
nismi unificati di contatto dei di-
rigenti e delle relative aziende con
i vari enti del welfare della catego-
ria (sportello unico per l’iscrizio-
ne dei dirigenti). �
NOVEMBRE 2012
zioni dei diversi organi statutari
secondo le competenze che gli
sono proprie con la previsione,
per la nomina dei componenti,
del possesso dei requisiti di ono-
rabilità e professionalità delinea-
ti da uno specifico decreto mini-
steriale, peraltro già applicato
dal Fondo in ogni occasione di
rinnovo delle cariche.
Per il consiglio di amministrazio-
L AMENTO, ANCHE CON MODIFICHE
LIQUIDAZIONE IN CAPITALEI casi in cui può essere richiesta la liquidazione in capitale, ovvero eser-citato il diritto al riscatto, introducendo la possibilità di riscatto parzia-le (artt. 26 e 27).
PRESCRIZIONELa prescrizione del diritto al riscatto, stabilita in dieci anni, nonché laprescrizione in cinque anni del diritto ai ratei di pensione già liquidatie non riscossi (art. 28).
COPERTURE RISCHIO INVALIDITÀ E DECESSOIl mantenimento delle coperture assicurative per invalidità e decesso(art. 29) resta operante per tutti gli iscritti cessati dal servizio con il re-quisito di almeno cinque anni di anzianità contributiva, per la durata di12 mesi dalla cessazione, salvo conservazione nel caso di prosecuzio-ne volontaria dei versamenti.
CONVERSIONE IN CAPITALE DI RENDITERiapertura dei termini, fino al 30/6/2013, con possibilità per i pensio-nati del Fondo entro il 31/12/2006 di richiedere la liquidazione in capi-tale delle rendite in godimento inferiori ai 5mila euro annui (art. 42,comma 2).
REVISIONE COEFFICIENTI DI PENSIONAMENTOIntroduzione della disposizione di cui all’accordo tra le parti istitutivesui coefficienti da applicare per la determinazione delle prestazioni inrendita liquidate dall’1/1/2010, con previsione di revisione almeno ognitre anni (art. 46).
••13FONDO.NEGRI.ALAIMO 16-11-2012 13:45 Pagina 53
NEL CUORE DELLEDOLOMITI 33a COPPA DI SCI MANAGERITALIAe settimana biancadal 3 al 10 febbraio a Corvara, Bolzano
NEL CUORE DELLEDOLOMITI
INIZIATIVE MANAGERITALIA
ISCRIZIONI E PRENOTAZIONI ENTRO IL 10 GENNAIOPotete scaricare la scheda di iscrizione dal sito www.manageritalia.it (eventi e iniziative >> sport e tempo libero >> coppa di sci).
P e r m a g g i o r i i n f o r m a z i o n i w w w. m a n a g e r i t a l i a . i t o p p u r e 0 2 2 9 5 16 0 2 8
33a COPPA DI SCI MANAGERITALIAe settimana biancadal 3 al 10 febbraio a Corvara, Bolzano
••18OUR_POINT+sci 16-11-2012 13:52 Pagina 54
NOVEMBRE 2012 55
OUR INITIATIVE:“UN FIOCCO IN AZIENDA”
The arrival of a baby in the workplace still represents a delicate time in the
relationship between a company and a working woman. In Italy one third of
working women abandon their work after giving birth and approximately
fifty percent of working women experience some difficulties during their
maternity due to the relationship with their employer, with the result that
Italian companies loose professionalism, skills and expertise. In Italy only
45% of active women are employed compared to 60% in the 27 member
countries of the European Union and 70% in the more advanced countries.
Manageritalia has launched a project to defend maternity in the company:
“Un fiocco in azienda”. The initiative foresees information concerning the
bureaucratic procedures, a training course that enables the mother to stay
in contact with the company’s activities, if she wishes, also during her
maternity and a guidance interview on returning to the company to ensure
the best professional reintegration.
The advantages for the company are represented by an improvement of the
internal atmosphere, greater productivity of the mothers to be and the new
mothers, a reduced dropout rate from work, positive visibility from outside
the company. The programme begins when the working woman announces
her maternity to the company and ends when the new working mother
returns to work. No particular costs to be borne by the company are foreseen.
The company can anticipate the 30% Inps (National social security Institute)
contribution using at least 20% of the wage/salary during the optional period,
at the working woman’s request. The amount paid in advance will be deducted
gradually from the wage/salary when the new working mother returns to
work. “Un fiocco in azienda” is an initiative that was developed in the
Lombardy Region, but that Manageritalia wants to extend throughout Italy.
OURPOINTOF VIEW
••18OUR_POINT+sci 16-11-2012 13:52 Pagina 55
NOVEMBRE 2012 57
Primo pianoDI BUON GRADO
LLa nascita del cocktail è rivendica-ta dal villaggio irlandese di Foy-nes, nella contea di Limerick, nelcui bar pare che venisse servito uncurioso mix locale per ristorare ipasseggeri delle traversate trans-atlantiche. Secondo un’altra ver-sione, più consolidata, l’elabora-zione della bevanda si deve all’in-ventiva di Joe Sheridan, capo bar-man presso l’aeroporto irlandesedi Shannon. Qui, in un giorno im-precisato del 1942, giunsero inpiena notte alcuni passeggeri,stanchi e infastiditi per la cancel-lazione del loro volo a causa del-le avverse condizioni atmosferi-che. Sheridan pensò di servire lo-ro un drink robusto e corroboran-te, in modo da rinfrancarli imme-diatamente. Preparò così un caf-fè molto forte, aggiunse zucche-ro e whiskey e guarnì con panna.Quando i passeggeri gli doman-darono se si trattasse di caffè bra-siliano, Sheridan replicò con leparole che l’avrebbero poi resofamoso: «No, è caffè irlandese(Irish coffee)».A Shannon capitò poi l’america-no Stanton Delaplane, giornalistae scrittore di viaggi, che ebbe mo-do di assaggiare l’Irish coffee e neportò la ricetta a casa, al “Buenavista hotel” di San Francisco, do-ve convinse il barman a ricrearnela formula. La cosa ebbe succes-so, al punto che il Buena vista ho-
Piero Valdiserragr
adoL’IRISH
COFFEE
LA RICETTA DEL CLASSICO IRISH COFFEE
tel rintracciò Joe Sheridan e lo in-dusse a trasferirsi in California,dove continuò a preparare la suaricetta divenuta ormai celebre –oggi nel bar di questo albergovengono serviti più di duemilaIrish coffee al giorno. L’invenzione di Sheridan fu in re-altà un adattamento ben riuscito.Da secoli infatti gli irlandesi ag-giungevano whiskey al tè, e l’in-tuizione del barman di Shannonfu quella di introdurre invece ilcaffè, più gradito ai viaggiatoriaeroportuali, completando poicon gli altri ingredienti. L’Irish coffee è un cocktail velluta-to, molto caldo e forte, particolar-mente indicato dopo cena, so-prattutto nelle stagioni autunna-le e invernale. A volte, anche senon troppo di frequente, vengo-no aggiunte spezie quali la nocemoscata e la cannella, oppurescaglie di cioccolato. Molti paesi hanno utilizzato unprodotto del luogo per creare la lo-ro versione nazionale dell’Irish cof-fee. Troviamo così lo Scotch coffee(con whisky scozzese), il Frenchcoffee (con brandy o cognac), loSpanish coffee (con sherry), il Rus-sian coffee (con Vodka), il Jamai-can coffee (con rum o Tia Maria).Esiste anche una variante più esti-va, nella quale al posto del caffècaldo si usa quello shakeratofreddo.
Direttamente in un bicchiere termico con stelo si versano 9 cl di caffè bollente e 4 cl diwhiskey irlandese. Si aggiunge un cucchiaino di zucchero di canna. Si mescola e si scal-da il tutto, con la lancia di vapore, senza raggiungere l’ebollizione. Si stratifica poi la cre-ma di latte semimontata, nella quantità di 3 cl, facendola scorrere lungo il dorso di uncucchiaino lungo da bar. In questo modo, lo strato scuro caldo e quello freddo bianco so-prastante rimangono ben separati e dif feriscono sia per il colore sia per la temperatura.
••19diBUONgrado+tramonte 16-11-2012 13:52 Pagina 57
58
LIFESTYLE
Eliana Sambrotta
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NOVEMBRE 2012
••20RUBRICHE+zurich/promes 19-11-2012 13:14 Pagina 58
Christmas timeLa casa di Babbo NataleSe andare in Lapponia diventa troppo impegnati-vo, vicino a Milano esiste una casa dove si può re-spirare l’atmosfera del paese natio di Babbo Na-tale. Il proprietario regala ogni anno un fanta-stico spettacolo che lascia incantati grandi e pic-cini. Dopo il tramonto, come per magia, comin-ciano a prendere forma stelle, angeli, abeti erenne trapuntati di mille luci di ogni dimensio-ne e colore.Visitabile solo dall’esterno dal 7 dicembre al 6 gennaio - via dei Platani 31 - Melegnano (Mi)www.lacasadibabbonatale.com
Il paese degli iglooVuoi trascorrere una notte d’incanto in un igloo, co-me un vero eschimese? In Svizzera questa esperienzaè diventata ormai un classico da vivere in ben sette vil-laggi, su tutti quello di Zermatt, il più noto per la suamagnifica vista sul Cervino. Ogni villaggio ha il suofascino caratteristico ed è studiato sia per coppiette ro-mantiche che famiglie numerose. Suggestive casetteghiacciate artisticamente decorate, ma niente paura:di notte il tepore è assicurato da caratteristiche pellidi agnello e dai sacchi a pelo termici.www.iglu-dorf.com; tel. 0041416122728
Il presepe viventeA Petrignano d’Assisi, nello storico castello medievale ognianno si ricostruisce l’ambiente ebraico dove 2000 anni fa av-venne il miracolo della natività.Tra giochi di luci e ombre, alcalar del sole prende forma il presepe vivente in un ambien-te storico ricostruito fin nei minimi dettagli dagli operosi abi-tanti del luogo. Una vera e propria magia che non manche-rà di colmare l’animo e il cuore di adulti e bambini di in-cantevole meraviglia. www.presepepetrignano.it
NOVEMBRE 2012 59
FUORI UFFICIO
Roberta Roncellifu
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Mercatini tradizionali
Molto presto in ogni regione d’Italia spunteranno itanto amati mercatini di Natale. Ma se vuoi visitare ipiù caratteristici, devi spostarti in Alto Adige: Bolza-no, Merano, Bressanone, Brunico e Vipiteno. E con laMobilcard potrai muoverti sui mezzi pubblici, di mer-catino in mercatino, per tutto il tempo che ti occorre,a un prezzo decisamente modico.www.suedtirolerland.it
••20RUBRICHE+zurich/promes 19-11-2012 11:07 Pagina 59
NOVEMBRE 201260
Sono trascorsi esatta-mente 400 anni (era il1612) dalla pubblica-zione del primo voca-bolario della linguaitaliana per conto del-l’Accademia della Cru-sca. Per celebrare que-sto anniversario è sta-ta pubblicata l’edizio-ne anastatica, con le
tavole riprodotte dalla versione ori-ginale. Il volume, in carta corollaavorio, oltre a essere un “feticcioper bibliofili” è allo stesso tempouno strumento di consultazionedotto. Le copie possono essere or-dinate contattando la casa editriceEra Edizioni (www.ediera.com). Cofanetto con fascicolo di presen-tazione e cd rom. Vocabolariodella Crusca (edizione anastati-ca), pagg. 1.000, da € 470 a €
590 a seconda della rilegatura (te-la, mezza pelle naturale, pelle).
l
Secoli di parolePer gli appassionati di storia, aral-dica e genealogia, un repertoriomesso a punto dalla Società aral-dica genealogica internazionale,con migliaia di informazioni eaneddoti sulle famiglie nobili enotabili d’Italia. La metodologiaapplicata nella ricerca ha presup-posto una verifica rigorosa dellefonti disponibili (archivi, bibliote-che, atti e documenti d’epoca).Attraverso le pagine di questi vo-lumi si scopre che molti nobili ita-
liani oggi sono imprenditori e ma-nager e ricoprono posizioni chia-ve non solo nelle aziende ma an-che nella società civile, in Italia eall’estero. Quattro volumi illustra-ti rilegati in tela rossa e fregi a sec-co e color oro in cofanetto (per in-formazioni sull’opera e richieder-ne una copia [email protected]).Annuario della nobiltà italia-na, S.A.G.I., pagg. 8.400, € 920.
Davide Mura
LIBRI strenne
Pittura di enigmiLa mostra alle Scuderie del Quirinale di Roma ha pre-sentato al pubblico italiano un periodo fecondo perle belle arti, il XVII secolo nei Paesi Bassi, con un ex-cursus sui protagonisti di quell’epoca, tra cui CarelFabritius, Pieter de Hooch, Emanuel de Wit-te, Gerard ter Borch, GerritDou, Nicolaes Maes, GabrielMetsu, Frans van Mieris e Ja-cob Ochtervelt. Su tutti spiccaperò Johannes Vermeer (1632-1675), artista misterioso (la suafama è affidata a poche opere disicura attribuzione e a notizie bio-grafiche scarse) che benché oggi siaconsiderato a pieno diritto uno dei
grandi maestri della pittura olandese del Seicento,per ben due secoli dopo la sua morte cadde nel-l’oblio. Silvana Editoriale ha pubblicato un volumededicato a tutti i dipinti dell’artista (oltre 30, non
solo quelli più noti come La ragazza conl’orecchino di perla) che esplora la produ-zione di questo enigmatico genio dell’ar-te, seguendo la sua vicenda umana e of-frendo uno sguardo completo sull’inter-pretazione dei quadri, che vedono spes-so protagonisti uomini e donne dellaclasse media intenti alle loro faccen-de. Il volume è curato dallo storico esaggista Renzo Villa.Vermeer, l’opera completa, Silva-na Editoriale, pagg. 160, € 28. lib
riStemmi in azienda
Renzo Villa
VERMEERL’opera completa
Silvana Editoriale
••20RUBRICHE+zurich/promes 16-11-2012 13:58 Pagina 60
NOVEMBRE 2012 61
Daniela Fiorino ([email protected])
LETTEREle
tter
e
In base alla sua data di nomina/assunzione, lasua retribuzione mensile contrattuale è com-posta da un minimo base di 2.214 euro e daun’ulteriore voce, che noi denominiamo “su-perminimo contrattuale”, dove devono con-fluire tutti gli aumenti contrattuali intervenutidal gennaio 2001 al gennaio 2011. Per gli an-ni successivi al 2011 dovremo attendere il rin-novo del ccnl, scaduto il 31 dicembre 2011.Il ccnl per i dirigenti operanti presso le aziendedi autotrasporto e spedizione merci, nel perio-do sopra indicato (anni dal 2001 al 2011) nonprevede aumenti retributivi in cifra fissa, ugua-li per tutti, ma aumenti determinati applicandouna percentuale, stabilita di volta in volta, sullaretribuzione mensile di fatto, in modo da ga-rantire l’effettivo recupero del potere d’acqui-sto della retribuzione complessivamente perce-pita dal dirigente. Sono esclusi dalla rivalutazio-ne operata dal ccnl le provvigioni, i premi di pro-duzione, le partecipazioni agli utili e le eroga-zioni economiche a carattere occasionale.Gli aumenti retributivi contrattuali possono es-sere assorbiti da eventuali superminimi indivi-duali sulla base dei criteri fissati dai singoli ac-cordi di rinnovo. Ad esempio, l’ultimo accordosottoscritto (quello del 31 marzo 2010) preve-de che gli eventuali assorbimenti potranno es-sere operati unicamente sugli importi erogatidalle aziende dal 1° gennaio 2010 alla data distipula dell’accordo di rinnovo, con esclusione
di eventuali importi erogati una tantum a tito-lo di liberalità.Infine, occorre fare attenzione a non confon-dere il “minimo contrattuale mensile”, di cuiall’art. 6 del Testo Unico 6 aprile 2005*, con la“retribuzione minima mensile di fatto”, intro-dotto dall’accordo del 31 luglio 2007 e confer-mato dal successivo del 31 marzo 2010.La retribuzione minima mensile costituisce, in-fatti, una sorta di salvaguardia nel caso in cui ildirigente di recente assunzione/nomina nonpercepisca importi individuali in aggiunta allaretribuzione contrattuale.In questa ipotesi, infatti, le aziende devonoeventualmente integrare la retribuzione con-trattuale della somma necessaria a raggiunge-re il valore stabilito di anno in anno dal ccnl.Sulla base di tale meccanismo la retribuzionemensile di fatto del dirigente non poteva esse-re inferiore a 2.320 euro nel 2007, a 2.450 eu-ro nel 2008/09, a 2.700 euro nel 2010 e a3.000 euro dal 1° gennaio 2011.Le segnaliamo che, tra i servizi garantiti agli as-sociati Manageritalia, è inclusa la possibilità dirichiedere una verifica dei fogli paga, rivolgen-dosi agli uffici della propria Associazione terri-toriale.
*Pari a 2.214 euro mensili per i dirigenti nominati
dal 1° settembre 1997 e a 2.780 euro mensili per i
dirigenti nominati precedentemente a tale data.
Sono un dirigente e opero nel settore autotrasporti e spedizioni. Ho dei dubbi sulla cor-rettezza dei dati retributivi indicati in busta paga dal consulente del lavoro e vorrei unavostra consulenza in merito. Sono stato assunto come dirigente presso l’attuale azien-da dal 1° luglio del 2000 e la mia retribuzione è rimasta invariata dal 2010.
E.S. - Torino
La retribuzione contrattuale per i dirigenti dei trasporti
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te dai giornali – non è bella a ve-dersi. La scena di un bambino ur-lante strattonato per le braccia e legambe da opposte squadre (quel-la del padre “prelevante” e quelladella madre “resistente”) è orripi-lante. Non è certo che ci sia anchel’assistenza di psicologi, sembrache la loro presenza non guastimai.Tuttavia da una serie di errori gravisi è probabilmente imparato qual-cosa. La prossima volta si userà unagabbia su ruote imbottita e pienadi giocattoli e ci metteremo dentro– per il primo tratto del trasferi-mento – anche la madre e una psi-cologa. Non si erano forse racco-mandati i giudici che avevano ordi-nato la consegna di Leonardo dal-la madre al padre di “operare nel-le forme più discrete e adeguate alcaso”? Allora aggiungeremo at-torno alla gabbia una squadra diagenti di pubblica sicurezza vestitida clown con relativa trombetta.
Nella periferia rurale di Changsha(Cina centrale) si sta costruendo ilgrattacelo più alto del mondo(220 piani e due sotterranei perun’altezza di 838 metri). La com-pagnia di costruzione cinese Bro-
Guido Gay
ioto
cco!
Consigli per il trasferimento di bambini
La curadei dettagli
Compensimodesti
Dov’è finito il piccolo Leonardo diCittadella di Padova? Il caso è sta-to protagonista di giornali e tele-giornali intorno alla metà di otto-bre. Si arriva al giorno del “trasfe-rimento”, di cui parleremo breve-mente. Poi più nulla. Che ne è diLeonardo, strappato alla madre eospite – non si sa quanto felice –del padre? Siamo ormai abituatiagli strani ritmi dei media. Adden-samento sproporzionato di notiziesullo stesso fatto per alcuni giorni,poi più nulla, spesso per mesi. Ma torniamo al “trasferimento” diLeonardo da madre a padre, contappa intermedia alla scuola delpiccolo. La scelta della scuola perla “cattura” deriva da tre insucces-si precedenti configuratisi pressol’abitazione della madre (separatadal marito). In quelle occasioni ilpiccolo, terrorizzato dall’idea di es-sere strappato dalla casa della ma-dre, si rifugiava urlando di paurasotto il letto impedendo a carabi-nieri e poliziotti di afferrarlo. Si ar-riva al 10 ottobre quando il blitzdelle forze dell’Ordine si svolgenella scuola di Leonardo, nella suaclasse sgombrata platealmente datutti i compagni. Il blitz ha succes-so, ma la cattura – filmata, mostra-ta in tv e descritta minuziosamen-
ad Group che si occuperà dellarealizzazione di questo straordi-nario progetto si è impegnata aterminare i lavori entro 90 giorni.Sembra incredibile ma, d’altraparte, la costruzione del Burj Kha-lifa di Dubai (828 metri) fu porta-ta a termine in 72 mesi (attualerecord). Viene in mente: come equanto saranno curati i particola-ri? I costruttori cinesi perché nonprendono esempio dalla nostraSalerno/Reggio Calabria che idettagli li cura da anni? Senzauna quasi maniacale cura dei par-ticolari questa nostra autostrada icinesi la farebbero in una settima-na. Ma non verrebbero da lonta-no ad ammirarla!
Leggo su un vecchio numero di unnostro mensile che il presidente delConsiglio regionale del Lazio Ma-rio Abruzzese all’epoca di RenataPolverini, fruiva di un compensolordo mensile di 20.958 euro cioèdi 251.000 euro all’anno. Il presi-dente degli Stati Uniti guadagna275.000 euro all’anno, 24.000 inpiù. Eppure è presidente comeAbruzzese, soltanto di un’area piùvasta, ma certo non inclusiva diuno stato estero come il Vaticano.
... AL FIN DELLA LICENZA, io tocco!
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Il kit che riceverai a casa contiene la card che ti dà accesso a numerosi servizi frui-bili direttamente sul territorio attraverso la tua Associazione territoriale oppure on-
line utilizzando codice Id e password all’interno delle aree riservate: My Managerita-lia (www.manageritalia.it); Assidir (www.assidir.it), l’intermediario assicurativo cheoffre soluzioni per gli associati; Fondo Mario Negri (www.fondonegri.it), Fondo di pre-videnza integrativa; Youmanager (www.youmanager.it), programma per la valuta-zione e la certificazione del proprio profilo manageriale.
Prestazioni di assistenza Inoltre, insieme alla card riceverai anche il cd con le condizioni di assicurazione del programma di prestazioni di assistenza Manageritalia. IMPORTANTE: tutti gli associati che hanno già ricevuto il cd insieme alla card 2012non ne riceveranno uno nuovo in quanto le condizioni già inviate non hanno subitomodifiche o integrazioni.
Il QR code Grazie al QR code (quick response code) puoi collegarti in qualsiasi mo-mento con il tuo smartphone o tablet abilitato a un mini sito mobile completo di in-formazioni legate all’utilizzo di tutti i servizi, sia quelli presenti online sia quelli ero-gati direttamente dalla tua Associazione territoriale, con cui puoi metterti subito in contatto telefonicamente o via email. Per la lettura del QR code è necessario
scaricare l’apposita applicazione disponibile per il tuo device.
Card Manageritalia.Il tuo segno di appartenenza, una chiave di accesso
IN ARRIVO LA CARD 2013 La tessera associativa Manageritalia è molto più di una sem-plice card. È il tuo segno di appartenenza alla Federazione,nonché lo strumento ufficiale che ti consente di accedere ai nu-merosi servizi estesi a tutta la famiglia.
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CURE DENTARIE IN CONVENZIONE DIRETTADal 1° aprile non è più dovuta la quota fissa di € 51,65 a carico dell’iscritto per lecure odontoiatriche fruite in convenzione diretta. La disposizione si applica con riferi-
mento alle prestazioni fatturate a partire dal 1° aprile 2012.
La determinazione adottata dal consiglio di gestione del Fasdac intende promuovere il ricorso
degli assistiti alle prestazioni erogate in regime diretto, dove il rimborso del Fondo è pari al
70% degli importi convenzionati (con la sola eccezione dei trattamenti ortodontici mobili
o fissi per i quali è previsto il contributo di € 800 l’anno per un massimo di 3 anni).
NUOVE CONVENZIONI ODONTOIATRICHEIl Fondo sta raccogliendo le adesioni dei dentisti segnalati dagli iscritti che han-no manifestato l’interesse al convenzionamento con il Fondo.Sui siti www.manageritalia.it e www.fasdac.it è consultabile l’elenco – in costante aggiornamen-
to – degli studi odontoiatrici convenzionati.
Al fine di migliorare il servizio attraverso l’ampliamento della rete degli studi odontoiatrici con-
venzionati, gli iscritti al Fondo dovrebbero far inviare dal proprio dentista un’email di richiesta a
[email protected]. Sarà cura degli uffici del Fondo mettersi subito in contatto con lo studio
per verificare la possibilità del convenzionamento.
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LA “PRATICA INDIRETTA”
Come funziona oggi (e fino al 31 dicembre 2012)...Nella forma indiretta la richiesta dirimborso (“pratica”) deve riferirsi, co-me è noto, a un solo evento di ma-lattia per ogni singolo assistito e puòcontenere più documenti di spesa.Oggi la “pratica” deve essere chiusa epresentata all’Associazione territorialeManageritalia entro il termine di dueanni dalla data riportata sul primo do-cumento di spesa accluso.Se, ad esempio, il 30 giugno 2012 sipresenta una pratica all’Associazio-ne, questa potrà contenere docu-menti di spesa relativi ai due anniprecedenti, il più vecchio con data1° luglio 2010. E così sarà fino al 31dicembre 2012 (vedi figura 1).
... e come funzionerà domani(dal 1° gennaio 2013)Dal 1° gennaio 2013 il termine didue anni è ridotto a sei mesi. Quan-
PRATICHE INDIRETTE,NOVITÀ IN ARRIVODal primo gennaio 2013 il termine di presentazione delle richieste di rimborsosarà di sei mesi e non più di due anni
APARTIRE dal 1° gennaio 2013 iltermine di presentazione delle
richieste di rimborso in forma indiret-ta, oggi di due anni dalla data delprimo documento di spesa, vieneportato a sei mesi.Finalità della delibera, dal punto divista tecnico, è quella di avvicinareper quanto possibile il momento del-la liquidazione delle richieste di rim-borso da parte del Fondo al momen-to in cui gli iscritti sostengono le spe-se per le prestazioni sanitarie.
FASD
AC
Lug
data primo documento di spesa 1° luglio 2010
eventuali altri documenti di sp
2 annidetrazione fissa € 51,65 detrazione fissa € 51,65 detraz ion
Ago Set Ott Nov Dic Gen Feb Mar Apr Mag Giu Lug Ago Se
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Figura 1 - OGGI (E FINO AL 31 DICEMBRE 2012)
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do si presenterà una pratica all’As-sociazione questa potrà contenerequindi documenti di spesa con dataantecedente al massimo di sei mesiquella di presentazione. Ad esempio, una pratica presenta-ta il 31 gennaio 2013 potrà contene-re documenti datati al massimo 1°agosto 2012 (vedi figura 2).
Attenzione quindi al momento dipassaggio ! Per pratiche presentateall’Associazione fino al 31 dicembre2012 il termine per la raccolta deidocumenti “retroagisce” fino a dueanni; per quelle che saranno presen-tate a partire dal 1° gennaio 2013 iltermine “retroagisce” a sei mesi.
Detrazione fissa di € 51,65. Nullacambia per la detrazione fissa di51,65 euro, che continua quindi a es-sere applicata secondo il vigente cri-terio (detrazione di € 51,65 per ogniperiodo di sei mesi o frazione di essodecorrente dalla data del primo do-
cumento di spesa fino alla data dipresentazione all’Associazione terri-toriale Manageritalia).
Pratiche di soli ticket. Nulla cambiaanche per le richieste di rimborso re-
lative ai soli ticket: due sole praticheall’anno da presentare entro il mesedi settembre (ticket pagati nel primosemestre dell’anno) ed entro il mesedi febbraio (ticket pagati nel secon-do semestre dell’anno).
PRATICHE DI SOLI MEDICINALIA partire dal 1° gennaio 2013 le richieste di rimborso per soli medicinali, anche se riferiti a piùeventi di malattia, saranno sottoposte a un’unica franchigia di € 51,65, a prescindere dall’importo ammissibiledella pratica (delibera del consiglio di gestione dell’11 luglio 2012). Per il Fondo si tratta di semplificare i criteriper la raccolta e la presentazione dei documenti di spesa alla luce della recente fissazione a sei mesi in vigore dal1° gennaio 2013. Si ricorda che per questa tipologia di pratiche il meccanismo della franchigia è attualmente le-gato al criterio della spesa (la detrazione della quota fissa è applicata per ogni € 250 o frazione di € 250 dellaspesa ammissibile). Con la modifica apportata il rimborso delle pratiche di soli medicinali viene ricondotto al cri-terio temporale in essere per la generalità delle pratiche (la quota fissa è applicata per ogni periodo di sei mesi ofrazione di esso a prescindere dall’importo ammissibile della pratica).
data primo documento di spesa 1° agosto 2012data presentazione 31 gennaio 2013
data presentazione30 giugno 2012
di spesa
6 mesiaz ione fissa € 51,65 detrazione fissa € 51,65 detrazione fissa € 51,65
eventuali altri documenti di spesa
o Set Ott Nov Dic Gen Feb Mar Apr Mag Giu Lug Ago Set Ott Nov Dic Gen
2012 2013
Figura 2 - DOMANI (DAL 1° GENNAIO 2013)
Pratiche per gravidanza, parto e puerperio...
A partire dal 1° gennaio 2013 le richieste di rimborso relati-ve a spese sostenute per la gravidanza, il parto e il puerpe-rio, sebbene relative a tre distinti eventi, possono continuare a essere pre-sentate al rimborso in un’unica pratica, ma sono ora limitate a un perio-do di sei mesi anziché di 12 mesi. Così come per le richieste di rimborso per soli medicinali si è operato nelsenso della semplificazione riconducendo questa particolare tipologia dipratica alla disciplina generale di raccolta e presentazione della documen-tazione di spesa nel nuovo termine di sei mesi. Rimane invariato il regimedi applicazione della quota fissa per ogni periodo di sei mesi o frazione diesso.
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Sono state di recente definite dal-l’Inps (con circolare 99 del 18 lu-
glio 2012 e con il messaggio 16058del 4 ottobre 2012) le procedure peril versamento, da parte dei datori dilavoro, del contributo di solidarietàintrodotto dall’ultima riforma del si-stema previdenziale pubblico.Si tratta di un contributo dovuto adecorrere dal 1° gennaio 2012 e finoal 31 dicembre 2017 a carico dei la-voratori e dei pensionati che hannomaturato periodi contributivi pressoi fondi speciali successivamenteconfluiti nel Fondo pensioni lavora-tori dipendenti Inps. Pertanto, talecontributo di solidarietà potrebbe es-sere dovuto, in presenza di determi-nate condizioni, anche dagli asso-ciati Manageritalia che sono statiiscritti in passato all’Inpdai o agli al-tri fondi interessati (ex fondi traspor-ti, elettrici, telefonici e volo).Il contributo è dovuto per tutti colo-ro che al 31 dicembre1995 avevanomaturato un’anzianità presso i sud-detti fondi pari o superiore a 5 anni(comprensivi delle anzianità trasferi-te da altri fondi e degli eventualicontributi da riscatto e da accreditofigurativo), nelle misure riepilogatenella seguente tabella:
Per i lavoratori dipendenti la percen-tuale dello 0,5% si applica sulla retri-buzione imponibile previdenziale,mentre per i pensionati sul tratta-mento previdenziale lordo.Sono escluse dall’assoggettamentoal contributo le pensioni di importopari o inferiore a 5 volte il trattamen-to minimo Inps (circa 31.200 eurolordi annui), nonché le pensioni e gliassegni di invalidità e le pensioni diinabilità. Si tratta di un contributoche è deducibile dal reddito.L’obbligo di versamento del contri-buto, per gli iscritti ancora in attivi-tà in qualità di lavoratori dipenden-ti, compete ai datori di lavoro, chepossono accedere, previa autenti-cazione, all’elenco dei nominativiindividuati dall’Inps tramite un’ap-plicazione presente nel sitowww.inps.it al menu “Servizi peraziende e consulenti”, dove già daluglio è stato aggiunto il nuovo ser-vizio “Lavoratori con contrib. stra-
ord. (decreto legge 201/2011)”. Poi-ché, come abbiamo già accennato,l’obbligo contributivo decorre dal 1°gennaio 2012, i datori di lavoro do-vranno provvedere a effettuare ilversamento dei contributi arretrati,senza aggravio di oneri accessori,entro il 16 gennaio 2013.Nel messaggio n. 16058 del 4 otto-bre 2012 è inoltre indicata la proce-dura da seguire in caso in cui i la-voratori ravvisassero un errore daparte dell’Inps.Al momento, l’Inps non ha ancorafornito le indicazioni relative al ver-samento del contributo da parte deipensionati ex Inpdai (o ex altri fondispeciali). In ogni caso, l’Istituto haassunto l’impegno di far precederel’applicazione del contributo da unacomunicazione che sarà indirizzataa ciascun interessato, ferma restan-do la decorrenza del contributo apartire dal 1° gennaio 2012.La nostra Federazione sta monitoran-do la questione in collaborazione conFedermanager, che ha avviato un’a-nalisi tecnico-giuridica per verificarese ci siano degli spazi di percorribilitàper intraprendere azioni in giudizio atutela dei colleghi interessati all’appli-cazione di questo ulteriore balzello(vedi news a pagina 34).
IL CONTRIBUTO DI SOLIDARIETÀ A CARICO DEGLI ISCRITTI AI FONDI SPECIALI
Le istruzioni dell’Inps per i datori di lavoro
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Anzianità contributive da 5 oltre 15maturate fino al fino a fino a oltre31 dicembre1995 15 anni 25 anni 25 anni
Pensionati 0,3% 0,6% 1%
Lavoratori 0,5%
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Gli altri donatori sono la società diconsulenza Hspi di Bologna, contat-tata da noi, il Rotary club di Bonde-no e, infine, la società sportiva Pe-scatori Mirabello, che ci sono statiproposti dal comune stesso.A Sant’Agostino, sempre nel ferrare-se, il comune aveva bisogno di unservizio di trasporto per i ragazzi del-le scuole elementari e medie per imesi di settembre e ottobre. In que-sto comune le scuole stanno per es-sere rimesse in agibilità, ma nel frat-tempo usano strutture diverse lonta-ne dal centro abitato. A Finale Emilia il sindaco aveva ap-pena ricevuto la notizia della rottu-ra di una Fiat Panda per i servizi so-ciali e siamo intervenuti sostituendo-
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Le risorse raccolte per interventidi solidarietà da parte del mon-
do dei manager del commercio suiniziativa del Gruppo di lavoro ProTerremotati dell’Emilia ammontanoa 59mila euro. Una somma conside-revole, per la quale si è scelto di in-dividuare alcuni progetti in diverseprovince, dividendo così “le forze” adisposizione in modo più o menoequivalente per ogni intervento.Alcuni consiglieri dell’Associazionehanno contattato quattro comuniterremotati e incontrato sindaci, as-sessori e funzionari comunali per tro-vare insieme il modo migliore peraiutarli nel loro processo di norma-lizzazione. Il dialogo con il territorio èstato fondamentale per capire comeessere efficaci nel portare aiuto aqueste zone, in cui l’amministrazionestraordinaria è diventata l’attivitàquotidiana.
I progettiA causa del terremoto, l’ospedale diBondeno, nel ferrarese, è diventatoinagibile ed è anche inserito fra lestrutture da chiudere a seguito dellaspending review. Il comune ci hachiesto un aiuto per dare un servizioai dializzati e agli altri malati croni-ci che richiedono cure ospedalierefrequenti e che non troveranno pro-babilmente mai più supporto a Bon-deno. Grazie al contributo di altri tredonatori siamo riusciti a offrire al co-mune un furgone Ducato porta per-sone reperito a prezzi di costo trami-te il nostro network associati.
la con una nuova a metano, sempreavvalendoci del collaudato networkinterno.A Crevalcore, invece, i contatti sonostati indirizzati alla scuola, che ha ri-chiesto sei lavagne multimedialiuguali a quelle in uso in altre classidelle scuole medie. Con la delibera del consiglio di Ma-nageritalia del 22 ottobre i progettisono entrati in una fase operativa ela loro concretizzazione avverrà en-tro fine anno. Rispetto alle previsio-ni, gli investimenti effettuati si sonorivelati più economici, quindi ab-biamo ancora una disponibilità dicirca 13mila euro, che saranno al-locati a un altro comune da indivi-duare a breve.
ASSOCIAZIONI TERRITORIALI
BOLOGNA, UN SOSTEGNO AI TERREMOTATI
La sottoscrizione tra i nostri associati lanciata dall’Associazione emiliana a fa-vore delle popolazioni colpite dal terremoto ha raccolto 59mila euro finalizzatiin quattro progetti
Consiglio direttivo Manageritalia Bologna
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La malattia del lavoratore, se-condo quanto disposto dall’art.
2110 del codice civile, è uno deglieventi sospensivi della prestazione,così come l’infortunio, la gravidanzae il puerperio.In questi casi, infatti, la prestazionediviene impossibile e si rende neces-saria la sospensione dell’attività,senza che da ciò derivi la risoluzionedel rapporto.Non ogni evento morboso, però, legit-tima la sospensione della prestazio-ne, ma è necessaria una concreta edeffettiva incapacità lavorativa e laprova dello stato di malattia attraver-so certificazione sanitaria rilasciatadal medico curante, da trasmettereal datore di lavoro e all’Inps. La legge, o più frequentemente i con-tratti collettivi, individuano un perio-do di conservazione del posto di lavo-ro (cosiddetto periodo di comporto),durante il quale è vietato il licenzia-mento, eccetto che per giusta causa.
Per i quadri del terziarioPer i quadri delle aziende del terzia-rio tale periodo è di 180 giorni peranno solare1, con possibilità, primadella scadenza dei sei mesi, di chie-dere un’aspettativa non retribuitanon superiore a 120 giorni, previapresentazione di regolari certificatimedici. Per i lavoratori affetti da gra-vi patologie, i primi 60 giorni del-l’aspettativa saranno retribuiti. Afronte del protrarsi dell’assenza acausa di una malattia grave e con-tinuativa, che comporti terapie sal-
vavita documentate da specialistidel Ssn, il lavoratore potrà fruire,previa richiesta scritta, di un ulterio-re periodo di aspettativa fino a gua-rigione clinica e comunque di dura-ta non superiore a 12 mesi.
Trattamento economicoDurante il comporto al lavoratore èdovuto il 75% della retribuzione dal4° al 20° giorno e il 100% dal 21° gior-no di malattia in avanti. Ha poco piùdi un anno la disciplina relativa altrattamento economico durante iprimi tre giorni di malattia (cosiddet-to periodo di carenza) nel settore delcommercio. L’accordo di rinnovo delccnl2 dei dipendenti del terziario si-glato il 26 febbraio 2011 ha infatti in-trodotto una disposizione piuttostorestrittiva, con l’intento di prevenireabusi nel ricorso alla malattia. Ilnuovo ccnl, infatti, stabilisce che ildatore di lavoro debba corrisponde-re durante il periodo di carenza il100% della retribuzione solo per i pri-mi due eventi morbosi nell’anno. Peril terzo evento il 66% della retribuzio-ne e per il quarto il 55%. Dal quintoevento morboso in poi l’intero perio-do di carenza rimane a totale caricodel lavoratore, che quindi non per-cepirà alcun compenso. La progres-siva riduzione della retribuzione nonsi applica agli eventi morbosi conprognosi iniziale di almeno 12 gior-ni, nei casi di ricoveri ospedalieri,day hospital, emodialisi, patologiegravi (sclerosi multipla o progressi-va e patologie gravi che comportino
terapie salvavita certificate da spe-cialisti del Ssn) ed eventi morbosidelle lavoratrici verificatisi durante ilperiodo di gravidanza.
Ccnl trasporti e spedizioniI dipendenti delle aziende del settoretrasporti e spedizioni3 hanno un perio-do di comporto di 245 giorni di calen-dario se in possesso di un’anzianitàaziendale fino a cinque anni, 365 gior-ni in caso di un’anzianità superiore.Nel primo caso, la retribuzione saràcorrisposta interamente per tre mesi eal 50% per quelli successivi; nel secon-do spetterà l’intero stipendio per cin-que mesi e la metà per i residui sette.Anche in questo caso, entro il 2° gior-no successivo alla scadenza del com-porto è possibile richiedere un’a-spettativa non retribuita di sei mesi.
QUADRI
TUTELA IN CASO DI MALATTIAIl periodo di conservazione del posto di lavoro cambia in base al tipo di contrat-to collettivo al quale si appartiene.Vediamo i diversi casi contrattuali e il tratta-mento economico previsto
Mariella Colavito
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Settore alberghiero I quadri del settore alberghiero4
hanno diritto alla conservazione delposto per 180 giorni, con facoltà dirichiedere prima della scadenza al-tri 120 giorni di aspettativa non re-tribuita, a condizione che non sitratti di malattie psichiche o croni-che e che vengano esibiti certifica-ti medici. Durante il periodo di comporto è ga-rantito il 75% della retribuzione dal4° al 20° giorno e il 100% dal 21° inavanti. Per il periodo di carenza, èa carico del lavoratore il primo gior-no e a carico del datore di lavoro isuccessivi due. Nel caso in cui la malattia sia rico-nosciuta per un periodo superiore aitre giorni, l’intero periodo di carenzasarà a carico del datore di lavoro.
Settore magazzini generaliIl contratto dei magazzini generali5
prevede un periodo di comporto di15 mesi; in ogni caso l’obbligo diconservazione del posto cesseràqualora nell’arco di 30 mesi si rag-giungano i limiti predetti con piùmalattie. Il quadro ha diritto all’inte-ra retribuzione per i primi sei mesi eal 50% per i sei successivi. Resta sal-va la possibilità, per i quadri con al-meno tre anni di anzianità, di chie-dere l’aspettativa non retribuita persei mesi, prorogabili per altri sei afronte di documentate esigenze diconvalescenza.
Licenziamento al termine del periodo di comporto?Al termine del periodo di comporto,e dell’eventuale aspettativa se ri-
chiesta, il datore di lavoro potrà pro-cedere alla risoluzione del rapportodi lavoro. La scadenza di tale perio-do, infatti, non porta allo scioglimen-to automatico del contratto: è co-munque necessario seguire le proce-dure previste per il licenziamento in-dividuale, con un formale atto di re-cesso e il pagamento dell’indennitàsostitutiva del preavviso. Secondo la giurisprudenza prevalen-te6, l’atto di intimazione del licenzia-mento dovrebbe precisare le assen-ze in base alle quali è stato dichiara-to superato il periodo di comporto.Con un generico cenno a numerosee discontinue assenze del lavoratore,eccedenti il periodo di comporto, nonrisulterebbe assolto l’obbligo di spe-cificazione dei motivi posto dalla leg-ge 604/66 (novellata dalla legge108/90), con la conseguente legitti-mazione del lavoratore a chiedernela comunicazione. Il quadro, pertan-to, ricevuto il dettaglio delle assenzeprese in considerazione dal datore dilavoro, potrà valutare consapevol-mente se impugnare il licenziamen-to e intraprendere o meno un’azionegiudiziaria.
1 Artt. 175, 176, 181 e 181 bis, ccnl 26/2/2011 per i dipendenti delterziario;
2 l’accordo non è stato sottoscritto dalla Cgil, che non ne ha con-diviso i contenuti;
3 art. 7, parte speciale prima, ccnl unico della logistica, trasportomerci e spedizione del 26/1/2011;
4 artt.150, 151, 211, ccnl 22/1/1999 per i dipendenti del settore tu-rismo (Federalberghi) e successivi rinnovi;
5 artt. 10 e 11, Parte speciale seconda, ccnl unico della logistica,trasporto merci e spedizione del 26/1/2011;
6 da ultimo, Corte di cassazione 13/7/2010, n. 16421.
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La crisi strutturale e il ridimensio-namento di molte aziende im-
pone un ripensamento di obiettivi,ruoli e processi, che mette l’esperien-za del manager di fronte a nuove sfi-de professionali. Il 30 ottobre scorso, a Milano, mana-ger, imprenditori ed esperti si sono in-contrati a Occupy the Future peresplorare la dimensione del manager“start up oriented”, capace di indirizza-re il suo vasto bagaglio di competen-
ze verso nuovi obiettivi. L’iniziativa,che rientra nel progetto Manageratti-vo di Cfmt (vedi articolo a pagina 42),è stata l’occasione per premiare le mi-gliori idee di impresa nate durante ilpercorso Me+We: costruiamo il futuro,che coinvolge i manager in progetticollegati ai temi chiave della rioccu-pabilità professionale.Sette i finalisti, tre i minuti a dispo-sizione di ogni team di lavoro perpresentare l’idea e le prospettive di
business della propria “start up”. Trei vincitori scelti dalla giuria di qua-lità, composta da specialisti del set-tore: il presidente Tomaso MarzottoCaotorta, segreterio generale Iban,Italian business angel network, e glialtri giurati, Tony Gherardelli, inno-vation communication managerIntesa Sanpaolo, Franco Gonella,partner Dpixel e Giovanni Petrini,principal Avanzi, mentor e partner-ship manager Make a Cube3.
I VINCITORI
1° classificato
OverBrowser Nuovi spazi di comunicazione
Settore Soluzioni tecnologicheGruppo Marco Buzzi
Vincenzo CapuanoVittorio CostaNicoletta Loiudicei
OverBrowser® è un nuovissimo spaziodi comunicazione: un server in cloudcomputing che inserisce un’icona(per esempio il logo di aziende, enti,eventi) “sopra” tutte le pagine web vi-sitate da smartphone e tablet.
2° classificato
Colkasko bike tour
Settore CicloturismoGruppo Stefano Benericetti
Ignazio Sebastiano GrandisLuigi Sebastiani
Tour operator web che valorizza ilterritorio nazionale con un’offerta ci-cloturistica mirata prevalentementeal pubblico italiano con l’integrazio-ne di operatori locali.
Durante l’evento di Cfmt Managerattivo sono state premiate le migliori startup del progetto Me+We 2012
3° classificato
Slowcurves
Settore MototurismoGruppo Alberto Isoardo
Roberto MiccoWalter MontiCinzia OttaianoMassimo VesentiniVincenzo Zucchi
Offerta di turismo esperienziale chepropone un contatto profondo col ter-ritorio attraverso itinerari disegnati peressere percorsi in Vespa, capitalizzan-do cultura, arte, enogastronomia.
CFM
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I FINALISTI
Innovandia Instant social marketplace
Settore Soluzioni tecnologicheGruppo Mario Barbas
Stefano Di LecceAndrea PietriniAndrea Vincenzon
Innovandia propone servizi e consu-lenza di innovazione tecnologica e dimarketing digitale e un frameworkapplicativo per la realizzazione di ap-plicazioni mobili basate su tecnologieabilitanti (tra cui OverBrowser®).
La fucina del futuro
Settore Servizi alle personeGruppo Walter Carallo
Francesco di LoretoLuca GiranzaniMaurizio MatroneLuisella PizzaliAldo SquillariAdele Trettel
La fucina del futuro è un servizio for-mativo di tipo esperienziale che, sti-molando la narrazione dei sogni,aiuta a riconoscerli, valorizzarli erealizzarli concretamente.
NOVEMBRE 2012 73
Post manager. Da manager a professionisti liberi
Settore EditoriaGruppo Lorenzo Castelli
Bernardo PandimiglioSavino PaolellaLaura Tramezzani
È un manuale pratico per managerusciti dall’azienda e pronti a ricrea-re il proprio lavoro. Scritto per dare una mano concre-ta alle migliaia di dirigenti nellastessa situazione, è edito da Franco Angeli.
Ucooky The food system revolution
Settore Soluzioni tecnologicheGruppo Massimo Ippoliti
Andrea VincenzoniLucio Cerreti,Nunzio Proia
Obiettivo di Ucooky è lo sviluppo dimarketing service digitali, veicola-to primariamente su tecnologie mo-bile internet, per il food system faci-litando la partecipazione e la colla-borazione tra chi produce e chi con-suma.
Da sinistra: Giuseppe Truglia, consigliere delegato alle politiche attive per il lavoro di Cfmt, Tomaso Marzotto Caotor-ta, Massimo Vesentini, capo gruppo progetto Slowcurves, 3° classificato, e Sergio Nava, giornalista e conduttore.
Tomaso Marzotto Caotorta, segretario generale Iban, Italian business angel network, conIgnazio Sebastiano Grandis, capo gruppo progetto Colkasko, 2° classificato.
Vittorio Costa, capo gruppo progetto OverBrowser, 1° classificato.
Per saperne di più: www.cfmt.it
••21infoMANAGER.OK+odontobi/citroen 16-11-2012 14:11 Pagina 73
Editore: Manageritalia Servizi srl
Direttore responsabile: Guido Gay
Coordinamento: Roberta Roncelli
Redazione: Davide Mura, Luca Padovani,Enrico Pedretti, Eliana Sambrotta
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CCoonncceessssiioonnaarriioo ppuubbbblliicciittààPUBLIMASTER20146 Milano - via Winckelmann 2 tel. 02424191 - fax 0247710278
GGrraaffiiccaaTHE GRAPHIC FORGE snc20129 Milano - via Antonio Stoppani 4 tel. 0229404920 - www.graphicforge.it
SSttaammppaaALL GRAPH SYSTEM srl28100 Novara - via Verbano 138tel. 0321477625 - [email protected]
Registrazione Tribunale di Milanon. 142, del 24 aprile 1974
Associato all’USPIUnione stampa periodica italiana
Accertamenti diffusione stampa
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DEL COMMERCIO, TRASPORTI, TURISMO, SERVIZI, TERZIARIO AVANZATOFEDERAZIONE NAZIONALE DEI DIRIGENTI, QUADRI E PROFESSIONAL
FONDO DI PREVIDENZAMARIO NEGRI
ASSOCIAZIONE ANTONIO PASTORE
CFMT - CENTRO DI FORMAZIONEMANAGEMENT DEL TERZIARIO
FONDO ASSISTENZA SANITARIA DIRIGENTIAZIENDE COMMERCIALI
MENSILE DI INFORMAZIONE ECULTURA DI MANAGERITALIA
FEDERAZIONE NAZIONALEDEI DIRIGENTI, QUADRI E PROFESSIONAL DEL COMMERCIO, TRASPORTI, TURISMO,
SERVIZI, TERZIARIO AVANZATO
Hanno collaborato a questo numero
crisiesviluppo.manageritalia.it
donne.manageritalia.itpensioni.manageritalia.it
I NOSTRI B L O G
Mario Alaimo è vicedirettore Fondo Mario Negri. (pag. 50)
Simona Cuomo è docente di leadership alla Sda Bocconi school of
management, coordinatrice dell’Osservatorio sul diversity management,
psicologa e counselor professionale, socia fondatrice di BeYou group, network
internazionale per il career ed executive coaching. (pag. 22)
Enrico Finzi, sociologo, è presidente di AstraRicerche. (pag. 12)
Paolo Iacci, professore a contratto all’Università Liuc di Castellanza,
è presidente Bcc Credito consumo e vicepresidente Aidp. (pag. 30)
Adele Mapelli è docente alla Sda Bocconi, esperta di leadership e di
comportamento organizzativo e coordinatrice dell’Osservatorio sul diversity
management. È autrice di articoli e libri sui temi legati alla gestione e
valorizzazione della diversity nelle organizzazioni. (pag. 22)
Cristina Papini è research & analytics director di Nielsen. (pag. 48)
Emilio Rossi è presidente di EconPartners, strategie di internazionalizza-
zione, dimensionamento dei mercati, analisi e previsioni economiche (www.econ-
partners.it) e senior advisor di Oxford economics. (pag. 6)
Piero Valdiserra è direttore marketing e relazioni esterne di uno dei
maggiori gruppi italiani operanti nel beverage alcolico. È anche sommelier,
nonché fondatore e presidente del club enogastronomico bolognese Gau-
dio ([email protected]). (pag. 57)
da ManageritaliaMariella ColavitoDaniela Fiorino
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