DIRIGENTE nov 2012

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ECONOMIA GLOBALE OTTIMISMO COL CONTAGOCCE LA RIVISTA DI MANAGERITALIA N. 11 NOVEMBRE 2012 MENSILE DI INFORMAZIONE E CULTURA DEI DIRIGENTI, QUADRI E PROFESSIONAL DEL TERZIARIO Poste Italiane Spa - Spedizione in abbonamento postale - Decreto Legge 353/03 (convertito in Legge 27/2/04, n.46) art.1, comma 1 - DCB/MI - 2,20 (abbonamento annuo 16,50) ECONOMIA GLOBALE OTTIMISMO COL CONTAGOCCE INDAGINE GLI ITALIANI E L’INFORMAZIONE LAVORO ALL’ESTERO LA FLESSIBILITÀ PAGA, DA NOI SI PAGA

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La rivista di Manageritalia

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ECONOMIA GLOBALE

OTTIMISMOCOL CONTAGOCCE

LA RIVISTA DI MANAGERITALIAN. 11 NOVEMBRE 2012

MENSILE DI INFORMAZIONE E CULTURA DEI DIRIGENTI, QUADRI E PROFESSIONAL DEL TERZIARIOPoste Italiane Spa - Spedizione in abbonamento postale - Decreto Legge 353/03 (convertito in Legge 27/2/04, n.46) art.1, comma 1 - DCB/MI - € 2,20 (abbonamento annuo € 16,50)

ECONOMIA GLOBALE

OTTIMISMOCOL CONTAGOCCE

INDAGINEGLI ITALIANI

E L’INFORMAZIONE

LAVOROALL’ESTERO

LA FLESSIBILITÀ PAGA, DA NOI SI PAGA

••01.COPERTINA 16-11-2012 12:52 Pagina 1

••02.SOMMARIO+ubi 16-11-2012 13:17 Pagina 2

NOVEMBRE 2012 3

Sommario

Editoriale4 Dove sono finiti i manager?

Copertina6 Ottimismo col contagocce

Indagine12 Gli italiani e l’informazione:

veloce ma accurata

Lavoro22 All’estero la flessibilità

paga, da noi si paga

Risorse umane30 Il direttore del personale

e l’incompiuta di Schubert

#Prioritalia36 Assumersi le proprie

responsabilità

Obiettivo lavoro42 Manager e imprese,

insieme per ripartire

InfoMANAGERManageritalia

65 In arrivo la card 2013

68 Il contributo di solidarietà a carico degli iscritti ai fondi speciali

69 Associazioni territorialiBologna, un sostegno ai terremotati

70 QuadriTutela in caso di malattia

Fasdac66 Pratiche indirette,

novità in arrivo

Cfmt72 Occupy the future

FEDERAZIONE NAZIONALE DEI DIRIGENTI, QUADRI E PROFESSIONALDEL COMMERCIO, TRASPORTI, TURISMO, SERVIZI, TERZIARIO AVANZATO

R

Fondo di previdenza Mario Negri

Associazione Antonio Pastore

CFMTCentro di formazionemanagement del terziario

Fondo assistenza sanitaria dirigentiaziende commerciali

MENSILE DI INFORMAZIONE E CULTURA DI MANAGERITALIA Federazione nazionale dei dirigenti, quadri e professional del commercio, trasporti, turismo, servizi, terziario avanzato

ECONOMIA GLOBALE

OTTIMISMOCOL CONTAGOCCE

LA RIVISTA DI MANAGERITALIAN. 11 NOVEMBRE 2012

MENSILE DI INFORMAZIONE E CULTURA DEI DIRIGENTI, QUADRI E PROFESSIONAL DEL TERZIARIOPoste Italiane Spa - Spedizione in abbonamento postale - Decreto Legge 353/03 (convertito in Legge 27/2/04, n.46) art.1, comma 1 - DCB/MI - € 2,20 (abbonamento annuo € 16,50)

ECONOMIA GLOBALE

OTTIMISMOCOL CONTAGOCCE

INDAGINEGLI ITALIANI

E L’INFORMAZIONE

LAVOROALL’ESTERO

LA FLESSIBILITÀ PAGA, DA NOI SI PAGA

Fondo Mario Negri50 Statuto e regolamento,

al via le modifiche

Our point of view 55 Our initiative:

“Un fiocco in azienda”

RUBRICHE

20 A tu per tu con...

34 Osservatorio legislativo

40 Territori

48 Catturati dalla rete

57 Di buon grado

58 Lifestyle

59 Fuori ufficio

60 Libri

61 Lettere

62 ...al fin della licenza, io tocco!

Al centro della rivista VADEMECUM & GARANZIE 2012

il secondo inserto

INABILITÀ TEMPORANEA E INVALIDITÀ PERMANENTE

••02.SOMMARIO+ubi 19-11-2012 11:26 Pagina 3

DOVE SONO FINITI I M

Dal 2008 ad oggi sono 40.000 i dirigenti

(iscritti alle principali organizzazioni

sindacali della dirigenza privata) che la

grande crisi ha espulso dalle aziende, nel silenzio

più assoluto. Se ne parla poco, infatti, a dimostra-

zione della scarsa sensibilità e attenzione da parte

non solo del mondo della politica, ma anche da

quello delle imprese.

Chiunque abbia intrapreso la carriera dirigenziale sa

che nel nostro settore la mobilità è fisiologica e che

possiamo essere a termine. Ma fino a poco tempo fa,

anche grazie al nostro contratto collettivo, i saldi oc-

cupazionali della categoria si sono mantenuti più o

meno stabili, con anzi una crescita importante nel ter-

ziario a compensare il decremento del settore indu-

striale. Ora però questi difficili cinque anni di crisi

hanno colpito anche noi. Inoltre si è consolidato l’er-

roneo concetto che il dirigente, soprattutto in perio-

di di crisi, è più un costo che una risorsa.

Tutti questi fattori stanno portando a una preoccu-

pante contrazione occupazionale nella fascia del

management e delle alte professionalità. Peraltro,

un recente rapporto dell’ente di ricerca Isfol, l’Isti-

tuto per lo sviluppo della formazione professionale

dei lavoratori, profila nel sistema produttivo italia-

no un ulteriore allontanamento dal trend europeo

della presenza manageriale e prevede una sostan-

ziale stagnazione fino al 2015. In altre parole, se il

numero dei manager in Italia era già basso rispetto

ai principali paesi europei, questo gap nei prossimi

anni sarà destinato a crescere ulteriormente. Eppu-

re quello di disperdere e impoverire un patrimonio

di conoscenza e competenza più che mai indispen-

sabili per avviare un deciso e coraggioso progetto di

recupero di competitività e crescita è un lusso che

non possiamo permetterci.

Recenti analisi più volte citate dalla nostra rivista di-

mostrano che nelle imprese il modello di governan-

Editorialea cura del presidente Manageritalia

••02.SOMMARIO+ubi 19-11-2012 10:58 Pagina 4

NOVEMBRE 2012 55

ce basato sulla performance manageriale, rispetto a

quello “fedeltà”, che caratterizza le pmi a gestione fa-

miliare, produce effetti positivi su tutti gli indicatori

economici d’impresa. In Italia ci sono esempi illumi-

nanti di imprenditori che hanno compreso questo

concetto e colto l’opportunità di coniugare alle qua-

lità e capacità imprenditoriali le competenze e le co-

noscenze manageriali. Aziende che sono diventate

campioni del proprio settore, riuscendo a ottenere

successo e redditività non solo in Italia ma anche al-

l’estero: Autogrill, Diesel, Brunello Cucinelli, Eataly,

solo per citare qualche esempio virtuoso.

Fra le tante criticità che stiamo vivendo, il mondo del-

le imprese dovrebbe generare una nuova attenzione

per tutto ciò che va oltre i confini della cultura domi-

nante e che esca dai modelli di riferimento consoli-

dati. A partire da come fare impresa in Italia, ma an-

che da come recuperare il rapporto tra impresa e la-

voratori, ambedue in deficit di motivazione: le im-

prese non amano più sperimentare, sono prive di in-

ventiva, i lavoratori hanno perso la passione per la

propria attività professionale e il senso di apparte-

nenza verso le aziende, poiché il problema prevalen-

te è quello del “posto di lavoro” e non la qualità e la

gratificazione del lavoro stesso. È importante anche

che le organizzazioni recuperino il rapporto con la

società e le istituzioni, per dare visibilità al valore so-

ciale di fare impresa e di essere motore principale del-

lo sviluppo economico e del benessere.

Penso che una buona linea d’azione possa essere

quella che abbiamo avviato con le nostre contropar-

ti: innovare il nostro modello di bilateralità per com-

petere con il miglior utilizzo delle risorse a partire

da quello umano. La volontà di costruire nuovi stru-

menti di politiche attive va proprio nella direzione

di salvaguardare il patrimonio di competenze e co-

noscenze manageriali.

Da tempo Manageritalia ha reagito con il potenzia-

mento e il lancio di servizi e strumenti per supporta-

re gli associati in difficoltà. Purtroppo i segnali che ci

arrivano non sono buoni: la dirigenza continua a es-

sere bersaglio delle politiche di stabilità e principale

bersaglio, fino ormai ai limiti della soglia di sosteni-

bilità, di tutti gli interventi di solidarietà collettiva.

Per trovare le risorse si colpisce sempre e solo chi nel-

l’immaginario comune viene fatto passare per “pri-

vilegiato” e invece, dipendente o pensionato che sia,

ha la sola colpa di percepire retribuzioni e pensioni

commisurate a responsabilità e rischi, nel primo ca-

so, e versamenti effettivamente fatti, nel secondo. E

il tutto senza aver mai evaso una lira, prima, e un eu-

ro, poi, di tasse. Perfino con i nostri pensionati si ipo-

tizza di continuare a bloccare l’indicizzazione delle

pensioni oltre sei volte il minimo quale clausola di

salvaguardia per risolvere il problema degli esodati.

Stiamo parlando di poco più di 2.000 euro netti al me-

se, nonostante un’operazione analoga già fatta nel

2009 sia stata definita dalla Corte costituzionale nel

2011 non reiterabile, pena tensioni con gli invalicabi-

li principi di ragionevolezza e proporzionalità. Que-

sto perché le pensioni, seppure di maggior consisten-

za rispetto alla media, potrebbero non essere suffi-

cientemente difese in relazione ai mutamenti del po-

tere d’acquisto della moneta.

Certo, risolvere il problema esodati è prioritario e

abbiamo più volte detto che vogliamo fare la nostra

parte, come del resto facciamo sempre, ma non aval-

lando scelte sbagliate e ingiuste e accettando che an-

cora una volta sia la demagogia a farla da padrone.

Ben venga il rigore necessario. Ricordiamoci però

che questo governo aveva fatto anche dell’equità e

della crescita le proprie bandiere: ci pare che se ne

sia dimenticato.

Guido Carella

([email protected])

I MANAGER?

••02.SOMMARIO+ubi 19-11-2012 10:58 Pagina 5

Copertina

NOVEMBRE 20126

Dopo la crisi del 2008 il mondo sta attraversandouna fase di riequilibrioeconomico globale: oggi le economie mature e quelle emergenti a che punto sono di questo processo?

Emilio Rossi

L’ECONOMIA GLOBALE continua a dibattersi

nelle spire della crisi iniziata nel 2008 con l’esplo-

sione della bolla immobiliare e della crisi dei mu-

tui sub-prime negli Stati Uniti. Fu subito eviden-

te a tutti gli osservatori che l’implicazione prin-

cipale della crisi sarebbe stata un fondamentale

cambiamento di alcuni parametri strutturali su cui erano fondati cresci-

ta e ordine economico mondiale.

Due i fattori più rilevanti che avrebbero trasformato il mondo negli

anni successivi: il primo sarebbe stato lo spostamento del motore del-

la crescita globale dal Nord America ai paesi emergenti, e in partico-

lare, a quelli che vennero definiti Bric (Brasile, Russia, India, Cina); il

secondo la necessità di operare un forte de-leveraging (riduzione del

debito) delle economie e dei sistemi bancari dei paesi cosiddetti avan-

zati. I due fattori erano e sono correlati, dato che il de-leveraging com-

porta un rallentamento della crescita nei paesi avanzati, lasciando la

crescita agli emergenti.

Dopo l’annus horribilis 2009, abbiamo assistito dal 2010 ad alti e bassi

nelle economie mature, combattute tra le politiche focalizzate sulla ri-

duzione dei debiti pubblici e delle banche adottate nell’area Euro e quel-

le più attente all’occupazione effettuate negli Usa, ancorché accorte ai

bilanci del sistema bancario. Questi differenti approcci hanno compor-

tato una maggiore crescita economica di circa mezzo punto percentua-

le all’anno negli Usa rispetto all’Europa (e ancora maggiore se non si

considerasse la Germania). Simmetricamente, mentre il rapporto defi-

cit/pil negli Usa si è mantenuto intorno al 10% sia nel 2010 che nel 2011,

nell’area Euro si è attestato, rispettivamente, al 6% e al 4%, circa la me-

tà nella media dei due anni.

Il quadro per i paesi emergenti è stato completamente diverso. A fron-

OTTIMISMOCOLCONTAG

••03ECONOMIA.ROSSI 16-11-2012 13:26 Pagina 6

Oggi

Dove ci troviamo ora in questo pro-

cesso di riequilibrio dell’economia

mondiale? Quello che sembra esse-

re il fattore più difficile da riporta-

re sotto controllo è probabilmente il

sistema bancario e finanziario. No-

nostante le molte dichiarazioni di

buone intenzioni da parte dei poli-

cy maker e i molti studi e le propo-

ste avanzate, la regolamentazione

del settore è sostanzialmente rima-

sta inalterata. I grandi gruppi fi-

nanziari possono ancora oggi svol-

NOVEMBRE 2012 7

te di deficit pubblici sostanzial-

mente sotto controllo (con l’im-

portante eccezione dell’India), i

tassi di crescita del pil 2010 e 2011

sono stati impressionanti per il

complesso dei mercati emergenti

e in particolare per Cina e India

(vedi tabella 1). Molti hanno ini-

ziato persino a chiedersi quanto

sia sostenibile nel medio-lungo

termine il mantenimento di tassi

di sviluppo così frenetici, con i

conseguenti problemi ambientali

e di distribuzione del reddito.

Dopo l’annus horribilis 2009,abbiamo assistito dal 2010

ad alti e bassi nelle economiemature, combattute tra

le politiche focalizzate sullariduzione dei debiti pubblici

e delle banche

MOAGOCCE

••03ECONOMIA.ROSSI 19-11-2012 11:01 Pagina 7

gere contemporaneamente attività

di investimento e di raccolta, con i

conseguenti conflitti di interesse

che sono stati tra i fattori scatenan-

ti della crisi del 2008.

Ma al di là della delicata questio-

ne della regolamentazione, il set-

tore bancario dei paesi avanzati è

ancora in mezzo al guado per ciò

che riguarda de-leveraging (ridu-

zione del debito) e adeguamento

del capitale. In quasi tutti i paesi si

registrano condanne, anche aspre,

a proposito della riluttanza delle

banche a concedere prestiti alle

imprese, contribuendo in questo

modo a rallentare una ripresa che

non sembra arrivare mai. Tuttavia,

le banche si trovano effettivamen-

te tra due fuochi: da un lato la ne-

cessità di migliorare la loro situa-

zione finanziaria per rientrare nei

parametri di adeguatezza del ca-

pitale che vengono loro richiesti

dalle autorità di vigilanza, dall’al-

tro la deteriorata situazione econo-

mica rende le imprese più fragili e

quindi a più alto rischio di credito.

Copertina

NOVEMBRE 20128

Dopo oltre quattro anni dall’inizio

della crisi, il rischio sistemico del

settore bancario è certamente di-

minuito, grazie anche, e forse so-

prattutto, agli interventi delle ban-

che centrali (sia la Fed americana

che la Bce europea) e alle politiche

di salvataggio diretto adottate da

molti governi. Tuttavia, l’uscita

dal tunnel di questo settore – che

rappresenta uno snodo insostitui-

bile tra impresa e risparmio – ri-

Pur continuando a crescere a tassi per noiimpensabili, negli ultimitrimestri i mercatiemergenti hanno iniziato a mostrare qualchesegnale di debolezza

Tabella 1 - DEFICIT PUBBLICO/PIL20112010 2012 2013

Mondo -4,6-6,0 -4,2 -3,5

Stati Uniti -10,1-11,2 -8,7 -7,3

Area Euro -4,1-6,2 -3,3 -2,6

Francia -5,2-7,1 -4,7 -3,5

Germania -0,8-4,1 -0,4 -0,4

Italia -3,8-4,5 -2,7 -1,8

Spagna -8,9-9,4 -7,0 -5,7

Regno Unito -8,5-9,9 -8,2 -7,3

Giappone -9,8-9,4 -10,0 -9,1

Mercati emergenti -1,8-3,2 -1,9 -1,8

Cina -1,2-1,5 -1,3 -1,0

India -9,0-9,4 -9,5 -9,1

Brasile -2,6-2,7 -2,1 -1,6

Russia 1,6-3,5 0,5 0,2Fonte: IMF

••03ECONOMIA.ROSSI 16-11-2012 13:26 Pagina 8

9

chiederà ancora alcuni anni.

Anche sul fronte dell’economia co-

siddetta reale, si continua a regi-

strare nel 2012 una continuità con

l’andamento dei due anni prece-

denti: crescita alta nei paesi emer-

genti (con importanti differenze

tra l’uno e l’altro), Usa focalizzati a

rafforzare l’espansione economica

ed Europa a riportare sotto control-

lo le finanze pubbliche dei paesi

meno virtuosi. Tuttavia, pur conti-

nuando a crescere a tassi per noi

impensabili, negli ultimi trimestri i

mercati emergenti hanno iniziato a

mostrare qualche segnale di debo-

lezza. Non è pensabile del resto che

queste economie, pur avendo

enormi risorse in capitale umano e

risorse naturali, continuino a cre-

scere indefinitamente in maniera

esplosiva.

I paesi emergenti

In Cina si sta registrando un ral-

lentamento della crescita, dai tas-

si intorno al 10% riportati negli

anni scorsi a circa il 7%, non lon-

tano da quei valori che erano sta-

ti segnalati come pericolosi per il

mantenimento dell’ordine socia-

le. In quasi totale assenza di defi-

cit pubblico e con l’inflazione di

nuovo sotto controllo, il governo

cinese ha già potuto avviare nuo-

vi investimenti e tagliato i tassi di

interesse. Ma a peggiorare il qua-

dro cinese contribuisce il rischio

insito nella bolla immobiliare

creatasi parallelamente alla mi-

grazione dalle regioni interne po-

vere a quelle costiere ricche. In

sintesi, la sfida è ora quella di ot-

tenere un modello di sviluppo più

sostenibile, meno focalizzato sul-

l’export e più guidato dalla do-

manda interna.

L’India non ha gli stessi margini

di manovra della Cina per avvia-

re politiche espansive, presentan-

do sia un’alta inflazione (oltre il

9%) che un elevato deficit pubbli-

co. Di conseguenza, il governo in-

diano si sta focalizzando su rifor-

me strutturali, che tuttavia ri-

chiedono tempo prima di dare i

loro frutti. La crescita del pil è

quindi in forte decelerazione (cir-

ca 5% nel 2012) e impiegherà va-

ri trimestri prima di tornare a cre-

scere in linea con il suo output

potenziale (intorno al 7%).

In Brasile, il rallentamento della

crescita è stato vistoso, passando

NOVEMBRE 2012

Negli Stati Uniti enell’Eurozona le banche

centrali hannorecentemente adottato

politiche monetariefortemente espansive,

negli Usa a sostegno della crescita,

nell’Eurozona a difesa del sistema bancario

Tabella 2 - PIL20112010 2012 2013

Mondo 3,85,1 3,3 3,6

Stati Uniti 1,82,4 2,2 2,1

Area Euro 1,42,0 -0,4 0,2

Francia 1,71,7 0,1 0,4

Germania 3,14,0 0,9 0,9

Italia 0,41,8 -2,3 -0,7

Spagna 0,4-0,3 -1,5 -1,3

Regno Unito 0,81,8 -0,4 1,1

Giappone -0,84,5 2,2 1,2

Mercati emergenti 6,27,4 5,3 5,6

Cina 9,210,4 7,8 8,2

India 6,810,1 4,9 6,0

Brasile 2,77,5 1,5 4,0

Russia 4,34,3 3,7 3,8Fonte: IMF

••03ECONOMIA.ROSSI 16-11-2012 13:27 Pagina 9

NOVEMBRE 201210

Copertina

dal 7,5% del 2010 a meno dell’1%

nei primi trimestri del 2012. L’al-

lentamento monetario senza pre-

cedenti effettuato negli ultimi 12

mesi (un taglio di oltre 400 pb nel

tasso Selic) sta però iniziando a

produrre i suoi effetti. A fronte di

un’inflazione stabilmente intorno

al 5%, la crescita nella parte fina-

le del 2012 e nel 2013 sembra po-

tersi stabilizzare intorno al 4,5%,

comunque lontana dai livelli de-

gli anni passati.

Anche in Russia si nota una ridu-

zione della crescita nel 2012, an-

che se più lieve che negli altri

grandi emergenti. In seguito a

un’impennata dell’inflazione tra

il 2010 e il 2011, la Russia si è tro-

vata a dover effettuare una restri-

zione delle condizioni monetarie

che ha colpito negativamente im-

prese e consumatori. L’economia

del paese resta fortemente correla-

ta all’andamento del prezzo del

petrolio, che è rimasto mediamen-

te stabile negli ultimi anni.

E le economie mature?

Vediamo la situazione negli Stati

Uniti e nell’Eurozona. In entram-

bi i paesi le banche centrali hanno

recentemente adottato politiche

monetarie fortemente espansive,

negli Usa a sostegno della crescita

e della fiducia dei consumatori,

nell’Eurozona a difesa del sistema

bancario e in soccorso degli stati

membri più indebitati. In entram-

bi i paesi, inoltre, la crescita econo-

mica è stata in rallentamento dal-

l’inizio del 2012. Ma le similitudi-

ni finiscono qui.

Seppur in rallentamento, l’econo-

mia Usa non è entrata in recessio-

ne mentre quella dell’Eurozona

presenta segno negativo dall’inizio

dell’anno e probabilmente conti-

nuerà di questo passo (del gambe-

ro...) ancora per uno o due trime-

stri almeno. Viceversa, sul fronte

delle finanze pubbliche gli Usa

presentano una situazione decisa-

mente deteriorata con un rapporto

deficit/pil atteso attestarsi intorno

all’8,5%, più di due volte e mezza

di quello dell’Eurozona.

Ed è proprio sulle finanze pubbli-

che che si concentra uno dei rischi

più pesanti per l’economia statu-

nitense (il cosiddetto fiscal cliff) e,

di riflesso, per l’economia mon-

diale. Alla data del 31 dicembre

2012, infatti, scadono una serie di

misure di sostegno all’economia

implementate negli anni scorsi,

del valore di circa 4 punti percen-

tuali del pil. Finora il Congresso

non è riuscito a trovare un accor-

do su quali misure rinnovare,

quali eliminare e quali sostituire,

con il risultato che dove tali misu-

re fossero lasciate cadere l’impat-

to negativo sul pil sarebbe imme-

diato e con effetto moltiplicativo

di difficile valutazione (Oxford

economics stima una riduzione

del pil di circa il 5% come somma

di effetti diretti e indiretti).

Nonostante la difficile situazione

delle finanze pubbliche, gli Usa

hanno fatto molto negli ultimi anni

L’economia Usa non è entrata in recessionementre quelladell’Eurozona presentasegno negativo dall’iniziodell’anno e probabilmentecontinuerà di questo passoancora per uno o duetrimestri almeno

••03ECONOMIA.ROSSI 16-11-2012 13:27 Pagina 10

NOVEMBRE 2012 11

per uscire dalla crisi e ricreare una

solida base occupazionale. La poli-

tica energetica è stata orientata in

maniera decisa verso il raggiungi-

mento dell’autosufficienza con lo

sviluppo dello shale gas e investi-

menti nel rinnovabile, mentre poli-

tiche economiche mirate hanno

consentito il recupero del settore

automobilistico e più recentemente

anche del settore costruzioni.

La situazione nell’Eurozona è in-

vece certamente più complessa.

Nessuna meraviglia, si tratta di

un “paese” molto giovane, che da

neanche 15 anni ha una moneta

comune, senza peraltro avere an-

cora una solida governance del

settore finanziario e del settore

pubblico. Le decisioni relative al-

l’Efsf e all’Esm, nonché alle misu-

re fortemente espansive prese

dalla Bce, sono state molto trava-

gliate. Tuttavia, i mercati negli ul-

timi mesi sembrano aver inter-

pretato l’insieme delle decisioni e

degli strumenti adottati come la

dimostrazione della volontà pro-

fonda dei policy maker europei di

andare avanti nella costruzione

della “casa Europa”, pur se tra

egoismi nazionali e regionali.

Troppo grande sarebbe l’impatto

negativo sulle economie di ognu-

no dei paesi ove si arrivasse inve-

ce alla disgregazione dell’euro.

Aquesti elementi strutturali di dif-

ficoltà, si aggiunge la necessità im-

mediata (a meno di accettare l’ipo-

tesi della bancarotta) di riportare

sotto controllo le finanze pubbli-

che e di migliorare rapidamente la

competitività di una serie di paesi

in difficoltà. Da qui è derivata la

performance a due velocità all’in-

terno dell’area Euro, con le econo-

mie degli stati del Nord che hanno

continuato a crescere (la Germania

dell’8% negli ultimi tre anni) men-

tre quelle di Spagna, Italia, Grecia,

Irlanda e Portogallo avvitate in spi-

rali recessive. La summenzionata

manovra della Bce ha sicuramente

alleviato i problemi di questi paesi

nel breve termine e i mercati azio-

nari e obbligazionari ne hanno im-

mediatamente beneficiato. Ma re-

stano le difficoltà per il lungo ter-

mine, difficoltà che potrebbero es-

sere acuite dal malcontento conse-

guente alle misure necessarie per il

risanamento.

In sintesi

Il processo di riequilibrio dell’eco-

nomia globale sta vivendo un ma-

lessere probabilmente passeggero.

I maggiori paesi emergenti (e lo

stesso si può dire per gli emergen-

ti nel loro complesso) stanno attra-

versando un periodo di rallenta-

mento della formidabile crescita

che avevano riportato negli ultimi

anni, ma rimarranno comunque

propulsori dell’economia globale.

Gli Stati Uniti devono nel breve ter-

mine risolvere il problema del fiscal

cliff, ma appaiono ben posizionati

per il futuro. L’Eurozona ha il com-

pito più improbo, quello di risolve-

re i suoi problemi immediati pro-

prio mentre deve ridisegnare l’ar-

chitettura del suo sistema moneta-

rio, in un momento di crescita glo-

bale contenuta.

Per l’Italia e gli imprenditori ita-

liani c’è poca scelta: restare anco-

rati all’euro, migliorare la compe-

titività e continuare a cercare op-

portunità nei paesi a maggior cre-

scita. Il made in Italy, o il “concei-

ved in Italy” come lo definiscono

alcuni imprenditori nostrani illu-

minati, ha un fortissimo appeal in

tutto il mondo... e da questo occor-

re ripartire. �

Il made in Italy, o il“conceived in Italy” come lo

definiscono alcuniimprenditori nostrani

illuminati, ha un fortissimoappeal in tutto il mondo:

da questo occorre ripartire

••03ECONOMIA.ROSSI 16-11-2012 13:27 Pagina 11

Indagine

NOVEMBRE 201212

I risultati dello studio di AstraRicerche mostranole principali aspettative nei confronti dei media in un mondo dove le newshanno vita breve, ma in cui l’esigenza di capirela realtà è sempre più forte

Enrico Finzi

COME CAMBIA IL RAPPORTO con l’informazione

giornalistica degli italiani internauti? Ce lo dice

una nuova indagine, confrontabile con quella ana-

loga del 2009, realizzata tramite 816 interviste on-

line somministrate con il metodo Cawi (Computer

aided web interviewing) a un campione della po-

polazione italiana 15-55enne accedente a internet, pari a un universo

di circa 20,3 milioni di persone.

La prima notizia chiave è l’incremento di oltre il 25% degli italiani in-

ternauti nei tre anni trascorsi tra le due ricerche: da 16,2 milioni nel lu-

glio 2009 a 20,3 milioni nel luglio 2012.

L’esposizione ai diversi media, sia nuovi sia tradizionali, da parte degli

internauti per ricavare informazioni/notizie di attualità, politica, eco-

nomia, ambiente, società, cultura, spettacolo, sport ecc. (non sui prodot-

ti e sulle marche) vede il predominio di internet (84% di user tre o più

volte alla settimana) sulle tv nazionali (73%), la radio (55%), le tv locali

(44%), i cellulari/smartphone (quasi 44%), i quotidiani nazionali (32%),

quelli locali/regionali (28%), i periodici monotematici specializzati

(27%), quelli non specializzati (22%), i quotidiani specializzati (in eco-

nomia, sport ecc. 19%) e infine i tablet (10%).

Rispetto a tre anni prima i tablet hanno cominciato ad affermarsi, mentre

tutti gli altri media hanno perso peso percentuale, con l’eccezione dei pe-

riodici non specializzati (in lievissima crescita). Se però consideriamo i

valori assoluti si registrano incrementi anche assai significativi, tenendo

conto dell’aumento di più di un quarto della base di riferimento (appun-

GLI ITALIANI E L’INFORMAZIONE:

VELOCE MA ACCURATA

••04INDAGINE_FINZI+costacrociere 16-11-2012 13:30 Pagina 12

sciute tre domande: quelle delle

notizie vere/verificate (+16% del

campione), facili da trovare, utili e

concrete (+11%). In generale si re-

gistra un lieve calo per quasi tutte

le altre connotazioni. Un calo però

in alcuni casi rilevante quando si

parla di precisione e documenta-

zione (-16%), indipendenza da

qualunque potere (-15%), assenza

di censure o manipolazioni, com-

petenza e professionalità e con-

fronto di più voci e tesi (-12%), se-

rietà e affidabilità (-11%), rispetto

della dignità delle persone (-8%).

Qui sono stati costruiti alcuni indi-

ci sintetici, la cui classifica (tenen-

do conto dell’importanza media e

alta) è la seguente: al primo posto

l’utilità, al secondo l’eticità, al ter-

zo la veridicità, al quarto la chia-

rezza/comprensibilità, al quinto

l’approfondimento, al sesto la co-

modità di accesso/fruizione, al

settimo lo stile e all’ottavo la coe-

NOVEMBRE 2012 13

renza con i propri valori ed espe-

rienze di vita.

Le caratteristiche prese in consi-

derazione sono state poi attribui-

te dagli intervistati ai tre macro-

media (stampa quotidiana e pe-

riodica, radio e televisione, inter-

net comunque veicolato). Ebbene,

to gli accedenti a internet): con le

sole eccezioni dei quotidiani loca-

li/regionali (in lieve calo) e degli

altri tipi di quotidiani (sostanzial-

mente stabili). Dunque, anche a se-

guito della crisi economico-sociale

e dell’offerta – per molti esorbitan-

te – di fonti d’informazione, si os-

serva una certa diminuzione del

numero delle fonti utilizzate dagli

internauti, anche se (essendo que-

sti ultimi cresciuti da 16,2 a 20,3 mi-

lioni) si estende molto la sovrappo-

sizione parziale o totale tra internet

e gli altri media.

La ricerca di notizie vere,

semplici da trovare e utili

Nel grafico 1 si può vedere l’elen-

co delle caratteristiche considerate

molto importanti nei mezzi di co-

municazione di massa, a cui gli ita-

liani internauti ricorrono per avere

informazioni/news. È interessante

notare che rispetto al 2009 sono cre-

A seguito della crisieconomico-sociale e

dell’offerta di fontid’informazione, si osservauna certa diminuzione del

numero delle fontiutilizzate dagli internauti,

anche se si estende moltola sovrapposizioneparziale o totale tra

internet e gli altri media

••04INDAGINE_FINZI+costacrociere 16-11-2012 13:30 Pagina 13

Indagine

la stampa risulta largamente vin-

cente per la veridicità verificata

delle notizie, per la qualità della

scrittura, per la competenza/pro-

fessionalità, per l’autorevolezza

qualificata dei commenti, per la

serietà/affidabilità, per la preci-

sione documentata, per l’ampiez-

za e l’approfondimento, per il ri-

spetto della dignità delle persone,

per la capacità di esprimere/rac-

NOVEMBRE 201214

espressione della mia comunità locale 4,8

coerenti con le mie convinzioni 5,6

facili da archiviare 6,2

vivaci, aggressive 6,6

non ristrette, non provinciali 8,5

coerenti con i miei valori 12,5

divertenti, simpatiche 13,1

selezionate per la loro importanza 13,5

presentate in modo sereno, pacato 13,6

con immagini belle, efficaci 14,3

con più voci e tesi a confronto 17,2

originali, non banali 17,2

brevi, sintetiche 17,5

senza esagerazioni 21,1

ampie, approfondite 24,1

veloci da trovare 24,6

reperibili in ogni momento 25,6

comode da leggere 27,5

rispettose della dignità delle persone 29,7

indipendenti da qualunque potere 33,8

competenti, professionali 34,2

senza censure o manipolazioni 35,3

ben scritte 36,3

precise, documentate 37,0

facili da trovare 42,6

serie, affidabili 49,5

sempre aggiornate 52,0

utili, concrete 52,0

chiare, comprensibili 56,1

vere, verificate 75,7

0% 20% 40% 60% 80%

Grafico 1 - IL PROFILO D’IMMAGINE IDEALE DELLE INFORMAZIONI/NOTIZIE

La stampa guadagna molti punti se si fariferimento alla chiarezzae alla comprensibilità e specialmente allapossibilità di trovaretestate coerenti con leproprie convinzioni

L’indagine di AstraRicerche è sta-

ta presentata a Milano lo scorso ot-

tobre nell’ambito del convegno an-

nuale sul futuro dell’informazione,

organizzato dall’Ordine dei giorna-

listi della Lombardia. Il dibattito ha

coinvolto un panel costituito da no-

mi di punta del mondo dei media.

Barbara Stefanelli (vicedirettrice

Corriere della Sera) si è soffermata

sulla nuova natura delle news, dilui-

te e modificabili all’infinito dal web:

«Con internet sembra chiusa la pa-

rentesi di Gutenberg, con un inizio

e una fine della notizia, siamo tor-

nati alla fase della conversazione,

partecipata, mutevole e senza una

vera conclusione. Oggi poi non c’è

più la presunzione di superiorità da

parte della carta stampata, un tem-

po si consideravano le versioni on-

line delle testate come delle costo-

le. Nel nostro caso, gli investimenti

più importanti degli ultimi anni han-

no coinvolto proprio Corriere.it».

Anche per Claudio Giua (direttore

sviluppo e innovazione Gruppo

L’Espresso/Repubblica): «La separa-

zione tra carta e web è oggi supe-

rata. Internet è anzi oggi un super-

media, dove i video stanno crescen-

do. Basti pensare che su Repubbli-

ca.it una redazione ad hoc formata

da giornalisti e non ne produce 150

al giorno».

Giulio Anselmi (presidente Fieg e

Ansa) si sofferma su una questione

spinosa: «L’informazione nella logi-

ca degli editori va pagata, anche

Notizie liquide

••04INDAGINE_FINZI+costacrociere 16-11-2012 13:30 Pagina 14

15

contare la propria comunità loca-

le. All’opposto, quotidiani e perio-

dici risultano massimamente per-

denti per la chiarezza e la com-

prensibilità, la brevità sintetica, la

facilità di reperimento, l’aggior-

namento continuo, l’assenza di

censure o manipolazioni, la pre-

senza di immagini belle ed effica-

ci, l’originalità non banale, la viva-

cità e l’aggressività; prevalgono,

invece, per la veridicità verificata,

la qualità della scrittura, la com-

petenza e la professionalità, i com-

menti autorevoli e qualificati, la

serietà e l’affidabilità, la precisio-

ne e la documentazione, l’ampiez-

za e l’approfondimento, il rispet-

to della dignità delle persone,

l’espressione della propria comu-

nità locale. La televisione, con la

radio, non risulta mai vincente ed

è addirittura all’ultimo posto per

la qualità dei testi, l’utilità/con-

cretezza, la serietà/affidabilità, la

precisione e la documentazione,

l’ampiezza e l’approfondimento,

la pluralità di voci e tesi a confron-

to, la comodità di fruizione, la coe-

renza con i propri valori e convin-

zioni, l’assenza di esagerazioni,

l’archiviabilità, la reperibilità in

ogni momento. Internet perde si-

gnificativamente per quel che at-

tiene alle notizie veritiere e verifi-

cate, ai commenti autorevoli e di

spessore, alla competenza e alla

professionalità, al rispetto della

dignità delle persone, alla capaci-

tà di esprimere e rappresentare la

propria comunità locale, alla di-

vertente simpatia; ma si colloca al

primo posto per l’utilità e la con-

cretezza, la pluralità di voci e tesi

a confronto, il non provinciali-

smo, la coerenza con i propri va-

lori e condizioni, la possibilità di

trovare informazioni non esagera-

te, l’assenza di censure o manipo-

lazioni, le immagini belle ed effi-

caci, l’originalità non banale, l’in-

dipendenza da qualunque potere,

la vivacità e l’aggressività, per

non parlare di tutti i suoi plus de-

rivanti dalla tecnologia (sintetici-

tà, comodità di fruizione, facilità e

velocità di reperimento e archivia-

zione, continuo aggiornamento,

usability sempre e ovunque).

Un problema di credibilità

In generale, esaminando i trend

2009-2012 dei profili d’immagine

dei tre macro-media, si nota che es-

si sono peggiorati nell’ultimo trien-

nio: quasi sempre per la televisio-

ne e per internet (l’unica eccezione

in quest’ultimo caso riguarda la

sua lievemente maggiore capacità

di esprimere e raccontare le realtà

locali), con veri e propri tracolli –

per il solo comparto radio-televisi-

vo – per quel che attiene all’indi-

pendenza, all’assenza di esagera-

zione, alla serietà affidabile, alla

competenza/professionalità, al-

l’autorevolezza dei commenti qua-

lificati, alla pluralità di voci e tesi a

confronto, alla vivacità e all’ag-

gressività, alla qualità e all’efficacia

delle immagini. La stampa presen-

ta trend contraddittori: forti peg-

gioramenti si registrano per le

news divertenti e simpatiche, viva-

NOVEMBRE 2012

quella in rete, a questo proposito

abbiamo già stipulato degli accordi

con i principali motori di ricerca co-

me Google. L’informazione tradi-

zionale ha ancora passi in avanti da

fare sul fronte della qualità, spesso

arriva alle notizie riversate da poli-

zia e magistratura».

Conferma Eric Sylvers (corrispon-

dente da Milano di Financial Times):

«Esistono già testate con importan-

ti ricavi per l’informazione online

pagata, come il New York Times,

con 500mila lettori paganti».

Il web non ha certo messo in crisi i

periodici specializzati, come ha fat-

to presente Danda Santini (diret-

trice Elle): «Ci sono casi come Vo-

gue America che ha messo a paga-

mento l’archivio storico con le foto

e i servizi di moda degli ultimi cen-

to anni. Elle ha creato un sito che è

anche una community, dove la ri-

cerca giornalistica viene garantita e

le foto sono originali. Perfino un

“mostro” come YouTube ha chie-

sto alla nostra redazione di produr-

re contenuti brandizzati».

E tra tv e internet? Mario Giordano

(direttore TgCom24) spiega che «la

tv saccheggia da diverso tempo i

contenuti prodotti da non giornali-

sti in rete, dallo Tsunami del 2006

fino al recente incidente nella me-

tropolitana milanese. Noi mandia-

mo sempre comunque una troupe.

Se la tv tradizionale perde centrali-

tà, la platea televisiva è comunque

in crescita con la moltiplicazione dei

canali digitali». D.M.

e

••04INDAGINE_FINZI+costacrociere 16-11-2012 13:30 Pagina 15

NOVEMBRE 201216

Indagine

ci e aggressive, senza esagerazioni,

reperibili in ogni momento, senza

censure o manipolazioni, precise e

documentate, ben scritte, facili da

archiviare, con belle immagini effi-

caci, ampie e approfondite, indi-

pendenti da qualunque potere, fa-

cili da trovare, competenti e profes-

sionali. Ma è vero anche che essa

guadagna molti punti se si fa rife-

rimento alla chiarezza e alla com-

prensibilità e specialmente alla

possibilità di trovare testate coe-

renti con le proprie convinzioni.

Agli intervistati è stato chiesto di

concentrarsi solo su internet (via

computer, cellulare/smartphone,

tablet) quale fonte d’informazione

per quel che attiene alle news (e

non alle informazioni connesse ai

prodotti e alle marche). Il grafico 2

riporta la classifica degli utilizzato-

ri frequenti di 13 fonti/modalità.

Sempre parlando di internet, si è

verificato che ben il 59% degli in-

ternauti 15-55enni dichiara di

usarlo più che un anno fa per ave-

re informazioni/notizie (il che è

avvenuto soprammedia tra le don-

ne e nel Triveneto, tra i lavoratori

autonomi, gli studenti e i non oc-

cupati). È stato quindi domandato

agli intervistati in che misura tale

incremento dell’utilizzo di internet

per avere informazioni/notizie ab-

bia ridotto l’utilizzo di altri mezzi

di comunicazione: il 42% (e dun-

siti diversi di volta in volta, raggiunti tramite un motore di ricerca 54,2

edizioni online di quotidiani 51,1

siti/portali generalisti, che offronoinformazioni su molti temi diversi 49,6

siti che trasmettono principalmente video o brani audio 44,4

informazioni di attualità scritte da amici e conoscenti nei social network 43,0

agenzie di stampa online 39,7

community, newsgroup, forum di discussione aperti a tutti... 38,2

quotidiani online che non si acquistano in edicola 33,1

edizioni online di telegiornali 30,3

blog di amici/conoscenti 27,3

siti che riportano notizie o veri e propri“servizi” fatti da cittadini 24,4

blog di esperti, opinionisti, politici,personaggi noti 22,4

blog di giornalisti 20,1

0% 20% 40% 60% 80%

Grafico 2 - LA FREQUENZA DI UTILIZZO DELLE FONTI DI INFORMAZIONE ONLINE

E voi come vi informate? Cosa vi aspettate dai singoli media?

DITECI LA VOSTRA SUL BLOG

“Il futuro dell’informazione: ping-pong tra carta e rete”

••04INDAGINE_FINZI+costacrociere 16-11-2012 13:30 Pagina 16

NOVEMBRE 2012 17

que più di due terzi degli incre-

mentanti il web using) afferma di

aver ridotto il ricorso ad altri mass

media (si tratta di 8,5 milioni ver-

sus i 5,9 milioni della rilevazione

del luglio 2009). La classifica dei

mezzi più penalizzati vede in testa

i quotidiani (nazionali 61%, loca-

li/regionali 48% e specializzati in

economia, sport ecc. 42%); seguo-

no le tv (nazionali 50% e regiona-

li/locali 33%); quindi i periodici

(monotematici specializzati 36% e

non specializzati 30%); con in coda

la radio (22%).

Il futuro nelle mani del web?

Secondo il 51% del campione “in

pochi anni internet diverrà il primo

canale attraverso cui gli italiani cer-

cheranno informazioni/notizie”

(una convinzione più diffusa tra i

giovani, nel Triveneto, tra gli stu-

denti e gli inoccupati). Ciò non si-

gnifica, però, che internet sia privo

di limiti – anche gravi – sul terreno

dell’informazione, come dimostra

la torta riportata in basso, che se-

gnala che non più del 42% è convin-

to della sua qualità, mentre il 23%

ne dà un giudizio pessimo (in ter-

mini di non serietà, non affidabili-

tà, completo caos con impossibilità

conseguente di capire quali siano le

notizie vere e importanti, con l’ag-

giunta che moltissime notizie che

sul web sembrano fornite da comu-

ni cittadini non sono affatto credi-

bili dal momento che provengono

in realtà da aziende, partiti ecc. in-

teressati solo a difendere i loro inte-

ressi anche tramite il mendacio),

con il restante 36% che appare am-

bivalente. �

INDICE PRO-NEWS VIA INTERNET

positivo (8.500.000) 41,9%

nullo/ambivalente (7.200.0009) 35,5%

negativo (4.600.00) 22,5

L’HUFFINGTON POST sbarca in ItaliaUn segnale che anche in Italia l’informazionetrova sempre più spazio sul web è rappresen-tato dal debutto dell’Huffington Post.it, loscorso settembre. Il network di blog fondatoda Arianna Huffington, uno dei più seguiti almondo, ha rivoluzionato il mondo dell’infor-mazione sviluppando all’ennesima potenza lacomunicazione one-to-one, diretta e senzacensure (i contributi sono comunque selezio-nati e i commenti vengono moderati) e hauna sola parola d’ordine: “engagement”.L’Huffington Post.it, diretto da Lucia Annun-ziata, ha per il momento cinque canali e vuo-le scompaginare le regole dell’informazionepolitica italiana, pubblicando i contributi digiovani giornalisti e blogger accanto a quellidi big del mondo politico, delle istituzioni edel mondo dell’associazionismo. Un’agorà virtuale dove l’unico protagonista èil dibattito sui temi caldi dell’attualità.

••04INDAGINE_FINZI+costacrociere 16-11-2012 13:30 Pagina 17

••04INDAGINE_FINZI+costacrociere 16-11-2012 13:30 Pagina 18

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NOVEMBRE 201220

A TU PER TU CON...

a cura della redazione

atu

pert

u...

Che differenza c’è nel guidareun’azienda profit e una nonprofit?

«La non profit deve corrisponde-re a una missione di solito socialee dunque occorre che questa ven-ga sentita profondamente da chidirige l’organizzazione. Si puògestire bene un’azienda anchenon identificandosi completa-mente con ciò che realizza, men-tre nel non profit questo è assaipiù essenziale. Secondo aspetto,ma connesso con il primo, la mo-tivazione del gruppo: nel nonprofit la missione deve fare da col-lante tra tutti i dipendenti e i vo-lontari, solo così si fa squadra e siottengono i migliori risultati. Peril resto c’è grande similitudine:una non profit deve funzionarebene, garantire efficacia e traspa-renza, dunque molte tecnicheaziendali sono essenziali, come lecompetenze sul marketing, la co-municazione, il controllo di ge-stione e, soprattutto, la qualitàdel “prodotto”, sia questo unprogetto sociale o altro obiettivoconnesso alla missione».

A TU PER TU CON...

Valerio NeriNato il 22 novembre 1951 a RomaAzienda: Save the children ItaliaQualifica: direttore generale Associato: Manageritalia RomaSport preferito: ciclismoLibro preferito: Alla ricerca del tempo perduto di Marcel ProustFilm preferito: Le vite degli altri di Florian Henckel von DonnersmarckLuogo preferito: Pescasseroli (Parco Nazionale d’Abruzzo)Massima: Ducunt volentem fata, nolentem trahunt (Il fato guida chivuole lasciarsi guidare e trascina chi non vuole)

raccolta fondi per contrastare lamortalità infantile nel mondo invia di sviluppo, dove ancora unbambino muore ogni 5 secondiper cause facilmente evitabili,come la diarrea, la malnutrizio-ne, la mancanza d’igiene. Ma co-me riuscire a parlare di una cosacosì tragica, trasmettendo peròanche fiducia nella possibilità diriuscire e attraendo l’attenzionedella gente senza mostrare le im-magini più crude? Ebbene, ab-biamo usato un simbolo: il pal-loncino rosso, perché legato a unfilo lo possiamo trattenere, men-tre se lo lasciamo andare vola via,in cielo. Dunque il nostro sloganè “Non lasciamoli andare”. Mo-striamo dei palloncini ma faccia-mo pensare ai bambini che que-sto mondo lascia “andare”, la-scia morire. È stato un grandesuccesso. Abbiamo raccolto mi-lioni di euro e raggiunto 500.000bambini nei paesi più poveri delmondo».

Consiglierebbe a un managerdi fare un’esperienza nel nonprofit?

«Assolutamente sì. A parte lagrande esperienza umana, se neavvantaggerebbe anche profes-sionalmente. Le non profit devo-no finanziarsi senza vendere al-cun prodotto o servizio; devonocomunicare la propria missionecosì efficacemente da creare unpubblico di donatori fedeli e par-tecipi e tutto ciò lo devono faretenendo le spese generali bassis-sime. Vi assicuro non è facile, èuna vera sfida manageriale».

Cosa ama di più del suo lavoro?«La squadra. L’ideare insieme lecampagne, i progetti e gioire in-sieme dei risultati, che nel mio ca-so poi sono particolarmente toc-canti riguardando il futuro di mi-gliaia di bambini e adolescenti inItalia e milioni nel mondo».

Qual è l’iniziativa di maggiorsuccesso che avete sviluppato?

«Dovevamo organizzare unacampagna di comunicazione e

••05ATUPERTU-hotellugano 16-11-2012 13:31 Pagina 20

••05ATUPERTU-hotellugano 16-11-2012 13:31 Pagina 21

ALL’ESTERLA FLESSIBILITÀ PDA NOI SI PAGA

Lavoro

NOVEMBRE 201222

In Italia i lavoratoriflessibili sono penalizzatiin termini di carriera e retribuzione, eppure i modelli organizzativiorientati a una diversagestione del tempo dellavoro e alla valutazionedei risultati favoriscononon solo il work-lifebalance ma la produttivitàdi tutti. Lo dimostra una ricerca dell’Università Bocconi

Simona Cuomo e Adele Mapelli

IN ITALIA PARLARE DI FLESSIBILITÀ oggi significa essen-

zialmente sconfinare nel tema della precarietà e nella conse-

guente insicurezza generata nel lavoratore. Una recente ricer-

ca dell’osservatorio Diversity management della Sda Bocconi,

pubblicata nel libro La flessibilità paga. Perché misurare i risulta-

ti e non il tempo, dimostra invece che è possibile affrontare il te-

ma della flessibilità come traino in grado di generare valore per l’indi-

viduo e per l’impresa, a patto che vengano superate alcune idee radica-

te e poco “flessibili” che relegano lo stesso concetto a uno strumento di

taglio dei costi. Flessibilità dunque come strumento per migliorare le

performance economiche e, a livello sociale, come strumento per in-

cidere positivamente sulla qualità della vita, sulla salute e

sulla sicurezza dei lavoratori e dei cittadini.

La proposta di forme di flessibilità temporali e

spaziali che possano garantire al lavoratore

della società della conoscenza una capa-

cità di organizzarsi e di gestire auto-

nomamente il proprio ritmo di

vita e di recuperare degli spa-

zi di autonomia e di cesura

tra tempo di lavoro e

tempo privato può co-

stituire un percorso

di riflessione orga-

nizzativo impor-

tante e necessa-

rio per rispon-

dere ai nuovi

••06LAVORO_CUOMO.MAPELLI+aviva 16-11-2012 13:32 Pagina 22

EROPAGA sibilità (tipicamente relegate al

part time verticale) è meno produt-

tivo e performante e viene conse-

guentemente svalutato nel ricono-

scimento organizzativo informale

e formale del sistema premiante,

abita le culture organizzative e

blocca la possibilità di reinterpreta-

re l’organizzazione del tempo e

dello spazio in un’ottica di costru-

zione di un vantaggio sia per l’im-

presa che per gli individui.

Alcuni risultati della ricerca

Le più recenti pubblicazioni di

Eurofound (la fondazione del-

l’Unione europea per il migliora-

mento delle condizioni di vita e

lavoro) sottolineano come nel-

l’arco degli ultimi cinque anni

(dall’indagine precedente risa-

lente al 2004) il numero di impre-

se in Europa che hanno imple-

mentato modalità di lavoro fles-

sibile è cresciuto di dieci punti

percentuali. Tra le varie pratiche

connesse all’incremento di flessi-

bilità organizzativa, quelle più

diffuse tra le imprese dei pae-

si membri dell’Unione euro-

pea sono quelle collegate ai

tempi di lavoro. C’è tuttavia

un’estrema varietà all’interno

NOVEMBRE 2012 23

di questo macrogruppo di inter-

venti organizzativi. Il range degli

interventi va infatti da forme di

flessibilità più blanda (rappre-

sentata da schemi lavorativi che

prevedono la possibilità di varia-

re il momento di inizio e di fine

della giornata lavorativa, senza

però incidere sul numero stan-

dard di ore giornaliere previste e

senza la possibilità di accumula-

re crediti di ore), a schemi più

avanzati, in cui è inclusa la possi-

bilità di accumulare ore e quindi

di variare in base a esse la lun-

ghezza della giornata o della set-

timana lavorativa.

La figura 1 evidenzia questo pa-

norama variegato all’interno del-

l’Europa: i vari paesi infatti si dif-

ferenziano sia come percentuale

di aziende in assoluto che adotta-

no pratiche di lavoro flessibile sia

nelle modalità di flessibilità più

diffuse: ad esempio la Finlandia

si caratterizza come il paese in cui

gli schemi più avanzati di flessi-

bilità (con la possibilità per il la-

voratore di creare banche ore e di

poter usufruire di intere giornate

bisogni della popolazione che

sempre più reclama la possibilità

di gestire il proprio tempo basan-

do il rapporto di lavoro non sulla

presenza ma sul risultato. Tutto

questo contrasta con uno stile ma-

nageriale diffuso poco incline alla

delega, molto orientato al control-

lo e alla possibilità di avere “a por-

tata di mano” i propri collaborato-

ri per qualsiasi evenienza.

Lo stereotipo che

chi adotta for-

me di fles-

Flessibilità comestrumento per migliorare

le performanceeconomiche e come

strumento per inciderepositivamente

sulla qualità della vita

••06LAVORO_CUOMO.MAPELLI+aviva 16-11-2012 13:33 Pagina 23

Lavoro

di permesso) sono più presenti.

In Italia, invece, la flessibilità pre-

valente è ancora quella che pre-

vede una forbice oraria per l’en-

trata/uscita quotidiana dal luogo

di lavoro: esiste infatti un gap tra

gli strumenti effettivamente mes-

si a disposizione dalla contrat-

tualistica del lavoro e quelli che le

aziende propongono e che a ca-

scata i lavoratori utilizzano. In

Italia sono ancora pochissime le

esperienze di banca delle ore

(possibilità di accumulare le ore e

di recuperarle), poche quelle di

telelavoro, ancor meno quelle di

NOVEMBRE 201224

In Italia pochissime sonole esperienze di bancadelle ore, poche quelle di telelavoro, ancor menoquelle di job sharing

Possibilità di utilizzare la banca delle ore per usufruire di intere giornate di permesso

0 10 20 30 40 50 60 70 80 90Possibilità di utilizzare la banca delle ore per usufruire di intere giornate di permesso

Possibilità di accumulare ore, ma non di usufruire di intere giornate di permesso

Possibilità di variare l’orario giornaliero di entrata e uscita dal lavoro, ma non di accumulare ore

0 10 20 30 40 50 60 70 80 90

Finlandia

Regno Unito

Danimarca

Svezia

Irlanda

Paesi Bassi

Germania

Lussemburgo

Repubblica Ceca

EU 27

Spagna

ALL 30

Belgio

Lettonia

Austria

Lituania

Polonia

Romania

Francia

Slovenia

Slovacchia

Ungheria

ITALIA

Portogallo

Estonia

Malta

Cipro

Turchia

Bulgaria

Grecia

Croazia

Macedonia

Figura 1 - FORME DI FLESSIBILITÀ NEI PAESI EUROPEI

••06LAVORO_CUOMO.MAPELLI+aviva 16-11-2012 13:33 Pagina 24

IL LIBRO E LA RICERCA

25

job sharing (stessa posizione la-

vorativa ripartita tra due lavora-

tori) e di utilizzo di pacchetti di

flessibilità personalizzati rispetto

alle esigenze dei lavoratori.

Non solo: chi decide di adottarle

per motivi legati alla conciliazio-

ne di aspetti della propria identi-

tà viene stigmatizzato come poco

produttivo e quindi immediata-

mente escluso dai percorsi di svi-

luppo dell’impresa. Lo studio pi-

lota dell’osservatorio Diversity

management della Sda Bocconi,

condotto in una grande azienda

che ha analizzato più di 55.000

posizioni lavorative, ha messo in

luce che i lavoratori con un con-

tratto part time – unica forma di

flessibilità prevista in azienda –

sono il 13,2%, in larga parte don-

ne. I congedi personali retribuiti

(un indicatore di flessibilità

aziendale in senso lato) sono uti-

lizzati più frequentemente dalle

donne (23,5% contro il 18,7% de-

gli uomini) e da chi già lavora in

modo flessibile (26,7% di chi ha

un contratto part time contro il

20,2% dei full time). Donne, lavo-

ratori part time e lavoratori con

inquadramento più basso (9,1%

degli impiegati, 6,7% dei quadri e

1,7% dei dirigenti) utilizzano più

spesso, infine, anche i congedi

concessi per disabilità propria o

(soprattutto) altrui.

Oltre a questo, dalle analisi stati-

stiche emerge che scegliere il part

time significa dimezzare la possi-

bilità di ricevere, a fine anno, le

più alte valutazioni (4 e 5 in una

scala da 1 a 5), ridurre di sette vol-

te la possibilità di fare una carrie-

ra davvero brillante (con due o più

passaggi di livello in quattro anni)

e guadagnare meno denaro, con

gli incentivi economici e i bonus

non automatici. Dalla rilevazione

(figura 2) che confronta i lavorato-

ri con inquadramento full time e

quelli part time, risulta che la va-

lutazione di fine anno dei lavora-

tori part time è inferiore a quella

dei full time in modo statistica-

mente significativo. Se la differen-

za media, in una scala che va da 1

(parzialmente inadeguato) a 5 (ec-

cellente) può sembrare piccola

(3,62 contro 3,84), essa si traduce

comunque in una possibilità di-

mezzata di ricevere una delle due

NOVEMBRE 2012

La flessibilità paga. Perché

misurare i risultati e non il

tempo, a cura di Simona Cuo-

mo e Adele Mapelli (Egea,

2012) presenta lo studio delle

due autrici compiuto per con-

to dell’osservatorio Diversity

management della Sda Boc-

coni. Se anche in Italia il tem-

po del lavoro sconfina nella vi-

ta privata, le nostre aziende

sono tuttavia ancora legate a

modelli che hanno fatto il lo-

ro tempo e che si rivelano inef-

ficaci per garantire una migliore performance del singolo lavorato-

re e dell’impresa. È fondamentale superare uno stile manageriale

poco incline alla delega e orientato al controllo e vincere lo stereo-

tipo secondo cui il lavoratore flessibile è meno produttivo, cittadi-

no di serie B nel riconoscimento del sistema premiante, con tutti i

limiti che ciò comporta nello sviluppo della carriera.

Attraverso l’analisi di alcune best practice in atto nel nostro paese

(all’interno di pmi e multinazionali), il libro individua soluzioni or-

ganizzative fondate sulla responsabilità e sul risultato, capaci di in-

trodurre sistemi di valutazione meritocratici della performance in-

dividuale. Il tempo del lavoro non può più essere misurato e valu-

tato sulla base della presenza nel luogo fisico dell’ufficio, ma deve

poter essere gestito in maniera autonoma con una verifica costan-

te degli obiettivi raggiunti. E, sulla base di questi, tarare il sistema

di compensation e gli avanzamenti di carriera.

••06LAVORO_CUOMO.MAPELLI+aviva 16-11-2012 13:33 Pagina 25

NOVEMBRE 201226

Lavoro

valutazioni più alte, ottenute dal

21,5% dei lavoratori full time e dal

10,5% dei part time.

La penalizzazione è ancora più

evidente in termini di passaggi di

livello contrattuale (figura 3):

l’88,3% dei lavoratori part time

non ne ha registrato nessuno nei

quattro anni considerati dalla ri-

cerca, contro il 72,7% dei full time.

I fortunati che hanno fatto due o

più salti di livello sono il 5,7% dei

full time e lo 0,9% di quelli part ti-

me (la possibilità si riduce, in altri

termini, di sette volte). Infine, la ri-

cerca evidenzia che anche gli in-

crementi salariali non legati ai

passaggi di livello (ovvero incen-

tivi economici e bonus non auto-

matici) sono attribuiti di preferen-

za ai lavoratori full time.

Presenzialismo o risultati?

Perché dunque in Italia le pratiche

di flessibilità sono poco diffuse?

Quali sono le motivazioni di que-

sto rigido schematismo dell’orga-

nizzazione del lavoro delle impre-

se italiane? Partiamo subito col di-

re che la causa non è rintracciabile

nel possibile impatto negativo sul-

la produttività indotto dall’utiliz-

zo di forme di flessibilità spaziali

o temporali. L’elemento interes-

sante è la relazione inversa che

sembra collegare fortemente le ore

lavorate al livello di performance

economica (rappresentata dalla

produttività per ora lavorata):

l’abbassamento delle ore lavorate

non incide negativamente sulla

produttività, ma anzi sono proprio

i lavoratori che operano per meno

ore all’anno a essere più produtti-

vi. Olanda, Germania, Norvegia e

Francia sono infatti i paesi che mo-

strano la quantità minore di ore di

lavoro annuo, ma tuttavia, allo

stesso tempo, si collocano, insieme

con Belgio e Lussemburgo, tra

quelli più produttivi. L’Italia ha un

numero di ore lavorate all’anno

superiore alle medie europee, la

produttività però è inferiore alle

medie Eu 15 ed Eu 25.

La causa non è rintracciabile nep-

pure nei costi organizzativi legati

all’utilizzo di politiche di flessibi-

lità: i costi diretti per l’impresa de-

rivanti dall’adozione di strumenti

di flessibilità spazio-temporale

sono pressoché inesistenti e, lad-

dove presenti come nel caso del

telelavoro, possono essere assor-

biti dagli sgravi fiscali e dagli in-

centivi monetari dei quali l’impre-

sa può usufruire. Restano invece i

costi indiretti, non monetari, rias-

sumibili nel maggior affaticamen-

to che l’organizzazione deve subi-

re, ma che possono sicuramente

essere assorbiti soprattutto se rap-

portati ai possibili benefici deri-

vanti dalla job satisfaction dei la-

Una cultura che valorizza il presenzialismo, come simbolo di fedeltàall’organizzazioneindipendentemente dalle performance, generala consuetudine di intendere il lavoro come presenza in ufficio

3,4% 3,8%

31,8% 40,7%

43,4%

44,8%

18,5% 9,4%

2,7% 1,1%

0%

10%

20%

30%

40%

50%

60%

70%

80%

90%

100%

Full time Part time

Eccellente

Elevato

Più che adeguato

Adeguato

Parzialmente inadeguato

Inadeguato

Figura 2 - VALUTAZIONE DELLE PERFORMANCE

Ricerca effettuata su 55mila lavoratori di una grande azienda italiana.

••06LAVORO_CUOMO.MAPELLI+aviva 16-11-2012 13:33 Pagina 26

NOVEMBRE 2012 27

voratori che usufruiscono di que-

ste forme contrattuali.

La causa dunque è legata alle re-

gole e ai valori che caratterizzano

la cultura italiana: l’implementa-

zione delle politiche di flessibilità

spazio-temporale si scontra di fat-

to con una cultura organizzativa e

sociale che premia più il presen-

zialismo del raggiungimento ef-

fettivo dei risultati lavorativi.

Una cultura che valorizza il pre-

senzialismo, come simbolo di fe-

deltà all’organizzazione indipen-

dentemente dalle performance, ge-

nera la consuetudine di intendere

il lavoro come presenza in ufficio,

un carico di ore lavoro non commi-

surato ai risultati da raggiungere

(over time) e un sistema di valuta-

zione della qualità fortemente an-

corato alle ore spese alla postazio-

ne fisica del luogo di lavoro.

In questo sistema le tipologie di

flessibilità adottate sono conside-

rate misure non funzionali al bu-

siness perché non predittive di

una buona performance e quindi

vengono proposte a cittadini su

cui l’organizzazione ha smesso di

investire in termini di sviluppo.

Numerose ricerche sottolineano

come in molte organizzazioni vige

la regola del face time, del tempo di

facciata in cui ciò che conta non è

tanto esserci, ma mostrare di esser-

ci. Si è quindi in presenza di un

vincolo simbolico: il face work è

quell’insieme di azioni che contri-

buiscono a costruire l’immagine di

un soggetto in termini di attributi

sociali desiderabili e approvabili

dalla cultura di riferimento. Il suc-

cesso professionale è legato alla di-

sponibilità di tempo che si dedica

al lavoro, soprattutto se essa è su-

periore alla disponibilità richiesta

dal contratto: non necessariamen-

te si tratta di ore di lavoro effetti-

vo, ma piuttosto della visibilità in

azienda per tempi più lunghi di

quelli formalmente richiesti.

PRODUTTIVITÀ & BENESSEREIL PROGETTO DI MANAGERITALIA

Manageritalia è attenta

da sempre ai temi della

flessibilità e del lavoro

per obiettivi, convinta

che questo approccio

possa non solo permettere ai lavoratori una migliore concilia-

zione tra vita personale e professionale favorendo il benesse-

re generale, ma allo stesso tempo far crescere la produttività

in azienda. Del resto, essere flessibili conviene a tutti, come ha

dimostrato in modo inequivocabile il Gruppo Donne Manager

col progetto Produttività & Benessere, di cui potete leggere tut-

ti i dettagli sul blog donne.manageritalia.it

72,7% 88,3%

21,6%

10,9%

5,6% 0,9%

0%

10%

20%

30%

40%

50%

60%

70%

80%

90%

100%

Full time Part time

2 o più cambiamenti

1 cambiamento

nessun cambiamento

Figura 3 - CAMBIAMENTI DI LIVELLO

••06LAVORO_CUOMO.MAPELLI+aviva 16-11-2012 13:33 Pagina 27

Lavoro

La perdita

di talento e produttività

Un face time model che influenza

anche le modalità di valutazione

delle competenze ai fini degli

avanzamenti di carriera: il totale

di ore spese al lavoro, la visibili-

tà e la disponibilità in azienda di-

ventano sinonimo di “competen-

za” e “commitment”, nonostante

vari casi aziendali abbiano dimo-

strato che l’elevato ricorso a ore

di lavoro straordinario non equi-

valga necessariamente a una

maggiore produttività e talvolta

sia ricollegabile invece a modali-

tà di organizzazione di lavoro

più inefficienti. In quest’ottica, la

fruizione di misure conciliative che

limitano l’investimento temporale

in azienda (quali ad esempio il part

time o il telelavoro) rischia di pro-

durre esiti di ulteriore segmenta-

zione nel mercato del lavoro, una

via senza ritorno, che intrappola

chi ne usufruisce (più frequente-

mente le donne) e li confina all’in-

terno delle organizzazioni in un

numero limitato di mansioni, carat-

terizzate dal fatto di essere sex ty-

ped. Tale fenomeno viene definito

“trappola del neutro” cioè la con-

statazione che dietro a ciò che vie-

ne presentato come neutro si celi

una qualche forma di dominio.

Dalla fotografia della situazione

appare chiaro che gli strumenti

di flessibilità spazio-temporale

fin qui adottati dalle imprese fa-

voriscono forme di segregazione

occupazionale. Il rischio di que-

sta cultura diffusa è che le orga-

nizzazioni si confrontino con

una possibile perdita di talenti e

di produttività, perché modalità

di lavoro alternative, che potreb-

bero essere più efficienti, non

vengono considerate. La nostra

ricerca sottolinea che una cultu-

ra del tempo fluida accompagna-

ta da misure di flexitime persona-

lizzato e un sistema di valutazio-

ne della performance non impli-

citamente ancorato alla presen-

za, sono le strategie che l’impre-

sa moderna dovrà affrontare. �

NE PARLIAMO SUL BLOG

L’organizzazione del vostro lavoro è flessibile? E se lo fosse sareste più produttivi? Quale forma di flessibilità

preferite? Qual è l’approccio della vostra azienda verso questi temi? Partecipa alla discussione sul blog

donne.manageritalia.it - post “All’estero la flessibilità paga. Da noi si paga”.

••06LAVORO_CUOMO.MAPELLI+aviva 16-11-2012 13:33 Pagina 28

••06LAVORO_CUOMO.MAPELLI+aviva 16-11-2012 13:33 Pagina 29

Risorse umane

NOVEMBRE 201230

IL DIRETTORE DEL PERSONALE

E L’INCOMPIUTA DI SCHUBERT

È sempre più raro trovarequalcuno che parli con soddisfazione dellasua attività professionale o dell’azienda in cui lavora. Ognuno di noi si sente un po’in terra straniera e legge la realtà che lo circonda con occhiali distorti.Ecco come vederci chiaro

Paolo Iacci

••07RISORSEUMANE_IACCI 16-11-2012 13:34 Pagina 30

NOVEMBRE 2012 31

le medesime note, quindi l’orga-

nico dei violinisti dovrebbe esse-

re drasticamente ridotto. Terzo:

non serve a nulla che gli ottoni

ripetano i suoni che sono già sta-

ti eseguiti dagli altri».

E conclude: «Se tali passaggi, ri-

dondanti, fossero eliminati, il

concerto potrebbe essere ridotto di

un quarto, con evidente risparmio

di tempo e risorse. Se Schubert

avesse potuto tener conto di tali

indicazioni avrebbe terminato la

sinfonia prima di morire».

Questa è una delle ventuno storie

raccolte e commentate nel volume

“Breviario semiserio per manager

pensanti” (vedi box a pagina 33).

Molte volte, anche sul lavoro, o

lo stupore ti conduce alla bellez-

za, o l’analisi te ne allontana.

Ogni giorno siamo immersi nella

quotidianità del nostro lavoro.

Mediamente tutti lavoriamo

molto, ma è sempre più raro tro-

vare qualcuno che parla con sod-

disfazione del suo lavoro o del-

l’organizzazione in cui lavora.

Ognuno di noi si sente un po’ in

terra straniera, come il nostro

direttore al concerto. E allora

leggiamo la realtà che ci cir-

conda con occhiali distorti.

Il direttore generale di un’azienda riceve un invito per un

grande concerto, dove sarà eseguita l’Incompiuta di Schu-

bert. Purtroppo, per un precedente impegno, gli sarà impos-

sibile accettare l’invito. Essendo però un amante della musi-

ca classica, non vuole che l’invito vada perduto. Così lo rega-

la al suo direttore dell’organizzazione e delle risorse umane,

il quale accetta con entusiasmo, pur essendo

poco abituato a quel genere di musica.

Il giorno dopo al direttore generale vie-

ne spontaneo chiedere come fosse an-

dato il concerto. Grande la sorpre-

sa nel sentire freddezza da parte del

collaboratore: «Le invierò una mia re-

lazione appena possibile».

Questa, puntuale, arriva il giorno do-

po. Il contenuto è, più o meno, questo.

«Primo: durante considerevoli pe-

riodi di tempo i quattro oboe non fan-

no nulla, quindi si potrebbe ridurne

il numero e distribuire il lavoro sul

resto dell’orchestra. Secondo: i do-

dici violini suonano

...i dodici violini suonanole medesime note,

quindi l’organico dovrebbe essere

drasticamente ridotto...

••07RISORSEUMANE_IACCI 16-11-2012 13:34 Pagina 31

Risorse umane

mancare “il progetto”, un valore

alto cui ispirare il proprio agire

organizzativo, un elemento valo-

riale comune che faccia muovere

le emozioni verso il “bel lavoro,

il lavoro ben fatto”.

Si è persa la dimensione della bel-

lezza nel lavoro e, con essa, il suo

significato intrinseco. La perce-

zione collettiva è che la vera vita

cominci soltanto dopo l’orario di

lavoro, malgrado il lavoro, quan-

do questa quotidiana prigionia

termina. In questo modo, però,

senza rendersene conto, si abban-

dona all’insensatezza la maggior

parte del tempo di vita. È questa

insensatezza la causa principale

del “malessere” che affligge or-

Quando manca un progetto

Con sempre maggiore difficoltà

ci si sveglia al mattino per anda-

re a lavorare. Sui luoghi di lavo-

ro tira una brutta aria. Sembra

mai da anni il mondo del lavoro.

Caduta di professionalità, man-

canza di motivazioni, disaffezio-

ne dal lavoro, bassa produttività

sono soltanto alcuni sintomi di

questo malessere, al quale si può

certo cercare di porre rimedio con

nuove forme di organizzazione

del lavoro, nuovi incentivi pro-

fessionali, economici e cose di

questo genere. In molti casi si ri-

sponde alla crisi progettando una

ristrutturazione dietro l’altra. Il

rischio è quello in cui è incorso il

nostro direttore Hr davanti all’In-

compiuta di Schubert.

Al contrario, nelle imprese c’è bi-

sogno soprattutto di una svolta

culturale, che sappia valorizzare

Competenza, inventiva,senso del proprio dovere,capacità comunicative,organizzative erelazionali sono soltantoalcune espressioniattraverso cui conferirenuovamente il giustovalore al lavoro

••07RISORSEUMANE_IACCI 16-11-2012 13:34 Pagina 32

IL LIBROIn questi giorni è nelle librerie Bre-

viario semiserio per manager pen-

santi, con prefazione di Pier Luigi

Celli. La vita manageriale scandita in

21 voci, dalla A di autorità alla Z di

zelo. In questo breviario una storia

ironica, una barzelletta yiddish o un

aneddoto dissacrante introducono

le voci che si concludono con rifles-

sioni brevi, sferzanti e dense di si-

gnificato. L’ambizioso obiettivo è

quello di poter recuperare la digni-

tà del proprio lavoro, magari riu-

scendo anche a divertirsi. Un libro

per manager che non propone un metodo, nemmeno un grafico

e neppure una slide. Humor e ironia per capire che la vita conta

oltre la professione. In questo ordine alfabetico la vita appare pos-

sibile. Anche per un manager.

Breviario semiserio per manager pensanti, Paolo Iacci, Guerini

e Associati, pagg. 111, € 12,50.

33

il grande capitale “personale” e

“sociale”, oltre che economico,

che si esprime nel lavoro.

Competenza, inventiva, senso

del proprio dovere, capacità co-

municative, organizzative e rela-

zionali sono soltanto alcune

espressioni di questo capitale, at-

traverso le quali conferire nuova-

mente il giusto valore al lavoro.

La crisi dei modelli organizzativi

Il problema è che in questi ultimi

trent’anni nelle imprese sono an-

dati in crisi i tradizionali model-

li organizzativi, centrati sulla

specializzazione funzionale, la

stabilità del posto di lavoro, la

precisa definizione delle posizio-

ni, la pianificazione di lungo pe-

riodo e la centralizzazione del

controllo. È in altre parole anda-

to in crisi tutto ciò che tradizio-

nalmente era conosciuto come lo

“scientific management” di har-

vardiana memoria.

Si sta perdendo la certezza del-

l’infallibilità del modello vincen-

te, delle cosiddette best practice

e, a esse, si sta sostituendo la ne-

cessità di trovare, volta per volta,

la via del miglior posizionamen-

to possibile e, conseguentemente,

anche l’assetto organizzativo più

confacente alle specifiche neces-

sità del mercato.

Le imprese sempre più stanno

chiedendo al proprio manage-

ment di adottare un modello di

gestione che vive strutturalmen-

te nel paradosso. Si chiedono ri-

sultati di breve termine, guar-

dando al ritorno immediato sul

capitale, ma contemporanea-

mente si chiede anche di pensare

sul lungo termine, ad esempio,

rafforzandosi sul versante patri-

moniale, si vuole agire in modo

deciso sui costi e contempora-

neamente pensare alla qualità, si

vogliono conciliare standardiz-

zazione e customizzazione, ri-

strutturazioni e sviluppo, satura-

zione degli impianti e flessibilità

e così via. Fare di più con meno è

lo slogan che unisce imprese e fa-

miglie. Riuscire a conseguire tut-

ti gli obiettivi che si pongono, an-

che quando sono in aperta con-

traddizione tra loro, è il più del-

le volte impossibile. Occorre al-

lora molto buon senso, esperien-

za e pazienza.

Una caratteristica propria di quel-

la popolazione senior che la For-

nero vorrebbe in azienda a vita, e

che le aziende vorrebbero per la

strada appena possibile. Sicura-

mente far quadrare il bilancio a

fine mese diventa per tutti sem-

pre più difficile, singolo o impre-

sa che dir si voglia.

Ma affrontare la crisi solo sul ver-

sante dei costi porta inevitabil-

mente al comportamento del di-

rettore del personale della sto-

riella iniziale. Ma davvero vo-

gliamo fare questa fine? �

NOVEMBRE 2012

••07RISORSEUMANE_IACCI 16-11-2012 13:34 Pagina 33

34

OSSERVATORIO LEGISLATIVO

La legge di stabilità per il 2013-2015, nel realizzaregli obiettivi di pareggio del bilancio pubblico e ra-

zionalizzazione della spesa, ha introdotto, in un primomomento, degli strumenti finanziari in merito ai qualila Federazione si è espressa in maniera molto critica. Abbiamo incontrato, insieme con Cida e Federmana-ger, uno dei due relatori di maggioranza, l’onorevolePier Paolo Baretta e fatto presente le nostre forti per-plessità sull’impostazione della manovra. Abbiamo di-mostrato, calcoli alla mano, che il risparmio derivantedalla riduzione delle aliquote Irpef sarebbe stato azze-rato, se non addirittura aggravato, per effetto del par-ziale aumento dell’Iva. Le organizzazioni dei manager hanno invece auspica-to un ribilanciamento del carico fiscale che riduca la

pressione sui redditi dei lavoratori dipendenti e deipensionati. Al momento in cui scriviamo è stata abolita la normache riduceva le due aliquote Irpef del 23% e del 27%e l’aumento dell’Iva sembra limitato solo all’aliquota del21%, che sale di un punto percentuale. Il mancato ta-glio dell’Irpef ha reso disponibili 1,1 miliardi con i qualisi intende ridurre, come da noi auspicato, il cuneo fisca-le e saranno rivisti i tetti alle detrazioni e le franchigieinizialmente posti alle detrazioni e alle deduzioni. Non è stata ancora formulata una nuova proposta dimanovra per cui Manageritalia non si è ancora pro-nunciata. In particolare l’attenzione della Federazioneè ora volta a verificare che la riduzione del cuneo fi-scale non sia rapportata al reddito.

a cura di Manageritalia

LEGGE DI STABILITÀ 2013: DISPOSIZIONI IN MATERIA DI ENTRATE

osse

rvat

orio

CONTRIBUTO DI SOLIDARIETÀ PER I PENSIONATI

NOVEMBRE 2012

A lla luce della recente sentenza n. 223 dell’11 ottobre2012 (che ha dichiarato l’illegittimità del cosiddetto

taglia stipendi dei manager pubblici, che riduceva del 5%la quota di retribuzione superiore ai 90mila euro e del10% quella oltre i 150mila euro), alcuni associati hannosuggerito l’ipotesi che Manageritalia sottoponesse allamagistratura la questione di legittimità del contributo disolidarietà imposto ai pensionati dall’art. 18, comma 22 bis,del decreto legge 98/2011 (5% da applicarsi sugli impor-ti pensionistici superiori ai 90mila euro lordi annui e del10% per la parte eccedente i 150mila euro).La Corte, nella sentenza citata, ha concluso ritenendo viola-to il principio della parità di prelievo a parità di presupposto

d’imposta, poiché “il prelievo è ingiustificatamente limitatoai soli dipendenti pubblici”, determinando un irragionevoleeffetto discriminatorio rispetto ai dipendenti privati.Tuttavia, le posizioni della Federazione in merito all’insus-sistenza di elementi che rendono possibile incardinare esostenere con un margine di successo eventuali giudizi perl’incostituzionalità del contributo di solidarietà (di cui al ci-tato comma 22 dell’art. 18) restano immutate.Al momento, pertanto, non possiamo che ribadire quantopiù volte affermato in merito alla rassicurazione che Mana-geritalia continuerà a difendere con ogni mezzo i propri as-sociati, sempre che azioni e iniziative siano non solo realiz-zabili ma abbiano un ragionevole margine di successo.

••08OSSERVATORIO 16-11-2012 13:36 Pagina 34

NOVEMBRE 2012 35

MANAGERITALIA AL SUMMITSULLA SOCIETÀ CIVILE...Manageritalia è stata coinvolta

dal senatore Mario Baldassar-ri (presidente della Commissione fi-nanze del Senato ed economista) apartecipare, il 10 novembre scorsoa Roma, insieme con Federmana-ger e con circa altre 25 sigle (tra lequali Rete imprese Italia, la Triplice,Confindustria, Colap, Libera e On-lus), a un summit finalizzato a indi-care le proposte ritenute prioritarie dalla società civile per sblocca-re l’economia del paese.Guido Carella ha illustrato il progetto di #Prioritalia, ha spiegatola nostra volontà di contaminare la politica con le idee e le com-petenze messe a disposizione dai manager e ha invitato la plateaa formare una rete di associazioni per esercitare una pressione piùconsistente sulle istituzioni. Insieme con il vicepresidente di Feder-manager ha illustrato le proposte dei manager a favore del paese.A fine giornata è stato illustrato un manifesto che ha riassunto leproposte condivise, da consegnare a tutti coloro che vorranno im-pegnarsi a governare il paese.

... E A HRC ACADEMYI l 29 ottobre scorso il presidente Guido Carella ha partecipato

al convegno organizzato da Hrc “Il welfare tra passato, presen-te e futuro” a Roma. L’intervento di Manageritalia, tenutosi da-vanti agli ex ministri del lavoro Sacconi, Treu, Damiano e al vice-ministro Michel Martone, era incentrato sul modello di welfaredella dirigenza del terziario, che affonda le sue radici nella cen-tralità del ccnl.Un modello che, grazie alla lungimiranza delle parti, ha sopperitoalle carenze del welfare pubblico che non ha mai rivolto una par-ticolare attenzione alla nostra categoria, nonostante essa si facciacarico verso la collettività di un notevole contributo solidaristico.

Ferma restando la necessità di fa-vorire una maggiore permanenza

dei lavoratori in servizio, al fine di ga-rantire la sostenibilità del sistema pre-videnziale pubblico, occorre al tempostesso trovare una soluzione per i la-voratori che, superata una certa etàda individuare (58-59 anni) e in pos-sesso di una determinata anzianitàcontributiva (ad esempio, 35 anni),perdono il lavoro e, una volta termi-nato il periodo di erogazione degliammortizzatori sociali, continuano adavere difficoltà a ricollocarsi.Per questi soggetti Manageritalia haproposto al relatore del disegno dilegge di stabilità per il 2013, onorevo-le Pier Paolo Baretta, due soluzioni al-ternative. Primo l’adozione della co-siddetta “forchetta” (ad esempio62-70 anni), che prevede di anticipa-re il pensionamento di vecchiaia ac-cettando penalizzazioni sul calcolodella pensione, stabilite in manieragraduale per ogni anno di anticipo ri-spetto al compimento dell’età pen-sionabile. Secondo l’applicazione delsistema di calcolo contributivo sull’in-tera anzianità maturata, come avvie-ne in forma sperimentale fino al 31 di-cembre 2015 per le lavoratrici chehanno raggiunto i 57 anni di età eun’anzianità contributiva di 35 anni(opzione ai sensi dall’art. 1, comma 9,della legge 243/2004).

ESODATI

••08OSSERVATORIO 16-11-2012 14:40 Pagina 35

#PRIORITALIA

NOVEMBRE 201236

Si possono tracciare le caratte-

ristiche del buon politico?

«Io sono una seguace di Platone e

di Socrate, che consideravano la

politica l’arte più nobile a cui gli

esseri umani possono dedicarsi,

espressione dell’amore per la po-

lis, per la cittadinanza, per la co-

munità in cui si vive. Quindi non

dovrebbe esserci una distinzione

tra politico e buon politico, per-

ché per definizione politico è co-

lui che ama la polis, che vive per

Continuano le nostreinterviste agli ospiti del primo appuntamento di #Prioritalia.Con Laura Pennacchi eNicola Zingarettiaffrontiamo il tema dellaresponsabilità di tutti i cittadini nei confrontidella collettività e dellamissione di chi, senzacompromessi, vuole farevera politica

a cura della redazione

LAUR

A PE

NNAC

CHI

ASSUMERSILE PROPRIERESPONSABILITÀ

Economista, dirige

la scuola della buo-

na politica Fondazio-

ne Basso.

••09#PRIORITALIA+roma copia 16-11-2012 14:23 Pagina 36

nanziarie dedicate, ad esempio

quelle pubbliche, devono essere

minori rispetto a quelle che ci so-

no state fino a oggi. Ci deve esse-

re più volontariato, più esercizio

di associazionismo, di protagoni-

smo sociale. Allo stesso tempo

vanno assolutamente controllate

le risorse private che vanno alla

politica, per evitare che la politica

diventi un’attività disponibile so-

lo per i ricchi, per chi può mobili-

tare molte risorse nelle campagne

elettorali in cui ci deve essere una

grande disciplina, e il potere delle

lobby contenuto. La cosa più im-

portante di tutte è mobilitarsi at-

traverso valori e contenuti, una

battaglia culturale e soprattutto

rilanciando l’idea che è in gioco

l’etica pubblica, che la democrazia

è per definizione una forma di eti-

ca pubblica molto importante e

pregna di contenuti».

Cosa pensa del progetto #Priori-

talia?

«Lo approvo totalmente perché

credo che siamo in una fase nella

NOVEMBRE 2012 37

quale sia fondamentale la mobili-

tazione di tutte le forze della so-

cietà, della polis, per riaprire quel

sentiero di speranza. Siamo in una

fase in cui le carenze della classe

dirigente sono notevoli e genera-

lizzate. Interpreto questa iniziati-

va dei manager italiani come un

segno di riscossa e di accensione

di una passione per i valori più

nobili della politica e questa etica

della responsabilità che oggi pos-

sono tornare a esercitare a me pa-

re molto rilevante».

la polis e concepisce la sua attivi-

tà come servizio per la collettività

in cui vive. Questa ondata di an-

tipolitica è veramente nefasta, ma

le responsabilità sono di chi non

ha vissuto la politica nel suo sen-

so più nobile, ovvero con un’idea

di ricostruzione della sfera pub-

blica, in cui si possa vivere l’etica

del discorso con un’etica della re-

sponsabilità e dialogo in comuni-

cazione con gli altri».

Qual è oggi il rapporto tra cittadini

e politica?

«C’è profonda sfiducia e anche il

risentimento in molti casi è enor-

me. Per riaprire un sentiero di spe-

ranza per il futuro occorre ideare

un nuovo modello di sviluppo e

che tutti lavorino per realizzarlo».

Ma in concreto come si può fare?

«Innanzitutto non screditare la

politica di professione, perché c’è

bisogno anche di un esercizio di

politica come professionalità, de-

dicandosi a tempo pieno. È tutta-

via fondamentale creare dei cana-

li con la società civile. Le risorse fi-

«Non dovrebbe esserci una distinzione tra politico

e buon politico, perchépolitico è colui che ama

la polis, che vive per la polis e concepisce

la sua attività comeservizio per la collettività

in cui vive»

••09#PRIORITALIA+roma copia 16-11-2012 14:23 Pagina 37

#PRIORITALIA

Èpossibile immaginare un

nuovo politico?

«Sì, qualcuno che viva la politica

come missione, non per se stesso,

ma per le idee in cui crede e per la

comunità di cui fa parte. C’è stato

in questo una grave degenerazione

e anche un grande equivoco, ovve-

ro l’affermazione dell’idea della

politica come mestiere, della car-

riera politica, rispetto a quello che

dovrebbe essere la missione della

politica, è un controsenso. Uno non

deve fare politica per se stesso ma

perché crede in qualcosa e attra-

verso la politica vuole realizzarla.

In questo siamo in piena degenera-

zione. Quindi forse il “nuovo” po-

litico dovrebbe recuperare un’etica

come quella di chi andava negli

Stati Uniti per prendere contatti

con il presidente e si faceva presta-

re il cappotto da un compagno di

partito perché non l’aveva (il pre-

sidente del Consiglio Alcide De

Gasperi, ndr)».

Quali competenze occorrono per

candidarsi a guidare una città?

«La qualità più importante oggi

per chi si appresta a dirigere e gui-

dare una metropoli è la capacità di

ascoltare. Abbiamo un grande bi-

sogno di innovazione, intesa come

la capacità di fare le stesse cose che

si facevano prima in forma nuova

e fare cose nuove per migliorare la

qualità della vita delle persone e in

questo caso rendere le aree urbane

più competitive. Quindi grande

capacità non solo di ascolto ma, di-

rei, di coinvolgimento, di capire

che la ricetta non c’è. Anche molte

città del mondo si stanno impe-

gnando affinché si restringano i ri-

schi e si amplifichino le opportu-

nità, quindi la prima prerogativa è

quella di ricoinvolgere, riaprire ca-

nali di partecipazione che invece

sono chiusi, perché si è troppo at-

tenti alla gestione del presente. In-

vece bisogna alzare lo sguardo

dalle punte dei piedi e guardare

lontano. Occorre poi decidere:

questa è la grande forza della de-

mocrazia e della responsabilità

politica: unire la capacità di ascol-

to e di coinvolgimento all’onere

della decisione, questo è un aspet-

to che purtroppo si è perso. O si

decide e basta senza ascoltare nes-

suno, facendo fuori i migliori e le

competenze, oppure si continuerà

a chiacchierare senza decidere

mai. Stiamo attraversando una fa-

se nella quale questi due grandi

presupposti dell’azione pubblica

ritornano a essere il motore del

buon governo».

Un commento su #Prioritalia?

«Non siamo in una fase storica nel-

la quale c’è la ricetta per voltare pa-

gina, in questo paese, ma mi per-

metto di dire che in Europa siamo

un po’ tutti alla ricerca e se questa

ricerca non viene capita, percepita,

se non coinvolge, poi la speranza di

farcela muore, quindi non posso

che appoggiare questo vostro pro-

getto: noto un desiderio di coinvol-

gere. C’è un grande bisogno di ve-

dere sul palcoscenico nuovi prota-

gonisti che si fanno carico del pro-

blema portando il proprio contribu-

to. Io penso che questa sia una gran-

de nuova distinzione da fare nel

giudizio sulle persone. Esistono i

migliori ed esistono i peggiori, i me-

diocri sono quelli che di fronte a un

problema lo leggono, lo sfruttano,

lo cavalcano e anzi lo utilizzano a fi-

ni spesso personali. I migliori chi

sono? Quelli che leggono il proble-

ma, certo, ma poi si mettono a di-

sposizione e si riorganizzano per-

ché pensano che far parte della so-

cietà civile voglia dire anche cari-

carsi delle responsabilità e si metto-

no a disposizione per superarlo». �

NOVEMBRE 201238

«Il “nuovo” politicodovrebbe recuperareun’etica come quella dichi andava negli Stati Uniti per prendere contatticon il presidente e sifaceva prestare il cappottoperché non l’aveva»

NICO

LA ZI

NGAR

ETTI

Presidente della

provincia di Roma.

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••09#PRIORITALIA+roma copia 16-11-2012 14:23 Pagina 39

comparti della metalmeccanica, del-l’elettronica e delle telecomunicazio-ni, mentre la cantieristica navale e imateriali da costruzione hanno con-tinuato a incontrare difficoltà. Il mo-vimento mercantile è leggermentediminuito, ma è cresciuto il traffico dicontainer, grazie all’espansione del-la domanda internazionale di tra-sporto di prodotti manifatturieri. Il settore commerciale ha registratoun calo nelle vendite, risentendodell’ulteriore contrazione del reddi-to delle famiglie, colpite anche dal-le alluvioni autunnali. Bene invece lestrutture ricettive che hanno benefi-ciato di un incremento delle giorna-te di soggiorno dei turisti, in partico-lare degli stranieri. Infine, bene an-che l’occupazione che è leggermen-te cresciuta, anche se le cose nonsembrano proseguire così nel 2012.Tantomeno per i manager purtrop-po, che per numerosità sono agli ul-timi posti della classifica nazionale:3.175 i dirigenti liguri su 124mila ita-liani (2,6% del totale). Scarsissimopoi il rapporto dirigenti/dipendentiche, sebbene sia in media naziona-le (0,83% in regione e 0,85% in Ita-lia), è lontano dalle cifre di regioni vi-cine come la Lombardia (1,6%).A livello provinciale grandi differen-ze: se a Genova si contano 2.597dirigenti (e 1,15% il rapporto diri-genti/dipendenti), nelle altre pro-vince si precipita fino a toccare i 55dirigenti e 0,13% il rapporto diri-genti/dipendenti di Imperia. Contando anche i quadri, il mana-gement arriva a un 2,84% contro il2,94% a livello nazionale.Infine anche per la presenza femmi-nile è Genova a distinguersi con10,6% di manager donne (comun-que inferiore alla media nazionale di13,3%), seguita da Imperia (9,1%),La Spezia (8,7%) e Savona (8,2%).

NOVEMBRE 201240

LA TU PER TU CON...

a cura della redazione

TERRITORI

La particolare conformazione territo-riale della Liguria, una striscia costie-ra che diventa immediatamentemontuosa, ha da sempre condizio-nato le sue attività economiche eproduttive. Limitata è quindi l’agri-coltura, nonostante il clima favore-vole, concentrata su colture specia-lizzate, di qualità e redditizie come ifiori, gli ortaggi e la frutta. La pescanon può avere un grande peso no-nostante l’ampio sviluppo costiero,perché caratterizzato da fondali chesprofondano subito, quindi non mol-to pescosi. La concentrazione deglistabilimenti industriali (siderurgici,petrolchimici, chimici e metalmecca-nici) si ha tra Genova e Savona e a LaSpezia, dove vengono lavorate lematerie prime sbarcate nei porti con-tribuendo alle attività di commerciomarittimo e cantieristica navale.Grande importanza nell’economiaregionale la rivestono i servizi con ilturismo balneare innanzitutto. Questo sistema ha fatto registrare unpil pro capite di 21.052 euro nel2009 (dati Istat) che è un poco infe-riore alla media del Nord Italia, ma re-sta superiore alla media nazionale(20.043). Pare comunque che nono-stante le recenti difficoltà finanziariesi sopravviva: secondo il rapporto2012 di Bankitalia sull’economia del-le regioni in riferimento al 2011 l’at-tività produttiva è stata sostenuta dai

DIRIGENTI, QUADRI E DIPENDENTI LIGURI DEL SETTORE PRIVATO (2010)

Dirigenti Quadri Dipendenti % dir/dip

Genova 2.597 8.356 225.318 1,15Imperia 55 520 41.686 0,13La Spezia 241 932 51.341 0,47Savona 282 1.049 63.998 0,44TOTALE 3.175 10.857 382.343 0,83

Fonte: elaborazioni Manageritalia su dati Inps 2010terr

itor

i La Liguria

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Obiettivo lavoro

NOVEMBRE 201242

Manageritalia e Confcommercio attraverso il Cfmtaiutano i manager temporaneamente fuori dal mercato a riposizionarsi

Roberta Roncelli

ÈINUTILE NASCONDERLO, LA CRISI ECONOMICA

C’È e ha segnato tutti, nessuno escluso. Molti di noi, pur-

troppo, sono stati colpiti in modo drammatico, con la

perdita improvvisa del posto di lavoro. Le prime vittime

che si ritrovano a casa da un giorno all’altro sono soprat-

tutto i giovanissimi, ma anche gli over 45-50 sono colpi-

ti, soprattutto se manager. Con la differenza che questi ultimi sono for-

se più penalizzati, in quanto considerati dagli stereotipi imperanti o

troppo “vecchi” o troppo “costosi”. Senza contare tutti i risvolti econo-

mici e psicologici che solo chi ci è passato può davvero capire. Sembra

un paradosso: più sei qualificato, più ti porti dietro un bagaglio espe-

MANAGER E INSIEME PER RIPAR

••11CFMT_OBIETTIVO+interflora 16-11-2012 15:01 Pagina 42

a crescere nel prossimo futuro. Se-

condo quanto si legge nella nota di

aggiornamento del Def-Documen-

to di economia e finanza 2012, que-

st’anno il tasso di disoccupati do-

vrebbe arrivare al 10,8%, per poi

aumentare nel 2013 all’11,4%.

Managerattivo

In attesa della ripresa, cosa fare?

Quale consiglio dare a chi si trova

43

rienziale di tutto rispetto e più vie-

ni accantonato dalla società come

merce obsoleta. Questo nonostan-

te tantissime piccole e medie im-

prese, se non tutte, per stare sul

mercato e competere abbiano as-

soluto bisogno di gestione e pre-

senza manageriale.

La dimensione del problema “di-

soccupazione” non è da sottovalu-

tare se si considera che è destinata

Sembra un paradosso: più sei qualificato, più

ti porti dietro un bagaglioesperienziale di tutto

rispetto e più vieniaccantonato dalla società

come merce obsoleta

E IMPRESE,ARTIRE

••11CFMT_OBIETTIVO+interflora 16-11-2012 15:01 Pagina 43

Obiettivo lavoro

NOVEMBRE 201244

Competenze e strumenti per la ricerca del lavoro«Partecipare a questo corso è stato importanteper le competenze ottenute, ad esempio una dif-ferente modalità per trovare lavoro o preparareun curriculum, e per l’aiuto psicologico: trovere-te nel gruppo persone più in gamba di voi, altremeno in gamba, ma tutti nella stessa “ingiusta”situazione. Fortunatamente se ne esce, grazie an-che all’aiuto del gruppo. Per noi è stato fonda-mentale e continuiamo a sostenerci e ad aiutar-ci. Quindi, fate gruppo, ascoltate chi vi sta davan-ti, perché ha visto molte persone che prima di voihanno fatto questo percorso».

PAOLA CHERUBINI, ex dirigente che ha scelto di riposi-

zionarsi come consulente/professional nel settore It, dal qua-

le proviene, mettendo a frutto il suo know-how e il proprio

network, intraprendendo nel frattempo un’attività di inse-

gnamento in un campo completamente diverso.

Consapevolezza, networking, suggerimenti«È stato molto importante il contributo di “Co-mincio... da tre!” e degli altri corsi del Cfmt cheho frequentato. Mi sono sentito incoraggiatomolte volte nella scelta di avviare una società. Èvero che ero già abbastanza convinto, ma la mo-tivazione non è mai abbastanza e quindi ci sonostati tutta una serie di ausili psicologici che mihanno incoraggiato ad andare avanti su questastrada. Le persone che ho conosciuto all’internodi Cfmt sono stati elementi fondamentali dell’av-vio promettente della mia società. Durante il cor-so orientato all’imprenditoria mi sono stati datidei suggerimenti che mi hanno indirizzato versoil percorso più opportuno per avviare la mia ideadi impresa».

VITTORIO COSTA, fondatore e titolare di VividaWeb, The

OverBrowser Company, insieme a Vincenzo Capuano. Sono

due ex dirigenti che hanno deciso di fondare un’impresa a

partire da un’idea di business che consiste nella creazione di

un prodotto innovativo di mobile internet. Vittorio Costa con

il suo gruppo di lavoro è primo classificato al premio Me+We

2012, tenutosi in occasione dell’evento Managerattivo - Oc-

cupy the Future del 30 ottobre (vedi a pagina 72).

Esplorare nuovi punti di vista«Io non volevo farlo. Pensavo: “tempo perso, riu-niscono i manager a spasso, vado solo a raccoglie-re depressioni da aggiungere alla mia”. Ex postposso dire di essere molto soddisfatto: mi è statoutile, ho trovato amici e professionisti che ci han-no dato delle dritte anche inaspettate. Il grossovalore aggiunto di “Comincio... da tre!” è che titiene legato al mercato, perché comunque incon-tri manager che ancora lavorano e che ti posso-no dare il polso di quello che al bar con gli amicinon riesci a cogliere. Quindi è un percorso utile,sia dal punto di vista professionale che umano».

ANDREA SCIANNA, riposizionato come manager/diri-

gente in un’azienda multinazionale canadese con sede a Sa-

vona che si occupa di materiale rotabile (treni, metropolita-

ne, people mover, treni ad alta velocità e treni merci).

Affrontare la ricerca e il posizionamento«Dal punto di vista personale e professionale hotrovato questo percorso molto utile. Mi sento diconsigliarlo perché aiuta a “elaborare il lutto”,una frase forse scontata, ma sicuramente ti dà unamano a relazionarti con colleghi nella tua stessacondizione, iniziare a vedere quello che c’è fuori,parlare con esperti che ti portano a riflettere suquelle che sono le condizioni del mercato, le po-tenzialità e quelli che sono i modi di affrontare laricerca e il posizionamento».

DARIO MOLINAROLI, ex dirigente ricollocato come qua-

dro. È responsabile amministrativo e finanziario di una so-

cietà del padovano che fa parte di una multinazionale sve-

dese operante nel settore della refrigerazione industriale.

L’opinione di alcuni partecipanti di Comincio... da tre! (ora ricollocati)

••11CFMT_OBIETTIVO+interflora 16-11-2012 15:01 Pagina 44

45

in difficoltà? Prima di tutto, reagi-

re ed essere consapevoli delle pro-

prie capacità. Manageritalia e

Confcommercio, dal canto loro,

sin dal novembre 2009 hanno fir-

mato un accordo quadro che per

la prima volta dava il via a inizia-

tive per il sostegno dei dirigenti in

mobilità. Successivamente nel set-

tembre 2010 si sono mossi concor-

dando di affidare al Cfmt (Centro

di formazione management del

terziario) la promozione di politi-

che in grado di favorire la ricollo-

cazione dei dirigenti.

Così, dopo “Comincio… da tre!”,

nato nel 2010 per supportare il ma-

nager che ha perso il posto di lavo-

ro, e forte di questa consolidata

esperienza formativa, oggi il Cfmt

propone un progetto più articolato

e completo dal nome Manageratti-

vo, totalmente gratuito per i diri-

genti Manageritalia disoccupati:

l’importante è che al momento del-

l’iscrizione non sia trascorso più di

un anno dal licenziamento. Un pro-

getto che si snoda in più percorsi

per valorizzare e sostenere il ripo-

sizionamento professionale dei di-

rigenti e favorire sinergie con le im-

prese, soprattutto pmi, che hanno

la necessità di migliorare le oppor-

tunità di sviluppo e di crescita.

Come è strutturato

Nei primi tre mesi Managerattivo

prevede il percorso formativo di

11 giornate con l’affiancamento di

una “guida” che seguirà ogni par-

tecipante e lo aiuterà a migliorare

la propria attrattività sul mercato

NOVEMBRE 2012

DUE OPPORTUNITÀComincio... da tre! è un’iniziativa nata nel 2010 per supportare i mana-

ger che hanno perso il posto di lavoro attraverso un percorso concreto,

non formativo nel senso tradizionale del termine, che supporta il manager

nella costruzione di un piano d’azione per il proprio futuro professionale.

Il percorso fornisce un’occasione per ripensare e ridefinire le proprie capa-

cità e competenze con l’obiettivo di generare nuovi punti di vista su se stes-

si e sul contesto professionale in cambiamento; individuare prospettive pro-

fessionali percorribili, costruire buone decisioni sulle future scelte profes-

sionali, creare un piano d’azione e agire per realizzarlo. A questo percor-

so segue il progetto Me+We: costruiamo il futuro, che vuole mettere

insieme le passioni e il coraggio dei manager per generare nuove oppor-

tunità utilizzando e integrando armonicamente le forze dell’individuo

(“me”) con quelle del gruppo (“we”). Questo percorso è stato costruito

ascoltando suggerimenti e idee degli stessi manager interessati alla ricer-

ca di nuove opportunità professionali.

Per maggiori informazioni e iscrizioni www.cfmt.it

Milano: Roberta Corradini, tel. 02 5406311, [email protected]

Roma: Claudia Genola, tel. 06 5043053, [email protected]

••11CFMT_OBIETTIVO+interflora 16-11-2012 15:01 Pagina 45

NOVEMBRE 201246

Obiettivo lavoro

del lavoro, a capire meglio le esi-

genze e le aspettative per poi tra-

durle in un piano d’azione finaliz-

zato a sostenere lo sviluppo per-

sonale e professionale.

Una volta terminato il percorso,

se il manager non si è ricollocato

può accedere al secondo step

orientato esclusivamente alla via

imprenditoriale – “Me+We: co-

struiamo il futuro” – per svilup-

pare iniziative sperimentali e di

incubazione che possono favorire

la nascita di start-up.

A seguito dei percorsi formativi,

Managerattivo continua con “I

progetti aziendali”, volti a far in-

contrare, attraverso le organizza-

zioni territoriali di Manageritalia

e Confcommercio, aziende desi-

derose di crescere o affrontare al

meglio momenti di impasse con

manager di elevata esperienza

professionale certificati attraverso

i percorsi formativi del Cfmt.

A tal proposito, a metà ottobre è

partito il test pilota a Padova, do-

ve Ascom Confcommercio Vene-

to, Cfmt e Manageritalia hanno

incontrato delle aziende operan-

ti nel territorio. Scopo dell’incon-

tro è stato quello di raccogliere le

loro necessità e aiutarle a ideare

un progetto per lo sviluppo del-

l’azienda attraverso la creazione

di nuovi prodotti, l’apertura di

nuovi mercati, il miglioramento

dell’efficienza aziendale. Tutto

questo con l’affiancamento di

manager con skill elevate che

Cfmt certifica tra i partecipanti ai

percorsi “Comincio... da tre” e

“Me+We”.

Per uscire dalla crisi in cui versa

il nostro paese noi puntiamo su-

gli imprenditori, sui manager e

sulla valorizzazione del loro po-

tenziale. �

QUALCHE NUMERO

Nel periodo marzo 2010/luglio 2012 sono stati realizzati 28 per-

corsi del progetto “Comincio… da tre!”, che hanno registrato

complessivamente la partecipazione di 598 dirigenti. Di questi,

quelli che hanno ritrovato un incarico sono stati 465, pari al

78%: più alta la percentuale in Lazio e Lombardia, più bassa in

Emilia Romagna e Piemonte.

Il tempo medio Pur essendo cresciuto significativamente il tem-

po medio di riposizionamento professionale dei manager rispetto al

passato, i dirigenti del percorso “Comincio… da tre!” tendono ad

accorciarlo, rientrando nel circuito lavorativo in meno di 12 mesi e

abbattendo del 50% il costo sociale della disoccupazione media.

Il ruolo professionale I manager ricollocati come dirigenti so-

no il 29%. Subito dopo troviamo i manager con contratti atipi-

ci: rapporti di lavoro non inferiori a sei mesi e con una sola azien-

da con contratto di consulenza, collaborazione a progetto e tem-

porary manager (24%) e gli imprenditori (22%), seguono le pro-

fessioni liberali (15%) e i quadri (10%).

La dimensione aziendale Il 58% dei manager si è ricolloca-

to in piccole imprese, contro il 19% assorbito dalle grandi e il

23% dalle medie.

Il livello economico Il 42% ha visto diminuire sensibilmente

il proprio reddito di lavoro con un decremento superiore al 30%

rispetto al precedente stipendio, mentre il 30% ha subito una

riduzione dal 5 al 30%. Coloro invece che hanno visto rimane-

re invariato il proprio reddito sono pari al 20%. Un 8% ha visto

un aumento del reddito personale entro il 30%, mentre solo

l’1% ha avuto un incremento superiore al 30%.

Il network utilizzato Dato che per trovare un nuovo incarico

bisogna utilizzare al meglio tutte le strade utili, il network pro-

fessionale, inteso come la rete di contatti creati nella propria

esperienza lavorativa, è stato quello decisivo per il 45% dei ma-

nager rientrati nel mondo del lavoro, mentre il passaparola, so-

prattutto nelle reti socio-amicali, per il 27%. Inoltre, il network

focalizzato, inteso come appartenenza a organizzazioni, club e

reti professionali, come società specializzate nel recruiting ed he-

ad hunter, è stato determinante per il 18% dei dirigenti, men-

tre il network online e i social network per il 10%.

••11CFMT_OBIETTIVO+interflora 16-11-2012 15:01 Pagina 46

••11CFMT_OBIETTIVO+interflora 16-11-2012 15:01 Pagina 47

L

NOVEMBRE 201248

cattu

rati

CATTURATI DALLA RETE

Le mamme costituiscono da sempreil fulcro della vita della famiglia. Og-gi non solo offline. Da un recentestudio Nielsen negli Usa, emergeche le mamme sono un target par-ticolarmente attivo e influente an-che online: acquistano vestiti e gio-cattoli in rete, utilizzano social net-work da dispositivi mobili, usanol’internet tv più della media della po-polazione, un blogger su tre è mam-ma, solo per fare alcuni esempi. Se questo è lo scenario in un paesenel quale le donne sono da anni ol-tre la metà degli internauti, in Italiala maternità si propone come mo-tore alla digitalizzazione.Secondo una ricerca condotta daNielsen per Nostrofiglio.it e recen-temente diffusa, le mamme italia-ne con bambini tra 0 e 5 anni sonopiù tecnologiche delle donne in ge-nerale. Questo risultato non è ri-conducibile esclusivamente al fat-tore età, quanto piuttosto a un di-verso approccio alle tecnologie e aimedia da parte di questo particola-re segmento.La dotazione tecnologica delle in-tervistate, infatti, dimostra una pe-netrazione dei diversi strumenti digran lunga superiore rispetto alledonne nella stessa fascia d’età equindi una propensione alla rapidaadozione delle innovazioni: il 61%possiede uno smartphone (la per-centuale è di circa il 50% tra le don-ne), il 64% un lettore mp3 (controil 45%), il 25% un tablet e il 12%un e-reader (rispettivamente 17%e l’8% tra le donne in generale).Oltre una mamma su due dichiaradi non poter più fare a meno del pce oltre una su cinque dello smart-

phone. Solo il 20% delle intervista-te ammette di non poter rinuncia-re alla tv generalista e il 14% allasatellitare. Le mamme adottano gli strumentidigitali per necessità, non come unamoda o un lusso, ma per supporta-re (e sopravvivere) nel proprio viag-gio attraverso la maternità. Mammesempre più connesse, che trascorro-no online più di tre ore e mezza algiorno da pc e/o mobile. L’84% del-le intervistate dichiara di collegarsida casa. Oltre una su tre naviga at-traverso il telefono cellulare. A que-ste due modalità di connessione cor-rispondono due differenti “espe-rienze di tempo”. Da un lato quelloal computer, che si configura comeun tempo dedicato, in cui le mam-me – nella comodità della propriaabitazione o sul posto di lavoro –hanno la possibilità di approfondirei temi di interesse. Dall’altro quellotramite telefono cellulare, che si de-linea come tempo ritagliato all’inter-no di momenti di “transizione” (ti-picamente gli spostamenti) e quindirisparmiato per poter essere reim-piegato. Detto altrimenti, il luogo diconnessione e il tempo in cui questoavviene esprimono di volta in voltaun utilizzo strategico o tattico del ca-nale digitale finalizzato a supporta-re i propri impegni e la propria vitarelazionale.Internet costituisce per le digitalmoms italiane lo strumento per te-nersi in contatto con il mondo e in-formarsi: inviare e ricevere email,leggere siti di news, consultarequelli specializzati sull’infanzia, cer-care e condividere esperienze suisocial media. Quest’ultima è anche

Cristina Papini

MAMME CONNESSE

Nielsen è un’azienda globale con posi-zione di leadership nelle misurazioni e in-formazioni di marketing relative a con-sumer, retail, advertising, televisione, in-ternet, mobile e altri media. È presentein oltre 100 paesi con sedi a New York,Usa e Diemen, Olanda. Cristina Papini èresearch & analytics director. Per maggio-ri informazioni: www.nielsen.com/it.

••12CATTURATI_RETE 16-11-2012 14:36 Pagina 48

NOVEMBRE 2012 49

la prima attività online da smart-phone e tablet.

Smartphone e tabletI telefoni di ultima generazione e itablet costituiscono importanti risor-se per la vita familiare e domesticasia dal punto di vista affettivo chepratico, una sorta di telecomandiper la nuova vita: dall’accesso ai con-tenuti per la famiglia a quelli dedica-ti ai bambini, coordinamento delleattività familiari, ricerca delle offerteper gli acquisti di casa. Il 40% dellemamme condivide immagini e videolegati alla famiglia tramite il cellula-re. Il 14% integra l’utilizzo delle tec-nologie mobili nel processo di acqui-sto di generi alimentari, dichiarandodi consultare ricette quando si trovasu un punto vendita.Gli impegni della maternità ridise-gnano l’ecosistema mediale delladonna e impongono un cambia-mento nei consumi dei mezzi suc-cessivi alla nascita dei figli. Mentreoltre la metà delle intervistate di-chiara di aver ridotto il tempo dedi-cato alla fruizione dei media tradi-zionali (tv e stampa), circa un terzorivela di avere aumentato quello le-gato a specifiche attività online.Cresce naturalmente la consultazio-ne dei siti dedicati a questo partico-lare periodo della vita, che costitui-scono il canale privilegiato per la co-noscenza di nuovi prodotti dedicatial target (48% vs 42% della tv), tut-tavia il ricorso al commercio elettro-nico, la consultazione dei siti di cou-poning e l’utilizzo dei servizi di on-line banking si configurano comeparte di una più ampia strategia te-sa a ottimizzare i tempi della gior-

nata e le risorse economiche dellafamiglia. Si tratta di una mamma“tuttofare”, le cui attività risultanovariegate e incrementate con la ma-ternità: si occupa in prima personadegli acquisti alimentari (82%) e diabbigliamento (80%) dei propri pic-coli, delle utenze domestiche comeluce, gas, telefonia e internet(42%), delle vacanze (32%), dellatecnologia (28%) o di auto e moto(16%). Cosicché, da un lato lemamme di oggi mostrano di avereuna spiccata anima tecnologica,dall’altro la stessa esperienza dellamaternità spinge all’utilizzo di servi-zi evoluti al fine di gestire al meglioi moltiplicati impegni.Nel rapporto mamma-figlio entra apieno titolo il digitale. Oltre una sudue afferma di utilizzare internetcon il proprio piccolo. Chi possiedeun tablet, lo lascia utilizzare, anchein autonomia, al proprio bambino(53%). Otto mamme su dieci consi-derano smartphone e tablet unabuona soluzione per l’intretteni-mento dei figli, un passatempo, ungioco sempre disponibile e poco in-gombrante. Ben il 70% ritiene chequesti strumenti abbiano un ruoloformativo nella crescita, anche seuna larga maggioranza teme chel’utilizzo massivo e precoce non siapositivo per la salute. I bambini sem-brano avere le idee più chiare: il54% preferisce smartphone e tabletai giochi tradizionali, secondo quan-to affermano le stesse mamme.

Privacy dai confini meno definitiMeno resistenza quindi a concede-re la tecnologia ai figli, ma anchemeno resistenza verso quelle attivi-

tà online che denotano un utilizzo“evoluto” del mezzo come l’acqui-sto online o la condivisione in rete.In merito a questo secondo aspet-to, il 27% delle mamme dichiara dicommentare post su blog specializ-zati su infanzia e maternità, mentreil 64% utilizza i social network perintrattenere rapporti interpersonalie pubblicare aggiornamenti sulproprio bambino. In pochi anni sembra essere radi-calmente cambiata l’attenzioneverso la diffusione dei contenutisensibili: solo un quinto delle mam-me è molto d’accordo nel conside-rare i social network una rinunciaalla privacy.

••12CATTURATI_RETE 16-11-2012 14:36 Pagina 49

Fondo Mario Negri

NOVEMBRE 201250

Dopo il via libera della Covip, sono in vigore da ottobre le modifiche allo statuto e al regolamento del Fondo sottoscritte dalle parti costituenti

Mario Alaimo

Anche se a prima vista il risultato può sembrare il

semplice adempimento di una formalità, le mo-

difiche approvate dal consiglio di amministrazio-

ne del Fondo sono frutto di una lunga e comples-

sa attività.

Prima di giungere alle decisioni finali, infatti, la

commissione incaricata di elaborare le modifiche si è cimentata in un

impegnativo lavoro di esame e di valutazione di varie proposte. I la-

vori sono stati supervisionati dal professor Pasquale Sandulli, esper-

to della materia giuridica-previdenziale, profondo conoscitore del-

l’evoluzione normativa della previdenza complementare avvenuta

negli ultimi decenni.

Le modifiche introdotte tengono nella dovuta considerazione le segna-

lazioni tecniche formulate dall’Autorità di vigilanza che, in qualità di

ente verificatore della conformità al quadro normativo generale di rife-

rimento, è stata opportunamente contattata per acquisire conferme e os-

servazioni durante l’elaborazione delle modifiche.

Di particolare importanza sono stati, inoltre, l’indirizzo e il sostegno del-

le parti costituenti (Confcommercio, Confetra e Manageritalia) sul dise-

gno complessivo di riordino.

Per una più approfondita comprensione del processo di aggiorna-

mento affrontato va considerata la particolarità della posizione del

Fondo: esistente dal 1957, al subentro della disciplina della previden-

za complementare (basata sul sistema tecnico della capitalizzazione),

si è trovato a dover avviare radicali riforme per superare l’allora vi-

gente regime di ripartizione.

STATUTO E REGOLAMENTO,

AL VIA LEMODIFICHE

••13FONDO.NEGRI.ALAIMO 16-11-2012 13:45 Pagina 50

STATUTOSINTESI DELLE PRINCIPALI MODIFICHE

DURATA ILLIMITATA DEL FONDO E ASSENZA DI SCOPO DI LUCROIntroduzione delle previsioni relative alla durata illimitata del Fondo, fatte salve le

ipotesi di scioglimento, al possesso della personalità giuridica e all’iscrizione all’al-

bo dei fondi pensione, nonché all’assenza di scopo di lucro (art. 1, commi 5 e 6).

OBBLIGHI DERIVANTI DALL’ISCRIZIONEIndicazione degli obblighi derivanti dall’iscrizione al Fondo, precisando che l’iscri-

zione comporta in ogni caso l’obbligo di versamento della quota associativa previ-

sta dalla contrattazione collettiva (art. 2, comma 5).

VERSAMENTO TFR PREGRESSOIntroduzione della previsione relativa alla possibilità di destinare al Fondo anche il tfr

pregresso, effettuata attraverso un rinvio al regolamento per l’individuazione delle

condizioni e modalità di conferimento dello stesso al Fondo (art. 3, comma 7).

GOVERNANCEL’assetto di governance, che è stato rivisto, in particolare, integrando e specifican-

do le attribuzioni proprie degli organi collegiali e richiamando espressamente il pos-

sesso dei requisiti di professionalità, onorabilità nonché l’assenza delle cause di in-

compatibilità e ineleggibilità (artt. 6-12).

STANZIAMENTI PER LA CONCESSIONE DI MUTUI IPOTECARI AGLI ISCRITTIIn materia di investimento delle disponibilità, viene inserita la previsione di uno

stanziamento complessivo per concessione di mutui ipotecari (art. 14, comma 1,

lett. c).

REDAZIONE BILANCIO TECNICOPeriodicità con la quale viene redatto il bilancio tecnico-attuariale, che passa da

triennale ad annuale (art. 17, comma 3).

REQUISITI PER LE PRESTAZIONISono state trasferite dal regolamento allo statuto (att. 19-25) le norme definitorie

dei requisiti per le varie tipologie di prestazione.

AGGIORNAMENTI STATUTARIAttribuzione al consiglio di amministrazione della facoltà di apportare allo statuto

le modifiche che si rendessero necessarie a seguito della sopravvenienza di dispo-

sizioni normative o delle parti istitutive (art. 26, comma 2).

NOVEMBRE 2012 51

L’adeguamento funzionale e nor-

mativo alle prescrizioni della leg-

ge istitutiva del sistema della pre-

videnza complementare è iniziato

sin dal 1994 ed è proseguito con

successive modifiche delle norme

statutarie e regolamentari.

L’evoluzione è ancora in divenire

e sarà completata al termine del

piano di riallineamento in fase di

attuazione in conformità ai detta-

mi dell’art. 20 del decreto legisla-

tivo 252/2005.

CRITERI E LINEE GUIDA

Di seguito un riepilogo sintetico

dei criteri che hanno determinato

gli aggiornamenti dei vari punti.

Per un approfondimento più com-

pleto rimandiamo ai box pubbli-

cati in queste pagine e alla consul-

tazione diretta di “Statuto e rego-

lamento” sul sito www.fondone-

gri.it.

Permanenza della distinzione tra

statuto e regolamento

Pur avendo ben presenti la pro-

spettiva e l’opportunità di con-

centrare in un unico documento,

di rango statutario, il complesso

delle disposizioni che presiedo-

no alla disciplina dei rapporti

con gli iscritti, la natura origina-

ria e la configurazione giuridica

del Fondo richiedono di dover

mantenere la distinzione tra sta-

tuto e regolamento.

È ancora forte, infatti, l’esigenza di

conservare la separazione tra le

norme destinate alla caducazione

nella fase di diritto transitorio, da

••13FONDO.NEGRI.ALAIMO 16-11-2012 13:45 Pagina 51

Fondo Mario Negri

collocare nel regolamento, da quel-

le frutto dell’adeguamento, da in-

serire all’interno dello statuto.

Le opportunità sopra accennate,

comunque, hanno trovato signi-

ficativa realizzazione con la tra-

slazione dal regolamento alla se-

de statutaria delle disposizioni

definitorie, specialmente in am-

bito prestazionale; come pure le

disposizioni sulla contribuzione

e la relativa obbligazione; non-

ché quella di una partecipazione

alle spese di gestione da parte

degli iscritti cessati dal servizio

che mantengono la propria iscri-

zione al Fondo.

Iscrizione obbligatoria

Il profilo dell’obbligatorietà costi-

tuisce ancora la deroga più rile-

vante e l’elemento essenziale del-

la normativa sulla quale si artico-

la il Fondo, venendo a incidere in

tema di finanziamento per effetto

delle iscrizioni.

Sul punto, per quella che senz’altro

è una caratteristica particolare del

Fondo Mario Negri, occorre mette-

re in luce che, nel recente dibattito

sulla riforma del sistema previden-

ziale, sono emerse proposte fina-

lizzate a consentire ai lavoratori un

adeguato tasso di sostituzione tra

la pensione complessiva e il reddi-

to alla cessazione del rapporto di

lavoro, rendendo obbligatoria la

previdenza complementare.

Il previsto perdurare della crisi

economica nei prossimi anni, tut-

tavia, appare rendere difficilmen-

te attuabile tali proposte. Fasce so-

ciali sempre più ampie hanno

sempre meno risorse per soddi-

sfare anche i bisogni primari; la di-

scontinuità nei rapporti occupa-

zionali e la diffusione dei rappor-

ti precari sono in aumento.

Le attenzioni per la governance

Il riassetto delle disposizioni sugli

organi amministrativi del Fondo,

dal punto di vista quantitativo,

NOVEMBRE 201252

costituisce la parte più consisten-

te delle disposizioni di aggiorna-

mento dello statuto.

Si tratta di interventi attuati, sep-

pure nel rispetto della connotazio-

ne prevalentemente fondativa del

Fondo Mario Negri, avendo a rife-

rimento il modello statutario pre-

disposto a suo tempo dalla Covip.

A questo modello si è attinto per

integrare e specificare le attribu-

REGOLAMENTOPREVISIONI NORMATIVE CONSERVATE NEL REGOL A

ISCRIZIONI: SPORTELLO UNICO PER DIRIGENTILe denunce di iscrizione (art. 3) vengono disposte tramite uno sportello uni-co con validità per tutti i fondi e istituti contrattuali della categoria.

VERSAMENTO CONTRIBUZIONE E TFR PREGRESSOLe modalità di versamento della contribuzione, con particolare riguar-do alla destinazione al Fondo del tfr pregresso, laddove previsto dallacontrattazione collettiva o individuale (art. 4).

SPESE LEGALI PER RECUPERO CONTRIBUTIViene stabilito (art. 8) che, effettuato il recupero dei contributi, le spe-se legali non rimborsate riducono l’importo dei contributi da accredi-tare nella posizione dell’iscritto.

DETERMINAZIONE MISURA PENSIONEI criteri per determinare la misura della pensione di vecchiaia e di inva-lidità, della pensione ai superstiti e di quella di reversibilità (artt. da 10a 25).

CASI DI REVOCA DELLA PENSIONE DI INVALIDITÀVengono disciplinati (art. 18) i casi di revoca della pensione di invalidi-tà e il rimborso dell’eventuale indebito.

BENEFICIARI DELLA PRESTAZIONE IN CASO DI DECESSOViene specificato l’ordine di attribuzione delle prestazioni in caso didecesso tra i diversi possibili beneficiari (art. 19 e 27): quelli designa-ti dall’iscritto o, in mancanza, quelli indicati dalle norme del Fondo e,in mancanza di questi, gli eredi.

••13FONDO.NEGRI.ALAIMO 16-11-2012 13:45 Pagina 52

53

ne, tra l’altro, è stata prevista la de-

libera di approvazione del Bilan-

cio tecnico periodico, l’adozione

dei provvedimenti per favorire

l’equilibrio finanziario del Fondo

e attuare l’allineamento alle nor-

me del decreto legislativo 252/05.

Per il comitato esecutivo è stata in-

serita una serie di attività quali le

informative nei confronti degli

iscritti, la definizione dei criteri

per la determinazione della pen-

sione in rendita, le decisioni sui ri-

corsi, l’esercizio del diritto di voto

per i valori mobiliari, le valutazio-

ni sui risultati delle gestioni assi-

curative e mobiliari.

Per il collegio sindacale è stata me-

glio definita l’attività di competen-

za e richiamati gli obblighi per le

eventuali segnalazioni alla Covip.

In materia di amministrazione è

stato poi inserito un elenco di atti-

vità di competenza del Fondo.

CONCLUSIONI

Il testo dello statuto aggiornato,

nel suo insieme, appare oggi or-

ganicamente più completo che in

passato: l’ampliata e approfondi-

ta articolazione delle attribuzio-

ni per i vari organi sociali, i rife-

rimenti essenziali in materia pre-

videnziale.

I temi finora non presenti nello

statuto lo rendono un più idoneo

documento di riferimento per i

diversi soggetti utilizzatori: par-

ti costituenti, componenti gli or-

gani amministrativi, struttura

del Fondo, iscritti, terzi.

Il regolamento, come già segnala-

to, è stato snellito per l’effetto

combinato di semplificazioni e

trasferimenti di norme essenziali

nello statuto, anche se arricchito,

per contro, da alcune previsioni.

Tra queste si evidenziano i mecca-

nismi unificati di contatto dei di-

rigenti e delle relative aziende con

i vari enti del welfare della catego-

ria (sportello unico per l’iscrizio-

ne dei dirigenti). �

NOVEMBRE 2012

zioni dei diversi organi statutari

secondo le competenze che gli

sono proprie con la previsione,

per la nomina dei componenti,

del possesso dei requisiti di ono-

rabilità e professionalità delinea-

ti da uno specifico decreto mini-

steriale, peraltro già applicato

dal Fondo in ogni occasione di

rinnovo delle cariche.

Per il consiglio di amministrazio-

L AMENTO, ANCHE CON MODIFICHE

LIQUIDAZIONE IN CAPITALEI casi in cui può essere richiesta la liquidazione in capitale, ovvero eser-citato il diritto al riscatto, introducendo la possibilità di riscatto parzia-le (artt. 26 e 27).

PRESCRIZIONELa prescrizione del diritto al riscatto, stabilita in dieci anni, nonché laprescrizione in cinque anni del diritto ai ratei di pensione già liquidatie non riscossi (art. 28).

COPERTURE RISCHIO INVALIDITÀ E DECESSOIl mantenimento delle coperture assicurative per invalidità e decesso(art. 29) resta operante per tutti gli iscritti cessati dal servizio con il re-quisito di almeno cinque anni di anzianità contributiva, per la durata di12 mesi dalla cessazione, salvo conservazione nel caso di prosecuzio-ne volontaria dei versamenti.

CONVERSIONE IN CAPITALE DI RENDITERiapertura dei termini, fino al 30/6/2013, con possibilità per i pensio-nati del Fondo entro il 31/12/2006 di richiedere la liquidazione in capi-tale delle rendite in godimento inferiori ai 5mila euro annui (art. 42,comma 2).

REVISIONE COEFFICIENTI DI PENSIONAMENTOIntroduzione della disposizione di cui all’accordo tra le parti istitutivesui coefficienti da applicare per la determinazione delle prestazioni inrendita liquidate dall’1/1/2010, con previsione di revisione almeno ognitre anni (art. 46).

••13FONDO.NEGRI.ALAIMO 16-11-2012 13:45 Pagina 53

NEL CUORE DELLEDOLOMITI 33a COPPA DI SCI MANAGERITALIAe settimana biancadal 3 al 10 febbraio a Corvara, Bolzano

NEL CUORE DELLEDOLOMITI

INIZIATIVE MANAGERITALIA

ISCRIZIONI E PRENOTAZIONI ENTRO IL 10 GENNAIOPotete scaricare la scheda di iscrizione dal sito www.manageritalia.it (eventi e iniziative >> sport e tempo libero >> coppa di sci).

P e r m a g g i o r i i n f o r m a z i o n i w w w. m a n a g e r i t a l i a . i t o p p u r e 0 2 2 9 5 16 0 2 8

33a COPPA DI SCI MANAGERITALIAe settimana biancadal 3 al 10 febbraio a Corvara, Bolzano

••18OUR_POINT+sci 16-11-2012 13:52 Pagina 54

NOVEMBRE 2012 55

OUR INITIATIVE:“UN FIOCCO IN AZIENDA”

The arrival of a baby in the workplace still represents a delicate time in the

relationship between a company and a working woman. In Italy one third of

working women abandon their work after giving birth and approximately

fifty percent of working women experience some difficulties during their

maternity due to the relationship with their employer, with the result that

Italian companies loose professionalism, skills and expertise. In Italy only

45% of active women are employed compared to 60% in the 27 member

countries of the European Union and 70% in the more advanced countries.

Manageritalia has launched a project to defend maternity in the company:

“Un fiocco in azienda”. The initiative foresees information concerning the

bureaucratic procedures, a training course that enables the mother to stay

in contact with the company’s activities, if she wishes, also during her

maternity and a guidance interview on returning to the company to ensure

the best professional reintegration.

The advantages for the company are represented by an improvement of the

internal atmosphere, greater productivity of the mothers to be and the new

mothers, a reduced dropout rate from work, positive visibility from outside

the company. The programme begins when the working woman announces

her maternity to the company and ends when the new working mother

returns to work. No particular costs to be borne by the company are foreseen.

The company can anticipate the 30% Inps (National social security Institute)

contribution using at least 20% of the wage/salary during the optional period,

at the working woman’s request. The amount paid in advance will be deducted

gradually from the wage/salary when the new working mother returns to

work. “Un fiocco in azienda” is an initiative that was developed in the

Lombardy Region, but that Manageritalia wants to extend throughout Italy.

OURPOINTOF VIEW

••18OUR_POINT+sci 16-11-2012 13:52 Pagina 55

d

••19diBUONgrado+tramonte 16-11-2012 13:52 Pagina 56

NOVEMBRE 2012 57

Primo pianoDI BUON GRADO

LLa nascita del cocktail è rivendica-ta dal villaggio irlandese di Foy-nes, nella contea di Limerick, nelcui bar pare che venisse servito uncurioso mix locale per ristorare ipasseggeri delle traversate trans-atlantiche. Secondo un’altra ver-sione, più consolidata, l’elabora-zione della bevanda si deve all’in-ventiva di Joe Sheridan, capo bar-man presso l’aeroporto irlandesedi Shannon. Qui, in un giorno im-precisato del 1942, giunsero inpiena notte alcuni passeggeri,stanchi e infastiditi per la cancel-lazione del loro volo a causa del-le avverse condizioni atmosferi-che. Sheridan pensò di servire lo-ro un drink robusto e corroboran-te, in modo da rinfrancarli imme-diatamente. Preparò così un caf-fè molto forte, aggiunse zucche-ro e whiskey e guarnì con panna.Quando i passeggeri gli doman-darono se si trattasse di caffè bra-siliano, Sheridan replicò con leparole che l’avrebbero poi resofamoso: «No, è caffè irlandese(Irish coffee)».A Shannon capitò poi l’america-no Stanton Delaplane, giornalistae scrittore di viaggi, che ebbe mo-do di assaggiare l’Irish coffee e neportò la ricetta a casa, al “Buenavista hotel” di San Francisco, do-ve convinse il barman a ricrearnela formula. La cosa ebbe succes-so, al punto che il Buena vista ho-

Piero Valdiserragr

adoL’IRISH

COFFEE

LA RICETTA DEL CLASSICO IRISH COFFEE

tel rintracciò Joe Sheridan e lo in-dusse a trasferirsi in California,dove continuò a preparare la suaricetta divenuta ormai celebre –oggi nel bar di questo albergovengono serviti più di duemilaIrish coffee al giorno. L’invenzione di Sheridan fu in re-altà un adattamento ben riuscito.Da secoli infatti gli irlandesi ag-giungevano whiskey al tè, e l’in-tuizione del barman di Shannonfu quella di introdurre invece ilcaffè, più gradito ai viaggiatoriaeroportuali, completando poicon gli altri ingredienti. L’Irish coffee è un cocktail velluta-to, molto caldo e forte, particolar-mente indicato dopo cena, so-prattutto nelle stagioni autunna-le e invernale. A volte, anche senon troppo di frequente, vengo-no aggiunte spezie quali la nocemoscata e la cannella, oppurescaglie di cioccolato. Molti paesi hanno utilizzato unprodotto del luogo per creare la lo-ro versione nazionale dell’Irish cof-fee. Troviamo così lo Scotch coffee(con whisky scozzese), il Frenchcoffee (con brandy o cognac), loSpanish coffee (con sherry), il Rus-sian coffee (con Vodka), il Jamai-can coffee (con rum o Tia Maria).Esiste anche una variante più esti-va, nella quale al posto del caffècaldo si usa quello shakeratofreddo.

Direttamente in un bicchiere termico con stelo si versano 9 cl di caffè bollente e 4 cl diwhiskey irlandese. Si aggiunge un cucchiaino di zucchero di canna. Si mescola e si scal-da il tutto, con la lancia di vapore, senza raggiungere l’ebollizione. Si stratifica poi la cre-ma di latte semimontata, nella quantità di 3 cl, facendola scorrere lungo il dorso di uncucchiaino lungo da bar. In questo modo, lo strato scuro caldo e quello freddo bianco so-prastante rimangono ben separati e dif feriscono sia per il colore sia per la temperatura.

••19diBUONgrado+tramonte 16-11-2012 13:52 Pagina 57

58

LIFESTYLE

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NOVEMBRE 2012

••20RUBRICHE+zurich/promes 19-11-2012 13:14 Pagina 58

Christmas timeLa casa di Babbo NataleSe andare in Lapponia diventa troppo impegnati-vo, vicino a Milano esiste una casa dove si può re-spirare l’atmosfera del paese natio di Babbo Na-tale. Il proprietario regala ogni anno un fanta-stico spettacolo che lascia incantati grandi e pic-cini. Dopo il tramonto, come per magia, comin-ciano a prendere forma stelle, angeli, abeti erenne trapuntati di mille luci di ogni dimensio-ne e colore.Visitabile solo dall’esterno dal 7 dicembre al 6 gennaio - via dei Platani 31 - Melegnano (Mi)www.lacasadibabbonatale.com

Il paese degli iglooVuoi trascorrere una notte d’incanto in un igloo, co-me un vero eschimese? In Svizzera questa esperienzaè diventata ormai un classico da vivere in ben sette vil-laggi, su tutti quello di Zermatt, il più noto per la suamagnifica vista sul Cervino. Ogni villaggio ha il suofascino caratteristico ed è studiato sia per coppiette ro-mantiche che famiglie numerose. Suggestive casetteghiacciate artisticamente decorate, ma niente paura:di notte il tepore è assicurato da caratteristiche pellidi agnello e dai sacchi a pelo termici.www.iglu-dorf.com; tel. 0041416122728

Il presepe viventeA Petrignano d’Assisi, nello storico castello medievale ognianno si ricostruisce l’ambiente ebraico dove 2000 anni fa av-venne il miracolo della natività.Tra giochi di luci e ombre, alcalar del sole prende forma il presepe vivente in un ambien-te storico ricostruito fin nei minimi dettagli dagli operosi abi-tanti del luogo. Una vera e propria magia che non manche-rà di colmare l’animo e il cuore di adulti e bambini di in-cantevole meraviglia. www.presepepetrignano.it

NOVEMBRE 2012 59

FUORI UFFICIO

Roberta Roncellifu

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io

Mercatini tradizionali

Molto presto in ogni regione d’Italia spunteranno itanto amati mercatini di Natale. Ma se vuoi visitare ipiù caratteristici, devi spostarti in Alto Adige: Bolza-no, Merano, Bressanone, Brunico e Vipiteno. E con laMobilcard potrai muoverti sui mezzi pubblici, di mer-catino in mercatino, per tutto il tempo che ti occorre,a un prezzo decisamente modico.www.suedtirolerland.it

••20RUBRICHE+zurich/promes 19-11-2012 11:07 Pagina 59

NOVEMBRE 201260

Sono trascorsi esatta-mente 400 anni (era il1612) dalla pubblica-zione del primo voca-bolario della linguaitaliana per conto del-l’Accademia della Cru-sca. Per celebrare que-sto anniversario è sta-ta pubblicata l’edizio-ne anastatica, con le

tavole riprodotte dalla versione ori-ginale. Il volume, in carta corollaavorio, oltre a essere un “feticcioper bibliofili” è allo stesso tempouno strumento di consultazionedotto. Le copie possono essere or-dinate contattando la casa editriceEra Edizioni (www.ediera.com). Cofanetto con fascicolo di presen-tazione e cd rom. Vocabolariodella Crusca (edizione anastati-ca), pagg. 1.000, da € 470 a €

590 a seconda della rilegatura (te-la, mezza pelle naturale, pelle).

l

Secoli di parolePer gli appassionati di storia, aral-dica e genealogia, un repertoriomesso a punto dalla Società aral-dica genealogica internazionale,con migliaia di informazioni eaneddoti sulle famiglie nobili enotabili d’Italia. La metodologiaapplicata nella ricerca ha presup-posto una verifica rigorosa dellefonti disponibili (archivi, bibliote-che, atti e documenti d’epoca).Attraverso le pagine di questi vo-lumi si scopre che molti nobili ita-

liani oggi sono imprenditori e ma-nager e ricoprono posizioni chia-ve non solo nelle aziende ma an-che nella società civile, in Italia eall’estero. Quattro volumi illustra-ti rilegati in tela rossa e fregi a sec-co e color oro in cofanetto (per in-formazioni sull’opera e richieder-ne una copia [email protected]).Annuario della nobiltà italia-na, S.A.G.I., pagg. 8.400, € 920.

Davide Mura

LIBRI strenne

Pittura di enigmiLa mostra alle Scuderie del Quirinale di Roma ha pre-sentato al pubblico italiano un periodo fecondo perle belle arti, il XVII secolo nei Paesi Bassi, con un ex-cursus sui protagonisti di quell’epoca, tra cui CarelFabritius, Pieter de Hooch, Emanuel de Wit-te, Gerard ter Borch, GerritDou, Nicolaes Maes, GabrielMetsu, Frans van Mieris e Ja-cob Ochtervelt. Su tutti spiccaperò Johannes Vermeer (1632-1675), artista misterioso (la suafama è affidata a poche opere disicura attribuzione e a notizie bio-grafiche scarse) che benché oggi siaconsiderato a pieno diritto uno dei

grandi maestri della pittura olandese del Seicento,per ben due secoli dopo la sua morte cadde nel-l’oblio. Silvana Editoriale ha pubblicato un volumededicato a tutti i dipinti dell’artista (oltre 30, non

solo quelli più noti come La ragazza conl’orecchino di perla) che esplora la produ-zione di questo enigmatico genio dell’ar-te, seguendo la sua vicenda umana e of-frendo uno sguardo completo sull’inter-pretazione dei quadri, che vedono spes-so protagonisti uomini e donne dellaclasse media intenti alle loro faccen-de. Il volume è curato dallo storico esaggista Renzo Villa.Vermeer, l’opera completa, Silva-na Editoriale, pagg. 160, € 28. lib

riStemmi in azienda

Renzo Villa

VERMEERL’opera completa

Silvana Editoriale

••20RUBRICHE+zurich/promes 16-11-2012 13:58 Pagina 60

NOVEMBRE 2012 61

Daniela Fiorino ([email protected])

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In base alla sua data di nomina/assunzione, lasua retribuzione mensile contrattuale è com-posta da un minimo base di 2.214 euro e daun’ulteriore voce, che noi denominiamo “su-perminimo contrattuale”, dove devono con-fluire tutti gli aumenti contrattuali intervenutidal gennaio 2001 al gennaio 2011. Per gli an-ni successivi al 2011 dovremo attendere il rin-novo del ccnl, scaduto il 31 dicembre 2011.Il ccnl per i dirigenti operanti presso le aziendedi autotrasporto e spedizione merci, nel perio-do sopra indicato (anni dal 2001 al 2011) nonprevede aumenti retributivi in cifra fissa, ugua-li per tutti, ma aumenti determinati applicandouna percentuale, stabilita di volta in volta, sullaretribuzione mensile di fatto, in modo da ga-rantire l’effettivo recupero del potere d’acqui-sto della retribuzione complessivamente perce-pita dal dirigente. Sono esclusi dalla rivalutazio-ne operata dal ccnl le provvigioni, i premi di pro-duzione, le partecipazioni agli utili e le eroga-zioni economiche a carattere occasionale.Gli aumenti retributivi contrattuali possono es-sere assorbiti da eventuali superminimi indivi-duali sulla base dei criteri fissati dai singoli ac-cordi di rinnovo. Ad esempio, l’ultimo accordosottoscritto (quello del 31 marzo 2010) preve-de che gli eventuali assorbimenti potranno es-sere operati unicamente sugli importi erogatidalle aziende dal 1° gennaio 2010 alla data distipula dell’accordo di rinnovo, con esclusione

di eventuali importi erogati una tantum a tito-lo di liberalità.Infine, occorre fare attenzione a non confon-dere il “minimo contrattuale mensile”, di cuiall’art. 6 del Testo Unico 6 aprile 2005*, con la“retribuzione minima mensile di fatto”, intro-dotto dall’accordo del 31 luglio 2007 e confer-mato dal successivo del 31 marzo 2010.La retribuzione minima mensile costituisce, in-fatti, una sorta di salvaguardia nel caso in cui ildirigente di recente assunzione/nomina nonpercepisca importi individuali in aggiunta allaretribuzione contrattuale.In questa ipotesi, infatti, le aziende devonoeventualmente integrare la retribuzione con-trattuale della somma necessaria a raggiunge-re il valore stabilito di anno in anno dal ccnl.Sulla base di tale meccanismo la retribuzionemensile di fatto del dirigente non poteva esse-re inferiore a 2.320 euro nel 2007, a 2.450 eu-ro nel 2008/09, a 2.700 euro nel 2010 e a3.000 euro dal 1° gennaio 2011.Le segnaliamo che, tra i servizi garantiti agli as-sociati Manageritalia, è inclusa la possibilità dirichiedere una verifica dei fogli paga, rivolgen-dosi agli uffici della propria Associazione terri-toriale.

*Pari a 2.214 euro mensili per i dirigenti nominati

dal 1° settembre 1997 e a 2.780 euro mensili per i

dirigenti nominati precedentemente a tale data.

Sono un dirigente e opero nel settore autotrasporti e spedizioni. Ho dei dubbi sulla cor-rettezza dei dati retributivi indicati in busta paga dal consulente del lavoro e vorrei unavostra consulenza in merito. Sono stato assunto come dirigente presso l’attuale azien-da dal 1° luglio del 2000 e la mia retribuzione è rimasta invariata dal 2010.

E.S. - Torino

La retribuzione contrattuale per i dirigenti dei trasporti

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NOVEMBRE 201262

te dai giornali – non è bella a ve-dersi. La scena di un bambino ur-lante strattonato per le braccia e legambe da opposte squadre (quel-la del padre “prelevante” e quelladella madre “resistente”) è orripi-lante. Non è certo che ci sia anchel’assistenza di psicologi, sembrache la loro presenza non guastimai.Tuttavia da una serie di errori gravisi è probabilmente imparato qual-cosa. La prossima volta si userà unagabbia su ruote imbottita e pienadi giocattoli e ci metteremo dentro– per il primo tratto del trasferi-mento – anche la madre e una psi-cologa. Non si erano forse racco-mandati i giudici che avevano ordi-nato la consegna di Leonardo dal-la madre al padre di “operare nel-le forme più discrete e adeguate alcaso”? Allora aggiungeremo at-torno alla gabbia una squadra diagenti di pubblica sicurezza vestitida clown con relativa trombetta.

Nella periferia rurale di Changsha(Cina centrale) si sta costruendo ilgrattacelo più alto del mondo(220 piani e due sotterranei perun’altezza di 838 metri). La com-pagnia di costruzione cinese Bro-

Guido Gay

ioto

cco!

Consigli per il trasferimento di bambini

La curadei dettagli

Compensimodesti

Dov’è finito il piccolo Leonardo diCittadella di Padova? Il caso è sta-to protagonista di giornali e tele-giornali intorno alla metà di otto-bre. Si arriva al giorno del “trasfe-rimento”, di cui parleremo breve-mente. Poi più nulla. Che ne è diLeonardo, strappato alla madre eospite – non si sa quanto felice –del padre? Siamo ormai abituatiagli strani ritmi dei media. Adden-samento sproporzionato di notiziesullo stesso fatto per alcuni giorni,poi più nulla, spesso per mesi. Ma torniamo al “trasferimento” diLeonardo da madre a padre, contappa intermedia alla scuola delpiccolo. La scelta della scuola perla “cattura” deriva da tre insucces-si precedenti configuratisi pressol’abitazione della madre (separatadal marito). In quelle occasioni ilpiccolo, terrorizzato dall’idea di es-sere strappato dalla casa della ma-dre, si rifugiava urlando di paurasotto il letto impedendo a carabi-nieri e poliziotti di afferrarlo. Si ar-riva al 10 ottobre quando il blitzdelle forze dell’Ordine si svolgenella scuola di Leonardo, nella suaclasse sgombrata platealmente datutti i compagni. Il blitz ha succes-so, ma la cattura – filmata, mostra-ta in tv e descritta minuziosamen-

ad Group che si occuperà dellarealizzazione di questo straordi-nario progetto si è impegnata aterminare i lavori entro 90 giorni.Sembra incredibile ma, d’altraparte, la costruzione del Burj Kha-lifa di Dubai (828 metri) fu porta-ta a termine in 72 mesi (attualerecord). Viene in mente: come equanto saranno curati i particola-ri? I costruttori cinesi perché nonprendono esempio dalla nostraSalerno/Reggio Calabria che idettagli li cura da anni? Senzauna quasi maniacale cura dei par-ticolari questa nostra autostrada icinesi la farebbero in una settima-na. Ma non verrebbero da lonta-no ad ammirarla!

Leggo su un vecchio numero di unnostro mensile che il presidente delConsiglio regionale del Lazio Ma-rio Abruzzese all’epoca di RenataPolverini, fruiva di un compensolordo mensile di 20.958 euro cioèdi 251.000 euro all’anno. Il presi-dente degli Stati Uniti guadagna275.000 euro all’anno, 24.000 inpiù. Eppure è presidente comeAbruzzese, soltanto di un’area piùvasta, ma certo non inclusiva diuno stato estero come il Vaticano.

... AL FIN DELLA LICENZA, io tocco!

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NOVEMBRE 2012 65PRE

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Il kit che riceverai a casa contiene la card che ti dà accesso a numerosi servizi frui-bili direttamente sul territorio attraverso la tua Associazione territoriale oppure on-

line utilizzando codice Id e password all’interno delle aree riservate: My Managerita-lia (www.manageritalia.it); Assidir (www.assidir.it), l’intermediario assicurativo cheoffre soluzioni per gli associati; Fondo Mario Negri (www.fondonegri.it), Fondo di pre-videnza integrativa; Youmanager (www.youmanager.it), programma per la valuta-zione e la certificazione del proprio profilo manageriale.

Prestazioni di assistenza Inoltre, insieme alla card riceverai anche il cd con le condizioni di assicurazione del programma di prestazioni di assistenza Manageritalia. IMPORTANTE: tutti gli associati che hanno già ricevuto il cd insieme alla card 2012non ne riceveranno uno nuovo in quanto le condizioni già inviate non hanno subitomodifiche o integrazioni.

Il QR code Grazie al QR code (quick response code) puoi collegarti in qualsiasi mo-mento con il tuo smartphone o tablet abilitato a un mini sito mobile completo di in-formazioni legate all’utilizzo di tutti i servizi, sia quelli presenti online sia quelli ero-gati direttamente dalla tua Associazione territoriale, con cui puoi metterti subito in contatto telefonicamente o via email. Per la lettura del QR code è necessario

scaricare l’apposita applicazione disponibile per il tuo device.

Card Manageritalia.Il tuo segno di appartenenza, una chiave di accesso

[email protected]

IN ARRIVO LA CARD 2013 La tessera associativa Manageritalia è molto più di una sem-plice card. È il tuo segno di appartenenza alla Federazione,nonché lo strumento ufficiale che ti consente di accedere ai nu-merosi servizi estesi a tutta la famiglia.

••21infoMANAGER.OK+odontobi/citroen 16-11-2012 14:10 Pagina 65

CURE DENTARIE IN CONVENZIONE DIRETTADal 1° aprile non è più dovuta la quota fissa di € 51,65 a carico dell’iscritto per lecure odontoiatriche fruite in convenzione diretta. La disposizione si applica con riferi-

mento alle prestazioni fatturate a partire dal 1° aprile 2012.

La determinazione adottata dal consiglio di gestione del Fasdac intende promuovere il ricorso

degli assistiti alle prestazioni erogate in regime diretto, dove il rimborso del Fondo è pari al

70% degli importi convenzionati (con la sola eccezione dei trattamenti ortodontici mobili

o fissi per i quali è previsto il contributo di € 800 l’anno per un massimo di 3 anni).

NUOVE CONVENZIONI ODONTOIATRICHEIl Fondo sta raccogliendo le adesioni dei dentisti segnalati dagli iscritti che han-no manifestato l’interesse al convenzionamento con il Fondo.Sui siti www.manageritalia.it e www.fasdac.it è consultabile l’elenco – in costante aggiornamen-

to – degli studi odontoiatrici convenzionati.

Al fine di migliorare il servizio attraverso l’ampliamento della rete degli studi odontoiatrici con-

venzionati, gli iscritti al Fondo dovrebbero far inviare dal proprio dentista un’email di richiesta a

[email protected]. Sarà cura degli uffici del Fondo mettersi subito in contatto con lo studio

per verificare la possibilità del convenzionamento.

NOVEMBRE 201266

LA “PRATICA INDIRETTA”

Come funziona oggi (e fino al 31 dicembre 2012)...Nella forma indiretta la richiesta dirimborso (“pratica”) deve riferirsi, co-me è noto, a un solo evento di ma-lattia per ogni singolo assistito e puòcontenere più documenti di spesa.Oggi la “pratica” deve essere chiusa epresentata all’Associazione territorialeManageritalia entro il termine di dueanni dalla data riportata sul primo do-cumento di spesa accluso.Se, ad esempio, il 30 giugno 2012 sipresenta una pratica all’Associazio-ne, questa potrà contenere docu-menti di spesa relativi ai due anniprecedenti, il più vecchio con data1° luglio 2010. E così sarà fino al 31dicembre 2012 (vedi figura 1).

... e come funzionerà domani(dal 1° gennaio 2013)Dal 1° gennaio 2013 il termine didue anni è ridotto a sei mesi. Quan-

PRATICHE INDIRETTE,NOVITÀ IN ARRIVODal primo gennaio 2013 il termine di presentazione delle richieste di rimborsosarà di sei mesi e non più di due anni

APARTIRE dal 1° gennaio 2013 iltermine di presentazione delle

richieste di rimborso in forma indiret-ta, oggi di due anni dalla data delprimo documento di spesa, vieneportato a sei mesi.Finalità della delibera, dal punto divista tecnico, è quella di avvicinareper quanto possibile il momento del-la liquidazione delle richieste di rim-borso da parte del Fondo al momen-to in cui gli iscritti sostengono le spe-se per le prestazioni sanitarie.

FASD

AC

Lug

data primo documento di spesa 1° luglio 2010

eventuali altri documenti di sp

2 annidetrazione fissa € 51,65 detrazione fissa € 51,65 detraz ion

Ago Set Ott Nov Dic Gen Feb Mar Apr Mag Giu Lug Ago Se

2010 2011

Figura 1 - OGGI (E FINO AL 31 DICEMBRE 2012)

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NOVEMBRE 2012 67

do si presenterà una pratica all’As-sociazione questa potrà contenerequindi documenti di spesa con dataantecedente al massimo di sei mesiquella di presentazione. Ad esempio, una pratica presenta-ta il 31 gennaio 2013 potrà contene-re documenti datati al massimo 1°agosto 2012 (vedi figura 2).

Attenzione quindi al momento dipassaggio ! Per pratiche presentateall’Associazione fino al 31 dicembre2012 il termine per la raccolta deidocumenti “retroagisce” fino a dueanni; per quelle che saranno presen-tate a partire dal 1° gennaio 2013 iltermine “retroagisce” a sei mesi.

Detrazione fissa di € 51,65. Nullacambia per la detrazione fissa di51,65 euro, che continua quindi a es-sere applicata secondo il vigente cri-terio (detrazione di € 51,65 per ogniperiodo di sei mesi o frazione di essodecorrente dalla data del primo do-

cumento di spesa fino alla data dipresentazione all’Associazione terri-toriale Manageritalia).

Pratiche di soli ticket. Nulla cambiaanche per le richieste di rimborso re-

lative ai soli ticket: due sole praticheall’anno da presentare entro il mesedi settembre (ticket pagati nel primosemestre dell’anno) ed entro il mesedi febbraio (ticket pagati nel secon-do semestre dell’anno).

PRATICHE DI SOLI MEDICINALIA partire dal 1° gennaio 2013 le richieste di rimborso per soli medicinali, anche se riferiti a piùeventi di malattia, saranno sottoposte a un’unica franchigia di € 51,65, a prescindere dall’importo ammissibiledella pratica (delibera del consiglio di gestione dell’11 luglio 2012). Per il Fondo si tratta di semplificare i criteriper la raccolta e la presentazione dei documenti di spesa alla luce della recente fissazione a sei mesi in vigore dal1° gennaio 2013. Si ricorda che per questa tipologia di pratiche il meccanismo della franchigia è attualmente le-gato al criterio della spesa (la detrazione della quota fissa è applicata per ogni € 250 o frazione di € 250 dellaspesa ammissibile). Con la modifica apportata il rimborso delle pratiche di soli medicinali viene ricondotto al cri-terio temporale in essere per la generalità delle pratiche (la quota fissa è applicata per ogni periodo di sei mesi ofrazione di esso a prescindere dall’importo ammissibile della pratica).

data primo documento di spesa 1° agosto 2012data presentazione 31 gennaio 2013

data presentazione30 giugno 2012

di spesa

6 mesiaz ione fissa € 51,65 detrazione fissa € 51,65 detrazione fissa € 51,65

eventuali altri documenti di spesa

o Set Ott Nov Dic Gen Feb Mar Apr Mag Giu Lug Ago Set Ott Nov Dic Gen

2012 2013

Figura 2 - DOMANI (DAL 1° GENNAIO 2013)

Pratiche per gravidanza, parto e puerperio...

A partire dal 1° gennaio 2013 le richieste di rimborso relati-ve a spese sostenute per la gravidanza, il parto e il puerpe-rio, sebbene relative a tre distinti eventi, possono continuare a essere pre-sentate al rimborso in un’unica pratica, ma sono ora limitate a un perio-do di sei mesi anziché di 12 mesi. Così come per le richieste di rimborso per soli medicinali si è operato nelsenso della semplificazione riconducendo questa particolare tipologia dipratica alla disciplina generale di raccolta e presentazione della documen-tazione di spesa nel nuovo termine di sei mesi. Rimane invariato il regimedi applicazione della quota fissa per ogni periodo di sei mesi o frazione diesso.

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Sono state di recente definite dal-l’Inps (con circolare 99 del 18 lu-

glio 2012 e con il messaggio 16058del 4 ottobre 2012) le procedure peril versamento, da parte dei datori dilavoro, del contributo di solidarietàintrodotto dall’ultima riforma del si-stema previdenziale pubblico.Si tratta di un contributo dovuto adecorrere dal 1° gennaio 2012 e finoal 31 dicembre 2017 a carico dei la-voratori e dei pensionati che hannomaturato periodi contributivi pressoi fondi speciali successivamenteconfluiti nel Fondo pensioni lavora-tori dipendenti Inps. Pertanto, talecontributo di solidarietà potrebbe es-sere dovuto, in presenza di determi-nate condizioni, anche dagli asso-ciati Manageritalia che sono statiiscritti in passato all’Inpdai o agli al-tri fondi interessati (ex fondi traspor-ti, elettrici, telefonici e volo).Il contributo è dovuto per tutti colo-ro che al 31 dicembre1995 avevanomaturato un’anzianità presso i sud-detti fondi pari o superiore a 5 anni(comprensivi delle anzianità trasferi-te da altri fondi e degli eventualicontributi da riscatto e da accreditofigurativo), nelle misure riepilogatenella seguente tabella:

Per i lavoratori dipendenti la percen-tuale dello 0,5% si applica sulla retri-buzione imponibile previdenziale,mentre per i pensionati sul tratta-mento previdenziale lordo.Sono escluse dall’assoggettamentoal contributo le pensioni di importopari o inferiore a 5 volte il trattamen-to minimo Inps (circa 31.200 eurolordi annui), nonché le pensioni e gliassegni di invalidità e le pensioni diinabilità. Si tratta di un contributoche è deducibile dal reddito.L’obbligo di versamento del contri-buto, per gli iscritti ancora in attivi-tà in qualità di lavoratori dipenden-ti, compete ai datori di lavoro, chepossono accedere, previa autenti-cazione, all’elenco dei nominativiindividuati dall’Inps tramite un’ap-plicazione presente nel sitowww.inps.it al menu “Servizi peraziende e consulenti”, dove già daluglio è stato aggiunto il nuovo ser-vizio “Lavoratori con contrib. stra-

ord. (decreto legge 201/2011)”. Poi-ché, come abbiamo già accennato,l’obbligo contributivo decorre dal 1°gennaio 2012, i datori di lavoro do-vranno provvedere a effettuare ilversamento dei contributi arretrati,senza aggravio di oneri accessori,entro il 16 gennaio 2013.Nel messaggio n. 16058 del 4 otto-bre 2012 è inoltre indicata la proce-dura da seguire in caso in cui i la-voratori ravvisassero un errore daparte dell’Inps.Al momento, l’Inps non ha ancorafornito le indicazioni relative al ver-samento del contributo da parte deipensionati ex Inpdai (o ex altri fondispeciali). In ogni caso, l’Istituto haassunto l’impegno di far precederel’applicazione del contributo da unacomunicazione che sarà indirizzataa ciascun interessato, ferma restan-do la decorrenza del contributo apartire dal 1° gennaio 2012.La nostra Federazione sta monitoran-do la questione in collaborazione conFedermanager, che ha avviato un’a-nalisi tecnico-giuridica per verificarese ci siano degli spazi di percorribilitàper intraprendere azioni in giudizio atutela dei colleghi interessati all’appli-cazione di questo ulteriore balzello(vedi news a pagina 34).

IL CONTRIBUTO DI SOLIDARIETÀ A CARICO DEGLI ISCRITTI AI FONDI SPECIALI

Le istruzioni dell’Inps per i datori di lavoro

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Anzianità contributive da 5 oltre 15maturate fino al fino a fino a oltre31 dicembre1995 15 anni 25 anni 25 anni

Pensionati 0,3% 0,6% 1%

Lavoratori 0,5%

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Gli altri donatori sono la società diconsulenza Hspi di Bologna, contat-tata da noi, il Rotary club di Bonde-no e, infine, la società sportiva Pe-scatori Mirabello, che ci sono statiproposti dal comune stesso.A Sant’Agostino, sempre nel ferrare-se, il comune aveva bisogno di unservizio di trasporto per i ragazzi del-le scuole elementari e medie per imesi di settembre e ottobre. In que-sto comune le scuole stanno per es-sere rimesse in agibilità, ma nel frat-tempo usano strutture diverse lonta-ne dal centro abitato. A Finale Emilia il sindaco aveva ap-pena ricevuto la notizia della rottu-ra di una Fiat Panda per i servizi so-ciali e siamo intervenuti sostituendo-

NOVEMBRE 2012 69

Le risorse raccolte per interventidi solidarietà da parte del mon-

do dei manager del commercio suiniziativa del Gruppo di lavoro ProTerremotati dell’Emilia ammontanoa 59mila euro. Una somma conside-revole, per la quale si è scelto di in-dividuare alcuni progetti in diverseprovince, dividendo così “le forze” adisposizione in modo più o menoequivalente per ogni intervento.Alcuni consiglieri dell’Associazionehanno contattato quattro comuniterremotati e incontrato sindaci, as-sessori e funzionari comunali per tro-vare insieme il modo migliore peraiutarli nel loro processo di norma-lizzazione. Il dialogo con il territorio èstato fondamentale per capire comeessere efficaci nel portare aiuto aqueste zone, in cui l’amministrazionestraordinaria è diventata l’attivitàquotidiana.

I progettiA causa del terremoto, l’ospedale diBondeno, nel ferrarese, è diventatoinagibile ed è anche inserito fra lestrutture da chiudere a seguito dellaspending review. Il comune ci hachiesto un aiuto per dare un servizioai dializzati e agli altri malati croni-ci che richiedono cure ospedalierefrequenti e che non troveranno pro-babilmente mai più supporto a Bon-deno. Grazie al contributo di altri tredonatori siamo riusciti a offrire al co-mune un furgone Ducato porta per-sone reperito a prezzi di costo trami-te il nostro network associati.

la con una nuova a metano, sempreavvalendoci del collaudato networkinterno.A Crevalcore, invece, i contatti sonostati indirizzati alla scuola, che ha ri-chiesto sei lavagne multimedialiuguali a quelle in uso in altre classidelle scuole medie. Con la delibera del consiglio di Ma-nageritalia del 22 ottobre i progettisono entrati in una fase operativa ela loro concretizzazione avverrà en-tro fine anno. Rispetto alle previsio-ni, gli investimenti effettuati si sonorivelati più economici, quindi ab-biamo ancora una disponibilità dicirca 13mila euro, che saranno al-locati a un altro comune da indivi-duare a breve.

ASSOCIAZIONI TERRITORIALI

BOLOGNA, UN SOSTEGNO AI TERREMOTATI

La sottoscrizione tra i nostri associati lanciata dall’Associazione emiliana a fa-vore delle popolazioni colpite dal terremoto ha raccolto 59mila euro finalizzatiin quattro progetti

Consiglio direttivo Manageritalia Bologna

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La malattia del lavoratore, se-condo quanto disposto dall’art.

2110 del codice civile, è uno deglieventi sospensivi della prestazione,così come l’infortunio, la gravidanzae il puerperio.In questi casi, infatti, la prestazionediviene impossibile e si rende neces-saria la sospensione dell’attività,senza che da ciò derivi la risoluzionedel rapporto.Non ogni evento morboso, però, legit-tima la sospensione della prestazio-ne, ma è necessaria una concreta edeffettiva incapacità lavorativa e laprova dello stato di malattia attraver-so certificazione sanitaria rilasciatadal medico curante, da trasmettereal datore di lavoro e all’Inps. La legge, o più frequentemente i con-tratti collettivi, individuano un perio-do di conservazione del posto di lavo-ro (cosiddetto periodo di comporto),durante il quale è vietato il licenzia-mento, eccetto che per giusta causa.

Per i quadri del terziarioPer i quadri delle aziende del terzia-rio tale periodo è di 180 giorni peranno solare1, con possibilità, primadella scadenza dei sei mesi, di chie-dere un’aspettativa non retribuitanon superiore a 120 giorni, previapresentazione di regolari certificatimedici. Per i lavoratori affetti da gra-vi patologie, i primi 60 giorni del-l’aspettativa saranno retribuiti. Afronte del protrarsi dell’assenza acausa di una malattia grave e con-tinuativa, che comporti terapie sal-

vavita documentate da specialistidel Ssn, il lavoratore potrà fruire,previa richiesta scritta, di un ulterio-re periodo di aspettativa fino a gua-rigione clinica e comunque di dura-ta non superiore a 12 mesi.

Trattamento economicoDurante il comporto al lavoratore èdovuto il 75% della retribuzione dal4° al 20° giorno e il 100% dal 21° gior-no di malattia in avanti. Ha poco piùdi un anno la disciplina relativa altrattamento economico durante iprimi tre giorni di malattia (cosiddet-to periodo di carenza) nel settore delcommercio. L’accordo di rinnovo delccnl2 dei dipendenti del terziario si-glato il 26 febbraio 2011 ha infatti in-trodotto una disposizione piuttostorestrittiva, con l’intento di prevenireabusi nel ricorso alla malattia. Ilnuovo ccnl, infatti, stabilisce che ildatore di lavoro debba corrisponde-re durante il periodo di carenza il100% della retribuzione solo per i pri-mi due eventi morbosi nell’anno. Peril terzo evento il 66% della retribuzio-ne e per il quarto il 55%. Dal quintoevento morboso in poi l’intero perio-do di carenza rimane a totale caricodel lavoratore, che quindi non per-cepirà alcun compenso. La progres-siva riduzione della retribuzione nonsi applica agli eventi morbosi conprognosi iniziale di almeno 12 gior-ni, nei casi di ricoveri ospedalieri,day hospital, emodialisi, patologiegravi (sclerosi multipla o progressi-va e patologie gravi che comportino

terapie salvavita certificate da spe-cialisti del Ssn) ed eventi morbosidelle lavoratrici verificatisi durante ilperiodo di gravidanza.

Ccnl trasporti e spedizioniI dipendenti delle aziende del settoretrasporti e spedizioni3 hanno un perio-do di comporto di 245 giorni di calen-dario se in possesso di un’anzianitàaziendale fino a cinque anni, 365 gior-ni in caso di un’anzianità superiore.Nel primo caso, la retribuzione saràcorrisposta interamente per tre mesi eal 50% per quelli successivi; nel secon-do spetterà l’intero stipendio per cin-que mesi e la metà per i residui sette.Anche in questo caso, entro il 2° gior-no successivo alla scadenza del com-porto è possibile richiedere un’a-spettativa non retribuita di sei mesi.

QUADRI

TUTELA IN CASO DI MALATTIAIl periodo di conservazione del posto di lavoro cambia in base al tipo di contrat-to collettivo al quale si appartiene.Vediamo i diversi casi contrattuali e il tratta-mento economico previsto

Mariella Colavito

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Settore alberghiero I quadri del settore alberghiero4

hanno diritto alla conservazione delposto per 180 giorni, con facoltà dirichiedere prima della scadenza al-tri 120 giorni di aspettativa non re-tribuita, a condizione che non sitratti di malattie psichiche o croni-che e che vengano esibiti certifica-ti medici. Durante il periodo di comporto è ga-rantito il 75% della retribuzione dal4° al 20° giorno e il 100% dal 21° inavanti. Per il periodo di carenza, èa carico del lavoratore il primo gior-no e a carico del datore di lavoro isuccessivi due. Nel caso in cui la malattia sia rico-nosciuta per un periodo superiore aitre giorni, l’intero periodo di carenzasarà a carico del datore di lavoro.

Settore magazzini generaliIl contratto dei magazzini generali5

prevede un periodo di comporto di15 mesi; in ogni caso l’obbligo diconservazione del posto cesseràqualora nell’arco di 30 mesi si rag-giungano i limiti predetti con piùmalattie. Il quadro ha diritto all’inte-ra retribuzione per i primi sei mesi eal 50% per i sei successivi. Resta sal-va la possibilità, per i quadri con al-meno tre anni di anzianità, di chie-dere l’aspettativa non retribuita persei mesi, prorogabili per altri sei afronte di documentate esigenze diconvalescenza.

Licenziamento al termine del periodo di comporto?Al termine del periodo di comporto,e dell’eventuale aspettativa se ri-

chiesta, il datore di lavoro potrà pro-cedere alla risoluzione del rapportodi lavoro. La scadenza di tale perio-do, infatti, non porta allo scioglimen-to automatico del contratto: è co-munque necessario seguire le proce-dure previste per il licenziamento in-dividuale, con un formale atto di re-cesso e il pagamento dell’indennitàsostitutiva del preavviso. Secondo la giurisprudenza prevalen-te6, l’atto di intimazione del licenzia-mento dovrebbe precisare le assen-ze in base alle quali è stato dichiara-to superato il periodo di comporto.Con un generico cenno a numerosee discontinue assenze del lavoratore,eccedenti il periodo di comporto, nonrisulterebbe assolto l’obbligo di spe-cificazione dei motivi posto dalla leg-ge 604/66 (novellata dalla legge108/90), con la conseguente legitti-mazione del lavoratore a chiedernela comunicazione. Il quadro, pertan-to, ricevuto il dettaglio delle assenzeprese in considerazione dal datore dilavoro, potrà valutare consapevol-mente se impugnare il licenziamen-to e intraprendere o meno un’azionegiudiziaria.

1 Artt. 175, 176, 181 e 181 bis, ccnl 26/2/2011 per i dipendenti delterziario;

2 l’accordo non è stato sottoscritto dalla Cgil, che non ne ha con-diviso i contenuti;

3 art. 7, parte speciale prima, ccnl unico della logistica, trasportomerci e spedizione del 26/1/2011;

4 artt.150, 151, 211, ccnl 22/1/1999 per i dipendenti del settore tu-rismo (Federalberghi) e successivi rinnovi;

5 artt. 10 e 11, Parte speciale seconda, ccnl unico della logistica,trasporto merci e spedizione del 26/1/2011;

6 da ultimo, Corte di cassazione 13/7/2010, n. 16421.

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NOVEMBRE 201272

La crisi strutturale e il ridimensio-namento di molte aziende im-

pone un ripensamento di obiettivi,ruoli e processi, che mette l’esperien-za del manager di fronte a nuove sfi-de professionali. Il 30 ottobre scorso, a Milano, mana-ger, imprenditori ed esperti si sono in-contrati a Occupy the Future peresplorare la dimensione del manager“start up oriented”, capace di indirizza-re il suo vasto bagaglio di competen-

ze verso nuovi obiettivi. L’iniziativa,che rientra nel progetto Manageratti-vo di Cfmt (vedi articolo a pagina 42),è stata l’occasione per premiare le mi-gliori idee di impresa nate durante ilpercorso Me+We: costruiamo il futuro,che coinvolge i manager in progetticollegati ai temi chiave della rioccu-pabilità professionale.Sette i finalisti, tre i minuti a dispo-sizione di ogni team di lavoro perpresentare l’idea e le prospettive di

business della propria “start up”. Trei vincitori scelti dalla giuria di qua-lità, composta da specialisti del set-tore: il presidente Tomaso MarzottoCaotorta, segreterio generale Iban,Italian business angel network, e glialtri giurati, Tony Gherardelli, inno-vation communication managerIntesa Sanpaolo, Franco Gonella,partner Dpixel e Giovanni Petrini,principal Avanzi, mentor e partner-ship manager Make a Cube3.

I VINCITORI

1° classificato

OverBrowser Nuovi spazi di comunicazione

Settore Soluzioni tecnologicheGruppo Marco Buzzi

Vincenzo CapuanoVittorio CostaNicoletta Loiudicei

OverBrowser® è un nuovissimo spaziodi comunicazione: un server in cloudcomputing che inserisce un’icona(per esempio il logo di aziende, enti,eventi) “sopra” tutte le pagine web vi-sitate da smartphone e tablet.

2° classificato

Colkasko bike tour

Settore CicloturismoGruppo Stefano Benericetti

Ignazio Sebastiano GrandisLuigi Sebastiani

Tour operator web che valorizza ilterritorio nazionale con un’offerta ci-cloturistica mirata prevalentementeal pubblico italiano con l’integrazio-ne di operatori locali.

Durante l’evento di Cfmt Managerattivo sono state premiate le migliori startup del progetto Me+We 2012

3° classificato

Slowcurves

Settore MototurismoGruppo Alberto Isoardo

Roberto MiccoWalter MontiCinzia OttaianoMassimo VesentiniVincenzo Zucchi

Offerta di turismo esperienziale chepropone un contatto profondo col ter-ritorio attraverso itinerari disegnati peressere percorsi in Vespa, capitalizzan-do cultura, arte, enogastronomia.

CFM

T

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I FINALISTI

Innovandia Instant social marketplace

Settore Soluzioni tecnologicheGruppo Mario Barbas

Stefano Di LecceAndrea PietriniAndrea Vincenzon

Innovandia propone servizi e consu-lenza di innovazione tecnologica e dimarketing digitale e un frameworkapplicativo per la realizzazione di ap-plicazioni mobili basate su tecnologieabilitanti (tra cui OverBrowser®).

La fucina del futuro

Settore Servizi alle personeGruppo Walter Carallo

Francesco di LoretoLuca GiranzaniMaurizio MatroneLuisella PizzaliAldo SquillariAdele Trettel

La fucina del futuro è un servizio for-mativo di tipo esperienziale che, sti-molando la narrazione dei sogni,aiuta a riconoscerli, valorizzarli erealizzarli concretamente.

NOVEMBRE 2012 73

Post manager. Da manager a professionisti liberi

Settore EditoriaGruppo Lorenzo Castelli

Bernardo PandimiglioSavino PaolellaLaura Tramezzani

È un manuale pratico per managerusciti dall’azienda e pronti a ricrea-re il proprio lavoro. Scritto per dare una mano concre-ta alle migliaia di dirigenti nellastessa situazione, è edito da Franco Angeli.

Ucooky The food system revolution

Settore Soluzioni tecnologicheGruppo Massimo Ippoliti

Andrea VincenzoniLucio Cerreti,Nunzio Proia

Obiettivo di Ucooky è lo sviluppo dimarketing service digitali, veicola-to primariamente su tecnologie mo-bile internet, per il food system faci-litando la partecipazione e la colla-borazione tra chi produce e chi con-suma.

Da sinistra: Giuseppe Truglia, consigliere delegato alle politiche attive per il lavoro di Cfmt, Tomaso Marzotto Caotor-ta, Massimo Vesentini, capo gruppo progetto Slowcurves, 3° classificato, e Sergio Nava, giornalista e conduttore.

Tomaso Marzotto Caotorta, segretario generale Iban, Italian business angel network, conIgnazio Sebastiano Grandis, capo gruppo progetto Colkasko, 2° classificato.

Vittorio Costa, capo gruppo progetto OverBrowser, 1° classificato.

Per saperne di più: www.cfmt.it

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Editore: Manageritalia Servizi srl

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Associato all’USPIUnione stampa periodica italiana

Accertamenti diffusione stampa

La diffusione di novembre è di 35.507 copie

DEL COMMERCIO, TRASPORTI, TURISMO, SERVIZI, TERZIARIO AVANZATOFEDERAZIONE NAZIONALE DEI DIRIGENTI, QUADRI E PROFESSIONAL

FONDO DI PREVIDENZAMARIO NEGRI

ASSOCIAZIONE ANTONIO PASTORE

CFMT - CENTRO DI FORMAZIONEMANAGEMENT DEL TERZIARIO

FONDO ASSISTENZA SANITARIA DIRIGENTIAZIENDE COMMERCIALI

MENSILE DI INFORMAZIONE ECULTURA DI MANAGERITALIA

FEDERAZIONE NAZIONALEDEI DIRIGENTI, QUADRI E PROFESSIONAL DEL COMMERCIO, TRASPORTI, TURISMO,

SERVIZI, TERZIARIO AVANZATO

Hanno collaborato a questo numero

crisiesviluppo.manageritalia.it

donne.manageritalia.itpensioni.manageritalia.it

I NOSTRI B L O G

Mario Alaimo è vicedirettore Fondo Mario Negri. (pag. 50)

Simona Cuomo è docente di leadership alla Sda Bocconi school of

management, coordinatrice dell’Osservatorio sul diversity management,

psicologa e counselor professionale, socia fondatrice di BeYou group, network

internazionale per il career ed executive coaching. (pag. 22)

Enrico Finzi, sociologo, è presidente di AstraRicerche. (pag. 12)

Paolo Iacci, professore a contratto all’Università Liuc di Castellanza,

è presidente Bcc Credito consumo e vicepresidente Aidp. (pag. 30)

Adele Mapelli è docente alla Sda Bocconi, esperta di leadership e di

comportamento organizzativo e coordinatrice dell’Osservatorio sul diversity

management. È autrice di articoli e libri sui temi legati alla gestione e

valorizzazione della diversity nelle organizzazioni. (pag. 22)

Cristina Papini è research & analytics director di Nielsen. (pag. 48)

Emilio Rossi è presidente di EconPartners, strategie di internazionalizza-

zione, dimensionamento dei mercati, analisi e previsioni economiche (www.econ-

partners.it) e senior advisor di Oxford economics. (pag. 6)

Piero Valdiserra è direttore marketing e relazioni esterne di uno dei

maggiori gruppi italiani operanti nel beverage alcolico. È anche sommelier,

nonché fondatore e presidente del club enogastronomico bolognese Gau-

dio ([email protected]). (pag. 57)

da ManageritaliaMariella ColavitoDaniela Fiorino

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