Dirigente lug/ago 2012

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PRIMO PIANO LA RIVISTA DI MANAGERITALIA N. 7/8 LUGLIO/AGOSTO 2012 MENSILE DI INFORMAZIONE E CULTURA DEI DIRIGENTI, QUADRI E PROFESSIONAL DEL TERZIARIO Poste Italiane Spa - Spedizione in abbonamento postale - Decreto Legge 353/03 (convertito in Legge 27/2/04, n.46) art.1, comma 1 - DCB/MI - 2,20 (abbonamento annuo 16,50) EDITORIALE DALLE IDEE AL PROGETTO ATTRAVERSO #PRIORITALIA SPECIALE ASSEMBLEA VERSO NUOVI TRAGUARDI PRIMO PIANO (OP)PRESSIONE FISCALE SOLO ITALIANA? (OP) PRESSIONE FISCALE SOLO ITALIANA?

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La rivista di Manageritalia

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PRIMO PIANO

LA RIVISTA DI MANAGERITALIAN. 7/8 LUGLIO/AGOSTO 2012

MENSILE DI INFORMAZIONE E CULTURA DEI DIRIGENTI, QUADRI E PROFESSIONAL DEL TERZIARIOPoste Italiane Spa - Spedizione in abbonamento postale - Decreto Legge 353/03 (convertito in Legge 27/2/04, n.46) art.1, comma 1 - DCB/MI - € 2,20 (abbonamento annuo € 16,50)

EDITORIALE DALLE IDEE AL PROGETTOATTRAVERSO #PRIORITALIA

SPECIALE ASSEMBLEAVERSO NUOVI TRAGUARDI

PRIMO PIANO

(OP)PRESSIONE FISCALE SOLO ITALIANA?

(OP)PRESSIONE FISCALE SOLOITALIANA?

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LUGLIO/AGOSTO 2012 3

Sommario

Editoriale4 Dalle idee al progetto:

l’impegno del managementper il futuro del paese

Our point of view 7 The birth of a new

professional confederation

Copertina10 Paese che vai, tasse

che trovi

Intervista20 Enrico Giovannini

Italia, fotografia a tintefosche

46 Alberto BrambillaVerso un welfare piùmoderno

Manageritalia26 Speciale Assemblea

Verso nuovi traguardi

38 Universo associativoSegno più per i manager del terziario

InfoMANAGER

Solidarietà65 Terremoto Emilia

un aiuto concreto

Fondo Mario Negri66 Mutui casa del Fondo

Fasdac68 Pratiche indirette,

novità in arrivo

Assidir70 Vacanze più serene

con la card Manageritalia

Associazioni territoriali72 Donne e lavoro: maternità

coi fiocchi

FEDERAZIONE NAZIONALE DEI DIRIGENTI, QUADRI E PROFESSIONALDEL COMMERCIO, TRASPORTI, TURISMO, SERVIZI, TERZIARIO AVANZATO

R

Fondo di previdenza Mario Negri

Associazione Antonio Pastore

CFMTCentro di formazionemanagement del terziario

Fondo assistenza sanitaria dirigentiaziende commerciali

MENSILE DI INFORMAZIONE E CULTURA DI MANAGERITALIA Federazione nazionale dei dirigenti, quadri e professional del commercio, trasporti, turismo, servizi, terziario avanzato

PRIMO PIANO

LA RIVISTA DI MANAGERITALIAN. 7/8 LUGLIO/AGOSTO 2012

MENSILE DI INFORMAZIONE E CULTURA DEI DIRIGENTI, QUADRI E PROFESSIONAL DEL TERZIARIOPoste Italiane Spa - Spedizione in abbonamento postale - Decreto Legge 353/03 (convertito in Legge 27/2/04, n.46) art.1, comma 1 - DCB/MI - € 2,20 (abbonamento annuo € 16,50)

EDITORIALE DALLE IDEE AL PROGETTOATTRAVERSO #PRIORITALIA

SPECIALE ASSEMBLEAVERSO NUOVI TRAGUARDI

PRIMO PIANO

(OP)PRESSIONE FISCALE SOLO ITALIANA?

(OP)PRESSIONE FISCALE SOLOITALIANA?

Allegato a questo numero il cd con l’edizione 2012 delle condi-zioni di assicurazione della polizza Tutela legale Antonio Pastore,riservata a dirigenti in servizio, prosecutori volontari dellaConvenzione Antonio Pastore, quadri iscritti a Manageritalia efamiliari conviventi risultanti dallo stato di famiglia.

Rappresentanza42 Nasce Cida - Manager

e alte professionalità perl’Italia

Manageritalia52 Servizio manager nelle

imprese

Associazioni territoriali56 Manager in ferie per

volontà(riato)

RUBRICHE

24 Osservatorio legislativo

45 A tu per tu con...

50 Territori

55 Catturati dalla rete

60 Lifestyle

61 Fuori ufficio

62 Libri

63 Lettere

64 ...al fin della licenza, io tocco!

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DALLE IDEE AL PROGDEL MANAGEMENT PE

Al termine della recente Assemblea nazionale di Ma-

nageritalia ho lanciato l’idea di un incontro annuale

per chiamare a raccolta tutti i manager di “buona vo-

lontà”, pubblici e privati, che sentano il bisogno di dare vita a

un nostro diretto impegno “sociale” al servizio del paese.

In questa fase di instabilità economica e politica è necessario

assumere nuove e maggiori responsabilità: più volte ho insi-

stito sulla crisi dei modelli di rappresentanza, soprattutto dei

partiti politici, ma anche dei sindacati e delle associazioni di

categoria. Noi, almeno, ne abbiamo preso coscienza per tem-

po con il nostro ultimo Congresso, che ha deciso di far evolve-

re il nostro modello di rappresentanza verso un nuovo asset-

to. Era necessario rifondare il ruolo della dirigenza in una di-

mensione dinamica, era necessario aggregare forze disperse.

Non abbiamo perso tempo: il 4 luglio Manageritalia, insieme

a Federmanager, Fp-Cida, CimoAsmd, Sindirettivo, FeNDA,

Fidia e Federazione 3° settore (vedi pagina 42) ha dato vita a

Cida - Manager e alte professionalità per l’Italia.

Con questa scelta ciascuno, è chiaro, rinuncia a una parte del

proprio orticello, ma per innovare bisogna anche saper rinun-

ciare a qualche modesta e tutto sommato poco produttiva ren-

dita di posizione.

L’abdicazione dei partiti e della politica dal loro ruolo ha, per

paradosso, fatto emergere la necessità che servono idee per

una buona nuova politica.

Fondazioni, movimenti, think-tank, social forum, associa-

zioni culturali, ordini professionali, gli stessi partiti e altri

hanno elaborato idee per riformare la politica e il governo

della cosa pubblica, ma poco è stato detto sul come e soprat-

tutto con chi.

Io credo che la comunità del management italiano sia più di mol-

te altre titolata, partendo dalle priorità, a proporre una visione

chiara e precisa del futuro: una progettualità innovativa e con-

divisa per passare dalle idee ai progetti, partendo dalle persone.

Noi, a differenza dei partiti politici o di ciò che orbita intor-

Editorialea cura del presidente Manageritalia

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no alla politica, non abbiamo bisogno di rifarci una vergini-

tà. Non abbiamo da scontare grandi responsabilità sullo sta-

to di dissesto del paese, se non quella di essere stati alcune

volte troppo silenti: è il momento di uscire dal torpore per

esercitare il nostro ruolo.

Fare rappresentanza oggi significa creare una visione: diven-

tare promotori del cambiamento per fornire esperienze e com-

petenze utili allo sviluppo del paese.

Il momento storico, quindi, impone alla nostra comunità una

nuova missione “sociale” per essere attori nell’indicare solu-

zioni per uscire dalla crisi, se necessario anche in termini di

supplenza al vuoto lasciato dal sistema politico tradizionale;

sostenere un paese che non vede ancora la luce in fondo al tun-

nel e vive nella paralisi generata dalla paura.

Dalle idee al progetto il passo è stato molto breve e abbiamo in

pochissimo tempo organizzato l’evento del 2/5 agosto a Roma

presso l’hotel Meliá Roma Aurelia Antica, che ha messo a no-

stra disposizione il centro congressi, oltre la concessione di ta-

riffe molto agevolate per chi dovesse soggiornare. Agosto, cer-

to: sono giorni in cui di solito si “chiude bottega”, si va in va-

canza e tutto si ferma, proprio come ai tempi in cui chiudevano

le fabbriche e con esse l’intero paese. Anche nella programma-

zione delle vacanze siamo rimasti ancorati a un modello vetero

industriale che non esiste più da almeno trent’anni. Anche que-

sto è un esempio di come il paese sia bloccato e ingessato.

Ebbene, noi ad agosto proveremo a fare qualcosa di diverso.

Abbiamo titolato l’iniziativa #PRIORITALIA: nasce sotto

l’egida di Manageritalia e di Federmanager, che ha condivi-

so con entusiasmo il progetto.

#PRIORITALIAintende diventare lo spazio di riflessione annua-

le sulle competenze necessarie per dare risposte alle priorità del

paese, partendo dalle persone, con la speranza che questa prima

edizione diventi un momento fondante di cambiamento sostan-

ziale di un modello di rappresentanza della dirigenza italiana.

Per l’edizione 2012 la riflessione si focalizzerà sulle prossime ele-

zioni: come favorire la formazione di una nuova classe dirigen-

te che, partendo dalle competenze specifiche, possa favorire

quella che molti analisti definiscono “buona politica”?

Le prossime elezioni potrebbero segnare uno spartiacque ver-

so la Terza Repubblica: un rinnovamento della classe politica

e un riconoscimento delle competenze come strumento di

“meritocrazia”.

La politica deve tornare a essere il luogo delle decisioni e delle

competenze, degli indirizzi strategici da mettere a disposizione

del paese: dare una chiara e ferma direzione di rotta e far sì che

venga mantenuta. Il nuovo amministratore dovrà, come nell’an-

tica Grecia, prendersi cura della polis, della comunità e dei va-

lori personali considerati come valori collettivi.

In questo primo appuntamento ci poniamo l’obiettivo di dare

vita a una nuova rappresentanza dei manager italiani fonda-

ta sul senso di responsabilità, sull’impegno al servizio del pae-

se; di mettere a disposizione le competenze e le persone; di es-

sere riconosciuti come soggetto sociale autorevole e responsa-

bile che esprime visione e capacità di generare progettualità al

servizio del paese; per avviare infine o, meglio, prima di tut-

to, un dialogo con “l’intelligenza giovane e innovativa”.

Il programma dei lavori dal pomeriggio del 2 agosto alla mat-

tina del 5 verrà comunicato attraverso tutti i media a nostra di-

sposizione; l’invito a partecipare è stato esteso a tutte le orga-

nizzazioni di rappresentanza della dirigenza, delle alte profes-

sionalità, dei quadri, dei professional e più in generale a tutti

i lavoratori della conoscenza.

Quello che mi permetto di chiedere a tutti voi è di fare la scel-

ta di sacrificare uno o più giorni delle vostre ferie per parteci-

pare e dare un contributo a un progetto che vuole richiamare

tutta la dirigenza italiana a esercitare responsabilmente il pro-

prio ruolo. Io ci sarò, insieme a molti di voi.

Guido Carella

([email protected])

OGETTO: L’IMPEGNO PER IL FUTURO DEL PAESE

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LUGLIO/AGOSTO 2012 7

THE BIRTH OF A NEW PROFESSIONALCONFEDERATION

A new social organization has been created: Cida – Manager

e alte professionalità per l’Italia is the result of the union of

Manageritalia, Federmanager and some other major mana-

gement organizations, which all together represent Italian

management working in public and private firms. The aim of

the new confederation is to represent our entire class and be

stronger to respond to the country’s institutions and politics.

The new aspects of this confederation include the member-

ship of middle management and professionals so that the to-

tal representation reaches almost one million persons. Ano-

ther interesting new feature is the innovative mood of this

new delegation in order to safeguard all these various classes

more effectively and to enhance their contributions regarding

ideas, proposals and actions for the country’s future.

The birth of Cida – Manager e alte professionalità per l’Italia

is an important step forward in the way of organizing and ex-

pressing institutional representation, in a process of aggrega-

tion among reality, positions, conditions and state of minds,

often so different but always united and inspired by very

strong enthusiasm.

Perhaps today, managers need to suggest solutions, to apply

themselves using their valuable experience, skills and experti-

se to contribute to the economic, social and cultural revival in

this difficult economic scenario (that has spread day by day

from a financial crisis to productive processes, to social sustai-

nability, and in Italy more than in other countries, has exten-

ded to politics).

OURPOINTOF VIEW

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PAESECHE VAI,TASSE

CHE TROVI

PAESECHE VAI,TASSE

CHE TROVI

Copertina

SSffaattiiaammoo aallccuunnii lluuoogghhiiccoommuunnii ssuullllee iimmppoossttee iinn IIttaalliiaa aattttrraavveerrssoo uunnaaccoommppaarraazziioonnee ddeettttaagglliiaattaaddeeii rreeggiimmii ffiissccaallii iinn ddiivveerrssii ppaaeessii eeuurrooppeeii ee nnoonn..UUnn’’aannaalliissii sseennzzaapprreeggiiuuddiizzii ddeeii ddaattii ooggggii ddiissppoonniibbiillii

Ivan Centomani

Copertina

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LUGLIO/AGOSTO 2012 11

Che l’opinione dei cittadini venga spesso influenzata

da quanto si apprende dai mass media (tv in testa) è

cosa nota. Meno noti sono però gli errori che gli stes-

si spesso commettono o le false informazioni che

(magari anche in buona fede) forniscono e sulle qua-

li a volte anche i politici più affermati costruiscono

interi dibattiti o assumono posizioni favorevoli o contrarie (per la serie:

si discute del nulla e sul nulla). Quante volte, infatti, ci è capitato di sen-

tire (o di dire) “solo in Italia”? Come ad esempio: “Solo in Italia succe-

de questo?” oppure “solo in Italia è così?”.

Un atteggiamento trasversale, questo, che accomuna spesso le persone

più colte a quelle meno colte, quelle più avvezze ai viaggi e con qual-

che esperienza internazionale a quelle che non hanno mai messo piede

fuori dall’Italia, dai politici ai tecnici, ai cittadini comuni e così via.

Possono, però, le opinioni (anche le più consolidate) resistere di fron-

te all’evidenza dei fatti o dei dati (fiscali in questo caso)? Vediamo.

Da tempo si è ormai radicata l’idea piuttosto popolare che l’Italia sia

uno dei paesi con il livello di tas-

sazione tra i più alti del mondo e

di certo non si può dire che le ci-

fre citate nei dibattiti televisivi

non nascondano dei grossi sforzi

di fantasia, sebbene abbiano po-

chissima attinenza con quella

che è, però, la realtà delle cose.

Certo, qui nessuno pretende che

tutti i cittadini diventino degli

esperti di diritto tributario com-

parato internazionale, ma alme-

no un po’ di cautela da parte de-

gli operatori dell’informazione sarebbe auspicabile per evitare inuti-

li ondate di populismo.

Quindi, seppur in maniera sintetica, vista l’enorme mole di dati che è

stato necessario acquisire e trattare per giungere a dei punti fermi, cer-

chiamo di sfatare alcuni luoghi comuni attraverso un’analisi che com-

para i regimi fiscali nei paesi europei.

Le imposte sui redditi delle persone fisiche

I livelli di tassazione sui redditi sono sostanzialmente in linea con quel-

li dei più importanti paesi industrializzati. Ciò che cambia sono solo i

meccanismi di imposizione fiscale (ed è forse questo che dà adito a cat-

tive analisi e/o a giudizi affrettati).

Da tempo si è ormairadicata l’idea diffusa che

l’Italia sia uno dei paesicon il livello di tassazione

tra i più alti del mondo,ma è davvero così?

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Paese Aliquota media perredditi di 20.000 euro

Aliquota media perredditi di 500.000 euro Patrimoniale Aliquote patrimoniale

ITALIA 24% 43% No

Spagna 24,5% 43% Sì dallo 0,25 al 2,5% per valori di beni di lusso oltre € 700.000

Tabella 2 - IMPOSTE SUI REDDITI DELLE PERSONE FISICHE

Francia 7,3% 38% Sì dallo 0,25 allo 0,50% per redditi superiori a € 1.300.000

Germania 12,9% 42% No

Paesi Bassi 33,6% 50% Sì tassato l’1,2% dei redditi provenienti da risparmi e investimenti

Regno Unito 20% 44,5% No

Usa 13,3% 31% No

Copertina

Stando ai dati dell’Anagrafe tribu-

taria, la distribuzione dei redditi

in Italia è riportata nella tabella 1.

Prendiamo in esame i redditi intor-

no a € 20.000 (dove si attesta per

l’Italia la maggiore concentrazione

di contribuenti) e quelli superiori a

€ 100.000 (in questo lavoro è stato

preso l’importo pari a € 500.000,

essendo quello in cui si attesta il

minor numero di contribuenti e si

possono meglio valutare gli impat-

ti delle patrimoniali) e calcoliamo

la pressione fiscale cui questi stes-

si importi sono assoggettati negli

altri paesi europei. In questo modo

possiamo verificare che, pur tenen-

do conto di poche variazioni di

qualche punto percentuale, in Ita-

lia siamo assoggettati a delle ali-

quote medie che non si discostano

in modo significativo da quelle dei

principali paesi Ocse, come evi-

denziato nella tabella 2.

Per determinare le aliquote medie

si è proceduto al calcolo dell’im-

posta dovuta per le fasce di reddi-

to prese in esame e la relativa in-

cidenza sul reddito oggetto di tas-

sazione (nello specifico: aliquota

media = importo da versare ai fi-

ni fiscali/reddito imponibile).

Attraverso l’aliquota media, fatti

gli aggiustamenti e le dovute pre-

cisazioni, è stato possibile il con-

fronto tra i livelli di tassazione dei

diversi stati, altrimenti non para-

gonabili, e l’estrapolazione di da-

ti importanti per esaminare in che

modo i paesi stessi interpretano la

progressività dell’imposta.

A tal proposito, si può notare che

gli scostamenti più importanti ci

sono sulle aliquote medie che col-

piscono i redditi che ammontano

a circa € 20.000, mentre per gli sca-

glioni più alti di reddito non ci so-

no particolari differenze, salvo il

caso statunitense (nel quale, però,

non esiste un welfare paragonabi-

le a quello dei paesi europei).

Tale lavoro ha consentito così di

LUGLIO/AGOSTO 201212

A livelli di tassazione più elevati corrispondonoorganizzazioni di sistemi di welfare più capillari

Fasce di reddito (euro) Numero contribuenti Percentuale contribuenti

Fino a 20.000 27.748.308 66,3

da 20.000 a 50.000 12.207.652 29,2

da 50.000 a 100.000 1.448.817 3,5

oltre i 100.000 398.125 1,0

TOTALE 41.802.902 100,0

Tabella 1 - DISTRIBUZIONE DEI REDDITI IN ITALIA

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13LUGLIO/AGOSTO 2012

confrontare l’incidenza della fi-

scalità sulle persone fisiche che si

trovano agli estremi opposti della

forbice dei redditi.

Per quanto riguarda la tassazione

francese e tedesca, sempre sulle ci-

fre intorno a € 20.000, bisogna con-

siderare per la Francia dei partico-

lari meccanismi impositivi caratte-

rizzati da numerose deduzioni per

i cosiddetti “nuclei fiscali” di ap-

partenenza (niche fiscale), mentre

per la Germania l’applicazione di

un’imposta progressiva lineare per

lo scaglione di reddito che va da

€ 8.000 a € 52.000, che rende tale

imposizione sempre più vicina a

quella italiana con l’aumentare dei

redditi (ad esempio, per un reddi-

to pari a € 45.000, l’imposizione

media italiana ammonta al 29,82%,

quella tedesca al 30,42%).

Mentre poi la Francia nel luglio

2011 ha aumentato la soglia di esen-

zione dalla patrimoniale (passan-

dola da € 800.000 a € 1.300.000),

in Spagna la patrimoniale è solo ag-

giuntiva a un regime fiscale quasi

identico a quello italiano. Per i Pae-

si Bassi invece si deve evidenziare

che la patrimoniale è una misura

parzialmente soppressa nel 2001,

di cui sopravvive solo un particola-

re meccanismo di tassazione dei

redditi da capitale.

Operando poi un confronto tra le

aliquote dei paesi del Nord e del

Sud Europa, il quadro che emerge

risulta quello riassunto nelle ta-

belle 3 e 4.

Tra Nord e Sud Europa

I paesi del Nord Europa presenta-

no nell’insieme dei livelli di tassa-

zione molto più alti rispetto a

quelli del Sud Europa. Non a ca-

so, infatti, questi paesi sono cono-

sciuti per gli importanti risultati

ottenuti per le politiche di welfa-

re. In Svezia un cittadino è segui-

to dalla culla all’anzianità dai ser-

vizi forniti dallo stato. Sanità e

istruzione sono gratuite, c’è un

ampio utilizzo di strumenti di

workfare e indennità di disoccu-

pazione e, per esempio, i cittadini

svedesi possono usufruire di cure

Paese Aliquota minima Aliquota massima

Finlandia 25% 53%

Tabella 3 - ALIQUOTE NORD EUROPA

Danimarca 37% 59%

Svezia 29% 59%

Norvegia 28% 48%

Paese Aliquota minima Aliquota massima

ITALIA 23% 43%

Tabella 4 - ALIQUOTE SUD EUROPA

Spagna 24% 45%

Portogallo 11,5% 46,5%

Grecia0 fino a € 12.000

12% 45%

I paesi del Nordpresentano dei livelli

di tassazione molto più alti rispetto a quelli

del Sud Europa

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LUGLIO/AGOSTO 201214

Copertina

odontoiatriche gratuite e i servizi

domiciliari per gli anziani non au-

tosufficienti sono completamente

a carico dello stato (prestazioni

comunque necessarie in un paese

che ha la percentuale di anziani

più alta d’Europa rispetto alla po-

polazione totale).

Già da questi dati, inoltre, si può

evincere che a livelli di tassazione

più elevati corrispondono delle

organizzazioni dei sistemi di wel-

fare più capillari. Qui, però, ci tro-

viamo di fronte a precise scelte

politiche radicate nel tempo e di-

rette a fornire ai cittadini quei ser-

vizi indispensabili per poter libe-

rare risorse umane che negli stati

dell’area mediterranea sono im-

piegate, invece, in quei “costi oc-

culti” che da noi vengono impro-

priamente definiti “ammortizza-

tori sociali”.

Il ruolo di sostegno svolto dai nu-

clei familiari e dall’attività dome-

stica dei componenti femminili

delle famiglie d’altronde non è

monetizzato nei bilanci e sfugge ai

controlli, ma è senza dubbio quel

capitolo di spesa non contabiliz-

zato che sopporta i costi sociali dei

fabbisogni primari.

Da queste brevi considerazioni è

possibile comprendere che la dif-

ferenza dei livelli di tassazione sui

redditi delle persone fisiche tra

stati del Nord Europa e stati del-

l’area mediterranea non è altro

che la contabilizzazione di quei

costi che vengono fatti ricadere

sulle spalle dei privati cittadini. E

quel differenziale di tassazione

maggiore da parte dei paesi nor-

deuropei offre la possibilità agli

stati stessi di ottenere una qualità

dei servizi tale da migliorare so-

stanzialmente la qualità della vita

dei cittadini in generale.

Soffermiamoci un attimo, però,

sull’analisi delle aliquote medie

pagate in Grecia e guardiamo la

tabella 5. Sebbene sia un paese da

diverso tempo sotto i riflettori dei

media a causa della crisi economi-

ca, raramente ne è stato analizza-

to nel dettaglio lo scompenso con-

tributivo che lo caratterizza.

Le aliquote sul reddito delle per-

sone fisiche presentano cifre note-

volmente inferiori rispetto a quel-

le della maggior parte dei paesi

europei.

Ribadendo di nuovo la singolari-

tà del sistema di imposizione pro-

gressivo lineare tedesco su alcune

fasce di reddito, e ricordando che

a delle aliquote di base dell’1,95%

e del 10,80% nei Paesi Bassi si de-

ve addizionare la quota dovuta

per i contributi previdenziali che

Nei paesi extraeuropei i meccanismi impositividipendono da sistemi di gestione economica, stilidi vita e modelli culturali e sociali totalmente diversidai nostri

Paese

Grecia

Tabella 5 - ALIQUOTA MEDIA

ITALIA

Germania

Paesi Bassi

€ 20.000 € 35.000 € 60.000 € 90.000 € 100.000

8,4% 17,7% 26% 30% 31,6%

24% 27,5% 32,1% 35,4% 36,2%

12,5% 23,8% 40% 40,5% 40,7%

33,6% 37,2% 40% 43,8% 44,7%

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LUGLIO/AGOSTO 2012 15

ammonta al 31,15%, si può consta-

tare che a parità di reddito tra la

Grecia e gli altri paesi presi in con-

siderazione c’è una differenza che

va dal 10 fino al 20%.

Le differenze si riducono a una

forbice tra il 5-13% sugli scaglioni

più alti di reddito (ma è bene ri-

cordare che sono solo 5.000 i con-

tribuenti greci che denunciano ci-

fre superiori a € 100.000).

Alla luce di questi dati appaiono

ovvie, pertanto, le pressioni eserci-

tate dalle autorità europee sui go-

verni ellenici per l’attuazione di po-

litiche fiscali più attente e rigorose.

E in Asia?

Volendo buttare un’occhiata fuori

dall’Europa, invece, diventa tutto

più complesso.

Nei paesi extraeuropei, infatti, i

meccanismi impositivi dipendono

da sistemi di gestione economica,

stili di vita e modelli culturali e so-

ciali totalmente diversi dai nostri.

Proviamo comunque a concen-

trarci sulle due principali econo-

mie asiatiche che, dopo quella sta-

tunitense, sono anche le più im-

portanti del mondo, ossia la Cina

e il Giappone.

La Cina prevede delle imposte

progressive sul reddito delle per-

sone fisiche e ha un regime strin-

gente per la determinazione dei

soggetti di imposta. Salvo quando

non diversamente concordato, in

Cina sono tenuti a pagare le impo-

ste sul reddito individuale tutti

coloro che sono stati in esso resi-

denti per almeno 90 giorni in un

anno (in Italia sono 183).

L’aliquota minima del 3% colpi-

sce i redditi a partire da 500 yuan,

per arrivare a un massimo del

45% per i redditi che superano gli

80.000 yuan.

Il confronto percentuale tra ali-

quote medie applicato finora, pe-

rò, non può dare un’idea esatta

della differenza di tassazione se

non si considera la quotazione

dello yuan cinese. A tal proposito,

le autorità cinesi volontariamente

non fanno rivalutare la loro mo-

neta e così un paragone tra fisca-

lità risulta più utile alla compren-

sione delle dinamiche sociali del

paese che ad analisi circoscritte ai

fenomeni economici. Al cambio

attuale la quotazione di uno yuan

oscilla intorno a € 0,125, che vuol

dire coi parametri europei che la

forbice oggetto di tassazione va

da un reddito minimo di € 62,5 a

un reddito massimo di € 10.000,

cifre imparagonabili a quelle occi-

dentali e che segnalano una misu-

ra dei divari esistenti nella socie-

tà cinese.

Da questi brevi accenni si intuisce

quale importanza rivesta per le

autorità cinesi l’attuazione di

un’idonea politica monetaria per

perseguire la strategia economica

diretta alle esportazioni che ha

caratterizzato quella che oggi è la

seconda potenza economica del

mondo.

Il modello fiscale giapponese ha in-

vece fatto tesoro delle lezioni occi-

dentali ed è molto vicino ai sistemi

contributivi tedesco e anglosasso-

ne. Le aliquote medie per le impo-

ste sui redditi delle persone fisiche

risultano sensibilmente inferiori ri-

Il modello fiscalegiapponese, ha fatto tesoro

delle lezioni occidentali ed è molto vicino ai sistemi

contributivi tedesco e anglosassone

••03CENTOMANI.2 11-07-2012 14:23 Pagina 15

Page 16: Dirigente lug/ago 2012

LUGLIO/AGOSTO 201216

Copertina

spetto a quelle europee, ma c’è da

dire che il Giappone applica un mo-

dello di welfare differente che la-

scia un’ampia discrezionalità di

scelta tra servizi pubblici e privati

nel campo della previdenza e del-

l’istruzione. A tutto ciò corrispon-

dono a volte spese piuttosto gravo-

se per i cittadini.

Prendendo l’esempio dell’istru-

zione, la retta per un anno di asilo

pubblico può costare 240.000 yen

(pari a € 2.400) e 540.000 yen

(€ 5.400) per un asilo privato,

mentre la retta per un anno di uni-

versità pubblica 5.000.000 yen

(€ 50.000) e per un college priva-

to 1.150.000 yen (€ 11.500).

Tenendo conto dell’attuale cam-

bio euro-yen dello € 0,010 è pos-

sibile tracciare il seguente pro-

spetto per la determinazione del-

le aliquote medie sui principali

scaglioni di reddito.

Aliquote medie per le imposte suiredditi delle persone fisiche del Giap-pone (yen)

2.000.000 15,13%

3.500.000 17,79%

6.000.000 22,88%

10.000.000 27,64%

50.000.000 44,41%

In Giappone, inoltre, sono sogget-

ti di imposta tutti i cittadini, anche

se i redditi vengono prodotti al-

l’estero per il principio dell’attra-

zione d’imposta.

Per la tassazione dei redditi delle

persone giuridiche poi sono pre-

viste due aliquote: il 25,5% per le

società con un capitale sociale su-

periore a 1.000.000 yen e il 16,5%

per le società con un capitale so-

ciale inferiore a tale soglia (e an-

che per esse è valido il principio di

attrazione dell’imposta).

La tassazione

sul reddito d’impresa

Con l’Unione europea e la libera

circolazione dei capitali è in atto

già da alcuni anni una concorren-

za tra i diversi stati europei per

attrarre le imprese interessate a

compiere investimenti sul loro

territorio. A tal proposito sono

indicativi i casi dell’Irlanda, nel

periodo precedente alla crisi eco-

nomica, della Svizzera, della Slo-

venia e dei paesi Baltici.

L’Irlanda ha una tassazione so-

cietaria che ammonta al 12,5%

per attrarre in particolare investi-

tori statunitensi, la Svizzera ha

delle aliquote che variano, da

cantone a cantone, dal 13 al 23%

(sebbene quella reale si attesti al

7,83%, a differenza di quanto di-

chiarato ufficialmente, per attrar-

re imprese dall’estero, comprese

quelle italiane) e la Slovenia sta

adottando la medesima politica

fiscale del Canton Ticino per at-

trarre imprese al suo interno.

Paese Aliquota base Aliquote speciali

Irlanda 12,5% 10 e 25%

Tabella 6 - TASSAZIONE SUL REDDITO D’IMPRESA

Slovenia 20%

Lettonia 15%

Lituania 15%

Polonia 19%

Slovacchia 19%

Rep. Ceca 19%

Romania 16%

Ungheria 19% 10% se il fatturato è inferiore a € 840.000

Norvegia 28%

Svezia 26,3%

Finlandia 26% 28% per le plusvalenze

Austria 34%

Belgio 33,99%

Paesi Bassi 29 e 34%

Lussemburgo 20 e 22%

Portogallo 25%

Grecia 23%

Spagna 35% da 25 a 40% a seconda degli investimenti

••03CENTOMANI.2 11-07-2012 14:23 Pagina 16

Page 17: Dirigente lug/ago 2012

LUGLIO/AGOSTO 2012 17

Lo schema che ne deriva risulta

quello della tabella 6.

Gli altri paesi dell’est europeo, co-

me la Romania e l’Ungheria, af-

fiancano ai vantaggi di natura fi-

scale monete deboli molto attrat-

tive, mentre la valutazione per i

paesi europei area Ocse propone

una situazione piuttosto omoge-

nea con aliquote intorno al 25% e

al 30%, con la particolarità del-

l’area Benelux e della Spagna, pro-

pense ad attribuire numerose de-

duzioni d’imposta.

La Spagna, inoltre, applica un’am-

pia discrezionalità di tassazione a

seconda della propensione del-

l’impresa all’ampliamento e per

gli investimenti in formazione e

nella ricerca.

Per i principali paesi europei, pe-

rò, è disponibile anche una serie di

dati che vanno oltre un’analisi

semplificata. È il caso di uno stu-

dio commissionato da Confindu-

stria a un importante studio tribu-

tario e societario, Cattani e Carra-

rese, dove è possibile fare un con-

fronto molto dettagliato sulla

pressione fiscale (tabella 7).

Al di là delle aliquote di base che

in Italia e in Francia sarebbero del

33%, gli autori hanno individuato

tutta una serie di tasse accessorie

come l’Irap in Italia e le numerose

imposte francesi che vanno da

quella di solidarietà sociale a quel-

le per la formazione professiona-

le, che modificano in maniera con-

creta l’incidenza della fiscalità sul

reddito d’impresa.

Allo stesso modo per la Germania

pesa sulla determinazione del ri-

sultato finale d’esercizio l’imposi-

zione della Business tax da ag-

giungere all’aliquota base del

15,83%, mentre suscita molto inte-

resse il regime delle Allowance in-

glesi che consente di portare in de-

trazione gli investimenti in ricerca

e tecnologia attuati dalle imprese.

Le imposte indirette

Proseguendo infine con l’analisi

delle imposte indirette, il prospet-

to che ne deriva risulta essere an-

cor più omogeneo rispetto alla pa-

noramica precedente.

Il valore medio dell’aliquota di ba-

se delle imposte sul valore aggiun-

to dei paesi europei è del 21%, con

pochi scostamenti importanti da

parte dei paesi scandinavi e dei

piccoli stati. Solo dopo gli aggiu-

stamenti attesi nel 2012 si passerà

a un valore medio del 21,5%.

Si va dal 25% di Danimarca, Nor-

vegia e Svezia, al 15% del Lussem-

burgo e al 18% di Spagna e Malta,

mentre il resto dei paesi si concen-

tra su aliquote intorno al 21%.

Caso particolare nel quadro dei

paesi Ocse è quello degli Stati

Uniti, dove le imposte sul valore

aggiunto variano da stato a stato

della Federazione, ossia dal 2,85

all’8,25%, ma è sempre opportu-

no ricordare che il confronto con

gli stati extraeuropei, che hanno

dei modelli sociali e un livello

medio di qualità della vita deci-

samente differenti dai livelli eu-

ropei, richiedono dei supplemen-

ti di indagine che non possono es-

sere compressi in poche righe.

Gli Stati Uniti sono, infatti, una fe-

derazione di stati contraddistinti

da marcate differenze sociali, eco-

nomiche e legislative e trovano so-

lo nel governo federale una visio-

ne amministrativa d’insieme.

È a livello federale che le discipli-

Paese

ITALIA

Tabella 7 - TASSE SUGLI UTILI LORDI DELLE SOCIETÀ

Germania

Francia

Regno Unito

Aliquota media Aliquota media sui dividendiper persone fisiche

Aliquota media sui dividendiper persone giuridiche

58% 66% 59%

43% 56% 43%

60% 71% 60%

40% 58% 40%

Con l’Unione europea e la libera circolazione dei

capitali è in atto da alcunianni una concorrenza tra

i diversi stati europei per attrarre le imprese a

compiere investimenti

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Page 18: Dirigente lug/ago 2012

LUGLIO/AGOSTO 201218

Copertina

ne in materia di criminalità fisca-

le sono particolarmente dure e i

reati finanziari trovano sanzioni

che possono arrivare a pene de-

tentive fino ai 20 anni di carcere.

Negli ordinamenti anglosassoni

viene spesso citata una frase del

deputato laburista Denis Healey:

«The difference between tax avoi-

dance and tax evasion is the thick-

ness of a prison wall» ossia la dif-

ferenza tra evasione fiscale e fro-

de fiscale è lo spessore del muro

della prigione (un po’ come in Ita-

lia, per fare una battuta!).

Il regime di sanzioni applicate nei

paesi di matrice anglosassone co-

me nei paesi scandinavi è molto

rigoroso e duro nei confronti di

chi commette reati fiscali. In Sve-

zia sono in vigore pesanti multe a

carico degli evasori e pene deten-

tive fino ai due anni (in Italia, in-

vece, sono stati introdotti tempi

ancor più stretti per la prescrizio-

ne dei reati tributari, cosa che ha

reso notevolmente più gravoso il

regime probatorio per l’imputa-

zione di evasione fiscale e di truf-

fa ai danni dello stato).

Venendo meno la certezza della

pena e rendendosi molto più com-

plesse le attività d’indagine, si

acuisce il problema dell’infedeltà

fiscale che, sempre per restare in

Italia, ha matrice non solo econo-

mica quanto culturale.

Nel corso degli anni, infatti, è ma-

turata l’idea di un impianto statale

quale corpo estraneo e parassitario

che drena risorse dall’economia,

cosa che, insieme a gravi problemi

di etica pubblica, ha determinato

una notevole disaffezione dei citta-

dini nei confronti delle istituzioni.

La stessa gestione clientelare della

cosa pubblica, gli sprechi delle ri-

sorse statali, l’incapacità di cogliere

le giuste occasioni di sviluppo, gli

inadeguati investimenti in tecnolo-

Paese Aliquota base Aliquote ridotte

Danimarca 12,5% 25% nessuna

23% 9% - 13%

19,6% (21,2% da ottobre 2012) 2,1% - 5,5% - 7%

19% 7%

23% 6,5% - 13%

21% 4% - 10%

15% 3% - 6% - 9% - 12%

19% (21% da ottobre 2012) 6%

23% (25% dal 2015) 5% - 8%

23% 6% - 13%

18% 4% - 8%

25% 6% - 12%

20% 0% - 5%

20% 10% - 12%

21% 6% - 12%

23% 0% - 4,8% - 5,2% - 9% - 13,5%

18% 0% - 5% - 7%

Tabella 8 - IMPOSTE SUL VALORE AGGIUNTO DEI PAESI EUROPEI

Finlandia

Francia

Germania

Grecia

ITALIA

Lussemburgo

Paesi Bassi

Polonia

Portogallo

Spagna

Svezia

Regno Unito

Austria

Belgio

Irlanda

Malta

La percezione di un eccesso di tassazione ha spesso giocato un ruolodecisivo nella scelta dellarappresentanza politica e sta producendo una lenta ritrazionedell’intervento pubblico

••03CENTOMANI.2 11-07-2012 14:23 Pagina 18

Page 19: Dirigente lug/ago 2012

LUGLIO/AGOSTO 2012 19

gia e in conoscenza stanno spin-

gendo le giovani generazioni e gli

imprenditori alla ricerca di miglio-

ri opportunità in altri paesi.

Concludendo, seppure con un li-

vello di tassazione simile a quello

dei maggiori paesi europei appar-

tenenti all’Ocse, l’Italia sta evi-

denziando numerose fragilità a

seguito dell’impatto con gli scena-

ri scaturiti dalla globalizzazione e

si attribuisce alla pressione fiscale

un aumento di costi nella produ-

zione di beni e servizi che a causa

di propaganda politica, populi-

smo e disinformazione viene rite-

nuto uno dei principali problemi

del paese. In realtà la percezione

di un eccesso di tassazione ha

spesso giocato un ruolo decisivo

nella scelta della rappresentanza

politica e sta producendo una

lenta ritrazione dell’intervento

pubblico in settori come la previ-

denza sociale, la sanità e l’istru-

zione, senza che i cittadini abbiano

ben compreso la ricaduta di que-

ste politiche sui redditi privati.

Le riforme promosse negli ultimi

anni hanno posto l’Italia sulla

strada dei modelli anglosassoni,

ma i provvedimenti hanno pro-

dotto il più delle volte delle situa-

zioni pasticciate dove si sono ri-

copiati gli aspetti inerenti alle ri-

duzioni di spesa e si sono ignora-

te nella quasi totalità dei casi le

misure atte a contenere i disagi.

Lo stesso federalismo ammini-

strativo, le riforme del mercato

del lavoro e degli istituti previ-

denziali concepiti come rimedi a

un esagerato peso della fiscalità,

si sono tramutati in un esorbitan-

te aggravio di costi finanziari,

mancando del tutto l’obbiettivo

della razionalizzazione di spesa

e generando ulteriore incertezza

sociale. Il federalismo poi ha pro-

vocato il taglio dei trasferimenti

da parte dello stato agli enti loca-

li e ha innescato un’ondata di au-

menti della tassazione per copri-

re i buchi delle dissestate ammi-

nistrazioni regionali, provinciali

e comunali.

Tutto l’impianto di riforme create

per rendere più virtuosa la gestio-

ne dei conti pubblici si è presto

tramutato nel suo contrario. Non

a torto la sensazione di un aumen-

to della pressione fiscale si è acui-

to a seguito di una riduzione di

servizi e di una scarsa qualità di

quelli offerti (ad esempio, l’esplo-

sione del problema dello smalti-

mento dei rifiuti, la mala sanità, i

buchi nelle municipalizzate di tra-

sporto e così via).

A questo punto uno dei maggiori

pericoli nel quale si può incorrere

è quello di abbandonare un argo-

mento importante come quello

della gestione dei conti pubblici a

commentatori improvvisati.

Gli impulsi demagogici possono

solo amplificare gli effetti del pro-

blema in quanto per rincorrere le

facili scorciatoie, fatte di riforme

affrettate e di rimedi temporanei,

si rischia di perdere di vista l’uni-

ca soluzione all’aumento della

pressione fiscale, che sta nella ra-

zionalizzazione della spesa pub-

blica ma non nel suo taglio. �

«The difference betweentax avoidance and tax

evasion is the thickness of a prison wall»

Denis Healey

••03CENTOMANI.2 11-07-2012 14:23 Pagina 19

Page 20: Dirigente lug/ago 2012

Presidente dell’Istituto naziona-le di statistica (Istat) e docentealla facoltà di Economia dell’uni-versità di Roma Tor Vergata. Hauna lunga esperienza di chiefstatistician e director of the sta-tistics directorate dell’Ocse diParigi.

LUGLIO/AGOSTO 201220

Intervista

Quali sono secondo il Rapporto

Istat i punti di forza del nostro

paese che dovremmo difendere e

sviluppare per andare verso la

crescita?

«Nel corso di questa crisi, a fronte

di una caduta della domanda in-

terna, l’unico elemento positivo si

è rivelato la domanda estera net-

ta, che nel 2011 ha ripreso, dopo

molti anni, il ruolo di principale

motore della crescita. In un conte-

sto di generale rallentamento del-

la domanda mondiale, la perfor-

mance delle vendite all’estero del-

l’Italia nel 2011, +6,3%, è risultata

L’Italia sta affrontando una delle crisi più difficili della storia. Cercan-

do di capire cosa modificare dei nostri comportamenti e di riflettere

sulle scelte future per contrastarla e puntare allo sviluppo, abbiamo

rivolto alcune domande al presidente Istat Enrico Giovannini, in se-

guito alla pubblicazione del Rapporto annuale 2012, concepito per

fornire uno stato dell’arte sulle condizioni sociali, economiche e am-

bientali del nostro paese. Lo scenario che emerge è a tinte fosche,

caratterizzato non solo da una diminuzione di produttività e potere

d’acquisto, ma anche da bassi investimenti in ricerca e sviluppo e

da un livello medio di scolarità che ci collocano ancora troppo di-

stanti rispetto agli altri paesi europei. Pochi i trend positivi, come

l’export, anche se ci sarebbero molti spunti per ampliare le oppor-

tunità alla crescita. Alle imprese si richiede una capacità superiore

rispetto al passato di analisi dei dati esistenti e dei segnali prove-

nienti dalla società.

Enrico Pedretti

ENRI

CO G

IOVA

NNIN

I

ITALIA,UNA FOTOGRAFIAA TINTE FOS

••04INTERVISTA.ISTAT 11-07-2012 14:24 Pagina 20

Page 21: Dirigente lug/ago 2012

LUGLIO/AGOSTO 2012 21

Quali invece gli aspetti particolar-

mente negativi che dobbiamo su-

bito affrontare?

«Negli ultimi 10 anni la crescita

contenuta dell’Italia è stata prin-

cipalmente determinata da

un’insoddisfacente dinamica

della produttività. Rispetto alla

media dei paesi Ue27, l’Italia ha

registrato un differenziale di cre-

scita reale annuo della produtti-

vità pari a -1,2%. Nel nostro pae-

se, il contributo del capitale in-

tangibile alla crescita della pro-

duttività del lavoro è molto con-

tenuto, con un apporto partico-

larmente modesto della spesa in

ricerca e sviluppo. Le imprese

italiane presentano una ridotta

propensione all’innovazione,

specie se connessa all’adozione

di tecnologie Ict. Questi risultati

confermano la debolezza del no-

stro paese rispetto agli altri par-

tner europei, che hanno invece

investito in beni intangibili, co-

gliendo l’importanza di ricorrere

a nuove fonti di crescita per ga-

rantire lo sviluppo. Le nuove mi-

in linea con quella media dell’area

euro, per la prima volta dall’intro-

duzione della moneta unica. Se

l’export nazionale ha registrato

una crescita sostenuta nel 2011,

+11,4%, tuttavia la riduzione del-

la quota dell’Italia sul commercio

mondiale, che passa dal 3,8% del

2000 al 3,1% del 2011, mostra alcu-

ni segnali di perdita di competiti-

vità sui mercati internazionali.

A un’osservazione più attenta

emerge la persistenza della rigidi-

tà del modello di specializzazione

internazionale dell’Italia, per lo

più concentrato nei settori tradi-

zionali del made in Italy e nella

meccanica strumentale. Si evi-

denzia, però, anche il rafforzarsi

di alcune specializzazioni di nic-

chia, in parte connesse all’impor-

tanza crescente degli scambi di

beni intermedi. Se il treno della

globalizzazione si presenta come

un’opportunità da non perdere

per il rilancio dell’economia ita-

liana, dalle analisi svolte nel Rap-

porto emerge che il modo in cui il

“Sistema Italia” si sta collocando

rispetto a questo fenomeno sta pro-

ducendo un depotenziamento del-

la capacità di attivazione delle

esportazioni sulle produzioni na-

zionali: infatti, un’espansione del

10% delle esportazioni di merci at-

tiva direttamente una quota di pro-

duzione nazionale che si riduce

dall’8,3% del 1995 al 7,5% del 2010.

Nell’ultimo decennio l’Italia ha

rafforzato i processi di internazio-

nalizzazione, ma esistono ancora

ampi spazi di miglioramento. Nel

2010 lo stock di investimenti diret-

ti esteri in entrata è risultato pari

al 16% del pil, mentre quelli in

uscita sono stati pari al 23,5%. Nel

confronto europeo, l’Italia si ca-

ratterizza ancora per un livello

di apertura internazionale agli

scambi di merci relativamente ri-

dotto e per una limitata interna-

zionalizzazione attiva. Potenziare

questi aspetti equivale ad amplia-

re le opportunità per crescere».

OSCHE

«Nel nostro paese, il contributo del capitaleintangibile alla crescita

della produttività del lavoroè molto contenuto, con

un apporto particolarmentemodesto della spesa in ricerca e sviluppo»

••04INTERVISTA.ISTAT 11-07-2012 14:24 Pagina 21

Page 22: Dirigente lug/ago 2012

LUGLIO/AGOSTO 201222

Intervista

sure del capitale umano definite

dall’Ocse confermano per l’Italia

una posizione poco favorevole

rispetto ad altri paesi. Dalla fine

degli anni Novanta la crescita del

capitale umano in Italia è legata

sia all’aumento del tasso di occu-

pazione sia all’innalzamento del

livello di istruzione della popola-

zione, soprattutto per la compo-

nente femminile. La partecipa-

zione scolastica delle donne, 93%

è ora superiore a quella degli uo-

mini, 91,5%, e le prime concludo-

no più frequentemente dei se-

condi il percorso formativo: il

78% delle ragazze ottiene il di-

ploma, contro soltanto il 69%. Il

livello medio di scolarità rimane

però ancora distante dalla media

europea. In generale, nel nostro

paese persistono carenze rilevan-

ti nella dotazione e nell’efficienza

dei fattori materiali e immateria-

li a sostegno della competitività

delle imprese e per attrarre inve-

stimenti diretti esteri».

Un problema di investimenti in

ricerca e sviluppo?

«Sì, pensi che nel 2010 la quota di

spesa in ricerca e sviluppo sul pil

è stata pari all’1,26% contro il 2%

della media Ue. Anche la capaci-

tà brevettuale è molto contenuta:

nel 2009 in Italia sono stati regi-

strati 82 brevetti per mille abitan-

ti a fronte dei 116 della media Ue.

In termini di efficienza dei servi-

zi logistici, nel 2010 l’Italia si è

posizionata al 22° posto nella

classifica della Banca mondiale.

Un altro aspetto negativo di

grande rilievo è l’inefficienza

della giustizia civile, i cui tempi

e costi, nel nostro paese, sono an-

cora troppo elevati. Nel 2008 so-

no stati avviati 4.768 processi

ogni abitante in materia civile e

commerciale, un valore quasi

doppio di quello della Francia

(2.728), cinque volte superiore a

quello della Danimarca (1.090) e

quasi dieci volte superiore al va-

lore della Svezia (559)».

E non parliamo di evasione fi-

scale?

«Certo, altro problema rilevante

per l’Italia è l’economia sommer-

sa. Dalle analisi svolte nel Rappor-

to, si conferma un fenomeno che

influenza negativamente il posi-

zionamento competitivo del pae-

se. L’entità del valore aggiunto

prodotto dall’area del sommerso

economico è stimata per il 2008,

l’anno più recente per cui si dispo-

ne di dati assestati, in una “forbi-

ce” compresa tra 255 e 275 miliar-

di di euro, ovvero tra il 16,3% e il

17,5% del pil. Il peso del sommer-

so sul pil risulta in riduzione ri-

spetto al 2000, quando era com-

preso tra il 18,2% e il 19,1%. Que-

«Un altro aspetto negativo di grande rilievo è l’inefficienza dellagiustizia civile, i cui tempi e costi, nel nostro paese,sono ancora troppoelevati»

••04INTERVISTA.ISTAT 11-07-2012 14:24 Pagina 22

Page 23: Dirigente lug/ago 2012

LUGLIO/AGOSTO 2012 23

sta diminuzione si è realizzata

grazie all’azione positiva degli in-

terventi normativi riguardanti il

mercato del lavoro e alla regola-

rizzazione degli stranieri con

un’occupazione stabile. L’effetto

della crisi ha, tuttavia, verosimil-

mente, allargato di nuovo l’area

dell’economia sommersa».

Per i manager quali sono gli

aspetti particolarmente interes-

santi per capire come stanno

cambiando gli italiani come citta-

dini e, quindi, come clienti?

«Negli ultimi due decenni, la spe-

sa per consumi delle famiglie è

cresciuta a ritmi più sostenuti del

loro reddito disponibile, determi-

nando una progressiva riduzione

della capacità di risparmio. Com-

plessivamente, dal 2008 il reddito

disponibile delle famiglie è au-

mentato del 2,1% in valori corren-

ti, ma il potere d’acquisto (cioè il

reddito in termini reali) è sceso di

circa il 5%. Riguardo ai servizi ri-

chiesti dai consumatori, i settori

che hanno mostrato una maggio-

re vitalità sono quelli delle teleco-

municazioni, che incrementano il

valore aggiunto di oltre il 200%

tra il 1992 e il 2010, e dell’assisten-

za sociale, +95,6%, quest’ultimo

legato all’invecchiamento della

popolazione. Variazioni di rilie-

vo si osservano anche per le atti-

vità sportive, di intrattenimento

e di divertimento (+42,4% nell’in-

tero periodo) e le attività creative

e artistiche (+16,6% tra il 2001 e il

2010 soltanto). La crisi però ha in-

ciso in maniera drastica nelle

scelte delle famiglie».

In che modo?

«Nell’ultimo triennio considera-

to, a seguito di stringenti vincoli

di bilancio familiare e delle dina-

miche inflazionistiche in atto, si ri-

nuncia in prima battuta alla quo-

ta di spesa destinata al tempo libe-

ro e alla cultura, all’istruzione, ai

trasporti, oltre a quelle per arreda-

mento e servizi per la casa e per

abbigliamento e calzature. Gli ali-

mentari e le bevande, in diminu-

zione fino al 2007, vedono aumen-

tare la parte di spesa a loro desti-

nata, a fronte di una sostenuta di-

namica dei prezzi e nonostante al-

cune modifiche nel comporta-

mento di acquisto da parte delle

famiglie. I volumi di spesa vengo-

no ridotti e cresce la quota di fami-

glie che riduce la quantità o rinun-

cia alla qualità dei prodotti acqui-

stati: la percentuale di coloro che

rimangono stabili negli acquisti

come nell’anno precedente scen-

de di oltre cinque punti percen-

tuali in soli sei anni (2004-2010) e

la percentuale di quanti acquista-

no all’hard discount sfiora il

10% nell’ultimo anno considerato.

Come si vede, quindi, i consuma-

tori sono pronti a modificare i pro-

pri comportamenti a seconda dei

vincoli e delle opportunità: da

questo punto la crisi rappresenta

un momento di riflessione sulle

scelte attuali e future e, in tale pro-

spettiva, richiede alle imprese una

capacità ancora superiore rispetto

al passato di analisi dei dati esi-

stenti e dei “segnali” provenienti

dalla società». �

••04INTERVISTA.ISTAT 11-07-2012 14:24 Pagina 23

Page 24: Dirigente lug/ago 2012

Il viceministro del Lavoro Michel Martone ha in-contrato il 21 giugno i presidenti di Managerita-

lia e Federmanager per proseguire la riflessionecongiunta sulle problematiche riguardanti la diri-genza e sulla competitività delle pmi, riflessione giàavviata da mesi.Il colloquio si è incentrato sulla necessità di aumen-tare la competitività delle imprese, valorizzando an-che le competenze dei manager usciti dalle aziendein questi anni per effetto della crisi, evitando che pic-cole aziende chiudano per non avere le professiona-lità adeguate ad affrontare le nuove sfide.Nello specifico, Martone si è reso disponibile a indi-viduare una soluzione per coloro che – a seguito diun licenziamento – hanno intrapreso una collabora-zione con un’azienda come soluzione di ripiego nontrovando un’occupazione stabile.La collaborazione comporta l’obbligo di iscrizionealla gestione separata Inps, ma tali lavoratori vor-rebbero poter versare contributi volontari anchenella gestione obbligatoria – dove hanno una lun-ga anzianità contributiva – per conseguire il dirittoalla pensione. Attualmente infatti la legge impedi-

sce il doppio versamento (art. 5 del decreto ministe-riale 2 maggio 1996, n. 282). Il viceministro Marto-ne ha ipotizzato due possibili soluzioni.La prima è quella di introdurre per legge la possibi-lità di versare contributi a entrambe le gestioni del-l’Inps. Una norma come questa è contenuta nel Te-sto unificato delle proposte di legge che recano nor-me previdenziali per i lavoratori autonomi non eser-centi professioni regolamentate (C 2312 Saglia e C2345 Narducci), testo unificato che giace da anni incommissione Lavoro alla Camera. La seconda ipotesi è quella di consentire a chi ha unacollaborazione di versare non alla gestione separa-ta ma alla gestione obbligatoria (al fine di perfezio-nare il diritto alla pensione di vecchiaia) un importopari all’eventuale differenza tra quanto avrebbe ver-sato volontariamente e quanto dovrebbe versare al-la gestione separata per il lavoro di collaborazione.Il lavoratore dovrà rinunciare alla pensione con an-zianità contributiva e usufruire della pensione di vec-chiaia. I rispettivi uffici stanno effettuando le oppor-tune valutazioni normative e stanno calcolando l’im-patto ai fini Inps.

24

OSSERVATORIO LEGISLATIVO

A lla fine di giugno il governo harespinto la proposta di porre

un tetto alle pensioni cosiddette“d’oro” formulata dall’onorevoleGuido Crosetto (Pdl) nell’ambitodell’esame del decreto legge sullaspending review (decreto legge52/2012 “Disposizioni urgenti perla razionalizzazione della spesapubblica”) in discussione alle com-missioni Affari costituzionali e bi-lancio della Camera, ma promettedi ragionare sull’argomento. Dal testo dell’emendamento diCrosetto (“Comma 1 – Le pensio-

ni, ovvero i vitalizi erogati da ge-stioni previdenziali pubbliche inbase al sistema retributivo, nonpossono superare i 6.000 euronetti mensili. Sono fatti salvi lepensioni e i vitalizi corrispostiesclusivamente in base al sistemacontributivo. Comma 2 – Qualorail trattamento di cui al comma 1sia cumulato con altri trattamentipensionistici erogati da gestioniprevidenziali pubbliche in base alsistema retributivo, l’ammontareonnicomprensivo non può supe-rare i 10.000 euro netti mensili”).

Emerge dunque l’intenzione di li-mitare oltre una certa soglia tuttele pensioni di alti funzionari e diri-genti, pubblici e privati, nel casosiano erogate da gestioni pubbli-che e col sistema retributivo.Manageritalia si è attivata per co-noscere i “ragionamenti” e leeventuali misure che il governovorrà adottare, chiedendo che i ta-gli della spesa pubblica non sianogiustificati da scelte demagogichema da criteri oggettivi di efficien-za, efficacia e trasparenza, in no-me dell’interesse collettivo.

a cura di Manageritalia

NO AL TETTO MASSIMO PER L’EROGAZIONE DELLE PENSIONI PUBBLICHE E PRIVATE

DIRIGENTI E PMIPROSEGUONO GLI INCONTRI CON MICHEL MARTONE, VICEMINISTRO DEL LAVORO

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LUGLIO/AGOSTO 2012

••05OSSERVATORIO 11-07-2012 14:24 Pagina 24

Page 25: Dirigente lug/ago 2012

LUGLIO/AGOSTO 2012 25

INCONTRO CON LAURA PIATTI, CAPO SEGRETERIA DEL MINISTRO DEL LAVORO

Èstato avviato un primo con-tatto molto collaborativo tra

la Federazione e i vertici del mi-nistero del Lavoro. Il 12 giugnouna delegazione di Managerita-lia ha incontrato il nuovo capodella segreteria del ministro delLavoro, Laura Piatti.Il presidente federale Guido Ca-rella ha illustrato il sistema diwelfare contrattuale e ha poi ri-chiamato l’attenzione su alcuneproblematiche specifiche su cuila nostra Organizzazione si staimpegnando, ovvero la questio-ne dei lavoratori esodati, il pro-blema del prolungamento del-l’età lavorativa e del mancatoingresso dei giovani nel mondodel lavoro, la valorizzazione del-la retribuzione flessibile.Riguardo alla questione “lavo-ratori senior/lavoratori junior”, ivertici federali hanno illustratola proposta di prevedere accor-di tra datori di lavoro e lavora-tori senior che consentano ilmantenimento del posto di la-voro in azienda finalizzato al tu-toraggio di giovani occupati. Abbiamo proposto in via speri-mentale per tre anni, nelle situa-zioni di crisi e comunque su ba-se volontaria, un modello chepreveda una curva decrescentedelle retribuzioni superiori a50/60.000 euro con l’avanzaredell’età dopo i 55/60 anni, com-pensata in parte da una retribu-zione variabile legata ai risultatipositivi dell’azienda; una tassa-zione agevolata della retribuzio-

ne variabile; maggiori tutele nelcaso di licenziamento; un pro-gressivo abbattimento dell’ali-quota contributiva con il decre-scere della retribuzione. Paralle-lamente si potrebbe prevedere,in via complementare, un ingres-so di giovani a tempo parziale.La responsabile del GruppoDonne Manager Marisa Monte-giove ha anticipato un’iniziativache il Gruppo sta maturando inquesti mesi, ovvero delle lineeguida in azienda per facilitare ilrapporto di collaborazione tralavoratori anziani e lavoratorigiovani. Laura Piatti ha convenuto sul-l’importanza delle due iniziative.Si è impegnata a fare le dovuteriflessioni sulla praticabilità del-l’ipotesi della curva decrescente,in particolare per le fasce deiquadri e dei dirigenti, e ha assi-curato la sua partecipazione alconvegno che il Gruppo DonneManager organizzerà a ottobreper il lancio dell’iniziativa, conl’individuazione di un’impresa-pioniere che abbia già esperien-za di sinergia tra generazioni eche intenda adottare queste li-nee guida. Sempre riguardo al rapporto tragenerazioni di lavoratori, abbia-mo illustrato l’iniziativa “Unponte sul futuro” e le sue appli-cazioni future.Relativamente alla questione deilavoratori esodati, la Federazio-ne ha richiamato l’attenzionesulla proposta di estendere an-

che ai lavoratori uomini disoccu-pati da almeno 12 mesi la dero-ga già prevista per le lavoratricidall’art. 1, comma 9, della legge23 agosto 2004, n. 243 e man-tenuta dal governo Monti, in ba-se alla quale le lavoratrici posso-no ottenere la pensione con al-meno 35 anni di anzianità con-tributiva e un’età di almeno 57anni, se lavoratrici dipendenti, e58, se lavoratrici autonome, acondizione che optino per il cal-colo della pensione secondo leregole del sistema contributivo.Laura Piatti ha affermato che ta-le misura sarà all’attenzione delministero, considerato che sullaquestione esodati stanno stu-diando un ventaglio di soluzionial di là di quella proposta nel-l’emanando decreto ministeriale.Tale decreto salva solo 65.000 deilavoratori fuoriusciti entro il 31dicembre 2011 che maturano irequisiti per la pensione entro il31 dicembre 2013 e che andran-no in pensione con la normativaprevigente alla riforma Fornero. Va segnalato che nei giorni scor-si il ministro ha dichiarato l’inten-zione del governo di estendereanche agli uomini l’opzione per ilcontributivo. Sono in corso delleverifiche per accertare se si trattiesattamente della proposta for-mulata da Manageritalia.

••05OSSERVATORIO 11-07-2012 14:24 Pagina 25

Page 26: Dirigente lug/ago 2012

VERSO NUOTRAGUARD

Manageritalia / Speciale assemblea

LUGLIO/AGOSTO 201226

VERSO NUTRAGUARD

Page 27: Dirigente lug/ago 2012

OVII

LUGLIO/AGOSTO 2012 27

Lo scorso giugno si è svolta la 79esimaAssemblea Manageritalia:tra le novità, il rinnovo dei vertici e dei collegie la delibera per aderire a Cida - Manager e alteprofessionalità per l’Italia

Eliana Sambrotta

Quest’anno l’Assemblea federale si è tinta di colore

e novità: a partire dalla location, inusuale e senza

dubbio di stile contemporaneo, l’hotel di design B4

alle porte di Milano ci ha accolto in ambienti lilla

e verdi. Ma nuovi erano anche molti dei delegati,

neoeletti nei propri consigli e alla loro prima espe-

UOVII rienza nazionale, e alcuni dei presidenti delle Associazioni territoria-

li per la prima volta presenti in questa veste. E infine rinnovato an-

che il vertice federale e così i progetti in vista del prossimo quadrien-

nio associativo.

Questo lo scenario della 79esima Assemblea nazionale Managerita-

lia, tenutasi l’8 e il 9 giugno scorsi.

I lavori si sono aperti con una relazione del presidente Guido Carel-

la sul difficile momento che stiamo attraversando come paese e come

categoria, ciò che si può fare e ciò che abbiamo fatto.

Particolare importanza in questa fase sta proprio nell’agire insieme per

le medesime priorità; ecco perché dopo Costituente manageriale nata la

scorsa estate, l’Assemblea ha dato mandato agli organi federali di ade-

rire alla costituenda Cida - Manager e alte professionalità per l’Italia,

confederazione che ci riunisce insieme ad altri soggetti della dirigenza

italiana con cui perseguire obiettivi comuni e attraverso la quale pre-

sentarci come un più forte soggetto sociale (vedi pagina 42).

Per questo sono intervenuti ospiti come Fausto Forti - presidente Con-

fetra (Confederazione generale italiana dei trasporti e della logistica),

Riccardo Cassi - presidente CimoAsmd (Coordinamento italiano medi-

ci ospedalieri - Associazione sindacale medici dirigenti) e Giorgio Am-

brogioni - presidente Federmanager (Federazione nazionale dirigenti di

aziende industriali), a confermare intenti e necessità condivise.

A seguire, le elezioni federali: Guido Carella si riconferma presiden-

te con al suo fianco Alessandro Baldi (tuttora presidente del Fondo

Mario Negri), mentre la new entry è il secondo vicepresidente Mario

Mantovani (alla guida di Manageritalia Bologna). Vengono poi eletti

il collegio dei revisori dei conti e dei probiviri (vedi pagina 30).

I lavori proseguono intensi con gli interventi dei presidenti degli en-

ti contrattuali e partecipati da Manageritalia (vedi pagina 36) e, per

la prima volta, Francesco Pozzi per Gpa wide technology, la società

che si occupa della realizzazione, manutenzione e assistenza di tutti

i sistemi informativi e dei prodotti applicativi personalizzati che fan-

no funzionare il mondo Manageritalia.

Sabato, invece, spazio alle Associazioni territoriali: ognuna ha lavo-

rato su una delle tre mozioni presentate al Congresso nazionale del-

lo scorso novembre.

Page 28: Dirigente lug/ago 2012

LUGLIO/AGOSTO 201228

Speciale assemblea

Abbiamo attuato grandi cambia-

menti: abbiamo operato un forte ri-

cambio generazionale; aggregato

le tre Associazioni provinciali del

Veneto in un’unica associazione,

Manageritalia Veneto; innovato il

modello congressuale, aprendo

una prospettiva importante per il

futuro della nostra Federazione.

Tutto in un periodo duro: sono

passati quattro anni difficili, la

crisi non è affatto alle nostre spal-

le. Una crisi che non ha rispar-

miato nessuno: dai nostri colle-

ghi pensionati, dal pesante con-

tributo versato dai nostri colle-

ghi ultracinquantenni, ai giovani

e alle donne.

In questa faticosa temperie il si-

stema di welfare di Managerita-

lia ha retto con una buona capa-

cità di reazione. Siamo però con-

sapevoli dei tanti problemi aper-

ti: a partire da quello degli eso-

dati, intrappolati nella riforma

previdenziale, alla difficile ricol-

locazione dei tanti colleghi che

hanno perso il lavoro.

Nonostante le difficoltà, però,

continuiamo a crescere. Speria-

Equità, lavoro, giovani, so-

lidarietà, Costituente ma-

nageriale (ora Cida - Ma-

nager e alte professionali-

tà per l’Italia, ndr), merito, cresci-

ta, futuro devono essere le parole

chiave per il nostro avvenire. Que-

sta 79esima Assemblea conclude il

grande lavoro svolto a monte dal-

le tredici Associazioni territoriali

con il rinnovo dei loro consigli di-

rettivi. Si è conclusa una fase di

quattro anni di lavoro con l’elezio-

ne di nuovi team che nascono con

il giusto grado di innovazione e

continuità per mantenere il passo

e guardare verso il futuro nel cam-

mino di Manageritalia.

Insieme alle difficoltà esterne, lega-

te al difficile momento economico

globale, in questo quadriennio ab-

biamo anche affrontato grandi

cambiamenti interni: abbiamo

avuto tre presidenti. Nel mio breve

ma intenso periodo al vertice del-

l’Associazione ho ricevuto un so-

stegno inaspettato, arrivato, in mo-

di diversi, dai singoli associati, dal-

la squadra allargata dei decisori e

dalla struttura tecnica.

OBIETTIVI CHIARIUna sintesi delle parole del presidente Guido Carellache nella due giorni ha toccato temi cari al mondo delmanagement e del paese nell’attraversare questo diffi-cile passaggio economico; ma si è soffermato anche suirisultati fin qui raggiunti e sulle sfide da affrontare nelprossimo quadriennio, in seguito al suo rinnovo al verticedella Federazione.

Page 29: Dirigente lug/ago 2012

LUGLIO/AGOSTO 2012 29

sulla coesione sociale del paese.

Sono state varate dal Parlamento

importanti riforme del sistema

previdenziale che hanno modifi-

cato sostanzialmente la normativa

in materia di accesso ai trattamen-

ti pensionistici.

Alle riforme già varate si deve ora

accompagnare quella del mercato

del lavoro per favorire l’occupa-

zione stabile dei più giovani, che

versano in una condizione di pre-

carietà che gli impedisce di co-

struirsi un futuro e di sentirsi par-

te attiva di un progetto comune

del paese. Le imprese non investo-

no sui giovani e il loro talento

spesso si deteriora in impieghi di

scarso valore aggiunto.

Il risultato della combinazione

della crisi economica, col conse-

guente impatto sul sistema pro-

duttivo e degli andamenti demo-

grafici (l’Italia sta rapidamente in-

vecchiando) rischia di innescare

una spirale negativa che può con-

durre il nostro paese a ripiegarsi

su se stesso.

Il cosiddetto “welfare delle fami-

glie” sopperisce, con sempre

maggiore fatica e difficoltà, alle

insufficienze del sistema pubbli-

co di protezione sociale. A ridur-

si, in tante famiglie, non sono sol-

tanto le riserve economiche ma le

riserve di fiducia nel domani. Ed

è proprio questa progressiva ri-

duzione di aspettative favorevo-

li uno degli aspetti più preoccu-

panti del disagio che l’Italia vive

da diversi anni.

Anche per questo il nostro paese,

ancor più dei suoi maggiori part-

ner europei, ha la necessità di por-

re lo sviluppo e la crescita al centro

del confronto a livello europeo.

La crescita di medio termine del-

l’economia italiana dipende forte-

mente da tre fattori: competitività,

produttività, dotazione di capita-

le, specialmente di quello immate-

riale, cioè l’investimento in ricerca

e sviluppo, nuove tecnologie, in-

novazione organizzativa e capita-

le umano. Appare importante ri-

stabilire al più presto un clima eco-

nomico positivo, in grado di forni-

re prospettive durature di aumen-

to dei redditi familiari, nonché so-

stenere le famiglie in grave diffi-

mo di poter mantenere questo

trend, anche se temiamo che i

prossimi mesi saranno molto dif-

ficili. Nonostante le tante incer-

tezze del quadro congiunturale

attuale, l’Italia possiede ancora

un patrimonio straordinario di

capacità e di valori sui quali co-

struire il percorso di rilancio del

paese. Essere ambiziosi e realisti

al tempo stesso è forse la sfida

maggiore a cui siamo chiamati.

Il contestoSono necessarie le riforme struttu-

rali, comprese le liberalizzazioni e

la riforma del mercato del lavoro, il

rilancio degli investimenti in infra-

strutture. L’ineludibile esigenza,

dettata dal nostro interesse nazio-

nale oltre che dai trattati europei, di

rispettare i vincoli di finanza pub-

blica ha però ridotto le risorse per

le spese di investimento. Questo ri-

dimensionamento ha indotto an-

che molte imprese a intervenire at-

traverso il contenimento dei costi

di produzione del fattore lavoro,

con inevitabili preoccupanti riper-

cussioni sul fronte occupazionale e

Page 30: Dirigente lug/ago 2012

LUGLIO/AGOSTO 201230

Speciale assemblea

coltà economica, al fine di evitare

effetti negativi sulla tenuta com-

plessiva del tessuto sociale.

Il programmaSi aprirà dopo questa Assemblea

un nuovo ciclo. Il mio impegno è

quello di portare avanti le decisio-

ni prese al Congresso nazionale

dello scorso novembre, dove abbia-

mo individuato una visione – “I

manager per l’Italia” – e definito,

tramite le mozioni approvate, le

priorità da perseguire per raggiun-

gerla. Sono state approvate tre

mozioni, una per ciascun tema –

Rappresentanza e politica, Lavoro

e welfare, Sostenibilità e crescita –

e in questi mesi i lavori sono pro-

seguiti nei gruppi delle Associa-

zioni territoriali per passare dalle

mozioni alle azioni (vedi scheda a

pagina 32 e seguenti).

La sfida che ci attende è quella di

trovare gli strumenti per realizzare

queste priorità e di mobilitare le

persone capaci di perseguire que-

VERTICI E CARICHEPER IL QUADRIENNIO 2012-2016

Presidente Guido Carella Manageritalia Milano

Vicepresidenti Alessandro Baldi Manageritalia AnconaMario Mantovani Manageritalia Bologna

GIUNTA ESECUTIVA (oltre i precedenti)

Silvestre Bertolini Manageritalia MilanoLuigi Catalucci Manageritalia MilanoFlavio Leone Manageritalia MilanoMarcella Mallen Manageritalia RomaMarisa Montegiove Manageritalia MilanoStefano Pozzi Manageritalia MilanoAlfredo Sassi Manageritalia MilanoClaudio Trucato Manageritalia Torino

COLLEGIO DEI REVISORI DEI CONTI

Alberto Cristofani Manageritalia FirenzeOscar Dal Poz Manageritalia VenetoAntonella Portalupi Manageritalia Milano

Supplenti Sergio Eugenio Colloredo Manageritalia TriesteGianluca Officio Manageritalia Milano

COLLEGIO NAZIONALE DEI PROBIVIRI

Gabriele Biffi Manageritalia MilanoRenato Cristina Manageritalia GenovaRomano Gandolfi Manageritalia BolognaErich Gritsch Manageritalia TrentoRenato Martelletti Manageritalia FirenzeBruno Principato Manageritalia RomaRenato Rinaudo Manageritalia TorinoEdoardo Salmoiraghi Manageritalia MilanoGiacomo Sparvoli Manageritalia Roma

Supplenti Armando Allegri Manageritalia MilanoDomenico Castelli Manageritalia AnconaAttilio Mentasti Manageritalia Milano

••06ASSEMBLEA.2OK 16-07-2012 18:12 Pagina 30

Page 31: Dirigente lug/ago 2012

LUGLIO/AGOSTO 2012 31

sta visione. Per vincerla non dovre-

mo soltanto organizzarci nel mi-

gliore dei modi ma, soprattutto,

dialogare più intensamente con

tutti i nostri interlocutori. A comin-

ciare, naturalmente, dagli associati,

dalle loro imprese e le controparti

datoriali. E poi le istituzioni, la po-

litica, gli altri corpi sociali, il mon-

do della formazione e della ricerca,

il terzo settore e la società civile,

l’opinione pubblica. Lo stiamo già

facendo, tanto su scala nazionale

quanto su scala locale. Ma possia-

mo e dobbiamo fare ancora di più.

Con il Congresso ci siamo dotati

degli strumenti per guardare ol-

tre le emergenze contingenti e ab-

biamo “alzato lo sguardo” verso

l’orizzonte. Abbiamo compreso

che vogliamo allargare la nostra

rappresentatività e proseguire il

cammino iniziato quasi dieci an-

ni fa con la nascita di Manageri-

talia. Siamo riusciti a riflettere su

come coniugare la difesa degli in-

teressi della categoria con l’ambi-

zione di metterci al servizio della

collettività, realizzando concreta-

mente il motto con cui abbiamo

intitolato il Congresso: “I mana-

ger per l’Italia. Condividere per

continuare a contare”. Lo sforzo

compiuto si inserisce nel disegno

avviato con il Congresso del 2007

e portato avanti in questi anni.

Concludo con un’ultima rifles-

sione: siamo tutti coinvolti nel

momento di emergenza del pae-

se e non credo che il lavoro che

sta svolgendo il governo tecnico

possa compiere il miracolo alla

scadenza del mandato. Occorre

che tutti prendano coscienza che

è finita un’epoca, quella che an-

cora stiamo vivendo.

Ci vorrà molto tempo, tanti anni

per risolvere i problemi che la

spinta redistributiva innescata

dalla globalizzazione sta produ-

cendo sugli assetti economici e so-

ciali dei diversi paesi.

Una spinta redistributiva in atto tra

paesi di antica opulenza che stanno

cedendo una parte del loro benes-

sere a paesi di antica povertà.

Un fenomeno che chiama in cau-

sa il principio di equità e di pari

opportunità anche all’interno del

nostro paese. Le implicazioni e le

ricadute sulle politiche sociali, del

lavoro e fiscali richiedono una

grande condivisione e la parteci-

pazione di tutti i cittadini: abbia-

mo bisogno gli uni degli altri e ci

sentiremmo più forti e sicuri se

tutti potranno partecipare. Credo

che il livello di consapevolezza del-

la classe manageriale sia un valore

importante per una ripresa sosteni-

bile della nostra Italia. Siamo pron-

ti a fare la nostra parte! �

Page 32: Dirigente lug/ago 2012

LUGLIO/AGOSTO 201232

Speciale assemblea

DALLE MOZIONI ALLE AZIONI

RAPPRESENTANZA E POLITICA

Manageritalia Ancona propone la modifica del

modello di governance federale per passare da un

modello direttivo e carismatico a uno partecipati-

vo e diffuso che tra le altre cose avvicini alla base

associativa l’elaborazione delle strategie e degli

obiettivi e faciliti il ricambio generazionale.

Altra proposta è la costituzione di tavoli di lavo-

ro permanenti composti dai consiglieri delle As-

sociazioni: luoghi di studio, analisi e progetti con

riferimento alle posizioni che la Federazione de-

ve prendere alle azioni che deve intraprendere.

Infine, un nuovo modello di rappresentanza dei

quadri, coinvolgendoli attraverso gruppi di lavo-

ro dedicati alle tematiche contratto, servizi e in-

tegrazione. La Cida - Manager e alte professiona-

lità per l’italia è l’occasione per integrare in un

unico soggetto anche la categoria dei quadri, ri-

ducendo ogni forma di “diversità” e di “differen-

za” con quella dei dirigenti.

Manageritalia Firenze suggerisce nuove attivi-

tà di comunicazione per conseguire maggiore vi-

sibilità e migliore comprensione del ruolo mana-

geriale. L’azione deve essere diretta all’esterno e

Lo scorso novembre al nostro terzo Congresso, intitolato “I managerper l’Italia”, sono state individuate linee guida per il futuro e approva-te tre mozioni legate ad altrettanti temi per perseguirle. In questi me-si si è lavorato per proporre azioni concrete che sono state presenta-te in questa Assemblea. Vediamole brevemente, suddivise per temi eAssociazioni territoriali

all’interno del nostro mondo attraverso “la giorna-

ta del manager”, un evento annuale, regionale e na-

zionale, e altri eventi periodici che coinvolgano rap-

presentanti della politica, università, associazioni di

categoria, stampa, sponsor. Altre attività proposte

sono la creazione di desk informativi dove i manager

possano incontrare i giovani in un’ottica di indirizzo

rispetto alle scelte del loro futuro; tavoli su specifici

temi di interesse degli associati/potenziali associati;

appuntamenti periodici a tema per mantenere un

costante dialogo con gli stakeholder e creare net-

work tra gli iscritti e verso l’esterno.

Manageritalia Milanopunta a rafforzare e promuo-

vere la partecipazione, aumentare la visibilità e otti-

mizzare l’utilizzo delle risorse. Quindi, attraverso azio-

ni gestite localmente da team di associati, in coeren-

za con linee-guida comuni per tutte le delegazioni

lombarde, attuare progress periodici sulle attività lo-

cali, del consiglio e federali; seminari sulla geografia

economica locale; corsi su temi manageriali di interes-

se locale; incontri tra associati e stakeholder locali.

Manageritalia Napoli, sulla base dell’attuale sce-

nario economico, propone un impegno costante

per aumentare la rappresentatività ed essere rico-

nosciuta quale elemento centrale nello sviluppo

Page 33: Dirigente lug/ago 2012

LUGLIO/AGOSTO 2012 33

delle politiche condotte dalla Pubblica amministra-

zione sia a livello centrale sia locale.

Manageritalia Trentino-Alto Adige/Südtirolvuole rilanciare l’immagine della categoria. Cida – Ma-

nager e alte professionalità per l’Italia deve rappresen-

tare tutti i dirigenti, pur tenendo separati pubblico e

privato, ma deve avere un unico portavoce che sappia

comunicare e rappresentare i valori di entrambi. Quin-

di bisogna attivare due strutture molto specializzate:

un centro studi e un ufficio stampa, che tengano con-

to di momenti di aggregazione e grande visibilità na-

zionale come il Festival dell’economia di Trento.

LAVORO E WELFARE

Manageritalia Torino si prefissa l’obiettivo di favo-

rire l’incontro tra manager inoccupati e aziende attra-

verso una serie di azioni tra cui alcune propedeutiche,

come la condivisione delle banche dati tra tutte le as-

sociazioni manageriali e la reiterazione del percorso

“Comincio… da tre!” del Cfmt. Tra le azioni mirate,

invece, un’indagine sui bisogni manageriali delle pmi,

in collaborazione con le relative associazioni di cate-

goria; “job club” misti (manager e pmi) per progetti

sperimentali di collaborazione; favorire le aziende nel

testare “gratuitamente” una specifica parte dell’atti-

vità manageriale; inserzioni su periodici di categoria.

Tra le azioni locali, infine, sviluppo delle relazioni con

le principali Camere di commercio o l’apertura di spor-

telli dedicati al collocamento dei manager presso Pic-

colindustria, Api, Asco ecc.

Manageritalia Veneto propone MANAGERinIM-

PRESA: imprenditori e manager insieme per cresce-

re, tema affrontato anche nel convegno dello scorso

26 giugno a Padova. Dato il contesto socio-economi-

co, bisogna sviluppare la gestione della relazione col

dirigente licenziato tramite le politiche attive del

Cfmt e “Comincio… da tre!”; sviluppare iniziative di

incontro domanda/offerta, soprattutto guardando

alle richieste di aziende e creando progetti bilatera-

li con le imprese e le loro organizzazioni.

SOSTENIBILITÀ E CRESCITA

Manageritalia Bari propone l’individuazione di per-

corsi formativi mirati; l’inserimento nei corsi universi-

tari di specializzazione di “pacchetti” di ore di lezio-

ne in cui i manager affiancano i docenti; la promozio-

ne da parte degli associati presso le proprie aziende

di attività di tirocinio e stage per laureandi e neolau-

Da sinistra i due vicepresidenti Manageritalia Alessandro Baldi e Mario Mantovani e il presidente Guido Carella.

Page 34: Dirigente lug/ago 2012

LUGLIO/AGOSTO 201234

Speciale assemblea

reati; borse di studio; un portale che faciliti la ricerca

dei profili professionali richiesti dalle imprese; la pos-

sibilità per i neolaureati di seguire i corsi Cibiesse.

Manageritalia Bologna pensa ad azioni per lo svi-

luppo di partnership con centri di eccellenza nella ri-

cerca e nell’innovazione sottoscrivendo una collabo-

razione (già nel 2011, confermata e potenziata per

il 2012 e 2013) con l’Università di Bologna e Fonda-

zione Alma Mater (Fam nasce per avvicinare le eccel-

lenze presenti nell’Università di Bologna al mondo

delle aziende). Le iniziative realizzate finora: uno

studio sulle necessità di ricerca e innovazione tecno-

logica effettuato tramite indagine agli associati Ma-

nageritalia Bologna; un convegno internazionale

Italia/Spagna sulla corporate social responsibility; la

partecipazione di manager a master. Tra le nuove ini-

ziative, invece, un progetto sulla concentrazione del

processo e agenda sequenziale del giudice (un ap-

proccio innovativo ai problemi organizzativi della

Giustizia); la ricerca Old workers in Italia, con un te-

am di lavoro composto da 5 ricercatori e 5 manager;

una ricerca sulla governance nelle pmi.

Manageritalia Palermo pone in primo piano la ne-

cessità in questo contesto di un ripensamento e un

ampliamento del ruolo del manager: tra i suoi com-

piti oggi, l’attenzione al proprio territorio, al cam-

biamento e alle istanze provenienti dallo scenario so-

ciale. Manageritalia deve valorizzare la solidarietà e

la sussidiarietà, in particolare per aiutare i giovani a

trovare un ruolo emergente nel mondo del lavoro.

La formazione manageriale e l’aggiornamento pro-

fessionale hanno un ruolo centrale nelle strategie di

sviluppo del paese in una competizione globale.

Manageritalia Roma punta alla managerialità nel-

l’aggregazione delle attività commerciali poiché il

territorio si sta sempre più globalizzando, causando

la chiusura di piccole attività commerciali. Quindi si

propone di utilizzare le competenze dei manager

per fornire ai commercianti nuove modalità di valo-

rizzazione della propria attività e del patrimonio del-

la tradizione locale. Il progetto consiste nell’attivare

una collaborazione con organizzazioni di categoria

ed enti locali per identificare “strade”, “filiere” e

“quartieri” dove sperimentare il modello di valoriz-

zazione della rete di commercio locale.

Manageritalia Trieste propone di attivarsi, per

quanto riguarda ricerca e studio, nell’ambito del-

l’istruzione superiore e delle realtà di ricerca presenti

sul territorio (università, Ictp, Sissa, Sincrotrone, Scien-

ce Park, Mib e Bic), anche sulla scorta di precedenti

esperienze, per raccogliere risorse in formazione in

ambiti disciplinari diversi e confrontarsi con manager

e realtà economiche per accrescere la trasversalità di

competenze ed esperienze.

Page 35: Dirigente lug/ago 2012

AssidirNel 2011, relativamente alla Convenzione Antonio Pastore,

sono state aumentate, a favore di tutti gli assicurati, le som-

me assicurate per la garanzia Temporanea per il caso di mor-

te. È stata inoltre elevata da 50.000 euro a 75.000 euro la

somma immediatamente disponibile a favore degli assicu-

rati colpiti da malattie totalmente invalidanti. Tra le novità

per il 2012 il restyling grafico del sito e l’attivazione del ser-

vizio e-commerce, con possibilità di effettuare auto-preven-

tivazione e acquistare polizze online con pagamento trami-

te carta di credito Visa o Mastercard. È in fase di realizza-

zione avanzata la versione mobile dell’area riservata e l’ap-

plicativo per smartphone e tablet con le indicazioni su cosa

fare in caso di sinistro.

Associazione Antonio PastoreIl rendimento netto attribuito per il 2011 alla garanzia di ca-

pitale differito è stato pari al 3,77%, confermando il trend di

andamenti positivi, sempre superiori al tasso di inflazione,

prodotto dalle gestioni separate costituite dalle imprese di as-

sicurazione specificatamente per la componente di previden-

za integrativa della Convenzione Antonio Pastore. In questi

anni di forti tensioni economiche e finanziarie, la gestione se-

parata Previr, esente da titoli cosiddetti “tossici” e sostanzial-

mente indenne dal “rischio Grecia”, costituisce, con il suo 2%

di rendimento minimo garantito annuo, un’area di tranquil-

lità per il mondo degli associati. Alla garanzia di capitale dif-

ferito, ricordiamo, si affiancano nella Convenzione Antonio

Pastore le componenti indennitarie per invalidità permanen-

te da malattia, l’esonero pagamento premi in caso di invali-

dità totale e permanente, l’indennità per il caso di morte, la

Long term care per la perdita di autosufficienza, l’Assicura-

zione Ponte per la perdita di impiego.

CfmtNel 2011 il Centro di formazione management del terziario

ha continuato a registrare una crescita dei volumi di attività

pari a circa il 9% rispetto all’anno precedente, superando le

11.657 partecipazioni, per un totale di 3.615 partecipanti. Un

risultato legato sia alla crisi economica, sia alla varietà e all’in-

novatività dell’offerta formativa costituita da corsi e semina-

ri interaziendali, giornate di studio, workshop, convegni, ini-

ziative su misura per le aziende, incontri internazionali, per-

corsi ad hoc per neo dirigenti e top manager. Mentre le aree

più tradizionali hanno consolidato i loro volumi, altre hanno

mostrato un rilevante sviluppo, come le iniziative di orienta-

mento al riposizionamento professionale dei manager in dif-

ficoltà (circa il 30% dell’offerta) e l’e-learning a supporto di

numerose proposte formative.

Nel corso dell’anno si è svolta una nuova indagine relativa

al Piano strategico triennale 2012-2014, che darà luogo a

importanti cambiamenti dell’ambiente organizzativo e di

apprendimento di Cfmt, che dovrà sempre più facilitare la

transizione verso le opportunità del futuro, per anticipare le

nuove tendenze e competenze distintive e sostenere l’evo-

luzione degli attuali modelli di business. Con l’ambizione di

essere non solo più Scuola di management, ma anche luo-

go di scambio e confronto.

CibiesseAl quarto anno di attività, nel corso del 2011 la business scho-

ol del Cfmt ha consolidato i risultati positivi raggiunti nel cam-

po dell’offerta di servizi di sviluppo e di formazione su misura

e di consulenza alle aziende, ricevendo ottimi riscontri di mer-

cato. In coerenza con la prevalenza terziaria del nostro mondo,

Cibiesse ha scelto di supportare le strategie aziendali con for-

te orientamento alle vendite, ai temi della leadership e ai ruoli

LUGLIO/AGOSTO 201236

Speciale assemblea

UNO SGUARDOAI NOSTRI ENTIDurante l’Assemblea i presidenti degli enti contrattua-li e partecipati da Manageritalia hanno illustrato gli an-damenti di loro competenza: Alfredo Sassi per Assidir,Luigi Catalucci per l’Associazione Antonio Pastore,Marcella Mallen per Cfmt e Cibiesse, Claudio Trucatoper il Fasdac, Alessandro Baldi per il Fondo Mario Ne-gri, Paola Vignoli per Fondir

Page 36: Dirigente lug/ago 2012

LUGLIO/AGOSTO 2012 37

distintivi di acquisto e vendita. Esclusiva e consistente conti-

nua a essere l’esperienza maturata sulla certificazione delle

competenze grazie all’utilizzo di Youmanager. Anche sulla

base di ciò che è emerso dall’indagine per il Piano strategico

2012-2014, che ha evidenziato da parte dei principali stake-

holder il permanere di aree di scarsa comprensione sui ruoli

di Cibiesse e Cfmt, l’attenzione prevalente si sta ora focaliz-

zando sulle tematiche di integrazione organizzativa e strate-

gica, allo scopo di aumentare le sinergie tra le due realtà ope-

rative e potenziare l’autorevolezza e la credibilità dell’interlo-

cuzione con le aziende.

FasdacIl 2011 è stato l’anno in cui si è intervenuti con una riforma

sostanziale per garantire continuità e tranquillità nella ge-

stione dei prossimi anni. Quale primo risultato, il bilancio

consolidato si è chiuso con un avanzo di poco superiore ai

500.000 euro a fronte di una previsione di disavanzo di pa-

recchi milioni di euro fatta nel preventivo di inizio anno.

Quindi le riserve sono rimaste praticamente identiche e ta-

li da coprire circa il 15% della spesa annuale. Negli anni a

venire questa tendenza si rafforzerà fino a portare nei pros-

simi 3-5 anni a una riserva che copra almeno il 50% delle

erogazioni dell’anno. Tutto ciò è in fase di controllo da par-

te di due società specializzate in bilanci tecnici-attuariali di

fondi sanitari che presenteranno entro luglio la verifica del-

le ipotesi formulate in fase di redazione del piano attuaria-

le. Il consiglio di gestione, sulla base di questi dati, replica-

ti anno per anno, potrà decidere se e quando intervenire in

presenza di andamenti diversi da quelli ipotizzati. Il 2012 si

presenta quindi, dopo parecchio tempo, come l’anno in cui

guardare con più certezze al futuro del nostro Fasdac.

Fondo Mario Negri Il 2011 sarà ricordato come un anno deludente per quan-

to riguarda i mercati azionari. L’anno termina con un cli-

ma di marcato pessimismo degli investitori, e non solo: ri-

schi di sistema che coinvolgono l’intero pianeta, “debiti

pubblici” a livelli stellari, incipiente recessione in Europa e

titoli fortemente sottovalutati; propensione al rischio da

parte di tutti gli investitori ai minimi ormai da tempo.

In tale contesto è stato utile per la gestione e il risultato il

mantenimento da parte del Fondo di un’operatività fles-

sibile per tutti i mandati, permettendo a ciascuna delle Ca-

se affidatarie delle risorse di agire in conformità alle pro-

prie capacità affrontando le fasi di mercato secondo valu-

tazioni frutto del proprio sistema organizzativo.

Il risultato positivo conseguito ha permesso di attribuire ai

conti individuali un incremento netto dello 0,75%. I com-

parti, bilanciato medio termine e garantito, dedicati al

trattamento di fine rapporto hanno ottenuto un risultato

positivo di rispettivamente 0,22% e 2,92% netti; mentre

il comparto bilanciato lungo termine registra un decre-

mento del 2,10%. Il 2012, ancora caratterizzato da mer-

cati complessi e con alta volatilità, lascia quindi ritenere la

permanenza dell’avversione al rischio da parte degli inve-

stitori. Si avverte quindi fortemente nell’impostazione del-

le scelte del Fondo l’esigenza di cautela con orientamento

su un portafoglio difensivo costruito prevalentemente su

impieghi con caratteristiche di qualità. Pur in presenza di

una pesante congiuntura negativa il numero degli iscritti

nell’anno si è mantenuto pressoché costante.

FondirNel 2011 il numero delle aziende aderenti a Fondir è au-

mentato dell’8% rispetto all’anno precedente, conferman-

do il trend di crescita che si è manifestato dall’anno della

sua costituzione. Complessivamente sono circa 25.300 i di-

rigenti in forza presso le aziende aderenti al Fondo. Sempre

nel 2011, Fondir ha ammesso progetti formativi per circa

9,4 milioni di euro ed erogato il 55% in più di finanziamen-

ti rispetto all’anno precedente. Nell’ottica di incrementare

la qualità delle proposte formative da finanziare e sostene-

re le imprese in una più efficace modalità di gestione delle

proprie risorse umane, Fondir ha avviato nel 2012 un per-

corso di certificazione della qualità della progettazione for-

mativa: l’impresa può, volontariamente, presentare il pro-

prio piano al Fondo attraverso un formulario riguardante il

“ciclo delle competenze”. L’importo stanziato negli avvisi

2012 è complessivamente di 11 milioni di euro.

Page 37: Dirigente lug/ago 2012

••06ASSEMBLEA.2OK 11-07-2012 14:25 Pagina 35

Page 38: Dirigente lug/ago 2012

Universo associativo

LUGLIO/AGOSTO 201238

I dirigenti restano la componente piùimportante della baseassociativa, macominciano a prenderesostanza sia i quadri che i professional

a cura della redazione

Il 2011 per la dirigenza privata del terziario è stato un anno po-

sitivo. Aumentano infatti sia i dirigenti (+447; +2,1%) sia le

aziende nelle quali operano (+46; +0,5%).

Considerate che i dirigenti in servizio, negli ultimi dieci anni (ta-

bella 1), dopo la crescita avvenuta tra il 2001 e il 2002, hanno avu-

to un calo nel 2003. Il trend positivo è poi ripreso per culminare

nella crescita piuttosto sostenuta del 2007 (+5,8%) e nel lieve calo del 2009

(-1%) e del 2010 (-1,4%), per tornare quindi a crescere nel 2011 (+2,1%).

In questo decennio il terziario di fatto ha continuato a crescere. No-

nostante le scarse figure manageriali nelle aziende italiane e l’espul-

sione di dirigenti dalle multinazionali e dalle grandi aziende, si è ve-

rificato un lento ma incoraggiante inserimento di dirigenti in azien-

de di pmi, che fino a oggi ne erano spesso sprovviste.

Un processo che, se sostenuto, potrebbe ampliare la cultura e la pre-

senza manageriale delle imprese nazionali e permettere loro di com-

petere sui mercati.

La base associativa Manageritalia

Gli associati Manageritalia crescono anche grazie alle nuove figure pro-

fessionali alle quali si è aperta negli ultimi anni (quadri e professional).

I quadri hanno raggiunto nel 2011 le 1.920 unità, con un sostanziale

arresto della loro crescita negli ultimi tre anni (2.061 nel 2008, 2.057

nel 2009 e 1.927 nel 2010).

Crescono i professional (+125, +3,2%), cioè quei manager che opera-

no senza un contratto di lavoro dipendente. Si tratta sia di manager

che dopo essere stati nel contratto dirigenti continuano a operare co-

me liberi professionisti e spesso proseguono volontariamente la con-

tribuzione ai Fondi contrattuali, sia di alte professionalità spesso di

tipo manageriale mai transitate nel contratto dirigenti.

Gli associati, dopo aver superato le 30.000 unità nel corso del 2005, nel

SEGNO PIÙPER I MANAGER

DEL TERZIARIO

••06PEDRETTI.UNIVERSO2 11-07-2012 14:26 Pagina 38

Page 39: Dirigente lug/ago 2012

COMPOSIZIONE DEGLI ASSOCIATI MANAGERITALIA NEL 2011

LUGLIO/AGOSTO 2012 39

2011 hanno raggiunto il massimo

di sempre superando le 35.500

unità.

Rispetto al passato, la base asso-

ciativa cambia. I dirigenti restano

ancora (vedi grafico) la compo-

nente di gran lunga più importan-

te (55,3%), ma cominciano a pren-

dere sostanza sia i professional

(11,3%) che i quadri (5,4%).

I pensionati (28%), se consideria-

mo il fatto che non pochi di questi

li ritroviamo anche tra i professio-

nal, sono comunque e natural-

mente in aumento, ma restano an-

cora lontani dal peso che hanno in

altre situazioni associative.

Vediamo infine come la base as-

sociativa è distribuita nel 2011

nelle Associazioni territoriali. A

livello geografico (tabella 2), la

Lombardia è in testa (circa 55%),

soprattutto al Nordovest (65,9%),

e prevale nettamente sul resto

d’Italia (Nordest 14,9%, Centro

17,9% e Sud 2,4%).

DIRIGENTI IN SERVIZIO AZIENDE

Numero Variazione n. Variazione % Numero Variazione n. Variazione %

2001

2002

2003

2004

2005

2006

2007

2008

Variazione 2011-2001

18.434 7.373

19.063 629 3,4 7.634 261 3,5

18.659 -404 -2,1 7.581 -53 -0,7

19.085 426 2,3 7.759 178 2,3

19.402 317 1,7 7.991 232 3,0

20.237 835 4,3 8.249 258 3,2

21.413 1.176 5,8 8.632 383 4,6

22.178 765 3,6 8.891 259 3,0

2009 21.956 -222 -1,0 8.726 -165 -1,9

2010 21.652 -304 -1,4 8.542 -184 -2,1

2011 22.099 447 2,1 8.588 46 0,5

3.665 19,9 1.215 16,5

Font

e:el

abor

azio

ni s

u da

ti Fo

ndo

Mar

io N

egri

Tabella 1 - I DIRIGENTI DEL TERZIARIO IN SERVIZIO E LE AZIENDE DAL 2001 AL 2011

Dirigenti 55,3% (19.650)

Pensionati 28% (9.939)

Professional 11,3% (4.005)

Quadri 5,4% (1.920)

Font

e:el

abor

azio

ni s

u da

ti M

anag

erita

lia

Le caratteristiche dei manager

associati

L’età media degli associati è di 53

anni. Le fasce dei dirigenti e dei

quadri risultano più giovani

(quasi 49 anni i dirigenti e 48 i

quadri), seguiti dai professional

(55 anni) e dai pensionati (64 an-

ni). Nell’ultimo anno il numero

totale degli iscritti è aumentato

Gli associati Manageritaliacrescono grazie alle nuove figure professionali alle quali si è aperta negli ultimi anni

••06PEDRETTI.UNIVERSO2 11-07-2012 14:26 Pagina 39

Page 40: Dirigente lug/ago 2012

Totale iscritti1 Dirigenti Quadri Professional

301 138 63 31Ancona

239 152 26 23Bari

2.072 1.190 116 232Bologna

1.001 545 57 92Firenze

1.578 660 107 193Genova

19.443 10.822 718 2.210Milano

425 241 47 42Napoli

190 122 17 13Palermo

4.692 2.829 204 673Roma

2.366 1.129 212 289Torino

699 312 167 65Trento/Bolzano

308 128 27 26Trieste

842 531 48 47Padova

35.514 19.550 1.920 4.005MANAGERITALIA

23.387 12.611 1.037 2.692Nordovest

5.279 3.012 469 439Nordest

5.994 3.512 324 796Centro

854 515 90 78

Pensionati

69

38

534

307

618

5.702

95

38

986

736

155

127

216

792 493 77 24Venezia 198

566 358 34 45Verona 129

9.939

7.047

1.359

1.362

171Sud e Isole

Tabella 2 - GLI ISCRITTI PER ASSOCIAZIONE TERRITORIALE (2011)

1 dal 2001 sono compresi tra gli associati Manageritalia anche i superstiti e i quadri.

Font

e:el

abor

azio

ni s

u da

ti M

anag

erita

lia

LUGLIO/AGOSTO 201240

Universo associativo

dello 0,6% circa, sono cresciuti i

professional (3,2%) e i pensiona-

ti (1,9%), leggero calo invece per

i dirigenti (-0,5%) e per i quadri

(-0,4%). Guardando agli ultimi

dieci anni, la crescita è trasversa-

le: dirigenti (+13,2%), professio-

nal (+288,8%), quadri (+168,2%)

e pensionati (+38,7%).

Le caratteristiche professionali

dei manager in servizio

Tra i dirigenti la componente fem-

minile è del 14,9%. A livello di

contratto di lavoro, la stragrande

maggioranza dei manager in ser-

vizio opera nel commercio

(95,4%) e in misura minore nei tra-

sporti (2,7%) e nei restanti contrat-

ti (alberghi, magazzini generali e

agenzie marittime). Il contratto

del commercio è più diffuso per le

donne (96,8% contro il 95,2% de-

gli uomini), meno quello del con-

tratto dei trasporti (1,5%) e dei re-

stanti contratti.

Osserviamo ora le funzioni azien-

dali. La direzione generale (29,7%),

che spesso in aziende commerciali

ingloba anche la responsabilità

commerciale, prevale sull’area

commerciale-vendite-marketing

(24,5%) e sull’amministrazione e fi-

nanza (13,2%).

Meno donne manager nella dire-

zione generale (22,9% contro il

30,9% degli uomini), ma di più nel-

l’area amministrazione e finanza,

legale e affari generali, nella comu-

nicazione e nella pubblicità.

Una nota prevedibile sulle aziende:

i dirigenti italiani lavorano soprat-

tutto in aziende di piccola dimen-

sione (52,3% fino a 99 dipendenti),

mentre il 16,2% opera in grandi

aziende (più di 500 dipendenti).

Veniamo ai quadri associati. No-

nostante i numeri siano inferiori

rispetto ai dirigenti si possono

evidenziare alcuni tratti distintivi.

Il numero delle donne è superiore

(22,9%), mentre a livello contrat-

tuale la situazione è piuttosto si-

mile, seppur meno marcata, a

quella dei dirigenti: domina il

commercio (87%), seguito da tra-

sporti (9,9%) e alberghi (2,4%).

Abbastanza speculare ai dirigenti

risulta la distribuzione dei quadri

associati rispetto alla dimensione

aziendale: il 44,1% lavora in azien-

de sino a 99 dipendenti e il 23,4% in

aziende con più di 500 dipendenti.

Per finire, i liberi professionisti.

Prevalgono nelle aree funzionali

più intermedie quali vendite

(17,4%), general management

(18,5%), amministrazione e finan-

za (10,1%), commerciale (8,3%) e

sistemi informativi (6,7%). �

••06PEDRETTI.UNIVERSO2 11-07-2012 14:26 Pagina 40

Page 41: Dirigente lug/ago 2012

••06PEDRETTI.UNIVERSO2 11-07-2012 14:26 Pagina 41

Page 42: Dirigente lug/ago 2012

NASCECIDA-MPROFESSIONALITÀ

Rappresentanza

LUGLIO/AGOSTO 201242

Eletti i vertici e gli organi statutari delnuovo soggetto cherappresenta in modounitario dirigenti, quadrie alte professionalità delpubblico e del privato.In autunno lapresentazione pubblica

a cura della redazione

UN’ASSEMBLEA COSTITUENTE STORICA, parte-

cipata (oltre 100 delegati) e conscia dell’importan-

za del momento, che ha di fatto unito associazioni

e federazioni della dirigenza pubblica e privata in

una nuova e unitaria casa comune chiamata Cida -

Manager e altre professionalità per l’Italia.

Molte le innovazioni a fronte di una significativa valorizzazione di

quello che si è fatto in passato, dal Dopoguerra in poi, mantenendo nel

nome del nuovo soggetto l’acronimo Cida.

Oltre all’unione di quasi tutte le sigle del management e delle alte pro-

fessionalità del pubblico e del privato nel nuovo soggetto, tra le novi-

tà l’ampliamento delle categorie rappresentate con l’ingresso di qua-

dri e professional, che porta l’universo potenziale a quasi un milione

di soggetti. E poi una rappresentanza che sarà innovativa per tutela-

re ancor meglio queste categorie e soprattutto per valorizzarne il con-

tributo anche in termini di idee, proposte e azioni per il futuro del pae-

se. Insomma, uno spirito di servizio civico, che interpreta il ruolo di clas-

se dirigente ben oltre gli specifici interessi.

Così, in meno di un anno si è passati dalle parole ai fatti: l’unione ha

iniziato a concretizzarsi il 24 agosto 2011, quando Cida, Confedir-Mit

e tutte le organizzazioni a esse aderenti, Manageritalia e Federmana-

ger in testa, hanno dato vita a Costituente manageriale. Questa già il

26 agosto si è presentata all’opinione pubblica con un avviso stampa

dal titolo “I manager per il paese” esplicitando l’impegno per concor-

rere a disegnare il futuro della nostra collettività.

Da allora a oggi oltre a questo impegno, sempre più giustificato dal

precipitare degli eventi economici e politici, è continuata l’azione per

arrivare all’unione definitiva. Così Cida - Manager e alte professionalità

per l’Italia è nata formalmente il 4 luglio scorso, con la firma dell’atto

costitutivo; subito dopo, l’11 luglio, l’Assemblea costituente ha eletto

il presidente e gli altri organi statutari.

Non c’è comunque alcun dubbio che la nascita del nuovo soggetto so-

ciale costituisca un importante progresso nel modo di organizzare ed

esprimere la rappresentanza istituzionale, in un processo di aggrega-

••06ZCIDA 11-07-2012 16:38 Pagina 42

Page 43: Dirigente lug/ago 2012

MANAGER E ALTEÀ PER L’ITALIA

CHI HA DATO VITA A CIDA - MANAGER E ALTE PROFESSIONALITÀ PER L’ITALIA Manageritalia Federazione nazionale dirigenti, quadri e professional del com-

mercio, trasporti, turismo, servizi, terziario avanzatoFedermanager Federazione nazionale dirigenti aziende industrialiFp-Cida Federazione dei dirigenti pubbliciCimoAsmd Coordinamento italiano medici ospedalieri - Associazione sin-

dacale medici dirigentiSindirettivo Sindacato nazionale del personale direttivo della Banca centraleFeNDA Federazione nazionale dei dirigenti e delle alte professionalità

di agricoltura e ambienteFidia Federazione italiana dirigenti imprese assicuratriciFederazione 3° settore Dirigenti e alte professionalità degli enti e istituzioni non profit

I VERTICIPresidente confederale: Silvestre Bertolini (Manageritalia)

COMITATO ESECUTIVO oltre il presidente Bertolini i vicepresidenti: Marco Vezzani (Federmanager); Giorgio Germani (Fp-Cida); GuidoQuici (CimoAsmd); Fabrizio Calabrese (Sindirettivo Banca centrale)

CONSIGLIO DEI PRESIDENTIoltre il presidente Bertolini, Guido Carella (Manageritalia); Giorgio Ambrogioni (Fe-dermanager); Giorgio Rembado (Fp-Cida); Riccardo Cassi (CimoAsmd); Stefano Bar-ra (Sindirettivo Banca centrale); Cesare Manfroni (FeNDA); Claudia Anselmi (Fidia);Salvatore Caputo (Federazione 3° settore)

COLLEGIO DEI REVISORIOscar Dal Poz (Manageritalia); Florio Corneli (Federmanager); Marco Saltarelli (Cimo-Asmd)

COLLEGIO DEI PROBIVIRIGiuseppe Matolo (Federmanager); Aurelio Guerra (Fp-Cida); Oreste Porreca (Fidia);membro supplente Armando Panvini (Manageritalia)

zione fra realtà, posizioni, condi-

zioni e mentalità, spesso molto

diverse ma tutte accomunate dal-

la fortissima motivazione co-

struttiva. Probabilmente oggi,

nel difficilissimo contesto di una

crisi che dai mercati finanziari si

è progressivamente propagata ai

sistemi produttivi, ai modelli di

sostenibilità sociale, fino ad arri-

vare, nel nostro paese in partico-

lare, alla politica, i manager han-

no necessità di proporre soluzio-

ni, di impegnarsi utilizzando le

tante e preziose esperienze, com-

petenze e capacità, per contribui-

re a una rinascita economica, so-

ciale e culturale del paese. �

LUGLIO/AGOSTO 2012 43

Silvestre Bertolini, nominato presidente diCida - Manager e alte professionalità perl’Italia

••06ZCIDA 12-07-2012 12:48 Pagina 43

Page 44: Dirigente lug/ago 2012

tt

••07ATUPERTU 11-07-2012 14:28 Pagina 44

Page 45: Dirigente lug/ago 2012

parola d’ordine rimanecomunque innovazio-ne. Investimenti struttu-rali sui social, su strumen-tazioni tecnologiche ingrado di creare una shop-

ping experience e sull’estensionedel servizio nei confronti del consu-matore. In sintesi, cerchiamo dimantenere inalterato il nostro for-mat strategico cha va verso il tota-le servizio al consumatore, operan-do e diversificando il business supiù canali: dal mobile, al Qr code al-le vending machine».

Attualmente quale tipologiatra i vostri numerosi prodottiva meglio e quale peggio?

«I prodotti con più appeal sonosmartphone, tablet, lavastoviglie,frigo, lavatrici e, nell’ultimo periodo,i tv, grazie anche a Euro12 e alla no-stra promozione Ci credi/Non ci cre-di. Aggiungerei anche tutto ciò chepermette la preparazione dei cibi incasa. Nella classifica dei “peggiori”purtroppo dobbiamo inserire il com-parto audio e videocamere, ormaisostituiti dagli smartphone. In-somma, il consumatore è alla ricer-ca di prodotti ad alto rinnovo tec-nologico, a elevate prestazionifunzionali o ancora di nuove con-cezioni di design».

l’integrazione tra il punto di vendi-ta fisico e quello virtuale: infatti nonsono due realtà distinte, ma assolu-tamente complementari in un’otti-ca multicanale».

Quanto incide la crisi per l’e-lettronica di consumo? Qualistrategie di successo aveteadottato finora?

«Il mercato dell’elettronica di con-sumo oggi non si comporta in ma-niera differente da altri mercati:sebbene la crisi ci abbia toccati perultimi, ora ci troviamo in uno sce-nario di riduzione dei consumi. Ilnostro business sta vivendo una fa-se di contrazione, ma non dimenti-chiamoci che siamo avvantaggiatidal continuo sviluppo tecnologico. La nostra azienda ha reagito alla cri-si con due modus operandi. Innan-zitutto in sviluppo: territoriale, at-traverso l’apertura di nuovi puntivendita, e progettuale, in ricerca einnovazione attraverso la definizio-ne di nuovi e inediti canali di vendi-ta. In secondo luogo, creando effi-cienza nella struttura dei costi. La

A TU PER TU CON...

LUGLIO/AGOSTO 2012 45

a cura della redazione

atu

pert

u...

Mediamarket è a capo deimarchi Media World, Saturn,Media World Compra Onlinee Saturn Online Shop: quan-to conta in un settore e in unarealtà come la vostra l’e-com-merce?

«Il web, oggi, rappresenta un dri-ver fondamentale nell’implemen-tazione di una strategia retail mul-ticanale. Media World da sempre inquesto ambito ha precorso i tempi:nel 1995 con l’inaugurazione del si-to e nel 1999 con l’apertura delloshop online. Operiamo quindi in in-ternet da 17 anni durante i quali loscenario è molto cambiato. Primadi tutto l’approccio del consumato-re: oggi è decisamente più maturo,compra per comodità, per rapidità,per la presenza continua delle ulti-me novità. Poi è mutata la capacitàdei retailer sia di proporre i prodot-ti che di comunicare con i clienti. Sisono evolute le modalità di paga-mento ed è aumentata la sicurezzadelle transazioni. Non da ultimo, ècresciuta la fruibilità dei servizi.Il valore di Mediamarket risiede nel-

A TU PER TU CON...

Maurizio MottaNato il 1° marzo 1958 a MilanoAzienda: MediamarketQualifica: chief operating officer Associato: Manageritalia MilanoSport preferito: calcio e runningFilm preferito: Salvate il soldato Ryandi Steven SpielbergLibro preferito: Il partigiano Johnnydi Beppe Fenoglio Luogo preferito: SiciliaMotto: Non mollare, mai!

••07ATUPERTU 11-07-2012 14:28 Pagina 45

Page 46: Dirigente lug/ago 2012

LUGLIO/AGOSTO 201246

Intervista

A fronte di un welfare statale che

si ritira, c’è sempre più bisogno

di far crescere un welfare priva-

to. È d’accordo?

«Durante la Giornata nazionale

della previdenza, lo scorso maggio

a Milano, abbiamo fatto un conve-

gno sul welfare integrativo, defi-

nendolo nella titolazione come un

ritorno a un nuovo welfare mix de-

dicato ad Adriano Olivetti, che ne è

stato in un certo senso il padre. È un

In un periodo in cui il welfare statale latita, si discute con mag-

giore frequenza di welfare contrattuale, aziendale e individuale.

Così, dopo la recente edizione della Giornata nazionale della pre-

videnza, con un programma ricco di convegni e workshop come

quello organizzato da Manageritalia “Welfare: - stato + privato”,

o la mostra di Itinerari Previdenziali (società che studia il siste-

ma di welfare per migliorare la conoscenza delle principali te-

matiche in ambito di previdenza e politiche sociali) dedicata ad

Adriano Olivetti, fondatore di un modello industriale che metteva

al centro la persona e le sue necessità, riprendiamo l’argomen-

to per ripercorrere quali sono state le origini del welfare azien-

dale e quale potrebbe essere la sua evoluzione futura.

Ne parliamo con Alberto Brambilla, coordinatore del comitato tec-

nico scientifico di Itinerari Previdenziali, per capire le motivazioni

che frenano le aziende a spingersi verso un welfare più moderno,

fatto di agevolazioni fiscali sui benefit e sui servizi offerti ai dipen-

denti per migliorare il benessere e quindi aumentare la produtti-

vità, ma anche per comprendere le motivazioni che hanno spinto

alcune imprese, nonostante il momento di crisi come quello attua-

le, a investire sul benessere dei propri dipendenti.

Coordinatore del comitato tec-nico scientifico di Itinerari Previ-denziali, presidente del Nuvasppresso il ministero del Lavoro edelle Politiche sociali. È statosottosegretario al ministero delWelfare con delega alla previ-denza sociale.

Roberta Roncelli

ALBE

RTO

BRAM

BILL

AVERSO UN

WELFAREPIÙ MODERNO

••07INTERVISTA.BRAMBILLA 11-07-2012 14:28 Pagina 46

Page 47: Dirigente lug/ago 2012

LUGLIO/AGOSTO 2012 47

va. Cosa pensa di questo nuovo

modo di retribuire le persone?

«Ecco, qui entriamo proprio nel

pieno dell’obiettivo della mostra

sul welfare integrativo alla Giorna-

ta nazionale della previdenza. Ab-

biamo cominciato a individuare 17

casi di pratiche aziendali virtuose

in questo ambito, scegliendo per

esempio la Ferrari per l’ambiente di

lavoro, la Luxottica per il pacco

spese, altre aziende per il buono pa-

sto e così via. Questo è il futuro».

Come si può aumentare l’occupa-

zione femminile e favorire la con-

ciliazione con i tempi di lavoro e

quelli dedicati alla famiglia?

«Dobbiamo rafforzare quei famosi

articoli 51 e 100 del Tuir, perché se

vogliamo veramente far crescere

l’occupazione femminile, dove in

Italia siamo il fanalino di coda tra i

ritorno perché prima dell’Unità

d’Italia, ma fino almeno al

1870/1880, non esisteva il welfare

state ma un welfare che oggi po-

tremmo definire aziendale, fornito

da grandi imprese storiche come i

Marzotto, i Crespi, i Borghi, i Mar-

tini&Rossi, famiglie che avevano

iniziato in Italia un welfare molto

ambito perché riguardava gli asili

nido, le donne, le case, l’assistenza

sanitaria. Poi, pian piano, il welfare

state, forse per spinte di un certo ti-

po, ha soppiantato tutto e di fatto fi-

no al 1984/1985 ci siamo trovati con

un welfare che era solo di Stato. Un

sistema però che non poteva regge-

re e il primo allarme forse lo possia-

mo ritrovare nel famosissimo do-

cumento di Jacques Delors, all’epo-

ca presidente della Commissione

europea, che diceva di fare atten-

zione perché quando i nostri paesi

saranno nel pieno della competiti-

vità internazionale, quella che noi

oggi chiamiamo globalizzazione,

l’Europa potrebbe soccombere sot-

to il peso del proprio welfare. Era

stato molto profetico, così come

Lord Beveridge, economista e so-

ciologo britannico, che è stato un

po’ il padre del moderno welfare».

Quindi si riparte con meno Stato

e più impresa…

«Di fatto noi partiamo da un pre-

supposto che era totalmente Stato

e pian piano si è integrato. Oggi il

welfare si gioca su quattro sogget-

ti: contrattuale, aziendale, indivi-

duale e anche statale. Perché lo

Stato continuerà ad avere una sua

posizione, ma gran parte del wel-

fare verrà proprio suddiviso su

questi soggetti e qui ovviamente

ha grande peso il welfare contrat-

tuale e, ove possibile, il welfare

aziendale. Nel caso del welfare

contrattuale e aziendale parliamo

di importanti servizi e tutele qua-

li fondi pensione integrativi o

complementari, l’assistenza sani-

taria integrativa, cassa di assisten-

za e casse sanitarie integrative,

formule di long term care, ma an-

che servizi che traggono spunto

da una totale revisione degli arti-

coli 51 e 100 del Tuir, che prevedo-

no una serie di servizi integrativi

che mantengono lo Stato, ma sot-

to forma di soggetto che agevola».

Oggi il concetto di welfare affianca

aspetti legati a una migliore conci-

liazione tra vita privata e lavorati-

Fino al 1870/1880, non esisteva il welfare state ma un welfare aziendale,fornito da grandi imprese storiche come i Marzotto, i Crespi (nella foto una

veduta del villaggio operaio, oggi patrimonio dell’Unesco), i Borghi, iMartini&Rossi, famiglie che avevano iniziato in Italia un welfare molto ambito

perché riguardava gli asili nido, le donne, le case, l’assistenza sanitaria.

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LUGLIO/AGOSTO 201248

Intervista

27 paesi europei – ci batte solo Mal-

ta – occorre per forza creare stru-

menti quali un Piano nazionale di

asili nido che possa consentire alle

donne di poter conciliare, almeno

da questo punto di vista, i tempi di

lavoro con i tempi di cura familia-

re. Poi, ovviamente, ci sono altri

settori. Per esempio, Cisco System

ha messo a disposizione di tutto il

personale il cosiddetto maggior-

domo, cioè quella persona che sbri-

ga una serie di incombenze come il

pagamento di bollette. Altre realtà,

come Telecom o Eni, hanno messo

a disposizione la possibilità di

portarsi a casa la sera cibi precon-

fezionati di qualità. Perché non si

può pensare che una donna, dopo

otto ore di lavoro e magari due di

viaggio, debba anche andare a ca-

sa a cucinare. Migliorando questa

struttura di welfare integrativo si

creano nuovi posti di lavoro, si crea

più fidelizzazione, la donna è più

presente sull’ambiente di lavoro

togliendo tutte quelle disparità che

in questo momento non consento-

no al 51,5% della popolazione,

quindi alla maggioranza, di poter-

si esprimere come si esprimono gli

uomini».

In una recente indagine di Mana-

geritalia gli intervistati ci hanno

detto che questo welfare a 360°

permetterebbe di aumentare be-

nessere e produttività, lo pensa

anche lei?

«Certamente. Lo Stato però ci deve

mettere del suo permettendo al da-

tore di lavoro di poter scaricare i co-

sti per la creazione di quei servizi di

cui abbiamo parlato prima. I buoni

pasto per esempio sono fermi a 5,29

euro dal 1997. Se l’azienda mette in

busta paga un buono pasto da 11

euro, la differenza tra 5,29 e 11 la pa-

ga il lavoratore in tasse e in contri-

buti, cioè prende la metà. Il datore

di lavoro per giunta non lo può

nemmeno scaricare come costo. Al-

lora, se lo Stato facesse pagare al cit-

tadino le tasse a valore 2012, anche

le deducibilità sono a valore 2012.

Questo consentirebbe allo stesso

tempo di incrementare i redditi

dei lavoratori tra i più bassi d’Eu-

ropa. Quindi, come vede, è ovvio

che un buono pasto più elevato o

un buono trasporti danno una

qualità della vita migliore. I servi-

zi incentivano la fidelizzazione in

azienda, la presenza, la produtti-

vità e rendono l’ambiente miglio-

re. Quindi bisogna passare, come

per altro avete fatto voi, da con-

tratti collettivi nazionali, fatti solo

di parte normativa e parte reddi-

tuale, all’inserimento di un welfa-

re più frizzante e moderno».

In un paese di pmi, la contrattazio-

ne nazionale, oltre a garantire al-

cuni aspetti e renderli obbligatori,

può creare linee guida e opportu-

nità per facilitare a tutte le aziende

l’inserimento di un welfare azien-

dale, e volendo anche individuale?

«È vero che i casi citati prima sono

di grandi imprese, ma noi potrem-

mo garantire la nascita di ulteriori

soggetti che vendano o proponga-

no dei prodotti di welfare standar-

dizzati. Questo sarebbe un benefi-

cio anche per le piccole e medie im-

prese. L’unione industriale di Tre-

viso, che è una delle più grosse

d’Italia, e l’Unione industriale di

Como stanno facendo per tutte le

loro micro e piccole imprese dei ser-

vizi standardizzati di welfare come

un asilo di quartiere all’interno di

un piano di insediamento produt-

tivo, dove magari ci sono trenta ca-

pannoni occupati da un migliaio di

persone. Nessuno di questi capan-

noni avrebbe potuto creare da solo

un asilo nido. È ovvio che qualcosa

sviluppato a livello contrattuale,

come opportunità da cogliere, e

quindi nazionale, potrebbe avere

una forza ancora maggiore».

In tempi di taglio di costi e retri-

buzioni bloccate, ha senso parla-

re di welfare?

«Se questo investimento fosse de-

ducibile, creasse posti di lavoro,

ma soprattutto aumentasse la pro-

duttività, penso che la maggior

parte dei datori di lavoro, per al-

tro come hanno risposto l’Unione

industriale di Treviso e di Como,

accetterebbero di spendere qual-

cosa in più in cambio di maggiore

presenza, partecipazione dei la-

voratori e produttività. Una buo-

na produttività significa del resto

che il prodotto esce sul mercato

con un prezzo accettabile».

Siamo di fronte a un problema

culturale?

«Purtroppo la politica e gran parte del-

le parti sociali sono ancora ancorate a

••07INTERVISTA.BRAMBILLA 11-07-2012 14:28 Pagina 48

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LUGLIO/AGOSTO 2012 49

In occasione dellaseconda Giornatanazionale dellaprevidenza, ItinerariPrevidenziali ha dedicato unamostra ad AdrianoOlivetti, fondatore di un modelloindustriale che metteva al centro la persona e le sue necessità

una realtà che non esiste più. Bisogna

cominciare a ragionare sapendo che

nel nuovo mondo globalizzato si so-

no affacciati con le loro produzioni ol-

tre 3 miliardi e 700mila abitanti di pae-

si che prima definivamo in via di svi-

luppo; cioè più della metà degli abitan-

ti del pianeta. È solo con la qualità e con

personale molto motivato che si può

combattere la competitività globale.

Ecco perché dobbiamo ragionare con

la testa del 2012 e non con quella del

2007, prima di questa grande crisi. È

quindi indispensabile un nuovo tipo o

modello contrattuale e un rinnovato

intervento dello Stato in termini di de-

fiscalizzazione».

La ragion d’essere del welfare è

nella forza della collettività a fa-

vore del singolo. Non pensa che

si debba rafforzare questo con-

cetto e sfruttarlo anche per dare

opportunità a livello aziendale e

individuale?

«Direi che il welfare è di per sé uno

strumento collettivo, non si po-

trebbe fare per una sola persona.

Può diventare uno strumento

standardizzato in modo tale che

possa essere usato di comune ac-

cordo tra i datori di lavoro e i la-

voratori e quindi, da strumento

collettivo, possa dare delle ricadu-

te positive a livello individuale,

ma è tipicamente uno strumento

che deve diventare di massa».

Cosa serve per far decollare ve-

ramente questo welfare teso a

produttività e benessere?

«Come ho detto prima, serve un

cambio di mentalità, anche pro-

prio di tipo contrattuale, cioè di

come si intende il rapporto tra

datore di lavoro e lavoratori. Ser-

ve un cambio nella richiesta degli

strumenti di retribuzione, perché

è fondamentale: pensi soltanto

che se Luxottica dà un pacco spe-

se che ha un valore di Coop o di

Esselunga di 65 euro, all’azienda

costa 50 euro. Per dare al lavora-

tore 65 euro per andare all’Esse-

lunga a comperarsi questo pacco,

all’azienda costerebbe circa 150

euro e al lavoratore bisognerebbe

dare circa 100 euro in più in bu-

sta paga. Lei capisce che a queste

condizioni non è possibile. Se in-

vece agendo sulla defiscalizza-

zione noi potessimo avere non

più i 256 euro di fringe benefit li-

beri ma per esempio anche solo

550 euro, non si chiede tanto di

più al governo – quindi 550 euro

vuol dire portare il valore dal

1997 più o meno al 2007/2008 – si

potrebbe offrire a un lavoratore

oltre 1.000 euro equivalenti netti

da spendere, e non è poco. Biso-

gna capire che non dobbiamo sol-

tanto fare contrattualizzazione

per aumentare il lordo in busta

paga, ma ci sono altre forme per

migliorare il netto, che significa

migliorare in definitiva il benes-

sere dell’individuo. E quando c’è

il benessere automaticamente au-

menta la produttività, l’attacca-

mento all’azienda e migliora il

clima generale». �

COSA PENSI DEL COMPANY WELFARE? Il Gruppo Donne Manager ha avviato un progetto

per far crescere la produttività aziendale e il benessere dei lavoratori

Ne parliamo su donne.manageritalia.it

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Page 50: Dirigente lug/ago 2012

LUGLIO/AGOSTO 201250

D

A TU PER TU CON...

a cura della redazione

TERRITORI

striali del 2011 rispetto al 2010, so-prattutto nei comparti mobili edelettrodomestici, mentre cresceseppur lievemente il calzaturiero. Per quanto riguarda la dirigenza nonsiamo messi molto bene, anche acausa della preponderanza delle pic-cole imprese spesso guidate in tut-to e per tutto dall’imprenditore. Tra i dirigenti del settore privato leMarche sono per numerosità a me-tà classifica, con 1.466 dirigenti su124mila in Italia (1,2% del totale).Un deficit ancor più lampante semisurato rispetto al numero di diri-genti ogni cento dipendenti: la me-dia nazionale è 0,85%, quindi me-no di un dirigente ogni cento di-pendenti, ma se la Lombardia ne ha1,6% o il Lazio 1,3%, le Marche so-no ferme a 0,35%. A livello provin-ciale ci sono indubbie differenze:tra Ancona con 708 dirigenti(0,50% il rapporto dirigenti/dipen-denti) o Pesaro e Urbino con 321 di-rigenti (0,31%) e Macerata con217 dirigenti (0,26%). Si recuperasolo in parte il tasso di manageria-lità considerando i quadri, che so-no 6.799 (1,6% del totale) e insie-me ai dirigenti sono il 2,8%, con-tro il 2,9% nazionale. Invece, per quanto riguarda i singo-li settori i dirigenti marchigiani sonosuperiori alla media italiana nel ma-nifatturiero (59,9 contro 43,5%),nella produzione e distribuzione dienergia elettrica, gas e acqua (2,8contro 1,8%) e nelle attività finan-ziarie (12,2 contro 11,6%). Infine un altro gap sta nella presen-za femminile: 13,3% la media na-zionale delle dirigenti e solo 9,3%nelle Marche, con Ascoli Piceno eAncona (entrambe oltre il 10%) leprovince più rosa, ma comunquesotto la media.

Dopo secoli fondati sull’agricoltura,nel giro di pochi decenni l’economiamarchigiana ha virato verso la pro-duzione, caratterizzandosi di unamolteplicità di piccole e piccolissimeaziende, e il turismo, soprattutto bal-neare, settori che ora costituisconole due principali fonti di reddito perla popolazione. Nello specifico, lapiccola-media industria ad alta spe-cializzazione è ben presente neicomparti della pellettiera, dei mobi-li, calzaturiero, meccanico, degli elet-trodomestici e della grande industrianavale di Fano, Ancona e San Bene-detto del Tronto; senza dimenticarela carta di Fabriano. La pesca inoltreconsolida l’importanza delle prece-denti attività: le Marche fornisconocirca un decimo della produzione na-zionale di pescato e sono la terza re-gione per catture, dietro Sicilia e Pu-glia, che peraltro hanno un’estensio-ne costiera ben maggiore.Stando agli ultimi dati Istat, il pil procapite marchigiano è di 20.500 eu-ro, retrocesso dopo aver toccato ilsuo massimo di oltre 22mila euronel 2007, ma attestandosi ora inmedia con il pil nazionale.Secondo il rapporto annuale dellaBanca d’Italia sull’economia delleregioni pubblicato lo scorso giu-gno, si assiste a un rallentamentodel fatturato delle imprese indu-

DIRIGENTI, QUADRI E DIPENDENTI MARCHIGIANI DEL SETTORE PRIVATODirigenti Quadri Dipendenti Dirigenti/Dip. Quadri/Dip.

Pesaro e Urbino 321 1.355 102.250 0,31% 1,33%

Ancona 708 3.258 140.658 0,50% 2,32%

Macerata 217 1.029 83.138 0,26% 1,24%

Ascoli Piceno 220 1.157 95.280 0,23% 1,21%

TOTALE 1.466 6.799 421.326 0,35% 1,61%Fonte: elaborazioni Manageritalia su dati Inps 2010terr

itor

iLe Marche

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••08TERRITORI 12-07-2012 13:17 Pagina 51

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SERVIZIO MANAGER NELLE IMPRESE

Manageritalia

LUGLIO/AGOSTO 201252

Parte il progetto con la Camera di commerciodi Reggio Calabria

Niccolò Gori Sassoli

Favorire l’incontro tra la

domanda e l’offerta di

competenze manageriali

nella provincia di Reggio

Calabria, per contribuire allo svi-

luppo delle imprese locali e offrire

nuove opportunità di lavoro per i

dirigenti. Sono questi, in sintesi, gli

obiettivi di Smi, Servizio manager

nelle imprese, il progetto promos-

so dalla Camera di commercio di

Reggio Calabria con Manageritalia

e Federmanager presentato il 22

giugno scorso in città, nell’ambito

di un workshop a cui è intervenu-

to il presidente Guido Carella.

Dal bando all’affiancamento,

passando dal check-up

Finanziato da un bando per cui la

Camera di commercio ha stanzia-

to 150mila euro, il Servizio per-

mette alle aziende ubicate nella

provincia di farsi affiancare, per

un periodo fino a sei mesi, da ma-

nager altamente qualificati sele-

zionati da un repertorio in cui si

trovano le referenze di circa 70

persone. L’importo massimo a di-

sposizione varia in funzione della

dimensione dei richiedenti: 14mi-

la euro per le micro imprese; 16mi-

la per le piccole imprese; 10mila

per le medie imprese.

L’affiancamento, che sarà precedu-

to da un check-up preliminare co-

ordinato dall’esperto che lo scorso

anno ha seguito la fase sperimenta-

le del progetto, effettuando alcuni

incontri esplorativi con gli impren-

ditori di Reggio, mira a far crescere

le aziende partecipanti sia quanti-

tativamente sia qualitativamente.

Come? Tramite l’impostazione di

piani d’azione finalizzati ad arric-

chire le imprese su diversi fronti,

tra cui organizzazione, area com-

merciale, internazionalizzazione,

accesso al credito, innovazione di

prodotto e di processo, gestione

amministrativa.

Il repertorio, messo a punto da Ma-

nageritalia e Federmanager, per-

mette di selezionare gli esperti a se-

conda degli interventi richiesti,

suddivisi in base a nove macro aree

funzionali: direzione generale, am-

ministrazione, finanza e controllo,

produzione commerciale e vendite,

marketing, risorse umane, logistica

e acquisti, sistemi informativi, pro-

ject management.

Un modo concreto

per diffondere managerialità

«Crediamo che Smi sia un modo

concreto ed efficace per diffondere

managerialità partendo dalle im-

prese più piccole e dalle zone dove

ce n’è più bisogno, come accade a

Reggio» ha spiegato Guido Carel-

la. Il presidente ha poi aggiunto

che «dai check-up svolti lo scorso

anno sono emerse grandi poten-

zialità che, per esprimersi, richie-

dono un adeguato supporto. Insie-

me allo sviluppo e all’innovazione

del sistema economico, con Smi

possiamo inoltre rilanciare l’occu-

pazione di figure dirigenziali mo-

tivate e qualificate, evitando la di-

spersione di un bagaglio di kno-

whow prezioso che il nostro siste-

ma paese non può permettersi».

Una buona parte dei 70 manager

coinvolti nel progetto, infatti, sono

professionisti con una lunga espe-

rienza, spesso fuoriusciti da azien-

de multinazionali e, comunque,

operanti come consulenti ad alti li-

velli. L’ambizione è che il loro in-

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Page 53: Dirigente lug/ago 2012

colare lo è per le piccole e medie

imprese, che costituiscono oltre il

95% del tessuto produttivo italia-

no. E soprattutto nel Sud, dove i

dirigenti del terziario in attività

sono solo cinquecento. In caso di

buona riuscita, l’iniziativa potreb-

be essere replicata anche in altri

territori su scala nazionale: per

riuscirci Manageritalia si è attiva-

ta sia tramite le Associazioni terri-

toriali, sia portando Smi all’atten-

zione del ministero dello Svilup-

po economico e del ministero del

Lavoro, di Unioncamere e delle al-

tre parti sociali. �

gaggio possa proseguire oltre ai sei

mesi previsti dal bando, quando le

aziende si renderanno conto del-

l’utilità e del ritorno dell’investi-

mento in capitale umano. Per farlo,

tra l’altro, potranno ricorrere alle

agevolazioni all’occupazione dei

manager, come le facilitazioni pre-

viste dal ccnl del commercio per i

dirigenti di prima nomina e per gli

over 50, o come gli incentivi di Ita-

lia Lavoro (società del ministero del

Lavoro e delle Politiche sociali) e

della legge 266 per l’assunzione di

disoccupati, donne e manager ope-

ranti nelle regioni del Sud.

Opportunità

e possibili sviluppi del progetto

Illustrando queste opportunità,

Carella ha auspicato che da Smi

possano anche scaturire nuove

modalità di collaborazione intera-

ziendale, magari attraverso la sti-

pula di contratti di rete e dall’as-

sunzione di manager in comune,

come prevede il nuovo ccnl del

commercio, visto che «la capacità

di fare rete, oggi, è un elemento

fondamentale per condividere ri-

sorse da destinare all’innovazio-

ne, al marketing, all’internaziona-

lizzazione, alla ricerca». In parti-

••09SASSOLI 12-07-2012 12:56 Pagina 53

Page 54: Dirigente lug/ago 2012

ttti

••10CATTURATI_RETE 11-07-2012 14:33 Pagina 54

Page 55: Dirigente lug/ago 2012

LUGLIO/AGOSTO 2012 55

Primo piano

Eca

ttura

tiCATTURATI DALLA RETE

Estate, tempo di viaggi e vacanze.Secondo i dati diffusi a giugno daConfesercenti, il 2012 sarà un annodi contrazione del numero di italianiin partenza: dai 39 milioni del 2010ai 33,3 del 2012. I motivi della rinun-cia sono da attribuirsi al reddito di-sponibile, all’ansia per la crisi e allacrescente pressione fiscale. Chi siconcederà un periodo di riposo lon-tano da casa spenderà un po’ piùdello scorso anno, ma decisamentemeno del 2010 (-11%). Si prevedeun’estate all’insegna del low cost edel fai da te: alberghi con meno stel-le, case in affitto e pasti consumatiin casa sono le ricette per continua-re a concedersi una vacanza, senzaalleggerire troppo le tasche (fonte:Confesercenti-Swg). Date queste premesse, non stupi-sce che l’organizzazione delle va-canze sia sempre più legata alla tec-nologia e in particolare a internet.Da un’indagine Federalberghi incollaborazione con Amadeus, so-cietà di distribuzione e fornitura ditecnologie per l’industria del turi-smo, emerge che per il 21% degliintervistati internet è il canale privi-legiato per prenotare viaggi. Conti-nua infatti a crescere il numero dicoloro che consultano i siti travel:ben 18,2 milioni di italiani accedo-no a mappe, agenzie online e com-pagnie aeree, con una crescita del20% circa rispetto al 2010 (fonte:Audiweb powered by Nielsen,maggio 2012 vs 2010). Il turismo ha trovato in rete non solouna fonte di informazione pratica evariegata, ma anche un canale divendita: il 52% di coloro che hannonavigato nell’ultimo anno lo ritieneadatto per l’acquisto di viaggi (fon-te: Osservatorio Multicanalità 2011).I dati sull’e-commerce b2c 2011 del-la School of management del Poli-tecnico di Milano confermano il turi-smo come primo comparto, con il

50% circa per valore di transato. L’in-fluenza del passaparola online nellascelta delle mete, delle strutture ri-cettive o dell’operatore turistico è se-conda solo a quella dei prodotti dielettronica di consumo, con una pre-valenza del consiglio positivo suquello negativo. Se la tecnologia aiu-ta gli italiani a pianificare le vacanze,è anche lo strumento attraverso ilquale li “perseguita”. Confesercentiprevede che il 32% utilizzerà il com-puter durante le ferie per accederealla posta elettronica e per motiviprofessionali, mentre il 18% si affi-derà al cellulare. Anche per questomotivo negli ultimi 5 anni la richiestadi un collegamento internet in hotelè aumentata (+13%).Per molti, i dispositivi mobili e losmartphone in particolare sono invacanza strumenti ormai insostitui-bili: dalla consultazione del meteoalle mappe, dalle informazioni suimusei alla ricerca del ristorante nelquale rilassarsi dopo le “fatiche”della giornata. Nel primo trimestre2012, coloro che hanno consultatoorari di treni/aerei o prenotato alber-ghi tramite siti o applicazioni mobi-le sono stati 4,5 milioni, circa il dop-pio rispetto a un anno fa. Ancora piùnumerosi, 6,3 milioni, sono stati co-loro che hanno utilizzato le mappe. I telefoni di nuova generazione co-stituiscono ormai una guida elettro-nica personale, sempre disponibile eaggiornata, che ci segue in modo di-screto nei viaggi. Mappe intelligentici propongono itinerari e informa-zioni utili, ancor più utili se basate suinostri gusti e le nostre esigenze; co-dici in grado di essere letti da smar-tphone su monumenti e opere checi raccontano la loro storia; applica-zioni che aggiornano su manifesta-zioni e attività culturali. Questi sonosolo alcuni dei compagni digitali cheaffiancheranno e renderanno piùpiacevoli le nostre vacanze.

Cristina Papini

TRAVEL ONLINE

Nielsen è un’azienda globale con posi-zione di leadership nelle misurazioni einformazioni di marketing relative aconsumer, retail, advertising, televisio-ne, internet, mobile e altri media. È pre-sente in oltre 100 paesi con sedi a NewYork, Usa e Diemen, Olanda. CristinaPapini è research & analitics director.Per maggiori informazioni: www.niel-sen.com/it.

••10CATTURATI_RETE 11-07-2012 14:33 Pagina 55

Page 56: Dirigente lug/ago 2012

MANAGER IN FERIE PER VOLONTÀ(RIATO

Associazioni territoriali

LUGLIO/AGOSTO 201256

Il Gruppo volontariato di Manageritalia Milanoin prima lineanell’organizzazione del VII Incontromondiale delle famiglie,a Milano, dal 30 maggio al 3 giugno

Roberta Roncelli

Il VII Incontro mondiale delle famiglie 2012 proclamato da Bene-

detto XVI si è da poco concluso. Spenti i riflettori su Milano, re-

stano ancora negli occhi di centinaia di migliaia di persone di tut-

to il mondo le immagini che hanno caratterizzato questa festa di

fede. Nonostante il momento di crisi attuale che ci attanaglia e che ha

inaridito molte vite, ogni partecipante ha condiviso i momenti di gio-

ia e l’atmosfera speciale con la propria famiglia e le persone che il de-

stino gli ha permesso di incrociare.

Affinché tutto ciò potesse avvenire, è stato necessario un grande la-

voro di squadra, invisibile ai più. Chi c’era dunque dietro le quinte?

Come avviene per tutti i grandi eventi, anche questo ha largamente

usufruito della collaborazione di migliaia di volontari. Tra questi Ma-

nageritalia Milano, che con il suo Gruppo Volontariato, coordinato da

Giancarla Bonetta, ha contribuito alla buona riuscita dell’incontro.

L’apporto dei nostri associati è stato determinante in quanto l’orga-

nizzazione si prospettava estremamente complessa, dovendo far

combaciare le esigenze più disparate, a partire dall’accoglienza dei

pellegrini e dei cardinali fino alla stretta collaborazione con le forze

dell’ordine e la gestione dei singoli eventi da seguire in tutti i loro va-

ri aspetti logistici.

Da dove è partito tutto

La richiesta di collaborazione al Family day è giunta al Gruppo Vo-

lontariato in tempi relativamente lontani. Si parla infatti della prima-

vera 2011. Dopodiché, più nulla. Almeno fino a marzo di quest’anno,

quando Giancarla Bonetta è stata finalmente messa in contatto con

don Bruno Marinoni, nominato responsabile dell’area operativa del-

la Fondazione Milano Famiglie dalla Diocesi.

Giancarla Bonetta ha quindi organizzato immediatamente una serie

di incontri sia tra i colleghi che avevano risposto all’appello inviato

MANAGER IN FERIE PER VOLONTÀ(RIATO

••11VOLONTARIATO 11-07-2012 14:34 Pagina 56

Page 57: Dirigente lug/ago 2012

TO)dal Gruppo Volontariato (in tut-

to 17), sia con don Marinoni, per

verificare quali fossero le esigen-

ze effettive e quali le competen-

ze che si potevano mettere a di-

sposizione.

A un mese di distanza dall’even-

to, la squadra era finalmente

operativa. I suoi membri sono sa-

liti su un treno in corsa contri-

buendo con tutto il loro impegno

e con tutta la loro professionali-

tà, sacrificando giornate intere,

weekend compresi. Nonostante

la stanchezza accumulata, tutta-

via, resta la grande soddisfazio-

ne per essere riusciti a organizza-

re con successo un evento di que-

sta portata (don Marinoni è stato

in seguito nominato vicario epi-

scopale per gli affari generali e

moderator curiae).

E governare questa complessità

non sarebbe stato possibile senza

un approccio manageriale valido

ed efficiente. In questo i nostri

manager volontari sono stati de-

terminanti.

Nelle pagine seguenti le testimo-

nianze di alcuni di loro.

TO)

••11VOLONTARIATO 11-07-2012 14:34 Pagina 57

Page 58: Dirigente lug/ago 2012

Associazioni territoriali

Lorenzo Zanoni55 anni, quadro nel settore sportivo«Sono sempre attratto da nuove esperienze e attraversando poiun periodo lavorativo “contrastato” ero alla ricerca di confer-me personali. Questo evento è stata un’opportunità imperdibi-le per entrambe le cose. Avendo accumulato un periodo di fe-rie arretrate, ho accettato con entusiasmo di metterle a dispo-sizione di Family 2012: senza giorni liberi sarebbe stato impos-sibile supportare la manifestazione così come abbiamo fatto.Nonostante mi occupi di eventi da quasi trent’anni, non mi eromai trovato a confrontarmi con uno di tipo religioso, che pre-senta specifiche caratteristiche, ma anche aspetti organizzativi

comuni ad altri appuntamenti a livello mondiale. Uno degli

aspetti organizzativi fondamenti di tali eventi riguarda i traspor-

ti pubblici, ed è l’area che mi è stata affidata. La chiave di volta

di tale impegno è stata la creazione di un tavolo di coordina-

mento tecnico a cui hanno collaborato attivamente tutte le isti-

tuzioni coinvolte e le aziende dei trasporti interessate. Solo per

citare alcuni dati, hanno utilizzato i mezzi pubblici 310mila pel-

legrini ufficialmente registrati. Sono stati organizzati 61 treni

sulla rete Trenord con oltre 70mila passeggeri, 1.766 bus priva-

ti e, grazie alla collaborazione con l’associazione Unitalsi, dato

assistenza a 235 disabili.

Come dico spesso, gli eventi più importanti per essere realiz-

LUGLIO/AGOSTO 201258

Daniele Ferrari47 anni, dirigente nel settore ristorazione e servizi alle aziende«A dicembre ho terminato il mio mandato con l’azienda per laquale lavoravo come amministratore delegato e quindi ho avu-to modo, considerando anche la lunga esperienza personalenell’organizzazione di eventi, di offrire del tempo a questoevento. Devo dire che è stata un’esperienza rilevante sotto di-versi punti di vista: professionale, umano e cattolico. L’entratain corsa non ci ha agevolato e ancora meno la gestione di set-tori nei quali non si opera abitualmente. Nel mio caso mi sonooccupato di tutta l’attività di assemblaggio, logistica e distribu-zione dei Kit del pellegrino. Si trattava del materiale che i pel-legrini ricevevano per la partecipazione all’evento, potete im-maginare i numeri e le varie problematiche pre e in corso d’ope-ra. Ma lo spirito che si è creato e che in buona parte abbiamocontribuito a costruire, specialmente nei momenti di stress,hanno portato al risultato a cui tutti hanno potuto assistere.Penso che Manageritalia sia stata fondamentale nella soluzio-ne in corsa di tutte le problematiche incontrate, agendo congrande professionalità e flessibilità. L’importanza dei volontariè sicuramente determinante in eventi di questa portata ma èallo stesso tempo rilevante la necessità di un coordinamentoprofessionale che in poco tempo è riuscito a prendere in ma-no la situazione. Insomma, siamo diventati, per restare in te-ma, una “bella famiglia”, nel vero senso della parola. La mar-cia è stata forzata e l’impegno rilevante, ma ci siamo divertiti.Sicuramente abbiamo sentito di essere parte di qualcosa di par-ticolare che nella vita non capita tutti i giorni».

Paolo Visciano46 anni, dirigente nel settore della distribuzione«Quando qualcuno mi chiede di fare un commen-to a quest’esperienza mi vengono in mente soloaggettivi superlativi assoluti. Interessantissima, bel-lissima, molto coinvolgente, ma anche decisamen-te stancante: negli ultimi dieci giorni del nostro im-pegno abbiamo dormito in media dalle tre allequattro ore per notte, ma ne è valsa la pena per-ché non capita spesso di poter partecipare all’or-ganizzazione di un evento mondiale.Il mio gruppo si è occupato della logistica interna,cioè della movimentazione di tutte le categorie spe-ciali, quali ad esempio cardinali, vescovi, relatori,giornalisti, delegazioni. Mediamente abbiamo tra-sportato con pullman e auto circa 2.000 persone algiorno con punte fino a 3.800. Particolare attenzio-ne è stata messa per la selezione dei partner, nellapianificazione e sulla sicurezza. Ad esempio, il 31maggio, in occasione delle visite alle diocesi lombar-de, eravamo pronti a trasportare circa 2.500 perso-

••11VOLONTARIATO 11-07-2012 14:34 Pagina 58

Page 59: Dirigente lug/ago 2012

59LUGLIO/AGOSTO 2012

zati devono contare sulla collaborazione imprescindibile di miglia-

ia di volontari, basti pensare alle Olimpiadi. Ma a coordinare que-

sti volontari ci vogliono dei professionisti, con il loro bagaglio di

esperienze, che li rendono gli unici in grado di valutare, reagire e

raggiungere gli obiettivi prefissati. Un riconoscimento indiretto sul-

la tenuta dei trasporti è arrivato dall’amministratore delegato di Ex-

po 2015, Giuseppe Sala, che su La Repubblica ha dichiarato quel-

lo che spera di replicare per l’Expo dal Family Day 2012. Manage-

ritalia ha dato un supporto molto importante all’evento, dimostran-

do che i manager italiani sanno lavorare e in più hanno quello che

in giro per il mondo ci invidiano, la creatività, in grado di dare il va-

lore aggiunto a quella professionalità che certo non ci manca».

Il gruppo di lavoro del Family day 2012: da sinistra, Francesco Forno, Giorgio del Vantesino, Lorenzo Zanoni, Don Bruno Marinoni, Daniele Ferrari e Paolo Visciano

ne con numerosi bambini. Per minimizzare i rischi èstato progettato e realizzato un software di check-inche permetteva di conoscere chi era su quale pullmane per quale destinazione. Inoltre, per evitare di ave-re persone nelle aree di movimento pullman, sonostati realizzati appositi spazi per effettuare tutte leoperazioni nella massima sicurezza.Il contributo di Manageritalia è stato quello di porta-re una vera e propria struttura di project manage-ment nelle nostre aree di competenza. Abbiamo mo-tivato le persone e, con loro, tracciato l’obiettivo chesi voleva raggiungere per far sì che ciò avvenisse.Il progetto Family 2012 è stato, a livello personale,un’opportunità per vedere il mio problema sottoun’angolazione completamente diversa e gestirloin modo positivo. Rientrando infatti nella catego-ria di quelli che in questo momento sono alla ricer-ca di un nuovo posto di lavoro, avevo bisogno ditrovare delle conferme sulla mia professionalità –sarò in grado di ricominciare, di rimettermi in gio-co? – e le ho trovate!».

Giorgio Del Vantesino64 anni, libero professionista (estimo e certificazioneenergetica)«È la mia prima volta nel volontariato. All’inizio hodato la mia disponibilità esclusivamente per motivi difede. Essendo un libero professionista, ho dovuto ri-tagliare del tempo dalla mia attività principale, masono felice perché il Family 2012 è stato un eventonotevole e unico. Abbiamo cominciato quest’avven-tura in modo sportivo, ma salire su un treno in corsae cercare di orientarsi su dove si stesse andando nonè stato semplice. La nostra disponibilità iniziale era ditre mattine alla settimana, ma ci siamo presto resiconto di essere dentro a una macchina dai ritmi ser-rati e che richiedeva sempre più impegno, tanto chele tre mattine sono diventate presto giornate intere.Il compito del nostro gruppo è stato organizzare conlo stile del manager italiano tutti gli spostamenti re-lativi agli eventi previsti per le “categorie speciali”:cardinali, vescovi, relatori, giornalisti, delegazionistraniere ufficiali. Il tutto coordinandoci con le forzedell’ordine, prevedendo le zone di sosta dei pullmancoinvolti, programmando gli spostamenti con le sin-gole auto dateci a disposizione dagli sponsor, orga-nizzando le staffette dei motociclisti e soprattutto te-nendo conto dei parametri del cerimoniale Vaticanoin termini di priorità e orari. Rispetto alle precedentiesperienze di Madrid e Berlino (disorganizzata dalpunto di vista della logistica la prima e troppo rigidala seconda), Milano si è distinta nella buona riuscitagestionale dell’evento. Per farlo abbiamo saputo co-niugare le esigenze di tutti, per esempio imparandoche i cardinali non amano la rigidità. Non dimenti-chiamo infatti che sono persone anziane, con esigen-ze fisiche e personali tra le più disparate. Nonostante le difficoltà organizzative a cui siamoandati incontro, questa iniziativa è stata un’espe-rienza davvero eccezionale, soprattutto per la di-sponibilità che ho incontrato personalmente neivari ambienti milanesi e per la fattiva collaborazio-ne degli altri membri del gruppo».

GRUPPO VOLONTARIATO: IDENTIKITIl Gruppo Volontariato di Manageritalia Milano è nato nel 1999 per mettere adisposizione delle organizzazioni di volontariato che operano nel mondo delnon profit le competenze professionali acquisite nel percorso lavorativo dagliassociati. Coordinato da Giancarla Bonetta e organizzato in team di lavoro perrispondere con efficienza alle necessità delle onlus, il gruppo conta oggi 200partecipanti.

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Page 60: Dirigente lug/ago 2012

È ora di vincere! L’Olympic games col-lection di Swatch siispira allo stile Britishdegli anni ’50 e ’60.Realizzato anche incolor talpa e rosa, ri-porta all’interno delquadrante il logo del-le Olimpiadi.www.swatch.com

LUGLIO/AGOSTO 201260

LIFESTYLE

Eliana Sambrotta

Tifare dalla testa…Il cappellino firma-to Ralph Lauren ce-lebra la partecipa-zione del team Usaalle prossime Olim-piadi. Le bandiererendono omaggio al-la nazione ospitantee agli Stati Uniti,per cui il brand americano ha curato le divise uf-ficiali di tutti i suoi campioni.www.ralphlauren.com

…ai piediBally propone una scarpa sportiva in pelle di vi-tello bianca.La sneaker della maison svizzera ce-lebra questi Giochi con bandiere di varie nazio-ni, oltre alla sua originale. www.bally.com

Polo FlagLa maglia di Lacoste è una

versione rivisitata della bandieradella propria nazionale.

Una polo dedicata ai tifosi delle16 nazioni prescelte per creare

la collezione speciale.www.lacoste.com

Olympic mania!

fi

ffi

iCerchi magiciSono di Stroili Oro i bracciali in silicone

e metallo con cristalli. Accessori “olimpici” ma,anche presi singolarmente, divertenti

e colorati per accendere l’estate.www.stroilioro.com

Che skyline!GGuuccccii pprreesseennttaa llaa nnuuoovvaa CCiittyy ccoolllleeccttiioonn:: aacccceess--ssoorrii dd’’iissppiirraazziioonnee ssppoorrttiivvaa ee mmeettrrooppoolliittaannaa uunnii--ttii aallll’’iinnccoonnffoonnddiibbiillee ssttiillee cchhee ccoonnttrraaddddiissttiinngguueeiill mmaarrcchhiioo.. OOmmaaggggiioo aallllaa ccaappiittaallee iinngglleessee iinnuunnaa lliinneeaa cchhee ccoommpprreennddee bboorrssee,, ccuussttooddiiaa iiPPaadd,,ssnneeaakkeerr,, oorroollooggiioo ee oocccchhiiaallii ddaa ssoollee..

www.gucci.com

Orgoglio britannicoJimmy Choo pensa a una colle-

zione tutta da “sventolare”! E nonsolo perché in questo caso si tratta di un fou-

lard. Tanti altri sono, infatti, gli accessori creatia tema Union Jack, dalle pochette alle calzature,agli occhiali. www.jimmychoo.com

lifes

tyle

••20RUBRICHE 11-07-2012 14:35 Pagina 60

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DestinazioniMemorie dal sottosuolo“A Camerano ce n’è più sottoterrache sopra”… così recita un vecchioadagio popolare. Perché? Camera-no si trova nell’entroterra del Co-nero, ad Ancona. Un piccolo paesearroccato su un promontorio dipietra arenaria che ha la partico-larità di avere nelle sue viscere unlabirinto di grotte sottostanti alla parte antica delpaese. Proprio così: una città nella città, ricca di fa-scino e mistero, che stupisce con i suoi abbellimenti

Bed & breakfast in collina

Se amate il verde e la tranquillità della campagna, inprossimità del paese medievale di Ostra Vetere si trovail bed & breakfast Gaia. Sdraiati a bordo piscina si ri-mane incantati dallo splendido panorama collinare,mentre i fiori di lavanda e le erbe aromatiche inebria-no i sensi con il loro profumo. I gestori, Catia e Anto-nio, sono accoglienti, disponibili e soprattutto prodighidi preziosi consigli per scoprire le meraviglie del luogo.Bed & breakfast Gaia Via Gambacane, 7 - Ostra Vetere (An)

SaporiManager in cucinaAlessandro e Francesco, due fratelli, entrambi ex manager, una so-la avventura: lasciarsi alle spalle la vita aziendale per tuffarsi nel-la loro autentica passione, la cucina. Il loro ristorante si trova a Bar-bara, vicino a Senigallia, e parla soprattutto sardo: da provare i ra-violi fatti in casa al formaggio di capra e zafferano con sugo di fun-ghi porcini, ma se si ama la carne si può gustare una buona costatamarchigiana servita su piastra rovente.Ristorante La chiocciola - Via Gramsci 1 - Barbara (An)

Mistero goticoA San Ginesio, piacevole borgo medievale dell’en-troterra della provincia di Macerata, se il turista os-serva la Collegiata ha un’impressione come di stra-niamento, di trovarsi cioè in qualche cittadina dellaGermania settentrionale, dell’Olanda o delle Fian-dre. La facciata della chiesa incotto, piacevolmente incon-grua rispetto al contesto delborgo, è infatti in quello stilegotico fiorito tipico del NordEuropa e soprattutto delle cit-tà anseatiche. Il mistero vienechiarito da una lapide all’in-terno dell’edificio, secondo laquale questo venne costruitonel 1421 da un magister, Enri-co Alemanno.Collegiata di Santa MariaAssunta San Ginesio (Mc)

LUGLIO/AGOSTO 2012 61

architettonici, bassorilie-vi, soffitti a volta, piccolialtari. Infinità di preziosisegreti che nei secoli si di-ce siano stati teatro degliincontri dei templari edelle riunioni massoniche.Imperdibile l’esperienzadi parlare dal centro diuna stanza concepita per

ascoltare la propria voce con uno stupefacente effet-to che ne esalta il timbro.www.turismocamerano.it

FUORI UFFICIO

Roberta Roncellifu

oriu

ffic

io••20RUBRICHE 11-07-2012 14:35 Pagina 61

Page 62: Dirigente lug/ago 2012

Punti cardinali

LUGLIO/AGOSTO 201262

Alle soglie deicent’anni, il cardi-nale Ersilio Toninisi racconta algiornalista PaoloGambi: non fa solo un prevedibi-le bilancio della sua lunga vita, maoffre ai lettori uno sguardo nuovoe giovanissimo per affrontare ognigiorno con stupore e meraviglia.In un periodo apparentementecupo come il nostro, Tonini svelai segreti per essere entusiasti e fa-re della semplicità un proprio trat-to distintivo. Ricordandoci che ilpassato era tutto fuorché miglio-re del presente. Il gusto della vita, Ersilio Tonini,Piemme, pagg. 224, € 15.

Conosciuto dalpubblico italianograzie ai suoispettacoli “Cul-ture shock” diZelig, John PeterSloan debutta in libreria con vo-lumi per l’apprendimento dellalingua inglese, online su www.in-stantenglish.it e ora anche conuna scuola a Milano. Nei libri ditesto l’approccio è scanzonato,ma dalla grammatica non si scap-pa. Da segnalare il lessico per laprofessione e, in vista delle vacan-ze, le espressioni utili nei viaggi. John Peter Sloan, Gribaudo, In-stant english, pagg. 396, €16,90;e English in viaggio, pagg. 187,€ 12,90.

Davide Mura

LIBRI

Manager, rinnovateviGary Hamel costringe chi occupa un ruolo di lea-der a porsi alcune domande di tipo strategico.Quali sono le sfide dove si gioca il tutto e per tut-to, che determinano nei prossimi anni il destinodella propria organizzazione? La traccia offerta sisviluppa a partire da 5 concetti. Valori: il businessdeve rinascere in senso etico dopo il crollo della fi-ducia verso banche e imprese. Innovazione: nel-l’economia globale prodotti e servizi vengono co-piati e replicati e se non si innova continuamenteil successo svanisce. Adattabilità: la crisi ha costret-to le imprese a far fronte a cambiamenti radicali, imodelli di leadership tradizionali sono stati stravol-ti, oggi adattarsi significa evolversi. Passione: ab-bandonate lo status quo e inseguite l’entusiasmo,solo così le vostre aziende riusciranno a esserecreative senza crogiolarsi nella mediocrità e nel-l’apatia. Ideologia: liberatevi dall’ossessione delcontrollo, Hamel esorta i manager a superare il “li-mite della conformità” (ai budget, agli obiettivi diperformance, alle politiche operative e alle norme

sul lavoro). È quest’ul-timo il consiglio su cuiforse dovremmo tut-ti noi riflettere. Osa-re, uscendo daglischemi, porta alleintuizioni genia-li. Il problema,secondo Hamel, èche il management di oggi conti-nua a funzionare nello stesso modo, con una ge-rarchia di comando e importanti decisioni fatte so-lo dalle persone che stanno in vetta. Non a casonelle presentazioni pubbliche ha più volte utilizza-to una curiosa metafora: se dovessimo resuscitareun amministratore delegato degli anni Sessanta esuccessivamente lo posizionassimo in un sistemadi management dei nostri giorni, siamo certi chenon troverebbe troppe differenze. Un libro per chivuole mettersi in discussione.25 strategie per tempi difficili, G. Hamel, Etas,pagg. 342, € 23.

Divertissement

libri

l

Una parodia delgiallo più famosodi tutti i tempi inversione lombar-da. Nessuna trac-cia di esotismo: ilconvoglio dove si compie il mi-sfatto è diretto alla stazione di Mi-lano Cadorna. Tra i passeggeri,l’improbabile ma divertente Wil-ma De Angelis ha preso il posto diHercule Poirot. Per chi vola e arri-va da Malpensa. Assassinio sul Malpensa-Express(ovvero il giallo del risotto gial-lo espresso) e altre storie, LucioNocentini, Erga, pagg. 96, € 8.

Zelig english

••20RUBRICHE 11-07-2012 14:35 Pagina 62

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LUGLIO/AGOSTO 2012 63

Daniela Fiorino ([email protected])

Il fatto che la prestazione professio-nale sia stata svolta nel 2011 è inin-fluente, in quanto per le fattureemesse dopo il 12 gennaio dell’an-no in corso si applica il criterio dicassa e non di competenza.Il lavoro che il disoccupato continuaa svolgere per proprio conto dopola cessazione di quello alle dipen-denze altrui, a prescindere dal ca-rattere e dalla natura dell’attivitàstessa, non costituisce impedimen-to all’indennizzabilità dello stato didisoccupazione.L’indennità non viene invece corri-sposta a coloro che iniziano un’atti-vità in proprio solo dopo la cessazio-ne di quella alle dipendenze di terzi,che avranno diritto alla disoccupa-zione ordinaria solo nel caso che l’at-tività in proprio non rivesta caratte-

re di continuità e professionalità.In entrambi i casi, infatti, la norma-tiva prevede la possibilità di perce-pire l’indennità di disoccupazioneanche a seguito dello svolgimentodi attività lavorativa tale da assicu-rare un reddito annuale non supe-riore al reddito minimo personaleescluso da imposizione fiscale.Il ministero del Lavoro e della previ-denza sociale ha stabilito che, a de-correre dal 2007, il limite di reddi-to entro il quale debba essere con-servato lo stato di disoccupazionesia pari a 8.000 euro per i lavorato-ri dipendenti e a 4.800 euro per ilavoratori autonomi.Pertanto, se l’importo della fatturanon supera i 4.800 euro, lei puòcontinuare a percepire l’indennitàdi disoccupazione.

LETTERE

Da febbraio percepisco l’indennità di disoccupazione. Dovrei fattu-rare una prestazione professionale svolta lo scorso anno e per la qua-le non ho ancora ricevuto un compenso: che conseguenze ne deriva-no? Perderei il diritto a percepire l’indennità Inps?

C.P. - Roma

Stato di disoccupazione: un dubbio

lett

ere

••20RUBRICHE 11-07-2012 14:35 Pagina 63

Page 64: Dirigente lug/ago 2012

LUGLIO/AGOSTO 201264

verò”, mi occuperò di quell’uomosempre, lui non può muoversi, èa disposizione del mio affettuosoabbraccio. Oppure, infine, le mit-tenti delle lettere d’amore sonosoltanto invaghite di un bel fusto– descritto fra l’altro come sciupa-femmine – e si offrono a lui purcon l’ostacolo delle sbarre.Chissà se oltre a Parolisi lo stessofenomeno si sta configurando an-che per Vantaggiato che, a Brindi-si, è accusato di aver fatto saltareparte di una scuola uccidendo unaragazzina e ferendone altre. Non è“fusto” come il nostro caporalmaggiore ma è pur sempre accu-sato di essere un tenebroso assas-sino che non può non interessare eintenerire i fan di ragazzine e don-ne animate da sentimenti amorosi,materni o mortiferi.Noi annotiamo: le sbarre e i cate-nacci sono strumenti terribili, an-nullano la libertà dei detenuti ma– per fortuna – lasciano passare lelettere piene d’amore. Sistemacarcerario avanzato e pieno di be-nefit, il nostro. Meglio che a Oslo,dove ci sono ridenti prigioni an-che per chi ha ucciso 77 persone.

Mercoledì 20 giugno, leggendo igiornali del mattino, sono rimastobasito. La Repubblica, uno dei duequotidiani nostrani più letti e im-portanti, noto e consultato in tut-ta Europa e nel mondo, pubblica

Guido Gay

ioto

cco!

Il fascino delle sbarre

Adriano ci scrive

Le papere da Guinnes

C’è un graduato di truppa,l’istruttore Salvatore Parolisi,chiuso in carcere da mesi. L’accu-sa è “soltanto” quella di aver uc-ciso con 35 coltellate la moglie,da solo o con altri. Il processo perquesto omicidio sta entrando nelvivo e il baldo seduttore di solda-tesse continua a dichiararsi inno-cente e a lamentarsi di essere co-stretto in carcere senza alcunacolpa. Tuttavia – buon per lui –non è lasciato solo giacché mol-tissime sono le lettere che riceve.Piene di incoraggiamenti e solida-rietà ma, soprattutto, di dichiara-zioni d’amore tenerissime. Il fe-nomeno non è nuovo; assassiniefferati sono stati fatti oggetto –in ogni tempo – di molteplici pre-murose attenzioni amorose e af-fettuose effusioni sia pur postali.Si configura pertanto un fenome-no apparentemente inspiegabileche ci impone di chiedere spiega-zioni agli specialisti della psicheumana. Da Fabia Schoss, psicolo-ga e psicoterapeuta (settimanaleF n. 2 di Antonella Fiori) abbiamoalcune interessanti risposte. Po-trebbe trattarsi di qualcosa di ro-mantico e un po’ gotico, un’attra-zione verso l’oscuro, come nel ca-so del successo del vampiro Dra-cula sulle adolescenti. Oppure ilfascino della debolezza, della per-sona in stato di bisogno e l’istin-to a prendersene cura così insitonelle donne. Della serie “io ti sal-

una lettera al direttore di AdrianoCelentano e la sistema al fondodella prima pagina. Voi direte:niente po’ po’ di meno che in pri-ma pagina? Allora non avete capi-to bene: ho detto una lettera diAdriano Celentano, non una lette-ra qualunque del presidente delConsiglio, del segretario di statodel Vaticano, della cancelliera si-gnora Merkel. Di Adriano Celenta-no! Che vergogna, schiacciare lasua lettera in fondo alla prima pa-gina! In un mondo che riconosce ivalori e il rango delle persone si sa-rebbe dovuta fare un’edizione stra-ordinaria con fotografia del mol-leggiato, commento, brani dellesue omelie del passato. Vedremose i media sapranno fare di meglio,riscattarsi ai prossimi due concertiche il “grande fra i grandi” ci am-mannirà dall’Arena di Verona, sispera, con canzoni inframmezzatedai suoi inimitabili aforismi.

Se ne sta facendo una graduato-ria, ne abbiamo scelte alcune chepresentiamo alla rinfusa: Marinaha conosciuto un ragazzo e se n’èsubito infartuata (infatuata); al-l’ospedale, in portineria: “Mi han-no detto che il dottor Rossi visita inTramenia. Dov’è?” (intra moenia);la moglie al marito: “Quando escia quest’ora mi lasci sempre col pa-tè d’animo” (patema).

... AL FIN DELLA LICENZA, io tocco!

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SOLIDARIETÀ

TERREMOTO EMILIA UN AIUTO CONCRETOManageritalia, a supporto di quanto avviato dall’Associa-zione territoriale di Bologna, invita tutti gli associati a dare un personale contributo per le popolazioni dell’EmiliaRomagna, utilizzando il conto corrente aperto presso laBanca Popolare dell’Emilia Romagna

“MANAGERITALIA pro terremotati dell’Emilia” IBAN IT40L 05387 02415 00000 20609 52

Un aiuto concreto perché queste popolazioni possano intempi brevi superare il difficile momento che ha colpitocosì duramente famiglie, città e imprese.

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Tra le forme di investimento sta-tutarie del Fondo Mario Negri

c’è la possibilità di concedere mutuiipotecari da destinare all’acquisto diimmobili a uso abitazione. Nel passato ne hanno usufruito centi-naia di dirigenti. Da molto tempo non si erano più stipu-late operazioni di finanziamento, manel 2012 l’interesse per i mutui del Fon-do si è riacceso. Un segnale di questotrend? Nei primi cinque mesi dell’an-no si è registrato un certo numero di ca-si, alcuni dei quali maturi per la stipu-

la. Tra i motivi possibili, la crisi econo-mica e finanziaria che ha colpito il no-stro paese, con le difficoltà nella scel-ta di forme di impiego del risparmioche consentano di vivere con fiducial’aspettativa di protezione dell’investi-mento. Risparmio poi che, quanto aimercati mobiliari, appare sempre piùsoggetto alla speculazione e alle ero-sioni per l’accresciuta volatilità. La crisi sta inoltre producendo l’effet-to della destrutturazione della tradi-zionale decorrelazione tra le diverseclassi di attività: da qui la valutazio-

ne che l’investimento immobiliare dilungo periodo, tanto più se per l’uti-lizzo quale abitazione appare quellopiù idoneo a costituire o comunquea essere percepito un buon mezzo diconservazione di valore e di impie-go delle risorse. L’aggravio di imposte costituito dal-la recente introduzione dell’Imu nonsembra un motivo di dissuasione.

Banche e restrizione del creditoNon dobbiamo poi trascurare che lerestrizioni del credito da parte dibanche e istituti finanziari ha porta-to questi ad attivare la concessionedi mutui soltanto in presenza di rigi-de condizioni e criteri sull’affidabili-tà del beneficiario ai fini del rientroe a condizioni economiche semprepiù di maggior peso. Nell’ultima relazione della Bancad’Italia si parla della riduzione delleerogazioni di prestiti per l’acquisto diabitazione che ha interessato alcuni

MUTUI CASADEL FONDO MARIO NEGRI

Con le restrizioni al credito si riaccende l’interesse per i mutui erogati dal Fon-do. Un utile vademecum con tutte le informazioni

Mario Alaimo

Requisiti per la concessione del mutuo� iscrizione al Fondo Mario Negri con almeno due anni di contributi, op-

pure avere la qualità di pensionato diretto sotto forma di rendita, an-che parziale;

� per l’acquisto di immobili da destinare ad abitazione del richiedenteo, eccezionalmente, su immobile già acquistato entro i 24 mesi pre-cedenti la domanda di mutuo.

Garanzieipoteca di 1° grado sull’immobile per il quale viene concesso il mutuo.

Importo del finanziamentomassimo 200mila euro, entro il limite comunque dell’80% del valore diperizia dell’immobile.

Duratafino a un massimo di 20 anni.

Rimborsoin rate semestrali posticipate, con scadenza 1° gennaio e 1° luglio di ognianno.

Tasso di interessein forma variabile (vedi tabelle Condizioni e Spese e oneri).

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tra i principali gruppi bancari, acausa delle difficoltà di raccolta de-terminate dalla crisi del debito so-vrano, con una diminuzione nel nu-mero, dal 2008 al 2011, in media del9% l’anno. E ancora, nel solo 2011 la riduzionedell’importo delle erogazioni rispettoall’anno precedente è del 12%. Si leg-ge nella stessa relazione che il Taeg,tasso annuo effettivo globale, di unmutuo bancario è salito fino al 4,5%.Il Fondo Mario Negri non presentaproblemi di liquidità. Con l’impiegodelle risorse nella concessione dimutui ipotecari da un lato fornisceun utile servizio agli iscritti che am-plia il soddisfacimento delle loroesigenze di carattere sociale e pre-videnziale e che, sotto l’aspetto fi-nanziario, insieme ai versamenticontributivi assicura flussi periodicicon funzione di bilanciamento ri-spetto a quelli in uscita determina-ti dalle prestazioni, dall’altro utiliz-

za una forma di investimento ag-giuntiva assistita da garanzia, ri-spondente alla politica della diver-sificazione dei rischi che costituisceuno dei criteri prudenziali di baseper la salvaguardia e la conserva-zione delle risorse destinate alle co-perture previdenziali.Il Consiglio di amministrazione a co-pertura della concessione dei mutuinel 2011 ha deliberato lo stanzia-mento di cinque milioni di euro, at-tualmente disponibili per intero.La finalità non di lucro consente alFondo di mantenere lo “spread”, il

margine rispetto al tasso di riferi-mento, in misura più contenuta ri-spetto a quello fissato dalle banche.Questa circostanza dovrebbe esseredecisiva per la recente propensionemanifestatasi nella scelta del mutuodel Mario Negri.

Gli uffici del Fondo sono a dispo-sizione degli iscritti per ogni in-formazione necessaria. Nei box riportiamo notizieestratte dal regolamento, chepuò essere consultato sul sitowww.fondonegri.it.

CONDIZIONI� interesse annuo: tasso variabile pari al tasso Euribor 6 mesi 360 gg maggiorato di un

punto percentuale;� periodo di ammortamento massimo: 20 anni con rimborso in rate semestrali posticipate

con scadenza 1° luglio e 1° gennaio di ogni anno costituite da quote di capitale costantioltre agli interessi sul debito residuo;

� interesse annuo di mora: tasso legale (attualmente 2,5%) in vigore al momento del-l’inadempienza aumentato di 5 punti, nei limiti previsti dalla legge 108/96.

Dovranno essere corrisposti gli interessi semplici di preammortamento, dal giorno dell’ero-gazione dell’importo mutuato fino al giorno antecedente l’inizio del periodo di ammorta-mento e, quindi, fino al 30 giugno o al 31 dicembre immediatamente successivi.

SPESE E ONERI1. spese e onorari relativi al giudizio di stima sommaria

(da pagare direttamente al perito, a cura del richiedente);

2. rimborso forfettario per spese di istruttoria e amministrative in misura pari allo 0,5% del-l’importo del mutuo richiesto comunque, nel limite di € 250, da versare al Fondo nei ter-mini previsti all’art. 11 del regolamento, insieme alla documentazione richiesta. In casodi esito positivo dell’istruttoria e successivamente alla stipula del contratto di mutuo, l’im-porto sarà portato in deduzione dall’ammontare complessivo della prima rata;

3. premio per la copertura assicurativa dell’unità immobiliare di importo almeno pari alvalore dell’immobile (da pagare direttamente all’istituto assicuratore);

4. imposta sostitutiva (art. 2 del decreto legge 3/8/1994, n. 220, convertito dalla legge257/2004): 0,25% sull’importo mutuato per acquisto della prima casa; 2% sull’impor-to mutuato per altri casi (acquisto di abitazioni non di prima casa)(da pagare direttamente al Fondo a cura del richiedente, in sede di stipula);

5. spese e onorari notarili (da pagare direttamente al notaio a cura del richiedente, in sede di stipula);

6. altre eventuali spese e tributi connessi all’erogazione.

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di due anni dalla data riportata sulprimo documento di spesa accluso.Se, ad esempio, il 30 giugno 2012 sipresenta una pratica all’Associazio-ne, questa potrà contenere docu-menti di spesa relativi ai due anniprecedenti, il più vecchio con data1° luglio 2010. E così sarà fino al 31dicembre 2012 (vedi figura 1).

... e come funzionerà domani(dal 1° gennaio 2013)Dal 1° gennaio 2013 il termine di

due anni è ridotto a sei mesi. Quan-do si presenterà una pratica all’As-sociazione, questa potrà contenerequindi documenti di spesa con dataantecedente al massimo di sei mesiquella di presentazione. Ad esem-pio, una pratica presentata il 31gennaio 2013 potrà contenere do-cumenti datati al massimo 1° ago-sto 2012 (vedi figura 2).

Attenzione quindi al momento dipassaggio ! Per pratiche presentate

PRATICHE INDIRETTE,NOVITÀ IN ARRIVODal primo gennaio 2013 il termine di presentazione delle richieste di rimborsosarà di sei mesi e non più di due anni

Apartire dal 1° gennaio 2013 iltermine di presentazione delle

richieste di rimborso in forma indiret-ta, oggi di due anni dalla data delprimo documento di spesa, vieneportato a sei mesi.Finalità della delibera, dal punto divista tecnico, è quella di avvicinareper quanto possibile il momento del-la liquidazione delle richieste di rim-borso da parte del Fondo al momen-to in cui gli iscritti sostengono le spe-se per le prestazioni sanitarie.

LA “PRATICA INDIRETTA”

come funziona oggi (e fino al 31 dicembre 2012)...Nella forma indiretta la richiesta dirimborso (“pratica”) deve riferirsi, co-me è noto, a un solo evento di ma-lattia per ogni singolo assistito e puòcontenere più documenti di spesa.Oggi la “pratica” deve essere chiusae presentata all’Associazione territo-riale Manageritalia entro il termine

FASD

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data primo documento di spesa 1° luglio 2010

eventuali altri documenti di sp

2 annidetrazione fissa € 51,65 detrazione fissa € 51,65 detraz ion

Ago Set Ott Nov Dic Gen Feb Mar Apr Mag Giu Lug Ago Se

2010 2011

Figura 1 - OGGI (E FINO AL 31 DICEMBRE 2012)

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all’Associazione fino al 31 dicembre2012 il termine per la raccolta deidocumenti “retroagisce” fino a dueanni; per quelle che saranno presen-tate a partire dal 1° gennaio 2013 iltermine “retroagisce” a sei mesi.

La detrazione fissa di € 51,65. Nullacambia per la detrazione fissa di51,65 euro, che continua quindi a es-sere applicata secondo il vigente cri-terio (detrazione di € 51,65 per ogniperiodo di sei mesi o frazione di essodecorrente dalla data del primo do-cumento di spesa fino alla data dipresentazione all’Associazione terri-toriale Manageritalia).

Pratiche di soli ticket. Nulla cambiaanche per le richieste di rimborso re-lative ai soli ticket: due sole praticheall’anno da presentare entro il mesedi settembre (ticket pagati nel primosemestre dell’anno) ed entro il mesedi febbraio (ticket pagati nel secon-do semestre dell’anno).

data primo documento di spesa 1° agosto 2012data presentazione 31 gennaio 2013

data presentazione30 giugno 2012

di spesa

6 mesiaz ione fissa € 51,65 detrazione fissa € 51,65 detrazione fissa € 51,65

eventuali altri documenti di spesa

o Set Ott Nov Dic Gen Feb Mar Apr Mag Giu Lug Ago Set Ott Nov Dic Gen

2012 2013

Figura 2 - DOMANI (DAL 1° GENNAIO 2013)

CURE DENTARIE IN CONVENZIONE DIRETTAA partire dal 1° aprile non è più dovuta la quota fissa di € 51,65 a carico dell’iscrit-to per le cure odontoiatriche fruite in convenzione diretta. La disposizione si applica

con riferimento alle prestazioni fatturate a partire dal 1° aprile 2012.

La determinazione adottata dal consiglio di gestione del Fasdac intende promuovere il ricorso

degli assistiti alle prestazioni erogate in regime diretto, dove il rimborso del Fondo è pari al

70% degli importi convenzionati (con la sola eccezione dei trattamenti ortodontici mobili

o fissi per i quali è previsto il contributo di € 800 l’anno per un massimo di 3 anni).

NUOVE CONVENZIONI ODONTOIATRICHEIl Fondo sta raccogliendo le adesioni dei dentisti segnalati dagli iscritti che han-no manifestato l’interesse al convenzionamento con il Fondo.Sui siti www.manageritalia.it e www.fasdac.it è consultabile l’elenco – in costante aggiornamen-

to – degli studi odontoiatrici convenzionati.

Al fine di migliorare il servizio attraverso l’ampliamento della rete degli studi odontoiatrici con-

venzionati, gli iscritti al Fondo sono invitati a far inviare dal proprio dentista un’email di richiesta

a [email protected]. Sarà cura degli uffici del Fondo mettersi subito in contatto con lo stu-

dio per verificare la possibilità del convenzionamento.

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Per noi italiani il periodo delle va-canze, quelle con la “V” maiu-

scola, è da sempre coinciso con ilmese di agosto; mese in cui, soprat-tutto nel passato, le aziende eranochiuse, i negozi tenevano le saraci-nesche abbassate e nelle grandi cit-tà industriali era difficile trovare an-che un ristorante o un bar aperto.Oggi, anche se le cose sono un po’cambiate, agosto resta sempre ilmese nel quale avvengono i cosid-detti esodi di massa, con conseguen-te aumento del traffico sulle strade,di aeroporti intasati, di stazioni ferro-viarie con i treni presi d’assalto. Tut-te situazioni in cui è facile perdere lapazienza a causa di disservizi e altriinconvenienti di varia natura. Comunque, augurandoci che tuttovada sempre bene, nel caso doves-simo affrontare un problema qual-siasi, anche di poca importanza, cipotremmo trovare nella necessità diavere bisogno di un supporto che ciagevoli nel risolverlo.Non dimentichiamo che è proprio

durante le vacanze, quando siamolontani da casa e dai nostri riferi-menti o quando siamo più esposti al-le conseguenze di attività non abi-tuali, che è ancora più importanteavere con sé la card Manageritalia,perché garantisce tutte le tutele del-la polizza che è stata sottoscritta daManageritalia con Europ AssistanceItalia tramite Assidir.

Le tutele di Europ Assistance ItaliaCome sappiamo, la card dà accessotutto l’anno a moltissimi servizi rivol-

ti agli associati e alle loro famiglie at-traverso le Associazioni territoriali,l’area riservata dei portali e ora, gra-zie al “QR-Code”, anche attraversolo smartphone.Assistenza sanitaria in Italia e al-l’estero, anticipo di contante perspese di prima necessità, interpretea disposizione, informazioni e se-gnalazioni di medicinali acquista-bili all’estero e corrispondenti aquelli abitualmente assunti in Italiae consulenza medica al rientro inItalia sono solo alcune delle presta-zioni cui hanno diritto gratuitamen-

VACANZE PIÙ SERENE CON LA CARD MANAGERITALIA

Se la card è utile tutto l’anno, durante le vacanze c’è un motivo in più per te-nerla nel portafoglio. Uno sguardo alle coperture assicurative di assistenza e aiservizi forniti in partnership con Europ Assistance Italia

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te tutti gli associati Manageritalia ei loro familiari, semplicemente chia-mando i numeri telefonici riportatisulla card.

Informazioni e chiarimentiTutti noi abbiamo ricevuto, all’ini-zio di quest’anno, un cd contenen-te le informazioni di dettaglio sul-l’utilizzo della nostra card ma, indi-pendentemente da questo, perqualsiasi dubbio sulle coperture as-sicurative o su cosa fare per noncommettere errori in caso di neces-sità, la struttura organizzativa diEurop Assistance è a disposizione alnumero 800441858.Un’altra strada per conoscere lecondizioni integrali di polizza e persapere tutti i dettagli su come acce-dere alle prestazioni è quella diconsultare il sito www.assidir.it: en-trando in una qualsiasi delle sezio-ni riportate nell’home page (diri-genti, quadri, professional o fami-liari) si arriva alla pagina Assisten-za Manageritalia. La card

Manageritaliavale 365 giorniall’anno, nondimenticarlaquando tu o i tuoi familiaripartite per le vacanze

COSA FARE IN CASO DI NECESSITÀ Per usufruire dei servizi di assistenza previsti dal programma, l’assi-curato deve mettersi in contatto con la struttura organizzativa di Eu-rop Assistance (operativa 24 ore su 24, per 365 giorni all’anno) at-traverso una delle seguenti modalità:

Telefono dall’Italia: Numero Verde 800 441858dall’estero: +39 02 58286806

Fax 02 58477201

Telex 321363 EURA I

Telegramma Europ Assistance Italia Spa piazza Trento, 8 - 20135 Milano

I recapiti telefonici della struttura organizzativa di Europ Assistance sono ri-portati anche sul retro della card Manageritalia.

Per usufruire dell’assistenza, l’assicurato deve comunicare: � nome e cognome; � tipo di assistenza di cui necessita; � numero di codice riportato sulla card Manageritalia; � indirizzo del luogo in cui si trova;� recapito telefonico dove la struttura organizzativa provvederà a ri-

chiamarlo nel corso dell’assistenza.

NUMEROSE SONO LE PRESTAZIONI OFFERTE DALLA CARD MANAGERITALIAEcco solo alcuni esempi

IN ITALIA• invio di un medico a domi-cilio • rientro in ambulanza otaxi a seguito di dimissioni •trasferimento in altro centroospedaliero • consegna medi-cinali urgenti a domicilio • tra-duzione della cartella clinica •invio di una baby sitter.

ALL’ESTERO• segnalazione di un medico spe-cialista • informazioni sulla degen-za • prolungamento del soggiorno •informazioni e segnalazioni di medicinali corrispondenti all’estero • an-ticipo spese di prima necessità in casi di emergenza • interprete a dispo-sizione all’estero • invio messaggi urgenti • rientro anticipato • anticipospese legali all’estero.

SIA IN ITALIA CHE ALL’ESTERO • consulenza medica, cardiologica, ginecologica, geriatrica, pediatrica •rientro sanitario • rientro con un compagno di viaggio dell’assicurato• rientro dell’assicurato convalescente • viaggio di un familiare • spesed’albergo per ricovero • accompagnamento dei minori • ricerca di fami-liari in viaggio.

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Se il buongiorno si vede dal mat-tino, c’è da ben sperare per le

donne che lavorano nelle aziendedi Roma e del Lazio. Il progetto “Unfiocco in azienda”, nato a Milanoper volontà del Gruppo Donne Ma-nager coordinato da Marisa Monte-giove, è stato lanciato nei giorniscorsi a Roma, riscuotendo subitol’attenzione di istituzioni, mondo po-litico e imprese, che hanno così l’op-portunità di far crescere la loro pro-duttività grazie all’occupazionefemminile. Senza sprecare il talen-to delle lavoratrici durante la ma-ternità, un periodo in cui i rapportitra datore di lavoro e donne spessosi incrinano. Il patrocinio del Comu-ne di Roma (entusiasta il vicesinda-co Sveva Belviso, che ha fortemen-te sostenuto il progetto) e della Re-gione Lazio non si è fatto attendere.

Uno scenario preoccupanteDando uno sguardo ai dati sull’occu-pazione femminile, non si può cheaccogliere a braccia aperte una ta-

le iniziativa. Come ha ricordato ilpresidente di Manageritalia RomaMarcella Mallen alla presentazione,nel nostro paese, nel Lazio e a Romaoltre un quarto delle donne abban-dona il lavoro dopo il parto e circala metà ha una maternità non com-pletamente serena. Tra le donne at-tive, invece, solo 4,5 su 10 sono oc-cupate, contro le 6 su 10 in Europa ele 7 su 10 dei paesi più avanzati. Lecose vanno ancora peggio per ledonne tra i 25 e i 54 anni, quando fa-re un figlio dovrebbe essere del tut-to naturale. Solo in Italia il tasso d’oc-cupazione delle donne continua acalare al crescere dell’età dei figli.Infatti, la nascita del primo e soprat-tutto del secondo figlio determinanoda noi un calo dell’occupazione fem-minile superiore alla media euro-pea, con un vistoso gap tra l’Italia ei paesi più attenti a questi temi comel’Olanda o la Francia.

Il progetto in pillole“Un fiocco in azienda” è nato a Mila-no a fine 2010, ha già coinvolto 30aziende e assistito 130 mamme inLombardia. Il progetto ha obiettivi

ben precisi: aiutare genitori e impre-se ad affrontare serenamente la ma-ternità, supportare le madri in que-sto felice momento, valorizzare lagenitorialità e creare l’ambiente mi-gliore per il reinserimento professio-nale, evitando situazioni di conflittoo di mobbing tra dipendente eazienda. Questo percorso può essereadottato da tutte le aziende senzaparticolari costi economici, a comin-ciare da quando la dipendente an-nuncia la sua maternità in azienda.Per la donna in dolce attesa, eccol’opportunità di fare, con o senza ilconiuge, un percorso di genitoriali-tà: informazioni su tutte le procedu-re burocratiche, un piano informati-vo e formativo che le permetta, sevuole, di sentirsi, grazie alle moder-ne tecnologie, comunque partecipedella vita aziendale anche in questimesi. Al rientro dalla maternità, uncolloquio di orientamento per l’otti-male reinserimento professionale.La mamma nel periodo facoltativoper personali esigenze economichepotrà anche chiedere all’azienda diintegrare il contributo Inps del 30%con un 20%, che le verrà scalato alrientro al lavoro. Per le aziende ci so-no solo vantaggi: un notevole mi-glioramento del clima interno, mag-giore produttività e una visibilità po-sitiva all’esterno, anche grazie allapromozione che verrà fatta da Ma-nageritalia e dalle istituzioni coin-volte. Dopo la Lombardia e il Lazio,ci auguriamo ora che il progetto pos-sa diffondersi in tutta Italia.

Manageritalia Roma

DONNE E LAVORO: MATERNITÀ COI FIOCCHI

Dopo il successo degli ultimi due anni in area lombarda, debutta anche nel Lazio il progetto “Un fiocco in azienda”, che contrasta, attraverso una serie diservizi, la bassa occupazione femminile e l’abbandono del lavoro dopo la maternità

Per saperne di più su “Un fiocco in azienda” e per aderire, consulta il blog

e contatta il Gruppo Donne Manager ([email protected])

o Manageritalia Roma ([email protected])

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Editore: Manageritalia Servizi srl

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Redazione: Davide Mura, Luca Padovani,Enrico Pedretti, Eliana Sambrotta

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Registrazione Tribunale di Milanon. 142, del 24 aprile 1974

Associato all’USPIUnione stampa periodica italiana

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DEL COMMERCIO, TRASPORTI, TURISMO, SERVIZI, TERZIARIO AVANZATOFEDERAZIONE NAZIONALE DEI DIRIGENTI, QUADRI E PROFESSIONAL

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donne.manageritalia.itpensioni.manageritalia.it

Hanno collaborato a questo numero

Ivan Centomani è ufficiale della Guardia di finanza. (pag. 10)

Cristina Papini è research & analytics director di Nielsen.

(pag. 55)

da ManageritaliaDaniela FiorinoNiccolò Gori Sassoli

da Fondo Mario NegriMario Alaimo

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