La discalculia Aosta 23.06.2010 Lorenzo Caligaris insegnante - pedagogista Lorenzo Caligaris.
Didattica Speciale: codici del linguaggio logico e matematico Prof. Ivan Di Pierro Pedagogista...
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Didattica Speciale:codici del linguaggio logico e
matematico
Prof. Ivan Di PierroPedagogista Clinico e Giuridico
UNIVERSITÀ DEGLI STUDI DI MACERATAFACOLTÀ DI SCIENZE DELLA FORMAZIONE
Che cosa significa DIDATTICA?
Prima di iniziare un percorso sulla didattica speciale
della matematica è necessario approfondire il
significato di questo termine, didattica, così diffuso e
dal senso non sempre altrettanto chiaro e delimitato
(Pellery, 1991)
DIDATTICA
Parte della pedagogia che ha per oggetto di studio i
metodi d'insegnamento
L’azione didattica è caratterizzata da
INTENZIONALITA’ SISTEMATICITA’
La didattica non può prescindere dalla conoscenza
• Delle mete da raggiungere
• Dei contenuti da insegnare
• Dell’allievo nei suoi aspetti psico-sociali
• Della metodologia che da validita alle strategie
impiegate
Insegnare significa
“Comunicare mediante segni che incidono in
profondita sull’altro, facendolo progredire, migliorare
ed evolvere. L’insegnamento diventa il processo
attraverso il quale viene fornito al discente ciò che
una data teoria dell’apprendimento considera
essenziale, favorendone il transfer. Attraverso il
transfer l’individuo mette in pratica l’appreso” (Maria
Lisa Lanzi, Pedagogia sociale. Manuale per
l’infermiere, Carocci Faber, Roma, 2004, p. 71)
L’apprendimento
• Coinvolge tutta la persona
• Parte dall’interno
• Viene valutato dal discente conformemente ai suoi
bisogni interiori
• L’essenza dell’apprendimento è il significato
MACRO OBIETTIVO DELLA DIDATTICA SPECIALE
L’INTEGRAZIONE
ETIMOLOGIA
• Inserire una persona o un gruppo in un ambiente o in un contesto in modo che ne diventi parte organica;
• Rendere qualcosa completo, o più valido, più efficace.
LA DIDATTICA SPECIALE = Didattica di qualita
«Un’integrazione di qualita ha bisogno di una didattica di qualita. La didattica è l’insegnamento, cioè le prassi che
pervadono l’ambiente scuola, sia in verticale che in orizzontale, con i docenti e tra gli alunni. La didattica è la
normalita dell’operare finalizzato allo sviluppo di capacita e competenze utili, nel contesto di una relazione di aiuto
profonda e significativa con chi apprende. La didattica è anche puntare a un obiettivo di crescita, avere a cuore lo sviluppo
dell’alunno, programmare, agire e valutare (anche severamente) la propria azione didattica e le azioni di chi
apprende. Si fa didattica quando si insegna letteratura italiana o calcolo frazionario, quando si lavora nell’educazione socio-
affettiva, quando si insegna a collaborare, a soffiarsi il naso, a prendersi cura del materiale didattico, a rispondere con lo
sguardo al proprio nome, e in tanti altri modi». (D. Ianes, Didattica speciale per l’integrazione. Un
insegnamento sensibile alle differenze, Erickson, Gardolo (TN) 2005 – II edizione)
L’integrazione di qualita passa
attraverso la qualificazione della
didattica: la didattica quotidiana è
sempre speciale, nella misura in cui
ogni individuo ha dei bisogni speciali.
I PRESUPPOSTI TEORICO-PEDAGOGICI
QUESTIONE TERMINOLOGICA
SECONDO ICF
• Non più «disabilita» ma «limitazioni delle attivita personali».
• Non più «handicap» o «svantaggio esistenziale» ma «diversa
partecipazione sociale».
• La persona non è più vista in rapporto al suo deficit
funzionale e sociale, ma è rapportata al concetto di salute
• Approccio bio-psico-sociale
- benessere fisico, emotivo e sociale
- risorsa per la vita quotidiana
OBIETTIVO:
lo sviluppo delle potenzialita della persona handicappata
nell’apprendimento, nella comunicazione, nelle relazioni e nella
socializzazione
(Art. 12 della Legge quadro n. 104 del 5 febbraio 1992).
Principi fondamentali per la qualita dell’integrazione scolastica:
- insegnamento individualizzato;
- adeguata programmazione pedagogica;
- razionalita del programma didattico;
- accoglienza da parte della classe;
- facilitazione delle attivita didattiche.
Clinico
Approccio o Intervento individuale, su
situazioni singolari,
in modo empirico e ravvicinato
Didattica speciale delle discipline: MATEMATICA
Quale matematica per l'alunno disabile?
ALLIEVO - che tipo di handicap? - che eta?- quale classe? INSEGNANTE
-con quale formazione? -con quali competenze?
-con quali spazi d'intervento?
MATEMATICA -quale matematica? -come?
L’insegnante di sostegno
deve gestire una realta estremamente complessa
deve saper prendere decisioni, che non si possono definire a priori, perché
dipendono:
o dall’handicap dell’allievo
o dalla sua storia
o dalla classe
o dall’insegnante
o ...
ASPETTI POSITIVI
- insegnamento individualizzato
- ha una maggiore liberta rispetto ai Programmi
- liberta / obbligo di insegnare qualcosa che sia...
... “utile”
DECISIONI
...cosa vuol dire ‘utile’?
1) Utile perché viene usata in molte pratiche quotidiane: i soldi, gli
spostamenti, (valore strumentale);
2) Utile perché sviluppa le risorse cognitive dell’allievo (valore
formativo);
3) Utile perché attraverso tale attivita si favorisce l’integrazione
dell’allievo in classe
CONQUISTA DELL’AUTONOMIA
CRESCITA DELLA PERSONA
INSERIMENTO SOCIALE
QUALE MATEMATICA ?
L’avventura della matematica come scienza del numero della misura della logica e dei problemi può diventare una affascinante metafora del fare e del pensare nella scuola dell’infanzia e insieme agli altri campi di esperienza e in stretta relazione con essi fare proposte finalizzate alla costruzione dei saperi dei bambini intervenendo attivamente su competenze trasversali quali:
• Conoscere, manipolare, interpretare i simboli per rappresentare significati;• Esprimersi verbalmente per pensare, comunicare, condividere (identita);• Percepire il punto di vista degli altri in relazione al proprio, nelle azioni e nelle comunicazioni (identita e cittadinanza);• Porre domande, fare ipotesi, prevedere, anticipare, progettare (competenza);• Osservare, organizzare, ordinare le cose e le esperienze;• Interagire con lo spazio in modo consapevole potenziando abilita percettive e motorie (autonomia);
I centri di attenzione, che questo campo di esperienza
sollecita, sono molteplici e a più dimensioni, in modo
particolare riconducibili a:
1) la percezione della spazio e la sua
rappresentazione;
2) l’approccio al numero come segno e strumento per
interpretare la realta e interagire con essa;
3) l’esperienza della misura dell’ordine e della
relazione.
Il bambino gia da molto piccolo ha intuizioni e
sollecitazioni rispetto alla quantita, all’idea di numero,
alle forme e alle dimensioni, all’esplorazione dello
spazio attraverso il movimento, all’uso di un linguaggio
verbale e non verbale volto a dare spiegazioni,
raccontare, chiedere e comunicare.
GIOCO ed ESPERIENZA
La parola chiave è esperienza: esperienze puramente
motorie che si intrecciano costantemente con le
percezioni visive e tattili e che offrono incessanti
occasioni di conoscenza, sotto il costante ed attento
coordinamento dell’insegnante.
Il “fare” nelle diverse situazioni, è sempre correlato con
il porsi domande, con lo scoprire connessioni, con il
provare strategie, con il darsi spiegazioni.
La matematica è una forma di conoscenza che si
insinua in molte attivita e non deve essere vissuta
come disciplina a se stante, estranea dal contesto
reale.
OBIETTIVI
- SUSCITARE SIMPATIA nei riguardi della didattica della
matematica
- FAVORIRE LA CURIOSITA’ del mondo circostante per
sviluppare una capacita critica
- AVVIO ALLE RAPPRESENTAZIONI GRAFICHE ED AI
SIMBOLI
LE ESPERIENZE E IL LINGUAGGIO
• Il gioco rende le esperienze dei bambini piacevoli ed interessanti, durante i giochi e le esperienze i bambini fanno ragionamenti, congetture, commenti... questo è il momento per cogliere l’opportunita a far parlare i bambini e a farli riflettere;
• Le attivita dovranno essere accompagnate sempre dal linguaggio;
• Affinché l’intervento educativo sia efficace è di fondamentale importanza l’atteggiamento dell’insegnante che pone costante attenzione all’uso dei termini appropriati, non anticipa soluzioni, ma “RILANCIA “continuamente il ragionamento dei bambini.
ATTIVITA’ PSICOMOTORIA
• La percezione dello spazio e la sua
rappresentazione;
• Tutta l’esperienza parte dai giochi psicomotori;
• Le esperienze vengono via via verbalizzate,
raccontate, descritte e anche rappresentate.
ATTIVITA’ PSICOMOTORIA PER CONOSCERE LO SPAZIO E CONCEPIRSI NELLO
SPAZIO
- SALTARE
- ROTOLARSI
- STRISCIARE
- MARCIARE
- CAMMINARE
- CORRERE
- GIOCHI CON LA PALLA
ATTIVITA’ RITMICA
- CONTE- FILASTROCCHE- SQUENZE RITMICHE
MOTRICITA’- PERCORSI- CONTARE DURANTE I GIOCHI- SEQUENZE MOTORIE
ATTIVITA’ DI ROUTINE- CONTARE PRESENTI/ASSENTI- IL CALENDARIO- CANZONCINE
IL NUMERO
L’incontro del bambino con i numeri è molto
precoce ed i nomi dei numeri entrano molto
presto nel suo linguaggio: i bambini contano!
Il contare deve diventare consapevole, per
acquistare consapevolezza occorre fare
proposte mirate.
UNIRE IL GESTO ALLA PAROLA
ORDINARE• OGGETTI• QUANTITA’• NUMERI
DAL SIMBOLO ALLA CIFRA• USO DEL CORPO• USO DEI SENSI
CARDINALITA’ E ORDINALITA’• NUMERARE • ORDINARE
RAPPRESENTARE I GIOCHI MOTORI
La matematica nella scuola dell’infanzia:
• Numeri e operazioni;
• Elementi, forme e operazioni geometriche;
• La matematica e il nostro Mondo.
Offrire occasioni di esperienza numerica e geometrica
Completare l’esperienza matematica occasionale (a casa ... e anche a scuola)
Esperienza:
toccare, vedere, muoversi, ascoltare;
Esperienza matematica:esperire concetti matematici guidati da un adulto
Esperienza geometrica:
- le forme geometriche nella progettazione tecnologica;
- i solidi geometrici;
- proporzioni e forme geometriche nell’arte.
La pratica didattica in aula di matematica! nella scuola dell’infanzia: geometria!
- Progettare occasioni di esperienza geometrica, anche attraverso il movimento, la manipolazione, l’osservazione e il disegno, in diversi ambienti (aula, palestra, cortile, in piedi, sul foglio o alla lavagna);
- Lavorare sullo spazio geometrico facendo leva sullo spazio rappresentativo (tattile, visivo, motorio) nel rapporto fra astratto e concreto;
- Riflettere sulle esperienze geometriche occasionali in ambito domestico collegandole al lavoro a scuola;
- Lavorare sui solidi e sugli elementi geometrici (punti, segmenti e rette, angoli);
- Osservare simmetrie, similitudine, congruenza, uguaglianza del numero di lati;
- Conversazione matematica: uguale, simile e diverso.- Consegne, quesiti e problemi come base di ogni forma di
attivita matematica.
Esperienza numerica: I numeri nel nostro mondo!
Quali e quanti numeri conosciamo?
A cosa servono i numeri?
Dove li troviamo?
Esperienza numerica:
- i numeri della classe (misure, gusti);
- il contare;
- i regoli;
- i giochi di movimento - problemi (orali);
- canzoni e poesie sui numeri - schede di lavoro sulle cifre.
CONTARE
- la sequenza delle parole numerali cardinali;
- lo “strumento matematico” dei bambini;
- Contare e rappresentare.
I VALORI DEL NUMERO
la sequenza dei nomi dei numeri (fino a che numero sai?);
il valore cardinale (quanti sono?);
il valore ordinale (sono arrivato primo);
la misura (quanti passi...?);
i numeri per riconoscere (le targhe...)
Parole (i nomi dei numeri)
Simboli (le cifre)
Il concetto di numero è astratto! I numeri sono infiniti.
La pratica didattica in aula di matematica! nella scuola dell’infanzia
- Progettare occasioni di esperienza numerica, anche attraverso il movimento, la musica e il suono e la visualizzazione e il disegno, in diversi ambienti (aula, palestra, cortile, in piedi, sul foglio o alla lavagna);
- Lavorare sui piani (orale (numerali)/grafico-simbolico (cifre e simboli
numerici)/operativo(contare, misurare, confrontare);- Lavorare sui valori del numero (sequenza numerica/valore
cardinale/valore ordinale/uso nella misura/uso come codice);- Fare leva sulle esperienze numeriche occasionali in ambito
domestico collegandole al lavoro a scuola;- Conversazione matematica (calcolo mentale, problemi discussi
oralmente, analisi dei compiti e delle soluzioni);- Consegne matematiche;- Quesiti e problemi come base di ogni forma di attivita
matematica;- L’errore come base della relazione di intimita con i numeri;- Il passaggio concreto-astratto.