Dicembre
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Novembre 2014 Stampato in proprio
RESTAURATO IL CROCIFFISSO DI VIA CASTRUCCIO
Un pezzetto di storia riaffiora dal Passato
É stato restaurato, con il contributo di “Fucecchio Ri-scopre” e del “Rotary Club” sezione di Santa Croce sull’Ar-no e Fucecchio, il crocifisso di via Castruccio, probabilmente risalente al 1700.
Il restauro eseguito dalla pittrice Lidia Cinelli, ormai esperta in restauri anche mol-to difficili e diretta nei lavoro dalla fucecchiese Architetto Ilaria Barnini, insuese DOC, che con onore ha visto ripor-tare alla luce questo pezzo di storia, sotto la guida della so-vraintendenza dei beni cultu-rali Cristina Gnori.
Un restauro molto difficile, visto che il Cristo in Croce era ormai quasi tutto deteriorato, infatti solo la parte superiore era sopravvissuto al deteriora-mento, quindi tutto il resto è andato alla completa fantasia dell’artista.
Il restauro è stato possibi-le grazie anche all’intervento dell’associazioni “Fucecchio Riscopre” dal Rotari Club se-zione Fucecchio e Santa Cro-ce e dalla Nobile Contrada
Sant’Andrea che insieme han-no contribuito alla raccolta dei fondi necessari perché l’o-pera fosse restaurata in tempi brevi.
Ma le sorprese per il cen-tro storico non sono finite, si amplia di altri 18 posti il CE-SAT, il Centro Artoprotesico di Eccellenza diretto dal Prof Marcucci. È stato infatti inau-gurato, alla presenza delle 12 contrade, di Don Andrea Cri-stiani e del Sindaco Spinelli il nuovo reparto ristrutturato dell’Ospedale Igneo e il nuo-vo complesso operatorio che
porta al dimezzamento dei tempi di attesa per gli inter-venti all’anca e al ginocchio.
Un polo di alta tecnologia, primo in Europa in struttura che comprende anche la sala del cammino, dove viene mi-surato, tramite telecamere a infrarossi e un tappeto per la misurazione della forza della camminata, riescono a misu-rare la forza che l’arto danneg-giato impone durante lo sfor-zo e a creare una protesi adatta al paziente.
In più sarà anche un polo di studio, infatti studenti dal tutto il mondo vengono per studiare la tecnologia del pro-fessor Mannucci. Ringrazia-mo quindi la fondazione “In Cammino” per l’impegno e l’obbiettivo portato avanti af-finché il Cesat sia una realtà territoriale e che non smetta di crescere sempre più.