Dicembre 2010

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ASSOCIAZIONE ITALIANA CONTRO LE LEUCEMIE - ONLUS SEZIONE PROVINCIALE DI TREVISO Periodico semestrale dell’AIL Treviso - Anno XVII - n. 2 (Dicembre 2010) Poste Italiane s.p.a. - Spedizione in Abbonamento Postale D.L. 353/2003 (conv. in L. 27/02/2004 n° 46) art. 1, comma 2, DCB TV In caso di mancato recapito restituire all’ufficio di Treviso CPO detentore del conto, per la restituzione al mittente che si impegna a pagare la relativa tariffa gli amici dell’ ... ...per l’

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Rivista dell'AIL sezione Provinciale di Treviso

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ASSOCIAZIONE ITALIANA CONTRO LE LEUCEMIE - ONLUS SEZIONE PROVINCIALE DI TREVISO

Periodico semestrale dell’AIL Treviso - Anno XVII - n. 2 (Dicembre 2010)Poste Italiane s.p.a. - Spedizione in Abbonamento Postale

D.L. 353/2003 (conv. in L. 27/02/2004 n° 46) art. 1, comma 2, DCB TVIn caso di mancato recapito restituire all’uffi cio di Treviso CPO detentore del conto, per la restituzione al mittente che si impegna a pagare la relativa tariffa

gli amici dell’ ... ...per l’

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SOMMARIO

AIL NOTIZIE - Periodico dell’Associazione Italiana contro le Leucemie ONLUS - Sezione Provinciale di Treviso (Iscritto al n. 923 del registro

stampa del Tribunale di Treviso il 4 febbraio 1994). Presidente Mariotto Pelos Teresa - sede operativa: via Zoppè, 37 - 31020 S. Fior (TV)

Tel. e Fax 0438/777415 - per la corrispondenza AIL Associazione Italiana contro le Leucemie ONLUS - C.P. 45 - S. Fior (TV) - Direttore responsa-

bile Giovanni Dan - Redazione e impaginazione a cura di Gianfranco Dal Mas - Stampa: GRAFICHE BERNARDI s.r.l. - Pieve di Soligo (Tv)

www.ailtreviso.it [email protected] [email protected]

Cambio di ruolo… (Teresa Pelos) .......................................................................................................................................................... 3

L’assistenza domiciliare (Calistri) ........................................................................................................................................................... 4

Il Centro Leucemie Infantili di Padova (Angelica Zin) ........................................................................................................... 5

Il punto sulla Leucemia del bambino e dell’adulto ................................................................................................................ 6

Il libro del prof. Mandelli ............................................................................................................................................................................. 9

Testimonianze ........................................................................................................................................................................................................ 10

I piccoli amici dell’AIL ..................................................................................................................................................................................... 14

Cronache dai Gruppi ....................................................................................................................................................................................... 16

Il ricordo di chi ci ha lasciato .................................................................................................................................................................... 23

In copertina: momenti di impegno, di sport, di spettacolo, di festa... per l’AIL

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Ho conosciuto

l’AIL nel 1986

quando mio fi -

glio era ricove-

rato nel Centro

Leucemie Infan-

tili di Padova, a

quel tempo il

reparto era da

terzo mondo.

Feci allora una

promessa a me stessa: avrei fatto di tutto per migliorare

la situazione.

Grazie all’opera ed ai consigli del prof. Luigi Zanesco e

con l’aiuto di tante persone di buona volontà siamo riu-

sciti a migliorare il reparto fi no a farlo diventare un Cen-

tro di eccellenza.

Oggi i risultati sono sotto gli occhi di tutti.

Visto che le cose avevano funzionato ci abbiamo preso

gusto e considerando che erano molti i pazienti trevigiani

costretti a peregrinare in giro per il Veneto (Vicenza, Ve-

rona) e non solo (Bologna, Udine) abbiamo pensato che

sarebbe stato giusto disporre di un reparto di Ematolo-

gia a Treviso: cosa facile a dirsi ma praticamente impos-

sibile da realizzare, viste le complessità delle procedure

burocratiche.

Ma, come dice il proverbio, chi la dura la vince. E così

abbiamo intrapreso la nostra lunga battaglia e nel 2000,

col ricavato della partita della Nazionale Cantanti, abbia-

mo potuto fi nanziare un servizio di Consulenza di Ema-

tologia. Poco dopo il direttore dell’ULSS9, dott. Dario,

autorizzava l’apertura di un piccolo Day Hospital con

personale altamente qualifi cato. Il passo successivo era

la realizzazione del Reparto che l’AIL si impegnava a fi -

CAMBIO DI RUOLO:DA PRESIDENTE DELL’AIL

A PAZIENTE NEL REPARTO DI EMATOLOGIA DI TREVISO

nanziare, ma se era diffi cile reperire i fondi molto più

diffi cili da ottenere erano le autorizzazioni dalla Regione

Veneto.

Nel 2003, grazie all’impegno dall’avv. Fabio Gava, allora

assessore alla. Sanità Veneta, ci fu la tanto agognata deli-

bera e Treviso ottenne la sua Unità Complessa di Ema-

tologia.

E non fi nisce qui. Ci volevano anche, a supporto del re-

parto, un laboratorio di Citogenetica e di Biologia Mo-

lecolare, con le sofi sticate apparecchiature necessarie al

suo funzionamento ottimale, nonché biologi e tecnici ca-

paci di utilizzarle: e ancora una volta l’AIL ce l’ha fatta.

Vi domanderete il perché di questa breve storia che

molti conoscono… ed è presto detto. Il mese di giugno

ho avuto la “fortuna” di essere ospite come paziente nel

reparto di Ematologia di Treviso e così ho avuto modo di

constatare di persona l’alta professionalità di medici, in-

fermieri, psicologi, volontari e di tutti gli operatori sanitari

e l’umanità con cui vengono trattati tutti i pazienti.

Posso dire che questa esperienza mi fa sentire molto or-

gogliosa per tutto quello che l’AIL è riuscita a realizzare:

era l’obiettivo iniziale e l’abbiamo raggiunto.

Purtroppo non tutti i pazienti ce la fanno e, a maggior ra-

gione, queste persone non devono sentirsi abbandonate.

E non lo sono perché l’AIL è loro vicina con il Servizio

di Assistenza Domiciliare composto da Medici Ematologi,

Infermieri e Volontari.

E questo non basta ancora, bisogna continuare a lavora-

re con sempre maggior impegno perché tutto funzioni

sempre meglio. E questo sarà possibile grazie a tutti co-

loro che, sempre più numerosi, sosterranno l’AIL.

Grazie a tutti.

Teresa Pelos

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L’assistenza domiciliare del paziente oncoematologico è iniziata presso l’Unità Operativa di Ematologia a partire dall’agosto del 2007. Prima di allora numerosi pazienti portatori di patologie ematologiche in fase cronica erano costretti ad afferire al DH del nostro Reparto per rice-vere le cure specialistiche. In numerosi casi si trattava di pazienti anziani, con diffi coltà deambulatorie, non auto-suffi cienti. Il trasporto in ospedale, l’attesa per una visita o per una prestazione sanitaria, la necessità di un familiare disponibile all’accompagnamento spesso trasformavano per questi pazienti il controllo in DH in una vera e pro-pria epopea. Per tale motivo l’AIL Treviso ha iniziato a supportare economicamente un progetto che prevedesse la gestio-ne clinica e della terapia di questi pazienti direttamente presso il loro domicilio (purché rientrasse all’interno del territorio della ULSS9).Dall’agosto del 2007 ad oggi sono stati complessivamen-te trattati a domicilio 61 pazienti (34 maschi e 27 femmi-ne) di età media pari a 74 anni. L’assistenza per paziente è durata mediamente 5 mesi. L’attività è andata via via crescendo negli anni e se nel 2007 i pazienti assistiti sono stati complessivamente 5, nel 2008 si è passati ad assi-sterne 25 e 31 nel 2009. A domicilio sono state eseguite visite specialistiche, tra-sfusioni (504 unità di emazie concentrate, 57 aferesi pia-striniche), terapie endovena (idratazione, bisfosonati) e chemioterapie (in casi selezionati).Com’è noto l’AIL Treviso ha sempre supportato l’Emato-logia del Ca’ Foncello ed anche questo progetto, voluto fortemente dalla Presidente signora Teresa Pelos, è stato fi n da subito interamente fi nanziato con fondi AIL. Dei medici specialisti che lavoravano nel 2007 presso l’Ematologia di Treviso grazie a contratti AIL, uno è stato dedicato proprio a questo aspetto dell’assistenza domi-ciliare. Con il passare del tempo e l’incremento della domanda a poter usufruire di questo servizio, sono stati

UN NUOVO MEDICO SPECIALISTA ED UNA FIAMMANTE PANDA ROSSA PER L’ASSISTENZA DOMICILIARE

fi nanziati sempre dall’AIL Treviso un contratto per un infermiere professionale ed un contratto per una psi-cologa.Da quest’anno l’assistenza domiciliare dell’Ematologia può inoltre contare sul prezioso apporto di un altro professionista medico specialista in Ematologia. Da apri-le infatti è in forze all’equipe domiciliare anche la dr.ssa Stefania Cavallin, già specializzanda in Ematologia all’Uni-versità di Verona (e che lavorava presso l’Ematologia di Treviso, con un contratto formazione lavoro fi nanziato dall’AIL). La dr.ssa ha già assistito in scuola di specialità al-cuni pazienti a domicilio, maturando la professionalità e le capacità tecniche necessarie in tale forma di assistenza.Inoltre da febbraio l’AIL ha messo a disposizione dell’as-sistenza domiciliare una fi ammante Panda rossa (1200 cc e con impianto a gas), che permette rapidi spostamenti tanto in Provincia quanto nel traffi co cittadino di Treviso.Forti di queste energie porteremo avanti con rinnova-to entusiasmo il nostro progetto, convinti di favorire in questo modo il benessere dei nostri pazienti e delle loro famiglie.

Dr.ssa Elisabetta Calistri

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Il laboratorio di Biologia dei Tumori Solidi della Clinica

di Oncoematologia Pediatrica/Centro Leucemie Infantili

dell’Università di Padova, è nato nel 1993, su iniziativa del

dr. Angelo Rosolen, in continuità con un’esperienza plu-

riennale maturata in Istituti di ricerca statunitensi. Fin dalla

sua costituzione esso ha rappresentato il laboratorio di

riferimento nazionale per la caratterizzazione e la diagno-

si molecolare dei sarcomi del bambino per l’Associazione

Italiana di Ematologia ed Oncologia Pediatrica (AIEOP).

Il laboratorio coordina attualmente gli studi biologici del

Gruppo di Studio Europeo dei Sarcomi dei Tessuti Molli

dell’Età Pediatrica di cui AIEOP è membro fondatore e

coordinatore clinico.

I sarcomi dei tessuti molli costituiscono un gruppo etero-

geneo di neoplasie maligne derivanti dalle cellule mesen-

chimali embrionali che possiedono un’elevata capacità

di rigenerazione e proliferazione e normalmente danno

origine al tessuto muscolare, cartilagineo, osseo e fi broso.

Il rabdomiosarcoma è il più frequente sarcoma dei tes-

suti molli insieme al sarcoma di Ewing/PNET, ma esistono

altre neoplasie più rare come il fi brosarcoma, il sarcoma

sinoviale, il liposarcoma, il leiomiosarcoma, l’angiosarco-

ma, l’emangiopericitoma ed il sarcoma neurogenico. Ne-

gli ultimi 15 anni, grazie al contributo della biologia mole-

colare, la branca della biologia che studia i meccanismi di

base che regolano la fi siologia e la patologia dell’uomo, è

stata dimostrata la presenza di varie anomalie genetiche

frequenti e specifi che in molti tumori maligni. Nei sar-

comi dei tessuti molli l’anomalia genetica più importan-

te è la “traslocazione cromosomica” in cui la rottura dei

cromosomi comporta un’alterazione della struttura degli

stessi e molto spesso è la causa di un’alterata funzione

della cellula. Queste alterazioni dei cromosomi, compo-

nenti della cellula che contengono le informazioni per il

suo funzionamento, sono uno dei meccanismi ben noti

agli studiosi che contribuiscono a determinare la trasfor-

mazione della cellula da normale a tumorale. Queste al-

terazioni genetiche però rappresentano anche dei mar-

catori tumore-associati, ossia dei segnali specifi ci presenti

solo in quel determinato tumore. In questo senso essi

sono considerati parte integrante nella caratterizzazione

e defi nizione diagnostica e consentono il monitoraggio

della malattia durante il periodo delle cure. Attraverso un

prelievo di sangue infatti, si può analizzare la presenza di

una defi nita alterazione genetica che, proprio perché ca-

ratteristica del tumore, ci permette di evidenziare anche

pochissime cellule tumorali che potrebbero ancora es-

sere presenti nell’organismo di un bambino in terapia ed

indicarci l’opportunità di modifi care il trattamento stesso.

In alternativa, il risultato del test può indirizzare successi-

vi esami per defi nire con miglior precisione la raggiunta

guarigione. Questo tipo di analisi, si rivela di fondamenta-

le importanza per la corretta applicazione dei protocolli

di cura, ma anche per il miglioramento delle conoscenze

nell’ambito delle malattie maligne del bambino.

Il laboratorio di Biologia Tumori Solidi di Padova centraliz-

za la diagnosi molecolare su materiale biologico (biopsie

UN LABORATORIO PER LA DIAGNOSI E LA RICERCA

SUI TUMORI SOLIDI DEI BAMBINI

L’equipe del laboratorio

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tissutali, campioni di aspirato midollare, sangue periferico)

dei bambini ricoverati presso tutti i centri AIEOP e forni-

sce un servizio di caratterizzazione molecolare, secondo

i criteri del protocollo clinico europeo, a tutti i bambini

ricoverati nei centri di oncoematologia pediatrica Italiani.

Tali risultati vengono comunicati ai medici di ogni singolo

paziente e sono parte integrante di quell’atteggiamento

di buona pratica clinica di cui l’AIEOP da anni si è voluta

dotare per dare il meglio ai piccoli pazienti Italiani.

In questo contesto non solo si è disegnata una strategia

corrente, mirata alla pratica clinica in atto, ma un’atten-

zione particolare viene rivolta alla ricerca di nuovi ber-

sagli molecolari per lo studio dei tumori solidi dell’età

pediatrica, attraverso l’impiego di tecnologie innovative

che possono fornire molte informazioni contemporane-

amente, ma che sono altresì molto costose. Ciò è attuato

nella consapevolezza che solo attraverso una completa

caratterizzazione molecolare di queste neoplasie potre-

mo defi nire con miglior precisione ed affi dabilità il “grup-

po di rischio” o il “gruppo terapeutico” di uno specifi co

paziente e, di conseguenza, il trattamento più adeguato

per il singolo bambino. Alcune novità emerse da studi

molto recenti svolti presso il nostro laboratorio riguarda-

no la scoperta del ruolo di alcune proteine nello sviluppo

del rabdomiosarcoma come ad esempio IGFBP2 ed Epa-

ranasi. Anche se nome e defi nizioni di queste sostanze

possono sembrare insignifi canti ai più, ci sono indicazioni

ormai consolidate che esse sono prodotte dal tumore e

sono in grado di interagire con funzioni specifi che delle

cellule. Queste molecole regolano inoltre proliferazione

e differenziazione della cellula tumorale e infl uiscono sul-

la loro migrazione. Il rilievo di queste scoperte è dato

anche dal fatto che le sostanze in esame si trovano non

solo nel tumore, ma anche nel sangue dei pazienti. Di

conseguenza, queste sostanze possono essere studiate

con un semplice prelievo di sangue e la loro valutazione

sistematica ci permetterà di capire se rappresentano un

indicatore dell’aggressività del tumore, della sua tendenza

a dare metastasi, etc. Lo studio di IGFBP2 ed eparanasi in

altri termini, dimostra come da alcune alterazioni cellulari

si possano identifi care dei marcatori che si possono stu-

diare in modo semplice con un prelievo di sangue e che

potrebbero rappresentare un metodo per giudicare la

“gravità” della malattia e seguire la sua risposta alle cure.

Quello riportato è solo un esempio dell’attività svolta

presso il nostro laboratorio e rappresenta un elemento

che solo in parte fornisce l’idea della complessità delle

attività diagnostiche e terapeutiche che si svolgono attor-

no alla diagnosi di tumore maligno dei bambini. La neces-

sità di tenere il passo con le conoscenze della medicina

e della biologia per poterle applicare in modo profi cuo

alla cura dei bambini con tumore è ben chiara in coloro

che si occupano di oncoematologia pediatrica. Analo-

gamente vi è la consapevolezza che mantenere questo

tipo di aggiornamento richiede la disponibilità di perso-

nale adeguatamente preparato, di strumenti e materiali

all’avanguardia e la ferma volontà di perseguire gli obiet-

tivi più signifi cativi. Nella nostra realtà nazionale questo

si accompagna alla necessità di reperire delle risorse

adeguate allo scopo. Esse provengono in buona parte

da fondi privati. In questo contesto l’Associazione Italiana

Contro le Leucemie (AIL) fi n dalla sua istituzione ha con-

tribuito alla costituzione e mantenimento del laboratorio

di Biologia dei Tumori Solidi pediatrici di Padova. L’AIL

Treviso ha avuto ed ha tuttora un ruolo importante nel

mantenere l’attività del laboratorio attraverso il sostegno

economico di personale ed il supporto per l’acquisto

di strumentazione e reagenti per diagnosi e ricerca. Nel

menzionare l’AIL Treviso intendiamo allo stesso tempo

riferirci all’impegno che tutti i volontari dell’AIL mettono

ogni giorno per raggiungere gli obiettivi dell’Associazione

e proprio per questo, a nome anche di tutti coloro che

lavorano nel nostro laboratorio, voglio esprimere il mio

più sentito ringraziamento.

Angelica Zin, Biologa

Clinica di Oncoematologia Pediatrica

Università di Padova

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Giovedì 2 Marzo nella sala dell’auditorium della bibliote-ca di Codognè si è parlato di leucemia.L’incontro intitolato “Il punto sulla leucemia del bambino e dell’adulto” è stato inserito nell’ambito di una serie di incontri (Obiettivo Salute) voluti dall’attuale sindaco di Codognè, avv. Roberto Bet.Assieme alla signora Teresa Pelos hanno partecipato come relatori il dott. Filippo Gherlinzoni, primario di ematologia dell’ospedale di Treviso, ed il dottor Angelo Rosolen, del centro leucemie dell’ospedale di Padova.Ha iniziato, presentando i relatori la signora Teresa che ha illustrato con la sua solita determinata semplicità tutte le opere che sono state realizzate negli ospedali di Treviso e di Padova a supporto dei famigliari che hanno e debbo-no assistere i loro cari in un momento così diffi cile come la degenza nel reparto dopo essere stati diagnosticati positivamente a questa terribile malattia che tutti stia-mo cercando di sconfi ggere ma che necessita ancora del supporto economico volto alla ricerca di nuovi mezzi.Quello che la signora Teresa si è prefi ssa in questi ven-ticinque anni di instancabile attività è in primis di scon-fi ggere il male con il valido aiuto di esperti e medici che con la loro conoscenza pluriennale rappresentano il

fi ore all’occhiello dell’ematologia Italiana, e internazionale; durante il percorso però è importante dare ai famigliari quella serenità che è stata loro tolta dall’impatto terribile che una diagnosi di questo tipo può dare , ed aiutarli a superare nel migliore dei modi questo momento diffi cile, anche provvedendo assistenza e soprattutto un luogo confortevole e sereno dove poter essere vicini ai propri cari.“Venticinque anni fa…” Racconta la signora Teresa “Era-vamo nel Medioevo per quello che riguardava l’alloggio dei familiari del malato leucemico; tre persone per stanza ed un solo servizio in comune. Dopo venticinque anni, grazie all’aiuto di tutti quelli che hanno e continuano ad aiutare l’AIL con le loro donazioni, siamo riusciti a creare delle strutture nuove ed accoglienti che “regalano” mo-menti di serenità preziosi, e questo ci fa sentire felici ed orgogliosi, assieme a tutti i medici che ogni giorno com-battono con noi e ai numerosi volontari che offrono la loro opera ed il loro tempo a questo scopo.”Il pubblico numeroso ha poi rivolto alcune domande ai due emeriti relatori che, con semplicità hanno risposto alle curiosità delle persone sulle modalità, i tempi, le dia-gnosi ed altri particolari tecnici.

IL PUNTO SULLA LEUCEMIADEL BAMBINO E DELL’ADULTO

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“Quando al paziente viene diagnosticata la leucemia…” ha raccontato il dott. Gherlinzoni, rispondendo a una do-manda del pubblico, “Quella persona diventa parte della nostra vita. E’ un essere umano che affi da la sua vita nelle nostre mani. Un’enorme responsabilità che ci coinvolge come medici, ma anche come uomini. Non siamo come dei chirurghi che operano il paziente e poi vanno a vede-re come procede di tanto in tanto. Il nostro ruolo è quello di accompagnare giorno per giorno, se possibile, momen-to per momento, il paziente attraverso un percorso duro e diffi cile che abbisogna della sua consapevole coopera-zione, senza false promesse, ma con la fi ducia che siamo chiamati ad instillare in modo da poter dare al paziente la forza di lottare con tutte le sue energie.”Il dottor Rosolen ha continuato, per quel che riguarda i pazienti più piccoli.“ Cerchiamo di coinvolgere il bambino attraverso l’aiuto dei genitori per spiegargli con parole semplici cosa gli sta succedendo. Ciò è possibile da un’età che va dai dieci anni in su. E’ importante in certe fasi della cura la collabo-razione totale del bambino malato, e questo è possibile solamente attraverso questo tipo di rapporto: medico- genitore-paziente.”Il secondo argomento della serata è stato: “Una mammo-grafi a digitale…perché”.E’ intervenuto il dottor Francesco Romanzi direttore del reparto radiologia di Vittorio Veneto, che coadiuvato dal-la dott.ssa Stefania Gava, radiologa del reparto, ha illu-strato con maestria l’importanza dello scanner digitale

per la mammografi a che è stato da pochi mesi regalato dall’AIL attraverso l’opera della signora Pelos, al reparto di Vittorio Veneto.“Il mammografo digitale…” Ha spiegato la dottoressa Gava:” Consente oltre che ad un’accuratezza di immagi-ne superiore a quello della mammografi a analogica (con pellicola fotografi ca), ma soprattutto riduce del 45 % i tempi di attesa tra la scansione dell’immagine del seno, al risultato visuale della stessa, consentendo nello stesso tempo un numero quasi doppio di prestazioni.Un altro punto di forza di questo mammografo digita-le, è senz’altro il fattore raggi x che con questo tipo di macchina vengono ridotti del 60% rispetto all’analogico e consentono alla paziente di poter effettuare il test in tranquillità anche una volta all’anno, contro i due anni del macchinario a pellicola, in quanto le radiazioni dimezzate ne consentono l’uso più frequente. Un notevole passo in avanti.”Ha concluso l’intervento il dottor Romanzi spiegando l’importanza di un macchinario simile in una struttura ospedaliera come quella di Vittorio Veneto, ed ha rin-graziato la signora Teresa Pelos per averlo reso possibile attraverso le donazioni dell’AIL. Questo scanner ad alta tecnologia è il migliore che si possa trovare in questo momento ed il suo costo proibitivo (oltre trecentomi-la euro) ne avrebbe reso impossibile l’acquisto da parte della struttura ospedaliera.

Pio Dal Cin

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In questo libro il professor Mandelli, presidente dell’AIL Nazionale e uno fra i più noti ematologi al mondo, racconta in

prima persona, con sincerità e passione, la sua vita spesa per curare i tumori del sangue.

Il “grazie” di una donna guarita da leucemia e ora diventata madre. Le visite senza camice per non spaventare i pazienti

bambini. Il volto felice di un ragazzino affetto da linfoma che può tornare a scuola, grazie all’assistenza domiciliare. La vita

di un medico è una grande avventura. Quella di Franco Mandelli è stata molto di più. È stata una corsa in salita, comin-

ciata negli anni in cui leucemie e linfomi erano una condanna a morte certa. Il “professore” - così lo chiamano tutti i suoi

pazienti - ha scelto che cosa andava messo al centro: il malato. In nome di questo credo è riuscito a fare dell’Ematologia

di Roma (e italiana) una realtà di livello europeo, superando tutti gli ostacoli: la burocrazia ottusa, la scarsa lungimiranza

di alcuni colleghi, la cronica mancanza di risorse e di spazi. Ma ha saputo contagiare tutti con il suo cocciuto entusiasmo,

dai medici impegnati nella stessa battaglia ai volontari disinteressati e generosi (l’anima di quella “magia” che è stata ed è

tuttora l’AIL), fi no agli uomini di spettacolo conquistati dalla sua passione. Attraverso i volti e le storie di uomini, donne

e bambini da lui curati, Franco Mandelli racconta per la prima volta la sua vita

Il libro del prof. Mandelli

sarà presentato venerdì 26 novembre alle ore 11

presso la Sala Convegni del Ca’ Foncello di Treviso

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Testimonianze

Cari amici, ho 32 anni, mi chiamo Silvia Sartori e vivo a

Sernaglia della Battaglia. Voglio raccontarvi la mia storia

perché vorrei dire alle persone ammalate di leucemia di

sperare sempre e credere nella ricerca.

Tutto è cominciato all’età di 13 anni. Stavo bene, nessun

problema fi sico, solamente che a livello estetico le ghian-

dole linfatiche del collo erano un po’ ingrossate.

Mi fu diagnosticata la Leucemia Linfatica Acuta (LLA) nel

’91 e negli anni successivi sono stata seguita dal repar-

to ematologico pediatrico di Padova dove ho trovato

un’equipe medica e personale infermieristico che è stato,

in tutta sincerità, un punto di riferimento insostituibile. La

loro gentilezza, i loro sorrisi e le loro parole sono state di

grande conforto, per me, ma soprattutto per i miei geni-

tori, e adesso che sono mamma anch’io mi rendo conto

di cosa hanno passato. Questa lettera è un’occasione per

abbracciarli e ringraziarli tutti.

In quel periodo sono venuta a conoscenza del gruppo

AIL di Treviso e con alcuni di loro nel maggio ’95 sono

andata a visitare Roma ed ho avuto l’occasione di strin-

gere la mano a Papa Giovanni Paolo II. Un’esperienza

molto emozionante.

Ho conosciuto altre persone (giovani e adulti) che si sta-

vano curando o erano usciti dalla malattia e ci siamo

scambiati le nostre testimonianze parlando dei medici e

degli infermieri in comune.

Ho conosciuto meglio la signora Pelos che con la sua

grinta e tenacia ha tenuto, e tiene, testa a tutti pur di ve-

der realizzato l’obiettivo di rendere più agevole la vita dei

malati e dei familiari. Ha coniugato impareggiabilmente il

suo amore per le persone con l’impegno perché nuove

iniziative possano sostenere fi nanziariamente l’eccellen-

te contributo medico-scientifi co delle strutture come la

Città della Speranza e il Centro Ematologico di Treviso.

Ormai è passato tanto tempo e non serve più che vada

a fare i controlli a Padova, semmai ci vado per rivedere

alcuni medici e infermieri cui sono rimasta affezionata.

Sono passati 19 anni da quella “avventura” e da allora

mi sono spostata con

Marco e sono di-

ventata mamma di 2

bambini: Nicola, 3 anni

e Riccardo, 9 mesi,

movimentano le mie

giornate.

Vorrei dire quindi a

tutti che al giorno

d’oggi la ricerca ha fat-

to enormi passi avanti

e che tante malattie

che una volta erano

incurabili ora si posso-

no risolvere.

Silvia

VI RACCONTO LA MIA BELLA AVVENTURA

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Testimonianze

Ciao mi chiamo Umberto, sono un bimbo di dieci mesi, nato a Padova il 30 settembre 2009. In questa breve let-tera vi voglio parlare della mia mamma e della sua espe-rienza con l’AIL di Treviso.La mia mamma si chiama Sarah, ora ha 36 anni e fa l’in-segnante. Nel 2003, poco dopo aver ottenuto la nomina in ruolo, ha cominciato ad accusare vari disturbi che la perseguitavano giorno e notte, soprattutto una costante febbricola, una tosse stizzosa, un dolore al braccio e tanto prurito. Scherzando tra sé e sé si diceva che lavorare con i bambini non faceva per lei: lo stress l’aveva ridotta così. Quando la cosa ha cominciato a farsi più seria, la mamma si è recata da vari specialisti ma nessuno veniva a capo di niente, fi nché non è stata erroneamente ricoverata al reparto infettivi di Padova per sospetta TBC. Il ricovero ha fatto sì che si sottoponesse a vari esami che alla fi ne rilevarono il vero motivo del suo malessere: linfoma di Hodgkin! E chi ne aveva mai sentito parlare?Cominciò, così, una febbrile ricerca di informazioni su in-ternet, libri e quant’altro; qualcuno le aveva anche sug-gerito di rivedersi il fi lm “Caro diario” di Nanni Moretti, dove il regista-attore racconta proprio di come si fosse anch’egli ammalato della medesima malattia (almeno nel fi lm Moretti sdrammatizzava la situazione!). Fattasi un’idea di cosa l’aspettava, la mamma si è recata, dietro consiglio, a Treviso dove da poco era stato aper-

to il reparto di ematologia, sostenuto anche dai fondi dell’AIL. Qui da subito si è sentita a casa: l’ambiente era picco-lo (all’epoca lo spazio a disposizione si trovava presso l’ospedale vecchio), medici ed infermieri chiamavano i pazienti per nome e soprattutto la loro competenza era inconfutabile. Decise di mettersi nelle mani del dottor Gherlinzoni e del suo staff.Dopo le cure di protocollo (chemio e radio) i controlli si susseguirono positivamente a intervalli costanti. Da un po’ di tempo mamma e papà desideravano un bambino, ma bisognava aspettare per essere certi che la malattia fosse defi nitivamente regredita … c’era sempre il dubbio che la cosa fosse ancora fattibile. I medici in proposito erano ottimisti e fi nalmente ad uno degli ultimi controlli diedero il via libera e così sono arrivato io.Quando sono nato, con parto naturale, era una notte calda; pesavo 4 kg e 100 grammi e subito mi sono fat-to sentire con un urlo da aquilotto! La mamma mi ha cresciuto con il suo latte, che ancora non mi stanco di prendere (lei non lo sa, ma io non ho nessuna intenzione di smettere!) ed ora sono più o meno come mi vedete nella foto, solo un po’ più grande e più vispo.Io, la mamma e il papà vogliamo esprimere tutta la no-stra gratitudine e saremo sempre riconoscenti al Dottor

Gherlinzoni e al suo staff, ai medici, alle infermiere, segretarie, volontarie …e naturalmente alla Sig.ra Teresa che sempre si è battuta perché il re-parto venisse aperto.Ciao.

Umberto

UMBERTO SI PRESENTA

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Ciao, mi chiamo Francesca, ho 9 anni e voglio raccontarvi

una bella esperienza che ho vissuto. Il 6 ottobre 2009

con la mia mamma e la signora Teresa Pelos siamo state

ricevute dal Presidente Napolitano, ai giardini del Quiri-

nale, in occasione dei 40 anni di vita dell’AIL.

E’ stata una cerimonia semplice ed emozionante allo

stesso tempo. Io con altri bambini ero seduta in prima

fi la e ho avuto l’onore di stringere la mano al Presidente.

Poi ho potuto incontrare persone che fi no a quel giorno

avevo visto solo in TV. Persone importanti per una causa

importante.

Ho assistito ad un susseguirsi di discorsi. Ha iniziato il

Prof. Mandelli, a seguire il Ministro Fazio, una dottoressa,

e il Presidente Napolitano.

Mi sembrava di essere a scuola e come me anche tutti gli

altri partecipanti, erano tutti attenti e commossi. Quando

è calato il sipario è stato come andare in ricreazione, ci

aspettava un goloso rinfresco!

Ringrazio tanto la signora Teresa per avermi invitato a

questo bellissimo evento.

Francesca

Testimonianze

FRANCESCA OSPITE AL QUIRINALEIL RACCONTO DI UN’EMOZIONE

Dona il tuo 5x1000Stampa, ritaglia e conserva il tesserino

con il codice fi scale AIL per la tua dichiarazione dei redditi.

Per info www.ail.it

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Da diversi anni noi volontarie frequentiamo giornalmente il

Day Hospital e il Reparto di Ematologia del Ca’ Foncello.

Qui abbiamo imparato a conoscere tanti pazienti, giovani

e meno giovani. Ognuno ha la sua storia e noi, come i

medici e gli infermieri, siamo diventate amiche e ci fer-

miamo spesso a chiacchierare assieme e a condividere

qualche confi denza.

Da loro riceviamo tanto, da noi ricevono un sorriso, una

parola, un piccolo servizio come portare i giornali o il

caffè a chi lo desidera a fi ne pranzo.

Mesi fa ho conosciuto Lorenzo, un giovane down dal

cuore buono e generoso che si è scontrato con un per-

corso di malattia. Lorenzo è un ragazzo forte, sportivo,

simpatico e ogni giorno di degenza indossa una maglietta

diversa con scritte che ricordano i luoghi e le gare cui

ha partecipato. Infatti Lorenzo fa parte dell’Associazio-

ne ASPEA di Padova dove gareggia nella disciplina del

nuoto e della dance ability e ne è particolarmente fi ero.

Mi ricorda la mamma che in tutte le gare, anche se non

taglia il traguardo per primo, Lorenzo esulta da grande

vincitore sprigionando la sua grande felicità.

Durante i lunghi periodi di ricovero non l’ho mai sentito

lamentarsi e, nonostante le cure a volte non siano legge-

re, Lorenzo è sempre tranquillo. Quando entro nella sua

stanza per chiedergli cosa preferisce a fi ne pranzo, lui si

diverte a cambiare ogni giorno bevanda e quando gliela

porto mi ringrazia sempre con un grande sorriso.

Alcune volte mi capita di chiamarlo con un nome diverso

e lui, sempre molto attento, mi dice che è Lorenzo e non

Claudio, così ci facciamo una bella risata.

In questo periodo Lorenzo è un po’ dispiaciuto per non

poter gareggiare e allenarsi, ma ha tanta fi ducia che tutto

passi presto, così potrà ricominciare.

La mamma di Lorenzo passa ore e ore accanto al fi glio,

riposando in una poltrona e indossando sempre ma-

scherina, soprascarpe e camice lungo per salvaguardare

Lorenzo e chi è in stanza con lui. L’amore di mamma e

papà è infi nito e con molta semplicità continuano giorno

dopo giorno la loro grande mansione, essere genitori

speciali.

Grazie Lorenzo per averci insegnato ad affrontare la ma-

lattia non lamentandoti mai, noi che per qualsiasi cosa,

anche banale, siamo abituati a lamentarci sempre.

Una volontaria

Testimonianze

LORENZO, CAMPIONE DI NUOTO …E NON SOLO

L’esultanza di Lorenzo dopo una gara

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I piccoli amici dell’AIL

Lettera di Mariasole nel giorno del suo battesimo

Cari nonni, zii e amici, oggi per me è un giorno davvero speciale perché mamma e papà mi accompagnano ad entrare nel-la comunità cristiana, ricevendo il sacramento del Battesimo.Sono ancora troppo piccolina e, per ora, questa scelta viene compiuta dai miei genitori che deside-rano ringraziare tutti voi partecipi a questo nuovo inizio. Io non lo so ancora ma Gesù, che mi ac-compagnerà nel mio percorso di Fede, ha guidato mamma e papà a donare un aiuto all’AIL. Sono certa che condividerete la loro decisione.Con tanto affetto, Mariasole

M

ar

iasole

… e nonno Franco il suo nipotino Filippo

Filippo

Nonno Alfredo Tonon (Funes) è felice di presentarvi

la sua splendida e furba nipotina

Jasmine nata il 28 agosto 2009nanananatatatata ii i il l l 228 ag

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15

I piccoli amici dell’AIL

Anche i genitori

dei gemellini Fabio e Diego Gava

hanno accompagnato

il battesimo con un gesto

di sensibilità nei confronti della nostra

associazione.

L’AIL ringrazia.

Fabio e DiegoFabio e Diego

Ringraziamo tutti coloro che ci sostengono

nelle nostre iniziative,

in particolare quanti hanno contribuito

all’ultima edizione della

Marcia lungo il Codolo

Un grazie particolare al vulcanico

Severino Manente ed a quanti collaborano con la sua orchestra

nell’annuale serata a favore dell’AIL

Nel giorno della nostra prima comunione abbiamo desiderato fare anche noi la no-stra parte, ricordando chi non può avere una vita serena. Ringraziamo i nostri ge-nitori per averci insegnato ad apprezzare tutto quello che la vita ci può dare e ad aiutare chi è nel bisogno.

Alessandro e Giulio

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Dai Gruppi

Oltre 1500 persone hanno fatto da degna cornice alla

partita tenutasi a scopo benefi co venerdì sera 21 maggio,

allo stadio comunale di Pieve di Soligo, conclusasi con un

imparziale 3 a 3, tra la squadra della Nazionale Calcio TV,

nella quale giocavano molti tra i nomi più famosi della

televisione italiana, e la squadra composta dai giornalisti

veneti “TV Pressing”.

Il calcio d’inizio è stato dato dal sindaco di Pieve di Soligo

Fabio Sforza. L’incontro è stato molto movimentato e

la squadra dei giornalisti è passata dopo pochi minuti in

vantaggio, segnando a breve distanza di tempo ben tre

reti molto spettacolari, due ad opera di Marco Bonet ed

una con Roberto Laurentini. Durante il secondo tempo,

i giocatori della Nazionale Calcio Tv, sono riusciti a ri-

scattarsi e segnare anche loro tre reti, due ad opera del

popolarissimo Giancarlo Fabrizio, il famoso “Vespone” di

Striscia la Notizia, ed una su tiro di Marco Anelli, del duo

Gemini, chiudendo così l’incontro in parità. La manifesta-

zione, voluta dall’assessore allo sport di Pieve, Salvatore

Cauchi, con l’appoggio di tutta l’amministrazione comu-

nale e di tutte le società sportive della zona, è stata ot-

timamente organizzata sotto ogni punto di vista, grazie

anche alla partecipazione degli sbandieratori e tamburini

della Dama Castellana di Conegliano, dei carabinieri della

locale stazione, vigili urbani, protezione civile, gruppo alpi-

ni, carabinieri in congedo e di molti volontari.

Il Gabibbo e Moreno Morello, con la loro straordinaria

simpatia ed incomparabile professionalità, hanno saputo

intrattenere il pubblico, formato non solo da adulti ma

anche da tanti bambini. Il ricavato della manifestazione

è stato interamente devoluto all’Associazione Viezzer di

Soligo ed all’AIL di Pieve.

Diego Berti

CALCIO, MORENO MORELLO, IL GABIBBO

E TANTA GENEROSITÀA PIEVE DI SOLIGO

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Dai Gruppi

Il Comune di Follina in collaborazione con il Gruppo AIL “Giuliano De Mari” e Collettiva di Ricerca Teatrale, hanno organizzato il 13 aprile 2010 una serata pro AIL, presso il Teatro Careni di Pieve di Soligo.“Roma ore 11”, questo il titolo dello spettacolo che ha riscosso un grande successo, grazie alla fantastica inter-pretazione delle ragazze della compagnia teatrale Miti

Pretese, quattro attrici-registe che magistralmente hanno saputo in-terpretare un fatto di cronaca av-venuto a Roma nel gennaio 195: il crollo di una palazzina dove si trovavano più di 200 giovani don-ne accorse per un annuncio di la-voro.Volevamo ringraziare di cuore Sandra Toffolatti, Manuela Man-dracchia, Mariangeles Torres e Al-via Reale (la compagnia tutta al femminile Miti Pretese) per la loro disponibilità e sensibilità nei con-fronti della nostra associazione e tutti coloro che ci hanno sup-portato per la buona riuscita della serata. Un grazie anche a tutte le persone che numerose sono ac-

corse al Teatro Careni a vedere questo bellissimo spet-tacolo e che rispondono sempre con grande generosità alle iniziative dell’AIL.

Gruppo AIL Giuliano De Mari Follina

“ROMA ORE 11”

Ringraziamo i simpaticissimi alunni della 4 B e 4 C, e naturalmente i loro insegnanti, della Scuola Primaria di San Fior

per la loro sensibile attenzione nei confronti della nostra Associazione.

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Ancora una volta la gente ha dimostrato tanta generosità partecipando nella 10.ma serata per l’AIL alla cena della selvaggina a Camino di Oderzo.230 i partecipanti a degustare quello che i nostri amici di Camino avevano cucinato.Ancora una volta ringraziamo i nostri amici cacciatori (speriamo che continuino anche in futuro) che ci dona-no la selvaggina e da quest’anno anche il signor Corazza Enzo di Jesolo, di cui abbiamo apprezzato la grande gene-rosità. Un grazie di cuore al gruppo festeggiamenti S. Bar-tolomeo per la disponibilità nel lavorare, al loro parroco per averci permesso di usare la struttura parrocchiale, a

Il 29 maggio a Monastier è stata organizzata la sesta edi-zione della cena per l’AIL.Preceduta dalla S. Messa, la serata ha visto una grande partecipazione ed è riuscita nel migliore dei modi, gratifi -cando il nostro impegno.Ci fa sempre piacere ringraziare gli amici di Camino per lo spiedo, i giovani di Monastier che hanno servito in sala, gli amici della pastasciutta e delle patate, le signore per i buonissimi dolci fatti in casa, le ditte che hanno contribu-ito con il loro generoso intervento all’allestimento della cena e della lotteria.

chi ha contribuito alla ricchezza della lotteria ed a tutti i partecipanti che ci hanno permesso di raggiungere una buona somma che, come sempre, è stata interamente devoluta all’AIL.Grazie.

Gruppo AIL Camino di Oderzo

La presenza di quasi 500 persone ha permesso di devol-vere alla nostra Associazione un signifi cativo contributo.Nel corso della serata, con Sonia e Marina abbiamo ri-cordato Vittorio Bona, nostro carissimo amico e collabo-ratore da diversi anni nell’AIL, venuto a mancare improv-visamente pochi mesi prima.Non fi niremo mai di essere riconoscenti alla nostra pre-sidente Signora Teresa per tutto quello che ha fatto e che farà per l’AIL, facendone uno scopo di vita.

Gruppo AIL Monastier

LA TRADIZIONALE CENA PRO

SPIEDO GIGANTE

A MONASTIER

Dai Gruppi

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Dai Gruppi

Anche quest’anno i volontari AIL di Tempio di Ormelle hanno fatto la loro parte, affi ancati dall’impegno generoso, umile e silenzioso di tanti amici. L’impegno di chi sa di portare amore ed aiuto a coloro che sono colpiti dalla Leucemia, la speranza che la ricerca riuscirà un giorno a debellare questa malattia.

Finora avevamo sempre parlato di Alpini… Finora avevamo sempre parlato di Alpini…

Anche i Marinai sostengono l’AIL.Anche i Marinai sostengono l’AIL. Ringraziamo i Marinai d’Italia della Sezione di Casale sul Sile, Ringraziamo i Marinai d’Italia della Sezione di Casale sul Sile,

da anni generosamente vicini alla nostra Associazione.da anni generosamente vicini alla nostra Associazione.

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Dai Gruppi

Siamo arrivati alla quarta edizione della Maratona Estate Danza - In loving memory of Norma, organizzata a Monte-belluna dall’“Accademia dello Spettacolo Danza Lirica” di Cristina Panizzo e Pier Velo, in ricordo della cara mamma della direttrice artistica.Poiché il 20 giugno era una giornata grigia e piovosa, la manifestazione non si è potuta svolgere come gli scor-si anni al Parco Manin, ma è stata trasferita al Palasport “Omar Frassetto”. Ciononostante la partecipazione è sta-ta molto numerosa ed entusiasta, con grande soddisfazio-ne degli organizzatori e dei partecipanti, provenienti da

tutto il Nordest.Si è trattato di una vera e propria maratona: 12 ore continue di balletti e coreografi e che han-no visto succedersi sul palco ben 25 scuole e 4 compagnie di dan-za. La giornata si è poi conclusa con le esibi-zioni di artisti di livello

nazionale, tra cui la più nota è cer-tamente Anbeta Toromani, stella della trasmissione televisiva “Amici” di Maria De Fi-lippi.Rivolgiamo un sin-cero grazie a tutti i partecipanti e un ringraziamen-to particolare a Cristina, organizzatrice precisa ed instancabile, che devolve tutto l’incasso delle offerte ricevute per questo eccezionale evento all’AIL.Vi aspettiamo numerosi anche il prossimo anno.

LA MARATONA DI DANZA PER L’AIL

L’esibizione di Anbeta

Cristina e Andrea, presentatori della manifestazione

E’ stata una piacevole sorpresa ricevere una telefonata che mi comunicava la necessità di essere presente a Ca-erano sabato 28 agosto per il concerto di un giovane gruppo musicale locale che presentava il suo disco e vo-leva dare il suo contributo all’AIL.Sabato verso le 19.30 nel parco di Villa Benzi abbiamo conosciuto Luca, Ire e Manu, membri del gruppo Strazza Style Family ed ascoltato la loro musica.E’ un album giovane, divertente e positivo, in gergo dia-lettale, nato, come scrivono gli stessi autori, “per puro divertimento, un modo per stare insieme e suggellare un’amicizia”.

Auguriamo un grande suc-cesso a questi ragazzi, che speriamo di poter ascolta-re in uno dei nostri prossi-mi eventi.Luca, Ire e Manu non han-no deciso di devolvere all’AIL solo una parte, ma l’intero ricavato delle offerte che riceveranno per il loro cd.Complimenti ragazzi, avete davvero un cuore grande!Sinceramente grazie.

Stefania FasoloGruppo AIL Montebelluna

ANCHE I GIOVANI PENSANO ALL’AIL

Il cd della Strazza Style Family

Stefania Fasolo con due componenti della Band

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Dai Gruppi

Sabato 5 e domenica 6 giugno, a Vittorio Veneto, in Piazza Giovanni Paolo I si è svolto l’ormai consueto concerto ROCK 4 AIL 2010.In questa felice occasione i numerosi gruppi che si sono succeduti sul palco sono riusciti a trasmettere molteplici emozioni al foltissimo pubblico presente.Durante la serata sono stati inoltre raccolti fondi da destinare all’acquisto di un ecografo che verrà donato all’Ospedale di Vittorio Veneto.L’iniziativa quindi è stata senza dubbio positiva non solo perché ha coinvolto un pubblico di ogni età, offrendo musica di tutti i generi, ma anche perché ha reso possibi-le una cospicua raccolta di offerte. Grazie a queste sarà

Nonostante la crisi economica, il gruppo AIL di Cordi-gnano è stato gratifi cato da grandi risultati nelle cam-pagne Stelle di Natale 2009 e Uova di Pasqua 2010. Le persone del paese hanno risposto alla grande aderendo

possibile dotare l’ospedale cittadino di un macchinario all’avanguardia, che non verrà utilizzato solo dalle per-sone malate ma da tutti coloro che si recheranno per accertamenti presso il reparto di ginecologia.Il gruppo AIL di Vittorio Veneto desidera perciò ringra-ziare l’Amministrazione Comunale e i gruppi giovanili, che si sono mobilitati perché il concerto potesse aver luogo, i gruppi stessi, che si sono esibiti, e tutto il pubblico presente che, mai come quest’anno, ha contribuito tanto generosamente all’iniziativa.

Gruppo AIL Vittorio Veneto

con generosità alle nostre iniziative.Il gruppo si è rinnovato, è aumentato di numero, ha ri-trovato energie un po’ assopite e si avvale ora di un bel gazebo luminoso, pieno di colori e di vita, come sempre

succede dove, nel segno dell’amicizia, si rinnovano momenti di impegno gratuito e segni di generosità. Un grazie a tutto il gruppo, ai cittadini del Comune di Cordignano, all’Amministra-zione Comunale, ai parroci che ci hanno sostenuto e ad Annalisa, Rita e Giorgio che ci hanno aiutato logisticamente.Come referente dell’AIL di Cordignano desidero poi ringraziare Duilio, Romina, Piero, Elena, Gina e gli aiutanti spontanei di Villa di Villa. Come e più di sempre, ritro-varci per le campagne dell’AIL è stato un momento davvero gioioso e un’occasione per donare un po’ del nostro tempo a chi ne ha più bisogno.

Matteo Ghirardi Gruppo AIL Cordignano

IMPEGNO, AMICIZIA E GRANDI NUMERI

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Dai Gruppi

Sabato 4 settembre è stata una giornata memorabile per il mondo del calcio a 5 della Sinistra Piave, una giornata in cui i cuori e le intenzioni di 24 formazioni dilettantistiche si sono uniti per ricordare un ragazzo che ha insegnato a molte persone il signifi cato della frase “NON ARREN-DERSI MAI”. Federico Cimitan, classe 1983, ex giocatore di Gorghense, Opitergina e Basalghelle, prematuramente scomparso l’anno scorso a causa della leucemia, è stato il protagonista indiscusso di questa giornata sportiva, svol-tasi nel segno dell’amicizia e della benefi cenza a favore dell’AIL.Ventiquattro formazioni si sono date appuntamento presso gli impianti sportivi parrocchiali di Navolè di Gor-

go al Monticano per ricordare la gioia di vivere e l’inesau-ribile passione per il calcio di un ragazzo che non voleva tristezza attorno a sé. Con la presidente dell’AIL, Teresa Pelos, era presente la signora Bruna Del Piero, mamma del campione bianco-nero Alessandro, che ci ha donato una maglia autografata dal fi glio, messa in palio assieme ad altre divise di grandi squadre (tra cui Inter, Milan, Roma, Lazio, Udinese, Bre-scia, Hellas Verona e Treviso) nella nostra lotteria.Otto gironi da 3 squadre ciascuno, quarti e semifi nali hanno creato la scrematura per giungere all’attesa fi nale tra Gorghense e Rappresentativa Ponte che ha visto la formazione di casa in maglia biancorossa trionfare per 5 a 4. Stesso risultato per la meravigliosa quanto combat-tuta fi nalina, dove la Tarcento 94 è uscita vincitrice contro la Euromed Team di San Polo di Piave. Ma il vero vincitore di questo torneo è stato l’impegno messo da tutti i partecipanti per ricordare un grande amico come Federico Cimitan e per condividere an-che con le persone che non lo hanno conosciuto il suo esempio di vita.L’appuntamento è per l’anno prossimo, nella speranza che anche voi, incuriositi da queste poche righe, possiate venire a condividere con noi lo stile che Fede ci ha tra-smesso.Un grande ringraziamento alla famiglia Cimitan (non vi ringrazieremo mai abbastanza), al G.S. BiancoAzzurro di Navolè per la straordinaria accoglienza e a tutti quelli che hanno contribuito per la buona riuscita del torneo.

Gli organizzatori

UN TORNEO DI CALCIO NEL RICORDO DI UN GRANDE AMICO

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Per info www.ail.it

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In Ricordo

Antonio Garbi

Figura indimenticabile.

I tuoi familiari ti ricordano

con immenso affetto.

Ricordando chi ci ha lasciatoMaria Paola Venturin in Masiero “La carità non abbia fi nzioni,amatevi gli uni e gli altri,siate lieti nella speranza,forti nella tribolazioneperseveranti nella preghiera,solleciti per la necessità dei fratelli,premurosi nell’ospitalità”.

Michela Fedalto in Gobbo In te c’è qualcosa

che mai può mancare in chi

vuol entrare nel Regno dei Cieli.

Al Cielo sono destinati quanti

sono semplici come i bambini,

quanti come loro sono pieni

di fi ducioso abbandono,

ricchi di bontà e puri.

Virginio Posocco ...a noi che restiamorimane il piacevole compitodi tener vivo,

nella fede e nella speranza,il tuo esempio di marito,padre, nonno, fratello,zio, parente ed amico.

Roberto Tottolo Grazie di cuore per tutto quello che hai fatto per noi, per l’amore che avevi per tutto il creato, per gli animali, la natura, i tuoi campi, i raccolti...Mamma si ricorda quando tu, dopo aver raccolto i frutti della terra, ti sei inginocchiato e abbracciando il raccolto, hai alzato gli occhi al cielo, per ringraziare il Signore, per le cose meravigliose che ti aveva donato.Grazie per la tua grande voglia di vivere, malgrado tutti gli ostacoli che le sofferenze della vita quotidianamente ti facevano affrontare.Grazie per averci insegnato ad accettare tutto con dignità e forza.Nell’ultimo anno la tua croce è diventata sempre più pesante e dura, ma la tua forza, di andare sempre avanti, non è mai venuta meno.Ogni giorno non mancavi di recitare il Santo Rosario e di pregare il Signore che hai sempre amato così tanto.Grazie per i tuoi insegnamenti, per la tua intelligenza, saggezza, semplicità, generosità verso tutti i bisognosi e i missionari.Grazie per la tua umiltà, per il tuo sorriso, per la tua voce forte, calda e squillante, che riempiva la casa e i nostri cuori.Ci manchi tantissimo, ma il tuo ricordo resterà per sempre in noi.Ti vogliamo un mondo di bene, per sempre.

Tua moglie e le tue fi glie

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Silvano Meneghel Ci hai donato tanto. Durante la tua esistenza ci hai insegnato con amore e semplicità l’importanza dell’onestà e il rispetto per la vita e per gli altri.Durante la tua malattia hai saputo affrontare con coraggio quello che ti stava capitando, senza mai far pesare la tua sofferenza su chi ti stava accanto.E proprio in questo cammino così avverso sei riuscito, giorno dopo giorno, a crearti una tua personale quotidianità ricca e dignitosa, che ti ha permesso di vivere ancora momenti felici e di donare ancora molto come marito, padre, nonno e amico.Ora che non ci sei più, il tuo ricordo e il tuo sorriso resteranno sempre vivi nei nostri cuori.

Tua moglie Anna e le tue fi glie Martina e Serena

Vanda Tosato in Franzeggiato Il tuo cuore lo portiamo con noi,

non ce ne divideremo mai,

dove andiamo noi vieni anche tu.

Grazie Vanda per tutto l’amore,

la forza e l’ottimismo che hai

saputo infondere in ogni momento

della nostra vita insieme.

Con tutto il nostro amore,

tua fi glia Francesca e tuo marito Roberto

Gianfranco Tonello

Ciao Leone,così mi piaceva chiamarti con quel sorriso che mai dimenticherò.Sei stato un leone, per quella forza che avevi nell’affrontare tutto senza far pesare niente a nessuno, soprattutto durante la malattia, hai dimostrato un’umiltà e un coraggio che mi fa male sapere che è andata così.Ora ti chiedo di dare un bacio alla mamma, che sicuramente è al tuo fi anco e proteggerla come solo tu sai fare. Da lassù sorridetemi tutti i giorni e datemi la forza per continuare una vita terrena serena, sapendo che voi camminate con me!Vi voglio bene, la vostra Francesca

Romano Livio Tienimi, Signore,nel tuo amoree nel tuo cuorecosì come vuoi,e fa’ che tutti dimorino nel mio.

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Maria Teresa Brisotto La sua mancanza ha lasciato un vuoto incolmabile nella nostra famiglia, ma lei ci ha lasciato detto di amarci SEMPRE e di aiutare, come possiamo, la “nostra” associazione AIL per ricambiarne il sostegno ricevuto.

Mario, Vania e Roberta

Vittorio Bona Possa io essere un protettore per coloro che ne sono privi e una guida per chi viaggia lungo una via.Possa io essere un ponte, una barca o una nave per coloro che desiderano attraversare le acque.Possa io essere un’isola per coloro che cercano la terraferma e una lampada per coloro che anelano alla luce.Possa io essere un giaciglio per coloro che desiderano riposo e un servitore per coloro che ne vogliono uno.Possa io essere una gemma che esaudisce i desideri, un vaso della fortuna, mantra potenti, medicine prodigiose.Possa divenire un albero che soddisfa i desideri e una mucca dell’abbondanza per il mondo.Proprio come lo spazio, la Terra e gli altri grandi elementi, possa io essere un sostegno per la vita delle innumerevoli creature. (Gautoma Buddha)

Gianluca e Marilisa

Laura Granziol Ti abbiamo sempre amato e te ne diamo la prova,

prima di amarti

non abbiamo mai vissuto pienamente...

Sempre ti ameremo

e questo continuerà ad essere

il nostro argomento di vita,

l’amore è vita

e la tua vita ha qualcosa di immortale.

papà, mamma e Sara

Gianni Falischia Mio adorato Gianni

un crudele destino ha voluto

separarci senza darmi neppure

il tempo per un ultimo abbraccio,

ma non ha spezzato il fi lo d’amore

che ci univa e ci unirà per sempre

oltre la morte. La tua mamma

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Federico Coghetto L’AMORE NON SVANISCE MAI (di Charles Peguy) La morte non è niente, io sono solo andato nella stanza accanto.Io sono io. Voi siete voi.Ciò che ero per voi lo sono sempre.Parlatemi come mi avete sempre parlato.Non usate un tono diverso.Non abbiate l’aria solenne o triste.Continuate a ridere di ciò che ci faceva ridere insieme.Sorridete, pensate a me, pregate per me.Che il mio nome sia pronunciato in casa come lo è sempre stato.Senza alcuna enfasi, senza alcuna ombra di tristezza.La vita ha il signifi cato di sempre.Il fi lo non si è spezzato.Perché dovrei essere fuori dai vostri pensieri?Semplicemente perché sono fuori dalla vostra vita?Io non sono lontano, sono semplicemente dall’altro lato del cammino.E’ stato un periodo breve, ma suffi cientemente lungo, per avere avuto tante dimostrazioni di affetto, di aiuto, di collaborazione attiva, da giovani, da amici, da amici di amici, da colleghi.Una presenza corale che non ha permesso di vincere la malattia, ma è stata una grande e reciproca lezione di vita.Noi, che pur continuiamo appesantiti il viaggio della vita, vogliamo dire uno straordinario grazie a tutti coloro che ci hanno sostenuto.

Chiara Giancarlo Elisa Coghetto

Antonietta Precoma Persona umile e buona, disponibile ai bisogni altrui,

affezionata al suo lavoro e legata alla sua famiglia.

La malattia l’ha colta di sorpresa, ha sempre cercato

di affrontare la situazione con dignità

e consapevolezza, ma il Signore l’ha voluta con sé

in breve tempo lasciando un vuoto incolmabile

in famiglia e in tutti coloro che la stimavano.

La famiglia ringrazia l’AIL Treviso, il Reparto

di Ematologia e il Day Hospital.Il marito e i fi gli

Bottacin Lucia Il sole accende i ricordi,ricordi che se ne vanno pianoma che nel mio cuoreper sempre rimarranno.

Tuo marito Dino

Ricordiamo anche Bianchin Giorgio

Piovesan Corrado

Daldevit Guido

Saran Norma

De Faveri Ivan

Chies Umberto

Trubian Maria

Toè Valter

Selvestrel Giovanni

Gava Alcide

D’Agostin Raffaele

Sartor Luciano

Della Pietra Malio

Gaiotti Mariano

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Quando non riesco a dormire,chiudo gli occhi parlo con Dio.

Quando non riesco a dormire,chiudo gli occhi parlo con il mio migliore amico.

Quando non riesco a dormire,chiudo gli occhi e guardo la fi nestra della vita.

Quando non riesco a dormire,chiudo gli occhi e dalla montagna guardo l’infi nito.

di Marco Scantamburlo un poeta che non è più tra noi

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10, 11, 12 dicembre 2010