Di Tollo. Pof

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Organizzare il Organizzare il cambiamento cambiamento [Modulo: Il dirigente scolastico nell’attuale quadro di [Modulo: Il dirigente scolastico nell’attuale quadro di sistema] sistema] Antonio d’Itollo Antonio d’Itollo Dir. Tecn. USR Puglia Bari Dir. Tecn. USR Puglia Bari Bari, S.M.S. “San Nicola2 maggio 2007

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Organizzare il Organizzare il cambiamentocambiamento[Modulo: Il dirigente scolastico nell’attuale quadro di sistema][Modulo: Il dirigente scolastico nell’attuale quadro di sistema]

Antonio d’ItolloAntonio d’Itollo

Dir. Tecn. USR Puglia BariDir. Tecn. USR Puglia Bari

Bari, S.M.S. “San Nicola”2 maggio 2007

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La mente non ha bisogno, comeLa mente non ha bisogno, comeun vaso, di essere riempita ma,un vaso, di essere riempita ma,piuttosto,come legna, di una piuttosto,come legna, di una scintilla che l’accenda e v’infonda scintilla che l’accenda e v’infonda l’impulso e un amore ardente perl’impulso e un amore ardente perla verità.la verità.

[ Plutarco[ Plutarco, , L’arte di ascoltareL’arte di ascoltare ]]

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La scuola cambia: perché…La scuola cambia: perché… Nel titolo del mio intervento ci sono Nel titolo del mio intervento ci sono due temidue temi:: 1. 1. una presa di posizioneuna presa di posizione::

la la scuola cambiascuola cambia, , O dovrebbe O dovrebbe sforzarsisforzarsi di cambiare verso di cambiare verso assettiassetti e e

risultatirisultati ancor più positivi degli attuali. ancor più positivi degli attuali.

Il cambiamento, però, Il cambiamento, però, non sempre è graditonon sempre è gradito, perchè , perchè mette in discussione equilibri e modi di agire che mette in discussione equilibri e modi di agire che una persona ha costruito nel corso dell’intera vita, una persona ha costruito nel corso dell’intera vita, nel nostro caso non solo professionale. nel nostro caso non solo professionale.

2. L’altro tema riguarda 2. L’altro tema riguarda l’l’organizzazioneorganizzazione. .

Prendo atto che parlare di organizzazione a scuola Prendo atto che parlare di organizzazione a scuola non è più una brutta parola, come fino a qualche non è più una brutta parola, come fino a qualche anno fa, quando parlarne sembrava equivalere a anno fa, quando parlarne sembrava equivalere a sposare la sposare la cultura aziendalecultura aziendale e volerne trasporre e volerne trasporre meccanicamente [meccanicamente [e a tortoe a torto] nella scuola i modi di ] nella scuola i modi di agire. agire.

Questo secondo tema, che si incrocia con il primo, Questo secondo tema, che si incrocia con il primo, chiama in causa tutti voi.chiama in causa tutti voi.

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Quale ruolo per la scuola nella Quale ruolo per la scuola nella società società

della conoscenzadella conoscenza

La scuola [La scuola [non solo quella italiananon solo quella italiana] si trova oggi in una ] si trova oggi in una rischiosa situazione di stallo:rischiosa situazione di stallo:

è una istituzione cheè una istituzione che trasmette culturatrasmette cultura da una generazione da una generazione all'altra,all'altra,

che garantisceche garantisce continuità e stabilitàcontinuità e stabilità nel tempo, nel tempo,

comecome organo di riproduzioneorgano di riproduzione della società stessa, per della società stessa, per riuscire nei suoi scopi "conservativi", dovrebbe evitareriuscire nei suoi scopi "conservativi", dovrebbe evitare fluttuazioni troppofluttuazioni troppo rapiderapide nell'incorporare e trasmettere nell'incorporare e trasmettere novitànovità

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la scuola deve la scuola deve farsi carico di interagire - con dinamismo farsi carico di interagire - con dinamismo propositivo - con ilpropositivo - con il territorioterritorio,, e di e di accogliere le sollecitazioni accogliere le sollecitazioni culturaliculturali provenienti dalla provenienti dalla comunitàcomunità, ,

Altrimenti rischia una pericolosaAltrimenti rischia una pericolosa marginalizzazionemarginalizzazione

Anche tenendo conto della tecnologia che oggi incide a fondo Anche tenendo conto della tecnologia che oggi incide a fondo sulla nostra cultura e sulla stessa epistemologiasulla nostra cultura e sulla stessa epistemologia [[G. Longo, G. Longo, Informatica, cultura e apprendimento, Informatica, cultura e apprendimento, inin Dossier: Strumenti per Dossier: Strumenti per la scuolala scuola. ITER. Ist. Treccani, a. II, n. 6 (sett.-dic.‘99].. ITER. Ist. Treccani, a. II, n. 6 (sett.-dic.‘99].

di qui ildi qui il nodo della formazionenodo della formazione, , centrale in tutte le società centrale in tutte le società avanzateavanzate [[Libro Bianco Istruzione U.E., Bruxelles, 1996Libro Bianco Istruzione U.E., Bruxelles, 1996]]

per dominare ilper dominare il cambiamentocambiamento occorronooccorrono conoscenzeconoscenze approfonditeapprofondite e specifiche abilitàe specifiche abilità ( (skillsskills))

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Non solo libri nella scuola del nuovo Non solo libri nella scuola del nuovo millenniomillennio

Negli anni ’90 c’è stata l’esplosione di nuovi elementi nel mondo Negli anni ’90 c’è stata l’esplosione di nuovi elementi nel mondo dell’informazione e della formazione:dell’informazione e della formazione:

1.1. La La conoscenzaconoscenza si raggiunge non più solo sui libri ma sui media si raggiunge non più solo sui libri ma sui media audiovisivi e informatici con:audiovisivi e informatici con:

costi sempre più bassicosti sempre più bassi eccezionale velocità di aggiornamentoeccezionale velocità di aggiornamento maggiore funzionalità ai bisognimaggiore funzionalità ai bisogni impressionante presa sul pubblicoimpressionante presa sul pubblico

2.2. È la crisi quello che U. Eco chiama È la crisi quello che U. Eco chiama canone occidentalecanone occidentale,, l’ossatura della vecchia biblioteca e dunque anche della BS,l’ossatura della vecchia biblioteca e dunque anche della BS,

1.1. Il mondo del “privato” si è subito adeguato, la scuola aspetta… …Il mondo del “privato” si è subito adeguato, la scuola aspetta… …

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- Questo perché, oggi, raggiungere le fonti primarie dei saperi e Questo perché, oggi, raggiungere le fonti primarie dei saperi e dell’informazione significa:dell’informazione significa:

1.1. mettere in discussione il mettere in discussione il monopoliomonopolio del supporto cartaceo, del supporto cartaceo,2.2. moltiplicare le moltiplicare le competenzecompetenze di accesso ai diversi media, di accesso ai diversi media,3.3. orientarsiorientarsi in sistemi in sistemi non canonicinon canonici di organizzazione della di organizzazione della

conoscenza,conoscenza,4.4. elaborare criteri di elaborare criteri di selezioneselezione su tipologie di documenti non su tipologie di documenti non

usuali.usuali.

Compito dei docenti – è Compito dei docenti – è ancheanche insegnare ad accedereinsegnare ad accedere e a e a muoversi agevolmente nell’immenso mondo della conoscenza, muoversi agevolmente nell’immenso mondo della conoscenza, facilitarefacilitare l’uso dei saperi in continua evoluzione l’uso dei saperi in continua evoluzione

Compito dei docenti è guidare gli alunni della cabina delle carte Compito dei docenti è guidare gli alunni della cabina delle carte marine, fare in modo che non naufraghino marine, fare in modo che non naufraghino [J. London, [J. London, Martin EdenMartin Eden]]

… … e questo non è più il loro ruolo tradizionale…e questo non è più il loro ruolo tradizionale…

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L’organizzazione a scuola L’organizzazione a scuola

e e

della scuola …della scuola …

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In realtà utilizziamo il punto di vista organizzativo ogni volta che dobbiamo decidere In realtà utilizziamo il punto di vista organizzativo ogni volta che dobbiamo decidere un corso d’azione in rapporto a certi scopi, come, ad, esempio, anche il semplice un corso d’azione in rapporto a certi scopi, come, ad, esempio, anche il semplice presentarsi puntuali qui oggi pomeriggio alle 16.00. presentarsi puntuali qui oggi pomeriggio alle 16.00.

Oppure quando si tratta di stabilire dei Oppure quando si tratta di stabilire dei ruoliruoli e le e le relazionirelazioni tra di essi. tra di essi.

Qualcuno, un po’ per scherzo, considera Qualcuno, un po’ per scherzo, considera Menenio AgrippaMenenio Agrippa [si, proprio quello [si, proprio quello dell’apologo del corpo e delle membra]dell’apologo del corpo e delle membra] il primo il primo organizzativistaorganizzativista della storia, della storia,

il suo apologo spiega che ciascuna parte del corpo svolge il proprio ruolo, e che da il suo apologo spiega che ciascuna parte del corpo svolge il proprio ruolo, e che da sola è insufficiente: lo stomaco senza le braccia resterebbe vuoto, ma anche le sola è insufficiente: lo stomaco senza le braccia resterebbe vuoto, ma anche le braccia senza lo stomaco non sarebbero più alimentate. braccia senza lo stomaco non sarebbero più alimentate.

Oggi gli studi sull’organizzazione permettono di individuare due grandi accezioni di Oggi gli studi sull’organizzazione permettono di individuare due grandi accezioni di questo concetto: questo concetto: la struttura, ossia il la struttura, ossia il modomodo in cui un certo insieme è organizzato, in cui un certo insieme è organizzato, e il “e il “fare organizzazionefare organizzazione”, l’azione organizzativa. ”, l’azione organizzativa.

Poggiando su quali criteri si può fare organizzazione nella scuola che cambia? Poggiando su quali criteri si può fare organizzazione nella scuola che cambia?

Innanzitutto è importante capire la Innanzitutto è importante capire la cultura organizzativacultura organizzativa del contesto su cui si vuole del contesto su cui si vuole incidere, e poi individuare i punti su cui è necessario e possibile intervenire per incidere, e poi individuare i punti su cui è necessario e possibile intervenire per cambiarla. cambiarla.

Dico subito che non intendo percorrere una strada “normativa”: credo, ne Dico subito che non intendo percorrere una strada “normativa”: credo, ne abbiate abbastanzaabbiate abbastanza

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Perciò intendo il termine cultura in senso Perciò intendo il termine cultura in senso antropologicoantropologico (le rappresentazioni mentali, le (le rappresentazioni mentali, le credenze, i riti e i miti che si riflettono nei modi di agire credenze, i riti e i miti che si riflettono nei modi di agire di una comunità)di una comunità)

Negli Negli istituti comprensivi, istituti comprensivi, ad esempio,ad esempio, il problema di il problema di

dover passare da culture ad una cultura comune è dover passare da culture ad una cultura comune è evidente: evidente: basta osservare come spesso si dispongono spazialmente i basta osservare come spesso si dispongono spazialmente i

docenti dei diversi gradi di scuola quando sono in seduta docenti dei diversi gradi di scuola quando sono in seduta plenaria, con i maestri da una parte e i professori dall’altra. plenaria, con i maestri da una parte e i professori dall’altra.

In generale, qual è la cultura della scuola? In generale, qual è la cultura della scuola?

Proverò a tratteggiarne qualche aspetto generale sulla Proverò a tratteggiarne qualche aspetto generale sulla base di alcune teorie. base di alcune teorie.

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PRIMO ASPETTOPRIMO ASPETTO

consiste nel passaggio da una cultura burocratica ad una cultura consiste nel passaggio da una cultura burocratica ad una cultura ““adhocraticaadhocratica”. Le espressioni sono di H.Mintzberg, che classifica le ”. Le espressioni sono di H.Mintzberg, che classifica le organizzazioni in base ai meccanismi di coordinamento e di controllo. organizzazioni in base ai meccanismi di coordinamento e di controllo.

Nella cultura burocratica alle domande Nella cultura burocratica alle domande ““Che cosa si fa?”, Che cosa si fa?”, ““Come si risolve questo problema?” Come si risolve questo problema?”

in genere la risposta è in genere la risposta è ““Decide la norma, la legge”. Decide la norma, la legge”.

Una particolare cultura burocratica è quella denominata “Una particolare cultura burocratica è quella denominata “burocrazia burocrazia professionaleprofessionale”, il cui meccanismo di controllo consiste nella ”, il cui meccanismo di controllo consiste nella standardizzazionestandardizzazione delle caratteristiche degli addetti, ipotizzando che da delle caratteristiche degli addetti, ipotizzando che da questo consegua una questo consegua una garanziagaranzia circa le circa le prestazioniprestazioni e i e i prodottiprodotti. .

Un caso tipico sono i docenti, Un caso tipico sono i docenti,

Essi sono reclutati secondo una procedura che richiede il possesso di un Essi sono reclutati secondo una procedura che richiede il possesso di un certocerto titolo di studio e l’accertamento di titolo di studio e l’accertamento di determinatedeterminate conoscenze. conoscenze.

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Nella cultura adhocratica, invece, le soluzioni Nella cultura adhocratica, invece, le soluzioni organizzative sono individuate in modo dinamico e organizzative sono individuate in modo dinamico e flessibile, flessibile,

a seconda degli obiettivi e dei contesti, a seconda degli obiettivi e dei contesti,

appunto, “ad hoc”. appunto, “ad hoc”.

E’ questa la cultura più adeguata alla scuola E’ questa la cultura più adeguata alla scuola dell’autonomia, dell’autonomia,

che consiste soprattutto nella possibilità, e nella che consiste soprattutto nella possibilità, e nella responsabilità, di adottare soluzioni flessibili per quanto responsabilità, di adottare soluzioni flessibili per quanto riguarda i curricoli, l’organizzazione didattica, riguarda i curricoli, l’organizzazione didattica, l’organizzazione generale della scuola e l’uso delle l’organizzazione generale della scuola e l’uso delle risorse disponibili. risorse disponibili.

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13/02/2004 Antonio d'Itollo - Coord. Naz. Autonomia - MPI Roma

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La scuola dell’autonomia è:

•un sistema aperto

•organizzato a rete

La qualità dell’off erta f ormativa si realizza con:

•interscambio

•integrazione tra scuole e tra queste e il contestocontesto

Cioè:

•Sistema Formativo I ntegrato a reterete (art. 7, Reg.), necessario per:

•off erta f ormativa aggiuntivaaggiuntiva(art. 9, 10 Reg.)

•off erta f ormativa integrataintegrata(c. 10, art. 21, L. n. 59/ 97)

Le istituzioni scolastiche realizzano sia singolarmente sia singolarmente che in forme consorziateche in forme consorziateampliamenti dell’off erta f ormativa …

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SECONDO ASPETTOSECONDO ASPETTO

Un secondo contributo utile proviene da Un secondo contributo utile proviene da G. MorganG. Morgan [ [Images. Le metafore Images. Le metafore dell’organizzazionedell’organizzazione]]

Morgan individua nove metafore: tra queste TRE mi sembrano Morgan individua nove metafore: tra queste TRE mi sembrano significative rispetto al tema che stiamo trattando. significative rispetto al tema che stiamo trattando.

1. 1. la macchina.la macchina. C’è chi pensa all’organizzazione come ad un sistema in cui ogni C’è chi pensa all’organizzazione come ad un sistema in cui ogni ingranaggio fa la propria parte e, se si rompe, basta sostituirlo con il ingranaggio fa la propria parte e, se si rompe, basta sostituirlo con il pezzo giusto. pezzo giusto.

E’ una visione E’ una visione ottimisticaottimistica, perché, se le macchine sono costruite bene e , perché, se le macchine sono costruite bene e sono oggetto di una adeguata manutenzione, devono funzionare bene e sono oggetto di una adeguata manutenzione, devono funzionare bene e senza problemi. senza problemi.

Un formatore che ha operato recentemente nei corsi per i capi d’istituto ai Un formatore che ha operato recentemente nei corsi per i capi d’istituto ai fini del conferimento della qualifica dirigenziale, racconta che spesso ha fini del conferimento della qualifica dirigenziale, racconta che spesso ha incontrato dirigenti scolastici che pensano al incontrato dirigenti scolastici che pensano al dirigeredirigere come al guidare come al guidare una una Rolls RoyceRolls Royce su su un’autostrada a sei corsieun’autostrada a sei corsie completamente completamente liberalibera. .

la realtà e ben diversa, non sembra esistere un mestiere senza problemi. la realtà e ben diversa, non sembra esistere un mestiere senza problemi.

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2. l’organismo2. l’organismo..

In questo caso le organizzazioni sono concepite come esseri viventi, che In questo caso le organizzazioni sono concepite come esseri viventi, che reagiscono attivamente all’ambiente. reagiscono attivamente all’ambiente.

3. l’arena.3. l’arena.

secondo cui l’organizzazione è come un campo in cui i vari gruppi secondo cui l’organizzazione è come un campo in cui i vari gruppi cercano di perseguire i propri interessi, lottando, negoziando e mediando cercano di perseguire i propri interessi, lottando, negoziando e mediando tra loro. tra loro.

Fare organizzazione nella scuola dipende anche dal tipo di Fare organizzazione nella scuola dipende anche dal tipo di ideaidea che si ha che si ha di essa. di essa.

Chi la vede come “Chi la vede come “arenaarena” probabilmente ” probabilmente farà organizzazionefarà organizzazione mediante le mediante le relazioni con i relazioni con i gruppi rappresentativi dei vari interessigruppi rappresentativi dei vari interessi; ;

chi la considera una “chi la considera una “macchinamacchina” definirà nei dettagli ruoli e compiti; ” definirà nei dettagli ruoli e compiti;

chi la concepisce come in “chi la concepisce come in “organismoorganismo” privilegerà il cambiamento come ” privilegerà il cambiamento come adattamento all’ambiente e cercherà il benessere interno per evitare stati adattamento all’ambiente e cercherà il benessere interno per evitare stati patologici e crisi di rigetto. patologici e crisi di rigetto.

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TERZO ASPETTOTERZO ASPETTO

Un terzo apporto alla comprensione della cultura della scuola è Un terzo apporto alla comprensione della cultura della scuola è quello di K. Weick, che ha introdotto il concetto di “organizzazione quello di K. Weick, che ha introdotto il concetto di “organizzazione a legame debole”. a legame debole”.

La scuola, come in genere tutte le organizzazioni in cui operano La scuola, come in genere tutte le organizzazioni in cui operano prevalentemente dei professionisti, è un tipico esempio di sistema prevalentemente dei professionisti, è un tipico esempio di sistema a legame debole, a legame debole,

In cui le relazioni tra i soggetti sono saltuarie e con scarsi effetti di In cui le relazioni tra i soggetti sono saltuarie e con scarsi effetti di reciprocità. reciprocità.

Nelle organizzazioni a legame forte, invece, i rapporti sono molto Nelle organizzazioni a legame forte, invece, i rapporti sono molto più stretti e vincolanti. più stretti e vincolanti.

Nelle organizzazioni a legame debole è più facile reagire Nelle organizzazioni a legame debole è più facile reagire all’ambiente all’esterno, in quanto la riduzione dei vincoli permette all’ambiente all’esterno, in quanto la riduzione dei vincoli permette reazioni veloci, reazioni veloci,

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TERZO ASPETTOTERZO ASPETTO

mentre in quelle a legame forte l’adattamento è più lento. mentre in quelle a legame forte l’adattamento è più lento.

In compenso le prime presentano maggiori problemi di In compenso le prime presentano maggiori problemi di coordinamento. coordinamento.

In conclusione, la scuola dell’autonomia si presenta come In conclusione, la scuola dell’autonomia si presenta come un’organizzazione a legame debole che dovrebbe provare a un’organizzazione a legame debole che dovrebbe provare a stringere qualche legame in più (ma non troppo), stringere qualche legame in più (ma non troppo),

poiché la libertà d’insegnamento garantita al singolo deve poiché la libertà d’insegnamento garantita al singolo deve armonizzarsi con l’identità di istituto che si definisce nel Pof, armonizzarsi con l’identità di istituto che si definisce nel Pof,

e comunque perché l’alunno ha diritto ad un percorso educativo-e comunque perché l’alunno ha diritto ad un percorso educativo-istruttivo unitario. istruttivo unitario.

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QUARTO ASPETTOQUARTO ASPETTO

Il quarto punto di vista concerne la questione Il quarto punto di vista concerne la questione apertura-chiusuraapertura-chiusura. .

L’estremo della chiusura è L’estremo della chiusura è la scuola-monastero la scuola-monastero o la scuola-torre d’avorio, o la scuola-torre d’avorio,

che persegue in modo che persegue in modo appartatoappartato i propri scopi senza lasciarsi i propri scopi senza lasciarsi distrarredistrarre dagli dagli influssi esterni. influssi esterni.

Il massimo dell’apertura porta alla Il massimo dell’apertura porta alla perdita d’identità e addirittura alla dissoluzione e addirittura alla dissoluzione della scuola nell’ambiente, come del resto teorizzato dai descolarizzatori una della scuola nell’ambiente, come del resto teorizzato dai descolarizzatori una trentina di anni fa. trentina di anni fa.

Anche in questo caso servono perciò Anche in questo caso servono perciò saggezzasaggezza ed ed equilibrioequilibrio nella gestione nella gestione dell’identità e dei confini [dell’identità e dei confini [che proprio il preside deve garantire…]che proprio il preside deve garantire…]

Una espressione efficace è quella utilizzata una decina di anni fa dalla Una espressione efficace è quella utilizzata una decina di anni fa dalla commissione incaricata della revisione degli Orientamenti della scuola dell’infanzia, commissione incaricata della revisione degli Orientamenti della scuola dell’infanzia,

quando ha definito il ruolo della scuola nei confronti dell’ambiente comequando ha definito il ruolo della scuola nei confronti dell’ambiente come ““valorizzazione e filtro”. valorizzazione e filtro”.

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Oggi il dibattito sui rapporti con il territorio torna ad animarsi per le Oggi il dibattito sui rapporti con il territorio torna ad animarsi per le continue e sistematiche sollecitazioni contenute nel continue e sistematiche sollecitazioni contenute nel regolamento regolamento sull’autonomia delle istituzioni scolastichesull’autonomia delle istituzioni scolastiche (Dpr 275/1999), (Dpr 275/1999),

e in particolare per l’articolo sui curricoli, quando si prevede, nell’ambito e in particolare per l’articolo sui curricoli, quando si prevede, nell’ambito dell’orario obbligatorio per gli alunni, dell’orario obbligatorio per gli alunni, una quota riservatauna quota riservata alle scuole per alle scuole per l’introduzione di discipline e attività da esse liberamente scelte, l’introduzione di discipline e attività da esse liberamente scelte,

quota che nel linguaggio corrente molti hanno iniziato a definire come quota che nel linguaggio corrente molti hanno iniziato a definire come ““curricolo localecurricolo locale”, creando così parecchi fraintendimenti circa la natura e ”, creando così parecchi fraintendimenti circa la natura e la la titolaritàtitolarità decisionale di questa parte del curricolo. decisionale di questa parte del curricolo.

a ciò si aggiunga la revisione del titolo V della Costituzione, che assegna a ciò si aggiunga la revisione del titolo V della Costituzione, che assegna un ruolo importante agli enti locali (regione)un ruolo importante agli enti locali (regione)

In realtà In realtà tutto il curricolo è localetutto il curricolo è locale (non localistico e tantomeno folkloristico) (non localistico e tantomeno folkloristico) nella misura in cui la scuola programma i percorsi “su misura” per gli nella misura in cui la scuola programma i percorsi “su misura” per gli alunni e il contesto, alunni e il contesto,

e contemporaneamente e contemporaneamente nazionalenazionale, in quanto necessariamente , in quanto necessariamente coerentecoerente con le finalità e gli obiettivi istituzionali assegnati alla scuola. con le finalità e gli obiettivi istituzionali assegnati alla scuola.

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2020

QUINTO ASPETTOQUINTO ASPETTO

Il quinto approccio è quello di Piero Romei, a proposito di Il quinto approccio è quello di Piero Romei, a proposito di organizzazioni selvatiche organizzazioni selvatiche organizzazioni domesticheorganizzazioni domestiche

che rinviano a due diversi tipi di cultura. che rinviano a due diversi tipi di cultura.

Le Le primeprime lottano per la lottano per la sopravvivenzasopravvivenza, e sono perciò costrette al , e sono perciò costrette al miglioramento continuomiglioramento continuo per adattarsi alla mutevolezza per adattarsi alla mutevolezza dell’ambiente, dell’ambiente,

mentre le mentre le secondeseconde hanno la sopravvivenza garantita e sono quindi hanno la sopravvivenza garantita e sono quindi meno portate all’innovazionemeno portate all’innovazione. .

Il contesto socio-economico-culturale attuale sembra chiedere alle Il contesto socio-economico-culturale attuale sembra chiedere alle scuole, come in genere a tutte le organizzazioni pubbliche, di scuole, come in genere a tutte le organizzazioni pubbliche, di essere essere un po’ meno domestiche e un po’ più selvaticheun po’ meno domestiche e un po’ più selvatiche, ,

sviluppando sviluppando l’intraprendenzal’intraprendenza atta a garantire servizi di qualità. atta a garantire servizi di qualità.

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Sulla qualità nei servizi occorre però intendersi:Sulla qualità nei servizi occorre però intendersi:

Si dice spesso in campo aziendale che la qualità è:Si dice spesso in campo aziendale che la qualità è:

ciò che soddisfa le attese del clienteciò che soddisfa le attese del cliente. .

A parte la discussione su chi è il “A parte la discussione su chi è il “clientecliente” della scuola (alunni? famiglie? ” della scuola (alunni? famiglie? società?), società?),

nei servizi si conviene che le nei servizi si conviene che le atteseattese non coincidono con i non coincidono con i desideridesideri iniziali, che iniziali, che sono estremamente soggettivi e mutevoli, sono estremamente soggettivi e mutevoli,

ma dovrebbero essere correttamente costruite mediante un “ma dovrebbero essere correttamente costruite mediante un “contrattocontratto” che ” che l’organizzazione erogatrice stabilisce con l’utente. l’organizzazione erogatrice stabilisce con l’utente.

Nel caso della scuola, il Nel caso della scuola, il contratto formativocontratto formativo ha come base il POF, elaborato sì ha come base il POF, elaborato sì ascoltando le proposte degli utenti e tenendone conto per quanto possibile, ascoltando le proposte degli utenti e tenendone conto per quanto possibile,

ma anche nel rispetto delle ma anche nel rispetto delle norme ordinamentali norme ordinamentali

e sulla base della e sulla base della competenzacompetenza e della e della deontologiadeontologia professionale del professionale del personale della scuola. personale della scuola.

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2222

Il POF consente di condurre il discorso Il POF consente di condurre il discorso

dalla dalla cultura organizzativacultura organizzativa della scuola, e quindi del “come fare” organizzazione, della scuola, e quindi del “come fare” organizzazione,

al “al “che cosache cosa” organizzare, perchè comprende la mappa delle decisioni da ” organizzare, perchè comprende la mappa delle decisioni da assumere. assumere.

La struttura del POF si articola in QUATTRO macro-aree: La struttura del POF si articola in QUATTRO macro-aree:

- - scelte educativescelte educative, che si riferiscono alle finalità strategiche della scuola, , che si riferiscono alle finalità strategiche della scuola, agli scopi ultimi e principali, e che consistono nella definizione del profilo agli scopi ultimi e principali, e che consistono nella definizione del profilo della persona “educata e istruita” che si vorrebbe realizzare come esito dei della persona “educata e istruita” che si vorrebbe realizzare come esito dei processi messi in atto; processi messi in atto;

- - scelte curricolariscelte curricolari, che riguardano i percorsi (quali attività su quali , che riguardano i percorsi (quali attività su quali contenuti) predisposti per il conseguimento delle finalità e degli obiettivi contenuti) predisposti per il conseguimento delle finalità e degli obiettivi stabiliti; stabiliti;

- - scelte didattichescelte didattiche, cioè tanto le strategie metodologiche complessive (non , cioè tanto le strategie metodologiche complessive (non la didattica delle singole discipline, che costituisce uno specifico campo di la didattica delle singole discipline, che costituisce uno specifico campo di libertà dei docenti) quanto l’organizzazione didattica (tempi, gruppi, spazi, libertà dei docenti) quanto l’organizzazione didattica (tempi, gruppi, spazi, team di docenti); team di docenti);

- - scelte di organizzazione generalescelte di organizzazione generale dell’istituto scolastico. dell’istituto scolastico.

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Un primo aspetto di Un primo aspetto di qualità organizzativaqualità organizzativa consiste nella consiste nella

ricerca della coerenza tra le quattro aree di sceltaricerca della coerenza tra le quattro aree di scelta. .

Ad esempio, se il profilo della persona formata comprende il Ad esempio, se il profilo della persona formata comprende il saper stare e saper stare e lavorare in gruppolavorare in gruppo con gli altri, con gli altri,

sarebbe quantomeno strano se nelle scelte di sarebbe quantomeno strano se nelle scelte di organizzazione didatticaorganizzazione didattica non non fosse adeguatamente previsto il fosse adeguatamente previsto il lavoro di gruppolavoro di gruppo. .

Ci sono poi le Ci sono poi le scelte organizzative interne alle singole areescelte organizzative interne alle singole aree. .

Organizzare il curricoloOrganizzare il curricolo significa decidere: significa decidere: - - se e come utilizzare la quota del 15%se e come utilizzare la quota del 15% a disposizione delle scuole per a disposizione delle scuole per

effettuare compensazioni tra le discipline del curricolo nazionale oppure per effettuare compensazioni tra le discipline del curricolo nazionale oppure per introdurre nuove discipline, in rapporto al profilo della persona formata introdurre nuove discipline, in rapporto al profilo della persona formata definito; definito;

- il - il monte ore annuale effettivomonte ore annuale effettivo di ciascuna disciplina; di ciascuna disciplina; - la - la sua distribuzionesua distribuzione in corso d’anno; in corso d’anno; - quali sono - quali sono i contenuti essenziali in rapporto agli obiettivii contenuti essenziali in rapporto agli obiettivi da conseguire; da conseguire; - come - come organizzare i percorsiorganizzare i percorsi: per unità didattiche, per progetti, per moduli; : per unità didattiche, per progetti, per moduli; - la - la progressività ottimaleprogressività ottimale, possibilmente in continuità dalla scuola materna , possibilmente in continuità dalla scuola materna

alla scuola media (in futuro dalla scuola dell’infanzia alla scuola di base). alla scuola media (in futuro dalla scuola dell’infanzia alla scuola di base).

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Secondo Frabboni ….…l'organizzazione scolastica dovrebbe prevedere:

attività per gruppi classegruppi classe in orario antimeridiano,

attività per classi aperteclassi aperte secondo gruppi di livello o eterogenei per interesse in orario

antimeridiano o pomeridiano,attività per gruppi opzionaligruppi opzionali da organizzarsi

in orario pomeridiano in collaborazione con l'extrascuola su macrotemi (ambiente, ecologia, pace…), o laboratori sui linguaggi (informatica,

teatrale, fotografico…), per sperimentare e portare a eccellenza le attitudini personali.

CURRICOLO CURRICOLO NAZIONALENAZIONALE

CURRICOLO LOCALECURRICOLO LOCALE

AMPLIAMENTO OFFERTA FORMATIVAAMPLIAMENTO OFFERTA FORMATIVA

Organizzazione Organizzazione scolasticascolastica

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Organizzare l’organizzazione didatticaOrganizzare l’organizzazione didattica significa significa decidere: decidere:

- - l’articolazione del sistema dei tempil’articolazione del sistema dei tempi, a , a completamento di quanto già stabilito in sede di scelte completamento di quanto già stabilito in sede di scelte curricolari; curricolari;

- - le forme di raggruppamentole forme di raggruppamento degli alunni da attivare; degli alunni da attivare;

- - la composizione del team docentela composizione del team docente

- l’autonomia consente ampi spazi di libertà; per la - l’autonomia consente ampi spazi di libertà; per la scuola elementare molte possibilità sono state già scuola elementare molte possibilità sono state già introdotte con le circolari ministeriali. 116/1996 e introdotte con le circolari ministeriali. 116/1996 e 335/1998) e la distribuzione interna dei ruoli e dei 335/1998) e la distribuzione interna dei ruoli e dei compiti. compiti.

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Organizzare Organizzare l’organizzazione generalel’organizzazione generale dell’istituto significa dell’istituto significa decidere: decidere:

- le - le modalità di funzionamentomodalità di funzionamento degli organi collegiali; degli organi collegiali;

- i - i gruppi e le commissionegruppi e le commissione da attivare; da attivare;

- gli - gli incarichiincarichi da attribuire (collaboratori, funzioni obiettivo...); da attribuire (collaboratori, funzioni obiettivo...);

- - l’utilizzazione dei docentil’utilizzazione dei docenti, nell’ambito dell’organico funzionale, in , nell’ambito dell’organico funzionale, in modo da valorizzare nel miglior modo possibile le risorse e le modo da valorizzare nel miglior modo possibile le risorse e le competenze a disposizione; competenze a disposizione;

- le - le modalità di funzionamentomodalità di funzionamento dell’ufficio di segreteria; dell’ufficio di segreteria;

- - l’utilizzazione del personalel’utilizzazione del personale Ata (di concerto con il DSGA); Ata (di concerto con il DSGA);

- le - le modalità di comunicazionemodalità di comunicazione e di coordinamento. e di coordinamento.

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Un terzo aspetto del Un terzo aspetto del che cosa organizzareche cosa organizzare si riferisce ai rapporti con le si riferisce ai rapporti con le altre scuole e con gli altri soggetti del territorio. altre scuole e con gli altri soggetti del territorio.

L’art. 7 del regolamento sull’autonomia invita a costituire L’art. 7 del regolamento sull’autonomia invita a costituire retireti di entrambi i di entrambi i tipi - e qui si apre lo stimolante capitolo del come “fare organizzazione” tipi - e qui si apre lo stimolante capitolo del come “fare organizzazione” con e nelle reti - utilizzando strumenti relativamente nuovi come le intese, con e nelle reti - utilizzando strumenti relativamente nuovi come le intese, gli accordi di programma, le convenzioni, i consorzi. gli accordi di programma, le convenzioni, i consorzi.

Alla fine di questa rassegna ci si rende facilmente conto che alla scuola Alla fine di questa rassegna ci si rende facilmente conto che alla scuola vengono offerte vengono offerte molte e nuove possibilitàmolte e nuove possibilità ( (non obblighinon obblighi) di cambiamento, ) di cambiamento, da utilizzare certo con coraggio, ma anche con responsabilità ed da utilizzare certo con coraggio, ma anche con responsabilità ed equilibrio. equilibrio.

Penso perciò che si possa concludere questa relazione con una nota Penso perciò che si possa concludere questa relazione con una nota invocazione, attribuita a San Tommaso Moro: invocazione, attribuita a San Tommaso Moro:

“ “ O Signore,  O Signore,  dammi la serenità per accettare  dammi la serenità per accettare  ciò che non si può cambiare  ciò che non si può cambiare  il coraggio per cambiare  il coraggio per cambiare  ciò che può essere cambiato  ciò che può essere cambiato  e la saggezza per distinguere   e la saggezza per distinguere  

l’uno dall’altro.”l’uno dall’altro.”

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[email protected]@virgilio.it

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