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ANNIVERSARIO INAUGURAZIONE MONUMENTO A MUSILE DI PIAVE DI NOI TREMÒ LA NOSTRA VECCHIA GLORIA. TRE SECOLI DI FEDE E UNA VITTORIA. (GABRIELE D’ANNUNZIO) RITORNANO IN SICILIA LE SEZIONI ANGS PAOLO PETRUCCI UN NOSTRO EROE DIMENTICATO IL G RANATIERE ORGANO UFFICIALE DELLA PRESIDENZA DELL’ASSOCIAZIONE NAZIONALE GRANATIERI DI SARDEGNA ANNO LXXI - N. 6 -OTTOBRE-DICEMBRE 2016 - PUBB. TRIMESTRALE - SPEDIZIONE IN ABBONAMENTO POSTALE D. L. 353/2003 CONV IN L. N. 46 ART. 1 COMMA 1 D.C.B. ROMA STRADE SICURE OPERAZIONE

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ANNIVERSARIO INAUGURAZIONE MONUMENTO A MUSILE DI PIAVE

D I N O I T R E M Ò L A N O S T R A V E C C H I A G L O R I A . T R E S E C O L I D I F E D E E U N A V I T TO R I A . ( G A B R I E L E D ’ A N N U N Z I O )

RITORNANO IN SICILIA LE SEZIONI ANGS

PAOLO PETRUCCI UN NOSTRO EROE DIMENTICATO

IL GRANATIEREORGANO UFFICIALE DELLA PRESIDENZA DELL’ASSOCIAZIONE NAZIONALE GRANATIERI DI SARDEGNA

ANNO LXXI - N. 6 - OTTOBRE-DICEMBRE 2016 - PUBB. TRIMESTRALE - SPEDIZIONE IN ABBONAMENTO POSTALE D. L. 353/2003 CONV IN L. N. 46 ART. 1 COMMA 1 D.C.B. ROMA

STRADESICURE

OPERAZIONE

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Direttore responsabile: Antonino TorreRedazioneCorrispondenti: Veneto – Roberto Pellegrini; Piemonte – Angelo Masperone;Lombardia – Enrico Mezzenzana; Marche – Alessandro Ponzanetti;Puglia – Umberto Miccoli; Storia al femminile – Alba Maria MendicoAmministrazione: Benito ChiepoloIndirizzo e-mail Direttore: [email protected]

Autor. Trib. N. 5244 del 22-5-1956Iscrizione al Registro degli Operatori della Comunicazione (R.O.C.)n. 1599 del 10 ottobre 2001

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Quanto espresso dai singoli autori negli articoli firmati non rispecchia necessariamenteil pensiero dell’editore e del direttore.

La collaborazione al giornale avviene a titolo volontario e gratuito.Tutto il materialeche perviene in Redazione, anche se non pubblicato, non viene restituito. La redazionesi riserva la facoltà di modificare e/o sintetizzare i testi che vengono forniti.

Chiuso in tipografia il 03/01/2017

IL GRANATIEREI N Q U E S T O N U M E R O

LETTERA DAL DIRETTORE

EDITORIALE 3

ATTUALITÀ 4

STORIA 11

ALAMARI CON LE STELLETTE 21

ATTIVITÀ ASSOCIATIVA 25

SFILERANNO SEMPRE... 47

Con questo numero si chiude l’anno editoriale della rivista, che è stato particolarmente intenso. Le uscite, infatti, sono statesei (delle quali due speciali, riferite al raduno di Asiago) a fronte delle quattro previste nel passato.All’impegno per la realizzazione del giornale si è aggiunto quello di seguire, da segretario nazionale, l’attività frenetica delnuovo presidente, che ne fa dettagliata memoria nel suo editoriale. Redigere e approvare in un anno il nuovo Statuto e ilrelativo Regolamento è stata un’operazione eccezionale, anche in relazione alle previsioni temporali che erano state formulatenel recente passato.L’attività delle sezioni, che sono il vero cuore pulsante dell’associazione, è stata pari a quella degli altri anni�– ossia di ec-cezionale livello quantitativo e qualitativo. Di questo bisogna dare atto e merito ai nostri presidenti di sezione, ai loro col-laboratori e ai presidenti regionali.Nel 2016 sono state aperte nuove sezioni e un nuovo centro regionale, quello della Sicilia, in contrasto con le infauste pre-visioni di «fine delle associazioni d’arma», che alcuni si ostinano a propalare, auspicando un’unica associazione «più bellae più grande che pria», come recitava, nelle vesti di Nerone, il grande attore Ettore Petrolini.Per il nostro sodalizio il 2016, tutto sommato, è stato un anno abbastanza felice e speriamo che il 2017 sia altrettanto oancor più positivo. Potrebbe, addirittura, recare lustro nuovo, e dal bagliore dorato, ai nostri annali. Chissà. Con questaallusione un po’ ermetica, ma che a tempo debito sarà compresa, concludo la mia, come sempre breve, lettera. A tutti i lettori e alle loro famiglie i più fervidi e sinceri voti augurali.

LETTERE AL DIRETTORE 17

LETTI PER VOI 18

BREVI E LIETE 20

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EDITORIALE

OTTOBRE-DICEMBRE 2016 IL GRANATIERE 3

Carissimi granatieri,fra qualche ora sarà Natale e sta perconcludersi il 2016 che è stato l’annodella mia elezione alla presidenzanazionale.Non è stato un anno facile, non per lamole di lavoro, ma per la situazionecreatasi all’interno dell’Angs con lamia elezione.Non appena ho resa nota la mia can-didatura, nell’arco di pochi minuti hocominciato a ricevere telefonate perché la ritirassi lasciandospazio ad altri.In tutte le organizzazioni si sceglie democraticamente ecosì è avvenuto nella nostra, ma la scelta è riuscita a tra-sformarsi da opposizione in avversione e più la presidenzasi impegnava nel lavoro più questa avversione mutava finoa trasformarsi in acredine creando divisione in seno al-l’Angs, come ha potuto constatare la maggioranza dei gra-natieri. Inutili e vani sono stati gli sforzi e gli appelli aritrovare l’unità in ambito associativo, anche attraversoparole spese da soci per i quali voi tutti nutrite grandeconsiderazione. Ho dovuto subito affrontare situazioni ordinative in attoche non erano in linea con le norme statutarie dell’Angs.Esse sono state annullate, su espressa decisione del comi-tato centrale.I provvedimenti hanno comportato, non da parte della pre-sidenza nazionale, la richiesta di inoltro della documenta-zione al collegio dei probiviri per il tramite della presidenzanazionale. Donde la convocazione del presidente nazionalepresso il Collegio dei probiviri per essere interrogato sulledecisioni assunte, che erano già state approvate dal comitatocentrale e poi ratificate a giugno dal consiglio nazionale.Nel nuovo contesto sociale dove la leva da anni è sospesa,ho dovuto prendere atto che era necessario dare impulsoall’Angs al fine di aprire le porte a nuovi soci, come hannofatto altre associazioni prima di noi, poiché le iscrizioni di-minuiranno con il passare del tempo.È stato ritenuto necessario e doveroso inserire, come sociordinari anche coloro che hanno prestato servizio, purnon essendo granatieri, nelle unità e comandi della ex di-visione e della brigata Granatieri di Sardegna, nonché queicittadini che condividono i valori e lo spirito dei grana-tieri, attribuendo a questi ultimi la qualifica di soci amici.Le cariche di presidente e di vicepresidente degli organicentrali e periferici comunque competono e compete-ranno per statuto solo a coloro che hanno prestato servizionel Corpo dei granatieri.

Gli alpini che riuniscono in loro letruppe da montagna esprimono unainfinità di valori, che si possono sin-tetizzare nella penna sul cappello e nelverde sottopannato delle varie mo-strine. Per noi granatieri, al di là deivalori vivi ed espressi nei nostri tre-centocinquantasette anni di storia, sipossono identificare negli alamari,compresi quelli sottopannati dellearmi e dei Corpi che hanno servito

nei reggimenti/battaglioni della già divisione e ora brigataGranatieri di Sardegna. Essi hanno contribuito a renderciunici e uniti nella nostra gloriosa storia plurisecolare.Nel mio programma scrivevo che gli organi nazionali dove-vano essere messi in grado di esprimere al meglio la loro at-tività di indirizzo e coordinamento. Ciò è stato posto inessere con la riunione del 17 marzo del comitato centrale epoi tramite le varie e-mail di richiesta di parere e proposte,che hanno ottenuto, nella maggioranza dei casi, esaustiveosservazioni al riguardo. Questo tipo di «riunione» è statoutilizzato e lo sarà sempre di più sia nelle comunicazioni for-mali sia informali al solo scopo di ridurre le spese relativealle convocazioni dei membri costituenti il consiglio nazio-nale e il comitato centrale.È doveroso però sottolineare che il consiglio nazionalequest’anno si è riunito per ben due volte, l’ultima in giugnoin concomitanza con il 32° raduno nazionale.Fra gli obiettivi menzionavo, inoltre, che occorreva porrein essere, come chiesto negli anni precedenti dal consi-glio nazionale, una rapida revisione dello Statuto e delsuo Regolamento di attuazione. Ciò in dieci mesi è statorealizzato.Lo Statuto, approvato il 3 giugno in Asiago dal consiglionazionale, dopo aver già ricevuto il parere favorevole dal-l’ufficio legislativo del ministero della Difesa, è all’esamedella prefettura di Roma e su sua richiesta è già stato re-datto l’atto di deposito presso un notaio.Il Regolamento di attuazione è ancora alla visione della basee con tutta probabilità verrà sottoposto alla approvazionenel prossimo consiglio nazionale. Esso non seguirà l’iterdello Statuto, ma entrerà in vigore all’atto dell’approvazioneda parte del consiglio nazionale.Vi informo con immenso piacere che formalmente e uf-ficialmente è ritornato nella proprietà dell’Angs il sitowww.granatieridisardegna.it, fatto realizzare a suo tempodall’attuale presidente emerito. Il riavere in mano il sitoè un’opportunità unica e di assoluto rilievo per l’imma-gine dell’Angs e per ciò che ne deriva.

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OTTOBRE-DICEMBRE 20164 IL GRANATIERE

ATTUALITÀ

Il 15 ottobre nella chiesa del convento dei Cappuccinidi Montefiascone (Vt), si è tenuta una conferenza su«Gianfranco Chiti, Granatiere e Francescano», organiz-zata e moderata dall’avocato Bruno Mecali, presidentedell’Associazione Alta Tuscia. I relatori, nell’ordine, sono stati il generale di corpo d’ar-mata Rocco Panunzi, presidente nazionale Unuci, che haricordato l’esperienza dei suoi incontri con il comandanteChiti, i cappuccini Ubaldo Terrinoni, biblista, che ne hadelineato la fisionomia spirituale, e Rinaldo Cordovani,storico, che attraverso proiezioni di slide ha presentato labiografia del militare e del cappuccino.Al dialogo che ne è seguito sono intervenuti molti del nu-meroso pubblico che gremiva la piccola chiesa, ognunoriportando episodi e impressioni degli incontri conGianfranco Chiti, particolarmente i suoi sottoposti ecommilitoni.Erano presenti, tra gli altri, il generale dei granatieri MarioSperduti, che ha narrato molti episodi della sua vicinanzacon il comandante Chiti, e i postnovizi cappuccini delconvento di Viterbo. Nel pubblico persone venute dai paesi vicini, Orvieto, Ba-gnoregio, Marta, Capodimonte, Ischia di Castro…

Conferenza a Montefiascone su Gianfranco ChitiRINALDO CORDOVANI

Il granatiere Remo Cogno torna a casaPIER ANDREA FERRO

Torino, sera di venerdì 4 novembre. Sono appena rientrato a casa dall’ammai-nabandiera per la festa delle forze armate quando squilla il telefono.È il comando Esercito Piemonte che mi informa che il giorno successivo si ter-ranno a Castiglione Falletto (Cn) le esequie delle spoglie del granatiere RemoCogno, morto in campo di prigionia inglese in Sudan nel 1941 e appena ripor-

Onori al caduto

tato a casa dal Sacrario dei Cadutid’Oltremare di Bari.Mi rendo conto che i granatieri de-vono accompagnarlo l’indomani inquesta ultima tappa del suo lungo ri-torno a casa. Mi attacco al telefono etrovo pronta risposta (anche con pre-avviso zero) dai granatieri piemontesi,da Torino a Fossano e ad Alba.Il giorno seguente, in una brumosagiornata autunnale che ben accompa-gna il momento, siamo in divisa so-ciale a Castiglione Falletto. L’urnamilitare, avvolta nel tricolore, ci at-tende sul sagrato assieme ai fratelli al-pini del paese e ai parenti, tra cuispicca il fratello novantaquattrenne

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OTTOBRE-DICEMBRE 2016 IL GRANATIERE 5

ATTUALITÀ

Nato nel 1912 emigrò con la fa-miglia in cerca di lavoro negli StatiUniti a soli undici mesi. La mala-sorte si accanì contro di loro conla morte della madre e di due fra-telli di Remo. Rientrato in Italia,Remo crebbe e si arruolò volon-tario nei granatieri per la campa-gna della conquista dell’Impero.Dopo la vittoriosa conclusione, col-pito come molti dal «mal d’Africa»,scelse di tornare in Africa dove locolse lo scoppio della secondaguerra mondiale.Richiamato alle armi, fu catturatodagli inglesi e morì in campo diprigionia in Sudan nel 1941. Datoper disperso, le sue spoglie rien-trarono in Italia nel 1969 per es-sere tumulate nel Sacrario deiCaduti d’Oltremare a Bari, finchénel 2015 un appassionato di sto-ria di Castiglione, il dottor Fenoc-

La cassetta della salma Rito religioso

Il granatiere Remo Cogno

commosso e provato per questo fratello creduto dispersoe che oggi trova pace nella tomba di famiglia.Con rispetto e il consenso dei parenti depongo sull’urnaun casco coloniale dei granatieri, l’ultimo copricapo in-dossato da Remo.Il presidente Costamagna ha l’onore di portare l’urna cuimontiamo la guardia d’onore durante il rito, al cui ter-mine leggo con voce incrinata la «Preghiera del granatiere».Al cimitero, mentre un giovane trombettiere suona il Si-lenzio e il piccolo paese con sindaco e gonfalone in testa

si stringe intorno al sacello, il colonnello Zerrillo in rap-presentanza dell’Esercito chiama ad alta voce: «GranatiereCogno!» e tutti tuonano: «Presente!».A seguire, i parenti non finiscono più di ringraziarci e ciportano nella bella casa di famiglia per bere un bicchiereinsieme mentre su un video scorrono le vecchie foto dellabreve vita di Remo. Ci dicono dell’onore che abbiamofatto loro, io rispondo che l’onore è stato tutto nostro peraver potuto scortare i resti di Remo, da tempo in pacenella grande caserma celeste dei granatieri.

chio, lo ritrovò negli elenchi del mi-nistero della Difesa. Inoltrata dallafamiglia la richiesta per il trasferi-

mento a casa, da oggi il granatiereCogno riposa finalmente nella suaCastiglione.

GRANATIERE REMO COGNO

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Il comune di Lissaro Mestrino, in pro-vincia di Padova, ha voluto ricodare ilcap. magg. Luigi Fabris, pluridecoratonella prima guerra mondiale.Domenica 13 novembre, infatti, si èsvolta la cerimonia di intitolazionedi una via alla memoria dell’eroicogranatiere.Luigi, durante la grande guerra ebbedue decorazioni: la prima, una meda-glia di bronzo al valor militare gli fuconcessa con la seguente motivazione:«Con fermezza e sprezzo del pericolo,conduceva, sotto vivo fuoco di artiglie-ria, la propria squadra nel posto asse-gnato, incitando i soldati con la voce econ l’esempio a compiere l’arduo man-dato ricevuto.

Selo, 5-24 settembre 1917».La seconda, invece, una medaglia d’ar-gento al valor militare, gli fu concessacon la seguente motivazione: «Durante due giorni di aspri combat-timenti dava luminose prove di valoree di profondo sentimento del dovere,finché, gravemente ferito, incitava an-cora con la parola i compagni che si

OTTOBRE-DICEMBRE 20166 IL GRANATIERE

ATTUALITÀ

Ricordato dal comune un decorato dei granatieri

Certamente nulla faceva presagire che l’incontro di Orvieto, il 19 e 20 no-vembre, a ricordo della nobile figura di padre Gianfranco Maria Chiti, checon l’inizio del processo di beatificazione ha assunto ora la qualifica di «Servodi Dio», avrebbe avuto un epilogo molto triste. Quest’anno la commemorazione ha assunto un tono più austero e intimo,ma nonostante la pioggia battente e le non perfette condizioni fisiche il pre-sidente regionale Umbria Paolo Rossi, sabato 19, ha riunito tutti alla casermaPiave ove i granatieri in congedo, provenienti da diverse regioni italiane, co-ordinati dal generale Schina, con un picchetto di allievi della Scuola sottouf-ficiali di Viterbo, hanno proceduto all’alzabandiera e alla deposizione di unacorona al monumento del 3° rgt. Granatieri.

Commemorazione di padre ChitiCARMINE FORMICOLA

lanciavano all’assalto. Basso Piave, 13luglio 1918».Ringraziamo sentitamente l’ammini-

strazione comunale che ha voluto ri-cordare il nostro Luigi e i familiariche hanno ne dato comunicazione.

Cap. magg. Luigi Fabris

La consegna della targa a Rossi

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OTTOBRE-DICEMBRE 2016 IL GRANATIERE 7

ATTUALITÀ

Momento emozionante, a pranzo, quando il presidente re-gionale Campania Carmine Formicola ha voluto ringraziare,con una targa ricordo, a nome di tutti i granatieri d’Italia,Paolo Rossi per l’impegno profuso in tutti questi anni.Nel primo pomeriggio i partecipanti si sono recati al con-vento di S. Crispino dove è stata murata una granatinasul muro a ricordo dei granatieri marchigiani defunti. Quindi, a seguire, l’assemblea annuale dell’AssociazionePadre Chiti con interventi del gra. on. Rocco Buttiglionee del gra. ten. col. Manglaviti e la tradizionale messa ce-lebrata dai confratelli cappuccini. Ed è in questi solenni

momenti che il presidente Rossi ha deciso di raggiungereil suo comandante generale Chiti. Un velo di tristezza ècalato su tutti i partecipanti al raduno. La fase più importante si è svolta il giorno dopo in Duomocon una santa messa solenne, presieduta dal vescovo, mon-signor Benedetto Tuzia, alla presenza delle massime caricheassociative, del sindaco della città di Orvieto e di numerosecolonnelle.Sono state ricordate le figure di padre Chiti e di PaoloRossi, si è recitata la «Preghiera del granatiere» e si è ese-guito il Silenzio fuori ordinanza.

La bara sormontata dal basco e dagli alamari

I partecipanti alla santa messa fra i quali il presidenteonorario, gen. Raffaele Simone, e il presidente nazionaleGarassinoIl gruppo dei partecipanti

Saluto al pres. Paolo RossiGIOVANNI GARASSINO

Carissimo presidente Rossi,è giunto il momento del saluto da partedi tutti i granatieri, tocca a me farlo comepresidente nazionale, in questo conventoove è viva la presenza di padre Chiti inmezzo a noi, figura da lei molto amatasia come ufficiale sia come sacerdote.Intorno a lei, presidente, è riunita lafamiglia dei granatieri. I suoi colleghidei centri regionali, nelle loro possibi-lità, hanno espresso la volontà di esserepresenti e sono qui con il labaro regio-nale e con alcune colonnelle per signi-ficare che i granatieri in congedo, caroRossi, le sono vicini per darle l’ultimosaluto, con la certezza che sarà semprericordato da noi tutti.Presidente, anche se me lo ha chiesto piùvolte, non sono mai riuscito a chiamarla

Foto Antonio la Marca

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OTTOBRE-DICEMBRE 20168 IL GRANATIERE

ATTUALITÀ

Alcuni labari e colonnelle

La santa Messa

Padre Uboldi e alcuni granatieri

Il generale Schina legge la Preghiera del granatiere

per nome, esclusivamente per il rispettoche nutrivo verso la sua persona. Lei è stato per molti anni la guida delcentro regionale Umbria e, quindi, hapotuto frequentare questo convento deiCappuccini e conoscere più da vicinopadre Chiti nel suo apostolato, traendoda lui la forza morale e quella pace in-teriore che sapeva dare.Benché non in perfetta salute, ha volutoseguire in tutti i particolari l’organizza-zione del raduno regionale per la cele-brazione del XII anniversario dellascomparsa del servo di Dio, fra’ Gian-franco Maria, per testimoniare che l’Angsè l’unica vera casa per tutti i granatieriin congedo, come mi sottolineava ogni

volta che ci sentivamo e anche nel suo ul-timo recentissimo scritto, mi ricordavasempre l’art. 1 dello Statuto sociale ap-provato nell’Assemblea costitutiva il 14aprile 1912, dove sono sintetizzate inpoche righe l’unicità e l’unitarietà, che leiha sempre ricercato, missiva non semprefacile a recepirsi. Il suo agire da presidente regionaledell’Associazione, volto in questa dire-zione, è e rimarrà sempre un forte e in-discutibile messaggio di unione per tuttii granatieri in congedo, messaggio che,sicuramente, se fosse ancora qui tra noipresente il nostro amato padre Chiti,avrebbe anche lui rivolto, con fermezza,senza lasciare a nessuno alcun dubbiodi interpretazione.Ora che ci salutiamo per sempre, caris-simo presidente, come ha scritto chi ha

avuto la fortuna di conoscerla nello scorrere della vita, porteremo sempre il ricordodel suo spirito granatieresco e della gioia di essere granatiere tra i granatieri di-mostrati in tanti, tanti anni di militanza e di prezioso lavoro nell’Angs, ma anche

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OTTOBRE-DICEMBRE 2016 IL GRANATIERE 9

ATTUALITÀ

Paolo Rossi, già nel consiglio nazionale dell’Associazione nazionale granatieridi Sardegna, presidente del centro regionale dell’Umbria e della sezione or-vietana, è stato per quasi vent’anni protagonista indiscusso, fervente organiz-zatore di tutti gli eventi, manifestazioni e iniziative dedicate ai granatieri e allamemoria di padre Chiti.Ai suoi funerali, celebrati nel convento di San Crispino, erano presenti le mas-sime cariche associative e numerosi centri regionali e ben ventisette sezionipervenute da tutta l’Italia.«Paolo Rossi ci mancherà. Ma resterà sempre in noi ben presente il suo spiritoguascone e scanzonato, la sua ineffabile ironia che gli ha consentito di beffare per-sino Sorella Morte, che lo ha colto da vivo, durante una giornata in compagniadei Suoi Granatieri, tra adunate cameratesche ed agapi fraterne», ha scritto il te-nente colonnello Silvio Manglaviti in un suo bellissimo articolo.

Le figlie di Paolo Rossi (ultime due a destra)

Ricordo di un granatiere

L’ultima fotografia prima della dipartita

Ci pregiamo di porgere i nostri piùfervidi auguri al granatiere gen. CaMassimiliano Del Casale, decano inservizio dei granatieri di Sardegna, cheil 18 novembre ha compiuto gli anni. Ricordiamo che fu nominato ufficialeil 1° settembre 1976, ha ricoperto in-carichi di comando di minori unitàpresso la brigata meccanizzata «Grana-tieri di Sardegna» e presso la stessa ac-cademia militare, in qualità di istruttoree comandante di plotone allievi uffi-ciali, dal 1980 al 1982. Ha, inoltre, comandato il 2° reggi-mento «Granatieri di Sardegna», nellasede di Spoleto (Pg). Ha operato permolti anni nell’ambito dello stato mag-

giore dell’Esercito dove, a partire dal1989, ha prestato servizio presso l’uffi-cio documentazione, stampa ed attivitàpromozionali, presso l’ufficio impiegodel personale e presso l’ufficio affari ge-nerali, che ha diretto dal 1999 al 2002.In ambito internazionale, è stato im-piegato, con la Nato, tra il 2002 e il2003, nel teatro operativo dei Balcani(Stabilization Force – Sfor) a Mostar,in Bosnia-Erzegovina, dapprima comecapo divisione per la cooperazione ci-vile-militare e, quindi, in qualità dicapo di stato maggiore della brigatamultinazionale sud-est (con Francia,Germania, Italia e Spagna), a guidafrancese.

18 novembre 2016FABIO TAMAGNINI

Massimiliano Del Casale

il suo spirito guascone e scanzonato e lasua ineffabile ironia.A lei, presidente Paolo, il nostro più sin-cero e affettuoso abbraccio, certi che con-tinuerà, dal cielo, a illuminare, insiemeagli altri granatieri che sono andatiavanti, il cammino dell’Associazione.

Grazie da noi tutti dal più profondodel cuore.Che Dio le dia il riposo eterno nella sualuce.

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OTTOBRE-DICEMBRE 201610 IL GRANATIERE

ATTUALITÀ

Quattro anni fa scompariva monsignor Cristoforo Mag-gio, canonico dell’arcidiocesi di Otranto, granatiere e uf-ficiale del primo reggimento, prima di seguire la chiamatadel Signore e diventare parroco e quindi delegato vescovilepresso le missioni estere degli italiani in Germania.Tra i fondatori della sezione Angs di Terra d’Otranto nel1968, è stato sempre iscritto all’Associazione e benefattoredel nostro giornale.Per volontà testamentaria ha voluto la realizzazione di unanuova sala parrocchiale nel suo paese, Giuggianello.Gli esecutori, nipoti e pronipoti, hanno invitato una rap-presentanza di granatieri alla cerimonia di inaugurazione,

svoltasi alla presenza dell’arcivescovo monsignor DonatoNegro.Durante la cerimonia sono state proiettate molte diapo-sitive che hanno riguardato le varie fasi della vita di donCristoforo, tra cui quella della visita alla caserma dei ca-rabinieri un mese dopo l’attentato di Nassiriya.La sua presenza nella vita dell’associazione è stata assidua,con la partecipazione ai raduni nazionali di Lucca, Cuneoe Asiago 1996.Don Cristoforo lascia un ricordo bello e intenso, soprat-tutto per il suo spirito indomito, la sua volontà ferrea eper l’insegnamento esemplare.

Nuova sala parrocchiale voluta da don Cristoforo MaggioUMBERTO MICCOLI

Dall’aprile del 2003 al settembre del 2004, ha ricopertola carica di capo ufficio di stato maggiore presso l’ufficiogenerale del capo di stato maggiore della Difesa. Dal set-tembre 2004 all’ottobre 2005, ha comandato la brigatameccanizzata «Granatieri di Sardegna» a Roma. Tra il 2005 ed il 2008, ha ricoperto l’incarico di capo uf-ficio generale del capo di stato maggiore dell’Esercito e,tra il 2008 ed il 2010, di vicecomandante del 1° co-mando delle forze di difesa e comandante della divi-sione «Mantova», nella sede di Vittorio Veneto.Dal 2010 all’ottobre 2012 ha comandato l’accademia mi-litare di Modena.

Successivamente, presso la stato maggiore dell’Esercito,ha guidato il gruppo di lavoro su «La formazione di basedegli Ufficiali in servizio permanente» e quello sullo «Stu-dio del fenomeno dell’invecchiamento, nel medio-lungotermine, del personale in servizio permanente della cate-goria dei Graduati effettivi a Brigate/reggimenti dellaForza Armata».Dal 23 aprile 2013 al 18 giugno 2015 è stato comandantedel centro di simulazione e validazione dell’Esercitoin Civitavecchia. Dal 22 giugno 2015 è presidente del Centro alti studi perla Difesa.

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OTTOBRE-DICEMBRE 2016 IL GRANATIERE 11

STORIA

Nel 1866 la Prussia cercava di ridurre l’influenza dell’Imperoaustro-ungarico su alcune zone della Germania e l’Italiaaveva in sospeso con gli Asburgo la questione dei confiniorientali, essendo il Triveneto ancora parte dell’Impero.Questa convergenza di interessi portò a una alleanza fra ledue nazioni. E, quando la Prussia attaccò l’Austria, il 15giugno di quell’anno, anche l’Italia scese in campo.Purtroppo, il neonato Regno d’Italia aveva un esercitoformato, da poco, dall’unione delle varie armate degli Statiche componevano la penisola prima del 1859, data dinascita del regno.Ciò fu causa di incomprensioni e rivalità tra gli alti comandiche portò a scarsi risultati sui campi di battaglia.

La terza guerrad’indipendenza e il VenetoROBERTO PELLEGRINI

Battaglia diCustoza

Battaglia di Bezzecca

Il caporale ignoto Questa bella fotografia ritrae un ca-porale maggiore dei granatieri nel-l’uniforme in uso, probabilmente,negli anni ’30. Sul retro della foto c’èla scritta a matita «Caporal Magg.».Da notare: il cappello rigido con gra-nata metallica, gli alamari a girocollosu fondo rosso, la camicia bianca, lacravatta nera e i bottoni metallici dellagiacca.La foto è uscita da una delle tantebuste contenenti vari documenti per-venute nella segreteria della presidenzanazionale, senza che chi stava aprendola posta se ne accorgesse.Abbiamo voluto pubblicare l’imma-gine per farla rivedere a chi l’avevaspedita e per l’interesse storico dellaparticolare uniforme.

Gli italiani furono sconfitti sui campidi battaglia, a Custoza, dove peraltroci furono anche vari episodi di eroismo(cfr. granatieri sul Monte Croce) e, sulmare, a Lissa.Solo Garibaldi riportò vittorie con lasua armata di volontari. Sconfisse gliaustriaci a Bezzecca e giunse sin quasia Trento. Sul fronte settentrionale,però, i prussiani, inflissero una sonorasconfitta agli imperiali, a Sadowa, e licostrinsero a un armistizio. Anchel’Italia, di conseguenza, interruppe leostilità con l’armistizio di Cormons.Garibaldi, che continuava vittoriosola sua marcia in Trentino, fu costrettoa fermarsi e a ritirarsi. Nella storia rimane famosa la suarisposta telegrafica «Obbedisco!»all’ordine pervenutogli dal sovranodi cessare le ostilità.

Giova dire, per la verità, che la Prussia poté avvantaggiarsinei confronti degli austriaci grazie anche all’impegno chequesti dovettero profondere sul fronte meridionale control’Italia.La pace che ne seguì portò alla cessione del Veneto, diMantova e di buona parte del Friuli al Regno d’Italia. Eral’ottobre del 1866.All’Italia mancava ancora Roma. Ma questo fu un capitoloche venne risolto a stretto giro.

Telegramma di Garibaldi, «Obbedisco»

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OTTOBRE-DICEMBRE 201612 IL GRANATIERE

STORIA

La battaglia di FlambroFRANCESCO BONAVENTURA

Tutto iniziò nella notte tra il 23 e il24 ottobre 1917, lungo la valle del-l’Isonzo, tra Plezzo e Tolmino, quandole artiglierie austro-tedesche aprironoun fuoco di preparazione di sei ore esubito dopo le fanterie crearono nelledifese italiane, a Caporetto, una brec-cia da cui, penetrando in profondità,tre giorni dopo gli avversari occupa-rono Cividale, il quarto giorno Udine,il nono le forze austro-tedesche rag-giunsero il Tagliamento, il 9 novem-bre arrivarono sulle sponde del Piavedove furono arrestate.Fu una sconfitta?No, fu solo una battaglia persa in cuisi sviluppò una complessa manovra inritirata, difficile quanto drammatica:libertà d’azione operativa compro-messa, truppe in ritirata, popolazioniin fuga, unità da rischierare, pressionee iniziativa nemica continua.Le forze austro-tedesche avanzano etentano la manovra strategica dell’ag-giramento d’ala con il corpo d’armatadel gen. Hofacker, forte di sei divi-sioni. Fu formato d’urgenza un corpod’armata allo scopo di frenare l’offen-siva avversaria, unità di retroguardiaalternarono difesa a tempo con con-trattacchi sulla fronte e sul fianco delleunità dell’imperial regio esercito e te-desche avanzanti. L’azione assicurò la

protezione ai resti della seconda ar-mata e della terza armata che ancorain forze ripiegava, proveniente dallealture carsiche, dietro il Tagliamento.La cavalleria dette prova del suo va-lore a Pozzuolo, la brigata Granatieria Flambro e al Ponte della Delizia.L’ordine fu di schierare le forze a di-fesa dei punti forti, contrattaccare vi-gorosamente sul fronte e sui fianchi,proteggere al massimo il prosegui-mento del passaggio da parte delletruppe del Tagliamento. Lo scopo erasalvaguardare le truppe in ritirata esalvare l’onore delle armi.L’urto delle forze austro-tedesche fu as-sorbito e lo sfondamento cominciò adessere contenuto per essere poi arre-stato sul Piave.Momenti drammatici con un com-pito molto difficile, ma i granatieriraggiunsero l’obiettivo! Lo raggiun-sero a caro prezzo, memorabile la fi-gura del col. Emidio Spinucci Movmche ricevuto l’ordine di attestarsi aFlambro, trovandovi già asserragliateforze tedesche dell’8° rgt. granatieridi Brandeburgo, il 2 btg. del 52° rgt.fanteria e un gruppo di artiglieriacon i rinforzi di unità del genio, at-taccò risolutamente il nemico edopo furiosi combattimenti riuscì acontenerlo.

La battaglia infuriò a partire dalleprime ore della sera. Fu una battagliacruenta; i cannoni spararono shrapnelad altezza d’uomo, i tedeschi impie-garono anche pallottole esplosive perrendere più letale il loro fuoco. Il se-condo battaglione dei granatieri riuscìa entrare in Flambro dal lato di sini-stra ingaggiando un furioso combat-timento casa per casa.I feriti italiani furono raccolti nellachiesetta di San Giovanni, poco di-stante dal paese e dove oggi sorge ilmonumento ai granatieri di Sarde-gna. L’azione smorzò l’impeto ne-mico e quel prezioso tempo d’arrestopermise alla terza armata di passareil Tagliamento. Ecco la battaglia diFlambro.Una pagina di valore e orgoglio gra-natieresco, non inferiore ad altre, nondiversa dalle valorose cariche della ca-valleria a Pozzuolo.

La battaglia di Madonna dell’OlmoTESTO DI GIANCARLO SIBILLERIELABORAZIONE DI WALDEMARO MORI

Parlando solo di battaglie, di guerre, racconteremo la sto-ria? È la storia fatta di scontri fra popoli supinamente ob-bedienti a pretese dinastiche o a disegni imperialistici?Soltanto una successione di piani di battaglia orchestratisu cartine militari, e dunque una continua lotta dell’uomocontro l’uomo? La dovremo perciò raccontare limitandociad analizzare strategie ed esaltare il generale vincitore?

Quando, piuttosto, leggeremo sui manuali, anche scola-stici, di guerra (evento pur sempre triste) come offerta

Emidio Spinucci

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OTTOBRE-DICEMBRE 2016 IL GRANATIERE 13

STORIA

Mostra su don Giovanni Rossi

L’11 settembre è stato l’ultimo giornodi apertura a Sasso di Asiago dellamostra allestita presso il museo «Bat-taglia dei Tre Monti» per ricordare lafigura di don Giovanni Rossi, cappel-

Don Luigi Quadri e don Giovanni Rossi

lano militare del 1° reggimento «Gra-natieri di Sardegna» durante la grandeguerra e originario della citata loca-lità. La mostra aveva avuto luogo perprimo ad Asiago.

della propria vita da parte di umili soldati, di semplicipopolani, di donne ardimentose, di assediati tenacementetesi, al di sopra di ogni speranza, a salvare la propria casae a mostrare quanto l’onore non sia vana esibizione, mafierezza di dignità?Leggete, per esempio, la pagina dei dieci soldati di De-monte, durante la guerra di Successione austriaca, nel lugliodel 1744. Se tutti gli assediati a migliaia si sono arresi aifranco-spagnoli, quei dieci, postisi proprio sul tetto dellapolveriera, stupiscono le migliaia di assediati che li trovano,manipolo ridottissimo e tenace, tesi con le armi in pugno adifendere più una patria che la propria vita, a costo di saltarecon la polveriera. E poiché il valore è ammirato anche dainemici, a loro è concesso di uscire con le armi dalla fortezzain presenza di tutto l’esercito assalitore, schierato in segnodi onore. Si dovrà dunque riconoscere che la storia è anchepagina di eroismo.Ma procediamo lungo lo stesso 1744. Per quale destinola nostra Penisola sia teatro di gran parte degli scontri mi-litari nelle più importanti guerre di successione di quelsecolo sarebbe lungo e facile dire. A noi non preme svi-scerare cause, quanto piuttosto guardare agli uomini chedifendono una bandiera. Qualcuno potrà anche sorrideredi un tale ideale. Ebbene, vadano costoro a scavare nel-

l’anima di un Medioevo nel quale, anziché prostituirsi nelpatteggiamento, si sapeva regalare la vita per la propriacittà, correre (insensatamente, sorriderebbe qualche pre-suntuoso oggi) verso un Sepolcro per liberarlo da manoprofana e farsi anche uccidere. Oggi se ne sogghigna inpoltrona. Ieri si sapeva morire sul campo.Guardiamo allora a quei quattromilaquattrocento austro-sardi, tra cui le Guardie, soccombere nella tenace battagliadi Madonna dell’Olmo. Basterà definirla intrepida brigatadi Savoia su cui si scatena il formidabile urto dei francesi?Basterà esultare per la strenua resistenza delle Guardie che,a destra, respingono ogni assalto della cavalleria nemica persalvare Cuneo?Chiniamo reverenti il capo tanto di fronte alle anonime vit-time di quel terribile impegno, quanto al nome glorioso delbarone di Leutrun, il sassone che volle diventare piemontesesino a offrire per la sua nuova patria ardimento e vita.E così la battaglia dell’Olmo, presso Cuneo, fermerà ifranco-spagnoli, sino a convincerli a una ritirata cheanche l’imminente inverno consiglia.Il nostro grato pensiero a chi ha immolato quanto di piùsacro e inalienabile aveva per difendere la patria che, pro-prio perché poggiata su ideali supremi e donazioni totali,è sacra.

La foto che pubblichiamo è del 1915e ritrae un gruppo di sacerdoti ri-chiamati al fronte come aiutanti disanità militare assieme a un cappel-lano militare.

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OTTOBRE-DICEMBRE 201614 IL GRANATIERE

STORIA

Il sodalizio Fei-Chiti nel «Diario di Guerra» di padre Edgardo FeiRINALDO CORDOVANI

Il sacerdote Edgardo Fei, della Congregazione della Missione (Vincenziani oLazzaristi o Signori della Missione), professore nel Collegio Alberoni di Piacenza,mentre stava facendo lezione di geometria, ricevette la lettera del provicariomons. Casonato, sez. II dell’ordinariato militare, nella quale lesse: «Subito alComando Centro Addestramento Reparti Speciali antiribelli di Parma».II giovane prete della Missione, aveva trentun anni, partì per Parma, dove fuassegnato al primo Reggimento con sede a Reggio Emilia. Vi si recò immedia-tamente e prese i primi contatti con i superiori.Il nuovo cappellano militare ricorda così il suo primo incontro con Gian-franco Chiti. «Lunedì 15 maggio. Il Sottotenente Chiti, comandante della1ª Compagnia, m’ha procurato una divisa di Cappellano Militare con gli ala-mari di granatieri. L’ho indossata per la prima volta per andare con la 1ªCompagnia lungo il Po, ad assistere alle esercitazioni di assalto. Ci sono statianche canti e foto, c’era presente il Capitano. Ritorno inquadrato con i sol-dati: il Sottotenente Chiti mi ha detto che questa partecipazione fa moltapresa sui soldati, specialmente quelli della sua Compagnia, tutti volontari diRoma (studenti universitari)».Con questo gesto, che è quasi un’investitura che ricorda quella degli antichicavalieri degli ordini militari cavallereschi a servizio della fede, inizia «il soda-lizio» tra il cappellano e i1 sottotenente che li legherà spiritualmente attraversole tormentate vicende militari a servizio della Rsi nelle Langhe, soprattutto nelcircondario di Mondovì, Ceva, Guastalla, Alba, Caraglio, nel drammatico pe-riodo della prigionia nei campi di con-centramento fino alla scelta religiosadi Gianfranco, che li vede insieme ce-lebrare la messa sull’altare di Orvieto,e al tramonto del Chiti nel 2004 e delpiccolo prete senese vincenziano nel2007, quando si sono ritrovati insiemenel Regno di Dio.Il comandante Gianfranco Chiti volleassicurare sempre tra i suoi militari uncappellano, col quale collaborare peril bene morale e spirituale dei suoi sot-toposti. Vivo e simpatico ricordo è ri-masto quello dell’ultimo cappellanomilitare del comandante GianfrancoChiti nella scuola allievi sottufficiali diViterbo, Alceo Battazzi.

Due significative foto che ritraggonopadre Edgardo Fei e padre GianfrancoChiti

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OTTOBRE-DICEMBRE 2016 IL GRANATIERE 15

STORIA

Il passato torna a vivere: divise storiche dei granatieriPIER ANDREA FERRO

Una delle tante mostre storiche organizzate negli ultimi anni dalla sezione torinesedell’Angs ebbe un seguito tanto fortunato quanto inaspettato. Da sempre colle-zionista di ogni genere di memorabilia inerenti ai granatieri, venni contattatoda una signora che voleva sbarazzarsi delle divise del padre, ufficiale dei grana-tieri. Prontamente accettai, venendo così in possesso, oltre che di un cappotto inpessimo stato che dovetti eliminare, di due uniformi originali complete (giacca epantaloni) l’una grigioverde in cordellino da inizio seconda guerra mondiale, l’al-tra nera da sera fine anni ’30, entrambe da maggiore dei granatieri.Con qualche paziente ricerca nei mercatini di militaria e qualche aggiunta scru-polosamente ricostruita, sono le uniformi che indosso a eventi granatiereschi o ra-duni di mezzi militari d’epoca e che vi presento in scheda tecnica a seguire.

Maggiore del 1° rgt. Granatieri in uniforme adeguata all’uniforme di guerra, 1942 (Foto 1 e 2)

È l’uniforme in cordellino grigioverde mod. 1933 modificata in talune partiper l’uso bellico.La indosso o con l’elmetto d’acciaio mod. 33 con fregio reggimentale o conla bustina da ufficiale, questa rifatta su modello d’epoca, come la camicia ecravatta grigioverdi.Sulla giubba si possono notare i nastrini delle decorazioni, nell’ordine: meda-glia di bronzo al valor militare; cavaliere del Regno d’Italia; stella al meritodell’ordine coloniale d’Italia; campagna di Libia 1911; croce di lungo servizio;croce al merito di guerra; medaglia guerra 1915-18 con quattro stelle per quat-tro anni al fronte; medaglia unità d’Italia («coniata nel bronzo nemico»); me-daglia per le operazioni in Africa orientale.Tutte queste decorazioni erano già sulla giubba e furono quindi concesse al-l’epoca al nostro maggiore. A queste ho aggiunto (originali trovati nei mercatidi militaria) al di sopra dei nastrini: distintivo (corona con spade) di promo-zione per merito di guerra; distintivo (aquila coronata) di scuola di guerra.Sull’aletta del taschino sinistro: distintivo della campagna d’Albania. Sul ta-schino sinistro: distintivo della campagna di Russia. All’asola del primo bot-tone: nastrino della croce di ferro germanica di II classe (che anche gli italianiportavano in questo modo, «alla tedesca»). Sulla manica destra: distintivod’onore (galloncino d’oro) di ferito di guerra.Inoltre, in strappo al regolamento ma tollerato, sull’aletta del taschino destrodistintivo con scritta «Dio stramaledica gli inglesi», motto della propagandafascista, ma che ho messo a commento della Brexit...I pantaloni portano la doppia banda nera con il filetto rosso della fanteria; glistivali rigorosamente portati senza speroni come si evidenzia dalle foto degliufficiali granatieri dell’epoca.Completano la divisa il cinturone con tracolla per la Beretta mod. 1934 (nellafondina porto una copia in resina), guanti scamosciati marrone (e non nericome quelli odierni) e, a volte, una copia di bomba a mano tedesca (il famososchiacciapatate) e a tracolla la custodia della maschera antigas (utile per met-terci una bottiglietta d’acqua, il cellulare o i miei amati sigari toscani!).

Foto 1

Foto 2

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OTTOBRE-DICEMBRE 201616 IL GRANATIERE

STORIA

Maggiore dei granatieri in grande uniforme nera da sera 1939 (Foto 3)

È la splendida uniforme da sera in ca-storino nero portata sino allo scoppiodella seconda guerra mondiale. Ugualeper tutto il regio Esercito ma parti-colarmente splendida per gli ufficialigranatieri, che spiccavano per il ba-vero e i paramani rossi su cui sonosontuosamente ricamati in argentogli alamari. I bottoni dorati riportanola granata reggimentale. Le spallinemetalliche in lamina d’ottone ripor-tano nel disegno delle squame il gradodi maggiore e sono fregiate della gra-nata reggimentale. Completano l’uni-forme i pantaloni neri lunghi incordellino nero con doppia banda late-rale rossa; la sciarpa azzurra da ufficiale;la bandoliera da ufficiale di fanteria; ilcappello a tesa nero con distintivo digrado circolare in oro da maggiore; iguanti bianchi.Con questa splendida uniforme in-dosso soltanto la mia croce di cava-liere adeguata all’epoca, cioè di cavaliere della corona d’Italia (non certoquella davvero mia della Repubblica... non sono così anziano!). Se invece laespongo su manichino, la completo con le decorazioni del nonno paterno,sergente di artiglieria nella grande guerra, e cioè croce di guerra al valor mi-litare, medaglia guerra 1915-18 con tre barrette per tre anni al fronte, me-daglia «coniata nel bronzo nemico», croce di cavaliere del regno, croce dellaIII armata.

Foto 3Tra le foto a corredo troverete anche un simpatico fotomontaggio di me in divisanera nel tondo di una tipica cartolina ri-cordo granatieresca anni ’30.Non è talvolta facile o comodo, specie colcaldo estivo, indossare queste uniformi,ma lo faccio con orgoglio e portandole almeglio per far vivere la storia che è dapiù di trecentocinquant’anni compagna dimarcia di noi granatieri.

OFFERTE PER IL GIORNALE PERVENUTE ALLA DATA DEL 10/12/2016

€ 220,00 Giuliana De Muri 15,00 Bianca Federico Casagrande 30,00 Gino Montefusco50,00 Giorgio Selleri 50,00 Luigi Gabriele30,00 Roberto Bonini

500,00 23° Corso AUC

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OTTOBRE-DICEMBRE 2016 IL GRANATIERE 17

LETTERE AL DIRETTORE

Caro Antonino,mi trovavo nella fase orga-nizzativa della ricostitu-zione della sezione di SanSeverino Marche (Mc),quando il gra. GianfrancoLuzi, della sezione di Ca-merino (Mc), mi infor-mava di aver trovato il gra.Siro Rogani, residente nellasuindicata località, felicis-simo ed impaziente di farparte della ricostituenda se-zione a tal punto che hafirmato la domanda diadesione e versato la quota associativa con largo anticipo!Contemporaneamente, la figlia Stefania ci ha consegnatoun piccolo racconto che ha scritto in omaggio al papàSiro, granatiere.Ve lo trasmetto con piacere, rilevando come gli alamaricuciti sulla divisa indossata durante il servizio di leva…siano rimasti poi, indelebilmente, scolpiti nel cuore!

Gian Carlo Bruni

Un bel giorno mio padre Siro mi raccontò...

«La nostra storia iniziò quando io dovetti partire peril servizio militare (2-03-1962). La mia destinazione fuOrvieto - 80° Reggimento Fanteria Roma (Car). Sonostato lì per il Car; dopo 3 mesi e più precisamente il 4-06-1962 mi hanno trasferito al 1° reggimento Granatieridi Sardegna - Pietralata (Roma) “a me le guardie”.Nei primi giorni trascorsi in reggimento, conobbi tre com-militoni. E fu l’inizio della mia amicizia con Marra An-gelo di Latina (un romano), Tamai Fausto di S. Donà diPiave (un veneziano) e Di Biase Alessandro di Pescara(un abruzzese). (... ed io un marchiggiano!)Più i giorni passavano, più noi quattro “soldatini”diven-tavamo maggiormente amici.Tra un “Attenti!” e un altro, ci divertivamo; insommacercavamo di sdrammatizzare il nostro servizio alle armidurato ben 14 mesi circa.

E poi, IL GRANDE GIORNO DI CONGEDO (26-07-63).

Ci siamo abbracciati, salutati e promessi di non per-derci di vista mai. Infatti, per qualche anno ci siamoscritti, con qualcuno anche incontrati, ma il tempo passa,la vita come si sa è una continua corsa con poche fermatee con il trascorrere degli anni si cambia, ognuno ha le sueesigenze e problematiche da affrontare che a volte fannoun po’ trascurare le amicizie ma non fanno dimenticarele belle emozioni di quando si era ragazzi. Ma io non pensavo mai che a 59 anni potessi riprovaredelle emozioni così forti nel rincontrare i miei compagni direggimento. Infatti, dall’incontro di questa estate (13 agosto1999) con Angelo e Fausto (Di Biase non siamo riusciti arintracciarlo) ho ritrovato in me e spero anche in loro,quella bella amicizia profonda e sincera che, anche a di-stanza di 36 anni, non è mai terminata.È stato bello raccontare cosa abbiamo fatto in tutti que-sti anni. Se penso a quando ci siamo lasciati! Avevamo23 anni, quante cose sono accadute da allora! Ci siamosposati, abbiamo avuto dei figli, e Angelo è perfino di-ventato nonno. Posso dire che in quei 3 intensi giorni trascorsi questaestate mi sono sentito quel Granatiere del 1° Reggimentodi Sardegna - Pietralata (Roma)».

Avendo visto in mi padre una felicità immensa, a se-guito della narrazione di questa storia, ho deciso di de-dicare questo piccolo pensiero a lui e ai suoi amici.

Stefania Rogani

Siro Rogani

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Uno dei personaggi del libro che ab-biamo presentato, Paolo Petrucci, èa noi molto vicino. Egli, infatti, erastato ufficiale dei granatieri e avevacombattuto in Africa settentrionale.Il secondo capitolo dell’opera è inte-ramente dedicato alla sua corrispon-denza dal fronte. Il libro riportaanche due articoli tratti da «Il Gra-natiere», concessi dal presidente na-zionale dell’epoca, generale Pipola.

Paolo Petrucci, nato a Trieste il 1°agosto 1917, viveva a Roma e si erada poco laureato con il massimo deivoti in Lettere antiche quando, nel1941, fu chiamato alle armi e inviatoin Africa come ufficiale di comple-mento del IV battaglione contro-carro autocarrato dei granatieri diSardegna.Il battaglione, salutato a Tivoli dalprincipe Umberto di Savoia il 10 ago-

sto 1941, partì per l’Africa settentrio-nale il 22 dicembre 1942 agli ordinidel ten.col. Tullio Gervasoni.

OTTOBRE-DICEMBRE 201618 IL GRANATIERE

LETTI PER VOI

IL LIBROLa storia dei cinque ragazzi di viaBuonarroti: Paolo Petrucci, PaoloBuffa, Enrica Filippini-Lera e Vera eCornelio Michelin-Salomon è rappre-sentativa di quanto accadde in Italiadurante l’occupazione nazista, dellediverse forme di resistenza che si svi-

lupparono, dei diversi ambienti socialie politici che vi parteciparono, deitanti giovani che rendendosi conto divivere in un mondo inconciliabile, sischierarono per la libertà e pagaronoduramente il loro impegno con il car-cere, la deportazione e la morte. Pur nascendo nel contesto dell’antifa-scismo romano e dell’occupazione na-zista di Roma, la storia dei cinqueragazzi si sviluppa prima al Sud, con lamissione che coinvolse tragicamenteGiaime Pintor; poi al Nord, dove PaoloBuffa si recò in missione come tenentedelle N. 1 Special Forces dopo la libe-razione di Roma; ed infine ad Aichachin Germania, dove Enrica e Vera ven-nero deportate. Arrestati anch’essi dainazisti e processati dal tribunale tede-sco di guerra, i tre ragazzi erano statigiudicati innocenti.Ma per una tragica fatalità, il 24 marzo1944 si trovavano ancora nel carceredi Regina Coeli e uno di essi, Paolo Pe-trucci, fu tradotto alle Fosse Ardeatinee trucidato insieme ad altri 334 inno-centi con un colpo alla nuca. Un ampio apparato di lettere, fotogra-fie e documenti inediti, frutto di anni

di ricerca, aiuta a ricostruire la vita e ildestino dei cinque ragazzi di via Buo-narroti e rende palpitante la lettura diqueste pagine, capaci di commuoverefino alle lacrime.

L’AUTORELaureato in filosofia e docente di let-teratura e storia, Massimo Sestili inquesti ultimi anni si è interessato del-l’errore giudiziario nella letteratura. Hapubblicato il volume L’errore giudizia-rio. L’affaire Dreyfus, Zola e la stampaitaliana (2004). Ha curato e tradotto opere di Ber-nard Lazare (Contro l’antisemitismo,2004, e L’antisemitismo. La sua storiae le sue cause, 2006), di Jules Verne(Un dramma in Livonia, 2009) e diÉmile Zola (L’Affaire Dreyfus, 2011).Attualmente si interessa di resistenzae lotta per la casa a Roma nel se-condo dopoguerra. Su questi temi hapubblicato articoli e interviste. Neglianni è stato promotore di vari corsidi formazione dedicati alla didatticadella storia e della letteratura nellescuole. Collabora con varie riviste,tra cui «Patria Indipendente».

I ragazzi di via Buonarroti. Una storia della Resistenzadi Massimo Sestili

editore: Marlin (Cava de’ Tirreni)collana: Filo spinatoanno edizione: 2015pp. 420 introduzione di Mario Avagliano

Paolo Petrucci: un nostro eroe dimenticato

Paolo Petrucci

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OTTOBRE-DICEMBRE 2016 IL GRANATIERE 19

LETTI PER VOI

Tivoli, saluto al battaglione da parte del principe Umberto. Nella foto la presentazionedi Petrucci al principe di Piemonte

L’unità aveva un organico di 22 ufficiali e 300 sottuffi-ciali e granatieri e Petrucci era inquadrato nella 2ª com-pagnia, la stessa in cui militava il professor Gabriele DeRosa, destinato a diventare uno storico illustre.Rimpatriato per «febbri reumatiche» il 23 dicembre1942, Petrucci al momento dell’armistizio si trovava aRoma. Partecipò così ai combattimenti contro le truppetedesche a Palidoro.Quando i nazisti occuparono la Capitale, il giovane gra-natiere decise di passare in clandestinità. Con gli amiciPaolo Buffa e Aldo Sanna, «Pietro Paolucci» (questo ilnome di copertura) partì verso il Sud con lo scopo di pro-muovere la costituzione di un corpo di «Volontari per lalibertà».Non fu possibile realizzare il progetto e Petrucci e Buffainsieme con Giaime Pintor decisero di tornare a Romaper organizzare gruppi di partigiani nel Lazio.Nel tentativo di ripassare le linee lungo il Garigliano, itre giovani finirono in un campo minato. Pintor perse

la vita saltando in aria su una mina. Gli altri decisero ditornare indietro.Addestrati dagli Alleati, «Paolucci» e Buffa furono paraca-dutati in seguito su Monte Rotondo, da dove poi raggiun-sero a Roma la casa della fidanzata di Buffa, EnricaFilippini, in via Buonarroti, che già aveva accolto i fratelliCornelio e Vera Michelin-Salomon. Ivi ospitati, organiz-zavano azioni di propaganda antinazista, che raggiunseroil culmine con le manifestazioni degli studenti romani.L’attività di Petrucci e dei suoi durò giusto un mese. Il 14febbraio 1944 le SS irruppero nell’abitazione di via Buo-narroti e arrestarono i cinque ragazzi.Per tutti si iniziò la consueta straziante trafila, imprigiona-mento e interrogatori in via Tasso, detenzione a ReginaCoeli, processo. Petrucci, la cui vera identità rimase scono-sciuta, fu assolto. Era il 22 marzo 1944. Due giorni dopo,mentre attendeva la scarcerazione nel terzo braccio di ReginaCoeli, fu prelevato, caricato su un camion e trasportato alleFosse Ardeatine per essere trucidato con altri 334 martiri.

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OTTOBRE-DICEMBRE 201620 IL GRANATIERE

BREVI E LIETE

Il nostro socio, granatiere Arturo Ca-valiere, è nato l’11 novembre 1915.In occasione del suo centesimo com-pleanno ha ricevuto, in riconosci-mento dell’evento, una targa dallapresidenza nazionale. Di lui il figlio Giancarlo, in una let-tera che ci ha inviato, ha scritto: «Miopadre richiama sempre dalla sua me-moria l’orgoglio dell’appartenenza alCorpo militare dei Granatieri di Sar-degna ed in prossimità del 101esimocompleanno ci teneva ad esser a voiriconoscente».

I 101 anni del granatiere Arturo

Un momento emozionante della festadi Ovada il 2 ottobre è stato quando igranatieri Federico Cuziol e CristianCian, entrambi partecipanti alla mis-sione Ibis in Somalia nel 1993, si sonoritrovati dopo circa ventitré anni. Bravii nostri granatieri!

Ritrovarsi

DISPONIBILITÀ

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Delizioso appartamento a Roma, a duepassi dalla fermata Furio Camillo dellametro «A» e dalla fermata Roma Tusco-lana; poco distante dalla basilica di SanGiovanni. Ha un collegamento direttocon le stazioni: Termini, Tiburtina, SanPietro e Fiumicino Aeroporto.Esso consta di camera matrimoniale de-luxe, soggiorno, angolo cottura (utiliz-zabile), bagno e balcone.È dotato di riscaldamento autonomo,aria condizionata, lavatrice e Tv.Costi: 58,00 € a notte. Possibilità dialtri 2 posti letto a 15,00 € a persona(massimo 4 persone). 25 € per spese finali di pulizia.

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Grazie all’interessamento di un nostro socio, il patronato Acai (Associazionecristiana artigiani italiani) ha effettuato una donazione a favore del fondoContigliozzi.A chi «accusa» la presidenza di voler correre troppo, rispondo: «troppo poco».Bisogna sempre tenere a mente che l’unica cosa che non si può recuperare èil tempo. Il mandato che ho ricevuto lo assolverò anche se comportasse enormisacrifici, perché per me è un obbligo morale rispettare gli impegni assunti.Così mi è stato insegnato fin da piccolo e così farò fino alla fine del mio man-dato. È già in corso lo studio per la costituzione della Protezione civile nel-l’ambito dell’associazione. A breve termine si porranno le basi per realizzareanche la Musica di ordinanza.La volontà e l’impegno per il raggiungimento degli obiettivi si sono dimo-strati nella organizzazione del 32° raduno nazionale sul Cengio.Agli inizi del mio mandato, precisamente nei primissimi giorni del mese dimarzo, quando il gen. Ernesto Bonelli, delegato per la parte storica, e il gen.Bruno Garassino, delegato per l’organizzazione, sono stati inviati ad Asiago,è emerso che il raduno era solo allo stato embrionale. In tre mesi, grazie alsincero e onesto lavoro di soci veneti, chiunque abbia onestà intellettualenon può non riconoscerlo, si sono ottenuti risultati che sembravano impos-sibili per scarsa disponibilità di forze e di tempo.Concludo dicendo che, grazie all’impegno del segretario nazionale, gen. An-tonino Torre, e del neopresidente del centro regionale Sicilia Sandro Terrani,sono state riaperte nella Trinacria tre sezioni: Caltanissetta, Catania e Palermo,nonché il centro regionale stesso. Bentornati a casa!Vi ringrazio della fiducia accordatami e con tutto il cuore auguro un serenosanto Natale e un 2017 ricco di ogni bene a voi tutti e alle vostre famiglie,che ho avuto il piacere di conoscere sia nel corso del 32° raduno nazionaleche nelle altre cerimonie.

Gra. Giovanni Garassino

Con piacere pubblichiamo una fotoche ritrae il centenario nel momentoin cui riceve la targa di buon «cente-simo» compleanno.

Editoriale, segue da pagina 3

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OTTOBRE-DICEMBRE 2016 IL GRANATIERE 21

ALAMARI CON LE STELLETTE

Si è svolta ieri, 19 settembre 2016,presso il poligono di Monte Romanol’esercitazione «Iron Fringe» che havisto impegnati due plotoni mortaipesanti del 1° reggimento Granatieri.L’esercitazione, svolta dalle unità mor-tai, parte della compagnia supportoalla manovra, ha avuto come obiettivoil consolidamento della conoscenzadelle procedure previste dal moduloaddestrativo «standard» da attuarefino al raggiungimento del modulo«avanzato». L’addestramento dedicato alla piani-ficazione, organizzazione e condottadi operazioni con i mortai «Thom-

Granatieri in esercitazioneIl 1° reggimento Granatieri di Sardegna in addestramento presso il poligono di Monte Romano

Il generale Lunardo assiste all’esercitazione

Un mortaio in azione

son» da 120 mm si è svolto sotto la di-rezione del I battaglione «Assietta» allapresenza del generale di brigata Gae-tano Lunardo, comandante della bri-gata Granatieri di Sardegna, in uncontesto operativo simulato ed ade-rente all’attuale scenario internazionale.

Il prefetto di Roma in visita alla brigata Granatieri

Paola Basilone, prefetto di Roma, si è recata in visitapresso la brigata «Granatieri di Sardegna», unità dell’Eser-cito a cui risale il comando del contingente di circa 2.400militari attualmente impegnati nell’operazione «Strade Si-cure» a Roma, nel Lazio e nelle vicine regioni di Umbriae Abruzzo.

Accolto dal comandante della brigata, generale GaetanoLunardo, il prefetto ha assistito a un briefing sulle attivitàoperative in atto, svolte dal personale dell’esercito in con-corso e congiuntamente alle forze di polizia per tutelarel’ordine e la sicurezza pubblica a Roma, in occasione delGiubileo straordinario della misericordia.

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OTTOBRE-DICEMBRE 201622 IL GRANATIERE

ALAMARI CON LE STELLETTE

Dall’apertura della Porta santa adoggi, numerosissimi gli interventi chehanno visto sempre più frequente-mente i militari dell’esercito operareda protagonisti, in stretto coordina-mento con le forze dell’ordine, nelcontrasto serrato di molteplici e diver-sificate situazioni di illegalità.Durante l’incontro è quindi stata sot-tolineata la valenza del dispositivo disicurezza messo in atto per assicurareil regolare e corretto svolgimento del-l’anno santo; una vera e propria par-tnership per la sicurezza che coinvolgenumerosi organi istituzionali e vedeoperare sul campo, in piena sinergia,esercito e forze dell’ordine.I dati diffusi dalla questura di Romaad agosto, con specifico riferimentoall’anno in corso, confermano che,grazie a una maggiore attività di pre-sidio del territorio, nonostante lemaggiori presenze censite nella capi-tale, si è registrata una tendenziale di-minuzione dei reati di oltre il 20 percento. I risultati a oggi conseguiti sulterritorio sono il frutto della prezio-sissima, puntuale e professionale col-laborazione posta in atto fra l’esercito,la polizia di Stato della questura diRoma, i militari dell’arma dei carabi-nieri e della guardia di finanza dei ri-spettivi comandi provinciali.Un modello che sta funzionando eche sta avendo effetti molto positivi.Il prefetto Basilone ha espresso paroledi vivo apprezzamento per l’operatosvolto a Roma dal personale dell’eser-

Il prefetto di Roma alla caserma Gandin

Sala operativa del raggruppamento Lazio-Umbria-Abruzzo Il prefetto di Roma, Paola Basilone, firma l’Albo d’Onore

Resa degli onori al prefetto di Roma, Paola Basilone

cito che, concorrendo al presidio del territorio e alla vigilanza di numerosi obiet-tivi sensibili, consente alle locali forze di polizia di dedicare maggiori risorse alleattività investigative e di polizia giudiziaria. Al termine dell’incontro, il prefettoha visitato anche la sala operativa della brigata, vero cuore pulsante del dispositivodi sicurezza realizzato dall’esercito per l’operazione «Strade Sicure»in occasionedel Giubileo straordinario della misericordia. Una struttura «dedicata», fina-

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OTTOBRE-DICEMBRE 2016 IL GRANATIERE 23

ALAMARI CON LE STELLETTE

Visita al reggimento Granatieri

Il presidente nazionale Angs, Giovanni Garassino, durante la sua allocuzione

Volontari in ferma prolungata invisita al museoMARIO CALARESU

Come da tradizione, i nuovi Vfp1 granatieri del 1° e 2°blocco 2016 hanno visitato il museo storico dei granatieridi Sardegna. La visita è un momento importante per igiovani militari con gli alamari. Il museo storico infatti,che custodisce egregiamente con i suoi preziosi cimeli

l’eroica storia dei granatieri di Sardegna, è un tramite perfar capire ai giovani granatieri di quale passato dovrannoessere degni. I nuovi volontari sapranno certamente faretesoro di ciò che avranno appreso in questa visita per in-dossare con orgoglio i bianchi alamari.

lizzata a monitorare le attività operative in corso e a so-vrintendere alla gestione diretta degli eventi e delle emer-

genze in pieno coordinamento con le sale operative dellaquestura e del comando provinciale dei carabinieri.

Il giorno 6 ottobre, presso la caserma«Gandin», il presidente nazionaleAngs, gen. D. (aus.) Giovanni Garas-sino, alla presenza del comandante del1° reggimento, col. Stefano Chironi, haincontrato i granatieri del reggimento.Il presidente nella sua allocuzione ha il-lustrato le finalità dell’associazione, lepossibilità e modalità per poter ricevereeventuali aiuti economici e ha invitatoad iscriversi anche, eventualmente,nelle località di nascita.

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OTTOBRE-DICEMBRE 201624 IL GRANATIERE

ALAMARI CON LE STELLETTE

Visita dei nuovi Vfp1 granatieri del 1° e 2° blocco 2016 al museo storico dei granatieri di Sardegna

Operazione «Strade Sicure» a Roma: cambia il comandante

Preso la caserma «Gandin» si è tenuto il cambio del coman-dante della task force «Strade Sicure» dell’esercito tra il co-lonnello Mario Ventrone, già vicecomandante della brigataGranatieri di Sardegna e il colonnello Stefano Chironi, co-mandante del 1° reggimento Granatieri di Sardegna. Alla presenza del comandante di brigata, generale GaetanoLunardo, nella cornice dell’alzabandiera solenne, celebrataperiodicamente con i reparti della brigata Granatieri e ali-quote dei reparti ricevuti in concorso proprio per lo svol-gimento dell’operazione «Strade Sicure», è avvenuta labreve e simbolica cerimonia del passaggio di consegne trai due comandanti.Nei diciotto mesi di permanenza al comando della taskforce «Strade Sicure», nella Capitale, il colonnello ven-trone ha vissuto varie riconfigurazioni del raggruppa-mento Lazio Umbria Abruzzo, che ha raggiunto il suoapice nell’anno giubilare, ormai avviato alla conclusione.Al colonnello Chironi, la responsabilità del presidio delterritorio e la vigilanza di circa cento obiettivi sensibili,fra i quali i maggiori luoghi di culto nella Capitale e adAssisi. L’occasione è stata propizia per conferire ricono-scimenti ai militari che si sono particolarmente distintinello svolgimento del servizio. L’operazione «Strade Si-cure», dal suo avvio nel 2008, ha contribuito all’arresto

di più di 15 mila persone, al sequestro di due tonnellatedi sostanze stupefacenti e al fermo di circa 10 mila per-sone prive di documenti di riconoscimento o in possessodi provvedimenti di espulsione.La legge 131/2016 ha prorogato le misure urgenti per ilpresidio del territorio in occasione del Giubileo fino al pros-simo 31 dicembre. La task force «Strade Sicure» dell’esercitosi prepara così a trascorrere un altro intenso periodo di la-voro in previsione delle imminenti festività natalizie.

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OTTOBRE-DICEMBRE 2016 IL GRANATIERE 25

ATTIVITÀ ASSOCIATIVA

Entrando a Castelraimondo da ovest,si nota sulla sinistra un’altura con al-beri e pennoni, tra i quali spiccanocinque sagome bianche. Basta guar-dare con maggiore attenzione per ca-pire cosa sia. È un monumento, ed èrecente, diverso dagli altri che ricor-dano le grandi guerre passate. Dalpiazzale ci si arriva tramite un sen-tiero scalinato al cui inizio è posta latarga «Parco della Rimembranza». Fautori, autori e custodi di questoluogo, gli alpini della sezione Anagruppo Val Potenza di Castelrai-mondo e Matelica, ma i protagonistisono cinquantacinque ragazzi, mili-tari e non, caduti nelle missioni dipace.Per il secondo anno, gli associati del gruppo Val Potenza,ci hanno invitati a partecipare e domenica 18 settembrele colonnelle di Ascoli Piceno, Fermo, Macerata, Cingoli,Camerino, Jesi e Fabriano, sfilavano accanto a quelledegli alpini e altre istituzioni locali. Massiccia la nostrapartecipazione al pari dei sindaci delle località di prove-nienza dei ragazzi. Presenti e graditissimi ospiti i fami-liari. Chi ha potuto, si è messo in viaggio da ogni angolo

d’Italia e ha raggiunto Castelraimondo per essere con noi,anzi, con loro.Dopo esserci radunati nei pressi della locale stazione dei ca-rabinieri, banda in testa, il corteo si è diretto verso il piazzaleSanta Rita antistante il Parco della Rimembranza. Sotto unapergola è stato allestito un altare da campo cui faceva riscon-tro un ampio spazio coperto per i partecipanti. Una voltaschierati si è proceduto all’alzabandiera con l’esecuzione

Una domenica di settembrea Castelraimondo

I granatieri intervenuti con le rispettive colonnelle

Scoprimento del pannello con le fotografie dei giovani caduti

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Dalla sezione di ComoLUCIANO LURAGHI

In una bella domenica di fine estate igranatieri di Como si sono ritrovatinel capoluogo lariano per l’annualeadunata alla quale hanno partecipatoanche amici granatieri della sezione«madre» di Milano, della sezione «ge-mella» di Legnano e delle sezioni diAbbiategrasso, Calcinate, Crema,Monza Brianza e della Valtellina;erano presenti anche le colonnelle delcentro regionale lombardo dell’Angs edell’associazione del Nastro Azzurro.Quest’anno il raduno aveva una va-lenza particolare in quanto si ricorda-vano i cento anni dalla morte delnostro eroico concittadino s.ten. Giu-seppe Sinigaglia, medaglia d’argento al valor militare, cam-pione italiano, europeo e mondiale di canottaggio, cadutoin battaglia sul San Michele durante la grande guerra e alquale è intitolata la sezione comasca dei granatieri.Molto gradita la presenza di Enzo Molteni, presidentedella Società Canottieri Lario per i cui colori gareggiavaGiuseppe Sinigaglia.Significativa anche la presenza del gonfalone della città diComo a testimoniare la vicinanza dell’amministrazionecomunale alla nostra celebrazione.Le cerimonie di questo bel fine settimana sono iniziate sa-bato 17 settembre con la deposizione di una composizionefloreale, al cimitero di Como dove riposano le spoglie delcampione assieme a quelle dell’amata madre AntoniettaPorta che, con lascito testamentario, fece sì che, in memo-ria dell’eroico figlio, la nostra Associazione e la CanottieriLario potessero costruire la loro prestigiosa sede.Domenica mattina il cappellano della sezione di Comomonsignor Renato Pini ha officiato la santa messa allapresenza dei soci e dei loro familiari, del presidente regio-

nale Mezzenzana, del presidente emerito Bovati e del pre-sidente onorario della sezione di Como, gen. Canarile,appositamente giunto da Roma.La sacra cerimonia è stata preceduta da una magnifica«elevazione spirituale» proposta dal coro da camera delConservatorio di Como, diretto dal professor DomenicoInnominato.Dopo la celebrazione, sul piazzale di Villa Geno difronte al lago, è stata deposta una corona d’alloro aipiedi della stele che ricorda il s.ten Giuseppe Sinigagliacon i rituali squilli di tromba, l’esecuzione del Silenzio ela benedizione da parte del nostro cappellano. Tutti ipartecipanti al raduno si sono poi ritrovati al ristorantedove, dopo un piacevole pranzo, sono state tenute le al-locuzione degli amici convenuti, le relazioni morali edeconomiche da parte del presidente Baratelli e del segre-tario Marsili.L’omaggio di fiori rigorosamente bianchi e rossi alle si-gnore intervenute da parte del nostro presidente ha chiusoquesta bella «granatieresca» giornata.

18 SETTEMBRE 2016

OTTOBRE-DICEMBRE 201626 IL GRANATIERE

ATTIVITÀ ASSOCIATIVA

dell’inno nazionale, a seguire, la Canzone del Piave ha ac-compagnato la deposizione della corona d’alloro, quindisulle note del Silenzio d’ordinanza si è scoperta una nuovalapide con le foto dei nostri cinquantacinque, mentre alunnidelle scuole elementari e medie liberavano al vento pallon-cini tricolori. Sono stati chiamati uno a uno, nome e co-gnome e per ciascuno la risposta: presente! Prima della celebrazione della santa messa officiata dadon Gabriele Bielacchi, gli interventi delle autorità tra

cui l’organizzatore Angelo Ciccarelli, il sindaco Mari-nelli, il presidente sezione alpini Marche Sergio Mercuriche, nel dare atto all’impegno profuso dagli alpini perla realizzazione di questo Parco, hanno anche sottoli-neato il significato che ha e l’insegnamento che vuoldare. Invitati sul palco alcuni dei sindaci presenti, cheoltre a parlare dei rispettivi concittadini, hanno ribaditola necessità di ricordare e di farlo con iniziative comequesta di Castelraimondo.

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OTTOBRE-DICEMBRE 2016 IL GRANATIERE 27

ATTIVITÀ ASSOCIATIVA

Centenario della grande guerra e onori a Trieste italianaFRANCESCO BONAVENTURA

L’annuale commemorazione in onore dei «martiri dellefoibe» quest’anno ha avuto uno speciale significato e glieventi correlati sono stati di grande significato.I granatieri di Sardegna non hanno fatto mancare il loropatriottico sentimento in una parte dell’Italia che ha an-cora bisogno della difesa dei nostri valori, di fronte ad am-muffiti rigurgiti panslavi e veteroaustriacanti. Ma noi cisiamo e ci saremo! E l’anima dell’Associazione granatieridi Sardegna, il medagliere nazionale, le colonnelle e i ves-silli del Friuli Venezia Giulia si sono adunati con il presi-dente nazionale gra. Garassino, il presidente della sezionedi Trieste gra. Bonaventura, il presidente della sezione diUdine gra. Bellantuono, il presidente della sezione di Co-droipo gra. Alberini, il presidente della sezione di San Vitoal Tagliamento, gra. Gregoris e il presidente della sez. diZoppola gra. Pighin, con i granatieri della regione per duegiorni hanno onorato i simboli dell’italianità tanto sof-ferta e agognata in queste zone dove nel secolo scorso duetempeste di ferro, fuoco e sangue sono passate lasciandoferite ancora aperte.Il 24 settembre, nel santuario nazionale di Monte Grisa,il medagliere nazionale e le colonnelle sono state bene-dette di fronte all’altare del «Milite ignoto» e alla crocedella sezione di Trieste, consacrata a tutti i granatieri ca-duti e dispersi in tutte le guerre in cui hanno combattutoi bianchi alamari. Il 25 settembre, alla presenza del pre-fetto di Trieste e commissario di governo per il Friuli Ve-

24-25 SETTEMBRE 2016

Le autorità

Foto di gruppo

La colonnella di Trieste e il medagliere

nezia Giulia, Anna Paola Porzio, delleautorità civili e militari del territorioe della rappresentanza degli esuli diIstria e Dalmazia, è stata deposta la«Corona del Granatiere» sul sacrariodella foiba di Basovizza.Per significare la trasmissione del ri-cordo, due figli del gra. Berdini hannodeposto fiori ai piedi del monumento.Ricordiamo che i nostri granatieri Lu-ciani e Pescatori, presenti alla cerimo-nia, sono stati decorati dal presidentedella Repubblica per i lutti sofferti inquel drammatico periodo.La cerimonia in onore all’italianitàdella città giuliana e ai giuliano-dal-mati che si sono sacrificati per far

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OTTOBRE-DICEMBRE 201628 IL GRANATIERE

ATTIVITÀ ASSOCIATIVA

garrire il nostro tricolore sulle terre irredente è terminatacon la deposizione di una corona al sacrario di Oberdan,in un’area particolare della città giuliana dove il segno deigiganti dell’italianità e della cultura che hanno indossatogli alamari è ancora molto forte: granatieri Stuparich,Zeiss Romoli, Slataper e altri hanno il loro nome scolpitonel marmo e davanti a loro nel sacrario fanno corona glistemmi di tutte le città d’Italia e nel saluto del presidentenazionale il significato in quel momento e il legame di

tutti i granatieri d’Italia con quel luogo simbolo era fortee resterà forte.Nel contesto delle cerimonie, la regione Friuli Venezia-Giulia, ha visto nascere anche la nuova dirigenza, infattialla presenza del presidente nazionale si sono svolte le ele-zioni per la presidenza e la vice presidenza dell’Angs delcentro regionale Fvg. Sono risultati eletti all’unanimità:presidente il gra. Nicola Puntin e vicepresidente il gra.Francesco Bonaventura

Sabato 24 e domenica 25 settembre la sezione di Cuneo«S. Ten. L. Eula», ha celebrato il 272° anniversario dellabattaglia della Madonna dell’Olmo. Nel pomeriggio di sa-bato 24 presso le scuole elementari, alla presenza del ge-nerale Bruno Garassino e del presidente e vicepresidenteregionale si è deposta la corona al bassorilievo che ricordala grande battaglia della Madonna dell’Olmo del 30 set-tembre 1744; terminata la cerimonia, tutti a Cuneo per lamusica reggimentale d’ordinanza del primo reggimentoGranatieri con grande parata in via Roma, centro storicoe cuore pulsante di Cuneo, fra due ali di folla entusiasta.A sera in piazza Galimberti, salotto della città, si è tenutoun breve concerto alla presenza di una folla un po’ infred-dolita, per la temperatura non certo mite, ma subito ri-scaldata dalla fantasia delle note della musica reggimentale.Domenica 25 alle dieci, alla presenza di tutti i granatieriintervenuti, del generale Bruno Grassino, del presidenteregionale Pier Andrea Ferro, dell’assessore regionale Al-berto Valmaggia, dell’assessore alle manifestazioni diCuneo Paola Olivero, del ten. col. Farruggio del comando

militare esercito Piemonte e di una delegazione di croce-rossine, si è inaugurata la mostra sulla grande guerra.Dopo il saluto a nome del presidente nazionale del gene-rale Bruno Garassino e il saluto dell’amministrazione co-munale il taglio del nastro. Durante la giornata unmigliaio di persone ha visitato la mostra per ammirare ci-meli storici della prima guerra, gentilmente concessi daRavetto, cartoline, lettere dal fronte, pannelli fotograficiche raccontano e descrivono quel terribile momento sto-rico, concessi dal col. Antonio Zerrillo, capo progettocommemorazione grande guerra comando militare eser-cito Piemonte.Dopo la parata per via Roma, a Sant’Ambrogio si è assi-stito alla messa celebrata da don Favaretto in onore di tuttii granatieri caduti e andati avanti. Infine, nella strutturadel mercato coperto ha avuto luogo il convivio, momentodi aggregazione festoso.Nel pomeriggio di nuovo in parata per via Roma fino inpiazza Virginio, dove, alla presenza di più di mille personesi è tenuto un concerto.

24-25 SETTEMBRE 2016

272° anniversario della battagliadella Madonna dell’OlmoBRUNO BONGIOANNI

Un momento della cerimoniaIl presidente nazionale gra. Garassino

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OTTOBRE-DICEMBRE 2016 IL GRANATIERE 29

ATTIVITÀ ASSOCIATIVA

Il presidente della sezione di Cuneo ha rivolto un cordialesaluto al pubblico intervenuto, il presidente regionale haillustrato la storia dei granatieri intervallata da musiche epresentazione di divise storiche e bandiere: scroscianti ap-palusi alla fine di ogni brano, magistralmente eseguitodalla musica reggimentale sotto la direzione del luogote-nente Domenico Morlungo. L’inno di Mameli ha suggel-lato la fine del concerto e della manifestazione. I granatieridella sezione di Cuneo, soddisfatti del risultato ottenutoe fieri di aver indossato i bianchi alamari, ringraziano dicuore il presidente nazionale Giovanni Garassino, BrunoGarassino, il presidente e vicepresidente regionale e a tuttii granatieri intervenuti.

Foto di gruppo

Il generale Bruno Garassino mentre rivolge un indirizzo disaluto ai convenuti alla presenza dell’assessore comunalePaola Olivero

L’assessore all’Ambiente della regione Piemonte AlbertoValmaggia con il presidente della sezione di Cuneo, gra. Bruno Bongioanni e il generale Bruno Garassino

Pronti per lo sfilamento: da sinistra, i granatieri BrunoBongioanni, Pier Andrea Ferro, Bruno Garassino, Sebastiano Gallo

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OTTOBRE-DICEMBRE 201630 IL GRANATIERE

ATTIVITÀ ASSOCIATIVA

Il 25 settembre, nel centenario della grande guerra, si èsvolta a Musile di Piave (Ve) la celebrazione del 10° anni-versario dell’inaugurazione del monumento ai granatieridi Sardegna. Già dagli anni Cinquanta era intenzione tra gli associatidelle sezioni dei granatieri di Sardegna del Basso Piave dierigere un monumento ai circa settecento granatieri ca-duti nel conflitto mondiale del 1915-18 tra Caposile eCortellazzo. Inizialmente, si pensava di intitolare ai granatieri l’eri-genda chiesa di Caposile, poi dedicata a tutti i caduti delBasso Piave.Nacque così l’idea, fortemente caldeggiata da Rino Lo-renzon, di erigere a Musile un nuovo monumento ai gra-natieri che, insieme ai monumenti di Cortellazzo (Jesolo),Ponte Crepaldo (Eraclea) �– opere dello scultore SergioDalla Mora �– e del recente Ponte dei Granatieri sul Piave,potesse segnare quello strategico angolo di territoriochiuso tra la Piave vecchia, la Piave nuova e il Cavetta,tragicamente noto agli austroungarici come «l’isola dellaPiave». Si tratta di un suggestivo lembo di terra strenuamente di-feso e perduto dagli italiani nella disastrosa ritirata di Ca-poretto, ma arditamente e valorosamente riconquistatocon la battaglia del Solstizio.Tra le opere realizzate a testimonianza dei sentimenti edelle tradizioni dei granatieri di Sardegna, il monumentodi Musile, magistralmente scolpito in pietra d’Istria dalloscultore e granatiere Dalla Mora, è senz’altro quello piùsignificativo e descrittivo.In occasione della solenne ricorrenza del 10° anniversariola sezione di Musile dell’Angs, pervolontà del suo presidente Lorenzon,ha inteso dare maggiore valenza almonumento con alcuni interventiche lo hanno armonizzato col bel-l’angolo verde del centro cittadino incui è collocato.La manifestazione si è aperta con l’al-zabandiera nella piazza del Municipioalla presenza delle autorità civili e mi-litari, e di numerose associazioni com-battentistiche e d’arma del territorio.Le musiche di ordinanza della fanfaraAnb di Ceggia, diretta dal maestroGiampaolo Trevisan hanno accompa-

gnato i diversi momenti della giornata, in particolare gli al-zabandiera e la celebrazione della messa in suffragio di tuttii granatieri defunti.Il momento culminante della giornata si è avuto pressoil monumento dei granatieri con la solenne cerimonia

10° anniversario dell’inaugurazione del monumento ai granatieri

25 SETTEMBRE 2016

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OTTOBRE-DICEMBRE 2016 IL GRANATIERE 31

ATTIVITÀ ASSOCIATIVA

commemorativa dell’eroico sacrificiodei giovani caduti nella decisiva bat-taglia del Solstizio, combattuta nelgiugno del 1918, e con l’intitolazione«Parco del Granatiere» del giardinopubblico che ospita il monumento.Presso il monumento il sindaco SilviaSusanna, Rino Lorenzon, il vicepre-sidente della Regione Veneto Gian-luca Forcolin, l’assessore LucianoCarpenedo, i presidenti regionaleLino Marian e provinciale SergioDalla Mora dell’Angs, insieme a nu-merosi cittadini, hanno scoperto lalapide commemorativa dei 1.849 gio-vani, tra i quali anche 85 granatieri del

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OTTOBRE-DICEMBRE 201632 IL GRANATIERE

ATTIVITÀ ASSOCIATIVA

Basso Piave, caduti sulle sacre rive dellaPiave e sepolti nel cimitero di guerra aCastaldia di Caposile, ora tumulatipresso il vicino sacrario di Fagarè dellaBattaglia (Tv).Nel suo intervento il presidente Loren-zon ha ricordato che tra le 1.849 salmesepolte nel vecchio cimitero di guerravi erano 577 italiani conosciuti, 160austriaci conosciuti, 493 italiani nonidentificati, 409 austro-ungarici nonidentificati e 210 soldati sconosciuti.Un doveroso ringraziamento anche al-l’amministrazione comunale per averaccolto la proposta di intitolare ai gra-natieri il bel giardino pubblico, moltofrequentato da famiglie e giovani.«Fare la storia dei granatieri di Sarde-gna –� ha sottolineato Lorenzon – �si-gnifica fare la storia dell’Unità d’Italia,dai lontani albori del piccolo ducatodi Piemonte fino ai giorni nostri, mal’aver potuto impreziosire, in occa-sione del decimo anniversario, il va-lore simbolico del monumento di unnuovo importante segno dedicato allamemoria dei caduti che si sono im-molati per la patria e la nostra libertàesprime la riconoscenza di tutti i gra-natieri di Musile di Piave».

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OTTOBRE-DICEMBRE 2016 IL GRANATIERE 33

ATTIVITÀ ASSOCIATIVA

I novant’anni della sezioneAngs di Bologna

Il 2 ottobre scorso la sezione bolognese Angs ha festeg-giato novanta anni di gloriosa storia associativa. Protago-nista della giornata, alla presenza di numerosi granatieriemiliano-romagnoli, il granatiere Sgarzi, sottotenente dicomplemento, nel 1943 tra i nostri commilitoni che sicoprirono di gloria nella resistenza di Porta San Paolo aRoma. A lui, valente artista, che ha dedicato al Corpo

molte pregevoli opere, è stato tributato l’omaggio più ca-loroso, idealmente esteso a tutti gli uomini con gli alamariche nella lunga storia dei granatieri hanno compiuto illoro dovere. Il granatiere Sgarzi, dopo una cerimonia svoltasi nellamattinata, ha seguito i granatieri nel convivio ospitato an-cora una volta nella taverna «da Angela» di Monte San

Le colonnelle presenti

2 OTTOBRE 2016

24 SETTEMBRE 2016

Il gra. Renzo Ros, ha lasciato la direzione del centro re-gionale Fiuli-Venezia Giulia da lui ricoperta per un lungoperiodo.Visti vani i tentativi esperiti da più parti per far recedereil dimissionario dalla sua decisione, si è proceduto al rin-novo delle cariche. Il giorno 24 settembre, il Centro re-gionale Friuli-Venezia Giulia, riunito in assemblea allapresenza del presidente nazionale Garassino, ha proce-duto alla nomina del nuovo presidente regionale.Allo spoglio dei voti è risultato eletto il granatiere NicolaPuntin che verrà affiancato dal vicepresidente il grana-tiere Francesco Bonaventura.Il gra. Lino Marian, Presidente del Centro regionale del Ve-neto e fraterno commilitone del primo, è stato riconfer-mato alla guida del Centro regionale, affiancato nella caricadal vice presidente Roberto Pellegrini. Al Presidente Ros

che ha lasciato l’incarico, i più fervidi ringraziamenti perquanto ha fatto per l’associazione in tanti anni; al Presi-dente Marian i nostri complimenti e l’auspicio che continuiper tanto tempo ancora a rendere grande l’associazione.Nella foto che pubblichiamo, al centro il Segretario na-zionale Antonino Torre, a destra il gra. Marian e a sinistrail gra. Ros.

Nuovi presidenti regionali nel nord Italia

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OTTOBRE-DICEMBRE 201634 IL GRANATIERE

ATTIVITÀ ASSOCIATIVA

Si è svolta il 2 ottobre a Ovada l’annuale festa/raduno deigranatieri della sezione Angs di Ovada. Graditissima la par-tecipazione della rappresentanza della sezione madre di Mi-lano, e delle sezioni di Genova e Como.

Pietro sulle colline bolognesi. In questa sede il presidentenazionale, generale Giovanni Garassino, accompagnatodal generale Torre, segretario nazionale, dal colonnello Bi-lancia e dal generale Bruno Garassino, ha espresso ai pre-senti il proprio compiacimento per l’iniziativa, masoprattutto per la straordinaria esperienza associativa dellasezione bolognese, oggi affidata alla presidenza del grana-tiere Giovanni Bettini, che ha saputo, tra l’altro, conser-vare e valorizzare la ricca documentazione storica.Per il generale Garassino, «le sezioni sono sempre di più ilcuore dell’associazione e oggi, con il nuovo Statuto,avranno maggiori opportunità e responsabilità nel portareavanti la tradizione secolare dei granatieri i quali prosegui-ranno per la loro strada, orgogliosi dei valori rappresentatie riconosciuti all’Angs».Da qui la prospettiva di maggiore impegno e di un neces-sario e auspicato allargamento della base associativa in uncorpo numericamente limitato dai rigorosi requisiti fisicie attitudinali richiesti, aspetto accentuato dall’avventodell’esercito professionale.I granatieri emiliano-romagnoli hanno applaudito alungo il granatiere Sgarzi e l’intervento del presidente na-zionale, per alcuni dei presenti apprezzato ufficiale co-mandante quando, in servizio attivo, indossavano glialamari.Applausi naturalmente per gli interventi del generaleTorre, del colonnello Bilancia e del generale Bruno Ga-rassino, gemello del presidente nazionale. Per l’associa-zione bolognese un serrato periodo di lavoro, fianco a

Disegno del Maestro sulla carta del tovagliolo

Ovada in festa2 OTTOBRE 2016

foto Angela Delzotto

fianco con il centro regionale, guidato sempre dal grana-tiere Bettini, e le numerose sezioni della regione alle qualisi aggiunge la prevista ripresa dell’attività a Reggio Emilia,la cui colonnella, ora custodita a Bologna presto tornerànella città del Tricolore, e alla quale il generale Garassinoha dedicato un personale e affettuoso omaggio.In conclusione il granatiere Bettini, con granatieresco ot-timismo ha dato appuntamento al 2026 per il centenariodella sezione bolognese. Auspicio al quale tutti i presentihanno aderito, consapevoli che nel frattempo ci sarà co-munque parecchio da fare.

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OTTOBRE-DICEMBRE 2016 IL GRANATIERE 35

ATTIVITÀ ASSOCIATIVA

La manifestazione ha avuto inizio con la deposizione di unacorona alla memoria di tutti i caduti delle guerre e con unparticolare ricordo ai caduti del reggimento Guardie peritinella battaglia per la presa di Ovada avvenuta nel 1672.Per l’occasione, è stata consegnata al sindaco Paolo Gio-vanni Lantero una copia del libro sulla storia dei grana-

tieri scritto dal generale Ernesto Bonelli. A seguire, uncorteo ha attraverso le vie cittadine, gremite di un foltopubblico, ammirato e affascinato dalle colonnelle e dallesplendide uniformi indossate con eleganza dai granatieriovadesi, e ha raggiunto la chiesa dell’Assunta per la santamessa.

Anche quest’anno si è riproposta l’ormai tradizionale par-tecipazione dei granatieri dell’Emilia Romagna alla an-nuale «Fiera Militaria» che, nei giorni 8 e 9 ottobre, haportato presso i padiglioni di Ferrara Fiere un grande nu-mero di visitatori. Si tratta del più importante evento an-nuale, del settore, per il Nordest.La società organizzatrice, tradizionalmente, invita e for-nisce gratuitamente lo stand alle associazioni d’arma. Laprincipale finalità per noi granatieri, è consistita, comesempre, nel dare massima visibilità al nostro Corpo, sfrut-tando la grande affluenza di pubblico.A tale scopo, i nostri granatieri, Dante Genesi e RodolfoSacchi, in perfetta tenuta Gur hanno percorso per duevolte al mattino e due al pomeriggio, nelle due giornate,cinque locali fieristici, «rigorosamente al passo», precedutio seguiti da un socio con basco e alamari preposto ad age-volarne il passaggio.Innumerevoli sono state le richieste del pubblico, per unafoto in mezzo alle nostre Guardie. Anche la frequenza di

visitatori presso lo stand è stata elevata, molti hanno gra-dito ricevere in omaggio una copia de «Il Granatiere» equattro visitatori, granatieri in congedo, hanno richiestol’iscrizione all’Associazione.

Granatieri alla fieraGIOVANNI BETTINI

8-9 OTTOBRE 2016

9 OTTOBRE 2016

Gemellaggio dei granatieri di Sardegna con la AcquiGIANCARLO SIBILLE

Bussoleno – Chianocco. Una ceri-monia partecipata e solenne, quelladi domenica mattina 9 ottobre. Unmomento dedicato al ricordo ditutti caduti delle divisioni «Acqui»,a Cefalonia e Corfù, e «Granatieri diSardegna» a Roma, nel settembredel 1943.La manifestazione ha visto la parte-cipazione dei gonfaloni comunalicon i sindaci Anna Maria Allasio diBussoleno, Giuseppe Galliano e ilvice Mauro Russo di Chianocco;vessilli e labari dell’Anpi, sezioni Fo-resto-Bussoleno-Chianocco con il Omaggio floreale a Foresto: Costamagna legge i nomi dei caduti

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OTTOBRE-DICEMBRE 201636 IL GRANATIERE

ATTIVITÀ ASSOCIATIVA

Borgata Argiassera: onore ai caduti di Cefalonia

Ritrovo a Chianocco

presidente Giulia Casel e Massimo Bachetti, Condove-Ca-prie; degli ex deportati civili, dei gruppi locali dell’Ana,dell’Anmi Val Susa «Enea Picchio», della Società militaremandamentale di Susa, della Fondazione europea «Cefalo-nia e Corfù» con il consigliere Mario Gelera, le colonnelledell’Associazione nazionale granatieri di Sardegna di To-rino, valle di Susa e Pinerolo, rispettivamente con i lororappresentanti Valter Costamagna ed Enrico Tenivella,Giancarlo Sibille, Claudio Gariglio, coordinati dal presi-dente regionale Pierandrea Ferro. Hanno qualificato la ri-correnza il servizio musicale della Società filarmonica diBussoleno e la presenza dei figuranti Ferro e Oliveri in uni-forme storica dei granatieri 1918-1943.La cerimonia è iniziata con l’omaggio floreale a Foresto, nelpiccolo cimitero dove è stato eretto un sacello in ricordo delgranatiere Eldo Parile, il primo caduto valsusino per la libe-razione dell’Italia. In suffragio di Eldo, rimasto sepolto a

Roma, città che ha difeso fino al sacrificio della propria vita,don Enzo Calliero, assistente spirituale delle associazionid’arma Val Susa, ha celebrato il rito della benedizione. Com-movente la lettura di Allasio e Costamagna dei nomi deigranatieri di Sardegna che si immolarono per la difesa dellacapitale, scandita dalle vibrate note del Silenzio intonate daltrombettiere Gabriele Bianco Dolino. La mattinata è poiproseguita alla borgata Argiassera con la posa di fiori al mo-numento intitolato ai martiri di Cefalonia e Corfù, la pre-ghiera da parte del diacono Enrico Amprimo, il ricordo coni familiari dei compianti reduci Michele Giai e PasqualeNicco. Qui il professor Carlo Palumbo ha ripercorso i tragiciavvenimenti del settembre 1943. Quindi il ritrovo a Chia-nocco per ricordare i martiri di Cefalonia e Corfù nell’omo-nima piazza e conclusione conviviale con un succulentorancio granatieresco, a base di polenta e spezzatino, preparatocon maestria da Tenivella e il suo collaudato team.

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OTTOBRE-DICEMBRE 2016 IL GRANATIERE 37

ATTIVITÀ ASSOCIATIVA

I granatieri della sezione di Spinea,guidati dal presidente Bruno Steva-nato, il 9 ottobre a Fornase hannocommemorato i cento anni dellagrande guerra e tutti i numerosi ca-duti che si ebbero in quella tragedia.Con l’occasione, è stata ricordata lavisita di padre Chiti avvenuta l’8 ot-tobre 1988, quando il Servo di Dio egenerale dei granatieri aveva celebratola santa messa per i caduti.Con adunata presso il monumentodedicato ai granatieri di Sardegna,

Spinea ricorda i caduti

9 OTTOBRE 2016

16-17 OTTOBRE 2016

dove sono stati resi gli onori ai caduti, un corteo formatodai granatieri di varie sezioni e dai rappresentanti ditutte le associazioni d’arma locali, ha sfilato fino allachiesa dove si è svolto il rito religioso.

Il 16 ottobre, con una grande manifestazione organizzatadal Comune, da Assoarma e dalla Associazione bersaglieri,in Verona è stato ricordato l’ingresso in città, attraverso laPorta Vescovo, del 23° e 28° Battaglione Bersaglieri,avvenuto esattamente nello stesso giorno di centocinquantaanni prima, alla fine della terza guerra di indipendenza.Alla presenza di autorità civili (nazionali, regionali ecittadine) e militari, è stato scoperto un cippo lapideo,alla memoria, immediatamente fuori della Porta.Dopo l’inaugurazione e i discorsi delle autorità, al suonodella fanfara bersaglieresca di San Donà di Piave, le sezionibersaglieri presenti hanno attraversato di corsa la PortaVescovo, simulando l’evento storico. I granatieri veronesi erano presenti con la propriabandiera colonnella, fieramente tenuta dal granatiereFinezzo, e con il presidente provinciale Toffanin.Il presidente sezionale, granatiere Pellegrini, nella suaqualità di vicepresidente di Assoarma Verona, ha avuto ilcompito di coordinare la cerimonia, di presentare l’evento

Verona celebra il 150° dell’annessione all’ItaliaERREPI

e annunciare i vari interventi oratori. Il giorno dopo,lunedì 17, solenne alzabandiera in piazza Brà, con picchetto

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OTTOBRE-DICEMBRE 201638 IL GRANATIERE

ATTIVITÀ ASSOCIATIVA

militare e fanfara della brigata «Ariete». A seguire,nell’auditorium della Gran Guardia, alla presenza dellescolaresche, esposizione rievocativa degli eventi da partedello storico Stefano Biguzzi dell’università di Verona conintermezzi musicali, a carattere patriottico, della fanfaramilitare. Possiamo dire, con estremo orgoglio, che, l’avere

organizzato questa due giorni in Verona, è stato fonte diestrema soddisfazione, avendo ricevuto anche l’elogio diGian Antonio Stella, firma del «Corriere della sera», che,nei giorni precedenti, sul giornale, aveva lamentatol’assordante silenzio delle istituzioni regionali venete suquesta pagina storica.

Il mese di ottobre è stato un periodopieno di scadenze; tra queste, la pro-grammata apertura o per meglio dire,ricostituzione, di una sezione. In unprecedente articolo, parlando del la-voro del presidente regionale gra. Gian-carlo Bruni, si è detto che nel corsodell’anno 2016 ci sarebbe stata l’aper-tura della sedicesima sezione regionale.Così è stato, con un «ma»! A gennaio,in quel di Ancona, in occasione dellariconferma a presidente regionale, ilgra. Bruni aveva preannunciato la ria-pertura della sezione di Senigallia, maha aperto… San Severino. Tabella dimarcia praticamente rispettata, anchese, con una variazione di coordinate. Piccoli particolari or-ganizzativi e logistici hanno fatto sì che Senigallia scivolassenel tempo a favore dei Septempedani, ma i concittadini dipapa Mastai Ferretti stiano tranquilli, all’inizio del prossimoanno è il loro turno, parola di granatiere. Di seguito una ve-loce cronaca dei lavori svolti:

Tolentino 18 ottobre 2016

Ricostituzione

sezione San Severino Marche (Mc): presidente gra. SanteAmico; segretario gra. Bruno Belardinelli; pres. onorario:gen Giampaolo Baleani.

Rinnovo cariche sociali

sezione di Tolentino (Mc): presidente gra. Carlo Varchi, se-gretario gra. Mario Domizi;sezione di Cingoli (Mc): presidente gra. Nazzareno Pelagaggesegretario, gra. Giordano Massaccesi;sezione di Potenza Picena (Mc): presidente gra. AlessandroMarzola, segretario gra. Mario Morresi;centro provinciale di Macerata: presidente gra. Mario Cervi-gni, segretario gra. Franco Giammarini;

sezione di Fabriano (An): presidente gra. Luca Mingarelli,segretario gra. Mirko Mingarelli;sezione di Sassoferrato (An): presidente gra. Gianni Galeotti,segretario gra. Valerio Brinati.

A tutti, neoeletti e riconfermati, le nostre congratulazionie l’augurio di ben operare, affinché le colonnelle venganoonorate come meritano.Ma gli eventi ci portano doverosamente ad altri argomenti.Dopo pochi giorni da questi incontri, le zone già prece-dentemente toccate dal sisma del 24 agosto, sono state in-teressate in modo ancor più diretto e violento. Basticonsiderare che gli epicentri delle ultime scosse, si trovanoa poca distanza dalle città sedi di sezione. Vogliamo espri-mere la nostra vicinanza ai granatieri e ai loro congiunti,delle sezioni di Cingoli, Fabriano, Sassoferrato, Camerino,San Severino, Tolentino e Macerata. Un siate massicci esaldi, così come lo sono sempre stati i soldati lunghi. È unbrutto periodo, cominciato ad agosto, che non si sa quandofinirà. L’unica cosa certa è che la grande famiglia dei gra-natieri è con voi. Lo scrivente non abita molto distante, sabene di cosa si stia parlando, ed è per questo che vi dice,certo di esprimere la volontà di tutti: forza, ragazzi!

Aperture di sezione e rinnovidelle cariche nelle MarcheALESSANDRO PONZANETTI

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OTTOBRE-DICEMBRE 2016 IL GRANATIERE 39

ATTIVITÀ ASSOCIATIVA

Flambro: una storia da onoraree da non dimenticare!FRANCESCO BONAVENTURA

30 OTTOBRE 2016

4 NOVEMBRE 2016

Sono passati novantanove anni ma la memoria rimane viva! Come da tradi-zione, i granatieri del Friuli Venezia Giulia si sono ritrovati uniti a comme-morare insieme alle autorità civili e militari l’anniversario del combattimentodi Flambro del 30 ottobre 1917.I granatieri del Friuli Venezia Giulia, presidente regionale gra. Puntin in testa,seguito dai presidenti delle sezioni gra. Bonaventura, gra. Alberini, gra. Bel-lantuono, gra. Gregoris e gra Pighin, con le colonnelle della regione e del Ve-neto, unitamente alle associazioni d’arma, hanno fortemente voluto ricordare,ma non ricordare unilateralmente. Cento anni sono passati e tutti i cadutihanno diritto all’onore, così il gra. Routher ha letto in tedesco la preghiera

del soldato austro-ungarico in memoria di coloro che conl’uniforme diversa si sono battuti e sono caduti sul campo.Le autorità civili e militari hanno plaudito a questo ed èstato da tutti preso l’impegno di costruire il percorso delcentenario. Un evento importante a cui anche da soli, peri nostri alamari, faremo comunque onore.

La città di Pompei ha reso un dove-roso omaggio ai caduti e all’unitàdella patria.Dopo la santa messa celebrata damons. Giuseppe Adamo e la deposi-zione della corona d’alloro alla la-pide che ricorda i fratelli delle scuolecristiane caduti durante la guerra,nell’istituto Bartolo Longo, tutte leassociazioni combattentistiche con ilabari, tra le quali spiccavano i bian-chi alamari dei granatieri della se-zione di Pompei, in corteo con il

4 novembre a PompeiCARMINE FORMICOLA

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OTTOBRE-DICEMBRE 201640 IL GRANATIERE

ATTIVITÀ ASSOCIATIVA

commissario prefettizio Donato Cafagna, autorità militarie civili e gli alunni delle scuole, hanno raggiunto il mo-numento ai caduti in piazza Bartolo Longo, dove si èsvolta la manifestazione commemorativa con l’alzaban-diera, le deposizioni delle corone d’alloro e il discorso del

prefetto. Ha concluso il vicepresidente nazionale dell’as-sociazione internazionale Regina Elena Onlus, generaleGiovanni Albano, a seguire foto ricordo tra autorità, as-sociazioni combattentistiche e alunni. Se non si ricorda ilpassato non si può programmare il futuro.

San Miniato ricorda Stellato SpallettiSILVIO BELATTI

Il 4 novembre il centro regionale Angsdella Toscana ha vissuto una giornatamemorabile.Con un’iniziativa, condivisa con l’am-ministrazione comunale di San Mi-niato, è stata ripresa la tradizione dicommemorare, nella giornata dei ca-duti, delle forze armate e dell’unitànazionale, la nostra Movm gra. Stel-lato Spalletti, caduto sul fronte greco-albanese il 3 dicembre 1940.È doveroso riconoscere che l’iniziativa,fortemente voluta dal sindaco di SanMiniato Vittorio Gabbanini, ha tro-vato validissimo supporto nel funzio-

4 NOVEMBRE 2016

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OTTOBRE-DICEMBRE 2016 IL GRANATIERE 41

ATTIVITÀ ASSOCIATIVA

nario comunale Andrea De Blasio enella nostra amica Monica Corti, figliadel granatiere Sergio Corti che, nelpassato, è stato uno dei protagonistidella vita associativa nel territorio del-l’Empolese e non solo.Tutte le rappresentanze Angs dellaToscana si sono adoprate per la riu-scita della commemorazione. Personalmente, mi sono messo a dispo-sizione dell’amministrazione comunalee ho interessato la presidenza nazionaleche, pur in un momento di particolaridifficoltà da tutti conosciute, si è resaparte diligente e attiva con il comando della brigata Grana-tieri di Sardegna, rendendo possibile la presenza di duemilitari alla manifestazione e dando disponibilità perringraziare concretamente l’amministrazione comunale.La presenza dei due militari granatieri in servizio, è stataparticolarmente apprezzata dal sindaco che, a più ripresee con parole di sentita partecipazione e commozione, haringraziato la brigata per la disponibilità. Il sindaco ha più volte ribadito che era la prima volta chemilitari in servizio partecipavano alla commemorazionedella Movm gra. Stellato Spalletti, e di ciò era particolar-mente grato, in quanto aveva preparato una sorpresa perl’Angs di cui personalmente andava orgoglioso.Nella sue allocuzioni, nei vari momenti in cui si è articolatala cerimonia, il sindaco ha ricostruito le iniziative per rin-tracciare l’originale della Movm di Spalletti, messa a di-sposizione dagli ultimi discendenti e da loro ovviamente egelosamente conservata.La medaglia è stata utilizzata per riprodurne una copia (equesta è stata la sorpresa e il momento per descrivere iquali non si trovano parole), che è stata donata al centro

regionale, con invito ad appuntarla alla propria colonnella.L’impegno dell’amministrazione comunale di San Miniatonon finisce, però, con questa giornata.Per rendere ancora più significativa l’azione di memorianei confronti del granatiere Stellato Spalletti, è stata or-ganizzata per sabato 3 dicembre una conferenza, tenutadal gra. gen. Ernesto Bonelli, nell’auditorium del Co-mune, dal titolo: «Lezione di memoria»

Come ogni anno, a Verona, nel cuoredella città, di fronte all’Arena, in piazzaBrà, si è celebrata la giornata dell’unitànazionale, delle forze armate, del com-battente e del decorato.Alla presenza delle più alte autorità ci-vili e militari e di una compagnia diformazione delle forze armate, l’eventoè iniziato con un solenne alzabandiera

4 NOVEMBRE 2016

Il 4 novembre a VeronaERREPI

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OTTOBRE-DICEMBRE 201642 IL GRANATIERE

ATTIVITÀ ASSOCIATIVA

Susa ha festeggiato l’unitànazionale e le forze armateGIANCARLO SIBILLE

Si è svolta domenica 6 novembre nella città di Susa (To) la festa delle forze ar-mate e l’unità nazionale, scandita dalla santa messa in cattedrale officiata dadon Ettore De Faveri, cui è seguita la sfilata del corteo per il centro storico finoal monumento all’alpino, sulle note della fanfara Ana Val Susa.Erano presenti alla commemorazione le autorità municipali e militari, le rap-presentanze di gruppi, enti ed associazioni che operano sul territorio, i rappre-sentanti delle associazioni d’arma valsusine degli alpini, avieri, bersaglieri,carabinieri, carristi, granatieri di Sardegna (con la colonnella del nucleo segu-sino, portata dall’impeccabile alfiere Elvio Jagodnik), marinai, paracadutisti,polizia, società militare, con un new entry dell’Anfi nucleo di Susa e dell’Aniocdelegazione intercomunale valle di Susa.Una corona d’alloro, portata dai parà e scortata da carabinieri e guardia di fi-nanza in alta uniforme, è stata deposta alla lapide dei caduti.Il granatiere Giancarlo Sibille, nelle vesti di speaker, ha illustrato al pubblico ealle autorità i momenti della cerimonia: dalle letture sulla pace dei ragazzi dellascuola primaria classe quinta dell’istituto comprensivo di Susa, al discorso pro-nunciato dal primo cittadino.Il sindaco Sandro Plano nella sua allocuzione ha ringraziato tutte le forze ar-mate e dell’ordine, esempio di impegno fisico e morale che non solo in situa-zione di emergenza, come l’aiuto alle popolazioni terremotate e ai naufraghinel Canale di Sicilia, ma nel lavoro quotidiano sono vicine alla gente del nostropaese e nelle aree più difficili del mondo.

6 NOVEMBRE 2016

accompagnato dalle note della fanfara della brigata«Ariete».Dopo i discorsi di circostanza, è stata data lettura dellamotivazione della medaglia d’oro al valore militare dataal Milite Ignoto, compito eseguito, come tradizione, dalgranatiere Roberto Pellegrini, in qualità di rappresen-tante di Assoarma Verona.

La consegna della bandiera tricolore a una scuola cittadinaha concluso la mattinata. I granatieri presenti hannoavuto il piacere di condividere una foto con il gen. CaAmedeo Sperotto, attuale comandante delle forze opera-tive terrestri di supporto che ha dimostrato, come semprefa, la sua cortese e costante attenzione verso le associazionid’arma.

Alla stele del paracadutista, infine, si èsvolta una breve ma significativa ceri-monia con i folgorini del nucleo ValSusa, in occasione del 74° anniversariodi El Alamein.Nel corso delle giornate del 2 e 4 no-vembre è rimasto aperto il sacrariodella Madonna delle Grazie, vigilatodalla società militare mandamentale diSusa e dall’Angs nucleo Val Susa.

20 NOVEMBRE 2016

Assemblea di sezione a PisaIl 20 novembre in località Molina di Quosa, Pontasser-chio (Pisa) si è svolta l’assemblea della sezione di Pisa, peril rinnovo delle cariche sociali.I lavori sono iniziati alle undici con l’assunzione della pre-sidenza da parte del gra. Silvio Belatti, responsabile delcentro regionale della Toscana.Risultavano presenti e in regola con il tesseramento ottogranatieri e assenti giustificati altri tre.

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OTTOBRE-DICEMBRE 2016 IL GRANATIERE 43

ATTIVITÀ ASSOCIATIVA

Dopo la relazione del presidente del centro regionale euna breve discussione sui vari punti all’ordine del giornosi è passati alle elezioni.Conclusa la votazione, il Consiglio è risultato così com-posto: Roberto Bassoni, Piero Corti, Paolo Zopfi.Il consiglio di sezione procede immediatamente alla no-mina del presidente della sezione nella persona del grana-tiere Paolo Zopfi, che, a sua volta, procede alla nominadel segretario nella persona del granatiere Piero Corti.Terminate le operazioni di voto ed esauriti gli argomenti,il gruppo si è trasferito nella sala pranzo del ristorante «LeArcate» che aveva gentilmente ospitato i convenuti ren-dendo possibile lo svolgimento dell’assemblea.

27 NOVEMBRE 2016 Ricordato a Pesaro padre ChitiAMATO BORGHI

Domenica 27 novembre in Pesaro si è tenuta la comme-morazione per il XII anniversario della scomparsa del no-stro generale Gianfranco Chiti.La celebrazione della santa messa si è tenuta nella Basilicadi San Decenzio situata all’interno del camposanto cen-trale di Pesaro, luogo frequentato da Chiti ragazzo, comedisse lui stesso nell’omelia del 28 ottobre 1988 presso laparrocchia di Santa Maria di Loreto in Pesaro: «la chie-

setta del cimitero dove andavo a servire la messa da gio-vanotto a padre Innocenzo...».Ha celebrato la santa messa padre Marcello, ex direttoredella sala stampa del Santuario di Loreto, che ha cono-sciuto Chiti nelle occasioni in cui si recava a far visita allaSanta Casa.Al termine della celebrazione, in corteo, i convenuti sisono portati presso la sua tomba, dove è stato deposto un

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OTTOBRE-DICEMBRE 201644 IL GRANATIERE

ATTIVITÀ ASSOCIATIVA

La sezione di Roma presenta il calendario 2017MAURIZIO GRILLO

Il 30 novembre, presso il maestoso complesso della casermaPio IX al Castro Pretorio, sede del circolo ufficiali dellostato maggiore dell’esercito, la sezione di Roma Capitale hapresentato il calendario storico per l’anno 2017, terzo annodedicato alla grande guerra. Numerosi i presenti all’ormaitradizionale appuntamento (siamo arrivati al settimo anno!)tra i quali il gen. Rolando Mosca Moschini, consigliere delpresidente della Repubblica per gli affari del Consiglio su-premo di Difesa, il gen. Mario Buscemi, presidente nazio-nale di Assoarma, il gen. Sergio Buono, presidente nazionaledell’Anae, il gen. Michele Corrado, il gen. Giuseppe Maggi,il gen. Costanzo Periotto, il gen. Antonio Venci, il coman-dante del 1° reggimento Granatieri col. Stefano Chironi, ilprofessor Donato Tamblè.Il calendario è stato progettato e realizzato dal presidentedella sezione di Roma Capitale gen. Antonello Falconi,con la preziosa collaborazione dei soci della sezione.L’articolo di apertura illustra le armi usate nella grandeguerra dalle diverse nazioni in conflitto. Sono descrittecon particolare attenzione, con relative foto, le nuove armida fuoco che lo sviluppo crescente delle scienze e delle in-dustrie aveva reso disponibili sui campi di battaglia: pi-stole e fucili, mitragliatrici, bombe a mano e lanciabombe,artiglierie leggere e pesanti (dai nomi attrattivi come laGrande Berta, la Grande Gilda) per terminare con carriarmati, aerei e sommergibili.Nelle pagine successive sono riportati, nel corso dei dodicimesi dell’anno, i principali eventi bellici che videro coinvoltala brigata Granatieri in sanguinose battaglie sul Carso:la battaglia di Fornaza, dove italiani e austriaci si conteseroin una cruenta lotta le quote 241-235-219 (maggio-giu-gno 1917);l’11^ battaglia dell’Isonzo (agosto-settembre 1917) o dellaBainsizza che vide decorato con medaglia d’oro il portaor-dini Agostino Setti;

la 12^ battaglia dell’Isonzo (ottobre-novembre 1917) odi Caporetto col ripiegamento delle truppe italiane dalCarso al Piave.Una bella pagina è dedicata al s. ten. Giuseppe Russo del1° reggimento Granatieri definito nel titolo «un eroe nor-male». Giuseppe Russo fu fatto prigioniero dagli austriaciil 3 giugno 1917 nei pressi della quota 219 del Carso etornò a casa dopo l’armistizio. Durante la prigionia a The-resienstadt in Boemia scrisse un diario del quale sono ri-portate due toccanti pagine.Il calendario è dedicato alle portatrici carniche, eroine ge-nerose che hanno contribuito con coraggio e sacrificio allaresistenza contro il nemico austriaco. Una straordinariavicenda di donne, giovani e meno giovani, che non esita-rono a aderire al pressante invito dei comandi militari esi misero a disposizione per trasportare a spalla, dal fondovalle fino alla linea del fronte, tutto ciò che era necessarioagli uomini della prima linea: vettovaglie, munizioni, me-dicinali, materiali e attrezzi vari. Sono oggi ricordate aTimau, paese dell’Alto But, ultimo prima del confine au-striaco, da un monumento inaugurato nel 1992 a ricordodelle eccezionali imprese e per mantenere vivo il patrimo-nio storico-morale legato alla loro vicenda.Ad integrazione dei testi sono proposte foto degli arma-menti e di alcuni protagonisti dei combattimenti.Sono riportate, come consuetudine, notizie sulle originidel Corpo dei granatieri, sui suoi comandanti, sulle cam-

30 NOVEMBRE 2016

alamaro di fiori, si sono resi gli onori, si è osservato unminuto di raccoglimento ed è stata recitata una preghiera.Anche se è stata una commemorazione in tono minore,senza inviti ufficiali, la Basilica era gremita, grazie allapubblicazione delle locandine che annunciavano l’eventonei maggiori luoghi di culto della città di Pesaro.Oltre alle colonnelle di Pesaro e Fano, erano presentiquelle di Massa e della Toscana, accompagnate dal presi-dente del centro regionale gra. Silvio Belatti. Erano inoltre

presenti il presidente e il vicepresidente della locale se-zione Unuci, il vicepresidente della locale sezione Anmi,oltre ad altri rappresentanti delle associazioni d’arma.Al termine della cerimonia tutti i partecipanti si sono ri-trovati in un ristorante locale, lo stesso dove ci fu il pranzodella riunione dello scorso maggio, ottimo pranzo innaf-fiato da buon vino prodotto dallo scrivente. Alle signorepresenti è stata donata una rosa, che è stata particolar-mente gradita.

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OTTOBRE-DICEMBRE 2016 IL GRANATIERE 45

ATTIVITÀ ASSOCIATIVA

pagne di guerra, sulle operazioni intempo di pace, e sulle decorazionialle bandiere del 1°, 2° e 3° reggi-mento Granatieri.In chiusura del calendario l’elenco deisoci e a corredo un Dvd dal titolo Lenuove armi della Grande Guerra.Il calendario, completo di Dvd, è di-sponibile presso la sezione di RomaCapitale.

Lezione di memoria inricordo di Stellato SpallettiSILVIO BELATTI

3 DICEMBRE 2016

Il 3 dicembre, nella ricorrenza dei 76anni dalla morte, avvenuta in localitàSella Radati sul fronte greco-albanesenel 1940, l’amministrazione comu-nale di S. Miniato ha voluto ricordarenel migliore dei modi la figura delgranatiere Stellato Spalletti. Nato a Ponte a Egola il 13 febbraio1920, ha sacrificato la sua vita innome di valori che oggi riesce difficilericonoscere.Eppure tanto più meritoria risultaquesta iniziativa, quanto più si av-verte la necessità di proporre ai gio-vani un esempio di comportamentoe dedizione a ideali che debbono es-sere fondamentali nella crescita, perla loro cultura, per creare fondamentache sostengano il loro sviluppo e illoro futuro.Anche lo sviluppo di un senso criticonei confronti di un passato che certonon propone solo esempi positivi, deveessere perseguito come formativo perchi dovrà assumere la responsabilitàdello sviluppo del Paese.Per conseguire questi obiettivi, l’ammi-nistrazione comunale di S. Miniato e ilsindaco Vittorio Gabbanini in partico-lare, con il validissimo contributo delsuo staff (in primis Andrea de Blasio),ha chiesto l’appoggio dell’Angs che hamesso a disposizione la cultura, la sen-sibilità e la capacità di gestire la comu-

nicazione con una platea costituitada ragazzi di terza media del gra. gen.Ernesto Bonelli.Con slide, parole, esempi e videoche hanno tenuto ben desta l’atten-zione della numerosa platea (oltrecentosessanta ragazzi), in un am-biente dominato da una grandiosabandiera tricolore che copriva l’intero

soffitto, foto e documenti di StellatoSpalletti in pannelli sapientemente di-slocati lungo le pareti, la presenza degliultimi parenti dell’eroe depositari dellamedaglia d’oro a lui conferita e con, ac-canto al gonfalone comunale, le colon-nelle Angs della Toscana, di Pisa, S.Miniato, Pistoia, Vinci, Fucecchio eMassa, la conferenza del gen. Bonelliha avuto molto successo.

La parte più significativa e che ha sol-lecitato l’attenzione dei ragazzi, è stata

indubbiamente quella del parallelotra gli eroi di ieri e quelli di oggi, suchi debba e possa essere consideratoeroe e quali siano le caratteristiche ele motivazioni che ne individuano lequalità. «Lezione di memoria»: titolodell’iniziativa perfettamente calzantecon l’obiettivo prefissato e raggiuntocon grande soddisfazione dell’interaorganizzazione.

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OTTOBRE-DICEMBRE 201646 IL GRANATIERE

ATTIVITÀ ASSOCIATIVA

73° anniversariodella battaglia di MontelungoCARMINE FORMICOLA

Il giorno 8 dicembre si è svolta a Mi-gnano Montelungo l’annuale com-memorazione della battaglia ivicombattuta fra il 7 e il 16 dicembre1943 tra l’esercito tedesco e quello italiano schieratosi dallaparte degli alleati. C’erano anche i granatieri di Sardegna:anche se tutti ricordano gli eroi artiglieri, bersaglieri, ma-rinai, avieri, carristi e autieri, del 3° e 6° reggimento Guar-die componenti le divisioni ausiliarie, mai un cenno.La cerimonia è iniziata con la sfilata, presso il sacrario mi-litare, fra due ali festanti di pubblico dei reparti militariin armi, preceduti dalla banda dei granatieri di Sardegna,gonfaloni decorati con medaglia d’oro e labari delle asso-ciazioni combattentistiche e d’arma. Dopo gli onori alla

bandiera di guerra e alle autorità civili e militari, sonostate deposte tre corone d’alloro benedette dal cappellanomilitare della scuola militare della Nunziatella. Tra i discorsi è spiccato quello breve ma intenso del sotto-segretario alla Difesa, on. gen. Domenico Rossi, che hamesso in rilievo l’importanza dei valori del tricolore, aiquali occorre uniformare la nostra esistenza e il nostrocomportamento. I granatieri di Sardegna erano degna-mente rappresentati dalle sezioni di Napoli e Pompei edera presente anche la colonnella regionale della Campania.

Ritornano in Sicilia le sezioniAngsIl 30 ottobre alcuni granatieri di Trina-cria si sono incontrati a Caltanissettaper organizzare le sezioni dell’Angs che,da anni, non sono in vita.I promotori dell’iniziativa sono i gra-natieri Sandro Terrani, congedato dal2° battaglione «Cengio», assistito daGiuseppe Vilucchio, che ha servitonel 1° battaglione «Assietta».Nelle foto che pubblichiamo, relativeall’incontro, riconosciamo, elencati percittà di residenza: Sandro Terrani, Giu-seppe Vilucchio, Emanuele Garofalo diPalermo; Salvatore Cormagi, RemoLongo, Angelo Esposito di Catania;Alfonso Ginetto, Mario Mantione,Giuseppe Ingrao di Caltanissetta. L’11 dicembre si sono riuniti, in Pa-lermo, i granatieri in congedo di Cal-tanissetta, Catania e Palermo per laricostituzione delle rispettive sezioni

Il promotore dell’iniziativa, SandroTerrani al tempo del servizio militare

8 DICEMBRE 2016

30 OTTOBRE, 11 DICEMBRE 2016

Angs. Sono risultati eletti per la se-zione Caltanisetta: presidente AlfonsoGiannetto, consiglieri Giuseppe In-grao, Giuseppe Mantione; per la se-zione Catania: presidente SalvatoreCormagi, consiglieri Francesco Rapi-sarda, Andrea Gangemi; per la se-

zione Palermo: presidente GiuseppeVilucchio, consiglieri Gaetano Bu-tera, Maurizio Buttitta. In attesadella costituzione del centro regio-nale, inviamo congratulazioni vivis-sime e auguri di un sereno e proficuolavoro.

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OttOBRE-DIcEMBRE 2016 IL GRANATIERE 47

SFILERANNO SEMPRE cON LE NOStRE cOLONNELLE

La�rubrica�«Sfileranno�sempre�con�le�nostre�Colonnelle»�è�finalizzata�a�ricordare�i�soli�soci�dell’Associazione�che�hanno�lasciato�questo�mondo�per�ritornare�alla�Casa�delPadre.�Si�sottolinea:�I�SOLI�SOCI.�Chi�segnala�il�triste�evento�per�la�pubblicazione,�dovrà�comunicare�le�seguenti�informazioni�necessarie�per�la�stesura�del�necrologio:sezione�d’appartenenza;�data�di�nascita�e�di�morte;�motivi�del�decesso;�reparto�Granatieri�nel�quale�il�defunto�ha�prestato�servizio;�eventuali�campagne�di�guerra�e�decorazioniricevute;�eventuali�cariche�associative�rivestite.�È�opportuno,�inoltre,�che�venga�inviata�una�foto�originale�del�defunto�e�non,�come�spesso�avviene,�fotocopie�o�copie�ripresedai�giornali.�Tutti�i�testi,�comunque,�non�dovranno�superare�le�12�righe,�salvo�le�eccezioni�che�si�potranno�avere�a�insindacabile�giudizio�della�redazione.�La�redazione,�infine,sarà�particolarmente�grata�a�chi,�avendone�la�possibilità,�invierà�un’offerta�come,�del�resto,�è�previsto�dal�comma�5�dell’articolo�13�del�Regolamento�dell’Associazione.

Bruna Fantinatosezione di Castelfranco Veneto

Era la vedova del nostro commilitone Gino Miottoe si è spenta lo scorso 17 1uglio, all’età di ottan-totto anni. Una vita semplice, la sua, trascorsainteramente a Castelfranco Veneto e fatta di de-dizione alla famiglia, sia quella formata conGino sia quella di origine.In particolare in lei è sempre stato vivo il ricordodel fratello Bruno Fantinato, granatiere di Sarde-gna, che nel settembre 1943, nei drammaticieventi romani di Porta San Paolo, con coraggiocertamente superiore alla sua giovane età, sacrificòla vita per la patria. A questo ventitreenne, insi-gnito della medaglia di bronzo al valor militare, igranatieri di Sardegna hanno dedicato la sezionedi Castelfranco Veneto, di cui Bruna è stata ma-drina e benefattrice per tanti anni.La legavano all’associazione non solo il ricordo del-l’amato fratello, ma anche quegli ideali di solida-rietà, di lealtà, di senso del dovere e del sacrifìcio,che da sempre fanno parte del patrimonio valorialedei granatieri di Sardegna. Salutiamo con affettoBruna, una preziosa amica che non ha mai fattomancare il suo sostegno alla nostra associazione.

Carlo PesaventoCogollo del Cengio

Nato a Rotzo, paesino dell’Altopiano dei SetteComuni prospiciente la Valle dell’Astico, ogginon è più tra noi.Ha combattuto per quattro lunghi anni in Cor-sica nel corso del secondo conflitto mondiale tor-nando a casa, per varie vicissitudini, nel 1946.Dopo tanto tempo qualcuno può ricordare quelgranatiere davvero alto, un metro e novantacin-que di statura.A dispetto della mole, era un uomo mite e mode-sto sia nel lavoro che nella vita sociale, grandeamico di tutti, nella Valle dell’Astico dove viveva.Maestro di scuola elementare nel comune di Val-dastico, «capoluogo» dell’omonima valle, è ricor-dato ancora oggi dai suoi ex alunni, oramai anzianianch’essi, come un maestro paziente, entusiasta dellavoro, comprensivo e molto preparato. Sindaconello stesso comune e presidente della Pro loco,pluridecorato come ex combattente, insignito deltitolo di cavaliere della Repubblica, dagli abitanti

della valle e da tanti altri si è fatto apprezzare per ilsuo modo rispettoso nei rapporti e nel dialogo,senza mai voler imporre la propria opinione. I suoiconsigli sono stati sempre istruttivi.Carlo ci ha lasciati il 7 novembre, appena com-piuti novantasei anni, trascorsi all’insegna del-l’impegno professionale e civile, presidente delnostro sodalizio per più di venti anni fino a chela salute glielo ha consentito, partecipava assidua-mente a riunioni e manifestazioni della nostra edi altre associazioni combattentistiche e non. Lasimpatia e l’ottima considerazione che seppe con-quistarsi è testimoniata dalla grande partecipa-zione ai funerali; presenti tra il pubblico il nostropresidente provinciale, il sottoscritto e altri gra-natieri con le colonnelle.Grazie, Carlo, per quanto hai fatto, per gli inse-gnamenti che hai trasmesso a chi ti ha conosciuto!

Dante Pescesezione di Spinea

Apparteneva alla classe 1938. Nel corso deglianni ’50 aveva svolto il servizio militare a Roma,nel 1° reggimento Granatieri di Sardegna. Haraggiunto la Casa del Padre il giorno 8 ottobre.Era un socio che si faceva apprezzare dai commi-litoni per le doti di grande amicizia. Ha semprepartecipato attivamente alle varie attività associa-tive. Il suo ricordo resterà nel cuore di chi haavuto la fortuna di conoscerlo.

Primo Rodellasezione di Mantova

Ho conosciuto Primo al Car di Orvieto ai primidi febbraio 1952. Conservavo una foto fattaci as-sieme ad altre reclute nel refettorio della Caserma«Piave».Qualche anno fa, rovistando fra le tante, feci uningrandimento assieme ad altre: lui, ancora inabiti civili, era l’unico triste; forse si sentiva ancheper quella ragione un pesce fuor d’acqua. Quandogliele portai, era già seriamente ammalato, glielofeci notare dicendogli che aveva un bel sorriso.In quella foto, eravamo in sei tutti già in divisa darecluta e sorridenti; l’unico mesto era lui.Primo portò con orgoglio e onore gli alamari sulladivisa e, con altrettanto onore ed orgoglio, conti-

nuò a portarli nella vita civile da uomo e impren-ditore di successo.Adagiato nella bara li aveva perché la moglie e lefiglie, interpretando il suo desiderio, glieli avevanomessi con la cravatta rossa: una delle tante dona-temi dal generoso Piero Baratelli e che io mi eropremurato di distribuire anche oltre i confini dellaprovincia in Emilia e anche in Veneto.Ai suoi funerali, svoltisi nel Duomo di Castiglionedelle Stiviere, oltre ad un numeroso stuolo diamici ed estimatori, c’erano le tre colonnelle man-tovane e una dozzina circa di granatieri.

Roberto Bonini

Riflessioni della figlia Lorena a nome anche dellamamma e della sorella:«Sei stato un uomo fantastico, umile e generoso. Seistato una persona disponibile ad ogni ora, Ti ab-biamo sempre visto indistruttibile e forte! Sei statola nostra sicurezza, la nostra certezza! Non ci haimai detto come vivere. Hai vissuto per farci vederecome si faceva!».

Lorena

Mario Vissanisezione di Tolentino

Il 27 novembre ci ha lasciati il granatiere MarioVissani; da sempre orgoglioso della sua apparte-nenza ai granatieri di Sardegna, non mancava oc-casione per ricordare i suoi trascorsi nel Corpo ela fierezza per aver indossato i bianchi alamari.Era nato il 22 marzo 1934 ed è ricordato per lasua grandissima voglia di vivere nonostante il maleche lo aveva debilitato nel fisico; lascia la moglieGina e la figlia Graziella, che lo hanno seguito conamorevole cura per tutto il decorso della malattia.I funerali si sono svolti il 29 novembre nella chiesaSanta Famiglia a Tolentino, il suo paese in pro-vincia di Macerata, dove svolgeva l’attività di im-prenditore agricolo; alle esequie il sacerdotecelebrante ha ricordato la vita di Mario e la nipoteFederica ha letto una lettera di affetto al nonnoche ha inumidito gli occhi di tutti.Erano presenti dodici granatieri provenienti dallesezioni di Camerino, Cingoli, Macerata, PotenzaPicena e naturalmente Tolentino con le rispettivecolonnelle, essi si sono stretti attorno ai familiarie hanno partecipato commossi alle preghiere.La figlia Graziella ha espresso al presidente regio-nale gra. Gian Carlo Bruni il piacere di continuarea rinnovare la tessera anche per l’anno 2017 inmemoria del padre Mario.Con l’occasione vengono rinnovate, a nome ditutti i commilitoni, le più sentite condoglianzealla famiglia.

Per la sezione, gra. Franco Giammarini

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LIBRO IL IV BATTAGLIONE CONTROCARRO

LIBRO LE STAGIONI BALCANICHE

LIBRO I QUADRI DEL 3° RGT. GRANATIERI DI SARDEGNA

MEDAGLIE DEI VARI RADUNI NAZIONALI

PORtAcHIAVI REt. A MOLLA cON MEDAGLIA SILVER

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