DI NOI TREMÒ LA NOSTRA VECCHIA GLORIA. TRE SECOLI DI …€¦ · Ernesto Tiraboschi, Giuseppe...

40
ANNIVERSARIO DELLA FONDAZIONE DI NOI TREMÒ LA NOSTRA VECCHIA GLORIA. TRE SECOLI DI FEDE E UNA VITTORIA. (GABRIELE D’ANNUNZIO) FESTA DELL’ESERCITO COMMEMORAZIONE DI DON LUIGI QUADRI IL G RANATIERE ORGANO UFFICIALE DELLA PRESIDENZA DELL’ASSOCIAZIONE NAZIONALE GRANATIERI DI SARDEGNA ANNO LXXI - N. 2 -APRILE-GIUGNO 2016 - PUBB. TRIMESTRALE - SPEDIZIONE IN ABBONAMENTO POSTALE D. L. 353/2003 CONV IN L. N. 46 ART. 1 COMMA 1 D.C.B. ROMA 32° RADUNO NAZIONALE 32° RADUNO NAZIONALE

Transcript of DI NOI TREMÒ LA NOSTRA VECCHIA GLORIA. TRE SECOLI DI …€¦ · Ernesto Tiraboschi, Giuseppe...

Page 1: DI NOI TREMÒ LA NOSTRA VECCHIA GLORIA. TRE SECOLI DI …€¦ · Ernesto Tiraboschi, Giuseppe Caldarola Gli abbonamenti possono essere sottoscritti anche mediante il c/c postale

ANNIVERSARIO DELLA FONDAZIONE

D I N O I T R E M Ò L A N O S T R A V E C C H I A G L O R I A . T R E S E C O L I D I F E D E E U N A V I T TO R I A . ( G A B R I E L E D ’ A N N U N Z I O )

FESTA DELL’ESERCITO

COMMEMORAZIONE DI DON LUIGI QUADRI

ILGRANATIEREORGANO UFFICIALE DELLA PRESIDENZA DELL’ASSOCIAZIONE NAZIONALE GRANATIERI DI SARDEGNA

ANNO LXXI - N. 2 - APRILE-GIUGNO 2016 - PUBB. TRIMESTRALE - SPEDIZIONE IN ABBONAMENTO POSTALE D. L. 353/2003 CONV IN L. N. 46 ART. 1 COMMA 1 D.C.B. ROMA

32° RADUNO NAZIONALE32° RADUNO NAZIONALE

Page 2: DI NOI TREMÒ LA NOSTRA VECCHIA GLORIA. TRE SECOLI DI …€¦ · Ernesto Tiraboschi, Giuseppe Caldarola Gli abbonamenti possono essere sottoscritti anche mediante il c/c postale

Direttore responsabile: Antonino TorreRedazioneCorrispondenti: Veneto – Roberto Pellegrini; Piemonte – Angelo Masperone;Lombardia – Enrico Mezzenzana; Marche – Alessandro Ponzanetti;Puglia – Umberto Miccoli; Storia al femminile – Alba Maria MendicoAmministrazione: Benito ChiepoloIndirizzo e-mail Direttore: [email protected]

Autor. Trib. N. 5244 del 22-5-1956Iscrizione al Registro degli Operatori della Comunicazione (R.O.C.)n. 1599 del 10 ottobre 2001

Grafica: B.W. DesignStampa: Romana Editrice, San Cesareo - Roma

Editore: Associazione Nazionale Granatieri di Sardegna00185 Roma, piazza Santa Croce in Gerusalemme, 7Tel. 06/7028289 - Fax 06/70393086E-mail: [email protected]://www.granatieridisardegna.itC.F. 03073220588Presidente Onorario: On. Lino FornalePresidente: Giovanni GarassinoVicepresidente: Bruno SorvilloSegretario Nazionale: Antonino TorreConsiglieri Nazionali: Pier Andrea Ferro, Antonio Giovannelli, Ernesto Tiraboschi, Giuseppe CaldarolaGli abbonamenti possono essere sottoscritti anche mediante il c/c postale n. 34577007intestato alla Presidenza Nazionale ANGS avendo cura di indicare nella causale:«sottoscrizione abbonamento».

Quanto espresso dai singoli autori negli articoli firmati non rispecchia necessariamenteil pensiero dell’editore e del direttore.

La collaborazione al giornale avviene a titolo volontario e gratuito.Tutto il materialeche perviene in Redazione, anche se non pubblicato, non viene restituito. La redazionesi riserva la facoltà di modificare e/o sintetizzare i testi che vengono forniti.

Chiuso in tipografia il 18/7/2016

ILGRANATIERE I N Q U E S T O N U M E R O

LETTERA DAL DIRETTORE

EDITORIALE 3

ATTUALITÀ 4

STORIA 13

BREVI E LIETE 17

ALAMARI CON LE STELLETTE 18

ATTIVITÀ ASSOCIATIVA 21

SFILERANNO SEMPRE... 39

Questo è il secondo numero del 2016.Esso si affianca a due numeri speciali realizzati per il raduno di Asiago dal titolo: «1916-2016 � 100 anni. Gli eroi diMonte Cengio e dell’altopiano» il primo, in corso di spedizione; «Cronaca di un raduno � Asiago 4 e 5 giugno 2016», ilsecondo, quasi completato. Il primo, in effetti, ha carattere divulgativo e riporta la storia dei Granatieri, dell’associazione e della Battaglia dell’Al-topiano, corredata dalla presentazione delle medaglie d’oro conquistate dai granatieri. Il fascicolo viene completato dauna sezione dedicata ai granatieri nella prima guerra mondiale.Il secondo, invece, è la cronaca dettagliata del raduno realizzata grazie a un gran numero di bellissime fotografie che il-lustrano, con completezza, gli avvenimenti salienti nei giorni del raduno.A questo punto, speriamo che i disservizi postali non vanifichino il grande impegno profuso per fare questo numero dellarivista e i due numeri speciali. Le Poste sono state pesantemente diffidate.Speriamo bene! In particolare per i lettori campani e pugliesi che non hanno ricevuto gli ultimi due numeri della rivista.

LETTERE AL DIRETTORE 15

LETTI PER VOI 16

Page 3: DI NOI TREMÒ LA NOSTRA VECCHIA GLORIA. TRE SECOLI DI …€¦ · Ernesto Tiraboschi, Giuseppe Caldarola Gli abbonamenti possono essere sottoscritti anche mediante il c/c postale

EDITORIALE

APRILE-GIUGNO 2016 IL GRANATIERE 3

Carissimi presidenti e granatieri

tutti, da pochi giorni si è concluso

il 32° Raduno nazionale che ha vo-

luto ricordare i cent’anni dei com-

battimenti del Monte Cengio e di

Cesuna.

Vi ringrazio per la entusiastica e

sentita partecipazione alle varie ce-

rimonie commemorative.

Nel veder sfilare le moltissime co-

lonnelle e i labari e voi perfettamente inquadrati e al

passo, mi sono veramente commosso e non posso far

altro che ripetere le parole con le quali vi ho salutato:

«Grazie, sono fiero di voi».

Questo raduno ha consentito altresì di riunire il con-

siglio nazionale per approvare il nuovo Statuto.

Voi tutti, attraverso le vostre sezioni, lo avete visio-

nato, valutato e apportato le aggiunte e varianti che

ritenevate opportune, per renderlo più aderente alle

finalità e alla vita dell’Associazione.

Ora sarà sottoposto alle valutazioni del ministero

della Difesa e successivamente inviato alla registra-

zione presso la prefettura di Roma. Solo allora diven-

terà esecutivo.

La presidenza nazionale ha ora come obiettivo la ste-

sura e la successiva approvazione, nel prossimo mese

di febbraio, del regolamento di attuazione dello Sta-

tuto. Così facendo potremo disporre di strumenti

normativi più attuali e con lo sguardo verso il futuro.

La sera di venerdì 3 giugno, in Asiago, e precisa-

mente, presso l’albergo Milano, ho avuto il grande

piacere di cenare con parecchi granatieri, unitamente

al vicepresidente nazionale e al segretario nazionale.

Ho condiviso con i soci presenti non solo momenti

di gioia, ma anche quanto da loro rappresentatomi.

In particolare, in merito al grana-

tiere Alberto Bellucci che a dicem-

bre 2015 è andato avanti in giovane

età, ma ha lasciato l’erede, il piccolo

Sergio, al quale noi tutti dobbiamo

far sentire l’affetto e il calore della

famiglia granatieresca.

Questo ce lo impongono non solo

gli alamari, ma la nostra spontanea

adesione all’Associazione e quindi

quanto riportato nell’art. 2 dello Statuto.

Non siamo molti, perché siamo una élite, ma con il

nostro piccolo contributo possiamo far sorridere Ser-

gio al primo Natale senza papà, ma più ancora creare

i presupposti per dargli un valido sostegno per il fu-

turo in modo che possa esprimere al meglio le sue

potenzialità.

Qualora riteneste opportuno aderire a quanto, come

presidente, ho ritenuto porre in essere, la sera stessa

in Asiago, non fate altro che effettuare una oblazione

volontaria sul conto della presidenza nazionale con

la causale “per Sergio”.

Le modalità a vostra disposizione sono l’Iban della

presidenza nazionale, sotto riportato, oppure il ver-

samento presso le vostre sezioni, che provvederanno

a inoltrarlo alla presidenza.

So che su di voi posso contare ora e sempre. L’unità,

la nostra forza morale, la nostra determinazione e il

nostro agire, che non ha mai lasciato indietro nes-

suno, ci hanno permesso di raggiungere 357 anni

di vita.

Gra, Giovanni Garassino

IBAN: IT 37 N 07601 03200 00 00 3457 7007

«Grazie, sono fiero di voi»

Page 4: DI NOI TREMÒ LA NOSTRA VECCHIA GLORIA. TRE SECOLI DI …€¦ · Ernesto Tiraboschi, Giuseppe Caldarola Gli abbonamenti possono essere sottoscritti anche mediante il c/c postale

APRILE-GIUGNO 20164 IL GRANATIERE

ATTUALITÀ

In occasione del centenario della bat-taglia del Monte Cengio, si è svolto il4 e 5 giugno, nei comuni vicentini diCogollo del Cengio e Asiago, il 32° ra-duno nazionale dell’Associazione Gra-natieri di Sardegna.La manifestazione si è aperta il primogiorno con diverse deposizioni di co-rona effettuate presso il sacrario deicaduti del Monte Cengio (chiesettavotiva); l’ara del «Salto del Granatiere»(quota 1.363); il monumento ai ca-duti di Cogollo del Cengio e il sacra-rio dei caduti di Asiago.Durante la giornata il sindaco di Co-gollo del Cengio ha consegnato nellemani del comandante del 1° reggi-mento «Granatieri di Sardegna», colon-nello Raffaele Morello, la cittadinanzaonoraria del comune. La musica d’ordinanza dei granatieriha fatto da cornice agli eventi, intrat-

32° raduno nazionale dell’Associazione Granatieri di SardegnaDAL SITO ESERCITO ITALIANO

L’on. Rossi passa in rassegna lo schieramento accompagnato dai generali Del Casale, Lunardo e Garassino

La bandiera da combattimento prende posizione nella piazza

tenendo tutti i partecipanti e accompagnando lo svolgimento del carosello sto-rico e le diverse cerimonie dell’alzabandiera e dell’ammainabandiera che si sonoalternate nei citati comuni.Il momento culminante degli eventi, si è avuto nella piazza centrale del co-mune di Asiago, con la cerimonia celebrativa del raduno e del centenario dellabattaglia del Monte Cengio, alla presenza di numerose autorità tra le quali il

Page 5: DI NOI TREMÒ LA NOSTRA VECCHIA GLORIA. TRE SECOLI DI …€¦ · Ernesto Tiraboschi, Giuseppe Caldarola Gli abbonamenti possono essere sottoscritti anche mediante il c/c postale

APRILE-GIUGNO 2016 IL GRANATIERE 5

ATTUALITÀ

Il presidente Garassino, a soli tre mesi dalla sua elezione, haconseguito un traguardo che in passato sembrava, in buonao cattiva fede, irraggiungibile: il rifacimento dello Statuto ela sua approvazione da parte del Consiglio nazionale.Egli, infatti, fedele all’impegno formulato nella lettera disaluto ai soci, consegnata nel momento dell’elezione il 17febbraio 2016, il 3 giugno 2016 ad Asiago, nella sala dellagiunta comunale, gentilmente concessa dal sindaco Ro-berto Rigoni Stern, ha convocato una riunione del Con-siglio nazionale per discutere e deliberare, articolo perarticolo, sul nuovo Statuto.Erano presenti tutti i presidenti dei centri regionali, adeccezione, per varie motivazioni, dei seguenti: Renzo Ros– Cr Friuli - Venezia Giulia; Paolo Rossi – �Cr Umbria;Rodolfo Mori Ubaldini – Cr Sardegna; Enzo Natale �–Cr Trentino - Alto Adige. Il nuovo Statuto mette fine a tutte le incongruenze, le la-cune e le omissioni che erano presenti nel vecchio,aprendo praticamente l’Associazione ai nuovi tempi.I punti cardine sui quali si basa il documento sono essen-zialmente due: il primo è quello della messa in atto di unsistema elettivo, per gli organi centrali, che coinvolge tutti ilivelli associativi � le «assemblee elettive», infatti, vedrannola partecipazione, di persona o per iscritto, di tutti i presi-denti di sezione, provinciali e regionali; il secondo, invece,

L’Associazione ha un nuovo StatutoANTONINO TORRE

sottosegretario di stato alla Difesa, on. Domenico Rossi,i sindaci di Asiago e Cogollo del Cengio, l’ordinario mi-litare, monsignor Santo Marcianò, e l’ispettrice nazionaleper il corpo delle infermiere volontarie della Croce Rossaitaliana, sorella Monica Dialuce. L’on. Rossi, insieme al ge-nerale di corpo d’armata Massimiliano Del Casale, presi-

dente del Centro alti studi per la di-fesa e decano dei granatieri in servizio,al generale Gaetano Lunardo, coman-dante della brigata «Granatieri di Sar-degna» e al presidente nazionale dellaAssociazione, gen. Giovanni Garas-sino, ha reso gli onori alla bandiera diguerra del 1° reggimento Granatieri eha passato in rassegna i reparti schie-rati, tra i quali un plotone di infer-miere volontarie della Croce Rossa.Il sottosegretario Rossi, nel ringraziarei sindaci, le autorità intervenute e tuttii cittadini presenti alla manifestazione,ha sottolineato l’importanza dei va-

lori, della memoria e degli insegnamenti della storia. Il raduno si è chiuso con lo sfilamento dei reparti in armi,dei gonfaloni dei comuni, dei medaglieri dell’associazione,dei radunisti e del personale in servizio, lungo il corso prin-cipale del comune di Asiago, alla calorosa e festante pre-senza di un folto pubblico.

Consegna dell’attestato della cittadinanza onoraria

Ingresso al comune di Asiago

Page 6: DI NOI TREMÒ LA NOSTRA VECCHIA GLORIA. TRE SECOLI DI …€¦ · Ernesto Tiraboschi, Giuseppe Caldarola Gli abbonamenti possono essere sottoscritti anche mediante il c/c postale

APRILE-GIUGNO 20166 IL GRANATIERE

ATTUALITÀ

consiste nell’apertura alla categoria deisoci «Amici» che in ragione del 30%potranno far parte di organi direttivi.Altresì è stata consentita l’iscrizionecome soci ordinari ai militari dellearmi e corpi che hanno prestato servi-zio nei reparti e/o comandi della divi-sione/brigata Granatieri di Sardegna.Le cariche di presidente e vicepresi-dente sia a livello organi centrali cheperiferici resteranno, comunque, riser-vate ai soli soci con provenienza dalcorpo dei Granatieri.Gli organi direzionali, infine, sonostati potenziati per dare loro la di-gnità che meritano ed evitare che,prima o poi, possa accedere al verticeassociativo un «personaggio» che, invece di considerarsiun «primus inter pares», pensi di essere il «padrone» delsodalizio.Un grazie di vero cuore al presidente Giovanni Garassinoe a tutti i presidenti e ai soci che con lui hanno collabo-

rato alla stesura dello Statuto e hanno partecipato al Con-siglio nazionale del 3 giugno 2016. Il nuovo Statuto, perdivenire operante, deve avere il nulla-osta del ministerodella Difesa e l’approvazione del Prefetto di Roma, cheha il controllo di tutte le associazioni d’arma.

Lettera della signora Antonella BellucciLa signora Antonella è la vedova del granatiere Alberto Bel-lucci, molto attaccato alla Specialità ed al battaglione in cuiaveva militato. Alberto è venuto a mancare, improvvisa-mente e prematuramente lo scorso anno lasciando un figlio,Sergio, in tenera età.In un incontro conviviale effettuato durante il Raduno diAsiago, il granatiere Roberto Capitini, commilitone di Al-berto, fra la commozione di tutti i presenti, ha dato letturadella lettera che pubblichiamo di seguito.

Carissimi Granatieri,so che questa è una ricorrenza molto importante. Se le cose nonfossero precipitate, saremmo li tutti e tre a festeggiare con voi.Sappiamo con certezza che Alberto è li con voi come è semprevicino a noi. Un giorno ci rincontreremo e sarà ancora più bello.In questo lungo e triste inverno ci avete fatto tanta compagnia,mi bastava accendere il telefono e c’era qualcuno che mi parlavadi lui. Certe volte condividere il dolore lo rende meno forte.La scorsa settimana Sergio ha fatto la Prima Comunione e contanta gioia abbiamo pensato che con questi pochi dolci avrestepotuto festeggiare con noi.Un brindisi a Sergio, ma soprattutto al ricordo di un grandeuomo, fantastico babbo, stupendo compagno di vita e sicura-mente Granatiere.

Egli sarà sempre nei nostri cuori e nei cuori di tutti coloro chelo hanno conosciuto e apprezzato.Un granatieresco e affettuosissimo saluto.

Antonella e Sergio Bellucci

Il granatiere Capitini mentre legge la lettera della signoraAntonella. Nella stessa foto riconosciamo (a sin) il granatiereNello Genovese Sebastiano

Consiglio nazionale ad Asiago

Page 7: DI NOI TREMÒ LA NOSTRA VECCHIA GLORIA. TRE SECOLI DI …€¦ · Ernesto Tiraboschi, Giuseppe Caldarola Gli abbonamenti possono essere sottoscritti anche mediante il c/c postale

APRILE-GIUGNO 2016 IL GRANATIERE 7

ATTUALITÀ

ROMA, 18 febbraio 2016 – Sagrato della Basilica degliAngeli e dei Martiri. Attendo, con le rappresentanze deigranatieri piemontesi �– sezioni Torino, Pinerolo �– l’ar-rivo del reggimento granatieri di Sardegna nelle divise sto-riche per le solenni onoranze in suffragio di Don AlbertoGenovese, antico comandante e benefattore dei granatieri.Intorno vedo un agitarsi di colonnelle di tante sezioni ditutta Italia: volti sorridenti, richiami, tutti granatieri fieridi far parte della grande famiglia dei bianchi alamari.Anche se non trovo nessun commilitone del mio lontanoservizio di leva (Orvieto-Car, Perdasdefogu, Roma Pietra-lata) li sento tutti fratelli: infatti con molti di loro ho fattoconoscenza partecipando a vari raduni Angs.Si sentono lontane le marziali note della musica reggi-mentale. Il reggimento con le divise storiche avanza e fasolenne ingresso nell’antico tempio. Noi seguiamo un po’meno solennemente.La celebrazione della santa messa è di grande suggestione:il linguaggio liturgico cristiano, apparentemente estraneoal mondo militare, rivela invece una profonda assonanzatra le due categorie: militare e religiosa. Il rito del «San-ctus» lo si ritrova in diverse liturgie: ebraiche, cattoliche,ortodosse, alcune protestanti. Dai tempi più antichi il sen-timento religioso è presente negli eserciti: per esempio,nei tempi biblici, nella civiltà classica greco-romana.

Nella Bibbia si invoca Dio con l’attributo «Deus Saba-oth», Dio degli eserciti.Nella Messa cattolica, quand’era in latino, il coro can-tava con voce vigorosa: «Sanctus Dominus Deus Saba-oth…». Questo canto nella Bibbia è attribuito alle schiereangeliche fedeli a Dio, quali eserciti preposti alla buonabattaglia contro gli spiriti del male, per la difesa del-l’uomo e del creato tutto.Oggi, nella messa in lingua italiana, questa connotazionebellica è scomparsa; c’è invece una traduzione che iochiamo pacifista-ecologica, cioè «Santo il Signore Dio del-l’Universo». Segno dei tempi. Come se la guerra contro ilmale fosse già vinta, mentre invece il libro dell’Apocalissedescrive crudamente la fine dei tempi come conseguenzadi una guerra cosmica.«La messa è finita, andate in pace» , ci benedice l’arcivescovo.Ci portiamo tutti sul sagrato dove il maestro Morlungonon dà tregua alla musica reggimentale del 1° rgt. «Gra-natieri di Sardegna» per gli onori alle autorità.Fuori ci riscalda il magnifico sole romano.Per ora la guerra cosmica dell’Apocalisse è rimandata adata da destinarsi. L’universo tira avanti (come può).Speriamo proprio di poter ritornare il prossimo anno aringraziare Don Alberto Genovese Duca di San Pietro perquesto suggestivo connubio militare-religioso.

Deus SabaothLa tradizionale celebrazione per il Duca di San PietroRiflessioniANGELO MASPERONE

Masperone alla celebrazione per il Duca di San Pietro

Page 8: DI NOI TREMÒ LA NOSTRA VECCHIA GLORIA. TRE SECOLI DI …€¦ · Ernesto Tiraboschi, Giuseppe Caldarola Gli abbonamenti possono essere sottoscritti anche mediante il c/c postale

APRILE-GIUGNO 20168 IL GRANATIERE

ATTUALITÀ

In ricordo di Mario HolzerERNESTO BONELLI

Questa volta il «Signornò del Supentino» non ha colto ilsegno.Mario Holzer il 29 marzo 2016 ha raggiunto i compagnidella Grecia, dei campi di prigionia, del battaglione Gra-natieri del reggimento Cacciatori degli Appennini.È ritornato al fianco del suo grande amico e comandante,il servo di Dio fra’ Gianfranco Maria.Figlio di un ufficiale dell’esercito austroungarico, e dimadre originaria di Bistrita (cittadina della Transilvania,al momento della nascita in Ungheria, attualmente inRomania), ultimo di cinque figli, nasce il 30 agosto 1920ad Amantea (Cosenza) dove la famiglia andava a trascor-rere le vacanze. Passa i primi anni di vita a Trieste e Go-rizia e all’età di sei anni si trasferisce definitivamente conla famiglia a Roma.La poliedricità delle origini e dei luoghi di residenza inci-dono sul suo carattere e sui suoi comportamenti. Indi-menticabili sono i suoi editoriali: il «Signornò delSupentino» allorché per quasi dieci anni diresse il nostroperiodico «Il Granatiere». In un numero ristretto di paroleera espressa l’essenza del pensiero che nei giorni di uscitadi stampa dominava l’interesse dei lettori. Memorabilequello redatto in un periodo degli anni novanta dove ilcittadino italiano era preso dagli scandali sulla corruzionedella pubblica amministrazione. Ne riporto un brevebrano: «Quando si tratta di militaropoli, giornali e tele-giornali illustrano i loro servizi con immagini di plotoni

di soldati in marcia. La cosa è idiota come lo sarebbe stato,per tangentopoli, sputtanare gli operai di un impianto pe-trolchimico. Ma c’è una spiegazione che ho avuta diprima mano. Quello del lavoro e dell’economia è il ter-reno ideale dei politici e dei sindacalisti sicché giornali etelegiornali vi impegnano i loro uomini migliori. Per i mi-litari invece, senza peso elettorale e sindacale, bastano igiornalisti più imbecilli che sono inevitabilmente presentianche in tutte le redazioni e � assicura il mio esegeta a tuttii livelli».Egli è insieme diretto, pignolo, scanzonato, pungente,mediterraneo.II 10 giugno 1940 è il suo ultimo giorno di scuola, chequell’anno si chiude eccezionalmente senza esame di ma-turità, è anche, per lui e per l’Italia, il primo giorno diguerra. Nello stesso giorno, di pomeriggio, si arruolacome volontario nei Granatieri di Sardegna.Partecipa alla campagna di Grecia, trascorrendo ad Atenequasi due anni. Dopo l’8 settembre 1943, data che hasempre ricordato con enorme angoscia, è internato neicampi di prigionia in Polonia e Germania complessiva-mente per un anno e mezzo. Le condizioni di vita degli«internati» erano peggiori delle condizioni dei prigionieridi guerra, non godendo nemmeno della tutela e dell’assi-stenza della Croce Rossa.Esce dal campo di prigionia aderendo alla Repubblica diSalò ed entra a far parte della V Compagnia del batta-glione Granatieri del reggimento Cacciatori degli Appen-nini, di cui conserverà sempre cari ricordi e stimatissimiamici, fra i quali Padre Edgardo Fei, il cappellano militare,che lo sposerà nel 1960, e, soprattutto, di GianfrancoI sottotenenti Italo Pasini e Mario Holzer

Mario Holzer e signora a colloquio con fra’ Gianfranco Chiti

Page 9: DI NOI TREMÒ LA NOSTRA VECCHIA GLORIA. TRE SECOLI DI …€¦ · Ernesto Tiraboschi, Giuseppe Caldarola Gli abbonamenti possono essere sottoscritti anche mediante il c/c postale

APRILE-GIUGNO 2016 IL GRANATIERE 9

ATTUALITÀ

Maria Chiti cui sarà legato, insieme agli altri ufficiali dellacitata compagnia, da un affetto fraterno e duraturo (guaia sollevare qualche dubbio, significava diventare nemici).Terminata la guerra abbraccia la carriera di consulenteeconomico di aziende impegnate sia in Italia che all’estero,raggiungendo livelli dirigenziali.Fra i primi iscritti all’albo dei dottori commercialisti edanche a quello dei revisori dei conti, si dedica ad alcuniscritti in materia fiscale. In particolare, nel 1972 il Di-zionario IVA e nel 1990 il Dizionario del Testo Unico delleimposte sui redditi. Dalla sua esperienza di lavoro traespunto per il libro Le aziende divise con filiali all’estero.In pensione dal 1979, pur continuando a svolgere l’at-tività di commercialista, si dedica attivamente alla vitadell’Associazione Nazionale Granatieri di Sardegna,

dove, come già detto, ricopre per circa 10 anni la caricadi direttore del giornale «Il Granatiere» e di membro delcentro studi.Di lui ho un ricordo meraviglioso. Ci incontravamo tuttele domeniche dopo la funzione religiosa e «spettegola-vamo» sulle vicende associative. Non mancava occasioneper incitarmi a proseguire nel mio interesse storico sullavita del Corpo. Non mandavo alle stampe un mio libro oun articolo di interesse granatieresco senza averlo preven-tivamente fatto leggere a lui che puntigliosamente, oltrea individuare i refusi, mi suggeriva eventuali correzioni dicarattere storico e linguistico.Granatiere di statura e di stile e devoto iscritto e partecipedell’Associazione, Mario è stato un esempio per tanti dinoi e, di certo, resterà sempre nei nostri ricordi.

Il ripristino del servizio militare di levaLUCIO GHIA

Tra le tante affermazioni e proposte a livello politico chenon condivido, ne ho colta una che incontra il mio favore:il ripristino del servizio militare di leva.Oggi le nostre forze armate costituite da militari professio-nisti, sono impegnate sia nella difesa del territorio nazionaleper la sicurezza degli italiani gravemente minacciati speciedal terrorismo internazionale, che nelle molte missioni dipace alle quali partecipano.Certamente, rispetto al panorama nazionale e interna-zionale, proprio dell’anno 2004, quando con la legge n.226 del 23 agosto, venne soppresso il servizio militaredi leva, il contesto nelle quali operano è profondamentemutato ed esige preparazione e professionalità particolarie specialistiche, specie di fronte agli istantanei attentatiterroristici, spesso realizzati, contemporaneamente, inzone geografiche diverse. Così l’impegno dei nostri mi-litari nelle missioni all’estero, a sostegno dell’emersionedi forze politiche interne che esprimano il sentire demo-cratico del Paese, ha assunto un contenuto prevalente-mente formativo delle forze armate locali e di sostegnoalle operazioni di sicurezza interna, nella prospettiva direalizzare la transizione dall’anarchia alla legalità. Il con-testo non è più quello tradizionale delle battaglie traeserciti regolari, ma è caratterizzato da continui attentatied agguati, spesso resi possibili dalla collaborazionespontanea o forzata di civili, donne e bambini, in Paesilontani culturalmente, socialmente e profondamente di-versi dal nostro. Di fronte a questo scenario, il ripristinodel servizio militare di leva potrebbe contribuire ad in-fondere o a rinforzare nei nostri giovani valori e moti-vazioni che specie in questi ultimi decenni, sono andati

smarriti e che, proprio nel periodo storico che stiamoaffrontando, sono a mio giudizio da restaurare e da re-stituire al futuro del nostro Paese.

I nostri soldati in Afghanistan

Il granatiere, avvocato Lucio Ghia

Page 10: DI NOI TREMÒ LA NOSTRA VECCHIA GLORIA. TRE SECOLI DI …€¦ · Ernesto Tiraboschi, Giuseppe Caldarola Gli abbonamenti possono essere sottoscritti anche mediante il c/c postale

APRILE-GIUGNO 201610 IL GRANATIERE

ATTUALITÀ

È necessario, infatti, investire, specie oggi, in educazioneai doveri civici, riscoprire e difendere le nostre radici e inostri valori.Penso sia finita la stagione della crescita del cittadino affi-data alla famiglia, alla scuola, ai mass media, ai contatti so-ciali, al mondo del lavoro e alla dialettica sindacale.Lo dimostrano i fenomeni sempre più frequenti di «irre-sponsabilità sociale» che si verificano. Penso ai tantissimifatti di cronaca nera legati a episodi di sciacallaggio, diegoismo, di insensibilità verso le conseguenze del propriooperare, connotate da manifestazioni di estraneità sociale,di assuefazione alla violenza, al ladrocinio, alle malpracticesprofessionali, caratterizzate tutte dalla crescente assenza diindignazione e di reazioni a comportamenti così negativiper la vita del Paese.Infatti, di fronte ai tanti fenomeni di corruzione, spesso,si coglie una reazione banalizzante se non di malcelatocompiacimento: tutti lo fanno, sono cose che capitano,viva i furbi, viva coloro che non avvertono sensi di colpasociale. L’inefficienza diffusa della macchina pubblica,trova le sue radici, nella maggior parte dei casi, nell’affie-volimento, se non nella dissoluzione, del senso dello Stato,dell’orgoglio di svolgere una funzione pubblica, di farparte di una istituzione al servizio dei cittadini. In molticasi questi «vuoti» vengono riempiti dagli interessi perso-nali del corrotto e del corruttore.Mancano una corale, severa, ripulsa e una sentita condannasociale, oltre che giuridica, di questi comportamenti, checostituiscono fatti estremamente negativi nella formazionedei nuovi cittadini del nostro Paese. Voi mi direte cosa c’en-tra questo con il servizio di leva?Avendo svolto il mio servizio militare prima seguendo ilCorso allievi ufficiali di complemento presso la Scuola (Auc)di Ascoli Piceno, poi come sergente Auc e quindi come sot-totenente di complemento del 1° Reggimento Granatieri diSardegna, posso parlarne con cognizione di causa.Malgrado l’iniziale sensazione di dover affrontare ben di-ciotto mesi di grave perdita di tempo, (mi sono laureatodopo pochi mesi dall’inizio del mio servizio militare), ri-spetto agli appuntamenti della mia professione di avvocato,malgrado questo «incipit» non del tutto favorevole, e no-nostante non abbia fatto molta carriera dal punto di vistamilitare, sono stato promosso tenente solo dopo il congedo,negli anni ho dovuto riconoscere che l’esperienza di quelperiodo si è rivelata profondamente significativa per la miaformazione personale, civica e anche professionale.Improvvisamente, mi trovai a dover convivere con personedall’estrazione sociale e geografica tra le più disparate evarie, realizzando sul campo che gli italiani si differenzianomolto e profondamente, per la loro varietà e diversità.Pur provenendo da esperienze familiari e scolastiche dovela disciplina, l’ordine, il rispetto per i professori avevano un

preciso significato e imponevano comportamenti adeguati,questi valori durante la parentesi militare hanno assuntocontenuti più stringenti e definitivi, risultando indipen-denti da gerarchie culturali.Il tuo superiore si distingueva da te per i gradi che nella suacarriera aveva conseguito e i suoi ordini dovevano essereeseguiti, tranne, ovviamente, straordinarie situazioni o casidi coscienza particolari, che per quanto mi riguarda non sisono verificati. L’insubordinazione così come l’indisciplinavenivano severamente punite. Ricordo vividamente «arrestiin cella», divieto di permessi, ore di studio supplementari,giri di corsa, pulizia dei dormitori, della mensa etc.Valori come disciplina, subordinazione, rispetto dei supe-riori e dell’istituzione, ed anche umiltà, parole vuote oggiper molti giovani e non per colpa loro, in realtà li ho me-tabolizzati in quei mesi. Oggi questa esperienza si è sedi-mentata nel senso del dovere e del servizio, nel rispettodelle istituzioni e della storia del nostro Paese, nella rico-noscenza per coloro che sono morti servendo la patria perconsentirci le libertà delle quali godiamo, che devo dire incoscienza, sono ancora tante, rispetto alla gran parte deiPaesi «avanzati».Alla scuola allievi ufficiali di Ascoli Piceno le testimonianzediverse di dialetti, di culture, di modi di vivere, di abitudini,tutte incanalate verso un preciso ordine sistematico, impo-nevano da parte di tutti, eravamo circa mille, una inattesaquanto straordinaria prova di accettazione reciproca, unosforzo costante di comprensione, di adattamento a una re-altà completamente diversa rispetto all’habitat di prove-nienza individuale. Si pensi agli orari: sveglia alle 6 delmattino, alle 6,30 adunata in cortile, con il freddo davveronotevole delle montagne ascolane. In mezz’ora pulizia per-sonale, vestizione, letto a «cubo perfetto» con le coperte ele lenzuola piegate dentro il materasso.Imparai a forza di «stia punito» a rispettare gli orari, a farea meno dell’acqua calda e a cucirmi mostrine e bottoni! I ritmi quotidiani venivano scanditi alternando le attività

I nostri soldati oggi

Page 11: DI NOI TREMÒ LA NOSTRA VECCHIA GLORIA. TRE SECOLI DI …€¦ · Ernesto Tiraboschi, Giuseppe Caldarola Gli abbonamenti possono essere sottoscritti anche mediante il c/c postale

APRILE-GIUGNO 2016 IL GRANATIERE 11

ATTUALITÀ

fisiche a quelle di studio, ritmi che venivano fatti osservarecon militaresca precisione e disciplina, qualità oggi che inostri giovani farebbero bene a riscoprire.La mia generazione aveva rapporti con la scuola di estremorispetto nei confronti dei professori, rispetto che veniva in-crementato dalle «botte» che prendevamo a casa allor-quando manifestavamo défaillance scolastiche.Oggi constatiamo, invece, che se i professori rimproveranoqualche alunno, rischiano, a loro volta, di essere «sanzio-nati» dai genitori degli alunni rimproverati, «o tempora omores!» avrebbe detto Cicerone.Il contesto militare a riguardo aveva caratteristiche nontemporanee, ma di globalità, riguardando l’intero compor-tamento da tenere permanentemente e disegnava un peri-metro d’interessi e di attività che fondavano sui dovericivici, sul senso di appartenenza alla nazione, sul servizioin armi alla patria. Si studiavano discipline e materie militari, ma si riflettevaanche sulla nostra storia, sul significato e sulla evoluzioneattraverso fatti bellici, del nostro essere nazione. Il pome-riggio marce, «affardellati» almeno 20 chilometri con gliultimi tre di corsa, percorsi di guerra, studio e manuten-zione dei diversi tipi di armi e di esplosivi.Venivamo addestrati alla «lotta corpo a corpo», allo studiodella logistica militare, della strategia della tattica, etc.Molti pacifisti di oggi a questo mio dire forse inorridiscono,ma non si dimentichi che anche la pacifica Svizzera nontrascura la preparazione militare dei propri cittadini (cfr.art. 59 della Costituzione federale della ConfederazioneSvizzera del 18 aprile 1999).Quindi, «mens sana in corpore sano» in un contesto di di-sciplina e di obbedienza, ma anche nella consapevolezza,collaudata sul campo, dei mezzi fisici e mentali di ciascunoe della adattabilità a situazioni di pericolo, di difficoltà e divita, che ci accomunavano tutti. Progressivamente si for-mava così, un compendio di valori che entravano a far partedel nostro orizzonte interiore, particolarmente sentito. Fa-ceva da collante l’uguaglianza sostanziale che caratterizzava

dure condizioni di vita soprattutto nel periodo della scuolaAuc. Potevi essere plurilaureato, facevi la stessa «fatica»,avevi gli stessi obblighi e diritti di tutti gli altri, anche seanalfabeti o quasi.Ti dovevi rammendare i calzini quando era necessario e pu-lire le cucine e anche le latrine quando toccava a te e i con-trolli erano tali da non consentire «sostituzioni» né altreitaliche furberie di fronte ai dirty jobs!Da questa uguaglianza nasceva la solidarietà e l’amicizia cheti facevano portare lo zaino del commilitone «scoppiato»durante la marcia, o dividere con lui il «rancio», o scriveretu, laureato, per lui la lettera alla sua fidanzata, perché ci sisentiva legati dal servizio al nostro Paese. Ancora oggi, dopo tanti decenni, quando alla ricorrenzadel Duca di San Pietro, il munifico benefattore del Reggi-mento di Sardegna, il 18 febbraio ci si incontra a SantaMaria degli Angeli a Roma, ci si ritrova con gli stessi sen-timenti e coesione di allora.Non credo che i nostri giovani siano tanto diversi da noialla loro età, penso infatti, che senza i diciotto mesi delmio servizio militare gli ideali e i valori che ho assorbito,malgrado il mio scetticismo iniziale, sarebbero stati se nondel tutto assenti, comunque molto affievoliti. Soprattuttoil senso di appartenenza alla nazione, lo spirito di servizio,la capacità di sacrificarsi, la solidarietà nell’interesse gene-rale, costituiscono punti di forza non solo per essere unbuon cittadino, nel senso romano di «cives», ma anche unbuon professionista.Se ritenete quindi che i nostri giovani abbiano bisognodi ritrovare disciplina, rispetto dei superiori e degli altri,ordine, capacità di convivenza secondo le regole, senti-menti di appartenenza allo Stato e alle istituzioni, spiritodi servizio e di sacrificio nell’interesse generale, sensodella nostra storia e orgoglio per ciò che di bello e dibuono rappresenta nel mondo la nostra Bandiera, alloracredetemi, un annetto di servizio di militare, ripristi-nando la leva obbligatoria, non farà loro male e ci daràdei cittadini migliori.

Ferro a AubagneLe immagini che pubblichiamo si ri-feriscono alla festa della Legione stra-niera francese che ogni anno si tienenel quartier generale del Corpo ad Au-bagne, vicino a Marsiglia, nel giornodell’anniversario della battaglia svoltasiin Messico a Camerone, il 30 aprile1863. Nell’occasione sono stato invi-tato con altri presidenti di associazionid’arma del Piemonte.

Page 12: DI NOI TREMÒ LA NOSTRA VECCHIA GLORIA. TRE SECOLI DI …€¦ · Ernesto Tiraboschi, Giuseppe Caldarola Gli abbonamenti possono essere sottoscritti anche mediante il c/c postale

APRILE-GIUGNO 201612 IL GRANATIERE

ATTUALITÀ

È stata una fantastica esperienza, arricchita dal casualeincontro col veterano legionario col basco verde che ve-dete accanto a me nella foto: tedesco, 91 anni, reducepluridecorato di Indocina e Algeria, ma non solo... primadi ciò fu uno dei parà tedeschi che liberarono Mussolinisul Gran Sasso. È stato incontrare faccia a faccia una pa-gina di Storia.

Page 13: DI NOI TREMÒ LA NOSTRA VECCHIA GLORIA. TRE SECOLI DI …€¦ · Ernesto Tiraboschi, Giuseppe Caldarola Gli abbonamenti possono essere sottoscritti anche mediante il c/c postale

APRILE-GIUGNO 2016 IL GRANATIERE 13

STORIA

Sulla guardia pretoriana esiste una bi-bliografia alquanto scarna nonostantel’enorme importanza ed influenza cheebbe nella storia della Roma imperiale,anche per quanto riguarda la vita e lamorte di svariati imperatori. Essa nonva confusa genericamente con «i pre-toriani» che costituivano una sorta diguardia personale degli imperatori, so-prattutto nella dinastia giulio-claudia,pagati a proprie spese e reclutati esclu-sivamente tra le popolazioni germani-che (Germani Corporis Custodes). Il Pretorio, nel castrum romano, erala zona dove veniva posta la tenda dacampo del comandante della legioneed il relativo stato maggiore.In realtà, ancor prima della sua isti-tuzione ufficiale come vero e proprioCorpo Militare da parte dell’Impe-ratore Cesare Ottaviano Augusto,una «Guardia Pretoriana» era sempre

esistita in quella che fu la più po-tente macchina da guerra che l’uma-nità abbia mai concepito: l’esercitodi Roma. Tra i condottieri romani, infatti, era inuso dotarsi di una guardia del corposcelta tra i propri legionari di maggior

fiducia; Cesare scelse l’intera celeber-rima X LEGIO. Secondo alcune fontila medesima, denominata in età impe-riale X LEGIO GEMINA, fornì gliorganici alla guardia pretoriana dellaprima ora. Era alloggiata in una vera e propria ca-serma in senso moderno, oggi vicinis-sima alla stazione Termini e dà il nomeall’intero quartiere: il «Castro Preto-rio», per l’appunto. Costituita per volere dell’ImperatoreTiberio, fu dotata di tutti i comfortpossibili per l’epoca, compreso unospedale con tanto di medici militariche avevano il grado di centurione,(corrispondente a un odierno capi-tano); la medesima logistica era previ-sta anche per gli accampamenti dellelegioni i (Castra).Il Castro Pretorio fino a pochi lustri orsono è stata la sede del IV ReggimentoCarabinieri a Cavallo. Oggi ospita ilRaggruppamento Logistico Centraledell’esercito italiano, può quindi van-tare di essere la caserma più antica almondo tuttora presidiata da militari.Le reclute venivano scelte inizialmentetra i cittadini italici liberi, sia legionariche civili, dovevano essere di staturasuperiore a quella prevista per l’esercito(13 palmi, equivalenti a circa 1,75 m).Come il «Reggimento delle Guar-die» da cui i Granatieri di Sardegnatraggono origine, il loro compito eraquello di vigilanza e scorta sugli im-peratori, sulle regie dimore e sulleloro famiglie, in quest’ultimo casoindossavano abiti civili, ossia la clas-sica toga romana. La guardia pretoriana era impegnata,inoltre, in compiti di ordine pubblico,di supporto ai vigiles (antesignani degliodierni vigili del fuoco) nello spegni-mento degli incendi, come avvenne inquello di Roma, erroneamente attri-buito a Nerone. Avevano anche inca-richi di servizio segreto, gli speculatores

Augusti (osservatori dell’imperatore),nonché di polizia militare. Si distinsero valorosamente anche inbattaglia al seguito di vari imperatori.Un esempio fu quello della secondabattaglia di Bedriaco (nei pressi diCalvatone – CR) nel 69 d.C. con Ve-spasiano. Secondo Tacito, un piccoloreparto della guardia pretoriana riuscìa infiltrarsi nell’esercito nemico senzaessere notato e portò a termine la mis-sione con successo in perfetto stilecommando.La guardia pretoriana era strutturatain nove coorti al comando del pre-fetto del pretorio (paragonabile a ungenerale di rango elevato), delle qualisolo tre di stanza nell’Urbe, le altre di-slocate nel resto d’Italia.Ogni coorte era agli ordini di untribuno militare (grosso modo unodierno colonnello) ed era formatada 600-700 uomini e rappresentavala decima parte di una legione.Era ritenuta un corpo d’élite, pertantogodeva di alcuni privilegi rispetto aiLegionari.La ferma consisteva in sedici anni,contro i venticinque previsti per questiultimi. Il salario, in età augustea, con-sisteva in 8oo denari (circa 1.500 €).L’armamento previsto per loro era deltutto simile a quello dell’esercito: elmo

La guardia pretorianaMARCELLO LA CIVITA

Page 14: DI NOI TREMÒ LA NOSTRA VECCHIA GLORIA. TRE SECOLI DI …€¦ · Ernesto Tiraboschi, Giuseppe Caldarola Gli abbonamenti possono essere sottoscritti anche mediante il c/c postale

APRILE-GIUGNO 201614 IL GRANATIERE

STORIA

decorato del tipo imperiale-gallico concimiero e tunica bianchi (rossi per i le-gionari), gladio sul lato destro appesoad una bandoliera proveniente dallaspalla sinistra, daga (pugium) legatoalla cintura (cingulum) sul sinistro,giavellotto (pilum), scudo (scutum) diforma rettangolare con angoli arroton-dati di colore azzurro con decori do-rati, su cui era ritratto uno scorpione,segno zodiacale dell’imperatore Tibe-rio. La corazza era a piastre metalliche(lorica segmentata), sotto di essa le

Nato a Vetto d’Enza, il 18 febbraio1898, è morto a Castelnovo ne’Monti, il 6 maggio1972. Fu medicoe importante esponente politico deiprimi anni della Repubblica, non-ché ufficiale dei granatieri nellagrande guerra.Marconi non si era schierato con ilfronte interventista per la sua natu-rale avversione alla guerra e poichési sentiva parte del mondo cattolico,espressosi contro la partecipazioneitaliana al conflitto.Chiamato alle armi nell’estate del1917, quando la guerra mondiale eragià cominciata da tre anni, grazie alpossesso della patente di guida, venneassegnato alla 2� compagnia automo-bilisti del deposito Artiglieria a ca-vallo a Monza e, quando il governoitaliano obbligò coloro che avevanoconseguito la licenza elementare aiscriversi all’accademia militare comeallievi ufficiali, egli fu inviato al frontecome aspirante ufficiale di comple-mento, nel 2° reggimento Granatieridi Sardegna.Un mese dopo, nell’ottobre 1917,l’esercito italiano venne sbaragliatonella battaglia di Caporetto e Mar-coni fu catturato e portato prima inPolonia e poi in Germania. Tornò a

Reggio Emilia solamente dopo lasconfitta dell’esercito austro-unga-rico, nel novembre 1918.Fu il fondatore del primo ospedale aCastelnovo ne’ Monti e docente uni-versitario, partecipò attivamente allaResistenza durante la seconda guerramondiale come membro del Comi-tato di Liberazione Nazionale (CNL)di Reggio Emilia.Dopo la guerra Marconi divenne sin-daco di Castelnovo ne’ Monti e suc-cessivamente di Vetto d’Enza.Fra i fondatori della Democrazia Cri-stiana insieme a Giuseppe Dossetti,fu tra coloro che, il 2 giugno 1946,vennero eletti membri dell’AssembleaCostituente nella lista della Dc, in-sieme a Meuccio Ruini.Nominato Presidente della Commis-sione, Marconi considerò la Costitu-zione italiana un mezzo per sanciredefinitivamente il ripristino della de-mocrazia in Italia ed impedire l’in-staurazione di una nuova dittatura,grazie a una carta costituzionale so-lida e non manipolabile, come inveceera stato lo Statuto Albertino.Dopo la Costituente, fu eletto inParlamento dove rappresentò la De-mocrazia Cristiana per le prime trelegislature della Repubblica.

Un granatiere che ha dato lustroal Corpo

Il presidente regionale Giovanni Bettini ci ha inviato la copia della storica tesseraAngs che pubblichiamo unitamente ad alcune note biografiche della persona allaquale la tessera è intestata: Pasquale Marconi.

guardie indossavano una tunica bianca(rossa per i legionari), il mantello (pa-ludamentum) era bianco o azzurro perle parate e per i trionfi, color cuoio concappuccio per gli altri servizi d’istituto.La guardia pretoriana venne soppressada Costantino a causa dell’appoggiodato da questa al rivale Massenzio nellabattaglia di Ponte Milvio nel 312 d.C.e venne sostituta da un corpo militarechiamato Equites Singulares Augusti(cavalieri personali dell’imperatore) emai più ricostituita.

Page 15: DI NOI TREMÒ LA NOSTRA VECCHIA GLORIA. TRE SECOLI DI …€¦ · Ernesto Tiraboschi, Giuseppe Caldarola Gli abbonamenti possono essere sottoscritti anche mediante il c/c postale

APRILE-GIUGNO 2016 IL GRANATIERE 15

LETTERE AL DIRETTORE

Chi scrive è Rosario Pagnotta, presi-dente della sezione di Cogollo del Cen-gio (provincia di Vicenza) dove haavuto luogo il raduno nazionale del 4-5 giugno. Con la presente chiedo chevenga pubblicato nel nostro giornaleun articolo di ringraziamento per ricor-dare la generosità del mio concittadinoMatteo Dal Prà che circa trent’anni faha realizzato, di sua mano, una splen-dida scultura in legno che rappresentail Monte Cengio, come si vede dallafoto allegata, che ritrae l’autore insiemecon il gen. Buscemi, l’amico Poletti, unamico granatiere e il sottoscritto.La scultura, attualmente conservatanel Museo dei Granatieri di Sardegnaè stata, nell’occasione della nostra re-cente adunata nazionale, portata aCogollo del Cengio ed esposta nellamostra allestita presso «Villa Semino»nello spazio messo a disposizione dalnostro concittadino Sergio Semino.È molto difficile raccontare la gioia el’emozione di Matteo che, dopo tantianni, ha potuto vedere la sua opera

A margine del raduno

realizzata con tanta passione, e ricevere le manifestazioni di gratitudine daparte del gen. Buscemi e tanti altri.Colgo l’occasione per ringraziare il gen. Giovanni Garassino e tutto il direttivoper l’ottima riuscita del raduno nazionale.

Egregio direttore,con grande dolore le comunichiamo che una delle vittime italiane del-l’odioso attentato terroristico di Dacca (Bangladesh), Claudio Cappelli, eraun granatiere.Egli, infatti, aveva prestato servizio nei Granatieri di Sardegna con il 12°scaglione del 1993.Con questo mezzo vogliamo esprimere le più sentite condoglianze alla fa-miglia Cappelli per la perdita del povero Claudio, vittima del terrorismoislamico.Granatiere Claudio Cappelli… presente!

La sezione di Napoli

Claudio Cappelli

Page 16: DI NOI TREMÒ LA NOSTRA VECCHIA GLORIA. TRE SECOLI DI …€¦ · Ernesto Tiraboschi, Giuseppe Caldarola Gli abbonamenti possono essere sottoscritti anche mediante il c/c postale

APRILE-GIUGNO 201616 IL GRANATIERE

LETTI PER VOI

«Sparate subito e mirate al petto». Fuquesta la frase con la quale il colonnellofiorentino Giulio Gamucci, coman-dante della Legione dei Carabinieri diTirana, affrontò la morte in Albanianel 1943. Una raffica di mitra fu la ri-sposta. Ben 111 carabinieri cadderouccisi barbaramente dai partigiani co-munisti albanesi comandati dal crimi-nale Xhelal Staravecka.Questo libro intende portare alla luce ifatti di quello che, dopo Cefalonia, glistorici definiscono il più crudele «omi-cidio» perpetrato contro militari ita-liani e sui quali si è taciuto per troppilunghi anni, rendendo onore a coloroche hanno dato la vita per la patria.L’autore: Antonio Magagnino, da tutticonosciuto come Tony, è nato il 6 no-vembre 1962 a Matino, un graziosopaesino dell’entroterra Salentina inprovincia di Lecce. Vive a Viterbo. Perventisei anni ha servito con grande

amore e fedeltà l’arma dei carabinieritra Roma e Viterbo, per la maggiorparte nel ruolo ispettori; venti dei qualitrascorsi in reparti operativi. Grandeappassionato di equitazione, paracadu-tismo e soprattutto di storia contem-poranea, come ricercatore hafortemente voluto indagare e scriverela vera storia sull’eccidio della colonnadei carabinieri reali in albania coman-data dal colonnello Giulio Gamucci,pur trovandosi nel momento più dif-ficile della propria vita tra ferite vitaee lutti familiari, tanto che aveva decisodi abbandonare le ricerche.Come studioso ha offerto collabora-zione all’Istituto Storico Grossetanodella Resistenza e dell’Età Contempo-ranea per la ricerca e la stesura del libroLa persecuzione degli Ebrei nella Pro-vincia di Grosseto nel 1943-44, editonel 1996. Inoltre, ha collaborato conil professor Maida dell’Università di

Torino, per la mappatura degli eccidida parte di reparti italo-nazisti nelleRegioni Toscana-Piemonte.Per ultimo ha ricevuto una lettera diapprezzamento dallo Yad Vaschem diGerusalemme (il più grande museodell’Olocausto) per la collaborazionenella fornitura di documentazione inun libro del rabbino capo MichaelTagliacozzo sulla deportazione degliebrei dal Lazio.

L’eccidio della colonnaGamuccidi Antonio Magagnino

OffERtE PER «IL GRAnAtIERE» n. 2, 2016

€ 105,00 gra. Mario Orsini

€ 10,00 gra. Aldo Martellucci

€ 100,00 signora Laura Carmine

€ 35,00 sezione di Cittadella

€ 30,00 sezione di Jesolo

€ 60,00 sezione di Conegliano

€ 20,00 Renzo Pavanello (in memoria del gra. Emilio Bussolin)

€ 125,00 Arcangelo Pitardi

€ 30,00 Sabatino Della Corte

€ 30,00 Giuseppe Giurco (in memoria del gra. Giovanni Lupi)

Page 17: DI NOI TREMÒ LA NOSTRA VECCHIA GLORIA. TRE SECOLI DI …€¦ · Ernesto Tiraboschi, Giuseppe Caldarola Gli abbonamenti possono essere sottoscritti anche mediante il c/c postale

APRILE-GIUGNO 2016 IL GRANATIERE 17

BREVI E LIETE

Il granatiere Achille Dalla Vecchia haprestato servizio militare di leva con il3° scaglione 1959, presso il Car di Or-vieto per poi essere trasferito, come as-saltatore, al 1° reggimento Granatieripresso la caserma «Gandin», fino al 6dicembre 1960. Egli ha festeggiato loscorso 28 maggio il 50° anniversariodi matrimonio con la moglie, la gen-tile signora Leda Ferracin, i cinquefigli, Stefano, Roberta, Marco, Andreae Sergio, i nipoti e parenti.Ai felici coniugi i più fervidi voti au-gurali da tutta la famiglia dei bianchialamari.

Il 50° di matrimonio dei coniugi Dalla Vecchia

Sessantatré anni or sono feci parte diquella prima generazione che vide laluce in ambiente ospedaliero. Mia madre, ricevé la visita di una suaamica con il consorte, maresciallocapo del 1° rgt. Granatieri di Sarde-gna, il quale con mio padre, briga-diere dei Carabinieri, chiese e ottennedalle infermiere di potermi vedere.All’epoca, non essendoci problemi didenatalità, nei reparti ospedalieri diostetricia e ginecologia erano in usodei carrelli dove venivano alloggiati ineonati per essere osservati da parentie amici.Il maresciallo, allora, chiese a miopadre quale io fossi tra quei neonati.Lui rispose: «È l’unico con i piedini chedebordano dal carrello». Risposta: «Al-lora sarà un granatiere!». Mio padre:«Senti, io per soli due centimetri sonostato escluso dalla selezione per sottuf-ficiale dei corazzieri, quindi mio figlio

I novant’annidella suoceraMASSIMO CIPRIANI

Il giorno 15 di maggio abbiamo fe-steggiato, in Spagna, i novant’annidella mia amata suocera. Che c’era dimeglio se non quello di fare un pic-chetto d’onore per festeggiare questotraguardo?Insieme ad Antonino Cacace vestitidi tutto punto con la nostra gloriosaGur abbiamo voluto renderle omag-gio come si fa per le personalità im-portanti. Il termometro segnava i 30gradi, ma noi ci siamo sacrificati perraggiungere l’obbiettivo prefissato.Abbiamo fatto un salto di tanti anniindietro, ma nonostante l’età e il su-

Io e gli alamariMARCELLO LA CIVITA

dore abbiamo mantenuto la nostraeleganza e fierezza proprio come aivecchi tempi. Non sono mancati i la-crimoni che scendevano sotto i nostricolbacchi. Dopo la ceremonia, se-guita da un lussuoso rancio, la non-nina ci ha dato appuntamento tradieci anni, cioè alla traguardo dei suoicento anni.Tanti cari auguri, mammina, da tuttii granatieri d’Italia e quindi... l’ap-puntamento sarà tra dieci anni e noite lo auguriamo di vero cuore.

sarà un corazziere». Replica: «Allora loterrò io a battesimo!».Il mio padrino fu profeta, infatti serviinel 1° Granatieri di Sardegna (I btg., Iplot., I sq.).Purtroppo non ebbi modo di cono-scerlo, poiché morì in servizio pochianni dopo a causa di un malore.

Page 18: DI NOI TREMÒ LA NOSTRA VECCHIA GLORIA. TRE SECOLI DI …€¦ · Ernesto Tiraboschi, Giuseppe Caldarola Gli abbonamenti possono essere sottoscritti anche mediante il c/c postale

APRILE-GIUGNO 201618 IL GRANATIERE

ALAMARI CON LE STELLETTE

Il 18 aprile, presso la caserma Gandin, i Granatieri hannoricordato il 357° anniversario della fondazione del Corpo.La breve e sobria cerimonia ha voluto ancora una volta ri-marcare le tappe, la storia, gli eventi che hanno caratteriz-zato la specialità sin dalla proclamazione dell’editto ducaledi Carlo Emanuele II. Erano presenti, oltre ai granatieriin servizio e fuori corpo, in primis il comandante della bri-gata Granatieri di Sardegna, il comandante del raggrup-pamento autonomo della difesa, magg. gen. GerardoRestaino e i vertici dell’Angs con la partecipazione dellesezioni regionali dalla Campania, dal Lazio, dal Friuli edalle Marche che con la loro presenza hanno ancora unavolta testimoniato la vicinanza dei granatieri di ognitempo alla specialità e soprattutto al primo reggimentoGranatieri.Con la sfilata di figuranti delle varie epoche, intervallatada interventi musicali della musica d’ordinanza, sono stateripercorse le tappe di una storia, la nostra storia, fatta diassoluta lealtà alle istituzioni, che fossero rappresentatedal duca di Savoia, dal re di Sardegna, dal re d’Italia odall’esercito italiano; una storia fatta di sacrifici e sangue,di tante battaglie ma soprattutto di presenza.E se oggi, dopo 357 anni siamo ancora qui, qualcosa vorràdire. Se a rendere gli onori a papa Francesco presso il sa-crario di Redipuglia è inviata una compagnia di granatieriqualcosa vorrà dire! Vuol dire che chi ci ha preceduto ha contribuito a co-struire e rafforzare l’immagine del granatiere che c’è sem-pre e su cui si può sempre contare. E oggi, la rievocazioneha voluto testimoniare proprio quell’impegno e sacrificiodi chi ci ha preceduto.

C’è sicuramente autocelebrazione in queste parole, ma èindubbia la sostanza di soldati dotati di cuore e passione.Per la rievocazione una semplice sfilata di granatieri con levarie uniformi storiche, curata dal luogotenente Marafinie accompagnata da brani del repertorio della musica reg-gimentale diretta dal luogotenente Morlungo, con alla fineun saggio di istruzione formale svolto dai granatieri della7� compagnia d’onore. Un saggio sulla scia di quelli chefino a venti anni fa erano tradizione peculiare del 2° reg-gimento Granatieri. Un saggio rivisitato nei numeri e nelleevoluzioni, laddove i numeri di una volta (fino a duecentoGranatieri) non sono più possibili.Oggi coi professionisti e soprattutto coi pressanti impegniè impensabile dedicare così tante risorse e tanto tempo aun’attività come il saggio di istruzione formale. Basti pensareche mentre si è svolta la cerimonia, centoquaranta granatieri

18 aprile 2016 – 357° anniversariodella fondazione

La tribuna degli ospiti

Saggio di istruzione formale

Page 19: DI NOI TREMÒ LA NOSTRA VECCHIA GLORIA. TRE SECOLI DI …€¦ · Ernesto Tiraboschi, Giuseppe Caldarola Gli abbonamenti possono essere sottoscritti anche mediante il c/c postale

APRILE-GIUGNO 2016 IL GRANATIERE 19

ALAMARI CON LE STELLETTE

del reggimento erano impegnati a Tordi Quinto per le prove della festa del-l’esercito del 3 maggio; senza dimenti-care che il reggimento ancora regge ilpeso di quasi cinquecento persone im-piegate nell’ambito dell’operazione«Strade Sicure» e Giubileo. gli impegnisono tanti e i granatieri vogliono tenerfede a tutti quelli presi, che si tratti delSiat, di alta rappresentanza; dell’opera-zione «Strade Sicure» o di normali im-pegni addestrativi. Perché con sacrificioe lealtà i Granatieri ci sono sempre.Grazie, ragazzi. W i granatieri, Wl’esercito italiano, W l’Italia!

Alcune colonnelle alla festa

Il colonnello ComteI figuranti

Festa dell’esercito

Il presidente della Repubblica Sergio Mattarella, il ministro della difesa RobertaPinotti e lo schieramento dei Granatieri

Il 4 maggio 1861 a Torino, ManfredoFanti, in qualità di ministro dellaGuerra decretò la nascita dell’esercitoitaliano.Il 155° Anniversario della Costitu-zione dell’Esercito è stato ricordato aRoma, il 4 maggio 2016 presso l’ip-podromo militare «Generale PietroGiannattasio» di Tor di Quinto, conuna cerimonia militare svoltasi allapresenza del presidente della Repub-blica Sergio Mattarella, del ministrodella Difesa Roberta Pinotti, del capodi stato maggiore della Difesa, gene-rale Claudio Graziano e del capo di

Page 20: DI NOI TREMÒ LA NOSTRA VECCHIA GLORIA. TRE SECOLI DI …€¦ · Ernesto Tiraboschi, Giuseppe Caldarola Gli abbonamenti possono essere sottoscritti anche mediante il c/c postale

APRILE-GIUGNO 201620 IL GRANATIERE

ALAMARI CON LE STELLETTE

stato maggiore dell’esercito, generale dicorpo d’armata Danilo Errico. Il mini-stro della Difesa, senatrice Roberta Pi-notti, nel suo discorso ha evidenziatoche «l’Italia può essere orgogliosa delsuo esercito, poiché dal suo quotidianooperare traspare l’immagine di una isti-tuzione efficace, sempre pronta, dispo-nibile, assolutamente leale e affidabile,che poco chiede e che, per contro, tan-tissimo è chiamata a dare insieme atutte le altre �Voi ci siete sempre!».«Celebriamo, oggi, tutti insiemeun’istituzione solida e tradizional-mente radicata nel tessuto sociale dellanazione, che tanto ha contribuito aforgiarne la storia. Una compaginesempre protesa al miglioramento,forte delle sue solide basi e fedele allasua vocazione innovativa. Da semprein prima linea, l’esercito rappresentala componente chiamata a sostenerel’onere numerico più consistente ri-spetto ad uno sforzo complessivo dellenostre forze armate quotidianamentein operazioni in Italia e all’estero», hadetto il generale Graziano.Durante il suo intervento il generaleErrico ha sottolineato che «la storiadell’esercito affonda le sue radici al 18aprile 1659, data in cui il duca di Sa-voia, istituì il reggimento delle Guar-die, gli attuali granatieri di Sardegna�un glorioso retaggio che oggi si fondecon la tecnologia e le moderne capa-cità operative rappresentate dal sol-dato futuro».Nel corso della cerimonia il Capo delloStato, Sergio Mattarella, ha conferitovarie ricompense al valore a militariche si sono distinti per particolari attidi valore in Afghanistan.La cerimonia è proseguita con la rie-vocazione storica di una battaglia delXIX secolo con bersaglieri, granatierie artiglieri a cavallo.Il carosello di lance e la tradizionalecarica dei «Lancieri di Montebello»(8°) della brigata Granatieri di Sarde-gna ha concluso la manifestazioneprima degli onori finali al presidentedella Repubblica.

Il palco delle autorità

Granatieri e Lancieri schierati

Afflusso della Brigata di formazione, in testa i Granatieri

Page 21: DI NOI TREMÒ LA NOSTRA VECCHIA GLORIA. TRE SECOLI DI …€¦ · Ernesto Tiraboschi, Giuseppe Caldarola Gli abbonamenti possono essere sottoscritti anche mediante il c/c postale

APRILE-GIUGNO 2016 IL GRANATIERE 21

ATTIVITÀ ASSOCIATIVA

Messa in suffragio del cappellanomilitare beato Secondo PolloFULVIO BERTOGLIO

Il 27 febbraio nella chiesa di Oldenico, piccolo paese alleporte di Vercelli, è stata celebrata una santa messa percommemorare la figura del cappellano militare don Se-condo Pollo.Alcuni cenni per inquadrare la figura del beato SecondoPollo. Nato a Caresanablot (Vercelli) il 2 gennaio 1908,entrò nel seminario diocesano a 11 anni; proseguì poi glistudi a Roma dove ottenne la laurea in filosofia nel 1931alla Pontificia Accademia di S. Tommaso e quella in teologiaalla Pontificia Università Gregoriana.Nonostante una grave malformazione all’occhio destro (chegli avrebbe potuto evitare l’arruolamento), volle comunqueseguire i giovani compagni sotto le armi nella secondaguerra mondiale.Fu nominato tenente cappellano del 3° battaglione alpini«Val Chisone» e nel 1941, con il suo battaglione, fu inviatoa Cervice nel Montenegro; qui il 26 dicembre, durante unattacco a quota 964 in zona Dragali, mentre stava soccor-rendo un compagno ferito, un proiettile gli recise l’arteriafemorale sinistra, causandogli la morte per dissanguamentoall’età di 33 anni. Per questo motivo fu insignito di medagliad’argento al valor militare.Sepolto inizialmente nel cimitero di Scagliari, la salma,nel 1961, venne trasferita nel cimitero di Caresanablot,suo paese natale, e in seguito, nel 1968, a sottolinearel’importanza di questa figura di sacerdote, la diocesi ver-cellese lo volle trasferire nel duomo di Vercelli, dove ognianno si svolge una cerimonia di commemorazione nelgiorno della sua morte. La sua fama di santità, unita alladevozione verso questo sacerdote eroe, si diffuse in tutto il

Piemonte, non solo tra i rappresentanti del clero, ma so-prattutto tra tutti quelli che erano stati o erano ancoranell’esercito.Il 24 maggio 1998 papa Giovanni Paolo II, durante lamessa solenne celebrata sul sagrato del duomo di Vercelli,ha proceduto alla beatificazione del sacerdote e cappellanomilitare don Secondo Pollo.Ed ecco allora che a Oldenico, dove il sacerdote avevasvolto un periodo di apostolato, l’associazione «Amici perOldenico» fa celebrare tutti gli anni una santa messa insuffragio del beato Secondo Pollo, alla quale sono invitatea partecipare tutte le associazioni combattentistiche ed’arma vercellesi. Naturalmente i granatieri non potevanomancare all’appuntamento.Alla messa, celebrata dall’arcivescovo di Vercelli monsi-gnor Marco Arnolfo, gli organizzatori hanno voluto cheanche un granatiere fosse presente tra coloro che, durantel’offertorio, portano i doni all’officiante, cosa che per noigranatieri è stato un onore e motivo di orgoglio.La giornata si è conclusa con il tradizionale rinfresco offertodall’associazione organizzatrice.Altri impegni hanno poi avuto i granatieri vercellesi, par-tecipando il 15 marzo alla messa celebrata in cattedrale peril precetto pasquale interforze, e rispondendo all’invitodella prefettura alla cerimonia del 17 marzo, «Giornatadell’Unità Nazionale, della Costituzione e della Bandiera».Come sempre, i granatieri vercellesi rispondono «Pre-sente!» a tutti gli inviti loro rivolti, garantendo la visibilitàdell’antico Corpo, e questo fa sì che siano particolarmenteapprezzati da tutte le istituzioni locali.

27 FEBBRAIO 2016

Page 22: DI NOI TREMÒ LA NOSTRA VECCHIA GLORIA. TRE SECOLI DI …€¦ · Ernesto Tiraboschi, Giuseppe Caldarola Gli abbonamenti possono essere sottoscritti anche mediante il c/c postale

APRILE-GIUGNO 201622 IL GRANATIERE

ATTIVITÀ ASSOCIATIVA

Nella mattina di domenica 6 marzo,nel seminario diocesano di Villa Re-vedin, posto sul Colle di San Michelein bosco a Bologna, si è celebrata unafunzione religiosa in ricordo di donEnelio Franzoni, Movm della campa-gna di Russia.Oltre alla presenza delle autorità civilie militari di Bologna erano ben rappre-sentate le associazioni d’arma; i grana-tieri erano con l’alfiere gra. MauroBrighetti i granatieri: Agostino Loren-zini e i fratelli, Giorgio e Franco Selleri.Prima della liturgia, al rettore del se-minario, mons. Macciantelli (amicodi vecchia data dei fratelli Selleri) èstato consegnato il libro Padre Chitisoldato di Dio e la statuetta che raffi-gura Chiti, realizzata dal maestro ce-ramico di Faenza Ragazzini, che ilmonsignore ha molto gradito e porrà,assieme agli oggetti che ricordano ilcappellano militare don Franzoni.

Al rettore abbiamo spiegato che padreChiti, quando passava da Bologna,faceva visita a don Franzoni nella par-rocchia di via Saffi, che per noi vecchibolognesi è la chiesa della Cavalleria,essendo a due passi dalla caserma«Mameli» (ora sede del comandodella Friuli), ma sino al settembre del1943 era la caserma del 10° reggi-mento lancieri di Vittorio EmanueleII, il duca che il 30 maggio 1848 aGoito disse: «per l’onore di casa Sa-voia a me 1e Guardie».Desidero ricordare che nel mese digiugno dell’anno 1958, quando aChiuppano (sotto Monte Cengio)venne inaugurato il Ponte dei Grana-tieri ero inquadrato nella Compagniad’onore del 1° Reggimento Grana-tieri e poiché il capitano comandantela compagnia mi aveva ordinato discegliere soltanto granatieri veneti,essendo graduato, nella squadra ero

l’unico a non essere veneto. Mi piacericordare che nella squadra c’era ilgranatiere Bruno Farina di Vicenza,il quale aveva avuto il permesso, dalcapitano D’Adda, di applicare nelcolletto dell’uniforme ordinaria gli

Ricordi di un veteranoGIORGIO SELLERI

Granatiere R/T Selleri Giorgio, anno 1958

Chiuppano (Monte Cengio), Ponte dei Granatieri

6 MARZO 2016

Page 23: DI NOI TREMÒ LA NOSTRA VECCHIA GLORIA. TRE SECOLI DI …€¦ · Ernesto Tiraboschi, Giuseppe Caldarola Gli abbonamenti possono essere sottoscritti anche mediante il c/c postale

APRILE-GIUGNO 2016 IL GRANATIERE 23

ATTIVITÀ ASSOCIATIVA

Il 14 marzo i granatieri della sezionemadre di Milano si sono ritrovati al ri-storante «Tenda Rosa» per una cenaconviviale per festeggiare il 105° anni-

versario della fondazione, dovuta alcommendator Torrani, della sezione dacui, in seguito, ebbe origine l’Associa-zione nazionale granatieri di Sardegna.

Anniversario della costituzione della sezione «madre»DARIO ORIGGI

14 MARZO 2016

19 MARZO 2016

Il 19 marzo 2016, al termine delmandato triennale, si sono svolte aCivitavecchia le elezioni per il nuovoconsiglio direttivo.Il presidente del centro regionaleLazio, gra. Ernesto Tiraboschi, vistala regolarità dell’assemblea, ha fattoprocedure alla votazione.Al termine dello scrutinio è stato ri-confermato alla carica di presidente, alarga maggioranza, il gra. Enrico Ca-millo Malizia, per il triennio 2016-2019.Nella foto il presidente regionale Tira-boschi, il presidente della sezione Ma-lizia, il gen. Andriani, Barba, Cristini,Cocumazzi e il decano della sezione.Lucarini, iscritto all’Associazione dal1963.

Elezioni alla sezione di Civitavecchia

alamari del nonno, granatiere combattente della grandeguerra. Essendo Farina un granatiere di alta statura, mar-ciava nella prima fila, mentre io, che misuravo soltanto

1,83, ero schierato nella fila esterna, una delle ultime.Questi sono ricordi incancellabili, rimasti nella memoriadi un granatiere ormai ottantenne.

Page 24: DI NOI TREMÒ LA NOSTRA VECCHIA GLORIA. TRE SECOLI DI …€¦ · Ernesto Tiraboschi, Giuseppe Caldarola Gli abbonamenti possono essere sottoscritti anche mediante il c/c postale

APRILE-GIUGNO 201624 IL GRANATIERE

ATTIVITÀ ASSOCIATIVA

Raduno dei granatieri dell’Emilia Romagna a ZattagliaGIOVANNI BETTINI

3 APRILE 2016

Come ogni anno, i granatieri dell’Emilia Romagna nelmese di aprile ricordano gli avvenimenti della secondaguerra mondiale del periodo dicembre 1944 – aprile 1945.Per riassumere brevemente, negli ultimi mesi della guerragli alleati concessero all’Italia la costituzione di quattrogruppi di combattimento, denominati rispettivamente:Friuli, Cremona, Legnano, Folgore ed equipaggiati con uni-formi e armamento inglese.Ogni gruppo era costituito da due reggimenti di fanteria,uno di artiglieria, più aliquote del genio e dei servizi lo-gistici. Sostanzialmente, in effetti, si trattava di quattrodivisioni che il comando alleato vietò di definire cometali, consentendone solamente la definizione di gruppi dicombattimento.Il «Friuli» era composto dai reggimenti 87°-�88° di Fanterianei quali i terzi battaglioni erano esclusivamente formati dagranatieri di Sardegna, più il 35° reggimento d’artiglieria,ed era agli ordini del generale Arturo Scattini.Entrato in battaglia sulla linea del Senio, nel dicembre1944, giunse combattendo fino a Bologna, liberandola il21 aprile 1945.

In località di Zattaglia (Ra), nel luogo dove più aspri furonogli scontri, è presente il sacrario militare che raccoglie i restidegli oltre 300 caduti del «Friuli». Fra questi c’è la nostrafulgida Movm. (alla memoria) granatiere caporal maggioreGiuseppe Nembrini che ogni anno non manchiamo di ri-cordare e onorare, unitamente a tutti gli altri caduti.La cerimonia del 3 aprile ha visto la partecipazione deicomponenti dell’associazione «Reduci del Friuli», capita-nati dal loro presidente, Romano Rossi, del gen. FlavianoGodio, comandante della divisione «Friuli», del gen. An-tonio Bettelli, comandante l’aviazione dell’esercito, delgonfalone del Comune di Ravenna decorato di Movm,del medagliere del Nastro Azzurro di Bologna accompa-gnato dal suo presidente, cav. Giorgio Bulgarelli.Un’aliquota del 66° rgt. Fanteria aeromobile «Trieste»,presente il suo comandante col. Stefano Lagorio, ha resogli onori militari.Naturalmente hanno fatto bella presenza le colonnelle Angsdell’Emilia Romagna, compresa quella del centro regionale.

16 APRILE 2016

I granatieri di Anzio in azioneIl 16 aprile la sezione granatieri di Anzio ha organizzato lacerimonia della inaugurazione e benedizione della statuadella Madonna intitolata «Maria fonte della divina grazia»,in occasione del restauro della statua fortemente voluto dadon Angelo Guarcini, già parroco di Sant’Anna. Ospited’onore della cerimonia s.e. reverendissima il cardinale

Paul Paupard che ha voluto festeggiare insieme ai con-venuti il 37° anniversario di consacrazione da arcive-scovo. Le celebrazioni sono iniziate presso la chiesa diSan Francesco e San Bartolomeo, antica chiesa di Net-tuno, ove sua eminenza ha presieduto la santa messa, assi-stito da don Angelo Guarcini, don Raimondo Salvaggio,

Page 25: DI NOI TREMÒ LA NOSTRA VECCHIA GLORIA. TRE SECOLI DI …€¦ · Ernesto Tiraboschi, Giuseppe Caldarola Gli abbonamenti possono essere sottoscritti anche mediante il c/c postale

APRILE-GIUGNO 2016 IL GRANATIERE 25

ATTIVITÀ ASSOCIATIVA

don Francesco, don Giovanni, con musiche del giovaneCarlo Belleudi.Alla santa messa hanno presenziato molte autorità civilie militari, tra le quali ricordiamo i rappresentanti dei co-muni: il commissario prefettizio Raffaella Moscarella peril comune di Nettuno e l’assessore alle politiche socialiRoberta Cafà, per il comune di Anzio. Per l’aeronauticamilitare erano presenti il comandante della 4ª Brigata te-lecomunicazioni, generale Giuseppe Sgamba, il col. Fran-cesco Martinadonna e il capitano Samuele MariaGiorgio, che ha curato il cerimoniale. Per il Comando generale delle capitanerie di porto, inrappresentanza dell’ammiraglio Vincenzo Melone, erapresente il capo del compartimento marittimo di Roma,capitano di Vascello (Cp) Fabrizio Ratto Vaquer, il co-mandante del porto di Anzio T.V. (Cp) Alessandro Cin-golani, per la marina militare il 1° maresciallo CarloCamisa. Erano, inoltre, presenti, il comandante dei vigiliurbani di Nettuno Antonio Arancio, i carabinieri dellestazioni di Anzio e Nettuno e il dirigente del commissa-riato di Anzio-Nettuno, Antongiulio Cassandra.Associazioni presenti: Granatieri di Sardegna, AssoArma,Unuci, Anmi, Polizia di Stato, Anget, Anarti, Angdf.Sessanta bambini del Santa Lucia Filippini di Nettuno

hanno fatto da splendida cornice alla cerimonia. Dopo lasanta messa il cardinale Paupard è stato invitato pressoil castel San Gallo, dove ha assistito all’evento organiz-zato dall’associazione culturale turistica «Pungolo Club»in occasione dell’inaugurazione del premio internazio-nale dedicato al navigatore antartico, comandante Gio-vanni Ajmone Cat e al suo veliero «San Giuseppe Due».Il premio è stato ideato dal presidente Andrea Cafà e dalcav. Mauro Tongiorgi; la scultura bronzea è stata realizzatadal noto scultore maestro Egidio Ambrosetti. Il premioinaugurale è stato conferito al Cardinale Paul Poupard,

Page 26: DI NOI TREMÒ LA NOSTRA VECCHIA GLORIA. TRE SECOLI DI …€¦ · Ernesto Tiraboschi, Giuseppe Caldarola Gli abbonamenti possono essere sottoscritti anche mediante il c/c postale

APRILE-GIUGNO 201626 IL GRANATIERE

ATTIVITÀ ASSOCIATIVA

Domenica 17 aprile in Montecatini Terme si è tenuta l’as-semblea regionale programmatica dell’Angs, presenti i se-gretari delle sezioni di Firenze, Pisa e Massa, nonché unadecina di nuovi iscritti da varie parti della regione.In apertura il presidente del centro regionale ha illustrato leiniziative riconducibili al primo periodo della sua attività.Dal mese di gennaio del 2015 sono state attivate le sezioniregionali per il ricordo del granatiere cap. Giovanni Mar-cuccetti (a cui è stata dedicata la sezione di Massa per l’at-tività da lui con profonda passione e attaccamento sempresvolta). In memoria del granatiere Marcuccetti è stata postauna targa sul piedistallo del monumento al Granatiere dalui voluto ed eretto nel Parco dei Ciliegi in Massa.Le stesse sezioni hanno partecipato alle iniziative, sempreperfettamente organizzate in Perignano (PI), dalla signoraFranca Fantozzi, in memoria del gra. Vittorio Barsanti.I granatieri toscani hanno partecipato alle cerimonie isti-tuzionali, locali e regionali, e alle visite alle strutture mi-litari della lunigiana. Parte notevole della attività è statasvolta da alcuni iscritti (Maurizio Parodi, Roberto Caraffie Vincenzo Cananzi), sul fronte dell’acquisizione e recu-pero di Granatieri nel territorio, nonché con la parteci-pazione e l’organizzazione di importanti eventi e incontri

a livello nazionale, sia in Orvieto, sia a Roma. Un rico-noscimento e un pensiero particolare al gra. Massimo Ma-tera, assiduo frequentatore delle manifestazioni, a cavallodella sua fedelissima maximoto (Honda Goldwind, se nonricordo male), che è stato, e continuerà a essere, insosti-tuibile nell’organizzazione e nella logistica degli eventi piùimportanti, come la stessa assemblea. Il momento più significativo l’assemblea l’ha vissuto con lapresenza e gli interventi del presidente nazionale gra. Gio-vanni Garassino, del segretario nazionale gra. AntoninoTorre e del sempre più che effervescente gra. GianpaoloTorrini, primo e fedele iscritto della sezione di Massa. La relazione del presidente Garassino è stata particolar-mente apprezzata con interventi da parte della platea, cheha colto con vivo interesse e attenzione quanto illustrato,nel segno di un profondo rinnovamento della vita e delleregole all’interno dell’Angs. Ovviamente gradito da tuttiil pranzo, allietato da una bellissima torta.Al termine del pranzo a tutte le signore presenti è statofatto omaggio del foulard dei granatieri di Sardegna conlo stemma araldico.Inoltre, la presidenza ha consegnato medaglia ricordo alpresidente del centro regionale, alla signora Antonella Bel-lucci, alla signora Franca Fantozzi in memoria di VittorioBarsanti, al segretario della sezione di Firenze gra. GiuseppeBenelli e allo storico presidente del centro regionale dellaToscana gra. Gian Luigi Le Divelec. Corre obbligo di ri-cordare che tutti i presenti, compresa la rappresentanza

Assemblea centroregionale Toscana

Il tavolo della presidenza

fondatore del dicastero della cultura, e al generale EuroRossi dell’aeronautica militare per la sua opera letterariastorica Il nido delle aquile.A seguire la benedizione del cardinale alla statua dorata re-staurata della «Madonna Fonte della Divina Grazia», pressopiazzale Michelangelo a Nettuno. I granatieri di Sardegna

erano schierati con la loro Colonnella, insieme alle altre as-sociazione d’arma di Nettuno. I bambini dell’istituto Re-verendissime suore Stigmatine di Nettuno hanno cantatoalcuni inni alla Madonna. Erano presenti, inoltre, le rap-presentanze delle confraternite di Nettuno, compresa quelladi Sant’Anna con il parroco don Claudio e molti cittadini.

17 APRILE 2016

L’assemblea

Page 27: DI NOI TREMÒ LA NOSTRA VECCHIA GLORIA. TRE SECOLI DI …€¦ · Ernesto Tiraboschi, Giuseppe Caldarola Gli abbonamenti possono essere sottoscritti anche mediante il c/c postale

APRILE-GIUGNO 2016 IL GRANATIERE 27

ATTIVITÀ ASSOCIATIVA

nazionale, hanno abbondantemente affondato le mani nelletasche, per il pranzo e non solo. La sensibilità di tutti havoluto che la presidenza regionale dirottasse i fondi raccoltia chi, tra i presenti, ci ricordava l’indimenticabile granatiereAlberto Bellucci: il figlio Sergio. Alla mamma, signora An-tonella, è stato affidato il compito di concretizzare qualchegiocosa aspirazione o sogno del ragazzo. In tutti rimarrà ilricordo di quanto Sergio ci ha fatto vivere. Arrivato in pre-senza dei partecipanti e mentre era in corso l’assemblea, hachiesto alla madre il permesso di dire alle signore presentiche il suo papà era morto da poco. Quanto sono inadeguatele parole per condividere queste emozioni!

Il gra. Belatti taglia la torta

Il 17 aprile la sezione Angs di Monselice ha festeggiato il18° anniversario della propria fondazione e il 3° anniver-sario dell’inaugurazione del monumento che ricorda i gra-natieri caduti. La giornata è iniziata con la celebrazioneeucaristica presso il Monumento al Granatiere che ricordai caduti della specialità e delle altre armi. L’incontro si èsvolto con particolare solennità e commozione, poiché ri-correva il centesimo anniversario della prima guerra mon-diale e dell’epica resistenza, con l’eroico sacrifìcio deiseimila granatieri, nell’Altopiano di Asiago, che servì a fer-mare l’offensiva austro-ungarica pronta a invadere la pia-nura vicentina. Dopo l’alzabandiera e la deposizione della corona d’alloroin memoria dei caduti, il presidente della sezione granatieri,Renzo Pavanello, ha rivolto il saluto e il ringraziamento alle

autorità civili e militari e a tutti i partecipanti. I convenuti,al termine delle cerimonie, si sono ritrovati al pranzo percondividere e concludere nella gioia l’incontro commemo-rativo, con lo stesso spirito fraterno e granatieresco.

Festa a MonseliceRENZO PAVANELLO

17 APRILE 2016

18 APRILE 2016

Anzio alla festa della costituzione dei granateri

La sezione di Anzio-Nettuno, sotto laguida del presidente Irridio Palomba,ha partecipato in forze alla festa dellaspecialità svoltasi alla caserma Gandinil 18 aprile.La colonnella della sezione, infatti,era accompagnata dal presidente e da

Giovanni Garassino, Bruno Sorvillo, Antonino Torre, Bruno Garassino, Irridio Palomba, Antonio Bilancia, Salvatore De Giovanni, Caporale Angelo, Temperilli Massimo, Silvio Manna, Armando Cecconi, Arturo Gabrieli, Pasquale Cassitti

Page 28: DI NOI TREMÒ LA NOSTRA VECCHIA GLORIA. TRE SECOLI DI …€¦ · Ernesto Tiraboschi, Giuseppe Caldarola Gli abbonamenti possono essere sottoscritti anche mediante il c/c postale

APRILE-GIUGNO 201628 IL GRANATIERE

ATTIVITÀ ASSOCIATIVA

La colonnella di sezione accanto al medagliereAl rancio con il comandante del reggimento

dieci soci. Dopo la cerimonia, tutto il personale della se-zione, con grande gioia, ha consumato il rancio pressoil refettorio truppa, come da richiesta effettuata in pre-

cedenza per il tramite gerarchico. Il caso ha voluto chelo «scotto» venisse offerto, in modo inatteso ed eccezio-nale, dal colonnello comandante.

Un 357° particolare a TorinoNella tarda mattinata di lunedì 18 aprile, presso il comandodella Formazione e Scuola di Applicazione dell’esercito, ilcol. Massimo Siragusa, decano dei granatieri in servizio inPiemonte, ha radunato gli ufficiali granatieri e aspiranti taliin servizio presso la scuola nella saletta «Principe Eugenio»della sala convegno, gentilmente concessa dal comandantedella scuola per l’occasione, per un aperitivo commemora-tivo in occasione della ricorrenza del 357° anniversario dellafondazione della specialità Granatieri.Oltre al citato ufficiale, erano presenti i capitani MorenoProietti, Giorgio Villani e Giuseppe Berardi, i tre tenentineoassegnati alla specialità del 193° corso nonché i sot-totenenti del 194° e 195° corso che aspirano a indossaregli alamari.Per l’Associazione granatieri erano presenti il presidentedel Piemonte, gra. Pier Andrea Ferro, il presidente pro-vinciale Torino, gra Enrico Tenivella e i presidenti dellesezioni di Torino e di Pinerolo, i granatieri Valter Costa-magna e Claudio Gariglio.Giunto il comandante, gen. D. Claudio Berto (alpino),il col. Siragusa, proprio a sottolineare la ricorrenza, ha bre-vemente ricordato le origini della nostra trisecolare storiae in particolare quanto avvenne quel giorno di 357 anniprima, in cui fu “…data la levata” al Reggimento delleGuardie, proprio a poche centinaia di metri dalla scuola.Al Centro di Formazione Esercito di Torino è stata donatauna teca contenente la fedele copia dell’atto amministra-tivo di costituzione datato Torino 18 aprile 1659. A tal

proposito è stata gradita ospite la dottoressa Paola Briante,per oltre 40 anni sovrintendente all’Archivio di Stato diTorino ove da 357 anni è conservato il prezioso docu-mento. Grazie a lei, ha sottolineato il col. Siragusa, e allacostante opera di sensibilizzazione condotta dalla sezionedi Torino, tutti gli ufficiali dei granatieri forgiati negli ul-timi anni dalla scuola vengono puntualmente “iniziati” allaconoscenza delle nostre origini avendo l’esclusivo privilegiodi toccare con mano quell’importante editto ducale (mo-strato ai più abitualmente solo in copia e in originale soloa chi ne facesse richiesta all’Archivio di Stato).Il presidente Angs – sezione di Torino, come rappresen-tante dei granatieri cittadini, ha voluto donare al gene-rale comandante una copia del libro Granatieri diSardegna – Trecentocinquant’anni di Storia Italiana,scritto dal generale Ernesto Bonelli e pubblicato in oc-

18 APRILE 2016

Page 29: DI NOI TREMÒ LA NOSTRA VECCHIA GLORIA. TRE SECOLI DI …€¦ · Ernesto Tiraboschi, Giuseppe Caldarola Gli abbonamenti possono essere sottoscritti anche mediante il c/c postale

APRILE-GIUGNO 2016 IL GRANATIERE 29

ATTIVITÀ ASSOCIATIVA

casione del raduno di Torino 2009,affinché venga conservato nella pre-stigiosa biblioteca dell’Istituto di For-mazione dell’esercito. Costamagnaha inoltre fatto dono al gen. Berto,nato a Torino nel 1958, della bustaoriginale e intonsa del raduno di To-rino 1959-300°, contenente oltre agranatiereschi ricordi anche qualcheriferimento a una Torino che non esi-ste più.Nel tardo pomeriggio poi i granatieritorinesi e i signori ufficiali, a titolopersonale, si sono ritrovati alla RealChiesa di San Lorenzo, struttura ba-rocca edificata tra il 1668 e il 1687da Guarino Guarini sulla preesi-stente antica cappella ducale di SantaMaria ad Presepae, per celebrare lasanta messa per tutti i granatieri dioggi e di ieri. da tutti è stata apprez-zata la partecipazione del presidentedella sezione madre di Milano gra.Roberto Visentin con la colonnella edue granatieri. I due sottotenenti più giovani tra gliaspiranti granatieri hanno portato lacorona di alloro che apriva la breve sfi-lata di granatieri per il trasferimentoalla targa che ricorda la fondazione inpiazzetta Mollino dove già sorgeval’accademia militare. Quindi ripiegatele colonnelle di Milano, Torino, Pinerolo e Susa, gli inter-venuti si sono trasferiti in una tipica piola, trattoria tori-nese, per concludere in allegria, tra agnolotti e abbondante

barbera, l’intensa giornata. W i Granatieri, «… tantoeseguite e che Nostro Signore ci conservi». Torino 18aprile 2016.

I granatieri di Norcia allafesta del 25 aprileLa sezione di Norcia dell’Associazionegranatieri di Sardegna ha partecipatoalla manifestazione organizzata dal Co-mune per la ricorrenza del 25 aprile,festa della liberazione.Alla manifestazione oltre alle localiforze dell’ordine, hanno partecipato

25 APRILE 2016

Page 30: DI NOI TREMÒ LA NOSTRA VECCHIA GLORIA. TRE SECOLI DI …€¦ · Ernesto Tiraboschi, Giuseppe Caldarola Gli abbonamenti possono essere sottoscritti anche mediante il c/c postale

APRILE-GIUGNO 201630 IL GRANATIERE

ATTIVITÀ ASSOCIATIVA

anche l’Anpi, l’Associazione carabinieri e quella dei ber-saglieri. Dopo aver deposto la corona al monumento deicaduti ci sono stati gli interventi istituzionali.Al termine la sezione ha tenuto l’assemblea annuale degliiscritti, un’occasione per fare il punto dell’attività svolta edi quella in programma nel corso del 2016. A conclu-

sione, il presidente Luigi Altobelli ha invitato tutti i con-venuti al pranzo sociale presso la «Locanda del Teatro», diproprietà di un nostro socio.Quest’anno la sezione ha voluto portare un proprio omag-gio floreale al monumento dei caduti, un’iniziativa che siripeterà.

Le celebrazione del 25 aprilea Coldimosso

25 APRILE 2016

Susa (TO) – A Coldimosso, la con-sueta cerimonia per la festa della Libe-razione ha avuto quest’anno comeoratore Giancarlo Sibille, capo nucleovalsusino dei granatieri di Sardegna.Ecco una sintesi del suo intervento.

«Come bene ha ricordato il professorAngelo Ainardi nelle passate celebra-zioni, il periodo della resistenza ha se-gnato una tappa fondamentale delprocesso che in poco tempo porterà il po-polo a dar vita alla Repubblica ed hapermesso alla nostra Patria di sedersi aitavoli di pace con onore. Nei suoi in-terventi più significativi il professore,alla soglia dei suoi 93 anni, ha ricordato con parole toccanticosa significò per molti giovani e per molte famiglie prendereparte alla lotta partigiana. Un testimone d’eccezione di que-gli anni e un commosso rievocatore, l’ex partigiano, nome dibattaglia Angelo, originario di Coldimosso, raccontava imesi trascorsi nelle fila della Resistenza e non mancava di

richiamare l’importanza di difendere e preservare i valori egli ideali che furono alla base dell’impegno e del sacrificio ditanti giovani per la conquista della libertà e della democra-zia per salvare la nostra nazione. Il suo paese natìo richiamaalla memoria persone e vicende della nostra recente e dolorosastoria patria. Una lapide ricorda che in quel luogo vennero

Page 31: DI NOI TREMÒ LA NOSTRA VECCHIA GLORIA. TRE SECOLI DI …€¦ · Ernesto Tiraboschi, Giuseppe Caldarola Gli abbonamenti possono essere sottoscritti anche mediante il c/c postale

APRILE-GIUGNO 2016 IL GRANATIERE 31

ATTIVITÀ ASSOCIATIVA

trucidati cinque patrioti dai nazifascisti per rappresaglia,il 9 marzo 1945. Accusati di aver fatto saltare i binari fer-roviari in due tratti nelle vicinanze della frazione di Col-dimosso, i cinque giovani erano stati arrestati e tradotti incarcere a Bussoleno, fino alla decisione di fucilarli. Vennero,quindi, trascinati e messi allineati nel prato che oggi staalle spalle del cippo e trucidati con molte raffiche. Alla po-polazione non fu permesso di dare loro degna sepoltura. Atre donne, tra cui la mamma di Angelo, fu consentito dicaricare i corpi su un carretto trainato da un mulo e diportarli al cimitero di Susa per seppellirli senza nome inuna fossa comune. Esequie dignitose furono comunque dateai giovani il giorno successivo grazie alla collaborazionedella popolazione. E di lì a poco ecco arrivare la liberazionedel paese dal giogo nazifascista. È il 5 maggio 1945. Il set-timanale «La Valsusa» esce con la notizia della liberazionedi Susa: «Sabato 28 aprile, dopo una triste vigilia, nellaquale i nazifascisti consumarono gli ultimi delitti, varie for-mazioni di patrioti occuparono la città di Susa che imban-dierata e vestita a festa, come per incanto, con ardentimanifestazioni espresse la sua gioia e la sua gratitudine ailiberatori. Suonarono tutte le campane come nelle feste piùgrandi e nel pomeriggio si volle onorare la memoria dei ca-duti per la libertà deponendo corone alle tombe dei cimiteridi Susa e Mompantero».

Dopo aver richiamato la recente riedizione dei diari diAldo Laghi, al secolo il filatelico Giulio Bolaffi, coman-dante partigiano della IV divisione Gl «Stellina – Duc-cio Galimberti», che operò in Valle di Susa, Sibille hacosì concluso: «Sulle nostre montagne sono state scrittepagine gloriose della Resistenza che devono aiutaretutti, soprattutto i giovani, ad avere fiducia nel futuro,a vincere le proprie paure e debolezze e a cooperare nellacostruzione di un mondo più giusto e fraterno».

Gianni Valentini è stato riconfermato alla guida della sezionelocale dell’Associazione nazionale granatieri di Sardegna.Si sono svolte, infatti, il 28 aprile, alla presenza del presi-dente provinciale Carlo Stecca, le elezioni per il rinnovodelle cariche della sezione di Lendinara dei Granatieri per iltriennio 2016-2019.L’assemblea dei soci ha riconfermato alla guida il presi-dente uscente Gianni Valentini, che da oltre vent’anni èa capo della realtà locale. Ad affiancare Valentini sarà ilvicepresidente Giuseppe Trambaiolo, mentre MicheleBarbieri ricoprirà l’incarico di segretario della sezione.Eletti consiglieri Paolo Pomaro, Alberto Casaro, PaoloBuoso e Mario Baratella.Il presidente Valentini, in occasione della sua rielezione,ha evidenziato le attività svolte nel triennio appena con-clusosi, ricordando l’impegno della sezione per la mostradedicata ai cento anni dalla prima guerra mondiale e ai355 anni di vita del corpo dei granatieri. Valentini ha,inoltre, ricordato che la sezione lendinarese ha spento loscorso anno la bellezza di 75 candeline, con una grande

festa e una celebrazione speciale accolta al aantuario delPilastrello di Lendinara. Infine, un passaggio il presidentelo ha fatto in merito all’immancabile presenza della se-zione locale dei granatieri di Sardegna nei diversi appun-tamenti istituzionali proposti a Lendinara, così come neivari raduni regionali. L’assemblea dei soci si è, quindi,conclusa ricordando i prossimi impegni per la sezione lo-cale dei granatieri: la Festa del Tricolore, del 2 giugno aLendinara e il raduno nazionale dei granatieri di Sardegnail 4 e 5 giugno a Asiago.

Elezioni a Lendinara S.M.

28 APRILE 2016

Page 32: DI NOI TREMÒ LA NOSTRA VECCHIA GLORIA. TRE SECOLI DI …€¦ · Ernesto Tiraboschi, Giuseppe Caldarola Gli abbonamenti possono essere sottoscritti anche mediante il c/c postale

APRILE-GIUGNO 201632 IL GRANATIERE

ATTIVITÀ ASSOCIATIVA

5 maggio: ma furono mille i garibaldini ?BRUNO ZALLIO

Bruzolo (TO) - Erano sicuramente più di mille i garibaldiniche si imbarcarono da Quarto, ha precisato il maestro dimusica Giuseppe Ravetto ai giovani che, pur lontani per etàed esperienze da quel Risorgimento tanto osannato nel 150°anniversario dell’unità d’Italia, opportunamente guidati daidocenti hanno realizzato il pannello storico che la Pro locoha sistemato in via dei Mille. Quella del 5 maggio è statauna mattinata di storia vissuta, in una strada chiusa al traf-fico dal vigile e dagli Aib, che insegna, ha ribadito il presideFranco Rousset, forse più di tanti libri di testo. Una lezioneall’aperto, dunque, proprio davanti alla casa Borla, con glianeddoti di storia locale del vicesindaco Mario Richiero conle musiche e i canti di Fratelli d’Italia, seguiti dai borghigiani,che hanno fatto da cornice all’avvenimento.Così il testimone è passato da classe a classe e gli alunnidi quinta, accompagnati dalle maestre Mondani e Ga-stone, hanno pregustato il loro ingresso nella scuolamedia. Ma a vivacizzare la giornata è stato il nucleo ValSusa dei granatieri di Sardegna con figuranti interpretatidalla famiglia Oliveri, sempre accompagnati dal professorGiancarlo Sibille, che ha avuto parole toccanti per il sa-crificio di tanti giovani.

Un bell’evento, applaudito da tutto il pubblico, da incor-niciare come un nuovo successo dalla pro loco anche se ilcielo plumbeo minacciava pioggia e una brezza taglientemozzava il respiro. Il contrasto con la splendida copertinadel libro di Dante Alpe Viaggio nella natura, omaggiodella presidente Simona Rege per le autorità presenti, haconsentito, in chiusura, a Paolo Anselmo, responsabile delsettore giovanile e scuola calcio, di sottolineare che la valledi Susa deve diventare meta di un turismo dolce e di visiteguidate da parte delle scolaresche, perché proprio vicinoa noi, ci sono frammenti di vita da gustare. Così, la pubblicazione di Mario Tonini Monumenti trico-lori, donata alle scuole dall’Associazione granatieri, è dibuon auspicio perché un giovane che legge è un adultoche pensa. Parafrasando un vecchio proverbio possiamodire che «se vuoi raccogliere domani, semina, se vuoi rac-cogliere fra un anno pianta, ma se vuoi raccogliere sem-pre, leggi, informati, partecipa perché il seme che getti èl’inizio della democrazia». Ed è per questo che l’appunta-mento di giugno è dedicato agli alberi della Costituzione,per crescere insieme con radici forti: ce lo insegnerannogli alunni di quinta con il primo pannello sul Tiglio.

5 MAGGIO 2016

Il 6 maggio, presso la caserma «Vi-trani» di Bari, sede del reparto co-mando e supporti tattici della brigata«Pinerolo», alla presenza della bandareggimentale e reparti schierati inarmi, ha avuto luogo la cerimonia di saluto per la par-tenza della brigata «Pinerolo» con destinazione Afgha-nistan �– missione Resolute Support che prevedel’impiego di specialisti destinati all’addestramento eall’assistenza di vertici operativi delle forze afghane

(Andsf ). Al gen. Gianpaolo Mirra, comandante dellabrigata, sarà affidata la direzione del comando Natomultinazionale e interforze a guida italiana (Train Ad-vise Assist Command West), operante nella zona ovestdell’Afghanistan.

Saluto alla «Pinerolo» in partenza per l’Afghanistan

6 MAGGIO 2016

Page 33: DI NOI TREMÒ LA NOSTRA VECCHIA GLORIA. TRE SECOLI DI …€¦ · Ernesto Tiraboschi, Giuseppe Caldarola Gli abbonamenti possono essere sottoscritti anche mediante il c/c postale

APRILE-GIUGNO 2016 IL GRANATIERE 33

ATTIVITÀ ASSOCIATIVA

Massima autorità presente, il comandante del 2° Fod gen.Ca Luigi Francesco De Leverano, oltre a numerose auto-rità civili, religiose, militari nonché rappresentanti di as-sociazioni d’arma e combattentistiche. Per la nostraassociazione erano presenti i gen. Felice Marchese, il pre-

sidente Giuseppe Caldarola, Aurelio Fiore e Michele DiBisceglie, che a fine cerimonia si sono intrattenuti con ilgra. col. Cosimo Prencipe, Capo di stato maggiore della bri-gata «Pinerolo» e socio onorario della sezione Angs di Co-rato, a cui hanno porto gli auguri per la missione afghana.

Il giorno 8 maggio, in Pesaro, si è tenuta una comme-morazione per i caduti per l’Italia e per il generale Gian-franco Chiti nel santuario della Beata Vergine delleGrazie, tanto caro a Chiti e da lui frequentato sin dabambino. C’erano il prefetto della provincia di Pesaroe Urbino Luigi Pizzi, il presidente del consiglio comu-nale di Pesaro Luca Bartolucci, autorità locali, il presi-dente Giovanni Garassino, Bruno Garassino, GianPaolo Torrini, Luigi Tarasca, Luigi Caldarola, MicheleAnaclerio, presidente nazionale della Sanità militare, ipresidenti dei centri regionali, gra. Bettini dell’Emilia

Romagna, Bruni delle Marche, Formicola della Cam-pania, i presidenti dei centri provinciali e tanti altri gra-natieri. Padre Flavio Ubodi, priore del convento di SanCrispino di Orvieto e vicepostulatore della causa di bea-tificazione, ha presieduto la celebrazione eucaristica inmemoria dei caduti per l’Italia e per Gianfranco Chiti.Commovente l’omelia, che ha toccato episodi e sceltedi vita di Gianfranco Chiti. Un granatiere ha letto no-stra preghiera, mentre il trombettiere in sottofondo suo-nava I pifferi.Inquadrati, i convenuti hanno poi sfilato fino al cam-posanto, dove hanno deposto un alamaro di fiori sul

monumento ai caduti e sulla tomba del comandante ehanno reso gli onori.Hanno preso la parola il presidente Garassino, che suChiti ha raccontato un fatto del 1944, e il gra. ClaudioConti. Al termine della cerimonia tutti si sono ritrovatiin un ristorante del luogo.I granatieri di Pesaro ringraziano le autorità e tutti coloroche hanno partecipato, l’arcivescovo di Pesaro, che ha con-cesso il permesso di affiggere nelle chiese di Pesaro le locan-dine che annunciavano l’evento, e tutti i granatieri presenti.La prossima commemorazione sarà la domenica succes-siva al 6 maggio 2018.

Commemorazione di fra’Gianfranco ChitiAMATO BORGHI

8 MAGGIO 2016

Page 34: DI NOI TREMÒ LA NOSTRA VECCHIA GLORIA. TRE SECOLI DI …€¦ · Ernesto Tiraboschi, Giuseppe Caldarola Gli abbonamenti possono essere sottoscritti anche mediante il c/c postale

APRILE-GIUGNO 201634 IL GRANATIERE

ATTIVITÀ ASSOCIATIVA

La seconda domenica di maggio si èsvolta anche quest’anno, come diconsueto, in Cortellazzo la sentita ce-rimonia in ricordo della Battaglia delsolstizio. La cerimonia, come sempre,ha avuto un largo consenso di parte-cipanti, anche se in calo rispetto alleedizioni scorse, calo dovuto soprat-tutto al risparmio di energia messo inatto da molti granatieri in vista delraduno nazionale di Asiago, al quale,naturalmente, nessun associato vo-leva mancare. Durante la cerimonia,la sintesi storica della Battaglia delsolstizio, accuratamente preparata dalpresidente provinciale Dalla Mora esuddivisa in vari brani è stata lettadagli alunni delle elementari di Cor-tellazzo, sapientemente preparati da

Cinzia Madiolo, coadiuvata dalle in-segnanti elementari.Nel corso della cerimonia, è stato ri-cordato il granatiere Luigi Ceolotto,trombettiere del secondo Granatieri,nel centenario del suo sacrificio.Egli cadde sul Carso nel 1916 nel-l’intento di prestare soccorso al suocapitano, che cadeva, a sua volta,colpito a morte. Ceolotto così con-divise la sorte del suo superiore e la-

Il presidente provinciale accanto allaSegretaria della sezione, la gentile signora Barbara Costantini che indossail basco rosso

Suggestiva panoramica di colonnelle

I bambini pronti a liberare le colombe

Cerimonia commemorativadella Battaglia del solstizioSERGIO DALLA MORA

8 MAGGIO 2016

Page 35: DI NOI TREMÒ LA NOSTRA VECCHIA GLORIA. TRE SECOLI DI …€¦ · Ernesto Tiraboschi, Giuseppe Caldarola Gli abbonamenti possono essere sottoscritti anche mediante il c/c postale

APRILE-GIUGNO 2016 IL GRANATIERE 35

ATTIVITÀ ASSOCIATIVA

I granatieri Maurizio Schifano, vicepresidente regionale Angs, e Riccardo Pez-zoni, neopresidente provinciale Bergamo, hanno partecipato in rappresentanzadell’Associazione granatieri di Sardegna al raduno nazionale dell’Associazionearma di artiglieria, svoltosi a Boario Terme l’8 maggio scorso.

Raduno nazionale degli artiglieri

8 MAGGIO 2016

8 MAGGIO 2016 Commemorazione di don Luigi Quadri

L’8 maggio 2016 a Casorezzo, in provincia di Milano,si sono svolte le celebrazioni in onore di don Luigi Qua-dri a cinquantatré anni dalla scomparsa. Era stato il cap-pellano militare del 2° reggimento Granatieri diSardegna nella prima guerra mondiale e fu decorato sulcampo con le medaglie d’argento e di bronzo al valormilitare.Luigi Quadri fu anche monsignore nella città di Caso-rezzo fino al giorno della morte nel 1963, quando, scam-

pato alla guerra, alle bombe le mitragliatrici, le pallottole,la fame e la carestia, fu investito da una bicicletta. Rico-verato in ospedale, morì qualche giorno dopo il ricovero,il 23 maggio.I granatieri di Legnano e della Lombardia, guidati dal loropresidente Enrico Mezzenzana, alla presenza della nipotedi don Quadri, Beatrice Venegoni, e del sindaco PierlucaOldani. hanno reso gli onori al valoroso cappellano.Di seguito il discorso di Enrico Mezzenzana.

Un cordiale saluto alle autorità civili,militari, religiose, ai granatieri e a tuttii cittadini presenti.Ci troviamo come consuetudine a ricor-dare il nostro cappellano militare donLuigi Quadri e con lui il centenariodella grande guerra che sta suscitandouna giusta riscoperta della memoria ditutti coloro che hanno combattuto per lanostra patria, spesso perdendo la propriavita anche in giovane età, per un futuromigliore nelle generazioni attuali, oggiunite in un Europa che è un grande di-segno di pace…Il sacrificio di chi combatté la primaguerra mondiale contro le nascenti

sciò ai posteri un fulgido esempio di raro altruismo chegli fece meritare la medaglia d’argento al Vm.Una pergamena è stata consegnata al nipote, AdrianoCeolotto, che è anche alfiere della sezione di Jesolo.Al termine, come ormai avviene da qualche anno ormai,i bambini di Cortellazzo, tutti muniti di bandierina tri-colore, hanno liberato alcune colombe bianche tra gliapplausi di tutti e la commozione di molti per questo

auspicio di una pace duratura. È stata posta, poi, una co-rona al monumento al Granatiere in ricordo di tutti i ca-duti, mentre una seconda corona è stata gettata nel Piave,fiume sacro alla patria, il tutto accompagnato dalle notedella fanfara dei bersaglieri che, come sempre, accompa-gna la nostra cerimonia.A conclusione sono stati resi gli onori a tutti i cadutisotto l’ombra di ogni bandiera.

Page 36: DI NOI TREMÒ LA NOSTRA VECCHIA GLORIA. TRE SECOLI DI …€¦ · Ernesto Tiraboschi, Giuseppe Caldarola Gli abbonamenti possono essere sottoscritti anche mediante il c/c postale

APRILE-GIUGNO 201636 IL GRANATIERE

ATTIVITÀ ASSOCIATIVA

È giunta alla 22esima edizione la«Festa dei Granatieri» che si è svoltail 15 maggio a Palanzano (Parma), or-ganizzata dalla locale sezione Angs,intitolata al granatiere Gino Capitani,indimenticabile fondatore e presi-dente dal 1994 al 2011, anno dellamorte. Una festa sempre molto sentita, che anchequest’anno ha riunito nella «Valle dei Cavalieri» nume-rosi granatieri.Prima di dare il via alla cerimonia ufficiale, la sezione si èriunita per il rinnovo dei vertici, che ha visto la riconfermadel presidente Priamo Dalcò, del vicepresidente ClaudioIotti e del consigliere Stefano Merli. Con la messa officiatada don Antonio Santini ha preso il via la cerimonia, cheè proseguita davanti al monumento dei Caduti, dove èstata deposta una corona d’alloro.Al fianco di quella di Palanzano, svettavano le colonnelledelle sezioni di Marmirolo (Mantova), Grignasco (No) eBologna, a cui si sono aggiunti i labari della Croce Rossa diPalanzano e dell’associazione dei combattenti di Fontevivo,

con una nutrita presenza di sostenitori e familiari di grana-tieri, che hanno voluto riunirsi ai commilitoni parmensi inun appuntamento ricco di amicizia e di tanti ricordi.Il vicesindaco Rebecca Baiocchi, nel suo discorso, ha elo-giato i granatieri per la continua testimonianza dei valoripiù profondi di solidarietà, rispetto e amore per la patria.Erano presenti alla cerimonia anche il sindaco di Mon-chio, Claudio Moretti e il comandante della locale sta-zione dei carabinieri, il maresciallo Francesco Registro.Per chiudere in bellezza la giornata il lauto pranzo al ri-storante San Martino del capoluogo, allietato dall’accom-pagnamento musicale del granatiere Claudio Iotti conl’allegro coinvolgimento di tutti i commensali che con luihanno intonato canti tradizionali.

Festa dei granatieri di Palanzano

15 MAGGIO 2016

forme di autoritarismo che sarebbero riesplose in forma piùdrammatica nel secondo conflitto mondiale, non deve essereinfatti dimenticato, perché lottando per il completamento del-l’unità d’Italia si lottò anche perché il nostro paese sapesse,dopo secoli di divisioni, trovare quell’armonia e senso di ap-partenenza che la lingua e la cultura comuni da secoli ave-vano cementato pur sotto il tallone di dominazioni straniereottuse. Se oggi nella nostra Costituzione repubblicana ab-biamo sancito il sacro dovere della difesa della patria, del-

l’unità e indivisibilità dell’Italia, lodobbiamo a coloro che nella grandeguerra, sotto le insegne del tricolore, di-mostrarono il senso di appartenenza aduna storia, quella italiana, che ha sa-puto superare parentesi buie, perché lospirito che unì in trincea tutti coloro chefurono chiamati al fronte, legò con ilsangue ognuno all’altro e oggi ci fer-miamo a ricordare chi è morto suicampi di battaglia… Quindi non fuun’inutile strage, ma un drammaticopassaggio da un Europa degli imperi e

delle dinastie a un Europa delle nazioni, delle patrie e quindi,delle democrazie, secondo la visione Mazziniana che voleval’Europa «Patria di tutte le Patrie».Dobbiamo sentirci figli dell’Italia migliore, l’Italia di donLuigi Quadri, dei Granatieri di Sardegna con i loro 357 annidi storia, delle nostre Forze Armate, che in tutto il mondo por-tano la pace con la loro presenza eprofessionalità, continuandouna tradizione del nostro esercito, glorioso e coraggioso in ognidifficoltà. Viva don Quadri, viva i granatieri, viva l’Italia!

Page 37: DI NOI TREMÒ LA NOSTRA VECCHIA GLORIA. TRE SECOLI DI …€¦ · Ernesto Tiraboschi, Giuseppe Caldarola Gli abbonamenti possono essere sottoscritti anche mediante il c/c postale

APRILE-GIUGNO 2016 IL GRANATIERE 37

ATTIVITÀ ASSOCIATIVA

Sabato 15 maggio con gli amici Aldo,Dario e Fulvio della sezione di Ovadasiamo stati invitati a sfilare al radunonazionale degli alpini tenutosi adAsti. Abbiamo orgogliosamente in-dossato le superbe Gur, date in uso al-l’Angs per scopi di rappresentanza(ovviamente con le stellette sostituitedalle granate associative sul bavero eil regolamentare scudo omerale Angsal braccio destro) e sfilato per le viecittadine in «gruppo bandiera» con lacolonnella regionale del Piemonte.Il risultato: un bagno di folla in tri-pudio, un delirio di applausi, grida di«Bravi!», «Bellissimi!», «Viva i Grana-tieri!» durante la sfilata, seguiti daun’interminabile richiesta di foto conalpini di ogni età, donne e bambinidopo lo scioglimento, richiesta cuicon grande gioia abbiamo aderito.So delle perplessità che circolano tra i granatieri in armisull’uso delle Gur da parte dell’Associazione, ma Asti è statal’ennesima prova lampante che, se portate con proprietà eattenzione, come indicato dalla presidenza nazionale, esse

sono uno strumento potentissimo per far conoscere di piùe meglio noi bianchi alamari lontano da Roma.Un grazie grandissimo ai fratelli alpini, da sempre nelcuore di noi piemontesi, per il calore e la gioia con cui cihanno accolto nella loro festa!

I granatieri al raduno degli alpiniA.V.

15 MAGGIO 2016

Il Coro primavera di Susacanta l’ItaliaGIANCARLO SIBILLE

Sono solo un granatiere. Solo un gra-natiere, ma fiero di appartenere aun’arma onorabile nello spirito, ono-rabile per i supremi sacrifici che di séha offerto alla patria in battaglie epi-che. E che cosa di noi onora la vita senon il donarla?Sono un granatiere e sento mie anchele altre associazioni d’arma che, stretteal loro vessillo impugnato con tenaciae orgoglio, al cielo lo elevano nei mo-menti in cui è invocato, la patria èosannata, il sacrificio è offerto.Quanto solenne è il momento in cuiparticolari celebrazioni commemorative

27 MAGGIO 2016

Page 38: DI NOI TREMÒ LA NOSTRA VECCHIA GLORIA. TRE SECOLI DI …€¦ · Ernesto Tiraboschi, Giuseppe Caldarola Gli abbonamenti possono essere sottoscritti anche mediante il c/c postale

APRILE-GIUGNO 201638 IL GRANATIERE

ATTIVITÀ ASSOCIATIVA

Sì, anche questa volta eravamo presenti. Le Colonnelle di Torremaggiore e di Corato unitamentea quella del Centro regionale Puglia, hanno presenziatocon immutato entusiasmo all’Adunata Nazionale che si èsvolta nei giorni 3, 4 e 5 giugno nei sacri luoghi chehanno fatto la Storia della Prima Guerra Mondiale nelCentenario delle Battaglie del Cengio e dell’Altopiano diAsiago. Tanti i momenti di grande emozione come il rito religiosocelebrato nella Chiesetta Votiva sul Monte Cengio, la do-verosa visita al precipizio di circa mt. 1400 che ricorda ilfamoso «Salto del Granatiere» e poi al Sacrario dove sonoricordate le due Medaglie d’Oro dei Granatieri il Ten.Carlo Stuparich e il Gra. Alfonso Samoggia. Il concerto della banda del sabato sera con rievocazionistoriche dei Granatieri in Armi con le belle uniformi dellevarie epoche hanno commosso non poco tutti i presenti. Infine, la sfilata per la città di Asiago dei Granatieri inter-venuti da tutta Italia che inquadrati in blocchi di 6 x 9 edivisi in tre settori numericamente equivalenti (Italia Set-tentrionale – Italia Centrale – Italia Meridionale), hannomarciato con la Banda del 1° Rgt. Granatieri in testadando, come sempre, prova di elegante compostezza efiero spirito granatieresco. Ammirazione e stupore di tanta gente accorsa ad applau-dire i «giganti» dai Bianchi Alamari che a loro volta ap-plaudivano per ringraziare.

Il presidente regionale Giuseppe Caldarola ringrazia an-cora una volta gli intervenuti al raduno in particolare iGranatieri che hanno volontariamente rinforzato il terzosettore unitamente al Brig. Gen. Felice Marchese, Mastro-domenico Stefano, Oronzo Cassa e Gabriele Caldarola.

La Puglia presente al 32° radunonazionale granatieri di Sardegna

vedono sfilare le nostre uniformi, o ci scorgono sostare ineloquente silenzio davanti a un significativo monumento,chini dinanzi alle ceneri dei fratelli o umilmente esaltati al-l’altare dell’onnipotente Re della pace!Sono sempre un semplice granatiere, ma in certe occasionifremo e piango per gli eroi (migliaia e migliaia e migliaia)che non hanno esitato a offrire coraggio e vita alla atria.Quando questa immolazione è onorata, continuo a com-muovermi ed esulto.Anche gli altri colleghi d’arma, orgogliosamente e dove-rosamente, in piedi per ore e ore si sentono famiglia deglieroi: come venerdì 27 maggio, nella cattedrale di Susa.Trenta giovani per oltre due ore hanno cantato la patria,la nostra Italia, del Nord e del Sud, cioè tutta l’Italia, inevocazioni storiche, per le quali è anche sgorgata dal cuore

tanta musica, sublime e ispirata, risalendo lungo la Peni-sola, alla ricerca delle trincee in cui ogni regione italianaha sublimato la vita nel dono del sangue. In questa circo-stanza, la spina dorsale dei sentimenti, che prepotenti ur-gevano nei nostri soldati lungo gli anni 1915-1918, hatrovato un epico cantore in E. A. Mario (Giovanni Gaeta)con la storia di una leggenda, quella del Piave.E a quanti momenti, sacri, ardenti, orgogliosi hanno echeg-giato lungo le volte della cattedrale! Il coro Primavera diSusa si è superato in interpretazioni lussureggianti e devoteper oltre due ore! Io granatiere e i miei amici delle altre armiabbiamo vissuto con fierezza gloriosi e tristi momenti me-morabili. Le armi e tutti i presenti porgono un grazie en-tusiastico ai giovani del coro Primavera di Susa che hannoscandagliato il passato e onorato le memorie della patria.

3, 4, 5 GIUGNO 2016

Page 39: DI NOI TREMÒ LA NOSTRA VECCHIA GLORIA. TRE SECOLI DI …€¦ · Ernesto Tiraboschi, Giuseppe Caldarola Gli abbonamenti possono essere sottoscritti anche mediante il c/c postale

Emilio Bussolinsezione di Monselice

Emilio, uomo onesto e laborioso, ci ha la-sciato all’età di novantatré anni il 12 febbraiodopo una lunga malattia.Orgoglioso di appartenere al corpo dei gra-natieri, era molto attaccato ai valori della pa-tria, ricordava spesso di aver partecipato allaseconda guerra mondiale.Nei nostri incontri testimoniava con vivezzadi particolari, espressi con grande spirito dicorpo, i fatti dolorosi accompagnati dalleazioni eroiche cui aveva partecipato.Emilio non tralasciava cerimonie, occasioni emanifestazioni della sua sezione che animavacon grande entusiasmo.La sezione di Monselice lo ricorderà persempre.

Renzo Pavanello

Domenico Canavesesezione di Saluzzo

Si sono svolti nel pomeriggio del 31 maggionella chiesa parrocchiale San Martino diSanfront i funerali del cav. Domenico Cana-vese, scomparso improvvisamente all’età di82 anni.Un malore lo ha colpito poco dopo mezzo-giorno di domenica scorsa e a nulla sono valsii pur repentini tentativi di soccorrerlo. «Mencu Serre», come era conosciuto amiche-volmente da tutti, oltre al lavoro ed alla fami-glia ha sempre coltivato una passione e unattaccamento particolare al corpo militare deiGranatieri di Sardegna, nel quale aveva mili-tato negli anni giovanili.A questa associazione d’arma ha dedicatomolto tempo e passione, ricoprendo la caricadi presidente della sezione di Saluzzo dei gra-natieri di Sardegna per oltre vent’anni e re-stando poi presidente onorario della sezione.«Domenico Canavese era entrato nella nostraSsezione nel lontano 1986 e aveva avviatouna accurata ricerca di tutti i soci “vecchi”,cercando di coinvolgere anche quelli più gio-

vani, come il sottoscritto. Riuscì nel suo in-tento, radunando un buon numero di Gra-natieri» ricorda Giuliano Rossi, attualepresidente della Sezione di Saluzzo dei Gra-natieri di Sardegna.Tra le tante iniziative realizzate durante la suapresidenza, possiamo ricordare la realizza-zione e l’inaugurazione nel 2000 del monu-mento ai Granatieri in località Staffarda e poila partecipazione al raduno nazionale dei gra-natieri che si tenne nel 2002 a Cuneo.«Canavese era una bravissima persona, sia dalpunto di vista umano, sia per quanto riguardal’intraprendenza nella vita della nostra se-zione. Ha saputo farsi benvolere da tutti,anche dagli altri gruppi. Era venuto a cer-carmi e mi aveva convinto ad entrare a farparte del direttivo della sezione. Facendo l’al-fiere per lungo tempo, ho apprezzato legrandi doti di Domenico Canavese, del qualeho raccolto l’eredità della presidenza noveanni or sono. Per tutti noi è stato e rimarràun esempio» conclude Giuliano Rossi.Lascia nel dolore la moglie Mariuccia, le fi-glie, i nipoti e i tanti amici e commilitoni chel’hanno conosciuto e stimato.

Giuseppe CremascoCastelfranco Veneto

Nato a Loria (Tv) il 1° Settembre 1931,ci halasciato domenica 1° maggio all’età di ottan-tacinque anni.Iscritto alla sezione fin dalla fondazione nel1974, è sempre stato attivo, partecipando atutte le manifestazioni, orgoglioso di portaregli alamari. Infatti, amava ricordare spesso ilsuo periodo con gli alamari, passato con fedee ubbidienza.La sua dipartita lascia un grande vuoto fra gliamici iscritti alla sezione con cui trascorrevamolto tempo, specie dopo la perdita del-l’amata moglie.Anche nell’ultimo anno, costretto su una sediaa rotelle, non mancava di chiamare gli amici,incoraggiandoli a resistere e tenere duro.Alla cerimonia funebre, tenutasi nella chiesadi Bessica di Loria, i commilitoni granatierierano numerosi, con alamari e colonnella, e ilpresidente della sezione ha dato lettura dellefrasi del Vangelo ricordando sovente il nostroGiuseppe.Il vicepresidente regionale ha recitato la pre-ghiera del Granatiere e si è fermato sull’attenti

al passaggio del feretro, cosa che ha suscitatogrande commozione e un applauso di tutti ipresenti.

Ermenegildo Fraccaro

Ricordi al raduno di Asiago

Al raduno nazionale ho portato e trovato amicigranatieri, alcuni di loro non li vedevo da oltretrenta anni, un tempo veramente lungo ma an-nullato dopo pochissimi istanti insieme. Alcunitra questi non erano ancora iscritti alla nostrabella associazione (onta alla quale ho posto ri-medio, salvandoli così dall’oblio).Uno di loro, il granatiere Flavio Nordera, miha raccontato che il padre di un suo caro amicoha prestato servizio nel primo reggimento ed èvenuto a mancare il 4 ottobre 2015. Si chia-mava Camillo Zonzin, era nato a Legnago (Vr)il 29 marzo 1926.In quel giorno così carico di emozioni si è am-plificato il pathos. Ho provato una forte empa-tia per il figlio di un granatiere che tra l’altronemmeno conosco e così forte era il desideriodi Nordera che ricordassimo l’amato genitore,che ora sono qua e scrivo al mio giornale perfar sapere a tutti che un altro di noi è andatoavanti e che noi lo ricorderemo.Non so se questo granatiere fosse iscritto op-pure no alla nostra associazione, ma mi fa-rebbe piacere comunque che il nostro giornalelo ricordasse, anche solo per affermare chenon li abbandoniamo mai i nostri granatieri eche la parola ex non vale per i granatieri. Ex,noi, non lo siamo e non lo saremo mai, nem-meno da morti.

Nella foto, il granatiere Camillo Zonzin con l’amata nipotina.

Lo salutiamo e che ci attenda tra le migliaiadi fratelli con i quali ora si trova.

APRILE-GIUGNO 2016 IL GRANATIERE 39

SFILERANNO SEMPRE cON LE NOStRE cOLONNELLE

La rubrica «Sfileranno sempre con le nostre Colonnelle» è finalizzata a ricordare i soli soci dell’Associazione che hanno lasciato questo mondo per ritornare alla Casa delPadre. Si sottolinea: I SOLI SOCI. Chi segnala il triste evento per la pubblicazione, dovrà comunicare le seguenti informazioni necessarie per la stesura del necrologio:sezione d’appartenenza; data di nascita e di morte; motivi del decesso; reparto Granatieri nel quale il defunto ha prestato servizio; eventuali campagne di guerra e decorazioniricevute; eventuali cariche associative rivestite. È opportuno, inoltre, che venga inviata una foto originale del defunto e non, come spesso avviene, fotocopie o copie ripresedai giornali. Tutti i testi, comunque, non dovranno superare le 12 righe, salvo le eccezioni che si potranno avere a insindacabile giudizio della redazione. La redazione, infine,sarà particolarmente grata a chi, avendone la possibilità, invierà un’offerta come, del resto, è previsto dal comma 5 dell’articolo 13 del Regolamento dell’Associazione.

Page 40: DI NOI TREMÒ LA NOSTRA VECCHIA GLORIA. TRE SECOLI DI …€¦ · Ernesto Tiraboschi, Giuseppe Caldarola Gli abbonamenti possono essere sottoscritti anche mediante il c/c postale

ALAMARO A SPILLO ARGENtAtO

BAVERO DI PANNO ROSSO cON ALAMARI

BAScO DI PANNO NERO

cRESt ARALDIcO DELL’ANGS

cOPPIA DI GRANAtINE IN MEtALLO BIANcO PER BAVERO

GRANAtINE A SPILLO/cLIP IN SIMILORO/SILVER PER GIAccA

cARtOLINE EPOcHE VARIE

cRAVAttA REGGIMENtALE IN POLIEStERE

DIScO AUtOADESIVO PER MAccHINA

FREGIO MEtALLIcO PER BAScO

GEMELLI ARGENtAtI cON ScUDEttO QUAttRO MORI

LIBRO IL IV BATTAGLIONE CONTROCARRO

LIBRO LE STAGIONI BALCANICHE

LIBRO I QUADRI DEL 3° RGT. GRANATIERI DI SARDEGNA

MEDAGLIE DEI VARI RADUNI NAZIONALI

PORtAcHIAVI REt. A MOLLA cON MEDAGLIA SILVER

PORtAtESSERA ASSOcIAtIVO IN PELLE ROSSA

PORtAtESSERA ASSOcIAtIVO IN PLAStIcA ROSSA

StAtUEttA GRANAtIERE 1848 MEDIA

StAtUEttA GRANAtIERE 1848 GRANDE

StEMMA ARALDIcO IN MEtALLO PER tAScHINO

StEMMINO MEtALLIcO cON ALAMARI E GRANAtINA

tARGA IN OttONE «GIAccONE» cON AStUccIO

cIONDOLO IN MEtALLO GALVANIZZAtO cON GRANAtA

FOULARD IN SEtA cON StEMMA ARALDIcO (cM. 60x60)

Ai costi dei singoli articoli vanno aggiunte le spese dell’eventuale spedizione.È disponibile, inoltre, il seguente materiale:€ 10,00 per folder, emesso da Poste italiane con all’interno francobollo, cartoline e buste conannullo 1° giorno di emissione e tesserina card.€ 10,00 per busta ricordo Raduno di torino 2009, con all’interno medaglia, cartoline e depliant ditorino.

MAtERIALE PROMOZIONALE DISPONIBILE PRESSO LA PRESIDENZA

€ 5,00

€ 8,00

€ 13,00

€ 26,00

€ 5,00

€ 3,00

€ 0,50

€ 16,00

€ 0,80

€ 5,00

€ 10,00

€ 8,00

€ 8,00

€ 8,00

€ 5,00

€ 5,00

€ 5,00

€ 1,00

€ 23,00

€ 47,00

€ 14,00

€ 4,00

€ 18,00

€ 11,00

€ 60,00