Di noi tremò la nostra vecchia gloria. ORGANO UFFICIALE ... · scuola elementare dedicata proprio...

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ORGANO UFFICIALE DELLA PRESIDENZA DELL’ASSOCIAZIONE NAZIONALE GRANATIERI DI SARDEGNA ANNO LXV - N . 3 - LUGLIO - SETTEMBRE 2011 - PUBB. TRIMESTRALE - SPEDIZIONE IN ABBONAMENTO POSTALE D.L. 353/2003 CONV IN L. N. 46 ART. 1 COMMA 1 D.C.B. ROMA Di noi tremò la nostra vecchia gloria. Tre secoli di fede e una vittoria G. D’Annunzio

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ORGANO UFFICIALE DELLA PRESIDENZA DELL’ASSOCIAZIONE NAZIONALE GRANATIERI DI SARDEGNAANNO LXV - N . 3 - LUGLIO - SETTEMBRE 2011 - PUBB. TRIMESTRALE - SPEDIZIONE IN ABBONAMENTO POSTALE D.L. 353/2003 CONV IN L. N. 46 ART. 1 COMMA 1 D.C.B. ROMA

Di noi tremò la nostra vecchia gloria.Tre secoli di fede e una vittoria

G. D’Annunzio

lettera ddal ddirettoreChe c'è di bello in questo numero?Molto spazio è stato dato, e lo meritava, allo spostamento della stele commemorativa dei Cadutidella Difesa di Roma del 1943 a Porta San Paolo. Come da molti è stato detto, per i Granatierie gli altri militari che combatterono e morirono in quella disperata battaglia è stato una sortadi dovuto, se pur tardivo, riconoscimento. Ora nessuno, come avvenne in un recente passato,potrà impedire al nostro generale Luigi Franceschini di prendere la parola. Ci auguriamo aquesto punto che la cerimonia di commemorazione del prossimo 8 settembre sia organiz-zata da ASSOARMA o dalla nostra associazione. Per il resto, la rivista propone, con l'inevitabile ritardo dovuto alla trimestralità, levarie consuete rubriche. Per i nostri reparti in armi, dopo il rientro dal teatro del Kosovo, c'è stata la partenza di unacompagnia per l'Afghanistan e il cambio del comandante di Reggimento: Emiliani ha lasciatola guida del reparto a Siragusa. Un passaggio fra Granatieri d'annata. Ad entrambi le mi-gliori fortune per i nuovi incarichi.L'attività delle Sezioni, a dimostrazione della vitalità del nostro sodalizio, è stata come al solitointensa e diversificata.Ci risentiamo in prossimità delle feste natalizie.

Direttore responsabile: Antonino TorreRedazione:

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Amministrazione: Benito Chiepoloindirizzo email redazione: [email protected]

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rispecchia necessariamente il pensiero dell’editore e del direttoreLa collaborazione al giornale avviene a titolo volontario e gratuito. Tutto il materialeche perviene in Redazione, anche se non pubblicato, non viene restituito. La reda-zione si riserva la facoltà di modificare e/o sintetizzare i testi che vengono forniti.

Chiuso in tipografia il 15-10-2011In copertina: Roma Porta San Paolo. Ricostruzionedegli ultimi istanti del Ten. MOV Raffaele Persichetti.

in questo numero

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editoriale p. 3

attualità p. 4

storia p. 14

brevi e liete p. 18

lettere al direttore p. 20

offerte p. 21

alamari con le stellette p. 22

attività associativa p. 26

sfileranno sempre... p. 36

editorialeeeddiittoorriiaallee

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CI SIAMO RIUSCITILa vicenda del monumento dedicato ai MilitariCaduti combattendo per la difesa di Roma dall’ag-gressione della Wehrmacht del settembre 1943 ègià stata oggetto di ripetuti accenni ed è probabil-mente già nota ai più. Cionondimeno, nel momentoin cui la questione sembra aver avuto pieno suc-cesso, sembra opportuno ricordare quanto sinora èaccaduto per riflettere un pò sulla nostra storia esulle piccole cose del presente.Negli anni ‘50, su iniziativa delle Associazionid’ Arma (Assoarma non si era ancora costituito) cifu un’intesa con il Comune di Roma per la realiz-zazione di un monumento ai militari caduti nelcorso dei combattimenti di quelle giornate.L’opera, un cubo di travertino con l’indicazione deireparti e dei luoghi ove avvennero gli scontri, sor-montato da una colonna ionica mozza d’epoca ro-mana, e posato su un piedistallo quadrangolare ditre gradini, fu collocata in corrispondenza di un’ai-uola in piazza di Porta Capena (per capirci, vicinoalla FAO e di fronte al Circo Massimo). Il motivodi questa collocazione non è chiaro, anche se sullapietra è scritto impropriamente che quello è illuogo ove ebbero termine i combattimenti. Qualunque ne sia stato il motivo, resta il fatto checol passare degli anni il monumento era stato quasidimenticato per il sopravvento preso dalle celebra-zioni che, ogni anno con maggior vigore, avevanoluogo a Porta San Paolo. Queste manifestazionisono intese a celebrare non solo il meritevole com-portamento di quei soldati che, nel disastro gene-rale, avevano continuato a difendere a piè fermo illoro onore e la loro fedeltà al giuramento, ma tuttoil corso della storia che seguì, fino a ricordare nonmeglio identificati «fedeli servitori della Repub-blica», come ricorda una lapide del 1980 postasulle mura romane ove viene reso l’omaggio for-male della massime Autorità partecipanti.Preso atto di questo palese squilibrio fra il riferi-mento a quanti avevano veramente combattuto,confermando la loro dedizione al dovere con il sa-crificio della vita, e tutto quello che ne è seguito eche con i combattimenti dell’ 8 – 10 settembre haben poco a che vedere, nel 2004 fu inoltrata istanzaal Comune perché fosse trasferito a Porta SanPaolo anche il nostro monumento per far sì che iveri e soli protagonisti di quella battaglia non fos-sero totalmente ignorati, ma si rendesse loro il do-vuto e riconoscente omaggio.La proposta fu respinta con distacco nonostante leripetute insistenze, adducendo svariate motiva-zioni: dalla necessità di non modificare un assettomonumentale ormai consolidato all’ eccesso di ele-menti rievocativi già presenti a Porta San Paolo,

dalla discutibile pos-sibilità di effettuareun’altra cerimoniaaggiuntiva a PortaCapena alla espressadichiarazione di pa-cifismo che sottin-tendeva la precisavolontà di ignorare imilitari per il solofatto di essere tali,attribuendo ad altri,con chiaro sfondopolitico, il merito diquanto era accaduto.Ma non ci siamo ar-resi, ed appena l’ Am-m i n i s t r a z i o n eComunale ha avuto un nuovo indirizzo, siamo tor-nati alla carica per ottenere quanto i nostri Cadutimeritavano di ottenere. Non è stato facile nem-meno questa volta perché alla piena disponibilitàdel Sindaco sono state opposte numerose e ripetutedifficoltà di carattere tecnico e burocratico che uncerto estabilishment insisteva nel rappresentare,con motivazioni il cui chiaro fondamento ideolo-gico era difficile nascondere.Dobbiamo dare atto al Direttore di questo perio-dico, il nostro Generale Antonino Torre, presidentedi una lista indipendente nel Consiglio Comunale,per la rinnovata battaglia che ha saputo condurregrazie alla sua posizione istituzionale ed al suo per-sonale prestigio, superando innumerevoli difficoltàche qui non è il caso di elencare. Grazie a lui questavolta l’abbiamo spuntata ed il monumento è lì sottole mura ove si combatté, per ricordare a tutti, e aldi là di qualsiasi speculazione di parte, che laDifesa di Roma fu condotta dai soldati e solo daessi, pur con la solidarietà della popolazione e diquanti, le donne per prime, prestarono soccorso ainostri feriti e aiuto ai nostri combattenti.La coda è stata dura da scorticare anche negli ul-timi giorni, per il tentativo di porre la storica co-lonna in una posizione laterale e discosta che laescludesse dall’omaggio formale che viene ognianno espresso in questo luogo dalle massimeAutorità, ivi incluso il Presidente della Repubblica.Ma anche quest’ultima scaramuccia è stata supe-rata e l’opera è ora – dopo quasi sette anni di attesa– presente in modo imponente e significativo làdove meritava di essere collocata. Ci siamo riusciti e dobbiamo compiacercene condevoto spirito di deferente omaggio ai nostriSoldati e ai nostri Caduti.

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,59 – ,61 – ,16 – ,11 ANNUALE RADUNO

DEI GRANATIERI AL MONTE CENGIOMonte Cengio, 12 giugno 2011. Quelli del titolo nonsono certo numeri da giocare al lotto e nemmeno lemisure di una sgraziata mannequin, ma le date che,separate da secoli e da decenni, racchiudono il pas-sato e il presente di noi Granatieri e, con noi, della no-stra amata Patria: 1659 - 1861 - 1916 - 2011.Per i sempre numerosi Granatieri che anche que-st’anno sono saliti sulle balze che portano alla cimadel Monte Cengio, il tradizionale raduno ha assuntopiù di un significato: 352° dalla fondazione deiGranatieri, 150° dall’unità d’Italia, 95° dalla eroicabattaglia della Grande Guerra. Organizzato in modo impeccabile dal Comitato«Zona Sacra Monte Cengio», guidato dall’infaticabileGiancarlo Busin coadiuvato anche dalla sua gentileconsorte, la signora Giuliana, in stretta e fattiva colla-borazione con ilComune di Cogollo delCengio e con l’appenariconfermato SindacoRiccardo Calgaro, il ra-duno 2011 è iniziato alleore 9:00 in PiazzaLibertà della citata ri-dente località che siadagia al limitare dellapianura vicentina, pro-prio dove inizia a inerpi-carsi, con i suoi nume-rosi tornanti, la stradache conduce sull’Alti-piano di Asiago.Il luogo del ritrovo vede, in un lato, la facciata dellascuola elementare dedicata proprio ai «Granatieri diSardegna». In questa zona è tutto un apparire di in-segne di locali pubblici dedicati ai Granatieri: ci sisente veramente a casa! Finalmente, dopo giorni di pioggia, la domenica èiniziata nel migliore dei modi con un bel sole che ri-scaldava l’aria frizzante che lambiva le numeroseColonnelle delle sezioni ANGS che, nel frattempo,venivano estratte dalle custodie per allinearsi dietroalla banda della Città di Cogollo del Cengio cheormai da anni garantisce, con artistica maestria, la co-lonna sonora del raduno dei bianchi Alamari.Tanti Granatieri, in perfetta divisa sociale, prove-nienti per la maggior parte dalle regioni del

Settentrione d’Italia, si sono ritrovati insieme primadi inquadrarsi, con compostezza ed eleganza, per so-lennizzare i vari momenti celebrativi. Da tutti i radu-nisti è risultata molto gradita la presenza di una rap-presentanza di giovani Granatieri in servizio prove-nienti dal 2° btg. Granatieri «Cengio» di stanza aSpoleto e inquadrato nel 1° Rgt. Granatieri. Il gio-vane e aitante Ten. Coiro (Granatiere doc in quantopartì per frequentare i corsi dell’Accademia Militarequando già prestava servizio come volontario al 1°Rgt.) guidava un drappello nel quale spiccavano dueGranatieri e un brillante trombettiere in GrandeUniforme di Rappresentanza.Il Presidente Nazionale dell’ANGS, Gen. MarioBuscemi, era affiancato dal Col. Roberto Toro, per ilmomento ultimo comandante del 2° Rgt. Granatieri

in Spoleto, e dal Col.Massimo Meinero, già co-mandante del 1° Rgt.Granatieri, entrambi attual-mente in servizio all’Acca-demia Militare di Modena.Le fasi della cerimoniasono quindi fluite con rego-larità sotto l’abile direzionedel valido cerimoniere. Altermine dell’alzabandiera edegli onori al monumentoai Caduti di Cogollo, dallapianura i radunisti hannoraggiunto il rifugio delMonte Cengio. L’ampio

spiazzo è stato presto riempito da una cinquantina dicolonnelle provenienti dal Piemonte (gruppo gui-dato da Sebastiano Gallo), dal Veneto (gruppi capita-nati da Lino Marian, Roberto Pellegrini, GiuseppeToffanin e Giuseppe Paoletti), dall’Emilia-Romagna,dal Trentino (Enzo Natale) e dal Friuli Venezia Giulia(Renzo Ros). Da Verona erano presenti anche i labarodell’Istituto del Nastro Azzurro, della locale sezionedell’Associazione Venezia Giulia e Dalmazia e laColonnella della Compagnia Volontari Universitari.Quest’ultimo vessillo è citato in omaggio alla me-moria di uno di quegli eroici granatieri che hannocombattuto tra le sue file durante la seconda guerramondiale, il Cav. di Gran Croce Luigi Deserti, che re-centemente è andato avanti all’età di 86 anni nella sua

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Bologna. Molti Comuni della zona hanno partecipato alla ceri-monia con i loro rappresentanti recanti la fascia trico-lore e accompagnati dai rispettivi gonfaloni. Presentianche numerosi labari e insegne delle localiAssociazioni Combattentistiche e d’Arma. All’alzabandiera sul pennone posto sul ciglio del ba-ratro che domina la sottostante pianura vicentina, èpoi seguita la Santa Messa al campo celebrata nelgiorno di Pentecoste nella Chiesetta votiva dedicata aiGranatieri di Sardegna. Al termine del sacro rito è stata deposta all’internodella Cappella, una corona per onorare la memoriadei caduti. In essa, su di una semplice lapide sono evi-denziati i dati relativialle perdite subite daidue Reggimenti dellanostra Brigata nellabattaglia tra il MonteCengio e Cesuna:«Granatieri combat-tenti 6217; caduti 951;mutilati e feriti2004». Sono numeriche rappresentano unmonito che non lasciaindifferenti gli animinobili dei Granatieri. Ammirando la rigo-gliosa natura cheoggi caratterizza ifianchi ripidi e sco-scesi di questa alturanon si può che andare con la mente a quel passo evan-gelico in cui si afferma che solo «se il seme muoredarà copiosi frutti». Il seme sparso su queste balze daquei valorosi Granatieri è stato il loro sangue che do-veva essere veramente fecondo e di ottima qualitàperché oggi gli alberi, l’erba e tutta la natura rendonoil Monte Cengio un luogo magnifico che ispira i mi-gliori sentimenti che l’animo umano possa annove-rare: maestosità, bellezza, serenità e pace. Forse è pro-prio questa la grande eredità che hanno lasciato queiGranatieri che qui hanno combattuto e si sono immo-lati in una strenua resistenza al nemico dal 24 maggioal 3 giugno 1916: è un ottimo motivo per continuare aonorare la loro memoria per sempre! Di fronte ai numerosi presenti hanno poi preso la pa-rola il Gen. Buscemi, Presidente nazionale ANGS, ilCol. Meinero in rappresentanza dei Granatieri in ser-vizio e il Sindaco di Cogollo del Cengio. Gli oratorihanno dato nei loro interventi un chiaro esempio disintesi, chiarezza e competenza riuscendo a illustrarele ragioni della celebrazione di questa ricorrenza

senza scadere nella retorica. Si è poi formato il corteoche è salito per l’arduo sentiero fino alla cima delMonte Cengio. Qui si trova l’ara votiva erettadall’ANGS nel 1953 sulla quale sono incise nel marmoqueste parole «Qui, attuando il comandamento su-blime della resistenza ad ogni costo, i Granatieri diSardegna fecero rifulgere le virtù degli avi e le glo-riose tradizioni del Corpo. 24 maggio - 3 giugno1916». Sulla nuda roccia il Gen. Buscemi e il Col. Meinerohanno deposto una corona in memoria dei nostri ca-duti. In quei momenti le Colonnelle presenti eranolambite da un gradevole venticello mentre le notestruggenti del «Silenzio», magistralmente eseguito

dal Granatiere trombet-tiere, scendevano giù peril Salto del Granatiere perpoi risalire verso il cielodove riposano i nostrieroici predecessori. La discesa al piazzale delrifugio ha sancito la finedella parte celebrativa delraduno e ha dato il via aquella conviviale.I Granatieri si sono così sa-lutati con fraterno calore,nel mentre si separavanoper raggiungere i vari lo-cali per consumare il ranciodel Granatiere, dandosi ap-puntamento per le futureiniziative patriottiche.

Purtroppo a questo raduno non sono potuti inter-venire storici personaggi legati alle vicende deiGranatieri e del Zona Sacra del Monte Cengio. Incompenso però, in virtù del tam-tam iniziato datempo grazie all’uso di internet e dei social networkcome Facebook, in cui sono sorti numerosi gruppidi ex-Granatieri che cercano di riannodare i legamimaturati durante la naja, a questo raduno si è regi-strata con grande soddisfazione la presenza dimolti giovani Granatieri in congedo che hannosvolto il servizio militare con gli Alamari al collonegli ultimi decenni.È un segnale molto positivo che vale la pena di evi-denziare e che speriamo si consolidi nell’avvenire perpoter affermare che i Granatieri di Sardegna, dalle ce-lebrazioni del loro passato, riescono a trarre semprenuovo slancio per il loro futuro, fedeli all’incitamentodel Duca fondatore: tanto eseguite e Dio Nostro Signorevi conservi.

Emanuel

Monte Cengio il Col. Meinero e il presidente nazionale ANGSBuscemi depongono la corona ai caduti.

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Nell’ambito della celebrazione dei nostri primi 150anni di storia, il generale Antonino Torre ha orga-nizzato il 12 giugno scorso la rievocazione dell’ar-rivo a Roma delle truppe alleate avvenuto il 4-5giugno del 1944.Alcune decine di mezzi da combattimento e da tra-sporto in uso alla V Armata del generale Clark, e piùdi duecento figuranti nelle uniformi dell’epoca, partitida Colonna sulla via Casilina, sono arrivati a Roma inVia dei Fori imperiali, ripercorrendo le stesse stradeche gli Alleati avevano percorso nel 1944.Della colonna faceva parte anche un mezzo italianosul quale sventolava la bandiera sabauda e con abordo un plotone di granatieri (forniti dal 1° Rgt) inuniforme grigio-verde preceduto da una Fiat 1100 ditipo coloniale che trasportava un ufficiale dei grana-tieri (un grazie di vero cuore al nostro Marafini, conser-vatore delle uniformi storiche).«La presenza dei Granatieri è verosimile in quanto alseguito degli Alleati giunse a Roma un reparto digranatieri del battaglione speciale che era stato costi-tuito a Lecce. Il reparto di granatieri aveva il compitodi riaprire il Palazzo del Quirinale restato chiuso du-rante l’occupazione tedesca», ha detto il generaleTorre nel corso della sua molto applaudita «telecro-naca» fatta a braccio alle numerose autorità nazio-nali e straniere presenti.Sempre i Granatieri hanno fornito il personale per ri-cordare anche la presenza della Brigata Ebraica. Inperfetta uniforme inglese, armato di Sten e di Bren,

un plotone di Granatieri ha partecipato alla sfilata suun mezzo alleato destando l’ammirazione e l’entu-siasmo del Presidente della comunità ebraica ro-mana, dottor Riccardo Pacifici al quale è stato do-nato un distintivo da manica della citata brigata. Nella zona destinata al parcheggio dei mezzi storiciè stata allestita un’interessante mostra fotograficache è stata inaugurata dal Sindaco Alemanno e dalGenerale Domenico Rossi.L’evento, che ha visto un grande successo di pub-blico, è stato ripreso da tutte le reti televisive nazio-nali sia RAI, sia Mediaset.

Alpha Beta

In alto: il gen. Torre illustra ad sindaco Alemanno e algen. Rossi alcuni riferimenti dello storico evento.

In basso: il camion con i Granatieri.

AMERICANI A ROMA

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«ASSOARMA è nata per unire e ha scelto Torinoper dimostrarlo. È il modo per offrire a tutti coloroche fanno e hanno fatto il servizio militare di sen-tirsi protagonisti» : così il Gen. C.A. Mario Buscemi(Presidente ASSOARMA e Presidente nazionaledell’Associazione Granatieri di Sardegna) a «LaStampa». Il grande Raduno del 2-3 luglio gli ha dato ragione,sia per la grande partecipazione e il vivo entu-siasmo dei contingenti delle 35 Associazionid’Arma, ma anche per la spontanea presenza deicittadini, spettatori e anch’essi protagonisti delledue giornate. È stato l’ultimo deigrandi Raduni nazio-nali militari per il 150°Compleanno dell’Unitàd’Italia svoltisi nellaprima Capitale delRegno; naturalmenteiniziati dai Granatieridi Sardegna il 17 aprile.Sabato 2 luglio: con lapresenza di Granatieridella sezione di Torino,si svolge il solenneAlzabandiera in piazzaCastello e nel pome-

riggio l’inaugurazione delmonumento al Paracadu-tista d’Italia in vialeMedaglie d’Oro, ventune-simo monumento a carat-tere militare in Torino(ognuno di essi è ben de-scritto nel libro «Stellettedi bronzo» edito per il150° Anniversario).Domenica 3 luglio: tuttiprotagonisti. Puntuali, icontingenti delle 35 As-

sociazioni raggiungono Piazza San Carlo, schieran-dosi fronte al palco delle Autorità. Migliaia di uo-mini di ogni età ed estrazione sociale: ordinata-mente inquadrati, dignitosi, fieri; ogni gruppo conle sue bandiere, i suoi particolari fregi distintivi.È evidente che il servizio militare ha lasciato nel«dna» di questi congedati - d’annata o novelli -un’impronta di autodisciplina, che gli osservatoricertamente colgono.Il contingente dei Granatieri è guidato da PierAndrea Ferro, Presidente del Centro RegionalePiemonte: consta di una cinquantina di Soci, consa-pevoli di rappresentare oggi tutti i Bianchi Alamarid’Italia. Il Medagliere Nazionale è portatodall’Alfiere Gra. Ottaviani, scortato dal SegretarioGra. Santelli (sez. Roma) e dai due impeccabiliGra. Mao e Tenivella (sez. Torino).Sotto una pesante ondata di caldo sahariano, tutti i

ASSOARMA A TORINO:«TUTTI UNITI, TUTTI PROTAGONISTI»

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IL NUCLEO VAL SUSAAL RADUNO ASSOARMA

Granatieri indossano l’u-niforme sociale completa- assecondando la «fermarichiesta» del PresidenteFerro: «… Indossiamolacon orgoglio, siamo leGuardie e dobbiamo dareuna lezione a tutti dicome ci si veste e come sisfila !». Squilli di tromba, onori aiMedaglieri e alle Auto-rità. Viene letto il vi-brante saluto del Presi-dente della Repubblica Giorgio Napolitano; segueil messaggio del Ministro della Difesa On. LaRussa, l’allocuzione del Presidente del ConsiglioComunale di Torino ing. Ferraris, in rappresen-tanza del Sindaco Fassino, che ringrazia il Gen.Cravarezza (infaticabile organizzatore) e quantihanno collaborato per realizzare l’evento. IlVicepresidente di Assoarma, Gen. Battistini, porta

il saluto del Presidente Gen. Mario Buscemi, elo-giando il vivo senso della Patria e del Dovere chele Associazioni d’Arma custodiscono ed espri-mono. Ha inizio la parata, cinque fra bande e fanfare mi-litari ritmano la marcia del popolo Assoarma.Il contingente Granatieri si distingue per decoro,compostezza, allineamento e passo, scandito dasecchi «sinist … dest!» dell’implacabile Presidentedi Sezione Costamagna (appena rientrato dal-

l’Assietta dove dirige irestauri del Monumentoalla Battaglia).In testa, il Presidente re-gionale Ferro coglie imomenti opportuni perlanciare un alto grido:«A ME LE GUARDIE !»,a cui il reparto risponde«PRIMO !» tra gli ap-plausi della gente, susci-tando l’immediato con-trappunto degli esube-ranti Paracadutisti: «FOL-GORE!». Un clima fe-stoso di famiglia, maioltre misura.Un grande Raduno d’I-

taliani del nostro tempo: lavoratori, professionisti,giovani, pensionati, uniti dal comun denominatoredell’esperienza militare, vissuta in tempi e modidiversi; tutti consapevoli di aver offerto - e prontia offrire ancora - un contributo personale al benecomune della Nazione.

Angelo Masperone

Hanno partecipato anche i granatieri in con-gedo con il gruppo storico segusino «Val Susa1861», alla sfilata del terzo raduno nazionaleASSOARMA a Torino, domenica 3 luglio 2011,aprendo il corteo dei gruppi storici.Nel pomeriggio, i granatieri risorgimentali,gli stessi della grande tradizione piemon-tese, hanno animato le vie del centro nell'im-portante 150° anniversario dell'Unità d'I-talia.

Giancarlo Sibille

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«L’8 settembre non è un giorno di morte ma di ri-nascita della patria. La morte della patria era ilvecchio titolo del libro di Galli Della Loggia manella reazione dei soldati e dei civili che difeseroRoma c’è l’immagine di un patriottismo spon-taneo e profondo, che è la migliore garanzia dellegame che ci deve essere tra libertà, democraziae patria». Con queste parole, pronunciate dal Sindaco diRoma Ing. Gio-vanni Alemanno,si è concluso ilConvegno «8 set-tembre 1943 - IlContributo deiGranatieri alla di-fesa di Roma», or-ganizzato dal-l ’ A s s o c i a z i o n eMilitari in Con-gedo Italiani, inc o l l a b o r a z i o n econ l’AssociazioneN a z i o n a l eGranatieri di Sar-degna e con ilMuseo storicodella Liberazione.L’evento, tenutosiil 7 settembre 2011 presso il Museo Storico deiGranatieri di Sardegna, ha aperto le cerimoniecommemorative del 68° Anniversario della di-fesa di Roma dell’8, 9 e 10 settembre 1943, gior-nate che, per i Granatieri, rappresentano unadelle pagine più eroiche della loro ultrasecolarestoria. Il ricordo di quei tragici ed eroici momenti

è ancora vivo nei pensieri di tanti uomini arteficidiretti di quelle gesta e rappresenta per molti ilcompendio delle virtù militari: amor di patria,fedeltà al giuramento prestato, elevato senso del-l’onore e attaccamento alle tradizioni del proprioReparto, che hanno segnato il solco della lorostoria. Il convegno - durante il quale sono stati rievocatiil quadro socio-politico del periodo e le epiche

gesta deiGranatieri, deglialtri militari in-quadrati nellaD i v i s i o n eGranatieri diSardegna e deisemplici citta-dini romani chehanno parteci-pato alla lotta,p r e s i e d u t o ,come si è detto,dal Sindaco diRoma ed apertodal Gen. deiGranatieri On.Antonino Torre,Consigliere del-l’Assemblea di

Roma Capitale, ha visto quali relatori ilPresidente di ASSOARMA e dell’ANGS Gen.Mario Buscemi, il Presidente del Museo storicodella Liberazione, prof. Antonio Parisella ed ilPresidente del Centro Studi dell’AssociazioneNazionale Granatieri di Sardegna, Gen. ErnestoBonelli. Erano presenti l’On. Antonello Aurigemma,Assessore alla Mobilità di Roma Capitale, ilComandante della Brigata Granatieri diSardegna Gen. B. Massimo Scala, il ViceComandante della Brigata Col. GianfrancoFedele, il Comandante del 1° ReggimentoGranatieri di Sardegna Col. Carlo Emiliani, ilCapo Ufficio storico dello SME, Col. AntoninoZarcone, moltissimi ospiti e cittadini di Roma enumerosi Granatieri in servizio ed in congedo.Il giorno successivo, l’8 settembre, la cornice diPorta San Paolo ha vissuto il momento più signi-ficativo del 68° Anniversario dell’8 settembre1943.

68° ANNIVERSARIO DELLA DIFESA DI ROMA

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Nel corso della cerimonia commemorativa deglieventi bellici per la difesa di Roma, dopo l’o-maggio ai Caduti da parte del Presidente delSenato, Sen. Renato Schifani, accompagnato dalMinistro della Difesa, On. Ignazio La Russa, dalPresidente della Regione Lazio, RenataPolverini, dal Sindaco di Roma, GiovanniAlemanno, dal Capo di Stato Maggiore dellaDifesa, Generale Biagio Abrate e dal Capo diStato Maggiore dell’Esercito, Generale GiuseppeValotto, sono stati ricordati i momenti culmi-nanti della battaglia con la ricostruzione dell’e-roico gesto del Tenente dei Granatieri RaffaelePersichetti, Medaglia d’Oro al Valor Militare, cheperse la vita a Porta San Paolo. Granatieri del 1°Reggimento «Granatieri di Sardegna», nell’u-niforme dell’epoca, hanno fatto rivivere quell’e-pico momento accompagnati nei movimenti enelle sequenze dal racconto tratto dal libro«1943: 25 Luglio - 8 Settembre» di Ruggero

Zangrandi, lette magistralmente dal presenta-tore Angelo Blasetti.Che emozione! Che commozione! Precedentemente il Ministro La Russa e ilSindaco Alemanno avevano inaugurato il nuovospazio monumentale realizzato a ridosso dellemura Aureliane sotto le lapidi di Porta San Paolodove è stata collocata - traslocata da Piazza diPorta Capena - la stele commemorativa dei mili-tari dei granatieri e di altri corpi che diedero lavita nella difesa di Roma. Tale spostamento, preannunciato sempre nelcorso del Convegno del giorno precedente dalSindaco Alemanno: «Domani lo spostamentodella colonna commemorativa, nella semplicitàdel suo gesto, ha un sapore di ricucitura storica

forte. L’8 settembre è un momento in cui le isti-tuzioni franarono, e ci fu chi decise di non mol-lare e continuare a combattere dalla parte giusta.È il momento, dunque, in cui si ricongiunge ilrapporto tra forze armate e popolo e si ritrova ilvalore patriottico di fondo della resistenza», eche rappresenta l’atto finale dell’opera, portataavanti dal Presidente nazionale dall’Associa-zione Gen. Buscemi, affinché il simbolo dellegesta dei Granatieri, Lancieri, Artiglieri, Carristi,Fanti, Carabinieri, Bersaglieri ed altri militari,fosse collocato nel luogo assurto a simbolo dellalotta, ha visto il successo solo grazie all’azionecostante, incisiva e realizzatrice del nostro amicoe collega Gen. Antonino Torre. A lui, noi Granatieri, dobbiamo un convintoGRAZIE per aver speso molte energie, in questo«buio momento storico per le Istituzioni», perfar conoscere e diffondere la nostra storia, la no-stra fedeltà alle istituzioni, il nostro onore e va-lore militare, il nostro legame alla città di Roma.

Erbon

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COMUNICATO STAMPACOMUNICATO STAMPA

L’Assemblea capitolina ha approvato a lar-ghissima maggioranza con 43 voti favorevolie 3 contrari (Storace, Rossin e Fioretti n.d.r) laproposta di Delibera presentata dal Consi-gliere della Lista Civica Alemanno, AntoninoTorre, di far spostare la Stele che ricorda i re-parti militari che parteciparono alla Difesa diRoma del settembre 1943, dalla sede attualedi Porta Capena a Porta San Paolo.«Gli ultimi significativi combattimenti con iquali si cercò di contrastare l’occupazionedella Capitale da parte delle truppe tedesche,in effetti, si svolsero nella zona di Caracalla evidero come protagonisti i carristi del 4°Reggimento carristi, fra i quali ricordiamo idue romani Bruno Baldinotti e Carlo Lazza-rini. Per questo nel 1955 fu posizionata lastele commemorativa a Porta Capena. Nelcorso degli anni, però, a Porta San Paolo èstato attribuito il significato di luogo simbolodella disperata difesa della Capitale. PortaCapena, fra l’altro, è attualmente nel pienodel traffico cittadino e questo rende difficilela cerimonia di commemorazione» ha dichia-rato il generale Torre che poi ha aggiunto:«Sono grato a tutti i gruppi consiliari chehanno reso possibile questo spostamento,sollecitato dalle Associazioni d’Arma e dalloStato Maggiore Difesa, che servirà a daremaggiore spessore e concretezza al ricordo diquegli episodi che videro la partecipazionecorale della città e che, per noi, è obbligo ditramandare alle future generazioni».

ANSA

Questa non è una notizia di poco conto. Lo spo-stamento della stele è costato sette anni d’impegnoda parte della Presidenza nazionale. Solo la pre-senza di un Granatiere nell’Assemblea capitolinaè riuscita finalmente a «chiudere la pratica».Fare una cerimonia nella data dell’8 settembre,da molti ritenuta «infausta», è stato per tantianni un modo per la città di Roma di ricordare ilsacrificio dei Granatieri di Sardegna e di tantialtri militari che spesero la loro vita in quei tra-gici giorni che seguirono la comunicazione cheBadoglio, «marchese di Caporetto», già in «ri-piegamento» verso il Sud, fece attraverso unaregistrazione radiofonica.

Nel corso degli anni, sia per il disinteresse deimilitari in servizio, che di quella data conserva-vano una sorta di complesso, sia per l’abbandonoda parte dell’ANGS, che invece aveva il com-plesso del generale Solinas del quale si era cer-cato di fare in ambito associativo una «damnatiomemoriae» per le sue scelte successive all’armi-stizio, la commemorazione era diventata unasorta di brutta copia di quella del 25 aprile nellaquale, i Granatieri – principali protagonisti – inalcuni casi, erano giudicati addirittura comeospiti non graditi.Ora Porta San Paolo, dove si svolsero gli ultimicombattimenti della Difesa di Roma del 1943,finalmente, è stata riconquistata al rispetto dellaverità storica e alla sua funzione originale.

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ASSIETTA 2011Nel luglio del 1882 venne posta nel punto piùalto del colle dell’Assietta, a ricordo della batta-glia del 19 luglio 1747 tra le truppe piemontesi el’armata francese, una piramide quadrangolaresu ampia base composta da 120 blocchi di pietradi Melanaggio (cava nei pressi di Fenestrelle inval Chisone) lavorati a martellina grossolana.I segni del tempo sull’opera erano ormai evidentipertanto il presidente della Sezione ANGS diTorino si è fatto promotore del restauro. In oc-casione delle celebrazioni del 150° anniversariodell’Italia Unita l’Associazione Cavalieri di GranCroce, nella persona del presidente, avvocatoAntonio Maria Marocco, non poteva certo man-care alla richiesta di collaborazione in qualità diservitori dell’Italia! Nell’ambito delle proprie finalità statutariel’Associazione, contribuendo in modo determi-nante al restauro dell’obelisco eretto nel punto incui il conte Paolo Novarina di San Sebastianoaveva il comando e dove tenne la posizione re-spingendo eroicamente i ripetuti attacchi, ha vo-luto ricordare l’insigne personaggio piemontese.Con lo stesso spirito l’Associazione Festa delPiemonte al Col all’Assietta ha eseguito i lavoridi restauro e nell’organizzazione della manife-stazione, che ogni anno ricorda quell’epico fattodi 264 anni fa, ha previsto lo scoprimento di unatarga a ricordo dell’avvenuto restauro.Purtroppo le condizioni atmosferiche di dome-nica 17 luglio sono state inclementi con una gior-nata di pioggia e freddo. I tanti granatieri inter-venuti dal Piemonte e dalla Lombardia, il co-mandante il I btg. «Assietta» Ten. Col D’Intino,le Autorità civili e militari, i tanti coraggiosi, inparte già presenti dal sabato, sono stati relegatisotto un tendone, abitualmente utilizzato perservire il pasto, dove è stata celebrata la SantaMessa ed a seguire le Autorità hanno voluto sa-lutare i presenti. Si riportano le parole del Presidente delConsiglio Comunale di Torino, Giovanni MariaFerraris, che ben hanno inquadrato lo spiritodella ricorrenza in questo anno particolare in cuiricorre il 150° dell’Unità d’Italia: «Saluto le auto-rità militari, civili e religiose e tutti i presenti quiconvenuti, in questa giornata fredda e piovosa.È davvero un piacere per me ritornare qui, per ilsecondo anno consecutivo, e stare con voi alla44° Festa del Piemonte per portare il saluto della

città di Torino e del Consiglio Comunale di cuisono il Presidente, perché la ricorrenza che oggicelebriamo rappresenta una tappa fondamentaledella nostra storia all’insegna dell’unione. Infatti, nell’anno in cui ricorre il 150° anniver-sario dell’Unità d’Italia, in occasione del quale ilcapoluogo piemontese, prima Capitale dell’Italiaunita, ha ospitato tutti i raduni nazionali militari,evocare la battaglia del Piemonte, avvenuta quiall’Assietta il 19 luglio 1747, genera un coinvol-gimento ancora maggiore e fa vivere in noi unsincero sentimento di riconoscenza verso queigiovani soldati che, tra questi monti, hanno com-battuto con coraggio e determinazione. E infatti erano, e sono ancora nel nostro cuore,loro i veri protagonisti qui al colle dell’Assietta: iGranatieri di Sardegna ai quali Torino è unita daun sentimento di affetto sincero e profondo, sindall’atto costitutivo del 18 aprile 1659 voluto dalDuca Carlo Emanuele II, ricordato da una targaposta in piazzetta Mollino, accanto a piazzaCastello a Torino, e ribadito con il conferimentodella cittadinanza onoraria nel 2009 al Primo

La stele commemorativa dopo il restauro.

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Reggimento Granatieri di Sardegna, che alla suafondazione era denominato Reggimento delleGuardie. Ricordiamo tutti come quei valorosi soldati, so-prannominati “bogia nen” non certo nella conno-tazione negativa che quest’espressione ha poi as-sunto in seguito nel gergo comune, dimostrarono,a conferma del loro appellativo, la caparbietà,l’obbedienza, il rispetto e l’amore per le istitu-zioni e per la Patria. Ecco dunque il senso che mipreme evidenziare in questa occasione: quellocioè di saper fare il proprio dovere, stando al pro-prio posto, con spirito di servizio prima di tutto,

senza clamore e arroganza, bensì con amor patrio,fratellanza e coraggio. Questo il messaggio che vorrei si conservasse e sitramandasse anche alle giovani generazioni, chequi vedo numerose. Inoltre desidero ricordare eringraziare la sezione di Torino dell’AssociazioneGranatieri di Sardegna per l’iniziativa che ha per-messo il restauro di questo obelisco che potremoapprezzare nella sua rinnovata imponenza, attra-verso il generoso e determinante contributodell’Associazione Cavalieri di Gran Croce. In una circostanza come questa non posso, però,fare a meno di rivolgere un pensiero anche ai tantimilitari italiani impegnati attualmente nel mondoin operazioni di peacekeeping e promozione dellapace, tra i quali ricordo, in modo particolare, gliultimi caduti in Afghanistan e tutti coloro chehanno sacrificato la loro vita per difendere i nostrivalori civili più alti: la democrazia, la giustizia ela libertà. Viva i Granatieri di Sardegna, Viva ilPiemonte, Viva l’Italia unita! ».

Valter Costamagna

Da sx verso dx: I l C.te Nizza Cavalleria, Col .Massimil iano Bianchi , i l Presidente del Consigl ioComunale di Torino, Ing. Giovanni Maria Ferraris, ilC.te I btg «Assietta», Ten. Col. Davide D'Intino, ilPresidente Valter Costamagna.

COMMEMORAZIONE DI PADRE CHITI COMMEMORAZIONE DI PADRE CHITI 7° ANNIVERSARIO (18-19-20 NOVEMBRE 2011)7° ANNIVERSARIO (18-19-20 NOVEMBRE 2011)

Il Presidente del Centro regionale dell’Umbria, dott. Paolo Rossi, ci ha fatto pervenire ilprogramma dettagliato dei tre giorni in cui avverrà in Orvieto la celebrazione dell’anni-versario della morte di Frà Gianfranco. Quest’anno la ricorrenza sarà ricordata con parti-colare solennità. Gli eventi previsti prendono le mosse dalle ore 20,00 del 18 novembre e si concluderannoalle ore 16,00 del 20 novembre. Il Centro regionale ha stipulato convenzioni per i pasti e pernottamenti e i costi sono:20 euro a persona e a notte per il pernottamento in camera a due letti;20 euro a persona per ogni pasto di venerdì sera e di sabato sera;25 euro per il pranzo di sabato; 30 euro per il pranzo sociale di domenica.Chi desiderasse pernottare al Convento di San Crispino può prendere contatto diretta-mente con il Convento al n°. 0763-341387 o con Padre Flavio Ubodi al cell. 338.7075240.

Per questioni di spazio non siamo in grado di riportare il programma dettagliato. Chi fosseinteressato può consultare il sito ufficiale ANGS o contattare direttamente il Presidente re-gionale:

Paolo Rossi c/o Villa Ciconia Via dei Tigli, 69 - 05019 Orvieto Scalo (TR)Tel. 349-4960063 Fax 0763 - 302077

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storiassttoorriiaa

In Via dei Fori Impe-riali, in occasione dellaParata per la Festa dellaRepubblica, sfila il IIbattaglione «Cengio»,con in testa il suo Co-mandante, Ten. Col.Aldo Coletta, seguitodall’Aiutante Maggio-re, il Ten. Bottai. Nella prima riga se-guono i «giovani Uffi-ciali»: i Capitani Cana-rile, Cascone, Iones eCaminada. In fondo, la voce sten-torea del Ten. Lattanzio(non udibile … nellafoto) dà il passo e la ca-denza ai massicci gra-natieri.

R.P.

VECCHIE GLORIE: ROMA 2 GIUGNO 1969

PIETRO FRESCHI, GARIBALDINO E GRANATIEREPietro Freschi nasce ad AltavillaVicentina il 15 maggio del 1843,secondo lo stato di famiglia con-servato negli archivi del Co-mune, mentre nel foglio di con-gedo assoluto risulta iscritto allaClasse 1842.Egli segue ben presto le orme delfratello maggiore Angelo, natonel 1836, ed arruolatosi nell’eser-cito nazionale per parteciparealla lotta per l’Unità d’Italia.Nel 1860, quando nel frattempola fama delle imprese di Gari-baldi andava sempre più diffon-dendosi, il giorno 15 luglio, ap-pena diciassettenne, si arruolòvolontario nella Brigata Bixio(numero matricola 2104) dell’e-sercito meridionale, prendendoparte alla campagna del 1860 perla liberazione d’Italia.Dopo la vittoria di Garibaldi, Pietrosi congedò il 20 dicembre 1860.Il 24 giugno del 1866 ripartì nel

Corpo dei Volontari Italiani perla 3ª guerra d’indipendenza con-tro l’Austria. Si congedò il 25 set-tembre 1866. Il 7 giugno del 1867, essendo re-tinente alla leva austriaca del1866 (fino al 1866 Vicenza eraparte dell’Impero Austriaco), fuascritto nell’esercito nazionale invirtù del Regio decreto del 17febbraio 1867. L’8 luglio 1867 fuinquadrato nel 4° ReggimentoGranatieri di Lombardia; egli fuGranatiere dall’8 luglio 1867fino al 19 giugno 1869. Venne richiamato alle armi il 19agosto 1870 e inquadrato nel 74°Reggimento di fanteria con ilquale prese parte alla liberazionedi Roma; il primo dicembrepassò nella Milizia provincialedove rimase fino al 13 ottobre1872 quando venne congedato inpatria per fine ferma.Fu fregiato delle medaglie com-

memorative della campagna del1860 per l’indipendenza d’Italia,autorizzato a fregiarsi della me-daglia istituita con regio decretoil 4 marzo 1865 con la fascetta per

Il quadro di Pietro Freschi, olio su tela diAchille Beltrame vignettista della «Domenicadel Corriere» donato in copia al Comune, alRgt. Granatieri e al Museo dei Granatieri.

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ssttoorriiaassttoorriiaale campagne degli anni 1860 -1866 - 1870.Finite le eroiche imprese militari,sposò Margherita Cenci dallaquale ebbe quattro figli chechiamò: Italia Libera, RomaLibera, Venezia Libera e il ma-

schio Giuseppe Garibaldi Libe-ratore. Nella vita civile fu ge-store, insieme al fratello ancheegli Garibaldino, della locanda«Ai due Garibaldini».Pietro Freschi morì il 16 no-vembre del 1897 a Tavernelle di

Altavilla Vicentina; tutti i suoidocumenti ufficiali della vita mi-litare sono conservati presso ilcomune di Altavilla Vicentina.

Granatiere Alessandro Lancellottipronipote di Pietro Freschi

LA STORIA ATTRAVERSO LE FOTOIl serg. magg. dei granatieri Ugo Gagliardi, ci ha inviato alcune foto che documentano mo-menti della sua e della nostra storia. Le foto erano accompagnate da un foglio sul quale silegge:«La mia vita da granatiere al servizio della Patria»; «C'ERO ANCHE IO»; «Ho partecipatoalla Difesa di Roma contro i tedeschi » (Porta San Paolo, Piramide di Caio Cestio, ViaMarmorata, ecc ...); «W I GRANATIERI !».

A destra.Kocevje Slovenia meridionale 1942.

Da sinistra: il serg. magg. Gagliardi, ilserg. magg. Giuseppe Valenti.

A sinistra.Roma Cecchignola 1943. Caserma"M.O. Bruno Lorenzetti". Unasquadra di Granatieri che, dopo ilrientro dalla Slovenia, parteciperannoalla Difesa di Roma.

Lubiana. 30 maggio 1941.Festa del 1° Rgt. Granatieri diSardegna.

Lubiana aprile 1941. Da sinistra: il serg. magg. Ugo Ga-gliardi, il serg. magg. Barbozza, il serg.Bolner.

Lubiana 1941. Sfilata nelle viedella città del 1° Rgt.

Granatieri. Nella foto, la 3ªcompagnia comandata dal

Capitano Antonio D'Angelo.Gagliardi è il terzo da sinistra.

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storiassttoorriiaa

Il granatiere S. Ten. Elpidio Toc-chini, socio della Sezione diFirenze, ci ha inviato lo scrittoche pubblichiamo che ci riportaal tragico momento dell’armi-stizio del 1943.

XVII Corso Allievi Ufficiali diComplementoPlotone GranatieriGioia del Colle

È sempre vivo il ricordo delgiorno 8 settembre 1943.Eravamo alloggiati in un edificioscolastico. La mattina dell’ottosettembre due ufficiali tedeschi ciordinarono di scendere nel cor-tile della scuola portando tutte learmi di cui eravamo in possesso.Pochi dei nostri ufficiali erano ri-masti con noi.Con un interprete, un ufficiale te-desco ci chiese di andare conloro. La nostra risposta fu nega-tiva. Allora l’ufficiale cominciò asbraitare nella sua lingua. Entrarono nel cortile due camione i tedeschi scelsero dieci allievi,tra i quali c’ero anch’io, per cari-care le nostre armi sui mezzi.Ci portarono in uno spiazzo nella

periferia della città, versaronosopra il mucchio delle armi un bi-done di benzina e vi detterofuoco.«Ora che ci faranno?» ci chie-demmo tutti. I tedeschi si miseroa gridare con la pistola in mano,ma alla fine ci lasciarono liberi.E ora comincia lo sbandamento.Bisogna arrangiarsi per vivere.Per fortuna, trovammo moltacomprensione da parte degli abi-tanti di Gioia del Colle.Dopo una settimana arrivano gliAlleati. Il Comando militare conun manifesto ordina di presen-

tarsi subito dove eravamo allog-giati e viene deciso di recarci aBari; ovviamente a piedi!Il cortile della Caserma «Pica»era stracolmo di militari. Ci passòin rivista l’allora Principe Um-berto di Savoia, poi divenuto l’ul-timo Re d’Italia.Da quel momento comincia unanuova vita. Venimmo inquadratinell’esercito degli Alleati e conloro abbiamo risalito la penisoladando il nostro contributo per lavittoria finale.

Il plotone del gra. Tocchini

BRICIOLE DI STORIA

LA CASERMA DI VIA LEGNANO A ROMAEgregio Direttore,

ho letto nel numero 4/2010 delnostro giornale che il sig. Giu-seppe Mecca di Barile (Potenza)chiede fotografie e notizie della ca-serma «Nazario Sauro» di viaLepanto, nel quartiere Prati aRoma, presso la quale suo padre, ilgranatiere Rocco Mecca (classe1935) ha svolto il servizio militarenegli anni 1956/1957.Anche il sottoscritto, granatiereSelleri Giorgio (classe 1935) diBologna ha svolto il servizio mili-

tare nel 1° Reggimento Granatieridi Sardegna, circa in quel periodo,prima nella Caserma «LucianoManara» di via Legnano in forzaalla C/C del III btg. comandatadal Capitano Pasquale Adilardi,poi terminato il corso di radiofo-nista e promosso Caporale, fui tra-sferito nella Caserma «NazarioSauro», alla C/C del II btg. co-mandata dal 1° Capitano MarianoGrasso che in seguito venne sosti-tuito dal Capitano D’Adda Salva-terra Ferdinando.La Caserma «Nazario Sauro»,

oltre al Comando di Reggimento ealla Compagnia reggimentaleospitava il I e il II btg. Granatieri,poiché una parte della Casermaera riservata al reparto dellaMarina Militare di rappresentanzaa Roma.Nella Caserma «Luciano Manara»,invece, erano ospitati il III btg.Granatieri, la compagnia Armid’accompagnamento, l’Autosezio-ne e l’VIII btg. di Fanteria.L’alza bandiera, le adunate e glischieramenti nelle varie ceri-monie, si svolgevano nel cortile

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ssttoorriiaassttoorriiaa

della «Nazario Sauro», perchéquello della «Luciano Manara» erapraticamente occupato da alcunicapannoni che servivano da ri-messa per gli automezzi, per lecingolette e per i cannoni anti-carro.La cucina, lo spaccio, gli Uffici vet-tovagliamento e della Posta, la sar-

toria, il barbiere, vari magazzini, iCircoli Ufficiali e Sottufficiali e ildeposito munizioni erano alla«Nazario Sauro». Anche il Corpo di guardia e il per-sonale per la sentinella alla portacentrale, erano soltanto nella«Nazario Sauro», poiché alla portacentrale della «Luciano Manara»prestavano servizio un graduato eun piantone, che alcune volteerano della Fanteria.I reparti Granatieri, che in armi, sirecavano a montare di Guardia, alQuirinale, a Palazzo Madama, aMontecitorio, partivano dalla Ca-serma «Nazario Sauro».In quei tempi, a differenza diquanto si vede oggi, nella Paratadel 2 giugno, dopo il passaggiodelle Accademie Militari, sfilavain via dei Fori Imperiali il 1°Reggimento Granatieri di Sarde-gna, impeccabile e con i suoi duebattaglioni, inquadrati e in rigaper diciotto .Infine, essendo stato Cap. mag. ra-diofonista, quasi tutti i venerdì an-davo a Passo Corese per lo sgom-bero poligono e partecipai ad unosgombero poligono ad Assergi

(alle pendici del Gran Sasso), dovesi svolsero delle esercitazioni afuoco dei reparti mortai deiGranatieri, della Polizia e deiCarabinieri. Poiché il GranatiereMecca Rocco era un mortaista, viavrà sicuramente partecipato conla 7ª compagnia della quale facevaparte.Quando nella vita purtroppo siresta soli e si è avanti con gli anni,il periodo trascorso da militare, losi ricorda con grande nostalgia.

Cordiali e granatiereschi saluti.

Granatiere Selleri Giorgio Via A.Ristori, 11 - 40127 Bologna.

Grazie, caro Selleri, per aver for-nito a tutti noi un dettagliato do-cumento sui Granatieri a ViaLepanto. Con testimonianze comela tua, viene conservata per il fu-turo la memoria della nostrastoria.

Roma - Caserma N. Sauro 11 maggio 1958: durante il Carosello Storico, da sx S.Ten.Castagnoli, S.Ten. Dal Pian e Serg. Canevari.

Roma - Caserma N. Sauro 18 febraio 1958:il gran. Selleri Giorgio.

Roma - Caserma N. Sauro 16 marzo 1958:l’ufficiale di picchetto S.Ten. BrunoCastagnoli all’interno della porta carraia.

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brevi ee llietebbrreevvii ee lliieettee

FIOCCO AZZURRO A CASA LIZZI

Il giorno 2 giugno scorso, mentre si festeg-giava la festa della Repubblica, la gentilesignora Barbara Raffaeli, moglie del Mare-sciallo Alessio Lizzi, ha dato alla luce unbel maschietto cui è stato dato il nome diPietro.Ai genitori del futuro Granatiere vadano imigliori auguri di ogni bene.

UN GRANATIERE ECINQUE NIPOTI

La foto che pubblichiamo ritrae il gra.Tiziano Porcina che militò nel 1° Reggi-mento nel 1964 e attualmente è l’Alfieredella Sezione di Melzo. In braccio ha Matteo,l'ultimo nipotino nel giorno del battesimo.Accanto a lui, gli altri quattro nipoti: Ilaria,Linda, Niccolò e Riccardo.

NOZZE D’ORO IN CASADI GIORGIO CORNUDA

Il granatiere Giorgio Cornuda, vice Presidentedella Sezione di Castelfranco Veneto (Treviso)e la sua gentile Signora Egiziana, hanno fe-steggiato il cinquantesimo anniversario di ma-trimonio, domenica 19 giugno 2011. Erano presenti alla festa i figli Flavio e Rober-tino con le rispettive consorti e i nipotiniGiacomo, Francesco, Chiara e Alessandro euna quarantina fra amici e parenti. La giornata è iniziata con la Santa Messa cele-brata nella chiesa seicentesca di Santa Maria in Colle a Montebelluna, durante la quale siè svolta la cerimonia delle nozze d'oro. Dopo la funzione religiosa, i partecipanti hanno avuto un gioioso incontro conviviale inun agriturismo di Valdobbiadene, città famosa per il suo vino Cartizze e Prosecco.Numerosi messaggi di congratulazioni sono pervenuti dai Granatieri della Sezione diCastelfranco.

Eugenio Lanaro

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brevi ee lliete

«GRAZIE… GIORGIO,DEI SILENZI CHE URLANO,DEGLI SGUARDI CHE ACCECANO, DEL BENE SUSSURRATO! ...TI VOGLIAMO BENE!»

Queste righe sono dedicate dai famigliari al Gra.Giorgio Finezzo, Vice Presidente ed elegantissimoAlfiere della Sezione di Verona, nella foto circon-dato dai suoi nipoti, che il 21 Novembre 2011compie 80 anni.

A questo punto…i migliori voti augurali anche daparte nostra.

SOLIDARIETÀ A PADOVA

I Granatieri della Sezione di Padova an-cora una volta hanno partecipato conun contributo di solidarietà a favore deicittadini di Ponte San Nicolò (PD) col-piti dall'alluvione del 2 novembre 2010.Per la generosità e sensibilità dimostrata,il Sindaco del comune ha ritenuto di rin-graziare la nostra Sezione con una perga-mena per ricordare tutti coloro che inquel tragico momento si sono uniti peraiutare i bisogni della popolazione.

Giovanni Vettorato

bbrreevvii ee lliieettee

FIOCCHI VARI A CASA RUSSOIl maresciallo cav. Francesco Ferrera, socio beneme-rito della Sezione di Roma, sprizza gioia da ogniparte. Sua figlia Caterina, felicemente sposa diPasquale Russo, ha dato alla luce, il 23 ottobre 2011presso l'ospedale Fatebenefratelli di Roma, tre bellis-simi futuri granatieri ai quali è stato dato il nome diFrancesco, Giovanni e Antonella.Ai tre bellissimi bambini, ai loro genitori e ainonni, i più fervidi e sinceri voti augurali.Al nostro Francesco, in particolare, un anticomotto: «Buon sangue non mente!».

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lettere aal ddirettorelleetttteerree aall ddiirreettttoorree

Caro Direttore,

ti mando una poesia sui Granatieri scritta da miozio Piero che ha al suo attivo già molti premi per lerime che ha scritto. Sarei molto contento di vederlapubblicata nel nostro giornale.Nel ringraziarti per quanto potrai fare, ti mando ungrosso abbraccio granatieresco.

Enzo Natale

Presidente regionale ANGS per il Trentino Alto Adige

Caro Enzo, eccoti accontentato.

Egregio Signor direttore,

sono il granatiere Giuseppe Giurco, di Trieste,classe 1937. Ho svolto il servizio alla «Gandin»nella stagione 1959-60. Congedato in agosto dellostesso anno, in ottobre mi iscrissi alla Sezione lo-cale. E da allora mi è sempre pervenuto il nostrogiornale. Sono passati quasi 52 anni da allora, manel tempo ho conservato ogni copia che ricevevo de«Il Granatiere» … E ora, eccoli tutti qui, l'intera col-lezione, nelle foto che le allego. Chissà che non possa entrare in qualche piccolo«Guinness granatieresco?» A parte le battute, caro direttore, non pensa cheuna simile fedeltà giornalistica non meriti una bellafotografia?

Allineati e coperti

Giuseppe Giurco

Bravo Giuseppe per la tua cinquantennale fedeltàalla nostra rivista e all'Associazione.Eccoti accontentato.

I GRANATIERI DI SARDEGNA

Da secoli sempre sceltifra uomini alti, robusti e forti.

Forze preziose in difesa e in guerra,nei teatri più diversi

di battaglia sulla terra.Grintosi e generosi a un tempo,

decisi e veloci nell'agire,pronti a capire ed obbedire.

Dopo secoli si diradano i conflitti,che ci han visto protagonisti da vicino.

Siam nati guerrierima auspichiamo la pace nel mondo.

Vogliamo, col nostro vigore,nelle necessità servire le genti

d'Italia con patriottismo ed onore.

Piero Natale

AAVVISO VVISO AI LETTAI LETTORIORI

Continuano a pervenire segnalazioni di nostri abbonati ai quali non è stata recapitata dal servizio postale

la copia della rivista.Impotenti nei confronti del disguido, comunque ci scusiamo e invitiamo i nostri abbonati, in caso di mancata consegna,

a rivolgersi direttamente alla Presidenza Nazionale che provvederà ad effettuare

l'invio di una seconda copia.

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offerte ppervenuteooffffeerrttee ppeerrvveennuuttee

o f f e r t e

pervenute

o f f e r t e

OFFERTE PERVENUTE ALLA DATA DEL 30 SETTEMBRE 2011PER IL POTENZIAMENTO DEL GIORNALE:

Euro 25,00 Gen. TANTILLO Massimo (offerta versata il 22/02/2011)" 10,00 SezIone di FIRENZE (in memoria dei Gra. Baccini e Bertini)" 20,00 Sezione di RHO" 15,00 Gra. FIORI Antonio

" 58,00 Gra. PELLEGRINI Roberto" 40,00 Gra. GARGANO Giuseppe" 70,00 Gra. OTTAVIANI Roberto" 20,00 Gra. FOCARELLI BARONE Benito" 30,00 Famiglia RUZZANTE" 50,00 Gen. COLETTA Aldo" 50,00 Gra. MONTEFUSCO Gino (in memoria del Gra. Capanna Giuseppe)" 10,00 Gra. BORGHESE Aldo" 30,00 Gra SCALZI Mario" 40,00 Gra. CHIEPOLO Benito" 20,00 Gra. ZANARDO Cesare" 20,00 Gra. FOCARELLI BARONE Benito" 30,00 Famiglia RUZZANTE" 50,00 Gen. COLETTA Aldo

PER IL FONDO DI SOLIDARIETÀ «STENIO CONTIGLIOZZI»:

Euro 30,00 Gra. LEPORE e Sig.ra BALI (bonifici del terzo trimestre 2011)" 20,00 Gra. DE JULIIS Luciano" 15,00 Sezione di VIGNOLA" 250,00 Sezione di CALCINATE

CONTRIBUTO PER L'A.N.G.S.:

Euro 600,00 Gra. ZUCCHI Valerio (in memoria del 1° M.llo Valente Pietro)" 15,00 Sezione di VIGNOLA

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Il 15 giugno 2011, nella caserma «Gandin» diPietralata, si è svolta la cerimonia di pas-saggio di consegne per il comando del I Bat-taglione «Assietta».Il Ten. Col. Aniello Santonicola, dopo più diun anno di comando, ha ceduto la guida delbattaglione al Ten. Col. Davide D’Intino, pro-veniente dal Comando Operativo di verticeInterforze (COI) di Roma.La cerimonia si è svolta alla presenza del C.tedel Reggimento, Col. Carlo Emiliani e di unqualificato pubblico fra cui si riconoscevano irappresentanti dell’Associazione nazionaleGranatieri di Sardegna.Al nuovo comandante vadano le più vive feli-citazioni e i sinceri voti augurali per un pe-riodo pieno di successi per lui e la prestigiosaUnità.A Santonicola, un ringraziamento perquanto ha fatto con dedizione e impegnoanche nel periodo in cui ha svolto il non fa-cile incarico di responsabile del Distacca-mento di ben otto compagnie fra la sede diRoma e quella di Spoleto, mentre il comandodi reggimento era impegnato in Kosovo e unsincero augurio di ogni possibile soddisfa-zione.

CAMBIO DEL COMANDANTE DI BATTAGLIONE

In alto: i due comandanti; (da sinistra) Ten. Col. D’Intino e Ten.Col. Santonicola.

In basso: i Granatieri partecipano al passaggio del comando del bat-taglione .

AL CORPUS DOMINI CON IL PAPALo scorso 24 giugno il Papa ha celebrato la so-lennità del Corpus Domini nella Basilica diSan Giovanni in Laterano, cui ha fatto seguitola processione del Santissimo Sacramento perle vie di Roma, che è terminata sul sagratodella Basilica di Santa Maria Maggiore con labenedizione. Il nostro Cappellano militare, Padre Pier LucaBancale, ha rivolto un invito a tutti i militariche segue spiritualmente e con cui gioiosa-mente condivide molti momenti.Alcuni Granatieri del 1° Reggimento hannoprontamente dato la loro disponibilità perpartecipare devotamente e sinceramente aquesta celebrazione, importante dal punto divista liturgico ed interessante come pio eser-cizio. Nel caldo pomeriggio del 24 giugno, in-

Il Cappellano Militare della Brigata Meccanizzata Granatieri diSardegna con i ragazzi del 1° Reggimento.

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fatti, una delegazione del 1° Granatieri, as-sieme al Serg. magg. Longobardi, si è direttaverso la Basilica di San Giovanni in Laterano,assistendo alla bellissima celebrazione Euca-ristica che il Papa ha tenuto.Terminata la S. Messa anche i militari si sonoaggregati al fiume di persone che ha seguitoil Santo Padre per le vie di Roma, in adora-zione del SS. Sacramento. E’ stata un’espe-rienza unica ed emozionante. Mentre PadrePier Luca spiegava e dialogava con i suoiGranatieri circa l’importanza della giornata,è stato indescrivibile poter seguire ed esserepresenti a quell’adorazione Eucaristica itine-rante, essere presenti assieme a Gesù vivonella Sacra Ostia. Insieme alle Missionariedella Carità di Madre Teresa di Calcutta, aiCarmelitani scalzi, ai Frati Francescani, ai re-

ligiosi e alle religiose di ogni ordine e di ogninazionalità, i militari con gli Alamari si sonosentiti parte integrante di quella comunitàcattolica che punta ad un mondo migliore, se-guendo l’esempio di Cristo, vero ed unicoMaestro, che i Granatieri sanno portare fedel-mente nel cuore e sanno dimostrarsi cristianinelle opere e nelle azioni quotidiane, neiteatri operativi esteri, nelle delicate missioniin Patria, durante le calamità nazionali ed inogni evenienza. La serata è poi terminata conun bel gelato e con il rientro in caserma, si-curi di aver dato, anche in questa occasione,un’impronta indelebile della vicinanza delPrimo Granatieri alla vita religiosa romana ecattolica.

C.le Riccardo Davide Grimaldi

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1ª EDIZIONE TORNEO CALCIO A SETTE DELLE FORZE ARMATE

E DELLE FORZE DELL’ORDINELa squadra del 1° Rgt. Granatieri di Sardegna si èaggiudica la finale della 1ª edizione del Torneo di«calcio a sette» riservato alle Forze Armate e alleForze dell’Ordine. Il Torneo era dedicato alla cele-brazione del 150° anniversario dell’Unità d’Italia.Ieri sera, giovedì 7 luglio 2011, la squadra «Primo-reggimento», capitanata dal M.C. Speranza, ha bat-tuto in finale la squadra «Celio» per 3 a 0, aggiudi-candosi così la vittoria del torneo con 8 vittoriesugli incontri disputati, siglando ben 37 reti e su-bendone solo 13, miglior difesa del torneo. A fare il tifo, erano presenti numerosi colleghinonché amici dei giocatori che rappresentavanosimbolicamente così tutti coloro i quali erano statiimpossibilitati da circostanze esterne a presenziare

la partita.La squadra del Primo Granatieri si è aggiudicataanche il trofeo «DISCIPLINA», come squadra piùcorretta delle dodici partecipanti, motivo ulterioredi orgoglio per il reggimento.La squadra del 1° Reggimento Granatieri era com-posta dal seguente personale: M.C. MicheleSperanza, C.M.C. Antonio De Girolamo, C.M.C.Giuseppe Mercogliano, C.M.C. Luca Fratipietro, 1°Cm Vicenzo Di Marino, 1° Cm Salvatore Balbestri,Cm Gaetano Valentino, Cm Tommaso Ledonne,C.le Biondo Caiazza, C.le Andrea Frassanito, C.leRomeo Raponi, C.le Benedetto Liguori, C.leGiuseppe Grande.

Ten. Davide Li Pira

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Lunedì 26 settembre 2011, è stata marcataun’altra giornata importante nella storia del reg-gimento infatti in una assolato giorno, reso ulte-riormente gradevole dalla folta cornice di amici,colleghi ed ospiti intervenuti, si è svolta l’austeracerimonia di passaggio delle consegne tra il co-lonnello Carlo Emiliani ed il colonnello MassimoSiragusa. I molti ospiti, sistemati nella tribuna d’onore,hanno potuto ascoltare, dalle parole del coman-dante cedente come la giornata fosse dedicataagli ultimi militari italiani caduti in Afghanistan:al tenente Riccardo Bucci, al caporal maggiorescelto Mario Frasca e al caporal maggioreMassimo Di Legge. Il colonnello Emiliani haanche ricordato i colleghi granatieri che nel corsodei suoi due anni di comando hanno lasciato ilreggimento per raggiungere la casa del padre:Pietro Valente, Giuseppe Ferrera e Simone DiCola tutti venuti a mancare agli affetti delle lorofamiglie e dei colleghi granatieri: «siete stati deinostri e lo sarete per sempre sappiamo che ciguardate orgogliosi dall’alto dei cieli».La cerimonia, presieduta dal comandante dellabrigata, generale Massimo Scala, è stata partico-larmente onorata per la presenza dell’Onorevolegenerale Antonino Torre, in rappresentanza delSindaco di Roma Capitale Alemanno, del gene-rale Buscemi, presidente della nostra Associa-zione granatieri, di Sua Eccellenza MonsignorFranco Croci, Vescovo titolare di Potenza Picenae Presidente del Comitato Scientifico dell’Acca-demia Bonifaciana nonché del dottor Sante DeAngelis Presidente dell’Accademia Bonifacianadi Anagni e non ultimi i precedenti comandantidi reggimento, tutti hanno dato ulteriore lustroall’austera cerimonia. Da notare che negli spaltidella tribuna c’erano diversi colleghi di corso delcomandante uscente, nonché molti ufficiali conparticolari «specializzazioni» che hanno presoparte con il reggimento alle diverse attività ope-rative svolte nel corso dei due anni.Nel corso della cerimonia è stato concesso ilpremio Bonifacio VIII al 1° reggimento «Grana-tieri di Sardegna». Il prestigioso premio è statoconcesso in riconoscimento di quanto svolto dalreggimento in terra balcanica e per la ferma econsolidata professionalità da sempre espressadai granatieri del reggimento nel corso della plu-risecolare storia. Hanno consegnato il premio il

Cavaliere Sante De Angelis, già Granatiere del 3°reggimento Guardie, e Sua Eccellenza Monsi-gnor Franco Croci.Il presidente dell’Accademia ha visto operare igranatieri del primo fuori area, infatti egli ha vi-sitato il reggimento nel mese di maggio quandoancora era schierato in Kosovo, quale unità costi-tuente l’ossatura principale del contingente ita-liano.Il comandante Emiliani nel suo discorso ha rin-graziato l’Accademia Bonifaciana per aver sa-puto riconoscere nel primo reggimento grana-tieri l’unità degna di un premio tanto ambito as-sicurando che i granatieri, nell’andare orgogliosi

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L’allocuzione del Colonnello Emiliani comandante cedente.

LA BANDIERA DI GUERRADEL 1° REGGIMENTO PASSA DI MANO

Il Colonnello Massimo Siragusa il nuovo comandante.

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del premio, sapranno ripagare pienamente la fi-ducia accordata, così come è da 352 anni nel solcodel profondo rispetto per i valori dello stato, del-l’umanità e dei popoli.Nel suo discorso il comandante uscente ha volutoincentrare l’attenzione sul valore umano e profes-sionale, immutato negli anni, dei granatieri diogni ordine e grado appartenenti al reggimento«la vera linfa vitale del reggimento che rimanesalda a difesa delle sorti della specialità - BraviGranatieri del primo!». Un ringraziamento è stato rivolto anche al pre-zioso contributo fornito dai cinque comandanti dibattaglione che si sono alternati alla guidadell’Assietta e del Cengio: Cosimo Prencipe,Aniello Santonicola, Angelo Del Lungo, DavideD’Intino e Liberato Amadio. Il reggimento, comenoto, è costituito su due battaglioni uno a Romanella Gandin, l’Assietta e l’altro, il Cengio, nellaGaribaldi di Spoleto. Infatti, il colonnello Emiliani ha ricordato che ilprimo è uno dei pochissimi reggimenti dell’eser-cito composto da due battaglioni su due sedi dif-ferenti, è numericamente importante per la bri-gata, è l’unico e solo reggimento granatieri cheriesce a moltiplicare le forze, gli effetti e l’efficaciaessendo presente in maniera quasi contempo-ranea in tutte le missioni in patria ed all’estero eche è profondamente orgoglioso di poter anche

rappresentare la Forza Armata, in qualità di reg-gimento più anziano dell’esercito, nelle più altesedi istituzionali nello svolgimento dei servizi dialta rappresentanza.Nelle parole di commiato del colonnello Emilianiè stata ricordata anche l’importante azione svoltadai diversi cappellani militari che hanno operato

con il reggimento, nella caserma Gandin con donPierluca, nella Garibaldi con don Edoardo ed inKosovo con don Sergio: «un grazie per il sostegnoed il conforto portato con la parola di nostroSignore che ci ha guidato e protetto in ogniluogo».«La bandiera del primo, consegnata al capitanoPagliaroli, sventola nel cielo afghano alla testadella compagnia Dardo» così è stata rimarcata lapresenza della 2ª compagnia granatieri nella mis-sione ISAF. È la prima volta che una unità orga-nica del primo prende parte attiva all’operazione. La cerimonia ha avuto il suo naturale culmine almomento del passaggio della Bandiera di guerradal comandante uscente al colonnello Siragusache dopo tale atto ha preso subito le redini delreggimento e con voce ferma ed austera ha chiusola cerimonia rendendo gli onori finali al generaleMassimo Scala.Il colonnello Massimo Siragusa, ufficiale dei gra-natieri «puro» conosce bene la realtà del reggi-mento essendoci nato e cresciuto professional-mente ed umanamente parlando e ci ha fatto ri-torno, carico della giusta determinazione, percontinuare a scrivere epiche pagine di storia per ilreggimento granatieri. E come ha detto il colon-nello Carlo Emiliani auguriamo ogni bene al co-lonnello Massimo Siragusa ed ai granatieri delprimo e che Dio li protegga tutti. Buona fortuna108° comandante, buona fortuna granatieri.

Numberone

La consegna del premio Bonifacio VIII al Col. Emiliani.

In tribuna d’onore, Monsignor Franco Croci, il Gen. Massimo Scala,il Gen Torre, il Gen. Buscemi.

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DALLA SEZIONE DI COMO

Con grande solennità e un’ottimaorganizzazione domenica 9 mag-gio la Sezione degli Autieri d’Ita-lia di Seregno, ha celebrato il 40°anniversario della propria fonda-zione. Alla cerimonia, che si è svolta da-vanti al monumento di via Mon-tello, erano presenti il SindacoGiacinto Mariani, e numerose au-torità amministrative e militari lo-cali.La Sezione ANGS di Monza eBrianza ha partecipato alla mani-festazione sfilando con la propriaColonnella in testa alla parata cheha aperto la celebrazione.

GRANATIERI ALLA FESTA DEGLI AUTIERI DI SEREGNO

17 Aprile 2011. In questa bella do-menica di primavera i granatieridi Como e di Sondrio con i grana-tieri della Sezione gemella diLegnano, si sono ritrovati nel ca-poluogo lariano per l’annualeadunata.Le cerimonie di questo bel fine set-timana erano iniziate sabato 16aprile con la deposizione di unacomposizione floreale al Cimiterodi Como, sulla tomba del S. Ten.Giuseppe Sinigaglia e a Menaggiosulla tomba del Capitano FeliceBaratelli, storico Presidente dellaSezione.Domenica mattina il nuovoCappellano della Sezione diComo, don Renato Pini, ha offi-ciato la Santa Messa alla presenzadei soci e dei loro famigliari, delVicepresidente regionale Mezzen-zana e del Presidente onorariodella sezione di Como, Gen.Nicola Canarile, appositamentegiunto da Roma.La cerimonia religiosa è stata im-preziosita dai canti del coro "LausDecora" diretto dal granatiereBerti al quale sono andati sincericomplimenti per la preziosa eleva-

zione spirituale offerta.Dopo la celebrazione, sul piazzaledi Villa Geno, di fronte al lago, èstata deposta una corona d’alloroai piedi della stele che ricorda il S.Ten. Giuseppe Sinigaglia, meda-glia d’argento al V.M., Campioneitaliano, europeo e mondiale di ca-nottaggio, caduto in battaglia du-rante la Grande Guerra al quale èintitolata la sezione comasca del-l’ANGS.Tutti i partecipanti al raduno si

sono poi ritrovati al ristorantedove, dopo un piacevole pranzo,sono state tenute le allocuzionedegli amici convenuti, le relazionimorali ed economiche da parte delPresidente Baratelli e del segre-tario sig. Marsili. L’omaggio di fiori alle signore in-tervenute, da parte del nostroPresidente, hanno chiuso questabella giornata granatieresca.

Luraghi Luciano

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In una splendida giornata di sole,domenica 22 maggio 2011, tuttala città con grande entusiasmo haaccolto e festeggiato i Granatieriprovenienti dalle sezioni delVeneto, spronati e guidati dagliinfaticabili Presidente e Vice Pre-sidente regionali, Lino Marian eRoberto Pellegrini, quest’ultimoche ha assistito l’organizzatorecoordinando le varie fasi dellacomplessa manifestazione.L’iniziativa, fortemente volutadal Presidente della Sezione diLendinara, Gianni Valentini, so-stenuta e patrocinata dal Sin-daco, Alessandro Ferlin che, fral’altro, promuove ogni anno unarievocazione storica dell’incontrodi Garibaldi che a Lendinara, nel1863, vide come protagonistiAlberto Mario, un giornalista checon i garibaldini combatterà nel1867 a Monterotondo e Mentana,e sua moglie, la giornalista in-glese Jesse White. In tale contesto, nell’ambito deifesteggiamenti per il 150° anni-versario dell’Unità d’Italia, sem-brò giusto chiedere al Sindaco diricordare anche le gesta dei Gra-natieri che nell’anno glorioso siguadagnarono le medaglie d’oroe d’argento al 1° e al 2° reggi-mento a Mola di Gaeta e nella

conquista di tre regioni. IlSindaco Ferlin ha aderito di buongrado alla richiesta ed è statoquindi organizzato il Raduno re-gionale.La giornata è iniziata con la de-posizione di una corona d’alloroe con l’alza bandiera al monu-mento ai Caduti. Si formava ilcorteo aperto dal Corpo bandi-stico cittadino che suonava «Lamarcia dei pifferi» ed altre mu-siche granatieresche. Seguivano, quindi, due Grana-tieri in uniforme del 1848. Giuntial monumento, in onore di Al-berto Mario, vi veniva depostaun’altra corona e venivano effet-tuate le allocuzioni del Presi-

dente della provincia e del Sin-daco e un cenno storico delPresidente Valentini.Subito dopo, il rito religioso conla Santa Messa presso il santuariodella Beata Vergine delPilastrello, celebrata da donCristoforo Zielinski, Vice presi-dente della pontificia commis-sione per i beni culturali dellaChiesa e di archeologia sacra va-ticana.L’officiante durante l’Omelia haricordato sotto l’aspetto militaree religioso il nostro generale fra’Gianfranco Maria Chiti. Il rito re-ligioso aveva termine con la let-tura della «Preghiera del Grana-tiere».Alla manifestazione hanno pre-senziato l’On. Emanuela Mune-rato, della Lega Nord, il Presi-dente della provincia di Rovigo,dott.ssa Tiziana Michela Virgili,il Presidente ANGS del FriuliRenzo Ros e Andrea Guizzardi inrappresentanza del C.R. Emilia eRomagna.Il Presidente Valentini ringrazia,a nostro mezzo, il suo Vice, Giu-seppe Trambovoli, i soci dellaSezione e il Presidente provin-ciale di Verona, Giuseppe Tof-fanin.

RADUNO REGIONALE DEL VENETO

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Il 2 giugno scorso, in occasionedella celebrazione della festadella Repubblica, la SezioneGranatieri di Rho ha ottenuto unriconoscimento dall’amministra-zione comunale. «Per aver mantenuto vivi i senti-menti di fraternità e solidarietà eaver contribuito negli anni allamemoria della nostra storia», cosìrecita la motivazione dell’Onori-ficenza Civica, a firma del Sin-daco Pietro Romano, consegnataalla Sezione ANGS che, fral’altro, quest’anno festeggia il 41°anno dalla fondazione.

In data 8 giugno 2011, grazie alladisponibilità della dott.ssa PaolaBriante, direttore coordinatorepresso l’Archivio di Stato diTorino, i tenenti Simone Taran-tino, Giuseppe Napoli e GiovanniSenese, neo assegnati al 1° Rgt.Granatieri di Sardegna, accompa-gnati dai granatieri piemontesiCostamagna e Ferro, hanno po-tuto vedere l’originale dell’attocon cui il Duca Carlo Emanuele IIil 18 aprile 1659 costituiva il Reg-gimento delle Guardie. Nell’occasione la dott.ssa Brianteha accompagnato i granatieri auna purtroppo veloce visita a«una storia lunga 80 chilometri»(di documenti) dell’Archivio diStato di Torino nel corso della

quale è stato possibile visionareanche una pergamena di contabi-lità di Stato del 1400 e una serie diruolini del Reggimento delleGuardie tra cui quello del luglio1747 con «al soldo» i granatieri

Gio Batta Ellena (La Chiusa) e GioDomo Adamo (Adam) arteficidella morte del Generale di BellIsle al colle dell’Assietta.

Valter Costamagna

GIOVANI UFFICIALI IN VISITA A TORINO

RICONOSCIMENTO ALLA SEZIONE DI RHO

RICORDATO UN GARIBALDINO GRANATIEREIn occasione dei 150 anni del-l’Unità d’Italia e fra le varie ma-nifestazioni che si sono avute, adAltavilla Vicentina é tornata allamemoria la storia di PietroFreschi, figura del Risorgimentovicentino, Garibaldino e Grana-tiere.D’altro canto è stato appurato

che nei mille di Garibaldi eranopresenti ben centosessanta ve-neti. Ebbene: Freschi era uno diquesti. (v/d Storia)Il giorno 11 giugno, nel Parco diVilla Malmarana Morosini, inapertura della rassegna culturale«Altavilla Estate 2011» si è svoltala cerimonia di ricordo del pa-

triota vicentino. La serata, pre-sentata dal Sindaco, dott. Clau-dio Catagini, ha visto la presenzadi una rappresentanza dei Gra-natieri in servizio inviati daRoma, dei Granatieri in congedodella Sezione di Vicenza e dei di-scendenti del Freschi.Nel corso della cerimonia, questi

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ultimi hanno donato la copia del ri-tratto ad olio dell’eroe ripreso dauna tavola di Achille Beltrame.Altre copie del ritratto sono statedonate al 1° Reggimento Granatierie al Museo dei Granatieri.La Sezione ANGS di Vicenza,oltre al sindaco Catagini, rin-grazia, a vario titolo: gli eredi del

Freschi; il signor GiampieroReniero, l’assessore Carlo DallaPozza, il colonnello Emiliani, iltenente colonnello Santonicola, ilmaggiore Galimi e il granatiereGiancarlo Busin della Zona sacradel Cengio.

Alessandro Lancellotti

A destra: cerimonia commemorativa consindaco, granatieri in armi e granatieri dellaSezione di Vicenza.

In basso: consegna della copia del ritratto al1° Reggimento Granatieri.

IN RICORDO DI UGO BIGNAMI

La Sezione di Bassano delGrappa ha voluto quest’annoriprendere un’antica tradi-zione che si era persa neltempo. Dopo la cerimonia a MonteCengio del 12 giugno, ungruppo di granatieri, guidatodal Presidente della Sezione,si è portato al cippo di quota1152 a Cesuna, per rendereonore, con una corona d’al-

loro, alla M.O.V.M. colonnellodei granatieri Ugo Bignami.«Comandante di un Batta-glione su una posizione di vi-tale importanza, con singolareperizia e con scarsissimi mez-zi seppe improvvisare un’e-roica difesa».Nella foto a destra, assieme alPresidente Luciano Bortolaso,il gra. Battista Pertile e il gra.Adriano Ritossa di Trieste.

FESTEGGIATO A VERCELLI IL 150° DELL’UNITÀ D’ITALIADurante quest’anno, dal Nordal Sud senza distinzioni geo-grafiche, il popolo italiano havoluto confermare il proprioattaccamento alla Patria orga-nizzando cerimonie di variogenere per festeggiare il 150°dell’Unità d’Italia .Anche Vercelli non ha volutoessere da meno organizzandouna grande manifestazione

che ha raggruppato tutte leAssociazioni d’Arma e Civilidella città.Già nei primi mesi dell’annoin corso si sono così incontratitutti i presidenti delle varie as-sociazioni per dare vita aquesti festeggiamenti.Dopo tante riunioni si è final-mente giunti alla fase attua-tiva di questa importante ceri-

monia, fissata per il giorno 18giugno c.a..Si era stabilito di dividere la

cerimonia in tre distinte fasi.Una doveva riguardare laparte dell’alzabandiera, poiuna grande sfilata per le viecittadine, toccando le quattropiazze intitolate ai principaliartefici dell’unità della nostraPatria: il Re Vittorio Ema-

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nuele II, Garibaldi, Mazzini eCavour, rendendo loro glionori e depositando ai piedidei monumenti a loro intitolatile corone di alloro. L’ultimafase prevedeva la messa inPiazza Cavour seguita da unbellissimo concerto tenutodalle tre fanfare presenti: laFanfara dei Bersaglieri di A-scoli Piceno, La Fanfara degliAlpini di Foresto e la Fanfaradell’Aeronautica Militare diIvrea .Alla manifestazione è statodato il nome di «Uniti perl’Italia»; per l’occasione è statapresentata una Bandiera Ita-liana simbolo dell’unione ditutte le Associazioni vercellesiche verrà poi custodita in unasede specifica in modo da es-sere usata in futuro per tutte lesuccessive manifestazioni .Coordinati dal Presidentedell’UNUCI, Gen. B. VincenzoRusso, dal Presidente di Se-zione dell’ANA Piero Medri edal Presidente Provinciale deiBersaglieri Paolo Porreca cisiamo presentati carichi di en-tusiasmo per l’inizio della ce-rimonia in Piazza Mazzini.Per i Granatieri erano pre-senti, oltre a quelli della localeSezione con a capo il Presi-dente Pavia, le rappresentanzecon Colonnella delle Sezionidi Biella, Varallo, Grignasco,Verbano e del gruppo di Pa-lestro. A dare maggior lustro ai Bi-anchi Alamari era presenteanche la Colonnella regionaleaccompagnata dal sempre pre-sente Presidente Ferro Cav.Pier Andrea.La cerimonia è iniziata alle ore15,30 in Piazza Mazzini conl’alzabandiera (bandiera bene-detta in questa circostanza dalCappellano Militare dellaCaserma «Scalise» di Vercelli,don Umberto Borello) alla

quale ha fatto seguito unprimo inquadramento per iltrasferimento in parata nellapiazza dove è stata depostauna prima corona di alloro sulmonumento a Giuseppe Gari-baldi.Si è dato poi inizio alla sfilatavera e propria con sosta, per ladeposizione di una secondacorona, al monumento al pri-mo Re d’Italia Vittorio Ema-nuele II. Successivamente cisiamo recati al monumento alPrimo Ministro, Camillo BensoConte di Cavour, nell’omo-nima piazza con deposizionedi una terza corona. In questa bellissima piazzavercellese è stata quindi cele-brata una messa al campo offi-ciata dal Cappellano Militaredon Umberto, al termine dellaquale si è svolta una magnificaesibizione delle Fanfare pre-senti che hanno eseguito perl’occasione un vasto repertoriodella tradizione militare .Siamo tornati quindi in PiazzaMazzini per l’ammainaban-diera e il «rompete le righe»cui ha fatto seguito, nella vi-cina palestra «Mazzini», lacena d’Arma per terminare in

fratellanza questa nostra im-portante cerimonia, auguran-doci un arrivederci per orga-nizzare altre manifestazionialle quali potranno parteci-pare tutte le Associazioni«Unite per L’Italia» .Anche in questa occasione, co-me sempre, i Granatieri hannodimostrato di essere impecca-bili sfilando con passo mar-ziale e guadagnandosi l’elogiodegli organizzatori, prodighidi complimenti nei nostri con-fronti. Ma non poteva esserealtrimenti, visto che la nostratradizione non ci permette difare brutte figure . Un’ultima nota: tutta la sfilata(e solo questa) si è svolta sottouna continua, incessante e tor-renziale pioggia, ma la mag-gior parte ha tenuto duro, spe-cialmente i Granatieri chesenza battere ciglio hannocontinuato a sfilare imperter-riti «Massicci sotto l’acqua»(questo è il gradito elogio fat-toci dal nostro Presidente re-gionale Ferro che, detto perinciso, l’acqua se l’è presa tut-ta anche lui).

Fulvio Bertoglio

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II 14 giugno 2011, nella Cap-pella della caserma «AntonioCavalieri» di San Giorgio aCremano, sede del 2° Comandodelle Forze Operative di Difesae del Comando della Divisione«Acqui», c’è stata una celebra-zione Eucaristica presiedutadal Cappellano militare, donAntonio Marchisano, in suf-fragio di Padre Gianfranco Ma-ria Chiti.Alla celebrazione religiosa, vo-luta dal Cappellano militare edal maggiore Beniamino Ca-scone, erano presenti il Capo distato maggiore del 2° FOD, ge-nerale di brigata Luigi Venacciae il DCOS SPT del ComandoDivisione «Acqui», Col. Alfon-so Manfredi, con altri ufficiali esottufficiali e un gruppo di gra-natieri in congedo delle sezionidi Napoli e Pompei con laColonnella.Commovente e toccante sono

state le parole di don AntonioMarchisano nel tracciare nell’o-melia la figura di Fra’ Gian-franco Chiti, perché a molti trai presenti, in particolare tra isottufficiali, sono tornati i ri-cordi della scuola sottufficialidi Viterbo, quando il Colon-

nello Chiti era Comandante.Il Cappellano militare alla fineha espresso il desiderio, rivol-gendosi anche ai granatieri incongedo, di celebrare ognianno a novembre con data dastabilire una SS. Messa in suf-fragio di Padre Chiti.

CELEBRAZIONE EUCARISTICA IN SUFFRAGIO DI FRA’ GIANFRANCO MARIA CHITI

CERIMONIA A SOLFERINO Lo scorso 24 giugno è stato ce-lebrato a Solferino in provinciadi Mantova il 152° anniversariodella storica e cruenta battagliache il 24 giugno 1859 si svolsetra le truppe franco-piemontesi

e quelle austriache dell’impera-tore Francesco Giuseppe d’As-burgo. Nell’anno delle celebra-zioni per il 150° dell’Unità d’I-talia la ricorrenza ha avuto unsignificato ancor più impor-

tante perché la battaglia fu unatappa decisiva nella costitu-zione dello Stato nazionale.Le celebrazioni sono cominciateverso le ore 10 in piazza Torellidove, oltre alle rappresentanzedelle associazioni d’arma con igonfaloni, le tre Colonnelle deiGranatieri mantovani e quelladi Modena, presenti in maggiornumero tra le diverse armi,hanno attirato l’attenzione ditutti i partecipanti; erano pre-senti moltissime autorità tra cuiil Prefetto Ruffo, tredici Sindaciin rappresentanza dei comuniche hanno fatto la storia risorgi-mentale d’Italia, il Presidentedella provincia di Mantova dr.Pastacci che è venuto a salutarei granatieri convenuti alla cele-

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brazione, il Console franceseMeyer e il Delegato per l’ltaliadell’associazione culturale «So-uvenir francais» dr. Baratto cheha consegnato una medaglia diriconoscimento al sindaco diSolferino dr. Bignotti.Dopo una breve introduzionedel programma celebrativo, laBanda ha suonato gli innid’Italia, d’Austria, della Fran-cia, dell’Europa e quello dellaCroce Rossa, accompagnandol’alzabandiera. Al termine, il corteo precedutodalla bandiera italiana si è di-retto alla Cappella Ossariodove è stata celebrata la SantaMessa in suffragio dei cadutidella battaglia. I discorsi delleautorità e la deposizione dellecorone poi, hanno chiuso le ce-lebrazioni.La mattinata dei Granatieri diSardegna mantovani era comin-ciata verso le 8 con la deposi-

zione di due Corone d’alloropreparate con cura ed amoregranatieresco dal GranatiereBonini e depositate presso imonumenti al Granatiere a SanMartino della Battaglia e quellodi Madonna della Scoperta, en-trambi luoghi teatro di storicheed epiche battaglie dove i nostriantenati granatieri hanno com-battuto e contribuito con le loro

vittorie e con il sacrificio dimolte vite umane al raggiungi-mento del nobile ideale del-l’Unità d’Italia.L’anno venturo le celebrazionidi Solferino saranno ancora piùimportanti per i Granatieri diSardegna mantovani, in quantoa loro spetterà l’onore di por-tare la corona d’alloro allaCappella dell’Ossario.

RACCOLTA DI AIUTI PER L’AFGHANISTANIl 151° Reggimento fanteriaSassari in collaborazione conl’Associazione Nazionale Grana-tieri di Sardegna e le Associazionid’Arma, in occasione della pros-sima missione di pace nell’area diBala Morghab, in Afghanistan asettembre, organizzano una rac-colta di materiali utili da distri-

buire alle popolazioni afgane.In particolare si richiede mate-riale scolastico, giocattoli, abbi-gliamento, calzature, coperte, len-zuola, federe e prodotti per l’i-giene personale di adulti e bam-bini.«Al rientro della missione saràfornita la documentazione sul-

l’impiego e sull’uso di quanto do-nato», spiega il Presidente regio-nale dei Granatieri di Sardegna,Rodolfo Mori Ubaldini.Per informazioni 340.4720315,070/60342620.

Unione Sarda del 19 luglio 2011

CAMBIO DEL COMANDANTE A SULMONA

Il 28 luglio scorso, a Sulmona, si èavuto il cambio del Comandantedel 57° Btg. Fanteria «Abruzzi».Il Ten. Col. Giuseppe Margoni, a de-stra nella foto, è subentrato al Ten.Col. Fabrizio Angelucci, a sinistra.Alla cerimonia era presente anchela Sezione ANGS di Sulmona.

Il penultimo a sinistra è il Presidente dellaSezione, Gra. Serg. Orazio D’Angelo,mentre il caporale all’estrema destra,Marcello La Civita, è il Segretario dellastessa nonché del Centro RegionaleAbruzzo dell’ANGS

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«Ai Granatieri di terra e dimare»: con queste parole il Capi-tano di Fregata Fabio Fares haalzato il calice per brindare congli ospiti per il compimento delsuo periodo di comando dellanave «Granatiere» e augurarebuon lavoro al subentrante C.F.Vincenzo Labile.La nave Granatiere: una fregatarealizzata nel 1990 dalla «Fin-cantieri» e destinata alla flottadell’Iraq. La marina irachena, in-fatti, dopo aver visto in serviziole 4 navi italiane della classe(Lupo, Sagittario, Perseo edOrsa), ne prenotò altre quattroper sè. Nacquero la Granatiere,la Artigliere, la Aviere e laBersagliere. Queste navi eranopronte per la consegna (con lescritte in arabo sui fianchi)quando scoppiò la guerra delGolfo. Rimasero perciò fermeper 4 anni e quindi entrarononella flotta della Marina Italiana.Nella base navale di Taranto,dove la Granatiere é ormeggiataanche in vista di lavori di manu-tenzione ad uno dei motori, loscorso 8 agosto si è svolta la ce-rimonia del cambio del coman-dante.Erano presenti diversi associatidelle sezioni ANGS di Puglia co-

ordinati dal pres. reg. GiuseppeCaldarola. Il capitano cedentenon ha nascosto l’emozione nellasciare il comando dopo circa 2anni, orgoglioso soprattutto diaver saputo creare un clima difiducia e collaborazione tra tutti.La nave, infatti, abbatte le di-stanze tra «gradi»: si vive inspazi angusti, utili al funziona-mento della stessa, e nascequindi un cameratismo che la-scia un po` da parte le gerarchie.La Granatiere porta il suo nomescritto ai lati della prua e sullepasserelle che la collegano con laterra ferma. La scritta «A ME LEGUARDIE» a grandi caratteri si

legge al di sopra della saraci-nesca dell’hangar, l’ultima co-struzione prima dello spazio-adunate di poppa.All’interno, nei corridoi tra le ca-bine, sono in mostra diversicrest e nella cabina del coman-dante è esposta la bandiera ita-liana in una teca a vetro; la ban-diera di guerra della nave è in-vece custodita in una pregevoleteca di legno che porta intarsiatolo stemma dell’Associazione coni due leoni, la granata e il mottoaraldico. A distanza di 15 anni (era la ri-unione del Consiglio Nazionaledel ‘96) è stato possibile vedereil dono fortemente voluto dalloscomparso presidente nazionalegen. Roberto Di Nardo che desi-derava lasciare sulla nave Gra-natiere un degno ricordo del-l’Associazione, contribuendo per-sonalmente e proponendo ai pre-sidenti regionali di autotassarsiper tale realizzazione.Il giorno 8 agosto scorso, dopo lasobria cerimonia, i «Granatieridi terra» hanno potuto visitarel’intera nave. I «Granatieri dimare», in effetti marinai nellaloro divisa bianca, e senza stem-mi o scudetti, hanno messo a

I GRANATIERI SU NAVE «GRANATIERE»

attività aassociativaaattttiivviittàà aassssoocciiaattiivvaa

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BUSSOLENO (TO) - Insieme peronorare i caduti e i reduci e per ri-flettere sui tragici eventi del set-tembre ‘43, quando le divisioni«Acqui», a Cefalonia e Corfù, e«Granatieri di Sardegna» a Roma,scelsero di tenere alta la bandieradell’onore mentre tutto intorno aloro crollava. Questa in sintesi lacronaca della giornata di domenica18 settembre 2011, a Chianocco eda Bussoleno nelle località Argias-sera e Foresto. La cerimonia si è aperta con la posadi un mazzo di fiori a Chianocco, inpiazza Martiri di Cefalonia e Corfu’ed è poi proseguita alla borgataArgiassera con lo scoprimentodella targa in memoria di MicheleGiai, reduce della divisione «Ac-qui», recentemente scomparso. La manifestazione ha visto la par-tecipazione dei gonfaloni dei co-muni di Bussoleno e Chianocco,dei sindaci Anna Allasio e MauroRusso; e poi vessilli e labari del-l’Anpi, dell’ Ana, della «Acqui»con i rappresentanti CostantinoRuscigno e Mario Gelera, e laColonnella dell’Associazione Na-zionale Granatieri di Sardegna nu-cleo Val Susa. Presenti la Società fi-larmonica di Bussoleno e i figurantidel gruppo storico Granatieri ValSusa 1861 accompagnati dal presi-dente provinciale della sezioneGranatieri di Torino, Valter Costa-magna e dal capo nucleo segusino,Giancarlo Sibille. Rigoroso e documentato l’inter-vento dell’oratore, Graziano Petti-nari. Molto significativa e toccantela consegna della medaglia celebra-tiva dei «Bianchi Alamari» ai fami-

gliari di coloro che sono andatiavanti: un particolare abbraccio aiparenti dei compianti Michele Giaie del suo commilitone e amico in-separabile Pasquale Nicco. Nel pic-colo cimitero di Foresto, dove c’eun sacello alla memoria del grana-tiere Eldo Parile, è confluito ilcorteo delle autorità, delle associa-zioni d’arma, dei cittadini, con il ni-pote Renzo.

Deposizione floreale: «È il primovalsusino caduto nella difesa diRoma per la liberazione dell’Italia!»afferma l’ex partigiano MarioSolara. È inoltre stata letta la commoventetestimonianza del veterano diPorta San Paolo, granatiere Gia-como Girardi (cl.1921), impossibi-litato ad intervenire alla cerimonia.

loro agio gli ospiti nella visitaed hanno offerto loro un buffet.In quella che é stata una dellepiù calde mattine di quest’estate2011, si è vissuta una paginasplendida della vita associativa:

vedere il nome Granatierescritto sulla prua di una nave,vivere per qualche ora la vita dichi compie il servizio militare inmare, contattare quella partedella famiglia che, pur non por-

tando i bianchi alamari, mostrail cuore e l’orgoglio tipico deiGranatieri ... «di terra e dimare»

Umberto Miccoli

COMMEMORATO IL SACRIFICIO DELLA «ACQUI» E DELLA «GRANATIERI DI SARDEGNA»

Al centro della fotografia, Renzo Parile nipote del granatiere Eldo (caduto senza croce il 9 set-tembre 1943 nella difesa di Roma), con Anna Allasio sindaco di Bussoleno e ValterCostamagna presidente provinciale Angs sezione di Torino.

attività aassociativaaattttiivviittàà aassssoocciiaattiivvaa

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Anche quest’anno le AssociazioniCombattentistìche di San Michele alTagliamento, con la collaborazionedell’Amministrazione Comunale,hanno organizzato la 91° Cerimoniaper ricordare i caduti e dispersi ditutte le guerre e con l’occasionel’Unità d’Italia.Domenica 20 Marzo nella Frazione diCesarolo, dopo un sobrio rinfresco disaluto nel Piazzale del Bar del Sol, èiniziata la sfilata al seguito dellaFanfara dei Bersaglieri in congedo diS. Donà di Piave fino alla Chiesa doveè stata celebrata la Santa Messa daMonsignor don Sergio Moretto .Dopo la Santa Messa, tutti in sfilatasino al monumento ai caduti (realiz-zato 91 anni fa subito dopo la primaguerra mondiale). Ivi giunti, sono se-guiti l’alzabandiera, la deposizionedella corona di alloro e i discorsi

commemorativi. La presenza di molte bandiere asso-ciative e 8 Colonnelle dal Veneto, delvicino Friuli e di Modena conl’Alfiere Guizardi sempre presente,hanno riempito di gioia il Cav.

Giovanni Bivi i Presidenti regionalidel Veneto e del Friuli VeneziaGiulia, Marian e Ros.Dopo la cerimonia tutti i convenutihanno partecipato al rancio alla«Vecchia Fattoria» di Cesarolo.

RICORDO DEI CADUTI A SAN VITO AL TAGLIAMENTO

MORI UBALDINI HA COLPITO ANCORAIl Centro regionale della Sarde-gna non brilla certo per numerodi granatieri associati, il suoPresidente Rodolfo Mori Ubal-dini, però, si spende molto e consuccesso per affermare la pre-senza dei Granatieri attraverso lapartecipazione e l’organizza-zione di eventi di tipo storico-culturale.Pubblichiamo di seguito una let-tera di ringraziamento ricevutada Mori Ubaldini il 20 giugno2011 da Quirico Meloni, Sindaco

di Villanova Monteleone in pro-vincia di Sassari.«La Vostra presenza, in linea con le

manifestazioni organizzate dalla no-stra amministrazione comunale peril 150° anniversario dall’Unitàd’Italia, si è rivelata tra le più signi-ficative, istruttive e interessanti.La mostra, facendoci ripercorrere lastoria dell’Italia e del risorgimento ciha fatto riflettere sul sacrificio di chici ha preceduto, ha messo in lucecome i nostri antenati abbiano con-tribuito a costruire la Nostra Italia

"una e indivisibile" e ha contribuitonotevolmente a tramandare e incul-care, soprattutto tra le nuove gene-razioni (è stata alta l’affluenza deglialunni delle scuole del territorio)ideali di libertà, indipendenza, fratel-lanza e democrazia.Grati a voi per tutto questo, auspi-chiamo possiate conservare a lungotale memoria per poterla trasmetterealle future generazioni.A nome detta collettività tutta diVillanova Monteleone, Vi ringrazioe mi congratulo vivamente con Voi».

TRENTINI AL CENGIO

Alla cerimonia annuale sul Monte Cengio c’eraanche una rappresentanza di granatieri delCentro regionale Trentino-Alto Adige.La presenza era purtroppo modesta ma, se vo-gliamo, qualificata. Sul Cengio, infatti, c’era ilPresidente regionale Enzo Natale e il Vicepresi-dente e Alfiere della Sezione di Trento, EttoreMontanari, tutti a sfilare insieme alle Colon-nelle.

sfileranno ssempresfileranno ssempre ccon lle nnostre ccolonnelleBRUNOMOGLIA

Sezione di Milano

Bruno nasce il 25febbraio 1916 a Mi-lano. Da giovane sidistingue per le suedoti atletiche e la

sua passione per il calcio lo porta a giocarein serie C.Il servizio militare nel corpo dei Granatieridi Sardegna, diventa fonte di aneddoti, rac-contati rigorosamente in milanese (ilCapitano Campagna che imponeva allacompagnia «domani tutti con i baffi» oppure«quanti ventin u cipà quand fasevi la gina-stica») e durante la Seconda Guerra Mon-diale partecipa alla campagna d’Albania conil grado di Sergente. Alla fine del conflittosposa Elisa dalla quale avrà una figlia:Marica. Dopo una vita di onesto lavoroviene nominato Cavaliere della Repubblica,titolo mai ostentato ma del quale andava giu-stamente fiero. Grande la sua soddisfazionedi poter assistere, all’età di 95 anni, al matri-monio del suo unico nipote Daniele.Ci lascia il 7 aprile 2011, circondato dall’af-fetto dei suoi cari.Alla cerimonia funebre ha presenziato ungruppetto di Granatieri con la Colonnella, ilPresidente della sezione di Milano Dott. SettiCarraro ha letto la Preghiera del Granatiere.La Sezione rinnova le più sentite condo-glianze alla moglie, alla figlia e al nipote.

GIOVANNITRENTOBACCINI

Sezione di Firenze

Apparteneva allaclasse 1919; è dece-duto il 20 luglio 2011

a Calenzano.Chiamato alle armi ha partecipato, volontaria-mente, ad un corso accellerato per la nomina,a sottufficiale . Nominato sergente e destinatoai Granatieri, dopo un certo periodo di ser-vizio a Roma è stato trasferito in Sardegna nelcostituendo reparto da sbarco.Trasferito di stanza in Corsica, nei giorni suc-cessivi all’8 settembre ‘43 partecipava aicombattimenti contro le truppe tedesche.Dopo essere stato internato dai francesi, allacostituzione del rinato Esercito Italiano ve-niva assegnato ai reparti granatieri delGruppo da Combattimento «Friuli», con ilquale partecipava, con il grado di sergentemaggiore, a vari episodi bellici fra cui i com-battimenti sul Senio e la liberazione della cittàdi Bologna.Congedatosi e iscrittosi all’associazione, eraorgoglioso dei suoi Alamari che indossava adogni occasione e che, ridottisi per il prolun-gato uso ad un bavero stinto e deteriorato, nonha mai voluto sostituire con altri nuovi.I commilitoni della Sezione si stringono ad-dolorati intorno alla loro Colonnella ed ai fa-miliari.

Valerio Zucchi, nostro socio della Sezione di Roma, ci ha chiesto di pubblicare l’an-nuncio dell’Agenzia con la quale collabora. Il suo numero di cell. è: 3933792936

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NEREOTURCATO

Sezione di Spinea (VE)

Aveva 81 anni ed èvenuto a mancare il23 aprile 2011.

I commilitoni rinnovano le condoglianzealla famiglia.

GIUSEPPEBAGGIO

Sezione diCastelfranco Veneto

Era nato il 14 feb-braio del 1918 e ciha lasciato il 1°

maggio del 2011 a Onè di Fonte (TV).Veterano della 2ª Guerra mondiale, si eraiscritto alla Sezione dal 1974, anno dellafondazione.Lo stesso, assieme alla moglie recentementescomparsa, è sempre stato presente a tutte lemanifestazioni organizzate dalla Sezione.Era un abile pittore edile e ha lavorato cononestà e professionalità in molte abitazionied edifici pubblici. Da tutti viene ricordatoquale persona affidabile e sempre disponi-bile per favori e consigli.Molti Granatieri con Alamari e Colonnellahanno presenziato alla cerimonia funebrenella sua Fonte.

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sfileranno ssempre

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sfileranno ssempre ccon lle nnostre ccolonnelle

ANTONIOCARAMENTO

Sezione di Zero Branco (TV)

Nato il 28 dicembre1936, aveva militatonel 1° Reggimento

Granatieri di Sardegna. Dopo il congedo siera iscritto alla Sezione dove aveva rettocon grande impegno la carica di Consiglieree di Alfiere.È venuto a mancare, dopo una breve ma-lattia, il 27 aprile 20011. Al saluto funebrehanno partecipato molti commilitoni con leColonnelle di Zero Branco, Treviso e Paese.Il presidente Riccardo Torresan, a nome ditutti i granatieri della Sezione, rinnova aifamiliari le più sentite condoglianze.

SILVANOCALZAVARA

Sezione diSpinea (VE)

Nato il 21 luglio1933, è scomparso il4 maggio 2011.

I commilitoni esprimono le più sentite con-doglianze alla famiglia.

IN RICORDO DI «TONINO»

La compagine granatieresca lamenta un’altra perdita: il Generale Antonio Blasi. Io, personalmente, ho perso un carissimo amico oltre che collega con il quale hocondiviso anni di lavoro fianco a fianco. L’intesa fra noi è stata immediatanonché perfetta e tale è rimasta nel tempo.Ironia, calma e saggezza sono le doti che più ho ammirato in lui. Anche nei mo-menti più impegnativi sapeva mantenere il giusto equilibrio fra prudenza e pron-tezza decisionale. Ho imparato molto da lui che non ha mai lesinato consigli esostegno. La nostra vicinanza si è rafforzata anche nella vita privata che mi haconsentito di apprezzare le nobili qualità della consorte, Signora Clara, e la fre-schezza dei due bellissimi figli.Il tempo ed impegni diversi ci hanno allontanato ma solo fisicamente. Ho avutomodo di fargli visita tre anni fa preannunciando il mio arrivo con una telefonatama, prima ancora di completare la presentazione, aveva già riconosciuto la miavoce. L’incontro è stato breve ma cordialissimo: sembrava che ci fossimo vistianche il giorno prima. Questo breve ricordo per confermare che i legami nati nel

vivere assieme, con soddisfazioni e qualche piccola amarezza, rimangono saldi ed il tempo non potrà scalfirli.Potrei ricordare altresì vari aneddoti dai quali traspare il suo spirito scherzoso. Ne citerò solo uno che mi riguarda.Mia moglie era in attesa del nostro primo figlio; mancavano pochi giorni al parto quando giunsero alla mia abitazioneun vistoso mazzo di fiori ed un telegramma di felicitazioni per l’avvenuto lieto evento da parte del Comando diReggimento… Mi precipitai dall’Aiutante Maggiore in 1ª (Gianfranco Chiti) e chiesi spiegazioni: «E’ stato ilCapitano Carlo Né (simpatico collega ma piuttosto credulone) a darmi la notizia», fu la risposta. Interpellato que-st’ultimo, disse « …la notizia me l’ha data Tonino Blasi». Sentito anche lui, disse « …ho detto che è nato il figlio diFranco senza specificare tuttavia che si trattava di Torbidoni …». Morale della favola: tutti e tre (io, Né e Tonino) ,impalati sull’attenti, ci siamo presi dall’Aiutante Maggiore in 1ª di Reggimento un cicchetto da levarti il pelo! Ma nonè finita qui: al Circolo Ufficiali, nel frattempo, tutti avevano brindato alla salute del (nascituro) erede. A mie spesenaturalmente!Caro Tonino, come usiamo dire, sei andato avanti!, ma rimarrai sempre nei nostri cuori, nei cuori dei Granatieri ro-mani e di quelli di Civitavecchia che hanno saputo apprezzare le tue doti durante il periodo di comando del IV batta-glione meccanizzato. La Tua gentilezza e signorilità faranno sempre parte dei nostri ricordi più cari.Un affettuoso saluto, con stima e profondo affetto,

tuo Franco Torbidoni

ANTONIO SIMION

Sezione di Spinea (VE)

Nato nel 1923, è deceduto durante il pe-riodo delle festività natalizie del 2010.I commilitoni rinnovano le condoglianzealla famiglia.

ITALO PASINI

Abbiamo il doloroso compito di comuni-care l’avvenuto decesso del dott. ItaloPasini. (n.d.r. età 91 anni, decesso avve-nuto il 29 maggio 2011 su una panchina diVia Pontano a Padova). Con lui abbiamo condiviso, insieme aGianfranco Chiti - indossando gli Alamari- l’ultimo drammatico anno di guerra, agliordini del Capitano Francesco Christin.Romagnolo di origine, Pasini si era trasfe-rito a Padova. Costretto, infine, a moderarei propri movimenti, dalla frattura di unagamba, i nostri incontri, sempre desiderati,sono, però, cessati; l’amicizia è stata te-nuta viva, però, per telefono, grazie ancheal comune amico e granatiere Mario CoenBelinfanti.

Mario Holzer

sfileranno ssempresfileranno ssempre ccon lle nnostre ccolonnelle

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La rubrica «Sfileranno sempre con le nostre Colonnelle» è finalizzata a ricordare i soli soci dell’Associazione che hanno lasciato questo mondo per ritornare alla Casa del Padre. Si sotto-linea: I SOLI SOCI. Chi segnala il triste evento per la pubblicazione, dovrà comunicare le seguenti informazioni necessarie per la stesura del necrologio:sezione d’appartenenza; data di nascita e di morte; motivi del decesso; reparto Granatieri nel quale il defunto ha prestato servizio; eventuali campagne di guerra e decorazioni ricevute;eventuali cariche associative rivestite.È opportuno, inoltre, che venga inviata una foto originale del defunto e non, come spesso avviene, fotocopie o copie riprese da giornali. Tutti i testi, comunque, non dovranno superare le12 righe, salvo le eccezioni che si potranno avere a insindacabile giudizio della Redazione.La Redazione, infine, sarà particolarmente grata a chi, avendone la possibilità, invierà un’offerta come, del resto, è previsto dal comma 5 dell’articolo 13 del Regolamento dell’Associazione.

SANTI BERTINI

Sezione di Firenze

Nato il 22 aprile ap-parteneva alla classe

1929 ed è venuto a mancare il 18 luglio 2011a Rufina.Assegnato dal CAR di Palermo ai Granatieridi Sardegna, prestò servizio nella vecchia,cara caserma di Viale Giulio Cesare.Congedatosi, si iscrisse alla nostra sezionepartecipando sempre, nonostante problemi dideambulazione, all’attività associativa e

ENRICO BRAYDA

Il dott. Emiliano Brayda, nipote dellaMAVM tenente dei granatieri EmilianoBrayda, caduto nel 1942 sul fronte yugo-slavo, ci ha comunicato il decesso di suopadre Enrico, ten.col. della Guardia diFinanza, fratello nel nostro valoroso te-nente, avvenuto il 30 giugno 2011.

quando le sue condizioni di salute furono talida non permettergli più la mobilità, ne se-guiva telefonicamente le «ultime novità» .II suo attaccamento alla nostra Specialità eraaltissimo ed è avvalorato dalle parole chevolle fossero incise sulla sua lapide: «EXGRANATIERE DI SARDEGNA».I commilitoni della Sezione, affranti dal do-lore per la grave perdita, rinnovano le lorocondoglianze ai familiari.

MARCO RAFANELLISEZIONE DI ROMA

«Vado a raggiungere gli altri». Con questa semplice ma essenziale espressione, Marco ci hacomunicato, inaspettatamente, la imminente conclusione del suo viaggio terreno che do-veva effettivamente accadere, a pochi giorni di distanza, il 1 giugno 2011. Seppure qualche tempo prima avevamo riscontrato che qualche cosa di diverso c’era inMarco e lui stesso ci aveva fatto capire che temeva il risultato di alcuni accertamenti incorso a ragione di qualche sintomo preoccupante di recente manifestatosi, nessuno avrebbepotuto supporre un così rapido evolversi degli eventi.«Vado a raggiungere gli altri» è stato il fatale congedo di Marco dai commilitoni granatieridel XXIII Corso AUC, pronunciato con tutta la serenità di cui era capace e proprio perquesto drammaticamente efficace, ma nello steso tempo affermazione della convinta spe-ranza del suo ricongiungimento a quanti di noi lo avevano preceduto negli anni: LudovicoMonti, Valentino Marello, Raniero Barbaranelli, Manfredo Carrara Cagni, Emanuele Ferrero, Gianfranco Imperatori e, in-sieme a loro, il nostro «aggregato» Lelio Mastropierro. Una squadra importante del nostro Corso che non riusciamo a con-siderare come non più fra noi ma che, al contrario, è parte immanente nei nostri incontri, quale elemento integrante ed in-sostituibile della nostra memoria e testimonianza di un percorso straordinario che tutti ci coinvolge. Ci incontrammo per laprima volta oltre cinquanta anni fa, chi a Lecce e chi ad Ascoli, poi insieme a Cesano e successivamente tutti alla «Gandin»per il servizio di prima nomina. Il compimento della ferma non significò la fine di un rapporto tra noi: fu, al contrario, l’i-nizio di una profonda amicizia, confermata e consolidata ad ogni nostro periodico incontro, al quale Marco era spesso pre-sente ed in queste occasioni certamente non poteva passare inosservato!La sua statura, ben oltre i limiti della Specialità, tanto da essere il più alto e massiccio del Corso, non era disgiunta da un’altastatura morale e da una lealtà innata, in un contesto caratteriale di spontanea semplicità e generosità. Marco, per sua indole,era portato a privilegiare il rapporto d’amicizia diretto, piuttosto che la condivisione dell’ufficialità, ma ciò non pregiudi-cava minimamente il suo attaccamento agli alamari e l’orgoglio dell’appartenenza alla specialità. «Vado a raggiungere glialtri» è la riprova di questi suoi sentimenti e per questo il suo pensiero, nel momento del distacco, è rivolto ai commilitoniandati avanti, per proseguire con loro la straordinaria vicenda del XXIII.

Arsenio Rossoni

BORTOLOCERON

Sezione di Castelfranco Veneto

In data 15 marzo2011 ci ha lasciatodopo aver raggiunto

l’età di 100 anni. Quale Granatiere, ha par-tecipato alla campagna di Grecia durantel’ultimo conflitto mondiale. Tornato allasua Castelfranco Veneto, si è dedicato conimpegno e passione alla famiglia e alla suaattività di sarto per uomo; molti sono i ca-stellani da lui vestiti con grande stile, cheancora oggi lo ricordano. Era iscritto allaSezione dal lontano 1974, anno in cui lastessa fu costituita. I commilitoni dellaSezione hanno partecipato in massa alla ce-

rimonia funebre con Alamari e Colonnella enell’Omelia il celebrante ha ricordato le dotidi fervente religioso del nostro Granatiere.

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IL CONTE NICOLÒ GIACCHI

Nato a Novara nel febbraio del 1887, da una famiglia d’anticanobiltà, abbracciò la carriera delle armi percorrendo i varigradi della gerarchia militare nei ranghi del 1° e del 2° reggi-mento Granatieri di Sardegna. Ufficiale di grande valore, par-tecipò alle campagne coloniali e alla Prima Guerra mondialemeritandosi una Medaglia di Bronzo, due Medaglie d’Argentoe l’onorificenza di Cavaliere dell’Ordine militare di Savoia.Giacchi sposò Clotilde Mazzitelli dalla quale ebbe una figlia,Pieretta, che morì di malattia in tenera età. Per espressa vo-lontà del conte Giacchi, due appartamenti di sua proprietà,situati a Roma, furono donati nel 1963 dalla moglie Clotilde ai

Granatieri di Sardegna affinché con la loro renditafosse costituito un fondo da dedicare all’assistenza

sanitaria delle figlie bisognose di cure dei Granatieristessi. Il conte Giacchi morì a Roma il 7 novembre1948; sua moglie, donna Clotilde, a Conca della

Campania il 4 dicembre 1964.Il Fondo, che prende il nome dal donatore,viene gestito da un’apposita commissione isti-tuita presso la sezione ANGS di Roma.