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ORGANO UFFICIALE DELLA PRESIDENZA DELL’ASSOCIAZIONE NAZIONALE GRANATIERI DI SARDEGNA ANNO LXIV - N . 1 - GENNAIO - MARZO 2010 - PUBB. BIMESTRALE - SPEDIZIONE IN ABBONAMENTO POSTALE ART. 2 – COMMA 20/C D.L. 353/2003 CONV IN L. N. 46 ART. 1 COMMA 1 D.C.B. ROMA Di noi tremò la nostra vecchia gloria. Tre secoli di fede e una vittoria G. D’Annunzio I GRANATIERI DI SARDEGNA I GRANATIERI DI SARDEGNA COMMEMORANO COMMEMORANO IL DUCA DI SAN PIETRO IL DUCA DI SAN PIETRO

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ORGANO UFFICIALE DELLA PRESIDENZA DELL’ASSOCIAZIONE NAZIONALE GRANATIERI DI SARDEGNAANNO LXIV - N . 1 - GENNAIO - MARZO 2010 - PUBB. BIMESTRALE - SPEDIZIONE IN ABBONAMENTO POSTALE ART. 2 – COMMA 20/C D.L. 353/2003 CONV IN L. N. 46 ART. 1 COMMA 1 D.C.B. ROMA

Di noi tremò la nostra vecchia gloria.Tre secoli di fede e una vittoria

G. D’Annunzio

I GRANATIERI DI SARDEGNA I GRANATIERI DI SARDEGNA COMMEMORANOCOMMEMORANO

IL DUCA DI SAN PIETROIL DUCA DI SAN PIETRO

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lettera ddal ddirettore

Delle due una. O l'attività delle Sezioni ha avuto un forte incremento nel trimestre di riferimentodi questo numero del giornale, o la collaborazione dei nostri corrispondenti volontari è diven-tata più precisa, anche se in molti casi è restata poco tempestiva.In ogni caso, la Redazione nel momento in cui si accingeva a realizzare questo numero si è tro-vata davanti a ben quaranta testi, pervenuti dalle Sezioni, per documentare la propria attività.Ma, lo spazio disponibile è quello che è e a poco è valso l'incremento di otto pagine (questo nu-mero invece di quaranta è composto di quarantotto pagine) per dare giusta collocazione a tuttoil materiale disponibile per documentare l'attività delle Sezioni che, da dicembre 2009 in poi,non ha potuto trovare collocazione in questo numero e viene rinviato per la pubblicazione allaprossima uscita del giornale. D'altro canto, non ritengo di poter accettare la soluzione, adottatain molte altre riviste associative, di ridurre i testi pervenuti a mere fotografie munite di dida-scalia. L'attuale formula che, per tanti anni, ha riscosso il successo dei nostri lettori non puòessere abbandonata.La struttura portante della nostra Associazione - le Sezioni - ci tiene particolarmente, infatti, aveder ben documentato, anche se con ritardo, il proprio impegno organizzativo e la sua presenzasul territorio. Non è pensabile, neppure, sottrarre eccessivamente spazio alle altre rubriche in quanto il con-tenuto vario e diversificato della rivista è l'elemento che la rende gradevole e interessante per ilettori. Quindi: pazienza e… maggiore tempestività nell'invio dei testi che in molti casi, ove possibile,devono essere più sintetici.

Direttore responsabile: Antonino TorreRedazione:

Claudio Conti, Alba Maria Mendico, Adalberto BendinelliSegreteria: Mario Scalzi

Amministrazione: Benito ChiepoloRedattore: Ernesto Bonelli

indirizzo email redazione: [email protected] –––––––––––––

Autor. Trib. N. 5244 del 22-5-1956 Iscrizione al Registro degli Operatori della Comunicazione (R.O.C.)

n. 1599 del 10 ottobre 2001–––––––––––––

Grafica: Ubaldo Russo, Marcello Ciriminna–––––––––––––

Stampa: Romana EditriceSan Cesareo - RM–––––––––––––

Editore: Associazione Nazionale Granatieri di Sardegna00185 Roma, piazza Santa Croce in Gerusalemme, 7

Tel 06/7028289 - Fax. 06/70393086E-mail [email protected]

http://www.granatieridisardegna.it

Presidente Onorario: On. Lino FornalePresidente: Mario Buscemi

Vice Presidente: Antonio LattanzioSegretario Nazionale: Roberto Santelli

Comitato Centrale: Antonino Torre, Bruno SorvilloPaolo Rossi, Antonio Cafazzo

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Una copia Euro 2,00Abbonamento ordinario Euro 10,00Abbonamento sostenitore Euro 15,00Abbonamento benemerito Euro 25,00Una copia arretrata Euro 2,50

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–––––––––––––Quanto espresso dai singoli autori negli articoli firmati non

rispecchia necessariamente il pensiero dell’editore e del direttoreLa collaborazione al giornale avviene a titolo volontario e gratuito. Tutto il materialeche perviene in Redazione, anche se non pubblicato, non viene restituito. La reda-zione si riserva la facoltà di modificare e/o sintetizzare i testi che vengono forniti.

Chiuso in tipografia il 30-03-2010In copertina: Commemorazione del Duca di San Pietro nella Basilica Santa

Maria degli Angeli

in questo numero

2

editoriale p. 3

attualità p. 4

storia p. 10

lettere al direttore p. 15

letti per voi p. 16

brevi e liete p. 19

alamari con le stellette p. 21

attività associativa p. 26

offerte p. 42

sfileranno sempre... p. 43

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UN PUNTO FERMOCon il Consiglio Nazionale del 17 febbraio,che ha avuto luogo come è ormai consuetu-dine il giorno prima della celebrazionedella messa funebre in onore del Duca diSan Pietro, si è concluso di fatto il ciclodelle attività riferite al 2009 e si è aperto ilprogramma non solo per il 2010 ma ancheper il 2011.Il 2009 è stato un anno sostanzialmente po-sitivo, sia per l’indubbio successo delRaduno per i 350 anni della nostra storia eper il carosello in Campidoglio sia per ilmantenimento del livello degli iscritti, no-nostante le perdite dovute… all’inevitabilecorso del tempo sia infine per il saldo posi-tivo del bilancio sociale dovuto principal-mente al fattivo sostegno del generale Torreche, come sappiamo, non è solo il Direttoredi questo giornale ma è anche assorbito daaltre impegnative attività.Importante il clima di serenità e di solida-rietà che si respira nella nostra famigliaconseguito, dopo periodi di transizione cheavevano suscitato qualche perplessità o in-certezza.Per i prossimi anni ci aspettano gli eventilegati ai 150 anni dell’Unità d’Italia che ve-dranno l’Associazione impegnata a Formianel 2010 e a Torino nel 2011. La partecipa-zione di un grande numero di soci a questemanifestazioni, che si sommano a quelleabituali che si ripetono ogni anno, è natu-ralmente importante e assolutamente neces-saria.Ma a fronte di questo quadro indubbiamentericco di soddisfazioni e di favorevoli aspet-tative ben diverso appare il futuro della no-stra Brigata e soprattutto del nostroReggimento. Tutti sono ormai al corrente dell’intenzionemanifestata da parte dello Stato Maggioredell’Esercito di dare seguito alla sconside-rata idea di allontanare i Granatieri daRoma, relegandoli in un borgo di periferia anon pochi chilometri dalla città e rinnegandodi fatto il valore della nostra plurisecolare

tradizione di “Guar-die” destinate allefunzioni di AltaR a p p r e s e n t a n z apresso la massimaAutorità dello Stato.Sono altrettanto no-te tutte le azioni in-tese a scongiurarequesto provvedime-nto che ci minaccianei più profondisentimenti di attac-camento ai Valoriche debbono ispi-rare, al di sopra diqualsiasi misura pratica, l’anima stessa dellanostra Forza Armata e della storia non solodei Granatieri, ma dell’Esercito e dell’Italiatutta. (La sintesi di quanto esposto negli in-terventi attuati è riportata a parte in questonumero). Meno note e soprattutto meno chiare le ri-sposte. Le interpellanze parlamentari, leespressioni di sentita ma pur sempre genericasolidarietà sono state manifestate a livellianche elevati, ma di fatto il programma restae non c’è stata quella smentita, quel ripensa-mento che appaiono necessari per il decorostesso del nostro essere militari.È certo comunque che ci vorrà tempo, chepasseranno vari anni e probabilmente c’èchi spera che pian piano le nostre protestesi affievoliranno e perderanno vigore, MASI SBAGLIANO, la salvaguardia dellapresenza a Roma dei Granatieri, con ilReparto e nella forma che saranno ritenutipiù opportuni, è una necessità inderoga-bile, un PUNTO FERMO su cui non si puòtransigere! L’Associazione è pronta a battersi con tuttele sue energie, nel rispetto del nostro man-dato istituzionale di “mantener desto…”nella coscienza di tutti gli italiani il ricordodelle glorie trisecolari dei Granatieri diSardegna.

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Il Comune di Roma ha ricevuto dal governola promessa di 500 milioni di euro per risol-vere i numerosi problemi della Capitale.Le note difficoltà finanziarie dello Statohanno suggerito di reperire i fondi necessarimediante l'alienazione di infrastrutture de-maniali.Destinatario di questo provvedimento sa-rebbe soprattutto l'Esercito, la cui notevoleriduzione conseguente al passaggio dallaleva al volontariato ha lasciato alcuni edificiscarsamente utilizzati.Sembrerebbe una misura ragionevole ed ac-cettabile se, presi dall'entusiasmo di questapossibile soluzione, i responsabili delDemanio non avessero deciso di smantellareanche le caserme occupate, prevedendo il tra-sferimento degli Enti militari e delle Unità ividislocate in sedi e con fondi tutti da definire.A questo punto ci si domanda: ma perché al-lontanare dalle loro sedi attuali, se le utiliz-zano a pieno titolo, solo reparti dell'Esercito enon distribuire l'onere, qualora necessario, sututte le Amministrazioni dello Stato?Ma c'è di più: a parte la notevole spesa dellaridislocazione degli uffici, dei mezzi e deimateriali, a parte i disagi che deriverebberoper le centinaia di famiglie di militari co-stretti a rientrare nella triste schiera dei pen-dolari, un aspetto di questa decisione assumetoni di un ben più alto significato.Si tratterebbe infatti, in particolare, di allon-tanare da Roma, per una sede a non pochichilometri di distanza che comporta lunghis-simi tempi di afflusso in città, il 1°Reggimento Granatieri di Sardegna ed ilComando di Brigata sovraordinato.I Granatieri sono il più antico Corpodell'Esercito, fondati nel 1659 vantano ormaida ben 350 anni l'onore di essere ilReggimento delle "Guardie", che ha sempreprestato servizi di rappresentanza e di sicu-rezza ai Palazzi Reali dell'epoca sabauda e,più di recente, al Quirinale repubblicano.I Granatieri giunsero Roma non appena lacittà assunse appieno il ruolo anche funzio-nale di Capitale e dopo una breve interru-zione, sono ormai in questa sede da oltre 110

anni. La loro storia e il loro prestigio sono le-gati a questo vincolo di dedizione alla mas-sima Autorità dello Stato che ha trovato con-ferma in tanti episodi di valore nelle guerreche hanno portato all'Unità d'Italia e, cometutti ben sanno, nella Difesa di Roma del1943, combattuta dai Granatieri senza spe-ranza di vittoria ma per tener fede al giura-mento prestato.Il Sindaco Alemanno, nell'apprezzare quantoi Granatieri hanno fatto per la Capitale, ha re-centemente concesso al Reggimento la citta-dinanza onoraria della città di Roma.E' possibile che solo dopo pochi mesi iGranatieri vengano sfrattati?Essi occupano da oltre 50 anni la Caserma diPietralata dedicata all'eroe di Cefalonia, ge-nerale Gandin. Ignorare i quasi centomilaGranatieri che hanno speso in quella sede leloro migliori energie significa non averealcun rispetto per i valori in cui essi hanno

L’ESERCITO SFRATTATO DALLE CASERME DI ROMA

Il Gonfalone di Roma al Cambio del Comandant di Rgt.

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creduto e non tenere in nessuna considera-zione la rilevanza, sia dei frequentissimi ser-vizi di rappresentanza che essi tuttora svol-gono a Roma (con la storica uniforme di ot-tocentesca memoria voluta dal PresidenteCossiga) sia dei ricorrenti motivi di sicurezzache li vedono ogni giorno impegnati da pro-tagonisti nell'operazione "Strade Sicure".Non è assolutamente accettabile che le ForzeArmate, benché oggetto di ripetuti e calorosiriconoscimenti per l'opera che svolgono perla sicurezza in patria e per la pace all'estero,vengano umiliate in questo modo senza al-cuna attenzione, non solo - come si è detto -

per i notevoli e costosi problemi pratici che ilprovvedimento provocherebbe, ma soprat-tutto per l'effetto negativo che ne derive-rebbe in termini di morale e di Valori.Che ci sia di mezzo qualche speculazione edi-lizia? Qualcuno ne è convinto.

Gli onorevoli Roberto Speciale (PDL) eMauro Del Vecchio (PD), già generali di C.A.dell'Esercito, hanno presentato sull'argo-mento loro interrogazioni al ministro dellaDifesa. Come noto le interrogazioni sono unatto formale per cercare di sensibilizzare gliorgani governativi.

I MAGNIFICI 7Gli Ufficiali dei Granatieri, provenienti dal 23°Corso AUC, hanno celebrato il 10 gennaio u.s.,presso la Caserma "A. Gandin", il cinquantennaledella loro assegnazione al 1° ReggimentoGranatieri.Sono i Magnifici 7, così denominati perché pro-prio sette del loro gruppo sono gli onnipresentialle principali cerimonie ed attività cui partecipala Sezione di Roma.Li vogliamo ricordare compatti e pieni di grinta,con il lorolabaro, inu n i f o r m eda combat-t i m e n t o ,quando il18 apriled e l l os c o r s oanno sfila-rono connoi, sottou n apioggia in-c e s s a n t e ,in occa-sione delraduno diTorino nel350° anni-versario della fondazione del nostro Corpo.Dal lontano 1960 hanno mantenuto saldo il vin-colo di amicizia, radicato nello spirito granatie-resco che ha segnato profondamente la loro vita.Per l'occasione, certamente storica, un altro "te-

nente" del 23° AUC si è aggiunto ai magnificiportando a ben otto ufficiali la presenza delCorso: Ennio Rossoni, Roberto Di Pierro, MarioCrescenzi, Franco Falciola, Marco Rafanelli,Giuseppe Tesi, Guido Vardabasso, FulvioMagno.Li ha ricevuti il Comandante del 1° Granatieri,Col. Carlo Emiliani, e sono stati circondati dal-l'affettuosa e riconoscente amicizia del PresidenteNazionale, Gen. Mario Buscemi, e dei Generali

Antone l loF a l c o n i ,Presidented e l l aSezione diR o m a ,N i c o l aCanarile eM a r i oSabatino.Dopo unacommossae parteci-pata ceri-monia reli-giosa, du-rante laquale ilC a p p e l -lano della

Sezione di Roma, Mons. Bruno Gagliarducci, haricordato quelli che erano "andati avanti" nellacasa del Padre, gli Ufficiali del 23° AUC hannodeposto un cuscino di fiori al monumento aiCaduti e reso omaggio alla Bandiera del 1°

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Granatieri davanti alla quale, proprio 50 anni fa,giurarono fedeltà alla Repubblica.Ultrasettantenni, mantengono inalterato lo stilee l'impronta granatieresca che li ha permeati nel-l'anima e nel corpo e che li pone all'attenzione edall'ammirazione di tutti i soci del nostro grandesodalizio.Ma tutta questa manifestazione di elevato spiritodi Corpo e di profonda e sincera amicizia nonavrebbe potuto sussistere se uno di essi, ilCapocorso Ten. Avv. Ennio Rossoni, non avesse

coltivato nel tempo il valore della comune ap-partenenza, cementato in cinquant'anni dellaloro vita.Molto spesso si parla (per sentito dire) di "fun-zione sociale" delle Forze Armate: quello deiMagnifici 7 è un esempio vivo ed esaltante di ciòche può significare il legame sorto durante il ser-vizio militare, forgiato in momenti di coscientirinunce e di comune sacrificio, nel convintoadempimento del proprio dovere costituzionale"al solo scopo del bene della Patria".

Il 18 settembre 2009, l'assemblea dei soci dell'Associazione nazionaleAeronautica Esercito (ANAE), riunitasi a Casarza nel corso del 16°Raduno nazionale, ha eletto come Presidente nazionale il generaleAntonio Lattanzio. Lattanzio, che non lascerà l'incarico di Vicepre-sidente della ANGS, subentra al generale Fulvio Catteruccia che haretto per tanti anni il sodalizio dei baschi azzurri. Al neo presidente le più vive felicitazioni e i più sentiti auguri daparte di tutti i commilitoni granatieri.

REDDITI 22010: DDESTINATE IIL 5 PPER MMILLE IIRPEFALL'ASSOCIAZIONE NNAZIONALE GGRANATIERI DDI SSARDEGNA

Finalmente, la nostra Associazione, ha ottenuto l'iscrizione nell'albo delle associazioni che,sulla base dell'art. 10 del D.lgs n. 460 del 1997, possono essere destinatarie del 5 per milleIRPEF dei contribuenti.Pertanto, al momento della compilazione dei Modelli CUD (Allegato A) o UNICO PF (pagina4), negli spazi destinati alle eventuali opzioni del contribuente (I Riquadro intestato : "so-stegno del volontariato e delle altre organizzazioni non lucrative di utilità sociale…) occorre,apporre la propria firma e scrivervi sotto il Codice Fiscale del beneficiario che, per l'ANGSè: 03073220588

Con questa semplice operazione, che al contribuente non comporta oneriaggiuntivi, il 5 per mille del vostro imponibile IRPEF verrà automaticamenteaccreditato all'Associazione.

LATTANZIO NUOVO PRESIDENTE DELL' ANAE

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Domenica 22 novembre ad Orvieto, dopo aver de-posto una corona di alloro ai caduti di tutte le guerree dopo aver effettuato lo sfilamento per le vie citta-dine con banda in testa, picchetto armato e meda-gliere dell'associazione, giunti sul piazzale antistanteil duomo, si è accasciato improvvisamente a terra, col-pito da un infarto fulminante, il granatiere consigliereaggiunto della sezione di Roma, tenente della riservaLelio Mastropierro. Il tragico evento ha gettato tutti ipresenti nella più profonda costernazione.Dopo pochi attimi è giunta sul posto anche la con-sorte del povero Lelio, la signora Mary, visibilmentedistrutta dal dolore improvviso e inaspettato; la si-gnora è stata prontamente soccorsa dal generaleNicola Canarile e da altri soci. Cogliamo l'occasione per esprimere i sensi del nostropiù profondo cordoglio per il grave lutto che ha col-pito l'associazione e per rinnovare le nostre più vive esentite condoglianze a tutta la famiglia del nostrocommilitone.

ALPHA BETA

Il Presidente Renzo Ros, in rappresentanza delPresidente nazionale ANGS , ha partecipato alla ce-rimonia svoltasi il 4 novembre a Redipuglia perrendere onore ai Caduti.La cerimonia ha visto la presenza del Presidente delSenato Schifani che, passando, ha salutato la rap-presentanza dei granatieri.Ad accompagnare Ros c'erano il Presidente del

Veneto Lino Marian e il Gran. ArmandoPizzocaro di Eraclea.A causa del tempo inclemente non è statopossibile far sfilare le Colonnelle.

CERIMONIA A REDIPUGLIA

GRAVE LUTTO DURANTE LACOMMEMORAZIONE DI PADRE CHITI

Lelio Mastropierro

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Forte dell'afflusso sempre crescente di pub-blico che ne ha decretato il successo nel pe-riodo di apertura tra il 14 e al 24 novembre, lamostra multimediale di Vincent Giannico al-lestita nell'area artigianale della Val diSangro si è concessa una proroga riproponen-dosi in una rinnovata veste scenografica dal 4al 27 dicembre.Le 71 opere dell'artista abruzzese VincentGiannico, capitano in congedo del 1° batta-glione Granatieri Assietta, attivo da anninei campi espressivi della videoarte, dellapittura, delle installazioni e dell'arte concet-tuale, sono stati nuovamente esposte negliambienti del capannone attiguo a quello ori-ginariamente convertito a "location post-in-dustriale" di una vera e propria retrospet-tiva della memoria dove, per dirla con le pa-role usate dalla dott.ssa Maria CristinaRicciardi nell'introduzione del catalogo, erapossibile assistere al "dialogo serrato cheegli intesse con gli oggetti della quotidia-nità (...) innescando l'affermazione di unanuova iconicità non scevra da impegno so-ciologico".Un'iconicità tanto più inedita e dirompentequanto più appare eviscerata dalla superficiestessa di quegli oggetti strappati alla sfera diun quotidiano che Vincent concepisce comeserbatoio tragicomico di un tortuoso incon-scio contemporaneo.

Un itineario invisibile o un diario senza scan-sione temporale, quello delineato da Vincentin "HABEMUS", che ogni visitatore è stato li-bero di tracciare e riscrivere a proprio piaci-mento sulle orme di un immaginario fami-liarmente alieno che continuerà a tallonarlo alungo oltre la soglia della mostra.

La mostra è stata un grande successo del ca-pitano Giannico (cappellino bianco) che ri-traiamo accanto al suo Presidente dellaSezione di Chieti, Giuseppe Santone.

Alessandro Fantini

“HABEMUS” LA PERSONALE MULTIMEDIALE DI VINCENT GIANNICO

CERIMONIA A BADIA POLESINE

Domenica 30 Maggio 2010, su iniziativa del Granatiere e Cerimoniere delComune di Badia Polesine (Rovigo) Mario Baratella e con il sostegnodell'Amministrazione Comunale della città sarà inaugurata una stele dedicataai caduti delle missioni di pace. Il programma di massima prevede: Ammassamento rappresentanze in PiazzaMadonna della Salute a Badia alle ore 9.00. Inizio sfilata alle ore 10.00. Alle11.00 cerimonia ufficiale presso i Giardini di Foro Boario con scoprimento dellastele.Per ulteriori informazioni rivolgersi a Mario Baratella

Tel. 0425 53671 (Segreteria del Sindaco Badia Polesine)

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ENCOMIO DALLA PROTEZIONE CIVILEIl Vice Prefetto Aggiunto, dott. EmanueleD'Amico, coordinatore del Centro OperativoMisto N. 7 di Sulmona, ha fatto pervenire alPresidente Buscemi una Nota d'Encomio rela-tiva all'operato del Presidente della SezioneANGS di Sulmona. Il testo dell'encomio è il se-guente:

"Con la presente mi pregio segnalarLe l'eccellentecontributo reso dal Sig. Orazio D'Angelo pressoquesto C.O.M. nell'ambito delle attività connessealla gestione dell'emergenza sisma Abruzzo 2009.Il Sig. Orazio D'Angelo ha collaborato alle attivitàdel C.O.M. fin dall'atto della sua costituzione, in

specie nella gestione della logistica delle aree di ac-coglienza della popolazione, nonché a supporto dellastruttura amministrativa.Desidero sottolineare lo spirito di servizio e la co-stante disponibilità del Sig. Orazio D'Angelo, qua-lità che hanno reso lustro a codesta spettabileAssociazione.La prego, pertanto, di partecipare al Sig. OrazioD'Angelo i sensi della mia personale stima, unita-mente ai migliori auguri per il prosieguo della Suaattività in seno all'A.N.G.S."

Grazie, caro D'Angelo, per quanto hai fatto e perla bella figura che ci hai fatto fare!

Il vulcanico Carmine Formicola, Presidente del Centro regionale Campania dell'Associazione, hafondato su FACEBOOK un gruppo intitolato:

1° Rgt. Granatieri di Sardegna 3^ compagnia 3° ‘72

allo scopo di tenere i contatti con i propri commilitoni anche in considerazione del successo del-l'incontro organizzato ad Orvieto. Ne tenga conto chi "naviga"con il computer.

GRANATIERI SUL“LIBRO DELLE FACCE”

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SINO A CHE IL SOLE SI LEVERÀRESTERÀ VIVO IN NOI IL NOME

DEI NOSTRI EROIRicordati i Granatieri del "Friuli" che hanno combattuto sul Fronte del Senio nella Guerra di Liberazione

Casola Valsenio (RA), 13 settembre 2009. In una domenica assolata, i Granatieri dell'Emilia Romagna, guidati dalPresidente Roberto Padovani, sono convenuti in questa amena località dell'Appennino tosco-romagnolo per ricordarei Granatieri e i Fanti del Gruppo di Combattimento Friuli che nella vallata solcata dal fiume Senio nell'aprile del 1945superarono, combattendo, le munite difese nemiche pre-sidiate dai paracadutisti tedeschi della 4a DivisioneFallschirmjäger. Percorrendo la strada che conduce dallavia Emilia a Casola Valsenio si ammirano i terreni agri-coli, sapientemente coltivati a frutteti, e si attraversanovarie località, tra le quali Riolo Terme, che mostrano untessuto urbano ordinato e bello, segno di una attenzioneal territorio e di una economia fiorente. Occorre sforzarsiper immaginare le drammatiche condizioni in cui eranoridotte queste zone nell'inverno '44 - primavera '45, il pe-riodo in cui vi agirono i soldati del risorto Esercito Italianoper riconquistare la dignità della nostra Patria combat-tendo al fianco degli alleati. La storia di quei nostri com-militoni ebbe origine in Corsica nel 1943. Erano iGranatieri effettivi al Raggruppamento Speciale daSbarco. Fra loro c'erano gli scampati dell'affondamentodel piroscafo Crispi avvenuto nella notte del 18 aprile1943. Al momento dell'armistizio essi non ebbero tenten-namenti, si strinsero intorno ai loro comandanti e fedelialla parola data alla nostra Patria, si batterono senza alcuna riserva contro i tedeschi, non si piegarono alle loro lusinghee reagirono con le armi fino a cacciarli dall'isola. Memorabili rimarranno nella storia dei Granatieri i fatti d'arme acca-duti nel settembre - ottobre '43 nelle località di Sartene, Zonza e Quenza e nell'area attorno a Scopamene, Santa Luciadi Talliano Zembia. I battaglioni Granatieri erano agli ordini del generale Giancarlo Ticchioni che, successivamente, sa-rebbe divenuto vice comandante del Gruppo di Combattimento "Friuli" sul fronte del Senio. I Granatieri dei due bat-taglioni provenienti dalla Corsica insieme a molti reduci dai combattimenti della Difesa di Roma vennero radunatinella primavera del 1944 nel sud d'Italia e costituirono i terzi battaglioni Granatieri dei Reggimenti 87° e 88° fanteria in-seriti nel Gruppo di Combattimento Friuli, una unità a livello divisionale dell'Esercito Italiano che venne inviato in lineadi combattimento in un settore sulla linea Gotica - fronte del Senio con a destra, la 3a Divisione Carpatica polacca e, asinistra, il XIII° Corpo Britannico. Quelli degli inizi del 1945 furono mesi di aspri scontri sul Senio dove i nostriGranatieri, che indossavano le uniformi britanniche dal caratteristico elmetto a padella e usavano il fucile mitragliatoreThompson, gareggiarono in slancio ed eroismo con i fanti dalle mostrine nero azzurre della Friuli. Ovunque si svol-sero assalti, forzamenti di corsi d'acqua, combattimenti per conquistare munite posizioni e fino alla liberazione diBologna, sempre fu esemplare il comportamento di quei giovani con i bianchi alamari sul colletto della giubba.Subirono pesanti perdite, molti furono i feriti e tanti ricevettero decorazioni al valore militare. Fra questi rifulse l'eroicocomportamento del caporale maggiore dei Granatieri Giuseppe Nembrini alla cui memoria venne concessa laM.O.V.M.. I resti dei caduti del "Friuli" riposano nel cimitero militare di Zattaglia, località vicina a Casola Valsenio, ovesi trova anche il museo del Gruppo di Combattimento. La scelta dei Granatieri emiliani di riunirsi ogni anno a CasolaValsenio deriva dal fatto che in questa località nel 1989, nel corso di un raduno granatieresco per onorare la memoriadei caduti sul fronte del Senio, venne eretta una stele in ceramica, realizzata dallo scultore Leandro Lega, che ricorda ilnome dell'eroe. Sul monumento si legge la seguente iscrizione: "L'Associazione Nazionale Granatieri di Sardegna a ri-cordo del cap. magg. Medaglia d'Oro al Valor Militare Giuseppe Nembrini e dei Granatieri del Gruppo diCombattimento "Friuli" caduti in guerra sul fiume Senio nel 1945. Su tutto campeggia la scritta: "Sino a che il sole si le-

Forlì - 4 febbraio 1945. Il comandante del V Corpo d'Armata passa inrassegna i Granatieri.

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ssttoorriiaassttoorriiaaverà resterà vivo in noi il nome dei nostri eroi, il loroonore, la loro gloria". Il raduno si è svolto secondoconsolidate modalità: deposizione di una corona almonumento ai caduti della città, deposizione diuna corona alla citata stele che ricorda i Granatierifriulini, Santa Messa di suffragio nella chiesa par-rocchiale e rancio granatieresco in un ristorantedalla tipica cucina romagnola. Accanto alPresidente Regionale ANGS Roberto Padovani e aisoci con le Colonnelle di numerose sezioni, si sonoriuniti il Sindaco di Casola Valsenio Franco Iseppi,l'Assessore al Bilancio della Provincia di RavennaEmanuela Giangrandi, il dott. Romano Rossi presi-dente dell'Associazione nazionale reduci del "Friuli", alcuni fanti reduci del Gruppo di Combattimento capeggiati dal-l'indomito Ivano Cardinali e rappresentanti delle associazioni combattentistiche e d'arma. In uniforme erano presentiil colonnello dei Granatieri Massimo Meinero del Comando Militare Esercito regionale, e due graduati in spe del 66°Rgt. fanteria aeromobile "Trieste" di Forlì inviati dalla Brigata aeromobile "Friuli". I vari momenti del raduno sono statimagistralmente sottolineati dalle marce militari suonate dalla banda comunale di Casola Valsenio. Hannopreso la parola il Gra. Padovani, il Sindaco Iseppi, il dott. Rossi e il Col. Meinero che hanno ricordato conparole semplici ma efficaci il profondo significato spirituale che lega il passato al presente, le gesta deicombattenti per la libertà e le missioni svolte dai nostri soldati all'estero. Al termine tutti i convenutihanno cantato l'inno nazionale. Durante il rancio granatieresco si è creata un clima cameratesco e fluentisi sono intrecciati i colloqui tra i convenuti e i reduci di quelle epiche giornate di guerra e di riscatto na-zionale. Gli intervenuti si sono dati appuntamento per il prossimo anno.

emanuel

Sergente dei Granatieri di Sardegna GIUSEPPE NEMBRINI

Medaglia d'Oro al Valor Militare alla memoria

Nato a Grumello del Monte (BG). Nel 1941 aveva dovuto lasciare il suo lavoro in un albergo di Milanoper rispondere alla chiamata alle armi. Arruolato come paracadutista, fu assegnato al 184°Reggimento della Divisione "Nembo" che, al momento dell'armistizio, era di stanza in Sardegna.Nembrini prese parte ai combattimenti contro le truppe tedesche acquartierate nell'isola. Tornato nelcontinente, quando si costituirono i Gruppi di Combattimento entrò a far parte, come Granatiere,dell'88° Reggimento fanteria del "Friuli" inquadrato nel III° battaglione, raggiungendo il grado di ca-poral maggiore. Durante i combattimenti sul fronte del Senio, preludio alla Liberazione di Bologna,Nembrini fu mortalmente ferito, ma riuscì a portare a termine la sua missione, come è ricordato nellamotivazione della ricompensa alla memoria, che recita: "Comandante di squadra Granatieri, ardimentoso ed entusiasta, pattugliatore incomparabile e sereno di frontea qualsiasi pericolo, diede ad ogni azione difficile e rischiosa affidatagli, l'apporto del suo slancio e del suo sanguefreddo, riuscendo in momenti gravissimi ad imporre la sua iniziativa al nemico anche se superiore per uomini emezzi. In una dura e sanguinosa giornata si offriva quale capo pattuglia per una rischiosa e delicata missione,impavido e sereno osservava da una posizione avanzata e scoperta le mosse del nemico, che invano scatenava sudi lui la furia delle sue armi. Gravemente ferito rimaneva al suo posto, rifiutava ogni cura per non esporre i suoiuomini e, superando le sofferenze della carne straziata, ancora persisteva nel compito volontariamente assunto.Assoltolo in pieno, sempre battuto da fuoco rabbioso e insidiato da una pattuglia tedesca, riusciva, benché in con-dizioni fisiche assai menomate, a disimpegnarsi ed a rientrare nelle nostre linee. Senza preoccuparsi di sé, profon-deva le sue estreme energie per esporre dettagliatamente al proprio Comandante i risultati della sua missione,consentendo solo allora, troppo tardi però, di farsi trasportare al posto di medicazione. Consacrava poi con l'olo-causto della vita il dovere compiuto fino all'ultimo. Mongardino (Torrente Senio), 24 marzo 1945 ".

Trentino - Giugno 1945. Il generale Scattini fra i suoiGranatieri durante una cerimonia.

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Giorgio Bignardi non finisce mai di stupirci; anzi èsempre pronto con una delle sue lezioni, mainoiose e, per giunta, è anche spiritoso e quasi veg-gente.Ho appena ultimato la lettura del suo ultimo la-voro, dal titolo invitante: "Libertà, cultura e scosenostre", edito or ora e dedicato alle vicendedell'Ospedale delCircolo di Varese,del quale Giorgio fuil Direttore fino alsuo ultimo giorno.Aveva preso l'abi-tudine di mettereper iscritto e diffon-dere in un noti-ziario locale, tutti iproblemi della sa-nità locale e nazio-nale, necessitandoun ripensamentonon solo legislativoma anche esecu-tivo. Ad esempio: sistava aggravando ilproblema delledroghe e dei dro-gati, dei tossicodi-pendenti che dove-vano esser curati enon abbandonati a se stessi, come accade ancoraoggi.Tanti altri i problemi trattati, allora, in questi ap-punti scritti anche in compagnia e spesso alluci-nanti, considerato il nepotismo e la politica di par-tito che voleva la sua parte. Problemi che riguar-davano la sanità ma anche tutti noi; ma - mi direte- cosa centra il granatiere? Si, c'entra eccome, con-siderando, che anche tra di noi c'era, e magari cisarà, qualcuno che andrebbe curato. C'era anche un altro tema che il DirettoreBignardi trattava: quello della proliferazionedegli Atenei Universitari, ed ogni cittadino, conun filo di storia addosso, voleva subito, almenouna facoltà, magari con professori in condo-minio e studenti che si davano da fare. Propriopoco tempo fa ho scoperto che esistono, persino,i rettorati a tempo determinato: tre anni di inca-rico e poi si ritorna in fila. Ci sono rimasto malenel saperlo!Ma sempre con queste indecisioni, cosa c'entra

tutto questo? Giorgio Bignardi, nella sua bella gio-ventù, era stato uno dei nostri nella CompagniaVolontari Universitari del 3° Granatieri e, dopoViterbo e Civitavecchia, aveva fatto la GuerraAfricana in tempo per perderla, come era pur-troppo scritto. Tornò, si laureò, fece meritata car-riera e rimase attivo nella Compagnia assieme a

Zia Carolina. Echi era? Bignardiaveva scoperto ilquaderno delle ri-cette della Zia e loaveva pubblicato.Un vero capola-voro che, eragiunto però, dopoquello stupendode "La scuola diViterbo", scritto aricordo delle no-stre storie bellichee ridanciane,perché a noi èsempre piaciutoriderci sopra.Era stato Giorgioa scoprire la storiatravagliata dellemie scarpe e diquelle inglesi, di

vernice legata con lo spago. Ma aveva ritrovatoanche gli atti del suo collega un tempo protome-dico di Milano, autore di quel rapporto sulla gen-tilezza che dettò al Manzoni lo spunto per i suoi"Promessi Sposi".Ecco chi era Bignardi, capace, e mio complice direquisire - in tempo di ferie - un collegio-semi-nario per ospitare a Varese, uno dei nostri radunipost-bellici. E giù le risate al pensiero della confu-sione che avrebbero trovato i seminaristi al lororientro. Così è la storia e noi dobbiamo esser gratialla dolce Maria Vittoria, la moglie di Giorgio enon la vedova, perché neppure per lei Giorgio nonè più tra di noi. La si tenga a mente: quelli della Compagnia sonosempre in riga, anche se ormai i 90 anni sono ditutti e per qualcuno sono passati di certo.Granatieri in riga ed oggi un saluto a Giorgio edun grazie a Maria Vittoria.

Gran. Luigi Papo de Montona

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RICORDO DEL GRANATIERE BIGNARDI

Una foto degli anni '70 che ritrae il prof. Giorgio Bignardi (con il camice bianco)mentre ascolta il dott. Christian Barnard da lui invitato all'Ospedale di Varese peruna conferenza.

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ssttoorriiaassttoorriiaaEra l'anno 1953, il mese di marzo. Ero statocomandato quale sottufficiale di ispezioneal distaccamento di Sant'Oreste per un pe-riodo di quattro settimane, dal 3 marzo al 3aprile.Comandante era il tenente Smecca. Con noic'erano - se non ricordo male - 57 granatieridi guardia, alcuni della mia stessa compa-gnia, e aggregati, tre radiotelegrafisti. Il no-stro turno di guardia andava dalle 17,00 alle7,00 del mattino successivo, poi subentra-vano le guardie giurate.C'era un grande movimento di automezziche venivano a rit irare munizioni oquant'altro. Tutto procedeva normalmente.Una sera, era il 20 marzo, siamo rientratitardi in distaccamento perché con il camion,pilota gran. Gori, siamo andati, non ricordobene, forse, a caricare la legna per la cucina.Erano circa le 21,30. Il Ten. Smecca, premu-rosamente, mi aveva messo da parte la cena. Avevo quasi finito quando viene un capo-posto a dirmi che alla quinta postazione ilgranatiere di guardia sentiva sulla mon-tagna dei rumori e dei sassi che cadevanogiù vicino all ' ingresso della galleria."Sarebbe bene andare a dare un' occhiata"suggerì il capoposto. "Va bene, un attimo eandiamo" risposi. Ci arrivava sempre unavoce dal reggimento che ci diceva: state at-tenti! Non che ci fossero seri motivi però...Il ten. Smecca, che aveva sentito il brevedialogo, volle unirsi a noi, prese una po-tente torcia elettrica e ci avviammo. Sullaporta il caporale Rosciani "Posso venire an-ch'io?" propose. "Sì, rispose il tenente, eprendimi un mitra e mettici un caricatore da40". Andammo alla quinta postazione eprima di entrare nella casamatta pregammola sentinella di fare bene attenzione a tuttospecialmente con le armi. Entrati ci disponemmo sull'apertura versola montagna, grande un 3 metri, il tenentecon il capoposto al riparo dietro la spallettadi sinistra, io e il caporale Rosciani dietroquella di destra. Dall'apertura si vedeva, acirca 10 metri , l ' imbocco della galleriaaperta soltanto l 'arcata protetta da unagrata ed una fitta rete. Sì, forse qualchesasso cadeva. Aspettammo un attimo, poi ilTenente "Stiamo bene attenti, accendo la

pila, guardiamo tutti bene", dice ed ac-cende.Il faro illumina brevemente la montagnasopra la galleria quando una raffica dimitra, una decina dicolpi, ci stordisce mentre i proiettili si stam-pano sul pavimento sprigionando millescintille. Il rumore fragoroso si attenua.Rosciani mi abbraccia forte e quasi gli sus-

surro: "Ti sei fatto male?"."No, ma c'ho tanta paura". "Pure io!" Qualchesecondo ancora, poi "Qualcuno è ferito ?", fa iltenente. "Di qua no!", gli rispondo. "Bene, pro-segue, andiamo che a me fa male un piede".Una pallottola lo aveva ferito di striscio all'al-luce del piede sinistro: questa, spezzandosisul pavimento, aveva fatto sì che alcuneschegge entrassero nel piede. Era quasi mezzanotte quando tornammo al

STORIA RECENTE: FUOCO AMICO A SANT'ORESTE

Il Sergente Ugo Illuminati in un angolo del Monte Soratte.

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corpo di guardia, chiamammo, per le primecure il medico del paese che disinfettò la fe-rita ma altro non poteva fare. Il tenenteSmecca, il giorno dopo, rientrò al reggi-mento e venne a sostituirlo i l tenentePerone. Per qualche giorno si parlò dell'ac-caduto e quale punizione sarebbe capitata alcapoposto che aveva, accidentalmente, pre-muto il grilletto, ma per fortuna non cisiamo fatti veramente male nessuno. Un caro ricordo al tutto il corpo di guardia.Tra gli altri, ricordo: Prioletti, l 'attendente,Gori l'autista, il granatiere Palermo dellamia compagnia, i l veneto Saccuman,Esposito, il baffuto granatiere autore delmisfatto, il granatiere boxeur che aveva ilcompito di spaccare la legna, (gli serviva daallenamento), il caporale Rosciani. Un carosaluto a chi mi ricorda ed un granatierescoabbraccio a tutti dal

Sergente Ugo IlluminatiCamerano, 26 settembre 2009

I quattro attori dell'avventura.

Quando gli ufficiali avevanoi baffi

Quest'anno corrono i 150 annida quando la Brigata Granati-eri di Sardegna si distinsenella battaglia di Mola. (oMolo) di Gaeta , durante laguerra per l'Unità Nazionalenell'Italia Centro-Meridionale,meritando la Medaglia d'Oro(1° Rgt..) e la Medagliad'Argento (2° Rgt.) al ValorMilitare. Nei festeggiamentiper i primi 50 anni (1910), gliallora ufficiali della Brigata, efra essi anche FedericoMorozzo Della Rocca, si mi-sero in posa per la foto ri-cordo, da cui si trasse una

cartolina postale ora rara, che qui si riproduce.

Fabio Ferlunga

CARTOLINA PER ANNIVERSARIO DI MOLA DI GAETA

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lettere aal ddirettore

ASSOCIAZIONE NAZIONALE GRANATIERI DI SARDEGNASezione Intercomunale di Sulmona" M .O. V. M. Antonio D'Agostino"

Viale Stazione Centrale, 62 - 67039 SULMONA (AQ)Personalità giuridica ai sensi del D.P.R. n° 1274 del 16/10/1954

Lo scorso 1 ottobre, in una magnifica serata Romana, una rappresentanza di questa Sezione ha presoparte alla cerimonia per le celebrazioni del 110° anniversario di permanenza in Roma del 1° ReggimentoGranatieri di Sardegna.L'evento ci ha emozionato ed entusiasmato, unitamente a tutti i presenti, per la sua impeccabile organiz-zazione e perché svolto in quell'incomparabile scenario.Il nostro plauso e ringraziamento va a Voi, Organizzatori ed ai nostri soldati per 1' impegno profuso,sfilando con le uniformi della nostra Storia.La nostra Sezione ha appena compiuto il suo primo anno di attività, in questo lasso di tempo ha parteci-pato a numerose manifestazioni a carattere militare, ma, quest'ultima è stata quella che maggiormente ciha resi orgogliosi di appartenere al Corpo dei GRANATIERI DI SARDEGNA.Grazie da tutti Noi.

Orazio D'Angelo

Sulmona, 8 ottobre 2009

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RICERCA COMMILITONI

Nel 1964 sono stato arruolato nel reggimento Granatieri di Sardegna a Pietralata in Roma. Persi divista tutti i miei compagni, sto ora, all'età della pensione guardando foto dell'epoca....Emigrato in Svizzera a Losanna dalla fine 1966, vorrei avere se è possibile la possibilità di rintracciarnequalcuno. Solo un nome mi è rimasto nella memoria Renato Pasutto di Gorizia che ho provato à cercarema non ne ho trovato traccia sull'elenco telefonico in rete. Ho qualche foto dei miei compagni ma nonne ricordo i nomi.Ne sarei piacevolmente grato se voi potreste darmi un indirizzo.

GrazieCostantino Costa

Chemin du Brit 23CH-1032 Romanel/LosannaIndirizzo e-mail [email protected]

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lleettttii ppeerr vvooiilleettttii ppeerr vvooii

É una opera storica documentata e che lascia pocospazio alla retorica. Squarcia definitivamente il velodell'oblio su un pezzo di storia della Guerra diLiberazione troppo spesso ignorato o sottostimatodalla storiografia contemporanea. Senza alcuna po-lemica ritengo che anche tra i Granatieri questo pe-riodo storico sia poco conosciuto e, forse, ancormeno celebrato. Vi si descrivono le vicende bellicheche videro tra i protagonisti, in una posizione di as-soluto rilievo, i Granatieri di Sardegna del risortoEsercito Italiano. L'8 settembre 1943 nell'immagi-nario collettivo è la data della resa dell'Italia aglianglo americani, del dissolvimento dello Stato, dellafuga al sud del Re, della disfatta del nostro Esercito.In quei drammatici giorni si ebbero però innumere-voli atti di eroismo da parte delle nostre Unità: la di-fesa di Roma da parte della Divisione Granatieri diSardegna, l'affondamento della corazzata Roma, ilsacrificio dei Reparti in Albania, Yugoslavia e Greciae le stragi di Lero e Cefalonia. In quelle tristi giornateuna delle pagine più gloriose per le armi italiche lescrissero le Divisioni Cremona e Friuli in Corsica.Sull'isola i Granatieri c'erano. Infatti, avevano sull'i-sola il Raggruppamento Speciale Granatieri desti-nato a difendere il golfo di Ajaccio. Queste unità, al-l'indomani dell'8 settembre, a costo di gravi perdite,costrinsero le forze tedesche presenti sull'isola ad ab-bandonarla, dando così l'avvio alla vittoriosa riscossa nazionale. Nel maggio 1944 quei Granatieri dallaCorsica, passando per la Sardegna, giunsero nel sud d'Italia e vennero inizialmente inquadrati nella ricosti-tuenda Divisione Granatieri di Sardegna. Questa non riuscì a raggiungere un organico sufficiente all'impiegoquale unità autonoma. Per questa ragione i due battaglioni Granatieri entrarono a far parte del Gruppo diCombattimento Friuli divenendo i terzi battaglioni dell'87° e 88° Reggimento di Fanteria. Con questi reparti,con i bianchi alamari cuciti sul bavero della giubba della battle dress ricevuta dai britannici, i Granatieri risa-lirono la penisola fino all'entrata in linea sul fronte del fiume Senio. In gara con i fanti, i Granatieri lottaronovalorosamente, distinguendosi nei combattimenti per la riconquista di Quota 92, nel forzamento del fiumeSenio - affrontando gli agguerriti paracadutisti della 4 Divisione tedesca - e nell'inseguimento del nemico inprecipitosa ritirata fino all'entrata in Bologna avvenuta il 21 aprile 1945. I numerosi caduti, tumulati nel ci-mitero di Zattaglia, i feriti, l'elevato numero di decorati al valor militare, fra i quali spicca la M.O.V.M. allamemoria conferita al cap. magg. Giuseppe Nembrini, testimoniano il valore e il sacrificio dei Granatieri "friu-lini" che operarono in generosa emulazione con i fanti dell'87° e 88° Reggimento. Il curatore del volume è Romano Rossi, nato a Riolo Terme e presidente del "Museo Divisione Gruppo diCombattimento Friuli". È da sempre un appassionato di ricerca storica, rivolta con particolare interesse allevicende legate al passaggio del fronte in Romagna durante il secondo conflitto mondiale. É uno storico cheimpronta la sua indagine sulla meticolosa consultazione della documentazione disponibile e del suo raf-fronto con le testimonianze dei protagonisti, da una parte e l'altra dello schieramento. Autore di numeroseopere sul periodo storico 1943 - 1945, con le associazioni che presiede e anima, collabora con molte ammi-nistrazioni pubbliche della Romagna e della Toscana, con la Brigata aeromobile Friuli, con le ambasciate

IL GRUPPO DI COMBATTIMENTO FRIULI 1944-1945Romano RossiBACCHILEGA EDITORE

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Dopo trentadue anni dalla prima edizione dell'opera, lamillenaria saga dei Ruspoli torna in libreria riveduta e ag-giornata a cura di Fulvio Stinchelli. A Sforza Ruspoli, ilcapofamiglia, avvezzo a misurarsi con una vicenda pluri-secolare, doveva sembrare davvero intollerabile lasciarela storia incompiuta e mutila dell'ultimo trentennio. D'altro canto, chi la storia la fa, deve pure tramandarla. E iRuspoli hanno cominciato nel 778 con Mario lo Scoto, ovverolo Scozzese, capo di una banda di guerrieri del Nord, a issareil leopardo d'oro rampante su suolo italiano. Ecco dunque cheil turbinoso intreccio di guerre e matrimoni, conquiste e mo-nacazioni, onori degli altari, intrighi e misfatti, vendette e cru-deltà, sdegnoso ritrarsi in lutto dalla vita pubblica in nomedella fedeltà al papa re, morti eroiche sul campo di battaglia(le ultime, quelle di Costantino e Marescotti a El Alamein), siallunga d'un altro capitolo, del pari avvincente, ancorché inapparenza meno cruento.Nella nuova edizione figurano un bel ritratto del principeFrancesco, l'affascinante e "fumantino" padre di Alessandro e Sforza, la rievocazione delleimprese nient'affatto solo frivole e mondane di Alessandro, quel "Dado" della scena ca-prese più glamour, che era invece spirito fine e uomo coltivato. E infine si inquadra "Iltempo di Sforza", l'attuale principe di Cerveteri. Uomo serio, "emancipato" dal padre al-l'età di diciassette anni, "costretto a diventare capofamiglia molto presto", e solido e illu-minato imprenditore, che lotta da sempre per restituire "centralità all'agricoltura e alla ci-viltà contadina", come dimostrano i Centri di azione agraria da lui fondati. Da anni "Lillio", come pure è noto, conduce crociate contro lo strapotere delle banche. Néha disdegnato di scendere nell'agone politico, entrando in Campidoglio nell'89 e riten-tando nel 1997 con il felice slogan "meglio nobili che ignobili", ideato da un amico. Se unsimile profilo parrà troppo severo, valga ad alleggerirlo la nota sbarazzina che attribuisceallo strenuo difensore dei valori tradizionali un cuore zingaro…Con questi accenni al contenuto, appena un assaggio, non vogliamo privarvi della sorpresa, cherende voluttuosa la lettura, ma solo ingolosirvi. Godetevi i mille anni dei Ruspoli, viaggiandonella storia aiutati anche dall'interessante materiale iconografico che correda il volume.

Antonino Torre

di Israele e del Regno Unito, con numerose associazioni combattentistiche e d'arma, in particolar modocon l'ANGS dell'Emilia Romagna, con i reduci della Brigata Ebraica e del Duke of WellingtonRegiment. Perché consiglio a tutti i Granatieri di procurarsi e di leggere questo libro? È una te-stimonianza rigorosa, emozionante e, a tratti, commovente di quanto il soldato italiano seppefare, di come lo fece - a dispetto della drammatica situazione creatasi in Italia nel 1943-1945 - eal cospetto dei nuovi alleati e della dignità del nostro popolo, riscattatasi dopo il ventennio fa-scista, garantiva per l'Italia e per l'Europa un futuro di pace e di prosperità.

emanuelIl volume può essere richiesto a:Bacchilega Editore via Emilia, 25 40026 Imola - tel. 0542/31208 fax 0542/31240www.bacchilegaeditore.it - [email protected]

I RUSPOLI. MILLE ANNI A ROMAFabrizio Sarazani, Fulvio StinchelliCATERINI EDITORE

I RUSPOLIMille anni a Roma

Fabrizio Sarazani Fulvio StinchelliPAGINE

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PROVERBI DETTI E CITAZIONI SENZA TEMPO

Eligio PerezzaniEDITORIALE SOMETTI

Eligio Perezzani,granatiere in con-gedo di Villa Po-ma, dopo unavita di intenso epesante lavoro,ha potuto final-mente dedicarsialla sua passione:"la catalogazionedi tutto ciò checoncerne la sag-

gezza dei popoli".Il risultato è stato questo bellissimo libro,articolato in nove capitoli, dove Eligio hariportato quanto, con pazienza certosina,ha raccolto in una vita: dai Pensieri diPadre Pio, alle battute del Cabaret diMkaresko, passando fra tanti altri temicome gli aforismi, gli epigrammi e i pro-verbi.Dell'elegante volumetto, a parte i conte-nuti, ci ha colpito la presentazione fattadall'Editore che riportiamo qui di seguito:

"Giunto all'età del meritato riposo e deicapelli bianchi, l'Autore può soddisfare ilsuo desiderio di sempre: lasciare (peramore s'intende) un ricordo tangibile alla comunità di Villa Poma.Che sia un filosofo?... un artista?... uno scrittore? Non so dare la risposta; l'unica chemi viene in mente e che si tratti di una persona che cerca il posto che merita tra gli uo-mini di cuore.Perezzani ha raccolto nel tempo frasi celebri, aneddoti, proverbi e quant'altro e ce lipropone così come li ha letti, senza una virgola per pretese letterarie, in un "unicum"di facile lettura e ancor più semplice comprensione.Proponendomi di pubblicare il suo libro, mi disse: "Io non bevo, non fumo, non...quindi posso ben levarmi questa soddisfazione".Da queste parole ho potuto arguire che l'Autore, per necessità di vita, ha dovuto ante-porre “l'avere al sapere”; e non ha nascosto per questa scelta obbligata una velata ma-linconia.Quindi, con profonda stima mi sento di doverlo ringraziare, perché sicuramente chileggerà il suo libro ne trarrà vantaggio e godimento".

ANTOR

Chi fosse interessato all'acquisto può rivolgersi direttamente all'Autore:Eligio Perezzani, Via Roma Nord, 116, 46020 Villa Poma (MN) tel. 3478545230 cheprovvederà ad inviarlo in contrassegno.

SENZA TEMPO

editoriale

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ELIGIO PEREZZANI

PROVERBI DETTI E CITAZIONI

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brevi ee llietebbrreevvii ee lliieettee

FIOCCO AZZURRO IN CASA GAMBARDELLAIn data 1° novembre 2009, la signora Paola ha dato alla luce un maschietto di nome Diego. Alfuturo Granatiere ed ai genitori giungano sinceri ed affettuosi auguri di ogni bene da tutti iGranatieri in servizio ed in congedo.

VECCHI FUSTIIl Gra. Enrico Onofrio ci ha fornito questa vecchiafoto che ci riporta al Raduno nazionale di Torinodel 1959. Quello che si vede sfilare è il nutritogruppo dei Granatieri Mantovani. Già in prece-denza abbiamo pubblicato una foto analoga nellaquale erano evidenziati i granatieri Roberto Boninie Mario Tondini. In questa, invece, sono indicati igranatieri Enrico Onofrio, attuale Presidente diBrescia e Giorgio Tondini. I due Tondini, ovvia-mente, erano legati da vincoli di parentela (Marioera il padre e Giorgio il figlio). Entrambi purtroppoci hanno lasciato. Giorgio, in particolare, fu il fon-datore del Nucleo ANGS di Cavriana, piccolo co-mune nelle vicinanze di Solferino del quale, oggi, èsindaco suo figlio maggiore Ben Hur.

Sicuri di fare cosa gradita ai fratelli Ben Hur eOscar Tondini, pubblichiamo questa foto storica

ONORIFICENZA A FRANCO BRUGALI

Il 18 ottobre 2009, in occasione di una riu-nione del Consiglio provinciale diBergamo, il Presidente regionale, gra.arch. Mario Bevati, ha comunicato ai pre-senti il conferimento al gra. FrancoBrugali dell'Onorificenza di Cavalieredell'Ordine al merito della Rebubblica,da parte del Presidente della Repubblica,con decreto 2 giugno 2009. Il gra. Franco Brugali, attuale Presidenteprovinciale di Bergamo, ha meritato l'o-norificenza, in riconoscimento delle par-ticolari benemerenze acquisite nella rea-lizzazione delle finalità associative e, pernoi di Bergamo che bene lo conosciamo,anche per meriti extra associativi.Un meritato riconoscimento quindi,che riempie di orgoglio l'Associazionetutta e, in particolare, le sezioni di Bergamo, Urgnano e Calcinate, cui Brugali tanto ha donato per lapassione granatieresca che lo anima.

Al neo Cavaliere della Repubblica le nostre affettuose e cordiali congratulazioni.

Da sinistra: I granatieri Franchioni, Bovati, Brugali, Mombrini, Locatelli.

Granatieri mantovani a Torino 17/19 aprile 1959- Adunata Nazionale -

Tricentenario Fondazione del Corpo

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brevi ee llieteI PRIMI CINQUANTA ANNI PER LINO E ANGELA

Caro Direttore,sono Angelo Cattelan da Eraclea, in provincia diVenezia.Mio papà Lino é un abbonato del vostro giornale(il granatiere) ed è un ex granatiere.Il 20 Febbraio 2010 lui e mia mamma, AngelaSgorlon, festeggiano 50 anni di matrimonio.Volevo che pubblicaste una loro foto (che ho al-legato) con gli auguri della sua famiglia, nel pros-simo numero, da parte del figlio, delle figlie,della nuora, dei generi e dei nipoti.Per lui e mia mamma sarebbe una bella sorpresa.

Cordiali saluti

Eccoti accontentato, caro Angelo. Purtroppo la pe-riodicità trimestrale dell'uscita del giornale fa per-dere l'effetto della preventiva sorpresa. Anche se

con ritardo, comunque, sono sicuro che i due "sposetti" gradiranno gli auguri della famiglia e dell'interacompagine granatieresca.

TRE GENERAZIONI A CONFRONTO

Dalla sezione di Cittadella. Dal 15 agosto 2009, la fa-miglia Brotto è cresciuta con l´arrivo del piccoloThomas, orgoglio del nonno Sergio, Granatiere del1/68 alla Caserma "De Carolis" di Civitavecchia, edel papà Leonardo, Granatiere del 7/93 alla Caserma"Gandin" - Pietralata.

NOZZE DI DIAMANTE IN CASA CAPITANIIl Granatiere Capitani comm. Gino, Presidentedella Sezione di Palanzano (Parma) e la sua gentileSignora Elsa, hanno festeggiato il 60° anniversariodel loro matrimonio.Festeggiati dai figli Patrizia e Lino, dal nipoteLuigi e dalla affezionata Elena, che li assiste congrande premura e dedizione, hanno brindato alleinvidiabili nozze di diamante davanti alla torta.

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CAPALDI È STATO PROMOSSO AL GRADO SUPERIORE

Il Presidente regionale dell'Abruzzo, dott. Pierluigi Capaldi, è stato promosso al grado diCapitano con anzianità assoluta che decorre dal 1 gennaio 2003.A Capaldi vadano i migliori voti augurali di tutti noi.

Ad maiora semper!

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Il Natale quest'anno vede tra i protagonisti della sicu-rezza dei romani anche gli oltre 800 fra Granatieri eLancieri di Montebello che operano nell'ambito dell'o-perazione "Strade Sicure" nella Capitale. Gli uomini della storica unità dell'Esercito (anche iLancieri ne fanno parte), infatti, continuano la missione,che portano ormai avanti da mesi, di rendere più sicurimolti punti sensibili della città, dal controllo delle am-basciate e di edifici di particolare rilevanza a quello deiprincipali nodi di scambio ferroviari e metropolitani. Il risultato di queste attività è stata una sensibile ridu-zione della criminalità nelle zone dove gli uomini dellaBrigata Granatieri stanno operando, anche se ancor piùapprezzabile per i militari è il senso di gratitudine e sim-

patia che molti romani gli testimoniano direttamente nelcorso dei loro servizi di pattugliamento e sorveglianza. La Brigata Granatieri di Sardegna ha infatti un legameormai storico ed inscindibile con la Città Eterna. Il comando è situato presso la Caserma "Gandin" a Forte

Pietralata da più di 50 anni e i Granatieri hanno rappre-sentato nella storia l'estrema difesa della città di Romanella nostra storia recente. Furono proprio gli uomini dell'allora divisione Granatieridi Sardegna, l'8 settembre del 1943, a tentare di chiuderele vie di accesso alla Capitale alle truppe tedesche. I Granatieri, nonostante fossero appena tornati dallaSlovenia e di certo non in condizioni ottimali, lottaronofino all'estremo sacrificio per proteggere la Città e la gentedi Roma. Oggi la brigata Granatieri è composta da 2500 soldati pro-fessionisti, i cui reparti si recano regolarmente in missioniall'estero, oltre ad assicurare lo svolgimento di compiti dirappresentanza. Ma per i Granatieri di Sardegna operare nella Capitale èun motivo d'orgoglio particolare, da un secolo infatti sonoloro i Soldati di Roma.

Massimo CartaCapitano dell'Esercito

IL NATALE ROMANO PIÚ SICURO GRAZIEAGLI OLTRE 800 SOLDATI DELLA BRIGATAGRANATIERI IN SERVIZIO NELLA CAPITALE

Il giorno 27 novembre 2009. si è svolta in L'Aquila, presso la Caserma "G. Pasquali", la cerimonia militare dicambio del comandante il 1° Gruppo del 33° Rgt. Artiglieria.Alla presenza di numerose autorità e del comandante di reggimento, colonnello Clemente D'Amato, il tenentecolonnello Mario Sechi ha ceduto il comando del Gruppo al parigrado Emidio Aquili. Per l'occasione ha partecipato alla cerimonia, inserita nello schieramento, anche la compagnia Granatieri del1° rgt. impegnata attualmente nell'emergenza sisma Abruzzo agli ordini del capitano Laurano.Per l'Associazione era presente il presidente ANGS Abruzzo.

CESSIONE DEL COMANDO DEL 1° GRUPPODEL 33° RGT. A. TER. “ACQUI”

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Anche quest'anno, nell'uniforme dirappresentanza con il tipico "cappel-lone a pelo", il 1° ReggimentoGranatieri di Sardegna ha sfilato alseguito della Bandiera di guerra edella Musica d'ordinanza, dallaCaserma Macao di via di CastroPetrorio, lungo via Solferino fino adarrivare in piazza della Repubblica eprendere posizione nella Basilica diSanta Maria degli angeli, sotto l'oc-chio curioso dei romani e dei turisti.Al centro della navata della Basilicaun picchetto d'onore, per la primavolta nell'uniforme storica deiCacciatori di Sardegna di recente ac-quisizione, scortava il feretro.Momenti veramente emozionanti sisono avuti quando la Banda reggimentale, diretta dalMaestro Morlungo, ha eseguito alcuni pezzi di musichefunebri. La volta della Basilica, provvista di particolareacustica, ha esaltato la perfetta esecuzione dei nostri

musicanti dando veri momenti di brivido ai presenti. Alla commemorazione hanno partecipato alte Autoritàmilitari tra le quali, il Capo di Stato Maggioredell'Esercito Generale di Corpo d'Armata Giuseppe

Valotto, nonché le Autorità civilidella Capitale. Il SindacoAlemanno, impossibilitato ad in-tervenire per impegni fuori dellacittà, ha delegato il Consiglierecomunale Antonino Torre.L'Associazione era presente con ilPresidente nazionale, generaleBuscemi, il Comitato centrale alcompleto, i Presidenti regionali euna folta rappresentanza di socivenuti da tutte le contrade ita-liane con al seguito le rispettiveinsegne associative.Come consuetudine, hannopreso parte alla cerimonia anche idiscendenti in linea diretta diDon Alberto Genovese, signifi-cando, con la loro presenza, lacontinuità di una tradizione ultrabicentenaria che ha sempre visto,anche durante gli eventi bellici,gli eredi del munifico Duca e imilitari partecipare al rito reli-gioso di ricordo.

Lo schieramento di Granatieri.

I GRANATIERI DI SARDEGNA COMMEMORANODON ALBERTO GENOVESE,

DUCA DI SAN PIETRO

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Lo schieramento autorità.

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GRAVE LUTTO AL 1° REGGIMENTO GRANATIERI DI SARDEGNAIl 9 dicembre 2009 è venuto a mancare all'affetto dei suoi cari e dei commilitoniil 1° Maresciallo Pietro Valente. Aveva 47 anni ed era in servizio al 1°Reggimento Granatieri di Sardegna.Per la sua grande disponibilità e le alte doti di cameratismo e di professionalità,lascia un vuoto nella famiglia del Reggimento che sarà difficilmente colmabile.Alla signora Anna e ai figli Roberta e Antonio, vadano le più sentite condo-glianze.

Il col. Carlo Emiliani nuovo comandante delReggimento

Lo scorso 15 ottobre 2009 si è svolta, presso la casermaGandin, la cerimonia di passaggio della bandiera delglorioso 1° reggimento tra il 106° Comandante, col.Lorenzo Gajani Billi, ed il 107° Comandante col. CarloEmiliani.Il Comandante della brigata Granatieri, generaleFilippo Ferrandu, ha presieduto la classica cerimoniadel cambio del comandante che è stata anche onoratadalla presenza del gonfalone della Città di Roma e delmedagliere dell'Associazione Granatieri nonché di-verse Colonnelle. Il Comandante cedente nel corso del proprio discorsoha voluto sottolineare i numerosi impegni operativi edi rappresentanza assolti, come di consueto, dalReggimento e nel farlo ha evidenziato una fortissima,sentita e commossa partecipazione alla vita della sto-rica unità. Il col. Gajani è stato destinato ad assolvere un impor-tante incarico nell'ambito dell'organizzazione dellaForza Armata quale vice presidente della Commis-sione avanzamento truppa. Nel salutare il comandante cedente e dare il benve-nuto al col. Emiliani, il generale Ferrandu ha volutoaccennare a quali saranno i prossimi impegni di na-tura operativa del Reggimento che nel 2010 conti-nuerà ad operare nell'ambito dell'operazione "Stradesicure" sia sulla piazza di Roma sia su quella diL'Aquila con concrete prospettive di essere proiettatiin teatri operativi a media intensità con componentidi livello compagnia e di raggruppamento. È infatti opportuno ricordare che recentemente (no-vembre 2008 - aprile 2009) il reggimento granatieri hafornito una compagnia dotata di VCC 80 "Dardo" cheha operato nell'ambito della missione UNIFIL in

Libano, assolvendo ai compiti ricevuti con il generaleplauso di tutti. Il colonnello Emiliani, che solo cinque anni or sonoaveva comandato il battaglione "Assietta", pro-viene dall'Egitto ove ha svolto l'incarico di Addettomilitare per l'Esercito presso l'ambasciata italiana aIl Cairo. Il 107° comandante ha ritrovato alReggimento due suoi vecchi colleghi nonché amiciil ten. col. Cosimo Prencipe, comandante del batta-glione "Assietta" con sede in Roma, ed il ten. col.Angelo Del Lungo comandante del neo costituitobattaglione "Cengio" con sede in Spoleto presso lacaserma "Garibaldi". I tre ufficiali avevano operatogià insieme in terra d'Africa quando l'allora capi-tano Emiliani comandò la compagnia del 2°Reggimento Granatieri durante l'operazione "Ibis2" avendo alle dipendenze, quali comandanti diplotone, i tenenti Del Lungo e Prencipe. A questo punto: Buon lavoro e buona fortuna ai tregranatieri che si sono ritrovati.

IL PRIMO REGGIMENTO GRANATIERI È PASSATO DI MANO

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I GRANATIERI PRESTANO SERVIZIO ANCHE A L'AQUILA

Vengo chiamato dal Comandante di battaglione: "BeneLaurano, ho un compito da assegnarle!". Io d'istinto re-plico "Comandante, la compagnia è a sua completa di-sposizione!". Ed il Comandante mi mette a conoscenzache : "La 3ª compagnia è stata scelta per andare a pre-stare servizio a L'Aquila. Dobbiamo organizzare iltutto affinché il reparto sia pronto a muovere in 48ore!".Bene. Ci siamo. Chiamo e convoco immediatamenteuna riunione del mio "staff", mi ritrovo nel mio "studioovale" con di fronte il mio fidatissimo Vice comandanteten. Guzzarri, il buon Ettore ed il validissimo mar. ord.Violanti detto il "libanese" per la sua recentissima par-tecipazione all'operazione "Leonte" in Libano.Richiamo altri sottufficiali e volontari, impiegati tem-poraneamente come istruttori del corso di specializza-zione per fuciliere a favore del personale VFP1 delCelio, che come sempre stavano mettendo il cuore perfar ben figurare il 1° Reggimento Granatieri.Siamo pronti per cominciare. Ci sono proprio tutti."Ragazzi, dobbiamo organizzare la compagnia permuovere in 48 ore, non abbiamo molto tempo macome sempre dobbiamo essere perfetti!" e via di se-guito a snocciolare tutti i problemi e ricercare le solu-zioni migliori.Non termino nemmeno il mio discorso che tutti quanticome "formiche operaie" iniziano già ad eseguire ciòche era stato concordato, organizzandosi sui compitida svolgere. Li guardo orgoglioso. Tutti lavorano in-stancabilmente sino a tarda sera e per tutto il giornodopo: Dopo tanto lavoro ecco arrivare l'ora "X". Tutto èpronto. Ma arriva uno stop. Mi viene comunicato che

la partenza è stata posticipata di una settimana.Pazienza noi eravamo pronti, vuol dire che approfitte-remo del tempo ancora disponibile per affinare l'orga-nizzazione. Ventisei ottobre, si parte. La prima colonnalascia la Caserma "Gandin" con il buio ma sotto l'occhiovigile dei nostri comandanti.Arriviamo a L'Aquila alle prime ore del giorno, carichidi energia ed entusiasmo. Siamo accolti benissimo dainostri colleghi artiglieri Granatieri del 33°.Senza farcelo ripetere due volte, in poche ore avevamogià preso possesso di tutto: camerate, armeria, riser-vetta munizioni, parcheggi e uffici.La nostra "amichevole" invasione ha stupito i nostricolleghi aquilani che in poco tempo sono stati circon-dati da questi "enormi ragazzoni" che a dire di tutti etutte "sono così alti, formali e molto gentili".Alla mezzanotte prendiamo in consegna i siti da unacompagnia del 9° reggimento alpini. I luoghi assegnatisono tutti centralissimi e nella zona "rossa", la più col-pita dal sisma del 6 aprile. Così arriva la notte ed i gra-natieri sono in servizio sulle loro posizioni, tutto tace.E' una città che dorme normalmente avvolta nel suo re-ligioso silenzio ma con le prime luci dell'alba il disar-mante paesaggio si svela d'improvviso agli occhi.Palazzi dall'apparente normalità celano con ciò che èrimasto in piedi il loro crollo interiore. Intere pareti implose ad altezza dei primi piani, mae-stose cupole di chiese del Settecento, del Seicento epersino del Duecento crollate o lesionate in più punti.Non si può nascondere il sopraggiungere di fortiemozioni. La Fortezza Spagnola è l'edificio che senzaombra di dubbio ha tolto il fiato a noi tutti è.L'imponente castello fatto di muratura e pietre dellalarghezza di una piccola autovettura, segno tangibiledel passato che da sempre nell'immaginario collettivoha trasmesso protezione e forza, oggi appare d'in-commensurabile fragilità. Per chi ha il coraggio diproseguire la sguardo verso l'alto, proprio sopra ilponte levatoio e la porta principale, ci si accorge dellamancanza dell'intero tetto.Molti granatieri che prestano servizio sui vari siti ven-gono resi partecipi dagli abitanti stessi di situazionimolto tristi.La popolazione de L'Aquila, subito accortasi delcambio di guardia, accoglie benigna questi uominidalla statura elevata e dallo sguardo sereno. Più di unapersona si avvicina con gentilezza per ringraziare i no-stri granatieri sia per il lavoro svolto sia per la cortesiadimostrata ma soprattutto per la sicurezza che infon-

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dono nei loro cuori. Queste persone hanno perso tutto,quel poco che gli è rimasto è ancora lì nelle loro caseinagibili preda di eventuali persone senza scrupoli. Persone che hanno tante storie diverse: ecco la madredi una studentessa, si commuove e piange, consolatada un nostro caporale alla vista delle case e del futuroquartiere abbandonato dove andrà a vivere la figlia.La signora ci ringrazia e si rallegra alla notizia che sa-remo noi granatieri a tutelare continuamente e in-stancabilmente il quartiere e la sua fanciulla.Ecco ancora un ragazzo sulla trentina che si aggiraubriaco con una bottiglia di birra in mano. Viene fer-mato da una nostra pattuglia e con le lacrime agliocchi racconta che viene lì la sera a bere davanti la suacasa, i suoi ricordi e sua moglie con il bambino persisotto le macerie. Ecco ancora uno di quelli che dorme sulla panchinaperché non vuole lasciare L'Aquila e la sera si ritira intenda, e cerca un po' di compagnia con i granatieri,avendo perso diversi fra i suoi amici più cari. Ed an-cora un branco i cani di piccola e grande taglia, vaga-bondi ma con la targhetta, abbandonati dai loro pa-droni morti o trasferitisi, che un granatiere con bontànutre. L'Aquila ha subito un terremoto devastante, ilcentro storico è profondamente ferito ma gli aquilanihanno accolto i granatieri con occhi dignitosi e corag-giosi. Tutti sono testimoni della generosa e concretacollaborazione che hanno ricevuto dai granatieri, vi-gili del fuoco e Polizia di Stato, dalla Guardia diFinanza e Croce Rossa senza ovviamente dimenticarela Protezione civile.Noi granatieri adempiamo al nostro dovere e lo fac-ciamo per quelle persone del nostro stesso paese che

ci affidano le loro poche cose, i loro ricordi e i lorobeni che il "mostro", come viene chiamato da molti ilterremoto, non è riuscito a portargli via. La nottequando tutte le ditte edili lasciano la zona "rossa",quando i vigili del fuoco vanno a riposare con il per-sonale della Protezione civile, quando anche gli aqui-lani vanno a dormire e le pattuglie dei carabinieri edalla polizia diventano rare, il granatiere rimane lì adifendere il cuore ferito de L'Aquila. All'alba fra i quartieri abbandonati, fra le crepe e imuri divelti, intorno alle 6.00, il silenzio è infrantodalle sveglie mai spente dopo il 6 aprile, che sem-brano chiedere che la vita ritorni a L'Aquila, che arriviquel 7 aprile che non è ancora nato. Allora e solo al-lora il granatiere di servizio alza gli occhi al cielo e os-serva un rispettoso silenzio.

Per ricordare il 150° anniversario dell'unifica-zione della Toscana al nascente stato unitario(1859-2009), il comune di Firenze ha indettouna serie di manifestazioni fra le quali una de-nominata "Piazze e Musica". Nella citata mani-festazione, svoltasi il 17 settembre 2009, laMusica reggimentale del 1° ReggimentoGranatieri si è esibita in Piazza della Signoria,Piazza del Duomo, Piazza SS. Annunziata ePiazza d'Azeglio, dopo aver sfilato per le viedel centro.I nostri musicanti, diretti dal MaestroMorlungo, hanno riscosso, come di consueto,un notevole successo.

Eolo Grasso

LA MUSICA D'ORDINANZA A FIRENZE

L'esibizione a Piazza D'Azeglio.

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GRANATIERI AL MONUMENTO IN MEMORIADELLA GUERRA IN RUSSIA

Lo scorso 24 Maggio 2009, aSoave (VR) è stato inaugurato ilMonumento nazionale dedi-cato ai Caduti di tutte le Patrienella campagna di Russia. Essoè sorto grazie alla collabora-zione di vari enti eAssociazioni tra i quali ilComune di Soave, il RotaryClub Verona-Soave, la RegioneVeneto, l'UNIRR, UNUCI VR,ANUPSA VR, ANA e AS-SOARMA VR. Alla solenne inaugurazione èintervenuto il Sottosegretarioalla Presidenza del ConsiglioGiovanardi, politici locali, au-torità militari e rappresentanzee reduci delle nazioni all'epocabelligeranti, tra i quali anzianiGenerali russi, uno dei qualidecorato con l'onorificenza di"Eroe dell'Unione Sovietica".Nelle foto un momento dellainaugurazione e la fase in cuiun granatiere rappresentante diASSOARMA VR consegna unamedaglia ricordo della giornataall'Ufficiale russo decorato.Il Monumento, opera dell'ing.Gaetano De Nicolò, colonnello

dell'Esercito, rappresenta sim-bolicamente il tristemente fa-moso sottopasso ferroviario diNikolajewka, località dove letruppe italiane in ritirata, nelgennaio 1943, ruppero l'accer-chiamento dell'Esercito russo,potendo, così, continuare laloro lunga marcia della spe-ranza.

Ogni anno, una solenne mani-festazione sarà indetta per ri-cordare quei tragici giorni.Si è cominciato con il 16 gen-naio 2010 e la foto, scattata da-vanti al Monumento, illustra lapresenza dei Granatieri delleSezioni di Verona, Minerbe eRovigo con le rispettive Colon-nelle.Un lungo corteo, formato dabanda musicale, un centinaio distudenti delle locali ScuoleMedie, autorità civili e militari,labari, bandiere e gagliardettidelle Associazioni Combattenti-stiche e d'Arma, ha sfilato per levie della cittadina per raggiun-gere i giardini dove sorge ilMonumento, dove attendevanosette Alpini reduci proprio diquella campagna bellica.Al momento dell'Alzabandiera e

dell'Onore ai Caduti era visibilenei loro volti un senso di profondacommozione.L'appuntamento successivo, nellaprimavera del prossimo anno.

Roberto PellegriniRoberto Pellegrini stringe la mano ad uno dei generali russi presenti.

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Domenica 21 giugno aGoito, in provincia diMantova, si è svolto unimportante raduno del-l’ ANGS in concomi-tanza del quale si sonosvolte le celebrazionidella consegna dellaCittadinza Onoraria daparte della Città diGoito al 1° ReggimentoGranatieri di Sardegnarappresentato, per l’oc-casione, dal coman-dante, colonnello GajaniBilli. Il comandante era ac-compagnato dal tenenteLipira, dal decano delreggimento Zito e da seiguardie in GrandeUniforme di Rappre-sentanza.Alla manifestazione, che haavuto inizio nella splendidaPiazza della Rocca risalente alpassato dei Gonzaga, ha parteci-pato un folto gruppo di Grana-tieri in congedo con una trentinadi Colonnelle provenienti davarie regioni d"Italia. Erano

inoltre presenti il Vice Presidentedella Lombardia Enrico Mezzen-zana, che ha organizzato ilviaggio in autobus partendo daLegnano e raccogliendo lungo ilpercorso i soci di altre Sezioni. A Goito, con l"arrivo del VicePrefetto dott. Attilio Araldi, deipresidenti, nazionale ANGS

Mario Buscemi, della LombardiaMario Bovati, del sindaco AnitaMarchetti si è potuto dare inizioalla cerimonia per l’assegna-zione della Cittadinza Onorariaal Comandante del Reggimentodel 1° Granatieri Gajani Billi.Organizzatore di questo impor-tante evento, il presidente della

sezione di MantovaRoberto Bellintani. La manifestazione è pro-seguita con la deposi-zione di una corona d'al-loro al monumento dedi-cato ai Caduti, poi laSanta Messa e l’alzaban-diera. A conclusionedella manifestazione unincontro conviviale pre-ceduto dalla sfilata ditutti i convenuti per levie della città accompa-gnata dal lancio, daparte di un aereo da tu-rismo, di volant iniriportanti la scrit ta“W I GRANATIERI”.

I GRANATIERI A GOITO

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Il 27 giugno 2009 il Presidentedella Sezione di Legnano,Enrico Mezzenzana, dopoaver frequentato i corsi e aversuperato gli esami, rispettiva-mente di primo soccorso, dioperatore OTI e di operatoreOSES è divenuto un VDS(Volontario del Soccorso)della Croce Rossa Italiana.Da Volontario e da Granatiereha partecipato al 150°anniver-sario della nascita della CroceRossa, svoltosi a Solferino il18 giugno 2009. Qui 150 annifa, si svolse la famosa batta-glia che produsse complessi-vamente 29 mila caduti fra leparti in lotta in circa 13 ore dicombattimento. Ed è qui cheHenry Dunant, uomo d"affariginevrino che si era recato inLombardia per incontrareNapoleone terzo per l'ac-quisto di alcuni terreni inAlgeria, fu testimone d"ecce-zione della battaglia. Egli ri-mase sconvolto dal numeroimpressionante dei feriti e deimorti, ma sopratutto che ve-nissero abbandonati a sestessi. Impotente di fronte aqueste scene di dolore e di di-sperazione, cercò invano me-dici, chirurghi e infermieriche potessero alleviare le sof-

ferenze di tanti uomini.Cosciente, quindi, che l"unicacosa da fare era quella di ri-correre alla buona volontàdegli abitanti del paese,Dunant stesso si improvvisòinfermiere, radunò uomini edonne, procurò acqua, brodo,biancheria e bende, ritornòsui campi di battaglia per rac-cogliere altri feriti. I feriti fu-rono poi trasportati presso ilDuomo di Castiglione delleStiviere, ove, con l'aiuto dellapopolazione, vennero prestati

soccorsi a tutti i feriti, senzariguardo alla divisa indos-sata. Tornato a Ginevra, nonriuscì a dimenticare quelleatrocità e trasferì tutta lasua amarezza, le emozioni,l'angoscia e l'impotenza pro-vate durante quella strage inun libro "Un souvenir deSolferino" e fondò la CroceRossa Internazionale. Per lasua attività e le sue ideevenne insignito del PrimoPremio Nobel per la Pacenell'anno 1901.

I GRANATIERI DI LEGNANO E LA CROCE ROSSA ITALIANA

Nel numero precedente ab-biamo riportato la cronacadella grande manifesta-zione che si è svolta aCorato nelle giornate del 4 e5 luglio 2009.Su richiesta dei granatiericampani, pubblichiamo que-sta foto che documenta laloro presenza alla manife-stazione.

GRANATIERI CAMPANI A CORATO

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Il 3 luglio 2009 i Granatieri dellaSezione di Legnano si sono recatiin gita a San Martino nella ricor-renza del 150° anniversario dellabattaglia che ivi si svolse al ter-mine della seconda guerra d'in-dipendenza e che fu una tappafondamentale per l'Unità d'Ita-lia. Qui il 24 giugno 1859 si scontra-rono l'esercito del Regno diSardegna, guidato dal re VittorioEmanuele II, e l'ala destra dell'e-sercito austriaco, guidata dal ge-

nerale Ludwing Von Benedek. Nel Museo, composto da treampie sale, sono esposti cimeli,armi e uniformi relative alla bat-taglia e al Risorgimento in gene-rale. Dalla terrazza della Torre,che si raggiunge mediante unarampa di oltre 400 mt. è visibilela sponda sud del lago di Garda.Nelle immediate vicinanze èpossibile ammirare le cascine co-involte nella battaglia, mentresullo sfondo si staglia il profilodelle Prealpi e del Monte Baldo.

All'interno della Torre sono pre-senti affreschi che rievocano letappe fondamentali del Risorgi-mento. Nella Cappella Ossariosono custoditi i resti di mi-gliaia di combattenti del-l'Armata Sarda e dell'EsercitoAustriaco. Qui ogni anno haluogo la rievocazione storicain costumi dell'epoca. LaSezione ringrazia il Sindacodi Desenzano per la calorosaaccoglienza ricevuta.

150° DELLA BATTAGLIA DI SAN MARTINO

Le Colonnelle del Centro Provin-ciale Piceno, relative alle sezioni diAscoli Piceno, S. Benedetto delTronto e Fermo hanno sfilato in oc-casione del Giuramento delleVolontarie in ferma prefissata di unanno, avvenuto ad Ascoli Piceno il 9luglio 2009, nella caserma E.Clementi, sede del 235° R.A.V."Piceno". Al termine della cerimoniai Granatieri partecipanti alla rappre-sentanza, hanno posato per una fotoricordo insieme all'ottimoComandante del Reggimento, Col. f.(b) Andrea Bartolucci.

Gian Carlo Bruni

L'ANGS TORNA IN CASERMA AD ASCOLI PICENO

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26 luglio 2009. Anche que-st'anno i granatieri di Calci-nate hanno voluto ricordare iloro Caduti e in una giornata,come al solito molto calda, leSezioni della Lombardia sisono ritrovate in questo ri-dente comune.La consueta impeccabile orga-nizzazione, messa in atto perl'evento, ha allietato l’interagiornata imperniata su unasemplice ma significativa ce-rimonia che si è svolta nellamattinata. Tutti i convenuti, con le ri-spettive Colonnelle hannoreso onore presso il bellissimomonumento dedicato ai Ca-duti.A seguire, la Santa messa, of-ficiata da Cappellano deiGranatieri Padre DefendenteBellotti e i discorsi del presi-dente di Calcinate RiccardoLocatelli e del presidente re-gionale della Lombardia,Mario Bovati. Nel corso delpranzo è stato premiato il se-gretario della sezione di

Legnano Pietro D'Ambrosio,noto a tutti per la sua carroz-zina da disabile, per la sua as-sidua presenza nei vari ra-duni supportato dal presi-

dente Provinciale milaneseEnrico Mezzenzana. Lo stesso è stato anche rin-graziato per i numerosi videoamatoriali da lui approntati.

FESTA DEL GRANATIERE A CALCINATE

Il 6 agosto 2009 è stato pub-blicato sull' “L'UNIONE SAR-DA” un articolo dal titolo:"Aspettando l'alba sullaPunta La Marmora: iniziativadel Comune di Aritzo e deiGranatieri". Il testo era il seguente:"Aspettando l'alba a Punta LaMarmora: l'appuntamento èper sabato alle 16.00 in PiazzaBau Ponte ad Aritzo, poi conmezzi propri si sale a SuFilanu e da lì escursione apiedi al vecchio rifugio LaMarmora. Pernottamento sotto le stelle o in

tenda e alle 4.00 di domenicamattina si ascende sulla vettapiù alta del Gennargentu (1834metri) per vedere il sorgere delsole. L'iniziativa è promossadal comune di Aritzo. Nell'occasione l'Associazio-ne nazionale Granatieri diSardegna, per voce del Pre-sidente della sezione sardaRodolfo Mori Ubaldini,lancia un appello ai sindacidei paesi della zona perché siattivino per restaurare e va-lorizzare lo storico rifugiointitolato al generale pie-montese.

Questo è l'anno dedicato aAlberto Ferrero de La Marmo-ra, di cui ricorre il 190mo an-niversario della sua prima vi-sita nell'isola."Il Presidente Mori Ubaldini,inoltre, ha condotto un ciclo diconferenze al Ghetto degli EbreiCastello di Cagliari nell'ambitodella commemorazione di Al-berto Ferrero de La Marmora edi aver presentato, il 7 dicembre2009, una conferenza su Rai-mondo Montecuccoli tenutapresso la Camera di Commerciodi Cagliari dal prof. SergioCongia.

DAL C.R. SARDEGNA

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Il Presidente della Sezione diBassano del Grappa, LucianoBortolaso, e il gra. GiorgioValente, hanno provveduto adassicurare la pulizia e la manu-tenzione del cippo posto a quota1152 a Cesuna sull'Altopiano diAsiago, che ricorda il ten.col.Ugo Bignami che il 3 giugno1916, al comando di un batta-glione Granatieri, guadagnò laMedaglia d'Oro al Valor Militare.Questo è un esempio da seguireconsiderato il generalizzato dis-interesse da parte degli organipubblici preposti a tali incom-benze.

Domenica 23 agosto 2009, la Sezione Granatieri di Trieste, nell'ambito delle celebrazioni in ricordo dellevittime innocenti trucidate dai partigiani titini sull'altipiano carsico, ha effettuato il solenne alzabandierasulla Foiba di Basovizza.Presenti con la Colonnella, il Presidente regionale del’A.N.G.S. Renzo Ros, iI Presidente provinciale delVeneto Lino Marian, e il Presidente della Sezione di Trieste Arnaldo Pastrovicchio, con un gruppo di gra-natieri triestini e veneti fra i quali alcuni accompagnati dalle gentili signore.

RISPETTO DELLAMEMORIA

OMAGGIO AI MARTIRI DELLE FOIBE

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Il 26 agosto 2009, a Pescara, il C.V. (cp) AntonioBasile ha lasciato l'incarico della DirezioneMarittima di Pescara per essere destinato ad unaltro incarico a Trieste.Fra le rappresentanze delle Associazioni militariche hanno partecipato alla cerimonia, c'era anchequella della locale sezione ANGS.Il Presidente Carlo Isacco e l'Alfiere FernandoMazzatenta, con orgoglio, hanno sfilato indos-sando l'uniforme estiva con bavero rosso edAlamari, in ricordo del 28 agosto 1964, 45 anni or-sono, allorché approdarono al 1° ReggimentoGranatieri di Sardegna per il servizio di leva con ilcontingente 2°/64.Il Comandante Basile ha molto apprezzato la pre-senza dei Granatieri.

Grande entusiasmo al "RistoranteAl Fiore" di Peschiera del Garda,dove, domenica 13 settembre 2009,su iniziativa di alcuni granatieri, sisono ritrovati tanti commilitonidella "mitica" classe del 1939 per fe-steggiare i loro 70 anni.

Gli ideatori dell'incontro: i grana-tieri Bortolaso, Piron, Ros e Tof-fanin, si sono dati un gran da fareper reperire indirizzi e numeri tele-fonici dei tanti commilitoni di cuiserbavano cara memoria. I loro sforzi sono stati premiati ed

hanno, in tal modo, potuto orga-nizzare una rimpatriata che haprovocato un profondo senso,misto di commozione e gioia, intutti i convenuti, in special modonei granatieri Toffanin di Verona eMolon di Varese che si sono rivisti

PASSAGGIO DI COMANDO A PESCARA

I GRANATIERI DELLA CLASSE '39 SI SONO INCONTRATI A PESCHIERA DEL GARDA

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dopo 48 anni!Nel giardino del Ristorante, difronte al Lago di Garda, sotto ungazebo, padre Defendente Bellottiha celebrato la Santa Messa, termi-nata con la lettura della Preghieradel Granatiere e la commemora-zione di coloro che "sono andatiavanti" al suono della tromba delgranatiere Tobaldo che intonava ilSilenzio.Erano presenti le colonnelle delVeneto, del Friuli, di Verona,Padova, Rovigo, Modena eCerea.Un festoso e ricco pranzo ha con-cluso la giornata dei circa 80 com-mensali che si sono salutati conun appuntamento al prossimoquinquennale!

Roberto Pellegrini

Solenne e toccante è stata la ceri-monia svoltasi il 21 settembrenella chiesa di Santa MariaMaggiore di Nocera Inferiore of-ficiata dal Cappellano militaredella Brigata Folgore per com-memorare il sacrificio del para-cadutista Massimiliano Randinocaduto lontano dalla patria inmissione di pace in Afganistan.Una folla incontenibile ha attesoin silenzio la salma e tante sonostate le personalità presenti:sindaci dell'Agro Nocerino-Sarnese, alti ufficiali del IIF.O.D. e personalità di rilievodella Regione Campania. Nonsono mancate parole di circo-stanza, ma efficaci, il dolore èeterno, come eterna è la spe-ranza di pace.Commoventi sono state le paroledella consorte che si è vista pri-vata in modo prematuro e tra-gico il compagno che avevascelto per la vita e con il qualeaveva progetti da realizzare.Rimarrà un senso di vuoto pro-fondo attenuato, se possibile,

dall'orgoglio di aver condiviso,seppur per breve tratto, il per-corso di vita di un eroe che hadato la vita per la pace.Numerose le associazioni mili-tari presenti, fra le altre svettavala colonnella dei Granatieri diSardegna della sezione di

Pompei presente con un foltogruppo di soci, che, immobile,ha salutato l'eroe al passaggioverso l'ultima dimora nel cimi-tero di Cava dei Tirreni ove ripo-serà nella tomba di famiglia.

Piero Colangelo

LA SEZIONE DI POMPEI AL SALUTO FUNEBRE DI RANDINO

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Pergamene per quattro granatieri di Sardegna conse-gnate in un clima di festa e riconoscenza. Sono stateconsegnate dal Presidente regionale Enzo Natale nelcorso dell'annuale incontro degli iscritti. Si è trattato diun incontro conviviale a livello di Trentino-AltoAdige, al quale ha partecipato un folto numero di gra-natieri in congedo con le mogli. Un appuntamento checome sempre si è trasformato in un momento di cordia-lità e amicizia. Il Presidente Enzo Natale ha conse-gnato le pergamene agli iscritti con oltre 40 anni di"fedeltà" all'Associazione. In particolare a EdoBenedetti e Costantino Bombonato, due personaggiche per lunghi anni sono stati al vertice dell'Associazioneregionale; ma anche a Domenico Raota di Susa e aGiuseppe Mazzolai di Martignano.

(f.g.) Da "Il Trentino" del 27/09/2009

INCONTRO DEL C.R. TRENTINO - ALTO ADIGE

Magistralmente organizzata dal-la Sezione ANGS di Cuneo, inti-tolata al sottotenente L. Eula, si èsvolta una manifestazione grana-tieresca nella ricorrenza del 265°Anniversario della Battaglia del30 settembre 1744, quandoMadonna dell'Olmo fu teatrodegli scontri tra le truppe Franco-

Ispane e le truppe Austro-Piemontesi scoppiata in seguitoai dissidi sorti per la successioneal trono d'Austria di MariaTeresa dopo la morte di suopadre, l'Imperatore Carlo VI. Il successo dell'evento è stato di-mostrato dalla sfavillante e ine-briante luce negli occhi del pub-

blico entusiasta, dai benevoli sor-risi attestanti lusinghieri consensida parte di autorità civili e mili-tari presenti e degli stessisponsor (senza i quali non a-vremmo raggiunto un cosi mar-cato successo) e dalla gaia e fe-stosa partecipazione dei bam-bini, frammista alla tensione per

GRANATIERI IN GRANDACuneo ha commemorato il 265° anniversario della Battaglia di Madonna dell'Olmo.

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i micidiali botti, lo scoppio dellegranate, le salve di cannoni, glispari ed assalti dei fucilieri, nellarievocazione della battaglia rea-lizzata nello splendido parco diVilla Tornaforte, gentilmenteconcesso dagli eredi della fami-glia Toselli. Tutto ciò ci ha riem-pito di gioia e di fierezza per averpromosso la manifestazione edindossato il rosso colletto con ibianchi Alamari.Da queste pagine, dopo essercigongolati di soddisfazione perl'ottima riuscita, vogliamo diregrazie per l'impeccabile gestioneconviviale al team della Pro-locodi Madonna dell'Olmo per averciospitati e rifocillati alla grande.Al quintetto di Ottoni per la pro-fessionalità e l'ottima musicad'ordinanza eseguita con mo-menti straordinariamente sensi-bili tali da coinvolgere emotiva-mente il pubblico. Al reverendoparroco don Corrado Picco peraver concesso la presenza del"Gruppo Storico di Madonnadell'Olmo" in abiti d'epoca risa-lenti all'edificazione delSantuario che fu la sede del quar-tier generale delle truppe Franco-Ispane nel Settembre 1744, perl'eloquente omelia e per il bene-volo ricordo, nel quinto anniver-sario della sua morte, diGiovanni Barberis decanodell'ANGS - Sezione di Cuneocon la sua tessera costellata dauna miriade di bollini blu, per-sona pacata, saggia, nostro mae-stro di vita associativa dopo la ri-nascita della Sezione di Cuneonel 2003, degno di indossare ibianchi Alamari e sempre pre-sente nei nostri cuori, come tuttala sua famiglia.Vogliamo altresì ringraziare il"Coordinamento Rievocazioni

Storiche 1600 - 1700", i membridel "Gruppo La Cerchia" per averricreato, allestito l'accampamentoe fatto rivivere momenti di vitad'altri tempi slogan della manife-stazione: impeccabili nelle sgar-gianti uniformi, sapientementeorchestrati nei mirati movimentitattici e per l'abbondanza difuochi di artiglieria, che hannosempre un succcesso in terminifolcloristici.Nella serata del sabato prece-dente la solenne cerimonia, il"Gruppo La Cerchia" e non solo,ha allietato il dopo cena con cantie balli "Vej Piemont" con la pre-gevole opera coreografica dellabravissima Beatrice Pignolo, iltutto realizzato con l'uso di abitid'epoca. Non ultimo in terminid'importanza, un grazie alla pre-senza della nostra secolarequercia, classe 1910, PietroGalfrè per quanto ci trasmette inpositivo la sua composta e pacatasaggezza di vita. Infine, un plauso a questaSezione infaticabile che incameralusinghieri successi da anni eperché, gratificata e onorata, as-sume l'onere di far meglio nelprosieguo con l'intento di divul-

gare la storia dei Granatieri diSardegna in questa terra della"Provincia Granda" e in questaCittà di Cuneo martoriata da bensette assedi nella sua civicastoria.Concludiamo con le parole delPresidente della Sezione, BrunoBongioanni: "Nell'agganciarmi al-l'ultimo periodo dell'articolo delVicepresidente, in qualità diPresidente di questa laboriosa eoperosa Sezione, visto che il miomandato scade il 23 novembre2009, vada il mio più sincero rin-graziamento a tutti i Granatieridella Sezione. In questi tre anni, instancabil-mente, abbiamo lavorato alacre-mente facendo crescere sempredi più ogni manifestazione chesiamo andati ad organizzare, su-perando difficoltà economiche edi altro genere. Ma la fierezza diessere stati Granatieri e di averindossato i bianchi Alamarihanno fatto sì che il nostro la-voro diventasse un successo. Uncaloroso saluto granatieresco dalvostro Presidente".

Renato Notabellafoto di G. Caviglia e G. Giordanengo

A fianco: Momenti rievocativi della battagliasvoltasi nel magnifico scenario delparco di Villa B. Tornaforte.

I soci della Sezione di Cuneo con il Sindaco A. Valmaggia, il Consigliere regionaleE. Rostagno, l'Assessore alle Finanze Com. di Cuneo P. Manassero, la Direttrice dellascuola G. Rodari dott.ssa M. Bellino,. il parroco di Madonna dell'Olmo don C. Picco.

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Il giorno 10 ottobre, il Presidenteprovinciale di Brescia, granatiereEnrico Onofrio, accompagnato daiPresidenti di sezione Bugatti diLumezzane e Comelli di Brescia edal consigliere granatiere FrancoScaroni si è recato a Molinetto diMazzano presso la locale sededell'Associazione del Nastro Azzur-ro per rendere omaggio alla me-moria del granatiere Luigi Gabusivaloroso combattente nel primo con-flitto mondiale. Onofrio ha conse-gnato al nipote di Gabusi, cav. Uff.Annibale Gabusi, Presidente delNastro Azzurro e dell'AssociazioneCaduti Senza Croce, l'attestato conmedaglia d'oro di amico e sostenitoredei Granatieri. Alla cerimonia erano presenti, oltre ai

personaggi già citati, Fausto Bontempi ed EnosRizzoli, rispettivamente Segretario e Vicepresidentedel Nastro Azzurro e numerosi amici e parenti.Dopo la consegna del Diploma, i convenuti si sonorecati in corteo, scortati dalla polizia locale, presso ilMonu-mento ai Caduti per deporre una corona d'al-loro in onore di tutti coloro che sacrificarono la pro-pria vita per la Patria. Don Diego Gabusi impartiva la solenne benedizionementre la tromba diffondeva il suono delle strug-genti note del Silenzio. Al termine, un pranzo convi-viale chiudeva la bella giornata.

RICONOSCIMENTO

In alto:La colonnella della sezione di Brescia e a destra la bandiera dei caduti senza crocee nastro azzurro.

In Basso:A sinistra il presidente provinciale Onofrio, al centro il presidente del nastro az-zurro Annibale Gabusi e a destra il presidente di sezione Bugatti.

Il Presidente della Sezione diPisa, Vittorio Barsanti, ci hainviato, con preghiera di pub-blicarla, questa fotografia cheè stata scattata alla fine delpranzo, presso il ristorante"Antico Borgo" di San Vival-do, consumato durante unagita dei soci che si sono recatia visitare il Santuario diMontignoso. Lo acconten-tiamo volentieri.

GITA DEI GRANATIERIDI PISA

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Decima edizione di un appunta-mento autunnale che attira ai piedidei verdi monti del Cuneese - aRoccaforte Mondovì - un variegatoinsieme di associazioni d´Arma, as-sociazioni patriottiche e di volonta-riato, con tanta voglia di vivere coni Granatieri una giornata nel segnodell´amicizia fondata su solidi va-lori condivisi. Dieci anni fa l´inizia-tiva - nuova rispetto ai tradizionaliraduni - poteva forse destarequalche punto interrogativo sul"cui prodest?", cioè: l´impresa ri-uscirà positiva per l´immagine deiGranatieri o i Granatieri saranno"oscurati" dalla preponderanza nu-merica di altri ? Ma già l´eccellenteriuscita della prima edizione dimo-strò che il problema non esisteva,grazie all´attenta regia delPresidente regionale e del suo StatoMaggiore. Da allora, ogni anno laGiornata è stata dedicata a un temaparticolare: ad esempio, ai Cadutisenza Croce, ai Caduti nelle mis-sioni italiane all´estero, a ricorrenzepatriottiche, ecc. Il tema di questadecima edizione - 11 ottobre 2009 -era: "Riproporre ai giovani i valori

del Tricolore Italiano". La partecipazione è stata moltoqualificata. Anzitutto 145Granatieri D.O.C. ; 3 Colonnelle re-gionali (Piemonte, Veneto, FriuliVenezia Giulia); 14 Colonnelle se-zionali : Eraclea e Jesolo le più di-stanti; Modena, Palestro; Alba,Alessandria, Cuneo, Fossano,Grignasco, Novara, Saluzzo,Torino, Tortona, Vercelli. Gli altriCorpi rappresentati: Ass.Naz.

Carabinieri 3 Sezioni; A.N. Alpini3 Sezioni; A.N. Marinai 1 Sezione;A.N. Guardia di Finanza 1 Sezione.Altre rappresentanze: Istituto Nas-tro Azzurro Torino; Guardied´Onore del Pantheon Torino;Croce Rossa Italiana; Associazionidi volontariato.Rappresentanze militari: Comandoprovinciale Carabinieri; Comandoprovinciale della Guardia diFinanza. Autorità civili: Sindaco diRoccaforte sig. Renato Occelli conla Giunta comunale. Nella mattinata, ha avuto luogol´evento solenne, frutto dell´ottimoclima di collaborazione tra laPresidenza regionale e il Comunedi Roccaforte: l´intitolazione al"Tricolore" della piazza antistantela Scuola Primaria del Capoluogo.Una manifestazione in grande stile,con la calda presenza della popola-zione e la disciplinata partecipa-zione degli studenti. Il Cappellanomilitare mons. Dho ha benedetto laBandiera, che è stata issata sull´altopennone dal bravo alunno Michele(quinta elementare) e dal "vecio"Davide Bongiovanni, reduce dailager nazisti. Molto apprezzatol´intervento del Sindaco Occelli,

GIORNATA DELL´AMICIZIAOrganizzata dalla Presidenza regionale ANGS Piemonte

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che tra l´altro ha affermato: "Il no-stro Tricolore è il simbolodell´unità nazionale e della libertàconquistata col sacrificio di tantevite umane. Con questa iniziativavogliamo rendere onore alla Ban-diera, che sarà sempre presente evisibile in questo luogo frequentatoquotidianamente dai bambini edalle famiglie, perché insieme sipossa costruire un futuro sugliideali di pace e di solidarietà".Quindi si è formato il lungo e ordi-nato corteo, con i Granatieri intesta, i vari gruppi associativi, leColonnelle, gli stendardi, le ban-diere e tanta gente. Al monumentoai Caduti e Dispersi in guerra èstata deposta la corona d´alloro,con appropriati interventi oratori.É seguita la sacra liturgia e nelsegno della pace si è conclusa laparte aulica della Giornatadell´Amicizia. Seconda parte: il grande conviviodi 650 persone (sì, perché mica sipossono lasciare a casa i famigliari,in un´occasione come questa!) haesaltato i nuovi rapporti di amiciziae rinsaldato quelli preesistenti,grazie all´ottima cucina e ai bril-lanti animatori. Nel pomeriggio lafesta è continuata nella radurapresso il grande bosco di castagni,

attorno ai paiuoli roventi delle cal-darroste, mentre nel padiglionedelle danze il Granatiere musicistaIrios Gardellini di Grignasco intrat-teneva le instancabili coppie appas-sionate del "liscio" (e gli autisti deipullman, all´approssimarsi del ve-spro, impazienti facevano il con-trappunto con le trombe bitonali !).Ed ecco, a caldo, la dichiarazionefinale del Gra. Presidente Regio-nale Cav. Gallo Sebastiano: "Sono molto soddisfatto per comesi è svolto l´evento. Roccaforte haora la piazza intitolata al Tricolore,proprio davanti alla Scuola pri-

maria. Così questo grande simboloentrerà nei loro occhi e nel lorocuore e ne apprenderanno fin dapiccoli il valore. Per l´alzabandieraabbiamo scelto un Reduce di 86anni e un ragazzo di Vª Elemen-tare, il "prima" e il "dopo", a rap-presentare il commovente pas-saggio di consegne tra chi ha dedi-cato la propria gioventù alla Patriae i giovani d´oggi che devono ono-rare il Tricolore impegnandosi a di-fendere la pace, inoltre - conclude ilPresidente Gallo - voglio ringra-ziare il Comune di Roccaforte checi ha dato la possibilità di questaFesta del Tricolore per "allargaregli orizzonti" del nostro pensierosui valori della Patria. Non per ul-timi voglio ringraziare i miei validicollaboratori, il valente musicoGra. Garbellini, la Fanfara AlpinaMonregalese, tutti gli intervenuti el´Albergo Commercio di Norea chemi dà sempre un grande aiutonell´organizzazione.

Un grosso Grazie!, e un ab-braccio ai Granatieri intervenutianche da molto lontano, e a quelliche, pur non potendo interve-nire, non mi hanno dimenticato emi sono stati molto vicini inquesti mesi dopo il RadunoNazionale di Torino!".

Angelo Masperone

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Vento di rinascita per la cittàdell'Aquila che finalmente vedespuntare i primi germogli daisemi gelosamente accuditi inquesti ultimi mesi, per il ripri-stino di attività essenziali per il ri-prendere delle normali e quoti-diane funzioni.Sabato 17 ottobre è stato inaugu-rato il Centro per le PsicosiInfantili e l'Autismo, che si ponein primordine per le tempestivediagnosi e successive azioni plu-riprofessionali nei confronti deidisturbi in questione, operandotramite personale altamente qua-lificato e con équipe medico-psi-copedagogico.La cerimonia, patrocinata anchedall'Esercito Italiano, ha visto lapartecipazione dei rappresentantidella Regione Abruzzo e delServizio Medico nonché la pre-senza dell'Arcivescovo

Metropolita dell'Aquila che haimpartito la propria benedizione,augurando a tutti una fattiva econtinua collaborazione con ilpersonale tutto, le famiglie e leagenzie sul territorio.Una nota di colore gradita e dalla pre-gnante carica emotiva è stata rappre-sentata dalla presenza delle Colon-nelle dell'Associazione NazionaleGranatieri di Sardegna - Sezioni diL'Aquila, Lanciano, Sulmona e delC.R Abruzzo, dalla Bandiera del-l'Unione Ufficiali in Congedo d'Italia- Sezione di L'Aquila, nonché dai rap-presentanti della Croce Rossa Italiana- Infermiere Volontarie e CorpoMilitare. I containers che oggi ospitano ilcentro vogliono rappresentare unvero punto di forza e slancio a di-mostrazione che la città continuanel suo operato e non demorde difronte alle difficoltà, da qui si ri-parte con nuova forza...

INAUGURAZIONE DEL CENTRO REGIONALE PER LE PSICOSI INFANTILI E L'AUTISMO

In alto:La rappresentanza abruzzese dell'ANGS Abruzzo assieme agli amici aquilanidell'U.N.U.C.I. e dell'ANARTI.

In Basso:Le Infermiere Volontarie della C.R.I. e L'A.N.G.S. Abruzzo: un binomio di fattivacollaborazione che va avanti oramai da anni...

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Il 25 ottobre, durante una splendidagiornata di sole, si è tenuta la tradi-zionale cerimonia del Flambro, loca-lità del comune di Talmassons nelFriuli Venezia Giulia, per celebrare icombattimenti di retroguardia delsecondo battaglione Granatieri delcolonnello Spinucci durante la riti-rata di Caporetto. Il giorno prece-dente alla cerimonia c'è stata la con-segna, in forma ufficiale, di un atte-stato di benemerenza granatieresca,a firma del generale Buscemi, daparte del Presidente regionaleRenzo Ros, del Presidente della se-zione di Codroipo Vincenzo Albe-rini e di Pantaleone Palmiotti, ve-nuto in rappresentanza degli organicentrali di Roma, al novantenneGranatiere dott. Bianchi per la sualunghissima e attiva fedeltà all'As-sociazione Naz. Granatieri. Successivamente è stata recato,dagli stessi, un omaggio floreale alSindaco emerito di Talmassons,dott.ssa Anna Maria Toneatto, perl'attività svolta a favore del soda-lizio sia in veste ufficiale che a titolopersonale. L'indomani, i parteci-panti al raduno, poiché ormai la ma-nifestazione ha assunto di fatto va-lenza interregionale, convenivanodalle varie Regioni e dalle Provincie

del Triveneto. Al mattino è stataposta, alla presenza del Sindaco diCodroipo dott. Boem, una corona almonumento presso il ponte sulTagliamento che vide i Granatierisacrificarsi per difendere la ritiratadel grosso delle truppe.Successivamente, nel graziosoborgo di Flambro presenziavanoalla cerimonia, oltre ai dirigenti as-sociativi già nominati, il Presidentedel Consiglio Provinciale di Udinedott. Quai, il Sindaco di Talmas-sons dott. Zanin seguito dalGonfalone Comunale, i Sindaci, iVice Sindaci e gli Assessori deiComuni di Varmo dott. Vetri, di

Castions di Strada dott. Cristofoli, diLestizia dott.Virgili, di Bertiolo dott.Della Mora, di Mereto di Tombadott. Cisilino, di Rivignano dott.ssaVello, di Mortegliano dott. Madri-sotti e di Cammino al Tagliamentodott. Leonarduzzi, la Colonnelladella Presidenza Nazionale, ventiColonnelle regionali e sezionali delTriveneto, oltre ottanta Granatieriin divisa associativa tra i quali ilsempre dinamico Presidente delVeneto Lino Marian, rappresen-tanze dell'Arma dei Carabinieri inservizio ed in congedo e del-l'Associazione Combattenti e Re-duci, ben quattro Sezioni di Alpinicon labari, militari in congedo dellevarie specialità ed un folto pubblicodi familiari, amici e simpatizzanti diquelle generose terre ricche dellanostra storia.I presenti assistevano alla celebra-zione della funzione religiosa offi-ciata dal granatiere in congedopadre Defendente, venuto apposita-mente da Como. Al termine del rito,Alberini rievocava i fatti d'arme chevidero la morte sul campo del co-mandante del battaglione. Prende-vano la parola il Sindaco di Talmas-sons ed il Presidente del ConsiglioProvinciale di Udine i quali, inpiena comunione di intenti con iGranatieri, esprimevano concetti di

SOLENNE CELEBRAZIONE DELLA BATTAGLIA DEL FLAMBRO

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celebrazione etico storica, auspici diulteriore sviluppo di tale appunta-mento a livello più ampio di quellolocale e ringraziamenti particolari alPresidente regionale Renzo Ros ed aquello Sezionale Vincenzo Alberini,bravissimi artefici della riuscitis-sima cerimonia. Per ultimo pren-deva la parola Palmiotti che portavail saluto ed i complimenti del gen.Buscemi, materializzati dalla pre-senza della Colonnella dellaPresidenza Nazionale; prendendospunto dalla comprovata collabora-zione, anche intenzionalmente fu-tura, delle Autorità amministrativelocali, auspicava anch'egli una va-lenza più ampia della manifesta-zione anche in funzione di reciprocointeresse non solo sul piano morale,ma anche economico, turistico e cul-turale.Sottolineava la condivisione dei no-

stri valori sia da parte del Sindacolocale in carica e sia del suo prede-cessore i quali, pur con le legittimedifferenze di appartenenza politica,erano entrambi costruttivamentepresenti. Dopo aver espresso , inmerito agli attuali valori, che noinon siamo per il "caos della libertàsenza regole", ma siamo per "le re-gole che tutelano la libertà", conclu-deva con una battuta che subitorimbalzava simpaticamente tra ipresenti: "l'Italia ha 148 anni con altie bassi; i Granatieri hanno 350anni…tutti alti!". Dopo le allocu-zioni, alla presenza delle Autoritàlocali, venivano deposte le corone almonumento ai Caduti di Talmas-sons ed al cippo dedicato al colon-nello Spinucci . Seguiva l'ordinatosfilamento delle Autorità presenti,delle varie rappresentanze e dei gra-natieri attraverso l'abitato del

Flambro sino alla piccola chiesa chefu utilizzata, durante gli scontri,come infermeria. La Banda Musi-cale Rossini di Castions, in perfettatenuta formale, apriva lo sfilamentosuonando magistralmente LaMarcia dei Pifferi.Raggiunta la chiesetta che fu teatrodei combattimenti veniva deposta,al monumento antistante, una terzacorona commemorativa.Presso tale località il Sindaco havoluto offrire ai presenti un "vind'honneur" con l'infaticabile colla-borazione dei "veci alpin".Al termine della riuscitissima ceri-monia tutti i presenti, dopo essersicomplimentati con Ros e Alberiniper l'impegno profuso, confluivanopresso un ottimo ristorante localeper un raffinatissimo "rancio so-ciale" a coronamento finale dellabella manifestazione.

INCONTRO CULTURALE ALLA SEZIONE DI ROMA

Il 28 ottobre 2009, presso la Sezionedi Roma ed a cura del PresidenteGen. Antonello Falconi, è stata te-nuta la conferenza della dott.ssaGermana Palmiotti, laureata in BeniCulturali per il Turismo, sul tema"L'Antica Bovillae e il mito di AnnaPerenna". La relatrice, che come noto è figlia enipote di ufficiali dei Granatieri, haillustrato, con l'ausilio di immaginiproiettate su schermo, le origini del-l'antica ed importante città diBovillae situata all'XI migliodell'Appia Antica all'altezza dell'at-tuale località di Frattocchie nelComune di Marino. Ha sottolineatol'importanza strategica e commer-ciale di tale centro urbano, traAlbalonga e Roma, quale crocevia dicommerci oltre che per le vicendestoriche legate anche alla presenza,in loco, della importante famigliaGiulia alla quale apparteneva CaioGiulio Cesare. La dott.ssa Palmiottiha esposto le varie teorie, suffragateda ricerche archeologiche, che det-tero origine al leggendario mito di

Anna Perenna, divinità generosa og-getto di culto e venerazione anchegrazie ai rituali delle sacerdotesse edelle ancelle alla stessa preposte. Fra l'altro, durante le Idi di Marzo,approfittando della distrazione delpopolo romano impegnato in tali ce-rimonie, i congiurati assassinaronolo stesso Caio Giulio Cesare. Il pub-blico di soci, familiari ed amici ha se-

guito con molto interesse le argo-mentazioni dimostrando un'apprez-zata partecipazione interattiva aitemi proposti dalla relatrice. Al ter-mine della conferenza i presentihanno auspicato ulteriori occasionidi incontro su tali tematiche storicoculturali che approfondiscono argo-menti noti ai più solo in forma su-perficialmente turistica.

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Euro 50,00 Sezione di CUNEOEuro 500,00 Gra.Don Cristoforo MAGGIO (per completamento, Dio volendo, dell'OTTAVO decennale..!!)

ERRATA CORRIGE: L'offerta del Gra. Giurco Giuseppe di € 25,00, pubblicata sul Giornalenr. 4/2009, non è stata motivata con la dicitura "in memoria del Gra. Giovanni Lupi ".

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sfileranno ssempresfileranno ssempre ccon lle nnostre ccolonnelle

GIORGIOGIANNI

Sezione di Como

Granatiere appar-tenente alla classe1915, è decedutoil 13 gennaio

2010, dopo una vita semplice e comple-tamente dedicata al lavoro e alla fami-glia. Sotto le armi dal 1935, anno di arruola-mento, restò in servizio fino al 1945,con brevi periodi di congedo. Durante la 2° guerra mondiale ha com-battuto sul fronte greco-albanese con il3° Reggimento Granatieri, 5°Compagnia, P.M. 38. Catturato e fatto prigioniero dai tedeschinel settembre 1943, sorte che condivisecon tutto il Reggimento, venne trasferitoin Germania e internato nel lager diKriegsgefangenen fino all'aprile del1945.I commilitoni rinnovano le più sentitecondoglianze ai familiari.

EDOSCHIAVON

Sezione di Jesolo

È andato avantil’11 agosto 2009,era nato il 15agosto del 1922.

In forza al l° Reggimento Granatieripartecipò alla difesa di Roma dopo quelfatidico 8 settembre del '43 che vide igranatieri impegnati contro la furia ven-dicatrice dei tedeschi e dove conosce uncerto Ferdinando Corsini diventato poicomandante dei Corazzieri al Quirinalee con il quale conserverà una lunga ami-cizia durata fino alla sua scomparsa.Era il principale componente di quellafamiglia Schiavon che é stata una delleprincipali artefice dello sviluppo turi-stico ed economico del Lido di Jesolo.Se ne va con lui uno dei pochi rimasti diuna generazione che ha avuto la mala-sorte di indossare una divisa in quelloche è stato il periodo più tragico dellanostra storia.Di questa generazione che va scompa-

rendo, lui è stato sempre un esponentedi rilievo. La sua generazione più diogni altra, ma sopratutto lui, ci ha po-tuto descrivere gli orrori della guerra alfronte, e più di ogni altra cosa ci ha in-segnato ad amare e conoscere i veri va-lori della pace. Quei valori che noi rice-viamo in eredità nell'intento di conser-varli, difenderli e di trasmetterli inte-gralmente alle generazioni future.Grazie amico granatiere Edo Schiavonper quanto ci hai insegnato.

ALDOGEMIN

Sezione diCastelfranco Veneto

Il 2 novembre2009 è venuto amancare all’affetto

dei suoi cari e dei commilitoni all’età di74 anniEra iscritto all’Associazione fin dal1974, data della fondazione della se-zione di Castelfranco Veneto, dimo-strandosi sempre attivo nella vita dellasezione e partecipando a tutte le inizia-tive del sodalizio. Molti i Granatieri presenti alla ceri-monia funebre con la Colonnella sezio-nale. Nell'omelia il parroco diSalvarosa, suo paese natale, ne ha ricor-dato le doti umane, di nonno e padre e lagrande disponibilità nell'ambiente di la-voro dove era stimato quale infermiereprofessionale. La Sezione partecipacompatta al lutto della famiglia.

UMBERTOVANZAN

Sezione diMonselice

Nato il 9 dicembredel 1927, è venutoa mancare all’af-

fetto dei suoi familiari e dei commilitonil’8 ottobre 2009, all’età di 81 anni.Granatiere esemplare per ideali e com-portamento nella vita, ha lasciato neldolore la famiglia, gli amici e i com-militoni. Chi ha vauto la fortuna di co-noscerlo lo ricorderà con stima e affetto.

ALDO GIZZI

Sezione di Roma

Era nato ad Ari-ano Irpino il 1°maggio 1921.Grazie al suo fi-

sico asciutto ed al suo spirito pa-ziente e generoso ha affrontato confermezza le prove della guerra,

GIUSEPPEMEAZZI

Sezione di Melzo

Nato a Casalpu-sterlengo il 16marzo del 1924,dopo una vita in-tensa di lavoro e di

impegno nel sociale, il 31 dicembre del2008 è venuto a mancare all'affetto deisuoi cari e di tutti coloro che avevanoavuto la fortuna di conoscerlo e di ap-prezzarlo.Nel settembre del 1943, come tanti altrigiovani è stato chiamato a compiere ilproprio dovere entrando a far parte delglorioso corpo dei Granatieri.Ha quindi partecipato attivamente alladifesa della nostra Capitale del 9 e 10settembre 1943. Il 13 settembre, fatto prigioniero dai te-deschi, viene deportato prima in Franciaed in seguito nel lager tedesco diBezeichnung. Dopo molte traversie ri-torna a casa il 18 luglio 1946.Per i suoi trascorsi militari ha ricevutoalcuni riconoscimenti dal Ministerodella Difesa tra cui: in data 17 marzo1975 l'insegna ed il brevetto relativi allaCroce al merito di guerra, in data 30agosto 1980 l'onorificenza di Cavalieredell'ordine al merito della RepubblicaItaliana, in data 19 giugno 1984 il di-ploma d'onore concesso ai combattentiper la libertà d'Italia 1943-1945.

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della prigionia e delle successivedure malattie. E' scomparso all'af-fetto dei suoi cari l'8 marzo 2009,ma vive nei cuori e nei ricordi. Caporale del IV battaglione grana-tieri controcarro in A.S., partecipò,sempre nelle posizioni avanzate delfronte, alle tre battaglie di ElAlamein, poi quelle del Mareth e diWadi Akarit, meritando la Croce diGuerra al Merito. Già negli anni di guerra si misero inluce le doti di onestà e generositàche, unite a capacità tecniche di ge-stione amministrativa e logisticaevidenziate durante la prigionia, lofecero stimare dagli stessi inglesi. Nella successiva carriera lavorativadiresse l'economato dell'Accademiadi Belle Arti di Napoli e delConservatorio di S. Cecilia a Roma.Segnato dai ricordi bellici, man-tenne tuttavia in famiglia, nellavita, sul lavoro quel carattere bo-nario e quella disponibilità versogli altri che gli fecero affrontarecon serenità le numerose e gravidifficoltà di salute e ne hanno fattouna persona da tutti amata e sti-mata.

MARIO BERGO

Sezione di RovigoNucleo di Rosolina(RO)

Apparteneva allaclasse 1932 ed è

mancato all'affetto dei suoi cari edei commilitoni il 15 ottobre 2009.Era stato per molti anni socio dellaSezione di Rovigo. Dal 1998 al2008 è stato Presidente della Se-zione di Rosolina, ora Nucleo dellaSezione di Rovigo. I Granatieri del Nucleo di Rosolina(RO), il Presidente provinciale diRovigo Gra. Stecca, l'ex PresidenteGra. Rossini e il Presidente dellaSezione di Badia Polesine (RO) conindosso i "bianchi alamari" e con lerispettive Colonnelle hanno parteci-

MARIO PERDOMELLO

Sezione di Bassanodel Grappa

Era nato aNove, piccolocentro del Bas-

sanese, il 27 settembre 1917. Halasciato questo mondo a Bassanoil 24 maggio 2009. Arruolato nel 1° ReggimentoGranatieri dal 1938 al 1945, lo ri-troviamo come sergente nelle cam-pagne di guerra di Grecia e Albania. Fedelissimo e assiduo frequentatoredella Sezione, partecipava con en-tusiasmo a tutte le iniziative del so-dalizio sempre accompagnato dallasua gentile e amata consorte Si-gnora Luciana. Alla cerimonia funebre, celebra-ta nella chiesa della S.S. di Bas-sano, hanno partecipato diversiGranatieri del la Sezione, conAlamari e Colonnella II Presi-dente di sezione, Luciano Borto-laso, unitamente a tutti i soci,rinnova il più sentito cordoglio,per l’inaspettata dipartita, parte-cipano al dolore del la s ignoraGiovanna e delle due figlie Da-niela e Claudina, e porgono le piùsentite condoglianze.

pato alla cerimonia funebre. II Presidente Stecca ha ricordato1'amico Mario con una allocuzionedi circostanza sul valore dell’ami-cizia in ambito associativo «che siconsolida con il progredire dell'età.Si dilata in virtù della pregressa ap-partenenza al Corpo dei Granatierie si magnifica finché dura 1'Asso-ciazione e non alla sola vita del-l’individuo». Al termine del rito funebre è stataletta la Preghiera del Granatiere. Il Presidente provinciale Gra. CarloStecca rinnova a nome di tutti iGranatieri della Provincia diRovigo, le più sentite condoglianzealla Famiglia.

DARIOMAGNANI

Sezione di Cesena

Soltanto oggi (indata 22 ottobre2009 n.d.r.)siamo venuti a

conoscenza, a seguito segnalazionedella famiglia, che il nostroGranatiere ci ha lasciati fin dal 31 di-cembre 2008.Il Magnani era nato il 19 febbraio1920 ed è sempre stato un fedelesocio che ha partecipato, fino a che lasalute glielo ha permesso, alla vita as-sociativa della nostra Sezione.Già dal 18 dicembre 2008, comefaccio tutti gli anni, avevo anticipatole quote 2009 per tutti gli associatipagando, quindi, ma senza saperlo,anche per chi, purtroppo, non ha vistol'alba del corrente anno. Bruno Castagnoli.

TOMMASO GIOVANNELLI

Sezione diSassoferrato (AN)

E’ scomparso loscorso 2 dicem-

bre, all’età di novantuno anni, miopadre, Tommaso Giovannelli, caporalenel Corpo dei Granatieri di Sardegnadurante l’ultimo conflitto bellico. Lasua è stata una vita intensa, contrasse-gnata, un po’ come per tutti, da gioie edolori, sacrifici e soddisfazioni, vittoriee sconfitte. Ma, soprattutto, una vitacondotta costantemente nel segno deisuoi valori più autentici: onestà, amoreper la famiglia, dedizione nel lavoro, ri-gore morale, impegno civile, solida-rietà. Decorato con la Croce di bronzoal Valor militare per essersi distinto inuna difficile azione bellica compiuta sulfronte greco il 30 dicembre del 1940,mio padre ha ricoperto per molti anni,con dedizione ed entusiasmo, la caricadi Presidente della Sezione del-

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sfileranno ssempresfileranno ssempre ccon lle nnostre ccolonnelle

l’Associazione Granatieri di Sardegnadi Sassoferrato (AN). I Granatieri sonostati la sua seconda famiglia: una comu-nità unita e numerosa che trova i suoipiù alti momenti di amicizia, fratellanzae solidarietà sia negli incontri periodiciche si svolgono qua e là per l’Italia, sianelle importanti ricorrenze istituzionalie rievocative. Momenti che mio padreviveva con grande orgoglio e altrettantapartecipazione emotiva, fedele com’eraai principi di libertà, legalità e demo-crazia, valori che hanno ispirato tutta lasua esistenza, e al ricordo dei suoi amicicaduti in guerra o scomparsi nel corsodegli anni. Quella stessa fedeltà che miopadre ha dimostrato nei confronti dellasua famiglia e del proprio lavoro, primacome impiegato e poi come direttore diun ufficio delle poste. Un grazie di cuore ed un ideale ab-braccio affettuoso e riconoscente a tuttii Granatieri di Sardegna, in particolare acoloro i quali hanno condiviso con miopadre tanti indimenticabili momenti divita e a quelli che gli hanno reso l’ul-timo saluto.

ARMANDODALLA MONTÁ

Sezione di Este (PD)

Nato il 12 set-tembre 1926, è ve-nuto a mancare al-l’affetto dei suoi

cari e dei commilitoni il 10 marzo2009. Cittadino di elevate virtù moralie materiali, come socio resterà semprevivo il ricordo della sua attiva pre-senza nelle iniziative della Sezione ela sua orgogliosa presenza a tutte lemanifestazioni e raduni dei Granatieridi Sardegna. Il Presidente Primo Trevisan, a nomedi tutta la Sezione “G. Tecchio” rin-nova il suo grazie al contributo cheArmando ha reso al sodalizio e rin-nova, a nostro mezzo, le più sentitecondoglianze alla moglie e ai fami-liari.

LUIGI MARCON

È venuto a mancare,colpito da un ictus du-rante una visita medicadi controllo, nella suaTrieste, Luigi Marcon,quasi novantenne.In gioventù, durante laguerra, aveva militato,come sottotenente, nel1 battaglione, agli or-dini del tenente colon-nello Vittorio Napoli,del 3° ReggimentoGranatieri di Sarde-gna, in Grecia, durantedue anni.In seguito, dopo l'armistizio, era stato nei campi di concentramentoin Germania ed in Polonia.Infine, rimpatriato, in un Paese in stato confusionale, era stato in-carcerato, processato e condannato a morte, ma graziato, per motivie con procedure improvvisate. Ricominciando, infine, a riprendere gli studi "si era messo nellamalta" - come usava dire - entrando nella piccola impresa ediliziadel padre, facendone un'impresa di successo, che gli avrebbe datoampie soddisfazioni morali e materiali.Sportivissimo (era stato anche l'animatore delle attività sportive delReggimento), aveva praticato caccia e sci, ma, specialmente, la bi-cicletta, che considerava la sua più cara amica, anche se "infedele"l'aveva talvolta tradito con rovinose cadute.Aveva sposato una campionessa, Roma Mangaziol, che aveva addi-rittura battuto un record nazionale nel nuoto, e ne aveva avuto unfiglio, diventando felicemente nonno.Sua passione e passatempo preferito, la musica, della quale posse-deva un'eccezionale collezione.Apparteneva alla Sezione triestina dell'Associazione Granatieri diSardegna e aveva sostanzialmente contribuito alla realizzazione delcippo in memoria dei granatieri giuliani caduti in guerra, collocatoa pochi passi dalla chiesa di San Giusto, uno dei simboli della bel-lissima Trieste.La Sezione triestina della nostra Associazione ha partecipato ai suoifunerali.

M.H.

Caro Direttore, consentimi di aggiungere poche parole, a titolo per-sonale, perché Marcon – per me Gino – è stato il carissimo amicodegli…ultimi settanta anni.Con Marcon, in caserma, in libera uscita (valeva anche per i Signori uf-ficiali, in Grecia) ci scambiavamo notizie, opinioni e libri (ma non le ra-gazze). Abbiamo condiviso l’alloggio in caserma e le ristrettezze nei lagerin Germania e in Polonia. Avevamo, infine, coltivato l’amicizia estenden-dola alle rispettive famiglie, incontrandoci nelle nostre città o in qual-cuno dei cinquanta raduni di Ufficiali del 3°, organizzati dall’infaticabileLino Fornale, già Aiutante Maggiore in 2ª del nostro battaglione inGrecia e, attualmente, Presidente onorario della nostra Associazione. Labella fotografia, con la notevole didascalia che correda questo servizio, èstata premurosamente fornita da Giovanni Scarpelli, che di Marcon erastato collega nella 3ª compagnia, ad Atene. In quella foto, oltre le per-sone, vedo le luci e gli spazi della nostra caserma Gudì, ad Atene.

Atene, Caserma Gudì, 30 maggio 1943, Festa delReggimento. Da sinistra: il sottotenente Luigi Marcon,il capitano Attilio Adami uno dei Giurati di Ronchi e ilsottotenente Giovanni Scarpelli.

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La rubrica “Sfileranno sempre con le nostre colonnelle” è finalizzata a ricordare i soli soci dell’Associazione che hanno lasciato questo mondo per ritornare alla casa del Padre. Si sotto-linea: I SOLI SOCI. Chi segnala il triste evento per la pubblicazione, dovrà comunicare le seguenti informazioni necessarie per la stesura del necrologio:sezione d’appartenenza; data di nascita e di morte; motivi del decesso; reparto Granatieri nel quale il defunto ha prestato servizio; eventuali campagne di guerra e decorazioni ricevute;eventuali cariche associative rivestite.È opportuno, inoltre, che venga inviata una foto originale del defunto e non, come spesso avviene, fotocopie o copie riprese da giornali. Tutti i testi, comunque, non dovranno superare le12 righe, salvo le eccezioni che si potranno avere a insindacabile giudizio della Redazione.La Redazione, infine, sarà particolarmente grata a chi, avendone la possibilità, invierà un’offerta come, del resto, è previsto dal comma 5 dell’articolo 13 del Regolamento dell’Associazione.

sfileranno ssempresfileranno ssempre ccon lle nnostre ccolonnelle

VITOFERRONATO

Sezione diCittadella (PD)

Era nato a Fonta-niva (PD) il 1 luglio1937 ed aveva mili-

tato nel 1° Reggimento con l’incarico diconduttore di automezzi. Risiedeva a S.Giorgio in Brenta di Fontaviva dove è de-ceduto il 27 settembre 2009. Da oltretrent’anni era un socio fedele ed entusiastadella Sezione. Aveva fatto l’autotrasporta-tore sino a quando la salute glielo ha per-messo; da oltre dieci anni, infatti, a causadi una grave malattia, era impossibilitato a

muoversi. É stato amorevolmente assistitofino all’ultimo dall’amata moglie Elda edai figli Bianca, Francesca e Dario. Ai fu-nerali hanno partecipato numerosi commili-toni del1a Sezione ed un folto pubblico, es-sendo una persona molto conosciuta, buonae disponibile con tutti. Il Presidente G..Zaramella rinnova, a nostro mezzo, le piùvive e sincere condoglianze alla famiglia.

GABRIELE DE ROSA CI HA LASCIATO

ROMA - E' scomparso l'8 dicembre 2009 Gabriele De Rosa, nato il 24 giugno 1917 aCastellammare di Stabia (Napoli), laureato in giurisprudenza viveva a Roma. Deputato in varielegislature, veniva considerato un intellettuale di altissimo profilo politico.

In gioventù ha militato nei Gruppi Universitari Fascisti; chiamato allearmi, nel 1941, ha compiuto il corso allievi ufficiali ad Arezzo. Ufficiale dei Granatieri, nel giugno 1942 veniva inviato in Africa settentrio-nale nel battaglione controcarri dei Granatieri con il quale combatté ad ElAlamein. Rientrò in Italia, nel gennaio del 1943.Una figura rappresentativa del cattolicesimo democratico, protagonista deldibattito culturale italiano specie nella sua qualità di Presidentedell'Istituto Sturzo. Nel 2002 ha ricordato in un libro (La passione di ElAlamein) la sua esperienza di combattente di El Alamein.Lo stile del racconto è scarno, ma elegante: "La notte del 23 verso le ore 22,

per la lunghezza di una decina di chilometri, mano a mano, da sinistra verso destra, come se uninterruttore trasmettesse a intermittenza l'energia, scaturirono un migliaio di lampi...".Ma il testo di De Rosa colpisce non tanto per il suo valore letterario, quanto perché è la testimo-nianza di una presa di coscienza. Scrive il 22 novembre:"Ricorrono due mesi dallo sbarco in Africa, due mesi che mihanno fatto vecchio". E il 27 novembre: "Un fatto dentro di me è certo: che noi italianiabbiamo qui, su queste terre, sofferto questa battaglia, questaguerra, con il cuore, con la memoria, con l'intelligenza, ne ab-biamo fatto un tormento per la nostra coscienza".Nelle considerazioni finali, scritte sessant'anni dopo, De Rosa os-serva: "Si è fatto un gran discutere su El Alamein, tra fascisti eantifascisti: due letture diverse che non ebbero, a dire il vero,alcun senso per chi vi ha combattuto. Eravamo lì con il giuramento di fedeltà al re e alla bandiera: sec'era un inno che noi granatieri cantavamo era quello del Regnosardo".

Dal sito "congedatifolgore"

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L’ISCRIZIONE ALL’ASSOCIAZIONE NAZIONALE GRANATIERI DISARDEGNA DA DIRITTO A USUFRUIRE DI UN SOSTEGNO ECO-NOMICO ALLE CURE MEDICHE CHE, MALAUGURATAMENTE, PO-TREBBERO SERVIRE ALLE FIGLIE DEI GRANATIERI SOCI.

Per Informazioni contattare la sezione di Roma della ANGS - Via Sforzan. 5 00184 Roma, telefono/fax 06 4746395

IL CONTE NICOLÒ GIACCHI

Nato a Novara nel febbraio del 1887, da una famiglia d’anticanobiltà, abbracciò la carriera delle armi percorrendo i varigradi della gerarchia militare nei ranghi del 1° e del 2° reggi-mento Granatieri di Sardegna. Ufficiale di grande valore, par-tecipò alle campagne coloniali e alla Prima Guerra mondialemeritandosi una Medaglia di Bronzo, due Medaglie d’Argentoe l’onorificenza di Cavaliere dell’Ordine militare di Savoia.Giacchi sposò Clotilde Mazzitelli dalla quale ebbe una figlia,Pieretta, che morì di malattia in tenera età. Per espressa vo-lontà del conte Giacchi, due appartamenti di sua proprietà,situati a Roma, furono donati nel 1963 dalla moglie Clotilde ai

Granatieri di Sardegna affinché con la loro renditafosse costituito un fondo da dedicare all’assistenza

sanitaria delle figlie bisognose di cure dei Granatieristessi. Il conte Giacchi morì a Roma il 7 novembre1948; sua moglie, donna Clotilde, a Conca della

Campania il 4 dicembre 1964.Il Fondo, che prende il nome dal donatore,viene gestito da un’apposita commissione isti-tuita presso la sezione ANGS di Roma.