Pellegrinaggi Cristiani in Europa · regione dell'Occitania. Nel 1858 il comune di Lourdes assunse...

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Dispensa n 8 Pellegrinaggi Cristiani in Europa Indice Preambolo pag. 1 1 Pellegrinaggi cristiani pag. 1 2. Santuario di Lourdes (Francia) pag. 2 3. Fatima (Portogallo) pag. 3 4. Medjugorje (Bosnia Erzegovina) pag. 4 5. Santuario di Mariazell (Austria) pag. 5 6. Nostra Signora di Bistrica (Croazia) pag. 6 7. Altoting (Baviera) pag. 6 8. San Martino di Tours (Francia) pag. 7 9. Cattedrale Santa Maria ad Aquisgrana pag. 8 10. Santuario di Maria Vergine a Kevelaer (Germania) pag. 9 11. Santuario di Walsingham pag. 10 12. Lago Lough Derg (Irlanda) pag. 11 13. Santuario di Einsiedeln (Svizzera) pag. 12 14. Santuario di Santa Winifred a Flintshire (Galles) pag. 13 15. La Via Michaelica pag. 14 15.1. Skellig Michael in Irlanda pag. 15 15.2. Saint Michael’s Mount - Cornovaglia pag. 15 15.3. Mont Saint-Michel – Normandia pag. 15 15.4. La Sacra di San Michele – Piemonte pag. 16 15.5. Grotta dell’Arcangelo sul Gargano pag. 17 15.6. Monastero di San Michele - Isola di Simi pag. 20 15.7. Il Monte Carmelo pag. 20 Preambolo Piaccia o non piaccia, il fenomeno religioso è vivo in Europa, in America Latina, in Africa, in Asia, ecc. Quando si vedono milioni di indù andare a bagnarsi nel fiume sacro, nell'acqua sporca, può sembrare una cosa ridicola. Eppure per quelli che lo fanno è un gesto di purificazione, di preghiera. L'occidente si mostra al massimo tollerante e benevolo verso le altre religioni, ma verso i gesti cristiani è sempre ipercritico. Il punto è che in occidente tutto ciò che è soprannaturale sembra passato di moda, bollato come mitologia, illusione, denunciando sempre tutte le difficoltà che né miracoli, né pellegrinaggi riescono a cancellare. Ma in gran parte del mondo la dimensione spirituale è viva. In oriente, fra musulmani, cristiani e altre religioni, il sentimento religioso è vivissimo. Invece in gran parte dell'occidente - soprattutto da parte degli intellettuali - il sentimento religioso è visto come una cosa sorpassata, irrazionale, credulona. Occorre dirlo chiaro: questa chiave di lettura è sbagliata. 1. Pellegrinaggi cristiani I pellegrinaggi cristiani nacquero presto: vi è testimonianza di essi già nel IV secolo d.C.; ne siamo a conoscenza perché al viaggio ben presto si accompagnò l'uso di scriverne dei resoconti. Per i primi cristiani Gerusalemme divenne la meta di un viaggio per il desiderio di conoscere i luoghi dove Gesù visse, predicò e morì. Le radici del pellegrinaggio cristiano si ritrovano anche in illustri esempi biblici, sia del Vecchio che del Nuovo Testamento: da Adamo che dovette abbandonare l'Eden, ad Abramo, Isacco e Giacobbe che peregrinavano senza una fissa dimora, o come il popolo d'Israele che errò nel deserto. Il pellegrinaggio a Gerusalemme divenne per i cristiani un'usanza fissa a partire dal 313 d.C. con l'editto di Costantino che concesse la libertà di 1

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Dispensa n 8

Pellegrinaggi Cristiani in EuropaIndicePreambolo pag. 11 Pellegrinaggi cristiani pag. 12. Santuario di Lourdes (Francia) pag. 23. Fatima (Portogallo) pag. 34. Medjugorje (Bosnia Erzegovina) pag. 45. Santuario di Mariazell (Austria) pag. 56. Nostra Signora di Bistrica (Croazia) pag. 67. Altoting (Baviera) pag. 68. San Martino di Tours (Francia) pag. 79. Cattedrale Santa Maria ad Aquisgrana pag. 810. Santuario di Maria Vergine a Kevelaer (Germania) pag. 911. Santuario di Walsingham pag. 1012. Lago Lough Derg (Irlanda) pag. 1113. Santuario di Einsiedeln (Svizzera) pag. 1214. Santuario di Santa Winifred a Flintshire (Galles) pag. 1315. La Via Michaelica pag. 14

15.1. Skellig Michael in Irlanda pag. 1515.2. Saint Michael’s Mount - Cornovaglia pag. 1515.3. Mont Saint-Michel – Normandia pag. 1515.4. La Sacra di San Michele – Piemonte pag. 1615.5. Grotta dell’Arcangelo sul Gargano pag. 1715.6. Monastero di San Michele - Isola di Simi pag. 2015.7. Il Monte Carmelo pag. 20

PreamboloPiaccia o non piaccia, il fenomeno religioso è vivo in Europa, in America Latina, in Africa, in Asia,ecc. Quando si vedono milioni di indù andare a bagnarsi nel fiume sacro, nell'acqua sporca, puòsembrare una cosa ridicola. Eppure per quelli che lo fanno è un gesto di purificazione, di preghiera.L'occidente si mostra al massimo tollerante e benevolo verso le altre religioni, ma verso i gesticristiani è sempre ipercritico. Il punto è che in occidente tutto ciò che è soprannaturale sembrapassato di moda, bollato come mitologia, illusione, denunciando sempre tutte le difficoltà che némiracoli, né pellegrinaggi riescono a cancellare. Ma in gran parte del mondo la dimensionespirituale è viva. In oriente, fra musulmani, cristiani e altre religioni, il sentimento religioso èvivissimo. Invece in gran parte dell'occidente - soprattutto da parte degli intellettuali - il sentimentoreligioso è visto come una cosa sorpassata, irrazionale, credulona. Occorre dirlo chiaro: questachiave di lettura è sbagliata.

1. Pellegrinaggi cristianiI pellegrinaggi cristiani nacquero presto: vi è testimonianza di essi già nel IV secolo d.C.; ne siamoa conoscenza perché al viaggio ben presto si accompagnò l'uso di scriverne dei resoconti.Per i primi cristiani Gerusalemme divenne la meta di un viaggio per il desiderio di conoscere iluoghi dove Gesù visse, predicò e morì. Le radici del pellegrinaggio cristiano si ritrovano anche inillustri esempi biblici, sia del Vecchio che del Nuovo Testamento: da Adamo che dovetteabbandonare l'Eden, ad Abramo, Isacco e Giacobbe che peregrinavano senza una fissa dimora, ocome il popolo d'Israele che errò nel deserto. Il pellegrinaggio a Gerusalemme divenne per icristiani un'usanza fissa a partire dal 313 d.C. con l'editto di Costantino che concesse la libertà di

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culto in tutto l'Impero Romano. Si andava per cercare la Croce, i chiodi, la tunica di Cristo, la ScalaSanta o per ripercorrere i luoghi della sua sofferenza. Ecco alcuni antichi e famosi pellegrini:Melitone di Sardi 180 d.C.Alessandro Cappadoce nel 200Origene d’Alessandria 245 d.C.Sant’Elena (madre di Costantino) nel 327San Gerolamo nel 371La pellegrina Eteria nel 381Dopo il 638 Gerusalemme cadde sotto le armi dei musulmani e quindi i pellegrini cristiani,dapprima potevano visitare le terre sante solo pagando una tassa, ma poi fu loro proibito, anzinumerosi di essi furono uccisi o venduti come schiavi. Pertanto il pellegrinaggio a Gerusalemmecadde in disuso e i pellegrini diressero i loro passi verso Roma, a pregare sulle tombe di Pietro ePaolo.Lo scorso anno abbiamo studiato in maniera approfondita i pellegrini europei, abbiamo visto il ritodella vestizione che si svolgeva prima della partenza, ricordiamo che quasi tutti prima di partirefacevano testamento perché non erano sicuri di tornare, abbiamo studiato i due tipi di pellegrinaggioquello devozionale e quello penitenziale e abbiamo anche studiato che la civiltà europea si èsviluppata anche a seguito dei pellegrinaggi lungo le diverse vie europee, ecc.Nel Cristianesimo Roma è considerata città santa perché ospitò una delle maggiori comunitàcristiane delle origini e divenne poi sede del Papa. Lourdes, Medjugorje, Fátima, Santiago deCompostela, Colonia, ecc, sono altri luoghi santi a causa di apparizioni mariane o altri eventi che nefecero meta di importanti pellegrinaggi.Pertanto oggi vediamo alcuni tra i più celebri pellegrinaggi cristiani in Europa.

2. Il santuario di Lourdes in FranciaLourdes è un comune francese di 14.361 abitanti, situato nel dipartimento degli Alti Pirenei, nellaregione dell'Occitania. Nel 1858 il comune di Lourdes assunse grande notorietà, in Francia eall'estero, a seguito delle apparizioni mariane di cui sarebbe stata spettatrice la giovane contadinaBernadette Soubirous, poi canonizzata. Nei decenni successivi la città divenne una delle piùimportanti mete di pellegrinaggi e turismo religioso ed oggi accoglie circa sei milioni di visitatoriogni anno provenienti da ogni angolo del mondo. Il giorno 11 febbraio 1858, una contadinella,Bernadette Soubirous riferì di aver visto, in una grotta ai bordi del Gave de Pau una signora inbianco che si sarebbe presentata a lei come l'Immacolata Concezione. L'apparizione fu la prima diuna lunga serie che ebbe termine solo il 16 luglio. Nel frattempo un numero sempre maggiore difedeli residenti in città o provenienti dai paesi vicini iniziò a frequentare la grotta, fino a quando, perordine delle autorità locali questa non venne chiusa con delle travi di legno. Nell'ottobre di quellostesso anno, grazie anche all'intervento dell'imperatrice Eugenia, moglie di Napoleone III, lebarriere vennero rimosse e la grotta riaperta al pubblico. Le apparizioni della Vergine Maria aBernadette furono formalmente riconosciute dalla Chiesa Cattolica nel 1862 e ancor prima dellafine dell'anno iniziarono i lavori di costruzione di una cappella, incorporata alcuni anni più tardinella Basilica dell'Immacolata Concezione, edificata fra il 1866 e il 1871 sopra la grotta doveBernadette era entrata in contatto con la Vergine. Alla fine del XIX secolo si procedette allacostruzione di una seconda basilica, quella di Nostra Signora del Rosario (1883-1889), al di sottodella precedente. Nel 1956-1957 fu edificata la terza basilica del Santuario di Lourdes, dedicata apapa Pio X e inaugurata da Angelo Giuseppe Roncalli nel marzo 1958, in occasione del centenariodelle apparizioni della Vergine a Santa Bernadette. Oggi si calcola che giungano annualmente aLourdes circa sei milioni di visitatori l'anno gran parte dei quali sono pellegrini. Vengono inoltreorganizzati treni speciali attraverso una apposita organizzazione internazionale, Le train blanc, peril trasporto dei malati e dei diversamente abili da varie città francesi ed estere. Tale flusso divisitatori ha da tempo convertito Lourdes nel secondo grande centro della cristianità d'Europa, dopoil Vaticano (Foto 1 – 2).

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3. Santuario di Fatima, in PortogalloIl Santuario di Fátima è un luogo di culto cattolico del Portogallo sul luogo delle presunteapparizioni di Maria, a tre giovani pastori nel 1917. Esso è venerato dai cattolici come uno dei piùimportanti luoghi del culto mariano ed ogni anno è visitato da circa 5 milioni di pellegrini. Il 13maggio 1917 a Cova da Iria, in un villaggio nel Portogallo centrale chiamato Fatima, tre bambini –Lucia dos Santos di 10 anni e i suoi cugini Francisco e Jacinta Marto, fratelli di 9 e 7 anni – stannogiocando mentre accudiscono un piccolo gregge, in un terreno di proprietà del padre di Lucia. Versomezzogiorno, dopo aver recitato come d’abitudine il Rosario, vedono due fenomeni luminosi, comedue lampi e poi una misteriosa Signora splendente con un Rosario in mano. È la prima di seiapparizioni che i tre piccoli pastori avranno fino ad ottobre: sempre il giorno 13, tranne nel mese diagosto, quando dal 13 al 15 vengono “sequestrati” dal sindaco che cerca di smascherare quella checrede essere un’impostura (la Madonna apparirà poi ai tre veggenti il giorno 19). Secondo ilracconto dei tre, le apparizioni continuarono per un po' di tempo, accompagnate da rivelazioni dieventi futuri: la fine imminente della prima guerra mondiale; il pericolo di una seconda guerraancora più devastante se gli uomini non si fossero convertiti; la minaccia comunista provenientedalla Russia, debellabile solo mediante la Consacrazione della nazione stessa al cuore immacolatodi Maria, per opera del papa e di tutti i vescovi riuniti. In seguito alla promessa fatta ai tre pastorellidalla Madonna riguardo a un evento prodigioso, il 13 ottobre 1917 molte migliaia di persone,credenti e non credenti, riferirono di aver assistito a un fenomeno che fu chiamato "miracolo delsole". Molti dei presenti, anche a distanza di parecchi chilometri, raccontarono che mentre piovevae spesse nubi ricoprivano il cielo, d'un tratto la pioggia era cessata e le nuvole si erano diradate: ildisco del sole, tornato visibile, avrebbe ruotato intorno a un punto esterno, diventando multicolore eingrandendosi, come per precipitare sulla terra. (Foto 3 -4)Il miracolo del soleMigliaia di pellegrini iniziano ad arrivare a Fatima non appena si diffonde la voce degli eventisoprannaturali. Il 13 ottobre una folla stimata tra le 30 e le 100mila persone, fra loro anche numerosigiornalisti, assiste al “miracolo del sole”, il grande segno che era stato preannunciato dalla Vergine:dopo una pioggia battente che rende fradici il terreno e gli abiti degli astanti, il cielo si apre e ildisco solare viene visto cambiare colore, dimensione e posizione per circa dieci minuti. Un sole cheè possibile fissare direttamente con lo sguardo. Dopo l’accaduto, abiti e terreno si mostrerannoimprovvisamente asciutti (Foto 5). I pastorelli riferirono inoltre che la Madonna aveva parlato dellamorte prematura di Francisco e Jacinta, aggiungendo che Lucia sarebbe rimasta a lungo sulla Terra.Così fu: Francisco contrasse l'"influenza spagnola" nel dicembre 1918, rimase sereno per tutta ladurata della malattia, facendo in quel periodo la Prima Comunione e morì il 4 aprile 1919. AncheJacinta fu colpita dal virus della spagnola nel dicembre 1918. La sua malattia fu più lunga edolorosa di quella del fratello, venne anche ricoverata, inutilmente, all'ospedale di Lisbona, dovemorì il 20 febbraio 1920. Lucia entrò fra le suore di Santa Dorotea nel 1925 e nel 1948 passò fra lecarmelitane del convento di Coimbra, dove rimase fino alla morte avvenuta nel 2005.Nel 1919, dinanzi all'immane flusso di pellegrini che si recavano a Cova d'Iria, il vescovo dellaDiocesi di Fatima, ordinò che fosse costituita una commissione per studiare il caso e iniziare leindagini canoniche ufficiali, dopo lunghi dibattiti, con la conoscenza e il consenso di Papa Pio XI,nell'ottobre del 1930 il vescovo Silva annunciò i risultati dell'inchiesta in una lettera pastorale nellaquale diceva:1 – Dichiariamo degne di credenza, le visioni dei bambini pastori della Cova da Iria, avvenutenella parrocchia di Fátima, in questa diocesi, dal 13 maggio al 13 ottobre 19172 – Permettiamo ufficialmente il culto della Madonna di FátimaNel 1940, il papa Pio XII parlò delle apparizioni nella sua enciclica Saeculo Exeunte Octavo, scrittaper invitare la Chiesa portoghese a incrementare la sua attività missionaria in terra straniera.Nell'ottobre del 1942, in risposta a un messaggio inviatogli da suor Lucia nel 1940, Pio XIIconsacrò il mondo al Cuore Immacolato di Maria. All'inizio del 1943, suor Lucia disse che inun'apparizione le era stato rivelato che questo Atto di Consacrazione era stato accettato per

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contribuire a far finire prima la Seconda guerra mondiale, ma che non avrebbe ottenuto la pace nelmondo. Il santuario ha ricevuto le visite di diversi papi: Paolo VI, Giovanni Paolo II, BenedettoXVI e Papa Francesco. Anche Pio XII e Giovanni XXIII manifestarono devozione per l'eventoascritto alla località portoghese. In particolare, Giovanni Paolo II era molto legato al santuario diFátima soprattutto a causa dell'attentato subito nel 1981, proprio nella ricorrenza della Madonna diFátima; per questo, all'interno della corona della Madonna, è stato fatto incastonare il proiettileestrattogli e, più tardi, nei pressi della basilica è stata collocata una statua dedicata al pontefice.

4. MedjugorjeCon il nome "apparizioni di Međugorje" si intende una serie di presunti fenomeni sovrannaturaliiniziati il 24 giugno 1981 a Medugorje, cittadina dell'attuale Bosnia-Erzegovina e tuttora in corso.Nel pomeriggio del 24 giugno 1981 Ivanka Ivanković, allora quindicenne, e Mirjana Dragičević,sedicenne, stanno passeggiando ai piedi della collina del Podbrdo quando, alle quattro delpomeriggio, avrebbero intravisto una figura femminile su una piccola nube. Spaventate, le dueragazze fuggono e ritornano al villaggio. Poco dopo, verso le 18:30 decidono di tornare sulla collinaaccompagnate da Vicka Ivanković, cugina di Ivanka. Le tre ragazze avrebbero visto di nuovo lafigura femminile con un bambino in braccio e l'avrebbero identificata sin da subito con la Madonna.Il giorno dopo, le ragazze salgono nuovamente sulla collina accompagnate da Marja Pavlović(cugina di Mirjana), da Jakov Čolo (10 anni) e da Ivan Dragičević, di 16 anni. La Madonna sarebbeapparsa di nuovo all'intero gruppo e avrebbe avuto un breve dialogo con Ivanka in merito allamadre, scomparsa pochi mesi prima. Il 26 giugno il gruppo sale di nuovo sulla collina e avrebbeavuto di nuovo un breve dialogo con la Vergine quando la Madonna invita i veggenti a pregare perla pace. La notizia delle apparizioni inizia a diffondersi, suscitando l'irritazione della poliziajugoslava. Il 27 giugno i ragazzi vengono arrestati e sottoposti a esame psichiatrico. Vengonodichiarati sani di mente e rilasciati. Sul luogo preciso delle apparizioni, la gente del paese pone unapietra segnata da una croce bianca. A metà luglio la notizia delle presunte apparizioni appare su ungiornale cattolico di Zagabria, dando così rilevanza internazionale ai fatti e iniziano ad avvicinarsi aMedjugorje anche i primi pellegrini dall'estero. Le autorità jugoslave ordinano nuovamente lachiusura del Podbro (la collina delle apparizioni), mentre il 12 agosto viene arrestato padre JozoZovko, capo della comunità francescana di Medjugorje, ritenuto dalla polizia il reale mandante delleapparizioni. Padre Jozo verrà condannato a otto anni per il reato di "attentato alla sicurezza eall'unità della patria". Intanto Medjugorje viene visitata da un numero sempre crescente di visitatori,curiosi e pellegrini che affermano di vedere segni e figure luminose nel cielo. Diciassette mesi dopol'inizio delle visioni, padre Jozo viene rilasciato e le autorità decidono di non ostacolare più il flussodei pellegrini o le attività dei veggenti. Il vescovo di Mostar sin da subito si mostra scettico sulfenomeno e nel 1984 la commissione diocesana d'inchiesta emette un giudizio negativo sulleapparizioni. Negli anni successivi la Congregazione per la Dottrina della Fede attraverso una letterafirmata dall'allora segretario Tarcisio Bertone ha dichiarato che «i pellegrinaggi a Međugorje che sisvolgono in maniera privata, sono permessi a condizione che non siano considerati comeun'autenticazione degli avvenimenti in corso e che richiedono ancora un esame da parte dellaChiesa». Il 17 marzo 2010 la Santa Sede ha istituito una speciale commissione internazionale diinchiesta e di studio presieduta dal cardinale Camillo Ruini e composta da una ventina di membritra cardinali, vescovi, periti ed esperti. Tale commissione ha lavorato in maniera riservata e hasottoposto nel febbraio 2014 le sue conclusioni alla Congregazione stessa, competente ora adadottare le decisioni del caso. Tale relazione, secretata per anni, è stata resa nota il 15 maggio 2017da Papa Francesco rispondendo alla domanda di un giornalista. Diversi quotidiani l'hanno poiripresa e pubblicata in forma integrale nei giorni successivi: le prime sette apparizioni, avvenute frail 24 giugno e il 3 luglio 1981 sono state giudicate probabilmente autentiche (Foto 6-8).

5. Santuario di Mariazell (Austria)

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Il Santuario di Mariazell è il santuario più importante dell'Austria ed uno dei più importanti diEuropa, è una basilica dedicata alla Natività della Beata Vergine Maria e contiene una sculturalignea della Madonna, oggetto di venerazione fin dal XII secolo. Il piccolo paese di Mariazell diappena 1.500 abitanti attira circa 1,5 milioni di pellegrini all'anno ed è dominato dalla imponentebasilica che sta al centro del villaggio. È una basilica curiosa, architettonicamente unica: sembrauna chiesa barocca con una torre gotica inserita tra i due campanili barocchi. In realtà è il contrario:in origine la chiesa e il campanile furono costruiti in stile gotico nel '300, per volontà del re Luigid'Ungheria, tra il 1644 e il 1683 la chiesa fu ampiamente modificata (ad opera di DomenicoSciassia), accanto al campanile gotico furono eretti i due campanili barocchi, e solo allora la basilicaricevette l'aspetto attuale. Al suo interno c'è la "Gnadenkapelle" (cappella della misericordia) conuna statua lignea della Madonna del 13° secolo, detta "Magna Mater Austriae" (la grande madredell'Austria) che è racchiusa in un fastoso altare d'argento, costruito ad Augusta nel 1727, chedivenne poi il centro della venerazione popolare.Attualmente sono vive tre leggende riguardanti il santuario.La leggenda principale dice, che nel 1157 il monaco Magnus venne inviato nella zona dell'attualesantuario come pastore di anime. Quando una roccia gli sbarrò la strada, egli posò l'immagine dellaMadonna, che aveva con sé, la roccia si infranse e la strada divenne libera. Egli si stabilì sopraun'altura vicina, pose l'immagine della Madonna su un tronco d'albero e vi eresse una capanna inlegno, che fungeva per lui da cappella e da abitazione nello stesso tempo.La seconda leggenda narra del margravio (marchese) di Moravia Enrico, che, guarito da una graveforma di gotta, grazie all'aiuto della Madonna di Mariazell, compì con la sua consorte, in segno diringraziamento, il pellegrinaggio fino alla cappella lignea e verso il 1200 vi fece erigere la primachiesa in pietra.La terza leggenda narra della battaglia vinta dal re ungherese Luigi I contro un esercito turco moltopiù numeroso. In ringraziamento egli fece erigere la chiesa gotica e fece dono della Camera deltesoro, la cui immagine gli era comparsa in sogno.Secondo la leggenda la fondazione del santuario risale prima del 1157, tuttavia Mariazell fu citataper la prima volta nel 1243. Il portale principale mostra nel suo timpano la terza leggenda sullafondazione del santuario: la vittoria del re Luigi I d'Ungheria sul preponderante esercito turco e ildono votivo del re alla Madonna, la rappresentazione della camera del tesoro. La Cappella dellaGrazia, eretta nel 1690 in luogo dell'antica, prima, capanna, è rimasta tale ancor oggi. È in questacappella che viene conservata la statua tardo-romanica della Madonna, Magna Mater Austriæ, dettaanche Madonna delle campane, scolpita in legno di tiglio.Già nel XII secolo i pellegrini affluivano numerosi sul luogo, i primi documenti attestantil'affluenza di un gran numero di pellegrini risalgono agli anni 1330. Negli anni seguenti i pellegriniaumentarono, provenienti anche dagli stati confinanti. Dopo la controriforma, gli asburgo elevaronola basilica di Mariazell a santuario nazionale. L'imperatore d’Austria Giuseppe II sciolse nel 1783tutte le confraternite di Mariazell e nel 1787 proibì del tutto i pellegrinaggi. Dopo il successivo ritirodelle limitazioni, le visite di pellegrinaggio ripresero vivacemente, raggiungendo ad oggi il numerodi circa un milione di pellegrini all'anno. Con la visita apostolica di papa Benedetto XVI in Austriain occasione dell'850esimo anniversario della fondazione, avvenuta nel 2007, il santuario ricevette ilriconoscimento pontificio della Rosa d'oro. Inoltre il Santuario è legato ai drammatici fatti accaduti a Vienna nel decennio tra il 1945 e il 1955,Stalin dilagò nell'Europa orientale, occupando anche l'Austria e il Paese fu diviso in quattro zone,sul modello della Germania, ma quella riservata ai russi era la più importante e vasta, era quelladove stava la capitale stessa. Opporsi significava quasi certamente scatenare una nuova guerra. Manon si rassegnò un francescano, padre Petrus, che, tornato dalla prigionia proprio in Urss (e avendoconosciuto quindi sulla sua pelle l'orrore di quel regime), andò in pellegrinaggio nel santuarionazionale austriaco, a Mariazell, per avere ispirazione sul che fare per la sua Patria. Lì, fu sorpresoda una voce interiore, una locuzione interna, che gli disse: «Pregate tutti, tutti i giorni, il rosario esarete salvi». Buon organizzatore, oltre che sacerdote stimato, padre Petrus promosse una "Crociata

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nazionale del Rosario", nello spirito esplicito di Fatima, che in breve tempo raccolse milioni diaustriaci, compreso lo stesso presidente della Repubblica, Leopold Figl. Giorno e notte, grandigruppi di fedeli si riunivano, spesso all'aperto, nelle città e nelle campagne recitando il rosario e lastessa Vienna era percorsa da imponenti processioni mariane, sorvegliate con ostilità dall'ArmataRossa. Gli anni passavano senza che l'occupazione cessasse, ma il popolo non si stancava di pregarela Madonna di Fatima. Ed ecco che nel 1955, all'improvviso, il Cancelliere austriaco fu convocato aMosca, dove fu ricevuto al Cremlino dal Soviet Supremo. Qui, gli fu comunicato che l'Urss avevadeciso di ritirare le sue truppe e di ridare all'Austria la piena indipendenza. In cambio poneva unasola condizione un "impegno di neutralità". I governi occidentali furono colti di sorpresa da una"decisione del tutto inaspettata e unica" (Foto 9 – 10).

6. Santuario di Nostra Signora di Bistrica (Croazia)Il più conosciuto santuario mariano croato, Marija Bistrica, si trova a 40 km a nord-est dalla capitaleZagabria ed è già da secoli il centro della vita religiosa del popolo croato (Foto 11). Ciò cheLourdes è per i francesi, Fatima per i portoghesi, Loreto per gli italiani, Częstochowa per i polacchi,Mariazell per gli austriaci, la pittoresca Marija Bistrica lo è per i croati. Nella chiesa parrocchialededicata ai Santi Pietro e Paolo si cominciò a venerare, a partire dalla prima metà del 1500, unastatua in legno della Madonna col Bambino Gesù, portatavi da una cappella situata su una collina a3 km. Quando nel 1545 i Turchi invasero la regione, il parroco, per non lasciarla profanare, la muròsotto il coro della chiesa parrocchiale, venuto a morire poco dopo senza aver rivelato il nascondiglioad alcuno, nel 1588, il suo successore una sera vide in chiesa una strana luce proveniente dal coro.Incuriosito, con alcuni parrocchiani si mise a scavare sul luogo e con grande meraviglia e gioiaritrovò la sacra immagine e l'espose alla venerazione dei fedeli, accorsi numerosi alla notizia dellascoperta. Nel 1650 i Turchi invasero ancora una volta tutta la Croazia e, davanti al pericolo, ilnuovo parroco di Bistrica, come il suo predecessore, fece murare anch'egli la statua dietro al coro,lasciandola così abbandonata per diversi anni. Ma, il 16 luglio 1684, essa fu ritrovata dal nuovoparroco, illuminato da un'apparizione: egli vide dall'altare avanzare una donna vestita di azzurro conin mano una candela accesa, la quale gli disse; "Prega con tutto il popolo perché io possa ricuperarela vista". Da allora il culto riprese vigore di anno in anno e si sviluppò straordinariamente anche pervarie guarigioni miracolose di anime e di corpi. Tanto per portare un esempio, si legge nella storiadel santuario che, mentre 7 cristiani erano prigionieri nella fortezza di Kaniza, occupata dai Turchi,videro in sogno la Madonna che disse loro: "Non temete, figli miei, ma abbiate fiducia, poiché io horiacquistato la vista a Bistrica dove ero stata cieca per oltre 40 anni. Fate il voto di recarvi laggiù inpellegrinaggio e riavrete la libertà". Non appena essi ebbero fatto il voto, caddero le loro catene, siaprì la porta della prigione e poterono uscirne. Il parroco dell'epoca prese allora l'iniziativa di tenereun "libro dei miracoli" in cui, dal 1688 al 1786, furono registrati oltre 1.109 prodigi. Già da secoli viaffluiscono folle di fedeli da tutta la Croazia e dall'estero, ma anche singoli fedeli che giungono inquesto luogo nel silenzio di un pellegrinaggio personale, cercando e trovando la propria pacespirituale. In questo santuario e luogo sacro mariano si venera una statua miracolosa della Madonnacon il Bambino Gesù in braccio, l’immagine più sacra del popolo croato (Foto 12). Dinanzi a essa,nel corso dei secoli, milioni di devoti pellegrini si sono inginocchiati e hanno pregato, ottenendodalla Madre del Cielo aiuto ed esaudimento. Il 4 dicembre 1923, papa Pio XI assegnò al santuariodella Madonna di Marija Bistrica il titolo di basilica minore.

7. Altötting in BavieraAltötting è una città della Baviera in Germania. Altötting ha acquisito ulteriore notorietà perché inun paese vicino, Marktl am Inn, è nato Papa Benedetto XVI. Documenti dell'Imperatore Ludovico ilPio riportano l'esistenza di una cappella di ragione reale dedicata alla Madonna. La costruzione èancora oggi esistente e viene denominata appunto Gnadenkapelle (Cappella delle grazie) e risultaessere una delle poche chiese in stile carolingio rimaste intatte in Germania. La Cappella delleGrazie è un'antica cappella, meta di pellegrinaggi, e la data di costruzione originale della cappella è

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controversa: le varie ipotesi vanno dall'VIII al X secolo. Il Re Carlo, donò tra l'876 e l'877 adAltötting un monastero, al quale annesse la cappella e l'attuale chiesa parrocchiale dei Santi Filippoe Giacomo, originariamente dedicata ai santi Massimiliano e Felicita. Nel 1180 la città passò aiWittelsbach assieme al Ducato di Baviera e quindi fu probabilmente la famiglia regnante bavarese adare inizio alla tradizione religiosa della zona. Nel 1228 iniziarono i lavori per la costruzione dellanuova chiesa parrocchiale che vennero terminati nel 1245, quando la chiesa venne nominataBasilica Romana, posta sotto la gestione dei monaci agostiniani che qui avevano trovato sede.Verso il 1330 fu portata ad Altötting un'immagine su legno di tiglio, rappresentante in stile gotico laMadonna con il Bambino. L'immagine proveniva dalla Borgogna o dalla regione del corso superioredel Reno, la voce popolare la chiama la "Madonna Nera", che potrebbe essere la versione tedescaderivata dal canto religioso sulla Vergine nera di Częstochowa. Il fondamento che ha reso famamondiale quale mèta di pellegrinaggi mariani la Cappella delle Grazie di Altötting è stato un eventoverificatosi nel XV secolo e che avrebbe avuto del miracoloso. Nel 1489 un bambino di tre annid'età cadde in un torrente, venne trascinato via dalla corrente e fu dato per annegato. La madre delbambino, disperata, prese fra le braccia il corpicino ormai senza vita del figlio e lo portò nellacappella dedicata alla Madonna delle Grazie e lo depose sull'altare. Quivi ella iniziò a pregare,insieme ad altri fedeli, per la salvezza del figlio e in breve la vita rientrò nel corpo apparentementeinanimato del bimbo. Con l'avvento del miracolo, Altötting divenne una notevole meta dipellegrinaggio e nel 1499 iniziarono i lavori per la costruzione di una nuova chiesa parrocchiale, piùgrande, per ospitare il sempre crescente numero di pellegrini, lavori che si conclusero nel 1510. Nel1571 il Prevosto fondò le prime scuole del paese e organizzò nuove occasioni di studio, facendodivenire Altötting un centro culturale non indifferente, soprattutto per lo studio della lingua latina.L'attuale basilica venne progettata in stile neobarocco e la sua costruzione venne finanziata con unaraccolta di offerte condotta in tutta la Baviera, in due anni e mezzo la costruzione fu completata e labasilica venne consacrata il 13 ottobre 1912. L'11 settembre 2006 papa Benedetto XVI andò inpellegrinaggio ad Altötting e depose l'anello episcopale, da lui portato fino alla elezione al SoglioPontificio, ai piedi dell'immagine sacra. Oggi l'anello è attaccato allo scettro della statua dellaMadonna. L'uso di andare in pellegrinaggio alla Madonna Nera di Altötting per chiederle aiuto sidiffuse ampiamente, i pellegrini deambulano intorno alla cappella, alcuni in ginocchio, spessoportando croci di legno, numerosi ex voto, appesi alle pareti della cappella, testimoniano lariconoscenza dei fedeli che hanno ottenuto dalla Madonna la grazia richiesta: ad oggi se ne contanotutt'intorno più di 2.000 (Foto 13 – 14).

8. Santuario di San Martino a ToursLa Basilica di San Martino è un grande edificio religioso nella città di Tours, in Francia e nella suacripta è ospitata la tomba di san Martino. Martino di Tours, (316 -397), apostolo delle Gallie, èstato un vescovo cristiano del IV secolo. Originario della Pannonia, nell'odierna Ungheria, esercitòil suo ministero nella Gallia del tardo impero romano. Tra i primi santi non martiri proclamati dallaChiesa cattolica, è venerato anche da quella ortodossa e da quella copta. Il padre, tribuno militaredella legione, gli diede il nome di Martino in onore di Marte, il dio della guerra, ancora bambino sitrasferì coi genitori a Pavia, dove suo padre aveva ricevuto un podere in quanto ormai veterano. Nel331 un editto imperiale obbligò tutti i figli di veterani ad arruolarsi nell'esercito romano, fu reclutatonelle Scholae imperiali, corpo scelto di 5.000 unità perfettamente equipaggiate: disponeva quindi diun cavallo e di uno schiavo. Fu inviato in Gallia, presso la città di Amiens, nei pressi del confine, elì passò la maggior parte della sua vita da soldato, faceva parte, all'interno della guardia imperiale,di truppe non combattenti che garantivano l'ordine pubblico. In quanto circitor (grado militare),eseguiva la ronda di notte e l'ispezione dei posti di guardia, nonché la sorveglianza notturna delleguarnigioni. Durante una di queste ronde avvenne l'episodio che gli cambiò la vita. Nel rigidoinverno del 335 Martino incontrò un mendicante seminudo, vedendolo sofferente, tagliò in due ilsuo mantello militare (la clamide bianca della guardia imperiale) e lo condivise con il mendicante.

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La notte seguente vide in sogno Gesù rivestito della metà del suo mantello militare, udì Gesù dire aisuoi angeli: «Ecco qui Martino, il soldato romano che non è battezzato, egli mi ha vestito». QuandoMartino si risvegliò il suo mantello era integro. Il mantello miracoloso venne conservato comereliquia ed entrò a far parte della collezione di reliquie dei re Merovingi dei Franchi. Il terminelatino per "mantello corto", cappella, venne esteso alle persone incaricate di conservare il mantellodi san Martino, i cappellani. Egli venne battezzato e divenne cristiano, rimase ufficiale dell'esercitoper una ventina d'anni raggiungendo il grado di ufficiale nelle alae scolares (un corpo scelto).Giunto all'età di circa quarant'anni, decise di lasciare l’esercito e tornato a Poitiers divenne monacoe venne presto seguito da nuovi compagni, fondando uno dei primi monasteri d'occidente. Nel 371 icittadini di Tours lo vollero loro vescovo, anche se alcuni chierici avanzarono resistenze per il suoaspetto trasandato e le origini plebee. Come vescovo, Martino continuò ad abitare nella suasemplice casa di monaco e proseguì la sua missione di propagatore della fede, creando nel territorionuove piccole comunità di monaci. Nel 437 il vescovo san Brizio aveva fatto erigere una chiesa inlegno per ospitare la tomba e il piviale (mantello) di san Martino di Tours. Constatata la grandepopolarità e frequentazione di questo santuario, Perpetuo fece costruire al posto del medesimo unaprima basilica nel 471 e la salma di san Martino fu trasferita a Tours e il suo sarcofago fu inumatodietro l'altare principale della nuova basilica. La basilica fu incendiata dai Normanni l'8 novembre853 e di nuovo il 30 giugno 903; in seguito fu cinta da mura fortificate distintamente da quellecittadine di Tours (terminate nel 918). Un nuovo, grande incendio nel 994 impose una ricostruzionema poi un altro incidente si verificò nel 1096 e si procedette alla sua completa ricostruzione, in stileromanico improntata sulla basilica di Saint-Sernin a Tolosa. Il cantiere si svolse fra il 1070 e il 1100e divenne un'importante tappa sulla Via Turonensis del cammino di Santiago di Compostela e nedivenne una delle cinque chiese del "pellegrinaggio maggiore" con l'abbaziale di Saint-Foy deConques, l'abbazia di San Marziale a Limoges, la basilica di Saint-Sernin a Tolosa e la cattedrale diSantiago di Compostela stessa. Nel 1562, in seguito alle lotte di religione che insanguinarono laFrancia, fu messa al sacco dai protestanti e le sue spoglie date alle fiamme, tanto era il suo richiamosimbolico. Durante il periodo della rivoluzione francese la basilica fu demolita quasicompletamente; rimasero due torri, ancora oggi visibili (Foto 15 – 16). Fu visitato da diversi papi(da Urbano II ad Alessandro III), da re (merovingi, carolingi, capetingi fino a Carlo VIII eFrancesco I) e da fedeli, specialmente in occasione della festa (11 novembre). La chiesa attualesorge sui resti dell'importante basilica romanica andata distrutta, fu progettata una nuova basilicache fu consacrata il 4 luglio 1925.

9. La Cattedrale imperiale di Santa Maria ad AquisgranaLa cattedrale imperiale di Santa Maria è il principale luogo di culto cattolico di Aquisgrana, inGermania, ed è la più antica cattedrale del Nord Europa. La cattedrale si vanta di possedere lereliquie più rare e meravigliose, quali le fasce del S. Bambino, la tunica bianca della Madonna, ilsudario di San Giovanni Battista. Queste reliquie sono esposte alla pubblica venerazione ogni setteanni e in quell'occasione muovono verso Aquisgrana numerosissimi pellegrinaggi. Nel 786, CarloMagno diede inizio alla costruzione della cappella del suo palazzo, la Cappella Palatina (Foto 17 -18), che costituisce il nucleo più antico della cattedrale. Per 600 anni, dal 936 al 1531, la cattedraledi Aquisgrana fu la chiesa di incoronazione per 30 regnanti del Sacro Romano Impero. Alla suamorte, nell'814, Carlo Magno fu sepolto nella sua cattedrale, dove i suoi resti sono tuttora conservatiin uno scrigno, insieme al suo trono e il suo busto reliquiario. Nell'anno 1000, Ottone III fece aprirela cripta di Carlo Magno e nel 1165, l'imperatore Federico Barbarossa aprì ancora la cripta e fecedisporre le spoglie in un sarcofago scolpito nel marmo, che si diceva essere quello in cuil’imperatore Augusto fu sepolto. Le ossa vi riposarono fino al 1215, quando Federico II le fecetrasferire in uno scrigno di oro e argento. Per accogliere l’enorme flusso di pellegrini, tra il 1355 e il1414 fu costruito un coro in stile gotico, consacrato nel 1414 per il 600° anniversario della morte diCarlo Magno e fu inglobato nella cappella e impreziosito da tesori di valore inestimabile come lapala d'oro, un paliotto formato da pannelli in lamina d'oro che raffigura la Passione di Cristo, e il

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pulpito rivestito in rame e impreziosito da gemme, entrambi risalenti all'XI secolo. All'estremitàopposta si trova il reliquiario dorato di Carlo Magno, che dal 1215 custodisce le spogliedell'imperatore. Di fronte, l'altrettanto splendida teca di Santa Maria racchiude le quattro preziosereliquie della cattedrale.La parte più antica e interessante della chiesa è la cappella palatina di Carlo Magno, splendidoesempio di architettura carolingia. Completata nell'800, l'anno dell'incoronazione dell'imperatore, èuna struttura a cupola ottagonale circondata da un ambulacro a 16 lati sorretto da antiche colonne diorigine italiana. Il colossale lampadario in ottone è un dono dell'imperatore Federico Barbarossa,sotto il cui regno, nel 1165, Carlo Magno fu canonizzato. Da più di 660 anni numerosi pellegrini si incamminano per raggiungere Aquisgrana comedestinazione del loro "pellegrinaggio". L'obiettivo è venerare le quattro reliquie conservate cometesori fin dai tempi di Carlo Magno nella Cattedrale di Aquisgrana. La storia narra che Carlo abbiaricevuto le reliquie nell'800 d.C. in dono da Gerusalemme. Dal 1349, le reliquie vengono mostrateai fedeli europei e di tutto il mondo ogni sette anni (l’ultimo appuntamento è stato nel 2014) e perdieci giorni vengono quindi rimosse dalla Pala d'oro presso la Cattedrale di Aquisgrana.Le reliquie, che sono vecchi tessuti, sono designati come:- l'abito di Maria indossato nella notte in cui è nato Gesù- le fasce del bambino Gesù con cui Maria l'ha avvolto- il panno in cui si nascondeva la testa di San Giovanni Battista, dopo la decapitazione- il perizoma di Gesù, che si dice abbia portato sulla croceInoltre il tesoro della cattedrale di Aquisgrana mette in mostra numerosi capolavori dell'arte sacradei periodi tardo-classico, carolingio, ottoniano e staufiano; tra di essi ve ne sono di unici come la"Croce di Lotario", il "busto di Carlo Magno" e il "sarcofago di Persefone". Il tesoro della cattedraleè considerato tra i più importanti tesori ecclesiastici dell'Europa settentrionale.La città divenne così meta di pellegrinaggio, tanto per il culto di Carlo Magno quanto per lepreziose reliquie che egli aveva portato con sé ad Aquisgrana.Per molti cristiani, il pellegrinaggio è sempre stata una possibilità per vivere e ritrovare la fede nellacomunità dei credenti. Le quattro reliquie di Aquisgrana sono viste come un segno di salvezza permezzo di Gesù Cristo. Per tutti i pellegrini che giungono ad Aquisgrana la questione dell'autenticitàdelle reliquie non è mai stata importante. Più di 100.000 pellegrini si recarono ad Aquisgrana nel2014 per ritrovare la fede e per vivere l'esperienza con altri credenti.

10. Santuario di Maria Vergine, Consolatrice degli afflitti a KevelaerMa il santuario più frequentato da tutti i Tedeschi e che forma con tutti gli altri uno strano contrastoè quello della Consolatrix afflictorum di Kevelaer. Si potrebbe chiamare "il proletario" tra i santuarie per il sito - un'umile cittadina del Basso Reno di appena 20 mila abitanti e a circa 10 km dallafrontiera olandese - e per l'immagine di Nostra Signora di Lussemburgo - una semplice copia sucarta delle dimensioni di cm 11x7,50. Tra la Germania e i Paesi Bassi sta Kevelaer, la cuipopolazione fu massacrata nel corso della guerra dei Trent’Anni da mercenari croati. A ricordodell’eccidio era stata eretta una croce di pietra, detta Croce dei Croati. Nel 1641 un commercianteambulante, Hendrick Busman, pregando davanti ad essa udì per tre volte una voce che gli diceva:"In questo luogo devi costruirmi una piccola cappella". Sorpreso, il commerciante si guardò attornoe, non avendo visto nessuno, proseguì la sua strada senza più preoccuparsi dell'accaduto. Ma, unasettimana più tardi, passando ancora di là, udì altre volte le misteriose parole, il cui significato glidivenne chiaro e distinto, allorché sua moglie, Matilde Schrouse, gli rivelò di aver avuto nella notteuna apparizione della Madonna: la Vergine, sfolgorante di luce, si trovava in una cappella ed erauguale a una immagine di Nostra Signora del Lussemburgo e che certi soldati avevano cercato divenderle qualche tempo prima. I due coniugi si misero subito alla ricerca, ne vennero in possesso, laincollarono su una tavoletta dipinta da loro stessi, fecero costruire a proprie spese una piccolacappella e così il 1° giugno 1642 l'effigie della Vergine consolatrice degli afflitti vi venivasolennemente collocata dal parroco di Kevelaer. Quello stesso giorno una folla di fedeli delle

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località vicine accorsero alla cappella e poiché in quel luogo cominciarono a registrarsi diversimiracoli, nel 1647 fu organizzata un inchiesta canonica per appurare la veridicità di quanto erasuccesso. L'anno stesso in cui fu posta nella piccola cappella la sacra immagine, si contarono a voltefino a 20 mila pellegrini e, secondo una cronaca, negli anni successivi ve ne giungevano più di 100mila. Per accoglierli, tra il 1643 e il 1645, si costruì una chiesa e poco più tardi furono costruite la"Gnadenkapelle", la suggestiva "Cappella delle Grazie" che si ammira ancor oggi al centro di unamagnifica piazza alberata e la "Kerzenkapelle", la "Cappella dei ceri", così chiamata per i magnificiceri che vi sono custoditi e che ardono ogni giorno in lode e onore della Madonna. Dopo ilCongresso di Vienna e la pace ristabilita in Europa, l'afflusso dei pellegrini divenne grandioso esempre crescente fino ad arrivare a circa 400 mila all'anno, per cui si ritenne indispensabile lacostruzione di una nuova chiesa. Così nel 1858 si iniziò l'attuale basilica, che venne completata nel1884 con un campanile alto 90 metri. Durante la seconda guerra mondiale, nonostante che ilsantuario fosse situato in zona di operazioni, si salvò per le preghiere alla Vergine degli abitanti delluogo e per il coraggio di un ufficiale tedesco che non obbedì all'ordine di far saltare la basilica e lecappelle delle Grazie e dei Ceri (urtate dall’afflusso annuo di mezzo milione di pellegrini aKevelaer, le autorità naziste ordinarono di far saltare in aria la basilica). Solo che, ogni volta,l’accensione delle mine falliva. Nel dopoguerra i pellegrinaggi si moltiplicarono e nel 1948 vi sitenne il Congresso di Pax-Christi, nel cui ricordo fu costruita la Pax-Christi-Kapelle, che,inquadrata in un vasto cortile circondato da un porticato, si presta ottimamente a celebrazionicomunitarie anche di grandi gruppi. Dal 1949 è accesa perpetuamente una lampada che simboleggiala preghiera incessante di Kevelaer per la pace del mondo. La fiaccola viene da Lourdes, passandoper Altötting: così i tre santuari mariani sono riuniti per la stessa supplica (Foto 19 – 21)

11. Santuario della Madonna di WalsinghamWalshingham (Norfolk): santuario di Maria Vergine dov'erano venerate alcune gocce del suo latte. Papa Francesco ha riconosciuto al tempio nel Norfolk, di antichissime origini e ricostruito dopo esserestato raso al suolo, il titolo di "basilica": è il quarto caso per la chiesa di Inghilterra e Galles. Una lungastoria di pellegrinaggi mariani in terra anglicana. Papa Francesco ha voluto dunque concedere il titolo di “basilica” che, di solito, spetta alle cattedralie alle chiese più importanti, al santuario mariano più frequentato della Gran Bretagna: si tratta dellachiesa di Walsingham, famosa a partire dal 1061, quando la Madonna apparve a una nobildonnasassone del posto e le chiese di costruire qui una replica della casa della Sacra Famiglia di Nazareth.Lady Richeldis vi fece edificare la "Santa Casa", una replica della casa di Nazareth ove ebbe luogol'Annunciazione (edificio che si ritiene essere quello in seguito rimontato a Loreto in Italia), chedivenne un santuario e luogo di pellegrinaggio. Da allora il Santuario divenne presto un centro dipellegrinaggio, rivaleggiando con Terra Santa, Roma e Santiago di Compostella. I miracolicominciarono a moltiplicarsi. Lo stesso Re Edoardo I fu salvo da mortale pericolo dopo averinvocato la Madonna di Walsingham. A partire da Riccardo I Cuor di Leone (1157-1199), tutti i Ree Regine d’Inghilterra hanno pregato a Walsingham. Edoardo I vi si recò ben 11 volte. Prima delloscisma protestante, anche Enrico VIII frequentò il Santuario e, come gli altri pellegrini, andavaumilmente alla Slipper Chapel per confessarsi. Anche i Re scozzesi, a partire da Robert Bruce,erano soliti recarsi a Walsingham. Nel 1153 il santuario fu affidato ai Canonici Regolari disant’Agostino che vi costruirono un loro convento con, al centro, la magnifica ChiesaPrepositoriale. A un miglio di distanza fu costruita nel 1340 un’altra cappella, chiamata SlipperChapel – Cappella dei sandali – dove i pellegrini lasciavano le scarpe per percorrere a piedi nudil’ultimo tratto. Anche Enrico VIII frequentò il santuario e, come gli altri pellegrini, si recavaumilmente alla Slipper Chapel per confessarsi e poi percorreva a piedi nudi l’ultimo tratto di strada.Purtroppo questo stesso re desideroso di sposare Anna Bolena, nel 1534 ruppe con Romache gliaveva rifiutato l’annullamento del precedente matrimonio con Caterina d’Aragona, si proclamòcapo supremo della Chiesa d’Inghilterra e mise a morte tutti i suoi contestatori, come S. TommasoMoro e S. Giovanni Fisher. Per qualche anno il santuario fu risparmiato, ma nel 1538 fu raso al

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suolo e la statua della Madonna fu portata a Londra e bruciata in piazza “per cancellare l’idolatria”,come scriveva nel 1538 John Stowe. Il vice priore Nicholas Milcham, contrario all’intesa con iprotestanti, fu ucciso e il suo corpo appeso alla facciata. Ci sono voluti tre secoli prima che Walsingham riprendesse a vivere alla fine dell’800. Non però nelluogo originario, del quale rimangono soltanto rovine, ma nella cosiddetta “cappella della ciabatta”,l’ultima tappa dell’itinerario medioevale, il punto in cui i pellegrini si toglievano le scarpe perarrivare a piedi nudi fino alla casa inglese di Nazareth. Riadattata, dopo la Riforma, a fonderia,granaio e anche stalla. Nel 1863 Charlotte Boyd, una ricca signora convertita dal protestantesimo,acquistò la proprietà della Slipper Chapel, con l’intenzione di ripristinarne il culto, ella affidò ilrestauro alla Guild of Our Lady of Ransom, fu realizzata una statua in legno, copia fedeledell’originale, seguendo il modello di un vecchio sigillo del Santuario, oggi conservato nel BritishMuseum. Nel 1897, riconoscendole il carattere di santuario mariano, Papa Leone XIII autorizzò dinuovo i pellegrinaggi. Il primo pellegrinaggio pubblico ebbe luogo il 20 agosto 1897, ma per quasiun’intera generazione questa devozione suscitò poco entusiasmo. La restaurazione del Santuario diWalsingham ebbe inizialmente poco impatto sul cattolicesimo inglese. Bisognerà aspettare fino al1934 perché la Cappella fosse eretta come Santuario Nazionale dal vescovo di Northampton,insieme agli altri vescovi d’Inghilterra e del Galles. Il 15 agosto vi si celebrò la prima Santa Messa,dopo 400 anni. Due giorni dopo il cardinale Bourne vi accompagnò 10.000 pellegrini. Nel 1954 ildelegato pontificio mons. O’Hara incoronò canonicamente la Madonna. Il culto alla Madonna diWalsingham riprese così il suo tradizionale posto nella devozione degli ingles“Si tratta di una delle cappelle più antiche del mondo dedicate alla Vergine Maria”, spiega il rettoredi Walsingham. “Lo status di basilica è un riconoscimento importante, un’affermazione, da partedella Santa Sede, di questo luogo di culto soprattutto per chi non conosce Walsingham. Si trattasoltanto della quarta chiesa di questo tipo in tutta la Gran Bretagna dopo Corpus Christi aManchester, Downside Abbey nel Somerset e St. Chad’s a Birmingham”. Sono circa 300milaall’anno i pellegrini che arrivano a Walsingham; il numero è andato aumentando, nel corso deglianni, ed è particolarmente alto nell’anno del Giubileo della misericordia. In una sola domenica sonoarrivate, ad esempio, 13mila persone della comunità tamil, dallo Sri Lanka, mentre in un’altrafestività sono giunti 4mila cattolici della comunità Syro Malabar originari dell’India meridionale”. Verso la fine del secolo scorso ha iniziato a muoversi qualcosa, e finalmente in questo secolo, peropera inizialmente di un pastore anglicano poi di cattolici, questo Santuario è risorto, fu ricostruitoil santuario, comprendente una replica della Santa Casa ed una statua della Vergine col Bambino,che traeva ispirazione da quella raffigurata sul sigillo del convento agostiniano fondato nel 1153 perla cura spirituale dei pellegrini; il culto della Vergine fra i cattolici inglesi si concentra inveceintorno alla cosiddetta Slipper Chapel, costruita nel 1340 come ultima stazione per i pellegrini sullavia di Walsingham e che a differenza della Santa Casa sopravvisse alla Riforma. Ora è meta dipellegrinaggi e di culto in uno spirito di grande ecumenismo, in cui anglicani, ortodossi e cattolici sitrovano a pregare insieme (Foto 22 – 23).

12. Il Lago Lough Derg in Irlanda. Il Lough Derg è un piccolo lago della contea di Donegal nella Repubblica d'Irlanda. È famoso per lapresenza del St Patrick's Purgatory, un luogo di pellegrinaggio ascetico nel monastero situato suun'isola del lago: la Station Island (Foto 24). La Station Island, un’isola al centro del lago, è famosameta di pellegrinaggi: qui San Patrizio avrebbe trascorso, secondo la tradizione, quaranta giorni dipreghiera e digiuno. Ancora oggi l’isola è meta di pellegrinaggi e vi si trova una serie di edificireligiosi ed una chiesa, dove si svolgono dal 15 giugno al 15 agosto le pratiche devozionali delpellegrinaggio. In questo periodo l’isola è accessibile solo ai pellegrini, che vi soggiornano per tregiorni e tre notti, cibandosi solo di the e toast, è un pellegrinaggio molto severo, di tre giorni edaperto ai pellegrini di almeno quindici anni di tutte le religioni, purchè in buona salute e in grado dicamminare e stare in ginocchio senza aiuto. Questi pellegrinaggi consistono in una prima notte diveglia e in 3 giorni di ritiro penitenziale e di digiuno durante i quali si compiono speciali riti di

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preghiera e la circumambulazione a piedi scalzi della chiesa di San Patrizio e dei quattro "letti dipenitenza" o recinti circolari dedicati a S. Brigida, S. Brandano, Santa Caterina e San Colomba.Secondo una leggenda locale, il lago è Dearg (rosso) per il sangue dell’ultimo serpente d’Irlandache S. Patrizio uccise proprio qui. Secondo altre fonti, invece, si tratterebbe di Lough Deirc, ovveroil lago della grotta. Su Station Island, infatti, sembra ci fosse una grotta, punto d’incontro deipellegrini sull’isola, fino al 1780 quando fu costruita una piccola cappella. La chiesa è cresciuta congli anni, per accogliere un numero sempre maggiore di pellegrini. La porta dell’inferno esiste e sitrova sotto l’isola di Lough Derg in Irlanda, fin dal 1190, quando un monaco cistercense del XIIsecolo, Enrico di Saltrey, scrisse il “Tractatus de Purgatorio Sancti Patricii” nel quale ne descriveval’esistenza legata alla vita di San Patrizio. Ma il suo accesso è stato chiuso definitivamente nel 1780per impedire ai pellegrini di tentare di valicarla, precedentemente aveva già subito due chiusure, nel1497, imposta da papa Alessandro VI, e nel 1632 ad opera di Sir James Balfour e Sir James Stewartper conto del governo irlandese.Tutto ha inizio da una leggenda, quella che vuole che San Patrizio, patrono dell’Irlanda, erascoraggiato dai dubbi dei suoi potenziali convertiti, che gli dicevano che non avrebbero creduto aisuoi insegnamenti fino a quando non avrebbero avuto una prova sostanziale. San Patrizio avevaallora pregato Dio di aiutarlo a correlare la Parola di Dio per ottenere la conversione del popoloirlandese. Fu allora che Dio gli avrebbe rivelato una profonda buca nel terreno, che chiamòPurgatorio, mostrando questo luogo alle persone avrebbero creduto a tutto quello che diceva perchéfinalmente a conoscenza della realtà delle gioie del cielo e delle pene dell’inferno. Purgatorio opozzo si tratterebbe di una cavità davvero profonda, così profonda da non finire mai e da quil’espressione Pozzo di San Patrizio. Quello che sappiamo a seguito di diverse descrizioni dei primipellegrini sopravvissuti alla visita è che, quando la grotta fu chiusa, il suo ingresso misurava solosessanta centimetri, e che si riferivano a essa come una caverna o una cantina o una fossa chiusa.Una volta all’interno c’era una breve discesa di circa sei gradini. La grotta era divisa in due parti:una di circa 3 m, probabilmente alta abbastanza solo per poterla percorrere in ginocchio e dopo unasvolta un’altra nicchia lunga circa 1,5 m, ma dal momento che il sito non è mai stato scavato,possiamo contare solo su queste descrizioni della grotta.

13. Santuario di Einsiedeln in SvizzeraNel cuore della Svizzera, a 910 metri di altezza, sorge, in un pianoro soleggiato, la città diEinsiedeln (eremo) nel cantone di Schwyz, è il cuore della Svizzera cattolica e deve tutta la suarinomanza al Santuario della Madonna degli Eremiti ed al Monastero annesso, il quale risaleall’eremita San Meinrado, oriundo della Svevia meridionale.Gli anni della fanciullezza di San Meinrado coincidono con gli ultimi anni di vita di Carlo Magno.Fattosi monaco e sacerdote nel monastero di Reichenau, sul Lago di Costanza, per diversi anniregge una scuola presso Benken, sulle rive del lago di Zurigo, verso l’828 inizia una vita da eremitasul colle di Etzel, dove una cappella lo ricorda ancora. Nell’835 si inoltra nella Foresta Oscura e lì,dove ora sorge il Santuario, consacra e rende feconda quella terra con la sua vita santa e le sueopere. Il 21 gennaio dell’861, dopo una vita di digiuni e di privazioni, viene ucciso da duemalviventi. La leggenda racconta che due corvi, che vivevano con lui, si lanciano all’inseguimentodei due assassini ed avvertono con il loro gracchiare la popolazione che li arresta. Per questo sullostemma del secolo XIII di Einsiedeln sono raffigurati due corvi. Il corpo di San Meinrado ètrasportato e sepolto nel monastero di Reichenau, ma il suo spirito rimane nel bosco dove è vissuto;il luogo della sua vita e la sua cella solitaria rimangono nel cuore e nella devozione della gente delposto. Su quella terra santificata dal sangue di San Meinrado vengono ben presto a vivere duecanonici di Strasburgo, Benno ed Eberhard, i quali raccolgono una prima comunità di eremiti ecostruiscono un primo convento benedettino che, con il tempo si sviluppa e diventa una grandeAbbazia che invia i suoi monaci a predicare il Vangelo in tutta la Svizzera, fin nella lontanaUngheria. Cuore del monastero è la Cappella costruita sulla cella di San Meinrado, nella quale sivenera la statua della Vergine, ormai annerita dal fumo delle candele, donatagli dalla badessa

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Ildegarda di Zurigo. Davanti a questa statua San Meinrado passava i giorni e le notti in preghiera edin meditazione. Nel 948, il giorno della consacrazione della grande Basilica, viene consacrata anchela piccola Cappella dedicata al SS. Redentore. Quando San Corrado, vescovo di Costanza, sta perpronunciare le parole della consacrazione, è interrotto da una voce che per tre volte risuona sotto learcate della Basilica: “Fermati, fratello; Dio stesso ha già consacrato questo edificio”.Così la Cappella dedicata al Redentore diventa Cappella consacrata dal Redentore e dedicata allaMadonna. Una bolla del Papa conferma il miracolo, e dichiara: “Assolti da ogni colpa e da ognipena” tutti quelli che visiteranno quel luogo “dopo aver fatto una santa confessione ed averconcepito un salutare pentimento dei propri peccati”. Il ricordo di questo prodigio è giunto fino anoi attraverso i secoli e si rinnova ogni anno il 14 settembre, con una festa particolarmente solenne,quando la data cade di domenica.La più antica statua della Madonna degli Eremiti di Einsiedeln purtroppo non è giunta fino a noi,perché è stata distrutta da un incendio scoppiato nel 1465 proprio nella Cappella della Madonna. Lastatua che si venera oggi risale al 1466 e proviene probabilmente dai dintorni del lago di Costanza.È una statua di stile tardo gotico, di nobile fattura, alta 119 cm di legno di tiglio, color rosso fragolae oro. La carnagione della Madonna dapprima era color naturale, ma il fumo delle candele e dellelampade a olio l’ha annerita. Avendo poi subìto altri danneggiamenti durante la Rivoluzionefrancese, è stata in seguito dipinta di nero. Dalla fine del 1500 poi la si usa vestire con la veste delcolore corrispondente al tempo liturgico. I documenti storici attestano che, a partire dal 1314, fedeliprovenienti da tutta la Svizzera e dalle terre vicine, come la Germania e l’Austria, continuano arecarsi in quel luogo benedetto per onorare Maria, per ricorrere a Lei, la Madre di Gesù e Madrenostra, in cerca di aiuto e di conforto nelle loro necessità, e per affidare alla sua maternaintercessione le loro intime aspirazioni. Ogni anno quasi un milione di persone provenienti da tuttoil mondo visitano il santuario di Nostra Signora di Einsiedeln (Foto 25 – 26).

14. Santuario di Santa Winifred a Flintshire (Galles)Si trova presso una fonte dotata di mirabile potere.È la santa gallese più venerata, anche al di fuori del Galles. Tutte le notizie che abbiamo su di leirisalgono a due Vite scritte diversi secoli dopo la sua morte, la prima scritta da un monaco diBasingwerk è in latino, la seconda, più tardiva, è di Roberto di Shrewsbury, per cui molti episodidella sua vita sono avvolti nella leggenda. Winifred era figlia di un ricco soldato e proprietarioterriero, mentre la madre era sorella di San Beuno e lontamente imparentata con i re del Galles delsud. Di lei si era innamorato il giovane guerriero Caradog di Hawarden, il quale ricevette da leiripetuti rifiuti, ma un giorno, esasperato, Caradog tentò di farle violenza, costringendo Winifred afuggire; lui la inseguì fino alla cappella fatta costruire da San Beuno e le tagliò la testa. Dal terrenodove era caduta la testa sgorgò subito una sorgente, sopraggiunse San Beuno che invocò il castigodi Dio su Caradog, il quale cadde al suolo morto. Secondo una credenza popolare il terreno si aprìper inghiottire Caradog, poi San Beuno prese la testa recisa, la posò sul collo e Winifredmiracolosamente resuscitò. Dopo questo evento, Winifred entrò in un monastero dove restò per altriquindici anni, fino alla morte, divenendone la badessa. Dopo la sua morte, avvenuta nel 660,Winifred venne sepolta nella sua abbazia. Nel 1138, le sue reliquie furono trasportate con grandesolennità nell'abbazia di Shrewsbury e il suo santuario divenne una delle principali mete dipellegrinaggio nel Tardo Medioevo fino alla sua distruzione avvenuta nel 1540 su ordine di EnricoVIII. Winifred è stata venerata come santa fin dal momento della sua morte. Il suo culto è legatoprincipalmente alla sua sorgente miracolosa di Sychant, che viene chiamata ancora oggi dagliinglesi “sorgente santa”. Dopo il bagno in essa, dal VII secolo fino ai nostri giorni, si sono verificatemolte guarigioni miracolose ed è il luogo più frequentato dai pellegrini nel Galles; si trova nellacittadina gallese di Holywell, che è considerata la Lourdes del Galles (Foto 27).La sorgente di Holywell, ora molto impoverita da scavi vicini, è stata sempre nota per il volumedell'acqua che vi scaturiva ed è la piú famosa fonte sacra delle isole britanniche continuando adattrarre molti pellegrini, che vi si curano con risultati positivi confermati dalle autorità mediche. La

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sua popolarità è cresciuta e Gwenfrewi (Winifred) è diventata la patrona del Galles e la suaintercessione è invocata ovunque si reciti la preghiera per il paese.

15. La Via Michaelica e il Culto di San MicheleL’origine del culto di San Michele è antichissima. Fin nella religione dell’antico Iran chericonosceva come Dio supremo Ahura Mazda si credeva nell’esistenza di Yazata o “Venerabili”:Dei – Angeli che fungevano da tramite tra Dio e gli uomini. Nel Paganesimo (termine che in questocontesto indica tutte le religioni diverse dal cristianesimo) la parola “Angelo” assumevaprincipalmente il significato di “Messaggero”. Nel Vecchio Testamento, “Mal’ak” è l’angelo-messaggero che prende parte nell’esercito di Jahvè. Nelle Sacre Scritture Michele, in ebraicoMika’el che significa “Chi come Dio”, è a difesa dei diritti dell’Eterno e uno dei capi della SchieraCeleste. E’ definito per la prima volta “Arcangelo” nell’epistola di Giuda dove viene descritto inlotta contro il Diavolo per difendere il corpo di Mosè. Nel Vangelo di Giovanni guarisce gli infermiper mezzo dell’acqua. In occidente il suo culto si diffonde tramite la cultura bizantina responsabiledel primo grande sito devozionale italiano intitolato a San Michele: Monte Sant Angelo in Puglia,sorto nel V sec. d.C. Nella Bibbia, è ricordato nel Libro di Daniele (12,1) “Or in quel tempo sorgerà Michele, il granprincipe, che vigila sui figli del tuo popolo. Vi sarà un tempo di angoscia, come non c’era mai statodal sorgere delle nazioni fino a quel tempo; in quel tempo sarà salvato il tuo popolo, chiunque sitroverà scritto nel libro”. Nel libro dell’’Apocalisse, Michele è il principe degli angeli fedeli a Dio,combatte e scaccia il drago (Satana) e gli angeli ribelli. Inoltre San Michele viene chiamatonell’offertorio della messa dei defunti; è individuato come il combattente del Dragone, ovvero deldemonio, rappresentando la vittoria contro le tenebrose forze del male; e ancora il Signore dellagiustizia divina che separa il bene dal male (gli attributi della spada e della bilancia); ed è Asse delMondo (il simbolo della lancia).Dall’oriente il culto dell’Arcangelo si diffuse e si sviluppò nelle regioni mediterranee in particolarein Italia, dove giunse assieme all’espansione del cristianesimo. L’imperatore Costantino I, a partiredal 313, gli tributò una particolare devozione, fino a dedicargli il Micheleion, un imponentesantuario fatto costruire a Costantinopoli. La prima basilica dedicata all’Arcangelo in Occidente èquella che sorgeva su di un’altura al VII miglio della via Salaria, ritrovata dalla SoprintendenzaArcheologica di Roma nel 1996; il giorno della sua dedica, officiata con ogni probabilità da un Papaprima del 450, ovvero il 29 Settembre, è rimasto fino a oggi quello in cui tutto il mondo cattolicolo festeggia unitamente all’8 di Maggio.Esiste un’antica via di pellegrinaggio, santuari disposti lungo una direttrice misteriosa e la figura diun arcangelo protettore e guerriero, sono gli elementi fondanti che caratterizzano il mistero dellaVia Michaelica, un’antichissima rotta di pellegrinaggio che toccò i principali paesi dell’Europaantica. Questa curiosa via di pellegrinaggio si è rivelata qualcosa di più vasto e profondo. Oggiquasi del tutto dimenticata se non per i tre importanti e monumentali monasteri che ancoraraccontano le antiche gesta e peregrinazioni di migliaia di fedeli, la Via Michaelica resta un enigmastorico unico nel suo genere per la precisione, non tanto geometrica quanto spaziale, con cui glieremi sono stati costruiti in luoghi suggestivi e in certi casi inaccessibili. Suggestione e misterosembrano pervadere le chiese e le abbazie che portano il suo nome, non solo per il fascino e labellezza che sembrano promanare, ma anche perché collegate da una linea ideale che prese il nomedi Via Sancti Michaelis, una via di pellegrinaggio tra le più antiche e battute nel passato assiemealle consorelle Santiago de Compostela, Roma, la Terra Santa e non ultima la Via Francigena. Il culto dell’Arcangelo Michele in luoghi sacri posizionati su un’unica linea retta. Un allineamentoperfetto, insipegabile. Solo una casualità? : Skellig Michael Irlanda - St Michael’s Mount(Cornovaglia – Inghilterra) - Mont Saint Michel (Normandia – Francia) – la Sacra di San Michele(Val di Susa – Piemonte) - San Michele (Monte Sant’Angelo – Puglia) - Monastero di SanMichele (Isola di Simi – Grecia) - il Monastero del Monte Carmelo e il Monte Carmelo.

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A vederli su di una cartina geografica, questi santuari risultano posizionati su una unica linea retta,la Leyline di San Michele (Foto 28).Forse ancora più sorprendente è il fatto che i tre luoghi più importanti ovvero Mont Saint Michelin Francia, la Sacra di San Michele in val di Susa e il santuario di Monte Sant’Angelo nelGargano si trovano alla medesima distanza. Qualcuno interpreta questo fatto come unammonimento dell’Arcangelo ai fedeli di Cristo a mantenersi nella rettitudine e a non abbandonaremai il rispetto rigoroso delle leggi imposte da Dio. Potrebbe anche essere che quei luoghi di cultosiano stati costruiti in punti della terra a forte concentrazione energetica, disposti sulle famose LayLines. Un’altra caratteristica di questa linea è il suo perfetto allineamento con il tramonto del Solenel giorno del Solstizio d’Estate, giorno che è sempre stato ritenuto importante per riti e connessionienergetiche con la Natura.

15.1. Skellig Michael in Irlanda (Foto 29)Esiste un luogo misterioso dedicato all’Arcangelo Michele, posto all’estremo nord di questa linea, sichiama Skellig Michael «Un incredibile, impossibile, folle posto, che ancora induce devoti afare “stazioni” ad ogni gradino, a strisciare in antri bui ad altitudini impensabili, e a baciare“pietre di panico” che si gettano a 700 piedi d’altezza sull’Atlantico»(George Bernard Shaw1910). Skellig Michael è un’isola dell’Irlanda, raggiungibile soltanto con il mare calmo, vi sorgeuno straordinario quanto poco accessibile monastero di origine cristiana costruito nel 588 e vi sirespira un clima di forte mistero. Skellig Michael significa “roccia di Michele”, è l’isolotto piùgrande delle due isole Skellig e deve il suo nome all’Arcangelo Michele. La leggenda vuole chel’Arcangelo, sia apparso su quest’isola a San Patrizio patrono del Paese per aiutarlo a liberarel’Irlanda da demoniache presenze. I primi abitanti dell’isola, in cerca di serenità, spiritualità esilenzio, realizzarono il monastero, un grandioso complesso che svetta sulla sommità del luogo.Senza decorazioni gli elementi che lo costituiscono: una cinta muraria, sei celle per i monaci, glioratori, la cappella di S. Michael, due pozzi e il cimitero con le grandi croci di pietra.

15.2. Saint Michael’s Mount in CornovagliaProseguendo a sud, per questa straordinaria direttrice, c’è a poca distanza da Stonehenge, nel Suddell’Inghilterra e precisamente in Cornovaglia c’è l’isola di St. Michael’s Mount (Foto 30). Ancheper St. Michael’s Mount si tramanda la leggenda che l’arcangelo Michele sia apparso (nel 495) a ungruppo di pescatori, chiedendo loro di innalzare una chiesa, a onore del Salvatore e suo. Cosa chevenne puntualmente fatta. Con il tempo diventò una delle mete di pellegrinaggi più importanti delmedioevo anche in Gran Bretagna; era una tappa fondamentale lungo il cammino di pellegrinaggioche dall’Irlanda e dalla Scozia portava in Spagna a Santiago di Compostela. Nel Cinquecento,dopo la rottura con la Chiesa cattolica, il re Enrico VIII confiscò i monasteri del paese. Ciòaccadde anche per l’abbazia benedettina sull’isola di St. Michael’s Mount che fu trasformata inpostazione una fortezza militare. Durante il regno di sua figlia Elisabetta I la casa regnante inglese,ridotta in serie difficoltà finanziarie dalle guerre con la Spagna, dovette vendere molti ex conventiincamerati e anche St. Michael’s Mont subì questa sorte. La famosa abbazia benedettina entrò così,nel 1659, in possesso di Jonh St. Aubuyn, e da quel momento venne usata come residenza dellafamiglia, il cui capo porta il titolo di Lord Saint Levan. Gli Aubuyn fecero del monastero, giàtrasformato in fortificazione, una dimora signorile, sede della famiglia. Gli ultimi lavori di un certorilievo ebbero luogo verso la fine dell’Ottocento. Nel 1954 Lord Aubuyn trasferì l’isola a un entestatale, il National Trust, a condizione che alla sua famiglia fosse garantito diritto d’alloggionell’edificio per mille anni.

15.3. Mont Saint-Michel in Normandia (Foto 31 - 32Il Mont Saint-Michel è uno dei tre maggiori luoghi di culto europei intitolati a San MicheleArcangelo, insieme alla Sacra di San Michele in val di Susa, e al Santuario di San MicheleArcangelo sul Gargano. E’ un isolotto sul quale venne costruito un santuario in onore di San

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Michele Arcangelo, il cui nome originario era Mons Sancti Michaeli in periculo mari (in latino).Secondo la leggenda l’Arcangelo Michele apparve tre volte nel 709 al vescovo Sant’Auberto,chiedendo che gli fosse costruita una chiesa sulla roccia. Il vescovo ignorò tuttavia per due volte larichiesta finché San Michele non gli bruciò il cranio con un foro rotondo provocato dal tocco delsuo dito, lasciandolo tuttavia in vita. Il cranio di Sant’Auberto con il foro è conservato nellacattedrale di Avranches. Aubert, vescovo di Avranches costruì e consacrò una prima chiesa il 16ottobre 709. Questa datazione però non è certa in quanto Auberto sarebbe vissuto nel sec. VI e nonVII e a questo secolo sarebbe anche da retrocedere la costruzione della prima chiesa in onoredell’arcangelo sul monte Tomba, detto poi Monte San Michele. Ulteriori incertezze vi sono per quelche concerne le vicende della vita del santo. Amante della solitudine, egli si recava spesso a pregaresul monte Tomba e qui appunto un giorno, addormentatosi durante la preghiera, si sentì chiamareper tre volte dall’arcangelo Michele che gli chiese l’erezione di una cappella in suo onore lì sullacima del monte. Venne quindi sistemato un primo oratorio in una grotta e la precedentedenominazione di Mont-Tombe fu sostituita con quella già citata di Mont Saint Michel au péril dela Mer. Auberto inviò messaggeri in Puglia affinché portassero dal Monte Gargano (allora il piùcelebre santuario dell’arcangelo) una reliquia micaelica (giunse, in effetti, un frammento del mantodell’arcangelo). È stata notata l’analogia molto stretta fra il testo dell’Apparitio sancti Michaelis equello della leggenda di fondazione di Mont-Saint-Michel ancora alla fine del Medioevo il luogoveniva denominato «Mont Gargan». Nell’870 abbiamo la prima voce di testimonianza sicura d’unpellegrinaggio a Mont-Saint-Michel e alla tomba di sant’Auberto: ce l’ha procurato il monacoBernardo, celebre autore d’un Itinerarium. All’epoca, il monte era rifugio delle genti circostanticontro le incursioni dei pirati nordeuropei. Infatti nel 911 il norvegese Rollone, capo d’una bandad’incursori danesi, decise d’insediarsi in quell’area e divenne – per concessione del re di Francia –dux Normannorum e anche protettore del santuario. Da allora Michele divenne santo nazionaledei normanni. Nell’XI secolo gli avventurieri normanni che scendevano in Italia per cercarvi lafortuna non avrebbero dimenticato né la Val di Susa (la ‘Sagra’ di San Michele fondata nel 966 onel 999-1002) né il Monte Gargano: sarebbe nata così una forte tradizione di «pellegrinaggiomicaelico», una Via sancti Michaelis tra Normandia e Puglia attraverso le Alpi occidentali. Suquesta linea si costituì l’asse portante del pellegrinaggio micaelico di età medievale. Incrociato con ipellegrinaggi romano e compostelano, e quindi con quelli mariani ed altri «minori», quest’asse hacostituito fra VIII e XIII secolo la colonna vertebrale dell’autocoscienza identitaria dell’Europacristiana.La costruzione dell’abbazia inizierà nel 966, per opera dei benedettini, su richiesta del Duca diNormandia. I lavori si protrarranno per quasi otto secoli, con continuo perfezionamento di quellache venne, già nel XIII secolo, considerata una vera e propria Meraviglia, riassumente in se più stilicontemporaneamente, dall’arte romana a quella gotica. La chiesa preromanica di Mont Saint Michelrisale all’anno mille, mentre nel XII secolo furono ampliati gli edifici conventuali posti ad ovest e asud. La guerra dei Cent’Anni (XIV e XV secolo) rese poi urgente la protezione dell’abbazia. Ciòavvenne attraverso la costruzione di un complesso di edifici militari. Durante la Rivoluzionefrancese e poi ancora sotto Napoleone, l’abbazia venne convertita a prigione, per essere poi, nel1874, affidata alla Soprintendenza alla Belle Arti. Nel 1987 l’ultimo intervento di rilievo: la posa diuna gigantesca statua di San Michele sulla guglia del campanile, ennesimo sforzo di costruzioneverticale laddove lo spazio è limitato dal mare.

15.4. La Sacra di San Michele Arcangelo (Foto 33 - 35)L’Abbazia di San Michele è uno splendido edificio sacro, un imponente complesso architettonicoreligioso di epoca romanica all’imboccatura della Val di Susa (Piemonte), sorto come abbaziabenedettina, sulla cima del monte Pirchiriano, meta di grandi pellegrinaggi medioevali ed inparticolare tappa della Via Frangigena.Come già detto la Via Michelita o la Via Angelica è un percorso che molti pellegrini percorrevanonel Medioevo, unisce le Basiliche di Mont Saint Michel in Normandia, la Sacra di S. Michele in

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Piemonte e Monte Sant’Angelo in Puglia. La leggenda vuole che questa via fu tracciata dalla spadadi San Michele durante la lotta contro il demonio. Si creò così una fenditura ancora presente mainvisibile che collega le tre basiliche dedicate a San Michele. Si dice che la Sacra di San Michelesia esattamente a metà della Via Michelita, a 1000 chilometri da Mont Saint Michel e a 1000chilometri da Monte Sant’Angelo in Puglia. Alla sua costruzione contribuirono misteri e episodiinspiegabili. La sua ubicazione in altura e in uno scenario altamente suggestivo, richiamaimmediatamente i due insediamenti micaelici del Gargano e della Normandia. Le origini di questosantuario sono incerte, anche a causa delle numerose leggende che si raccontano riguardo a questomonastero. Tutte concordano sull’apparizione di uno o più angeli.Si racconta che San Giovanni Vincenzo, nel X secolo, volesse costruire un’abbazia sul MonteCaprasio. Cominciò così a costruire, ma i lavori non andavano mai avanti: ogni giorno posavano leprime pietre della costruzione e ogni notte queste sparivano. Così San Giovanni decise di rimaneresveglio per svelare il mistero. A sorpresa, scoprì che non si trattava di ladri di materiale, ma diangeli. I messaggeri celesti comparivano con il buio e trasportavano le pietre sul monte Pirchiriano.Fu così che San Giovanni decise di costruire l’abbazia dove sorge ancora adesso. Da quel giornoinfatti non ci furono più impedimenti “divini” e il santuario fu ultimato. Secondo un’altra versione,invece, a San Giovanni, detto Vincenzo, eremita sul monte detto “Capraio”, situato a fronte delmonte “Pirchiriano”, pare sia apparso S. Michele che lo sollecitava a erigere una chiesa in suoonore. Giovanni decise di edificarla in legno data la difficoltà di reperire le pietre ma la legnaraccolta con molta fatica gli veniva continuamente rubata. La storia continuò finché non gli apparveil santo che gli indicò il dirupo più alto del monte Pirchiriano, dove avrebbe trovato la legna rubata,per edificare la chiesa. Indipendentemente dalla leggende, è su dirupi o simili che si trovano tutti i santuari in onoredell’Arcangelo. Alcuni anni dopo il possidente Ugo di Montboissier nobile dell’Alvernia perottenere perdono dei suoi peccati, trasformò da chiesuccia in un gran tempio in pietra. In periodiseguenti fu ampliata e rinnovata sino a divenire un imponente bastione dalle mura fortificate, erettesu di un’enorme rupe dalle pareti scoscese. Nei secoli le mura fortificate della Sacra, conobberomomenti di gloria, di grande splendore, ma anche d’instabilità, di precarietà, sino alla decadenza.Ed è proprio in questo periodo che il Re piemontese Carlo Alberto affidò la direzione dellaBasilica al sacerdote e filosofo Antonio Rosmini, il quale, dopo aver riportato il monumento nelsuo antico splendore, lo affidò ai suoi discepoli: i Rosminiani.

15.5. Santuario di S. Michele Arcangelo di Monte Sant’Angelo (Foto 36 – 38)La Grotta dell’Arcangelo sul Gargano è una caverna davvero impressionante. La volta irregolarerocciosa riverbera misteriose venature originate nel passato da un costante stillicidio di acquepiovane eliminato dai lavori di restauro alle tettoie della grotta. Si rimane incantati per l’orridonaturale della grotta e vivamente impressionati per l’arte che vi si può ammirare. Ogni epoca vi halasciato la sua impronta. «E’ un succedersi di arte bizantina, romanica, gotica, moresca e ravennatefino al rinascimento». Le costruzioni Angioine (fine sec. XIII) seppellirono quelle più antichenormanne, longobarde e paleocristiane. La grotta perdette in altezza e profondità. La grotta non fumai consacrata secondo le leggi della Chiesa perchè lo era già stata per ministero angelico (terzaapparizione), ma nei secoli dai Pontefici fu dichiarata “Basilica”, “Celeste Basilica”. Nel V secolo sul promontorio del Gargano sorse il più antico e più famoso luogo di culto micaelicodell’occidente, il Santuario di San Michele a Monte Sant’Angelo. Molto presto questo Santuariodivenne un luogo importante per la diffusione del culto micaelico in Europa e in Italia. Le cime deimonti, i colli, i luoghi elevati, le grotte profonde furono dalle origini considerate come la sede piùappropriata per il culto degli angeli e di Michele in particolare. La storia del culto di S. Michele sulGargano è stata a noi tramandata dal “Liber de apparitione sancti Michaelis in monte Gargano”,chiamato per brevità Apparitio, redatto nel V-VI secolo, che parla anche della consacrazione dellabasilica fatta personalmente dall’Angelo, delle guarigioni operate da S. Michele per mezzodell’acqua, la Stilla, che veniva raccolta dallo stillicidio nella grotta. Il culto poi si consolida (dalla

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seconda metà del sec. VII), allorquando i Longobardi di Benevento, sconfitti nel 650 i Bizantini,occuparono il santuario e unificarono le due diocesi di Benevento e di Siponto.I tre racconti dell’Apparitio1. Il Toro di Gargano – Nella città di Siponto viveva un ricchissimo signore, padrone di grandiarmenti. Era un personaggio importante e conosciuto da tutti. Si chiamava Gargano e il suo nome,in seguito venne a designare la stessa grande montagna. Una sera s’accorse che il più bel toro deisuoi armenti mancava alla conta. Il giorno dopo di buon mattino, con una numerosa squadra dipastori, cominciò ad esplorare la campagna spingendosi fin sui dirupi montani a picco sul mare.Finalmente ritrovò il suo toro sulla soglia di una caverna inaccessibile, alta sulla cima dellamontagna. Accecato dall’ira e dalla fatica, Gargano, preso il suo arco, scagliò una freccia contro iltoro indocile. La freccia, però, percorsi pochi metri, come deviata da vento impetuoso, invertì la suatraettoria e colpì lo stesso Gargano che l’aveva scagliata. Il fatto scosse il torpore della tranquillacittadina di pescatori e di pastori. Molti traevano funesti presagi. Il vescovo indisse tre giorni didigiuno e di penitenza al termine dei quali gli apparve l’arcangelo Michele. “Hai fatto bene, glidisse l’arcangelo, ad ordinare il digiuno; gli uomini infatti ormai erano diventati troppo pigri nelcercare le vie del Signore… Io sono Michele Arcangelo e sto sempre al cospetto del Signore.Questo fatto è avvenuto perché sappiate che questa terra e i suoi abitanti mi sono stati affidatiperché io sia loro “ispettore e custode”. Gli studiosi si soffermano molto su questo episodiorilevando in sostanza come esso, al di là degli elementi leggendari e di colore, sottolinei il passaggiodella regione garganica dal paganesimo, rappresentato dall’irascibile e potente signore chiamatoGargano, al cristianesimo in cui la montagna diventa il luogo privilegiato della presenza di Dio e deisuoi angeli.2. La Vittoria contro i pagani – Scoppiò una guerra: da una parte i napoletani, ancora pagani,dall’altra i beneventani e sipontini. Prima dello scontro il vescovo indisse un digiuno di tre giorniper chiedere la protezione di S. Michele che gli apparve assicurando vittoria certa. Il giorno dopo isipontini, lieti della protezione angelica si accinsero a tagliare il passo ai napoletani.All’improvviso, secondo la leggenda, la grande montagna del Gargano cominciò a tremare e poi afumare come un vulcano, mentre nella tenebra piovevano sui pagani saette di fuoco. I napoletanifuggirono atterriti inseguiti da beneventani e sipontini. Gli scampati dal ferro dei sipontini e dallesaette infuocate del monte Gargano, si convertirono al cristianesimo. Quando i vincitori, tornati alloro paese, vollero salire alla grotta dell’Arcangelo per ringraziarlo, notarono stupefatti un’ormaumana, piccola, come di giovinetto, impressa sulla pietra presso la porta settentrionale della grotta.Ricordiamo che siamo verso la metà del sec. VII, intorno al 650, quando la Puglia e buona partedell’Italia Meridionale erano ancora amministrate dai Bizantini. I Longobardi, attestati saldamentenel ducato di Benevento, compivano frequenti scorrerie nei territori bizantini e miravanodecisamente alla conquista della Puglia settentrionale. I Bizantini assalirono il Santuariodell’arcangelo Michele a Monte Sant’Angelo attirati dai tesori che custodiva, ed anche perchèvolevano riaffermare con forza la loro autorità sulle fertili pianure della Puglia settentrionale. Nonci riuscirono e da questo momento la storia del santuario di S. Michele sul Gargano s’intrecciòstrettamente con quella dei Longobardi delle regioni meridionali, ma anche con la storia dellepopolazioni longobarde dell’Italia settentrionale e centrale. San Michele divenne, insieme a SanGiovanni Battista, il santo nazionale dei Longobardi. La sua immagine fu spesso impressa sullemonete.3. La Dedicazione – Dopo tutti questi fatti la grotta delle apparizioni fu al centro dell’attenzionereligiosa dei sipontini, i pellegrinaggi si moltiplicavano anche dai paesi vicini e da tutto il ducato diBenevento. La grotta, però, non essendo stata consacrata, non era un luogo di culto, per cui ilvescovo di Siponto non sapeva cosa fare. Gli apparve ancora una volta l’arcangelo Michele il qualegli disse di aver provveduto lui stesso a consacrare la Grotta; il vescovo poteva, quindi,tranquillamente compiere atti di culto, celebrare la messa e autorizzare i pellegrinaggi.Da questo momento il santuario garganico fu uno dei centri religiosi più frequentati di tutta Europa.Fino al sec. VII il santuario era costituito dalla semplice grotta che si apriva ben alta, in cima a

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un’aspra salita, immediatamente sotto vetta della montagna. I pellegrini che arrivavano dalla valleCarbonara dovevano percorrere gli ultimi 200 metri arrampicandosi sulle rocce per arrivare allaGrotta. I Longobardi, già nel secolo VII addolcirono la salita costruendo alla base del tratto finaleuna galleria che serviva come vestibolo da cui si saliva al piano superiore dove un porticatochiudeva la Grotta a settentrione. La loro devozione a S. Michele favorì in maniera determinante ilpassaggio dei Longobardi dall’arianesimo al cattolicesimo. Il santuario garganico fu assunto benpresto dai Longobardi a loro santuario nazionale. Il culto micaelico ha quindi contribuito adaccelerare il processo di cristianizzazione e a far diventare il Regno Longobardo un’entitànazionale. In questo quadro di ricerca delle nostre radici storiche, religiose e culturali una parte nonsecondaria, nella formazione della civiltà occidentale, spetta, quindi, al Gargano, con il santuariomicaelico e la nascita e lo sviluppo del suo pellegrinaggio. L’importanza del santo viene evidenziataanche da Dante nella Divina Commedia, nel girone dell’Inferno, quando insieme a Virgilio,sentono un vento impetuoso “per gli avversi ardori”… Era proprio San Michele, che dal Paradisoscende all’Inferno per redarguire i dannati.Durante i secoli si sono poi create delle linee, o vie di pellegrinaggio, da parte dei popoli nordici enon solo franchi, come erroneamente potrebbe sembrare dal nome della strada Franchigena.Accanto alle iscrizioni riguardanti personaggi famosi, si leggono nel Santuario di MonteSant’Angelo molte centinaia di iscrizioni che ricordano il passaggio di pellegrini di ogni stirpe eceto sociale. L’analisi dei nomi, denota una netta prevalenza di popolazioni longobarde. Vi sonotuttavia anche iscrizioni incise nell’antico alfabeto runico che tramandano nomi dell’areabritannica. Molto spesso, nella costruzione di nuovi santuari veniva murata, tra le opere difondazione, una pietra proveniente dalla Grotta di Monte Sant’Angelo, ed elargita, come specialesegno di benevolenza, dagli stessi Papi. La pratica, tuttora in uso, è antichissima essendo stataregolata addirittura in una disposizione di papa Gregorio II (715-731). Tra i personaggi piùimportanti che visitarono il santuario si annoverano diversi Papi. L’ultimo Papa pellegrino allaGrotta dell’Arcangelo è stato Giovanni Paolo II, nel maggio del 1987. Certamente pellegrino è statoLeone IX nel 1049, nello stesso anno della sua elevazione al soglio pontificio. Nel 1093 erapellegrino sul Gargano Urbano II, il banditore della prima Crociata. Con molta probabilità anche ilpontefice Callisto II fu pellegrino alla Grotta di San Michele in occazione del concilio di Troiadell’anno 1120. Il papa Alessandro III, l’intrepido oppositore di Federico Barbarossa e protettoredei Comuni Lombardi, fu pellegrino nel gennaio 1177. Anche Gregorio X, proveniente dallaPalestina, dove era stato sorpreso dalla elezione a papa, salì all’inizio del 1272 alla sacra Grotta,prima di recarsi a Roma dove fu consacrato.Anche molti regnanti si recarono pellegrini alla Basilica Angelica, il più importante e notoimperatore pellegrino fu Ottone III di Sassonia. Dopo un lunghi colloqui con i suoi direttorispirituali, San Romualdo fondatore dell’eremo di Camaldoli e San Nilo fondatore delmonastero di Grottaferrata, su imposizione di San Romualdo, nel 999 iniziò il suo viaggiopenitenziale verso la Grotta dell’Arcangelo per espiare il suo peccato. L’imperatore restò diversigiorni a Monte Sant’Angelo, e di ritorno, trascorse altri quaranta giorni in stretta penitenza nelmonastero di S. Apollinare in Classe, presso Ravenna, dove il suo amico San Romualdo eraAbate. Anche Enrico II, detto il Santo e venerato come tale dalla Chiesa Cattolica,successore di Ottone III, si recò come pellegrino a Monte Sant’Angelo. Il piissimo Imperatore eramolto devoto dell’Arcangelo Michele, l’incoronazione a Imperatore era avvenuta, inoltre, nellachiesa di San Michele a Pavia. Il pellegrinaggio di Enrico II avvenne nella primavera del 1022 e futramandato alla storia da un episodio straordinario. L’imperatore volle trascorrere una notte nellaMistica Grotta. Durante la preghiera ebbe la visione di innumerevoli schiere angeliche, checantavano attorno all’altare e vi celebravano il culto mentre Dio stesso, per mezzo di un angelo, glifaceva baciare la Bibbia. Tra i pellegrini illustri dobbiamo annoverare anche la contessa Matildedi Canossa, e poi una moltitudine di re e regine di tutte le case regnanti che si sono succedute aNapoli, in Italia e in tutta Europa fino ai Borboni di Napoli e ai principi di Casa Savoia.

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Si ricorda che San Tommaso d’Aquino, prima di trasferirsi a Parigi, mentre era professore diTeologia a Napoli, avendo accettato dal Re Carlo I d’Angiò di tenere pubbliche lezioni a Foggia incambio di un’oncia d’oro, tra una lezione e l’altra si recò al santuario dell’Arcangelo.Non tutti i visitatori del santuario furono pellegrini. Come tutte le strade, anche quelle dei pellegrinispesso sono battute da briganti e grassatori. Greci, Longobardi e Saraceni spesse volteconsiderarono il Santuario come una sorta di cassaforte ove attingere risorse e ricchezze. Fra gliepisodi più truci sono da ricordare la spoliazione del normanno Guglielmo I il Malo accaduta nel1160. Altro episodio degno di memoria fu la pesante imposizione di consegnare i vasi sacri fatta daFederico II di Svevia nel 1229. Ma anche sovrani di confessata fede cattolica non esitarono araccogliere preziosi frutti nella vigna del Signore. Così Alfonso I di Aragona, nel 1442 asportòdalla Celeste Basilica la statua d’oro per farne monete, dal suo nome chiamate Alfonsine. Gestoanalogo fu quello di Ferdinando I d’Aragona il quale nel 1461 fece man bassa di tutti gli oggettipreziosi della Basilica e della stessa statua d’argento, tutto fu trasformato in monete sonanti le quali,ornate dell’effigie dell’Arcangelo, furono chiamate Coronati dell’Angelo. L’ultima grande ruberiafu fatta il 2 marzo 1799 dai soldati francesi del generale Duhesme.

15.6. Monastero di San Michele - Isola di Simi (Foto 39).Si trova nella parte meridionale dell’isola di Simi, attaccata quasi alla Turchia, nel Dodecanesomeridionale, in un’insenatura stupenda del mare ed è, anche questo, dedicato a Michele Arcangelo.Fu fondato nel secolo XII e ricostruito nelle attuali forme nel XVIII secolo, meta di pellegrinaggi ditutte le popolazioni dell’Egeo. Quivi è conservata una imponente e magnifica icona quasi asottolineare la vittoria contro i detti degli iconomonachi rei (Foto 40). Secondo un’antica leggendalocale quando si dorme per la prima volta in questa isola, l’Arcangelo viene di certo in sogno e tiparla; al mattino non devi far altro che raccontare il sogno al pope che con pazienza ti ascolta in rivaal mare e ti spiega l’invito che ti ha rivolto l’Arcangelo nella notte.Ma è bene fare un po’ di storia dei santuari michaelici d’Oriente. Dopo la distruzione di Chonae inTurchia, ove risiedeva un’antica comunità la devozione popolare michaelica orientale fu trasferitanell’isola di Simi qui, in questo estremo lembo greco dell’Egeo, l’orgoglio della tradizione orientaleed ortodossa è vivissimo, anzi si palpa e si percepisce un po’ ovunque. Si legge in una iscrizionegreca posta ben visivamente all’interno del santuario che “il culto di san Michele da questo lembod’Oriente è partito, dopo essere qui giunto da Chonae, verso l’Occidente, giungendo in specialmodo al monte Gargano, al mont saint Michel di Normandia, al st Michael’s Mount diCornovaglia”.Interessante molto è l’iconografia singolarissima di san Michele diPanormìtis: con la destra impugna la spada-scimitarra ma con la sinistra ben elevata tiene benstretta l’anima in fasce di un fedele defunto che ha strappato dalle fauci di satana che è sconfitto aisuoi piedi.La rappresentazione iconografica di Panormitis così come le tante altre immagini dell’arcangeloMichele, è una vera gigantografia che occupa quasi tutta l’altezza del piano iconografico. Si tratta diuna grandiosa icona, misura circa tre metri di altezza. Affreschi dell’Arcangelo di dimensioninotevoli si trovano anche in Italia, come quello dipinto da Pietro Cavallini nel 1200 nella basilica disanta Cecilia in Trastevere a Roma, e poi quelli bizantini della basilica monastica di sant’Angeloin Formis a Capua e della chiesa romanica di santa Maria Maggiore in MonteSant’Angelo, in cui l’iconografia intende ben richiamare e sottolineare la validità dell’iconografiaattraverso la dimensione notevole degli affreschi.Le fabbriche del santuario sono coloratissime, com’è costumanza del resto in tutte le isole dell’Egeoriservata ai fabbricati destinati al culto e agli edifici pubblici.

15.7. Il Monte Carmelo (Foto 40)E’ l.a Tappa conclusiva di un’antica via di pellegrinaggioA fianco dei tre santuari noti dedicati all’arcangelo e costituenti i tre centri fondanti della ViaMichaelica, sono stati identificati altri punti posti in asse con la stessa immaginaria diagonale di san

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Michele. Una strana correlazione con i tre principali santuari europei in cui viene venerata la figuradell’arcangelo, una curiosa linea che sembrava tagliare in due l’Europa. Altri santuari amplianoperò tale diagonale fino a giungere al Monte Carmelo, tappa finale di questo lungo viaggio. Se isassi del Carmelo potessero parlare, racconterebbero storie di miracoli, vittorie e sconfitte,descriverebbero il passaggio di profeti e pagani, principi e mendicanti. Il Monte Carmelo, ritenutosacro dagli ebrei, dai cristiani, dai musulmani e dai bahá’í, si trova al crocevia della storiadell’umanità sin da quando se ne ha la memoria. Scheletri di Cromagnon sono stati rinvenuti incaverne scavate nella pietra calcarea. Pitagora si fermò in queste colline durante il viaggio versol’Egitto; Il profeta Elia ebbe la sua dimora in due caverne del Carmelo; si dice che la famiglia diGesù abbia sostato qui durante il ritorno dall’Egitto e che i crociati fecero un pellegrinaggio aquesto sacro monte nel 1150 d.C. I Drusi si stabilirono qui nel sedicesimo secolo, provenienti dalLibano; nel 1868 i Templari Tedeschi costruirono ai piedi del monte una colonia con case inmattoni massicci, e nel 1891 Bahá’u’lláh piantò la Sua tenda alla base della montagna, facendoneun luogo sacro per i bahá’í del mondo. La natura sacra del Carmelo viene annotata fin dalla metàdel secondo millennio a.C. in un elenco di luoghi conquistati dal Re Egiziano Thothmes III. Lamontagna viene indicata come “il sacro promontorio”. Nel quarto secolo a.C. il filosofo neo-platonico Jamblicus descrisse il Carmelo come “sacro al di sopra di tutti i monti con l’accessovietato ai volgari”. Infatti, tutte le campagne militari della storia della Siria e dell’Egitto hannoconsiderato questa montagna un luogo da evitare e da oltrepassare rapidamente oltre, sia andandoche tornando dalle battaglie. Il Monte Carmelo, la fine di questo affascinate viaggio ideale percorsoseguendo la Linea Sacra di San Michele, ma forse l’inizio di tutta la storia.

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