Di noi tremò la nostra vecchia gloria. ORGANO UFFICIALE ... · sere risultato dalle cronache...

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ORGANO UFFICIALE DELLA PRESIDENZA DELL’ASSOCIAZIONE NAZIONALE GRANATIERI DI SARDEGNA ANNO LXV - N . 1 -GENNAIO - MARZO 2011 - PUBB. TRIMESTRALE - SPEDIZIONE IN ABBONAMENTO POSTALE D.L. 353/2003 CONV IN L. N. 46 ART. 1 COMMA 1 D.C.B. ROMA Di noi tremò la nostra vecchia gloria. Tre secoli di fede e una vittoria G. D’Annunzio

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ORGANO UFFICIALE DELLA PRESIDENZA DELL’ASSOCIAZIONE NAZIONALE GRANATIERI DI SARDEGNAANNO LXV - N . 1 -GENNAIO - MARZO 2011 - PUBB. TRIMESTRALE - SPEDIZIONE IN ABBONAMENTO POSTALE D.L. 353/2003 CONV IN L. N. 46 ART. 1 COMMA 1 D.C.B. ROMA

Di noi tremò la nostra vecchia gloria.Tre secoli di fede e una vittoria

G. D’Annunzio

lettera ddal ddirettoreMentre sto scrivendo queste righe, molti (mi auguro) Granatieri stanno raggiungendo la città diTorino per partecipare al Raduno nazionale organizzato per ricordare in quella sede il 150° an-niversario dell'Unità d'Italia. Io, purtroppo, non potrò essere fisicamente presente anche perchésto organizzando la consegna ufficiale della cittadinanza onoraria di Roma ai reggimentiGranatieri e Lancieri di Montebello che avverrà in una cerimonia solenne il prossimo 21 aprile,data del Natale di Roma.In questo numero ci sono molte notizie dei nostri reparti in armi impiegati nel teatro dei Balcani.Finalmente un ottimo addetto stampa documenta con testi e fotografie i momenti più significa-tivi dell'impegno dei Granatieri in Kosovo. Un grazie di vero cuore al tenente Perna, ufficialealla pubblica informazione (PIO) del nostro Reggimento.Anche l'attività delle nostre Sezioni, nel periodo di riferimento, è stata molto intensa. Segnoquesto di una vitalità della nostra Associazione dovuta al solerte e disinteressato impegno deinostri dirigenti periferici che, in molti casi, hanno saputo ben radicarsi sui propri territori sta-bilendo una eccellente sinergia con le amministrazioni locali. Per finire, una raccomandazione:destinate il 5 per 1000 della vostra IRPEF all'Associazione con le modalità che sono indicate neldettaglio nel BOX a pagina 8. Una maggiore disponibilità di risorse economiche, in particolarequando i contributi ministeriali tendono ad azzerarsi, sarà una linfa vitale per il nostro soda-lizio, anche perché, come dicono i napoletani: «senza denari non si cantano messe».

IL RADUNO DI TORINO HA RISCOSSO UN GRANDE SUCCESSO DI PUBBLICOMigliaia di Torinesi hanno assistito alla manifestazione. La cronaca e le foto nel prossimo numero.

Direttore responsabile: Antonino TorreRedazione:

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Amministrazione: Benito Chiepoloindirizzo email redazione: [email protected]

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San Cesareo - RM–––––––––––––Editore: Associazione Nazionale Granatieri di Sardegna00185 Roma, piazza Santa Croce in Gerusalemme, 7

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Presidente Onorario: On. Lino FornalePresidente: Mario Buscemi

Vice Presidente: Antonio LattanzioSegretario Nazionale: Roberto Santelli

Comitato Centrale: Antonino Torre, Bruno SorvilloPaolo Rossi, Antonio Cafazzo

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rispecchia necessariamente il pensiero dell’editore e del direttoreLa collaborazione al giornale avviene a titolo volontario e gratuito. Tutto il materialeche perviene in Redazione, anche se non pubblicato, non viene restituito. La reda-zione si riserva la facoltà di modificare e/o sintetizzare i testi che vengono forniti.

Chiuso in tipografia il 25-04-2011In copertina: Il Presidente della Repubblica Giorgio Napolitano

viene applaudito alle Camere: editoriale “17 marzo 2011”.

in questo numero

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editoriale p. 3

attualità p. 4

offerte p. 9

storia p. 10

brevi e liete p. 16

lettere al direttore p. 19

letti per voi p. 20

alamari con le stellette p. 22

attività associativa p. 28

sfileranno sempre... p. 44

editorialeeeddiittoorriiaallee

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17 MARZOÈ stata una giornata memorabile.La più importante celebrazione del 150° com-pleanno della nostra Italia ha avuto luogo nell’auladel Parlamento, nel palazzo di Montecitorio. Hoavuto l’onore di essere invitato e partecipare, unicofra tutti i Presidenti delle Associazioni d’Arma e diquesto privilegio sono stato orgoglioso.L’aula era gremita fino all’inverosimile per la pre-senza delle Camere Riunite - Deputati e Senatori -che occupavano il vasto emiciclo e dei rappresen-tanti delle Istituzioni Nazionali, dai Ministeri allaStampa, dall’Industria alla Cultura, dai Militari alloSpettacolo, dislocati nella grandi tribune che so-vrastano i seggi dei parlamentari.Dall’alto si poteva ammirare la scena con una sen-sazione di grandiosità che sfugge all’immagineormai consueta della sala come appare suglischermi televisivi. Ma, oltre all’imponenza dell’in-sieme di più di mille persone (forse quasi 2000?),quello che più risultava toccante era la consapevo-lezza che in questo luogo solenne era riunita l’e-spressione dell’Italia intera e non solo i soliti poli-tici (forse troppo spesso messi in discussione); làeravamo simbolicamente tutti noi, con i nostrisogni, le nostre speranze, le nostre illusioni. Riunitiper sentire alto il significato della Patria, della no-stra Identità che, nel bene e nel male, è pur semprela nostra e che non possiamo non amare come partedi noi, come espressione della nostra stessa esi-stenza.Dopo i discorsi ufficiali, dopo l’intervento ricco dinobili accenti del Presidente della Repubblica(tutti, si noti bene, hanno rivolto parole di stima edi elogio alle Forze Armate riscuotendo vigorosiconsensi), dopo gli applausi fortemente sentiti, unabanda musicale interforze ha suonato l’InnoNazionale, che i presenti, alzatisi in piedi, hannoarricchito con il loro canto (salvo pochi sciaguratiche con il loro miserabile comportamento hanno,ancor meglio di sempre, chiarito la loro vera na-tura).Sembrava così che la cerimonia fosse finitaquando, dal fondo della sala, una voce ha intonatoper la seconda volta - al di là del cerimoniale - il«Canto degli Italiani», più comunemente cono-sciuto come «Fratelli d’Italia» e tutti hanno rinno-vato la loro partecipazione con un entusiasmo, unapassione, un senso di solidarietà di cui le onde so-

nore che vibravanoin questa grande, sto-rica aula sono stateesplicita testimo-nianza: un senti-mento vero, una par-tecipazione spon-tanea, un paleseamor patrio, ispiratida toni che sembra-vano da tempo asso-piti e desueti. Sembrava davveroche l’Italia si fosse«desta», che l’orgo-glio di essere italianifosse capace di prevalere, almeno per un momento,sulle tante beghe e le tante miserie che la quotidia-nità ci impone di sopportare.Noi militari in servizio e in congedo, noiGranatieri in particolare, siamo abituati a cele-brare con emozione questi eventi, a sentire unbrivido lungo la schiena ogni volta – come sefosse la prima volta – che la bandiera di guerradel reggimento, al suono dell’Inno Nazionale,entra nei ranghi dello schieramento, a restare indevoto raccoglimento quando echeggiano le notedel silenzio per onorare quanti, nei secoli, sonocaduti per l’Italia.Noi sappiamo che le solenni celebrazioni formalisono quelle che ci identificano e ci fanno partecipidella nostra stessa storia, ma questa volta c’eraqualcosa di più, non eravamo solo noi, i soliti en-tusiasti che credono in certi valori, questa voltaerano tutti gli italiani – tutti perché così ampia-mente e autorevolmente rappresentati – che espri-mevano con autentico slancio il loro amore e lorofede per onorare la Patria.È stata una bella giornata, un’occasione che lasciaben sperare, che rinnova la speranza e la fiducia diquanto di valido noi italiani sappiamo ancora espri-mere quando le circostanze lo richiedono, unevento assai più importante di come potrebbe es-sere risultato dalle cronache televisive. Per questo desidero renderne partecipi tutti iGranatieri, perché sappiano che sentimenti che cianimano e gli ideali che sosteniamo sono ancoravivi e sentiti nella nostra Nazione.

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IL GENERALE DEI GRANATIERI MASSIMILIANO DEL CASALE È IL NUOVO COMANDANTE

DELL’ACCADEMIA MILITARE DI MODENAIl 5 ottobre 2010, il Granatiere Gen. D. Massi-miliano Del Casale si è insediato al PalazzoDucale di Modena assumendo il comando delpiù prestigioso Istituto di formazione del no-stro Esercito, depositario delle più antichetradizioni europee delle Accademie di To-rino, Ivrea e Pinerolo.«Una Acies», «Preparo alle glorie d’Italia inuovi eroi», «Divorare le lacrime in silenzio,donare sangue e vita: questa è la nostra legge,in questa legge è Dio», sonoalcuni dei motti incisi all’in-gresso dell’Istituto a cui sisono ispirate generazioni diUfficiali in servizio perma-nente in questi 150 anni divita dell’Esercito Italiano.Il Gen. Del Casale, in un’au-stera cornice militare, tra lenobili architetture dell’Avan-zini, davanti al ReggimentoAllievi, alla presenza delGonfalone della Città diModena e dei vessilli delleAssociazioni combattentischee d’Arma, tra le quali anchela Colonnella della SezioneGranatieri di Roma, circon-dato dalle autorità civili, mi-litari e religiose, ha assunto ilcomando ricevendo in con-segna la gloriosa Bandieradell’Istituto.Il Palazzo ducale, pur nellecontingenti difficoltà di bi-lancio in cui si barcamenanotutte le Istituzioni delloStato, si è presentato in tuttoil suo splendore.E’ stata una giornata di festain cui il nuovo Comandanteha sicuramente rivissuto contrepidazione i due anni diformazione in qualità di al-lievo del 156° Corso, quelli

trascorsi da Tenente Istruttore e la lunga bril-lante carriera percorsa in tutti i gradi allaBrigata Granatieri: dal comando di plotone, dicompagnia e di battaglione, al comando del 2°Reggimento Granatieri a Spoleto ed infinedella Brigata.Lo vogliamo ricordare anche nei prestigiosiincarichi rivestiti allo Stato Maggiore del-l’Esercito in qualità di Capo Sezione e CapoUfficio Affari Generali e Capo Ufficio Gene-

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rale del Capo di Stato Maggiore. Egli, inoltre, èstato anche Comandante della Divisione«Mantova» e Vice Comandante del 1° F.O.D.nella prestigiosa sede di Vittorio Veneto.Una splendida carriera che lo vedrà, meritata-mente, ai vertici del nostro Esercito.In questa occasione non poteva venir meno lapresenza della Sezione di Roma dell’Associa-zione Nazionale Granatieri di Sardegna che havoluto essere vicino al suo Socio d’Onore con ilPresidente, Gen. D. Antonello Falconi, il VicePresidente, Avv. Arsenio Rossoni e lo scri-vente.A Te, caro Massimiliano, che ho avuto il privi-legio di conoscerti ed apprezzarti nel grado diCapitano al 2° Granatieri, alla Tua adorata fa-miglia, vada l’augurio delle migliori fortuneda parte dei colleghi e amici dell’AssociazioneGranatieri che è orgogliosa di annoverarti tra isuoi soci d’onore.

Gen. Nicola CanarileIl generale Massimiliano del Casale con la Bandiera del-l'Accademia.

PENSIERILo scorso 18 febbraio, dall'alto dell'«altare privile-giatum», da Granatiere d’hoc «ho fatto la conta». Sivede che sto invecchiando! Sono ormai troppi gli anni che dalla navata centraledella Basilica di Santa Maria degli Angeli e deiMartiri alle Terme di Diocleziano di Roma sono «as-surto alle poltrone» del lato sinistro dell’altare.Conto e mi rattristo. Quanti posti vuoti, mi affrettocon amarezza ad osservare. Qualcuno addossa lacolpa al ritardo delle poste nel recapitare gli inviti.Può darsi! Tra me replico: «ciò potrebbe giustificareun estraneo al Corpo, non certo chi ha indossato peranni gli alamari». Allungo speranzoso il collo. Scrutoverso l’ingresso della basilica. Di solito «le allegre co-mari di Windsor» (le conosco. Anche io, a suo tempo,sono stato uno di loro) sostano in fondo. Ci sono!Noto alcune assenze, ma anche qualche piacevole ri-torno. Mancano ahimé i Granatieri di sempre, quelliche accorrono per il desiderio di incontrarsi almenouna volta l’anno. I vuoti sono ampi. Mi illudo: «forseè presto. Per abitudine molti arrivano in ritardo allaSanta Messa». Il Comandante ordina l’attenti. Iniziala funzione. Decido di rinviare il conteggio al ter-mine. Un inciso: come da tradizione anche quest’anno il mi-racolo si ripete: «il solito amico riesce ad essere ilprimo a ricevere il sacramento della Comunione».

Buon segno! La cerimonia ha termine. Mi porto sul sagrato. Salgosulla pedana. Mi guardo intorno. Provo la stessa sen-sazione del 10 ottobre a Formia. Quanto siamo pochi!Dopo il tradizionale caffé con gli amici in Piazza dellaRepubblica faccio ritorno a casa. Sono ormai solo. Intesta mi frulla una domanda: «perché?».Le risposte sono varie: non esiste più la Leva, quindiil gettito di Granatieri congedati e di nuovi iscrittiall’Associazione diminuisce ogni anno di più; i costiorganizzativi, pesando sugli esigui bilanci delleSezioni e sulle tasche dei Granatieri sempre più an-ziani (molti sono pensionati, e ben si conosce l’entitàdi alcune pensioni), rendono difficoltoso il viaggio;oppure – pensiero tremendo – diminuisce quellaspinta che è lo spirito di Corpo, e, conseguentemente,viene meno «il bisogno» di ritrovarsi con i vecchicommilitoni. Il Commendatore Enrico Torrani, padre della nostraAssociazione, gettò le basi della stessa perché «… iGranatieri continuassero nella vita civile a coltivare,in fraternità di spirito, quelle amicizie e simpatie ca-meratesche acquisite in guerra o sui campi di batta-glia».«In guerra o sui campi di battaglia». Sarà forse questociò che manca al Corpo? …Vorrei augurarmi propriodi no.

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Purtroppo devo ricredermi. È questo ciò che manca.I Granatieri sono sempre più relegati a ruoli di at-tesa. Sarà invidia, sarà gelosia? Non so. Penso piut-tosto che coloro che sono in grado di agire, non lofanno.«Tutti comunque devono sapere che i Granatiericonservarono l’onorato luogo – il primo in ordine diprecedenza –, tennero sempre il loro posto e non fucolpa se il posto che fu loro assegnato talvolta noncorrispose alle possibilità ed ai meriti». Bisognerebbe ricordare sempre le parole che VittorioEmanuele II rivolse nel suo proclama dopo la batta-glia di Novara: «I Granatieri Guardie ebbero il do-lore di non prendere parte attiva alle fazioni com-

battenti onde coprire necessarie importanti posi-zioni. Si compiacciano però d’essi di lor condottanella prima campagna, dell’esemplare loro con-tegno, del singolare entusiasmo di che vanno di-stinti, sicura di altri gloriosi fatti nell’armi». Mai pa-role furono più veritiere.I Granatieri possono dunque veramente compiacersie sperare nel futuro, solo che il contegno e l’entu-siasmo siano pari a quello che li animò nei secoli. Pensando a ciò, mi auguro di svegliarmi all’alba delprossimo 18 febbraio nella speranza di vedere iGranatieri «litigare» per un posto a sedere o sgomi-tare per un posto in piedi.

Ernesto Bonelli

La presenza degli ex Comandanti dei reggimenti Granatieri di Sardegna segna la continuità di una tradizione sempre attuale.

AAVVISO DELVVISO DEL CENTRO PROVINCIALE DI PESARO E URBINOCENTRO PROVINCIALE DI PESARO E URBINO

Il prossimo maggio, a Pesaro, NON si terrà il consueto Raduno interregionale per com-memorare il Generale Gianfranco Chiti in quanto, oltre alla vicinanza con il Raduno na-zionale di Torino, è stato stabilito che la commemorazione, in futuro, si svolgerà ad annialterni a Orvieto e a Pesaro. Ovvero: anniversario della nascita a Pesaro e della dipartita ad Orvieto.Quindi, i prossimi appuntamenti saranno per il 20 Novembre 2011 ad Orvieto e a Maggio2012 a Pesaro.Per gli amici di Pesaro, e per chi lo desideri, Domenica 8 Maggio alle ore 10.00 pressola Chiesa interna al Camposanto, sarà fatta celebrare una Santa Messa che verrà se-guita dalla visita alla tomba con la deposizione di un Alamaro di fiori.

Il Presidente del Centro provincialeGra. Amato Borghi

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Perché no? Un Presidente regionale che ha de-dicato dodici anni al suo non facile inca-rico…non merita un pubblico elogio?Sfogliamo i fascicoli de «IL GRANATIERE» dal1998 : quanti eventi, manifestazioni, raduni al-l'insegna degli Alamari nei quattro mandati delPresidente ANGS Piemonte Cav. SebastianoGallo! Con la sua grintosa intraprendenza (dagranatiere di prima linea) ha animato la vita as-sociativa dei granatieri piemontesi dal 1998 al2010 senza risparmio di energie (proprie…e deicollaboratori!). Memorabili i due raduni nazio-nali: Cuneo 2002 (il primo del nuovo millennio)e Torino 2009 (350° della Specialità); due suc-cessi per i quali Gallo e tutti i responsabili or-ganizzativi si erano impegnati con il massimoimpegno e compattezza (i loro nomi brillanosugli annali di quegli eventi).Effetto importante dei raduni: un grande entu-siasmo, che ha portato alla ricostituzione dellaSezione di Cuneo, alla formazione dei nucleidi Susa, di Casale, di Alessandria e alla fonda-zione della nuova Sezione di Pinerolo. Il 5 dicembre 2010 Sebastiano Gallo, per motivistrettamente personali, rinunciò a ricandidarsi. E' stato eletto nuovo presidente A.N.G.S.Piemonte il Dott. Pier Andrea Ferro, dellaSezione di Torino, già Vicepres. Regionale, pro-posto dallo stesso Cav. Gallo. Il nuovo Vice-presidente regionale è Jrios Gardellini, dellaSezione Verbano Cusio Ossola.Ma Sebastiano Gallo non è un tipo da riposarsinelle retrovie. Nonostante i suoi impegni lavo-

rativi, rimane a capo della «sua» Sezione diAlba e, per il 150° anniversario dell'Unitàd'Italia, è Presidente del Comitato organizza-tore del Raduno Granatieri a Torino - aprile2011.Grazie, Sebastiano. E grazie anche al tuo Aiutantedi battaglia, la signora Nanda, sempre al tuo fianco,che ben meritò dal Presidente nazionale Gen.Buscemi la «particolare menzione» quale «attivacollaboratrice» nel Raduno di Torino 2009-350°!(Vds. Rivista «IL GRANATIERE» n.2-2009).

Angelo Masperone

Il Presidente Sebastiano Gallo in una recente manifesta-zione.

ELOGIO AD UN PRESIDENTE EMERITO

Non era certo contento il bersagliere delDistretto Militare di Roma, Francesco Valeri,quando in una mattina del 1940 si vide arrivarela cartolina rossa per il richiamo alle armi. Luiil servizio militare di leva lo aveva già svoltonel 1934 ed ora che aveva messo su famiglia eche aveva un figlio di 6 anni doveva ripartire,arruolato nel 3° reggimento Bersaglieri.Valeri con il suo reggimento finì, come tantialtri sfortunati commilitoni, a combattere sul

Fronte russo. Lo fece sicuramente con valorefino a quando, durante i giorni in cui vennepraticamente distrutto il suo reparto, finì pri-gioniero degli avversari e venne imprigionatonel campo n. 56 nella regione di Tambov.Il 23 febbraio del 1943, dopo alcuni mesi di de-tenzione, il nostro bersagliere morì di stenti inquel famigerato campo, situato a circa 350 km.da Mosca, dove insieme a lui persero la vita inpochi mesi altri 4330 prigionieri italiani. La sua

IL BERSAGLIERE FRANCESCO VALERI RITORNA A CASA

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salma finì in una delle tante fosse comuni. Perla famiglia, ai fini burocratici e amministrativi,fino a qualche anno fa, egli fu dato per «di-sperso». Poi i carabinieri dettero ai congiuntila notizia della sua morte. Oggi, a distanza di 67 anni, il figlio Domenicodi 76 anni, ha riavuto dalle mani del sindacoAlemanno il piastrino di riconoscimento delpadre, ritrovato fortunosamente dall’alpino incongedo Antonio Respighi della Sezione ANAdi Milano. Il generale dei Granatieri AntoninoTorre, consigliere dell’Assemblea capitolina,venuto a conoscenza dell’esistenza del pia-strino, si è attivato per ritrovare la famiglia delcaduto, per organizzarne la consegna ai fami-liari del prezioso reperto e per coinvolgerel’Associazione Bersaglieri, che ha assicurato lapresenza di un gran numero di soci e della«Fanfara dell’Urbe». La consegna del «pia-strino» è avvenuta nel corso della cerimonia diinaugurazione del monumento dedicato ai ca-duti del fronte russo, sito sulla via Cassia al-l’altezza della Tomba di Nerone. Il monumento è stato realizzato, utilizzandouna colonna donata dal Comune di Roma, dal

Comitato per Nikolajewka, presieduto da Sil-vano Leonardi, un altro alpino in congedo.Per i familiari, la cerimonia è stata un modoideale per riavere a casa l’amato congiunto.

Comunicato “OMNIROMA”

Un momento della manifestazione. Il sindaco Alemanno a fianco deifamiliari del caduto. Alle sue spalle il generale Torre.

REDDITI 2010: DESTINAREDDITI 2010: DESTINA ILIL CINQUE PER MILLE CINQUE PER MILLE ALLAALLA TUATUA ASSOCIAZIONEASSOCIAZIONE

L'Associazione Nazionale Granatieri diSardegna è iscritta all’Albo delle Associazionicui può essere destinato il cinque per milledell’IRPEF.Con le dichiarazioni dei redditi del 2008, perun ritardo che si è avuto nell’informazione,solo 128 granatieri contribuenti hanno tra-scritto nello spazio previsto il codice del-

l’Associazione e apposto la propriafirma consentendo all’Associa-zione diricevere come contributo dallo Stato lasomma di circa 5.000 euro. Se tutti iGranatieri si ricordassero dell’Asso-ciazione all’atto della presentazionedei modelli 730, sarebbero risolti tutti iproblemi economici che affliggonol’ANGS. Non vi costa nulla. Basta, come detto,

trascrivere nello spazio del Codice fiscale del beneficiario il codice:

03073220588dopo aver apposto la propria firma nello spazio soprastante. Il 5 per 1000 dell’IRPEF dovuta verràautomaticamente assegnato come contributo all’ ANGS.

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OFFERTE PERVENUTE ALLA DATA DEL 20 MARZO 2011PER IL POTENZIAMENTO DEL GIORNALE:

Euro 20,00 Sezione di VILLABARTOLOMEA (in memoria del Gra. Soardo Remigio)" 25,00 Gra. GIORGI Renzo" 50,00 Famiglia SCAPOLAN (in memoria del Gra. Scapolan Angelo)

" 50,00 Gra. D'IGNAZIO Mario" 10,00 Gra. TOTA Cataldo" 30,00 Gra. MARINI Francesco" 30,00 Sig.ra OLIVIERO Rita (in memoria del marito Gra. Oliviero Salvatore)" 10,00 Sezioni di FIRENZE e SINALUNGA (in memoria del Gra. Albini Siro)" 5,00 Gra. REGGIANI Gabriele" 25,00 Sigg. LENSI Pierluigi e Maria Rita (in memoria del padre T.C. Bruno Lensi)" 20,00 Gra. TALLONE Claudio Sez. Fossano (in memoria del Gra. Minetti Federico)" 10,00 Sezioni di FIRENZE e SINALUNGA" 15,00 Gra. FURLANETTO Sergio" 35,00 Gra. Rag. PAESANI Alberto (dal Brasile)

PER IL FONDO DI SOLIDARIETÀ «STENIO CONTIGLIOZZI»:

Euro 100,00 Sezione di ROMA" 250,00 Sezione di CALCINATE" 30,00 Gra. LEPORE Carmine e Sig.ra BALI Emi (bonifici di genn.-febbr.-marzo)

CONTRIBUTO PER L'A.N.G.S.:

Euro 1.590 Gra. Antonino Torre

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MINI NAJAMINI NAJA PER I GRANAPER I GRANATIERI DI SARDEGNATIERI DI SARDEGNA

In data 9 maggio 2011, sul sito www.difesa.it verrà pubblicato l'avviso per il recluta-mento di 35 giovani desiderosi di svolgere un periodo di tre settimane nel Corpo deiGranatieri di Sardegna. Attenzione: le domande verranno prese in considerazione in ordine di arrivo, per-tanto, solo i primi 35 giovani idonei a quella che viene definita "mini naja" verrannochiamati e incorporati.

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In una vecchia pagina scritta a mano, tratta dalDiario Storico del III Reggimento Granatieri diLombardia, riferita all’anno 1861 come risulta dal ti-tolo del testo, possiamo leggere:

Il 28 gennaio una colonna composta dal 1° e 2° batta-glione, dalla 15 comp. del Reggimento, di una Batteria d‘Artiglieria e d‘uno Squadrone di Cavalleria, e sotto gliordini del Colonnello Burnod, partiva da Sora ad un’oraantelucana alla volta di Baucco, ov‘erasi stabilita unabanda di 1000 uomini in briganti e soldati sbandati deldisciolto Esercito delle due Sicilie, arrivativi sotto le suemura alle 7 ant.ne circa e dopo due ore di accanito com-battimento la banda tutta, con a capi Chiavone ed unostraniero per nome De Cristin, dovette arrendersi a con-dizioni tali che valsero ad apportare la tranquillità neglianimi atterriti di quelle regioni. Conseguitosi tale scopola colonna fece ritorno a Sora, ove giunse alle ore 10 po-meridiane.Questo bel fatto ritornò a gloria del Reggimento che in se-guito con Regio Decreto del 1° Giugno ricevette in ri-compensa ottantacinque decorazioni ed ottantatre men-zioni onorevoli.

A Bauco, ora Boville Ernica (FR), esiste un monu-mento-ossario che venne inaugurato il 2 dicembre1900 dal Re Vittorio Emanuele III e dedicato:

AI GRANATIERI DEL III REGGIMENTOCHE DA SORA QUASSÙ PERSEGUENDOLA REAZIONE BORBONICA CADDERO

EROICAMENTE

IL 28 GENNAIO 1861

Ma, forse qualche elemento desunto dal Diario nonquadra con la realtà dei fatti così come risultano dauna semplice considerazione.Le attività di Chiavone, in effetti, continuarono an-cora per lungo tempo dopo la battaglia di Bauco,quindi, egli non dovette, come riportato nel diario,«arrendersi» ai Granatieri che lo avrebbero fatto si-curamente prigioniero mettendo fine alle sue gestae che invece subirono consistenti perdite umane(quaranta fra morti e feriti).

Luigi Alonzi, detto Chiavone per il fatto che dabambino girava con la chiave di casa appesa al collo,nacque a Sora il 19 giugno 1825. Già Guardaboschidel distretto di Sora e della Valle Roveto, con l‘inva-

sione dei Pie-montesi delRegno delle dueSicilie, venne no-minato Coman-dante in capo ditutte le truppeborboniche daFrancesco II. Nel 1861 Alonzicomandava unaformazione sud-divisa in ottocompagnie checomprendeva 20ufficiali, un chi-rurgo, 59 sottuf-ficiali e caporali,7 trombettieri e343 soldati, perun totale di 430uomini. Egli continuò a combattere con azioni di guerrigliafino alla data della sua morte, avvenuta nel bosco diTrisulti il 28 giugno 1862 (ben 18 mesi dopo i fatti diBauco) per fucilazione ad opera non dei Piemontesi,ma di un ‘altra formazione lealista borbonica co-mandata da due mestieranti della guerra: lo spa-gnolo Rafael Tristany de Barrera e il tedescoLudwig Richard Zimmermann che volevano pren-dere il controllo della sua banda.A Bauco al suo fianco c‘era Theodule Emile deChristen, un nobile francese che aveva impegnato lasua vita e le sue risorse economiche per la causa deiBorboni, come tanti altri che erano accorsi in aiutodi Francesco II da tutti gli Stati europei.Qualora venga presa per buona la versione dei fattidesunta dalla relazione di un testimone oculare, ilpadre gesuita Antonio Onorati, che riportiamo insintesi e che è citata in numerose opere letterarie dicarattere storico dedicate allo specifico argomento,le cose andarono diversamente da quanto riportatonel Diario del Reggimento.

Durante l‘ultima fase dell‘assedio di Gaeta (novembre1860-13 febbraio 1861), diversi legittimisti Spagnoli,Francesi e Belgi raggiunsero il Re Francesco II diBorbone offrendo i propri servigi ed i propri ideali ro-mantici.Tra loro spicca per giovinezza e per intraprendenza,

LA STORIAÈ sempre quella scritta dai vincitori?

Luigi Alonzi detto “Chiavone” il guar-diaboschi.

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ssttoorriiaassttoorriiaanonché per impegno finanziario (attinse sempre dalle suesostanze) il francese Theodule Emile de Christen.Egli sottopose al Re un piano strategico ben studiato: re-clutare uomini lungo i confini dello Stato Pontificio atti-rando armati Piemontesi da Gaeta per alleggerire l‘as-sedio e suscitare la guerriglia reazionaria contro l ‘eser-cito invasore. In effetti, de Christen radunò, con l ‘aiutodi un capobanda locale, Luigi Alonzi detto «Chiavone»,nativo di Sora, un gruppo di circa 400 uomini; il deChristen pose in atto azioni di guerriglia contro il Corpodei Granatieri di Sardegna il cui comando era stato affi-dato al Generale Maurizio De Sonnaz; azioni che si svol-sero tra Sora, Isola del Liri e Castelliri. Il de Christen coni suoi riparò nell‘Abbazia di Casamari; i Piemontesi en-trarono in territorio pontificio e rivolsero la loro rabbiacontro il convento facendone scempio, senza trovare la«banda» di de Christen. I 400 reazionari si asserraglia-rono dentro le mura di Bauco che furono rinforzate e leporte sbarrate in previsione dell ‘assalto dei Piemontesi.Lo scontro avvenne il 28 gennaio 1861 e si svolse lungoil tratto delle mura che va dalla «Cappelletta» alla portadi S. Maria; il de Christen e l‘Alonzi avevano posto il lorocomando nel palazzo Filonardi.Tre furono gli assalti dei Granatieri; per due volte essi fu-rono respinti con le armi da fuoco, al terzo anche con lepietre preventivamente ammassate, e furono ricacciati.Nella zona detta di S. Elisabetta, alla base della collina diBoville, de Sonnaz piazzò dei cannoni e bombardò il paeseper diverse ore, ma, o per la non conoscenza topograficadel luogo o per le munizioni scadenti, il bombardamentonon sortì grande effetto, anzi alcuni proiettili, superandol ‘abitato di Bauco, ricaddero sulle truppe Piemontesi che

erano sul versante opposto della zona di scontro.Mentre diversi Granatieri si arrendevano ai «briganti», ilGenerale de Sonnaz, alzando bandiera bianca, inviò unmesso per i parlamen-tari di resa. Enorme fula sorpresa di de Son-naz allorché vide il deChristen: questi indos-sava la divisa d‘ordi-nanza dell‘esercito bor-bonico; il generale pie-montese cercò d‘im-porre le proprie condi-zioni ma, dato l‘esitodella battaglia, dovetteaccettare invece le con-dizioni dei «reazio-nari».De Sonnaz lasciò loStato Pontificio e DeChristen rientrò in ter-ritorio borbonico. LaBattaglia di Bauco ri-sultò la sola a favoredell‘esercito di France-sco II dall‘iniziodell‘invasione dei suoiterritori e fu l‘ultima dei Legittimisti borbonici; Civitelladel Tronto e Messina caddero a seguito di assedio.

A questo punto che dire? Forse a Bauco successe ilcontrario di quanto riportato negli atti ufficiali del

III Reggimento e i Granatieri lebuscarono.Noi, da irriducibili romantici, inogni caso facciamo il tifo per i«briganti», in particolare nelmomento in cui si difesero asassate. Senza che per questo sene debbano risentire iGranatieri che, quella volta,non erano di Sardegna ma diLombardia (*).

Antonino Torre

(*) Il 73° Reggimento diFanteria d‘Arresto «Lombar-dia» trae le sue origini dallaBrigata Granatieri di Lombar-dia, istituita nel 1859 con il per-sonale tratto dal 1° e 2°Reggimento Granatieri di Sar-degna.

Theodule Emile de Christen.

La figura di Chiavone è ancora ben viva nella sua terra. Il 20 maggio 2000, in località "I Cocchi",nel Comune di Scifelli (FR), nei pressi dell'abitazione della sua donna, Olimpia Lisi, è stata sco-perta una lapide che lo ricorda.

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storiassttoorriiaa

Nel 150° anniversario dell’Unità d’Italia è utile, peravere un quadro completo della storia, rievocare leoperazioni militari dell’Armata sardo-piemonteseper la conquista del territorio meridionale della pe-nisola compiute nel 1860.Gli avvenimenti di cui si tratta ebbero avvio negliAbruzzi – allora costituiti da tre Province – terri-torio di confine, del Regno delle due Sicilie, per cuila ricostruzione della particolare storia è compiutasulla scorta dei genuini elementi informativi de-sunti dalle coeve cronache di stampa locale e dallastoriografia regionale.Allorché l’umanità entrò nel fatidico anno di grazia1860, gli italiani del Settentrione più evoluti e sen-sibili e quelli Meridionali, specie gli appartenentialle associazioni segrete, intensificarono i moti perla realizzazione dell’unificazione politica ed ammi-nistrativa dell’Italia diffusamente agognata nellevarie realtà provinciali e regionali frammentate intanti piccoli stati.Il governo di Cavour del regno sardo-piemonteseed il re Vittorio Emanuele II perseguivano l’attua-zione di tale ambito disegno, ma erano titubantiad agire essendo vincolati dal principio del nonintervento imposto dagli stati europei ed attende-vano propizi fatti nuovi.Nel memorabile discorso della Corona al parla-mento subalpino il 10 gennaio 1859 il Re Savojaaveva dichiarato solennemente: « ...nel mentre ri-spettiamo i trattati, non siamo insensibili al gridodi dolore che da tante parti d’Italia si leva verso dinoi. Forti per la concordia, fidenti nel nostro buondiritto, aspettiamo prudenti e decisi i decreti delladivina Provvidenza».L’animoso Giuseppe Garibaldi ruppe gli indugisalpando, non proprio clandestinamente, daQuarto di Genova con due piroscafi in cui si eranoimbarcati i Mille volontari alla volta della Siciliaper accorrere a sostenere una forte insurrezionepopolare e per liberare l’isola dal giogo borbonico.L’iniziativa apparve un’avventura velleitaria nelleprime e non ebbe ripercussioni. A seguito di al-cune vittoriose battaglie contro le truppe borbo-niche, Garibaldi entrò a Palermo il 27 maggio etutta l’isola si sollevò contro i borbonici che l’ab-bandonarono dopo la battaglia di Milazzo del 20luglio.Sullo slancio vittorioso, la notte: del 20 agosto

Garibaldi oltrepassò lo stretto di Messina mar-ciando verso il nord e mentre il re Francesco II sì ri-fugiò a Gaeta, il 7 settembre arrivò tranquillamentee festosamente a Napoli in treno.In tale situazione, Vittorio Emanuele e Cavour, alfine di evita re che le conquiste di Garibaldi assu-messero un indirizzo autonomo rivoluzionario erepubblicano, decisero di procedere con forze mili-tari regolari verso il regno napoletano a sostegnodell’esercito garibaldino, facendo invadere la Ro-magna, le Marche e l’Umbria strappandole alloStato pontificio.Il V° Corpo d’Armata piemontese, comandato dalGen. Enrico Morozzo della Rocca (due Divisioni),comprendente la Brigata Granatieri di Sardegna,comandata dal Gen. Camerana, mosse dall’Aretinonei primi giorni di settembre e prese Perugia il 14nella manovra di aggiramento delle truppe papa-line.Il IV Corpo d’Armata, del Gen. Enrico Cialdini (treDivisioni, 8000 uomini) si appressò alle Marche e il

I GRANATIERI DI SARDEGNA NEGLI ABRUZZI PERL'UNITÀ D’ITALIA

Federico Morozzo della Rocca Ufficiale dei Granatieri figlio di Enrico.

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ssttoorriiaassttoorriiaa18 settembre sbaragliò le sparute truppe del Gen.Lamoricière a Castelfidardo ed il 29 conquistòAncona fortificata.Le operazioni allarmarono i borbonici che paventa-rono l’incombente aggressione armata piemontese.Il 21 settembre il borbonico Gen. GiuseppeSalvatore Pianell fu designato al comando di unCorpo d’Armata di 12.000 uomini negli Abruzzicon quartiere generale all’Aquila dove, come aTeramo e Chieti, doveva scoppiare l’insurrezionecon la proclamazione del governo provvisorio delre Vittorio Emanuele II, sotto la Dittatura diGaribaldi.A metà settembre nel Distretto di Sora dilagò la rea-zione e iniziò la tragica e sanguinosa storia della re-pressione borbonica in Abruzzo. Nel Meridione, letruppe allo sbando per l’anarchia determinata daglieventi, le bande brigantesche fomentate si abban-donavano ad atti di violenza sanguinosi suscitandoil terrore con stragi di persone e spoliazioni di benisicché le popolazioni presero ad invocare i conna-zionali delle altre regioni per la protezione.Numerosi furono gli appelli individuali di emi-nenti personaggi e collettivi, le richieste d’inter-vento e perfino di «spedizioni annessioniste» ri-

volte ai piemon-tesi.Il re VittorioEmanuele, in-tendendo assu-mere il co-mando dell’ope-razione d’inva-sione, si portò inAncona il 3 ot-tobre e disposecon lo StatoMaggiore l’av-vio dell’Armataa colonne e perpiù vie verso ilmeridione na-poletano. Erastata dotatadella nuovaBandiera trico-lore con lo scu-do di Savoia ecroce bianca in-trodotta con ilR.D. 25-3-1860.II V Corpo

d’Armata riprese la marcia dall’Umbria il 9 ottobrediretto a Sulmona per Castel di Sangro, mentre ilIV, avviatosi da Ancona il 7, dopo aver percorso lestrade della costiera adriatica fino a Pescara evi-tando le munitissime fortezze di Civitella delTronto e di Pescara stessa, il 14 ottobre nelle ore an-timeridiane entrò pacificamente a Chieti con il suoStato Maggiore alla testa dei suoi soldati, festeggia-tissimi dalla popolazione, ai quali una commis-sione di cittadini, per incarico del Comune, di-stribuì biscotti, vino e sigari. Il generale comandante «apparve fiancheggiato daquattro Carabinieri reali a cavallo con le pistole im-pugnate in atto di sparare il che dispiacque a molti».Si trattò di un’operazione importante nell’economiadella spedizione poiché Chieti era la prima città me-tropolitana del regno napoletano, tradizionalmentemunita di guarnigione militare: era stata abbando-nata dalle truppe borboniche concentratesi nell’altoAbruzzo interno a ridosso del Molise. Altri contingenti di truppe furono avviati di rinforzoa Garibaldi (circa 5.000 uomini) imbarcandosi aGenova per Napoli e ad Ancona per Manfredonia(circa 2.500 uomini).Le truppe del Gen. Cialdini ripresero subito la

Generale Enrico Cialdini.

Granatieri in uniforme del tempo.

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storiassttoorriiaa

marcia da Chieti. Nei manoscritti dello storiografoteatino Cesare De Laurentiis sono menzionati i par-ticolari dell’itinerario seguito dalla colonna. Il co-mandante aveva stabilito di procedere per le gole diPopoli, Sulmona e Castel di Sangro per Isernia, ma ilbarone don Giampietro Tabassi, oriundo di Lama,già colonnello napoleonico e patriota provato, fecenotare ad un ufficiale dello Stato Maggiore allog-giato in casa sua che sarebbe stato preferibile battereun’altra via da Buc-chianico, Guardiagrele,Lama e Palena lungo lefalde orientali dellaMaiella escludente l’in-ternamento da Sul-mona, più corta, sguar-nita militarmente e nonsuscettibile d’immediatiinterventi di soldati.Il suggerimento fu ap-provato dal generale efu proficuo, poiché fu-rono evitate le strette diPettorano Roccavalle-oscura e una parte del-l’altipiano delle Cin-quemiglia raggiun-gendo Roccaraso il 18ottobre ove sorprese ilGen. Luigi Scotti Do-uglas sul fianco delloschieramento.La colonna percorrendoper 9 Km la più apertavia Frentana, tagliata daappena vent’anni nellaviva roccia della mon-tagna, dopo una brevesosta a Lama fece tappaa Palena dove fu accolta con entusiasmo dai liberaliostentanti una vistosa coccarda tricolore sul petto,con freddezza da altri e con diffidenza dai paviditappati in casa a sbirciare tra le fessure delle impostesocchiuse.Il re Vittorio Emanuele aveva seguito a distanzaprudenziale di 4 giorni il IV° Corpo d’Armata lungola costa adriatica a piccole tappe trionfali «con il suonumeroso e pittoresco corteggio nel quale non man-cava la contessa di Mirafiori» (74 persone a cavalloche nelle tappe causavano problemi logistici).Nel pomeriggio del 18 ottobre, preannunciato uffi-cialmente, entrò trionfalmente a Chieti pavesata afesta, accolto entusiasticamente dalle autorità civili e

religiose e dalla popolazione in delirio. Cavalcava ilsuo cavallo bianco preceduto da «centinaia di gar-zoni che agitavano grossi rami di albero e bandieretricolori, da un drappello di Carabinieri reali a ca-vallo e accompagnato dallo Stato Maggiore, dal se-guito e da numerose carrozze di cittadini e daquattro bande musicali marcianti di conserva con laGuardia Nazionale. Fu una grande e scenograficacerimonia». La sera nel palazzo della Prefettura «ad-

dobbata con magnifi-cenza regale» il re, rice-vette l’omaggio e l’ade-sione dei Decurioni rap-presentanti i Comuni epartecipò ad un «ban-chetto sfarzosissimo»allietato da due orche-stre e da un coro situatinel cortile che esegui-rono due inni apposita-mente composti da unpoeta locale. Ma nono-stante il vivo desideriodi godere delle manife-stazioni di affetto popo-lare, il re ripartì l’indo-mani per sopravvenuteesigenze militari.«Edificato di tale acco-glienza ...volle percor-rere a piedi, tra grandiacclamazioni, il lungostradone che conducealla pianura dovemontò a cavallo espronò per Popoli» eSulmona dove si pose

sulla scia di marcia delV° Corpo diretto a riu-

nirsi ai IV° del generale Cialdini a Castel di Sangroproprio nei luoghi insanguinati dalla reazione edalle esecuzioni sommarie dei residenti.Era schierato in alcune cittadine umbre e si era rac-colto a Rieti donde mosse per Aquila entrandovi il14 ottobre in transito per Sulmona e l’interno.All’atto della partenza da Chieti il re Vittorio Ema-nuele fece distaccare un’aliquota di venti Carabi-nieri Reali della scorta a cavallo per la costituzionedel nucleo della nuova polizia e sicurezza statale poitrasformato in Legione Territoriale dal 24 gennaio1861.Il trasferimento dell’esercito sardo-piemontese furapido soprattutto per la necessità «politica» di rag-

Il generale Giuseppe Garibaldi.

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ssttoorriiaassttoorriiaa

II 28 febbraio u.s. sono compiuti 70 anni in cui uncentinaio di diciannovenni, studenti appenaiscritti all’università, vennero chiamati alle armi aseguito della revoca del rinvio dell’arruolamentoe si presentarono – zaino in spalla e fascia biancaal braccio destro – alle caserme dei tre ReggimentiGranatieri diSardegna in Romae Viterbo. Nella re-torica propagandi-stica del tempoquei ragazzi eb-bero il contentinodell ’appellat ivo«Classe della vit-toria» fidandosisulla guerra lampoa seguito delle fol-goranti conquistedei tedeschi inmezza Europa.I due Reggimentidella 21ª DivisioneGranatieri diSardegna di stanza a Roma erano stati mobilitati al-l’entrata in guerra (10 giugno 1940) e dall’aprile1941, dal fronte occidentale, erano entrati nel terri-torio del regno yugoslavo ed espletavano i servizidi presidio occupando militarmente la provincia diLubiana nella Slovenia meridionale. Nei due depositi di Roma del 1° e del 2° erano ri-maste per l’addestramento, le due Compagnie for-mate da quelle reclute che stavano completando il

corso preparatorio ai Corsi A.U.C. e in maggio ave-vano ricevuto i gradi di Caporale. La mattina del 9 maggio 1941 venne celebrata aRoma una cerimonia dinanzi all’Altare della Patria eil reparto d’Onore fu fornito dalla detta Compagnia(acronimo C.A.S.S.U.), al comando del Capitano

Tavolacci noto av-vocato romano, discorta alla glo-riosa Bandiera diguerra del 2° Reg-gimento recatadall’Alfiere, ilTen. Ezio Taddei. I baldi granatieriche la composerosi portarono apiedi - comeusava - dalla ca-serma di S. Crocein Gerusalemmea Piazza Venezia.Nella foto storicache pubblichiamo

si riconoscono nell’impeccabile presentat’arm, nel-l’uniforme mal confezionata, in prima fila iGranatieri: Francesco Janche, Franco Bodini,Pasqualini e Giorgio Giorgi; in seconda fila si scor-gono: Antonio Bertazzoli, Orlando Oca, il barbutorossiccio Giovanni Macchiavelli e Carmelo Truglio.Più arretrati fanno capolino: Prasildo Santini,Gaetano Sirna e Giovanni Scarpelli.

G.S.

SETTANTA ANNI DI ALAMARI

giungere Napoli nel più breve tempo possibileprima che i repubblicani avessero il sopravvento im-pedendo l’annessione del regno borbonico al regnod’Italia.In 14 giorni - 2 in meno del previsto – il IV° Corpopercorse fino ad Isernia nel Molise 360 Km; l’altroCorpo 345 Km in 15 giorni.Anche i Granatieri di Sardegna marciarono a piedicom’era peculiare caratteristica della fanteria.Così la Brigata Granatieri di Sardegna, costituita dasoldati fisicamente prestanti e moralmente formatialla disciplina, si avviò a divenire un Corpo nazio-nale italiano. E da allora si batté valorosamente perl’Italia unita.Il re Vittorio Emanuele II arrivò a Napoli il 7 no-vembre 1860 dopo le battaglie del Volturno e di

Capua, in carrozza, con Giuseppe Garibaldi, sottoun violento acquazzone e compì una visita frettolosain città essendo in atto manifestazioni popolari ca-peggiate dalla camorra in favore del deposto re bor-bone Francesco II. Adempì al rito doveroso di recarsi in cattedrale a ba-ciare la teca con le reliquie di San Gennaro impo-stogli dai cerimonieri. Ritenendo, quindi, compiutal’opera essenziale, «quasi fuggendo», si rimise inviaggio per il ritorno a Torino. Riattraversò gli Abruzzi interni ed a mezzanotte del28 dicembre sostò a Chieti senza clamore mentresette Comuni circostanti erano ancora occupati daireazionari legittimisti.

Giovanni Scarpelli

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brevi ee lliete

Ai bambini e alle bambine dei quali abbiamo annunciato la nascita e ai loro familiari vadano ipiù sinceri e affettuosi auguri dai commilitoni in armi e da quelli in congedo dell'AssociazioneNazionale Granatieri di Sardegna.

Gabriele Morlungo, figlio del nostro maestroDomenico, ci comunica che la mammaBarbara ha dato alla luce il 17 gennaio 2011un bel bambino cui è stato dato il nome diDaniele.A destra Gabriele nato 11 marzo 2006 e afianco il fratellino Daniele.

Il Tenente Mario De Vincentis ci comunicache la sua signora, Carmen Della Pia, hadato alla luce l’11 novembre 2010 una bellabambina cui è stato dato il nome di Sofia.

Il Ten. Alessandro Fiorentino, effettivo alla6ª compagnia del II Btg. «Cengio» ci ha co-municato che la sua gentile consorte, si-gnora Amelia, ha dato alla luce il 22 ottobre2010 un bel bimbo cui è stato dato il nomedi Flavio.

Nella Clinica «Santa Maria Goretti» diLatina la signora Marilina Stellati ha datoalla luce la piccola Denis, figlia del 1° CMVSP Giuseppe Potenza, effettivo alla CCSLdel 1° RGT Granatieri di Sardegna.

bbrreevvii ee lliieettee

FIOCCHI ROSA E AZZURRI AL 1° REGGIMENTO GRANATIERI

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brevi ee llieteISACCO VICE PRESIDENTE ASSOARMA PESCARA

Con la costituzione del Centro di AS-SOARMA di Pescara, si è proceduto allaelezione del Consiglio direttivo. Allapresidenza del coordinamento delleAssociazioni è stato eletto all'unanimitàil Generale di Divisione Comm. Dott.Leonardo Prizzi, transitato in ausiliarianel 2009 dopo essere stato Comandantedel Comando Regione Esercito Abruzzo.Vice Presidente è stato eletto il Grana-tiere Carlo Isacco, già Presidente dellaSezione ANGS, mentre il Cav. Tito DiSante è stato nominato Presidente Ono-rario.

Al nostro Carlo Isacco, che con la nomina ha avuto un riconoscimento della sua intensa attività associativa,le più vive congratulazioni da parte di tutti i soci ANGS.

bbrreevvii ee lliieettee

Da sinistra: Il Presidente Leonardo Prizzi e il Vice PresidenteCarlo Isacco.

GRANATIERI IN FAMIGLIAIl Mar. Magg. «Aiutante» Malizia Cav.Camillo Enrico, Segretario della Sezione diCivitavecchia, è diventato nonno di Le-onardo da circa quattro anni e mezzo, adoggi, non ha mai comunicato a codestospett.le giornale il lieto evento avvenutonella famiglia che potremmo definire «Gra-natieresca».Infatti il figlio Andrea, nonché zio del pic-colo Leonardo, è Capitano dei Granatieri;egli ha prestato servizio al 2° Reggimento inSpoleto dal settembre 1997 al dicembre2002, mentre attualmente presta serviziopresso il CE.SI.VA. di Civitavecchia.Anche il genero Emiliano, nonché papà diLeonardo, ha svolto il servizio di leva nel1993 con gli Alamari presso il disciolto Btg.Log. «G.D.S.» di Civitavecchia.La foto allegata, ritrae il «dinamico nonno»con il figlio Andrea ed il «superdinamico»nipotino, con l'augurio che da grande il pic-colo Leonardo possa indossare anche lui i«bianchi Alamari».

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brevi ee llietebbrreevvii ee lliieettee

GIUSEPPE E LA NIPOTINA

Il genero Salvatore e la figlia Tiziana, cihanno chiesto, attraverso il PresidentePinuccio Caldarola, di fare una sorpresaal granatiere Giuseppe De Palma pub-blicando la foto che ritrae l'orgogliosogranatiere con in braccio la sua graziosanipotina Giorgia.

Eccoli accontentati.

FIOCCO ROSA NELLA CASA DI ANDREA BARBAZZA

Di nuovo e per la terza volta, ilGranatiere Cataldo Tota della Sezionedi Torremaggiore (FG) ci comunica lanascita di una nipotina. Questa è la volta della piccola Cla-udia, nata il 6 gennaio 2011 alle ore18.28, nel reparto maternità dell'Ospe-dale di Treviso.I nonni Cataldo e Maria Leonarda, fan-no i migliori auguri alla figlia Anto-nella, al genero Andrea Barbazza e alnipote Daniele.

COMPLIMENTI A MORI UBALDINIIl Prefetto di Cagliari, dott. Giovanni Balsamo, ha inviato una lettera di ringraziamento alPresidente ANGS Rodolfo Mori Ubaldini per l'impegno profuso dai Granatieri nell'allesti-mento della mostra «Dal Regno di Sardegna all'Italia Unita».Nella lettera del Prefetto, inoltre, c'erano «i più vivi complimenti per il grande entusiasmo, lasensibilità e la personale dedizione con cui è stata supportata la significativa iniziativa».

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lleetttteerree aall ddiirreettttoorreelettere aal ddirettorelleetttteerree aall ddiirreettttoorree

Caro generale,la ringrazio per la disponibilità di pubblicare sul gior-nale dell’ ANGS le mie foto, spero che ciò possa aiu-tarmi a mettermi in contatto con qualcuno della mia excompagnia. Le foto che sono in suo possesso sono statefatte in occasione della mia elezione a capo stecca (di-cembre 1970). Sono stato responsabile del magazzinovestiario. Il Comandante di compagnia pro-temporeera il Capitano Corrado Nicolaci di Noto (SR). Ho svolto il servizio militare dal 10 febbraio al 26aprile 1970 c/o ’80° Reggimento Fanteria a Orvieto(CAR) e dal 27 aprile 1970 al 7 maggio 1971 aCivitavecchia c/o il IV btg. Granatieri meccanizzato,con l’incarico di Assaltatore.

Un caloroso abbraccio.Rossitto Giuseppe

Indirizzo: V.le Santa Panagia nr. 136/M96100 SiracusaCellulare: 335-5708418Ufficio-Provincia Regionale di Siracusa 0931/709253

Caro Giuseppe, è con viva commozione che ho visto le fotoche ci hai inviato. Esse mi hanno riportato agli anni dellamia giovinezza. Io di quel IV battaglione, un po’ dimenticatoda tutti, ho fatto parte dagli anni della sua costituzione finoal maggio 1969, data nella quale fui trasferito a Roma.

Sig, Direttore,propongo a tutte le Sezioni della nostra Associazione dicompiere un piccolo atto, di costo modesto ma digrande significato morale, storico e patriottico, per ono-rare il 150° anniversario dell’Unità d’Italia: ogni Sezionedoni alla Biblioteca Civica del proprio Comune unacopia dello splendido volume del Gra. Gen. Bonelli:

La storia dei Granatieri sarà così diffusa in ogni parted’Italia, sicuramente apprezzata dal vasto e qualificatopubblico dei lettori che frequentano le Biblioteche.

Gra. Angelo Masperone

In alto e in basso : Giuseppe Rossitto insieme a suoi commilitoni.

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Avevo letto appena poche pagine del libro quando mi ègiunto il n° 4 del "Il Granatiere" dove è riportata ampia cro-naca delle manifestazioni avvenute a Mola di Gaeta, con lapartecipazione dei nostri Granatieri, e sono rimasta per-plessa.Per il fatto che di questa battaglia nei dintorni di Gaeta, par-lava appunto il libro. Cioè delle vessazioni, appropriazioniindebite, angherie, brigantaggio, migrazioni e massacri chesi verificarono su innocenti e poveri dal 1861, da quandocioè scesero i Piemontesi, per raggiungere l'Unità d’Italia,secondo il disegno dei Savoia, Cavour, Garibaldi e i suoiMille.

Il re borbone Francesco II si era trasferitoa Gaeta e quì si scatenò la battaglia ricor-data nella nostra rivista.L'Autore riporta che «i soldati del Nord,ebbero lodi e medaglie in proporzione alnumero di meridionali macellati».Viene però da pensare che anche loro, imeridionali, abbiano avuto eroi e glorieche non dimenticheranno mai. I caduti, isacrificati nelle battaglie di tutte le guerreper nobili ideali, sono sempre sacri, da ri-spettare e onorare. Questione di giustizia,di sensibilità, che si tratti di vincitori ovinti.Per avvalorare le sue opinioni meridiona-listiche, l'Autore cita molti testi, date, datie statistiche, fa raffronti con personaggidi epoche ormai lontane o anche più vi-cine e uomini politici attuali. Egli, sull'ar-gomento, ha voluto anche conoscere ilpensiero di noti sociologi e psicologi perspiegare e giustificare il problema del«meridionalismo» inteso come espres-sione di abitudine al servilismo, all'u-miltà, all'adattamento e pigrizia interiore.Ma tra tanto parlare di uomini, fatti eaberrazioni, ecco che al lettore viene of-ferto uno «stacco» di circa nove pagineche fa respirare un'aria diversa, disten-siva, perché dedicato alla Natura, quellainsopprimibile, imponente natura del Mezzogiorno: «la Valle del fiume Garga», coni suoi celebri, solenni e maestosi olivi. Forse perché memori della loro storia. Si dice

lleettttii ppeerr vvooiilleettttii ppeerr vvooii

TERRONI Tutto quello che è stato fatto perchè gli Italiani

del sud diventassero meridionali

Pino Aprile EDITORE PIEMME

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lleettttii ppeerr vvooiilleettttii ppeerr vvooii

che siano stati piantati nella zona da quei pochi coraggiosi compagni di Ettore, Enea,Pericle, profughi dall'antica Troia distrutta dagli Achei.Questi olivi crescono raggruppati nello spazio di pochi metri, estendendo le loroprolifiche radici per riproporsi in nuove piante generose. E sul Massiccio del Pollinovive, un'altra rarità arborea, il pino loricato, da millenni. Con la sua corteccia lori-cata, come un'armatura antica e il suo durissimo legno e la lentissima crescita.Il contenuto del libro è ben altra cosa ma non è certo un inno gioioso all'Unitàd'Italia e può suonare sgradito specialmente ora che festeggiamo i 150 anni della suaproclamazione.È piuttosto un certo malcontento espresso in maniera dotta, un risentimento per spe-ranze meridionali malnutrite e promesse politiche sfumate.Comunque, val sempre la pena di sentirci «Fratelli d'Italia» e no settorialismi.

Alba Maria Mendico

Alpha Beta, nostro amico e collaboratore,ha pubblicato On line, la biografia dipadre Gianfranco Chiti con il titolo «IIGenerale di Dio», il costo dell'opera è diEuro 6.00 (sei).Tale iniziativa è motivata dal fatto che,con il ricavato della eventuale vendita,l'autore avrebbe intenzione di far realiz-zare da uno scultore, una statua in bronzoa grandezza naturale del nostro frate da si-stemare, previa concessione dell'autoriz-zazione del caso, all'interno del Museo sto-rico dei Granatieri di Sardegna in Roma.Per la trasparenza dovuta, dati i tempi, leeventuali somme che la casa editrice ver-serà all'autore sulla base di Euro 1,20 acopia venduta, verranno trasferite total-mente nel conto corrente dell' ANGS.Consigliamo per l'acquisto di usare lacarta di credito prepagata o un bonificobancario o anche un conto corrente po-stale. Il libro può essere acquistato sul sitowww.ebooksitalia.com fino alla fine diaprile oppure dal 1° maggio 2011, anchesul sito, attualmente in allestimento, www.urbone.eu .- Per avere la possibilità di «sca-ricare» il libro, basta accedere al sito, cliccare su «Biografie» dove i testi sono memo-rizzati in ordine alfabetico, nella sezione «Generi Disponibili» e procedere seguendo leistruzioni del computer.

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IL GENERALE DI DIO

Alpha BetaEDITORE: URBONE PUBLISHING

IL GENERALE DI DIOLa storia vera di un uomo del nostro tempo

biografia di frà G.M.Chit i

AUTOREALPHA BETA

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Il calendario del nuovo annonon poteva riferirsi che al150° dell’Unità d’Italia, vistaperò nell’ottica dell’EsercitoItaliano. Esso si apre, infatti,con la riproduzione dellapagina del «Giornale Milita-re» dell’annata 1861 che ri-porta la «NOTA (N. 76) 4maggio 1861», a firma delMinistro della Guerra Man-fredo Fanti, che recita:«Vista la Legge in data 17marzo 1861, colla qualeS.M. ha assunto il titolo diRe d’Italia, il sottoscrittorende noto a tutte le Auto-rità, Corpi ed Uffici militariche d’ora in poi il RegioEsercito dovrà prendere il nome EsercitoItaliano, rimanendo abolita l’antica denomi-nazione d’Armata Sarda. Tutte le relative in-scrizioni ed intestazioni che d’ora in avantioccorra di fare o di rinnovare, saranno modi-ficate in questo senso».

In quella data nasceva il nostro Esercito che,all’epoca, comprendeva tutte le Forze Armate.Per reclamizzare il bellissimo calendario èstata usata una foto che riporta due Granatieriin alta uniforme mentre lo guardano sorri-dendo.

CALENDARIO 2011 DELL’ESERCITO ITALIANO

IL GENERALE ABRATE VISITAI MILITARI ITALIANI IN KOSOVO

Belo Polje – Kosovo 24 gennaio. Il Capo di StatoMaggiore della Difesa, Generale Biagio Abrate, al-l’inizio del mandato nel nuovo incarico ha visitatoi militari italiani impiegati nel teatro operativoKosovaro.Il Generale Abrate, dopo essere stato accoltopresso l’aeroporto di Pristina dalle massime auto-rità militari italiane presenti in Kosovo, ha avutoun incontro con il comandante di KFOR, Gen.Erhard Buhler, trasferendosi di seguito a Pecpresso la base «Villaggio Italia». In questa sede, nell’incontro avuto con il perso-nale italiano, ha ringraziato i militari italiani per ilcontinuo impegno profuso nel teatro Kosovaro,che tra l’altro ben conosce, in quanto è statoComandante dell’allora Brigata MultinazionaleOvest nell’anno 2000 e ha formulato loro i miglioriauspici per i futuri impegni. Ha, infine, avuto un incontro con il Comandante

del contingente militare multinazionale, Col.Carlo Emiliani, che gli ha fornito un quadro di si-

Il gen. Abrate dona il Crest dello SMD al colonnello Emiliani.

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Belo Polje – Kosovo, 14 febbraio. Si è tenuta stamat-tina presso la base «Villaggio Italia» la visita delCapo della Difesa rumeno, Generale Stefan Danila.Durante la visita il Generale Danila ha salutato laBandiera di Guerra del 1° Reggimento Granatieri edha avuto un incontro con il Comandante Emiliani. Nel corso della visita il Capo della Difesa rumeno havoluto ufficialmente ringraziare il Col. Emiliani perquanto fatto dall’Esercito Italiano in questi ultiminove anni di proficua collaborazione, sia in terminidi sostegno logistico sia in termini di integrazionetra i militari dei due Paesi: «tutti sanno schierare leproprie truppe all’estero in teatro operativo ma

pochi sanno anche garantire il necessario e fonda-mentale sostegno logistico», ha dichiarato il Gene-rale Danila.Nell’ambito della missione KFOR il contingente ru-meno, che si appresta tra l’altro a lasciare definitiva-mente il Kosovo, è stato ospitato presso la base ita-liana ed ha potuto contare sul supporto logistico for-nito dall’Italia. Il contingente rumeno, che ha ope-rato fin dal 2002 con l’Italia, ha avuto modo di in-staurare in questi anni, ottimi rapporti di collabora-zione con tutti i Paesi di KFOR ed in particolarmodo con l’Esercito Italiano.

R.P.

tuazione delle attività svolte nel settore ovest delKosovo.Dopo il rientro dal Kosovo il Generale si recherà aBruxelles per prendere parte alla Riunione dei

Capi di Stato Maggiore della Difesa della NATO(Military Committee Conference), prevista per il26 e 27 gennaio prossimi.

R. P.

KOSOVO: CAPO DI STATO MAGGIOREDELLA DIFESA RUMENO IN VISITA

A «VILLAGGIO ITALIA»

Il Colonnello Emiliani riceve la medaglia dal Capo di SM rumeno.Il Capo di SM rumeno rende omaggio alla Bandiera.

IL 1° «GRANATIERI» CELEBRAIL DUCA DI SAN PIETRO IN KOSOVO

Belo Polje – Kosovo 18 febbraio. Si è tenuta questamattina nella base «Villaggio Italia» in Kosovo lacelebrazione delle solenni Onoranze funebri inonore e suffragio di Don Alberto Genovese, Ducadi San Pietro. La cerimonia, svoltasi presso la cap-pella di San Francesco D’Assisi, è stata officiata daDon Sergio Grisolia che, nel rispetto della ormai

pluricentenaria tradizione, ha celebrato la SantaMessa alla presenza della Bandiera di Guerra del 1°Reggimento «Granatieri di Sardegna» e di una rap-presentanza in armi del Reggimento. Contestualmente alla cerimonia in teatro kosovaro,nel rispetto delle volontà del «benefattore», è statacelebrata in Madrepatria la medesima funzione dal

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distaccamento del 1° Reggimento. Alla cerimonia erano presenti rappresentanze ditutti i Paesi operanti nel Reggimento multinazio-nale a guida italiana, nonché i Granatieri di ogni

ordine e grado a vario titolo operanti nei Bal-cani.

Ten. Raffaele Perna - Cell. +37744502923

I GRANATIERI CON ORGOGLIO E VALORE CONTINUANO

LA LORO MISSIONE NELLA NATO150° Tramonto al Villaggio Italia

Onori funebri al Duca di San Pietro. La Compagnia schierata a “Casa Italia” in Kosovo.

Kosovo – Le montagne, il sole che rapidamente sinasconde, la luminosità delle prime luci diPec/Peja che si contrappone all’oscurità crescente,e un altro tramonto accarezza Villaggio Italia; ilpensiero di ognuno di noi che corre vicino e lon-tano, che attraversa lo spazio e il tempo e si posamorbidamente su ciò che abbiamo vissuto. Ungiorno che si è impreziosito grazie al sorriso di uncollega, al saluto di un bambino festante al nostropassaggio, a un insegnamento appreso, a un ser-vizio svolto. Il sopraggiungere della notte ci rendepiù riflessivi, forse un po’ malinconici, vedere il no-stro Tricolore che sventolante si concede allebraccia protese di un granatiere, forse ci fa sentireancora più distanti. Una lontananza che è presentenel nostro cuore, perché le nostre radici, la nostrastoria, il nostro orgoglio sono qui con noi. Siamouna piccola ma grande Italia anche noi. Quanti pen-sieri che sorgono e si dissolvono nella nostra mente,quanti ce ne sono stati e ce ne saranno per noi ita-liani e granatieri di oggi, di ieri e di domani; uno,due o tanti di più! Direi centocinquanta pensieri, cento cinquantaanni, centocinquanta tramonti, qui in Kosovo o do-vunque il Tricolore abbia sventolato. Un patri-

monio di idee, di uomini, di soldati, di cui ognunodi noi deve essere orgoglioso detentore, ognuno dinoi è parte d’Italia. Peccato non esserci, non potersoffiare su quelle candeline accese con il coraggio eil sacrificio dei nostri padri, sarebbe bello vederletutte bianche e rosse come noi granatieri. Il nostrotramonto 150 anni non sarà in Patria e allora..Auguri Italia, sono 150 anni e più... che siamoovunque tu ci abbia chiesto di andare… il nostroamore verso di te è per sempre... come per sempresono i Granatieri. Fedelmente i tuoi Granatieri.

Granatiere Capitano Moreno Proietti

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Prizren – Kosovo 8 febbraio. Nei giorni scorsisi è concluso un impegnativo ciclo addestra-tivo finalizzato a verificare l'operatività deimilitari italiani impegnati nell'operazione«Joint Enterprise» in Kosovo.La 1ª compagnia del 1° Reggimento «Grana-tieri di Sardegna», inquadrata nel contingentemultinazionale Ovest, unità multinazionale aguida italiana, ha condotto un'esercitazionetesa alla «familiarizzazione» dei nostri mili-

tari con il territorio del monastero diSant'Arcangelo, attualmente sotto la respon-sabilità di una compagnia austriaca, situatonei pressi della città di Prizren nel Sud delKosovo.L'oggetto dell'esercitazione, fatta a partiticontrapposti, era basato sull'intervento deiGranatieri in una situazione di contenimento

e di respingimento di una dimostrazione diforze civili ostili intenzionate ad attaccare ilmonastero. I Granatieri, per l'occasione, eranodotati di caschi, scudi, manganelli e ginoc-chiere. Il loro movimento nella zona dell'in-tervento è stato assicurato mediante elitra-sporto.Con il futuro riadeguamento delle forze diKFOR (Kosovo Force), infatti, nei prossimigiorni, la responsabilità del presidio di questosito di interesse religioso e tutti i compiti as-segnati al pre-esistente contingente multina-zionale Sud passeranno sotto la responsabilitàdell'attuale contingente multinazionale aguida italiana.

R.P.

GRANATIERI IN ESERCITAZIONE ANTISOMMOSSA

Pec - Peja – Kosovo 22 gennaio. Nella matti-nata di ieri presso il Patriarcato di Pec, attual-mente presidiato dai militari italiani del 1°Reggimento «Granatieri di Sardegna» ope-ranti nell’ambito del MNBG-W (MultinationalBattle Group West), si è tenuta un’esercita-zione volta a testare e mantenere elevati glistandard operativi delle truppe della KFOR.L’esercitazione ha visto impegnata una com-pagnia paracadutista portoghese del KTM(unità di riserva di KFOR) che si è schierata

In alto e a sinistra:Due momenti dell’esercitazione antisommossa organizzata in Kosovo.

GRANATIERI ITALIANI E PARACADUTISTIPORTOGHESI IN ADDESTRAMENTO

Ingresso al Patriarcato di Pec.

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impiegando solo elicotteri. All’esercitazione ha partecipato anche la 1°Compagnia del 1° Reggimento Granatieri chegarantisce in modo permanente la sicurezzadel Patriarcato di Pec. L’attività svolta s’inserisce in un quadro benampio d’attività operative di KFOR finalizzateall’incremento della mobilità, della reattività edella prontezza delle forze.

R.P.

IL «DUCA DI SAN PIETRO» VISTO DA UNGRANATIERE ALLE PRIME ARMI

Roma. – Dopo una settimana intensa di prove,il Reggimento, nella sua quasi totalità, èpronto a sfilare per le vie di Roma.Nonostante sia una ricorrenza, ormai entratanella tradizione dell’unica Specialità chemarcia per le vie della Capitale, è sempreun’emozione alla quale quest’anno ho avutol’occasione di partecipare. Dopo la cerimoniaquotidiana dell’alzabandiera nella caserma«Gandin», i granatieri in GUR si trasferisconoin pullman alla caserma «Macao» a CastroPretorio. E’ proprio da qui che inizia, dopo l’inquadra-mento della Bandiera di guerra, lo sfilamentoper le vie del centro che porterà le sei compa-gnie che compongono lo schieramento dentrola basilica di Santa Maria degli Angeli, accom-pagnato dalle note della Musica d’ordinanza.L’imponenza e la meraviglia sono emozioniche i granatieri suscitano a tutti i soldati epassanti che partecipano alla cerimonia o chesi trovano ad assistere all’evento. A celebrare le solenni onoranze funebri diDon Alberto Genovese, Duca di San Pietro è ilnostro Ordinario Militare, Sua EccellenzaReverendissima Mons. Vincenzo Pelvi, per ilquale gli stessi granatieri, e tra loro io, hannoprestato il servizio liturgico sotto la guida delcappellano della Brigata, Padre Pier LucaBancale. La solennità della cerimonia si sentenell’aria, ogni momento è ben scandito anchedall’eleganza e dal rigore con i quali i grana-tieri partecipano alla S. Messa. Nelle prime file s’intravedono tutte leAutorità civili e militari invitate, tra le qualisono presenti anche gli eredi e familiari delDuca. La tradizionale cerimonia, accompa-

gnata dalle encomianti parole che il nostroOrdinario militare ha voluto esprimere per lanostra unica Specialità, si svolge con un’im-peccabile precisione fino al termine con l’Innonazionale che più che mai ci fa sentire fratelli. Terminato il tutto, il Reggimento fa rientroalla «Gandin», orgoglioso del servizio svolto.Personalmente non mi sono mai sentito cosìfiero di essere un granatiere e di appartenere aquesta Specialità plurisecolare e ogni giorno,passando nel piazzale Monte Cengio della ca-serma «Gandin», mi emoziono sempre più leg-gendo la scritta che rappresenta tutti noi: «LANOSTRA STORIA E’ IL NOSTRO ORGO-GLIO!»

C.le Gabriele Buccarella

L’Ordinario Militare e il cappellano con i ragazzi del servizio liturgico.Da sinistra verso destra: C.le Tortorici , C.le Calì, C.le Tiracorrendo,S.E.R- Mons. Vincenzo Pelvi, P. Pier Luca Bancale, C.le Maietta,C.le Buccarella, Ser. Magg. Longobardi, C.le Calicchio, C.leGrimaldi.

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Roma – 7 febbraio 2011. Il Direttore del MuseoStorico dei Granatieri, ten. col. Bruno Cammarota,ha fatto collocare nella sala del museo destinata ai ri-cordi della Difesa di Roma e della Guerra diLiberazione, la foto del tenente dei Granatieri prof.Roberto Guzzo, aderendo ad una pressante e reite-rata richiesta della figlia, la gentile signora Djarsa.Il Guzzo, ufficiale subalterno del 2° Reggimento, al-l'epoca dell'8 settembre 1943 si trovava in serviziopresso il SIM (Servizio Informazioni Militari), alloraretto dal tanto discusso generale Carboni. In taleveste, come riportato in un Sito dell'ANPI(Associazione Nazionale Partigiani D'Italia) , si inte-ressò di recuperare in alcune caserme di Roma learmi da dare alle formazioni partigiane che si co-minciavano a costituire e partecipò personalmenteai combattimenti che culminarono a Porta San Paoloil 10 settembre 1943. Successivamente, nel periodo di Roma «Cittàaperta», entrò nel comitato direttivo della forma-zione «Bandiera rossa» che si rifaceva all'omonimatestata di giornale. Tale formazione, della quale fa-ceva parte anche la MOVM capitano dei granatieriAladino Govoni trucidato alle Fosse Ardeatine, eraprevalentemente composta da comunisti trotzkistiche, di lì a poco, si trovarono in aperto contrasto coni comunisti più ortodossi aderenti al PCI.Sempre da quanto risulta nel citato Sito, il 28 no-vembre 1943 venne arrestato dai tedeschi e rimaseristretto nelle carceri romane di «Regina Coeli» finoal 31 maggio 1944, quattro giorni prima dell'arrivodelle truppe alleate, data nella quale fu assolto dal

Tribunale tedesco su richiesta del PubblicoMinistero. Dopo la fine della guerra fu promosso atitolo onorifico al grado di Maggiore.Alla sobria cerimonia era presente, oltre alla con-tessa Djarsa, suo fratello Sergio, venuto apposita-mente da Stoccolma insieme alla consorte CaterinaSchoug, e i generali: Domenico Rossi, MarioBuscemi, Domenico Scarone, Cesare Marinelli co-mandante della Brigata Granatieri, il colonnelloGianfranco Atruia, l'Addetto militare aggiuntodell'Ambasciata Tedesca, ten. col. Benedict vonAndrian-Werburg e il signor Shalom Teusiubìa,Presidente del Comitato Assistenza Ebrei di Libia.

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CERIMONIA AL MUSEO DEI GRANATIERI

Il ten.col. Benedict von Andrian-Werburg, la contessaDjarsa Guzzo, il generale Cesare Marinelli e ShalomTeusiubìa (foto del Cinefoto SME).

GRANATIERI ALLA MARATONARoma. – domenica 27 febbraio 2011. I due grana-tieri il C.M.C. VSP Fabrizio Petroni e il 1° CM VSP

Francesco Ascoli hanno partecipato alla mezza ma-ratona di 21.097 Km. Partendo da Roma sono arrivati in meno di 2 ore a Ostiacon i rispettivi tempi il Petroni con 1h 47’ 09’’ e Ascolicon 1h 59’ Un esperienza bellissima, che i due consi-gliano a tutti gli amanti di questo sport che oltre a diver-tire aiuta a stare bene sia fisicamente sia mentalmente. I due Granatieri «maratoneti», inoltre, con la supervi-sione del Maggiore Roberto Papa hanno riprogram-mato e «tutt'oggi aggiornano» il sito Einet del 1°Reggimento Granatieri di Sardegna cercando di dare inquesto modo ancora più fasto al nostro glorioso reggi-mento, evidenziando e condividendo con il resto dellaForza Armata gli innumerevoli impegni che ogni giornoaffrontano i Granatieri con serietà e professionalità.

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Con il trascorrere degli anni, sta di-ventando un vero e proprio appun-tamento-evento, il pranzo socialedell'Associazione Granatieri diAscoli, Centro Prov.le Piceno. Unmomento che da conviviale si è tra-sformato negli anni, come dimo-strano le presenze, in un vero e pro-prio incontro fra coloro che hannoindossato i bianchi Alamari. Lasede, come sempre, è stata quellaprestigiosa dell' Hotel Calabresi diSan Benedetto del Tronto, graziesoprattutto alla disponibilità del pa-drone di casa, gra. Pier GaetanoCalabresi, Presidente della Sezionedi San Benedetto del Tronto. Gli onori di casa li ha fatti il pre-sidente del Centro provinciale,gra. Gian Carlo Bruni, che ha rin-graziato nel corso del suo salutotutti gli intervenuti. A cominciarenaturalmente dal Presidente na-zionale, gen, Mario Buscemi, di

cui Bruni ha ricordato il fervidoimpegno di questi ultimi tempi adifesa della Specialità. Bruni,quindi, ha ricordato anche la pre-senza del Vice presidente nazio-nale, gen. Antonio Lattanzio (alpranzo erano presenti anche al-cuni granatieri della mitica 7ª

Compagnia comandata dall'al-lora capitano Lattanzio).Ospiti graditissimi della manife-stazione il col. Ciro Annicchiari-co, comandante del 235° RAV«Piceno», unico centro di adde-stramento di soldatesse volon-tarie in Italia, insieme all'Aiutan-te Maggiore in 1°, magg. StefanoDi Donato, il col Roberto Faiazza,vice comandante del 235° RAVfino all'anno scorso e ora CapoUfficio personale del ComandoArtiglieria di Bracciano. Al pranzo sociale hanno anchepartecipato il neo presidente del-la sezione di Fermo, gra. Alessan-dro Ponzanetti, di recente resasiautonoma dal Centro provincialePiceno. A questo riguardo, Bruni ha ri-cordato come il gen. Buscemi sisia complimentato con lui in pas-

INCONTRO ANNUALE DEI GRANATIERI PICENI

SOCI BENEMERITI DELLASOCI BENEMERITI DELLA SEZIONE DI ROMASEZIONE DI ROMA

Il presidente della Sezione, gen. Antonello Falconi, ci ha chiesto di ringraziare daqueste pagine due soci da considerare degni di menzione.Il primo è il gra. Dott. Francesco Paolo Masellis, che ha donato 500,00 euro per l'ac-quisto dell'impianto di amplificazione della Sezione.Il secondo è il gra. Avv. Antonio Scalera, non nuovo a questi interventi di sostegno, cheha versato 300,00 euro per incrementare il Fondo di Solidarietà della Sezione.Falconi, con l'occasione, ci ha comunicato di aver versato alla Presidenza nazionale lasomma di 1.000,00 euro per la pagina informativa sul Fondo Giacchi (IV di copertina).

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sato per aver riaperto tre sezioni,ma che ora sta per dargli la no-tizia di una nuova riapertura, laquarta, con la nascita dellaSezione di Macerata.

Per chiudere il consueto e meri-tato grazie agli addetti alla segre-teria (il gra, Pier Alberto Domizi,il gra. Alberto Spinozzi, il gra.Federico Gocci, il gra. Marco

Sgariglia e Signora) che hanno la-vorato per l'ottima riuscita dellamanifestazione del 20 novembre2010.

Giovanni Giacobini

PADRE CHITI COMMEMORATO A ORVIETO NEL 6° ANNIVERSARIO DELLA SCOMPARSA

Quest’anno la commemora-zione di Padre Chiti che si èsvolta a Orvieto, il 20 e 21 no-vembre, ha assunto un tonopiù austero e intimo, inquanto, come da accordi con iGranatieri di Pesaro, la ceri-monia più solenne si era giàtenuta a Pesaro nel mese dimaggio. La fase più importante si èsvolta in Duomo con unaMessa solenne concelebratadai sacerdoti orvietani e pre-sieduta dal Vescovo, S.E.Mons. Giovanni Scanavino. Numerosa e significativa lapresenza dei cittadini orvie-tani che evidentemente ricor-dano il bene che Padre Chitiha fatto a tutti gli orvietani enon solo.Importante anche la presenzadei Granatieri provenienti daotto diverse regioni italiane,con le loro Colonnelle. Il 1° Reggimento Granatieriha inviato quattro Granatieriin Grande Uniforme Storica

per il servizio d’onore, e laScuola Sottufficiali di Viterbonon è stata da meno con i suoiquattro allievi in alta uni-forme, agli ordini del Ten.Col. Silvio Manglaviti (Grana-tiere).Successivamente i Granatieriin congedo e in servizio sisono recati al Convento diSan Crispino dove hanno de-posto corone, offerte daiGranatieri umbri, alla lapideche ricorda Padre Chiti e alleGranatine, murate sul muro,che ricordano i Granatierimarchigiani defunti, e conso-lidando così la tradizione chevuole che i Granatieri marchi-giani siano ricordati in questomodo al Convento di SanCrispino.Il custode della tradizione èstato il Granatiere ClaudioConti già Presidente delCentro regionale Marche e cu-ratore della memoria di PadreChiti.Il Generale Torrini ha coordi-

nato questa partedella cerimonia,svoltasi puntual-mente malgrado lapioggia battente. Al termine dellacerimonia i conve-nuti si sono recatipresso un ottimoristorante diBolsena per la con-sueta agape fra-terna. Il giorno prima alConvento di San

Crispino era stata celebratauna Messa solenne dai confra-telli di Padre Chiti, ed eranostati presentati la nuova asso-ciazione «Amici di PadreChiti» ed un volume biogra-fico sulla carriera militare diPadre Chiti.Diamo il benvenuto a questanuova associazione che, peralcuni scopi sociali specifici,si integra all’ANGS, i cuisoci sono per forza di cose,«Amici di Padre Chiti»,anche se non iscritti al nu-ovo sodalizio. La Presidenza del Centro Re-gionale Umbro dell’ANGS,fin dal novembre 2009, ha lan-ciato l’iniziativa per far ade-rire i Granatieri anche a que-sta associazione, cosa chehanno fatto già alcune decinedi loro che hanno risposto al-l’appello da tempo. Ci auguriamo quindi che lanuova associazione si sappia re-lazionare con gli organi associa-tivi istituzionali dell’AN.G.S. perottenere i migliori risultatidalle sinergie possibili. Il volume che è stato presen-tato è caratterizzato da unampia ricerca documentariapresso fonti italiane e ancheestere; contiene però diversierrori anche pesanti e ripeti-zioni, e soprattutto presentaun forte squilibrio nella trat-tazione dei vari periodi chehanno segnato la vita diPadre Chiti.

Paolo Rossi

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Il nostro Presidente regionaledella Puglia, Pinuccio Caldarola, èanche il Presidente dell'Associa-zione "Enzo Grossi", un valorosoufficiale di Marina la cui fama nonè stata minimamente intaccata daalcune polemiche di parte avve-nute a guerra finita. In tale veste ha organizzato il 28novembre 2010 un'imponente ce-rimonia per ricordare Enzo Grossi,Comandante del Regio Sommer-gibile Barbarigo, in occasione delcinquantenario della sua morte. Presso la Cappella del Cimitero diCorato è stata celebrata una SantaMessa in suffragio del Coman-dante, dei Caduti di tutte leGuerre e delle Vittime delle Mis-sioni di Pace, officiata da donVincenzo Pio Acella. Imponente e nutrita è stata la par-tecipazione da parte di autoritàpolitiche e militari enti ed associa-zioni presenti con vessilli, sten-dardi e gonfaloni che hanno subli-mato l'incontro in una coreografiamaestosa.Per la città di Corato erano pre-senti il Sindaco Luigi Perrone, ilvice Sindaco Beniamino Nocca,l'assessore Pino Roselli oltre alconsigliere provinciale FrancoCaputo, il dirigente del commissa-riato della Polizia di Stato SaverioMezzina, i marescialli Russo e DiChiaro in rappresentanza del ma-

resciallo Pietro Zona, comandantedella stazione Carabinieri. Per la Marina Militare era presenteil comandante del porto di Trani ilCapo 1ª cl Np. Mario Gadaleta condue marinai; per l'Esercito i gene-rali Stella e Francavilla e, in rap-presentanza del Colonnello Vin-cenzo Grasso Comandante del 9°Reggimento Fanteria di stanza aTrani, il Luogotenente FrancescoTedone.Per la Croce Rossa Italiana eranoinvece presenti l'Ispettrice delleInfermiere Volontarie S.lla MariaAntonietta D'Urso accompagnatada una consorella e l'IspettoreBernardo Cacciuolo provenientida Barletta.Numerose le Associazioni interve-nute tra cui l'Istituto del NastroAzzurro, l'Associazione Naziona-le Granatieri, l'Associazione Na-zionale Carabinieri, l’AssociazioneArma Aeronautica, l’AssociazioneNazionale Mutilati ed Invalidi diGuerra, l’Associazione NazionaleDispersi in Guerra, l’IstitutoNazionale delle Guardie d’Onorealla RR.TT. del Pantheon, l’Asso-ciazione Nazionale BersaglieriSezione di Ruvo di Puglia,l’Associazione Nazionale Genio eTrasmissioni Sezione di Trani,l’Associazione Nazionale Marinaid’Italia Gruppo di Trani, ilGruppo Nazionale Leone di S.

Marco di Puglia e Basilicata diBrindisi, l’Associazione Naz. Eredidella Storia, le Associazioni dellaMisericordia e del S.E.R interve-nute con le rispettive autoambu-lanze. Dopo il rito religioso, sulla tombadel comandante, è stata depostauna corona d’alloro da parte delcomandante Mario Gadaleta e delSindaco Luigi Perrone, mentre iltrombettiere intonava le note delSilenzio che, echeggiando per il ci-mitero, hanno emozionato nonpoco tutti i presenti. L’incontro si è concluso con l’in-tervento del Presidente PinuccioCaldarola che ha salutato e ringra-ziato i numerosi intervenuti allasolenne cerimonia.

I GRANATIERI HANNO RICORDATO IL COMANDANTE ENZO GROSSI

Nella giornata di domenica 28 no-vembre 2010 i Granatieri diVigevano e della Lomellina sisono ritrovati per la tradizionale«Giornata della Sezione».Nell'occasione sono stati festeg-giati i 75 anni della Sezione.La giornata è iniziata con la S.Messa del Granatiere, nella qualesono stati altresì ricordati i

Granatieri che sono «andatiavanti». Alla cerimonia hanno partecipatomolti Granatieri con i loro fami-liari, le autorità cittadine (rappre-sentate dal Sindaco, Andrea Sala edal Vice Sindaco, Andrea Ceffa) erappresentanze delle locali Asso-ciazioni combattentistiche e d'Ar-ma. Erano presenti, inoltre, le

Colonnelle delle Sezioni di Milanoe Abbiategrasso, con una nutritarappresentanza di Granatieri equella del Centro Provinciale diPavia con il Presidente Gra.Ceroni.Successivamente, nei locali adia-centi alla Chiesa delle SuoreMaddalene, la Sezione ha alle-stito un rinfresco con aperitivi,

LA «GIORNATA DELLA SEZIONE» DEI GRANATIERI DI VIGEVANO

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salame d'oca ed altre specialitàlocali che ha costituito il preludioal tradizionale pranzo che si èsvolto all'Agriturismo «Carlo eNadia» in un'atmosfera gioiosaed informale.Nel corso del pranzo il Presi-dente, Cav. Groppelli, ha preso laparola per comunicare i risultatidelle elezioni per il rinnovo delConsiglio di Sezione e la nuovacomposizione del Consiglio stes-so per ringraziare per la collabora-zione alla riuscita della giornata i

Consiglieri, il Segretario Bezzi etutti i Granatieri e amici.Al termine della giornata i pre-

senti si sono scambiati i saluti egli auguri di Buon Natale e di unsereno 2011, dandosi appunta-mento, come da tradizione, all'ul-

tima domenica di novembre 2011per la prossima «Giornata dellaSezione».

Sabato 4 dicembre 2010 la Sezione Granatieri diSardegna di Portogruaro (VE) ha festeggiato «SantaBarbara» insieme ai Vigili del Fuoco, agli Avieri, aiMarinai e agli Artiglieri.I convenuti si sono ritrovati in Piazza dellaRepubblica, dinanzi al Palazzo del Municipio e incorteo si sono recati al Duomo dove li aspettavaMonsignor don Pietro Cesco per la Celebrazione

della Santa Messa.Dopo la Santa Messa ancora in corteo i numerosipartecipanti sono ritornati in Piazza dove c'è statala benedizione e la deposizione di una corona di al-loro al monumento che ricorda i caduti.Alla presenza del Sindaco, Antonio Bertoncello edel Vice-Sindaco, Luigi Villotta, Monsignor Cescoha benedetto gli automezzi dei Vigili del Fuoco.

L'Associazione Granatieri erarappresentata da 7 Colonnelle eda una ventina di granatieri al se-guito del Granatiere Renzo Ros,Presidente regionale del Friuli -Venezia Giulia.Il Presidente della Sezione diPortogruaro (VE), Bruno Cesco,ha concluso la ben riuscita mani-festazione offrendo una bicchie-rata con gli auguri di ritrovarsianche il prossimo anno.

Lino Marian

CERIMONIA DI SANTA BARBARA A PORTOGRUARO

In alto. I Granatieri: Bezzi, Leone,Groppelli (Presidente), Oldani, Ceroni(Presidente Centro Provinciale di Pavia).

In basso. Da sin., i Granatieri Ceroni(Presidente Centro Prov. PV) e Groppelli(Presidente della Sezione).

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I Granatieri della Sezione diCastelfranco Veneto hanno ac-colto l'invito che il Direttivo«uscente» ha fatto per il tradizio-nale incontro conviviale natalizioe di fine anno alla Trattoria da«Angelo Arcangelo» a Vedelago,per domenica 12 dicembre 2010.Prima del convivio si è procedutoal rinnovo del Consiglio direttivoe delle cariche nel suo interno, ri-confermando quello uscente, allapresenza del Presidente regio-nale Lino Marian e del Presidenteprovinciale Gianfranco Rosin chehanno garantito la massima cor-rettezza delle operazioni di voto.Con l'occasione, è stato aperto iltesseramento 2011 e si è poi pro-ceduto alla consegna, a tutti iGranatieri della Sezione, del bel-lissimo Calendario 2011 realiz-zato dalla Sezione Granatieri diRoma in occasione dei 150 annidell'Unità d'Italia.

Il Direttivo ha poi consegnato iDiplomi di Benemerito, rilasciatidalla Presidenza nazionale, aquattro Granatieri, scelti tra i fon-datori della Sezione di Castel-franco avvenuta nel lontano1974: Ferruccio Caon, GiuseppeCremasco, Dario Santinon eLuciano Martin. Essi da 36 annisono membri del Direttivo epunto di riferimento per tutti i

Granatieri, nei quali mantengonosempre vivo lo spirito associativodimostrando, con dedizione, en-tusiasmo e competenza, notevolicapacità organizzative. Se laSezione ha un buon numero diiscritti, infatti, lo deve ai sociFondatori e ai Presidenti che neltempo si sono succeduti.

Eugenio Lanaro

CASTELFRANCO VENETO RINNOVA IL PROPRIO DIRETTIVO

LA SEZIONE DI CORATO AL 2° FOD

San Giorgio a Cremano 10 di-cembre 2010: ONORE e ORGO-GLIO per i Granatieri di Coratopresenti alla cerimonia delcambio di comando del 2° FODsu espresso invito del Gen. C.A.Francesco Tarricone a cui è sub-entrato il Gen. C.A. VincenzoLops entrambi originari diCorato. Alla cerimonia, oltre alla rappre-sentanza dell'ANGS guidata dalPresidente regionale PinuccioCalderola, era presente il Sinda-co di Corato, Luigi Perrone e ilGen. B. Giuseppenicola Tota, chea novembre ha lasciato il co-mando della brigata «Garibal-di» dopo l'impiego in Libano,anch'egli originario di Corato. Dal 16 dicembre 2010 il Gen.C.A. Francesco Tarricone ha as-

sunto il Comando delle ForzeOperative Terrestri (FOTER) inVerona.La stampa ha dato il massimo ri-

salto alla notizia, evidenziandola provenienza dei due coman-danti e la presenza della rappre-sentanza dell'ANGS.

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La Sezione di Pisa ha organiz-zato il tradizionale incontro deiGranatieri toscani per loscambio degli auguri di fine2010 a Madonna dell'Acqua,amena località nei pressi di SanRossore. Il Presidente Gra. Vit-torio Barsanti il 12 dicembre2010 ha accolto i convenuti sulsagrato della chiesa della loca-lità omonima. Erano presenti ilGra. G.L. le Divelec in rappre-sentanza del Presidente dellaToscana Gra. Bucciarelli Ducci,il Gra. G. Benelli Presidentedella Sezione di Firenze, il Gra.Antonio Fiori giunto dallaLiguria. E' seguita la S. Messa durantela quale l'officiante ha fattocenno alla storia ed alle tradi-zioni del nostro glorioso Cor-po, invitando a pregare per icaduti. Al termine è stata lettala «Preghiera del Granatiere».Dopo il rito religioso, tutti a

pranzo al ristorante Inaco, ge-stito dal Gra. Gabriele Baccetti,che aveva organizzato la tavo-lata per trenta partecipanti fraGranatieri, loro familiari edamici. Al termine dell'incontro convi-viale le Divelec, dinanzi alla

torta con le insegne degliAlamari e levando il bicchiereper il brindisi di rito si è fattolatore degli auguri a tutti i pre-senti da parte del Presidente re-gionale Bucciarelli Ducci ed haaccennato alle tradizioni seco-lari dei Granatieri di Sardegna.

I GRANATIERI TOSCANI A MADONNA DELL'ACQUA

I GRANATIERI AL CAMBIO DEL VERTICE DEL COMFOTER

Il giorno 16 dicembre 2010, nellaCaserma Duca di Verona, si èsvolto l'avvicendamento al ver-tice del Comando delle ForzeOperative Terrestri (COMFO-TER).

Il Gen. Francesco Tarricone, pro-veniente dal II° FOD di SanGiorgio a Cremano, ha preso ilposto del Gen. Armando Novelli.Dipendono dal COMFOTER ol-tre 80mila uomini e donne del

nostro Esercito tra cui, anche laBrigata Granatieri.Si comprende, quindi, l'estremarilevanza della cerimonia, svol-tasi al cospetto di un Reggimentodi formazione su tre Battaglioniin rappresentanza delle Armi eSpecialità delle forze operativeterrestri. Perfetto, per porta-mento e fierezza, il plotone digranatieri schierato.Sulle tribune erano presenti di-verse centinaia di Ufficiali eSottufficiali convenuti da ogniparte, tra i quali il Comandantedella nostra Brigata Gen. CesareMarinelli. Tra gli altri, i nostri«fuori corpo» Gen. MassimilianoDel Casale e il Col. Toro, prove-nienti dall'Accademia di Mode-na, entrambi i quali, vedendo gli

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alamari indossati dai granatieriANGS presenti, non hanno man-cato, simpaticamente, di avvici-narli e portare il proprio saluto.Alcune Sezioni ANGS, rispon-dendo alla chiamata dei grana-tieri veronesi, sono accorse, conle proprie Colonnelle per far sìche la rappresentanza granatie-resca fosse massiccia tra leAssociazioni d'Arma presenti. Le insegne di Verona, Padova,Mantova, Cittadella e Piazzola-Mestrino sono sfilate sostenutedai propri alfieri, scortate daipresidenti Regionali del Venetoe Friuli, Marian e Ros, sfidandouna temperatura gelida che nonha mai varcato la soglia deglizero gradi durante tutte le trelunghe ore della durata dellacerimonia.L'evento ha visto la presenza

della Senatrice Cinzia Bonfrisco,in rappresentanza del PresidenteSchifani, del Sindaco di Veronacon il Gonfalone del Comune de-corato di Medaglia d'Oro e delCapo di S.M. dell'Esercito Gen.C.A. Giuseppe Valotto.Al termine, al rompete le righe,

dopo un rinfresco al CircoloUfficiali, non poteva mancare unsimpatico incontro tra i vecchi edi giovani granatieri.Nelle foto, momenti della ceri-monia.

Roberto Pellegrini

A SUSA - FESTEGGIATO IL 50° ANNIVERSARIO DEL CORO «ALPI COZIE»

Una giornata ricca di festeggia-menti ha avuto luogo a Susa il18 dicembre 2010. L'evento hacoinvolto tutta la città: si è cele-brato il 50° anniversario delCoro «Alpi Cozie», storica isti-tuzione che da mezzo secolotiene alte le tradizioni del belcanto, sia quello popolare chequello colto. Il caponucleo della Valle Susa(Sez. ANGS di Torino), Gra.Prof. Giancarlo Sibille - semprepartecipe alle iniziative dellacittà in cui vive - durante il con-vivio ufficiale ha offerto, anome dei Granatieri, due signi-ficativi doni alle personalitàpresenti: al Sindaco Sig.raGemma Amprimo la medagliacelebrativa del 350° Anniversa-rio dell'istituzione delle Guar-die; al Presidente del CoroGiorgio Blais, Gen. Div. (ris.)degli Alpini (a sin. nella foto) eal Direttore Maestro MarianoMartina (a destra) una perga-

mena, a ricordo della partecipa-zione del Nucleo Granatieri alla

celebrazione del 50° anniver-sario del Coro.

I fatti storici sono noti: durante la vi-gilia e nei giorni successivi delNatale del 1920, il Regio EsercitoItaliano agli ordini del gen. Cavi-glia, su disposizione del governogiolittiano, attaccò e disperse i le-gionari fiumani che, da volontari,fra cui 300 Granatieri di Sardegna,erano accorsi al richiamo del poetasoldato Gabriele D'Annunzio per

difendere l'italianità di Fiume. Per il 90° anniversario di questoscontro fratricida, che viene ricor-dato come «Natale di Sangue», èstata celebrata a Trieste una S.Messa a ricordo dei caduti, tra cuimolti Granatieri che tutt'ora ripo-sano nel cimitero di Cosala alleporte della città di Fiume (Rijeka).Alla cerimonia era presente la

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Come tradizione ormai da 15 anni,il Centro regionale della Campa-nia ha riunito, domenica 19 di-cembre 2010, i propri iscritti con lerispettive famiglie per lo scambiodegli auguri. La giornata è iniziata con un mo-mento di spiritualità con la celebra-zione della S. Messa presso l'istitutoBartolo Longo di Pompei, con leColonnelle delle sezioni a fare dacornice e chiusa, prima della bene-

dizione, dalla «Preghiera del Grana-tiere». Subito dopo, ci si trasferiva pressol'accogliente «Ristorante dei Plata-ni» per gustare prelibate specialitàgastronomiche. Durante il pranzo,momenti di spirito granatieresco,amicizia e divertimento hanno ca-

ratterizzatol'incontro: latelefonata disaluto delPresidenter e g i o n a l edella Puglia,accolta dascrosciantiapplausi, la

consegna di una targa ricordo alGenerale Antonio Lattanzio, pre-senza fìssa dell'incontro, che in uncommosso abbraccio ha ringraziatotutti mostrando, come sempre,grinta e fervore granatieresco. Inoltre è stato consegnato un di-ploma di benemerenza al socio

Vincenzo Abbagnale, genitore deipiù famosi campioni olimpici, di-stintosi particolarmente, nonostantela veneranda età, all'ultimo radunodi Torino 2009. A sorpresa, si è scoperto che uno deimusicisti che allietavano l'incontro,con brani classici napoletani, erastato granatiere al 1° Rgt. nel 1994 esubito si è provveduto alla sua iscri-zione all'ANGS. Tra tanta commo-zione non poteva mancare l'Innodei Granatieri, cantato da tutti i pre-senti. Nel finale, tra brindisi, auguri e fotodi gruppo è seguito il commiato ge-nerale con un arrivederci al pros-simo anno.

EMOZIONI, AMICIZIA E DIVERTIMENTO A POMPEI

NATALE 2010Ricordo dei Legionari Fiumani

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Nella Biblioteca Diocesana delPolo Culturale civico - dioce-sano ex convento di SantaChiara di Sulmona, si è svolta,alla presenza del Presidente na-zionale Gen. Mario Buscemi edel Vice Presidente nazionaleAntonio Lattanzio, del Presi-dente ANGS della RegioneAbruzzo, Cap. Pierluigi Capal-di e dei Presidenti delle sezionidi Avezzano, Chieti, Lanciano ePescara, la cerimonia di pre-miazione della prima edizionedel Concorso promosso dal-l'Associazione Nazionale Gra-natieri di Sardegna sezione diSulmona sul tema: «Granatieridi Sardegna 1659 - 2010, 351

anni di storia d'Italia», riser-vato agli studenti delle scuolesecondarie di 1° grado. Una sala affollata, molti uominiin divisa, non solo Granatieri,ma anche gli amici Alpini,Fanti, Bersaglieri ed altri, masoprattutto loro, i protagonisti

della giornata, i ragazzi stu-denti delle scuole medie. Tuttihanno partecipato al concorsoindetto dalla sezione sulmo-nese dei Granatieri di Sar-degna. I lavori erano prevalentementecostituiti da disegni su cui la

fantasia del ragazzi si è sbizzar-rita a raccontare la storia delglorioso corpo che si intrecciaindissolubilmente alla storiad'Italia. Il concorso costituisceuna grande iniziativa che de-nota la vivacità del nostro tes-suto sociale che i Granatieri diSardegna di Sulmona ha saputoben interpretare coinvolgendoil futuro della comunità, i ra-gazzi. Il concorso è stato grazie all'in-teressamento dell'OnorevolePaola Pelino, patrocinato dalSenato della Repubblica, dallaCamera dei Deputati e ha otte-nuto le congratulazioni delPresidente del Consiglio.Il Concorso è servito inoltre, adindividuare il disegno che sa-rebbe diventato il manifesto delConvegno sui 150 anni del-l'Unità d'Italia, dove siamo statiautorizzati a esporre il simbolodelle tre bandiere.

Sezione di Trieste con la propriaColonnella.Ultimato il rito religioso, una de-legazione della sezione stessa,

con in testa il Presidente gra.Arnaldo Pastrovicchio, ha poivoluto onorare sul Colle di SanGiusto, la «Ferrigna Granata»

che in quel luogo ricorda tutti iGranatieri che in pace ed inguerra hanno servito con onorel'Italia.

A SULMONA LA PRIMA EDIZIONE DEL CONCORSO SUI GRANATIERI DI SARDEGNA

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All'inizio del 2011 la Sezione diVercelli ha avuto la possibilità diincrementare le sue fila granatiere-sche con ben quattro nuovi iscritti.La Sezione ha l'onore di essere trale più anziane della storia dell'ANGS, dal momento che è statafondata nel lontano 1924, come ri-portato nel bellissimo libro«Granatieri di Sardegna - Trecen-tocinquant'anni di Storia Italiana»,del bravissimo Ernesto Bonelli.Tutto è cominciato da un incontrocon il direttore della ScuolaMusicale «Vallotti» di Vercelli, ilbravo Maestro Franco Perone , ilquale, dimostratosi subito entu-siasta di entrare a far parte

dell'ANGS, si è poi dato molto dafare per contattare altri suoi cono-scenti che avevano prestato ser-vizio nel glorioso corpo deiGranatieri esortandoli a tesserarsi aloro volta.Abbiamo così scoperto, con grandegioia, che nel piccolo ed operosopaese di Villata sono stati reclutatinel tempo molti baldi giovani alnostro Corpo.I nuovi arrivati sono: il già citatoMaestro Perone e i granatieri: Giu-seppe Arlone, Pierangelo Canella eGiovanni Greppi. A questi si è aggiunta, come sociasostenitrice, la signora Maria RosaOrofino, moglie del granatiere

Carlo Massa, scomparso prematu-ramente lo scorso anno .Tra l'altro, sia il Perone sia ilCanella hanno fatto parte della glo-riosa Banda Reggimentale deiGranatieri e, visto che Canella fatutt'ora parte della Banda Musicaledi Villata, ha già espresso la vo-lontà di imparare i pezzi più signi-ficativi del repertorio granatierescocosì da poterli eventualmente suo-nare durante i nostri incontri.Ai nuovi arrivati va il caloroso ben-venuto del Presidente AdrianoPavia e di tutta la Sezione diVercelli.

Fulvio Bertoglio

LA SEZIONE DI VERCELLI INCREMENTA IL NUMERO DI ISCRITTI

LA SEZIONE DI BOLZANO FESTEGGIA IL 50° DEL TESSERAMENTOE DELLA RINASCITA DEL

CENTRO REGIONALE TRENTINO – ALTO ADIGE

Granatieri e consorti si sonotrovati il 30 gennaio 2011 perfesteggiare ed onorare il 50° an-niversario della ricostituzionedell'ANGS avvenuta a Bolzanonel lontano dicembre del 1960.Presenti il presidente Gra.Costantino Bombonato e ilnuovo Presidente regionale delTrentino A.A. Gra. Enzo Na-tale e granatieri delle provincedi Bolzano e di Trento.Il Presidente Bombonato ha vo-luto ricordare in questa occa-sione, l'avvenimento che altempo, vide la città di Bolzanoaccogliere centinaia di Grana-tieri provenienti da tutta Italiacon oltre 50 Colonnelle sezio-nali che sfilarono per le viedella città precedute dal Me-dagliere nazionale, accompa-gnato dall'allora Presidente na-zionale, Gra. Raffaele Tarqui-ni.Il Generale Biolchini, Coman-dante del IV Corpo d'Armata,passò in rassegna i Granatieri

presenti e il Cappellano mili-tare benedisse la nuova Colon-nella di Bolzano.Seguì poi, nell'aprile del 1961,la ricostituzione della SezioneGranatieri di Trento alla pre-senza del vice PresidenteNazionale Col. Gervasoni conla consegna della nuova Co-lonnella ai Granatieri Trentini.Al termine dei ricordi sonostate distribuite le tessere asso-

ciative per l'anno 2011 e dopo ilpranzo, «cin cin» bene augu-ranti sono stati elevati affinchéin questa regione di confine, lapresenza dei Granatieri diSardegna perduri nel tempoguidata ora dal Gra. EnzoNatale.Nella foto il ricordo per immor-talare l'importante cinquante-nario.

Costantino Bombonato

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A Casorezzo in provincia di Milano,si sono svolte le celebrazioni per il47° anniversario dalla scomparsa diMonsignor Luigi Quadri. Con l'occa-sione sono stati ricordati i 110 annidalla nascita dell'eroico religioso ed èstato festeggiato l'85° anniversariodalla fondazione della SezioneGranatieri di Legnano a lui intitolata.La manifestazione, patrocinata dalcomune di Casorezzo, presente conil Gonfalone accompagnato dal sin-daco dott. Roberto Gornati, ha avutoinizio al cimitero del paese presso lacappella Del religioso defunto, con ladeposizione floreale e con il commo-

vente silenzio della tromba, lo stessoè stato ricordato. Il corteo, numerosoche vedeva la presenza di labari delle

varie associazioni, ha poi raggiuntopiazza San Giorgio, dove la banda co-munale «San Giorgio» ha eseguitol'inno del Piave mentre dueGranatieri in Grande Uniforme dirappresentanza, inviati da Roma dalcomandante del 1° ReggimentoGranatieri di Sardegna, col. CarloEmiliani, deponevano la corona d'al-loro al busto marmoreo diMonsignor Quadri, per lungo tempocappellano militare dei Granatieri eprevosto della città negli anni 50-60.Sono seguite le allocuzioni. Per primoha preso la parola il sindaco Gornati,che ha ricordato lo spirito di corpopresente nell'Esercito e portato daimilitari anche nell'ambito della so-cietà civile. A seguire, il presidenteANGS della Provincia di Milano e

della Sezione di Legnano, EnricoMezzenzana, che ha organizzato l'in-tera giornata, ha ripercorso partedella vita del ten. M.A.V.M. DonQuadri, ricordando alle nuove gene-razioni che gli uomini che hanno de-dicato la loro vita, talvolta sacrifican-dola per gli altri, sono l'esempio dicosa significhi oggi avere una Patria,unita, libera e in pace, anche nell'ap-prossimarsi delle celebrazioni per i150 anni dell'Unità d'Italia. A conclusione la benedizione di unavettura donata alla Croce Azzurra diCasorezzo, benedetta da Don Elio, ilcui padre prestò servizio neiGranatieri, che ha poi celebrato laSanta Messa. Era presente il brigadiere della sta-zione di Busto Garolfo, Dambrosio. Aseguire il pranzo in un noto ristorantedella zona, dove è intervenuto per isaluti il Sottosegretario alle Infra-strutture pubbliche e Sindaco diArconte, senatore Mario Mantovani,insieme alla nipote di Don Quadri, lasignora Beatrice Venegoni Pollanini,al marito Carlo, al Presidente delCentro regionale Lombardia, arch.Mario Bovati e al Sindaco di Caso-rezzo Gornati. La splendida giornata si è chiusa conil taglio della torta sulle note dell'innodei Granatieri di Sardegna.

Nuvola

RICORDATO DON LUIGI QUADRI L'EROICO CAPPELLANO DEI GRANATIERI

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Con un programma di una interagiornata di festeggiamenti, il 4 feb-braio scorso si è svolta a Montefia-scone (RM) la cerimonia per com-memorare il 69° anniversario dellacostituzione del XXXII Btg. c.c.«Granatieri di Sardegna». La cerimonia organizzata e conce-pita grazie alla tenace volontà delPresidente del Centro Regionalegra. Gen. Antonio Andriani, si èsvolta con il patrocinio del Comu-ne di Montefiascone nella personadel Commissario Straordinariodott. Francesco Tarricone che perl'occasione, ha deliberato i festeg-giamenti assumendone il carico fi-nanziario dell'intera manifesta-zione e offrendo agli oltre duecentoGranatieri presenti al Raduno, la ri-unione conviviale si svolta allaRocca dei Papi sede originaria delreparto in armi. La cerimonia ha inaugurato le cele-brazioni per il centocinquantenariodell'Unità d'Italia come hanno sot-tolineato tutti gli oratori che hannocommentato l'evento. Il commis-sario dott. Tarricone ha citato gli ar-ticoli della Costituzione che pun-tualizzano il concetto del-l'Unitàdella Nazione come valore fon-dante anche per le nuove genera-zioni. Presenti, infatti, alla ceri-monia le scuole di ogni ordine egrado i cui studenti con le loroscelte di testi patriottici hanno dato

lustro ai tanti anni di storia dellaPatria. L'intervento del gra. Gen.Nicola Canarile ha completato ilquadro alquanto commovente epieno di autentica vena patriotticaparlando delle gesta del Batta-glione inviato in Russia a combat-tere contro due micidiali avversari:il poderoso esercito sovietico e ilgelo della vasta pianura del fiumeDon. Ha concluso la cerimonia l'inter-vento del Presidente Nazionalegra. Gen. C.A. Mario Buscemi par-lando delle gesta del nostro presti-gioso Corpo che nel corso dei 351anni di storia ha dato lustro

all'Italia. E' bene ricordare che alla cerimoniaerano presenti molte autorità civilie militari. Per i Granatieri in con-gedo intervenuti occorre menzio-nare i bravi Granatieri della Sezio-ne di Latina e il loro Presidente,gra. Aldo Ambrosi, giunti con unpullman messo a disposizionedalla Regione Lazio. A questi si aggiungono i Granatieri

69° ANNIVERSARIO DELLA COSTITUZIONE DEL XXXII BATTAGLIONECONTROCARRO «GRANATIERI DI SARDEGNA»

In alto. Le autorità all’interno Chiesa a Montefiascone.A destra. Monumento ricordo del XXXII battaglione Granatieri a Montefiascone.In basso. Il momento toccante della manifestazione: la Banda dei Granatieri suona.

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di Orvieto capeggiati dal validoPresidente del Centro RegionaleUmbro gra. dott. Paolo Rossi, iGranatieri della Regione Marche,dell'Abruzzo e della Toscana. Unvalidissimo contributo alla manife-stazione l'ha dato la Sezione diCivitavecchia con le sue numerosepresenze e la collaborazione collet-tiva, la Sezione di Viterbo con acapo il Mar. «A» Carlo Briganti alquale è stata ceduta la Colonnelladi Sezione dal figlio del compiantogra. Igino Achille scomparso di re-cente. Ancora da ricordare l'in-contro tra due non più giovani te-

nenti del IV/1° btg. meccanizzato(allora comandato dal Ten. Col.Gianfranco Chiti ). Si sono vistidopo moltissimi anni il gra. Ten.Claudio Conti e il gra. Ten. FabioBrugnoli, attuale Presidente dellaprestigiosa cooperativa vinicolaEST EST EST di Montefiascone. Almargine del piazzale che delimita igiardini pubblici, è stato affisso ungrande manifesto di ringrazia-mento all'intera città di Montefia-scone per l'ospitalità offerta. Il ma-nifesto è stato redatto dal gra. Gen.Antonio Andriani Presidente delCentro regionale Lazio.

LA VALLE DEI GIOVANI ITALIANI

FESTA DEL TESSERAMENTO DEI GRANATIERI TEATINI

Domenica 13 febbraio 2011 èstata celebrata l'annuale Festa deltesseramento dei Granatieri delleSezioni di Chieti e Lancianopresso il «Green Village» diMontupoli (Miglianico di Chieti).In una sala gremita di 25Granatieri Soci e famigliari sonostati festosamente accolti cinquegiovani Granatieri di recente con-gedo iscritti come Soci ordinari.Ad essi ha porto l’entusiasticobenvenuto nei ranghi associativiil Presidente della Sezione diChieti Peppino Santone che li haesortati a perdurare nella fedeltàagli ideali granatiereschi ed a fareopera di proselitismo presso icommilitoni coetanei.

La tessera associativa è stata con-segnata a suggello della loro ade-sione. Sono state poi consegnatele tessere annuali anche ai Sociveterani.

Il «rancio» di prammatica ha co-ronato l'atmosfera di cordiale spi-rito granatieresco.

Giovanni Scarpelli

Distintivo Fronte Russo.

Avigliana (To) - Mercoledì 16marzo, nonostante un tempo in-clemente, la manifestazione or-ganizzata dalla comunità Mon-tana Val Susa e Val Sangone perricordare i 150 anni dell'Unitàd'Italia ha avuto un gran suc-cesso.Dal primo pomeriggio la città siè colorata di verde, bianco e

Signori, in carrozza! La Colonnella dellaVal Susa con il gra. Elvio Jagodnick allapartenza del treno storico .

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rosso, i colori delle magliette in-dossate dagli scolari per l'occa-sione. Così il lungo serpentoneche si è formato con 900 bambinisulle vie cittadine ha disegnatoun grande e festante tricolore.Gli studenti provenienti dallaValle di Susa sono giunti allastazione a bordo delle carrozzedel treno storico a vapore, in unsuggestivo collegamento con iprimi anni della storia italiana.La realizzazione del traforo fer-roviario del Frejus, infatti, è

stata completata nel 1871, giusto10 anni dopo la proclamazionedell'Unità del Paese. Nel Centro storico sono stati al-lestiti spazi espositivi con i la-vori eseguiti dai ragazzi dellesecondarie, ma anche giochi ecoreografie con il coinvolgi-mento dei presenti.Quindi un momento istituzio-nale, con i sindaci valsusini evalsangonesi, seguito da unacorroborante cioccolata calda.Il Presidente Sandro Plano a

nome della Comunità Montana,ha ringraziato il caponucleoANGS segusino Giancarlo Si-bille, presente all'evento conuna rappresentanza dei Grana-tieri Risorgimentali e delle vi-vandiere del Gruppo «Val Susa1861», complimentandosi con ireenactors guidati da MarcelloOliveri per l'entusiasmo e la co-stanza dimostrati in ogni occa-sione ufficiale.

G. S.

Bruzolo (TO) - Il mattino di ve-nerdì 18 marzo gli allievi dellescuole 3ª/A, secondaria di 1°grado e 5ª primaria di Bussolenoaccompagnati dai docenti e daldirigente scolastico, hanno inau-gurato il pannello realizzato conl'Associazione «Meridiana, La-boratorio d'idee» nell'ambito del-l'iniziativa pensata da «Diarioper Amico» per insegnare ai ra-gazzi e mostrare ai cittadini chisono i personaggi illustri che unpo' ovunque nei nostri paesi ven-gono ricordati.Il pannello è stato collocato lungoVia Cavour, sulla bacheca postadi fronte alla strada di ingresso al

complesso della Cascina Mollar-dera e d'ora in poi racconterà aipassanti la vita di Camillo BensoConte di Cavour. A fianco dellasua biografia è poi stata collocatauna fascia che visualizza la peni-sola italiana e racconta attraversola geografia le successive espan-sioni (e ridimensionamenti, comeavvenuto con l'Istria dopo laSeconda Guerra Mondiale) delleterre italiane riunite.Il dirigente Rousset ha spiegatoai discenti l'importanza del-l'Unità d'Italia, mentre l'ex pre-side Zallio ha detto loro che sono«gli Italiani di domani» e che de-vono imparare a costruirsi il fu-

UN PANNELLO PER L'UNITÀ D'ITALIA

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turo e lottare per esso. Il Sindacodi Bruzolo, Richiedo, ha sottoli-neato che in paese vi sono moltevie che ricordano il Risorgimentoe addirittura vi è una Piazza de-nominata Regina Margherita,fatta costruire per l'istruzione mi-litare dei bruzolesi, durante leguerre d'Indipendenza.

Molto suggestivo il momento incui gli scolari hanno cantato«Fratelli d'Italia», con le bandieretricolori spiegate al vento dellavalle. Al termine della piccola ceri-monia, il maestro Oliveri in rap-presentanza del caponucleoANGS Valsusa, Sibille, ha illu-

strato agli studenti le divise deiGranatieri di Sardegna, il più an-tico corpo militare permanentedell'esercito sabaudo che di-scende dal Reggimento delleGuardie creato nel 1659 da CarloEmanuele II.

Andrea Bonelli

LA SEZIONE DI VERCELLI ALLA COMMEMORAZIONE DEL DUCA DI S. PIETRO

Dopo qualche anno di assenzaper motivi vari, quest'anno laSezione di Vercelli ha volutoessere presente alla comme-morazione del Duca di S.Pietro.Vista l'opportunità offertacidal Gra. Gallo che ha organiz-zato come sempre impeccabil-mente, la trasferta a Roma,abbiamo voluto unirci alleSezioni di Alba, Tortona eFossano per questo evento pernoi molto importante.Siamo così partiti molto ca-richi di entusiasmo all'alba digiovedì 17 febbraio alla voltadi Roma.Dopo un lungo viaggio siamofinalmente giunti nella Capi-tale, che molti hanno rivistocon piacere dopo molti anni.Dopo aver visitato alcuniluoghi caratteristici ci siamotrasferiti in albergo per unmeritato (ed agognato) ri-poso.Al mattino seguente, vestiti ditutto punto con la nostra ele-gantissima divisa sociale eanche molto emozionati, cisiamo recati davanti alla basi-lica di S. Maria degli Angeliper aspettare l'inizio della ce-rimonia schierati con le nostreColonnelle.Ed ecco che ad un certo puntoabbiamo sentito il battito ca-denzato dei tamburi dellabanda Reggimentale e ab-

biamo visto comparire in sfi-lata il Battaglione in armi. Inquel momento non si riesco-no a descrivere le sensazioniche si possono provare, primafra tutte l'orgoglio di apparte-nere al più antico e gloriosoCorpo del nostro Esercito.Credo che assistere ad un cosìbello «spettacolo» sia moltocoinvolgente anche per chi èabituato a vedere altri tipi dibellezze, artistiche e non.La cerimonia è stata moltobella e partecipata da parte ditutti, con momenti di veracommozione, in special mododurante la lettura della «Pre-ghiera del Granatiere» e dellasuccessiva esecuzione del«Silenzio d'ordinanza» ese-guito dal bravissimo trombet-

tiere; quelle note ci hannoportato ricordi belli e dolorosiassieme.Finita la cerimonia, dopo glionori militari alla Bandiera ealle Autorità e dopo aver can-tato con voce ferma e sten-torea il nostro Inno Nazionaleè venuto il momento del«rompete le righe».La giornata però ci avrebbe ri-servato altre piacevoli sor-prese, infatti ci siamo poi tuttiritrovati alla Caserma «Gan-din» dove il gruppo piemon-tese ha deposto una corona dialloro al Monumento ai Ca-duti. In rappresentanza del Sin-daco Alemanno c'era il nostrogen. Antonino Torre con tantodi fascia tricolore. Terminata

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La città di Susa ha festeggiatoil 150ennale dell'Unità d'Italiacon un momento istituzionaleintenso e suggestivo, che si ètenuto giovedì mattina 17marzo nel cortile del muni-cipio, per rendere onore ai va-lorosi caduti delle guerre diIndipendenza.La cerimonia, alla quale hannopreso parte molti amministra-tori valsusini e valsangonesi,rappresentanze delle forze del-l'ordine e di associazioni d'ar-ma, si è aperta con il «Va, pen-siero» di Verdi cantata dal CoroAlpi Cozie e suonata dalla fan-fara dell'ANA Valsusa.Il sindaco, signora GemmaAmprino, ha introdotto le o-razioni ufficiali, lasciando poila parola all'Assessore Ro-berto Follis (che ha letto unostralcio del discorso del 1902dell'allora Sindaco MicheleBuffa in occasione della posadella lapide ai Caduti delRisorgimento) e a Cesare Oli-vero Pistoletto che ha rinno-

vato l'onoranza a quanti cad-dero per la libertà d'Italia. E' seguito il breve interventodi Sandro Plano, presidentedella Comunità Montana Val-le Susa e Val Sangone, che hasottolineato l'importanza disentirsi italiani, europei e so-lidali.All'evento non potevano man-care i mirabili figuranti in co-stume dei «Granatieri Risorgi-mentali» del Gruppo Val Susa1861 con il caponucleo gra.Giancarlo Sibille e il Gruppo mi-litaria di Torino «Bersaglieri

1861».La cerimonia si è conclusa conlo scoprimento da parte dellagiovanissima Eugenia, di 9anni della targa commemora-tiva dei Caduti per la Patriaindipendente, benedetta dalparroco don Ettore De Faveri,e con l'esecuzione dell'Inno diMameli.Alla prestigiosa manifesta-zione le Poste Italiane hannodedicato uno speciale annullofilatelico.

G.S.

A SUSA UNA TARGA AI CADUTI PER L’UNITÀ’ D'ITALIA

Gruppo di figuranti in costume dei “Granatieri Risorgimentali” del Gruppo Val Susa1861.

la cerimonia ci siamo recatinella Sala Mensa per consu-mare il pranzo con i militariin servizio .Alla fine del pranzo abbiamopotuto fare un giro per la ca-serma così che qualcuno haavuto modo di rivedere, natu-ralmente con grande commo-zione, i luoghi nei quali annifa prestammo il servizio mili-

tare. La bellissima giornata ègiunta così al termine per cuiabbiamo lasciato la «Gandin»con gli occhi leggermente lu-cidi.La nostra permanenza a Romaè poi proseguita per ulterioridue giorni durante i quali ab-biamo ammirato tanti altriluoghi belli e caratteristici,

ma nei nostri occhi e nel no-stro cuore rimarranno sicura-mente impressi quei partico-lari momenti trascorsi nella«nostra» Caserma.L'augurio mio è che possiamoun giorno, anche molto pre-sto, rivivere questi bellissimie commoventi momenti .

Fulvio Bertoglio

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sfileranno ssempresfileranno ssempre ccon lle nnostre ccolonnelle

AMEDEOZILIO

Sezione diCastelfranco Ve. (TV)

Era un socio ono-rario iscritto allaSezione dal 1974,

anno in cui la stessa fu fondata.Nato il 30 agosto del 1923, in data 9 no-vembre 2010 è venuto a mancare all'af-fetto dei suoi familiari e dei commilitoni.Uomo semplice gioviale, sempre presentea tutte le iniziative associative, era cono-sciuto come la memoria storica del paesenatio (Salvarosa) e a lui si rivolgeva chivoleva notizie vecchie e precise.Pronto alle battute e cordiale con tutti, erasolito affermare che la fede è la primadote di una persona.Nel tempo libero era solito rinchiudersinel suo piccolo studio dove scriveva mi-gliaia di appunti su avvenimenti vecchi enuovi. Ha realizzato un volumetto che ri-porta quanto avvenuto in passato nel suopaese.

GIULIANOBAIOCCHI

Sezione diPesaro e Urbino

Era nato il 22 ot-tobre 1945 ed èscomparso il 9 gen-

naio 2011.La sua immatura scomparsa ha lasciato tuttisgomenti. Giuliano con molto piacere parte-cipava alla vita associativa presenziando atutte le manifestazioni che si sono tenute aPesaro in questi ultimi anni e non solo: eglipartecipava anche alle varie manifestazioninazionali. Bisogna prendere esempio dallasua enorme volontà, associata a calma e riso-lutezza, qualità derivanti anche dagliAlamari dei granatieri, quel rosso e quelbianco - amore per la patria per la famiglia,amore per i fratelli e la fiamma che arde è lastessa che ha avuto nel suo cuore generoso. L'enorme attaccamento di Giuliano allaSezione dei granatieri è stato dimostratoanche da uno dei suoi ultimi desideri: la pre-

FAUSTOCONTARDI

Sezione di Tortona (AL)

Un male incura-bile lo ha tolto al-l'affetto dei suoi

cari e dei commilitoni all'età di settan-tadue anni 1' 8 ottobre 2010.Caporal maggiore dei Granatieri, avevasvolto il suo servizio di leva negli anni1960-1961 prima alla Caserma Piave diOrvieto successivamente alla CasermaGandin di Pietralata a Roma.Tutti lo ricordano per la sua spiccatavocazione al volontariato e in partico-lare all'educazione dei giovani.La Sezione, non avendo potuto parteci-pare alle esequie con la Colonnella e lapresenza dei commilitoni, dedicaquesto spazio sul nostro giornale perporgere le più sentite condoglianze allamoglie Signora Carla ed alla sorellaSignora Marisa.

GIOVANNIFORNER

Sezione diPortogruaro (VE)

Di professione avvo-cato, era nato il 31maggio 1928 ed è ve-

nuto a mancare, dopo lunga malattia, all'af-fetto dei familiari e di chi lo conosceva il 10gennaio 2011.Il servizio militare lo aveva svolto quale uffi-ciale subalterno dei Granatieri. Tutta la sua at-tività nell'ambito associativo è stata semprefinalizzata a esaltare i Valori del Corpo.Dopo aver rivestito per tanti anni la carica diPresidente della Sezione, ne era divenuto ilPresidente Onorario.Alla cerimonia funebre, svoltasi nel Duomodi Portogruaro, fra i numerosi presenti c'eranomolti Granatieri fra i quali: il Presidente dellaSezione, Bruno Cesco, che ha letto la“Preghiera del Granatiere”, i Presidenti di al-cune Sezioni del Veneto e del Friuli con leColonnelle e il Presidente regionale LinoMarian.

LUIGICAINELLI

Centro RegionaleTrentino-Alto Adige

Mentre assistevaalla Santa Messa,alle ore 10 del 25

dicembre 2010, ci ha lasciato stroncato daun infarto fulminante.I commilitoni costernati per la repentina per-dita, lo hanno accompagnato al rito funebredi saluto, il 28 dicembre. Era presente laColonnella regionale assieme ad un vastonumero di granatieri della sezione di Trento. Il Presidente regionale, Enzo Natale,anche a nome di tutti gli altri soci, rin-nova a nostro mezzo le più sentite condo-glianze alla famiglia.

LEONIDAFAVARO

Sezione diCastelfranco Ve. (TV)

Nato il 26 agosto1935, è venuto a

mancare il 1° novembre 2010. Eraiscritto alla sezione dalla fondazione ed èstato uno dei soci più attivi e generosi.Sempre presene a tutte le manifestazioniassociative anche quando le sue condi-zioni fisiche lo avrebbero sconsigliato.Uomo di rettitudine unica, generoso contutti oltre che con i commilitoni della se-zione, era sempre pronto ad aiutarechiunque glielo chiedesse.Fervente cattolico, come lo ha ricordatoil parroco del suo paese Albaredo nell'o-melia funebre, nella quale ha esaltato lesue doti umane. Moltissimi i Granatieri della sezione conAlamari e Colonnella a rendergli l'e-stremo saluto. Nell'introduzione del ritofunebre, anche il Presidente gran.Eugenio Lanaro ha ricordato quantoLeonida fosse stato costruttivo e bene-volo con tutti.Tobaldo che ha eseguito “l’Inno deiGranatieri” e il “Silenzio fuori ordi-nanza”. L'allocuzione funebre di saluto èstata fatta dal gra. Gianfranco Rosin.

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sfileranno ssempresfileranno ssempre ccon lle nnostre ccolonnelle

GIOVANNIZAMBON

Sezione di Mestre (VE)

Il giorno 11 febbraio2011 è stato datol'ultimo saluto a

colui che, per tanti anni, era stato ilPresidente provinciale ANGS di Venezia.Alla presenza di rappresentanze delleSezioni Granatieri di: Dolo, Spinea, Porto-gruaro, Musile, San Donà, Eraclea con le ri-spettive Colonnelle, si dava inizio alla S.Messa officiata dal parroco di Murano,amico caro di Zambon e simpatizzante deigranatieri. Al termine del rito sacro, lo stessosacerdote dava lettura del profilo di Zambon

senza della Colonnella del Centro provin-ciale ANGS alla cerimonia per la sua dipar-tita. Il Presidente del centro provinciale dell'ANGS di Pesaro e Urbino, Amato Borghi, anome di tutti gli iscritti, assicurando ogni pos-sibile sostegno, rinnova le condoglianze allasignora Rosella, alla madre ed alle figlie.

GUIDOBIANCHI

Sezione diPalanzano (PR)

A distanza di unanno dalla scom-parsa, avvenuta pre-

maturamente il 30 marzo 2010, il Presidentecomm. Gino Capitani e tutti i commilitonidella Sezione lo vogliono ricordare con af-fetto ed amicizia.Nato il 7 ottobre 1943, iscritto dal 1999 allaSezione, ha sempre attivamente partecipatoa tutte le manifestazioni e cerimonie.Aveva prestato servizio nel Corpo deiGranatieri - 1° Reggimento negli anni 1964-1965 dopo aver svolto il CAR ad Orvieto.Con fierezza amava rievocare agli amici lenumerose volte in cui aveva prestato il ser-vizio di Guardia al Quirinale.Gli amici Granatieri, con immutato rim-pianto, rinnovano alla moglie e alle figlie illoro più vivo cordoglio.

FEDERICOMINETTI

Sezione di Fossano (CN)

La vigilia delNatale 2010, laSezione gli ha

porto l'ultimo saluto. Apparteneva allaclasse 1923.Il suo cuore generoso si è fermato.Egli, proveniente dalla sezione diTorino nel 1985, si è subito rivelato unsocio prezioso, saggio e pacato. In tuttele occasioni le sue parole misurate eprecise erano sempre volte alla positi-vità.Muletti era un combattente della guerra1940/45. Assegnato al RaggruppamentoSpeciale da Sbarco, aveva operato inCorsica e dopo il sovvertimento dell'8settembre del '43 si trovò a combattere

scritto dalla figlia. “Orgoglioso di esserefurlan, padre generoso, bravo educatore, ri-cercatore storico; di lui restano ancora nu-merose ricerche e pubblicazioni”. II grana-tiere Bartola della Sezione di Murano ha poiricordato che Zambon partecipò alla batta-glia di Zattaglia contro l'ultima strenua resi-stenza tedesca della Linea Gotica, per prose-guire con le truppe alleate alla liberazionedi Bologna. La maestra Maggiolo, collega di Zambon, neha evidenziato la preparazione didattica, lacapacità educativa, il suo parlare cordialeche lo rendeva simpatico agli alunni.Egli, cessata la guerra, fu efficace organiz-zatore delle varie adunate e commemora-zioni; sono rimasti famosi i suoi discorsi inoccasione della celebrazione della battagliadel Solstizio del Ì9I7 che si ripete ogni annoa Musile con il lancio della corona di alloroalle foci del Piave. La cerimonia religiosa si è chiusa con la let-tura della “Preghiera del Granatiere” prece-duta dalla frase: “A te, Prof. Zambon, il no-stro saluto ed il nostro ricordo con la nostrapreghiera”. Cessava così la mesta cerimonia.Numerosa la partecipazione della cittadi-nanza, che le figlie hanno vivamente ringra-ziato.

G. Reggiani

contro i tedeschi.Trasferito col suo reparto in Sardegna edopo varie peripezie sbarcato a Napoli,venne incorporato nella divisione“Friuli” per combattere al fianco degliAnglo-Americani sul Sannio e poiverso Nord fino al Senio, liberandoBologna, sempre a fianco degli Alleatinella lotta di liberazione.Era decorato con due Croci al Merito diGuerra.Ai funerali hanno partecipato numerosigranatieri della Sezione con la Colon-nella, il presidente della Sezione Cla-udio Tallone e il Presidente provincialeonorario Italo Rulfi.I commilitoni della Sezione rinnovanoai familiari le più sentite condoglianze.

SIROALBINI

Sezione diFirenze

Il giorno 17 febbraio2011, dopo unalunga malattia, il

Presidente della Sezione di Sinalunga, ha la-sciato i suoi cari, i suoi amici e i suoi com-militoni.Egli apparteneva alla Classe 1949. Dopol'addestramento presso il CAR di Orvieto haprestato servizio a Roma al 1° Reggimento,dove ha ricoperto anche incarichi di respon-sabilità.Congedatosi, si è avvicinato all'Associazione esi è assunto l'onere di ricostituire a Sinalunga, lasezione ANGS - purtroppo da anni scioltasi -portandola, in breve tempo, a primeggiare tra leSezioni toscane, sia come numero di tesserati,sia come attività associativa.I granatieri di Firenze e Sinalunga rinnovanole più sentite condoglianze ai familiari.

VITTORIO BARSANTI

Sezione di Pisa

Dopo una fulmineabreve malattia, èmancato all'alba

sfileranno ssempresfileranno ssempre ccon lle nnostre ccolonnelle

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La rubrica «Sfileranno sempre con le nostre Colonnelle» è finalizzata a ricordare i soli soci dell’Associazione che hanno lasciato questo mondo per ritornare alla Casa del Padre. Si sotto-linea: I SOLI SOCI. Chi segnala il triste evento per la pubblicazione, dovrà comunicare le seguenti informazioni necessarie per la stesura del necrologio:sezione d’appartenenza; data di nascita e di morte; motivi del decesso; reparto Granatieri nel quale il defunto ha prestato servizio; eventuali campagne di guerra e decorazioni ricevute;eventuali cariche associative rivestite.È opportuno, inoltre, che venga inviata una foto originale del defunto e non, come spesso avviene, fotocopie o copie riprese da giornali. Tutti i testi, comunque, non supereranno le 12righe, salvo le eccezioni che si potranno avere a insindacabile giudizio della Redazione.La Redazione, infine, sarà particolarmente grata a chi, avendone la possibilità, invierà un’offerta come, del resto, è previsto dal comma 5 dell’articolo 13 del Regolamento dell’Associazione.

del 28 marzo 2011 il Presidente dellaSezione di Pisa. Il 29 marzo si sonosvolti a Lari, dove abitava, i funeralipresenti molti Granatieri toscani con allatesta il Presidente regionale PaoloBucciarelli Ducci. Vittorio Barsanti, gra-natiere semplice, ha guidato la suaSezione con grande entusiasmo e dedi-zione, aiutato dalla sua compagnaSignora Franca, che fungeva da segre-taria e che lo ha amorevolmente assistitonegli ultimi momenti della sua repentinamalattia. Tutti i Granatieri toscani ricor-dano con nostalgia molti incontri da luiorganizzati nelle diverse amene localitàintorno a Lari nella provincia di Pisa.

GIORGIOSOCI

Sezione di Alto Frignano (MO)

Nato il 22 aprile1938, svolse il

servizio militare nel 1° ReggimentoGranatieri di Sardegna. Elementosempre gioviale e pronto al sorrisoanche nelle avversità, è venuto improv-visamente a mancare all'affetto dei suoi

RICORDO DI UN VETERANO

… Questa mia, non ha richieste da fare,vuole solo ricordare mio suocero, man-cato il 9 gennaio appena trascorso.Avrebbe compiuto 90 anni in maggio.Perché lo comunico a questa associazione.Era un Granatiere di Sardegna! Del terzoreggimento. Volontario, sottufficiale, fatto prigionieroin Grecia e prigioniero in Germania con-gedatosi con il grado di sergente mag-giore. Ha parlato con me pochissime voltedelle sue vicende legate a quel periodo,presumo di comprenderne i motivi. Eramolto, molto legato al suo Corpo di ap-partenenza, ne andava fiero ed orgoglioso.Avevo avuto modo, quando ero in servizioall'Ufficio Storico, di riprodurgli un libroche trattava le vicende del suo reparto. Loha riempito di lacrime. In questo mo-mento sono commosso anch'io, sarannole punte delle stellette... Nato a Sedico,in provincia di Belluno, classe 1920,Distretto di leva di Firenze. Il suonome: Primo Sponga. Forza Primo, la Guardia ti presenta learmi!

Mar. Bruno Mattevi via Fornaci 2932036 Sedico (BL)

ROSA AGRISANTI

Era l'amata sorella del gra. dott. AndreaAgrisanti, vice Presidente della Sezione diPescara.I granatieri della Sezione sono vicini al luttoe al dolore della famiglia per la perdita av-venuta il 29 dicembre 2010.

cari e dei commilitoni il 6 dicembre2010.I soci della Sezione rinnovano le piùsentite condoglianze alla famiglia.

LA PREMATURA SCOMPARSADI UN FIGLIO

Federico Levatino nato a Roma il 3.11.1988 scomparso prematuramente a seguitodi un incidente stradale la notte del 21 gennaio 2011 a Roma in via Nomentana1090.Era il figlio di un Maresciallo Luogotenente che per tanti anni ha prestato servizioallo Stato Maggiore dell'Esercito in diversi Uffici fino a poco tempo fa prima dicongedarsi per limiti di età. Sicuramente lo avrete intravisto in diverse cerimonieassieme ai bianchi alamari a cui era molto affezionato. A lui, un caldo abbraccio,e alla sua famiglia il sostegno, della nostra famiglia a lenire questo immenso do-lore.

“È volata una stella in cielo lasciando sgomenti i genitori, la sorella Cristina e tanti amici”

Nella foto Federico è a Londra, in viaggio di piacere dall'8 al 12 gennaio 2011. Appena nove giornidopo, la sua tragica fine.

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Per Informazioni contattare la sezione di Roma della ANGS - Via Sforzan. 5 00184 Roma, telefono/fax 06 4746395

IL CONTE NICOLÒ GIACCHI

Nato a Novara nel febbraio del 1887, da una famiglia d’anticanobiltà, abbracciò la carriera delle armi percorrendo i varigradi della gerarchia militare nei ranghi del 1° e del 2° reggi-mento Granatieri di Sardegna. Ufficiale di grande valore, par-tecipò alle campagne coloniali e alla Prima Guerra mondialemeritandosi una Medaglia di Bronzo, due Medaglie d’Argentoe l’onorificenza di Cavaliere dell’Ordine militare di Savoia.Giacchi sposò Clotilde Mazzitelli dalla quale ebbe una figlia,Pieretta, che morì di malattia in tenera età. Per espressa vo-lontà del conte Giacchi, due appartamenti di sua proprietà,situati a Roma, furono donati nel 1963 dalla moglie Clotilde ai

Granatieri di Sardegna affinché con la loro renditafosse costituito un fondo da dedicare all’assistenza

sanitaria delle figlie bisognose di cure dei Granatieristessi. Il conte Giacchi morì a Roma il 7 novembre1948; sua moglie, donna Clotilde, a Conca della

Campania il 4 dicembre 1964.Il Fondo, che prende il nome dal donatore,viene gestito da un’apposita commissione isti-tuita presso la sezione ANGS di Roma.