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Jovanotti ne ha fat- to, addirittura, una bellissima canzone. Si chiama, se non ricordo male, "Voglio di più': ed è dedicata a tutti gli inconten- tabili: a quelle persone, oserei dire, qua- si come il sottoscritto. E nel ringraziarvi, di cuore, per aver resistito alla tentazio- ne di evitare la lettura di quest'articolo (nota la pericolosità dell'autore) sono di- sposto, addirittura, a cantarvene un pezzettino ... piccolo-piccolo: " Voglio un panino gigante con den- tro un milione di cose; voglio Madonna per portarmela a letto e poi mandarle un milione di rose; voglio una piscina piena di Coca Cola e mentre nuoto voglio bere e abbronzarmi; voglio telefonare al Pre- sidente americano e al telefono voglio 216 sfogarmi; voglio un aereo, che dico, una nave, che dico uno shuttle, un sottoma- rino; voglio sposarmi con mille ragazze e per ognuna io voglio un bambino ... ". Manca, nel pezzo di Jovanotti, (se posso permettermi) solo un desiderio: "Voglio un Toshiba, con hard disk da tre gigabyte, display a colori immenso, pro- cessare Intel Pentium MMX, lettore di CD-ROM, fax/modem, telefono, segre- teria telefonica incorporata". Proprio come il Tecra 740 CDT in prova in queste pagine dedicato, come 'strillato' in copertina, agli incontentabili. A chi cerca un notebook "di marca", do- tato di ogni bendidio possibile ed imma- ginabile per non rimpiangere il desktop d'ufficio anche nelle condizioni di utiliz- di Andrea de Prisco zo più gravose, a cominciare dal display a colori integrato dalla ragguardevole di- mensione di 73.3 pollici, risoluzione 7024x768 pixel, e- naturalmente - visi- bilità mozza fiato. Del resto è proprio To- shiba uno dei principali costruttori mon- diali di display a cristalli liquidi a colori, fornisce di tali dispositivi moltissime aziende presenti nel mercato dei note- book, settore in cui (anche per ragioni storiche) Toshiba stessa ha tracciato negli anni numerose linee guida. Chi non ricorda, ad esempio, il mitico T1700? Fu proprio uno dei primi portatili compatibili MS-DOS ad avere grandissi- mo successo, dalle dimensioni ridotte e potenza elaborativa adeguata (almeno per quei tempi, sto parlando di una doz- MCmicrocomputer n. 176 - settembre 1997

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Jovanotti ne ha fat-to, addirittura, una bellissima canzone.Si chiama, se non ricordo male, "Vogliodi più': ed è dedicata a tutti gli inconten-tabili: a quelle persone, oserei dire, qua-si come il sottoscritto. E nel ringraziarvi,di cuore, per aver resistito alla tentazio-ne di evitare la lettura di quest'articolo(nota la pericolosità dell'autore) sono di-sposto, addirittura, a cantarvene unpezzettino ... piccolo-piccolo:

" Voglio un panino gigante con den-tro un milione di cose; voglio Madonnaper portarmela a letto e poi mandarle unmilione di rose; voglio una piscina pienadi Coca Cola e mentre nuoto voglio beree abbronzarmi; voglio telefonare al Pre-sidente americano e al telefono voglio

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sfogarmi; voglio un aereo, che dico, unanave, che dico uno shuttle, un sottoma-rino; voglio sposarmi con mille ragazze eper ognuna io voglio un bambino ... ".

Manca, nel pezzo di Jovanotti, (seposso permettermi) solo un desiderio:"Voglio un Toshiba, con hard disk da tregigabyte, display a colori immenso, pro-cessare Intel Pentium MMX, lettore diCD-ROM, fax/modem, telefono, segre-teria telefonica incorporata".

Proprio come il Tecra 740 CDT inprova in queste pagine dedicato, come'strillato' in copertina, agli incontentabili.A chi cerca un notebook "di marca", do-tato di ogni bendidio possibile ed imma-ginabile per non rimpiangere il desktopd'ufficio anche nelle condizioni di utiliz-

di Andrea de Prisco

zo più gravose, a cominciare dal displaya colori integrato dalla ragguardevole di-mensione di 73.3 pollici, risoluzione7024x768 pixel, e - naturalmente - visi-bilità mozza fiato. Del resto è proprio To-shiba uno dei principali costruttori mon-diali di display a cristalli liquidi a colori,fornisce di tali dispositivi moltissimeaziende presenti nel mercato dei note-book, settore in cui (anche per ragionistoriche) Toshiba stessa ha tracciatonegli anni numerose linee guida. Chinon ricorda, ad esempio, il miticoT1700? Fu proprio uno dei primi portatilicompatibili MS-DOS ad avere grandissi-mo successo, dalle dimensioni ridotte epotenza elaborativa adeguata (almenoper quei tempi, sto parlando di una doz-

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Toshiba Tecra 740 COT

La tastiera ha un funzionamento eccellente. Criticabile solo il poslzionamento di alcuni tasti.

solitamente neri e spigolosi.Il lettore di eD-ROM, assecondando

prioritariamente criteri di natura ergo-nomica, si affaccia sul lato frontale. AIsuo posto può essere installata l'unitàfloppy disk: se siamo interessati ad uti-lizzare contemporaneamente i due di-spositivi, può anche essere collegataesternamente tramite un apposito

/I dispositivo di punta-mento integrato è ilMousePoint. A destrail potenziometro delvolume audio.

Finalmente un "grigetto" fotografabi-le. Questo il commento, molto pittore-sco, del nostro infaticabile Dario TassaFotografo. In effe-tti sia il colore, sia lalinea estetica piuttosto morbida, un po'arrotondata, lo staccano quel tanto chebasta dalla massa degli altri notebook,

Look chiaro

Produttore:Toshiba EuropaCentro dir. Colleoni - Palazzo PerseoVia Paracelso 12 - Agrate B. (MI)Tel. 02/93975552Distributori:Computer 2000Via Gaggia, 4 - MilanoTel. 02/525781Gruppo Celo ComprelVia Saronnese, 16 - Legnano (MI)Tel. 0331/572888Ingram Micro ItaliaVia Roma, 74 - Cassina de' Pecchi (MI)Tel. 02/957961Prezzo suggerito al pubblico (IVA esci usa):Toshiba Tecra 740 CDT - 16 MB RAM - HD 3 GB-Display LCD TFT 13.3" - CD/FD - Lit. 12.490.000

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zina abbondante di anni fa...) che ha re-so felice almeno una "generazione infor-matica" di utenti particolarmente dina-mici. Erano tempi, quel/i, in cui gli harddisk (da 20 o 40 megabyte!) si trovava-no solo sui desktop di fascia alta e il so-lo pensiero di vederli presto anche nei"laptop" (così erano chiamati i portatili dial/ora) faceva parte dei "sogni mostruo-samente proibiti" dell'utente medio dipersonal computer.

Oggi i notebook hanno tutti il displaya colori, integrano un lettore di CO-ROM, sono dotati di una completa se-zione audio stereo (con altoparlanti emicrofono incorporato), hanno hard diske microprocessori da capogiro, possonoinstal/are grosse quantità di memoriaper ogni necessità ... ma - fortunatamen-te - non sono affatto tutti uguali.

Un Toshiba è un Toshiba, proprio co-me ... Sanremo è Sanremo!

ITOShiba Tecra 740 COT I

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Toshiba Tecra 740 COT

Sul retro le connessioni per le periferiche sono tutte protette da sportellini disicurezza. A destra imoduli rimovibili del Tecra 740.

adattatore fornito a corredo con lamacchina. Il lettore di CD-ROM ha unavelocità di lettura dieci volte superioreallo standard, tra le più alte disponibiliin formato extra compatto per i note-book attualmente in commercio.

Ancora sul lato frontale troviamoquattro LED colorati per lo stato di ac-censione, il collegamento a corrente,la carica della batteria agli ioni di litio,l'accesso all'hard disk interno. Que-st'ultimo, nell'esemplare in prova, eradi "appena" 2.1 gigabyte, ma quandoleggerete quest'articolo tutti i Tecra740 venduti in Italia avranno di seriel'hard disk da tremila megabyte (fa più

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effetto che dire tre giga, vero?).La batteria ricaricabile, dicevamo, è

di tipo Li-Ion, è di generose dimensio-ni, ma proprio grazie alla tecnologia uti-lizzata non è eccessivamente pesante.Fornisce 5.600 mAh a 10.8 volt e assi-cura un'autonomia di funzionamentodella macchina di quasi tre ore. Graziealla gestione "intelligente" dell'energia,il Tecra 740 è in grado di valutare consufficiente precisione la carica residuae, dipendentemente dall'utilizzo mediodel notebook (frequenza di accesso al-l'hard disk, al lettore di CD-ROM, alfax/modem integrato), può stimarel'autonomia rimasta in ore e minuti.

Per espandere la me-moria RAM (di basepari a 16 megabyte) èsufficiente capovolge-re il notebook e ri-muovere un coper-chietto metallico trat-tenuto da due viti.

Durante l'utilizzo a batterie, il temporesiduo può anche aumentare invecedi diminuire: come facilmente intuibileciò non è dovuto ad imprecisione delmeccanismo di rilevazione dell'energiaancora disponibile, ma semplicementeal fatto che sono cambiate le condizio-ni di utilizzo del portatile (ad esempioabbiamo ridotto la luminosità del di-splay, accediamo meno frequentemen-te all'hard disk o agli altri dispositivi pe-riferici interni).

Sempre frontalmente, ribaltando unlargo coperchio incernierato, accedia-mo anche all'hard disk rimovibile: co-me di consueto, un'apposita etichettaricorda di effettuare l'operazione di so-stituzione esclusivamente a bocce fer-me (computer spento).

Sul lato destro sono presenti la por-ta di collegamento per l'unità floppy di-sk, due alloggiamenti per schede d'e-spansione PCMCIA, la presa per la li-nea telefonica. Dei due slot per i dispo-sitivi PCMCIA, quello inferiore è com-patibile con la tecnologia Zoom ed Vi-deo per l' interfacciamento veloce colmicroprocessore. In questo standardsono disponibili soprattutto schede didigitalizzazione video nonché decom-pressori hardware MPEG che devonogestire velocemente grossi flussi didati digitali

Il modem integrato ci permette dispedire e ricevere fax, collegarci ad In-ternet in tutte le salse (a 28.800 baudl.ma anche di effettuare normali telefo-nate vocali, grazie al microfono e allacoppia di altoparlanti integrati: ilsoftware di gestione implementa, inol-tre, funzionalità di segreteria telefonica

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Toshiba Tecra 740 CDT:~.

Il pulsante di accensione è protetto da un coperchietto a slitta. Accanto la ventola di aerazione. A destra gli slot PCMClA, la presa per la linea telefonica e il colle-gamento per l'unità floppy disk esterna.

digitale.Sul lato opposto troviamo la piccola

(e silenziosissima) ventola di aerazio-ne, il pulsante di accensione/spegni-mento (protetto da uno sportellino aslitta), un piccolo pulsante di reset ac-cessibile con un oggetto appuntito eda utilizzare solo nei casi più disperati.

Il retro è, come di consueto, la partepiù ricca di particolari interessanti. Tro-viamo, raggruppati in quattro distintesezioni, tutti i collegamenti per il mon-do esterno. Dietro un primo sportellinoa ribalta sono presenti una porta seria-le e l'uscita SVGA per il monitor ester-no. Accanto a queste, protetta da unduplice sportellino a molla, troviamo lagrossa presa per le docking station op-zionali. La più piccola, denominataCard Station Il offre la replicazione ditutte le porte, un'interfaccia aggiuntivaMIDI/Joystick, due alloggiamenti sup-plementari per schede d'espansionePCMCIA. La più completa, la Deck Sta-tion V Plus, offre in più una porta SCSI,un alloggia mento per unità di memoriz-zazione formato 5 pollici, due slot ISAe uno slot PCI mezza lunghezza.

Segue la porta parallela bidirezionalecompatibile ECP (Enhanced CapabilityPort) e la presa per l'alimentatore/cari-cabatterie esterno. Più in alto troviamoingressi e uscite audio, la presa per ilmicrofono esterno o per una coppia dicasse amplificate: la sezione sonora è,come di consueto, compatibile con glistandard Sound Blaster Pro e Win-dows Sound System. Non manca, infi-ne, una porta MiniDIN per mouse/ta-stiera di tipo PS/2 e la consueta inter-faccia seriale a raggi infrarossi compa-tibile IrDA.

Per finire, sul lato inferiore del Tecra740 CDT troviamo l'alloggiamento perl'espansione di memoria (la macchinaha di serie "solo" 16 megabyte di EDO-

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RAM, ma l'espandibilità massima rag-giunge quota 144!), e una coppia dipiedini estraibili caricati a molla che in-clinano ergonomicamente il portatileverso l'utente. Hanno proprio pensatoa tutto.

Fiato alle trombeIl vero fiore all'occhiello del nuovo

Toshiba è rappresentato senza ombradi dubbio dallo splendido display a cri-stalli liquidi a colori a matrice attiva daben 13.3 pollici. La risoluzione raggiun-ge la ragguardevole cifra di 1024x768pixel e, con i due megabyte di video-ram integrati nella scheda video, èpossibile la visualizzazione contempo-ranea di 65mila colori: per garantire ac-cessi alla videoram estremamente ve-loci, l'interfacciamento con il bus di si-stema avviene a 64 bit.

La visibilità del display LCD è ottimasu un ampio angolo di visuale e anchela retroilluminazione, nonostante le di-mensioni pressoché esagerate, appareestremamente uniforme su tutta la su-perficie. Nell'esemplare in prova, inol-tre, non si notavano (come purtroppodi solito accade con i display a matriceattiva) pixel fuori uso: fa comunqueparte della garanzia di un anno dalla da-ta di acquisto la sostituzione dell'interopannello LCD nel caso in cui si doves-sero evidenziare malfunzionamenti ri-guardanti oltre un certo numero prefis-sato di punti.

Un po' più discutibile, di contro, latastiera: non tanto per la precisione difunzionamento (ineccepibile) o per lacompletezza (tra le migliori) quanto peril posizionamento di alcuni tasti. Mi ri-ferisco, essenzialmente, a quelli dicontrollo cursore (PageUp, PageDown,Home, End) posizionati all'estrema de-

stra, dove possono interferire con l'ac-cesso ai più utilizzati BackSpace ed En-ter.

I tasti funzione, come ormai è diven-tata consolidata abitudine, sono tuttidisponibili in prima battuta: precedutidalla pressione del tasto Fn consento-no l'accesso ad alcune funzionalità disistema, come la commutazione tra di-splay integrato e monitor esterno (oentrambi), la regolazione del livello au-dio dei segnali di allerta, l'impostazionedella modalità di risparmio energeticodella batteria e della modalità di resu-me/restart del pulsante di accensio-ne/spegnimento, la protezione istanta-nea del sistema riattivabile solo con ladigitazione della corretta passwordutente.

Il dispositivo di punta mento integra-to è il MousePoint, un microjoystickverde, annidato tra i tasti G, H e B, dinota ispirazione IBM ThinkPad (... se tudai un display a me, io poi do un mou-se a te .. ). I tasti destro-sinistro sonoposizionati poco sotto la barra spazia-trice, al centro della zona antistante latastiera che funge da supporto per ipolsi durante la digitazione veloce. Tratastiera e display troviamo la coppia dialtoparlanti stereo integrati, la cuiemissione sonora è regolata da un po-tenziometro circolare immediatamenteazionabile alla bisogna. Molto meglioche andarsi a cercare l'apposito pan-nel lino di controllo, chissà dove tra leinfinite finestre di Windows 95.

E a propositodi sistemi operativi

Alla prima accensione del Tecra 740CDT possiamo (o, meglio, dobbiamo)scegliere quale ambiente utilizzare.

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/I/ettore di eD-ROM si "affaccia" su/Iato frontale del Tecra 740. Due piedini estraibi/i (foto a destra) inclinano ergonomicamente il portatile verso l'utente.

Intel Media Benchmark

A confronto, secondo quanto "dichiarato" dal/' /ntel Media Benchmark, i/ Toshiba in prova in queste pagi-ne, il nostro sistema desktop di riferimento, due portatili MMX provati in precedenza. Tutti a 200 MHz,tranne il Tecra 740 che utilizza, in versione "mobile", il Pentium MMX a 166 MHz.

tram affollato'. Il Toshiba Tecra 740CDT ha una serie pressoché intermi-nabile di pregi e, se vogliamo, solo un"trascurabile" (scritto tra virgolette perovvi motivi) difetto. E' offerto ad unprezzo di vendita piuttosto alto, pro-prio come le sue prestazioni: dodicimilioni e mezzo, oltre l'IVA, per la ver-sione con 16 megabyte di RAM. Que-sto vuoi dire spendere subito altri sol-di per portarlo almeno a quota 32,quantità di RAM diventata ormai mini-ma per non aver alcun problema conWindows 95 e con le maggiori applica-zioni utilizzate.

In compenso (ma non si tratta dellacomune consolazione dei fessi), finan-che tralasciando l'ottima ingegnerizza-zione del prodotto e il livello qualitati-vo generale degno di un premio No-bel, abbiamo il piacere di segnalarviche il Tecra 740, nonostante abbia unclock di "soli" 166 MHz, regge il con-fronto prestazionale addirittura con al-cuni notebook più economici dotati dipari microprocessore MMX a 200MHz. Nel caso del Toshiba (teneted'occhio il grafico dell'lntel MediaBenchmark pubblicato in questa pagi-na) è comprensibilissima la differenzadi performance rispetto alla nostramacchina di riferimento desktop conPentium MMX a 200 MHz (proprio perla minore velocità di c1ock), ma nel ca-so degli altri due concorrenti, con lostesso clock del sistema da tavolo, co-me la mettiamo?

Il Toshiba costa un po' di più, valeun po' di più. In un certo senso (manon fraintendetemi), come volevasi di-mostrare ...

800700

oP551200oE05200.6EO 200.Tecra 166

600500

Marilyn Monroe in un suo celebrefilm recitava (come da copione) grossomodo così: "E' vero che i soldi nonfanno la felicità, ma è meglio piangerein una ricca Rolls Royce che in un

Prestazionientusiasmanti

(disponibile anche per piattaforma In-tel), basato su Unix e nato dall'acquisi-zione di NeXT Software da parte del-l'azienda di Cupertino.

Chi vivrà vedrà ...

400300200100o

Video

Audio

Overall

Image Proc.

3D 6raphic5

Nelle macchine sono preinstallati siaWindows 95 che Windows for Work-group 3.11, ma viene fornita un' unicalicenza d'uso per l'utente. Effettuata lascelta, vengono automaticamente ri-mossi dal disco rigido tutti i file nonnecessari al sistema operativo selezio-nato e, conseguentemente, non sonoammessi ripensa menti al riguardo. Ameno, ovviamente, di non acquistaresuccessivamente un diverso systemsoftware e procedere, manualmente,alla sua installazione ex novo. Magariper migrare verso OS/2 o, nella secon-da metà del prossimo anno, addiritturaal futuro Rhapsody di Apple Computer

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Razzolare a destra e sinistra tra mille distributori è una perdita di tempo.

Non tutte le affiliazioni sono vantaggiose. Così quello che sembrava un

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