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di Raffaello De Masi ) coordinamento di Andrea de Prisco RI mentre le sigle E-Mail, Computer Banking e Telnet suonano come arabo, alle nostre orecchie. Daniele ci dà pazientemente anche una serie di consigli sul- l'acquisto del modem, destreggiandosi tra infinite sigle e caratteristiche; oggi sì e no ricordiamo la ve- locità e , solo in rari casi, il rapporto di compressione (nell'articolo 1200 baud è considerata una velocità stratosferica, e, addirittura, negli stessi USA, chi lo utilizza paga al fornitore dei servizi un canone mag- giore). Le prove del numero di aprile iniziano con il Siel CMK 49, una tastiera musicale per Commodore 64, un sintetizzatore polifonico (3 voci) con tutti i con- trolli del caso. A Corrado spetta la prova di Delta, da- ta base di punta della CompSoft, giovane (ma chi non lo era allora 7) e dinamica software house ingle- se che ha in portafoglio anche un pacchetto di Busi- ness Graphics e uno strano package didattico di CAD, dal nome Domino. Neoesemplare della fami- glia dei db relazionali per PC (per la verità non è un vero e proprio relazionale, ma gli somiglia molto) Delta è programmabile, sia direttamente, sia chie- dendogli di memorizzare sequenze di comandi ese- guiti una volta sola. Superando le prestazioni stan- dard dei data base di allora, Delta ha inoltre integrato anche un report generator, un wp (che è poco più di un text editor), e un look-up capace di definire for- mati e tabelle condivise da più applicazioni; davvero un package professionale del più alto livello. Corra- do ne parla in maniera entusiasta, e non stentiamo a credergli, visto cosa riesce a presentare in quattro pagine. Chissà se ce ne sono ancora esemplari alla- voro. E, manco a dirlo, ecco l'MSX di turno. Leo Sorge prova il Philips VG-801 O, ennesimo esemplare della specie, nato dalla "folle crescita del numero dei co- struttori che hanno aderito allo standard; dai 13 ori- ginali (12 giapponesi e 1 americano) si è passati agli oltre 50" (n.d. L.S.). E Philips ne offre ben tre mo- delli che si differenziano solo per le due cifre finali (00, 10, e 20); sono praticamente gli stessi, tranne che per la dotazione RAM. Le prestazioni sono le solite (se no che standard è 7), con tanto di altrettan- to solita potente sezione suono, tanto siamo tutti un po' Paganini! La macchina costa il solito mezzo milione, e me la ricordo solo perché la comprò un mio amico fotografo che, con un programma ad hoc, la usava come titolatrice delle cassette dei ma- trimoni. Sempre di Leo la prova del software su ROM pre- sente nel Commodore Plus 4 (i soliti: wp, spread- sheet, database e un'utility di grafica commerciale). La macchina costava un sacco di soldi, e neppure la presenza di questi pacchetti risvegliò un mercato ad essa pochissimo interessato. Guarda guarda, una tastiera estesa per Apple Il e Per un pugno di dollari ••• Già, proprio per una manciata di biglietti verdi nel 1985 si poteva acquistare un MSX, standard che promette di durare a lungo. Imposto e appoggiato da una gran congerie di costruttori, avrà un unico grande nemico: il costo, sem- pre più orientato verso il basso, dei rap- presentanti del ciclone MS-DOS, di cui ancora si tende a ignorare la portata. Il numero di aprile si apre con un editoria- le di Nuti che, letto a dodici anni di distan- za, fa intendere quanti millenni informatici siano passati. Paolo parla di scambio di po- sta elettronica e di abbonamenti i cui prezzi, sono sue parole, "sono senz'altro convenien- ti per la multinazionale (addirittura, n.d.r.l, ma non si può chiedere a un privato di spendere diverse centinaia di migliaia di lire al mese per trasmettere qualche diecina di cartelle dattilo- scritte". Lascio a voi qualsiasi commento. MCmicrocomputer, intanto, cambia sede. Ab- bandonato il locale terraneo e relativo interrato, si trasferisce all'indirizzo attuale, di cui, all'inizio, oc- cuperà solo i primi due piani (poi, con una subdola guerriglia a danno degli inquilini, basata su dispet- ti vari, messa fuori servizio dell'ascensore e rot- Quasi a supportare l'editoriale di Nuti, Daniele Co- lajacono ci parla di servizi telematici negli USA, Telematica, questa sconosciuta 208 MCmicrocomputer n. 178 - novembre 1997

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di Raffaello De Masi )

coordinamento di Andrea de Prisco

RI

mentre le sigle E-Mail, Computer Banking e Telnetsuonano come arabo, alle nostre orecchie. Danieleci dà pazientemente anche una serie di consigli sul-l'acquisto del modem, destreggiandosi tra infinitesigle e caratteristiche; oggi sì e no ricordiamo la ve-locità e , solo in rari casi, il rapporto di compressione(nell'articolo 1200 baud è considerata una velocitàstratosferica, e, addirittura, negli stessi USA, chi loutilizza paga al fornitore dei servizi un canone mag-giore).

Le prove del numero di aprile iniziano con il SielCMK 49, una tastiera musicale per Commodore 64,un sintetizzatore polifonico (3 voci) con tutti i con-trolli del caso. A Corrado spetta la prova di Delta, da-ta base di punta della CompSoft, giovane (ma chinon lo era allora 7) e dinamica software house ingle-se che ha in portafoglio anche un pacchetto di Busi-ness Graphics e uno strano package didattico diCAD, dal nome Domino. Neoesemplare della fami-glia dei db relazionali per PC (per la verità non è unvero e proprio relazionale, ma gli somiglia molto)Delta è programmabile, sia direttamente, sia chie-dendogli di memorizzare sequenze di comandi ese-guiti una volta sola. Superando le prestazioni stan-dard dei data base di allora, Delta ha inoltre integratoanche un report generator, un wp (che è poco più diun text editor), e un look-up capace di definire for-mati e tabelle condivise da più applicazioni; davveroun package professionale del più alto livello. Corra-do ne parla in maniera entusiasta, e non stentiamo acredergli, visto cosa riesce a presentare in quattropagine. Chissà se ce ne sono ancora esemplari alla-voro.

E, manco a dirlo, ecco l'MSX di turno. Leo Sorgeprova il Philips VG-801 O, ennesimo esemplare dellaspecie, nato dalla "folle crescita del numero dei co-struttori che hanno aderito allo standard; dai 13 ori-ginali (12 giapponesi e 1 americano) si è passati aglioltre 50" (n.d. L.S.). E Philips ne offre ben tre mo-delli che si differenziano solo per le due cifre finali(00, 10, e 20); sono praticamente gli stessi, tranneche per la dotazione RAM. Le prestazioni sono lesolite (se no che standard è7), con tanto di altrettan-to solita potente sezione suono, tanto siamo tuttiun po' Paganini! La macchina costa il solito mezzomilione, e me la ricordo solo perché la comprò unmio amico fotografo che, con un programma adhoc, la usava come titolatrice delle cassette dei ma-trimoni.

Sempre di Leo la prova del software su ROM pre-sente nel Commodore Plus 4 (i soliti: wp, spread-sheet, database e un'utility di grafica commerciale).La macchina costava un sacco di soldi, e neppure lapresenza di questi pacchetti risvegliò un mercato adessa pochissimo interessato.

Guarda guarda, una tastiera estesa per Apple Il e

Per un pugno di dollari •••

Già, proprio per una manciata di bigliettiverdi nel 1985 si poteva acquistare unMSX, standard che promette di durarea lungo. Imposto e appoggiato da unagran congerie di costruttori, avrà ununico grande nemico: il costo, sem-

pre più orientato verso il basso, dei rap-presentanti del ciclone MS-DOS, di cui

ancora si tende a ignorare la portata.Il numero di aprile si apre con un editoria-

le di Nuti che, letto a dodici anni di distan-za, fa intendere quanti millenni informatici

siano passati. Paolo parla di scambio di po-sta elettronica e di abbonamenti i cui prezzi,

sono sue parole, "sono senz'altro convenien-ti per la multinazionale (addirittura, n.d.r.l, manon si può chiedere a un privato di spendere

diverse centinaia di migliaia di lire al mese pertrasmettere qualche diecina di cartelle dattilo-scritte". Lascio a voi qualsiasi commento.MCmicrocomputer, intanto, cambia sede. Ab-

bandonato il locale terraneo e relativo interrato, sitrasferisce all'indirizzo attuale, di cui, all'inizio, oc-cuperà solo i primi due piani (poi, con una subdolaguerriglia a danno degli inquilini, basata su dispet-ti vari, messa fuori servizio dell'ascensore e rot-

Quasi a supportare l'editoriale di Nuti, Daniele Co-lajacono ci parla di servizi telematici negli USA,

Telematica, questasconosciuta

208 MCmicrocomputer n. 178 - novembre 1997

(ALTRI lf[Efvl][P~)

La Siel CMK 49 era una"prodigiosa" tastiera mu-sicale per Commodore64.

compatibili. Unabuona idea, vista laconfigurazionespartana di quelladi serie. La produ-ce la Multitech,possiede un buonfeedback, un ta-stierino numericoe una serie di tastifunzione che, in as-senza dei compitipropri del PC, pos-sono essere abbi-nati a funzioni defi-nite dall'utente.

Passiamo alle ru-briche, che, comeal solito, danno uncorposo contributo al numero delle pagi-ne della rivista. C'è la solita sezione digrafica, il "Micro Facile" che ci parla del-la negazione logica, e la costruzione diuno sprite editor che, solo a copiare il li-stato, viene voglia di gettare tutto al fiu-me e giurare di odiare la tastiera per ilresto della vita.

Valter Di Dio ci propone problemi diottimizzazione valutando la convenienzadi produrre lampadine a 100 lire l'una, eadp ci propina l'ottava (e non finirà peradesso) puntata sui database, che civanno pesante con le loro tre pagine dilistato a doppia colonna e corpo uno.Poi, per continuare a mantenersi legge-ro, ci diletta sulla gestione degli inter-rupt sul C64, e Panunzi rincara la dosecon l'assembler dello Z80. Nell'area deiprogrammini forniti dai lettori ecco ungeneratore di nuovi Beep, un "antire-

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set" per il C64 (dopo tutta la fatica perimplementare il reset!) e un chilometri-co listato di un gioco (Scarabeo) cheapre la disponibilità dei listati su casset-ta, da comprare scrivendo alla redazio-ne. Per il Vic20 ecco l'ennesimo pro-gramma che permette di vincere im-mancabilmente al totocalcio, mentrenell'area Spectrum e TI 99 i giochi sisprecano (tanto sono sempre gli stessi,cucinati in un'altra salsa). A proposito digiochi, ve ne racconto una che mi è suc-cessa, in quel periodo, con una famosaadventure per Apple Il (non vi dico il no-me, basti sapere che, quando uscì, eb-be un immediato successo).

Il gioco era eccezionalmente ben pro-tetto; neppure LockSmith, il copiatoreper eccellenza del tempo, riusciva adaverne ragione. Una sera, più per scom-messa che per altro, mi ci misi di buzzo

buono e, tenta e ri-tenta, finalmente,almeno così mi pa-reva, riesco a co-piare il programma(vergogna, Oe Ma-si!). L'adventureera piuttosto com-plessa e si snoda-va in un castelloche ci aveva chiu-so alle spalle laporta d'ingresso,per cui occorrevatrovare una uscitaalternativa. Fiero di

Una tastiera estesa perl'Apple Il? Detto, fatto:ecco a voi la MultitechMak Il, provata da ValterDi Dio sul n. 40 di Me.

Pensiamoci per tempoDa un pO' di tempo. in America, per essere "in", accanto all'indirizzo, al

numero. di tele/ono. di telex e di telecopiatore si riporta anche il numero di"The SOtlree" o di un allro servizio analogo. Come dire: "puoi scriverm/,

telefonarmi, mandarm; un telex, un fac-simile, ma se vuoi fare prima. lascia unmessaggio nella mia casella di posta elettronica".

Cosi sui manuali Hewlell Paekard destinati ai programmatori indipendenti,cos" sulle maggiori ,iville americane. Con lo solita \Iena scanzonata .fUCreal;)'t Compuling di gennaio hanno scrilto: "hai una gran/retta di

raggiungere Belsy Staples, John Anderson, Dove Ah!' (i/vulcanlco padre-direttore-ispiralore di Creative) "od un allro redattore? Puoifarlo allraverso il

servizio di posla elettronica Mel. Spedisci a BSTAPLES," (Il codice dellacasella postale elettronica Mel deslinata ai lettori di CC). .

In alcuni casi occorre che mittente e deslinatario siano entrambi abbonall alservizio, in allri basla che sia abbonato il destinatario: ma,;n tutti chi iJJdica il

proprio numero di posla elettronica, dà implicilamente per scontato che illettore conosca numeri e procedura di accesso a quella particolare rete. E, pt,r

loro forluna, un gran numero di cittadini statunitensi ha ormai una notevoledimeslichezza con i servizi telemalici, Una dimeslichezza che passa Qllraversoil non trascurabile fatto che negli Stati Uniti si può fare telematicQ a prezzi 'popolari. Basta farla fuori del Peok Time. Oppure bastafarla in proprio (Qlivello locale) attraverso le migliaia di CBS (Computer Bul/etin Board) noli

sponlaneamente.E in llalia? Sono andato Q senI ire i prezzi di abbonamento a qùalche servizio

di posta elettronica attivo in llalia, Tariffe senz'altro convenienti per lomullinazionale clli si offre lo possibilitd di collegarsi. in alternativa al telex,

con un servizio decisamenle più potente ed Q prezzi costanti con qualsiasi cittddel mondo: ma non si può certo chiedere ad un pri'l'ato di spendere diverse

centinaia di migliaia di lire al mese per trasmettere qualche decina di corteI/edatti/ostritte. Di abbattere i cosli in orari di minor traffico a fOWJre dei priYOti

neanche se ne parla, anche perché occorrerebbe abbassare prlmQ quelli diulilizzo della rete a pacchetto che collega i vari nodi.

Visto che lo rete pubblica a pacchetto, lerminata lo fQ.fe sperimentale, staenlrando in servizio in queslo periodo, è il momenlo di valutare seriamente

l'opportunità di chiedere, lato utenli, e di offrire, lato pubblicaamministrazione, tariffe differenziate e lali da faWJrire lo mQSJinw diffusione,anche a livello domestico di tutti i servizi telematici e non solo di quelli (udi

Videolel) sulla cui ulililà ed economicità ci sarebbe da discutere a lungo.

Paolo Nuti

me stesso più di come lo era Amund-sen, restituisco l'originale al proprieta-rio, ovviamente decantando la mia ec-cezionale bravura dove ben altri nomierano miseramente falliti e ritorno a ca-sa. Accendo il mio bravo Apple Il, lancioil gioco e passo un paio d'orette a trac-ciare, a penna, il mio girovagare tra lestanze infinite del castello (beh, credoche qualcuno avrà capito di quale giocoparlo!). Il gioco gira che è una meravi-glia fino a che mi avvicino a una male-detta grata, che improvvisamente sispalanca e mi fa scivolare giù giù, nelprofondo. Il tutto col commento: "Seicaduto nelle segrete del castello, dovevanno a finire quelli che copiano i pro-grammi! ". Questa sì che è protezione!(Così impari ... I)

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(ALTRllr[EM[P~)

della rivoluzione concettuale dell'HomoInformaticus del XXI secolo".

Dall'empireo alle cose di tutti i giorni.Ecco la prova degli Sharp 1251 e 1269,due pocket destinati a prendere il postodel 1211; Fabio Marzocca esprime unaopinione che la dice lunga sullo stato del-l'arte dei tempi. Ve la ripeto integralmen-te: "La primogenita (calcolatrice, n.d.r.)della famiglia si chiama PC1211 e, no-nostante abbia appena 5 anni (sic!). ri-sente già di tutti i mali della vecchiaiaquali lentezza, pesantezza e limitata po-tenza". Strano, vero? Oggi si dice lostesso di una macchina di cinque mesifa. Comunque ritorniamo alla prova.

I PC Sharp erano delle macchinettedella grandezza di una tavoletta di cioc-colato, che permettevano di portarsi ap-presso un BASIC (neppure tanto male),una tastiera QWERTY, certo molto sa-crificata, un visore LED formato di 1 02linee da 24 caratteri (che scrollavano asinistra), e una memoria che andava da2 a 4 kbyte. Che la macchina fosse po-tente lo dimostra la ROM (40 K nella1260) che offre un ambiente operativo,sia in programmazione che in modo im-mediato, di tutto rispetto. Tutti i PC so-no interfacciabili con una stampantina-plotter a penne a sfera, che stampa suuna strisciolina di carta simile a quelladelle calcolatrici da tavolo. La macchinapuò essere anche dotata di un registra-tore a cassette che può funzionare an-

A maggio non si parladi MSX

Già, il numero successivo è fortunata-mente sgombro di prove e, in parte, an-che di notizie su questo standard. Ospitainvece un recensione di Byte sull'HP In-tegrai, che evidenzia la qualità e le pre-stazioni eccezionali di questa macchina.Filippo Merelli si trasferisce in pianta sta-bile presso le FFSS, dove si sta faticosa-mente affermando "Il computer ferro-viere", e Corrado Giustozzi prova Osbor-ne 3 "Encore", un vecchio progettoOsborne caduto nel dimenticatoio e ri-spolverato dalla nuova dirigenza per tam-ponare la sua fetta di mercato in attesadi nuovi rivoluzionari modelli (che nonverranno mai!).

Macchina moderna anche se piuttostocostosa (prevede addirittura un modemincorporato). l'Osborne 3 è un vero por-tatile (in un'era in cui HP, ad esempio, siilludeva di definire portabile il suo 87).con tanto di tracolla incorporata, scher-mo a cristalli liquidi (16 righe per 80 co-lonne) e tastiera ripiegabile (ha addirittu-ra un aspetto più gradevole e originaledei nostri notebook, anche se, ovvia-mente, non può gareggiare con loro perleggerezza e ingombri). E' dotato di MS-DOS , 128 Kb di RAM, due floppy da5.25", interfaccia RS232 e Centronics,batteria al nickel-cadmio che garantisceuna alimentazione continua di 4-5 ore;software non ne viene fornito, anche se,ovviamente, è garantita la compatibilitàcon tutte le applicazioni capaci di giraresotto quel sistema operativo.

Ed ecco la prova di un prodotto di unodei pilastri delle software house di queglianni, Ashton-Tate, nome allora prestigio-so (a questo si devono applicazioni digrande successo). Il package domineràa lungo il mercato, quale punto di riferi-mento per l'area d'impiego. Si tratta,manco a dirlo, di Framework, uno stru-mento che, al di fuori dei suoi compitiper così dire istituzionali (si tratta di unaspecie di integrato, che contiene le soli-te applicazioni e in più un efficiente pac-chetto di comunicazioni), rappresenta,come fa ben notare Corrado, un veroambiente di sviluppo destinato ad elabo-rare "idee più che dati, uno strumentodi organizzazione concettuale più che unsemplice macinatore di numeri".

La prova è lunga e articolata e introdu-ce il lettore nelle tecniche di scambio da-ti tra applicazioni, analisi di previsione, si-mulazione di ambienti e scenari; certo,tutte cose che oggi non impressionanonessuno, ma che per i tempi significava-no davvero una nuova frontiera, tanto dafar dire, allo stesso Corrado, che conFramework "facciamo la conoscenzaravvicinata con uno dei probabili artefici

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L 'Osborne 3 Encore fuil primo portatile ... for-mato proiettore.

Sharp PC-1251 e PC-1260 furono degne di-scendenti della miticaPC-1211, la prima calco-latrice al mondo pro-grammabile in linguag-gio Basic. AOP, a queitempi, fece carte falseper accaparrarsene unesemplare in anteprima.

che come sede deifile dati gestiti dal-le relative funzionidel linguaggio Ilprezzo è basso(dalle due allequattrocentomi la,a seconda delleconfigurazioni) e,per un certo perio-do, di queste mac-chinette se ne ve-dono in giro parec-chie.Data 20 Corpora-tion offre in provala XL80, interfacciavideo a 80 colonneper il C64, mentre

Bo Arnklit offre una eprom per cambia-re i caratteri della MPS-801, la stam-pante principe per il C64. La eprom sicompra presso la redazione, al prezzodi 40.000 lire e permette, tra l'altro, divedere stampate vere discendenti dellelettere minuscole.

Francesco Petroni fa grafica con unospreadsheet (picarescamente definitotabellone elettronico). e MicroFacile, diPantuso, si interessa delle famiglie logi-che, mentre adp arriva alla nona puntatadel suo studio dei database. La cosa,nel numero precedente, deve aver ri-scosso successo, se pure Valter Di Diooffre un package di Francesco Meschiasulla gestione degli interrupt su Apple Il.

Marco Genovesi, nella rubrica Vic20,offre un listato che esegue la derivazio-ne delle principali funzioni, e c'è chi pre-tende di gestire un magazzino col Com-modo re 64. Siete programmatori in Ba-sic e vi è venuto qualche volta in menteche poteva esservi utili un GOTO (orro-re!) calcolato (doppio orrore!)? Leggeteil programmino di Milko Lupinacci, po-treste avere qualche buon suggerimen-to! E poi musica, per lo Spectrum, seavete lo stomaco di ricopiare esatta-mente otto pagine di listato, tra cui an-che una bella sequela di codici macchi-na. E per non essere da meno, eccol'ennesima versione del totocalcio perTI99 (beh, stavolta ve la cavate con me-no, solo seicento righe).

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E dopo la quiete,l'assalto!

Manco trenta giorni di calma e riecco al-l'assalto gli MSX. In giugno ce ne sono,nell'area prove, addirittura tre. Ma proce-diamo per gradi.

Ogni tanto Marco ci azzecca; che vole-te, anche i capi indovinano, ad ogni mortedi papa. Fatto sta che un lettore gli scrivechiedendogli se fa bene a iscriversi aScienze dell'Informazione. E Marinacci glirisponde con una lettera ampia e articola-ta, che affronta ampiamente il problema;merita di essere riletta, a dieci anni di di-stanza è ancora attuale.

Nelle news vediamo un portatile diEricsson, come sempre di ottima fattura,mentre si ricomincia a parlare, a pochi me-si di distanza, di difficoltà finanziarie dellaSinclair. ICl, con perfetto tempismo, neapprofitta per stringere, con essa, un ac-cordo e sviluppa il modello One Per Desk,basato sull'hardware Ql e, manco a dirlo,con un sistema operativo proprietario. An-drà a fondo con la seconda rovinosa cadu-ta della Sinclair. Finalmente un portatileche non è un notebook ma gli è molto vi-cino; è il Toshiba T 1100, un compatibilepiccolo, gradevole, leggero, che inaugurala luminosa carriera dei portatili di questamarca.

Marco se ne va a Tokyo, e torna conuna serie di novità, tra cui la nascita diMSX2, destinato a sostituire il precedente(ne sentivamo davvero il bisogno?). laMitsubishi, la Yamaha e la Sony entranoanche loro nella battaglia MSX (vai, tantoavanti c'è posto!), e tra le cose strabiliantidi allora c'è anche un Macintosh che"suona". Nelle prove vediamo la presenzadel sistema Palette della Polaroid, che an-cora oggi è standard sul mercato, ma cheallora doveva rappresentare l'unica solu-zione per riversare su carta fotograficaschermate con una qualità accettabile(Corrado ricorda che " ... gli esperimentisulle stampanti grafiche a colori continua-no, ma lo stato dell'arte è ancora abba-stanza lontano dal fornirci immagini di qua-lità accettabile"). Per tornare all'MSX, ec-co la prova dello Yamaha YIS 503F e delToshiba HX10 (data l'abbondanza degli

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L'Apple /lc era una ver-sione compatta e tra-sportabile dell'indimenti-cabile 'due'. Era previstofinanche un display op-zionale LeO per 'com-pletare l'opera'.

esemplari ormai sene provano due inun solo articolo),che si fanno notareper il perfetto alli-neamento agli altri

per caratteristiche e prezzo. Valter Di Dioprova l'Apple Ilc, disperato tentativo di rin-verdire i fasti passati sottoponendo ililE auna drastica cura dimagrante, dotandolodi un nuovo processore (che poi è il65C02, versione a basso consumo delquasi omonimo predecessore), di mag-gior memoria e perfino di un mouse, chepoi, per il sistema operativo che adotta,serve come un frigorifero al polo.

Macchina seria è invece lo Sharp MZ-BOO,dotato di ZBOA (quindi tagliato fuoridal mercato MS-DOS, ma completamen-te compatibile con tutta la serie degli MZdella casa). E' un tentativo, uno degli ulti-mi, di rinverdire i fasti del CP/M con unamacchina potente, maneggevole, leggerae, considerando i concorrenti, di basso co-sto. Ma l'era MS-DOS è cominciata e nonc'è spazio per ripensamenti e recuperi.CP/M è ormai morto e sepolto.

Atari 103 XE e BOOKl; ecco due mac-chinette che a prezzi bassi offrono abba-stanza. Si tratta di due home ad orienta-mento giocoso che questa firma lancia do-po la grave crisi che l'ha colpita assieme anomi prestigiosi come Mattel e Texas. Co-stano dalle tre alle quattrocentomila, nonhanno pretese di msxismo, sono palestradi esercizio del Basic presso i nostri figli, edispongono perfino di un parco softwarenon disprezzabile. Altrettanto interessanteè la prova del VizaStar 64, una cartucciaROM (coadiuvata da un package softwa-re) che implementa sul C64 un integratoSpreadsheet-Database-Grafica. Ovvia-mente dal Commodore non ci si puòaspettare le prestazioni di un Cray, mal'ambiente è ben progettato e implemen-tato e l'uso è piacevole e intuitivo, vistoche tra l'altro simula, nell'area foglio elet-tronico, le funzioni dello standard de facto,il VisiCalc. E la presenza del software suROM dà alla macchina quella velocità dicalcolo che non potrebbe altrimenti avere.

"Il caffè è un piacere, se non è compu-terizzato, che piacere è?". E così adp ci in-segna a collegare un C64 a una caffettieraelettrica che puntualmente, all'ora che de-cideremo, ci sveglierà con l'odore di unamiscela arabica (caro Andrea, certo che seci fosse anche una brasiliana la cosa an-drebbe meglio!). Ovviamente tutto è ba-sato su un rigido "fai da te", per cui il bari-

Gli Atari 130 XE e 800 XL con tanto di tavoletta grafica.

sta Andrea si pregia di fornire anche loschema elettrico dell'interfaccia che oc-corre frapporre tra computer e caffettiera.Il caffè è conveniente che lo compriatesotto casa, farselo spedire da lui costereb-be troppo e arriverebbe stantio; e poi, so-no sicuro che ci farebbe la cresta!

E chiudiamo con le solite rubriche, chedissertano ancora di grafica, di famiglie lo-giche, di Forth (ultima puntata, battete lemani!), di assembler dello ZBO,di suoni ecaratteri minuscoli più o meno estirpati diviva forza dalle oscurità profonde delleROM di questo o quel piccolo C64 oSpectrum. l'esagerazione è rappresenta-ta da un programma per il calcolo matri-ciale su Spectrum, il cui listato sembra larappresentazione di una parte del codicegenetico del progetto "Genoma". Basta,lasciatemi solo il tempo per qualche curio-sità, come al solito.

lo sapete quanto costa una scatola difloppy ad alta densità? Risposta 60.000 li-rette. E attenzione, è un'offerta del mese!Proprio a buon mercato, non c'è che dire!Una società di Milano presenta, nella suapubblicità, Magic, una interfaccia per tele-camera (BN) che trasferisce su Mac quel-lo che inquadra; la sola interfaccia costasei biglietti da cento, più di quello che og-gi costa una camera di Connectix a colori.

Se poi volete anche la camera, prepara-tevi a sborsare tre bigliettoni. Una ditta"internazionale" offre un'innumerevoleserie di programmi e accessori, eseguespedizioni giornaliere in tutto il mondo, di-spone di magazzini fornitissimi, ma chiededi allegare francobollo per la risposta. Unlettore vende la collezione completa diMCmicrocomputer dal "mitico" numero 1(se ne vuole già disfare? Ma che gli abbia-mo fatto?), e una gentile lettrice esperta indattilografia si dichiara disposta a impararel'uso di programmi sul computer del suodatore di lavoro, se qualcuno la assumerà.

A risentirci il mese prossimo! ~

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