SHR Flex800k 3225 - digitanto.it

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SHR Flex800k 3225 di Andrea de Prisco M i è andata bene. Se non capite quello che voglio dire, è solo perché non avete letto la mia precedente prova sul numero scorso di MC, quindi ... ben vi sta. Tornando a noi, il portatile oggetto della prova di questo mese è un notebook SHR che, tanto per anticipare subito qualcosa, non pun- ta alla miniaturizzazione spinta (in alcuni casi esasperata) ma a ben altre doti al- trettanto attraenti come l'ergonomia, la potenza, una parziale espandibilità e last but not least, un look particolarmente curato e acca ttivan te. Come al solito... una macchina diver- sa, completamente diversa da tutte le altre che mira ad «accaparrare clienti» offrendo quello che altri non hanno. 120 Questa cosa, fortunatamente per me, succede da anni praticamente con tutti, e sottolineo tutti, i portatili che ho re- censito su queste pagine. Ogni costrut- tore, non dovendo progettare la solita ennesima reincarnazione ultrapotente del protozoico IBM XT (ossia un «bana- le» compatibile), nella creazione di un nuovo portatile sia esso un trasportabi- le, un laptop o un notebook, utilizza co- me ingrediente principale (era ora) la creatività. Questo discorso ormai lo ripeto da anni e spero proprio di rimanere della stessa idea anche in futuro. Non foss'al- tro per gli indubbi vantaggi per gli utenti (la cosa che maggiormente interessa noi e, naturalmente, voi) che dovendo scegliere una macchina di questo tipo sicuramente non possono non trovare il modello che fa per loro. Anche perché oggi di portatili ne esistono davvero tan- ti, tutti bene o male facilmente dispo- nibili sul mercato e anche sufficiente- mente «spalmati» in una varietà di prez- zi e caratteristiche tali da soddisfare an- che i più esigenti. Si parte, infatti, anche da meno di due milioni per superare ab- bondantemente i dieci, passando per caratteristiche a volte uniche come il di- splay LCo a colori (vera delizia della creazione umana) o processori ultra-ul- tra come i 4860X che generalmente ri- troviamo in «megatower-superserver- extralarge» tipici dei centri di calcolo più che delle valigette dei manager. MCmicrocomputer n. 116 - marzo 1992

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SHR Flex800k 3225di Andrea de Prisco

M i è andata bene. Se non capitequello che voglio dire, è soloperché non avete letto la mia

precedente prova sul numero scorso diMC, quindi ... ben vi sta. Tornando a noi,il portatile oggetto della prova di questomese è un notebook SHR che, tantoper anticipare subito qualcosa, non pun-ta alla miniaturizzazione spinta (in alcunicasi esasperata) ma a ben altre doti al-trettanto attraenti come l'ergonomia, lapotenza, una parziale espandibilità e lastbut not least, un look particolarmentecurato e acca ttivan te.

Come al solito... una macchina diver-sa, completamente diversa da tutte lealtre che mira ad «accaparrare clienti»offrendo quello che altri non hanno.

120

Questa cosa, fortunatamente per me,succede da anni praticamente con tutti,e sottolineo tutti, i portatili che ho re-censito su queste pagine. Ogni costrut-tore, non dovendo progettare la solitaennesima reincarnazione ultrapotentedel protozoico IBM XT (ossia un «bana-le» compatibile), nella creazione di unnuovo portatile sia esso un trasportabi-le, un laptop o un notebook, utilizza co-me ingrediente principale (era ora) lacreatività.

Questo discorso ormai lo ripeto daanni e spero proprio di rimanere dellastessa idea anche in futuro. Non foss'al-tro per gli indubbi vantaggi per gli utenti(la cosa che maggiormente interessanoi e, naturalmente, voi) che dovendo

scegliere una macchina di questo tiposicuramente non possono non trovare ilmodello che fa per loro. Anche perchéoggi di portatili ne esistono davvero tan-ti, tutti bene o male facilmente dispo-nibili sul mercato e anche sufficiente-mente «spalmati» in una varietà di prez-zi e caratteristiche tali da soddisfare an-che i più esigenti. Si parte, infatti, ancheda meno di due milioni per superare ab-bondantemente i dieci, passando percaratteristiche a volte uniche come il di-splay LCo a colori (vera delizia dellacreazione umana) o processori ultra-ul-tra come i 4860X che generalmente ri-troviamo in «megatower-superserver-extralarge» tipici dei centri di calcolo piùche delle valigette dei manager.

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PROVA

SHR FLEXBOOK 3225

FlexBook (NBX.3225)

Produttore e distributore:S.H.R. S.r.l.Via Faentina, 175/A - 48010 F. Zarattini (RA)Tel.: 0544/463200.

L. 4.100.000L. 4.400.000L. 4.900.000

Prezzi (/VA esclusa):NBX3225/40NBX3225/60NBX3225/80

I led rossi indicano lo stato di carica. Lo spessore della macchina è un po' a/tino ...

Tornando al nostro SHR, dopo tuttaquesta doverosa introduzione, sicura-mente vi starete chiedendo cosa avràpoi di cosi particolare questa macchina.Infatti le sue doti «particolari)) sono an-che quelle più nascoste.

Cominciando dal processo re, modera-tamente 386SX come nei migliori note-book ma nella versione a ben 25 MHzdella AMO, naturalmente a basso con-sumo. Altra caratteristica degna di nota(ed altrettanto «invisibile))) la possibilitàdi utilizzare anche comuni pile formatomezza torcia in luogo degli accumulatorial nichel cadmio forniti a corredo: è pro-prio l'uovo di Colombo, ovvero una tro-vata semplice-semplice ma geniale chepuò salvarci nei momenti più «dispera-ti)) .

E chi come me è utente di portatilipuò capire bene la mia affermazione,chi non lo è ancora, presto lo capirà.

L'esterno

Ciò che maggiormente colpisce del-l'aspetto esteriore del notebook SH Rsono le sue dimensioni effettivamentenon troppo contenute. È all'incirca il25% più spesso di altri notebook pre-cedentemente provati. Ma vi assicuro,come avremo modo di vedere dopo,che l'aumento di spessore è più chegiustificato dal momento che è tutto avantaggio dell'ergonomia e della robu-stezza della macchina ed ha anche re-so possibile l'utilizzo, come detto pri-ma, delle pile al posto degli accumula-tori. Farlo funzionare con delle ministi-lo, infatti, sarebbe stato un po' ecces-SIVO.

La finitura esterna è color grigio tiponextel antigraffio: dawero un bel trat-tamento, molto apprezzabile anche altatto .

La parte frontale è leggermente ricur-va e ricorda, in questo, vagamente illook del PowerBook 100 della Aj:lpleche ha anch'esso il comando di sbloccodel display nella medesima posizione.Bello e luminescente, fa bella mostra disé il logo della SHR posizionato ester-namente sul coperchio-display. Sempreesternamente è visibile una batteria diled rossi che indicano lo stato di caricadegli accumulatori. Anche questa è unatrovata tutto sommato azzeccata che cipermette di avere sempre sotto control-lo l'autonomia residua in modo da cor-rere ai ripari per tempo.

Sul lato destro della macchina trovia-mo il drive da 1.44 MB e l'alloggiamen-to degli accumulatori «mezza torciacompatibili»: per effettuare la sostitu-zione è sufficiente aprire lo sportelli no,sfilare i due salsiccioni al nichel cadmioe inserire al loro posto le 8 pile alkaline

...grazie a/ maggior spessore è presente una tastiera, una volta tanto, decente'

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PROVASHR FLEXBOOK 3225

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La ((radiografia" di Norton System Information.

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L'indice SI della velocità del processare è un ottimo 18.9.

Sorpresa' Oltre alle connessioni ((standard" troviamo anche una porta SCS/~

necessarie al funzionamento dell'appa-recchio.

Sul lato opposto troviamo le due pre-se per tastiera esterna e mouse «ps/2»e un secondo sportellino che ci permet-

Particolare del dispositivo ((Autob/igth"

te di accedere al gruppo espansione for-mato dalla ram e dall'alloggiamento delcoprocessore matematico. Sul retro, ol-tre alla necessaria presa d'alimentazio-ne tramite la quale vengono ricaricati

Le prese per il mouse e la tastiera esterna.

anche gli accumulatori (ma non le pile,il sistema è a quanto pare in grado diriconoscerle) troviamo un terzo ed ulti-mo sportellino che protegge le interfac-ce con le periferiche esterne. E qui tro-viamo una gradita sorpresa: oltre allecanoniche porte «seriale-parallela-moni-tor» abbiamo anche una porta SCSI conla quale interfacciare le peggiori perife-riche: dagli ulteriori HD esterni (qualoragli 80 MB interni fossero pochi ...) fino aipiù salutari streamer o scanner o quelloche vi pare. Non vorrei ricordare male,ma linea PowerBook a parte, mi pareche sia la prima macchina notebook dame provata su MC dotata di tale inter-faccia.

Tastiera e display

Dicevamo nell'introduzione che afronte di un maggiore spessore dellamacchina troviamo finalmente una ta-stiera decente almeno per quanto ri-guarda il tocco e la corsa dei tasti. Cer-to, non sono disposti ergonomicamente(ricurvi verso le dita) ma sicuramentesiamo molto sopra la media delle tastie-re dei notebook, notoriamente dalla cor-sa praticamente inesistente e dal toccoil più delle volte poco rassicurante. Bendimensionati sono anche la barra spa-ziatrice, il tasto di return, il backspace,gli shift, il tab, il capslock. Sono invecedi dimensione leggermente ridotta i ta-sti cursore e i tasti contrai, alt, del e ins.Ciò che non mi è chiaro, infatti, è per-ché sia stato duplicato il tasto contraianche sul lato destro della tastiera ascapito delle dimensioni dei contigui ta-sti cursore. Mancano inoltre i tasti Pa-geUp, PageDn, Home ed End disponibili

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Ottime anche le performance dell'hard disk. Il classico CMOS Setup dell'American Megatrends Inc.

La genialità salta sempre all'occhio! Guardate questa borsa: facilmente può assumere due dimensionidistinte Imi ricorda una certa barzelletta della valigia di pelle di xxxxx) a seconda del carico le non dichi la tocca). La genialità sta nel fatto che il ((truCCO)) sta tutto nell'unica le dico unica!) cerniera aspirale.

invece in seconda battuta precedendola pressione dei tasti cursore da quelladel tasto Fn.

Non manca un tastierino numericoimmerso né naturalmente i tasti funzio-ne anche se c'è da segnalare i tasti F11e F12 disponibili come seconda funzio-ne dei tasti F1 e F2.

Tra la tastiera e il display troviamoben dodici led (cinque dei quali, comedetto, adibiti ad indicatore di carica dellebatterie) tre comandi a cursore e un pul-sante di accensione/spegnimento. I trecomandi a cursore permettono di varia-re luminosità e contrasto del display edi impostare la luminosità automaticadel pannello backlight deIl'LCD. In pra-tica una piccola fotocellula misura co-stantemente la luce ambiente per adat-tare di conseguenza la retroilluminazio-ne. Peccato che funzioni solo in «am-plificazione» e non come dovrebbe es-sere più intuitivo in «limitazione» inquanto concede solo aumenti di retroil-luminazione in caso di aumento di luceambiente e non viceversa. In pratica ènecessario mantenere la retroillumina-zione bassa in ambienti poco luminosiper far sì che aumentando la luce am-biente venga aumentata anche la retroil-luminazione. Il contrario stranamentenon accade: regolando il display per il-luminazioni ambiente elevate, passandoad un ambiente meno illuminato non av-viene la corrispondente limitazione dellaretroilluminazione. Il manuale se la cavaindicando che il circuito non è in gradodi abbassare la retroilluminazione. Se-condo me hanno solo deciso di farlofunzionare nel verso sbagliato. TuttoquI.

Lasciando da parte la circuiteria ac-

cessoria, passiamo al vero e propriosoggetto del nostro discorso che è il di-splay. Si tratta di un ottimo VGA a 32livelli di grigio dalla leggibilità eccezio-nale. Grazie poi all'utility «eagle» e alVGA controller della Cirrus Logic conte-nuto all'interno del notebook possiamoutilizzare il nostro LCD nonché moltimonitor esterni in una varietà enorme dimodi grafici a partire dall'MDA fino a ri-soluzioni di SOOx600 pixel utilizzando unmonitor esterno adeguato. Inoltre il sot-tosistema VGA installato nell'SHR map-pa automaticamente i 256 colori di unaimmagine VGA nei 32 livelli disponibiliautomaticamente e senza aggiunte so-ftware. La ram del sottosistema graficoè di 256K permettendo così di visualiz-zare su monitor esterno i 256 colori (dauna palette di 256K colori) solo sulle ri-soluzioni inferiori (360x4S0 o 320x200).Sempre su monitor esterno sono pos-

sibili anche le 132 colonne fino a 60 ri-ghe, mentre su LCD ci dobbiamo ac-contentare (i pixel sono quelli ...) di mas-simo SO colonne per 60 righe (caratteriSxS... mi ricordano il Commodore 64).

L'internoL'apertura del notebook SHR non po-

ne alcun particolare problema: il proce-dimento è addirittura indicato sullo stes-so manuale fornito a corredo con lamacchina. Dopo aver tolto gli accumu-latori basta svitare cinque viti dal fondo,staccare due flat cable che collegano lapiastra madre con il coperchio-displayper mettere completamente a nudo tut-ta la parte elettronica. E già al primosguardo possiamo ammirare una co-struzione molto pulita e accurata chenon lascia spazio a ripensamenti dell'ul-tim'ora. Molto apprezzato, anche in

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Lateralmente è presente la sede per l'espansione.

virtù della sua stessa semplicità, l'anco-raggio dell'HO attraverso un comunestrato di velcro che offre una elevata re-sistenza (per staccarlo è necessario ap-plicare una forza non indifferente) unitaad intrinseche capacità elastiche che si-curamente non guastano in un portatilenotoriamente più strapazzato di un com-puter da tavolo.

Il processare montato è, come detto,l'AMO 386 SXL a 25 MHz: bus quindi a16 bit, ma velocità d'elaborazione suffi-cientemente sostenuta per vincere an-che le prove più impegnative.

Il minuscolo hard disk (non nelle capacità) è man-tenuto da uno strato di velcro.

Il coprocessore matematico opzionale(a 20 MHz) si monta sulla «memoryupgrade board» accessibile dall'esternograzie al già citato sportellino disponibilesul lato sinistro della macchina. La «me-mory upgrade board» è a sua volta for-mata da due schede sovrapposte en-trambe disponibili in tagli da loda 4megabyte. Sono così possibili tutte lecombinazioni di memoria comprese tra2 e 8 MB utilizzando anche schede ditaglio differente.

Oltre al 386, un secondo chip moltoimportante all'interno del notebook SHR

Volevamo stupirvi con effetti speciali ... e ci sonoriusciti'

è il Cirrus Logic CL-GOL610/620 VGAchip set che offre tanto sul display LCOquanto su di un eventuale monitoresterno tutte le capacità grafiche primaindicate. Simpatico, non foss'altro per-ché sicuramente attira su di sé l'atten-zione appena aperta la macchina, 1'010-gramma incollato su questo chip che ri-propone tridimensionalmente il lagodella Cirrus Logic.

Grazie all'abilità del nostro fotografoufficiale Oario Tassa siamo anche riusci-ti a mostrarvelo nella sua brillantezza,dovete solo rinunciare alla terza dimen-sione, ben difficilmente riproduci bile sucomune pellicola e su altrettanto comu-ne carta stampata.

ConcludendoTutto sommato il giudizio finale sul

notebook SHR è piuttosto positivo, con-siderato tra l'altro anche il prezzo di ven-dita inferiore a 5 milioni con l'hard diskpiù grande owero da 80 MB. La solu-zione più economica, con HO da 40,che nella maggior parte dei casi posso-no essere più che sufficienti, costa ap-pena 4.100.000 che rappresentano dav-vero un ottimo rapporto prestazionilprezzo. Si tratta, come detto, di unamacchina un po' ingombrante, ma è al-trettanto vero che grazie proprio allesue dimensioni più generose ci si lavorasicuramente meglio che non con un no-tebook di quelli ultra light, ultra slim ...ultra delicati! Diciamo quindi che lo ve-diamo molto bene come macchina dautilizzare più su un tavolo che ... inascensore, ma che grazie alla comoda eintelligente borsa fornita a corredo puòcomunque seguirci dappertutto. A deci-dere le sorti del Flex Book sarà, comesempre, il mercato. Da parte nostra,complimenti e buona fortuna'

L'elettronica della macchina denota una progettazione pulita.

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