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UNIVEIISI I À i1EC;Li STUDI DI VERONA DIPARTIMENTO DI ECONOMIA AZIENDALE \ ' l a dell'Artig1 erL\, I9
37 12') Verona
A l la Segreteria
Dipartimento di Economia A z i endale
I1 prof. Claudio Baccarani, Ordinario di Economia e gestione delle
imprese, presenta l a propria candidatura alla carica di Direttore del
Dipartimento per il triennio 20 15- 16. 20 16- 17, 201 7- 18.
In fede.,
CLAUDIO BACCARANI
Curriculum vitae
Nato a Mirandola (MO) il 10 aprile del 1948.
Laureato in Economia e Commercio nel 1973 presso 1’LJniversità degli Studi di Padova, sede di Verona.
Professore Ordinario di Economia e Gestione delle Imprese presso il Dipartimento di Economia Aziendale dell’università degli Studi di Verona dal 1990.
In passato ha tenuto gli insegnamenti di Organizzazione del Lavoro e Gestione delle Risorse Umane, Economia e Gestione delle Imprese di Servizi, 13usiness Plan ed Economia e Tecnica della Comunicazione. Attualmente tiene gli insegnamenti di “Economia e Gestione delle Imprese” (9 cfu) nell’ ambito del CdL triennale in Economia Aziendale e di “M arketing Territoriale’’ (9 cfu) nell’ambito del CdL Magistrale in Marketing e Comunicazione d’ Impresa.
L e aree di interesse scientifico riguardano la teoria dell’ impresa, 1’ imprenditorialità, le valutazioni di convenienza economica, 1’ approccio alla qualità nella gestione d’ impresa, l a comunicazione d’ impresa, il benessere su l posto di lavoro e il marketing territoriale. Con riferimento a i temi del management, ha a l suo attivo oltre 180 pubblicazioni scientifiche, indicate odine sulla pagina web del Dipartimento di Economia Aziendale (http://www.dea.univr. it//?ent=persona&id=315&lang=it) a cui afferisce.
È stato responsabile dell’unità operativa di ricerca di due progetti f in’mziati a l ivel lo ministeriale: PRIN 2004 dal t itolo “I1 management dei sistemi turistici locali” e FIRB Programmi Strategici 2003 dal titolo “Ridisegno dell’ infrastruttura finanziaria delle ret i di imprese”. N e l 2007 ha condotto ricerche sui distretti industriali e sulla qualità nelle imprese di servizi. N e l 2009 e nel 201 1 ha coordinato con il Prof. Enzo Rullani due studi sul ruolo delle Banche di Credito Cooperativo nel Triveneto.
Nel 2012 e nel 2013 ha condotto una ricerca sull’imprenditorialità nelle imprese storiche italiane e sulle sfide manageriali del futuro. Attualmente è impegnato sui temi del futuro dell’impresa e del management, del benessere s u l posto di lavoro e sulla valorizzazione dei territori.
È Direttore insieme al Prof. Gaetano M. Golinel l i di Sinergie Italian Jo,!u-nal of Management (formerly Sinergie rivista di studi e ricerche), rivista dedicata all’ approfondimento dei temi del management e del governo dell’impresa.. È promotore del convegno annuale della rivista oggi alla sua XXVII edizione.
Partecipa ai comitati scientifici delle seguenti riviste nazionali e internazionali: Sinergie Italian Journal of Management, Sviluppo e Organizzazione, Journal o j Marketing Trends, International Journal of Quality and Service Sciences, e The TQM Journal.
È componente dell’ Accademia Italiana di Economia Aziendale (AIDEA) e della Società Italiana di Management (SIMA).
È promotore e coordinatore della Toulon-Verona International Confe rence in tema di eccellenza e qualità nei servizi.
È coordinatore del Dottorato di ricerca in “Dottrine Economico- Aziendali e Governo dell’ Impresa” dell’università degli Studi di Napoli “Parthenope”.
È vicepresidente del Consorzio Universitario di Economia Indusltriale e Manageriale (CUEIM).
H a ideato e presentato le due edizioni del programma televisivo “A sp3sso con l’impresa’’, andato in onda s u TeleArena nel corso del 20 1 O e del 20 1 1.
È Direttore del Laboratorio di Marketing del Territorio e del Turismo presso il Dipartimento di Economia Aziendale dell’ Università di Verona.
In anni Dassati è stato: I
presidente della Commissione Istruttoria per il Bilancio dell’ Università di Verona (1995-1998); delegato del Rettore al centro per l a Pianificazione Strategica e Va! utazione dell’ Università di Verona ( 1996- 1999); presidente del Nucleo di valutazione dell’ Università Federico I1 d i Napoli
delegato del Rettore alla Comunicazione nell’università di Verona (2001 - 2007); coordinatore del programma di scambi Erasmus con l’università di Dublino, Edimburgo, Saarbrucken e Lisbona;
(2000-2008);
- componente del Consiglio di Amministrazione dell' Università di Verona; - componente della Commissione di Abilitazione Nazionale (ASN), seconda
tornata edizione 20 1 3.
Università degli Studi di Verona, 8 giugno 2015
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UNIVERSITÀ IIE-GLI S I U i l i 111 VEE:ONA DIPARTIMENTO DI ECONOMIA AZIENDALE V i a dell’Artiglierc, 19
37129 Verona
ELEZIONI DEL DIRE:TTORE
TRIENNIO A.A. 2015-16,2016-17,2017-18
CLAUDIO BACCARANI
Sommario: i) Qualche pensiero introduttivo. 2) Idee per la ricerca. 3) idee per la didattica. 4) Organizzazione interna e
rapporti con gli organi centrali di Ateneo. 5) Relazioni con la comunità. 6) Per non concludere.
Linee programmatiche
1) Qualche pensiero introduttivo
In questi ultimi anni abbiamo avviato la sperimentazione del nuovo ruolo assegnato
ai Dipartimenti dalla riforma e dallo Statuto.
Abbiamo anche sperimentato il nuovo tipo di relazioni che corrono tra le unità
periferiche, quale il Dipartimento, e gli Organi centrali sia in termini di scelte
politiche che tecniche dell’ Ateneo.
Abbiamo vissuto il nuovo sistema di valutazione sia della ricerca che della didattica
nelle sue linee evolutive e tuttora, per sua natura, cangianti.
In questo contesto abbiamo sempre più orientato le nostre attività scientifiche nella
direzione dell’ internazionalizzazione dal punto di vista sia della pubblicazione su
affermati journal, sia delle relazioni con colleghi stranieri in merito a progetti di
ricerca o a partecipazione a convegni internazionali.
UNIVERSI1 À DEGLJ S i UDI DI VkIWNA DIPARTIMENTO DI ECONOMIA AZIENDALE Via d e l l Artigliere, 19 37129 Verona
Abbiamo anche sperimentato l’organizzazione della didattica, un tempo in carico
alle facoltà, attraverso le relazioni con i collegi didattici con i quali c i troviamo ad
interagire per la copertura degli insegnamenti all’ interno dei numerosi corsi nei quali
prestiamo il nostro contributo forrnativo, sia “classici” della ex facoltà di Economia,
sia “trasversali” in aree quali le lingue, l’enologia, l’editoria, gli studi giuridici e le
scienze motorie.
Ognuno di noi ha una propria opinione in merito a quanto realizzato in termini di
qualità dei processi e di valore dei risultati raggiunti.
Personalmente ritengo che nell’ambito del Dipartimento con il contributo di tutti s i
sia avviato un percorso di miglioramento che consente di guardare avanti con
sufficiente serenità pur in un contesto ad elevata turbolenza. Questo però solo se
sapremo conversare armonicamente al nostro interno, con g l i altri Dipartimenti - ed in
particolare con quelli con i quali abbiamo i più intensi collegamenti - e con gli Organi
centrali dell’università, a loro volta alla ricerca di un nuovo preciso ruolo che sappia
valorizzare tutte le dimensioni organizzative dell’ Ateneo.
Questa condizione s i rende indispensabile per la criticità e l’importanza del ruolo
che i Dipartimenti hanno nei confronti di tutti gli stakeholder dell’università, dagli
studenti con le loro famiglie ai colleghi ricercatori, dalle imprese con le loro
associazioni alla comunità con le sue organizzazioni e istituzioni.
Credo anche che dopo lo smarrimento iniziale che in qualche modo c i ha colto con
valutazioni, quali la VQR, condlotte con criteri ben lontani da quelli sui quali s i
basavano in precedenza le valutazioni delle nostre attività, stiamo ora, via via,
acquisendo la consapevolezza del fatto che siamo un gruppo che nella diversità delle
proprie componenti e nella varietà dei percorsi di studio dispone della forza per
esprimere un contributo alla costruzione del futuro nel quale saremo chiamati a vivere.
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UNIVERSI I À DEGLI S1 UDI 111 VERONA DIPARTIMENTO DI ECONOMIA AZIENDALE \’la dell’r\rtigliere, 19 37129 k’erona
Un gruppo in grado di muoversi dentro e fuori l’Atene0 a testa alta, orgoglioso per
quello che ha fatto, che sta facendo e per quello che farà dal punto di vista della
ricerca, della didattica e della relazione con il territorio e più in generale con la
comunità.
Non dimentichiamo che al di là delle oramai non più infrequenti affermazioni di
nostri colleghi in quotate riviste internazionali, t a n t i nostri laureati hanno percorso
carriere di successo non solo manageriale e profess.ionale, ma anche imprenditoriale, e
molteplici e variegate sono le connessioni con il mondo del lavoro generate dalla
ampia offerta post lauream proposta dal Dipartimento.
Nella prospettiva dell’affermazione di questo ruolo, il Dipartimento dovrebbe
acquisire una ben definita identità che scaturisca dalla valorizzazione delle
individualità e dei gruppi che v i partecipano. Dovrebbe essere riconoscibile
dall’esterno in relazione alla capacità di proporsi per il sostegno al benessere delle
comunità nelle quali s i trova ad agire, attraverso l‘accostamento di rigor e relevance
nelle proposte didattiche, nei percorsi di ricerca e nella progettualità strategica di
sviluppo.
Ed in questo senso credo che dobbiamo con forza affermare che siamo qui come
Dipartimento di Economia Aziendale non per una questione organizzativa dettata
dalle norme e dai regolamenti, ma per portare alla società il contributo di chi da
sempre s i è dedicato all’impresa quale autentica espressione della creatività umana per
la produzione e diffusione di benessere.
Questa è la sfida più rilevante che troviamo su l nostro cammino: il saper portare ad
armonia una struttura organizzativa policellulare nella quale le individualità vanno
valorizzate per la musica sulla quale sanno ballare, ma portate ad esprimersi
coralmente nei momenti di musica e scena comuni.
Sfida che c i impone di trovare la via per elevare le nostre relazioni da gruppo a
squadra nella quale il valore del singolo è posto al servizio dell’insieme organizzativo,
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UNIVhRSI I À I)EGL,I SPULII DI VEIIONA DIPARTIMENTO »I ECONOMIA AZIENDALE Via del1 .\rtigliere, 19
37129 Verona
per muovere nella direzione di un ‘orizzonte strategico nel quale avvicinare le nostre
performance a quelle dei migliori dipartimenti di stampo aziendale del Paese e porci
come punto di riferimento per i terrntori nei quali portiamo il nostro contributo.
Ben consapevole delle difficoltà che costellano questo percorso, ma altrettanto
consapevole del fatto che questo è iun passaggio obbligato per affermare e consolidare
il nostro ruolo, cerco di raccogliere nei punti successivi alcune riflessioni in merito
alla ricerca di una creativa armonia nelle relazioni, conscio del fatto che l’armonia non
è uno stock, bensì un flusso che !;i muove nell’ambito della complessità del vivere
quotidiano.
L o farò per punti senza eccedere in spiegazioni verbali perché il programma di
azione del prossimo triennio non potrà che scaturire da una discussione nella quale far
convergere il contributo di ognuno di noi.
Cercherò di delineare questi pensieri in relazione ai quattro ambiti di attività
fondamentali del Dipartimento:
- ricerca,
- didattica,
- organizzazione interna e rapporti con gli organi centrali,
- relazioni con la comunità.
2) Idee per la ricerca
Prima di tutto in questo ambito andranno valorizzate sempre più le iniziative già in
atto come il Journal Club e le forme di incentivazione delle pubblicazioni su journal
internazionali e nazionali accreditati e di elevato profilo, come pure dovrà essere
valutato il ruolo del Dipartimento nel contesto dei Dottorati di Ricerca.
Una possibile evoluzione di queste attività potrebbe muovere nella direzione:
- di forme di collegamento semplificato, incisivo ed efficace con i servizi centrali
di Ateneo dediti alla ricerca in modo da disporre di adeguata informazione e
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L[NI\’EKSI I A DE(;LI S I UIII DI VERONA DIPARTIMENTO DI ECONOMIA AZIENDALE Via dell’l*rriiglicrc, 19
3‘129 Verona
assistenza su possibili bandi e progetti di interesse per ricercatori del
Dipartimento, in particolare per le iniziative europee, valorizzando l e attività che
già sono avviate al riguardo;
- della verifica della possibilità di allestire servizi di traduzione e proofreading
comuni in linea con le richieste del journal internazionali, come pure di contatto
con editori stranieri di elevato profilo per testi monografici;
- di una più pregnante interazione con le società scientifiche nazionali e l e loro
iniziative in tema di sostegno allo sviluppo di tecniche di ricerca innovative e di
internazionalizzazione delle relazioni;
- del sostegno all’ organizzazione di convegni internazionali, alla creazione di
momenti di fertilizzazione reciproca come il “research day”, alla partecipazione
a bandi competitivi e all’ adesione a network internazionali di ricerca;
- di una crescente presenza di ricercatori stranieri nel nostro Dipartimento
attraverso una più intensa partecipazione allle azioni di internazionalizzazione
promosse dall’ Ateneo come il Cooperint;
- dell’ individuazione di concerto con le associazioni e l e istituzioni territoriali di
temi di ricerca di interesse comune che possano coinvolgere le diverse
componenti scientifiche e di pensiero del Dipartimento in grado di concretizzare
il nostro contributo a sostegno delle imprese e del benessere della comunità;
- dello sviluppo di modalità consapevoli e incisive di comunicazione e diffusione
dei nostri risultati di ricerca all’interno della comunità scientifica.
3) idee per la didattica
Sulla base delle esperienze maturate s i potrebbe:
- diffondere il valore delle pratiche autovalutative prescritte dall’ Anvur per farne
un utile strumento di miglioramento della didattica piuttosto che un
adempimento burocratico, anche in consider,azione della necessità di valutare
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UNI\lL.:IZCI i À 1)EGLI C I 1JD1 DI VERONA DIPARTIMENTO DI ECONOMIA AZIENDALE Via dell’Artiglierc, 19
37129 L’eroiia
periodicamente 1’ allineamento della nostra offerta con il divenire ambientale e
del crescente peso della va1uta:zione degli studenti;
- valutare l’opportunità di introdurre forme di riconoscimento per la qualità della
didattica svolta;
- considerare la sempre più diffusa apertura verso forme di didattica online per
intercettare una domanda di formazione a distanza e arricchire la formazione
frontale con la forza dell’interattività e della multimedialità online. In questo
contesto s i potrebbero sperimentare in forma volontaria attività didattiche che
affianchino in parallelo lezioni online con lezioni frontali;
- aprire a crescenti proposte in lingua inglese corsi, parti di corsi e seminari con la
partecipazione anche di colleghi stranieri;
- valorizzare gl i studenti come co-produttori del servizio formativo, sia in tema di
costruzione degli insegnamenti attraverso forme laboratoriali e attive, che in
tema di organizzazione dei servizi didattici;
- diffondere ulteriormente la pratica degli incontri con imprenditori, manager,
professionisti e quanti possano portare in aula un contributo innovativo e di
esperienza vissuta.
4) Organizzazione interna e rapporti con gli organi centrali di Ateneo
Nell’ organizzazione interna delle nostre attività va valorizzato il prezioso lavoro
svolto dalle commissioni a suo tempo attivate, cercando forme di riconoscimento per i
colleghi che s i prodigano nelle diverse attività richieste da un efficace funzionamento
del Dipartimento.
Su queste basi s i potrebbe:
- individuare una serie di deleghe a docenti e ricercatori, quali le deleghe alla
ricerca, alle relazioni esterne, al fund raising, alla comunicazione e
all’internazionalizzazione, per accrescere la diffusione di imprenditorialità e
managerialità interne al riguardo di questi temi;
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UNIVkRSI i À I>EC;I,I C I UD1 111 VFIIONA DIPARTIMENTO DI ECONOMIA AZIENDALE Via del1 Zrtiglicrc, 19 37129 \ erona
- valorizzare il lavoro della giunta per gli aspetti operativi e lasciare al consiglio le
discussioni di tipo strategico;
- diffondere una circolarità dell’ informazione in merito alle ricerche condotte e
alla partecipazione a convegni e attività formative;
- creare un gruppo di lavoro misto docenti e personale tecnico-amministrativo
dedicato a progettare e avviare forme organizzative e linee di funzionamento
idonee a rispondere alle esigenze amministrative, di ricerca e didattiche di
ognuno nelle forme più semplici e snelle possibili anche alla luce della
riorganizzazione del sistema di contabilità;
- puntare allo sviluppo delle risorse interne nel convincimento che nel
Dipartimento esistono competenze del tutto coerenti con i profi l i di
qualificazione scientifica oggi richiesti dai sistemi di valutazione. 11
miglioramento passa dai giovani, dal loro ientusiasmo, dal loro desiderio di
innovazione e cambiamento, e dalla loro crescita sostenuta dal bagaglio di
esperienza cumulata nel Dipartimento e nelle relazioni che i singoli hanno
allestito con il mondo esterno. Certo non va sottovalutata l’importanza della
crescita per via esterna per il contributo di novità e di conoscenza che può
portare, ma senza coltivare l’illusione che da essa dipenda la nostra forza di
immaginare, progettare e realizzare il futuro desiderato;
- creare le condizioni per proporre momenti comunitari informali, al di là del
funzionamento degli organi, per conoscerci oltre agli aspetti professionali;
- promuovere il benessere sul posto di lavoro, anche nell’allocazione degli spazi
comuni nella nuova sede per disporre di luoghi di incontro e socializzazione.
Quanto alle relazioni con gli Organi centrali dell’Ateneo è apparso chiaro in questi
ul t imi tempi come anche l’amministrazione centrale non abbia ancora saputo
interpretare al meglio il nuovo ruolo assegnato dalla riforma alle diverse strutture
dell’ Università.
UNlVEI<SilÀ DEGLI S I UIII LI1 VHWNA DIPARTIMENTO DI ECONOMIA AZIENDALE V i a dell’rktigliere, 19 37129 Verona
Fatti tecnici e scientifici hanno posto in debito rilievo la “distanza organizzativa”
che s i rileva tra il centro e la periferia dell’organizzazione.
È questo un tema sul quale portare la riflessione di tutti alla ricerca di “forme
organizzative dialoganti” che consentano di crescere per imprenditorialità diffusa
nell’organizzazione, onde non correre il rischio di irrigidire la struttura in una
prospettiva decisionale di tipo verticristico.
5) Relazioni con la comunità
In questo contesto, oltre alla valorizzazione dei progetti già in atto quali il joint
project s i potrebbe:
- implementare 1’ azione dal punto di vista della comunicazione esterna, valutando
anche le possibilità legate all’uso del web, pur nella consapevolezza della
complessità organizzativa di questa scelta; occorre far sapere nelle forme più
efficaci possibili quello chie facciamo (offerta formativa e ricerca), ma
soprattutto quello che sappiamo fare (competenze distintive) e c i proponiamo di
fare (progettualità di ricerca);
- valutare la possibilità-opportunità di allestire forme di supporto a start-up
imprenditoriali attraverso la creazione di una collaborazione con manager e
imprenditori attivi e in pensione che ponessero una parte del loro tempo a
disposizione di un progetto comune che tenga conto di tutte le diverse iniziative
che il territorio propone al riguardo;
- proporre periodicamente lauree ad honorem per l’attività svolta da persone che s i
siano distinte per meritata fama nei campi di attività del Dipartimento;
- nominare un gruppo di imprenditori e manager motivati ad interagire con noi
nello sviluppo delle linee di ricerca e di didattica;
- proporre, sulla base di un progetto con l e Associazioni imprenditoriali, periodici
UNIVEKSIIÀ DEGLI SI UDI 111 w r w x A DIPARTIMENTO DI ECONOMIA .AZIENDALE Via dell Artigliere, 19 37129 Verona
le attraversano, creando un circuito virtuloso della conoscenza nelle sue
espressioni di analisi teorica e applicazione piratica, per avviare un percorso che
porti il Dipartimento a divenire un punto di riferimento culturale e operativo
sull’evoluzione delle imprese e su i processi ininovativi che le attraversano;
sviluppare l e grandi potenzialità del Polo di Vicenza connesse ai caratteri dello
sviluppo industriale e produttivo in genere dell’ area ed alla progettualità comune
che le associazioni industriali di Verona e Vicenza stanno promuovendo. In
questa prospettiva andrà riaffermato in modo deciso il ruolo di indirizzo
aziendalistico aperto alle realtà del territorio, pur in un puntuale progetto
interdipartimentale, ma andrà anche resa la nostra presenza più penetrante
vivendo noi tutti quella realtà non solo aittraverso una innovativa attività
didattica, bensì anche attraverso una puntuale attività di ricerca in relazione alle
vocazioni nostre e del territorio;
interagire creativamente con l e forme organizzate esistenti di ex studenti come
l’ALVEC, creare con i laureati relazioni sostenute anche dalla diffusione di
numerosi social network che semplificano questi percorsi, progettare e allestire
un’organizzazione alumni del Dipartimento che sappia rinforzare sempre più il
ponte tra ricerca ed azione d’impresa in una prospettiva che possa anche aprire
strade al fund raising dipartimentale per ricerclhe istituzionali.
6) Per non concludere
Ecco, queste sono alcune idee per avviare una riflessione s u l nostro divenire che
non può che scaturire dal pensiero e dall’azione quotidiana di ognuno di noi.
Certo alcune mancheranno, altre potranno cadere, tante altre entreranno
rincorrendosi nel tempo in un processo continuo di cambiamento.
M a una cosa è ferma: alla base di qualunque processo di cambiamento che sia
diretto a valorizzare il Dipartimento di Economia Aziendale, e di conseguenza a
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UNIVERSI r À DEC;L,I C I UDJ DI VI~IWNA DIPARTIMENTO DI ECONOMIA AZIENDALE \'la del1 Zriigliere, 19
37129 Verona
legittimare l'orgoglio di appartenere ad esso, stanno valori nei quali riconoscerci e che
credo possano essere raggruppati n e i seguenti grappoli:
- Ascolto, Dialogo, Apertura,
- Rispetto, Lealtà, Sincerità,
- Diversità, Trasparenza, Cultura del noi,
- Entusiasmo, Tenacia, Senso del dono,
- Cambiamento, Imprenditorialità, Responsabilità.
A tutti noi l'augurio di un buon 1,avoro.
Claudio Baccarani, 8 giugno 201 5
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