Detenuti al lavoro: unopportunità per le imprese.

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Detenuti al lavoro: un’opportunità per le imprese

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Detenuti al lavoro:un’opportunitàper le imprese

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Il lavoro in carcere/1 Il lavoro come elemento del “trattamento” del

detenuto. Il “Lavoro interno” ed il “lavoro all’esterno” L’obbligatorietà del lavoro per i condannati Il carattere “assistenziale”

Il soddisfacimento delle esigenze interne dell’ Amministrazione penitenziaria

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Il lavoro in carcere/2

Il lavoro domestico e le lavorazioni penitenziarie: da un sistema efficiente ad un sistema in perdita.

I motivi della crisi (drastica riduzione degli investimenti,

automazione dell’industria esterna, venire meno di professionalità specializzate dipendenti Amministrazione, mancanza di una visione aziendale del sistema lavorativo penitenziario

L’investimento per la rinascita (dalla Legge Smuraglia agli ulteriori propositi di riforma- IVA, modifica normativa di contabilità penitenziaria, reinvestimento utili, etc.)

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I criteri di selezione del “lavoratore” Le liste interne di collocamento ordinario e speciale (per

mestiere)

La selezione degli operatori con riferimento alle esigenze di sicurezza

Il colloquio selettivo e la valutazione da parte del datore di lavoro privato (motivazione, competenze professionali, etc.)

L’importanza “trattamentale” dello strumento “privatistico” e della logica del profitto

Il detenuto lavoratore, dentro come fuori,con qualche possibilità in più

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Il rapporto di lavoro Rapporto di lavoro identico a quello del

lavoro esterno

Possibilità di utilizzare le stesse tipologie contrattuali del lavoro “libero”

Lavoro subordinato, lavoro autonomo, contratti a progetto, lavoro a domicilio, etc.

La durata (a tempo determinato/indeterminato, full e part-time, per il periodo della detenzione, etc.)

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I diritti del detenuto lavoratore Il diritto alla retribuzione (contratto collettivo di categoria)

Il diritto alle ferie

Il diritto ai permessi retribuiti (per colloqui familiari, visite mediche, partecipazione ad udienze)

Il diritto all’assistenza contributiva

Il TFR

La competenza giurisdizionale per le controversie in materia di lavoro

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I doveri del detenuto lavoratore Il rispetto dell’obbligazione lavorativa

Il rispetto delle “prescrizioni” del datore di lavoro

Il rispetto della normativa antifortunistica

Il rispetto della normativa penitenziaria (assoggettabilità al regime disciplinare interno)

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Le agevolazioni normative/1Locali, attrezzature e macchinari, costi di gestione

l’Amministrazione penitenziaria cede in comodato gratuito i locali (in regola con la normativa sulla sicurezza dei posti di lavoro) e le eventuali attrezzature esistenti;

Possono essere impiantate nuove lavorazioni od integrate le attrezzature ed i macchinari esistenti (purché rispondano a possibili utilizzi futuri dell’amministrazione)

L’azienda è tenuta al rimborso delle spese vive di energia (luce,

gas, vapore, etc.) senza ulteriori oneri;

L’azienda assicura la manutenzione ordinaria dei locali e macchinari ricevuti in comodato

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Le agevolazioni normative/2

L’azienda matura un bonus di 516 euro mensili (sotto forma di credito di imposta) per ogni detenuto assunto (anche per il periodo necessario alla formazione);

gli oneri contributivi sono abbattuti nella misura dell’80%;

le agevolazioni proseguono nei sei mesi successivi alla scarcerazione del detenuto se prosegue il rapporto di lavoro all’esterno con lo stesso datore di lavoro.

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I risparmi/1

I “risparmi” per l’impresa sono importanti e facilmente quantificabili:

• risparmi sui costi di affitto o acquisto dei locali e/o capannoni

necessari all’ attività produttiva ed all’eventuale stoccaggio merci;

• risparmi sui costi di acquisto dei macchinari e di manutenzione

straordinaria;

• minime, a volte nulle, spese di investimento a carico dell’impresa

per iniziare l’attività;

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I risparmi/2

risparmi sui costi di sorveglianza e assicurazione degli impianti produttivi;

risparmi sulle imposte locali (ICI, smaltimento rifiuti,ecc.);

risparmi sui costi per la formazione del personale; risparmi sul costo del lavoro

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I vantaggi ulteriori del sistema/1

La formazione dei lavoratori

Possibilità di finanziare la fase di formazione professionale nell’ambito degli ordinari strumenti di finanziamento della formazione professionale in carcere

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I vantaggi ulteriori del sistema/2

Possibilità di integrare i lavoratori “interni” con lavoratori “esterni” (responsabili dei cicli produttivi, responsabili qualità, tecnici, operai, etc.)

Possibilità di sperimentare il lavoratore in vista prosecuzione presso altri rami dell’azienda

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I possibili limiti/1 Le esigenze di sicurezza. I controlli sulle

persone e sulle cose. L’esigenza di verifiche sull’assenza di

precedenti penali per le persone che accedono in istituto

L’esigenza di controlli sulle persone e sui mezzi che accedono in istituto e sui controlli dei materiali e manufatti in entrata ed uscita.

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I possibili limiti/2

La presenza di tempi morti Il ridotto orario lavorativo Le assenze a vario titolo dei detenuti (colloqui

con familiari e difensori, udienze, visite mediche, etc.)

I problemi connessi alla carenza del personale di polizia addetto alla vigilanza ed al controllo delle attività

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I possibili limiti/3

La scarsa professionalità dei detenuti

L’elevato turn-over dei detenuti

I limiti come “costi” da valutare

I limiti come “costi da abbattere”

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Le soluzioni/1 Selezione dei soggetti da avviare ad attività

lavorative (definitivi, fine pena adeguato all’attività)

Attività di formazione mirata sulla base delle concrete possibilità di impiego,

Pianificazione e coordinamento delle possibilità formative tra i vari istituti del territorio

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Le soluzioni/2

L’organizzazione

L’orientamento al risultato

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Le soluzioni/3 Il carcere costruito intorno all’azienda ( e non

viceversa). Il vantaggio reciproco e l’importanza di un

investimento (anche per il carcere) L’attivazione di nuovi meccanismi culturali L’adozione dei necessari possibili

accorgimenti

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L’attività artigianale ed industriale in carcere per il “mercato”

Una scommessa rischiosa o

un serio investimento?

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I principali settori di intervento in Italia

Lavorazioni industriali (falegnameria, tessitoria, sartoria industriale ed artistica, lavanderia, etc.)

Informatica (assemblaggio e riparazione P.c. e componenti informatici, smontaggio attrezzature informatiche e recupero pezzi, data-entry, etc.)

I call centers Tipografia, legatoria e serigrafia Edilizia Vetreria (industriale ed artigianale- tiffany, etc.) Pulizia e manutenzione spazi verdi e fabbricati

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I settori di intervento/2 Alimentari (gestione mense e centri cottura,

preparazione prodotti conservati, pasticceria, panetteria, etc.)

Agricoltura (serre ortofrutticole, floricultura, produzioni biologiche)

Prodotti tipici (zafferano, dolci tipici, etc.) Pesca e allevamenti ittici Artigianato (ceramiche, oggettistica, borse ed

oggettistica in pelle, creazioni artistiche, etc.)

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Il dato geografico

L’alta incidenza di aziende al nord (Lombardia, Piemonte, Veneto) con investimenti della stessa azienda in più realtà territoriali limitrofe

La ridotta presenza di imprese al centro sud (prevale il lavoro esterno)

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Legislazione in materia diAttività dei lavoratori detenuti

Legge 22 giugno 2000 n. 193 Norme per favorire l'attività lavorativa dei detenuti.

Decreto Ministero della Giustizia 9 novembre 2001 Sgravi contributivi a favore delle cooperative sociali, relativamente alla retribuzione corrisposta alle persone detenute o internate negli istituti penitenziari, agli ex degenti degli ospedali psichiatrici giudiziari e alle persone condannate e internate ammesse al lavoro all'esterno.

Decreto Ministero della Giustizia 25 febbraio 2002 n.87 Regolamento recante sgravi fiscali alle imprese che assumono lavoratori detenuti.

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L’azienda è suddivisa in due distinte aree, l’interna con tre tunnel serra per complessivi 1000,00 mq, l’esterna pari a 1,500 ha destinata alle colture in pieno campo.Il progetto ha consentito di ristrutturare le tre serre costruite già da alcuni anni per fini didattici, trasformando due tunnel per la coltivazioni ortofloricole con le moderne tecniche colturali del fuori suolo e l’ultimo in fungaia. Gli spazi esterni vantano un oliveto da oltre 400 piante di Gentile e Leccino, concepito per produzioni di qualità nel rispetto dei disciplinari di produzione degli oli di colline teatine dop . L’area a coltura è completata da un frutteto multispecie

Casa Circondariale Vasto

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Casa Circondariale Vasto

Il Progetto di giustizia riparativa e di recupero del patrimonio ambientale “alla Marina per una Riparazione Possibile” è un’attività che si colloca tra l’educazione alla legalità e l’impegno verso la comunità esterna. L’attività, frutta della sinergia con l’ente Comune con l’apporto del WWF, iniziata a giugno 2005, ha per oggetto la cura e la manutenzione di un tratto di costa di circa 3 km, appartenente alla Riserva naturale regionale di Punta Aderci; L’iniziativa ha riscosso notevole successo presso la cittadinanza e le istituzioni locali, con il coinvolgimento di ben 18 detenuti.

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