1° relazione garante detenuti pistoia protocollata

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    ~ i l j i i i i l l i ~ m l iI ~ I I I I I IWUfficio Protocollo

    Nr.0084771 Data 19/12/;2012Tit. 02.03.02 Arrivo

    Pistoia 17/12/2012

    COMUNE mPISTOIAGarante delle persone private della libert personale

    sede cio SASC del Comune di PistoiaP.zza S. Lorenzo 3 - 51100 Pistoia

    tel 0573/371415 -371400 fax 0573/37142 Iwww.garantedetenutipistoia-it [email protected]

    All'attenzione Del Sindaco di Pistoia/

    Dei Consiglieri comunali ~Degli Assessori comunali ~

    e p.C. AI Segretario Generale ~

    Oggetto: Relazione sull'attivit svolta - Art. 5 del Regolamento del garante delle personeprivate della libert personale

    1) Ufficio de l garante

    H Consiglio comunale di Pistoia, con deliberazione n 49 del 20/03/2012, mi hanominato Garante dei diritti delle persone private derta libert personale.

    Dopo circa due mesi dalla nomina mi stata assegnata una sede presso i servizi sociali diPistoia, in P.zza S.Lorenzo 3. da utilizzare solamente nell'orario pomeridiano, in quantotutte le mattine la stanza occupata da una dipendente dei servizi sociali, con la qualecondivido anche l'utilizzo del computer.

    Con deliberazione della Giunta comunale n 219 del 30/07/2012, avente come oggetto"approvazione della nuova struttura organizzativa e funzionigramma dell'Ente" statamodificata la collocazione dell'ufficio del garante (e quindi anche la sede), destinandolanon pi aU'interno dei Servizi sociali, bens all'interno dei Servizi dell'Ufficio del Consigliocomunale. Ad oggi sono ancora in attesa che mi venga assegnata una nuova sedestabilita dalla sopracitata deliberazione della Giunta comunale., mentre stata individuatadal mese di Novembre, come persona di supporto al ruolo del garante, la Segretaria deigruppi consiliari. Sig.ra Cristina Remoli.

    La delibera di nomina prevedeva anche, al punto 3, che, ad awenuta approvazione delBilancio, fosse stabilito il fondo (di cui all'art. 7 comma 2 del Regolamento del garante)finalizzato al rimborso delle spese sostenute e documentate da. garante stesso. Nonrisulta che tale fondo sia stato mai stanziato. pertanto a distanza di 9 mesi dalla nominanon vi stato alcun rimborso per l'attivit da me svolta, che risulta tuttora totalmente amio carico (spese di trasporto, telefono, nonch alcune ore di permesso da lavoro non

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    COMUNE mPISTOIAGarante delle persone private della lbert personale

    sede c/o SASC del Comune di PistoiaP.zza S. Lorenzo 3 - 511 00 Pistoia

    tel 0573/371415 - 371400 fax 0573/371421www.garantedetenutipistoia.itgarantedetenuti@comune.pistoia.it

    retribuite per svolgere l'attivit istituzionale assegnatami).

    2) Attivit svolte dal garante

    Ai sensi dell'art. 4 del Regolamento, "Compiti del Garante", ho ritenuto opportunostabilire una presenza costante all'interno della Casa Circondariale di Pistoia dialmeno un giorno aUa settimana, solitamente il venerd pomeriggio. Questo mi haconsentito di instaurare un rapporto continuativo con i detenuti raccogliendo le loro

    richieste/segna/azioni e un contatto diretto anche con la Direzione del carcere, laComandante, gli Agenti penitenziari e l'Ufficio educatori, nonch con il Magistrato diSorveglianza di Firenze (Magistrato competente per la Casa circondariale di Pistoia).Ogni settimana parlo mediamente con 4/5 detenuti cercando di rispondere concretamente,per il ruolo che ricopro, alle loro richieste. Parliamo in questi casi di soggetti detenuti,perlopi poveri, privi d reti parentali in grado di far fronte alle loro necessit.Riuscire ad espletare alcune pratiche burocratiche, che spettano di diritto a ciascuncittadino e quindi anche ai reclusi, assume un' importanza maggiore per chi privato della.propria libert. In carcere tutto diventa molto pi complicato e quello che in ambito esternopossono sembrare delle operazioni semplici, scontate, quasi banali e comunque di facilerisoluzione, all'interno dell'istituzione carceraria diventano molto spesso proibitive, quasicostituissero un'eccezionalit.

    2a) Riporto alcuni esempi nei quali stato richiesto dagli interessati un mio intervento:

    - Presentazione delle domande per richiedere le visite dell'invalidit civile;Rinnovo della propria patente di guida;

    - Presentazione delle domande per la richiesta degli assegni familiari ei adell'indennit di disoccupazione;Richiesta della modulistica per presentare la domanda di residenza all'ufficioanagrafe del Comune di Pistoia.

    Per quanto riguarda le richieste pe r ricevere le visite mediche attestanti"invalidit civife, re nuove disposizioni INPS prevedono che queste debbano essereinviate unicamente per via telematica dal medico curante, tramite un apposito modulo.L'ambulatorio medico del carcere non dotato di collegamento internet. pertanto lerichieste dei detenuti non potevano essere presentate. In qualit di garante sono entratoin contatto con l'ANMIC (Associazione nazionale mutilati invalidi civili) di Pistoia e tramitel'associazione stessa, alla quale ho proweduto a presentare la documentazione medica diciascun detenuto richiedente, stato possibile consegnare all'INPS documenti in formacartacea. La commissione medica ha svolto successivamente le visite pressol'ambulatorio della Casa circondariale di Pistoia visitando i rispettivi detenuti.

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    te] 0573/371415 - 371400 fax 0573/371421www.garantedetenutipistoia.itgarantedetenuti@comune.pistoia.it

    Questa disfunzione strutturale del selVzio dell'ambulatorio medico del carcere (non dowtaal personale che vi opera), stata oggetto di una mia segnalazione all'U nit FunzionaleIgiene e Sanit Pubblica della ASL di Pistoia e alla Direzione del carcere, insieme ad altritipi di carenze ancor pi gravi. (Vedi Allegato). In seguito a queste segnalazioni vi stato un impegno formale da parte dena dirigenza ASL (referente per il carcere) e dellaDirezione della Casa Circondariale di Pistoia, nel completare quanto prima i lavori diristrutturazione degli ambienti adibiti a servizio medico sanitario interno all'istituto,(che saranno oggetto di una mia prossima verifica).

    Sempre su richiesta della popOlazione carceraria ho proweduto a contattare l'Asl diPistoia e il servizio medico oculistico affinch questa visita, necessaria per il rinnovo della

    patente di guida, potesse essere svolta, come di fatto ora sta avvenendo, all'internodell'ambulatorio della Casa circondariale di Pistoia. (Alla scadenza della propria patente diguida ciascun soggetto ha tempo tre anni per prowedere al rinnovo degli esami medici,trascorsi i quali deve sostenere di nuovo interamente anche tutti gli esami teorici e pratici.Per un soggetto detenuto avere in regola, nel momento della propria scarcerazone, lapatente di guida, non un aspetto del tutto secondario, ma rappresenta anch'esso unelemento importante. insieme a tanti aJtri, ai fini di un suo graduale percorso dire inserimento sociale).

    Ho inoltre provveduto a richiedere all'lNPS alcune spiegazioni relative al rigettoricevuto dai detenuti lavoranti in relazione alle domande presentate per il contributo degliassegni familiari eia delle indennit di disoccupazione. A fronte d questo miointervento sono state fornite dall'lNPS delle indicazioni affinch i detenuti potessero

    ripresenta re correttamente la documentazione e vedessero successivamente riconosciutoquanto loro spettante. Dal mese di Novembre, in accordo con "ufficio ragioneria e laDirezione del carcere, ho dato la mia disponibilit per svolgere un ruolo di collegamentotra quesfultima e il Patronato Acli di Pistoia, che tramite apposita convenzione curerla presentazione all'lNPS delle singole domande di ciascun detenuto.

    Sulla base di quanto disposto dal DPR 223/89 (Anagrafe della popolazioneresidente}, su richiesta di alcuni detenuti senza fissa dimora o intenzionati a trasferire (apropria residenza all'interno della Casa Circondariale di Pistoia, ho provveduto a metermiin contatto con l'ufficio anagrafe del nostro Comune, reperire l'apposita modulistica econsegnarla direttamente ai detenuti interessati. Quesrultimi, tramite l'ufficio matricola delcarcere, hanno poi presentato la domanda di residenza all'ufficio anagrafe delComune di Pistoia, che dopo attenta verifica sulla sussistenza dei requiSiti richiesti dalla

    normativa, ha accolto le domande. (La residenza un requisito necessario per poteraccedere ai servizi che ogni comunit mette a disposizione dei propri concittadini. Nelcaso dei soggetti detenuti assume ancor pi significato per una loro inclusione sociale).

    2b) Altri miei interventi hanno riguardato un'azione di mediazione tra alcuneproblematiche e richieste da parte dei detenuti e il personale dell'area trattamentale epedagogica del carcere. ivi compresa la Direzione del carcere:Richiesta di attrezzatura per svolgere attivit sportiva all'interno della palestra;Richiesta dell'estensione di mezz'ora dell'orario adibito all'uso del calcetto;

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    Richiesta della fornitura del Kit necessario per la pulizia della cella e l'igiene personale.ogni mese anzich ogni 4/5 mesi come lamentato dai detenuti,con particolare riferimentoai reclusi privi di risorse economiche proprie:Maggiore attenzione sulla qualit del cibo somministrato alla popolazione detenuta.

    Su questi. come su altri punti, vi stato un confronto serio e attento con il nuovo Direttore,che ha promesso una sua pronta verifica sugli aspetti segnalati ed una risposta concreta.

    AI Magistrato di Sorveglianza di Firenze. Or. Ca retto, ho effet tuato la segnalazione di undetenuto Tunisino. in particolari condizioni .di difficolt: con il trasferimento dal Carcere di

    Sollicciano a quello di Pistoia gli erano stati smarriti gli indumenfi d ricambio insieme adaltri effetti personali. Il detenuto non aveva ricevuto nessuna spiegazione ufficialenonostante sue ripetute richieste e per circa 2 mesi stato obbligato a vivere in uno statodi enorme disagio, alleviato solamente dalla solidariet di alcuni compagni di cella.Successivamente a questa segnalazione J'associazjone di volontariato il Delfino, cheopera all'interno del carcere di Pistoia da molti anni, ha provveduto a fornirgli alcunindumenti nuovi. (Da aggiungere che il soggetto in questione quando era detenuto pressoil carcere di Sollicciano, come riportato dalla psicologa del carcere di Pistoia, aveva tentatoil suicidio, e con il suo trasferimento all'interno del nostro carcere, sono proseguiti alcunigesti di autolesionismo). L'attenzione nei confronti di questa persona si registratasuccessivamente anche da parte della Direzione del Casa Circondariale di Pistoia.consentendo al detenuto un trasferimento momentaneo presso il carcere Gozzini di

    Firenze, dove gratuitamente gli hanno applicato una protesi dentaria, in quanto a Pistoiaquesto servizio sanitario da parte della ASL locale considerato a pagamento. Su questasituazione riguardante una palese disparit di trattamento sanitario. oltretutto all'internodella solita Regione, ho rivolto in data 10/10/2012 un quesito al referente ASL pe r ilcarcere di Pistoia, non ricevendo ad oggi nessun tipo di risposta.

    2c) Proposta di una sezione distaccata dei semiliberi del carcere di Pistoia.I semiliberi sono quei detenuti ammessi alle misure alternative alla pena detentiva, chedurante la giornata svolgono attivit lavorativa all'esterno e la sera rientrano in carcere. Isemliberi Sono collocati attualmente all'interno del carcere di Pistoia in una sezioneapposita, s ~ p a r a t adaJle altre sezjoni, che pu comprendere al massimo un numero di

    10/12 detenuti. La sezione, non idonea, come riconosciuto ormai da tempo anche daglistessi operatori penitenziari, consiste in un camerone/corridoio di 44 mq con un'unicafinestra nef bagno. Le altre du e finestre all'interno di questa sezione non possiamoconsiderarle tali, in quanto si affacciano in un ambiente chiuso utilizzato dal carcere comedeposito/magazzino, non consentendo, come lamentano i detenu1i, un sufficiente ricambiod'aria e provocando un caldo soffocante nel periodo estivo. A fronte di questa situazioneinsieme al Presidente dell'Ordine degli Avvocati di Pistoia. Dr. Giuseppe Atbrandi, cisiamo adoperati nella ricerca sul territorio di una collocazione esterna alla strutturacircondariale per la collocazione della sezione dei semiliberi. cos come previsto

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    dall'ordinamento penitenziario (Legge 26 luglio 1975, n. 354), alla quale sar garantita lacopertura degli operatori di polizia penitenziaria necessari al controllo durante le afe serali.Questa sistemazione esterna, oltre a consentire uno spazio pi dignitoso per i detenuti,permette di rispondere in parte anche al problema del sovraffollamento, alleggerendo ilnumero dei reclusi presenti nel carcere di Pistoia. Dopo alcuni incontri stata raccolta econcordata la disponibilit di uno spazio all'interno del Convento dei Frati Cappuccini diPistoia, che i Frati stessi concederebbero a titolo gratuito_ La struttura sita in Via degliArmeni a poche centinaia di metri dalla Casa Circondariale di Pistoia. Successivamente sisono svolti anche gli incontri ufficiali con il Provinciale dei Frati che ha sede a Firenze, ilProvveditorato regionale dell'Amministrazione penitenziaria (P.R.A.P) e la Direzione de!

    Carcere di Pistoia. Questi incontri, che hanno raccolto l'approvazione al progetto di tuttigli attori istituzionali coinvolti, si sono conclusi con un sopralluogo dei tecnict delProvveditorato presso l'ambiente del Convento, con l'impegno di definire un progettoesecutivo pe r la realizzazione di alcuni lavori di modifica all'attuale percorso d'ingresso ailocali. Per il finanziamento dei lavori, una volta arrivati alla definizione del progettoesecutivo da parte dell'architetto incaricato, sar presentata una formale richiestaall'interno del bando della Fondazione CARIPT. Come sostegno all'iniziativa, per la qualeproseguono i contatti anche con il nuovo Provveditore regionale di Firenze, arrivata unanota di approvazione da parte del Ministero di Giustizia.

    2d) Tavolo tecnico con i referenti istituzionali della Provincia in tema di politicheattive sul mercato de l lavoro. A seguito di un mio articolo apparso sulla stampa locale,(La Nazione del 17 Maggio 2012), nel quale si poneva una riflessione ed un invito adinvestire sulle misure alternative con l'inserimento lavorativo dei detenuti, si svolto ilgiorno 21/06, su richiesta dell'Assessore alle politiche del lavoro della Provincia di Pistoia,Roberto Cappellini, un incontro presso la sede di Via TripoJi. in presenza delrAssessorestesso, della dirigente Dr.ssa Anna Pesce e del sottoscritto. Durante l'incontro sono stateda me presentate ed illustrate alcune proposte, sulle quali poter indirizzare l'azione volta afavorire l'inserimento lavorativo di soggetti detenuti. 1

    1a) Obiettivo nel lungo periodo (lavoro dentro il carcere). Proposta di attivare da parte della Provincia. raccordandosicon i referenti della Casa circondariale di Pistoia, un servizio di sensibilizzazione in direzione del mondo imprenditorialepistoiese, azioni anche a carattere informativo su quelle che possono essete le facilitazioni previste dalla legislazionevigente per l'assunzione e rinserimento lavorativo di soggetti detenuti, gi adottate da molle realt produttive cheoperano da diverso tempo in molti penitenziari d'Italia (vedi resperienze raccolte nel libro 1/ Mestiere della Libert editoda Altreconomfa 2011). Gli spazi del carcere di Pistoia sono veramente ristretti ma non del tutto impossibne pensarenel tempo ad alcune piCCOlE!lavorazioni. ad esempio di assemblaggio. da far svolgere all'intemob) Obiettivo nel breve periodo (lavoro in esterno pre8So le aziende del territorio). Vi sono dei detenuti, che peralcune situazioni g i u r i d i c h ~soggettive, possono accedere all'esperienza lal/orativa esterna al carcere, attral/erso laconcessione delle misura altemative. Uno strumento essenziale per attivare il percorso la ... orativo esterno rappresentato dalla borsa lavoro e dai tirocini aziendali. La ricaduta occupazionale per i soggetti detenuti cheusufh.tiscono di questi perClJrsi buona.c, Obiettivo ne l breve periodo (lavoro in Htemo per lavori di pubblica utilit). La stessa impostazione descrittasopra (tirocinio aziendale f. borsa lavoro) potrebbe essere usata per far svolgere ai detenuti, in esterno al carcere, deilavori d pubblica utilit o denominati anche socialmente utili", senza sovrapporsi a quelle lavorazioni gi appaltate adaziende, tra cui le cooperative sociali, che alloro interno occupano le persone svantaggiate (art. 4 legge 381/91).

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    Dopo questo incontro ne seguito un altro sempre presso la sede di Via Tripoliprevedendo questa volta anche la presenza delta Direttrice della Casa Circondariale diPistoia, della Dr.ssa liliana Lupaioli (referente per i progetti area educativa del carcere), edei rappresentanti dell'Agenzia formativa Saperi Aperti, incaricata quest'ultima di svolgerel'attivit formativa all'interno del carcere di Pistoia. L'incontro aveva come scopo quello dicoordinare la ripresa delle attivit di formazione professionale all'interno dell'istitutopenitenziario, dopo una pausa durata quasi due anni. l'appuntamento si concluso conun impegno da parte dell'Ente Provincia di convocare i rappresentanti dei Comuni perillustrare, come da me suggerito, la possibilit di inserire i detenuti in attivit socialmenteutili sulla base del Protocollo d'intesa siglato nel mese di Luglio tra !'A.N.C.1. (Associazione

    nazionale dei Comuni d'Italia) e il D.A.P. (Dipartimento dell'Amministrazione penitenziaria).

    2e) Per quanto riguarda invece la promozione d-iniziative e sensibilizzazionepubblica, previste anche queste tra i compiti che pu svolgere il garante, credo che mottodi pi rispetto a quanto fatto fino ad oggi potr essere svolto in futuro, una volta che sarconsolidata la struttura dell'ufficio del garante, che per motivi illustrati al punto 1, ad ogginon ancora completamente operativa. Tenuto conto di queste limitazioni si sonocomunque svolte alcune iniziative di promozione e sensibilizzazione che riporto diseguito:

    -Creazione di un sito web all'indirizzo www.garantedetenutipistoia.it. segnalato e presenteanche all'interno della rete del Ministero della Giustizia;

    -Diffusione di alcuni comunicati stampa sulla problematica del carcere e sul rispetto deidiritti dei detenuti apparsi sui quotidiani locali (presenti anche aU'interno del sito web);

    -Interventi pubblici, in cui ho portato il mio contributo di riflessione e proposte sul carcere diPistoia, nelle seguenti manifestazioni: "Dona un libro per i detenuti" (iniziativapromossa del Gruppo biblioteca del tribunale di Pistoia svoltasi il 29 marzo presso l'aulapenale del tribunale di Pistoia); "Riaprifeci il Manicomio" (promosso dal collettivoS.L.E.B.EST svolto il 24 Giugno alle Ville Sberto)i di Pistoia); "Liberarsi dalla necessitdel carcere" (promosso da S El sezione di Pistoia durante la festa del Partito il giorno 5Settembre a Santomato); "n Diritto e la dignit no n si fermano alle porte del carcere"(iniziativa promossa dalla Parrocchia di Santomato e svoltasi nei locali parrocchiali il 22

    Novembre).

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    sede cio SASC del Comune di PistoiaP.zza S. Lorenzo 3 - 51100 Pistoia

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    3) Proposte per l'Amministrazione Comunale in favore della popolazionedetenuta

    Negli incontri che ho avuto con alcuni Assessori del Comune di Pistoia ho avanzatoalcune proposte operative d'inclusione sociale rivolte alla popolazione detenuta di Pistoia,da poter attivare ogni anno in convenzione con ,'Ente comunale e la Direzione della CasaCircondariale.

    Riferimentilegislativi

    I e pene non possono consistere in trattamenti contrari al senso di!Iumanit e devono tendere alla rieducazione del condannato. (art. 27"I omma 3 - Costituzione italiana). )

    Legge 35411975: Norme sull'ordinamento penitenziario e Isull'esecuzione delle misure privative e limitative della libert. '

    (Art. 1)/I traffamento penitenziario deve essere conforme ad umanit e deveassicurare I rispetto della dignit della persona.(Art. 15)Il trattamento del condannato e dell'internato svolto avvalendosiprincipalmente dell'istruzione, del lavoro, della religione, delle attivit j

    culturali, ricreative e sportive e agevolando opportuni contatti con ii Imondo estemo ed j rapporti con la famiglia, Ai fini del trattamento!rieducativo, salvo casi d'impossibilit, al condannato e all'internato .assicurato il lavoro.~ ~ 1 n ILa finalit del reinserimento sociale dei condannati e degli internati Ideve essere perseguta anche sollecitando ed organizzando la Iparledpazione di privati e di istituzioni o associazioni pubbliche oprivate all'azione rieducativa( .. )(art. 20) lNegli istituti penitenziari devono essere favorite in ogni modo ladestinazione dei detenuti e degli internati al lavoro e la foro Ipartecipazione a corsi

    diformazione professionale.

    /I

    lavoropenitenziario non ha carattere afflittivo ed remunerato

    I La legislazione attribuisce inoltre all'ente locale un ruolo determinante

    l'_ nel garantire i servizi di supporto ai bisogni dei detenuti, ex detenuti e

    soggetti in misura alternativa, nonch alle loro famiglie. In modospecifico. l'art. 46 de l DPR 616/1977 affida all'ente locale interventicome le visite ai detenuti quando sono prossimi alla liberazione pertermine della pena, per facilitare il reinserimento nella vita sociale al,-------- - - - - - --'

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    sede cio SASC del Comune eli PistoiaP.zza S. Lorenzo 3 - 51100 Pistoia

    tel 0573/371415 - 371400 fax 0573/371421www.garantedetenutipistoia.itgarantedetenuti@comune.pistoa.it

    r - - - - - - - - - - , - - - - - - - - - - - - - - i lfine di accertarsi circa il loro stato di bisogno, la ricerca di tun'occupazione, reventuale concessione di sussidi, per curare la Irelazione dei detenuti con le famiglie, il coordinamento delle attivitassistenziali sia pubbliche che private. I

    .La legge 142190 ha poi definito il Comune come fulcro e responsabile Idella politica sociale locale. All'interno di questa tipologia di approccio, .

    ,il Comune si legittima e si autolegittima in quanto capace di dare: risposta ai bisogni della comunit, secondo tre fondamentali modalit: Iil Comune rappresenta la comunit locale; il Comune promuove losviluppo della comunit locale; il Comune cura gli interessi della Icomunit e in essa, anche e soprattutto, i bisogni dei soggetti deboli,portatori di particolari istanze ed esigenze, tra cui gli stessi ex

    " IIdetenuti, le loro famiglie, i soggetti in misura alternativa, ecc. I

    f - - - - - - - _ _ _ + _ - - ~ - - - - - - - - ~

    Detenuti con sentenza definitiva residenti nel Comune di lDestinatari

    Pistoia o presso la Casa circondariale; I- Detenuti con sentenza definitiva senza residenza, domiciliati.

    nel Comune di Pistoia;

    I

    , ) Ex detenuti (massimo 6 mesi dopo il fine pena_) reSid_enti 0_'1

    ----4 domciDati nel Comune di Pistola; Jr-- ASsistente sociale comunale di riferimento per il carcereAzioni

    (risponde alle richieste di colloquio; si rapporta e confronta con loufficio educatori per condividere dei progetti possibili sulla persona;)Imantiene i rapporti con i familiari dei detenuti individuando possibiliazioni di supporto; aiuta, dove richiesto, i detenuti nell'espletare I

    Il:lcune pratiche burocratiche necessarie al percorso di reinserimento Isociale). i

    ,- - - - - -

    I Sostegno abitativo per i primi 3 mesi dall'uscita del carcere:

    II~ s o s t e g n oeconomico all'affitto, oppure accoglienza presso l'albergopopolare}.

    - - - - - " - - - -

    "Tre percorsi all'anno di borsa lavoro in tirocinio aziendale perI ccedere, da detenuti, alle misure alternative: (semilibert,

    L - - - _ _ f f i d a m e n t oin prova), puntando ad un contratto di assunzione presso

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    sede cIo SASC del Comune di PistoiaP.zza S. Lorenzo 3 - SI I 00 Pistoia

    te) 0573/371415 --371400 fax 0573/371421www.garantedetenutipistoa.itgarantedetenuti@cornune.pistoia.it

    !'azienda ospitante. Tali percorsi possono essere inclusi con apposito Ifinanziamento all'interno dei progetti consolidati che ,'ente Comune II, i da diversi anni gestisce in convenzione con alcune realt delprivato sociale

    I Io Tre percorsi aU'anno d'inserimento sociale per lavori di pubblica

    Itilit non finalizzati all'assunzione, da svolgersi internamente alla

    struttura comunale (es.verde pubblico), oppure in realt del terzo

    I ettore. In quest'ambito potrebbero essere coinvolti i detenutiammessi al lavoro all'esterno in art. 21 (diverso dalla semilibert). i

    In'iniziativa pubblica alfanno di sensibilizzazione sulle \ematiche Idel carcere.

    o,I n collegamento con la pubblica istruzione per far conoscere nella IIscuola la realt del carcere. Questo lavoro di sensibilizzazione a Ipartire dai ragazzi delle scuole superiori, potrebbe essere realizzatocon il patrocinio del Comune, anche attraverso i volontari e gli I

    l

    operatori che operano all'interno di associazioni che si occupano di Icarcere e problematiche giovanili. ,_ _ _

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    sede cio SASC del Comune di PistoiaP.zza S. Lorenzo 3 - 51100 Pistoia

    tel 0573/371415 - 371400 fax 0573/371421www.garantedetenutipistoia.itgarantedetenuti@comune.pstoa.it

    4) Uno sguardo sul Carcere di Pistoia

    };> Struttura

    Casa Circondariale di PISTOIAVia dei Macelli 13 - Tel. 0573 975111 fax 057322718

    E-mai!: [email protected]

    Maschile

    Dislocazione: urbana

    Tribunale ed Ufficio di Sorveglianza: Firenze

    UEPE: Firenze

    La struttura, risalente agli anni '20, si trova nel centro citt ed discretamente collegatacon i mezzi pubblici alla stazione. I passeggi, uno per sezione, sono scoperti. In caso dimaltempo viene utilizzata la palestra. Non vi sono stanze per la socialit. Tuttavia l'Istituto dotato di una palestra, un campo da calcetto ed una sala utilizzata come biblioteca edaula scolastica. La struttura si articola su due piani (piano terreno e primo piano) ecomprende anche la caserma agenti. Le celle si distribuiscono su entrambi piani, inpassato a ballatoio, oggi separati dal pavimento. Le sezioni detentive sono in tutto 4,compresa la semilibert:

    a} Sezione Maggiore per detenuti comuni: 3-4 posti doccia per piano; gabinetti con water(diviso con muro e porta):

    AI piano terra: 19 celle (7,40 mq per 3 detenuti: anche se i soffitti sono pi alti di quelliconvenzionali, la cella claustrofobica);

    AI primo piano: 3 cameroncin da 6 (ca. 18 mq con 2 letti a castello ciascuno da 3), 5cameroni da 8 (ca. 28 mq);

    Sala polivalente.

    lO

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    b) S e z i o n ~Minore per collaboratori:

    AI piano terreno: 1 cameroncino da 3 e 3 celle singole;

    AI primo piano: 2 celle grandi da 3 ed una piccola.

    c} Sezione transito-isolamento: 4 celle singole pe r isolamento giudiziaria, sanitaria,discipnnare. AU'occorrenza per le celle sono occupate da pi persone (massimo 3).

    d} Semilibert: un camerone di circa 44 mq.

    Qrari generalmente osservati:7.30: sveglia e colazione;

    8,00: controlla numerico. Attivit scolastiche 8,30;

    9.00-11,30: fuori dalla cella, passeggi (1 per sezione);

    12.00: Vitto;

    12,00-13,30: sociaJit in cella;

    13,30-15,00: fuori dalla cella, passeggi (1 per sezione);

    16,30-21: socialit in cella.

    Le cucine sono in condizioni accettabili, esiste la commissione cucina e vengonoosservate le diete specifiche.

    Nodi identificativi e problematici

    a) SovraffoUamento

    La struttura risulta puttosto inadeguata sia pe r quanto riguarda le cene (ben al di sottodella soglia dei 3 mq per detenuto, soglia al d sotto della quale, per la Corte

    Europea dei Diritti Umani, si configura automaticamente il reato di tortura), che ilocali comuni. E' il pi sovraffollato istituto in regione, con una presenza che ha superato il230% della capienza regolamentare prevista. A causa del sovraffollamento di tanto in tantosi operano interventi d sfollamento (che consistono in trasferimenti presso altri istituticarcerari). I detenuti passano in cella circa 18 ore al giorno. 3 persone in 7mq che fanno aturno a stare in piedi.

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    Capienza regolamentare: 75

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    Presenti al 14106/2012 :149 (119 nella sezione "comuni", 9 at transito, 8 semliberi, 13collaboratori) di cui: in attesa di giudizio 86; condannati 63;

    b) Carenza di personale penitenziarip

    Polizia penitenziaria prevista: 79

    Forza amministrata: 59

    Forza operante: 50Educatori previsti: 4

    Educatori presenti: 2

    Psicologi: 1 (per l'osservazione)LJorganizzazione delle attivit risente molto della carenza di personale, non soloappartenente alla polizia penitenziaria, difficolt che sovente riduce l'effettivafruib ilit dene iniziative da parte dei detenuti presenti.

    c) Ambulatorio m ~ g i c o

    ti rapporto del Centro Regionale per la salute in carcare, firmato dal Direttore dr.Francesco Ceraudo del 22/06/2011, in riferimento alla visita d controllo al PresidioSanitario Penitenziario di Pistoia, cos denunciava: !lAdistanza di 2 anni dalla visita dicontro no precedente non si registrato purtroppo alcun miglioramento logistico per guantoattiene alla configurazione del Presidio Qanimrio. Siamo nella piassoluta totale illegalit.In yn unico locale di 29 mQ risulta stipato alla rinfysa tutto di tutto: Ambulatorio delReferentQ del Presidio. pynto gi riferimento per i Medicj SIAS. sosta infermieri. magazzinofarmaci e presidi sanitari, archivio. cassaforte, spogliatoio, carreJJodi medicazione. carreJJope r la sommintstrazione dei farmaci. In mezza al locale risulta impropriamente collocato ilriunito odQntoiatrico CQO l'e$posizione d ogni tipo d'infezione. Questo unicQ locale ervQanche guando c' lo Psichiatra. il Cardiologo e "infettivologo. La privacy non asolutamente assicurata. Anzi di fattQDon~ s i s t e .Occorre il rifacimento di tutti gli arredidegli Ambulatori. In yn microscopico locale di servizio dd;rittura accanto al water risyltasistemato un armadietto con le ante aperte dove vengono conservati camici. Lasituazione io cui viene a trovarsi ileresidjo Qanitado Penitenziario intollerabile e richiamaprecie ~ s p o n s a b i l i t del proweditorato Regionale dell'Amministraziooe PentenziarjSl(..l. Se l'AmministraziQoe Penitenziaria non mette a disposizionQ i locali. l'Azienda USL3si deve rifiulclre di prestare i propri servizi in gueste condizioni e deve esigere che pazienti vengano portati nei propri poliambulatQn. Noo c' scelta. In considerazione diguanto sQPra.non stata ancora ratificata il passaagiQ dei locali a funziQoe sani taria. ' .. )".

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    Sono passati 17 mesi da questa precisa e puntuale denuncia. Nulla per il momento cambiato. Vi sono attualmente dei lavori in corso con l'impegno espresso da parte dellaDirezione del Carcere e del Direttore della ASL, Dr. Luigi Rossi, (a seguito di un miointervento sulla stampa locale), per la realizzazione, riporto testualmente, "di 2 ambulatori,che andrebbero ad aggiungersi all'attuale, che verrebbe cos a configurarsi comeambulatorio dentistico e specialistico, mentre i due nuovi locali diverrebbero ambulatoriomedico l'uno e ambulatorio infermieristlco l'altro". La realizzazione di quanto promessosar oggetto di una mia prossima verifica rendendone pubblico ,'esito.

    d) Lavoro

    li lavoro, secondo il regolamento penitenziario, sarebbe uno dei principati strumentiattraverso il quale poter svolgere un'azione rieducativa. In realt i detenuti lavorantiall'interno degli istituti penitenziari, e Pistoia non un'eccezione, sono pochi. Inoltre sonoimpiegati per pOChissime ore giornaliere e per un periodo breve (mediamente contumazioni mensili), nonch adibiti nella maggioranza dei casi a svolgere lavori pocogratificanti, come pulire le docce, spazzare in terra, ecc. Una situazione migliore rispettoagli altri detenuti lavoranti, per il tipo di lavoraz.ione che svolgono e perch sono sottopostiad una turnazione meno frequente, riservata ai 3/4 reclusi occupati a svolgere le attivitdella Mof (Manutenzione Ordinaria Fabbricati), e per coloro che sono addetti alla cucina.

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    5) La situazione generale delle carceri italiane 2

    "lleCtrcere allempo della crisi acuenflla le caraflerisfiche di contenitore cInico e c:onlL'l1ifore dip01'er /a'. w!mpre pi1(' nWl{?ilUll==alo in Ui/ll ~ f ) c i e r o 'anch'e'i_w impOl,!rilil di ri,wr,'il:' nllltt'r;lI/j c

    immateriali ..

    Are, Corrado Mareetti, direUore della Fondazione Giovanni Alichelucei di Fiesole.

    Ogni anno 60 detenuti e 10 poliziotti penitenziari si tolgono la vitaDue suicidi su tre correlati a condizioni di vita (e di lavoro) fuori dalla legalit

    Anni Suicidi Totale mort i

    2000 61 165

    2001 69 177

    2Q!l2 52 160

    2003 56 15 7. -2004 52 156-2QQS. 57 172-"2QQ 50 134.2007 45 12 3

    2008 46 142

    20.0.2 72 177

    2fr1Q 66 18 4

    2011 66 186

    2012* 59 151

    Totale 7 5 0 2 .084

    '" Aggiornamento al 12 dicembre 2012 3

    2 Molte delle argomenta;ioni trattate aJ punto 5 prendono spunto dalla Relazione annuale del Garanle re9ionale. dot t AlessandroMargara. /I carcere dopo Cf/sto

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    Le carceri non sono mai state tanto piene proprio di quei poveri nei confronti dei quali ilegislatori avrebbero voluto essere meno ingiusti. Poveri che aumentano via via che lepolitiche assistenziali diminuiscono. Tutta questa fascia di popolazione detenuta (tra i ~ / 3ei 3/4) pu essere chiamata "detenzione sociale".

    Sovraffollamento

    Due numeri per capire: su 46.795 posti disponibili, oggi sono a disposizione di 66.685,detenuti. In arrivo 400 sentenze della Corte europea contro il sovraffollamento. Ilnostro tasso di affollamento oggi de l 142 J 5% (oltre 140 detenuti ogni 100 posti). Lamedia europea del 99,6%.

    IIdonne 2800 4.20%

    stranieri 23739 35,60%

    Una sentenza della Corte Europea dei Diritti dell'Uomo (CEDU) stabilisce 7 mq per unacella singola, a cui ne vanno aggiunti 4 per ogni persona in pi. Per concludere poi a unminimo di emergenza di 3 mq. Quando ciascun detenuto dispone di uno spazio inferiore ai3 mq a testa, in queste condizioni non c' regime detentivo che tenga, e per la Corte lavita in una simile cella si configura oggettivamente come tortura. (l'Italia statacondannata dalla CEDU su ricorso del detenuto Sulejmanovic in carcere nel 2003).

    Le cause del sovraffollamento sono rappresentate da tre leggi (le prime dueincrementano gli arresti e la terza blocca le uscite):

    la Bossi - Fin sull'immigrazione risalente al 2002, rilanciata nella sua carica penale nel2004 e poi ancora aggravata dai vari decreti sulla sicurezza successivi; (la quota di

    stranieriin

    carcere sale versoil

    37-38%) La Fini - Giovanardi del Febbraio 2006 che stabilisce la punibilit per detenzione diquantit minime di sostanze stupefacenti; (La percentuale dei tossicodipendenti inToscana supera il 30%); La C.d. ex CirielH (la legge 251 del 5 dicembre 2005), che ripropone la recidiva.riportandola agli splendori del Codice Rocco. E' stato infatti abolito per i recidivi il principioche non si debba passare dal carcere quando si in attesa di essere assegnati ad unamisura alternativa. E molto spesso i tempi di risposta sono talmente lunghi che in attesadella decisione del Magistrato di Sorveglianza la pena gi stata scontata tutta in carcere.

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    Ed anche questo meccanismo perverso del tutto criminogeno.

    Queste tre leggi sono state decisive nel riempire le carceri dopo il condono de! 31 luglio2006. A fine 2006 risultavano 39.005 detenuti, a fine 2009 sono 64.971, cio oltre 25.000di pi in poco pi di 3 anni (oltfe 8.000 all'anno).

    Un'altra causa del sovraffollamento va imputata all'uso sproporzionato della misuracautelare in carcere che riguarda sopratutto i poveri e l poverissimi.

    Custodia cautelare in carcere. Oggi siamo al 40,1% ben oltre i dati degli stessi paesi

    europei non virtuosi e, pi o meno, quasi al doppio della media europea che del24%.

    (In Toscana la capienza rego\amentare di 3.186 persone, la presenza di 4.242, paricio a +33,14%).

    Si aggiunge che a livello nazionale l'esubero di presenze accompagnato dallacontrazione dei fondi per la manutenz.ione delle strutture: - 47% dal 2007 al 2010. Nel2011 l'ulteriore riduzione delle risqrse stata pesantissima per le mercedi, checomprendono anche quelle che attengono alla manutenzione degli istituti toscani: da4.800.000 euro nel 2010 a 2.900.000 euro per il 20 11. Nel 2012 le cose vanno ancorapeggio.

    Un carcere di sola contenzione?

    Per i direttori a livello nazionale non si programmano concorsi da molti anni, oltre 20. Masta giungendo alla fine un concorso per 400 commissari, ruolo dirigente della Poliziapenitenziaria. L'effetto di consegnare il carcere alla Polizia penitenziaria non un'ideabrillante. Lo pu essere se si vuole un carcere di sola contenzione. non riabilitativo e nonrieducativo: contrario alla Costituzione. Molte attivit in carcere non vengono realiz.zate,proprio perch la Polizia penitenziaria si dichiara non in grado di gestirle. In sostanza,tanto pi il detenuto resta chiuso in cella e tanto meno impegnata la Poliziapenitenziaria. Ovvio dunque che la gestione del carcere affidata alla polizia penitenziariaridurr ancora le gi modeste attivit trattamentali oggi svolte in carcere. Le restrizioni incella di 20 - 21 ore su 24, sono il segno che si potrebbe fare qualcosa che non si fa.

    Il carcere riformato doveva realizzare una vita attiva negli istituti che rendesse possibilequella individuatfzzazione del trattamento, principio di fondo della Riforma (art. 13 O.P,attraverso lo svolgimento delle attivita che dovevano riempire la giornata: lavoro, scuola eformazione professionale, iniziative ricreative e culturali, mantenimento e miglioramentodel rapporti familiari. Questo carcere non stato voluto e il processo che s stacompletando quello opposto: realizzare un carcere di sola contenzione, in cui il luogo di

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    vita la cella. Nella legge di riforma, invece, la cella denominata camera dipernottamento, ad evidenziare che la vita della giornata si svolge fuori nelle varie attivitdell'istituto.

    Recentemente stata segnalata una riduzione di organico per gli educatori e gli assistentisociali, che hanno ruoli scoperti: 27% per gli educatori e addirittura 35% pe r gli assistentisociali. /I rapporto agenti di educatori/polizia penitenziaria era prossimo a 1/100. E sivorrebbe ancora ridurre il ruolo pi debole.

    l a diminuzione delle risorse destinate al carcere del 47% nel periodo 2007 - 2010 e nel2011 e 2012 proseguito con un ritmo accentuato.

    Misure alternative al carcere (al 30/04/2012)

    AFFIDAMENTO IN PROVA I 10567

    SEMIUBERTA' 889

    DETENZIONE DOMICILIARE 9789

    TOTALE 21245

    Revoche anno 2010

    affidamento 97 6 (5.73%)

    semilibert 174 (9.40%)

    detenzione domiciliare 818 (6,52.%)

    TOTALE 1.968 (6,26%)

    Per aver commesso nuovi 11150 (0,48%)reati durante la misura

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    Quanto ai reati per cui sono concessi gli affidamenti in prova:

    -33% reati previsti dalla legge sugli stupefacenti;

    -22% da reati contro il patrimonio;

    -9% reati contro la persona;

    -4% contro leggi armi;

    -4% reati fallimentari;

    Negli anni dal 1999 al 2005 (precondono) le revoche sono state superiori, non sempre enon molto, alla soglia del 4%. Pi del 95-96% si concluso positivamente. Meritasottolineare che fe revoche per commissione di nuovo reato sono minime nei varianni: 0,20%; 0,25%; 0,15%;0,13%;0,17%; 0,16%; 1- 2 casi su 1000.

    La percentuale della recidiva di coloro che usufruiscoQo sii misure alternativedurante la pena del 19% (2 su 10), mentre pe r coloro ch e scontano fa pena in_carcere la recidiva sale al 68,45% (7 su 10),

    Nonostante questo dobbiamo segnalare che la tendenza ora in atto da parte del Ministerodi Grazia e Giustizia e della Magistratura. quella dr modellare le misure alternativesempre pi sul carcere: il loro rapporto con questo diventa sempre pi di equivalenza,anzich di aJternativit: di qui la crescita della detenzione domiciliare rispettoall'affidamento in prova (le detenzioni domiciliari in Italia erano il 25% delle misurealternative all'inizio del 2006, oggi sono il 46%).

    Le persone sottoposte alle misure alternative alla detenzione vengono dall'area del disagiosociale e ricostruiscono con fatica il loro rapporto con la societ: la rigidit delleprescrizioni, inevitabilmente non tiene conto d questa fatica.

    Saltano cos le finalit che le misure alternative avevano all'origine, il loro basarsi sullaresponsabilizzazione delle persone attraverso un rapporto che anche di fiducia, sulcontrollo, pi che sulla persona medesima, sul suo percorso di reinserimento sociale, cheha bisogno di forme di controllo leggero e di sostegno atten to' all'effettivo sviluppodell'inserimento.

    Non la misura alternativa che si adatta alla vita degli interessati per agevolare il lororitorno alla societ, ma la loro vita che deve modellarsi sulla voluta rigidit delle misureed essere disciplinata.

    Il sistema originario voleva contenere l'area detentiva ed affidare alle alternative al carcereuna pi efficace politica di inclusione sociale; il nuovo sistema vuole invece estendere uncontrollo sociale invasivo e incapacitante. col carcere o senza il carcere, per operare in

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    direzione dell'esclusione sociale nei confronti delle aree a rischio. che sono poi quelledella precariet di vita e della povert.

    Dopo un anno e mezzo dal provvedimento legislativo cosiddetto "svuota carceri". sonoprogressivamente uscite poco pi di 5.000 persone, molte delle quali sarebbero comunqueuscite a fine pena, in quanto mo'te delle concessioni, anche per i tempi processuali,riguardano pene di pochi mesi. Nonostante tutto il Ministro Severino con I O.l. 22112/2011ha aumentato a 18 mesi questo pseudo - beneficio.

    A mio avviso non c' da inventare nuove misure. come fatto dal ministero della giustiziacon la legge 199/2000 (allargata anche dal nuovo ministro), ma c' da far funzionare

    meglio quelle gi esistenti e collaudate da tempo e da rimuovere gJi ostacoli rappresentatida leggi incostituzionali, come la c.d. ex - Cirielti.

    Un detenuto affidato in comunit costa pi o meno 18 mila euro annui (all'amministrazionepenitenziaria costa il triplo). Con 180 milioni di euro a disposizione le regioni italianepotrebbero pagare le rette in comunit per diecimila detenuti tossicodpendenti oggiinspiegabilmente in carcere. Occorre un'applicazione estesa delle misure alternative, dallavoro esterno alla semilibert, attraverso un piano d lavori socialmente utili, impegnandole persone nella tutela dell'ambiente, del verde pubblico, nell'agricoltura, nelle zone dimontagna abbandonate.

    Lavoro e salute dentro il carcere

    Il lavoro resta pi o meno uguale, ma la popolazione detenuta cresce. e dunque lapercentuale di quanti lavorano tra detenuti cala. Dal 26,2% del 2005 al 20,9% del2011. Il budget per la retribuzione del lavoro dei detenuti, le cosiddette mercedi, si ridotto drasticamente, dagli oltre 71 milioni stanziati per il 2006 (i detenuti erano59.523) ai 49 milioni per 112011 (i detenuti erano 67.961 alla fine deI2010). A frontedi una significativa crescita della popolazione detenuta (+14%) diminuisce diparecchio il budget per il lavoro ( ~ 3 0 % ) .I detenuti che lavorano, lavorano sempremeno. In molti istituti gli spazi e le attrezzature per le lavorazioni sono in disuso, edorti e serre sono in completo abbandono

    ., Si apprende che il numero dei detenuti toscani sani , sostanzialmente. inferiore aquell che risultano. invece. malati:1939 (65%) risultano portatori d almeno una diagnosi interoistca;

    990 (33,2%) sono stati interessati da una diagnosi psichiatrica;

    Nonostante la giovane et deJI'intera popolazione detenuta (et media 38 anni), laforte richiesta sanitaria caratterizzata da tre grandi temi: salute mentale, disturbidell'apparato dirigente e malattie infettive e parassitarie.

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    6) Conclusioni

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    Quando affrontiamo gli argomenti legati al carcere, ai detenuti. parliamo quasi sempreesclusivamente di problemi: sovraffollamento, suicidi, atti di autolesionismo, violazione deidiritti, ecc. Questi aspetti sono tutti purtroppo tragicamente veri ed occorre sicuramenteparlarne, discuterne, renderne partecipe la cittadinanza, e dare, da parte delle istituzionipreposte. risposte concrete. Ma il carcere non solo questo ed occorre a mio awisoricordarlo, incominciare a vedeno anche con occhi diversi, provare. cambiando la propriaprospettiva, a considerarlo anche come una risorsa per la collettivit.All'interno della Casa Circondariale di Pistoia, come in altri istituti penitenziari, non ci sonosolamente persone che costituiscono pericolosit sociale, ma vi sono soprattutto dellepersone che indubbiamente hanno commesso degli errori, ma che sono ancora in grado,se gli sono date le possibilit, di rialzare la testa e di poter dare il loro contributo positivoalla societ.Strumento principale di questo reinserimento, di questa rieducazione. cos come ladefinisce la nostra Costituzione all'art. 27, sicuramente quello del lavoro.Nel carcere di Pistoia ci sono delle persone che possono esprimere dene competenzesignificative in ambito lavorativo, ad esempo nel settore edile, in quello dell'imbiancatura,dell'idraulica, della meccanica ed altri ancora, che per oggi stanno prevalente in una cellaper gran parte della giornata, inattivi, senza spazi vitali. Questa condizione che li vede adesempio in 3 persone ristrette in 7 mq, oltre a costituire una violazione dei diritti, nonrieduca e non utile a nessuno.Perch allora, in particolar modo per chi non costituisce pericolosit sociale, per chi hacommesso dei reati di piccola entit, non provare ad impiegarli in lavori socialmente utifi, inquei lavori di piccola manutenzione che possono rendere la nostra citt pi bella,accogliente, ed anche pi sicura? Perch ad esempio non far loro svolgere lavori dipulitura degli argini dei fiumi, evitando il rischio sempre pi frequente di esondazioni deitorrenti? Perch non provare da parte degli enti territoriali, Comune e Provincia di Pistoiain accordo con la Direzione del Carcere e il PRAP (Provveditorato regionaleamministrazione penitenziaria) a stipulare degfi accordi che rendano operative tali attivitattraverso il finanziamento ad esempio di alcune borse lavoro?Vi sono gi delle esperienze incoraggianti all'interno del nostro territorio, che dimostranoche j detenuti ammessi al lavoro all'esterno sono persone affidabili e con buone capacitproduttive.Consapevoli del problema dell'occupazione lavorativa, ancora pi accentuato per coloroche appartengono a situazioni di svantaggio, perch, tra le attivit del centro impiego, nonprovare ad attivare anche un servizio di sensibilizzazione verso il mondo imprenditorialepistoiese, illustrando ad esempio le opportunit previste pe r chi intendesse destinare dellelavorazioni all'interno del carcere o volesse assumere dei detenuti?Quando un individuo lavora in carcere e dopo aver scontato la penar la percentualedj recidiva (cio quella di ricommettere il reato), passa da,I 70% a meno del 10%.Garantire lavoro in carcere e all'esterno, cio ai detenuti che secondo particOlari

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  • 7/28/2019 1 relazione garante detenuti pistoia protocollata

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    COMUNE DIPISTOIAGarante delle persone private della libert personale

    sede c/o SASC del Comune di PistoiaP.zza S. Lorenzo 3 - 51100 Pistoia

    tel 0573/371415 - 371400 fax 0573/371421www.garantedetenutipistoia.itgarantedetenuti@comune.pistoia.it

    condizioni giudiziarie possono accedere alle misure alternative (esempiosemilibert.affidamento in prova ai servizi sociali), vuoi dire quindi garantire anchemaggiore sicurezza per tutti.

    Infine anche da un punto di vista strettamente economico, la diminuzione della recidivadi un solo punto percentuale, secondo a'cuni studi, equivale ad un risparmio per lacollettivit di circa 51 milioni di euro r'anno.

    Dr.Antonio Sammartino

    Garante delle persone private della libert personale

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