LA REPUBBLICA Lagana' garante dei detenuti Papillon: e...

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RASSEGNA COMUNE BOLOGNA 1 POLITICHE SOCIALI LA REPUBBLICA BOLOGNA 25/10/11 Lagana' garante dei detenuti Papillon: e' incompatibile 3 UNITA' EDIZIONE BOLOGNA 25/10/11 Detenuti, il garante e' Lagana' 4 IL RESTO DEL CARLINO BOLOGNA 25/10/11 GARANTE DETENUTI Eletta Elisabetta Lagana' 5 CRONACA CORRIERE DI BOLOGNA 25/10/11 Eletta la nuova garante dei detenuti. Ed e' subito scontro 6 CORRIERE DI BOLOGNA 25/10/11 Via all'inno in Consiglio Lega astenuta 7 IL DOMANI - L'INFORMAZIONE DI BOLOGNA 25/10/11 Appena eletta, e' bufera sul Garante 8 URBANISTICA, PIANIFICAZIONE TERRITORIALE CORRIERE DI BOLOGNA 25/10/11 No Peole Mover, parte la raccolta firme 9 IL DOMANI - L'INFORMAZIONE DI BOLOGNA 25/10/11 Il Civis in consiglio 10 UNITA' EDIZIONE BOLOGNA 25/10/11 People Mover e firme 11 IL RESTO DEL CARLINO BOLOGNA 25/10/11 No People mover, raccolta firme per un'istruttoria pubblica 12 AMBIENTE, ENERGIA LA REPUBBLICA BOLOGNA 25/10/11 Il Comune: basta alberi abbattuti. mea culpa su piazza Minghetti 13 CORRIERE DI BOLOGNA 25/10/11 Isole pedonali, il Comune salva alberi e piante 14 IL DOMANI - L'INFORMAZIONE DI BOLOGNA 25/10/11 Ora il Comune salva gli alberi dai tagli 'pro pedonalizzazione' 15

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RASSEGNA COMUNE BOLOGNA

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POLITICHE SOCIALI

LA REPUBBLICABOLOGNA

25/10/11 Lagana' garante dei detenuti Papillon: e' incompatibile 3

UNITA' EDIZIONEBOLOGNA

25/10/11 Detenuti, il garante e' Lagana' 4

IL RESTO DEL CARLINOBOLOGNA

25/10/11 GARANTE DETENUTI Eletta Elisabetta Lagana' 5

CRONACA

CORRIERE DI BOLOGNA 25/10/11 Eletta la nuova garante dei detenuti. Ed e' subito scontro 6

CORRIERE DI BOLOGNA 25/10/11 Via all'inno in Consiglio Lega astenuta 7

IL DOMANI -L'INFORMAZIONE DIBOLOGNA

25/10/11 Appena eletta, e' bufera sul Garante 8

URBANISTICA, PIANIFICAZIONE TERRITORIALE

CORRIERE DI BOLOGNA 25/10/11 No Peole Mover, parte la raccolta firme 9

IL DOMANI -L'INFORMAZIONE DIBOLOGNA

25/10/11 Il Civis in consiglio 10

UNITA' EDIZIONEBOLOGNA

25/10/11 People Mover e firme 11

IL RESTO DEL CARLINOBOLOGNA

25/10/11 No People mover, raccolta firme per un'istruttoria pubblica 12

AMBIENTE, ENERGIA

LA REPUBBLICABOLOGNA

25/10/11 Il Comune: basta alberi abbattuti. mea culpa su piazzaMinghetti

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CORRIERE DI BOLOGNA 25/10/11 Isole pedonali, il Comune salva alberi e piante 14

IL DOMANI -L'INFORMAZIONE DIBOLOGNA

25/10/11 Ora il Comune salva gli alberi dai tagli 'propedonalizzazione'

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RASSEGNA COMUNE BOLOGNA

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ECONOMIA LOCALE, LAVORO

CORRIERE DI BOLOGNA 25/10/11 'Tagliamo i quartieri' E i presidenti insorgono 16

LA REPUBBLICABOLOGNA

25/10/11 Missioni dei consiglieri comunali approvato il pacchettotrasparenza

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CORRIERE DI BOLOGNA 25/10/11 Verlicchi, diario di un fallimento 18

IL DOMANI -L'INFORMAZIONE DIBOLOGNA

25/10/11 Quartieri, il Comune lancia la riforma 19

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La Lega: è giudice, grave se il cuniculuni lo nasconde

Laganà garante dei detenuti Papillon: è incompatibile

IL CONSIGLIO comunale, do po tre sedute, ha eletto Elisabetta Laganà garante dei detenuti di :Bologna. Lapilli, pedagogista e psicologa, dal 2009 è presidente della Conferenza :nazio-nale volontariato giustizia. Dal 2005 collabora come esperta al Tribunale di sorveglianza di Bologna.

È proprio il curriculum della neo eletta a fa- re scatenare la polemica. Secondo Valerio Guizzardi, responsabile regionale dell'asso- ciazione Papillon, la carica è incompatibile: «Laganà seppure onorario è un giudice, per di più proprio del Tribunale di sorveglianza, Il garante:nonpuò essere o essere stato una con- troparte dei detenuti». La Lega, con il capo- gruppo Manes Bernard:in:i chiede dimissioni lampo: «Se venisse confermato che il titolo di giudice onorario non sarebbe stato dichiarato sul curriculum della neo eletta sarebbe molto grave», Sergio Lo Giudice, capognappo Pd, ri- sponde: «Laganà è un'esperta che lavora per ii tribunale di sorveglianza. Questo lo ha scritto nei curriculum, quindi lo sapevamo, Inoltre, ha scritto anche che avrebbe lasciato l'incari- co nel caso di nomina a garante dei detenuti».

(m. s. h.)

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Detenuti, il garante è Laganà

mio Elisabetta Laganà, classe 1959, pedagogista e psicologa, presidente della Conferenza nazionale volontariato giustizia, è il nuovo garante dei detenuti di Bologna. Resterà in carica fino al 2016. E stata nominata ieri dal Consiglio comunale, alla terza votazione, con 24 voti a favore su 33. Gli altri candidati, Nello Cesari e Raul Collina, hanno ottenuto otto e zero voti.

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l'Unità

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press L.IfE25/10/2011

GARANTE DETENUTILELetta Elisabetta Laganà

Il Consiglio comunale nella seduta di ieri(con 24 voti a favore su 33 ha eletto Elisa-betta Laganà 'garante per i diritti dell epersone private della libertà personale 'per i prossimi cinque anni . Laganà, class e'59, pedagogista e psicologa, dal 2009 epresidente della Conferenza nazinale vo-lontariato giustizia ; dal '93 lavora com epsicologa a Il Pettirosso ed è socio fonda-tore dell'Associazione volontari carcere .E' esperta del Tribunale di sorveglianza .

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pressUnE25/10/2011 CORRIERE DI BOLOGNA

Carcere Elisabetta Laganà lavora per il Tribunale di sorveglianza . Protestano reclusi, penalisti e centrodestra : «È un giudice onorario »

Eletta a nuova garante dei detenuti . Ma è subito scontroAppena nominata è già nella bufe-

ra. Diventa subito un caso la soffertafumata bianca sul nome del nuovo ga-rante dei detenuti, una nomina ch enelle scorse settimane aveva lacerat ola maggioranza e costretto il centrosi-nistra a blindare il voto in commissio-ne, Contro la psicologa Elisabetta La-ganii, eletta ieri alla terza seduta (2 4voti favorevoli su 33, mentre Nello Ce -sari, ex provveditore regionale de lDap, ne ha presi 8 e &lui Collina è ri-masto a secco). si è scatenata una tem-pesta per il suo ruolo di giudice onora -rio presso il Tribunale di sorveglianza,

Una «poltrona» incompatibile co lnuovo incarico, secondo il capogrup-po della Lega Manes Bernardini chechiede le dimissioni lampo o il ritir odella delibera del consiglio «qualoranel curriculum inviato in Comune

non ci fosse alcun accenno al ruolo digiudice onorario» . Marco Lisci, capo -gruppo PdI, parla invece di ineleggibi-lità . A blindare la nomina pensa il ca-pogruppo Pd Sergio Lo Giudice : «Eun'esperta che lavora per il Tribunaledi sorveglianza, l'ha scritto nel curri-culum, lo sapevamo — precisa Hascritto che in caso di nomina avrebbelasciato l'incarico» .

La neoeletta conferma: «Certo che iruoli sono incompatibili, ritengo dove -roso dimettermi e lo farò al più pre-sto», dice,Laganò glissando sulle pole-miche . «E importante lo spirito co ncui si svolge questo delicato molo, cisono ex magistrati di sorveglianza chesono ottimi garanti . Spero ci si possaconfrontare anche con chi avanza per-plessità» ,

A scatenare la tempesta sulla nomi-

na è stata per prima l'associazione didetenuti Papillon: «Siamo sconcertati,è imbarazzante che i politici non sian oin grado di capire che il garante nonpuò essere o essere stato una contro -parte dei detenuti ---- dice il responsa-bile regionale Valerio Guizzardi ---- ,Ma le parole persona terza o super par-tes non dicono nulla?». Per Guizzard ila nomina risponde «a logiche politi -che spartitorie» . Dunque Laganà «nonè il nostro garante». E perplessa anche

l'avvocato Elisabetta D'Erric, presiden-te della camera penale di Bologna, se-condo la quale «garante deve essereterzo rispetto a tutti». Di segno oppo-sto il parere di Manuela Colombari ,presidente regionale dell'Ordine degl ipsicologi, che invita Laganà «ad agiresubito contro il sovraffollamento» .

Presidente dal 2009 della conferen-za nazionale volontariato giustizia, Eli-sabetta Lagan 'a, 52 anni, è pedagogistae psicologa e referente per il volonta-riato presso Dipartimento ammini-strazione penitenziaria. Dal '93 colla -bora con la comunit à per tossicodipen -denti Il Pettirosso e da più di vent'an-ni fa la volontaria alla Dozza, L'incari-co al Tribunale di sorveglianza è inizia-to nel 2005 .

GìanIuca Rotondi

Psicologa

Elisabetta Laganà, 52 anni ,da venti fa la volontari aalla Dozza . Guida l aconferenza volontariatogiustizia e lavora per i lTribunale di sorveglianza

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rordine del giorno Caviano rana

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del Pdi è arrivato quale rimprovero alla Lega; il capogruppo, Marco Lis

commentato: <"Mi piace (te ci sia stato

elte intoppo alla sione,„ (4.m.)

RiPRODIMONR PUP

press L 25/10/2011 CORRIERE DI BOLOGNA

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L'INFORMAZIONE oomam

press unE 25/10/2011

Il dopo Desi Bruno viene assegnato ad Elisabetta Laganà, Ma è giudice onorario al Tribunale di Sorveglianza

Appena eletta, è bufera sul Garante L assoctzione Papillon: suo ruolo incompatibile: Lega Nord: si dimetta

I l consiglio comunale nella se- i.

dota di ieri ha eletto Elisabet-

ta Lagana nuovo Garante dei di-ritti delle persone private della libertà personale. Laganà, che succede a Desi Bruno, è stata e-letta alla terza votazione con 24 voti favorevoli su 33, quando gli altri candidati, Nello Cesari e &lui Collina, hanno ottenuto ri-spettivamente otto e zero voti. La sua proclamazione è, però, già nell'occhio del ciclone. Il suo ruolo di giudice onorario presso il Tribunale di sorveglia n-za di Bologna sarebbe infatti in-compatibile con quello di Ga-rante dei detenuti. A sostenerlo è Valerio Guizzardi, responsabi-le dell'associazione Papillon. «Non ce la possono fare. Dal cappello magico del consiglio comunale esce un altro nome incompatibile con il ruolo di Ga-rante dei detenuti - sottolinea Guizzardi - Prima di lei era stato proposto un ex questore, poi un ex Provveditore del Diparti men-to amministrazione penitenzia-ria e ora ecco, seppure onora-rio, un giudice; per di più pro-prio del Tribunale di sorveglian-za». Insomma, dice Guizzardi in un comunicato, «signori politi-ci, è francamente imbarazzante dovervi ricordare in continua-zione le regole dello Statuto del Garante alle quali siete obbliga-

ti. Siete o no in grado di capire che lo stesso non può essere o essere stato una controparte dei detenuti? Le parole persona ter-za o super partes non vi dicono nulla? - si domanda - Oppure la verità è che non avete a cuore la difesa dei diritti e della dignità dei cittadini detenuti, ma esclu-sivamente le logiche spartitorie in ordine al mantenimento degli equilibri politici all'interno del vostro impenetrabile Palazzo?

E «Se è vero che quel suo ruolo è stato omesso dal curriculum, deve rimettere l'incarico o va ritirata la delibera»

Siamo sconcertati». Poi la chiosa finale. Per quanto ci riguarda La-ganà non è il nostro Garante». La Lega Nord va subito dietro a quanto sollevato dall'associazio-ne Papillon. «Se l'omissione è confermata, chiediamo le dimis-sioni di Laganà o il ritiro della de-libera», e la richiesta di Manes Bernadini, capogruppo della Nega Nord. Bernardini, vuole vederci chiaro sul titolo di giudi-

ce onorario, che a quanto risulta non sarebbe stato dichiarato sul curriculum dalla neo-eletta. «Sa-rebbe molto grave se questo ve-nisse confermato, vorrebbe dire che é stato omesso un elemento essenziale ai fini della valutazio-ne - afferma Bernardini - In quel caso, dopo i fallimenti delle vo-tazioni precedenti, il Pd avrebbe perso la faccb». La parola fine la prova a mettere il capogruppo Pd in consiglio comunale, Ser-

gio Lo Giudice. «È un'esperta che lavora per il Tribunale di sor-veglianza - rimarca - Questo lo ha scritto nel curriculum, quindi lo sapevamo. Inoltre, ha scritto an-che che avrebbe lasciato inca-rico nel caso di nomina a Garan-te dei detenuti. Anche conforta-ti dal parere del segretario gene-rale del Comune, abbiamo rite-nuto che non ci fosse nessun problema di ineleggibilità».

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press L.IfE25/10/2011

Obiettivo: un'istr'uttorla pubblic a----------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------- -

o-' o mov- er,parte la raccolta firme

Il comitato dei no People Mover si arma e parte . Con unaraccolta firme finalizzata a far partire un'istruttoria pubblicasulla navetta della società Marroni Eupress che dovràcollegare la stazione all'aeroporto . «Vorremmo evitare un altrodisastro come quello del Civis — ha detto ieri il leader de lcomitato, Vanni Pancaidi — e diffondere le notizie sul Peoplemover prima che partano i lavori . Raccoglieremo entro Natale2.o0o firme tra i cittadini residenti e tra gli studenti e ilavoratori che abitano a Bologna per poi arrivare ad aprireun'istruttoria pubblica con l'amministrazione», L'istruttori apubblica, però, qualunque sia il suo esito, non è vincolant eper il progetto. «Se il sindaco non ascolterà le posizioni de lcomitato e dei cittadini — continua il comitato — passerem oad altre iniziative». i no Peopie mover hanno le idee chiare : «I lPeople mover ha diverse alternative valide che devono esserevagliate dall'amministrazione, primo fra tutti il Servizioferroviario metropolitano. C'è uno "scheletro" di stazioneproprio sotto l'aeroporto e guarda caso i lavori sono statiinterrotti quando è arrivato il progetto del People mover».

Da. Cor .© P ROJUâ ONEP!!SERVATA

CORRIERE DI BOLOGNA

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L'INFORMAZION E

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O08AN LAMINO Oggi all e18, nella seduta d& con-siglio comuna!o, si discu-terà anche della vicend aCiviu . La giunta dovrà ri-spondere ai!'ixLonn8oziun uurgente presentata da iconsigliere Stefano Cave-dagna d& gruppo PDL i nmerito ai comunicatostampa sulla sospension edei lavori dei Civis . N&giorni scorsi il sindacorvIacciantelli ha parlato pi ùvolte della vicenda Civi sche tocca multo da vicin oSan Lazzaro dove i lavorisono stati quasi comple-tati e oggi !a nuova si-tuazione potrebbe hmotter -!i, almeno in parte, in di-scussione, Si discuterà an-che di scuola, si politich egiovani e di urbanistica . Hconsiglio é chiamato a da -re il propria parere sull avariante al piano regola-tore per un piano par-ticolareggiato di iniziativapubblica alla Mura Sa nCarla .

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People mover e firme

ma II Comitato «No People Mover» scende in campo per raccogliere il dissenso dei citta-dini sulla costruzione della monorotaia stazione-aeroporto. Oggi inizierà una raccolta fir-me in via Ugo Bassi. L'obiettivo è di metterne insieme 2.000, e chiedere poi un'istruttoria pubblica «in modo da aiutare la giunta ad evitare un disastro come quello del Civis».

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MOIti NEONATA Caso Benlavogho yu^ in indagati

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IL CCMITATO SERVONO DUEMILA ADESIONI ENTRO NATALE PANCALD1 : «SENSIBILIZZARE SU UN TEMA POCO CONOSCIUTO»

No People mover raccolta fwme per un 'l

olia pubblica

UNA RACCOLTA di duemil afirme entro Natale . Per ottener edal Comune un'istruttoria pub-blica sul people mover . E Pobiet-) ) del comitato che si batt eeo)(1ro progetto di monoro-taci stazione-aeroporto .L'obiettivo finale è «una va -

tinga di firme che convinc ala presidenza del consigliocomunale a convocare un aseduta tematica aperta all a

c i tradinanza» .La soluzione per collega -

re stazione e aeropor-to, spiega Vanni Pan -caldi, del comitato NoPeople mover, «c' ègià, si chiama Servizioferroviario metropoli -

o». Con l ' istrutto -

ria pubblica si vuole tentare «un'opera disensibilizzazione sul tema, che in moltinon conoscono. e di confronto con le istitu-zioni» . Anche perché non è solo una que-stione di quale mezzo di trasporto usare ,ma «di 100 milioni di nuove spese, in u nmomento di tagli al welfare» .«Cittadini di associazioni diverse», riunitinel comitato, vogliono fare sapere che«non siamo contro, ma il nostro impegno eper . Le opere per il trasporto pubblico van -no fatte assicurano perché in cas ocontrario a gennaio rischiamo di veniremultati dall'Unione europea, che ha giàgiudicato la nostra rete di trasporti 'ineffi-ciente'».

MADDALENA Piccolo (nella foto), giàin prima linea nella battaglia anti-Civis, ri-corda che «accanto all'aeroporto passan otre linee ferroviarie, utilizzabili da subito» .

In particolare, spiegano i contestatori de lprogetto, esistono due alternative all'ope-ra : «Rendere maggiormente servita la sta-zione Bargellino, completare la stazion eSfrn 'Aeroporto', distante poco meno di u n

IN PRIMA LNEAMaddalena Piccolo : «Accantoallaeroporto passano altre line eferroviarie utilizzabili da subito»

chilometro dallo scalo, fino a utilizzare i bi -nari sotterranei sotto la parte finale della pi -sta d'atterraggio» .Il comitato contesta anche «la massicci apartecipazione del pubblico al rischio d ' im-presa riprende Alberghini : altro cheopera a costo zero, la Regione la finanzi acon 27 milioni, che ovviamente sono sot-

tratti alla costruzione di altre opere».In più, «Atc, socio al 25%, dopo tre anni do -vrà salire al 75%, fino al 90% entro l'ann osuccessivo, fino alla totalità nel 2020» . Einoltre, fanno sapere gli attivisti, «è stat ostimato che i passeggeri potenziali che i lpeople mover riuscirà ad assorbire sono sol -tanto il 13-14% del totale» .

NON SFUGGE alle invettive degli attivi-sti neanche il primo cittadino, Virginio Me-rola: «Gli abbiamo scritto una lettera il 2 3settembre — afferma Renzo Craighero —non ci ha ancora risposto» . Le domande pe-rò restano : «Perché nessun privato si è pre-sentato al primo bando del people nwver?» .Ora potrebbe entrare la Fiera nella compa-gine di Marconi express, la spa che gestiràla monorotaia, ma all'expo, ricordano da lcomitato, «c'è già una stazione ferroviaria,inutilizzata» .

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press unE 25/10/2011

Il Comune: basta alberi abbattuti mea culpa su piazza Minghetti

«È stata una decisione presa in fretta ma mi sto adoperando per trovare una SOLI-

zione». Con queste parole Patrizia Gabel-lini, assessore comunale all'Ambiente ammette errori sull'abbattimento degli al-beri in Piazza M ing hetti. L'ipotesi di ripian-tarli è forte ma, continua Gabellini «non ne sonosicuraperchéservono denari». Ladi-chiarazione è arrivata ieri, quando il consi-glio comunale ha approvato all'unanimità un ordine del giorno, proposto da Massi-mo Bugani, Movimento 5 stelle, che impe-gna il sindaco e la giunta a «far rispettare il regolamento attualmente vigente per la salvaguardia del verde pubblico e privato, con particolare attenzione per la parte ine- ••:,‹ rente al divieto di abbattimento degli albe- ri per pedonalizzare strade e piazze».

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L'INFORMAZIONE oomam

press unE 25/10/2011

«Mai più un caso come quello di piazza Minghetti»

Ora i1 Comune salva gli alberi dai tagli "pro pedonalizzazione"

e Avare gli alberi dalle Opedonalizzazioni: nessuna pianta dovrà es-sere più sacrificata nelle riqualificazioni urbane. Il Consiglio comunale di Bologna ha approvato al-l'unanimità questo po-meriggio un Ordine del giorno del capogruppo del Movimento 5 stelle,

Massimo Bugani, che im-pegna il sindaco e la Giunta appunto a «far ri-spettare il Regolamento attualmente vigente per la salvaguardia del verde pubblico e privato, con particolare attenzione per la parte inerente al divieto di abbattimento degli alberi».

In particolare., Bugani fa riferimento al tanto di-scusso episodio di que-st'estate, ovvero l'abbat-timento di 12 alberi in piazza Minghetti. «La qualità dell'aria dipende direttamente dagli alberi-si legge nell'Odg - e quin-di non ha alcun senso ta-gliare alberi per pedona--

lizzare strade e piazze». Il documento è stato

condiviso anche dall'as-sessore all'Ambiente del Comune, Patrizia Gabel-lini, che ieri in aula fa una sorta di mea culpa per l'abbattimento degli al-beri di piazza Minghetti. «È stata una decisione presa in fretta - spiega l'assessore - ma mi sto a-doperando per trovare u-na soluzione». In altre pa-role, Gabellini sta cer-cando il modo di ripristi-nare le piante. «Ma non sono sicura - alza le mani-perchè servono denari». Sollecitata poi dal consi-gliere comunale del Pdl, Lorenzo Tomassini, l'as-sessore dice di condivi-dere la «ragionevole ri-chiesta di dare informa-zione con anticipo dei la-vori in partenza nel pe-riodo estivo. Ne terremo conto».

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press LinE25/10/201 1

La riforma L'assessore prefigura accorpamenti : «Venerdì decidiamo» . Allena Naldi : «Ne parliamo nei 2016 »

«Tagliamo i Quartieri»E presidenti insorgonoPolemiche sull'annuncio di Malagoli

CORRIERE DI BOLOGNA

La «rivoluzione» dei Quartie -ri? Molto vicina, praticamenteimminente, a sentire RiccardoMalagoli, assessore comunal eal Coordinamento dei Quartieri .«Se ne parlerà solo nel 2o16», ri -sponde una parte dei president idi Quartiere. E già si profila al -i orizzonte un braccio di ferrosui tempi e sui modi in cui i no -ve Quartieri verranno ridotti .Perché é chiaro e certo, ormai,che verranno ridotti. «Sarannomeno e saranno unioni di Quar -tieri», sul modello delle aggre-gazioni dei Comuni che si svi-luppano in provincia, ha dettoieri Malagoli ai microfoni di Ra -dio Città del Capo. Aggiungen-do la frase che non è stata bendigerita dai presidenti di Quar-tiere, la sua collega di Sei Mile -na Naldi in testa : «Quanti sa -ranno lo definiremo venerd ìcon la conferenza dei presiden-ti e con sindaco» .

Un progetto, quello della ride -finizione dei Quartieri, rimastofermo nei cassetti di Palazzod'Accursio dall'epoca Cofferati,quando si ipotizzò di lasciare in -tatti quelli con 6o mila abitant i(come Navile e Savena), di ac-corparne altri meno popolosi edi creare un quartiere centro .Ma pare che la linea che Merol aproporrà ai presidenti non rical -cherà fino in fondo quel piano .

«La comunicazione gli ti-ra le orecchie Milena Naldi,

presidente del San Vitale, pre-sentatasi alle elezioni con Ame-lia Frascarolì-Sel— deve esse -re molto attenta: non c'è possi-bilità di avere fretta in un pro -cesso che comporta un iter d ilavoro da portare avanti per i l2016» . Insomma, niente bru-sche accelerate: «C'è una que-stione di rappresentanza politi-ca che non si può ignorare ,Per cambiare bisogna tornarea votare: siamo stati eletti innove e la rappresentanza poli-tica non può assolutamente es-

sere messa in discussione»,Sulla lunghezza d'onda dell a

Naldi anche la collega del Save -na, Virginia Gieri, democratic aex Margherita . «Quando ho sen -tito dire da Malagoli che suiQuartieri si decide venerdì, so -no rimasta esterrefatta, perché icittadini hanno votato solo qual -che mese fa. Ci sono i tempi perdiscutere, non ci può essereniente di già deciso». Poi, s enon fosse stata abbastanza chia -ra: «La parte politica non si toc -ca, bisognerebbe rivotami,

Una linea, quella dei presi-denti di Quartiere, assolutamen -te bipartisan. Perché anche Ra-da Giorgetti (PdD, president edel Santo Stefano mette in chia -ro : «La parte politica non si toc -ca, poi sul piano amministrati-vo vedremo.. .».

Eppure la strada in parte l'h agià indicata ieri Malagoli: «In 4anni ci sarà un calo di mille di-pendenti comunali e se voglia-mo tenere servizi efficienti dob -biamo rùnodulare la presenz asul territorio e bisognerà farl o

anche sul versante politico. r Imodello è quello delle unioni diQuartieri come si fanno quell edei Comuni».

Ma il presidente del Navile ,Daniele Ara, qualche mossa ieril'ha rivelata : riorganizza-zione le strutture saranno aggre -gate da 9 a 6, Oggi tutti e iQuartieri hanno un settore scuo -la; con la nuova organizzazionei settori diventeranno 6, non c ene sarà più uno per Quartiere» .

Daniela Corneo© RIPRODUZIONE 12 :SERV1 FA

Abitanti 2nno 2009

Hanno detto

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Oggi sono cosìRENO

BORGO PANIGALE

33 .307 M24 .9355,26 km2 Superficie; 26,17 km

BORGO !AMALE

65 .262,ricce : 25,89 km'

T'7"`31,565Superfici* 3,72 km,

AVENA

M58,2I 6Slip eiftki: 11,47 km ,

COMMNAI:

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n casodei consiglieri comunali i~nwmvuuw*/*o'm

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approvato il pacchetto trasparenza

IL CONSIGLIO comunale approva i l"pacchetto trasparenza" . Le missioni ,dunque, onaoonolimitate aeventi«co ncarattere istituzionale» etutte !einfor-mazioni manannopubb!icmtanu!oitoda !comune, inoienneairimborsi spese, Ri -guardo l'Anagrafe pubblica dei nomi-nnti, dovranno essere res noti i rap-porti di parentela con politici . Infine ,

q verrà pubblicato sui vveoun registr oq delle collaborazione esterne . (d. riz.)

agU.~~ 8.~

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Ai cancelli Striscioni sui canneti della Verlicchi

La vicenda

Pagina 8

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press unE 25/10/2011 CORRIERE DI BOLOGNA

la fine di Motor Ualley L'ex titolare racconta l'agonia dell'azienda prolluttrice di telai «Mollato date banche»

Verlicchi, diario di un fallimento «Io, lasciato solo con la crisi» Lo sfogo: «E sugli striscioni mi scrivevano "impiccati"»

«Davanti alla Verlicchi non ci sono più passato, avrei trop-pi dispiaceri, troppi ricordi», Alessandro Verlicchi, 50 anni, per la prima volta racconta la. sua storia, I tre anni che hanno portato al crac dell'azienda. di famiglia. Ottant'anni di storia alle spalle che, una volta, era-no il fiore all'occhiello della. Motor Valley «che è diventata una Death Valley;.;., Poi la crisi, il crollo dei fatturati, gli am-mortizzatori sociali, la fuga del-le banche, la cessione all'azien-d.a toscana Tecnocontrol che poi si è trasformata in una società dilettantistica di basket (la jbf) ,la lotta dei la-voratori, gli esposti contro la nuova proprietà, fino al falli-mento. Una tragedia che è fini-ta in tribunale con un'indagine per bancarotta fraudolenta che vede indagate sei persone, tra le quali lo stesso Verlicchi. «Un atto dovuto, il primo esposto l'ho fatto io», spiega.

Ora che anche per la Tecno-control si è aperta la procedu-ra di fallimento è arrivato il momento di raccontare come fallisce un'azienda. «Abbiamo vissuto un dramma, ci siamo trovati davanti all'azienda gli striscioni che mi invitavano a impiccami, sono stati momen-ti difficili dove una persona può avere anche delle reazioni molto sconsiderate». Dopo il boom degli anni 2000, quando [a Verlicchi. arrivava a 6o milio-ni di fatturato, il mercato glo-bale delle due ruote è crollato, tanto che anche marchi storici, come Harley Davidson, hanno abbandonato l'azienda di Zola. Dal 20e8 al 2010 il giro d'affari è passato da 30 a :i milioni mentre il piano di ristruttura-zione ha utilizzato tutti gli am-mortizzatori sociali (cassa inte-grazione e solidarietà) lascian-do a casa poco meno di 30 lavo-ratori. mentre gli altri 200 han-no mantenuto il posto. «Tutte le banche, soprattutto quelle locali, si sono sfilate, una ha. anche negato un finanziamen-to». Quello che avrebbe con-sentito a un compratore di rile-vare Verlicchi Casoli. «Sono ri-

inasti solo gli istituti di credito che avevano un vincolo sul - l'immobile». E anche le azien-de del motociclo hanno inizia-to a delocalizzare. A quel pun-to, nonostante ì bilanci in atti-vo, la famiglia non aveva più le capacità per sostenere l'azien-da. L'unica possibilità, siamo alla fine del 2010, era vendere anche a zero euro per evitare il crac. «Si sono fatti avanti quel-li della Tecnocontrol con Ric-cardo Caponi che avevo cono-sciuto nel 2009. Prima con un'ipotesi di partnership e poi con la proposta di rilevare tut-ta l'azienda con un'iniezione di un milione che sarebbe servita. a pagare gli stipendi arretrati».

Ma come ha fatto a non capi-

La crisi e ia cessione Negli anni 2000 la Verlicchi fatturava 60 milioni : dal 2008 «scesa da 30 a 14. Nel 2010 il titolare ha venduto alla Tecnocontrol di Riccardo Canoni

re di aver venduto l'azienda di. famiglia a una società di basket? «La Tecnocontrol era un'azienda che lavorava per Fiat e Generai Motors quindi ero tranquillo perché per ope-rare con quelle società devi avere bilanci sani e rispettare un codice etico risponde Verlicchi Avevo anche visi- tato l'azienda più volte e c'era-no tutte le garanzie. La jbf è ve-nuta fuori solo il 1.6 febbraio, quando eravamo in Provincia, e a quel punto mi è caduto il mondo addosso». Perché si è reso conto di aver venduto a. Vlademiro Peviani, indagato in passato a Brescia per associa-zione a delinquere, e Caponi (anche loro oggi indagati per la Verlicchi) «che non pensava-no assolutamente al rilancio dell'azienda».

Così Verlicchi. ha fatto parti-re l'esposto. Quando i lavorato-ri, invece, hanno scoperto gli addetti della nuova proprietà che tentavano di portare via i macchinari dallo stabilimento di Zola Preclosa si sono piazza-ti davanti ai cancelli dove sono rimasti per settimane finendo anche su Report. Poi il crac e le indagini. E quando tutta que-sta storia finirà che cosa farà Alessandro Verlicchi? «Non lo so, ci penso tutti i giorni, sono a disposizione per dare una mano, a livello commerciale, a chiunque vorrà rilevare la Ver-licchi».

Marco Madonia

Il fallimento: 200 in dg L'inchiesta penale La TeCnOCOntrOl ha poi ceduto l La Procura indaga per bancarotta l'azienda alla .1bf, società dilettantistica i fraudolenta. Sono indagati Verlicchi e di basket. Od aprile 2011 il fallimento: i altre cinque persone tra cui Vlademiro oggi lavorano in 30 su 200 i Peviani (ex ad di The e Caponi

il SIMBOLISMO IN tiAtIA 18

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I "esulti sai-anno invece

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L'INFORMAZIONE oomam

press unE 25/10/2011

Quartieri , il Comune lancia la tifo a saranno meno e diventeranno Unioni. Malumori tra i nove 16,

D opo anni di discussioni, promesse e retromarce, a-

desso sulla riforma dei Quartie-ri Palazzo d'Accursio è deciso a fare sul serio. 11 sindaco Virgi-nio Merola ha convocato per venerdì la conferenza dei pre-sidenti per illustrare il piano e avviare i lavori che ridisegne-ranno i confini e le competen-ze delle attuali circoscrizioni cittadine. La riforma è stata an-nunciata ieri dall'assessore co-munale al Coordinamento dei quartieri, Riccardo con una mossa un po' a sorpre-sa che ha spiazzato i presidenti dei nove quartieri cittadini su-scitando non pochi trialumori

Messo in secondo piano (per ora) il capitolo del decentra-mento delle deleghe che dove-va trasformare i Quartieri in piccoli municipi, avviato dalla giunta Cofferati ma mai andato in porto, è la crisi a dettare la nuova linea: non più servizi de-centrati ma accorpamento dei servizi con una ridefinizione dei "confini" delle nove circo-scrizioni, destinate a calare di numero. Quanti saranno? «Sa-ranno meno spiega l'assesso-re Malagoli in un'intervista a (bello Città del Capo - Quanti,

lo definiremo con la conferen-za dei presidenti e il sindaco ve-nerdi prossimo». Di certo cale-ranno dagli attuali nove: «Sa-ranno meno e saranno unioni di quartieri», sul modello delle aggregazioni dei Comuni che si sviluppano in provincia.

Per Malagoli la riforma delle circoscrizioni cittadine «è ne-cessaria» per far fronte a vari problemi. In quattro anni, ri-corda, ci sarà un calo di mille dipendenti comunali e «se vo-gliuno tenere servizi efficienti ed efficaci dobbiamo rimodu-lare la presenza sul territorio». E bisognerà farlo «anche sul versante politico».

il modello, prosegue l'asses-sore, è quello delle unioni di Quartieri «come si fanno quel-le dei Comuni, facendo massa critica, ragionando su quartieri allargati che condividono non solo i problemi ma qualcos'al-tro; ad esempio, la forma dada re al decentramento». Tra l'al-tro, «non c'è differenza tra le parti della città: hanno tutti gli stessi problemi, chi più e chi meno. Lavoreremo perchè i Consigli e i presidenti di Quar-tiere siano la punta di ariete di questa trasformazione, credo

che sarà una bella sfida, molto positiva per la città».

Il piano annunciato da Mala-goli era in realtà già messo nero su bianco nel programma elet-torale di Merola. Durante la campagna per le amministrati-ve, l'allora candidato del cen-trosinistra aveva manifestato l'intenzione di ridurre i Quar-tieri da nove a cinque, trasfor-mandoli in municipi, con un intero quartiere dedicato al centro storico. L'obiettivo, so-

steneva l'allora candidato Me-rola, era di realizzare il piano entro i cinque anni di mandato per tornare alle urne con un si-stema riformato. Proposta che si legava a un altro "pallino" del sindaco di Bologna: la città me-tropolitana.

Adesso il quadro potrebbe essere diverso, vuoi per la crisi degli enti locali vuoi pesche la città metropolitana sognata dal sindaco potrebbe risultare di difficile realizzazione. Ma per

presidenti fa fede quanto scrit-to sul programma elettorale. Su questo Milena Naldi, presi-dente del San Vitale, è molto chiara. «l quartieri resteranno nove fino al 2016 - è il paletto -poi si andrà al voto con una ri-forma che avrà portato le circo-scrizioni cittadine a cinque. Fi-no a quella data noi restiamo i responsabili politici di questi territori ma ciò non toglie che nel frattempo, in vista di un i-potetico quartiere del centro storico ad esempio, i quattro presidenti del centro potranno lavorare insieme sperimentan-do quello che sarà l'assetto fu-turo».

Ma che non ci si sia chiarezza sull'argomento lo si capisce dalle dichiarazioni di un altro presidente di quartiere, Danie-le Ara del Navile, per il quale i nuovi quartieri non saranno cinque «ma tutte le strutture sa-ranno aggregate da nove a sei». Ara spiega anche uno degli a-spetti della trasformazione in vista: «Oggi, ognuno dei nove quartieri ha un settore scuola. Con la nuova organizzazione, non ci saranno più nove settori scuola ma solo sei».

Or ssica de agostino)

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