DEGUSTA giugno 2010

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DEGUSTA La Rivista del Gusto e del Turismo Enogastronomico Poste Italiane S.p.A. – Spedizione in abbonamento postale – D.L. 353/2003 (conv. in L. 27/02/2004 n.46) art. 1, comma 1, DCB BO. Spedizione in abbonamento postale 45%.1 COPIA€ 6,00 – OUTSIDE ITALY: ONE COPY € 7,00.ABBONAMENTI/SUBSCRIPTIONES: ITALY € 50,00 – OUTSIDE ITALY € 100,00. Codice ISSN 1828-4396 N. 134 - Giugno 2010 ® N Nu uo o v v e e r r i i c ce e t tt te e i i n n e ed di it te e ® vi aspetta a pagina 40

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Enogastronomia e turismo come non li avete mai visti con mete indimenticabili ed inusuali, piatti della tradizione, interviste e approfondimenti. Meravigliose ricette fotografiche inedite

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DEGUSTAL a R i v i s t a d e l G u s t o e d e l Tu r i s m o E n o g a s t r o n o m i c o

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EDITORIALE

GIANLUIGI VERONESI

Dopo il crollo mondiale delle borse, basate su falsi carteg-gi, è crollato ovunque il mercato immobiliare. Poi è arriva-to il crollo delle esasperazioni enogastronomiche, sono crol-lati i grandi vini francesi e così un "premier cru" di Borde-aux, annata 2005, che si vendeva a più di 1.000 euro la bot-tiglia fino allo scorso luglio, sul mercato londinese oggi noncosta più di 400 euro. Grandi etichette come Cheval-Blanc,Palmer, Yquem, Haut-Brion, Ducru-Beaucaillou e altri han-no subito un "crollo epocale" con prezzi in calo fino al 40-50%. I tempi dei famosi ricarichi praticati dal ristoratore chespesso superavano il 400-500%, con vini che da 10 euro bal-zavano a 50/60 sono drasticamente finiti. E sulla scia di tut-ti questi crolli ecco in caduta libera i grandi nomi della ri-storazione o meglio della ristorazione esasperata. Cene da1000 euro a persona, chef italiani richiesti in tutto il Mon-do e strapagati cifre da capogiro: tutto finito. I consumatoridi colpo, trovandosi al verde, si fanno più attenti, fanno scel-te nette, consapevoli: ora basta con lo sperperare denaro.Secondo autorevoli notizie di questi giorni, adesso da Vis-sani si può mangiare con 30 Euro e addirittura al Calandri-no, già declinazione semi proletaria de “Le calandre” dei fra-telli Alajmo si pranza con 20 euro, spendendo meno che inpizzeria. Anche Bottura fece lo stesso e dopo La Francescanaaprì La Franceschetta (con pessimi risultati). I grandi chefora corrono ai ripari, sulla tavola anziché calici di cristalloda 15 euro semplici bicchieri di design da 2 euro l’uno. An-ziché posate in argento, funzionali e semplici posate in ac-ciaio. Anche fra i grandi chef sono iniziati i saldi da “crisi ban-caria”. Inutile nascondersi dietro a termini modaioli comeil “low-cost”: ormai da tempo si sa che tanti grandi chef sonoin bolletta e non riescono ad arrivare a fine mese. Così conqueste iniziative al ribasso rischiano di indispettire i loro stes-si clienti. Un po’ come quando acquisti un costoso abito fir-mato e il giorno dopo, passando davanti alla medesima ve-trina, lo stesso capo che tanto desideravi è finito nei SAL-DI al 70% in meno.

Crollano le esasperazioni

giugno 2010

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DEGUSTADEGUSTA4 giugno 2010

EditorialeCrollano le esasperazioni pag 3

� AttualitàEsplode l’estate 11La nuova guida dell’APT 12Ritardo nei pagamenti? 13

� GastronomiaUno scorcio tutto Euganeo 15Carlo Cracco a Paestum 16Club Arti e Mestieri, al via le selezioni 18Arriva dalla storia la schiacciata di farina 20Ricette d’Autore 27Speciale PASTATREND 40

� ViniVino al bicchiere: sì o no? 70

� Turismo EnogastronomicoSemplicità montana 74Appennino Slow 75Attraverso l’Appennino 76Gastronomia dell’Est 78Una sosta a Montefalco 80Le Cantine Bortolomiol 81Tesori e sapori di un territorio 82Gli angoli più belli e nascosti 84Il cliente al centro 86

� Eventi EnogastronomiciLa prima De.Co. della Provincia 88

� RubricheBlocknotes 6La lettera di Attilio Scotti 9Storie di Gastronomia 18Chef d’America 28Il Calice tagliente 72Tutto weekend 92

SOMMARIO

Pag 31

Pag 64

In copertina Enrico Brignano e Mariso Laurito

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DEGUSTADEGUSTA6 giugno 2010

BLOCKNOTES A cura della redazione

] Milano (MI)“Talento e passione” nella nuova guida JREUna nuova Guida JRE 2010,per la prima volta edita e di-stribuita nelle librerie Mon-dadori. Alla presentazioneerano presenti il giornalistae enogastronomo PaoloMarchi, che dall’inizio se-gue la storia dei JRE in Ita-lia, il Presidente JRE Ema-nuele Scarello, i presidentifondatori di JRE Italia Wal-ter e Donata Bianconi e duegiovanissimi chef tra i gio-vani, Christian e Manuel Co-stardi. Emanuele Scarello,attuale presidente JRE Ita-lia, comunica l’orgoglio diessere riuscito a realizzarequesta guida con un edito-re e finalmente di esserepresente in libreria, met-tendo a disposizione delpubblico più vasto tuttal’esperienza e la passionedei giovani cuochi.

] Sud AfricaAmarula anche in ItaliaUna grande novità è in arrivodal Sud Africa sul mercato ita-liano: Amarula è una crema diliquore prodotta in Sud Afri-ca a partire dal 1989: in ven-ti anni di storia commerciale,è oggi nella sua categoria ilsecondo prodotto più ven-duto al mondo, dietro sol-tanto a Baileys, con una di-stribuzione che raggiungeormai tutti i continenti. Ama-rula è ottenuta dai frutti di unalbero che cresce sponta-neo in gran parte dell’Africaaustrale. Questi frutti, quan-do giungono a maturazione,hanno la forma e la dimen-sione delle prugne, con unascorza di colore giallo vivo econ una polpa bianca internadi grande profumo e dolcez-za. Deliziosa come correzio-ne del caffè, è anche idealesui gelati e come guarnizionedi molti dessert.

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] Parma (PR)Mielizia al CibusAlce Nero & Mielizia sbar-cano per la prima volta a Ci-bus sull'onda degli ottimi ri-sultati economici dell'ulti-mo esercizio. Il 2009 per ilgruppo si è chiuso con unpiù 22 per cento di fattura-to rispetto all'anno prece-dente, per un totale di 34milioni di euro, frutto dellevendite sia nel mercato do-mestico che all'estero, re-lative ai marchi Alce Nero,

A cura della redazione

] Parma (PR)Il nuovo logo del Tonno NostromoPresso la fiera Cibus di Parma, che si è tenuta dal 10al 13 di Maggio, il tonno Nostromo ha presentato inuovi prodotti e soprattutto il nuovo logo. Al timo-ne dei prodotti un esperto uomo di mare che man-tiene salda la tradizione e guarda verso l’orizzonte.L’azienda leader nel mercato delle conserve ittiche,propone un nuovo logo e packaging per un’aziendache ha fatto del mare una filosofia di vita. Dopo il lan-cio dei prodotti freschi- tonnarelle e salmoncelle elet-te prodotte dell’anno 2010. Nostromo continua a con-frontarsi con il mondo d’oggi evolvendo il proprio po-sizionamento e preparandosi a lanciare ancora nuo-vi prodotti sul mercato. Un nuovo marinaio nel nuo-vo dinamico logo, dove con una mano sa rendere fa-cile e accessibile il mondo del pesce, con soluzionisempre pratiche e gustose.

Mielizia e alle produzioniper private label. Alce Nero& Mielizia, presente oggi in14 paesi del mondo, rag-gruppa agricoltori biologici,apicoltori e produttori FairTrade che producono, tra-sformano e distribuisconodirettamente i loro prodot-ti. Il gruppo, inoltre, sup-porta alcune cooperativeche lavorano le terre confi-scate alla mafia, condivi-dendo con loro l'esperienzadi Libera Terra.

Il nuovo logo dell’azienda Nostromo

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DEGUSTADEGUSTA8 giugno 2010

BLOCKNOTES

] Parma (PR)Show coking per SaclàSaclà non poteva mancare alCibus Parma. Presso lo standSaclà lo Chef Marco Stabile, re-centemente entrato a far par-te dei Jeunes RestaurateursD’Europe, ha deliziato le pa-pille gustative cimentandosi insfiziosi assaggi che hanno vistoprotagonisti i nuovi prodottiSaclà. Dai classici sottaceti allalinea dei Bei tipi fino ad assa-porare i “Bruschettina” e i“Grigliati” per passare ai “pe-sti”. Le ricette Saclà sono pre-parate solo con ingredienti diqualità e nel pieno rispettodella tradizione gastronomicaitaliana più autentica. Tutte leverdure vengono selezionatecon cura perché ognuno dinoi, aprendo un vasetto diprodotti Saclà, possa ritrova-re tutto il sapore e la legge-rezza delle verdure dell’orto.Sul sito www.sacla.it è possi-bile visionare tutta l’ampiagamma dei prodotti.

] Chiuro (SO)Paganoni, bresaola naturalmenteGran Bresaola è il fiore all'oc-chiello dell'azienda Paganoni erappresenta il miglior prodottopresente sul mercato. Deve lasua altissima qualità alle mi-gliori carni di toro, rigorosa-mente ed esclusivamente sele-zionate all'interno di alleva-menti europei. Possiede stra-ordinarie qualità organoletti-che, frutto di una perfetta sta-gionatura e alla massima at-tenzione nella fase di controlloqualitativo. Si presenta con unafetta liscia, rotonda e calibrata,merito della particolare lavora-zione a cui è sottoposta. Rifila-ta a mano da personale esper-to, il suo particolare colore èdato dall'utilizzo del solo cuoredella punta d'anca, parte pre-giatissima del bovino. L’aziendalega il suo marchio alla qualità eai sapori della tradizione Valtel-linese, occupando un ruolo d’ec-cellenza nel panorama italiano.

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DEGUSTADEGUSTA10 giugno 2010

La lettera di Attilio ScottiGRAZIE VULCANO

L’immensa nube sprigionata dal vulcano islandese che ha difatto bloccato i voli aerei mondiali non è una tragedia cometutti annunciano. Finalmente i grandi aereo “cargo” non vo-miteranno dalle loro pance e sulle nostre tavole le tonnellatedi asparagi, ananas, susine, uva eccetera che provengono dapaesi lontanissimi, dal Cile all’Equador, dall’Uganda al Por-torico. Torniamo a goderci i nostri saporitissimi asparagi ( daiverdi di Altedo, Cantello e Revello ai bianchi di Cimadolmo edi Bassano del Grappa ecc…), le nostre insalate, le nostre pa-tate ( le importiamo anche da Israele ), le nostre verdure. Ese i voli bloccati possono danneggiare qualche prodotto ita-liano che va all’estero ( come la mozzarella ) niente allarmi-smi e consumiamo quello che non potrà essere esportato. Ilvulcano ha messo in vetrina anche la fragilità e lo stupore deigovernanti, italiani e non. Come la signora cancelliera ger-manica Angela Merkel che, ritornando dagli Usa in Germania,ha impiegato oltre settanta ore e candidamente ha confes-sato: “ non mi è mai successo, una cosa allucinante”. Noi uma-ni che viaggiamo tutti i giorni sui treni e mezzi pubblici nonci avremmo fatto caso.

L’8 maggio 2010 il Commissario Ciolos si èrecato in visita presso il Caseificio Con-sorzio Produttori Latte di Parma e presso ilprosciuttificio Slega di Langhirano ed ha in-contrato Giuseppe Alai, Presidente delConsorzio del Formaggio Parmigiano-Reg-giano e Paolo Tanara, Presidente del Con-sorzio del Prosciutto di Parma. Questavisita avviene in un momento molto im-portante in cui il Commissario Ciolos ha av-viato, lo scorso 12 Aprile, un dibattitopubblico sul ruolo dell’agricoltura nella so-cietà europea, all’interno del processo didefinizione delle nuove proposte sul futuroPAC nel 2013, ed in cui la Commissione Eu-ropea sta predisponendo alcune propostelegislative sulla politica della qualità.

Attilio Dr. ScottiGiornalista Professionista & Scrittore di Enogastronomia“Enogastronomade”

Visita del commissario UE al Consorzio Parmigiano Reggiano

Il commissario Ciolos presso il caseificio

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DEGUSTADEGUSTA 11giugno 2010

L’estate è la stagione incui la campagna vive ilsuo momento più ricco,

e la trasmissione televisiva Coni piedi per terra ha un calenda-rio fitto di eventi, temi, incontri,scoperte e curiosità. A comin-ciare dalle iniziative che hannocoinvolto i ragazzi nei progettidi educazione alimentare nellescuole d’Italia: “Mangia bene ecresci meglio” sui pregi delladieta Mediterranea e “Fruttanelle scuole”. Reportage daMarina di Camerota nel cuoredel Parco del Cilento nelle gior-nate conclusive del progetto vo-luto dal Ministero delle politicheagricole, ma anche le scuole delbacino frutticolo per eccellen-za, la Romagna. Le produzionimediterranee avranno ancheun momento importante in To-scana, con Medoliva, l’olio diqualità selezionato. I migliori oliselezionati da un panel inter-nazionale, per riaffermare l’ori-gine di questo alimento, il suolegame con le culture locali e ilriconoscimento della qualità.E ancora nelle puntate setti-manali, Con i piedi per terra rac-conterà il latte e i segreti dei ca-seifici industriali, il mondo del

biologico sotto il profilo agro-nomico e scientifico, e poi leproduzioni frutticole che ini-ziano il loro percorso, dalleamarene brusche per confet-ture di pregio al melone tipicodi Mantova. L’ambiente saràraccontato in un tour alla sco-perta del Parco nazionale delleForeste Casentinesi, Falteronae Campigna ma anche l’AltaVia dei Parchi, un itinerario di ol-tre 450 chilometri che attra-versa 7 parchi naturali lungo ilcrinale appenninico che divideEmilia Romagna, Toscana e Li-guria, collegato alle antiche viedei Pellegrini, Francigena e deiRomei. Infine, lotta biologicaalla vespa del castagno, rapi-damente insediata in tutti learee di coltivazione dell’Ap-pennino creando forti preoc-cupazioni nei produttori. Percontrastare la diffusione dellaVespa cinese la Regione Emilia-Romagna ha scelto la lottabiologica, attraverso l’intro-duzione nei castagneti infe-stati di un piccolo imenottero,parassitoide chiamato Tory-mus sinensis. Il tutto sarà con-sultabile in maniera interattivasu www.conipiediperterra.com

Esplode l’estate

Lo scoppio della stagione estiva permette di sbizzarrirsisui tema di agricoltura e prodotti di eccellenza, lo sa bene la redazione di Con i piedi per terra

A g r i c o l t u r a i n t v

Il corpo forestale all’opera.

CON I PIEDI PER TERRA,l’agricoltura in prima serata:in onda ogni lunedì alle20.30 su ODEON TV,in contemporanea via satellite su Sky canale 827in chiaro, in diffusione regionale il martedì seraalle 21 su Telesanterno, alle 21 di mercoledì su Telestense e la domenicaalle 19.30 su Canale 24.

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Se l’argomento è com-plesso e le opportuni-tà molteplici, si sente

la necessità di un consiglio,allora o si conosce la per-sona giusta o si consultanofonti attendibili. Oggi, inprimis internet... ma nonsempre – specie se si è inviaggio – è possibile con-nettersi, quindi, la vecchiacara guida (la cartina, il de-pliant) la fa da padrona... Seil nostro interesse è orien-tato all’ambito eno-gastro-nomico, se cerchiamo qual-cuno degli oltre 200 pro-dotti tradizionali della no-stra regione, iscritti al-l’Atlante ministeriale, di cui31 tipicità DOP e IGP, 21 viniDOC, 9 IGT (compresa l’Al-bana, la più antica DOCGbianca d’Italia) oltre alle 15Strade dei Vini e dei Saporie agli altrettanti presidiSlow Food che hanno resofamosa l’Emilia Romagna,da Piacenza a Rimini, in giroper il mondo, che fare? Co-noscendo uno specialistadel settore – l’esperto gior-nalista Lorenzo Frassoldatifarebbe al caso nostro –

basterebbe fargli una tele-fonata, ma non sempre ilpur disponibile Lorenzo po-trebbe essere pronto a ri-sponderci... E allora? Comeil cacio sui maccheroni, al re-cente Vinitaly, l’APT ServiziEmilia Romagna e l’Asses-sorato alla Cultura conl’Unione Città d’Arte, l’Unio-ne Appennino e Verde,l’Unione di Costa, ha pre-sentato la soluzione giusta:“Viaggi Golosi in Emilia Ro-magna” il vero vademecumdedicato all’argomento piùgustoso che esista; edizionecurata (manco a dirlo) pro-prio dal dottor LorenzoFrassoldati. Con questa gui-da (con allegata una bro-chure di 23 pacchetti va-canza messi a punto da al-trettanti club di prodotto)in formato pocket, 84 pagi-ne a colori di itinerari turi-stico gastronomici, curiosi-tà e invitanti appuntamenti,piacevolissima da sfogliaree ancor più da “verificare”,purtroppo molti sarannocostretti a rimandare la“prova costume” a data dadestinarsi... (G.L.)

I “Viaggi Golosi” di Frassoldati in 50 mila copie - anche tradotte - per rilanciare il turismo eno gastronomico dall’Appen-nino all’Adriatico, passando per città d’arte e campagne

La nuova guida dell’APT

E m i l i a R o m a g n a

La copertina della guida “Viaggi Golosi in Emilia Romagna”

DEGUSTADEGUSTA12 giugno 2010DEGUSTADEGUSTA

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A n a l i s i e c o n o m i c h e

Ritardo nei pagamenti?

Il ritardo di pagamento fun-ziona come il gioco del do-mino, in cui ogni tessera rap-

presenta un’impresa che è clien-te e fornitore di altre imprese. C’èil grande Distributore che a finemese non paga il produttore,quest’ultimo dilata i pagamential terzista passando da 30/60giorni a 90/120 giorni. Il terzista,a sua volta, slitta i pagamenti aipropri fornitori e così via… e seil circolo da virtuoso diventa vi-zioso “vanno tutti a gambe al-l’aria”. Potreste chiarire meglioi costi della cattiva gestionedel credito? Un’importante so-cietà del settore prevenzione ri-schio credito ha stimato che

mediamente sull’Azienda Italiaogni anno gravano: - 6.200 milioni di euro di costifinanziari legati ai ritardi di pa-gamento,- 1.160 milioni di euro di costiper il recupero crediti, - 1.175 milioni di euro di costiconnessi alle procedure falli-mentari ...per un totale di oltre 8.500milioni di euro. Ragionando in termini di sin-gola impresa, potenzialmentesia una ditta individuale cheuna Srl o Spa, sopportano me-diamente un costo di 1.675euro per singolo credito con-cesso e gestito.

In questo numero affronteremo ancora un argomento relativo al rischio legato al credito, in particolare quelle che sono le conseguenze nel ritardo dei pagamenti

Imprese in default per macro area geografica (valori %)Questo è il rischio crediti oggi in Italia nelsuo settore. Forse non sa che esistono so-cietà con equipe di professionisti che han-no messo a punto strumenti per anticipa-re e prevenire i possibili problemi.

Se vuole saperne di più può contattarci perun’analisi gratuita del rischio interno delsuo portafoglio clienti e per le referenzedel suo settore. Dott. Fabio Adelgardi ff..aaddeellggaarrddii@@lliinnccee..iitt - 328 9491708Vincenzo [email protected] – 338 32545873

E m i l i a R o m a g n a

Il Dott. Fabio Adelgardiex Credit Manager di pri-mario gruppo industrialereggiano, poi divenutoconsulente per LINCE SPAprima e CERVED GROUPdopo la fusione che ha in-teressato LINCE SPA eCERVED SPA creando ilpiù importante gruppodel settore nel panora-ma italiano.

Il Sig. Vincenzo Serenoda tre anni in LINCE/CER-VED GROUP e già conside-rato come punto di riferi-mento in materia per lasua attività di consulenza.

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Storie di Gastronomia

di Gabriele Cremoninigiornalista e scrittore

LA “SFOGLIA RIPIENA” TIPICITÀ DA RISCOPRIRE

Negli inverni della fine degli anni Cinquanta, le case popolari bo-lognesi c’avevano tutte la sua bella stufa, che i termosifoni era-no ancora là da venire, e chi poteva c’aveva anche la televisionema comunque bastava uno che l’avesse nel condominio che s’an-dava tutti da lui a vedere “Lascia o raddoppia?” il giovedì e “IlMusichiere” il sabato, si stava scoprendo che la domenica nonc’era mica d’andare a lavorare, o star dietro le bestie. Festa, poichi andava a messa e chi leggeva l’Unità che arrivava porta aporta, che la domenica c’era sempre un qualcosa scritto da To-gliatti o da Pajetta. Ma dalle case di tutti, che fossero demo-cristiane o comuniste, si sentiva levarsi l’odore inconfondibiledel brodo, ché la domenica d’inverno c’era il brodo con il suobel lesso, con le ossa da piluccare per i cinni e le salsine. Poi l’ar-zdoura tirava due tre ova di sfoglia, secondo quanti s’era, percuocere nel brodo due tagliolini o dei quadrucci, che far la sfo-glia era una cosa di quasi tutti i giorni, si prendeva mica la pa-sta compra. Ma una, non si sa chi, c’aveva avuto una pensata,che poi faceva presto a girare mica solo per il casamento: fat-ta la sua sfoglia bella gialla e tonda, stesa sul tagliere, su metàc’aveva spalmato rado rado, proprio giusto per dar l’odore, unbattuto fino di mortadella, forma, odore di noce moscata, unpizzico di sale e un ovo per legare, poi aveva messo sopra l’al-tra metà della sfoglia, pigiando che attaccasse, e con la spro-nella aveva tagliato tanti quadrucci, grandi come un’unghia, inmodo che quell’odore spalmato restasse dentro ché la spronellatagliando pigiava i lembi. Poi nel brodo, e noi mangiavamo quel-la pasta che non eran tortellini, ma che non erano solo sfoglia,e c’avevano un sapore buono… sapevano di domenica! Chie-si alla mia mamma: “Ma come si chiama ‘sta minestra?” e lei: “Somica, l’Ida che mi ha detto come faceva, lei l’ha chiamata sfogliaripiena…”. Beh, cari amici, credetemi, un piatto così sarebbedavvero da riscoprire, come una delle tipicità bolognesi scom-parse… Una piccola proposta per la prossima edizione di Pa-sta Trend, magari.

Per chi capitasse nei dintorni di Bologna, a Castello di Serravalle si trova l’agriturismo“La tintoria” che propone un menù fedele alle tradizioni locali, si possono assaporarepiatti della tipica cucina bolognese e del territorio con rivisitazione delle vecchie ri-cette per riscoprire i gusti e i sapori di una volta. Per info e prenotazioni: Via Valle delSamoggia, 5908 - Tel. 051/6708743 Castello di Serravalle (BO)

giugno 2010

Consiglio per un itinerario

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DEGUSTADEGUSTA 15giugno 2010

Al centro del Veneto, aCinto Euganeo, da circa40 anni, l’azienda Mon-

te Fasolo produce vini unici esingolari. 200 ettari di super-ficie complessiva in alta colli-na di cui 60 di vigneto, 4000piante di ulivo e un centinaiodi ettari di bosco costituisco-no questa speciale realtà. LaDot.ssa Gabriella Mazzucato,titolare dell’azienda ci ha par-lato delle sue caratteristiche.Ci racconti delle origini dellasua aziendaFattoria Monte Fasolo è statafondata circa 50 anni fa da miopadre Miro Mazzucato, che hasempre unito l’attività di im-prenditore edile con la pas-sione del vino. Molti anni fa haacquistato questo pezzo diterreno dove non vi era lapresenza di viti. Attualmentesono 60 gli ettari vocati alla vi-ticoltura, dai quali si ottieneuna produzione non tantoelevata ma di qualità eccelsa.Quali tra i suoi vini dunque hariscosso maggior successo?Fino al 2004 la produzioneera poco programmata, poi,grazie al contributo di eno-logi e agronomi si sono ot-

MARCO MELCOREUno scorcio tutto Euganeo

Immersa nel Parco regionale dei Colli Euganei, tra boschi e sentieri, sorge l’azienda Fattoria Monte Fasolo. Prodottoinestimabile della generosa natura e del lavoro dell’uomo

C o l l i e v i g n e

Uno dei vigneti della fattoria Montefasolo vocati alla viticoltura

tenuti ottimi risultati. Il no-stro bianco di punta è il Mi-lante, per i rossi invece il Ru-sta e il Cabernet Podere leTavole.Oltre ai vini avete altre ti-pologie di prodotti?Si, abbiamo un miele asso-lutamente non trattato mol-to diverso da quelli indu-striali. Per quanto riguardal’olio il discorso è simile. Dal-le nostre 4000 piante, nonsottoposte a coltura inten-siva, otteniamo circa 800-900 bottiglie già dalla primaspremitura.Vi occupate di eventi o di al-tre attività?I servizi messi a disposizio-ne dei nostri clienti e visi-tatori sono molteplici, dalcamping nei nostri boschialle degustazioni pressol’enoteca. Quest’anno dal18 al 20 Giugno ci sarà an-che un sorta di olimpiadedei guardia parco italiani,occasione irripetibile persportivi e non. Per info: Fattoria Monte Fasolo,Cinto Euganeo (PD) Tel 0429 634030

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DEGUSTADEGUSTA16 giugno 2010

L ’ i n t e r v i s t a a C a r l o C r a c c o

Carlo Cracco a Paestum

Ipiatti che Cracco preparaper l’occasione sono tre: lacaprese di Cracco, polpa di

pomodoro frullata, gelatinaraffreddata ed emulsionata amano per ottenere una crema,mozzarella di bufala del gior-no prima, basilico e acciu-ghe appena marinate in salegrosso. Il secondo piatto:mozzarella con crema di pa-tate ai pepi di Sarawak, Sze-chuan e pepe nero ed ostricacruda, un abbinamento ina-spettato e sorprendente. Laterza e ultima preparazione ècomposta dalla treccia di moz-zarella di bufala, nero di sep-pia concentrato, peperoncinie alici leggermente marinate.Un accostamento di saporedecisamente inusuale. Cracconella sua performance è ac-compagnato da Luca Gardi-ni, sommelier, campione eu-ropeo che ha abbinato conmaestria, fascino e sapienzai vini da servire.

Carlo Cracco partiamo su-bito con una curiosità, sidice che stia chiudendo, unabufala, visto che siamo intema, o realtà?

Sono soltanto voci, forsetra un po’ di tempo, per orasono apertissimo.

Fino all’anno scorso era tra iprimi 50 chef nel mondo, que-st’anno è andata diversa-mente, ci sono state tantepolemiche portate alla luceanche grazie a Striscia la no-tizia, come mai Carlo Cracconon è presente in questa lista?Primo perché non decidoio, se potessi avere questopotere mi sarei messo sicu-ramente al primo posto,però credo che come tuttele classifiche sia giusto chesiano contestate, non c’èmai la totalità del consenso,per cui l’importante è che sene parli, poi un anno ci sipuò essere, quello succes-sivo no, è la vita, mica sem-pre c’è il sole, a volte piove,nevica, grandina.

Intanto 4-5 giorni prima Viz-zari aveva dato i nomi dei 5 ri-storanti italiani…Quello è un lavoro che non miappartiene, io faccio il cuoco ecerco di farlo bene, ognunodeve fare il suo mestiere.

L’abbiamo incontrato al Salone della Mozzarella, alle spalledei templi. Entra in sala ed esordisce: “Dicono che stiamochiudendo, quasi quasi aprirei a Paestum”

MARIA ROSARIA SICA

Nella foto lo stellato CarloCracco con il collaboratore di

fiducia e sommelier Luca Gardini

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DEGUSTADEGUSTA 17giugno 2010

Il suo amico Gennaro Esposi-to ha detto: “Strano che Crac-co non vi sia nei migliori 50”Come potrei esserci io, ci po-trebbero essere alti 10 cuochi inItalia della mia età che sono al-trettanto bravi, uno dei tanti èGennarino che nulla ha da invi-diare agli altri. Per cui non credoche sia un fattore di merito in-teso nel senso puro, credo chesia più che altro una questionedi relazioni, a volte simpatie. Nelmio caso l’ho sempre interpre-tato come un onore esserci, sequesto però deve diventare unlavoro non mi interessa più.

Con questo sta dicendo cheforchette, cucchiai, stelle nonhanno importanza?No le guide sono importantis-sime perché servono a far co-noscere un ristorante e a farloconoscere ai più, quello che èsbagliato è l’interpretazionedella guida. La guida è cosìperché il curatore ha decisoche sia così, non si deve di-scutere, proprio come le scel-te di un allenatore di calcio,che se decide che un calciato-re deve rimanere rimane, an-che se un campione sta fuori,è il tecnico che decide. Quindise il curatore delle guide diceuna cosa bisogna ascoltarlo enon discuterla. Ognuno devefare il proprio lavoro.

Ancora oggi la maggioranzadei cuochi è di sesso maschile,infatti anche qui ci sono statitre cuochi, Bottura, Cracco edEsposito, maschi appunto.Forse magari siamo solo piùin vista, le donne in cucina

sono più concrete e magarisi fanno vedere meno, noisiamo un po’ più così, ab-biamo un piccolo ego…

La cucina di alta qualità spessorisulta un po’ cara, cosa si po-trebbe fare per avvicinare igiovani a questa cultura, comepoter andare incontro a chi,pur volendo, non può per-mettersi una cena da Cracco?Il fatto che un ristorante siacaro non è colpa mia, un ri-storante è caro, ma è caro nonperché la mozzarella sia cara,costa caro perché costa caroservire quel prodotto, in quel-la maniera, di quella qualità.Un ristorante non può essereper tutti, scordiamocelo, ècome se la Scala fosse di80.000 posti come lo stadio diSan Siro, non so quanti postiabbia la Scala ma ne ha pochie costa una cifra pazzesca.L’emozione è la stessa e lochef è come un direttore d’or-chestra, non è caro il risto-rante, anzi, in Italia costa an-cora poco se lo raffrontiamo

all’Europa e ai paesi, dicia-mo, più evoluti. Poi bisognaconsidera che il personaledeve essere molto specializ-zato, preparato, si sobbarca-no una marea di lavoro chepoca gente ha in mente. Ca-pisce cosa voglio dire? E’ unasumma di lavori, non esiste ilcosta caro, il costa caro vera-mente è da ignoranti.

Leggenda metropolitana overità che un cliente nel suoristorante dopo aver man-giato del tartufo ha chiamatoi carabinieri per un conto di4000 €?No, li abbiamo chiamati noi.Non voleva pagare, non è unaleggenda, il cliente ha dettoche non voleva pagare perchéil conto gli sembrava caro mail carabiniere ha risposto: “Leiha detto che è un cliente quin-di e già stato qui! Io che faccioil carabiniere non mi possopermettere di venire da Craccoperché so che è caro”. Quindiè difficile dire ciò che è caro,e ciò che non lo è.

Fresche mozzarelle di bufala campana DOP

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DEGUSTADEGUSTA18 giugno 2010

S i g e p B r e a d C u p

Club Arti e mestierial via le selezioni

Cominciano le selezionidel Club Arti e Mestieriper Sigep Bread Cup di

Rimini che si terrà in occa-sione della prossima edi-zione del Sipep dal 22 al 26Gennaio 2011. Le selezioni,in Italia come all’estero,sono necessarie per defini-re la squadra riconosciutacome migliore per ogni na-zione. La data più immi-nente è in Inghilterra ad Al-ton Towers l’11 e il 13 Giu-

gno 2010. Il tutto si svolge-rà in collaborazione conABST, l’organizzazione bri-tannica che si occupa di for-mazione nel settore dellapanificazione e che si è fat-ta promotrice dell’eventostesso. Presenzierà alla giu-ria di selezione il presiden-te del Club Fausto Rivola. Leselezioni proseguono a Sid-ney in collaborazione conl’associazione Bakery Au-stralia nell’ambito dell’Ar-tisan Baking Cup il 21 e il 23Giugno 2010. Presenzia al-l’evento Mauro Alboni so-cio fondatore nonché con-sigliere del Club Arti e Me-stieri. “Dopo l’esperienza diPresidente della giura al cam-pionato mondiale di Rimini ècon grande entusiasmo cheho accettato l’invito di LeonBailey, presidente dell’Au-stralian Baking Cup. Mi affa-scina e mi incuriosisce sco-prire come dei colleghi pa-nificatori dall’altro capo delmondo propongono i loroprodotti e sono convinto chequest’esperienza rimarrà untassello di conoscenza a di-sposizione dei soci del Club.”

Un calendario di selezioni molto vivace che si svolgerà in Italia e all’estero, dato il profilo internazionale che l’associazione Club Arti e Mestieri ha assunto

ELISA GALANTE

La giuria alla Sigep Bread Cup 2010

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Le tappe per le selezioniItaliane si svolgeranno a Vi-gevano Domenica 19 Set-tembre 2010, in occasionedell’evento Pane in Piazzaper chi proviene dal Nord ea Lecce il 25 e il 26 Settem-bre 2010, in occasione diun corso organizzato da Pia-neta Pane, per chi provienedal Sud. All’evento verrannoinvitati pasticceri e panifica-tori che avranno la possibili-tà di gareggiare per le cate-gorie singole - pane tradi-zionale, pane innovativo, dol-ce da forno e pane artistico(non è necessario gareggia-re per tutte le categorie).La scadenza per le iscrizioniè il 10 settembre 2010.Per iscriversi: Segreteria del Club Arti eMestieri - Alice Semprini0544 251924 e-mail: [email protected].

Assemblea internazionale dei soci a Ravenna

L’associazione di promozione culturale e sociale Club Artie Mestieri indice l’assemblea dei soci che si terrà a Ra-venna il 29 e il 30 Maggio 2010. All’assemblea sono invitatii 120 associati provenienti da varie regioni d’Italia e daSpagna, Portogallo, Francia, Olanda, Ungheria, Israele,Irlanda, Australia, Germania e Inghilterra che si incon-treranno per votare il nuovo direttivo. Con l’occasionesi festeggerà il nuovo direttivo e verrà inaugurato il ric-co programma d’eventi per il secondo semestre del ClubArti e Mestieri. L’associazione per l’occasione prevede-rà una visita guidata alla città di Ravenna e ai monumentidell’Unesco, un momento di socialità e di festa con la cenadei soci e un corso gratuito formativo e professionale,aperto ai soci e ai non soci, a tema “Le torte da forno perl’estate” organizzato dallo sponsor Debic. Il week-endavrà pertanto una valenza culturale, sociale e profes-sionale ed “è uno degli appuntamenti più importanti delClub al fine di promuovere il recupero del mestiere arti-gianale e dell’arte bianca attraverso la condivisione delleconoscenze provenienti da diverse estrazioni culturali e geo-grafiche” sottolinea Fausto Rivola, attuale Presidente delClub Arti e Mestieri.

Scoprite ogni “angolo” del nostro benessere…

Percorso benessere, per rilassare e purificare corpo e spirito5 tipi di massaggi rilassanti ed emozionali

Trattamenti gourmand corpo e viso al cioccolato, vino, tartufo e caviale

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DEGUSTADEGUSTA20 giugno 2010

G u s t o s e n z a t e m p o

Arriva dalla storia laschiacciata di farina

Per la “pié” - ma anche“pjida”, “pieda” o “pji”nelle variazioni del dia-

letto romagnolo - l’etimolo-gia probabilmente si collega algreco “plaukous”: focaccia.Verrebbe dalla dominazionebizantina (esarcato) della Ro-magna, ma la sua storia co-mincia molto prima... Già gli abi-tanti delle palafitte lombardedel 1200 a.C. usavano mangia-re pagnotte impastate con fa-rine varie e tali focacce azzime(senza lievito) erano poi cotte

su lastre arroventate (alla finesicuramente molto dure e in-digeste). Furono probabil-mente gli Etruschi a insegnarealle popolazioni locali comecucinare i cereali (la farinata dicereali era, infatti, il loro piat-to tipico). I Sabini, usavano il ce-res, che era il grano che gene-rava la vita, invece i primi Ro-mani, influenzati dagli Etru-schi cominciarono ad usarespelta, orzo, fava e veccia. Mapiù di tutti l’orzo (poi sostitui-to dal farro) e con la sua farinapreparavano la puls (o farina-ta) e le piade azzime. Poi il gra-no sostituì il farro nel IV seco-lo avanti Cristo - è a quel pe-riodo che si fa risalire la com-parsa del primo pane lievitato,gallette basse, scondite e piut-tosto dure -. Era in ogni casocibo da ricchi nonostante ri-manesse commestibile soloper poche ore dalla cottura.Come le piadine dei nostri gior-ni anche queste gallette simangiavano con il formaggio.Il primo documento storicoconosciuto che parla della “pia-da”, risale al 1371, in una de-scrizione della Romagna fattadal Cardinale Angelico, nella

La piadina tradizionale deve essere azzima, condita con strutto,cotta su lastra di pietra refrattaria; è già buona così, ma di più sefarcita con salumi, formaggi, verdure (o con tutto insieme)...

GIANFRANCO LEONARDI

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DEGUSTADEGUSTA 21giugno 2010

quale tra i tributi che la città diModigliana (FC) doveva paga-re alla Camera Apostolica, fi-guravano, appunto, 2 “pia-de”... Nel 1300, anno della pe-ste, la classe contadina tornòal consumo di polente, di fari-ne d’orzo e di focacce azzimefatte con cereali meno pre-giati, con legumi secchi e conghiande. Nel Medioevo il po-polo mangiava solo quello cheproduceva o che trovava nelbosco allo stato selvatico e i si-gnori imponevano l’uso deiloro mulini per trarne guada-gno, così ciò finiva per provo-care grossi contrasti. Fino al XVIsecolo queste focacce eranopreparate con cereali poveri,con fave, ghiande, crusca. Neiperiodi di carestia si aggiun-geva di tutto, anche segaturao peggio ancora. Era inevitabileche con tali ingredienti le pia-dine non potessero essere cheazzime. In Europa, col Rina-scimento, arrivò l’evoluzionedell’arte culinaria con le primescuole culinarie nazionali e siformavano i primi grandi cuo-chi. In Italia ogni regione ave-va il suo pane e le sue focacce,quelle non lievitate comincia-vano a perdere importanza;solo in certe regioni erano con-sumate sempre dai ceti socia-li più poveri soprattutto nei mo-menti di carestia. Anchenell’800 le piadine erano fattecon farina di mais o con farinadi mais mischiata a quella digrano. Nel XX secolo la piadinaebbe un grande rilancio e lebambine già all’età di cinque osei anni imparavano a tirare lasfoglia e a cuocere nel testo le

fragranti piadine farcendolecon il tradizionale salame fat-to in casa, la salsiccia ai ferri, icavoli lessati conditi con olio,aglio e rosmarino, o con lacoppa di testa. E la piadina, as-sieme alle altre specialità ro-magnole, iniziò a conquistarei turisti negli anni ’40 e ’50,quando cominciarono ad ap-parire lungo le strade stataliche portavano al mare i primichioschi che vendevano le pia-dine preparate al momento eofferte con la porchetta di ma-iale, le salsicce cotte alla brace,i cavoli, i pomodori e le me-lanzane gratinate e questa tra-

dizione è proseguita fino adoggi. Fu Giovanni Pascoli adare a questo cibo povero,diffuso tra i ceti meno abbien-ti, una gran dignità culturale:per lui la piada era il “pane diEnea” o anche il “pane rude diRoma”, collegandone l’originealla latina “mensa”, ritrovatanel settimo canto dell’Eneide.In una nota di presentazionedel poemetto dedicato pro-prio a “La Piada”, pubblicata su“Vita Internazionale” nel 1900,Pascoli scriveva: “Piada, pieda,pida, pié, si chiama dai roma-gnoli la spianata di grano o digranoturco o mista, che è il

Le varianti

“Parente” stretto della “pié” è il crescione. Si tratta diuna piadina ripiegata su sé stessa e farcita. Nella ricet-ta originaria era ripieno di verdure (di solito erbe di cam-po saltate in padella con aglio e olio) oppure di zucca,patate e formaggi e, come la piadina, veniva cotto su un“testo” di materiale refrattario, attualmente rimpiazzatoda moderne piastre per cottura. Dall’impasto al “crescione” o “cassone” piada ripiena e chiusa ai lati

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DEGUSTADEGUSTA22 giugno 2010

cibo della povera gente; e si in-tride senza lievito; e si cuoce inuna teglia di argilla, che si chia-ma testo, sopra il focolare, chesi chiama arola...”. Nel tempopoi - nel 1920 – la piada venivaripresa anche da Aldo Spallic-ci e più recentemente anche daMax David, giornalista e scrit-tore, che la definì “la più ro-magnola delle specialità ro-magnole”. Ben poche massa-ie (oramai categoria sulla stra-da dell’“estinzione”) prepara-no o comunque sanno prepa-rare una buona piadina; piùspesso vanno al supermercatodove la trovano già bella epronta, ma i buongustai la cer-cano nelle numerose “barac-chine”, disseminate in Roma-gna, “casette” dall’aspetto al-legro, verniciate a righe bian-che e rosse o verdi blu, che ri-cordano le cabine da spiaggiadi una volta, dove il popolo deivacanzieri fa tappa per gu-starla appena cotta, dopo unagiornata in spiaggia o una not-tata in discoteca... La piadinaromagnola ha oggi superatoquel processo di industrializ-zazione che l’ha portata dapreparato strettamente fami-liare a bene di ordinario con-sumo (prodotto anche in gros-si stabilimenti artigianali ed in-dustriali) ed è per questo chenon è più un tipico alimento re-gionale, perché le industrie,che ne producono grandi quan-tità, le re-indirizzano su tutto ilmercato italiano (al nord inparticolare circa 500.000 pez-zi alla settimana) e su quelloestero (circa 20 milioni di pez-zi annui solo negli Stati Unitid’America). Una nota curiosa:il riccionese Roberto Bagli, ti-tolare di una delle maggiori dit-te produttrici in Italia, realizzò

la piadina riminese che CoopItalia inserì nella dieta medi-terranea fornita agli astronautirussi partiti nell’aprile del 2004sulla navetta Soyuz dal co-smodromo di Baikonur. An-che per questo oggi la piadinaè il simbolo della Romagna, si-nonimo di casa e terra natale.Più sottile e povera di grassi lapiada riminese, per poterlameglio arrotolare una voltafarcita, più alta e ricca di strut-to quella che si fa tra Ravennae Cesena; tra le due piadine peranni si è combattuta una

“guerra” a colpi di ricette e ri-cerche storiche per rivendica-re il titolo di indiscussa reginadella Romagna. Ultimo capi-tolo di questa curiosa diatriba,l’avvio, nel febbraio 2005 di duedistinte procedure per l’otte-nimento, presso l’Unione Eu-ropea, delle diverse IGP (Indi-cazione Geografica Protetta):una per “Piadina romagnola ri-minese” e l’altra per “Piadinaromagnola Terre di Romagna”.Nell’attesa che si giunga al-l’epilogo della vicenda (Bru-xelles non ha ancora autoriz-

Sopra: “zdore” cuociono piadine sul “testo”professionaleSotto: piada farcita pronta (binomio perfetto con un buon bicchiere di rosso)

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DEGUSTADEGUSTA 23giugno 2010

zato le due IGP) non ci restache intraprendere una perso-nale indagine a spasso tra gli ol-tre 2.000 chioschi sparsi lungola riviera romagnola e il suo en-troterra. Grazie al suo prezzocontenuto, una piadina ac-compagnata da una birra oun bicchiere di vino o una bi-bita, costa circa 6 euro, èun’importante realtà econo-mica, con un giro d’affari, perla sola Riviera, stimato in circa130 milioni di euro. Questo è ilvero “fast food all’italiana”,anzi, alla “romagnola”.

Per farlaPer i “puristi”, a Ville di Montetiffi, nel ce-senate, sopravvive ancora l’antichissimatradizione della fabbricazione delle teglie inargilla per la cottura della piadina, di cui si hanotizia a partire dal XVI secolo, mentre aGambettola è possibile acquistare un veroe proprio kit per piadina con tanto di teglia,scopino di saggina per pulirla e ricettario.

Dov’è quella buona?Itinerario all’insegna dell’assaggio: tappa ini-ziale del percorso, la “Ca de Vén” di Ravenna(via Corrado Ricci 24, Ravenna - Tel. 0544-30163) vero tempio della più tradizionale pia-dina con prosciutto, accompagnata da unbicchiere delle produzioni enologiche tipi-che del territorio: Sangiovese, Albana, Treb-biano, Pagadebit e Cagnina; poi la “Ca debè” di Bertinoro (Piazzale della Libertà 10,Bertinoro - Tel. 0543-444142) dove si può gu-stare la piada affacciati sul “balcone della Ro-magna”. Spostandosi sull’Adriatica in dire-zione Rimini, appuntamento d’obbligo a Mi-lano Marittima, dove nel chiosco di PianetaPiada (V.le Matteotti angolo XXV Traversa -Tel. 0544-948240) é possibile assaggiare ol-tre 100 varietà di piadine farcite nei modi piùdiversi. Assolutamente da non perdere la va-riazione sul tema: i “nutellini”, piccoli “tor-telli” realizzati con l’impasto della piadina e

farciti con la celebre crema al cioccolato. A Ce-senatico l’indirizzo da segnare è quello del-la Moranna (via Sozzi 21 - Tel. 338-4157245) cheoltre alle piadine “tradizionali” ne proponeanche una “stesa” come la pizza e farcita conmozzarella di bufala e pomodorini ciliegini. Perassaggiare la tipica piadina riminese, farcitacol classico prosciutto e formaggio Squac-querone o anche con il più raffinato roastbeef, il locale giusto è la Casina del Bosco (viaBeccadelli 15, Marina Centro - Tel. 0541-56295) vera e propria istituzione della capi-tale del “divertimentificio”.

Per la preparazione una pro-cedura semplice: formare unafontana con un Kg. di farina,un pizzico di sale e di bicar-bonato; versare acqua e ag-giungere 300 g. di strutto;amalgamare bene fino a chenon si ottenga un impasto li-scio e omogeneo. Ora occor-re stenderlo con il mattarello,dividere l’impasto in pezzigrandi come un pugno for-mando dei dischi di pastapiuttosto sottile, 1/2 cm. dispessore. La cottura dovreb-be essere fatta nel tradizio-

nale “testo” in terracotta onei testi antiaderenti che cisono in commercio (in alter-nativa può essere utilizzatauna bistecchiera o una pa-della antiaderente). Deve es-sere cotta velocemente e du-rante la cottura bisogna gi-rarla aiutandosi con una pa-letta o un coltello lungo ebucare con una forchetta lebolle che si creano sulla su-perficie della, appena fatta,piadina. Si mangia calda, cosìo farcita di prosciutto, for-maggio, erbe cotte, insalata.

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DEGUSTADEGUSTA24 giugno 2010

c h e f d ’ A m e r i c a

La cucina regionalea New York

Il suo nuovo menù perpranzo, che valorizza ledistinte regioni d’Italia, in-

troduce i suoi clienti alla va-rietà meravigliosa della cuci-na italiana. Nella nostra in-tervista, descrive il suo lungoviaggio attraverso la cucinaitaliana, le delizie del ciboitaliano e la sua esperienzaacquisita cucinando per ilPresidente Obama.

Come ha deciso di diventareuno chef della cucina italiana? In realtà non ho cominciato lamia carriera con il cibo italianoma ho fatto il tirocinio nella cu-cina nuova americana per mol-ti anni. Ho sempre avuto un’af-finità per la cucina italiana ecirca dieci anni fa ho decisoche era il momento per an-dare all’estero. Prima avevoviaggiato in Italia ed amavo ilpaese e il cibo, quindi ho de-ciso di andarci per sei mesi. Hopassato tempo in Friuli Vene-zia Giulia, Emilia-Romagna eToscana. Mi sono spostataquasi una volta al mese e ho la-vorato in tanti posti diversi, in-cluso il ristorante Agli Amicicon una stella Michelin a Udi-ne. Quando sono tornata ne-gli Stati Uniti non ero ancorapronta per fare il cibo italiano.Solo sette anni fa mi sonotrovata coinvolta con il ciboitaliano quando ho ricevutol’offerta di essere uno chef aSpiaggia a Chicago, lavorandocon lo chef Tony Mantuano. Misono innamorata della cucinaitaliana e ho imparato tantis-simo da lui e adesso non sa-prei cucinare altrimenti.

LLoo cchheeff MMiissssyy RRoobbbbiinnss iinntteerrpprreettaa llaa ccuucciinnaa rreeggiioonnaalleedd’’IIttaalliiaa aadd AA VVooccee aa NNeeww YYoorrkk,, uunn rriinnoommaattoo rriissttoorraannttee ccoonn uunnaa sstteellllaa MMiicchheelliinn..

ELIZABETH GANLEY-ROPER

La rubrica che racconta ai lettori Degusta i più

grandi chef internazionalidegli Stati Uniti che cucinano secondo la tradizione italiana

A Voce41 Madison Ave, New

York, New York+212-545-8555

Lady chef Missy Robbins

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DEGUSTADEGUSTA26 giugno 2010

L’interno del ristorante A Voce ed uno dei piatti della chef, i CassonciniThe inside of the restaurant A Voce and Cassoncini, one of the chef’s dishes

Ho visto che il suo menù èmolto influenzato dalla cucinadelle diverse regioni d’Italia. C’èuna regione che lei trova par-ticolarmente ispiratrice? Tutte. Dipende dalla settima-na. Il mio menù regolare èispirato da tutto ma ogni duesettimane facciamo anche unmenù regionale per pranzo.Ho fatto tanta ricerca sulle di-verse regioni quindi sonosempre molto eccitata al-l’idea di interpretare una qual-siasi regione. Abbiamo co-minciato più di un anno faquindi siamo nel secondogiro di tutte le regioni e nonho mai ripetuto un singolopiatto. Di solito la mia sceltaè in funzione della stagioneperché, ad esempio, non vo-glio fare il Piemonte durantela metà dell’estate. Abbiamoappena fatto l’Abruzzo e nesono rimasta molto affasci-nata. Per mostrare la cucinaabruzzese abbiamo usatotanto peperoncino e di con-seguenza abbiamo fatto unpiatto di agnello con pepe-roncino, maggiorana, limo-ne e olive che ora è sul menuregolare. Sono sempre moltoemozionata dalle regioni delsud dell’Italia ma in realtànon vi ho viaggiato tanto.Fra un po’ farò un viaggio espero di andare a Roma, Na-poli, Amalfi ed in Sicilia. Ilmio obiettivo è avere piùesperienza e ispirazione e ve-dere i posti in cui non sonomai stata. È da tanto che nonvado in Italia quindi sonopronta per un viaggio.

Quale pensa che sia la diffe-renza maggiore tra la cucinaitaliana e le altre cucine me-diterranee?

Quello che mi attira dell’Italiaè la semplicità del cibo e la fi-losofia della materia prima.Tornando al discorso dellacucina regionale, penso chesia fantastico avere una cu-cina così diversa e penso chela gente in America ha appe-na cominciato a capirlo per-ché il cibo italiano non è maistato così diffuso. È molto in-teressante che si può man-giare il cibo del Piemonte e ilcibo della Puglia e sembra diandare in due paesi diversi. Ilmenù regionale è anche unmodo di istruire i miei clientisulle varie cucine italiane.

Com’è stato cucinare per ilPresidente Obama al ristoran-te Spiaggia a Chicago? Allora, non era il presidente inquel momento, ma Spiaggiaera un posto in cui c’eranosempre persone molto in-fluenti. È stato divertente – èstato un cliente come gli altri egli piace tanto il cibo. Non l’hoconosciuto personalmente per-chè lasciavamo sempre tutto lospazio necessario alle personeaffinché potessero uscire egodersi la loro serata insiemeed è quello che gli abbiamopermesso di fare. Però sicura-mente ha mangiato bene.

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DEGUSTADEGUSTA 27giugno 2010

ConchiglieLe ricette che proponiamo questo mese sono tratte dal testo

“Conchiglie, il buono nel guscio” edito da Guido Tommasi Editore. Vi proponiamo 6 diverse ricette come 6 sono le sezioni del testo,

ciascuna dedicata a un elemento.

Dove il mare si infrange sugli scogli o sul bagnasciuga, portate a riva dalla forza deiflutti e delle maree, troviamo le protagoniste di questo libro: le conchiglie. Guscidalle forme aggraziate o dall’aspetto bizzarro che racchiudono gioielli sotto-

forma di polpe succulente e saporite. Vongole, arselle e fasolari, cozze, cannolicchi, ca-pesante, ostriche e ricci di mare – al naturale, con pasta e riso, nelle zuppe tradizionalie in insoliti canapè. Più di 100 ricette per portare in tavola questi tesori del mare in pre-parazioni che stimoleranno le vostre papille con un’ondata di sensazioni abissali.

AutoreGiovanni de BiasioFotografieNicolas LemonnierFormato17,5 x 28,5 cmPagine160Prezzo€ 24

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Canestrelli in foglia di banano INGREDIENTI: (per 4 persone)

2 kg di canestrelli - 8 rettangoli di foglie di banano2 dl di latte di cocco2 cucchiai di coriandolo fresco tritato1 spicchio d’aglio tritato1 cucchiaino di zenzero fresco tritatoolio vegetalesale pepe

DEGUSTADEGUSTA28 giugno 2010

PREPARAZIONE 4’20’

Ricetta alle vongole

PROCEDIMENTO:

Soffriggete lo zenzero e l’aglio nell’olio. Unite il lat-te di cocco, il coriandolo, sale e pepe e lasciate sul fuo-co qualche minuto, il tempo che si addensi. Nel frat-tempo fate aprire i canestrelli in una padella con unfilo d’olio, separateli dalle conchiglie e uniteli al lattedi cocco. Distribuite il composto tra le foglie di bananoe arrotolatele fermandole con uno stuzzicadenti o conuno stelo di erba cipollina per formare dei fagottini.Cuocete al vapore per una decina di minuti.

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DEGUSTADEGUSTA 29giugno 2010

Le ricette d’autore

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DEGUSTADEGUSTA30 giugno 2010

Linguine alle cozze INGREDIENTI: (per 4 persone)

1 kg di cozze300 g di linguineuna dozzina di pomodoriniqualche foglia di basilico1 scalogno piccoloolio d’olivasale pepe

PREPARAZIONE 10’20’

Ricetta alle cozze

PROCEDIMENTO:

Scaldate un tegame largo con un filo d’olio, metteteci lecozze già pulite, incoperchiate e fatele aprire su fuoco vivogirandole con un cucchiaio un paio di volte. Togliete i mol-luschi dalle conchiglie lasciandone da parte qualcuna efiltrate il liquido di cottura. Nel frattempo cuocete la pa-sta in abbondante acqua salata. Scaldate 3-4 cucchiai d’olionello stesso tegame delle cozze, aggiungete lo scalognotagliato a rondelle sottili e i pomodorini tagliati a metàe fate saltare il tutto a fuoco vivo per qualche minuto, inmodo che i pomodorini non cuociano troppo. Aggiungetequalche cucchiaio del liquido delle cozze, salate, pepatee unite le cozze. Scolate la pasta, versatela in una terri-na capiente e conditela con il sugo di cozze. Completa-te con qualche foglia di basilico.

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DEGUSTADEGUSTA 31giugno 2010

Le ricette d’autore

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DEGUSTADEGUSTA32 giugno 2010

Pane alle ostriche INGREDIENTI: (per 2 persone)

1 pagnotta di pane casereccio di circa 500 g50 g di burro24 ostriche2 uova80 g di pangrattatoolio di semisale pepe

PREPARAZIONE 15’20’

Ricetta alle ostriche

PROCEDIMENTO:

Fate aprire le ostriche e separate il mollusco. Taglia-te via la calotta dalla pagnotta, svuotatela della mol-lica, imburrate l’interno con la metà del burro e in-fornatela a 200º per 10 minuti circa, finché diventa do-rata e croccante. Passate le ostriche in una pastella fat-ta con le uova sbattute, il pangrattato, sale e pepe efriggetele in olio ben caldo. Riempite il pane con leostriche, versateci il resto del burro fuso, richiudetecon la calotta, anch’essa tostata, e servite.

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DEGUSTADEGUSTA 33giugno 2010

Le ricette d’autore

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DEGUSTADEGUSTA34 giugno 2010

Capesante con indivia belga

INGREDIENTI: (per 4 persone)

8 capesante pulite e aperte1 cespo di indivia1 pomodoro maturoqualche grano di pepe rosa50 g di burro1 cucchiaio di Cognacvino bianco sale

PREPARAZIONE 8’20’

Ricetta alle capesante

PROCEDIMENTO:

Tagliate l’indivia a julienne e stufatela in un tegame conil burro. Pelate il pomodoro, eliminate i semi e ta-gliatelo a pezzetti. Unitelo all’indivia, versate un paiodi cucchiai di vino, aggiustate di sale e cuocete per 5minuti circa. Lavate i molluschi delle capesante e uni-teli all’indivia mescolando bene. Sfumate con il Cognace cuocete per 7-8 minuti. Mettete nel piatto da por-tata e cospargete con il pepe rosa.

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DEGUSTADEGUSTA 35giugno 2010

Le ricette d’autore

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DEGUSTADEGUSTA36 giugno 2010

Cannolicchi gratinati INGREDIENTI: (per 4 persone)

800 g di cannolicchi4 pomodori maturi1 dl di vino bianco1 cucchiaio di prezzemolo tritato2 spicchi d’aglio tritatipangrattatoqualche goccia di tabascoolio d’olivasale

PREPARAZIONE 5’15’

Ricetta ai cannolicchi

PROCEDIMENTO:

Tagliate a spicchi i pomodori. Fate aprire i cannolicchiin padella con un filo d’olio e disponeteli con i po-modori in una teglia da forno unta con un paio di cuc-chiai d’olio. Mescolate il prezzemolo con l’aglio, il ta-basco, un pizzico di sale, un cucchiaio d’olio e pan-grattato in quantità sufficiente a formare un impastocremoso da distribuire sui cannolicchi. Infornate a 160ºper 6-7 minuti, bagnate con il vino bianco e rimette-te in forno a 200º per altri 5 minuti circa.

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DEGUSTADEGUSTA 37giugno 2010

Le ricette d’autore

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DEGUSTADEGUSTA38 giugno 2010

Buccina marinataINGREDIENTI: (per 4 persone)

800 g di cannolicchi4 pomodori maturi1 dl di vino bianco1 cucchiaio di prezzemolo tritato2 spicchi d’aglio tritatipangrattatoqualche goccia di tabascoolio d’olivasale

PREPARAZIONE 5’+ 2h riposo in frigorifero

15’

Ricetta ai gasteropodi

PROCEDIMENTO:

Lessate la buccina per circa mezzora in acqua legger-mente salata con la foglia d’alloro e qualche grano dipepe. Estraete il mollusco e lasciatelo raffreddare. Ta-gliate l’arancia e i rapanelli a fettine sottili, pulite il mol-lusco della buccina e affettatelo il più sottile possibi-le con un coltello ben affilato. Preparate una vinaigrettecon l’olio, l’aceto, il sale, qualche goccia di succo di li-mone e una macinata di pepe. In un piatto fondo al-ternate a strati la buccina, le fette d’arancia, quelle dirapanello e la vinaigrette. Lasciate riposare in frigori-fero per almeno un paio d’ore e servite.

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DEGUSTADEGUSTA 39giugno 2010

Le ricette d’autore

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DEGUSTADEGUSTA40 giugno 2010

A PASTATREND la NIC insieme a grandi aziende

Non sono state disattese le aspettative ditutti coloro che hanno partecipato, in mol-teplici vesti e con diversi ruoli, all’area De-gusta allestita a PASTATREND. Chi c’erapuò dirlo, l’evento ha saputo essere all’al-tezza di quanto promesso nei mesi prece-denti la kermesse. Numerosa la partecipa-zione dei buyer (gli organizzatori parlano di2800 buyer in rappresentanza di 38 paesi del

mondo) e del pubblico (22.261 visitatori e 329giornalisti italiani ed esteri accreditati) di-stribuita tra le 4 giornate di fiera. L’area De-gusta ha offerto ai presenti un calendario ric-co di appuntamenti ed iniziative diviso traLa sezione convegni (tra gli ospiti MarisaLaurito, Magalli, Fiordaliso, Enrico Brigna-no e poi gli assessori della provincia di Bo-logna Gabriella Montera e Graziano Pran-

MARCO VALLETTA EMANUELA

ISOARDI

MARCANTONIO SAGRAMOSIO

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A PASTATREND la NIC insieme a grandi aziende

LUCA MAGON

DEGUSTADEGUSTA 41giugno 2010

toni, Valentino di Pisa vice presidenteASCOM Bologna, Lucilla Previati direttoreParco Regionale Delta del Po, GiampietroComolli dell’Associazione ALTAMARCA, Sal-vatore Giordano assessore del Comune diVarese e tanti altri) e l’area di show cokingpresieduta dalla NIC Nazionale Italiana Cuo-chi (tra le aziende protagoniste della cuci-na dimostrativa ricordiamo Saclà, Mielizia,

Consorzio Parmigiano Reggiano, Kenwo-od, Fresco Piada, Acetaia Fabbi, Olio Dante,Golinelli 1975, Cantine Bixio, Azienda ItticaSan Giogio, La Sfoglia, Pomodori Graziella,Pasta Sapori di Casa e tanti altri).

A tutti gli ospiti e a tutti gli sponsor va il no-stro grazie per aver reso possibile la bellakermesse di sapori!

domenica 25 Aprile

EMANUELA ISOARDI

MARCO CAMPANER

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La cucina di“Donna Marisa”

Oltre ad occuparsi del-la direzione artisticadi Pasta Trend,

Marisa Laurito è stata lamadrina, l’amica, la padronadi casa, insomma il deus exmachina del 1° Salone inter-nazionale dedicato esclusi-vamente alla pasta. Ha cu-rato con gusto la dispo-sizione degli stand, ha in-augurato la manifestazione,ha accompagnato i suoi am-ici ospiti alle presentazionied alle esibizioni culinarie, liha intervistati, ha cucinatopresso l’area Degusta con glichef della NIC (Nazionale

Accanto alla Laurito, direttore artistico della prima edizione di Pasta Trend a Bologna, tra i fornelli tanti artisti e un libro di cucina

Italiana Cuochi), piatti gus-tosissimi da offrire ai visita-tori. Insomma un fiume inpiena. Perfettamente con-sapevole che con questakermesse fosse in gioco l’im-magine dell’Italia: “Esporti-amo nel Mondo cultura ebontà attraverso la pasta”.La incontro nello stand del-la rivista Degusta durante lapresentazione del suo libro“Le ricette del grande sud”edito da Baldini Castoldi Da-lai. Mi racconta dei suoi viag-gi nei paesi del Mediterra-neo e dei tanti piatti che hagustato, cucinato e in parteelaborato e rivisitato con lesue mani. Accanto a lei il di-rettore di Degusta, Gianlui-gi Veronesi, un duetto di-vertente che coinvolge de-cine di spettatori che ascol-tano e fanno domande. Pri-ma di intervistarla devoaspettare accanto a lei di-versi minuti, tanti suoi am-miratori le chiedono auto-grafi e dediche sul suo libro.Lei sorride, fa battute e notoche a molti scrive una fraseche mi colpisce “viva lavita”. Finalmente riesco a

DEGUSTADEGUSTA42 giugno 2010

LUIGI IALUNA

Nella cucina allestita nello standDegusta Marisa Laurito accompa-

gna in una sfida ai fornelli Giancarlo Magalli e Fiordaliso

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DEGUSTADEGUSTA 43giugno 2010

sabato 24 Aprile

fare alcune domande a“Donna Marisa”, come lachiamano amichevolmentegli chef della Nazionale Ita-liana dei Cuochi.

L’obiettivo di questa primaRassegna di Pasta Trend.Oltre ad esportare con lapasta il nostro territorio, siè voluto associare, a questoprodotto principe della cul-tura italiana, il mondo del-l’arte e dello spettacolo.Così accanto ai maggiori pa-stifici artigianali e industrialidel nostro Paese c’è stata lapresenza di artisti, musicisti,pittori, cantanti e impor-tanti personaggi televisivi.

Quale è il piatto che ama cu-cinare e gustare?Amo la pasta, quindi mi pia-ce cucinare i primi e gustar-li tutti senza preferenza al-cuna. Nella preparazioneutilizzo tutto ciò che ho infrigo, non amo gli sprechi econ un po’ di inventiva rie-sco a realizzare buoni piat-ti di pasta.

A quale forma d’arte asso-cia i piatti creati in cucina?Sicuramente preferisco as-sociarli alla pittura, con isuoi colori vivi, l’armoniadei disegni e delle forme e aseguire con la musica.

Nel suo libro parla di cucinadel Sud, e per quanto ri-guarda la cucina del Nord? Adoro anche la cucina delNord, tanti piatti sono buo-nissimi. Apprezzo soprat-

tutto la polenta, anzi amocucinare quella taragna conil ragù e a questa ho dato ilnome di “Polenta Federale”.Il giorno dopo la rivedo conil suo abito rosso insieme aGiancarlo Magalli e Fiorda-liso, sono dietro i fornellinell’angolo degli chef NICnello stand di Degusta, di-ventato ormai il quartieregenerale della Laurito. E’ inprogramma una gara di cu-cina fra i due artisti; si capi-sce subito che Magalli è uncuoco provetto, Fiordalisomeno, anzi sembra un pescefuor d’acqua, ma ha accan-to Donna Marisa a seguirlae consigliarla nel cucinare glispaghetti alla “puveriella”,una ricetta povera fatta conuova, pepe e formaggio, in-somma una “quasi” carbo-nara. Magalli invece prepa-ra gli spaghetti all’amatri-ciana e precisa che occorreutilizzare il guanciale del

maiale e non la pancetta. Lasfida dei piatti, giudicati daicuochi, si conclude con undiplomatico ex equo. A Ma-galli chiedo quale piattoama cucinare e gustare emi conferma che è l’amatri-ciana. A Fiordaliso evito dichiedere quale piatto amicucinare, ma soltanto qualepreferisce gustare, la rispo-sta è la pasta con la bottar-ga di Tonno.

L’ultimo incontro con Don-na Laurito è sempre nellospazio di Degusta insieme alcomico Enrico Brignano. E’un susseguirsi di battute e ri-sate che entusiasmano ilpubblico. Tutto un grandesuccesso. Adesso l’auguriosincero che si possa farealla signora Pasta, regina ditutte le tavole e vero pro-dotto made in Italy, è di lun-ga e prosperosa vita. In tut-to il mondo.

Da destra:Marisa Laurito, il comico Enrico Brignano e l’editore Degusta Gianluigi Veronesi

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DEGUSTADEGUSTA44 giugno 2010

Fabbi Un’acetaia in fieraUn prezioso prodotto che viene realizzata in un’anticaacetaia sita nei dintorni di Modena. L’acetaia Fabbi è statauna preziosa protagonista dello Stand Degusta a Pasta Trend

L’aceto ufficiale utilizzato dalla Na-zionale Italiana Cuochi dell’area diDegusta a Pasta Trend era quello del-

la rinomata Acetaia Fabbi. La Nazionalel’ha potuto utilizzare in varie occasioni, maquella che il pubblico ha gradito di più è sta-to l’utilizzo del prezioso prodotto sulla tra-dizionale piadina romagnola. L'antica ace-taia del cavalier Franco Fabbi, costituita daoltre milletrecento preziose botticelle, tro-va giusta dimora nella splendida residenzadi campagna, settecentesco gioiello archi-tettonico della campagna modenese, pres-so Collegara. Due gli aceti storici: l’aceto Bal-samico Tradizionale di Modena con almeno12 anni di invecchiamento in botte o quelloextra vecchio con almeno 25 anni di invec-chiamento. Oltre gli aceti i condimenti aro-matici dal profumo intenso e il sapore in-confondibile. L'uso quotidiano li vede adat-ti per condire verdure crude o lessate o peraromatizzare una frittata di uova e cipolla,ma grazie alle sue straordinarie caratteri-stiche naturali è protagonista in cucina dal-l'antipasto al dolce, come ad esempio un ge-lato alla crema o delle fragoline di bosco con-diti con qualche goccia di questo raro e an-tico condimento.Un prodotto di eccellenza strettamente le-gato al territorio che ha potuto sfoggiarele sue qualità con chi di prodotti di quali-tà se ne intende. Contatti: Stradello Bonaghino 56/4 41126 Collegara (MO) Tel. 059469105

Elisa Fabbi insieme alla Nazionale Italiana Cuochi

presso lo Stand Degusta

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DEGUSTADEGUSTA46 giugno 2010

Il sublime nettare di baccoNel veronese le cantine Bixio rappresentano una rara eccel-lenza nel mondo vincolo. Storia e professionalità, determi-nano la nascita di vini dalle caratteristiche inequiparabili

ASan Bonifacio, in pro-vincia di Verona, la CasaVinicola F.lli Bixio ge-

stisce da sempre il lavoro neivigneti per la produzione del-l’uva, vinificando, imbotti-gliando e distribuendo diret-tamente i prodotti. La parte-cipazione delle Cantine Bixioalla 1° edizione Pastatrend diBologna nell’area convegniDegusta, ha contribuito a sod-disfare la sete di conoscenzain campo di viticolture ed eno-logia, dei numerosi visitatoridella fiera che hanno parteci-pato alla conferenza organiz-zata. Bixio è una realtà che af-fonda le sue radici da circa cin-

que generazioni nel mondodel vino. La casa vinicola nasceprincipalmente con l’intento diesportare i sui prodotti a livellointernazionale ma successiva-mente si pone una scelta di ca-rattere territoriale legata alleradici della famiglia. Si decidequindi di acquistare dei po-deri, uno nella Valpolicella,zona dell’amarone e del re-cioto, uno nel Soave terra deigrandi bianchi e uno nel neo-nato Arcole. Quindi un pano-rama vinicolo veneto di eccel-lente importanza. Khatib PietroFersani, enologo, e AnastasiaRoncoletta, responsabile mar-keting, ci hanno parlato di unafilosofia mirata alla riscopertadella genuinità e della gene-rosità della terra nazionale. Lavasta rete fluviale e le stratifi-cazioni del terreno dove sor-gono i vigneti hanno determi-nato una rigenerazione co-stante delle viti. La sedimen-tazione continua dei depositialluvionali e le innumerevolimutazioni geomorfologichehanno contribuito all’otteni-mento di prodotti speciali.Per info: Cantine Bixio Tel 045 6104822.

Al tavolo dei relatori, da sinistra,Anastasia Roncoletta,

responsabile marketing, e Khatib Pietro Fersani, enologo,

entrambi per Cantine Bixio

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DEGUSTADEGUSTA48 giugno 2010

Patata DOP o patata transgenica?In piazzetta Degusta, nell’omonimo stand della Fiera di Bologna, durante il primo giorno del recente Pastatrend, la patata protagonista a tutto tondo, nel convegno e in cucina

Così si è levato forte eha trovato rispostal’invito della rivista

mensile Degusta la quale,grazie al continuo scambiocon i propri lettori, ha sicu-ramente centrato il tematrattato. Al tavolo dei rela-tori Mario Manaresi (BasfItalia), Andrea Galli (diret-tore Assopa), il prof. Clau-dio Malagoli (docente Uni-versità di Scienze Gastro-nomiche di Pollenzo (TO) -già parte della Commissionevigilanza sugli OGM del MI-PAAF), Roberto Piazza (dir.

ACMO/FEDAGRO), Grazia-no Prantoni (Ass.re turismoProvincia di Bologna), Va-lentino Di Pisa (vice pres.ASCOM Bologna) e Giovan-ni Leporati (Confraternitàdella Patata). Titolo del con-vegno Patata Dop, patatatransgenica: i consumatorie gli operatori voglionocapire. C’è da dire che lapatata “manipolata” nonha avuto una genesi “natu-rale” – ha spiegato il prof.Claudio Malagoli - ma è sta-ta “messa a punto” dai ri-cercatori per il massivo uti-lizzo del principale “ingre-diente”, l’amido, destinatoai vari utilizzi industriali. Na-turalmente non tutti i puntidi vista convergono sullascelta “transgenica” - piùcomunemente OGM - cioè iprocedimenti che consen-tono l’aggiunta, l’elimina-zione o la modifica di ele-menti genici, cambiando difatto (tramite tecniche diingegneria genetica) il pa-trimonio genetico del sog-getto. Anche se a oggi nonrisultano evidenti danni al-l’uomo proprio perché ap-

Patate di Bologna DOP a fianco aigrandi vini veronesi di Bixio Spa

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DEGUSTADEGUSTA 49giugno 2010

punto, la patata OGM nonnasce per l’alimentazioneumana, la preoccupazione dimolti è che non entri nellacatena alimentare tramite imangimi destinati agli ani-mali. Parere positivo sullapacifica convivenza tra il tu-bero naturale e quello non,è stato espresso da MarioManaresi (Basf) mentre perGraziano Prantoni (ass. tu-rismo), Andrea Galli (Asso-pa) e Valentino Di Pisa(ASCOM) non si deve “sna-turare” la valenza della pa-tata, alimento “povero” maessenziale e dalla grandeversatilità di utilizzo, allabase del successo mondialedella gastronomia emiliana,che proprio nel territorio diBologna trova le sue più no-bili varietà (vedasi Patata in

Al termine del partecipatoconvegno, alle spalle deltavolo dei relatori, gli chefdella Nazionale ItalianaCuochi hanno dato provadella loro abilità sceglien-do d’interpretare la pata-ta, elemento povero, consemplici ma sfiziosi fin-ger food. Nella foto ve-diamo uno dei tanti abbi-namenti proposti: un pri-mo piano di bocconcini dipatata di Bologna DOPrealizzati in abbinamentoai frutti di mare.

sabato 24 Aprile

La NIC e la Patata di Bologna DOP

Bo www.patatainbo.it). An-che per Giovanni Leporati,adornato con tanto di me-daglione dell’emerita Con-fraternita, l’importante èche la patata resti sempre

protagonista delle tavole,dalle meno abbienti, fino aquelle dei migliori ristoran-ti. A convegno ultimato, glichef della NIC, hanno messod’accordo tutti i presenti...

Il tavolo dei relatori durante il convegno: da sinistra l’assessore G. Prantoni, il vice-presidente ASCOM V. Di Pisa e il responsabile di Basf Italia dott. Mario Manaresi

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DEGUSTADEGUSTA50 giugno 2010

Un grande olionon si scorda maiDurante la maratona in cucina, che ha visto alternarsi ai fornelli chefNIC e personaggi dello spettacolo per 4 giornate, l’olio ufficiale èstato Olio Dante, prodotto dalle Industrie Olearie Mataluni SpA

Anche Giancarlo Magalliha gustato l’olio Dantementre realizzava i suoi

spaghetti all’amatriciana incompetizione con Fiordaliso.L’olio Dante è prodotto dalGruppo Mataluni che rappre-senta uno tra i più grandi com-plessi agroindustriali oleari delmondo. Tra i primi in Europa èsenza dubbio il più importan-te oleificio italiano. Nel corsodel 2007 il Gruppo ha iniziato lacommercializzazione di marchipropri determinando un ac-corciamento della filiera, a be-neficio del consumatore e delmondo agricolo. Dall’aprile2009 ha completato una prima

fase del piano di riposiziona-mento acquisendo il marchio“Dante”, riportando in Italia ilpiù celebre tra gli oli italiani.La qualità dei prodotti cheescono dagli stabilimenti olea-ri Mataluni sono certificati dalCriol, il Centro Ricerche perl’Industria Olearia di Monte-sarchio, uno tra i più modernie innovativi laboratori di ri-cerca&sviluppo per l’industriaalimentare esistenti in Italia. IlCRIOL, diretto dal dott. Sal-vatore Falco, nasce dalla col-laborazione tra le IndustrieOlearie Mataluni e il Diparti-mento di Scienza degli Ali-menti della Facoltà di Agrariadell’Università degli Studi diNapoli “Federico II”. L’OlioExtravergine di Oliva Dantenasce dalle migliori olive ita-liane, selezionate accurata-mente dal team di esperti etecnici della Mataluni, coordi-nati dal presidente Biagio Ma-taluni in persona, con la con-sulenza del prof. Raffaele Sac-chi del Dipartimento di Scien-ze dell’Alimentazione della Fa-coltà di Agraria dell’Università“Federico II”, uno tra i mag-giori esperti e del settore.

Uno chef NIC mentre condisce un piatto di tortelloni

con olio di oliva Dante crudo

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L’ Altamarca a PastatrendA Pastatrend si è parlato anche di Benessere, buongustoe buon vivere a partire dalle eccellenze enogastronomiche dell’Altamarca Trevigiana e di altri distretti agroalimentari d’Italia

Tra i tanti appuntamen-ti della kermesse, mol-to apprezzata la pre-

sentazione del territorio del-l’Altamarca come distrettoproduttivo agroalimentare.Giampietro Comolli, diret-tore dell’Associazione Al-tamarca, presenta l’omoni-mo territorio che compren-de 44 Comuni (su 95) dellaprovincia di Treviso. Dallanatura fertile e benigna edallo straordinario paesag-gio fatto di fiumi, laghi, col-line, pianura e montagna,nascono ogni giorno vini

squisiti, prodotti caseari dimalga e di valle e insaccatifreschi e stagionati espres-sione di una vera tradizionerurale, e poi ancora olio ex-tra vergine d’oliva, casta-gne, funghi, fagioli, piselli,ciliegie, fragole e miele. Tut-ti fattori che rendono ec-celsa la gastronomia localee arricchiscono l’arte culi-naria. L’Altamarca è un’areacollinare della provincia diTreviso che ha molto da of-frire al “turismo del buon vi-vere” con specialità gastro-nomiche, passeggiate, visi-te, terme e sport vari. L’as-sociazione Altamarca, attivada quasi 15 anni, promuovee permette l’interazione tradiverse realtà del territorioe ha come scopo una cre-scita economica-turisticadelle realtà locali, crea col-legamenti tra ristoranti, ho-tel ed enti culturali e pro-pone eventi ed itinerari peri turisti. A Pastatrend erarappresentata da CristinaMolon Frassinelli del MarcoPolo Suite Resort (VittorioVeneto, Tel 0438 1791439);Cristina, utilizzando prodotti

ALTAMARCA a convegno: nella foto da sinistra

Giampietro Comolli, LorenzoFrassoldati, Lucilla Previati, Alfredo

Monterumisi, Gianluigi Veronesi,Gaetano Basile e Luigi Ialuna

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DEGUSTADEGUSTA 53giugno 2010

tipici dell’Altamarca trevi-giana, ha realizzato alcunipiatti coadiuvata ai fornellidalla squadra NIC. Le ricet-te sono state due, il risottocoi bruscandoi e i tagliolinicon radicchio di Treviso esopressa, piatti che hannovalorizzato la territorialitàAltamarca. Maria CristinaMolon, col marito FlavioFrassinelli, entrambi di pro-fessione architetti, condu-cono insieme il Resort Mar-co Polo a Vittorio Veneto(TV). La struttura è situata inun’area ben attrezzata cheoffre molti svaghi, tra cuicampo da golf, tre campida calcio, piscina, ristorante,bar, parcheggio e giardinoprivato. Inoltre, per gli ap-passionati di wellness e spa,la struttura si è dotata diuna particolare suite wel-lness ad uso esclusivo degliospiti della stanza.

A Pastatrend si è parlato anche di Benessere, buongustoe buon vivere a partire dalle eccellenze enogastronomiche dell’Altamarca Trevigiana e di altri distretti agroalimentari d’Italia

domenica 25 Aprile

Cultura gastronomica di Anna Beccaccini

Tra i relatori del convegno Lucilla Previati,direttore del Parco Regionale Delta del Podell’Emilia Romagna,una zona con carat-teristiche territoriali ed ecologiche che larendono unica nel suo genere. Poi il dott.Luigi Ialuna, dell’Associazione “Strada deiSapori” del Parco dei Nebrodi (la più gran-de area protetta della Sicilia) e il Prof. Gae-tano Basile, storico di enogastronomia pa-lermitano, giornalista edirettore di “Il Pitré”(Quaderni del Museo Etnografico PitréPalermo). A seguire il Prof. Alfredo Mon-terumisi, esperto di turismo enogastro-nomico e culturale, curatore per contodell’Associazione Nazionale Città del Vino

(di cui è direttore in Emilia Romagna) delManuale della Strada del Vino (2001). Infi-ne Lorenzo Frassoldati, giornalista ed eno-gastronomo de Il Resto del Carlino, che hapresentato la guida “Viaggi golosi in EmiliaRomagna” realizzata da Apt Servizi in col-laborazione con le Unioni di prodotto Ap-pennino, Città d’arte e Costa e curata dallostesso Frassoldati. “La guida, stampata in cin-quantamila copie e realizzata anche in linguainglese e tedesca, si compone di 84 pagine ric-che d’illustrazioni a colori che svelano itine-rari e appuntamenti per una vacanza dagourmet. La guida si snoda attraverso tuttala regione, seguendo le varie province”.

Sopra: il parco e la struttura Marco PoloSotto: Cristina Molon mentre cucina il risotto coi bruscandoi

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Altamarca Trevigiana: celebrazione di un territorio

Questo distretto agroalimentare offre una grande varietà di prodotti.Verdure e ortaggi: piselli di Borso del Grappa, fagiolo borlotto nano diLevada, fasol del Lago di Revine, mais biancoperla per polenta, patataCornetta di Vallata, patata del Montello, patata del Quartier del Piave,olio extra vergine d’oliva Grappa Pedemontana Dop Veneto. Vini: Co-negliano Valdobbiadene Docg, Conegliano Valdobbiadene Docg Pro-secco Superiore Spumante, Asolo Docg Prosecco Superiore Spumante,Superiore di Cartizze Docg, Prosecco Doc Treviso Spumante, Colli Aso-lani Montello Doc, Colli di Conegliano Doc con Refrontolo Passito, Fre-gona Torchiato e Verdiso Igt. Frutta: ciliegia di Maser e dei Colli Asolani,marroni (castagne) Igp Combai, marroni Igp Monfenera, mela di Mon-fumo, miele del Grappa e Pedemontana. Formaggi: Morlacco delGrappa, Casatella trevigiana Dop, Cavaso mezzano, Asiago Dop, Co-stabella, Feletto, Grana Padano Dop, Malga Cesen, Moesin, MontasioDop, Montegrappa, morbido di S. Fermo, neve del Grappa, Panarello,Robiola di Caprefelici, Soligo, Taleggio Dop, Valcavasia, Valsana e la Val-lata. Carni e salumi: coniglio, pollo rustichello della pedemontana,spiedo dell’Altamarca, luganega rossa e bianca (da risotto), sopressa Al-tamarca, Ossocollo, pancetta, salame, porchetta.

Eventi in Altamarca / giugno-luglio* 20 giugno, chiusura mostra opere Cima da Conegliano, Poeta delpaesaggio e itinerari del gusto in Altamarca* 2-20 giugno, in Ristoratori Altamarca ricette tipiche con prodottidi stagione e km zero* 11 giugno-10 luglio, Concerti in Altamarca, weekend in ville, abbaziee castelli in Altamarca* 12-19-21-26 giugno, Primavera del Gusto in Altamarca con Trek-king&Bike&Cantine&Osterie – itinerari e percorsi con guide e soste* 19 giugno, Municipio Cison Valmarino ore 9, Escursione Bike Ca-stelbrando Passo di San Boldo* 25 giugno, consegna Premio Giornalistico Primavera Prosecco

DOCG Conegliano Valdobbiadene e proclamazione dei Campioni Se-lezione Primavera Prosecco.* 26-27 giugno, Montebelluna, Sapori e Ciclogusto Altamarca agli Eu-ropei di Mountainbike* 26-27 luglio, i Gusti&Sapori di Altamarca si presentano alla gran-de kermesse politico-culturale-economica di Cortina Incontra aCortina d’Ampezzo* 2 agosto, rievocazione religiosa di Papa Pio X° che sale a piedi allaMadonnina del Grappa-AltamarcaConcerti d’Altamarca a cura di Quadrivium, www.concertidaltamarca.it*26 giugno – Abbazia di Follina, piece dell’attore Claudio Santamaria,protagonista con il film L’Ultimo Bacio

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DEGUSTADEGUSTA 55giugno 2010

I tagliolini con radicchio di Treviso e sopressa preparati nella cucina dimostrativa dagli chef Altamarca

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Nata per sostituire il paneIn Romagna rappresenta la cucina di casa e di strada e nell’areaDegusta, durante il recente Pastatrend di Bologna, uno dei convegni più seguiti è stato: Mille modi di dire “Piadina”

Priva di lievito è leggera, gu-stosa e, soprattutto, esal-ta i sapori di ciò che si usa

per farcirla. E’ la piadina, anchetema del convegno nello standDegusta al I° Pastatrend di Bo-logna. Al tavolo dei relatori, ilnoto giornalista del Canton Ti-cino Attilio Scotti, che si èespresso molto favorevolmen-te al riguardo. Il moderatore,Gianluigi Veronesi editore e di-rettore di Degusta, ha sottoli-neato quanto la “pié” (…con-fidenzialmente) venduta cello-phanata nei negozi e nella GD,non abbia mai avuto una gran-de fortuna commerciale: la gen-te da sempre la vuole “alla vec-chia” cotta sul “testo” e con lebolle “bucate” con la forchetta.

Così sei giovani imprenditori diRiccione si sono organizzati inmaniera ineccepibile per farla se-condo l’antica ricetta, ma inmoderni laboratori, producen-done notevoli quantità, sem-pre con qualità, sapore e fre-schezza di prim’ordine. Precot-te a mano, una a una sulle pia-stre di materiale refrattario,senza conservanti, diventanosfoglia ultrasottile (di diametromaggiore rispetto a quelle di al-tre zone) e si mantengono nelbanco frigo (da +2 a +6 gradi) acasa, al ristorante (e anche inmolte baracchine...). Così le fan-no alla Fresco Piada Srl che hafornito di questa ottima materiaprima gli chef della NIC (Nazio-nale Italiana Cuochi) che l’han-no stesa su un piatto - inveceche avvolta nella tipica carta - ac-compagnata a salumi, formag-gi, verdure ed erbette - trattatiper l’occasione come i più nobiliingredienti della cucina – e pre-sentata come mai si era vista:elegante, molto chic, affettata informe nuove. Ma il suo profumoinebriante la faceva riconosce-re subito e l’assembramento dipubblico nello stand, ne è statala conferma più eclatante!

Nella foto il cav. Chiarellaconsegna il premio “Italia Arte” a Gabriele Manzini e Ivan Rigon

titolari di Fresvo Piada, scelti per la qualità

del loro prodotto artigianale

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DEGUSTADEGUSTA58 giugno 2010

Nella foto le tagliatelle all’amatriciana e vino rosso, unpiatto realizzato da Marcantonio Sagramoso, chef della Na-zionale Italiana Cuochi.

La ricetta è stata realizzata con:400gr di tagliatelle fatte a mano, mezzo bicchiere di vinorosso cantine Bixio, olio extravergine d’oliva Dante, pomo-dori secchi sott’olio Saclà, mitili dell’Ittica San Giorgio e fo-glie di salvia.

I BEI TIPI Saclà sono una novità assoluta, dedicata a chi ama ilpomodoro, le conserve sottolio, ma anche i capperi, le olive eil peperoncino. I Bei Tipi sono morbidi pomodori italiani interi,sbucciati, passati al forno e delicatamente insaporiti in olio coningredienti tipici della tradizione mediterranea. Ottimi comestuzzicante antipasto o come gustoso contorno, i Bei Tipisono perfetti su bruschette, per arricchire pietanze, insalate,per condire la pasta e per improvvisare piatti creativi e gustosi.

BEI TIPI con olive: un armonioso incontro di gusto che si ispiraalla più classica tradizione gastronomica italiana. Una ricettache porta in tavola puri sapori mediterranei combinando sof-fici pomodori in olio conditi con olive nere e un pizzico di ori-gano.

BEI TIPI con peperoncino: il gusto gradevolmente vivace delpeperoncino incontra la freschezza del pomodoro, dando vitaad una ricetta molto appetitosa.

BEI TIPI con capperi: soffici pomodori in olio conditi con cap-peri mediterranei e uno spicchio d’aglio per un connubio stuz-zicante ma al tempo stesso delicato.

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PASTATREND:…Varese c’è!L’Associazione “Terra e Mani” e il portale internet Itinerari e Sapori hanno presentato le ricchezze enogastronomiche e turistiche del territorio varesino alla kermesse bolognese

Varese non è solo motoci-clette (MV Agusta), aerei(Frecce Tricolori), frigori-

feri (Whirlpool – ex Ignis); lohanno dimostrato l’Associa-zione Terra e Mani, produttoriagricoli della provincia di Vare-se e il portale itinerariesapori.itdella provincia di Varese, lune-dì 26 aprile presso il Salone In-ternazionale della Pasta allaFiera di Bologna, ospiti pressol’area convegni e show coo-king della rivista Degusta. Alcuniproduttori in rappresentanzadell’Associazione hanno “sor-preso” e conquistato gli ope-ratori presenti, mettendo in

vetrina le produzioni agroali-mentari ed enologiche del pro-prio territorio. Formaggi di ca-pra e di vaccino proposti dallepresenti Casale d’Arcisà e Az.Agricola La Rinascita, salumi,mieli, vini di Angera della pre-sente Az. Agricola Cascina Pia-no, Asparagi bianchi di Cantel-lo (toccante il ricordo del com-pianto Franco Catella da partedi Luca Marchioro del portale iti-nerariesapori.it), i Brutti e Buo-ni originali della Pasticceria Ve-niani di Gavirate, gli Amaretti diGallarate, il liquoricino di Mon-teviasco, le pesche di Mona-te… Durante il convegno il Pre-sidente dell’Associazione Terrae Mani, Dino Crivelli, ha illu-strato i severissimi criteri con cuisi selezionano i singoli operatoriagricoli e artigiani, segno diuna grande attenzione e ri-spetto verso gli operatori stes-si e il cliente finale. Molte sonole iniziative svolte da Terra eMani con l’obiettivo di pro-muovere e distribuire i propriprodotti: i Mercati Contadini, lagestione di buffet, la distribu-zione presso ristoratori, gruppidi acquisto e punti vendita (tut-te le informazioni dell’Associa-

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zione Terra e Mani si trovano sulportale Itinerari e Sapori). Ospi-te d’onore dell’incontro Salva-tore Giordano, Assessore alCommercio del Comune di Va-rese, che ha illustrato le varie ini-ziative dell’Amministrazione co-munale per la valorizzazionedei prodotti tipici e del territo-rio attraverso alcuni eventi, ri-cordando in particolare la Fieradell’Artigianato che si svolge inlocalità Schiranna in riva al Lagodi Varese. Punto di riferimento ecollegamento di tutto ciò che siè visto e discusso durante il con-vegno è il portale Itinerari e Sa-pori, vetrina del territorio e deiproduttori della provincia di Va-rese. Marchioro ha inoltre illu-strato il progetto Alloggio Dif-fuso, in parte finanziato dallaProvincia di Varese, che hal’obiettivo di proporre pacchet-ti turistici, mettendo in rete at-tività ricettive, ristorative e pro-duttive, attraverso una serie diproposte sempre valorizzando ilterritorio in maniera sostenibile.

Brutti ma davvero buoniTra le aziende associate aTerra e Mani anche una pa-sticceria storica, la pasticce-ria Veniani di Gavirate (VA).L’azienda è ormai alla quintagenerazione, guidata da Giu-seppe Clerici e dal figlio Ales-sandro; nasce nel 1879 permano di Costantino Venianied è una delle aziende pre-miate nel 1906 all’Expo diMilano. Oggi l’azienda vedei suoi prelibati biscotti cono-sciuti in diversi paesi europeie persino in Canada. Info e contatti 0332 743084.

DegustiBO a PastatrendAlla kermesse internazionale svoltasi a Bologna ha par-tecipato anche la Provincia della città, presentandoanche in questa prestigiosa sede il progetto DegustiBoormai già avviato. Degusta ha ospitato l’Assessore al-l’Agricoltura Gabriella Montera, al tavolo dei relatori in-sieme a Giovanni Tamburini, salsamentare bolognese eValerio Caretti, produttore di Parmigiano Reggiano.

lunedì 26 Aprile

Il taglio della formaSulla pasta non può mancare il Parmigiano ReggianoDOP, così ambasciatore di questo formaggio unico epregiato Valerio Caretti dell’Az.ag. F.lli Caretti. Con maniesperte ha mostrato ai presenti il taglio della forma.

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Carmelo Trentacostichef NIC

interpreta la Piadina ai frutti mare

Preparazione: 20 minuti

Un piatto estivo, fresco e sem-plice ma dagli accostamentiinediti. E’ la piadina propo-sta da Carmelo Trentacosti, gliingredienti: piadina FrescoPiada, cozze e vongole ItticaSan Giorgio, pomodorini pa-chino, basilico, germoglid’aglio, olio extravergine d’oli-va Dante, vino bianco Soavecantine Bixio.

Tagliate la piadina a triango-li in modo da avvolgerli comedei coni e metteteli ad es-siccare a 120 °C in microondeper un paio di minuti. Met-tete cozze e vongole in 2fazzoletti di carta fata, chiu-deteli e inserite anche loronel forno. Dopo qualche mi-nutino prendete i mitili cheerano già stati sgusciati, fateuna sorta di ragù aggiun-gendovi olio, pomodorini pa-chino, basilico e una sfuma-ta di Soave. Una volta pron-to il vostro ragù riempite ipiccoli coni di piadina, pone-te dei germogli d’aglio e unfilo d’olio e servite.

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AAzziieennddaa IIttttiiccaa SSaann GGiioorrggiioo

Nasce nel 1986 ed opera nel settore dell’allevamento ittico italiano.

L’azienda coordina la sinergia di più impiantie offre al mercato prodotti di qualità.

Azienda Ittica San Giorgio svolge le proprieattività di produzione e depurazione e spedi-zione di molluschi bivalve nei siti in elenco.

Centro di depurazione molluschiAcquisto, depurazione, selezione e cernita,Confezionamento e commercializzazione di molluschi.

Goro (FE) Via Provinciale 21 tel/fax 0533 995827

Centri di produzione Mitilicoltura Goro (FE) mare Adriatico (10 miglia dalla costa) long line produzione annua 400. 000 kg.

Acquacoltura (orate e spigole)Licata (AG) mar Mediterraneo. Gabbie galleggianti per accrescimento

Produzione annua 600.000 kg.

Due motopesca Sea Horse stazza 25 tonnellate

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I tortellini dell’artigianoGolinelli 1975 di Molinella (BO) stupisce alla kermesse di Pastatrend. Ripieni eccezionali e la sfoglia fatta a regolad’arte ci riportano alle sane tradizioni di un tempo

L’azienda Golinelli 1975, dasempre produce salumi diottima qualità, caratterizzati

da materia prima salubre e sen-za la presenza di alcun additivo oconservante. La sua presenza alPastatrend però ci ha stupiti perciò che ci è stato proposto. Da pa-recchio tempo infatti le attività diproduzione si sono ampliate, ri-volgendosi al fantastico mondodella pasta fatta in casa. Rober-to, capitano esperto di tale real-tà ci ha svelato un po’ i segreti deisuoi tortellini: hanno un formatooriginale, un po’ più grande delbolognese e un po’ più piccolo di

quello ferrarese, dunque già mol-to differenti dai soliti prodotti. Gliingredienti che rendono diversoquesto tortellino sono essen-zialmente naturali e dello stessoterritorio. Parmigiano Reggianodi 30 mesi, mortadella di Bologna,un buon prosciutto e carne di ro-magnola o chianina allevate pres-so la stessa azienda rappresen-tano l’essenza di questo pro-dotto. “Siamo rimasti fermi alletradizioni rispetto all’evoluzionedel resto del mondo, la nostra èuna filiera supercorta a km 0. E’ op-portuno servirsi di ciò che ci dà lanatura, senza ricorrere ad espe-dienti artificiali. Tante volte ci vie-ne chiesto come mai i prezzi sonoun po’ alti ma in effetti qui non sitratta del prezzo del solo prodot-to ma soprattutto della mano-dopera. Le nostre sfogline impie-gano molto più tempo di unamacchina nel tirare la pasta echiudere i tortellini uno ad uno, sitratta a tutti gli effetti di una ma-nodopera qualificata e professio-nale. Da notare infine che il nostroripieno non viene scottato ma la-sciato crudo, in modo da esserecotto solo e direttamente nel bro-do di cottura, in questo modo simantengono i sapori.”

MARCO MELCORE

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I mieli con laCarta d’IdentitàDurante lo show coking Emanuela Isoardi, Lady Pastry chef dellaNIC, ha realizzato preparazioni mixando dolce e salato e sce-gliendo spesso, per i suoi abbinamenti, i sapori dei mieli Mielizia

APastatrend anche Mie-lizia è stata protagoni-sta con la sua linea di

mieli biologici. Delle 7 tipolo-gie i prediletti di EmanuelaIsoardi sono stati il miele di ca-stagno di Toscana e il miele diarancio di Sicilia e Calabria, inabbinamento al ParmigianoReggiano, aceto balsamicotradizionale FABBI e la piadi-na naturale di FRESCO PIADA.

Mielizia offre un’ampia gam-ma di mieli da agricoltura bio-logica, i primi con la cartad’identità provenienti dalleregioni più vocate d’Italia.Questi mieli vengono raccol-ti in zone incontaminate e gliapicoltori non utilizzano prin-

cipi chimici di sintesi nella ge-stione e cura delle api, per pro-durre un miele sicuro e di altaqualità. La gamma offre settedifferenti varietà di mieli mo-noflora e millefiori confezio-nati senza subire alcun trat-tamento termico di conser-vazione. Ognuno di questimieli presenta le caratteristi-che particolari tipiche dei fio-ri di provenienza e dei territoridi origine: dall’odore al colore,dal gusto all’aroma. In eti-chetta si trova il nome e co-gnome degli apicoltori chehanno raccolto quel miele, inche mesi è stato raccolto, iconsigli d’uso e gli abbina-menti gastronomici che neesaltano il gusto e il profumo.

Millefiori di Toscana

Millefiori dell’Appennino

Miele di Eucalipto della Costa Ionica

Miele di castagno di Toscana

Miele Bosco Italiano

Miele Arancio di Sicilia e Calabria

Miele di Acacia di Piemonte e Lombardia

La cialda di parmigiano e mielerealizzata da Emanuela Isoardi:cottura in microonde per realiz-

zare il cannolo, all’interno unacomposta di fragole e menta e

mascarpone dolcificato al miele.Infine sul piatto alcune gocce

di aceto balsamico ed un caramello al miele decotto

con succo di agrumi.

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x

1111°°-- Non avrai altro raviolo all'infuori di me

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Con Degusta a PASTATREND

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N u o v e t e n d e n z e

Vino al bicchiere: sì o no? Abbiamo chiesto a Luca Gardini, miglior sommelier d’Europa2009, il suo punto di vista sulle nuove mode al ristorante e in particolare il diffuso ritorno alla “mescita al bicchiere”

L’installazione della macchinanello stand a Vinitaly 2010

sono rese possibili anche dal-l’ausilio di tecnologie avanzate,se infatti da un lato il calice per-mette di scegliere un prodottoche in bottiglia non si acquiste-rebbe, allo stesso tempo è fon-damentale che il vino scelto – equindi la bottiglia aperta – man-tenga le proprie qualità orga-nolettiche inalterate almenoper alcuni giorni.

Qui da Cracco (Ristorante Crac-co, Via Victor Hugo,4 – Tel 02876774) scegliamo di offrire alcliente un’ampia lista di vini albicchiere, abbiamo circa 80 eti-chette, divise tra rossi, bianchi,fermi, frizzanti, italiani, stranie-ri etc.. Un elemento che distin-gue il nostro ristorante ed altridi alto livello è quello di avere“una lista nella lista”, offriamoinfatti una selezione di GrandiVini al bicchiere. Tra i vini offer-ti al bicchiere le 40-50 etichettedi piccole produzioni italianeed estere di grandissima quali-tà le vario una volta al mese,mentre la lista dei Grandi Vini albicchiere, le più famose firmedel vino, ogni 4-5 mesi. La logi-ca del vino al bicchiere è un po’particolare, è necessario offrireuna scelta di etichette che vada

Sin da quando lavoravo al-l’Enoteca Pinchiorri a Fi-renze, ho imparato ad of-

frire al cliente la possibilità di sce-gliere il vino al bicchiere, il cosìdetto “vino in mescita” comeuna possibile alternativa all’ac-quisto della bottiglia. Dopo es-sere stata accantonata per al-cuni anni, oggi questa pratica statornando di moda ed è semprepiù diffusa anche per questioniconcrete quali la necessità dinon bere troppo – vedi le pa-tenti a punti – e perché no, an-che il desiderio, ogni tanto, diconcedersi la scelta di uno o piùcalici a pasto così da poter pro-vare vini diversi o particolar-mente costosi. Queste scelte

LUCA GARDINI

Sommelier presso il ristoranteCracco di Milano,

Miglior Sommelier d’Italia 2004

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N u o v e t e n d e n z e

da quelle mediamente econo-miche alle più costose sia per l’al-tissimo livello qualitativo sia perla scarsa reperibilità del vino. Amio avviso una buona propostaè quella di etichette di piccoli pro-duttori a medio costo per unvino di grandissima qualità, que-sto permette al consumatore fi-nale di assaggiare grandi e diversivini durante la stessa cena; a se-conda del menù scelto si pos-sono assaggiare più vini in ab-binamento alle diverse pietanze.

Il vino in mescita può essere unpunto di forza per il mondodella ristorazione perché per-mette di offrire al cliente deigrandi vini a un costo più con-tenuto ed è forse un valido an-tidoto alla scarsa vendita di vinilamentata dai produttori ed an-che dai consumatori; infatti ilproblema non è solo la crisi equindi il costo della bottiglia,bensì vi è nel consumatore il de-siderio di un bere più respon-sabile e quindi limitato ma sem-pre di grande qualità. Il vino albicchiere è una possibile rispo-sta a questa nuova esigenzadel consumatore e una buonamacchina per conservare il vinodiventa uno strumento indi-spensabile.

E’ fondamentale mantenere econservare perfettamente ilvino che rimane in bottiglia; aquesto proposito posso dire diaver testato personalmente lamacchina della Wineplease e ri-tengo sia un ottimo strumento,veramente in grado di mante-nere inalterate le proprietà delvino oltre le 4 settimane. (A.B.)

Come funziona la Wineplease?

Mario Panzeri della Cioncolini srl, sales & marketing del mar-chio Wineplease, ci spiega i dettagli di questa macchina di-spenser. “E’ un prodotto da banco e non da selfservice, èpensato per ristoranti, wine bar o enoteche, la professio-nalità quindi resta un elemento importante nel momento incui si suggerisce al cliente il vino da degustare o abbinare almenù scelto; con questa macchina il vino viene conservatoanche per 30 giorni senza alterare le proprie caratteristiche.La macchina è stata testata per circa un anno e mezzo at-traverso il posizionamento della stessa presso alcuni ri-storanti che l’hanno utilizzata quotidianamente verifican-done le funzionalità e la robustezza; si può utilizzare o pervini bianchi o per rossi perché la temperatura del vano bot-tiglie può essere impostata dagli 8 ai 20 ° C in funzione deivini che si vuole servire. E’ un prodotto realizzato intera-mente in acciaio ed esiste nella versione da 5 o da 8 botti-glie. Utilizza il principio di conservazione con azoto ali-mentare: mediante una bombola e dei tubi l’azoto entra nel-la bottiglia, spinge il vino fuori dalla stessa e dentro al bic-chiere ed allo stesso tempo riempie lo spazio lasciato dal vino(l’azoto è una sostanza inodore e insapore largamente uti-lizzata nell’industria alimentare) evitando all’aria di entrarein contatto col vino rimasto in bottiglia e quindi alterarlonelle sue proprietà e caratteristiche con l’ossidazione.”Info: Mario Panzeri 335 210109 Daniele Cioncolini 348 6530442.

La Wineplease nella versione per 5 bottiglie

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di Umberto Faedigiornalista e sommelier

La crisi continua nonostante le ormai quotidiane rassicurantiparole di un esecutivo poco credibile e il carrello della spesadegli Italiani dimagrisce quasi inesorabilmente mese dopomese. Un sostanziale aiuto atto a fronteggiare questa situa-zione viene da qualche anno in soccorso ai consumatori daparte di quelle aziende agricole che saggiamente praticano lavendita diretta. L’iniziativa parte appunto qualche anno fa ab-bastanza in sordina fino ad assumere secondo gli ultimi rile-vamenti una più che buona rilevanza e in periodi come questiuna sostanziale utilità per una considerevole fascia di consu-matori. Oltre che da un punto di vista di un congruo risparmio,l’acquisto diretto in aziende e cantine presenta altri aspettipositivi a mio avviso. Si può abbinare al momento dell’acqui-sto una visita all’azienda con relativa degustazione di prodottie vini trascorrendo così due o tre ore in relax e imparandotante utili cose. Inoltre presso quelle aziende che con note-vole impegno finanziario hanno recuperato e ristrutturatovecchi stabili rurali e ci si può fermare per pranzare assapo-rando i prodotti del territorio abbinati ai vini della cantina, sel’azienda ne produce. Sono nati punti vendita nei quali si sonoconsorziate aziende agricole, piccole cooperative e cantine esono spuntati e si stanno diffondendo come una benefica epi-demia i gruppi di acquisto organizzati tra cittadini, anche que-sti con il non tanto recondito scopo di acquistare prodotti dibuona qualità risparmiando sui prezzi. Nell’ambito dell’inizia-tiva bolognese Vivere la Corte organizzata dai negozi che sitrovano nell’ambito di questa storica galleria situata a pochimetri dalle Due Torri, che ha lo scopo di far conoscer il luogodi per sé veramente molto suggestivo e di far tornare le per-sone a frequentare il centro e i suoi negozi e ristoranti, se-gnalo con piacere il brindisi intitolato Alla Corte delle Orchideeorganizzato per presentare la mostra internazionale delle or-chidee che ha visto il Pignoletto dei Colli Bolognesi trionfare,con mio sommo piacere, sugli altri concorrenti più o meno ti-tolati e dotati più o meno di bollicine. Infatti per l’occasione ilRistorante La Capriata ha allestito un elegante banco d’as-saggio che ha avuto il privilegio di presentare in anteprima il Pi-gnoletto Spumante dell’Azienda Agricola MontevecchioIsolani appena imbottigliato e non ancora distribuito nei ne-gozi e nelle enoteche. Le bottiglie sono state aperte dal sotto-scritto con la sciabola e il vino è stato veramente apprezzato,risultando fruttato, con giusta acidità, fresco e gradevole.

Il Calice tagliente

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Il Calice tagliente

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ria e arte si mescolano alla ti-pica enogastronomia locale.Qui la caratteristica principaleè la semplicità di una cucinamontanara che è contraddi-stinta dal mix di tradizioni culi-narie emiliane e toscane. Daassaporare certamente la carnee il pecorino prodotti in questazona. Da queste parti, infatti, traLoiano e Monterenzio, si tro-vano alcune aziende che se-guono un rigido disciplinare: sitratta di allevamenti biologicisottoposti ad accurati control-li tecnici per l’ottenimento di car-ni bovine biologiche di qualità,macellate e sezionate in strut-ture di trasformazione selezio-nate e anch’esse controllate inogni fase della lavorazione. Ol-tre alla carne, in queste valli sipuò gustare il pecorino locale,stagionato 4-5 mesi, è prodot-to esclusivamente con latteovino e caglio naturale, la pastasi presenta compatta, giallopaglierino, la superficie ester-na è protetta con olio di olivao con conserve di pomodoro.Alimenti strettamente legati alterritorio dei colli bolognesidove lo spazio per i pascolinon manca e l’aria che si re-spira è inconfondibile.

Nella fascia centrale del-l’Appennino bolognesesi stendono verdi valla-

te e scorrono gli affluenti dellaparte destra del fiume Reno: ifiumi Idice, ad oggi l’unico checontinua il suo corso fino inpianura, il Savena e il Setta. Il ter-ritorio delle valli bolognesi at-traversato da questi fiumi cu-stodisce testimonianze stori-che che risalgono fino al pa-leolitico. Importanti resti delleantiche civiltà etrusche e celti-che possono essere ammiratipresso il sito archeologico diMonte Bibele, tra Monterenzioe Loiano, i cui reperti sono oggiconservati nel museo archeo-logico “Luigi Fantini” di Mon-terenzio, sede di una delle piùimportanti testimonianze cel-tiche d’Italia. In un territorio dasempre passaggio obbligatoper i transiti commerciali, nonpotevano mancare anche i Ro-mani: ne è testimonianza lastrada consolare utilizzata dal-le legioni dirette alla conquistadella Gallia. I castelli e le torrisono testimonianza invece del-l’epoca medievale, in uno diessi risiedeva il padre di Matil-de di Canossa, il marchese Bo-nifacio di Toscana. Natura, sto-

Testimonianze storiche affiorano tra le valli bolognesi che sitrovano alla destra del fiume Reno: risalgono all’epoca in cuia presidiare il territorio erano i Celti

Semplicità montana

V e r d i v a l l a t e

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Le colline intorno a Loiano (archivio Provincia di Bologna)

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V e r d i v a l l a t e

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Una giornata di trekking organizzato da Appennino Slow

AppenninoSlow

AppenninoSlow è un con-sorzio tra operatori chenasce con l’intento di

promuovere e commercia-lizzare l’offerta turistica diun’area vasta dell’AppenninoTosco-Emiliano. Un ente che sioccupa prevalentemente di tu-rismo sostenibile e lento; i temiprincipali sono il trekking, l’ip-poturismo, la mountain-bikee le auto d’epoca. Fra gli obiet-tivi c’è l’intenzione di renderenoto, a un più vasto pubblico,un territorio conosciuto a po-chi, ma che offre molteplicipossibilità di svago e vacanzaanche attraverso la valorizza-zione dei suoi prodotti tipici.Un’altra attività è la realizza-zione di eventi tematizzaticome trekking di uno o piùgiorni o altri eventi legati al tu-rismo lento che spesso si con-cludono davanti ad una tavolaben imbandita. Tutte le attivi-tà di Appennino slow tengonoconto del rispetto dell’am-biente, della valorizzazionestorica, culturale, enogastro-nomica e delle tradizioni deiluoghi di montagna. Fra leprossime iniziative segnalia-mo AdAgio 2010, giunto allasua seconda edizione, che si

terrà il 19 e il 20 Giugno. Si trat-ta di un evento itinerante tral’Emilia e la Toscana. Un’occa-sione unica per trascorreredue giorni in mezzo ad unanatura quasi incontaminata,ripercorrendo sentieri storiciche univano le due regioni, de-dicato a persone di tutte leetà. Domenica 20 si cammi-nerà assieme a Riccardo Car-novalini (uno dei più grandicamminatori d’Italia e testi-monial di AdAgio 2010) e Gian-franco Bracci che sta percor-rendo la via del Ferro (dal-l’Isola d’Elba a Spina - Comac-chio) sulle tracce dell’anti-chissima strada degli Etruschi.La sera di sabato 19 giugno Ric-cardo Carnovalini intratterrà laplatea in piazza a Firenzuolaraccontandoci dei suoi viaggistraordinari con filmati e dia-positive. Per visualizzare ilprogramma completo è pos-sibile visitare il sito internetwww.vallibolognesi.it. (VDM)

Per info e prenotazioni:AppenninoSlowviale Risorgimento, 140065 Pianoro (Bo) tel. 051.6527743 www.vallibolognesi.it

Un nuovo modo di vivere l’Appennino per mezzo di iniziativevolte alla valorizzazione del nostro territorio. Per appassio-nati di trekking, amanti delle passeggiate e non solo

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S e n t i e r i m i l l e n a r i

Traversata delle cinque valli bolognesi, Monte Adone

(archivio Comunità Montana Cinque Valli Bolognesi)

Trekking: la Via degli Dei

Il trekking da Bologna a Fi-renze attraversa un pae-saggio ricco di ricordi e

testimonianze lasciate daigrandi viaggiatori del passa-to, che attratti in Italia dallaclassicità, scoprivano la na-tura selvaggia e incontami-nata dell’Appennino. Pelle-grini, scrittori e viandanti han-no calcato le strade e i sen-tieri che ancora oggi si pos-sono percorrere da soli o conesperte guide ambientali,procedendo con lentezza trapanorami sempre diversi aperdita d’occhio nella natura.

Trekking Bologna-Firenze e la Via degli Dei. Dalle antichevie ai nuovi tracciati escursionistici fra le due storichecittà poste ai piedi dei due versanti dell’Appennino

Un altro percorso escursio-nistico collega Bologna a Fi-renze in varie tappe di cam-mino, parliamo della Via de-gli Dei. Il nome molto pro-babilmente deriva dai topo-nimi di alcuni monti attra-versati, come Monte Venerea Monzuno. La via, segnatadal CAI, utilizza un percorsoprincipalmente di crinale mol-to simile ai percorsi utilizza-ti nel Medioevo per le co-municazioni fra Bologna e ilcapoluogo toscano, e ancoraprima dai Romani attraversol’antica strada militare ro-

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mana Flaminia militare. Il per-corso, ricostruito a partiredagli anni ‘90, attraversa nu-merosi luoghi di interessenaturalistico e paesaggisti-co a quote intorno ai 1000metri. In alcuni punti i sentieripassano proprio sulle antichepavimentazioni stradali an-cora superstiti dopo 2000anni di storia, come a MonteBastione e nei pressi dellaFuta. Il tracciato, percorribi-le a piedi e con qualche va-riante anche in mountainbike, offre un’esperienza uni-ca da provare.

A piedi e in bici anche lungo ilContrafforte Pliocenico, l’in-sieme di rupi rocciose in pietraarenaria che si snodano comeun bastione naturale, oggi ri-serva regionale protetta. Latraversata delle Cinque ValliBolognesi è un trekking didue giorni che taglia trasver-salmente in tutta la sua lun-ghezza il territorio delle vallicentrali dell’Appennino bolo-gnese. Il tracciato, infatti, par-te da Sasso Marconi sulla val-le del Reno, per lambire poi ilSetta, attraversare il Savena, iltorrente Zena e l’Idice, fino araggiungere a Monterenzio. Ilpercorso, seguendo in buonaparte il caratteristico profilodel Contrafforte Pliocenico,presenta aspetti pregevoli siadal punto di vista ambientalee paesaggistico sia da quellostorico, poiché questi sonoanche i luoghi di retrovia del-la Linea Gotica, come ricorda-no le testimonianze bellicheraccolte a Livergnano.

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S e n t i e r i m i l l e n a r i

Ginestre e asfodeli lungo la via degli Dei

Trekking col treno: passeg-giate alla scoperta dei più beiluoghi del territorio bolognese.Quest’anno compie ben 19anni l’iniziativa dedicata alleescursioni del week-end lungoi sentieri dell’Appennino rea-lizzata dalla Provincia di Bo-logna in convenzione con ilClub Alpino Italiano (Cai) diBologna e con la collabora-zione di Trenitalia, FerrovieEmilia-Romagna e Atc Bolo-gna. L’edizione 2010 si pre-senta ancora più ricca che inpassato: 45 date, dal 21 feb-braio al 12 dicembre, alcunedelle quali con più proposteescursionistiche nello stessogiorno, tutte accompagnatedalle guide del Cai. L’iniziativaconsiste nel raggiungere lemete con i mezzi pubblici (tre-no e bus) e camminare perun’intera giornata sulla fittarete di sentieri della provincia.Sul sito internet www.provin-cia.bologna/turismo.it è pos-sibile scaricare l’opuscolo con

il calendario completo delleescursioni, arricchito da unascheda per ciascun parco re-gionale della provincia. Il Trek-king col treno 2010 consolida,con la sua proposta, due im-portanti offerte che il territo-rio mette a disposizione dichi vuole conoscere la pro-vincia di Bologna in manieranon convenzionale e sosteni-bile. In primo luogo, l’iniziati-va si qualifica a pieno titolocome uno di quei servizi turi-stici di accoglienza, comple-mentari alla visita della città odelle altre eccellenze del ter-ritorio, che i turisti dimostra-no di gradire e di richiederesempre di più, conferendo alterritorio stesso un’immaginevitale e ospitale. In secondoluogo, rappresenta un’occa-sione preziosa anche per i cit-tadini bolognesi ed emiliano-romagnoli, spesso ignari delgiacimento naturale e cultu-rale che si trova a così brevedistanza dal capoluogo.

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Gastrononiadell’Est

Non è stato facile farsi ca-pire, è bastata la stessapassione per l’enoga-

stronomia. La conferenza in-ternazionale del turismo e del-l’agriturismo intitolata “Il Turi-smo verso la commercializza-zione” si è svolta nella nuovastruttura, al centro fieristico diKielce nella Polonia sud orien-tale. Preceduta da tanto diconferenza stampa e seguitadall’inaugurazione ufficiale di“Agrotravel ” la Fiera del Turi-smo e dell’Agriturismo, ha vistola partecipazione delle alte ca-riche dello Stato, dei respon-

sabili del turismo e dei rap-porti con l’estero, ambasciatorie consoli…. Questi - come i no-stri politici - seriosi, in grisaglia,si avvicendavano al palco perparlare (io ero “parzialmen-te” tradotta da una collegadell’ufficio stampa). Tanto vo-cio, movimento, cameraman,fotografi e tanta, tantissimagente. All’entrata c’è ancheun concessionario locale dellaFiat con la Punto “con la coda”e un veicolo commerciale maivisto da noi, tipo Doblò. All’in-terno moltissimi partecipavanoin abiti folcloristici, le donne convestiti lunghi e larghi colorati,gli uomini con cappelli e stiva-loni, anche i militari erano in di-visa “d’epoca”. Un giro tra glistands e le aree spettacolo,dove si suonavano le fisarmo-niche e gli organetti e altri can-tavano e ballavano. Qui il fol-klore e le feste paesane sonomolto sentite e ogni occasioneè buona… Tanto colore, tantiodori e sapori perché la mag-gioranza delle merci presentiera commestibile: dagli ortag-gi conservati, ai sottoli e sot-taceti, dai dolci da forno, al cioc-colato, dai pasticcini ai salumi,passando anche per “pseudo”

Non con poco orgoglio mi sono presentata a nome della rivista ad una delle più importanti fiere dell’Europa dell’Est,quella di Kielce nella regione dello Swietokrzyskie

F i e r e i n P o l o n i a

Il pane polacco tipico

MARA MUSANTE

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aceti balsamici e liquori “pa-nacea”. Rappresentati anche iparchi tematici (voglia di Mi-rabilandia...) con uomini dellecaverne e dinosauri. Ma in con-siderazione della nostra “mis-sion”, mi sono dedicata solo al-l’enogastronomia. In Polonia,la tavola è un vero rito, per chila adorna e per chi si gode i tan-ti ben di dio appoggiati so-pra... In più il senso dell’ospi-talità dei polacchi - la loro tra-dizione vuole: “un ospite incasa, Dio in casa” -... li porta adoffrire piatti che hanno una sto-ria, quella delle loro regionicon le influenze tartare (la car-ne cruda che i guerrieri mon-goli ponevano a “macerare”sotto la sella dei loro cavalli...)quelle ungheresi e ebraiche, lepiù esotiche, quali armene e li-tuane, nonché le “contamina-zioni” italiane e francesi, fannorisultare la gastronomia po-lacca una tra le più ricercate,eleganti e saporite. Ovvia-mente ogni cucina attinge allerisorse del proprio territorio:boschi, campi, laghi e fiumi,dunque selvaggina, cereali, pe-sci e gamberi e i metodi dipreparazione nella maggio-ranza dei casi sono naturali enon prevedono conservanti eadditivi chimici (la cucina mo-lecolare qui proprio non va!). Ipiatti del nord, zona di laghi,sono a base di pesce, quelli del-la Masuria, regione povera di ri-sorse, propongono la “zurek”(tipo di minestra), dai confiniorientali arrivano i ghiotti tor-telli, i “pierogi” invece nellaWielkopolska si prepara l’ana-tra in tutte le salse e nel Sur-

walky, sono le patate le pro-tagoniste della cucina: conpancetta e crauti lì fanno la“kwarSnica” e il “podhale” econ il formaggio di pecora af-fumicato, l’“oscypek”. Qui idolci si preparano ancora comeun volta e sono squisiti (unoper tutti? Il dolce alla crema“del Papa” di Cracovia) e la sel-vaggina si decora con il “burrodi gamberi” e il “biancospinoselvatico marinato”. Per le al-tre ricette, tra gli ingredienti,non mancano i crauti e i cetrioliin salamoia, i funghi essiccati emarinati e le farine di cereali

giugno 2010

F i e r e i n P o l o n i a

(con il latte acido = farinata diavena acida, davvero indescri-vibile... solo da assaporare!). Unviaggio bellissimo per cui rin-grazio ancora il direttore che melo ha permesso; purtroppo pro-prio mentre tornavo, si è sapu-to dell’incidente aereo in Russia,con i 96 passeggeri polacchi de-ceduti tra i quali il presidente po-lacco Kaczynski, la moglie, granparte del suo staff e - terribileper me - anche 4 responsabilidel ministero del turismo concui avevo cenato la sera pri-ma… (ritorno con l’amaro inbocca e il magone in gola..).

I prodotti tipici polacchi presentati durante la fiera, sotto alcuni espositori con i costumi tradizionali

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Una sosta a Montefalco

Montefalco è un co-mune della provin-cia di Perugia, un

punto di riferimento dellaregione a vocazione vinico-la. Una graziosa cittadina si-tuata in una posizione pa-noramica, nella pianura delTopino e del Clitunno. Perquesta favorevole posizioneè chiamata “la ringhiera del-l’Umbria”. Per chi si dovesseaggirare nei pressi di Mon-tefalco segnaliamo un risto-rantino tipico di questa zonache si chiama l’Alchimista.Cristina, sommelier del ri-storante, ci riferisce che ilnome “Alchimista” è statopropiziatorio, in fin dei contiqui dentro sono tutti Alchi-misti, perchè trasformiamo lematerie prime in piatti da lec-carsi le dita!!!! Un’attività fa-miliare composta da Patrizia:mamma e cuoca; Claudio,papà, tuttofare in negozio;Cristina Magnini, una delledue figlie che lavora a tem-po pieno nell’attività, som-melier del gruppo e respon-sabile dell’accoglienza e del-la sala; infine Barbara, la fi-glia più piccola, studentessadi chimica che si dedica sal-

Una località ricca di storia e di cultura, un comune che conta celebriaffreschi e per questo definita il santuario dell’arte umbro-toscano.Montefalco è arte non solo pittorica, soprattutto enogastronomica

U m b r i a d a s c o p r i r e

VALENTINA DI MARIA

tuariamente come aiuto insala e al negozio. L’attivitàcopre molti aspetti, al pianoterra si apre il negozio for-nito di tanti prodotti tipici,dalla salumeria locale, ai for-maggi, dalle salse alla pa-sta, passando attraversol’Italia con circa 700 eti-chette di vini, ma soprattut-to un ottimo assortimentodi prodotti “Montefalchesi”.Il seminterrato si apre in unapiccola ma molto accoglientesaletta in cui si trova il risto-rante. Per quanto riguarda ilmenù, è mutevole come lestagioni; infatti all’incirca ognidue mesi i piatti cambiano inbase alla stagionalità dei pro-dotti. Il menu si compone diun’ampia prima parte, dicia-mo “antipasti”: dai tradi-zionali prodotti norcini, aparticolari formaggi calditipo “il Fiore Molle”, un for-maggio di latte vaccino la-vorato con lo zafferano Dopdi Cascia secondo una ricet-ta vecchia di più di 700 anni.Le paste sono tutte fatte ri-gorosamente a mano e ste-se con il matterello. I dolcipoi sono la follia dei golosi.Provare per credere!

L’ingresso del ristorantel’Alchimista

ContattiP.zza del Comune, 14

06036 Montefalco (PG) Telefono: 0742378558

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U m b r i a d a s c o p r i r e

DEGUSTADEGUSTA 81giugno 2010

Le Cantine Bortolomiol

Giuliano Bortolomiol nel-l’immediato dopoguerravede con chiarezza la

strada da seguire ed apre conaltri pionieri l’epoca d’oro delProsecco. Fonda la sua aziendanel 1949, dandosi l’obiettivo dielevare il Prosecco valorizzan-done la qualità. A lui si deve lacreazione del Prosecco Brut,spumante di successo a livellointernazionale. Oggi l’azienda èguidata dalla moglie Ottavia edalle figlie Maria Elena, Elvira,Luisa e Giuliana. Presso la can-tina di vinificazione che si trovanel centro di Valdobbiadene,nel contesto del parco dellaFilandetta, l’enologo Gianfran-co Zanon spiega la tecnica dispumantizzazione passandopoi alla degustazione in Sala Fi-landa, ricavata da quella che untempo era la più piccola filandadi Valdobbiadene. Un centro dicultura che propone eventi espettacoli, ecco le proposte diquest’anno:

3/06 ore 21.30 Spettacolo LACATTIVA STRADA omaggio aFabrizio De Andrè. Per la rasseg-na Decantazioni (associazionePatarei). Uno spettacolo di Fil-ippo Tognazzo e Piccolo Bot-

tega Baltazar musica e poesia.30/06 ore 19.30 Incontro con SE-BASTIANO ZANOLLI manager escrittore “Io, società a re-sponsabilità illimitata”. Pre-sentazione di formule e stru-menti in grado di fare la grandedifferenza, di trasformare l’iosognatore in una “società a re-sponsabilità illimitata”. Seguiràun brindisi del ValdobbiadeneProsecco Superiore DOCG.15/07 ore 21.30 SERATA FLA-MENCA. Spettacolo di Fla-menco “Trian Trian” della com-pagnia unYdos di ElisabettaMascitelli e Manuela Carretta.A conclusione delle danze sibrinderà con il ValdobbiadeneDOCG Bandarossa e con l’af-fascinate Filanda Rosé.

Una tradizione di famiglia legata al territorio. Il sogno di un uomo, Giuliano Bortolomiol,e le quattro figlie oggi alla guida dell’azienda

E v e n t i i n c a n t i n a

Sorelle Bortolomiol e madre: da sx Giuliana, Luisa, Maria Elena,la Madre Ottavia Scagliotti, Elvira

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Tesori e saporidi un territorio

L’evento si è svolto adinizio aprile presso ilRistorante Giocon-

do all’interno della strut-tura del Modern Art Muse-um di Cà La Ghironda, aPonte Ronca di Zola Predosa(BO). L’invito era riservatoad editori, direttori e prin-cipali collaboratori di tes-tate della carta stampata edel web nonché ad ufficistampa dei settori di com-petenza. La manifestazioneè iniziata con una con-ferenza stampa “inusuale”durante la quale innanzi-tutto i giornalisti e le lorotestate di riferimento sonostati presentati dettagliata-mente ai rappresentanti is-tituzionali del Montefeltroe del Comune di Zola Pre-dosa, ospitante l’incontro.A seguire, i produttori deglistraordinari frutti di questaterra si sono a loro voltapresentati descrivendo mo-tivazioni, problematiche erisultati delle rispettive at-tività. L’ambiente conveg-nistico è stato impreziositodalle straordinarie foto delcelebre artista montefeltrinoGiampiero Bianchi. Questo

I vertici della Comunità Montana del Montefeltro ed unqualificato gruppo di rpoduttori locali hanno incontrato aBologna una selezionata rappresentanza di giornalisti delsettore turistico ed enogastronomico

I l M o n t e f e l t r o

Nella foto Giancarlo Donini, titolare del birrificioartigianale La Cotta

interscambio d’identità edil susseguente incontro con-viviale hanno così evocato ilMonte Carpegna con il suoprosciutto DOP e il culatello,i pascoli forieri di caprini epecorini (anche infossati) edi bovini di razza marchigiana,i boschi ricchi di tartufo, icentri medievali e le rocchedi Macerata Feltria (con lesue terme romane), Sasso-corvaro e Piandimeleto, leabbazie ed i conventi diFrontino e di Montefiorenti-no. Assai coinvolgenti sonorisultati la passione dei gio-vani produttori di birre arti-gianali, salumi e farro, lacompetenza degli affermatiproduttori di olio pregiatis-simo, delizioso vino di visci-ole, saporosi pani e prodot-ti di forno con farine inte-grali. Dulcis in fundo le torte,i biscotti, le delicatezze fi-nali. Un aperitivo tipica-mente “Zolese” con mor-tadella, tigelline e Pignolet-to ha concluso la conferen-za stampa. Alla cena hapartecipato anche un pub-blico di appassionati, ad-detti ai lavori e amanti delbuon vivere.

ANNALISA BORSARI

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I l M o n t e f e l t r o

Azienda Agricola MAURI MAURIZIO via Camino, 5461026 LUNANO (PU)Tel. 0722 721907Cell. 338 3429495

LA COTTAGIANCARLO DONINIVia G. Rossini, 26/2861028 Sassocorvaro (PU)Tel. 0722 76257Cell. 347 5327810

BIRRA ARTIGIANALESocietà Agricola VALTURIOVia dei Pelasgi, 10 61023 Macerata Feltria (PU)Tel. 0722 728049

Salumificio ANTICHI SAPORIVia Zona Artigianale Prato s.n.61023 Macerata Feltri (PU)Tel 0722 74158Cell. 335/6249513

Cau & SPADACà Becchetto 61028 Sassorvaro (PU)Tel. 339 7147021

Oleificio VENTURI AGAPEVia Peschiera 761028 Sassocorvaro (PU)Tel. 0722 76464Cell. 339 1553556

ZAFFERANO MONTEFELTROVia Palazzo di Ferro, 461023 Macerata Feltria (PU)Dott.ssa Silvia ZaniratoVia Palazzo di ferro, 4

SAPORI DI CARPEGNA DUE SASSIVia Pian dei Roghi 7° Carpegna (PU)Tel. 0722 727067

TONTINI TARTUFIVia Nuova, 82 Mercatale di Sasso-corvaroCell. 339 3968027 - 339 6244891

TARTUFELTROVia Vivaldi, 10Belforte dell’IsauroTel/fax 0722 721396

LE RICETTE DI ANNA E GABRIVia Cà RossoMonte Cerignone (PU)Tel/fax 0541 978710

CAFFE’ PASCUCCIVia Circonvallazione, 16/aMonterignone (PU)Tel. 0541 978524

RESIDENZA D’EPOCA SAN GIROLAMO - HostariaVia San Girolamo – 61021 Frontino(PU) - Tel. 0722 71293

APICOLTURA RICCARDIVia del Macello, 14Piandimeleto (PU)Tel/fax 0722 721564Cell. 333 1850019

PIADINA MONTEFELTROVia Roma, 146Mercatino Conca (PU)Tel/fax 0541 971029

ANTICA STAMPERIA CARPEGNAVia Carivoglia, 8 Carpegna (PU)Cell. 333 3629293

CARPEGNA PROSCIUTTIVia Petricci – Carpegna (PU)Tel. 0722 77521

Country House Locanda LE QUERCELoc. Calmugnano Frontino (PU)Tel. 0722 71370 Cell. 339 6897688

COUNTRY HOUSERistorante 2000 LA VINERIAVia G. Puccini 961028 Sassocorvaro (PU)Tel. 0722 76274

GIAMPIERO BIANCHIFOTOGRAFOTel. 339 6678713

Le aziende presenti

DEGUSTADEGUSTA 83giugno 2010

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DEGUSTADEGUSTA84 giugno 2010

Gli angoli più belli e nascosti

Il Montefeltro è vicino, sem-bra a portata di mano, maquei 30-40 km di strade

che vi conducono dalle usciteautostradali, siano esse Cese-na come Rimini o Pesaro op-pure Fano sono tutti percorsitortuosi che lentamente si ar-rampicano tra una vegetazio-ne che si fa sempre meno ma-nomessa dall’uomo fino adapparire selvatica, boscosa,quasi inospitale per molti tipidi coltivazione; con sugge-stioni davvero intense. Conl’A 14 si può arrivare a Cesena

e con l’ E 45 fino a Sarsina, pa-tria di Plauto; valicando poiscenografici crinali per rag-giungere Pennabilli, famosaper la mostra dell’antiquaria-to e per un antico centro sto-rico d’impronta Malatestia-na. Sullo sfondo il profilo mae-stoso del Monte Carpegna.Poi una panoramicissima stra-da raggiunge Macerata Fel-tria, antica cittadina medioe-vale con bei palazzi e chiese.Qui si può visitare un moder-no ed efficientissimo com-plesso termale polivalente dal

La prima caratteristica di queste terre, che molto contribui-sce alla assai apprezzata integrità di territori, centri urbani easpetti sociali, è costituita dalla non semplice accessibilità

I l M o n t e f e l t r o

San Leo. Capitale dell’antico Montefeltro

(foto da “I cieli del Montefeltro”)

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I l M o n t e f e l t r o

nome (Pitinum) delle anticheterme romane. Poco oltre è la“Sentinella del Montefeltro”,Sassocorvaro, con la stupen-da Rocca Ubaldinesca fortifi-cata ricca di tesori d’arte eduna vista panoramica sullevalli. Ottimo luogo di sosta perun pranzo con specialità tipi-che (salami locali, prosciuttodi Carpegna, formaggi di Fos-sa, paste, umidi di carne, ecc.).Da qui si può salire nei pressidell’antico borgo di Frontino,dove è stata ricavata unasplendida residenza tra quer-ce secolari e verdi prati nel-l’antico ex monastero di S.Girolamo, che conserva il chio-stro ed una cappella con af-freschi di varie epoche. Per unitinerario di 2 giorni che con-sente di visitare luoghi e citta-dine assai celebri, e quindi unpo’ “fuori tema”, come Urbino,San Leo e Urbana, convienepernottare in questa zonadove esistono ottimi agrituri-smi e bed & breakfast. Avendoinvece una sola giornata a di-sposizione, nel pomeriggio si vi-siterà il duecentesco Conven-to di Montefiorentino, conpregevoli cappelle e sepolcri;scendendo di pochi km si arri-va poi a Piandimeleto, notevolenucleo medievale con Castelloe Parrocchiale; poco oltre ec-coci a Urbania con il bel Palaz-zo Ducale duecentesco e laCattedrale barocca. Raggiun-gendo Fossombrone una su-perstrada conduce a Fano.Da Sassocorvaro si scende in-vece fino a Pesaro; da SanLeo si arriva a Rimini con lastrada Valmarecchia.

Otium nel Montefeltro

Il Montefeltro è una regione storica del centro Italiache comprende 22 comuni della regione Marche e duecomuni della regione Toscana. La sua bellezza pae-saggistica e storica è una risorsa e potenziale fonte d’ispirazione per i creativi di tutto il mondo. Da qui l’ideadel progetto “Otium nel Montefeltro: sviluppare ilterritorio utilizzando la creatività e sviluppare la crea-tività utilizzando il territorio”. L’obiettivo del proget-to è d’incentivare lo sviluppo del Montefeltro conun’operazione di branding centrata sull’innovazionesociale e culturale del luogo. Primariamente s’inten-de conferire al territorio un valore aggiunto: quello diluogo per la contemplazione e l’ispirazione creativa.Ovvero si vuole recuperare e contestualizzare l’anti-ca nozione di otium per reinventare il concetto di tem-po libero. Nel progetto, designer, artisti ed aziendehanno un ruolo fondamentale sia a livello comunica-tivo che a livello produttivo, dove sono coinvolti nel-l’espressione del brand Montefeltro. Sono poi coinvoltialtri territori disciplinari, come la cucina, l’artigianato,l’educazione ed il benessere. Infine, facendo del pae-saggio uno strumento di ispirazione, “Otium nel Mon-tefeltro” guarda con attenzione allo sviluppo soste-nibile e alle potenzialità innovative dell’idea di de-crescita. Sintesi di un testo di Giampiero Bianchi

Monte Carignone

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Il cliente al centroUn progetto partito nel mese di maggio 2009 in oltre 80hotel del Gruppo Best Western in Italia: Love Promise for…ha registrato un notevole successo

B e s t W e s t e r n I t a l i a

Best Western, presente in oltre 80 na-zioni è il più grande gruppo alber-ghiero indipendente a livello mon-

diale. Con 170 alberghi per un totale di 12mila camere, in oltre 120 località in Italia pro-pone strutture tre e quattro stelle più ilbrand Premier per i quattro stelle superiore i cinque stelle. Sono numerose le inizia-tive e i progetti pensati da Best Western Ita-lia appositamente per ogni tipologia diclientela come ad esempio l’iniziativa LovePromise for … ovvero una categorizzazio-ne di hotel in base ai desideri dei clienti. Kidse Business sono i due programmi partiti daun anno e a brave sarà avviato Woman.

Love Promise for Kids (www.bestwe-stern.it/kids) nasce con il fine di dare im-pulso agli alberghi leisure legati a logichestagionali dedicati ad un turismo di famigliecon figli fino a 14 anni di età. L’iniziativa hapermesso agli hotel aderenti di mantene-re i risultati registrati nell’anno preceden-te, aspetto quanto più positivo se valuta-to in una stagione come quella attuale. LovePromise for … Kids ha confermato come laqualità e l’attenzione in servizi specifici per-mettano un vantaggio notevole per i piccoliospiti e i loro genitori. Presso le struttureaderenti è disponibile su richiesta: un cal-do ed accogliente lettino o una comoda cul-la; una vaschetta da bagno; un fasciatoio;uno scalda biberon; un tappetino per il gio-co e un kit ricco di prodotti di cosmesi perla prima infanzia. Inoltre è disponibile una

La colazione all’aperto pressoil Best Western Hotel Tremoggia di Chiesa in Valmelenco (SO)

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B e s t W e s t e r n I t a l i a

DEGUSTADEGUSTA 87giugno 2010

speciale colazione con i pro-dotti richiesti dai bimbi; colo-ratissimi piattini e piccole sto-viglie; seggioloni; “Menù Bim-bi” servito su allegre tova-gliette fatte per il gioco ed in-fine servizio di assistenza perpreparazione prime pappe. Ilsuccesso dell’iniziativa ha con-vinto nuovi albergatori ad ade-rire (tra le nuove destinazioninel 2010 ci sarà ad esempio Via-reggio) e in un altro ha datoslancio a progetti destinati anuovi target di riferimento. Abreve partirà Love Promise for… Woman: negli hotel saran-no resi disponibili servizi de-dicati alla clientela femminile:servizio in camera, parcheggidedicati e maggiormente illu-minati, kit cortesia firmati datop brand della cosmetica.

Per l’estate 2010 parte la Eu-ropean Sunny Summer Pro-motion con una formula digrande convenienza (è possi-bile visionare le opportunitàsul sito in internet www.best-western.it) perché la promo-zione riguarderà i soggiornidal 18 Giugno al 4 Settembre2010 garantendo una lunga evantaggiosa estate grazie a 4pacchetti acquistabili solo perun giorno e sarà prenotabile in4 differenti date e in ogni datasarà disponibile una specificaofferta. La prenotazione sipuò effettuare online suwww.bestwestern.it o al nu-mero verde 800 820080, solodurante le date previste.Per info: Best Western Italia 800 8200 80

La colazione servita sui trampoli presso l’Hotel Best Western “Globus” di Roma

Il soggiorno in stile moderno dell’Hotel Tremoggia

Il giardino del Best Western Premier Hotel Sant’Elena di Venezia

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A M o l i n e l l a

La prima De.Co.della Provincia

Annunciato con tutti i cri-smi dell’ufficialità - nellasala Rossa di palazzo

Malvezzi, sede della Provinciadi Bologna - l’evento svoltosi aMolinella dedicato alla culturaenogastronomica, in nome del-le De.Co., il marchio di qualitàper prodotti alimentari e non,la Denominazione Comunaled’origine, voluto e realizzatograzie alla Pro loco, al Comuneappunto di Molinella e all’As-sodeco (l’associazione che tu-tela e promuove le De.Co. di cir-ca trenta Comuni di tutta Ita-lia). Così dal 14 al 16 maggioscorso Molinella ha ospitatonel suo Auditorium, il “BorsinoNazionale delle Denominazio-

ni Comunali di origine”, unavera tre giorni di cultura eno-gastronomica organizzata perproporre al pubblico, interve-nuto da ogni dove nonostanteil tempo davvero inclemente,la prima De.Co. della Provinciadi Bologna: la “salsiccia apas-sita (con una p sola) della per-tica di Mora romagnola” pro-dotto di casa Golinelli, gastro-nomo salsamentare autoctono(grande testimonial attivo delterritorio) ormai arcinoto perle modalità di lavorazione, as-solutamente naturali, di tuttociò che produce. Insieme allasquisita salsiccia di Mora, i for-tunati intervenuti a Molinella,hanno avuto modo di “prova-re” altri prodotti alimentari eartigianali tutti caratterizzatidalla De.Co., registro nato pergarantire e valorizzare la qua-lità dei prodotti tipici, per pe-riodo storico e per provenien-za. Infatti, questo “marchio digaranzia” che si allinea a DOPe IPG, fu una felice intuizione diLuigi Veronelli che pensò a uncensimento, da parte dei Co-muni, delle produzioni artigia-nali (agricole o di altra natura)tipiche del proprio territorio in

Gran successo della mostra mercato dei prodotti tipici (non solo della zona) con incontri e dibattiti sulle De.Co.,il Borsino Nazionale delle Denominazioni Comunali d’origine

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Alcuni salumiin esposizione durante i tre giorni dell’evento

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un preciso momento storicoper ridisegnare il rapporto trail prodotto tradizionale, la cit-tadinanza e i consumatori. Nel2002, coadiuvato da RiccardoLagorio, allora assessore alle at-tività produttive del comune diCastegnato (BS) – oggi presi-dente Assodeco – Veronellivarò la prima De.Co.: la “farinadi mais belgrano di Castte-gnato” seguita a breve da altrecome il “tortello di Vigorzone”(PC) gli “amaretti di Gallarate”,il “vino rosso di Scansano”, i“frutti di bosco di Lozio” e il“prosciutto di Norcia”. Per tor-nare alla 3 giorni di Molinella,è doveroso ricordare i pro-dotti presentati, “visti e pro-vati” venivano dalle province diNapoli, Ragusa, Piacenza, Ra-venna, Asti, Perugia e Palermo(da qui, anzi da Piazza Armeri-na, il “limone di Procida” pro-fumo compreso e, confetturae liquore, tutto di carota e ca-rota con arancia). Oltre aglistand gastronomici e alle de-gustazioni di primi piatti, gri-gliate di ottima carne (di au-tentico bovino di razza roma-gnola) e ai salumi di Mora, èstato dato ampio spazio a di-battiti e incontri. La Provinciadi Bologna con 17 prodotti traDOP e IGP oggi è al primo po-sto in Europa – ha sottolinea-to Graziano Prantoni, asses-sore alle attività produttive e alturismo della Provincia di Bo-logna e presidente dell’Unionedi Prodotto Città d’Arte, Cul-tura e Affari (competente perla realizzazione di progetti dipromo commercializzazioneturistica) – affiancato dal l’as-

sessore suo pari del comune diMolinella, Luca Mazzanti cheha ricordato che le De.Co.sono altresì “marchi collettivigeografici” e godono del rico-noscimento delle Camere dicommercio che ne custodi-scono i relativi disciplinari. Trai relatori, il direttore de Il Restodel Carlino Web, Giuseppe Tas-si, il sindaco Bruno Selva, altripolitici tra i quali Giovanni Le-porati, anche presidentedell’“emerita Confraternitadella patata di Bologna”. Mo-mento quasi toccante, la pre-miazione delle “signorine” chequalche anno fa facevano lemondine nella risaia di Moli-nella e oggi sono ancora ingamba - la più giovane è del1933!- Piacevole anche il con-traddittorio tra il giornalistascrittore Gabriele Cremonini, investe di difensore dell’originedella “torta di tagliatelle diBologna”, con Francesco Dro-ghetti, presidente de “gli Apo-stoli della Tagliatella”, contro(si fa per dire…) la “torta di ta-gliatelline di Molinella” chegenerosamente Roberto Goli-

nelli ha offerto ai presenti - ot-tenendo immediato e entu-siastico consenso!- Ancora piùpiacevole l’ottimo pranzo nel-la piazza del paese (a base di ri-sotto, tagliatelle, lasagne e im-mancabili tortellini in brodo, se-guiti da bolliti e arrosti varicon salsine e vini, manco a dir-lo, “locali”, come i dolci dellatradizione: torta di tagliatelle,zuppa inglese e torta di riso.Anche la visita al negozio di Go-linelli, è stata molto gradita: lìla gentile signora Manuela hafatto gli onori di casa presen-tando ai giornalisti, collabora-tori e “mercanzie”: dall’ormaifamosa salsiccia di Mora alla“salama da sugo” fino ai pro-sciutti, cotto e crudo, coppa emortadella e al roast beef, allardo, passando da lasagne eragù “fatti in casa” e pronti daconsumare come tutte leghiottonerie poste nell’ango-lo rosticceria che si possonopoi assaporare con calma, conle gambe sotto al tavolo, nel“ristorantino”, la saletta ap-partata sita sempre nello stes-so locale. Grazie Golinelli! (G.L.)

Il direttore Degusta abbraccia Emanuela e Roberto Golinelli in occasione del borsino nazionale delle De.Co.

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DEGUSTADEGUSTA90 giugno 2010

Argento Plutonio, il nuovolibro di Giacomo Camedda

Perché Argento Plutonio? Spiegare il si-gnificato del titolo svelerebbe la trama dellibro, ciò che posso rivelare però è che la li-nea conduttrice dell’opera è dettato da uncromatismo influenzato e influenzante,dal grigio del piombo al verde. Un verde chea Vicenza, città in cui il racconto è ambien-tato, assume dei connotati troppo spessopolitici. Il verde della storia invece è il colo-re del veleno, dell’assenza dell’assenzio, delprato in cui viene trovato il cadavere del gio-vane Andrea Fabris, ma anche il colore dellutto, tratto dalla poetica di Pablo Neruda.E poi ci sono i ricordi dell’infanzia, imper-cettibili: ricordo che disegnavo parecchiobene ma sul foglio le maestre scrivevanosempre COLORA. Ho cercato di dipingerecon le parole.Riferimenti alla gastronomia? Logico, quel-lo di Giacomo Camedda, il “detective” pro-tagonista del romanzo (sono chiarissimi i ri-ferimenti autobiografici), è un mangiare bor-der line quindi dotato di una sorta di doppiapersonalità. Dalla tradizione del baccalàalla vicentina irrorato da, tanto, prosecco alkebab o al maiale in agrodolce cinese pre-so al volo in rosticceria, per tornare all’in-fanzia i tramezzini di mio padre, semplicis-simi ma ottimi, confezionati con pomodo-ro, prosciutto cotto, sottilette e salsa rosa.Perché il noir rispetto ad altri generi? Sonoappassionato di cronaca nera, quella pro-vinciale. Mi spiego, il male, ciò che noi con-sideriamo tale ci spaventa a distanza. Pen-siamo a Erba, Cogne e Novi Ligure, luoghilontani relegati in una dimensione che i massmedia ci trasmettono non tanto per un do-vere d’informazione quanto per un loro di-ritto di audience. Il racconto nero invece èuna buona arma per sconvolgere da vicinochi lo produce e chi lo legge, ha la stessa fun-

FRANCESCO TURRI

zionalità malsana, così deve essere, della penadi morte pubblica d’un tempo: guardate cosacapita ai condannati, nessuno di voi vorrà farela stessa fine. Ti ricordo però che sono ancheun amante della sperimentazione e prima diquest’opera a 16 anni ho pubblicato un librodi poesie. Detesto le definizione ma questaci sta: uno scrittore non è tale se non si met-te sempre in discussione con se stesso e colmondo. E ora una domanda più pratica, peri lettori, dove si può trovare il libro? L’ho pre-sentato giovedì 29 Aprile presso la libreria No-vearti a Vicenza, la casa editrice che ha curatolo scritto è la Statale11 dal taglio indipendenteperciò è possibile ottenere Argento Plutoniotramite ordinazione online oppure qua sot-to troverete il link del gruppo che distribui-sce il libro. Basterà recarsi nelle libreria del-le vostre città e ordinare il romanzo.Progetti per il futuro? Bella domanda, allaluce del fatto che sabato 8 maggio festeg-gerò il mio anniversario come editorialista diOliovinopeperoncino! Ma sarebbe stato piùgiusto chiedermi cosa potrebbe capitarmi do-mani. Ragiono penso. Domani è il primo gior-no del resto della mia vita e ricalcando Ca-liffano: tutto il resto è Noir! Buona lettura!http://www.statale11.it/http://www.cin-quantuno.it/

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DEGUSTADEGUSTA92 giugno 2010

rassegna di eventi, sagre, manifestazioni

enogastronomiche e appuntamenti per la

cultura e il tempo liberoin collaborazione

con il portale www.prodottitipici.com

Per segnalare un evento Tel. 051 736770

TUTTO WEEKEND

GIUGNO 2010

02/06 San Cesario sul Panaro (MO)La PassTeggiataInfo: Ass. Botteghe del Borgo059 930186

04-06/06 Sporminore (TN)17ª Rassegna del Vino PaesanoInfo: Comune 0461 641118

04-06/06 e 11-13/06 Faedis (UD)72ª Festa del Vino e delle FragoleInfo: Pro Loco 0432 728628

05-13/06 Lariano (ROMA)Sagra della PizzaInfo: Ass. Sagra 3491028038

06/06 Ampezzo (UD)Sagra del PaneInfo: Pro Loco 0433 80758

10-13/06 Albinea (RE)40ª Sagra del Lambrusco e degli Spiriti DiviniInfo: Comune 0522 590201

10-13 e 17-20/06 San Nicolò (FE)Sagra della PatataInfo: Patasagra 335 333930

11-12/06 Recanati (MC)I° Vinum-VersoInfo: Comune 071 981471

11-13/06 Viverone (BI)Bio & BenessereInfo: Ass. Cult. 011 3801080

07/06 Genova (GE)Terroir Vino 20106° Tigulliovino.it MeetingInfo: 347 2119450

11-20/06 Vittorio Veneto (TV)2ª Mostra dei Vini in LoggiaInfo: Pro loco 0438 556097

12-13/06 Peveragno (CN)53ª Sagra della FragolaInfo: Comune 0171 337711

12-13/06 Dronero (CN)Fiera delle Acciughe e deiProdotti LocaliInfo: Comune 0171 908720

18-20/06 Grotte S.Stefano (VT)10ª Sagra delle FettuccineInfo: Pro Loco 339 7589497

18-20/06 San Leo (RN)V° Festival del GustoInfo:Eventi3000 0549 905334

18-22/06 Roncoferraro (MN)6ª Sagra dello StruzzoInfo:US Governolese 339 7526210

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DEGUSTADEGUSTA 93giugno 2010

IInn vveettrriinnaaDal 25 al 28 giugno, San Daniele del Friuli (UD)XXVIª Aria di FestaInfo: Cons. del Prosciutto 0432 957515

Questo borgo del Friuli sarà, per il 26°anno consecutivo, capitale del gusto:quattro giorni ricchissimi di proposte incui l'intero paese è mobilitato per fe-steggiare il suo prodotto-simbolo: il Pro-sciutto di San Daniele D.O.P. Centinaia distand propongono i prodotti tipici dellazona, al centro ovviamente quello delConsorzio del Prosciutto di San Danielee tanti eventi-spettacolo, corsi dedicatia tutti i segreti del prosciutto: come ser-virlo, con cosa abbinarlo e persino cometagliarlo correttamente.

Dal 25 al 27 giugno, La Spezia (SP)Vª Liguria da BereInfo: Cam. Comm. 0187 728249

La 5° edizione di Liguria da Bere, ol-tre a promuovere i vini DOC e IGT del-la Liguria, vuole dare spazio ai suoiprodotti tipici. L'edizione 2010 sicaratterizza per tre eventi principali:una fase "educational" realizzatacon importanti giornalisti stranieried italiani; una fase commerciale diworkshop con buyers della ristora-zione; una fase che prevede visiteguidate ad aziende vitivinicole ligu-ri evidenziando il binomio azienda-territorio.

18-20/06 Montoro Inf. (AV)Festa del Fungo Porcino e deiSapori del BorgoInfo: Circolo ACSI 340 7903490

23/06-11/07 Reno Centese (FE)XXIIª Sagra del Tortellino TipicoInfo: 051 6848234 348 8853419

24-27/06 Mulattiera (MS)12ª Festa della Fame e della SeteInfo: Pro Loco 338 8299755

24-27/06 Valmontone (Roma)30ª Sagra della LumacaInfo: Comitato 347 2296098

24-28/06 Mede (PV)4ª Sagra della ScottonaInfo: Comune 0384 805130

25-27/06 Sestino (AR)18ª Sagra della Bistecca ChianinaInfo: Pro Loco 0575 772642

25/06-04/07 Fabrica di Roma (VT)11ª Sagra della Zucchina in FioreInfo:Ass.Faleri 338 3608041

27/06 Farigliano (CN)Camminata del GustoInfo: Comune 0173 76109

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DEGUSTADEGUSTA94 giugno 2010

TUTTO WEEKEND

LUGLIO 2010

01-04/07 Pignataro Maggiore (CE)IXª Sagra degli Antichi SaporiInfo: Unipopoli 0823 872378

02-04/07 Montezemolo (CN)31ª Fiera Regionale del MieleInfo: Comune 0174 781306

03/07 Pergine Valsugana (TN)Festa dei piccoli fruttiInfo: APT 0461 727760

03-04/07 S.Agata Bolognese (BO)9ª Sagra della PatataInfo: Comune 051 6818932

08-11/07 Cuneo (CN)Bio & BenessereInfo: Ass. Cult. 011 3801080

09-18/07 Chioggia (VE)73ª Sagra del PesceInfo: APT 041 401068

10-11/07 Carpineti (RE)Lo Scarpazzone in formaInfo: IAT 0522 810430

10-11/07 Medicina (BO)Xª MedicipollaInfo: Pro Loco 051 857529

17-20/07 Goro (FE)Xª Sagra della VongolaInfo: Pro Loco 0533 995030

18-26/07 Coredo (TN)VII° Trentino Mondial FolkInfo: Ass.Cult.0463 536942

22-26/07 Podenzano (PC)15ª Fiera del Pomodoro PiacentinoInfo: Pro Loco 347 3706946

23-26/07 Revello (CN)8ª Sagra della PescaInfo: Pro Loco 338 9552170

23-25/07 Trapani(TP)2ª Stragusto -Festival del Ciboda strada del MediterraneoInfo: PS Advert 0923 538789

23-27/07 Saluzzo (CN)6ª Sagra degli AntipastiInfo: 0175 71284

23-27/07 Vigolzone (PC)Festa del Tortello De.CoInfo: Pro Loco 0523 870652

24-26/07 Barge (CN)Golosità del MonvisoInfo: Comune 0175 349128

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DEGUSTADEGUSTA 95giugno 2010

IInn vveettrriinnaa

Dal 5 al 7 giugno, Montecarlo (Principauté de Monaco)3° Monte-Carlo Wine FestivalInfo 00377 97 775287

Questa terza edizione del Monte-Carlo Wine Festival, dedicata ai pro-fessionisti ed agli appassionati delmondo dell'enogastronomia, si svol-ge all'Hôtel Méridien Beach Plazanell'elegante cornice di Monte-Carlo,dove oltre sessanta produttori italiani,francesi, spagnoli, albanesi e cechifanno degustare una selezione divini regionali abbinati ai prodotti tipici.Dal contrasto fra il palcoscenico mon-dano del Principato di Monaco ed ilteatro naturale delle vigne risaltanocon nettezza ancora maggiore le fi-gure di uomini e vini dall'identità au-tentica, che affondando le radici nel-la storia locale e che da essa traggo-no le capacità di raccontare storie di-verse, letteralmente straordinarie.In quest'ottica l'importanza dei viti-gni autoctoni si intreccia con il valo-re culturale che il vino assorbe dal le-game con il luogo di provenienza, at-traverso la relazione con gli altri pro-dotti tipici del territorio ma anche conla lingua, con gli usi quotidiani e le tec-niche impiegate, con la grande storiae le tradizioni del posto, con il pae-saggio rurale ed urbano dei paesi: conla cultura locale intesa nel senso piùampio del termine.

Dal 19 al 27 giugno, Forlimpopoli (FC)XIVª Festa ArtusianaInfo: Comune 0543 749250

Durante questa Festa tutte le piazze,le strade ed i vicoli di Forlimpopoli sitrasformano in veri e propri percor-si gastronomici divenendo suggesti-ve quinte teatrali nel grande spetta-colo de "La scienza in cucina e l'artedi mangiare bene". Punto di parten-za di questo inconsueto itinerariogastronomico non può che essere lagrande piazza intitolata, per l'occa-sione, a "Pellegrino Artusi" (PiazzaGaribaldi) dove, in un ideale connubiodivenuto oramai inscindibile fra que-sto illustre personaggio e un concettodi qualità ai massimi livelli, vengonopresentati - in una sorta di cittàdell'Eccellenza - i prodotti di puntadel territorio. La Città di Forlimpo-poli, in onore del concittadino Pel-legrino Artusi, attribuisce alcunipremi, uno ad un personaggio chea qualsiasi titolo si sia distinto perl'originale contributo dato alla ri-flessione sui rapporti fra uomo ecibo; un altro ad un cuoco di famainternazionale; mentre il PremioMarietta, intitolato alla cuoca col-laboratrice di Pellegrino Artusi, vie-ne assegnato ad una donna o ad unuomo di casa, abile artefice di ghiot-tonerie domestiche.

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DEGUSTADEGUSTA96 giugno 2010

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DEGUSTADEGUSTA 97giugno 2010

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DEGUSTADEGUSTA98 giugno 2010

Editore e Amministratore Delegato Gianluigi Veronesi

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Direttore responsabileGianfranco Leonardi

Responsabile di redazioneAnnalisa Borsari

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Redazione - Ufficio stampaValentina Di Maria

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Servizi video - fotograficiFrancesco Valletta

Progetto graficoRan Studio (Forlì)

StampaGrafiche MDM - Forlì

CollaboranoLorenzo Frassoldati, Luca Gardini,

Gabriele Cremonini, Umberto Faedi, Attilio Scotti, Luigi Ialuna, Piero Valdiserra, Mara Musante,

Michele Petrocelli

In questo numeroGiovanni Tamburini, Elizabeth Ganley-Roper,

Marco Melcore, Piero Rotolo

DEGUSTADEGUSTA

Questo periodico è associato all’Unione Stampa Periodica Italiana

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Via Caduti di Sabbiuno, 1 - 40011 Anzola Emilia (BO)Tel/Fax + 39 051 736770 – Tel + 39 051 3167788

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Numero ROC: 9559

La Rivista del Gusto e del Turismo Enogastronomico

Gianluigi VeronesiDirettore e A.D.

Annalisa BorsariResponsabile di redazione

Daniela TurriniAmmistrazione

Valentina Di MariaRedazione

In redazione:

IL NOSTRO ATTEGGIAMENTO ETICO

DEGUSTA® è una rivista progettata in un for-mato intelligente che incontra sempre più ilfavore dei suoi abbonati. Rispetto al prece-dente formato A4 la veste attuale evita lospreco del 50% di carta, salvaguardando leforeste e la natura e dando un contributoreale alle tante campagne contro il disbosca-mento e la tutela degli ecotipi. Ma non ètutto. Infatti si utilizza la metà del colore distampa tutelando l’ambiente e garantendo,sia agli abbonati sia agli inserzionisti pubbli-citari, un costo sempre contenuto e conve-niente. Da ormai 6 anni il costo dell’abbona-mento non è aumentato e i costi pubblicitariper gli inserzionisti sono i più bassi del mer-cato. DEGUSTA® non ingombra, non occupaspazio sulle vostre scrivanie e nelle vostre li-brerie e una volta smaltito occupa la metàdegli spazi occupati (a spese del contri-buente) dalla maggior parte degli altri pe-riodici. Contribuiamo intelligentemente alnostro progresso nell’interesse di tutti e peril bene di chi verrà dopo di noi, senza mai di-menticare di garantirvi un atteggiamentoetico e un risparmio vero dalla nascita dellarivista sino al suo smaltimento.

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I tipi DEGUSTAChi vuole conoscere più approfonditamente il mondo dell’enogastronomia

I golosi, amanti della buona tavolaChi non si fida delle voci “di corridoio”

Chi prepara sfiziosi manicaretti, ma vorrebbe sempre qualcosa di nuovoChi desidera stupire i propri amici con novità e scoop

Chi non sa mai che vino mettere in tavolaChi è sempre in vacanza, e non sa più dove andare

Chi non va mai in vacanza, e sarebbe meglio che ci andasseChi pensa che l’enogastronomia sia solo “mangiare e bere”

Chi pensa che una bella rivista abbia anche dei contenuti interessantiChi vuol sapere tutte le date e le località per le sagre….

SUBSCRIPTIONS / ABBONAMENTI

CCoommee ffaarree ppeerr aabbbboonnaarrssii??L’abbonamento costa solo 50,00 € per 12 numeriannuali in abbonamento postale.Versamento su conto corrente postale nr.28868404 intestato a:PAPI EDITORE SAS - Via Calzavecchio, 23 -40033CASALECCHIO (BO)oppure tramite bonifico bancario o carta di credito VISA/MASTERCARD.

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