Definitivo

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B. L. S. BASIC LIFE SUPPORT SUPPORTO ALLE FUNZIONI VITALI DI BASE Avvertenze: prima della somministrazione leggere attentamente le istruzioni e le modalità d’uso

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B. L. S.BASIC LIFE SUPPORT

SUPPORTO ALLE FUNZIONI VITALI DI BASE

Avvertenze: prima della somministrazione leggere attentamente le istruzioni e le modalità d’uso

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Dal “CORRIERE DELLA SERA” del 24/9/97

“La fibrillazione ventricolare è la causa più comune dell’arresto cardiaco improvviso (dovuto ad un’occlusione di una delle coronarie, arterie che irrorano le pareti del cuore).”

“In caso di arresto cardiaco improvviso, la salvezza del paziente è legata al fatto che ci sia accanto a lui, in quel momento, qualcuno in grado di capire la gravità della situazione e di cominciare entro 4 - 6 minuti dall’arresto, a praticare la “RCP”(rianimazione cardio-polmonare) in attesa che sia possibile collegare il paziente ad un apparecchio chiamato defibrillatore con il quale dargli la “scossa salvavita”.”

“E’ una drammatica partita, che si gioca sul luogo dell’evento nel giro di pochi minuti; una battaglia da vincere prima che il cervello diventi irrecuperabile.”

“Una strategia nazionale dovrebbe prevedere diversi momenti in cui si insegna gradualmente al cittadino come riconoscere una emergenza cardiaca, come dare l’allarme in modo corretto, che fare in attesa dell’arrivo dell’ambulanza.” 2

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MORTALITA’ NELL’ARRESTO CARDIO-RESPIRATORIO

Le malattie dell’apparato cardiovascolare rappresentano la principale causa di morte nei paesi industrializzati e circa il 50% di tutte le morti cardiache avviene in modo improvviso.

Nell’adulto la FIBRILLAZIONE VENTRICOLARE, scatenata in genere da una ipossia delle cellule cardiache dovuta all’arteriosclerosi che occlude le arterie che “nutrono” il cuore, costituisce la condizione iniziale di quasi il 90% degli arresti cardiorespiratori. Per questo la defibrillazione è l’intervento singolo più importante per la sopravvivenza di un paziente in arresto e va eseguita il più precocemente possibile.

Ma è inutile riuscire a ripristinare l’attività cardiaca se l’ipossia ha già provocato lesioni cerebrali tali che il paziente sopravviva in stato di coma.

Se l’arresto cardiorespiratorio avviene in un centro attrezzato per l’A.C.L.S. ( esempio in un reparto di cardiologia durante una prova da sforzo) la sopravvivenza può raggiungere il 50% senza danni neurologici permanenti.

Negli anni ‘60 e ‘70, a Seattle, negli Stati Uniti circa il 20% della popolazione è stata addestrata a praticare il B.L.S. Sono state inoltre organizzate unità di intervento in grado di fornire la “defibrillazione” sul luogo del malore entro 8 minuti dall’evento. La sopravvivenza nelle aree coperte da questo servizio è passata dal 2% al 20%.

Le conclusioni di questo studio e di successive esperienza analoghe rivelano che in caso di:

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• TARDIVO SOSTEGNO ALLE FUNZIONI VITALI. Il paziente giunge in ospedale dopo oltre 10-12 minuti dalla perdita di coscienza, non è stato praticato BLS sul posto. La sopravvivenza è circa il 2%

• BLS TEMPESTIVO, DEFIBRILLAZIONE TARDIVA. Nonostante un buon intervento da parte dei presenti, il trattamento definitivo viene effettuato dopo 10-12 minuti.La sopravvivenza è circa 8%

• ALLARME IMMEDIATO, BLS E DEFIBRILLAZIONE TEMPESTIVI. Adeguato intervento da parte dei presenti, defibrillazione entro 8 minuti. La sopravvivenza è circa il 20%

• ALLARME IMMEDIATO, BLS E ACLS TEMPESTIVI. Adeguato intervento da parte dei presenti, defibrillazione,intubazione e farmaci entro 8 minuti.La sopravvivenza può raggiungere il 30-40%.

La distinzione fra le situazioni 3 e 4 è dovuta al fatto che negli Stati Uniti esistono equipaggi di soccorso abilitati a defibrillare, ma non a somministrare farmaci. In Italia attualmente solo i medici possono farlo. 4

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cuore

cervellopolmoni

SISTEMA NERVOSO - RESPIRO - CIRCOLAZIONEL’ADEGUATA OSSIGENAZIONE DELL’ORGANISMO DIPENDE DALL’APPORTO COMBINATO DELLA FUNZIONE NERVOSA, RESPIRATORIA E CIRCOLATORIA.

Una alterazione di una qualsiasi delle tre funzioni provoca rapidamente compromissione delle altre due e ciò comporta ulteriore peggioramento della funzione originariamente

alterata 5

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LA CATENA DELLA SOPRAVVIVENZA

L’insieme di questi dati ha suggerito il concetto di “catena della sopravvivenza” .

Il trattamento dell’arresto cardiorespiratorio è costituito da una serie di interventi attuabili in successione, anche da soccorritori diversi. Nello schema originale americano sono:

• RAPIDA ATTIVAZIONE DEL SISTEMA DI EMERGENZA

• IMMEDIATO SOSTEGNO DI BASE ALLE FUNZIONI VITALI

• TEMPESTIVA DEFIBRILLAZIONE

• TEMPESTIVO SOSTEGNO AVANZATO DELLE FUNZIONI VITALI

Se una sola di queste fasi viene omessa o ritardata la sopravvivenza sarà improbabile. E’ inutile impegnare risorse per sviluppare alcune fasi del soccorso, se altre fasi sono lasciate inefficienti.

Allarmeimmediato

RCPprecoce

supporto

Defibrillazione

1186

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Le cause che possono provocare un arresto cardio-circolatorio, oltre all’infarto, possono essere tante, ma il protocollo di intervento per il soccorritore prevede comunque le stesse operazioni indipendentemente dalla origine del problema.

Possiamo comunque stabilire se il “malcapitato” può aver subito un trauma vertebrale, per cercare di intervenire nel

migliore modo possibile, evitando di peggiorare la situazione.

Cenni sull’apparato RESPIRATORIO

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A B C

Cenni sull’apparato CIRCOLATORIO

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SOSTEGNO DI BASE ALLE FUNZIONI VITALI

VALUTAZIONE INIZIALE

E’ COSCIENTE ? Chiedere ”come sta” toccandolo o scuotendolo gentilmente

B : BUTTARE ARIA NEI BRONCHI

C : CIRCOLAZIONE MASSAGGIO CARDIACO

A : APRIRE LE VIE AEREE

RESPIRA ?sino

VENTILAZIONE EFFICACE ? no

Osserva il sollevamento del toraceAscolta il rumore dell’aria nelle vie aereeSenti il flusso d’aria che esce da bocca e naso

POLSO CAROTIDEO PRESENTE ?

si

si Continua respirazione artificialeno

POSSIBILE TRAUMACOLONNA VERTEBRALE ?

si Posizione allineata supina - attiva emergenza

no

RESPIRA?no

si

si

si

ATTIVA IL SISTEMA DI EMERGENZA 118

Manovra di HEIMLICH

noPOSIZIONE LATERALE DI SICUREZZA

R. C. P.

Paziente supino su superficie rigida, muoverlo a corpo unico in caso di trauma,braccia lungo il corpo, soccorritore a lato

Aprire la bocca, eliminare eventuale contenuto oro-faringeo, manovra di “inclinazione del capo-sollevamento del mento”

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118 PESARO SOCCORSO

EMERGENZA SANITARIA

MANTIENI LA CALMA E LASCIA CHE SIA L’OPERATORE A FORMULARE LE DOMANDE

Per poter inviare i mezzi più adatti dovrai fornire precise informazioni:

• LUOGO E NUMERO DI TELEFONO DA CUI CHIAMI

• COSA E’ SUCCESSO NEL MODO PIU’ SINTETICO POSSIBILE

• L’ETA’ (approssimativa) E NUMERO DI PERSONE COINVOLTE

• LE CONDIZIONI DEL PAZIENTE in particolare se:

Le indicazioni successive verranno trasmesse via radio all’equipaggio dell’ambulanza, durante il tragitto:

•INDICAZIONI DETTAGLIATE SUL LUOGO DELL’INTERVENTO

•CONDIZIONI CHE RICHIEDANO L’INTERVENTO DI ALTRE UNITA’ DI SOCCORSO

•QUALE SOCCORSO PUO’ ESSERE FORNITO NEL FRATTEMPOLa centrale operativa è in grado di fornire le indicazioni attuabili dai presenti in attesa dei soccorsi

A) E’ COSCIENTE B) RESPIRA

ABC

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Se il polso carotideo è presente, ma il paziente non respira, ci troviamo di fronte ad uno di quei casi transitori e destinati a variare nel tempo. Nell’attesa dell’ambulanza pratichiamo al paziente una insufflazione ogni 5 secondi, così da far circolare sangue ossigenato.

La frequenza degli atti respiratori completi (inspirazione ed espirazione) in una persona normale va da 12 a 20 al minuto.

Continuiamo la respirazione artificiale controllando periodicamente polso e pupille e valutando l’eventuale ripresa del respiro.

NON RESPIRA, MA IL CUORE BATTEABC

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POSIZIONE LATERALE DI SICUREZZA

Allinea il braccio del paziente che ti è più vicino lungo il suo corpo, piega l’altro sopra il suo torace. Afferra la spalla ed il ginocchio più lontani da te e tirandoli fai ruotare il paziente sul fianco verso di te, il braccio esteso prima deve passare dietro la schiena, la mano di quello piegato avanti viene posizionata sotto la guancia in modo che il viso non sia a contatto del terreno ed il capo sia esteso all’indietro.Il ginocchio afferrato viene lasciato flesso al pavimento così da impedire al corpo di rotolare in posizione prona.

Posizione di sicurezza per bambini

A B C

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A B C

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ASFISSIA

(Heimlik) bambini neonati

A B C

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Manovra di HEIMLICH

La manovra va ripetuta 5 volte, si passa poi ad ispezionare il cavo orale estraendo l’eventuale contenuto. Provare ad immettere aria e se l’ostruzione persiste ripetere.

La manovra di Heimlich non è indicata in: donne in gravidanza avanzata - soggetti così obesi che non è possibile salire a cavalcioni sul loro addome - bambini

ABC

.

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NEONATI 1 ABC

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NEONATI 2ABC

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posizione laterale di sicurezza

NEONATI 3ABC

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BAMBINI 1 ABC

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BAMBINI 2 ABC

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BAMBINI 3 ABC

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RESPIRAZIONE ARTIFICIALE 1ABC

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RESPIRAZIONE ARTIFICIALE 2ABC

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MASSAGGIO CARDIACO ( R.C.P. 1 )

Serve a far circolare il sangue dopo che le insufflazioni sono efficaci. Il paziente deve essere stato spo- gliato e posto su una superficie ri- gida. Evitare di toccare l’apofisi xifoide.Braccia tese e spalle per- pendicolari allo sterno, spingere usando il peso del corpo, facendo perno sulla colonna lombare.

UN SOCCORRITORE DUE SOCCORRITORI

2:15 1:5

ABC

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UN SOCCORRITORE

Con un solo soccorritore il rapporto è di 2:15 ( 2 insufflazioni - 15 compressioni). Dopo 4 cicli completi (circa 1 minuto e terminando con 2 insufflazioni) sospendere e rivalutare eventuale ripresa del polso carotideo e respiro, se sono ancora assenti riprendere la Rianimazione Cardio Polmonare e ogni 2 minuti ricontrollare i parametri vitali.

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DUE SOCCORRITORI

Mentre A inizia la valutazione e B.L.S., B attiva il sistema di emergenza. Quando B ritorna, A fornisce 2 insufflazioni ( solo la prima volta, poi sempre 1) poi B pratica 5 compressioni mentre A mantiene pervie le vie aeree. Dopo 10 cicli completi (circa 1 minuto) si interrompono per valutare eventuale ripresa dei parametri vitali e poi riprendono la R.C.P. per altri 2 minuti.

1 insufflazione - 5 compressioni

R.C.P. 2ABC

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ABC

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ABC

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BLS

ACLS

3

2 118

Hei.

fisio

Bambini 1

2 3Neonati 1

2 3

Respiro no cuore sì

2

RCP 1 RCP 2

FIBRI. Respirazione artificiale 1

BAMBINI

SICUREZZA 1 2

ASF.

POSOLOGIA E

MODALITA’ D’USO

FINE

ABC

APPARATO

CIRCOLATORIO

APPARATO

RESPIRATORIO

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POSOLOGIA E MODALITA’ D’USOPer non perdersi nella navigazione fare sempre riferimento al

SIGNIFICATO DEI TASTI

= AVANTI

= INDIETRO

= ULTIMA DIAPOSITIVA VISUALIZZATA

= TABELLA PRINCIPALE

“al perdurare dei sintomi consultare uno specialista”

= APPROFONDIMENTI

START

= USCITA