Winnicott definitivo

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Negli anni 40 la societ psicanalitica britannica attravers un periodo di forti contrasti la cui origine viene solitamente fatta risalire alla diversa posizione di Anna Freud e di Melanie Klein circa l analizzabilit dei bambini piccoli. Mentre la Freud pensava che fosse necessaria una sorta di preparazione dei bambini all analisi a motiv della loro tendenza a fare perno sui genitori, con conseguenti difficolt a orientare il loro transfert su una figura terza, per l appunto, l analista di parere opposto era la Klein, convinta che, in presenza di angoscia, fosse necessario prenderne atto e intervenire su di essa il pi rapidamente possibile. Questa disputa, fin troppo enfatizzate dagli storici, si intersecava con questioni relative all organizzazione istituzionale della societ stessa. Un problema era quello di chi dovesse essere autorizzato a formare i futuri analisti e i conseguenza chi dovesse indicare le linee guida. Si vennero a cercare due gruppi cui fu affidato il compito di curare il training degli studenti : il gruppo A, composto da analisti kleiniani e il gruppo b composto da analisti vicini alle idee di A. Freud. Ogni studente doveva poi avere due supervisori: il primo poteva essere tra quelli apparentemente a uno dei due gruppi, il secondo per evitare rischi di una formazione unilaterale, non doveva appartenere a nessuna delle due correnti, ma essere di . L intento era quello di consentire ad ogni candidato la possibilit di operare liberamente le proprie scelte, pur all interno del movimento psicanalitico. Nacque cos, all inizio per necessit pratiche e poi, via via, con caratteristiche di specificit teorica e clinica, il cosiddetto middle Group che successivamente si autodefin, con l aggettivo di indipendenti. Questo terzo gruppo (gruppo C) annoverava personalit come Winnicott e Balint. Va aggiunto che in virt della loro posizione di equilibrio, nel complesso libera da rivendicazioni di appartenenza, questi autori poterono raccogliere gli spunti pi interessanti della Klein e di A. Freud, d elaborare idee personali e creative, mossi comunque dal comune intento di cercare di evitare che il movimento psicanalitico si trasformasse in un circolo chiuso, una sorta di i cui membri guardassero a chi non ne faceva parte con atteggiamenti da eletti. Un aspetto poi, che in qualche misura li accomuna, l attenzione a volte fin troppo insistita, per la CENTRALITA DEL CONTESTO, sociale e affettivo, nel quale l individuo si trova a crescere, insistendo sulla concretezza, vale a dire sulla reale capacit dell ambiente di attivare comportamenti diversi, indipendentemente dal patrimonio innato del singolo e dal suo modo personale di elaborare l esperienza. In buona sostanza, per questi autori contano, certamente, le rappresentazioni che, a partire dal nostro mondo interno, ci costruiamo di quello, ma non meno importante sono gli effetti prodotti da quest ultimo sullo sviluppo della persona. WINNICOTT W. DONALD (Plymouth 1896 Londra 1971) Il 1932 p in Germania e in Austria gi un momento estremamente difficile, c l avvento del nazismo, viene chiusa la societ psicanalitica, bruciati i libri di Freud ( Freud reag scrivendo: che progressi stiamo facendo, nel medioevo avrebbero mandato l rogo anche me, oggi giorno ci accontentiamo di bruciare i miei libri). E l epoca che preclude alle deportazioni nei lager, non solo per gli ebrei me per tutte le categorie che erano considerate indegne di appartenere alla razza umana quali gli omosessuali, gli zingari. Freud molto anziano, ha 82 anni ed anche molto malato (sono 15 anni che ha un tumore alla mascella) e non ha alcuna intenzione di lasciare Vienna nonostante tutti i suoi amici e colleghi cerchino in tutti i modi di allontanarlo perch la situazione si sta facendo veramente rovente. Finch le SS prendono la figlia Anna che viene trattenuta in caserma per diversi giorni e quindi Freud finalmente decide che p il momento di espatriare. Per non fu facile, perch, nonostante Freud avesse ormai riconoscimenti internazionali, solo grazie all appoggio dell ambasciatore statunitense e all aiuto di una psicanalista, la principessa Marie Bonaparte, la famiglia di Freud riusc a lasciare Vienna e raggiungere Londra nel 1938. La permanenza di Freud per cos tanto tempo a Vienna alla fine fu un grande vantaggio per tutti gli psicanalisti suoi colleghi, che erano tutti ebrei, perch costitu un fattore protettivo in quanto Freud aveva grandi appoggi e considerazioni di ordine politico e diplomatico spingevano il governo del Reich a non toccare la figura di Freud e dei suoi colleghi, che comunque tra il 1930 e il 1940 emigrarono verso Londra. Effettivamente quelli che non riuscirono poi a

partire morirono e le sorelle di Freud, che erano molto anziane perirono ad Auschwitz. Freud dunque arriva nel 1938 a Londra, ricevuto da grandissimi onori dove c era gi Melanie Klein, anch essa ebrea fuggita prima da Budapest poi da Berlino. La Klein aveva fatto l analisi personale con Ferenczi e poi con Abraham, due figure di spicco nella cerchia dei primi psicanalisti e godeva di una grande stima di Ernest Jones che il biografo di Freud e costitu anche il collegamento con gli Stati Uniti grazie ai suoi frequenti viaggi in USA e i contatti da lui coltivati oltreoceano .E Jones cur la versione inglese delle opere di Freud che comunque pone dal punto di vista della traduzione diversi problemi e gli articoli di Winnicott sono la diretta conseguenza della traduzione di questa STANDARD EDITION, che appunto la traduzione in inglese dell opera freudiana e dove appunto si trova il termine ID al posto di ES, il termine EGO al posto di Io e al posto di pulsione si trover ISTINCT. Comunque in Winnicott le cose sono analizzate in maniera molto meno rigorosa rispetto alla prospettiva freudiana, quindi anche rispetto ai termini utilizzati bisogna stare particolarmente attenti. Comunque Londra diventa la calamit, l attrattore di tutti gli psicoanalisti in fuga dalla follia nazista e diventa dopo Vienna, la seconda capitale dell inconscio. A Londra dunque Freud fu accolto cn grandi onori, come pure sua figlia Anna,anche lei psicoanalista, mentre si andava costituendo la Societ psicoanalitica Londinese, che poi diventer la BRITISH PSYCHO-ANALITICAL SOCIETY: si vengono cos a trovare a Londra queste due grandi figure psicanaliste che sono da un lato appunto Anna Freud e dall altro Melanie Kleine, con posizioni per abbastanza differenti. Qui c tutto ovviamente anche il problema dell eredit Freudiana, q ei si scontrarono queste due figure titaniche con posizioni molto contrastanti dal punto di vista teorico e metodologico , che portarono a quelle che sono rimaste nella storia come le discussioni controverse per cercare di redimere i contrasti tra le due posizioni, dietro le quali, ovviamente, c erano due scuole. E naturalmente tutto questo si ripercuoteva anche sulla formazione degli analisti, che era stato un problema per Freud da sempre. E che si ripresenta in maniera ancora pi drammatica di fronte a questa scissione (Chi ha il diritto di formare i nuovi analisti) argomento piuttosto complicato tanto vero che nella I generazione di analisti si analizzavano a vicenda e solo dopo ci si inizier a porre il problema delle regole per seguire in training psicoanalitico, fatto dell analisi personale, dei seminari e della supervisione. Le discussioni controverse avevano l obiettivo di cercare di smussare le posizioni opposte e venire a capo di questa scissione che poteva avere degli esiti laceranti per la psicanalisi. Tra gli aspetti pi eclatanti della controversia va detto che Anna Freud si occup da subito di bambini e la psicoanalisi infantile nasce proprio in questa seconda generazione di analisti, essendo l analisi dei bambini un po un continente nero lascito aperto da Freud p comunque lavorato da Freud attraverso la sola ricostruzione analitica (cio tutto quello che ha detto sull infanzia e sulle fasi precoci lo ha ricostruito dai fenomeni patologici, cio dall eccesso dei fenomeni patologici alle caratteristiche della normalit. Con questa seconda generazione si apre la volont e la possibilit di lavorare con bambini sempre pi piccoli e si pongono naturalmente problemi di metodo, cio trasporre il metodo di analisi col paziente adulto a bambini molto piccoli e in questo c erano molti elementi di discordia tra Anna Freud e Melanie Klein, entrambe psicanaliste infantili. Anna Freud, negli anni di Londra, metter in piedi le War Nurseries, cio questi asili dove venivano accolti bambini organi di guerra o con madre o padre che erano stati sfollati o in guerra e quindi potenzialmente orfani. Secondo Anna Freud era impossibile trasporre il metodo analitico che si basava nelle associazioni libere in un et in cui il linguaggio o non era stato ancora acquisito o non c era comunque padronanza del linguaggio e quindi non era possibile sottoporre ll analisi i bambini prima dell et scolare. Melanie Klein, che un pionere della psicanalisi infantile e anche una donna di grande personalit, inventa invece una tecnica di analisi in bambini molto piccoli, sostenendo che in queste fasce di et alle associazioni libere corrispondeva il gioco. Ha inventato la tecnica del gioco come strumento di analisi di bambini molto piccoli (anche prima dei tre anni) Altro elemento di controversia la questione del TRANSFERT: secondo Anna Freud un altro dei motivi per cui non era possibile avere una analisi con bambini molto piccoli era che la presenza dei genitori era ancora troppo determinante perch si potesse

strutturare un transfert con l analista. Melanie Klein pensa invece di poter gestire le problematiche relative al transfert attraverso le interpretazioni, anche laddove le figure genitoriali sono comunque molto presenti. Comunque queste due scuole psicoanalitiche si vanno differenziando sempre di pi e dall insegnamento di Anna Freud parit la cosiddetta Scuola della psicologia psicoanalitica dell Io , che avr molto successo in America e che prediliger sempre di pi gli aspetti REALI della relazione madre-bambino, anche attraverso il lavoro dell osservazione sistematica dei bambini, affermandosi quindi l Osservazione come altro strumento accanto all analisi degli adulti, che permette appunto di illuminare questo continente nero che il preedipo. Quindi da un lato (e lo si vedr in Winnicott) il processo conoscitivo avviene attraverso un metodo ricostruttivo( cio dal paziente adulto, dalle sue problematiche e dalle sue regressioni si cerca di comprendere ci che accaduto nella primissima infanzia, dall altro il materiale conoscitivo proviene dall osservazione diretta del bambino, del neonato, dell infans e soprattutto della relazione madrebambino. Questo proprio quello che far Winnicott. Nel frattempo le due posizioni, quella di Anna Freud e di Klein, si scotomizzano moltissimo e quindi A Freud predilige sempre pi l aspetto della relazione reale della diade madre-bambino, mentre M Klein si sposter sempre di pi sulla focalizzazione esclusivamente intrapsichica, quindi in questo senso pi freudiano, e da l poi nascer la Scuola delle Relazioni oggettuali, che per vanno intese come relazioni oggettuali interne, appartenenti al mondo interno dell infante e non la relazione reale. Furono istituzionalizzati due percorsi formativi , ma naturalmente c era necessit di mantenere una sorta di Supervisore indipendente, che non doveva appartenere ne all uno ne all altra scuola ed cos che nasce il Gruppo di mezzo, il middle group o gruppo degli indipendenti dove troviamo Winnicott e anche Balint. In questi anni (anni 40) si afferma nella psicoanalisi questo interesse sempre maggiore per l applicazione della psicoanalisi in istituzioni diverse da quelle strettamente psicoanalitiche e in questo gruppo degli indipendenti vi sono personaggi che provengono da ambiti differenti e si formano come psicoanalisti per sulla base di una professione pre-esistente (Winnicott era pediatra, balint era un medico generico) e questa loro formazione pre-esistente ebbe un rilievo nel taglio che diedero alla ricerca psicoanalitica e alla psicoanalisi come sostegno. Si afferm quindi l esigenza di allargare la psicoanalisi non soltanto a utilizzarla come strumento di sostegno per una patologia individuale, ma utilizzarla a supporto delle istituzioni e quindi delle scuole, degli stessi medici. Vedi ad esempio i gruppi Balint che erano gruppo di sostegno ai medici generici che lavoravano attraverso la lettura e la discussione dei protocolli scritti dai medici sui loro casi, ecc) scopo del lavoro di gruppo quello di aiutare il medico nella cura di quei pazienti in cui la conflittualit intrapsichica determina o accompagna la malattia somatica). C comunque grosso lavoro che mira a diffondere la psicoanalisi anche ai non addetti ai lavori, non soltanto agli ambiti professionali dei medici e degli educatori, ma anche alla gente comune e Winnicott si dedic moltissimo a questo lavoro facendo moltissimo trasmissioni radiofoniche dove parlava ai genitore e dialogava con loro e scrisse moltissimi articoli (circa 600) che per non sono mai stati strutturati in un unico corpus. Non vi dunque sistematicit nel pensiero di Winnicott, ma un approccio molto pi legato al concreto e anche con una certa idiosincrasia verso una sistematizzazione teorica, come se winnicott fosse preoccupato di chiudere la psicoanalisi in una teoria e questo anche il motivo per cui utilizza un linguaggio estremamente semplice, lui vuole rivolgersi innanzitutto a chi di psicanalisi non sa nulla utilizzando anche termini di senso comune, anche se dietro a questo linguaggio apparentemente molto semplice c un pensiero molto articolato e complesso. In ogni caso il gruppo di mezzo, il gruppo degli indipendenti, da molta importanza al contesto, al contesto della cura e prima di tutto il contesto del neonato la madre o chi si occupa di lui e quindi il focus sulla cosiddetta diade, che sta a indicare proprio questa formazione madre-bambino quando non c ancora una separazione, un tutto indifferenziato, in una fase estremamente precoce. Winnicott, nato alla fine dell 800, inizia il training psicoanalitico nel 1927 sotto la supervisione di M Klein e molto prender dalla teoria kleiniana, per in una maniera totalmente personale e indipendente. Si ritaglia un posto tra questi due eccessi che sono appunto la scuola di Anna Freud e la suola di Klein, la prima

sempre pi orientata verso la relazione reale, la seconda sempre pi orientata verso quella interna. Winnicott cerca di mettere insieme le due cose, avvalendosi anche della sue esperienza di medico e del doppio canale di osservazione, quello dell analisi con pazienti psicotici e quindi ricostruzioni delle fasi precoci attraverso il modo in cui esse si presentano con tutte le deformazioni nel paziente adulto) e quello dell osservazione diretta della diade madre-bambino nel suo studio di pediatra. Uno degli articoli appunto il contributo dell osservazione diretta del bambino in psicanalisi, dove Winnicott proprio dice che devono essere messi insieme questi due apporti hanno origine diversa, ma che dalla loro interconnessione possono far scaturire elementi di conoscenza della relazione madre-bambino: elementi reali ed elementi fantasmatici. Rispetto a Freud in realt Winnicott non si posiziona, non c confronto sistematico, eppure si troveranno echi del pensiero freudiano e probabilmente si pu pensare che non prendere posizione teorica rispetto all opera freudiana fosse dettato anche dall evitare di prendere posizione tra i due poli estremi delle controversie. Va infine detto che Winnicott utilizza dei termini psicoanalitici n una maniera poco rigorosa, talvolta sembrando di attribuire loro dei significati, talvolta altri. Cos nella distinzione tra Io e S questi talvolta vengono utilizzati come sinonimi, talvolta differenziandoli e questa differenziazione non viene tenuta in maniera sistematica sempre. Del resto M Klein, col suo lavoro con bambini molto piccoli, andava scoprendo che, quelle che Freud aveva definito come le istanze dell Io e del Super-io erano presenti in un epoca ben precoci. E in questo elemento di controversia Winnicott vicino alla Klein e dice che esiste un Io sin dalla nascita, per un Io estremamente fragile, che non potrebbe sopravvivere senza il supporto materno naturalmente. Se poi ci si trova a fare quel lavoro di confronto anche Freud nell io e l es, quando parla dell ampliamento della teoria del narcisismo scrive che tutta la libido nell es , dice che l io in formazione o troppo debole ed come se senza interessarsene troppo Freud avesse dato una spiegazione in modo simile a quello che dice Winnicott, per cui l io c ma troppo fragile e quindi ha bisogno per la propria sopravvivenza delle funzioni materne. Secondo Winnicott l io la parte della personalit, che poste determinate condizioni, tende a diventare Integrata, quindi si passa da uno stato di non integrazione dell io a uno stato di integrazione progressiva e queste condizioni che consentono questo processo di integrazioni sono l esistenza di un cervello integro ( cio che dal punto di vista fisiologico sia tutto integro) e contemporaneamente delle cure materne, che consentono a questo processo di sviluppo di partire. Per Winnicott l io quella parte del s, quindi gi vediamo che l distinzione laddove tracciata a che fare con il s che indica qualcosa di pi ampio, indica la personalit nel suo insieme: Winnicott dice la sensazione soggettiva di essere, che possibile solamente nel momento in cui tutta una serie di processi di sviluppo sono partiti e nel momento in cui il neonato giunto a certe acquisizioni fondamentali che sono quelle di avere un Me distinto da un non Me (quindi c un Io e c un oggetto in termini freudiani). Quindi il s qualcosa che arriva dopo e l io una funzione del s deputata all organizzazione dell esperienza che riecheggia la funziona sintetica per Freud l io ha la funzione di organizzare l esperienza interna ed esterna, funzione che pu partire, pu strutturarsi e consolidarsi sempre di pi nella misura in cui all inizio c la madre che funge da Io ausiliare e quindi mette a disposizione del neonato quelle funzioni che non ha ancora a disposizione. Per Winnicott questo concetto di s ha una grande rilevanza ed come mi sento soggettivamente , la descrizione soggettiva di essere, al centro del quale c il senso di sentirsi reali, autentici. Questa questione dell autenticit sar fondamentale: quando le cose sono andate sufficientemente bene e quindi i processi di sviluppo sono partiti e il neonato diventato sempre pi in grado di organizzare da s l esperienza fino al punto da distinguere un Me da un non me e quindi da gestire la relazione, la dinamica tra me e non me, al nucleo si questo s si trova il senso di autenticit, di sentirsi veri, che per appunto un acquisizione successiva dello sviluppo. Si deto dunque che l io una funzione del s, deputata all organizzazione dell esperienza e Winnicott dice che non possibile pensare che l io non ci sia alla nascita: troppo debole e dunque si avvale dell io materno, per non possibile pensare ad un momento in cui non c qualcosa che organizzi l esperienza del bambino, anche se la madre a farlo per lui.

Winnicott scrive, nell integrazione dell Io, che . Non esiste l ID prima dell Io.(L ID sarebbe l es), nel senso che trascurabile quella porzione di esperienza che pu essere fatta senza un organizzatore di questa esperienza, non ha senso pensarlo e d altra parte lo stesso Freud, nella sua immaginifica costruzione della nascita dell apparato psichico poi continua a sottolineare il fatto che l es non potrebbe sopravvivere se non ci fosse una struttura pi evoluta capace di fare il alvoro di mediazione tra l esterno e l interno. E tutto questo discorso, che naturalmente comporta che in uno stadio molto precoce della vita, con un io molto fragile, il bambino non sopravviverebbe senza una figura che si occupi di lui in maniera sufficientemente buona, si inserisce la frase rimasta celebre di Winnicott durante una conferenza del 1942, che (non esiste il bambino, non esiste l infante, non esiste una cosa come un infante), spiegando che se si vede un bambino, di sicuro si vede anche qualcuno che si prende cura di lui o come minimo una carrozzina con su incollati occhi e orecchie di qualcun, si vede insomma una coppia, una nursery couple, una coppia di accadimento e quindi non esiste un infante senza una figura di accadimento e quindi se prendiamo un infante dobbiamo prendere in considerazione anche l altro, perch sono strettamente interconnessi. In questo discorso c anche ovviamente che non esiste una madre senza un bambino, di cui si deve occupare. E questo mette in luce poi quello che anche il focus dell interesse di Winnicott, che l interazione madre-infante, la strettissima interconnessione tra i processi di sviluppo primari e le funzioni materne nella loro evoluzione, come se ci fosse una vera e propria danza tra madre e infante, una danza fatta di movimenti e ritmi che si adattano l uno all altro. E quindi con questa frase, non esiste qualcosa come il bambino, che Winnicott apre il dibattito con Freud nel senso che si ritrover nella teoria del rapporto infante-genitore riproposta la famosa nota di precisazione dei due principi dell accadere psichico dove Freud dice e Winnicott dice in quel purch vi si includano le cure materne c tutto il mio lavoro. In questo senso Freud ha trascurato l infanzia, ha trascurato l infanzia nelle fasi molto precoci quando non c ancora il linguaggio ( infans colui che non parla). In ultima cosa bisogna chiarire il concetto di madre sufficientemente buona Intanto questo concetto di Madre buona versus Madre cattiva ( anche se Winnicott parla di madre che non riesce per qualche motivo a svolgere le sue funzioni in modo sufficientemente sano) si rif a due concetti molto presenti in quel momento che sono quelli Kleiniani, che per la Klein si riferiscono a oggetti interni, mentre quando Winnicott parla di madre sufficientemente buona sta parlando di madre reale e il sufficientemente si riferisce sia alla gradualit dell adattamento materno, la gradualit dello svolgimento delle sue funzioni che si modificano in maniera progressiva in base alle progressive acquisizioni del figlio ( in questo senso una danza) e poi sufficientemente buona perch non esiste una madre perfetta ( e gi Freud aveva detto che quello del genitore un mestiere impossibile) e Winnicott sottolinea sempre pi questa cosa, anzi l idea di perfezione pu inficiare uno svolgimento sufficientemente sano delle funzioni materne. Cos all inizio l inermit dell infante totale e il supporto materno assoluto, totalizzante, e man mano che il bambino cresce, la madre pu venir meno rispetto al suo apporto, quindi pi il bambino si rafforza, pi la madre fa decrescere il suo rapporto un processo da un lato e dall altro il sufficiente rimanda alla questione della perfezione, cio non esiste una madre peretta, pericoloso tossico pensare al poter essere perfetti, anche perch per lo sviluppo i fallimenti materni, inevitabili, sono necessari, sono propulsivi e anzi il circolo virtuoso che si viene a creare tra fallimento e riparazione da parte della madre quello che pi importante per il bambino, anche rispetto al modello che avr, perch anche lui potr fallire e riparare, e potersi concedere di sbagliare sintomo di forza dell io, rispetto all idea di essere perfetti sempre. La cosa pi importante per Winnicott che la madre sia autentica, anche lei, che sia se stessa e in questo senso inevitabilmente fallibile perch un essere umano. Per uno sviluppo sano questo elemento di autenticit fondamentale per entrambe le parti, per aiutare il neonato a sviluppare la sua autenticit. Winnicott scrive: , e questo vale naturalmente anche per i padri, e essere se stessi significa anche che a volte la mamma arrabbiata, non ce la fa proprio, anzi si vedr come per Winnicott l insofferenza materna un fattore fondamentale dello sviluppo del bambino, laddove la madre desidera riprendersi la sua vita, laddove il rapporto all inizio assolutamente totalizzante. Il bisogno di riprendersi la vita propria aiuta a sostenere l infante verso un processo di separazione, l opposto sarebbe la seduzione. E poi un altra cosa che va sottolineata che se anche Winnicott mette proprio la lente di ingrandimento su questa diade madre-bambino occupandosi di fasi molto precoci dello sviluppo, non vuol dire che sottovaluta l importanza del padre, della famiglia, della societ. La figura materna per Winnicott centrale perch si sta occupando di una fase in cui centrale questo sistema indifferenziato, che fatto di neonato e della persona che ha cura di lui (la madre), ma se questo sistema indifferenziato pu funzionare e pu essere sufficientemente isolato e protetto dall esterno, perch c un contenitore un po pi esterno, che il padre, che gli consente di funzionare. A sua volta c poi la famiglia , e poi la societ come una serie di matryoske ed possibile che la madre svolga la sua funzione in maniera sana, in maniera autentica, perch a sua volta protetta. E se la madre riesce a staccarsi dal proprio figlio perch ha un padre in mente, ha un desiderio di un uomo in mente, ha una sessualit sua. Obiettivo: approfondire le caratteristiche dello sviluppo primario a partire dalle prime fsi. Si detto che il focuse del pensiero winnicottiano sulla diade e quel che significa da una lato i processi di sviluppo primario dell infante e la sua evoluzione, con l acquisizione delle sue capacit, dall altro le funzioni materne nella loro evoluzione. Quando Winnicott parla dell uno e dell altro sottolinea sempre che questa un operazione scorretta, perch va a districare qualcosa che profondamente intricato, cio quando noi parliamo di processi di sviluppo primari, parliamo di quello che accadrebbe a un bambino se le cose sul piano delle cure primarie andassero sufficientemente bene e quindi gli stessi processi primari, la stessa evoluzione del bambino presuppone l esistenza di cure materne sufficientemente buone. Quindi questa operazione di andare poi a distinguerli giusto per comprenderli meglio, ma poi si deve pensare che nella realt sono un tutto interconnesso, un evoluzione che procede in maniera progressiva l uno all altro, cio le funzioni materne evolvono in relazione alla progressiva acquisizione delle capacit del bambino. Se si vuole provare a fornire una griglia, nella quale ci possiamo muovere, di questo sistema dove tutto si tiene, lo possiamo applicare anche alla diade, che un sistema dove le parti sono strettamente interconnesse tali che cambiano l una, cambiando qualcosa su una di queste parti, c una ripercussione su tutto l insieme. Quindi quello che l esito sul piano dello sviluppo dell infante l esito della unione di questi due aspetti, che noi per esigenze di intelligibilit separiamo. Le direttrici dello sviluppo, in quest ottica artificiale, sono da un lato l evoluzione dello stato in cui si trova l infante rispetto a questo processo che da una fase di simbiosi assoluta procede verso una progressiva differenziazione che comporta una separazione dall oggetto, con tutto quello che significa, cio significa fare i conti, pian piano, con la realt della propria dipendenza e l infante passa appunto da uno stato di dipendenza relativa, ad uno stato che Winnicott chiama verso l indipendenza. Perch la chiama verso l indipendenza e non indipendenza? Perch in realt l indipendenza non si raggiunge mai in maniera assoluta, verso l indipendenza significa che i processi di sviluppo sono partiti e l infante si sufficientemente strutturato per acquisire delle capacit che gli consentono di entrare in relazione con il mondo, cosa che comporta una differenziazione tra Me e non Me. Il percorso degli stadi che attraversa il bambino corrisponde sul piano della teoria classica, al percorso dal passaggio dal principio di piacere al principio di realt e dall autoerotismo all oggettivit e quindi tiene dentro tutto il lavoro freudiano. Naturalmente l altra direttrice dei processi di sviluppo primario quello che potremmo definire la direttrice dello stato in cui la diade si trova. Winnicott dice che dal punto di vista del funzionamento della diade nel momento in cui l infante si trova nella situazione di dipendenza assoluta, la madre svolge una funzione che quella di SOSTENERE, mentre l accesso alla dipendenza relativa, che

l inizio di quel processo di separazione che porta alla comparsa dell oggetto, il funzionamento della diade secondo questo concetto che Winnicott definisce: il vivere con , cio da un sistema indifferenziato in cui c una fusione tra madre e infante, di cui l infante non ha assolutamente consapevolezza a un vivere con uno che comincia ad essere diverso da me. Mentre per quanto riguarda la terza fase, che l avvio verso l indipendenza, questa corrisponderebbe a quello che Winnicott chiama vivere tutti insieme cio dove non soltanto c un io, c un oggetto indifferenziato, ma c un terzo, c una triade, c il padre (che poi corrisponderebbe a tutto l ambito dell Edipo rispetto alla teoria classica). Per quanto possano essere individuate delle fasi di sviluppo, estremamente difficile, sottolinea Winnicott, usare questi sotto forma predittiva, cio una cosa dire che all inizio l infante come se fosse una potenzialit che deve mettersi in marcia (e quindi si parler di Nucleo che un potenziale in parte ereditario, che contiene anche le tendenze ereditarie e forse anche quelle legate alla patologia) , ma se questo potenziale si pu mettere in moto e il modo in cui si mette in moto strettamente interconnesso con la qualit dell esistenza e la qualit delle cure materne. Del resto la psicanalisi non si mai posta in termini di predittivit, semplicemente perch lo sviluppo verso la sanit o la patologia coinvolge tanti e complessi fattori, che non ha senso pensare di poterli prevedere. Certo si pu dire quali sono le basi, certo noi sappiamo che quello che avviene nella primissima infanzia sar determinante ( e lo si visto con Freud rispetto a tutto il discorso delle identificazioni), ma se questo vero, non detto che un infante che non ha avuto cure sufficientemente sane diventi necessariamente psicotico. Nella vita possono accadere una serie di cose, di compensazione alle mancanze e in questo senso il processo corretto quello ricostruttivo e non predittivo, anche perch ci sarebbe un determinismo che ci schiaccerebbe totalmente su quello che poi a un certo punto la vita ci ha dato. All interno della I fase, che dal punto di vista dell infante, la dipendenza assoluta, sul piano della funzione materna centrale questo concetto del sostenere, che viene molto pi spesso indicato col termine inglese Holding, che appunto significa sostenere, ma anche tenere, mantenere, valorizzare, ed un termine che Winnicott, con la sua seconda moglie che era anche psicanalista, Claire Britton, conia negli anni 50 quando si sta occupando dei bambini antisociali e quando il loro lavoro con tali bambini li aveva messi di fronte all importanza sempre pi determinante dell ambiente di contenimento, perch holding appunto il contenimento dell ambiente in generale ed l insieme delle cure materne quando lo vediamo sul piano dello sviluppo. Un ambiente di Holding, per dice Winnicott, un bisogno che rimane per tutta la vita: certo assolutamente necessario e indispensabile alla sopravvivenza e allo sviluppo della primissima fase della vita, ma in una maniera differente di contenimento abbiamo bisogno per tutta la vita. In questa fase prevale da parte della madre questo adeguamento totale ai bisogni del bambino, perch l infante troppo inerme per poter tollerare frustrazioni troppo elevata, diventerebbero quelli che winnicott chiama urti, che costringono l infante a reagire. La realt presentata troppo presto un fattore traumatico. In questo c anche tutto il discorso dello scudo protettivo che si visto come parte dell apparato psichico per Freud e la madre svolge questa funzione, che significa proteggerlo dalle offese fisiologiche, che significa tenere in considerazione tutta una serie di fattori legati alla sensibilit cutanea, alla temperatura e soprattutto, Winnicott dice, la madre tiene conto del fatto che l infante non sa di essere fuso con la madre, non ha la capacit di percepire la propria dipendenza. Lo scudo all inizio della vita totale poi man mano decresce in relazione inversamente proporzionale all accrescimento della capacit del bambino e all avvio di questi processi di sviluppo. Quando noi parliamo di cure materne noi parliamo innanzitutto delle cure fisiche che la madre rivolge al bambino, quando lo allatta, quando lo cambia, quando lo tiene in braccio, le cure fisiche sono cure psichiche, dice Winnicott in un momento in cui non sono indifferenziate l una e l altra per l infante. E importantissimo per la qualit di queste cure l elemento della spontaneit, dell autenticit della madre, cio la madre che svolge queste cure essendo se stessa, nel suo modo assolutamente personale. Cos come le cure sono assolutamente personalizzate, perch ogni infante diverso da un altro, cos il modo in cui ogni madre ha cura del proprio neonato assolutamente personale e

se una madre sufficientemente sana, cio sufficientemente libera da patologie, svolge questa funzione in maniera istintiva, naturale. Winnicott dice: , anche se lo fa senza consapevolezza, per sa. Come fa a sapere? Che cosa avviene nella donna che diviene madre e nel processo dei 9 mesi di gravidanza? Naturalmente avvengono delle trasformazioni fisiologiche molto forti per la donna, che Winnicott vede dal punto di vista di una crescente identificazione con la vita che porta in grembo, una crescente identificazione col neonato che le consente di sapere dall interno quali sono i bisogni dell infante, cio che allo stesso segnale corrispondono bisogni differenti. E in questo lavoro utilizza in maniera inconscia le proprie esperienze di neonato, in questo mettersi nei panni del proprio infante utilizza inconsciamente le proprie esperienze. Quindi questo naturalmente ci mette in collegamento anche con l importanza della trasmissione, nella misura in cui ho potuto godere di cure sufficientemente buone sar pi in grado di svolgerle in maniera istintiva e naturale. Un altro aspetto estremamente importante di queste cure p la monotonia delle cure materne (la pappa, il cambio, il sonno,) sono monotone e questa monotonia molto importante per l infante perch lo aiuta a costruire una fiducia, un affidabilit nelle cure che riceve, che diventer poi una base per affrontare le problematiche, i conflitti della relazione con la realt, dove comincia questo rapporto con la realt, dove comincia questo rapporto con la realt. Del resto lasciare un infante in preda alla fame quando molto, molto piccolo, pu essere estremamente traumatico, cio quando Winnicott dice che la psiche e il fisico non sono ancora distinti, la fame l (e la Klein aprir proprio il sipario su un mondo terribile della prima infanzia) qualcosa che ti morde dall interno e quindi lasciare in balia l infante di una tensione cos elevata, a lungo, pi di quanto possa in quel momento sopportare, pu essere altamente traumatico. E qui si inserisce l importanza della MONOTONIA che consente al bambino di costruire dentro di s un affidabilit delle cure materne, che lo aiuter ad affrontare i momenti difficili, quando comincer, con il processo di separazione, a fare i conti con la propria vita, con la realt in maniera sempre pi progressiva e con l eccesso che questi rapporti portano. Diventa dunque il sostrato dice Winnicott e la chiama il SENSO DELLA CONTINUITA DELL ESSERE, cio che ha potuto godere l infante per un tempo continuativo, dove appunto la monotonia e l autenticit sono fondamentali, di certe cure sufficientemente buone che gli hanno consentito di ESSERE e non di REAGIRE all esterno. E questa contrapposizione ESSERE-REAGIRE collegata a tutta la problematica del FALSO S. Cio quando l infante si trova esposto a stimoli che non pu gestire e quindi dove fa difetto questo contenitore materno, quello che accade, in una maniera che va da difese pi o meno sane a difese estremamente patologiche, che il bambino comincia ad organizzare delle difese che hanno a che fare con un AUTOCONTENERSI. Cio invece di affidarsi a un contenitore materno e vivere semplicemente questa fase in cui questa potenzialit che il nucleo del s parte ( e quindi partono i processi di sviluppo e quindi si pongono le base per la nascita del vero s), invece il bambino si trova costretto a fare i conti con la realt prima del tempo e esposto inerme a questo eccesso che lo distruggerebbe Winnicott dice in questa fase quello che in gioco non una difesa come quelle introdotte dal pensiero freudiano, perch per poter attivare quelle difese occorre avere avuto delle acquisizioni dello sviluppo cio per proiettare qualcosa al di fuori ci deve essere una membrana limitante, ci deve essere un inizio di distinzione tra me e non me, ma in questa fase, prima che questa membrana si ricostruisca, quello che in gioco l ANNIENTAMENTO. Cio l infante esposto a un eccesso annientato e dunque attiva delle difese, difese psicotiche, che gli consentono di auto contenersi, per a prezzo naturalmente del proprio sviluppo, di tutta quell area che ha a che fare con lo spazio di espressione del VERO S, dell autenticit sua, della creativit, perch in primo piano la necessit di reagire e di proteggersi per quello che il rischio di annientamento. Winnicott le chiamer LE AGONIE IMPENSABILI, impensabili perch avvengono in un momento in cui non c un apparato per pensare. Ritornando al concetto di Holding, a questo sostenere che un contenere, va detto che l holding si manifesta innanzitutto con le cure fisiche, che sono cure psichiche contemporaneamente, e si manifesta innanzitutto col TENERE

IN BRACCIO il neonato, ma tenere in braccia ha una valenza psichica importantissima, non soltanto sostenerlo, perch l effetto calmante che ha questo tenere in braccio l equivalente di tenere insieme, dare un contenimento e dunque dare un unit all infante che non ha ancora un unit ed contemporaneamente un tenerlo nella mente della madre, cio la madre pensa al suo bambino, presente nella sua mente. E questo ha una funzione fondamentale per tutto il lavoro di essere in contatto con i suoi bisogni. Come possibile saper tenere in braccio un bambino con questo effetto? Dice winnicott occorre sapersi identificare col bambino , si riesce a calmare un bambino solo se si riesce a identificarsi con lui. E questi sono tutti aspetti dell Io ausiliario materno. Rispetto alla questione della spontaneit, cos come non si pu insegnare assolutamente niente ad una madre sufficientemente sana, ma lei che insegna a noi, una madre non diventa sana attraverso delle istruzioni, non quella la strada, le istruzioni servono semmai soltanto a farla sentire in colpa, perch si sente inadeguato,a ma un processo che avviene spontaneamente se due condizioni sono soddisfatte, che sono una certa SANITA della madre in un ambiente di contenimento. Un ambiente di contenimento perch la madre vulnerabile, estremamente vulnerabile in questo lavoro che fa, e se non pu godere a sua volta di un contenitore non ce la pu fare, dovr a sua volta difendersi semplicemente anche per dover fare i conti con gli stimoli che provengono dalla realt esterna. Dice Winnicott che la madre si ammala verso la fine della gravidanza, entra in uno stato di ritiro dal mondo esterno che se non fosse che una madre che sta avendo cura del proprio neonato, sarebbe uno stato di DISSOCIAZIONE PSICOTICA, cio uno stato di ritiro totale (l ameba ha ritirato i suoi pseudopodi), ma la madre lo pu fare perch c qualcuno al posto suo che svolge il lavoro di contatto con l esterno, il padre, la famiglia, e questo necessario all inizio della vita, si totalmente presi, uno stato di ritiro tale che, se non si presentasse in un caso di una madre che allatta il suo bambino, sarebbe uno stato psicotico. Se lo vediamo dal punto di vista del bambino, si gi detto che la Diade vive in una situazione di indifferenziazione, che funzionale alla crescita, che dal punto di vista del bambino (anche se non vi consapevolezza) uno stato di dipendenza assoluta dall altro. L essere umano, quando viene al mondo, se non c qualcuno che si occupi di lui in maniera continuativa, non sopravvive. E va detto non solo in maniera continuativa: si ricordi Spitz, psicoanalista che ha lavorato molto sull osservazione e sull osservazione dei bambini in orfanotrofio, dove la carenza di cure totale, ma non perch non ci sia qualcuno che si occupa del bambino, ma perch c un infermiera per dieci bambini e quello come se fosse zero e le osservazioni portano a mettere in luce delle osservazioni molto drammatiche, che vanno fino alla morte di questi neonati e che passano per comportamenti autodistruttivi dei neonati. La madre anche, infatti il contenitore dell AGGRESSIVITA , che restituisce elaborata e questa una conferma a quello che Freud dice: . E ci sono appunto queste descrizioni di neonati che battono la testa sulla culla, non perch non ci sia un adulto, ma perch un adulto per cos tanti bambini come se non ci fosse, non questione soltanto di dargli da mangiare, ma tutto quello che c intorno, tutto quello che significa l allattamento e le cure fisiche proprio avere uno spazio nella mente della madre per questo bambino per i suoi bisogni, che gli consente di partire per lo sviluppo). Quando Winnicot parla della fase di INDIFFERENZIAZIONE dice, riferendosi alla fase di identificazione, che ovvero prima che l infante conosca s stesso e perci gli altri, come la persona intera che egli e che gli altri sono, e questo mette pure in relazione che il prendere consapevolezza del fatto che l altro una persona intera, presuppone che io abbia potuto prendere consapevolezza prima della mia interezza, quindi di aver raggiunto uno stadio di unit che corrisponde al discorso che Winnicott fa sull INTEGRAZIONE DELL IO, che uno dei processi di sviluppo primari e che corrisponde sul piano psicosomatico a quest altro processo di sviluppo, che Winnicott chiama la PERSONALIZZAZIONE, che sarebbe l insediamento della psiche nel soma e che a sua volta sono strettamente collegati alla funzione materna di MANIPOLAZIONE (Holding: la madre nell aver cura del suo bambino, nel tenerlo in braccio e il toccarlo (e quindi manipolarlo) aita questo processo che trae da tutti i dati dell esperienza un discorso

unitario. Ma all inizio l io non integrato, fragile, e uno dei processi che fanno parte di questo potenziale di sviluppo, e che non pu essere messo in moto grazie all esistenza di queste cure supportive, L INTEGRAZIONE SUPPORTIVA DELL IO, che sul piano psico-somatico corrisponde a un unit psicosomatica ed anche all acquisizione di una membrana limitante , che la pelle, intesa come delimitazione tra me e non me presupposto della differenziazione che avverr dopo. Quando Freud dice che l Io innanzitutto Io-corpo e che nasce sulla base delle sensazioni che provengono dalla Palpazione). L holding materno provoca questo processo nel bambino che lo aiuta a integrarsi e ad avere una membrana limitante che il presupposto per la differenziazione. Per Winnicott la psiche ha dunque uno stretto rapporto con il soma, quando le cose vanno bene ed l elaborazione immaginativa e fantasmatica delle esperienze e delle sensazioni che partono dal corpo e che sono strettamente interconnesse se le cose stanno bene ed un acquisizione che non data all inizio, ma anzi la psiche si integra con il soma e l infante acquisisce un unit psicosomatica e in questo concetto c un idea che per no di cultura occidentale anche pi difficile da afferrare, nel senso che collegato a tutto il discorso dello sviluppo dell intelletto che per Winnicott una delle funzioni dello psiche-soma, cio le funzioni intellettive non soltanto mentali, la conoscenza di noi e dell esterno quando le cose vanno bene, l esito di un insieme di processi che sono di pertinenza sia dell ambito corporeo e dell elaborazione di quest ambito sul piano psichico. C una stretta interconnessione tra psiche e soma, che poi molto pi vicina questa idea ad altre culture come quelle orientali. Quindi a partire dal dato primario, corporeo, avviene la trasformazione di queste sensazioni corporee che sono legate a un esperienza in una elaborazione immaginativa, psichica, dove per questa connessione tra psiche e soma rimane stretta. Winnicott come se stesse cercando di mostrare che cosa avviene, quali sono i presupposti, le basi, per ottenere la capacit di relazionarsi alla realt e uno dei presupposti diventare un unit e cominciare a collegare tutte queste esperienze, che sono prima cose sparse con la sua persona, con l unit e contemporaneamente acquisisce questa membrana limitante, che attraverso la palpazione (la manipolazione), sar la base del rapporto con la realt nella misura in cui la base della differenziazione tra me e non me, che consente poi tutta la relazione tra me e non me, che consente tutta la relazione tra me e non me a quel punto come oggetto differenziato da me. Per per arrivare a tutto questo occorre che l infante debba godere di questa FALSA ILLUSIONE DI ONNIPOTENZA, in cui , crea il modo in maniera onnipotente soltanto perch non sufficientemente strutturato per accorgersi, per fare i conti col fatto che invece un altro che si prende cura di lui in quel modo. D altra parte se prendesse consapevolezza di questo troppo precocemente sarebbe estremamente traumatico, sarebbe questi URTI di cui parla Winnicott, una realt che irrompe in questa situazione iniziale in cui il nucleo del s deve rimanere isolato, totalmente protetto perch possa mettersi in moto. Winnicott amava molto i paradossi perch nel paradosso si pu esprimere una complessit concettuale che non si pu sciogliere e gi riferendosi a queste fasi molto precoci Winnicott dice il bambino dipendente e indipendente, forte e debole, debole perch inerme, ma forte se pu avvalersi di un Io ausiliario sufficientemente sano. E dipendente totalmente perch senza l altro non sopravviverebbe, per contemporaneamente indipendente nel senso che, se le cose vanno sufficientemente bene, quello che la madre e i genitori e la famiglia fanno non plasmare il bambino secondo i loro desideri, ma semplicemente consentire, fornire i presupposti perch quell infante si sviluppi secondo la sua personalissima modalit e quindi nessuno pu prevedere cosa diventer se le cose vanno bene. Pi alto il livello di predittivit, pi vuol dire che probabilmente c stato una pressione molto forte a scapito della creativit, dell autenticit del soggetto. Un altro processo di sviluppo che appunto collegato a un aspetto delle funzioni materne quello che Winnicott chiama REALIZZAZIONE, la realizzazione la progressiva presa di coscienza della realt, il progressivo entrare in rapporto con la realt e il tollerare questo rapporto. Questo processo in relazione con quell aspetto della funzione materna che Winnicott definisce : la madre presenta all infante il mondo a piccole

dosi, cio in maniera direttamente proporzionale alla sua capacit di gestirlo, tollerarlo, elaborarlo. Questa relazione della realt poggia le sue basi su quello che il vissuto d illusione, e Winnicott dice: , cio il seno viene vissuto come una propria allucinazione (pag 93) e Winnicott scrive: , cio l illusione che il seno appartenga alla realt esterna una realt creata da s. . Questo sar la base per la capacit di rievocare quell esperienza di soddisfacimento laddove quella esperienza non si pu avere subito e quindi la funzione dilatoria. Il processo dunque di REALIZZAZIONE, cio entrata in rapporto con la realt, legato a questa capacit della madre di presentare l oggetto al momento giusto, e il paradosso che la base del rapporto con la realt vissuto come un illusione. Un altro processo che va poi considerato, nella fase di sviluppo primario, la FUSIONE DEGLI ISTINTI, che sar in relazione con la questione dell aggressivit, dei limiti e della frustrazione. Infine in questa fase del sostenere, la dipendenza assoluta dice Winnicott c anche l alba dell intelletto, cio qui si mettono i presupposti perch l intelletto possa funzionare come una delle caratteristiche dell unit tra psiche e soma e non come cosa a s ed in relazione allo stesso discorso, cio se il bambino pu godere di un momento in una fase in cui soltanto e non reagisce, si svilupper successivamente l intelletto e quindi il pensiero come processo di separazione, aiuta la tolleranza della frustrazione, ecc. come qualcosa di strettamente collegato alle esperienze corporee, altrimenti, se questo bambino si trova di fronte alla realt troppo presto, comincia ad utilizzare l intelletto precocemente, mette in atto le sue capacit intellettive precocemente per comprendere quello che incomprensibile, per contenere quello che l esterno non contiene. Quindi Winnicott ci presenta un idea dell intelletto, dunque dell intelligenza, dunque del pensiero come una funzione che si viene a sviluppare una volta che un unit mente corpo si iniziata a strutturare e dunque che questo processo di sviluppo che la Personalizzazione (che lui definisce l insediamento della Psiche nel corpo) cominciato e sulla base di questo pu essere utilizzato in una fase pi avanzata dello sviluppo dell intelligenza, il pensiero con una funzione specifica, una funzione DILATORIA del soddisfacimento, e questo ci riporta alla fase della DIPENDENZA RELATIVA, che questa seconda fase in cui le basi sono state messe, i processi di sviluppo sono partiti. E in questa fase della DIPENDENZA ASSOLUTA il bambino si iniziato a strutturare in qualche maniera, secondo varie direttrici, l io si cominciato ad INTEGRARE, quindi comincia a diventare in grado maggiormente di organizzare l esperienza sensoriale in qualcosa che diventa un esperienza dell io, che collega questa organizzazione e queste esperienze con un unit mente-corpo, con s come persona. E l insieme di queste cose corrisponde all aver messo le basi per quello che sar la relazione con l oggetto, le basi che si creata questa unit mente-corpo e si creata questa membrana limitante, che cos collegata all Handling materno, una membrana limitante che consente di procedere nello sviluppo attraverso una differenziazione tra me e non me, che sono le basi per la relazione con la realt e anche per la tolleranza della realt, perch man mano che il neonato si struttura e quindi diventa relativamente pi forte rispetto all inermit delle origini, comincia a prendere contatto con la realt e quindi comincia a prendere contatto con la propria dipendenza, e dunque con l importanza incomparabile dell oggetto e dunque con l angoscia di perdere questo oggetto. E l l intelligenza viene utilizzata con funzione dilatoria, cio quello che nella prima fase diventata un esperienza continuativa

dell io: ad es. ell allattamento se le cose vanno sufficientemente bene si collega qualcosa che interno al bambino con qualcosa che esterno, e successivamente, nella fase della dipendenza relativa, quando quindi parte anche la funzione intellettiva, l intelligenza, il pensiero, il neonato sar in grado di utilizzare questa esperienza, che diventata un bagaglio su cui pu contare, grazie all affidabilit, alla monotonia delle cure materne, pu utilizzarlo per poter aspettare un po che il soddisfacimento arrivi. Quindi quando un po pi strutturato, un po pi forte, il fatto che il seno non arrivi immediatamente non lo fa andare in pezzi, ma si attiva quel processo che recuperare, rievocare questa esperienza di soddisfacimento nel ricordo, rievocarla e sulla base della fiducia che si creata in cure sufficientemente buone, poter aspettare che quel seno arrivi, dunque attendere tempo, senza doversi angosciare. Il neonato molto piccolo non pu aspettare molto a lungo perch come se fosse un andare in pezzi. Quando diventa un po pi grande inzia a poter attendere e questo poi tutto collegato al discorso sul piano della teoria tradizionale al passaggio dal principio di piacere al principio di realt. E quindi se le cose vanno bene, l intelligenza, l intelletto come lo chiama Winnicott, una delle funzioni dell unit psiche-soma, cio viene da questa unit mente-corpo e quindi parte dall esperienza corporea che vengono elaborate, diventano fantasie. Infatti la psiche per Winnicott l elaborazione immaginativa di dati sensoriali fisici del bambino che corrisponde al concetto di REALTA INTERNA, FANTASIA, e che ha uno stretto ancoraggio col corporeo, perch un elaborazione sul piano psichico di qualcosa che avviene nel corpo, dove per questa unit mente corpo si mantiene. E l intelletto una delle funzioni di questa unit che viene utilizzato con la funzione del POTER ATTENDERE, posto che per nella fase precedente il neonato abbia potuto prevalentemente ESSERE, dice Winnicott, cio non dover REAGIRE agli stimoli esterni, godere di una copertura dell io materno che lo protegge dalla realt. La realt sarebbe traumatizzante, la realt quella della sua dipendenza assoluta e quindi della sua inermit totale, realt con cui potr fare i conti nella misura in cui sar pi forte. Quando le cose non vanno bene e quindi questa copertura dell Io in qualche misura fallimentare (cure materne caratterizzate da carenze specifiche continuative) il rischio che in gioco un rischio psicotico, perch appunto la psicosi e infatti proprio dal funzionamento della diade, dalla qualit delle cure di cui l infante pu godere, si traggono indicazioni per la psicosi: se le cose vanno bene in questa fase l infante pu godere di una base di sanit che significa libert dalla psicosi. Winnicott dir che la psicosi l effetto di un fallimento ambientale in queste fasi precocissime. Non si parla di giusto o sbagliato perch introdurrebbe una valutazione di ordine morale che non c proprio, cos come non si pu insegnare come fare la madre, perch non fa altro che far sentire in colpa la persona, laddove il sostegno psicologico va a lavorare, in tutte le sue forme fino all analisi, a rafforzare il soggetto perch diventi maggiormente in grado di gestire la sua vita in una maniera pi sana per lui. Ed lo stesso discorso di quando Winnicott dice il bambino anche INDIPENDENTE, nel senso che se le cose vanno bene, l educazione, il sostegno dei genitori non un plasmare l altro, ma dargli quelle basi solide perch lui possa fare la sua vita nel suo modo creativo e indipendente. Dunque se le cose vanno bene diventa l intelletto una delle funzioni dell unit psiche-soma, se le cose non vanno bene, se l ambiente supportivo (una madre sufficientemente buona pu essere tale nella misura in cui ha potuto godere di un supporto) carente, quando le cure non sono sufficientemente adeguate, quello che accade che l infante si trova precocemente a dover fare i conti con una realt potenzialmente traumatizzante senza un apparato, senza una struttura psichica che lo aiuti a gestirla e quindi come se la realt comparisse prima del tempo. Il neonato reagisce a questo, che vive come URTI, come intergerenza a quello che la continuit dell essere. Laddove l infante pu godere di queste cure si sviluppa una continuit dell essere sulla base di queste cure materne, il bambino, mentre procede nell integrazione dell io, in certi momenti si pu concedere anche il lusso di essere non integrato, che sono momenti di rilassamento assoluto, perch ha fiducia di ritrovarla quella integrazione. Quando le cose non vanno bene il bambino si trova a dover fare i conti con la realt prima del tempo, con la realt della propria inermit, e la vive come interferenza, come unri nella continuit dell essere e rispetto a questo REAGISCE e

organizza delle difese e in questo organizzare delle difese, che hanno tutte a che fare con questo concetto dell autosostenersi, cerca di sostituire quello che gli manca dall esterno con un qualcosa di interno, si auto sostiene al posto della madre, al prezzo, naturalmente, di tutto quello che ha a che fare con l autenticit, la spontaneit, il poter essere piuttosto che reagire alla realt. Cio il fatto che questo reagire alla realt nelle situazioni in cui le cose vanno bene comincia in un periodo successivo, reagisce dunque con un apparato che pi strutturato per lui non ha danno. Quando invece questo diventa una caratteristica del vissuto dell infante in questa prima fase ed costretto SEMPRE a reagire, non c pi spazio proprio per l ESSERE, cio l essere si oppone al reagire e in questo trovarsi di fronte alla necessit di reagire agli urti che vengono dall esterno pu diventare una modalit di vita che lo struttura: questo discorso verr ripreso con il FALSO SE , perch il prezzo che paga che questo vero s che sta nascendo e pu nascere, pu svilupparsi, pu rafforzarsi, nella misura in cui gode di una copertura totale, in cui pu rimanere isolato dice Winnicott, deve stare isolato, si perde ed come se la vita dell infante fosse solo reattiva, reattiva a disturbi che vengono dall esterno a cui deve far fronte perch non c nessuno che lo faccia al posto suo. Facendo questo utilizza l intelletto precocemente e ci pu essere un attivazione molto precoce delle funzioni intellettive che sembrano funzionali, per non detto che questa sia una cosa sana, perch l intelletto utilizzato molto precocemente si scinde dall unit mente-corpo e diventa una cosa a s, un funzionamento a s, che procede indipendentemente dagli altri processi di sviluppo. E come se Winnicott ci indicasse come essere sufficientemente sano quell essere umano che pu utilizzare tutte le sue capacit fisiche, intellettive, psichiche in una maniera armonica e integrata e quando questo non avviene semmai ci sono delle scissioni, per cui semmai si sviluppa moltissimo l area intellettiva, ma l area emotiva rimane immatura. Laddove gli urti sono troppo continuativi, l infante vive solo in relazione agli urti, la sua esistenza, il suo essere non reale, esiste soltanto nel reagire agli urti, diventa uno schema di vita solo reattivo, esiste solo nella misura in cui reagisce, altrimenti non esiste. L infante ha dunque bisogno di vivere questa esperienza di onnipotenza come se fosse in un guscio e nella misura in cui riesce a non fare i conti che possono partire i processi di sviluppo e si pu continuare ad esprimere, cio il nucleo del s si rafforza e comincia ad esprimersi e Winnicott dice che il vero s in azione il gesto spontaneo dell infante, che la madre accoglie e supporta rendendolo reale, supportando la sua onnipotenza e questo gesto spontaneo sar la base della sua autenticit e del suo svilupparsi in maniera personale e unica. E nella misura in cui questo vissuto di illusione reiterato, nella misura in cui la madre in maniera continuativa in questa fase iniziale fornisce un supporto all onnipotenza del neonato, questi comincia anche ad acquisire la fiducia nella sua capacit magica di creare le cose e di soddisfare i suoi bisogni: questo diventa una base per la forza dell io che lo aiuter ad affrontare pian piano la realt, man mano che esce da questo vissuto di illusione e non va dimenticato che uscire dal vissuto di illusione comporta fare i conti con un dramma, la dipendenza, l impotenza. E il neonato pu farlo senza andare in pezzi nella misura in cui gode delle acquisizioni della fase precedente: l illusione la base del rapporto con la realt. Dice Winnicott che l infante un essere immaturo sempre sull orgoglio di un impensabile angoscia, ci che lo protegge dal cadere in preda a queste angosce la copertura dell io materno. Quindi con questo discorso non solo si collegato la PRESENTAZIONE DELL OGGETTO con la REALIZZAZIONE, cio nella misura in cui la madre presenta l oggetto nel momento in cui l infante disposto ad accoglierlo e gli consente di vivere questa illusione, questa breve esperienza di onnipotenza, questa la base per il rapporto futuro con la realt come qualcosa di esterno da me. E qui c un paradosso: il rapporto con la realt e la sua accettazione possibile nella misura in cui si potuto godere di un illusione, l illusione alla base del rapporto con la realt. Si collegato poi l HOLDING con l integrazione dell io, l HANDLING con la PERSONALIZZAZIONE. L handling materno, questa manipolazione che fa del corpo del bambino, diventa fondamentale per questo insediamento della psiche nel soma che porta il bambino ad avere un unit psiche-corpo e che lo porta ad avere anche una membrana che lo orienta, cio che distingue quello che dentro da quello che fuori ed anche questo una base per

quello che sar il rapporto con la realt: per avere un rapporto con la realt come altro da me devo avere una membrana limitante che dal punto di vista fisico la pelle e quindi tutto il discorso sulla manipolazione della madre che porta alla percezione di un confine, che il discorso dell io corpo di Freud. Ecco perch l handling della madre collegato al discorso della PERSONALIZZAZIONE come processo di sviluppo del bambino e ancora L HOLDING, questo contenere, questo tenere in braccia, tenere unito sostiene l INTEGRAZIONE dell io, che diventa poi quella funzione del s mutata all organizzazione dell organizzazione dell esperienza: mettere insieme i dati dell esperienza corporea per farne un esperienza dell io. Quindi si detto che l infante un essere immaturo sempre sull orlo di un impensabile angoscia, impensabile perch non c una struttura per pensarla, non c un apparato per pensarla, qualcosa di estremamente primitivo. Dice Winnicott che quando le cose vanno sufficientemente bene, le cure materne non vengono ricordate, non c niente che possa far ricordare le cure materne, perch l infante si accorge di qualcosa solo quando qualcosa non va bene perch si accorge di reagire a un urto. Quindi anche questa presa di consapevolezza della realt precoce, l urto, la realt prima del tempo e questo reagire questo essere costretto a reagire in un momento precoce, quando non ancora in grado di farlo, avvertito con un dolore di intensit e di qualit psicotica: ogni minaccia all isolamento del nucleo del s, questa base di protezione totale, come se fosse una campana dal mondo e lo aiuta ad illudersi che magicamente onnipotente, viene vissuta come un interferenza a cui l infante deve reagire ed una interruzione alla continuit dell essere e se diventa troppo continuativa finisce che l infante esiste solo in quanto reagisce, esiste e ha un senso dell esistenza solo quando si reagisce. La psicosi l effetto di un fallimento continuativo ambientale e le difese psicotiche sono tutte collegate a un auto sostenersi, cio quando le cose non vanno bene di fronte a queste interferenze continue che riguarda l essere, l infante reagisce e cerca di supplire al sostegno materno che manca. E quando Winnicott parla di AGONIE IMPENSABILI lui le definisce cadere per sempre, andare in pezzi, essere senza relazioni con il corpo, l isolamento completo che sono angosce che sono presenti nella psicosi e rispetto alle quali le difese psicotiche cercano di intervenire. E qui c la differenza tra NON INTEGRAZIONE e la DISINTEGRAZIONE e la ININTEGRAZIONE, perch si detto che all inizio l infante inintegrato, il processo di sviluppo dell integrazione dell io deve partire e nella misura in cui l infante pu godere del supporto materno, dell holding, potr anche godere di momenti di cui non ha bisogno di sentirsi integrato, sono i momenti di rilassamento assoluto, di NON INTEGRAZIONE(si pu non sentirsi integrato perch si basa sulla fiducia che quell integrazione la ritrover, dentro il contenitore materno), quando questo aspetto molto carente, il bambino confrontato all urto che si qualifica come un cadere un andare in pezzi, rispetto al quale il bambino, l infante reagisce con la difesa di tipo psicotico che la disintegrazione: perch una difesa? Perch l agisce lui, non la subisce, si disintegra e lo fa nell ambito della sua onnipotenza (vedi Freud rocchetto: il piacere del farsi attivo,dell imporre all altro quello che altrimenti devo subire passivamente). Nelle psicosi ovviamente tutto quello che ha a che fare con le acquisizioni dello sviluppo legate alla realt sono danneggiate, il senso del tempo e dello spazio, i confini tra me e non me e Winnicott racconta che Londra era sotto i bombardamenti e i suoi pazienti psicotici non se ne accorgevano. La disintegrazione viene vista come una produzione attiva di caos per difendersi da questo caos che deriva dall impossibilit di integrarsi, carenza dell handling materno pongono l infante di fronte ad angosce impensabili, agonie primitive, quello che io sento di essere e il corpo non sono in relazione, e per difendersi da questa agonia l infante si depersonalizza, anche qui fa attivamente quello che altrimenti subito. L agonia quell essere senza orientamento e c qui il problema relativo al rapporto con la realt, i confini, che una caratteristica psicotica, questa labilit dei confini tra interno ed esterno (Freud parlava dell allucinazione dello psicotico in relazione al discorso di come gli elementi interni passano attraverso l apparato: quello che realt interna viene percepito come percepiente dall esterno e torna in forma persecutoria). Un altro aspetto della funzione materna molto importante la FUNZIONE DI SPECCHIO, la funzione di specchio materna che sar in collegamento con il

FALSO SE , cio la funzione di specchio materna consente al s del bambino di trovare spazio e di esprimersi, dunque di ESISTERE: esiste ci che viene visto, ci che non viene visto rimane scotomizzato da qualche parte e se questo diventa la caratteristica della relazione della diade, questa una pressione a cui il bambino reagisce rispondendo alla richiesta della madre (che vede solo quello che vuole vedere e non il bambino in s), e ovviamente il verso s affonda sempre pi, diventa sempre pi isolato, fino a quando pu essere talmente tanto separato dal falso s da essere in isolamento totale. La realt psicotica: l essere continuamente isolati non vuol dire che non c relazione col mondo, ma non c nessuno sul tipo di canale con cui il vero s possa comunicare col mondo). FUNZIONE DI SPECCHIO MATERNA E QUESTIONE DEL FALSO SE . Si continua a stare nella prima fase di vita del bambino quando parliamo di FUNZIONE DI SPECCHIO,ma si evidenzia un altro aspetto delle cure materne che sono fondamentali per tutta la questione del POTENZIALE EREDITARIO che pu svilupparsi in maniera sufficientemente sana secondo le sue direttrici di sviluppo e che se tutto va bene consente a questo nucleo del vero s di svilupparsi, di cominciare ad esprimersi nella misura in cui trova spazio e si detto dell ILLUSIONE in rapporto a questo e di quanto importante il lavoro materno che sostiene l onnipotenza dell infante. Quindi questo gesto spontaneo dell infante che Winnicott definisce il verso s in azione che sar poi successivamente l idea personale quando il bimbo accede al pensiero, pu esprimersi nella misura in cui viene supportato dal lavoro materno, che all inizio si configura come un supporto all onnipotenza e consente al bambino di sentirsi onnipotente e creatore del mondo: in questa maniera acquisisce fiducia nella sua possibilit di esprimersi e attraverso l affidabilit delle cure materne,si costruisce una fiducia all interno dell infante che lo porta a dare avvio ai processi di sviluppo e ad esprimersi in maniera autentica e spontanea. Winnicott insistente molto su questo concetto dell AFFIDABILITA e per certi versi come se fosse peggio una madre non affidabile che una madre sufficientemente buona, nel senso che una madre che a volte affidabile e a volte non lo a volte in grado di supportare l infante e a volte non lo , questo crea nell infante uno stato di tensione molto elevato, cio non consente tutto quello STARE che si oppone al reagire e che fondamentale perch questo se si sviluppo e si detto anche che all inizio il vero s deve stare isolato, perch nella misura in cui gode di questa copertura dell io materno, pu dare, pu essere isolato, pu non esprimersi se non ne ha voglia, pu non integrarsi in certi momenti, nonostante il processo di integrazione sia avviato e questo il discorso dei momenti di non integrazione che sono stati di rilassamento, che sono poi alla base della capacit di distrarsi successiva. Questo va visto in opposizione con la disintegrazione, che la difesa, la difesa che l infante mette in atto di fronte all inaffidabilit materna che lo pone in uno stato di tensione e confusione per cui deve reagire subito, prima del tempo, agli stimoli, alla realt. La difesa l attivazione di questa confusionalit, che diventa per protettiva nella misura in cui non la subisce, ma la agisce. Per quanto riguarda la FUNZIONE DI SPECCHIO (230 pag), l articolo di Winnicott parte da un richiamo alla teoria di LACAN, che parla dello STADIO DELLO SPECCHIO, ma Winnicott si differenzia dall apparato di Lacan perch lacan dice, guarda questa pulsione dell importanza dello specchiarsi riferendosi solo al punto di vista dell infante, nella sua importanza per lo sviluppo dell infante, ma quello a cui non pensa l altro lato, quello che questa funzione svolta dalla madre e nella maniera in cui svolta facilita o meno delle acquisizioni nel bambino. Quindi il punto di vista di Winnicott sull apparato materno e come questo apporto incide in questa complessit dello sviluppo iniziale. Winnicott ci dice che per poter cercare creativamente il mondo e guardare creativamente il mondo, in maniera spontanea, autentica, il verso s che si sviluppa significa che l infante avr uno schema corporeo personale, una realt interna sentita come autentica e personale che sar poi alla base della differenziazione con l esterno. Quando poi si andr nella seconda fase della DIPENDENZA RELATIVA, tra queSti processi di sviluppo si creata la famosa membrana limitante che distingue il ME dal non ME e significa che l infante ha una realt interna, mentre all inzio questo non esiste. Solo nella misura in cui comincia a integrare l esperienza per guardare creativamente il mondo deve avere introiettato il VISSUTO DI ESSERE VISTO, Winnicott qui si richiama

all allattamento, esperienza primaria, di base, all interno della quale poi nelle prime fasi tutto si svolge e dice che il neonato quando al seno materno non guarda il senso, ma guarda il volto della madre e nel guardare il volto della madre vede s stesso. Questo non una novit, dice Winnicott ma quella che una novit che dipende da questo ESSERE VISTO, dipende da questo RISPECCHIAMENTO perch si sviluppa in una maniera sufficientemente sana. E in particolar modo dipende da questo il suo SENSO DI SE e SENSO DI ESISTERE, quello che viene visto ha accesso all esistenza, quello che viene rispecchiato, quello che l infante di s trova rispecchiato nel volto della madre accede all esistenza., quello che viene rispecchiato, quello che l infante di s trova rispecchiato nel volto della madre accede all esistenza. Winnicott scrive: , quello che la madre in grado di vedere del suo bambino quello che il bambino avr rispecchiato ed quello che acceder all esistenza di se. Altrove Winnicott dir l esser visto LO SPAZIONE DELL IDENTIFICAZIONE PRIMARIA, non approfondisce questa questione, per ci ritorna se pensiamo a quello che Freud intendeva come identificazione primaria, questo bagaglio, questa base, questo sviluppo che porta a vedere in questo processo precocissimo (precedente all investimento oggettuale), un identificazione che avviene prima di investire l oggetto quindi in termini winnicottiani prima della capacit di avere una membrana, che permetta di distinguere e quindi di investire un oggetto percepito come diverso da me. Quindi qualcosa che precoce e che si configura poi come una base solida su cui l infante pu affidarsi per affrontare poi l eccesso e la conflittualit che il rapporto con l oggetto, in quanto diverso da me, comporta. E in qualche maniera ritorna questo, nella misura in cui il visto pu accedere pul accedere all esistenza, che vuol dire che parti di s possono cominciare ad esprimersi nella misura in cui vengono viste. Si immagini un bambini che pu essere visto solo quando malato, quando aggressivo o al contrario quando solo buono e allora cosa sar del resto che fa parte della sua personalit? Winnicott dice viene scotomizzato, non pu accedere all esistenza, non pu accedere allo spazio di espressione e per quanto riguarda l aggressivit se non ha spazio di espressione (vedi anche aggressivit in relazione alla fusione dei due istinti), pu vivere solo in uno stato di dissociazione, non integrata nel s: la violenza proprio l espressione di una repressione dell aggressivit che non ha potuto seguire lo sviluppo di integrazione e che quindi si pu manifestare soltanto in una forma di scarica eccessiva. Naturalmente tutto questo bisogno dell infante di essere visto, come tutti i bisogni, si trasforma all inizio della madre, ma poi proviene dalle figure importanti, il padre, la societ e diminuisce man mano che va avanti lo sviluppo, diventiamo sempre meno dipendenti da questo bisogno di essere visti nella misura in cui abbiamo introiettato l esperienza di essere stati visti e dunque di aver potuto trovare uno spazio di espressione per tutte le parti della nostra personalit. E qui Winnicott, considerando lo sviluppo sufficientemente sano, a un certo punto mette dentro questo discorso, cio rispetto al bisogno di essere visto e quello che comporta per l infante, cio la possibilit di accedeRE all esistenza e di esprimersi, che a sua volta in stretta relazione con la capacit che l infante acquIsisce successivamente di percepire oggetti che sono sempre pi oggetti oggettivi, cio esterni ma all inzIio non lo sono Quando si parlato dell illusione e di questa immagine che Winnicaott da delle due linee che si sovrappongono, l infante nel momento in cui ha un bisogno che inespresso, ma che il bisogno del senso ed pronto ad accoglierlo l che compare il seno ed sua creazione onnipotente e cio dal punto di vista dell evoluzione del rapporto con l oggetto un oggetto soggettivo, cio un oggetto parte di s, non il seno della realt esterna, una sua creazione onnipotente. Nell evoluzione del rapporto con l oggetto ma mano che procedono questi processi di sviluppo, l infante diventa capace di percepire e di avere relazioni con oggetti sempre pi oggettivi, attraverso un passaggio intermedio, che quello del TRANSIZIONALE. La questione dello specchio e quindi del rispecchiamento in correlazione con la capacit crescente dell infante di percezione, che parte anc essa da un momento in cui la percezione non ancora quella di un oggetto esterno, ma una percezione magica in qualche modo, che Winnicott chiama APPERCEZIONE, quindi c un passaggio progressivo tra un poter essere, nella misura in cui sono visto, che corrisponde a

quello che Winnicott dice: , cercano di mettere in parole il vissuto dell infante, che naturalmente lui deduce in maniera ricostruttiva dai pazienti adulti in stadio di grande regressione. Non sono cose queste che possono essere dedotte da un osservazione diretta dell infante e della madre, perch appartengono a un vissuto interno che pu essere messo in parole in maniera trasformata, condensata, ecc, soltanto retrospettivamente. Quindi nella misura in cui lo specchio materno gli restituisce parti di s. Tutte le parti di s, le buone e le cattive , queste possono esistere. Nella misura in cui c questo vissuto, pu accedere a questa fase successiva, che quella della a-percezione, che viene espressa cos: posso permettermi di guardare e di vedere, ma siamo ancora nel momento dell oggetto soggettivo, cio dell oggetto che non ha una dimensione di alterit. E quello che ci sta aggiungendo che queste possibilit di sentir vivere questo vissuto di illusione e di percepire, cogliere questi oggetti che pure vengono dalla realt esterna, un entrare in maniera progressiva nella realt, in piccole porzioni della realt, ancora in una esperienza di onnipotenza, ancora in un vissuto di onnipotenza, che per comunque sono dati che appartengono alla realt. E man mano che il bambino fuoriesce dall onnipotenza prenderanno sempre pi il sopravvento in un rapporto inversamente proporzionale. La possibilit di aere questo vissuto strettamente connessa alla possibilit di aver avuto questa esperienza di rispecchiamento, cio che questo nucleo del s ha trovato uno spazio di esistenza nella misura in cui stato visto dalla madre e quindi in questa operazione di rispecchiamento. Cos come dall illusione nasce il rapporto con la realt, dall appercezione, questa percezione magica di qualcosa che ancora nell ambito della propria onnipotenza, nasce la percezione e quindi quello che lui scrive dicendo: > che anche la possibilit di vedere oggetti interni e esterni : quindi un oggetto che oggettivo, nel senso proprio di aver raggiunto questo stadio di differenziazione. Che cosa accade se la madre non in grado di svolgere questa funzione di rispecchiamento? Tutto il lavoro materno possibile nella misura in cui vi tutto quello che Winnicott chiama la PREOCCUPAZIONE MATERNA PRIMARIA, nella traduzione del saggio indicata come apprensione che p una traduzione scorretta perch aprrensione nella nostra lingua rimanda di pi a un elemento ansiogeno, mentre la preoccupazione proprio essere preoccupati di qualcosa. E questo concetto importante perch laddove la madre non in grado di svolgere questa funzione una madre occupata da altro, la cui mente non ha spazio per l infante e quindi in qualche maniera PRE-OCCUPATA, occupata da qualcos altro che l infante. Quando si parlato dell holding come tenere in braccio fisicamente e questo tenere in vraccio che non solo fisicamente un tenere insieme i pezzi non integrati dell infante, ma un tenere nella mente della madre, in quanto una madre che in grado di rispecchiare e quindi di svolgere la sua funzione di specchio una madre che ha spazio nella mente per il proprio infante e i suoi bisogni, anzi all inzio questo spazio preso talmente dall infante al punto che uno stato di ritiro, che , se non fosse quello della madre che si occua del neonato di poche settimane, sarebbe uno stato psicotico. Quindi possono essere tanti i motivi per cui la mente del neonato occupata da ltro, pre-occupata e quindi l infante non trova spazio, ci possono essere motivi contingenti, pu essere presa dal lutto che un altro lavoro naturalmente, pu essere una madre depressa e qui entra anche ingioco la questione che pu essere una madre che non ha potuto godere a sua volta di questa funzione e non in grado di assolvere questa funzione, anche se questo da un lato vero e dall altro no, nel senso che pu anche accadere che una madre che non ha potuto godere di questo vissuto quando nata riesce attraverso le vicende della sua vita a utilizzare questa funzione anche come RIPARAZIONE delle sue carenze, come compensazione. E questo ci dice anche quanto sono complesse le cose ed difficile predeterminare quello che accadr: comunque quando per motivi interni o esterni o entrambi, una madre non in grado di avere uno spazio mentale per l infante e quindi non in grado di vederlo nei sui aspetti, potrebbe essere perch ha problemi lei stessa con degli aspetti della sua personalit, che non pu vedere nell altro, e entrano in gioco tutta una serie di elementi di altro

ordine, come per esempio si pu pensare a tutta la questione dell immagine che la societ ha tra maschio e femmina, l aggressivit che il bambino maschio ha molto pi accettata socialmente e d anche rafforzata comunque quando le cose non vanno sufficientemente bene queto lavoro materno di accogliere il gesto spontaneo dell infante che espressione del suo verso s, di rafforzarlo, di supportarlo e di costruire cos la fiducia nell infante di avere uno spazio di espressione, al gesto spontaneo dell infante la mdre contrappone un suo gesto con una richiesta di dargli senso, non lei che da senso al gesto dell infante, ma c come un inversione, i bisogni della madre prevalgono in qualche maniera o l incapacit, l impossibilit della madre di accogliere determinati aspetti. E anche qui ci ritrovi ameno nel discorso che fondamentale, in questa prima fase, che questa situazione l infante, rispetto alla questione dello specchio, scorge il volto della mamma prima del tempo, scorge la realt prima del tempo ed costretto a reagire: se c una richiesta inconscia di dare senso a quello che un gesto della madre, a cui l infante reagisce, e se questo diventa uno schema di vita, l infante esister solo in relazione ai bisogni dell altro, cio sono come tu mi vuoi, esiste solo nela misura in cui condiscende alle richieste dell altro e naturalmente non c spazio per la propria autenticit, creativit, non c spazio per il vero s. Se questo schema relazionale, reattivo nel primissimo vissuto dell infante diventa la costante e non solo se prevale nlla madre queste richieste di accondiscendere ai suoi bisogni, dare senso ai suoi gesti, ma anche se la madre a volte in grado di rispecchiare altre no (l inaffidabilit), l infante dovr imparare a fare il bollettino meteorologico degli umori della madre , pu diventare bravissimo in questo, perch pu perdere la speranza di trovare un rispecchiamento, di trovare uno spazio di espressione e quindi andr non soltanto alla ricerca nel mondo di qualcuno o qualcosa che possa rispecchiarlo, ma rispetto al rapporto con la madre pu andare alla ricerca del momento giusto in cui la madre in grado di fare quest opera di rispecchiamento, di andare a cercare di comprendere e prevedere quali sono i momenti in cui pu godere di questa funzione e quando no. Anche qui comunque tutto reattivo e in questo discorso entra naturalemente anche quello dell UTILIZZO PRECOCE DELL INTELLETTO, perch per fare tutto questo lavoro, specialmente in bambini molto dotati dice Winnicott, l intelletto si mette al servizio di questa funzione, ma anche l troppo precocemente e quindi viene ad essere inficiato quello che un processo estremamente delicato dell integrazione delle funzioni intellettive con l esistenza psicosomatica, diventa un funzionamento a s, che mira a questo scopo, a cercare di soddisfare questi bisogni di rispecchiamento laddove sono possibili, nella madre quando disponibile e altrove come possibile. Per completamente l opposto del poter STARE e GODERE della copertura materna sufficientemente salda e affidabile al punto di potersi permettere momenti di non integrazione, di rilassamento, ma sempre solo reattivo e naturalmente laddove queste configurazioni diventano schemi di vita si pu venire a creare un circolo vizioso, nel senso che se a d esempio la madre in grado di vedere il suo bambino solo in determinate condizioni, ad esempio solo l aggressivit pu rompere questa sorta di apatia materna, e quindi provoca come un risveglio della madre in questa funzione di specchio, l infante ha l espereienza di essere visto in quelle determinate condizioni, quindi quelle determinate condizioni si rafforzano perch sono le uniche che gli danno la senazione di potersi esprimere e quindi si rafforzer quell aspetto di personalit. (O si pensi pure quando il bambino malato). Queste sono cose che poi si trovano molto in tutti i lavori che si fanno anche nei bambini pi grandi, negli asili, nelle scuole, dove ci sono quei bambini molto aggressivi o iperattivi che semmai trovano attenzione negli adulti soltanto in quelle condizioni l: il bisogno di quei bambini molto spesso quello di essere visti in altre condizioni, quando sono tristi, quando sono calmi, non solo quando sono iperattivi o aggressivi perch quello funziona da rinforzo. Nella pratica dell osservazione questo lavoro di arrivare al punto di riuscire a vedere quello che nel bambino non stato visto porta delle modificazioni straordinaria. Questa possibilit di essere visto anche in relazione naturalmente con le FANTASIE MATERNE sul proprio bambino, con i desideri della madre inconsci e naturalmente anche in relazione con tutto quel lavoro che la madre deve fare per mettere insieme il bambino immaginato con il bambino reale, che pu essere molto diveso,e

questo pu avvenire anche semplicemente sul genere dell infante, cio se il desiderio molto forte era di avere una bambina invece di un bambino , quasi come indicare una strada alla infante, dirgli che in quella direzione si pu sviluppare perch l che trova una via di accesso. Quando le cose vanno sufficientemente bene la personalit si struttura in maniera tale che c un VERO SE , che corrisponde a questo nucleo che si sviluppato, che ha trovato spazio di espressione e che pu godere di una realt interna personale e di uno schema corporeo sentito come personale e diventa sempre pi complesso, e possiamo dire che la personalit composta da questo nucleo del vero s e da una zona periferica, dice Winnicott, che il FALSO SE . Una zona periferica che pi in rapporto con la realt e che la base dell ADATTAMENTO SOCIALE, cio quello che ci consente di entrare in rapporto con tutte le esigenze del mondo esterno anche nella misura di richieste che vengono dal mondo esterno, richieste rispetto all educazione, alla socialit, per andare incontro a dei compromessi che non mortifichino troppo il nucleo centrale della personalit. Quindi il falso s come se fosse il SE CUSTODE (cos lo chiamava una paziente di Winnicott), e questa zona periferica della personalit compiacente alle richieste esterne (educazione ed adattamento sociale), per in una misura tale che non mette in discussione il bisogno di espressione del vero s. E come se il falso s avesse il compito di difendere, di custodire il vero s e di dargli possibilit di esprimersi, facendo un compromesso con la realt. Se le cose vanno sufficientemente bene il compromesso non metter in discussione l autenticit della persona, ma si ferma laddove le richieste della realt mettono troppo in discussione questo nucleo interno e in questo senso Winnicott scrive:>, quando cio per adempiere alle richieste della realt richiesta una mortificazione dell autenticit della persona. Quando succede questo il vero s capace di annullare il s compiacente. Quindi il falso s ha questa funzione di trovare dei compromessi che permettono di soddisfare le richieste che provengono dall esterno, ma di soddisfare anche i bisogni di espressione che vengono dal vero s, in modo che i compromessi che noi facciamo con la realt non diventino una caratteristica di schema di vita, non prendono tutto il vissuto, ma lo prendono nella misura in cui necessario per l adattamento sociale, posto che ci sono spazi di espressione per il vero s. Quando questo compromesso mette in discussione troppo il vero s, il falso s salta,perch c un vero s sufficientemente forte che pu rifiutarsi. E dunque questo vero s, cos come nella primissima fase di vita ha la necessit di essere totalemtne isolato, di non essere costretto dalla realt esterna che si configura come urti a reagire, c una parti di noi, della nostra personalit che deve rimanere isolata: un mito questa cosa che bisogna comunicare tutto, ma ci sono delle parti molto intime di noi che emergono solo in determinate situazioni, con determinate persone o hanno bisogno di rimanere protette, isolate, di non esprimersi. E quando appunto le cose non vanno sufficientemente bene invece, tutto questo spazio di espressione o di sviluppo del vero s mortificato, in gradi diversi (Winnicott nell articolo presenta una gradazione di falso s , dalla situazione di sanit a quella di patologia) e questo in relazione con quanto naturalmente stato mortificato nella sua espressione del suo sviluppo il vero s o quanto ha trovato spazio. E l nella dinamica della diade, invece di prevalere questo bisogno del nucleo centrale dell infante di trovare lo spazio di espressione di supporto e di sviluppo dunque, prevalel inverso, cio prevale il bisogno della madre e dunque c una richiesta di adempiere a quelle che sono i bisogni della madre, di essere compiacente alle richieste, c come un soffocare da parte della madre di quello che lo spazio di autenticit e creativit dell altro. E anche qui troviamo una situazione di reazine, per cui l infante pu godere delle cure materne soltanto nella misura in cui compiacente alla richiesta della stessa, che ha un effetto di rinforzo. Dice Winnicott che:> ( vedi il film: talento di Mr Ripley o Zelig), io esisto e sono soltanto in relazione a come TU MI VUOI. Naturalmente questa capacit di adatarsi alle richieste dell altro, che diventa appunto capacit imitativa, pu essere anche la base del processo di SUBLIMAZIONE, dice Winnicott, per esempio della capacit di reciazione, per una cosa l attore che

sviluppa queste straordinarie capacit di mettersi nei panni di una persona e di diventare un altra persona nella recitazione, ma che mantiene una sua vita privata e un suo senso di realt altrove; altra cosa sentirsi reali solo nell imitazione. Lo stesso fenomeno acquisisce caratteristiche diverse nel senso di come vissuto, la cosa importante che si sia sviluppato questo senso di autenticit che non sempre si pu esprimere, nel senso che non sempre si pu essere spontanei o autentici, per c un area della vita in cui lo possiamo essere. Il FALSO S dunque una difesa, questo nucleo periferico che ha il compito di proteggere il vero se e di trovare quei canali per cui il vero s si esprima, ma in una situazione patologica pu diventare una difesa che Winnicott mette tra le difese psicotiche, cio una difesa dallo sfruttamento e dunque una difesa dall annientamento del vero s: cio nella misura in cui l infante non pu avere questo vissuto di espressione attraverso il gesto spontaneo e questo gesto spontaneo non solo non viene visto, ma addirittura viene coperto da un gesto m